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ASC Notiziario n. 5 - 1 2013

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Il notiziario dell'Associazione Siciliana Campeggiatori

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Festa di Sant'AgataPatrimonio dell'Umanità

Catania dal 3 al 5 febbraio 2013

Tre giorni di culto, di devozione, di folclore, di tradizioniche non hanno riscontro nel mondo. Soltanto laSettimana Santa di Siviglia in Spagna e la festa delCorpus Domini a Guzco in Peru' possono paragonarsi,quanto a popolarita', ai festeggiamenti agatini, dacinque secoli sempre uguali. Per tre giorni la gentesciama nelle vie e nelle piazze. Devoti o curiosi sicontano a centinaia e centinaia di migliaia, anche sinoa un milione.Sono tre giorni di solennita', ma due in particolare,quando Sant'Agata il 4 e il 5 febbraio nel suo argenteofercolo "a vara" va tra la sua gente, attraversa i quartieripopolari e quelli alti.Catania, rinata molte volte da devastanti terremoti eeruzioni dell'Etna, ha tributato alla Patrona chiese emonumenti tra i piu' belli e prestigiosi. Oggi si possonoammirare nella salita dei Cappuccini, all'interno dellachiesa di Sant'Agata al Carcere, i ruderi del III secolod.C. che contengono la prigione dove Sant'Agata pati' ilmartirio e vi spiro'. Vicino ci sono le chiese di Sant'Agata

alla Fornace (in piazza Stesicoro) e di Sant'Agata laVetere (via S. Maddalena), la prima cattedrale diCatania (appunto la Vetere) e forse luogo della primasepoltura. Ancora la Badia di Sant'Agata, la stele inpiazza dei Martiri, la fontana di via Dusmet, il Duomonormanno-barocco.Mentre la Basilica Cattedrale conserva le relique inpregevoli lavori di oreficeria opere del Di Bartolo come ilbusto e lo scrigno (non c'e' una statua di Sant'Agata), lachiesa del Sacro Carcere rappresenta il centro del cultoagatino, la storia vivente del martirio, della vicendaagatina. Nel tempio, oltre alla buia stanzetta, si puo'vedere la lastra lavica in cui sono impresse le orme deipiedi. In questo tempio, che presto sara' santuario, ilcatanese ritrova la sua identita' spirituale.I catanesi eressero il carcere come uno dei baluardidelle vecchie sue mura. Lo attesta il bastione, ancoraoggi ben visibile che fa parte della parte murariarisalente alla fine dell'XI o all'inizio del XII secolo. Il carcereera interrato e annesso alle costruzioni nei pressi delpretorio dell'antica citta' romana, la' dove c'era laresidenza rappresentativa di Quinziano, suo persecutore.La chiesa custodisce alcune fra le piu' preziose memoriereligiose e storiche cittadine, ha una suggestionecampestre nonostante inserita in piena citta'. Sopral'altare maggiore una grande tavola, datata 1588 erirmata dal Niger, raffigurante Sant'Agata al rogo. Afianco del carcere una pietra di lava, molto venerata,con l'impronta dei piedi. In sagrestia notevole la targaantica (sec. XV) con immagine della Santa. Lapidicommemorative, bassorilievi, un epigrafe "Noli offenderepatriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est" (Nonoffendere la patria di Agata, perche' e' vendicatricedelle ingiurie), un quadretto settecentescorappresentante la Patrona.

La Festa di S. Agata3 Febbraio

La prima giornata, il 3, si sviluppa in tre momenti: la lunga e solenneprocessione del mezzogiorno per l'Offerta della cera, a cuipartecipano le piu' alte autorita' cittadine civili, religiose e militaricon i gonfaloni del Comune, della Provincia e dell'Universita'.Dalla Chiesa di Sant'Agata alla Fornace alla Basilica Cattedrale laprocessione "taglia" due ali di folla incredibile. Chiudono le undicicandelore, espressioni delle corporazioni dei mestieri cittadine, e ledue carrozze del Senato catanese, una berlina settecentesca,seguita da una piu' piccola, ospita gli amministratori comunali, il"Senato" di una volta, formato dal patrizio (il sindaco) e dai giurati(assessori). Nel pomeriggio alle 15 il trofeo podistico internazionaleSant'Agata con i campioni del cross mondiale tra strade antiche emoderne del centro. Infine la sera, dopo le 20 il grandiosospettacolo di fuochi artificiali in piazza Duomo.

