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Copia DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE Numero: 27 Data: 14/06/2012 OGGETTO: COMUNICAZIONI INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE ART. 54 E 55 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE L’anno Duemiladodici nel mese di Giugno il giorno Quattordici, alle ore 20:30, nella Sala del Consiglio presso la Sede Municipale, si è riunito il Consiglio Comunale all’appello risultano presenti: Presente Presente FOIETTA FLAVIO S VALBONESI DANIELE N BOATTINI LUCA S RINALDINI MARIALISA N LOMBARDI FLEANA S COMANDINI ANDREA S NERI LUCIANO S BIANDRONNI GIANCARLO S TOSCHI ANGELO N SAMPAOLI FRANCO S LUNGHERINI PIERO S CAMPITELLI FLEANA S MAMBELLI GIOVANNI S VALENTINI ELISA S GUIDI ISABEL N PINI PINO S BRAVACCINI MAURIZIO S TOTALE PRESENTI 13 Sono inoltre presenti gli assessori esterni MICHELACCI FABIO. Partecipa il Segretario Comunale Dott. PUPILLO MARCELLO. Dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità della deliberazione, il Sindaco FOIETTA FLAVIO assume la presidenza e dichiara aperta la seduta. Vengono nominati scrutatori i Consiglieri Comunali: PINI PINO, MAMBELLI GIOVANNI, BRAVACCINI MAURIZIO. COMUNE DI SANTA SOFIA COMUNE DI SANTA SOFIA COMUNE DI SANTA SOFIA Provincia di Forlì - Cesena

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Copia

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Numero: 27 Data: 14/06/2012

OGGETTO: COMUNICAZIONI INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE ART. 54 E 55 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

L’anno Duemiladodici nel mese di Giugno il giorno Quattordici, alle ore 20:30, nella Sala del Consiglio presso la Sede Municipale, si è riunito il Consiglio Comunale all’appello risultano presenti:

Presente PresenteFOIETTA FLAVIO S VALBONESI DANIELE N

BOATTINI LUCA S RINALDINI MARIALISA N

LOMBARDI FLEANA S COMANDINI ANDREA S

NERI LUCIANO S BIANDRONNI GIANCARLO S

TOSCHI ANGELO N SAMPAOLI FRANCO S

LUNGHERINI PIERO S CAMPITELLI FLEANA S

MAMBELLI GIOVANNI S VALENTINI ELISA S

GUIDI ISABEL N PINI PINO S

BRAVACCINI MAURIZIO S TOTALE PRESENTI 13

Sono inoltre presenti gli assessori esterni MICHELACCI FABIO.

Partecipa il Segretario Comunale Dott. PUPILLO MARCELLO.

Dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità della deliberazione, il Sindaco FOIETTA FLAVIO assume la presidenza e dichiara aperta la seduta.

Vengono nominati scrutatori i Consiglieri Comunali: PINI PINO, MAMBELLI GIOVANNI, BRAVACCINI MAURIZIO.

COMUNE DI SANTA SOFIACOMUNE DI SANTA SOFIA Provincia di Forlì - Cesena

COMUNE DI SANTA SOFIAProvincia di Forlì - Cesena

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“COMUNICAZIONI, INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE”

Sindaco: prima di passare ad altri argomenti, volevo informarvi che domani ci sarà un convegno molto importante, organizzato dalla Regione – Servizio Parchi, intitolato “L’Alta Via dei Parchi”, quindi, è un momento di promozione del nostro Parco nazionale, che si terrà domani alle 15, al Centro Culturale. Nella stessa occasione, alle 17, si celebrerà la nascita dell’associazione della Via dei Romei.

Sabato, a mezzogiorno, invece, ci sarà l’inaugurazione del cimitero di San Paolo, ristrutturato a cura del Parco nazionale.

Altro fatto da riferire è che, lunedì, sono iniziati i lavori della Via Nefetti e questo l’avete già visto.

Lunedì, c’è stata a Milano la presentazione della mostra di Giovanna Bellini, nella sede della Provincia di Milano, presente il Vicepresidente dell’Ente e c’erano numerosi santasofiesi, perché l’Auser ha organizzato addirittura un pullman, ma, poi, là, abbiamo incontrato anche tutti i santasofiesi residenti a Milano, quindi, Pretolani, Aleotti, c’era anche Quinto Vecchioni. Si erano radunati tutti per l’occasione e l’insieme dei momenti è stato molto emozionante.

In merito al terremoto, sarà l’Assessore Guidi a illustrare.

Guidi: la Provincia di Forlì-Cesena ci ha chiesto di collaborare per l’accoglienza di bambini, che sono residenti nelle zone terremotate, per cui, abbiamo offerto subito questa disponibilità e arriveranno dal 25 giugno. La difficoltà che hanno questi bambini è quella di non avere luoghi dove fare i centri estivi, dato che, sotto le tende è molto caldo, a casa non possono tornare e le strutture sono inagibili, infatti, né le parrocchie, né le scuole sono in grado di organizzare questi centri. Stamattina, ho incontrato l’Assessore Baravelli, che mi ha detto che, visto che Santa Sofia, soprattutto con il discorso della scuola e dei centri estivi che organizziamo con il CIF, porta avanti tutta questa serie d’iniziative, se non comincia Santa Sofia, forse, anche gli altri non troveranno il coraggio di farlo. Dal 25 giugno, pertanto, arriveranno questi bambini ed è ovvio che la collaborazione sia richiesta un po’ a tutti. I primi ad attivarsi saranno il CIF, che organizzerà il centro estivo e Romagna Acque, che dovrebbe mettere a disposizione la residenza, perché dormiranno e staranno qui e, a tale proposito, l’Assessore doveva interpellare la Presidente di Romagna Acque. Poi, se avremo bisogno, vi contatteremo, tramite il giornalino o, comunque, volantini. In seguito, vedremo come organizzare al meglio questa situazione. In ogni caso, con una cinquantina di questi bambini, inizieremo subito, a rotazione, dal 25 giugno. La zona che ci sarà assegnata è San Felice sul Panaro, quindi, i bambini provengono da lì.

Biandronni: io mi complimento per l’iniziativa, perché, proprio oggi, Fleana ed io ci chiedevamo cosa potevamo fare per aiutare quelle zone terremotate e questa decisione è bella e intelligente. Se ci sarà bisogno, avrete senz’altro il nostro appoggio. Di bambini, più ce ne sono e meglio è, fino a un certo numero, ovviamente. Poi, vedremo, anche per finanziare tutto questo, di trovare un sostegno, con iniziative, che, in qualche modo, possano essere messe in piedi. Noi diamo la piena disponibilità a collaborare.

Guidi: edifici ne abbiamo, poi, occorrerà organizzarci con il personale, che dovrà tenerli, perché, inserirli nel centro estivo significa…

Biandronni: parla fuori microfono, non trascrivibile.

Interruzione audio.

Guidi: sì, adesso partiamo, in pratica, inserendoli in un’iniziativa già organizzata e strutturata, quindi, si dovranno fare quei pasti in più, mettere del personale, la notte, a dormire con loro. Poi, di giorno, c’è il centro estivo, che è organizzato con i pasti e gli educatori ci sono già. Alla fine, si

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tratta di dieci, quindici bambini in più. Poi, andando avanti, vedremo, insieme alla Provincia, come procedere con quest’iniziativa, cercando anche altri volontari.

Foietta: approfitto di questo momento, per comunicare che Biandronni ha terminato la sua missione, almeno ufficialmente, perché, per il mondo della scuola…

Biandronni: dal primo di settembre.

Foietta: dal primo di settembre, quindi, ancora hai da fare, non sei in pensione.

Neri: anch’io sono, naturalmente, d’accordo, anzi, entusiasta di questa iniziativa, ma dobbiamo valutare anche il fatto che diventerà impegnativa. In primo luogo, mi è venuto in mente che, in relazione ai trasporti, si dovrà considerare che ci saranno più persone a muoversi, per cui sarà necessario adeguare il numero dei pullman, il loro orario e, quindi, occorre programmare questi aspetti, in modo adeguato, perché non possiamo inchiodare un’organizzazione già avviata. Vedo che, spesso, rispetto ai bambini, emergono necessità di spostamento e dato che quella dei trasporti è una questione delicata, non vorrei che c’incagliassimo, strada facendo, su altri problemi organizzativi. Della serie, è meglio pensarci prima, in modo da non avere intoppi…

Guidi: quanto ai trasporti, almeno per portarli qua, ci pensa la Provincia, insieme alla Protezione Civile. Noi, comunque, abbiamo anche i pullmini, che sono a disposizione e che, quindi, dovremo incastrare con le altre corse già attive e le uscite che faremo, dovranno tenere conto anche dei numeri in più, però, quando si saprà esattamente quanti sono, non sarà un problema.

Neri: dovremmo organizzare una festa di benvenuto, particolare, adatta ai bambini.

Foietta: l’abbiamo realizzata per i profughi libici, per cui, certo, la faremo anche per loro.

Foietta: Altra comunicazione, martedì, è stata approvata la delibera n. 44 della Giunta, con risoluzione dei contratti di repertorio 600 e 10.664 del 2008, relativi alla concessione di costruzione e gestione della piscina, per inadempimento del concessionario. Questa è la delibera che è stata assunta, era dovuta, non è stata votata all’unanimità, però, è stata approvata, per tutta una serie di motivazioni e anche per seguire il piano, già previsto con il Credito Sportivo, dato che, di pericoli amministrativi e, soprattutto, legali, ce ne sono parecchi. Abbiamo tenuto diverse riunioni, anche recentemente, l’ultima risale a venerdì sera, in cui abbiamo incontrato tutti i legali. Voi sapete che il Comune si affida al Segretario, ma, anche all’Avvocato Mischi, che è qui, proprio per illustrare la situazione e rispondere a eventuali osservazioni. Il Revisore dei Conti, non nella sua veste ufficiale, ha esaminato il problema. Sono intervenuti anche i legali delle parti. L’intera questione è molto delicata e voi conoscete quale fosse la volontà dell’Amministrazione, perché io mi sono sempre mosso in funzione, prima di tutto, di garantire il servizio, poi, di non farci portar via la struttura dal Credito Sportivo. Eventualità, questa, molto facile, anche perché il Comune non può sostenere il mutuo di Accadueo, dato che abbiamo un plafond di soli 4.500 euro l’anno, che, più o meno, corrisponde a un mutuo di 40-50.000 euro, non di più e non certamente di 640.000, cioè, quello che, invece, vuole chiedere il Credito Sportivo. Per cui, a questo punto, se non si avviano certe procedure, il Credito Sportivo ha già individuato, nello Studio Legale Porraro di Roma, il tramite per espropriare il tutto e recuperare il credito, mediante una vendita futura, che avverrà chissà come e quando. L’unico modo per evitare questo, è procedere con tutta una serie di passaggi, così come sono stati concordati, per vedere se il Credito Sportivo rallenta la sua azione forzata di recupero del credito, per almeno tre o quattro mesi, magari, arrivando alla fine dell’anno. In questo modo, dovrebbero venir fuori anche le perizie, chieste più volte dal Consiglio Comunale o, comunque, dall’Amministrazione, all’UTE. Io, domattina, alle 9,15, avrò un incontro a Forlì, con la Dottoressa Massi dell’UTE, proprio per definire la modalità con cui eseguire queste perizie, che dovrebbero servire a migliorare il servizio e a cercare di chiudere alcune questioni con gli attuali

