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Anno nono 4 dicembre 2005 Spedizione in a.p. - 45% art. 2 comma 2/b Legge 662/96 - Filiale di Trento edito dalla Federazione Trentina delle Proloco e Consorzi Centopaesi PERIODICO INFORMATIVO SULLE ATTIVITÀ TURISTICHE E CULTURALI DELLE PROLOCO TRENTINE LA NOSTRA IMMAGINE Zuclo & Bolbeno PAG. 4-5 REDAZIONALE 8° Convegno provinciale delle Pro Loco PAG. 2 LEGGENDE S.Romedio l’orso e l’eremira PAG. 27 NATURA Le Perle del Trentino PAG. 8-9 APPROFONDIMENTI No Profit e turismo Nuova legge Provinciale di Alceste Santuari PAG. 10 - 15 DALLE PRO LOCO Meano le Canope del Calisio PAG. 22 LE PRO LOCO VISTE DA: Armando Paris PAG. 6 DALLE PRO LOCO S.Massena Margone PAG. 25 DALLE PRO LOCO 1970-2005 Il 35° anniversario di Pomarolo PAG. 20-21 IL PERSONAGGIO: La Lisa di Montagne PAG. 7 EUROPA Notizie a cura del GEIE PAG. 16 LAVORO & SICUREZZA La formazione per le Pro Loco PAG. 17 DALLE PRO LOCO Sciare a Bolbeno PAG. 18 - 19 DALLE PRO LOCO Carisolo gita a Brisighella PAG. 26

CENTOPAESI 2005-4

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rivista delle pro loco e dei consorzi trentini

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Page 1: CENTOPAESI 2005-4

Anno nono

4dicembre 2005

Spedizione in a.p. - 45%art. 2 comma 2/b Legge662/96 - Filiale di Trento

edito dalla

Federazione Trentinadelle Prolocoe Consorzi

CentopaesiPERIODICO INFORMATIVO SULLE ATTIVITÀ TURISTICHE E CULTURALI DELLE PROLOCO TRENTINE

LA NOSTRAIMMAGINE

Zuclo &

Bolbeno

PAG. 4-5

REDAZIONALE

8° Convegno provinciale

delle Pro Loco

PAG. 2

LEGGENDE

S.Romedio l’orso e l’eremira

PAG. 27

NATURA

Le Perle del Trentino

PAG. 8-9

APPROFONDIMENTI

No Profit e turismoNuova legge Provinciale

di Alceste Santuari

PAG. 10 - 15

DALLEPRO LOCO

Meano le Canope del Calisio

PAG. 22

LE PRO LOCOVISTE DA:

Armando Paris

PAG. 6

DALLE PRO LOCO

S.Massena Margone

PAG. 25

DALLEPRO LOCO

1970-2005Il 35° anniversario

di Pomarolo

PAG. 20-21

IL PERSONAGGIO:

La Lisa di Montagne

PAG. 7

EUROPA

Notizie a cura del GEIE

PAG. 16

LAVORO &SICUREZZA

La formazione per le Pro Loco

PAG. 17

DALLEPRO LOCO

Sciare a Bolbeno

PAG. 18 - 19

DALLEPRO LOCO

Carisologita a Brisighella

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EDITORIALE

8° CONVEGNO PROVINCIALEDELLE PRO LOCO DEL TRENTINO

Sabato 26 novembre si è svolto,al MART di Rovereto, l’ottavoconvegno provinciale delle ProLoco del Trentino. Abbiamoscelto un titolo un po’ provoca-

torio,che coinvolgesse emotivamente laplatea in modo tale da stimolare quantipiù interventi possibili, e per altro verso,costringesse i relatori a spendersi su ideee proposte innovative.

Credo di poter affermare di essere riuscito nell’in-tento: il titolo “PRO LOCO AL BIVIO” Ilturismo sta cambiando: quale dovrà essereil loro ruolo? ha di fatto provocato e stimolato gliintervenuti a proporre dei temi “caldi” per il mon-do delle Pro Loco, stimolando il dibattito, che èstato ricco e di qualità. E’ stata l’occasione perpresentare la “NUOVA LEGGE SUL TURI-SMO”; in realtà si tratta della modifica della L.P. n° 8/2002 “Disciplina della promozione turisti-ca in provincia di Trento”, che però ha rivistototalmente la normativa riguardante le Pro Loco.IL convegno si è svolto alla presenza dell’assesso-re all’agricoltura, al commercio e al turismo, Tizia-no Mellarini e dell’assessore regionale AdelinoAmistadi. Il primo nostro assessore di riferimento,il secondo consigliere provinciale autore della nuo-va legge sulle Pro Loco, poi confluita appunto nel-la L.P. 8 per convenienza di tempi di approvazio-ne.I relatori che si sono susseguiti al tavolo dellapresidenza hanno saputo rappresentare in manie-ra esemplare e precisa quale può essere la stradagiusta, che, uscendo dal “BIVIO”, oggetto delconvegno,tutte le Pro Loco del Trentino, dovran-no imboccare, magari gradualmente, se ritengonodi continuare la loro opera di promozione del turi-smo “a misura d’uomo.” In particolare mi sento di dover spendere unaparola di ringraziamento per i due relatori di ProLoco; Redi Pollini e Franco Campregher, rispetti-vamente direttore del Consorzio Turistico Giudi-carie Centrali e Presidente del Consorzio dellePro Loco Altopiano della Vigolana. Redi con ilsuo intervento “Un marchio di qualità per le ProLoco” e Franco con “Professionalità nel volonta-riato” hanno dato una palese dimostrazione del-

l’impegno e della pro-fessionalità insitaall’interno del mondoPro Loco. Loro due,con altre persone diPro Loco, si sonoimpegnati in un corsoformativo tenuto dal-l’Istituto EURAMdi Levico con il preci-so intento di accresce-re la professionalità nel Volontariato turistico; equesto la dice lunga sulla serietà delle Pro Loco. Iquotidiani del giorno dopo titolavano: Pro Loco albivio, serve più qualità. Mellarini: “Se le Apt nonfunzionano a dovere, punteremo su di voi”. Unriconoscimento importante per il nostro Volonta-riato; non c’è che dire, finalmente anche noi volon-tari di Pro Loco abbiamo fatto breccia, come sisuole dire; speriamo che la strada sia spianata equindi libera da ostacoli insormontabili. L’impe-gno che si stiamo accollando, cari amici, è di por-tata alta, non possiamo scherzare, questa volta,come peraltro in altre occasioni, ci stiamo giocan-do tutta la nostra credibilità professionale. Sonocerto che tutti assieme, come siamo abituati a fare,sapremo affrontare con la giusta voglia di fare checi contraddistingue anche questa nuova importan-te sfida.Nel mio intervento ho fatto un richiamo specifico:“Non ci saranno appelli futuri. O ci siamo fin dasubito o saremo lasciati per strada. E’ una chia-mata a raccolta importante, non possiamo tradirela nostra “mission”. Rimango fiducioso e conto sudi Voi tutti Amici Pro Loco.Colgo l’occasione per porgere a Voi e alle Vostrefamiglie i migliori auguri di un Santo Natale e diun felice Anno Nuovo a nome della Federazione emio personale. EVVIVA LE PRO LOCO.

(Nel prossimo numero di “Centopaesi” presenteremo gli atti comple-

ti del convegno.)

Armando PederzolliPresidente Federazione

delle Pro Loco e Consorzi2

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Direttore responsabile: Armando Pederzolli

Direzione e Redazione: via Garibaldi, 3 - 38100 Trento telefono e fax 0461 239006 e-mail [email protected] del Tibunale di Trento n. 926 del 26.9.96Impostazione grafica, impaginazione e stampa a cura di: EUROMEDIA via Don Rizzi, 7 Trento - tel 0461.980909 fax 0461.269574 - e-mail : [email protected]

IN COPERTINA: SANDRO BOTTICELLI - L'adorazione dei Magi - 1470-1475 (particolare) 3

La Federazionedelle Pro Loco e Consorziaugura un sereno Natale e un felice Anno Nuovo

Centopaesi

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LA NOSTRA IMMAGINE

La Pro Loco di Zuclo haadottato come suo stem-ma lo stesso del comunedi Zuclo.Lo stemma rappre-senta tre abeti, tre cime mon-

tane e un orso bruno.

La scelta di questo stemma trova confortonelle considerazioni che seguono:i tre abeti rappresentano da un lato le duefrazioni-denominate Zuclo e Giugià- chestoricamente hanno dato origine all'attua-le paese di Zuclo, dall'altro idealmente laseconda parte del territorio di Zuclo,situata nella località "Gavardina"caratte-rizzata da folte abetaie.Quanto all'immagine dei monti che chiu-dono il panorama della valle, essi sembra-no una rappresentazione doverosa edopportuna del tipico ambiente naturaleche circonda la valle.L'orso infine rivesta un significato emble-matico sia in sede di omaggio simbolico adun animale nobile e amato, sia con riferi-mento al carattere chiuso ma schietto edeciso degli abitanti.

PRO LOCO DI ZUCLOLL a nostra immaginee

a nostra imm

aginee

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LA NOSTRA IMMAGINE

Il logo rappresenta ilSantuario dellaMadonna del Laresed è stato disegnatoda un socio della Pro

Loco (?)agli inizi deglianni '70.

Per quanto riguarda la storia delSantuario, ben poco si conosce.La leggenda narra (vedi pag.?)come il "quadro"della Madonnadel Rosario venne ritrovatoappeso ad un larice, più volte daifedeli spostato in località piùaccessibile, ma la mattinataseguente trovato nuovamenteappeso al solito larice. Così fudecisa la costruzione della cap-pella in quel luogo, creando laradura che si può ammirareanche ora. Purtroppo eventualivecchie documentazioni sonoandate completamente distruttenell'incendio del 1843. Di certorisulta che la sacra immaginedella "Madonna col Bambino e

la Rosa in mano" fin dai primis-simi tempi è stata denominata la"Madonna del Lares".Inoltre si sa che la prima "edico-la" fu sostituita da un capitellonel 1586, mentre nel 1770 fucostruita una chiesetta, che poivenne ampliata nella formaattuale verso il 1850, fatta ecce-zione della antistante tettoiaeretta nel 1928 (nella foto a lato,la vista del Santuario a fine'800).

PRO LOCO BOLBENO

Quando, come ogni giorno, i pastoridi Bolbeno raggiunsero con le lorogreggi i prati di Piandescale, certonon si aspettavano quello che poisuccesse. Rimasero quindi increduli

quando videro, appeso a uno dei larici dellazona, un bellissimo quadro che ritraeva laMadonna del Rosario.

