16
ORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO IPASVI DELLE PROVINCE DI SASSARI E OLBIA-TEMPIO ANNO XIII APRILE 2010 Spedizione in abbonamento postale - articolo 2 comma 20/C Legge n. 662/96 - Poste italiane filiale di Sassari PERIODICO DI CULTURA E SALUTE 1 IL COLLEGIO AFFIDA A “EQUITALIA” LA RISCOSSIONE DEI CREDITI

Promuovere - Dicembre 2009

  • Upload
    e-agle

  • View
    221

  • Download
    2

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Rivista ufficiale del Collegio IPASVI di Sassari N

Citation preview

Page 1: Promuovere - Dicembre 2009

ORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO IPASVI DELLE PROVINCE DI SASSARI E OLBIA-TEMPIOANNO XIII

APRILE2 0 1 0 Spedizione in abbonamento postale - art icolo 2 comma 20/C Legge n. 662/96 - Poste ital iane f i l iale di Sassari

PERIODICO DI CULTURA E SALUTE

1

IL COLLEGIO AFFIDA A “EQUITALIA” LA RISCOSSIONE DEI CREDITI

Page 2: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe2 APRILE2010

Prom overe

Periodico di cultura e saluteOrgano ufficiale di informazione del Collegio

IPASVI delle provincedi Sassari e Olbia-Tempio

RedazioneCollegio IPASVI

Viale Italia 43 - 07100 SassariTel. 079 216 487Fax 079 211 1476

e-mail:[email protected]

DirettoreSandro Sabattino

RedazioneBiagio Macaluso, Salvatore Morittu

Sergio Frassetto, Piero BullaRoberto Ceccarelli, Francesca Deledda

Giovanni Derosas, Nicola LezzeriSperanza Loriga, Margherita MarongiuAlessandro Nasone, Giovanna Pensè

Palmira Re, Massimo SotgiuLuca Maggio, Maria Teresa PInna

Giuseppina Pisoni

EditoreCollegio IPASVI Sassari e Olbia-Tempio

Viale Italia 43 - 07100 Sassari

Autorizzazione del tribunale di Sassarin. 1982 del 25/05/2006 n. 327

Spedizione in abbonamento postalearticolo 2 comma 20/C

Legge n. 662/96Poste italiane filiale di Sassari

Grafica, impaginazione e stampaTip. Ramagraf

Via Vittorio Veneto07014 Ozieri (SS)

Tel. 079 7851091 - Fax 079 3077950

Sommar ioEDITORIALEDI BIAGIO MACALUSO

Il Collegio affida a “Equitalia” il recuperodei crediti verso i morosi

PRIMO PIANODI SANDRO SABATTINO

Le opinioni dei pazienti bastanoper valutare il lavoro dell’infermiere?

INIZIATIVEA CURA DI LEONARDO FARINA

L’assistenza infermieristica in ambitodi comunità alloggio per anziani

ATTUALITÀDI SANDRO SABATTINO

Conclusi i corsi aziendali di formazionesul risk management (rischio clinico)

APPROFONDIMENTIA CURA DI GIAN MARIO TERZITTA

Competenze, regolamentazionie organizzazione nei trapianti d’organo

RUBRICAA CURA DI SIMONA ROGGIO

Valutare l’assistenza infermieristicaper migliorare la qualità del servizio

RUBRICAA CURA DELLA REDAZIONE

In aumento rispetto al 2008 gli interventidella Centrale operativa 118 di Sassari

3

4

5

8

9

12

14

In questo numero troverete in allegato la lettera aperta dei sindacatidi categoria Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Nursing Up inviata lo scorso 2aprile all’assessore regionale della Sanità per denunciare i blocchidelle assunzioni degli infermieri vincitori del recente concorso edella mobilità di compensazione, ossia lo scambio di posto di lavorotra due persone consenzienti.Allo stesso tempo chiedono un incontro urgente con l’assessore pertrovare una soluzione alle precarie condizioni di lavoro cui sono sot-toposti, in diversi reparti e servizi degli ospedali dell’Asl n. 1 di Sas-sari, molti professionisti della salute. Così da scongiurare l’accorpa-mento di reparti o la chiusura di importanti e essenziali serviziall’utenza. •

Lettera aperta all’assessore della Sanità regionaleDENUNCIA DEI SINDACATI DI CATEGORIA

Page 3: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe 3APRILE2010

EDITORIALE

itorno sul problema, spero per l’ultima volta, dei non iscritti al Collegio e dei morosi.Nel ricordare che l’iscrizione al Collegio, così come sancito dalla legge n. 43 del 2006,è obbligatoria per l’esercizio della professione, devo rilevare come una parte di essi nonabbia ancora provveduto in tal senso.

Non posso che esprimere il mio rammarico per i colleghi che ritengono tale obbligocome indebito, e allo stesso tempo richiamare, come garante della professione, all’os-servanza delle leggi dello Stato.

Ho sentito alcuni colleghi fare riferimento alla non obbligatorietà, peraltro discutibile,dettata dalle vecchie norme circa i pubblici dipendenti. A loro devo rammentare che lalegislazione va avanti, come testimoniano il passaggio della nostra professione da“ausiliaria” ad “autonoma” e il riconoscimento di una laurea universitaria che ci pro-muove al ruolo di “professionisti della salute”.

Negli ultimi 10-15 anni la nostra professione ha fatto grandi passi in avanti e l’iscri-zione ad un Collegio, in procinto di diventare Ordine, dovrebbe essere automatico, cosìcome succede per le altre professioni riconosciute come intellettuali quali quelle deimedici, avvocati, ingegneri e così via.

In assenza di riscontro, a questa ulteriore sollecitazione, il Collegio si vedrà, a tuteladegli altri professionisti regolarmente iscritti, obbligato a denunciare agli organismicompetenti coloro che non hanno regolarizzato l’iscrizione.

Vorremmo evitare questo, ma ci rendiamo conto che è l’unica strada percorribile perfar rispettare la legge a coloro che reputano, a torto, di poter essere al di sopra di essa(vedi quanto successo a La Spezia alla fine del 2009).

Diverso è il discorso dei morosi. Ci siamo resi conto, dopo una verifica effettuata suipagamenti delle quote degli ultimi anni, di una crescita esponenziale del numero dicoloro che ritengono, una volta effettuata l’iscrizione al Collegio, di non dover provve-dere al versamento della quota annuale. Ricordo ai colleghi che l’iscrizione all’Albo rap-presenta l’atto abilitante alla pratica della professione infermieristica e che il versa-mento della quota annuale è obbligatorio, a meno di cancellazione dall’Albo stesso percessazione dell’attività lavorativa come infermiere.

