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1 Paolo Montesperelli 2019-2020 AIP /XII - Analisi testuale non- standard 1 XII XII - CENNI ALLE TECNICHE CENNI ALLE TECNICHE DI DI ANALISI TESTUALE ANALISI TESTUALE NON NON- STANDARD STANDARD Paolo Montesperelli 2019-2020 AIP /XII - Analisi testuale non- standard 2 RICERCA EMPIRICA STANDARD NON-STANDARD Esperimento Associazione (o co-variazioni) AdC Molte altre tecniche

XII - CENNI ALLE TECNICHE DI ANALISI TESTUALE …...3 Paolo Montesperelli 2019-2020 AIP /XII - Analisi testuale non-standard 5 Una volta escluse alcune interpretazioni, partire dalla

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Paolo Montesperelli 2019-2020

AIP /XII - Analisi testuale non-standard

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XII XII -- CENNI ALLE TECNICHE CENNI ALLE TECNICHE DIDIANALISI TESTUALE ANALISI TESTUALE

NONNON--STANDARDSTANDARD

Paolo Montesperelli 2019-2020

AIP /XII - Analisi testuale non-standard

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RICERCA EMPIRICA

STANDARD NON-STANDARD

EsperimentoAssociazione

(o co-variazioni)

AdC

Molte altre tecniche

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1 1 –– PRIMI PASSI PRIMI PASSI NELLNELL’’INTERPRETAZIONEINTERPRETAZIONE

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apertura e polisemia del testo � un testo può dire molte cose, MA NON qualsiasi cosa; c’è almeno qualcosa che nonpuò effettivamente dire.

può essere difficile decidere quale sia l’interpretazione piùpertinente; è però possibile stabilire, con un ragionevole margine di sicurezza, quali siano le letture sbagliate (cfr. ‘falsificabilità’ in Popper? Campelli2011, 152).

PRINCIPIO DI ECONOMIA:

«Fra l’inaccessibile intenzione dell’autore e la discutibile intenzione del lettore c’è l’intenzione trasparente del testo che confuta un’interpretazione insostenibile»

(Eco 1990, 118).

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Una volta escluse alcune interpretazioni, partire dalla INTERPRETAZIONE LETTERALE

•Sulla base di questa possono essere generate tutte le altre interpretazioni legittime;

•Se l’interpretazione letterale non solleva dubbi, è bene attenersi ad essa = “buon senso”

«Ammetto che questo principio possa suonare, se non conservatore, almeno banale, ma non intendo defletterne a nessun costo. E su questa ferma intenzione si gioca oggi molto del dibattito sul senso, sulla pluralità di sensi, sulla libertà dell’interprete, sulla natura del testo, in una parola, sulla natura della semiosi» (U. Eco 1990, 28)

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2 2 –– LA SCOMPOSIZIONE DEL LA SCOMPOSIZIONE DEL TESTOTESTO

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ALCUNI elementi di un testo narrativo:

L’INCIPIT

• prime parole che inaugurano qualunque testo = modo in cui il testo si apre al lettore;

• Preannuncia quale sarà il genere seguito dal testo;

• “cattura” il lettore dentro il mondo narrativo del testo stesso.

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• = la conclusione; • le forme con cui l’autore si

congeda dal lettore; • il modo in cui il lettore è invitato

ad abbandonare il “mondo”astratto del testo per tornare alla sua realtà concreta e abituale.

EXPLICIT

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STRUTTURA NARRATIVA

• occupa le posizioni centrali nella sequenza di un racconto, fra l’incipit e l’explicit;

• Di solito esprime la massima tensione narrativa;

• è tipica delle narrazioni letterarie ma, da quanto ho potuto constatare, si adatta bene ad altri generi: articoli di cronaca, racconti (auto)-biografici etc.

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Sequenza tipica

Equilibrioiniziale

fratturadell’equilibrio

Peripezie per colmare qs

frattura

Ricomposi-zione di un

qualcheequilibrio

conclusioni

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Personaggi

• Protagonista (= 1 o più individui che compiono insieme le azioni principali);

• Co-protagonista (azioni principali ma non compatte);

• Antagonista: contrasta il protagonista;

• Punto di vista corale: opinione comune, soggetti indistinti, “si dice”

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TEMA (topic)

• Ermeneutica: ogni testo è una risposta ad una domanda iniziale; Qs. domanda è il topic;

• È la “chiave di volta” che orienta l’interpretazione del lettore � evitarne l’arbitrio.

