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Bologna dà il via ai ricorsi www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 005 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 2, numero 15, dal 25 aprile al 1 maggio 2005 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 152 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. DIRIGENTI MINSAL Si è tenuta il 19 aprile la prima confe- renza per l’aggiornamento del perso- nale direttivo del Ministero della Salu- te voluta dal Ministro Sirchia. Il Consi- gliere di Stato Cerretto, ha evidenzia- to la necessità che le pubbliche am- ministrazioni e i funzionari pubblici “assumano un nuovo e decisivo ruolo per raggiungere un’intesa nelle colla- borazioni con i privati e nei rapporti con gli altri centri di potere”. GUIDA ALLE FACOLTÀ Il Ministero dell’Università ha pubbli- cato la “Guida all’Istruzione superiore e alle professioni”, uno strumento di orientamento professionale degli stu- denti italiani. “Questa Guida”, scrive il Ministro Moratti- “più che illustrare l’offerta didattica degli atenei e degli altri istituti di istruzione superiore, in- tende rispondere in modo chiaro e concreto alla domanda di formazione proveniente dai giovani, dalle fami- glie, dal mondo produttivo, dalla so- cietà”. REGIONALI Il Ministro Sirchia ha scritto ai nuovi Governatori regionali invitandoli ad una “collaborazione leale” e quindi al rispetto dell’intesa siglata in confe- renza stato regioni il 23 marzo scor- so. L’intesa che riguarda principal- mente la distribuzione delle risorse fi- nanziarie alle Regioni fissa anche le linee generali del nuovo piano per l’ECM. BLU TONGUE La Direzione Generale di Sanità Vete- rinaria ha trasmesso agli assessorati e agli IZS la scheda per la registra- zione degli interventi vaccinali nelle aziende SBT 09, modificata per la re- gistrazione delle vaccinazioni con vaccino inattivato. La scheda è di- sponibile al sito www.izs.it ANIMAL PLANET PK, concessionaria esclusiva per l’I- talia di Discovery Channel, propone dal 1° maggio 2005 Animal Planet, un nuovo canale satellitare per ragazzi e famiglie, visibile al canale 609 della piattaforma Sky. Animal Planet, pre- sente in oltre 130 Paesi, è considera- ta la più importante fonte mondiale dei programmi di informazione sugli animali. FRANCIA Il Governo francese metterà in atto nuove azioni contro le encefalopatie spongiformi negli ovini. Saranno in- crementati i test sugli ovini in tutta la catena, dell’allevamento e della ma- cellazione con l’appoggio tecnico dell’AFSSA, l’Agenzia francese per la sicurezza alimentare. CARNI UE Il Comitato europeo di gestione delle Carni bovine ha segnalato la diminu- zione dell’export verso i paesi terzi. Tale situazione è dovuta principal- mente all’aumento dei costi nel mer- cato interno della Ue e ad una mag- giore competitività ed aggressività nel mercato mondiale da parte di altri paesi concorrenti. Il Comitato di Ge- stione Suini ha invece previsto una flessione nella produzione di carne suina, anche se la situazione del mer- cato Comunitario permane positiva. Brevi N on siamo in grado di sapere se entro questa legislatura si arri- verà all'approvazione della riforma delle professioni. Una riforma attesa ormai da venti anni e che nessun Go- verno sembra in grado di portare a ter- mine. Il mondo professionale è in forte trasformazione, deve affrontare una concorrenza sempre più difficile, i clienti sono sempre più esigenti ed informati, si sono diffusi strumenti di comunicazione (internet) che stanno rivoluzionando tutto il sistema renden- dolo sempre più globale e le norme che regolano gli Ordini sono ancora quelle vecchie di quasi un secolo. Do- po le speranze riposte in questo Go- verno, che aveva messo la riforma del- le professioni fra gli obiettivi primari del suo programma, siamo purtroppo co- stretti ancora una volta ad assistere al- l'incapacità di affrontare e risolvere un problema annoso che rischia di frena- re lo sviluppo di questo settore. Le po- sizioni e gli interessi diversi dei vari partiti della maggioranza stanno infatti bloccando la riforma fra discussioni in- finite e continue modifiche ai testi di volta in volta proposti. Si era arrivati ad una proposta Vietti che, coinvolgendo Cup, Confprofessioni e Colap, aveva trovato una buona condivisione da parte di tutti. Questo testo però non piaceva molto ad altri partiti e si è arri- vati così alla Vietti-Bis che poteva an- dare abbastanza bene ma non piace- va al ministro Castelli che buttando via il lavoro già svolto ha proposto un suo testo fortemente criticato da tutti. Man- cando a questo punto il tempo, Ca- stelli ha inserito le poche cose condivi- se come articoli al decreto legge sulla competitività per poi inserirci in fase di discussione in Parlamento un maxie- mendamento che dovrebbe essere il testo della riforma. Questo testo è sta- to però contestato dalle organizzazio- ni professionali e dopo varie discus- sioni è stato modificato con un sube- mendamento del maxiemendamento. Le prossime richieste del mondo pro- fessionale potrebbero diventare un sub- emendamento del subemendamento. Noi riteniamo che il testo proposto sia da rifiutare in quanto non accoglie as- solutamente le esigenze di un mondo in forte trasforamazione ma viene ol- tremodo a rafforzare competenze ordi- nistiche quando il mercato, l'antitrust e l'Europa chiedono maggiore flessibi- lità pur nel rispetto delle garanzie sulle prestazioni professionali. Inoltre rite- niamo quasi offensivo che una riforma che coinvolge circa due milioni di pro- fessionisti debba essere risolta in fret- ta e furia a colpi di subemendamenti senza un reale confronto con le cate- gorie. IL SUBEMENDAMENTO DEL MAXIEMENDAMENTO ONAOSI, la parola ai tribunali A PAG. 7 Un contratto professionale per le strutture veterinarie private di Carlo Scotti D a alcuni anni ANMVI aderisce a Confprofessioni, Federazione delle associazioni di Categorie professionali ordinistiche. Conf- professioni è riconosciuta da tempo parte sociale e quindi di diritto parteci- pa a tutti i tavoli della concertazione sociale e pianificazione economica; al suo interno si divide in quattro grandi aree: Sanitaria, Giuridica, Tecnica ed Economica. La nostra Associazione insieme ad Andi, la maggior Associa- zione di Odontoiatri, Fimmg, Associazione dei Medici di medicina generale e Plp che raccoglie sotto questa insegna gli Psicologi professionisti costitui- sce all’interno di Confprofessioni l’Area sanitaria che ha nello scrivente il suo Coordinatore. Una delle cose che forse molti non sanno è che Confprofes- sioni, e l’Area sanitaria per quanto concerne le esigenze specifiche, parte- cipa alla stesura del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei dipendenti degli studi professionali Consilp/Confprofessioni in virtù del suo ruolo dato- riale in questo specifico settore. Infatti l’ultimo contratto di lavoro siglato nel 2003 alla presenza del sottosegretario al Lavoro On. Sacconi porta anche la firma di ANMVI. Professione Veterinaria ne ha riportato notizia dando il giu- sto risalto ad un evento storico per la nostra Categoria. Come in tutte le trattative per i rinnovi contrattuali, la controparte naturale del- le Associazioni Professionali è rappresentata per parte sindacale da Cigl, Ci- sl e Uil del settore. Per chiarezza, visto che noi Medici Veterinari abbiamo poca dimestichezza con questa materia, anche le strutture veterinarie pri- vate che intendano assumere con contratti di lavoro dipendente, personale di segreteria, ausiliario, tecnico-infermieristico ed anche laureato trovano nel contratto Confprofressioni il naturale riferimento. Contratto al quale si riferi- scono, da indagine fatta da ANMVI, già un certo numero di strutture veteri- narie private. Va detto però che ancora troppo spesso i consulenti del lavo- ro, poco avvezzi alle nostre problematiche, assumono il personale dipen- dente delle nostre strutture con contratti atipici, tipo commercio, artigianato ecc., penalizzandoci su opportunità che il contratto Consilp/Confprofessioni - in quanto fatto da noi e per le nostre esigenze di Categoria - ci offre; ad esempio di poter usufruire di fondi per la formazione ed altre agevolazioni studiate ad hoc per le esigenze del mondo delle professioni. Questo chiari- mento si rende necessario perché è di questi ultimi giorni la notizia apparsa su di un giornale di Categoria, circa l’esigenza che si sentirebbe di creare dei contratti di lavoro per dipendenti di strutture veterinarie. Credo che la scarsa informazione dei promotori dell’iniziativa, li abbia portati a credere di scoprire cose che in realtà esistono già da tempo, creando aspettative che non hanno ragione di essere in quanto già ampiamente soddisfate all’inter- no del CCNL Consilp/Confprofessioni. Per parte Sindacale peraltro, la sigla che ha appoggiato i promotori di questa iniziativa credo che non sia al cor- rente che già siede al tavolo concertativo con una sua rappresentanza e partecipa attivamente alle riunioni per il rinnovo contrattuale. Posso quindi affermare che qualsiasi esigenza sia di tipo datoriale che dipendente, anche per le strutture veterinarie private, trova il suo sbocco naturale in ANMVI che, come sempre attenta alle esigenze della professione e agli sviluppi futuri della stessa, già in tempi non sospetti, ha affrontato il problema dei rappor- ti di lavoro trovando le soluzioni che più si adattano alle nostre esigenze.

Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

Bologna dà il via ai ricorsi

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005SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 2, numero 15, dal 25 aprile al 1 maggio 2005Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

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152ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANI

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A.N.M.V.I.

DIRIGENTI MINSALSi è tenuta il 19 aprile la prima confe-renza per l’aggiornamento del perso-nale direttivo del Ministero della Salu-te voluta dal Ministro Sirchia. Il Consi-gliere di Stato Cerretto, ha evidenzia-to la necessità che le pubbliche am-ministrazioni e i funzionari pubblici“assumano un nuovo e decisivo ruoloper raggiungere un’intesa nelle colla-borazioni con i privati e nei rapporticon gli altri centri di potere”.

GUIDA ALLE FACOLTÀIl Ministero dell’Università ha pubbli-cato la “Guida all’Istruzione superioree alle professioni”, uno strumento diorientamento professionale degli stu-denti italiani. “Questa Guida”, scrive ilMinistro Moratti- “più che illustrarel’offerta didattica degli atenei e deglialtri istituti di istruzione superiore, in-tende rispondere in modo chiaro econcreto alla domanda di formazioneproveniente dai giovani, dalle fami-glie, dal mondo produttivo, dalla so-cietà”.

REGIONALIIl Ministro Sirchia ha scritto ai nuoviGovernatori regionali invitandoli aduna “collaborazione leale” e quindi alrispetto dell’intesa siglata in confe-renza stato regioni il 23 marzo scor-so. L’intesa che riguarda principal-mente la distribuzione delle risorse fi-nanziarie alle Regioni fissa anche lelinee generali del nuovo piano perl’ECM.

BLU TONGUELa Direzione Generale di Sanità Vete-rinaria ha trasmesso agli assessoratie agli IZS la scheda per la registra-zione degli interventi vaccinali nelleaziende SBT 09, modificata per la re-gistrazione delle vaccinazioni convaccino inattivato. La scheda è di-sponibile al sito www.izs.it

ANIMAL PLANETPK, concessionaria esclusiva per l’I-talia di Discovery Channel, proponedal 1° maggio 2005 Animal Planet, unnuovo canale satellitare per ragazzi efamiglie, visibile al canale 609 dellapiattaforma Sky. Animal Planet, pre-sente in oltre 130 Paesi, è considera-ta la più importante fonte mondialedei programmi di informazione suglianimali.

FRANCIAIl Governo francese metterà in attonuove azioni contro le encefalopatiespongiformi negli ovini. Saranno in-crementati i test sugli ovini in tutta lacatena, dell’allevamento e della ma-cellazione con l’appoggio tecnicodell’AFSSA, l’Agenzia francese per lasicurezza alimentare.

CARNI UE Il Comitato europeo di gestione delleCarni bovine ha segnalato la diminu-zione dell’export verso i paesi terzi.Tale situazione è dovuta principal-mente all’aumento dei costi nel mer-cato interno della Ue e ad una mag-giore competitività ed aggressivitànel mercato mondiale da parte di altripaesi concorrenti. Il Comitato di Ge-stione Suini ha invece previsto unaflessione nella produzione di carnesuina, anche se la situazione del mer-cato Comunitario permane positiva.

