4
CRONACA BOLOGNA IV @ GIOVEDÌ 22 APRILE 2010 PER SAPERNE DI PIÙ www.comune.bologna.it www.pdbologna.org Tempo scaduto per la Fortitudo la Cancellieri passa alle vie legali SILVIA BIGNAMI «IO non pago». Gilberto Sacrati ri- sponde così al Comune che gli in- tima da mesi di ripianare il debito di 6,4 milioni di euro per il crac Pa- ladozza. Ieri, termine ultimo per presentare il piano di rientro quinquennale, il patron della For- titudo rifiuta di accollarsi il maxi- debito. E anzi minaccia di far cau- sa sia al Comune che alle due im- prese che nel 2000 firmarono in- sieme alla Fortitudo (all’interno di un’Ati, associazione tempora- nea di impresa) la convenzione con Palazzo D’Accursio: l’impre- sa Melegari e Ragni Costruzioni. Scaduto il tempo degli ultima- tum, quello tra Fortitudo e com- missario si annuncia come un muro contro muro. Un mese fa il sub commissario Michele Formi- glio aveva dettato le sue condizio- ni: «Sacrati deve presentare un piano di rientro del suo debito in cinque anni, garantito da una fi- deiussione bancaria seria e credi- bile». Ieri pomeriggio negli uffici del Comune non è ancora arriva- to nulla, e il commissario Cancel- lieri tira le somme: «Stiamo già preparando gli atti formali». Vale a dire: ricorso al collegio arbitrale o istanza di fallimento per la For- titudo. Escluse nuove deroghe, il commissario è deciso ad «andare fino in fondo», vale a dire fino a portare i libri della società in Tri- bunale, «a meno che non arrivi un miracolo». «Il miracolo ce l’ho in tasca» re- plica Sacrati nel pomeriggio. Ma non è quello che il Comune atten- de. L’asso nella manica del patron è invece una lunga lettera firmata dall’avvocato Caterina Caterino, spedita ieri sera a Palazzo D’Ac- cursio e poi pubblicata sul sito della società, in cui Sacrati riper- corre tutte le tappe della conven- zione sul Paladozza. E lancia la sua sfida. «Gilberto Sacrati — si legge nella missiva — si è ritrova- to un palazzetto in cattivo stato, un mutuo enorme da pagare e un contenzioso con il Comune». No- nostante i tentativi di arrivare a una «bonaria composizione», si legge ancora, «il Comune si è ri- fiutato di rivedere la convenzio- ne», e le imprese dell’Ati, Melega- ri e Ragni, «ci hanno diffidato dal- l’usare il loro nome». La Fortitudo però, si legge, «non può assom- mare su di sé tutti gli obblighi del- la convenzione». Per questo, sen- za un accordo tra Comune e asso- ciate dell’Ati, avverte Sacrati «non potrà che procedersi, come previ- sto dalla convenzione, con un procedimento arbitrale. Con ri- serva, da parte di Fortitudo, di agi- re nelle competenti sedi, per il ri- conoscimento dei propri diritti, anche nei confronti delle associa- te». Nonché del Comune. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN REGIONE Maurizio Cevenini è stato eletto in consiglio regionale con il record di consensi: 19mila preferenze Il caso Toto-sindaco, mister preferenze loda il commissario: mi fido di lei “Vorrei una giunta di modesti” E Cevenini spiazza il Pd PRENDE quota nel Pd la “via ci- vica” di un candidato sindaco senza tessera di partito. Un’idea lanciata dal segretario regiona- le Stefano Bonaccini che ri- scuote subito il consenso dell’I- talia dei Valori, pronta ad aprire anche ai grillini le primarie per il candidato sindaco. Mentre tra i democratici il sì più convinto arriva dall’ex capogruppo a Pa- lazzo D’Accursio Sergio Lo Giu- dice, che ripropone con forza la lista Due Torri: «Portò tanti no- mi illustri in Comune». L’unico a frenare sulla strada di un civico a Palazzo D’Accur- sio è il recordman delle prefe- renze Maurizio Cevenini, che nonostante l’elezione in consi- glio regionale conserva qualche ambizione per sé. «Non vorrei che si parlasse di strane o vuote liste civiche» spiega il Cev, che nei giorni scorsi aveva lanciato l’ipotesi di un sindaco meno “d’apparato”. L’uomo da 19mi- la preferenze alle Regionali pensa piuttosto a un «governo dei modesti», contrapposto al “governo dei migliori” sognato dall’ex sindaco Giorgio Guazza- loca, e a un primo cittadino «pa- cato, che sappia parlare in mo- do semplice a tutti». «Infondo qualcuno — conclude — po- trebbe pensare che la stagione dei maestri e dei saccenti è fini- ta». Ma l’apertura alla società ci- vile prende comunque piede. La alimenta Lo Giudice: «Nes- suno chiederà al prossimo can- didato sindaco di essere iscritto a un partito». E la sostiene an- che la coordinatrice dipietrista Silvana Mura strizza l’occhio ai grillini e chiede di aprire anche a loro la corsa alle primarie. Ma il leader del Movimento a Cin- que Stelle Giovanni Favia, che ieri ha presentato insieme al- l’ex consigliere comunale Da- niele Corticelli una petizione al commissario per bloccare il People Mover, non sembra convinto dalla tentazione civi- ca che prende piede nel Pd: «Detto da chi ha candidato Fla- vio Delbono suona strano par- lare di civicità». Gilberto Sacrati, patron della Fortitudo, ora in Serie A Dilettanti Sacrati ha un debito di 6,4 milioni con Palazzo d’Accursio. “Chiedo l’arbitrato, poi faccio causa” Stasera Consiglio in piazza “fuori dal Comune” STASERA alle 20,30 in Piazza Nettuno si svol- gerà il primo consiglio “fuori dal Comune”, alla presenza di un “sindaco di cartone”. E’ l’idea di un gruppo di cittadini, che mette insieme ex grillini ed ex sostenitori di Gianfranco Pasquino, ideata per la campagna “Io ci sto”. Il prossimo consiglio è già convoca- to per l’8 maggio alle 18 in piazza Re Enzo.

