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sono il Direttore Sanitario, la cor- tese visita di due Ispettori della Direzione provinciale dell’Ispetto- rato del lavoro che hanno voluto sapere e vedere tutto, ma proprio tutto, della radiologia in nostro possesso. Hanno minuziosamente ispezio- nato la radiologia fissa, il radiolo- gico dentale e l’intensificatore di brillanza in nostra dotazione; han- no controllato tutti i metodi di ra- dioprotezione, il loro uso, la loro efficacia, tutte le denunce di de- tenzione di apparecchi per radio- logia, verificando poi se le tar- ghette di identificazione come matricola corrispondevano, i regi- stri compilati dall’Esperto Qualifi- cato e, buon ultimo, le ricevute di ritorno di tutte le raccomandate fatte a partire dal 1987, anno di denuncia del primo radiologico acquistato dalla Clinica. Ad ogni richiesta hanno chiarito che, in quanto Direttore sanitario, se vi erano della mancanze erano “fatti gravi”. Gli ispettori hanno poi voluto ve- dere tutti i segnali che erano stati apposti per evidenziare le zone controllate, verificando se erano ben visibili ed infine hanno ispe- zionato tutto il sistema di dosime- tria ambientale e personale. Alla mia osservazione che i Medici Ve- terinari sono muniti di tutti i sistemi di protezione e dosimetria, ma che essendo professionisti è loro cura l’uso corretto degli stessi, al- l’unisono i due cortesi ispettori hanno risposto che per i profes- sionisti era vero, ma che per la ra- dioprotezione i Medici Veterinari soci della struttura dovevano es- sere considerati come dei dipen- denti e che quindi ricadeva sul Di- Negli scorsi giorni ho avuto il piacere di ri- cevere, nella Clinica dove lavoro e di cui Le incombenze del professionista l’editoriale di Carlo Scotti (in questo numero:) 1 14 18 Prima Pagina: Il volontariato in veteri- naria: scelta di vita o sbocco professionale? di Fabrizio Pancini In Rete: Qualità-prezzo: un giu- sto equilibrio nella scel- ta d’acquisto di un pc di Fabrizio Pancini Lettere al Direttore: Faccio Presente… a cura di Carlo Scotti 7 15 20 Attualità: In arrivo nuove leggi per gli animali da compagnia di Sabina Pizzamiglio Dall’Europa Agenzia alimentare: Svezia al vertice a cura della redazione ANMVI Informa: Aspetti legali e deon- tologici della compra- vendita del cane a cura della redazione 9 16 21 Rubrica Legale: Il veterinario in veste di consulente tecnico d’ufficio di M.T. Semeraro L’Opinione: Impugnate quella legge di Oscar Grazioli Dalle Associazioni: AIVEMP e Università di Brescia organizzano un corso per diri- genti di struttura complessa a cura della redazione 11 17 26 Rubrica Fiscale: Chiarimenti forniti dal Ministero per la dichiarazione dei redditi di Giovanni Stassi Riflessioni: La corsa ai punti è cominciata di Luigi Poretti Letto su: La vita, un equilibrio tra geni e ambiente a cura della redazione CONTINUA A PAG. 3 Veterinari Senza Frontiere Italia si racconta Domenica scorsa, una bella giorna- ta di sole settembrino, attraversan- do in bicicletta un parco mi sono fer- mato a guardare alcuni bambini che giocavano con un cane di razza me- ticcia. Credo che ormai a forza di in- croci si possano quasi azzardare i parametri di questa "razza": taglia medio-piccola, muso a punta, orec- chie dritte, coda medio-lunga, colo- re vario ma in genere tendente al marrone chiaro, carattere molto so- cievole, giocherellone, curioso e di grande compagnia. Stavo osser- vando con piacere il bellissimo rap- porto fra questo animale ed i bam- bini, il rispetto, l'attenzione e l'affetto che questi esprimevano verso il loro cane quando è passata una coppia molto elegante. La signora teneva al guinzaglio un bell’esemplare ma- schio di Rottweiler, grossa taglia, im- ponente, apparentemente distratto. Ho spostato così la mia attenzione verso i nuovi arrivati quando il loro cane ha avvistato il gruppo di bam- bini e soprattutto il loro compagno di giochi. Il suo atteggiamento è cam- biato di colpo, la sua espressione è diventata feroce, pronto a scattare per aggredire il cane o i bambini. La signora anche aiutata dal marito non riusciva a trattenerlo. La sua forza era tale da trascinare per alcuni me- tri i suoi proprietari che continuava- no a richiamarlo inutilmente. Se i ge- nitori dei bambini, resisi subito con- to del pericolo, non li avessero fatti salire velocemente in macchina in- sieme al cane non so come sarebbe andata a finire. Il Rotwailer si è len- tamente calmato e la signora rivol- gendosi a me che avevo assistito a tutta la scena, con evidente imba- razzo, mi ha detto: “Mi dispiace, non capisco, non lo aveva mai fatto. Lo abbiamo in casa da quando era cucciolo e non ha mai avuto un comportamento simile. Abbiamo anche noi dei bambini. Mi ha vera- mente spaventato." Da tempo si di- scute in parlamento, già nella pas- sata legislatura, una legge che oltre a prevedere chiare normative e san- zioni pesanti per l'attività di combat- timento fra cani precisi anche il comportamento e le regole che de- vono essere rispettate dai proprieta- ri di cani appartenenti a razze rite- nute pericolose. Si era anche ipotiz- zato sull'esempio di altri paesi euro- pei di proibire l'allevamento e la de- tenzione delle razze ritenute più a ri- schio. L'ANMVI più volte negli in- contri con il ministero o nelle com- missioni parlamentari si è sempre opposta ad una lista di proscrizione ritenendo che il comportamento di alcuni animali non abbia derivazioni genetiche ma sia dovuto a partico- lari addestramenti o ad un rapporto sbagliato con il loro proprietario. Non vi è dubbio che per qualcuno avere un cane di razza "aggressiva" sia purtroppo uno status simbol. Il cane non è più un animale da com- pagnia ma diventa soltanto un og- getto da esibire, per dimostrare la propria forza di dominio su una " be- stia" estrememente difficile da con- trollare. È solo un modo per espri- mere potere senza affetto verso il proprio animale e senza rispetto verso l'ambiente in cui viviamo. Cre- do che la soddisfazione maggiore per il proprietario di un cane ag- gressivo, senza arrivare all'estremo dell'attacco ad altri animali o perso- ne, sia vedere i passanti che cam- biano strada per paura dell'animale che tiene al giunzaglio. Gli allevatori si sono così adeguati a queste richieste selezionando gli esemplari peggiori e gli addestra- tori li hanno trasformati in macchine da guerra. Se non si interviene ur- gentemente in questa degenera- zione non basteranno più misure come il patentino per il proprietario o l'obbligo di guinzaglio e muse- ruola. In tutto questo il ruolo del ve- terinario è essenziale essendo l'u- nica figura professionale che ha le conoscenze e l'esperienza neces- sarie ma questo significa anche as- sumerci precise responsabilità e non aspettare che altri decidano per noi. E se cambiassimo idea? Il volontariato in Veterinaria: scelta di vita o sbocco professionale ? La Legge 49 del 1987, finora punto di riferimento normativo, è in via di revisione A PAG. 3 di Fabrizio Pancini Global Leader in Pet Nutrition *Marchi di fabbrica di proprieta’ della Hill’s Pet Nutrition, Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition, Inc. www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. Il PORTALE per i tuoi acquisti emedicaland.com FOTO: SARTIRANO Organo di informazione dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani PR O FESSI O NE VETERINARIA ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI 002 MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 12, numero 9, mensile, settembre 2002 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona 92 A.N.M.V.I.

Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

sono il Direttore Sanitario, la cor-tese visita di due Ispettori dellaDirezione provinciale dell’Ispetto-rato del lavoro che hanno volutosapere e vedere tutto, ma propriotutto, della radiologia in nostropossesso.Hanno minuziosamente ispezio-nato la radiologia fissa, il radiolo-gico dentale e l’intensificatore dibrillanza in nostra dotazione; han-no controllato tutti i metodi di ra-dioprotezione, il loro uso, la loroefficacia, tutte le denunce di de-tenzione di apparecchi per radio-logia, verificando poi se le tar-ghette di identificazione comematricola corrispondevano, i regi-stri compilati dall’Esperto Qualifi-cato e, buon ultimo, le ricevute diritorno di tutte le raccomandatefatte a partire dal 1987, anno didenuncia del primo radiologicoacquistato dalla Clinica. Ad ognirichiesta hanno chiarito che, inquanto Direttore sanitario, se vierano della mancanze erano “fattigravi”. Gli ispettori hanno poi voluto ve-dere tutti i segnali che erano statiapposti per evidenziare le zonecontrollate, verificando se eranoben visibili ed infine hanno ispe-zionato tutto il sistema di dosime-tria ambientale e personale. Allamia osservazione che i Medici Ve-terinari sono muniti di tutti i sistemidi protezione e dosimetria, mache essendo professionisti è lorocura l’uso corretto degli stessi, al-l’unisono i due cortesi ispettorihanno risposto che per i profes-sionisti era vero, ma che per la ra-dioprotezione i Medici Veterinarisoci della struttura dovevano es-sere considerati come dei dipen-denti e che quindi ricadeva sul Di-

Negli scorsi giorni hoavuto il piacere di ri-cevere, nella Clinicadove lavoro e di cui

Le incombenze del professionista

l’editorialedi Carlo Scotti

(in questo numero:)

1 14 18Prima Pagina:Il volontariato in veteri-naria: scelta di vita osbocco professionale?di Fabrizio Pancini

In Rete:Qualità-prezzo: un giu-sto equilibrio nella scel-ta d’acquisto di un pcdi Fabrizio Pancini

Lettere al Direttore:Faccio Presente…a cura di Carlo Scotti

7 15 20Attualità:In arrivo nuove leggiper gli animali dacompagniadi Sabina Pizzamiglio

Dall’EuropaAgenzia alimentare:Svezia al verticea cura della redazione

ANMVI Informa:Aspetti legali e deon-tologici della compra-vendita del canea cura della redazione

9 16 21Rubrica Legale:Il veterinario in vestedi consulente tecnicod’ufficio di M.T. Semeraro

L’Opinione:Impugnate quellaleggedi Oscar Grazioli

Dalle Associazioni:AIVEMP e Università di Bresciaorganizzano un corso per diri-genti di struttura complessaa cura della redazione

11 17 26Rubrica Fiscale:Chiarimenti forniti dalMinistero per ladichiarazione dei redditidi Giovanni Stassi

Riflessioni:La corsa ai punti ècominciatadi Luigi Poretti

Letto su:La vita, un equilibriotra geni e ambientea cura della redazione

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CONTINUA A PAG. 3

Veterinari Senza Frontiere Italia si racconta

Domenica scorsa, una bella giorna-ta di sole settembrino, attraversan-do in bicicletta un parco mi sono fer-mato a guardare alcuni bambini chegiocavano con un cane di razza me-ticcia. Credo che ormai a forza di in-croci si possano quasi azzardare iparametri di questa "razza": tagliamedio-piccola, muso a punta, orec-chie dritte, coda medio-lunga, colo-re vario ma in genere tendente almarrone chiaro, carattere molto so-cievole, giocherellone, curioso e digrande compagnia. Stavo osser-vando con piacere il bellissimo rap-porto fra questo animale ed i bam-bini, il rispetto, l'attenzione e l'affettoche questi esprimevano verso il lorocane quando è passata una coppiamolto elegante. La signora teneva alguinzaglio un bell’esemplare ma-schio di Rottweiler, grossa taglia, im-ponente, apparentemente distratto.Ho spostato così la mia attenzioneverso i nuovi arrivati quando il lorocane ha avvistato il gruppo di bam-bini e soprattutto il loro compagno digiochi. Il suo atteggiamento è cam-biato di colpo, la sua espressione èdiventata feroce, pronto a scattareper aggredire il cane o i bambini. Lasignora anche aiutata dal marito nonriusciva a trattenerlo. La sua forzaera tale da trascinare per alcuni me-tri i suoi proprietari che continuava-no a richiamarlo inutilmente. Se i ge-nitori dei bambini, resisi subito con-to del pericolo, non li avessero fattisalire velocemente in macchina in-sieme al cane non so come sarebbeandata a finire. Il Rotwailer si è len-tamente calmato e la signora rivol-gendosi a me che avevo assistito atutta la scena, con evidente imba-razzo, mi ha detto: “Mi dispiace, noncapisco, non lo aveva mai fatto. Loabbiamo in casa da quando eracucciolo e non ha mai avuto uncomportamento simile. Abbiamoanche noi dei bambini. Mi ha vera-mente spaventato." Da tempo si di-scute in parlamento, già nella pas-sata legislatura, una legge che oltrea prevedere chiare normative e san-

zioni pesanti per l'attività di combat-timento fra cani precisi anche ilcomportamento e le regole che de-vono essere rispettate dai proprieta-ri di cani appartenenti a razze rite-nute pericolose. Si era anche ipotiz-zato sull'esempio di altri paesi euro-pei di proibire l'allevamento e la de-tenzione delle razze ritenute più a ri-schio. L'ANMVI più volte negli in-contri con il ministero o nelle com-missioni parlamentari si è sempreopposta ad una lista di proscrizioneritenendo che il comportamento dialcuni animali non abbia derivazionigenetiche ma sia dovuto a partico-lari addestramenti o ad un rapportosbagliato con il loro proprietario.Non vi è dubbio che per qualcunoavere un cane di razza "aggressiva"sia purtroppo uno status simbol. Ilcane non è più un animale da com-pagnia ma diventa soltanto un og-getto da esibire, per dimostrare lapropria forza di dominio su una " be-stia" estrememente difficile da con-trollare. È solo un modo per espri-mere potere senza affetto verso ilproprio animale e senza rispettoverso l'ambiente in cui viviamo. Cre-do che la soddisfazione maggioreper il proprietario di un cane ag-gressivo, senza arrivare all'estremodell'attacco ad altri animali o perso-ne, sia vedere i passanti che cam-biano strada per paura dell'animaleche tiene al giunzaglio. Gli allevatori si sono così adeguatia queste richieste selezionando gliesemplari peggiori e gli addestra-tori li hanno trasformati in macchineda guerra. Se non si interviene ur-gentemente in questa degenera-zione non basteranno più misurecome il patentino per il proprietarioo l'obbligo di guinzaglio e muse-ruola. In tutto questo il ruolo del ve-terinario è essenziale essendo l'u-nica figura professionale che ha leconoscenze e l'esperienza neces-sarie ma questo significa anche as-sumerci precise responsabilità enon aspettare che altri decidanoper noi. ■

E se cambiassimo idea?

Il volontariato in Veterinaria:scelta di vita o sboccoprofessionale?La Legge 49 del 1987, finora punto diriferimento normativo, è in via direvisione

A PAG. 3

di Fabrizio Pancini

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F orse non tutti sanno che,nel campo del volontaria-to, oltre alle splendide

realtà (doverosamente illustrate edelogiate dai mezzi di informazione)rappresentate da organizzazioninon profit che operano nel settoresanitario come “Medici senza fron-tiere”, Emergency, Croce RossaItaliana, ecc., esistono numerosealtre realtà similmente nobili ben-ché poco conosciute, che svolgo-no opera di volontariato nel settoreagricolo e zootecnico negli stessiPaesi in via di sviluppo nei quali so-no impegnate le organizzazioni ci-tate in precedenza.Tuttavia, prima di addentrarci nellospecifico settore che più ci riguar-da da vicino, per comprenderemeglio il fenomeno del volontariatooccorre innanzitutto il conforto deidati che, periodicamente, vengonoforniti, tra gli altri, dall’Istituto Nazio-nale di Statistica.Nell’ambito del censimento delleistituzioni private e delle impresenon profit, l’Istat ha messo in evi-denza che, nell’ultima rilevazione (idati sono aggiornati all’anno 2000),rispetto alle cifre riferite al 1995, ilnumero delle associazioni iscritteai registri regionali del volontariatoha segnato un incremento costan-te: a tutt’oggi, tale crescita ha rag-giunto l’80%.Tale riscontro rende ancor più l’i-dea dello sviluppo di questo feno-meno sociale che si è sviluppatonel nostro Paese, è che, sebbenel’iscrizione ai registri regionali dinuove organizzazioni sia stata ac-compagnata dalla cessazione,temporanea o definitiva, dell’attivitàda parte di altre associazioni simili,l’andamento in entrata è di granlunga superiore a quello in uscita.Infatti, dai dati diffusi dall’Istat, ri-sulta che per ogni organizzazioneche ha cessato la sua attività, sene sono iscritte ex novo almeno al-tre dieci.Il maggior numero (circa il 60%) diorganizzazioni risulta localizzatonelle regioni dell’Italia settentriona-le, mentre, nell’Italia centrale, laquota delle associazioni sul totalenazionale si attesta intorno al 20%.Nelle regioni meridionali e insularila quota rilevata è del 18,6%, undato percentualmente inferiore aiprecedenti ma che è, proporzional-mente, in forte crescita rispetto alnord ed al centro Italia.Le regioni ai primi posti per nume-

ro di organizzazioni risultano Lom-bardia, Toscana ed Emilia-Roma-gna; mentre quelle con il minor nu-mero sono la Valle d’Aosta ed ilMolise. Tuttavia, col passare deglianni, si è palesata la tendenza allariduzione di questi divari territoriali,tanto che si prevede che il gapverrà presto completamente col-mato.Sempre dall’indagine Istat, emergeche la distribuzione delle organiz-zazioni di volontariato per settoredi attività prevalente, definito in ba-se al numero di volontari impiegatiin ciascuna organizzazione, vedela sanità (36,0%) e l’assistenza so-ciale (27,1%) tra i settori nei qualiopera il maggior numero di asso-ciazioni non profit.Dai dati in nostro possesso, le or-ganizzazioni nazionali che opera-no nel settore della solidarietà in-ternazionale sono oltre duecentotuttavia, per quanto riguarda la me-dicina veterinaria italiana, risultadifficile poter fare una stima atten-dibile relativamente al numero divolontari che prestano la loro ope-ra di assistenza sanitaria e zooiatri-ca nei vari Paesi in via di sviluppo,anche se è indubbio che, a livelloeuropeo, siano a migliaia coloroche si impegnano in questi settori.Tuttavia, a fronte dei notevoli risul-tati conseguiti a favore di progettidestinati ai Paesi in via di sviluppo,occorre rilevare che la situazioneriguardante le questioni concer-nenti la medicina veterinaria italia-na nell’ambito della cooperazioneinternazionale è davvero difficile.Da quanto è stato scritto dalle co-lonne de “Il Progresso veterinario”a firma di Luca Farina, componen-

te fin dai primi anni di VSF, parreb-be che molte delle difficoltà a cui sifaceva riferimento in precedenzanascerebbero spesso da una catti-va gestione dei fondi destinati al-l’attuazione dei progetti da realiz-zare. Tali problemi sarebbero de-terminati principalmente dalla su-perficialità con la quale verrebberovalutati i programmi di sviluppo e,di conseguenza, attribuite le risor-se economiche da destinare aiprogetti.In molti casi, a causa di questeproblematiche, si è venuto a deter-minare il blocco dei finanziamentiche ha costretto diverse organizza-zioni non governative italiane(ONG) a gestire, attraverso fondipropri, progetti approvati a livellocomunitario ma non finanziati.Sempre secondo Farina, infine, sisarebbe quindi giunti ad una solu-zione costituita da una politica dicooperazione di tipo multilaterale,cioè che affida “fondi fiduciari” adagenzie specializzate quali UNI-CEF, FAO, UNDP, ecc.A livello normativo italiano, la leggen. 49 del febbraio 1987, che rego-la la cooperazione dell’Italia con iPaesi in via di sviluppo (PVS), sipuò considerare meritoria per iconcetti di solidarietà che vengonoenunciati. A quella legge sono se-guite negli anni, altre norme regio-nali tese ad un reale decentramen-to degli interventi che rappresen-terà una svolta epocale della politi-ca sociale ed economica del no-stro Paese nei prossimi anni.La legge n. 49 del febbraio 1987infatti, pur rappresentando un ca-posaldo legislativo nel settore delvolontariato in Italia, sta per essere

rielaborata dal Parlamento italiano,proprio perché si è avvertita la ne-cessità di dare maggiore peso alla“cooperazione decentrata” checonsentirà una maggiore praticitàdi esecuzione dei progetti di coo-perazione.Tra le tante organizzazioni di volon-tariato che, a vario titolo e con pro-getti diversi, si avvalgono dell’ap-porto umano e professionale dimedici veterinari italiani pubblici oliberi professionisti, abbiamo sceltodi approfondire il tema del volonta-riato con “Veterinari Senza Frontie-re Italia” che ricorda da vicino, siaper unità d’intenti che per asso-nanza, la più nota “Medici SenzaFrontiere”.Entrambe queste organizzazioni,infatti, offrono interventi sanitari de-stinati in Paesi sottosviluppati so-prattutto del Terzo Mondo, dovespesso esistono guerre, calamitànaturali o più semplicemente unaestrema povertà, che provocano ladenutrizione e la morte di milioni dipersone innocenti.Come vedremo in seguito, i volon-tari che si impegnano in questi in-terventi di solidarietà devono pos-sedere quanto meno: spirito di av-ventura, capacità di adattamento eun’adeguata formazione professio-nale.Ma vediamo di capire meglio la si-tuazione del volontariato veterina-rio italiano ed i suoi rapporti conquello internazionale, direttamen-te da alcuni dirigenti della SocietàItaliana Veterinaria di PatologiaTropicale (alla quale fa capo lasede di Veterinari Senza FrontiereItalia), a cominciare dal presiden-te Attilio Pini.

Attilio PiniMedico Veterinario Presidente SIV-tro - Veterinari Senza Frontiere Italia

Nonostante sia nata due anni pri-ma,Veterinari Senza Frontiere, ri-spetto alla “cugina” Medici Sen-za Frontiere (Premio Nobel per lapace nel 1999), è ancora pococonosciuta anche nell’ambitodella stessa medicina veterina-ria. È di questi giorni, infatti, lapubblicazione di un’inchiestasulle organizzazioni che si occu-pano di volontariato nel camposanitario dalle colonne del pre-stigioso quotidiano economico Ilsole 24 ore, senza che venganeppure menzionata l’associa-zione che ci riguarda. Anche Ve-terinari Senza Frontiere dunquesoffre della mancanza di una ef-ficace “visibilità” agli occhi del-l’opinione pubblica. Dal vostropunto di vista, come si potrebbeovviare a questa lacuna?Non sono del tutto d’accordo cheSIVtro-VSF Italia sia poco cono-sciuta. In ambito veterinario abbia-mo consolidati rapporti con il Di-partimento degli Alimenti, Nutrizio-ne e Sanità Pubblica Veterinaria, gliIstituti Zooprofilattici, Facoltà diMedicina Veterinaria ed Agraria, iSindacati Veterinari, l’IAO e una se-rie di ONG alle quali forniamo,quando richieste, le nostre compe-tenze. In campo Europeo facciamoparte della rete VSF-Europa, oggi

legalmente riconosciuta come Or-ganizzazione Internazionale per laCooperazione Internazionale. Infi-ne abbiamo un sito web che per-mette di avere informazioni sullanostra società.Sono invece d’accordo sulla pocavisibilità al di fuori del nostro mon-do. Direi che forse questo è il pec-cato originale della nostra profes-sione, solo di recente la veterinariaha assunto maggior rilevanza nel-l’opinione pubblica grazie anche alruolo che esplica nel campo dellasicurezza alimentare. L’omissionede Il Sole 24 ore potrebbe essereattribuita, a parte nostre carenze,al fatto che il campo sanitario, tra-dizionalmente è esclusiva preroga-tiva della classe medica. Ovviare, come lei dice, a questa la-cuna non dipende solo da SIVtro.In ambito veterinario, le attività dicooperazione sono state e sonomolto spesso sottovalutate e tra-scurate. La cooperazione, salvoeccezioni, non è vista come unostrumento che accresce anche ilnostro patrimonio culturale, fa ac-quisire conoscenze e capacità e ciprepara alle sfide legate alla glo-balizzazione. La liberalizzazionedei commerci e l’ingresso di nuovipaesi nella Comunità Europea,avrà sicuramente un impatto nel-l’ambito della sanità animale. Cercheremo di portare avanti lanostra azione, come abbiamo fat-to sino ad ora. Oggi quella cheera una Associazione centralizza-ta si articola nei Gruppi Regionaliche hanno una propria attività e,in misura maggiore o minore, siautofinanziano. Insisto sul fattoche tutto il lavoro organizzativo èsvolto su basi interamente volon-taristiche, con tutti i limiti di un ta-le stato di cose.

