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Intervista www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 005 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 2, numero 28, dal 25 al 31 luglio 2005 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 282 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. ANTITRUST Attività riservate, tariffe e limitazioni al- la pubblicità non possono essere giu- stificate come eccezioni al diritto co- munitario che ha nella concorrenza un caposaldo. Queste le critiche dell’An- titrust al decreto-La Loggia sulla legi- slazione concorrente fra Stato e Re- gioni in materia di professioni. La deontologia, ha osservato, non corri- sponde a norme restrittive del com- portamento professionale che nulla hanno a che vedere con l’etica neces- saria a tutelare la fiducia dei clienti. ESAME DI STATO Il Ministero dell’Università ha ultimato lo schema di decreto che modifica le norme sull’accesso alla professione e gli esami di stato di alcune professioni fra cui quella veterinaria. Convocate le professioni il 27 luglio. DPEF Il documento di programmazione eco- nomico-finanziaria 2006-2009 è stato promosso dalla commissione Sanità del Senato. Valutato il tasso di cresci- ta medio della spesa sanitaria corren- te per il periodo 2006-2009 attorno al 3,3%; rapporto tra spesa sanitaria e Pil attorno al 6,7% nel 2009. La mag- gioranza ha sottolineato che quanto espresso corrisponde al volere del mi- nistro della Sanità Storace. CONTRATTO SSN Firmata l’ipotesi di accordo sul nuovo contratto della dirigenza del SSN, Al- do Grasselli (CIVEMP) avverte: “non è ancora il momento per fare festa”. Il Presidente del Comitato di Settore per la Sanità, Romano Colozzi, chiede nuove modalità di contrattazione per il pubblico impiego “affinché un contrat- to venga firmato il giorno prima della scadenza di quello precedente. Non 50 mesi dopo”. COADIUTORI Nuovo incontro dei medici veterinari coadiutori con FNOVI e ANMVI. Rin- novato l’auspicio di contratti a tempo determinato come quelli riconosciuti ai medici giubilari. Trasmessi in questa direzione due documenti al Ministero della Salute. CADIPROF CadiProf ha eletto presidente Gaetano Stella già al vertice di Consilp-conf- professioni. Riconfermato il delegato ANMVI in CadiProf Marzio Gargiulo. Fra i prossimi impegni della nuova giunta quello di diffondere la cono- scenza della cassa che ha già rag- giunto la cifra di 51.000 iscritti in pochi mesi. SACCO Sarebbe il cianuro la causa della mor- te, ad Anagni, di 25 bovini che hanno bevuto acqua di un affluente del fiume Sacco. Il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, rispondendo al question time sull’argomento, ha detto che nella val- le “sono già state adottate, a garanzia della salute umana e animale, tutte le più opportune misure di sicurezza”. ESTINZIONE PIT BULL “Sterilizzare i pitbull così da impedire l’accoppiamento dei pitbull favorendo l’estinzione naturale della razza”. Lo ha proposto la coordinatrice del Movi- mento italiano genitori (Moige) del La- zio. I genitori chiedono di seguire l’e- sempio di Francia e Germania, che hanno disposto la sterilizzazione delle razze feroci, tra le quali sono compre- si i pitbull. Brevi Anche gli animali vittime della strada I l Fondo Vittime della Strada operi anche in favore degli animali da compagnia. Una proposta di legge, firmata dall’On. Francesco Colucci (FI), chiede che in caso di incidenti stradali anche i pet siano ri- sarciti. Il Fondo interviene nel caso di sinistri causati da veicoli non iden- tificati o non assicurati nei casi di danni a persone e cose. La proposta di legge chiede che intervenga anche sui danni subiti dagli animali da com- pagnia eventualmente trasportati. Un solo articolo per modificare la 990/1969, la legge istitutiva del Fondo di garanzia per le vittime della strada presso l’INA - e quindi prevedere che “qualora il danno sia subito da un animale di compagnia, regolarmente re- gistrato o iscritto alla relativa anagrafe, il proprietario ha diritto a richiedere un risarcimento, con le modalità previste per i danni alla persona”. L’entità del risarcimento verrebbe stabilita in via equitativa tra il proprietario e l’en- te designato dal Ministero dell’Industria. “È chiaro - spiega il parlamentare brindisino - che la definizione “in via equitativa” dovrà contenere integral- mente i danni materiali (soccorso, cure, riabilitazione), mentre dovrà valu- tare secondo buonsenso il danno non patrimoniale (sofferenza della per- sona e dell’animale, menomazione permanente o morte). Per evitare de- generazioni, il parlamentare ha introdotto “il paletto” che prevede che l’ani- male sia iscritto alla relativa anagrafe. “L’ormai assodata natura risarcitoria degli indennizzi del Fondo di garanzia - osserva Colucci - facilmente si con- cilia con la copertura del danno non patrimoniale consistente nella rottura o nell’alterazione del rapporto con il proprio animale di compagnia. Per questi motivi - conclude - e in ragione della accresciuta attenzione verso gli animali, la presente proposta di legge intende colmare quello che ormai può considerarsi un vuoto normativo. La pdl è sottoscritta da altri parla- mentari di cui è ben noto l’impegno in favore della tutela animale: Boato, Schmidt, Cento, Pecoraro Scanio, Lion, Cima e Zanella. Aspettiamo il Veterinario Aziendale “La sicurezza degli alimenti di origine animale, competenza squisitamente veterinaria, richiede che l’adozione del provvedimento previsto dall’articolo 3 del Dlgs n. 117/2005, venga assicurata nei 180 giorni previsti”. L’ANMVI ha così sollecitato il Ministero della Salute a garantire che il decreto istituti- vo del veterinario aziendale venga emanato nei tempi stabiliti. Il count down dei 180 giorni è iniziato dal 17 luglio scorso. Plaudendo all’adozione del Dlgs 117/2005, l’ANMVI considera il veterinario “un professionista al servi- zio dell’Istituzione e lo identifica come il logico anello di chiusura di tutta l’e- pidemiologia zoosanitaria che, nel campo della sicurezza degli alimenti di origine animale, rappresenta l’indispensabile elemento di partenza; ciò si desume sia dal concetto europeo di controllo globale di filiera che dalla specifica preparazione di questo professionista, che spazia dalla clinica in- dividuale e di allevamento e culmina con quella di ispettore di filiera e di prodotto. “La figura del veterinario aziendale - prosegue la nota dell’ANM- VI, trasmessa per conoscenza alla FNOVI - finalmente entrata a pieno tito- lo nel nostro ordinamento grazie al Dlgs n. 117/2005, è una figura che, se pur di fiducia e di consulenza per l’allevatore, pone la sua professionalità nell’ambito dell’adozione di misure di bio-sicurezza, autocontrollo e, più in generale, in quegli spazi in cui si vuole rafforzare la cultura della salute e del benessere animale”. La sanità a un veterinario Mario Valpreda sta riorganizzando la sanità del Piemonte: anche la veterinaria, dice, deve cambiare A PAG. 3 Se lo sai già... l'hai letto su @nmviOggi Mario Valpreda, Assessore alla Sanità del Piemonte. R ispetto al 2004/2005 il numero programmato per gli iscritti ai Corsi di Laurea in Medicina Veterina- ria è diminuito di ben 11 unità, lo 0,77%. Non è certo una percentuale molto significativa ma perlomeno esprime un numero di segno negati- vo, una tendenza in diminuzione. Quello che però ci sembra importan- te è che per la prima volta il ministero della Salute, chiamato a dare un suo parere, ha suggerito di "dare avvio ad una riduzione del numero delle imma- tricolazioni" incominciando a rendersi conto che la situazione occupaziona- le nel settore veterinario è veramente arrivata, ormai, alla saturazione e che le prospettive sono tutt'altro che ro- see. Non dimentichiamo che i dati espressi dalle ultime indagini realiz- zate dalla Nomisma sul nostro setto- re, per l'ANMVI e per la FNOVI ( Libro Bianco), evidenziano per il 2020 il raddoppio degli iscritti agli Ordini ve- terinari mentre gli spazi occupaziona- li aumenteranno soltanto del 2/3%. Purtroppo il MIUR non ha in realtà re- cepito le indicazioni del ministero del- la Salute ed ha quindi mantenuto so- stanzialmente lo stesso numero di iscritti per il 2005/2006 definendolo in 1.415, soltanto 11 meno dell'anno precedente. Questa decisione è stata motivata dal ministero dell'Università con la necessità di "non trascurare neppure lo spazio europeo dell'istru- zione superiore e la mobilità dei pro- fessionisti". Cosa intenda il MIUR con questa frase non è facile da capire a meno che pensino di organizzare au- tobus di veterinari da mandare nei va- ri paesi europei. L'ANMVI è intervenu- ta in modo forte e chiaro sulla deci- sione del MIUR con una dichiarazio- ne del suo Presidente, Carlo Scotti: "Le ragioni addotte dal ministero non solo non giustificano in alcun modo la portata irrisoria di questa riduzione nella programmazione universitaria, ma si infrangono miseramente contro i dati europei, siamo già il 50% dei ve- terinari europei e abbiamo una situa- zione universitaria che espone il no- stro Paese al ridicolo". In effetti con 14 Corsi di Laurea contro i 4 o 5 di pae- si come Francia, Germania o Gran Bretagna, e circa 16.000 studenti al momento iscritti, fra quelli in regola e fuori corso, e che nel giro di cinque anni potrebbero laurearsi, la situazio- ne italiana rischia veramente di appa- rire piuttosto ridicola se non fossero i veterinari a doverla vivere poi dram- maticamente. 1.426 - 1.415 = 11

Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 28

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Intervista

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

005SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 2, numero 28, dal 25 al 31 luglio 2005Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

282ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

ANTITRUSTAttività riservate, tariffe e limitazioni al-la pubblicità non possono essere giu-stificate come eccezioni al diritto co-munitario che ha nella concorrenza uncaposaldo. Queste le critiche dell’An-titrust al decreto-La Loggia sulla legi-slazione concorrente fra Stato e Re-gioni in materia di professioni. Ladeontologia, ha osservato, non corri-sponde a norme restrittive del com-portamento professionale che nullahanno a che vedere con l’etica neces-saria a tutelare la fiducia dei clienti.

ESAME DI STATOIl Ministero dell’Università ha ultimatolo schema di decreto che modifica lenorme sull’accesso alla professione egli esami di stato di alcune professionifra cui quella veterinaria. Convocate leprofessioni il 27 luglio.

DPEFIl documento di programmazione eco-nomico-finanziaria 2006-2009 è statopromosso dalla commissione Sanitàdel Senato. Valutato il tasso di cresci-ta medio della spesa sanitaria corren-te per il periodo 2006-2009 attorno al3,3%; rapporto tra spesa sanitaria ePil attorno al 6,7% nel 2009. La mag-gioranza ha sottolineato che quantoespresso corrisponde al volere del mi-nistro della Sanità Storace.

CONTRATTO SSNFirmata l’ipotesi di accordo sul nuovocontratto della dirigenza del SSN, Al-do Grasselli (CIVEMP) avverte: “non èancora il momento per fare festa”. IlPresidente del Comitato di Settore perla Sanità, Romano Colozzi, chiedenuove modalità di contrattazione per ilpubblico impiego “affinché un contrat-to venga firmato il giorno prima dellascadenza di quello precedente. Non50 mesi dopo”.

COADIUTORINuovo incontro dei medici veterinaricoadiutori con FNOVI e ANMVI. Rin-novato l’auspicio di contratti a tempodeterminato come quelli riconosciuti aimedici giubilari. Trasmessi in questadirezione due documenti al Ministerodella Salute.

CADIPROFCadiProf ha eletto presidente GaetanoStella già al vertice di Consilp-conf-professioni. Riconfermato il delegatoANMVI in CadiProf Marzio Gargiulo.Fra i prossimi impegni della nuovagiunta quello di diffondere la cono-scenza della cassa che ha già rag-giunto la cifra di 51.000 iscritti in pochimesi.

SACCOSarebbe il cianuro la causa della mor-te, ad Anagni, di 25 bovini che hannobevuto acqua di un affluente del fiumeSacco. Il ministro dell’Ambiente AlteroMatteoli, rispondendo al question timesull’argomento, ha detto che nella val-le “sono già state adottate, a garanziadella salute umana e animale, tutte lepiù opportune misure di sicurezza”.

ESTINZIONE PIT BULL“Sterilizzare i pitbull così da impedirel’accoppiamento dei pitbull favorendol’estinzione naturale della razza”. Loha proposto la coordinatrice del Movi-mento italiano genitori (Moige) del La-zio. I genitori chiedono di seguire l’e-sempio di Francia e Germania, chehanno disposto la sterilizzazione dellerazze feroci, tra le quali sono compre-si i pitbull.

Brevi

Anche gli animali vittime della strada

I l Fondo Vittime della Strada operi anche in favore degli animali dacompagnia. Una proposta di legge, firmata dall’On. Francesco

Colucci (FI), chiede che in caso di incidenti stradali anche i pet siano ri-sarciti. Il Fondo interviene nel caso di sinistri causati da veicoli non iden-tificati o non assicurati nei casi di danni a persone e cose. La proposta dilegge chiede che intervenga anche sui danni subiti dagli animali da com-pagnia eventualmente trasportati. Un solo articolo per modificare la 990/1969, la legge istitutiva del Fondo digaranzia per le vittime della strada presso l’INA - e quindi prevedere che“qualora il danno sia subito da un animale di compagnia, regolarmente re-gistrato o iscritto alla relativa anagrafe, il proprietario ha diritto a richiedereun risarcimento, con le modalità previste per i danni alla persona”. L’entitàdel risarcimento verrebbe stabilita in via equitativa tra il proprietario e l’en-te designato dal Ministero dell’Industria. “È chiaro - spiega il parlamentarebrindisino - che la definizione “in via equitativa” dovrà contenere integral-mente i danni materiali (soccorso, cure, riabilitazione), mentre dovrà valu-tare secondo buonsenso il danno non patrimoniale (sofferenza della per-sona e dell’animale, menomazione permanente o morte)”. Per evitare de-generazioni, il parlamentare ha introdotto “il paletto” che prevede che l’ani-male sia iscritto alla relativa anagrafe. “L’ormai assodata natura risarcitoriadegli indennizzi del Fondo di garanzia - osserva Colucci - facilmente si con-cilia con la copertura del danno non patrimoniale consistente nella rotturao nell’alterazione del rapporto con il proprio animale di compagnia. Perquesti motivi - conclude - e in ragione della accresciuta attenzione verso glianimali, la presente proposta di legge intende colmare quello che ormaipuò considerarsi un vuoto normativo. La pdl è sottoscritta da altri parla-mentari di cui è ben noto l’impegno in favore della tutela animale: Boato,Schmidt, Cento, Pecoraro Scanio, Lion, Cima e Zanella.

Aspettiamo il Veterinario Aziendale“La sicurezza degli alimenti di origine animale, competenza squisitamenteveterinaria, richiede che l’adozione del provvedimento previsto dall’articolo3 del Dlgs n. 117/2005, venga assicurata nei 180 giorni previsti”. L’ANMVIha così sollecitato il Ministero della Salute a garantire che il decreto istituti-vo del veterinario aziendale venga emanato nei tempi stabiliti. Il count downdei 180 giorni è iniziato dal 17 luglio scorso. Plaudendo all’adozione delDlgs 117/2005, l’ANMVI considera il veterinario “un professionista al servi-zio dell’Istituzione e lo identifica come il logico anello di chiusura di tutta l’e-pidemiologia zoosanitaria che, nel campo della sicurezza degli alimenti diorigine animale, rappresenta l’indispensabile elemento di partenza; ciò sidesume sia dal concetto europeo di controllo globale di filiera che dallaspecifica preparazione di questo professionista, che spazia dalla clinica in-dividuale e di allevamento e culmina con quella di ispettore di filiera e diprodotto. “La figura del veterinario aziendale - prosegue la nota dell’ANM-VI, trasmessa per conoscenza alla FNOVI - finalmente entrata a pieno tito-lo nel nostro ordinamento grazie al Dlgs n. 117/2005, è una figura che, sepur di fiducia e di consulenza per l’allevatore, pone la sua professionalitànell’ambito dell’adozione di misure di bio-sicurezza, autocontrollo e, più ingenerale, in quegli spazi in cui si vuole rafforzare la cultura della salute edel benessere animale”.

La sanità a unveterinarioMario Valpreda sta riorganizzando la sanità del Piemonte: anche la veterinaria, dice, deve cambiare A PAG. 3

Se lo sai già...l'hai letto su @nmviOggi

Mario Valpreda, Assessore alla Sanità del Piemonte.

