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010 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 7 numero 33 dal 4 al 10 ottobre 2010 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona 33 2 ENCI Con ordinanza del 29 settembre 2010, il TAR Lazio ha respinto la domanda cautelare proposta dall'ex commissario ad acta, Marco Lusetti, contro il Ministe- ro delle Politiche Agricole. Restano vali- di i provvedimenti di revoca e di nullità delle 62 delibere adottate dallo stesso Lusetti. ONAOSI L’ONAOSI sta richiamando il versamen- to della quota 2005, un atto legittimo e dovuto, ma l’efficacia della riscossione è sempre più debole. Durante l'ultima riunione del Cda della Fondazione si è cercata una soluzione politica della vi- cenda, che vedrà impegnati i presidenti delle tre Federazioni (FNOVI, FOFI, FNOMCeO) e i Ministeri vigilanti per mettere la Fondazione nella condizioni di rinunciare alle quote non versate. ACQUACOLTURA Con l'anagrafe nazionale dell'acquacol- tura, il Ministero della Salute promuove la tutela economico-sanitaria del patri- monio di acquacoltura e del consuma- tore. La nuova anagrafe, disciplinata con decreto 8 luglio 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 230 del 1-10- 2010, viene attivata nel sistema dell'a- nagrafe nazionale zootecnica. QUALIFICHE I Decreti di riconoscimento del titolo di medico veterinario conseguito all'estero sono l'0,8% del totale dei riconoscimen- ti professionali del 2009. L’anno scorso, su 3.528 decreti di riconoscimento solo 29 hanno riguardato colleghi stranieri. La Direttiva qualifiche ha un impatto bassissimo sulla circolazione di medici veterinari dall'estero verso l'Italia. HALAL Un marchio di qualità per i prodotti ha- lal, valido su tutto il territorio nazionale. L'ha brevettato la Coreis, la Comunità religiosa islamica. I Ministeri degli Esteri, Sviluppo Economico, Agricoltura e Sa- lute hanno firmato una Convenzione In- terministeriale volta a garantire il soste- gno istituzionale del Governo italiano al- l'iniziativa della Coreis Italiana. MANGIMI In base al Regolamento (CE) 767/09, tutti gli Stati Membri sono tenuti ad at- tenersi al Catalogo delle materie prime per mangimi, nel quale figurano i princi- pali procedimenti utilizzati nella prepara- zione delle materie prime. Dal 1 settem- bre, l'immissione sul mercato di una materia prima per mangimi che non è e- lencata nel Catalogo dovrà figurare su un apposito registro on line. I VETERINARI NON SONO VOLONTARI ANIMALISTI A PAGINA 3 QUALE ALTERNATIVA AL TEST DI ACCESSO? A PAGINA 4 A PAGINA 6 A PAGINA 10 A PAGINA 23 A PAGINA 30 PIÙ POTERE SANZIONATORIO AGLI ORDINI CRISI DELLA VETERINARIA: UN’INDAGINE IL DATORE INFORMI SUI RISCHI DEL LAVORO PRIMO REPORT SUL VOLUME DI RICETTE CODICE DELLA STRADA BREVI I MIGLIORI CERVELLI SARANNO I MIGLIORI VETERINARI? ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA Le polemiche sul tipo e l’uti- lità dei test di accesso ai cor- si di laurea a numero pro- grammato a livello nazionale (Medicina Veterinaria, Medici- na e Chirurgia, Odontoiatria e relative professioni sanitarie) hanno destato interesse nell’opinio- ne pubblica e sicuramente hanno contribuito, nelle relative professio- ni, al destarsi di inter- rogativi circa le mo- dalità più utili ed effi- caci di selezionare i futuri professionisti. Come accade spes- so nelle discussioni sulla formulazione di nuove proposte, so- no emersi pareri di di- verso e tipo, talvolta associati a simpati- che “leggende me- tropolitane”. Ad esempio si sente molto dire: “I test non servono!” op- pure “Sarebbe meglio utilizzare di- rettamente il voto di maturità”. Ma cosa esattamente si intende dire quando si afferma che non servo- no? Cosa c’è veramente dietro l’i- potesi dell’utilizzo del voto di matu- rità? Per rispondere adeguatamen- te a queste domande occorre pri- ma di tutto affrontarne altre quali: “Qual è l’obbiettivo di questi test?” Impossibile un pronto soccorso in ogni Asl L’applicazione delle norme sul soccorso stradale passa per le strutture veterinarie private . Ma serve un protocollo operativo e “Come si valuta l’utilità del test?” Ogni anno il numero degli accessi programmati ai corsi di laurea in Medicina Veterinaria destinati ad o- gni sede viene deciso con un de- creto ministeriale dopo che una commissione consultiva presso il MIUR (composta da funzionari del MIUR e del MINSAL, da tre presidi e da rappresentanti della professio- ne) ha fatto una pro- posta. Una volta fis- sati i numeri di stu- denti comunitari iscri- vibili per ogni sede, i primi giorni di set- tembre presso ogni sede di corso di lau- rea, nella stessa data e ora, viene effettua- to il test. Anche se il test è unico e quindi uguale per ogni sede (viene formulato da una commissio- ne ministeriale), ogni studente può iscriversi e sostenere la prova solo presso una sede. Al termine del te- st, viene formulata una graduatoria locale, sulla base della quale viene determinata la possibilità di iscriver- si dello studente. Il contenuto del test, oggetto di di- scussione da molto tempo, è sem- pre stabilito da un decreto ministe- riale. www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line IN VARIE OCCASIONI, PUR ESSENDO PARTNER IN DIVERSI PRO- GETTI DELLE PIÙ IMPORTANTI ASSOCIAZIONI ANIMALISTE NA- ZIONALI, siamo stati costretti ad intervenire criticamente nei confronti di al- cuni aspetti gestionali di iniziative intraprese o proposte, spesso a livello loca- le, da organizzazioni che operano nel mondo animalista. Anche se la nostra “mission” è in parte sovrapponibile alla loro, avendo in comune l’obiettivo del benessere e della salute animale, i ruoli e le competenze del Medico Veterina- rio non possono essere confusi o rapportati a quelli dei volontari animalisti anche se possono vantare specifiche esperienze. Il Medico Veterinario, e solo lui, può e deve essere il responsabile ed il garante, per percorso formativo e per ruolo professionale, del benessere e della salute animale. Nessun altro può prendersi competenze che spettano esclusivamente e direttamente a lui. Non possiamo quindi in nessun modo accettare che spesso i volontari svol- gano attività mediche o che il Medico Veterinario non venga rispettato nella sua professionalità, anche per gli aspetti economici. Se il volontario può svol- gere gratuitamente il suo impegno animalista avendo un’altra attività lavorati- va non si può pensare, se non pretendere, che il Medico Veterinario possa fare altrettanto svolgendo un’attività professionale che ha il diritto/dovere di farsi retribuire correttamente. Anche di fronte ai gravi problemi riferiti al randa- gismo o all’assistenza degli animali appartenenti a categorie sociali disagiate, l’essenziale e necessario ruolo del mondo veterinario privato deve essere con- siderato senza imposizioni o sfruttamento, ma nel rispetto della professione recuperando d’altra parte gli enormi sprechi finanziari perpetuati su questi o- biettivi da enti locali o strutture di veterinaria pubblica. di MASSIMO CASTAGNARO (SEGUE A PAGINA 4)

Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 33

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 33

010SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 33 dal 4 al 10 ottobre 2010Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona332

ENCICon ordinanza del 29 settembre 2010,il TAR Lazio ha respinto la domandacautelare proposta dall'ex commissarioad acta, Marco Lusetti, contro il Ministe-ro delle Politiche Agricole. Restano vali-di i provvedimenti di revoca e di nullitàdelle 62 delibere adottate dallo stessoLusetti.

ONAOSIL’ONAOSI sta richiamando il versamen-to della quota 2005, un atto legittimo edovuto, ma l’efficacia della riscossioneè sempre più debole. Durante l'ultimariunione del Cda della Fondazione si ècercata una soluzione politica della vi-cenda, che vedrà impegnati i presidentidelle tre Federazioni (FNOVI, FOFI, FNOMCeO) e i Ministeri vigilanti permettere la Fondazione nella condizionidi rinunciare alle quote non versate.

ACQUACOLTURACon l'anagrafe nazionale dell'acquacol-tura, il Ministero della Salute promuovela tutela economico-sanitaria del patri-monio di acquacoltura e del consuma-tore. La nuova anagrafe, disciplinatacon decreto 8 luglio 2010, pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale n. 230 del 1-10-2010, viene attivata nel sistema dell'a-nagrafe nazionale zootecnica.

QUALIFICHEI Decreti di riconoscimento del titolo dimedico veterinario conseguito all'esterosono l'0,8% del totale dei riconoscimen-ti professionali del 2009. L’anno scorso,su 3.528 decreti di riconoscimento solo29 hanno riguardato colleghi stranieri.La Direttiva qualifiche ha un impattobassissimo sulla circolazione di mediciveterinari dall'estero verso l'Italia.

HALALUn marchio di qualità per i prodotti ha-lal, valido su tutto il territorio nazionale.L'ha brevettato la Coreis, la Comunitàreligiosa islamica. I Ministeri degli Esteri,Sviluppo Economico, Agricoltura e Sa-lute hanno firmato una Convenzione In-terministeriale volta a garantire il soste-gno istituzionale del Governo italiano al-l'iniziativa della Coreis Italiana.

MANGIMIIn base al Regolamento (CE) 767/09,tutti gli Stati Membri sono tenuti ad at-tenersi al Catalogo delle materie primeper mangimi, nel quale figurano i princi-pali procedimenti utilizzati nella prepara-zione delle materie prime. Dal 1 settem-bre, l'immissione sul mercato di unamateria prima per mangimi che non è e-lencata nel Catalogo dovrà figurare suun apposito registro on line.

I VETERINARI NON SONO VOLONTARI ANIMALISTI

A PAGINA 3

QUALE ALTERNATIVAAL TEST DIACCESSO?

A PAGINA 4 A PAGINA 6 A PAGINA 10 A PAGINA 23 A PAGINA 30

PIÙ POTERESANZIONATORIO

AGLI ORDINI

CRISI DELLAVETERINARIA:UN’INDAGINE

IL DATORE INFORMISUI RISCHI

DEL LAVORO

PRIMO REPORT SUL VOLUME DI RICETTE

CODICE DELLA STRADA

BREVI I MIGLIORI CERVELLI SARANNO I MIGLIORI VETERINARI?

