8
C ome lo struzzo nasconde la testa sotto la sabbia quando è inseguito, e si crede al riparo, così l'uomo moderno nasconde la voce di Cristo, dentro la sabbia della propria superficialità, e si crede al sicuro. La nasconde il gaudente dentro le spire dei piaceri proibiti; il divo la nasconde dentro le fasce della pubblicità; la diva dentro la polvere della propria fragilità. Guarda attorno a te: nessuno pensa a Dio. Dio non è il timore della morte. Dio non è la platonica soluzione della sofferenza. Dio, tutt'al più, lo sopporti come spettatore delle tue azioni, al quale hai offerto un biglietto d'invito. Ma non ti preoccupa la sua presenza. E se t'infastidisce la sotterri, questa presenza, come si sotterra un lombrico che trovi sulla strada... Povero Dio! Anzi, poveri uomini che credono di farne senza... Il mondo era un libro cui mancava l'indice. Senza Cristo sarebbe stato un libercolo squinternato, senza ragione di essere, privo dell'Editore che l'aveva pubblicato. Con Cristo ha ritrovato numeri delle pagine, le tavole illustrative, le note marginali, l'indice. Il libro in miniatura è diventato, grazie a Cristo, il libro per eccellenza, dalla splendida veste editoriale, dal contenuto meravigliosamente rin- novato e pronto ad essere tradotto in tutte le lingue del mondo. Se Cristo non ci fosse, l'uomo sarebbe dio, ma un dio di cartapesta. Come il pane è insostituibile, così Cristo nella vita. Sono surrogati le altre religioni; le passioni dell'uomo, senza Cristo, annienterebbero l'uma- nità. Cristo è, della società, leva e fondamento: senza di Lui il vertice dell’equilibrio armonico delle parti rovinerebbe nel vuoto, della famiglia umana è l'arco di volta. Il cuore dell'uomo è una macina: se non si consuma per Cristo, consuma se stesso. Ogni uomo, ogni donna nasce con la febbre dell'amore. Chi non ama non è uomo, non è donna, amando Cristo il cuore si placa, riposa. Un cuore ardente come quello di S. Agostino che aveva provato, prima della conversione, i brividi di ogni piacere, pulsò con un doppio rendimento dopo che conobbe l'amore di Cristo; ogni creatura umana è ammalata della febbre di Agostino. Cristo solo può placare la sua sete; Cristo è un vestito su misura per la tua anima tormentata dal- l’amore; Cristo è la medicina che può fare da tranquillante per il fuoco che ti brucia dentro; Cristo è l'olio che lenisce il bruciore dei tuoi taglienti affetti. Con Cristo la vita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuore umano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co- noscerai la felicità. Tu cerchi Cristo quando cerchi il peccato: ma questo non è la tua misura. Tu cerchi Cristo quando ti disseti alla fonte di un amore proibito: ma quest'acqua accrescerà la tua sete. Tu cerchi Cristo quando cerchi te stesso ma la tua po- vertà sarà insufficiente a colmare le tue aspirazioni. L'umanità accusa il bisogno imperioso della ricerca di Cristo: Cristo l'attende al bivio dell’amore. Se sfuggi alla stretta di Cristo, l'amarezza ti scenderà nel cuore. Sarai foglia portata dal vento sul selciato della strada soggetta ad essere calpestata dal primo passante. Seccherai. Rinverdirai solo se attecchirai all’albero del- l'Amore. Chi è con Cristo produce. Chi si stacca da Lui corre il rischio di essere inghiottito dall’abisso della propria incapacità, della propria insufficienza, della propria su- perficialità: Cristo è la tua misura, il ritmo del tuo cuore. Tu che t’affatichi tanto nella ricerca di un'acqua che spenga la tua sete: quest’acqua è Cristo. Tu che ti consumi nella ricerca una bellezza ricca di fascino: questa bellezza è Cristo. Anima desiderosa di avventure che corri sentieri infocati: la tua avventura è Cristo. Povero che ricopri con pezze di fortuna la tua miseria: Cristo è il tuo vestito. Ricco che volti le spalle ai comandamenti, adescato dalla tua fortuna: Cristo è la tua ricchezza. Operaio curvo sul banco della quotidiana fatica: Cristo è la tua ricompensa. Uomo politico che studi le soluzioni dei problemi sociali con ansiosa ricerca: Cristo è il tuo programma. Ammalato che poni ogni fiducia di guarigione nei medici e nelle medicine: Cristo è la tua speranza. Anarchico che calpesti ogni legge e fede: Cristo è la tua norma. Dissoluto che affondi con voluttà l'unghia nella corteccia del piacere: Cristo è la tua gioia. Cristo è per tutti l'insostituibile misura, quella che l'Artefice divino ha tracciato per il suo capolavoro: il cuore umano. «Venite a me tutti, e io vi ristorerò». (Mt. 11,28). Don Domenico 1 ANNO VIII NUMERO 3 PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE “SAN FRANCESCO D’ASSISI” DI MARINA DI CERVETERI Direttore Responsabile Don Domenico Giannandrea S A N F R A N C E S C O D A S S I S I M A R I N A D I C E R V E T E R I P A R R O C C H I A SE CRISTO NON CI FOSSE, L'UOMO SAREBBE DIO, MA UN DIO DI CARTAPESTA, COME IL PANE È INSOSTITUIBILE COSÌ CRISTO NELLA VITA

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ … · vita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuore umano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co-noscerai la felicità

  • Upload
    lekhanh

  • View
    213

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ … · vita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuore umano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co-noscerai la felicità