Brevi

N on siamo in grado di sapere seentro questa legislatura si arri-

verà all'approvazione della riformadelle professioni. Una riforma attesaormai da venti anni e che nessun Go-verno sembra in grado di portare a ter-mine. Il mondo professionale è in fortetrasformazione, deve affrontare unaconcorrenza sempre più difficile, iclienti sono sempre più esigenti edinformati, si sono diffusi strumenti dicomunicazione (internet) che stannorivoluzionando tutto il sistema renden-dolo sempre più globale e le normeche regolano gli Ordini sono ancoraquelle vecchie di quasi un secolo. Do-po le speranze riposte in questo Go-verno, che aveva messo la riforma del-le professioni fra gli obiettivi primari delsuo programma, siamo purtroppo co-stretti ancora una volta ad assistere al-l'incapacità di affrontare e risolvere unproblema annoso che rischia di frena-re lo sviluppo di questo settore. Le po-sizioni e gli interessi diversi dei varipartiti della maggioranza stanno infattibloccando la riforma fra discussioni in-finite e continue modifiche ai testi divolta in volta proposti. Si era arrivati aduna proposta Vietti che, coinvolgendoCup, Confprofessioni e Colap, avevatrovato una buona condivisione daparte di tutti. Questo testo però nonpiaceva molto ad altri partiti e si è arri-

vati così alla Vietti-Bis che poteva an-dare abbastanza bene ma non piace-va al ministro Castelli che buttando viail lavoro già svolto ha proposto un suotesto fortemente criticato da tutti. Man-cando a questo punto il tempo, Ca-stelli ha inserito le poche cose condivi-se come articoli al decreto legge sullacompetitività per poi inserirci in fase didiscussione in Parlamento un maxie-mendamento che dovrebbe essere iltesto della riforma. Questo testo è sta-to però contestato dalle organizzazio-ni professionali e dopo varie discus-sioni è stato modificato con un sube-mendamento del maxiemendamento.Le prossime richieste del mondo pro-fessionale potrebbero diventare un sub-emendamento del subemendamento.Noi riteniamo che il testo proposto siada rifiutare in quanto non accoglie as-solutamente le esigenze di un mondoin forte trasforamazione ma viene ol-tremodo a rafforzare competenze ordi-nistiche quando il mercato, l'antitrust el'Europa chiedono maggiore flessibi-lità pur nel rispetto delle garanzie sulleprestazioni professionali. Inoltre rite-niamo quasi offensivo che una riformache coinvolge circa due milioni di pro-fessionisti debba essere risolta in fret-ta e furia a colpi di subemendamentisenza un reale confronto con le cate-gorie. ■

IL SUBEMENDAMENTO DEL MAXIEMENDAMENTO

ONAOSI, la parolaai tribunali

A PAG. 7

Un contratto professionale per le strutture veterinarie private

di Carlo Scotti

Da alcuni anni ANMVI aderisce a Confprofessioni, Federazionedelle associazioni di Categorie professionali ordinistiche. Conf-

professioni è riconosciuta da tempo parte sociale e quindi di diritto parteci-pa a tutti i tavoli della concertazione sociale e pianificazione economica; alsuo interno si divide in quattro grandi aree: Sanitaria, Giuridica, Tecnica edEconomica. La nostra Associazione insieme ad Andi, la maggior Associa-zione di Odontoiatri, Fimmg, Associazione dei Medici di medicina generalee Plp che raccoglie sotto questa insegna gli Psicologi professionisti costitui-sce all’interno di Confprofessioni l’Area sanitaria che ha nello scrivente il suoCoordinatore. Una delle cose che forse molti non sanno è che Confprofes-sioni, e l’Area sanitaria per quanto concerne le esigenze specifiche, parte-cipa alla stesura del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei dipendentidegli studi professionali Consilp/Confprofessioni in virtù del suo ruolo dato-riale in questo specifico settore. Infatti l’ultimo contratto di lavoro siglato nel2003 alla presenza del sottosegretario al Lavoro On. Sacconi porta anche lafirma di ANMVI. Professione Veterinaria ne ha riportato notizia dando il giu-sto risalto ad un evento storico per la nostra Categoria.Come in tutte le trattative per i rinnovi contrattuali, la controparte naturale del-le Associazioni Professionali è rappresentata per parte sindacale da Cigl, Ci-sl e Uil del settore. Per chiarezza, visto che noi Medici Veterinari abbiamopoca dimestichezza con questa materia, anche le strutture veterinarie pri-vate che intendano assumere con contratti di lavoro dipendente, personaledi segreteria, ausiliario, tecnico-infermieristico ed anche laureato trovano nelcontratto Confprofressioni il naturale riferimento. Contratto al quale si riferi-scono, da indagine fatta da ANMVI, già un certo numero di strutture veteri-narie private. Va detto però che ancora troppo spesso i consulenti del lavo-ro, poco avvezzi alle nostre problematiche, assumono il personale dipen-dente delle nostre strutture con contratti atipici, tipo commercio, artigianatoecc., penalizzandoci su opportunità che il contratto Consilp/Confprofessioni- in quanto fatto da noi e per le nostre esigenze di Categoria - ci offre; adesempio di poter usufruire di fondi per la formazione ed altre agevolazionistudiate ad hoc per le esigenze del mondo delle professioni. Questo chiari-mento si rende necessario perché è di questi ultimi giorni la notizia apparsasu di un giornale di Categoria, circa l’esigenza che si sentirebbe di crearedei contratti di lavoro per dipendenti di strutture veterinarie. Credo che lascarsa informazione dei promotori dell’iniziativa, li abbia portati a credere discoprire cose che in realtà esistono già da tempo, creando aspettative chenon hanno ragione di essere in quanto già ampiamente soddisfate all’inter-no del CCNL Consilp/Confprofessioni. Per parte Sindacale peraltro, la siglache ha appoggiato i promotori di questa iniziativa credo che non sia al cor-rente che già siede al tavolo concertativo con una sua rappresentanza epartecipa attivamente alle riunioni per il rinnovo contrattuale. Posso quindiaffermare che qualsiasi esigenza sia di tipo datoriale che dipendente, ancheper le strutture veterinarie private, trova il suo sbocco naturale in ANMVI che,come sempre attenta alle esigenze della professione e agli sviluppi futuridella stessa, già in tempi non sospetti, ha affrontato il problema dei rappor-ti di lavoro trovando le soluzioni che più si adattano alle nostre esigenze.

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Per informazioni: SCIVAC - Via Trecchi, 20 - 26100 CremonaTel. 0372/403504 - 460440 - Fax 0372/457091 - E-mail [email protected] - [email protected] - www.scivac.it

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

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Page 3: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

Ricercatori di tutto il mon-do si sono confrontati neisei giorni del terzo con-

gresso internazionale sulla leish-maniosi conclusosi il 15 aprilescorso. L’Istituto ZooprofilatticoSperimentale di Palermo ha orga-nizzato l’evento a Terrasini (Paler-mo) per l’Organizzazione Mondialedella Sanità che vi ha preso parte,insieme alle autorità sanitarie na-zionali, nella persona di AristarcoSeimenis, direttore del Centro perla leishmaniosi dell’OMS.“I maggiori risultati emersi da que-sto fittissimo calendario di incontri- ha detto il direttore generale del-l’IZS siciliano, Andrea AntonioRiela, presidente del Comitato Or-ganizzatore - rimangono le grandiinnovazioni nel campo della ricer-ca e delle nuove terapie e il prossi-mo approntamento di uno dei vac-cini in sperimentazione sempre piùavanzata’’. Le biotecnologie hannoinfatti permesso di studiare megliodal punto di vista genetico il flebo-tomo, vettore della malattia, e quin-di di elaborare nuovi vaccini in gra-do di debellare la leishmaniosi invia definitiva. È emersa anche lanecessità di rafforzare le collabo-razioni tra i vari paesi e tra tutte lestrutture deputate allo studio ed almonitoraggio della Leishmaniosi.L’Unione Europea tramite il CentroMediterraneo delle Zoonosi, diven-ta garante dell’unificazione del-l’informazione tra i paesi accomu-nati da problemi simili. In questoquadro il Centro di Referenza Na-zionale per la Leishmaniosi insie-me al Ministero della Salute, stasviluppando strategie comuni dicontrollo e prevenzione da propor-re ai paesi della Comunità Euro-pea. Quello di Terrasini è stato il terzoWorld Congress on Leishmaniosisdopo quello svoltosi nel 1997 aIstambul e nel 2001 a Creta. L’e-vento, per il quale è stato chiesto econcesso il patrocinio della SCI-VAC, ha visto coinvolti 49 Paesi ditutto il mondo, più di 650 parteci-panti, 428 lavori scientifici e 301Posters.

Nel mondoLa leishmaniosi è oggi endemicain 88 paesi del mondo e la sua in-cidenza, nonostante le azioni mes-se in atto per il suo controllo, è incontinuo incremento. Si stima chela popolazione a rischio si aggiriintorno a 350 milioni di persone,mentre la mortalità è in costanteaumento. “Per garantire la parteci-pazione comunitaria al controllodella leishmaniosi - ha detto Ari-starco Seimenis (OMS) - bisogne-rebbe potenziare i piani di educa-zione sanitaria, soprattutto nellearee più a rischio. La malattia èpresente soprattutto nell’area me-

diterranea e sta comparendo an-che in zone dove prima non esi-steva affatto’’. “Il controllo della lei-shmaniosi - ha proseguito l’esper-to - è complicato. La creazione dicentri di referenza nazionali nellearee endemiche, l’incremento del-le attività di controllo, diagnosi e te-rapia e l’educazione sanitaria dellepopolazioni, sono tutti elementi es-senziali di prevenzione”. “La mor-talità da leishmaniosi è in aumento- aggiunge Seimenis - e il tratta-mento della malattia è molto costo-so. In molti paesi la spesa per lacura degli ammalati è addiritturasuperiore al budget sanitario tota-le. Perché ai costi diretti di farmacie spese ospedaliere, vanno som-mati quelli indiretti dovuti alla debi-litazione cronica degli ammalati’’.Le epidemie sono spesso associa-te allo sviluppo di un’area agricola,specialmente per l’introduzione dipopolazione non immune in zoneinfettive. Dalle ultime ricerche èemerso che anche le attività milita-ri hanno contribuito allo sviluppodell’incidenza della malattia. “A fa-vorire l’allargamento dell’epidemia- conclude Seimenis - è anche ilrapido sviluppo urbano, con loscadimento delle condizioni socia-li ed economiche nei sobborghipoveri’’.

In ItaliaIn Italia l’incidenza della leishma-niosi viscerale sta riemergendo: trail 1970 e il 1975 si registravano 20-30 casi all’anno, oggi si tocca quo-ta 200. A fornire i dati è stato il di-rettore sanitario dell’Istituto zoopro-filattico della Sicilia Santo Cara-cappa. Il numero maggiore di casisi registra in Campania, seguitadalla Sicilia che per lungo tempoha detenuto il triste primato. “In Si-cilia - ha spiegato Caracappa - lepersone afflitte da leishmaniosi vi-scerale sono circa 40-50 all’anno,mentre in Campania si raggiungo-no gli 80-90 casi, soprattutto nellezone attorno al Vesuvio e vicinoCaserta’’. Ad essere più colpiti ne-gli ultimi anni sono stati anche i ter-ritori preappenninici e le zone tirre-niche di Lazio, Toscana e Liguria.In aumento anche la leishmaniosicanina, “un dato importante - haaggiunto Caracappa - anche percapire lo sviluppo della forma cu-tanea nell’uomo’’. Dal 1993 a oggi, infatti, sono statiriscontrati focolai di specie autoc-tona in tutte le regioni del nord e inparticolare in Piemonte, Val d’Ao-sta e Veneto. “Questo potrebbe es-sere dovuto - ha spiegato LuigiGradoni, responsabile del labora-torio di patozoologia dell’Istitutosuperiore di sanità a Roma - aicambiamenti climatici in atto negliultimi decenni, con l’innalzamentodelle temperature anche a notevo-

li altitudini, che hanno aumentatola capacità del vettore di localiz-zarsi in altri territori’’.

