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Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 107 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it di Cavarzere ARREDA LA TUA CASA PORTO VIRO (RO) S.S. ROMEA KM. 68 Tel. 0426 321260 FERRARA VIA MODENA 250 - Tel. 0532 731138 www.patio.it APPROFITTA SUBITO!! Fino al 31 OTTOBRE 2014 potrai avere, sulla tua nuova cucina, il TOP in QUARZO al prezzo del laminato dal 1951 al vostro servizio Anta intarsio foglia d’argento ARREDA LA TUA CASA www.patio.it

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Cavarzere ago2014 n107

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Page 1: Cavarzere ago2014 n107

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 107 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

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La Notte Bianca al Quadrato riempie le piazze di Cavarzere

Eventi estivi

pag. 9

pag. 8

Nuova casa di riposo, entro la primavera il cantiereIl presidente dell’Ipab Danielato, Fabrizio Bergantin, ha illustrato il progetto. Si tratta di un intervento da 8milioni e 200mila euro

È stato pubblicato ai primi di settembre il bando relativo alla costruzione della nuova casa di riposo in corso Europa.

Nei prossimi mesi si svolgeranno tutti i pas-saggi previsti che porteranno, nel giro di tre anni dall’avvio dei lavori, ad avere la nuova struttura.

Questo quanto reso noto da Fabrizio Bergantin, presidente dell’Ipab “A. Daniela-to”, che insieme al Cda, al direttore Mauro Badiale e al sindaco di Cavarzere Henri

Tommasi ha illustrato i vari passaggi previsti dall’iter per la realizzazione dell’opera.

Bergantin ha detto che la struttura nuova andrà a sostituire l’edificio dove at-tualmente gli ospiti risiedono, che sarà ab-battuto. Costo complessivo dell’intervento 8 milioni e 200mila euro, finanziati per 4 mi-lioni e 500mila dalla Regione Veneto, con un prestito che sarà restituito dall’ente in venticinque anni, e il rimanente attraverso un finanziamento presso la Cassa depositi

e prestiti. Chiari i tempi precisati da Bergantin

per la partenza dei lavori: fino ai primi di novembre i partecipanti al bando avranno la possibilità di presentare la propria offer-ta, che deve comprendere sia il progetto esecutivo che i lavori, verrà poi nominata dal direttore Mauro Badiale la commissione che valuterà le proposte, quindi per febbraio 2015 si conta di avere il progetto esecutivo.

Scuole meSSe a nuovo anche a cavarzere

pag. 6

L’anno scolastico ricomincia anche a Cavarzere e per alcuni degli studenti

cavarzerani le lezioni riprendono in plessi messi a nuovo, grazie ai lavori

realizzati nel corso dei mesi estivi.

Scuola, si partefra soliti disagi e annunciate novità

Primo Piano

pagg. 4-5

reti idriche, ok ai lavori di via Spalato

Il consiglio comunale di luglio ha dato mandato al sindaco di sottoscrivere

una convenzione con Polesine Acque e con il consiglio di bacino per avviare i lavori in

via Spalato.pag. 10

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L’EDITORIALE

La buona scuola per i cittadini di domanidi germana Urbani*

Da che il Premier Renzi ha presentato agli italiani “non l’ennesima riforma” ma “un nuovo patto educativo” per

disegnare tutti insieme la scuola che verrà si è scatenato un dibattito acceso ma da molti punti di vista assai sterile. Un bailame di commenti e commentatori che su Twit-ter, Facebook, blog e forum esprimono il loro pensiero a riguardo. Peccato, però, che almeno fi no ad ora non si sia visto o sen-tito quasi nulla di quel viaggio intellettuale entusiasmante che aveva dipinto il giovane primo ministro nel suo discorso di presen-tazione del progetto. In questi giorni tutto vola molto più basso. Tutto si è ridotto a quanti e quali insegnanti saranno assunti. A come si valuterà il merito legato agli scatti d’anzianità. Se saranno assunti i precari o i giovani. Se le graduatorie o i concorsi…

Personalmente sono molto delusa. Questa che twitta non è la buona scuola che io spero accolga i miei fi gli.

La buona scuola che vorrei, e dovrem-mo volere tutti, dovrebbe porsi il problema di quali siano i contenuti e gli strumenti più adatti oggi a formare il cittadino e l’uomo di domani. Dovrebbe individuare i percorsi intel-lettuali più utili da proporre agli adolescenti che crescono nella fragile società in cui viviamo.

*[email protected]@givemotions.it

continua a pag. 8

Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contras-segnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così vengono defi niti discorsivamente

i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora, ovvero superiori a 50 litri di pioggia al metro quadrato in un’ora.

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

di giuseppe gasparetto Stori*

continua a pag. 8

Intervento

La primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contrasse-gnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così

vengono defi niti discorsivamente i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora.

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

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Nordest

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)German urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 agosto 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

CavarzereurbaniStica

pag. 6

Il sindaco Tommasi: “Piano interventi. Inopportune le parole di Parisotto”

l’appello di Sel

pag. 15

Una cerimonia per rendere omaggio a Badiale, il “sindaco buono”

cona

pag. 16

Botta e risposta fra Bottin e Panfilio sui primi 100 giorni della nuova Giunta

L’EDITORIALE

La buona scuola per i cittadini di domaniE ancora, declinare le solite materie noiose per molti in qualcos’altro, modifi care le lezioni frontali per riuscire a suscitare ancora curiosità di sapere: quella voracità di conoscenza che orami è rarissimo incontrare tra i banchi di scuola. E tutto questo per riuscire ancora a regalare ai giovani che crescono un sogno, uno solo, una meta da raggiungere con costanza e impegno. La buona scuola dovrebbe avere il coraggio anche di dire che i programmi andrebbero differenziati, che Manzoni e Dante non sono più obbligatori per tutti, che l’obbligo scolastico per chi è in diffi coltà o vive nel disagio si può conseguire anche seguendo percorsi originali e non programmi uguali per tutti che altro non sono che “tavole della legge” incise sul bancone del Ministero quasi un secolo fa. So che per certi versi le posizioni che sto esprimendo sono estreme ma credo che per scrivere un vero, nuovo patto educativo sia necessaria una pesante dose di coraggio.

So che la scuola è un’Istituzione e, come mi ha detto uno stimabile intellettuale “non può essere ridotta ad un insieme di percorsi e piste ciclabili”, serve una via maestra. Credo però che per disegnarla l’architetto debba avere in mente un’idea reale della società odierna e di quella a venire. Ebbene. Che idea ha il legislatore della società che vuole formare sui banchi di scuola? Io non l’ho capito. Ma una cosa la so. Ho fi ducia nella classe insegnante che ogni giorno, nonostante tutto, entra a scuola con passione ed entusiasmo. Sì, qualcuno sarebbe meglio che si dedicasse ad altro. Ma la maggior parte dei “maestri” sa che quando varca la soglia della scuola va a “soffi are sulle ali” del futuro del Paese. Che sono i bambini, i nostri fi gli, mio fi glio. Perciò caro Renzi e cari sindacati tutti, vi prego, mettete al centro di questo nuovo patto per la scuola gli insegnanti e i dirigenti ma non trattateli come numeri sul libro paga del Ministero.

Sono materia preziosa, appassionata e intelligente. Ascoltiamoli nel merito, sarà utile al Paese e al futuro.

segue da pag. 1

*[email protected] - [email protected]

L’EDITORIALE

La buona scuola per i cittadini di domaniE ancora, declinare le solite materie noiose per molti in qualcos’altro, modifi care le lezioni frontali per riuscire a suscitare ancora curiosità di sapere: quella voracità di conoscenza che orami è rarissimo incontrare tra i banchi di scuola. E tutto questo per riuscire ancora a regalare ai giovani che crescono un sogno, uno solo, una meta da raggiungere con costanza e impegno. La buona scuola dovrebbe avere il coraggio anche di dire che i programmi andrebbero differenziati, che Manzoni e Dante non sono più obbligatori per tutti, che l’obbligo scolastico per chi è in diffi coltà o vive nel disagio si può conseguire anche seguendo percorsi originali e non programmi uguali per tutti che altro non sono che “tavole della legge” incise sul bancone del Ministero quasi un secolo fa. So che per certi versi le posizioni che sto esprimendo sono estreme ma credo che per scrivere un vero, nuovo patto educativo sia necessaria una pesante dose di coraggio.

So che la scuola è un’Istituzione e, come mi ha detto uno stimabile intellettuale “non può essere ridotta ad un insieme di percorsi e piste ciclabili”, serve una via maestra. Credo però che per disegnarla l’architetto debba avere in mente un’idea reale della società odierna e di quella a venire. Ebbene. Che idea ha il legislatore della società che vuole formare sui banchi di scuola? Io non l’ho capito. Ma una cosa la so. Ho fi ducia nella classe insegnante che ogni giorno, nonostante tutto, entra a scuola con passione ed entusiasmo. Sì, qualcuno sarebbe meglio che si dedicasse ad altro. Ma la maggior parte dei “maestri” sa che quando varca la soglia della scuola va a “soffi are sulle ali” del futuro del Paese. Che sono i bambini, i nostri fi gli, mio fi glio. Perciò caro Renzi e cari sindacati tutti, vi prego, mettete al centro di questo nuovo patto per la scuola gli insegnanti e i dirigenti ma non trattateli come numeri sul libro paga del Ministero.

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TurismomaSter per inSegnare un SiStema di accoglienza per tutti

Partirà nelle prime settimane di novem-bre a Venezia, organizzato dall’Istituto Europeo del Design e dalla Regione del Veneto, un master dedicato al design di manufatti, percorsi, arredi per tutti, che possano cioè essere fruiti anche da persone che soffrono di qualche disabi-lità: motoria, sensoriale, permanente o temporanea. Il progetto formativo si inserisce nel progetto di eccellenza che vede il Veneto regione pilota a livello europeo per quanto riguarda il turismo per tutti. Il master, del quale le indicazioni di iscrizione saranno rese disponibili nel sito dell’Istituto Europeo del Designa e linkate su quello della Regione Veneto, si concluderà all’inizio di febbraio.“Tradotto in termini turistici – ha com-mentato alla presentazione del master l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi – un sistema di accoglienza per tutti è di qualità per tutti, è bello, non ghettizza ma è inclusivo, aumenta l’appeal e il fatturato del territorio dove insiste e le eventuali spese si ammor-tizzano in un anno. Turismo per tutti è dunque una risposta etica che ha anche un grande valore economico”.

A Veneziaa Segno la proteSta

dei comunali

I dipendenti del comune di Venezia protestano in occasione dell’inaugura-zione della Mostra del Cinema al Lido.

E ottengono un bel risultato. Dalla Presidenza della Repubblica e dal go-

verno, rappresentato dal ministro Dario Franceschini, è arrivato un invito esplicito

al commissario Zappalorto a riaprire le trattative con i lavoratori. A protestare c’erano duemila persone sotto tutte le sigle sindacali. Il messaggio è arrivato al presidente Napolitano, grazie anche alla mediazione del prefetto Domenico

Cuttaia e del questore Angelo Sanna. Una delegazione ristretta di sindacalisti

ha incontrato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che aveva assicurato

l’interessamento del governo. Nelle prossime settimane si vedrà l’evoluzione

della vertenza.

Estate 2014peSSima vendemmia

nel veneto orientale

“E’ una anna-ta disastrosa per i vini del veneziano

soprattutto per l’area del Veneto

Orientale. I bianchi precoci come il “Pinot grigio” si calcola che

a causa della marcitura dell’uva, hanno registrato una perdita di produzione 30

al 40 per cento”. A fare il punto della situazione di una estate fredda e piovosa è Paolo Quaggio presidente provinciale della

Cia (Confederazione italiana agricoltori). “I primi due mesi di questa estate 2014

- spiega- sono stati pessimi. Avevamo sperato in un agosto più caldo invece

abbiamo avuto pioggia e temperature che di notte sono arrivate ai 16 gradi in pianura. Con tutta questa pioggia le uve

sono state intaccate da più batteri. Il livello di gradazione non è buono. Le produzioni

hanno registrato un– 40% per il Lison Pramaggiore ma anche per i rossi della stessa zona e della Riviera del Brenta.

Sanità preSto l’approdo per l’idroambulanza a chioggia

Ancora poche settimane e anche l’ospedale di Chioggia avrà l’approdo per l’idroambulanza. Lo ha assicurato il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben. “Si costituirà - ha spiegato - un servizio di idrosoccorso lagunare che mette in collegamento gli approdi dell’Ospedale civile e di Piazzale Roma a Venezia, del Lido, di Santa Maria del Mare a Pellestrina, con quello dell’Ospedale di Chioggia”.

accuSe dure

pagg. 26-27

Minori dimenticati dalla politica e dalla società

expo venice

pag. 30

Acqua e cibo protagonisti a Marghera nel 2015

politica

pag. 35

La pagella di Lucio Tiozzo alla giunta Zaia

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Page 6: Cavarzere ago2014 n107

4 Argomento del mese

a mira e venezia

Torna il rischio delle scuole sporche

Rischio scuole sporche in Riviera del Brenta e a Venezia con l’inizio del nuovo anno. A lanciare l’allarme è

l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Mira Orietta Vanin. Il proble-ma più acuto come all’inizio di quest’an-no in tutta la provincia riguarda ancora Mira ma anche diverse scuole di Venezia nella municipalità di Marghera. A Mira il taglio alle risorse dell’orario del perso-

nale delle pulizie ha sfiorato il 70%. All’inizio del 2014 a causa della scarsa pulizia la Giacomo Leopardi di Mira Porte era stata chiusa dall’Ulss13. Le scuole a rischio sono le elementari, Foscolo, Leopardi, Nievo, Goldoni, Morante e Parini. Si tratta di oltre 900 bambini interessati con altrettante famiglie. ”Con preoccupazione - spiega l’assessore Vanin - aspettiamo i primi mesi di avvio del nuovo anno scolastico consapevoli che nulla è cambiato e cambierà. A gennaio l’appalto Consip, vinto da Manutencop ha portato al taglio drastico delle risorse destinate alle pulizie delle scuole miresi, insufficiente ed inadeguato il risultato in termini di servizio, non solo di pulizie, ma anche di guardiania. L’accordo ha previsto la messa in cassa integrazione il personale che aveva perso le ore di servizio. I soldi per la formazione dovevano essere dati ai comuni non alla Manuten-coop .Siamo nella stessa situazione di gennaio“. A.A.

L’anno scolastico ha preso il via lo scorso 15 settembre proprio mentre al Governo sono in corso i lavori per defi-nire quella che sarà “La Buona scuola”, la riforma che il

presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Ministro dell’Istru-zione Stefania Giannini hanno illustrato nelle linee guida lo scorso 29 agosto. Una riforma che proprio con l’occasione della riapertura delle scuole è stata sottoposta al giudizio pubblico di docenti, genitori, e tutti gli addetti ai lavori, in una consultazione on line che si concluderà il prossimo 15 novembre. Quanto sarà buona la scuola di domani si vedrà in un futuro non troppo lontano, se il percorso stabilito per tappe rispetterà i tempi prefissati a fine agosto, in base ai quali entro il 15 dicembre si dovrebbe procedere alla predisposizione della bozza del Decreto Legge, per poi, entro gennaio, dare avvio all’attuazione amministrativa della riforma. Intanto que-sto anno scolastico ha preso il via con i soliti “riti”, le corse e le note difficoltà “organizzative” per “reclutare” il personale docente necessario entro il suono della prima campanella. Tra immissioni in ruolo decise dal Ministero dell’istruzione e le convocazioni per le supplenze annuali si è insinuata un’altra difficoltà, che a cadenza triennale si ripete, e cioè il “ritar-do” del rinnovo delle graduatorie d’istituto, da cui i dirigenti scolastici possono attingere supplenti nel caso in cui le altre graduatorie fossero esaurite. “Il problema di ogni anno -

spiega Sandra Biolo della Cisl Scuola Venezia - è il ritar-do col quale il Miur comunica le assunzioni in ruolo. In agosto l’Ufficio Scolastico Provinciale ha dovuto fare le corse per le operazioni di mobilità e le nomine in ruolo. Nomine che vengono fatto attingendo dalle Graduatorie ad esaurimento e quelle dei concorsi. Ma non è sempli-ce reperire il personale iscritto. Quest’anno poi tutte le nomine in ruolo dovevano essere fatte entro il 1° set-tembre e, nonostante le difficoltà anche legate alla convocazione, è stata rispettata la scadenza. Entro il 12 settembre si è provveduto anche alle nomine delle supplenze annuali per tutti gli ordini di scuola. Questo personale, tuttavia, entrerà in servizio ad anno scolastico già iniziato”. Rimane aperta comunque la questione dei posti non coperti. “La scuola dovrà preoccuparsi di chiamare i docenti at-tingendo dalle graduatorie d’istituto - spiega ancora la dottoressa Biolo -. I dirigenti faranno riferimento però alle vecchie graduatorie, in attesa che le nuove siano definitive. I docenti sono convocati fino “ad avente di-ritto”. E questo comporta il rischio che ad anno in corso gli insegnanti siano cambiati, inseriti in base alle nuove

graduatorie. E questo è un disagio enorme per tutti!”. C’è infine la questione delle nomine in ruolo degli inse-gnanti di sostegno. “Nel Veneziano sono troppo pochi - denuncia Biolo - rispetto alle necessità. Il problema è che le nostre Università non attivano i corsi per prepa-rare docenti specializzati. Spesso si chiama allora dalle graduatorie comuni”.

Questa è la scuola di oggi, cosa sarà quella di domani giudicando la riforma? “La stabiliz-zazione dei precari delle Graduatorie ad Esaurimento, se sarà fatta, - com-menta l’esponente della Cisl Scuola - è una buona cosa. Il punto vero è che il testo della Buona scuola, conquista, così come è stato presentato, ma ci

saranno le risorse per una riforma organica e completa della scuola? La stabilizzazione dei precari è un buon punto di par-tenza ma rimane il problema di fondo la cui soluzione non è stata presa in considerazione: la necessità di restituire dignità sociale, economica e culturale ai docenti. Gli insegnanti gua-dagnano troppo poco, il loro contratto è bloccato da 7 anni. Gli stipendi non sono più all’altezza di corrispondere ad una professione tanto impegnativa. Gli insegnanti vanno valorizza-ti e devono godere di una considerazione sociale diversa. Chi

fin qui si è succeduto al Governo non ha proceduto in questa direzione, anzi. I docenti sono genericamente inseriti nel ge-nerico calderone dei pubblici dipendenti, quelli che per luogo comune vengono definiti assenteisti e fannulloni”. “La scuola ha bisogno di una riforma organica che i rapidissimi cambi al vertice del Governo - prosegue - non hanno permesso. Chi ha governato, tuttavia, non ha rinunciato a lasciare il proprio segno nella scuola: chi usando il cacciavite, chi la ruspa, ma nessuno ha agito con una complessiva riforma della scuola. “La Buona Scuola” è una riforma organica che tuttavia trascu-ra l’annosa e fondamentale questione delle retribuzioni degli insegnanti, e non prende in considerazione la questione del personale Ata che pure è essenziale per far funzionare le no-stre scuole”. E, per finire, il concorso a cattedra preannunciato per il 2015. “E’ fondamentale - conclude Sandra Biolo - che si arrivi ad una forma di reclutamento degli insegnanti unica, seria e certa. Se oggi un giovane laureato mi chiedesse qual è la strada per diventare insegnante non saprei proprio cosa rispondere. In questi anni abbiamo visto di tutto. Ogni ministro dell’Istruzione se n’è inventata una. In realtà fino ad oggi non esiste un percorso certo, che possa avviare alla professione dell’insegnamento. Gli aspiranti docenti procedono in ordine sparso, sottoposti alla graticola del precariato e senza nessuna certezza per il futuro”.

di Ornella Jovane

La prima campaneLLaNel Veneziano sono 101.594

gli studenti di ogni ordine e grado delle scuole statali, comprese

quelle dell’Infanzia, e 4.662 le classi, in aumento rispetto all’anno

scolastico scorso dello 0,3 per cento,nel primo caso, e dello 0,5

per cento nel secondo. Si comincia con i soliti disagi mentre il Governo

annuncia le linee guida della riforma “la Buona scuola”

Si torna a scuola tra vecchi disagi e nuove promesse

“C’è bisogno di un percorso serio che avvii alla professione dell’insegnante”

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Page 7: Cavarzere ago2014 n107

5Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Liceo sportivo, esperienza di successoDolo Il preside Luigi Carretta illustra le caratteristiche di un corso di studi unico in provincia

A Dolo esiste l’unico liceo sportivo della provincia di Venezia ed è un successo in termini di iscrizioni ed interesse creato nel territorio. A spiegarlo è il Luigi Carretta preside del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Dolo, struttura in cui è inserito il corso di studi del liceo sportivo. Il liceo Galilei complessivamente ha 45 classi per oltre 1000 ragazzi che lo

frequentano e arrivano dalla Riviera del Brenta, dal Piovese e dal Miranese. Si trova in via Frasio. Accanto all’istituto, immersi nel verde, si trovano la palestra, un vero palazzetto dello sport, e

vari campi per attività ginniche. “Il liceo sportivo è stato inserito nell’ordinamento – spiega il preside – solo quest’anno. Dal 2004 però noi abbiamo

attivato un indirizzo di studi sperimentale sportivo didattico e motorio, unico in tutta la provincia. E’ stata autorizzata dal ministero una sola sezione, per 30 ragazzi, nell’indirizzo sperimentale però sono già attive altre 4 classi per un totale di 130 ragazzi che seguono questo tipo di studi”.

Il preside spiega inoltre che quest’anno 15 iscrizioni al liceo sportivo sono state respinte perché in sovrannumero rispetto a quelle autorizzato dal ministero. “Le caratteristiche del liceo sportivo - spiega Carretta - sono precise. I ragazzi hanno sei ore di attività motoria alla settimana. Dal terzo anno di studi sarà insegnata come materia basilare diritto dello sport. Da questo liceo usciranno persone preparate in un settore quello dello sport, che ha sempre più bisogno di rispetto della legalità e professionalità”.

Il preside fa anche un appello. “Come Liceo Sportivo – dice –avremo la necessità di palestre e campi di allenamento ad hoc. Queste strutture esistono, è vero, e sono anche ammodernate, ma l’uso e la frequenza dei nostri alunni è netta-mente superiore a quella di altre scuole. Per questo urge la necessità di realizzare nel giro di pochi anni, impianti ad uso esclusivo del liceo sportivo“.

Si torna a scuola tra vecchi disagi e nuove promesse

I dati

Titoli di studio e lavoro nel Veneziano L’appeal del diploma di scuola superioreGiovane, diplomato e possibilmente con espe-

rienza: è il profilo più gettonato nel mondo occupazionale del Veneziano nel 2014.

Il diploma di scuola superiore infatti rimane, e anzi si consolida, il titolo più spendibile nel mercato del lavoro veneziano mentre la laurea continua a perdere punti e appeal; la qualifica professionale, un po’ a sorpresa, è meno richiesta rispetto alla semplice licenza media. Così si delinea il quadro nel recente approfondimento curato dal Servizio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Venezia sui “titoli di studio che valgono un lavoro nella provincia”.

Attingendo dai programmi occupazionali per tutto il 2014, risulta che il 43 per cento delle 7.510 assunzioni non stagionali previste interessano diplomati della scuo-la media superiore (in tutto 3230); i neo laureati saranno solo 890, l’11 per cento; coloro che vantano una qualifica di formazione o un diploma professionale chiamati ad entrare a far parte del mondo del lavoro saranno 730 (il 9,7per cento). Per il restante 35,3 per cento delle nuove entrate, 2650 persone, non è invece richiesto alcun titolo di studio, se non quello della scuola dell’obbligo.

Il peso nelle nuove assunzioni dei possessori di licenza della scuola dell’obbligo rappresenta un trend che si rafforza in modo appariscente rispetto al 2013, crescendo di ben 8 punti percentuali, un dato che nel Veneziano, con 35,3 per cento, risulta decisamente superiore alla media veneta e italiana e denuncia un decisivo calo della richiesta di scolarità da parte del mondo occupazionale veneziano, un’impronta che già era emersa in provincia rispetto al resto della regione e del Paese negli anni precedenti.

In questo tipo di assunzioni - che in prevalenza riguardano i settori dei Servizi, del Turismo, dell’Industria e del Commercio - è indifferente l’età per quasi il 60 per cento dei casi e per il 52,1% non è richiesta alcuna esperienza. I contratti sono per il 59,2 per cento a tempo determinato.

Rispetto allo scorso anno si riducono di quasi la metà gli ingressi nel mondo dell’impresa per i possessori di qualifica di formazione o diploma professionale: se nel 2013 infatti sono stati il 18,5 per cento, nel 2014 se ne calcoleranno il 9,7 per cento, -2 e -3 per cento rispetto alla media nazionale e veneta.

In questo contesto le aziende cercano persone con esperienza (nel 63 per cento dei casi) e preferibilmente con un’età superiore ai 30 anni (il 31,5 per cento). Le assunzioni interessano soprattutto il settore dei Servizi , quello delle Costruzioni e il Turismo, e sono in maggioranza a tempo determinato (47,3 per cento) anche se sono in crescita quelle a tempo indeterminato (29,7 per cento) rispetto a quelle che interessano i possessori di licenzia della scuola dell’obbligo.

Il diploma di scuola superiore tuttavia rimane per eccellenza il titolo di studio che vale un lavoro nella provincia di Venezia e, anzi, diventa ancora più pesante (nel 2013 costituiva il 40,1 per cento delle assunzioni, a distanza di un anno rappresenta il 43 per cento), anche se rimane lievemente inferiore alla media regionale e nazio-nale.

Si sono assunti o si assumeranno per lo più giovani al di sotto dei trent’anni (il 46,7 per cento), per lo più con esperienza (il 52,2 per cento), con contratti special-mente a tempo determinato (56,8 per cento) ma anche per il 23,8 per cento dei casi a tempo indeterminato. L’indirizzo più gettonato e che può più frequentemente far approdare ad un contratto a tempo indeterminato (30,4 per cento dei casi) è quello amministrativo commerciale, seguito da quello turistico-alberghiero e da quello classico, scientifico e sociopedagogico. Non brilla in termini percentuali l’indirizzo in-formatico anche se delle 90 nuove entrate nel mondo del lavoro il 55,6 per cento è a tempo indeterminato.

Non sono invece rosee le prospettive occupazionali per i neo laureati che rispetto al 2013 perdono ancora attrattiva scendendo a 11,9 per cento dei contratti di assun-zione, confermandosi la media più bassa nel Veneto (12,4 per cento) e in Italia (15,9 per cento). La laurea più spendibile riguarda l’ambito economico (il 30,3 per cento), a seguire ingegneria elettronica e dell’informazione, settore in cui si contano 160 nuove entrate e l’87,5 per cento di assunzioni a tempo indeterminato.

