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COMUNICAZIONE EFFICACE
strumenti di lavoro
COMUNICAZIONE ECOMPORTAMENTO
INTERPERSONALE COME...
I TRE LIVELLI DELLA COMUNICAZIONE
38%
7%
55%
PARA-VERBALE volume, timbro, tono, ritmo, velocità, pause
VERBALEcontenuto verbale, codice linguistico adottato, regole sintattico-grammaticali, dizionario
NON VERBALEmimica facciale, gestualità e postura, tono
muscolare, colorito, sudorazione, tic nervosi, respirazione
FAR PRENDERE COSCIENZA DI UN
CERTO CONTENUTO (INFORMARE)
SENSIBILIZZARE SU DETERMINATE TEMATICHE
CONVINCERE/PERSUADERESPINGERE ALL’AZIONE
PERCHÉ COMUNICHIAMO?
OBIETTIVI DELLA COMUNICAZIONE IN AZIENDA
Definire/negoziare obiettivi/gestire un colloquio di delega.Assegnare un compito e controllare i risultati.Comunicare un riconoscimento/apprezzamento, un’informazione/decisione difficile, deludente.Protestare/esprimere critiche.Chiedere/dare informazioni, suggerimenti.Insegnare/far capire "come fare" (affiancamento, coaching).Fare una proposta e discuterla.Chiedere un impegno supplementare.Fare una richiesta.Dire di no a una richiesta.Analizzare un problema.Gestire una riunione.Prendere una decisione.Creare la "squadra“.Ascoltare attivamente collaboratori, colleghi...
è efficace quando riusciamo a raggiungere gli obiettivi che
abbiamo progettato basandoci non sulla nostra valutazione ma
su quella dell’interlocutore
è efficiente quando riusciamo ad ottimizzare tempi e mezzi (RISORSE) a disposizione nel raggiungimento del nostro
obiettivo
Da queste considerazioni si evince quanto sia indispensabile focalizzarci sull’interlocutore, sulle sue caratteristiche e necessità per far sì che
venga detto “tutto quello che deve essere detto e non quello che può essere detto”
(S.H. Simmons)
COMUNICAZIONE
EMITTENTE MESSAGGIO CODIFICA
TRASMISSIONE
RICEZIONE
DECODIFICA
RUMORI
FEEDBACK
CANALE
RICEVENTE
PROCESSO DI COMUNICAZIONE
PRIMO ASSIOMA: E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE
LA TEORIA DI WATZLAWICK
SECONDO ASSIOMA: OGNI COMUNICAZIONE PRESENTA UNASPETTO DI CONTENUTO E UNO DI RELAZIONE
TERZO ASSIOMA: LA PUNTEGGIATURA DELLA SEQUENZA DEGLI EVENTI DETERMINA LO SCAMBIO COMUNICATIVO
QUARTO ASSIOMA: COMUNICAZIONE NUMERICA E ANALOGICA
verbale (linguaggio) paraverbale o non verbale
QUINTO ASSIOMA: INTERAZIONE COMPLEMENTARE ESIMMETRICA
NON SI PUÒ NON COMUNICARE
OGNI COMPORTAMENTO
IN SITUAZIONE DI INTERAZIONE
È UNA COMUNICAZIONE
COMUNICAZIONE NUMERICA
COMUNICAZIONE ANALOGICA
COMUNICAZIONE NON VERBALE...
è il primo impatto...influenza le Rappresentazioni
Mentali dell’interlocutore
funzionano da feedback e, di solito, sono legate ai gesti nell’espressione
delle emozioni
ci dà alcune informazioni sull’atteggiamento
dell’altro (interazioni medie)
ci danno ulteriori informazioni su emozioni, sentimenti, stati d’animo,
attenzione....(interazioni brevi)
la distanza tra emittente e ricevente, fornisce informazioni sul livello di “intimità“ delle due persone, su disagi e sconfinamenti
GESTI
ESPRESSIONI DEL VISO
PRESENZA
POSTURA
PROSSEMICA
I PRESUPPOSTI DELLA COMUNICAZIONE
E’ impossibile non comunicare.Il significato di ogni comunicazione è dato dalla risposta che otteniamo.Nel processo di comunicazione l’enfasi maggiore è da porre sul nostro interlocutore (differenza tra comunicare, esprimere ed informare) più che su noi stessi.Un reale processo comunicativo non può prescindere da:• ascolto attivo;• coinvolgimento dell’interlocutore attraverso l’uso di domande che lo
invitino a partecipare attivamente alla costruzione del significato;• formulazione del messaggio attraverso il linguaggio più adatto
all’interlocutore;• verifica dell’avvenuta ricezione e comprensione del messaggio;• saper riconoscere, accogliere, gestire le obiezioni.