Quando la vostra associazione(attualmente considerata Orga-nizzazione non lucrativa di utilitàsociale) potrà essere ritenuta atutti gli effetti una ONG e quindi,oltre a poter usufruire dei fondigovernativi, potrà avvalersi deivantaggi previsti dalla legge49/1987 per gli operatori impe-gnati in missione?Prima di rispondere alla domandaè necessario riassumere gli scopiper i quali è nata SIVtro:– essere riferimento per chi si oc-

cupa di problematiche inerentialla sanità e produzioni animalinei PVS;

– essere interlocutori in attività in-terdisciplinari delle istituzionidel settore;

– contribuire alla formazione prati-co-operativa degli associati efornire loro informazioni e servizi;

– sensibilizzare l’opinione pubbli-ca ai problemi della coopera-zione;

– eventualmente intervenire ope-rativamente nella formulazionee realizzazione di programmi disviluppo o supporto, collabo-rando con ONG in qualità dipartner o indipendentemente.

Detto ciò risulta evidente che nonera nostra intenzione essere unaONG. Quelli che saranno gli svilup-pi futuri è difficile anticipare. Si èanche nell’attesa della nuova leg-

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 3DALLA PRIMA PAGINA

l’editoriale

SEGUE DALLA COPERTINA

rettore Sanitario ogni mancanza.A questo punto mi sono resoconto che solo per scrupolo as-soluto ci eravamo premuniti dimettere in essere un sistema co-sì pignolo di radioprotezione, al-trimenti, a detta dei due signori, iltutto andava in penale con san-zioni gravissime.La riflessione che mi sorge spon-tanea dopo questa ennesima vi-sita è che è quasi impossibile or-mai per il Medico Veterinario pro-fessionista svolgere la propria at-tività clinica con dedizione, inve-

stire in aggiornamento scientifi-co, acquisire sempre nuove tec-nologie per soddisfare una clien-tela estremamente esigente, ot-temperare alle normative riguar-danti la sicurezza sul lavoro, ri-spettare tutte le leggi che regola-no lo smaltimento dei rifiuti spe-ciali, quelle sulla radioprotezione,avere tutti gli impianti elettrici chesi adeguino alle evoluzioni nor-mative, controllare che i gas ane-stetici abbiano un loro smalti-mento secondo la legge e millealtre incombenze, rischiando per

ogni minima violazione denuncepenali, a fronte di una redditivitàprofessionale che, una volta pa-gate tasse e balzelli vari, permet-te la sopravvivenza dignitosa, manon va oltre questo.Ritengo che sia giunto il momen-to che la Categoria abbia il co-raggio di alzare la testa e, a fron-te di una attività professionaleche ci espone a rischi di ognisorta, emetta un Tariffario Nazio-nale con degli onorari minimi ob-bligatori che siano realmente di-gnitosi per un professionista. ■

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ge sulla cooperazione.La nostra azione è sponsorizzatada due Istituti Zooprofilattici Speri-mentali, l’IZS dell’Abruzzo e delMolise e l’IZS delle Venezie, che cidanno la sede e ci permettono digestire una segreteria e dalle quo-te associative mentre. Per gli inter-venti operativi, usufruiamo di con-tributi che originano o da enti loca-li, tramite la cooperazione decen-trata, o occasionalmente dal MAEe da privati.Diversa e più favorevole è la situa-

zione delle altre consociate alla re-te di VSF-Europa. Per lo più, esseoperano come ONG, ma la realtàpolitica dei loro paesi è differentedalla nostra. Esse rispondono aduna esigenza di politica estera,nella quale trovano una esatta col-locazione.

Da più parti si avverte la neces-sità di modificare la legge 49/87sulla “Nuova disciplina dellacooperazione dell’Italia con iPaesi in via di sviluppo.” Quali

sarebbero le priorità da mettereall’ordine del giorno per la tra-sformazione del settore, rispettoalle esigenze che erano maturateuna quindicina d’anni fa?Se memoria non m’inganna è dal1994 che si fanno proposte peruna nuova Legge per la Coopera-zione Internazionale e mi sembrache le ultime proposte risalgano al1999-2000. Nonostante i lodevolisforzi si opera ancora con la 49/87che è generalmente definita unabuona legge ma superata dai tem-

pi. Negli ultimi due anni si sono te-nute anche una serie di mega-con-ferenze nelle quali si è discusso sulcome contribuire a risolvere il pro-blema del sottosviluppo e sull’ur-genza della materia. Sarebbe quin-di auspicabile che il Governo af-frontasse il problema e mettesse indiscussione una legge più conso-na ai tempi e ai problemi conse-guenti l’integrazione economica. Inquesta sede non è il caso di ad-dentrarsi in una disamina delle va-rie proposte presentate dal Coordi-

namento delle ONG Italiane e daParlamentari di diverse formazionipolitiche. Auspico che la nuovalegge e le direttive per la sua ap-plicazione tengano presente le ca-pacità tecniche disponibili nel no-stro Paese, oggi non utilizzate osotto utilizzate. Esse possono con-tribuire ad affrontare le problemati-che di nostra competenza, che indefinitiva giocano un ruolo fonda-mentale nell’economia di moltiPVS. Aggiungo che particolare at-tenzione dovrebbe essere dataagli strumenti amministrativi cheoggi non sono consoni ai compiti,ma che sembrano disegnati perostacolare la messa in opera dellamigliore iniziativa.

Dall’inchiesta de Il Sole 24 Oreemergerebbe che Medici SenzaFrontiere (Italia) dispone di circaun centinaio di operatori inviatiin missione i quali percepirebbe-ro compensi medi oscillanti tra600 e 1.500 Euro mensili (più al-loggio, assicurazione ed una dia-ria in valuta locale) indifferente-mente per tutti gli operatori. I fi-nanziamenti, sempre secondol’inchiesta, sarebbero a carico dienti locali per una somma pari al-lo 0,9% del totale mentre, il99,1% dei fondi, pari a oltre 20milioni di Euro, deriverebbero dadonazioni private e/o autofinan-ziamento. Quali sono le cifre cheriguardano Veterinari SenzaFrontiere?Non credo si possa mettere sullostesso piano Medici Senza Frontie-re con Veterinari Senza Frontiere.Che piaccia o no, il peso “politico”della classe medica non è parago-nabile a quello della classe veteri-naria. Inoltre, l’impatto, anche emo-tivo, di un intervento medico vistoalla televisione non è paragonabilecon quello di un intervento veteri-nario e contribuisce, in misuramaggiore, a trovare le risorse ne-cessarie.Fatto questo distinguo, si può ag-giungere che le due professionalitàagiscono su linee convergenti per-ché il fine ultimo di entrambe è da-re benessere alle popolazioni econsapevolezza della possibilità dimiglioramento delle loro condizio-ni. In questa ottica si può conclu-dere che sarebbe auspicabile unamaggiore collaborazione inter-set-toriale che SIVtro ha sempre cerca-to di sviluppare e sostenere.Nel complesso VSF Europa conta66 progetti in campo in 44 paesidel Centro-Sud America, Africa,Asia ed Europa. Si contano circa10.000 associati e 500 personecon contratto di lavoro, il budgettotale è di circa 20 milioni di Euro.In ambito progettuale, soprattuttogli espatriati, usufruiscono di con-tratti regolari di cooperazione.

A livello di aiuti e soprattutto diappoggio politico, cosa vi aspet-tate dal Governo che già non siastato fatto in questi ultimi anni?Le attività di Cooperazione Interna-zionale sono caratterizzate da im-portanti interventi in agricoltura eciò è particolarmente vero se la no-stra attenzione si focalizza sull’Afri-ca dove in ambiente rurale vive il

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70% dei poveri e l’agricoltura puòcontribuire per il 60% al prodottointerno lordo di molti paesi. L’alle-vamento è un fattore di sviluppo ru-rale e, come già detto, di benesse-re per le popolazioni locali, è sor-gente di proteine animali, di pella-me pregiato ed è anche fornitore diprodotti intermedi come il letame,forza motrice ed energia, oltre aassolvere un ruolo socioculturaledifficilmente quantificabile. Il be-stiame è definito “la banca suglizoccoli” ed è un importante ele-mento nel contesto tribale, fami-gliare e religioso.La sanità animale, inserita nel con-testo climatico, socioeconomicoed ecologico, è condizione priori-taria per lo sviluppo dell’alleva-mento, per la salute pubblica e ilbenessere animale. Il nostro mottoè ”Healthy animals Healthypeople”.Pertanto, non si tratta di impostareil problema su quale appoggio po-litico SIVtro-VSF Italia si possaaspettare dal Governo. Mi sembranecessario invece analizzare comequalificare la rappresentanza vete-rinaria in seno al Dipartimento perla Cooperazione allo Sviluppo e al-le strutture comunitarie operanti asostegno dei PVS. È a tale livelloche manchiamo di una valida rap-presentanza tecnica che renda piùincisivo il nostro intervento la dovela politica lo ritenga necessario.Lamentiamo ad esempio, che cisiano importanti progetti di comu-nitari nei quali i veterinari o le ONGitaliane lavorano in modo ottimalema, nonostante ciò, in rapporto disubordinazione ai veri gestori deiprogetti che sono i rappresentantidi quei Paesi Comunitari che han-no saputo dotarsi delle struttureappropriate a livello politico e tec-nico.

I volontari che vengono reclutatidalla vostra organizzazione qualirischi possono correre una voltache si vengono a trovare in mis-sione?Per quanto riguarda i rischi che ivolontari/cooperanti possono cor-rere sono vari e legati diverse pro-blematiche sanitarie, logistiche,socio-politiche dei diversi Paesi incui si opera. A volte gli aspetti legati al rischiosanitario (per es. malattie infettive-contagiose, ecc.) sono inferiori airischi legati a situazioni di instabi-lità sociale e politica (per es. guer-re civili, ecc.). In ogni caso i volon-tari/cooperanti sono informati e for-mati sui possibili rischi e l’opportu-

nità di effettuare missioni e/o inter-venti sono valutati con attenzione.Comunque i rischi fanno parte delgioco.

Per quali ragioni un medico vete-rinario dovrebbe interessarsi aduna esperienza di volontariatocome la vostra? E quali sono lecaratteristiche indispensabili perdiventare un volontario di Veteri-nari Senza Frontiere?Le caratteristiche di un volontariodevono esser le stesse del profes-sionista della cooperazione. Non sipuò esimere dall’avere una prepa-razione scientifica pertinente alprogetto per il quale si lavora. Talepreparazione non è solo di tipo ve-terinario, ma spesso riguarda an-che l’agronomia, l’antropologia, l’e-conomia, ecc. È ovvio che tuttequeste nozioni si imparano con an-ni di esperienza e pertanto SIVtro,vuole anche essere uno strumentodi formazione per i giovani. Il volontariato operando a livello dicomunità di base mentre dà uncontributo allo sviluppo e alla pre-sa di coscienza delle popolazionitra le quali opera diventa, allo stes-so tempo, uno strumento culturaleper chi lo pratica.Insegna ad operare in situazionidifficili per quanto riguarda dispo-nibilità di risorse, a confrontarsi conculture diverse, a gestire la politicaa vari livelli: comunità, villaggio,provincia e così via. Accresce leconoscenze professionali che inun mondo in via d’integrazionepossono essere utili al paese d’ap-partenenza.Tuttavia, esiste il problema del rein-tegro dei volontari o dei cooperan-ti. Nei paesi dove è radicata la cul-tura della cooperazione è più age-vole gestire il rientro di chi per va-rie ragioni, ad un certo punto, devescegliere diversamente dalla car-riera orientata alla cooperazione.In Francia, Germania, Inghilterra,Olanda, ecc. esistono enti nei qua-li l’esperienza maturata è utilizzatain vari modi. Nel nostro paese gio-cano il tutto sulla personale forzacontrattuale con un disagio che li-mita il coinvolgimento nell’attività.

Gian Rodolfo Sartirano Medico veterinario ASL 18 Alba –Bra, S.I.V.Tro Piemonte

Di quanti e quali progetti vi stateoccupando attualmente e qualiavete concretamente portato atermine in questi anni?Il Gruppo SIVTro Piemonte, relati-

vamente giovane, è nato nell’anno2000 su iniziativa dei soci piemon-tesi. La necessità di creare gruppiregionali, evenienza prevista dalregolamento allo statuto SIVTro-VSF Italia, è cresciuta pari passocon le esigenze operative; i socipiemontesi hanno proposto deiprogetti che, per praticità, doveva-no essere gestiti in un ambito ri-stretto, per l’appunto regionale. Al-tre regioni Italiane sono attive e ge-stiscono progetti decentrati, vedi laToscana, la Campania, il Veneto, laLombardia. Ovviamente, SIVTro-VSF Italia valuta le iniziative locali,le autorizza e mantiene la supervi-sione. Quindi, per rispondere alladomanda, il nostro gruppo regio-nale ha recentemente concluso unprogetto in Burkina Faso, gestito incollaborazione col Dipartimento diPatologia Animale della Facoltà diMedicina Veterinaria di Grugliasco(missione effettuata dai soci Elisa-betta Dosio e Marco Porporato) esi sta occupando ora di due pro-getti: uno in Congo, in collabora-zione con l’Unione Comuni – Co-munità Collinare “Alto Astigiano”,dove è già stato compiuto lo studiodi fattibilità (dai soci Felice Appia-no ed Elio Perno); l’altro in Mali, ge-stito interamente da SIVTro, dove lamissione di valutazione preliminareverrà effettuata il prossimo gennaiodal sottoscritto insieme ai colleghiGiuseppe Puglisi, Luciano Ratto eAdriano Sarale. I finanziamenti ne-cessari sono stati ottenuti da enti,istituzioni e soprattutto da privati.

Quali sono le necessità urgentiche la vostra associazione la-menta e da chi potrebbe giunge-re un aiuto concreto?Non lamentiamo necessità urgenti.Abbiamo una sede presso la fa-coltà di Medicina Veterinaria diGrugliasco (To) e il nostro gruppo ècomposto in parte da tecnici (vete-

rinari ed agronomi) e da docentiuniversitari che già hanno maturatoesperienze importanti nei Paesi invia di sviluppo e in parte da neo-laureati e studenti desiderosi di of-frire il proprio contributo. Ci manca,ovviamente, l’esperienza di grup-po, il riconoscimento di Associa-zione Non Governativa (ONG) e unbilancio da gestire..., ma sono co-se che devono essere conquistatecon costanza e tenacia, senza cer-care di bruciare le tappe o prende-re pericolose scorciatoie, occu-pandoci dapprima di progetti mi-nori con metodo, professionalità edeontologia, esattamente comestiamo facendo ora. Quello che ciserve deve quindi venire da noi e,se saremo abbastanza bravi, ciconquisteremo il diritto di accede-re a finanziamenti pubblici (Mini-stero, Regione, Comunità Europea,Enti di Finanziamento diversi) e pri-vati.

A livello logistico ed operativo,come vengono organizzati e siconcretizzano gli aiuti da partedei medici veterinari della vostraassociazione?Poiché SIVTro-VSF Italia non dispo-ne di un bilancio adeguato al fi-nanziamento dei vari progetti, eche tale eventualità non rientraneppure nelle priorità previste dal-lo Statuto Associativo, i promotoridi un progetto devono gestirlo inautonomia, preferibilmente a livellodi gruppo regionale, cercando i fi-nanziamenti necessari in ambitopubblico e privato. Spesso, il capi-tolo di spesa più importante di unprogetto è rappresentato dal tem-po e dalla professionalità che i vo-lontari, medici veterinari ed agro-nomi, mettono a disposizione gra-tuitamente, sotto forma di lavoro inItalia e nel paese interessato. Unappoggio logistico ed economicoimportante viene concesso da al-

cuni Istituti zooprofilattici (Teramo ePadova) a SIVTro-VSF Italia e, a li-vello regionale, dalla facoltà di Me-dicina Veterinaria di Grugliasco(To) che, come già ricordato, ciconcede la sede. Se vogliamoconsiderarlo tale, i soci stessi forni-scono un aiuto concreto sotto for-ma di un bagaglio di esperienzache viene messo a disposizione ditutti coloro che sono interessati allacooperazione con i Paesi in via disviluppo.

Come vengono accolti dalle au-torità e dalla popolazione locale ivolontari che operano nei Paesiin Via di Sviluppo?In base alla mia esperienza, possodire di essere sempre stato accol-to bene sia dalle autorità che dallepopolazioni locali. Sono al correntedi alcune situazioni in cui gli esper-ti sono stati, come dire, allontanaticon una certa urgenza dal paesema, come poi si è scoperto, la col-pa era da attribuirsi esclusivamen-te agli interessati. Voglio aggiunge-re che mi è capitato di tornare a di-stanza di parecchi anni in un pae-se ed in una località dove avevo la-vorato e di essere stato accolto inmodo tale da rimanere sincera-mente commosso. Si tratta di gen-te semplice che apprezza quelloche facciamo e non dimentica.

Quanto può durare in media unamissione di volontariato e qualisono le mansioni che vengonorichieste?Dipende dal paese, dal progetto edai finanziamenti. Spesso, dipendedalle relazioni che sono in corso trapaese donatore e paese beneficia-rio, non bisogna essere troppo in-genui, la cooperazione è una atti-vità che in un certo modo procurautili ad entrambi. Una missione puòdurare una settimana o può durarealcuni anni. La cooperazione italia-

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ARCOSAN S.r.l.VETERINARY CHIRURGICAL ORGANIZATIONVia Bainsizza, 41 - 21042 Caronno Pertusella - Varese Tel. 02/96459129 - Fax 02/96459711 www.arcosan.com - Email: [email protected]

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na invia tecnici alle prime esperien-ze per lunghi periodi, due, tre anni,mentre si avvale di personale piùesperto per periodi più brevi. La co-munità Europea ha sul posto unadelegazione permanente dove isingoli funzionari rimangono in me-dia cinque anni. Un progetto FED(Fondo Europeo di Sviluppo) dellaCE ha periodi di finanziamento dicinque anni. Nel caso nostro, ab-biamo avuto progetti SIVTro delladurata di due anni ed altri più brevi.In genere uno studio di fattibilità ri-

chiede una permanenza sul postodi 15/20 giorni, mentre la realizza-zione di un progetto in ambito zoo-tecnico richiede uno/due anni. Lemansioni possono essere le più di-verse, ma possiamo riassumerle in:formazione, assistenza tecnica,realizzazione lavori. In ogni caso, lecompetenze richieste sono sempredi livello elevato. Oggi, i PVS di-spongono di personale ben forma-to ed addestrato con tecnici (veteri-nari, nel nostro caso) laureati in pre-stigiose università del mondo occi-

dentale. Il personale diplomato in-termedio, figura che da noi non esi-ste, ha un grado di preparazionepratica tale da mettere talvolta inimbarazzo i nostri migliori esperti.Quello che non hanno, sono le ri-sorse, un ambiente ed un clima fa-vorevole all’allevamento o all’agri-coltura, la tecnologia.

Qual è l’identikit del volontarioveterinario della vostra associa-zione?Siamo tutti molto diversi, ma pos-

sediamo alcune caratteristiche co-muni: il gusto per l’avventura primadi tutto ed una grande sensibilitàverso i problemi dei PVS. Ci sonodiversi modi di atteggiarsi quandosi vede (mi è capitato!) o si vienealtrimenti a conoscenza che nelsecolo della tecnologia e del be-nessere c’è gente che muore perfame: ignorare, dimenticare, dona-re ed impegnarsi. Noi siamo traquelli che si impegnano a donarequello che riteniamo più valido epiù duraturo: la nostra esperienza

e la nostra professionalità.

Puoi raccontare brevemente latua esperienza personale e unepisodio che ti ha particolarmen-te colpito?Potrei parlare per ore della miaesperienza e di episodi che mihanno colpito, ma vediamo di es-sere brevi. Ho iniziato la mia attivitàdi esperto veterinario in Africa nel1976, allora questa era la mia atti-vità, quello che mi procurava da vi-vere. Dopo alcuni anni, ho dovutofare una scelta importante tra il miolavoro e le esigenze della famiglia,e sono quindi rientrato, lavorandodapprima al Ministero della Sanitàe, dal 1988, presso l’ASL 18 Alba –Bra. Non ho però cessato di occu-parmi di cooperazione e sono tor-nato spesso in Africa, in genereper brevi periodi di consulenza. Holavorato in Nigeria, in Mali, in Re-pubblica Centrafricana, in Sud Afri-ca, in Madagascar, occupandomidi sanità animale o di produzionianimali e di igiene degli alimenti.Sono uno dei soci fondatori di SIV-Tro e, nel gruppo Piemonte, mi im-pegno a realizzare quello che è l’o-biettivo di tutti noi, continuare adaiutare chi ne ha più bisogno, con-vinti che questo è il giusto approc-cio a problemi che, in questi ultimianni, sono diventati ingestibili, e miriferisco all’emigrazione. Rispon-dere alla seconda parte della do-manda, un episodio che mi ha par-ticolarmente colpito, non è una co-sa facile, vediamo se mi viene inmente qualcosa di significativo. Si,il mio ultimo viaggio in Mali, nel di-cembre del 1998.Tornai, allora, do-po 16 anni, in un villaggio sperdu-to nella savana dove avevo vissutocon la mia famiglia e lavorato ad unprogetto FED dal 1978 al 1982. Miaspettavo di ritrovare alcune per-sone che avevo conosciuto, nontante per la verità, la vita media inMali è di 40 anni; invece, sono sta-to accolto da una folla: gli anziani, igiovani, le donne, i bambini, i cac-ciatori…. pochi quelli che cono-scevo, ma tutti conoscevano beneme e volevano ringraziarmi, dopo16 anni, per il periodo in cui avevolavorato per lo sviluppo del loro vil-laggio. Quanti ricordi! Ma, al di làdel successo del progetto stesso(finito non bene, dopo la cessazio-ne del finanziamento europeo) misono trovato in un villaggio rinato anuova vita. L’attività del progettoaveva contribuito a richiamare inquelle zone forza lavoro che è sta-ta in grado di costruire, con i restidel progetto, un nuovo sistema diallevamento basato sulla piccolaproprietà. Dove prima vivevano po-chi anziani, per la maggior parteciechi per l’oncocercosi, tormenta-ti dalla lebbra e dalla tripanosomia-si, ora ci sono centinaia di bambi-ni, la gente coltiva la terra, allevapochi capi di bestiame N’Dama,lotta contro le malattie e sopravvi-ve. Qui, in questo villaggio, a Madi-na Diassa, è ambientato il nostroultimo progetto. Ci hanno ancorachiesto aiuto, abbiamo potuto, gra-zie a SIVTro, rispondere di sì. Sono sicuro che saremo accoltida amici e che faremo un buonlavoro. ■

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Dottor Papalia, fra i punti chiavedel Ddl sulla tutela degli animalida compagnia si collocano re-sponsabilità e doveri del proprie-tario, un binomio cruciale che ri-manda al fenomeno dell’abban-dono e all’identificazione canina.A quando il ricorso unicamente alsistema del microchip?Il proprietario deve accudire l’ani-male, assicurargli le necessariecure sanitarie ed adottare precau-zioni per impedirne la fuga. Neldisegno di legge sono previsteper il proprietario delle sanzioni aseconda della gravità dell’infra-zione rispetto al buon rapportocon l’animale. La necessità diusare il microchip è stata più vol-te affermata anche nell’atto di in-dirizzo e coordinamento del Mini-stero della Sanità del 18-03-1999e nella circolare n. 5 del 14-05-2001. In occasione del contributoannuale che il Ministero elargiscein attuazione della legge 281/91,si raccomanda che tale contribu-to venga utilizzato per l’identifica-zione con il metodo del microchipe anche al fine della sterilizzazio-ne dei cani randagi, per evitare unincremento a dismisura della po-polazione canina che non corri-

sponda all’esigenza delle perso-ne di dotarsi della compagnia diun animale.

