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La leva della sicura presenta le posizioni invertite rispetto all’originale. Notare come il serbatoio caricatore possa essere svincolato agendo sia sulla leva posta dietro il suo bocchettone sia sul pulsante sito sul fusto

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L’aspetto è quanto di più grintoso si possa immaginare e rimanda immediatamente a tanto cinema d’azione degli ultimi anni: la sostanza, tuttavia, è assai meno operativa ma decisamente molto, molto divertente.

di Francesco Battista

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La produzione di armi in piccolo calibro per il tiro ludico ispirate a mo-delli militari di larga fama è un settore di mercato che si è sviluppato a partire dagli anni Sessanta dello scorso secolo e, tra lati e bassi, è giunto sino ai nostri giorni in uno stato di salute tutto sommato

invidiabile. Il nostro paese può essere considerato uno dei padri fondatori della categoria, grazie al leggendario Jager AP 15 che oltre quattro decenni or sono propose una carabina in calibro .22 Long Rifle con l’aspetto dell’al-lora recentissimo fucile d’assalto AR15/M16, che grande sensazione aveva

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L’otturatore può esse-re bloccato in apertura ruotando la manetta di armamento nello scas-so praticato nella parte postero superiore della sua feritoia di scorri-mento

La culatta di forma complessa è realizzata in lega leggera e caratterizzata da un ottimo livello esecuti-vo, decisamente apprezzabile in un’arma dal prez-zo di vendita contenuto

Il mirino è protetto da un massiccio tunnel ed en-trambi gli elementi sono in materiale plastico

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Il fusto, che comprende l’impugnatura a pistola, l’allog-giamento del congegno di scatto e la guardia del grillet-to, è invece in polimero, al pari dell’astina e del calcio del modello 5

Il calcio della versione carabina è munito della ma-glietta per la cinghia di trasporto e di un bel calciolo in gomma piena, che assicura un saldo appoggio alla spalla. Naturalmente la funzione di assorbimen-to del rinculo è inesistente, viste le modeste reazioni allo sparo della .22 LR

Il GSG-5 e la sua versione pistola PK della German Sport Guns ripro-

ducono con buona efficacia visiva le ispiratrici della Heckler & Koch

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Nella pistola PK la maglietta è invece fissata al tap-po posteriore di chiusura. Questo modello è ispirato, più che alla MP-5 K a tiro selettivo, alla pistola d’as-salto SP 89

Non si può certo negare alla GSG-5 PK una buona dose di grinta, quantomeno sotto il profilo estetico. Apprezzabile la leva di comando della sicura ambi-destra

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destato anche presso il pubblico non specializzato in virtù delle sue innovative caratteristiche (a dire il vero spesso usate per fini politici: erano i tempi della guerra del Vietnam ed erano tempi turbolenti…); idea geniale quella di Armando Piscetta, che fu premiata con un ot-timo successo commerciale sia in patria sia all’estero, in special modo e ovviamente negli Stati Uniti, tanto da essere usato anche in alcuni film come il famoso Dawn of the Dead di Gorge Romero, in cui interpretava il ruo-lo dell’originale in .223.Il fascino delle armi militari, soprattutto di quelle a tiro selettivo come i mitra e i fucili d’assalto, è invero inne-gabile, ma spesso il loro possesso da parte dei civili è impossibile o severamente limitato: pochi sono oggi i paesi ove esse sono detenibili nella configurazione ori-ginale e anche in questi occorre sottostare a partico-lari normative cui non tutti gli appassionati possono o vogliono conformarsi. Inoltre, anche dove non vi sono particolari problemi per il possesso delle versioni di queste armi capaci solo del tiro semiautomatico, spes-so il costo delle munizioni di grosso calibro costituisce un problema, segnatamente in questi tempi di crisi economica in cui persino gli stati sovrani rischiano il fal-limento. Ecco quindi che armi esteticamente analoghe a quelle originali ma predisposte all’impiego di muni-zioni economiche come la .22 LR acquistano un senso

Come nell’originale, la PK è munita di una corta astina provvista di una opportuna protezione per la mano del tiratore

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tiratori e appassionati hanno decretato il loro successo. Vi è però una differenza di non poco conto tra questi ultimi modelli e i loro predecessori dello scorso secolo: oggi le riproduzioni di armi marziali sono molto più fe-deli agli archetipi, in modo pressoché filologico, come risulta evidente esaminando carabine come la M&P 15-22 della Smith and Wesson recensita sullo scorso fasci-colo di Armi & Balistica; tanto fedeli da poter spesso essere equipaggiate con gli stessi accessori previsti per i modelli originali.