Come lo struzzo nasconde la testa sotto la sabbiaquando è inseguito, e si crede al riparo, cosìl'uomo moderno nasconde la voce di Cristo,

dentro la sabbia della propria superficialità, e si credeal sicuro. La nasconde il gaudente dentro le spire deipiaceri proibiti; il divo la nasconde dentro le fascedella pubblicità; la diva dentro la polvere della propriafragilità. Guarda attorno a te: nessuno pensa a Dio.Dio non è il timore della morte. Dio non è la platonicasoluzione della sofferenza. Dio, tutt'al più, lo sopporticome spettatore delle tue azioni, al quale hai offertoun biglietto d'invito. Ma non ti preoccupa la suapresenza. E se t'infastidisce la sotterri, questa presenza,come si sotterra un lombrico che trovi sulla strada...Povero Dio! Anzi, poveri uomini che credono di farnesenza...Il mondo era un libro cui mancava l'indice. Senza Cristosarebbe stato un libercolo squinternato, senza ragionedi essere, privo dell'Editore che l'aveva pubblicato. ConCristo ha ritrovato numeri delle pagine, le tavole illustrative,le note marginali, l'indice. Il libro in miniatura è diventato,grazie a Cristo, il libro per eccellenza, dalla splendidaveste editoriale, dal contenuto meravigliosamente rin-novato e pronto ad essere tradotto in tutte le lingue delmondo. Se Cristo non ci fosse, l'uomo sarebbe dio, maun dio di cartapesta. Come il pane è insostituibile, cosìCristo nella vita. Sono surrogati le altre religioni; lepassioni dell'uomo, senza Cristo, annienterebbero l'uma-nità. Cristo è, della società, leva e fondamento: senza diLui il vertice dell’equilibrio armonico delle parti rovinerebbenel vuoto, della famiglia umana è l'arco di volta. Il cuoredell'uomo è una macina: se non si consuma per Cristo,consuma se stesso. Ogni uomo, ogni donna nasce con

la febbre dell'amore. Chi non ama non è uomo, non èdonna, amando Cristo il cuore si placa, riposa. Un cuoreardente come quello di S. Agostino che aveva provato,prima della conversione, i brividi di ogni piacere, pulsòcon un doppio rendimento dopo che conobbe l'amoredi Cristo; ogni creatura umana è ammalata della febbredi Agostino. Cristo solo può placare la sua sete; Cristo èun vestito su misura per la tua anima tormentata dal-l’amore; Cristo è la medicina che può fare da tranquillanteper il fuoco che ti brucia dentro; Cristo è l'olio chelenisce il bruciore dei tuoi taglienti affetti. Con Cristo lavita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuoreumano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co-noscerai la felicità. Tu cerchi Cristo quando cerchi ilpeccato: ma questo non è la tua misura. Tu cerchi Cristoquando ti disseti alla fonte di un amore proibito: maquest'acqua accrescerà la tua sete.Tu cerchi Cristo quando cerchi te stesso ma la tua po-vertà sarà insufficiente a colmare le tue aspirazioni.L'umanità accusa il bisogno imperioso della ricerca diCristo: Cristo l'attende al bivio dell’amore. Se sfuggialla stretta di Cristo, l'amarezza ti scenderà nel cuore.Sarai foglia portata dal vento sul selciato della stradasoggetta ad essere calpestata dal primo passante.Seccherai. Rinverdirai solo se attecchirai all’albero del-l'Amore. Chi è con Cristo produce. Chi si stacca da Luicorre il rischio di essere inghiottito dall’abisso della propriaincapacità, della propria insufficienza, della propria su-perficialità: Cristo è la tua misura, il ritmo del tuo cuore.Tu che t’affatichi tanto nella ricerca di un'acqua chespenga la tua sete: quest’acqua è Cristo.Tu che ti consumi nella ricerca una bellezza ricca difascino: questa bellezza è Cristo.Anima desiderosa di avventure che corri sentieri infocati:la tua avventura è Cristo. Povero che ricopri con pezze difortuna la tua miseria: Cristo è il tuo vestito. Ricco che voltile spalle ai comandamenti, adescato dalla tua fortuna:Cristo è la tua ricchezza. Operaio curvo sul banco dellaquotidiana fatica: Cristo è la tua ricompensa. Uomo politicoche studi le soluzioni dei problemi sociali con ansiosaricerca: Cristo è il tuo programma. Ammalato che poniogni fiducia di guarigione nei medici e nelle medicine:Cristo è la tua speranza. Anarchico che calpesti ogni leggee fede: Cristo è la tua norma. Dissoluto che affondi convoluttà l'unghia nella corteccia del piacere: Cristo è la tuagioia. Cristo è per tutti l'insostituibile misura, quella chel'Artefice divino ha tracciato per il suo capolavoro: il cuoreumano. «Venite a me tutti, e io vi ristorerò». (Mt. 11,28).

Don Domenico

1

ANNO VIIINUMERO 3

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE“SAN FRANCESCO D’ASSISI” DI MARINA DI CERVETERIDirettore Responsabile Don Domenico Giannandrea SANFRANCESCO

D ’ASSISI • MARINA DI CE RVETERI

PARROCCHIA

SE CRISTO NON CI FOSSE, L'UOMO SAREBBE DIO, MA UN DIO DI CARTAPESTA, COME IL PANE È INSOSTITUIBILE COSÌ CRISTO NELLA VITA

Page 2: PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ … · vita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuore umano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co-noscerai la felicità

2

SI È CONCLUSO IL NOSTRO “CORSO PER FIDANZATI”, UN MERAVIGLIOSO VIAGGIO PIENO DI PROFONDITÀ E SORPRESE

CORSO

Èstato un bellissimo “viaggio”, un viaggiodel quale conoscevamo l'itinerario scrittonel programma, ma la profondità e le

