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Anno 5/2010 N° 56 sett. dal 19 settembre al 17 ottobre 2010 Le inondazioni, gli incendi e l'aumento della siccità articolarmente grave nel sud del mondo, ripropongono ogni anno l'emergenza della questione cli - matica. Ad andare perdute sono vite umane, abitazioni e raccolti : eventi che accentuano le povertà, specie nei Paesi in via di sviluppo. "La minaccia è grave, urgente e crescente: se non agiremo, rischiamo di consegnare una catastrofe irreversibile alle genera- zioni future". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nell' incontro dei leader mondiali svoltosi a New York il 23 settembre 2009. Se è vero che abbiamo raggiunto obiettivi di alto livello scientifico nel campo della ricerca, della tecnologia e dell' imprenditoria, tuttavia il nostro rap- porto con il creato è poco attento. Siamo chiamati a una conversione ecologica. Dobbiamo avviare un stili di vita, all'insegna di una maggiore sobrietà nei consumi e negli usi del nostro vivere quotidiano. L'emergenza della catastrofe climatica è da tempo nell'agenda dei leader del mondo e costituisce il tema di diversi summit: quello di Kyoto del 1997, più recentemente, quello cha visto incon- trarsi, a Ginevra, più di mille scienzati ed esponenti delle Istituzioni; e nel dicembre scorso è toccato alla Confe- renza Mondiale di Copenhagen ride- finire il protocollo di Kyoto. La gravità dell'inquinamento, delle inondazioni e delle siccità di questi ultimi anni deve stimolare un accordo delle nazioni più industrializzate del mondo. Esse, in- vece risultano incapaci, finora, di attuare scelte unanimi per contrastare il riscaldamento del pianeta, ridu- cendo le emissioni di "gas serra"

La Voce Nr. 56

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Bollettino mensile della Missione Cattolica Italiana Giessen - Pfarrblatt der ital.-kath. Gemeinde in Giessen

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Page 1: La Voce Nr. 56

Anno 5/2010 N° 56 sett. dal 19 settembre al 17 ottobre 2010

Le inondazioni, gli incendi e l'aumento

della siccità articolarmente grave nel

sud del mondo, ripropongono ogni

anno l'emergenza della questione cli-

matica. Ad andare perdute sono vite

umane, abitazioni e raccolti: eventi

che accentuano le povertà, specie nei

Paesi in via di sviluppo. "La minaccia

è grave, urgente e crescente: se non

agiremo, rischiamo di consegnare una

catastrofe irreversibile alle genera-

zioni future". Lo ha detto il presidente

degli Stati Uniti, Barack Obama, nell'

incontro dei leader mondiali svoltosi a

New York il 23 settembre 2009. Se è

vero che abbiamo raggiunto obiettivi

di alto livello scientifico nel campo

della ricerca, della tecnologia e dell'

imprenditoria, tuttavia il nostro rap-

porto con il creato è poco attento.

Siamo chiamati a una conversione

ecologica. Dobbiamo avviare un stili

di vita, all'insegna di una maggiore

sobrietà nei consumi e negli usi del

nostro vivere quotidiano.

L'emergenza della catastrofe climatica

è da tempo nell'agenda dei leader del

mondo e costituisce il tema di diversi

summit: quello di Kyoto del 1997, più

recentemente, quello cha visto incon-

trarsi, a Ginevra, più di mille scienzati

ed esponenti delle Istituzioni; e nel

dicembre scorso è toccato alla Confe-

renza Mondiale di Copenhagen ride-

finire il protocollo di Kyoto. La gravità

dell'inquinamento, delle inondazioni e

delle siccità di questi ultimi anni deve

stimolare un accordo delle nazioni più

industrializzate del mondo. Esse, in-

vece risultano incapaci, finora, di

attuare scelte unanimi per contrastare

il riscaldamento del pianeta, ridu-

cendo le emissioni di "gas serra"

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garantendo, in tal modo, la stabilità

climatica. La Cina ha promesso ha

promesso la riduzione della CO² solo

entro il 2020! Ma, oltre all'impegno

del mondo politico, tutti siamo coin-

volti nell'affrontare il problema, deci-

dendo di ridurre o modificare l'uso

dell'automobile, di ottimizzare l„uso

degli elettrodomestici. Dobbiamo con-

correre, ognuno secondo le sue pos-

sibilià, a promuovere le energie pulite

e rinnovabili. L„impegno per la salva-

guardia del creato è questione che,

oggi, deve coinvolgere tutta la fami-

glia umana. Essa, deve impegnarsi ad

abitare la terra secondo giustizia.