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6 Cavarzere

A distanza di qualche mese dall’appro-vazione della variante numero tre al Piano degli interventi, il sindaco Henri

Tommasi torna a parlare di urbanistica, ri-spondendo alle critiche che gli sono arrivate dalla minoranza, proprio dopo la discussio-ne in Consiglio comunale della variante.

“L’opposizione, e in particolare il capo-gruppo di Forza Italia, Pier Luigi Parisotto – queste le parole del sindaco – continua a preferire le pagine dei giornali alle sedi deputate al dibattito politico, ma almeno le sue esternazioni siano vicine alla realtà. Pa-risotto dà notizie non vere, il che è dannoso per la comunità, inoltre sono del tutto inop-portune, nonché prive di fondamento, le sue illazioni così particolareggiate su consiglieri e funzionari comunali”.

Il primo cittadino passa poi a illustrare nel dettaglio la terza variante al Pi, soste-nendo che essa si è resa necessaria per colmare delle “lacune” al Pat. “La varian-te era indispensabile per correggere cose incomprensibili – così Tommasi – come la trasformazione di via Giare Inferiori a Rotta-nova da zona agricola a zona residenziale, con gravi disagi dei residenti. Siamo già alla variante numero tre e ciò significa che il Pat, costato alle casse comunali 100mila euro, e il Pi hanno necessità di modifiche frequenti, questo forse perché l’amministrazione Pari-sotto all’epoca li approvò un po’ troppo in fretta, probabilmente per motivi elettorali”.

Il sindaco si sofferma poi sulla proce-

dura adottata per la predisposizione della variante da parte degli uffici comunali, evidenziando che essa è stata interamente predisposta dai tecnici comunali.

“È stato fatto un avviso pubblico per raccogliere tutte le proposte dei cittadini – precisa il sindaco – si è proceduto all’analisi prettamente tecnica di ogni singola pratica e quelle che si potevano accogliere sono giunte prima in commissione consiliare e poi in Consiglio, dopo che si è fatto anche un incontro pubblico coi tecnici del settore. Non era possibile, come suggerito da alcuni consiglieri, predisporre un nuovo Pat, per motivi legati ai costi”. Evidenzia, infine, le motivazioni che hanno portato a scegliere di dare la possibilità di attuazione diretta per gli interventi fino ai 2mila metri cubi.

“Per agevolare chi vuole fare piccoli interventi – conclude Tommasi – abbiamo snellito le procedure burocratiche, riman-gono per tutti i vincoli della procedura amministrativa, la supervisione dei tecnici comunali sulla realizzazione dei sottoservizi e naturalmente il pagamento degli oneri di urbanizzazione”.

URbANISTICA Il SINDACO TOMMASI: “INOppORTUNA lA CAMpAgNA MEDIATICA DI pARISOTTO”

N.S.

L’anno scolastico ricomincia anche a Cavarzere e per alcuni degli studenti ca-varzerani le lezioni riprendono in plessi

messi a nuovo, grazie ai lavori realizzati nel corso dei mesi estivi.

Sono state le scuole di Boscochiaro e San Pietro ad essere interessate dalla ristrut-turazione e pare che tutto si sia svolto in modo da permettere di usufruire delle strut-ture messe a nuovo alla ripresa delle lezioni.

“Per gli alunni delle scuole materne di San Pietro e Boscochiaro l’anno scolastico inizia regolarmente – assicura il sindaco Henri Tommasi – i lavori sono infatti pro-seguiti per completare la ristrutturazione dei due plessi che sono pronti ad accogliere i bambini”.

Precisa poi che, per quanto riguarda San Pietro, gli inter-venti hanno un impor-to di circa 90mila euro e sono finanziati attraverso un finanziamento Cipe.

“I lavori – così il sindaco – riguardano il tetto dell’edificio, l’entrata alla scuola, l’accesso per i disabili, la distribuzione degli spazi interni, le vetrate e anche la ridipintura”.

Il sindaco pro-segue passando a illustrare i lavori che si stanno realizzando nell’edificio che ospita la

scuola materna di Boscochiaro. “Ha beneficiato di un intervento di circa

60mila euro – queste le sue parole – i la-vori riguardano il tetto ma anche i pavimenti e l’impiantistica di entrambi i piani dello stabile. Sono stati realizzati dalla Curia di Chioggia, proprietaria dell’immobile e han-no permesso di mettere a disposizione della comunità non solo il piano terra, che ospita la scuola materna statale, ma anche il primo

piano dell’edificio”.Nei prossimi mesi ci saranno interventi

anche ad altri edifici scolastici, come precisa l’assessore ai Lavori pubblici Renzo Sac-chetto.

“Il Magistrato alle acque – afferma l’assessore – a breve approverà il progetto relativo alla scuola di via Piave, per 20mila euro, inoltre è in fase di progettazione l’in-tervento che interesserà la Dante Alighieri e

la direzione didattica, nel quale si inserisce anche la costruzione della nuova scuola dell’infanzia. Per un errore del Ministero, c’è stato un contrattempo nell’arrivo dei finanziamenti Cipe per i lavori alla scuola dell’infanzia di Ca’ Matte, ma stiamo lavo-rando perché si possa intervenire anche lì al più presto”.

Sacchetto ricorda poi gli altri interventi realizzati in città, tra i quali i lavori di sosti-tuzione della condotta idrica di via Galvani e le nuove condotte sulle vie laterali di via Caboto e via Vespucci, un intervento che, in funzione delle risorse, prevvederà anche i ripristini delle pavimentazioni stradali.

“Sono partiti anche i lavori del primo stralcio in via Spalato, per un importo di 170mila euro – queste le parole di Sacchet-to – saranno rifatti la conduttura dell’ac-quedotto e il manto stradale, la parte dei lavori relativa alla tubazione sarà a carico di Polesine Acque, mentre i costi di asfaltatura, saranno sostenuti dal Comune”.

di Nicla Sguotti

Lavori pubblici Edilizia scolastica, il sindaco Henri Tommasi e l’assessore Renzo Sacchetto illustrano gli interventi

Scuole messe a nuovo per l’inizio dell’anno scolastico

Da sx il sindaco Henri Tommasi, l’assessore Renzo Sacchetto

Sono state le scuole materne di Boscochiaro e di San Pietro ad essere interessate dalla ristrutturazione. A breve sarà approvato il progetto relativo alla scuola di via Piave, in fase di progettazione l’intervento che riguarderà la Dante Alighieri

Tra gli altri interventi l’assessore Sacchetto ricorda i lavori del primo stralcio in via Spalato per un importo di 170mila euro

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8 Cavarzere

È stato pubblicato ai primi di settembre il ban-do relativo alla costruzione della nuova casa di riposo in corso Europa. Nei prossimi mesi si

svolgeranno tutti i passaggi previsti che porteranno, nel giro di tre anni dall’avvio dei lavori, ad avere la nuova struttura.

Questo quanto reso noto da Fabrizio Ber-gantin, presidente dell’Ipab “A. Danielato”, che insieme al Cda, al direttore Mauro Badiale e al sindaco di Cavarzere Henri Tommasi ha illustrato i vari passaggi previsti dall’iter per la realizzazione dell’opera.

Bergantin ha detto che la struttura nuova andrà a sostituire l’edificio dove attualmente gli ospiti ri-siedono, che sarà abbattuto.

Costo complessivo dell’intervento 8 milioni e 200mila euro, finanziati per 4 milioni e 500mila dalla Regione Veneto, con un prestito che sarà re-stituito dall’ente in venticinque anni, e il rimanente attraverso un finanziamento presso la Cassa depo-siti e prestiti.

Chiari i tempi precisati da Bergantin per la par-tenza dei lavori: fino ai primi di novembre i parteci-panti al bando avranno la possibilità di presentare la propria offerta, che deve comprendere sia il pro-getto esecutivo che i lavori, verrà poi nominata dal direttore Mauro Badiale la commissione che valute-rà le proposte, quindi per febbraio 2015 si conta di avere il progetto esecutivo ed entro la prossima primavera il cantieramento.

“La nuova struttura – così Bergantin – potrà ospitare fino a novanta persone, invece della ses-santina di oggi, contiamo in un buon ribasso, in-torno al trenta per cento, l’ente ha comunque già messo a punto un piano per sostenere il pagamento delle rate relative all’intero importo dell’intervento,

attraverso il massimo sfruttamento del proprio patri-monio fondiario”.

Il direttore Mauro Badiale ha spiegato le mo-tivazioni della scelta di un appalto che preveda la realizzazione del progetto esecutivo e dei lavori. “Si evitano i contenziosi se chi fa il progetto fa anche i lavori – ha detto Badiale – scongiurando così spre-

chi di tempo e di risorse. Si guadagna tempo in fase di progettazione perché non si deve cercare un tecnico che faccia il progetto, inoltre si valuta l’offerta più economicamente vantaggiosa tenendo però conto anche della qualità”.

di Nicla Sguotti

Il bando La costruzione del nuovo edificio

Casa di riposo, entro primavera il cantiere

Ipab, la nuova struttura. In alto Fabrizio Bergantin e Mauro Badiale

Il presidente dell’Ipab Danielato Fabrizio Bergantin, insieme al direttore Mauro Badiale e al sindaco Henri Tommasi, hanno illustrato il progetto, i tempi e l’iter. L’intervento complessivo costerà 8milioni e 200mila euro. La struttura ospiterà fino a 90 persone

Primo piano

Dopo 18 mesi di lavoro, è pronto il nuovo sito internet del Comune di Cavarzere, che da settembre è online. Il sindaco Henri Tommasi è molto soddisfatto del risultato e dichiara:

“E’ un punto di svolta per le politiche di comunicazione del Co-mune”. L’obiettivo del nuovo sito è quello di diventare in breve lo strumento principe della comunicazione verso i cittadini attraverso la semplicità d’uso, la completezza delle informazioni contenute e la tempestività nella pubblicazione delle stesse. Allo stesso tempo il sito dovrà rispondere ai requisiti minimi previsti per i siti delle pubbliche amministrazioni indicati dalle linee guida di DigitPA.

Ideato per essere fruibile dal maggior numero di persone possibili e facilitare la navigazione, strutturato su tre colonne, rispettivamente Organi istituzionali - Uffici comunali, Avvisi dal Comune - notizie e manifestazioni, banner per l’utilizzo degli utenti, esso punta a fornire informazioni dettagliate per orientare il cittadino e le imprese sulla scelta dei servizi erogati. Nella progettazione e realizzazione l’obiet-tivo primario prefissato è stato quello di ottenere la migliore fruibilità del sito internet, il quale, almeno per i suoi contenuti istituzionali, rispetti le seguenti caratteristiche: accessibilità, uso, ricchezza di in-formazioni e contenuti, aggiornamento puntuale e performante nei

tempi di risposta e visualizzazione delle pagine, sviluppato secondo gli standard mondiali W3C (Word Wide Web Consortium) e le linee guida per i siti web della pubblica amministrazione.

“In questo sito – precisa Tommasi - abbiamo dato maggior rile-vanza ai contenuti, cercando comunque di presentarli in una forma immediata all’utente. In fondo la missione istituzionale che dobbia-mo perseguire è quella di fornire le informazioni che necessitano all’utente, meglio ancora se si riesce a farlo in una forma gradevole dal punto di vista grafico”. Il primo cittadino ringrazia infine i dipen-denti comunali per l’intenso lavoro svolto a tal proposito.

FocuS Amministrazione e comunicazione sul webon line il nuovo Sito del comune

M.R.

segue da pag. 1Quello che più preoccupa è l’elevata frequenza delle “bom-

be”, dovute alla maggior energia delle perturbazioni per lo “scontro” tra masse atmosferiche sempre piu’ caldo-umide pro-venienti dal mare e quelle più fredde provenienti dall’entroterra.

Diversamente dalle perturbazioni primaverili ed autunnali, a cui si era “abituati” ed attrezzati, la previsione puntuale di que-ste “bombe d’acqua” così rapide e localizzati per ora può essere prevista talmente a breve, anche pochi minuti, da impedire il preavviso ai cittadini e gestire le manovre idrauliche, se possi-bili. Il defl usso degli ingenti volumi di acqua piovana precipitati in così breve tempo hanno causato allagamenti di vastissime aree agricole, ma soprattutto di aree urbanizzate, interessando abitazioni, attività produttive, strade anche per alcuni giorni di seguito, e mai prima allagate. Il perché di questi danni, per certi versi è intuitivo: gli insediamenti urbani, di cui è disseminato il territorio, sono stati concepiti e calcolati con fognature comunali per il defl usso rapido delle piogge che hanno caratterizzato la pianura padana fi no quasi alla fi ne del ‘900. Piogge seppur pro-lungate ma meno violente.

Così le reti fognarie bianche comunali non possono espellere le piogge di intensità eccezionale ora divenute paradossalmente “normali” provenienti dalle interminabili superfi ci impermeabiliz-zate di tetti, cortili, strade, piazzali, dai troppi seminterrati abita-tivi, e dai sottopassi stradali non suffi cientemente prosciugabili. Inoltre fossi rurali e stradali spesso non sono collegati ai canali demaniali, e non sono sempre regolarmente puliti e riscavati. Tutto questo concorre a rendere sempre più frequenti gli allaga-menti, in un territorio dove si alternano periodi siccitosi a periodi piovosi intensi, malgrado i ripetuti allarmi che amministratori e tecnici dei consorzi di bonifi ca da decenni segnalano a gran voce, proponendo soluzioni che sarebbero in grado di risolvere alcune emergenze ed almeno mitigare i danni.

In questi ultimi anni sono in corso e sono stati eseguiti lavori nella rete scolante demaniale, con fi nanziamenti dei consorzi, della Regione Veneto, dello Stato, creando grandi invasi per le acque di piena dei fi umi e dei canali, rinforzando gli argini e pulendo gli alvei dei fi umi, anche dalla troppa vegetazione, potenziando le idrovore. Moltissimi lavori restano da fare, pur ideati e progettati ma solo alcuni purtroppo fi nanziati

*Direttore Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo

Intervento

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Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

Page 11: Cavarzere ago2014 n107

9Cavarzere

“Le due serate di agosto della Notte Bianca a Cavarzere sono state un

vero successo. Vedere la nostra città letteralmente invasa dal pubblico di tutte le età è stata per noi la più grande soddisfazione” così esordisce nel suo commen-to il presidente del Comitato Notte Bianca al Quadrato, Giuseppe Bergantin (in foto). “Per questo - prosegue - ringrazio tutti i partecipanti che hanno scelto Cavarzere per il proprio divertimento. E la novità più importante, la seconda serata, è stata la conferma della bontà dell’in-trattenimento che abbiamo offerto: in proporzione in-fatti, considerata l’ondata di maltempo della domenica, abbiamo registrato il pienone per due sere consecutive, pur con eventi di taglio completamente diverso. Un suc-cesso molto difficile da ottenere. Tutto ciò è stato pos-sibile grazie alla collaborazione di tantissime persone, per lo più giovani volontari, che a nome del Comitato ringrazio di cuore”.

“Il dato più concreto che registriamo - afferma - è l’enorme volume d’affari sviluppato nei due giorni, circa 100.000 euro tra bar, ristoranti e pizzerie, oltre agli acquisti nei negozi della città. Ciò significa che l’indotto della kermesse ha portato un fondamentale introito alle casse delle attività commerciali della città, obiettivo pri-mario di noi organizzatori”. “Il futuro della Notte Bianca a Cavarzere? Un po’ incerto a dire il vero - conclude Bergantin - Purtroppo se le condizioni economiche ed istituzionali rimangono invariate, difficilmente sarà orga-nizzabile un evento anche nel 2015”.

Il presidente del Comitato Notte bianca al QuadratogiuSeppe bergantin: “la SoddiSFazione più grande? tanta gente nelle noStre piazze”

Una notte bianca da record, nonostante le previ-sioni meteo: si è concluso in bellezza con un’ele-gante sfilata di moda, i fuochi pirotecnici e molta

affluenza di pubblico il weekend del 2 e 3 agosto dedi-cato alla kermesse locale. Il sindaco Henri Tommasi è molto soddisfatto dei risultati ottenuti nel giro di pochi anni, essendo quella conclusa la terza edizione, e ci tiene a ringraziare i vari partner della manifestazione, dal Comitato Notte Bianca al Quadrato, a Give Emo-tions, Ascom, Pro loco. Un grazie a tutti i commercianti che hanno aperto i loro negozi, alle forze dell’ordine, protezione civile e corpo dei Lagunari. Quest’anno le serate sono raddoppiate, per incrementare l’offerta, sono state allestite tutte le piazze del centro storico con eventi di intrattenimento e i commercianti della città hanno creduto ancora di più agli eventi in calen-dario, essendo un’ottima vetrina pubblicitaria per tutta la comunità.

Dopo molti anni di assenza, sono tornati i fuochi d’artificio, che rispetto al primo anno della manifesta-zione, potevano essere fruiti dalla piazza del munici-pio, e dunque da una posizione centralissima.

Come commenta il primo cittadino: “E’ stato fatto un duro lavoro da parte di tutti gli organizzatori per

far quadrare i conti, ma alla fine tutto è andato per il verso giusto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’affluenza è stata ottima, con visitatori dai comuni limitrofi, nonostante la frescura delle serate. Ringrazio il Comitato, composti da giovani e volenterosi ragazzi, che lavorano con passione per la loro città. Come am-ministrazione auspichiamo che la kermesse si ripeta anche nei prossimi anni, data l’importanza dell’inizia-tiva, volta alla valorizzazione del nostro territorio e che è in grado di far confluire moltissima gente nella nostra città”.

La kermesse, giunta alla terza edizione, è cresciu-ta di anno in anno per proposte, presenze e presti-

gio. Ogni serata si è posta l’obiettivo di coinvolgere il pubblico residente ma anche di richiamare pubblico un po’ da tutto il Veneto. Il 2 agosto l’intrattenimento è stato caratterizzato dalla musica dei migliori dj di fama internazionale, ballerini e dagli effetti speciali con esplosioni di luci, luna park e divertimento per i più piccoli, balli latino americani, truck show e musica live. La sfilata di domenica 3 agosto è stata realizzata in collaborazione con i negozi Drugstore, Drugstore One, Nuvola Arredo, Ottica Sacchetto, Casa, Pes, Sailor, Ste-ma, Ninfea Sposa, Ottica Gobbi, Hair Salon Pavanello e Paola Professione Capelli.

“Con gli eventi siamo riusciti a coprire tutte le piaz-ze del centro – osserva Tommasi - e a rivitalizzare l’in-tera città. Questo significa che abbiamo allestito una bella vetrina per i commercianti che non si sono lasciati sfuggire l’occasione e hanno aderito con entusiasmo mantenendo aperti i locali nelle due serate della Notte Bianca. Del resto la fama della manifestazione è cre-sciuta negli anni. L’augurio è che questo evento cresca ancora di più e diventi una costante per Cavarzere, per fare in modo che i cittadini tornino a popolare le piazze e le vie del centro”.

di Melania Ruggini

Manifestazioni Il sindaco esprime soddisfazione per l’esito delle due serate d’agosto

Henri Tommasi: “Una kermesse che valorizza il territorio e che richiama molta gente nella nostra città. Esperienza da confermare e far crescere”

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Intervento

di giuseppe gasparetto Stori*

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

Il Ferragosto rottanovano ha quest’an-no compiuto quarant’anni e l’edizione 2014 è stata molto apprezzata per la

capacità degli organizzatori di abbinare alla tradizione delle originali novità. La manife-stazione è da sempre promossa dal Comita-to cittadino, insieme al Gruppo parrocchiale, e ha offerto varie attrattive. Molto gradita la cucina dello stand gastronomico, i piatti di maggior successo sono stati la tagliata di filetto e la paella, ma buoni i commenti dei visitatori anche sul menù di pesce e le altre specialità tradizionali preparate dalla cucina, tra le quali la bistecca alla fioren-tina. Per le serate danzanti vari sono stati gli intrattenimenti musicali, che hanno com-preso l’esibizione di diverse scuole di ballo, quali il Marlen Club di Cartura e il Gruppo sportivo Danze Cavarzere, e la terza edizio-ne di “Rottanova Glamour”, sfilata di moda che ha coinvolto diversi negozi di abbiglia-mento della zona. Tante le persone presenti alla serata dedicata alla moda, andata in

scena lunedì 11 agosto, e gli organizzatori pensano già alla prossima edizione, prean-nunciando ulteriori interessanti sorprese. Vincente anche la scelta di integrare il tra-dizionale programma della sagra con una zona dedicata ai giovani, il Bar Young, dove si è svolto un contest di band emergenti e tutte le sere c’era l’animazione di diversi dj. In molti hanno visitato la mostra fotografica dedicata a Tullio Serafin, curata da Luciano Guzzon, allestita presso la scuola materna parrocchiale, e tante le bancarelle che han-no ravvivato lo spazio dedicato al mercati-no, nella piazza della chiesa.Il presidente del Comitato cittadino di Rottanova, Gra-ziano Garbin, esprime la soddisfazione di tutto il gruppo del Ferragosto per la buona riuscita dell’edizione numero quaranta e dà appuntamento al prossimo anno e alle altre manifestazioni che il Comitato promuove, tra le quali la gara di mountain bike, in calendario per l’autunno, e la tradizionale Brusavecia del 6 gennaio.

Il FERRAgOSTO ROTTANOVANO HA FESTEggIATO l’EDIZIONE NUMERO 40

N.S.

Lo stand della manifestazione di RottanovaNella seconda foto da sx il vicepresidente del Comitato cittadi-no Emilio Cestari e il presidente Graziano Garbin

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10 Cavarzere

“Non si addice il ruolo di maestrina assunto dalla consigliera Chiara Tasso, che bacchetta gli allievi assenti o svogliati, rife-rendosi ai consiglieri di opposizione che non hanno partecipa-

to al voto sulla delibera in consiglio comunale riguardante il rifacimento dell’acquedotto di via Spalato”. Con queste parole inizia il resoconto di Pier Luigi Parisotto, capogruppo di Forza Italia, che lamenta il problema dell’acquedotto in via Spalato sottolineando “il grave ritardo di due anni, accumulato nel risolverlo, si spera prima della fine del 2014“. Secondo il capogruppo il ritardo sarebbe dovuto: “al menefreghismo del sindaco, troppo spesso assente nelle assemblee di Polesine Acque, ente gestore dell’acquedotto, e del consiglio di bacino Polesine, ente programmatore dei progetti dell’acquedotto, che unito alla testardaggine del suo assesso-re ha fatto sì che il gestore, Polesine Acque, se la prendesse comoda nel programmare questo intervento”.

Più volte Parisotto avrebbe denunciato pubblicamente rispetto alla tematica il disinteresse dell’amministrazione, a suo dire “incapace di obbligare Polesine acque ad intervenire urgentemente su questa via, no-nostante il piano d’ambito Polesine, da me voluto e votato nel dicembre 2010 prevedesse per l’anno 2013 150.000 euro di investimenti proprio per l’acquedotto a Cavarzere”. Secondo Parisotto la colpa ricadrebbe in particolare sull’assessore Sacchetto, “il quale ha lasciato questo inter-vento programmato per il 2013 lettera morta disinteressandosi comple-tamente di farlo inserire nella nuova programmazione d’ambito votata nell’assemblea del consiglio di bacino ad aprile scorso, con la completa assenza dei nostri amministratori, tanto che i colleghi sindaci polesani hanno fatto man bassa di progetti per i propri comuni, escludendo com-pletamente il nostro almeno fino al 2018, sia per nuovi interventi di acquedotto quanto di fognatura, con buona pace degli abitanti di via Mazzini e Boscochiaro”.

Parisotto precisa come il Comune abbia potuto far intervenire su via Spalato il gestore Polesine Acque “solamente facendo votare in consiglio comunale a metà luglio una convenzione con cui compartecipa alla spesa totale prevista per questo progetto, con ben 120.000 euro del proprio bilancio su un totale di 170.000 euro”. “Mi è costato fatica votare a favore di questa convenzione beffa- conclude l’ex sindaco - ma ho scelto il male minore per i residenti in via Spalato, pur sapendo che anche loro dal 2007 pagando la bolletta dell’acquedotto contribuendo non poco al fondo investimenti del consiglio di bacino, ma grazie al disinteresse totale della giunta Tommasi, ne godono tutti gli altri comuni del bacino Polesine, escluso Cavarzere”.

punti di viSta

pier luigi parisotto (Forza Italia)“i lavori all’acquedotto di via Spalato prendono il via con due anni di ritardo”

Il consiglio comunale di luglio ha dato mandato al sindaco di sottoscrivere una convenzione con Po-lesine Acque e con il consiglio di bacino per avviare

i lavori in via Spalato. La consigliera Chiara Tasso è soddisfatta del risultato: un impegno elettorale portato avanti con convinzione e caparbietà e che coinvolge anche via Galvani, le cui condotte sono in corso di rifacimento, e via Caboto. Il primo stralcio dei lavori riguarderà la sostituzione della condotta con nuove tubazioni plastiche controtubate e il rifaci-mento del manto stradale, a partire dall’incrocio con via Visentin fino al cimitero. Il costo dell’intervento è di 170.000 euro, di cui 120.000 saranno scompu-tati dall’ingente credito che il Comune di Cavarzere vanta nei confronti di Polesine Acque.

“Un’operazione importante – sottolinea Tasso - che sottolinea tutta l’atten-zione verso la ricerca di solu-zioni riguardo la problematica situazione creatasi negli anni passati con l’azienda che gestisce il servizio idrico”. Il secondo stralcio invece si realizzerà nel 2015.

La questione di Polesine Acque è annosa e si trascina da parecchi anni; il Comune vanta infatti un credito di euro 1.441.119,29. La soluzione consiste nel richiedere all’ente l’esecuzione di opere di miglio-ramento stradale in concomitanza del rifacimento delle reti idriche, il cui valore venga compensato con una parte dei residui attivi presenti in bilancio a cari-co di Polesine acque. Come spiega il sindaco Henri Tommasi: “Si tratta di una questione molto delicata, criticata dalla corte dei conti e dall’ispettore ministe-

riale in quanto arreca un gravissimo danno per la città. Ogni anno Polesine Acque dovrebbe pagare le diverse rate per estinguere il debito acceso. Ma durante l’amministrazione Parisotto il rapporto con l’ente non era affatto buono, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche a causa del lavoro svolto dall’ex sindaco. Il problema persiste da oltre 10 anni ed è stato costellato da continue rotture della rete

idrica di via Spalato, tuttavia Parisotto non ha mai propo-sto soluzioni concrete, se non fosse per un’opera faraonica, di immediata visibilità per otte-nere il consenso popolare, che non poteva essere coperta eco-

nomicamente (essendo di circa 1.600.000 euro) e che mai è stata realizzata, costata solo di consulen-za progettuale 40.000 euro. Forse un tempo ciò sarebbe stato possibile, tramite l’accesso ai mutui, ma oggi certamente questo non si può più fare”.