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concessionari. Si arriverà fin dove si potrà, perché, purtroppo, non ci sono molti margini su tali questioni, che, a questo punto, toccano la variabile politica in modo molto limitato, perché, chi dirige la situazione, oggi, è la parte legale, quindi, non è che abbiamo dei binari molto larghi su cui muoverci, dobbiamo usare oculatezza, perché siamo abbastanza costretti. Qui c’è il Segretario, ma, per stasera, ho convocato anche e soprattutto l’Avvocato Mischi, perché so che ci sono osservazioni avanzate da diversi Consiglieri, dirette a chiarire aspetti già affrontati, che abbiamo sostenuto e sosteniamo, perché ci si riferisce ad argomenti ovvii, già presi in considerazione nel nostro programma e altri, che, invece, probabilmente, non potranno esserlo, almeno questo è stato detto. In ogni modo, c’è l’Avvocato Mischi, che potrà darci tutte le risposte del caso e dirci se quelle osservazioni avanzate sono plausibili e se possono produrre risultati. Questo è ciò che vogliamo fare, anche perché, noi ci muoviamo in maniera molto professionale. Chi non conosce la situazione, può consultare gli atti, anzi, io ho anche suggerito, data la particolarità e l’importanza del problema, l’eventuale costituzione di una commissione consiliare, composta di membri della maggioranza e della minoranza, per verificare come si è evoluta questa vicenda, perché ci si può anche non fidare del Sindaco! Benissimo, chi vuole, si accerti e, poi, si pronunci, dato che, non c’è niente di peggio che esprimersi sul sentito dire! La raccolta delle firme si può organizzare anche dal fornaio, per qualsiasi finalità, ma questi sono argomenti molto seri e quando si firma e si affermano certe ragioni, occorre sapere esattamente di cosa si parla. Non siamo dei dilettanti, perché qui non ci possiamo permettere di esserlo, dato che stiamo lavorando con soldi pubblici. La situazione è molto delicata e, quindi, la preoccupazione mia, dell’Amministrazione e della Giunta, è assolutamente quella di salvaguardare non solo il sottoscritto e gli Assessori ma tutti i Consiglieri, perché, se un domani saranno chiamati a votare, se sbagliano, rischiano problemi di natura personale. Questo, lo ripeto per l’ennesima volta, poi, ognuno si assuma le proprie responsabilità e si muova come ritiene opportuno, però, io ho l’obbligo di mettervi in guardia e non sulla base delle mie convinzioni, ma, alla luce dei consigli di professionisti, cui ci siamo affidati, cioè, dei legali, che sanno come gestire queste situazioni, quindi, noi siamo i loro portavoce. Se, adesso, qualcuno del Consiglio vuole illustrare quali sono le problematiche, qui c’è chi può rispondere adeguatamente.

Interruzione audio.

Foietta: (…) con undici firme, io penso ci sia qualcuno, tra coloro che hanno sostenuto la raccolta, che voglia esporre la propria opinione, altrimenti non l’avrebbe fatto.

Interruzione audio.

Foietta: (…) perché non ci vogliamo tornare sopra cinquanta volte, visto che abbiamo tenuto un numero smisurato di riunioni e si ritorna sempre sulle stesse questioni. Una volta dato un programma, quello deve essere, a mio parere, poi, se ne volete discutere…

Segretario: la delibera, chiaramente, è a disposizione. Non è stata pubblicata stamattina, ma, lo sarà domani, perché, oggi, gli impegni mi hanno richiesto a Galeata. In ogni caso, l’atto spiega, in modo chiaro, tutto l’iter che è stato seguito e anche le altre delibere che sono qui, saranno notificate e sottoposte all’attenzione di chi ha interesse a tutelarsi. Aggiungo che la decisione contenuta in quell’atto non è competenza del Consiglio, ma della Giunta, che ha deliberato martedì, con una votazione a maggioranza. Ripeto che la delibera di Giunta è a disposizione di tutti, dei Consiglieri, come dei cittadini e in quella si riporta un po’ tutto il percorso di questa vicenda. Il Comune ha deliberato in quel modo, poi, chiaramente, la discussione politica può essere quanto più ampia possibile.

Campitelli: scusi Segretario, dato che sarà pubblicata domani, infatti, oggi, l’ho cercata e non l’ho trovata, è possibile, stasera, averne una fotocopia? Intanto, posso intervenire? Bene, vorrei chiarire che tipo d’incontro c’è stato questa mattina, tra me il Sindaco e Valbonesi. Siamo andati, semplicemente, a protocollare e consegnare il documento, perché io sono sempre stata abituata a

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lavorare in maniera chiara e trasparente e, quindi, non volevo consegnare il documento all’ultimo momento, vale a dire, questa sera. Poi, è chiaro che ci siamo confrontati, però, ritengo che la discussione debba svolgersi in questa sede. Come ho detto stamattina, non siamo stati noi della minoranza a elaborare il documento, ma, abbiamo ritenuto di sottoscriverlo, perché ne condividevamo la sostanza, quindi, potrei benissimo andare avanti anch’io, però, inviterei gli autori del documento a intervenire, altrimenti, non c’è problema, possiamo farlo noi.

Neri: io so che Daniele Valbonesi è a Firenze e ci resterà tutta la notte, per motivi di lavoro, perciò, non può essere stasera in Consiglio Comunale e, quindi, provo a sostituirlo. Parto da un aneddoto personale. Nella mia carriera di Sindaco e di Amministratore pubblico, io ho subito diversi processi e, in tanti casi, mi sono dovuto difendere, perché sono stato denunciato e, quindi, ovviamente, mi sono dovuto attrezzare per tutelarmi. In un’occasione, però, mi sono trovato nelle condizioni di denunciare, ma, per la verità, non ne avevo nessuna voglia e, quindi, avevo dato mandato al mio legale di lasciar stare, richiedendo, semplicemente, alla controparte pubbliche scuse. Poi, dato che queste ultime non arrivavano, dopo un altro lungo periodo di riflessione, ho dovuto procedere, perché la controparte non mostrava neanche il minimo segnale di ravvedimento. Dico questo, perché, non mi risulta che ci sia l’obbligo di innescare dei percorsi di denunce, come verranno fuori domani, se noi procederemo con un atteggiamento di contrasto pieno, nei confronti della controparte. A me, personalmente, anche l’annotazione del Segretario sulla delibera di Giunta, interessa relativamente, perché, quanto alla stessa, l’unica differenza era se scegliere la via consensuale o quella unilaterale. Per il resto, è evidente che, comunque, Accadueo non è nelle condizioni di gestire la piscina, perciò, a me, della delibera di Giunta, proprio, non importa niente e, anche nell’incontro di stamattina, Valbonesi non credo sia entrato nel merito di quell’atto, che non era l’oggetto della discussione…

Foietta: parla fuori microfono, non trascrivibile.

Neri: va beh. In ogni caso, la delibera di Giunta avrà un suo iter ma Lungherini ed io abbiamo solo evidenziato che avremmo preferito ci fosse stata una rescissione consensuale. In altre parole, invece d’innescare un meccanismo di denunce e controdenunce, riteniamo sia più opportuno tentare una transazione. Sebbene la mia esperienza non sia molto vasta in campo legale e, anche se l’Avvocato non sarà d’accordo, perché, ovviamente, la sua professione lo obbliga ad avere un’altra posizione, rimango dell’opinione che sia sempre meglio un brutto accordo oggi, che una causa vinta fra tre anni.

Foietta: parla fuori microfono, non trascrivibile.

Neri: ti ripeto, ho vissuto questa situazione a livello personale, quando ho dovuto decidere io se denunciare o no qualcuno, quindi…

Foietta: Luciano, scusa, c’è un fatto che mi dispiace e che non si verifica solo adesso, ma, in tutti questi anni, chi ha voluto cercare di mantenere sul filo le azioni del Comune, in maniera retta, è passato per il cattivo di turno, mentre qualcun altro si pavoneggiava, annunciando iniziative e illudendo la gente. Quando il sottoscritto cercava di ridimensionare le aspettative, perché non sono un legale, ma un po’ di esperienza ce l’ho e so che, per raggiungere certi obiettivi, si devono seguire determinati iter, non c’era Pupillo, ma la Dottoressa Iocca, i legali li avevamo e a loro chiedevo conforto, ma, alla fine, ho sempre svolto il ruolo del cattivo, mentre, invece, cercavo di mantenere ogni azione entro parametri corretti. Tra l’altro, se fossimo stati più decisi, determinati e seri, sì, anche seri, probabilmente, non ci troveremmo in questa situazione. Se si vuole continuare a far passare il Sindaco come il cattivo di turno, vi dico subito che non ci sto, riguardo a questa vicenda e, poi, c’è caso che venga fuori qualcosa di più grave. Questo è un avviso, perché è ora di finirla che ci sia chi si vanta e qualcun altro debba essere il cattivo, insomma, io delle sputtanate per il paese non ne voglio. D’accordo? Quando è stato il momento di aiutare l’ho fatto, perché mi sembrava un

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dovere, però, nel momento in cui è stato necessario dire no, ho anche detto no e, magari fossi stato più deciso, probabilmente, sarebbe stato meglio. Per cui, quando il T.I.F. dice che il Comune ha sbagliato, forse è vero e ho sbagliato anch’io, perché dovevo essere più determinato su certe questioni.

Neri: provo ad andare avanti? Riparto da dove ero arrivato. L’Amministrazione comunale, sicuramente, in questo momento è in una posizione di forza, nei confronti della controparte, tant’è che, con motivazioni anche consistenti, è approdata alla rescissione unilaterale della concessione. In questo caso, l’Amministrazione ha portato avanti, con determinazione, una posizione e, vista, complessivamente, la situazione, obiettivamente, è in una condizione di forza, ma è proprio in virtù di questa che, io credo, l’Amministrazione abbia la possibilità di scegliere se proporre o valutare una proposta di transazione, che può arrivare dalla controparte, piuttosto che innescare un meccanismo, che ci farebbe procedere in un percorso dagli esiti incerti. Non è che, scegliendo una strada, raccoglieremmo soltanto rose e fiori e dall’altra parte troveremmo tutte spine, entrambi i percorsi hanno delle incognite e, quindi, a questo punto, probabilmente, penso sarebbe saggio prendere in considerazione delle ipotesi transattive. Poi, nel documento si fa riferimento alle altre variabili che erano state messe in campo, dalla disponibilità di imprenditori a comprare parti dell’immobile, che è di proprietà di Point Break, alle ipotesi di modifiche societarie, quindi, mi sembra di capire, d’intravvedere, che la controparte ha, comunque, tentato di delineare un percorso finalizzato ad uscire da questa situazione e, quindi, considerate le buone intenzioni esternate da Accadueo e Point Break, credo ci possano essere gli spazi per risolvere una questione, che rimane, comunque, molto ingarbugliata.

Bravaccini: le buone intenzioni, dal mio punto di vista, finora le ha messe il Comune.

Neri: cioè?

Bravaccini: come ha detto il Sindaco, noi siamo invischiati in questa situazione, perché, finora, il Comune è stato buono, nel senso che, ha evitato di penalizzare la controparte. Non vorrei che, continuando così, rischiassimo di essere danneggiati noi. Occorre sia chiaro che il Comune non è che sia stato cattivo, ma ha fatto il buono.

