63
Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005 Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) Ing. Matteo Mutti – PROMATECH S.p.A.

Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

  • Upload
    lydat

  • View
    261

  • Download
    4

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 1

Università di BergamoFacoltà di Ingegneria

Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile(modulo di Tessitura)

Ing. Matteo Mutti – PROMATECH S.p.A.

Page 2: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 2

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 2

PRESENTAZIONE DEL CORSOPrima Lezione

• La tessitura

• La macchina per tessere

• Le tecnologie d’inserzione trama

• L’inserzione trama ad aria

• L’inserzione trama ad acqua

• L’inserzione trama a proiettile

Seconda Lezione

• L’inserzione trama a pinza

• Meccanismi d’inserzione a pinza:

- a camme piane

- a camma sferica

- a sistema articolato

- a vite senza fine

• Introduzione ai sistemi articolati

Terza Lezione

Meccanismi a camma

• legge di moto e diagramma delle

alzate

• sintesi analitica del profilo

• accoppiamenti di forza e di forma

• tecnologia di produzione

• esempio di progetto

Quarta Lezione

Gruppo di comando di un telaio a pinza

• comando nastri

• bilancio di potenza

• forze camma - rullo

• comando battente

• forze camma - rullo

Quinta Lezione

Meccanica delle macchine

• schema di trasmissione di potenza

del telaio

• il motore

• la trasmissione

• il volano

• la frizione

Sesta Lezione

• richiami ai temi trattati

• confronto teorico - sperimentali

Page 3: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 3

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 3

PRIMA LEZIONE

• La tessitura

• La macchina per tessere

• Le tecnologie d’inserzione trama

• L’inserzione trama ad aria

• L’inserzione trama ad acqua

• L’inserzione trama a proiettile

Page 4: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 4

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 4

La tessitura è l’intreccio ortogonale di fili di trama e di ordito per formare un tessuto.

La tessitura è una delle attività più antiche dell’uomo.È cambiato il mondo ma non il principio di realizzazione del tessuto, l’incrocio ortogonale di fili d’ordito e trama: si svolge l’ordito dal subbio, si alzano e abbassano i fili d’ordito creando un “passo”, si inserisce una trama all’interno del passo, si batte la trama con un pettine.

Page 5: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 5

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 5

Il telaio è la macchina che realizza automaticamente l’intreccio ortogonale che dà vita al tessuto

Il telaio è la macchina che realizza automaticamente l’intreccio ortogonale che dà vita al tessuto.Due sono i filati che s’intrecciano e conseguentemente 2 sono lemovimentazioni principali: quella dei fili d’ordito e quella dei fili di trama.La vista laterale permettere di comprendere al meglio la prima di queste 2 movimentazioni:I fili d’ordito avvolti su un subbio (1) sono deviati appoggiandosi al portafili(2) sostengono le lamelle del guardiaordito (3), passano nelle maglie dei licci (5) e tra i denti del pettine (8) che è fissato al battente (7). Davanti al pettine viene inserita la trama (9) formando il tessuto che viene fatto avanzare dal cilindro tirapezza (10) e viene avvolto sul subbielloavvolgipezza (11).

I dispositivi qui descritti sono praticamente comuni, nel senso che esistono sempre, per tutte le macchine di tessitura monofase che quindi si differenziano soprattutto in base alla tecnologia d’inserzione della trama.

Page 6: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 6

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 6

Il subbio

Il subbio è il rotolo su cui sono avvolti i fili d’ordito, mantenuti paralleli l’uno all’altro. E’ la base del tessuto, su cui vanno ad intrecciarsi i fili di trama. Allo svolgimento del subbio è legato l’avvolgimento della pezza di tessuto prodotto, mediante l’interazione dello svolgitore d’ordito e del regolatore di tessuto.

Page 7: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 7

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 7

Il regolatore del tessuto

Il lavoro del regolatore del tessuto è essenzialmente quello di fare avanzare il tessuto, ad ogni ciclo telaio, dello spazio corrispondente alla densità di trama impostata.In altre parole, se la densità di trama programmata per l’articolo in produzione è (...ad esempio...) di 10 trame/cm., per ogni ciclo telaio il tirapezza dovrà fare avanzare il tessuto di 1 mm.