Probabilmente, il fatto stesso che negli anni passati non siano state intrapreseazioni forti nei confronti dei morosi, può aver generato in questi (alcuni sono cronici) laconvinzione di una specie di impunità. Per questo il Collegio ha deciso di incaricare unasocietà di riscossioni a livello nazionale qual è Equitalia, perché provveda al recuperodei crediti. Appare ovvio a questo punto che le quote da versare verranno riscosse inuna unica soluzione con l’incremento delle spese di mora che verranno applicate dallastessa Equitalia.

Questa decisione, seppur sofferta, è stata adottata per due motivi: uno per i vari epi-sodi verificatisi negli scorsi mesi che hanno visto alcuni inadempienti tentare di pren-dersi gioco del Collegio stesso con promesse (mai mantenute) di regolarizzazione dellasituazione; l’altro per evitare di dover aumentare la quota di iscrizione annuale (ancheper quest’anno è di 51 euro) necessaria per garantire la copertura delle spese del Col-legio. •

Presa di posizione del Consiglio direttivo

Il Collegio affida a “Equitalia” il recuperodei crediti verso i morosi

di Biagio Macalusopresidente IPASVI

di Sassari e Olbia-TempioR

Page 4: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe4 APRILE2010

PRIMO PIANO

breve saranno disponibili i risultati del questionario messo in atto dal Servizio delleProfessioni Sanitarie aziendale di Sassari che valuta il grado di soddisfazione deipazienti per l'assistenza infermieristica ricevuta durante il loro ricovero.

Per la raccolta dei dati, ottenuti dall'indagine, è stata utilizzata una scala di misu-razione usata a livello internazionale (Newcastle satisfaction with nursing scale), svi-luppata nel Regno Unito e testata per l'affidabilità e la validità anche in Italia.

Secondo l'ufficio infermieristico, le opinioni dei pazienti riguardo alle cure ricevutedall'infermiere, rappresentano dei validi indicatori per valutare la qualità del servizioe garantirne un miglioramento continuo.

A questo punto mi chiedo, come si può migliorare l'assistenza infermieristica evalutare la qualità del servizio se vengono a mancare nei reparti un numero suffi-ciente di infermieri e personale di supporto per garantire cure infermieristiche diqualità?

La realtà è che nei reparti ci si trova a gestire 30-40 malati con due infermieri perturno e un operatore di supporto, non riuscendo molte volte a garantire l’assistenzadi base. Credo che prima di proporre il questionario e parlare di progetti atti almiglioramento della qualità dell'assistenza infermieristica, si dovrebbero rivedere ledotazioni organiche e ridefinire i piani di lavoro dei singoli reparti ed assegnare unnumero congruo di infermieri e personale di supporto.

Inoltre deve finire l’uso indifferenziato di infermieri e operatori di supporto daparte delle Aziende Sanitarie, dovuto come è noto dalla carenza cronica di infer-mieri.

Le Aziende Sanitarie incorrono nel rischio “illegale” di favorire l’abuso di profes-sione per gli operatori di supporto e il demansionamento dell’infermiere con asse-gnazione a mansioni inferiori e la conseguente dequalificazione professionale.

È inconcepibile che molti uffici infermieristici, con delle comunicazioni inviate alleunità operative, indirizzino i coordinatori (uso indifferenziato di infermieri e operatoridi supporto) ad utilizzare gli operatori di supporto nella turnazione delle 24 ore, persopperire all’assenza del professionista infermiere.

Sempre più forte è il sospetto da parte di molti infermieri che molte Aziende Sani-tarie approfittino della figura dell'operatore socio sanitario, non con l'intento di favo-rire l'autonomia e il benessere dell'assistito attraverso il soddisfacimento dei bisogniprimari, ma per rispondere a logiche economiche del risparmio a scapito dell’assi-stenza infermieristica.

Questa polemica, che ho accolto da parte di numerosi colleghi sull'uso indifferen-ziato di infermieri e operatori di supporto da parte delle Aziende Sanitarie, non vuoleessere una protesta che va contro l’operatore di supporto e le Aziende Sanitarie, mavuole ribadire il rispetto dei ruoli delle figure che operano in sanità.

Ben vengano i questionari proposti dalla Dirigenza infermieristica e distribuiti aipazienti ricoverati, ma prima è doveroso risolvere la situazione degli organici nelleunità operative dando la possibilità agli infermieri di svolgere le attività proprie inmodo da dare una risposta assistenziale adeguata e di qualità. •

Considerazioni sul questionario dell’Asl di Sassari

Le opinioni dei pazienti bastanoper valutare il lavoro dell’infermiere?

di Sandro Sabattinodirettore A

SASSARI. LA SEDE DELL’UFFICIO INFERMIERISTICO

Page 5: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe 5APRILE2010

INIZIATIVE

ntroduzione. La formazione e l'aggiornamento continuo delle conoscenze sonoritenuti di grande rilevanza in ambito socio assistenziale in quanto, costituisconouna leva strategica per l’evoluzione professionale e per la condivisione degli obiet-tivi fra tutti i soggetti coinvolti.

La relativamente nuova configurazione delle strutture assistenziali, impone l'in-serimento di nuovi aspetti organizzativi come: perseguimento continuo della qua-lità nelle prestazioni, utilizzo delle risorse secondo i principi di efficacia/efficienza,standardizzazione delle procedure e personalizzazione dell'assistenza. Per perse-guire tali assunti è necessario possedere una formazione specifica e un atteggia-mento culturale adeguato.

Cresce infatti, la consapevolezza che un’organizzazione è in grado di soddisfarei bisogni dei suoi utenti solo se ha soddisfatto prima i propri, e in questa dimen-

sione le risorse umane vanno considerate capitale intel-lettuale e reale e un punto di forza dell'organizzazione.

Nelle strutture assistenziali in genere e nello specificoquelle prese in considerazione, stentano ad affermarsi gliassunti sopraesposti e sono rari i piani formativi e diaggiornamento continuo offerti alle stesse. Le occasioniformative realizzate, ad oggi, non hanno sortito effetticoncreti con ricaduta operativa nelle strutture e tantomeno, hanno prodotto un cambiamento culturale cheincentivasse le strutture ad intraprendere un percorso dimiglioramento continuo e progressivo.

