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Egr. Sig. 1. SINDACO 1. Del Comune di 20056 TREZZO sull’ADDA (MI) 1. Egr. Assessori Davide Boni Massimo Buscemi Massimo Ponzoni 1. REGIONE LOMBARDIA 2. Via F.Filzi, 22 20100 MILANO 1. Egr. Presidente Guido Podestà 2. e Assessore Fabio Altitonante 1. PROVINCIA di MILANO 3. Via Vivaio, 1 20122 MILANO Egr. Presidente 1. CONSORZIO EST MILANESE 2. Loc.Cascina Sofia 20040 CAVENAGO BRIANZA Lì, 7 Agosto 2009 OGGETTO: VALUTAZIONE d’IMPATTO AMBIENTALE per l’AMPLIAMENTO dell’IMPIANTO d’INCENERIMENT di TREZZO sull’ADDA (MILANO) - TITOLARE SOCIETA’ PRIMA SRL. OSSERVAZIONI, DETERMINAZIONI e CONTRIBUTI . Le scriventi Associazioni LEGAMBIENTE, Circolo territoriale La Civetta di Trezzo sull’Adda-Vaprio d’Adda, con sede in Trezzo sull’Adda, P.zza Crivelli 2, SICET, considerate le notevoli valenze paesistiche, ambientali e sociali dell’ambito in esame, ai fini istituzionali propri, a tutela, in difesa e a protezione della salute pubblica, dell’ambiente e delle risorse naturali, del territorio e del paesaggio quali beni non riproducibili; Premesso che In data 11/06/2009 è stata avviata su istanza di PRIMA s.r.l. la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, e contestuale richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale, 1 Rec. Post: Legambiente La Civetta c/o Arch. Leoni Via S.Ambrogio 8 – 20056 Trezzo sull’Adda (MI) - Tel.02.9090084 – Fax 02.9092250

Osservazzioni inceneritore

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VALUTAZIONE d’IMPATTO AMBIENTALE per l’AMPLIAMENTO dell’IMPIANTO d’INCENERIMENT di TREZZO sull’ADDA (MILANO)

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Egr. Sig.

1. SINDACO1. Del Comune di

20056 TREZZO sull’ADDA (MI)

1. Egr. Assessori Davide Boni

Massimo BuscemiMassimo Ponzoni

1. REGIONE LOMBARDIA 2. Via F.Filzi, 22

20100 MILANO

1. Egr. PresidenteGuido Podestà2. e Assessore

Fabio Altitonante1. PROVINCIA di

MILANO 3. Via Vivaio, 1

20122 MILANO

Egr. Presidente 1. CONSORZIO EST

MILANESE 2. Loc.Cascina Sofia

20040 CAVENAGO BRIANZA

Lì, 7 Agosto 2009

OGGETTO: VALUTAZIONE d’IMPATTO AMBIENTALE per l’AMPLIAMENTO dell’IMPIANTO d’INCENERIMENT di TREZZO sull’ADDA (MILANO) - TITOLARE SOCIETA’ PRIMA SRL. OSSERVAZIONI, DETERMINAZIONI e CONTRIBUTI .

Le scriventi Associazioni LEGAMBIENTE, Circolo territoriale La Civetta di Trezzo sull’Adda-Vaprio d’Adda, con sede in Trezzo sull’Adda, P.zza Crivelli 2, SICET, considerate le notevoli valenze paesistiche, ambientali e sociali dell’ambito in esame, ai fini istituzionali propri, a tutela, in difesa e a protezione della salute pubblica, dell’ambiente e delle risorse naturali, del territorio e del paesaggio quali beni non riproducibili;

Premesso che● In data 11/06/2009 è stata avviata su istanza di PRIMA s.r.l. la procedura di Valutazione

di Impatto Ambientale, e contestuale richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale, 1

Rec. Post: Legambiente La Civetta c/o Arch. LeoniVia S.Ambrogio 8 – 20056 Trezzo sull’Adda (MI) - Tel.02.9090084 – Fax 02.9092250

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relativa al Potenziamento impianto di inccenerimento di rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi di Trezzo sull'Adda, da realizzarsi nei comuni di Grezzago e Trezzo sull'Adda (MI).