Il compito che Dio ha affidato agli

uomini è quello di custodire e colti-

vare la terra come un giardino

(Genesi 2,15). E Francesco d„Assisi,

proclamato da Giovanni Paolo II il

„patrono die cultori dell‘econologia“,

nel suo Cantico delle Creature, con-

templa le bellezze del creato ricono-

scendole creature utili e preziose e

sottolineando le profonde lacerazioni

causate dal rapporto sbagliato che

abbiamo con il creato. „Commettere

un crimine contro la natura è pecca-

to“ ha dichiarato il patriarca Bartolo-

meo I alla vigilia del summit di Kyoto:

“Provocare l„estinzione di specie natu-

rali o distruggere la biodiversità della

creazione; degradare l„integrità della

terra, provocando mutamenti climatici

e privando il pianeta delle foreste

naturali; distruggerne le zone umide;

mettere a repentaglio la salute di altri

esseri umani con malattie provocate

dalla contaminazione delle acque,

della terra, dell„aria; minacciare la vita

del pianeta con sostanze velenose.

Tutto questo è peccato“.

Ha quindi senso e valore parlare, come

ha fatto Giovanni Paolo II, della

necessità di una „conversione ecolo-

gica“ e „di un profondo rinnovamento

del nostro modo di vivere e dell„eco-

nomia“, come ha aggiunto papa

Benedetto XVI. Ratzinger ci esorta ad

assumere „una disciplina del rico-

noscimento degli altri, ai quali il creato

appartiene quanto a noi, che più

facilmente possiamo disporne“. Il suo

messaggio che ci aiuta a compren-dere

come l„attuazione della fraternità tra

tutti gli uomini ci doni l„ opportunità di

sperimentare con pace e gioia la

fraternità con tutte le creature. Una

riflessione, questa, che svi-lupperemo

nella Giornata mondiale della pace.

Quest„anno è dedicata al tema: Se vuoi

la pace, custodici il creato.

di padre Luciano Segafreddo

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Aus den ehemaligen Immigranten

sind ausländische Mitbürger gewor-den. Die Integration aus Sicht des

"weltlichen" Lebens ist weit vorange-schritten, man könnte fast sagen

"abgeschlossen". Jetzt beginnt die

religiöse Integration. Zwei verschie-dene religiöse Kulturen und dennoch

vereint im christlichen Glauben. Dazu einige Fragen an Pfarrer Hermann

Josef Zorn, Seelsorger der Gemeinde St. Bonifatius und ab sofort auch für

die italienischen Seelen.

LaV: Sie sind nun offiziell seitens der Diözese per Dekret, zum Pfarrer der ital. Gemeinde ernannt worden. Ihre Aufgabe mit der neuen grossen Ge-meinde ist verständlich, doch wer ist eigentlich Hermann Josef Zorn?

Pfr. Z.: Hermann Josef Zorn ist ge-bürtig aus Bensheim an der

Bergstrasse. Hat bereits in jungen Jahren im Familienbetrieb mit auslän-

dischen Gastarbeitern Kontakt ge-

habt, vor allem Italiener und Spanier wurden dort beschäftigt. Nach seinem

Teologiestudium wurde er 1970 zum Priester geweiht. War neun Jahre in

Bad Vilbel und ist seit 13 Jahren in

Bonifatius Seelsorger.

LaV: Die Italiener waren schon immer Pioniere. Dies lehrt uns die Geschich-te. Auch in der Moderne, und somit jetzt mit dem Zusammenschluss der Gemeinden, zeigt sich der Pionier-geist. Herr Pfarrer, der Umzug des ital. Pfarrbüros ist gelungen. Wie stel-len Sie sich diese religiöse Integrati-

on, das Zusammenleben vor und was werden Sie dafür tun?

Pfr. Z.: Wichtig ist, dass ich hinhöre

und hinschaue, wie die italienischen Mitchristen ihr Leben und ihren Glau-

be ausdrücken und vollziehen. Erst nachdem ich ein Bild habe, müssen

wir versuchen, mit den deutschen Christen, Gottesdienste und Feste

gemeinsam in die Praxis umzusetzen.

