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MOTORSPORT BUSINESS MAGAZINE Tra costi e prestazioni Inchiesta sul mondo delle gomme Pistal, cuore d’acciaio Casolari punta sulla ricerca Più spazio in tv Ricci: più visibilità al motocross pag. 6 pag. 10 pag. 26 Mostra convegno internazionale ModenaFiere - 31 gennaio • 1 febbraio 2013 www.motorsportexpotech.it La prima newsletter per gli operatori del settore OTTOBRE 2012 Anno 1 Numero 3 Ghinzani, missione giovani talenti Ha vinto tutto, ora cerca nuovi campioni a pag. 12

Motorsport Business Magazine - 03

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La prima newsletter per gli operatori del settore.

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MOTORSPORTBUSINESS MAGAZINE

Tra costi e prestazioniInchiesta sul mondo delle gomme

Pistal, cuore d’acciaioCasolari punta sulla ricerca

Più spazio in tvRicci: più visibilità al motocross

pag.

6

pag.

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26

Mostra convegno internazionale ModenaFiere - 31 gennaio • 1 febbraio 2013www.motorsportexpotech.it

La prima newsletter per gli operatori del settore

OTTOBRE 2012 Anno 1 Numero 3

Ghinzani, missionegiovani talenti

Ha vinto tutto, ora cerca nuovi campionia pag. 12

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ModenaFiere31 Gennaio - 1 Febbraio 2013

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Sommario

Motorsport Business Magazine

04 Editoriale

06 Costi e prestazioni: inchiesta sul mondo delle gomme

10 Giorgio Casolari racconta la crescita di Pistal Racing

12 Ghinzani a caccia di giovani talenti

14 MPE, progetti d’alto livello tra ricerca e competizioni

20 Gieffe, il segreto è l’information technology

24 Rally: A-Style, il coraggio di sfidare i “grandi”

26 Motocross: Ricci Racing apre il dibattito sulle tv

28 Al volante con… Thomas Biagi

30 MTS, una scuola dedicata al motorsport

36 Le novità in libreria

38 Il punto sui campionati

42 Da non perdere: le gare di novembre

N. 03Ottobre 2012

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Hanno collaboratoVincenzo BarrecaAlessandro BertuzziFederica Cazzola Rosario Giordano Carlotta Giuliani

ImpaginazioneJoele Lucherinistudiono.it

ContattiUfficio Stampa:[email protected]:

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Un bel duello tra Fras-sineti e De Benedetto al Mugello in una prova del Campio-nato GT. Il calendario con le prossime gare li potrete trovare nella rubrica appun-tamenti

[email protected]

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Un businesssenza confini

Editoriale

L’appuntamento del 31 gennaio si avvicina, Motorsport Expotech sta già raccogliendo adesioni e consensi e noi, con la nostra newsletter, cerchiamo ogni mese di dare spazio a più voci possibili in questo bellissimo mondo del motorismo da competizione. In questo numero leggerete la prima parte di una nostra inchiesta sul mondo degli pneumatici, poi

le storie dei protagonisti, i team e i produttori, i distributori e i piloti. Immancabili, come sempre, le sezioni sui risultati dei campionati più importanti e quella dedicata agli appuntamenti. Ma c’è un tema che fino ad oggi, in questi tre numeri, abbiamo sempre avuto come filo conduttore: l’attenzione nei confronti dei giovani. Nello scorso numero abbiamo parlato della Scuola Federa-le Piloti, questa volta invece proponiamo la Motorsport Technical School, un’opportunità senza eguali in Italia per formare meccanici professionisti. Ma la nostra attenzione nei confronti dei giovani è confermata anche dallo stretto rapporto con Democenter Sipe, un centro di eccellenze imprenditoriali del territorio con un occhio di riguardo per le nuove imprese che si dedicano alle tecnologie. Motorsport Expotech 2013 e Democenter Sipe saranno nello stand di Promec al Salone di Colonia dal 13 al 15 novembre come espositori, per esportare il meglio del motorsport nazionale. Con Democenter Sipe, inoltre, sarà rafforzata la sinergia con l’Università, elemento in grado di contribuire come propulsore del settore. Lo dicono in tanti, il futuro è dei giovani. Nel nostro piccolo, cerchiamo di affermarlo ogni mese, con questo piccolo grande strumento che state leggendo in questo momento.

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Motorsport Expotech e Democenter Sipe saranno a fianco al Salone di Colonia dal 13 al 15 novembre come espositori e per esportare il meglio del motorsport nazionale. Con Democenter Sipe, inoltre, sarà rafforzata la sinergia con l’Università, elemento in grado di contribuire come propulsore del settore

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Questa è la prima parte di un’inchiesta sul mondo delle gomme. A parlarci delle novità, delle problematica e di tutto ciò che riguar-da gli pneumatici sono le aziende Avon e Khumo.Nel prossimo numero toccherà ad altre aziende di primo piano fare il punto su que-sto campo così affascinante, competitivo e fondamentale nel settore motorsport.

Il segreto del successotra dure e morbide

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Gomme/1° parteAvon/Khumo

Avon e Khumo analizzano le problematiche del settore: qualità, disponibilità e grande impegno sono le risposte ai momenti più difficili. E per accontentare i clienti non si può fare a meno di un’accurata analisi del mercato e un occhio di riguardo sul contenimento dei costi.

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Da quali elementi parte la vo-stra azienda per lo sviluppo di un nuovo prodotto?MAGANZA (AVON) - Per il

mercato libero l’elemento principale è una costante e selettiva analisi del mercato che porta ogni anno ad ag-giornare la gamma in funzione delle varie applicazioni. Le priorità sono generalmente il Regno Unito dove risiede la Casa Madre e l’Italia dove esiste l’unica Filiale che segue esclu-sivamente le competizioni. Anche il mercato americano vede alcuni cam-pionati correre sui nostri pneumatici. Cooper attraverso il proprio marchio insieme a Avon e MT è il produttore che oggi vanta la più ampia gamma racing che va dai pneumatici slick crossply e radiali a quelli omologati uso stradale e applicazioni speciali.Per i campionati “monogomma” si sviluppa un prodotto specifico fino a ottenere il miglior compromesso tra prestazioni e durata aggiornandolo qualora anche le vetture fossero sot-toposte nel tempo a evoluzioni.KHUMO - Lo sviluppo di un nuovo prodotto parte principalmente da esigenze di fornitura e in seconda battuta si sviluppa ulteriormente sulle esigenze di mercato. Tuttavia in alcuni casi ci si trova davanti a pneu-matici dedicati esclusivamente ad una vettura.Quanto influisce il dialogo con il cliente nello sviluppo del prodotto?MAGANZA (AVON) - Molto, ciò inne-sca un’interessante quantità di scam-bio di informazioni che vengono ela-borate generando tutte le possibili opzioni da seguire.KHUMO - Fondamentale il dialogo tecnicoChe parte ha il prodotto racing nel-lo sviluppo di quello stradale?MAGANZA (AVON) - La prima fase di

sviluppo della gamma ad alte presta-zioni prevede test comparativi su vet-ture da competizione, in particolare GT, da dove si ricavano dati importan-ti relativi a carcasse e mescole per poi proseguire con le vetture di serie.KHUMO - L’esperienza racing influi-

sce sempre nello sviluppi di pneuma-tici di alta gammaPer una partnership efficace cosa è fondamentale? MAGANZA (AVON) - Un lavoro di squadra e le sinergie che si generano tra team e i nostri tecnici, ognuno deve

Osella monta pneumatici Avon

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mettere in campo le proprie risorse per arrivare all’unico obiettivo ossia il suc-cesso finale; ciò da luogo a quel ritorno di immagine oggetto dell’investimen-to finanziario e tecnologico.KHUMO - Possibilità di test e quin-di budget adeguati al programma, è impensabile in alcuni casi che il carico economico sia interamente sulle spalle del “gommista” mentre a fronte di sviluppi importanti vedi le Mans si necessita da parte nostra di un budget, una volta stabilito il pro-gramma, praticamente illimitato.In un momento in cui il contenimen-to dei costi è una necessità impre-scindibile, come risponde la vostra azienda all’esigenza di un prodotto di qualità ma dal costo accessibile?MAGANZA (AVON) - Nel settore dei pneumatici competizione è difficile coniugare la performance e i costi sostenuti per il suo raggiungimento

con una economicità di prezzo fina-le del prodotto e questa è anche in generale la filosofia delle corse. E’ an-che vero che il cliente che necessita di prestazioni, qualità e assistenza si rivolge spontaneamente ad uno dei marchi primari; il maggior costo ini-ziale viene assolutamente ripagato dai risultati che quel prodotto può garantire nel suo insieme.KHUMO - Da sempre la nostra azien-da è impegnata alla riduzione dei costi, abbiamo inoltre degli pneu-matici dedicati che sono l’ideale per caratteristiche a campionati con bas-so costo, vedi ad esempio la Formu-la Junior Monza dove in pneumatici i concorrenti non spendono più di 1700 euro cambiando le gomme me-diamente ogni 3 gare. comunque sul panorama mondiale i nostri prodotti sono tra i più interessanti dal punto di vista costo/prestazione.