In Sicilia“Nel periodo estivo - ha osservatoSanto Caracappa, - tutte le nostrecoste sono prese d’assalto damasse di popolazione dell’insettoinfettante, fenomeno che fino adieci anni fa non aveva l’intensitàdi oggi’’. In Italia i cani colpiti sonoil 32,5%, in Sicilia in sei provincesu nove si supera la media nazio-nale. L’insetto, causa della malat-tia, è presente in aree prima non ri-tenute a rischio. Sino a qualcheanno fa, lo si riscontrava nella fa-scia costiera, in zone umide, ora losi trova anche nelle zone internedella Sicilia. Spiega Antonio Rielache uno studio attuato con trappo-le di luce in tutte le province sicilia-ne ha dimostrato che il flebotomo èoggi diffuso in tutta l’Isola. Proba-bilmente l’insetto ha trovato il mo-do di adattare la sua struttura allevariazioni climatiche e ambientali’’.“Oggi - dice Santo Caracappa, di-rettore sanitario dell’Istituto zoopro-filattico sperimentale della Sicilia -è difficile fare una distinzione traaree più o meno a rischio. Per fareun esempio, fino a qualche annofa, a Palermo, zone particolarmen-te preferite dal flebotomo eranoquelle di Mondello, del porto, dellungomare, ora troviamo l’insettovettore dell’infezione in aree doveprima la sua presenza era partico-larmente rara’’. Dalle rilevazioni effettuate sulla po-polazione canina dall’Istituto zoo-profilattico sperimentale della Sici-lia sulla prevalenza della leishma-niosi, emerge una situazione forte-mente preoccupante. Oltre il 30per cento degli animali esaminati èrisultato positivo alla leishmaniosi,con punte che toccano il 40 percento nel territorio di Palermo. Se-guono: Catania (38 per cento), Ra-gusa (38 per cento), Messina eAgrigento (34 per cento), Trapani(33 per cento), Siracusa (32 percento), Caltanissetta (30 per cen-to), Enna (25 per cento).

Il flebotomo nei gattiUn’indagine in Sicilia, condottadall’Istituto zooprofilattico e dallaFacoltà di Veterinaria dell’Univer-sità di Messina, ha evidenziatoanche la presenza del flebotomonei felini e nei topi, “specie - hasottolineato Caracappa - che finoa qualche anno fa non erano con-siderate ospiti della malattia’’. Ab-biamo riscontrato - precisa Cara-cappa - da circa quattro anni lapresenza del flebotomo nei gatti,su tutto il territorio nazionale e perla prima volta è stato descritto suifelini un ceppo di leishmania diver-so da quello che colpisce il cane.

3ATTUALITÀ

Congresso mondiale di Terrasini

Leishmaniosi viscerale in aumento: in Italia quasi 200 casi all’annoSecondo gli esperti servono opere di bonifica ambientale per eliminare la presenza del flebotomo

laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005

Dottor Caracappa, quali sonole principali novità sul frontedella lotta mondiale alla leish-maniosi emerse dal Congres-so di Terrasini? A che puntosono le ricerche per la curanell’uomo e negli animali?Il Congresso che ha visto pro-venienti da oltre 50 paesi delmondo ricercatori scientifici haraggiunto alcuni principaliobiettivi sia nel campo delladiagnostica che nel campodella terapia e profilassi: per ladiagnostica, sono stati presen-tati dei sistemi di indagine mol-to più accurati caratterizzati daelevata affidabilità, semplicità

di applicazione ed economicità; per la profilassi della Leishmaniosi attual-mente in campo internazionale sono attivamente impegnati almeno cin-que gruppi di ricercatori ufficialmente riconosciuti che stanno lavorandoalla sperimentazione di un vaccino da utilizzare su larga scala; anche sul-le modalità di controllo dei vettori sono stati realizzati notevoli progressi.

Per restare all’Italia, leggiamo sue dichiarazioni alle agenzie di stam-pa nelle quali traccia un quadro preoccupante della malattia in Sicilia.Qual è la situazione oggi in Sicilia e più in generale in Italia, con par-ticolare riferimento alla popolazione animale?Nell’ultimo decennio la malattia ha avuto un lento ma costante incremen-to, verosimilmente dovuto alle mutevoli condizioni climatiche ed alla pe-culiare situazione orografica del nostro territorio che ha permesso unamaggiore adattabilità del vettore. La malattia oggi è presente nella sua for-ma classica in tutto il territorio nazionale tanto che a partire dal 2003 il Mi-nistero della Salute ha istituito il Centro di Referenza Nazionale per le Lei-shmaniosi (C.Re.Na.L.) presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dellaSicilia che ha competenze scientifiche e di programmazione sanitaria spe-cifiche. Nell’Italia meridionale ed insulare la Leishmaniosi si presenta or-mai in andamento endemico con il rilievo ormai di forme cliniche atipiche.

I dati dell’IZS di Palermo suggeriscono di potenziare la prevenzione equindi di attuare misure profilattico-sanitarie. A quali strategie di con-trasto della malattia state pensando?La prevenzione della Leishmaniosi si può attuare sia nei confronti del vet-tore che del serbatoio animale. Per poter attuare piani di profilassi miratanei confronti del vettore, è importante conoscere le diverse specie pre-senti nel territorio la loro distribuzione e biologia. Vengono applicate misu-re per prevenire la puntura del flebotomo per mezzo di repellenti chimici ezanzariere a maglie molto fitte nei periodi di attività del vettore che, nel no-stro paese è presente da metà maggio a novembre. Pertanto per il con-trollo della Leishmaniosi nel cane è necessario, oltre alla attività terapeuti-ca anche un piano di sorveglianza entomologica in grado di monitorare ladensità dell’insetto-vettore e quindi del fattore di rischio primario di con-trarre la malattia.

Per la veterinaria degli animali da compagnia la leishmaniosi è un pro-blema molto serio e irrisolto. Come dovrebbe essere affrontato daimedici veterinari e dai proprietari, a suo giudizio?Con censimento sistemico e capillare di tutti gli animali e controlli sierolo-gici periodici, per mezzo si trattamenti farmacologici negli animali risultatipositivi.

L’Istituto zooprofilattico di Palermo ha riscontrato da circa quattro an-ni anche la presenza del flebotomo nei gatti, descrivendo per la primavolta un ceppo di leishmania diverso da quello che colpisce il cane.Cosa può dirci al riguardo?I primi gatti positivi sono stati riscontrati nelle isole Eolie, oggi abbiamo unacasistica più consistente anche se non rilevante dal punto di vista statisti-co, si sta cercando di approfondire il ruolo del gatto nell’epidemiologiadella Leishmaniosi, anche se al momento da questa specie sono state iso-late solo Leishmanie appartenenti a zimodemi diversi rispetto a quelli re-sponsabili di malattia nel cane.

La leishmaniosi spaventa molto. In alcuni Comuni negli anni passatisi è assistito alla soppressione eutanasica nei canili dei cani affettidalla malattia. L’ANMVI ha sempre sostenuto che vada piuttosto pro-mossa l’informazione scientifica sulle possibilità di gestione e con-trollo della malattia messe a disposizione dal progresso scientifico incampo veterinario. Qual è il suo parere in proposito?Bisogna, nei limiti del possibile, sottoporre a terapia tutti gli animali am-malati quando le condizioni igienico sanitarie lo permettano, io personal-mente sono contrario all’accanimento terapeutico; ma l’eutanasia potreb-be essere riservata solo a quei soggetti che non rispondono alla terapiamanifestando continue recidive.

Il Direttore Sanitario dell’IZS di Palermo, dottor Santo Caracappa

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Sì definitivo del Senato

Approvata la legge comunitaria 2004Fra i recepimenti la Direttiva 2004/28/CE sul farmaco veterinario

Un ceppo che di solito è presentesolo nell’uomo immunodepresso’’.

Il vaccino“La possibilità, rimasta finora re-mota, di avere un vaccino cheprevenga dalla contrazione dellaleishmaniosi -ha detto Luigi Gra-doni -sta diventando a poco a po-co una realtà. Ci sono buone spe-ranze per l’uomo che finora nonosavamo neanche immaginare.Sono stati presentati proprio qui aPalermo 3-4 tipi diversi di vaccinoelaborati da relatori scientifici,che potrebbero essere pronti dauno a tre anni. In più alcune com-pagnie farmaceutiche e biotec-nologiche ne hanno testati alme-no altri tre’’. Alcuni dei vaccini,provenienti da diversi punti delmondo, sono già in fase avanzatadi sperimentazione, che in parteverrà condotta anche in Italia. “Laricerca - ha aggiunto Gradoni - simuove nello stesso senso delvaccino contro la malaria, con-centrandosi sul vettore della ma-lattia: il flebotomo. Gli esperimen-ti sono per lo più condotti nel to-po, specie immunologicamentevicina all’uomo’’. Tuttavia, non sipuò ancora affermare che la ri-cerca abbia prodotto risultati si-curi e gli esperimenti finora ese-guiti nei topi non consentono di

dire con certezza quando saràapprontato un vaccino.

Segnalare i casi“I dati raccolti dall’IZS - dice An-drea Antonio Riela - danno la mi-sura di quanto sia importante e in-differibile l’attuazione di serie misu-re profilattico-sanitarie, attraversola lotta all’agente infettante e all’a-dozione di misure igieniche a ca-rattere generale per rendere il terri-torio inadatto alla vita degli insettivettori della leishmaniosi’’.Secondo tutti gli esperti intervenutial congresso mondiale, la lotta allaleishmaniosi va condotta attraver-so opere di bonifica ambientale, ingrado di eliminare la presenza delflebotomo. “È necessario aumen-tare il livello d’informazione - hadetto Fabrizio Vitale, dell’IstitutoZooprofilattico - bisognerebbe se-gnalare ogni caso di leishmaniosisia nell’uomo che negli animali, maquesto purtroppo non succede el’incidenza della malattia risultamolto sottostimata’’. Per AristarcoSeimenis “il controllo della leish-maniosi è complicato, ma la crea-zione di centri di referenza nazio-nali nelle aree endemiche, l’incre-mento delle attività di controllo,diagnosi e terapia e l’educazionesanitaria delle popolazioni, sonotutti elementi essenziali di preven-

zione’’. Si è deciso di creare delletask force rivolte allo sviluppo di unProgetto Genoma sulla Leishmania- ha aggiunto Vitale - grazie al qua-le si potranno evincere un maggiornumero di informazioni riguardo al-l’agente eziologico in questione. Inparticolare si potranno svilupparelinee di ricerca per individuare ge-ni e proteine direttamente coinvol-te nel meccanismo patogenetico.L’idea è quella di poter presto ave-re nuovi farmaci altamente specifi-ci verso queste proteine chiave.

Informazione capillare“Anche nei paesi industrializzati-dice Vitale- è stato osservato unimportante incremento dei casiumani tanto nelle aree endemicheche in quelle in cui la Leishmanio-si è ancora un evento raro; questoperché la malattia è una delle piùfrequenti complicanze in soggettiumani HIV positivi, così come mo-stra di essere un problema impor-tante in tutte quelle situazioni in cuipatologie concomitanti portanoun’immunodeficienza, (soggettisottoposti a trapianti, pazienti on-cologici, soggetti sottoposti a tera-pie di immunosoppressione). Ilpersonale medico - aggiunge l’e-sperto - che sempre più frequente-mente, entra in contatto con pa-zienti affetti da leishmaniosi, ha il

compito ed il dovere di denuncia-re, come previsto dalla legislazio-ne vigente, lo stato di malattia in-fettiva; lo stesso deve essere fattodai medici veterinari che hanno uncontinuo contatto con i serbatoidell’infezione. La denuncia con-sente una reale conoscenza epi-demiologica e permette interventidi sorveglianza che possono ga-rantire migliori programmi di pre-venzione e controllo della patolo-gia in esame. Tutto questo deveessere supportato da un’adeguatainformazione capillare”.