Rassegna Stampa del 22_04_2010 IDV Emilia Romagna

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Rassegna Stampa del 22_04_2010, Repubblica, Carlino, Corriere

Citation preview

Page 1: Rassegna Stampa del 22_04_2010 IDV Emilia Romagna

CRONACABOLOGNA n IV

@GIOVEDÌ 22 APRILE 2010

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww.comune.bologna.itwww.pdbologna.org

Tempo scaduto per la Fortitudola Cancellieri passa alle vie legaliSILVIA BIGNAMI

«IO non pago». Gilberto Sacrati ri-sponde così al Comune che gli in-tima da mesi di ripianare il debitodi 6,4 milioni di euro per il crac Pa-ladozza. Ieri, termine ultimo perpresentare il piano di rientroquinquennale, il patron della For-titudo rifiuta di accollarsi il maxi-debito. E anzi minaccia di far cau-sa sia al Comune che alle due im-prese che nel 2000 firmarono in-sieme alla Fortitudo (all’interno

di un’Ati, associazione tempora-nea di impresa) la convenzionecon Palazzo D’Accursio: l’impre-sa Melegari e Ragni Costruzioni.

Scaduto il tempo degli ultima-tum, quello tra Fortitudo e com-missario si annuncia come unmuro contro muro. Un mese fa ilsub commissario Michele Formi-glio aveva dettato le sue condizio-ni: «Sacrati deve presentare unpiano di rientro del suo debito incinque anni, garantito da una fi-deiussione bancaria seria e credi-bile». Ieri pomeriggio negli ufficidel Comune non è ancora arriva-

to nulla, e il commissario Cancel-lieri tira le somme: «Stiamo giàpreparando gli atti formali». Valea dire: ricorso al collegio arbitraleo istanza di fallimento per la For-titudo. Escluse nuove deroghe, ilcommissario è deciso ad «andarefino in fondo», vale a dire fino aportare i libri della società in Tri-bunale, «a meno che non arrivi unmiracolo».