Neri: io, invece, dico tranquillamente che ho l’impressione che il Comune, finora, abbia fatto tutto quello che doveva…

Bravaccini: ha fatto di più, perché se l’Amministrazione avesse applicato il Regolamento alla lettera, noi non ci saremmo trovati a questo punto. Se il Comune si è comportato in questo modo, è stato perché li conosceva, perché ci ha creduto, ma ha fatto di più di quel che doveva e, in qualche modo, per questo, si è anche compromesso, a mio parere. Non è che Accadueo ci viene incontro, semmai è il contrario.

Neri: da un punto di vista generale, non è questo il problema, nel senso che io sto dicendo che il Comune ha portato avanti questa situazione, in modo molto preciso e determinato, tant’è che, le posizioni, adesso, sono estremamente chiare. Io, però, rimango, ad ora, convinto del fatto che, comunque, l’obbligo di procedere in un percorso in cui, da domani, ci troviamo di fronte sette o otto posizioni diverse, che, automaticamente, diventeranno la controparte del Comune, non so fino a che punto possa giovarci. Poi, non sono mica qui a dire che la transazione la debba portare avanti Neri, non ritengo di averne le competenze. Ci sono delle figure professionali, sicuramente, in grado di fare una transazione che tenga conto degli interessi del Comune ed io non ho alcun problema nell’affermare che, in tale accordo, sia il Comune, la parte che ci deve guadagnare. In ogni caso, considerati i punti interrogativi e le incognite, che rimangono comunque nella gestione di questa struttura, non vedo dove possa ravvisarsi un qualche elemento ostativo ad aprire una verifica concreta sulla possibilità di una transazione sostenibile. Per cui, se decidessimo di fare intraprendere ai nostri legali tale percorso, a mio avviso, sarebbe la scelta più semplice e lineare, anche perché

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l’obiettivo è quello di riaprire la struttura, nel più breve tempo possibile e una condizione che potrebbe aiutare tale risultato, sarebbe quella di evitare di aprire contenziosi con l’attuale gestore. Questo, poi, non toglie che rimangano aperti tutti i problemi con il Credito Sportivo, con il nuovo gestore da individuare, con il bando per trovare il nuovo gestore definitivo, ma, io non vedo, in questo documento, alcun elemento di critica all’azione dell’Amministrazione. La riflessione che si pone al Consiglio è quella di verificare se, oggi, sia conveniente per il Comune andare avanti in un percorso, che ci porta in causa con tutta la controparte, che è, tra l’altro, anche variegata e con posizioni molto diversificate, oppure, se sia opportuno, per l’Amministrazione, valutare delle proposte di transazione avanzate dalla controparte.

Biandronni: io capisco che la situazione sia un po’ complessa, perché ci si presentano due ragionamenti, uno è politico e l’altro entra nel merito della questione. A tale proposito, poi, dovremo fare delle domande all’Avvocato, che chiamo sempre Misci, ma mi hanno detto che il cognome è Mischi, per cui, mi scuso fin d’ora, perché quando comincio a sbagliare, continuo imperterrito. In ogni caso, quanto alla parte politica, a noi non interessa quella che sembra essere un’evidente divaricazione della maggioranza, perché, il nodo non dovrebbe essere questo. Se ciò che noi chiediamo, con questo documento, fosse condiviso dal Sindaco, probabilmente, non ci sarebbe stato bisogno di portarlo, perciò si sarebbe trovata, all’interno della Giunta, una posizione unanime, per seguire un percorso, sul quale ci saremmo confrontati. Io non vi voglio mettere in difficoltà, perché m’interessa vedere se riusciamo a risolvere questa situazione, però, vorremmo rilevare che questa storia non possiamo fingere che non ci sia. Detto questo, chiarisco il motivo per cui abbiamo firmato, mentre, l’altra volta, siamo partiti con un documento diverso, che noi abbiamo criticato, perché non ne sapevamo niente. Stavolta, invece, abbiamo avuto l’opportunità di leggerlo e ponderarlo. Io ritorno al concetto di fondo, sulla cui linea noi ci siamo mossi, che è stata quella di vedere se era possibile trovare una soluzione soddisfacente a quest’operazione, senza bisogno di entrare in causa e che si iniziassero le procedure di fallimento, anche perché non si sa come finirà la vicenda, quindi, noi vogliamo capire se si risolve, salvaguardando gli interessi di tutti, quelli del Comune e del gestore della piscina. L’altra volta era capitato che, a seguito di quella proposta, erano emerse diverse osservazioni, che sembrano superate, almeno in parte. Il Sindaco aveva chiesto che qualcuno s’impegnasse direttamente. Milanesi ha dato la disponibilità a prendere una parte, un altro privato, citato nel documento, è pronto a impegnarsi con un secondo intervento, quindi, da un lato, il debito diminuirebbe e dall’altro, c’era un altro elemento che fungeva da ostacolo e cioè che la banca poneva problemi in relazione all’ipoteca. Per cui, se tutto corrisponde al vero, perché, noi ci muoviamo sempre per ipotesi, ma, mi auguro che gli accordi ci siano stati, con questo documento, noi avremmo due privati che vanno a ridurre il debito e che consentono la fattibilità dell’operazione di rientro, quindi, la banca toglie l’ipoteca dal fabbricato, con una parte dei soldi che ci mette Milanesi e, perciò, viene meno il problema del mancato acquisto. Un’altra ipotesi, presentata per accelerare i tempi, che fa parte delle domande che dobbiamo porre, in merito al documento, è che, invece di acquisire in comune, per una cifra x, da valutare ad opera dell’Ufficio Tecnico Erariale, quella parte di fabbricato che chiamiamo “il passaggio”, si potrebbe stimare una serie d’interventi, che l’attuale gestore ha realizzato, che sono andati oltre la convenzione che aveva stipulato con il Comune, per esempio: le macchine che sono presenti, un potenziamento dell’impianto termico e altro ancora, elencato nel documento. Dopodiché, il Comune subentrerebbe, comprando tutto questo, ma, bisogna capire se è fattibile o no. Ecco la domanda e, in compenso, concederebbe il diritto di passaggio, per un certo numero di anni, che qui, è detto gratuito, poi, non so se si risolva con gli acquisti, in ogni caso, occorrerà trovare un accordo con il gestore. Il Comune compra beni e interventi, effettivamente, esistenti e che saranno stimati, non voglio essere io a valutarli, ma ci sono e, quindi, se tutto questo avviene, si eviterebbe l’istanza di fallimento, perché, alla fine, si pagano i debiti, con l’accordo fra i privati, una fetta di fabbricato, in parte sarebbe acquisita da Milanesi e, nell’altra, ci sarebbe questo accesso, “il passaggio”, poi, la banca toglie l’ipoteca e c’è l’intervento

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di un altro privato, con un’acquisizione. Se tale progetto va in porto, pare che la situazione si risolva, allora, la mia domanda qual è? E’ possibile perseguire questa linea? Se la risposta fosse positiva, noi saremmo contenti di arrivare a questa soluzione. La mia domanda, quindi, è abbastanza chiara, lei, Avvocato, ha letto il documento che abbiamo sottoscritto? In fondo, c’è anche una domanda, con cui si chiede di riferire sull’attendibilità dell’allegato 1 e creare le condizioni, vale a dire, incontrare i legali. Se, pertanto, non ci sono altri interventi, intesi a precisare quanto ho esposto, lei, a questo punto, dovrebbe rispondere a domande quali: se, dal punto di vista tecnico, queste operazioni sono fattibili e se il Comune, con un intervento finanziario sostenibile, possa acquisire quei beni, riconosciuto che è vero che gli stessi rappresentano un impegno affrontato dal gestore, al di là della convenzione stipulata con l’Amministrazione. Per cui, se con un intervento, entro il limite delle risorse finanziarie che il Comune è in grado di mettere a disposizione, che, mi pareva di aver capito si aggirassero attorno ai 250.000 euro, cui si aggiunge quello dei privati, si riesce a sistemare tutta la faccenda, ben venga! Questo è il nostro ragionamento, ma io credo sia anche l’intenzione del Sindaco, me lo auguro, a meno che non si siano verificati fatti che io non so.

Michelacci: l’intenzione di risolvere, nella maniera più positiva per tutti, con meno morti e feriti, credo sia nella volontà di ciascuno di noi, Consiglio Comunale in primis, Sindaco e compagnia bella. In ogni caso, in qualità di Assessore esterno di questa Amministrazione, indicato dal Partito Democratico e fiduciato dal Sindaco, sono legittimato a interventi di natura tecnica e intendo ribadirlo, quindi, vorrei apportare anche il mio umile contributo a questa vicenda. Ho scritto quattro righe, così, a braccio, prima di venire e, potrei aver commesso degli errori, ma, intendo leggervele: “Ad oggi, 14.6.2012, il documento firmato dai Consiglieri di maggioranza, in parte e di minoranza, non mi è ancora stato fatto vedere. Mi sono giunte voci, che tale documento circolava già dalla settimana scorsa, quindi, ancor prima della Giunta di martedì 12,” perciò, in Giunta, questo documento non è passato. Scusa Biandronni, ti porto via la parte politica dell’opposizione, mi dispiace…

Quel documento è stato fatto visionare al Sindaco solo questa mattina,” quindi, gli animi li accendo io, stasera, “all’Assessore esterno, solo ora, alle ore 9, da parte dell’Avvocato Mischi, che mi ha fatto una fotocopia.” D’accordo? “Se ciò che mi è stato riferito, da Consiglieri, sia di maggioranza, sia di minoranza”, perché, comunque, siamo cittadini di Santa Sofia e, fra noi, parliamo, “l’Assessore alle Attività Produttive, nonché Consigliere, ha portato a spasso tale documento, omettendo, in taluni casi, di essere il principale propositore, anzi, dicendo che non aveva conoscenza neppure del contenuto, fino a che non l’ha firmato.” Quando? Chiedo io. “Anche questa sera, come visto, ne era sprovvisto”, cioè, non aveva con sé il documento, quindi, può darsi, che abbia anche ragione. “Al Consigliere Valbonesi”, ora assente per motivi di lavoro, “in un dibattito sulla vicenda, che abbiamo avuto oggi pomeriggio, ho lamentato questa mancanza. Solo informalmente ho ricevuto, da esponenti della minoranza, la possibilità di visionare il documento,” fatto gravissimo, credo, “che, per correttezza, non ho accettato.” Ho detto: “grazie, non mi serve”. “Per farla breve e non dilungarmi troppo”, perché di chiacchiere ne sono state fatte tante su quest’argomento, oltremisura, anche e fuori luogo, spesso, “sono a porre alcune domande: siamo sicuri che tutti i Consiglieri, chiamati a esprimersi sulla vicenda, stiano facendo, esclusivamente, gl’interessi della comunità?” Il quesito potrebbe essere legittimo, oppure no, non lo so. “Ciò che si sta, insistentemente, sotto forme diverse, portando avanti è nell’interesse di tutti o di pochi?” E’ un’altra domanda che mi pongo. “Credo sia ora di chiarire tanti lati oscuri di questa vicenda, altrimenti, arriveremmo alla stregua di Galeata.” Questo è un mio punto di vista personale. “Avrei voluto essere più incisivo, da un punto di vista tecnico, ma del documento presentato, in qualità di Assessore esterno…”

………: voce fuori microfono, non trascrivibile.