Pfarrer H. J. Zorn

LaV: Mit Kaplan Juhas, kommt es be-stimmt auch zu Veränderungen. Aller-dings sollen die Aktivitäten der ital. Gemeinde (Bibelstunde, Chorproben, Herz-Jesu-Andacht) erhalten bleiben. Auch Wallfahrten und Ausflüge, wird es sicherlich weitergeben. Der Zu-sammenschluss der zwei Gemeinden

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bringt Synergien und Vorteile für bei-de Seiten. Sicherlich unter finanziel-lem Aspekt, aber nicht nur. Was den-ken Sie?

Pfr. Z.: Zunächst haben wir lösbare

Aufgaben vor uns. Anschliessend las-sen sich die Vorteile erkennen: Syner-

gieeffekte und Integrationsvorteil, besseres Verständnis und der ge-

meinsame Beitrag zur gesellschaftli-

chen Integration.

LaV: Jetzt haben die Gremien des ital. Pfarrgemeinderats, des Bischöflichen Ordinariats und nicht zuletzt die der St. Bonifatius diese Lösung gefunden. Die italienische Bischofskonferenz (CEI), weigert sich aus mehreren nachvollziehbaren Gründen, weitere Priester nach Deutschland bzw. ins Ausland zu schicken. Wie sehen Sie das im Hinblick auf die Seelsorge?

Pfr. Z.: Ich unterstelle der CEI, dass sie aufgrund des Priestermangels so

entschieden hat. Das Problem der fehlenden Priester spüren wir auch

hier in Deutschland sehr stark. Die

Auswirkungen hängen vom Bild der Pfarrer und der getauften Christen

ab. Wenn die Seelsorge nur durch die Priester verstanden wird, führt dies

zu katastrophalen Auswirkungen.

Doch wenn Christen ihre Taufe in der Kirche als Auftrag zum gemeinsamen

Gestalten des christlichen Lebens ver-stehen, dann ist die eventuell auch

ein Vorteil für uns alle.

LaV: In jeder Kultur, fühlt man sich in der Muttersprache am wohlsten,

der Aufbau einer Vertrauensbezie-hung ist dadurch einfacher. Wie sieht es nun aus, sicherlich wird es schwer sein auf die Schnelle italienisch zu lernen.

Pfr. Z.: Ich persönlich bin gespannt. Die Lösung ist Kaplan Juhas, er

spricht ausgezeichnet italienisch. Wenn also ein italienisches Gespräch

gewünscht wird, steht er zur Verfü-

gung. Aber auch die engsten Mitar-beiter der ital. Gemeinde können

mich bei der Verständigung mit der Gemeinde unterstützen.

LaV: Aus den Reihen der ital. Ge-meinde fallen Schlagworte wie: "Ohne Pfarrer Mosna, gehe ich nicht mehr zum Gottesdienst", oder "Jetzt wird alles anders, wer weiss was uns erwartet?", oder "Die Eigenständig-keit der Gemeinde ist dahin". Was entgegnen Sie?

Pfr. Z.: Ich möchte nichts entgegnen,

ganz im Gegenteil. Ich habe Ver-ständnis dafür. Ähnliche Äusserungen

hört man auch in der deutschen Ge-

meinde. Mein Hoffnung ist es, dass wir eine Verbindung zueinander auf-

zubauen. Ich mache keine Verspre-chungen und hüte mich, Pfarrer Mos-

na nachahmen zu wollen. Ich bemühe

mich meinen Dienst als Pfarrer so zu machen, das alle wissen, wir haben

einen Pfarrer. Meine Einladung an alle ist, sich zu öffnen und sich aufeinan-

der einzustellen. Es besteht keine Absicht, grösseres zu verändern, son-

dern das die üblichen Aktivitäten der

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Gemeinde so weiter gehen. Zu einem

späteren Zeitpunkt, sehen wir und besprechen wir gemeinsam, was er-

gänzt oder verändert werden soll. Auf jeden Fall geschieht dies zusammen

mit dem Pfarrgemeinderat (PGR) und

interessierten der Gemeinde. Bitte sprechen Sie den PGR oder mich an.

Teilen Sie mir Ihre Sorgen und Wün-sche mit.