Perché il cliente racing è invogliato a scegliere il vostro prodotto (nei campionati senza vincolo di mono-gomma)?MAGANZA (AVON) - Come detto inizialmente Avon offre all’interno della sua produzione una tale gam-ma di misure, mescole e specifiche da poter confezionare quasi il vestito su misura. Potendo contare su un’u-nica fabbrica in UK ed estremamen-te flessibile anche la disponibilità di prodotto è assicurata. Il marchio è rappresentato diretta-mente dalla Filiale che garantisce al cliente il massimo supporto pre e post vendita.KHUMO - Credibilità dell’interlocuto-re che consiglia al meglio l’utilizzo. I nostri clienti sono abituati da sempre ad un dialogo continuo con noi, di fatto durante il W.E. siamo un nume-ro verde e siamo disponibili sempre.

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Un Formula 3 gommata Khumo sul circuito di Vallelunga

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t i t 33PUOI LEGGERLO GIÀ AL LUNEDÌ SERA

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La vostra azienda può essere considerata un’eccellenza nell’ambito del motorsport, come nasce Pistal Racing?

Nasce alla fine degli anni novanta per volontà di tecnici e imprenditori che avevano già maturato decennale espe-rienza nel progettare pistoni ad alto contenuto tecnologico provenienti dalla Pistoni Borgo di Alpignano.Affrontate quotidianamente le competizioni dei campionati più impegnativi, quali sono i reparti corsa con cui lavorate?Decine di differenti realtà artigianali e industriali sia nel mondo auto che moto, solo per dare alcuni esempi Pistal Racing è fornitore del gruppo Fiat, Renault, Peugeot, Nissan, BMW, MV Agusta, Husqvarna e molti altri…Tecnologia e innovazione sono le pa-role chiave per la vostra azienda: qual è stata la novità più importante pro-dotta da Pistal Racing in questi anni?Pistoni in leghe speciali d’acciaio prodotti da polveri con processi di “laser melting” connessi al “Rapid Manufacturing”Leggerezza e resistenza, qual è il pro-cesso per ottenere il pistone perfetto?Il pistone perfetto non esiste, tutto è migliorabile, ci sono decine di compro-messi in una parte complessa come il pistone, l’evoluzione continua e una ricerca introspettiva autocritica ci por-ta sempre a considerare sorpassato

quanto di meglio viene progettato e testato anche solo pochi mesi primaCom’è cambiato il mondo del mo-torsport in questi anni?I motori devono durare di più e i rego-lamenti li fanno i costruttori assieme alle varie federazioni, se i “tuoi” pistoni non sono quelli omologati che forni-sci alla casa, restano veramente poche briciole da raccogliere. Ma il mondo del motorsport è molto variegato e in

continuo fermento per cui c’è sempre una finestra che si apre quando viene chiusa una porta, l’unica certezza che abbiamo quando veniamo interpel-lati è che il cliente ha fretta, nessuno programma il proprio fabbisogno, sia-mo abituati a correre sempre e come tutti a volte lo facciamo per niente…La crisi colpisce anche il mondo delle competizioni, come si riesce a conte-nere i costi e allo stesso tempo ga-rantire prestazioni sempre migliori?Il contenimento dei costi colpisce mag-giormente chi produce in larga scala, noi perdiamo un cliente se non abbia-

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PistoniGiorgio Casolari - Pistal Racing

mo saputo rispondere appieno alle sue aspettative, acquisiamo un nuovo clien-te quando abbiamo interpretato bene il suo problema e offerto una soluzione credibile. Nel nostro settore non si comin-cia mai un rapporto dall’ufficio acquisti, si entra come tecnici in una discussione tecnica, se le proposte e risposte ai vari quesiti vengono ritenute soddisfacenti, i nostri interlocutori in ufficio tecnico soli-tamente riescono ad imporre il fornitore all’ufficio acquisti. Se succede diventano grossi guai… Chi vuole restare sul mer-cato ed è piccolo come noi deve con-centrarsi su un segmento del mercato e dare un ottimo servizio, essere affidabile non solo con un prodotto eccellente ma a 360°, finitura, certificati di collaudo, im-ballaggio e consegne puntuali.Siete partiti affidandovi all’allumi-nio, ma avete aggiunto anche l’ac-ciaio microfuso: qual è il percorso tecnologico che vi ha fatto raggiun-gere questo obiettivo?L’obbligo per restare leader in un settore è testare tutto quello che le nuove tecno-logie possono offrirci, continuiamo a fare pistoni in lega d’alluminio forgiato preva-lentemente, pensiamo comunque che i passi da gigante fatti nella produzione di componenti per fusione a raggio la-ser in atmosfera controllata di polveri metalliche aprano a tutti nuovi orizzonti. Oggi se un progettista pensa un prodot-to che non si può realizzare con processi

Pistal, si vincecon la ricerca

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tradizionali, può vedere un organo fun-zionante in pochi giorni. C’è ancora chi pensa che dalle polveri si facciano solo manichini, ma non è così e questo lo sappiamo perché abbiamo osato pro-gettare, produrre e provare pistoni con questa tecnologia, ciò non sarebbe sta-to possibile se non avessimo trovato un partner come l’ing. Cesare Zanetti in Pro-toservice ed un maestro come l’ing. Al-fonso Galvani, al quale dobbiamo molto per quanto ha saputo trasmetterci della sua conoscenza in campo metallurgico.Tra i nomi a cui fornite i vostri pisto-ni ci sono le principali auto e moto che prendono parte ai migliori cam-pionati: quanto è difficile acconten-tare Case così importanti?Fornire una casa o un piccolo prepa-ratore dal punto di vista burocratico è diverso ma tecnicamente è la stes-sa cosa. Diventa molto difficile servire grosse industrie quando a capo della divisione motorsport mettono inge-gneri che vengono dalla produzione e/o dalla F1. I primi perché vogliono un pistone che sia eterno, facendo-ci fare cose che nel motorsport sono assolutamente da evitare. I secondi perché ti chiedono due modifiche alla settimana e sembra che non debbano ottenere un prodotto da mettere in un motore, ma solo fare esperimenti!Tra le vostre produzioni c’è un momen-to particolare o un prodotto che vi ren-

de particolarmente orgogliosi? Qual è stata la sfida professionale più difficile?L’orgoglio precede la rovina, cerchiamo quindi di restare umili. Ci sono cose che ci hanno contraddistinto e i fatti lo con-fermano, la cosa più difficile è avere avu-to il coraggio di fare da stampo forgiati con struttura a “doppio ponte”. Di stampi ne abbiamo rotti decine prima di riuscire a farli durare, ma ci siamo riusciti… Alla fine degli anni novanta pistoni simili si

facevano solo per la F1 dal pieno. C’era-no ancora fior di progettisti convinti che il pistone fosse più o meno una mem-brana che doveva deformarsi molto nel cilindro per fare bene il suo lavoro, oggi crediamo ne siano rimasti pochi, mentre la maggioranza è convinta che il pistone, biella e la canna cilindro devono esse-re organi il più stabili possibile in fase di carico e trazione, e la logica del “doppio ponte” porta in quella direzione.La vostra azienda, oltre a garantire prestazioni di alto livello, è impegna-ta anche per la tutela dell’ambiente. Quali sono le vostre iniziative?

Stiamo lavorando da molti anni su pisto-ni in acciaio e non per motori Diesel 2t e 4 t , ci sono progetti in corso con clienti primari che devono restare al momento riservati, comunque non stupitevi se tra qualche anno ci saranno veicoli a due ruote capaci di trasportare comodamen-te due persone e consumare 1,5lt per 100km, è probabile che se ciò avverrà ci sarà stato anche il nostro contributo.Cosa prevede per il futuro del mo-torsport? Una volta le priorità erano le presta-zioni in senso assoluto e le sfide tra i vari preparatori erano continue, si te-nevano i motori freschi per la domeni-ca, mangiando panini duri seduti per terra e dormendo nei furgoni quando andava bene. Oggi le priorità sono fare felici gli sponsor e tenere tante cose buone al fresco per la domenica quando arrivano quelli importanti. I regolamenti quasi in tutte le catego-rie sono castranti per chi era abituato a inventarsi qualcosa di notte…Cosa dobbiamo aspettarci invece dal-la ricerca tecnologica di Pistal Racing?Quando l’uomo ha fatto i primi moto-ri ha inventato lo spinotto che ancora domina la scena mondiale come or-gano di collegamento tra biella e pi-stone. Pensiamo che un giunto sferico sia molto più idoneo di uno spinotto, soprattutto su motori 4v Diesel… Il resto lo saprete prossimamente.