R ispetto al 2004/2005 il numeroprogrammato per gli iscritti ai

Corsi di Laurea in Medicina Veterina-ria è diminuito di ben 11 unità, lo0,77%. Non è certo una percentualemolto significativa ma perlomenoesprime un numero di segno negati-vo, una tendenza in diminuzione.Quello che però ci sembra importan-te è che per la prima volta il ministerodella Salute, chiamato a dare un suoparere, ha suggerito di "dare avvio aduna riduzione del numero delle imma-tricolazioni" incominciando a rendersiconto che la situazione occupaziona-le nel settore veterinario è veramentearrivata, ormai, alla saturazione e chele prospettive sono tutt'altro che ro-see. Non dimentichiamo che i datiespressi dalle ultime indagini realiz-zate dalla Nomisma sul nostro setto-re, per l'ANMVI e per la FNOVI ( LibroBianco), evidenziano per il 2020 ilraddoppio degli iscritti agli Ordini ve-terinari mentre gli spazi occupaziona-li aumenteranno soltanto del 2/3%.Purtroppo il MIUR non ha in realtà re-cepito le indicazioni del ministero del-la Salute ed ha quindi mantenuto so-stanzialmente lo stesso numero diiscritti per il 2005/2006 definendolo in1.415, soltanto 11 meno dell'anno

precedente. Questa decisione è statamotivata dal ministero dell'Universitàcon la necessità di "non trascurareneppure lo spazio europeo dell'istru-zione superiore e la mobilità dei pro-fessionisti". Cosa intenda il MIUR conquesta frase non è facile da capire ameno che pensino di organizzare au-tobus di veterinari da mandare nei va-ri paesi europei. L'ANMVI è intervenu-ta in modo forte e chiaro sulla deci-sione del MIUR con una dichiarazio-ne del suo Presidente, Carlo Scotti:"Le ragioni addotte dal ministero nonsolo non giustificano in alcun modo laportata irrisoria di questa riduzionenella programmazione universitaria,ma si infrangono miseramente controi dati europei, siamo già il 50% dei ve-terinari europei e abbiamo una situa-zione universitaria che espone il no-stro Paese al ridicolo". In effetti con 14Corsi di Laurea contro i 4 o 5 di pae-si come Francia, Germania o GranBretagna, e circa 16.000 studenti almomento iscritti, fra quelli in regola efuori corso, e che nel giro di cinqueanni potrebbero laurearsi, la situazio-ne italiana rischia veramente di appa-rire piuttosto ridicola se non fossero iveterinari a doverla vivere poi dram-maticamente. ■

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Un medico veterinario allaguida dell’Assessoratoalla Sanità. Il 1 maggio

del 2004, Mario Valpreda lasciaval’incarico di Direttore della SanitàPubblica del Piemonte dopo 21anni di servizio. Ora, indipendenteeletto nelle liste del Prc, a 67 anni,è nella Giunta della Regione Pie-monte ed ha già al suo attivo unaserie di interventi di tipo riorganiz-zativo che toccano da vicino an-che la veterinaria. Nei giorni scorsi, ha incontrato leorganizzazioni sindacali, preoccu-pate per la delibera con cui laGiunta ha bloccato la programma-zione sanitaria. La delibera ha sta-bilito che le Aziende sanitarie re-gionali non procedano ad assun-zioni di personale, fatto salvoquello infermieristico; che nonconferiscano nuovi incarichi ester-ni per consulenze non aventi ca-rattere sanitario; che non avviinonuove attività sanitarie o nuovestrutture operative; che non affidi-no a soggetti esterni attività prece-dentemente svolte con propriopersonale dipendente. “Si tratta diuna delibera - spiega l’AssessoreValpreda - che risponde al patto distabilità in materia sanitaria deri-vante dall’intesa Stato-Regioni del23 marzo 2005. Tale intesa attuaquanto fissato dalla legge finan-ziaria del 2004, che ha stabilitoche ogni Regione contenga al 2%la crescita dei costi delle proprieAziende. Quanto al settore veteri-nario, l’Assessorato ha innanzitut-to portato a termine la ristruttura-zione dell’Istituto Zooprofilattico,lasciata incompiuta dalla prece-dente legislatura. Altri provvedi-menti, come ci ha spiegato Val-preda in questa intervista, sono inarrivo con il nuovo PSR.

Assessore Valpreda, l’ultimavolta l’abbiamo intervistatamentre andava in pensione... eora la ritroviamo Assessore. Laveterinaria ha salutato con au-tentico orgoglio il suo incaricoregionale. Ci dica in breve lepriorità del suo mandato.L’obiettivo più qualificante dellanuova gestione sarà la redazionedel piano socio-sanitario regiona-le, che si propone di modellarel’organizzazione e i programmi,nonché di evitare sprechi e ineffi-cienze. In questo contesto, ovvia-mente, una parte importante saràcostituita dalle attività di preven-zione, incluse quelle nel settoreveterinario.

Qualche giorno fa è arrivata an-che la nomina nel CCM, il Centroper il Controllo delle Malattie. Asuo parere il contributo dellamedicina veterinaria nella pre-venzione delle emergenze sani-tarie è adeguatamente ricercatoe considerato dal Centro?Purtroppo il contributo della veteri-naria è considerato importante so-

lo nelle emergenze, mentre a miogiudizio il suo ruolo dovrebbe es-sere rivalutato anche sotto il profi-lo delle attività ordinarie. La veteri-naria pubblica e quella privatasvolgono infatti una funzione im-portante nella tutela della salutepubblica e la loro valorizzazionenon può che avvenire con il loropieno inserimento nei programmidi prevenzione.

Si direbbe ormai d’obbligo de-volvere qualsiasi cosa. L’ECM,per esempio, ha di fronte a sèuna serie di passaggi riformato-ri che vedono le Regioni entrarepesantemente nel sistema del-l’educazione continua in medici-na. L’ANMVI, che già critica l’at-tuale ECM, teme ancor di più lasua devolution. Qual è il suo pa-rere in proposito?L’attuale sistema ECM sembra piùuna raccolta di punti che un siste-ma organico di formazione peroperatori sanitari. Riorganizzatol’Assessorato, abbiamo intenzionedi gestire direttamente i program-mi, finalizzando queste attività almiglioramento della qualità deiservizi erogati.

La Regione Piemonte non ha an-cora recepito l’Accordo StatoRegioni sui requisiti minimi del-le strutture veterinarie pubbli-che e private. Può dirci l’orienta-mento del suo Assessorato al ri-guardo? Molte Regioni hannoquasi “riscritto” l’Accordo, altrel’hanno sostanzialmente rispet-tato come la stessa FNOVI au-spicava...Le modalità di recepimento del-l’accordo relativo ai parametri divalutazione delle strutture veteri-narie pubbliche e private è attual-mente allo studio. E noi siamoorientati a inserirlo in una logicache concordi con le indicazionifornite dalla FNOVI.

Non è incostituzionale limitarela libera professione dei veteri-nari pubblici se contrasta con ifini istituzionali del SSN. L’hastabilito la Corte Costituzionalecon sentenza n.147 del 4 aprilescorso, intervenendo propriosulla questione di legittimità co-stituzionale sollevata dal Tar delPiemonte nei confronti degliartt. 1, 2, 3, 4 della legge regio-nale n. 4 del 1997. Come com-menta questa sentenza?Mi sono da sempre schierato, esenza infingimenti, contro l’eserci-zio della libera professione da par-te dei veterinari pubblici. Al di làdelle incompatibilità di legge,esercitare la libera professione di-stoglie attenzione ed energie pre-ziose dal pubblico servizio, senzacontribuire a migliorare la funzio-nalità delle strutture. L’esperienzadi oltre 20 anni mi ha infatti con-vinto che i veterinari che svolgonola libera professione nulla appor-tano in termini di esperienza e pro-

fessionalità acquisita alla loro atti-vità nel pubblico. Purtroppo, inquest’ambito, la veterinaria va a ri-morchio dei contratti sanciti daimedici, per i quali però la questio-ne si pone in termini profonda-mente diversi. Mi auguro quindiche nella Conferenza nazionaledegli assessori alla sanità si possaridiscutere il problema e riproporrecorrezioni che, tra l’altro, alleggeri-ranno anche l’approccio profes-sionale dei giovani laureati.

Il Coordinamento degli Asses-sori regionali ha bocciato l’arti-colo 7 del ddl che istituisce nuo-vi profili in sanità ed in partico-lare nuovi profili tecnici in sa-nità. È d’accordo sul fatto che laveterinaria non può permettersidi assorbire nuove figure pro-fessionali, sia pure tecniche?In teoria, la veterinaria non potreb-be che trarre vantaggio dall’istitu-zione di nuovi profili tecnici. Tutta-via, con l’attuale carenza di risor-se, questa innovazione si potreb-be tradurre in un’ulteriore contra-zione delle figure professionali,che sarebbe molto dannosa a li-vello di sistema.

Avrà letto i dati di recenti ricerchedi ANMVI e FNOVI che danno l’at-tuale mercato occupazionale ve-terinario per saturo. A parte sco-raggiare nuove facoltà e rivederele regole d’accesso, a chi è già“sulla piazza”, magari da 15-20anni, che consigli darebbe?Il primo consiglio è di impegnarsifortemente per rivedere l’organiz-zazione attuale, palesemente ina-deguata a quella domanda di sa-lute che rappresenta la principaleragione di essere del veterinariomoderno. La missione del serviziopubblico deve essere infatti la tu-tela dei consumatori, mentre l’o-biettivo del sostegno alla produ-zione agricola, una volta priorita-rio, si è profondamente modifica-to. Il veterinario oggi è un tecnicoche lavora perché gli obiettivi diqualità degli alimenti coincidanocon il rispetto delle regole igieni-co-sanitarie. Si tratta di un impe-gno non semplice, perché i pro-duttori si attendono dal serviziopubblico la semplice legittimazio-ne del loro modo di operare, mani-festando ancora insofferenza perle attività di controllo. Di particola-re rilievo è la valutazione circal’opportunità di introduzione dinuove tecnologie in un’agricolturache non è ancora riuscita a libe-rarsi del tutto dalla storica tenden-za a massimizzare, con qualun-que mezzo, la produzione. In que-sto senso, la questione degli OGMè ampiamente sottovalutata emancano, al di là di alcune pre-gnanti prese di posizione, dellestrategie unitarie che consentanodi rompere il tradizionale diafram-ma di diffidenza che divide pro-duttori e consumatori. ■

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Intervista all’Assessore alla Sanità del Piemonte

La veterinaria si adegui alla nuova domanda di saluteOccorre rivedere l’attuale organizzazione. La veterinaria non conti solo durante le emergenze

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2005

di Sabina Pizzamiglio

L’INTERVISTA

Approvato il riordino dello Zooprofilattico

Lo Zooprofilattico di Torino cambia ordinamento e si dota di unastruttura autonoma. Lo stabilisce il testo unificato, approvato il 20

luglio all’unanimità dei votanti dal consiglio regionale del Piemonte, cheadegua la normativa regionale ai principi contenuti nella normativa nazio-nale di riferimento, in particolare al decreto legislativo 270/93 ed al relati-vo regolamento di attuazione. Il ddl proposto dall’assessore Mario Valpre-da ne snellisce e ammoderna la struttura organizzativa. Tra le innovazio-ni più significative, oltre all’introduzione del direttore generale, la riduzio-ne del consiglio di amministrazione da quindici a cinque membri e l’intro-duzione di strumenti moderni di gestione economico-finanziaria e patri-moniale. Di seguito, in estrema sintesi, i contenuti del provvedimento. L’I-stituto opera come strumento tecnico-scientifico delle Regioni Piemonte,Liguria e Valle d’Aosta, garantendo gratuitamente ai servizi veterinari del-le aziende sanitarie locali, secondo le indicazioni della programmazioneregionale, le prestazioni e la collaborazione necessarie all’espletamentodelle funzioni veterinarie a tutela della sanità umana ed animale, dellaqualità sanitaria dei prodotti di origine animale e dell’igiene delle produ-zioni zootecniche. L’Istituto ha personalità giuridica di diritto pubblico edè dotato di autonomia amministrativa, gestionale e tecnica. Il Consiglio diamministrazione è composto da cinque membri, di cui uno designato dalMinistro della sanità, due dalla Regione Piemonte, uno dalla Regione Li-guria ed uno dalla Regione autonoma Valle d’Aosta. I componenti delconsiglio sono scelti fra esperti, anche di organizzazione e programma-zione, in materia di sanità. Resta in carica cinque anni e i componenti pos-sono essere confermati non più di una volta, ha compiti di indirizzo, coor-dinamento e verifica delle attività dell’Istituto ed in particolare definisce,sulla base delle indicazioni programmatiche fornite dalle Regioni e dal Mi-nistero della sanità, per quanto di rispettiva competenza, gli indirizzi ge-nerali per la programmazione pluriennale dell’ente. Il direttore generale hala rappresentanza legale dell’Istituto, lo gestisce e ne dirige l’attività scien-tifica; esso nomina un direttore amministrativo e un direttore sanitario, chelo coadiuvano nell’espletamento delle sue funzioni. Il direttore ammini-strativo è un laureato in discipline giuridiche o economiche che non ab-bia compiuto il sessantacinquesimo anno di età; il direttore sanitario è unmedico veterinario che non abbia compiuto il sessantacinquesimo annodi età ed in possesso di documentata attività professionale di direzionetecnico-scientifica, con esperienza dirigenziale maturata per un periodonon inferiore a cinque anni nei settori pubblico o privato della sanità vete-rinaria.Il direttore sanitario dirige i servizi sanitari dell’Istituto e risponde aldirettore generale, cui fornisce parere obbligatorio su tutti gli atti relativi al-le materie di competenza. Il rapporto di lavoro dei due direttori è di dura-ta triennale, esclusivo e a tempo pieno. Presso l’Istituto è istituito l’Osser-vatorio epidemiologico veterinario che svolge attività di sorveglianza epi-demiologica, vigilanza e controllo. L’Istituto è ripartito in laboratori ed uffi-ci amministrativi, dislocati presso la sede centrale di Torino e le sezioniperiferiche. L’organizzazione deve garantire l’erogazione delle prestazio-ni e dei servizi individuati dalla programmazione regionale e lo stretto col-legamento con i Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali; si dovràinoltre assicurare l’espletamento delle funzioni in materia di sanità anima-le, igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conser-vazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati, igienedegli allevamenti e delle produzioni zootecniche. L’Istituto può stipulareconvenzioni o contratti per la fornitura di servizi o per l’erogazione di pre-stazioni ad enti, associazioni, organizzazioni pubbliche e private, purchécompatibili con i compiti istituzionali di controllo.

Anagrafe canina: c’è tempo fino al 31 dicembre 2005

Dal 2004 la Regione Piemonte ha istituito l’“Anagrafe canina infor-matizzata”, che prevede l’obbligo di registrazione elettronica di

tutti i cani presenti sul territorio. Attualmente, a fronte di una popolazionecanina tatuata di 700.000 unità, sono già oltre 82.000 gli animali indivi-duabili tramite microchip. Ancora oggi, tuttavia, si segnala la presenza dicani privi di qualunque tipo di identificazione, circostanza che ha convin-to l’amministrazione regionale della necessità di concedere maggior tem-po ai piemontesi per adeguarsi alle nuove norme. Così il Consiglio regio-nale, nella seduta del 1° luglio scorso, ha approvato all’unanimità una leg-ge che proroga al 31 dicembre di quest’anno il termine ultimo, inizial-mente fissato al dicembre 2004. Passata questa data, scatteranno le san-zioni: chiunque verrà sorpreso in possesso di un cane non identificato ri-schierà una multa da 38 a 232 euro, destinata a salire fino a 464 euro nelcaso di acquisto o vendita di animali non registrati. Un servizio di inseri-mento gratuito del microchip è attivo presso il Servizio veterinario di ogniAsl (con pagamento di una tariffa per il rimborso dei costi del materialeutilizzato di 3,50 euro), oppure ci si può rivolgere al proprio veterinario pri-vato di fiducia. Non è consentita la partecipazione a mostre, gare edesposizioni che si tengano in Piemonte a cani non registrati. Infine, è vie-tata la cessione o la vendita di cani non in possesso di microchip.