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Michelacci: perché il PD è il Partito Democratico, se, poi, quello di Santa Sofia è il Partito del “fasem tut da noun” (*), non ha niente a che vedere con il PD nazionale e provinciale, che sono realtà diverse. In ogni caso, non compete a me, sollevare queste obiezioni. Gli scontri politici, che riguardano il Partito Democratico, si terranno in altre sedi. “A me spetta, esclusivamente, il compito di svolgere le funzioni assegnatemi, nel miglior modo possibile, con limitazioni tecnico-amministrative e legali vigenti”, nel senso che, le nostre azioni hanno limiti dettati dalle leggi e ciò che queste non ci permettono, non si fa, “nel rispetto di tutti i cittadini di Santa Sofia,” tutti,”quindi, con pari dignità sociale, culturale, eccetera.” Riprendiamo anche la Costituzione, visto che ci siamo. Con questo chiudo il mio intervento, citando una frase di commiato, che ci ha insegnato un amico e cioè: “con la stima che ognuno si merita”. Aggiungo, rivolgendomi a Biandronni, che nessuno ha detto ad Accadueo di intervenire oltre il dovuto. Se hanno costruito più di quanto pattuito, non glielo ha mica ordinato il dottore! I debiti, con quella cifra, si ripagano solo in parte. Poi, chi non è contento, se la situazione si conclude positivamente? Tutti! Se la questione potesse risolversi, in breve tempo, saremmo felici e andremmo a farci il nostro aperitivo al bar, a festeggiare l’avvenimento “e tutti vissero felici e contenti”, come nella favola di Biancaneve, in cui arriva il principe, eccetera. Chi è che non vuole un lieto fine, per questa vicenda? Quando, però, non ci può essere, occorre valutare la possibilità che, davanti, ti appaia un mostro, affinché, poi, il principe azzurro venga a baciarti, per risvegliarti. D’accordo? Con questo, ho finito il mio intervento.

Mischi: voi non mi conoscete, quindi, pensate io sia un avvocato, come la maggior parte dei miei colleghi, che vive guadagnando, facendo tante cause. Vi devo, purtroppo, smentire, da questo punto di vista, mi guadagno da vivere offrendo consulenza. Il mio obiettivo primario non è fare cause, ma, trovare il modo di evitarle preventivamente, quindi, l’approccio con il quale mi sono dedicato a seguire il Comune in questa vicenda, non è quello in cui ci si sfregano le mani e si dice “ah che bello, decidiamo quante cause fare, prima l’una, poi, l’altra e cominciamo a sparare e vedrai che qualcosa con cui lavorare lo portiamo a casa”. No, capiamoci bene su questo, l’obiettivo che il Comune credo debba perseguire, è quello di avere una piscina aperta e funzionante e, allo stato attuale, il gestore ha dimostrato di essere incapace, prendiamone atto, punto e basta. Sul perché lo sia, possiamo discuterne, però, il dato di fatto è che il gestore è incapace. Dal momento in cui esiste un contratto, tra il Comune e il gestore, c’è un accordo, per cui ognuno deve fare la propria parte. Il Comune ha adempiuto ai suoi obblighi, mettendoci i soldi, 800.000 euro circa, per finanziare la costruzione della piscina. Il gestore doveva rispondere, accendendo il mutuo con il Credito Sportivo, per finanziare il resto della piscina, attivare la stessa, gestirla e tenerla in piedi. Il contratto ha una durata di cinquant’anni, erano venticinque, ma è stato il gestore a chiedere di raddoppiare il periodo, perché, così, quadravano meglio i suoi conti. Siamo arrivati al quarto anno ed è già a gambe all’aria. Per cui, se il gestore, dopo quattro anni, è riuscito a non pagare un soldo al Credito Sportivo, dal quale ha avuto 538.000 euro, ha tenuto lo stesso comportamento nei confronti del Comune, cui non ha versato neanche il canone, ma, dal quale ha ricevuto 800.000 euro, non ha pagato i costruttori e ha debiti, in giro, per 600.000 euro, questo risulta dal bilancio di Accadueo, non ha pagato le utenze, cioè la luce, l’acqua, il gas. Poi, non ha versato neanche i premi di assicurazione e, a tale proposito, vorrei rilevare, che il gestore ha sospeso i pagamenti delle polizze assicurative, non solo per il fabbricato, ma anche per la sicurezza degli utenti della piscina e questo è accaduto da novembre. Per cui, di fronte a un gestore che ha amministrato l’attività con questi numeri, il Comune, a vostro giudizio, doveva decidere per una risoluzione consensuale? Poteva muoversi solo con una risoluzione in danno del gestore. La scelta della risoluzione consensuale del contratto è possibile solo quando i contraenti vanno d’accordo ed entrambi trovano vantaggioso separarsi, ma nessuno dei due ha qualcosa da rimproverare all’altro. In questo caso, invece, ci troviamo di fronte il Comune che ha fatto la propria parte e un gestore che ha mancato ai propri obblighi. Per cui, la risoluzione in danno del gestore era un atto dovuto, poi, possiamo discutere se l’abbiamo fatto a tempo debito o se sarebbe stato opportuno procedere un anno fa, in ogni caso, è

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una realtà che, martedì scorso, è stato deliberato. La risoluzione del contratto è il passaggio, se volete, doloroso ma necessario, per trovare un altro gestore, perché, se non togliamo di mezzo quello attuale, che, per di più, non è in grado di tenere aperta la piscina, ovviamente, non ci potrà essere nessun altro che subentri. Con Accadueo, una volta risolto il contratto, occorrerà sedersi a un tavolo di negoziato, ove si farà il conto dei danni, da una parte e dall’altra. Nel momento in cui l’Amministrazione dice “Tu, gestore non sei stato all’altezza, non hai onorato la parte delle tue obbligazioni contrattuali, per cui, mi hai procurato un danno”, qual è il danno che subisce il Comune, a vostro parere?

………: voce fuori microfono, non trascrivibile.

Mischi: il danno più grosso che subisce il Comune è che, se il Credito Sportivo, che deve avere da Accadueo 538.000 euro di capitale, che sono diventati 640.000, a causa delle rate non pagate, tra interessi, mora e tutto il resto e che ha l’ipoteca sulla piscina, domani mattina, pretendesse indietro i soldi. Dato che, poco ha a che fare con l’interesse pubblico della piscina di Santa Sofia e, quindi, la metterebbe all’asta e a comprarla, non credo ci sarebbe la fila, anzi, probabilmente, l’asta andrebbe deserta, nella prima e forse anche nella seconda seduta. Attenzione, se quella piscina andasse all’asta, per, poi, essere venduta, supponiamo, a 300.000 euro, il risultato finale sarebbe, non solo, che il Comune non avrebbe più la piscina, ma, dovrebbe continuare a pagare 800.000 euro di debiti, per una piscina che non c’è più. Se, pertanto, dovesse accadere tutto questo, il danno per il Comune varrebbe un sacco di soldi. Per cui, se l’Amministrazione non avesse deliberato la risoluzione del contratto in danno e, domani mattina, si fosse verificato tale scenario, la Corte dei Conti avrebbe chiesto il risarcimento a chi a preso queste decisioni. Tutti i danni che ha subito il Comune e che Accadueo non è in grado di pagare, perché, tanto, fallirà a breve, la Corte dei Conti li chiede agli Amministratori di questo Comune, che non hanno preso le decisioni al momento giusto. Questa è la preoccupazione che dobbiamo avere, quando scegliamo dove andare e come fare. Qui, in ballo, c’è il rischio di danno, di un valore economico veramente esagerato. In ogni caso, ci dovremmo sedere, attorno a un tavolo, con il gestore, per stabilire la qualità e la quantità del danno da parte nostra e loro. La controparte, sicuramente, dirà che ha costruito una piscina che vale molto di più, che dentro ci sono macchine, attrezzature, che c’è un impianto che vale una determinata somma, d’accordo? Diciamo che questo valore in più, potrebbe raggiungere la cifra di 350-400.000 euro, perché di tali somme finora si è parlato. Benissimo, anche ammesso che questo valore sia vero, cosa che ancora nessuno ha accertato, ma diamolo per buono, in questo momento, sull’altro piatto della bilancia, bisogna metterci il danno che ha subito il Comune, che, a oggi, ammonta a 100.000 euro di canoni non ancora incassati. Cifra che ho arrotondato, perché, in realtà, sarebbero 87.000 e, aggiungendo gli interessi, arriviamo a 92.000 euro. In ogni caso, a questo valore economico certo, bisogna aggiungere il danno derivante dal fatto che la piscina starà chiusa, che qualcun altro la dovrà gestire e questo soggetto, speriamo che venga e accetti le stesse condizioni del contratto che, originariamente, sottoscrisse Accadueo. Se il futuro gestore pretendesse dei soldi o una riduzione del canone o una posticipazione del pagamento dello stesso, anche questo diventerebbe un danno per il Comune. Ci siamo sul concetto? Poi, ancora, la piscina, in base al contratto, doveva costare quasi 2.000.000, secondo il bilancio di Accadueo, è costata 1.750.000, allora, se hanno speso 250.000 euro in meno, questi soldi dove sono? Attenzione, tale valore di 250.000 euro è un danno del Comune? Può darsi, non lo so, però, se l’obiettivo primario è riaprire la piscina…

Biandronni: è costata di meno, non di più.

Mischi: è venuta a costare di meno. Quando si è stipulato il contratto tra il Comune e il gestore, quest’ultimo ha affermato che, inizialmente, avrebbe costruito una piscina da 1.600.000 euro. Poi, c’è stato un secondo contratto, in cui il gestore ha chiesto di prolungare la durata da venticinque a cinquant’anni, promettendo di realizzare una piscina più bella, con la costruzione della sala degli attrezzi, sopra la vasca. Tale parte in più, aumentava la spesa fino a 2.000.000, questo era da