Pistal, si vincecon la ricerca

Giorgio Casolari ripercorre la storia di un’azienda all’avanguardia: “La ricerca non si ferma mai, grazie a un duro lavoro siamo riusciti a realizzare pistoni in leghe speciali d’acciaio prodotti da polveri con processi di laser melting connessi al Rapid Manufacturing”

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Ghinzani l’esperienzaal servizio dei giovaniEx piota, ora guida un brillante team: ha vinto in tutte le categorie in cui ha partecipato: “Rimpiango solo di non avere avuto una Formula Uno all’altezza”Adesso una nuova missione: “Posso fare crescere le nuove leve, a questo livello la voglia di arrivare è tutto”

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TeamGiancarlo Ghinzani - Team Ghinzani

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Perché Piercarlo Ghinzani ha iniziato a correre? Sono nato nell’officina di mio padre. Passione di fa-

miglia.Cosa cercava da pilota in un team? Il mezzo per vincere. Ho vinto in tut-te le categorie dove ho partecipato tranne in F1 dove non ho mai avuto una macchina competitiva di serie A.Dopo una carriera brillante cosa la ha spinta a passare dall’altra parte del muretto box?Trasferire ai giovani le qualità per di-ventare professionista ed allo stesso tempo rimanere nel mondo che fa parte della mia vita.Cosa offre ai giovani piloti che en-trano nel suo team? Le qualità per fare carriera, ma pre-tendo serietà e determinazione.Qual è un elemento imprescindi-bile per entrare nel suo team, oltre naturalmente alla passione e al ta-lento? Un curriculum significativo nelle ca-tegorie minori.Che cosa fa la differenza in un team che non è ufficiale? La qualità del materiale. Per pianificare una stagione ai ver-

tici, si devono programmare inve-stimenti anche cospicui, con che cri-terio il vostro team sceglie i partner fornitori?Devono accettare un abbinamento almeno triennale e vengono consi-derati in base anche alla loro solidità e serietà.I partner che affiancano una o più stagioni hanno un’importanza fon-damentale, ma cosa offre il team agli stessi? Grazie all’appoggio dei media e alle nostre vittorie, garantiamo un ritor-no pubblicitario vero.

Cosa porta un pilota ad optare per il vostro Team? Sono uno dei pochi piloti di F1 che gestisce direttamente un team. Pos-so dare consigli tecnici di guida, di vettura, di strategia gara da un pun-to di vista psicologico superiori alla concorrenza.Una realtà come Motorsport Expo-tech quanto è utile, dal suo punto di vista, alla crescita ed alla circolazio-ne di informazioni? Cosa nello sport e in questo mondo, non ruota intorno alla comunicazio-ne e alle informazioni? Nulla.

Le vetture Ghinzani protagoniste della Formula 3 Italia

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Tra elettrico e low costuno splendido... MirageMpe è una delle aziende che punta di più sulla ricerca e le idee, dal progetto Mirage M012, che permette ai giovani e agli appassionati di correre a co-sti contenuti, fino alla preparazione della vettura in vista di un Campionato mondiale di Formula Elettrica in programma nel 2014

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MaterialiFederico Pistillo - MPE

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MPE si caratterizza per la propria versatilità e per i prodotti all’a-vanguardia. Come

nasce la vostra storia?La MPE Srl nasce dalle esperienze e competenze dell’ing. Marco Pistillo il quale, dopo aver ricoperto ruoli di responsabilità in Aziende come Apri-lia (1997-1999), Ferrari (1999-2003) e Piaggio (2003 -2006) e dopo essersi occupato della direzione dell’ATR Group (2006 -2010), ha deciso di im-pegnarsi direttamente nel campo dei servizi di ingegneria, di project supervising e di produzione dei componenti in materiali composito per i settori automotive e racing. La MPE Srl ha instaurato rapporti col-laudati e duraturi con le principali aziende italiane ed estere nel settore dei compositi, grazie ai quali porta a compimento numerosi proget-

ti commissionati dai più prestigiosi marchi del mondo racing e automo-bilistico. Inoltre, la MPE Srl svolge anche l’attività di sviluppo progetti e marketing per il mercato Italiano per la GURIT Automotive, Azienda leader nella produzione di carrozzerie in composito ad alta produttività.Siete impegnati in quasi tutti i seg-menti del motorsport, come si ri-esce a gestire richieste e prodotti così tanto diversi uno dall’altro?L’esperienza della MPE Srl ci permette di essere il partner ideale per un’am-pia varietà di aziende impegnate in diversi campi: Formula 1, Motogp, Fia GT, Le Mans Series. L’approccio che rivolgiamo a questi settori è specifico perché ognuno ha esigenze e bisogni particolari e costi particolari. Inoltre siamo convinti che occorra conoscere alla perfezione un prodotto per pro-porre soluzioni personalizzate e le tec-

nologie più indicate per raggiungere gli obiettivi prestazionali ricercati.Il vostro interesse adesso è punta-to soprattutto sulla Formula Mon-za con la Mirage. Un investimento importante in ricerca e tecnologia: com’è scattata la scintilla verso que-sta avventura?Il mondo racing è sempre stato nel dna della MPE Srl, e la costituzio-ne della Mirage Motor Company ha come obiettivo quello di ritagliarsi un posto da protagonista nel panorama automobilistico europeo. Il progetto Mirage M012 nasce per rispondere a un’esigenza diffusa nel mondo delmotorsport italiano ed europeo: offri-re una monoposto ai giovani talenti e a piloti non più giovanissimi ma appassionati, che garantisse alcuni requisiti: sicurezza in conformità con i più elevati standard F3 FIA, qualità didattiche e addestrative, economia

Tra elettrico e low costuno splendido... Mirage

La MIRAGE M012, la vettura del Campionato Formula Monza 2012 con telaio monoscocca interamente in carbonio, omologato F3 FIA 2011 e sviluppato e prodotto da MPE

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18/24 SETTEMBRE2012

SettimanaleAnno XXXV

Fascicolo 1787

3,00Euro

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38

superbike Ducati torna ufficiale. Con la panigale “leggera”

Ormai è tardimOtOGp sAN mAriNO e rivierA Di rimiNiFinalmente un nuovo telaio per la Ducati. e rossi è secondo.siamo sicuri che separarsi sia stata la scelta giusta?

mOtO2marquez e espargaróbeffano iannone mOtO3Fenati illudeCortese vince

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prOvA NOvitàHusqvarna tr 650

terra e strada

il settimanale da corsa

sportattualità

prove

l’appuntamento

del martedì

Scarica e leggiLOanche su iPAD

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18/24 SETTEMBRE2012

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superbike Ducati torna ufficiale. Con la panigale “leggera”

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di acquisto della vettura, economia di gestione della vettura, un cam-pionato propedeutico che segna lo “svezzamento” dal kart e porta all’au-tomobilismo organizzato sui circuiti più importanti d’Italia. La strategia che guida il progetto Mirage M012 ha dovuto quindi considerare la fase eco-nomica poco favorevole, che ha ridot-to le possibilità di spesa dei team e dei piloti, e la soluzione è stata quella di offrire una Formula che ha raggiunto gli standard di costo grazie all’ottimiz-zazione del lavoro di tecnici e proget-tisti ed una filiera accorciata. L’inve-stimento è sicuramente importante e nasce dal fatto che a nostro avviso manca una categoria intermedia tra il karting e la F3, che permetta ai giova-ni piloti e team di fare esperienza ver-so le serie maggiori, con budget low-cost rispetto ai competitors, facilità di gestione e sicurezza al top grazie al telaio monoscocca in carbonio omo-logato FIA F3 2011Auto e moto da competizione, ma anche un grande impegno nel settore civile. Nel mondo del mo-storsport la tecnologia è la parte più importante e impegnativa: qua-li sono le vostre innovazioni a cui

tenete di più?Innovare vuol dire anche rendere possibile qualcosa che già esiste in una forma diversa oppure a dei costi diversi e questo grazie ad un trasferi-mento tecnologico. Attraverso i ma-teriali compositi questo è ancora più vero perché la combinazione studia-ta di un certo numero di componenti rende fattibile e reale qualcosa che normalmente si considererebbe im-possibile. Il forcellone della Moto2 e le soluzioni economiche per la realiz-zazione dei componenti racing sono le nostre principali innovazioni. Altro campo in cui state focalizzando la vostra attenzione è quello dell’e-lettrico. Quali sono i passi che state compiendo in questa direzione?In occasione del recente Gran Premio d’Italia di Formula 1, è stato presen-tato il team di lavoro che proseguirà il progetto, già avviato nel 2011, della Mirage Formula Monza M012 moto-rizzata Renault 1.600 cc. La cabina di regia del team è formata da SIAS Au-todromo Nazionale Monza div. MRI,CIRP Consorzio Interuniversitario Re-gionale Pugliese, Mpe, Mirage, Veb, Picchio, RS&TA, ed effettuerà l’analisi e lo studio di fattibilità per la vettu-

ra Formula Monza “E” Electric Power. Le specifiche tecniche e funzionali sono allineate al recente annuncio, da parte della FIA, del debutto di un campionato mondiale di Formula Elettrica previsto per il 2014. I con-tenuti tecnici di riferimento dell’ana-lisi sono: motore elettrico sincrono di tipo “brushless” trifase a magneti permanenti con potenza di picco di 120 kWh, batterie al litio ad alte pre-stazioni con capacità di 20 kWh, cas-sa batterie estraibile in carbonio con sostituzione rapida del pacco batte-rie, funzione rigenerazione (il motore elettrico funge da generatore in fase di rilascio e frenata, convertendo l’e-nergia in eccesso in energia elettrica con incremento di autonomia).I vostri partner rappresentano ec-cellenze del settore, come nascono queste collaborazioni?Le esperienze professionali dell’Ing. Marco Pistillo, titolare della MPE Srl, hanno permesso di avviare i primi contatti con i protagonisti del settore. Il successo nella gestione dei vari pro-getti ha portato naturalmente a con-solidare le collaborazioni e farsi strada con l’affidamento di nuovi obiettivi.Con i vostri progetti siete presenti