E l’anagrafe canina nazionale?La banca dati è di competenzaregionale, ma auspichiamo che idati regionali possano pervenireal nostro ufficio ministeriale percostituire una banca dati naziona-le. A fine anno erogheremo il no-stro contributo e insisteremo suquesti aspetti, anche se le diffi-coltà di coordinamento sui criteriinformatici non sono facili da su-perare. Ma se un cane è smarritofuori della regione d’appartenen-za, solo attraverso una banca da-ti nazionale si potrà risolvere ilproblema. Ciascuna regione per-tanto dovrebbe indirizzare al mioufficio centrale i dati per poi costi-tuire la banca dati nazionale. Au-spichiamo tempi brevi. Si devonopoi perfezionare i meccanismid’informazione al pubblico. Il ve-terinario è un mediatore molto in-teressante del rapporto uomo-ani-male, capace di persuadere lepersone che si rivolgono a lui peril benessere del proprio animale.

Dal punto di vista giuridico l’a-nimale è una cosa e non un es-sere vivente. In Germania il ri-spetto degli animali è un valorecostituzionale, altrove si propo-ne di cambiare lo status giuridi-co dell’animale. In quale dire-zione andrà il Ddl?L’iniziativa legislativa della Ger-mania è apprezzabile, però ha so-stanzialmente ribadito un concet-to già affermato attraverso dispo-sizioni legislative esistenti attornoalla tutela del benessere animale.Ben venga tuttavia uno Stato cheritiene opportuno riaffermare leggidi livello nazionale ed europeoche si riferiscono alla tutela deglianimali da compagnia, ma anchedegli animali da reddito.Per il Ministro della Salute Sirchiaquesto disegno di legge può giàrappresentare un momento disvolta e di ridefinizione del rap-porto uomo-animale, ma vi saran-no altri provvedimenti, nella formadell’ordinanza o del decreto, inmodo che certe misure possanoentrare più tempestivamente nelmerito dei problemi. Il Ministropensa a qualcosa di più immedia-to, su fenomeni circoscritti e ri-spettando alcune priorità: discipli-nare il commercio e la pubblicitàdegli animali da compagnia, sti-molare la costituzione di canili ri-fugio in prossimità delle case dicura per anziani per agevolare lapet therapy, prevedere la possibi-

lità della costituzione di pensioniper cani nei luoghi di villeggiatu-ra, stimolare le organizzazioni al-berghiere a dare la possibilità al-l’animale di essere al seguito delturista, realizzare cimiteri per canicome per altri animali da compa-gnia, al fine di agevolare il tradi-zionale sentimento di affettuosamemoria dell’uomo nei confrontidegli animali da compagnia.

Cosa s’intende per regolamen-tazione della pubblicità?L’ipotesi normativa prevede cheper essere utilizzato nella pubbli-cità o nello spettacolo l’animaledebba godere di particolari con-dizioni e garanzie di tutela del be-nessere. E se attraverso la pubbli-cità un animale in quanto tale faguadagnare soldi, va consideratoche anche quell’animale ha dirittodi fruire del beneficio delle risorseche ha contribuito a generare.

In che modo?Per esempio riconoscendo una

percentuale del guadagno di“modesta entità” a favore deglianimali, che va attribuita alle or-ganizzazioni che si occupano diprotezione animale. È giusto chechi beneficia dell’uso di animali ascopo di pubblicità, spettacolo osport condivida i benefici con ilmondo della tutela del benesseredegli animali.

Seguendo i lavori parlamentarisui cani da combattimento èemersa chiaramente la volontàdi punire chi commette reato,ma si è anche fatta strada l’ipo-tesi di tutela e rispetto della di-gnità degli animali utilizzati aquesto scopo. Intanto l’opinio-ne pubblica è raggiunta da mes-saggi colpevolizzanti nei riguar-di di certe razze definite non “dacompagnia” ma “pericolose”.Cosa si può dire in proposito?Ci occuperemo anche di questo.Un animale non deve essere con-siderato da compagnia se non ri-sponde davvero a questi requisiti.

Definire cosa è un animale dacompagnia non è facile, ma alcu-ne razze canine possono rientrarein questa forzatura. La questionesta nell’evitare che il proprietariofavorisca lo sviluppo dell’aggres-sività del proprio cane per unfrainteso ed esibizionistico sensodi potere e di difesa.

La stampa non specializzata hagenericamente parlato di tuteladegli animali sovrapponendo inalcuni casi le prerogative diquelli da compagnia con le esi-genze di quelli da reddito. Puòchiarirci se e in che misura ilDdl in questione riguarda anchequesti ultimi?Considerato che l’uomo alleva glianimali per motivi di produzione edi alimentazione si potrà preten-dere che questi animali non sianoallevati in condizioni di sfrutta-mento esagerato e devastante,pensiamo alle galline ovaiole inbatteria, ai vitelli a carne biancanegli immobilizzanti box di conte-nimento, all’ingozzamento forzatodelle oche per la produzione delfegato grasso, o alla francese delfois gras, all’allevamento al buiodegli animali al fine di diminuire ilmetabolismo e determinare l’in-cremento ponderale, all’uso degliormoni in zootecnia a scopo dellacrescita forzata, ecc…Alcuni di questi sistemi comincia-no ad essere abbandonati in rela-zione alla consapevole azionedell’autorità politica mondiale chetende alla proibizione di questieccessi tipici della produzionepost industriale, per ricondurrel’allevatore a criteri di produzionepiù umani ed inquadrabili in unecosistema accettabile anche in

Tutela e benessere animale

In arrivo nuove leggi per gli animali da compagniaSergio Papalia, dirigente del Ministero della Salute, ci parla dei provvedimentiannunciati questa estate dal Ministro Sirchia per tutelare gli animali da compagnia:non solo un disegno di legge, ma anche interventi normativi immediati

di Sabina Pizzamiglio

D a tempo il Ministero dellaSalute sta valutando

l’introduzione di nuovi provvedi-menti sulla tutela e sul benesse-re degli animali da compagnia.In particolare, è atteso dalle Ca-mere un disegno di legge chevorrebbe dare un nuovo volto alrapporto fra il proprietario e ilsuo animale, una sorta di atto diindirizzo, “un progetto di largorespiro” come l’ha definito il Mi-nistro della Salute Sirchia, alquale potrebbero affiancarsiprovvedimenti governativi, piùmirati e tempestivi. Basti pensa-re all’ordinanza, uno strumentonormativo al quale Sirchia hafatto ricorso nel dicembre del2001 per vietare la vendita dipelli e pellicce di cani e gatti eche, con tutta probabilità, saràreiterato.Per capire gli orientamenti delMinistero della Salute e che co-sa cambierà nella gestione delrapporto con l’animale da com-pagnia, ci siamo rivolti al dottorSergio Papalia, dirigente delMinistero della Salute, con ilquale abbiamo anche parlato ditemi strettamente legati alla pro-fessione medico-veterinaria co-me l’anagrafe canina e il benes-sere degli animali da reddito.

Sergio Papalia, dirigente dell’uf-ficio X del Dipartimento di Ali-menti Nutrizione e Sanità Anima-le del Ministero della Salute, sioccupa di tutela del benessereanimale, igiene zootecnica, tute-la sanitaria della riproduzioneanimale e fecondazione artificia-le, igiene urbana e lotta al ran-dagismo. Sull’argomento hascritto “I diritti degli animali”,1998; “Etologia e protezione de-gli animali”, firmato nel 1991 conDanilo Mainardi, e “Il benessereanimale”, di imminente pubbli-cazione. Coordina i lavori di dueCommissioni ministeriali, incari-cate di approfondire i risvoltiscientifici e legislativi del benes-sere animale in allevamento, tra-sporto e macellazione, sia in am-bito nazionale che europeo.

Alcune priorità annunciate dal Ministro Sirchia e previste

dal progetto di legge

I l progetto di legge sulla tutela degli animali da compagnia vuole da-re completa attuazione alla Convenzione del Consiglio d’Europa

sulla protezione degli animali d’affezione, approvata nel 1987 e attuatasolo per la parte riguardante il randagismo con la legge 281/1991. Iproblemi da affrontare sono molti e non di facile messa a fuoco, ancheperché mancano alcuni punti fermi. Uno per tutti: cosa si debba inten-dere per animale da compagnia. Atteniamoci quindi per ora alle con-clusioni del Ministro Sirchia: “Vedremo lungo quale strada avviare lalegge che inquadra l’intera materia in una visione più moderna”.

1. Definizione delle responsabilità e dei doveri del proprietario di ani-mali da compagnia, incluso il divieto ai minori di 16 anni di acqui-stare un pet.

2. Definizione di standard di qualità per allevamenti e negozi; control-li sull’impiego di animali nelle esposizioni e nella pubblicità.

3. Sanzioni fino a 12 mila euro per uccisione e sevizie ai danni di unanimale.

4. Controlli nei canili e rifugi per i randagi. Queste strutture dovrannorispondere a requisiti di qualità.

5. Definizione di un regolamento comune ai cimiteri per animali dacompagnia che saranno riconosciuti sulla base del rispetto di alcu-ne indicazioni gestionali e norme igieniche. Il settore attualmentenon è regolamentato, ma forme spontanee di sepoltura degli ani-mali, organizzate e non, sono presenti sul territorio italiano. Spiegail Ministro: “I piccoli amici di una vita non meritano di essere gettatinella pattumiera”.

6. Possibilità di ospitare animali da compagnia nelle case di riposo peranziani. I degenti potranno portare con sé il proprio pet e alloggiar-lo in spazi appositamente creati per loro. Sirchia: “Al dolore di ab-bandonare la casa dove hanno vissuto per decenni si aggiunge ildistacco dagli affettuosi compagni che miagolano e scodinzolano.Fino ad ora gli animali erano esclusi dalle strutture sanitarie per pro-blemi igienici”.

(Le dichiarazioni del Ministro Sirchia qui riportate sono state rilasciateal Corsera del 14-08-2002)

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PROFESSIONE VETERINARIA 9/20028ATTUALITÀ

relazione alla fisio-etologia deglianimali allevati.Per realizzare i sopraindicatiobiettivi sono intervenute diversedirettive comunitarie tradotte nellafase di recepimento in decreti le-gislativi nazionali. Ricordiamo ilDlgs 533/92 e il Dlgs 331/98 perla protezione dei vitelli, il Dlgs534/92 e altre due direttive UEnon ancora recepite per la prote-zione dei suini, il Dpr 233/88 perla parte delle galline in batteria, ilpiù recente Dlgs 146/2001 che siriferisce alla protezione di tutti glianimali nell’allevamento, il DLgs532/92 e il Dlgs 388/98 per la pro-tezione degli animali nei trasportie il Dlgs 333/98 per la protezionedegli animali destinati alla macel-lazione.

A questo proposito stanno la-vorando due Commissioni Mi-nisteriali. Con quali ruoli ecompiti?La prima è una Commissioneche si occupa di verificare l’at-tualità dell’ambito di applicazio-ne della legge 623/85 che deri-va da due Convenzioni del Con-siglio d’Europa di Strasburgosulla protezione degli animali inallevamento e sulla protezionedegli animali destinati alla ma-cellazione. La seconda è una

Commissione che, in vista dellapresidenza italiana alla UE nelsecondo semestre 2003, lavoraper la stesura di una propostada parte dell’Italia e valuta sulpiano scientifico e quindi sul pia-no legislativo come sia possibilemigliorare le condizioni del be-nessere degli animali da reddito,perfezionando la proposta legi-slativa italiana alla UE. Non èescluso che i lavori delle dueCommissioni convergano e per-tanto si possano integrare. ■

Gli animalipossono essere titolari di diritti

legali?

I l governo inglese sta lavo-rando ad una legge che ag-

giorni la legislazione britannicain materia di tutela animale, at-tualmente ferma al 1991. Pres-sato da una prestigiosa e in-fluente organizzazione animali-sta, la Royal Society for the Pre-vention on Cruelty on Animals, ilgoverno di Londra sta pensan-do di rafforzare i diritti degli ani-mali da compagnia contro gliabusi e i soprusi di proprietaried ex tali. Si parla di sancire ildovere legale di prendersi curadei pets e di possibili ispezionida parte delle autorità per veri-ficarne il reale accudimento. Lesanzioni sono severissime. Lanuova legislazione riguarderàcani, gatti, cavalli e conigli do-mestici. Si discute se estender-la ai pesci rossi. Alla LondonUniversity gli esperti di bioeticasono insorti: “Gli animali com-mettono tra loro gesti che noiumani consideriamo crudeli.Vietarli sarebbe ridicolo. Cosasuccede a due cani che, aspasso con i rispettivi padroni simorsicano?”. L’analogia con idiritti legali dell’uomo sarebbedunque una forzatura inconce-pibile e se valesse per gli ani-mali da compagnia c’è da chie-dersi cosa ne sarebbe dei dirittidegli animali da reddito desti-nati al consumo alimentareumano.

Marchesini: i canili devono superare la filosofia della detenzione

P er un serio intervento sull’attuale situazione dei canili è innanzitutto necessario un passaggio pa-radigmatico. Roberto Marchesini, medico veterinario zooantropologo, sostiene l’importanza del

superamento della “filosofia della detenzione verso l’introduzione del concetto di struttura di servizio”. E per farquesto, aggiunge Marchesini “è indispensabile che si riconosca il bisogno di professionalità competenti in ma-teria di scienze comportamentali, educatori cinofili, zooantropologi e volontari preparati. I canili non devono piùessere improntati a logiche pietistiche, ma da canili-lager devono evolversi in centri cinofili specializzati, pre-parati alla dog partnership, all’adozione e in grado di gestire la prevenzione. Un adeguato consultorio zooan-tropologico può fare un efficace opera di prevenzione dando consigli utili ad evitare l’insorgere di quelle diffi-coltà che rischiano di portare all’abbandono”.

in collaborazione con AVULPAssociazione Veterinari Umbri Liberi Professionisti

PERUGIA 25-27 OTTOBRE 2002

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45° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC

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ringrazia gli sponsor per il loro contributo alla realizzazione di questo congresso e tutte le aziende espositrici che vi hanno preso parte

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

N ei numeri 7 e 8 2002della Rivista ho affron-tato alcuni aspetti della

responsabilità professionale delveterinario, in quanto pervengonoal mio studio numerose richiestedi pareri in merito alle contesta-zioni/pretese dei proprietari di ani-mali che lamentano malepraticheveterinarie.Dalla lettura degli articoli sopra ri-chiamati emerge la rilevanza cheassume in caso di contestazionedella prestazione veterinaria, lavalutazione di un altro veterinarioin veste di consulente tecnico e/operito.A differenza che in campo medi-co, dove la medicina legale non èsolo una disciplina universitariama è anche una vera e propriaspecializzazione, in campo veteri-nario non esiste il veterinario lega-le quale figura di professionistaspecializzato.Così come accade, però, in ognialtra branca della veterinaria, adun mancato riconoscimento lega-le della specializzazione occor-rerà ovviare attraverso la coscien-tizzazione e preparazione specia-listica del veterinario che intendeassumere il ruolo di consulentedel giudice.Insisto su tale aspetto in quanto ilconsulente del giudice (consulen-te tecnico d’ufficio) è l’arbitro inogni causa civile che abbia adoggetto una richiesta di risarci-mento del danno in capo ad unveterinario che si ritenga aver agi-to in modo imperito, negligentee/o omissivo.Essendo la valutazione del veteri-nario consulente d’ufficio determi-nante ai fini di una decisione delGiudice (vale a dire ai fini dell’e-missione di una sentenza che ri-conosca o meno la responsabilitàdel veterinario) è a tale valutazio-ne che sempre più spesso ci siappella al fine di evitare una cau-sa attraverso una soluzione stra-giudiziale della controversia.Instauratosi, comunque, un giudi-zio civile avente ad oggetto la re-sponsabilità professionale del ve-terinario (o un giudizio penale neicasi in cui la legge tutela penal-mente l’operato dei veterinari cfr.N° 4/2000 della Rivista) il Giudicenomina uno o più veterinari in ve-ste di propri consulenti a cui ponedelle domande/quesiti conceden-do loro termine per il deposito diuna perizia scritta. A tali consu-lenti ciascuna parte che agiscenel processo può affiancare unproprio veterinario in veste di con-sulente di parte. Questi partecipaa tutte le operazioni peritali, quali,per esempio, la visita del pazien-te, la disamina della documenta-zione ed interloquisce con il con-sulente tecnico d’ufficio, predi-sponendo un suo parere scritto.I consulenti tecnici d’ufficio sononominati dal Giudice il quale è te-nuto ad attingere all’Albo dei con-

sulenti depositato presso ogni Tri-bunale.È bene che la categoria veterina-ria si attivi al fine di “vigilare” sullabontà e preparazione di coloroche intendono iscriversi all’Albodei consulenti veterinari presso il

Tribunale. Voglio precisare cheper essere iscritti a tale Albo nonè richiesto al veterinario di vanta-re conoscenze di natura veterina-rio/legali.Da parte mia ritengo, però, estre-mamente importante che coloro

che si propongono come consu-lenti del Giudice vantino non solouna preparazione tecnico/scienti-fica, ma anche una preparazioneche consenta loro di fornire alGiudice valutazioni oltre che sul-l’entità della colpa del collega an-

che in merito all’entità del dannosubito dall’animale, soprattuttoquando oggetto della controver-sia è la prestazione veterinaria afavore di un cane o di un gatto. Sista, infatti, diffondendo tra i pro-prietari di detti animali la errata

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 9RUBRICA LEGALE

Il veterinario in veste di consulentetecnico d’ufficio

di Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

10

convinzione che anche un cane oun gatto, se mal curati da un ve-terinario, siano sine dubio titolaridi un diritto al risarcimento di undanno biologico o morale.Rilevato ciò, preciso che secondoquanto disposto dalle disposizionidi attuazione del codice di proce-dura civile sub art. 14) I° e II°comma l’Albo dei consulenti delGiudice “è tenuto dal presidentedel Tribunale ed è formato da uncomitato da lui presieduto ecomposto dal procuratore della

Repubblica e da un professioni-sta, iscritto nell’albo professio-nale, designato dal consigliodell’ordine o dal collegio dellacategoria a cui appartiene il ri-chiedente la iscrizione nell’albodei consulenti tecnici (art.15,16). Il consiglio predetto hafacoltà di designare, quando loritenga opportuno un profes-sionista iscritto nell’albo di al-tro ordine o collegio, previa co-municazione al consiglio chetiene l’albo a cui appartiene il

professionista stesso”.Per iscriversi all’albo occorre pro-durre la seguente documentazio-ne: “1) estratto dell’atto di na-scita, 2) certificato generale delcasellario giudiziario di datanon anteriore a tre mesi dallapresentazione, 3) certificato diresidenza nella circoscrizionedel tribunale, 4) certificato diiscrizione all’associazione pro-fessionale, 5) i titoli e i docu-menti che l’aspirante crede diesibire per dimostrare la sua

speciale capacità tecnica” (art.16 disp. att. c.p.c.).Nessuno può essere iscritto in piùdi un albo.Il consulente d’ufficio è assogget-tato ad un controllo sulla sua con-dotta e sul suo operato da partedel Presidente del Tribunale al cuiAlbo è iscritto.Con riferimento al compenso delveterinario consulente tecnicod’ufficio, nel segnalare che il Mini-stero della Giustizia ha emanato ilD.M. 30.05.2002, pubblicato sulla

G.U. 05.08.2002 Serie Gen. N°182, avente ad oggetto l’adegua-mento dei compensi nella misurache viene qui a lato indicata, rile-vo che l’entità delle tariffe così co-me è stata decretata è di gran lun-ga inferiore a quella che liquida ilTribunale.Con riferimento alla liquidazionedegli onorari dei medici consulen-ti d’ufficio non ho mai visto rispet-tare quanto fissato nei decreti mi-nisteriali.Mi permetto, pertanto, di “assicu-rare” agli aspiranti periti che il lorolavoro di consulenti tecnici d’uffi-cio ben potrà essere remuneratoin modo superiore a quanto qui in-dicato.

RUBRICA LEGALE

Articoli del D.M. 30.05.2002Ministero della

Giustizia

Art. 26Per la perizia o la consulenzatecnica avente ad oggetto ac-certamenti diagnostici su ani-mali, nel caso di immediataespressione del giudizio raccol-ta a verbale, spettano al perito oal consulente tecnico i seguentionorari, non cumulabili fra loro:- visita clinica euro 19,11;- esame necroscopico euro

67,66.

Qualora il parere non possa es-sere dato immediatamente evenga presentata una relazionescritta, spetta al perito o al con-sulente tecnico, per le medesi-me operazioni, un onorario:- per visita clinica da euro

48,03 a euro 145,12;- per esame necroscopico da

euro 96,58 a euro 290,77.

Nel caso di malattie infettive,epidemiche o endemiche, cheabbiano interessato più capi fa-centi parte di un gregge o diuna mandria o di un allevamen-to gli onorari di cui ai preceden-ti commi sono raddoppiati.

Art. 20Per la perizia in materia medi-co-legale, nel caso di immedia-ta espressione del giudizio rac-colta a verbale, spettano al pe-rito i seguenti onorari, non cu-mulabili fra loro:- visita medico-legale euro

19,11;- ispezione esterna di cada-

vere euro 19,11;- autopsia euro 67,66;- autopsia su cadavere esu-

mato euro 96,58.

Qualora il parere non possa es-sere dato immediatamente evenga presentata una relazionescritta, spetta al perito, per lemedesime operazioni, un ono-rario:- per visite medico-legali da

euro 48,03 a euro 145,12;- per accertamenti su cada-

vere da euro 116,20 a euro387,86.

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

Concludiamo la pubblica-zione della Circolare n.50/E del 12 giugno 2002

con cui l’Agenzia delle Entrate ri-sponde a quesiti sulla compilazio-ne del modello UNICO 2002.Nei tre precedenti numeri di que-sta rivista sono state riportate le ri-sposte fornite dal Ministero e rias-sunte nella circolare n. 48/E del 7giugno 2002 e la prima parte dellerisposte contenute nella circolaren. 50/E del 12 giugno 2002.Ricordiamo che anche se il termi-ne per il pagamento delle impostedovute sui redditi dell’esercizio2001 sarà già scaduto al momentodi pubblicazione del presente arti-colo, tenendo conto che il terminedi presentazione della dichiarazio-ne in via telematica è fissato per il31 ottobre 2002, sarà quindi possi-bile provvedere ad eventuali corre-zioni a favore od a sfavore edeventualmente procedere al versa-mento delle differenze di impostacon sanzioni ridotte utilizzando laprocedura del ravvedimento ope-roso.I numeri in corrispondenza di cia-scun paragrafo o di ciascuna do-manda corrispondono ai numeriindicati nella circolare ministeriale.

Circolare n.50/E del 12giugno 2002 - Seconda parte

4.5 Detrazione della quota diinteressi passivi corrisposti perfinanziamento D.: Si chiede di conoscere se pos-sono essere portati in detrazionegli interessi pagati a fronte di un fi-nanziamento acceso per finanzia-re un mutuo ipotecario in corso distipula per l’acquisto dell’immobileprincipale. R.: L’articolo 13-bis, comma 1, let-tera b), del Tuir, prevede una de-trazione dall’imposta in riferimentoad interessi passivi corrisposti indipendenza di mutui garantiti daipoteca su immobili, contratti perl’acquisto dell’unità immobiliare daadibire ad abitazione principaleentro un anno dall’acquisto stesso.

Nelle istruzioni alla compilazione diUNICO Persone Fisiche 2002 èspecificato che non danno dirittoalla detrazione gli interessi pagatia seguito di aperture di creditobancarie, di cessione di stipendioe gli interessi derivanti da finanzia-menti diversi da quelli relativi acontratti di mutuo, anche se congaranzia ipotecaria su immobili.Non danno diritto a detrazione gliinteressi pagati a fronte di un prefi-nanziamento acceso per finanzia-re un mutuo ipotecario in corso distipula per l’acquisto della casa diabitazione, tenuto conto che si trat-ta di un’operazione finanziaria di-versa da quella di mutuo, anche sead essa collegata. A tal fine non rileva la circostanzache le due operazioni sono effet-tuate presso diverse banche ovve-ro presso la stessa.