L'ampia disponibilità, nel contesto dell'evidenza scien-tifica, di metodologie di gestione innovative, fa si che lestesse possano rappresentare un solido punto di par-tenza.

In campo assistenziale trovano larga possibilità diapplicazione: strumenti per la rilevazione del fabbisogno assistenziale individuale,l'utilizzo sistematico di scale di valutazione per la raccolta dati, l'implementazionenell'attività lavorativa di protocolli e procedure scientificamente riconosciute cherendano sicura ed efficace l'attività.Analisi del contesto applicativoLe comunità alloggio sono strutture residenziali che offrono ospitalità temporaneao permanente a persone anziane o adulti inabili, fornendo prestazioni socio-assi-stenziali rivolte alla persona (assistenza diretta, alberghiere, lavanderia, guarda-roba, mensa etc). Le prestazioni di tipo sanitario vengono garantite nelle stessemodalità con cui vengono fornite alla generalità dei cittadini (medicina di base,distretto sanitario).

Le comunità alloggio protette differiscono dalle precedenti per una componentesocio sanitaria più marcata, in quanto a tali strutture afferiscono persone inabili enon autosufficienti con bisogni di assistenza più specifici.

Project work. Formazione e aggiornamento continuo

L’assistenza infermieristica in ambitodi comunità alloggio per anziani

a cura diLeonardo FarinaInfermierelibero professionista

I

IN ITALIA LE PERSONE DELLA TERZA ETÀ SONO IN

CONTINUA CRESCITA PER CUI UN RUOLO IMPORTANTE

RICOPRONO NELL’ASSISTENZA LE COMUNITÀ ALLOGGIO

Page 6: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe6 APRILE2010

INIZIATIVE

Gli utenti che accedono in strutture di tipo residenziale o protette sono definiti“soggetti fragili” con esigenze inerenti gli aspetti psicologico, fisico e sociale. Pertali aspetti, le risposte idonee sono di tipo preventivo, curativo, riabilitativo e pal-liativo. Queste rappresentano i campi d'azione dell'infermieristica moderna.

L’infermiere è il professionista responsabile dell’assistenza infermieristica gene-rale in grado di identificare i bisogni di salute della persona e fornire risposte assi-stenziali specifiche attraverso una pianificazione strutturata delle attività.

L’espletamento di attività come: il monitoraggio della salute la gestione dell’as-sistenza generale, la gestione della terapia e la rilevazione dei bisogni assistenzialidegli ospiti, contribuiscono al miglioramento, se espletati con sistemi e strumentimoderni e innovativi.

Gli operatori socio sanitari (OSS), maggiormente rappresentati nelle strutture inoggetto, sono definite figure di supporto all'attività infermieristica. Essi svolgonoattività assistenziale e alberghiera su indicazione e spesso supervisione dell'infer-miere, che di fatto conserva le responsabilità sul loro operato.Contenuto/MotivazioniIl progetto offre soluzioni per gestire le attività caratterizzanti il processo assisten-ziale, in linea con le indicazioni normative attuali e i requisiti per l’accreditamentoobbligatorio e volontario, quindi del sistema gestione qualità.

È fondato sul principio dell’efficacia fornita dai modelli organizzativi che inte-grano la formazione continua come elemento essenziale di sviluppo.

Vista la complessità del processo assistenziale che racchiude numerosi aspetti(sociale, sanitario, psicologico etc), quindi lanecessità di soddisfare più esigenze simultanea-mente, propone l'utilizzo di un software che per-mette la gestione ed elaborazione dei dati ai finiprofessionali e statistici. L’informatizzazione deidati permette la continuità e coerenza del pianoassistenziale per la facilità di utilizzo e la crea-zione di resoconti di dati specifici.

Un'altro aspetto interessante è la possibilitàd'implementazione di procedure e/o indicazionioperative di assistenza infermieristica, attraversoun programma di formazione e approfondimentodei temi e argomenti proposti. Le procedureofferte sono state elaborate in seguito alla con-sultazione di archivi bibliografici e telematici dievidenze scientifiche.

L'attività supportata da procedure, dà luogoalla condivisione e uniformità degli atteggiamenti assistenziali fra gli operatori e larivisitazione periodica delle stesse permette l'aggiornamento delle conoscenze.

L'avvio del programma di formazione per l'utilizzo del software e l'implementa-zione delle procedure e/o indicazioni operative, viene comunque preceduto dallarilevazione del fabbisogno formativo, per individuare ed eventualmente colmareulteriori esigenze formative.Aree di interventoOttimizzazione dell'accoglienza in struttura; Ottimizzazione del rapporto conl'utenza; Ottimizzazione della gestione; Ottimizzazione dell'assistenza infermieri-stica; Predisposizione all'implementazione del sistema gestione qualità; Predispo-sizione per un sistema di formazione continua strutturato; Informatizzazione per lagestione ed elaborazione dati.

LA COMUNITA ALLOGGIO PER ANZIANI“SANTA RITA” AD OZIERI

Page 7: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe 7APRILE2010

INIZIATIVE

Fasi/Procedure attuativePresentazione dettagliata del progetto ai referenti e operatori della struttura, e rileva-zione del fabbisogno assistenziale.

In questa fase si prendono in considerazione le caratteristiche strutturali e le dina-miche interne ed esterne all’organizzazione, tenendo conto delle conoscenze, compe-tenze, motivazioni e sistema di attese reciproche tra organizzazione e persone.

Questa fase è già di per sé, considerata attività di ricerca e formazione e utilizza unquestionario da somministrare ai referenti/operatori, che racchiude i seguenti aspetti:

Titolo di studio/qualifica professionale; Tipologia ente e/o struttura; Attività svoltanella Struttura; Tipologia di utente a cui è rivolto l'intervento professionale; Analisidelle competenze in essere; Capacità di generare innovazione e conoscenza; Esigenzaindividuale di acquisire conoscenze su specifiche utenze; Esigenza individuale dimigliorare le competenze rispetto a specifici ambiti di attività; Esigenza individuale diconfrontarsi con operatori della stessa professione; Esigenza di confrontarsi con ope-