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contratto. Dal bilancio di Accadueo, al 31 dicembre 2011, risulta che la piscina è contabilizzata per 1.750.000, quindi, mancano 250.000 euro. Per cui, dalla parte del Comune, dovrei dire al gestore che ha costruito per 250.000 euro in meno e se, oggi, mi viene a chiedere dei soldi, per il maggior valore che ha la sua piscina, io parto da 250.000 euro in meno, questo è il punto. Quando, pertanto, il gestore ipotizza che, forse, la piscina avrebbe un maggior valore di circa 400.000, io a quella somma detraggo 250.000 euro, meno 100.000, che sono i canoni che deve avere il Comune e, a questo punto, voi capite che “non c’è troppa trippa per gatti”, qui. Questi ragionamenti, comunque, si faranno quando si aprirà la trattativa sui danni, da una parte e dall’altra, che si potrà chiudere in due modi: o andiamo in causa, o facciamo una transazione. Quello sarà il momento in cui potrà nascere la transazione, solo sul dare e sull’avere. Nel frattempo, però, l’obiettivo primario è riaprire la piscina, quindi, martedì è stata deliberata la risoluzione del contratto, domani o il giorno dopo, questa decisione sarà comunicata agli interessati, quindi, anche loro ne avranno, ufficialmente, conoscenza. Dopodiché, bisognerà, solamente, andare a fare l’inventario dei beni presenti all’interno della piscina e, una volta che il Comune l’avrà presa in carico, dal giorno dopo, potrà affidare la gestione a qualcun altro, con il quale stipulerà un nuovo contratto. In parallelo, farà il negoziato con Accadueo, per discutere sul dare e l’avere di ciascuna parte e, poi, vedremo quale sarà la cifra finale. Questo è il percorso da seguire, perciò, l’invito che ho trovato scritto in questo documento, di avviare una trattativa, eccetera, era già nelle cose. Il punto su cui, forse, non ci capiamo è che non si inizia a trattare il valore economico, da una parte e dall’altra, senza aver prima fatto i passi giusti, che erano, necessariamente, la risoluzione del contratto, in danno, purtroppo, non consensualmente. Questo è il meccanismo. Tutto quello che accadrà in futuro, vale a dire, dove andremo, dove arriveremo, saranno questioni di carattere economico. Poi, è chiaro che a tutti i cittadini di Santa Sofia farebbe piacere che l’attuale gestore non andasse in fallimento, sono convinto anch’io, perché siete tutti dello stesso paese, vi conoscete, siete cresciuti insieme e magari, da ragazzini, avete frequentato la stessa scuola, quindi, immagino che nessuno voglia augurare la disfatta all’iniziativa di qualcuno, che si è messo in moto con intenzioni imprenditoriali! Il fatto è che non si possono spendere soldi pubblici, per salvare un’impresa, che non sta in piedi con i numeri. Siamo in un Paese in cui, un’azienda, che non è in grado di onorare i propri impegni, fallisce e, se il sistema economico sia giusto o sbagliato, possiamo discuterlo, però, funziona così. A tale proposito, vorrei chiarirvi che, dal bilancio del 2011, emerge che Accadueo ha una perdita di esercizio di 200.000 euro, circa, per cui, la gestione ordinaria dell’esercizio 2011 conta un meno 200.000 euro, allora, se un’impresa vale questo risultato, dobbiamo dirle che le daremo 200.000 euro di soldi pubblici, per farla stare in piedi per un altro anno? Non si può fare una cosa del genere. Aggiungo un ulteriore passaggio, in un’operazione come questa, di concessione di costruzione e gestione, quando si fecero i conti, all’inizio, si predispose un business plan, documento nel quale si calcola quanti saranno i costi e le entrate. Dato che il contratto, in prima istanza, doveva durare venticinque anni, ma a seguito di un successivo accordo, è stato portato a cinquanta, l’equilibrio dell’operazione deve essere visto nell’arco temporale. I primi anni sono, necessariamente, sempre di perdite, nel business plan è sempre così, non esiste che si guadagni già dal primo anno, dopo aver speso due milioni, per costruire la piscina. L’equilibrio del bilancio e dell’operazione sta in piedi dopo un po’ di anni, perciò, dopo aver iniziato a estinguere il debito, pagare le rate, le entrate aumentano, i costi di gestione si riducono e, gradualmente, si comincia a guadagnare. Nell’arco dei venticinque, poi, diventati cinquant’anni, se i conti sono stati fatti correttamente, il bilancio deve quadrare e l’operazione intrapresa guadagna. Io devo partire dall’assunto, che chi ha avviato quest’impresa, l’abbia fatto per guadagnare e, se oggi, dopo quattro anni, lamenta di non starci più dentro e che vanno a gambe all’aria, devo concludere che i conti erano sbagliati, fin dall’inizio, o che, forse, la gestione è stata meno curata del dovuto. Se, pertanto, una o entrambe le ragioni sono vere, non si può spendere denaro pubblico, per salvare un’azienda così. Il tempo dell’IRI è finito e aggiungo che se il Comune deliberasse di spendere denaro pubblico, per salvare un’azienda in rotta di fallimento, sarebbe un danno erariale grosso, che dovreste pagare tutti voi. Se, pertanto, il vostro

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approccio al problema e quello di salvare a tutti i costi Accadueo, per le vostre ragioni affettive, Signori, questo è un orientamento pericoloso, perché rischiate di pagarne le conseguenze. Tutti coloro che deliberano di spendere soldi pubblici, con questa finalità, si espongono all’eventualità, poi, di doverli restituire al Comune. Per cui, anche se nessuno vuole che Accadueo fallisca, non si può addossare al Comune la responsabilità del fatto che la stessa abbia preso 538.000 euro dal Credito Sportivo e non abbia pagato neanche la prima rata del mutuo, seminando 600.000 euro di debiti nei confronti dei fornitori, questa condotta può essere imputata solo al gestore, quindi, per quanta buona volontà ci possa mettere il Comune su questa partita, non ci sono alternative. L’ultimo punto riguarda l’operazione acquisto palazzina di fianco, considerata come la soluzione del problema, perché genererebbe liquidità, eccetera. Per il Comune, quest’ipotesi d’intervento presenta due aspetti delicati, che sono: 1) il proprietario della palazzina si chiama Point Break e non Accadueo. Dato che sono due soggetti diversi, il Comune, quando si confronta con Accadueo, discute dei debiti e dei crediti ed è una situazione. Se vuole comprare una parte di palazzina di Point Break, conduce un’altra trattativa con la stessa, in cui valuta la propria disponibilità a comprare il bene, in base all’esito della contrattazione delle condizioni d’acquisto. Non è possibile mettere sullo stesso piatto della bilancia le due situazioni, utilizzando una sorta di permuta, che garantirebbe al Comune, invece dei soldi che deve ricevere da Accadueo, la proprietà di parte di palazzina di Point Break. Non si può concludere uno scambio del genere. Nel costruire quest’operazione, tutti si confondono, per il fatto che si confrontano con le stesse persone che si muovono all’interno sia di Accadueo, sia di Point Break, personalizzando i flussi. Questi ultimi, in realtà, provengono da due soggetti diversi, da questo scaturisce la difficoltà. 2) Sia che il Comune voglia comprare la proprietà, di tutto o di parte del piano di sotto, sia che intenda acquistare solo il passaggio di quel pezzo di palazzina di fianco, in ogni caso, il Comune queste ipotesi le potrà considerare, soltanto se ci sarà una stima espressa dall’Agenzia del Territorio. Finché non abbiamo un valore economico di riferimento, vale a dire, sapere che quell’edificio costa 1.000, 2.000 euro al metro quadro o quello che è, non si deve iniziare neanche a discuterne. Ci può essere la buona volontà e voi, dal punto di vista politico, avete la facoltà di proclamare le vostre intenzioni, prendendo impegni di carattere politico, affermando, quindi, di volere andare in quella direzione, va benissimo. Dal punto di vista giuridico, però, rispetto agli impegni che il Comune può assumere, finché non abbiamo dei valori economici di riferimento, parliamo di aria fritta. Solo quando si disporrà della stima della palazzina, allora, a quel punto, si potrà dire che, se il Comune vuol comprare un metro quadro, costa tot, se intende acquistarne di più, costa tot, considerando, ovviamente, quanti soldi ha da spendere. Questi sono i ragionamenti da fare. Ho risposto a tutto?

Neri: sì, tant’è che possiamo anche essere d’accordo su quasi tutto quello che è stato detto. Non ha molto senso dell’umorismo l’Avvocato Mischi, perché la battuta sull’avvocato che rincorre le cause, era intesa a far sorridere, per cui, non era necessario rispondere, da un punto di vista professionale. E’ indispensabile, però, a questo punto, entrare un po’ più nel merito, visto che lei si è addentrato in tutta una serie di numeri e questioni, che, ovviamente, sono anche molto tecniche e precise. In ogni caso, da Santa Sofia, alla fine, siamo arrivati a individuare un avvocato che esercita la professione a Bologna, proprio perché, evidentemente, il Sindaco, l’Amministrazione hanno preso atto che la situazione era ingarbugliata, altrimenti, forse avremmo trovato qualche avvocato che opera nel percorso tra Santa Sofia e Forlì, invece di andare a cercarne uno che esercita a Bologna. I temi posti, pertanto, sono sicuramente complessi, ma anche risolvibili. Nel senso che, se Point Break mette in gioco una parte della sua proprietà, sta a un tavolo tecnico capire quali sono i percorsi e come muoversi per fare entrare questo bene in una trattativa, che non coinvolge, oggi, direttamente, Point Break. Sappiamo benissimo che anche quella è una situazione particolare e complessa. Nei numeri che sono stati riportati, quindi, il costo della piscina, che, a bilancio, sarebbe di 1.800.000, non ho capito se sono stati conteggiati anche i 600.000 euro di debito, che sono ancora in giro, perché se non lo fossero stati, saremmo già a una quota di 2.400.000. Per cui, anche in questo caso, se

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vogliamo addentrarci maggiormente nel merito, occorre capire bene quali siano i numeri che noi prendiamo in considerazione, se in toto o in parte, anche perché siamo tutti animati dalla ricerca della massima precisione possibile, nell’analisi di questa situazione. Nessuno di noi vuole essere superficiale. Ci sono anche delle valutazioni da fare nel merito, per capire qual è stato l’iter di questa vicenda e anche gli elementi che, poi, hanno portato a questo stato di gestione fallimentare, perché, è ovvio, come dicevo prima, che i gestori sono stati i primi a rendersi conto di non essere nella condizione di portare avanti una struttura del genere, quindi, non è un problema, se, come Giunta o Consiglio, prendiamo atto che dobbiamo trovare un nuovo gestore. Io ho maturato la convinzione che, in gran parte, i problemi siano emersi dal fatto che Accadueo ha finanziato la costruzione della vasca idroterapica, struttura, che, poi, non ha prodotto reddito, per mille motivi, è rimasta solo un notevole onere finanziario, senza essere produttiva. Questa è una mia valutazione personale, anche se non so quanto siano costati quei lavori. Mi sono fatto quest’opinione, visto che, ogni tanto, li conto e sono già diciannove mesi che seguo, direttamente, la questione di Accadueo, quindi, azzardo la conclusione che il primo grosso problema sia nato dal fatto che Accadueo ha realizzato tutti i lavori della vasca idroterapica e questa, non producendo entrate specifiche, ha creato una marea di pesi finanziari, che, poi, non sono stati sopportabili. Questo è il senso del ragionamento, in base al quale, ci si domanda se ci sono dei lavori, cui l’Amministrazione potrebbe riconoscere un indennizzo. In quanto, se la vasca idroterapica è lì e se, soprattutto, non è stata pagata, dati quei famosi 600.000 euro di debito, forse, è ancora possibile che l’Amministrazione, legittimamente, si segga a un tavolo con la controparte, attribuendo un valore x a quei lavori, che hanno creato un debito, un peso finanziario che, poi, ha fatto andare a fondo l’iniziativa, ma non lo voglio dire io.

Foietta: parla fuori microfono, non trascrivibile.

Neri: il servizio della vasca idroterapica è più importante di quello della piscina, per il cittadino, perché rientra nell’offerta sanitaria, mentre, la piscina risponde a esigenze del tempo libero e sportivo. Poi, che non sia stata ancora adottata, a oggi, la convenzione con l’ASL, per alcune prestazioni sanitarie, all’interno di questa struttura, certo, questo è stato un grossissimo limite per la gestione Accadueo ed è anche la causa, per cui ha prodotto solo costi e non benefici.

Foietta: parla fuori microfono, non trascrivibile.

Neri: il nuovo potenziale gestore, è quello che ha riconosciuto, nella vasca idroterapica, un valore aggiunto all’intero impianto.

Michelacci: così la paga lui, se è vero quel che dice.

Neri: no, è chiaro che la sua prima mossa sarà quella di sottoscrivere la convenzione con l’ASL.

………: voci fuori microfono, non trascrivibili.