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

Le polemiche sul tipo e l’uti-lità dei test di accesso ai cor-si di laurea a numero pro-grammato a livello nazionale(Medicina Veterinaria, Medici-na e Chirurgia, Odontoiatria erelative professioni sanitarie)hanno destato interesse nell’opinio-ne pubblica e sicuramente hannocontribuito, nelle relative professio-ni, al destarsi di inter-rogativi circa le mo-dalità più utili ed effi-caci di selezionare ifuturi professionisti.Come accade spes-so nelle discussionisulla formulazione dinuove proposte, so-no emersi pareri di di-verso e tipo, talvoltaassociati a simpati-che “leggende me-tropolitane”. Ad esempio si sentemolto dire: “I test non servono!” op-pure “Sarebbe meglio utilizzare di-rettamente il voto di maturità”. Macosa esattamente si intende direquando si afferma che non servo-no? Cosa c’è veramente dietro l’i-potesi dell’utilizzo del voto di matu-rità? Per rispondere adeguatamen-te a queste domande occorre pri-ma di tutto affrontarne altre quali:“Qual è l’obbiettivo di questi test?”

Impossibile unpronto soccorsoin ogni AslL’applicazione delle norme sul soccorsostradale passa per le strutture veterinarieprivate. Ma serve un protocollo operativo

e “Come si valuta l’utilità del test?”Ogni anno il numero degli accessiprogrammati ai corsi di laurea inMedicina Veterinaria destinati ad o-gni sede viene deciso con un de-creto ministeriale dopo che unacommissione consultiva presso ilMIUR (composta da funzionari delMIUR e del MINSAL, da tre presidie da rappresentanti della professio-

ne) ha fatto una pro-posta. Una volta fis-sati i numeri di stu-denti comunitari iscri-vibili per ogni sede, iprimi giorni di set-tembre presso ognisede di corso di lau-rea, nella stessa datae ora, viene effettua-to il test. Anche se iltest è unico e quindiuguale per ogni sede

(viene formulato da una commissio-ne ministeriale), ogni studente puòiscriversi e sostenere la prova solopresso una sede. Al termine del te-st, viene formulata una graduatorialocale, sulla base della quale vienedeterminata la possibilità di iscriver-si dello studente. Il contenuto del test, oggetto di di-scussione da molto tempo, è sem-pre stabilito da un decreto ministe-riale.

www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line

IN VARIE OCCASIONI, PUR ESSENDO PARTNER IN DIVERSI PRO-GETTI DELLE PIÙ IMPORTANTI ASSOCIAZIONI ANIMALISTE NA-ZIONALI, siamo stati costretti ad intervenire criticamente nei confronti di al-cuni aspetti gestionali di iniziative intraprese o proposte, spesso a livello loca-le, da organizzazioni che operano nel mondo animalista. Anche se la nostra“mission” è in parte sovrapponibile alla loro, avendo in comune l’obiettivo delbenessere e della salute animale, i ruoli e le competenze del Medico Veterina-rio non possono essere confusi o rapportati a quelli dei volontari animalistianche se possono vantare specifiche esperienze. Il Medico Veterinario, e sololui, può e deve essere il responsabile ed il garante, per percorso formativo eper ruolo professionale, del benessere e della salute animale. Nessun altropuò prendersi competenze che spettano esclusivamente e direttamente a lui.Non possiamo quindi in nessun modo accettare che spesso i volontari svol-gano attività mediche o che il Medico Veterinario non venga rispettato nellasua professionalità, anche per gli aspetti economici. Se il volontario può svol-gere gratuitamente il suo impegno animalista avendo un’altra attività lavorati-va non si può pensare, se non pretendere, che il Medico Veterinario possafare altrettanto svolgendo un’attività professionale che ha il diritto/dovere difarsi retribuire correttamente. Anche di fronte ai gravi problemi riferiti al randa-gismo o all’assistenza degli animali appartenenti a categorie sociali disagiate,l’essenziale e necessario ruolo del mondo veterinario privato deve essere con-siderato senza imposizioni o sfruttamento, ma nel rispetto della professionerecuperando d’altra parte gli enormi sprechi finanziari perpetuati su questi o-biettivi da enti locali o strutture di veterinaria pubblica.

di MASSIMO CASTAGNARO

(SEGUE A PAGINA 4)

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Dopo l’approvazione in Par-lamento delle modificheal Codice della Strada, ilMinistero della Salute hascritto ai Servizi Veterina-ri Regionali, ai Comuni e

per conoscenza ai Carabinieri del Nas. La notaè del 4 agosto e riguarda le novità sugli obbli-ghi di soccorso stradale agli animali incidenta-ti: “Dai suddetti nuovi adempimenti - scrive ilDirettore generale della Sanità Animale Gaeta-na Ferri - deriva l’inderogabile necessità di as-sicurare il servizio di reperibilità e pronto soc-corso per animali da parte di tutte le Ammini-strazioni competenti”. Le Regioni hanno rice-vuto e girato la nota ministeriale alle Asl del ter-ritorio invitandole a garantire il rispetto dellenuove disposizioni. E le Asl già lamentano dinon essere nelle condizioni per farlo: non han-no le strutture, non hanno le risorse, non han-no il personale e non hanno la formazione cli-nica adeguata ai casi di emergenza.