meraviglie di ogni tappa del corso sono stateper noi fonte di un rinnovamento del tuttoinaspettato. Sabato 23 marzo si è conclusoil corso per i fidanzati, con una giornata diritiro, la Santa Messa delle 18.00 e la pre-sentazione di tutte le coppie alla comunità.Tutti presenti, nonostante i malanni di stagione.L'incantevole luogo del ritiro (Le Querce In-cantate, Cerveteri) ha fatto da cornice a unquadro dipinto con tante mani durante idiversi incontri del venerdì. Dall'inizio allafine del corso, per noi - per me e Andrea - èstato un crescendo di emozioni, di confronti,di sorprese e di conferme. "Grazie" è statotutto ciò che sono riuscita a dire al momentodei saluti, ma i pensieri che correvano nellatesta erano molti, molti di più. La sensazioneera di aver ricevuto un regalo immenso e deltutto inaspettato. Quando avevamo decisodi parteciparvi, avevamo in mente di andarea fare un corso "prematrimoniale". Inveceera di più. UNA VERA ESPERIENZA DI VITA!Col senno di poi, almeno per noi, mai sceltafu più saggia di fare il corso prima di qualunquealtro passo verso il nostro matrimonio. Inrealtà, lo immaginavamo come forse qualcunoci aveva raccontato, o forse avevamo in testaun gigantesco pregiudizio, frutto delle nostreesperienze passate o delle nostre paure. Equesta non era l'unica cosa sbagliata cheavevamo nella testa prima. Andrea, ad esem-pio, aveva vissuto delle esperienze spiacevoliin altre comunità parrocchiali e si era moltoallontanato. Viveva il classico “Cristianesimofai da te”. Pensava di poter creare o ripararetutto da solo nella sua vita, come fa nel suolavoro, così anche per il suo spirito. Cionono-stante aveva deciso di non precludersi questatappa della sua vita, ma solo l'incontro conun sorprendente Pastore come Don Domenicopoteva smuoverlo davvero dentro. Io eropiena di condizionamenti dovuti ai modelli divita di amici, conoscenti, dal modello “Mulinoapparentemente Bianco”. Avevo la necessitàdi osservare la realtà da altri punti di vista. Ilrisultato è stato molto più di quanto ci aspet-tavamo. In realtà, non si è mai veramentepronti per affrontare le peripezie della vita...

Eppure ogni tappa sembrava darciuna risorsa in più, basata sulla testi-monianza viva delle coppie che sisono offerte in dono per aprirci gliocchi, il cuore. Siamo stati accolticome in una vera famiglia. I volti, gliocchi, le espressioni di perfetti sco-nosciuti ci sono divenuti familiari, tantoda non aver voglia di venire via allafine della Messa. Ci hanno tirati dentro

alle loro vite, per poi portare loro stessi dentroalle nostre storie di vita. Liberamente. I cuorisi aprivano da soli. In uno dei primi incontriDon Domenico ci ha posto una domandacruciale. "Perché il matrimonio cristiano?Cosa c'entra lo Spirito Santo con la vostracoppia?". Silenzio tombale. Non avevamostudiato? Non ce lo ricordavamo? Ce lo hamai spiegato qualcuno? Poi ognuno ha dettola sua, liberamente. Le risposte potevamotrovarle solo aggiungendo un tassello ognisettimana, attraverso le coppie sposate e laguida sapiente del "Don", e infine propriocon il ritiro, momento in cui molti interrogativiaperti hanno trovato una risposta. Nessunoci ha detto “Si fa così, si fa colì”. Al massimoci è stato chiesto “Tu cosa faresti? E perché?”Durante i vari incontri ci siamo emozionatiascoltando le loro scelte, le loro diverseepoche vissute, le loro gioie, i loro drammi,successi, peripezie, treni, aerei, città e paesi,le loro diversità, aperture, chiusure, momentidel singolo e momenti della coppia, dialoghie silenzi tra loro. Per un attimo ci siamochiesti a cosa servisse ascoltare le storie dialtri, visto che ogni storia è a sé. Altro pregiu-dizio scardinato con i fatti. Non l’ascolto diper sé, ma i punti di vista hanno fatto la dif-ferenza. Ci siamo sentiti liberi di metterci indiscussione, con Dio al centro. Guardandoindietro vedevamo tante storie di matrimoniosenza mai percepire la Sua presenza. Guar-dando avanti abbiamo iniziato a vedere laproiezione di una vita con Dio al centro.Dietro al sorriso accogliente di quegli scono-sciuti non c'era la famiglia del Mulino Biancocome si vede in tv, ma anche come tante fa-miglie in apparenza perfette. Erano vite ordi-narie permeate dallo straordinario. Qual erala differenza con quanto già conoscevamo?Tutte le famiglie in fondo sembrano perfettema hanno la loro "croce"... Già, perché si usadire così: "croce"... Ma nel linguaggio comunediventa sinonimo di "problema". Abbiamo fi-nalmente visto con i nostri occhi e sentitocon le nostre orecchie la presenza viva diGesù nel matrimonio, non come un problema,ma come una luce sempre accesa anchenel buio. Abbiamo capito entrambi che èpossibile. Non è facile, ma è possibile. Nessunmiracolo, nessuna magia, nessun "effetto

Superenalotto". Abbiamo ricevuto lo straor-dinario dono di ascoltare storie di amore co-niugale permeato dall'accettazione dellarealtà, letta, interpretata e vissuta attraversole lenti della parola di Gesù. Ecco perché ilmatrimonio cristiano ed ecco cosa c'entra loSpirito Santo. E il ritiro? A cosa serve? Andreanon sapeva neppure cosa fosse… È stato unbellissimo momento di condivisione. Dopo10 incontri ormai i caratteri e i punti di vistaerano usciti, quindi ritrovarsi nella varietàdei singoli e delle coppie è stato un arcobalenodi colori. Dopo un primo momento di confrontoe di riflessione su tematiche sempre più con-crete, la visione di un film scelto ad hoc ci hamostrato il contrario per vedere la realtà aldritto. Una storia coniugale come tante, ma…Senza Dio, ecco come potrebbe essere il no-stro futuro. Chi ha orecchie per intendere...Poi il pranzo per il quale ognuno ha portatoqualcosa, discorsi seri, risate, aneddoti, pro-getti, un giro nell'incantevole giardino equalche foto. Una volta rifocillati, altro intensomomento di riflessione, dal film alla vitareale, una sorta di "Matrimonio: istruzioniper l'uso"; in pratica istruzioni concrete sulrito, sulle procedure e sui significati. Il mes-saggio che mi ha colpita di più è stata laricetta: “non chiudetevi agli altri, apritevi!”,ma allo stesso tempo “non lasciate che nes-suno condizioni la vostra coppia, perché solovoi conoscete l’amore che vi unisce”. Credoche molti pensieri siano rimasti chiusi nelcuore dei singoli, ma mi piace pensare chesia stato davvero gettato un seme. Nel cuore.È difficile sintetizzare quanto prezioso sia ilmessaggio che ci è stato trasmesso perchéè davvero il frutto di un articolato cammino,curato amorevolmente in ogni dettaglio dainostri "educatori". La differenza che fa lapresenza di Gesù nel matrimonio ci è stataindicata. Poi starà a ogni coppia coltivare ladelicata pianta dell'amicizia con Lui e tranoi, ma oggi i suoi frutti ci appaiono chiara-mente come l'unica ricchezza a cui aspirare.Infine, è stato bellissimo e imbarazzatissimodividersi i compiti per partecipare tutti allaSanta Messa conclusiva, anche i più restii ei più resistenti al microfono. Chi ha letto, chiha cantato, chi ha fatto l'offertorio. Abbiamocondiviso tutti. Durante la cerimonia, noi fi-danzati eravamo emozionati come se fosseil giorno del fatidico “sì”. Chissà cosa avrannovisto gli occhi dei familiari che sono venuti asentirci presentare come “pronti al matrimo-nio”... Sembravamo scolaretti fuori età! E tralacrime e sorrisi, non poteva mancare la fotodi gruppo. Il nostro proposito è che non siasolo un momento di passaggio, ma l’inizio diun nuovo percorso.