4.6 Detrazione della quota diinteressi passivi del coniuge acarico da parte del coniuge inpossesso di redditiD.: In caso di mutuo ipotecario in-testato ad entrambi i coniugi, dal2001, il coniuge che ha l’altro fi-scalmente a carico può fruire delladetrazione per entrambe le quotedegli interessi passivi. Si chiede diconoscere se il coniuge che ha fi-scalmente a carico l’altro può por-tarsi in detrazione la quota di inte-ressi di quest’ultimo indipendente-mente dalla data di stipula del con-tratto di mutuo, e quindi, anche inriferimento ai contratti stipulati ante1993.R.: In base all’articolo 13-bis, com-ma 1, lettera b), ultimo periodo, delTuir, in caso di mutuo intestato aentrambi i coniugi, ciascuno di es-si può fruire della detrazione uni-camente per la propria quota di in-teressi; in caso di coniuge fiscal-mente a carico dell’altro, la detra-zione spetta a quest’ultimo per en-trambe le quote. Tale previsione,inserita per effetto dell’articolo 2,lettera f), n. 6, della legge n. 388del 2000 e in vigore a partire dalperiodo d’imposta 2001, introduceuna deroga al principio generale inbase al quale le detrazioni spetta-no al soggetto che ha sostenutol’onere della spesa; stabilendo

che, il coniuge che possiede red-diti può fruire della detrazione nonsolo in relazione alla propria quotadi interessi ma anche, in luogo delconiuge che risulti a suo carico,per la quota di interessi a questiimputabile. La disposizione in que-stione trova applicazione esclusi-vamente in relazione ai contratti dimutuo stipulati a partire da 1° gen-naio 1993, in riferimento ai quali,per effetto dell’articolo 3, comma7, del decreto-legge n. 330 del1994, convertito dalla legge n. 474del 1994, trova applicazione l’arti-colo 13-bis, comma 1, lettera b),del Tuir. Per quanto riguarda i con-tratti stipulati prima di tale data, re-sta ferma la previgente disciplinain base alla quale la detrazione ècommisurata ad un ammontare diinteressi passivi non superiore aeuro 2.065,83 (lire 4 milioni), eleva-ti a euro 3.615,20 (lire 7 milioni) incaso di acquisto di unità immobi-liare adibita ad abitazione princi-pale, per ciascun intestatario delmutuo.

5 INTERVENTI DI RECUPEROEDILIZIO5.1 Detrazione del 36 per centodelle spese sostenute per gliinterventi di recupero edilizioD.: La circolare n. 121 del 1998precisa al punto 2.1 che la detra-zione compete anche al familiareconvivente del possessore o de-tentore dell’immobile sul qualevengono effettuati i lavori, purchéne sostenga le spese e che, in ta-le ipotesi il titolo che legittima è co-stituito dall’essere un “familiare”convivente con il possessore inte-statario dell’immobile.Sul punto, la scrivente ritiene che,

qualunque sia l’immobile su cuivengono effettuati i lavori che dan-no diritto alla detrazione, l’esserefamiliare convivente dell’eventualeproprietario o titolare di altro dirittoreale, legittima l’utilizzazione delbeneficio, con l’unica condizioneche si tratti di soggetto che sostie-ne le spese.In proposito si è a conoscenza chealtre Direzioni Regionali hanno re-so interpretazioni diverse nel pre-supposto che il familiare conviven-te possa beneficiare della detra-zione solo nel caso in cui i lavorivengano effettuati sull’immobileutilizzato come abitazione princi-pale sia del proprietario che dellostesso familiare convivente.Alla luce di quanto sopra si chiedequale sia l’interpretazione più cor-retta.R.: La detrazione per interventi direcupero di cui all’art. 1 della leg-ge 27 dicembre 1997 n. 449 spet-ta anche ai familiari conviventi delpossessore o detentore dell’immo-bile sul quale vengono effettuati ilavori.Da una lettura combinata della Cir-colare n. 121 dell’11 maggio 1998e della Risoluzione n. 136 del 6maggio 2002, è possibile ricavareche il familiare può usufruire dell’a-gevolazione, se risultino a suo ca-rico le spese dei lavori e se risultiessere convivente del possessoreo detentore dell’immobile già al-l’avvio della procedura, ossia all’at-to di invio della dichiarazione di ini-zio lavori all’Amministrazione Fi-nanziaria.Non è invece richiesto che tale im-mobile sia considerato abitazioneprincipale per il proprietario o per ilfamiliare convivente, essendo suf-

ficiente che si tratti di una delleabitazioni su cui si esplica il rap-porto di convivenza.

15 TREMONTI-BIS15.1Immobili agevolabili persoggetti titolati di reddito dilavoro autonomo D.: In qualità di soggetto IRPEF dicui all’articolo 49, comma 1 delTUIR (nella fattispecie avvocato),ho acquistato un immobile nuovonell’anno 2001 accatastato nellacategoria C/6. Tale investimentorientra tra le agevolazioni ai sensidell’articolo 4 della legge n. 383del 2001 (cosiddetta Tremonti-bis)ed in caso di risposta affermativa aquali ulteriori condizioni? R.: Relativamente al quesito pro-posto si ribadisce quanto già affer-mato dalla circolare 17 ottobre2001, n. 90/E, al punto 7.1.Pertanto, per i soggetti titolari direddito di lavoro autonomo di cuiall’articolo 49, comma 1 del TUIR,gli immobili potranno costituire og-getto di agevolazione solo se “stru-mentali” in quanto utilizzati esclusi-vamente per l’esercizio dell’arte odella professione, a condizioneche gli immobili stessi risultino de-stinati ad uso ufficio ed accatasta-ti nella categoria A/10.

19 TERMINI DI VERSAMENTO –ARTICOLO 17 DEL DECRETODEL PRESIDENTE DELLAREPUBBLICA 7 DICEMBRE2001, N. 435, COMEMODIFICATO DALL’ARTICOLO 2DEL DECRETO LEGGE 15APRILE 2002, N. 63.19.3 Imposte sostitutiveD.: Si chiede se anche le imposte

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 11RUBRICA FISCALE

di Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, TorinoChiarimenti forniti dal Ministero delle Finanze per la predisposizionedella dichiarazione dei redditi(Quarta parte)

Dizionario fiscale on line

S ul sito dell'agenzia delle entrate è disponibile “Il linguaggio delfisco, una via di mezzo tra un glossario e una guida, ideato per

rendere comprensibile la normativa tributaria al maggior numero possi-bile di cittadini. Da "abitazione principale" a "volume d'affari" 392 defini-zioni di termini tecnici, spesso accompagnate da "istruzioni per l'uso".Il dizionario è consultabile in pdf alla pagina:http://www.agenziaentrate.it/documentazione/dizionario/termini_tributari.pdf

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sostitutive possano pagarsi entro il22 luglio con la maggiorazione del-lo 0,40 per cento oppure se deb-bano comunque versarsi entro il20 giugno. Si chiede poi se le im-poste sostitutive siano rateizzabilio meno.R.: Si ritiene che anche le impostesostitutive possano versarsi entro il22 luglio con la maggiorazione del-lo 0,40 per cento, anziché il 20 giu-gno qualora le singole leggi istituti-ve ai fini del versamento faccianorinvio alle modalità ed ai termini

previsti per il versamento a saldodelle imposte risultanti dalla di-chiarazione.Le imposte sostitutive non sono ra-teizzabili ai sensi dell’articolo 20del decreto legislativo 9 luglio1997 n. 241 poiché la norma limital’applicazione di tale istituto allesole “somme dovute a titolo di sal-do e di acconto delle imposte”scaturenti dalle dichiarazioni.Tali imposte possono essere dila-zionate, invece, qualora sia pre-visto dalle singole leggi istitutive

e con le modalità dalle stessestabilite.

19.4Rateazione: calcolo degliinteressiD.: Si chiede conferma del fattoche nel calcolo degli interessi del6% annuo sulle rate successive al-la prima non si tiene conto dei gior-ni di spostamento nel pagamentoquando la scadenza ordinaria ca-de di sabato o domenica.R.: La misura degli interessi sulla

rata successiva alla prima è statadeterminata considerando chetutti i mesi sono di trenta giorni eche gli interessi sono dovuti dalgiorno successivo alla scadenzadella prima rata fino al giorno dipagamento fissato per la secondarata, ossia fino alla scadenza ordi-naria. Ne consegue che qualora ilgiorno di pagamento della secon-da rata cada di sabato o domeni-ca, nel calcolo degli interessi nondevono calcolarsi i giorni di spo-stamento del pagamento come

previsto dall’articolo 18, comma1, decreto legislativo 9 luglio 1997n. 241, secondo cui “…se il termi-ne scade di sabato o di giorno fe-stivo il versamento è tempestivose effettuato il primo giorno lavo-rativo successivo”.

19.5 Ravvedimento operoso diimposte non versateD.: L’articolo 18, comma 1, del de-creto legislativo n. 241 del 1997prevede che “…se il termine sca-de di sabato o di giorno festivo ilversamento è tempestivo se effet-tuato il primo giorno lavorativo suc-cessivo”.Si chiede se come termine di ver-samento si può intendere anche iltemine per avvalersi del ravvedi-mento di imposte non versate; adesempio se un contribuente vuoleutilizzare il ravvedimento breve persanare un carente o omesso ver-samento e il trentesimo giorno è disabato o domenica. R.: L’articolo 1 del decreto ministe-riale 31 marzo 2000 prevede che“le disposizioni in materia di versa-mento unitario con compensazio-ne si applicano, con riferimento aitributi, ai contributi e ai premi elen-cati nell’articolo 17, comma 2, deldecreto legislativo 9 luglio 1997, n.241 anche alle somme, ivi compre-se le sanzioni, dovute ai sensi de-gli articoli 13, 16 e 17 del decretolegislativo 18 dicembre 1997, n.472”.Pertanto, per il rinvio espresso del-l’articolo 18, comma 1, del decretolegislativo n. 241 del 1997 al pre-cedente articolo 17, la norma se-condo cui qualora il termine scadadi sabato o di giorno festivo il ver-samento è tempestivo se effettuatoil primo giorno lavorativo successi-vo, si applica anche per il paga-mento delle somme dovute a se-guito del ravvedimento di cui all’ar-ticolo 13 del decreto legislativo n.472 del 1997.

21 RETTIFICA DELLADICHIARAZIONED.: È possibile correggere un mo-dello Unico presentato per l’anno1999 nel quale il contribuente hadichiarato un reddito più alto diquello effettivo, presentando unadichiarazione integrativa, al fine diottenere il rimborso dell’IRPEF ver-sata in più?R.: L’articolo 2 del regolamento di“semplificazione” degli adempi-menti fiscali, approvato con DPR 7dicembre 2001, n. 435, ha modifi-cato l’art. 2 del decreto del Presi-dente della Repubblica 22 luglio1998, n. 322, introducendo il com-ma 8- bis. In base a tale norma, ledichiarazioni dei redditi, dell’impo-sta regionale delle attività produtti-ve e dei sostituti d’imposta, posso-no essere integrate per correggereerrori od omissioni che abbianodeterminato l’indicazione di unmaggior reddito, o comunque diun maggior debito d’imposta o diun minor credito, purché l’integra-zione avvenga non oltre il termineprescritto per la presentazione del-la dichiarazione relativa al periodosuccessivo.Nel caso in esame, il termine dipresentazione della dichiarazione

PROFESSIONE VETERINARIA 9/200212RUBRICA FISCALE

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relativa al periodo d’imposta suc-cessivo al quello oggetto di inte-grazione è già ampiamente scadu-to alla data del 1° gennaio 2002,data di entrata in vigore del regola-mento di semplificazione.Pertanto non può più essere pre-sentata la dichiarazione integrativaper correggere un errore da cuiconsegue un maggior credito o unminor debito. D.: Un contribuente ha presentatotramite CAF e quindi entro il 31 mag-gio 2001, il modello 730 per i redditi2000. In sede di presentazione delmodello 730/2002 si accorge che ladichiarazione precedente era infe-dele (ad esempio omissione di red-dito) e quindi sanzionabile da partedell’Amministrazione. Si chiede di conoscere se il termi-ne per avvalersi dell’istituto di cuiall’articolo 13 del decreto legislati-vo n. 472 del 1997 (ravvedimentooperoso) è da considerarsi il 31maggio (scadenza presentazionemod. 730), ovvero il 31 ottobre, ter-mine ultimo per presentare in viatelematica il modello Unico. R.: La regolarizzazione della di-chiarazione attraverso il ravvedi-mento ai sensi dell’articolo 13 deldecreto legislativo n. 472 del 1997deve essere effettuata “entro il ter-mine per la presentazione della di-chiarazione relativa all’anno nelcorso del quale è stata commessala violazione”. La correzione degli errori ed omis-sioni riguardanti il modello 7302001 può essere effettuata me-diante la presentazione di Unico2001 Persone fisiche.Quanto ai termini per effettuare ilravvedimento, tenuto conto chepuò essere utilizzato il modelloUnico cartaceo ovvero quello tele-matico il ravvedimento potrà esse-re effettuato entro il 31 luglio 2002ovvero entro il 31 ottobre 2002 se-condo la modalità di presentazio-ne di Unico 2002 prescelte.Si ricorda che il ravvedimento siperfeziona:• con la presentazione della di-

chiarazione redatta su modelliconformi a quelli approvati peril periodo d’imposta interessa-to, entro i predetti termini;

• con il versamento contestualedella maggiore imposta, degliinteressi e della sanzione ridottaa un quinto del minimo edittale.

È utile ricordare che gli errori e leviolazioni riguardanti il modello 730possono essere corretti nei modiseguenti a seconda che l’integra-zione comporti un maggior rimbor-so o un minor debito ovvero un mi-nor rimborso o un maggior debito.Se la modifica provoca un maggiorrimborso o un minor debito, puòessere presentato al CAF, entro il31 ottobre dell’anno di presenta-zione del 730 errato, un modello730 integrativo.Qualora, invece, la correzionecomporta un minor rimborso o unmaggior debito occorre presentareun modello Unico Persone fisichedell’anno di presentazione del mo-dello 730 errato, entro gli ordinaritermini previsti per la presentazio-ne di Unico e versare direttamentele maggiori imposte, compresa ladifferenza rispetto all’importo del

credito risultante dal modello 730,che verrà comunque rimborsatodal sostituto d’imposta.Quando sono decorsi i termini sta-biliti per la presentazione di Unicole violazioni possono essere regola-rizzate mediante il ricorso all’istitutodel ravvedimento disciplinato dalcitato articolo 13 del decreto legi-slativo 472 del 1997. Sono, infine,applicabili le modalità d’integrazio-ne delle dichiarazioni presentatepreviste dai commi 8 e 8-bis dell’ar-ticolo 2 del DPR n. 322 del 1998.

26 DIVIDENDI DI FONTEITALIANAD.: È stato posto il caso di un con-tribuente che nel corso del 2001ha percepito un dividendo di fonteitaliana in relazione al quale spettaun credito d’imposta pieno. L’im-posta risultante dal quadro N è in-feriore al suddetto credito. È statochiesto se sia corretto riportare l’in-tero credito oppure solo la partepari al debito d’imposta.R.: Come noto, il credito d’impo-sta sui dividendi, introdotto inizial-

mente dalla Legge 16 dicembre1977, n. 904, ha la finalità di elimi-nare la doppia imposizione eco-nomica sui dividendi. Alla luce deilineamenti generali che informanoquesto sistema di eliminazionedella doppia imposizione, ad uncredito d’imposta pieno spettantead un socio in relazione a divi-dendi percepiti, corrisponde, amonte, un’imposta già assoltadalla società emittente.Coerentemente il modello di di-chiarazione nelle istruzioni al qua-

dro N non prevede una limitazioneal credito d’imposta pieno da por-tare in detrazione dell’imposta net-ta. Pertanto, nel caso in cui l’im-porto del credito d’imposta pienosia superiore a quello dell’impostanetta, l’eccedenza può dare origi-ne ad un’imposta a credito.Infatti, contrariamente al creditod’imposta limitato, il credito d’im-posta pieno può generare un’ec-cedenza d’imposta suscettibile diessere richiesta a rimborso o ripor-tata a nuovo. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 13RUBRICA FISCALE

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

PROFESSIONE VETERINARIA 9/200214

S iamo arrivati anche que-st’anno alle soglie del-l’apertura della nuova

edizione dello SMAU, il salone in-ternazionale dedicato alle tecno-logie informatiche e multimedialiche si tiene come sempre a Mila-no presso la Fiera campionaria.Quale migliore occasione per cu-riosare tra i tantissimi stand checompongono l’esposizione e ma-gari approfondire, con qualcheaddetto agli stand che ci interes-sano maggiormente, gli aspettitecnici dei componenti multime-diali di ultima generazione o di In-ternet.Tuttavia, anche se proprio in oc-casione dello SMAU, in genere, cisi viene a trovare di fronte a deiveri esperti di uno specifico setto-re, quando invece si entra, adesempio, in un negozio di com-puter per chiedere un preventivooppure informazioni sui nuovicomponenti hardware, può capi-tare che il nostro interlocutorepossa essere più preparato nel-l’aspetto commerciale della ven-dita di Personal Computer e/o deicomponenti, piuttosto che suglielementi tecnici degli stessi.Con questa nostra osservazionenon vogliamo certamente gene-ralizzare, affermando che tutti i ri-venditori di personal computersiano ignoranti in materia, resta ilfatto che l’acquirente, per non ca-dere in spiacevoli inconvenienti,deve possedere una minima co-noscenza dei componenti e delle

novità del mercato prima di av-venturarsi nell’acquisto di un PCo delle altre apparecchiature adesso correlate.Vediamo quindi, per sommi capi,quali sono gli errori più frequentiche possono condizionare le no-stre scelte al momento della deci-sione se acquistare o meno undato computer o componente.- Processore (CPU): in gene-re, per istinto, si cerca di orien-tarsi verso il processore con la“frequenza di clock” più elevata,nella convinzione che la potenzadi un PC dipenda unicamente daquesto componente. In realtà,anche se la frequenza di clock èun elemento molto importante,occorre ricordare che il rendi-mento complessivo di un compu-ter è dato dalla somma delle pre-stazioni dei diversi componentiche lo compongono. Per fare unesempio, quando si valuta unpersonal computer è più oppor-tuno orientarsi su di un PC chedispone di una CPU con una fre-quenza meno elevata ma conuna quantità di memoria RAM edi hard disk largamente sufficien-ti alle proprie esigenze. Un altroaspetto da tenere in considera-zione è che molte aziende pro-duttrici di processori, spingono iconsumatori, con martellanticampagne pubblicitarie chediffondono slogan tipo: “il nostroprocessore vi permette di navi-gare su Internet il 50% più velo-cemente, rispetto agli altri!”.

Queste affermazioni ad effetto,infatti, fanno leva sulla buona fe-de di consumatori poco informa-ti, i quali ignorano che la fre-quenza di clock del processorenon ha nulla a che vedere con lavelocità con la quale si naviga inInternet.- Monitor: è un componenteche troppo spesso viene valutatoin seconda battuta rispetto a ca-ratteristiche legate alla velocità oalla memoria. Per obiettare a que-sta errata impostazione bastapensare all’importanza che rive-ste la nostra salute e quindi la no-stra vista, rispetto a tutte le altreconsiderazioni tecniche. Per que-sto tipo di componente, quindi,occorre valutare come elementofondamentale innanzitutto lagrandezza del monitor (meglio sea 17 pollici) e, successivamente,il tipo di monitor che si vuole ac-quistare. Com’è noto infatti esi-stono fondamentalmente due ti-pologie di monitor: quello a cri-stalli liquidi (LCD) e quello tradi-zionale a tubo catodico, del tuttosimile ad un normale televisore.La scelta tra queste due tipologiedi componenti dipende dal tipo diutilizzo che se ne vuole fare: perchi deve restare, per lavoro o di-porto, diverse ore davanti al com-puter è fondamentale scegliereun monitor LCD (molto più ripo-sante per la vista e scevro da ra-diazioni ionizzanti), piuttosto cheuno tradizionale. Certamente ilprimo è ancora molto costoso ri-spetto al secondo, ma perché ri-sparmiare sulla nostra salute e si-curezza e magari su quella deinostri figli?

- Scheda video: attualmente,questo componente rivesteun’importanza ancora maggiorerispetto allo stesso processore,che rappresentava, fino a qual-che anno fa, il componente di-scriminante tra una configurazio-ne e l’altra. Con l’avvento dellamultimedialità più spinta e con ladiffusione dei videogiochi tridi-mensionali per PC, il ruolo più im-portante viene svolto proprio dal-la scheda video, responsabiledelle prestazioni di quelle che so-no diventate, appunto, le più dif-fuse applicazioni per i personalcomputer moderni. Tuttavia, se ilcomputer viene utilizzato preva-lentemente in ambulatorio piutto-sto che a casa, l’importante èsceglierne uno adatto al proprioambito di utilizzo. Infatti, se il no-stro PC viene utilizzato per la vi-deoscrittura o per qualche pro-gramma di gestione dell’ambula-torio, è superfluo spendere soldinell’acquisto di una scheda acce-leratrice.- Lettore CD-Rom o DVD: perquanto riguarda questi compo-nenti, occorre chiarire che tali pe-riferiche non rivestono l’importan-za che la tecnologia vorrebbe lo-ro attribuire. Infatti, le reali presta-zioni di un lettore non sono quasimai legate alla velocità dichiaratadal costruttore, ma alla tecnolo-gia di lettura impiegata ed allacomponentistica utilizzata. In so-stanza, un lettore CD-Rom consi-derato “veloce”, (ad esempio un40x), non è assolutamente più ra-pido rispetto, ad esempio, ad un24x, tanto che le prestazioni effet-tive di questa periferica sono ri-

cavabili esclusivamente con testapprofonditi e mirati allo scopo.Per quanto concerne il lettoreDVD, può essere interessante lasua presenza in quanto, oltre adecifrare i dischi DVD, riesce acodificare anche tutti gli altri for-mati audio e video esistenti, percui sarebbe opportuno che ilcomputer fosse accessoriatoesclusivamente con questo tipodi periferica a patto che sia ingrado di masterizzare i dati pre-senti sull’hard disk.- Case: è l’involucro che rivesteil PC e, a prima vista, potrebbesembrare un elemento che sog-giace solo a criteri esclusivamen-te estetici. Tuttavia, è necessariovalutarne sia le dimensioni in fun-zione di futuri upgrade della no-stra configurazione, sia la qualitàcostruttiva, per non incorrere inun errore molto frequente ma al-trettanto dannoso.- Mouse e tastiera: anche inquesto caso, si tratta di periferi-che alle quali, in genere, non vie-ne attribuita l’importanza che me-ritano. In effetti, l’acquirente ine-sperto tende a sottovalutare il fat-to che mouse e tastiera sono leuniche due parti di un computercon le quali l’utilizzatore ha un ve-ro e proprio contatto manuale.Per tale ragione, quindi, una buo-na tastiera (possibilmente con unsupporto appoggia polsi) ed uncomodo mouse, (meglio se senzafilo), permettono all’utente di la-vorare meglio e con minor fatica.Detto questo, però, al di là delconcetto che recita che: è semprebene acquistare un prodotto cheoffra la miglior qualità al prezzopiù basso possibile, è altrettantovero che, se si vuole acquistareun prodotto con certe caratteristi-che tecniche occorre comprarequello che, mediamente, il merca-to richiede. Inoltre, dato che nes-suno regala nulla a nessuno, seun PC costa la stessa cifra di unaltro che dispone delle stesse ca-ratteristiche tecniche ma che hauna dotazione software decisa-mente migliore, significa che laqualità della componentisticahardware utilizzata sarà meno ele-vata della precedente.A fronte delle considerazioni fattefinora e considerando che in que-sti ultimi anni c’è stato un decisoribassamento generalizzato deiprezzi del settore informatico, oc-corre evitare di scegliere l’offertaal prezzo più basso, senza averprima valutato l’effettiva qualitàdel prodotto da acquistare. Solocosì saremo certi di scegliere unPC o un componente informaticosulla base di un equilibrio tra leparti che lo compongono, nellaconsapevolezza che ogni sia purpiccolo elemento è indispensabi-le al buon funzionamento di tuttoil sistema. ■

Qualità-prezzo: un giusto equilibrionella scelta d’acquisto di un PC

di Fabrizio Pancini

IN RETE

http://www.veterinarisenzafrontiere.it/vsf.htmlVisto l’argomento trattato in prima pagina, ci è sembrato doverosopubblicare nell’apposita rubrica il sito di Veterinari Senza Frontiere Ita-lia. All’interno della pagina web troverete tutte le indicazioni e gli ap-profondimenti necessari per conoscere l’organizzazione, le sedi, le at-tività e i progetti realizzati e da realizzare di questa associazione nonprofit di veterinari italiani. È anche presente il link di riferimento del-l’associazione internazionale VSF Europa alla quale VSF Italia è affilia-ta. In totale VSF Europa ha realizzato finora 66 progetti in 44 paesi nelsud e centro America, Africa, Asia ed Europa. Per realizzare questiprogetti sono state impegnate 500 persone e circa 10.000 soci in tut-to il continente. Il budget totale approssimativo è stato stimato intornoai 20 milioni di Euro.