Miltefosine“Uno dei presidi più promettenti -secondo Fabrizio Vitale - è datodalla Miltefosine, un fosfolipide ori-ginariamente impiegato come anti-neoplastico orale. Adottato in Indiaper uso umano, sta per essere spe-rimentato in Europa anche nelcampo veterinario. Gradoni haspiegato che si tratta di “una nuovaforma di cura della leishmaniosinell’uomo, molto meno costosa equindi più accessibile ai paesi po-veri che risultano maggiormentecolpiti da questa malattia. È un far-maco - conclude Gradoni - chetenterà di entrare anche in Italia alpiù presto. Mentre per il cane nonesiste ancora nessuna terapia chefunzioni così bene’’. “Certamente le

novità terapeutiche si rivolgono pri-mariamente al campo umano- ag-giunge Vitale- nel quale la neces-sità di individuare molecole efficacia costi ridotti è fondamentale.I farmaci di cui si è parlato non so-no ancora stati impiegati nella Me-dicina Veterinaria, né si può sup-porre che possano stravolgerel’attuale andamento della malattia.L’aspetto che è importantissimosottolineare è che la lotta alla lei-shmaniosi deve essere prima ditutto una lotta al vettore che ne èresponsabile. La scarsa disponibi-lità farmacologica deve indirizzarela ricerca a individuare tecniche dilotta ai flebotomi. Le biotecnologieattualmente vengono impiegateanche per la creazione di vacciniinnovativi basati sulla sintesi diproteine ricombinanti. Le proteinemaggiormente impiegate sono co-stituite da antigeni essenziali per ilciclo del parassita nelle celluledell’ospite e rappresentano per-tanto il target ottimale per la crea-zione di presidi vaccinali. Graziealle moderne biotecnologie è oggipossibile creare in laboratorio at-traverso protocolli di clonaggiogenico, delle proteine chimerichein grado di offrire la maggiore pro-tezione possibile nei confronti deivari ceppi circolanti nel nostro ter-ritorio”. ■

4ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005

Definizioni (Direttiva 2004/28/CE)

Medicinale veterinario: a) ogni sostanza o associazione di sostanze presentata come avente proprietà cu-rative e profilattiche delle malattie animali; oppure b) ogni sostanza o associazione di sostanze che può es-sere usata sull’animale o somministrata all’animale allo scopo di ripristinare, correggere o modificare fun-zioni fisiologiche mediante un’azione farmacologica, immunologica o metabolica, oppure di stabilire unadiagnosi medica. Medicinale veterinario omeopatico: ogni medicinale veterinario ottenuto a partire da sostanze denomina-te materiali di partenza omeopatici secondo un processo di fabbricazione omeopatico descritto dalla Far-macopea europea o, in assenza di tale descrizione, dalle farmacopee attualmente utilizzate ufficialmente ne-gli Stati membri. Un medicinale veterinario omeopatico può contenere più principi.Tempo di attesa: intervallo di tempo che deve intercorrere tra l’ultima somministrazione del medicinale ve-terinario agli animali nelle normali condizioni d’uso e secondo le disposizioni della presente direttiva, e laproduzione di alimenti da tali animali, per tutelare la salute pubblica, garantendo che detti prodotti non con-tengano residui in quantità superiore ai limiti massimi di residui di sostanze attive, come stabilito ai sensi delregolamento (CEE) n. 2377/90.Effetto collaterale negativo: la reazione nociva e non voluta ad un medicinale veterinario, che si verifica al-le dosi normalmente utilizzate sull’animale per la profilassi, la diagnosi o la terapia di una malattia, o per ri-pristinare, correggere o modificare una funzione fisiologica.”Rapporto rischi/benefici: una valutazione degli effetti terapeutici positivi del medicinale veterinario in rela-zione al rischio definito in precedenza.Prescrizione veterinaria: ogni prescrizione di medicinali veterinari rilasciata da un professionista a ciò abi-litato conformemente alla normativa nazionale vigente.Denominazione del medicinale veterinario: la denominazione, che può essere un nome di fantasia nonconfondibile con una denominazione comune, ovvero una denominazione comune o scientifica accompa-gnata da un marchio o dal nome del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio.Denominazione comune: la denominazione comune internazionale raccomandata dall’Organizzazionemondiale della sanità ovvero, in mancanza di essa, la denominazione comune usuale.Dosaggio di medicinale: il contenuto, in sostanze attive, espresso in quantità per unità posologica, perunità di volume o di peso secondo la forma farmaceutica.Confezionamento primario: il contenitore o qualunque altra forma di confezionamento che si trova a diret-to contatto con il medicinale.Confezionamento esterno: l’imballaggio in cui è collocato il confezionamento primario.Etichettatura: informazioni sul confezionamento primario o esterno.Foglietto illustrativo: il foglietto che reca informazioni destinate all’utilizzatore e che accompagna il medi-cinale.

L’Assemblea del Senato,nella seduta del 13 aprile2005, ha approvato in via

definitiva il disegno di legge ‘co-munitaria 2004’ (Disposizioni perl’adempimento di obblighi deri-vanti dall’appartenenza dell’Italiaalle Comunità europee). Le misu-re di diretto interesse veterinariosono varie. Il Governo dovrà adottare i decre-ti legislativi per dare attuazione al-le direttive entro il termine di di-ciotto mesi dalla entrata in vigoredella legge.

Medicinali veterinari - Direttiva2004/28/CE

Rientra nelle direttive recepite eda attuare la Direttiva 2004/28/CE(Gazzetta Ufficiale dell’Unione Eu-ropea serie L 136 del 30 aprile2004) del Parlamento europeo edel Consiglio, del 31 marzo 2004,che modifica la direttiva2001/82/CE recante un codicecomunitario relativo ai medicinaliveterinari. h t t p : / / e u r o p a . e u . i n t / e u r -lex/pri/it/oj/dat/2004/l_136/l_13620040430it00580084.pdfNel merito del contenuto della di-rettiva 2004/28/CE, essa apportaalcune modifiche e integrazionialla precedente. Gli argomenti ele finalità delle variazioni riguarda-no principalmente: Definizione delmedicinale veterinario- Modalitàdi immissione sul mercato di nuo-vi medicinali veterinari e relative

autorizzazioni - Regolamentazio-ne della produzione e distribuzio-ne dei medicinali veterinari omeo-patici - Disposizioni riguardantil’utilizzo di medicinali veterinari incaso di gravi emergenze o man-canza di medicinali autorizzati-Procedura di mutuo riconosci-mento, procedura decentrata e li-bera circolazione dei medicinaliveterinari fra gli Stati membri- De-tenzione, distribuzione e fornituradei medicinali veterinari. La necessità di fissare la defini-zione di medicinale veterinarioderiva da un’esigenza di “coeren-za della terminologia utilizzatanella normativa farmaceutica” edalla considerazione da un lato,della comparsa di nuove terapiee, dall’altro, del numero crescentedei prodotti detti “di frontiera” tra ilsettore dei medicinali e altri setto-ri. Occorre modificare la definizio-ne di “medicinale” per evitaredubbi sulla normativa da applica-re qualora un prodotto corrispon-da pienamente alla definizione dimedicinale, ma eventualmenteanche alla definizione di altri pro-dotti regolamentati.Quanto all’immissione sul mercatodi nuovi medicinali veterinari e al-le relative autorizzazioni, la Diretti-va parte dal presupposto che sidebbano eliminare gli ostacoli alcommercio di tali prodotti e pro-muovere il funzionamento delmercato interno senza influire inmodo negativo sulla salute pub-

Page 5: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

blica. Pertanto è opportuno “mi-gliorare il funzionamento delleprocedure d’autorizzazione all’im-missione in commercio dei medi-cinali veterinari nella Comunità”.In talune circostanze, soprattuttoper determinati tipi di animali dacompagnia, la necessità di un’au-torizzazione all’immissione incommercio di un medicinale vete-rinario secondo le disposizioni co-munitarie è chiaramente non pro-porzionata. Inoltre l’assenza diautorizzazione all’immissione incommercio nella Comunità di unmedicinale ad azione immunolo-gica non dovrebbe ostacolare imovimenti internazionali di talunianimali vivi per i quali vanno adot-tate misure sanitarie obbligatoriea questo scopo. Occorre ancheadattare le disposizioni relative al-l’autorizzazione o all’uso di talimedicinali per tener conto dellemisure di lotta contro alcune ma-lattie animali infettive a livello co-munitario.L’autorizzazione comunitaria al-l’immissione in commercio di me-dicinali veterinari dovrebbe esse-re inizialmente limitata a cinqueanni. Dopo il primo rinnovo, la va-lidità dell’autorizzazione normal-mente dovrebbe essere illimitata.D’altro canto le autorizzazioni nonutilizzate per tre anni consecutivi,alle quali cioè in tale periodo nonè seguita l’effettiva immissione delmedicinale veterinario sul merca-to degli Stati membri interessati,dovrebbero essere consideratedecadute soprattutto al fine di evi-

tare oneri amministrativi legati allaloro conservazione. Tuttavia, segiustificate da motivi di salutepubblica o animale, dovrebberoessere concesse esenzioni a que-sta regola.La Direttiva recita inoltre: “Qualoranel settore veterinario non esista-no medicinali autorizzati per unadeterminata specie o un determi-nato morbo, è indispensabileagevolare la possibilità di utilizza-re altri prodotti esistenti, salva-guardando comunque la salutedei consumatori nel caso di medi-

cinali da somministrare ad anima-li destinati alla produzione di ali-menti. In particolare, i medicinalidovrebbero essere usati solo incondizioni che garantiscano l’in-nocuità degli alimenti per i consu-matori in relazione agli eventualiresidui di medicinali”. Inoltre, “oc-corre stimolare l’interesse dell’in-dustria farmaceutica veterinariaper alcuni settori dei mercati, alloscopo d’incoraggiare lo sviluppodi nuovi medicinali veterinari. Sidovrebbe pertanto armonizzare ilperiodo di protezione amministra-

tiva dei dati rispetto ai medicinaligenerici”.Nel caso degli animali destinati al-la produzione di alimenti, per mi-gliorare sia l’informazione degliutenti che la protezione dei consu-matori secondo la Direttiva “è op-portuno rafforzare le disposizioniin materia d’etichettatura e di fo-glietto illustrativo dei medicinaliveterinari. La necessità di una pre-scrizione veterinaria per la venditadi tali medicinali dovrebbe, qualeprincipio generale, essere estesaa tutti i farmaci destinati agli ani-

mali destinati alla produzione dialimenti. Tuttavia, dovrebbe esse-re possibile concedere, ove op-portuno, esenzioni. Viceversa lemisure amministrative relative allavendita dei medicinali per gli ani-mali di compagnia dovrebbero es-sere semplificate”. Particolare at-tenzione viene riservata alla far-macovigilanza: “Ai fini dell’adozio-ne delle decisioni regolamentariappropriate e armonizzate riguar-danti i medicinali veterinari auto-rizzati nella Comunità e considera-te le informazioni sui presunti ef-

laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005 5ATTUALITÀ

EmendamentoZanettin

I l Senato ha approvato - allalettera h) dell’articolo 2 del-

la legge comunitaria 2004 - l’e-mendamento del deputato Za-nettin (FI) che era stato duramen-te criticato da alcuni esponentidel CUP. Esso prevede che siagarantita una effettiva parità ditrattamento dei cittadini italiani ri-spetto a quelli degli altri Statimembri dell’Unione europea, fa-cendo in modo di assicurare ilmassimo livello di armonizzazio-ne possibile tra le legislazioni in-terne dei vari Stati membri ed evi-tando l’insorgere di situazioni di-scriminatorie a danno dei cittadi-ni italiani nel momento in cui glistessi sono tenuti a rispettare,con particolare riferimento ai re-quisiti richiesti per l’esercizio diattività commerciali e professio-nali, una disciplina più restrittivadi quella applicata ai cittadini de-gli altri Stati membri. Secondo laFNOMCEO questa norma rischiadi far passare il principio della li-bera circolazione senza Albi, di-scriminando le professioni ordini-stiche. Il COLAP si era spinto adire che questo emendamento“potrà comportare l’abolizionedell’obbligo di iscrizione agli Or-dini professionali, liberandoli delgravame che rende loro impossi-bile perseguire l’obiettivo per cuisono nati: garantire il cittadinodella qualità del professionista,rendendoli simili alle associazionianglosassoni”.

Page 6: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

fetti collaterali negativi dei medici-nali veterinari in condizioni norma-li d’impiego, gli Stati membri gesti-scono un sistema di farmacovigi-lanza veterinaria. Tale sistema ser-ve per raccogliere informazioni uti-li per la sorveglianza dei medici-nali veterinari, in particolare perquanto riguarda gli effetti collate-rali negativi dei medicinali veteri-nari sugli animali e sui soggettiumani, e per valutare scientifica-mente tali informazioni”.