- Forse l'ha perso qualcuno…- azzardò uno deipastori.- Ma sì - lo rimbrottò un altro, - e secondo te unoperde un quadro, dopo averlo appeso col chiodo aun larice?- E allora che ci fa qui, quell'immagine?- Vuoi vedere che…- …già, e se si trattasse di un miracolo?Quei pastori erano gente buona, semplice e timo-rata di Dio: la sola idea d'essersi imbattuti inun'immagine miracolosa, lasciata lì magari da unAngelo, li riempì a tal punto di gioia, che corserodi filato giù in paese a raccontar tutto al parroco.Venne subito organizzata una grande processione,alla quale parteciparono tutti quelli di Bolbeno, el'immagine santa fu portata in corteo sulla cimadel dosso lì vicino, un'ottima posizione per eri-

gervi una cappelletta a protezione della valle.Il giorno seguente, però, l'immaginetta era spari-ta e, dopo lunghe e affannose ricerche, venne tro-vata nel medesimo punto di Piandescale, appesa alsuo larice!Pensando allo scherzo di qualche malintenziona-to, si riformò la processione e il quadro tornò invista della valle, là dove quelli di Bolbeno avevanodeciso di costruire la chiesetta.Ma il giorno dopo il quadro della Madonna avevafatto ritorno a Piandescale, quasi volesse far capi-re ai fedeli di Bolbeno che…- Ma sì, amici miei - esclamò alla fine il parroco,- il messaggio della Madonna è finalmente chiaro!A lei piacciono troppo questi prati e questi boschidi larici e non ama essere messa troppo in mostrasulla cima delle colline: è questo il posto in cuicostruiremo la chiesetta che ospiterà per semprel'immagine miracolosa della madre di Dio!E così avvenne: la chiesetta della Madonna delLàres è ancora oggi assai frequentata dai fedelie da quanti amano passeggiare per quei luoghimolto belli. A tutti chiede una semplice pre-ghiera e tutti ringrazia per avere, molto e mol-to tempo fa, assecondato il suo desiderio.

Le leggende di Mauro Neri Bolbeno La Madonna del Làres

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LE PRO LOCO VISTE DA:

Armando Paris avvocato in TrentoFu tra i fondatori dell'UNPLIDALLA PANCHINA AI MONUMENTI STORICO ARTISTICI

Bene ha fatto la Federazione del-le Pro Loco a centrare l'argo-mento dell'8° Convegno Pro-vinciale sul cambiamento delturismo e del turista e, contem-

poraneamente, sulla tradizione e sullaprofessionalità, (o meglio, sulla nuovaprofessionalità, perchè quest'ultima èstata sempre presente nelle Pro Loco,anche se in modi rapportati ai tempi).

Il fatto è che tutto il Trentino sta passando una sta-gione di riscoperta e di apprezzamento dei valorie dei prodotti che il suo territorio e, in esso, legenerazioni che si sono succedute, hanno saputoesprimere; contemporaneamente il turista, anche ilmeno acculturato, non perdona alle popolazioni

locali l'eventuale trascura-tezza del patrimonio arti-stico presente pressochéin tutti i nostri paesi, nel-la stessa misura come untempo non perdonava se,lungo una bella passeg-giata o in prossimità diqualche bel panorama, non trovava una panchinasulla quale sedersi, ammirare e riposarsi.Nella direzione di abbellire i paesi e renderli acco-glienti, le nostre amministrazioni hanno fatto mol-to, come molto è stato fatto dalla Provincia per irecuperi storico-artistici; tutto questo è un patri-monio prezioso, la cui gestione, in buona parte, èaffidata alla comunità locale e, in ogni caso, il turi-sta attribuisce alla comunità locale la responsabi-lità della sua gestione e della sua fruibilità.La cosa ha un fondamento, oltreché istintivo,anche razionale, perché questo compito di custo-dire non può spettare che agli eredi di coloro cheil patrimonio hanno prodotto e, all'interno dellesingole comunità, i più idonei a svolgere questocompito sono le donne e gli uomini delle ProLoco.Non si tratta di diventare architetti; si tratta, piùsemplicemente, prima di tutto di riuscire, in primapersona, a godere di queste realtà, di dotarsi diquelle cognizioni che consentono di trasmettere imessaggi del gusto di questi gioielli, ma poi si trat-ta anche di organizzare tutti gli strumenti idonei afarli apprezzare anche dal turista, sicché questi,assimilando il godimento dei beni, ne diventi,anch'esso, per così dire, coerede e parte dellacomunità.Questo è, probabilmente, il settore dove tradizio-ne, innovazione e professionalità si fondono piùfacilmente e più efficacemente e nel quale, inoltre,il pionierismo di un tempo e la vitalità del volonta-riato possono esprimersi al meglio e nelle formepiù moderne.Certo, questi aspetti non esauriscono la funzionedelle Pro Loco e il loro ruolo all'interno dellecomunità e nella direzione del loro sviluppo; mami pare che, se si parte col piede giusto su questitemi, si è sulla buona strada per risolvere anche glialtri aspetti della e nella presenza delle Pro Loco.

Armando Paris

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IL PERSONAGGIO

Mentre salivoverso Monta-gne, in unagrigia giorna-ta di novem-

bre, pensavo agli “Angolidi Trentino da scoprire”(titolo del depliant unita-rio dei Consorzi ProLoco). Ed ho scopertoveramente uno stupendoangolo di Trentino che nonconoscevo, alle porte delParco Adamello Brenta,in un ambiente incantato,con bellissimi scorci epanorami affascinanti.

Nella frazione di Larzana (lealtre sono Cort e Binio) ho trova-to la Sig.a Elisabetta Simoni(Lisa). Mi ha ricevuto con tantacordialità e mi ha raccontato dilei e della Pro Loco di Montagnenegli anni settanta. Lisa era nataa Heidelberg, in Germania, il 6febbraio del 1925, dove la suafamiglia era emigrata per lavoroall’inizio secolo. Dopo la guerratornarono in Italia e lei fece pri-ma la maestra d’asilo a Parcinese Laces in Alto Adige e poi l’im-piegata comunale a Montagne,dove ritornò nel 1950. Nel 1970la Pro Loco rimase senza Presi-

dente e convinsero la Lisa aprendere in mano la situazione.Lei lo fece volentieri e con gran-de passione. “Il mio pallino fissoera fare il parco giochi e ci sonoriuscita” mi racconta con eviden-te orgoglio. Un’altra iniziativaimportante fu quella di organiz-zare e stampare un “giornalino”di Montagne, che fu intitolato“El nos paes”. Ne furono stam-pati, negli anni a seguire, alcuni“numeri unici”, con il coordina-mento e l’impaginazione deldott. Mario Antolini di Tione.Veniva inviato anche all’estero,in Germania, negli Stati Uniti,in Francia, in varie città e paesid’Italia. “Esso vi porterà un’on-data di profumo dei vostri boschi– scriveva la Lisa nella presenta-zione del primo numero – unavisione dei luoghi a voi cari esoprattutto vi dirà che vi sentiamofra noi e che contiamo sempre dirivedervi qua per rivivere insiemequalche giornata “de stiagn”, checi farà ringiovanire.” Altre ini-ziative di quelli anni furono: lacostruzione di due campi bocce,il progetto “finestre fiorite” conl’acquisto di 850 vasi di geraniper l’abbellimento del paese, lamessa a dimora di piante edarbusti, sempre per l’abbellimen-to e per creare zone d’ombra, ilcollocamento di segnaletica e dipanchine, il rifacimento di nume-rosi sentieri per le passeggiate, lasalvaguardia delle parole dialet-tali, e tante altre iniziative. LaPro Loco riuscì a coinvolgeretantissima gente del paese nellesue iniziative e i “montagnoi”aderirono con entusiasmo: i socipassarono infatti da 30 nel 1970a 391 nel 1976 !“Come vede ilturismo a Montagne?” – chiedoalla Lisa. “ Ho sempre creduto -dice – che a Montagne si dovessesviluppare un turismo per anzianie per famiglie giovani con bambi-

ni; che si dovesse potenziare almassimo quello che abbiamo(paesaggio, boschi, baite, pra-ti, quiete).Voglio concluderecon quello che ha scritto la Lisasu uno dei numeri di “El nospaes” a proposito del lavoro, del-

la dedizione e dell’amore dellagente di Pro Loco per la pro-pria comunità : “ La nostra pagaper tante ore di lavoro che tuttimettiamo a disposizione, è lagrande, vorrei dire grandissimasoddisfazione di essere riusciti arealizzare un qualche cosa cheserva alla ricreazione, alla cultu-ra, allo svago o al riposo dellanostra gente e dei nostri ospiti”Ela Lisa continua ancora oggi afare volontariato: da 12 anni èPresidente del Circolo Anzianie, quando può, da ancora unamano alla Pro Loco.

Mi saluta dicendo:”El vardad’aiutarle ste Pro Loco e l’ghefaga a tucc tanti auguri, con tut elcor, de Bon Nadal e Bon An!”

La Lisa di Montagnea cura di LLeeoonnee CCiirroolliinnii

Montagne - Panoramica

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NATURA

Su tutto il territo-rio Trentino sitrovano ben 68Biotopi di inte-resse provinciale;

di questi, 42 sono stati isti-tuiti e sottoposti a tutelatramite la L.P. 14/86 la cuigestione è affidata al Ser-vizio Parchi e Conservazio-ne della Natura dellaP.A.T.

Le aree individuate dal P.U.P.sono meritevoli di conservazio-ne, poiché al loro interno si tro-vano specie animali e/o vegetalirare ed in via d'estinzione. Bio-topo è una parola di origine gre-ca che significa "luogo di vita" ecostituisce l'ultimo baluardo dinaturalità che va ad inserirsi inun paesaggio ormai profonda-mente modificato dalle moltepli-ci attività umane. Gli ultimiframmenti di quello che era, untempo, il nostro Trentino siosserva ora in questi relitti,custodi di antiche realtà ambien-tali e protagonisti dei raccontidei nonni. Chi non ha mai senti-to di storie fantastiche di caccealle rane e rospi, di marachellecombinate liberando maggiolinie pipistrelli in luoghi non pro-prio idonei (chiese o teatri), difavolose pescate di trote e gam-beri nei canali irrigui, di corse aperdifiato di bambini in mezzo acampi d'orzo e segale e di rac-colte di fiordalisi per realizzarebouquet da sposa. L'incontrocon le zone che sono ora oggettodi tutela risvegliano in noi queivecchi ricordi ed una fortenostalgia nei confronti di un pas-sato, magari non vissuto, cheoggi non può più ripresentarsi.

ALCUNI AMBIENTITUTELATI

Rari sono gli incontri con arginifluviali o torrentizi naturali. Il piùdelle volte il nostro occhio sbattecontro imponenti colate di calce-struzzo che vanno a contenere icorsi d'acqua, i quali vengonocosì spogliati della tipica vegeta-zione ripariale e di quelle nicchieecologiche che ospitano centinaiadi specie animali e vegetali stret-tamente correlate fra loro.

In alcuni biotopi si può ancoraosservare il libero scorrere del-l'acqua ed ammirare i disegniche essa ricama sul suolo indivi-duando zone di lento scorrimen-to ed altre dove essa ribolleimpetuosa tra i ciottoli e le sab-bie trasportate. n occhio in mezzo agli sfagnisembra guardare il cielo ed ilpassante può solo rimanere rapi-to dalla bellezza della torbierache come un merletto incornicialo specchio d'acqua. Ultimi trat-

Le Perledel Trentino

Foto

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Foto S. Valentini - Biotopo Comunale Lago Nero - Capriana

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NATURA

ti di un più esteso lago, le torbie-re sono aree umide sfruttate untempo per l'estrazione della tor-ba e sacrificate negli ultimidecenni nel nome del progresso.

Camminare al loro interno èun'esperienza curiosa dato chepare di calpestare una spugna esi gioca quindi di equilibrismo.In autunno questi ambientioffrono uno spettacolo superboper via delle gradazioni giallo-ossastre assunte dai muschi.

Imparando a guardare e muo-vendosi con tranquillità, piùspesso di quanto non si creda,possiamo renderci conto diquanto la natura non lasci mainiente al caso.