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Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

L a scelta di uno svedesealla guida del consiglio diamministrazione (CDA)

dell’Authority rafforza ulteriormen-te il profilo ‘nordico’ dei responsa-bili che attualmente guidano lapolitica della sanità e della sicu-rezza alimentare nell’UE. Slorach sarà coadiuvato da duevice presidenti: sono la franceseCatherine Geslain-Laneelle, diret-tore generale per l’alimentazioneal ministero dell’agricoltura inFrancia e la britannica DeirdreHutton, del consiglio nazionaleconsumatori. La decisione è stata presa dopodue lunghe giornate di dibattiti inun clima, assicura il delegato ita-liano - il medico siciliano GiorgioCalabrese - “di grande serenità’’.E aggiunge: “Oggi è iniziata l’eradella unitarietà di intenti per ga-rantire la sicurezza alimentare’’. Sull’attività dell’Authority pesa la‘spada di Damocle’ dell’assegna-zione della sede definitiva, sem-pre contesa tra Parma ed Hel-sinki’’. Calabrese: “Io mi batterò inmodo strenuo - ha sottolineato -affinché Parma possa avere la se-de europea, perché penso ne ab-bia tutti i numeri, tutte le compe-tenze’’. E ha aggiunto: “Da comesi stanno mettendo le cose tra ivari presidenti del Nord, chissàche in una ridistribuzione dellecose, Parma, proprio per il meritoche ha da un punto di vista tecni-co, non possa avere meriti anchedi tipo geografici’’. Il delegato italiano intende anche“battersi per il rispetto della tipi-cità di ogni cibo’’. E precisa: “Co-me CDA dobbiamo confrontarcisolo con la sicurezza igienica ealimentare, ma nel mio compitomorale ci sarà sempre la difesaestrema per il cibo tipico, il cibobuono, non solo regionale, direiquasi di quartiere’’. Interrogato sulla sua valutazionedei prodotti tipici e tradizionali, ilpresidente del CDA Slorach, si èlimitato a indicare: “Sono reticentea valutare un prodotto tradiziona-le... hanno certamente un ruoloimportante’’(ANSA).

BSE: RISCHI SCONGIURATIDAI TESTDa un rapporto della UE pubbli-cato a metà settembre è emersoche senza l’applicazione dei testanti-BSE, 164 bovini colpiti dalmorbo della mucca pazza sareb-bero finiti nella catena alimentareeuropea.Dal documento messo a punto daDavid Byrne - commissario euro-peo della sanità - è emerso chesenza l’applicazione dei test ob-bligatori, nei primi sette mesi del-l’anno, almeno 164 bovini colpitidal morbo della mucca pazza -che apparivano in perfetta salute

- sarebbero finiti nella catena ali-mentare europea. Mentre, tra glianimali a rischio sono 1049 i casiche nello stesso periodo sarebbe-

ro risultati positivi ai test. Durantela presentazione del rapporto,inoltre, il comitato scientifico euro-peo ha espresso un parere rassi-

curante sulla salubrità degli inte-stini degli ovini, che potranno es-ser utilizzati per la produzione diinsaccati. (fonte: Ansa Europa)

Da gennaio a luglio, nei Paesi del-l’Unione Europea sono stati effet-tuati circa sei milioni di test anti-BSE. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 15DALL’EUROPA

Agenzia alimentare: Svezia al verticeIl consiglio di amministrazione dell’Agenzia per la sicurezza alimentare sarà guidato da uno svedese: Stuart Slorach, farmacologo, attuale numero due del ministero svedese dell’alimentazione

★★

★ ★ ★ ★★★

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

I più giovani non lo possonoricordare, ma chi ha qual-che capello bianco forse

avrà presente il Cav. Stefano Mo-rini di S. Polo d’Enza (RE) che la-sciò inorridito più di uno spettato-re, dopo avere mangiato una tor-ta di vermi davanti ad Enzo Tor-tora che conduceva Portobello.Stefano Morini è morto da tempo,ma ha lasciato alla famiglia unaflorida azienda che si vanta diessere da ormai mezzo secolo alservizio dell’umanità e dellascienza. La ditta Morini non produce torte,ma animali da esperimento: ratti,topi, gerbilli, cavie, conigli e caniin quantità industriale. Vende de-cine di migliaia d’animali che fini-scono sui tavoli della vivisezionedi mezza Europa. Nel maggio scorso da un telona-to privo della necessaria aerazio-ne e fermo sotto il sole vicino al-la frontiera austriaca uscivano ilamenti di 56 cuccioli di beaglediretti dalla Morini ad una dittad’Amburgo. L’odissea di questi cuccioli, con-fiscati dalla magistratura di Bol-zano e poi adottati da persone ditutta Italia, ha fatto scoppiare il“caso Morini”. In breve tempo il consiglio pro-vinciale di Reggio prima e la re-gione Emilia Romagna poi, sottola spinta di una pubblica opinio-ne turbata dall’episodio, arrivaro-no ad emanare quella che impro-priamente venne chiamata leggeantivivisezione. Il 2 di agosto,con procedura urgente, l’Emilia

Romagna decideva che sul suoterritorio non era possibile alleva-re o vendere a scopo sperimen-tale cani o gatti. I partiti votaronoall’unanimità. Solo il comune di S. Polo d’Enzadifendeva pervicacemente il la-voro della Morini, ostacolando intutti i modi la legge fino al puntoda obbligare il difensore civicodella regione a minacciare ilcommissariamento. Alla fine disettembre il colpo di scena. Il go-verno, per iniziativa del ministroLa Loggia, impugna la legge re-gionale innanzi alla Corte Costi-tuzionale. Sappiamo che ricerca-tori, rettori universitari, multina-zionali farmaceutiche, baroni eaccademici sono i veri fautori diquesta azione governativa. L’excursus storico era necessa-rio. Diversi colleghi, chi perchéfavorevole alla sperimentazionesugli animali, chi per altri motivihanno messo in dubbio l’oppor-tunità di questa legge. Dal mo-mento che personalmente sonoconvinto che la sperimentazionesu topi o ratti o cani non solo nonserva, ma sia assolutamentefuorviante per la salute umana,qualsiasi legge contro la vivise-zione per me è giusta. Qualcunoha scritto: «Inutile farla in una so-la regione. Le ditte comprerannoi cani da un’altra parte». Rispon-do. Se in Texas abolissero la pe-na di morte sarebbe inutile per-ché tanto li fanno fuori in Alaba-ma?Se poi qualcuno crede ancora almondo delle favole lo spoetizzo

subito: la ditta LBP di Amburgoche ritirava i 56 cani, imponevaalla ditta Morini di falsificarne da-ta di nascita, trattamenti e vacci-

nazioni. La sperimentazione chedoveva condurre su animali sanidi 6 mesi veniva condotta su ani-mali malati di 60 giorni. Così,

molto spesso, viene condotta lasperimentazione. E dovremmo stare tranquilli suisuoi risultati? ■

PROFESSIONE VETERINARIA 9/200216L’OPINIONE

Sperimentazione e vivisezione

Impugnate quella leggedi Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

Intervento del Direttore di Aisa dr. Giacomo FortuniSulla Legge Regionale L.R. 1/8/2002, n. 20

[Emilia Romagna] “Norme contro la vivisezione”Gentile Direttore,In merito all’articolo “Vivisezione: il Governo contro l’Emilia” apparso ieri (25-9-2002 n.d.r.) sul sito “@nmviOg-gi” desidero fornire ai lettori il punto di vista dell’Associazione delle Industrie della Salute Animale.La sperimentazione (Aisa è contro ogni forma di vivisezione) clinica viene solitamente condotta o in laboratoriinterni all’Azienda, oppure in laboratori terzi. In entrambi i casi, i centri di ricerca sono autorizzati dalle autoritàe supervisionati da competenti medici veterinari: i laboratori osservano le più strette norme igieniche e sanita-rie, oltre a garantire il massimo rispetto per l’animale trattato.La sperimentazione pertanto avviene su soggetti malati ai quali sono somministrati medicinali al fine di testar-ne l’efficacia terapeutica. Difficile immaginare la ricerca scientifica di prodotti innovativi senza poter preventi-vamente testare il medicinale. Di conseguenza, se la Legge Regionale non verrà abrogata, possiamo facil-mente dipingere uno scenario ove le sperimentazioni cliniche verranno condotte in altre Regioni od anche aldi fuori del territorio nazionale. Questo comporterebbe un grave danno non solo per l’Industria italiana, ma an-che per la salute degli animali, per i quali verrebbero gradualmente a mancare prodotti specifici, oltre che perl’occupazione regionale.Ciò debitamente premesso, è a tutti chiaro come la Legge Regionale in questione cozzi espressamente con lalegislazione nazionale in vigore (per questo infatti è stata impugnata), legislazione che garantisce e tutela lasperimentazione clinica.

Giacomo Fortuni - Direttore AISA

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Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

Mi è capitato di assisteree di partecipare ad unainiziativa accreditata

ECM e di venire a conoscenza delsistema che permette agli organiz-zatori di ottenere il riconoscimentodell’evento. Dovendo prendere i miei dieci puntiper il 2002 sono andato ad un semi-nario di una giornata che garantiva6 crediti. Premetto che ci sarei an-dato indipendentemente dall’ECMperché l’argomento era molto inte-ressante. Alla segreteria, essendoarrivato nei limiti di orario previsto,mi hanno consegnato un modulo divalutazione ed una scheda con al-cune domande inerenti il tema delseminario. Al termine delle relazioniho riconsegnato il tutto debitamentecompilato e firmato e mi è stato da-to un certificato che comprova lamia partecipazione ed il riconosci-mento dei crediti. Questo certificatodovrò conservarlo nel caso in cui ilmio Ordine, un giorno, mi chieda didimostrare il mio aggiornamento.Tutto semplice quindi, almeno in ap-parenza. In verità alcuni colleghi ar-rivati fuori tempo massimo si sonovivacemente lamentati perché i cre-diti gli venivano rifiutati. Alcuni giu-stificavano il loro ritardo con motivianche validi (incidenti, code in auto-strada, ritardo dei treni) ma gli orga-nizzatori, e ritengo giusto questocomportamento, sono comunquestati costretti a rifiutare queste ri-chieste. Per il resto non mi sembrache vi siano stati altri problemi an-che perché l’uscita dalla sala perpochissimi minuti per andare ai ser-vizi o per una telefonata urgente dilavoro era accettata con logicacomprensione. Quello che invece mi sembra spa-ventoso è l’aspetto organizzativoche prevede una burocrazia vera-mente ministeriale. Già il fare la do-manda di accreditamento dell’e-vento è estremamente complicato.Le risposte dal Ministero arrivanoanche con più di due mesi di ritar-do costringendo il provider a doverpromuovere l’iniziativa senza i cre-diti assegnati che vengono comu-nicati successivamente, con undoppio sforzo informativo. La ge-stione della segreteria diventa mol-

to complessa sia per la distribuzio-ne ed il ritiro dei materiali sia per icontinui controlli da effettuare. Aconclusione dell’iniziativa tutti i datiraccolti dalle schede devono esse-re elaborati ed inviati al ministeroinsieme all’elenco dei partecipanticon tutti i dati di riferimento. Tutto ilmateriale cartaceo deve essereconservato, non si sa per quantianni, per eventuali ispezioni del mi-nistero e sono veramente migliaiadi fogli. Anche in attesa di un rico-noscimento per l’aggiornamento adistanza penso che una semplifi-cazione delle procedure, preve-dendo magari anche la possibilitàdi autocertificazione del provider,sarebbe importante per poter au-mentare il numero dei possibili or-ganizzatori di eventi accreditati(Ordini) e quindi un maggior nume-ro di iniziative in tutti i settori e me-glio ripartite in tutte le provincie.Certamente i veterinari non siaspettavano di essere obbligati adaggiornarsi e non lo vogliono; maprima d’ora, anche se il nostro co-dice deontologico lo prevede,quanti si aggiornavano regolar-mente e quali Ordini si sono maiimpegnati seriamente a verificarlo?Chi ha mai controllato se il nostroaggiornamento era regolare e co-stante? Il Ministero della Salute hascavalcato gli Ordini ed impostol’ECM a garanzia dei pazienti, uma-ni o animali che siano, rendendosiconto che nel settore sanitario l’a-nalfabetismo di ritorno era dilagan-te. Ci sono colleghi che dopo lalaurea e l’esame di stato, che tuttisappiamo bene essere soltantouna formalità, non hanno fatto piùalcuno sforzo per aggiornarsi. Miraccontava un presidente di Ordineche un collega lo ha chiamato perdirgli parole di fuoco contro l’ECM,sostenendo che l’Ordine doveva ri-solvergli il problema dei punti per-ché non aveva il tempo per aggior-narsi. Non credo che la FNOVI, l’ANMVIo il nostro Commissario ECM po-tranno cambiare la situazione vistoche il ministero sembra avere po-ca fiducia verso la possibilità chesiano gli Ordini ad assumersi que-sto impegno. Per ora nessuno sa

cosa potrà accadere a chi nonsarà in grado di dimostrare il pro-prio aggiornamento, ma la riformadegli Ordini che dovrebbe arrivareentro l’anno prevede in questo ca-so sanzioni disciplinari ed anchela sospensione. Del resto il Mini-stro Sirchia era stato molto chiaro.L’alternativa all’ECM poteva esse-re soltanto un esame di stato dasostenere ogni 5 anni, un esameche la stessa riforma vuole moltopiù impegnativo e quindi probabil-mente anche più selettivo. E cosìl’ECM lo abbiamo, ce lo teniamo epenso che nessuno riuscirà a to-

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 17RIFLESSIONI

Educazione Continua in Medicina

La corsa ai punti è cominciata. Incertezze e false partenze anche da parte del Ministero

di Luigi Poretti

ECM e buonepratiche:

ancora dubbi

I l 21 settembre scorso si èsvolto a Bologna un incontro

organizzato dal Circolo Veterina-rio Bolognese dal titolo: “ECM eBPV: forzature o strumenti di lavo-ro” relatore il Dott. Stefano Can-dotti, libero professionista, coor-dinatore ANMVI per il Nord-EST.Soddisfatta dell’incontro Susan-na Marchetti, presidente delCVB: “Con una ottima capacitàespositiva e con un lavoro eccel-lentemente svolto in modo sinteti-co ed incisivo, il Dott. Candotti haesposto e chiarito ai presenti co-sa si intenda riguardo al lavoroche in ambito Europeo si sta svi-luppando attorno alle Buone Pra-tiche Veterinarie, in che cosa es-se consistano e quali saranno ivantaggi e gli svantaggi in ambi-to professionale per la nostra ca-tegoria una volta applicata talenormativa. Riguardo agli ECM, èstato esposto tutto il piano di que-sta iniziativa Ministeriale. I due ar-gomenti poi sono stati messi aconfronto, nell’ottica dello svilup-po della professione veterinariaclinico-privata. Il dibattito che neè scaturito e che si è protratto peroltre un’ora e mezza, ha una vol-ta ancora sottolineato i dubbi, lepreoccupazioni e il disorienta-mento attuale della categoria maanche la voglia di miglioramentoe qualificazione professionaleche il mondo della medicina vete-rinaria privata sente in modo si-gnificativo”.“C’è preoccupazione, - ha com-mentato Stefano Candotti - l’at-teggiamento di fondo era di buo-na disposizione nei confronti diprogrammi di qualità come lebuone pratiche veterinarie, ma ilfatto di non poterci ancora inten-dere sulla definizione delle strut-ture ha frenato la possibilità di ar-rivare ad un’analisi più consape-vole del problema. Verso l’educa-zione continua in medicina c’èmolta diffidenza e molto fastidio,perché viene avvertita come unaforzatura dall’alto. Ritengo chenon si debba tenere il ragiona-mento a pelo d’acqua, ma sia im-portante, senza sposare cause diprincipio, verificare per ogni for-ma di cambiamento l’adattabilitàalle nostre esigenze. Di fondo c’èsempre la paura di veder cam-biare le regole del gioco senzaavere in cambio un miglioramen-to della condizione professionale,anche dal punto di vista econo-mico”.

ECM: test sull’E-Learning

I l Ministero della Salute sta per avviare la sperimentazione della for-mazione a distanza. Si concluderà entro giugno 2003. Il programma

di educazione continua in medicina prevede la possibilità dell’aggior-namento a distanza, ma non ha ancora messo a punto le modalità del-l’e-learning. Se ne sta occupando il Ministero della Salute che, con 800mila euro di fondi a disposizione, intende verificare l’utilizzo delle tec-nologie informatiche al fine di ridurre gli spostamenti degli operatori sa-nitari e agevolare il conseguimento dei crediti formativi. La sperimentazione della formazione a distanza partirà quest’autunnoe si concluderà nel giugno del 2003. Per conto del Ministero la guideràil dottor Angelo Lino Del Favero, direttore generale della ASL di Bellu-no, nonché autore del piano ministeriale per l’e-learning. In parallelo, uncomitato paritetico tra Ministero e federazioni osserverà lo svolgimentodella fase sperimentale. Saranno coinvolti 10.000 operatori sanitari e 50aziende sanitarie

gliercelo. Forse potremo ottenereche vengano accolte le altre nu-merose richieste che la FNOVI ha

presentato rendendolo un po’ piùsemplice da gestire e meno com-plicato per tutti. ■

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

Facciopresente…Gentili Signori, sono un Medico Veterinario (alme-no per ora...), e vi scrivo per farepresente una situazione che in Ita-lia dura ormai da anni, e che è di-ventata, non solo nel mio caso per-sonale, insostenibile. Per diverse cause che non staròqui ad elencare poiché credo chenon sia questa la sede, e anzi, daquello che ho potuto vedere i vari

Enti analizzano ed elencano daanni queste cause, senza peraltrofare nulla per risolvere i problemiche ne sono conseguenza, i Medi-ci Veterinari “giovani”, cioè coloroche, pur non essendo neo-laureatinon sono ancora specialisti, puressendo in grado di lavorare abuoni livelli, vengono cannibalizza-ti dai Medici Veterinari più blasona-ti, titolari di studi e cliniche medio-grandi, cioè i principali datori di la-voro per il settore degli animali dacompagnia. Qualche esempio? Senza scende-

re nei dettagli, personalmente holavorato gratis o in cambio di vittoe alloggio per quasi 3 anni, duran-te i quali sono stata sfruttata in ma-niera vergognosa da quei colleghiche avrebbero dovuto invece “gui-darmi nell’apprendimento dellaprofessione” (ma dove l’avrò lettaquesta? E come mai dopo 5 annidi corsi universitari, un periodo ditirocinio e il conseguimento di unAttestato di Abilitazione Professio-nale c’è ancora bisogno di ap-prendere?). E se all’inizio non sarò certo stata

un veterinario esperto, e quindi po-teva anche essere accettabile lamancanza di una retribuzione (to-tale? Sarò anche malinformata, mase non sbaglio negli altri settori gli“apprendisti” non vengono retribui-ti?), ma che dire di chi non mi pa-gava perché inesperta e poi mimetteva a fare turni di Pronto Soc-corso notturno DA SOLA? Non c’è che dire: chi rischia unacausa civile per danni causati daun collega inesperto solo per per-mettergli di “farsi le ossa” è un be-nefattore! E se poi uno ha l’ardire di protesta-re o di cercarsi un altro lavoro è uningrato (come minimo...), e rischiadi dovere cambiare zona per tro-vare un altro posto... Durante questi 3 anni, ho avuto unreddito solo per 2 mesi: 1.500.000 vecchie £ LORDE per 6giorni lavorativi su 7 e 3 turni nottur-ni la settimana... meno IVA, ENPAVe ritenuta d’acconto, a mio caricoperché il datore di lavoro del mo-mento sosteneva che non andavapagata... oltre al danno la beffa: ve-dendo l’imponibile della fattura, pa-ri a circa 900.000 vecchie £ mi so-no sentita dire “MA LO VEDI CHECON LA RITENUTA D’ACCONTONON TI RESTA NULLA?”. In questi 3 anni l’ENPAV che ha fat-to? Ha forse controllato come mainon producevo reddito? No. Si è li-mitata a chiedere il contributo mini-mo. Avete presente a quanto am-monta? Vi rendete conto di cosarappresenta una cifra del genereper una persona che non ha unreddito? E la mia storia non è molto diversada quelle dei colleghi di mia cono-scenza... e non è nemmeno tra lepeggiori! Ma ora sono una privilegiata: ho unlavoro fisso, in un grande centroproprio nella città in cui ho sempredesiderato vivere. Un lavoro retribuito. In regola. Condei giorni liberi. E che importa sefacendo il calcolo salta fuori cheuna donna delle pulizie (senza of-fesa alla categoria, è solo per fareun paragone) viene pagata più dime? Pago tutte le tasse, fino all’ul-timo centesimo... Non devo piùavere paura di un controllo dellaFinanza! Certo, non ho un contratto. Certo, le condizioni possono sem-pre cambiare a discrezione del da-tore di lavoro, proprio perché nonc’è un contratto. Certo, dopo una settimana mi han-no informata che avrei lavoratomezza giornata nello studio gran-de e supertecnologico e mezzagiornata in uno studio DALL’ALTRA

PROFESSIONE VETERINARIA 9/200218LETTERE AL DIRETTORE

“Quell’agente patogeno,mille volte più virulento di

tutti i microbi, l’idea di esseremalati.”

Marcel Proust

Ho deciso di pubblicare inte-gralmente una lunghissima let-tera arrivata via mail non firma-ta, di cui ometto il recapito diposta elettronica per rispettarel’anonimato. La pubblico per-ché possa essere letta dal mag-gior numero di Colleghi. L’autri-ce, una giovane Collega, ci co-stringe ad alcune riflessioni e selo riterrete opportuno ad un se-rio dibattito. Professione Veteri-naria lo ospiterà.

Carlo Scotti

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Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

PARTE DELLA CITTÀ. Dove devofare la donna delle pulizie. Alla mi-nima protesta (in fondo un lavora-tore non può essere spostato sen-za il suo consenso...) promesse dipagarmi le spese supplementari(multe e gasolio). E velate minac-ce (“se non vuoi si chiude l’altrostudio e ti si licenzia”. Che stile!).Salta fuori una multa per divieto disosta? “MA ORA BASTA! TI HODETTO CHE TE LE PAGAVO, MASOLO SE NON NE PRENDEVI! TUVAI, TI FAI FARE UNA TESSERACHE COSTERÀ 50 €; AL MESE ELA METTI NELLE SPESE LAVO-RATIVE. SARAI ANCHE UN BRA-VO VETERINARIO MA IO TI PA-GO E QUINDI DEVI ARRANGIAR-TI. E COMUNQUE NON VEDOPERCHÈ IO DEBBA PAGARTI GLISPOSTAMENTI.” Che coerenza!Altre proteste? In cambio vengoinsultata... Ma ora basta lo dicoio... mi metto in cerca di un altrolavoro, ma non certo come veteri-naria... Forse non verrò chiamataDottoressa, ma nemmeno verròinsultata. Tanto c’è sempre un altro deside-roso di occupare il mio posto...l’università di disperati ne sfornatanti... Il tutto non per denuncia (infattinon mi firmo con il mio nome, enon ho la minima intenzione di fa-re nomi... Non sia mai che saltinofuori improvvisamente testimoniche mi hanno vista o sentita farecose mai viste né sentite...), maper conoscenza: presto mi can-cellerò dall’albo per tornare adessere una Signorina. Vorrei che sapeste perché. E magari che iniziaste a fare qual-cosa: non serve perdere tempoper sapere se ha più responsabi-lità chi non ha imposto prima il nu-mero chiuso o l’Esame di Statotroppo facile, è ora di rimboccarsile maniche ed imporre cambia-menti... Basta con il lavoro gratuito. Basta con la mancanza di un con-tratto. Basta con lo sfruttamento, ei maltrattamenti che nelle altreprofessioni si chiamano mobbinge nella Veterinaria si chiamanonormalità. Io intanto cambio lavo-ro e aspetto...