“Da 30 anni viviamo, a causa dell’urbanizza-zione, il rischio idrogeologico - prosegue Tomma-si - non solo nel nostro comune ma in moltissime città italiane, legato allo smaltimento delle acque. Nel nostro caso il problema riguarda sia il centro che certe frazioni come Boscochiaro. L’ex sindaco non ha

mai posto una soluzione né con opere né con soldi e a quell’epoca lui poteva accendere mutui, men-tre ora ciò non è più possibile data la congiuntura economica. Non solo, Parisotto non era neppure in gradi di mantenere rapporti propositivi con l’ente in questione. In via Spalato dobbiamo fare i conti infatti con il Consorzio, Polesine Acque e Bacino, che fortu-natamente è buono”.

La soluzione per il primo cittadino è già stata trovata: “Per risolvere il problema idrico è stato av-viato il primo stralcio di un’opera, che non sarà certo faraonica e per la quale non ci serviremo di consu-lenze esterne a pagamento, ma di incontri con gli enti interessati e competenti. Il costo è di 170.000 euro totali. Tale ammontare è coperto per 50.000 euro dalla Regione e per 120.000 euro dal credito di Polesine Acque. Ora ci stiamo occupando delle pro-cedure per partire con i lavori. Altri problemi si sono riscontrati in via Galvani e in via Cabotto, a ridosso del centro abitato, che registrano continue perdite e rotture; anche in questo caso si tratta di allacciamenti importanti per la rete idrica del paese, in quanto con-ducono in pieno centro storico. Per risolvere infine la situazione nella frazione di Boscochiaro, da settem-bre sono partiti vari incontri con gli enti per trovare una soluzione pratica e veloce”.

di Melania Ruggini

Rischio idrogeologico Il consiglio comunale ha dato mandato al sindaco di sottoscrivere la convenzione

Reti idriche, ok ai lavori in via Spalato

Presto prenderanno il via i lavori alla rete idrica di via Spalato

Il costo dell’intervento è di 170mila euro: 120mila euro saranno scomputati dall’ingente credito che il Comune ha con Polesine Acque, 50 mila euro arrivano dalla Regione

Una due giorni dedicata alla prevenzione e al recupero della patologia osteoarticolare, viene promossa il 27 e il 28 settembre a Villa dei Cedri di Colà di Lazi-

se dall’Associazione nazionale dottori in scienze motorie (Dmsa) e tra i suoi promotori vi è anche la cavarzerana Mi-chela Folli, nota atleta di arti marziali e docente di scienze motorie. L’iniziativa rappresenta il sesto congresso naziona-le di categoria e il tema scelto per l’edizione di quest’anno è proprio la patologia osteoarticolare, con vari approfondimen-ti sulla sua prevenzione e sul suo recupero. Michela Folli è vicepresidente nazionale e presidente regionale della Dmsa, spiega che nel corso del congresso saranno messi a con-fronto il ruolo professionale del dottore in scienze motorie con le altre discipline sanitarie per individuare i metodi più efficaci per prevenzione, cura trattamento delle patologie. Fisiatri, ortopedici, fisioterapisti, medici sportivi e chinesio-logi discuteranno su tecniche rieducative, sportive, terapie farmacologiche e fisioterapiche. Ci saranno diversi ospiti internazionali tra i quali Albert Munaz Fernandez e Louis Lopez dell’Università di Madrid. “Questi due importanti ospi-ti – così Michela Folli – parleranno di dry needling, eviden-

ziando l’importanza della sindrome del dolore miofasciale nello sportivo, di trattamento e correzione delle alterazione biomeccaniche nei movimenti accessori articolari come pre-venzione delle lesioni osteoarticolari. Ringrazio il presidente Luca Barbin, la dottoressa Alda Boccini e il segretario Giorgio Pasetto, organizzatori dell’evento, in questa sesta edizione abbiamo sentito la necessità di far crescere il convegno, che è importante per l’aggiornamento tecnico e scientifico degli operatori del settore, abbiamo coinvolto quindi professionisti internazionali appartenenti a tutto il settore sanitario per creare sinergie”.

Il 27 e 28 settembre prossimimichela Folli parteciperà al congreSSo nazionale Sulla prevenzione e il recupero della patologia oSteoarticolare

“A 17 miliardi di euro ammonta la riduzio-ne di risorse che i comuni italiani hanno avuto dal 2008 al 2013, metà dovuta

a minori trasferimenti dello Stato e l’altra come contributi al patto di stabilità interno”. Esordisce così il consigliere comunale di Sel, Nadio Grillo, commentando il bilancio di previsione, approvato nei mesi scorsi dal Consiglio comunale. Si soffer-ma poi a evidenziare come i dati Istat, relativi allo stesso periodo, mostrino una spesa dei comuni in diminuzione e quella dello Stato in salita. “Nel corso degli ultimi tre anni – queste le sue parole – il contributo statale al nostro Comune è stato praticamente dimezzato, solo nel 2014 ha subi-to un taglio netto di circa 600mila euro rispetto all’anno precedente. Quest’anno i trasferimenti a Cavarzere saranno pari a euro 1.782.293 e, fino allo scorso luglio, le risorse trasferite sono di euro 367.542, il solo pagamento degli stipendi dei dipendenti comunali ha un costo mensile di 175mila euro”.

Una situazione che il consigliere di Sel defini-sce “molto difficile”, ricordando anche che Cavar-zere ha sforato il patto di stabilità negli anni 2011 e 2012, con ricadute negative. “L’amministrazio-ne comunale guidata dal sindaco Tommasi da giugno 2011 – così Grillo – ha dovuto affrontare questa situazione e solo le scelte operate dalla Giunta e dal Consiglio comunale hanno evitato conseguenze molto più gravi per l’intera comuni-tà. Chi ci governa, a livello nazionale, si ostina purtroppo a considerare i comuni come un grandis-simo centro di spese mentre, viceversa, gli stessi erogano servizi, asili nido, assistenza sociale, sostegno ai deboli, trasporti scolastici, sport e cul-tura. Berlusconi prima, Monti e Letta dopo e Renzi adesso hanno messo in ginocchio gli enti locali italiani, è pura miopia politica non comprendere che si aprirebbero enormi e drammatici problemi per il nostro Paese se dovessero cedere i comuni, referenti territoriali e pubblici per i cittadini”.

Il consigliere Nadio grillo sul bilancio di previsione“i governi nazionali hanno meSSo in ginocchio gli enti locali”

N.S. N.S.

Da sx Alda Boccini, Luca Barbin, Michela Folli

Tommasi ricorda le vicende passate relative al credito, 1.441.119,29 euro, con Polesine Acque

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di Nicla Sguotti

Si è concluso con una bellissima festa il grest organizzato dal Patronato Pio X che ha visto quest’anno il coinvol-

gimento di 300 bambini dai 5 ai 12 anni, accompagnati da 120 animatori e da Padre Pietro. Sabato 9 luglio una marea di bam-bini e ragazzi gioiosi hanno salutato la fine di quest’avventura all’insegna dello stare insieme presso i campi di via Serafin, con giochi, musica e uscite sul tema “un’estate grande un mondo”. Uno spettacolo da ve-dere per chi passava da quelle parti!

Secondo l’assessore Heidi Crocco si tratta di “un’esperienza assolutamente di crescita, dove la partecipazione e l’integra-zione diventa un aspetto che fa la differen-za. In questo ambiente i ragazzi imparano a stare assieme, ad aiutarsi reciprocamente e a collaborare”.

Oltre ai ragazzi sono state coinvolte anche le famiglie che hanno collaborato at-tivamente per la realizzazione delle diverse giornate e serate dell’animazione.

“Il grest del Patronato Pio X è un ap-

puntamento importante – prosegue l’as-sessore Crocco - per tutte le famiglie che lasciano i propri figli nelle mani di queste meravigliose persone che animano con la loro voglia di fare, passione e gentilezza le giornate trascorse in compagnia”.

“Il mio ringraziamento come assessore è il ringraziamento di tutta l’amministra-zione comunale e va a tutti gli animatori e collaboratori che hanno lavorato con i nostri ragazzi dimostrando impegno, serietà ed entusiasmo, a Padre Angelico e Padre Ste-fano che con musica e canti hanno allietato le giornate, ma in particolare a Padre Pietro perché senza di lui tutto ciò non sarebbe stato possibile, sempre presente ad acco-gliere tutti i bambini e i ragazzi come in una grande famiglia. Un grazie infinito per l’opportunità che rappresentate per il nostro comune e per l’aiuto che date alle tante fa-miglie, impegnate sul lavoro e che sanno con certezza a chi affidare i propri figli”.

pATRONATO pIO X l’ASSESSORE HEIDI CROCCO SI COMplIMENTA CON TUTTI QUEllI DEl gREST

Melania Ruggini

Una nuova forma di gestione del parco pubblico comunale che crei un’opportunità attraverso la ge-stione del verde pubblico, è questa la proposta di

Elisa Fabian, cavarzerana e componente della direzione del Partito democratico metropolitano di Venezia, la qua-le punta su revisione e ottimizzazione della gestione del verde pubblico comunale, un servizio al quale secondo lei bisogna “metter mano” perché sia un effettivo “bene per la comunità” e non solo un costo.

“Il verde pubblico può essere gestito con diverse modalità – afferma – ossia con appalti a ditte esterne, convenzioni con associazioni, sponsorizzazioni e donazio-ni di privati. In alcuni comuni si è sviluppata una rete di collaborazioni con cittadini e associazioni, al fine di mi-gliorare la gestione delle aree pubbliche, in particolare, in alcuni parchi attrezzati, sono le associazioni presenti nel territorio che ne curano la manutenzione e allo stesso tempo garantiscono forme di custodia e animazione orga-nizzando attività ricreative e culturali”.

Come evidenziato da Fabian, vi sono ormai numero-

se sperimentazioni di queste forme di affidamento, anche in Italia e nel Veneto, delle quali l’esponente democratica spiega le linee guida.

“Di solito – queste le sue parole – al concessionario si dà la possibilità di attrezzare le aree anche con piccoli fabbricati ad uso esercizio pubblico, così da ammortizzare gli investimenti in un periodo di alcuni anni, e ai cittadini di godere il bene senza oneri aggiuntivi”.

Un modello che, secondo Fabian, ben si potrebbe adattare ai giardini pubblici di Cavarzere ma anche ad altre zone, come i giardini di Villaggio Busonera o aree “critiche” delle frazioni.

“Mi chiedo perché come amministrazione comunale

non si pensi a una nuova forma di gestione del parco pubblico comunale vicino alla zona abitativa dei “trenini”. Alla luce del fatiscente e pericoloso stato delle aree gio-co per bambini e lo scarso utilizzo dell’area da parte dei cittadini di Cavarzere, si potrebbe pensare a una conven-zione per l’affidamento dell’area verde pubblica vincolata ad un’ottimale manutenzione e offerta di servizi, quali orari apertura più idonei, animazione e manifestazioni per i bambini e gli adulti, così che possa esser un bene usufruibile e non solo un costo per la comunità. Auspico che l’amministrazione comunale e chi ricerca un’opportu-nità di investimento nel sociale colgano e studino questa ipotesi di gestione”.

Parchi e aree verdi La componente della direzione del Partito democratico metropolitano di Venezia Elisa Fabian

Gestione del verde pubblico, una “ricetta” alternativa

L’assessore Heidi Crocco

Dopo 5 settimane di divertimento e intrattenimento per i più piccini, Divertilandia chiude per ferie. L’anima-zione estiva del Patronato di S.Giuseppe si è rivelata

un’esperienza gratificante durata ben 5 settimane, durante le quali sono stati coinvolti circa 70 bambini, dai 2 anni e mezzo in su, aiutati da una decina di animatori che hanno composto lo staff dell’organizzazione.

Molto semplice ma altrettanto efficace il program-ma: spazio alla manualità con i laboratori di disegno, pittura, manipolazione, ma anche alla musica, canti, balli, e tanto gioco, sia strutturato che libero. Non sono inoltre mancati gli interventi di esperti e ospiti d’eccezione ed in particolare un allenatore di calcio e dei giocatori di basket, nonché l’incontro con gli amici a quattro zampe del Gruppo Cinofilo di Franco Danieli, accompagnato dalla sua equipe.

Le uscite nel territorio sono state create a misura di bambino, per dare la possibilità ai più piccoli di di-vertirsi in sicurezza.

La conclusione della stagione di Divertilandia 2014 è stata coronata da una grande festa con canti, balli, gara di torte, karaoke, lotteria con ricchi premi, Le bolle di Ester e il lancio in cielo delle lanterne cinesi. Lo staff è molto soddisfatto del risultato e ring razzia tutte le persone che hanno contribuito in modo diverso affinché tutto andasse per il meglio. Divertilandia dà appuntamento a luglio 2015 con altre animazioni e novità per i bambini del territorio.

divertilandia

patronato di S. giuseppebilancio poSitivo per l’animazione eStiva

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Elisa Fabian

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15Cavarzere

E’ iniziata in tutta Italia la raccolta di firme sui 4 referendum per cambiare

la politica economica Europea sul Fiscal Compact. Il Circolo Sel di Cavarzere e Cona invita i cittadini a firmare i 4 quesiti referendari proposti risponden-do affermativamente per la fine dell’austerità, per l’Europa del lavoro e un nuovo sviluppo. Mentre il circolo si è già attivato per la raccolta di firme nel territorio dei due comuni, i 4 referendum si possono firmare altresì presso le segreterie comunali.

Come spiega il circolo locale di Sel: “L’austerità ha fallito: riprendiamoci la crescita, riprendiamoci l’Europa. L’Italia e l’Europa sono vittime delle poli-tiche di austerità, fatte di tagli indiscriminati dello stato sociale e di aumenti insostenibili delle tasse. Queste politiche frenano l’economia e aumentano drammaticamente la disoccupazione”. Aderendo, secondo Sel si contribuirà alla formazione di una politica economica nuova, per la crescita e la piena occupazione. “Ciò potrà avvenire adottando misure espansive equilibrate, di natura fiscale e monetaria, sostenibili sul piano europeo e concordate tra i governi e le autorità monetarie. Come in fondo si è fatto tante volte nella storia per uscire dalla crisi”.

Non da meno: “Si tratterà principalmente di realizzare un piano di in-vestimenti pubblici a favore del sistema produttivo, per rendere più compe-titive le imprese ed aiutare a crescere. In secondo luogo, investire nel futuro dei giovani, cominciando dal sistema scolastico. Infine, ampliare la rete di protezione per chi non ha un lavoro, ha una pensione insufficiente o una famiglia numerosa”.

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Il circolo di Sel di Cavarzere e Cona invita i cittadini a firmarequattro queSiti reFerendari per Fermare la politica dell’auSterità impoSta dall’europa

In città viene ricordato come “il sindaco buo-no” e, a vent’anni dalla sua morte, c’è chi chiede che Cavarzere gli renda onore con

una cerimonia commemorativa e magari anche con un gesto concreto di riconoscenza, come l’intitolazione di una via cittadina. Dante Badiale fu sindaco per diverse legislature di Cavarzere, nello specifico è stato primo cittadino dal ’54 al ’65 e dal ’70 al 1980. Nadio Grillo, consigliere comunale di Sel ed ex sindaco, insieme alla co-ordinatrice locale del suo partito Lisa Armarolli, ha scritto una lettera al sindaco Henri Tommasi, chiedendo che per i vent’anni dalla morte di Badiale vengano promosse iniziative in ricordo. “Badiale ha svolto un importante ruolo di am-ministratore pubblico in anni duri e difficili per la nostra città che ha dovuto affrontare la ricostru-zione del Dopoguerra, l’alluvione del ’51 e la massiccia emigrazione di migliaia e migliaia di cittadini cavarzerani – scrivono Grillo e Armarol-li – è stato un prestigioso e lungimirante uomo politico e dirigente sindacale, sempre attento e

disponibile verso i più deboli”. Il consigliere e la coordinatrice di Sel chie-

dono all’amministrazione comunale di celebrare l’anniversario dei vent’anni dalla scomparsa di Badiale, che ricorre precisamente il 9 marzo del prossimo anno, intitolandogli una via cittadina o un’altra struttura pubblica della città, quale potrebbe essere ad esempio la sala consiliare. Infine, chiedono all’amministrazione comunale di organizzare, di concerto con i familiari di Ba-diale, le forze politiche e i sindacati disponibili, una iniziativa pubblica in ricordo.

di Nicla Sguotti

Ricorrenze A vent’anni dalla morte di Dante Badiale, l’appello di Sel

Una cerimonia per rendere omaggio al “sindaco buono”

Un’immagine di Dante Badiale

Grillo e Armarolli: “E’ stato un prestigioso e lungimirante uomo politico”

Melania Ruggini

Chiedono al sindaco di intitolargli una via cittadina o la sala consiliare e di organizzare una cerimonia

Nel numero scorso de “La Piazza di Ca-varzere” a pag. 13 l’articolo intitolato “Cavarzere ricorda Flavio Busonera, il

dottore partigiano” è stato erroneamente at-tribuito a Nicla Sguotti. L’autore del pezzo è invece Nicola Ruzza.

Ci scusiamo con i lettori e col diretto in-teressato.

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16 Cona

In alto Antonio Bottinsotto

il sindaco Alberto Panfilio

di Melania Ruggini

Antonio Bottin (Intesa per Cona) critica le scelte di Panfilio e della sua giunta: non vanno incontro alle famiglie in difficoltà

Amministrazione L’opposizione sui primi 100 giorni del nuovo sindaco

“Molti annunci, pochi fatti, e lo spettro della Tasi”

Il consigliere comunale Antonio Bottin, della lista civica Intesa per Cona, fa il bilan-cio dei primi 100 giorni della nuova amministrazione diretta dal sindaco Alberto Panfilio e punta in dito in particolare sull’applicazione della Tasi. “Molti sono stati

gli annunci da parte del sindaco e dei suoi assessori - esordisce l’ex vicesindaco - dalla possibilità del cambio di Asl dalla 14 alla 16, all’apertura dell’ufficio anagrafe fino alle ore 20, passando per la chiusura della convenzione con Chioggia per il Giudice di Pace, arrivando alla rinuncia della convenzione con i vigili urbani di Codevigo. Ma quello che sicuramente sta distinguendo l’amministrazione Panfilio è l’applicazione della Tasi, che per scelta politica la precedente amministrazione Berto aveva lasciato a zero, per andare incontro alle difficoltà delle famiglie nell’attuale momento di crisi economica, in cui le persone ancora perdono il lavoro”. Come riassume Bottin, nell’aprile 2014 il bilancio di previsione fu approvato con pareggio di bilancio e Tasi a zero, con certificazione sia da parte del funzionario responsabile che del revisore dei conti che non c’era stato alcuno sforamento del patto di stabilità. Successivamente, a fine aprile, si approvò l’avanzo di amministrazione pari a 243.000 euro. A giugno, si registrano maggiori entrate di circa 45.000 euro dovute sia alla convenzione in essere con il comune di Sant’Angelo di Piove di Sacco per l’attività associata della Ragioneria, sia per i tributi recuperati con gli accertamenti ICI/IMU e l’evasione dei tributi locali. Nel mese di luglio le minori entrate per i trasferimenti da parte dello Sta-to, pari a 100.000 euro, sono state coperte dalle maggiori entrate già citate e per

il rimanente dalle minori spese, riportando il bilancio in pareggio. “Sia negli incontri con la popolazione che in atti di indirizzo politico, a tutt’oggi non è nota l’aliquota che verrà applicata né a quali servizi indivisibili verrà destinata la Tasi” commenta Bottin. Altro aspetto politico rilevante è il taglio delle Commissioni consiliari, riguar-danti bilancio, personale e tributi; uso e assetto del territorio; servizi sociali, culturali, sport e tempo libero. A tal proposito il consigliere sottolinea: “Avevamo rinunciato fin da subito al relativo gettone di presenza e ora esse potevano essere uno strumento di confronto politico e di suggerimento per trovare le migliori soluzioni a favore dei nostri cittadini”. Ancora, tra gli argomenti che preoccupano l’opposizione ci sono due delibere di giunta. La prima, approvata il 29 luglio scorso, riguarda le distanze tra allevamenti zootecnici e residenze civili; nello specifico si consentirà ad una azien-da agricola di Monsole di costruire altre tre stalle, che accoglieranno oltre 1.200 bovini, a poche centinaia di metri dal centro abitato senza passare per il Piano degli Interventi, di cui Cona è attualmente sprovvista, e senza il vaglio di uno studio per la determinazione delle ricadute in termini igienico-ambientali, a tutela della popolazione. La seconda delibera di giunta, approvata lo stesso giorno, riguarda l’autorizzazione all’esecuzione di un miglioramento fondiario in località Bruso per la quale vi è la necessità di una particolare vigilanza, sia per la tutela dell’ambiente che per l’impatto sulla viabilità comunale.

Il primo cittadino di Cona Alberto Panfilio non ci sta e replica alle cri-tiche mossegli dal consigliere comunale Antonio Bottin, sui primi 100 giorni della sua nuova amministrazione. “Il mio programma non conte-

neva nessuna promessa, a differenza di altri - esordisce il sindaco - L’unico impegno che stiamo portando avanti con determinazione è la presenza costante della nostra amministrazione tra le persone e tra i cittadini”.

In particolare sulla contestata applicazione della Tasi, Panfilio spiega che sono state realizzate ben 5 riunioni con i cittadini, a quattro delle quali era presente lo stesso consigliere di minoranza Bottin.

“Il bilancio non era in equilibrio come si credeva e si è verificata una diminuzione dei trasferimenti rispetto al preventivato bilancio di pareggio - spiega il primo cittadino - per cui i cittadini hanno ben compreso le nostre reali motivazioni, dettate da ovvie ragioni. Tra l’altro, tutto questo era stato sapientemente preventivato nella delibera di giunta che la passata amministrazione ha presentato, in cui si rimandavano al 30 settembre ulteriori manovre se fossero cambiati i parametri di bilancio. Insomma, la vecchia amministrazione aveva già previsto quello che poi è effettivamen-te successo. E ora ci imputano colpe? La nostra amministrazione non ha alcuna responsabilità a tal riguardo, poiché essa ricade sulla precedente amministrazione”. Sul taglio delle Commissioni consiliari, Panfilio ribatte: “Stendiamo un velo pietoso! In quelle commissioni non si decideva pro-prio nulla, poiché il da farsi veniva rimandato in sede di consiglio comuna-le. Perciò si è reputato che le commissioni fossero inutili, così come il rela-tivo gettone di presenza”. Riguardo alla delibera di giunta che comprende l’introduzione di nuove stalle nel territorio, Panfilio chiosa: “Da che pulpito viene la predica! Ricordo che Bottin ha dato il via alla costruzione di 4 o 5 centrali di biogas nel territorio e ora punta l’indice contro una stalla”.

controparte

Il sindaco panfilio risponde“la taSi, era già Stata previSta dalla precedente amminiStrazione”

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18 Cultura locale

La Filodrammatica di Cavarzere e l’assesso-rato alla Cultura organizzano, a partire da domenica 21 settembre, la seconda edizione

di “Domenica a teatro”, rassegna di teatro ama-toriale che prevede diversi appuntamenti e si con-cluderà domenica 19 ottobre. L’iniziativa porta in scena al Teatro Tullio Serafin quattro testi teatrali brillanti e improntati sul buon umore, messi in scena da quattro diverse compagnie amatoriali.

Ad aprire la rassegna sarà domenica 21 set-tembre la compagnia Arte povera di Mogliano Ve-neto che porterà in scena “La dama di Chez Ma-xim”, uno spettacolo che esplode in un turbine di situazioni comiche, con quel ritmo inarrestabile e un poco folle che è la carat-teristica del genio comico di Feydeau. Domenica 28 settembre sarà a Cavarzere la Compagnia Fata Morga-na di Preganziol con “La donna di testa debole” di Goldoni. La Compagnia teatrale Fata Morgana ha messo in scena questa commedia per la prima volta nel 1996, essa è divenuta il suo cavallo

di battaglia ed è stata rappresentata più di due-cento volte. La rassegna prosegue domenica 12 ottobre con “La famiglia dell’antiquario”, messa in scena dalla Compagnia Piccolo teatro Città di

Sacile. Sesta delle quindici commedie scritte nel 1750, “La famiglia dell’antiquario” offre a Goldoni la cornice ide-ale per deridere in lingua “i vezzi colti” dei suoi concitta-dini. Le domeniche a teatro

si concludono il 19 ottobre con la Compagnia La Torre di Piove di Sacco in “Impiegate” di Zanetti.

Come nella passata edizione, particolar-

mente gradita dal pubblico, tutte le compagnie coinvolte appartengono alla Federazione italiana teatro amatori e provengono da comitati provin-ciali diversi. Gli spettacoli raccontano con ironia e forte ilarità vicende legate al più squisito filo-ne del teatro tradizionale veneto, al bizzarro e fantasmagorico periodo della belle époque, alle contorte problematiche della società contempo-ranea.

Tutti gli spettacoli vanno in scena alle 17, il costo di ciascun biglietto è di 7 euro. È prevista la possibilità di acquistare un abbonamento per i quattro spettacoli, al prezzo di 21 euro. Gli abbonamenti saranno disponibili presso il botte-ghino del Teatro Serafin fino al 18 settembre, il lunedì, martedì e mercoledì dalle 10 alle 12 e il giovedì anche dalle 17 alle 19. Chi desidera acquistare i biglietti può farlo, presso la bigliette-ria del Serafin, il venerdì e sabato precedenti gli spettacoli o il pomeriggio stesso dello spettacolo a partire dalle ore 15,30. Per informazioni è pos-sibile contattare l’Ufficio Cultura di Cavarzere allo 0426317190 o la Filodrammatica all’indirizzo [email protected].

di Nicla Sguotti

Quattro testi teatrali portati sul palco da quattro diverse compagnie amatoriali a partire dal 21 settembre e fino al 19 ottobre prossimo

Tullio Serafin La seconda edizione di “Domenica a teatro”

In scena il buon umore “brillante”La settantunesima edizione della

Mostra del cinema di Venezia ha avuto tra i suoi protagonisti anche

un cavarzerano, il fotomodello Marco Crepaldi, presente al Lido per l’antepri-ma di un cortometraggio sul Delta del Po. La produzione, che ha l’obiettivo di promuovere il Delta attraverso la valorizzazione delle sue bellezze natu-ralistiche e artistiche, è stata realizzata nel corso dell’estate e ha avuto Crepaldi come attore protagonista. Sempre in estate, per la precisione nella settimana di Ferragosto e nella seconda di settembre, il fotomodello cavar-zerano è stato protagonista in edicola, in due fotoromanzi di Grandhotel, nei quali aveva il ruolo principale.