Centenari pini oscillano sospintidal vento e l'incanto di una pas-seggiata, dove non rari sono gliincontri con il picchio tridattilo,scolpisce un ricordo di quiete etranquillità.

Seduti tra i morbidi cuscini diericacee ed ascoltando i suonidella pineta si entra a far parte diuno squarcio di bellezza, sidiventa testimoni di qualcosa diimmensamente grande e disce-poli di una saggia maestra: lanatura.

CONCLUSIONI

I Biotopi non sono musei concollezioni botaniche o zoologi-che ammuffite che si guardanoperaltro con scarso interesse, masono un mosaico di vite chedipendono strettamente le unedalle altre, una miriade dimicroambienti con caratteristi-che peculiari ed uniche ove l'uo-mo può e deve inserirsi tenendoben a mente che egli fa parte diuna catena.

Queste aree tutelano la biodiver-sità naturale il cui drammaticoimpoverimento ad opera dell'uo-mo determina la estinzione didecine di specie animali e vege-tali ogni giorno.

In conclusione deve nascere nel-la collettività la volontà di riap-propriarsi di un vivere sano e diun territorio a misura d'uomoconservando gli ambienti natu-rali e sviluppando uno spiritocritico che spinga a riflettere sul-la necessità o meno di interventie speculazioni economiche.

Il giusto antidoto contro l'abbru-timento della quotidianità si tro-va poco distante da noi.

Sabrina Valentini

Foto S. Valentini - Biotopo Provinciale Pra dell'Albi-Cei

Foto S. Valentini - Biotopo Provinciale Pra dell'Albi-Cei

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APPROFONDIMENTI

L'articolo, analizzando i trattisalienti delle associazioni,sottolinea il ruolo e le funzioniche le organizzazioni senzascopo di lucro svolgono nel

settore turistico. La specifica normativadell'associazionismo turistico dellaprovincia di Bolzano dimostra qualeampiezza di interventi e di azionecaratterizzi l'agire associativo non profit.Le associazioni senza scopo di lucro,quando operano nel settore delle attivitàturistiche, così ormai accade in moltialtri comparti, assumono le caratteristi-che proprie delle imprese tout court.Dal punto di vista operativo, dunque,ancorché l'ordinamento si preoccupi ditracciare una linea di demarcazione fraimprese e associazioni, le associazioninon profit si comportano ed agiscono"come se" fossero delle vere e proprieimprese turistiche.

IINTRODUZIONE

Negli ultimi 15-20 anni, si è assistito ad una for-te e marcata crescita, nonche´ a profonde tra-sformazioni delle organizzazioni che non perse-guono direttamente uno scopo lucrativo. In par-ticolare, si nota una progressiva assunzione daparte di queste organizzazioni di compiti di rile-vanza pubblica, tradizionalmente riservati alloStato. A fianco di associazioni di tutela e di pro-mozione di interessi collettivi, troviamo molteorganizzazioni private senza scopo di lucro chesono diventate vere e proprie imprese sociali,produttrici di beni e/o servizi di natura colletti-va.In questo contesto, si colloca la nascita e il pro-gressivo sviluppo delle organizzazioni non profitche operano nel settore della promozione turisti-ca e dei servizi turistici. In particolare, anche inderoga al principio della riserva di legge delleattività svolte dalle agenzie di viaggio, le asso-ciazioni non profit possono svolgere, a favore deipropri associati, attività di intermediazione e diorganizzazione di viaggi e soggiorni.Prima di procedere ad analizzare le funzioni e leattività svolte in ambito turistico dalle associa-zioni non profit,sia a livello nazionale sia regio-nale, è utile richiamare alcuni tratti salienti edefinitori delle associazioni medesime, proprioal fine di comprenderne la distanza dalle impre-se turistiche tradizionali.

PPRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE ASSOCIAZIONI

L' associazione è costituita da un gruppo di perso-ne (due o piu`) che si uniscono per realizzareuno scopo comune alle stesse, a mezzo di un qual-che fondo patrimoniale. La manualistica e la lette-ratura specialistica non hanno avuto molti dubbinell'identificare i tre elementi costantemente pre-senti nella struttura minima indispensabile ai finidella valida costituzione di un ente collettivo e pre-cisamente: 1) l'elemento personale; 2) l'elementopatrimoniale; 3) l'elemento teleologico.Si è soliti indicare nelle finalità statutarie il fattoredistintivo delle organizzazioni non profit rispettoalle società commerciali. Le prime dovrebbero per-seguire uno scopo non lucrativo, le seconde unoscopo di lucro. Recentemente, tuttavia, tale distin-zione si è progressivamente ridotta, in seguito, dauna parte, ai ripetuti interventi legislativi in mate-ria di società consortili, società per azioni control-late dal capitale pubblico (artt. 2458 ss. c.c.) esocietà sportive e, dall'altra, all'uso indistinto diforme giuridiche diverse per ospitare contenutieconomici eterogenei e conflittuali. Si può quindisostenere che, quando si fa riferimento allo scopodi un'associazione, è più opportuno osservare seessa realizza una finalità di rilevanza sociale - cuipuò accompagnarsi l'esercizio di un'attività econo-mica e patrimoniale - definito generalmente daldivieto assoluto di distribuzione degli utili tra imembri (non ammissibilità del lucro soggettivo).Per quanto attiene agli aspetti formali, le associa-zioni si dividono in associazioni riconosciute e nonriconosciute, a seconda che abbiano richiesto edottenuto la personalità giuridica di diritto privato(9). Nel caso delle associazioni riconosciute, ilcontratto di associazione richiede la forma dell'at-to pubblico, ai soli fini del riconoscimento dellapersonalità giuridica da parte del Prefetto ovverodel Presidente della Giunta Regionale. Per la suc-cessiva adesione di altri membri non vi sono oneridi forma. Trattandosi di un contratto a strutturaaperta, l'incontro della volontà tra nuovo aderentee parti preesistenti (e quindi il perfezionamentodell'accordo secondo le regole di diritto comune: ilmomento in cui l'accettazione giunge a chi ha fat-to l'offerta) non comporta alcun mutamento, masolo l'integrazione del rapporto associativo origi-nario. L'origine contrattuale dell'associazione èben espressa dalla giurisprudenza: "L'atto costitu-tivo e lo statuto di una persona giuridica hannonatura contrattuale e sono sottoposti alle normegenerali sui contratti, salve le deroghe imposte daiparticolari caratteri del contratto di associazione (odell'atto di fondazione), con la conseguenza che

Le associazioni non profitoperanti nel settore turistico

di Alceste Santuari

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APPROFONDIMENTI

essi vanno interpretati secondo le regole dell'art.1362 ss. c.c.".Per la costituzione di un'associazione non ricono-sciuta non vi sono, al contrario, particolari oneri diforma. Ciò significa che i soggetti fondatori/pro-motori possono stipulare il contratto di associazio-ne in forma di scrittura privata, finanche in formaverbale: "L'atto costitutivo di un'associazione nonriconosciuta può essere concluso anche oralmente,bastando che più soggetti manifestino la volontà disvolgere in forma stabile un'attività di comune inte-resse e di dotarsi a questo fine di un ordinamentointerno, di una organizzazione e di mezzi patrimo-niali". Nonostante l'assenza del riconoscimentoformale, l'associazione non riconosciuta è pur sem-pre un soggetto autonomo di imputazione di dirit-ti e di doveri. "L'associazione non riconosciuta,pur non essendo dotata di personalità giuridica, èconfigurata dall'ordinamento come soggetto didiritto distinto dagli associati. Costoro, in partico-lare, non sono responsabili delle obbligazioni del-l'associazione".Si aggiunga che un'associazione non riconosciuta,nonostante la mancanza della "piena" soggettivitàgiuridica, può essere titolare e, quindi, intestatariadi beni immobili. È quanto ha disposto la L. 27febbraio 1985, n. 52 recante "Modifiche al librosesto del codice civile e norme di servizio ipoteca-rio, in riferimento alla introduzione di un sistemadi elaborazione automatica nelle conservatorie deiregistri immobiliari". L'art. 1 della suddetta legge,infatti, ha stabilito, modificando l'art. 2659 c.c.,che nella nota di trascrizione e ai fini dell'intesta-zione nei registri immobiliari del titolo di acquistodi un bene immobile è possibile indicare diretta-mente l'associazione non riconosciuta, oltre allegeneralità delle persone che la rappresentano.Tuttavia, è opportuno segnalare che, nonostante ilcodice civile non preveda alcuna imposizione alriguardo, ai fini utile. È altresì opportuno richia-mare il fatto che qualsiasi sia la forma di pubblicitàrichiesta per la redazione dello statuto, quest'ulti-mo assolve ad una funzione primaria nella vita del-l'associazione, ossia quella di indicare la natura,gli scopi e le modalità operative di realizzazionedegli stessi che caratterizzano l'ente. Non solo,infatti, lo statuto, secondo le disposizioni dell'art.16 c.c. deve contenere alcuni elementi necessari,quali lo scopo, l'indicazione del patrimonio, ladenominazione, l'ubicazione della sede e i diritti egli obblighi degli associati, nonché le condizioniper la loro ammissione, ma anche altri elementi,facoltativi, relativi sia all'estinzione dell'ente e alladevoluzione del patrimonio, sia alla gestione del-l'associazione (elezione degli organi sociali, loro

durata e composizione, modalità di votazione,ecc.). Accanto agli elementi essenziali e facoltatividi cui sopra, acquista particolare importanza indi-care nello statuto gli interventi concreti che l'asso-ciazione intende realizzare nel corso della propriaesistenza, al fine di conseguire lo/gli scopo/i socia-le/i. Tale indicazione assume rilievo proprio inragione delle specifiche attività poste in essere:sono infatti queste ultime e non lo scopo persegui-to a rilevare ai fini fiscali. In altri termini, rinvian-do la trattazione dell'argomento, basti soltanto quidire che l'Amministrazione Finanziaria dalle atti-vità realizzate farà dipendere la qualifica dell'asso-ciazione in ente non commerciale ovvero in societàlucrativa.

