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P.O.F. Piano dell’Offerta Formativa 2011/12 Elaborato ed approvato dal Collegio dei docenti unitario nella seduta del 8 novembre2011 Adottato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 22 novembre con delibera n. 13 /2011 Pag. - Pof anno scolastico 2011/12 1

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Piano dell'Offerta Formativa d'Istituto

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P.O.F.Piano dell’Offerta Formativa

2011/12

Elaborato ed approvato dal Collegio dei docenti unitarionella seduta del 8 novembre2011

Adottato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 22 novembre con delibera n. 13 /2011

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INDICE

INTRODUZIONE PAG. 3

1. COS’E’ IL P.O.F. PAG. 3

2. ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE PAG. 6

3. FINALITA’ DEL P.O.F. PAG. 6

4. FINALITA’ ED OBIETTIVI FORMATIVI PAG. 7

5. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO PAG. 10

6. I FATTORI DI QUALITA' DEL SERVIZIO SCOLASTICO PAG. 11

7. LA PROGRAMAZIONE DELL'INTERVENTO FORMATIVO PAG.12

8. INIZIATIVE PER GARANTIRE LA CONTINUITA'/ORIENTAMENTO PAG.14

9 .INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI PAG. 15

10. INIZIATIVE PER SUPERARE SITUAZIONI DI SVANTAGGIO PAG. 16

11. INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI PAG. 16

12. RAPPORTO CON GLI ENTI LOCALI PAG. 16

13. COLLABORAZIONE CON GLI ORGANISMI ASSOCIATIVI PAG. 17

14. INTESE CON ALTRE ISTITUZIONI PAG. 17

15. FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMAT. PAG. 18

16. PROGETTI DI AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA PAG. 18

17. FORMAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI PAG. 18

18. CONTINUITA’ FRA SCUOLA E FAMIGLIA PAG.18

19. I CRITERI PER L'UTILIZZO DELLE RISORSE FINANZIARIE PAG.19

20. STRUTTURA ORGANIZZATIVA PAG. 20

21. FUNZIONE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI PAG. 22

22. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE PAG. 22

23. AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PAG. 23

24. VALUTAZIONE DEL SERVIZIO PAG. 23

25. UTILIZZO DEL FONDO DI ISTITUTO PAG. 23

INTRODUZIONE

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Il concreto dispiegarsi dell’autonomia “funzionale” delle singole unità scolastiche, prevista dall’art. 21 della Legge 15.3.1997, n. 59, implica la capacità (tecnica e giuridica) di ogni scuola di progettare e realizzare un proprio piano dell’offerta formativa (POF). Tale impegno è esplicitamente richiamato dall’art. 3 del Regolamento attuativo dell’autonomia (d.P.R. 8.3.1999, n. 275). L’elaborazione del POF non è mero adempimento di carattere formale o burocratico, ma rappresenta un momento fondamentale nella vita di ogni scuola, che impegna tutte le componenti scolastiche nei confronti degli “utenti” del servizio educativo e della comunità di riferimento.

1. COS'È IL POF?

Il POF è il Piano dell'Offerta Formativa della scuola, cioè un documento di impegni tra la scuola e il territorio incentrato sul rapporto tra scuola-studenti e famiglia.

Il POF è approvato dal Consiglio di istituto ed elaborato dal Collegio dei Docenti su indicazioni preliminari del Consiglio stesso ed ha durata annuale: ogni anno la scuola, quindi, ripete il lungo percorso di progettazione-approvazione.

Il POF è un documento pubblico che si può ritirare su richiesta in ufficio tecnico oppure scaricare in formato digitale in questo sito.

Presentazione

Attraverso il Piano dell'Offerta Formativa l'autonomia costruisce le condizioni giuridiche, organizzative, professionali e di relazione per rendere flessibile l'attività educativa e per migliorarne cosò l'efficacia.

Questo non significa la creazione dal nulla.

Nel piano sono fatti emergere e sono consolidati comportamenti e progetti già in atto, infatti L’I.C. “R.ONOR”, come altre scuole, ha avviato da anni processi di innovazione riuscendo a superare,sia pure con qualche difficoltà, le rigidità proprie del sistema scolastico. La nostra scuola ha partecipato immediatamente alla sperimentazione dell'Autonomia, avviata dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 1998.

Il Piano dell'offerta Formativa è il progetto nel quale si concretizza il complessivo processo educativo di ogni scuola mettendone a fuoco il disegno coerente delle scelte culturali, didattiche e organizzative. In altri termini esso definisce e presenta l'identità della scuola in una ottica pienamente integrata e personalizzata al successo formativo degli alunni.

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Il POF è quindi il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale della scuola e rappresenta in modo esplicito la progettazione curriculare, extracurriculare, educative ed organizzativa di una scuola autonoma.E' dunque il documento fondamentale dell'Autonomia.

Il POF è molte cose:

• un Piano • una Offerta • un Impegno • un Processo • una Mentalità • una Identità

Un Piano

E' una mappa o intinerario delle decisioni relative alle scelte didattiche e organizzative,quindi allo stesso tempo un piano previsionale (mappa delle decisioni) e piano esecutivo nel senso che ciò che è scritto verrà eseguito.

Una Offerta

Le decisioni e le scelte didattiche e organizzative sono rese pubbliche (offerte) implicando una assunzione di responsabilità della scuola e un diritto delle famiglie e degli studenti e delle studentesse a conoscere in modo assolutamente trasparente l'offerta formativa complessiva della scuola.

Il POF è una offerta Formativa. Formativa è un termine in cui si fondono i principi dell'istruzione e dell'educazione. Richiama il senso di un apprendimento non circoscritto all'acquisizione di contenuti disciplinari, all'acquisizione di competenze e alla trasmissione di saperi, ma denso di esperienze, relazioni, opportunità che danno all'esperienza scolastica una valenza formativa integrale e per certi aspetti irripetibile.

Un Impegno

Il POF è il frutto di una attività di progettazione che ha uno scopo preciso:il successo formativo di ogni alunno. Il documento scritto, o in altre forme espresso e fruibile, esplicita e rende visibili le scelte responsabili assunte dalla scuola autonoma per il raggiungimento dell'obiettivo fondamentale in precedenza evidenziato. E' un impegno perché documenta gli impegni. Per l'insegnante è lo strumento per definire le proprie attività, per lo studente e i genitori lo strumento che li aiuta a conoscere cosa la scuola intende fare e come. Il POF quindi non è astrazione o un nuovo adempimento burocratico, di cui la scuola non ne sente assolutamente il bisogno, ma una dichiarazione di azioni concrete.

Un Processo

La sua costruzione prevede la partecipazione e la responsabilità degli insegnanti, degli alunni,dei genitori,del personale Amministrativo, del personale Ausiliario,dei soggetti rappresentativi l'ambiente esterno in cui la scuola vive e opera. Il POF quindi per sua natura dinamico e dialettico. Non può essere lo specchio delle esclusive decisioni degli insegnati o all'opposto la somma delle pretese del territorio.

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E' la sintesi di diversi bisogni, interessi, attese, responsabilità.

Si può definire come un processo senza fine, nel senso che la progettazione non si conclude con la definizione del documento POF, ma riprende perché l'ultima fase è l'innovazione del Piano. La valutazione della realizzazione di quanto dichiarato, l'esperienza, la lettura della realtà, le nuove partecipazioni alla progettazione identificano il POF come un processo inevitabilmente destinato a crescere nel tempo con l'esperienza e la partecipazione di tutti i soggetti interessati e coinvolti.

Una Mentalità

Il POF è una mentalità, uno stile di lavoro che sollecita nella progettazione il senso di responsabilità,di razionalità e di partecipazione di ogni scuola.

