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Etica della cura e responsabilità del caregiver Umanizzazione delle cure tra relazione e comunicazione: progetto di community care per un caregiver di comunità 15 Aprile 2015 a cura di Francesca Marin [email protected]

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Etica della cura eresponsabilità del caregiver

Umanizzazione delle cure tra relazione e comunicazione:progetto di community care per un caregiver di comunità

15 Aprile 2015

a cura di Francesca [email protected]

Indice

1) Etica della cura

2) La relazione di cura

3) Responsabilità

4) Principali ostacoli alla cura

Mito di curaMentre Cura stava attraversando un fiume, vide del fango argilloso.Lo raccolse pensosa e cominciò a dargli forma.Ora, mentre stava riflettendo su ciò che aveva fatto, si avvicinò Giove.Cura gli chiese di dare lo spirito di vita a ciò che aveva fatto e Gioveacconsentì volentieri. Ma quando Cura pretese di imporre il suo nomea ciò che aveva fatto, Giove glielo proibì e volle che fosse imposto ilproprio nome.Mentre Giove e Cura disputavano sul nome, intervenne anche Terra,reclamando che a ciò che era stato fatto fosse imposto il proprionome, perché essa, la Terra, gli aveva dato il proprio corpo.I disputanti elessero Saturno a giudice, il quale comunicò aicontendenti la seguente decisione:Tu Giove, che hai dato lo spirito, al momento della morte riceverai lospirito; tu, Terra, che hai dato il corpo, riceverai il corpo. Ma poiché fuCura che per prima diede forma a questo essere, finché esso vive, locustodisca. Per quanto concerne la controversia sul nome, si chiamihomo poiché è stato tratto da humus.

Cura

Struttura costitutiva dell’uomo e delle relazioni tra persone

«Il Mito di Cura mostra che la cura non dipende dal semplicesentimentalismo; essa appartiene alla realtà ontologica di ciòche significa per noi esseri umani» (W. Reich, Alle radicidell’etica medica: mito del contratto o mito di cura?, p. 240).

È espressione della finitezza e della vulnerabilità dell’uomo

Etica della cura

Carattere relazionale dell’identità soggettiva

Gli uomini come oggetto e soggetto della cura → Cura dell’altroe cura di sé

Partecipazione esistenziale alla vita dell’altro e responsabilitàche ne derivano

Importanza delle relazioni di dipendenza

La differenza tra to cure (trattamento medico) e to care (ilprendersi cura)

Natura intrinsecamente morale della relazione clinica

Principali vantaggi dell’etica della cura

essendo un’etica del prendersi cura (e non un’etica dei principi,delle norme, delle regole), supporta l’attitudine a integrare nellapratica sanitaria competenza tecnica e sensibilità umana;

grazie anche al contributo dell’etica delle virtù, spostal’attenzione dall’azione al soggetto agente, e quindi allaformazione del suo carattere (ethos);

dà luogo a un’esperienza etica della quotidianità più chedell’eccezionalità;

incoraggia a sviluppare un approccio globale: la cura è rivolta almalato prima che alla malattia;

aiuta a valorizzare sia le relazioni di cura dentro le quali si situala biografia del paziente sia il più ampio contesto sociale.

La relazione di cura

Tema dell’asimmetria: qualsiasi rapporto professionista-destinatario della prestazione è una relazione di tipo fiduciario

Più che un contratto è un patto, la relazione di cura èun’alleanza terapeutica… un patto di cura

Cura della relazione: richiede tempo, attenzioni, capacità diascolto

Codice di Deontologia Medica (2014), art. 20:[…] Il medico deve dedicare all’informazione, allacomunicazione e alla relazione il tempo necessario qualetempo di cura.

Dal legame corto (interpersonale) al legame lungo(istituzionalizzato): l’alleanza terapeutica va protetta

Responsabilità

È uno dei concetti cardini dell’etica professionale.

Il termine “responsabilità” deriva dal verbo latino respondeo(rispondere)

→ Responsabilità – RispostaNella lingua tedesca è presente il collegamento tra l’essere

responsabili e il fornire una risposta: Verantwortung(responsabilità), Antwort (risposta)

Alcune considerazioni: una risposta è sempre preceduta da una domanda o un appello il rispondere richiede l’ascolto il rispondere può avvenire in diversi modi: rispondere a qualcuno rispondere di qualcuno rispondere di qualcosa

Il verbo latino respondeo (rispondere) deriva da un altro verbo,cioè spondeo. Entrambi i verbi venivano impiegati nelle cerimoniematrimoniali e indicavano l’assunzione di un impegno solenne.

Spondeo veniva utilizzato quando un padre impegnava la figlia inmatrimonio e indicava quindi l’impegno che il padre prendeva conil promesso sposo dandogli in sposa la figlia.

Respondeo era il verbo che veniva impiegato dal promesso sposoin risposta allo “spondeo” del padre della sposa. Lo sposoesprimeva così la volontà di fornire delle assicurazioni di fronte allepossibili incertezze del futuro, di ricambiare, di rispondereall’impegno del padre rendendosi responsabile del proprio agiremediante una promessa solenne in merito alla vita matrimonialefutura.