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La Festa di S. Agata4 Febbraio

Migliaia di catanesi di buon mattinoaffollano la Basilica Cattedrale per il primoincontro con la Santa. L'atmosfera e'fortemente emotiva. Sant'Agata vieneportata dai devoti infagottati nel "sacco",che probabilmente rimanda alla tunicabianca dell'antico rito in onore di Iside, delcui culto Catania fu sede importante secoliprima dell'avvento dell'era cristiana. Primasull'altare centrale poi sulla "vara", il fercolo,in un ondeggiare del suo busto, ricoperto digioielli, donati anche da re e imperatori, tracui la croce offerta da Vincenzo Bellini,procede simile a una barca con maremosso, e tra battimani e sventolii difazzoletti bianchi, che compongono comeun volo di gabbiani, si incastona tra i fregi ele decorazioni del barocco urbano. Unascenografia che nessun regista saprebberipetere, ne', tanto meno, inventare.Dopodiche' il fercolo con il busto reliquariodi Sant'Agata e lo scrigno argenteo, di fineoreficeria, con le rimanenti reliquie, inizia ilgiro esterno (dei "viddani") attraversandoPorta Uzeda (sino a qualche decennio fa siassisteva a un pittoresco lancio di larghestrisce, la nota "strisciata", che vestivanotutti i platani di vivaci colori), via Dusmetcon i caratteristici archi che sorreggono laferrovia e sotto cui, una volta, si increspavail mare, vicino alla via Biscari dove pare sianata la nobile Agata.Un passaggio atteso e' quello che va dapiazza Carlo Alberto, dalla fiera, sino a

piazza Stesicoro. E qui entriamo nei luoghi piu' cari ai catanesi, luoghi del culto, perche' tra queste mura anticheSant'Agata subi' il carcere e il martirio, e dove, dopo atroci sofferenze, mori'. Momento spettacolare anche questo.Le migliaia di devoti tirano di corsa il pesante fercolo per tutta la salita dei Cappuccini, fermandosi a meta' per fareomaggio al Sacro Carcere. Quindi la seconda rampa e sosta a Sant'Agata la Vetere, la prima Cattedrale di Cataniae primo luogo di sepoltura della Patrona (ma c'e' chi sostiene che fu sepolta in piazza Carlo Alberto all'interno delsantuario S.S. Annunziata, meglio conosciuto come chiesa del Carmine).La sera il percorso nella Catania popolare: via Plebiscito, Fortino, S. Cristoforo. In questi quartieri la festa viene vissutain modo diverso. Case (soprattutto molti bassi) aperte, illuminate, festanti; bar strapieni per tutta la notte. Musiche,bancarelle con torrone, calia, griglie mobili per arrostire carne di cavallo arrosto. Balconi illuminati, edicole illuminatee infiorate con l'effigie della santa, vetrine di negozi e bar con artistici modelli delle candelore. Grandi fuochid'artificio prima del rientro, non senza il brivido di un sottopasso a risico della marina (sino al 1992 si e' fatto di corsa), eancora attraverso la Porta Uzeda nella Basilica Cattedrale mentre la notte ammorbidisce il buio se non alle prime lucidell'alba.

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La Festa di S. Agata5 Febbraio

Neppure il tempo di qualche ora di sonno perche' nellatarda mattinata (siamo al giorno 5, al clou della festa) sicelebra il pontificale presieduto da un prelato inviatoappositamente. Al tramonto ha inizio la seconda partedel giro della Patrona per il centro della citta', nellaCatania antica. Il fercolo procede con una lentezzainaudita, specie in questi ultimi anni, per via Etnea, il"salotto" cittadino. Le undici candelore parate a festaaprono la processione. Davanti al cordone almenosettecento devoti inneggianti ("tutti devoti tutti. Cittadini,viva Sant'Agata") tira la "vara". Suona la campana delComune per annunziare l'omaggio del Sindaco allapadrona. Poi il fiume del corteo interminabile si muovemostrandoci per ore un quadro vivente.La gente si portera' in piazza Borgo per i fuochi d'artificio,noti come quelli della "sera del tre". Di corsa, come lecandelore impegnate nella gara di resistenza, alla salitadi S.Giuliano, pronti a sostenere il cereo della propria