Una Identità

Il Piano è una identità. L'identità, per sua natura, presuppone una precisa identificazione della propria specificità. Questo significa che nel Piano l'identità emerge se è chiaramente evidente come intende realizzare il successo scolastico, obiettivo fondamentale, precisando i tempi e i modi. Il POF deve essere un documento di sostanza.

Il Cuore del piano

Il POF è un mosaico di impegni molto concreti e operativi, composto da tanti tasselli che richiamano le nuove opportunità offerte dall'autonomia (es. riorganizzazione dei tempi e degli spazi, flessibilità del curricolo, ampliamento dell'offerta formativa ecc.); non tutti però hanno lo stesso peso e la stessa ricaduta rispetto alla qualità dell'esperienza formativa. Il POF ha un cuore, un centro di gravitá intorno al quale ruota l'intera mappa delle decisioni. Questa idea di un centro è importante perché supera il rischio di una logica che tenda a sommare tante parti tra loro indifferenti.

Nell'ambito dell'autonomia il cuore del POF è la didattica, intesa come quella strategia consapevole che la scuola mette in gioco per finalizzare tutte le azioni previste al successo formativo di ogni alunno. L'autonomia trova il suo senso e il suo campo d'azione nell'aula, nella relazione quotidiana tra chi insegna e chi impara, nel miglioramento delle condizioni di apprendimento. è nella quotidianità dell'aula che si misura l'efficacia delle azioni e il buon esito delle scelte; è negli interventi didattici di ogni giorno che acquistano senso la flessibilità, l'organizzazione modulare dei percorsi formativi, i curricoli personalizzati, ecc.

Al centro dell'autonomia, al centro del POF, c'è l'innovazione didattica: è questa che dà senso e valore alle trasformazioni in atto, sollecita gli insegnanti ad individuare strategie, comportamenti, tecniche, modelli organizzativi, modalità di intervento, strumentazioni utili a rendere più sicuro l'apprendimento, a garantire agli studenti e alle studentesse, ogni giorno e in ogni aula, il massimo sviluppo delle loro potenzialità individuali.

2. ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO

San Donà ha avuto negli ultimi venticinque anni un’evoluzione che ha trasformato la sua realtà già agricola, in una basata su nuovi e diversificati interessi economici e sociali legati all’industria, all’artigianato e ai servizi.

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La cittadina conta oggi una popolazione di oltre 40.000 abitanti, rappresenta il punto nevralgico tra il Veneto e il Friuli, a ridosso delle aree di sviluppo del trevigiano e le aree balneari di Jesolo, Caorle ed Eraclea. In pieno sviluppo le attività commerciali e produttive che portano i tassi di crescita di popolazione tra i più alti della regione..

La composizione del tessuto sociale è abbastanza omogenea, nonostante le trasformazioni dovute alla forte immigrazione e al radicale mutamento nell’occupazione. Anche se la grave crisi economica che ha interessato l’economie di tutto il Mondo, ha fatto sentire il suo peso anche in San Donà di Piave, traducendosi in aumento della disoccupazione, crescita della inoccupazione, maggiori difficoltà per le famiglie più deboli e/o a monoreddito, rallentamento dell’aumento demografico

La popolazione in età di obbligo scolastico registra in questi ultimi anni un crescente incremento a causa di una significativa migrazione interna e per l’arrivo di bambini stranieri per lo più provenienti dai Paesi non comunitari.

In definitiva l’intero territorio sta subendo, in questi anni, una significativa trasformazione sia sul piano economico, che culturale e sociale, pertanto anche da noi si avvertono tutte le contraddizioni e l’incoerenze che contraddistinguono la società contemporanea, generando così notevolmente il numero di coloro che manifestano disagio, un disagio che spesso nelle nostre scuole si traduce insofferenza, disturbi dell’attenzione, talvolta anche in problemi più gravi che incidono pesantemente sull’ apprendimento scolastico.

Una nuova sfida con la quale la nostra Scuola sa di doversi misurare, consapevole che il successo dipenderà in gran parte dalle nostre capacità; dal fatto cioè di saper leggere gli eventi sociali e culturali e saper coniugare le continue sollecitazioni formative che ci provengono con i principi e le finalità istituzionali alle quali dobbiamo attenerci.

3. FINALITÀ DEL P.O.F.

E’ partendo dall’analisi sopra operata che si è andato strutturando il presente Piano dell’Offerta formativa;

Il piano ha l’obiettivo di tradurre operativamente una concezione di scuola intesa come fattore primario di crescita culturale, civile ed economica del territorio, della città, del Paese, come strumento per la prevenzione e la riduzione del disagio e delle disuguaglianze, come sede privilegiata per l’acquisizione di adeguati livelli di conoscenze, competenze, abilità ed esiti formativi degli alunni.

Il POF intende:

1) Rappresentare a livello educativo, didattico, organizzativo, una risposta concreta ai bisogni reali e ai problemi dell’utenza, traducendo operativamente l’offerta formativa e tenendo sotto controllo gli esiti;

2) Presentare un progetto formativo che esplicita i livelli essenziali di prestazione: acquisire e sviluppare le conoscenze e competenze di base; apprendere i nuovi mezzi espressivi; educare ai principi fondamentali della convivenza civile in cui si valorizzano le risorse, si attivano i processi, si oggettivano i risultati, attraverso un monitoraggio a cadenza prefissata, anche attraverso un’attenta valutazione del servizio scolastico.

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4. FINALITA’ E OBIETTIVI FORMATIVI

L'Istituto Comprensivo di “R.ONOR” promuove la formazione dell'uomo e del cittadino nel rispetto delle tappe evolutive dell'alunno, Le finalità formative/educative che l'Istituto persegue sono le seguenti:

Formazione di una persona capace di leggere, interpretare ed utilizzare i diversi linguaggi della conoscenza.

Formazione di una persona che sappia rispettare se stessa, gli altri e l’ambiente.Formazione di una persona che sappia progettare il futuro.Formazione di una persona democratica, solidale, tollerante.Formazione di una persona autonoma e critica nei comportamenti e nei giudizi.Formazione di una persona capace di autoapprendere.

Tutto ciò significa favorire lo sviluppo delle COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA come previsto dal D.M 139 del 22/8/ 2007 ed esse andranno a declinarsi in modo differente rispetto a ciascun singolo discente e al grado di istruzione che sta percorrendo.

L’etimologia del termine “competenza” rimanda al valore sociale della collaborazione e della cooperazione: “competente” è chi si muove insieme ad altri per affrontare un compito o risolvere un problema. Non solo. Competente è chi si sforza di cogliere l’unità complessa del compito o del problema –sempre parziali – che incontra nella quotidianità.Entrambi gli aspetti richiedono il coinvolgimento continuo della persona nella sua integralità: è competente chi è e dà sempre tutto il meglio di se stesso nell’affrontare un compito, mobilitando la sua sfera cognitiva ed intellettuale, ma anche la sua parte emotiva, sociale, estetica, morale, religiosa. Nella scuola le capacità personali degli alunni diventano competenze personali grazie agli interventi di mediazione didattica che mettono l’alunno in grado di avvalersi, nelle situazioni contingenti, di conoscenze e di abilità.Le competenze, allora, indicano ciò che l’alunno è effettivamente capace di fare, di pensare, di agire, qui e ora, nell’unità del suo essere persona, davanti alla complessità unitaria dei problemi e delle situazioni che si trova ad affrontare e a risolvere.

È compito specifico della scuola promuovere quegli interventi educativi capaci di far sì che le capacità personali di ogni alunno/studente si traducano nelle otto competenze chiave di cittadinanza previste a conclusione dell’obbligo di istruzione. Le competenze chiave sono quelle di cui ogni persona ha bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva e l’inclusione sociale.