ratori di diversa professione; Corsi di formazione potenzialmente utili.Fasi successiveAnalisi ed elaborazione dei dati ottenuti attraverso i questionari e ste-sura del profilo della struttura; Individuazione di eventuali interventiformativi aggiuntivi rispetto a quelli proposti; Calendarizzazione e rea-lizzazione degli incontri/eventi sui temi e argomenti proposti da questomodello; Stesura e implementazione della procedura e/o istruzioneoperativa relativa all'argomento trattato; Individuazione dei sistemi divalutazione dell’apprendimento ed efficacia dei discenti e degli eventicon la programmazione delle fasi iniziali, intermedie e finali della valu-tazione stessa. ObiettiviLa realizzazione di questo percorso come linea gestionale dell’assi-stenza, presenta diversi vantaggi:Personalizzazione dell’assistenza; Ottimizzazione e ampliamento dellecompetenze degli operatori alla luce delle innovazioni; Standardizza-zione degli atteggiamenti assistenziali fra gli operatori; Facile identifi-

cazione delle responsabilità degli operatori nelle attività quotidiane; Facile identifica-zione dei bisogni assistenziali in modo costante; Facile identificazione e prevenzionedei potenziali eventi avversi; Predisposizione all’implementazione delle norme iso9000/9001 per il perseguimento della qualità nelle procedure; Acquisire strumentioperativi innovativi per una gestione efficace e di qualità; Acquisire abilità relazionaliche favoriscano la compliance della persona in cura; Sviluppare la competenza orga-nizzativa e creativa; Saper lavorare in un gruppo multidisciplinare; Diffusione di unacultura della valutazione ed autovalutazione per il miglioramento dei servizi.Si tratta di un corso/percorso o processo in cui la formazione non deve essere la meraspiegazione teorico/pratica, ma un incentivo alla coesione e partecipazione gestionaledegli appartenenti al gruppo professionale. Metodologie didattiche prevalenti:Presentazione e definizione degli argomenti che caratterizzano i protocolli e proce-dure; Lezioni frontali; Confronti-dibattiti con esperti-relatori; Presentazione e discus-sione di problemi o di casi didattici; Role playing; Analisi dei problemi clinico-assisten-ziali e organizzativi.ValutazioneQuestionari periodici di verifica dell'apprendimento a breve, medio e lungo termine;Questionari per la rilevazione del gradimento e soddisfazione degli operatoriDocenti - Esperti - RelatoriMedici, infermieri con master specialistici, educatori. •

Articolo 7 del Codicedeontologico 2009

Lʼinfermiere orienta la sua azioneal bene dellʼassistito di cui attiva

le risorse sostenendolonel raggiungimento della maggiore

autonomia possibile,in particolare, quando vi sia

disabilità, svantaggio, fragilità

Page 8: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe8 APRILE2010

ATTUALITÀ

er sensibilizzare in modo capillare il personale ospedaliero sulla gestione del rischioclinico, l’Asl di Sassari ha indetto dei corsi di formazione dal titolo “Qualità delle cure.La gestione del rischio clinico, metodologia e strumenti”. L'intenzione è quella di for-mare una serie di professionisti che operino nell'Azienda e possano diffondere i con-cetti appresi a tutti i loro colleghi.

Nei corsi, svolti nei locali del Servizio Formazione dell’ex ospedale San Camillo, eche hanno visto come relatore il dott. Antonio Maria Pinna dell’Asl di Nuoro, sono statiillustrati i concetti teorici legati alla gestione e valutazione del rischio clinico, e tutte leattività di risk management intraprese dall’azienda ospedaliera, ad iniziare dallascheda volontaria di segnalazione eventi avversi anonima.

Oramai si è capito che l’approccio all’errore inteso come ricerca della responsabi-lità, cioè di chi ha commesso l’errore, non porta ad estirpare alla radice le cause chedeterminano l’evento avverso. Ecco perché bisogna realizzare sistemi che portino glioperatori sanitari a eseguire prestazioni giuste e in sicurezza e che rendano più diffi-coltoso l’errore.

L'obiettivo del corso, a mio avviso, è servito a fissare dei concetti fondamentali:l’importanza di rivedere l’organizzazione, cioè all’interno delle organizzazioni si devesapere come si lavora, si devono coinvolgere gli operatori nel progettare e definire ipercorsi assistenziali e diagnostici-terapeutici, deve essere noto come vengono presele decisioni e chi coordina le risorse professionali; la necessità di mettere il professio-nista sanitario nelle condizione di poter esprimere al meglio la sua attività in sicurezza,tenendo presente il concetto che l’errore umano è inevitabile. Infine bisogna diffon-dere la cultura aziendale che ogni operatore deve contribuire alla ricerca e segnala-zione delle potenziali cause di errore, per imparare da essi ed evitare che si ripresen-tino nel futuro, ecco l’importanza e la necessità dei report degli incidenti.

Interessante è stata la parte dove il docente ha spiegato che l'errore deve essereconsiderato come il risultato di una catena di fattori nella quale il professionista ultimoche ha commesso l'errore, altro non è che l'anello finale e non il più importante.

Questi concetti sono però lontani anni luce dalla realtà, perché è viva nel nostrosistema la cultura che pensa solo a sanzionare chi ha commesso l’errore, noncapendo che cosi facendo, non solo non si riesce ad individuare la serie causale cheha portato all’evento avverso, ma favorisce l’occultamento delle cause.

Anche se sbagliare fa parte della natura umana e l'errore è inevitabile, cioè si puòridurre ma non si può eliminare, è altrettanto umano cercare di trovare delle soluzioniche portino alla logica della sicurezza.

Una delle soluzioni immediate e più semplici è la formazione degli operatori laquale la possiamo definire come una vera arma della sicurezza.

Spero che questo progetto formativo, ricco di buone intenzioni ed entusiasmo daparte dei promotori, possa avere un riscontro nella realtà dove ci si aspetta una col-laborazione da parte di tutti gli operatori sanitari per cercare di creare un sistemasicuro dove il cittadino si senta maggiormente tutelato. •

Coinvolti vari professionisti della salute

Conclusi i corsi aziendali di formazionesul risk management (rischio clinico)

di Sandro Sabattino P

SASSARI. L’EX OSPEDALE SAN CAMILLO

Page 9: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe 9APRILE2010

APPROFONDIMENTI

erché parlare di trapianti d’organo? Forse perché un trapianto d’organo presup-pone un prelievo del medesimo dal corpo umano. Questo pone essenzialmentedue problemi: uno di carattere etico ed uno medico legale. Etico perché il confinetra la vita e la morte è sottile, ed è legato alle proprie credenze religiose, medicolegale in quanto impone una trasformazione del pensiero sulla morte dell’esserevivente.

Sino a pochi anni fa il momento della morte veniva identificato con la cessazionedell’attività cardiaca e del respiro, sintomi determinanti, e da tutti facilmente accer-tabili per indicare la fine della vita di un individuo. Era ovvio che questi processicoincidessero con la morte in base al fatto indiscutibile che erano seguiti a breveda tutti quei processi di decomposizione organica caratteristici del cadavere.