I PROBLEMI DELLE ASLIn Veneto, a detta del sindacato dei veterinaridi medicina pubblica, “mancano le cliniche do-ve ricoverare gli animali incidentati”, il canile ri-schia di diventare “un punto di lungo degenza”e i veterinari pubblici non possono diventare“specialisti per decreto” . C’è da credere chela situazione veneta non sia molto dissimile daquella di altre realtà regionali. Ecco nel corsivoche segue alcune delle problematiche segnala-te dai colleghi dalle Asl venete, così come rife-rito dal sindacato.“Dopo l’emanazione del nuovo codice è au-mentata in modo esponenziale la richiesta diintervento ai servizi veterinari delle Asl, con de-cine di chiamate in regime di pronta disponibi-lità notturna e festiva. Tanto che non si può piùparlare di “pronta disponibilità” e di un prontosoccorso umano, con tutte le implicazioni e gliobblighi previsti dalla Dgr 2332/2005. Anchese ben attrezzati i canili sanitari, in tante realtà,sono andati “in sofferenza” per le chiamate e irelativi soccorsi, con ricovero di numerosi ani-mali incidentati. In particolare per i gatti, nonessendo obbligatoria la loro identificazione eregistrazione, tutti i casi devono essere trattaticome animali non di proprietà. Va detto altresìche ben pochi proprietari di gatti sono dispostia spendere centinaia di euro per curare frattu-re negli ambulatori e nelle cliniche. Gli ambula-tori, le cliniche od ospedali privati del resto nonhanno particolari obblighi di ricovero e curanon sostenuti economicamente, per cui riman-dano tutti questi “animali” al servizio Asl. (…)Nella nostra realtà non solo non ci sono le am-bulanze della Lav, ma mancano anche le clini-che dove ricoverare gli animali incidentati. Ri-

cordiamo che le strutture veterinarie private ac-cettano animali solo se è garantito il pagamen-to della relativa parcella. L’attività di primo soc-corso e di pronto soccorso rappresenta la pri-ma, importante, fase di gestione di un animaleincidentato alla quale necessariamente deveseguire una procedura diagnostica adeguatacon l’utilizzo di strumenti altrettanto adeguati(Rx, laboratorio di analisi, eccetera) per poterdefinire una prognosi e una successiva proce-dura terapeutica, anche di tipo chirurgico,complessa. Per non parlare poi dell’altrettantoessenziale fase riabilitativa che, in assenza diun proprietario di riferimento, spetta al serviziopubblico. L’aspetto prognostico poi risulta e-stremamente critico in quanto solo alla fine diuna corretta, completa e specialistica proce-dura diagnostica si è in grado di emettere ungiudizio corretto anche nella definizione di “in-curabilità “ non più secondo un principio ad va-litudinem, ma ad vitam. Pur considerando mo-ralmente ineccepibile il principio dettato dallenuove indicazioni normative, non possiamonon considerare le difficoltà ad ottemperare a-gli obblighi previsti, sia in termini di risorsestrutturali che umane. Come pure l’inevitabilenecessità di convenzionare strutture privatespecialistiche per intervenire nelle situazioni piùcomplesse, con costi facilmente intuibili. Altroaspetto di rilevanza è l’attribuzione delle com-petenze sia di intervento che di gestione dellediverse tipologie di animali interessati (dome-stici, da reddito, esotici, selvatici, sinantropi)secondo l’attribuzione di proprietà indisponibi-le. Facciamo il caso di un gatto incidentato cuisia necessario amputare un arto. Difficile poiprevederne la liberazione sul punto di ritrovo!Nelle ultime settimane si è verificato, ad esem-pio, il caso di un gatto con una doppia fratturae relativa osteosintesi di entrambi i femori. Habisogno di almeno 30 giorni di degenza e di te-rapia e risulta improponibile il suo reinserimen-to come animale selvatico. Oppure, altro caso,l’enucleazione del bulbo oculare di un gatto pertrauma facciale: degenza di 20 giorni, reinseri-mento difficile. O ancora trauma cranico com-motivo ed addominale chiuso in un gatto, pro-gnosi riservata, terapia di sostegno e conser-vativa, reinserimento dubbio... E potremmocontinuare. In alcune Asl è stato necessarioche i responsabili richiedessero nuove gabbiedi degenza per il canile e la modifica strutturaleper prolungare la sala degenza. Di questo pas-so in breve tempo il canile diventerà un puntodi lungodegenza!”.

SUPERARE LA VISIONESINDACALE

Per l’ANMVI - che ha seguito le novità del Co-dice della Strada fin dalla loro genesi in Parla-mento e subito interessato i Ministeri del Tra-sporto e della Salute - le difficoltà lamentate dalSivemp Veneto, sono la prevedibile dimostra-zione di come sia indispensabile il coinvolgi-mento delle strutture veterinarie private. La so-luzione non potrà non far leva sulla presenza distrutture veterinarie private che già oggi nonhanno le carenze strutturali, professionali e dipreparazione clinica che le Asl riconoscono diavere. Sarà necessario completare il quadroanche con un protocollo di intervento decisofra tutti gli attori del sistema, per evitare che ilcittadino esposto ad un obbligo non sia nellecondizioni di adempierlo e l’animale incidenta-to non sia adeguatamente curato. A meno che