Cimiteri diAnimali

Caro Scotti, sono convinto che pochi colleghicondivideranno il mio pensieroma penso che sia corretto se nonaltro fare una riflessione sul pro-blema. Il nuovo progetto di leggesui diritti ed il benessere animaleogni tanto emerge con anticipa-zioni che possono solo preoccu-parci visto che esprimono moltopoco un pensiero logico ed atten-to al mondo professionale che hacompetenze in merito, intendoquello veterinario, ma riprendonosoprattutto filosofie puramenteanimaliste. Il rischio è quindi ditrovarci di fronte ad un progetto dilegge con contenuti fortementeanimalisti, probabilmente anchemolto condivisibili, ma difficilmen-

te praticabili o applicabili allarealtà del nostro paese. L’ultimaanticipazione apparsa sui giornaliriguarda i cimiteri per animali chedovrebbero essere realizzati a cu-ra dei Comuni o delle Asl in tuttele provincie. A parte che trovo i ci-miteri in genere, intendo anchequelli umani, un luogo assurdo,lugubre e di discriminazione so-ciale e penso che la cremazione,ora accettata anche dalla chiesacattolica, sia molto più rispettosaed igienica, dove li trovano i soldii Comuni e le Asl per realizzare i

cimiteri? Abbiamo centinaia di ca-nili pubblici in condizioni dispera-te, al limite del lager per mancan-za di soldi. Non sarebbe meglioinvestire per migliorare le condi-zioni degli animali vivi? Altrimenti,se vogliamo fare prima, trasfor-miamo i canili in cimiteri! Avremo icimiteri e toglieremo migliaia dianimali da condizioni di sopravvi-venza veramente inaccettabili. Iproprietari che volessero mante-nere un rapporto con il proprioanimale dopo la sua morte po-trebbero invece farlo cremare e

tenere l’urna con le ceneri sul co-modino o sul camino di casa osotterrarla in giardino con unapiccola croce, una lapide, una fo-tografia o semplicemente unapianta di fiori. Sarebbe sicura-mente più giusto, più semplice edanche più pratico.

Sui cimiteri per animali si è pro-nunciato il Ministro Sirchia e nediamo testimonianza proprio suquesto numero. L’intervista al dot-tor Papalia ci aiuta in parte a

comprendere gli orientamenti delMinistero della Salute. È evidenteche il rapporto fra animale e pro-prietario non sempre coinvolge ilmedico veterinario e si inseriscein un contesto sociale e d’opinio-ne pubblica che poco ha a chevedere con la scienza veterina-ria. Più frequentemente è la vete-rinaria in quanto professione adover far capire, cosa certamen-te difficile, che in certi ambiti, do-ve altri a torto pretendono di nonconsiderarla, può essere di gran-de aiuto. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 19LETTERE AL DIRETTORE

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Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

PROGRAMMA

8.45 Welcome CoffeeRegistrazione dei parte-cipanti

9.15 Saluto del Vice Presiden-te ANMVI Apertura dei lavoriCarlo Scotti, Vice Presi-dente ANMVI

9.30 Aldo VezzoniIl ruolo del veterinario nellacompravendita del cane

10.30 Maria Del Carmen LopezMorenoDisposizioni normative sul-la compravendita dell’ani-male da compagnia

11.30 Maria Teresa SemeraroConsiderazioni generali sui

rapporti tra medico veteri-nario, cliente e venditore

12.30 Discussione con apporto dicasi e situazioni tratte dallarealtà professionale

13.30 Chiusura dei lavori

RELATORI Dott. Maria Del Carmen LopezMorenoLaureata in Medicina Veterinariapresso l’Università di Murcia (Spa-gna), risiede a Dublino.Ha svolto attività di ricerca e assi-stenza didattica presso l’Istituto diMedicina Legale e LegislazioneVeterinaria dell’Università di Mila-no. Nel 1999 ha conseguito il dot-torato di ricerca in Normative deiPaesi CEE relative al benessere eProtezione Animale. Autrice di nu-merose pubblicazioni, collabora

alla rivista Professione Veterinariae dal 1994 partecipa come relato-re a corsi, seminari e giornate distudio per medici veterinari.

Avv. Maria Teresa SemeraroL’Avvocato Maria Teresa Semerarovive e svolge attività professionalea Bologna presso il proprio studiolegale. Civilista, da anni si occupadi aspetti legali della professionemedico veterinaria in veste di con-sulente dell’ANMVI. È responsabi-le del servizio di consulenza lega-le dell’ANMVI. Collabora al mensi-le Professione Veterinaria curando-ne la rubrica legale, dedicata al-l’attualità e ad approfondimenti disettore.

Dott. Aldo VezzoniLaureato presso la facoltà di Vete-rinaria dell’Università di Milano, haottenuto il titolo di specialista in

Medicina dei Piccoli Animali nel1978 presso la stessa facoltà. Di-plomato ECVS, dal 1994 è mem-bro del Comitato Centrale FNOVIdi cui riveste dal 1997 la carica diSegretario. È presidente della Fon-dazione Salute Animale (FSA) ecomponente della CTC dell’ENCI.

CHAIRMAN

Dott. Carlo ScottiCarlo Scotti, medico veterinario,svolge attività privata a Torino, oc-cupandosi di clinica degli animalida compagnia. È Vice PresidenteANMVI e direttore editoriale diProfessione Veterinaria e @nmviOggi, testate d’informazione pro-fessionale per medici veterinari.Referente in ANMVI per il settoredegli animali da compagnia, sioccupa degli aspetti professionalidella veterinaria pratica.

La partecipazione è gratuitaIl seminario è esclusivamente ri-

volto a Medici Veterinari

Per l’ingresso in sala è richiesta laregistrazione presso la segreteriacongressuale. Per conseguire icrediti è necessario espletare insede congressuale le formalità in-dicate dalla Commissione Nazio-nale per l’ECM agli organizzatori diattività formative.

INVIA IL TUO CASO Per l’invio di casi ed esperienzeprofessionali da portare all’atten-zione della platea congressuale sipregano i Colleghi interessati diprendere contatti con la segreteriaallo 0372/40.35.37 (41). I casi ver-ranno esposti ed esaminati dai re-latori, senza alcun riferimento a fat-ti e persone coinvolte o al medicoveterinario proponente. Il numero ela tipologia dei casi saranno stabi-liti dagli organizzatori in base aitempi necessari per la loro analisie sulla base del loro grado diesemplarità.

Sede del SeminarioSala del TeatroPalazzo Trecchi - Cremona

Per informazionitel 0372/40.35.37 (41)fax 0372/[email protected]://www.anmvi.it

Accredito ECM richiesto

PROFESSIONE VETERINARIA 9/200220ANMVI INFORMA

Si comunica ai veterinari inte-ressati che il corso FSA sulcontrollo della Displasia dell’an-ca e del gomito del cane del17/11/02 a Firenze è stato spo-stato al 01/12/02. Il programma del corso è dispo-nibile in rete al sito www.fsa-vet.it La Commissione nazionale perla formazione continua ha asse-gnato all’evento 6 crediti ECM.Per maggiori informazioni rivol-gersi a Sara Cazzaniga - Segre-teria FSA - Tel. 0372/403511

FSAFONDAZIONE SALUTE ANIMALE

Seminario Nazionale

Aspetti legali e deontologici della compravendita del caneIl medico veterinario nel rapporto con il cliente, l’allevatore e il commerciante

Quale ruolo riveste il medico veterinario nella compraven-dita del cane? La risposta è non uno ma tanti, tutti stretta-mente intrecciati ai rapporti con il cliente, l’allevatore e ilcommerciante. Il cane, di razza e non, è spesso al centro di complessirapporti di compravendita che chiamano in causa il medi-co veterinario. La casistica raccolta negli ultimi anni dalservizio di consulenza legale dell’ANMVI ha evidenziato ladelicatezza del ruolo del professionista veterinario nei con-fronti di commercianti, allevatori e dei suoi stessi clienti.

Spesso esulando dalle proprie competenze sanitarie, il me-dico veterinario si ritrova al centro di contenziosi e proble-matiche che rischiano, suo malgrado, di compromettere ilrapporto con il cliente. Per questo l’ANMVI ha organizzatoun seminario nazionale, dedicato all’argomento per ap-profondire gli aspetti legali e deontologici del problema eper aiutare il professionista a gestire con maggiore consa-pevolezza il proprio ruolo. Oltre alle relazioni previste, un valido contributo sarà datodall’analisi di casi ed esperienze professionali proposte in

forma dottrinale dal servizio di consulenza legale del-l’ANMVI. Inoltre, tutti i medici veterinari interessati, possonoinviare casi e situazioni personali per la discussione in sa-la con i relatori e i colleghi presenti; i casi segnalati saran-no trattati in forma anonima, senza riferimenti a fatti o per-sone, né ai veterinari proponenti. Il seminario si svolgerà il 30 novembre prossimo a Cremo-na, in collaborazione con la Fnovi, la Fondazione SaluteAnimale e la rivista Professione Veterinaria. La partecipazione è gratuita.

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

N ell’ambito dell’offerta for-mativa dell’anno 2003, laScuola di Direzione in

Sanità dell’I.Re.F. offre un corsoper dirigenti di struttura com-plessa di area territoriale. L’edi-zione curata dall’Università degliStudi di Brescia sarà realizzata incollaborazione con l’AssociazioneItaliana Veterinaria di MedicinaPubblica (AIVEMP) e si svolgeràpresso la sede AIVEMP di Palaz-zo Trecchi, a Cremona.Il corso, rivolto a medici veterinaried operatori sanitari della sanitàpubblica, è articolato in 20 giornidi studio per un totale di 152 ore.Le lezioni saranno tenute da do-centi di elevato profilo professio-nale con l’ausilio di un tutor d’au-la. Fra i relatori, sono previsti ildottor Romano Marabelli, del Mi-nistero della Salute e il dottorGiancarlo Belluzzi, Coordinatoredei servizi veterinari della ASL diCremona e Vice Presidente AI-VEMP.Gli argomenti, tutti compresi nel-

l’ambito degli obiettivi formativimessi a punto dalla Scuola di Di-rezione in Sanità, sono sviluppatiper aree tematiche prevedendoche su tale base si susseguanogli interventi dei diversi esperti. Lascelta operata consiste nell’appli-care, in un contesto protetto e difronte a casi simulati deconte-stualizzati ma “estratti” dallarealtà del Servizio Sanitario, le co-noscenze acquisite nell’ambitodella didattica formale. Questaformula favorisce lo scambio diesperienze, attivando modalità diapprendimento reciproco (lear-ning from each other), oltre a si-mulare una operatività sul campo(learning by doing). La “Scuola di

Direzione in Sanità” è, all’internodi I.Re.F., lo strumento che per-mette di attuare gli interventi for-mativi in maniera organica e pro-grammata: prepara dirigenti ingrado di stimolare e guidare ilprocesso di razionalizzazione delServizio Sanitario Regionale, an-che grazie alle competenze ge-stionali. Dopo solo due anni di at-tività ha realizzato 80 edizioni peroltre 2400 partecipanti.

Pre-iscrizione dal 30 settembreal 31 ottobre 2002In questa fase ogni aspirante do-vrà esprimere una lista, in ordinedi gradimento, delle edizioni cui èdisposto a partecipare: sulla base

dei dati di carriera e delle dispo-nibilità di ciascuna edizione laSDS formerà le classi.

Immatricolazione dal 4novembre al 29 novembre 2002In questa fase verrà chiesto a cia-scun aspirante di confermare lapropria scelta.

Pre-iscrizione eimmatricolazione possonocomunicate collegandosi alsito:

<http://iref.argonet.it/websites/iref/staging/home_sds.nsf/index.htm?readform>

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 21DALLE ASSOCIAZIONI

Percorsi formativi

AIVEMP e Università di Brescia organizzano un corso per dirigenti di struttura complessaIl corso rientra nel piano formativo della Scuola di Direzione in Sanità della Regione Lombardia

Sospensionedall’obbligo

ECMI corsi SDS garantiscono lasospensione dell’obbligo perl’anno di frequenza. La qualitàed efficacia dei corsi, anche perquesto nuovo anno, non è più ri-conosciuta solo dal “valore cer-tificativo ai fini e per gli effettidel DPR 484/97 e del DL 502/92così come modificato dal DL229/99”.Chi partecipa ai corsi 2003, nonnecessita - per l’anno - di altricrediti formativi ECM.

Area Territoriale - Programma

Data Orario Sede Modulo Argomento Docente/idalle alle Ore

27/01/03 9.00 13.00 4 Cremona Valutativo Presentazione del Corso - Test d’ingresso Prof. Luigi Caimi27/01/03 14.00 18.00 4 Cremona Politica sanitaria Le strategie e gli indirizzi di politica della salute: esame e critica

dei principi ispiratori, dei principali modelli e delle applicazioni. A. Carenzi28/01/03 9.00 13.00 4 Cremona Organizzazione ed economia I concetti generali e le basi della contabilità analitica Prof. Luca Bisio

delle aziende sanitarie28/01/03 14.00 18.00 4 Cremona Organizzazione ed economia I concetti generali e le basi della contabilità analitica Prof. Luca Bisio

delle aziende sanitarie29/01/03 9.00 13.00 4 Cremona Organizzazione ed economia I modelli di rappresentazione economica e il loro significato Prof. Luca Bisio

delle aziende sanitarie29/01/03 14.00 18.00 4 Cremona Organizzazione ed economia I modelli di rappresentazione economica e il loro significato Prof. Luca Bisio

delle aziende sanitarie30/01/03 9.00 13.00 4 Cremona Organizzazione ed economia I modelli organizzativi dei servizi sanitari e socio sanitari Prof. Mario Mazzoleni

delle aziende sanitarie30/01/03 14.00 18.00 4 Cremona Organizzazione ed economia I modelli organizzativi dei servizi sanitari e socio sanitari Prof. Mario Mazzoleni

delle aziende sanitarie18/02/03 9.00 13.00 4 Cremona Organizzazione ed economia Il sistema di budgeting e le tecniche di negoziazione e Dott. Andrea Belloli

delle aziende sanitarie contrattazione18/02/03 14.00 18.00 4 Cremona Organizzazione ed economia Il sistema di budgeting e le tecniche di negoziazione e Dott. Andrea Belloli

delle aziende sanitarie contrattazione19/02/03 9.00 13.00 4 Cremona Organizzazione ed economia Il controllo di gestione Dott. Giancarlo Belluzzi

delle aziende sanitarie19/02/03 14.00 18.00 4 Cremona Organizzazione ed economia Il controllo di gestione Dott. Valter Carturo

delle aziende sanitarie20/02/03 9.00 13.00 4 Cremona Organizzazione ed economia Implicazioni giuridiche e di responsabilità personale Dott. Antonio Chiappani

delle aziende sanitarie11/03/03 9.00 13.00 4 Cremona Gestione del servizio Le metodologie di interpretazione dell’analisi epidemiologica Prof. Francesco Donato

e delle fonti di dati11/03/03 14.00 18.00 4 Cremona Gestione del servizio Le metodologie di interpretazione dell’analisi epidemiologica Prof. Francesco Donato

e delle fonti di dati12/03/03 9.00 13.00 4 Cremona Gestione del servizio Gli strumenti della gestione manageriale (Project management) Dott.a Valeria Zacchi12/03/03 14.00 18.00 4 Cremona Gestione del servizio Gli strumenti della gestione manageriale (sistemi di valutazione Dott.a Valeria Zacchi

delle performance; l’activity based costing)13/03/03 9.00 13.00 4 Cremona Gestione del servizio Valutazione economica degli interventi sanitari, analisi costi-benefici Prof.a Rosella Levaggi13/03/03 14.00 18.00 4 Cremona Gestione del servizio L’implementazione della normativa di settore (casi gestionali) Dott. Romano Marabelli01/04/03 9.00 13.00 4 Cremona Gestione del servizio Pianificazione, progettazione, integrazione, coordinamento e Dott. Cornelio Coppini

controllo dei servizi socio sanitari01/04/03 14.00 18.00 4 Cremona Gestione del servizio Pianificazione, progettazione, integrazione, coordinamento e Dott. Fabio Besozzi

controllo dei servizi socio sanitari02/04/03 9.00 11.00 2 Cremona Gestione del servizio Le caratteristiche dei sistemi informativi a supporto del servizio; Dott. Camillo Rossi

Le potenzialità dell’e-government e dello sviluppo delle reti02/04/03 11.00 13.00 2 Cremona Gestione del servizio L’appropriatezza dei percorsi diagnostici e terapeutici Dott. Vittorio Artoni02/04/03 14.00 18.00 4 Cremona Gestione del servizio Interpretazione e utilizzo dei dati e degli indicatori di attività aziendale Dott.a Roberta Chiesa09/04/2003 9:00 16:00 6 SDS Politica sanitaria L’organizzazione del Servizio Socio-Sanitario: La mission delle Aziende M. Lombardo-

e le regole di governo del sistema (i principi di autorizzazione e C. Zocchetti-accreditamento, gli accordi contrattuali, i sistemi di finanziamento, L. Di Pietrai sistemi dei controlli dell’appropriatezza e della qualità delle prestazioni)

10/04/2003 9:00 16:00 6 SDS Politica sanitaria L’etica e la giustizia:questioni ed aspetti metodologici (problematica Spagnologlobale di riferimento, l’impatto etico nei vari aspetti del processo A. Pessinadecisionale).

06/05/03 9.00 13.00 4 Cremona Qualità, marketing e comunicazione I principi e le tecniche del marketing Dott. Di Pietro Pietro06/05/03 14.00 18.00 4 Cremona Qualità, marketing e comunicazione I principi e le tecniche del marketing Dott. Di Pietro Pietro07/05/03 9.00 13.00 4 Cremona Qualità, marketing e comunicazione I principi e le tecniche del marketing Dott. Di Pietro Pietro07/05/03 14.00 18.00 4 Cremona Qualità, marketing e comunicazione I principi e le tecniche del marketing Dott. Di Pietro Pietro08/05/03 9.00 13.00 4 Cremona Qualità, marketing e comunicazione I sistemi qualità Dott. Evasio Pasini08/05/03 14.00 18.00 4 Cremona Qualità, marketing e comunicazione I sistemi qualità Dott. Evasio Pasini27/05/03 9.00 13.00 4 Cremona Gestione delle risorse umane Le tecniche di gestione strategica delle risorse umane Dott. Giuliano Donà27/05/03 14.00 18.00 4 Cremona Gestione delle risorse umane Le tecniche di gestione strategica delle risorse umane Dott. Giuliano Donà28/05/03 9.00 13.00 4 Cremona Gestione delle risorse umane La valutazione dei carichi di lavoro, delle modalità di determinazione dell’organico Dott. Giuliano Donà28/05/03 14.00 18.00 4 Cremona Gestione delle risorse umane La valutazione dei carichi di lavoro, delle modalità di determinazione dell’organico Dott. Giuliano Donà29/05/03 9.00 13.00 4 Cremona Gestione delle risorse umane L’evoluzione contrattuale e di status giuridico del personale Dott. Primo Fogassi29/05/03 14.00 18.00 4 Cremona Valutativo Verifica del raggiungimento obiettivi - Test conclusivo Prof. Luigi Caimi09/07/2003 SDS Termine di consegna alla SDS del progetto16/07/2003 SDS Valutativo Discussione del Progetto con la commissione SDS

Corso perDirigenti distruttura

complessaCoordinatore scientificoProf. Luigi Caimi, ProfessoreOrdinario di Biochimica Clinicae Preside della Facoltà di Medi-cina e Chirurgia - Università de-gli Studi di Brescia.

SedeCentro Studi AIVEMP - PalazzoTrecchi - Via Trecchi, n. 20 -26100 Cremona

Segreteria tecnica einformazioniSig.a Silvia BenzoniFacoltà di Medicina e Chirurgia- Università degli Studi di Bre-scia, Via Valsabbina, 19 - 25123BresciaTelefono: 030.3717202, Fax: 030.3717398, e-mail: [email protected]<http://iref.argonet.it/websites/iref/staging/home_sds.nsf/index.htm?readform>Orario standard: 9.00 - 13.00 /14.00 - 18.00Partecipanti: Minimo 20, mas-simo 35.Tutor d’aula per Area Territo-riale: Dr.ssa Anna Bruni

Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 23DALLE ASSOCIAZIONI

SIVAR e AIVEMPalla 57a FieraInternazionaledel Bovino daLatteCremona Fiere in collaborazionecon AITA, Aisa, ANMVI, l’Univer-sità Cattolica del Sacro Cuore, l’I-stituto Nazionale per il Commer-cio Estero e con il patrocinio dellaRegione Lombardia, organizza la57a Fiera Internazionale del Bovi-no da Latte.Nell’ambito della Fiera, la SIVAR,giovedì 24 ottobre presso la SalaStradivari della Fiera di Cremonaterrà un Convegno sul tema “Mi-cotossine nella vacca da latte”.“La diagnosi di laboratorio”, “L’in-quinamento da micotossine”, “Cli-nica e subclinica degli eventi cor-relati alla presenza di micotossi-ne” saranno gli argomenti trattatidurante la mattinata. Relatori:Dr.ssa Paola Amodeo, Responsa-bile Centro Studi APA di Milano;Prof. Johann Bauer, Università diMonaco di Baviera - Germania;Prof. Carlo Nebbia, Facoltà di Me-dicina Veterinaria di Torino, Setto-re di Farmacologia e Tossicologia.Nel pomeriggio i lavori prosegui-ranno con una Tavola Rotonda AI-VEMP dal titolo “il VeterinarioAziendale”. All’incontro, che avràinizio alle ore 14.30, interverran-no: Dr. Marabelli Romano, Diretto-re Generale della Sanità PubblicaVeterinaria, Ministero della Salute;Dr. D’Addario Domenico, Presi-dente della FNOVI; On. MancusoGianni, Veterinario LP, Parlamen-tare; Dr. Bonacina Cesare, Re-sponsabile Servizi Veterinari Lom-bardia; Dr. Paganelli Giovanni,Presidente IZS Lombardia/EmiliaRomagna; Dr. Casartelli Alberto,Consigliere FNOVI; Dr. AndenaNino, Presidente AIA; Dr. BelluzziGiancarlo, Vice-Presidente AI-VEMP; Dr. Giuseppe Licitra, Presi-dente AIVEMP; Dr. Depetris Dario,Presidente SIVAR; Dr. Grasselli Al-do, Segretario Nazionale SIVEMP.

SeminarioSCIVAC Aggiornamentiin chirurgia deglianimali dacompagniaAggiornamenti in chirurgia deglianimali da compagnia è il titolodel seminario SCIVAC che si terràil 2-3 novembre all’Excelsior Pala-ce Terme ad Acireale - CT. Relatori: Dr. Paolo Buracco - MedVet, Prof Straord, dipl ECVS, Uni-versità di Torino e Dr. MassimoOlivieri - Med Vet, Lib Prof, Mal-pensa - VA. Per questo evento è stata fatta ri-chiesta di accreditamento pressoil Ministero della Salute ai fini delprogramma di Educazione Conti-nua in Medicina Veterinaria.

SABATO 2 NOVEMBRE14.15 Registrazione dei parteci-

panti14.50 Saluto del Consiglio Direttivo

SCIVAC ed apertura lavori15.00 Indicazioni e tecnica della

TECALBO nel cane e nel gat-to

15.45 Diagnosi e trattamento chi-rurgico delle più frequenti pa-tologie laringee

16.30 Pausa caffè17.00 Emergenze toraciche18.00 Chirurgia dell’apparato ga-

stro-enterico19.00 Discussione e termine della

giornata

DOMENICA 3 NOVEMBRE9.00 Patologie polmonari di perti-

nenza chirurgica e loro tratta-mento

9.30 Il timoma nei piccoli animali:diagnosi e trattamento chirur-gico

10.00 Le più frequenti patologie delpericardio e del cuore di inte-resse chirurgico

10.45 Pausa caffè11.15 Utilizzo dell’omento in chirur-

gia veterinaria12.00 Chirurgia della prostata12.30 Pranzo 14.00 Shunt porto-sistemico: dia-

gnosi e trattamento14.45 Chirurgia della regione peria-

nale e del retto15.30 Pausa caffè16.00 Chirurgia della vescica in

presenza di calcoli, neopla-sie, uretere ectopico

16.30 Chirurgia delle ghiandolesurrenali

17.00 Diagnosi e trattamento del-l’ernia perineale nel cane

17.30 Discussione e consegna de-gli attestati di partecipazione

Per maggiori informazioni contat-tare Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. 0372/40.35.08 email [email protected]

Vet-JournalIl nuovo archivio bibliografico diEV srl contiene tutti i lavori scienti-fici pubblicati dal 1987 dalle rivi-ste edite da SCIVAC prima e daEV srl poi, e lavori reperiti nella let-teratura internazionale a partire, inquesta fase iniziale, dal 2001 inavanti. L’aggiornamento è conti-nuo ed è previsto l’inserimentoprogressivo di lavori pubblicatinelle riviste straniere nel periodo1998-2000.Per buona parte dei lavori indiciz-zati è disponibile l’abstract, men-tre per quelli italiani è disponibileanche il PDF originale (a partiredal 1995).