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Prendo il coraggio a duemani e mi lancio nellaquerelle tra fautori del

“veterinario riconosciuto” e spon-sor del “veterinario aziendale”. Ma subito mi fermo, colto dal dub-bio se non sia invece meglio lasciarperdere per evitare i rischi che giàvedo profilarsi.Perché se attacco il pezzo parlan-do di quella querelle come figlia didiverse “visioni” sembro ingenuo;se ne parlo quale frutto di una con-trapposizione tra “interessi corpo-rativistici” sembro al meglio solocrudo e maldicente e offro il fiancoa risposte piccate dall’accusa.Poi ci penso su, e, messo via il giu-dizio personale su quale ritengoessere la causa prevalente della di-sputa, scelgo di parlare dalla zonaneutra dell’analisi normativa. Così vado avanti in questa nostrastoria che nasce semplice e sicomplica strada facendo.Nasce semplice per volontà del-l’Europa che adotta la direttiva97/12/CE, di modifica e aggiorna-mento della direttiva 64/432/CEErelativa ai problemi di polizia sani-taria in materia di scambi intraco-munitari di animali delle specie bo-vina e suina, introducendo anchela definizione di veterinario rico-nosciuto come “il veterinario rico-nosciuto dall’Autorità competentein conformità all’articolo 14, para-grafo 3, sezione B” (della stessa di-rettiva 97/12/CE).Nessuna norma, invece, definisce -in senso tecnico-giuridico - la figu-ra del “veterinario aziendale” né al-cuna disposizione ne stabilisce icompiti.Al più, la figura fa qualche sporadi-ca apparizione in questo o quelprovvedimento, e mai di rango legi-slativo (v. l’art. 3. comma 2 del de-creto del Ministro della sanità 1°aprile 1997 sul controllo della ma-lattia di Aujeszky, o più di recentel’art. 1, comma 2 dell’ordinanza 8febbraio 2005 del Ministro della sa-lute e del Ministro delle politicheagricole e forestali in materia di lot-ta contro la blue tongue), ma soloper necessità di denominare inqualche modo il medico veterinario

libero professionista che opera inun allevamento o in un’aziendazootecnica. Mai con la finalità di descrivernefunzioni e ruolo. Men che meno in-tendendo attribuirgli attività o re-sponsabilità autonome e con carat-teri meta o pseudo-pubblici.Anzi, anche quando ci si imbatte inquella denominazione in questo oquel provvedimento, la figura viene“confinata” all’espletamento diun’unica attività materiale che con-siste nell’esecuzione, sotto il con-trollo e per finalità pubbliche, di in-terventi vaccinali contro l’una o l’al-tra malattia. E non già perché unveterinario aziendale faccia o si ri-tenga faccia solo quello: semmai ariprova che la specifica denomina-zione non ha, per così dire, valenza“costitutiva” né generale ma è uti-lizzata solo per soddisfare la strettafunzione cui è preordinato l’attoche la contiene.Perno della questione resta pertan-to la direttiva 97/12/CE, e in parti-colare il suo articolo 14 dalla cui let-tura emerge una serie di dati. Primo tra tutti che il veterinario rico-nosciuto - meglio, la previsionestessa della figura - non vive di vitaautonoma ma è vincolata alla crea-zione prima e al funzionamento poidi un sistema di reti di sorve-glianza all’interno di ciascuno Sta-to membro dell’Unione europea.Sfrondata da quella che appare es-sere una chimerica dichiarazioned’intenti (“…al fine di garantire il ri-spetto di tutte le prescrizioni dellapresente direttiva o di qualsiasi al-tra direttiva pertinente in materia dipolizia sanitaria”) e dal vantaggio,in verità limitato, costituito dall’e-sclusione sui movimenti di animalidelle specie bovina e suina dell’e-same clinico da parte di un veteri-nario ufficiale nelle 24 ore prece-denti la partenza, ma solo per lemovimentazioni interne al territoriodello Stato membro in cui il sistemaè operante, la rete di sorveglianzapresenta degli obiettivi concreti,ossia: • l’attribuzione della qualifica uffi-

ciale delle aziende e il suo man-tenimento;

• la raccolta dei dati epidemiolo-gici;

• la sorveglianza delle malattie.Ci sarebbe spazio e materia a vo-lontà per discutere sulle opportu-nità offerte da un simile sistema e,insieme, sulle eventuali funzioni delveterinario riconosciuto che ne fac-cia parte quale raccordo dialetti-co/operativo tra il servizio veterina-rio pubblico e mondo produttivo;sulle prerogative ma anche sui ne-cessari limiti di quella interazionepubblico/privato; sulla possibilità dicreare e gestire in tal modo nuovee più ampie sinergie; sullautilità/convenienza di una presenza“sanitaria” pressoché permanentee qualificata nelle aziende zootec-niche che facendo parte del siste-ma di sorveglianza decidessero didotarsene, e via discorrendo.Non ultimo, sull’eventuale capacitàdi utilizzo di una simile figura libero-professionale in funzione di una mi-gliore allocazione e distribuzionedelle risorse umane, strumentali efinanziarie del servizio veterinariopubblico e non per “esternalizzar-ne” talune attività. Ma il mutamento della prospettiva,e cioè il partire dall’analisi del siste-ma di sorveglianza anziché dal ve-terinario riconosciuto -peraltro il so-lo metodologicamente corretto-consente di scoprire un’altra partedi verità: che anche questa figura,e la possibilità di un suo effettivoutilizzo, incontra gravi limiti, para-dossalmente dovuti allo stesso si-stema (di sorveglianza) che la haprevista. Il sistema è infatti caratterizzato: • dall’essere volontario e non già

obbligatorio;• dal dover essere sottoposto ad

una prima approvazione da par-te della Commissione europea;

• dal dover essere convalidatodalla stessa Commissione euro-pea attraverso una procedura diverifica.

Già qui la faccenda si complica,poiché la mancanza di anche solouno di quegli elementi renderebbeinutile disquisire sulla figura stessadel “veterinario riconosciuto”; an-cor più vano ragionare sul “veteri-nario aziendale” -secondo alcuniuna variante depotenziata di quel-lo- o sulle caratteristiche differen-ziali rispetto al primo, in quanto, co-me detto, non v’è alcuna traccia diesso nell’ordinamento neanche so-lo quale formale definizione. E così dovrebbe essere, perchéadottando il decreto legislativo 22maggio 1999, n. 196, che dà attua-zione alla direttiva 97/12/CE nell’or-dinamento interno, non si è dispo-sta l’immediata e diretta attivazionedi quel sistema di sorveglianza, masi è preferito, per intanto, precosti-tuire le basi giuridiche, peraltro in-dispensabili, per la sua concretacostruzione; e così facendo si è in-direttamente “sospesa” anche l’o-peratività del veterinario ricono-sciuto, perlomeno nel suo correttoinquadramento.Per quel fine, che comprende an-che l’individuazione dei criteri stes-si su cui fondare il predetto sistema

di sorveglianza, si è infatti rinviatoad un successivo decreto del Mini-stro della sanità, da adottare d’inte-sa con la Conferenza per i rapportitra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome (art. 13, del d.lgs. n.196/’99).Scelta che a prima vista potrà an-che apparire inutilmente dilatoriama che trovava e trova giustifica-zione nella volontà di ricercare so-luzioni per quanto possibile condi-vise tra i diversi livelli di governo,trattandosi di un obiettivo “strategi-co” nella organizzazione, program-mazione e gestione veterinaria. Diversamente, la costruzione diquel sistema, già di per sé difficile,avrebbe di certo contribuito a forni-re abbondante alimento e stimoloalle criticità appena insorte nelle re-lazioni tra lo Stato e le Regioni eProvince autonome grazie ad unafase storico-politica di sconsidera-to pseudo-riformismo. Si intende dire che la scelta del rin-vio a una decretazione successivaera l’unica possibile alla luce delcontesto in cui interveniva, caratte-rizzato dal dato che il d.lgs. n.196/’99 entra in scena in tempi sìposteriori ma ancora troppo conti-gui rispetto ai provvedimenti concui si è iniziata la “stagione deiconferimenti” di funzioni e compitialle regioni e agli enti locali (legge15/03/’97 n. 59, d.lgs. 31/03/’98, n.112, e successivi), noti per avereinaugurato un’epoca priva di qual-siasi chiarezza. E si rivela ancora più opportuna sela si colloca nel quadro delineatosia seguito della modifica del Titolo Vdella Costituzione (legge Cost. n. 3del 18 ottobre 2001) che offre fon-damento costituzionale ad ulteriori“trovate” di conflittualità inter-istitu-zionali, mentre lo Stato e le Regionitentavano ancora di trovare un ter-reno di confronto per l’impianto diquel benedetto sistema di sorve-glianza. Ma di quel decreto, che nell’ambitodel sistema di sorveglianza avreb-be dovuto disciplinare in dettaglioanche ruolo e compiti del veterina-rio riconosciuto, non vi è ancoratangibile traccia; mentre piovonoparole in libertà a (s) proposito delveterinario aziendale quasi chequelle possano colmare l’abissodella sua attuale inesistenza nor-mativa.Mancata sia la creazione sia l’atti-vazione di un sistema nazionale direti sorveglianza in base alla diretti-va 97/12/CE -e posto pertanto nellimbo anche il veterinario ricono-sciuto- è d’obbligo sorvolare sullefasi, ovviamente inesistenti, di suaapprovazione e validazione da par-te della Commissione europea,sebbene siano proprio queste, indefinitiva, a condizionare l’esisten-za stessa del sistema.Con un’ulteriore precisazione a be-neficio di eventuali iniziative “auto-nome”: che una rete di sorveglian-za limitata a parte/i del territorio na-zionale (per intendersi, una rete re-gionale o tra più regioni adiacenti),pur possibile, necessiterebbe diessere costruita sulla base e nel ri-

spetto dei pre-requisiti richiesti inproposito dal comma 8 dell’articolo13, del d.lgs. n. 196 del 1999 (au-torizzazione da parte del Ministerodella sanità con a monte il parerepositivo -obbligatorio- da parte del-la Conferenza Stato-Regioni) e instretta conformità alla medesimalogica, alle medesime funzioni e al-le medesime garanzie cui assolve-rebbe la costruzione, condivisa,dell’intero Sistema nazionale di retidi sorveglianza. E precisando inconcreto, e in modo univoco, icompiti del veterinario riconosciutochiamato a farne parte, unitamenteal suo atteggiarsi rispetto alle fun-zioni del sistema (veterinario) pub-blico. Tutti aspetti la cui necessità di veri-fica è la ragione stessa della previ-sione e fissazione di quei pre-re-quisiti. Altrimenti, quella (parziale) rete disorveglianza diventa un’altra cosa;una sperimentazione forse, ma chenel tempo potrebbe anche rivelarsinon essere una “felice isola di effi-cienza” per le finalità dell’intero Si-stema Veterinario; ancor meno perl’efficacia e la coerenza della suaazione. Peggio ancora qualora interpretan-do quegli stessi pre-requisiti alla lu-ce dell’assetto (pseudo) federalistali si ritenesse (…uffa…!!!!) “lesividelle attribuzioni regionali”, e per-tanto non più validi: perchépoi……….., provate a moltiplicarequesta stessa interpretazione per21 e -senza più forme di “autoriz-zazione” e “validazione” nella co-struzione e nel funzionamento diquella non più limitata rete, e tanmeno potendosene assicurare“unitarietà” e “coordinamento”- tro-verete applicato il solo principio di“differenziazione” di cui si fregianotutte le (pseudo) riforme piovuteciaddosso, in uno con la risposta al-la ricorrente domanda: “Quale futu-ro per il Sistema Veterinario italia-no?”.Il quale ultimo potrebbe così ungiorno scoprire che sono altresì“differenziate” le funzioni e le verifi-che del e sul veterinario riconosciu-to che opera in un sistema di sor-veglianza realizzato nei territori “au-stro-ungarici” rispetto a quelle af-fibbiate all’omologo delle terre“borboniche”. Quando non abbia addirittura adapprendere della “creazione” delveterinario aziendale ad opera diun qualunque decretino, ordinan-zetta o circolarietta adottato da unqualche ente “regio-locale”“….nell’esercizio delle proprie edesclusive prerogative normative,statutarie e organizzative” che,profittando dell’assenza di unadelimitazione chiara, univoca eunitaria per l’intero territorio na-zionale dell’ambito operativo diquesta ulteriore figura, le ritaglieràattività e compiti miscelati a dove-re per saziare la sete del suo stes-so progenitore e la di lui fame difama presso la cerchia dei proprisupporter elettori.Sempre che, nel mentre si rinvia ilmomento di un definitivo Confron-

4ATTUALITÀ

“Riconosciuto o aziendale” ...purché ...

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2005

ARGOMENTI DI ODONTOSTOMATOLOGIABologna, 9 ottobre 2005Relatori: Dr. Paolo Squarzoni

Quote: Soci CVB, in regola con la quota dell’anno in corso, e studenti: GratuitoNon Soci: € 50,00

Deadline pre-iscrizione: 6 ottobre 2005

AGGIORNAMENTI IN ANESTESIOLOGIABologna, 20 novembre 2005

Relatori: Dr. Oscar Grazioli - Dr. Igor PelizzoneQuote: Soci CVB, in regola con la quota dell’anno in corso,

e studenti: GratuitoNon Soci: € 50,00

Deadline pre-iscrizione: 17 novembre 2005SEDE DEGLI INCONTRI

NOVOTEL - Via Villanova 31 Castenaso - Bologna (uscita tangenziale N° 12)

PER INFORMAZIONI E PREISCRIZIONITel. 051-6313158 340-5186635

www.cvbolognese.it [email protected] questi eventi è stato richiesto l’accreditamento presso il Ministero della salute

CIRCOLO VETERINARIO BOLOGNESEAssociazione Federata ANMVI

di Cesare Carteny

Page 5: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 28

to interno su queste e altre similiQuestioni veterinarie, la delimita-zione dell’ambito operativo del ve-terinario aziendale non soprag-giunga improvvisa dall’esterno del-la stretta classe veterinaria grazieall’occupazione anche di questoulteriore spazio ad opera di chi,strizzando l’occhio proprio a quellafigura, scrive “Caro veterinario,...”(“Il Ministro Alemanno e la veterina-ria in Europa” dal settimanale Laprofessione veterinaria, n. 22 del14-20 giugno 2004).Così, il veterinario aziendale potràsempre “sorgere” tra le pieghe diun articolo di un qualche decretodel Ministro delle politiche agricolee forestali, se Egli ritiene di poterscrivere: “Nessuno può negare che quelladel veterinario aziendale sia ormaiuna figura indispensabile nel mon-do rurale ed è per questo che lesue funzioni dovranno essere coor-dinate dal Ministero delle Politicheagricole, senza però entrare in con-flitto o in sovrapposizione con l’atti-vità veterinaria che è e dovrà conti-nuare a rimanere propria della Sa-nità”.Del sillogismo, la premessa puòanche esser chiara; non lo è affattoil nesso logico-causale della dedu-zione, stranamente ignorato dallaclasse dirigente veterinaria: perchése il veterinario aziendale è un pursempre un veterinario e “….l’attivitàveterinaria è e dovrà continuare arimanere propria della Sanità”, co-me possono le funzioni di quelloessere coordinate dal Ministerodelle Politiche agricole? E anche se -dopo che nulla è ac-caduto a quasi un anno da quellaintervista e con ben altro da fare nelrestante tempo della legislatura- sipuò togliere (quasi) del tutto la ri-serva sulla buona fede del Ministronella parte in cui dichiarava l’inesi-stenza “…di un piano mio persona-le o del Governo per trasferire i Ser-vizi Veterinari dal Ministero dellaSalute a quello delle politiche agri-cole e forestali…” (La professioneveterinaria, op. cit.), resta comun-que un serio interrogativo sui moti-vi a base di quella sconclusionataeppur sottesa, grave distinzione tra“veterinario aziendale” e “attivitàveterinaria”. Che sono forse da ricercare inqualche confusione di troppo sucosa fa un veterinario anche seaziendale, nella insufficienza della“comunicazione” circa il ruolo sani-tario della figura o, peggio, nella“percezione” del tutto diversa chese ne è data, e non solo all’esterno,fors’anche a causa della funzionedi “venditore diretto di farmaci”’ au-to-avallata ma invero normativa-mente mai stabilita (e poiché lo ri-tengo dovuto ad una “svista” -al-meno così voglio credere-, evitoogni commento sul medesimo, er-rato messaggio che il recente “Li-bro bianco sulla professione veteri-naria” rischia di veicolare ancor piùampiamente e sul quale provo tut-tavia sorpresa nello scoprire il di-saccordo del solo 32,7% dei veteri-nari pubblici sul 23,7% del loro to-tale!).(E provo a chiedere... cosa succe-derebbe se per quella stessa “per-

cezione” che ha indotto alla formu-lazione, per ora solo verbale, delladistinzione tra “veterinario azienda-le” e “attività veterinaria” voi ri-schiaste di avere una nuova e se-parata categoria di “agri-veterinari”con, in più, tutti gli annessi e con-nessi? …ossia... probabili nuovi al-bi, probabili nuovi sindacati, proba-bili nuovi ordini, probabili nuove fe-derazioni, probabili nuove facoltà,probabili nuove specializzazioni,probabili nuovi master, probabilinuovi ECM...?).Archiviando anche questa questio-ne, invito in ogni caso tutti ad unaottimistica attesa: perché forse….dico forse…., e a breve, la figuradel veterinario aziendale potrà dav-

vero “nascere” ad opera della solaclasse veterinaria!..…Ma solo se si sarà capaci direnderla “sanitariamente degna” ese si dimostrerà una sua utilità perl’intero Sistema veterinario, evitan-do altresì, e nello stesso identicoistante, di lasciar spazio a qualsia-si zona d’ombra o giochino inter-pretativo dovuti alla compresenzadel veterinario aziendale e della di-stinta, eppur analoga figura profes-sionale del veterinario riconosciuto.E per lo stesso motivo sarà il casodi discutere sin d’ora anche delveterinario autorizzato (ancora unaltro “diverso” ..?!..) introdotto dalregolamento (CE) n. 854 del2004, insieme all’assistente spe-

cializzato ufficiale e accanto al ve-terinario ufficiale.Logica imporrebbe perciò di tenta-re di giungere alla “definizione” diuna, e una sola figura di veterinariolibero-professionista di cui:• delineare in modo chiaro, uni-

voco e unitario per l’intero ter-ritorio nazionale il suo ambitodi utilizzo, attribuendole funzionidifferenziate in relazione alle di-verse attività produttive in cuiconcretamente la si intende col-locare;

• regolamentare tutti i possibiliaspetti e gli ambiti di responsa-bilità;

• demarcare nettamente, limitan-doli, i compiti rispetto a quelli

propri del sistema pubblico dicontrollo veterinario che dovràassumere su di sé l’onere di mo-nitorare e verificarne realmentela corretta operatività.