Debora Catania

Page 3: PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ … · vita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuore umano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co-noscerai la felicità

FEDE

La Chiesa intera, quest’anno, celebral’Anno delle Fede e anche la nostraComunità parrocchiale, sta cercando

di riflettere in maniera particolare su checosa è la fede. Proprio lo scorso mese èstato fatto un sondaggio, all’uscita delleMesse della Domenica e di quella prefe-stiva del Sabato, nel quale si chiedevaalle persone di rispondere a delle semplicidomande sulla fede.Abbiamo poi analizzato le risposte e i ri-sultati sono stati discussi con le famiglie,che si sono riunite sabato 9 febbraio inoratorio. Dopo una ricca colazione orga-nizzata dalle mamme, Don Domenico haillustrato il grafico dei risultati raccolti einsieme abbiamo riflettuto. La maggior parte delle persone ha di-chiarato che la fede è un dono di Dio,dato a tutti in uguale misura. In tantihanno detto anche che l’impegno del cri-stiano è quello di amare gli altri, siaquesto un obbligo della morale o unalibera scelta. Ciò che però è risultato di-scordante, è stato che in tanti hannoanche affermato che non è necessariauna Comunità cristiana per credere, perchéè sufficiente il rapporto privato che ognunoha con Dio. È vero che bisogna coltivare un intimocolloquio col nostro Padre, spiegava DonDomenico, ma proprio perché ci sentiamoappartenenti a Lui, poi abbiamo il bisognodi vivere in comunione con tutti coloroche credono. Non è facile far parte diuna comunità parrocchiale, dicevano alcuni

dei presenti, perché c’è sempre pauradel giudizio altrui, soprattutto quando sivivono delle situazioni famigiari delicate.Si ha la sensazione, dicevano altri, che laChiesa sia pronta a punire, non ad acco-gliere. Eppure, hanno spiegato alcuni ca-techisti presenti all’incontro, i documentiufficiali della Chiesa cattolica sono unraro esempio di carità, rappresentano

una mano sempre tesa nei confronti dicoloro che soffrono e si sentono persi. Purtroppo, però, negli anni si è dato unmessaggio distorto del Credo cristiano eproprio questo ha generato incomprensioni. Una bellissima occasione per confrontarsisu tematiche molto importanti, un arric-chimento per tutti. Ecco che vuol dire laComunità parrocchiale: crescere insieme!

TRATTO DA “IL SAPORE DELLA FEDE. ACCENDERE IL DESIDERIO” DI BATTISTA BORSATO

LIBRI

Èbello parlare di desiderio. Si diceche il nostro tempo è tempo di“non-fede”, tempo in cui

l’ansia spirituale è soffocatadalla ricerca di soddisfazionimateriali ed economiche. Possiamo essere così sicuriche il nostro tempo segni l’as-senza della ricerca di Dio? Non potrebbe l’indifferenzareligiosa essere un richiamoa mettere in crisi un modoscorretto di concepire Dio ela fede? Forse il “nodo” che ha gene-rato la freddezza nel vivere la fede, il di-sgusto e il distacco, è l’aver insistitosulla fede come dovere e legge. Anche oggi una parte dei praticanti in-tende e vive la fede appunto come dovere

e come legge: va alla messa domenicaleperché è un dovere, si interessa del ser-

vizio al prossimo perché ilvangelo lo comanda, gli sposiaccettano di stare insiemenel matrimonio, anche se nonc’è più amore, perché la leggedell’indissolubilità lo esige. Fare le cose per dovere o per-ché si è obbligati da una leggenon è una forma di schiavitùe di peso? Se una personacompie un’azione solo perché deve, ma non per-ché è un valore o, meglio, per-

ché la desidera, può ritenersi ancora li-bera, responsabile e, soprattutto, attrattada ciò che fa? L’agire “per dovere” non ha consentitol’emergere del cuore, della passione e

della fantasia, perché era sufficiente“eseguire”, senza porsi problemi e senzapersonale coinvolgimento e responsabi-lità. La fede sembrava crescere dentrola “mortificazione” dei propri desideri edelle proprie potenzialità.Eppure Dio nella Bibbia si è manifestatocome il “desiderante”. Egli non ama per dovere, ma è un Diodai forti desideri. In tutti i libri biblici ciincontriamo con la “passione” con cuiDio ama il popolo, gli uomini. I profeti in modo particolare riportanol’amore appassionato di Dio che, comesposo, accarezza, abbraccia, seduce,piange d’amore. Gesù stesso manifesta il suo desideriodi stare con gli uomini: “Ho tanto desi-derato mangiare questa Pasqua con voi”(Lc 22,15).