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tratto da Competenze-le competenze in chiave di cittadinanza a cura di D.Mininni e D. Pagano

In Indicazioni per il curricolo. Scuola dell’infanzia e primo ciclo d’istruzione-Educazione alla Cittadinanza , Nucleo Provinciale L’Aquila

Per la definizione di ogni macro competenza il collegio docenti ha individuato alcune coordinate

CONOSCEREPossedere a livello personale contenuti e nozioni

COMPRENDERE Processo di comunicazione con l’esterno (persone e/ o oggetti) che costringe ad un cambiamento delle cognizioni dell’alunno

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RIFLETTERE E’ la metacognizione di ciò che si sa e di come lo si apprende. E’, inoltre, la consapevolezza dei propri limiti, di conoscenze e di metodo.

SENTIRE Coincide con gli atteggiamenti: le emozioni, le motivazioni, le convinzioni (personali e sociali) e l’affettività

FARE Sono le abilità, la sperimentazione, la ricercaPARTECIPARE E’l’aspetto socio comunicativo, nella responsabilizzazione del

soggetto, nelle sue scelte e nella sua capacità di negoziare

Ciascuna macrocompetenza e le relative coordinate assumono significati per ciascun grado dell’istruzione e si traducono in traguardi formativi diversi secondo lo sviluppo psico, fisico, sociocognitivo di ogni studente.Inoltre ogni macrocompetenza è declinata secondo il punto di vista del discente e del docente.

La scuola come ambiente di apprendimento

Per raggiungere i traguardi formativi indicati la scuola deve essere considerata come ambiente d’apprendimento che significa coinvolgimento degli alunni nella relazione educativa. Ognuno, docente e allievi, deve prendersi cura non solo dell’altro, ma anche della conoscenza, dell’imparare a ragionare insieme utilizzando il contributo di tutti, stimolando le capacità critiche e creative, sviluppando le diverse competenze di ciascuno.

Questo implica scommettere sull’apprendimento di gruppo, sulla classe come ambiente di cooperazione (e non di competizione); sulla mediazione comunicativa e didattica, sulla cura del contesto, sulla facilitazione dell’accesso alla conoscenza, attraverso tutti i metodi e gli strumenti.

L’apprendimento deve essere, quindi, situato in un contesto che ospiti forme articolate di mediazione e di comunicazione per raggiungere i diversi tipi di intelligenze. La scuola non può limitarsi a trasmettere e riprodurre una quantità enorme di contenuti statici, ma promuove soprattutto l’attitudine all’apprendimento continuo, la curiosità e la voglia di affrontare nuovi problemi, la disponibilità a lavorare insieme, il gusto ad intraprendere nuove iniziative

Questo significa:

Centralità della persona come essere unico ed irripetibile, nella molteplicità degli stili cognitivi di apprendimento e nella sfera affettiva, relazionale, corporea, estetica, etica.

In questa prospettiva i docenti dovranno pensare a realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti ma per persone che vivono qui ed ora.

Educare istruendo ovvero: a. consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato b. accompagnare il percorso di formazione personale sostenendo ciascuno studente nella

costruzione della propria personalità e sollecitandolo alla capacità critica.c. preparare al futuro introducendo i giovani alla vita adulta fornendo loro quelle competenze

indispensabili per essere protagonisti all’interno del contesto economico e sociale in cui vivono.

Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni – maturate anche in contesti informali - perché diventino punto di partenza per la costruzione del loro percorso formativo

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Favorire l’esplorazione e la scoperta interrogando la realtà ed i problemi che si incontrano attraverso contesti di ricerca e di confronto.

Incoraggiare l’apprendimento collaborativo in tutte le sue forme per valorizzare la dimensione comunitaria nel percorso di crescita culturale e per condividere i risultati conseguiti tenendo conto dei diversi punti di vista.

Realizzare percorsi in forma di laboratorio favorendo non la trasmissione di contenuti ma la costruzione di saperi e la riflessione sul percorso attuato e sulle strategie messe in atto avvalendosi anche delle nuove tecnologie.

Educare alla molteplicità dei linguaggi permettendo loro di apprendere sia quelli culturali di base sia di impiegare più modalità espressive per realizzare una comunicazione potenziata.

Educare all’ascolto, alla ricerca continua, alla condivisione, la negoziazione dei diversi punti di vista;

Unitarietà del sapere che si realizzi attraverso l’interdisciplinarietà del percorso formativo e degli

strumenti utilizzati per raggiungerlo

5. L’ ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO

La scuola predispone il Curricolo, all’interno del Piano dell’offerta formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi di competenza e degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo.

Un curricolo deve essere: 1. Verticale: -superamento della ciclicità -valorizzazione della continuità -valorizzazione della discontinuità 2. Essenziale: -selezione dei contenuti -organizzazione attorno ai nuclei fondanti 3. Flessibile: -rispetto all’insegnamento -rispetto all’apprendimento -revisione dei risultati ottenuti .

La verticalità dell’impianto curricolare che si distende in progressione dai 3 ai 14 anni pone l’asse della continuità in un rapporto molto forte; in particolare, i traguardi e gli obiettivi disciplinari sono indicati in sequenza ed in progressione quasi a favorire una lettura in continuità degli assetti curricolari.

Traguardi di sviluppo della competenza

Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado vengono individuati traguardi di sviluppo della competenza per ciascun campo di esperienza, area e discipline. Rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno.

Nella scuola dell’infanzia: Suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità per favorire esperienze volte

allo sviluppo della competenza, che a questa età va inteso in modo globale e unitario

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Nella scuola del primo ciclo:

Favoriscono l’apprendimento e la costruzione dell’identità degli alunni ponendo le basi per lo sviluppo delle competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita. Obiettivi di apprendimento

Gli obiettivi di apprendimento sono definiti in relazione al terzo e al quinto anno della scuola primaria e al terzo anno della scuola secondaria di primo grado. Sono obiettivi ritenuti strategici al fine di raggiungere i traguardi sviluppo delle competenze previsti dalle Indicazioni

Campi di esperienza

Nella scuola dell’infanzia i campi di esperienza sono: Il sé e l’altro; Il corpo e il movimento; Linguaggi, creatività, espressione; I discorsi e le parole; La conoscenza del mondo. È compito della mediazione educativa aiutare il bambino a orientarsi nella molteplicità degli stimoli nei quali è immerso e avviarlo a organizzare i suoi apprendimenti. I campi di esperienza sono luoghi del fare e dell’agire del bambino orientati dall’azione consapevole degli insegnanti e introducono ai sistemi simbolico-culturali.

Aree disciplinari

Nella scuola del primo ciclo gli apprendimenti vengono organizzati in maniera progressivamente orientata ai saperi disciplinari, raggruppati in tre aree

(Discipline e Aree disciplinari )

LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA Italiano Lingue comunitarie Musica

Arte e immagine

Corpo movimento sport

STORICO- GEOGRAFICA Storia Geografia

MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA Matematica Scienze naturali e sperimentali Tecnologia

La progettazione didattica promuove la ricerca delle connessioni tra i saperi disciplinari e la collaborazione tra i docenti.

6. I FATTORI DI QUALITA' DEL SERVIZIO SCOLASTICO

Rappresentano indicatori di qualità, cioè un buon modo di fare scuola:

• il lavoro collegiale degli insegnanti, a partire dalla corresponsabilità nei confronti di un progetto unitario e comune

• Formazione continua del personale scolastico Pag.

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• la suddivisione delle competenze disciplinari fra gli insegnanti • il raccordo interdisciplinare fra i docenti come strumento che possa garantire l'unitarietà

dell'insegnamento

• il rapporto costante fra insegnanti e famiglie

• la disponibilità degli insegnanti a intendere la valutazione come una operazione finalizzata alla correzione dell'intervento didattico più che all’ espressione di giudizi nei confronti degli alunni

• la disponibilità degli insegnanti alla sperimentazione, alla innovazione didattica e all'aggiornamento professionale

• l'individualizzazione delle procedure di insegnamento

7. LA PROGRAMMAZIONE DELL'INTERVENTO FORMATIVO

Per programmazione intendiamo l'elaborazione di un progetto che, in un'ottica di formazioneintegrale, espliciti con chiarezza, precisione e consapevolezza le varie fasi del processo educativo,tenendo conto sia delle reali condizioni sociali, culturali, ambientali in cui si opera sia delle risorsedisponibili.