LLE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE

La L. 7 dicembre 2000, n. 383 recante "Discipli-na delle associazioni di promozione sociale", haaggiunto alla già numerosa famiglia delle figurenon profit, un'ulteriore disciplina di diritto specia-le. In 33 articoli, distribuiti in quattro capi (duedei quali rispettivamente suddivisi in due sezioni)la legge mira ad un'organica riconsiderazione del-la normativa riguardante il comparto associazioni-stico in attuazione dei principi solennemente san-citi dall'art. 2 della Costituzione (riconoscimentodei corpi intermedi) che, insieme all'art. 3, secon-do comma (eguaglianza sostanziale), all'art. 4,secondo comma (dovere di solidarietà), all'art. 9(promozione della cultura e della ricerca) edall'art. 18 (libertà di associazione), viene menzio-nato all'art. 1 della legge contenente le dichiara-zioni di principio.La L. n. 383/2000:- individua lo scopo delle associazioni di promo-

zione sociale nello svolgimento di attività di uti-lità sociale a favore di associati o terzi, attivitàche debbono essere realizzate senza finalità dilucro (art. 2, comma 1);

- introduce nuovi soggetti a rilevanza giuridicacivilistica come i movimenti, i gruppi ed i coor-dinamenti tra gli stessi con obbligo di costitu-zione in forma scritta (art. 2 e art. 3, comma 1);

- attribuisce alle associazioni di promozionesociale, ancorché prive di personalità giuridica,la facoltà di essere intestatarie di lasciti e dona-zioni (art. 5);

- esplicita che, per le obbligazioni assunte dall'as-sociazione da chi ne ha la rappresentanza,risponde in prima istanza il "patrimonio" del-l'associazione medesima, e, solo in via sussidia-ria, anche coloro che hanno agito in nome e perconto dell'associazione (art. 6, comma 2); 11

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APPROFONDIMENTI

- prevede la costituzione di un Osservatorionazionale dell'associazionismo (artt. 11 e 12);

- dispone che l'Osservatorio di cui sopra, insiemeall'Osservatorio Nazionale per il volontariato,designi propri rappresentanti all'interno delCNEL, organo di rilievo costituzionale (art.17);

- sottolinea, come già avviene per le organizza-zioni di volontariato ex L. n. 266/1991, che leattività svolte dalle associazioni di promozionesociale debbono aver luogo in forma prevalente-mente volontaria, riducendosi la possibilità diavvalersi di prestazioni di lavoro dipendente e/oautonomo ai casi di "particolare necessità",anche ricorrendo ai propri associati (art. 18);

- prevede che la legittimazione a rappresentaretanto in giudizio che nei confronti dell'ammini-strazione pubblica i cosiddetti interessi collettivie sociali venga riconosciuta alle sole associazio-ni iscritte (art. 27).

Dalla breve descrizione di cui sopra, si può facil-mente evincere come l'elemento teleologico, non-ché l'impianto complessivo delle associazioni dipromozione sociale che risulta dalla L. n.383/2000 candidi queste ultime ad essere partico-larmente adatte a svolgere attività nel settore turi-stico, cosý` come disciplinato dall'abrogato art.10, L. n. 217/1983.

AATTIVITÀ ESERCITATE E SCOPO PERSEGUITO

La presenza e l'impegno delle associazioni nel set-tore turistico introduce il tema, non privo di aspe-rità interpretative, dell'esercizio di attività econo-mica da parte degli enti del Libro I c.c.. Ormai èun dato acquisito quello che riconosce alle associa-zioni e alle fondazioni di poter svolgere in viamediata o strumentale e in funzione dei propri sco-pi di carattere ideale anche attività economiche. Intermini generali, la possibilità che le organizzazio-ni del libro I c.c. possano esercitare attività econo-miche nasce dal silenzio normativo del codice civi-le del 1942. Il legislatore codicistico, infatti, "nonsembra certo aver pensato alle associazioni o allefondazioni come strutture organizzative idoneeallo svolgimento di attività d'impresa in forma col-lettiva, e non ha, quindi, offerta alcuna disciplina".Qualora tali attività rientrino fra quelle elencatedall'art. 2195 c.c., siano esercitate in modo stabi-le, in quanto il vincolo di strumentalità sia partico-larmente intenso (ed espressamente possibile nellostatuto), e con i proventi dei beni e dei servizi ven-gano coperti in via di massima i costi di produzio-ne (e i contributi degli associati si configurino

come prezzi dei servizi usufruiti), ci troveremoallora di fronte ad un'attività imprenditoriale e l'as-sociazione assumerà la qualifica di imprenditore.Tale attribuzione è il risultato di una ristrettanozione giuridica di imprenditore per la quale,prescindendo dalla necessarietà del lucro soggetti-vo, si richiede l'economicità obiettiva dell'attività.Ne discende che si ritiene attività d'impresa ex art.2082 c.c. quella svolta con un metodo lucrativo(per il quale le modalità di gestione dell'impresatendono alla realizzazione di ricavi eccedenti icosti). Pertanto, spetta la qualifica di imprendito-re ad un ente che rispetti questa modalità di svol-gimento della sua attività, anche se essa sia, poi,finalizzata al perseguimento di uno scopo di natu-ra ideale. In sintesi, la previsione statutaria del per-seguimento in via diretta di un'attività economicain base al criterio dell'obiettiva economicità (o gra-zie al metodo lucrativo) consente di qualificarecome imprenditore l'ente collettivo senza scopo dilucro del libro I c.c..Tuttavia, solo quando lo scopo ideale della asso-ciazione "si incorpori" nella attività commerciale eimprenditoriale esercitata in modo tale che l'eser-cizio di quest'ultima valga da solo a realizzareappieno e immediatamente lo scopo ideale (es.teatro lirico, gestione impianti sportivi o case dicura e di riposo), e in modo che le eventuali altreattività imprenditoriali siano del tutto accessorie emarginali, solo in questi casi la associazione acqui-sterà anche la qualifica di "imprenditore commer-ciale" e ad essa si applicherà in modo pieno lo sta-tuto dell'imprenditore commerciale e quindi laassoggettabilità al fallimento e gli obblighi di iscri-zione nel registro delle imprese e di tenuta dellescritture contabili.Rimane comunque fermo che lo scopo degli enti dicui al Libro I deve essere di carattere "non econo-mico" o "ideale". È , pertanto, la specifica naturadello scopo perseguito, non già quella dell'attivitàsvolta per realizzarlo, l'elemento causale idoneo adistinguere l'associazione dalla società.La natura disinteressata della partecipazione alla

organizzazione not-for-profit e, quindi, la necessitàdel perseguimento di uno scopo che escluda illucro soggettivo (non distribution constraint), oltreche dal rimando espresso di cui all'art. 13 citato, sifa derivare soprattutto dal dettato dell'art. 24,comma 4, che cosý` recita: "[...] Gli associati cheabbiano cessato di appartenere all'associazionenon possono ripetere i contributi versati, ne´ han-no alcun diritto sul patrimonio dell'associazione".L'articolo menzionato ha indotto la dottrina adidentificare l'assenza di lucro con il mancato rico-noscimento al singolo associato di pretendere la12

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APPROFONDIMENTI

restituzione della propria quota associativa e, per-tanto, lo scopo perseguito dall'associazionedovrebbe coincidere esattamente con l'assenza diqualunque utilità, poiché l'associato partecipaall'attività intrapresa senza alcun interesse.Quanto fin qui esposto, dunque, evidenzia la paci-fica concordanza, raggiunta sia in dottrina che ingiurisprudenza, circa la possibilità che associazio-ni e fondazioni possano svolgere attività imprendi-toriali, realizzando, pertanto, un lucro in sensooggettivo. Ciò che invece è precluso è il lucro sog-gettivo, ossia la possibilità di dividere gli utili tra isoci: il che in concreto significa che gli eventualiutili prodotti dovranno essere reinvestiti nell'atti-vità stessa o destinati altruisticamente. Si tratta,dunque, di riconoscere all'interno della medesimastruttura organizzativa la coniugazione di elemen-ti imprenditoriali e motivazioni solidaristiche.Parimenti, lo "statuto dell'impresa" non risultaessere quello che regola solo gli enti disciplinati nellibro V c.c., ma esso viene esteso altresý` a queicontenitori giuridici in cui si svolgono e gestisconoattività produttive. Si potrebbe, finalmente, direche la categoria concettuale degli organismi nonprofit travalica i confini del libro primo del codicecivile e obbliga a considerare che agli stessi vienericonosciuta l'adozione dello strumento societario.Richiamare il fenomeno della dissociazione tra"forme" e "contenuti economici" equivale soprat-tutto ad aver superato il concetto per cui la massi-mizzazione del benessere individuale e collettivo siabbina necessariamente alla divisione di un utile

AATTIVITÀ E FUNZIONI SVOLTE DALLEASSOCIAZIONI NON PROFIT IN CAMPO TURISTICO

Per preservare lo scopo non lucrativo/non com-merciale delle associazioni le normative che sisono susseguite nel tempo hanno inteso definirealcuni "paletti" all'esercizio di attività configurabilicome turistiche da parte delle associazioni nazio-nali non profit. Ciò anche per tutelare i terzi, inspecie le imprese che esercitano professionalmenteattività turistiche, contro eventuali casi di concor-renza sleale che deriverebbero dallo speciale trat-tamento tributario di cui godono le associazioninon profit.Invero, l'art. 10 dell'abrogata legge quadro sulturismo n. 217/1983 non dettava una generica eindiscriminata libertà dell'associazione di svolgereattività turistiche, ma ne individuava alcuni speci-fici requisiti:1. le associazioni non devono avere scopo di lucro;2. esse debbono operare a livello nazionale per

finalità ricreative, culturali, religiose o sociali;

3. le attività turistiche e ricettive debbono essererivolte esclusivamente agli associati.

1. La non lucratività dello scopo rappresenta undato ormai acquisito nella legislazione e nellaprassi italiana delle organizzazioni non profit.

2. La legge inoltre insisteva sulla distribuzionegeografica delle associazioni, nonché sulle fina-lità precipue che l'associazione deve perseguire,escludendo dunque che l'attività in campo turi-stico costituisca per sé lo scopo del sodalizio.Questi elementi sono stati ribaditi dall'art. 7,comma 9, L. n. 135/2001 che recita: "Le asso-ciazioni senza scopo di lucro, che operano perfinalità ricreative, culturali, religiose o sociali,sono autorizzate ad esercitare le attività di cui alcomma 1 esclusivamente per i propri aderentied associati anche se appartenenti ad associa-zioni straniere aventi finalità analoghe e legatefra di loro da accordi internazionali di collabo-razione". Il medesimo articolo richiama, ancheper le associazioni non profit che svolgono atti-vità turistiche, la necessità di (C.C.V.), resaesecutiva con legge 27 dicembre 1977, n.1084, dal decreto legislativo 23 novembre1991, n. 392, di attuazione della direttiva n.82/470/CEE nella parte concernente gli agen-ti di viaggio e turismo, e dal decreto legislativo17 marzo 1995, n. 111, di attuazione delladirettiva n. 90/314/CEE concernente i viaggi,le vacanze ed i circuiti ''tutto compreso''". Inol-tre, il comma 10 prevedeva che le associazioniche operano "per la promozione del turismo gio-vanile, culturale, dei disabili e comunque dellefasce meno abbienti della popolazione, nonchéle associazioni pro loco", possono essereammesse, "senza nuovi o maggiori oneri per ilbilancio dello Stato, ai benefici di cui alla legge11 luglio 1986, n. 390, e successive modifica-zioni, relativamente ai propri fini istituzionali".

3. Il terzo aspetto costituisce un elemento impor-tante nell'identificazione delle realtà associative,giacché la mutualità interna definisce la linea didemarcazione, in questo particolare contesto,fra associazioni non svolgenti attività commer-ciale e imprese turistiche tout court. Si aggiun-ga che qui viene in considerazione, in specie, l'e-lemento dell'esclusività: esso connota precisa-mente la configurazione dell'attività associativa,in quanto le associazioni possono sì svolgereattività turistiche, purché queste siano rese neiconfronti dei propri associati (attività istituzio-nale) e non rivolte a terzi(attività commerciale).

da "Diritto e Turismo" n.1/2005 13

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APPROFONDIMENTI

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I l legislatore provinciale ha intesointrodurre alcune modifiche allaL.P. n. 8/2002, allo scopo di:

- sviluppare l’impianto della riformaavviata con la legge del 2002, favoren-do un più esteso coinvolgimento deidiversi attori, tra cui le associazionisenza scopo di lucro operanti in quellearee territoriali non presidiate dallenuove APT;

- facilitare la compartecipazione dei pri-vati che beneficiano del fenomeno turi-stico al sostegno delle attività di pro-mozione territoriale;

- consolidare il ruolo di regia dei comuninella programmazione turistica d’ambi-to.