→ Responsabilità – Impegno

Alcune considerazioni

Aspetto della sollecitudine: la responsabilità richiede ascolto ecapacità sia di rispondere sia di cogliere la rilevanza della realtàche mi sta di fronte.

“Responsabile” è chi è tenuto a rispondere, cioè a rendereragione e a subire le conseguenze di un’azione o di uno stato dicose, in quanto presunta causa libera delle medesime.

La responsabilità allude alla qualità o alla condizione di chipromette qualcosa o si impegna in qualcosa. Essa indica infattiun impegno da parte del soggetto agente, impegno che siriferisce alla dimensione futura delle proprie azioni.

Siamo responsabili delle conseguenze prevedibili del nostro agire

Declinazioni del concetto di responsabilità

1. Responsabilità giuridica, il cui correlativo è il concetto diimputabilità.

2. Responsabilità deontologica, che comporta sanzionigeneralmente di tre livelli: avvertimento, censura esospensione dall’Albo.

3. Responsabilità morale, che si riferisce all’adempimentodegli obblighi personali e di quelli che si possiedono invirtù della posizione professionale che si occupa.

Principali ostacoli alla cura

a) Medicina difensiva

è la tendenza a modificare il comportamento professionale acausa del timore di procedimenti giudiziari per malpractice;

si delinea in un evidente rapporto di sfiducia relazionale tramedico e paziente;

ha un inevitabile impatto negativo sull’appropriatezza dellecure;

stando al rapporto del 2013 della Commissione parlamentaredi inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause deidisavanzi sanitari regionali, ha un costo per il SSN di oltre 10miliardi di euro (10,5% della spesa sanitaria nazionale).

I dati raccolti tra il 2009 e il 2010 dalla prima ricerca nazionalesul fenomeno della medicina difensiva (realizzata dall’Ordineprovinciale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatridi Roma) indicano che

• il 78,2% dei medici ritiene di correre un maggiore rischio diprocedimenti giudiziari rispetto al passato,

• il 68,9% pensa di avere tre probabilità su dieci di subirne,• il 25% circa dichiara che tale probabilità è anche superiore,• soltanto il 6,7% dei medici giudica nulla la probabilità di un

procedimento giudiziario.

Campione probabilistico di 2783 unità, stratificato perclasse d’età e area geografica, rappresentativo di tutti i

medici italiani (esclusi gli odontoiatri) fino a 70 anni,attivi in tutti i ruoli nel settore pubblico e privato.

b) La comunicazione con il pazienteRisposte dei medici (in %) in relazione a diversi temi discussi

"sempre, sin dal principio" con il paziente (Giantin 2013, p. 46)

TEMI CONSIDERATITutti i Paesi

EURELDn = 9396

Italia EURELDn = 1503

ItaliaELDY

n = 181

Diagnosi 84 46 44

Inguaribilità della malattia 65 11 16

Aspettativa di vita 30 10 8

Possibili complicazioni 63 52 47

Problemi emozionali 64 53 48

Problemi sociali 59 43 42

Problemi esistenziali/spirituali 22 17 13

Scopo trattamento medico 92 74 77

Sospensione o non inizio di un trattamento di sostegno vitale (compresa N.A)

53 9 16

Accesso alle cure palliative 83 41 60

Anticipare la fine della vita 9 2 6

Problemi assistenziali Non investigato Non investigato 57

b) La comunicazione con i familiariRisposte dei medici (in %) in relazione a diversi temi discussi

"sempre, sin dal principio" con il paziente (Giantin 2013, p. 47)

TEMI CONSIDERATITutti i Paesi

EURELDn = 9396

Italia EURELDn = 1503

ItaliaELDY

n = 181

Diagnosi 34 60 64

Inguaribilità della malattia 34 60 64

Aspettativa di vita 22 52 54

Possibili complicazioni 31 63 62

Problemi emozionali 31 51 47

Problemi sociali 33 49 53

Problemi esistenziali/spirituali 10 17 14

Scopo trattamento medico 44 69 69

Sospensione o non inizio di un trattamento di sostegno vitale (compresa N.A)

25 25 31

Accesso alle cure palliative 46 55 67

Anticipare la fine della vita 4 5 9

Problemi assistenziali Non investigato Non investigato 67

Altri ostacoli alla curac) Circolo vizioso della relazione professionale: viene meno la

comunicazione con il paziente e in quest’ultimo diminuisce lafiducia nel medico e così facendo viene meno anche la fiduciada parte del medico → Atteggiamento di reciproca autodifesa

d) Mancanza di comunicazione tra i vari specialisti

e) Mancanza di tempo (es. difficoltà legate alla burocrazia) e dirisorse

f) “Politica dei numeri”

g) Relazioni di potere e gestione del potere

h) Gelosie e/o invidie tra professionisti sanitari

i) Atteggiamenti superficiali

Per aprire il dibattito

Nella vostra esperienza professionale quali fattori hannoostacolato la cura e quali l’hanno invece avvantaggiata? Siportino esperienze concrete.

Nella vostra esperienza professionale ritenete che si dianopratiche o comportamenti definibili nei termini dellamedicina difensiva? A vostro parere, quali fattoriconsentono di evitare o limitare il ricorso alla medicinadifensiva?