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ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane -1- Sarajevo, febbraio 2014 BOSNIA ERZEGOVINA CONGIUNTURA ECONOMICA II SEMESTRE 2013

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-1- Sarajevo, febbraio 2014

BOSNIA ERZEGOVINA CONGIUNTURA ECONOMICA

II SEMESTRE 2013

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I) QUADRO MACROECONOMICO a) Principali indicatori economici

Fonte: Raiffeisen Bank, FIC 2013. b) Quadro politico, andamento congiunturale e risch io Paese

Obiettivo strategico della politica bosniaca rimane l’integrazione nelle strutture europee ed euro-atlantiche . Con riguardo all’Unione Europea, a seguito della firma nel giugno 2008 dell’Accordo di Stabilizzazione ed Associazione (ASA), il 1° luglio dello stesso anno è entrato in vigore l’Accordo Interinale. L’entrata in vigore dell’ASA – ratificato da tutti gli Stati membri dell’UE - è condizionata dall’adeguamento della Costituzione alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (sentenza Sejdic-Finci, sull’eleggibilità di rappresentanti delle minoranze alle più alte cariche istituzionali).

Quanto alla NATO, la BiH partecipa dal 2006 al programma Partnership for Peace (PfP); inoltre, nel Vertice di Tallinn dell’aprile 2010 la BiH è stata invitata a partecipare al Membership Action Plan (MAP), anticamera dell’adesione all’Alleanza. L’avvio operativo del MAP era condizionato da alcuni adempimenti relativi allo status del patrimonio immobiliare della Difesa, questa condizione è stata raggiunta nel marzo del 2012, ma continui arresti politici in Bosnia Erzegovina hanno impedito ulteriori progressi in quest’area. Nonostante ciò l’accesso alla NATO rimane una prospettiva realistica nel prossimo periodo, dato che è stato raggiunto un consenso in Bosnia

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Erzegovina riguardo alla volontà di parteciparvi e dato che tutte le riforme richieste dalla NATO sono state introdotte.

Gli importanti progressi realizzati nel corso degli ultimi 15 anni nel processo di stabilizzazione del Paese fanno sì che la BiH si trovi ora ad un crocevia fondamentale lungo il proprio percorso di consolidamento istituzionale e, di riflesso, di avvicinamento all’Unione Europea ed alla NATO.

La necessità di porre mano a riforme costituzionali che permettano di

semplificare la complessa struttura amministrativa del Paese, retaggio degli Accordi di Dayton del 1995, è riconosciuta dall’intero spettro istituzionale del Paese, sebbene con sfumature e sensibilità diverse a seconda dei partiti e del gruppo etnico di riferimento (bosniacchi, croati, serbi).

Un ulteriore, rilevante traguardo è stato raggiunto con la liberalizzazione dei

visti Schengen, entrata in vigore nel dicembre 2010. Tale sviluppo era molto atteso anche da parte degli operatori economici, in ragione dei suoi evidenti benefici nel facilitare gli scambi commerciali ed i contatti d’affari con i partner comunitari.

Sotto il profilo economico , la BiH rimane impegnata in una delicata

transizione verso un’economia di mercato pienamente auto-sostenibile. Il PIL ha registrato negli anni precedenti il 2009 una crescita reale media del 5%. Gli effetti negativi della crisi economica e finanziaria hanno conosciuto un picco negativo in BiH nel corso del 2009. Il PIL della BiH nel 2009 ha registrato un valore nominale di 12,4 miliardi di Euro. Il PIL reale in rapporto al 2008 ha registrato una variazione del -2.8%. Un leggero progresso si è raggiunto nel 2010, e il tasso di crescita del PIL è stato dello 0,7%. Durante il 2012 il tasso di crescita del PIL ha avuto un segno negativo, e nel 2013 il tasso di crescita del PIL è stato dello 0,2%.

In termini generali, la BiH persegue ancora un modello di crescita “export – led”,

nel cui contesto la domanda esterna continua a costituire il fattore più rilevante. Tale circostanza risulta tuttavia piuttosto penalizzante in un periodo, quale quello attuale, di crisi economica e volatilità finanziaria in gran parte d’Europa, principale mercato di sbocco dei prodotti bosniaci. Le prospettive economiche della BiH risentono quindi fortemente delle dinamiche dei principali partner commerciali, in particolare Croazia e Serbia e, in ambito UE, Germania e Italia. Il Paese ha inoltre necessità di accrescere la propria competitività attraverso un miglioramento delle infrastrutture, un più efficace sistema di incentivazione degli IDE ed una riqualificazione del capitale umano.

Un divieto di importazione di molti prodotti di carne e di latte da parte della Croazia, introdotti a seguito dell’accesso della Croazia all’Unione Europea il 1 luglio del 2013, hanno reso più complesse le relazioni della Bosnia Erzegovina con i propri vicini occidentali.

L’inflazione è rallentata da una media del 2,1% nel 2012 ad un 1,5% nel 2013,

a causa di una diminuzione dei prezzi internazionali delle commodities e dell’indebolimento della domanda interna. Tra i Paesi dell’aerea, la BiH presenta un tasso di inflazione fra i più bassi.

La stabilità monetaria è assicurata dall’efficace funzionamento del locale

currency board: la valuta bosniaca (Marco bosniaco o BAM) è ancorata all’Euro con rapporto di cambio fisso (1 € = 1,95583 BAM).

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La disoccupazione permane elevata, in particolare quella giovanile ed è diffuso il fenomeno del lavoro sommerso. Nel 2013 il tasso reale di disoccupazione si è attestato intorno al 28,3%. Il tasso di disoccupazione della popolazione giovane (under 24) è del 60%.

Tra le criticità del sistema economico bosniaco figura l’eccessivo livello della

spesa per l’amministrazione pubblica nel suo complesso (Stato, Entità, Cantoni, Distretto di Brčko, ecc.), che assorbe circa il 55 % del PIL.

Proprio la complessa architettura istituzionale , oltre a comportare ingenti

spese di funzionamento, costituisce spesso motivo di incertezza e di dissuasione per l’operatore straniero che si affaccia in BiH, per via dei molteplici livelli amministrativi esistenti, dotati di competenze spesso frammentate, quando non sovrapposte. Non a caso, le problematiche lamentate dagli operatori sono molto spesso riconducibili proprio alle difficoltà incontrate nell’individuare il corretto interlocutore istituzionale .

Questi i principali livelli istituzionali nella Bosnia Erzegovina:

• Presidenza centrale tripartita (composta da un membro per ognuno dei popoli costituenti: bosniacchi, croati, serbi);

• Parlamento e Governo dello Stato, composto da 9 dicasteri; • Parlamento e Governi delle due “Entità”: la Federazione di BiH (a

maggioranza croato-musulmana) e la Republika Srpska (a maggioranza serba), cui sono devolute la maggior parte delle competenze - specie in ambito economico, cui si aggiunge il Distretto di Brčko, che gode di una sostanziale autonomia; all’interno della FBiH operano dieci Cantoni, con propri Governi ed organi rappresentativi, a loro volta titolari di competenze nel settore economico – commerciale.