Neri: il problema non è quello di stipulare una convenzione, perché se tu, oggi, hai bisogno di una terapia in acqua, vai a farla a Castrocaro, a Bagno o in altri impianti attrezzati allo scopo. Per le prestazioni sanitarie di quel tipo, però, i cittadini di Santa Sofia, Galeata, Civitella, Premilcuore, parte di Bagno, possono usufruire benissimo di quella struttura. L’ASL non ha alcuna difficoltà ad aprire la convenzione, il punto è che ci metterà le risorse finanziarie corrispondenti alle prestazioni sanitarie di questo bacino d’utenza. Chiaro che non potrà pensare di obbligare un cittadino di Forlì a venire a Santa Sofia, altrimenti, si farebbe linciare. Non m’interessa tanto questo, mi preme, invece, rimanere nel ragionamento portato avanti dall’Avvocato Mischi, nell’andare a individuare quali siano state le reali cause di questa disavventura. Per cui, se è vero che sono stati eseguiti lavori in più e il debito rimane di 600.000 euro, vuol dire che la struttura è costata 2.400.000 euro e che il gestore ha realizzato lavori che potremmo anche indennizzare, dopo attenta valutazione, se concludiamo che quel servizio, che ha una caratteristica sanitaria, sia importante per la nostra

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popolazione. Del resto, non saremmo neanche stati d’accordo ad allungare la concessione da venticinque a cinquant’anni, se non fosse stato proprio in virtù di quei lavori che avrebbero eseguito. Sarà compito dei tecnici individuare quali siano i punti di ricaduta, ma io credo ci siano i margini transattivi, per ragionare, con tranquillità e lucidità e arrivare a una soluzione di tutta questa partita, che rimane complessa. L’altra questione fondamentale riguarda il Credito Sportivo, a tale proposito, non è pensabile che i 570.000 euro, dovuti dal gestore, che in un piano finanziario erano diluiti nel corso di diciotto anni, noi, oggi, li valutiamo come un danno, nel giro di ventiquattro ore, è evidente che dovremo pubblicare un bando, per trovare un nuovo gestore, che faccia fronte a tale spesa. Si è anche detto che, invece di diciotto anni, potrebbero essere trenta, o, comunque, l’Istituto di Credito Sportivo, probabilmente, è disponibile a fare un piano di ammortamento da venticinque anni, in ogni caso, sempre meglio di quello che c’è attualmente, di diciotto/diciannove anni, in capo ad Accadueo. Poi, il problema del Credito Sportivo rimane, è ovvio, però, non è che noi possiamo prendere i 570.000 euro, che sono, oggi, diluiti in diciotto anni e pensare che, in ventiquattro ore, qualcuno debba tirarli fuori. Se è vero che, prima, si potevano pagare in diciotto anni, adesso non è mica arrivato chissà chi, che, in ventiquattro ore, tira fuori una somma di quel genere. Io credo ci sia la volontà, da parte di tutti, di trovare una soluzione al problema, non diretta a mantenere Accadueo come gestore, ma a dare l’opportunità a tale società di uscire dalla gestione, perché, poi, noi, da domani, si possa già mettere il nostro gestore provvisorio, senza avere contenziosi aperti con quello attuale. Poi, Avvocato Mischi, è vero, si tratta di un lavoro complesso e, sicuramente, abbiamo pochissimo tempo a disposizione, però, ciò che si chiede è che, pur nella sua complessità, sia tentato e, possibilmente, portato in fondo. Se ci fosse, come diceva prima Biandronni, la possibilità legittima di riconoscere una certa quantità d’interventi eseguiti in più, che, ovviamente, devono essere tecnicamente giustificati, noi forse risolveremmo anche il problema del passaggio, che si potrebbe anche evitare di sottoporre a stima. Nel senso che il Comune potrebbe chiederlo, con formule di sponda che si devono giustificare formalmente, in modo che al riconoscimento dei lavori in più, corrisponda, nella transazione, il passaggio medesimo. Io mi rendo conto delle difficoltà dell’operazione e che abbiamo pochissimo tempo, però, credo sia un lavoro da portare avanti fino in fondo. Poi, io non so se quanto ho detto, sul 1.800.000, sui 600.000 di debito, sulla somma di 2.400.000, siano sciocchezze o no. Non so se sia corretta l’analisi, che mi ha portato alla conclusione, per cui le disavventure sono nate da quando è stato eseguito l’intervento della vasca idroterapica, magari, chi ha informazioni più approfondite delle mie, potrebbe giungere a considerazioni diverse, rispetto alle cause dell’epilogo di questa situazione. Un’altra questione, ovviamente, non piacevole, poi, mi riservo d’intervenire, eventualmente, dopo le delucidazioni dell’Avvocato Mischi, riguarda il mancato pagamento delle utenze, quali il gas, la luce e l’acqua. Chi ha seguito tutta la vicenda, sa benissimo che, anche in questo caso, tante risorse economiche sono state distolte dalla gestione corrente, per tamponare le falle, rappresentate dalle richieste di creditori, che, ogni minuto, minacciavano decreti ingiuntivi e altre cose di questo genere. Per cui, anche questi fatti, pur spiacevoli, che sono una delle cause che hanno determinato la delibera di Giunta, hanno una loro motivazione. Come mai, nel bilancio corrente, non c’erano le risorse, per far fronte alle utenze? Chi ha seguito questa partita, sa benissimo che, se l’elettricista Pinco Pallino non riscuoteva, nel giro di dieci giorni, si sarebbe mosso mediante decreti ingiuntivi. Per cui, dal bilancio corrente, queste risorse economiche sono state trasferite alle spese d’investimento, operazione, sicuramente, non corretta, d’accordo, però, da qui ad affermare che mancano 250.000 euro, ne corre! Queste, pertanto, penso siano tutte questioni da valutare.

Michelacci: vorrei rispondere, prima dell’Avvocato. Io ti chiedo, Luciano, ma ci sei o ci fai? Hai capito quello che ti ha detto lui, prima, oppure no? Dal discorso che hai fatto, sembrerebbe di no. Non si tratta di “volemose bene e annamo avanti”, questa è una situazione seria, è inutile che continuiamo a dire che ci può essere uno spiraglio, quando, queste persone sono in una crisi totale, che non sanno neanche loro come faranno ad andare avanti domani. La questione è seria,

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smettiamola di fare i burattini, in Consiglio Comunale, usando parolone. Dobbiamo mettercelo in testa, è finita la storia. Si fa quello che si può, con la scaletta che l’Avvocato Mischi ha presentato prima. Si andrà a trattativa, quando sarà il momento, ma è inutile che continuiamo a ipotizzare soluzioni. Certo, tutti vogliono esprimere il proprio “bla bla bla”, mi ci metto anch’io: “bla bla bla”, ma se, poi, non si conclude niente, non ha senso che stiamo qui a discutere. Abbiamo incaricato lui, vuoi rivolgerti a un altro avvocato, chiamiamolo, per vedere se dà ragione a te, faremo così. A me sembra di prendere in giro la gente, in questo modo. L’incaricato l’abbiamo, per cui, andrà avanti lui e saprà cosa dire e fare. Se, tutte le volte, lo controbatti, ricominciando con la solita solfa, facciamo pure mezzanotte qui, qualcuno dirà, a un certo punto, “basta, am so stòff, me, a vag via” (*).

Neri: proprio perché la questione è seria, io sono anche disponibile a fare mezzanotte.

Michelacci: sono pronto anch’io a rimanere fino alle cinque di domani mattina, ma, a quel punto, vorrò avere le idee chiare sulla situazione, non voglio star lì, come succede da due mesi, a ripetere sempre le stesse cose.

Neri: io ho provato a formulare un’ipotesi di quello che è successo in questa gestione della piscina. Ti ho dato la mia opinione, potrebbe essere anche sbagliata, d’accordo, però, io la tua analisi di questa vicenda, ancora non l’ho sentita.

Michelacci: io non voglio entrare nel merito delle cause che hanno provocato il fallimento di quella gestione, perché, questa vicenda era già iniziata, quando io sono entrato. Primo rilievo, fondamentale. Quando è stata costruita la piscina, fortunatamente, non c’ero, quindi, è fondamentale, giacché la pianta viene su dal seme e dalle radici, se, poi, cresce storta, può essere a causa del vento o di una stagione cattiva e tutto il resto. Parliamoci chiaro, non ci prendiamo in giro e non m’istigare. Qui, il discorso è un altro. Da quando disponiamo della consulenza dell’Avvocato, abbiamo discusso, spesso, di questi argomenti. Più volte, si sono ripetuti i medesimi concetti, ma è inutile tentare di arrampicarsi sugli specchi, altrimenti, se ci muoviamo per propaganda politica, facciamo tutte le chiacchiere del mondo. Occorre, però, trovare una soluzione seria, cosa che ho sempre lamentato in tanti incontri che abbiamo tenuto, tant’è che, le ultime volte, me ne sono andato esasperato e irritato, perché è inutile stare a perdere delle ore, a parlarsi addosso, a rovinarsi il fegato, per non arrivare ad alcuna conclusione seria, ripeto, seria. Poi, le chiacchiere, certo, se volete, mi ci metto anch’io a farvi un discorso, su quanto voglia bene a chi gestisce la palestra, tra cui ho anche degli amici. Pensate ce l’abbia con loro?

………: voce fuori microfono, non trascrivibile.

Michelacci: no, il punto è che stiamo prendendo in giro delle persone, è ora di farla finita!

Bravaccini: io condivido al cento per cento le affermazioni di Fabio. Qui, non c’è solo il parere dell’Avvocato Mischi, ma anche quello del Segretario comunale, che mi sembra se ne intenda. La questione, al presente, ha assunto connotati più legali, che politici, quindi, se gli esperti incaricati esprimono un parere, da cui si evince che il Comune è fortemente esposto a rischi, in questa situazione, non riesco a capire perché tu insista. Sono due anni che rincorriamo soluzioni, proponendo sempre le stesse ipotesi. Basta! Non siamo nemici di Accadueo, ma occorre essere coerenti e fare l’interesse del paese e di coloro che devono avere i soldi, vale a dire, il Comune e gli altri creditori.

Neri: parla fuori microfono, non trascrivibile.

Bravaccini: non lo so, Neri, ma facciamo le cose come si deve. Qui, siamo in un Paese democratico, c’è una legislazione che non conosciamo né tu, né io, ma paghiamo apposta professionisti, che sono il fior fiore, è inutile, come dice Fabio, che continuiamo ad arrampicarci sugli specchi, che, ormai, abbiamo fatto a pezzi. Basta, perché non arriviamo da nessuna parte.

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Noi stiamo facendo gli interessi del Comune, per cui s’intende la popolazione di Santa Sofia, noi dobbiamo tutelare quello. Come ha detto, prima, il Sindaco, il Comune si è spinto più in là, di quello che doveva! Lo sai anche tu, perché se la Corte dei Conti decidesse di chiederci un risarcimento, come dice il Segretario, lo potrebbe fare. Non mi voglio infilare il cappio fino a qui! No, è così, te l’hanno spiegato anche in arabo, basta.

Biandronni: vorrei trovare il modo di andare avanti, perché tanto, altrimenti, qui, litighiamo. Io ho capito la lezione che ci ha impartito Mischi e ne tengo conto. Se ho inteso bene, però, in primo luogo, c’è un atto della Giunta e, quindi, è inutile che stiamo qui a discutere su cosa si farà, perché l’atto risolutivo l’avete già deliberato…

Campitelli: era dovuto.