professione o maggiormente accattivante. Le orepassano, la notte avanza. Sant'Agata aspetta conpazienza all'incrocio tra via Etnea e via di S. Giuliano chefinisca la "contesa", per lo strappo finale quello che terra'con il fiato sospeso, quello con l'applauso, se tutto sara'andato bene, liberatorio, sulla salita di S. Giuliano.Peccato per l'ora tarda, ma vedere la corsa cosi'pericolosa e cosi' sentita dai devoti e' un grandespettacolo. E' un pezzo della festa riservato ai giovani. Civogliono forti braccia e gambe salde per tirare letonnellate e tonnellate della "vara". Ma e' un segnod'amore e di devozione che non puo' mancare. E comeuna volta, farla in un'unica tirata, significa trarne dei buoniauspici per l'anno. Si', perche' il vero Capodanno per icatanesi e' il 5 Febbraio e tutti i contratti, un tempoavevano come punto di riferimento e di partenza questadata.

Sosta ConsigliataPurtroppo al Piazzale Raffaello Sanzio non è possibile lasosta perchè il circo che vi è installato ai primi didicembre ha prorogato fino al 10 febbraio.Si può sostare in Piazza Giovanni Verga. Va benissimoper la sosta il sabato pomeriggio e la domenica, glialtri giorni con gli uffici giudiziari aperti c'è moltaconfusione, ma se arrivate il sabato o la domenica sipuò restare per gli altri giorni tranquillamenterispettando l'occupazione degli stalli di sosta,scegliendo una buona posizione del camper affinchèla sosta di altri veicoli non ostruiscano l'accesso alcamper stesso.Sosta € 2,40 per 1/2 giornata (per l'intera giornataoccorre metterne due)Fasce orarie per la sosta a pagamento 8:30 - 13:00 /15:30 - 20:00 escluso giorni festivi.Da piazza Giovanni Verga transitano molti bus di città.E' possibile sostare in altre zone della città, più vicino ailuoghi di svolgimento dei festeggiamenti, per esempioin Via Dusmet sotto gli archi della ferrovia (presenza diposteggiatori abusivi), ecc. FARE MOLTA ATTENZIONEDa tenere in considerazione che il sabato e ladomenica sera in Centro c'è molto traffico per lapresenza di una miriade di locali (la cosidetta movidacatanese).

"Quasi tutte le feste siciliane sono barocche". A propositodelle undici candelore è "barocco in movimento", ancheper la famosa "annacata". Un barocco che si muove inuna citta' barocca, come ridisegnata dal Vaccarini per lasua ricostruzione dopo il terremoto del 1693. In Spagnaben 120 "pasos" (fercoli) narrano per le strade la passionedi Cristo e i dolori di Maria; in Peru' il santissimo sacramentoviene preceduto nella sua sontuosa processione dai"tronos" (fercoli) che narrano plasticamente concapolavori lignei la vita dei santi testimoni di Cristo ealcuni titoli della Madonna.Sul solco spagnolo anche le undici candelore catanesi. Untempo superavano il numero di trenta: la guerra, losconquasso e la scomparsa di alcuni mestiericomportarono dolorosi tagli. Dieci cerei grandi e uno piu'piccolo, candelabri che illuminavano il percorso dellaprocessione. Camminano in ordine di anzianita'. Apre ilcero voluto da mons. Ventimiglia, segue quello dei "Rinoti"dono degli abitanti di San Giuseppe La Rena, con ibellissimi quattro grifoni alla base. Segue il cereo degliOrtofloricultori (giardinieri e fiorai) in stile gotico, con lestatue dei martiri e vescovi catanesi. In cima c'e' ora laboccia, ma per molto tempo campeggio' un mazzo difiori. Un grande e totale restauro nel 1970-71 ad operadell'allora tesoriere cav. Salvatore Urzi'. E di seguito lacandelora dei Pescivendoli, in stile rococo', ricca distendardi ed ex voto e con la statua di S. Francesco diPaola, protettore della gente di mare; quella deiFruttivendoli pregiata e scintillante con al centro un belbusto di Sant'Agata; dei Macellai che fa mostra deltradizionale mazzetto di fiori freschi; dei Pastai che e' unpuro candeliere settecentesco con il cerone in vera cera;dei Pizzicagnoli (alimentaristi) in stile liberty con lecaratteristiche cariatidi alla base; dei Panettieri, la piu'pesante (la portano in dodici anziche' in otto, in diecipero' quella dei Vinaioli) con gli angeli ad altezzanaturale; dei Vinaioli (bettolieri), appunto, il secondocereo per pesantezza, ha alla base quattro artistici leoni egrifoni che sostengono tutto l'impianto. Chiude lacandelora voluta dal beato Dusmet per il Circolocittadino Sant'Agata: nel restauro del 1988 e' stataarricchita da un artistico mazzo di fiori.La festa piu' attesa per le candelore, dopo che per giornihanno girato la citta' e' quella del giorno 3 alla Pescheriae in piazza Duomo, quando fanno l'omaggio al sindaco.

