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Istituto Comprensivo “Pertini 1” e “Pertini 2” Scuola Seondaria di I Grado
Reggio Emilia
Nome ………………………….. Cognome …………………………
Classe …………..
Anno Scolastico ……………………..
Prof. Romagnani Francesco
I SUONI INTORNO A NOI I suoni che ci circondano sono molteplici e differenziati. Occorre perciò cercare di distinguerli per poi classificarli in base alle loro caratteristiche. I caratteri distintivi del suono sono: altezza, intensità, durata e timbro. Prova d’ascolto in classe:
Fate silenzio ed ascoltate per due minuti circa i suoni intorno a voi; man mano che ne sentite annotateli sul quaderno in due elenchi separati, uno per i suoni vicini (uditi dentro la stanza) e uno per i suoni lontani (suoni che provengono da fuori).
SUONO E RUMORE
Suono: il suono musicale è originato da vibrazioni regolari, è gradevole e può essere riprodotto con precisione cantando o fischiando (suono determinato). Rumore: il rumore è originato da vibrazioni casuali e irregolari, è sgradevole e non può essere riprodotto con precisione cantando o fischiando (suono indeterminato).
LA FONTE SONORA
La fonte sonora è qualsiasi elemento che può produrre un suono (suoni prodotti dagli animali, dalla natura, dall’uomo, da oggetti, da congegni…).
Prova d’ascolto in classe: individua le seguenti fonti sonore.
AMBIENTI SONORI
I suoni che ciascun essere umano ascolta sono tipici della sua epoca e del luogo in cui vive. Proprio per questa ragione parliamo di ambiente sonoro per indicare l’insieme dei suoni che sono caratteristici di un determinato ambiente. Prova d’ascolto in classe: individua i seguenti ambienti sonori.
Esercizio per casa: Indica quali suoni e rumori caratteristici si ascoltano nei seguenti luoghi: stazione ferroviaria, supermercato,
scuola, falegnameria, officina meccanica, fattoria, porto.
Ambiente Suoni caratteristici
Stazione ferroviaria
Supermercato
Scuola
Falegnameria
Officina
Fattoria
Porto
INTENSITA'
L’intensità del suono deriva dalla forza con cui esso è generato; in musica l’intensità si indica usando i termini piano e forte. Il crescere e il diminuire graduale dell’intensità si indicano con i termini crescendo e diminuendo. Esercizio per casa:
Dividi i suoni del seguente elenco secondo l'intensità in suoni forti o deboli (ricordati che ti trovi davanti alla fonte sonora): Goccia che cade, cascata, aspirapolvere, ticchettio, sirena, macchina per scrivere, ruggito, ronzio, sparo, fruscio di foglie, martello pneumatico, campane.
Forti Deboli Cascata Goccia che cade
DURATA
La durata di un suono è il periodo di tempo che va dall’inizio del suono stesso alla sua cessazione. I suoni possono essere definiti corti (brevi) o lunghi. Esercizio per casa: Dividi i suoni del seguente elenco secondo la durata in suoni brevi o lunghi: goccia che cade, cascata,
aspirapolvere, martello, ticchettio, onda marina, sega elettrica, battito di mani, ruggito, sparo.
Brevi Lunghi Goccia che cade cascata
ALTEZZA
L’altezza è il carattere che ci permette di distinguere i suoni più acuti (alti) da quelli più gravi (bassi). L’altezza dipende dalla velocità delle vibrazioni del materiale che produce il suono (frequenza). Esercizio per casa: Dividi i suoni del seguente elenco secondo l'altezza in suoni gravi o acuti: telefono, trattore, tuono, cinguettio, sirena di allarme, canto del gallo, violino, tromba, voce
maschile adulta, voce di bimbo, grancassa, flauto.
Gravi Acuti trattore telefono
TIMBRO
Il timbro è il carattere musicale che ci permette di capire da quale strumento o voce è prodotto un suono. Il timbro è determinato dal materiale, dalla forma e dall’azione effettuata per produrre il suono.