Un’estate, quindi, all’insegna degli appuntamenti importanti per Marco Crepaldi, che è stato impegnato anche nella tournée del beach tennis super-vip. Ha partecipato a tutte le tappe della manifestazione, che si sono volte a San Benedetto del Tronto e nei lidi di Comacchio, giocando anche le finali del torneo, nella cornice dell’isola di Albarella. Molti i vip che hanno parte-cipato alla tournée, tra essi Anna Falchi, Alba Parietti, Jennipher Rodriguez, Miss Italia in carica Giulia Arena, Roberta Lanfranchi, Roberta Giarrusso e Laura Freddi. Erano presenti anche Andrea Roncato, Franco Trentalance, Lady Bulgari, Maurizio Mattioli, Roberto Ciuffoli e tanti altri. Si trattava di un torneo a coppie miste, giocato da personaggi famosi del mondo dello spet-tacolo, in coppia con i turisti, un evento molto seguito a livello mediatico, che ha fatto ancor di più conoscere al grande pubblico il giovane cavarzera-no. Per lui sono molti gli impegni anche per i prossimi mesi, in questi giorni è ospite d’onore al Fontaniva Geofilmfestival, che presenta oltre duecento film cortometraggi provenienti da tutto il mondo. Poi, per il terzo anno consecutivo, sarà ospite d’onore alle finali nazionali di Miss Grand Prix e per il futuro pare che ci sia in programma per lui anche una fiction.

mostra del cinema di veneziaMarco Crepaldi al Lido per presentare un cortometraggio sul Delta del Po

N.S.

La rassegna è organizzata dalla Filodrammatica di Cavarzere con l’assessorato alla Cultura

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21Cultura locale

di Nicla Sguotti

Il prestigioso pittore e il giovane fotografo “raccontano” il paesaggio deltizio secondo una personale ispirazione: il risultato di questo viaggio nella suggestiva esposizione

La mostra Dal 6 settembre nel Foyer del Teatro Tullio Serafin

Il Delta del Po nelle tele di Zago e nelle foto di Bovolenta

Nel corso dell’estate sono stati molti i luoghi prestigiosi che hanno ospitato esposizioni personali di Silvio Zago

e per lui continuano i successi, coronati da giudizi critici molto positivi e dal favore del pubblico.

In questi giorni, a partire dal 6 set-tembre, l’artista è protagonista, insieme al giovane fotografo cavarzerano Marco Bovo-lenta, di una mostra nel foyer del Teatro Tullio Serafin.

Silvio Zago è molto apprezzato per i suoi paesaggi del Delta e le campagne che ama ritrarre, dando alle proprie opere quel qualcosa di personale che le rende incon-fondibili e capaci di suscitare poliedriche emozioni.

Sta proprio forse in questa capacità di trasmettere sentimenti il segreto della sua arte, che gli fa guadagnare consensi in ogni luogo in cui è chiamato a esporre.

Tema centrale della mostra di Palazzo Danielato è proprio il Delta del Po, ritratto da Zago nei suoi quadri e immortalato da Bovolenta nei suoi scatti.

Marco Bovolenta ha iniziato a foto-grafare nel 2007, lo stesso anno ha segui-to il corso base di fotografia organizzato dal Fotoclub di Cavarzere. Inizialmente si occupava di fotografia sportiva, boxe nel-lo specifico, e ha collaborato con diverse testate giornalistiche locali e nazionale, una sua foto è stata usata per la coperti-na dell’edizione 2008 dell’Annuario della Boxe Italiana.

Ha collaborato anche con il Comune di Cavarzere per la realizzazione dell’album “Le figurine degli sportivi di Cavarzere” della stagione sportiva 2010-2011 e come fotografo con il Motoring Classic Club San-dro Munari di Cavarzere.

Il progetto fotografico presentato alla mostra è iniziato nell’inverno 2010-2011 ed è completamente incentrato nella zona del Delta del Po, tra Porto Levante e Scar-dovari.

“È una interpretazione molto persona-le del luogo, sviluppata in maniera istintiva, quasi senza pianificazione delle immagini che sarebbero dovute uscirne – spiega il fotografo – mi sono limitato a visitare il luogo una miriade di volte fino ad entrarne in sintonia. Il risultato è un portfolio di foto principalmente astratte, focalizzate sui co-lori piuttosto che sulla forma degli oggetti rappresentati”.

Sarà presto disponibile anche a Ca-varzere “Partigiani del Polesine”, libro che raccoglie le foto scattate

da Mario Dondero in città e nei paesi limi-trofi nel corso del suo itinerario polesano dell’estate 2013. Il noto fotogiornalista ha fotografato i luoghi e i volti della resistenza in Polesine, partendo proprio da Cavarzere, grazie a un progetto che ha coinvolto più attori e che oggi si è concretizzato in un libro, edito da Giunti. Il tutto è nato da un’i-dea dello scrittore di origini cavarzerane Francesco Permunian, curatore della pub-blicazione, che ha voluto fotografare, con un fotoreporter di fama mondiale, i luoghi del Polesine che furono teatro di scontri durante la Resistenza. Un progetto che ha voluto rendere omaggio a coloro che si sono sacrificati per liberare il Polesine, non fotografando monumenti e lapidi, ma i sopravvissuti, e i luoghi come sono adesso.

È nato così un libro capace di dare emozioni grazie all’arte di Dondero, in esso è raccolta una selezione di ritratti e foto da lui scattati nei luoghi della guerra partigiana nel Polesine, tra il 1943 e il 1945. Grazie alla partecipazione di diversi storici locali, vengono ricostruite le vicende di quegli anni, fornendo al lettore una visio-ne dettagliata dei fatti narrati e indagando nella storia di ciascuno dei protagonisti. Per quanto riguarda Cavarzere, la parte storica è stata curata da Luigina Badiale e Liana Isipato. Significativo lo scritto del curatore, Francesco Permunian, il quale ripercorre la lunga genesi del progetto e la sua finalità ossia, come egli precisa, “evocare dalle ombre dell’oblio” i morti della Resistenza in Polesine, grazie a “qualcuno che riuscis-se a richiamarli dall’oltretomba l’uno dopo l’altro, come un novello Orfeo”.

Il libro verrà presentato il 20 set-tembre a Villa Badoer di Fratta Polesine, che ospiterà una mostra con le fotografie scattate da Dondero. Mostra che sarà poi itinerante e si sposterà nei luoghi ritratti, a Cavarzere arriverà nella primavera del 2015. Nel frattempo, chi lo desiderasse, può ordinare presso la locale sede della Cgil una copia della pubblicazione, che in copertina ha il ritratto del partigiano cavar-zerano Gino Quagliato.

neWS

In libreria “partigiani del polesine”i luoghi e i volti della reSiStenza FotograFati da mario dondero

N.S.

Il libro a cura di Francesco Permunian

In alto Silvio Zago, sotto Marco Bovolenta

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di Ornella Jovane

24 Cultura provinciale

Più di sei millenni di storia vengono raccontati in una singolare quanto accattivante mostra che, inaugurata il

6 settembre scorso, sarà aperta al pubblico fi no al prossimo 6 gennaio a Palazzo Mo-cenigo, nelle sale del Museo di Storia del Tessuto e Costume.

In esposizione una selezione degli oltre tremila fl aconi e contenitori per profumi del-la rarissima collezione della famiglia Storp, fondatrice nel 1911 a Monaco di Baviera della Drom Fragrances.

Raccolte con competenza e passione, per generazioni, i fl aconi e i contenitori esposti rappresentano vere e proprie opere d’arte, esclusive, che celebrano un’arte an-tichissima - quella dei profumi - diffusa in Medio Oriente in Grecia e a Roma per poi arrivare a Venezia al tempo delle Crociate.

“Little Big Things”, questo il titolo della

mostra, vuole mettere al centro dell’atten-zione e valorizzare una produzione manu-fatturiera di alto signifi cato storico. Nella magica cornice di Palazzo Mocenigo, infatti,

le 4 sezioni tematiche della Collezione, che sono rappresentative di tutte le epoche, spaziano dai rarissimi pezzi antichi, come il vaso portaolio in terracotta egiziano del III/

II secolo a.C., ai fl aconi e scrigni in vetro, porcellana e biscuits datati dal XVI al XIX secolo, fi no allo straordinario fl acone in ve-tro satinato realizzato su design di Salvador Dalì e alle più note creazioni delle maggiori case di essenze e di profumo moderne.

La mostra è presentata dalla Fondazio-ne Musei Civici di Venezia, con la collabo-razione di Mavive e della casa essenziera tedesca Drom e trova collocazione in una nuova sezione del centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, dedicata proprio al profumo, a testimonianza del ruolo fonda-mentale di Venezia nella tradizione estetica ed imprenditoriale di questo prezioso e raf-fi nato settore.

L’orario di visita fi no al 31 ottobre pros-simo è programmato dalle 10 alle 17.00, da novembre la chiusura sarà anticipata di un’ora. Info: mocenigo.visitmuve.it

“Little Big Things”, la selezione dei capolavori della collezione Storp che narrano i segreti di un’arte antichissima e raffi nata

Mostre ed esposizioni Museo di Storia del Tessuto e Costume a Palazzo Mocenigo fi no al 6 gennaio

Oltre 6 mila anni di storia raccontati dai fl aconcini dei profumi

Alcuni dei rari pezzi in esposizione alla mostra del Museo di Palazzo Mocenigo

Scade il prossimo 31 ottobre il bando di concorso per partecipare alla VI Edizione del Premio Letterario “Città di

Chioggia”, edizione 2014. Le sezioni presenti sono Poesia, Narra-

tiva e, novità di questa edizione, l’aggiunta di una nuova sezione dedicata ad elaborati inediti a tema libero.

Il Tema del concorso di quest’anno è: “Fotografi e dalla Laguna: Chioggia come in-contro di luoghi e di tempi”.

Le opere devono essere presentate in forma dattiloscritta o stampata, in lingua italiana o, se contenenti parti dialettali, completate da legenda o glossario.

I documenti dovranno essere recapitati alla Segreteria del Premio Letterario “Città di Chioggia”, VI edizione 2014, c/o Pro Loco di Chioggia e Sottomarina, via Felice Cavallotti n° 410., 30015 Chioggia (VE).

letteratura

Il tema: “Fotografi e dalla Laguna”

Musica Il 18 ottobre la musicologa Nicla Sguotti presenta a Cavarzere il volume

Sarà sabato 18 ottobre alle 21, presso il Teatro Tullio Serafi n, la serata di presentazione uffi ciale del libro “Tullio Serafi n, il custode del bel canto” di Nicla

Sguotti, edito da Armelin Musica di Padova. Un evento che concentrerà idealmente nel teatro che porta il suo nome, e che lo vide esibirsi nel suo primo concerto gio-vanile, le varie realtà che promuovono la fi gura di Tullio Serafi n e la sua Arte.

A rendere possibile la serata di presentazione, nel corso della quale non mancherà la grande musica, è stata la signifi cativa sinergia creatasi tra l’assessorato alla Cultura di Cavarzere, il Circolo “Amici del maestro T. Serafi n”, l’Associazione Culturale Concetto Armonico, l’Orchestra e Coro “T. Serafi n”, che hanno unito le forze per rendere omaggio all’illustre direttore e al lavoro di ricerca di Nicla Sguotti, molto apprezzato dai lettori e anche dalla critica specializzata.

La pubblicazione ripercorre la carriera di Tullio Sera-fi n, la sua biografi a artistica, ricostruita dall’autrice con la cronologia completa delle direzioni, appare ancor più straordinaria se analizzata alla luce degli scritti inediti contenuti in nel libro. Si tratta per la maggior parte di lettere di musicisti che scrivono a Serafi n per accordarsi sull’esecuzione di nuove opere o chiedono l’inserimento di propri lavori nei cartelloni dei teatri in cui egli dirige.

Particolare pregio hanno gli scritti di Franco Alfano, Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Gino Marinuz-zi, Pietro Mascagni, Italo Montemezzi, Ildebrando Pizzet-ti, Richard Strauss ed Ermanno Wolf Ferrari. Vi sono an-che lettere che arrivarono a Serafi n da personaggi illustri

della cultura, come Gabriele D’Annunzio, e da istituzioni che gli conferiscono onorifi cenze. Di notevole interesse sono anche le due lettere indirizzate al maestro da Maria Callas, molto legata a Serafi n, che la fece debuttare in Italia, aprendole di fatto le porte della celebrità. Nel libro è contenuto anche un estratto dell’intervista, raccolta dall’autrice a Bussetto nel febbraio 2009, a Carlo Ber-gonzi, che più volte si trovò a collaborare con Serafi n e al quale era particolarmente legato. La premessa dell’opera è stata realizzata con la collaborazione del maestro Nello Santi, che testimonia la propria stima per Serafi n e la sua arte di concertatore. Tullio Serafi n, il custode del bel canto è già disponibile in libreria, per informazioni è possibile consultare la pagina facebook dedicata al libro o il sito www.niclasguotti.it.

La presentazione del 18 ottobre si inserisce nell’ap-puntamento annuale del concerto Omaggio a Tullio Serafi n, promosso dal Circolo ad egli intitolato e giunto quest’anno alla sua edizione numero trentasei. Grazie alla presenza dell’Orchestra e Coro “Tullio Serafi n”, di-retti dal maestro Renzo Banzato, sarà un vero e proprio viaggio nella gloriosa carriera di Serafi n, tra le note delle più suggestive opere da lui dirette e reso ancor più signi-fi cativo dalle testimonianze e dalla lettura di brani dal libro di Nicla Sguotti, capaci di far comprendere appieno la grandezza del celebre maestro. L

a conduzione della serata è affi data alla professo-ressa Fanny Quagliato e l’ingresso è gratuito, per infor-mazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi all’Uffi cio Cultura del Comune di Cavarzere (0426317190).

La presentazione uffi ciale del libro sulla carriera del maestro Tullio Serafi n

In alto il libro “Tullio Serafi n, il custode del bel canto”, sopra l’autrice Nicla Sguotti

eventi e moStre

IL NUOVO CAMPUS SCIENTIFICOSarà inaugurato il prossimo 26 ottobre il nuovo Campus scientifi co a Mestre. La cerimonia inizierà alle 12,30 in via Torino 155. A fare gli onori di casa il Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia Carlo Carraro.Il nuovo campus scientifi co di Mestre è un moderno complesso edilizio composto attual-mente da quattro edifi ci, situato a dieci minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Porto Marghera. Le attività didattiche potranno contare su 8 aule collocate nell’edifi cio Delta (per una capienza complessiva di 641 posti), 9 laboratori didattici (edifi cio Beta), un Auditorium (edifi cio Alfa) da 240 posti e sulla Biblioteca di Area Scientifi ca (edifi cio Alfa) da 134 posti distribuiti su 4 piani: tutti i libri a scaffale aperto, tavoli cablati, wi-fi , 4 salette riservabili per studi di gruppo o attività di ricerca, con servizi di consultazione, prestito, document delivery, ricerche bibliografi che, riproduzione, prestito anche e-reader e Netbook.

LA FESTA DELLA ZUCCA A SALZANOCon l’autunno torna a Salzano, nel Miranese, la Festa della Zucca, giunta quest’anno alla 21esima edizione. La manifesta-zione si terrà dal 17 ottobre al 2 novembre prossimi. Fra le tante iniziative in programma il concorso a premi per le miglior zucche, gastronomia a tema, fi era dell’artigianato con mercatini, e intrattenimenti vari.Info 041-5709789

a cura di Ornella Jovane

22 Cultura

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Importanti novità per il Calcio Cavarzere che lo scorso26 agosto ha presentato la nuova stagio-ne presso il campo sportivo “Beppino di Rorai”,

dove un consistente numero di ragazzi, genitori e sportivi, ha gremito le tribune per ascoltare le parole dei dirigenti della squadra locale.

Il direttore generale Dario Campaci, assistito dal direttore sportivo Mauro Asolati e dal coordinato-re tecnico Mario De Montis, ha esposto brevemente gli obiettivi ed in particolare ha posto in evidenza i cambiamenti che verranno apportati nella nuova stagione. “La prima novità di quest’anno è la colla-borazione tecnica con la Nuova Cona” – ha affer-mato il dirigente cavarzerano - in sostanza il Calcio Cavarzere supporterà gli allenatori della squadra conense mettendo a disposizione la competenza maturata dai propri nell’anno di esperienza a fianco dei professionisti del Calcio Padova, sperando di av-viare in un futuro prossimo anche una collaborazio-ne sportiva-agonistica, cioè di allestire squadre con giocatori provenienti da entrambe le associazioni sportive”.

In seguito il direttore generale ha presentato i dirigenti dell’Union Venezia, l’associazione sportiva professionistica con la quale il Calcio Cavarzere in-teragirà quest’anno in modo proficuo: il presidente Alessandro Piovesan, il segretario del settore giova-nile Luca Lazzaro e il coaching Francesco Beltramelli

che farà da trait d’union tra le due associazioni.Infine, dopo aver sottolineato l’importanza

della collaborazione con la squadra veneziana che darà la possibilità ai tecnici e agli atleti cavarzera-ni di sperimentare nuove tipologie di allenamento, nonché di instaurare solidi legami dal punto di vista umano e professionale con un’associazione sportiva di grande tradizione, Campaci ha presentato i tecnici del Calcio Cavarzere per la stagione imminente che si occuperanno del settore giovanile: i Piccoli Amici (bambini nati dal 2007 al 2009) saranno guidati da Fausto ed Emil Bertaggia, i Pulcini (bambini dal 2004 al 2006) saranno allenati da Gino Torso, gli Esordienti (2002-2003) da Stefano Domenicale e Andrea Bertaggia, i Giovanissimi (2000-2001) da Simone Bergantin, mentre gli Allievi (1998-1999)

saranno preparati da Roberto Stocco.Il direttore generale non ha poi dimenticato di

nominare e ringraziare il preparatore dei portieri Stefano Caldin e gli allenatori della Prima squadra e degli Juniores, Marco Guarnieri e Tullio Crocco, nonché i tecnici del settore giovanile della Nuova Cona (presente nella figura del presidente Nicola Botton e del segretario Stefano Zanellato): Federico Clemente (Piccoli Amici), Stefano Lazzarin e Nico-las Voltan (Pulcini), Alex Peraro (Esordienti) e Denis Benaglia (Giovanissimi) e di dare l’appuntamento a tutti i giovani calciatori per gli allenamenti che si svolgeranno tutti i martedì e i giovedì per i Pulcini e gli Esordienti e i mercoledì e i venerdì per i Piccoli Amici, gli Allievi e i Giovanissimi.

di Nicola Ruzza

Il Cavarzere presenta il settore giovanileneWS

Ottime notizie provenienti da Roma per lo sport ca-varzerano: infatti Andrea

Meazzo, giovane promessa del nuoto, ha concluso la staffetta 4x100 stile libero in 3’51.91’’ ai Campionati Nazionali Estivi, sezione Ragazzi, che si sono disputati tra l’8 e il 10 agosto nella Città Eterna. Meazzo, non nuovo a queste performance, ha migliorato di un secondo il già ottimo tempo ottenuto nella gara disputata a giugno a Monastier (Tv), permettendo all’Adria Nuoto – l’associazione sportiva nella quale milita – di ottenere un risultato davvero lusinghiero, grazie anche alle frazioni nuotate dagli altri atleti (Alex Modenese, Alber-to Cavallaro e Alberto Frizziero).

“È stato davvero bello nuotare nello stadio del nuoto di Roma” – afferma Meazzo – “e sono davvero soddisfatto della mia prestazione, che è un incitamento a continuare ad allenarmi per migliorare ulteriormente”.

Molto felice l’allenatore Massimo Bottaro per la gara condotta dai suoi atleti: Meazzo, in particolare, riesce con estrema facilità a passare dal nuoto in vasca a quello in acque libere, come dimostra-no i risultati ottenuti ultimamente a Monfalcone e a Caorle dove il nuotatore cavarzerano si è classificato al primo posto.

Nuotoa roma andrea meazzo Si eSprime ad alti livelli

N.R.

Un finale di stagione che si prean-nuncia davvero emozionante per il team Gilberto Corse e per i suoi

piloti di spicco Marco Greggio e Christian Bello: infatti dopo aver inanellato una se-rie strepitosa di vittorie e lusinghieri piaz-zamenti da maggio a fine luglio - Greggio primo a Cittadella (nella frazione di Santa Croce Bigolina), a Castigliano e nella Fran-ciacorta nella categoria 100cc, Bello nel gradino più alto del podio a Cittadella, a Mesola, a Castigliano, ad Ariano Polesine e nella Franciacorta nella categoria 70cc – la squadra dei centauri cavarzerani si prepara alle ultime tappe con i favori del pronostico.

In particolare c’è molta attesa per l’ultima gara del campionato nazionale Idc (acronimo di Italian Dragster Cup), che si svolgerà il 21 settembre all’aeroporto internazionale di Orio al Serio di Bergamo, nella quale si deciderà chi diventerà cam-pione nazionale, traguardo alla portata dei piloti della Gilberto Corse: Marco Greg-gio, infatti, centrerà l’obiettivo se riuscirà

ad imporsi in quest’ultima prova, mentre Christian Bello dovrà vincere e sperare in un piazzamento inferiore al 4° posto del suo diretto concorrente per raggiungere l’ambito risultato.

Pienamente soddisfatto si dichiara Marco Toffanello: “è stata una stagione davvero fantastica, che ha visto la mia squadra ai vertici nelle classifiche del Tri-veneto e in quelle nazionali” – afferma il preparatore del team Gilberto Corse – “ora siamo concentrati sull’ultima gara, ma stiamo già pianificando la stagione 2015 che inizierà nella prossima primave-ra. Ringrazio di cuore gli sponsor: la Car-rozzeria Castello, i F.lli Gnocco, La Piazza, Arte Ferro, l’Autoscuola Adige, la piadine-ria music bar La Distilleria, il negozio Pes di Lisa, Pm Sport, il ristorante Villa Mo-mi’s, €motors, la Locanda 7 Mari, Al.ma.rap., Sacam srl, il ristorante Il Caminetto, l‘Autofficina Longhin Fabiano e il negozio Paola Professione Capelli, per l’indispensa-bile sostegno alla nostra squadra”.

Motogpuna Stagione da incorniciare per il team gilberto corSe

N.R.

Calcio Presentazione Calcio Cavarzere e Nuova Cona

25Sport locale

In alto da sx Campaci, Botton, Lazzaro, PiovesanA lato gli allenatori delle due squadre con i rappresen-tanti dell’Unione Venezia

Da sinistra Christian Bello e Marco Greggio

Meazzo e gli altri atleti dell’Adria Nuoto

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Bambini e adolescenti sono fi niti nel cono d’ombra della politica e degli investimenti istituzionali”. Sono durissime le parole che

il Pubblico tutore dei minori del Veneto Aurea Dissegna ha pronunciato in consiglio regionale durante la presen-tazione della relazione annuale sull’attività dell’uffi cio regionale garante dell’infanzia conclusasi con un appello al presidente del Consiglio regio-nale Clodovaldo Ruffato perché l’assemblea legislativa del Veneto individui politiche che mettano al centro l’infanzia e l’adolescenza “come investimento sul futuro”.

“Conto sulla sua sensibilità e collaborazione – ha scritto il tutore a nome degli 828 mila minori del Veneto – perché i bambini, le bambine e gli adolescenti siano presenti nell’agenda politica di questa Regione e perché siano promosse le condizioni di ascolto e partecipazione effettiva nelle questioni e de-cisioni che riguardano”. “I dati demografi ci dimostrano il continuo calo della natalità in Italia e nella nostra Re-gione e in parallelo l’aumento delle fasce di popolazione anziana con età sempre più avanzate. É uno dei segnali a cui la politica dovrebbe prestare attenzione – è stato il richiamo del Pubblico Tutore - favorendo in tutti i modi la natalità e i servizi per la prima infanzia a supporto delle

famiglie, superando logiche di interventi spot, ma con interventi strutturali e di sistema”.

Solo nel 2013 l’uffi cio del Pubblico Tutore ha se-guito 422 minori, formato 274 tutori legali volontari e fornito tutela legale a 131 minori stranieri non accom-pagnati.

Numeri dietro ai quali stanno volti segnati da sto-rie dense di sofferenza. E sarà per questo che Aurea Dissegna ha voluto offrire ai politici anche una valutazione sullo stato dei servizi per l’infanzia.

“Non solo si riscontra un limi-tato investimento per i minori e le

famiglie a livello istituzionale nazionale, regionale e locale – ha sottolineato Aurea Dissegna - ma si può parlare di un vero e proprio disinvestimento. Si sta as-sistendo, infatti, ad una generale e drastica riduzione di risorse economiche e di capitale umano in ambito scolastico, sociale e sociosanitario”.

“Nel dettaglio – ha spiegato Dissegna - la scuola sta investendo meno per i suoi alunni (vedi precariato, impoverimento della ricerca, riduzione delle ore di so-stegno) contribuendo così ad aumentare la dispersione scolastica; i Comuni e i servizi sociali investono sempre meno nella prevenzione primaria e secondaria, riducen-

do o eliminando servizi e azioni di supporto ai minori e alle famiglie più vulnerabili, e la sanità appare privile-giare gli interventi di diagnosi e cura, mentre riduce gli interventi di presa in carico terapeutica o di accompa-gnamento dei minori e delle loro famiglie, in particolare nelle situazioni di abuso, maltrattamento o di semplice carenza delle funzioni genitoriali”.

Parole dure come massi che il Pubblico tutore pronuncia con gran-de coraggio, facendosi paladina di un mondo ai margini che solo nel momento della disgrazia o dello scandalo conquista le prime pagine dei quotidiani nazionali.

Invece, chi lavora e vive con i minori sa bene che sostenerli a dovere nel periodo di crescita è essenziale per la loro formazione e realizzazione futura.

“Non intervenire in modo appropriato nel supporto alle famiglie più fragili e ai minori – ha dichiarato il Pubblico tutore – comporterà la necessità di interventi ben più radicali in futuro, con maggiori costi in termini di sicurezza, salute, benessere sociale”.