Esiste poi, a livello centrale, un’Agenzia per la promozione degli investimenti esteri (FIPA, Foreign Investment Promotion Agency).

Nonostante i progressi registrati dalla BiH sia sul fronte della crescita

economica, sia su quello dell’armonizzazione dei propri standard giuridico-amministrativi con quelli europei, l’impegno della Comunità Internazionale, in termini finanziari e di assistenza nella transizione, rimane cruciale nel traghettamento del Paese verso la piena integrazione nei mercati internazionali. In tale contesto, i principali attori sono l’Unione Europea e le IFI (in particolare, FMI, Banca Mondiale, BERS).

Unione Europea (UE)

Il “Multi-annual Indicative Planning Document 2011 – 2013” della Commissione Europea ha definito la strategia di sostegno dell’UE alla BiH nel triennio in parola. Per il periodo in questione, il programma IPA (Instrument of Pre-Accession) ha previsto fondi per la BiH pari a 328,7 milioni €. Di questi, circa 314,2 milioni sono stati destinati a interventi di sostegno alla transizione e allo sviluppo istituzionale nel Paese (“institution building”), con particolare riferimento alla riforma dell’amministrazione pubblica, alla lotta alla corruzione, alla tutela dei diritti umani. I residui 14,5 milioni di Euro sono stati destinati al rafforzamento della cooperazione transfrontaliera.

La Bosnia Erzegovina ha ricevuto il sostegno finanziario del programma IPA (Instrument for Pre-Accession Assistance) dal 2007. La Delegazione dell’Unione Europea in Bosnia Erzegovina è responsabile per l’implementazione dell’assistenza

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finanziaria nel paese. Nell’ottobre del 2013 la Commissione Europea ha iniziato la procedura per la diminuzione del 54% del programma IPA 2013 previsto per la BiH. Il Consiglio dell’Unione Europea il 17 dicembre del 2013 ha constatato l’impotenza dei leader della BiH nel raggiungere le condizioni dell’UE il che ha portato alla “perdita” dei fondi IPA per il 2013 e la posticipazione della realizzazione dell’IPA II. Tuttavia si continuano a implementare i progetti per cui sono stati approvati i finanziamenti UE in precedenza e l’UE continuerà a finanziare le attività legate al Programma di servizio alle piccole imprese (SBS) in BiH secondo il programma IPA 2013. Fondo Monetario Internazionale (FMI)

Nel maggio 2009 la BiH ha concluso un Accordo stand-by con il FMI, per un prestito di 1,2 miliardi di Euro in tre anni, al fine di sostenere la bilancia dei pagamenti bosniaca nel quadro dell’avversa congiuntura internazionale. La piena attuazione dell’Accordo era soggetta all’adozione di significative misure di contenimento della spesa pubblica da parte delle Autorità bosniache, sia a livello centrale che di Entità. Un nuovo Accordo stand-by con il FMI è stato approvato nel settembre del 2012. L’Accordo stand-by del valore di 379,81 milioni di euro per un tempo di 24 mesi rappresenta un argine per i colpi negativi causati dalla crisi dell’eurozona e il supporto per le riforme strutturali previste dal programma economico del paese per il 2012-2014. Questo nuovo accordo è stato firmato a seguito del termine dell’Accordo stand-by di 36 mesi, che è stato interrotto nel 2011 a causa dell’arresto politico che ha comportato l’assenza di un governo centrale nel paese per 15 mesi dalle elezioni dell’ottobre del 2010. Il consiglio del FMI ha effettuato una prima revisione nel dicembre del 2012 e una seconda nel maggio del 2013. Il programma economico prevede il proseguimento della consolidazione fiscale con riforme fiscali strutturali al fine di garantire la sostenibilità fiscale di medio periodo. La quinta analisi del FMI nel gennaio 2014 si e’ conclusa con l’approvazione di una nuova tranche di Diritti speciali di prelievo (SDR) di 42.275mil (48 mil di Euro), che ha portato l'erogazione totale in base allo Stand-by Arrangement in vigore a 253,65 mil SDR (287.9mil Euro, paro al 150% della quota). Il FMI ha inoltre approvato una proroga del programma di nove mesi, aumentando l’accesso al credito di circa 153,6 mil Euro, per sostenere le esigenze finanziarie che potrebbero emergere in vista delle elezioni generali previste per ottobre 2014. Il FMI ha insistito sulla necessità di progressi sostanziali nell’attuazione delle riforme, soprattutto in settori quali lotta alla corruzione, gare d’appalto, taglio della spesa pubblica, miglioramento del clima d’investimento. Banca Mondiale (BM)

Nell’ottobre del 2013, la Banca Mondiale (BM) stava contribuendo alla realizzazione di 11 progetti, per un valore complessivo di 306,88 milioni di euro. Le aree di intervento sono: agricoltura, ambiente, salute, sicurezza sociale ed occupazione, gestione delle acque reflue e dei rifiuti, e sviluppo del settore privato. Negli ultimi 15 anni di operatività in Bosnia Erzegovina, la Banca Mondiale ha finanziato 66 progetti per un valore di 1,17 miliardi di euro.

Nel rapporto “Doing Business 2014” sulle opportunità di affari, redatto dalla BM, la BiH si è classificata al 131° posto tra 189 Paesi esaminati.

Le direttive fondamentali dell’assistenza prestata dalla BM alla BiH sono contenute nella “Country Partnership Strategy”, che copre il periodo 2012-2015, e mirano a coadiuvare il Paese nel rilancio dello sviluppo economico. Tenuto conto del quadro economico generale della BiH, l’azione della BM si articolerà lungo le seguenti priorità:

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• Competitività: riforme nel sistema della spesa pubblica, investimenti in progetti di ampliamento e ricostruzione di sistemi di irrigazione, revisione dei registri fondiari, potenziamento delle reti di trasporto regionale. L’IFC – International Finance Corporation stimolerà l’accesso delle piccole e medie imprese al capitale.

• Inclusione sociale: la BM continuerà a promuovere e sostenere il miglioramento del livello di vita, tramite - in particolare - l’espansione dell’accesso alla tutela sanitaria.

• Sostenibilità ambientale: la BM continuerà a fornire il proprio sostegno a progetti ispirati a modalità di sviluppo sostenibile, in particolare, tramite lo sfruttamento delle risorse naturali, come l’acqua e le foreste, delle quali il Paese è ricco.

Banca Europea per la Riscostruzione e lo Sviluppo ( BERS)

La BERS, il 15 gennaio del 2014, ha adottato la nuova “Strategia per la Bosnia Erzegovina” per i prossimi quattro anni. La nuova Strategia sottolinea il ruolo del settore privato nello sviluppo sociale ed economico del Paese, settore che la Banca ha intenzione di supportare con i seguenti progetti: ristrutturazione ed espansione del settore locale privato; sviluppo del mercato regionale; promozione di un uso più efficace ed efficiente delle risorse.