Esercizi per casa: Completa la mappa “In sintesi” a pag. 7 del vol. B
Sottolinea, fra gli aggettivi indicati, quelli che ritieni più adatti a descrivere il timbro dello strumento
musicale. Flauto : nasale liscio chiaro scuro potente dolce Contrabbasso: chiaro pesante liscio argentino ruvido cupo Arpa: potente dolce squillante chiaro graffiante delicato Tromba: cupo pesante chiaro brillante stridente squillante Violino: dolce potente pesante leggero chiaro scuro
Prova a descrivere con aggettivi scelti liberamente le caratteristiche dei suoni che emettono i
seguenti
ANIMALI ALTEZZA
(acuto o grave) INTENSITA' (debole o forte)
DURATA (corto o lungo)
TIMBRO (chiaro o scuro)
Leone grave forte lungo scuro Cane grosso Gatto Canarino Maiale Elefante
LA NOTAZIONE MUSICALE
Il pentagramma è una particolare struttura formata da cinque linee e quattro spazi su cui si collocano le note. Le note sono i simboli dei suoni e vengono scritte sia sulle linee che negli spazi fra una linea e l’altra del pentagramma. Più un suono è scritto in alto più è acuto, più è scritto in basso più è grave.
Le linee e gli spazi si contano dal basso verso l’alto.
All’inizio del pentagramma si pone la chiave, cioè un segno che stabilisce il punto di riferimento per la lettura delle note. La chiave di violino è detta anche chiave di sol perché fissa la posizione della nota sol sul secondo rigo.
Esercizi sul quaderno pentagrammato
1. Disegna alcune chiavi di violino partendo dalla seconda linea.
Note sulle linee Note negli spazi
2. Disegna 10 note circa a piacere solo sulle linee e poi indicane il nome.
3. Disegna 10 note circa a piacere solo negli spazi e poi indicane il nome.
4. Disegna 20 note circa a piacere su linee e spazi. Esercitati a leggerle senza scriverne il nome.
I tagli addizionali
Per continuare a scrivere i suoni sopra e sotto il pentagramma si fa ricorso ai tagli addizionali, cioè a pezzetti di linee che ampliano il pentagramma.
Note sotto il pentagramma Note sopra il pentagramma
5. Scrivi sotto a ogni nota il nome corrispondente.
6. Leggi le seguenti note senza scriverne il nome.
La pulsazione
Nella vita che ci circonda molti eventi e azioni si presentano in forma ripetuta. In molti casi, le ripetizioni hanno un carattere sonoro: sono cioè degli impulsi che possiamo sentire o pulsazioni.
La pulsazione è una scansione ritmica regolare, chiamata anche beat, che rappresenta una sorta di orologio interno alla musica. Non tutte le musiche possiedono questo battito regolare, ma è spesso presente nella gran parte dei repertori dell’Occidente.
La pulsazione regolare viene indicata con questo simbolo che prende il nome di semiminima.
La velocità
La velocità delle pulsazioni varia a seconda dell’andamento della musica ed è anche un fondamentale mezzo espressivo. Attraverso la velocità si può conferire al brano significati diversi, suscitando le atmosfere e le emozioni desiderate. Per indicare la velocità di un brano si utilizzano delle espressioni, definite indicazioni agogiche, poste all’inizio della partitura: largo, lento, andante, moderato, allegro, vivace, presto. Per indicare il cambiamento graduale della velocità si usano le espressioni: accelerando e rallentando.
Il metronomo
Il metronomo è lo strumento ideato per scandire con assoluta precisione la velocità delle pulsazioni. Esso è costituito da un’asticella che viene fatta oscillare a destra e sinistra da un meccanismo a molla. La velocità delle oscillazioni varia a seconda della posizione del peso scorrevole che si trova sull’asticella. Spostando il peso verso l’alto o verso il basso possiamo ottenere da 40 a 208 oscillazioni al minuto. Sotto all’asticella c’è una scala graduata che permette di scegliere la velocità delle oscillazioni.
= 120
Questa indicazione indica che il numero esatto di pulsazioni è di 120 al minuto.
Le figure di valore e relative pause
In musica è molto importante eseguire con la massima esattezza la durata dei suoni. Per questo, le durate vengono indicate usando degli specifici simboli, chiamati figure di durata. A ciascuno di questi valori di durata corrisponde una pausa: in musica infatti anche le pause, cioè i silenzi, hanno una durata precisa e vengono indicati con appositi segni.