La società che cambia necessita di visioni politiche e scelte di lunga gittata. Se così non è, allora il futuro sarà problematico. Bastano pochi dati esposti sempre dal Pubblico Tutore Aurea Dissegna a dipingere uno

scenario per nulla roseo che riguarda proprio le nuove generazioni.

L’incremento delle separazioni altamente confl ittua-li, la crescente vulnerabilità delle famiglie “aggredite e aggredibili dal fenomeno della povertà economica” stanno determinando un aumento dei minori allontanati dalla loro famiglia e affi dati a nuclei affi datari o a comu-

nità (in totale sono 3145, dei qua-li 1573 in comunità, la maggior parte adolescenti ultraquindicenni) e un parallelo aumento delle se-gnalazioni all’autorità giudiziaria “che hanno determinato, di fatto – ha puntualizzato il Tutore -l’in-

gresso di tanti bambini e ragazzi (1017 nel 2012) in percorsi giudiziari senza che vi sia possibilità, da parte dei servizi sociali, di una loro effettiva presa in carico per la realizzazione dei necessari percorsi di protezione e cura”. Il Pubblico tutore richiama l’attenzione, infi ne, sull’alta percentuale (circa il 25 per cento) degli adole-scenti (15-17enni) che rimangono in comunità per oltre tre anni, ultima tappa di un percorso di allontanamento dalla famiglia d’origine spesso accidentato e sfortuna-to: sono un segnale dei “fallimenti dell’affi do” – ha sottolineato Aurea Dissegna - che dovrebbe interpellare istituzioni e rete dei servizi.

di germana Urbani

Aurea Dissegna, Pubblico tutore dei minori del Veneto, denuncia una realtà preoccupante e chiede alla politica un’inversione di rotta con interventi strutturali e di sistema

La relazione Una denuncia a tutti gli effetti di politiche lontane dai bisogni reali

L’atto d’accusa del tutore: “Minori dimenticati dalla politica e dalla società”

A fi anco, Aurea Dissegna, Pubblico tutore dei minori del Veneto

Invece di investire si taglia là dove le famiglie hanno più bisogno di essere seguite

La sanità privilegia gli interventi di diagnosi e cura, riducendo la presa in carico terapeutica

26

FAI UNA CROCE SUL QUADRATOPER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI SCHEDA D’ISCRIZIONE

NOME DATA DI NASCITAINDIRIZZOTELEFONO

DATA FIRMA

COGNOME ASSOCIAZIONE VOLONTARIITALIANI DEL SANGUE

ASSOCIAZIONE ITALIANADONATORI ORAGANI

ASSOCIAZIONE DONATORIMIDOLLO OSSEO(limite età 18-37 anni) consegnare presso la sede AVIS di Cavarzere, presso Ospedale Civile - Tel. 0426 316436 (segr. Tel.)

Page 29: Cavarzere ago2014 n107

11Il Veneto in primo piano

E proprio sulla rete di servizi l’autorità di garanzia dei minori ha dato un giudizio fortemente nega-tivo. Secondo Dissegna l’intera rete dei servizi

appare lacunosa, “insuffi ciente”, “disomogenea”, addirittura poco strutturata come si evince dai nuovi piani aziendali delle Ulss. La condizione sociale dei bambini e degli adolescenti in Veneto, invece – se-condo l’osservatorio del Pubblico Tutore – richiede-rebbe più attenzione e reti di protezione più effi caci. Non sono mancate le repliche a quest’intervento ricco di spunti e particolarmente duro per la realtà descritta nella rendicontazione dell’attività 2013 dell’organo di garanzia istituito nel 1988 (prima

regione in Italia) per tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che dallo scorso anno ha assunto anche le funzioni di Garante dei detenuti, in vista dell’istituzione (dal 2015) della fi gura unica del Ga-rante regionale dei diritti alla persona. Certo è che ciò che ha detto in Consiglio il Tutore non è tutto. “Il Tutore dei minori – spiega Claudio Sinigaglia consi-gliere Pd e vicepresidente della commissione Sanità e sociale - e Garante della popolazione carceraria, da metà ottobre si troverà senza personale e senza risor-se per espletare le sue importanti funzioni”. “Dall’in-contro con Aurea Dissegna – continua Sinigaglia – è emerso che a settembre 2014 l’uffi cio non ha ancora

ricevuto lo stanziamento per l’anno in corso e che la dotazione organica dell’uffi cio, già ridotta al minimo, è del tutto insuffi ciente per occuparsi anche della po-polazione carceraria del Veneto. Inoltre – prosegue Sinigaglia – l’uffi cio del Garante continua a dipende-re dalla Giunta regionale, mentre le altre fi gure con ruoli istituzionali di garanzia, come il Difensore Civico o il Corecom, sono più correttamente incardinate presso il Consiglio regionale, massimo organo demo-cratico della Regione”. “Evidentemente – conclude Sinigaglia – i presidenti Zaia e Ruffato condividono la medesima insensibilità verso il sociale”.

di germana Urbani

Sotto la lente I nuovi piani aziendali delle Ulss

“Lacunosa l’intera rete dei servizi”

l’appello

I malati di Parkinson fanno appello alla Regione Veneto perché continui a fi nanziare le attività riabilitative continuative offerte dai fi siatri delle Ulss. Cure che alleviano e rallentano tremori, rigidità e diffi coltà di movimento

causati dalla malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che interessa il 3 per cento della popolazione, circa 300 mila persone in Italia, di cui il 25 per cento con meno di 50 anni. A portare in viva voce la richiesta di rivedere le linee guida del Veneto per la cura del morbo di Parkinson è stata Maria Origano, presidente

dell’Unione parkinsoniani di Verona, che ha incontrato – a nome anche delle altre associazioni provinciali dei malati di Parkinson – la commissione Sanità del Consiglio veneto. “Le associazioni dei malati di Parkinson del Veneto – ha spie-gato – ritengono insuffi cienti gli interventi previsti dalla normativa attuale e richia-mano l’attenzione del legislatore regionale sull’esigenza di affi ancare alle cure farmacologiche anche l’attività motoria rieducativa e riabilitativa. La riabilitazione precoce e continuativa permette al malato di conservare le abilità residue più

a lungo, evitando il rapido aggravamento della propria condizione psico-fi sica”. L’Unione parkinsoniani di Verona denuncia in particolare la soppressione dei corsi di attività motoria e riabilitativa gestiti dai fi siatri dell’Ulss 20 a Verona e Illasi e il progressivo disinvestimento, anche da parte delle altre Ulss del Veneto, nelle attività riabilitative per i malati nella fase iniziale o intermedia: proprio quando l’attività motoria di gruppo, sottolineano i rappresentanti dei parkinsoniani, sareb-be più necessaria ed effi cace.

le associazioni dei malati sono preoccupate dei tagli“la regione mantenga le cure riabilitative dei malati di parkinSon”

Sono sempre di più le separazioni confl ittuali in cui i bambini sono “strattonati” e soffrono. Aumentano anche le famiglie che devono fare i conti con la povertà economica

27Il Veneto in primo piano

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Ulss 14Speciale

Speciale

Agosto 2014 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

Agosto 2014 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

a

Speciale

SpecialeInform

a

Medicina Integrata, Ulss 14 e Cuore Amico ed i Comuni di Cavarzere e Cona insieme per combattere le malattie cardiova-scolariE’ partito dal 2 settembre a Ca-varzere un progetto sperimentale che promuove gli stili di vita cor-retti: movimento, cibo sano, no al fumo.Cavarzere e Cona “dichiara-no guerra” alle malattie cardio-vascolari e lo fanno grazie ad una serie di strategie messe in campo dalla Medicina Integrata della Cittadella Socio Sanitaria di Cavarzere in collaborazione con l’Ulss 14 (Riccardo Ranzato, direttore del Distretto sociosanita-rio e Roberto Valle, primario del-la Cardiologia) e Cuore Amico.Insieme hanno organizzato un percorso di prevenzione cardio-vascolare primaria a 360 gradi che prevede tre gruppi di lavoro: uno sul fronte del movimento (il gruppo cammino), un altro sul fronte dell’alimentazione (il grup-po nutrizionale) e un terzo contro il fumo (il gruppo per smettere di fumare).“Ormai – ha esordito il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - non ci sono più dubbi in letteratura: l’attività motoria, la nutrizione e l’abolizione del fumo sono elementi essenziali per prevenire le malattie cardio-vascolari. E’ per questo che la task force messa in atto punta a tre obiettivi: ridurre il numero dei fumatori e delle persone seden-tarie, più migliorare lo stile ali-mentare nelle persone in sovrap-peso”. Al progetto, attualmente hanno aderito circa una sessan-tina di persone, tutte reclutate dai medici di famiglia che sono pronte subito a partire con que-

sta sperimentazione. Ecco come si articola il progetto: - Martedì 2 settembre, parte il gruppo cam-mino: il gruppo viene seguito da Michela Folli, laureata in scienze motorie, vice-presidente dell’As-sociazione Nazionale dei Laure-ati in Scienze Motorie (DMSA). Il suo compito sarà quello di “in-crementare l’attività motoria, fa-cendo crescere nei partecipanti la consapevolezza dei suoi be-nefi ci in salute. Le persone che hanno aderito al programma, parteciperanno a due incontri settimanali di attività fi sica di almeno 50 minuti ciascuno, per un totale di venti incontri. - Mer-coledì 3 settembre, parte il grup-po nutrizionale: il gruppo viene seguito dalla dietista Annalisa

Al via dal 2 settembre a Cavarzere un progetto sperimentale che promuove gli stili di vita corretti

MEDICINA INTEGRATA, ULSS 14 E CUORE AMICO ED I COMUNI DI CAVARZERE E CONA INSIEME PER COMBATTERE LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

Conto alla rovescia per la possibilità di approdo dell’i-droambulanza a ChioggiaContinua il lavoro propedeu-tico per consentire la possi-bilità dell’approdo dell’idro-ambulanza a Chioggia.Questa mattina il responsa-bile operativo provinciale del 118 Paolo Caputo e il primario del Pronto Soccorso di Chioggia Andrea Tiozzo è stato eseguito un viaggio per-lustrativo per valutare le trat-te da Venezia a Pellestrina e da Pellestrina a Chioggia. Un’operazione fondamenta-le che servirà a verifi care la qualità dei canali navigabili,

i tempi medi di percorrenza, i problemi che si potrebbero incontrare durante un soccor-so: il tutto per valutare al me-glio i lavori da programmare per l’arrivo di una idroambu-lanza a Chioggia, mentre la ditta Scutari ha cominciato in questi giorni lo scavo del canale.“Ancora poche settimane – ha dichiarato il direttore ge-nerale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – e anche l’Ospe-dale di Chioggia avrà il suo approdo. Si costituirà così un servizio di idrosoccorso lagunare, che mette in colle-gamento gli approdi dell’O-

spedale Civile e di Piazzale Roma a Venezia, del Lido, di Santa Maria del Mare a Pel-lestrina, con quello appunto dell’Ospedale di Chioggia. Un servizio di emergenza ri-

volto in particolar modo agli abitanti di Pellestrina che po-trebbero, in alcuni casi, veni-re dirottati verso l’Ospedale clodiense anziché quello ve-neziano”.

CONTO ALLA ROVESCIA PER LA POSSIBILITÀ DI APPRODO DELL’IDROAMBULANZA A CHIOGGIA

Continua il lavoro propedeutico per consentire la possibilità dell’approdo dell’idroambulanza a Chioggia

Anticipati i tempi del loro arrivo, la delibera regionale prevedeva il primo settembre SBARCATI GLI STEWARD AL PRONTO SOCCORSO DI CHIOGGIA Sbarcati gli steward al Pronto Soccorso di Chioggia. Anticipati i tempi del loro arrivo, la delibera regionale prevedeva il primo settembre. Più accoglienza al Pronto Soccorso di Chioggia con l’ar-rivo degli assistenti di sala, i cosiddetti steward. Anticipatamente rispetto alla data prevista (il primo settembre) dalla delibera regionale sulla gestione dell’at-tesa al Pronto Soccorso - che invita tutte le Aziende sanitarie ad avere personale dedicato a rassicurare e informare i fa-migliari in attesa - da oggi il Pronto Soc-corso clodiense è potenziato sul fronte dell’accoglienza e dell’umanità con la presenza (a rotazione) di ben cinque assistenti di sala. I pazienti e i loro fa-migliari potranno immediatamente ri-conoscerli: non stanno al di là di uno sportello chiuso e freddo, ma a disposi-zione tra gli utenti in attesa e i loro ac-compagnatori per fornire informazioni e, quando ce n’è bisogno, anche pronti a rassicurare. Gli steward sono presenti in sala di aspetto tutti i giorni della setti-mana, in orario diurno. “L’assistente di sala – ha evidenziato il direttore gene-rale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – è

una fi gura importante e fondamentale perché aiuta a evitare alcuni equivoci che si possono creare durante un’attesa prolungata a causa di maggiori appro-fondimenti diagnostici. Fondamentale anche perché può aiutare a tranquilliz-zare e a confortare i famigliari in attesa nei momenti più diffi cili”. A fi anco de-gli assistenti di sala, sempre nell’ottica di una maggior accoglienza, il Pronto Soccorso è stato dotato di un televisore e di una rete wifi . Inoltre sono stati po-sizionati dei distributori di merendine e

vari tipi di bevande, più un distributore di acqua gratuito. Sempre nella sala di attesa non mancano i monitor che infor-mano in tempo reale sui codici di priori-tà, sul numero degli utenti in attesa e su coloro che sono negli ambulatori.“Quando parliamo di umanizzazione – ha aggiunto Dal Ben – intendiamo anche saper dire una parola di confor-to ai famigliari dei malati, per non farli sentire soli in momenti diffi cili e talvolta tragici”.

una fi gura importante e fondamentale vari tipi di bevande, più un distributore

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Fortin.Durante l’incontro si spiegherà l’importanza del cibo quando in gioco c’è la salute: cosa fa bene mangiare e non. Il progetto si ar-ticola in sette incontri di due ore con cadenza settimanale. Il 24 settembre, parte il gruppo per smettere di fumare: il gruppo è seguito dalla psicologa Lisa Sal-vagno. Il trattamento di gruppo per smettere di fumare sarà orga-nizzato seguendo le linee guida e il manuale operativo prodotto dalla Regione Veneto, ossia se-condo il modello “TGFumo”. Il progetto si articola in nove incon-tri di due ore ciascuno. I risultati del progetto sperimentale verran-no presentati sabato 8 novem-bre, a Cavarzere, in occasione della Festa del Medico. Si ricor-da che la partecipazione ai corsi è gratuita grazie al sostegno di Cuore Amico. Per saperne di più sul progetto, è bene rivolgersi al proprio medico di famiglia.

WI FI GRATIS ALL’OSPEDALE All’interno del Presidio Ospedaliero di Chioggia è attivo l’accesso ad Internet gratuito, previa registrazione All’interno del Presidio Ospedaliero di Chioggia è attivo l’accesso ad Internet gratuito, previa registrazione.Ecco come accedere:1) Connettersi alla rete WiFi presente nell’area adiacente ad uno degli HotSpot denominata “Hotspot ULSS14”. Una vol-ta selezionata la rete, se il terminale/browser utilizzato risulta essere compati-bile, si apre la pagina di Login sotto ri-portata.2) Registrarsi al servizio inviando un SMS dal proprio cellulare al numero 333 78 69 079 con scritto U14 seguito da uno spazio e inse-rendo una password alfanu-merica a scelta (es. U14 Pwd123#$).

3) Inserire i dati d’accesso sulla pagina di Login (numero di cellulare e password), aperta al precedente punto 1, e premere il pulsante ACCEDI.4) Attendere di essere reindirizzati sul sito dell’Azienda ULSS 14 di Chioggia.A questo punto si è connessi ad Internet e quindi si può iniziare a navigare.Il tempo massimo di navigazione giorna-liera è di 4 ore o 200 Mbyte di traffi co.Per eventuali dettagli sulle condizioni e norme di utilizzo del servizio, fare riferi-mento al Servizio di Accoglienza presso l’Ospedale di Chioggia e/o al sito inter-net aziendale: www.asl14chioggia.vene-to.it

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Ulss 14Speciale

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Agosto 2014 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

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Agosto 2014 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

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Medicina Integrata, Ulss 14 e Cuore Amico ed i Comuni di Cavarzere e Cona insieme per combattere le malattie cardiova-scolariE’ partito dal 2 settembre a Ca-varzere un progetto sperimentale che promuove gli stili di vita cor-retti: movimento, cibo sano, no al fumo.Cavarzere e Cona “dichiara-no guerra” alle malattie cardio-vascolari e lo fanno grazie ad una serie di strategie messe in campo dalla Medicina Integrata della Cittadella Socio Sanitaria di Cavarzere in collaborazione con l’Ulss 14 (Riccardo Ranzato, direttore del Distretto sociosanita-rio e Roberto Valle, primario del-la Cardiologia) e Cuore Amico.Insieme hanno organizzato un percorso di prevenzione cardio-vascolare primaria a 360 gradi che prevede tre gruppi di lavoro: uno sul fronte del movimento (il gruppo cammino), un altro sul fronte dell’alimentazione (il grup-po nutrizionale) e un terzo contro il fumo (il gruppo per smettere di fumare).“Ormai – ha esordito il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - non ci sono più dubbi in letteratura: l’attività motoria, la nutrizione e l’abolizione del fumo sono elementi essenziali per prevenire le malattie cardio-vascolari. E’ per questo che la task force messa in atto punta a tre obiettivi: ridurre il numero dei fumatori e delle persone seden-tarie, più migliorare lo stile ali-mentare nelle persone in sovrap-peso”. Al progetto, attualmente hanno aderito circa una sessan-tina di persone, tutte reclutate dai medici di famiglia che sono pronte subito a partire con que-

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Al via dal 2 settembre a Cavarzere un progetto sperimentale che promuove gli stili di vita corretti

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Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

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CONTO ALLA ROVESCIA PER LA POSSIBILITÀ DI APPRODO DELL’IDROAMBULANZA A CHIOGGIA

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Anticipati i tempi del loro arrivo, la delibera regionale prevedeva il primo settembre SBARCATI GLI STEWARD AL PRONTO SOCCORSO DI CHIOGGIA Sbarcati gli steward al Pronto Soccorso di Chioggia. Anticipati i tempi del loro arrivo, la delibera regionale prevedeva il primo settembre. Più accoglienza al Pronto Soccorso di Chioggia con l’ar-rivo degli assistenti di sala, i cosiddetti steward. Anticipatamente rispetto alla data prevista (il primo settembre) dalla delibera regionale sulla gestione dell’at-tesa al Pronto Soccorso - che invita tutte le Aziende sanitarie ad avere personale dedicato a rassicurare e informare i fa-migliari in attesa - da oggi il Pronto Soc-corso clodiense è potenziato sul fronte dell’accoglienza e dell’umanità con la presenza (a rotazione) di ben cinque assistenti di sala. I pazienti e i loro fa-migliari potranno immediatamente ri-conoscerli: non stanno al di là di uno sportello chiuso e freddo, ma a disposi-zione tra gli utenti in attesa e i loro ac-compagnatori per fornire informazioni e, quando ce n’è bisogno, anche pronti a rassicurare. Gli steward sono presenti in sala di aspetto tutti i giorni della setti-mana, in orario diurno. “L’assistente di sala – ha evidenziato il direttore gene-rale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – è

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WI FI GRATIS ALL’OSPEDALE All’interno del Presidio Ospedaliero di Chioggia è attivo l’accesso ad Internet gratuito, previa registrazione All’interno del Presidio Ospedaliero di Chioggia è attivo l’accesso ad Internet gratuito, previa registrazione.Ecco come accedere:1) Connettersi alla rete WiFi presente nell’area adiacente ad uno degli HotSpot denominata “Hotspot ULSS14”. Una vol-ta selezionata la rete, se il terminale/browser utilizzato risulta essere compati-bile, si apre la pagina di Login sotto ri-portata.2) Registrarsi al servizio inviando un SMS dal proprio cellulare al numero 333 78 69 079 con scritto U14 seguito da uno spazio e inse-rendo una password alfanu-merica a scelta (es. U14 Pwd123#$).

3) Inserire i dati d’accesso sulla pagina di Login (numero di cellulare e password), aperta al precedente punto 1, e premere il pulsante ACCEDI.4) Attendere di essere reindirizzati sul sito dell’Azienda ULSS 14 di Chioggia.A questo punto si è connessi ad Internet e quindi si può iniziare a navigare.Il tempo massimo di navigazione giorna-liera è di 4 ore o 200 Mbyte di traffi co.Per eventuali dettagli sulle condizioni e norme di utilizzo del servizio, fare riferi-mento al Servizio di Accoglienza presso l’Ospedale di Chioggia e/o al sito inter-net aziendale: www.asl14chioggia.vene-to.it

Page 32: Cavarzere ago2014 n107

30 Il Veneto in primo piano12 Il Veneto in primo piano

Acquae è questo il nome del padiglio-ne veneziano dell’Expo di Milano che sorgerà nell’area del parco tecnologico

e scientifi co di Marghera Vega 2. Insomma l’Expo Venice punta tutto sul rapporto fra acqua e cibo e acqua e ambiente, in una perfetta sinergia armonica con la città lagunare che emerge dalle barene poco distanti, dopo il ponte della Libertà. Expo Venice avrà perciò una grande “area food” in cui si proporranno piatti di pesce di tut-ti i tipi e origini, dalle “sarde in saor” e il baccalà mantecato, fi no alle infi nite va-rianti gastronomiche con cui il pesce viene cucinato e mangiato nel resto del mondo. Nell’area del Vega 2, tra il ponte della Li-bertà e la laguna, il padiglione espositivo principale sarà circondato da altre struttu-re più piccole, destinate a uso ricettivo e commerciale, il tutto su un’area di 40 mila metri quadri bonifi cata e riedifi cata con un progetto che ha richiesto un investimento

dal valore complessivo di 30 milioni sui 50mila metri quadri complessivi. Il tutto nel segno della riqualifi cazione e senza ulterio-re sfruttamento del territorio. Va ricordato infatti che il padiglione sorgerà proprio in una zona in cui un tempo c’erano terreni che ospitavano le industrie chimiche di Por-to Marghera. ”Expo Venice 2015 - spiega

Bruno Polesel vicepresidente e delegato alle attività produttive della Municipalità di Marghera - sarà un’altra occasione per riqualifi care un territorio nel tempo da sem-pre segnato da inquinamento e problemi legati alla crisi del Petrolchimico. Speriamo che i prossimi amministratori che saranno

eletti a Venezia, puntino su questi temi che in questi tempi offrono più opportunità occupazionali che i classici stabilimenti che tante brutte conseguenze hanno avuto sulla nostra salute. Stavolta non si tratterà del solito capannone, ma di una sorta di mo-derna cattedrale che continuerà ad essere una grande area espositiva di qualità e di grande respiro. Una struttura che resterà in eredità a Venezia e Marghera per i de-cenni a venire”. E i numeri importanti non mancheranno davvero in questo progetto. Secondo le stime degli esperti a Venezia in arrivo sono previsti 800mila visitatori da tutto il mondo, mentre le aziende espositri-ci (nazionali e internazionali) saranno circa 500. L’apertura del padiglione è fi ssata per i il 1° maggio 2015 quando prenderà uffi -cialmente il via l’Expo 2015 di Milano. Da ottobre, una volta esaurita l’esposizione, nell’area sarà possibile organizzare conve-gni o spettacoli per 3.500 posti a sedere

di Alessandro Abbadir

Previsti, nel 2015, 800mila visitatori in arrivo da tutto il mondo. Le aziende espositrici nazionali e estere saranno circa 500

Marghera Lavori a ritmo serrato per consegnare le strutture entro dicembre

Expo Venice punta su acqua e cibo

e 7mila persone in piedi. Nelle dettaglio: ci saranno tre percorsi connotati da altrettanti colori. Ci sarà il blu per “Acqua da bere”, verde per “Acqua e alimentazione”, bianco “Acqua e lavoro”. Non mancheranno così le aziende che operano nell’ambito delle bonifi che, delle depurazioni e, più in gene-rale, del trattamento delle acque. Ci sarà anche il percorso “Pianeta Aquae”, dedica-to alle tematiche ambientali. Nei sei mesi di esposizione al Vega 2 si terranno inoltre eventi specifi ci dedicati al wellness, all’uso dell’acqua in ambiente domestico, al tempo libero, all’economia e alla fi nanza.

E’ in programma anche un evento di carattere prettamente culturale dedicato alle religioni e alle culture sorte sulle rive dei grandi fi umi. Nel dettaglio i numeri della struttura: il padiglione di Expo Venice che al centro avrà una struttura avveniristica di zinco e titanio, sospesa a un’altezza di 14 metri per una superfi ci di circa un ettaro, so-stenuta solo da quattro pilastri, con l’imma-gine tridimensionale dell’acqua che sembra

cadere a cascata dal cielo. Il progetto è sta-to messo a punto dagli architetti veneziani Giovanni Caprioglio e Michele De Lucchi e prevede anche una porta d’accesso da terra ma anche una dall’acqua, per creare colle-gamenti acquei con Venezia e l’aeroporto. Qualche timore comunque c’è. “Speriamo - spiega il delegato alla viabilità di Marghera Valdino Marangon - tutto sia monitorato con estrema attenzione dal punto di vista viabilistico, in modo da non arrecare disagi con ingorghi e rallentamenti al territorio. Disagi provocati dall’affl usso imponente dei visitatori a Marghera”. Dal punto di vista ambientale sono previste vasche e specchi d’acqua, gruppi di betulle, macchie vegetali, prati fi oriti e pergolati, mentre gli spazi coperti ospiteranno esposizioni, atti-vità esperienziali e convegni, opportunità di business e workshop. L’impegno degli organizzatori è quello di concludere la rea-lizzazione delle strutture per il prossimo 23 dicembre, alla vigilia di Natale. Insomma sarà proprio un bel regalo per Venezia.