La sua pianificazione prevede: l'analisi della situazione iniziale; la definizione

di obiettivi generali di tipo pedagogicodi obiettivi disciplinari efficaci alla formazione e all'apprendimento dell'alunno

la selezione dei contenuti tenendo presenti le esperienze e le competenze già maturate dagli alunni;

la selezione delle metodologie e delle strategie; la ricerca di procedure di verifica e di valutazione.

Come si è detto la programmazione dell'intervento educativo deve tenere conto in primo luogo delle esigenze formative degli alunni in quanto nella scuola dell'infanzia il bambino è soggetto attivo che interagisce con i pari, gli adulti e l'ambiente. Di conseguenza, le finalità educative sono in ordine a: identità come rafforzamento sotto il profilo intellettuale, psicodinamico e sociale; autonomia come progressiva conquista in contesti relazionali e normativi "diversi" della disponibilità a interagire con il diverso e il nuovo; competenza come:

consolidamento di abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche e intellettive;produzione\interpretazione di messaggi, testi, situazioni;capacità culturali e cognitive;

valorizzazione della intuizione, della immaginazione e della intelligenza creativa.Nella scuola Primaria e secondaria di 1° grado le esigenze formative fanno riferimento alla

necessità di: sviluppare rapporti e relazioni interpersonali adeguati; integrare il curricolo tradizionale con attività che promuovano la pratica di linguaggi

diversificati (musicale - teatrale - ecc...); disporre di adeguati momenti e spazi dedicati all'attività fisica, motoria e sportiva; disporre di momenti specifici per l'attività individualizzata e di recupero; praticare un approccio significativo alle tecnologie informatiche; apprendere le basi di una prima ed seconda lingua(per la scuola secondaria di 1°

grado) straniera ;

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La programmazione dell'intervento didattico si realizza secondo le seguenti linee operative dimassimaScuola dell'infanziaAll'inizio di ciascun anno scolastico il collegio docenti elabora una programmazione educativa checontiene scelte didattiche e organizzative, criteri di utilizzazione delle risorse e impegna l'interacomunità scolastica.Durante l'anno scolastico tale progetto è valutato negli incontri di intersezione.

Scuola PrimariaTutti gli insegnanti della scuola primaria programmano con cadenza settimanale (coordinamento); la programmazione didattica coinvolge il gruppo classe, i gruppi di progetto ed i plessi scolastici;

Scuola secondaria di 1° grado

All'inizio di ciascun anno scolastico i docenti per classi, per disciplina o per gruppi di plesso elaborano una programmazione educativo-didattica e disciplinare che contiene scelte didattiche e organizzative, criteri di utilizzazione delle risorse.Durante l'anno scolastico tale progetto è valutato nei periodici Consigli di classe.

7.1 La valutazione dell’intervento formativo

Ci preme innanzitutto sottolineare come la valutazione sia parte integrante della programmazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma come verifica dell'intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo.La valutazione accompagna i processi di insegnamento/apprendimento e consente un costanteadeguamento della programmazione didattica in quanto permette ai docenti di:

• offrire all'alunno la possibilità di aiuto per favorire il superamento delle difficoltà che si presentano in itinere;

• predisporre collegialmente piani individualizzati per i soggetti in situazione di insuccesso.Tale valutazione, di tipo formativo, assolve funzione di: rilevamento, finalizzato a fare il punto

della situazione;• diagnosi, per individuare eventuali errori di impostazione del lavoro;• prognosi, per prevedere opportunità e possibilità di realizzazione del progetto educativo.

Operativamente le procedure adottate nella scuola Primaria e secondaria di 1° grado e quelle adottate nell'infanzia differiscono:

i docenti della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado, in sede di programmazione, prevedono e mettono a punto vere e proprie prove di verifica degli apprendimenti che possono essere utilizzate:

- in ingresso - in itinere - nel momento terminale

Tali prove sono test di tipo criteriale o normativo; l'uso di griglie di osservazione facilita invece larilevazione di aspetti non quantificabili.Nella scuola dell’infanzia la valutazione si basa essenzialmente sulla osservazione sia occasionalesia sistematica dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento; questaavviene a livello:- iniziale (livelli di sviluppo)- in itinere (sequenze didattiche)- finale (esiti formativi)

assumendo un carattere principalmente orientativo.

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8. INIZIATIVE PER GARANTIRE LA CONTINUITA' DEI PROCESSI EDUCATIVI

Le indicazioni nazionali per la scuola Primaria così come quelli della scuola secodaria di 1° grado definiscono la continuità del processo educativo condizione essenziale per assicurare agli alunni il positivo conseguimento delle finalità dell'istruzione obbligatoria. Anche gli attuali orientamenti della scuola dell'infanzia affrontano a loro volta il tema della continuità educativa.L'aggiornamento comune degli insegnanti può essere, come già avviene in alcuni casi, un buonpunto di partenza per modificare l'atteggiamento e la sensibilità verso il problema; si può cosìrealizzare una effettiva operatività che attua quanto previsto dalla normativa.Nel concreto questi sono gli strumenti che, nel corso degli anni, abbiamo ideato e messo a punto perrealizzare la continuità:

• l’osservazione in situazione: avviene nelle diverse attività di "familiarizzazione" che le scuole attuano;

• La formazione delle classi iniziali avviene dopo diversi incontri con gli insegnanti delle classi degli ordini precedenti, che danno indicazioni sui livelli di conoscenza, competenza e abilità acquisite da ogni singolo alunno; inoltre vengono comunicate informazioni relative ad aspetti socio-affettivie motivazionali mostrati dagli alunni negli anni precedenti.

• incontri periodici fra gli insegnanti: sono favoriti incontri durante l’anno fra i docenti degli "anni ponte" per confrontarsi su problemi di ordine didattico ed organizzativo. Nel nostro Istituto le attività di aggiornamento sono per lo più rivolte sia alle insegnanti della scuola dell'infanzia sia ai docenti della scuola primaria e su alcune tematiche anche ai docenti della scuola secondaria di 1° grado;

nel periodo dicembre-gennaio gli alunni di classe quinta prendono parte ad attività dilaboratorio che si svolgono presso la scuola secondaria di 1° grado.

8.1 OrientamentoIn conformità con uno degli obiettivi della scuola dell’obbligo, cioè la piena consapevolezza di sé, gli insegnanti guidano il ragazzo verso la costruzione di un progetto chiaro del proprio futuro. L’orientamento non è finalizzato all’esclusiva scelta dello studio successivo o all’inserimento nel mondo del lavoro, viene invece essenzialmente inteso come sviluppo delle capacità dell’alunno di darsi un’utile direzione nelle scelte, nelle decisioni e nell’operatività.

L’alunno sarà pienamente consapevole di sé quando avrà imparato ad orientarsi in tutte quelle occasioni che la Scuola gli offre, siano esse costruite su comportamenti di apprendimento o di competenze sociali.

Attraverso le attività, che si svolgeranno sin dalla prima media, gli insegnanti avranno la possibilità di tenere sotto controllo tutte le variabili cognitive, affettive e psicologiche implicate allo scopo di guidare l’alunno con sistematicità e chiarezza verso l’acquisizione di un atteggiamento critico nei confronti di se stesso e degli aspetti diversi di una realtà che continuamente si trasforma.