NOME SIMBOLO PAUSA DURATA
Semibreve
4 pulsazioni
Minima
2 pulsazioni
Semiminima
1 pulsazione
Croma
Mezza pulsazione
Gli accenti e il ritmo
Il ritmo è fondamentale nella musica, ma lo troviamo anche nelle parole della lingua. Ogni parola è formata da sillabe su cui cade l’accento chiamate (toniche) e da sillabe sulle quali la voce scivola con minor forza dette (atone). L’accento è importantissimo: molte volte è solo l’accento a determinare il significato esatto delle parole. Anche nel linguaggio musicale ci si serve degli accenti per disporre in modo ordinato i suoni. In musica il costante alternarsi di battiti più accentuati con altri meno evidenti costituisce il ritmo o metro ritmico. A seconda di come gli accenti sono disposti, possiamo avere un ritmo binario, ternario e quaternario. Il ritmo binario è dato dalla successione regolare di due accenti: il primo forte e il secondo debole. Osserva Il ritmo ternario è dato dalla successione regolare di tre accenti: il primo forte , il secondo e il terzo deboli. Il ritmo quaternario è dato dalla successione regolare di quattro accenti: il primo forte, il secondo debole, il terzo mezzoforte e il quarto debole.
Il ritmo si dice libero quando la successione degli accenti è irregolare.
La battuta e il tempo
Come viene indicato il ritmo in un brano musicale? Nella scrittura musicale, per maggiore chiarezza, le note vengono raggruppate in battute o misure. La misura o battuta è un frammento di pentagramma racchiuso fra due stanghette divisorie verticali chiamate spezzabattute. La stanghetta doppia viene messa al termine di un periodo musicale. Ogni battuta deve contenere sempre lo stesso numero di pulsazioni o una somma di valori corrispondenti. La quantità di pulsazioni è indicata all’inizio, dopo la chiave, sotto forma di frazione che prende il nome di tempo o metro. Il numeratore della frazione indica la quantità di battiti presente all’interno di una battuta e perciò il tipo di ritmo (binario, ternario e quaternario). Il denominatore indica il valore, cioè la durata di ciascun battito.
Il punto di valore
Il punto di valore è un puntino posto a destra di una figura o pausa e serve per allungare la nota o la pausa di metà del suo valore.
Binario Forte Debole Ternario Forte Debole Debole Quaternario Forte Debole Mezzoforte Debole
La legatura di valore
La legatura di valore è un linea curva che unisce due o più note della stessa altezza sommando le
rispettive durate in un unico suono.
Il punto coronato o corona
Il punto coronato o corona è un simbolo posto sopra o sotto una nota o una pausa, che permette di aumentare a piacere il valore della nota o della pausa a cui si riferisce. Esempi:
ESERCIZI
1. Completa le seguenti battute con figure o pause rispettando il tempo indicato.
2. Completa le seguenti battute con figure o pause rispettando il tempo indicato.
3. Metti le stanghette di battuta al posto giusto, in modo da ottenere 6 battute di 4/4.
4. Metti le stanghette di battuta al posto giusto, in modo da ottenere 6 battute di 3/4.
Il segno di ritornello
Il segno di ritornello è indicato con due punti prima o dopo una doppia stanghetta.
Se il segno è posto alla fine del pezzo indica che si deve ripetere l’intero pezzo una volta dall’inizio. Se il segno è posto in mezzo al brano indica che si deve tornare all’inizio e ripetere la sezione prima di andare oltre. Se un segno posto al contrario si presenta prima del segno di ritornello finale, si deve ripetere da quel punto. Segni finali: la prima volta si eseguono le 2 battute indicate dalla linea, poi si ritorna a capo e la seconda volta si eseguono le battute contrassegnate dalla linea con il numero 2.
TONI E SEMITONI
Se osservate qualunque tastiera vi accorgerete che essa è composta da tasti bianchi e tasti neri sistemati con un certo criterio. Noterete che, con regolarità, manca il tasto nero tra le note Mi e Fa e tra le note Si e Do. Tra tutte le altre note, invece, esiste un tasto nero; quest’ultimo produce un suono di altezza intermedia tra i due tasti bianchi: un po’ più acuto di quello prodotto dal tasto bianco precedente e un po’ più grave di quello seguente.