«Il miracolo ce l’ho in tasca» re-plica Sacrati nel pomeriggio. Manon è quello che il Comune atten-de. L’asso nella manica del patronè invece una lunga lettera firmata

dall’avvocato Caterina Caterino,spedita ieri sera a Palazzo D’Ac-cursio e poi pubblicata sul sitodella società, in cui Sacrati riper-corre tutte le tappe della conven-zione sul Paladozza. E lancia lasua sfida. «Gilberto Sacrati — silegge nella missiva — si è ritrova-to un palazzetto in cattivo stato,un mutuo enorme da pagare e uncontenzioso con il Comune». No-nostante i tentativi di arrivare auna «bonaria composizione», silegge ancora, «il Comune si è ri-fiutato di rivedere la convenzio-ne», e le imprese dell’Ati, Melega-

ri e Ragni, «ci hanno diffidato dal-l’usare il loro nome». La Fortitudoperò, si legge, «non può assom-mare su di sé tutti gli obblighi del-la convenzione». Per questo, sen-za un accordo tra Comune e asso-ciate dell’Ati, avverte Sacrati «nonpotrà che procedersi, come previ-sto dalla convenzione, con unprocedimento arbitrale. Con ri-serva, da parte di Fortitudo, di agi-re nelle competenti sedi, per il ri-conoscimento dei propri diritti,anche nei confronti delle associa-te». Nonché del Comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN REGIONE

MaurizioCeveniniè stato elettoin consiglioregionalecon il recorddi consensi:19milapreferenze

Il caso

Toto-sindaco, mister preferenze loda il commissario: mi fido di lei

“Vorrei una giunta di modesti”E Cevenini spiazza il PdPRENDE quota nel Pd la “via ci-vica” di un candidato sindacosenza tessera di partito. Un’idealanciata dal segretario regiona-le Stefano Bonaccini che ri-scuote subito il consenso dell’I-talia dei Valori, pronta ad aprireanche ai grillini le primarie per ilcandidato sindaco. Mentre tra idemocratici il sì più convintoarriva dall’ex capogruppo a Pa-lazzo D’Accursio Sergio Lo Giu-dice, che ripropone con forza lalista Due Torri: «Portò tanti no-mi illustri in Comune».

L’unico a frenare sulla stradadi un civico a Palazzo D’Accur-sio è il recordman delle prefe-renze Maurizio Cevenini, chenonostante l’elezione in consi-glio regionale conserva qualcheambizione per sé. «Non vorreiche si parlasse di strane o vuoteliste civiche» spiega il Cev, chenei giorni scorsi aveva lanciatol’ipotesi di un sindaco meno“d’apparato”. L’uomo da 19mi-la preferenze alle Regionalipensa piuttosto a un «governodei modesti», contrapposto al

“governo dei migliori” sognatodall’ex sindaco Giorgio Guazza-loca, e a un primo cittadino «pa-cato, che sappia parlare in mo-do semplice a tutti». «Infondoqualcuno — conclude — po-trebbe pensare che la stagionedei maestri e dei saccenti è fini-ta». Ma l’apertura alla società ci-vile prende comunque piede.La alimenta Lo Giudice: «Nes-suno chiederà al prossimo can-didato sindaco di essere iscrittoa un partito». E la sostiene an-che la coordinatrice dipietristaSilvana Mura strizza l’occhio aigrillini e chiede di aprire anchea loro la corsa alle primarie. Mail leader del Movimento a Cin-que Stelle Giovanni Favia, cheieri ha presentato insieme al-l’ex consigliere comunale Da-niele Corticelli una petizione alcommissario per bloccare ilPeople Mover, non sembraconvinto dalla tentazione civi-ca che prende piede nel Pd:«Detto da chi ha candidato Fla-vio Delbono suona strano par-lare di civicità».

Gilberto Sacrati, patron della Fortitudo, ora in Serie A Dilettanti

Sacrati ha un debitodi 6,4 milioni conPalazzo d’Accursio.“Chiedo l’arbitrato,poi faccio causa”

Stasera

Consiglio in piazza“fuori dal Comune”STASERA alle 20,30 inPiazza Nettuno si svol-gerà il primo consiglio“fuori dal Comune”, allapresenza di un “sindacodi cartone”. E’ l’idea diun gruppo di cittadini,che mette insieme exgrillini ed ex sostenitoridi Gianfranco Pasquino,ideata per la campagna“Io ci sto”. Il prossimoconsiglio è già convoca-to per l’8 maggio alle 18in piazza Re Enzo.

raffaelebrogna
Rettangolo
raffaelebrogna
Sottolineato
raffaelebrogna
Sottolineato
Page 2: Rassegna Stampa del 22_04_2010 IDV Emilia Romagna