Che poi lo si chiami “riconosciuto”,“aziendale” o “autorizzato” sarà so-lo per convenzione, senza perciòsapori di vittoria o di sconfitta peralcuno. Ma se il percorso fosse diverso e sipreferissero scorciatoie e ambi-guità, meglio deludere ora qualcheattesa e confidare, una volta di più,nel potere taumaturgico del temposu queste e altre simili Questionidell’intera Veterinaria....Non sarà certo questa la primané l’ultima volta... ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2005 5ATTUALITÀ

Page 6: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 28

IntroduzioneIn seguito alla promulgazione del-la legge 281/91 ed alla luce dellalegge 189/2004, in Italia, il ricove-ro dei cani nei canili è diventatopermanente; conseguentementeè divenuto fondamentale analiz-zare il livello di benessere deglistessi al fine sia di migliorare lecondizioni di vita di questi anima-li, sia di promuovere una gestionepiù consapevole del canile, sia dinon incorrere nelle sanzioni pena-li previste dalla citata legge189/2004. La ricerca sul significa-to del termine benessere animalee sulla possibilità di quantificarloe valutarlo scientificamente si èsviluppata inizialmente sulla basedi una serie di considerazioni, re-lative principalmente agli alleva-menti intensivi, estese poi a tutti itipi di animali utilizzati dall’uomo,compresi gli animali da compa-gnia. Queste considerazioni han-no determinato l’esigenza di utiliz-zare metodologie adeguate pervalutare la possibilità di adatta-mento degli animali alle tecnolo-gie di allevamento e di gestioneda parte dell’uomo, e le conse-guenze di queste sulla loro omeo-stasi complessiva, quindi sul lorolivello di benessere.La prima definizione scientificadel termine benessere si fa risa-lire alla pubblicazione del Bram-bell Report nel 1965, in Inghilter-ra; questo rapporto fu commis-sionato dal governo inglese adun gruppo di ricercatori, tra iquali nomi di spicco fra cui lostesso Brambell, professore dibiologia presso l’Università delGalles e il professore Thorpe,docente di etologia presso l’Uni-versità di Cambridge. L’interessesul concetto di benessere ani-male nacque in seguito alla pub-blicazione, nel 1964, del libro diRuth Harrison “Animal Machi-nes” che sollevava la questionedel benessere degli animali alle-vati intensivamente. L’impattodel libro sull’opinione pubblicafu vastissimo, tanto che lo stessoautore del libro, pur non essendoun “uomo di scienza”, fu coinvol-to nella stesura del Brambell Re-port. Quest’ultimo fornisce unadelle prime definizioni di benes-sere animale ed inoltre indicacome valutarlo scientificamente:“Welfare è un termine generaleche comprende il ‘benessere’sia fisico che mentale dell’ani-male. Ogni tentativo di valutarlo,quindi, deve considerare l’evi-denza scientifica disponibile re-lativa alle ‘sensazioni’ degli ani-mali, derivabile dalla loro struttu-ra, dalle loro funzioni e dal lorocomportamento”. Per soddisfarei criteri basilari di benessere, unanimale ha bisogno di quantitàadeguate di cibo, acqua, aria,protezione per la sua salute, maoltre questi requisiti basilari, hadeterminate esigenze sociali,

comportamentali ed emotive.Questi bisogni nel Brambell Re-port vennero riuniti nelle “CinqueLibertà”, qui elencate, necessa-rie per evitare disturbi al benes-sere:libertà dalla sete, dalla fame edalla cattiva nutrizione;libertà di avere un ambiente fisi-co adeguato;libertà dal dolore, dalle ferite edalle malattie;libertà di manifestare le caratteri-stiche comportamentali specie-specifiche normali;libertà dal timore.In seguito al Brambell Report, ilproblema è stato riconsideratocriticamente, ma il termine be-nessere non ha ancora trovatouna definizione univoca (Duncane Fraser, 1997) ed è per tale mo-tivo che sono di seguito riportatealcune definizioni proposte dadiversi autori:1. “il benessere è uno stato disalute fisica e mentale completa,in cui l’animale è in armonia conil proprio ambiente” (Hughes,1976); 2. “il benessere è il grado diadattamento dell’animale all’am-biente propostogli dall’uomo,senza sofferenza” (Carpenter,1980);3. “il benessere è lo stato di unanimale in relazione ai suoi ten-tativi di adattarsi all’ambiente”(Broom 1986). Con il termine adattamento si in-dica la risposta morfofisiologicadegli esseri viventi agli stimolidell’ambiente e quindi “adattarsisignifica avere il controllo dellastabilità fisica e mentale”(Broom 1986). Il benessere si ri-ferisce quindi a caratteristichemisurabili dell’individuo e varialungo un continuum, da molto

buono a molto carente. Condi-zioni di benessere molto carenteinfluiscono sia sul comporta-mento degli animali sia sulla lorofisiologia, potendo determinarestati prepatologici o addiritturapatologici.Lo scopo di questa ricerca è sta-bilire in base alle risposte com-portamentali e fisiologiche ai di-versi ambienti proposti, le varia-bili che maggiormente contribui-scono ad innalzare il livello dibenessere dei cani ospitati in uncanile. Si vuole, inoltre, eviden-ziare il fine pratico di questo tipodi studio che può dare suggeri-menti per la realizzazione non diun “canile perfetto”, del quale èstata esclusa a priori l’esistenza,ma di un “canile migliore”, dell’e-sistenza del quale abbiamo ilcompito morale di supporre lapossibilità.

Materiali e metodiSono stati osservati 10 cani ma-schi, adulti, non castrati, presen-ti presso il canile convenzionato“Centro cinofilo Caerite” di Brac-ciano (Roma), da dicembre 2002a novembre 2003. I cani sonostati selezionati sulla base delsesso, delle condizioni di salute(dovevano essere sani) e dellapermanenza in canile (da nonmeno di 3 mesi e da non più di 2anni). Sono stati osservati in 4differenti situazioni: 1. soli nelbox, 2. soli nel box arricchito, 3.nel box con 2 conspecifici, 4. nelbox, con regolari interazioni gior-naliere all’esterno del box, conun essere umano. Il box dove ilcane è ospitato singolarmente,delle dimensioni di 1.5 × 3m, èdelimitato da un muro di cemen-to di 1m circa di altezza sul qua-le è fissata una rete metallica a

maglia fine di circa 1m; confinasia sul lato destro sia su quellosinistro con altri box, la parte po-steriore è circondata da una sie-pe mentre quella anteriore si af-faccia su un’altra fila di box.Questa tipologia di box non con-sente un’ampia visibilità, né deicani vicini, né dell’esterno. Il pa-vimento è cementato e all’internodel box non è presente alcun ti-po di oggetto di arricchimento,se non una ciotola per l’acqua euna per il cibo. Data la sua collo-cazione, inoltre, in questo tipo dibox i cani sono soggetti a fre-quenti rumori la cui visione èperò impossibilitata dalla pre-senza della siepe di confine.Il box arricchito è recintato uni-camente con una rete metallicaa maglia larga, che permetteuna maggiore visibilità dei caniconfinanti, ha dimensioni mag-giori, 3 × 3m, ed è stato “arric-chito” dalla presenza di una cuc-cia, una pedana alta circa 80cm,giochi, ossi ed odori, inoltre albox è stato aggiunto uno spaziocon terra ed erba, a cui il canepoteva accedere liberamente edove aveva la possibilità di sca-vare. L’assenza del muro di ce-mento e la presenza di una retea maglia larga, tra i box, permet-te una maggiore e facile visibilitàdei cani vicini; il contatto visivoè, in letteratura, correlato ad unmaggiore livello di benessere(Wells et al., 1998). La pedana èstata installata con lo scopo siadi aumentare la complessità del-l’alloggio, sia di dare ai cani unapostazione dalla quale era pos-sibile vedere meglio l’esterno,sia per aumentare lo spazio al-l’interno del box a loro disposi-zione (Hubrecht et al., 1992, Hu-brecht, 1993). Con la presenzadel giardino si è voluto dare alcane uno spazio in più dove trot-tare o galoppare, ma anche unospazio non cementato in cui pote-va avere la possibilità di scavareper terra e mangiare erba. Lo sco-po dei giochi, degli ossi e degliodori era quello di rendere l’am-biente meno noioso dando così alcane un’opportunità in più per au-mentare le attività di gioco ma an-che di investigazione.La terza tipologia di alloggioconsiste in un box come il pre-cedente, senza gli oggetti di ar-ricchimento, ma all’interno delquale sono presenti due canifemmine sterilizzate. Molti lavori,in letteratura, dimostrano che neicani, come in molti altri mammi-feri, l’isolamento dai conspecificipuò causare deficit comporta-mentali (Fox, 1965; Mertens eUnshelm, 1996), anche quandoè fornito un contatto sociale congli esseri umani (Fox & Stelzner,1967); è stato, inoltre, dimostratoche i comportamenti più bizzarrinel cane si hanno in condizionidi isolamento sociale (Hetts et

al., 1992). La presenza di altricompagni aumenta la comples-sità dell’ambiente influenzandopositivamente le attività locomo-torie e investigative del cane, edallo stesso tempo abbassando lafrequenza di comportamenti ri-petitivi o stereotipie (Hubrecht etal.,1992). Nella quarta situazione il canepermane in un box simile a quel-lo della prima situazione, ma vie-ne regolarmente condotto dal-l’osservatore all’esterno, in un re-cinto più ampio, dove ha la pos-sibilità di muoversi liberamente eavere un contatto sociale conl’osservatore. Si è creata questaquarta situazione perché in lette-ratura viene affermato che un re-golare contatto con gli esseriumani influenza positivamentealcune caratteristiche comporta-mentali e fisiologiche dei cani(Campbell et al., 1988; Lynch eGantt, 1968; Tuber et al., 1996;Hennessy et al., 1998).Ogni cane è stato osservato per10 giorni consecutivi, per un to-tale di 460 ore, utilizzando il me-todo di campionamento “focalanimal sampling” e le metodichedi registrazione “all occurren-ces” e “one-zero” (Martin e Bate-son 1990), quest’ultimo utilizzatoper i comportamenti abbaiare escodinzolare. Le osservazionietologiche sono state effettuatesulla base di un etogrammacompilato preventivamente, incui i singoli comportamenti (280in totale) sono stati raggruppatiin 27 categorie comportamentali,tra le quali, per esempio: com-portamenti di dominanza, com-portamenti aggressivi, attività fi-sica e olfattiva, attività di sposta-mento, stereotipie, apatia, com-portamenti intraspecifici. Le atti-vità di spostamento, o di sostitu-zione, sono state definite da Tin-bergen (1952) come quei com-portamenti apparentemente irri-levanti per il contesto, manifesta-ti dall’animale in situazioni diconflitto; servono ad abbassareil livello di ansia. In pratica, de-nunciano un leggero disagio, alcontrario delle stereotipie chemanifestano un profondo disagio(Dantzer, 1991, Mason, 1991,Broom e Johnson, 1993).L’analisi statistica è stata con-dotta applicando il test non pa-rametrico di Friedman, analisidella varianza per misure ripe-tute.In ognuna delle 4 situazioni incui i cani sono stati osservati so-no stati raccolti, inoltre, 5 cam-pioni di feci, per un totale di cir-ca 20 campioni per ogni cane,

6ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2005

Valutazione del livello di benessere dei cani ospitati in un canile tramite le risposte comportamentali e fisiologichea quattro possibili diverse situazioni di alloggio

di Emanuela Viggiano°, Rupert

Palme°°, Claudio Fantini*,

Eugenia Natoli*

°Università “La Sapienza”, Roma;*Azienda USL Roma D, AreaDipartimentale Sanità Pubblicaveterinaria, Ospedale Veterinario,via della Magliana 856, 00148Roma, Italy; °°Institute ofBiochemistry, Dept. of NaturalSciences, University of VeterinaryMedicine, Wien, Austria

Fig. 1. Variazione della media delle frequenze delle attività di spostamen-to nelle quattro differenti situazioni.

Fig. 2. Variazione delle frequenze individuali delle attività di spostamentonelle quattro differenti situazioni.

box box arr. box femm.situazioni

med

ia d

elle

fre

quen

zenu

mer

o di

atti

/ora

700

600

500

400

300

200

100

0

250

200

150

100

50

0

RMF49

32

RMF11

601

MC42

078

RMF11

737

RMF99

08

RMF13

628

RMF13

420

RMF99

19

RMF99

55

RMF97

71

box um.

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 28

con lo scopo di analizzare il li-vello di cortisolo in ogni situazio-ne e, quindi, vedere se questovaria nelle diverse situazioni. Siè cercato di prendere questicampioni in giorni consecutivi e,quando possibile, allo stessoorario. Le analisi sono state con-dotte presso l’Università di Vien-na secondo metodiche ormaiconsolidate (Schatz e Palme,2001).