L’ASCOLTO
PASSIVO
SEMI-ATTIVO
ATTIVO
Ascolto attivo equivale a ascolto “partecipativo” e significa:
essere partecipi nel processo;elaborare quanto riceviamo e rimanere in contatto con l’interlocutore;prestare attenzione non solo alla parte della comunicazione verbale ma anche a quella para-verbale e non verbale;concentrarsi su cosa si ascolta e interrompere il processo mentale di costruzione di quanto noi vorremmo dire;domandare al nostro interlocutore chiarimenti ed esempi qualora non ci sia chiaro qualcosa;di tanto in tanto parafrasare quanto ascoltato per accertarsi di aver capito e per dimostrare la nostra attenzione verso l’interlocutore;se possibile prendere appunti per parole chiave;comunicare anche col nostro “non verbale” che stiamo seguendo il discorso (sguardo focalizzato – postura – cenni del capo - …).
EMITTENTE RICEVENTE
FATTORI di DISTURBO
Differenze:di culturadi statusdi conoscenza
RumoriInterruzioniAmbiente
PreoccupazionipersonaliPregiudiziPercezioniValori
DISTURBIOSTACOLI
BARRIERE
TECNICISOCIALI
PSICOLOGICHE
RUMORE PSICOLOGICO
RUMORE ESTERNO
RUMORE FISIOLOGICO
FATTORI DI DISTORSIONE
LEGATI ALL’EMITTENTE
INCOERENZA TRA CONTENUTO E MESSAGGIOANSIADISINTERESSE E DARE PER SCONTATO
LEGATI AL CONTESTO
STATUS DIVERSISISTEMI DI RIFERIMENTO E ATTEGGIAMENTIESPERIENZE PASSATE
LEGATI AL RICEVENTE
RESISTENZA AL CAMBIAMENTOMECCANISMI DI DIFESAANSIA DISINTERESSE E DARE PER SCONTATO
ATTEGGIAMENTO PARTECIPE
•considero gli altri e gli altri considerano me
•io e gli altri siamo sullo stesso piano ATTEGGIAMENTO AFFERMATIVO
•Manifesto le mie ragioni, sono capace di affermare i miei diritti senza negare quelli degli altri e per questo sono soddisfatto
•sostengo che il mio punto di vista e quello degli altri sono validi e vanno confrontati, integrandoli senza renderli sbagliati a priori
ATTEGGIAMENTO RESPONSABILE
•ho fiducia in me e negli altri
•io e gli altri possiamo contribuire in modo responsabile al miglioramento delle cose nel rispetto delle regole
ATTEGGIAMENTO NON CENSORIO
•sono capace di comunicare desideri e disapprovazione in maniera chiara e diretta
•sono disponibile a cercare tutte le alternative evitando cieca chiusura fondata sull’idea che gli altri sono più bravi di me o io sono più bravo degli altri
IL COMPORTAMENTO ASSERTIVO RICHIEDE:
IL LINGUAGGIO POSITIVO
Rispondere ad una obiezione operando una
utile riformulazione con valenza positiva
L’USO DEL LINGUAGGIO POSITIVO CONSENTE VARI
BENEFICI:
Orientare la comprensione del messaggio con valenza “attiva”
Risultare carismatici e “positivi”
Diminuire le possibilità di obiezioni e resistenze
COME TRASFORMARE DA “NEGATIVO” A “POSITIVO”
NEGATIVO
E’ difficileTu non capisciL’ho detto e ripetuto..Non può funzionareNon si è mai fatto cosìNon è colpa miaSapessi quante volte ci ho provato..Si va bene.. Ma guarda gli altri..Si.. Ma.. Però..
POSITIVO
E’ impegnativoNon mi sono spiegato beneProvo a spiegare diversamentePotrebbe essere una buona ideaProviamoAdesso rimedioDovrà pur esserci un modo per riuscirciSono convinto che voglio e posso migliorareOK
COSA FA IL “NEGATIVO” E IL “POSITIVO”
NEGATIVO
E’ intolleranteE’ egocentricoPromette di tuttoE’ insicuroPer lui: gli altri sbaglianoCaratterizzato da vittimismo
POSITIVO
Si entusiasmaComprende il punto di vistaSi impegna nei fattiCerca soluzioniSa adattarsi a cambiareAgisce da vero protagonista
VERIFICARE L’AVVENUTA RICEZIONE E COMPRENSIONE DEL MESSAGGIO
superare la convinzione fuorviante del “silenzio-assenso”!!!!valutare attentamente soprattutto la comunicazione non verbaledell’interlocutore: gestualità, cenni del capo, postura, posizione delle braccia, sguardo, fronte, espressioni..DOMANDARE ! ! !Tuttavia, spesso l’interlocutore pur dicendo di aver capito, nasconde dubbi e lacune di comprensione o magari ha paura di chiedere spiegazioni o ammettere l’incomprensione. In questi casi la cosa migliore da fare è:
• Chiedere un parere su quanto detto.• Utilizzare domande “aperte” che “costringano” l’interlocutore a
esplicitare il suo punto di vista.