Page 8: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 8

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 8

Schema di funzionamento

Albero principale telaio

Cilindro tirapezza

Riduttore variabile

Il regolatore del tessuto

È evidente che questo avanzamento del tessuto deve avvenire in modo perfettamente sincrono con il movimento complessivo del telaio; e per questo si utilizza come riferimento la rotazione dell’albero principale del telaio.Per ‘albero principale del telaio’ si può anche intendere un qualunque albero che ruoti solidalmente con i cinematismi principali di comando del battente e movimento delle pinze, e che compia un giro completo ad ogni ciclo d’inserimento della trama.Derivando i movimenti secondari dall’albero principale, a meno di opportuni rapporti di riduzione, si ha la certezza che lo spazio percorso dai vari dispositivi è sempre lo stesso, a parità di impostazioni, indipendentemente dalla velocità del telaio.Questo concetto è molto importante, in particolare per il funzionamento del cilindro tirapezza, in quanto svincola i movimenti da qualsiasi considerazione sulle velocità di esecuzione (almeno entro i limiti di operativi del dispositivo) focalizzando l’attenzione sui tratti percorsi.D’altra parte la densità di trama ottenuta per un certo tipo di articolo deve prescindere dalla velocità a cui funziona il telaio, ed eventuali fluttuazioni della velocità stessa non devono alterare la qualità del prodotto.

Page 9: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 9

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 9

Il compito dello svolgitore

Il compito dello svolgitore è essenzialmente quello di alimentare la produzione del tessuto rilasciando gradualmente il filato d’ordito avvolto sul subbio mantenendolo però costantemente tensionato al valore impostato.

Page 10: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 10

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 10

Albero principale telaio

Albero del subbio

Riduttore variabile

modulatore

Sensore tensione

ordito

Il compito dello svolgitore

Schema di funzionamento

Come per le considerazioni fatte a proposito del tirapezza, anche per lo svolgitore viene riproposto lo stesso schema funzionale dove però la variazione del rapporto di trasmissione viene effettuata da un “modulatore” associato ad un sistema di rilevazione della tensione d’ordito. Nel caso dello svolgitore il compito è infatti quello di mantenere costante la tensione media d’ordito.

Page 11: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 11

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 11

Sensore di tensione

Il portafili come bilancia

Elemento fondamentale nell’azione di svolgimento è la rilevazione della tensione media d’ordito.

Page 12: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 12

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 12

Il concetto di ‘asse elettrico’

Come visto in precedenza tutti i sistemi di svolgitori e/o tirapezza si basano su dispositivi connessi tramite riduttori variabili il cui rapporto di riduzione viene modificato più o meno in modo automatico..

Page 13: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 13

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 13

Albero principale telaio

Asse secondario

Riduttore variabile

Il concetto di ‘asse elettrico’

L’innovazione fornita dai sistemi motorizzati parte dall’eliminazione del riduttore.

Page 14: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 14

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 14

Albero principale telaio

Asse secondario

Encoder principale telaio

Il concetto di ‘asse elettrico’

servomotore

sensore

L’aggiunta di un sensore di posizione (encoder).L’applicazione di un opportuno servomotore.Un’elettronica di controllo del sistema, che comanda il servo motore in base alla posizione rilevata dall’encoder principale.Infine un sensore della tensione d’ordito, l’informazione proveniente dal quale arriva alla scheda di controllo dello svolgitore e ne determina le variazioni sul rapporto di trasmissione, calcolato per mantenere costante la tensione del filato.

Page 15: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 15

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 15

Schema della macchina di tessitura

Page 16: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 16

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 16

La funzione del portafili

La funzione principale del portafili è quella di mantenere tesi e alla giusta altezza tutti i fili che compongono l’ordito.Oltre a ciò il portafili è chiamato a svolgere un altro compito, non meno importante, che è quello di compensare le forti sollecitazioni impulsive causate dall’apertura e chiusura dei quadri licci e dalla battuta del pettine.

Page 17: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 17

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 17

molto rigido

cedevole

tessimento rifasamenti

Ampiezza dei picchi

L’andamento della tensione nei fili d’ordito

La funzione del portafili

Durante il tessimento l’ampiezza delle oscillazioni fra minimo e massimo dipende dalla rigidità del portafili; il diagramma rappresentato è una situazione particolare di filato molto rigido e caricato.