Biandronni: a questo punto, pertanto, non è che trattiamo, il rapporto si è sciolto. Se ho capito bene, comunque, adesso inizia un periodo di transazione, fra il Comune e il gestore, allora, in questo, anche il Sindaco credo sia d’accordo, dopo si esprimerà, quel documento che noi abbiamo sottoscritto, penso debba essere tenuto in conto, come volontà, nell’ambito della trattativa, per vedere come ne usciamo, con l’intento di farlo bene. Com’è stato detto, i soldi, noi non li vogliamo regalare a nessuno, però, dall’altro lato, credo si debba considerare, oggettivamente, com’è andata avanti tutta questa vicenda e, vista la serie di elementi contenuti nel documento, la situazione mi pare migliorata, rispetto all’ultima volta che ci siamo incontrati, almeno per una parte. Ci sono due privati in più, un po’ più di risorse, un po’ meno crediti e, naturalmente, nei limiti della legge, la trattativa credo si possa condurre in diversi modi, quindi, con l’invito all’Amministrazione, di procedere in questa transazione con il gestore attuale, tentando di evitare il fallimento, se possibile. Questo, per chiudere la storia nel modo migliore, perché, non è che i soldi se li metteranno in tasca, con tutti i debiti che ci sono, però, a un mutuo, ho capito che, si rinuncia, ci sono degli acquisti, il Comune, in realtà, ha bisogno di un passaggio, per cui, tenuto conto di tutti questi elementi, si procederà alle valutazioni del caso. A proposito, poi, del documento del Sindaco, che ci è stato consegnato, per la verità, a me, pare un po’ ostico, è vero, ci sono delle parti che si possono anche spiegare, però, in alcuni punti sarebbe complicato, per cui, chiederei, se fosse possibile stenderlo in maniera più chiara. Per tornare alla trattativa, comunque, vorremmo che le intenzioni, portate avanti con il nostro documento, fossero tenute in considerazione, perché, nel momento in cui si scioglie questo rapporto, anche in modo imposto, sarebbe opportuno valutare, nei limiti della legge e delle nostre possibilità, le esigenze della controparte. Questo è un po’ il ragionamento e credo d’interpretare la volontà di tutti.

Foietta: all’incontro, che si è tenuto, ho scritto, oggi, 8 giugno, quindi, l’ho convocato subito venerdì, erano presenti l’Avvocato Mischi, il dott. Pupillo, la Landi, per quanto riguarda le sue conoscenze, il sottoscritto, Neri, l’Avvocato Perini e Jonny Milanesi. Vi leggo il documento: “Tenendo conto della situazione, com’è indicata, l’ICS ha richiesto ad Accadueo di rientrare con il debito di 600.000 euro. Il Comune non può accollarsi il mutuo di Accadueo, per superamento dei limiti. L’ATI, Accadueo e Milanesi sono responsabili solidali nei confronti del Comune. Le azioni da intraprendere con queste: si risolve il contratto con Accadueo, nella Giunta prossima”, quella del 12, “il Comune affida la gestione provvisoria ad altri, che paga l’affitto, paga il rateo del mutuo comune, più il rateo del mutuo Accadueo.” Questo è ancora da pattuire. “Il gestore può concordare, con la proprietà Point Break, il costo per il passaggio-ingresso, attraverso la palazzina”. In questo caso si tratta del nuovo gestore, che potrebbe concordare di passare e di pagare l’affitto, è un’ipotesi, ovviamente. Può anche essere, perché succede tra privati. Tra l’altro, mi risulta, ad esempio, che lunedì vi dovete trovare, con quello che sarà il nuovo gestore, per un confronto sul valore delle macchine.

………: voce fuori microfono, non trascrivibile.

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Foietta: io so che vi dovete vedere lunedì. Per cui, se si accordano, le macchine passeranno da una proprietà all’altra e Accadueo riscuoterà dei soldi, non dal Comune, però. “Il Comune avvia subito la richiesta di valutazione, sia per l’acquisto del piano terra, parte ovest della palazzina Point Break, sia per il passaggio. L’UTE ha bisogno di tre o quattro mesi e, quindi, si potrebbe avere la valutazione entro settembre 2012”. Domattina, alle 9,15, sarò all’UTE per un incontro, nel senso che, non sto vendendo dei tappeti, dico delle cose serie. “L’ICS può vendere in qualsiasi momento, ma, probabilmente, se si seguono le indicazioni, sopra esposte, che sono le stesse volute dall’ICS, potrebbe partire solo a settembre.” C’è stato un colloquio, tra l’Avvocato Mischi e l’Avvocato Porraro, quindi, nel 2013, all’inizio, ci potrebbe essere il tentativo di vendita. “Se ICS vende la piscina, cercherà d’incassare 640.000 euro. Il Comune dovrà continuare a pagare i suoi due mutui, per un totale di 800.000 euro.” Questo è il danno del Comune. “I commercialisti valuteranno i danni, reclamati dal Comune e i crediti vantati da Accadueo.” Quello che si diceva prima. “Il Comune emetterà un bando, per trovare il gestore definitivo,” perché, un conto è quello provvisorio e un altro è quello che verrà dopo, “che paghi i ratei del mutuo. Il debito, da 538.000 a 640.000 ca”, cioè, 101.000 euro ca, “sarebbe a carico di Accadueo, ma, probabilmente, l’ICS lo chiederà al Comune, perché è più semplice. In seguito a tutto ciò, si cercheranno di fare gli accordi con il Comune, Milanesi, Point Break e Accadueo”. Questo è il percorso che abbiamo deciso di seguire e, buona parte della sua sostanza, mi sembra di scorgerla all’interno di questo documento qui.

Biandronni: parla fuori microfono, non trascrivibile.

Foietta: quello che ho letto, non assomiglia molto al contenuto di questo documento? Dopodiché, c’è un problema di Milanesi, perché, “se Accadueo dovesse fallire, il Comune,” la formula dubitativa è necessaria, “potrebbe chiamarlo in causa, per primo. Milanesi potrebbe comprare la parte della palazzina del centro benessere, scalandosi parte del credito e pagando quota parte dell’ipoteca della Banca di Forlì.” Poi, ci sono dei numeri. ”L’acquisto di quella parte non è dovuto alla possibilità di recuperare affitti, poca cosa”, cioè, in tal modo, la palazzina diventerebbe di proprietà di Point Break e di Milanesi. “Se Milanesi comprasse la zona dell’ingresso della palazzina, sarebbe meglio per il Comune, ma Milanesi non è d’accordo. Se Milanesi comprasse tutto il piano terra della palazzina, sarebbe ancora meglio. In caso di richiesta di saldo dei crediti del Comune, Milanesi potrebbe pagare con parte dell’ingresso della palazzina, anziché con denaro liquido. Milanesi non concorda. Il Comune non può fare operazioni sulla parte ingresso della palazzina, bisogna aspettare, comunque, le perizie UTE.” Quello che ha detto l’Avvocato. “Il Comune non dovrà trattare con Accadueo, ma con Point Break, per la palazzina, perché proprietaria” e, qui, ci vogliono quei tre o quattro mesi per le perizie, di cui abbiamo parlato. ”Milanesi afferma di non poter fare fatture ad Accadueo, perché non gira liquidità. Resta da definire come andare a prendere il contributo provinciale, che ancora esiste, quello da 92.000 euro, con una presentazione di fatture quietanzate, per circa 160.000 euro.” Vale a dire che, a fronte di fatture per 160.000, c’è ancora un contributo della Provincia di 92.000, però, se nessuno fa le fatture, quei 92.000 euro andranno persi.

………: voce fuori microfono, non trascrivibile.

Foietta: c’è una fidejussione, su questo. Poi, comunque, altri danni per il Comune derivano dal fatto che sarà costretto a stipulare assicurazioni, che voi non avete pagato da novembre.

Sta di fatto che, 1) il Credito Sportivo si è trovato con un mutuo che non è appoggiato dall’antincendio, 2) che se, da novembre ad oggi, fosse capitato un infortunio a qualcuno, in quella struttura, il problema sarebbe stato vostro e anche del Comune, che è sempre proprietario.

Le assicurazioni, quindi, l’Agente Zanchini, dal 21 novembre non sono mai state liquidate. Ti hanno telefonato e tu non hai neanche risposto!.... ha svolto un’indagine il Segretario.

Peperoni: innanzitutto, vedo che tutte le parti sono state rappresentate, in quest’incontro.

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Foietta: non ho detto che sono state rappresentate le parti, ma ho menzionato chi c’era e basta. Per invitare tutte le parti, qui, ci sarebbe voluto non la sala del Consiglio Comunale, ma il teatro. Se ci metti il Quinto Elemento, Point Break, Accadueo, eccetera.

Peperoni: bastava il legale, l’Avvocato Versari. Dato che, nel documento, si parla di Accadueo e, guarda caso, anche di Point Break, tutte le parti non erano rappresentate.

Foietta: noi dovevamo fare i conti, per capire come si poteva sistemare la situazione. Ci sono anche circostanze in cui abbiamo bisogno di essere soli, per ragionare sulle questioni. Poi, si passa ai momenti di confronto, che ci sono sempre stati.

Peperoni: prima di tutto, io, a un tavolo con l’Avvocato Mischi e l’Avvocato Versari, non mi sono mai seduto, tra le altre cose, non so, neanche, se sarebbe stato utile, ma, finora, non mi è stato concesso. Poi, vorrei rilevare alcune inesattezze riportate dall’Avvocato, quando ha affermato che il locatore non ha pagato i canoni di locazione, in realtà, il primo è stato versato a giugno 2008, anche se l’attività è iniziata a ottobre dello stesso anno. I canoni sono stati pagati fino al terzo compreso. Un altro dettaglio è che, adesso, sul decreto ingiuntivo, che, qui, sembra, rappresenti una verità assoluta, sono state depositate tre posizioni, perciò, probabilmente, qualcosa che sfugge e da obiettare l’hanno tutte le parti, quindi, Accadueo, il Quinto elemento e Jonny Milanesi, per cui, vedremo come andrà a finire. Tra le altre cose, sono tre cause, visto che si lavora per non farle, però, cominciamo con quelle. Per quanto riguarda la posizione debitoria nei confronti del Comune, i numeri che ha detto, effettivamente, sono lì, ci sono i bilanci che parlano! La situazione, adesso, è devastante. Abbiamo chiuso un esercizio 2011 drammatico, con un meno 200.000 euro, guarda caso, anche con le utenze dimezzate, infatti, la gente che si è iscritta era la metà, rispetto all’anno precedente. Dal momento in cui la situazione di difficoltà è diventata oggettiva, sono cominciate a circolare le voci ed è chiaro che, anche la gestione ne ha subito le conseguenze. La prima lettura, quindi, è anche questa, ci sono 50.000 euro in meno di fatturato. In merito alla situazione debitoria nei confronti del Comune, da quando abbiamo segnalato, circa due anni e mezzo fa, le nostre difficoltà, lo sapevamo e ce lo siamo detti più di una volta e anche nel momento in cui firmammo quel benedetto contratto, temevamo che non sarebbe riuscito a restare in piedi cinquant’anni, così com’era e quattro personaggi di quelli che c’erano nel 2004, sono ancora qui, oggi. L’avremmo sottoscritto, probabilmente, anche allora.

Biandronni: parla fuori microfono, non trascrivibile.

Peperoni: che il contratto, così com’era stato stilato, poneva vincoli pesanti e proibitivi tali, che, se non si fossero verificate tutte le condizioni…

Foietta: avete preso parte a una gara, nessuno è obbligato a farlo. Una volta che concorrete, vuol dire che siete convinti che il contratto sia remunerativo, non si partecipa a una gara sapendo che ci si perde.