Il problema nacque quando i progressi tecnici resero possibile il mantenimentoartificiale della funzione cardiaca e respiratoria, smentendo il concetto che la ces-sazione di tali funzioni avviasse quei processi irreversibili ed inarrestabili sopra men-zionati.

Nell’ottica di una moderna cultura si ritiene che ciò che caratterizza un esserevivente non siano tanto una serie di funzioni biologiche ma l’esistenza di un’armo-

nica integrazione dell’intero organismo a costituire unospecifico individuo o “persona”. La morte quindi coin-cide con la fine dell’organismo nella sua interezza, ilpersistere della funzionalità di taluni organi o gruppi dicellule viene ritenuta compatibile con la morte. Per que-sto motivo gli studiosi hanno ricercato uno specificoorgano il cui danno irreversibile sia in grado di costituireda solo il momento di compromissione della integritàdell’uomo come persona e quindi della morte.

Il processo che ha portato gradualmente a questaaffermazione è recente: si è dimostrato che il sostegnoartificiale cardiaco e respiratorio consentiva ai pazientiin stato di coma estremamente profondo, ariflessici,senza attività respiratoria spontanea, elettroencefalo-gramma (EEG) piatto e senza circolo cerebrale di con-servare temporaneamente l’attività cardiaca sponta-

neamente in una condizione clinica definita “al di la del coma”, definendo cosi ilconcetto di morte encefalica che altro non è che la cessazione irreversibile di tuttele funzioni del sistema nervoso centrale (SNC).Mantenimento del donatoreIl mantenimento del donatore consiste nel trattare nel periodo che intercorre traaccertamento della morte e prelievo degli organi gli eventi fisiopatologici negativiche si generano con la perdita delle funzioni cerebrali. Le conseguenze della morteencefalica sono molteplici e possiamo cosi sintetizzarle: funzione emodinamica(ipotensione arteriosa, ipovolemia, aritmia cardiaca, arresto cardiaco), funzione

P

Le attività dell’infermiere di Anestesia e Rianimazione

Competenze, regolamentazionie organizzazione nei trapianti d’organo

a cura diGian Mario TerzittaInfermiere professionaleU.O. di AnestesiaSS. Annunziata - Sassari

Page 10: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe10 APRILE2010

APPROFONDIMENTI

polmonare (ipossiemia), equilibrio elettrolitico (iperiponatriemia, ipoiperpotassie-mia, disidratazione, iperosmolarità) funzione neuroendocrina e metabolica (diabeteinsipido, iperglicemia), regolazione termica ( ipotermia), coagulopatie. Competenze dell’infermiere di rianimazioneCollabora con il rianimatore e gli altri specialisti durante tutto il periodo di osserva-zione, collabora e osserva la verifica di assenza dei riflessi, esegue i prelievi ema-tochimici e l’emogasanalisi, controlla la saturazione di ossigeno, la pressione arte-riosa (PA) invasiva, il bilancio idrico orario, l’elettrocardiogramma (ECG), la pres-sione venosa centrale (PVC). Al termine dell’osservazione si occupa di far eseguirela tricotomia prima di trasferire il donatore in sala operatoria per il prelievo.Competenze dell’infermiere di anestesiaIl donatore, proveniente dalla rianimazione, giunto in sala operatoria viene colle-gato al respiratore e ventilato con una miscela di ossigeno e aria, si monitorizza laPA, la PVC, l’ECG, la saturazione di ossigeno. È importante mantenere una PAmedia tra 70-90 mm Hg. All’inizio della laparotomia si somministra il curaro per ilrilassamento muscolare più un oppioide per ridurre i relais dolorosi spinali che pos-

sono scatenare tachiaritmie e ipertensione.Durante il prelievo di cuore, terminata la sterno-

tomia, si sospende la ventilazione meccanica.Bisogna prestare molta attenzione durante la fasedi isolamento dei grossi vasi in quanto si possonoavere delle complicanze quali: aritmie, ipoten-sione, arresto cardiaco.

Terminate le operazioni di prelievo si ricomponela salma in maniera decorosa prima di trasferirla incamera mortuaria.Norme di legge che regolamentano il prelievoed il trapianto d’organoLe leggi di riferimento che regolano il prelievo ed iltrapianto d’organo sono le seguenti: legge 12 ago-sto 1993, n. 301; legge 29 dicembre 1993,numero 578; decreto 11 aprile 2008 (aggiorna-mento del decreto 22 agosto 1994, n. 582 rela-tivo al regolamento recante le modalità per l’ac-certamento e la certificazione di morte); la legge 1aprile 1999 n. 91 (disposizioni in materia di pre-

lievi e di trapianti d’organo) disciplina il prelievo di organi e tessuti da soggetto dicui sia stata accertata la morte (ai sensi della legge n.578/93) e regolamenta leattività di prelievo e trapianto di organi e tessuti.Quando è consentita la donazioneCome abbiamo visto in precedenza l’accertamento della morte segue una serie dileggi codificate dal legislatore, così anche per quanto riguarda la volontà alla dona-zione si fa riferimento alla legge n. 91 del 1999.

Si può prelevare se il soggetto ha espresso la volontà favorevole o se il soggetto,informato, non ha espresso alcuna volontà.

In regime transitorio è consentito il prelievo se il soggetto ha espresso volontàfavorevole e gli aventi diritto non si oppongono o in mancanza di espressione divolontà.

Non si può prelevare se: il soggetto in vita ha negato l’assenso e se al soggettonon è stata richiesta manifestazione di volontà. In regime transitorio non si prelevase il soggetto in vita ha negato l’assenso o se i familiari presentano opposizione.