Page 18: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 18

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 18

Il guardiaordito dei moderni telai deve avere le seguenti caratteristiche:

• Essere affidabile ( ossia segnalare sempre la fermata e non segnalare false fermate).

• Essere rigido per evitare eccessive vibrazioni durante il funzionamento sui telai veloci.

• Essere ergonomico per non ostacolare le operazioni di reinfilaggio dei tessitori.

Il guardiaordito

Il guardiaordito ha il compito fondamentale di segnalare la rottura dei fili d’ordito e arrestare conseguentemente la macchina.

Page 19: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 19

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 19

Il guardiaordito

I guardiaorditi elettrici sentono la chiusura di un circuito determinato dal contatto della lamella che, non sostenuta più dal filo rotto, cade sul rango.La tensione applicata ai ranghi è bassa e quindi non c’è rischio per gli operatori che durante la ricerca del filo rotto vengono a contatto con il circuito.

Page 20: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 20

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 20

I quadri licci

I quadri licci hanno il compito di sostenere le maglie, cui sono solidali i fili d’ordito, per imprimere loro il moto alternato, che realizza l’intreccio. I quadri in metallo leggero ( lega di alluminio) sono i più utilizzati nella moderna tessitura in quanto abbinano le necessarie doti di resistenza e leggerezza ad un costo contenuto.

Page 21: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 21

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 21

• Il pettine ha il delicato compito di spingere la trama appena inserita nel tessuto in formazione.

• Per questa ragione il pettine, che entra in contatto sia con i fili d’ordito che con la trama deve avere un perfetto grado di finitura.

• Nelle macchine moderne la riduzione delle dimensioni del passo ha consentito la riduzione dell’altezza dei pettini, riducendone così il peso e soprattutto l’inerzia che, alle altissime velocità, è l’origine delle vibrazioni trasmesse dalle macchine.

• Proprio per le alte velocità la costruzione dei pettini, oltre che precisa, deve essere molto robusta.

Il pettine

Page 22: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 22

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 22

Il pettine

I pettini per telai a pinza sono realizzati allineando i denti, trattenuti da molle di legatura che li distanziano e da resine che li fissano ai profili esterni.Alle estremità sono collocate due colonnine che lo rinforzano.

Page 23: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 23

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 23

Il pettine

Nei pettini dei telai ad aria i denti hanno anche il delicato compito di creare il canale d’inserimento della trama.La buona realizzazione di questi pettini è assai importante perché il canale deve garantire il mantenimento della giusta pressione dinamica dell’aria.

Page 24: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 24

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 24

• meccanismi a sistema articolato• meccanismi a camme e bilanciere

Il meccanismo del battente

Il battente è l’elemento mobile, cui è solidale il pettine. Esso guida quindi la fase di accostamento al tessuto dell’ultima trama inserita.I meccanismi di movimento del battente attualmente impiegati sono sostanzialmente di due tipi:• a sistema articolato;• a camme coniugate e bilanciere.Il primo schema cinematico viene impiegato su alcune macchine ad aria, in quanto le leggi di moto che caratterizzano questi meccanismi sono adatte a questo sistema di inserzione della trama.Non possono invece essere impiegate sulle macchine a pinza, che richiedono un lungo periodo di arresto del battente durante l’inserimento della trama.La caratteristica meccanica più importante di un meccanismo di movimento del battente è la rigidità.

Page 25: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 25

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 25

• meccanismi posizionati nei gruppi principali• meccanismi distribuiti sulla struttura

Il meccanismo del battente

Nella maggior parte delle macchine per tessere il meccanismo di comando del battente è posizionato all’interno del gruppo di comando dei nastri.In questo caso le camme di comando del battente sono realizzate sullo stesso albero che comanda il movimento dei nastri. Il comando è sempre bilaterale.La soluzione impiegata dalla Promatech sulle sue macchine Leonardo prevede il posizionamento dei gruppi di comando del battente all’interno delle spalle della macchine, montate nella traversa principale.Con questa soluzione è possibile installare un terzo gruppo di comando del battente a centro della traversa, riducendo in questo modo la flessione del battente stesso.