• Unifica i sotto-temi (coerenza: v. dopo);

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3 3 –– SCOMPOSIZIONE E SCOMPOSIZIONE E COMPARAZIONE COMPARAZIONE DIDI PIUPIU’’ TESTITESTI

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Classificazione degli stralci

n.b. n.b. Classificazioni, tipologie, tassonomie = strutture concettuali molto utili ad affinare l’interpretazione di qualunque oggetto cognitivo.

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Gradi di difficoltà

• Astrazioni logiche;

• Referenti empirici;

• Testi (polisemici, ellittici, ostensivi, etc.

Difficoltà MINORE

Difficoltà MAGGIORE

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I testi si possono scomporre in stralci significativi da CLASSIFICARE secondo

a) Criteri di similarità/dissimilarità

b) uno o più fundamenta (tempi, temi, personaggi, etc.);

• Per qs classificazione si può costruire una “mappa dei concetti” (dei temi, etc.).

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Ogni concetto è un tema; ad ogni tema si uniscono gli stralci relativi a quel tema

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«Ce dicevano: “Ubriaconi!” Non è colpa loro, è colpa di quegli stronzi di genitori che non gli inculcano a quei quattro deficienti di ragazzini che stanno con quei motorini, scarpe firmate da ottocentomila lire, camicie… Pijateve la zappa e annate a lavora’! Invece de daje due pappine in bocca (…). Aoh! Ce so’ giovani che nun lavorano, che studiano e che c’hanno macchine da 40 milioni sotto il culo (…). E’ che sto incazzato col sistema che non funziona! “Mamma, che cosa hai fatto da mangiare?” “Pasta e patate.” “Ah, che schifo!” “C’è un po’ di prosciutto” Te lo dò in faccia il prosciutto. Vattelo a guadagnare, stronzo! Dipende dai genitori de ‘ste quattro chiaviche»

COME SCEGLIERE LA CLASSE GIUSTA

Un esempio: stralcio di intervista “non standard” a senza-fissa-dimora

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•Presenza di un tema principale + stile narrativo-drammaturgico, registro unitario (altamente informale, vivido, acrimonioso) + coerenza + compattezza � il brano appare unitario � non viene frazionato

•In base ai criteri di classificazione pre-definiti, è difficile classificarlo: può essere collocato nella categoria “immagini del benessere” tanto quanto nella categoria “condizioni di vita quotidiana”. Ma entrambe le scelte sembrano insoddisfacenti perché quelle denominazioni distraggono dalla carica critico-emotiva del brano;

•Il ricercatore individua una nuova categoria inizialmente non prevista: “Identità per contrapposizione”

•Altri brani della stessa intervista e di altre interviste (criterio di ricorrenza) confermano l’efficacia euristica di quella categoria

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ATTENZIONE A COME RITAGLIARE LO STRALCIOUn esempio (Cavalli 1985)

La tipologia dei vissuti temporali

AUTONOMA: l’intervistato si percepisce come soggetto attivo, come attore (imputa a se stesso ciò che è, si riconosce nelle proprie scelte)

1) RAPPRESENTAZIONE DEL SÉ DIPENDENTE: l’intervistato si

percepisce come soggetto passivo, mosso da forze esterne

STRUTTURAZIONE: ampio orizzonte temporale dal passato (memoria) al futuro (progetto, aspettative, proiezioni). Alto grado di connessione: il presente è in funzione del futuro e in relazione al passato

2) RAPPRESENTAZIONE DEL TEMPO BIOGRAFICO

DESTRUTTURAZIONE: ridotto orizzonte temporale, concentrazione sul presente. Non vi è nesso passato-presente-futuro.