Oltre ai soliti parametri di ricerca(anno, data, parola chiave) saràpossibile selezionare la specieanimale in modo da poter acce-dere immediatamente ai lavori re-lativi alla propria area professio-nale. Il motore di ricerca utilizza didefault l’operatore “AND”, vale adire che se si inserisce nel campodi testo <Medicina di laboratorio>viene cercata solo l’esatta combi-nazione delle tre parole nei campi(la frase)[Autore][Titolo][Abstract][Parole chiave] - questo campoviene compilato dai curatori delservizio, e contiene numerosi vo-caboli atti ad agevolare la ricerca,sopratutto in riguardo alla diso-mogeneità linguistica dell’archivio(se l’articolo in inglese tratta lachirurgia del gomito <elbow> - trale parole chiave verrà senz’altro

inserito <gomito>, e così via)Si è preferito in tal modo agevola-re la ricerca per parola singola, alfine di velocizzare le operazioni inrete (il sistema si rallenta parec-chio se devo cercare 4 parole su4 campi diversi in 3000 schede...4x4x3000) ed evitare un eccessodi risultati negativi (il campo di ri-cerca si restringe ulteriormente sesi utilizzano gli altri parametri a di-sposizione - specie animale, rivi-ste, anno).Nel caso in questione, cioè un ar-gomento di notevole dispersioneinterdisciplinare (e quindi di vastaarea semantica - sono coinvolte labiochimica, l’ematologia, la dia-gnostica di laboratorio) ad es.provando ad inserire <laborato-rio> il risultato sarà:SONO STATI TROVATI 55 LAVORISU 2979 IN ARCHIVIO

Riviste italiane indicizzateCinologiaCollana di Radiologia ClinicaEJCAPEJCGEJVPIppologiaJournal of Veterinary CardiologyLarge Animals ReviewMedicina FelinaNotiziario FarmaceuticoProfessione VeterinariaQuaderni di DermatologiaSISCA ObserverVeterinariaVeterinary InternationalVeterinary ReportsL’archivo è realizzato e curato dalCollega Enrico Febbo.

PrimoCongressoESVOTIl primo Congresso Mondiale or-ganizzato dalla European So-

Delegazioni regionali SCIVAC: 2° semestre 2002Regione Data Argomento e relatore

LOMBARDIA 6 OTTOBRE I farmaci in anestesiologia. Relatore: Dr. Alessandro Bonioli

CALABRIA 13 OTTOBRE Oncologia nel cane e nel gatto.PUNTI ECM:6 Relatore: Dr. Giorgio RomanelliLIGURIA 13 OTTOBRE Chirurgia del ginocchio.

Relatore: Dr. Massimo OlivieriMOLISE 13 OTTOBRE Introduzione alla medicina e chirurgia dei piccoli

mammiferi esotici. Relatore: Dr. Vittorio CapelloMARCHE 20 OTTOBRE Animali esotici

Relatore: Dr. Massimo MillefantiCAMPANIA 17 NOVEMBRE Esame clinico e terapia delle alte e basse vie urinarie

del cane e del gatto - Relatore: Dr. Andrea ZatelliVALLE D’AOSTA 17 NOVEMBRE Metodologia clinica in odontostomatologiaPUNTI ECM:7 Relatore: Dr. Paolo SquarzoniFRIULI VENEZIA GIULIA 24 NOVEMBRE Oncologia

Relatore: Dr. Paolo BuraccoLAZIO 24 NOVEMBRE Pronto Soccorso e Terapia IntensivaPUNTI ECM:5 Relatore: Dr. Fabio ViganòTRENTINO ALTO ADIGE 24 NOVEMBRE Argomenti di patologia clinica

Relatore: Dr. Marco CaldinEMILIA ROMAGNA 1 DICEMBRE La gravidanza nei vari aspetti

Relatore: Dr. Daniele ZambelliPUGLIA 15 DICEMBRE Rassegna clinica sulle tecniche di diagnostica e

terapia negli animali da compagnia malati di tumoreRelatore: Dr. Paolo Buracco

TOSCANA 15 DICEMBRE Dal segno clinico alla diagnosi ecografia eradiograficaRelatori: Dr. Sergio Fanfoni, Dr. Paolo Fonti

Per ulteriori ed eventuali informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/40.35.41 - email [email protected]

AISA: tavola rotondaalla Fiera di Cremona

Venerdì 25 ottobre, l’AISA in col-laborazione con SIVAR e conl’Associazione Italiana Allevato-ri, conferma per il secondo an-no la propria presenza istituzio-nale al Salone della Salute Ani-male, attraverso un convegnoche si inserisce nella tematicadella tracciabilità, condividen-dola con tutti i colleghi della fi-liera.“La sfida della tracciabilità” èl’argomento che verrà affrontatoalla Tavola Rotonda.Interverrà alla discussione An-drea Cereser – Consigliere SI-VAR.L’incontro avrà inizio alle 14.30presso la Sala Stradivari dellaFiera di Cremona, in Piazza Ze-lioli Lanzini, 1 - Località Cà DéSomenzi.

Page 22: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

ciety of Veterinary Orthopaedicsand Traumatology (ESVOT), incollaborazione con l’americanaVeterinary Ortopedic Society(VOS), che si è concluso loscorso 8 settembre, ha riunitoben 101 relatori da ogni partedel mondo per un totale di 138relazioni sui più attuali argo-menti di ortopedia e traumatolo-gia dei piccoli animali e dei ca-valli, mettendo a confronto ri-cerche ed esperienze america-ne ed europee. Il programmascientifico si è svolto in quattrosale contemporanee ed è statopreceduto, nella giornata pre-congressuale, da diversi corsispecialistici (TPLO, artroscopiadi base, artroscopia avanzata eneurochirurgia equina). Tra glioltre quattrocento partecipantigli italiani erano ben rappresen-tati con 45 presenze. Il Con-gresso si è svolto negli ambien-ti della Facoltà di Veterinariadell’Università di Monaco, inun’apprezzata atmosfera fami-liare e studentesca. Il prossimocongresso Mondiale di Ortope-dia e Traumatologia Veterinariasi svolgerà tra quattro anni esarà organizzato negli Stati Uni-ti dalla VOS, mentre il prossimocongresso ESVOT si svolgerànel 2004 ancora a Monaco.

Aldo Vezzoni

Dal mondiale diortopedia diMonaco unaconfermadell’efficaciadella quercetinanell’artrosi delcane“La quercetina protegge i condro-citi della cartilagine di cane daldanno ossidativo”: questo il titolodella relazione presentata dome-nica 8 settembre 2002 al I Con-gresso Mondiale di Ortopedia Ve-terinaria, organizzato congiunta-mente dall’ESVOT* e dalla VOS**.I risultati dello studio tutto italianopromosso da IOVA*** hanno porta-to alla dimostrazione dell’effettoprotettivo della quercetina neiconfronti dei danni provocati suicondrociti dai cosiddetti radicaliliberi dell’ossigeno o ROS (Reacti-ve Oxygen Species). “Dopo averottenuto le cellule da espianti dicartilagine sana di cane - ha spie-gato il Dr Maurizio Dalle Carbona-re durante la relazione - abbiamomimato la condizione di “stressossidativo”, incubando per dueore i condrociti con un potente os-sidante come l’acqua ossigenatae registrandone la drastica ridu-zione della percentuale di soprav-vivenza. La successiva esposizio-ne a concentrazioni crescenti diquercetina ha dimostrato che ilflavonoide è in grado di ridurre, inmaniera dose-dipendente, il dan-no ossidativo, aumentando mar-

catamente la sopravvivenza dellecellule cartilaginee.”“Oltre alla dimostrazione che lacondizione di stress ossidativoprovoca la morte dei condrocitinel cane - ha concluso il relatore -la nostra ricerca sperimentale haevidenziato la potente attività an-tiossidante della quercetina, av-valorando, dunque, il razionale diapplicazione di questa molecolain quelle malattie articolari, artrosiin primis, in cui si renda necessa-rio il riequilibrio di un alterato am-biente ossidativo.”

Convegno

“BSE è finital’emergenza?Quali le azioni per unasorveglianza efficace”

Venerdì 8 novembre 2002dalle 14.00 alle 18.30

2 CREDITI FORMATIVI ECM

Venerdì 8 novembre il Servizio Sa-nità Animale - ASL Brescia organiz-za, in collaborazione con il Servizio

Formazione e Qualità dell’ASL diBrescia, l’Ordine dei Veterinari diBrescia e con il patrocinio della Fe-derazione Regionale degli Ordinidei Medici Veterinari della Lombra-dia un convegno sulla BSE dal tito-lo: “BSE è finita l’emergenza?Quali le azioni per una sorve-glianza efficace”. L’incontro avràluogo presso la Sala Convegni Ban-ca Lombarda in Via Cefalonia, 62 aBrescia.La rilevanza del tema trattato el’importanza dei relatori invitatipongono il convegno a un elevato

livello di qualità, rendendolo digrande interesse per l’attività diprogrammazione per il 2003. L’in-contro rappresenta il momentoconclusivo di tutta l’attività di for-mazione/aggiornamento sullaBSE rivolta agli operatori della fi-liera: allevatori, commercianti,macellatori e veterinari.Si pone come momento di verificadell’attività e punto di partenza perdefinire le azioni da intraprenderee/o consolidare per un’efficace sor-veglianza.Scopo principale dell’incontro for-

PROFESSIONE VETERINARIA 9/200224DALLE ASSOCIAZIONI

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Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

mativo, rivolto in particolare ai vete-rinari ufficiali e LL.PP, è di educaread un nuovo approccio nei confron-ti delle azioni di prevenzione e con-trollo delle patologie animali e diconseguenza della tutela della sa-lubrità dei prodotti di origine anima-le e del consumatore.Gli obiettivi del convegno sono diinformare sui risultati delle attivitàsvolte dal primo caso di focolaioBSE ad oggi (periodo 2001-2002dalla fase di emergenza alla fasedella sorveglianza); fornire le ulti-me conoscenze scientifiche sullapatogenesi, sintomatologia, stru-menti diagnostici per i casi so-spetti e i dati epidemiologici suicasi BSE in tutto il territorio nazio-nale; identificare il ruolo dei diver-si attori coinvolti nella segnalazio-ne/ gestione dei sospetti/casi BSEe di condividere aspetti teorici,operativi, organizzativi al fine didefinire le linee guida per la sor-veglianza al problema della BSE-TSE.

AUTORITÀ, MODERATORI,RELATORIDr. Cornelio Coppini -Direttore Ge-

nerale Azienda Sanitaria Localedi Brescia

Sig.ra Viviana Beccalossi - Vice Pre-sidente e Assessore AgricolturaRegione Lombardia

Dr. Francesco Bettoni - PresidenteCCIAA

Prof. Giorgio Poli - Preside FacoltàMedicina Veterinaria Universitàdegli Studi di Milano e Ordinariodi Microbiologia e ImmunologiaVeterinaria

Dr. Giuseppe Ru - EpidemiologoCentro di Referenza NazionaleC.E.A. Torino

Dr. Cesare Bonacina - DirigenteU.O. Veterinaria - Regione Lom-bardia

Dr. Gaetano Penocchio - Coordina-tore Area Veterinaria - AziendaSanitaria di Brescia

Dr. Silvestro Abrami - ResponsabileServizio Sanità Animale - AziendaSanitaria Locale di Brescia

Dr. Mino Tolasi - Veterinario LiberoProfessionista

PROGRAMMA DEI LAVORI14,00 Registrazione dei parteci-

panti14,30 Introduzione:

Dr. Gaetano PenocchioSaluto delle AutoritàDr. Cornelio CoppiniSig.ra Viviana BeccalossiDr. Francesco Bettoni

15,00 Ultime acquisizioni rispettoalla patogenesi e diagnosidelle TSEProf. Giorgio Poli

15,40 Situazione epidemiologicanazionaleDr. Giuseppe RuPausa caffè

16,30 Attività svolta, azioni e pro-spettive futureDr. Cesare Bonacina

17,00 Ruolo del veterinario ufficia-le nella sorveglianzaDr. Silvestro Abrami

17,20 Ruolo del veterinario L.P.nella sorveglianzaDr. Mino Tolasi

17,40 DibattitoProva di apprendimentoQuestionario di gradimentodel corso

18,20 Conclusioni Dr. Cesare Bonacina

La partecipazione è gratuita. Per idipendenti dell’ASL di Brescia lapartecipazione è considerata atti-vità di servizio. Inviare la schedad’iscrizione entro il 31/10/2002.

Per informazioni: Segreteria Servizidi Medicina Veterinaria ASL di Bre-scia - Via Cantore, 20 - 25128 Bre-scia - Tel. 030.3839005 - Fax 030.3839009 - E-mail: [email protected]

SEGRETERIA SCIENTIFICAServizi di Medicina Veterinaria -ASL di Brescia Dr. Silvestro AbramiResponsabile Servizio Sanità Ani-maleVia Cantore, 20 - 25128 BresciaTel. 030.3839005 -

Fax 030.3839009e-mail: [email protected]

Master di 2°livello in SanitàPubblicaVeterinariaUNIVERSITÀ DI PADOVAFacoltà di Medicina VeterinariaA.A. 2002-2003

L’Università di Padova in collabora-

zione con: Regione Veneto, ServiziVeterinari; Istituto Zooprofilatticosperimentale delle Venezie e con ilCentro di CollaborazioneO.M.S./F.A.O. per la Ricerca e laFormazione in Sanità Pubblica Ve-terinaria di Roma organizza perl’anno 2002-2003 un Master in Sa-nità Pubblica Veterinaria. Nel Master che avrà inizio a novem-bre 2002, saranno analizzati teori-camente gli aspetti nuovi della Sa-nità Pubblica Veterinaria e verrannoconferite capacità conoscitive epratiche ai fini diagnostici, dell’eser-

cizio della sorveglianza, dell’effica-ce intervento sulle popolazioni inte-ressate e della correttezza dei rap-porti animali-uomo nei loro moltepli-ci aspetti. Termine ultimo per l’invio delle do-mande: 15 ottobre 2002.

Per informazioni rivolgersi: Prof. Marco Martini - Tel. 049/8272603 - email [email protected] Daniela Pasotto - Tel. 049/8272967 - email [email protected]

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 25DALLE ASSOCIAZIONI

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

PROFESSIONE VETERINARIA 9/200226LETTO SU...

I l segreto è avere i geni giu-sti, rispondevo qualche an-no fa a un amico che mi

chiedeva come si doveva fare perstare sempre bene di salute. I no-stri antenati sono molto meno diquanto pensiamo. Sono una éliteche è riuscita a passare i suoi ge-ni alle generazioni successive. Igeni giusti che consentivano diresistere meglio alle epidemie, af-frontare il leopardo, scagliare pie-tre al nemico. Così probabilmentel’Homo sapiens si è mangiato ilNeanderthal: avendo un viso piùpiatto, i suoi occhi gli permetteva-no di mirare meglio. Ma i geni non sono tutto. Le re-centi mappature del genomaumano hanno rivelato che il nu-mero di geni è di gran lunga infe-riore a quello stimato fino all’altroieri. Si parla di trentamila controcentomila previsti. Immaginate trentamila libri; cia-scuno di questi libri deve spiega-re esattamente come si produceuna proteina, in che direzione cre-sce il tessuto osseo, che cosa de-termina il colore della pelle, e co-sì via. Ora, con l’inaudita com-plessità del nostro organismo, co-me pensare che trentamila genisiano sufficienti a spiegare cosecome la timidezza o le reazioniaggressive? Come spiegare poi inostri gusti? C’è un gene per lapreferenza per le bionde?Quello che sto cercando di dire èche il determinismo genetico sta

traballando. E traballa in un mo-mento in cui sembra che il pro-gresso scientifico si realizzi sol-tanto con una parola magica: ge-nomica. Genomica vuol dire determinazio-ne delle sequenze di DNA. Immaginate di prendere un qual-siasi animale e di decifrare esatta-mente quello che è scritto nei suoicromosomi, dalla prima all’ultimalettera. Immaginate di essere deimostri in grado di capire che cosaesattamente quelle sequenze vo-gliono dire.E ora? Il punto è che, una voltache hai in mano la completa tra-duzione di quel mare di lettereche è il DNA, non puoi predirequasi niente di quello che il nostroanimaletto farà nel corso della suavita: quante volte si ammalerà,quante femmine riuscirà a conqui-stare (o meglio: quante femminelo sceglieranno, noi maschi ci illu-diamo sempre), e così via. Sonocose mica da poco. Sono i processi fondamentali del-la vita, e a tali domande, siano es-se di ricerca pura o applicata, nonpuò venire una risposta solo dallaboratorio. Vi sono due ragioni per questo. Laprima si chiama plasticità fenotipi-ca. Con questa parolona si inten-de che un corredo cromosomico(il genotipo) può produrre due opiù valori di un certo carattere (ilfenotipo), a seconda dell’ambien-te in cui esso vive. Prendete due

gemelli e - crudelmente - separa-teli alla nascita. Uno di essi saràcondannato a mangiare hot dogper tutta la vita, mentre l’altro po-trà gustare leccornie di ogni ge-nere vivendo sulla riva del Medi-terraneo. Inutile che vi dica chidei due morirà prima, e con tassistellari di colesterolo. In questo caso la plasticità è pu-ramente passiva, ma c’è uno ster-minato numero di organismi cheproducono diversi fenotipi proprioallo scopo di sopravvivere e ripro-dursi in diversi ambienti. Certi uccelli insettivori depongonole uova più tardi se nidificano inuna pineta, perché in tale ambien-te il cibo adatto per i pulcini com-pare più tardi. La plasticità fenoti-pica è diffusa pressoché in ogniorganismo, negli aspetti sia fisici(come l’altezza) sia comportamen-tali (la preferenza per le bionde). La seconda ragione è che, qual-siasi sia il gene o i geni in que-stione, per determinare le conse-guenze di un tratto in termini di fit-ness (cioè, di quante copie diquel gene verranno trasmesse al-le generazioni future), dobbiamoosservare come quel gene sicomporta nel mondo reale. Nonc’è altra via: gli ecologi devonoandare sul campo e lì calcolare ilfitness. Qualche mese fa scrissi su que-sto giornale che certi uccelletti, lecinciarelle, spesso commettonoerrori quando si tratta di decidere

quando deporre le uova. Le cin-ciarelle sembrano in grado di im-parare da tali errori e agiscono diconseguenza la primavera suc-cessiva. Questo dimostra chespesso il mondo non è perfetto, adifferenza di quanto suggerito, trale righe, dal determinismo geneti-co. Per fortuna gli organismi(umani inclusi) non si dividono in“individui di alta qualità” e “indivi-dui di bassa qualità”. Questa èuna deplorevole semplificazionedel pensiero scientifico e umanoin generale, tanto di moda nell’o-dierna ecologia del comporta-mento. E, a pensarci bene, qual-cuno negli Anni 30 aveva provatoad applicare questa filosofia. Lavita degli esseri viventi è anchecontrollata dall’interazione dei lorogeni e l’ambiente in cui vivono. Ilcompito degli ecologi è quello dicontinuare ad andare sul camposporcandosi le scarpe e misurarequeste interazioni. Soltanto gliecologi possono dirci se, e quan-to, i geni (dei batteri come dellecinciarelle, come degli alberi checostituiscono le nostre foreste) in-teragiscono con i cambiamenticlimatici che, volenti o nolenti, ab-biamo di fronte. Non è solo unproblema di pochi matti che vo-gliono capire come funziona ilmondo. Ne va anche della nostrasopravvivenza.

Fabrizio Grieco Netherlands Institute of Echology

da La Stampa - “Scienze Della Vita”, mercoledì 25 settembre 2002

Lo studio delle interazioni con il clima

La vita, un equilibrio tra geni e ambienteTraballa il determinismo genetico, perché non riesce a spiegare tutti i fenomeni biologici.I comportamenti mutano a seconda delle condizioni nelle quali animali e piante si trovano

È scienza se è falsificabile

S ir Karl Popper, nato a Viennanel 1902 e morto nel ’94, ha la-

sciato un’impronta fondamentale nellariflessione sulla natura della scienza.Una delle domande a cui cercò di da-re risposta è il problema della demar-cazione: il criterio per distinguere ciòche è scienza da ciò che è solo pseu-doscienza. Popper credette di indivi-duare tale distinzione nella falsificabi-lità: una teoria è scientifica quandocontiene delle asserzioni che possonoessere falsificate da esperimenti con-creti. In altre parole, la teoria della re-latività è scientifica in quanto esistonodelle previsioni, come la deviazionedella luce in prossimità di grandi corpicelesti, che possono essere smentitedalle osservazioni. Al contrario, teoriecome la concezione marxista dellastoria o la psicoanalisi di Freud nonsarebbero falsificabili e conterrebberoal loro interno delle giustificazioni adhoc per spiegare anche il non avve-rarsi delle loro previsioni. L’avere ribal-tato il criterio di scientificità dalla veri-fica alla falsificazione ha le sue radicinella critica all’induzione di David Hu-me. Il filosofo illuminista si accorse che lascienza si basava sul presupposto im-plicito dell’uniformità e della costanzadel comportamento della Natura. Inaltre parole, il fatto che a una causasegua ogni volta un certo effetto nonimplica necessariamente che tale ef-fetto debba verificarsi sempre a, me-no che non si dimostri che la Natura sicomporta ogni volta allo stesso modo.Quest’ultima dimostrazione, tuttavia,si potrebbe basare solo sull’osserva-zione di quanto è accaduto fino a og-gi, ossia su un ragionamento di tipoinduttivista: per dimostrare la validitàdell’induzione bisogna ricorrervi, e ciònon è certo lecito. Secondo Popper sipuò superare questo circolo vizioso ri-nunciando alla pretesa di dimostrarela validità delle teorie scientifiche e ac-cettando l’idea che queste sono vali-de nella misura in cui possono esserefalsificate. Non significa che la scienza non pos-sa mai dire nulla sulla Natura: le teoriepossono aumentare il loro contenutoempirico e sono rese più forti dallemancate falsificazioni, anche se è pre-cluso per principio il raggiungimentodella verità. Gli scienziati dovrebberoquindi operare seguendo uno sche-ma di prove ed errori, o congetture econfutazioni, andando alla ricerca nondi ciò che conferma le loro ipotesi madi ciò che le contraddice. Su questasorta di normativa si sono dirette mol-te critiche. Filosofi come Thomas S.Kuhn hanno sottolineato il ruolo delcontesto sociale che fa sì che alcuneidee di fondo siano considerate intan-gibili, mentre pensatori come Paul K.Feyerabend hanno mostrato comeuna rigida prassi popperiana avrebbedi fatto impedito il progresso dellascienza come la concepiamo oggi. Inogni caso, la posizione di Popper haaiutato a comprendere meglio il carat-tere della scienza e che cosa la diffe-renzia da altre teorie come l’astrologiao la cartomanzia.

Andrea CaroteneDa @lfa Il Sole-24 Ore - “Leonardorisponde”, venerdì 21 giugno 2002

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Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 27DALLE AZIENDE

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Nestlè Purina: una realtà leader a livello mondiale

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Si è concluso il processodi integrazione tra Fri-skies, azienda del

Gruppo Nestlè e Ralston Puri-na iniziato nel dicembre 2001,quando le autorità antitrustamericane hanno approvatola fusione a livello mondiale. Dal 1° luglio è operativa in Ita-lia la nuova società Nestlè Pu-rina PetCare Italia, forte delpatrimonio di Ralston Purina edi Nestlè in materia di ricercae sviluppo, tecnologia e inno-vazione.Nestlé Purina leader nel mer-cato petcare, in costante cre-scita, intende continuare aguidarne l’evoluzione. Perquesto dedica molta attenzio-ne ai 3 grandi protagonisti delmercato: i veterinari, il trade egli allevatori.Una rete di informatori veteri-nari opera sul territorio nazio-nale, con il coordinamento diAntonio Spennati, VeterinaryManager. “In linea con la mission azien-dale - afferma Antonio Spen-nati - il nostro obiettivo è dicontribuire a diffondere la co-noscenza dell’alimentazionedi qualità per i pet e migliora-re la relazione uomo-animale,in collaborazione con la co-munità veterinaria. Crediamoinfatti che il veterinario rap-presenti la figura centrale diriferimento nella creazionedella cultura nutrizionale delconsumatore”.Nestlè Purina propone unagamma di alimenti dietetici,PVD (PURINA VETERINARYDIETS) studiata per garantireil supporto nutrizionale ade-guato nel caso di patologiedegli apparati cardiovascola-re, gastrointestinale, renale,

urinario; nei casi di diabete,di allergie di origine alimenta-re e non, e di obesità.