Ogni Consiglio di Classe, nell’ambito del Progetto Educativo formulato dalla Scuola, definisce gli interventi rapportandoli alla specificità della classe e in itinere apporta, se necessari, gli adeguati correttivi. Con la collaborazione da parte di tutti, si tende a far maturare negli allievi abilità di tipo sociale oltre alle varie abilità specifiche delle discipline.

L’orientamento, da completare nell’arco del triennio, si inserisce nel percorso formativo avviato sin dalla scuola materna. Questo facilita negli insegnanti la conoscenza del preadolescente, per cui essi possono intervenire il più sollecitamente possibile per aiutare a risolvere i problemi emergenti, attivando nei ragazzi processi mentali e comportamenti utili a raggiungere tranquillità emotiva ed a rapportarsi in modo corretto con la realtà, tramite l’acquisizione di una reale capacità di comunicazione.

L’insegnante, interagendo in modo dialogico con la classe, si offre come modello educativo relazionale, non fornendo una scala precostituita di valori, ma guidando il ragazzo ad interiorizzare

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il proprio percorso di pensiero, a conoscersi meglio, a comunicare le proprie esperienze, a confrontare idee ed a valutare atteggiamenti.

In un clima di serenità (sicurezza affettiva) i docenti, attuando rinforzi positivi, permettono a tutti di intervenire e di prendere coscienza (analisi e valutazione critica) dei “vissuti” diversi. Gli insegnanti compiono un’analisi dell’attuale sistema scolastico nella provincia di Venezia e nel Veneto orientale. Evidenzia anche quelle parti della legislazione scolastica rilevanti ai fini dell’orientamento.

Poiché nell’orientamento, sia in senso ampio (auto-orientamento dell’intera persona) sia in senso ristretto (scelta della scuola media superiore), sono coinvolti gli alunni, le famiglie e gli insegnanti, si propongono i seguenti interventi:a) incontri con i responsabili dell'orientamentodegli Istituti superiori con gli alunni e i genitori

interessati;b) un incontro con operatori esperti di orientamento sui problemi occupazionali e sbocchi

professionali;c) con i docenti del Consiglio di Classe: il referente per l’Orientamento ha il compito di

raccogliere, suddividere e trasmettere alle classi tutto il materiale già in possesso della Scuola o in arrivo dalle Scuole Superiori. Ogni aula verrà provvista di una scatola in cui verranno raccolti i materiali; ogni alunno e il docente collaboratore di classe verranno tempestivamente avvisati del calendario degli incontri fissati dai vari istituti nelle loro sedi. Di ciò verrà data comunicazione alle famiglie. Altro materiale verrà affisso in atrio, su dei pannelli, visibile a chiunque sia interessato e/o verrà consegnato a richiesta (es. cassette video).

d) (solo classi terze) incontro dei docenti e dei coordinatori di classe con i genitori e gli alunni per la consegna commentata del consiglio orientativo (in tempo utile per l’iscrizione alle scuole superiori).

9. L'INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

L'inserimento degli alunni diversamente abili nelle sezioni/classi è finalizzato alla piena integrazione di ognuno; offrendo agli alunni disabili ogni possibile opportunità formativa, la scuola si propone l'obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità.

Nella assegnazione dei docenti alle classi, nella formulazione degli orari e dei criteri di utilizzo delle risorse disponibili (spazi e attrezzature) l’istituzione scolastica presta particolare attenzione alle classi e alle sezioni in cui sono inseriti alunni con abilità diverse.

Per ciascun alunno “diversamente abile”, la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale di Neuropsichiatria Infantile o altri Enti preposti predispone un apposito "piano educativo individualizzato".

Per favorire l'integrazione la scuola si avvale di insegnanti statali specializzati (i cosiddetti docenti "di sostegno"), dei collaboratori scolastici (bidelli) e del personale addetto all’assistenza.

La scuola, in collaborazione con i Servizi di NeuroPsichiatria Infantile del territorio, segnala le necessità di assistenza specialistica all'Az. ULSS di competenza.

In ogni caso le attività di integrazione e il conseguente intervento degli operatori riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito l'alunno diversamente abile; le attività di tipo individuale sono previste nel piano educativo.

Nell'Istituto funziona un apposito gruppo di lavoro formato da alcuni docenti delle classi e da quelli di sostegno coinvolti nelle attività di integrazione che si riunisce periodicamente con lo scopo di migliorare l'efficacia dell'intervento.

Il gruppo predispone anche progetti di intervento mirati, avvalendosi, per questo scopo, delle risorse finanziarie messe a disposizione dall'Istituto o dagli Enti Locali e dal MIUR nell'ambito della legge n. 104/92.

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10. INIZIATIVE PER SUPERARE SITUAZIONI DI SVANTAGGIO

Lo svantaggio socio-culturale è uno stato di sofferenza che, per quanto possibile, dovrebbe essere eliminato o, almeno, contenuto al fine di non compromettere le potenziali capacità d'apprendimento e di relazione dell'alunno.

Si ritiene che la scuola debba creare le condizioni per l’uguaglianza offrendo servizi adeguati ai bisogni di chi proviene da situazioni familiari ed ambientali deprivate. Tale possibilità deve essere affidata a strategie operative accuratamente elaborate e definite.

L'intervento dovrebbe essere rivolto agli alunni partendo dal presupposto che la valorizzazione mirata delle risorse che la scuola, come sistema socio-culturale, può offrire, permette di ridurre le problematiche e di lavorare in un'ottica processuale più ampia.

Tutto ciò dovrebbe agevolare l'emergere negli alunni di una loro "disponibilità ad apprendere" nel rispetto e nella tutela del pieno sviluppo delle proprie capacità, e prevenire fenomeni di insuccesso, mortalità scolastica ed eccessive future diseguaglianze sul piano sociale.

Si rende quindi necessario poter articolare l'attività scolastica in modo che siano accettate e valorizzate le diversità per assicurare a tutti gli alunni il conseguimento dei livelli minimi di apprendimento nel rispetto dei personali tempi di crescita e di sviluppo.

Per affrontare e superare lo svantaggio la scuola mette in atto un modello organizzativo e didattico flessibile e ricorre a metodologie pluralistiche favorendo l’uso di più linguaggi, difersificando gli stili di insegnamento e promovendo la partecipazione degli alunni ad attività laboratoriali, attività teatrali, corsi di nuoto, visite guidate e uscite sul territorio.

11. INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

Allo scopo di favorire la frequenza e l’integrazione scolastica degli alunni stranieri, questa istituzione scolastica si impegna a realizzare iniziative volte a:creare un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo, nell'alunno non autoctono o neoautoctono, la percezione di sé come minoranza facilitare l'apprendimento linguisticoinserire nelle discipline approfondimenti storici, geografici e religiosi riguardanti i paesi di provenienza al fine di evidenziarne la prestigiosità dei valori peculiariattingere dal patrimonio letterario e artistico del paese, o dell'area di riferimento, per valorizzare le radici culturali.Ci si avvarrà anche di mediatori linguistici che ci permetteranno una prima reale relazione con gli alunni e le loro famiglie. Il nostro Istituto è dotato di un protocollo per l'accoglienza e per il primo inserimento dell'alunno straniero a scuola. Sono predisposti, inoltre, piani di intervento per coloro i quali iscritti nelle nostre scuole non conoscono la nostra lingua.

L'iscrizione degli alunni stranieri avviene generalmente nella classe corrispondente a quella già frequentata nel Paese di origine o a quella relativa all'età anagrafica, così come previsto dalla normativa In tutti i nostri documenti viene ribadito che gli alunni stranieri rappresentano una occasione importante per favorire fra adulti e bambini la diffusione dei valori di solidarietà e partecipazione.vigente in materia.