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ETERO-DESTRUTTURATO

ETERO-STRUTTURATODipendente

AUTO-DESTRUTTURATO

AUTO-STRUTTURATOAutonoma

Rappre-sentazione del sé

DestrutturazioneStrutturazione

Rappresentazione del tempo biografico

sono ideal-tipi

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«Io credo nella rivoluzione e prima o poi la rivoluzione avverrà»

Autostrutturato: Forte valore del tempo. la rivoluzione come speranza nel futuro, come progetto, come tratto dell’identità; la rivoluzione come “tempo sociale”

«Io non ho nessun complesso di inferiorità nei confronti della storia. Sono convinto di vivere in direzione della storia e non contro. Io credo nella rivoluzione e prima o poi la rivoluzione avverrà»

Eterostrutturato Adesione agli imperativi della storia che domina il tempo individuale. Sceglie la sola possibilità ritenuta “oggettivamente” disponibile

«Io non ho nessun complesso di inferiorità nei confronti della storia. Sono convinto di vivere in direzione della storia e non contro. Io credo nella rivoluzione e prima o poi la rivoluzione avverrà. Il mio contributo in questo senso è infinitesimale, è vero, ma tanto la rivoluzione non dipende dalla volontà di nessuno, è una cosa che accadrà per una legge quasi fisica, in qualsiasi modo uno si comporti. E’ come un temporale dopo tanto caldo: l’aria si condensa e poi cade. Spero solo che accada mentre io sono vivo. No, non c’è nessun periodo della storia in cui mi sarebbe piaciuto vivere. Considero la storia ciò che vivo adesso non ciò che è stato del passato»

Eterodestrutturato: La storia viene cancellata, sottratta all’intenzionalità, assimilata ad un evento fisico imprevedibile, sganciata dal tempo sociale e ridotta al presente dell’intervistato.

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4 4 –– il CIRCOLO ESEGETICOil CIRCOLO ESEGETICO--ERMENEUTICO E LA COERENZA ERMENEUTICO E LA COERENZA

DEL TESTO DEL TESTO

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Tutto Parti

F. Schleiermacher, Introduzione alla Repubblica di Platone:•visione generale, lettura rapida � cogliere “a tentoni” l’intero insieme;•individuazione delle difficoltà, passi controversi;•individuazione dei passi che illuminano l’architettura complessiva del testo;•interpretazione dei brani più controversi;•interpretazione del senso complessivo dell’opera

IL CIRCOLO ESEGETICO-

ERMENEUTICO

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parte Parola di una proposizione

proposizione controversa

SPIEGAZIONE tutto Insieme della

proposizione Insieme organico di un testo

Organicità = composizione linguistica peculiare dell’autore, stile personalità

parte Singolo testo Stile autore

COMPRENSIONE tutto Stile autore, specificità del suo linguaggio, peculiarità in cui ordina gli argomenti

Biografia dell’autore

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Il circolo esegetico-ermeneutico presuppone nel testo la COERENZA

le interpretazioni di un testo non dovrebbero contraddirlo in alcun punto rilevante;

Agostino (De doctrina christiana): qualsiasi interpretazione data di una certa porzione di un testo può essere accettata se è confermata da un’altra porzione dello stesso testo; in caso contrario deve essere respinta (archetipo: coerenza e l’universalitàdella Parola di Dio).

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« Le interpretazioni vanno provate sulla coerenza del testo e la

coerenza testuale non potrà che disapprovare certe congetture avventate» (U. Eco 1990, 34)

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La coerenza del testo: 2 tesi a confronto

1) La coerenza è insita nel testo genere, grammatica e psiche dell’autore;

sta all’interprete coglierla (F. Schleiermacher;

E. Betti);

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MAMA Le contraddizioni fanno parte della “vita dello spirito”; scoprirle può essere illuminante.

La “coerenza” può razionalizzarle e nasconderle;

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2)La coerenza è anche un’esigenza gnoseologica dell’interprete, quasi come un a-priori

la colomba che rinunciasse all’aria si

sarebbe liberata non di un ostacolo, ma di un

appoggio indispensabile e cadrebbe miseramente a

terra (I. Kant).

«Analogamente la soggettivitàdell’interiore riprodurre, lungi

dal costituire un ostacolo all’interpretazione, è la

indispensabile condizione della sua possibilità» (E. Betti).