La via tedescaL’AR15 e l’M4 non sono però le uniche armi di impo-stazione militare ad aver raggiunto la notorietà anche presso l’appassionato del tipo che potremmo definire generico: un altro modello che più o meno tutti coloro in grado di distinguere una pistola da un fucile conosco-no è la pistola mitragliatrice MP5 della tedesca Heckler & Koch, grazie alla sua diffusione presso reparti miltari e corpi di polizia di tutto il mondo e al suo larghissimo impiego nella finzione cinematografica e televisiva. Sic-come gli americani non hanno il monopolio del senso degli affari, anche nella vecchia mitteleuropea qualcu-no ha avuto l’idea di offrire al pubblico una gamma di repliche in calibro .22 LR del famoso mitra teutonico; così tre esperti progettisti del settore armiero rispon-

ben preciso e permettono di soddisfare tanto la voglia di sparare divertendosi e spendendo poco quanto la li-bido di chi ama le moderne armi marziali.

La nuova generazioneLe repliche a percussione anulare delle armi militari hanno attraversato gli ultimi decenni tra alti e bassi, ma sono comunque sempre rimaste sul mercato; nel no-stro paese subirono un fiero colpo con la classificazione come armi comuni delle carabine calibro .22 e solo con l’introduzione della categoria delle armi sportive venne piantato il seme della loro rinascita, seme che tuttavia germogliò con molta lentezza in quanto nel frattempo erano tornati disponibili i modelli originali, dapprima in calibro .222 Remington e poi in .223. Negli ultimi anni il seme è però sbocciato, vuoi per l’aumento dei prezzi delle munizioni a percussione centrale per armi lunghe vuoi per la sempre maggior diffusione di fucili e carabine tipo AR15 presso le forze dell’ordine di molti paesi, in primis ovviamente gli Stati Uniti. Quest’ultimo fenomeno ha provocato la crescita esponenziale della popolarità di questo genere di armi e, a ruota, le condizioni ideali per la diffusione di ver-sioni delle medesime destinate all’allenamento e al tiro ricreativo: sono così iniziati ad apparire nelle armerie i primi AR15 ed M4 a percussione anulare e, in breve,

Il numero di matricola dell’arma è apposto su diversi componenti della stessa. Sul bocchettone del caricatore compare la sigla HV dopo l’indicazione del calibro, a indicare la necessità di usare munizioni ad alta velocità per garantire il corretto funzionamento

La finestra di espulsione è di am-pie dimensioni, caratteristica che contribuisce a una soddisfacente funzionalità dell’arma

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denti ai nomi di Michael Svoboda, Manfred Nienhaus e Dietmar Emde hanno unito le loro forze e il loro inge-gno per dare vita alla German Sport Guns GmbH, azien-da sita nella cittadina di Ense-Hoeingen, ovviamente in Germania, dedita alla produzione di armi dai costi contenuti ma di buona qualità destinate al tiro sportivo e ludico. Esaminando alcuni dei prodotti della GSG – acronimo che non a caso rimanda al famoso GSG-9, il reparto speciale antiterrorismo della polizia di frontie-ra tedesca - giunti nel nostro paese possiamo dire che questi obiettivi sono stati pienamente raggiunti.Nel catalogo della ditta tedesca figura anche una serie di armi semiautomatiche ispirata alla celeberrima pi-stola mitragliatrice di cui sopra, che annovera cinque modelli dedicati ad altrettante versioni della MP5: tra questi due sono giunti anche in Italia, la carabina GSG-5 e la pistola GSG-5 PK. La nostra attenzione si è concen-trata su quest’ultima che, dimensioni a parte, mantie-ne la stessa impostazione meccanica dell’arma lunga.

Semplice ma ben fattaLa GSG-5 PK riproduce la variante civile della MP5 K

Il dorso della culatta presenta la predisposizione per gli attacchi dell’ottica di puntamento. Date le caratteri-stiche delle due GSG, ci sembrano particolarmente indicati i congegni optoelettronici

L’alzo a torretta girevole riproduce il classico congegno di mira HK e, come questo, presenta una tacca aperta e tre fori stenopeici ed è regolabile sul piano orizzontale