IL CENTRO TRAPIANTI E DI PRELIEVO

DI ORGANI SI TROVA NELL’OSPEDALE

CIVILE SS. ANNUNZIATA DI SASSARI

Page 11: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe 11APRILE2010

APPROFONDIMENTI

Chi si può opporreIl coniuge non separato o il convivente more uxorio o, in mancanza i figli, o in man-canza i genitori, ovvero il rappresentante legale mediante opposizione scritta. Taleopposizione non è valida qualora risulti che il soggetto ha espresso volontà favorevoleal prelievo, salvo una successiva dichiarazione di volontà contraria. La legge n. 301del 12 agosto 93 norma il prelievo e innesto della cornea: è consentito il prelievodelle cornee da cadavere quando si sia ottenuto l’assenso del coniuge non legal-mente separato o, in mancanza, dei figli se maggiorenni, o, in mancanza, dei geni-tori, salvo che il soggetto non abbia in vita manifestato per iscritto il rifiuto alla dona-zione, la legge del 16 dicembre 1999 n. 483 consente il trapianto parziale di fegato.Organizzazione nazionale dei trapiantiCentro Nazionale Trapianti (CNT): detiene tutte le liste d’attesa, regola l’allocazionedelle urgenze, stila le linee guida nazionali, controlla la qualità dei Centri Trapianto,verifica l’applicazione delle linee guida e dei protocolli. All’interno del CNT esiste la

Consulta Tecnica Permanente che ha il compito di predi-sporre gli indirizzi tecnico operativi per lo svolgimento delleattività di prelievo e trapianto, svolge funzione consultiva peril CNT.

Centri Interregionali (CIR) e Centri Regionali Trapianti(CRT): coordinano le attività di prelievo e i rapporti tra le ria-nimazioni e le strutture per i trapianti, coordinano le attivitàdi raccolta e trasmissione dati, assegnano gli organi in basea criteri condivisi, coordinano il trasporto dei campioni bio-logici e dei sanitari.

L’Italia è organizzata in tre aree: Nord Italian Transplant(NITP), Associazione Interregionale Trapianti (AIRT), Organiz-zazione Centro Sud Trapianti (OCST). La Sardegna fa partedell’Organizzazione Centro Sud Trapianti. L’OCST copre unbacino di 22.920.000 abitanti ed è composto da 1 CIR, da

8 CRT, da 150 centri prelievo e 42 centri trapianto.La Sardegna ha due centri per trapianto di reni, Sassari e Cagliari, e un centro

trapianti per cuore e fegato a Cagliari. Il centro trapianti e prelievo di organi di Sas-sari è allocato nell’ospedale civile SS. Annunziata. Questo effettua il prelievo di reninelle aree di Sassari, Olbia, Nuoro e Lanusei, alternato con il Centro Trapianti del-l’Azienda Ospedaliera del Brotzu a Cagliari per il prelievo di reni nell’area di Oristano.

Il centro trapianti di Sassari, che ha iniziato la propria attività nel lontano 1989,ha effettuato 303 prelievi di reni; i trapianti sono stati 224.

In conclusione possiamo dire che l’attività di trapianto garantisce i principi etici,deontologici, scientifici e giuridici che riguardano il rispetto della vita, l’integrità dellapersona, la solidarietà e la socialità. •

Nella sezione ECM sono riportate le date dei corsi di aggiornamento programmati dal collegiocon relativa locandina e modulo di iscrizione.

Invitiamo tutti coloro che non l’avessero ancora fattoa visitare il “nuovo” sito internet all’indirizzo

www.ipasviss.it

Articolo 40 del Codicedeontologico 2009

L’infermiere favorisce

l’informazione e l’educazione

sulla donazione di sangue, tessuti

ed organi quale atto di solidarietà

e sostiene le persone coinvolte nel

donare e nel ricevere

Page 12: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe12 APRILE2010

RUBRICA

l concetto di qualità è stato definito, nel corso del tempo, da diversi autori in modidifferenti, tutti comunque sicuramente validi (Donabedian A., 1990; Palmer R.,1990; Wright e Whittington, 1995).

Una definizione particolarmente interessante è quella che intende per qualità“l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un’entità che conferiscono adessa la capacità di soddisfare esigenze esplicite o implicite” (ISO 8402, 1995).

Le esigenze esplicite richiamano il concetto di qualità percepita e sono rappre-sentate dagli aspetti organizzativi e relazionali relativi ad una prestazione sanitaria.

Le esigenze implicite sono invece correlate al concetto di qualità tecnica e siriferiscono alla corretta esecuzione tecnica delle prestazioni sanitarie.

In sintesi, quindi, la qualità dell’attività professionale sanitaria è data sia dagliaspetti scientifici e tecnici di una prestazione, sia da quellirelazionali tra utente e operatore sanitario; è ovvio che i dueaspetti interagiscono tra loro e possono influenzarsi avicenda.

È dall’applicazione ottimale di queste due caratteristicheche scaturisce un’assistenza sanitaria di qualità.

Per quanto ci riguarda, la valutazione della qualità dell’as-sistenza infermieristica (VQAI), è di fondamentale importanzanell’ambito delle attività sanitarie; infatti per potere forniresempre un’assistenza ai massimi livelli, questa deve veniresottoposta sistematicamente a verifica e revisione, al fine dimantenerne e, possibilmente, migliorarne la qualità.

Ci sono diverse motivazioni che devono spingere versol’applicazione della VQAI.

Una, decisamente importante, è rappresentata dal fattoche la continua crescita della spesa sanitaria determina una

politica di sempre maggiore risparmio e ottimizzazione delle risorse che, se nonvenisse guidata opportunamente dai professionisti della sanità, potrebbe com-promettere la qualità dell’assistenza. La professione infermieristica deve quindiessere considerata e valutata non solo nella sua dimensione assistenziale, maanche come componente attiva nel governo della spesa; infatti l’infermiere puòdecidere in autonomia la risposta ai bisogni specifici della popolazione in terminidi prestazioni, risorse impiegate, qualifica e numero del personale.

Un’altra motivazione fondamentale è rappresentata dalla discrepanza tra laqualità dell’assistenza che sarebbe possibile erogare teoricamente e quella cheviene erogata in pratica. Tale discrepanza è in gran parte dovuta ad un’incom-pleta applicazione di tutte le condizioni che porterebbero ad un risultato otti-male. La VQ rappresenta pertanto uno strumento per migliorare la propria pro-fessionalità, poiché solo il professionista che misura e confronta i risultati dellapropria pratica con quelli attesi è in grado di riscontrare eventuali discrepanze,identificarne le cause e adottare misure di miglioramento.

Attività professionale e bisogni dei pazienti

Valutare l’assistenza infermieristicaper migliorare la qualità del servizio

a cura dellaDott.ssaSimona RoggioInfermiera professionale ADI

I

Page 13: Promuovere - Dicembre 2009

La valutazione dell’assistenza infermieristica, essendo un pro-cesso dinamico e scientifico, passa attraverso diverse fasi.