Page 26: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 26

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 26

0

5

10

15

20

25

0 30 60 90 120 150 180 210 240 270 300 330 360

rotazione velocità

intervallo di inserzione

Le leggi di moto

Il movimento del battente avviene normalmente in 120-160°.Esso è caratterizzato da una lunga stasi in posizione arretrata, durante la quale la pista di scorrimento dei nastri è disposta in allineamento con le guide fisse per consentire l’ingresso dei nastri stessi nel passo.L’ingresso dei nastri nella pista avviene usualmente in leggero anticipo rispetto al punto di arresto del battente, come pure l’uscita avviene in leggero ritardo.Questo accorgimento consente di allungare di alcuni gradi l’intervallo di movimento dei nastri.

Page 27: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 27

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 27

Air Jet

Pinza negativa

Inserzione della trama

La vista assonometrica permette di visualizzare al meglio il movimento della trama ortogonalmente ai fili d’ordito.Mentre la movimentazione dei fili d’ordito è, formazione del passo esclusa, comune a tutti i telai, non così quella dei fili di trama. Anzi, proprio le diverse tecnologie d’inserzione della trama differenziano le diverse tipologie di macchine per tessere.Le figure ne riportano 2: l’inserzione ad aria e quella a pinza. Nel primo caso il filo di trama è trasportato da un flusso d’aria, mentre nel secondo è afferrato da una pinza.L’inserzione trama a pinza sarà quella su cui verrà focalizzata l’attenzione del presente corso.

Page 28: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 28

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 28

pinzapinza proiettileproiettile

airair--jetjet

waterwater--jetjet

I sistemi di trasferimento della trama

Nell’evoluzione della macchina per tessitura le tecniche di inserzione della trama costituiscono uno degli aspetti fondamentali.A partire dagli anni ’50 sono stati inventati gli attuali sistemi di inserzione della trama, che in breve hanno soppiantato l’unico sistema automatico conosciuto in precedenza: la navetta.Con il sistema a navetta si erano raggiunte velocità fino a 200 inserzioni al minuto, con notevoli limitazioni dovute alla navetta, le cui dimensioni richiedevano bocche d’ordito molto elevate ed erano causa di una limitata autonomia dovuta alle ridotte dimensioni della spola di trama.I sistemi di inserzione della trama utilizzati nel telaio moderno sono i seguenti:• il getto d’aria;• il getto d’acqua;• la pinza positiva e negativa;• il proiettile.

Page 29: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 29

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 29

Ad acqua:altissima produttività;scarsa versatilità;

A pinza (negativa o positiva)medio – alta produttività;alta – altissima versatilità;alta qualità

Ad aria:alta produttività;ridotta versatilità;

A proiettile:media produttività;alta versatilità;alta qualità.

I sistemi di trasferimento della trama

Diverse tecnologie per un unico obiettivo: il trasporto della trama all’interno del passo.Ogni tecnologia ha i suoi pro ed i suoi contro, le proprie caratteristiche specifiche, che ne determinano il campo di efficacia.

Page 30: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 30

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 30

Produttività

Diffi

coltà

dell

’artic

olo

ProiettileWater-jet

Air-jet

Pinza negativa

Pinza positiva

I campi di applicazione

I parametri di giudizio per la scelta di una tecnologia sono:•La produttività garantita;•La difficoltà di articolo tessibile

In base a questi parametri i distinguono:•le macchina a getto d’acqua che raggiungono le maggiori velocità in assoluto a grande discapito della versatilità;•le macchine a getto d’aria che uniscono ad una elevata produttività una versatilità discreta;•le macchine a proiettile hanno un livello di produttività medio, ma una ridotta versatilità, a dimostrazione che questa tecnologia è ormai superata in molti campi, conservando però la sua competitività in settori specifici;•le macchine a pinza positiva dove si raggiunge la massima versatilità anche se a discapito delle velocità di inserzione;•le macchine a pinza negativa che si caratterizzano per un ottimocompromesso fra versatilità e produttività.

Page 31: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 31

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 31

Inserzione a getto d’aria

Nelle macchine a getto d’aria la trama viene trasportata da un lato all’altro dell’ordito mediante un flusso d’aria compressa che percorre un canale ricavato nel pettine.L’aria viene soffiata sia da un ugello principale, nel quale è inserita la trama, sia da una serie di ugelli secondari, detti staffette, che soffiano secondo sequenze e tempi appositamente sincronizzati.

Page 32: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 32

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 32

• Le principali caratteristiche:– alta produttività;– ridotta versatilità.