● Il progetto prevede il potenziamento dell'esistente impianto di incenerimento di RSU mediante la costruzione e la messa in esercizio di due nuove linee di rtrattamento rifiuti solidi urbani indifferenziati di 193.050 t/anno complessive (al carico nominale continuo e PCI di riferimento 3.200 kcal/kg) di RSU e RSNP, in un nuovo edificio adiacente all'esistente inceneritore, con cui avrà in comune la struttura del camino, nonchè la costruzione e la messa in esercizio di un nuovo impianto per il trattamento delle scorie pesanti decadenti dalle attività delle quattro linee.

● La procedura di VIA Regionale di cui al D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 recante Norme in materia ambientale, successivamente novellato, è stata rivista con l'emanazione del D.Lgs 16 gennaio 2008, n. 4 "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del DLgs. 3.04.2006 n. 152, recante norme in materia ambientale”.

● In attesa di adeguamento dell'ordinamento regionale ai nuovi disposti normativi statali, secondo quanto definito dall'articolo 35 del d. lgs. 152/06, continuano a trovare applicazione le procedure vigenti ai sensi della Legge Regionale 20/1999 e successive integrazioni; in particolare la procedura di VIA regionale prevede le seguenti fasi:

● comunicazione del progetto e dello studio di impatto ambientale; ● pubblicazione e partecipazione degli enti locali e dei cittadini; ● eventuale inchiesta pubblica; ● istruttoria tecnica; ● eventuale conferenza dei servizi; ● giudizio di compatibilità;● pubblicizzazione degli esiti della procedura.

L'autorità competente ha facoltà di indire un'eventuale inchiesta pubblica per l'esame dello studio presentato dal proponente, dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazioni e delle osservazioni dei cittadini. L'autorità competente può indire una o più conferenze di servizi, ai sensi dell'art. 14, comma 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, al fine di raccogliere pareri ed atti dalle amministrazioni che hanno titolo ad esprimersi sul progetto. Gli esiti della procedura di valutazione di impatto ambientale devono essere comunicati ai soggetti del procedimento, a tutte le altre amministrazioni pubbliche competenti, anche in materia di controlli ambientali, e devono essere adeguatamente pubblicizzati.

PRESO ATTO della Sintesi non tecnica depositata a corredo dell’istanza di VIA nella quale si legge:

● che lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) relativo al progetto di potenziamento dell’impianto di incenerimento esistente della PRIMA S.r.l. sito in comune di Trezzo sull’Adda (MI), interesserà principalmente il territorio comunale di Grezzago (MI);

● che il potenziamento dell’impianto nasce dalle esigenze di smaltimento di rifiuti solidi urbani (RSU) della Provincia di Milano;

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● che il Piano Provinciale di Gestione Rifiuti definisce un fabbisogno di trattamento

di RSU indifferenziati di 607.000 t/a per il raggiungimento dell’autosufficienza provinciale e che tale fabbisogno di smaltimento dovrà essere prioritariamente soddisfatto attraverso il potenziamento e/o il rifacimento degli impianti di incenerimento esistenti;

● che il progetto presentato prevede la realizzazione di una nuova unità di termovalorizzazione per lo smaltimento di circa 190.000 t/anno di rifiuti urbani ed assimilabili;

● che il progetto presentato include la costruzione di un impianto per il trattamento delle scorie derivanti dall'inceneritore allo scopo di recuperare il rifiuto prodotto dall’impianto generando una materia prima per l’industria del calcestruzzo, nonché l’installazione di una nuova linea di abbattimento delle emissioni in atmosfera provenienti dall’impianto esistente, in grado di ridurre le emissioni di ossidi di azoto.