IL SONDAGGIO SULLA FEDE NELLA NOSTRA PARROCCHIA: UN DONO DI DIO CHE MOLTI VIVONO IN SOLITUDINE

3

Page 4: PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ … · vita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuore umano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co-noscerai la felicità

4

INCONTRO CON LE COMUNITÀ MIGRANTI “DIALOGHIAMO E COSTRUIAMO INSIEME”

INCONTRI

INTRODUZIONE: “PERDITE E CONQUISTE NELLA TERRA D’ESILIO”

Scrivere qualcosa rispetto a qualsiasitema quando ti riguarda in prima per-sona, è sempre molto difficile. “È qual-

cosa che ti spalanca le porte del cuore es’impone con tutte le sue emozioni, doveprima avevi messo un’attenta dogana”. Ècosì ogni volta quando senti parlare di unaparte di te, della tua storia, della tua vita ditutti i giorni. È in questo modo che si èsvolta la mia esperienza de “Il primo incontrocon le comunità migranti - dialoghiamo ecostruiamo insieme”. Un’esperienza “nuova”,coinvolgente e di crescita su diversi pianiper me e credo per tutti i partecipanti. Inquesto incontro, che si è svolto sabato 23marzo presso la Sala Comunale in via SanRocco, oltre ad avere l’impegno dell’orga-nizzazione preso con molto entusiasmo, hoavuto l’onore e l’affidamento dell’introduzionedel tema. È stato senz’altro un impegnopreso non soltanto da un punto di vista pro-fessionale, ma soprattutto umano, infatti,accostarsi al tema dell’immigrazione richiedeoltre a delle professionalità attente e spe-cializzate, una sensibilità tale che permetta,di attraversare più linguaggi per avvicinarsia questa complessità, così come ogni mi-grante attraversa molte frontiere nel suolungo viaggio prima dell’arrivo alla terra didestinazione. Uno degli obiettivi di questoprimo incontro era di creare uno “spazioper tutti” e su questo punto abbiamo lavoratoper far sì che tutti noi potessimo incontrarci

in un modo proprio e creativo per renderlopossibile, attraverso lo sguardo, il silenzio,la parola e la curiosità, un nuovo modo didialogare e costruire insieme le relazioni traculture diverse, all’interno di un contesto di“rete di relazioni” che ha cercato di accogliere,contenere e promuovere il più possibile siai bisogni che le iniziative nate in quel precisoistante. Un nuovo modo di ripercorrere lapropria esperienza personale attraverso le“Storie di Vita”, esperienze narrate da diversirelatori - Sofia Santos Neyra, Claudia Marti-nescu, Nadia Samardjibva e Grazyna Kozac.Con gli interventi sui “Percorsi possibili diIntegrazione” e sulla “Valorizzazione e con-sapevolezza dei diritti e doveri” da CoimbraFarell Miguel A., e Rudy Flores, e con l’inter-vento della Pubblica Amministrazione nellapersona del Sindaco Alessio Pascucci, delVice Sindaco Giuseppe Zito, dell’Assessorealle Politiche alla Persona Francesca Cennerillie della Consigliera comunale Federica Bat-tafarano, si è cercato di rendere noto unpercorso diverso e attivo di partecipazionealla vita locale e sociale della comunità.Questi sono stati temi molto interessanti findall’inizio che hanno suscitato il desideriodi conoscere e capire come funziona unaConsulta dei migranti oppure come si orga-nizzano le elezioni di un Consigliere aggiuntoe ancora come sostenere i propri diritti edoveri. L’intervento del Sindaco ha avutouna risonanza molto importante e proficuacioè di creare insieme uno spazio di demo-crazia dove tutti possano accedere con le

loro diversità qualunque esse siano. La ma-nifestazione dunque di un “impegno concretoe comune” d’iniziative che portino all’accet-tazione reciproca di valori comuni e all’ar-ricchimento del tessuto sociale, attraversola promozione di una educazione ai diritti edoveri iniziando dal singolo soggetto e dallafamiglia, favorendo lo sviluppo di opportunitàper l’apprendimento della lingua italiana, esoprattutto la presa in carico della personanella sua completezza con la finalità ditutelare la sua integrità e diversità culturale,promovendo in questo modo un’integrazioneintesa come un processo complesso, dina-mico e naturale che ha bisogno di tempo edi gesti di normalizzazione per attuare unacultura dell’integrazione responsabile checoinvolga i diversi autori. Come organizzatricedell’evento insieme a Lucia Lepore, Delegataper le Politiche alla Pace e l’Integrazionedelle comunità stranieri, pensiamo che siastato un momento unico nello stare insieme,un momento di condivisione e di confrontotra “noi” su cosa significa “essere migranti”.Senz’altro la strada da percorrere è ancoramolto lunga e con non poche difficoltà, masarà una scommessa accompagnare allaconsapevolezza e alla motivazione di crearcidelle possibilità concrete e di sana parteci-pazione alla vita e alle scelte della nostracomunità promovendo e facilitando un nuovomodo d’integrazione e condivisione tra lediversità per il bene comune di tutti.

Carmen Rosa Chilet Bazalar, psicologa

IL NOSTALGICO DELLA SANTA MESSA IN LATINO RICORDI

Nel lontano inverno del 1981 mi ri-trovai in una strada di Riga, capi-tale della Lettonia, con mia madre

durante la settimana che precede il Natale.Avevamo scelto un viaggio in Russia e neipaesi satelliti nel mese più freddo proprioper vedere quei luoghi nella loro veste piùromantica: boschi spogli di betulle daitronchi bianchi, cupole delle bellissimechiese ortodosse incappucciate di neve,corse in slitte trainate da cavalli neri nelcandore delle campagne e atterraggi dabrivido, ma comunque perfetti per la periziadei piloti dell’est, sulle piste ghiacciate degliaeroporti. Mia madre si lagnava per ildisagio di non poter assistere come d’abi-tudine alle funzioni in chiesa e giovarsi deisacramenti. Tutte le chiese erano chiuse odestinate ad altri usi, alcune visitabili solocome musei, poiché proprio nei luoghi diculto e ovunque nel mondo si trovano le