RisultatiMediamente, i cani hanno mo-strato maggiore disagio nel pe-riodo trascorso nel box in solitu-dine; anche nel periodo in cuiavevano regolari interazioni conl’operatore ma le condizioni dialloggio erano le stesse (nel boxda soli), il loro comportamentoha denunciato malessere. Infatti,le attività di spostamento sonostate manifestate con la frequen-za significativamente più altaquando i cani erano da soli nelbox, anche quando avevano re-golari interazioni interspecifiche(Test di Friedman: χ2 = 8,40; p =0,038). Il fenomeno è evidentesia se si considerano tutti i caniinsieme (Fig. 1), sia se si valuta ilcomportamento a livello indivi-duale: 7 cani su dieci hanno fat-to registrare le frequenze più al-te di attività di spostamentoquando si trovavano nel box dasoli, anche quando avevano re-golari interazioni interspecifiche(Test di concordanza di Kendall:χ2 = 18,55; p < 0,05) (Fig. 2). Di-versa si è dimostrata la situazio-ne nel box arricchito e nel boxcon le femmine.Lo stesso risultato è stato regi-strato per le stereotipie, benchéla differenza non sia risultata si-gnificativa (χ2 = 5,28, NS); ciò èprobabilmente dovuto al fattoche le stereotipie sono compor-tamenti manifestati solo da alcu-

ni individui, e la rarità del com-portamento rende più difficile ot-tenere dei risultati da un punto divista statistico. Osservando peròil comportamento di RMF9908 edi RMF13628 (Fig. 3), i cani chemaggiormente hanno manifesta-to le stereotipie, possiamo nota-re come la frequenza più alta èstata registrata quando il cane èda solo e nel periodo di regolariinterazioni con gli esseri umani,mentre la loro frequenza si ab-bassa notevolmente sia nel boxarricchito sia nel box con le fem-mine.Ancora, i comportamenti denun-cianti apatia e indifferenza versogli stimoli sono stati manifestatipiù frequentemente dai caniquando erano da soli nel box (χ2

= 13,41; p = 0,004).Meno sorprendenti ma degni diessere menzionati sono i risultatirelativi alle categorie comporta-mentali di interazione intraspeci-fica. È ovvio, infatti, che le fre-quenze più alte di manifestazionidi dominanza, di comportamentiaffiliativi e di comunicazione in-traspecifica per mezzo della co-da siano stati mostrati nel box incui erano presenti le femmine,dato che in questa situazione ilcane ha la maggiore possibilitàdi interagire, e quindi stabilireuna gerarchia, giocare e comu-nicare (Dom. verso cani: χ2 =7,41; p = 0,06; amichevoli versocani: χ2 = 18,48; p = 0,0004; co-da ca χ2 = 7,32, p = 0,062; uri-nare χ2 = 7,83, p = 0,05) (Fig. 4).Per motivi analoghi, è ovvio chel’attività di investigazione olfatti-va è risultata più elevata nel boxarricchito (Fig. 5), visto che que-sta situazione era caratterizzatadalla presenza nel box di ogget-ti nuovi, estranei, che stimolava-no il comportamento di annusaredel cane e che avevano lo scopodi incuriosire e “intrattenere” il

cane.Infine, è stato messo a confrontoil livello di metaboliti del cortiso-lo nelle feci dei cani osservatinelle quattro situazioni. In media,il livello più alto nei dieci cani èrisultato nel box di permanenzadurante il periodo di interazionesociale con gli esseri umani(29,6 ng/g) e nel box in cui risie-devano da soli (27,8 ng/g), men-tre è risultata inferiore nel box ar-ricchito (20,9 ng/g) e nel box conle femmine (18 ng/g) (Test diFriedman: χ2 = 6,60; p = 0,086,tendente alla significatività).

DiscussioneLa situazione meno idonea a ga-rantire il benessere psicofisicoai cani di questo canile è l’allog-giamento nel box isolati dai con-specifici e senza stimoli ade-guati. In questa situazione i canimanifestano sia un livello di an-sia e di disagio maggiore, sia unlivello di reattività minore e quin-di minor propensione a rispon-dere agli stimoli acustici e olfat-tivi tipici del canile. I dati com-portamentali e il livello di corti-solo nelle feci dimostrano comeun ambiente sufficientementestimolante per il cane possa in-fluire positivamente sul suo livel-lo di benessere. Il box è stato ar-ricchito con lo scopo di aumen-tare la complessità dell’ambien-te in modo tale da fornire unaserie di stimoli visivi, olfattivi etattili, ai quali i cani, come ipo-tizzato, hanno risposto mostran-do un’attività fisica e olfattivanotevolmente maggiore rispettoal periodo trascorso nel box dipermanenza in cui erano soli. Per i cani come Rmf9908, chenel box in cui era solo presenta-va dei comportamenti stereoti-pati (vedi Fig. 3), o comeRmf13420, che invece presenta-va una frequenza molto elevatadi attività di spostamento (vediFig. 2), questi stimoli aggiuntivisi sono dimostrati fondamentalinel ridurre il livello di stress e diansia, contribuendo ad aumen-tare, quindi, il livello di benesse-re. Inoltre, benché possanosembrare scontati, di grande uti-lità si sono rivelati i risultati rela-tivi alla frequenza delle intera-zioni sociali con i conspecificiperché hanno messo in luce lacapacità dei cani osservati dieseguire un repertorio compor-tamentale tipico della specie; irisultati hanno dimostrato ancheche la manifestazione di questicomportamenti previene l’insor-genza di comportamenti distur-bati e abbassa il livello di corti-solo nelle feci, denunciando intal modo un abbassamento del-l’ansia. Questo dimostra che alloggiarepiù cani nello stesso box è unacondizione necessaria per per-mettere a questi animali di viveresecondo le loro esigenze di indi-vidui sociali; vivere in compa-gnia di conspecifici li esorta adesplorare l’ambiente e a marcar-lo ripetutamente e, di conse-guenza, ad entrare costante-mente in contatto per conferma-

re le posizioni sociali stabilite. Per quanto riguarda la tipologiadi osservazione dei cani nel boxdi permanenza durante le rego-lari interazioni con l’essere uma-no, è stato notato che il livello dicortisolo risulta più alto proprioin questa situazione. Probabil-mente l’effetto della regolare in-terazione con l’essere umano èstato mascherato da altri ele-menti quali l’imposizione delguinzaglio, il passaggio di frontea numerosi altri cani che abbaia-vano e ringhiavano dai loro ri-spettivi box, e infine lo sposta-mento dal box al recinto e vice-versa; fattori che nel loro insiemesono risultati notevolmente stres-santi per i cani osservati.

In generale, quindi, i cani quan-do ne hanno la possibilità si mo-strano attivi ed esibiscono un re-pertorio comportamentale tipicodella specie, dimostrando cheun ambiente arricchito e con igiusti stimoli può contribuire adinnalzare il loro livello di benes-sere.

ConclusioniQuesti risultati dimostrano chealloggi più stimolanti rappresen-tano l’unica situazione proponi-bile in un paese come l’Italia, do-ve in seguito alla promulgazionedella legge 281/91 i cani nonpossono essere soppressi, vi-vendo così una potenziale interavita da carcerati. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2005 7ATTUALITÀ

Fig. 4. Variazione della media delle frequenze dei comportamenti intra-specifici nelle quattro differenti situazioni. Le categorie di dominanza ver-so i cani (Dom ca), comportamenti affiliativi verso i cani (Amic ca), urina-re per marcare il territorio (Urinare), comunicazione intraspecifica permezzo della coda (Coda ca).

Dom ca Amic ca Urinare Coda casituazioni

60

50

40

30

20

10

0

med

ia d

elle

fre

quen

ze

Fig. 5. Variazione della media delle frequenze del comportamento annu-sare o attività olfattiva nelle quattro differenti situazioni.

Fig. 6. Variazione della media del livello di cortisolo nelle feci di tutti i ca-ni, nelle quattro differenti situazioni.

Fig. 3. Numero di atti per ora di stereotipie manifestati da RMF9908 eRMF13628, i due cani che maggiormente presentavano comportamentidisturbati.

box box arr. box femm. box umani

350

300

250

200

150

100

50

0

situazioni

num

ero

di a

tti p

er o

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60

50

40

30

20

10

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fre

quen

ze

box box arr. box femm. box umanisituazioni

30

25

20

15

10

5

0

med

ia d

ei n

g/g

box box arr. box femm. box umani

situazioni

Per informazioni: SIVE (Elena Piccioni) - Palazzo Trecchi - Via Trecchi 20 - 26100 Cremona, ITALYPh: +39 0372 403502 Fax: +39 0372 457091 E-mail: [email protected] Website: www.sive.it

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINISOCIETÀ FEDERATA ANMVI

organizzato da Eventi Veterinari

certificata ISO 9001:2000

RELATORI STRANIERI INVITATI / INVITED SPEAKERS

CHIRURGIA VIDEOASSISTITA / VIDEOASSISTED SURGERYJohn P. Walmsley - MA, Vet MB, Cert EO, Dipl ECVS, Hon FRCVS - Liphook, UK

ANESTESIA / ANAESTHESIAClaudia Spadavecchia - Med Vet, Dipl ECVA - University of Bern, Switzerland

MEDICINA INTERNA / INTERNAL MEDICINEJohn Schumacher - DVM, MS, Dipl ACVIM - Auburn University, USA

ECOGRAFIA / ULTRASONOGRAPHYVirginia B. Reef - DVM, Dipl ACVIM - University of Pennsylvania, USA

NEONATOLOGIA / NEONATOLOGYJohn Madigan - DVM, MS, Dipl ACVIM - Davis, California, USA

RIPRODUZIONE / REPRODUCTIONEdward L. Squires - DVM, PhD - Colorado State University, USA

27 gennaio 2006PRE-CONGRESS DAY SIOCE (Società Italiana di Ortopedia e Chirurgia Equina)

PRE-CONGRESS DAY SIRE (Società Italiana di Riproduzione Equina)PRE-CONGRESS DAY SIPE (Società Italiana di Podologia Equina)

COMUNICAZIONI BREVI LIBERE: SCADENZA 30 SETTEMBRE 2005ISCRIZIONE CONGRESSUALE: SCADENZA 10 DICEMBRE 2005

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 28

Nel presente articolo ci oc-cuperemo delle scritturecontabili degli esercenti

arti e professioni.Per i professionisti che operano siain forma individuale che sotto for-ma di associazione professionalel’obbligo alla tenuta delle scritturecontabili è sancito dal secondocomma del citato articolo 13 delD.P.R. 600/73 che rinvia all’articolo19 per le modalità di tenuta dellescritture, fatte salve naturalmentealcune semplificazioni dettate danorme speciali di cui si dirà in se-guito.

Scritture contabili obbligatorie.L’articolo 19 del D.P.R. 600/73 -“Scritture contabili degli esercentiarti e professioni” testualmente co-sì recita:[1] Le persone fisiche che eserci-

tano arti e professioni e le so-cietà o associazioni fra artisti eprofessionisti, di cui alle letteree) ed f) dell’art. 13, devono an-notare cronologicamente in unapposito registro le sommepercepite sotto qualsiasi formae denominazione nell’eserciziodell’arte o della professione,anche a titolo di partecipazio-ne agli utili, indicando per cia-scuna riscossione:a) il relativo importo, al lordo e

al netto della parte che co-stituisce rimborso di spesediverse da quelle inerenti al-la produzione del redditoeventualmente anticipate

per conto del soggetto cheha effettuato il pagamento,e l’ammontare della ritenutad’acconto subita;

b) le generalità, il comune diresidenza anagrafica e l’in-dirizzo del soggetto che haeffettuato il pagamento;

c) gli estremi della fattura, par-cella, nota o altro documen-to emesso.

[2] Nello stesso registro devonoessere annotate cronologica-mente, con le indicazioni di cuialle lettere b) e c), le spese ine-renti all’esercizio dell’arte oprofessione delle quali si ri-chiede la deduzione analiticaai sensi dell’art. 50 del D.P.R.29-9-1973, n. 597 [3]. Deve es-servi inoltre annotato, entro iltermine stabilito per la presen-tazione della dichiarazione, ilvalore dei beni per i quali si ri-chiede la deduzione di quotedi ammortamento ai sensi deldetto articolo, raggruppati incategorie omogenee e distintiper anno di acquisizione.

[3] (Comma abrogato [4] dall’art.3, comma 3, D.P.R. 9-12-1996,n. 695).

[4] (Comma abrogato [4] dall’art.3, comma 3, D.P.R. 9-12-1996,n. 695).

[5] Con decreti del Ministro dellefinanze, da pubblicare nellaGazzetta Ufficiale, possono es-sere stabiliti appositi modellidei registri di cui al commaprecedente con classificazione

delle categorie di componentipositivi e negativi rilevanti ai fi-ni della determinazione delreddito, individuate anche inrelazione a quelle risultanti daimodelli di dichiarazione deiredditi e possono essere pre-scritte particolari modalità perla tenuta meccanografica delregistro (comma aggiunto dal-l’art. 8, comma 6-bis, D.L. 27-4-1990, n. 90).

Per completare il quadro normati-vo occorre inoltre fare riferimentoagli articoli 3 e 4 del D.P.R. 9 di-cembre 1996, n. 695, che apporta-no alcune modifiche alle regolestabilite dall’articolo 19.In particolare l’articolo 3 del D.P.R.695/96 (comma 2) stabilisce cheper gli esercenti arti e professioni ilregime naturale è costituito daquello della contabilità semplifica-ta a prescindere da ogni limite di-mensionale di volume d’affari econsente la scelta della contabilitàordinaria solamente a seguito diopzione.L’articolo 4 del D.P.R. 695/96 intro-duce alcune semplificazioni circala contabilizzazione delle speseper prestazioni di lavoro dipenden-te per i soggetti che si avvalgonodel regime contabile semplificato.Soggetti in contabilità semplifi-cata. Gli obblighi contabili dei pro-fessionisti in regime di contabilitàsemplificata prevedono due mo-dalità alternative di tenuta dellacontabilità che prescrivono:1) la tenuta di registri separati ai

fini IVA e ai fini delle imposte di-rette:Registri obbligatori ai fini IVA- registro degli acquisti;- registro delle fatture emesse

(che può essere sostituito, anorma dell’articolo 22 delD.P.R. 633/72, dal bollettarioa madre e figlia);

Registri obbligatori ai fini delleimposte dirette- registro cronologico degli in-

cassi e dei pagamentioppure, in alternativa2) la tenuta di registri unificati ai

fini IVA ed ai fini delle impostedirette.Ai sensi del comma 1 dell’arti-colo 3 del D.P.R. 695/96 i regi-stri tenuti ai fini IVA possono es-sere integrati con le annotazioniobbligatorie ai fini delle impostedirette secondo le seguenti mo-dalità:- le operazioni attive, rilevanti

ai soli fini delle imposte suiredditi, devono essere anno-tate in apposite sezioni del re-gistro delle fatture emesse dicui all’art. 23 del D.P.R.633/1972;

- le operazioni passive devo-no, invece, essere annotatein apposita sezione del regi-stro degli acquisti di cui al-l’art. 25 del D.P.R. 633/1972;

- naturalmente le annotazionisui predetti registri IVA devo-no essere effettuate con le

modalità e nei termini previ-sti per ciascuna imposta equindi:

- le annotazioni delle operazio-ni rilevanti ai fini dell’IVA van-no effettuate nei termini previ-sti dagli articoli 23 e 25 delD.P.R. 633/1972;

- quelle relative alle operazionirilevanti ai soli fini delle impo-ste sui redditi vanno eseguite,sempre sui cennati registriIVA, entro il termine ordinariodi 60 giorni previsto dall’art.22, comma 1, del D.P.R.600/1973.

• il secondo periodo del comma 1dell’articolo 3 in commento sta-bilisce, inoltre, che, qualora l’ef-fettivo incasso dei compensi ov-vero l’effettivo pagamento dellespese non avvenga nell’anno diannotazione, il contribuente ètenuto ad effettuare nei registridi cui sopra, con riferimento alledistinte operazioni, specificheregistrazioni dalle quali risultinol’importo complessivo dei richia-mati mancati incassi e paga-menti;

• gli ammontari relativi ai predettiincassi o pagamenti devono es-sere annotati, sempre nei mede-simi registri, con riferimento alperiodo d’imposta in cui vengo-no ricevuti o effettuati;

• inoltre, sempre nell’ottica dellasemplificazione degli obblighicontabili e per consentire l’an-notazione di tutti i compensi nel-l’ambito di un unico registro, sifa presente che, al fine di indi-care correttamente l’entità deimancati incassi o dei mancatipagamenti verificatisi nell’annodi annotazione, è necessario in-dicare il loro ammontare globalein chiusura d’anno;

• si segnala, peraltro, al fine direndere più agevole la gestionecontabile per il contribuente,l’opportunità di specificare, conriferimento a detto ammontareglobale, le singole operazionidalle quali lo stesso scaturisce.

Inoltre, coloro che hanno sceltodi rimanere in contabilità sempli-ficata:• sono esonerati, ai sensi dell’ar-

ticolo 14 del D.P.R. 7 dicembre2001, n. 435, dalla tenuta del re-gistro dei beni ammortizzabilipurché siano in grado di fornirea richiesta dell’Amministrazionefinanziaria, tutti i dati, ordinati informa sistematica, previsti dal-l’articolo 16, primo, secondo eterzo comma del D.P.R. 600/73(l’anno di acquisizione, il costooriginario, il fondo di ammorta-mento nella misura raggiunta altermine del periodo d’impostaprecedente, il coefficiente diammortamento effettivamentepraticato nel periodo d’imposta,la quota annuale di ammorta-mento, il fondo di ammortamen-to nella misura raggiunta al ter-mine del periodo d’imposta e leeliminazioni dal processo pro-

duttivo);• possono annotare sui registri

obbligatori, ai sensi dell’articolo4 del D.P.R. 695/96, le speseper prestazioni di lavoro di-pendente deducibili, global-mente entro il termine di pre-sentazione della dichiarazionedei redditi. Tale semplificazioneviene concessa a condizioneche le predette spese, se ero-gate, siano state annotate nellescritture previste dalla legisla-zione sul lavoro (libro matricola,libro paga, libro delle presenze).