•• 10 BOLOGNAPOLITICA GIOVEDÌ 22 APRILE 2010

di RITA BARTOLOMEI

E’ SCAPPATA un po’ la mano,sul civismo. E il giorno dopo c’èbisogno di chiarire. Ma prima siapre un’altra grana: le primarie. Ilsegretario regionale del Pd Stefa-no Bonaccini in un’assemblea aCastenaso martedì sera cita la Ca-labria e lo dice chiaramente: «Lostrumento non risolve i proble-mi». I militanti dopo le dimissio-ni di Delbono le vedono come lapeste. Il leader bolognese AndreaDe Maria ammette: «Preferiscoarrivare a un candidato sindacoampiamente condiviso». InveceSilvana Mura, segretaria Idv in re-gione, alleata pesante del Pd, si en-tusiasma molto all’idea. Non solo.Forse stressata dalla doppia tratta-tiva con il presidente della Regio-ne Vasco Errani e la presidentedella Provincia Beatrice Draghet-

«CHIEDIAMO l’intervento delcommissario Cancellieri». Danie-le Corticelli e Giovanni Favia in-sieme contro il People mover, lamonorotaia che dovrebbe collega-re stazione e aeroporto. Da oggisparsi per tutta la città ci sarannoi banchetti informativi del movi-mento Bologna Capitale e quellidella lista Beppe Grillo, pronti araccogliere le 300 firme necessa-

rie per presentare una petizionepopolare in Comune al fine di re-vocare la delibera della giunta-Delbono di dicembre scorso.«Quel provvedimento — chiari-sce Corticelli — ha privatizzatogli utili socializzando le perditecon il trasferimento della gestio-ne dell’opera da Ccc ad Atc. Vie-

ne tolto ai privati il rischio d’im-presa e vengono messe sulle spal-le del pubblico le inevitabili perdi-te di esercizio». La domanda dipasseggeri che dovrà soddisfare ilPeople mover infatti, ritengono, èinsufficiente a ripagare l’opera.La Procura e la Corte dei Conti in-tanto indagano, ma nel frattemposecondo il civico Corticelli «sia-mo fuori dalla legalità e il commis-sario deve assumersi la responsa-bilità annullando quella delibe-ra». Attacca anche Favia, neo elet-to consigliere regionale, per il qua-le la monorotaia è solo «un’operadi facciata che non serve ai cittadi-ni ma solo a dar lustro agli ammi-nistratori». Il grillino è già prontoalla battaglia: «Faremo pressingin Regione perché il finanziamen-to da 24 milioni di euro venga uti-lizzato per rifare le piste ciclabilie non per il People mover. Per ilcollegamento tra stazione e aero-porto si poteva usare il progettopresentato nel 1998 per una dop-pia fermata davanti al Marconi alcosto di un euro».

Sarah Buono

Idv fa pretattica: utilizzaMura: «In caso di primarie dovrebbero essere

BOLOGNA CAPITALEDaniele Corticelli

GRILLINOGiovanni Favia

PROPOSTAMaurizio Ceveniniprovoca: «Facciamoil governodei modesti»

BANCHETTIParte oggi una raccoltadi firme per appoggiarela richiesta al commissario

TRASPORTI

Corticelli e Favia, una petizioneper bloccare il People mover

CITA una cena elettorale conBeppe Fioroni, cattolico, ex mini-stro, oggi leader di minoranza nelPd di Bersani. «Gli ho sentito di-re: i radicali sono l’ottava piagad’Egitto. Ma noi avevamo candida-to Emma Bonino, in Lazio. Forseservirebbe un ritorno al passato.Non so quanti di voi sanno cos’èil centralismo democratico...».

STEFANO Sermenghi, Pd, sin-daco di Castenaso, parla al suo se-gretario regionale Stefano Bonac-

cini, martedì sera, incontro congli iscritti e Antonio Mumolo,area Marino, appena eletto in con-siglio regionale. E rievoca un’ideache pareva fuori moda, quel «cen-tralismo democratico» citato dicontinuo nelle assemblee. La seraprima a Borgo, ora qui. Da un sin-daco di 38 anni. Colpisce. Colpi-sce anche quel che dice ConcettaGiglio, assessore al Bilancio. Nonsolo chiede le dimissioni di D’Ale-ma con una dichiarazione chirur-gica — «dopo il caso Vendola inun’azienda privata sarebbe stato

licenziato» — ma corregge le valu-tazioni dei vertici Pd. «Mi preoc-cupano di più i leghisti dei grilli-ni. Perché hanno amministratoricapaci». Lo pensa anche Monteze-molo. E lo stesso Sermenghi. Perlui il Carroccio «amministra benequanto noi. Ma ha valori sbaglia-ti».