Le Candelore

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MisterbiancoIl Carnevale dei costumi più belli di Sicilia

Sfilata di costumi, delle maschere e dei carri allegorici, spettacoli musicali e degustazioni di specialità, al Carnevale diMisterbianco (Ct). Vero mix di folklore, turismo, cultura e artigianato il Carnevale dei "Costumi più belli di Sicilia", unodei carnevali più affascinanti e coinvolgenti d'Italia per l'unicità e la tipicità che lo contraddistinguono legata allaricercatezza e pregevole fattura dei costumi che si rinnovano di anno in anno per regalare agli spettatori momenti disano divertimento.PROGRAMMASABATO 09 FEBBRAIO - Festa di Re CarnevaleMusica in piazza per festeggiare Re Carnevale.WORK IN PROGRESS

DOMENICA 1 0 FEBBRAIO - Giovani e Giovanissimi in Allegria! ! !Sfi late in maschera con regali e premi per i costumi dei bambini. A cura della PRO-LOCO di MisterbiancoSTABILIMENTO MONACO dalle 1 0:00 alle 1 2:30Sfi late in maschera - Ingresso gratuitoSfi late dei Costumi più bell i di Sici l ia e dei carri al legorici - dal le ore 1 6:30Percorso: P.zza XXV Aprile - Via G. Bruno - Via Matteotti - Via S. Nicolò - Via Gramsci - Via Garibaldi (apri mappa)WORK IN PROGRESS

LUNEDÌ 11 FEBBRAIO - Lezioni di Carnevale! - Novità A' MASCARAI l Carnevale tra passato e presente. . . con rappresentazione scenica de "A' Mascara" l ibro dedicato al carnevale diMisterbianco.STABILIMENTO MONACO dalle 20:00 alle 21 :30 - Festa di Re CarnevaleMusica in piazza per ballare insieme con DJ Giovanni Nicastro e Dj SismaSpettacolo TVD - Ti Voglio Dance (Radio Antenna Uno)PIAZZA MAZZINI dal le 21 :00 alle 00:00WORK IN PROGRESS

MARTEDÌ 1 2 FEBBRAIOSfilate in maschera - Ingresso gratuitoSfi late dei Costumi più bell i di Sici l ia e dei carri al legoricidal le ore 1 6:30 - Percorso: P.zza XXV Aprile - Via G. Bruno - Via Matteotti - Via S. Nicolò - Via Gramsci - ViaGaribaldi (apri mappa)

I l programma può essere soggetto a modifiche.

Per maggiori informazioni: www.carnevaledimisterbianco.it - www.comune.misterbianco.ct.it

Sosta Camper nell'area mercato nei pressi degli impianti sportivi o nella zona commercialeraggiungendo il centro col bus navetta.