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Il render della Formula Monza

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in molte competizioni, qual è il vo-stro rapporto col mondo delle gare?Le gare per la MPE Srl rappresentano un’occasione fondamentale in cui il lavoro quotidiano di progettazione può dare la prova concreta della sua qualità. È in pista che le soluzioni della MPE Srl devono funzionare, aiutan-do i nostri partner a cogliere i propri obiettivi; inoltre le gare sono anche lo spunto per i lavori successivi, laddove emerge un’esigenza tecnica che noi affrontiamo per soddisfare il cliente. Un tema che sta caratterizzando il mondo del motorsport è il conte-nimento dei costi: come si trova un giusto equilibrio con la necessità di garantire massime prestazioni?La Mirage M012 è semplice da ge-stire, e utilizza strumentazioni ed equipaggiamenti facili da reperire sul mercato e modificare. Ovviamen-te una grande attenzione è dedicata

alla sicurezza, visto che molti com-ponenti sono sovradimensionati. Il campionato Formula Monza che si corre con la vettura ufficiale Mirage M012 si distingue per la sua natu-ra low-cost e la comodità di gestio-ne tecnica e logistica. Tutto questo ovviamente è stato integrato con aspetti tecnologici all’avanguardia come l’impiego di un telaio mono-scocca in carbonio omologato FIA F3 2011, che garantisce la cella di sopravvivenza e la sicurezza ai più elevati standard FIA, come l’adozio-ne del piantone sterzo collassabile, che è un altro brevetto della MPE Srl, o ancora come l’uso del cambio se-quenziale a 5 velocità o dello sterzo con cruscotto integrato. L’eliminazio-ne di taluni passaggi consente poi di ridurre i costi e la logistica.Regolamenti, sicurezza, calendari e necessità di trovare nuove opportu-

nità di business: come valuta l’espe-rienza di una fiera come Motorsport Expotech, alla quale avete parteci-pato in passato?Sicuramente una fiera come Motorsport Expotech rappresenta un’occasione im-portante di scambio e confronto con i protagonisti del mondo racing. Oltre a clienti e fornitori è possibile incontrare partner con i quali instaurare collabo-razioni durature che avranno conse-guenze positive sul reciproco business. Apprezziamo in particolare la scelta della fiera di affiancare all’aspetto espo-sitivo anche quello divulgativo, con l’or-ganizzazione di un denso programma di convegni che permettono di fare il punto sulla tecnologia e sulle soluzioni sviluppate per il motorsport. Modena inoltre rende la logistica molto comoda per gli operatori di tutta Europa, vista la vicinanza con Bologna e Milano la tradi-zione dell’Emilia come terra di motori.

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L’innovativo forcellone in carbonio progettatoe realizzato dalla MPE per il team Speed Up di Moto2

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Gieffe entra nel quaran-tesimo anno di attività, quali sono i principali cambiamenti avvenuti

nel vostro percorso professionale?La risposta potrebbe apparire bana-le ma il primo grande cambiamento che mi viene in mente è sicuramente legato alla tecnologia. La quantità di informazioni che siamo in grado di gestire oggi è enormemente supe-riore rispetto al passato. Questo ci consente oggi di seguire un nume-ro maggiore di clienti e con più effi-cienza. La merce viaggia in modo più rapido e a costi inferiori rispetto al passato, tutto si svolge praticamente in tempo reale. Noi abbiamo sem-pre creduto molto nell’information

technology, ci siamo sempre dotati di software gestionali avanzati, inve-stendo parecchio. Da dieci anni sia-mo certificati ISO9001, questo ci ha consentito di sviluppare una serie di procedure per la gestione del nostro business che ci permettono di limi-tare gli errori e garantire sempre la massima qualità di servizio ai nostri clienti. Il mondo del motorsport è in con-tinua evoluzione, com’è cambiato negli anni il rapporto con i clienti?Oggi abbiamo un portafoglio clienti composto da oltre 5000 anagrafiche, solo 10/15 anni fa, lavoravamo con meno di mille. La crescita tuttavia, non ha snaturato le nostre radici di piccola azienda, l’evoluzione tecno-

logica non ha sminuito l’importanza che diamo alle risorse umane. Fun-zioniamo bene come squadra quin-di ogni elemento ha un’importanza strategica fondamentale. Credo che i nostri clienti continuino ad apprez-zare il contatto diretto con il nostro personale, nell’era dei call center, chi si rivolge a Gieffe, può chiamare per nome i nostri addetti, trova risposte competenti ed è sicuro che all’altro capo del telefono o del computer ci sia una persona che si sta occupan-do, con dedizione e zelo, della pro-pria richiesta che sia commerciale, tecnica o amministrativa.Distribuite i migliori prodotti sul mercato svariando tra auto, moto e nautica. Come avvengono le scelte

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Gieffe, distribuiregrandi sogni

DistribuzioneDamiano Lo Giudice - GIeffe

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dei marchi che volete proporre al pubblico?La condizione fondamentale per di-ventare un partner Gieffe è sicura-mente essere in grado di fornire un prodotto di massima qualità. Se scor-re rapidamente l’elenco dei nostri fornitori, troverà solo aziende leader nel loro settore. La guerra dei prez-zi non ci interessa, i quarant’anni di esperienza ci insegnano che qualità, serietà e servizio pagano sempre.Il vostro catalogo è in grado di sod-disfare ogni esigenza, qual è il pro-dotto di cui andate più orgogliosi?E’ difficile citare un solo prodotto, le collaborazioni con i nostri partner durano da molti anni, i rapporti uma-ni che abbiamo creato con i nostri

fornitori sono tutti eccellenti, citar-ne uno solo sarebbe un’ingiustizia per gli altri. Comunque, possiamo affermare che, per fatturato, qualità e tempo di collaborazione (ci seguo-no fin dal primo giorno) il nostro so-dalizio con Goodridge per la distri-buzione della loro gamma di tubi e raccordi è fra quelli che ci ha dato le maggiori soddisfazioni.Il campo in cui operate è contrad-distinto dalla tecnologia e dalla ri-cerca, come riuscite a stare al passo con le continue innovazioni?Per quanto riguarda la nostra azien-da il segreto è solo uno, continuare ad investire in tecnologia. Dobbia-mo tuttavia ringraziare tutti i nostri fornitori poiché tutti, senza alcuna

esclusione, ogni anno ci forniscono prodotti evoluti e ci consentono di presentare ai nostri clienti idee e so-luzioni sempre innovative.Il motorsport è l’elite delle compe-tizioni, quali sono i principali clienti che rifornite? Qual è il vostro rap-porto con il mondo delle gare?La riservatezza è essenziale nel no-stro lavoro. Molti nostri clienti sono fra loro avversari durante i week end di gara, quindi siamo abituati a non divulgare informazioni circa le colla-borazioni che portiamo avanti con ciascuno di loro. Penso però di non tradire la fiducia di nessuno dicendo che tutti, ripeto tutti, i costruttori di automobili da competizione italiani dalla F1 ai rally si affidano alla nostra

Gieffe, distribuiregrandi sogni

Damiano Lo Giudice racconta lo sviluppo di una grande azienda “Abbiamo sempre creduto molto nell’information technology, ci siamo sempre dotati di software gestionali avanzati, così oggi abbiamo un portafoglio clienti com-posto da oltre 5000 anagrafiche, solo 10 o 15 anni fa lavoravamo con meno di mille”

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esperienza ed al nostro servizio. Per questa ragione, spesso siamo pre-senti in pista o nei parchi assistenza dei rally per vivere insieme ai nostri clienti le emozioni del week end di gara, anche se, come ho già det-to, il numero di clienti è enorme, e purtroppo la nostra presenza non è ancora sufficiente, vorremmo essere in grado di coprire più eventi e con maggiore continuità.Tra i materiali e i prodotti che trat-tate qual è quello che ha rappresen-tato la svolta per il vostro mercato?I marchi che ci hanno consentito di farci conoscere al mercato italiano, fin dagli inizi della nostra storia, sono certamente le trasmissioni Hewland, i freni e le frizioni AP Racing, i raccordi ed i tubi Goodridge. Le aziende che ho citato sono ancora leader oggi ma negli anni ’70 e ’80 rappresentavano l’unica scelta, senza di loro il nostro successo non avrebbe avuto le stesse dimensioni.Partner, aziende, team: come si rie-sce a equilibrare le esigenze di tut-ti in un mondo così difficile comne quello del motorsport?In realtà si basa tutto su regole mol-to semplici: ai fornitori devi garantire

lavoro, crescita costante e pagamenti puntuali, ai clienti prodotti di qualità ad un prezzo corretto, assistenza e servizio. Certo non è facile far coinci-dere gli interessi di entrambi e trarne anche profitto, il segreto spesso sono le relazioni, ancora una volta conta-no molto le risorse umane.