BONACCINI, che tiene sveglitutti fin quasi all’una di notte —«era la mia unica serata libera, hoaccettato volentieri» — esordiscecon una nota di compiacimento:

E Sermenghi, sindaco di Castenaso, rispolvera

raffaelebrogna
Rettangolo
Page 3: Rassegna Stampa del 22_04_2010 IDV Emilia Romagna

••11BOLOGNAPOLITICAGIOVEDÌ 22 APRILE 2010

I L C O M M E N T O

DIECI ANNI DOPOLA RIVINCITA DEL MACELLAIO

ANCHE in politica iltempo è un buonpagatore, si fa magari

aspettare, ma arriva sempre ariscuotere i suoi crediti.Pensavamo questo, quandoabbiamo letto del segretarioregionale Pd, Bonaccini e dellasua sostanziale apertura alle tesidi Guazzaloca sulla necessità diuna sorta di unione sacra deimigliori a favore di Bologna.Mentre leggevamo le frasiprudenti, possibiliste, ma infondo assai chiare del segretarioregionale ci è venuta in menteuna storia lontana, a metà traricordo e immaginazione.Erano, crediamo, i tempi dei Dse un signore che aveva già fattodelle cose importanti per la cittàcominciò a pensare di farqualcosa di più per quellaBologna che amava tanto e sulcui futuro era preoccupato.L’idea di poter essere un buonsindaco gli balenò in mente e dauomo di centro con aperture asinistra (era un repubblicano)sondò il partitone, erede del Pci,che regnava sulla città. Fu,crediamo, un po’ stupito,quando dal partito delproletariato in marcia venneuna generale ferma obiezione:«Come? Un macellaio sindaco?Mai!».

Così Giorgio Guazzaloca presealtre vie e meditò la rivincita.Non siamo certissimi che lastoria sia andata esattamentecosì, ma nella sostanzacrediamo di avvicinarci moltoalla realtà.

IL GUAZZA la sua prima ri-vincita la ebbe quando, a capodi una lista civica, divennesindaco di Bologna. Ora èarrivata la seconda rivincita: lasua proposta di una unione deimigliori per cercare dirisollevare la città ha fatto presaanche a sinistra. Vedicaso inquel partito, erede del GranPartito Proletario che storceva ilnaso davanti a un macellaio.Ma esiste anche un altro gruppodi persone, che di mestiere fannoi politici, che dovrebbe ripensarealle sue scelte. Parliamo deivertici locali del Pdl. Alleultime elezioni comunalipretesero che il Guazza sischierasse apertamene con loro.Non capendo che così ci sicondannava a una certasconfitta. Scelsero un altrocandidato e sappiamo comeandò a finire.Ora anche loro potrebberoripensare alle loro sceltesbagliate e aderire, magari inprivato, alla proposta di unalista di meliores, per dirla allalatina. Ma, prima, tutti loro,come i loro colleghi di sinistra,dovrebbero magari farsi unbell’esame di coscienza. Unacosa che fa bene non solo aicattolici.

di MARCOGUIDI

ti — posti in giunta — cerca intutti i modi di provocare l’incubodei democratici: i grillini. «Per es-sere chiari — scrive Mura in uncomunicato dalla sintassi involu-ta ma dal significato politico chia-rissimo — riteniamo che, qualorai movimenti che hanno dato vitaalla lista 5 stelle ritenessero di vo-ler partecipare a eventuali prima-rie dei cittadini, per offrire il lorocontributo all’amministrazione,dovrebbero essere della partita».

GIOVANNI FAVIA non si fa in-cantare e tranquillizza il Pd: «No,non partecipiamo alle primarie. Enemmeno stiamo dietro a tutte ledichiarazioni, ogni giorno ce n’èuna. Non entriamo nella logica dicoalizione, siamo indipendenti.Perché Mura ci ha fatto la propo-sta? Bisogna chiederlo a lei. Tuttii partiti ormai cercano di farsi il

lifting. Se avremo un candidatosindaco? Certo. Se sarò io? Assolu-tamente no».