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Mezzojuso (PA)Il Mastro di campoIl Mastro di CampoIl Mastro di Campo è la grande festa popolare celebrata a Mezzojuso aCarnevale. Si tratta di un Carnevale drammatico incentrato sulla lotta delMastro di Campo per la mano della Regina usurpatagli dal Re. Gli interpretiammontano ad un centinaio e si rifanno ad un canovaccio tramandato digenerazione in generazione. Sul canovaccio si improvvisa, in bilico fratradizione ed innovazione.Quando tutto è pronto per l’inizio, Arriva il corteo reale composto dal Re,dalla Regina, dai Dignitari, dalle Dame, dal Segretario, dall’Artificiere, daalcune guardie e dai Mori. Il Mastru ri Casa anima il corteo. Eseguiti dei giriattorno alla piazza, il gruppo sale su un palco che funge da castello e dàinizio a una festa danzante. Intanto appaiono le maschere legate allatradizione: u Rimitu, i Maghi, le Giardiniere con le scalette, ecc. Mentre sidanza, arrivano in piazza gli Ingegneri del Mastro di Campo, armati dicannocchiale, di strumenti di agrimensura e di un enorme compasso.Misurano la distanza del castello da un punto ipotetico della piazza in cui ilMastro di Campo potrà piazzare l’artiglieria. Ed ecco arrivare il Mastro diCampo a cavallo. L’eroe indossa una maschera di cera rossa con il nasoadunco ed il labbro inferiore prominente, una camicia bianca piena dinastri colorati, pantaloni e mantello rosso. Seguendo il ritmo marziale di ungrosso tamburo, egli si dimena, si agita, con la testa ben alta, il bracciosinistro al fianco e nel destro una leggera e piccola spada di legno. Delcorteo fanno parte il Tammurinaru, l’Ambasciatore, Garibaldi con iGaribaldini, il Capitano d’Artiglieria, il Barone e la Baronessa su due asini,seguiti dai loro uomini: Camperi, Suprastanti, Vurdunaru, Curatulu,Sfacinnatu, sopra cavalle e muli carichi di legna, bauli, armamentari variper la produzione del formaggio, quindi le Giardiniere, con le corone dialloro, infine la Cavalleria, formata da una decina di cavalieri. Il Mastro diCampo fa il giro della piazza, quindi si ferma di fronte al castello, scendeda cavallo, si consulta con gli Ingegneri ed invia con l’Ambasciatore unalettera di sfida al Re. Lette le intenzioni del generale, il Re rispondesprezzantemente. Alla risposta del Re, il Mastro di Campo, in preda ad unafortissima agitazione, afferra la spada, fa un salto dentro al cerchioprecedentemente disegnato per terra dagli Ingegneri e inizia una danzaguerresca ritmata dal tamburo. Danza per tutta la piazza, anche in mezzoalla gente. Il Re, sul castello, passeggia nervosamente. La Corte continuaperò a ballare. La Regina è in trepidazione.Il Mastro di Campo ha davantia sé due Giardiniere che ballano agitando delle corone di alloro. Ancheun Pecoraio danza davanti al Mastro di Campo e sembra sbarrargli lastrada. Ogni tanto ha come un raptus: tutto tremante cade a terra disteso,con le braccia aperte. Il Mastro di Campo si spaventa, si avvicina, lo toccacon la punta della spada e immediatamente indietreggia, infine va perinfilzarlo, lo scavalca e riprende più speditamente la sua danza. GliIngegneri seguono il generale, gli danno consigli e a volte gli porgono uncannocchiale con cui il Mastro di Campo ammira la Regina. Il Capitanod’Artiglieria comanda all’Artificiere di far fuoco con il cannoncino contro ilcastello, da cui provengono altre cannonate. Per tutta la piazza è unabaraonda di suoni, spari, rumori.

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A ciò si aggiungono le cariche dei Garibaldini che si lanciano contro i Mori posti aguardia del castello.La Cavalleria scorrazza per la piazza lanciando manciate diconfetti tra la folla, la quale spesso risponde allo stesso modo. Il Foforio sequestra i piùabbienti e li rilascia dietro il pagamento di un riscatto consistente in dolci o liquori.Altre Giardiniere passeggiano tra la folla e per mezzo di “scalette” offrono dei fiori alleragazze e alle signore. I Maghi, con i loro vestiti neri, le barbe lunghe e sporche, ilibracci vecchi ed enormi e la bacchetta magica, ripetono in continuazione “forio-forio” e cercano la “trovatura”. Il Barone e la Baronessa sui loro asini elargiscono atutti sorrisi e confetti; li seguono i loro uomini che mangiano pane, salsiccia,formaggio, fichi secchi e finocchi, il tutto innaffiato da abbondante vino. Anche ilpubblico partecipa al generoso spuntino. Il Rimitu gira tra la folla lanciando in facciaalla gente pugni di crusca che porta in una grossa bisaccia. Due volte, nel primotempo, il Mastro di Campo sale la scala a pioli posta davanti al castello ed arriva cosìal cospetto del Re, col quale si scontra in un duello che non si risolve in alcunché.L’eroe, per mezzo di una scala posta dietro il palco (la scala fausa), riesce poi adincontrarsi con la Regina: ma sono incontri brevissimi e furtivi. Infine, il duello centrale.Il Mastro di Campo si scontra con il Re e rimane ferito in fronte. Il tamburo suona “a