Il connubio tra cibo e natura insegnato ai bam-bini. E’ questo il senso

di “Sgulp! La città del gioco” l’appuntamento in programma che dal 7 al 10 novembre torna alla Fiera di Padova. Di cosa si trat-ta? L’iniziativa si rivolge ai bambini dai 3 agli 11 anni, sotto forma di una grande città del gioco: una vasta area sarà allestita in Fiera per stimolare l’estro infanti-le, per coinvolgere nel gioco anche i genitori, per invitare a scoprire il magico ed entusiasmante mon-do del gioco. I temi saranno precisi. Questa seconda edizione, sarà dedicata al riciclo, all’agricoltura biologica, alla riscoperta della cultura dell’orto, del mangiare sano e del vivere all’aria aperta attraverso attività ludi-che, ricreative e di socializzazione. Per coin-volgere di più le associazioni e le cooperati-ve del territorio Sgulp! ha lanciato una “call for proposal” con la richiesta di presentare le proprie proposte di partecipazione all’edizio-

ne 2014. C’è stata una buona risposta. E’ stato un modo effi cace per coinvolgere tutto il mondo del volontariato e delle associazio-ni legate all’infanzia che su questi temi han-no esperienze decennali . Gli organizzatori si aspettano da questo evento un buon riscon-tro in termini di pubblico. Sempre più infatti sono i genitori interessati ad educare i fi gli ad una alimentazione corretta slegata dai modelli indotti dalle pubblicità che i bambini subiscono da tv ed internet

A NOVEMbRE AllA FIERA DI pADOVAARRIVA SgUlp pER EDUCARE Al bIOlOgICO

Nell’area del Vega 2 il padiglione espositivo “Aquae” su un’area di 40 mila metri quadrati

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13Il Veneto in primo piano

“Questa è una decisione per la vita, non per la morte; per dare una possibilità alle persone che desi-

derano generare una nuova vita; per evitare costosi e purtroppo a volte truffaldini viaggi della speranza verso l’estero. Diamo un colpo decisivo ad un business sempre più diffuso, che sfrutta la sofferenza delle coppie”.

Sono le parole di soddisfazione, rivolte anche a quei settori del mondo cattolico che si sono espressi criticamente, che il presiden-te della Regione del Veneto Luca Zaia ha pronunciato nell’annunciare l’approvazione da parte della Conferenza dei Presidenti di Regione e delle Province Autonome, lo scor-so 4 settembre, delle linee guida per l’e-rogazione da parte delle strutture pubbliche della fecondazione eterologa.

Linee guida che la Giunta regionale del Veneto, nella seduta del 9 settembre, ha re-cepito per partire subito nei 36 centri veneti

accreditati dove si pratica già l’omologa.“In Veneto - ha quindi annunciato

Zaia - partiremo il primo ottobre, dopo aver concordato con le altre Regioni il costo del ticket, che vorremmo fosse assolutamente popolare e che naturalmente dev’essere uguale in tutta Italia”.

A metà settembre i direttori generali

delle Regioni procederanno alla defi nizione del ticket e per il 24 è prevista una riunione del Coordinamento degli assessori che do-vrebbe uffi cializzare il costo della compar-tecipazione”.

“Saranno applicate - ha detto il Gover-natore veneto - le linee guida più attente ed equilibrate del mondo, con un esplicito no

all’eugenetica, la totale gratuità della dona-zione per evitare l’indecoroso business che si verifi ca in tanti Paesi esteri, la garanzia dell’anonimato del donatore, il ragionevole limite di età tenendo anche conto delle infer-tilità causate da svariate patologie o da cure impattanti come la chemioterapia”.

“Per simmetria giuridica con la feconda-

zione omologa - ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, coordi-natore degli assessori colleghi italiani - l’ete-rologa dovrà assolutamente essere inserita nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), perché è divenuta diritto costituzionalmente riconosciuto, e fi nanziata dallo Stato all’in-terno del Fondo Sanitario Nazionale”.

“Di fronte ad una infertilità incurabile l’eterologa è un fatto di civiltà” ha osser-vato l’assessore auspicando che le linee guida come quelle messe a punto dalle Regioni italiane “possano essere una vera e propria buona pratica adottabile anche a livello europeo” considerato che “più le regole saranno omogenee a livello interna-zionale, meglio sarà per tutti, a cominciare dai pazienti”.

Nel Veneto, questa è la stima della Regione, l’incidenza della nuova terapia do-vrebbe attestarsi attorno ai 500 casi l’anno.

di Ornella Jovane

Sanità Ora le coppie infertili troveranno risposte anche in regione

Eterologa, in Veneto si parte a ottobreLe Regioni hanno approvato all’unanimità le linee guida, la giunta regionale del Veneto le ha recepite. Zaia: “Partiremo, a prescindere da Roma, nei 36 centri già accreditati per l’omologa”

Il governatore del Veneto Luca Zaia e l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto

Emerge anche dalla delibera con cui la Giunta regionale del Veneto ha rece-pito le linee guida sulla fecondazione

eterologa. “In Veneto - ha detto il Gover-natore Luca Zaia - forniremo anche un ac-compagnamento psicologico per le coppie che decideranno di farla perché vogliamo che l’assistenza sanitaria non si fermi all’a-spetto meramente tecnico-scientifi co, ma si occupi anche della persona”.

L’implicazione psicologica di una scelta così complicata per la coppia - che matura peraltro dopo un percorso sofferto di presa di coscienza e quindi di metabolizzazione di una “sentenza” così severa, com’è quella di infertilità incurabile - rappresenta un aspetto non secondario della questione.

“Il primo punto da prendere in conside-razione è di carattere sociale e psicologico del giudizio o meglio del pre-giudizio che dall’esterno può essere espresso nei confronti della coppia che decide di ricorrere alla fecon-dazione eterologa per avere un fi glio” spiega

lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato fa-cendo riferimento a quella pratica di emettere sentenze, del tipo “perché forzare la natura se vi sono anche altri modi per diventare genitori come ad esempio l’adozione?”, “senza avere coscienza delle ferite profonde – fa osservare - che una coppia vive sulla propria pelle prima di arrivare alla decisione di sottoporsi ad un per-corso di procreazione medicalmente assistita”.

“Ci sono - spiega lo psicoterapeuta - diver-si modi di reagire delle coppie nel momento in cui prendono coscienza del fatto di non poter avere fi gli: c’è chi non si preoccupa di approfondire la problematica dal punto di vista medico, per capire se si tratti di infertilità tran-sitoria o di sterilità, e ricorre all’adozione che è un modo bellissimo di diventare genitore. Altri invece sentono il bisogno di approfondire. Decidono di ricorrere alla medicina avvalendosi dei progressi nel campo della scienza”.

“Una società che evolve deve aiutare chi è in diffi coltà e deve consentire all’individuo la libertà, ovviamente regolamentata, - osserva

lo specialista - di poter diventare genitore se ci sono i mezzi scientifi ci per farlo. Avere un fi glio è una scelta intima della coppia che va compiuta, in ogni caso, in piena libertà”.

“Dal punto di vista psicologico - prosegue il dottor Busato - la fecondazione eterologa, più che una cura all’infertilità, rappresenta una scelta profonda e consapevole di affrontare un percorso impegnativo, stressante e non sem-pre di sicuro successo. Una scelta non semplice che necessariamente presuppone una grande motivazione a diventare genitori”.

“L’approccio psicologico, una volta che la coppia ha deciso di ricorrere alla fecondazione eterologa, - spiega - serve come momento propedeutico utile a far emergere tutto quello che c’è sotto pelle: i fantasmi, le paure, le con-vinzioni e le pressioni sociali. Aiuta la coppia a confrontarsi sulla scelta, ad affi nare complicità e intesa necessarie in una così forte esperienza emotiva, con picchi di felicità alternati a mo-menti di paura e disagio”.

C’è un altro punto cruciale con il quale i

genitori che ricorrono alla fecondazione etero-loga si devono confrontare ed è quello relativo alle informazioni da dare ai fi gli. Va detta o no ai fi gli nati da fecondazione eterologa, la verità? E se sì, quando e come?

“La paura più ricorrente dei genitori - spie-ga lo psicoterapeuta - è che la verità possa ri-fl ettersi negativamente e quindi compromette-re il rapporto con il fi glio. In un rapporto basato sulla fi ducia e sulla sincerità tuttavia è opportu-no dire al proprio fi glio com’è stato concepito. Qual è il momento giusto? E’ soggettivo. Ciascun genitore capisce qual è il momento opportuno e da sè trova le parole. Se il com-pito non dovesse essere così naturale, allora è bene ricorrere ad un aiuto e farsi consigliare su come gestire al meglio la situazione. E’ innata nell’essere umano la necessità di conoscere le proprie radici, le origini: un’esigenza che può manifestare il fi glio che è adottato e che può essere anche del fi glio nato dalla fecondazione eterologa. Si tratta di un passaggio che viene vissuto con grande emozione nella famiglia

ma che può essere condiviso e “assorbito” se il rapporto di coppia dei genitori è forte e quello con i fi gli è sano. L’importante è che il fi glio non arrivi ad idealizzare il genitore biologico, considerandolo come qualcuno che avrebbe potuto cambiare in meglio la propria esisten-za. Un rischio che può verifi carsi nei soggetti in diffi coltà”.

“Detto questo - conclude - per qualsiasi padre e madre, essere genitori è una missione impossibile e comunque meravigliosa, a pre-scindere da come lo si diventa”.

FocuS parola di specialista. lo psicologo e psicoterapeuta lino busato le delicate queStioni del cuore e dell’anima nelle coppie che decidono di avere un Figlio con la Fecondazione eterologa

O.J.

Lino Busato

33Il Veneto in primo piano

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35Voci da palazzo

A marzo i veneti tornano alle urne per votare la nuova Giunta del Veneto. Che voto date voi del Pd al lavoro del presidente Zaia?

“Mi è capitato in questi giorni di chiedere ad alcuni cittadini se ricordavano un provvedimento importante varato della giunta Zaia. Qualcuno non ha saputo rispon-dere, qualcun altro si è ricordato la questione dell’in-dipendenza. Questo per dire che è stata una stagione in cui grandi interventi, grandi opere, grandi progetti di cambiamento per la nostra regione non ci sono stati.

Zaia è stato il continuatore della vecchia politica, ha gestito la coda degli interventi messi in campo da Galan. E’ stato un commentatore capace di interveni-re su tutto e polemizzare col Governo centrale su ogni provvedimento. Ma è mancato totalmente di visone sui grandi temi della trasformazione della nostra regione”.

Il Consiglio regionale ha lavorato meglio?“C’è stato un discreto lavoro

su alcuni temi che reputo impor-tanti e dove il Pd ha giocato la sua parte all’interno del Consiglio Regionale. Usciamo con l’approva-zione di una nuova legge elettorale e uno Statuto equilibrato e frutto di una mediazione politica importante tra le forze di maggioranza e opposizione. Anche se, proprio per colpa della Lega, il Veneto è stata l’ultima regione d’Italia a darsi uno statuto.

Importantissimo è stato anche licenziare il Piano so-cio sanitario dopo tantissimi anni d’attesa. E nel merito il Pd ha avuto un ruolo molto importante perché per la prima volta non si è parlato solo di ospedali ma anche di strutture territoriali diffuse e dei servizi ad esse connessi.

Importantissima e sempre varata dal Consiglio, è la legge sul turismo nata da un lavoro di concerta-zione e dialogo con le categorie del mondo turistico, un comparto strategico per il futuro. Se riuscissimo a mettere in rete il nostro patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico, è mia convinzione che i 100mila posti di lavoro che abbiamo perso nel settore industriale e manifatturiero dall’inizio della crisi ad oggi, potrem-mo recuperarli in altri cinque anni, rilanciando proprio il comparto turistico”.

Dove ha fallito davvero Zaia?“Zaia è stato il presidente delle polemiche. Parole

invece che fatti. Sembra che lui goda quando può dire che il potere romano si dimentica del Veneto perché gli permette di far polemica. Invece dovrebbe cercare di avere un potere di interlocuzione e dialogo col potere centrale a tutto vantaggio dei cittadini veneti.

Il grande fallimento di Zaia è il federalismo e l’au-tonomia. Va detto che Zaia mentre sollecita l’ipotesi del referendum indipendentista, bocciato dal governo perché palesemente incostituzionale come avevamo denunciato noi del Pd, non utilizza l’unica vera leva pre-vista dalla nostra Costituzione, cioè l’articolo 116-117 sull’autonomia differenziata”.

Veniamo al Pd che si prepara alle elezioni con qualche acciacco dopo l’inchiesta Mose.

Galan e Chisso sono sicuramente i grande pro-tagonisti della tangentopoli del Mose ma anche il Pd non ci ha fatto una bella figura.

“I reati sono reati, e vanno perseguiti in qualsiasi caso. E nes-suno si deve nascondere dietro im-munità di sorta. Attenzione però.

Per quanto riguarda il Pd siamo di fronte a dei casi isolati di illecito finanziamento ai partiti. Comportamenti sicu-ramente da sanzionare senza difesa, infatti Marchese è uscito da tempo dal Pd e si è anche dimesso. Ben più complessa, se sarà dimostrata, tutta la vicenda legata alla gestione del potere del centro destra e del prece-dente presidente della nostra regione, Giancarlo Galan.

Ma queste vicende ci pongono il tema sempre più urgente della costruzione dei gruppi dirigenti futu-ri. Quando non c’è ricambio e alternanza sia per chi governa che per chi resta all’opposizione prevale una logica consociativa che può produrre anche i risultati che abbiamo visto”.

La cifra vincente per rinnovare il Veneto e la società sta, dunque, nel cambiamento.

“Sono dell’idea che si debba cambiare spesso. I Veneti, stavolta, dovrebbero scegliere con il voto di dare una svolta. Zaia è il continuatore delle vecchie giunte di centrodestra. La Lega è lì dal 2000. Zaia, già vicepre-

sidente di Galan, una volta divenuto presidente ha con-fermato Chisso in continuità con lo stesso assessorato che aveva prima.

Inoltre, non ho ancora visto nessun provvedimento di proget sugli ospedali o sulle infrastrutture bloccato da Zaia. Eppure si cominciano già a vedere gli effetti negati-vi di queste scelte. Solo sull’ospedale di Padova (grazie ad un emendamento presentato dal Pd) era passata la linea di finanziarlo con i soldi pubblici: 50 milioni per tre anni”.

Quali saranno i temi su cui il Pd cercherà di con-quistare i veneti?

“Primo: Sanità. Come attrezziamo il territorio oltre agli ospedali per acuti. Dove mandiamo l’anziano che esce dall’ospedale, dove collochiamo la lungodegenza e strutturiamo i servizi territoriali. Su questo riteniamo ci sia molto da proporre vista l’assenza totale dell’attuale assessore, interessato solamente agli ospedali di Verona.

Secondo: Organizzazione, va-lorizzazione e tutela del territorio.

Le emergenze e i danni cau-sati dai fenomeni atmosferici sono i frutti della massiccia cementifi-cazione. Crediamo che dire no al consumo ulteriore di suolo sia il grande teme su cui la classe politica dovrà misurarsi nei prossimi anni. Noi su questo abbiamo già fatto battaglia presentando proposta di legge che sarà presto dibattuta in sede di commissione e poi in consi-glio.

Terzo: Lavoro. Per far ripartire l’economia serve una strategia più organica e strutturata. Accanto a turismo e cultura occorre investire sulla logistica. Il Veneto è la piattaforma logistica per eccellenza italiana e europea. Qui sta uno dei porti più importanti d’Italia, c’è il terzo scalo aereo italiano e arriva l’alta velocità ferroviaria. Peccato che i tre sistemi non siano per nulla intercon-nessi.

Ripensando la logistica potremmo diventare una piattaforma straordinaria di arrivi e partenze di merci e persone e far decollare così un altro pezzo di sviluppo occupazionale importante.

Quanto alle nostre aziende. Alcune, straordinarie,

sono cresciute da sole a livello internazionale ma ades-so dobbiamo aiutarle a restare sui mercati mondiali. La sfida sarà mettere in campo una rete di servizi che le supportino sul tema dell’innovazione del prodotto e della qualità per essere più competitive sul piano inter-nazionale”.

Fatto il programma vi serve un leader. Lo sce-glierete nel Pd o ancora fuori…

“Il prossimo candidato Presidente dev’essere del Pd! Anche se perdiamo io devo avere un leader che sta lì all’opposizione. Se no ogni volta diamo l’impressione di non avere un gruppo dirigente che lavora per costruire un’alternanza vera per il futuro. Uno che non abbando-na il campo ma sta lì dimostrando che ha un progetto politico da realizzare”.

Primarie sì o primarie no?“Sono per fare le primarie se servono. Non sempre

a tutti i costi. Se ci fosse un candi-dato condiviso a tutti i livelli, frutto di una partecipazione di tutti gli organi dirigenti e lo avessimo già subito, oggi, si partirebbe. Con le primarie regaliamo tre mesi a Zaia sui giornali che sarebbe l’unico can-

didato in campo che parla ai veneti”.Ciò significa che un candidato ce l’ha in mente!“Il candidato migliore oggi è quello che ha capacità

di entrare velocemente in empatia con i veneti. Il nodo è che Zaia pur avendo fatto quasi niente ha un indice di popolarità molto alto”.

Allora le primarie del Pd i veneti le hanno già fatte e la Moretti è il candidato in pectore.

“Non a caso io quando ho visto il suo risultato alle Europee ho pensato che quei voti fossero indice di una verifica che il Pd ha fatto su una possibile candidata a presidente. Soprattutto perché la campagna elettorale sarà corta abbiamo bisogno di qualcuno che sia già conosciuto e apprezzato. E lei lo è. Inoltre è una don-na e visto che dobbiamo impegnarci per aumentare la rappresentanza femminile in Regione, magari con una modifica alle legge elettorale per introdurre la doppia preferenza di genere, non sarebbe male come candidato presidente”.

di germana Urbani

La pagella di Lucio Tiozzo: “Boccio Zaia, promuovo il consiglio”

Bilancio Cinque anni di lavoro in Regione tra mediazioni difficili, proclami e qualche scandolo

“Il Pd ha bisogno di un candidato presidente interno al Pd e che sia rapidamente in grado di parlare ai veneti, meglio se donna. La Moretti, secondo me, è sicuramente una candidata in campo”

“I veneti questa volta con il loro voto dovrebbero scegliere di dare una svolta”

“Zaia è stato il presidente delle polemiche con Roma, invece dovrebbe cercare di dialogare col potere centrale”

Lucio Tiozzo

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La fiducia nel proprio medico è il primo passo verso la guarigione

Protesi avvitata su impianti

Le nuove frontiere della Senologia

Continua a pag. 40Continua a pag. 40

L’orecchio: le perdite acustiche e i rimedi protesici

Continua a pag. 39

L’Editoriale

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odonto-iatri ha come fine istituzionale la tutela della salute dei cittadini garantendo l’

indipendenza,l’ autonomia, la dignità ed il decoro dei professionisti. Proprio perché la nostra professione coinvolge la vita delle per-sone, riteniamo sia impensabile non avvalerci di un Codice deontologico che per noi medici risale al V° secolo a.c. quando Ippocrate di Cos trasformò di fatto la professione medica avvicinandola alla natura delle cose e dei corpi, allontanandola vieppiù da una visione ieratica secondo cui le malattie provenivano dalla collera delle divinità, e dettando le prime regole per i Medici nell’esercizio della loro pro-fessione. Il nostro Codice deontologico infatti indica al Medico i principi etici cui deve ispirarsi la sua condotta e detta le regole di compor-tamento da quei principi derivate. Aspetti, questi, fondamentali anche per il medico stesso la cui professionalità vive soprattutto della considerazione e della fiducia di chi si rivolge a lui.

Quest’anno gli Ordini dei Medici hanno licenziato un nuovo Codice, inserendovi delle novità come la medicina potenziativa degli atleti e la medicina in pace e in guerra. Nel nostro Ordine il Codice viene consegnato a tutti i nuovi medici rodigini che si affacciano alla professione nel corso di una cerimonia in cui sono chiamati a pronunciare solenne giu-ramento alla professione Medica davanti alla società e alle autorità ma soprattutto davanti alla propria coscienza.

Continua a pag. 38

di Francesco Noce*

OccOrre riStabiLire una fOrte aLLeanza medicO-Paziente

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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L’Editorialesegue da pag. 37

E’ una cerimonia pubblica in cui questi giovani si prendono un impegno morale per la vita. Vorrei che i cittadini ci pensassero e riconsiderassero l’importanza di questi gesti e impegni e che tornassero a

darci fiducia come fino a non molto tempo fa. Purtroppo i tempi in cui viviamo sono particolarmente complessi. In campo medico, poi, si verifica un fenomeno nuovo e non del tutto positivo,tale da indurre molte persone,sempre più informate attraverso Internet o giornali e televisioni, (e questo è positivo), a contrattare con il medico una diagnosi o un percorso diagnostico-terapeutico senza avere le basi per poter decodificare i messaggi ricevuti ponendosi in un clima di diffidenza,(e questo è negativo) e, risulta spesso se non di danno, certamente non utile allo stesso paziente. Ecco perché l’Ordine lavora seriamente per rifondare quel rapporto di fiducia finalizzato a creare quell’ alleanza terapeutica che unisce il medico ed il paziente nella lotta alla malattia. Oggigiorno questo settore è in continua evoluzione e, purtroppo, risente molto anche delle scelte economiche di Governo e Regione. I continui tagli ai finanziamenti, i ritardi nella riorganizzazione dei servizi territoriali…rallentano e, a volte, ostacolano le scelte puramente mediche. In tutto questo, per il buon funzionamento della sanità, anche il cittadino deve esser chiamato a fare la sua parte utilizzando bene il sistema, evitando di appesantire il bilancio sanitario con richieste inappropiate, generando così un dispendio di risorse che potrebbero, invece, mancare quando ne avesse davvero bisogno. Come Ordine di Rovigo abbiamo deciso da tempo di favorire il colloquio con i cittadini al fine di agevolare la tutela della salute. Per questo abbiamo istituito lo “Sportello del Cittadino” dove vengono ricevuti coloro che ritengono di esporre situazioni che certo non vanno nella direzione di tutela della loro salute. Spesso,per fortuna, si tratta di incomprensioni o di lamentele di comportamenti, e ancor più spesso di problematiche legate all’ organizzazione di una sanità complessa e malata di troppa burocrazia. Tutti ricevono ascolto e ci si prende cura delle problematiche esposte e a tutti viene assicurata una risposta che , e lo dico con orgoglio,fino ad oggi è risultata quasi sempre positiva. Ritengo sia indispensabile che cittadino torni ad aver fiducia nel medico che sceglie spezzando così quel circolo vizioso che può costringere i medici ad attuare una medicina difensiva prescrivendo esami inutili per mettersi al riparo da eventuali ripercussioni future. Questa spirale di sfiducia, da un lato, e tutela preventiva, dall’altro, va interrotta per il bene di tutti. Occorre sapere che all’Ordine è stato affidato il compito di certificare il percorso formativo dei propri iscritti attraverso un processo di aggiornamento e formazione continua con cui viene garantita la professionalità ed il continuo studio che per il medico dura tutta la vita.

Ogni medico, infatti, deve adempiere ad obblighi formativi che avranno sempre più peso per il loro rapporto di lavoro, senza sottova-lutare un riscontro economico sui premi assicurativi ed un possibile riflesso in ambito giudiziario in cui,il mancato adempimento potrebbe costituire un aggravante.

Ma devo dire che chi ha scelto questa professione con lo spirito ippocratico ha nel suo DNA i cromosomi rivolti allo studio continuo ed al suo paziente; e, ricordo con commozione che alla fine della cerimonia del giuramento solenne da parte dei giovani colleghi mi rivolgo loro con questo auspicio:” che se alla fine della loro vita professionale riusciranno a rileggere il giuramento che hanno appena pronunciato senza dover mai abbassare lo sguardo,allora e solo allora potranno dire di essere stati dei buoni medici. Sono certo che per la maggior parte, per fortuna, è così. *Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

OccOrre riStabiLire una fOrte aLLeanza medicO-Pazientedi Francesco Noce*

12

L’orecchio è suddiviso principalmente da tre sezioni così distinte: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno. Per dare una eloquente esamina delle funzioni

di queste tre sezioni dell’apparato uditivo raffi gurate nell’illu-strazione allegata, diamo seguito ad una veloce ma doverosa spiegazione.

L’orecchio esterno è costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo esterno il quale raccoglie e convoglia le onde sonore alle strutture dell’orecchio medio e , grazie alla sua specifi ca conformazione anatomica, garantisce una perfetta protezione della membrana timpanica da agenti e fattori esterni. Il padiglione auricolare è un’appendice cartilagi-nea rivestita da cute che ha la funzione, attraverso un aspetto seppur irregolare, di convogliare le onde sonore. Il condotto uditivo esterno è costituito da uno scheletro osseo rivestito anch’esso da uno strato di cute con annessi peli, ghiandole sebacee e ceruminose.L’orecchio medio è costituito dalla cassa del timpano che accoglie la catena ossiculare, dalla tuba di Eustachio, dall’antro e dalle cellule mastoidee. La cassa del timpano comunica con la faringe per mezzo della tuba di Eustachio. Il timpano è la membrana che divide l’orecchio esterno dall’orecchio medio di forma discoide e della dimensione di circa 10 mm di altezza 9 di larghezza e spessa circa 0,1 mm. I tre ossicini che si interpongono, articolati tra di loro, fra il timpano e la fi nestra ovale si chiamano martello incudine e staffa (così denominati per la loro particolare morfologia)L’orecchio interno è quel complesso sistema di cavità racchiuse nella rocca petrosa dove hanno sede la coclea (sede dei recettori periferici dell’apparato uditivo) ed il labirinto (ap-parato vestibolare).