LaV: In Zukunft sollen die mutter-sprachlichen Gemeinden in die loka-len Gemeinden komplett eingegliedert werden. Gottesdienste, Veranstaltun-gen und vieles mehr sollen dann ge-meinsam vorbereitet und durchge-führt werden. Ein italienischer, kroati-scher oder spanischer „Touch“ wird in jedem Gottesdienst zu finden sein. Ein Lied, eine Fürbitte, eine Lesung. Ist das Integration? Bleibt da nicht das Recht auf freie Entfaltung, der christlich-religiösen Kultur auf der Strecke? Die islamischen Religions-gruppen dürfen Moscheen bauen, während in einem christlichen Land, Religionskultur der Christen vor dem Aussterben bedroht ist. Vielleicht eine Politische Frage, aber aus Sicht des Geistlichen?

Pfr. Z.: Die Frage ist schwierig, gene-

rell geht es jedoch um die Gemein-samkeit des katholischen Glaubens.

Es ist richtig, bisher wurde der kath.

Glauben in jeder Nation anders gelebt und geprägt. Es ist möglich, dass

Glauben Leben prägen kann. Gesamt-historisch jedoch, ist dies eine sehr

späte Entwicklung, parallel zu den

nationalen Staaten. Im Mittelalter war

es bereits so, wie die EU versucht es wieder hinzubekommen. Ein gemein-

samer Staat (Europa, Anm. d. Red.) ohne Grenzen. „Wir müssen lernen

unseren Glauben unabhängig zuma-

chen von unserer persönlichen Kul-tur“, das ist ein Lernprozess für alle

Deutsche und Italiener. Dabei sehe ich sehr wohl, dass die persönliche,

innere Frömmigkeit des Menschen, sehr nahe an seine Denkweise und

Sprache gebunden ist. Deshalb bin

ich gegen eine Auflösung der Missio-ne Cattolica Italiana (MCI), sondern

sehe die MCI als eigenständige Grup-pierung innerhalb der Bonifatius-

Gemeinde, die es weiterhin zu pfle-

gen gilt.

St. Bonifatius Gemeinde Gießen

LaV: In der letzten Ausgabe des Pfarrblattes "La VOCE" (dt. "Die Stim-me"), hiess es: "Die Zusammenfüh-rung und das Zusammenleben der zwei Gemeinden ist wie eine Wohnge-meinschaft unter dem Dach des Herrn. Doch wer hat hier das Sagen? Sie sind nun der "Chef-Hirte", der Pfarrer. Kaplan Juhas ist Pfarrvikar für die ital. Gemeinde. Erklären Sie uns den Unterschied?

Pfr. Z.: Weil Kaplan Juhas sehr gut

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italienisch spricht, wird er die regel-

mässigen Gottesdienste sonntags in italienisch feiern und wenn es italieni-

sche Mitchristen ein Gespräch in ital. Sprache wünschen, steht er zur Ver-

fügung. Kaplan Juhas ist Pfarrvikar.

Er ist Mitarbeiter der Pfarrgemeinde. Pfarrer Zorn ist gemäss Kirchenrecht

und bischöflichem Dekret Pfarrer und Leiter der ital. Gemeinde. Das heisst,

sollten für Kaplan Juhas wichtige Fra-gen zur Entscheidung anstehen, wird

er dies vertrauensvoll mit Pfarrer Zorn

besprechen.

Ich verstehe sehr gut, dass es

schwerverständlich ist. Ich bitte Sie daher, uns beiden Priestern – jedem

in seiner Rolle – Ihr vollstes Vertrau-en zu schenken.

LaV:Die ital. Gemeinde Gießen hat ist etwas anders, als andere Gemeinden. So ist sie z. B. als Diaspora zuständig für über 3.000 Seelen die in den De-kanaten Alsfeld, Gießen und der Wet-terau zuhause sind. Deshalb gibt es monatlich auch einen Gottesdienst in Bad Vilbel. Der von auch Christen aus Bad Nauheim, Friedberg und anderen sogar noch weiter besucht wird. Der Gottesdienst bleibt den Gläubigen erhalten, doch wie wollen Sie das darstellen?

Pfr. Z.: Kaplan Juhas wird die Gottes-

dienste gemäss der Vereinbarung mit dem bischöflichen Ordinariat in Mainz

halten. Generell jedoch ist dies eine Zukunftsfrage, die mit dem PGR an-

gegangen und gelöst werden sollte.

LaV:Es arbeiten nun mit Ihnen zwei Pfarrgemeinderäte, ein Verwaltungs-rat (die ital. Gemeinde wird administ-rativ/finanziell zentral vom Bischöfli-chen Ordinariat verwaltet), zwei Sek-retariate und zwei Pfarrblättern zu-sammen. "Aus zwei mach' ein" - Ihre Stellungnahme?