rullo”, il generale tutto tremante allarga lentamente le braccia che iniziano a vibrare e si lascia andar nel vuoto,preso al volo da una ventina di persone che nel mentre si sono raccolte sotto. Il Mastro di Campo, creduto morto,con una veloce quanto solenne ritirata, viene trasportato via dai suoi uomini. Termina così la prima parte dellarappresentazione. Nell’intervallo i Maghi si fermano sotto ilcastello, scavano ed ecco finalmente la trovatura: uncantaru di maccheroni e salsiccia che, al grido di “forio foriomaccarrunario”, mangiano con le mani, tentando di offrirneanche alla folla divertita. Il Barone e la Baronessa, ritenutiparenti del Mastro di Campo, “mettono il lutto”. Nel castellodel Re si balla e si fa festa per la vittoria. Le mascherespontanee approfittano dell’intervallo per sfilare e attirarel’attenzione della gente.Inizia la seconda parte. Il Mastro diCampo non è morto e, guarito dalle ferite, si riporta in piazzacon il suo esercito. Ricomincia la lotta. Gli interventi dei varipersonaggi sono identici a quelli del primo tempo. Ma ad uncerto punto sul castello aumentano i segni di nervosismo.Qualcuno tradisce. Il Re, acceso d’ira, fa fuori l’Artificiere infilzandolo con la spada. Il Mastro di Campo e iGaribaldini salgono furtivamente per la solita scala fausa e, approfittando dell’attimo di confusione, circondano laCorte e incatenano il Re. Il Mastro di Campo, tolta la maschera, finalmente abbraccia la Regina. Si forma quindi uncorteo che sfilerà per le vie principali del paese. Il Mastro di Campo porge il braccio alla Regina; il Re sfila in catene.Termina così la grande festa di Mezzojuso. . (Fonte: Pro Loco di Mezzojuso - Testo Pino Di Miceli)La pantomina del Maestro di Campo si svolge domenica 10 febbaraio dalle ore 14.00 alle 18.00.Sosta camper presso la Piazzetta Giuseppe Bellone (non segnalata sui navigatori, ma ch si trova tra la via

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sapori&saperidi piazzaModica , 9,1 0,1 2 febbraio 201 3 - Centro storico

L’ultima moda gastrocuriosa ? “La cucina da marciapiede”L’iniziativa Sapori &Saperi di Piazza sarà un evento storico per Modica, per la Sicilia e per tutti gli affezionati visitatoriche seguono i percorsi del turismo eno-gastronomico.IL CIBO DI STRADA si pone quale narrazione collettiva che parte dal racconto delle persone e dei territori per gustaremeglio, capire di più, incontrare e scambiare.La rete delle comunità del cibo si unisce all’incredibile patrimonio culturale della città di Modica.Lo scenario della piazza, fatto di produttori, cuochi, laboratori del Gusto, attività educative, lo arricchisce e offrenuove opportunità ai visitatori, con tutti gli appuntamenti classici della grande festa del carnevale.

PROGRAMMA DELLA TRE GIORNIFESTIVAL DEL CIBO DI STRADABISTECCHE AL GRIL, SALSICCE, SPIEDINI, POLLO FRITTO, SALUMI, BOLLITO,TRIPPA, PORCHETTA, FOCACCE, FRITTELLE,CASTAGNOLE, CHIACCHIERE, CANNOLI, CASSATINE DI RICOTTA, PASTE DI MANDORLA, TORTE ALLA CREMABIMBI E PUPISpettacolo interattivo con burattini, marionette e pupi.Pupi siciliani proclamati dall’Unesco “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’Umanità.ATTIVITA’ ARTISTICHEMostre didattiche ed itineranti, Visages de la contemplation, allestimenti teatrali scuola di scenografia, a curadell’Accademia delle Belle Arti di Ragusa.ARTE E MOSTREPersonale fotografica di Simone Aprile. “Il Carnevale nei volti locali”.SATIRA E MAGIA DUE ARTI SCOMODELa Rivoluzione francese “sbarca” a Modica.Sulla “Ghigliottina” i condannati: politici, giornalisti, notabili.Illusionisti, prestigiatori spettacoli di magia e cabaret.BENVENUTO COMMISSARIO REXEvento dedicato al mondo cinofilo: esposizione canina e performance di: Obedience, Flyball, Dance, Agility.SFILATE IN MASCHERAGruppi di maschere a confronto a cura di People Italia Selezione Video Mediterraneo.MUSICA E INTRATTENIMENTOMusicisti itineranti - Concerto/spettacolo.Esibizione ballerine di “Samba e balli caraibici” a cura della Swing DanceUlteriori informazioni: http://www.saporiesaperidipiazza.it/