Dal punto di vista dei contenuti, la L.P. n.13/05 rappresenta un testo unificato, che“di fatto supera l’impostazione pubblici-stica prevista dalla legge provinciale n.21/1986”.1 La novella è il risultato di unlavoro di convergenza di quattro diversidisegni di legge in materia di turismoassegnati alla competente Commissionedel Consiglio Provinciale ed elaborati,rispettivamente, dal gruppo consigliare diminoranza di Forza Italia, dalla GiuntaProvinciale, e dai gruppi di maggioranzadei Verdi e della Margherita. Il testo unificato, che riprende alcuniaspetti delle proposte sopra elencate, sipresenta come un testo di legge che racco-glie tutta la materia della promozione turi-stica, abrogando parti della L.P. n.21/1986, che erano “sopravissute” allariforma del 2002. In termini generali, gli aspetti innovativiintrodotti dalla legge in parola sono ricon-ducibili ai seguenti:- recependo quanto proposto dal gruppo

dei Verdi, la novella riconosce un ruolodeterminante al turismo, non solo sottol’ aspetto economico, ma anche in ter-mini di crescita culturale e sociale del

Trentino, impegnando la Provincia aperseguire tali obiettivi;

- i progetti d’ambito vengono ridefiniti esi procede alla riorganizzazione e sem-plificazione della disciplina della Com-missione tecnica per il turismo.

- recependo le disposizioni del disegno dilegge elaborato dal gruppo consigliaredi Forza Italia, é prevista la possibilitàper i privati di partecipare alla TrentinoSpa, la società di marketing territorialedella Provincia.

- gli artt. 6, 7, 8, 9, 10 e 11, accogliendoquanto proposto dai consiglieri dellaMargherita, disciplinano le associazio-ni e i consorzi pro loco, organizzazioninon profit che giocano un ruolo strate-gico nella promozione turistica delTrentino.

Dopo aver ribadito la necessità di promuo-vere uno “sviluppo turistico sostenibile,orientato alla qualità e all’innovazione,tendendo conto delle peculiarità dell’am-biente (art. 1, comma 1, lett. b), la legge inparola novella l’articolo relativo ai proget-ti di ambito. Questi sono “finalizzati adelineare[…] un idoneo sistema di offertaturistica per il territorio di riferimento” esono promossi dai soggetti che sonosubentrati alle precedenti APT “di concer-to con i comuni ricadenti nell’ambito” edebbono risultare coerenti con gli altristrumenti della programmazione territo-riale provinciale (art. 3, così come modifi-cato dall’art. 2 della l.p. n. 13/05). Si trat-ta di una disposizione che sostituisce le“nuove” APT d’ambito ai rappresentantidelle categorie economiche e alle associa-zioni pro loco nel ruolo di promotori deiprogetti in parola. Risulta comprensibilela ratio di individuare un unico soggettopromotore dei progetti d’ambito, segnata-mente l’APT, che “raccoglie” tutte le cate-gorie economiche e l’associazionismo el’intenzione di rafforzare il ruolo dei

Legge della Provincia Autonoma di Trento, 29 luglio 2005, n. 13, recante “Modificazioni della legge provinciale 11 giugno 2002, n. 8

(Disciplina della promozione turistica in provincia di Trento)”Breve commento

di Alceste SantuariCattedra di Diritto dei Trasporti e del Turismo

Facoltà di Giurisprudenza - Università degli studi di Trento

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APPROFONDIMENTI

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comuni. Tuttavia, non si comprende per-ché sia richiesta la contestuale concerta-zione con i comuni ricadenti nell’ambito,atteso che anche questi, anzi soprattuttoquesti, rientrano nella governance delleAPT, essendone stati, così come previstodalla legge istitutiva, i necessari promoto-ri.

E’ prevista l’istituzione di una Commissio-ne Tecnica per il Turismo, quale “organotecnico-consultivo della Giunta provincia-le per l’esercizio delle funzioni disciplina-te dalle leggi in materia di turismo” (art. 5-bis, così come introdotto dalla l.p. n.13/05), la cui composizione e funzionisono demandate al Regolamento di esecu-zione.

Come già richiamato, la novella introducela possibilità che alla società di marketingterritoriale, costituita sotto forma di Spa,cui originariamente potevano partecipare,oltre alla Provincia Autonoma di Trento, laCCIAA ed altri enti pubblici, possono oraaderire anche soggetti privati (art. 6, cosìcome modificato dall’art. 4 della l.p. n.13/05). Altra novità è costituita dalla pos-sibilità che l’assessore provinciale compe-tente in materia di promozione turisticapossa essere membro del Consiglio diamministrazione della Società, financhepotendone diventare il presidente.

Un intero capo della legge è dedicato alleassociazioni pro loco e loro consorzi, di cuiviene riconosciuto il ruolo e la funzione dipromozione turistica, in specie attraversola valorizzazione del territorio, delle suerisorse e dei suoi prodotti (art. 12-bis, cosìcome modificato dall’art. 7 della L.P. n.13/05). Le associazioni pro loco, che sottoil profilo giuridico assumono la veste diassociazioni di promozione sociale, devo-no risultare iscritte nell’apposito albo pro-vinciale. La legge in argomento intenderafforzare il “sistema” delle pro loco, rico-

noscendo l’azione di coordinamento e disupporto alle associazioni pro loco cheoperano in località con caratteristicheomogenee da parte dei consorzi delle asso-ciazioni medesime. Si aggiunga che la leg-ge promuove il ruolo di rappresentanza, diassistenza, di tutela e di coordinamentodelle associazioni pro loco e dei loro con-sorzi svolto dalla Federazione trentina del-le associazioni pro loco e loro consorzi, laquale è riconosciuta come comitato regio-nale UNPLI (art. 12 quinquies, così comeintrodotto dall’art. 10 della l.p. n. 13/05).In argomento, la legge dispone che, a favo-re delle associazioni pro loco e dei loroconsorzi, la Provincia possa erogare con-tributi, nella misura massima del 90 percento della spesa ritenuta ammissibile(art. 12 sexies, così come introdotto dal-l’art. 11 della l.p. n. 13/05).

Si segnala anche la disposizione riguar-dante i pacchetti turistici, nei quali, orga-nizzati dalla Trentino SPA, dalle “nuove”APT, dalle associazioni pro loco e dai loroconsorzi, possono essere inseriti, oltre aiprodotti turistici trentini, “ulteriori servizinon accessori al trasporto o all’alloggioprodotti al di fuori del territorio provincia-le” (art. 14).2 Si tratta di una previsioneche, accanto ad altri aspetti che potrannoessere analizzati in un’altra occasione,costituisce la possibilità di ampliare lagamma dell’offerta di prodotti elaboratidagli operatori turistici diversi dalle agen-zie di viaggio.

1 Cfr. Relazione illustrativa al disegno di legge di proposta dell’Assessore pro-vinciale competente, Tiziano Mellarini.2 Trattasi di una modifica sottoposta a condizione sospensiva, poiché l’art. 16della L.P. n. 13/05 dispone che talune modifiche entreranno in vigore almomento dell’approvazione del regolamento di esecuzione della legge medesi-ma, da adottarsi entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge (art. 15, L.P.n. 13/05).

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Nell'ultimo numero della rivistadell'Unpli nazionale, Arco-baleno, si fa cenno alle attivitàeuropeistiche delle Pro loco.Un articolo, a cura del Diparti-mento Europa dell'Unpli, an-nuncia un’indagine avviata nel-l'Unione europea con lo scopodi individuare nei 25 paesi UEstrutture comparabili alle Proloco italiane, ovvero, è detto,"raggruppanti oganizzazioni noprofit operanti in stretto collega-mento con il settore turismo econ la valorizzazione del patri-monio culturale di un territorio".Questa indagine fa piacere, inessa vediamo il completamentodi quella avviata alla fine del1997 dalla nostra federazioneprovinciale e che ha portato nelcorso del tempo alla costituzio-ne di un GEIE, un gruppo euro-peo denominato "Europays-Eurocontries" di cui fanno par-te, oltre all'Unpli, rappresentan-ti di 6 organizzazioni europeeoperanti nel settore non profitdel volontariato turistico.Qualcuno ha pensato che sitratta di una indagine già svoltain passato e che a distanza diormai otto anni rifare questarassegna europea non abbiamolto senso.Il nostro parere è che tutte le in-chieste e le ricerche che possa-no portare a conoscere altrerealtà operanti in Europa nelturismo non profit sono le ben-venute. Ma ad un patto.Che si tenga fede a quella cheè stato finora l'operato dell'Un-pli su questo tema, operatosancito nelle intese firmate asuo tempo con i partners,soprattutto laddove si parla del-l’Europa delle Pro loco come diun ambito di azione legatoindissolubilmente al volonta-riato turistico ed alla promo-zione di un turismo dal voltoumano. Occuparsi solo di farealleanze con strutture di promo-zione turistica, sarebbe secon-do noi pericoloso e snaturante. E ci farebbe fare un passoindietro. In un momento in cui leProloco cercano un proprio ruo-lo al bivio di un turismo checambia, non se ne sente dav-vero bisogno.

d’europanotiziario a cura del Geie Europays - Eurocountries

I programmi europei di interesse turistico sono diversi. Essisono promossi da diverse direzioni generali a Bruxelles equindi svariano su diversi filoni di finanziamento offrendodifferenti percentuali di sostegno da parte dell'Ue. Di seguitoelenchiamo brevemente alcuni tra i principali programmi a cuile Pro loco possono ambire i partecipare o su cui possonoavviare partnership con altri attori:INTERREG Il turismo èesplicitamente menzionato come settore target.EQUAL Concerne anche la formazione e l'occupazione nel settore delturismo.E-TENProgetti oprevisti nel campo della cultura, del turismo del-l'ambiente.SOCRATESPer scuole che offrono istruzione nel turismo.

LEONARDO DA VINCIIl 3% circa di tutti i progetti ammessi ha avuto un impatto sulturismo.GIOVENTU'Il programma contribuisce ad acquisire attitudini e compe-tenze che sono di grande importanza nel settore turistico.TEMPUSInterviene in settori tra cui il turismo, il patrimonio culturaleo artistico e la tutela ambientale.CULTURA 2000 In collaborzione con lo sviluppo o la promozione del turismoe della cultura nella pianificazione a livello locale.

Per ulteriori informazioni:Geie Europays - Eurocountries Via Don Rizzi, 7 38100 Trentotel 0461 980909, fax 0461 269574, [email protected]

Sono in tanti a dirlo: per ilturismo europeo si sta aprendouna nuova stagione. In effetti, se è vero che tra gliscopi principali di Bruxelles cisono quelli ch vogliono faredell'Europa un luogo piùattraente per investire e lavora-re, alzare la nostra capacità dicrescere attraverso la conoscen-za e l'innovazione e creare più emigliori lavori; allora è eviden-te come il turismo può giocareun importante ruolo per crearecrescita e lavoro e promuoverelo sviluppo regionale. Insiemealle sue attività collegate, ilturismo è già uno dei settorieconomici europei più grandi edi più veloce espansione. E,insieme all'assistenza sanitaria,l'educazione e le tecnologieinformatiche, è anche uno deisettori dal futuro più promet-tente. L'evoluzione demo-grafica in Europa fa intravve-dere una crescita ancora piùgrande del turismo. I pensiona-ti viaggiano oggi di più, formedi turismo sociale emergonoovunque e le infrastrutture siadattano gradualmente ai biso-gni delle persone con disabi-lità. Ciò rende il turismo un"diritto per tutti" in Europa edapre dei nuovi segmenti dimercato. Questo dinamismo del turismopresenta molte sfide. L'Europadeve diventare più competitivae creare più lavoro ma insiemepromuovendo la sostenibilità(rispondendo quindi ai cam-biamenti demografici, climati-ci, della globalizzazione e - piùvicino a noi - dell’allargamentoad Est Europa). Potrà questo scenario coinvol-gere il volontariato turistico?