i Ministeri di competenza non vogliano far pro-pria la visione sindacale del problema espostain Veneto, in base alla quale “l’inevitabile ne-cessità di convenzionare strutture specialisti-che per intervenire nelle situazioni più comples-se” sia da respingere come una sciagura pergli interessi sindacali della veterinaria pubblica.Quella stessa visione sindacale del problemache- lontana da una analisi istituzionale e im-parziale - antepone del tutto coerentementecon le proprie posizioni di protesta legate alla“vertenza salute”, “la necessità di ricalibrare lerisorse umane e strumentali della veterinariapubblica”. L’ANMVI vuol credere che le istitu-zioni di Governo sapranno sviluppare conside-razioni diverse sulle questioni di fondo del pro-blema che sono senza dubbio economiche eche, proprio per questo, vanno affrontate se-guendo il principio della razionalizzazione dellaspesa pubblica, del ricorso al convenziona-mento con le strutture veterinarie private auto-rizzate dalle Regioni, nelle quali si è già investi-to in formazione specialistica e continua (Ecm)per saper affrontare come si conviene “l’enu-cleazione del bulbo oculare di un gatto pertrauma facciale”.

ANMVI “SPOSTA IL PROBLEMA”Il Segretario del Sivemp Veneto Roberto Pog-giani ha scritto all’ANMVI in replica alla posizio-ne di quest’ultima: “I colleghi dell’Anmvi- scri-ve- usano le nostre argomentazioni per portaracqua al loro mulino. E possiamo anche capireil loro punto di vista! Solo vogliamo chiarire al-cuni punti. Le nostre preoccupazioni nasconodalla necessità di dare piena applicazione a u-na norma eticamente lodevole, ma emanatasenza essere accompagnata dalle risorse ne-cessarie. E per questo abbiamo fatto presentile carenze strutturali e umane dei servizi, datempo sottoposti a tagli drastici. Che sono og-gettivi, non nostri faziosi punti di vista legati,come chiosa l’Anmvi, alla vertenza salute. Tra

l’altro (e ci teniamo a sottolinearlo) non abbia-mo mai detto di non avere la formazione ne-cessaria per far fronte alle nuove incombenze!Ricordiamo, per inciso, che in un pronto soc-corso di tipo medico in un’intera provincia so-no necessari ben pochi specialisti in emergen-ze. E che nemmeno tutti i medici ospedalierisono specialisti in emergenze”.“Ma l’Anmvi, in realtà, sposta il problema - con-trobatte Poggiani - e si preoccupa delle rica-dute economiche che una norma come que-sta può avere per i liberi professionisti. Legitti-mo per carità. Per parte loro i servizi veterinaripubblici si preoccupano che ci siano le condi-zioni perché le nuove disposizioni possano es-sere applicate concretamente. E, come abbia-mo cercato di fare nel nostro documento, vo-gliono evidenziare le criticità per non creare fal-se illusioni nell’utenza e perché le istituzioni tro-vino le soluzioni percorribili. Tenendo conto delmomento difficile che la sanità sta vivendo, conbilanci in rosso e sacrifici chiesti prima di tuttoai cittadini”.

SOLUZIONI PERCORRIBILISta di fatto, che gli obblighi discendenti dallenuove disposizioni di legge, come indicato in u-na nota ministeriale del 4 agosto a Regioni eComuni, dovranno trovare una concreta appli-cazione su tutto il territorio nazionale. Le preoc-cupazioni dell’ANMVI sui rischi di interventi im-provvisati, in assenza di un coordinamento e diun protocollo di intervento concordato fra il Mi-nistero dei Trasporti e il Ministero della Salute sistanno già rivelando fondate, come dimostral’avviso di cottimo del Comune di San Remo. Èpertanto sottoscrivibile l’appello del sindacatoveneto, affinché “le istituzioni trovino le soluzionipercorribili”, e si preoccupino di garantire l’ese-cutività delle Leggi da loro stesse emanate, “te-nendo conto del momento difficile che la sanitàsta vivendo, con bilanci in rosso e sacrifici chie-sti prima di tutto ai cittadini”. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33| 2010 Soccorso animale Attualità 3

Il nuovo Codice della Strada habisogno di un protocollo operativoLa normativa deve essere completata da un decreto del Ministero dei trasporti

LE NOVITÀ NEL CODICE DELLA STRADA

il danno. Le ipotesi di violazioni sono pu-nite con sanzioni amministrative pecu-niarie di cui al comma 9-bis dell’articoloCds”. (da euro 389 a euro 1.559 per chi hacausato l’incidente e da euro 78 a euro311 per le persone coinvolte). In conse-guenza delle nuove disposizioni, “nell’e-spletamento di attività di recupero di a-nimali o durante i servizi di vigilanza zoo-fila i veicoli specificamente attrezzati inquestione potranno far uso dei dispositi-vi supplementari acustici e visivi”. “La di-sposizione, tuttavia, non è immediata-mente operativa. Infatti, potrà essere ap-plicata solo quando sarà approvato undecreto del Ministero delle infrastrutturee dei trasporti con cui saranno stabilitele casistiche relative ai servizi urgenti diistituto che giustificano l’uso di tali siste-mi”. “Il medesimo decreto stabilirà lecondizioni e la documentazione neces-sari per comprovare l’esclusione dellaresponsabilità del conducente per le vio-lazioni commesse durante il trasporto a-nimale in gravi condizioni di salute cheviene effettuato da un privato con un vei-colo diverso da quelli sopra indicati”.