La BERS ha individuato quali settori prioritari per il Paese, le infrastrutture e l’energia . Per quel che riguarda le infrastrutture, l’azione della Banca ha favorito i processi di riforma organizzativa dei competenti enti locali, nonché ha sostenuto le aziende attive in loco. La BERS ha sostenuto quindi la costruzione di nuove infrastrutture e la riabilitazione di quelle esistenti, con un maggiore coinvolgimento del settore privato, attraverso progetti di public private partnership (PPP). La BERS promuove, inoltre, investimenti nel campo dell’efficienza energetica e dell’energia rinnovabile nella Regione dei Balcani Occidentali (tramite il Western Balkans Investment Framework –WBIF-).

Negli ultimi anni un focus speciale è stato riservato, nel settore dell’energia , alla riabilitazione o sostituzione delle reti di trasmissione e di distribuzione, al fine di incrementarne l’efficienza. Sempre in tale direzione sono stati promossi, tramite la Western Balkans Sustainable Energy Credit Line Faci lity (WeBSECLF), il sostegno ad ulteriori misure di efficienza energetica, per un migliore utilizzo degli impianti esistenti, oltre a nuovi progetti rivolti allo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile.

Durante questo periodo strategico, la Banca ha firmato 46 progetti per un valore complessivo di 466,3 milioni di euro. Il portafoglio di progetti attivi nel dicembre del 2013 contava 61 progetti con un valore complessivo di 985 milioni di euro. La Banca ha fatto notevoli passi avanti nella realizzazione dei grandi progetti infrastrutturali, tuttavia l’implementazione di alcuni progetti nel settore pubblico continua a procedere a rilento (come la ristrutturazione delle ferrovie e l’ammodernamento della rete fognaria e dell’acquedotto di Sarajevo) ed il progetto riguardante l’ampliamento dell’aeroporto di Sarajevo è stato sospeso a causa del negativo impatto della crisi economica sull’operatività dell’aeroporto.

c) Grado di apertura del Paese al commercio interna zionale ed agli investimenti esteri

Il Paese ha realizzato una crescente apertura agli scambi internazionali, in

particolare attraverso la conclusione dell’Accordo di Libero Scambio con i Paesi dell’Europa sud-orientale (CEFTA) e del citato Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA) - e connesso Accordo interinale - con l’UE.

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L’accordo CEFTA, concluso nel dicembre 2006 a Bucarest e ratificato dal Parlamento bosniaco nel settembre 2007 (firmatari, oltre alla BiH, anche Albania, Croazia – non più membro a seguito dell’ingresso nell’UE, Macedonia-FYROM, Moldova, Montenegro, Serbia e UNMIK-Kossovo), sostituisce e racchiude i 32 accordi bilaterali già esistenti.

La firma dell’ASA (giugno 2008, in vigore dal 1° gennaio 2009) e l’ adozione del relativo Accordo interinale (luglio 2008) hanno favorito abbattimenti e diminuzioni di dazi e tariffe con l’UE. 1. Andamento dell’interscambio commerciale del Paes e

Secondo i dati dell’Agenzia di Statistica della BiH, nel 2013 l’interscambio commerciale della BiH ha registrato un incremento dell’1,9% rispetto al 2012. In particolare, l’export ha raggiunto circa 4,28 miliardi di Euro (+6,6% rispetto all’anno precedente), mentre l’import ha raggiunto i 7,75 miliardi di Euro (-0,5 %), con un saldo negativo della bilancia commerciale pari a circa 3,50 miliardi di Euro.

Interscambio commerciale della BiH (000 €)

Exp/Imp generele I –XII 2012 I – XII 2013 Variazione Import 7.798.705 7.756.191 - 0,5% Export 4.017.712 4.284.766 + 6,6% SALDO - 3.780.993 - 3.471.425 Tot. Int. Comm. 11.816.417 12.040.957 +1,9%

Fonte: Elaborazioni Ufficio ICE su dati dell’Agenzia Statistica della BiH I principali partner commerciali della BiH, durante il 2013 sono stati: la Corazia

(1,6 miliardi di euro), la Germania (1,5 miliardi di euro), l’Italia (1,27 miliardi di euro) e la Serbia (1,15 miliardi di euro).

In particolare i primi Paesi acquirenti di prodotti bosniaci sono risultati la

Germania (670,2 milioni di €, +8,3% rispetto al 2012), la Croazia (610,8 milioni di €, +2,5%), l’Italia (512,9 milioni di €, +6,8%), la Serbia (392,0 milioni di €, +8%), e l’Austria (351,5 milioni di €, +5,0%).

I primi fornitori della BiH sono stati la Croazia (1 miliardo €, -11,8% rispetto al

2012), la Germania (887,0 milioni €, +0,5%), la Russia (770,0 milioni €, +0,8%), la Serbia (759,5 milioni €, +3,8%) e l’Italia (757,8 milioni €, +3,7%) .

Import – export per paese

(000 €)

IMPORT I –XII 2012

% del totale

I –XII 2013

% del totale Variazione

Croazia 1.126.143 14,4% 1.000.267 12,8% -11,2% Germania 882.385 11,3% 887.010 11,4% +0,5%

Russia 763.811 9,7% 770.003 9,92% +0,8% Serbia 731.931 9,38% 759.579 9,78% +3,8% Italia 730.821 9,36% 757.865 9,76% +3,7%

Fonte: Elaborazioni Ufficio ICE su dati dell’Agenzia Statistica della BiH

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(000 €)

EXPORT I –XII 2012

% del totale

I –XII 2013

% del totale Variazione

Germania 618.715 15,4% 670.223 15,6% +8,3% Croazia 595.664 14,8% 610.808 14,2% +2,5%

Italia 480.226 11,9% 512.976 12% +6,8% Serbia 363.018 9,0% 392.030 9,1% +8,0% Austria 334.775 8,3% 351.546 8,1% +5,0%

Fonte: Elaborazioni Ufficio ICE su dati dell’Agenzia Statistica della BiH

Commercio estero, classificazione in base ai beni i mportati ed esportati I principali beni Esportati nel 2013 , classificati secondo il raggruppamento dell’Agenzia delle Entrate della BiH:

• Metalli e prodotti di metallo (20,9%), • Combustibili minerali (carbone, coke, gas, nafta) ed energia elettrica

(11,5%), • Tessuti, abbigliamento, scarpe (11,02%), • Arredamento, lenzuola, materassi (10,08%), • Macchinari, apparecchi meccanici, caldaie e componenti (6,9%), • Legno, sughero, paglia e loro prodotti (6,7%), • Prodotti chimici (5,0%), • Macchine elettriche e loro componenti (3,7%), • Automobili e componenti (3,57%), • Carta, cellulosa, derivati e libri stampati (2,7%), • Plastica e gomma e derivati (2,6%), • Pelli e derivati (2,0%), • Prodotti di origine animale (carne, pesce e latte) (1,97%), • Grassi, caco, loro derivati e altri prodotti per l’alimentazione (1,8%), • Frutta e verdura (1,2%), • Cereali (1,17%).