LA DISCUSSIONE sul civismoha preso quota da generiche aper-ture di Bonaccini e anche De Ma-ria, dato in partenza per un incari-co a Roma. Non prima del 12 giu-gno, però. Quella è la data possibi-le del congresso. «Ho solo espres-so un concetto molto semplice —chiarisce il segretario bolognese—. A noi interessa la qualità dellapersona. Il problema non è la tes-sera ma le competenze. Può esse-re iscritto o no al Pd, nessuna pre-giudiziale. La lista Due Torri?Uno sguardo retrospettivo mi pa-re sbagliato». Si potrebbe risolve-re anche come ai tempi di Veltro-ni a Roma, «con una lista del Pd euna del sindaco. Ma non sto di-cendo che si farà così». Intanto

nel calderone dei nomi civiciprende quota Marco Cammelli,presidente della fondazione DelMonte.Mentre Maurizio Cevenini, capo-lista democratico eletto in Regio-ne ma con il cuore in Comune,smonta l’idea di Guazzaloca di ungoverno dei migliori e proponepiuttosto «un governo dei mode-sti». Perché «qualcuno potrebbeanche pensare che la stagione deimaestri e dei saccenti stia tramon-tando».Si prenota anche Daniele Corticel-li, che aveva fatto un passo indie-tro l’altra volta, secondo di Alfre-do Cazzola. Aveva già dichiaratogiorni fa di voler presentare unalista civica, per la città. Oggi ag-giunge che il suo movimento, Bo-logna capitale, «sarà in campo alleprossime amministrative con unsuo candidato».

i grillini contro il Pddella partita». Ma Favia: «Non ci interessa»

SINDACOStefano Sermenghi

«Dopo la mia elezione, dal 25 otto-bre, non c’è mai stata una lite nelpartito. Questo però ditelo, ditelofuori». Molto cauto sulle prima-rie, «attenzione, lo strumento nonrisolve i problemi». Vedi alla voceLoiero in Calabria. Poi dà un mes-saggio ai suoi: «Il congresso inEmilia Romagna è finito, questolo dirò presto». Forse pensa alle fi-brillazioni per la giunta regiona-le.«La politica la fanno i cittadini», èinvece la sintesi del Sermenghi-pensiero. Prendi Villanova. «In

quella frazione abbiamo aumenta-to i voti — ricorda il sindaco —.La gente si sentiva abbandonata.Dopo vent’anni abbiamo riporta-to le feste dell’Unità». Da quiguarda al congresso: «Mi augurosi arrivi a un candidato unitario.Una figura autorevole per avere lalinea». Ma l’elezione diretta delsindaco non scompagina lo sche-ma di rapporto tra amministrazio-ne e partito? «No — replica —.Servono idee e valori, da tradursiin azione amministrativa».

Rita Bartolomei

il «centralismo democratico»

GRAND PRIXVia Matteotti, 7 - Villanova di Castenaso (Bo) - Tel. 051-780043

MA

RC

HIO

DEL

GR

UPPO

VO

LKSW

AG

EN

* IPT e spese finanziamento escluse

New Ibiza FR Vieni a provarla in concessionaria

CO2(g

/km

) 125

. Ver

sion

e du

al. C

onsu

mo

cicl

o ex

traur

bano

(l/1

00 k

m) 4

.9 Novità:“Free happy hour”

Tutti i GIOVEDÌ dalle 18 alle 21vieni a prendere l’aperitivo da noi

raffaelebrogna
Rettangolo
Page 4: Rassegna Stampa del 22_04_2010 IDV Emilia Romagna

Mura: vanno coinvolti. La replica: siamo diversi

L’intervista Il politologo Andreatta: «Da Guazza e Bonaccini novità positive. Basta con i candidati scelti per salvare gli equilibri»

Corticelli in campo:Bologna capitaleavrà un candidato

Replica Democratica

Monari: «I tempi per farel’esecutivo regionalesono fissati dalla leggenon li decide il presidente»

Taglienti e al vetriolo, anchequando li si invita al tavolo del-le primarie. Nel giorno in cuil’Italia dei valori chiede di esten-dere anche al Movimento 5 Stel-le le eventuali consultazioniper la scelta del candidato sin-daco, i grillini vanno all’attaccodel presidente della Regione Va-sco Errani. «È in ritardo sullagiunta perché deve accontenta-re i partiti», dice il consiglieregrillino Giovanni Favia, susci-tando le ire del Pd. «Accuse sor-prendenti», dice il segretario re-gionale Stefano Bonaccini, tut-t’altro che convinto dell’oppor-tunità di trascinare i grillini nel-la coalizione.