La congiuntura economica sta pe-nalizzando anche gli investimenti nel motorsport, qual è la strategia per superare le difficoltà e coniuga-re prestazioni e contenimento dei costi?Credo che sia necessario partire dai regolamenti, mantenendo invariate le vetture per più stagioni. Ritengo invece che promuovere le compe-tizioni monomarca si sia rivelato controproducente poiché spesso i fornitori applicano forti sconti al co-struttore per rendere economico

l’acquisto della vettura ma necessa-riamente sono costretti a rifarsi sulla vendita dei ricambi approfittando della posizione privilegiata garanti-ta dall’imposizione regolamentare. L’autoregolamentazione dei prezzi dettata dalla libertà di mercato risul-ta, a mio avviso la scelta più efficace.A gennaio tornerà la fiera Mo-torsport Expotech, quale spinta può dare un evento dedicato in cui confrontarsi con altre realtà e met-tere in mostra i propri prodotti?Le fiere di settore sono un momento importante di incontro e di confronto con la propria clientela. L’approccio deve essere necessariamente pro-fessionale, dedicato ai soli operatori del settore, fornendo spazi dedicati a seminari ed approfondimenti tecnici.E’ inoltre necessario che l’evento sia di respiro internazionale poichè è proprio ai nuovi mercati che le azien-de italiane devono guardare per tro-vare nuove opportunità di crescita. Credo di poter dire che Motorsport Expotech ha centrato tutti gli obbiet-tivi anche se, in termini di visitatori e di espositori, paga ancora la giovane età rispetto ad eventi più lunga tradi-zione che si svolgono all’estero.

Ci siamo fatti conoscere con le trasmissioni

Hewland, i freni e le frizioni AP Racing, i raccordi

e i tubi Goodridge

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racing 210X297.indd 1 10/07/12 12.12

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Offriamo lo stimolo ad affiancare un team privato all’interno di un proget-to ambizioso; ma non solo: offriamo la spontaneità di una squadra che, non dimentichiamolo, ha alla base un’impresa famigliare; chi collabora con noi appartiene ad un grande gruppo; A-Style Team ha fatto investi-menti con le proprie risorse e gli spon-sor vedono ed apprezzano quello che facciamo proprio per questo; noi co-involgiamo gli sponsor a 360° nel nos-tro progetto; creiamo stimoli continui nei nostri partners che è facile vedere nei parchi assistenza mentre chiacchi-erano con i meccanici o che conver-sano con i nostri equipaggi. Aderire al progetto è anche questo: coinvolgere lo sponsor nella “fame di fare le cose”.

A-Style, le manisul futuro

Come nasce A-Style Team?Il team nasce sul finire del 2008 dopo che in passato io e mio fratello Mirko avevamo lavorato ad un altro progetto rallystico ma riferito ad un ambito lo-cale. Insieme all’amico Filippo Presti-nari abbiamo dato vita ad un progetto che già in partenza aveva delle basi ambiziose che sono andate crescendo con l’inserimento dell’A-Style; un nos-tro cliente ed amico, Nicola Botta, ci ha presentato Marco Bruns, titolare ed in-ventore del celebre marchio di moda ed ecco che la nostra avventura è partita.Con che spirito nasce il vostro Team?Lo spirito che ci ha animato e che tutt’ora ci spinge è la passione; da lì si è poi fondato l’aspetto imprendi-toriale. Credo che ogni attività che si

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svolga, che si organizzi o che si intra-prenda debba avere di base la pas-sione; così facendo si ha sicuramente una marcia in più. E poi è necessario essere ambiziosi mettendosi sempre in gioco, affrontare nuove sfide. Solo così si può migliorare e crescere.Piloti importanti e programmi impegnativi pianificati in un mo-mento non facile per nessuno, una strategia senz’altro coraggiosa. Con che criterio scegliete i vostri piloti?Stavamo cercando, all’interno del mercato italiano, un pilota forte ca-pace di confrontarsi senza alcun timore contro i top driver d’Italia e dell’Irc: abbiamo puntato su Basso perchè a mio avviso è un pilota con pochi eguali. Un team vincente ha

bisogno di un pilota vincente e se arrivano i risultati, poi anche gli al-tri clienti ti cercano; se sei un buon team ma non hai piloti vincenti, non verranno mai a cercarti piloti di alto livello perché un pilota cerca sempre un team vincente! Noi vogliamo di-ventare un team importante così ab-biamo scelto un pilota forte.Cosa offrite ai vostri partner e qual è secondo voi l’elemento distintivo?

RallyFabio Butti - A-Style Team

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Cosa chiedete ai vostri partner?Ovviamente di base chiediamo il so-stegno finanziario ed è inutile negar-lo; per sostenere il nostro progetto ci vogliono delle risorse economiche che sono quelle che chiediamo ai partners: però, come detto prima, chiediamo il coinvolgimento e la par-tecipazione attiva al nostro progetto. Con che criterio scegliete i vostri fornitori e cosa volete da loro? Vogliamo un rapporto di lavoro che sia serio, professionale e schietto; può capi-tare a tutti di commettere degli errori ma l’umiltà e la schiettezza nell’ammettere gli sbagli - che prima o poi accadono - è fondamentale nel rapporto di pros-ecuzione: fa parte del lavoro di squadra; si condividono i momenti up e quelli down. Ovviamente vogliamo ottimi for-nitori con ottimi prodotti!Qual è una caratteristica che es-igete da un partner fornitore?Il miglior prodotto!Il 2012 vi ha regalato soddisfazioni importanti, quali sono quelle che inserirete senz’altro nei vostri an-nali e come le avete costruite?I successi di quest’anno sono stati tut-ti molto belli e verranno ricordati tutti per via del fatto che siamo un team privato che si è scontrato – vincendo - con le squadre ufficiali. Se però devo indicare due momenti dico la vittoria di Medici al Valli Piacentine Irc Cup e

A-Style, le manisul futuro

Il team si definisce “ambizioso e coraggioso”, i risultati gli danno ragione. Fabio Butti racconta lo spirito di un gruppo che non si pone limiti: “Come privati abbia-mo lottato alla pari con team ufficiali e ci siamo tolti grandi soddisfazioni. Il se-greto? La fame di fare le cose... e il coinvolgimento di chi sposa il nostro progetto”

quella di Basso al 1000 Miglia: quello di Medici è stato il primo esame che ci ha fatto capire di aver fatto le scelte giuste e di essere sulla strada retta dato che con una Wrc 16000 abbiamo battuto dei forti piloti con le 2000. Poi quella di Giandomenico Basso al 1000 Miglia: il mercato non vedeva positi-vamente le Regional Rally Car e noi lo abbiamo smentito aprendoci – di fatto- il mercato. A Brescia poi, la vit-

toria è stata imponente.Come vedete il vostro futuro?In questo momento storico è difficile; il nostro obiettivo è quello di essere presenti come team privato nel Wrc. Fino ad ora molte sfide le abbiamo vinte grazie anche alla fiducia che ci hanno dato Malcolm Wilson e John Steele di M-Sport e Terenzio Testoni di Pirelli. Da qui gettiamo le basi per costruire le prossime ambiziose sfide.

Butti e Burns in un momento di relax ai box

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Ricci, appello alle tv“Più spazi al motocross” Uno dei veterani del circuito chiede più attenzione verso gli eventi: “Ci sono grandi investimenti che meritano più copertura mediatica”. Il Ricci Racing lascia Husqvarna: “Per me è stata una grande sfida, ci siamo impegnati mol-tissimo, ma i risultati non mi hanno soddisfatto”

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MotocrossIlario Ricci - Ricci Racing

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Ricci, appello alle tv“Più spazi al motocross”

Nato nel 1998 per volontà di Ilario Ricci, già Campione Italiano Motocross cl. 125 nel 1985, il Ricci Racing