L’apparato uditivo riceve e trasforma le variazioni pressorie dell’aria indotte dal passaggio dell’onda sonora e la trasmette ai centri uditivi attraverso le tre strutture sopra citate e cioè orecchio esterno medio ed interno. L’orecchio esterno e quello medio rappresentano un sistema meccanico che trasporta la vibrazione dell’aria ai liquidi del labirinto. Quest’organo me-ravigliosamente perfetto e complesso a volte perde la sua funzionalità, o in parte la limita, generando varie patologie elencate di seguito: Ipoacusia (diminuzione unilaterale o bilaterale della capacità uditiva) Anacusia (perdita completa ed unilaterale della funzione uditi-va) Cofosi (perdita completa bilaterale della funzione uditiva) Acufeni (percezione sonora in assenza di stimolazione fi sio-logica dei recettori cocleari) Otodinia (dolore auricolare causato da una lesione dell’orec-chio) Otalgia (dolore auricolare presente senza lesioni otologiche) Otorrea (fuoriuscita di liquido dall’orecchio che può essere sie-

rosa, mucosa, muco-purulenta, purulenta, ematica). Di fronte ad una Ipoacusia occorre sempre accertare la presen-za di eventuali altri segni e sintomi, quali gli acufeni, per poter così chiarire se l’ipoacusia è una manifestazione isolata oppure se è associata ad altri sintomi anche a carico del sistema vesti-bolare e quindi vertigini. Nel caso in cui un paziente riscontri una sensazione esagerata di risonanza della propria voce, siamo a cospetto nella maggior parte dei casi ad una ipoacusia di trasmissione. Con tali problematiche inerenti ad una ipomo-bilità della catena ossiculare, il paziente tende a percepire meglio la voce in ambiente rumoroso piuttosto che in un am-biente silente. E’ di fondamentale importanza stabilire se l’ipo-acusia è mono o bilaterale e soprattutto le modalità con cui è insorta e nel caso sia comparsa improvvisamente oppure ab-bia avuto una progressione nel tempo. Occorre sempre chiede-re al paziente quando, da quanto tempo e come è insorta l’i-poacusia, se ha subito traumi acustici o cranici oppure se si è sottoposto a particolare sforzi. Fondamentale anche accertare l’esistenza di pregresse malattie infettive o malattie contratte dalla madre durante la gravidanza (rosolia), di fattori tossici quali le malattie dismetaboliche (diabete) o cure prolungate con farmaci ototossici (streptomicina, chinino). Inoltre non va mai tralasciata l’anamnesi familiare per individuare l’esistenza di fattori ereditari o analoghe manifestazioni in antecedenza tipo l’otosclerosi patologia che si ripete in diverse generazioni. L’indagine svolta con l’otoscopio serve per ispezionare in ma-niera visibile il meato acustico esterno e la membrana timpa-nica e proprio da questa prima valutazione si può già avere una prima importante valutazione di eventuali problematiche legate al condotto oppure al timpano stesso. Dopo questo attento esame obiettivo si procede all’esame audiome-trico ovvero alla misurazione quantitativa e qualitativa dell’udito; esame che può essere di tipo soggettivo se il paziente collabora e rispon-de agli stimoli sonori che gli vengono inviati tramite lo strumento diagnostico deno-minato audiometro, oppure oggettivo se al paziente non viene richiesta alcuna rispo-sta agli stimoli ma si regi-strano attraverso esami come le Otoemissioni Acustiche, l’Im-pedenzometria o Potenziali Evocati Uditivi. L’audiometria tonale, ovvero quella effettuata attraverso l’uso dell’audiome-tro, è in grado di fornire un quadro iniziale della capacità uditi-va del paziente e viene svolta principalmente ogni qualvolta un paziente lamenti una ridotta interpretazione del suono e della voce. Attraverso le varie metodiche analitiche di tale esa-me già da questo risultato possono emergere due circostanze sostanziali che determinano la sede anatomica e funzionale dell’ipoacusia. Si determina se la sordità è di tipo trasmis-sivo, di natura neurosensoriale oppure di tipo misto; la sordità trasmissiva ci indica una patologia legata all’orecchio medio (problemi timpano-ossiculari) ed il paziente affetto da tale perdita sente i suoni abbassati ed affi evoliti in-dipendentemente dal tipo di frequenza, si ha una sensazione di orecchio tappato e si parla a voce bassa in quanto si sente insolitamente forte. L’intervento chirurgico a volte risulta risolu-tivo mentre in altre occasioni necessita dell’applicazione della protesi acustica e le cause di queste sordità sono le otiti, le

malformazioni del condotto uditivo oppure degli ossicini pre-senti nell’orecchio medio. La sordità neurosensoriale si ha quando la lesione interessa l’orecchio interno e colpisce la Co-clea o il Nervo Acustico ed i pazienti che vengono colpiti da questa patologia avvertono una diminuzione della capacità uditiva ma specialmente sentono in modo impreciso e non ri-conoscono la natura dei suoni. Le cause possono derivare da malattie virali come una semplice infl uenza, da una parotite, scarlattina, rosolia, malaria, morbillo come possono essere causate dall’assunzione di farmaci ototossici, possono essere danni provocati da malattie vascolari, da malattie da esposizio-ne a rumori di forte intensità o violenti, da emorragie del labi-rinto, da tumori ed altre patologie. Le sordità di tipo misto si manifestano quando si presentano contemporaneamente for-me di sordità trasmissiva e neurosensoriale, ovvero quando si sommano anomalie nella conduzione e nella percezione del suono in quanto interessano sia le zone centrali sia le zone periferiche dell’apparato uditivo. Quindi per ipoacusia si deve intendere quell’alterazione uditiva che compromette o modifi -ca peggiorandola la soglia audiometrica della persona. Secon-do una classifi cazione audiologica le ipoacusie si distinguono in lievi quando la soglia uditiva è compresa tra i 20 e 40 db (decibel hl) in medie aventi soglia compresa trea i 40 e 70 db, profonde quando la soglia è compresa tra i 90 e 120 db e totali o anacusie in presenza di perdita completa ed unilaterale della funzione uditiva. Si defi nisce cofosi la perdita completa e bilaterale della funzione uditiva. Dopo aver fatto una sommaria descrizione delle patologie e delle tipologie di sordità derivanti, esaminiamo ora i rimedi protesici che si poss-sono applicare per sopperire alla mancanza della funzionalità uditiva. Prima di tutto è importante sottolineare il fatto che

sentire con due orecchie permette all’individuo di lo-calizzare nello spazio i suoni (direzione, verso e distanza), di migliorare la discriminazione vocale nel rumore a parità di rapporto segnale-rumore e di godere di un effetto sommazione della loudness (intensità di un suono o di una voce). Quindi per godere di un’ef-fi cace risultato derivante dall’applicazione delle pro-

tesi acustiche sarebbe opportuno, ove possibile, l’uso su en-trambe per godere dei benefi ci di direzionalità spazio-tempora-le, di maggior resa discriminatoria dei suoni e della voce in particolare nel rumore. Gli apparecchi acustici per effetto dell’amplifi cazione dei suoni deboli che erogano, modifi cano la soglia tonale rilevata e pertanto contribuiscono a ripristinare, in toto o in parte, le condizioni di udibilità necessarie per acce-dere ai benefi ci dell’udito binaurale. L’applicazione bilaterale oltre ai benefi ci della localizzazione consente di ottenere una migliore qualità sonora in generale in termini di naturalezza, corposità e chiarezza dei suoni. Una perdita uditiva binaurale simmetrica (pressochè’ uguale per le due orecchie) se prote-sizzata monolateralmente, l’orecchio adattato diviene predo-minante e l’orecchio non adattato “si impigrisce” e col passare del tempo peggiora le sue capacità di riconoscere le parole. a questa circostanza si dà il nome di “deprivazione sensoriale” poichè il decadimento delle prestazioni è conseguente ad un insuffi ciente invio di informazioni da parte della coclea dell’o-recchio peggiore (non amplifi cato). Le principali controindica-

zioni dell’adattamento protesico bilaterale sono da imputarsi a cause di valutazioni mediche, ad interferenza binaurale e senza tralasciare, al costo stesso, anche le resistenze ed incer-tezze individuali contribuiscono alla mancata applicazione bila-terale. L’applicazione di una sola protesi avviene nei casi in cui il paziente abbia un quadro si sordità monolaterale oppure nei casi in cui la perdita non sia simmetrica, pertanto si sceglie attraverso alcuni criteri di valutazione, quale sia il maggior be-nefi cio derivante dall’uso di protesi da un solo lato. La soddi-sfazione derivante dall’uso di apparecchi acustici è dato dallo stile di vita e dalle abitudini di un paziente, dal carattere e dalla personalità, dal’attitudine verso gli apparecchi, dalla mo-tivazione e la sua fi nalità, il tipo e l’entità della perdita uditiva, dalle capacità cognitive residue e dalle aspettative. La valuta-zione derivante dall’uso delle protesi acustiche non è solo la valutazione del benefi cio per l’utente in termini di migliore qualità di vita, ma deriva anche e soprattutto dal risultato dell’erogazione di un servizio che si espleta nel breve, medio e lungo termine. Per defi nire il “valore” di una protesi è utile precisare che mentre la valutazione del prodotto si valuta an-che prima di averlo acquistato, il servizio si valuta solo dopo averlo ricevuto. Gli utenti credono che l’acquisto di una protesi acustica possa risolvere da solo il problema uditivo, ed è una percezione errata, in quanto quello da acquistare è un insieme di servizi erogati dall’Audioprotesista e dagli altri professionisti dell’udito attraverso l’ausilio degli apparecchi acustici. Natural-mente per determinare il semplice prezzo del prodotto separa-to dal servizio, è utile poter valutare la “qualità” e tale è il ri-sultato globale di differenze nella loro ideazione, progettazione e costruzione. Principali caratteristiche sono: affi dabilità/dura-ta, elaborazioni del circuito implementato, robustezza, dimen-sioni, consumo della batteria, semplicità di utilizzo, modalità e costi di manutenzioni, rumore interno/distorsione, possibilità di eliminazione del fastidioso feedback (fi schio) e garanzia sul prodotto. L’evolversi della tecnologia progressivamente nel tempo ha visto passare dall’analogica all’analogica program-mabile, alla digitale e con tali evoluzioni le protesi acustiche hanno oggi raggiunto un livello prestazionale molto alto favo-rendo la qualità applicativa ed i relativi risultati. Per fare una valutazione oculata e congrua i diversi soggetti eventualmente interessati alla valutazione di un apparecchio acustico, è fonda-mentale abbiano chiaro cosa intendono misurare: il risultato in termini di migliore qualità di vita dell’utente, nel breve, medio e lungo periodo, la qualità intrinseca del prodotto, l’effi cacia di un metodo di adattamento, una combinazione fra queste. Valutazioni diverse possono condurre a “prezzi molto diversi” e l’effi cacia è legata all’interezza ed alle modalità di esecuzio-ne dell’iter abilitativo/riabilitativo dato dagli apparecchi acusti-ci attraverso l’imprescindibile competenza dell’Audioprotesi-sta.

l’orecchio: le sue patologie inerenti le perdite acustiche ed i relativi rimedi protesiciAvere cura delle proprie orecchie e del proprio udito signifi ca aver cura delle persone che ci stanno accanto e del nostro rapporto con loro.

In una perdita uditiva binauralesimmetrica (pressochè’ uguale per le due orecchie) se protesizzatamonolateralmente, l’orecchio adattato diviene predominante e l’orecchio non adattato “si impigrisce” e col passare del tempo peggiora le sue capacità di riconoscere le parole

Dott. Mauro Asolati

Orari del centro acustico:lunedì 9.00/12.30 - 15.30/19.30mercoledì 9.00/12.30 - 15.30/19.30venerdì 9.00/12.30 - 15.30/19.30martedì e giovedìsu appuntamento chiamandoil numero 339.6100238

CaVaRZERE (VE)Via leonardo da Vinci, 27(Complesso supermecato Famila)tel. 339 6100238

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L’orecchio è suddiviso principalmente da tre sezioni così distinte: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno. Per dare una eloquente esamina delle funzioni

di queste tre sezioni dell’apparato uditivo raffi gurate nell’illu-strazione allegata, diamo seguito ad una veloce ma doverosa spiegazione.

L’orecchio esterno è costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo esterno il quale raccoglie e convoglia le onde sonore alle strutture dell’orecchio medio e , grazie alla sua specifi ca conformazione anatomica, garantisce una perfetta protezione della membrana timpanica da agenti e fattori esterni. Il padiglione auricolare è un’appendice cartilagi-nea rivestita da cute che ha la funzione, attraverso un aspetto seppur irregolare, di convogliare le onde sonore. Il condotto uditivo esterno è costituito da uno scheletro osseo rivestito anch’esso da uno strato di cute con annessi peli, ghiandole sebacee e ceruminose.L’orecchio medio è costituito dalla cassa del timpano che accoglie la catena ossiculare, dalla tuba di Eustachio, dall’antro e dalle cellule mastoidee. La cassa del timpano comunica con la faringe per mezzo della tuba di Eustachio. Il timpano è la membrana che divide l’orecchio esterno dall’orecchio medio di forma discoide e della dimensione di circa 10 mm di altezza 9 di larghezza e spessa circa 0,1 mm. I tre ossicini che si interpongono, articolati tra di loro, fra il timpano e la fi nestra ovale si chiamano martello incudine e staffa (così denominati per la loro particolare morfologia)L’orecchio interno è quel complesso sistema di cavità racchiuse nella rocca petrosa dove hanno sede la coclea (sede dei recettori periferici dell’apparato uditivo) ed il labirinto (ap-parato vestibolare).

L’apparato uditivo riceve e trasforma le variazioni pressorie dell’aria indotte dal passaggio dell’onda sonora e la trasmette ai centri uditivi attraverso le tre strutture sopra citate e cioè orecchio esterno medio ed interno. L’orecchio esterno e quello medio rappresentano un sistema meccanico che trasporta la vibrazione dell’aria ai liquidi del labirinto. Quest’organo me-ravigliosamente perfetto e complesso a volte perde la sua funzionalità, o in parte la limita, generando varie patologie elencate di seguito: Ipoacusia (diminuzione unilaterale o bilaterale della capacità uditiva) Anacusia (perdita completa ed unilaterale della funzione uditi-va) Cofosi (perdita completa bilaterale della funzione uditiva) Acufeni (percezione sonora in assenza di stimolazione fi sio-logica dei recettori cocleari) Otodinia (dolore auricolare causato da una lesione dell’orec-chio) Otalgia (dolore auricolare presente senza lesioni otologiche) Otorrea (fuoriuscita di liquido dall’orecchio che può essere sie-

rosa, mucosa, muco-purulenta, purulenta, ematica). Di fronte ad una Ipoacusia occorre sempre accertare la presen-za di eventuali altri segni e sintomi, quali gli acufeni, per poter così chiarire se l’ipoacusia è una manifestazione isolata oppure se è associata ad altri sintomi anche a carico del sistema vesti-bolare e quindi vertigini. Nel caso in cui un paziente riscontri una sensazione esagerata di risonanza della propria voce, siamo a cospetto nella maggior parte dei casi ad una ipoacusia di trasmissione. Con tali problematiche inerenti ad una ipomo-bilità della catena ossiculare, il paziente tende a percepire meglio la voce in ambiente rumoroso piuttosto che in un am-biente silente. E’ di fondamentale importanza stabilire se l’ipo-acusia è mono o bilaterale e soprattutto le modalità con cui è insorta e nel caso sia comparsa improvvisamente oppure ab-bia avuto una progressione nel tempo. Occorre sempre chiede-re al paziente quando, da quanto tempo e come è insorta l’i-poacusia, se ha subito traumi acustici o cranici oppure se si è sottoposto a particolare sforzi. Fondamentale anche accertare l’esistenza di pregresse malattie infettive o malattie contratte dalla madre durante la gravidanza (rosolia), di fattori tossici quali le malattie dismetaboliche (diabete) o cure prolungate con farmaci ototossici (streptomicina, chinino). Inoltre non va mai tralasciata l’anamnesi familiare per individuare l’esistenza di fattori ereditari o analoghe manifestazioni in antecedenza tipo l’otosclerosi patologia che si ripete in diverse generazioni. L’indagine svolta con l’otoscopio serve per ispezionare in ma-niera visibile il meato acustico esterno e la membrana timpa-nica e proprio da questa prima valutazione si può già avere una prima importante valutazione di eventuali problematiche legate al condotto oppure al timpano stesso. Dopo questo attento esame obiettivo si procede all’esame audiome-trico ovvero alla misurazione quantitativa e qualitativa dell’udito; esame che può essere di tipo soggettivo se il paziente collabora e rispon-de agli stimoli sonori che gli vengono inviati tramite lo strumento diagnostico deno-minato audiometro, oppure oggettivo se al paziente non viene richiesta alcuna rispo-sta agli stimoli ma si regi-strano attraverso esami come le Otoemissioni Acustiche, l’Im-pedenzometria o Potenziali Evocati Uditivi. L’audiometria tonale, ovvero quella effettuata attraverso l’uso dell’audiome-tro, è in grado di fornire un quadro iniziale della capacità uditi-va del paziente e viene svolta principalmente ogni qualvolta un paziente lamenti una ridotta interpretazione del suono e della voce. Attraverso le varie metodiche analitiche di tale esa-me già da questo risultato possono emergere due circostanze sostanziali che determinano la sede anatomica e funzionale dell’ipoacusia. Si determina se la sordità è di tipo trasmis-sivo, di natura neurosensoriale oppure di tipo misto; la sordità trasmissiva ci indica una patologia legata all’orecchio medio (problemi timpano-ossiculari) ed il paziente affetto da tale perdita sente i suoni abbassati ed affi evoliti in-dipendentemente dal tipo di frequenza, si ha una sensazione di orecchio tappato e si parla a voce bassa in quanto si sente insolitamente forte. L’intervento chirurgico a volte risulta risolu-tivo mentre in altre occasioni necessita dell’applicazione della protesi acustica e le cause di queste sordità sono le otiti, le

malformazioni del condotto uditivo oppure degli ossicini pre-senti nell’orecchio medio. La sordità neurosensoriale si ha quando la lesione interessa l’orecchio interno e colpisce la Co-clea o il Nervo Acustico ed i pazienti che vengono colpiti da questa patologia avvertono una diminuzione della capacità uditiva ma specialmente sentono in modo impreciso e non ri-conoscono la natura dei suoni. Le cause possono derivare da malattie virali come una semplice infl uenza, da una parotite, scarlattina, rosolia, malaria, morbillo come possono essere causate dall’assunzione di farmaci ototossici, possono essere danni provocati da malattie vascolari, da malattie da esposizio-ne a rumori di forte intensità o violenti, da emorragie del labi-rinto, da tumori ed altre patologie. Le sordità di tipo misto si manifestano quando si presentano contemporaneamente for-me di sordità trasmissiva e neurosensoriale, ovvero quando si sommano anomalie nella conduzione e nella percezione del suono in quanto interessano sia le zone centrali sia le zone periferiche dell’apparato uditivo. Quindi per ipoacusia si deve intendere quell’alterazione uditiva che compromette o modifi -ca peggiorandola la soglia audiometrica della persona. Secon-do una classifi cazione audiologica le ipoacusie si distinguono in lievi quando la soglia uditiva è compresa tra i 20 e 40 db (decibel hl) in medie aventi soglia compresa trea i 40 e 70 db, profonde quando la soglia è compresa tra i 90 e 120 db e totali o anacusie in presenza di perdita completa ed unilaterale della funzione uditiva. Si defi nisce cofosi la perdita completa e bilaterale della funzione uditiva. Dopo aver fatto una sommaria descrizione delle patologie e delle tipologie di sordità derivanti, esaminiamo ora i rimedi protesici che si poss-sono applicare per sopperire alla mancanza della funzionalità uditiva. Prima di tutto è importante sottolineare il fatto che

sentire con due orecchie permette all’individuo di lo-calizzare nello spazio i suoni (direzione, verso e distanza), di migliorare la discriminazione vocale nel rumore a parità di rapporto segnale-rumore e di godere di un effetto sommazione della loudness (intensità di un suono o di una voce). Quindi per godere di un’ef-fi cace risultato derivante dall’applicazione delle pro-

tesi acustiche sarebbe opportuno, ove possibile, l’uso su en-trambe per godere dei benefi ci di direzionalità spazio-tempora-le, di maggior resa discriminatoria dei suoni e della voce in particolare nel rumore. Gli apparecchi acustici per effetto dell’amplifi cazione dei suoni deboli che erogano, modifi cano la soglia tonale rilevata e pertanto contribuiscono a ripristinare, in toto o in parte, le condizioni di udibilità necessarie per acce-dere ai benefi ci dell’udito binaurale. L’applicazione bilaterale oltre ai benefi ci della localizzazione consente di ottenere una migliore qualità sonora in generale in termini di naturalezza, corposità e chiarezza dei suoni. Una perdita uditiva binaurale simmetrica (pressochè’ uguale per le due orecchie) se prote-sizzata monolateralmente, l’orecchio adattato diviene predo-minante e l’orecchio non adattato “si impigrisce” e col passare del tempo peggiora le sue capacità di riconoscere le parole. a questa circostanza si dà il nome di “deprivazione sensoriale” poichè il decadimento delle prestazioni è conseguente ad un insuffi ciente invio di informazioni da parte della coclea dell’o-recchio peggiore (non amplifi cato). Le principali controindica-

zioni dell’adattamento protesico bilaterale sono da imputarsi a cause di valutazioni mediche, ad interferenza binaurale e senza tralasciare, al costo stesso, anche le resistenze ed incer-tezze individuali contribuiscono alla mancata applicazione bila-terale. L’applicazione di una sola protesi avviene nei casi in cui il paziente abbia un quadro si sordità monolaterale oppure nei casi in cui la perdita non sia simmetrica, pertanto si sceglie attraverso alcuni criteri di valutazione, quale sia il maggior be-nefi cio derivante dall’uso di protesi da un solo lato. La soddi-sfazione derivante dall’uso di apparecchi acustici è dato dallo stile di vita e dalle abitudini di un paziente, dal carattere e dalla personalità, dal’attitudine verso gli apparecchi, dalla mo-tivazione e la sua fi nalità, il tipo e l’entità della perdita uditiva, dalle capacità cognitive residue e dalle aspettative. La valuta-zione derivante dall’uso delle protesi acustiche non è solo la valutazione del benefi cio per l’utente in termini di migliore qualità di vita, ma deriva anche e soprattutto dal risultato dell’erogazione di un servizio che si espleta nel breve, medio e lungo termine. Per defi nire il “valore” di una protesi è utile precisare che mentre la valutazione del prodotto si valuta an-che prima di averlo acquistato, il servizio si valuta solo dopo averlo ricevuto. Gli utenti credono che l’acquisto di una protesi acustica possa risolvere da solo il problema uditivo, ed è una percezione errata, in quanto quello da acquistare è un insieme di servizi erogati dall’Audioprotesista e dagli altri professionisti dell’udito attraverso l’ausilio degli apparecchi acustici. Natural-mente per determinare il semplice prezzo del prodotto separa-to dal servizio, è utile poter valutare la “qualità” e tale è il ri-sultato globale di differenze nella loro ideazione, progettazione e costruzione. Principali caratteristiche sono: affi dabilità/dura-ta, elaborazioni del circuito implementato, robustezza, dimen-sioni, consumo della batteria, semplicità di utilizzo, modalità e costi di manutenzioni, rumore interno/distorsione, possibilità di eliminazione del fastidioso feedback (fi schio) e garanzia sul prodotto. L’evolversi della tecnologia progressivamente nel tempo ha visto passare dall’analogica all’analogica program-mabile, alla digitale e con tali evoluzioni le protesi acustiche hanno oggi raggiunto un livello prestazionale molto alto favo-rendo la qualità applicativa ed i relativi risultati. Per fare una valutazione oculata e congrua i diversi soggetti eventualmente interessati alla valutazione di un apparecchio acustico, è fonda-mentale abbiano chiaro cosa intendono misurare: il risultato in termini di migliore qualità di vita dell’utente, nel breve, medio e lungo periodo, la qualità intrinseca del prodotto, l’effi cacia di un metodo di adattamento, una combinazione fra queste. Valutazioni diverse possono condurre a “prezzi molto diversi” e l’effi cacia è legata all’interezza ed alle modalità di esecuzio-ne dell’iter abilitativo/riabilitativo dato dagli apparecchi acusti-ci attraverso l’imprescindibile competenza dell’Audioprotesi-sta.

l’orecchio: le sue patologie inerenti le perdite acustiche ed i relativi rimedi protesiciAvere cura delle proprie orecchie e del proprio udito signifi ca aver cura delle persone che ci stanno accanto e del nostro rapporto con loro.

In una perdita uditiva binauralesimmetrica (pressochè’ uguale per le due orecchie) se protesizzatamonolateralmente, l’orecchio adattato diviene predominante e l’orecchio non adattato “si impigrisce” e col passare del tempo peggiora le sue capacità di riconoscere le parole

Dott. Mauro Asolati

Orari del centro acustico:lunedì 9.00/12.30 - 15.30/19.30mercoledì 9.00/12.30 - 15.30/19.30venerdì 9.00/12.30 - 15.30/19.30martedì e giovedìsu appuntamento chiamandoil numero 339.6100238

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Il dottor Francesco Pellegrini, spe-cialista in chirurgia toracica con perfezionamento in senologia,

visita presso 5 poliambulatori tra le Provincie di Ferrara e Rovigo.

“L’attività diagnostica contempla oltre alle visite senologiche, anche esami quali ecografi e mammarie, ago-aspirato, agobiopsia della mammella e di linfonodi - dice il dottor Pellegrini -. Ho collaborazioni con studi privati e pubblici, per poter gestire tutte le ne-cessità in questo ambito ed eseguire anche, per esem-pio, biopsie stereotassiche e risonanze magnetiche.

Nell’ambito dei tumori della mammella vi è una fascia di popolazione esclusa dallo screening che ne-cessita di accertamenti, mi riferisco in particolare ad un 25% di donne che sviluppano neoplasie in epoca pre-menopausale. Il consiglio è di iniziare i controlli dall’età di 25-30 anni, soprattutto in caso di possibile coinvolgimento familiare-genetico”.

Presso la casa di cura S. Maria Maddalena di Oc-chiobello (Ro) il dottor Pellegrini concentra tutta l’atti-vità chirurgica senologica.

Partecipando ad un lavoro multidisciplinare e candidando la struttura di Santa Maria a diventare un punto senologico della rete sanitaria della Provincia,

si occupa di tumori mammari benigni, maligni, e delle linfoadenopatie.

In collaborazione con la dottoressa Olivia Capozzi, specialista in chirurgia plastica, esegue circa 100 interventi/anno tra radicali, conservativi, ricostrut-tivi e chirurgia radioguidata per l’apor-tazione del linfonodo sentinella.

Volontario ANDOS (associazione nazionale donne operate al seno), dal 2012 entra a far parte del comitato scientifi co provinciale, collabora con

il gruppo di Rovigo per l’organizzazione di iniziative quali ”Ottobre rosa” e diversi incontri divulgativi itine-ranti sul territorio provinciale incentrati sulla patologia mammaria .