Va detto che purtroppo l'Unio-ne Europea non ha una direttacompetenza nel turismo e cheper molto tempo il volontaria-to turistico, o turismo non pro-fit, è rimasta una parola scono-sciuta al vocabolario di Bruxel-les. Eppure non ci sono dubbiche una miglior partnership alivello europeo tra le autoritàpubbliche, il settore privato equello non profit offrirebbe chia-ri vantaggi al turismo europeo. È in questa direzione che vannole iniziative che le pro locotrentine e l'Unpli nazionale,dovranno cercare di mettere incampo sia a livello locale chenazionale, principalmenteattraverso la riflessione su cosaè l’Europa condotta all'internodel movimento delle associa-zioni pro loco trentine.Nei prossimi mesi, l'Uemigliorerà la regolamentazionedel settore turistico. Non soloverranno monitorate le nuoveiniziative politiche comunitarieper assicurare che esse nonintralcino la competitività delturismo; ma anche verrannoriesaminate alcune norme,fiscali e amministrative, digrande importanza.In questo quadro, le Pro locodevono cogliere l’occasione difar sentire la propria voce. Per-ché il processo che si sta avvian-do a livello generale non puòprescindere dal contributo ditutti gli attori interessati, chetra l'altro sentono poi tutti ilpeso fiscale ed amministrativogravante sul turismo. Nel periodo dal 2000 al 2006 iFondi Strutturali dovrebberoaver investito in progetti pura-mente turistici più di settemiliardi di euro. Se aggiungia-

mo a ciò gli investimenti per leinfrastrutture e gli altri settoricollegati al turismo, si può find’ora capire quale è stata nelsessennio che va finendo l'im-portanza della politica di coe-sione per questo settore. Losviluppo sostenibile del settoreturistico inteso come conver-sione di aree rurali o creazionedi nuove destinazioni turisti-che in regioni che la maggiorparte degli europei occidentalinon hanno mai visitato prima,aprirà nuovi scenari. Se è vero, come sembra, che ilturismo rientrerà entro le nuo-ve strategiche linee guida per lacrescita e l'occupazione e nellanuova normativa sul sostegnodello sviluppo rurale, per ilperiodo dal 2007 al 2013 (cisono già proposte per unariformata politica di coesioneammontanti a 336,1 miliardi dieuro) allora ci sarà grande spa-zio per le pro loco e l’Europastessanon potrà permettersi diignorare lo sviluppo di altrevarie forme di turismo. In altre parole, se il quadro èdestinato a cambiare, ciò nondovrà avvenire solo nel segnodel turismo inteso come "indu-stria" turistica. Va quindi realizzata una azionepolitica in sede europea che diaal volontariato turistico pro-dotto dalle Pro loco in Italia eda altri analoghi nel resto d'Eu-ropa, un suo spazio preciso edefinito. L'Ue dovrà fare la suaparte, ma anche chi organizzavolontariamente turismo per lavalorizzazione dei territoridovrà lavorare in un'otticacapace di coniugare la dimen-sione locale con l'Europa dellegenti e delle identità.

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SICUREZZA & PRO LOCO

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L'attenzione alla sicurezza e alla salute suiluoghi di lavoro, è un aspetto che tutte lerealtà lavorative devono considerare nell'or-ganizzazione della proria attività; sia che sitratti di grosse imprese produttive sia nelcaso di imprese operanti nel settore del ter-ziario o dei servizi.

In tale ambito anche le attività delle ProLoco o dei loro Consorzi che abbiano alme-no un dipedente rientrano nel campo diapplicazione delle normative in materia disicurezza.

Uno dei passaggi fondamentali per poterorganizzare efficacemente la sicurezzaall'interno delle aziende, è quello legato allaformazione delle figure chiave previstedalla legge che sono chiamate a collaborarecon il datore di lavoro nella gestione e nel-l'attuazione di adempimenti e procedure perle attività di prevenzione.

Il Decreto Legislativo 626/94 prevede che ildatore di lavoro nomini, formalmente, unResponsabile del Servizio di Prevenzio-ne e Protezione (RSPP) a cui affidare com-piti specifici relativi all'individuazione dellefonti di rischio e delle relative misure tecni-che, procedurali e organizzative per la ridu-zione e la prevenzione dei rischi.

Vi sono tre possibiltà nella scelta del RSSP:1) l'incarico viene affidato ad un dipendente

o ad un socio della Pro Loco, in questocaso per il RSPP sono previsti capacità erequisiti professionali ben precisi: il pos-sesso di un diploma almeno di scuolamedia superiore e la frequenza ad uncorso di formazione con verifica degliapprendimenti, corso che deve esserespecifico rispetto all'attività lavorativasvolta. Nel caso delle attività di servizi ilcorso in questione prevede una durataminima di 64 ore, inoltre per il mante-nimento della qualifica è previsto unaggiornamento di 40 ore di formazioneogni 5 anni.

2) l'incarico di RSPP può essere svolto diret-tamente dal datore di lavoro, di norma ilpresidente nel caso delle Pro Loco, inquesta ipotesi non sono chiesti particola-ri requisiti professionali, la formazionedeve avere durata una durata minima di16 ore, non è prevista la verifica finaledegli apprendimenti e neanche l'aggior-namento quinquennale.

3) l'incarico infine potrebbe anche essereaffidato ad una persona esterna, un pro-fessionista, che dovrà garantire il pos-sesso degli stessi requisiti in termini dititolo di studio e formazione specificaprevisti per i dipendenti o soci.

Nei primi due casi gli adempimenti formati-vi sono a carico della Pro Loco o del Con-sorzio.In tutti i casi non sono comunque delegabi-li, da parte del datore di lavoro, le respon-sabilità civili e penali in materia di sicurezasul lavoro.In ogni Pro Loco o Consorzio devono essereinoltre previsti lavoratori incaricati dell'at-tuazione dellle misure di pronto soccorso,salvataggio, prevenzione incendi, lottaantincendi e gestione dell'emergenza chedovranno essere adeguamente formati.Per quanto riguarda gli incaricati al pron-to soccorso, il Decreto Ministeriale 388/03ha provveduto ad una classificiazione delleaziende basata sul numero di dipendentioccupati, sui gruppi tariffari INAIL o all’ap-partenenza a specifici comparti produttivi. Da quasta classificazione dipendono adem-pimenti organizzativi e formativi differentiche, per le Pro Loco e Consorzi, prevedonola partecipazione ad un corso teorico-pra-tico di 12 ore per gli incaricati al prontosoccorso.La formazione dei lavoratori designati andràripetuta con cadenza triennale, almeno perquanto attiene alla capacità di interventopratico, con un modulo formativo di 4 ore.

Relativamente agli obblighi formativi previ-sti per le Pro Loco o Consorzi va infinerichiamato il Decreto 10 marzo 1998 che intema di sicurezza antincendio e gestio-ne dell'emergenza prevede per gli incari-cati a tale compiti la frequentazione a corsispecifici di 8 o 4 ore a seconda che l'a-zienda sia soggetta al C.P.I (certificato pre-venzione incendi) oppure no.

Un’altra figura di riferimento all’interno del-le aziende prevista nel Decreto Legislativo626/94 è quella del Rappresentante deiLavoratori per la Sicurezza (RLS) che hafunzione di sancire il ruolo “partecipativo”anche dei lavoratori in materia di gestionedella sicurezza. La norma prevede che, nelcaso di nomina o elezione da parte dei lavo-ratori del RLS, venga effettuata una forma-zione specifica della durata di 32 ore.

La federazione Federazione delle Pro Loco eConsorzi intende attivarsi nei prossimi mesiper l’organizzazione delle attività formativein materia di salute e sicurezza che neces-sariamente devono essere frequantate dallePro Loco o Consorzi con dipendenti.Allo scopo saranno valutate proposte chesoddisfino requisiti di qualità della formazio-ne ed economicità. Seguiranno news e/oincontri per l’illustrazione dei dettagli.

Donato Lombardi

Formazione per la sicurezzaFormazione per la sicurezzaLe attività di formazione per la gestione della

sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro.

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SSSSCCCCIIIIAAAARRRREEEE AAAA BBBBOOOOLLLLBBBBEEEENNNNOOOOa cura di Andrea Boldini

L'impianto sciisti-co di Bolbeno(Trento) , unastruttura posizio-nata ai margini

dell'abitato in località"Coste". Il primo impiantorisale agli anni '60, maanche prima ,ai tempidella "grande guerra"si parla di manifestazioniinvernali che sono rimastenei ricordi degli sciatoripiù anziani.

Tutto lo sci della zona è rimastolegato a questo impianto : se nesono serviti e se ne servono i pae-si circostanti e ad oggi ben 42Comuni hanno confermato l'a-desione ad una convenzioneintercomunale che permetterà airesidenti di usufruire dell'im-

pianto sciistico a condizioni par-ticolarmente favorevoli.Lo sci di tutta la "busa" ècomunque legato all'impianto diBolbeno; come non ricordare leprime manifestazioni agonisti-che, la crescita dello Sci ClubBolbeno, i famosi paralleli innotturna con la partecipazionedi campioni del calibro di Thoe-ni e di Gross. Poi due tappeimportanti, nel 1987 l'ammo-dernamento dell'impianto conun nuovo ski-lift più veloce e conmaggiore portata e nel 1990l'impianto di innevamento artifi-ciale viene potenziato e migliora-to fino ad arrivare, nel corsodegli anni, agli attuali 13 can-noni sparaneve.Viene inoltre realizzata la "casadel gatto" intesa come garage delbattipista, il parcheggio con idepositi e le due nuove cabine ditrasformazione, il servizio dinoleggio di tutte le attrezzaturenecessarie per la pratica dello sci, per le escursioni con ciaspole eun efficiente laboratorio di ripa-razioni e sciolinaturaParlando di sci non si potevanon pensare a giochi sulla neve ecosì nella stagione 2003/2004 èentrato in funzione "BOLBE-NOLANDIA", un campo "pri-mi passi" per diventare provettisciatori. Un'are appositamenteattrezzata per i più piccoli; unparco giochi invernale recintato,con due nastri trasportatori cheaiuteranno i bambini al loro pri-mo approccio con gli sci esapranno divertire i più esperti.Troverete la pista primi passicon pendenza molto dolce, sim-patici pupazzi e figure in gom-maschiuma, la pista gommonecon le curve paraboliche e colo-ratissimi gommoni per discesespericolate ma sicure. BOLBE-NOLANDIA è nelle immedia-te vicinanze del bar e comoda-mente controllabile dalla terraz-

za esterna.Parliamo di pista da sci, di par-co giochi sulla neve e quindi nonpossiamo non parlare di SCICLUB BOLBENO. Le atti-vità iniziano dalla preparazionefisica grazie ai corsi di presciisti-ca tenuti da preparatori qualifi-cati. L'attività continua con l'or-ganizzazione di corsi di sci divario livello; corsi per ragazzidelle elementari e per gli agonisticuccioli e baby sotto la guida del-l'affermata Chiara Scalfi e nellapreparazione delle squadre ago-nistiche. La stagione che va adiniziare ha una novità: la neo-squadra ragazzi e allievi sotto laguida dell'allenatore MarcoMarchetti mentre viene confer-mata la squadra baby e cuccioliallenata da Antonio Beccari.Glialtri appuntamenti che lo SCICLUB BOLBENO proponesono l'ormai famosa fiaccolatadel 30 dicembre, le gare inseritenei circuiti F.I.S.I. provinciali, lagara di fine corso, la gara socialee tutte quelle attività che assiemeal parco BOLBENOLAN-DIA contribuiscono ad animarequesta piccola perla del Com-prensorio. La pista da sci ha leseguenti caratteristiche tecniche :

- innevamento artificiale con14 cannoni;

- quota di partenza 710 mt;- quota di arrivo 585 mt;- dislivello 123 mt;- lunghezza pista 500 mt su

due percorsi;- portata oraria impianto di

risalita 750 persone/ora;- pista omologata per gare di

sci alpino e gigante.