12. RAPPORTO CON GLI ENTI LOCALI TERRITORIALI

I rapporti fra l'Istituzione Scolastica e gli Enti Locali territoriali sono improntati alla massimacollaborazione allo scopo di:

promuovere iniziative educative e culturali rivolte agli alunni e alla comunità adulta promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane e finanziarie che gli

EE.LL. mettono a disposizione delle scuole promuovere un impiego integrato del personale ausiliario statale (collaboratori

scolastici) per una gestione razionale ed efficace in via prioritaria dei servizi di Pag.

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assistenza agli alunni in situazione di handicap promuovere un uso integrato delle strutture scolastiche anche al di fuori degli orari di

lezione per attività sportive e culturali di interesse generale

13. COLLABORAZIONE CON ORGANISMI ASSOCIATIVI

L'Istituzione Scolastica promuove in ogni forma possibile il raccordo e la collaborazione con leAssociazioni culturali e sportive del territorio allo scopo di mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie e al tempo stesso integrate e congruenti con le linee-guida indicate nel presente Piano:

valorizzare le competenze professionali di quanti operano all'interno delle Associazioni valorizzare l'opera di volontariato dell'associazionismo.

14. ACCORDO/INTESE CON ALTRE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

Per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano dell'offerta formativa l'Istituzione Scolastica puòstipulare accordi, intese e convenzioni con altre scuole del territorio.Tali accordi sono finalizzati in particolar modo a:

promuovere un pieno utilizzo delle risorse umane a disposizione di ogni istituzione scolastica

realizzare progetti educativi e didattici comuniGli accordi possono prevedere forme integrate di partecipazione finanziaria alle spese inerenti larealizzazione dei progetti.Questo Istituto costituisce con tutti gli altri Istituti scolastici del distretto n° 22, compresi gli Istituti superiori, una rete scolastica che si prefigge di:

- Perseguire gli obiettivi comuni atti a promuovere e realizzare l’autonomia didattica-organizzativa;

- Porsi come soggetto che si rapporta con gli Enti Locali, con gli Enti pubblici e privati (questi ultimi senza scopo di lucro) nel rispetto delle norme dell’art. 21 ex L. 59/97 e successive disposizioni attuative, in particolare il DPR 233/98 e il DPR 275/99;

Da alcuni anni il nostro istituto ha aderito ad un progetto in rete in tema di continuità ed orientamento scolastico, in particolare verso la scuola superiore. Detto progetto, coordinato dal’ITC “ALBERTI” di San Donà di Piave, prevede una seria articolata di iniziative, sostenute finanziariamente dalla Regione Veneto. Per il corrente anno il nostro istituto ha mantenuto il raccordo con le scuole del territorio nell’ambito del progetto "Orientamento e territorio ". Il docente referente nella nostra scuola per tali iniziative è la Prof.ssa D. GIACCHETTO.

La nostra Istituzione ha dato la propria adesione al centro territoriale per l’integrazione, la scuola polo è l’I.C: di Eraclea; il CTI si pone l’obiettivo di rispondere in modo mirato ai bisogni e alle esigenze della fascia più debole della popolazione scolastica.

E’ stato, inoltre, stipulato un accordo di rete con le scuole del Distretto 22 per la realizzazione di iniziative e interventi in materia di immigrazione. Scuola capo fila è questo Istituto e la referente l’Ins. M.B. LAMPIS. Per l’anno in corso sono previste attività che pongono attenzione all’accoglienza degli alunni stranieri con la realizzazione di un vademecum per i genitori stranieri sulle opportunità formative del nostro sistema scolastico. Inoltre accordi con la Provincia di Venezia ci dà l’opportunità di utilizzare mediatori linguistico-culturali per intervenire nei confronti degli alunni stessi sia nel momento dell’accoglienza che nel momento dell’approfondimento della conoscenza dell’Italiano come Lingua2; è sempre più importante la collaborazione con il Comitato del Veneto Orientale per l’immigrazione, con sede in San Donà di Piave, per la realizzazione di iniziative comuni.

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Inoltre da diversi anni il nostro Istituto collabora con il Comune di San Donà di Piave ad un Progetto di interventi a favore degli alunni più disagiati. La scuola media partecipa attivamente al Progetto.

Iniziative congiunte sono state e verranno realizzate anche per l’anno in corso con il Ser. D di San Donà di Piave rivolte agli alunni della Scuola media per la prevenzione alle dipendenze, così come sono in programmazione incontri con le famiglie (degli alunni delle classi terze) e i professori della Scuola Secondaria. Sono stati presi accordi con i responsabili del Consultorio per la realizzazione di iniziative per l’avvio di progetti di educazione all’affettività e alla sessualità, che saranno rivolti essenzialmente agli alunni delle classi seconde della Secondaria di 1° grado.

Anche per l’anno in corso è stata rinnovata la convenzione con le Università di Padova e Trieste, facoltà di Scienze della formazione per accogliere studenti di tale facoltà nelle nostre scuole primarie e dell’Infanzia per il periodo di tirocinio.

E’ sempre attiva la nostra adesione a progetti educativi e didattici proposti dall’ufficio Cultura dell’assessorato all’Istruzione e cultura e dalla Biblioteca civica e il Museo della Bonifica di San Donà di Piave.

15. FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DEL’OFFERTA FORMATIVA

Al fine conseguire gli obiettivi propri della scuola che opera in regime di autonomia e per valorizzare le professionalità docenti, il Collegio docenti di questa Istituzione scolastica ha identificato n° 7 aree funzionali allo sviluppo del Piano dell’offerta formativa (si veda il Piano delle attività ).

16. PROGETTI CHE CARATTERIZZANO LA NOSTRA OFFERTA FORMATIVA

Puntualizzando che l'azione formativa si esplica in primo luogo attraverso la normale attività d'aula nello sviluppo dei curricoli scolastici previsti dalle Indicazioni, le scuole del nostro Istituto da anni elaborano dei progetti integrativi che caratterizzano ed arricchiscono l’ offerta di formazione (si veda allegato B del Piano delle attività).

17. FORMAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI

La scuola ha un ruolo importante come centro di promozione culturale e sociale aperto anche al territorio per cui il nostro Istituto si impegnerà a promuovere, nell’ottica dell’educazione permanente, corsi rivolti agli adulti, reperendo le risorse necessarie.

18. CONTINUITA’ FRA SCUOLA E FAMIGLIE

Una scuola che si propone come servizio pubblico non può prescindere dall’identificare la propria utenza, dal rappresentarsene i bisogni, dal riconoscerne i diritti, dal sollecitarne ed accoglierne le proposte.La famiglia entra nella scuola quale rappresentante dei bambini e come tale partecipa al contratto educativo condividendone responsabilità e impegni nel rispetto reciproco di competenze e ruoli.E’ compito dell’istituzione scolastica:

formulare le proposte educative e didattiche, fornire in merito ad esse, informazioni chiare e leggibili,

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valutare l’efficacia delle proposte, rendere conto periodicamente degli apprendimenti dei singoli alunni e del loro progredire in ambito disciplinare e sociale, individuare le iniziative tese al sostegno e al recupero dei soggetti in situazione di handicap, svantaggio, disagio, difficoltà, esplicitarne le modalità, la frequenza, la durata.

L’informazione deve scorrere in canali e luoghi rinnovati.Riteniamo che i momenti assembleari rispondano alle esigenze di dibattito, di proposizione, di confronto culturale. Sono il luogo privilegiato per la costruzione di un valore comune e condiviso.La scuola si impegna a facilitarne e diffonderne la pratica.Ai colloqui individuali si attribuisce una funzione primaria per la raccolta di tutte le conoscenzenecessarie all’elaborazione di un’immagine relazionale del bambino al di fuori del contesto scolastico:

per comunicare, in un clima disteso e nei modi più accessibili, la situazione socioaffettiva e conoscitiva del bambino; per costruire, con le famiglie, possibili itinerari per il superamento delle difficoltà; per l’arricchimento dei campi esperienziali del bambino.