ATTESO che in relazione alla rilevanza territoriale ed ambientale del progetto si è tenuto un incontro in data 22 luglio 2009 tra i Sindaci dei Comuni di Trezzo sull’Adda, Pozzo d’Adda, Vaprio d’Adda, e Grezzago, che hanno espresso OPPOSIZIONE al progetto di ampliamento dell’impianto in oggetto; DATO ATTO che i Sindaci dei Comuni di Trezzo sull’Adda, Pozzo d’Adda, Vaprio d’Adda, e Grezzago hanno aderito e sottoscritto il “patto europeo dei sindaci” relativo all’impegno a promuovere e garantire il rispetto del protocollo di Kyoto; CONSIDERATO che la prima autorizzazione dell’impianto di Trezzo avvenne nel 1996 a seguito dell’Ordinanza del Commissario delegato all’emergenza rifiuti e che la procedura di allora non ha consentito l’espletamento della procedura di VIA per il progetto delle due linee esistenti di termovalorizzazione. L’attuale impianto pertanto è certo in infrazione rispetto alle normative europee che prevedono l’obbligo della VIA.

Premesso tutto ciò, le scriventi associazioni inoltrano le seguenti

Prime OSSERVAZIONI A. Considerati gli obiettivi strategici condivisi del Piano Provinciale dei Rifiuti della

Provincia di Milano:● Il contenimento della produzione dei rifiuti ● Il trattamento e lo smaltimento del rifiuto in prossimità del luogo di produzione● La distribuzione territoriale dei carichi ambientali● L’accorciamento della filiera del ciclo dei rifiuti ● La valorizzazione del rifiuto in termini di recupero di materia seconda ed energia.

B. In virtù delle linee guida tracciate dalla Provincia di Milano all'interno del PPGR, siamo estremamente critici sull'intera politica di gestione dei rifiuti attuata da Regione Lombardia e Provincia di Milano. Si riscontra una mancata definizione di obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti (la Provincia di Milano ha previsto un tasso di crescita annuo dal 2005 al 2011 dello 0,9% per la Provincia di Milano e dell'1,50% per la

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Provincia di Monza), così pure in merito al potenziamento della raccolta differenziata ( 51% per la provincia di Milano e 59% per la provincia di Monza), al di sotto delle normative nazionali che stabiliscono di differenziare il 65% dei rifiuti urbani prodotti entro il 2012. Con questi obiettivi limitati, non si è in grado di ridurre la quantità di rifiuti residui da avviare a smaltimento, risulta evidente come, nel 2011, si venga a creare un fabbisogno di trattamento pari a 607.000 tonnellate (comprensivo di una quota di potenzialità aggiuntiva e una quota di rifiuti assimilati e speciali).

C. Per attuare una strategia diversa e più sostenibile, basata sul principio europeo delle 4R (Riduci, Riutilizza, Ricicla, Recupera), e indirizzata verso una gestione integrata e sostenibile dei rifiuti urbani, occorrono azioni concrete per la riduzione dei rifiuti intervenendo sugli stili di vita, produzione e consumo di cittadini e imprese sul territorio. Bisogna inoltre incentivare il miglioramento quantitativo e qualitativo della raccolta differenziata, e rendere prioritaria la realizzazione di impiantistica destinata al recupero e alla valorizzazione della frazione organica. Il recupero energetico, come ribadito dall'Unione Europea con la direttiva 98/2008, va lasciato all'ultimo posto della gerarchia dei rifiuti, insieme allo smaltimento.

D. Un piano di azione coerente con gli obiettivi fissati dalle normative nazionali ed europee deve prevedere azioni concrete nei settori sopra indicati: è realistico un piano basato sulla riduzione della produzione di rifiuti dell'1% annuo, raccolta differenziata al 65% per la provincia di Milano e al 70% per la provincia di Monza entro il 2012, revamping degli impianti di Desio e Busto Arsizio, Sesto San Giovanni senza aumentarne la capacità.