Pfr. Z.: Es ist weder kurz- noch mit-

telfristig meine Absicht bestehende

Strukturen aufzubrechen. Ich weiss zu schätzen, dass gewisse Strukturen

eigenes Leben ermöglichen. Ich habe Erfahrungen in Bad Vilbel gesammelt,

wo es drei Verwaltungs- und drei

Pfarrgemeinderäte gab. Ich habe da-her keine Angst und denke das eige-

ne Strukturen kein Zusammenleben/-arbeiten verhindern. Vor allem dann

nicht, wenn der Wille auf der deut-

schen und der italienischen Gemein-deseite da ist.

LaV: "La VOCE" ist ein Informations-blatt ähnlich wie der Boni-Bote.

Enthält einen religiösen Teil und zu-sätzlich verschiedene Tipps für den Alltag. Sie hatten die Möglichkeit, sich ein Bild vom ital. Boten zu machen?

Pfr. Z.: Ich bin erstaunt. Ein sehr gu-tes Informationsblatt. Möchte mich

bei der Redaktion bedanken und bitte darum so weiterzumachen. Ich werde

mich schrittweise beteiligen und teil-

nehmen.

LaV: "La VOCE" soll die Stimme aller sein. Es war schon immer angedacht, das selbst Gemeindemitglieder ihre

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Artikel und Gedanken beitragen, ita-lienisch oder deutsch das bleibt ihnen überlassen. Wir würden uns freuen, wenn auch St. Bonifatiusmitglieder mitmachen. Pfarrer Mosna hat sich meist auf das Grusswort beschränkt. Sie haben bei der Gestaltung des Boni-Boten mehr zu tun. Wie sehen Sie die Arbeit und die Zusammenar-beit mit "La VOCE”, wo Sie doch, sa-gen wir neuer "Chef-Redakteur" sind?

Pfr. Z.: Wenn ich nicht Priester ge-worden wäre, dann wäre ich heute

Redakteur. Der Bonifatius-Bote ist ein

kleines Hobby von mir und werde durchaus auch Beiträge liefern und

möglicherweise Vorschläge zum Ge-samtkonzept geben.

LaV: Vielen Dank für das Interview. Möchten Sie jetzt noch einen Gedan-ken, einen Gruss oder was immer Ihnen jetzt auf dem Herzen liegt an Ihre neue grosse Gemeinde weiterge-ben?

Pfr. Z.: Ängste und Befürchtungen in

der Gemeinde kann ich verstehen. Aber diese Befürchtungen können

auch auf anderer Seite vorhanden sein. Es gibt Nachteile für einige ital.

Mitglieder, aus Sicht der dt. Mitglieder

gibt es für einige Ängste ihren Pfarrer jetzt Teilen zu müssen. Negative Fan-

tasien können immer wieder mal auf-kommen. Ich möchte keine Verspre-

chungen machen, das liegt mir nicht. Ich stehe selbst vor einer neuen Auf-

gabe und könnte auch Angst und Be-

fürchtungen haben. Angst davor nicht

leisten zu können, was von mir gefor-dert wird. Befürchtungen davor, dass

alles anders ist, als man es sich vor-stellt. Wichtig ist aber: Ängste und

Befürchtungen dürfen ausgesprochen

werden, aber ich bitte alle Beteiligten, die neue Situation anzunehmen und

selbst zur Bewältigung und Lösung beizutragen. Mit dem gemeinsamen

Glauben, dem Heiligen Geist, den uns der gute Gott versprochen hat und

den Fürsprechern, St. Bonifatius für

den deutschsprachigen Teil der Ge-meinde und mit Padre Pio als Für-

sprecher für die Italiener, werden wir es schaffen.

Missione Cattolica Italiana Gießen

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Domenica, 19 settembre 2010—S. Gennaro vesc.

ore 09:30 S. Messa in Maria Frieden (Caritas) Giessen

ore 10:00 S. Messa in S. Bonifacio Giessen (in ted.)