Per prima cosa è necessario descrivere l’attività infermieristicacome dovrebbe essere a livello ottimale (teorico); quindi si devedescrivere l’attività infermieristica come viene svolta nella realtà;si passa quindi a misurare l’attività infermieristica con l’ausilio dinorme e criteri che siano espressione del concetto di qualità del-l’attività stessa; si individuano così le criticità e i punti di debo-lezza;si arriva infine a stabilire un piano di azioni correttive per queglielementi che non corrispondono alle norme o ai criteri, per otte-nere un miglioramento della qualità delle prestazioni.

Per valutare la qualità bisogna definire i componenti della qua-lità che si vogliono utilizzare, cioè: 1) indicatori (“variabile che con-sente di descrivere un fenomeno complesso”) 2) standard (“fre-quenza auspicabile a livello ideale che deve essere raggiunta dauna variabile”); 3) criteri di valutazione (“variabile rilevabile inmodo riproducibile ed accurato che permette di giudicare la qua-lità di una prestazione o di un trattamento”).

Rispetto a questi tre parametri si definiscono gli obiettivi da perseguire e sene verifica il raggiungimento.

Poiché gli infermieri sono gli unici professionisti vicini al paziente durante tuttele ventiquattro ore, è loro compito individuare indicatori e standard che consen-tano di valutare quanto e come il proprio lavoro risponde ai bisogni del paziente.

Monitorare e verificare la qualità dell’assistenza infermieristica è fondamen-tale, poiché solo in questo modo è possibile documentare se l’attività vieneesercitata rispettando le linee guida, i protocolli e soprattutto il codice deonto-logico, che garantisce un’assistenza infermieristica di qualità dal punto di vistatecnico, scientifico, umano e morale.

È quindi importante che l’infermiere si autovaluti e verifichi continuamente laqualità dell’assistenza erogata, perché solo in questo modo può rilevare even-tuali carenze e porvi il giusto rimedio. •

Prom overe 13APRILE2010

RUBRICA

Articolo 2 del Codicedeontologico 2009

L'assistenza infermieristicaè servizio alla persona

e alla collettività.Si realizza attraverso interventi

specifici, autonomie complementari di natura

intellettuale, tecnico-scientifica,gestionale, relazionale

ed educativa.

Il ministro dello Sviluppo Economico on. Claudio Sca-jola ha annunciato l'imminente emissione di un fran-

cobollo dedicato alla figura dell'infermiere e al ruolochiave che esso riveste nella società odierna.

Il francobollo sarà presentato il 12 maggio 2010 inoccasione della giornata internazionale dell'infermiere,mentre la sua emissione da parte di Poste Italiane èprevista in concomitanza con la maratona di Roma“Race for the cure” a sostegno della lotta contro il can-cro, che si svolgerà domenica 16 maggio.

L'iniziativa, di assoluto prestigio, attesta la crescenteaffermazione dell'immagine pubblica dell'infermiere ed

è per la prima volta, infatti, che lo Stato italiano cele-bra una professione emettendo un francobollo postalenell'ambito della serie ordinaria tematica “Le Istitu-zioni”.

Il presidente nazionale Annalisa Silvestro ha affer-mato che: «Si tratta di una nuova opportunità per riba-dire ed evidenziare il rapporto “privilegiato” tra la pro-fessione infermieristica e il cittadino».

Secondo quanto riportato nel programma filatelico dimassima del 2010 di Poste Italiane, il costo del franco-bollo sarà di 0,60 euro con sovrapprezzo di 0,30 euroin favore della lotta ai tumori del seno. •

Nella giornata internazionale dell’infermiere, il 12 maggio 2010,verrà dedicato un francobollo alla professione

Page 14: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe14 APRILE2010

RUBRICA

a Centrale operativa 118 di Sassari ha un territorio di competenza che comprendele quattro province del Centro-Nord Sardegna: Sassari, Olbia-Tempio, Nuoro e Oglia-stra con una superficie di 13.381 Kmq e una popolazione di circa 692mila abitanti.Nel 2009 per la Centrale del 118 hanno operato 10 postazioni di soccorso avanzatoin servizio 24 ore su 24, così dislocate: 4 per la provincia di Sassari (Sassari, PortoTorres, Alghero e Ozieri); 3 per la provincia di Nuoro (Nuoro, Siniscola e Sorgono); 2per la provincia di Olbia-Tempio (Olbia e Tempio); 1 per la provincia dell’Ogliastra aLanusei. Durante il periodo estivo, dal 1 luglio al 15 settembre, si è aggiunta la po-stazione a Tortolì.

Il servizio di elisoccorso regionale ha operato nel 2009 mettendo a disposizionedelle Centrali operative 118 di Sassari e di Cagliari un’unica elibase regionale che sitrova nell’aeroporto “Riviera del Corallo” di Alghero-Fertilia. Questa è gestita dalla

Centrale operativa di Sassari in collaborazione con il nucleo elicotteristidei Vigili del Fuoco, ed è composta da medici rianimatori e infermieridel 118.

Il 2009 per il 118 è stato caratterizzato da un aumento di interventie risposte alle richieste di soccorso da parte della popolazione. Si èpassati dai 47.190 interventi del 2008 ai 48.674 del 2009, con unincremento di 1484 casi, circa il 3 per cento rispetto all’anno prece-dente. Decisiva è stata, da quanto emerge dalla relazione annuale delresponsabile della centrale operativa di Sassari, la distribuzione deimezzi di soccorso di base, effettuata con l’attivazione di alcuni puntichiave nel territorio.

Il servizio è stato garantito per 12.061 casi con mezzi di soccorsoaziendali con a bordo medici, infermieri e autista soccorritore; per35.505 casi il soccorso è stato effettuato da 68 mezzi di soccorso di

base forniti dalle associazioni di volontariato, e da 14 cooperative sociali in conven-zione con il servizio 118; per 843 casi è stato utilizzato un mezzo infermieristico checonta 7 postazioni; in 260 casi è stato necessario l’intervento dell’elisoccorso.

Per quanto riguarda il piano estivo il numero degli interventi effettuati è stato di12.300 casi.

Il numero di telefonate, gestite dalla Centrale Operativa di Sassari, è stato di653.583 chiamate, 295.012 in entrata e 358.571 in uscita. Grazie all’introduzionedi sistemi per l’individuazione del numero telefonico chiamante si è ridotto il numerodegli scherzi telefonici, passati dai 3.438 del 2005 ai 1.296 del 2009.

Le patologie più numerose sono i traumi, che rappresentano il 28,37 per centodegli interventi, seguono le patologie cardiocircolatorie (15,48%), le neurologiche(6,42%), le respiratorie (6,22%), psichiatriche (5,50%), intossicazione/etilismo(4,14%), neoplastiche (1,19%), altre patologie (31,13%), patologie non individuate(1,50%).