I principali beni Importati nel 2013 , classificati secondo il raggruppamento dell’Agenzia delle Entrate della BiH:

• Combustibili minerali (carbone, coke, gas, nafta) ed energia elettrica (19,8%),

• Metalli e prodotti di metallo (9,4%), • Macchinari, apparecchi meccanici, caldaie e componenti (7,5%), • Tessuti, abbigliamento, scarpe (7,3%), • Prodotti chimici (6,1%), • Plastica e gomma e derivati (5,7%), • Automobili e componenti (5,5%), • Macchine elettriche e loro componenti (5,2%), • Grassi, caco, loro derivati e altri prodotti per l’alimentazione (4,7%), • Cereali (4,1%), • Prodotti di origine animale (carne, pesce e latte) (3,7%), • Pelli e derivati (2,8), • Carta, cellulosa, derivati e libri stampati (2,3%), • Bevande, alchol ed aceto (2,0%), • Prodotti farmaceutici (1,9%), • Prodotti di pietra, ceramica e vetro (1,8%).

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2. Andamento generale degli Investimenti Esteri Dir etti (IDE)

Flusso di IDE in Bosnia-Erzegovina annuo, in milioni di Euro

Fonte: Banca Centrale della Banca della Bosnia-Erzegovina, *stime FIPA Secondo i dati della Banca Centrale della Bosnia Erzegovina, è stata registrata

una crescita degli investimenti diretti esteri nel 2010 e nel 2011. Il flusso di Investimenti Diretti Esteri nel 2012 è stato di 285 milioni di euro, ovvero 19,6% in meno rispetto all’anno precedente. Durante il primo semestre del 2013 si sono registrati investimenti diretti esteri per un valore di 247 milioni di euro. I principali investitori sono stati la Russia (92 milioni di euro), l’Austria (15,85 milioni di euro), la Germania (9,2 milioni di euro), la Croazia (8,18 milioni di euro) e l’Olanda (8,18 milioni di euro).

I settori di destinazione degli IDE

Maggio 1994–Dicembre 2012 – Stock di IDE nel dicembre del 2012: 5,6 miliardi di euro

Fonte: Banca Centrale della Bosnia-Erzegovina

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-10- Sarajevo, febbraio 2014

L’afflusso di capitali stranieri ha interessato in specie i seguenti settori:

manifatturiero (35%), bancario (21%), telecomunicazioni (15%), commercio (12%), servizi (6%), immobiliare (6%), turismo (2%), altri servizi finanziari (2%) e trasporti (1%). Nel primo semestre del 2013 si è investito maggiormente nelle attività di commercio all’ingrosso e di intermediazione commerciale (42,6% di tutti gli investimenti).

Principali investitori Graduatoria dei Paesi investitori Stock di IDE nel Dicembre 2012 (Maggio 1994 – Dicembre 2012, milioni di Euro) Ammontare totale: 5.605 milioni di Euro

Fonte: Banca Centrale della Bosnia-Erzegovina Complessivamente, nel periodo maggio 1994 - 31 dicembre 2012 aziende di

89 paesi hanno investito in BiH, per un valore di 5,6 miliardi €. I principali Paesi investitori diretti in tale periodo sono stati, secondo i dati della

FIPA: l’Austria (1.337 milioni €), la Serbia (959 milioni €), la Croazia (754 milioni €), la Slovenia (524 milioni €), la Russia (471 milioni €), la Germania (309 milioni €), la Svizzera (257 milioni €), l’Olanda (168 milioni €), la Turchia (149 milioni €), il Lussemburgo (139 milioni di €). L’Italia, sino a tale data, si colloca all’undicesi mo posto, con circa 132 milioni di €.

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Principali imprese investitrici in Bosnia – Erzegov ina nel 2012

Impresa Straniera Stato Settore Zott Holding International GmbH Germania Manifatturiero Cividale S.P.A Italia Manifatturiero EFT Holdings Danimarca Manifatturiero/Energia IONIX (ELECTRONIC) ASSEMBLIES LIMITED

Gran Bretagna Manifatturiero

Interenergo d.o.o. Ljubljana Slovenia Energia Telekom Slovenije d.d. Ljubljana Slovenia Telecomunicazioni Naftna industrije Srbije (NIS) Serbia Commercio Vienna Insurance Group Austria Altri servizi finanziari Alfa Studio s.a.s.di Brugnera M.L.&C e investitori

Italia Turismo, immobili

OAD Neftegazovaja Innovacionnaja Korporacija

Russia Manifatturiero/Energia

L’Agenzia per la promozione degli investimenti stranieri della Bosnia

Erzegovina (FIPA) ha selezionato gli investitori stranieri più importanti in Bosnia Erzegovina per il 2012. Nella categoria investimento greenfield è stata premiata l’impresa Granmir&Co di Medjugorje (investimento italiano di 4,6 milioni di euro nella costruzione di un albergo di lusso e l’assunzione di 44 lavoratori, http://www.medjugorjehotelspa.com); nella categoria investimento più importante realizzato tramite la privatizzazione è stata scelta l’impresa FL Wood di Foca (lavorazione legno, http://www.flwood.net, Egitto); l’impresa che ha creato il maggior numero di posti di lavoro nel 2012 è stata la Alpina Bromy di Tesanj (produzione di scarpe, Slovenia); mentre per l’investimento congiunto più significativo è stata premiata l’impresa Sisecam Soda di Lukavac (partner turco nel settore chimico della produzione di soda).

Stock di Investimenti Diretti Esteri (al dicembre 2 012) (in milioni €)

Dicembre

2008 Dicembre

2009 Dicembre

2010 Dicembre

2011 Dicembre

2012 Austria 896 1.009 960 1.194 1.337 Serbia 866 862 878 938 959 Croazia 625 674 690 679 754 Slovenia 525 557 546 545 524 Russia 334 471 466 612 471 Germania 263 255 285 288 309 Svizzera 250 198 264 254 257 Olanda 156 143 144 162 168 Turchia 51 112 131 141 149 Lussemburgo nd nd nd nd 139 Italia 100 110 120 124 132 Altri Paesi 292 332 396 457 542 Totale 4.358 4.723 4.880 5.394 5.605 Fonte: Agenzia per la promozione degli investimenti esteri FIPA

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-12- Sarajevo, febbraio 2014

Flusso di Investimenti Diretti Esteri I semestre 20 13 (in milioni €)

Gennaio - Giugno 2013 Russia 92,00 Austria 15,85 Germania 9,20 Croazia 8,18 Olanda 8,18 Slovenia 7,66 Serbia 6,64 Svizzera 3,06 Italia - 3,06

Fonte: Banca Centrale della BiH, stime preliminari

d) Andamento dell’interscambio commerciale con l’It alia e degli IDE bilaterali 1. Interscambio commerciale

L’Italia è stabilmente tra i primi partner commerciali della Bosnia Erzegovina. Nel 2013, il nostro Paese è risultato il terzo partner - terzo tra i Paesi UE - con 1,27 miliardi € di interscambio, dopo la Croazia (1,6 miliardi €) e la Germania (1,5 miliardi €). Le esportazioni italiane hanno raggiunto la cifra di 757,8 milioni € e le importazioni 512,9 milioni € , per un saldo attivo della bilancia commerciale pari a 244,8 milioni di Euro. In termini percentuali, rispetto all’anno precedente, l’Italia ha registrato un aumento delle proprie esportazioni del 3,7%, come anche delle importazioni, del 6,8%. La quota dell’export italiano sul mercato bosniaco si è attestata attorno al 9,7%. L’Italia è al terzo posto come Paese destinatario e al quinto come fornitore.