Fonte: Polizia stradale

Con la modifica apportata all’art.177 e l’integrazione all’articolo189 del Codice della Strada, “si

equiparano di fatto alle autoambulanzeanche i veicoli attrezzati per il soccorsodi animali o ai servizi di vigilanza zoofilae si estende l’esimente conseguente altrasporto in condizioni di necessità, aquello dovuto al trasporto di animali ingravi condizioni di salute”. È stato inoltreintrodotto “l’obbligo per l’utente dellastrada, in caso di incidente comunque ri-collegabile al suo comportamento, dacui derivi danno a uno o più animali d’af-fezione, da reddito o protetti, di fermarsie di porre in atto ogni misura idonea adassicurare un tempestivo intervento disoccorso agli animali che abbiano subito

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di MASSIMO CASTAGNAROCoordinatore Conferenza dei Presidi

di Medicina Veterinaria

(SEGUE DALLA PRIMA)

Il contenuto del test, oggetto di di-scussione da molto tempo, è sem-pre stabilito da un decreto ministe-riale che determina data, modalitàe contenuti delle prove di ammis-sione. Un punto ogni risposta cor-

retta, meno 0,25 punti per ogni risposta sba-gliata, 0 punti per ogni risposta non data. Lefinalità dichiarate del test sono quelle di fareselezione sulla base delle conoscenze posse-dute dai candidati su argomenti di biologia(29 domande), chimica (21), cultura generalee ragionamento logico (20) e fisica/matemati-ca (10). Dati sufficientemente generalizzati sulterritorio nazionale indicano che i test per icorsi di laurea in Medicina Veterinaria hannoselezionato fino ad oggi prevalentemente stu-dentesse provenienti da aree urbane, con di-plomi liceali, orientate in maggioranza, perlo-meno all’inizio del corso, all’attività clinica de-gli animali d’affezione. È altrettanto evidenteche il test di accesso così strutturato non haalcuna pretesa di selezionare chi è più adattoalla professione veterinaria.

ALCUNE CONSIDERAZIONIIl primo rilievo problematico è da identificarenelle modalità di svolgimento del test. Dal mo-mento che il processo di selezione avviene suuna base locale, il test non seleziona “i migliori”su una scala nazionale e quindi i livelli di pre-parazione aspettati non sono omogenei madifferenziati facoltà per facoltà. Alcuni dati percomprendere meglio questa affermazione: ilvoto soglia (cioè il voto dell’ultimo studente i-scrivibile ammesso) dell’ammissione 2009/2010 ha una media nazionale di 39,42 con unrange però che varia da un massimo di 49,25ad un minimo di 33. Questo significa che senella facoltà X il cui voto soglia è 49,25 non so-no entrati studenti molto più preparati di quelliche sono entrati nella facoltà Y dove il voto so-glia è 33. Per avere un dato esemplificativo diriferimento: il corso di laurea in MV di Pisanell’A.A. 2007-2008 ha ammesso 90 candida-ti ma se il ranking fosse stato nazionale sareb-bero stati ammessi alla frequenza ad un corsodi laurea 138 studenti. A causa della lista loca-le 48 studenti, “migliori di altri” sono rimastifuori dal sistema. Per questo a livello naziona-le, il test di accesso non seleziona i possibili mi-gliori candidati. Questo primo punto è impor-tante e potrebbe essere risolto effettuando iltest a livello locale ma inserendo poi il candida-to in una lista nazionale, dandogli quindi la pos-sibilità di entrare in una altra sede rispetto aquella dove è avvenuto il test. D’altro canto,occorre osservare come la gestione di una li-sta nazionale esigerebbe tuttavia che il test ve-nisse effettuato non a settembre ma a luglio, aridosso degli esami di maturità e senza dare lapossibilità agli studenti che non hanno una so-lida preparazione “scientifica” di preparasi a-deguatamente al test. Inoltre, l’iscrizione dellostudente in una sede potenzialmente lontanadal luogo di residenza, apre altre problemati-che relative al diritto allo studio e alle capacitàeconomiche della famiglia dello studente.Una seconda serie di osservazioni deriva da u-

no studio effettuato recentemente dal Prof.Mannella della Facoltà di Medicina Veterinariadell’Università di Pisa che sarà a breve pubbli-cato su una rivista internazionale del settore.Oltre a rafforzare le conclusioni relative allamancata capacità di selezionare i “migliori” stu-denti a livello nazionale, lo studio affronta la ca-pacità di selezione dei diversi argomenti delledomande e la relazione tra risultati del test e lacarriera degli studenti ammessi al corso di lau-rea in medicina veterinaria dell’Università. I ri-sultati sono interessanti. Gli argomenti che me-glio selezionano gli studenti sono la Chimica ela Fisica/matematica. Biologia, Ragionamentologico e cultura generale sono meno efficienti.Ma ancora più interessanti sono i risultati relati-vi a quali parti del test si associano alla carrieradello studente. Gli argomenti che si correlanoai diversi indicatori della carriera (media di tuttigli esami, numero di esami superati per anno,tempo per ottenere la laurea, voto di laurea)sono il ragionamento logico e la cultura gene-rale, la chimica e fisica/matematica. Gli studen-ti che hanno una carriera migliore hanno avutovoti alti in queste materie del test. Questi datiindicano che la capacità di selezione e la ca-pacità predittiva del test non sono completa-mente sovrapposti. Ma ancora più si evidenzia