migliori opere dell’arte umana. L’orrendoregime, sostenitore dell’ateismo di stato edella nuova religione del partito unico, nongiunse evidentemente in Lettonia a negareun minimo di libertà religiosa. Ad un trattoosservammo una strana fila indiana di vec-chietti che si dirigeva furtiva verso un’ano-nima porticina sormontata da una neracroce di ferro, che spiccava nel biancorenevoso della sera. Incuriositi scoprimmoche si poteva entrare in una piccola salasotterranea dove un giovane sacerdote in-ginocchiato davanti al tabernacolo stavaper dare inizio alla Santa Messa. In unlatino perfetto, l’officiante e i fedeli pregavanoin un’atmosfera di raccoglimento e mistici-smo. Quel pubblico di gente umile e moltoanziana dimostrava di comprendere per-fettamente ciò che stava dicendo. Qualcunoaccennava ad un sorriso mesto nel recitare“ad Deum qui laetificat juventutem meam”.

Che nostalgia e che gioia poter parteciparecon l’aiuto di una meravigliosa lingua co-mune al sacro rito in un paese tanto lontanoda noi e tanto differente per lingua, usi ecostumi! Ormai da noi tutto è cambiato. Ilsacerdote volge le spalle al tabernacolodove ci avevano insegnato albergasse ilSantissimo. A viso aperto verso i fedeliparla solo in italiano, in attesa che si decidaper il dialetto, indubbiamente più politica-mente corretto. Anche nelle più grandi cat-tedrali lo storico organo è stato messo atacere. I pulpiti, anche i più pregiati come ilpergamo del Pisano, sono ridotti ad oggettid’arredamento. In una chiesa del nord, du-rante le feste natalizie, mi è capitato disentire un coretto di bimbi che, bandito ilsuperatissimo “Venite Adoremus”, cantavanoin perfetto inglese un allegro “Jingle Bells”.

Umberto Mantaut

Page 5: PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ … · vita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuore umano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co-noscerai la felicità

PERCHÈ LA PASQUA NON SIA FINITA CON IL 31 MARZO… PASQUA

Immagini, scatti, e riflessioni sul camminoquaresimale culminato domenica 31marzo, giorno della Santa Pasqua. Ma

rivediamo insieme i momenti più significatividi quella lunga e intensa settimana di pre-ghiera, di raccoglimento, di pensiero costanteverso Gesù e la sua Croce. Sette giorni incui abbiamo potuto meditare, secondo iltradizionale programma della Chiesa, i varipassaggi di vita che corrispondono ad al-trettante stagioni della nostra esistenza fattadi amore, di gioia, dolore, silenzio e parole.A partire dalla Via Crucis organizzata dai ca-techisti con i loro bambini a Campo di Mare,la liturgia penitenziale di lunedì 25 marzo siè giunti al giovedì Santo trepidanti e curiosiperché per la prima volta dodici adolescentisi sono proposti per la lavanda dei piedi.Dopo l’adorazione durata tutta la notte, ilVenerdì Santo, dopo la Passione, la ViaCrucis – la Via della Salvezza con gruppiche hanno interpretato le varie stazioni eun Gesù sempre più stanco e sofferente amano a mano che ci avvicinavamo allachiesa. Sabato 30 marzo la Santa VegliaPasquale con quattro battesimi a ricordarciil rinnovo delle promesse battesimali. Perchéla Pasqua non sia finita con il 31 marzo…“Nessuno resti indietro. Nessuno si fermi aimargini della strada. In realtà di abbandono”.

5

Tutto

il servizio

fotografico,

relativo alla

Settimana Santa,

si può visionare

sul sito della

parrocchia:

parro

cchi

amar

inad

icerv

eter

i.it

www.

Page 6: PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ … · vita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuore umano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co-noscerai la felicità

6

VIAGGIARE

Scrivere delle molteplici attrattive chequesta antica capitale offre al visita-tore sarebbe di per sè un'impresa

impegnativa; tanti sono i monumenti e leforme diversificate di turismo tendenti asoddisfare le esigenze del viaggiatore piùsofisticato.Questo articolo vuole portare all'attenzionedel visitatore un itinerario turistico moltoconosciuto ma da visitare in " bassa stagio-ne". Stiamo parlando di San Gregorio Armeno"la via del presepe". La via del presepe èfamosa in tutto il mondo per le innumerevolibotteghe artigiane dedicate all’arte prese-piale, il visitatore è così ricondotto, durantetutto l'anno, alla magica atmosfera natalizia;infatti sono sempre aperte e hanno inmostra i loro manufatti, benchè in numeroridotto, ed è possibile osservare ed ammiraregli artigiani al lavoro con maggior calma ri-spetto al periodo natalizio, e magari prenotareun pastore a propria immagine.

Come andare: in treno E’consigliabile sia per il basso costo, magarisfruttando le offerte di Trenitalia, sia per ladurata del viaggio (con un collegamentoAlta velocità si è a Napoli in meno di un'ora). Per i visitatori che poi scelgono la metropo-litana, la soluzione migliore è quella discendere alla fermata di P.zza Dante dellaLinea 1 del metrò dell’Arte e proseguireper Port’Alba e da lì, attraverso via San Se-bastiano, raggiungere via Benedetto Croce(la famosa Spacca Napoli). Non ci si puòsbagliare: quando questa via diventa piùstretta uno slargo improvviso ci introducea via San Gregorio Armeno. Pochi italianisanno che, arrivando in treno a Napoli,unadelle passeggiate più belle ed agevoli èproprio quella che da Piazza Garibaldi (Stazione FS ) porta a via Duomo e quindi aSan Biagio de' Librai ed a S. GregorioArmeno ( attraversando il cuore di Forcella,ormai vivibile e con la miglior pizzeria dellacittà e percorrendo la famosissima Spac-canapoli). Per chi, invece sceglie di servirsidegli autobus, bisogna raggiungere la Cat-tedrale o Duomo di Napoli (sono molte lelinee che vi transitano), da lì la strada deipresepi si può raggiungere davvero in pocotempo: si percorre via Duomo, direzionemare, per qualche metro continuando pervia dei Tribunali o, più avanti, via San Biagiode Librai nella direzione opposta. E se visiete persi chiedete .....