Nel territorio deltizio il dott. Pellegrini visita ogni 15 giorni presso il poliambulatorio polispecialistico “MEDICA PORTO VIRO”. Sito web:www.docvadis.it/francesco-pellegrini/index.html

le nuove frontiere della senologiaLe visite di controllo sono importantissime: un 25% di donne sviluppano neoplasie in epoca pre-menopausale. Meglio iniziare i controlli dall’età di 25-30 anni

Dott. Federico Pellegrini- santa Maria Maddalena Rovigo (0425 76 84 11) - Porto Viro (Presso Medica Porto Viro 0426 32 10 70) - Ferrara (0532 74 75 11)

Dott. Francesco Pellegrini

L’ULTRASCREEN o BI-TEST è un esame in grado di segnalare alcune even-

tuali malformazioni fetali, genetiche e cromosomiche. La translucenza nucale (NT) ha uno spessore variabile a seconda della settimana in cui viene eseguito l’esame ed in genere ha un valore compreso tra 1 e 2,5. L’esame viene effettuato tra l’11° settimana e 4 giorni e la 13° settimana e 6 giorni. In questa epoca la lunghezza del feto è compresa tra i 45 e gli 84 mm. L’aumento della NT fetale è associato con:- Trisomia 21, 13, 18;- Più di 50 malformazioni fetali e genetiche;- Aumento rischio morte endouterina del feto.Una volta effettuata la diagnosi di NT aumentata, l’o-biettivo principale risiede nel differenziare in maniera tempestiva e accurata i feti che presenteranno delle anomalie cromosomiche o strutturali da quelli che avranno uno sviluppo normale (Foto NT 1,7 mm).E’ presente una relazione tra l’incremento della NT e il rischio di malattie cromosomiche o altra patologia. Il Test è a basso rischio se inferiore a 2,5 (< 2,5), a rischio medio/alto se il valore è compreso tra 2,5 e 3,4, ad alto rischio se supera il valore 3,4. Alla misurazione della NT bisogna aggiungere il prelievo

con dosaggio della PapA e freeBeta-hCg (il primo valore rappresenta una pro-teina che è legata alla gra-vidanza, mentre il secondo valore è prodotto dalla pla-centa; essi subiscono delle alterazioni durante il I° tri-mestre di gravidanza nelle trisomie 13, 18 e 21). Si defi nisce positivo un test con cut-off maggiore di 1 su

300. Ciò signifi ca che elaborando con un programma (sca-test) i dati derivanti da: NT, età materna, dosag-gio della PapA, freeBeta hCg se il rischio è maggiore di 1:300 il test è positivo. A questo punto si consiglia di eseguire l’amniocentesi per dirimere il dubbio rela-tivo alla presenza di anomalie cromosomiche. Ulteriori soft-markers ecografi ci da valutare che possono au-mentare l’attendibilità del test sono: lo studio dell’os-so nasale, il profi lo della tricuspide e dotto venoso, lo stomaco, il 5° dito della mano, il profi lo addominale e il rachide.

l’ultrascreen, un esame serio Quando il test è positivo si consiglia di eseguire l’amniocentesi per dirimere il dubbio relativo alla presenza di anomalie cromosomiche

ambulatorio salus 2.0Via Don Eugenio Bellemo, 14 30015 Chioggia (Ve)tel: 041 40 50 06

Dott. Roberto alfiero – Medico Chirurgo con specializzazione in CardiologiaMedica Porto Viro s.n.c.Piazza Repubblica, 15445014 Porto Viro (Ro)0426/[email protected]

cazione e quantifi cazione di quelle modifi cazioni della pressione arteriosa in senso temporale, è possibile l’applicazione di una prevenzione e più corretti criteri di cura; oggi possiamo quindi defi nire che la cura del-la pressione deve essere fatta in modo cronoterapico.

Com’ è noto, l’ipertensione arteriosa è uno dei più importanti problemi di salute pubblica in tutto il mondo.

L’impatto dell’ipertensione arteriosa è de-stinato a crescere ulteriormente a seguito di vari fattori tra i quali l’aumento della vita media e la riduzione della mortalità infan-tile in vari paesi del mondo. Le linee guida nord-americane ed europee raccomandano di ridurre la P.A. al di sotto dei valori di 140\90 mmhg con obiettivi più ambizio-si(<130\80) nei pazienti diabetici ed in quelli con insuffi cienza renale cronica. Il Cardiologo oggi ha come aiuto effi cace per far diagno-si di ipertensione arteriosa uno strumento importante che si chiama: Monitoraggio Ambulatoriale della pres-sione arteriosa (Holter pressorio). Oggi con l’uso di questo esame abbiamo la possibilità di far diagnosi nei soggetti di ipertensione arteriosa e di verifi care se la terapia dia copertura sulla pressione per 24.h. Attual-mente quindi è importante conoscere la cronobiologia della pressione arteriosa determinando in tal modo la terapia più appropriata ad ogni soggetto. Il corretto approccio quindi alla cura dell’ipertensione non può non avvalersi di tale test ove è possibile conoscere l’ampiezza dei valori pressori circadiani identifi cando la terapia ad hoc in ogni soggetto. Cosi con l’identifi -

il punto sull’ipertensione arteriosaLa cura della pressione dev’essere fatta in modo cronoterapico e il cardiologo ha a sua disposizione gli strumenti giusti per diagnosi e valutazioni della cura più adatta al paziente

Poliambulatorio Medica Porto Viro s.n.c.Corso Risorgimento 15445014 Porto Viro (Ro)tel: 0426 32 10 70

Permettono inoltre, in am-bito ginecologico, di individuare eventuali malformazioni uterine.

La quarta dimensione dell’ecografi a in 3D è rappresen-tata dal tempo in cui vengono acquisiti i volumi in cui si defi ni-scono le strutture in movimento. Attraverso il 4D è quindi pos-sibile visualizzare i movimenti degli arti o le espressioni del volto, ed è sorprendente, quanto emozionate per i genitori, notare

come il nascituro all’interno del grembo possa sorridere o sbadigliare. Questa metodologia innovativa di concepire l’ecografi a permette alla futura mamma, ma anche al papà, di rafforzare il bonding prenatale, ovvero il rapporto genitore-nascituro che pare già essere positivamente in-fl uenzato dall’ecografi a e che, a maggior ragione, sarà ancora più intenso nel caso dell’ecografi a tridimensionale e quadrimensionale.

L’ecografa in 3D e in 4D permette ai futuri genitori di avere una visione com-

pleta e tridimensionale del feto. Nello specifi co si tratta di una procedura che permette, attra-verso l’uso di ultrasuoni, di rile-vare in un secondo momento il volume attraverso l’elaborazio-ne di più piani bidimensionali. L’esame viene effettuato attra-verso delle sonde esterne che permettono di acquisire prima e di studiare poi, attraverso il pc, il volume del feto scom-ponendolo nei tre piani dello spazio, attraverso un processo che prende il nome di rendering ed evidenzia la superfi cie fetale, le strutture ossee o la vascolarizzazione di alcuni organi facendo venire alla luce alcune sezioni che non sa-rebbero altrimenti visibili con la sola ecografi a tradizionale. Oltre all’elaborazione 3D che scatta una foto tridimensio-nale del feto, è inoltre possibile osservare il nascituro in 4D ottenendo quindi l’effetto del movimento all’interno del grembo nel tempo, come avviene per i video.

Si tratta di strumenti che permettono di andare ad osservare in modo più puntuale e con maggior precisione le malformazioni venute alla luce con l’ecografi a bidimen-sionale.

l’ecografia 3D e 4DUno strumento puntuale per approfondire eventuali problemi ginecologici. E Per i futuri genitori è emozionate notare come il nascituro all’interno del grembo possa sorridere o sbadigliare

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Il dottor Francesco Pellegrini, spe-cialista in chirurgia toracica con perfezionamento in senologia,

visita presso 5 poliambulatori tra le Provincie di Ferrara e Rovigo.

“L’attività diagnostica contempla oltre alle visite senologiche, anche esami quali ecografi e mammarie, ago-aspirato, agobiopsia della mammella e di linfonodi - dice il dottor Pellegrini -. Ho collaborazioni con studi privati e pubblici, per poter gestire tutte le ne-cessità in questo ambito ed eseguire anche, per esem-pio, biopsie stereotassiche e risonanze magnetiche.

Nell’ambito dei tumori della mammella vi è una fascia di popolazione esclusa dallo screening che ne-cessita di accertamenti, mi riferisco in particolare ad un 25% di donne che sviluppano neoplasie in epoca pre-menopausale. Il consiglio è di iniziare i controlli dall’età di 25-30 anni, soprattutto in caso di possibile coinvolgimento familiare-genetico”.

Presso la casa di cura S. Maria Maddalena di Oc-chiobello (Ro) il dottor Pellegrini concentra tutta l’atti-vità chirurgica senologica.

Partecipando ad un lavoro multidisciplinare e candidando la struttura di Santa Maria a diventare un punto senologico della rete sanitaria della Provincia,

si occupa di tumori mammari benigni, maligni, e delle linfoadenopatie.

In collaborazione con la dottoressa Olivia Capozzi, specialista in chirurgia plastica, esegue circa 100 interventi/anno tra radicali, conservativi, ricostrut-tivi e chirurgia radioguidata per l’apor-tazione del linfonodo sentinella.

Volontario ANDOS (associazione nazionale donne operate al seno), dal 2012 entra a far parte del comitato scientifi co provinciale, collabora con

il gruppo di Rovigo per l’organizzazione di iniziative quali ”Ottobre rosa” e diversi incontri divulgativi itine-ranti sul territorio provinciale incentrati sulla patologia mammaria .

Nel territorio deltizio il dott. Pellegrini visita ogni 15 giorni presso il poliambulatorio polispecialistico “MEDICA PORTO VIRO”. Sito web:www.docvadis.it/francesco-pellegrini/index.html

le nuove frontiere della senologiaLe visite di controllo sono importantissime: un 25% di donne sviluppano neoplasie in epoca pre-menopausale. Meglio iniziare i controlli dall’età di 25-30 anni

Dott. Federico Pellegrini- santa Maria Maddalena Rovigo (0425 76 84 11) - Porto Viro (Presso Medica Porto Viro 0426 32 10 70) - Ferrara (0532 74 75 11)

Dott. Francesco Pellegrini

L’ULTRASCREEN o BI-TEST è un esame in grado di segnalare alcune even-

tuali malformazioni fetali, genetiche e cromosomiche. La translucenza nucale (NT) ha uno spessore variabile a seconda della settimana in cui viene eseguito l’esame ed in genere ha un valore compreso tra 1 e 2,5. L’esame viene effettuato tra l’11° settimana e 4 giorni e la 13° settimana e 6 giorni. In questa epoca la lunghezza del feto è compresa tra i 45 e gli 84 mm. L’aumento della NT fetale è associato con:- Trisomia 21, 13, 18;- Più di 50 malformazioni fetali e genetiche;- Aumento rischio morte endouterina del feto.Una volta effettuata la diagnosi di NT aumentata, l’o-biettivo principale risiede nel differenziare in maniera tempestiva e accurata i feti che presenteranno delle anomalie cromosomiche o strutturali da quelli che avranno uno sviluppo normale (Foto NT 1,7 mm).E’ presente una relazione tra l’incremento della NT e il rischio di malattie cromosomiche o altra patologia. Il Test è a basso rischio se inferiore a 2,5 (< 2,5), a rischio medio/alto se il valore è compreso tra 2,5 e 3,4, ad alto rischio se supera il valore 3,4. Alla misurazione della NT bisogna aggiungere il prelievo

con dosaggio della PapA e freeBeta-hCg (il primo valore rappresenta una pro-teina che è legata alla gra-vidanza, mentre il secondo valore è prodotto dalla pla-centa; essi subiscono delle alterazioni durante il I° tri-mestre di gravidanza nelle trisomie 13, 18 e 21). Si defi nisce positivo un test con cut-off maggiore di 1 su

300. Ciò signifi ca che elaborando con un programma (sca-test) i dati derivanti da: NT, età materna, dosag-gio della PapA, freeBeta hCg se il rischio è maggiore di 1:300 il test è positivo. A questo punto si consiglia di eseguire l’amniocentesi per dirimere il dubbio rela-tivo alla presenza di anomalie cromosomiche. Ulteriori soft-markers ecografi ci da valutare che possono au-mentare l’attendibilità del test sono: lo studio dell’os-so nasale, il profi lo della tricuspide e dotto venoso, lo stomaco, il 5° dito della mano, il profi lo addominale e il rachide.

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Com’ è noto, l’ipertensione arteriosa è uno dei più importanti problemi di salute pubblica in tutto il mondo.

L’impatto dell’ipertensione arteriosa è de-stinato a crescere ulteriormente a seguito di vari fattori tra i quali l’aumento della vita media e la riduzione della mortalità infan-tile in vari paesi del mondo. Le linee guida nord-americane ed europee raccomandano di ridurre la P.A. al di sotto dei valori di 140\90 mmhg con obiettivi più ambizio-si(<130\80) nei pazienti diabetici ed in quelli con insuffi cienza renale cronica. Il Cardiologo oggi ha come aiuto effi cace per far diagno-si di ipertensione arteriosa uno strumento importante che si chiama: Monitoraggio Ambulatoriale della pres-sione arteriosa (Holter pressorio). Oggi con l’uso di questo esame abbiamo la possibilità di far diagnosi nei soggetti di ipertensione arteriosa e di verifi care se la terapia dia copertura sulla pressione per 24.h. Attual-mente quindi è importante conoscere la cronobiologia della pressione arteriosa determinando in tal modo la terapia più appropriata ad ogni soggetto. Il corretto approccio quindi alla cura dell’ipertensione non può non avvalersi di tale test ove è possibile conoscere l’ampiezza dei valori pressori circadiani identifi cando la terapia ad hoc in ogni soggetto. Cosi con l’identifi -

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Permettono inoltre, in am-bito ginecologico, di individuare eventuali malformazioni uterine.

La quarta dimensione dell’ecografi a in 3D è rappresen-tata dal tempo in cui vengono acquisiti i volumi in cui si defi ni-scono le strutture in movimento. Attraverso il 4D è quindi pos-sibile visualizzare i movimenti degli arti o le espressioni del volto, ed è sorprendente, quanto emozionate per i genitori, notare

come il nascituro all’interno del grembo possa sorridere o sbadigliare. Questa metodologia innovativa di concepire l’ecografi a permette alla futura mamma, ma anche al papà, di rafforzare il bonding prenatale, ovvero il rapporto genitore-nascituro che pare già essere positivamente in-fl uenzato dall’ecografi a e che, a maggior ragione, sarà ancora più intenso nel caso dell’ecografi a tridimensionale e quadrimensionale.

L’ecografa in 3D e in 4D permette ai futuri genitori di avere una visione com-

pleta e tridimensionale del feto. Nello specifi co si tratta di una procedura che permette, attra-verso l’uso di ultrasuoni, di rile-vare in un secondo momento il volume attraverso l’elaborazio-ne di più piani bidimensionali. L’esame viene effettuato attra-verso delle sonde esterne che permettono di acquisire prima e di studiare poi, attraverso il pc, il volume del feto scom-ponendolo nei tre piani dello spazio, attraverso un processo che prende il nome di rendering ed evidenzia la superfi cie fetale, le strutture ossee o la vascolarizzazione di alcuni organi facendo venire alla luce alcune sezioni che non sa-rebbero altrimenti visibili con la sola ecografi a tradizionale. Oltre all’elaborazione 3D che scatta una foto tridimensio-nale del feto, è inoltre possibile osservare il nascituro in 4D ottenendo quindi l’effetto del movimento all’interno del grembo nel tempo, come avviene per i video.

Si tratta di strumenti che permettono di andare ad osservare in modo più puntuale e con maggior precisione le malformazioni venute alla luce con l’ecografi a bidimen-sionale.

l’ecografia 3D e 4DUno strumento puntuale per approfondire eventuali problemi ginecologici. E Per i futuri genitori è emozionate notare come il nascituro all’interno del grembo possa sorridere o sbadigliare

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4016

Per screening oncologico si intende un in-tervento di Sanita’ Pubblica che consiste in un percorso organizzato di diagnosi pre-

coce rivolto ad una popolazione asintomatica che aderisce volontariamente, con l’obbiettivo di individuare il tumore, se presente, in fase iniziale, o i suoi precursori.

Tale procedimento è garantito gratuita-mente cosi’ pure l’eventuale percorso diagno-stico e terapeutico successivo in tutte le sue fasi.

La diagnosi precoce è una delle modalità di prevenzione che ha lo scopo di individuare le malattie nelle sue fasi iniziali grazie agli esami clinici consigliati per età e sesso.

Da molti anni sono attivi programmi di prevenzione organizzati dalle Regioni e dai Co-muni in tutta Italia che tramite lettere, invitano i cittadini ad aderire per effettuare il test.

Il cancro della cervice uterina, della mam-mella, e del colon-retto sono i tre principali tu-

mori che colpiscono la popolazione italiana e se vengono diagnosticati in fase precoce possono essere trattati adeguatamente e tempestiva-mente aumentando così in maniera tangibile la percentuale di guarigione.

Grazie a questi screening ed alla sensibiliz-zazione della popolazione per merito anche del lavoro dei Medici di Medicina Generale, degli operatori dei Distretti Sanitari, delle Associazio-ni e degli organi di informazione, in Italia ven-gono individuati allo stato iniziale 3.500-4000 nuovi casi di tumore al collo dell’utero, 36.000 di tumore del seno e di 40.000 circa di tumore del colon-retto.

Il Pap test , che prende il nome dal me-dico greco-americano Georgios Papanicolau è un esame semplice, non doloroso che consiste nel prelevare una piccola quantità di materiale presente nel collo dell’utero che verrà poi ana-lizzato in laboratorio.

Viene eseguito nelle donne tra i 25 ed i 64

anni ogni tre anni.La mammografi a, per il tumore della mam-

mella, viene eseguito nelle donne fra i 50 ed i 69-74 anni una volta ogni due anni .

L’esame delle feci, per la ricerca del sangue occulto (SO), per il tumore del colon-retto si esegue nella popolazione di ambo i sessi di età tra i i 50 ed i 69 anni.

Il tumore del colon-retto è la seconda cau-sa di morte per tumori sia per gli uomini che per le donne e, lo screening si è dimostrato in grado di ridurre la mortalità per tale neoplasia del 25%.

Gli screening oncologici rappresentano per-tanto, un complesso investimento per la salute ed hanno come risultato una diagnosi precoce e di conseguenza una riduzione della mortalità.

Occorre, pertanto, che l’autorità Politica Regionale individui i programmi di screening come sistema di programmazione, intervento e valutazione della realtà sanitaria.

l’importanza dello screening nella prevenzione oncologicaIl cancro della cervice uterina, della mamella, e del colon-retto sono i tre principali tumori che colpiscono la popolazione. Se diagnosticati in fase precoce possono essere trattati tempestivamenete aumentando la percentuale di guarigione

Dott. Francesco sacco -Medico Chirurgospecialista in Ostetricia e ginecologia Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve)tel. 041 421836 - [email protected]

Dott. Francesco Sacco

La protesi Avvitata su 4 ( ALL ON FOUR ) 0 6 ( ALL ON SIX ) Impianti, è un tipo di dispositivo che negli ultimi tempi ha spopolato tra gli studi Odontoiatrici

riscuotendo un discreto successo nelle riabilitazioni IM-PLANTO-PROTESICHE. Vediamo più da vicino di cosa si tratta. In primo luogo è necessario inserire gli impianti, il medico creerà gli alloggiamenti per le viti implantari nell’osso mandibolare o mascellare a seconda che la riabilitazione sia inferiore o superiore, verrà poi posizio-nato un provvisorio, che rimarrà per il tempo necessario affi nché le viti implantari si integrino nell’osso, una volta avvenuta l’integrazione si procederà con la presa dell’impronta per costruire la protesi defi nitiva che po-trà essere fatta con diversi materiali, metallo ceramica, zirconia, resina, composito.Di seguito sono riportate le foto con i rispettivi materiali, la prima a dx metallo ce-ramica, sotto a dx zirconia, la prima a sx resina, sotto a sx composito. Tutte queste protesi sono ben tollerate dai pazienti e se ben fatte hanno una durata che va molto

E’ indispensabile affidarsi a medici esperti e personale qualificato che indirizzino il paziente verso la riabilitazione di cui ha più bisogno

Protesi avvitata su impianti

avanti nel tempo soprattutto per quanto riguarda quelle in zirconia e metallo ceramica, anche l’aspetto economi-co è vantaggioso, con una modesta spesa, in particolare per la protesi avvitata su 4 impianti, il paziente si assi-cura una riabilitazione funzionale, estetica e duratura. E’ sempre comunque indispensabile affi darsi a medici esperti e personale qualifi cato che indirizzino il paziente verso la riabilitazione di cui ha più bisogno, non si può infatti proporre estrazioni di tutti gli elementi dentali na-turali per sostituirli con degli impianti, a meno che non

ve ne sia certa indicazione, e per saperlo devono essere fatte le dovute indagini radiologiche specifi che per ogni singolo caso. Per quanto riguarda la protesi avvitata su sei impianti valgono le stesse regole di valutazione, bi-sogna dire che è un po’ più costosa della prima visto che ci sono due impianti in più, e proprio per questo diventa anche più sicura e stabile . consiglio vivamente, visto che la differenza di prezzo non sarà abissale, di optare per questo tipo di protesi, naturalmente se l’equipe me-dica ve ne darà indicazione.

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qualità ad un costo contenuto. Tipologia di interventi denti-stici presso i nostri ambulatori: •Igiene orale professionale •Odontoiatria pediatrica •Chirurgia odontoiatrica •Conser-vativa •Endodonzia •Implantologia odontoiatrica •Protesi dentaria. Gli ambulatori polispecialistici Salus 2.0 forniscono prestazioni odontoiatriche, ortodontiche e cure specialistiche in ambulatorio per 6 giorni la settimana. Occupa attualmente 4 addetti, oltre a diversi collaboratori medici ed odontoiatri liberi professionisti. Tutti i collaboratori e i dipendenti dello stu-dio operano con integrità , qualità e professionalità per fornire ai pazienti soluzioni preventive e terapeutiche in linea con le conoscenze scientifi che attuali. Obiettivo per tutti i professio-nisti, ciascuno nella propria area di competenza, è identifi care gli strumenti più opportuni per anticipare e minimizzare i ri-schi e massimizzare l'effi cacia delle cure erogate. Con la con-sapevolezza di far parte di una organizzazione complessa capace di fondere qualità e responsabilità nella propria pratica clinica. Lo Studio opera nel campo dell'Assistenza Sanitaria Odontoiatrica Privata in regime libero professionale, non è convenzionato con il SSN ma con altri Enti Privati.

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Page 44: Cavarzere ago2014 n107

42 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ALTI E BASSI IN

ARRIVO IN CAMPO SENTI-MENTALE. SARETE CONTRADDIT-

TORI: ORA PASSIONALI E GRINTOSI ORA INCERTI SALUTE NON STRAPAZZATEVI TROPPO ANCHE SE VI SENTITE IN FORMA. UNA SANA ALIMENTAZIONE VI AIUTERÀ A STAR BENE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO LA

MORBIDEZZA UNITA AD UNA BELLA DOSE DI

SENSUALITÀ VI AIUTERANNO A CONQUIS-TARE CHIUNQUE. SIATE LEGGERI SALUTE SE DOVRETE RIPRENDERVI DA UN PROB-LEMA SAPPIATE CHE LA CONVALESCENZA SARÀ BREVE. OTTIMO QUADRO ASTRALE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12FASCINO VOGLIA DI SE-

DURRE E GIOCARE CON GLI SGUARDI CHE VI GA-RANTIRANNO IL SUCCESSO

NEGLI AFFARI DI CUORE SALUTE SE DOVRETE RIPRENDERVI DA UN PROBLEMA SAPPIATE CHE LA CON-VALESCENZA SARÀ BREVE. OTTIMO QUADRO ASTRALE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01FASCINO I CON-TRASTI TACIUTI NEL

CUORE DI CHI AMATE METTONO RADICI: CORRETE AI RIPARI E CONCEDETEVI UN CHIARIMENTO SALUTE NON SCEGLIETE IL CIBO COME MEZZO CONSOLATORIO. DOVETE AVERE UNA BUONA SCORTA DI PAZIENZA. EVITARE GLI ECCESSI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SARETE APPAS-SIONATI E AUDACI, PRONTI A

SPAZZARE VIA ANTICHI RESI-DUI DEL PASSATO. IN AR-RIVO NOVITÀ IMPORTANTI SALUTE I PIANETI INCOR-

AGGIANO LO SPORT E LA MUSCOLATURA PER SMALTIRE PESO E DELINEARE LA SILU-ETTE UN PO’ APPESANTITA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO LE BRACCIA DI CUPIDO SONO AP-

ERTE E TI ASPETTANO. OCCORRE, PERÒ, CHE TU ABBIA FIDUCIA E TI LASCI AN-DARE SALUTE AMMINISTRATE BENE LE VOSTRE FORZE PERCHÉ ARRIVATE UN PO’ STANCHI E ALL’ORIZZONTE NON C’È UNA RIPRESA COMPLETA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO QUALCHE CONTRADDIZIONE FA-

MILIARE POTREBBE RENDERVI LA VITA DIFFICILE. SIATE PAZIENTI CON CHI AM-ATE SALUTE SARETE MOLTO NERVOSI, IRRITABILI, SCONTENTI. SI FARANNO SENTIRE I CLASSICI ACCIACCHI DI STAG-IONE

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO SIETE

PERSONE DI-VERSE: I PROBLEMI

CHE AVETE AFFRONTATO IN PASSATO VI HANNO RESO PIÙ FORTI SALUTE LA FORMA FISICA SARÀ SOGGETTA A QUAL-CHE CALO IMPROVVISO, MA IL BILANCIO SARÀ POSITIVO

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO RICHIESTE IRRITANTI IN FAMIGLIA,

BATT I- BECCHI CON GLI AMICI, EQUIVOCI E AMBIGUITÀ: TOLLERANZA SALUTE RAFFREDDORI E CLASSICI MALANNI DI STAGIONE STANNO IN AG-GUATO: ATTENTI AI COLPI DI FREDDO ALLE VIE RESPIRATORIE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO MOLTE LE CONTRADDIZIONI CHE AGITANO

I RAPPORTI PERSONALI. SIATE CAUTI E NON PRETENDETE DI IM-

PORRE IL VOSTRO PARERE SALUTE LE DIFESE IMMUNITARIE BASSE VI FANNO SENTIRE FIACCHI E SVOGLIATI. DOVETE SFORZARVI DI ESSERE PIÙ ATTIVI

LEONEDAL 23/07AL 23/08

FASCINO TANTA VOGLIA DI VIAGGIARE, DIVER-TIRSI E CONOSCERE GENTE NUOVA. FINAL-MENTE SI ESCE DAL LETARGO CRONICO

SALUTE SE SIETE SPORTIVI QUESTO È IL MOMENTO DI RAGGIUNGERE TRAGUARDI IMPORTANTI. SE NON LO SIETE INIZIATE ORA

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

FASCINO SARETE PIÙ CHE MAI ATTRAENTI E BENDISPOSTI NEI CON-FRONTI DEL PARTNER E DI PROBABILI NUOVI INCONTRI SALUTE SONO CONSI-GLIATE CURE MIRATE ALL’OTTIMIZZAZIONE DELLA BELLEZZA NATURALE. CURATE LA PELLE DEL VISO

OroscopoE’ TEMPO DI GRANDI CAMBIAMENTI:

ABBIATE CORAGGIO E NON GUARDATEVI

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28

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