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ASSOCIAZIONE SICILIANA CAMPEGGIATORI - Via Alessandro Manzoni, 3 - 95030 tremestieri E tneo (CT)www.associazionesicilianacampeggiatori.it - email: [email protected] N. 5 - 1° del 2013 - Gennaio

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Area di sosta camper a CaccamoÈ stata inaugurata lo scorso settembre l'area di sosta di Caccamo, in provincia di Palermo, realizzata grazie alcontributo di APC stanziato per i vincitori del Bando "I Comuni del Turismo all'Aria Aperta - Edizione 2011-2012".Nei pressi della villa comunale di via Termitana e a soli 300 metri dal centro abitato, l'area permette agliamanti del plein air di trascorrere una piacevole vacanza in un contesto ricco di storia a contatto con la

natura.La struttura ricettiva accoglie fino a dieci camper, ha un'estensione di2.200 mq, che garantisce comfort e ampi spazi per i camperisti. Dotata diaree verdi e picnic, l'area è vicina anche alle esigenze dei più piccoli,trovandosi in prossimità di un'area giochi. Una colonnina per il rifornimentoelettrico, la presenza di un pozzetto per il carico e scarico di acque e iservizi igienici completano le dotazioni tecniche.Situata ai piedi del monte Eurako o San Calogero, Caccamo sorge su unacollina a 520 metri sul livello del mare, in prossimità del Lago Rosamarina.Città d'arte e cultura, ricca di chiese, monumenti e opere d'arte.Ne sono testimonianza il Duomo dedicato a San Giorgio, fondato daiNormanni nel 1090, le chiese dell'Annunziata e di San Benedetto alla

Badìa, che presentano elementi artistico-architettonici di pregio. Il Castello medievale del XII secolo, tra i piùimponenti d'Italia, e diversi siti archeologici circondano Caccamo di storia."L'area di sosta riveste per il nostro Comune - dichiara il Sindaco Andrea Galbo - un'importanza rilevante sottoil profilo turistico. Caccamo è un borgo medievale molto affascinante con il Castello e le sue chiese, comequella di San Benedetto alla Badìa, recentemente restaurata, che presenta una pregevole pavimentazione inmaiolica. Grazie all'area abbiamo registrato un aumento dei visitatori nel territorio: durante le vacanzenatalizie, ad esempio, sono stati molti i camperisti che hanno usufruito dell'area di Termitana. La nostraAmministrazione è impegnata affinché sia garantita una sempre migliore accoglienza e migliori servizi aicamperisti che visitano Caccamo".'area di sosta di Caccamo è gratuita e accessibile tutto l'anno. Per maggiori informazioni è possibilecontattare il Comune al numero 091.8103111.

Francia, in viaggio con l'alcool test a bordoDal 1 luglio 2012 tutti gli automobilisti, inclusi i turisti stranieri, sono legalmente obbligati ad avere a bordodel mezzoun kit di test per l’alcool.Ogni kit costa circa € 1.50/2.00, deve rispondere alle normative nazionali disponendo della marcatura“NF”, ha due anni di vita, dopo di che deve essere sostituito; può essere acquistato nei supermercati onelle farmacie, esserne sprovvisti comporta una sanzione pari a € 11,00.