Cosa vedere (in questa parte di città):1) Naturalmente per la vicinanza, il Duomocon la cripta e la cappella di San Gennaro. Dedicata alla Madonna dell'Assunta, anche

se popolarmente intitolata a S. Gennaro,la Cattedrale fu fatta erigere da Carlo IId'Angiò alla fine del XIII secolo. La facciatadalle forme pseudogotiche conserva delprogetto originale i 3 portali ricchissimi disculture tra le quali una Madonna colBambino e dei leoni stilofori della scuoladi Nicola Pisano. L'interno, a croce latina,è a 3 navate: la mediana, coperta da unsontuoso soffitto ligneo, presenta dipintidel Giordano. Nella navata di ds. vi è laCappella di San Gennaro o del Tesoro(1608-37) edificata per un voto pronunziatodai napoletani il 13 gennaio 1527 (festa diS. Gennaro) per scongiurare i danni dellapeste. Particolarità 1: Grazie a varie bolle pontificie,la cappella del Tesoro di San Gennaro nonappartiene alla curia arcivescovile, bensìalla Città di Napoli. 2) Il Museo cappella San Severo in via Fran-cesco De Santis,19 Ingresso € 7- (5 ridotto)1. Situato nel cuore del centro antico di Na-poli, il Museo Cappella Sansevero è ungioiello del patrimonio artistico internazionale.In questa che fu la cappella privata dellanobile famiglia dei di Sangro, principi diSansevero, é conservato il "Cristo velato",una delle opere più note e suggestive almondo. 2. Raimondo di Sangro incaricò un giovaneartista napoletano, Giuseppe Sanmartino,di realizzare “una statua di marmo scolpitaa grandezza naturale, rappresentante NostroSignore Gesù Cristo morto, coperto da unsudario trasparente realizzato dallo stessoblocco della statua” e l’arte di Sanmartinosi risolve qui in un’evocazione drammatica,che fa della sofferenza del Cristo il simbolodel destino e del riscatto dell’intera umanità. 3. Particolarità 2: Nella Cappella dei San-severo sono conservate due “Macchineanatomiche”, ovvero gli scheletri di un uomoe di una donna in posizione eretta, con il si-stema artero-venoso quasi perfettamente

integro. Le Macchine furono realizzate dalmedico palermitano Giuseppe Salerno, sottola direzione di Raimondo di Sangro, principedi Sansevero, iniettando in due cadaveriuna sostanza – forse a base di mercurio –creata in laboratorio dal principe, la qualeavrebbe permesso la “metallizzazione” deivasi sanguigni. Ossa e crani sono senz’altroquelli di due veri scheletri umani. 5. 3) Monastero di Santa Chiara.Particolarità 3: La Chiesa sorse con il titolodi Ostia Santa o Sacro Corpo di Cristo, dedi-cazione suggerita dal Miracolo Eucaristicodi Bolsena, avvenuto nel 1264, ma la sud-detta denominazione mutò da subito inSanta Chiara, probabilmente per lo straor-dinario numero di Clarisse presenti nel mo-nastero. Il 4 agosto del 1943 la chiesa fuquasi del tutto distrutta da un bombarda-mento aereo. Fu ricostruita e restauratasotto la direzione di Mario Zampino, secondol’originario stile gotico.

DOVE: NAPOLIdi Lara Eludini

Page 7: PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ … · vita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuore umano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co-noscerai la felicità

7

TERZO CAPITOLO LA COMPOSIZIONE: 4° PARTEdi Salvatore Grasso

Alla stessa altezza dei loro occhiNella tua composizione, mettere in relazioneil tuo punto di vista con quella del soggettopuò fare la differenza. Mentre fotografi ri-manere in piedi non sempre è la scelta piùappropriata, la ripresa dall’alto può tradursiin immagine distaccata, con teste senzavolti e affollate di elementi di disturbo voltea distrarre l’occhio. Meglio quindi cercarelo stesso punto di vista del proprio soggetto,tentando di collocarsi sulle ginocchia osdraiandosi a terra. Combinare questopunto di ripresa con una limitata profonditàdi campo ti permetterà inoltre di ridurre laquantità di sfondo presente nella tua im-magine, dando vita a composizioni moltopiù pulite.

Questione di sguardiSia la linea di occhi sia la direzione dellosguardo sono fondamentali per la compo-sizione di un’immagine, in particolare quan-do il soggetto appartiene alla categoriadella fauna selvatica. Posizionando il tuosoggetto fuori dal centro del fotogramma èinfatti come se, idealmente, volesse che isuoi occhi si rivolgessero verso lo spaziocosì creato nel resto dell’inquadratura.Inoltre altrettanto importante che i suoi

occhi siano il vero centro dell’attenzione, equesto sia nel caso di soggetti di fotografianaturalistica sia nei ritratti.Gli occhi di chiguarda saranno infatti naturalmente attratti

dagli occhi del soggetto, di conseguenza,se sono fuori fuoco e poco nitidi, non cisarà nessun elemento che catturi davverol’attenzione dell’osservatore.