L’INNOVAZIONE

Le diete veterinarie della lineaPurina Veterinary Diets sono ilrisultato degli studi condottipresso il centro di ricerca aGray Summit Missoury (USA),il più grande centro di ricercanel mondo, meta di continuevisite di studiosi, ricercatori eallevatori. “Grazie alle più recenti scoper-te in campo alimentare, i nostrinutrizionisti sono stati i primi aintrodurre molte innovazioni nelpetfood - afferma Mauro Ricci,Vet Nutrition Advisor di NestlèPurina Italia - che hanno modi-ficato il modo di affrontare al-cune patologie.

Ad esempio:

- l’utilizzo di una proteina dibasso peso molecolare(PVD Canine HA Formula);

- la formulazione di una die-ta che riduce significati-vamente i fabbisogni in-sulinici nel gatto diabeti-co (PVD Feline DM Formu-la);

- l’inserimento di trigliceridia media catena (MCT) nel-le diete per alleviare glistress gastrointestinali(PVD Canine EN Formula);

- l’utilizzo di elevati livelli diproteine per mantenere latonicità delle masse mu-scolari durante la perditadi peso dell’animale (PVDOM Formula)”.

L’APPETIBILITÀ

L’elevata appetibilità è unacaratteristica fondamentale

che contraddistingue in mododel tutto peculiare i prodottidella gamma PVD.

L’appetibilità è molto impor-tante in alimenti destinati asoggetti sottoposti ad una for-ma di stress, indipendente-mente dal tipo di patologiaconsiderata. In tali situazioni, infatti, l’ap-petito dell’animale general-mente diminuisce.All’appetibilità si abbinaun’alta digeribilità grazie al-l’elevata qualità degli ingre-dienti utilizzati, e all’ottimoequilibrio dei vari compo-nenti.

LA SINERGIA TRA ALIMENTIDIETETICI ED ALIMENTIFISIOLOGICIGli informatori scientifici di Ne-stlè Purina, che visitano gli am-bulatori veterinari, parlano almedico veterinario di sinergiae continuità tra PURINA VETE-RINARY DIETS, alimenti diete-tici, e PRO PLAN, alimenti fi-siologici Superpremium studia-

ti appositamente per le diversefasi e stili di vita del cane e delgatto.“Preferiamo parlare di ap-proccio nutrizionale globalesecondo i diversi stati e stadifisici dell’animale - prosegueMauro Ricci - piuttosto cheparlare di cane e gatto malatio sani. Infatti la sinergia tra lagiusta terapia con prodottispecifici ed il successivo sup-porto nutrizionale con prodot-ti fisiologici assicura la corret-ta continuità nutrizionale ne-cessaria a garantire salute ebenessere ai nostri amici ani-mali.” Ciò è assolutamente in sinto-nia e coerente con l’approc-cio petcare di Nestlè PURINAper cui petcare significa curae attenzione nei confronti de-gli animali da compagnia,perché vivano più a lungo, piùfelici, più sani.

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

PROFESSIONE VETERINARIA 9/200228DALLE AZIENDE

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Duowin:soluzioneinsetticida,larvicida edovicida percaniDUOWIN è una soluzione antipa-rassitaria contro pulci e zecche checombina l’azione di un adulticida, lapermetrina e un ovicida larvicida, ilpiriproxifene.

Composizione/ml 100Permetrina 40:60 g 1,88Piriproxifene mg 20

Indicazioni: Trattamento e preven-zione nei cani di: infestazioni dapulci per un periodo di 60 gg, infe-stazioni da zecche per un periododi 30 gg. attività ovicida e larvicidacontro lo sviluppo delle pulci adulteper un periodo di 10 settimane. Avvertenze: Non usare sui gatti.Non usare su cuccioli di età inferio-re ai 3 mesi. Non usare su animalimalati o convalescenti o con esteselesioni della pelle o femmine allat-tanti. Non superare la dose consi-gliata. Non usare contemporanea-mente ad altri antiparassitari. Modalità d’uso: 50 ml/10 kg di p.v.ciò corrisponde a:2-16 vaporizzazioni per cani di pic-cola taglia (1-9 kg p.v.)17-33 vaporizzazioni per cani dimedia taglia (10-19 kg p.v.)34-50 vaporizzazioni per cani digrande taglia (20-29 Kg p.v.)51-100 vaporizzazioni per cani ditaglia molto grande (30-60 kg p.v.)Applicare il prodotto sul pelo seccoe pulito. Applicare il prodotto fino ache il pelo sia completamente inu-midito. Massaggiare il mantello, so-prattutto nelle razze a pelo lungo,così da lasciar penetrare il prodottofino alla pelle. Lasciar essiccaresenza asciugare, infine spazzolareil mantello. Non spruzzare negli oc-chi, all’interno delle orecchie e nellabocca o nelle loro vicinanze. In ca-so di intolleranza un sempliceshampoo permette di eliminare ilprodotto.Confezione:Flacone da 250 ml A.I.C. n. 103143018Medicinale senza obbligo di ricetta.Prodotto di libera vendita

ZoomarkInternationalBOLOGNAFIERE - ITALIA11/14 APRILE 2003Sono numerose le richieste di par-tecipazione di aziende italiane estraniere finora pervenute all’orga-nizzazione di Zoomark International2003, il salone internazionale deiprodotti e delle attrezzature per glianimali da compagnia che si terrà aBologna dall’11 al 14 aprile prossi-mi. Parte dunque sotto i migliori au-spici la fase di elaborazione deinuovi spazi espositivi (i padiglioni19, 20, 21, 22, 23 e 24 di Bologna-Fiere) a cui seguirà quella delle as-segnazioni degli stand. Nel frattempo le aziende che hanno

inviato la loro adesione al salonepossono già usufruire dei vantaggiofferti da un interessante e utilissi-mo mezzo promozionale a loro di-sposizione: il sito www.zoomark.itUn nuovo mezzo promozionaleConcepito come un portale, il sitonon si limita a costituire un veicolopromozionale per il salone in sébensì si propone come una vetrinaper i propri espositori: una sezioneè infatti dedicata alle aziende chesaranno presenti al salone. A partire dal prossimo autunno, cia-scun espositore, tramite una pas-sword speciale, potrà colloquiarecon l’organizzazione, ma soprattut-to potrà usufruire di un proprio spa-zio promozionale personalizzabile(scheda aziendale) in cui pubblica-re testi e fotografie di presentazionedella propria attività, delle novitàche lancerà in fiera, delle promozio-ni in atto e di qualsiasi altra notiziautile per gli operatori del settore e iproprietari di animali in generale. La scheda aziendale è anche un in-teressante mezzo d’informazioneper gli operatori che intendono visi-tare il salone e desiderano predi-sporre in anticipo la loro partecipa-zione. Una fiera virtuale che dura fino al2004: Ciascun espositore di Zoo-mark International 2003 può aggior-nare, ampliare e modificare a piaci-mento la propria scheda aziendaleanche dopo l’evento. Il sitowww.zoomark.it resterà infatti onlinecon tutti i dati inseriti per il 2003 finoal 2004, quando verrà aggiornatocon i dati di Zoomark International2005. In questo modo, anche glioperatori che non hanno avuto l’op-portunità di visitare il salone perso-nalmente potranno accedere a tuttele informazioni relative ai suoi espo-sitori tramite Internet. Un richiamo mondiale: Che Zoo-mark International fosse un even-to specializzato di grande richia-mo per il mercato internazionale èormai riconosciuto da diverse edi-zioni. A riprova, di tale importanza, ancheper il 2003 è stata confermata lacollaborazione di prestigiose asso-ciazioni ed enti governativi stranierinella realizzazione di partecipazionicollettive al salone. Come ormai di consuetudine, infat-ti, l’Appma (l’associazione america-na di produttori di articoli per ani-mali da compagnia) e il ConsolatoGenerale degli Stati Uniti d’Americaforniscono la loro assistenza per larealizzazione del Padiglione Ameri-cano, mentre l’organizzazione fieri-stica governativa China Great WallInternational Exhibition di Pechinoconcorre alla realizzazione del Pa-diglione Cinese. Alla maggiore internazionalizzazio-ne del salone contribuisce anche lamassiccia campagna promoziona-le pianificata sulle principali testatespecializzate in tutto il mondo e lastretta collaborazione con altre or-ganizzazioni fieristiche europee ed’oltreoceano, oltre che la divulga-zione di informazioni tramite il sitointernet. Si prevede dunque una crescita delnumero di aziende straniere pre-senti a Zoomark International 2003;se da un lato le aziende presenti al-la scorsa edizione hanno, nella stra-grande generalità, riconfermato laloro partecipazione diretta oppuretramite i distributori italiani o euro-pei, nuove realtà commerciali de-buttano al salone per conquistare ilmercato internazionale. Oltre allafolta presenza di aziende prove-

nienti da paesi vicini quali Germa-nia, Inghilterra, Francia, Paesi Bas-si, e anche da oltreoceano - princi-palmente da Stati Uniti e Cina - Zoo-mark International 2003 registra lapartecipazione diretta di aziendeda zone del mondo decisamentemeno comuni, quali: Giappone,Hong Kong e Taiwan.Parallelamente all’incremento delnumero di aziende espositrici, l’ele-vato numero di richieste di informa-zioni e di prenotazioni alberghiereprovenienti da ogni angolo del pia-neta lascia prevedere che anche ilnumero di buyer stranieri e di paesirappresentanti sia in aumento. Aconcorrere a tale ipotesi sono i con-tatti che l’organizzazione intrattienecon diversi organismi commercialigovernativi internazionali attual-mente impegnati nella predisposi-zione di delegazioni di visitatori dasvariati paesi, anche da quelli piùlontani, quali per esempio l’Austra-lia, la Cina e la Russia.Operatori ma non solo: A seguitodella richiesta dalla maggioranzadegli espositori di Zoomark Interna-tional, il salone del 2003 non saràcostituito solamente da un’areaespositiva commerciale riservataesclusivamente agli operatori.Un’area divulgativa promozionale,separata e contigua, costituita dallaPiazzetta del Centro Servizi di Bolo-gna Fiere e del padiglione 25, saràinfatti aperta anche al pubblico, chevi potrà accedere dietro pagamen-to del biglietto d’ingresso. Per informazioni: Ufficio Stampa Zoomark Interna-tional - Vimax srlvia Rezzonico 23, 22100 ComoTel. 031301059, fax 031301418, e-mail [email protected]

La ProgeoPetfood alSANA 2002Come di consueto anche quest’an-no la Eco & Biofood ha partecipatoal SANA - la più importante manife-stazione di Alimentazione Biologi-ca - tenutosi a Bologna dal 12 al 15settembre. Eco & Biofood ha espo-sto le sue nuove linee di alimenti daAgricoltura Biologica per cani egatti: Number One Biological, Erre-biologico, Biologic certificati e ga-rantiti dal CCPB (Consorzio per ilControllo dei Prodotti Biologici).Le novità presentate in fiera, oltre al-lo sviluppo dei prodotti in gamma,consistono nell’importante accordodi distribuzione per l’Italia siglatotra ECO & BIOFOOD e PROGEOPetfood dei prodotti Number OneBiological ed Errebiologico. Questapartnership tra le due aziende ha

l’intento di creare un polo nazionaleper lo sviluppo dell’alimentazionespecializzata bio di alta qualità percani e gatti. A tal proposito, nelcampo dell’informazione scientificaal medico veterinario, sono utilizza-ti gli informatori dell’ATI - AziendaTerapeutica Italiana (Gruppo Fatro).Eco & Biofood e ProgeoPetfood sono leaders per l’ali-mentazione biologica nel settoredei petshops con il marchio NUM-BER ONE BIOLOGICAL.

Sono presenti inoltre con i marchiERREBIOLOGICO e BIOLOGICrispettivamente nei negozi spe-cializzati Bio e nella Grande Distri-buzione.

Si comunica che l’indirizzo dellaNovartis è variato come segue:Novartis Animal Health S.p.A.Largo Umberto Boccioni, 121040 Origgio (VA)La variazione non comporta uncambio di ubicazione, pertantotutti gli altri dati ed i riferimentitelefonici rimangono invariati.

I comunicati stampa delleaziende devono essere inviati a

Lara Zava email: [email protected]

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

PROFESSIONE VETERINARIA 9/2002 29ANNUNCI

OFFRO/CERCO LAVORO

• Cerco collega veterinario conesperienza in chirurgia generaleper collaborazione o associazio-ne in ambulatorio veterinario si-tuato in Mola (BA). Tel.080/4737422

• Veterinario, residente in provinciadi Roma, valuta offerte di lavoroin Cliniche veterinarie, Ambulato-ri o Associazioni di protezionedegli animali come medico vete-rinario o assistente. Per contattitelefonare al 329/0187482 oppu-

re al 328/0523698.• Laureata in Medicina Veterinaria

110 e lode con esperienza nelsettore dei piccoli animali cercalavoro nell’Italia settentrionale.Per ulteriori informazioni chiama-re 349/1592136.

• Stiamo cercando colleghi inte-ressati ad acquistare un Appa-recchio Rx Cosmovet 100 spe-cial. 100 mA 99 Kv con tavolo eGriglia antidiffusione usato. Sonocirca 8 anni che lo usiamo è an-cora in ottime condizioni. Lo ven-deremmo a 2250 euro trattabilicon il trasporto in sede e la mes-

sa in funzione da parte dell’a-zienda che ci fornirà l’apparec-chio nuovo. Il nostro recapito è:0175/41809 338/6987697 (CN)

• A Milano, possibilità di tirocinioteorico-pratico in medicina e chi-rurgia degli animali esotici dacompagnia. Non è prevista retri-buzione, durata minima un anno.Solo se seriamente interessati aquesta disciplina e con buonadisponibilità di tempo, inviarecurriculum entro il 13/10/2002 al-l’indirizzo: [email protected]

• Valli di Non e Sole (TN), a 15 min.da Madonna di Campiglio, cau-

sa trasferimento, cedo attivitàcon due ambulatori (Cles e Malè)completamente attrezzati, avvia-mento più che decennale. Te-lefonare ore pasti 338 76 06 828.

• Clinica veterinaria-pronto soc-corso città di Olbia, cerca col-leghi neo laureati, fortementemotivati o interessati alla medi-cina d’urgenza per tirocinioteorico pratico durata minima 6mesi da inserire nel proprio or-ganico a breve termine. Allog-gio disponibile, gradito contat-to telefonico. (Tel. 0789/26540dott. Messina)

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lara (Roma), sul lago di Brac-

ciano (circa 20 km da Roma),

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senza problemi di parcheggio,

avviato da 3 anni e con discre-

ta clientela (per tipo e numero).

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mensile di 345,00 € e contratto

regolarmente registrato.

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l’ambulatorio (a 10 metri), 75

mq, riscaldamento autonomo a

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Telefono: 347/7123750.

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Per informazioni telefonare allo

02/5398924 dalle 9.30-12.30 o

allo 02/531874 dopo le 21.00.

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nella prima cintura sud di Tori-

no, causa trasferimento. Com-

pleto di apparecchio per ane-

stesia gassosa ed apparecchio

radiologico. Telefonare al

348/6625994

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fico EUROASTRE 99 Kv max in

ottime condizioni a € 3000 in-

cluso il montaggio. Per informa-

zioni: Ambulatorio Veterinario,

Dott. Giampietro Bucci Sabatti-

ni via Battelli 5/a - 61015 Nova-

feltria (PS) - Tel. 0541/926278

cell. 339/8290322

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ricercare e

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anche on line

www.anmvi.it/servizi/vetexchange

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Per la pubblicazione degliannunci su Professione

Veterinaria, Vet Exchange o Vet - Job

inviare il materiale a: Lara Zava

email: [email protected]

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 9

PROFESSIONE VETERINARIA 9/200230CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un mensile

specializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore.

Direttore

Carlo Scotti

Direttore Responsabile

Antonio Manfredi

Comitato di Redazione

Pier Paolo BertagliaPaolo Bossi

Marco EleuteriGiuliano LazzariniPier Mario Piga

Capo Redattore

Fabrizio Pancini

Rubrica fiscale

Giovanni Stassi

Rubrica legale

Maria Teresa Semeraro

Coordinamento Editoriale

Angelo FranceschiniSabina Pizzamiglio

[email protected]

Progetto Grafico

Germano Pontevichi

Editore

E.V. srlVia Trecchi, 20, CremonaIscrizione registro stampa

del tribunale di Cremona, n. 263 del 9/7/1991

Concessionaria esclusiva

per la pubblicità

E.V. srl, Cremona

Ufficio Pubblicità

Francesca Manfreditel. 0372/40.35.38

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Per aggiornare il professionista

sulla evoluzione delle tematiche

professionali

Stampa

Press Point, Abbiategrasso - MItel. 02/94965467

Spedizione in abbonamento postale -45%, art. 2 comma 20/B Legge 662/96

- Filiale di Piacenzaa cura di Nacor di G. Manfredi,Bobbio - PC - tel 0523/936546

La rivista è gratuita per gli iscritti alleAssociazioni Federate ANMVI.

Per i non soci è disponibile al costo di € 31,00 come contributo spese di

spedizione.Viene inoltre inviata gratuitamente ad Enti Pubblici, Università, Ordini,

ASL, Istituti Zooprofilattici e alleaziende di settore.

Chiuso in stampa il 30 settembre 2002

PROFESSIONE VETERINARIA

CORSO SCIVAC CORSO DI MEDICINA E CHIRURGIA DEL CONIGLIO E DEI PICCOLI RODITORI DA COMPAGNIA - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI PRONTO SOCCORSO 1^parte - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

SIMVENCO (Ex Gr. di Studio di Med. non Convenzionale) Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

CONVEGNO FNOVI GLI ORDINI PER UNA PROFESSIONE VETERINARIA CHE CAMBIA - Roma - Satellite Palace Hotel,Via delle Antille 49, Ostia - Per informazioni: F.N.O.V.I. Sede di Roma, Tel 06/4881190

CONGRESSO SINVET CITOLOGIA DEL LIQUIDO CEFALORACHIDIANO - Cremona Relatore: dr. Davide De Lorenzi Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SIMIV (ex Gruppo di Studio SCIVAC di Medicina Interna) CASI CLINICI DI PATOLOGIE CARDIORESPIRATORIE - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CALABRIA ONCOLOGIA NEL CANE E NEL GATTO - Calabria - Centro Congressi Palagarden - CS - Relatore: Dr. Giorgio Romanelli Crediti ECM 6 - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LIGURIA CHIRURGIA DEL GINOCCHIO - Liguria - Albergo Manulelina “LA VILLA” - GE - Relatore: Dr. M. OlivieriPer informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MOLISE INTRODUZIONE ALLA MEDICINA E CHIRURGIA DEI PICCOLI MAMMIFERI ESOTICI - Molise - Hotel Eden, Campobasso - Relatore: Dr. Vittorio Capello - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAR VALLE D’AOSTA LA GESTIONE DEL VITELLO: PREVENZIONE E TERAPIA DELLE ENTERITI NEONATALI (orario: 15.00 - 18.00) - Institut Agricole Regional localitàla Rochére 1/A - Aosta - Relatore; Dr. Marco Colombo - Per info: Paola Orioli - Sgret. SIVAR - Tel 0372/403539 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA GENERALE - Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI DERMATOLOGIA 2^ parte - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

SIDEV MALATTIE CUTANEE NEL PASTORE TEDESCO - Relatori: dr. Fabrizio Fabbrini, dr.ssa Chiara Tieghi, dr.ssa Chiara Noli, dr.ssa Antonella Vercelli,dr. Andrea Vercelli, dr. Ghibaudo, Dr.ssa Cornegliani - Cremona - Info: Catia Arisi - Segr. SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

SIODOV (ex Gruppo di Studio SCIVAC di Odontostomatologia) IL TRAUMA MAXILLO-FACCIALE: CONSIDERAZIONI ANESTESIOLOGICHE E CHIRURGICHE - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MARCHE ANIMALI ESOTICI - Marche - Hotel Federico II - AN - Relatore: Dr. Massimo Millefanti Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

CONVEGNO SIVAR MICOTOSSINE NELLA VACCA DA LATTE - Cremona, Fiera Internazionale del bovino da latte - Relatori: Dr.ssa Paola Amodeo, Prof. CarloNebbia, Prof. Johann Bauer - Crediti ECM: 3 - Inizio ore 9.00 - Info: Paola Orioli - Segr. SIVAR - Tel 0372/403539 - email [email protected]

CONVEGNO SIVAR in collaborazione con AIVEMP IL VETERNARIO AZIENDALE - Cremona, Fiera Internazionale del bovino da latte - Inizio ore 14.30Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel 0372/403539 - email [email protected]

45° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC APPROCCIO DIAGNOSTICO STUMENTALE AGLI APPARATI RESPIRATORIO, DIGERENTE E GENITO-URINARIOPerugia - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SIVAR ECOGRAFIA PRATICA BOVINA - Cremona - Direttore Corso: Dr. Roberto Landriscina - Crediti ECM 18Per informazioni - Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel 0372/403539 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI BIOCHIMICA CLINICA - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI TERAPIA COMPORTAMENTALE - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SIMIV/SCIVAC BIOCHIMICA CLINICA - Cremona - Relatori: Dr. Marco Caldin, Dr. Bernard F. Feldman, Dr. KostasPapasouliotis - Info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC AGGIORNAMENTI IN CHIRURGIA DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Acireale (CT) - Excelsior Palace Hotel - Relatori:Dr. Paolo Buracco, Dr. Massimo Olivieri - Info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

SVIDI (ex Gr. di Studio SCIVAC di Diagn. per Immagini) DIAGNOSTICA PER IMMAGINI NELLO STUDIO DI FEGATO E PANCREAS - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA UROGENITALE - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SIVE SEMEIOTICA DELLE ZOPPIE - Fiera Cavalli Verona - Relatore: Jean Marie Denoix Per informazioni: Ludovica Bellingeri - Segreteria SIVE - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

CORSO SIVAR CHIRURGIA DEL DITO BOVINO - Cremona, Ist. Zooprofilattico, via Cardinal Massaia 7 - Dir. Corso: Dr. L. De Vecchis - Rel.: C.M. Mortellaro,G.M. Salomoni - Corso in fase di accreditamento ECM - Info: Paola Orioli - Segr. SIVAR - Tel 0372/403539 - email [email protected]

SIVAE NOTE DI GESTIONE E PRINCIPALI PATOLOGIE DEL CINCILLA’; PREPARATI ISTOLOGICI: COME OTTENERE IL MASSIMO; CORRETTAGESTIONE DEGLI ESAMI CITOLOGICI; IDENTIFICAZIONE E TRATTAMENTO DEI PARASSITI DEI RETTILI E DEI NUOVI PICCOLI MAMMIFERIDA COMPAGNIA, ALLEVAMENTO E GESTIONE DEGLI ANIMALI “DA PASTO”, CASI CLINICI. PATOLOGIE DEI PESCI D’ACQUARIO -Cremona - Per informazioni: Sara Cazzaniga - Segreteria SIVAE - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

8-11ott.

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30 ott.1 nov.

31 ott.1 nov.

2-3nov.

2-3nov.

3nov.

7-9nov.

7nov.

8-10nov.

9-10nov.

CongressoannualeSINVET

12-13 OTTOBRE 2002Palazzo Trecchi, Cremona

Sabato 12 e domenica 13 otto-bre la SINVET in collaborazionecon SCIVAC organizza un Con-gresso in “Citologia del liquidocefalorachidiano”. L’indaginecitologica del LCR, sarà l’argo-mento affrontato da Davide DeLorenzi, Med Vet, Lib Prof, Forlì.Nel corso della giornata di do-menica si terrà l’assemblea deisoci. Per informazioni sull’iscrizionecontattare Paola Gambarotti -SCIVAC - Tel. 0372/40.35.08 -email [email protected]

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