La comunicazione scuola/famiglia si realizza nella scuola dell’infanzia secondo il seguente programma.Nel mese di settembre, prima dell’inizio delle attività in ciascuna scuola dell’infanzia si svolgono specifiche riunioni per i nuovi iscritti e successivamente incontri con tutti i genitori.Per favorire e realizzare la continuità educativa fra scuola e famiglia in ogni plesso verranno programmate assemblee con tutti i genitori in giorni e orari concordati preventivamente.

Le insegnanti sono disponibili a colloqui individuali durante l’anno scolastico qualora se ne presenti la necessità o a seguito della richiesta dei genitori.Nella scuola Primaria e nella scuola secondaria di 1° grado l’informazione alle famiglie sui livelli di apprendimento e sul grado complessivo di maturazione raggiunto dagli alunni sarà garantita anche mediante colloqui strutturati e adeguatamente calendarizzati con le singole famiglie in occasione della consegna del documento di valutazione (a conclusione del I quadrimestre e al termine dell’anno scolastico); due ore di disponibilità di ciascun team docente verso la metà del primo e del secondo quadrimestre per incontri a carattere informale e aperto con le famiglie (per la scuola Primaria); per la scuola secondaria di 1° grado verrà comunicato il calendario dei ricevimenti dei professori oltre al ricevimento generale che è stato programmato sia nel primo che nel secondo quadrimestre.

Eventuali ulteriori colloqui individuali, su richiesta delle famiglie, con i docenti o con isingoli insegnanti.

La famiglia viene invitata ad impegnarsi a: intervenire alle assemblee e alle riunioni di plesso o di circolo che si ritenga necessario

indire; tenersi informata e al corrente delle iniziative della scuola; discuterle e contribuire al loro arricchimento e alla loro realizzazione sia sul piano ideativo

che operativo; sostenere i bambini nel mantenimento degli impegni assunti a scuola; partecipare ai colloqui individuali; cooperare perchè a casa e a scuola il bambino ritrovi atteggiamenti educativi analoghi

(pur consapevoli e rispettosi dell’assoluta specificità della relazione interparentale).

19. I CRITERI PER L'UTILIZZO DELLE RISORSE FINANZIARIE ASSEGNATE DALLO STATO E PER IL REPERIMENTO DI ULTERIORI RISORSE

I fondi che il Ministero della pubblica Istruzione assegna all'Istituzione scolastica vengono utilizzati con la massima tempestività possibile:

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per realizzare i progetti specifici ai quali sono destinati, secondo quanto indicato nei piani di previsione allegati ai progetti stessi

per garantire il normale funzionamento amministrativo generale per garantire il funzionamento didattico ordinario di tutte le scuole dell’Istituto

I fondi vengono distribuiti fra le scuole dell'Istituto con criteri proporzionali che tengono conto sia del numero delle classi, sia del numero degli alunni, avendo riguardo alla presenza di alunni stranieri e di alunni con handicap. L'istituzione scolastica si impegna a reperire ulteriori risorse mediante la presentazione di specifici progetti a:

Ente Locale, allo scopo di integrare le dotazioni di sussidi delle scuole o per iniziative e progetti;

soggetti privati, anche sotto forma di sponsorizzazione, interessati e/o disponibili a collaborare con la scuola per la promozione di attività culturali rivolte agli alunni, alle famiglie e ai docenti.

Ulteriori risorse possono essere reperite mediante la stipula di appositi accordi e/o convenzioni con soggetti pubblici e privati che prevedono l'erogazione di servizi da parte dell'istituzione scolastica; in tal caso l'accordo/convenzione può prevedere che parte dei finanziamenti siano utilizzati per

integrare la dotazione dei sussidi e dei materiali didattici e/o compensare prestazioni del personale docente e ATA che eccedano i normali obblighi di servizio.

Le famiglie degli alunni possono contribuire alla copertura finanziaria delle spese connesse allarealizzazione del Piano dell'offerta formativa, in particolare per quanto attiene:

visite didattiche e viaggi di istruzione trasporti attività sportive attività teatrali altre attività di arricchimento del curricolo (laboratori musicali, concerti, ecc…) attività progettuali che richiedano un consistente impiego di risorse finanziarie

In ogni caso le quote poste a carico delle famiglie sono di importo modesto e non costituiscono motivo di esclusione dalle attività programmate.

20. STRUTTURA ORGANIZZATIVALa struttura organizzativa del nostro Istituto può, come per le altre organizzazioni, essere

ricondotta a tre fondamentali livelli:

- il governo dell’Istituto nel suo complesso, inteso come supervisione diretta, relazioni con l‘esterno, sviluppo di strategie, assunzione di responsabilità giuridico-formali, definizione delle linee generali di politica scolastica;

- il coordinamento di specifici sottosistemi organizzativi, in particolare riguardo- i momenti di decisionalità delegata e responsabile, funzionale a coordinare ed influenzare il

lavoro altrui e a gestire le dinamiche relazionali;- la formalizzazione di sistemi di pianificazione e controllo e lo sviluppo della

standardizzazione di processi e risultati,- l’espletamento di servizi, diretti o indiretti, funzionali alla organizzazione, integrativi e

ausiliari alla didattica;- l’erogazione dei servizi da parte degli operatori, nel nostro caso i docenti, che svolgono il

servizio principale per i destinatari finali.Per una miglior comprensione, questi tre livelli possono essere suddivisi in cinque zone

utilizzando il modello di H.Mintzberg: tre in linea (vertice strategico; linea intermedia; nucleo operativo); due (apparentemente) separate: tecno–struttura e staff di supporto a cui sono assegnati i seguenti compiti e funzioni:

- al vertice strategico è attribuito il compito di armonizzare ruoli ed organizzazione definendo la politica e le strategie della scuola;

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- alla tecnostruttura compete definire regolamenti e standard;- allo staff di supporto spetta fornire consulenza e supporto e in questo modo “influenzare” le

scelte dell’organizzazione;- alla linea intermedia vanno i compiti di coordinamento operativo correlati direttamente

all’erogazione del servizio di insegnamento;- al nucleo operativo spetta l’erogazione del servizio stesso

Vertice strategico Consiglio di IstitutoCollegio dei docenti

Dirigente

Linea intermedia

Tecnostruttura

Collegio dei docentiResponsabile sicurezza

Responsabile sicurezza dati

Direttore SGACollaboratori DS

Responsabili plessiCoordinatori c.d.c.

Coordinatori commissioniCoordinatori dipartimenti

Funzioni strumentaliReferenti attività/progetti

Responsabili laboratori/aule

speciali

Staff di supporto

Supporto tecnico-amministrativo

Consulente assicurativoSupporto tecnico per i laboratoriMediatori culturaliOperatore socio-

sanitariDell’ULSS

Nucleo operativo

Docenti curricolari - Insegnanti sostegno Operatori esterni previsti dal POF (alfabetizzazione, servizi culturali, attività sportiva, animazione teatrale, ecc.)