Interscambio fra la BiH e l’Italia

(milioni €) 2009 2010 2011 2012 2013 Importazioni dall’Italia 635,1 618,9 706,4 730,8 757,8 Esportazioni vs Italia 359,1 440,8 492,6 480,2 512,9 Fonte: Elaborazioni Ufficio ICE su dati dell’Agenzia Statistica della BiH

(milioni €) 2009 2010 2011 2012 2013 IMPORT TOTALE 6.313,7 6.961,8 7.938,0 7.798,8 7.756,1 Importazione dall’Italia 635,1 618,9 706,4 730,8 757,8 % italiana dell’import 10,1% 8,9% 8,9% 9,3% 9,7% Fonte: Elaborazioni Ufficio ICE su dati dell’Agenzia Statistica della BiH

(milioni €) 2009 2010 2011 2012 2013 EXPORT TOTALE 2.827,6 3.627,8 4.203,9 4.017,7 4.284,7 Esportazione in Italia 359,1 440,8 492,6 480,2 512,9 % italiana dell’export 12,7% 12,2% 11,7% 11,9% 12% Fonte: Elaborazioni Ufficio ICE su dati dell’Agenzia Statistica della BiH

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-13- Sarajevo, febbraio 2014

Esportazioni BiH verso l’Italia per macrosettore

(milioni €)

Gennaio - Dicembre 2013

Pelli, tessuti e prodotti 218,85 Miniere, metalli e prodotti 105,56 Legno, carta e arredamenti 85,1 Prodotti chimici e farmaceutici, plastica e gomma 38,8 Macchine, apparecchi, caldaie ed automobili 35,6 Settore agroindustriale 21,7 Combustibili minerali (carbone, coke, gas, nafta) ed energia elettrica 7,3 Pietra, cemento, ceramica e prodotti 1,1 Altri prodotti 0,3 Fonte: Elaborazione Ufficio ICE su dati dell’Agenzia Statistica della BiH

Importazioni BiH dall’Italia per macrosettore

(milioni €)

Gennaio - Dicembre 2013

Pelli, tessuti e prodotti 188,3 Macchine, apparecchi, caldaie ed automobili 114,2 Miniere, metalli e prodotti 113,9 Prodotti chimici e farmaceutici, plastica e gomma 88,9 Settore agroindustriale 61,1 Legno, carta e arredamenti 48,2 Pietra, cemento, ceramica e prodotti 24,6 Altri prodotti 7,8 Combustibili minerali (carbone, coke, gas, nafta) ed energia elettrica 1,2 Fonte: Elaborazione Ufficio ICE su dati dell’Agenzia Statistica della BiH

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-14- Sarajevo, febbraio 2014

2. IDE dell’Italia in BiH Con riguardo agli investimenti diretti, si registra un crescente interesse degli

operatori italiani, attratti dalle prospettive di delocalizzazione produttiva, come pure dalle finestre di opportunità che si stanno aprendo in settori strategici quali quelli delle infrastrutture e dell’energia.

Nel periodo gennaio - giugno del 2013, secondo le stime preliminari della Banca

Centrale della BiH, gli investimenti italiani in BiH hanno risentito della crisi economica globale, con un calo di 3,06 milioni di Euro, a fronte dei 7,15 milioni di Euro investiti nel 2012. Considerando lo stock di investimenti nel periodo maggio 1994 - 31 dicembre 2012 l’Italia si colloca all’undicesimo tra gli investit ori esteri , con un volume di investimenti pari a 132 milioni di euro.

In BiH si registrano circa 70 società italiane che hanno effettuato investimenti diretti oppure hanno realizzato joint ventures con partner locali. Tra le principali si ricordano:

• Gruppo Metalleghe S.p.A. a Jajce (metalli); • Cividale S.p.A. a Zavidovici (metalli); • DKS Loversan a Cazin (medico); • Franzoni Filati a Kozarska Dubica (tessuti); • Earth Tec S.r.l. a Tuzla (energia rinnovabile); • PMP Jelsingrad di Gradiska (macchine/siderurgia), • Camiceria 2f srl a Lukavac (tessuti); • Corà SpA a Prijedor (lavorazione del legno); • LiquiGas a Usora (gas); • Olip Italia a Travnik (calzature); • Presal Extrusion a Široki Brijeg (metalli); • Colorificio S. Marco a Čitluk (vernici); • SIDERIMPES a Vares (metalli).

Significativa risulta la presenza nel settore bancario bosniaco di UniCredit e di Intesa SanPaolo Banka Bosna i Hercegovina. I nostri due istituti di credito controllano circa il 26 % del mercato bosniaco.

Alla fine del 2012, l’impresa “Mehanicke konstrukcije” di Kotor Varos

(investimento italiano nel settore della lavorazione del metallo, http://mehanickekonstrukcije.com/index.php?lang=it), ha firmato, con il sindaco della città di Banja Luka, un contratto di affitto di un nuovo capannone nel Parco tecnologico e business di Banja Luka. Il sindaco ha sottolineato che in questo modo è iniziato il processo di rivitalizzazione del “Parco tecnologico e business” e che entro il marzo del 2013 sarà pubblicato il bando per la concessione di altre 4 zone nell’area del parco stesso. I nuovi investitori potranno godere delle sovvenzioni della città di Banja Luka nonché di una riduzione delle tasse amministrative per l’inizio del loro business.

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-15- Sarajevo, febbraio 2014

L’impresa italiana Metalleghe ed il suo partner finanziario UniCredit Leasing stanno costruendo, nella città di Mrkonjic Grad in Bosnia Erzegovina, un nuovo impianto nel quale verranno impiegati 100 lavoratori. Il nuovo investimento prevede la costruzione di un forno industriale e di un laboratorio per la produzione di silicio metallico e sarà ultimato entro 24 mesi. L’intera produzione sarà destinata all’esportazione. Il progetto ha un valore di 30 milioni di euro, dei quali 16,5 milioni saranno finanziati dall’UniCredit Leasing. L’impresa Metalleghe è stata fondata nel 1980 a Brescia, ed opera in Bosnia Erzegovina dal 2004 quando ha acquisito l’impresa BSI d.o.o. di Jajce.

L’impresa Granmir&Co di Medjugorje (investimento italiano di 4,6 milioni di euro

nella costruzione di un albergo di lusso e nell’assunzione di 44 lavoratori, http://www.medjugorjehotelspa.com); è stata premiata come miglior investimento greenfield del 2012 dall’Agenzia per la promozione degli investimenti stranieri della Bosnia Erzegovina (FIPA).

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-16- Sarajevo, febbraio 2014

II) INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO a) Valutazione della penetrazione commerciale dei p rodotti italiani sul mercato locale

L’Italia è tradizionalmente tra i primi partner commerciali della BiH. Molti dei

settori di punta dell’export italiano in BiH, sono quelli in cui si distingue il made in Italy: tessile-abbigliamento-calzature, prodotti in cuoio, apparati meccanici, prodotti alimentari.