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(che sta ovviamente per Kurz, ovvero Corto), realizzata dalla Heckler & Koch nel 1989 per l’esportazione negli Stati Uniti e denominata SP89: si trattava di una cosid-detta “Pistola d’Assalto”, tipologia che godette di una certa notorietà oltreoceano tra gli anni Ottanta e l’ini-zio del decennio successivo e fu poi vittima del Brady Bill e delle altre restrizioni legislative federali e statali introdotte in quel periodo, salvo poi ritornare alla ribal-ta (ma con assai meno successo) dopo il 2004, quando il suddetto Brady Bill spirò e non fu rinnovato dall’allora presidente Bush. Si trattava in sostanza di versioni ac-corciate di pistole mitragliatrici, prive di calcio e pre-disposte per il solo tiro semiautomatico; la loro utilità pratica ci è sempre parsa alquanto aleatoria, ma erano di aspetto decisamente grintoso e incontravano senza dubbio i gusti un poco ingenui dei tiratori americani.Naturalmente la GSG-5 PK è basata sul sistema di fun-zionamento con chiusura a massa semplice, nota an-che come chiusura labile, in quanto il raffinato schema metastabile Vorgrimler e i suoi rulli non sono certo ne-cessari per gestire la cartuccia .22 Long Rifle (né indi-spensabili per la 9 Parabellum). L’otturatore è quindi un semplice blocco prismatico d’acciaio, che scorre all’in-terno della culatta; quest’ultima è realizzata in lega leg-gera e riceve anteriormente la canna, in acciaio e lunga 188 mm, compreso il cospicuo spegnifiamma a gabbia (inamovibile, come prescritto dalla scheda di cataloga-zione). La forma della culatta riproduce in modo enco-miabile l’originale e ospita nella sezione supero anterio-re il tubo entro sono alloggiati la molla di recupero e il carrello di armamento: quest’ultimo è provvisto di una manetta che scorre nella fresatura praticata sul fianco sinistro del tubo e può essere bloccata a fine corsa ruo-tandola nello scasso presente all’estremità posteriore della feritoia, proprio come nella MP 5 e derivati.Il fusto, che comprende l’impugnatura a pistola e la scatola dello scatto, è in materiale plastico, al pari del-la corta astina che termina con un risalto a protezione della mano, e presenta sui due lati la leva di comando della sicura manuale; quest’ultima può ruotare su due posizioni, S in basso e F in alto, contraddistinte rispetti-vamente da riferimenti circolari di colore bianco e ros-so. Da notare che le posizioni sono invertite rispetto a quanto si osserva nella MP5.Nella parte anteriore il fusto ospita il bocchettone del caricatore, un astuccio di forma ricurvo che viene of-ferto all’origine nelle versioni da 22, 15, 10 e 2 cartuc-ce, quest’ultima riteniamo per l’impiego venatorio (nel nostro paese sia la GSG-5 PK sia la GSG-5 sono catalo-gate come pistole – per fortuna per uso sportivo – con caricatore della capienza massima di 15 cartucce). Per estrarre il caricatore, costruito anch’esso in polimero, occorre agire sulla leva posta innanzi alla guardia del grilletto o, a scelta, sul pulsante di svincolo posizionato sul fianco destro del fusto, dietro il bocchettone.Anche le mire riproducono quelle tipiche della MP5, di cui ritroviamo l’alzo a tamburo ruotante con tacca fissa a v e i tre fori stenopeici della diottra; il complesso è

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regolabile sul piano laterale per mezzo della vite che lo unisce al dorso della culatta (recante altresì la pre-disposizione per il montaggio di sistemi ottici di punta-mento). Il mirino, anch’esso di plastica, è munito di un corposo anello protettivo integrale.

Note FinaliLa GSG-5 PK è un’arma marziale e divertente, assai maneggevole e costruita con materiali di ottima qua-lità, cui corrisponde una cura nelle lavorazioni e nel-le finiture inusuale in un’arma dal prezzo di vendita decisamente contenuto. Onde assicurare un corretto funzionamento, il produttore raccomanda di impiegare esclusivamente cartucce ad alta velocità, precauzione peraltro sempre da osservare con le moderne armi in calibro .22 a funzionamento semiautomatico; sempre che non si tratti di modelli per l’impiego agonistico, ov-viamente. Oltre all’ottima esecuzione, la PK è munita anche di una piacevole confezione, che consiste in una robu-sta valigetta al cui interno trovano posto anche alcuni accessori, tra cui un razionale attrezzo multiplo per lo smontaggio. n

Scheda tecnica

Produttore: German Sport Guns GmbH - Ense-Hoeingen (RFT) www.germansportguns.de

Importatore: Bignami S.p.a., Via Lahn,1 Ora (BZ) - Tel. 0471.803000

Modello: GSG-5 PK

Tipologia: pistola semiautomatica

Calibro: .22 Long Rifle HV

Sistema di Funzionamento: chiusura labile

Scatto: diretto, pesa dichiarato 2.500 g

Alimentazione: serbatoio caricatore amovibile, capacità 15 cartucce

Congegni di Mira: alzo a tamburo con tacca a V e fori diottrici, mirino a palo

Congegni di Sicurezza: sicura manuale sul fusto, blocco automati-co del percussore, sicura al caricatore

Lunghezza Canna: 188 mm, rigatura a sei principi

Lunghezza Totale: 388 mm

Peso: 2.300 g

Materiali: acciaio, lega di alluminio, polimero

Finitura: nera opaca

Numero di Catalogo: 18337

Prezzo: 490,00 Euro

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