Peperoni: io, sinceramente, ero consapevole che avremmo incontrato enormi difficoltà, ma ero anche convinto che quel tipo di attività sarebbe diventato centrale, come riferimento nella vita del paese e questo è stato dimostrato dalle migliaia di clienti che si sono avvicendate. Poi, con il Conad e il maneggio dei cavalli, è arrivata più gente. In ogni caso, all’inizio, le attese erano tante e venivano fuori nei discorsi che facevamo, però, dicevamo che l’importante, in quel momento, era varare la nave, poi, qualcosa sarebbe arrivato, come qualche contratto con l’ASL e altro ancora. Io ci ho messo dieci anni e sono qui con il cerino in mano e tutto quello che speravamo, purtroppo, non si è verificato e i numeri sono effettivamente questi, però, per come la vedo io, qualcosa in più, in questi anni, poteva essere fatto. Vorrei chiarire un altro punto, che riguarda quei 500.000 euro, 800.000, perché la gente sappia di cosa stiamo parlando, altrimenti, ci si riduce alle chiacchiere da bar, se si riportano sterilmente delle cifre. Queste somme sono arrivate, sempre e solo, da due o tre fatture quietanziate, per lavori eseguiti, quindi, mai sulla gestione viva. Per cui, quei 500.000 euro,

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800.000 euro e i 92.000 euro della Provincia sono tutti là e questo deve essere precisato, altrimenti, dal discorso fatto all’inizio, sembra si tratti di soldi caduti dalle tasche di de’ Paperoni o chiunque altro, che chissà dove sono spariti. Ogni centesimo trasferito ad Accadueo è arrivato semplicemente per lavori eseguiti, da fatture quietanziate e questo è documentato. Sarebbe opportuno aprire una discussione, per capire dove andiamo a parare, perché se prendiamo il discorso fatto da Luciano e cioè: dove sono i 250.000 euro? E’ chiaro, ma, vogliamo stimare quanto vale la struttura adesso? Partiamo dall’effettivo e poi vediamo ed è altrettanto chiaro che, in bilancio, qualcosa che non è stato fatturato e non ancora pagato, non è contabilizzato, però, è là e possiamo andare a verificarlo tecnicamente. Poi ancora, dallo scambio di e-mail, con l’Avvocato Versari, ho capito qualche passaggio, in cui si diceva che, a oggi, non era possibile trovare un accordo con Accadueo, perché non era stata presentata un’offerta conveniente per il Comune. Cosa vuol dire offerta conveniente? Si poteva aprire la trattativa, se fosse stato offerto qualcosa di conveniente? La delibera dell’altro giorno è l’unica verità! Quando si è rivelata la situazione di difficoltà, due anni e mezzo fa, abbiamo partecipato a centinaia di riunioni, o con la Iocca, o con il Sindaco, o con il Consiglio, o con i Consiglieri e così via, incontri che hanno prodotto tentativi di risoluzione, tangibili, oggettivi e dimostrabili. Tant’è vero che siamo arrivati a operare oltre contratto con due cooperative, con ipotesi d’intervento controllato, tutte operazioni, queste, documentabili, dato che c’è anche materiale, che, un giorno, potrebbe servire a supporto di una sorta di autodifesa, perché non siamo così sprovveduti, incapaci e incompetenti. Io vengo da una storia imprenditoriale, che è di dieci anni più vecchia di quella della piscina, nessuno vien dal niente e penso di aver realizzato un’impresa che, comunque, ha cambiato le abitudini e ha portato un certo tipo di coscienza in paese. In dieci anni ho operato con due soci, non ho cercato niente e nessuno e meno che mai (… disturbo audio). Questa doveva essere l’occasione d’implementare i servizi, quindi, di consolidamento, da realizzare con l’aiuto del pubblico, perché di questo si tratta, semplicemente di aiuto. Quando sento parlare di soldi rubati, di dissipazione di denaro pubblico, mi dà talmente fastidio, ma questo lo può affermare solo gente che non si rende conto di quello che dice, ecco perché vorrei arrivare, prima possibile, ai conti sulla tavola, per togliermi qualche soddisfazione in quel senso. Infine, due anni e mezzo fa, abbiamo cominciato a chiedere aiuto, perché la faccenda non andava più avanti, però, la piscina creava nuovo fermento in paese, era talmente frequentata, che meritava un intervento diverso, che non questa fine, perché in altre situazioni è molto diverso. Non nascondiamoci dietro un dito, vedendo anche quello che succede in altre realtà e non c’è bisogno di andare a Milano, basta fermarsi a San Piero, Forlimpopoli o a Mercato Saraceno. (… disturbo audio), però, è sbagliato dipingere, come lei ha descritto la Società Accadueo, perché, questa ha fatto il possibile, personalmente, impegnando capitali propri e le famiglie, affrontando sacrifici inimmaginabili, perché nessuno di voi, forse, sa cosa voglia dire andare a lavorare per quattro anni, senza prendere lo stipendio e, quindi, il quadro che ha fatto non lo accetto! Senz’altro le difficoltà sono state enormi, probabilmente ci siamo trovati a gestire un’attività che, da piccolo-artigianato, è diventata di livello imprenditoriale di un certo tipo e questo è l’altro elemento di complessità, non giri o movimenti strani, sottrazioni o altro. Guardate, per me, non ci sono né buoni né cattivi, mi ha dato fastidio venire qua e sentire, “io sono buono, io sono cattivo”. Di fronte all’Amministrazione, cosa succeda, quali siano le opinioni dell’uno o dell’altro, non m’interessa, io tengo soltanto a tirare le somme, per cui, concludo che, oggi, la situazione è diventata drammatica e che lo sarà sempre di più, purtroppo, andando avanti, quando, invece, probabilmente, con una lettura e una volontà diverse, avremmo potuto evitare questo esito.

Campitelli: che c’era e c’è ancora una serie di passaggi obbligati, l’abbiamo capito e la delibera di Giunta, appunto, con la risoluzione del contratto, era uno di questi, un atto dovuto. Quello che noi della minoranza, però, chiediamo, adesso, è che si apra la fase della trattativa, per la stima dei (… disturbo audio) e dei crediti che la società vanta, insomma, le valutazioni di cui abbiamo parlato, per fare in modo, che, comunque, Accadueo non fallisca. Io non posso accettare di continuare a sentire

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le voci che circolano, per cui il Comune dovrebbe tirar fuori dei soldi per salvare un privato, perché i 250.000, 200.000 o 300.000, quello che sarà, che noi verseremmo, Accadueo non se li metterebbe in tasca. Qui c’è una serie di fornitori da pagare, sono tutte imprese del posto e il nostro unico obiettivo non può essere, a mio giudizio, solamente quello di dire che salviamo un servizio per la nostra collettività. Certo, quello è importantissimo, però, teniamo anche conto di tutta una serie di imprese del nostro territorio, necessarie alla nostra realtà, che, senza soffermarmi sulle cause, comunque, ci sono cadute in mezzo. In un momento di crisi come questo, anche, magari, una piccola parte di ciò che devono avere, può aiutare a sostenerli. Credo fermamente in quanto ho appena affermato e il mio gruppo, ritengo, concordi con me, pertanto, questa è la richiesta che noi avanziamo.

Neri: (… disturbo audio) non so se anche questa sia una sciocchezza, però, il fatto che il Sindaco, domattina, vada all’UTE, probabilmente è fondamentale, per procedere con tutte le analisi successive. Io non sono competente in materia, però, l’idea di fare ricorso a quei tecnici, iscritti nelle liste del tribunale, forse, potrebbe offrirci soluzioni più rapide, però, non so se sia appropriato e legittimo.

Foietta: no, quelli sono i tecnici del tribunale, di cui dispone il giudice, quando c’è una causa in corso, non prima. In ogni caso, domani, io sarò all’UTE e già si evince, dal resoconto di quell’incontro, che mi sono preoccupato di fare a tutti i Consiglieri (… disturbo audio), che è ovvio che non ci sia accanimento, non è che ci faccia piacere tutto questo. La realtà è che noi cerchiamo di ragionare sulle questioni, per tentare di salvare il possibile, tenendo conto dell’insuccesso riportato in un tentativo precedente, che avrebbe avuto un esito diverso, se non si fosse fatto scappare quell’imprenditore. La situazione, nel frattempo, purtroppo, si è aggravata in modo esponenziale e noi dobbiamo, in primo luogo e in ogni modo, garantirci che le procedure che seguiremo siano conformi alla legge. Torno a ripetere, i consulenti e io stesso, che sono il responsabile, dobbiamo agire in modo da tutelare tutti, non solo il sottoscritto, ma anche gli Assessori e i Consiglieri, dal prendere decisioni illegittime e in questo, poiché non sono competente, mi fido e mi affido all’opera degli avvocati. Non riesco a capire, al di là delle preoccupazioni espresse da molti Consiglieri, dove si voleva andare a parare, visto che questo è un atteggiamento, il nostro, come Amministrazione e mio di Sindaco, che è portato avanti da parecchio tempo, perché, altrimenti, potevamo anche evitare tante riunioni, dato che, per una situazione ordinaria, nessuno perde del tempo, però, indubbiamente, ci premeva, mi premeva, mi preme che si agisca nel modo migliore. Poi, evidentemente, qualcuno ha riferito agli altri Consiglieri che il Sindaco ha bisogno di una spinta, perché non è in grado o non vuole fare e questo mi dà fastidio, perché vuol dire…

………: voce fuori microfono, non trascrivibile.

Foietta: bene, allora, qualcuno dovrà dirmi com’è andata, perché, ha ragione la minoranza, quando afferma che c’è chi, nella maggioranza, non si fida del Sindaco e questo comincia a essere un atteggiamento grave, perché, poi, la fiducia è reciproca, vale a dire, che il Sindaco, a sua volta, non potrà più fidarsi di chi pretendeva di sminuire le sue capacità o le intenzioni, perciò, siamo in una china pericolosa. Ritengo di non essere quello che vuole affossare chiunque o qualsiasi situazione. Torno a ripetere che io non sono il cattivo e l’altro il buono di turno, non è così. La mia storia personale lo dimostra, perciò, è anche un segno di rispetto che io esigo.

Neri: io non avevo finito, perché sono stato interrotto sul discorso…

Interruzione audio.

Campitelli: (…) a questo proposito, aggiungo che noi confermiamo la nostra piena fiducia nei confronti dei consulenti del Comune, assolutamente. Ripeto quello che ho affermato stamattina e cioè che io non mi permetterei mai di votare una proposta contraria al parere dei consulenti del Comune, però, agli stessi, a mio giudizio, si possono dare degli imput diversi. Per esempio, che

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l’orientamento dell’Amministrazione è quello di evitare il fallimento di Accadueo, oppure, si può dire loro, che usiamo un metro leggermente diverso.

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Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto: Il Presidente Il Segretario Comunale

F.to FOIETTA FLAVIO F.to PUPILLO MARCELLO

La presente è copia conforme all'originale ad uso amministrativo.

Lì 12/07/2012 Il Segretario ComunalePUPILLO MARCELLO

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

La presente deliberazione viene pubblicata all'Albo Pretorio Online del Comune (www.comune.santa-sofia.fc.it) per gg.15 consecutivi a far data dal 12/07/2012

Lì 12/07/2012 Il Segretario ComunaleF.to PUPILLO MARCELLO

La presente deliberazione:

è stata dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267.

È divenuta esecutiva a far data dal giorno _______________________ , ai sensi dell'art. 134 comma 3 del D.Lgs. 18/08/2000 n. 267.

F.to Il Segretario ComunalePUPILLO MARCELLO