Il comparto dei beni di consumo , in particolare, appare offrire interessanti potenzialità di sviluppo. Siamo ancora poco presenti nella grande distribuzione: i prodotti in commercio sono prevalentemente di origine austriaca e tedesca, e si registra una crescente influenza slovena e croata - nonostante il consumatore bosniaco sia ancora attento alla qualità e sensibile al prodotto italiano. Una strategia più “aggressiva” per la distribuzione e la commercializzazione dei prodotti italiani, a partire dal settore agro-alimentare, potrebbe contribuire ad un rafforzamento del nostro posizionamento in BiH, mercato di circa 4 milioni di consumatori.

I legami consolidati tra le imprese italiane e bosniache - che a volte risalgono al periodo jugoslavo- si concretizzano spesso in quell’insieme di attività indicato come traffico di perfezionamento passivo o TPP (lavorazione conto terzi, subfornitura ecc.), che interessa in particolare i seguenti settori:

• lavorazione del legno, particolarmente attraente per l’abbondanza di legname nel Paese;

• confezioni ed abbigliamento; • lavorazione nel settore calzaturiero; • lavorazione nel settore metalmeccanico. Il successo di questo tipo di operazioni è testimoniato dalla circostanza che, in

base ai dati resi disponibili dagli enti di settore bosniaci, circa 100 società italiane svolgono regolarmente in BiH attività di TPP su base contrattuale.

Inoltre, a seguito anche dell’ingresso nell’UE di molti Paesi dell’Europa centro-orientale (Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Bulgaria e Croazia), le PMI italiane guardano con crescente interesse alle possibili opportunità che può offrire la BiH, anche in ragione di un quadro normativo favorevole agli investimenti stranieri e non ancora pienamente allineato ai vincoli regolamentari comunitari (benchè il Paese sia impegnato in un processo di graduale adeguamento agli standard UE). b) Valutazione degli investimenti diretti da e vers o l’Italia

Si registra un crescente interesse da parte delle imprese italiane per le

possibilità di investimento e di delocalizzazione p roduttiva in BiH. Contribuiscono a stimolare tale interesse i risultati positivi ottenuti dalle imprese che hanno già trasferito parte della loro produzione in BiH, come pure la presenza, nel settore creditizio, di UniCredit e Banca Intesa SanPaolo.

L’investimento in BiH appare vantaggioso non solo per la presenza di manodopera qualificata, facilmente reperibile e a costi contenuti, ma anche in considerazione dei significativi margini di sviluppo esistenti nel Paese in numerosi settori e tenuto conto del processo di crescente integrazione del Paese nello spazio

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-17- Sarajevo, febbraio 2014

economico regionale (Accordo CEFTA) ed europeo (Accordo ASA con l’UE ed entrata in vigore del relativo Accordo interinale). Un ulteriore vantaggio comparato che presenta il Paese è il discreto grado di diffusione della conoscenza dell’italiano.

Le future iniziative di promozione degli investimenti italiani in BiH potrebbero essere calibrate sulle possibilità offerte, in particolare, dalle aree della Republika Srpska e dell’Erzegovina, nei cui confronti i nostri operatori hanno sinora mostrato maggiore interesse, anche per motivi geografici (vicinanza rispettivamente al Triveneto ed alle coste adriatiche del centro-sud); sulle opportunità che si potranno aprire nell’ambito dell’atteso processo di privatizzazione di società bosniache (telecomunicazioni, servizi, agro-alimentare) e sulle opportunità derivanti dall’ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture energetiche (in particolare centrali termo ed idroelettriche) e viarie (il citato Corridoio Vc).

Altre opportunità di investimento, sono riconducibili al processo di ammodernamento e di adeguamento della capacità prod uttiva che la BiH sta intraprendendo in diversi comparti: oltre al citato settore agroalimentare, interessanti risultano i settori delle lavorazioni meccaniche, del mobile, delle calzature e tessile e i settori, strategici per gli interessi italiani, dell’energia e delle infrastrutture.

Settore dell’Energia

La BiH, grazie alle sue cospicue risorse naturali , offre significative opportunità di sviluppo nel settore energetico. Attualmente è utilizzato circa il 35% del potenziale idroelettrico (stimato superiore a 6.000 MW) e sia in FBiH che in RS si presentano interessanti prospettive per gli investimenti stranieri e si registra una rinnovata attenzione verso il settore.

La BERS è coinvolta attivamente in progetti legati all’energia rinnovabile , poiché in BiH esiste un grande potenziale non sfruttato in questo settore. La BERS si è mostrata inoltre disposta ad offrire il proprio supporto ai governi nel processo di privatizzazione delle imprese statali e nella fase di ingresso di nuovi investitori stranieri strategici.

In Bosnia Erzegovina sono numerosi i progetti nel settore energetico : legati all’ammodernamento delle centrali termo elettriche ed alla costruzione di nuove centrali idroelettriche, parchi eolici e solari. Significativa, negli ultimi anni, anche la promozione dell’efficienza energetica, soprattutto negli edifici pubblici.

Da parte italiana si segue con attenzione tale comparto, nel quadro della più ampia strategia energetica condotta dal nostro Paese nei Balcani Occidentali, volta ad una più efficiente diversificazione delle fonti di approvvigionamento nazionale, nel rispetto dei vincoli comunitari e internazionali in materia (Strategia Europa 20-20-20; Protocollo di Kyoto). Settore delle Infrastrutture

La maggior parte dei progetti nel settore delle infrastrutture, anch’esso di grande interesse per le imprese italiane, viene finanziata tramite il sostegno delle IFI, in specie della BERS. Tra le priorità che si trova ad affrontare la BiH spicca l’ammodernamento delle reti di collegamento (viaria e ferroviaria), soprattutto nel quadro del cosiddetto Corridoio Vc, che corre lungo l’asse Ploce-Mostar-Sarajevo-Doboj-Samac (attraversando sia la FBiH che la RS), per ricongiungersi poi, in Croazia, al Corridoio paneuropeo V. In tale ottica, durante gli ultimi anni sono stati pubblicati numerosi bandi di gara per la realizzazione dei vari tratti del citato Corridoio Vc, a cui hanno partecipato anche società italiane.

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-18- Sarajevo, febbraio 2014

Settore del Turismo Infine, da segnalare anche le potenzialità del settore turismo, in particolare per

il nostro Paese, che si colloca tra i primi dieci Paesi di provenienza dei visitatori. Contribuisce in larga misura al flusso turistico proveniente dall’Italia il turismo di

matrice religiosa, indirizzato al Santuario di Medjugorje, nei pressi di Mostar. Le dimensioni considerevoli del c.d. “fenomeno Medjugorje” (alcune statistiche parlano di circa un milione di visitatori all’anno) offrono interessanti margini di sviluppo per il settore.

Un segnale incoraggiante in questa direzione si è registrato con l’introduzione, a partire dal 17 settembre 2011, di una linea diretta di collegamento aereo tra Pescara e Mostar.