FOTOGRAFIA

Il termine Wi-Fi, nel campo delle tele-comunicazioni, indica una tecnologiaed i relativi dispositivi che consentono

a PC, Tablet e Smartphone di collegarsitra loro attraverso una rete locale senzal’utilizzo di cavi (wireless). La flessibilità e la semplicità di imple-mentazione del wireless lo fanno preferiresempre di più alle tradizionali reti cablate.Molti abbonamenti ADSL prevedono lapossibilità di condividere la connessioneall’interno dell’abitazione tramite un AccessPoint senza fili. È infatti ormai abituale lapresenza di Router ADSL che svolgonoanche la funzione di Access Point, con-sentendo ai dispositivi di collegarsi ad In-ternet senza l’utilizzo di cavi. Se da un parte questa tecnologia direcente diffusione porta innegabili van-taggi, dall’altra dobbiamo considerare at-tentamente gli aspetti negativi, prima fratutti la questione privacy. In alcuni casi ifile e le informazioni personali presentinella propria rete wireless possono essereviolati da altre persone in grado di ricevereil segnale di rete. Possono così derivarne

furti di identità e altre azioni indesiderate.L’utilizzo di una chiave di protezione direte può contribuire a proteggere la retewireless da questo tipo di accessi nonautorizzati. La ricerca di reti wireless daviolare può avvenire semplicemente spo-standosi in macchina oppure a piedi perle vie di una città: sono sufficienti un por-tatile e una scheda wireless. Chi dispone di antenne direzionali abba-stanza potenti potrà tenersi a una distanza

di sicurezza tale da evitare di essere sco-perto. La tipologia di attacco più frequenteconsiste nell’intercettazione del trafficotrasmesso sulla rete wireless; difatti leschede wireless installate sui dispositivi,oltre che inviare e ricevere i dati, possonoessere configurate per rilevare passiva-mente le trasmissioni che intercorronotra gli altri sistemi. In questo modo l’intrusore può “catturare”le informazioni che transitano in rete,scoprendo informazioni che, se non crip-tate, possono rilevare dati riservati e per-sonali. Per tutelarci da questo rischio dob-biamo configurare nel nostro router l’al-goritmo WEP o WPA, che basandosi suuna chiave segreta, consente di criptare idati fra l’Access Point e i client.

COME PROTEGGERE LA RETE WIRELESSdi Pier Mario Zamboni

TECNOLOGIA

Page 8: PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ … · vita è una sinfonia di cui Dio è l'interprete e il cuore umano il pentagramma. Se non conosci Cristo, non co-noscerai la felicità

8

BACHECAAVVISI

SUL GRANDE SCHERMO

Dal 4 aprileHITCHCOCKdi Sacha Gervasi, con A. Hopkins, S. Jo-hansson e H. Mirren, USA 2013, biogra-fico.Uno dei più grandi maestri del cinemaoccidentale, Alfred Hitchcock: un uomocontroverso, una mente geniale. Nel1960 esce uno dei suoi capolavori Psyco:un’opera moltocomplessa, perla cui realizza-zione il registacollaborò anchecon la moglie.Quelle stesseombre e luci delsuo matrimonio,sembrano aleg-giare ancora inquelle scene dabrivido.Un’interessante rilettura del regista e delsuo film.

Dall’11 aprile LE AVVENTURE DI TADDEO L’ESPLORATOREdi Enrique Gato, Spagna 2012, anima-zione.Un simpatico muratore, con la testa semprefra le nuvole, viene scambiato per un fa-moso esploratore e viene coinvolto in unviaggio in Perù, per salvare la Città Perdutadegli Inca, in pericolo a causa di malvagi

cercatori di tesori. Tanti amici lo accom-pagnano in questa avventura, che ci coin-volge con tanta allegria!

Dall’11 aprileCI VEDIAMO DOMANIdi Andrea Zaccariello, con E. Brignano, F.Inaudi e R. Tognazzi, Italia 2013, com-media.Per arricchirsi senza faticare molto, il co-mico romano Enrico Brignano, protagonistadi questa divertente commedia, escogitaun modo chesembra infal-libile: aprireun’agenzia dipompe fune-bri in un pae-sino dove lamaggior par-te della popo-lazione ha piùdi 90 anni.Ma se nessu-no dei vec-chietti cede

alla fatica e alla vecchiaia? Un’occasioneper apprezzare la vita, anche quandol’età avanza!

Dal 25 aprileIRON MAN 3di Shane Black, con R. Downey Jr., G. Pal-trow e Guy Pearce, USA 2013, azione.

Per gli appassionati dei fumetti Marvel,ecco l’ultima fatica del supereroe Ironman, interpretato dal brillante RobertDowney Jr. Nuovi cattivissimi nemici chetentano di spezzare l’ “uomo di ferro”,mettono a dura prova il ricco industriale.Ma in questo film una domanda sembraripetersi nel cuore del protagonista: èl’uomo che fa l’armatura o è l’armaturache fa l’uomo? E voi che ne pensate?

CINEMA

Ogni lunedì alle 16,25, in Chiesa, sipregherà con il gruppo “Taberna-colo” dello Spirito Santo e secondo

le intenzioni della Vergine Immacolata, ilSanto Rosario integrale, contemplandonetutti i misteri (gaudiosi, luminosi, dolorosie gloriosi).

Chi volesse ricevere la benedizionenelle case può rivolgersi alla segre-teria parrocchiale dal lunedì al venerdì

dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle18,30.

Domenica 21 aprile, al temine dellaSanta Messa, verrà presentato uffi-cialmente a tutta la comunità il Co-

mitato per le Feste che si è costituito que-st'anno per organizzare e gestire le variemanifestazioni che interessano la nostraparrocchia.

Dal prossimo mese tutti i mercoledì laMessa delle 18,00 si celebrerà pressole famiglie per il mese mariano. La

prima 1° Maggio nella casa di Fulvio DiGiuseppe in via Acerra 41.

CONTATTI:Gli Uffici della Segreteria sono aperti: ORARIO INVERNALE (ottobre/maggio)- la mattina dal Lunedì al Sabato dalle ore 9.30 alle 12.30- il pomeriggio dal Lunedì al Venerdì dalle ore 15.30 alle 18.30.ORARIO ESTIVO (giugno/settembre )- Mattina dal Lunedì al Sabato dalle ore 10.00 alle 12.00- Pomeriggio dal Lunedì al Venerdì dalle ore 17.00 alle 19.00.

Telefono: 06.9902670 - Fax 06.9902672

E-mail segreteria: [email protected] redazione: [email protected] sito: [email protected]

Sito: www.parrocchiamarinadicerveteri.itwww.diocesiportosantarufina.it