Ormoni - Direttiva 2003/74/CE

Recepita e da attuare la Direttiva2003/74/CE del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 22 set-tembre 2003, che modifica la di-rettiva 96/22/CE del Consiglioconcernente il divieto di utilizza-zione di talune sostanze ad azio-ne ormonica, tireostatica e dellesostanze β-agoniste nelle produ-zioni animali.h t t p : / / e u r o p a . e u . i n t / e u r -lex/pri/it/oj/dat/2003/l_262/l_26220031014it00170021.pdfLe modifiche proposte della diret-tiva 96/22/CE sono necessarieper conseguire il livello presceltodi protezione della salute contro iresidui presenti nelle carni deglianimali da azienda cui sono statisomministrati gli ormoni in causaper stimolarne la crescita, rispet-tando al contempo i principi ge-nerali della normativa alimentaresanciti nel regolamento (CE) n.178/2002 e gli obblighi internazio-nali della Comunità.La Commissione aveva intrapresoe finanziato una serie di studiscientifici e di progetti di ricercamirati sui sei ormoni in causa, on-de ottenere il maggior numeropossibile di dati scientifici ancoramancanti su queste sostanze:estradiolo-17β, testosterone, pro-gesterone, acetato di trenbolone,

zeranol e acetato di melengestro-lo. Il comitato scientifico per le mi-sure veterinarie in relazione con lasalute pubblica (CSMVSP) haemesso un parere sui rischi per lasalute umana connessi alla pre-senza dei residui di ormoni nellacarne e nei prodotti a base di car-ne bovina. Le principali conclu-sioni del parere si possono cosìriassumere: primo, in caso di as-sunzione di dosi eccessive di re-sidui di ormoni e dei loro metabo-liti, viste le proprietà intrinsechedegli ormoni e alla luce delle risul-tanze epidemiologiche, si ravvisaun rischio per il consumatore, suf-fragato da prove più o meno con-clusive per ciascuno dei sei or-moni esaminati; secondo, ai seiormoni si possono attribuire effettiendocrini, sullo sviluppo, immu-nologici, neurobiologici, immuno-tossici, genotossici e canceroge-ni; tra i gruppi più esposti al ri-schio, il più vulnerabile è costitui-to dai bambini in età prepuberale;terzo, viste le proprietà intrinse-che degli ormoni e alla luce dellerisultanze epidemiologiche, non èpossibile determinare una dosegiornaliera ammissibile (ADI) peralcuna delle sei sostanze esami-nate, qualora siano somministratiai bovini per stimolarne la cresci-ta. Alla luce delle informazioni di-sponibili, tuttavia, è opportuno li-mitare l’esposizione all’estradiolo-17β e autorizzare solo i trattamen-ti per i quali non esistono validealternative efficaci. In genere esi-stono altri trattamenti o strategieper sostituire la maggior parte de-gli usi dell’estradiolo-17β per sco-pi terapeutici o zootecnici. Ciono-nostante, gli studi sembrano indi-care che non esistono attualmen-te in tutti gli Stati membri valide al-ternative efficaci per determinatitrattamenti che sono oggi autoriz-

zati. Onde consentire le necessa-rie modifiche e in particolare l’au-torizzazione o il riconoscimentoreciproco dei prodotti farmaceuti-ci, è opportuno eliminare gradual-mente l’uso di estradiolo-17β perl’induzione dell’estro entro un de-terminato periodo. È altresì oppor-tuno mantenere la possibilità diautorizzare l’uso di tale sostanzaper taluni trattamenti (macerazio-ne o mummificazione fetale, pio-metria dei bovini) che hanno gra-vi conseguenze per la salute e ilbenessere degli animali, purché acondizioni rigorose e verificabili inmodo da prevenire qualsiasieventuale uso improprio e qual-siasi rischio inaccettabile per lasalute pubblica. È necessario rie-saminare tale possibilità entro undeterminato periodo.

Afta epizotica - Direttiva2003/85/CE

Rientra nella comunitaria 2004 laDirettiva 2003/85/CE del Consi-glio, del 29 settembre 2003, relati-va a misure comunitarie di lottacontro l’afta epizootica, che abro-ga la direttiva 85/511/CEE e le de-cisioni 89/531/CEE e 91/665/CEEe recante modifica della direttiva92/46/CEE.h t t p : / / e u r o p a . e u . i n t / e u r -lex/pri/it/oj/dat/2003/l_306/l_30620031122it00010087.pdfLa lotta contro la recrudescenzadi afta epizootica rilevata nel 2001in taluni Stati membri ha mostratoche le regolamentazioni interna-zionali e comunitarie e la prassida esse risultante non hanno te-nuto in adeguata considerazionela possibilità di distinguere, graziea vaccinazioni d’emergenza e aisuccessivi test, i capi infetti di unapopolazione vaccinata. È stata at-tribuita eccessiva rilevanza agliaspetti di politica commerciale,cosicché non sono state effettua-te vaccinazioni profilattiche nean-che là dove erano state autorizza-te. Conformemente al principio diproporzionalità, per conseguirel’obiettivo fondamentale di mante-nere e, in caso di focolaio, recu-perare rapidamente la qualifica diufficialmente indenne da afta epi-zootica e da infezione da afta epi-zootica di tutti gli Stati membri, laComissione UE ha ritenuto “ne-cessario e opportuno stabilirenorme sulle misure volte ad au-mentare la preparazione di frontealla malattia ed a lottare quantoprima contro gli eventuali focolai,se necessario facendo ricorso al-la vaccinazione d’emergenza, e li-mitare gli effetti negativi sulla pro-duzione e gli scambi di animali vi-vi e prodotti di origine animale”.

Zoonosi - Direttiva 2003/99/CE

Contro le zoonosi è stata recepitala direttiva 2003/99/CE del Parla-mento europeo e del Consiglio, del17 novembre 2003, sulle misure disorveglianza delle zoonosi e degliagenti zoonotici, recante modificadella decisione 90/424/CEE delConsiglio e che abroga la direttiva92/117/CEE del Consiglio.h t t p : / / e u r o p a . e u . i n t / e u r -lex/pri/it/oj/dat/2003/l_325/l_32520031212it00310040.pdf

Il Comitato scientifico per le misu-re veterinarie in relazione alla sa-nità pubblica, nel suo parere sullezoonosi del 12 aprile 2000, haconsiderato insufficienti le misurein vigore a quella data relative alcontrollo delle infezioni zoonoti-che di origine alimentare, e ha ri-tenuto inoltre incompleti e nonpienamente comparabili i dati epi-demiologici in corso di raccoltada parte degli Stati membri. In ba-se a tale constatazione il comitatoha raccomandato di migliorare ledisposizioni in materia di sorve-glianza ed ha individuato alcunestrategie finalizzate alla gestionedel rischio. In particolare, il comi-tato scientifico ha dichiarato prio-ritarie per la sanità pubblica le se-guenti zoonosi: Salmonella spp.,Campylobacter spp., Escherichiacoli produttori di verocitotossina(VTEC), Listeria monocytogenes,Cryptosporidium spp., Echino-coccus granulosus/multilocularise Trichinella spiralis.È quindi necessario migliorare gliattuali sistemi di sorveglianza a li-vello comunitario. La Direttiva re-cepita si basa quindi sulla neces-sità di “sorvegliare la preoccu-pante insorgenza di casi di resi-stenza agli antimicrobici (qualimedicinali antimicrobici e additiviantimicrobici nei mangimi). Si do-vrebbe disporre che la sorve-glianza non riguardi soltanto gliagenti zoonotici ma anche, nellamisura in cui presentano una mi-naccia per la sanità pubblica, altriagenti. Potrebbe rivelarsi oppor-tuna in particolare la sorveglianza

di organismi indicatori, i quali co-stituiscono una riserva di geni diresistenza che possono trasferireai batteri patogeni. Un’indagineapprofondita dei focolai di tossin-fezione alimentare di zoonosi for-nisce l’opportunità di identificare ipatogeni, gli alimenti che li veico-lano e i fattori che hanno contri-buito all’insorgere del focolaio nelcorso della preparazione degli ali-menti e della loro manipolazione.È pertanto indicato adottare di-sposizioni relative a tali indagini ealla stretta cooperazione tra le va-rie autorità. Gli Stati membri nonpossono da soli raccogliere daticomparabili per costituire una ba-se di valutazione dei rischi degliorganismi zoonotici rilevanti sulpiano comunitario. La raccolta di tali dati può esseremeglio organizzata a livello comu-nitario.

Altre Direttive recepite

Alimenti2003/89/CE del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 10 no-vembre 2003, che modifica la di-rettiva 2000/13/CE per quanto ri-guarda l’indicazione degli ingre-dienti contenuti nei prodotti ali-mentari.

Sperimentazione animale2003/94/CE della Commissionedell’8 ottobre 2003 che stabilisce iprincipi e le linee direttrici dellebuone prassi di fabbricazione re-lative ai medicinali per uso umanoe ai medicinali per uso umano infase di sperimentazione. ■

6ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005

UE: primaria attenzione al biologico

C resce nel mondo il mercato dei prodotti bio-logici. L’Italia è il paese europeo con la più

ampia superficie dedicata all’agricoltura biologicaed è il terzo a livello mondiale dopo l’Australia e l’Ar-gentina. Una posizione d’eccellenza nel quadro del-le priorità sul biologico sancite dal Parlamento Eu-ropeo. L’Assemblea di Strasburgo ha infatti votato afavore del rapporto presentato dal Commissario Eu-ropeo all’Agricoltura Marie-Hélène Aubert (foto) Pia-

no d’azione europeo per l’agricoltura biologica e gli alimenti biologic . Nel rapporto si sottolinea il proposito di implementare gli standard per ilbenessere animale e si chiede “sostegno agli investimenti in quanto spes-so può rendere necessari costosi lavori di trasformazione o di costruzio-ne di nuovi impianti d’allevamento”. Il valore del mercato mondiale delbiologico ha raggiunto nel 2003 i 25 miliardi di dollari e nel 2004, secon-do le prime stime dell’ Ifoam (The Foundation ecology & agricolture Soel)arriverà a 26,5 miliardi con un incremento del 5%. Negli USA le vendite aldettaglio di alimenti biologici nel 2003 sono saliti del 20% contro una cre-scita del settore alimentare limitata al 2/4%. In Italia nonostante la crisieconomica il mercato dei prodotti biologici resta molto vitale. La crescitanel 2003 è stata dell’8,5% mentre per il 2004 di circa l’8/10%. Questa ul-tima percentuale di crescita è attesa anche per l’anno in corso. L’ortofrut-ta continua ad essere il settore biologico più importante nel nostro paesecon una quota di mercato del 28,4%, seguono il latte, lo yogurt e derivaticon il 21/22%. Più o meno stabili tutti gli altri prodotti. Il segmento carni,salumi e uova stenta a crescere e si posiziona su un 2,5% del mercato to-tale. L’Italia è il terzo paese al mondo per superficie dedicata all’agricol-tura biologica dopo Australia e Argentina e con i suoi 1.052.002 ettari èanche il primo in Europa. Se valutiamo invece in percentuale la superficie dedicata rispetto al tota-le, il nostro paese si posiziona al 6,86% dopo Liechtenstein, Austria, Sviz-zera e Finlandia mentre torna ad essere il terzo per aziende a conduzio-ne agro-biologica, dopo Messico e Indonesia, con il numero di 44.043.Per una continua crescita di questo settore si devono però dare regoleprecise e garanzie al consumatore. Per questo la Commissione Europeaprevede nei prossimi anni un grosso sforzo per l’informazione e la sensi-bilizzazione dei consumatori anche attraverso un marchio che dovrebbediventare elemento di garanzia del prodotto migliorando e rafforzando,d’altra parte, le norme comunitarie applicabili all’agricoltura biologica.

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

Il 2 maggio ci sarà l’udienzaal Tribunale del Lavoro di Bo-logna per il ricorso contro

l’obbligo di contribuzione all’O-NAOSI. L’azione legale è suppor-tata dall’ANMVI nel capoluogoemiliano e in altre due sedi giudi-ziarie: Perugia e Milano. Lo stessoricorso è stato infatti presentato alTribunale di Perugia e a Milano.Per competenza territoriale il ri-corso è stato avviato da MediciVeterinari iscritti ai corrispondentiordini provinciali (Bologna, Peru-gia e Milano). I nominativi sonostati raccolti con la collaborazionedei nostri dirigenti locali. Ai finidella presentazione del ricorsonon aveva importanza che la quo-ta fosse stata pagata o meno daisingoli ricorrenti. In tutto sono cir-ca 30 colleghi.Tre città - e non soltanto una nono-stante i costi dell’azione- e proprioqueste città perché Bologna erastata ritenuta importante da unpunto di vista logistico (è la città diriferimento dei legali dell’ANMVI),Perugia è la sede dell’ONAOSI eMilano perché sede di un tribunalemolto rappresentativo. Quello che si chiede al Giudice èdi valutare il rinvio alla Corte Co-stituzionale delle ragioni dei ricor-renti, secondo i quali la contribu-zione obbligatoria nei confrontidei sanitari privati non risponde acriteri di costituzionalità.Come noto, l’ANMVI ritiene chel’obbligo di iscrizione all’ONAOSI,al di là dell’iter con cui vi si è giun-ti, non trovi riscontro nella nostraCarta Costituzionale. La battaglianon è assolutamente facile, magià il fatto di ottenere un rinvio al-la Corte sarebbe un buon risulta-to. Se la contribuzione obbligato-ria sarà giudicata anticostituzio-nale l’ONAOSI dovrà rimborsarele quote incassate. Ricordiamo che l’ANMVI non hamai invitato a non pagare. Chi nonpaga sa di farlo in virtù di unascelta assolutamente individuale.Oltre ai profili di legalità e di cor-rettezza, se ne consideri uno diopportunità: in caso di nostra vit-toria la Fondazione sarebbe tenu-ta al rimborso. È meglio versare ildovuto anche nel caso in cui laConsulta ci desse torto per evita-re interessi di mora, spese legali,ecc. che il contribuente morososarebbe costretto a sostenere a

proprie spese. Nello stesso tem-po l’ANMVI continua la sua azionea livello politico e mediatico, affin-ché questo obbligo venga abro-gato. E se si arrivasse ad un die-tro front del Legislatore tutto il pre-gresso dovrà comunque essereversato in quanto nessuna Leggepuò avere effetto retroattivo.