E. Un intervento su impianti esistenti obsoleti e/o dalla capacità trattamento inferiore e, a livello di scala, per tale ragione meno efficienti e più inquinanti, quali gli impianti di Desio (75.000 t/anno di potenzialità), Busto Arsizio (57.000 t destinate ai comuni della provincia milanese) e Sesto San Giovanni (79.000 t), potrebbe sia giovare alle condizioni d’inquinamento dell’aria complessive della Provincia di Milano, sia compensare la capacità di trattamento aggiuntiva, rispetto all’ampliamento dell’impianto in oggetto. L'impianto di Trezzo, è entrato in fuzione nel 2003, è dotato di filtri e tecnologie per il trattamento di fumi e ceneri, ed è predisposto per il recupero energetico. La sua capacità attuale di 165.000 t di rifiuti (Rifiuti solidi urbani, Frazione secca da TMB, Rifiuti speciali non pericolosi) in Provincia di Milano è superata solo da Silla 2, situato nel capoluogo lombardo. Ha quindi una capienza elevata, attualmente funziona a pieno regime e potrà soddisfare pienamente la domanda dell'intero bacino di Trezzo, rappresentato dai comuni serviti dal Consorzio Cem, a cui si aggiungono i comuni di Monza e di Cernusco sul Naviglio. L'ampliamento con la realizzazione di due nuove linee con capacità di 190.000 tonnellate (circa 760 t/g se si considera il fermo impianto per manutenzione), sia per la gestione del bacino di conferimento, sia per l'accoglimento di rifiuti delle intere provincie di Milano e Monza Brianza, non è quindi necessaria ed è sicuramente controproducente al raggiungimento di obiettivi coerenti con le disposizioni nazionali e comunitarie, che presuppongono invece una politica di gestione in grado di evitare il fabbisogno di trattamento a smaltimento della frazione secca previsto dalla Provincia di Milano.

F. Lo Studio d’Impatto Ambientale per l’ampliamento dell’Impianto di Trezzo sull’Adda evidenzia molteplici aspetti critici non adeguatamente affrontati dallo stesso studio di impatto ambientale (SIA) presentato a corredo del progetto:

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● La scelta di effettuare lo Studio di Impatto Ambientale entro il raggio di 2 km

dall’inceneritore, non è sufficiente a valutare le ricadute degli inquinanti prodotti dall’impianto.

● La SIA non riporta adeguatamente i bilanci delle emissioni in atmosfera tra situazione ante operam e post operam.

● La riduzione delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) prevista sulle linee esistenti a seguito della modifica proposta dei sistemi di abbattimento non è una misura di mitigazione ambientale, poiché il perseguimento della riduzione delle emissioni di NOx rientra nel quadro prescrittivo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Regione Lombardia con decreto n° 9127 del 9/8/07, che indica che per le emissioni in aria di NOx l’impianto si impegna a conseguire i seguenti valori guida: 80 mg/Nm3 (come valore limite), 150 mg/Nm3 (come valore medio su 30 minuti); il raggiungimento di detti obiettivi di riduzione delle emissioni di NOx deve pertanto prescindere dal potenziamento dell’impianto.

● L’analisi degli impatti minimizza il rischio di inquinamento della falda ad uso potabile, (nonostante il terreno sia piuttosto permeabile essendo a matrice ciottolosa, ghiaiosa e sabbiosa).

● L’analisi della componente ambientale e paesaggistica è carente, così come l’analisi degli impatti su tali aspetti, tra i quali le scriventi concordano pienamente con quelli citati dalla Delibera di Consiglio Comunale del Comune di Trezzo sull’Adda n. 57 del 30.07.2009, con particolare riferimento al PGT, al PTCP, alla realizzazione e potenziamento dei corridoi ecologici, alla tutela delle aree e delle attività agricole;

● la componente agricola è banalizzata e piuttosto ridimensionata dallo Studio che non tiene conto dell’importanza ecologica, culturale, sociale ed economica delle numerose aziende agricole e zootecniche presenti nell’area più che prossima all’inceneritore che si vorrebbe raddoppiare, né si verificano o valutano le conseguenze che, a causa di tale ampliamento dell’impianto, ricadrebbero sulla produzione lattiero-casearia ed agricola per la produzione alimentare in genere, con conseguenze sulla salute pubblica.