Domenica, 26 settembre 2010—SS. Cosma e Damiano

sospesa S. Messa in Maria Frieden (Caritas) Giessen

ore 10:00 S. Messa in S. Bonifacio Giessen (in ted.)

ore 12:30 5a Messa Interculturale in S. Albertus Giessen

vedi informazione „Bloc notes“

Venerdì, 1° ottobre 2010—S. Teresa del bambin‘ Gesù

ore 18:00 Liturgia Sacro Cuore di Gesù in cappella S. Bonifacio

vedi informazione „Bloc notes“

Domenica, 3 ottobre 2010—S. Gerardo abate

ore 09:30 S. Messa in Maria Frieden (Caritas) Giessen

ore 10:00 S. Messa in S. Bonifacio Giessen (in ted.

Domenica, 10 ottobre 2010—S. Daniele martire

sospesa S. Messa in Maria Frieden (Caritas) Giessen

ore 10:00 S. Messa in S. Bonifacio Giessen (in ted. + ital.)

vedi informazione „Bloc notes“

Giovedì, 14 ottobre 2010—S. Callisto I papa

sospeso Prove di Canto

Venerdì, 15 ottobre 2010—S. Teresa d‘Avila

ore 18:00 Incontro biblico (Bibelstunde) in S. Bonifacio

vedi informazione „Bloc notes“

Sabato, 16 ottobre 2010—S. Edvige vedova

ore 19:00 S. Messa in Verklärung Christi Bad Vilbel-Heilsberg

Domenica, 17 ottobre 2010—S. Ignazio d‘Antiochia

ore 09:30 S. Messa in Maria Frieden (Caritas) Giessen

ore 10:00 S. Messa in S. Bonifacio Giessen (in ted.)

Page 9: La Voce Nr. 56

Festa di ringrazia-

mento e benvenuto

Carissimi,

Come già noto, il nostro vescovo cardinale

Karl Lehmann, ha nominato me, padre

Zorn, nuovo parroco e Kaplan Juhas, nuo-

vo vicario della Missione Italiana. Avete

avuto già l„oppor-tunità di conoscere Kap-

lan Juhas (don Pietro) di persona durante

l„ul-tima messa. Io colgo l„occasione de

„La VOCE“ per mandarvi i miei saluti. Al-

cuni di voi, mi conoscono da diversi eventi

o altre liturgie.

Sono molto contento, di poter prendermi

cura di voi e di essere il vostro nuovo

parroco. Grazie ad alcuni esponenti della

parrocchia e del Consiglio Pastorale, ho

iniziato ad avvicinarmi a voi in modo posi-

tivo.

L„ufficio della Missione Cattolica Italiana è

dal 1° settembre ubicato presso la cano-

nica della parrocchia di San Bonifacio.

Anche la segretaria, la signora Susanna

Caroli, continua ad essere presente ogni

martedì. I numeri telefonici sono rimasti

gli stessi. Per gli orari di consulto pastora-

le, chiedo di pazientare ancora un pò.

Stiamo insieme a don Pietro lavorando

agli orari e vi faremo sapere al più presto.

Colgo l„occasione per ringraziare don Cor-

rado per il suo prezioso e fraterno aiuto

che ci ha dato per poter gestire il trasloco

e per il lavoro che ha svolto fin„ora in Mis-

sione. Sarà difficile raggiungere i suoi

livelli, ma sono sicuro che continuerà ad

essere presente quando lui potrà ed in

casi necessari d„emergenza.

Voglio però invitarvi tutti alla messa

di ringraziamento per don Corrado.

Domenica, 10 ottobre in chiesa di

San Bonifacio (Liebigstrasse 28) alle

ore 10:00. Daremo il benvenuto uffi-

ciale anche a don Pietro.

In questa occasione ci sarà anche una

delegazione ufficiale di Magonza, Sono

sicuro che don Corrado sarebbe felice

vedere anche tutti voi.

Dopo la S. Messa siete benvenuti ad un

piccolo rinfresco presso la sala del Ge-

meindezentrum Martinshof. Provederemo

noi alle bevande e al buffet di salato. Sa-

rebbe un bel gesto se voi, potreste contri-

buire con dei dolci, magari tipici italiani

delle vostre regioni.

Sono felice di incontravi prossimamente di

persona e auguro a voi tutti tutto il bene

e la benedizione del Signore.

Il vostro nuovo parroco

Hermann Josef Zorn

Domenica, 10 ottobre 2010

ore 10:00 in chiesa S. Bonifacio

Non ci sarà la messa alle 09:30

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Liturgia

del Sacro Cuore

Si riprende dopo aver chiarito la loca-

lità e gli orari la liturgia del Sacro Cu-

ore.