Si ritiene opportuno richiamare l’at-tenzione sul fatto che, qualora nelperiodo d’imposta la rilevazionedella spesa non sia seguita dallaeffettiva erogazione delle sommedovute, la spesa stessa non è de-ducibile ai fini della determinazio-ne del reddito.Soggetti in contabilità ordinariaGli esercenti arti e professioni chehanno scelto di avvalersi dell’op-zione (da esercitare in sede di pre-sentazione di dichiarazione IVAper l’anno solare precedente o insede di dichiarazione di inizio diattività) per il regime di contabilitàordinaria sono obbligati ad istituirei seguenti registri:Registri obbligatori ai fini IVA• registro degli acquisti;• registro delle fatture emesse.Si segnala inoltre che il comma 3dell’articolo 14 del D.P.R. 435/2001ha introdotto la possibilità, per isoggetti in contabilità ordinaria, dinon tenere i registri prescritti ai finiIVA a condizione che:• le registrazioni siano effettuate

nel registro cronologico nei ter-mini previsti dalla disciplina del-l’imposta sul valore aggiuntoper i relativi registri;

• su richiesta dell’Amministrazio-ne finanziaria, siano forniti, informa sistematica, gli stessi datiche sarebbe stato necessarioannotare nei registri per i quali cisi avvale della facoltà di cui alpresente articolo.

Registri obbligatori ai fini delle im-poste dirette• registro cronologico degli incas-

si e dei pagamenti nel quale an-notare cronologicamente leoperazioni produttive di compo-nenti positivi e negativi di reddi-to integrate dalle movimentazio-ni finanziarie inerenti all’eserci-zio dell’arte o professione, com-presi gli utilizzi delle sommepercepite, ancorché estranei al-l’esercizio dell’arte o professio-ne nonché gli estremi dei conticorrenti bancari utilizzati per lemovimentazioni predette.

In dettaglio l’articolo 19 del D.P.R.600/73 prescrive che nel citato re-gistro devono essere annotati:• in ordine cronologico le somme

percepite sotto qualsiasi formae denominazione nell’eserciziodell’arte o della professione, an-che a titolo di partecipazioneagli utili, indicando per ciascunariscossione:

8 laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2005

Scritture contabili obbligatorieEsame dei Regimi speciali

RUBRICA FISCALE

di Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 28

a) il relativo importo, al lordo eal netto della parte che co-stituisce rimborso di spesediverse da quelle inerenti al-la produzione del redditoeventualmente anticipateper conto del soggetto cheha effettuato il pagamento,e l’ammontare della ritenutad’acconto subita;

b) le generalità, il comune diresidenza anagrafica e l’in-dirizzo del soggetto che haeffettuato il pagamento;

c) gli estremi della fattura, par-cella, nota o altro documen-to emesso

• in ordine cronologico le speseinerenti all’esercizio dell’arte oprofessione delle quali si richie-de la deduzione analitica ai sen-si dell’art. 54 del D.P.R. 917/ 86con le indicazioni di cui alle let-tere b) e c) sopra indicate

• deve esservi inoltre annotato,entro il termine stabilito per lapresentazione della dichiarazio-ne dei redditi, il valore dei beniper i quali si richiede la dedu-zione di quote di ammortamentoai sensi del citato articolo 54,raggruppati in categorie omo-genee e distinti per anno di ac-quisizione.

Registro dei beni ammortizzabili.Il registro dei beni ammortizzabilidovrà essere tenuto secondo lemodalità previste dall’articolo 16,primo, secondo e terzo comma delD.P.R. 600/73, indicando quindi:• per ciascun immobile e per cia-

scuno dei beni iscritti in pubbliciregistri (autovetture, motocicli),l’anno di acquisizione, il costooriginario, le rivalutazioni, le sva-lutazioni, il fondo di ammorta-mento nella misura raggiunta altermine del periodo d’impostaprecedente, il coefficiente diammortamento effettivamentepraticato nel periodo d’imposta,la quota annuale di ammorta-mento, il fondo di ammortamen-to nella misura raggiunta al ter-mine del periodo d’imposta e leeliminazioni dal processo pro-duttivo;

• per i beni diversi da quelli sopraindicati le indicazioni richiestepossono essere effettuate conriferimento a categorie di beniomogenee per anno di acquisi-zione e coefficiente di ammorta-mento.

Anche per i soggetti in contabilitàordinaria è prevista la facoltà, aisensi dell’articolo 14 del D.P.R. 7dicembre 2001, n. 435, di non te-nere il registro dei beni ammortiz-zabili purché:• le registrazioni siano effettuate

nel registro cronologico neltermine stabilito per la presen-tazione della dichiarazione deiredditi;

• siano in grado di fornire a richie-sta dell’Amministrazione finan-ziaria, tutti i dati, ordinati in for-ma sistematica, previsti dall’arti-colo 16, primo, secondo e terzocomma del D.P.R. 600/73, sopraelencati.

Personalmente ritengo che sia op-portuno continuare a tenere il regi-stro dei beni ammortizzabili e nonavvalersi delle “semplificazioni” in-

trodotte dalla legge.

REGIMI SPECIALILa Legge 23 dicembre 2000, n.388 (Finanziaria 2001) ha intro-dotto alcune semplificazioni a fa-vore dei soggetti che possonorientrare nel regime previsto per lenuove iniziative di lavoro autono-mo ovvero in quello per le attivitàmarginali.Esaminiamo in dettaglio entrambi iregimi.

NUOVE INIZIATIVE DI LAVOROAUTONOMO - ARTICOLO 13DELLA LEGGE 388/2000La norma (conosciuta anche come“Regime sostitutivo forfetino”)ha lo scopo di incentivare l’iniziati-va economica delle persone fisi-che, sostenendone lo sforzo neiprimi anni di attività, normalmentecaratterizzati da ingenti costi inizia-li e da un ridotto volume di affari.Agevolazione fiscale. Sul redditodi lavoro autonomo, determinato aisensi dell’articolo 54 del D.P.R. 22dicembre 1986, n. 917, realizzatodai soggetti che chiedono di avva-lersi del regime fiscale agevolato,è dovuta un’imposta sostitutivadell’imposta sul reddito delle per-sone fisiche nella misura del 10per cento.Considerato che il predetto redditoè soggetto ad imposta sostitutiva equindi non partecipa alla determi-nazione del reddito complessivoIRPEF, lo stesso non costituiscebase imponibile per l’applicazionedelle addizionali (regionale e co-munale) all’imposta sul reddito del-le persone fisiche. Restano invece immutati gli obbli-ghi sostanziali in materia di IVA edIRAP.Soggetti ammessi. Destinataridell’agevolazione sono le personefisiche che iniziano un’attività arti-stica o professionale ai sensi del-l’articolo 54 del D.P.R. 917/86. So-no quindi escluse le associazioniprofessionali.Ambito oggettivo. Le condizionipreviste dal comma 2 dell’articoloin esame per accedere al nuovoregime sono le seguenti:• il contribuente non deve avere

esercitato nei tre anni preceden-ti, neppure in forma associata,un’attività professionale, fattesalve le ipotesi di praticantatoobbligatoriamente previsto ai fi-ni dell’esercizio di arti o profes-sioni. Il regime agevolativo è in-fatti destinato ad incentivareesclusivamente la nascita dinuove iniziative. Va sottolineatoche la semplice apertura di par-tita IVA non costituisce automa-ticamente causa di esclusionedal regime fiscale agevolato delpresente articolo, occorrendo atal fine l’effettivo esercizio del-l’attività (per cui chi ha apertouna partita IVA ma poi non haeffettivamente esercitato alcunaattività, potrà accedere all’age-volazione);

• la nuova attività non deve costi-tuire, in nessun modo, mera pro-secuzione di altra attività prece-dentemente svolta sotto formadi lavoro dipendente o autono-mo, anche sotto forma di colla-

borazione coordinata e conti-nuativa. La disposizione ha ca-rattere antielusivo, mirando adevitare gli abusi di chi continui difatto ad esercitare la stessa atti-vità di lavoro dipendente mutan-done la veste giuridica in lavoroautonomo al solo fine di sottrar-re i relativi proventi alla tassazio-ne ordinaria;

• l’ammontare dei compensi nondeve superare il limite di Euro30.987,41 per l’attività profes-sionale o artistica;

• siano regolarmente adempiutigli obblighi previdenziali, assi-curativi ed amministrativi.

Semplificazioni contabili. Il regi-me fiscale agevolato è caratteriz-zato, oltre che dall’applicazionedell’imposta sostitutiva dell’IRPEFnella misura del 10%, da una radi-cale semplificazione degli obblighicontabili.Per i soggetti che fruiscono del re-gime agevolato il comma 6 dell’ar-ticolo 13 in commento introduce,infatti, l’esonero dagli obblighi:• di registrazione e tenuta delle

scritture contabili rilevanti ai finidelle imposte dirette, dell’impo-sta regionale sulle attività pro-duttive e dell’imposta sul valoreaggiunto;

• di liquidazione e di versamentoperiodici ai fini dell’imposta sulvalore aggiunto. Permangonocomunque a carico gli obblighidi fatturazione, e conservazionein ordine cronologico della do-cumentazione emessa e ricevu-ta, ai sensi dell’art. 22 del D.P.R.29 settembre 1973, n. 600.

Durata del regime agevolato. Aisensi del comma 1, il regime age-volato si applica al periodo d’im-posta di inizio dell’attività e ai duesuccessivi.Decadenza dall’agevolazione. Ilcomma 3, dispone sulle cause didecadenza dall’agevolazione du-rante il primo triennio di attività. Ilregime agevolato cessa di avereefficacia:• dal periodo d’imposta successi-

vo, qualora i ricavi o i compensiconseguiti siano superiori ai li-miti stabiliti (Euro 30.987,41) inmisura non eccedente il cin-quanta per cento (quindi nonsuperino Euro 46.481,11 perl’attività professionale o artisti-ca);

• dallo stesso periodo d’imposta,nell’ipotesi in cui i ricavi o i com-pensi superino i predetti limiti inmisura eccedente il cinquantaper cento.

In altri termini, nel caso in cui un la-voratore autonomo percepiscacompensi annui fino a Euro30.987,41 per i primi due periodid’imposta e fino a Euro 46.481,11per il terzo periodo d’imposta, l’a-gevolazione opererà per l’interotriennio; qualora, infatti, nel terzoperiodo d’imposta sia superato il li-mite di Euro 30.987,41, ma nonquello di Euro 46.481,11, la deca-denza dall’agevolazione non ope-rerà nel periodo d’imposta in cui siè verificato il superamento del limi-te, bensì in quello seguente (perio-do d’imposta successivo allo sca-dere del triennio). Nell’ipotesi, in-vece, in cui i compensi siano su-

periori Euro 46.481,11 la decaden-za dal regime agevolato opera nel-lo stesso anno in cui avviene il su-peramento, con la conseguenzache l’intero reddito annuo prodotto,ai sensi del comma 3, lett. b), è as-soggettato a tassazione ordinaria.Per ognuno dei tre anni potrannoverificarsi pertanto le ipotesi ripor-tate nella tabella.Assistenza fiscale. Per incentiva-re il rapporto di collaborazione trafisco e contribuente, il comma 4dell’articolo 13 prevede che i sog-getti in possesso dei requisiti perusufruire del regime agevolatopossono farsi assistere dall’Ufficiodell’Agenzia delle Entrate, compe-tente in ragione del domicilio fisca-le del contribuente, nell’adempi-mento degli obblighi tributari sem-plificati (compilazione della dichia-razione unificata, liquidazione deitributi, ecc.).Qualora i contribuenti decidano diavvalersi dell’assistenza dell’Uffi-cio, dovranno dotarsi di un’appa-recchiatura informatica corredatada accessori idonei alla connes-sione con il sistema informativodell’Agenzia delle Entrate.Credito d’imposta. Il comma 5dell’articolo 13, al fine di non gra-vare eccessivamente i soggetti delcosto di acquisizione delle appa-recchiature informatiche e acces-sori, necessari per la connessionein precedenza specificata, preve-de un credito d’imposta, utilizzabi-le in compensazione ai sensi delD.Lgs. 9 luglio 1997, n. 241 (cioèsu modello F24), pari al 40 percento del prezzo unitario di acqui-sto dei suddetti beni, per un im-porto massimo di Euro 309,87. Ta-le credito d’imposta compete a tut-ti i soggetti che optano per il regi-me agevolato in questione, a con-dizione che l’apparecchiaturainformatica acquistata sia effettiva-mente utilizzata per connettersicon il sistema informativo dell’A-

genzia delle Entrate.Il credito d’imposta spetta ancheper l’acquisizione dei beni in loca-zione finanziaria, nella misura del40 per cento del prezzo di acqui-sto ed è liquidato con riferimento aicanoni di locazione pagati in cia-scun periodo d’imposta per il limi-te massimo di Euro 309,87.Si precisa, infine che il creditod’imposta non concorre alla forma-zione del reddito imponibile e nonè rimborsabile.Rilevanza del reddito soggetto aimposta sostitutiva. Il comma 7dell’articolo 13 chiarisce che l’am-montare del reddito di lavoro auto-nomo che costituisce base imponi-bile dell’imposta sostitutiva, ancor-ché non concorrente alla formazio-ne del reddito complessivo IRPEF,dovrà essere tenuto in considera-zione ai fini contributivi, previden-ziali ed extratributari, come pure aifini delle detrazioni previste dal-l’art. 12, comma 3, del TUIR (de-duzioni per familiari a carico).Accertamento, riscossione, san-zioni e contenzioso. Il comma 8dell’articolo 13, nel chiarire che an-che all’imposta sostitutiva si appli-cano le norme in materia di accer-tamento, riscossione, sanzioni econtenzioso previste per le impo-ste sui redditi, dispone che il sog-getto che fruisce dell’imposta so-stitutiva senza averne titolo è as-soggettabile alle sanzioni previstedal D.Lgs. n. 471 del 1997 in ma-teria di infedele dichiarazione.Adempimenti dei sostituti d’im-posta. La Circolare ministeriale 26gennaio 2001 n. 8/E ha chiarito chei redditi di lavoro autonomo, conse-guiti dai contribuenti che si sonoavvalsi del regime di cui all’articolo13 della legge n. 388 del 2000, so-no soggetti all’imposta sostitutivadell’imposta sul reddito delle per-sone fisiche e, di conseguenza,non concorrono alla formazione delreddito complessivo IRPEF. Ne de-

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2005 9RUBRICA FISCALE

Compensi conseguiti Anno in cui sono stati Anno nell’anno conseguiti i compensi successivo

fino a Euro 30.987,41 agevolazione agevolazione

da Euro 30.987,41 agevolazione decadenzaa Euro 46.481,11

oltre Euro 46.481,11 decadenza

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 28

la

riva che i redditi che formano og-getto dei predetti regimi agevolatinon sono assoggettabili a ritenu-ta d’acconto. Pertanto, i sostitutid’imposta che corrispondono aisoggetti, che si avvalgono di tali re-gimi, compensi o somme rientrantitra i componenti positivi di redditod’impresa o di lavoro autonomonon devono operare la ritenuta. Atal fine, i contribuenti interessati ri-lasceranno al sostituto d’impostaun’apposita dichiarazione dallaquale risulti che i redditi cui le som-me afferiscono, sono soggetti a im-posta sostitutiva.

REGIME FISCALE DELLE ATTI-VITÀ MARGINALI - ARTICOLO14 DELLA LEGGE 388/2000La norma (conosciuta anche come“Regime sostitutivo forfetone”)introduce alcune agevolazioni fi-scali non temporanee per le perso-ne fisiche esercenti attività per lequali risultino applicabili gli studi disettore e che abbiano conseguitonel periodo di imposta precedentecompensi non superiori al limitestabilito in appositi decreti ministe-riali e comunque non superiori adEuro 25.822,84.Con provvedimento del Direttoredell’Agenzia delle Entrate del 17aprile 2002 è stato determinato il li-mite di ricavi per i medici veterina-ri (studio di settore SK22U) nell’im-porto di Euro 3.099!!Con provvedimento del Direttoredell’Agenzia delle Entrate del 2gennaio 2002 si è stabilito che neiconfronti dei contribuenti che si av-valgono del regime agevolato dicui all’art. 14, comma 1, della leg-ge 23 dicembre 2000, n. 388, icompensi minimi, risultanti dall’ap-plicazione degli studi di settore so-no ridotti, per tutti, di un importopari al sei per cento. Spettano, inoltre, le seguenti ulte-riori riduzioni, calcolate sull’impor-to dei compensi minimi, pari al:• quattro per cento se l’attività è

svolta utilizzando unità locali si-tuate esclusivamente in comuniappartenenti all’area individuatadal gruppo “5” della territorialitàgenerale, approvata con decre-to ministeriale 30 marzo 1999.