Un “pacchetto” promozionale ben strutturato potrebbe incentivare una permanenza prolungata nel Paese, ricco di località di interesse storico e naturalistico. Le risorse naturali sono, infatti, un altro perno su cui elaborare strategie mirate all’attrazione turistica: molto diffusi sono il rafting, che si pratica d’estate lungo i molti fiumi e corsi d’acqua che attraversano il Paese, e gli sporti invernali, grazie alla presenza di strutture sportive di buon livello (in gran parte realizzate in occasione dei Giochi olimpici invernali di Sarajevo del 1984). c) Valutazione delle potenzialità di cooperazione c ommerciale ed industriale nei settori ad alto contenuto tecnologi co

Il perdurante processo di modernizzazione e riforma della struttura economica

bosniaca potrà verosimilmente contribuire a creare ulteriori possibilità di investimento nei settori a più elevato contenuto tecnologico, quali quello della produzione e della distribuzione di energia. Si può intravedere, nei prossimi anni, la tendenza alla realizzazione di un sempre crescente numero di centrali idroelettriche e di reti di distribuzione, anche di ultima generazione, oltre che ad un maggiore accento rivolto ad iniziative di sviluppo di energie alternative. d) Suggerimenti per l’attivazione degli strumenti d i sostegno finanziario e assicurativo pubblico per SACE e SIMEST

La BiH, in ragione dei predetti legami commerciali con l’Italia, risalenti talvolta al

periodo della Jugoslavia, potrebbe costituire una meta di investimento interessante, anche nell’ottica delle operazioni sostenute dalla SIMEST per la costituzione di imprese miste.

Quanto ad ulteriori strumenti di sostegno finanziario forniti dalla SIMEST, essi potrebbero risultare utili con riferimento alla partecipazione a gare internazionali , soprattutto per quanto riguarda i progetti infrastrutturali, finanziati dal Governo locale o dalla BERS, così come per il finanziamento di studi di fattibilità. La specifica esperienza maturata al riguardo da gruppi italiani potrebbe, infatti, rivelarsi pertinente nell’elaborazione di studi di prefattibilità e di fattibilità, come anche nella realizzazione di progetti relativi al potenziamento delle infrastrutture - strade e reti ferroviarie - , nell’ammodernamento e ricostruzione dei sistemi idrico - fognari, nella manutenzione e riabilitazione delle centrali elettriche esistenti, nonché nel miglioramento del sistema di telecomunicazioni.

La SACE ha inserito la Bosnia Erzegovina nella Categoria di rischio paese VII, Categoria Consensus 2.

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-19- Sarajevo, febbraio 2014

III) POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO

a) Barriere tariffarie

Non si registrano dazi, contingenti o altre misure con effetti distorsivi sulle importazioni di prodotti italiani. E’, al contrario, in atto una tendenza ad una graduale ma costante liberalizzazione degli scambi commerciali.

b) Barriere non tariffarie

Alcune autorizzazioni sono richieste per l’importazione di specifiche categorie merceologiche in BiH. In particolare, per l’introduzione di prodotti relativi al ciclo riproduttivo o alla salute di animali e piante è richiesto uno speciale permesso rilasciato dai Ministeri dell’Agricoltura delle Entità. Quanto all’importazione di narcotici, medicine e prodotti ematologici, è richiesta la relativa approvazione dei Ministeri della Salute delle Entità, nonché del Ministero per il Commercio con l’Estero, a livello statale. Simili vincoli sono vigenti anche per l’importazione di esplosivi e materiale di armamento.

c) Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale

La tutela dei diritti di proprietà intellettuale in BiH è possibile solo in presenza di una registrazioni presso l'Istituto per gli Standard, l'ente operante nel settore. Non si segnalano particolari fenomeni di contraffazione di prodotti italiani nei settori della moda e dell’abbigliamento.

Da sottolineare comunque la diffusione di falsi e copie non autorizzate di prodotti afferenti al settore audiovisivo, anche di provenienza italiana.

Il progressivo avvicinamento agli standard comunitari, tuttavia, comporterà presumibilmente, anche in tale ambito, l’intensificazione dei controlli e l’adozione di normative adeguate.

d) Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese

Come accennato, le difficoltà per gli operatori stranieri derivano in primo luogo dalla complessa struttura istituzionale del Paese. Si lamentano, infatti, le vischiosità derivanti dalla presenza di molteplici centri decisionali e, di conseguenza, da una burocrazia complessa e spesso farraginosa. Passi avanti dovranno quindi essere compiuti sul piano della semplificazione amministrativa e della riduzione della spesa pubblica.

Da parte degli operatori italiani è stata in più di un’occasione rappresentata la difficoltà di identificare gli interlocutori istituzionali competenti, data anche l’incertezza che caratterizza il settore commerciale sotto il profilo normativo.

Si registrano ancora episodi di corruzione dei funzionari pubblici. Un ulteriore elemento che risulta ancora fortemente disincentivante per gli

investitori italiani e stranieri è l’arretratezza delle infrastrutture esistenti, su cui, come sopra accennato, si concentrano gli interventi dell’UE e delle principali IFI.

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-20- Sarajevo, febbraio 2014

e) Privatizzazioni

La legge quadro sulla privatizzazione delle imprese e delle banche in Bosnia-Erzegovina ha riconosciuto il diritto di ciascuna Entità di privatizzare le imprese e le banche con sede nel rispettivo territorio, che non siano di proprietà privata, e di percepire i proventi della privatizzazione, in conformità con i regolamenti adottati dai rispettivi Parlamenti. Le leggi di cui sopra non sono applicabili in caso di risorse naturali, beni pubblici, siti di interesse storico e culturali o monumenti concessi in affitto alle imprese per il loro utilizzo.

Nella FBiH, il processo di privatizzazione è gestito dall’Agenzia per la Privatizzazione della FBiH e dalle Agenzie di Privatizzazione Cantonali, mentre nella RS è di competenza della Banca per gli Investimenti e lo Sviluppo della Repubblica Srpska .

Persone fisiche e giuridiche di nazionalità bosniaca o straniera possono essere gli acquirenti nel processo di privatizzazione.

I metodi di privatizzazione sono i seguenti:

• Vendita delle azioni in borsa;

• Vendita per mezzo di una gara (il metodo più comune per la vendita di aziende);

• Accettazione di un'offerta pubblica di acquisto;

• Selezione diretta di un acquirente;

• Vendita a dipendenti della società;

• Una combinazione dei metodi precedenti. Secondo quanto riportato dalla FIPA (Foreign Investment Promotion Agency

della BiH), nel processo di privatizzazione lo strumento di pagamento sono i contanti.

Le Imprese predispongono i propri programmi di privatizzazione , comprendenti:

• Informazioni generali sulla società e le sue attività;

• Proposta del modello di privatizzazione;

• Proposta del metodo di pagamento;

• Illustrazione del bilancio patrimoniale.

La privatizzazione di molte aziende strategiche è attualmente in corso. La

privatizzazione di monopoli di stato: telecomunicazioni, energia (utenze – elettricità), etc è già cominciata.

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-21- Sarajevo, febbraio 2014

f) Zone franche

Le zone franche sono parti del territorio doganale della Bosnia-Erzegovina in

cui i beni doganali sono considerati come non importati purché essi non siano rilasciati in libera circolazione a condizioni differenti rispetto a quelle previste dalla legislazione sulle zone franche.