In piena attività è la formazione degli operatori del soccorso: sono stati infatti for-mati 1.788 operatori di base con corsi sul Blsd e sistemi di comunicazione. •

Attive sette postazioni di soccorso infermieristiche

In aumento rispetto al 2008 gli interventidella Centrale operativa 118 di Sassari

a cura dellaRedazione L

Page 15: Promuovere - Dicembre 2009

Prom overe 15APRILE2010

INFORMAZIONI

La rivista è aperta alla collaborazione di quanti de-siderino intervenire con argomenti riguardanti qual-siasi aspetto della professione infermieristica.Ogni articolo che verrà pubblicato esprime l’ideadegli autori i quali si assumono la responsabilità diquanto scritto.Prima della pubblicazione l’articolo verrà esaminatodal direttore responsabile e dal comitato di reda-zione, i quali si riservano la facoltà di apportare pic-cole modifiche nel contenuto e nella forma, tali danon stravolgere le intenzioni dell’autore che comun-que sarà informato delle eventuali variazioni.Note tecniche- i testi da pubblicare devono essere redatti in lin-gua italiana, su formato elettronico ed inviati pervia e-mail o consegnati alla redazione su supportoinformatico;- le pagine devono essere numerate e firmate, enella prima pagina deve essere presente:- l’autore/i con: nome cognome, qualifica profes-sionale, dove esercita il proprio lavoro;- titolo dell’articolo;- data del completamento dell’articolo;- eventuale fotografia.- recapiti per eventuali contatti (telefono, e-mail).La lunghezza dell’articolo non deve superare le5.000 battute (inclusi gli spazi).

Con l’invio stesso del testo e di eventuali allegatil’autore concede l’autorizzazione piena ad utilizzarel’articolo per la pubblicazione. Il materiale inviatonon verrà restituito.Tenuta in considerazione la periodicità quadrime-strale della rivista promuovere, in uscita all’iniziodei mesi di aprile, agosto, e fine dicembre, tutto ilmateriale dovrà pervenire entro la fine dei mesi difebbraio, maggio, settembre. Gli articoli dovranno pervenire alla sede della reda-zione: collegio IPASVI di Sassari e Olbia-TempioViale Italia 43, 07100 Sassari; oppure attraversoe-mail all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]

Ci aspettiamo quindi un contributo da tutti voi col-leghi iscritti al collegio, scrivete ed inviate i vostriarticoli.

ORARIO DI SEGRETERIAOrario dell’ufficio di segreteria dal 1 settembre 2009Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì: dalle ore 10 alle ore 13.Martedì e giovedì: dalle ore 16 alle ore 18.

RITIRO CERTIFICATI ECMSono a disposizione i certificati di partecipazione ai corsi di ag-giornamento che attestano il conseguimento dei crediti ECM.

CAMBIO INDIRIZZOSi invitano tutti gli iscritti che variano indirizzo di informare tem-pestivamente la segreteria del Collegio.

BIBLIOTECA DEL COLLEGIOI testi della Biblioteca del Collegio possono essere consultatidagli iscritti durante l’orario di apertura dell’ufficio di segreteria.

AVVOCATOL’avvocato del collegio riceve per appuntamento il giovedì dalleore 16 alle ore 18.

Norme editorialiper le pubblicazioni

IL COLLEGIO INFORMA

A partire da quest’anno, per la riscossione della quota as-sociativa annuale all’albo professionale, il Collegio ha in-caricato la società di riscossioni Equitalia.La quota rimane invariata ed è di 51,00 euro.

AVVISO AGLI ISCRITTI

QUOTE ASSOCIATIVE ANNO 2010

COME CONTATTARCIIl Collegio IPASVI si trova a Sassari in Viale Italia 43Segreteria 079 216 487Fax 079 211 1476E-mail [email protected] internet www.ipasviss.it

E-MAIL [email protected]

Page 16: Promuovere - Dicembre 2009

CONVEGNOLa libera professione infermieristica:

nascita, sviluppo, istituti di tutela e prospettive

PROGRAMMA E RELATORI:Moderatore: Pier Luigi Ladu (tesoriere Ipasvi Oristano)

Ore 8,15: IscrizioniOre 8,45: Saluto del presidente dell’Ipasvi di Oristano (Antonio Canu)Ore 9,00: La libera professione in forma individuale (Leonardo Farina, inf. libero professionista)Ore 9,30: La libera professione in forma associata (Luca Bonfanti, infermiere libero professionista)Ore 10,00: Professione intellettuale e libera professione (Giovanni Valerio, inf. libero professionista)Ore 10,30: Aspetti legali della libera professione (Avv. Salvatore Casula)Ore 11,00: Pausa caffèOre 11,15: L’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (Enpapi)

(dottor Luigi Marchione, direttore generale Enpapi)Ore 11,45: Prestazioni previdenziali e assistenziali (dottor Fabio Fioretto, dirigente Enpapi)Ore 12,30: La politica dell’Ente di Previdenza in favore dei liberi professionisti

(Cav. Mario Schiavon, presidente Enpapi)Ore 13,00: Pausa pranzoOre 14,30: Presentazione Associazione Infermieri Liberi Professionisti Italiani:

Principi, finalità e organizzazione territoriale (dott.ssa Giovanna Bertoglio, pres. Ailpi)Ore 15,00: Il ruolo del Collegio Ipasvi nella promozione e tutela della libera professione

(Pier Luigi Ladu, referente libera professione Ipasvi Oristano)Ore 15,30: Tavola rotonda: gli esperti rispondonoOre 16,30: Test di verifica dell’apprendimentoOre 17,00: Chiusura dei lavori

Per informazioni e iscrizioni:Collegio Ipasvi di Oristano, Via Carducci 9 - Tel.Fax 0783 302597

www.ipasvioristano.it > eventi ECM > 2010Orario segreteria: lunedì 16-18; giovedì 10-12

Collegio provincialedi Oristano

CAGLIARI SASSARI NUORO

ENTE NAZIONALEdi PREVIDENZAe ASSISTENZAdella PROFESSIONEINFERMIERISTICA

ASSOCIAZIONE INFERMIERILIBERI PROFESSIONISTIITALIANI

Oristano, 10 giugno 2010Hotel Mistral 2, Via XX Settembre

Evento E.C.M. n. 3829-10013504

in fase di accreditamento