Lettori lingua straniera

Nella scuola, per le attività a carattere organizzativo e di coordinamento, sono chiamati a collaborare con il Dirigente scolastico:

- i docenti previsti dall'articolo 25, comma 5, del decreto legislativo n. 165/2001, scelti dal Dirigente e della cui collaborazione lo stesso può avvalersi nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e gestionali. Il Dirigente scolastico deve scegliere gli specifici compiti di gestione e organizzazione che intende affidare a ciascuno dei due collaboratori e decidere chi dei due lo deve sostituire in caso di suo impedimento;

- i docenti designati dal Collegio dei docenti, contestualmente alla definizione del POF, in qualità di funzioni strumentali, identificati con delibera che deve indicare anche i criteri di attribuzione, numero e destinatari, ai quali sono riservate le specifiche risorse messe a disposizione dal MIUR a seguito di apposita rilevazione;

- i docenti individuatii dal Collegio dei docenti per incarichi di carattere educativo e didattico ai sensi dell’art. 7 del T.U. 297/94 e retribuiti con il fondo dell'istituzione scolastica;

- i docenti legati ad ogni altra attività deliberata del Consiglio di Istituto nell'ambito del POF (art. 88 comma 2 lettera k del corrente CCNL), per cui diventa quindi possibile corrispondere il compenso a carico del fondo di istituto. Quindi è necessario che il Dirigente

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sottoponga al Consiglio di Istituto le attività che dovesse ritenere necessarie per lo svolgimento delle proprie funzioni organizzative e di gestione che non possono essere realizzate dai due collaboratori. Ad esempio, è utile prospettare una rete organizzativa funzionale all'efficace presidio delle sedi, delle classi e dei diversi progetti previsti dal piano annuale di attività.

Vediamo come essi possono essere collocati nella struttura ideata da H.Mintzberg.La tecno-struttura nasce dall'esigenza di coordinare al meglio il lavoro dell’Istituto ricorrendo a

procedure operative standardizzate e/o a regole negoziate e chiare. Nella scuola oltre che al Responsabile per la sicurezza (L81/2008) e per la sicurezza dei dati (D.lvo 196/01) troviamo in molti casi il Responsabile qualità e non va trascurata la potestà regolamentare di C.d.I. e Collegio dei docenti.

La linea intermedia è costituita da coloro che si collocano tra vertice strategico e nucleo operativo, sia a livello di funzioni che di responsabilità. Nella scuola la linea intermedia è rappresentata perciò, oltre che dal Direttore SGA, dai docenti collaboratori del Dirigente Scolastico, dai responsabili di sede staccata, dai referenti di plesso, dai Coordinatori dei c.d.c., delle commissioni e dei dipartimenti, dalle Funzioni strumentali e in generale dai referenti degli specifici progetti oltre che dai responsabili di laboratori/aule speciali. Queste figure rappresentano momenti di decisionalità, in taluni casi delegata, responsabile rispetto ai compiti assegnati, che non richiedono valutazioni discrezionali, ma consentono al Dirigente di dedicarsi efficacemente ai compiti che gli sono propri.

Lo staff di supporto è inteso come sostegno all’azione professionale e consiste in forme di consulenza, tutoring, documentazione ed interventi esperti a sostegno dei piani di miglioramento e, normalmente, come azione di servizio nei confronti di operatori che, tradizionalmente, considerano se stessi in una posizione professionale atipica e non assimilabile interamente ad un rapporto di lavoro dipendente. Le stesse funzioni strumentali si configurano spesso come figure di supporto al lavoro dei docenti con il compito di sostenere i loro interventi.

21. FUNZIONE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI

Il personale ATA assume un ruolo non marginale nel raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano dell’offerta formativa.In particolare diventa necessario svincolarsi dagli abituali standard previsti dai diversi profili professionali (direttore generale dei servizi generali e amministrativi, assistente amministrativo, collaboratore scolastico) per collaborare, con le proprie doti e capacità personali e relazionali, al raggiungimento di obiettivi quali:

un rapporto più significativo con le famiglie e con le agenzie del territorio coinvolti nella realizzazione del Piano (enti locali, associazioni, ecc..)

un supporto concreto, ove possibile, alle stesse attività educative, pur nel rispetto del profilo previsto dai rispettivi mansionari;

una formazione permanente, da attuarsi con risorse interne o esterne, sull’utilizzo degli strumenti informatici, sull’uso di reti tecnologiche, sulle capacità relazionali e sull'autonomia operativa. (Si veda il Piano delle attività per il personale ATA)

22. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

L'organizzazione che L'Istituto si è data richiede il ricorso ad adeguati strumenti di informazione esterna e di comunicazione interna.Da un lato è necessario costruire una fitta rete di comunicazione interna all'istituzione scolastica per far in modo che tutti gli operatori siano pienamente consapevoli del progetto comune e lo condividano.

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Dall’altro è opportuno affinare strumenti di comunicazione con l'esterno per descrivere correttamente caratteristiche e modalità di funzionamento del servizio che viene offerto e proposto dalla scuola.Riassumendo e schematizzando si tratta di:

garantire la massima informazione possibile agli utenti, favorire la circolazione delle informazioni all'interno della scuola, documentare l'attività didattica e non, svolta nel corso del tempo, rendere visibile all'esterno il "prodotto scolastico", dotarsi di strumenti per ottenere informazioni dall'esterno.

Nel concreto è prevista la produzione di:

un sito WEB rivolto agli utenti e agli operatori scolastici con le seguenti funzioni: informare i visitatori sulle attività del'Istituto, favorire la documentazione e lo scambio di esperienze didattiche.

23. AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE

L'aggiornamento professionale di tutto il personale della scuola è un importante elemento di qualità del servizio scolastico; esso è finalizzato a fornire ai docenti strumenti culturali e scientifici per sostenere la sperimentazione e l'innovazione didattiche e a tutto il personale maggiori capacità relazionali e più ampi margini di autonomia operativa anche in relazione alla diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.Questi i criteri ai quali si ispirano le attività di aggiornamento che si realizzano nell'Istituto:

l'aggiornamento è finalizzato all'arricchimento professionale in relazione alle modifiche di ordinamento previste dal nuovo contesto dell'autonomia e del testo di Riforma, allo sviluppo dei contenuti dell’insegnamento , ai metodi e all’organizzazione dell’insegnare, all’integrazione delle tecnologie nella didattica e nella attività amministrativa e alla valutazione degli esiti

formativi; le attività tendono alla valorizzazione in senso formativo del lavoro collegiale degli insegnanti; l'aggiornamento è finalizzato a promuovere la cultura dell'innovazione e a sostenere i progetti di ricerca e di sperimentazione che la scuola mette in atto; compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, le diverse iniziative possono essere di volta in volta pubblicizzate anche nelle altre scuole dell’infanzia, primarie e medie del territorio.

24. VALUTAZIONE DEL SERVIZIO

Al termine dell’ anno scolastico la Commissione che lavoro per l’aggiornamento e la revisione del Piano dell’offerta formativa, individua delle aree critiche del servizio scolastico nel suo complesso e sulla base di ciò viene attuato un processo di autovalutazione coinvolgendo tutto il personale scolastico, gli alunni e le loro famiglie. Lo strumento previlegiato sono i questionari, generalmente anonimi. I risultati saranno resi pubblici attraverso pubblicizzazione all’albo della scuola e sul sito dell’Istituto.

25. UTILIZZO DEL FONDO DI ISTITUTO

Fatto salvo che l’utilizzo del fondo di Istituto è oggetto di contrattazione integrativa di Istituto, si propongono alcune indicazioni in merito.Il fondo di Istituto e comunque ogni altro stanziamento destinato alla retribuzione di prestazionistraordinarie del personale viene finalizzato a:

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valorizzare e sviluppare le molteplici risorse umane esistenti nelle scuole migliorare l'organizzazione complessiva dell’Istituto sviluppare le attività delle commissioni e dei gruppi di lavoro riconoscere i maggiori impegni individuali di docenti referenti e/o responsabili di

specifiche attività e iniziative di interesse generale riconoscere il maggiore impegno (quantitativo e qualitativo) del personale

amministrativo e ausiliario in relazione alla articolazione delle diverse attività didattiche promosse dalla scuola.

Il presente documento, oltre ad essere conservato agli atti d’ufficio, verrà affisso nell’apposita bacheca presso ogni scuola e pubblicizzato sul sito dell'Istituto: www.iconor.it

f.to Il Dirigente ScolasticoDott. Vincenzo SABELLICO

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