A gettare l’amo delle prima-rie al popolo di Beppe Grillo èla coordinatrice regionale del-l’Idv, Silvana Mura. Bene l’ideadi un candidato sindaco senzatessera, premette la dipietrista,ma «saranno indispensabili pri-marie dei cittadini spalancate atutti coloro che ritengano diavere un progetto per la città».Inclusi i grillini: «Qualora i mo-vimenti che hanno dato vita al-la lista 5 Stelle ritenessero di vo-ler partecipare ad eventuali pri-

marie, per offrire il loro contri-buto all’amministrazione dellacittà, dovrebbero essere dellapartita». Unamano tesa al movi-mento del comico genovese,che per il momento respingeogni offerta.

«Noi siamo alternativi alla lo-gica degli schieramenti», ricor-da il neoconsigliere regionalegrillino Giovanni Favia, che de-finisce quella di Silvana Mura«dichiarazioni che lasciano iltempo che trovano». «Le prima-rie andrebbero cambiate, si do-vrebbe parlare di programmi enon solo di nomi — aggiungeFavia—ma comunque noi nonsiamo dogmatici, ci troveremoinsieme e ne discuteremo almomento giusto». In attesa dicapire se il movimento vorràconvertirsi o meno alle prima-rie, il colonnello emiliano di

Grillo punta il mirino sul presi-dente della Regione Vasco Erra-ni. «È grave che Errani non ab-bia ancora pronta la Giunta —attacca Favia — la prima cosache ha detto dopo le elezioni èche sarebbe andato in vacanzae intanto c’è la gente fuori dallefabbriche. C’è l’urgenza del go-verno, bisogna ripartire subitoe invece la massima preoccupa-zione di Errani è garantire gliequilibri tra i partiti ed esaudi-re le loro richieste».

Accuse di cencellismo chefanno infuriare i vertici regiona-li democratici. «Tutti gli attorisociali hanno ribadito il loro ap-prezzamento per l’impegno del-la Regione contro la crisi a fron-te di un governo che non ha fat-to nulla — dice il segretario re-gionale Stefano Bonaccini —ma questo forse Favia non lo sao lo tace per calcolo politico».Sull’opportunità di aprire le pri-marie anche ai grillini, inoltre,il segretario democratico è tut-t’altro che entusiasta. «Dipendedalla loro voglio di porsi o me-no come forza di governo, inve-ce di criticare tutti indistinta-mente — spiega Bonaccini —noi, come è stato per Errani, ve-dremo di trovare un candidatocon il pieno consenso della coa-lizione altrimenti, con più no-mi in campo, non ci sarà nes-sun imbarazzo a svolgere pri-marie di coalizione». Mentre ilcapogruppo uscente del Pd inRegione, Marco Monari, ricor-da ai grillini che «i tempi sonofissati da precise norme e sonoindipendenti dalla volontà deipresidenti neoeletti».

Francesco [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Prodi ha le capacitàper tradurre le ideein un’azione concretaPeccato che mi risultiessere un tesserato...

«Vincono i programmi. Totosindaco? Io mi tiro fuori»

«Siamo noi l’alternativa»

��

Alleati

I grillini bocciano Vascoma c’è l’Idv che li invita:anche loro alle primarie

Da un lato Guazzaloca, che chiede «ungoverno dei migliori». Dall’altra Bonacci-ni, che cerca il candidato «anche fuoridal Pd». «La politica ha preso atto chesiamo in una situazione grave — dice ilpolitologo Filippo Andreatta — e che c’èbisogno di risposte fuori dall’ordinario».

Professore, come giudica l’aperturadel Pd su una candidatura «senza tes-sera»?

«È una novità positiva, così come ciòche dice Guazzaloca sul governo dei mi-gliori. Entrambe le proposte dimostranola straordinarietà della situazione. È daquindici anni che è difficile governareBologna e ora la crisi della politica stapeggiorando le cose. Alle Regionali in cit-tà per il Pd ha votato il 25% degli aventi

diritto, per il Pdl il 15%. Servono rispo-ste nuove».

Il Pd cerca fuori dal partito ancheper le esperienze avute con Cofferati eDelbono?

«È almeno dal ’99 che a Bologna il ce-to politico di sinistra si divide, mentreha perso il tocco per la buona ammini-strazione che c’era fino a trent’anni fa.Non è solo una questione di persone, madel modo di fare politica: in squadra, perdare una direzione alla città. Per questotra le proposte di questi giorni la più in-teressante è quella dell’ex sindaco GuidoFanti, che ha messo al centro le scelte, lecose da fare, il programma. Negli ultimianni i candidati sono stati scelti perchéavevano buone probabilità di vincere e

non toccavano certi equilibri. Adesso ser-vono un candidato e una coalizione che,oltre a vincere, abbiano un programmache sappiano attuare».