Team si è subito imposto alla ribalta del motocross con risultati sorpren-denti. Quest’anno ha intrapreso l’av-ventura della MX2 con Husqvarna. Com’è cambiato il suo approccio al motocross da quando correva?È cambiato notevolmente, ci sono stati dei progressi molto elevati. Ai miei tempi partecipavo al Mondiale con 1 furgone 242, con 2 moto facevi tutta la stagione, oggi ci sono grandi strutture e un numero notevole di moto e ricambi.Con Husqvarna avete puntato sul-l’MX2, quasi una novità per voi: come è nata questa scelta?Abbiamo puntato su MX2, perché Husqvarna ad oggi non ha un 450 all’altezza. Avete piloti molto giovani: quali sono i pregi e i difetti di una strate-gia che punta sulla linea verde?I pregi sono la grinta e la voglia di emergere dei giovani, che rischiano di più. I difetti l’immaturità nell’af-frontare la vita.Per restare ai vertici è necessario dedicare grande impegno alla tec-nologia e all’innovazione: come funziona il vostro rapporto con Husqvarna e i tecnici?C’è sempre stato un grande impegno da entrambi per fare numerosi test per sviluppare e migliorare la motoConsiderati i regolamenti e i tem-pi sempre molto stretti, c’è ancora spazio per portare cambiamenti si-gnificativi in corsa?Lo spazio c’è sempre, ma è neces-saria la voglia e la volontà, in certe aziende manca in modo evidente Prima da pilota poi come Ricci Ra-cing Team ha assistito a grandi

cambiamenti: qual è stato il passo più importante per il motocross?Da una parte è stato l’arrivo dei quat-tro tempi, dall’altra il grande impe-gno a livello economico. Io penso che bisognerebbe dare più visibilità a questo sport, soprattutto in TV .Il motocross da sempre attira i gio-vani: quale consiglio darebbe a chi si avvicina a questo mondo e al mondo del motorsport in generale?Impegnatevi al 100% a sacrificarvi e a impegnarvi nella preparazione.Come team avete un nome “pesan-te” come Husqvarna come punto di riferimento, è più la pressione o l’entusiasmo di rappresentare un’i-stituzione del motocross?Fino ad oggi, avevo affrontato il pro-getto Husqvarna come una sfida per-sonale, marchio Italiano , team Italia-no, però purtroppo da qualche mese ho avuto la notizia che non lavorere-

mo più insieme .Qual è l’intervento tecnologico che avete compiuto sulla moto che più la rende orgoglioso? Nella prepara-zione della moto c’è ancora spazio per l’intuito e la fantasia?Come dicevo prima c’è ancora tanto spazio, ma se non esiste la volontà dell’azienda non si può fare nulla. Stagione conclusa, i risultati la sod-disfano?Sinceramente no .Che consiglio darebbe per rendere questo sport ancora più accattivan-te per il grande pubblico?Dare più visibilità a livello televisivo. Lei deve confrontarsi con piloti, partner, sponsor, tecnici e preparatori, come si gestisce un team così importante?Si gestisce lavorando duramente e sperando sempre di fare risultati. Non è facile tenere in piedi una strut-tura.

Lupino del Team Husqvarna

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Biagi ha ancora voglia di stupire

Abbiamo intervistato Tho-mas Biagi, neo campione Italiano Gran Turismo clas-se GT3, appena rientrato

da una giornata intensa per l’evento Sogno Rosso di cui è promotore e coordinatore di tutti gli istruttori che permettono di far passare a tutti una giornata in pista a bordo di vetture da competizione del cavallino Ram-pante.Perché hai iniziato a correre?È una passione che è nata da quando ero piccolo. Non solo guardavo affa-scinato il Gran Premio di F1 in tele-visione ma una domenica vidi, nella zona industriale vicino casa mia, un nonno che aveva portato a girare per quelle strade, disabitate nei giorni festivi, il nipote con il kart. Fu il vero colpo di fulmine e da lì è iniziata la mia passione che mi ha spinto a di-ventare pilota professionista.

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Secondo te è arrivato l’apice della tua carriera, lo stai vivendo o deve ancora arrivare?Dico sempre che la vittoria più bella è quella che deve arrivare. Ho fatto tante belle imprese, ottenuto vittorie emozionati che resteranno per sem-pre nel mio album dei ricordi, ma per il momento non posso dire di essere arrivato all’apice della mia carriera. Quando ci arriverò sarà il momento in cui mi fermerò.Ad un certo punto hai deciso di mettere la tua esperienza ed il tuo talento al servizio di altri piloti, cosa ti ha spinto?La volontà di lasciare qualcosa di mio agli altri. Tramandare la mia espe-rienza, la mia passione e tutto quello che ho imparato ai giovani piloti per poter rivede in loro qualcosa di me, in un certo senso per vivere un po’ più allungo.

Al volante con...Thomas Biagi

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Biagi ha ancora voglia di stupire

Tu cosa offri al tuo team e cosa desi-deri dalla squadra?Sono orami tre anni che collaboro con la BMW e devo dire che mi sono sempre trovato molto bene. Sono di natura molto ottimista e quindi non potrei chiedere niente di più di quel-lo che già riescono a darmi a livello professionale, di affetto e di grati-tudine. Mi reputo molto fortunato e soprattutto sono molto grato per tutto quello che ho fino ad ora rice-vuto.Quando pianifichi un campionato o una stagione da cosa parti?Da molti anni sono manager di me stesso per tanto le prime cose a cui pongo attenzione sono senza dub-bio il calendario delle gare e la co-pertura televisiva e della stampa che sono fondamentali per gestire al meglio il campionato soprattutto per l’uomo marketing che è in me.I partner sono fondamentali per competere al top, come li scegli?Si, senza dubbio i partner sono fon-damentali in particolare per affron-tare un campionato ai massimi livelli in cui servono molte risorse. Da pilo-ta professionista la scelta dei partner è come un matrimonio, ci piacciamo ci scegliamo e cerchiamo di svolgere assieme il miglior percorso possibile.Su cosa ti basi per la scelta della componentistica da competizione?Sono molto sensibile a questi temi e mi piace essere coinvolto e influen-zare la decisione finale di tali scelte, ma è anche vero che il lavoro più grande lo svolgono in maniera ec-cellente gli ingegneri del mio team.Hai modo di mettere la tua attività al servizio degli altri?Grazie al Fan club che mi segue da anni abbiamo spesso organizzato attività sociali che per me sono un tema molto importante.

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Tutti a scuolaMTS, è qui il futuroEugenia Capanna racconta il progetto della Motorsport Technical School: “Qui formiamo i meccanici del futuro, i team hanno risposto con grande entusiasmo a questa iniziativa unica in Italia. I punti di forza sono i nostri insegnanti e la possibilità di tenere il corso sul circuito di Monza”

Scuola motorsportIntervista a Eugenia Capanna

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La vostra è la prima scuola ita-liana per meccanici da compe-tizione, un’idea di grande pro-

spettiva e che sta già raccogliendo consensi. Qual è il percorso che vi ha portato a intraprendere questa avventura?Lavoro come Team Manager nelle gare automobilistiche ormai da 15 anni e, seguendo vari Campionati europei, mi sono resa conto che real-tà formative in questo senso all’este-ro esistono già. In Italia abbiamo la Ferrari e tanti appassionati, nei Team italiani esiste una reale esigenza di figure professionali preparate, tutti elementi importanti che mi hanno convinta ad avventurarmi in un pro-getto dedicato al Motorsport.Alta specializzazione, capacità di adattamento e studio. Com’è la ri-sposta dei ragazzi a un corso di li-vello così avanzato?

Decisamente positiva. Chi si iscrive alla nostra scuola lo fa con grande motivazione ed entusiasmo, prero-gative fondamentali che spingono i ragazzi ad applicarsi al meglio. MTS esige da tutti i suoi allievi un livello alto di conoscenze e competenze tecniche, la scuola è un polo di ec-cellenza formativa professionale che ha l’ambizione di preparare ogni ra-gazzo al duro lavoro in Team dove si deve dare sempre il massimo. Il pilota finisce sulle copertine, ma sappiamo che l’anima di un team è rappresentato dal lavoro dei mec-canici. Com’era il suo rapporto con i meccanici quando correva?Li consideravo un po’ i miei angeli custodi. Ho sempre avuto un gran rispetto per chi è disposto a dare il sangue per far funzionare al top la macchina.Insegnare, a tutti i livelli, non è mai

facile: quali sono gli elementi su cui far leva per ottenere il massimo da-gli studenti?Al primo posto metterei la passione, che può rendere il mestiere del mec-canico (professione dura e di sacrifi-ci) una grande soddisfazione. Poi è importante far capire ai ragazzi che anche diventare un meccanico di F1 non è un sogno irraggiungibile per chi crede nelle proprie potenzialità e motivazioni.Preparate i meccanici del futu-ro, qual è il vostro rapporto con le squadre? Come hanno accolto i team questa opportunità?In modo positivo e collaborativo. Le squadre sono molto contente di ave-re finalmente la possibilità di disporre di tecnici ben preparati, risparmian-do così l’investimento economico e di tempo che richiederebbe la forma-zione di un ragazzo dalla base.