Come fatto fino ad ora ci incontrere-

mo ogni 1° venerdì del mese .

Cambia però la località: La liturgia

verrà celebrata da don Pietro alle

ore 18:00, nella cappella di San

Bonifacio.

Siete tutti invitati a partecipare alla

prossima liturgia venerdì, 1° ot-

tobre

Herz-Jesu Andacht

Wie bisher, findet ab 1. Oktober, je-

den ersten Freitag im Monat wieder

die Herz-Jesu Andacht statt. Kaplan

Juhas lädt alle herzlich dazu ein.

Die nächste Andacht findet am 01.

Oktober 2010 um 18:00 Uhr in

der Kapelle von St. Bonifatius statt.

Sie sind alle herzlich eingeladen.

(in ital. Sprache)

Incontro Biblico

Don Pietro è un teologo molto prepa-

rato e vuol continuare a spiegarvi la

bibbia come don Corrado. Essendo un

sacerdote giovane, potrà mostrarvi

aspetti diversi e differenti.

L„occasione di ascoltare vi sarà data

ogni 3° venerdì del mese alle ore

18:00.

L„incontro avverà presso una delle

sale di San Bonifacio.

Primo incontro, venerdì 15 ot-

tobre alle ore 18:00. Tutti i parteci-

panti si incontrano sul piazzale della

chiesa S. Bonifacio.

Page 11: La Voce Nr. 56

S. Teresa d‘Avila

15 ottobre

Etimologia: Teresa = cacciatrice, dal

greco; oppure donna amabile e forte,

dal tedesco.

Emblema: Giglio

Martirologio Romano: Memoria di santa

Teresa di Gesù, vergine e dottore della

Chiesa: entrata ad Ávila in Spagna

nell’Ordine Carmelitano e divenuta

madre e maestra di una assai stretta

osservanza, dispose nel suo cuore un

percorso di perfezionamento spirituale

sotto l’aspetto di una ascesa per gradi

dell’anima a Dio; per la riforma del suo

Ordine sostenne molte tribolazioni, che

superò sempre con invitto animo; scris-

se anche libri pervasi di alta dottrina e

carichi della sua profonda esperienza

La leggenda: Avila, Spagna, 1515 - Alba

de Tormes, Spagna, 15 ottobre 1582

Nata nel 1515, fu donna di eccezionali

talenti di mente e di cuore. Fuggendo

da casa, entrò a vent'anni nel Carmelo

di Avila, in Spagna. Faticò prima di arri-

vare a quella che lei chiama la sua

«conversione», a 39 anni. Ma l'incontro

con alcuni direttori spirituali la lanciò a

grandi passi verso la perfezione. Nel

Carmelo concepì e attuò la riforma che

prese il suo nome. Unì alla più alta con-

templazione un'intensa attività come

riformatrice dell'Ordine carmelitano.

Dopo il monastero di San Giuseppe in

Avila, con l'autorizzazione del generale

dell'Ordine si dedicò ad altre fondazioni

e poté estendere la riforma anche al

ramo maschile. Fedele alla Chiesa, nel-

lo spirito del Concilio di Trento, contri-

buì al rinnovamento dell'intera comuni-

tà ecclesiale. Morì a Alba de Tormes

(Salamanca) nel 1582. Beatificata nel

1614, venne canonizzata nel 1622.

Paolo VI, nel 1970, la proclamò Dottore

della Chiesa. (Avvenire)

Info im/su Internet:

http://www.heiligenlexikon.de/

BiographienT/Teresa_von_Avila.htm

Page 12: La Voce Nr. 56

Missione Cattolica Italiana

Giessen

Liebigstrasse 28

35392 Giessen

(06 41) 8 47 47

(06 41) 8 77 33 15

[email protected]

www.missione-giessen.de

Orario Missione aperta alla comunità:

verrà comunicato prossimamente

Orario per i servizi di segreteria:

martedì mattina dalle 11 alle 13

martedì pomeriggio dalle 15 alle 18

Per motivi di tecnici, il servizio di in-

formazione Internet, è attualmente

non funzionante. Vi preghiamo di

scusarci, il problema verrà risolto al

più presto.

Aus technischen Gründen ist das In-

formationsangebot über die Internet-

seite zur Zeit nicht abrufbar. Wir ver-

suchen das Problem schnellstmöglich

zu beheben und bitten um Verständ-

nis.