• I campi di applicazione:– i tessuti cotonieri di base;– il foderame e i tessuti sintetici

sportswear;– il denim;– il tendaggio;– la camiceria;

Inserzione a getto d’aria

La tecnologia dell’inserzione a getto d’aria, nata in Cecoslovacchia negli anni ‘50, ha subito una importante evoluzione, fino a diventare la più diffusa al mondo.L’applicazione di una sofisticata gestione elettronica ha consentito di migliorarne notevolmente la versatilità, guadagnando al getto d’aria una più vasta gamma di articoli.

Page 33: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 33

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 33

Inserzione a getto d’aria

Le macchine per tessitura ad aria si caratterizzano per le elevatissime prestazioni produttive e qualitative che raggiungono nella produzione di articoli relativamente semplici. Il grado di eccellente versatilità dimostrato nelle esposizioni non è però facilmente perseguibile in condizioni industriali, per cui ancora oggi la macchina è principalmente utilizzata nelle sue versioni più semplici.In genere tutti i modelli presentano una struttura meccanica semplice e molto robusta, un controllore elettronico potente per la gestione sia degli aspetti d’automazione che della sofisticata componente pneumatica.

Page 34: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 34

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 34

Inserzione a getto d’aria

Nelle macchine a getto d’aria la trama viene trasportata da un lato all’altro dell’ordito mediante un flusso d’aria compressa che percorre un canale ricavato nel pettine.L’aria viene soffiata sia da un ugello principale, nel quale è inserita la trama, sia da una serie di ugelli secondari, detti staffette, che soffiano secondo sequenze e tempi appositamente sincronizzati.

Page 35: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 35

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 35

Ugelli e preugelli

Inserzione a getto d’aria

La trama proveniente dalle rocche viene preparata da appositi premisuratori e viene inserita prima in preugelli e poi negli ugelli principali ( o di lancio).

Page 36: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 36

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 36

Ugelli e preugelli

Inserzione a getto d’aria

Ugelli principali e preugelli sono alimentati con l’aria compressa attraverso un gruppo di comando costituito da un numero d’elettrovalvole pari al numero degli ugelli.La macchina si può regolare affinchè agli ugelli arrivi la portata d’aria più adatta al tipo di filato.Inoltre anche il tempo d’apertura dell’elettrovalvole viene regolato per raggiungere il miglior trasferimento della trama con la minor quantità d’aria.

Page 37: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 37

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 37

Comando diugelli e

preugelli

MANUALE AIR - CONTROL

Inserzione a getto d’aria

L’aria agli ugelli e preugelli principali viene alimentata per mezzo di specifici moduli, con in quali si possono regolare le portate d’aria, colore per colore.

I moduli possono essere di due tipi:

A regolazione manuale

A regolazione automatica

I motivi che hanno portato all’introduzione di sistemi di variazione del flusso possono essere così brevemente spiegati: sui telai a getto d’aria le caratteristiche del filato assumono importanza fondamentale per l’impostazione dell’inserzione; filati pelosi e/o rugosi risultano facilmente trasportabili. Con essi l’aria fa “presa” molto più facilmente rispetto a filati lisci, come i sintetici in genere.

Page 38: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 38

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 38

Inserzione a getto d’aria

Ugelli e preugelli

Gli ugelli principali sono costituiti da un corpo cavo 3, dall’ugello 1 e dallo spillo di regolazione che ha lo scopo di soffiare l’aria uniformemente attorno al filo verso l’ugello.Una costruzione perfetta e un’accurata regolazione dello spillo permettono di aspirare aria dall’ambiente insieme al filo, aumentando di conseguenza la portata d’aria che trasporta il filo rispetto alla portata d’aria compressa. In questo modo si migliora l’efficienza della macchina.La maggior parte delle macchine ad aria sono dotate di due ugelli per la produzione di tessuti basici a mischiatrama.Sono comunque diffuse anche le versioni a 4 colori, di solito abbinate ai telai ratiera.Per le macchine jacquard si può arrivare ad applicazioni a 8 colori di trama.

Page 39: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 39

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 39

Ugellisecondari

Inserzione a getto d’aria

Poiché l’aria soffiata dagli ugelli principali termina presto il proprio effetto sulla trama, è necessario che questa sia trasportata da altra aria soffiata da una serie di ugelli secondari chiamati anche staffette.

Gli ugelli secondari soffiano infatti in sequenza “passandosi” il capo del filo di trama fino all’uscita dal passo.