Page 32: Motorsport Business Magazine - 03

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MOTOGPI segreti della Ducatiche è andata a podioa Misano

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Tanta teoria, ma soprattutto pratica: quando un vostro studente esce dal-la scuola è già pronto per affermarsi nel mondo delle competizioni?È pronto per affrontare la vita tecnica e impegnativa di un Team, poi sta all’e-sperienza dare il valore aggiunto neces-sario per raggiungere il top del livello.Il tirocinio è un aspetto della vostra proposta che può fare la differenza: quali sono le squadre più interessa-te ad accogliere i vostri studenti?Un po’ tutte, non ho trovato ostaco-li in questo senso, anzi ci sono stati dei periodi in cui la richiesta è stata maggiore dell’offerta di personale che la scuola poteva offrire.Detto degli studenti, parliamo de-gli insegnanti e del metodo di in-segnamento. Come avete scelto i vostri docenti?In base alla loro esperienza (cito un nome su tutti, a titolo di esempio, Iva-

no Barletta, ex capo macchina di Mi-chael Schumacher) e alla capacità di trasmettere competenze e passione. Sono molto soddisfatta di aver cre-ato una grande “squadra” dove ogni docente ha la sua caratteristica di-stintiva, che si completa alla perfe-

zione con quella dei colleghi.L’iscrizione è aperta agli studenti delle superiori, ma anche a mecca-nici e team: come convivono corsi-sti così eterogenei?La passione quando è sincera ha il potere di unire. Quasi tutti i nostri studenti arrivano da esperienze sco-lastiche di meccanica, ma abbiamo

visto che anche il tipico ragazzo che passa le sue giornate in garage a smontarsi il motorino, alla fine riesce a integrarsi bene nella didattica.Iniziative simili in Spagna o Inghil-terra quanto hanno influito nel vo-stro progetto?Sono state la miccia (o fiamma) che ha acceso l’idea.Quanto conta avere a disposizione il circuito di Monza per le vostre lezioni?L’autodromo di Monza è considerato il tempio della velocità e per i ragazzi anche solo l’idea di ritrovarsi dentro un box con le mani in una vera auto da corsa è un grande “godimento”.Il motorsport si evolve in continua-zione, soprattutto per i problemi legati al contenimento dei costi. Quale futuro si aspetta in un settore così elitario?Pochi professionisti, ma selezionati e competenti, su questo punta la MTS.

Servono professionisti preparati, per questo mi sono avventurata in questo progetto.

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ModenaFiere31 Gennaio - 1 Febbraio 2013

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• Esporre con formule flessibili: stand preallestiti di differenti metrature, oppure aree libere per la personalizzazione dello spazio;• Beneficiare di costi contenuti e agevolazioni di pagamento;• Entrare a far parte della community professionale del motorsport;• Essere presenti nella capitale mondiale del motorismo.

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MotorbooksLetti per voi Le novità

in libreria

Molte delle Ferrari, mo-noposto e Sport, che possono vantare l’alloro iridato, sono uscite dalla

sua fantasia e sono state tracciate dalla sua mano. Così è stato per la 158 F1 di Surtees del 1964, così per le imbattibili T dell’era Lauda-Regazzoni, ma altrettanto si potrebbe dire per le varie 250 P, 330 P3 e P4, oltre naturalmente alla 312 “PB”, in-discusse protagoniste tra le Sport fra gli

anni Sessanta e i Settanta. E’ un Forghieri a tutto tondo quello che si racconta in questo volume dove storie note, ma so-prattutto inedite, si intrecciano in un ap-passionante racconto supportato da un ricchissimo apparato iconografico inedi-to, per gran parte proveniente dall’archi-vio della Casa editrice. Il volume è inoltre arricchito da una serie di disegni tecnici a firma di Giorgio Piola, commentati e spiegati da Mauro Forghieri.

M. Forghieri e Daniele BuzzonettiLA FERRARI SECONDO FORGHIERI. DAL 1947 A OGGIISBN: 978-88-7911-537-7Prezzo: € 50,00

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Le novità in libreria

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Otto GrizziDUCATI. LA ROSSA DELLE DUE RUOTEISBN: 978-88-7911-534-6Prezzo: € 25,00

Nasce nel 1926 per produrre componenti elettronici e giunge ai motori solo nel Dopoguerra, quasi per

caso, sotto il controllo statale. Oggi è invece un Marchio conosciuto in tut-to il mondo, vivo sul mercato come nel cuore degli appassionati ed icona della motocicletta “made in Italy”: la Ducati.La storia dell’azienda – famosa per il raffinato sistema desmodromico della distribuzione – è costellata da modelli leggendari, da straordinari successi sportivi, da grandi campi-

oni, ma anche da crisi economiche e passaggi di proprietà. Nulla ha però intaccato il fascino, la vocazi-one all’eccellenza ed il successo in gara della Casa di Borgo Panigale. Un volume che ripercorre la storia in-dustriale e sportiva, e che offre una panoramica del prodotto marchiato Ducati. Un ricco catalogo conclusivo passa in rassegna, modello per mod-ello, l’intera produzione della Casa.

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I l manuale della sicurezza in auto’ è una guida illustrata all’uso sicuro dell’automobile, che si rivolge a tutti gli au-

tomobilisti. I più razionali, per i quali l’auto è un comodo stru-mento per spostarsi da un punto A ad uno B, potranno apprendere tutto quello che serve, e che le scuole guida non insegnano, per aumentare la sicurezza propria e dei propri cari. Gli automobilisti passionali, dalla guida più ‘spor-tiva’, troveranno anche tutte le informazioni sulla dinamica e sul controllo avanzato dell’auto per migliorare la guida, la pro-pria sicurezza e quella degli altri. Tutti potranno inoltre capire per-ché le nostre strade somigliano a una giungla, conoscere il vero significato delle regole della cir-colazione e imparare a guidare in modo ‘europeo’, riducendo gli in-cidenti e i costi ed eliminando lo stress della guida. Un ricco ap-parato di immagini e disegni ar-ricchisce e completa l’opera.

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Una stagione decisa in ap-pena 45 millesimi quella del Campionato Italiano Formula ACI-CSAI Abarth

e della Formula Abarth European Series, la serie propedeutica della Federazione che ha visto trionfare il brasiliano del team Euronova Racing, Nicolas Costa. Solo l’ultima bandiera a scacchi del campionato ha inco-ronato vincitore il pilota verde-oro, dopo che Luca Ghiotto, alfiere del team Prema Powerteam, è stato bat-tuto sull’ultimo traguardo di Monza da Antonio Giovinazzi, pugliese di BVM, per soli 45 millesimi. Proprio Giovinazzi è stato il grande protago-nista dell’ultima gara stagionale sul circuito brianzolo, dove ha collezio-nato 2 vittorie ed un secondo posto, alla sua prima apparizione nella se-rie continentale, dopo una entusia-smante stagione nella Formula Pilota China. Anche la classifica riservata agli esordienti è andata ad un pilota sudamericano, l’uruguagio Santiago Urrutia, che a Monza ha conquistato la vittoria in gara 2 davanti al proprio compagno di team in BVM, Antonio Giovinazzi e ha racimolato i pun-ti necessari per mettersi alle spalle l’elvetico di Jenzer Motorsport Kevin Joerg. Campionato appena concluso, ma già in fermento per la stagione 2013 dove importanti novità dovreb-

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Le grandi sfideI verdetti della pista

bero essere svelate a breve. Il Campionato Italiano CSAI Karting si è concluso a Ortona sul Circuito Internazionale d’Abruzzo con l’asse-gnazione degli ultimi titoli in palio, che sono andati al pugliese Federico Pezzolla in KF2 e ai due fratelli bre-sciani Alessio e Leonardo Lorandi ri-spettivamente in KF3 e nella 60 Mini.Emozionante l’epilogo soprattutto in KF2, dove Pezzolla (Kosmic-Tm) è riuscito a imporsi sui due fratelli An-drea e Marco Moretti nelle due finali conclusive di Ortona con una vittoria in gara-1 che gli ha fatto guadagnare

i 40 punti decisivi per l’assegnazione del titolo. In KF3 il compito è stato invece più facile per Alessio Lorandi (Tony Kart-Vortex), ormai con un buon vantag-gio rispetto agli avversari, così come nella 60 Mini per il fratello Leonardo Lorandi (Tony Kart-Lke) al quale è stato sufficiente la vittoria in finale-1 per appropriarsi del titolo.In KZ2 il campionato era già stato conquistato con una gara d’anticipo dal marchigiano Alessandro Giuliet-ti (Intrepid-Tm), che ha comunque onorato l’ultimo appuntamento del-

Il puntosui campionati

il podio del CIP: Visconti è campione davanti a Uboldi e Faccioni

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la stagione con una bella doppietta.L’ultima prova del Campionato Ita-liano CSAI karting è stata anche va-lida per il Trofeo Nazionale Provider disputato in prova unica. Nella finale di Ortona, a imporsi nella categoria “Pro” è stato il vicentino Nicola Co-gato (Intrepid-Tm), Nella categoria “Am”, la vittoria è stata appannaggio del giovane ferrarese Alessandro Pel-lizzari (Kalì-Kart-Tm).

Nella pista che solo tre settimane prima ha ospitato il Gran Premio d’Italia di Formula Uno, l’ottavo e penultimo round del Campionato Italiano Prototipi ha visto la vittoria da Campione per Marco Visconti. Il pilota di Concorezzo (MB) alfiere della MG Motorsport, si è imposto a Monza al termine di un duello ap-passionante con il poleman Davide Uboldi nel corso di un primo giro in-candescente. Con il suo terzo succes-so stagionale Visconti ha così chiuso definitivamente i conti per il titolo tricolore dopo aver detenuto la vetta della classifica fin dal primo appun-tamento. In un podio monopolizzato tutto dalle Osella Honda, Jacopo Fac-cioni (Scuderia NT) conquista il terzo gradino, in gara ed in Campionato, dopo aver avuto ragione di Ronnie Valori (Wolf Honda LineRace), quarto al traguardo.