RC Auto scompare il tacito rinnovoDal 1 gennaio 2013 scompare il tacito rinnovo dell’assicurazioneNascosta nel decreto sviluppo firmato dal Presidente della Repubblica e pubblicato nella Gazzetta il 19ottobre, una norma che riguarda le polizze Rc Auto. A partire dal 1 gennaio 2013, il contratto diassicurazione RCA per l’auto non si rinnoverà più automaticamente, per cui non opererà la tolleranza di15 giorni dopo la scadenza: chi non provvederà, entro tale data, al rinnovo della polizza sarà soggettoal sequestro del veicolo. Come noto, sino ad oggi, nel caso di contratto di assicurazione RCA con laclausola di rinnovo tacito della polizza alla scadenza (quasi la totalità dei casi), era stabilita unatolleranza di quindici giorni durante i quali, se l’assicurato non aveva richiesto la disdetta, potevacomunque giovare della copertura assicurativa pur in assenza di pagamento del premio. Piùprecisamente la copertura assicurativa era operativa comunque nei 15 giorni successivi alla scadenzanel caso di rata intermedia(generalmente semestrale), mentre, in caso di scadenza annuale delcontratto senza clausola di tacito rinnovo, era comunque necessario controllare se la compagniaconcedesse o meno i 15 giorni di proroga della copertura. Inoltre, all’automobilista non veniva elevataalcuna multa se trovato con l’assicurazione scaduta purché entro i cinque giorni successivi a dettascadenza (sia che sorpreso alla guida, sia che il veicolo venga notato in sosta con il contrassegnoscaduto). Tuttavia, una recentissima riforma a molti passata inosservata Art. 22 del DL. 179 del 18.10.2012,che ha introdotto l’art. 170-bis al D.lgs. 209/2005 -codice delle assicurazioni private -) ha cambiatoquesta regola. Dal primo gennaio prossimo, per tutti i contratti di assicurazione obbligatoria RCAl’assicurato non potrà più beneficiare, alla scadenza, della tolleranza di quindici giorni. Infatti, la nuovalegge impedirà il rinnovo tacito delle polizze assicurative che, pertanto, avranno una durata massima diun anno. Le eventuali clausole in contrasto con tale dettato saranno nulle. Per le clausole di tacitorinnovo previste nei contratti anteriori al 20 ottobre 2012, la nullità scatterà solo a partire dal 1° gennaio2013. In caso di contratti in corso di validità alla data del 20 ottobre con clausola di tacito rinnovo, leimprese di assicurazione dovranno comunicare per iscritto ai contraenti la perdita di efficacia dellaclausola con congruo anticipo rispetto alla scadenza del termine originariamente pattuito. Questamodifica cambierà anche le regole rispetto ai controlli effettuati dalle forze dell’ordine: chi sarà trovatosenza copertura assicurativa, anche durante il “vecchio” periodo di franchigia dei 15 giorni, subirà unasanzione di 798 euro e il sequestro immediato del veicolo finalizzato alla confisca.

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ASSOCIAZIONE SICILIANA CAMPEGGIATORI Via Alessandro Manzoni n. 3 - 95030 Tremestieri Etneo (CT)

Tel. e Fax 095 2962306 – 340.1796281 www.associazionesicilianacampeggiatori.it

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Cellulare E-mail Chiede l’iscrizione all’Associazione Siciliana Campeggiatori per l’anno 2013 in qualità di socio ordinario per se e per il proprio nucleo familiare che si compone come segue:

Grado di parentela

Cognome e nome Luogo e data di nascita

Campeggiatore con: [ ] Tenda [ ] Carrello tenda [ ] Caravan [ ] Autocaravan/camper [ ] Naturista Documento valido per l’espatrio (NO PATENTE) E’ importate inserire i dati del documento. Passaporto Carta d’Identità N. __________________________________________________ Luogo e data del rilascio ___________________________________________________________________ Allega la quota sociale di € 30,00 (per ogni familiare oltre il secondo aggiungere € 0,50, per la spedizione delle tessere a casa aggiungere € 1,50) Accettazione Con Ia firma della presente domanda il sottoscritto, anche a nome del proprio nucleo familiare, dichiara di accettare e di attenersi allo Statuto, al Regolamento ed alle disposizioni tutte dell’Associazione e della Confederazione Italiana Campeggiatori. LEGGE N. 196/2003 SULLA TUTELA DELLA PRIVACY. Le informazioni sono raccolte solo a scopo promozionale ed elaborate elettronicamente. Lei ha la possibilità di accedere liberamente ai suoi dati personali per aggiornarli, modificarli ed integrarli, scrivendo alla sede. Data, _________________ Firma Riservato all’Associazione

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