Con un sindaco «senza tessera»avrebbe senso ripescare anche un sim-bolo civico, come la storica lista DueTorri?

«Potrebbe avere un ruolo simbolico,ma non basterebbe. Prima di nomi e tes-seremi piacerebbe che si parlasse di pro-grammi, è su quelli che si creano le coali-zioni e si identificano i candidati. A Bolo-gna si voterà tra un anno, abbiamo tuttoil tempo per discutere e anche per creareun nuovo rapporto con l’Udc».

Potrebbe essere un buon alleato peril Pd?

«Se lo spirito è quello di cambiare lacittà con scelte condivise l’Udc ha uo-mini di esperienza, come Gian LucaGalletti».

Lei parteciperebbe a questo percor-so?

«Voglio bene alla mia città, ma se sitratta di totonomi sul candidatomi riten-go più adatto ad altri mestieri».

Bene, prima i programmi. Ma il can-didato quando e come deve essere scel-to?

«A tre mesi dal voto, non vedo urgen-ze rispetto a ciò che prevede la legge.Sul metodo posso dire che sono un so-stenitore delle primarie di coalizione,ma se vengono interpretate come una li-turgia non risolvono i problemi. Biso-

gna mettere i programmi al centro, di-scutere e dividersi prima, in modo chele candidature emergano proprio suquelle divisioni. Solo così si arriva a uncandidato che non sia succube dei segre-tari di coalizione».

«Un candidato senza tessera», fac-cia un nome.

«La persona che ha doti, esperienza ecapacità per tradurre un programma inconcreto sarebbe Romano Prodi, che mirisulta però tesserato. Con questo nonvoglio dire che l’apertura di Bonaccinisia poco importante, ma ciò che conta èil programma e la forza per metterlo inatto».

F. Ro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo spazio c’è per avere a Bologna unnuovo candidato sindaco civico. Disicuro, però, non può essere il Pd ariempirlo. Scalda i motori DanieleCorticelli, leader dell’associazioneBologna capitale, che ieri hapresentato assieme al grillinoGiovanni Favia una petizione antiPeople mover e che già nel 2009 si erapresentato in un primo momentocome candidato sindaco (salvo poiconvergere su Alfredo Cazzola).Corticelli non anticipa una suaeventuale ricandidatura a Palazzod’Accursio, «ma sicuramente — dice— Bologna capitale sarà in campocon un suo candidato». Del resto,sostiene Corticelli, «che oggi ci sia unforte scontento da parte dei cittadininei confronti della politica è unfatto». Allo stesso tempo, analizza illeader di Bologna capitale, questadelusione è legata anche al «grandesuccesso ottenuto dal movimento 5stelle di Beppe Grillo». Dunque,afferma Corticelli, «lo spazio per uncandidato civico c’è» ma «di certonon può essere occupato daoperazioni di facciata». Uno stop achi, nel Pd «propone un candidatocivico dopo che ci ha rifilato SergioCofferati e Flavio Delbono».

La dipietrista Silvana Murae il capogruppo uscente delPd in Regione Marco Monari

Anti-PeoplemoverD. Corticelli e G. Favia

Le altre forze Favia: giunta regionale in ritardo per accontentare i partiti

3Primo PianoCorriere di Bologna Giovedì 22 Aprile 2010

BO

Stampato e d is t r ibu i to da NewspaperD i rect

COPYRIGHT AND PROTECTED BY APPLICABLE LAW - © TUTTI I DIRITTI RISERVATI

http://edicola.corriere.it supporto telefonico 02-63797510• ORIGINAL COPY • ORIGINAL COPY • ORIGINAL COPY • ORIGINAL COPY • ORIGINAL COPY • ORIGINAL COPY • ORIGINAL COPY • ORIGINAL COPY • ORIGINAL COPY • ORIGINAL COPY •

raffaelebrogna
Rettangolo
raffaelebrogna
Sottolineato
raffaelebrogna
Sottolineato
raffaelebrogna
Sottolineato
raffaelebrogna
Sottolineato
raffaelebrogna
Sottolineato
raffaelebrogna
Sottolineato