Feedback - “retroazione”, messaggio di ritorno ad un punto di partenza.Dare e ricevere feedback indica un processo comunicativo, verbale e non, attraverso il quale una persona comunica le proprie opinioni, percezioni e sentimenti circa il comportamento di un’altra persona.Il processo di dare e ricevere feedback, nel quale siamo spesso coinvolti inconsapevolmente, è una delle modalità più utili per verificare il nostro impatto sugli altri e apprendere nuovi comportamenti.Tutte le volte che rispondiamo a qualcuno, stiamo dando un feedback.
IL FEEDBACK
SCOPI DEL FEEDBACKRiorientamentoRinforzo
L’efficacia del feedback è supportata da alcune indicazionimetodologiche che favoriscono la comunicazione e la relazionepositiva:
individuare solamente i comportamenti da evidenziare. Non allargare il giudizio alla persona nella sua globalità
fornire osservazioni ancorate a dati e fatti accaduti, riconoscibili e inequivocabili
ESSERE SPECIFICI
ESSERE TEMPESTIVI
fornire le osservazioni senza far passare troppo tempo dai fatti accaduti, quando ancora i comportamenti sono ben presenti nella mente di entrambi
FEEDBACK: LE CONDIZIONI DI EFFICACIA
ESSERE DIRETTI
utilizzare una comunicazione chiara, trasparente, senza “giri diparole”
esprimere con serenità i propri pensieri e sentimenti
UN FEEDBACK PRODUTTIVO
Identificare i problemi di comportamento operativo e di performanceFornire degli esempiIdentificare i risultati attesiCapire le aspettativeControllare la situazionePrendersi il tempo necessario per la preparazione del feedbackAccettare il feedback e rinviare il feedback
Ascoltare attentamenteConsiderare l'intero feedbackCercare di imparare da tutte le esperienze
COME RICEVERE UN FEEDBACK
A. Leigh, M. Maynard, “La perfetta comunicazione”, Lupetti Editore, Milano, 1999.R. Alberti, M. Emmons, “Essere assertivi. Come imparare a farsi rispettare senza prevaricare gli altri”, Il sole 24 ore, Milano, 2003.S. Poertner, K. Massetti Miller, “L’arte di dare e ricevere feedback. Come realizzare un’efficace comunicazione interpersonale per migliorare la performance individuale e di gruppo”, Franco Angeli, Milano, 1999.V. D’Amato, “L’arte del dialogo. Per migliorare la qualità delle nostre comunicazioni e conversazioni, per comprendere meglio noi stessi e gli altri”, Franco Angeli, Milano, 2003.M. Grillo, “Persone difficili. Ovvero come saper trattare e ottenere una comunicazione efficace in famiglia, nel lavoro e con gli amici”, Franco Angeli, Milano, 2003. O. Castayner, “L’assertività espressione di una sana stima di sè”, Cittadella Editrice, Assisi, 1998.
BIBLIOGRAFIA 1/2
E. Schuler, “Le tecniche assertive. Come trattare più efficacemente con gli altri: clienti, fornitori, dipendenti, colleghi e superiori”, Franco Angeli, Milano, 1996.E. Cheli, “Relazioni in armonia. Sviluppare l'intelligenza emotiva e le abilità comunicative per stare meglio con gli altri e con sé stessi. Teorie, tecniche, esercizi, testimonianze”, Franco Angeli, Milano, 2006.G. Visconti, “Comunicare bene. Una chiave per il successo.”, Franco Angeli, Milano, 2006.Magro G., “La comunicazione efficace. Come comunicare con gli altri senza suscitare un vespaio”, Franco Angeli, 2007.Rampin M., “Dì la cosa giusta. Aforismi per una comunicazione efficace”, Ponte alle Grazie, 2007.Sclavi M., “Arte di ascoltare e mondi possibili”, Le Vespe Milano, 2000.
BIBLIOGRAFIA 2/2
FILMOGRAFIA
Mi presenti i tuoi
… gli stili di comunicazione
Sister Act
… sulla capacità di
ascolto come leva per
creare gruppo
Scoprendo Forrester
… per esercitare
empatia
Hitch
… sulla comunicazione persuasiva