Il successo nel Campionato Italiano Rally Autostoriche va in Valtellina per il 2012 con Lucio Da Zanche. Con il Tricolore assegnati anche tutti i Trofei e Coppe. Dopo una stagione lunga nove tappe che ha messo in evidenza campioni conosciuti a riconfermarsi assieme a nomi nuovi e vincenti nelle singole competizioni, sono assegnati così tutti i Tricolori 2012.Campionato Italiano Lucio Da Zan-che - vari copiloti su Porsche 911 RSR Piacenza Corse Trofeo Nazionale 1° Raggr. Luigi Zampaglione - Giuseppe Li Vecchi Porsche 911 S Mirabella 1000 MigliaTrofeo Nazionale 2° Raggr . Lucio Da Zanche - vari Porsche 911 RSR Pia-cenza CorseTrofeo Nazionale 3° Raggr. Alessan-dro Fontana - Piero Vianello Opel Ka-dett Gt/e Club 91 Sq. CorseTrofeo Scuderie Team Bassano Tro-feo Femminile Lisa Meggiarin - Anna Ferro Autobianchi A112 Abarth Team Bassano Coppa Csai 1° Raggr. T/TC Massimo Giuliani - Claudia Sora Lan-cia Fulvia HF Scaligera RallyeCoppa Csai 1° Raggr. GT/GTS Luigi Zampaglione - Giuseppe Li Vecchi Porsche 911 S Mirabella 1000 MigliaCoppa Csai 2° Raggr. gr. 1/3 Isabella Bignardi - Paola Boggio Porsche 911 Carrera Biella Corse HistoricCoppa Csai 2° Raggr. gr. 2 Maurizio

Il puntosui campionati

Elia - Flavio Zanella Ford Escort RS Rododendri HistoricCoppa Csai 2° Raggr. gr. 4 Lucio Da Zanche - vari Porsche 911 RSR Pia-cenza CorseCoppa Csai 3° Raggr. gr. 1/3 Giu-seppe Cazziolato - vari Autobianchi A112 Abarth Team BassanoCoppa Csai 3° Raggr. gr. 2 Alessandro Fontana - Piero Vianello Opel Kadett Gt/e Club 91 Sq. CorseCoppa Csai 3° Raggr. gr. 4 Matteo Musti - Vari Porsche 911 SC Piloti Ol-trepo.

Il Campionato Italiano Velocità Mon-tagna ha emesso altri due verdetti tri-colori nella trasferta sarda della 28^ Iglesias – S. Angelo. Vittoria in casa e

Magliona impegnato nel campionato Montagna

Federico Pezzolla, campione di kart

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conquista del titolo di Campionato Italiano Velocità Montagna di grup-po CN per Omar Magliona. Il pilota sassarese portacolori della siciliana Ateneo ha vinto la gara di C.I.V.M. nella sua regione ed ha chiuso il di-scorso di categoria, perfettamente assecondato dalla Osella PA 21/S EVO Honda curata dal Team Faggioli, biposto che ha fatto la differenza per l’abile driver in una stagione molto combattuta. Per Magliona è stato de-terminante il successo in gara 2, dove ha rimontato un arrembante Chri-stian Merli, che si è imposto in gara 1 con l’agile Radical SR4 Prosport, con la quale il trentino di Vimotorsport era all’esordio sui guidati 6.020 me-tri del tracciato sardo, dopo aver già vinto il Trofeo E2/B ed essere mate-maticamente secondo nella classifi-ca assoluta di C.I.V.M.. Tra i due alla fine solo 72 millesimi di secondo di differenza, dopo i 75 a favore di Merli nella prima salita di gara. Già vinci-tore della Coppa di classe 2000 tra le monoposto di gruppo E2/M Samuele Cassibba su Tatuus F. Master ha vinto il Trofeo Under 25 del C.I.V.M., il gio-vane ragusano di Comiso alfiere della Catania Corse ha centrato l’obiettivo

della trasferta sarda, dove ha usato molta intelligenza tattica e non solo aggressività. Zampata vincente del teramano di AB Motorsport Marco Gramenzi, che è Campione Italiano Velocità Montagna di gruppo E1, contando appieno su un’Alfa 155 V6 al massimo della forma per battere un mai domo bolognese Fulvio Giu-liani che non ha risparmiato nulla della sua abilità e del potenziale della Lancia Delta EVO. Il gruppo A è mate-maticamente nelle mani del bolzani-no Rudi Bicciato su Mitsubishi Lancer EVO, successo decretato dall’assenza in Sardegna del diretto rivale campa-no Luigi Sambuco per noie tecniche sulla sua Mitsubishi.Il 54° Rallye di Sanremo ha emesso i verdetti tricolori. Paolo Andreucci ed Anna Andreussi, su Peugeot 207 Su-per 2000, sono i Campioni Italiani Rally 2012. Il toscano, giunto al settimo ti-tolo tricolore, e la navigatrice friulana, si sono aritmeticamente aggiudicati il Campionato Italiano Rally, serie orga-nizzata da ACI CSAI, con una gara di anticipo rispetto alla conclusione della serie che avrà il suo degno epilogo sul-le strade del Rally Costa Smeralda Sar-degna. La gara sanremese ha emesso

anche un altro atteso verdetto. I sicilia-ni Andrea Nucita e Giuseppe Princiotto, Citroen C2 Max, si sono infatti aggiudi-cati il Campionato Italiano Junior. I due piloti della Vieffecorse hanno concluso nel migliore dei modi una stagione che gli ha sempre visti protagonisti di que-sta serie riservata ai giovani. Il romano Max Rendina ha conquistato il titolo in-dipendenti con la Mitsubishi EVO X. Fa-brizio Junior Andolfi e Andrea Casalini vincono il Trofeo Renault Twingo Gor-dini Top R2 con il successo a Sanremo, arrivato al’ultima prova speciale, dopo che una foratura ha attardato Michele Tassone, leader fino a quel momento. Il cuneese Damiano Defilippi e la ge-novese Giulia Cresta vincono la Suzu-ki Rally Cup 2012. L´equipaggio della scuderia Provincia Granda s´è aggiu-dicato la quinta edizione del trofeo a conclusione di un rally di Sanremo par-ticolarmente difficile. Andrea Crugnola e Michele Ferrara sono i vincitori del CITROËN RACING TROPHY ITALIA 2012, che ha corso l’ultima prova stagionale al 54° Rallye Sanremo. La vittoria in gara è andata ai toscani Rudi Michelini e Michele Bosi, secondi nella classifica finale del monomarca. Per i vincitori ora l’opportunità di partecipare come equipaggio ufficiale Citroen al Rallye di Montecarlo 2013.Assegnato ad Adria anche il Campio-nato Italiano Energie Alternative Gre-en Scout, vinto da Gimmy Ghione, il noto inviato di “Striscia” da sempre abile pilota, che quest’anno è stato sempre ai vertici della neonata se-rie tricolore animata dalle Kia Venga alimentate a GPL con impianti della BRC, l’azienda italiana leader negli impianti a gas per autotrazione. Po-dio di campionato completato da due giovanissimi come il’irruento kartista torinese Gabriele Volpato e la formulista Alessandra Brena.

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3 novembre

Off-roadSupermarecross – Catania – Cam-pionati Internazionali su sabbia

4 novembre

Off-roadSupermoto – Gara internazionale Pitbike sx indoor

10 novembre

Off-roadSupercross – Milano – Campi-onato EuropeoMotocross – Marina di Ravenna – European Cup Beach Cross

11 novembre

PistaMotogp, Moto 2, Moto 3 – Comu-nitat Valenciana (E)Off-roadMotocross – Marina di Ravenna European Cup Beach Cross

4 novembre

RallyCyprus Rally (CY) IRCVelocità in CircuitoF1 a Yas Marina (VAE)GP2 a Yas Marina (VAE)GP3 a Yas Marina (VAE)GT Open – European F3 Open a Barcellona (E)

11 novembre

RallyRally di Spagna (E) WRC

17 novembre

RallyRally Trofeo AC Como (CO) T.R.A.18 novembreVelocità in CircuitoF1 a Austin (USA)GP2 a Austin (USA)GP3 a Austin (USA)

25 novembre

RallyMonza Rally Show (MB)Velocità in CircuitoF1 a Sao Paulo (BRA)GP2 a Sao Paulo (BRA)GP3 a Sao Paulo (BRA)

16 novembre

Off-roadSupercross – Milano – Campiona-to Internazionale d’ItaliaOff-road

17 novembre

Supercross – Milano – Campiona-to Europeo

18 novembre

Off-roadEnduro – Genova – Campionato Mondiale Indoor

24 novembre

Off-roadMotocross – Faenza – Ride for Life

25 novembre

Off-roadMotocross – Faenza – Ride for Life

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