Riteniamo tuttavia di aver svoltatorispetto a quanto accaduto con ilprecedente Consiglio di Ammini-strazione: la presenza di LauraTorriani nel CdA, candidata e so-stenuta dall’ANMVI per questoruolo, ci darà la possibilità di di-fendere attivamente gli interessi diquanti (5.320 firme) ci hanno dato

fiducia sia per contenere al mas-simo la quota da versare e per ga-rantire i diritti dei nuovi contri-buenti. Avrete letto (v. ProfessioneVeterinaria 14/2004 ndr) che ilPresidente Paci si è già espressoin questi termini. Abbiamo anche già dichiaratoche, se la Corte Costituzionale

ci darà ragione o una nuovalegge interverrà a modificarel’obbligo contributivo, l’ANMVIinviterà il rappresentante eletti-vo della professione privata adimettersi dal Consiglio dell’O-naosi, lasciando al mondo pub-blico onori ed oneri, come èsempre stato. ■

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Bologna, il 2 maggio dal Giudice del Lavoro

Ricorso ONAOSI, prima udienza in tribunale

laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005ANMVI INFORMA

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Sollecitate le quote

Entro il 15 maggio i contri-buenti che non hanno

versato il contributo ONAOSI2003-2004 sono invitati a farlo.La Fondazione ONAOSI informache “onde evitare la fase di ri-scossione coattiva è possibileadempiere al versamento, inunica soluzione, entro il 15 mag-gio 2005”. Il contributo ONAOSIè interamente deducibile dalreddito ai sensi dell’art. 10, com-ma 1, lettera e) del D.P.R. n. 917del 22/12/1986.

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

Un collega ha chiesto aduna banca l’erogazionedi un mutuo ipotecario

per l’acquisto della prima struttu-ra veterinaria. Venuto a cono-scenza che l’Enpav accorda l’e-rogazione di mutui anche con lafinalità di estinzione di vecchi mu-

tui ipotecari, e in considerazionedella sensibile differenza di tassod’interesse applicato dall’Ente ri-spetto a quello relativo al mutuocontratto precedentemente, ilcollega valuta la possibilità di in-traprendere questa strada perabbattere la spesa relativa agli in-

teressi pagati. Il problema chesorge riguarda l’incertezza sullapossibilità di portare in detrazio-ne gli interessi pagati sul nuovomutuo, analogamente a quantoviene fatto con quello vecchio, inconsiderazione del fatto che ilprimo mutuo è stato richiesto con

la finalità di acquisto di strutturaprofessionale e quindi rientra nel-le fattispecie previste dalla leggeper la detrazione dal reddito pro-fessionale delle spese sostenuteper interessi, mentre il secondosarebbe contratto con finalità diestinzione di altro mutuo, nel qualcaso è incerto allo scrivente se lafattispecie sia compresa tra quel-le per cui la legge permette ana-loga detrazione. Ecco come ci ha risposto il dottorGiovanni Stassi, consulente lega-le ANMVI.

A mio parere non ci sono impedi-menti alla detrazione degli inte-ressi passivi del nuovo mutuo atasso inferiore rispetto al vecchiomutuo. Naturalmente nel caso incui l’importo del nuovo mutuo su-peri il debito residuo del vecchiomutuo, tale differenza dovrà ri-manere nell’ambito dell’attivitàprofessionale e quindi non esse-re prelevata dal professionistaper scopi personali.Si tenga anche conto che taleoperazione è conveniente ancheper il Fisco dal momento che ilprofessionista scaricando menointeressi passivi avrà un redditotassabile superiore!

Giovanni Stassi

Il cane inascensoreIn un ascensore condominiale èobbligatorio applicare ad un ca-ne, oltre al guinzaglio, anche lamuseruola?Risponde il consulente legaleANMVI, Avv. Maria Teresa Seme-raro.In base alla legislazione vigentel’ascensore condominiale non èun pubblico mezzo di trasporto,e dunque in questo caso dal Re-golamento di Polizia veterinarianon nasce l’obbligo della muse-ruola. Una risposta esaustiva alquesito impone tuttavia di pren-dere in considerazione anche ladisciplina civilistica del condo-minio negli edifici, ed in partico-lare la disciplina dell’uso checiascun condòmino può fare del-le parti comuni dell’edificio stes-so (artt. 1102 e 1117 c.c.), tra lequali è da ricomprendere l’a-scensore.Al riguardo va considerato checiascun condòmino è titolare deldiritto di usare e godere dellecose di proprietà comune a suopiacimento, ma va altresì tenutopresente che tale diritto trova li-mite nel pari diritto di uso e digodimento degli altri condòmini.Sulla base di tale principio laCorte di Cassazione ha stabilitoche “l’usare degli spazi comunidi un edificio in condominio fa-cendovi circolare il proprio canesenza le cautele richieste dall’or-dinario criterio di prudenza (qua-li guinzaglio e museruola), puòcostituire una limitazione nonconsentita del pari diritto che glialtri condòmini hanno sui mede-simi spazi, se risulti che la man-cata adozione delle suddettecautele impedisce loro di usaree godere liberamente di tali spa-zi comuni” (Cass. civ., sez. II,3/11/2000 n. 14353, in Diritto eGiustizia, 2000, f. 43-44).Ciò significa che qualora, in con-seguenza della mancata applica-zione della museruola al cane,uno o più condòmini lamentinouna limitazione del proprio dirittodell’uso dell’ascensore condomi-niale (in quanto, ad esempio, han-no difficoltà nel prendere l’ascen-sore), il proprietario o detentoredel cane stesso può essere obbli-gato ad applicare la museruola alproprio animale.

8 laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005

ENPAV, mutui e detrazioned’interessi passivi

RUBRICA LEGALE E FISCALE

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Vetrinadell’ambulatoriorotta, chi paga?Per atto vandalico mi ritrovocon la vetrina dell’ambulatoriorotta. Sono in affitto: a chi spet-ta la riparazione, a me o al mioproprietario?Le luci (intese come le parti del-l’edificio da cui entra la luce ester-na) qualora siano ad uso esclusi-vo di un condomino sono consi-derate parti di pertinenza esclusi-va, e quindi non sono beni sullacui conservazione risponda ilcondominio. Si tratta quindi di de-finire quando nella loro manuten-zione sia competente ad interve-nire il locatore (e ciò il proprietariodell’immobile) e quando il condut-tore (e cioè chi lo ha in locazione).A questo proposito, il Codice Civi-le (art. 1576) stabilisce che le ri-parazioni a carico del conduttoresono solo quelle di ordinaria pic-cola manutenzione; quelle, cioè,necessarie a risolvere il deteriora-mento della cosa derivante dall’u-sura conseguente al normale usoquotidiano.Non si può certo dire che la rottu-ra della vetrina rappresenti unamanutenzione né piccola, né ordi-naria, né derivante dal comuneuso quotidiano.Pertanto la spesa per la sua sosti-tuzione competerà al locatore.Il successivo art. 1577 stabilisceinoltre che qualora la riparazionefosse urgente, il conduttore potràeseguirla di propria iniziativa avvi-sando contemporaneamente il lo-catore e chiedendo poi il rimborsodella spesa sostenuta. Nel caso inquestione, naturalmente, lo stes-so locatore potrà poi rivalersi sulresponsabile del danno qualoraquesti fosse persona nota. (Que-sito a cura del servizio di consu-lenza legale ANMVI)

Pulizia delleparticondominialiIl nostro ambulatorio si trova inun condominio con porticato.Nonostante la nostra infermierapulisca ogni 3 giorni il porticoanche nelle zone di fronte aglialtri esercizi commerciali e no-nostante in sala d’aspetto siastato esposto un cartello che in-vita a evitare di imbrattare learee adiacenti, i condomini han-no minacciato di adire a vie le-gali.L’art. 1123 del Codice Civile stabi-lisce che la pulizia delle aree con-dominiali, compresi i portici dipertinenza condominiale, è a cari-co del condominio. Ogni condo-mino contribuirà alla relativa spe-sa in funzione dei millesimi di pro-prietà. A tale regola generale, tut-tavia, è possibile derogare me-diante un regolamento condomi-niale di tipo contrattuale che sta-bilisca criteri di ripartizione diver-si. Nel caso in questione, tuttavia,non è chiaro se il porticato servatutto il condominio o solo una par-

te di esso; la cosa potrebbe esse-re discriminante nella soluzionedella controversia in quanto inquesta seconda ipotesi le spesedi manutenzione del portico gra-verebbero, sempre ai sensi del ci-tato art. 1123, solo sui proprietaridelle unità immobiliari da essoservite. Per quanto concerne, infi-ne, eventuali danni patrimonialicausati al condominio dall’utilizzodel portico da parte di animali diterzi, l’art. 2043 del Codice Civilestabilisce, come è ovvio che sia,che è tenuto al risarcimento l’au-

tore del fatto doloso o colposoche ha generato il danno. Pertan-to ritengo che la responsabilitàper i fatti in argomento possanoessere ascritti al collega solo qua-lora venga provato un precisonesso causale tra la sua attività diveterinario e il danno patito dalcondominio. In caso contrario do-vrebbero rispondere del danno idiretti responsabili, ovvero i pro-prietari degli animali che deposi-tano le deiezioni nel portico.(Quesito a cura del servizio diconsulenza legale ANMVI)

9laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005RUBRICA LEGALE E FISCALE

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IRAP, non si salvano i piccoli studi

L e dure critiche della Commissione Europea allasituazione economica dell’Italia mettono a rischio

le coperture fiscali dell’emendamento Izzo (FI) al D.L.sulla competitività per esentare dall’IRAP i piccoli stu-di professionali. Inoltre, secondo il sottosegretario Co-simo Ventucci, il provvedimento sulla competitività

sarà probabilmente “blindato” dal Governo per evitare di stravolgere iltesto originale. “Il decreto - ha detto Ventucci - non può essere intesocome una nuova Finanziaria. Gli unici emendamenti che potranno es-sere accolti saranno quelli coerenti con le finalità del provvedimento,ovvero promuovere la competitività”.