L’intervallo tra il tasto nero e il tasto bianco vicino si chiama semitono e così pure l’intervallo tra due tasti bianchi vicini che non hanno tra loro il tasto nero. Invece, l’intervallo tra i due tasti bianchi che hanno fra loro il tasto nero è chiamato tono: esso è formato dalla somma di due semitoni. Ecco alcuni esempi:
Do Re = un tono Sol La = un tono Re Mi = un tono La Si = un tono Mi Fa = un semitono Si Do = un semitono Fa Sol = un tono
LE ALTERAZIONI MUSICALI
Quando fra due suoni naturali e congiunti intercorre la distanza di un tono, questo - come si è visto - può essere diviso in due semitoni. Sulla tastiera del pianoforte tale divisione è realizzata da quei suoni intermedi prodotti dai tasti neri. Grazie a questi suoni intermedi, ogni suono naturale (Do-Re-Mi-Fa-Sol-La-Si) può essere innalzato o abbassato di uno o più semitoni. Tali modifiche vengono chiamate alterazioni. Le alterazioni sono indicate da particolari segni che si scrivono a sinistra dei suoni, oppure dopo la chiave all’inizio del brano musicale. Le alterazioni semplici sono: Il Diesis ( # ) indica che il suono naturale deve essere innalzato di un semitono (verso
destra sulla tastiera); Il Bemolle ( b ) indica che il suono naturale deve essere abbassato di un semitono
(verso sinistra); Il Bequadro ( )indica che il suono, alterato in precedenza con un diesis o con un
bemolle, deve tornare allo stato naturale; il bequadro, quindi, cancella l’alterazione. Quando i diesis e i bemolli sono posti immediatamente dopo la chiave, si chiamano alterazioni fisse o alterazioni in chiave; in questo caso tali alterazioni mantengono il loro effetto per tutta la durata della composizione, a meno che non si vogliano momentaneamente cancellare con l’uso del bequadro. Se invece le stesse compaiono davanti alle note singole, si dicono alterazioni transitorie o momentanee e valgono solo nella battuta in cui si trovano e per tutte le note che seguono, nella stessa battuta, aventi nome uguale. Le alterazioni fisse che si scrivono dopo la chiave possono raggiungere il numero massimo di 7 diesis o 7 bemolli.
I SUONI OMOFONI
Ogni tasto nero, pur avendo un’intonazione unica, può essere indicato con due nomi diversi a seconda che esso rappresenti l’innalzamento del suono a sinistra di un semitono (#) o l’abbassamento del suono a destra di un semitono (b). I suoni che, pur cambiando nome a seguito delle alterazioni mantengono in realtà la stessa intonazione, si dicono suoni omofoni. Ecco alcuni esempi con alterazioni semplici:
Do# = Reb Sol# = Lab Dob = Si Re# = Mib La# = Sib Mi# = Fa Fa# = Solb Si# = Do Fab = Mi
GLI STRUMENTI MUSICALI
Tipi di imboccature
Ad ancia doppia
Ad ancia semplice A becco
Naturale A bocchino
LEGNI
Flauto traverso
Flauto dolce Ottavino
Oboe
Corno inglese Fagotto
Controfagotto Clarinetto Sassofono
OTTONI
Tromba
Corno
Trombone Tuba
A SERBATOIO D’ARIA
Fisarmonica
Organo a canne
Cornamusa Zampogna
ARCHI
Violino
Viola
Violoncello Contrabbasso
CORDA PIZZICATA
Chitarra
Mandolino
Arpa Clavicembalo
Banjo Liuto
CORDA PERCOSSA
Pianoforte a coda Pianoforte verticale
MEMBRANOFONI
Tamburo
Timpani
Grancassa Tamburello
Bongos Batteria
IDIOFONI
Xilofono
Vibrafono
Piatti Triangolo
Gong Tam-tam
Campane tubolari Celesta
Nacchere Legnetti
Frusta Raganella
Guiro Maracas
ELETTROFONI
Chitarra elettrica
Organo Hammond
Pianoforte elettrico Sintetizzatore
Batteria elettronica Theremin
CLASSIFICAZIONE DEGLI STRUMENTI MUSICALI
Cordofoni
A corde strofinate violino, viola, violoncello, contrabbasso A corde pizzicate chitarra, arpa, clavicembalo, liuto, mandolino, banjo A corde percosse pianoforte
Aerofoni
Legni Imboccatura diretta o naturale flauto traverso, ottavino Imboccatura a becco flauto diritto o dolce Imboccatura ad ancia semplice clarinetto, sassofono Imboccatura ad ancia doppia oboe, corno inglese, fagotto, controfagotto
Ottoni
Imboccatura a bocchino tromba, corno, trombone, tuba
A serbatoio d’aria
organo, fisarmonica, cornamusa, zampogna
Strumenti a percussione
Membranofoni
Suono determinato (producono note precise)
timpani
Suono indeterminato (producono suoni imprecisi)
Tamburi, tamburello, grancassa
Idiofoni
Suono determinato (producono note precise)
xilofono, vibrafono, campane tubolari, celesta, metallofono
Suono indeterminato (producono suoni imprecisi)
piatti, triangolo, tam-tam, gong, nacchere, maracas, frusta, legnetti, guiro
Elettrofoni
Chitarre elettriche, sintetizzatore, organo Hammond, pianoforte elettrico, computer
LA STRUTTURA DELLA CANZONE
Strofa e ritornello
Indica quali tra le parti riportate nello schema sottostante corrispondono alle strofe e quali ai ritornelli. Almeno tu nell’universo M. Martini
1 2 3 4 5 6 7 8 9
Strofa
Rit.