Consumare un'area agricola libera, all'interno di una delle zone più edificate ed urbanizzate dell'intera Lombardia, risulta contraria ai principi europei di tutela del suolo libero e in, bene non riproducibile.

Questa porzione di territorio dovrebbe essere invece destinata alla compensazione ecologica per l'impianto già esistente, realizzando un importante corridoio ecologico tra il fiume Adda e il restante ambito agricolo, di collegamento con i Parchi Rio Vallone e Molgora, ambito Naviglio Martesana a collegato Parco Agricolo Sud Milano.

● La componente di flora fauna ed ecosistemi é presentata in modo molto riduttivo riconducendo gli aspetti da salvaguardare al solo corso fluviale dell’Adda; vi sono numerose specie di interesse europeo presenti nel SIC “Le Foppe” di Trezzo sull’Adda per le quali è d’obbligo la citata Valutazione di Incidenza; contrariamente a quanto descritto nel SIA vi è una ricca fauna, flora e biodiversità da tutelare ai sensi delle Direttive Europee.

● Lo Studio d’Impatto Ambientale riduce di importanza gli aspetti storico culturali e paesistici, quando la valenza dell’area permetterebbe di attribuire un punteggio paesistico maggiore, con il conseguente obbligo di indagini approfondite, specie per la presenza in prossimità dell’impianto dell’importante area archeologica medioevale detta Chiesa di

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San Michele e Villaggio archeologico Sallianense.

G. Il progetto presenta le seguenti criticità:

● raddoppio delle emissioni di tutti gli inquinanti, ad eccezione degli ossidi di azoto, che grazie all’installazione di un sistema di abbattimento catalitico sia sulle nuove linee, sia su quelle esistenti, aumentano “solo” del 10 – 20%, vanificando di fatto gli sforzi fatti sin qui per ridurre le emissioni;

● occupazione di suolo significativa, su di una superficie circa doppia di quella occupata attualmente;

● assenza di valutazione di qualsivoglia alternativa localizzativa;● assenza di una valutazione degli effetti sulla salute mediante VIS (Valutazione di

Impatto Sanitario), anche in considerazione dei numerosi altri impianti (inceneritori di rifiuti solidi urbani e speciali, pericolosi e non, centrali termoelettriche; altri impianti di trattamento di rifiuti pericolosi) già presenti nell’area;

● impatto visivo rilevante, con una mole assai maggiore dell’impianto esistente;● tutti gli aspetti rilevati in premessa e nelle osservazioni sopra riportate;

H. Considerati gli obiettivi strategici di ogni livello istituzionale, dalla Comunità Europea sino al Comune di Trezzo sull’Adda e di Grezzago, quali il contenimento e la riduzione delle emissioni inquinanti, sia per il rispetto degli accordi internazionali in merito all’adesione al Protocollo di Kyoto, sia per la tutela della salute pubblica.

OPPONGONOQuanto segue:

● L'aumento di potenzialità di incenerimento dell'impianto di Trezzo non risponde alle reali e strategiche esigenze di gestione dei rifiuti prodotti nel bacino di riferimento, né al fabbisogno impiantistico su scala regionale. La Lombardia, pur avvicinandosi al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata e riciclaggio previsti dal vigente ordinamento e dalle direttive comunitarie in via di recepimento, avvia già oggi ad incenerimento una quota pari al 90% dei propri RSU indifferenziati. Migliorare le prestazioni del sistema regionale di gestione dei rifiuti, in termini di riduzione e raccolta differenziata, rappresenta l'unica strategia per ridurre la quota di rifiuti da trattare negli impianti di incenerimento.