Page 40: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 40

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 40

Inserzione a getto d’aria

Ugellisecondari

Le elettrovalvole delle staffette sono collegate al serbatoio polmone per poter avere una rapida risposta.

Le elettrovalvole alimentano, in funzione dei modelli, un numero variabile di ugelli staffetta.

Negli impieghi più sofisticati si raggiunge anche il rapporto di una elettrovalvola ogni due staffette.

Page 41: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 41

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 41

Inserzione a getto d’aria

Ugellisecondari

Con un tempo di volo trama praticamente identico, con 2 staffette perelettrovalvola si possono ottimizzare i soffi, anche “tagliando” i tempi senza pregiudicarne l’andamento. Nel grafico del sistema a 4 staffette, i tempi di soffio risparmiati sono evidenziati in giallo.

Page 42: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 42

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 42

Ugellisecondari

Inserzione a getto d’aria

Gli ugelli secondari sono sagomati in modo da non danneggiare i fili d’ordito.Essi possono essere monoforo o multiforo.

Page 43: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 43

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 43

Inserzione a getto d’aria

Ugellisecondari

Gli ugelli secondari sono posizionati lungo tutta la lunghezza del battente con un passo fisso.Nella parte terminale, verso destra, si ha un passo ridotto per facilitare la distensione della trama.Inoltre all’uscita del pettine può esser montato un particolare ugello, detto estensore, per tenere la trama distesa durante la battuta del pettine.

Page 44: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 44

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 44

Inserzione a getto d’aria

Il Pettine

Il pettine è un elemento fondamentale delle macchine ad aria.Ciò sia per la presenza del canale di trasporto della trama, sia per la necessità di studiare accuratamente il rapporto fra il pieno e il vuoto che determinerà la perdita d’aria del canale condizionando di conseguenza il buon andamento del trasporto trama e i consumi d’aria compressa.

Page 45: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 45

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 45

Inserzione a getto d’aria

I misuratori di trama

Nelle macchine ad aria la trama viene premisurata e preparata per il lancio su appositi apparecchi premisuratori.Caratteristica comune di questi apparecchi è l’elevata velocità di funzionamento.Nelle applicazioni più recente si ha uno stretto passaggio d’informazioni “elettroniche” fra il telaio ed il premisuratore in modo che quest’ultimo conosca in anticipo il disegno di trama migliorando la propria prontezza d’entrata in funzione.

Page 46: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 46

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 46

Senza freno EFT Con freno EFT

Inserzione a getto d’aria

Frena tramaelettronico

Uno dei maggiori momenti critici d’inserzione della trama avviene al termine del ciclo, nella cosiddetta posizione di “arrivo” , quando cioè il capo di trama giunge all’estremo lato destro del pettine. La trama, che stàviaggiando ad una considerevole velocità, deve essere arrestataall’istante. Il suo volo libero e lo svolgimento dal premisuratore viene interrotto, di colpo, per mezzo del pernetto (pin).

Questa brusca fermata causa un picco di tensione sulla trama che può causare la rottura della trama stessa oppure la formazione di difetti nel tessuto.

Per limitare il problema si può utilizzare un frenatrama controllato elettronicamente. Il dispositivo è montato in uscita al premisuratore e , con le opportune regolazioni, consente di diminuire la velocità della trama.

L’uso di tale dispositivo determina alcuni vantaggi:•Maggiore velocità di tessimento

•Meno rotture di trama (con filati fiocco)

•Maggiore qualità tessuto.

Page 47: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 47

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 47

Telaio70° 100° 150°

Ratiera/M.Esterna bassi

Ratiera/M.Esterna alti

Jacquard bassi

Jacquard alti

Stasi camma

Cassa battente

Inserzione a getto d’aria

Nelle macchine ad aria il raggiungimento delle più elevate prestazioni velocistiche è fortemente legato al tempo disponibile per l’inserzione della trama e quindi, per differenza, al tempo impiegato per la battuta della stessa.Per questo motivo l’uso di sistemi a camme per il movimento del battente, in alternativa ai più tradizionali e meno costosi manovellismi, consente di studiare i tempi di battuta in relazione alla configurazione della macchina.Nell’esempio si mostrano tre diversi tempi di stasi ( tempo disponibile per l’inserzione) utilizzati sulla stessa macchina in diversa configurazione.