Per la stagione invernale 2005-2006 sono programmate leseguenti gare :

- 6 gennaio 2006 - TRO-FEO MARCHETTI -

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gara per la categoria Baby-Cuccioli valevole per il cir-cuito Famiglia Cooperativa

- 8 gennaio 2006 - TRO-FEO ONORATI - gara dislalom per la categoriaRagazzi-Allievi valevole peril circuito Casse Rurali

- 5 febbraio 2006 - TRO-FEO CADUTI DIZUCLO E BOLBENO -gara di slalom gigante provadel Campionato Provinciale

- 12 febbraio 2006 - CORIIN PISTA - gara di slalomgigante organizzata dallaFEDERAZIONE CORIDEL TRENTINO

Maggiori e più dettagliateinformazioni riguardanti leattività e le manifestazioniche si svolgeranno nellastagione 2005/2006 lepotete trovare sul sito delloSCI CLUB BOLBENO:www.sciclub-bolbeno.it347 5206854 e sul sito della PRO LOCOBOLBENO:www.prolocobolbeno.it338 1873297348 7081472

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1970 - 2005 1970 - 2005 la PRO LOCO DI POMAROLOla PRO LOCO DI POMAROLOfesteggia i 35 ANNI DI ATTIVITA'festeggia i 35 ANNI DI ATTIVITA'

Alpe di Cimana di Pomarolo La " Casera " (gestita dallaPro Loco) ed il " Casom "

Lo scorso ottobre,in occasione dellamanifestazione "Balconi Fioriti" laPro Loco di

Pomarolo ha festeggiato i35 anni di attività. In que-sto lungo periodo la ProLoco ha rappresentato peril paese di Pomarolo unpunto di riferimento per leiniziative relative all'am-biente, al folklore ed alletradizioni che vengonosistematicamente organiz-zate ed attuate.

L'associazione fondata il 13 giu-gno 1970, raccoglie attualmenteoltre 200 soci.Nell'arco dei 35 anni di attività,molte sono le iniziative program-mate e portate a termine conpassione e dedizione per ilmiglioramento del territorio edell'ambiente, per lo sviluppo ela diffusione della cultura e per ilmantenimento delle tradizionilocali.

Tra i vari lavori effettuati, vannoricordati in particolare:

- La sistemazione del tetto del-la chiesa di S. Antonio, larelativa pulizia delle navate edelle colonne, ed in particola-re l'arco sopra il presbiterio.

- La costruzione dei parchi gio-chi di Pomarolo e della frazio-ne di Chiusole

- La messa a dimora di pianteornamentali in vari punti delpaese, e l'acquisto e posa dipanchine di sosta nei postipanoramici, e nel centro stori-co, la pulizia dei sentieri con-finanti col territorio del comu-ne di Pomarolo.

- Il consolidamento e restaurodella vecchia "casera " diCimana, con il relativo arre-damento interno ed esterno, ilcampo di pallavolo e di calcio,le infrastrutture relative allarete idrica, elettrica, i serviziigienici, la tettoia per la cuci-na all'aperto, e tutte le operedi mantenimento dell'areaadiacente alla "casera"come ilfalcio dei prati ed il taglio del-le piante

- Il restauro della chiesetta voti-va dedicata alla Madonna de" La Salette"

- L'allestimento dell'albero dinatale e degli addobbi nataliziper le vie del paese

- Lo studio, l'esecuzione e lastampa delle cartoline turisti-che dedicate alle località piùcaratteristiche del territoriodel comune di Pomarolo

Per quanto riguarda invece lemanifestazioni che la Pro Locoeffettua annualmente, e che sonodivenute un appuntamento fisso,oltre che per la popolazione delpaese, anche per le genti deipaesi vicini, le più espressive damenzionare sono:

LLAA FFEESSTTAA DDEELLLL''AANNZZIIAANNOO::

il giorno dell'Epifania è un'occa-sione preziosa per i meno giova-ni, per ritrovarsi e rievocare inpiacevole compagnia i tempiandati. Dal 1991 la festa si svol-ge in collaborazione con il Movi-mento Anziani e Pensionati diPomarolo.

IILL CCAARRNNEEVVAALLEE DDEEII BBAAMMBBIINNII::

la penultima domenica di carne-vale è una giornata molto attesadai bambini del paese di Poma-rolo (e non solo). Fin dalla fon-dazione la Pro Loco organizza,infatti, la tradizionale sfilata inmaschera per le vie del paese,allietate dalla musica della Ban-da Felice e Gregorio Fontana diPomarolo. Al termine della sfila-ta le maschere partecipanti riti-rano un giocattolo a scelta oltreal sacchettino dei "grostoi"

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In quest'occasione è aperto il tes-seramento annuale dei soci dellaPro Loco.

GGEESSTTIIOONNEE ""CCAASSEERRAA"" SSUULLLL''AALLPPEE DDII CCIIMMAANNAA DDII PPOOMMAARROOLLOO::

dal primo maggio al 15 settem-bre, le domeniche e le festività diferragosto, i soci della Pro Locotrovano presso la "casera" unpiacevole punto di ristoro gestitodal direttivo e dai soci più volen-terosi. La località offre, oltre adun ambiente incontaminato, lapossibilità di effettuare delle bel-lissime passeggiate, delle partitedi calcio e di pallavolo, senzadimenticare la possibilità dipoter passare le domeniche incompagnia, potendo socializzarecon tutti.

LLAA FFEESSTTAA DDEELLLLAA MMOONNTTAAGGNNAA::

che è effettuata nell'ultimo finesettimana di luglio, sull'alpe diCimana di Pomarolo. Le duegiornate prevedono un torneo dipallavolo, di calcio, giochi per ipiù giovani, incontri e canti, iltutto supportato da una buona egustosa tradizionale cucina tren-tina particolarmente apprezzataad oltre 1200 metri d'altitudine.

LLAA FFEESSTTAA DDEEII BBAALLCCOONNII FFIIOORRIITTII::

è effettuata nel mese d'ottobre, epropone mostre artistico-amato-riali di fotografia, di scultura, dipittura, di ricamo, micologica,ecc. L'esecuzione di una com-media brillante, un concertodella Banda Felice e GregorioFontana di Pomarolo, l'omaggioa tutte le socie della Pro Loco(di una piantina di ciclamino).In chiusura della mostra, èofferta a tutti i presenti unadegustazione di vin brulè ecastagne.

CCOONNCCEETTOO NNAATTAALLIIZZIIOOEEFFFFEETTTTUUAATTOO NNEELLLLAA CCHHIIEESSAA PPAARRRROOCCCCHHIIAALLEE,, OOFFFFEERRTTOO DDAALLLLAA PPRROO LLOOCCOO IINN OOCCCCAASSIIOONNEE DDEELLLLEE FFEESSTTEE DDII NNAATTAALLEE::

oltre a questo nutrito program-ma, l'associazione collabora conle altre associazioni del paesealle iniziative fatte in associativatra il quale ricordiamo ilCOMUN CAMUNALELAGARINO, il PALCOD'ESTATE e L'AUTUN-NO POMAROLESE.

Le varie iniziative e manifesta-zioni, fanno capire quale sia ilruolo della Pro Loco all'internodella comunità. L'intento, infat-

ti, è quello, oltre che di offrire atutti dei momenti di svago e didivertimento, anche l'opportu-nità di aggregare e creare socia-lità, in un periodo in cui la fre-nesia e il ritmo della vita"moderna" rischiano di preclu-dere i rapporti tra le persone.

Di conseguenza, l'obiettivo del-la Pro Loco di Pomarolo, oltreche mantenere ed incentivare lemanifestazione sopraccitate, èquello di riuscire a coinvolgerele giovani generazioni a parteci-pare attivamente al lavoro del-l'associazione, il tutto per potercontare su nuove idee e forzefresche, che riescano a trasmet-tere l'importanza di vivere ivalori della solidarietà, dell'al-truismo e del CREARE

Festa della Montagna in Cimana di Pomarolo - Torneo di pallavolo 4 x 4 mistoMostra Balconi fioriti: concerto della Banda Felice e Gregorio Fontana in occa-sione del 35° anno di fondazione della Pro Loco di Pomarolo

Carnevale dei bambini :preparativi per la sfilatadelle mascherine

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PRO LOCO DI MEANOPRO LOCO DI MEANOAlla scoperta delle canope del Calisio

Il sobborgo di Meano dove opera laPro Loco si trova nelle vicinanzedel monte Calisio, zona che si pre-sta a piacevoli passeggiate durantele quali è possibile riscoprire nume-

rosi siti che appartengono alla storia dellacomunità.

Ed è proprio la presenza sul territorio di Meanodegli imponenti resti di antiche coltivazioni mine-rarie di epoca medioevale, dalle quali venivaestratto l’argento che alimentava la zecca del Prin-cipe Vescovo, che ha spinto la Pro Loco ad orga-nizzre un esplorazione guidata alla scoperta delleantiche miniere ormai abbandonate.Un gruppo di ragazzi e genirori ha potuto, in pie-na sicurezza con elmetti e dispositivi di illumina-zione e con l’assistensa di un esperto speleologo,accedere ad uno degli imbocchi ancora aperti evivere l’esperienza degli antichi minatori.La rete complessa delle miniere è composta dacunicoli verticali del diametro di circa 2 metri eprofondi fino a 30 metri, che vengono chiamati“cadini”. Le strette gallerie scavate orizzontal-mente che seguivano il filone di vena argentiferavengono chiamate “canope”. In alcune miniere venivano scavate direttamente lecanope orizzontali quando gli strati con l’argentoaffioravano in corrispondenza di una parete roc-ciosa.I minatori dovevano seguire l'andamento dellevene di minerale, e per questa ragione le gallerienon hanno un preciso disegno, ma sono molto irre-golari e nel contempo assai affascinanti.

L’esperienza svolta quest’anno sarà ripetuta anchenegli anni futuri allo scopo di far conoscere e valo-rizzare il terrirorio che circonda il sobborgo diMeano.

Donato Lombardi

Natale 2005 - Il Corteo dei MagiCome ogni anno, la Pro Loco di Meano “Sul-le Tracce dei Magi” vuole riprendere, nellarappresentazione storica del tragitto deiMagi, il percorso che i tre Re intrapreseroper onorare il Dio Bambino.