● Le emissioni inquinanti valutate e indicate nello Studio d’Impatto Ambientale non chiariscono l’effettiva quantità di inquinanti, per specifico inquinante, che saranno emessi dall’impianto a completamento dell’ampliamento; si limitano ad indicare le previsioni di rispetto dei limiti di legge.

● Dal Verbale 14.07.2009 n. 15 della Commissione Intercomunale di vigilanza del Termovalorizzatore, che riporta lo studio effettuato su terreni e licheni negli anni 2000 e 2008, risulta accertato l’incremento in percentuale di alcune sostanze inquinanti particolarmente dannose per la salute pubblica, in particolare per metalli pesanti quali Vanadio e Zinco, Arsenico, Rame, mentre altre sostanze sono state registrate con numero di punti con differenze positive per Arsenico, Cadmio, Cromo, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Vanadio, Zinco.

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● Non è stata mai eseguita un’indagine epidemiologica approfondita da parte delle

istituzioni pubbliche preposte alla tutela della salute, né lo Studio d’Impatto Ambientale approfondisce adeguatamente la problematica della tutela della salute pubblica con specifiche verifiche e valutazioni da parte di esperti professionalmente competenti.

● Anche i dati di emissione dell’Impianto esistente non sono mai stati pubblicati in cartaceo e resi realmente pubblici, mentre l’accesso alle informazioni circa le emissioni sono filtrati dal sito del Termovalorizzatore ma non sono liberamente accessibili.

● La valutazione della scelta di localizzazione non può prescindere dalla contestualizzazione di tale scelta all’interno della situazione complessiva delle infrastrutture disponibili sul territorio provinciale, valutata alla luce degli obiettivi ed indirizzi degli strumenti di pianificazione, contestualizzazione mancante nel progetto in esame, che non valuta adeguatamente gli impatti sul traffico e la mobilità.La viabilità in una zona compresa tra Trezzo sull'Adda e Grezzago, risulta pesantemente compromessa dalla presenza dell'Autostrada A4 e in futuro dalla Pedemontana che transiterà non lontano dal sito in oggetto. La nuova unità dell'impianto da 190.000 t, determinerà traffico indotto, con conseguenze in termini di mobilità e di qualità dell'aria.

● Ulteriori problematiche legate all’impatto sulla viabilità e mobilità, impatto cumulativo rispetto sia alle grandi infrastrutture esistenti (Autorstada A4), sia a quelle previste (Pedemontana, nodi di collegamento BRE.BE.MI e Tangenziale Est-Est), sia rispetto alla viabilità locale intercomunale e provinciale, con conseguente aggravio dell’inquinamento dell’aria e del congestionamento del traffico, nonché all’impatto sul paesaggio, la flora e la fauna, non approfondite dalla SIA, saranno approfondite dalle scriventi in contributi successivi più articolati. In particolare, tra la fase di cantiere, di esercizio e tenendo presente l'attuale impianto in funzione, si aggiungerà un carico notevole di mezzi pesanti, soprattutto sulla SP 2 che collega Monza a Trezzo e che accoglie la maggior parte del volume di traffico generato dall'inceneritore (l'autostrada raccoglie circa un quinto del traffico indotto dal termovalorizzatore).

Le scriventi inoltre,

C H I E D O N O● L’avvio del processo di partecipazione da parte del Comune di Trezzo

sull’Adda per approfondimenti e valutazioni in merito all’oggetto, che si attui attraverso incontri pubblici alla presenza di esperti incaricati dal Comune e che raccolga le motivazioni di associazioni e cittadini.

● Di essere presenti alla Conferenza di Servizi per la valutazione del progetto di ampliamento dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di e speciali non pericolosi di Trezzo sull'Adda, da realizzarsi nei comuni di Grezzago e Trezzo sull'Adda (MI).

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Cordiali saluti

LEGAMBIENTE LOMBARDIA

Damiano Di Simine, Presidente

SICET

Portavoce

Gianluigi Colombo

LEGAMBIENTE Trezzo sull’Adda

Mara Leoni

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