Page 48: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 48

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 48

Inserzione a getto d’aria

Cassa battente

Nel diagramma si può vedere come l’azionamento ad eccentrici delbattente può facilitare il processo d’inserzione della trama.

Page 49: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 49

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 49

Inserzione a getto d’acqua

Il trasporto della trama tramite acqua avviene grazie ad un getto ad alta pressione emesso da un ugello.La tecnologia non rende necessario alcun altro elemento per il trasporto.Naturalmente questo sistema d’inserzione è utlizzabile solamente con filati sintetici, per cui si può dire che è una macchina in grado di operare solo in specifici settori tessili.

Page 50: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 50

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 50

• Le principali caratteristiche:– altissima produttività.– scarsa versatilità.

• I campi di applicazione:– foderame sintetico;– articoli sintetici leggeri.

Inserzione a getto d’acqua

Caratterizzate da una velocità di inserzione a tutt’oggi ineguagliata, soffrono delle maggiori limitazione del campo di applicazione.Le macchine ad acqua sono ormai prodotte solamente da costruttori giapponesi e sono utilizzate, soprattutto nel Asia orientale per la produzione di articoli basici di filati continui monocolore.

La caratteristica principale è l’alta produttività unita ai bassi costi di esercizio.

Page 51: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 51

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 51

Inserzione a proiettile

La trama viene agganciata mediante una pinzetta al proiettile che viene lanciato meccanicamente da un lato all’altro dell’ordito percorrendo un ‘apposita pista costituita da ganci allineati.All’uscita dal passo il proiettile viene frenato e la trama viene sganciata.Un sistema meccanico provvede a riportare il proiettile in posizione di lancio.

Page 52: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 52

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 52

• Le principali caratteristiche:– media produttività;– alta versatilità;– alta qualità;– adatto a notevoli altezze di tessimento;

• i campi di applicazione:– il denim;– gli articoli tecnici;

Inserzione a proiettile

Si tratta di una tecnologia di inserzione che ha avuto una importante diffusione, ma che sta soffrendo la concorrenza delle macchine a pinza, che l’hanno superata sia in produttività sia in versatilità.La fortissima accelerazione impressa al proiettile al momento del lancio sollecita notevolmente la trama, che pertanto deve essere di ottima qualità.Il punto di forza del proiettile restano le elevate altezze di tessimento, non raggiungibili in modo efficace sulle macchine a pinza.Anche per questo motivo è tuttora la tecnologia più utilizzata in alcuni settori dei tessuti tecnici es. geotessile.

Page 53: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 53

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 53

Inserzione a proiettile

Vediamo ora le varie fasi di questa tecnologia d’inserzione:•La trama proveniente dalla rocca, preparata con un prealimentatore, passa attraverso un freno e entro l’occhiello di un recuperatore di tensione ed è infine trattenuta da un dispositivo porgitrama.•Dopo che la pinza posta in coda al proiettite ha afferrato la trama, il porgitrama si apre.•Il proiettile viene lanciato mediante l’applicazione rapida d’energia proveniente da un dispositivo meccanico a barra di torsione.•Il proiettile percorre il passo d’ordito seguendo un apposito canale formato da ganci di guida.

Page 54: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 54

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 54

Inserzione a proiettile

•Attraversando il passo il proiettile trascina la trama trattenuta dalla pinza sulla propria coda.•Il proiettile viene arrestato all’uscita del passo per mezzo di un apposito dispositivo di frenatura.•Per evitare inserzioni di trama in eccesso, il dispositivo recuperatore entra in azione.

Page 55: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 55

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 55

Inserzione a proiettile

•Con la trama mantenuta tesa alle estremità del passo inizia il movimento del pettine.•Contemporaneamente inizia il movimento di taglio delle forbici.

Page 56: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 56

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 56

Inserzione a proiettile

•Il proiettile viene aperto e la trama rilasciata.•La trama viene battuta nel tessuto dal pettine.•Il proiettile si posiziona sul dispositivo di trasporto.•La barra di torsione è stata ricaricata e il dispositivo di lancio è pronto per una nuova inserzione.