Quest’anno il corteo sfilerà per le via delsobborgo di MMeeaannoo nelle serate del 1166,, 1177,,2200 ee 2211 ddiicceemmbbrree.Il 2233, antivigilia del S. Natale, i Magi farannotappa nel sobborgo di GGaarrddoolloo ddii MMeezzzzoo.Il tradizionale “MMeerrccaattiinnoo ddeell VViisscchhiioo” siterrà la mattina di ddoommeenniiccaa 1188 di fronte allachiesa di Meano, mentre, sempre in chiesaalle ore 20:00 del gionro 2299,, è previsto unconcerto con canti natalizi in compagnia del-la Polifonica di Lavis e degli zampognari.

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Per iniziativa della Pro Loco diS.Massenza e del suo ideatoreRomano Lunelli, da dieci anni èorganizzata una mostra di funghi(quest'anno con ben 140 specie).

La Mostra èabbinata ad un mercatino missionarioa favore delle parrocchie ugandesi di Moroto eKangole, ad un'esposizione di quadri dell'artistaLuigi Gardumi, ed alla degustazione le famosegrappe e vini prodotti in quest'area vitivinicola. Inquest'annata particolarmente abbondante di fun-ghi, gli appassionati hanno potuto tra l'altro ammi-rare l'Amanita Citrina var. Alba e la Suillus Bre-sadolae, difficili da trovare nei boschi della Valledei Laghi e sui versanti occidentali del monte Bon-done. Si tratta quindi di una mostra che ha lo sco-

po principale far conoscere i miceti, con un'atten-zione particolare verso quelli non commestibili oletali.

CCCCRRRROOOONNNNAAAACCCCHHHHEEEE DDDDAAAALLLLLLLLEEEE PPPPRRRROOOO LLLLOOOOCCCCOOOO

a cura di Roberto Franceschini

nella foto: il curatore dellamostra micologica RomanoLunelli con alcuni visitatori

Nella foto: distribuzionedelle castagne ed i vinci-tori del torneo di brisco-la "le caldarroste"

La stagione delle castagne chedura da metà settembre fino anovembre è un'ottima occasioneper trascorrere assieme una gior-nata in compagnia ed in allegria.

Le castagne del resto sono un frutto che riesce adunire le persone, vicino alle braci di un fuoco que-ste già fredde giornate tardo autunnali. Ancor piùse sorseggiando una tazza di vino caldo aromatiz-zato, o nel corso di un appassionato torneo di bri-scola dedicato a quest'alimento un tempo erro-neamente considerato il piatto dei poveri. Saràallora per questa magica atmosfera che riesce acreare, che in centinaia hanno partecipato allacastagnata promossa dalla Pro Loco di Margonee per l'assegnazione del 1° trofeo "le caldarroste".Gara di briscola con le tipiche carte alla trentinavinto dalla coppia Emilio Frattini e RobertoDecarli. Una festa che ha avuto il merito non solodi far gustare questo frutto tipico delle regionimontane, ma soprattutto quello di unire e far ritro-vare parenti ed amici, in maniera semplice e natu-rale. Prossimo appuntamento per il veglione difine anno, tradizionale ritrovo per gli abitanti del-la frazione ed i suoi numerosi ospiti.

MargoneCaldarroste & Briscola

S.MassenzaFunghi, arte, grappe e missioni

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E' andata benissimo, oltre le piùrosee aspettative. Un week-endumido non ha certo raffreddato inostri animi quando, sabato 5novembre u.s. ci siamo dati

appuntamento per la partenza della primagita sociale della Pro Loco di Carisolo.

Questa due giorni, destinazione "Terre di Faenza"ha visto la partecipazione di 38 entusiasti compagnidi avventura che tra degustazioni, visite a musei eallegre banchettate hanno potuto visitare una parte,decisamente bella, della Romagna.Nel primo giorno, seguiti da una gentile ragazza,abbiamo visitato l'oleificio dove si produce l'olio Bri-sighello DOP apprezzandone il sapore grazie aduna gradita degustazione. La visita si è conclusa conun saluto accompagnato da un buon bicchiere divino… di Brisighella. Nel pomeriggio abbiamolasciato temporaneamente Brisighella e, dopo l'im-mancabile sosta culinaria, ci siamo dedicati alla visi-ta del MIC - Museo Internazionale della Ceramicadi Faenza dove, accompagnati dalla guida Emanue-le ci siamo potuti addentrare nelle origini antichissi-me di questa arte, la "faenza" appunto. Questa cittàinfatti, da tempo immemorabile, è uno dei luoghi pri-vilegiati del "far" ceramica tanto che, nel mondo,Faenza è sinonimo di ceramica.Il secondo giorno siamo tornati a Brisighella, desti-nazione principale del nostro viaggio. Questo allegroe antichissimo borgo medievale si adagia ai piedi ditre artistici e caratteristici pinnacoli rocciosi, su cuipoggiano una rocca, la Torre detta dell'Orologio e ilSantuario del Monticino. Il paese si snoda in undedalo di antiche viuzze acciottolate, su cui predo-mina una eccezionale via sopraelevata e coperta, lavia degli Asini. Tutto lo scenario invita ad immer-gersi in un mondo lontano... ormai quasi completa-mente scomparso.Grazie alla cornice naturale del paese siamo entratinel clima della "Sagra del porcello", la nostra princi-

pale meta. Questaè la prima di unaserie di quattro sagre organizzare consecutivamentenei fine settimana di novembre.Accompagnati da Vittorio Tronconi, presidente del-la locale Pro Loco, nonché da Silvia, la gentile gui-da, abbiamo apprezzato prima di tutto il borgo e suc-cessivamente la sagra, addentrandoci anche sugliaspetti organizzativi di tale evento.A tavola abbiamo conosciuto quindi Vittorio Misse-roni, presidente della società che organizza, ogniestate le sagre medievali in programma a Brisighella.E' stato un incontro cultural-gastronomico cordialedove si è potuto scambiare le vicendevoli esperienzerelative alle loro feste nonché alla nostra "Barzova-glia".Il pomeriggio di libertà ci ha fatti gironzolare tra vico-li, scalinate, piazze dove si potevano assaggiare pro-dotti tipici ispirati al tema della sagra.Il successo della prima gita sociale ha dimostrato chela via intrapresa dall'associazione è quella giusta:non solo puntare sulle manifestazioni in ambito esti-vo, quindi a favore dei turisti, ma anche rivolgersi aipropri compaesani. Infatti grazie alla stesura delBilancio di Responsabilità Sociale la Pro Loco diCarisolo ha potuto analizzarsi e ha fatto emergerecome uno degli obiettivi da raggiungere sia quello dioffrire occasioni di incontro per la comunità, slegatedalle attività turistiche. Una delle prime azioni svol-te in questo senso, è stato appunto quella di pro-muovere la gita sociale.In conclusione mi associo al nostro presidente Giam-pietro Morandi che durante la gita ha voluto parti-colarmente ringraziare i partecipanti per la fiduciaaccordataci. Un plauso va inoltre indirizzato aidipendenti della Pro Loco, Modesto e Michela che,oltre ad avere magistralmente organizzato, hannoanche deciso di allietarci con la loro presenza.Visto il riscontro, l'appuntamento è certamente fissa-to per all'anno prossimo; stiamo già lavorando per… noi.

Pro Loco CarisoloGITA SOCIALE A BRISIGHELLA

di FFllaavviioo PPeerriioottttoo

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LE LEGGENDE DI MAURO NERI

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Nato da nobilefamiglia in unaborgata delTirolo, Rome-dio ben presto

abbandonò i lussi e i vizi diuna vita sprecata. Accom-pagnato dai due fedelidiscepoli Abramo e Davi-de, il giovane visitò dappri-ma tutti i santuari e i romi-taggi d'Europa, poi scese aRoma per render omaggioal Santo Pontefice e infine,lungo la strada che loriportava in patria, decisedi fermarsi a vivere e apregare nella vallecola chesi apre a oriente di Sanze-no, in Val di Non.

Qui, assieme ai discepoli,costruì un piccoli eremo, chedivenne punto di partenza per ifrequenti viaggi di predicazionee di evangelizzazione in valle emeta di pellegrinaggi di fedeliche sempre più numerosi accor-revano per una buona parola,una benedizione, una confes-sione.Un giorno Romedio, ormai vec-chio e sentendosi vicino a mori-re, decise che era giunto ilmomento di scendere a Trentoper salutare un'ultima volta ilfraterno amico Vigilio.¹- Andate a preparare il nostrocavallo - disse Rimedio adAbramo e a Davide. - Sento incuore che il mio Vescovo vuolvedermi e anch'io voglio inginoc-chiarmi ai suoi piedi e chiederperdono per i miei peccati!"Chissà che peccati avrà da con-fessare, il nostro buon Romedio"si dissero i due discepoli, cheperò obbedirono e si recarononel vicino boschetto, ove teneva-no il loro ronzino al chiuso di unrecinto. Enormi furono la sor-

presa e il raccapriccio, quandotrovarono sì, il cavallo, ma fatto apezzi da un grosso orso, che cur-vo sui resti della povera bestiastava terminando il suo banchet-to. - Romedio! Romedio! - urlaro-no i due tornando al romitaggio.- Un orso…un orso feroce hasbranato il cavallo…e adessocome facciamo?- Non preoccupatevi - li tran-quillizzò il vecchio eremita. -Tornate nel bosco, prendete ifinimenti del ronzino e infilatelial collo dell'orso. Poi, conducete-lo da me!Erano ormai abituati, i due, allestranezze di quel sant'uomo, e dilui si fidavano ciecamente, per-ciò raccolsero tutto il coraggioche ancora possedevano a anda-rono a bardare l'orso. La belva liaccolse senza reagire: si lasciòprendere, accettò di buon gradola sella e seguì i discepoli all'ere-mo. Lì Romedio, dopo averloaccarezzato e affettuosamenterimproverato… - Ti siano per-donati tutti i peccati, buonabestia, anche quello di aver ucci-so per fame il mio cavallo!... - glimontò in groppa e partì alla vol-ta di Trento.

La notizia che l'eremita viaggia-va a cavallo di un orso fece rapi-damente il giro della valle e inogni villaggio attraversato dalSanto ci furono grandi feste eacclamazioni. Anche Vigiliovenne a sapere del miracolo ecorse incontro all'amico abbrac-ciandolo in un tripudio di folla.Romedio si fermò a Trento tregiorni e al momento dell'addio,che fu lungo e commovente,lasciò in pegno all'amico unarichiesta.- Quando morirò, la campanelladella tua chiesa, qui a Trento,suonerà a festa. Vieni all'eremo,allora, ricomponi i miei resti e dàloro sepoltura. È l'ultima cosache ti chiedo, buon Vigilio!E così avvenne: un po' di tempodopo la campana della chiesa diTrento improvvisamente comin-ciò a suonare da sola: il Vescovosi precipitò in Val di Non, rag-giunse il romitaggio e vi trovòRomedio in fin di vita. Lo sep-pellì con gli onori dovuti a unSanto e su quella povera tombasorse il santuario più celebre delTrentino.

da Leggende Trentine” di Mauro Neri - Ed. “Trentino”

SAN ROMEDIOL'ORSO E L'EREMITA

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Casse Ruralif.to A4