un altro rischio, già sottolineato nel lavoro delProf. Mannella che cercherei di chiarire conquesta sequenza: un buon veterinario derivada un buon studente ma un buon studente èuno studente che ha fatto un buon test: se il te-st non seleziona i migliori candidati (vedi que-stione della lista locale) si può arrivare poten-zialmente a veterinari che non sono il massimoottenibile.Come affrontare questo problema? La primapossibilità è quella già indicata precedente-mente: cambiare la lista locale in una naziona-le. Inoltre occorre aumentare il peso nei testdelle materie che selezionano e che si correla-no alla carriera dello studente (chimica, fisi-ca/matematica). Una seconda possibilità po-trebbe essere quella di ammettere al primo an-no un numero di studenti superiore di 2/2,5volte all’accesso programmato ed effettuare laselezione finale alla fine del primo anno sullabase delle effettive “performance” degli stu-denti sulla carriera del primo anno. Questa se-conda soluzione, che potrebbe essere la piùefficace perché quella che si basa su dati realidella carriera e non su previsioni, ha però dueinconvenienti da superare: gli effetti della nu-merosità del primo anno di corso sul carico dididattica pratica (e relativo quasi raddoppia-

mento dei costi) e il destino degli studenti chealla fine del primo anno verranno esclusi dalcorso di laurea. Alcuni, tagliando corto, evoca-no una terza ipotesi: invece che tenere in piediun meccanismo così complesso, basiamo laselezione sul voto di maturità. In realtà, l’utiliz-zo del voto di maturità è molto ambiguo per-ché esiste una grande eterogeneità sul valorereale del voto di maturità se suddiviso per re-gione. Allora occorre trovare un valore “norma-lizzante” che potrebbe essere, ad esempio, ladifferenza tra la media del voto di maturità del-la commissione e il voto del singolo. C’è peròdi seguito un piccolo problema: non tutte lescuole (con evidenti squilibri regionali) sono ingrado di fornire questo dato in tempo utile per-ché lo studente lo presenti al momento dellapreimmatricolazione.L’altro interrogativo importante che emerge èquello relativo al significato attitudinale del test.Siamo arrivati a chiarire quali sono i fattori cheapplicati al test permetterebbero di scegliere imigliori candidati e i migliori studenti. In un cer-to qual modo, mi si passi il termine, scegliamoi migliori “cervelli” ma i migliori cervelli saranno imigliori veterinari? Su questo punto, devo ammettere, si è in altomare. Tuttavia un punto di aiuto deriva dai ri-sultati di un recente “esperimento” fatto pres-so la facoltà di Medicina Veterinaria di Utrecht(Olanda). Confrontando la carriera degli stu-denti selezionati tramite test nazionale a quelladi studenti selezionata tramite test più un col-loquio “attitudinale” fatto da una commissionedi professori della facoltà è emerso che questiultimi hanno avuto una carriera decisamentemigliore dei primi. È possibile attuare questo si-stema in Italia? Vedremo nei prossimi anni. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 20104 Attualità Università

Test d’accesso: è più facilesuperarlo che trovare un’alternativaLa prova per le facoltà a numero programmato è al centro di polemiche. Ma la selezione è una questione complessa

La scelta sia su base responsabilizzanteAnche a Medicina Veterinaria, co-

me per le altre facoltà a numeroprogrammato, le domande hanno

superato significativamente la disponibilità diposti: 9.400 le aspiranti matricole, ai test perl’anno accademico 2010-2011, a fronte di1.006 posti disponibili. Numeri importanti ein aumento in molte Facoltà: a Perugia 493 i-scritti per 90 posti, a Parma 463 aspiranti ve-terinari, a Napoli 843 domande (+25% rispet-to al 2009); aumento del 25% anche alla Fa-coltà di Veterinaria di Torino. Secondo l'As-sociazione Nazionale Medici Veterinari Italiani(ANMVI) sarebbe opportuno lavorare di piùsull’orientamento e introdurre verifiche di tipoattitudinale e motivazionale: troppe volte i ra-gazzi affrontano la medicina veterinaria sullabase di un generico sentimento animalista,senza conoscere cosa voglia realmente direesercitare una professione medica e qualisiano le responsabilità insite in una laurea checontribuisce a formare il corpus intellettualee professionale di un Paese. L'accesso deveavvenire su base motivante e responsabiliz-zante. La stragrande maggioranza degli i-scritti ai Corsi di Laurea in Medicina Veterina-ria si orienta verso il settore degli animali dacompagnia trascurando tutti gli altri sbocchiprofessionali, in particolare quello degli ani-mali da reddito e della sicurezza alimentare,con la conseguenza che sul mercato del la-voro vi sono migliaia di Medici Veterinari di-soccupati o sottoccupati mentre per alcunisettori sono introvabili.