Page 57: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 57

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 57

Inserzione a proiettile

I proiettili e la guida nel passo

•I proiettili sono elementi meccanici affusolati, molto duri, e con una piccola pinza sulla coda. •I proiettili pesano circa 40 - 60 grammi.•L’apertura della pinza avviene mediante l’inserimento di un punzone che allontana fra loro i due bracci della pinza.•I proiettili in origine erano solo in acciaio, ora esistono anche in materiale plastico; l’impiego dipende dal settore d’utilizzo.•Le pinze sono di diverso tipo in funzione del settore d’impiego della macchina.

Page 58: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 58

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 58

Inserzione a proiettile

I proiettili e la guida nel passo

•La guida dei proiettili all’interno del passo è affidata a una specie di rastrello, formato da denti allineati in acciaio, sottili e molto duri.•I denti sono agganciati al battente e si muovono con esso entrando nel passo attraverso il ramo di fili d’ordito in abbassata.•I denti sono aperti verso il pettine per consentire l’uscita dalla trama durante la battuta.

Page 59: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 59

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 59

Inserzione a proiettile

I proiettili e la guida nel passo

•Una volta terminata la propria corsa i proiettili vengono trasportati di nuovo in posizione di lancio.•Il trasporto è effettuato mediante un dispositivo a catena.

Page 60: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 60

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 60

Inserzione a proiettile

Il selettore della trama

•La trama viene presentata alla pinza fissata al proiettile da un dispositivo porgitrama meccanico dotato di pinzette dalle quali viene fatto fuoriuscire il capo della trama.•Il dispositivo è disponibile a uno, due, quattro e sei colori.•Essendo la posizione del proiettile fissa, è necessario che il disposizivo porgitrama sia mobile per posizionarsi esattamente nella corretta posizione di presentazione della trama.•Lo spostamento, che avviene con un dispositivo meccanico, richiede necessariamente tempo che quindi pone un limite alla velocità della macchina.

Page 61: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 61

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 61

Inserzione a proiettile

Il dispositivo di lancio del proiettile

Una barra di torsione 2 è ancorata al punto fisso 1. La sua estremità libera è collegata mediante una scanalatura dentata all’albero di percussione 3. L’albero di percussione quindi ruota insieme all’estremità libera della barra di torsione.La camma 8 sposta la leva a ginocchiera 4 + 5, cosicchè la barra di torsione viene posta in tensione dall’albero di percussione 3 e la leva di percussione 9 viene messa in posizione di lancio. La barra di torsione 2 resta in tensione finchè il rullo 7 scorre sulla curvatura della leva 5.La forma della leva 5 fa in modo che il rullo, al momento del distacco prema sulla sua estremità dando lo spunto di partenza alla barra di torsione per l’articolazione della leva a ginocchiera 4 + 5.In questo modo la barra di torsione torna istantaneamente nella sua posizione di riposo trasferendo la sua energia al proiettile 11 imprimendogli una forte accelerazione per mezzo dell’albero del percussore 3, della leva di percussione 9 e dell’elemento di percussione 10.Il dispositivo è dotato di uno smorzatore ad olio 6.La regolazione del tempo di corsa del proiettile, cioè della durata dell’inserzione, viene fatta modificando l’angolo di torsione della barra, tramite uno spostamento angolare del punto di ancoraggio.

Page 62: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 62

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 62

Inserzione a proiettile

Il freno del proiettile

Il proiettile viene frenato all’uscita del passo per mezzo di un dispositivo di frenatura realizzato con ferodi.Per evitare i problemi di regolazione dovuti alla progressiva usura del freno è stato realizzato un dispositivo di frenatura che si autocontrolla elettronicamenteL’attuale dispositivo è dotato di un ferodo inferiore fisso e di un doppio ferodo superiore comandato.

Page 63: Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria - lezione.pdf · 1° lezione Pagina 3 Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005 Corso integrato di Meccanica

Università degli studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria Anno Accademico 2004 - 2005

Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti 1° lezionePagina 63

Università di Bergamo – Facoltà di Ingegneria – A.A.2004-2005Corso integrato di Meccanica tessile (modulo di Tessitura) – Ing. Matteo Mutti

1° LezionePagina 63

Inserzione a proiettile

Il freno del proiettile

Il sistema è dotato di due sensori che hanno lo scopo di rilevare con precisione la posizione del proiettile all’interno del dispositivo di frenatura.In funzione dell’informazione ricevuta il sistema elettronico aziona un motore passo passo che regola la posizione del ferodo superiore modificando l’intensità di frenatura.