Coda
sfumando
Indica quali tra le parti riportate nello schema sottostante corrispondono alle strofe e quali ai ritornelli. Il cerchio della vita di Spagna
1 2 3 4 5 6 7
Introduzione Parte
strumentale Parte
strumentale
Inciso o ponte
Completa lo schema seguente cercando di individuare le strofe, i ritornelli e dove si colloca l’inciso o ponte. We are the world M. Jackson
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Introduzione Strofa
Rit. Coda
Completa lo schema seguente cercando di individuare le strofe, i ritornelli, l’introduzione, la coda e l’inciso o ponte. La solitudine Pausini
1 2 3 4 5 6 7 8
Rit
strumentale
9 10 11 12 13 14 15 16
Completa lo schema seguente cercando di individuare le strofe, i ritornelli e dove si colloca l’inciso o ponte. Happy hour Ligabue
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Int Strofa
Rit Str Str Cod
a
CHORUS E BRIDGE
Completa lo schema seguente cercando di individuare il ritornello CHORUS e l’inciso BRIDGE. Over the rainbow
1 2 3 4 5 6 7 8 Introduzion
e
Strum.
Completa lo schema seguente cercando di individuare il ritornello CHORUS e l’inciso BRIDGE. Can’t help falling in love
1 2 3 4 5 6 7 8 Introduzion
e
Coda
SCHEDA PER L'ANALISI DELLA CANZONE
Il testo verbale
Quali sono i contenuti della canzone e quale messaggio ci vuole trasmettere? Esamina il linguaggio: ti sembra comune, letterario (poetico) o gergale (dialettale)? Com'è strutturato il testo: vi sono rime? Vi sono solo strofe o strofe con ritornello? Qual è il carattere del testo? Sentimentale: il cantante esprime uno stato d'animo; Politico-sociale: tratta vicende che toccano la vita quotidiana, i problemi del
lavoro, i disagi giovanili; Narrativo: si racconta una storia; Futile o per divertire: il testo non esprime niente di importante, ma gioca con il
ritmo e le parole Qual è l'atteggiamento emotivo prevalente: gioia, serenità, dolore, malinconia,
disperazione, ironia, rabbia, rassegnazione, ecc.?
La musica
Ritmo Andamento: lento, moderato o veloce? L'andamento è costante o vi sono cambiamenti di velocità? Il ritmo è accentuato o poco accentuato?
Melodia Quante sono le melodie diverse? I suoni sono prevalentemente staccati o legati?
Intensità E’ prevalentemente forte o debole? Vi sono cambiamenti d'intensità?
Accompagnamento e timbro Quali strumenti musicali sono presenti? E’ un accompagnamento uniforme o variato? Come sono i timbri strumentali: secchi, morbidi, ruvidi, vibranti, dolci, limpidi, scuri, metallici, duri, ecc.?
Voce/i La voce solista è maschile o femminile? E’ accompagnata da un coro o da altre voci soliste? Come sono i timbri vocali: dolci, limpidi, rauchi, nasali, duri, morbidi, sforzati, urlati,
ecc.? Rapporto testo-musica C’è corrispondenza tra i sentimenti espressi dalla musica e quelli espressi dal testo,
oppure noti delle discordanze?