• cinque per cento relativamenteai contribuenti che abbianocompiuto il sessantesimo annodi età.

I compensi minimi, ridotti delle per-centuali sopra elencate, sono uti-lizzati per verificare il rispetto dei li-miti dei compensi previsti per l’am-missione al regime fiscale delle at-tività marginali.Agevolazioni fiscali. L’agevola-zione si sostanzia nell’assoggetta-mento del reddito di lavoro autono-mo o d’impresa realizzato dai sog-getti che chiedono di avvalersi delregime fiscale delle attività margi-nali ad un’imposta sostitutiva del-l’imposta sul reddito delle personefisiche nella misura del 15 per cen-to. Il reddito sul quale va applicatal’imposta sostitutiva si determinatenendo conto dei ricavi calcolatiin base all’applicazione degli studidi settore, nonché dei costi e dellespese determinati ai sensi dell’arti-colo 54 del D.P.R. 22 dicembre1986, n. 917 (T.U.I.R.).

Considerato che il predetto redditoè soggetto ad imposta sostitutiva,con la conseguenza che non par-tecipa alla formazione del redditoimponibile IRPEF, lo stesso non co-stituisce base imponibile per l’ap-plicazione delle addizionali (regio-nale e comunale) all’imposta sulreddito delle persone fisiche. Re-stano, per contro, immutati gli ob-blighi sostanziali in materia di IVAed IRAP.Per poter fruire dell’agevolazionein esame, il contribuente deve pre-sentare all’Ufficio dell’Agenzia del-le Entrate, competente in ragionedel proprio domicilio fiscale, un’ap-posita domanda con la quale si ri-chiede l’applicazione del regimeagevolato.La domanda deve essere prodottaentro il mese di gennaio dell’an-no a decorrere dal quale il contri-buente decide di avvalersi del pre-detto regime.Per rinunciare, invece, al regimeagevolato, sarà sufficiente che ilcontribuente interessato invii unasemplice comunicazione all’Ufficiodell’Agenzia delle Entrate, da effet-tuarsi entro il mese di gennaio del-l’anno per il quale non si intendepiù fruire del regime medesimo.Semplificazioni contabili. I sog-getti che si avvalgono del regimefiscale agevolato, oltre a beneficia-re dell’imposta sostitutiva del 15%,sono esonerati, in base al comma6 dell’articolo 14, da alcuni adem-pimenti contabili.In particolare, tali soggetti non so-no tenuti agli obblighi:• di registrazione e tenuta delle

scritture contabili rilevanti ai finidelle imposte dirette, dell’impo-sta regionale sulle attività pro-duttive e dell’imposta sul valoreaggiunto;

• di liquidazione e di versamentoperiodici ai fini dell’imposta sulvalore aggiunto.

Restano fermi gli obblighi di emis-sione delle fatture, nonché l’obbli-go di conservazione, a norma del-l’art. 22 del D.P.R. 29 settembre1973, n. 600, dei documenti conta-bili ricevuti ed emessi.Ambito soggettivo. Destinataridelle agevolazioni in argomentosono esclusivamente le personefisiche esercenti attività di lavoroautonomo per le quali sono statiapprovati gli studi di settore e nonsussistono cause di esclusione edi inapplicabilità degli stessiNon possono, pertanto, optare peril regime agevolato in questione:• le associazioni professionali;• le persone fisiche esercenti arti

o professioni che applicano l’I-VA e le imposte sui redditi se-condo le disposizioni dell’art. 3,commi da 172 a 184 della legge23 dicembre 1996, n. 662 (regi-me forfetario di cui si dirà in se-guito).

Ambito oggettivo. Il regime age-volato è applicabile purché ricorra-no le seguenti condizioni:• alle attività esercitate debbono

essere applicabili gli studi disettore;

• l’ammontare dei compensi delperiodo d’imposta precedentenon può essere superiore per imedici veterinari (studio di set-

tore SK22U) all’importo di Euro3.099.

Durata del regime agevolato. Ilregime agevolato ha una durata atempo indeterminato. Una voltaeffettuata l’opzione per tale regi-me, questa si intende tacitamenterinnovata di anno in anno, senzanecessità di ulteriori manifestazionidi volontà.Decadenza dall’agevolazione. Aisensi del comma 5 dell’articolo 14,il regime agevolato cessa di avereefficacia:• a decorrere dal periodo d’impo-

sta successivo, qualora i com-pensi di un determinato anno,valutati in base agli studi di set-tore applicabili nel periodo di ri-ferimento, sulla base dei dati di-chiarati dal contribuente o rettifi-cati dall’ufficio, superino il limitefissato dai decreti. È il caso, adesempio, del contribuente cheabbia beneficiato per l’anno2003 del regime agevolato inquanto i ricavi conseguiti nel-l’anno 2002 risultavano non su-periori al limite di Euro 3.099,ma per il quale, al termine del-l’anno 2003, i ricavi risultanti dal-l’applicazione GERICO supera-no il predetto limite. Tale sogget-to pertanto non potrà fruire delregime agevolato per l’anno2004;

• dallo stesso periodo di impostain cui i compensi valutati in baseagli studi di settore superanodel 50 per cento del predetto li-mite, siano cioè superiori ad Eu-ro 4.648,5.

Assistenza fiscale. Anche per ilregime in esame, il comma 7 del-l’articolo 14 prevede che i soggettiinteressati possano avvalersi del“tutoraggio” dell’Ufficio dell’Agen-zia delle Entrate, competente in ra-gione del domicilio fiscale, chepresterà assistenza nell’espleta-mento degli adempimenti formali(compilazione della dichiarazioneunificata, liquidazione dei tributi,ecc.).Il tutoraggio è esercitato a condi-zione che i contribuenti si dotino diun’apparecchiatura informaticacorredata da accessori idonei allaconnessione con il sistema infor-mativo dell’Agenzia delle Entrate.Credito di imposta. Il comma 8dell’articolo 14, al fine di agevolaretale connessione, prevede un cre-dito d’imposta, utilizzabile in com-pensazione ai sensi del D.Lgs. 9luglio 1997, n. 241 (cioè su model-lo F24), pari al 40 per cento delprezzo unitario di acquisto delleapparecchiature informatiche edegli accessori sopra richiamati,per un importo massimo di Euro309,87.Il credito d’imposta spetta ancheper l’acquisizione di tali beni in lo-cazione finanziaria nella misura del40 per cento del prezzo di acqui-sto ed è liquidato con riferimento aicanoni di locazione pagati in cia-scun periodo d’imposta per il limi-te massimo di Euro 309,87.Va sottolineato che il credito d’im-posta non concorre alla formazio-ne del reddito imponibile e non èrimborsabile.Condizione necessaria affinché isoggetti che abbiano optato per il

regime agevolato possano fruiredel credito in questione è che leapparecchiature informatiche ac-quistate siano utilizzate per la con-nessione con il sistema informativodell’amministrazione finanziaria.Rilevanza del reddito soggetto aimposta sostitutiva. Il comma 9dell’articolo 14 chiarisce che l’am-montare del reddito d’impresa o dilavoro autonomo che costituiscebase imponibile dell’imposta sosti-tutiva, ancorché non concorrentealla formazione del reddito com-plessivo IRPEF, dovrà essere tenu-to in considerazione ai fini contri-butivi, previdenziali ed extratribu-tari, come pure ai fini delle detra-zioni previste dall’art. 12, comma3, del TUIR (deduzioni per familia-ri a carico).Accertamento, riscossione, san-zioni e contenzioso. Il comma 10,nel chiarire che anche all’impostasostitutiva si applicano le norme inmateria di accertamento, riscos-sione, sanzioni e contenzioso pre-viste per le imposte sui redditi, di-spone che il soggetto che fruiscedell’imposta sostitutiva senza aver-ne titolo è assoggettabile alle san-zioni previste dal D.Lgs. 18 dicem-bre 1997, n. 471, e in particolare lesanzioni di cui all’art. 1, commi 2 e3 dello stesso decreto, in materiadi infedele dichiarazione.Adempimenti dei sostituti d’im-posta. La Circolare ministeriale 26gennaio 2001 n. 8/E ha chiaritoche i redditi di lavoro autonomo,conseguiti dai contribuenti che sisono avvalsi del regime di cui al-l’articolo 14 della legge n. 388 del2000, sono soggetti all’imposta so-stitutiva dell’imposta sul redditodelle persone fisiche e, di conse-guenza, non concorrono alla for-mazione del reddito complessivoIRPEF. Ne deriva che i redditi cheformano oggetto dei predetti regi-mi agevolati non sono assogget-tabili a ritenuta d’acconto. Per-tanto, i sostituti d’imposta che cor-rispondono ai soggetti, che si av-valgono di tali regimi, compensi osomme rientranti tra i componentipositivi di reddito d’impresa o di la-voro autonomo non devono opera-re la ritenuta.A tal fine, i contribuenti interessatirilasceranno al sostituto d’impostaun’apposita dichiarazione dallaquale risulti che i redditi cui le som-me afferiscono, sono soggetti a im-posta sostitutiva.

REGIME FORFETARIO CONTRI-BUENTI MINIMI - ARTICOLO 3,COMMI DA 171 A 184 DELLALEGGE 23.12.1996, N. 662La legge 23-12-1996, n. 662 ha in-trodotto un particolare regime dicontabilità semplificata e di deter-minazione forfetaria dell’IVA e delreddito di lavoro autonomo per icontribuenti cosiddetti “minimi”.Tale regime è, per i contribuenti inargomento, il loro regime natura-le, al quale possono sottrarsi soloesercitando apposita opzione perl’applicazione dell’IVA e della de-terminazione del reddito nei modinormali.Ambito soggettivo. Il regime èapplicabile solamente alle perso-ne fisiche.

Non possono, pertanto, accedereal regime forfetario in questione leassociazioni professionali.I soggetti che intraprendono l’eser-cizio di arti o professioni possonoavvalersi delle disposizioni in argo-mento, qualora attestino, nella di-chiarazione di inizio di attività, dipresumere la sussistenza, nel cor-so dell’anno, dei requisiti di segui-to indicati per essere consideraticontribuenti “minimi”.Ambito oggettivo. Il regime forfe-tario è applicabile purché ricorra-no le seguenti condizioni:• il volume d’affari dell’anno sola-

re precedente non deve esseresuperiore ad Euro 10.329,14; alfine in esame, si tiene conto an-che degli eventuali compensi,non rilevanti ai fini Iva, percepitinell’esercizio;

• il costo complessivo, al nettodegli ammortamenti, dei benistrumentali utilizzati non devesuperare il limite di Euro10.329,14;

• l’importo complessivo dei com-pensi corrisposti a dipendenti ecollaboratori non deve risultaresuperiore al 70% del volumed’affari.

Semplificazioni contabili. Ai con-tribuenti cosiddetti “minimi” sonorichiesti soltanto i seguenti adem-pimenti:• emettere delle fatture per le

operazioni attive effettuate;• conservare le fatture, ai sensi

dell’art. 22 del D.P.R. n. 600 del1973;

• annotare, entro il giorno 15 diciascun mese, l’ammontarecomplessivo, distinto per ali-quota, delle operazioni effettua-te nel mese precedente, nonchédegli altri compensi e corrispet-tivi percepiti, non rilevanti ai finidell’IVA.

• richiedere ai propri fornitori econservare, ai sensi dell’art. 22del DPR n. 600 del 1973, la do-cumentazione degli acquisti.

Determinazione dell’imposta Imposta sul valore aggiunto. Per iliberi professionisti ai quali è appli-cabile la predetta disciplina deicontribuenti “minimi”, l’IVA, è de-terminata forfetariamente, appli-cando all’IVA corrispondente alleoperazioni imponibili le la percen-tuale dell’84 per cento.Imposta sui redditi. Il reddito di la-voro autonomo dei professionisti aiquali è applicabile la predetta di-sciplina dei contribuenti “minimi” èdeterminato forfetariamente, appli-cando al volume d’affari, aumenta-to dei corrispettivi e dei compensinon rilevanti ai fini IVA, percepitinell’esercizio, la percentuale del78 per cento.Sul reddito così determinato si ap-plicheranno le normali aliquote IR-PEF.Decadenza dall’agevolazione. Aisensi del comma 180 del citato ar-ticolo 3 della Legge 662/96, qualo-ra uno dei limiti previsti al comma171 (sopra indicati) risulti superatoin misura non superiore al 50 percento rispetto a quelli indicati, siapplica, la pena pecuniaria da Eu-ro 258 ad Euro 2.580; la sanzionenon si applica se le difformità risul-tano prive di rilevanza. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 28/200510RUBRICA FISCALE

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 28

Il meccanismo immunologicoalla base delle reazioni allergi-che in seguito a vaccinazio-

ne nel cane non è stato completa-mente compreso. Uno studio haindagato la relazione tra reattivitàIgE ai vaccini e reazioni allergicheimmediate dopo vaccinazione inquesta specie. È stato raccolto ilsiero di 10 cani che avevano svi-luppato una reazione allergica im-mediata caratterizzata da collassocircolatorio, cianosi, dispnea, ede-ma facciale e vomito entro un’oradalla vaccinazione con vaccininon-antirabbici monovalenti ocombinati, e il siero di 50 cani chenon sviluppavano reazioni allergi-che dopo la vaccinazione. La reat-

tività IgE sierica ai vaccini iniettatiè stata misurata mediante ELISAfluorometrica utilizzando un anti-corpo murino monoclonale anti-IgE canine. In seguito, nei siericon elevati livelli di IgE verso ilvaccino si misurava la reattivitàIgE al siero fetale di vitello (FCS) ealle proteine stabilizzanti (gelatina,

caseina e peptone) incluse neivaccini. I livelli di IgE sieriche spe-cifiche per i vaccini erano signifi-cativamente maggiori nei cani conreazione allergica immediata ri-spetto ai cani di controllo. Degli 8cani che avevano sviluppato unareazione allergica immediata edavevano livelli elevati di IgE sieri-

che specifiche per i vaccini, 7 pre-sentavano IgE dirette contro FCS.La reattività IgE ai vaccini nei sieridi questi cani era quasi completa-mente inibita dal FCS. L’ottavo ca-ne presentava IgE dirette contro lagelatina e la caseina incluse comestabilizzanti nel vaccino. I risultatidi questo studio suggeriscono

che le reazioni allergiche imme-diate alla vaccinazione nel canepossono essere indotte da un’i-persensibilità di tipo I mediata dal-le IgE dirette contro componentidel vaccino. FCS, gelatina e ca-seina inclusi nei vaccini possonocostituire gli allergeni causali dellareazione allergica immediata. ■

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Reazioni allergiche ai vacciniIn otto cani ipersensibilità di tipo I mediata da IgE dirette contro componenti del vaccino

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2005LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Una nuova malattiaminaccia

i pesci europeiS e c o n d ouno studiopubblicatosul numerodel 23 giu-

gno della rivista “Nature”, unanuova malattia letale, portata dauna specie invasiva, sta minac-ciando la biodiversità dei pescieuropei. “Abbiamo trovato unparassita - spiega RodolpheGozlan del Centre for Ecology &Hydrology (CEH) - che potreb-be rappresentare un grave peri-colo per alcune specie di pesced’acqua dolce in Europa. Lascoperta ha importanti implica-zioni biologiche, ma potrebbeaverne anche di economiche”.Gli scienziati del CEH e delCentre for Environment, Fishe-ries, and Aquaculture Science(CEFAS) hanno identificato unamalattia portata da Pseudora-sbora parva, un ciprinide asiati-co molto invasivo in Europa. Inparticolare, la malattia impedi-sce all’alborella fasciata (Leu-caspius delineatus), un ciprini-de europeo in pericolo di estin-zione nell’Europa continentale,di riprodursi. Il responsabiledella malattia sarebbe un agen-te patogeno intracellulare nonspecifico. Gli scienziati imputa-no alla malattia il rapido declinodell’alborella in alcune regionieuropee in seguito alla diffusio-ne della Pseudorasbora dall’A-sia. “La malattia sta già colpen-do altre specie, come Pimepha-les promelas. In futuro potrebbeminacciare anche specie di in-teresse economico, come i sal-moni”, aggiunge Gozlan. Il pa-rassita non causa malattia nellaPseudorasbora.