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

Finalmente il Consiglio diStato, accogliendo con lasentenza 1233 del 22 marzo

u.s. il ricorso della FederazioneNazionale degli Ordini, ha ripri-stinato la situazione di giustiziae di ragione violata, prima daglizoonomi e poi dal Tar del Lazio. Il Consiglio di Stato ha quindiannullato la norma che inqua-drava gli zoonomi, costringendo

il ministero dell’università a ri-pensarne i compiti e rivedere iconfini dell’attività degli iscrittialla sezione B, settore zoono-mo, dell’Ordine dei dottori agro-nomi e forestali. Per coloro che ancora nutrisse-ro dubbi, non competono a que-sta figura professionale la con-sulenza nei settori delle produ-zioni animali, delle trasforma-

zioni e della commercializzazio-ne dei prodotti di origine anima-le, la certificazione del benes-sere animale, la riproduzioneanimale, l’esecuzione delle te-rapie negli animali zootecnici.Pur essendo più avvezzo al la-voro che ai giubilei non possonon compiacermi per questo ri-sultato che abbiamo fortementeinseguito ed è comunque no-

stro. Ma altrettanto non possonon ripensare alle precarietàesistenti nel nostro Paese dovehanno albergo 14 facoltà di me-dicina veterinaria, dove vengo-no laureati oltre un migliaio dimedici veterinari l’anno e dove,ahimè, si brevettano improbabi-li professionisti destinati al mer-cato delle illusioni.Da Presidente dell’Ordine cono-

sco la realtà di una professioneormai in difficoltà in una provin-cia ricca (Brescia) considerata,a ragione, la culla della zootec-nia italiana. Ma conosco anche altre realtà:quella dei veterinari precari concompensi da “portineria”; nullacontro le portinaie, ma, viva Dio,per il momento non sono laurea-te (lo saranno probabilmente abreve in quanto trattasi di unaprofessione priva di qualsiasiragionevole prospettiva futura,proprio come quasi tutte le lau-ree brevi che conosciamo in ve-terinaria). Conosco le vicissitudini di Col-leghi che aspettano da mesi iloro compensi, con il fardello disfratti conseguenti ad affitti nonpagati (difficile pagare quandonon ricevi compensi). Conosco laureati che non siiscrivono all’Ordine per non pa-gare gli oneri conseguenti altentativo di esercitare la profes-sione che sognavano e checontinuano a sognare (tassa diiscrizione e cassa di previdenzasu tutte). Conosco le prospettive di sot-toccupazione e di disoccupa-zione di una professione in crisiche si muove in una zootecnia incrisi in un sistema economico incrisi in uno Stato in crisi. E chequalcuno non ci racconti chesiamo una corporazione chepersegue rendite (???) di posi-zione o che 14 facoltà di medici-na veterinaria rappresentano unassetto sostenibile nel nostroPaese. ■

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Lo zoonomo e i veterinari “da portineria”

laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005

di Gaetano Penocchio

RIFLESSIONI

Autocertificazione

della professione

A i sensi dell’articolo 46del Testo Unico sulla

documentazione amministrati-va (DPR 445/2000) si può au-tocertificare anche la propriasituazione professionale. Pos-sono essere oggetto di dichia-razione sostitutiva di certifica-zione (autocertificazione) leseguenti informazioni: iscrizio-ne in albi, registri o elenchi te-nuti da pubbliche amministra-zione; appartenenza all’ordineprofessionale, titolo di studio,esami sostenuti, qualifica pro-fessionale posseduta, tipo dispecializzazione, di abilitazio-ne, di formazione, di aggiorna-mento e di qualificazione tec-nica, stato di disoccupazione,qualità di pensionato e catego-ria di pensione, qualità di stu-dente, qualità di legale rappre-sentante di persone fisiche ogiuridiche, di tutore, di curato-re e simili, iscrizione pressoassociazioni o formazioni so-ciali di qualsiasi tipo. Sono in-vece esclusi i certificati medi-ci, sanitari, veterinari, di origi-ne, di conformità CE di marchio brevetti che non possono es-sere da altro documento.

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

Il fenomeno del randagismo èin continuo aumento. Molteregioni colpite stanno pro-

muovendo campagne di sterilizza-zioni per cercare quantomeno diarginare il problema. L’ultima ini-ziativa arriva dalla Valle d’Aosta edè promossa dall’Assessorato re-gionale alla Sanità in collaborazio-ne con l’Ordine dei Veterinari e l’A-vapa (Association Valdotaine pourla Protection des Animaux). Obiet-tivo della campagna di sterilizza-zione è quello di contenere la pro-liferazione di animali di affezionecon la limitazione delle nascite dicani e gatti. L’intervento è rivolto, inparticolare, alle fasce di personeche vivono in condizioni di diffi-coltà economiche (con reddito in-feriore a 8.000 euro all’anno): co-storo potranno far sterilizzare i pro-pri animali da compagnia a prezziagevolati, ovvero 62 euro per unacagna e 37 euro per una gatta. Lerichieste saranno raccolte dall’A-vapa, che gestisce il canile/gattileregionale di Saint Christophe. “Ab-biamo registrato un’eccessiva pro-liferazione in città e nei paesi - haspiegato l’assessore regionale allasanità, Antonio Fosson - con relati-vo problema di randagismo. Lacampagna serve proprio ad argi-

nare il fenomeno con il contributodei veterinari’’. In base ai dati forni-ti (e datati 13 agosto 2004), in Val-le d’Aosta ci sono 24.000 cani diproprietà (di cui 19.000 con il mi-crochip), mentre altri 170-200 canisono ospitati al canile. E se in al-cune province aumentano gli in-centivi per cercare di arginarequesto fenomeno, in altre nono-

stante il sovraffollamento nei canilie sulle strade di animali randagi,viene sospeso il servizio di steriliz-zazione. È quanto accaduto a Fro-sinone, dove l’Asl che effettuava ilservizio di sterilizzazione è statacostretta ad interromperlo per lamancanza di fondi. Il problema delrandagismo, spiegano gli abitanti,non riguarda solo i cani ma anche

i gatti. “L’estate scorsa - raccontaClaudio Pucciarelli, abitante dellazona - abbiamo contattato l’Asl perchiedere l’accalappiamento, oquantomeno la sterilizzazione, diquesti gatti ma, nonostante ciavessero assicurato il loro inter-vento entro pochi giorni, a distanzadi quasi un anno non si sono an-cora fatti vivi. Se già d’inverno il

cattivo odore e lo sporco costitui-scono un serio problema, andan-do incontro all’estate non siamo di-sposti a tollerare, anche quest’an-no, una situazione igienica resaancor più precaria dal caldo e dal-l’afa. Chiediamo quindi, al Comuneo a chi di dovere, di non lasciarpeggiorare la situazione”. (Fonti:ANSA, Animalieanimali) ■

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Devolution del randagismoAumentano nelle regioni le campagne di sterilizzazione

laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005INFO REGIONI

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EMILIA ROMAGNA

Nuovo caso di brucellosi

I l Servizio Veterinario dell’A-sl di Reggio Emilia ha reso

noto la scoperta di un nuovo ca-so sospetto di brucellosi in un al-levamento bovino della provin-cia. Si tratta di un allevamento dibovini da latte nel distretto diGuastalla, in un comune conti-guo a quello del focolaio di bru-cellosi di pecore scoperto a feb-braio. A scopo prudenziale, ilServizio Veterinario ha ripetuto iprelievi di latte di massa su tuttigli allevamenti bovini presenti an-che nei comuni immediatamenteprossimi a quello di residenzadei focolai. Confermato il sospet-to di infezione brucellare in unsolo allevamento. I prelievi disangue già compiuti su tutti glianimali di età superiore ai 12 me-si hanno confermato la positivitàdi due bovine in lattazione. En-trambi gli animali sono stati ma-cellati e su di loro sono stati fattiprelievi di latte, di organi e tessu-ti per gli approfondimenti diagno-stici. (Fonte: ANSA)

PUGLIA

Ogm: sentenzasulla L.R.

La Corte costituzionale ha ri-fiutato il ricorso presentato

dal Governo sull’incostituziona-lità della legge per la coltivazio-ne e per la commercializzazionedi prodotti geneticamente modi-ficati, approvata dal Consiglioregionale.

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

L’Asl di Brescia ha scoper-to una decina di nuovi fo-colai di influenza aviaria in

cinque comuni della bassa bre-sciana. Si tratta, a quanto si è ap-preso, di un virus del ceppo ‘H5’a bassa patogenità, consideratonon aggressivo per gli esseri

umani e lontanissimo parente delvirus che ha provocato morti inAsia. Secondo Viviana Beccalos-si, vicepresidente e assessore al-l’Agricoltura della regione Lom-bardia, “il virus che ha colpito itacchini di un allevamento delbresciano non ha niente a che ve-

dere con quello del sud-est asia-tico”. “L’allarme - aggiunge laBeccalossi - è scattato proprio at-traverso il piano di monitoraggio,attivato già da alcuni anni dai ser-vizi veterinari della Asl”. Con De-creto della Direzione Generale diSanità, la Lombardia ha posto in

vigore urgenti misure igienico sa-nitarie per contenere la diffusionedell’infezione da influenza aviaria(sottotipo H5N2) negli allevamen-ti avicoli della Regione. Il Provve-dimento, firmato dal Responsabi-le dell’UO veterinaria, Mario Astu-ti, si prefigge di contenere la dif-

fusione dell’infezione attraversol’adozione di Provvedimenti spe-cifici per le zone di protezione, re-strizione e sorveglianza. Comeannunciato dalla Vice PresidenteViviana Beccalossi, si dispone,l’abbattimento dei volatili presentinegli allevamenti infetti. Per la zo-na di protezione si dispone fral’altro l’identificazione di tutte leaziende che detengono volatili, acura del Servizio Veterinario com-petente per territorio; il sequestrodi tutti i volatili nei locali in cui so-no allevati o in qualunque altro lo-cale in cui possono essere isola-ti; il ricorso, a cura dei titolari, adappropriati mezzi di disinfezioneagli ingressi delle aziende; l’inda-gine epidemiologica effettuata incollaborazione con l’OEVR; con-trolli sierologici e virologici daconcludersi entro il 21 aprile2005. Le misure previste per lazona di protezione resteranno invigore per 15 giorni dopo il com-pletamento della macellazione odell’abbattimento di tutti i volatilidell’ultimo allevamento risultatoinfetto o sospetto di infezione edopo le operazioni preliminari dipulizia e disinfezione dell’aziendainfetta e dopo l’esecuzione, conesito negativo, di un monitorag-gio ufficiale negli allevamenti an-cora in attività. Il Decreto si ri-chiama alle Linee Guida per laprevenzione e il controllo dell’in-fluenza aviaria a bassa virulenzain Lombardia emanate il 7 feb-braio scorso. ■

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Lombardia

Focolai di aviaria a Brescia e BergamoIn vigore misure urgenti di controllo e prevenzione

laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005INFO REGIONI

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MARCHE

Fermo: al viail nuovo

ambulatorioveterinariomultizonale

Èstato inaugurato il 16 apri-le, il nuovo ambulatorio

veterinario multizonale in zonaSan Martino, a Fermo (AP) neipressi dell’Istituto Zooprofilatti-co. Esso servirà, infatti, oltre i 32Comuni della Zona SanitariaTerritoriale 11 di Fermo anchequelli appartenenti alla Zona n.12 di San Benedetto del Tronto.Attraverso una convenzionecon le strutture sanitarie territo-riali, l’ambulatorio ospiterà canirandagi che verranno curati eaccuditi prima di essere trasfe-riti nei canili del comprensorio.Nello stesso ambulatorio po-tranno essere curati e dotati diuna cartella di riconoscimentoanche i felini prima di essere ri-portati nelle “colonie” di appar-tenenza sotto la responsabilitàdi un “guardiano”. Il personaledel servizio veterinario provve-derà all’installazione di micro-chip, vaccinazione e pronto in-tervento.

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 15

La recente campagna diinformazione sulle zoono-si del Center for Disease

Control and Prevention di Atlanta(CDC) ha portato alla ribalta il pro-blema della trasmissione di malat-tie dagli animali all’uomo nei luo-ghi di pubblico contatto, nonchédella loro prevenzione. Uno studioha valutato il numero di episodizoonosici associati alle mostreanimali e la disponibilità di racco-mandazioni pubbliche per la pre-venzione della trasmissione dimalattie dagli animali all’uomo intali circostanze. È stata rivista laletteratura dal 1966 al 2000 in pro-posito ed è stato effettuato unsondaggio tra i veterinari di sanitàpubblica e gli epidemiologi di di-versi stati per valutare se i singolistati possedessero raccomanda-zioni scritte o linee guida per ilcontrollo delle zoonosi nelle sedidi esposizioni animali. In letteratu-ra è stata riscontrata la pubblica-

zione di 11 episodi zoonosici veri-ficatisi in una varietà di situazioni,tra cui petting zoo, fattorie e unparco zoologico. Un ulteriore epi-sodio riguardava l’esposizione aun orso potenzialmente rabido.Un sondaggio dei veterinari pub-

blici identificava 16 ulteriori episo-di o incidenti. La maggior partedegli stati non possedeva racco-mandazioni scritte o linee guidaper il controllo delle malattie zoo-nosiche o qualsiasi altro metodoper la diffusione di materiale edu-

cativo agli espositori di animali.Gli autori concludono che i recen-ti episodi di zoonosi associati alcontatto con gli animali nelle sedidi esposizione pongono in evi-denza il problema della trasmis-sione di malattie ai visitatori. Solo

pochi stati possiedono linee gui-da per la prevenzione, e le racco-mandazioni riguardano solamentela prevenzione delle malattie en-teriche e ignorano le altre malattiezoonosiche e la prevenzione delleferite da morso. ■

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Esposizioni animali e zoonosiUno studio analizza gli episodi segnalati di trasmissione di malattia dall’animale all’uomo nei luoghi di pubblico contatto

laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Un nuovo testper differenziaretra BSE e scrapie

Il kit diagnostico per le pecore è stato messo a punto

dalla VLA

L a Veterinary LaboratoriesAgency (VLA), il laborato-

rio di riferimento della Comunitàeuropea per le encefalopatiespongiformi trasmissibili (TSE),ha annunciato un nuovo kit dia-gnostico per la distinzione traBse e Scrapie nelle pecore. Lasorveglianza delle malattie prio-niche nei piccoli ruminanti pre-vista dal regolamento UE999/2001 richiede che dal 2005tutti i campioni positivi al test ra-pido vengano ulteriormenteanalizzati mediante un metododiscriminatorio approvato. Il metodo sviluppato da VLA eautorizzato si basa sull’estrazio-ne proteica e sulla tecnologiawestern blotting. Un campioneomogeneizzato di tessuto ner-voso centrale bovino o ovinoviene esposto all’enzima protei-nasi K e il prione patologico Pr-Psc viene distinto dalla normaleproteina prionica PrPc median-te valutazione della resistenzaalla proteinasi e delle dimensio-ni molecolari.

