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Opinione: Al cambiamento servono leader

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Page 1: Opinione: Al cambiamento servono leader

ilFRIULI BUSINESS 51 g i u g n o 2 0 1 2

Ho parlato, a più ri-prese in questa ru-brica, di un tema a

me caro, cioè la creazione di nuove imprese innovative come chiave per la ripresa e per uno sviluppo virtuo-so dell’economia del Paese. Il tema dell’innovazione è strettamente legato a quello della dinamica sociale, per-ché l’innovazione richiede trasformazione. E la trasfor-mazione, a sua volta, ha bi-sogno di leadership: il leader è, infatti, il catalizzatore di una dinamica trasformativa basata su una fisiologia di ricambio del potere, sia eco-nomico, sia politico.

una via non percorsa

Il termine ‘classe dirigen-te’, diffusamente usato in Italia, rivela invece una di-mensione più decisamente statica e conservativa. Cer-care di interpretare il futuro, e non conservare il passato, è il compito vero del leader, che è dunque l’apripista su una via non ancora percorsa. Ricorrendo alla similitudine tra leadership e arrampica-ta è utile fare un’ulteriore considerazione: una scalata senza chiodi in solitaria è una performance individua-le che richiede forte caratte-re, ma non necessariamente attitudine alla leadership. Il leader è, invece, chi sa dare il meglio di sé in un contesto

Al cambiamento servono leaderdi roberto siagri Il leader è chi porta la luce a

un gruppo smarrito in una stanza buia. È colui che è più adatto a fare un determinato percorso e viene riconosciu-to come tale dal gruppo.

Allo stesso modo, il leader deve essere disposto a rico-noscere i propri limiti ed es-sere pronto ad accettare, al momento giusto, un nuovo leader in grado di sostitu-irlo. Non bastano solo doti intellettuali per diventare leader, ma piuttosto è oppor-tuno il possesso di un buon equilibro tra quoziente di intelligenza cognitiva (QI) e quoziente di intelligenza emotiva (QE).

competenza tecnica

In un’impresa tecnologica la leadership è condizionata dalla presenza di un minimo di competenze tecniche: l’in-novatore deve disporre, per-lomeno nella fase iniziale, di una sufficiente capacità di vedere la strada e di prepara-re gli ‘strumenti’ per entrare nel futuro. Deve anche saper avvalersi delle competenze dei collaboratori: è impor-tante per il leader non cir-condarsi di ‘yes man’ o meri esecutori, ma di persone in grado di collaborare con una mentalità aperta e un piede già nel futuro. È altrettanto importante la presenza di sintonia, di una sorta di af-finità elettive che rivelano una medesima visione del mondo tra leader e team di

collaboratori. Il controllo e lo stimolo proveniente dai pro-pri uomini rappresentano la migliore garanzia per conti-nuare a mantenere la giusta direzione nel momento cru-ciale delle decisioni.

aperti al nuovo

Il leader ha necessità di avvalersi di chi è in grado di suggerire una correzione in corso d’opera della stra-tegia: proprio per la natura ambigua della lettura del futuro e della predizione dei trend a venire, diventa in-dispensabile per il leader il circondarsi di uomini con cui condividere un’interpreta-zione e una progettualità del futuro. È fondamentale che i collaboratori più stretti ab-biano l’onestà intellettuale e il coraggio di dichiarare se il progetto iniziale necessita di cambiamenti. Come diceva Roosevelt: “Occorre guarda-re alle stelle, ma con i piedi per terra”. Si tratta di aprire la mente, di formarsi alla tolle-ranza alle soluzioni imperfet-te: se, infatti, dobbiamo mi-surare tutto con gli strumenti della percezione rischiamo di rimanere troppo incollati al presente e divenire schia-vi del realismo e incapaci di contemplare il possibile. Bi-sogna, allora, restare aperti al nuovo e al diverso, cavalcan-do l’onda del cambiamento che avanza, perché solo ciò che muta può rinascere con-tinuamente a nuova vita.

di team. Il leader è più assi-milabile alla guida in una salita in gruppo, che ha la responsabilità di condurre gli uomini in sicurezza, mo-tivandoli a salire secondo un passo diverso per ciascuno. Anche qui vale la massima: ‘se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai in gruppo’.

carattere ed esperienza

Per meno del 50% la lea-dership dipende da fattori personali, caratteriali, e per la maggior parte dipende dai vissuti esperienziali, dagli incontri fatti, dalle si-tuazioni relazionali che ne agevolano la maturazione.

Il termine ‘classe dirigente’, diffusamente usato in Italia, rivela invece una dimensione più decisamente statica e conservativa

Dinamica sociale L’innovazione ha bisogno di persone ‘apripista’ che sappiano gestire e motivare un gruppo, per un ricambio deL potere, economico e poLitico

L ’ O P I N I O N E