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 28

la

La mia Azienda, come altredel settore, si avvale diCollaboratori esterni, per

lo più inquadrati come Agenti diCommercio Enasarco. Alcuni diessi sono anche Medici Veterina-ri iscritti all’Albo, ma per quantoriguarda il rapporto con la miaAzienda emettono fattura comeAgenti, quindi con regolare rite-nuta Enasarco. Secondo la nor-mativa a ns. conoscenza è obbli-gatorio, nel caso in cui la retribu-zione sia legata alle vendite, in-quadrare il collaboratore comeagente di commercio o, in alcunicasi, come procacciatore secon-do il contratto Enasarco. In realtànon riusciamo a capire, fermorestando che tali persone, alme-no per la nostra Azienda, ese-guono esclusivamente un lavorodi promozione e vendita secon-do quanto regolamentato dallalegislazione vigente relativamen-te ai Farmaci Veterinari, che tipodi contrasto ci sia con l’iscrizio-ne all’Albo dei Medici Veterinari.Infatti alcuni di loro hanno ancheun’attività professionale (es. Am-bulatorio veterinario) e nell’ambi-to di questa attività emettono re-golari fatture con ENPAV comemedici veterinari. Ad una prima lettura, ed è pro-prio per questo che Ti chiediamochiarimento, sembrerebbe chenon sia possibile per il MedicoVeterinario mantenere questadoppia attività. Ovviamente se ilVeterinario dovesse essere co-stretto a rinunciare all’iscrizioneall’Albo Veterinario per incompa-tibilità con l’iscrizione all’AlboAgenti non potrebbe più eserci-tare la professione, per esempiopresso il suo ambulatorio, allostesso tempo noi, come Azien-da, non saremmo in regola se re-tribuissimo i nostri collaboratoriesterni, la cui attività è collegataalle vendite, senza l’iscrizione al-l’Albo Agenti (oltre alla proble-matica per es. della distribuzio-

ne dei campioni da parte di unMedico Veterinario che nonavesse un contratto di agenzia).Noi crediamo che siano da san-zionare i seguenti comportamen-ti scorretti:

1. la retribuzione con parcellaVeterinaria “falsa” di un’attivitàdi vendita, ovvero la retribuzio-ne dell’attività di promozione evendita con una parcella che al-tro non è che una percentuale

PROFESSIONE VETERINARIA 28/200512LETTERE AL DIRETTORE

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“L’attività professionale, nellamisura in cui ha una valenza

economica, è attività di impresa,quale che sia la professione

intellettuale coinvolta.”Antonio Catricalà,

Presidente Antitrust

Agenti di commercio veterinari: dove sta il problema?

sul venduto, o la moltiplicazionedi una cifra concordata per uncerto numero di visite (= timbri)come avviene per esempio nel-l’industria mangimistica pets.2. l’attività Medico Veterinariautilizzata dall’Azienda mandata-ria senza contratto specifico oretribuzione in quanto tale (ovve-ro assistenza zooiatrica e tenutaarmadietti senza parcella veteri-naria relativa).Ma non riusciamo a capire cosaci sia di scorretto nel retribuireun Medico Veterinario, iscrittosia all’Albo Agenti che all’AlboVeterinario, come Agente quan-do svolge un’attività di promo-zione e vendita e come Veterina-rio quando svolge un’attività me-dico-veterinaria.In tutta sincerità ti dico che se lanostra interpretazione della Tuacircolare risultasse corretta, ov-vero che i Medici Veterinari nonpossono essere iscritti ad en-trambi gli albi, saremo costretti,come tutte le altre Aziende seriedel settore, a chiedere ai nostricollaboratori di scegliere se can-cellarsi dall’Albo dei Medici Ve-terinari o chiudere il rapporto dilavoro con noi, rivolgendoci perlo svolgimento dell’attività di pro-mozione e vendita ad altre figure(es. laureati in SPA, Farmacia,Biologia, ecc...) che non hannoquesta problematica di incom-patibilità tra i due Albi.Per quel che riguarda la secon-da parte della Tua circolare, ov-vero in pratica il diffondersi delComparaggio anche nel settoreveterinario, mi trovi perfettamen-te d’accordo. È una pratica vergognosa siaper le Aziende che la propongo-no che per i Veterinari che la ac-

cettano ed è più che giusto chesi mettano in atto tutte le azioninecessarie a reprimerla, primache questa piaga infesti anchela classe veterinaria in modomassiccio, compresa la diffusio-ne delle informazioni su i casi dicomparaggio accertati e sanzio-nati.Mi dispiacerebbe se Tu interpre-tassi questa mia come una criti-ca al Vostro operato, non è asso-lutamente così, come MedicoVeterinario orgoglioso di esserlosono fiera di quanto state facen-do per la categoria, ma mi sonopermessa di fare questi com-menti alla luce dei circa 20 annidi esperienza nell’industria far-maceutica veterinaria, per trova-re una soluzione che permettaall’Industria di continuare ad av-valersi della collaborazione deiMedici veterinari nella piena le-galità. (lettera indirizzata al Pre-sidente FNOVI e pc. all’ANMVI il12/07/2005)

Dott. Daniela Golinelli, MedicoVeterinario

Amministratore Unico Bio98 srl, Milano

Apriamo un confronto

L a Collega Daniela Golinelli,Amministratore Unico di

Bio98 srl, ci ha trasmesso per co-noscenza la lettera indirizzata alpresidente della FNOVI che quipubblichiamo. A commento dellacircolare n. 10/2005 (v. ProfessioneVeterinaria n. 23/2005 “I medici ve-terinari non si trasformino in agentidi commercio” ndr) la Collega parladi “perplessità”, chiede chiarimentialla FNOVI e precisa “non abbiamoalcuna intenzione di fare alcunché

di illecito né direttamente né indirettamente attraverso i nostri collabo-ratori esterni”. In attesa di una risposta istituzionale, possiamo dire chequesta lettera è meritevole di particolare attenzione. Al di là dell’esperienza della dottoressa Golinelli nel nostro settore cheda sola basta a dare significato alle sue osservazioni, non va effettiva-mente trascurato, un dato di fondo: sulla questione occorre una anali-si attenta, per non creare situazioni che possano penalizzare tanti col-leghi e tante aziende, che si sono sempre comportati correttamente.È anche giusto dire, a rispetto della verità, che il problema esiste e cheANMVI e SIVAR l’hanno sollevato con forza, anche su questa stessa ri-vista, sulla base di lamentele di molti colleghi del settore-animali dareddito, che segnalavano comportamenti scorretti e deontologica-mente inammissibili: veterinari dipendenti o collaboratori di aziendemangimistiche offrirebbero le loro prestazioni veterinarie agli allevato-ri come sconto sull’acquisto del mangime. Questo tipo di rapporto, che in alcuni casi sarebbe addirittura inseritonel contratto di lavoro, non solo toglie dignità al ruolo professionale delveterinario ma compromette l’indipendenza del professionista veteri-nario.Abbiamo avuto modo di parlare con alcuni colleghi liberi professioni-sti che ci hanno confermato di essersi visti allontanare dagli alleva-menti che, con questo sistema scorretto, ottengono di fatto assistenzaveterinaria gratuita. Era giusto che la FNOVI intervenisse. La circolare ha avuto il merito didenunciare situazioni diventate insostenibili ma è certamente condivi-sibile la richiesta di un confronto fra le organizzazioni veterinarie.L’ANMVI è disponibile fin da ora.

Carlo Scotti

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Grazie agli studi compiutisul genoma umano eagli strumenti messi a

disposizione dalla biologia moleco-lare è oggi possibile inaugurareuna nuova era nel campo della me-dicina e della nutrizione umana eanimale, la nutrigenomica. Unanuova scienza che mette in relazio-ne alimentazione, genetica e pa-tologie, una scoperta che potreb-be modificare il ruolo della nutrizio-ne animale. Lo sviluppo di alimentibasati sui principi della nutrigeno-mica, consentirà di diminuire l’inci-denza delle malattie e migliorare lagestione della salute animale. I veterinari saranno così in grado dicurare e prevenire l’insorgere dimalattie croniche quali: patologiecardiache e diabete, oltre a fornireun valido supporto per alcune con-dizioni patologiche specifiche di al-cune razze e ridurre la sintomatolo-gia dolorosa.Hill’s Pet Nutrition, leader nellanutrizione e dietetica clinica di canie gatti, ha per prima introdotto eapplicato la scienza della nutrige-nomica a una dieta per migliorarela mobilità articolare del cane.Il nuovo prodotto Hill’s è ricco diEPA (acido eicosapentaenoico)della serie Omega-3 che, comeevidenziano alcuni studi clinici, in-terrompe l’azione distruttiva deglienzimi (aggrecanasi) che causanola degenerazione della cartilaginearticolare contribuendo così amantenere la cartilagine integra efunzionale.John Innes professore dell’Univer-sità di Liverpool, uno dei ricercatoridell’equipe che ha contribuito ascoprire l’utilizzo dell’EPA, sostieneche l’applicazione della nutrigeno-mica consentirà di gestire moltepatologie croniche. “La nutrigeno-mica per i veterinari è particolar-mente interessante, studiando ilgenoma del cane in relazione all’a-limentazione, si ha l’opportunità discoprire molti aspetti delle patolo-gie e della predisposizione geneti-ca di alcune razze” ha commenta-to John Innes. “Oggi sappiamo cheil passaggio dallo stato fisiologico aquello patologico avviene attraver-so cambiamenti dell’espressionedei geni, la cui azione viene peròinfluenzata dall’introduzione di al-cune sostanze nutritive. Questo èuno strumento in più che possiamoutilizzare come supporto dietetico

senza ricorrere alla terapia farma-cologica e per aumentare poten-zialmente la speranza di vita”.David Sargan, professore di gene-tica alla facoltà di Medicina Veteri-naria, dell’Università di Cambridge,che ha svolto un ruolo fondamenta-

le nello studio dei geni responsabi-li della predisposizione al cancronel cane e nell’uomo, sostiene chela scienza abbia fatto sino ad oggidegli enormi progressi sia nella ge-stione che nella prevenzione dellamalattia. Il Professor Sargan ha ag-

giunto “patologia e risposta clinicanel cane, spesso hanno un percor-so simile a quello dell’uomo. L’at-tuale ricerca sulla genetica del ca-ne ha dimostrato che i risultati deglistudi condotti sul cancro e sui di-fetti retinici nel cane, possono dare

informazioni preziose sull’approc-cio e sul trattamento di queste pa-tologie, per la medicina umana eper quella animale. La nutrigenomi-ca è in grado di offrire strumenti ef-ficaci di supporto per i medici cosìcome per i veterinari”. ■

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Nutrigenomica: una scienza nuova per curare e prevenire le malattie croniche nel caneUn nuovo strumento potrebbe rivoluzionare il ruolo dell’alimentazione animale

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2005DALLE AZIENDE

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laPROFESSIONE VETERINARIA 28/200514CALENDARIO ATTIVITÀ

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CORSO SCIVAC CORSO TPLO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Attenzione: Date evento modificate. Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO MACROREGIONE NORD OCCIDENTALE SIVE PRINCIPI DI CARDIOLOGIA IN CLINICA EQUINA - Facoltà di Medicina Veterinaria, Grugliasco (TO) - ECM:2 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA ARGOMENTI DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - Reggio Emilia - Grand Hotel Astoria - Via L. Nobili, 2 -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO LA NEUROLOGIA NELL’AMBULATORIO DEL VETERINARIO PRATICO - Città Sant’ Angelo (PE)- HotelMiramare - Via Tito De Caesars, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC MALATTIE EPATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC/AVULP, Perugia - Via Morettini, 19- ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE SOVEP-IL MONITORAGGIO ANESTESIOLOGICO NEI RETTILI E NEGLI UCCELLI - Hotel Campanile - IN COLLABORAZIONE CON SOVEP Torino - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni

Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CARDIOLOGIA II PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 18 Crediti -Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVE CORSO BASE DI EMBRYO TRANSFER - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona e San Daniele Po (CR)- Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel.+39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA LA DERMATOLOGIA NELLA PRATICA AMBULATORIALE - Villair di Quart (AO) - Auditorium Comunale -Fraz. Bas Villair, 19 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - SegreteriaDelegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE ANMVI LAZIO LA SICUREZZA DEI LAVORATORI E LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI NELLA PROFESSIONEVETERINARIA – Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI- Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC ONCOLOGIA VETERINARIA PRATICA: IL PUNTO DI VISTA DEL CLINICO E QUELLO DEL CHIRURGO - IN COLLABORAZIONE CON ASVAC Jolly Hotel, Cagliari - Circonvallazione Nuova Pirri - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti -

Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected] SCIVAC / SIDEV INCONTRO SIDEV - DECENNALE SIDEV. DERMATOLOGIA VETERINARIA: COS’È CAMBIATO IN UN

DECENNIO (1995-2005) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accr. - Per info:Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIVAE PROBLEMI GASTROENTERICI DEGLI ANIMALI ESOTICI - “AVIS, Cremona” - Via Massarotti, 65ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 -E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC/ SIOVET ARTROSI: CAUSE MECCANISMI E SINTOMI - Hotel Al Mulino, ALESSANDRIA - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372403502 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - PARTE 1: RADIOLOGIA DELL’ADDOME (CORSO BASE) - Centro StudiSCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SIVE LO SCARSO RENDIMENTO ATLETICO DEL CAVALLO SPORTIVO - Centro Studi - Palazzo Trecchi,Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIMVENCO / SISCA MEDICINE NON CONVENZIONALI E TERAPIA COMPORTAMENTALE: IPOTESI PER UN DIALOGOCLINICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info:Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SCVI INCONTRO SCVI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto AccreditamentoPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502E-mail: [email protected]

INCONTRO SVIDI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI NELLE PATOLOGIE VASCOLARI DELL’ADDOME - Centro Studi SCIVAC,Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSoc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DEI PICCOLI ANIMALI (CANE E GATTO): TORACE E ADDOME - Catania- Museo Diocesano - VIA Etnea, 8 - P.zza Duomo - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: MonicaBorghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA D’URGENZA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: [email protected]

SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE PROBLEMATICHE IGIENICO-SANITARIE EMERGENTI NEL SETTORE ITTICO - Auditorium Comunale, CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI ORISTANO Ghilarza - OR - Via Matteotti - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria

AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC DERMATOLOGIA FELINA: DIAGNOSI E TERAPIA DEI PROBLEMI DERMATOLOGICI NEL GATTO -Grand Hotel Vittoria, Montecatini Terme (PT) - Via Baccelli, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE AIVEMP PUGLIA TECNICHE DI COMUNICAZIONE IN MEDICINA VETERINARIA - Centro Polivalente Comunale, Via G. Tondi IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI - Zollino (LE) - Via G. Tondi - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - VETERINARI DI LECCE Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected] SIARMUV È UN PAZIENTE IN CLASSE 1, CODICE ROSSO. COSA FARE? - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via

Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc.Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA LA CITOLOGIA NELLA PRATICA CLINICA QUOTIDIANA - Bari - Hotel Ambasciatori - Via Omodeo, 51 -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI OSTEOSINTESI INTERNA AO BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508- E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR CHIRURGIA DI BASE NEL BOVINO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona e San Daniele Po (CR) - ViaTrecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e CommissioneScientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI DERMATOLOGIA II PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 50 CreditiI e II parte - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: [email protected]

La rivista è un settimanale

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legge 662/96 Filiale di Milanoa cura di Centro ProduzioneMailings Scarl - Cusago (MI)

Chiuso in stampa il 22 luglio 2005

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

QUIZ 1Risposta esatta: a)Il controllo veterinario nellaproduzione di formaggi freschi estagionati”Seminario AIVEMP- Perugia,2004

QUIZ 2Risposta esatta: b)Chirurgia orale nel cane e nelgattoGiornata di approfondimentoSCIVAC- Cremona 2004

SOLUZIONI

La profilassi antibiotica è indicata:

Sempre nel caso di interventi chirurgici in cavità orale

Nel caso in cui vengano sollevati lembimucogengivali che determinano l’esposizione disuperfici ossee sane

In corso di estrazioni dentali semplici e complesse

Nel periodo preoperatorio, per almeno una settimana, utilizzando molecolebattericide

Da quante unità campionare deve esserecostituito un campione effettuato inautocontrollo da un caseificio industrialeper la ricerca di E. coli:

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