Il fondatore della zona franca può essere una o più persone fisiche o giuridiche nazionali o straniere e l’utilizzatore può essere il fondatore o qualsiasi altra persona fisica o giuridica.

La legislazione sulle zone franche della BiH ha come obiettivo principale lo sviluppo economico del paese (export soprattutto) e in tale contesto offre una serie di agevolazioni per lo svolgimento delle attività economiche (i beni prodotti, lavorati, esportati, importati e trasportati non sono soggetti a nessun tipo di tassazione).

La creazione di una zona franca è giustificata economicamente se si può prospettare che il valore dei beni che vengono esportati dalla zona franca supererà come minimo il 50% del valore totale dei beni prodotti che escono dalla zona franca nell’arco di 12 mesi.

Secondo i dati della FIPA (Foreign Investment Promotion Agency), in BiH vi sono le seguenti zone franche, che beneficiano di particolari agevolazioni per gli investimenti produttivi (esenzioni fiscali, libertà di trasferimento di capitali, esenzione dalle imposte per l’importazione dei beni capitali utilizzati al loro interno):

• ZONA FRANCA "VOGOŠ ĆA" Area totale: 85.000 m2;

• ZONA FRANCA "VISOKO" Area totale:200.000m2;Area disponibile:18.000 m2;

• ZONA FRANCA "HERCEGOVINA-MOSTAR" Area totale: 435.633 m2.

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-22- Sarajevo, febbraio 2014

IV) INIZIATIVE DI SOSTEGNO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIO NE

a) Mappatura delle iniziative di sostegno all’inter nazionalizzazione del sistema produttivo svolte nel 2013 dall’ICE-Agenzia • Seminario “Balcani: nuove prospettive di collaboraz ione economica per le

imprese italiane” , 25 – 27 marzo 2013, Milano. Seminario organizzato a Milano dall’ICE Agenzia per la promozione delle opportunità di collaborazione per le imprese italiane nell’area balcanica. Durante gli incontri B2B svoltisi il 26 marzo, è stata fornita assistenza e consulenza agli imprenditori che si sono mostrati interessati al mercato della Bosnia Erzegovina, con un particolare focus sui settori dell’energia, ambiente, agricoltura e trasporti, ma fornendo le prime indicazioni di supporto anche in svariati altri settori tra cui quello medico/farmaceutico ed edile. • Seminario formativo “La tracciabilità e certificazi one di qualità dei prodotti

alimentari” , 10 aprile 2013, Sarajevo. E’ stato organizzato il 10 aprile 2013 il Seminario formativo, dedicato ad Istituzioni, Enti ed imprese della Bosnia Erzegovina, per l’introduzione di sistemi di certificazione e tracciabilità dei prodotti alimentari, con particolare riferimento a quelli lattiero-caseari. La giornata del 10 aprile ha visto la partecipazione di esperti di Certificazione Alimentare selezionati dall’ICE Sarajevo (CSQ e Istituti Zooprofilattici Sperimentali delle Regioni Lazio e Toscana), rappresentanti degli Organismi Bosniaci dedicati al settore alimentare, come l’Agenzia per la Sicurezza Alimentare della Bosnia Erzegovina, ed aziende locali della filiera alimentare. L’evento è stato realizzato al fine di fornire una giornata di formazione che potesse facilitare l’integrazione delle aziende della Bosnia Erzegovina nel mercato comunitario dei prodotti alimentari, esigenza particolarmente sentita dal Governo dato l’ingresso della Croazia, uno dei principali partner commerciali del Paese, nella UE. • Seminario di assistenza tecnica sull’edilizia ecoco mpatibile , 14 novembre

2013, Sarajevo. E’ stato organizzato il 14 novembre 2013 a Sarajevo il Seminario di assistenza tecnica sull’Edilizia Ecocompatibile. Durante l’evento, due ricercatori dell'Enea ed un architetto italiano ideatore di un progetto di ecocittà hanno effettuato le loro presentazioni affrontando le seguenti tematiche: -utilizzo di materiali speciali nell'edilizia ecosostenibile; -restauro di palazzi governativi ed uso abitazione per ottimizzarne ecosostenibilità e consumi energetici; -green public procurement nell'ottica dell'edilizia ecocompatibile e dell'ecodesign. I ricercatori Enea hanno tenuto anche una lezione all'Università di Sarajevo per gli studenti di Ingegneria ed Architettura. L'iniziativa era finalizzata a presentare le innovazioni nell’ambito dell’edilizia sostenibile ed ecocompatibile, dalla fase di progettazione e costruzione fino all'arredamento/allestimento incoraggiando e facilitando lo scambio di conoscenze, risorse, tecnologie ed esperienze tra gli operatori/istituzioni del settore. Nel mercato della Bosnia Erzegovina il settore edile è considerato di strategica importanza per lo sviluppo economico e dovrebbe segnare una ripresa sia nell'edilizia pubblica (scuole, edifici culturali e militari, prigioni) che in quella privata (turismo in primis).

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-23- Sarajevo, febbraio 2014

Al seminario hanno partecipato professionisti locali, architetti, ingegneri, rappresentanti di agenzie di sviluppo e docenti della Facoltà di architettura nonché i rappresentanti istituzionali bosniaci attualmente impegnati in progetti di ristrutturazione e ammodernamento del patrimonio edilizio.

b) Mappatura delle iniziative di sostegno all’inter nazionalizzazione del sistema produttivo programmate per il Primo semest re del 2014 dall’ICE-Agenzia • Technology days dedicati ai parchi tecnologici , maggio 2014, Banja Luka. Organizzazione dei Giorni della tecnologia in Bosnia Erzegovina, durante i quali si prevede di far incontrare le istituzioni locali attive nella ricerca e sviluppo tecnologica con i rappresentanti dei Parchi Tecnologici italiani, allo scopo di promuovere la collaborazione e lo sviluppo nel campo dell’innovazione. • Technology days dedicati alla meccanica utensile , aprile 2014, Bosnia

Erzegovina. Organizzazione dei Giorni della tecnologia in Bosnia Erzegovina dedicati alla meccanica utensile, durante i quali si prevede di far incontrare le imprese locali attive nella ricerca e sviluppo tecnologica nel settore meccanico con i rappresentanti delle imprese o dei centri di ricerca italiani, allo scopo di promuovere la collaborazione e lo sviluppo nel campo dell’innovazione meccanica. Le innovazioni in questo ambito sono di immediata applicazione nell’industria meccanica e concretamente possono far fiorire la produzione nei settori più importanti dell’economia della Bosnia Erzegovina: produzione calzature, tessile, componenti per le automobili, lavorazione del legno ed alimentare. • Seminario sul legno , maggio 2014, Sarajevo. Organizzazione del seminario dedicato al design del legno a Sarajevo, durante il quale gli esperti italiani mostreranno ai produttori locali gli ultimi trend nell’industria della lavorazione del legno, allo scopo di migliorare l’offerta delle imprese locali già apprezzata anche dai mercati stranieri (europei).