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Il quarto e ultimo test sull’im-patto di alcune coltivazioniOGM in un’azienda agricola

in Gran Bretagna ha messo in lucealcuni effetti negativi che le nuovepiante possono avere sulla faunaselvatica. L’analisi su una varietàdi colza da seminare in inverno harivelato che la gestione della colti-

vazione biotech può ridurre le er-bacce e i semi a disposizione dialcuni insetti ed uccelli. Secondogli scienziati, questi effetti potreb-bero perdurare nei campi annodopo anno. Ma i ricercatori avver-tono che il quadro è piuttosto com-plesso, e che esistono anche cir-costanze nelle quali gli OGM po-

trebbero risultare benefici. In unconfronto con la pianta convenzio-nale, quella biotech ha mantenutonei campi la stessa quantità di er-bacce ma producendo delle diffe-renze fra i tipi di erba. In particola-re, si riscontravano meno erbaccea foglie larghe, che attirano gli in-setti e i cui semi sono importanti

per diverse specie di uccello. Laricerca è stata pubblicata sulla ri-vista “Proceedings of the RoyalSociety B: Biological Sciences”.”L’analisi degli effetti degli OGM -spiega Chris Pollock, direttore delcomitato scientifico dello studio -ha messo in luce la questione del-l’equilibrio ambientale. Ciò che è

positivo per l’agricoltore, infatti,non sempre lo è per le popolazio-ni di erbacce e quindi di insetti euccelli che condividono lo stessospazio”. Lo studio era stato de-scritto come il più vasto esperi-mento al mondo nel suo genere,un modello per misurare l’impattodelle nuove tecniche agricole sul-l’ambiente. I risultati di tre altri tipidi raccolti geneticamente modifi-cati - una varietà di colza da se-minare in primavera, una barba-bietola da zucchero e un tipo dimais - erano già stati pubblicatinell’ottobre 2003. Soltanto il maisera stato approvato per la com-mercializzazione, dietro strettecondizioni. ■

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I rischi delle coltivazioni OGMLe piante biotech possono avere effetti negativi sulla fauna selvatica

laPROFESSIONE VETERINARIA 15/2005LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Fattori di rischiodella non unione difrattura nel gatto

Uno studio retrospettivo havalutato le sedi più comuni

e i possibili fattori predisponentidella non unione di fratture delloscheletro appendicolare nel gat-to. Dei 344 gatti considerati, trat-tati per frattura tra il 1998 e il2002, 18 sviluppavano una nonunione. La tibia e la porzioneprossimale dell’ulna erano le se-di più frequentemente interessa-te dalla non unione. I fattori si-gnificativamente associati allosviluppo di non unione include-vano età, sesso, peso corporeo,segmento osseo interessato, ti-po di frattura, grado di lesionecomminuta e tipo di fissazione; igatti più anziani, più pesanti,quelli con fratture della tibia odella porzione prossimale dell’ul-na, con fratture aperte, commi-nute o stabilizzate con un fissa-tore esterno di tipo II avevanouna probabilità significativamen-te maggiore di sviluppare nonunione. Undici dei 18 gatti affettida non unione avevano un esitofavorevole a seguito del tratta-mento della condizione. I risulta-ti suggeriscono che, nel gatto, lefratture della tibia e della porzio-ne prossimale dell’ulna vannopiù facilmente incontro a nonunione ma che il rischio di nonunione può essere favorito damolti fattori. L’utilizzo di grossifissatori esterni rigidi tipo II po-trebbe essere associato allo svi-luppo di non unione, tuttavia vatenuto presente che questo tipodi fissatori viene comunementeutilizzato per stabilizzare le frat-ture nelle sedi predisposte a nonunione.

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la

Orientamento Caro direttore,chi le scrive è un collega che(purtroppo) pratica questa (bellis-sima) professione da 12 anni. Daquando ho iniziato ci sono piovu-te parecchie tegole sul collo: in-troduzione dell’IVA prima al 19 poial 20%, legge sul farmaco chelungi dal portarci reddito ha porta-to solo ad aumentare la nostra bu-rocrazia senza sortire effetti bene-fici (il farmaco illegale gira ecco-me), apertura infinita di nuove fa-

coltà con saturazione del merca-to. Nascita di nuove figure profes-sionali che (spero di sbagliarmi)invaderanno i nostri ambiti lavora-tivi e buon’ultima Onaosi che ci èpiovuta tra capo e collo senzache avessimo la benché minimapossibilità non dico di opporci,ma di far sentire il nostro disap-punto. Anche le novità degli ultimianni, pet corner, e possibilità didispensare il farmaco non sembrache ci possano permettere di por-tare i nostri redditi a livelli dignito-si per dei professionisti. Soprattut-

to per la mancanza di chiarez-za nella normativa (alzi lamano chi sa con assoluta certez-za come devono essere gestiti dalpunto di vista fiscale per esseresicuri di fronte ad eventuali con-trolli). Studi di settore del ministe-ro delle finanze che ci hanno fattocapire che lo Stato non ha la ben-ché minima idea di cosa sia e co-sa faccia una struttura veterinaria(vi ricordate..... nel questionario civeniva chiesto se avevamo tra leattrezzature il microscopio elettro-nico????).

Per dare un’idea della reale situa-zione della veterinaria basta guar-dare le pagine degli annunci pervedere che per 50 richieste di la-voro forse se ne trova 1 di offerta.Io personalmente prego che nes-suno dei miei figli voglia seguire lamie orme e che si orienti verso al-tre opportunità di lavoro. Nonpensi che sia un pessimista anzici sono alcuni aspetti della profes-sione che sono invidiabili: la pos-sibilità di autogestire il proprio la-voro, non avere capi ma colleghi,la soddisfazione di un caso clini-

co ben gestito e risolto, il rappor-to con molti dei clienti quasi diamicizia, ma queste cose si pos-sono trovare in tante altre attivitàlibero professionali, quello che cirelega irrimediabilmente in serie Bsono i nostri redditi, o meglio ilrapporto tra investimenti (intesocome struttura, attrezzature, ag-giornamento, tempo dedicato allaprofessione) e reddito generato.Mi piacerebbe che tutte questecose venissero dette agli studentiche si accingono a scegliere Ve-terinaria per il loro futuro, a mequeste cose non sono mai statedette quando studiavo. PerchéANMVI non organizza nelle scuo-le incontri in tal senso? scusate losfogo.

Dott. Filippo Pagliarini

Caro Collega,l’orientamento agli studi universi-tari è un tema fondamentale. Haiperfettamente ragione. Colleghiche entrano nelle scuole per spie-gare ai giovani cosa sia la profes-sione veterinaria ce ne sono già efanno un ottimo lavoro, soprattuttoper trasmettere la portata scienti-fico-professionale del nostro lavo-ro e sconfiggere il luogo comunedel veterinario amante degli ani-mali. Abbiamo avuto modo disconfessarlo per l’ennesima voltadalle pagine del Corriere Lavorosolo pochi giorni fa. Ma fino aquando gli studenti saranno i“clienti” delle Facoltà e le Facoltàmisureranno il loro valore (e quin-di i finanziamenti) sulla base delnumero dei laureati...E a pocoserve il numero programmato sepoi chi non supera il test viene co-modamente indirizzato verso lelauree brevi, invenzione perversache serve a posteggiare docenti estudenti altrimenti “disoccupati”.Come vedi il terreno di battaglia sisposta altrove e interessa la politi-ca universitaria, oggi colpevol-mente indifferente alle prospettiveoccupazionali, e l’accesso allaprofessione, per il quale chiedia-mo filtri molto più rigorosi (Hai maichiesto in giro quanti Colleghi inCommissione d’Esame di Statohanno bocciato laureati totalmen-te impreparati alla professione?).Che la situazione occupazionaleè quella che è lo si denuncia an-che attraverso ricerche, indagini,monitoraggio del settore, auto-consultazione della Categoria.Stiamo per pubblicare una ricercasulle caratteristiche professionalidel settore degli animali da com-pagnia. La faremo conoscere allastampa e ai Ministeri che ci ri-guardano. Carlo Scotti

PROFESSIONE VETERINARIA 15/200520LETTERE AL DIRETTORE

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“Se la clonazione riesce suglianimali pensano che prima o poiqualcuno la fa sull’uomo. Allorameglio che non riescano, e ognifinanziamento a questo settorescientifico viene osteggiato’’.

Cesare Galli, medico veterinarioricercatore

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laPROFESSIONE VETERINARIA 15/200522CALENDARIO ATTIVITÀ

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CONGRESSO ESVD ESVD WORKSHOP ON DERMATOPATHOLOGY - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +390372 403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI CORSO REGIONALE SICILIA - FONDAMENTI DI ANESTESIOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Istituto MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI RAGUSA Zooprofilattico sperimentale della Sicilia, Ragusa - c/a NUNZIATA KM 1.3 S.P 40 - ECM: 16 Crediti - Per info:

Monica Borghisani - Segr. Deleg. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected] AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ISTITUTO EVOLUZIONE DEI CONTROLLI “DALLA STALLA ALLA TAVOLA” DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE ALLA LUCE ZOOPROFILATTICO DI TORINO DEI NUOVI REGOLAMENTI UE. ASPETTI GIURIDICI, PRATICI E TECNICHE DI LABORATORIO. - Istituto Zooprofilattico di

Torino - Via Bologna 148 - ECM: Medici Veterinari crediti 20, tecnici della prevenzione crediti 24 - Per info: Lara Zava - SegreteriaAIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC L’OFTALMOLOGIA COME APPROCCIO ORIENTATO AL PROBLEMA - BolognaFiere, Bologna - Piazza dellaCostituzione - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

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ANMVI Regione - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected] SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA E TRAUMATOLOGIA DELLE ESTREMITÀ DISTALI DEGLI ARTI - Centro Studi

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CORSO SCIVAC GIORNATA DI APPROFONDIMENTO INCONTRO CON BRIAN BEALE - ADVANCES AND TIPS IN ARTHROSCOPICASSISTED MINI-INVASIVE JOINT SURGERY IN THE DOG - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Creditinon previsti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SCIVAC 50° CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SCIVAC - Palacongressi della Riviera di Rimini, Rimini - Via dellaFiera, 52 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +390372 403508 - E-mail: [email protected]

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INCONTRO REGIONALE SIVAR TOSCANA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA E ANIMALI SELVATICI: DALLA SANITÀ ANIMALE ALL’ISPEZIONEDELLE CARNI - Palazzo Barbolani, Arezzo - Via S.Lorentini, 25 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli- Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIARMUV GIORNATA DEI CASI CLINICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

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INCONTRO ANMVI MARCHE LA SICUREZZA DEI LAVORATORI E LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI NELLA PROFESSIONEVETERINARIA - Jesi (AN) - ECM: Crediti 4 - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI Regione - Tel +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SVIDI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E STRUMENTALE DELLE VIE AEREE INFERIORI - Centro Studi SCIVAC,Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc.Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

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CORSO SCIVAC CORSO DI FISSAZIONE ESTERNA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

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INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA PATOLOGIE DEL CAVO ORALE NEL CANE E NEL GATTO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

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