LA PROPOSTA DEL CUNAndrea Lenzi, il presidente del Consiglio uni-versitario nazionale e presidente dei corsi dilaurea in Medicina, lancia una proposta: «Ol-tre al semplice quiz, che ha un valore ogget-tivo e che per questo è indispensabile, pen-siamo di valutare il curriculum degli ultimi tre

anni di liceo, più il voto di maturità "pesato"sulla media dell'istituto, dal momento che cisono istituti dove è facile prendere dieci e al-tri dove è difficile prendere sette. Si pensaanche alla possibilità di selezionare aggiun-gendo ai quiz dei colloqui». Ma anche perLenzi il numero chiuso non può essere mes-so in discussione. Gli studenti vorrebberospostare la selezione nel corso del primo an-no. «E che diciamo, tu fuori, abbiamo scher-zato?” Conclude Lenzi, “non è davvero unasoluzione praticabile».

LA PAROLA AGLI STUDENTI«È una vergogna assoluta» - dice Arianna,21 anni, di Trento che ha tentato il test a me-dicina veterinaria a Parma, “un numero cosìè troppo basso, perché c’è già una screma-tura a partire dal secondo anno». «L’annoscorso i posti disponibili erano una settanti-na, quest’anno li hanno ridotti ulteriormente- dice Alice, di fianco a lei, appena uscitadall’esame -. Non mi illudo sul risultato del

test di quest’anno. Ormai è la terza volta chelo faccio, prima o poi spero che qualchesanto guardi giù e si accorga di me». Alla Fa-coltà di Veterinaria, tra gli oltre quattrocentoaspiranti medici veterinari, ci sono molti «af-fezionati» a questo esame. Dopo la «boccia-tura» dello scorso anno, molti si sono iscrittialla laurea triennale in scienze zootecniche,che non è numero chiuso, e ora riprovano iltest per veterinaria. «Questo è l’ultimo chefaccio - giura Beatrice - La cosa strana è chegià da tempo dicono che non c’è lavoro, mala gente continua ogni anno a presentarsi.Secondo me perché Veterinaria è molto set-toriale come facoltà, uno la fa perché ha unagrande passione e non potrebbe fare altro».«Il problema è che all’esame si presentanomolti che vogliono fare medicina e odontoia-tria, provano più test» - dice Simone, appe-na uscito dall’aula. «Dovrebbero costringereuno studente a provare un solo test di am-missione, così qua diventano 300 e non500» propone Salvatore. «Fare questo esa-me è un terno al lotto - dice Caterina, che èiscritta all’ultimo anno di veterinaria ed è ingiro per la facoltà con il camice verde da e-sercitazione - è talmente difficile che è unaquestione di fortuna. Io avevo fatto l’istitutoartistico e ho provato a entrare a veterinaria.Ci sono riuscita. Allora le domande di cultu-ra generale contavano di più». Come mai co-sì tante persone provano l’esame per veteri-naria? «Me lo chiedo anch'io - risponde Ca-terina -: spesso a 18 anni uno non ha una i-dea precisa di cosa fare, ci sono altri, inve-ce, che hanno volontà e passione per que-sto lavoro, ma non sempre passano la sele-zione». «C’è tanta polemica sui test, ma inrealtà se studi bene biologia e chimica lopassi - è l’opinione di Elena -; io ho semprevoluto fare veterinaria, questa è la secondavolta che faccio il test». ■

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Il Ministro della Salute FerruccioFazio ha annunciato la revisionedel sistema sanzionatorio degli Or-dini professionali. "Contro gli abu-si in medicina - ha dichiarato - stia-mo cambiando il sistema sanzio-

natorio dell'Ordine dei medici per renderlopiù agile e in grado di dare risposte tempe-stive in caso di eventi dannosi». La dichiara-zione ha il sapore dell’anticipazione, perchéè nella riforma degli ordini della sanità, ap-pena approvata dal Consiglio dei Ministriche ci sono le premesse per rendere più in-cisiva l’azione disciplinare degli Ordini. "Nelddl* appena approvato dal Consiglio dei mi-nistri - ha precisato Fazio - c'è un articolospecifico che prevede la riforma ordinistica,naturalmente dopo avere audito anche gliOrdini dei medici. È una legge delega cheandremo a esercitare in questo senso". IlMinistro si è espresso in questi termini, acaldo, subito dopo una operazione dei Ca-rabinieri del Nas che ha portato a numerosemisure cautelari nei confronti di sanitari divarie Regioni italiane (avrebbero prescrittofarmaci inefficaci a malati di psoriasi al soloscopo di incrementare le vendite). Ma si in-serisce nel più ampio scenario di malasanitàche ha dominato le cronache di queste set-timane. Si tratta di valutare la possibilitàche gli Ordini dei medici possano sanziona-re subito i camici bianchi in caso di atteg-giamenti palesemente illeciti. "Oggi - ha pro-seguito il Ministro ci sono norme che preve-dono che, in presenza di un'azione dellamagistratura, un medico non possa esseresanzionato dall'Ordine. Andremo invece avedere se questo aspetto, cioè sanzioni im-mediate, sia compatibile con la legislazionevigente".

ORDINI PIÙ INCISIVIDare più forza e più efficacia al potere di in-tervento degli Ordini è in linea con i principidi riforma appena varati da Palazzo Chigi eche ora dovranno tradursi in “uno o più de-creti legislativi”. Toccherà ora al Parlamentoesaminare il ddl Fazio approvato dal Gover-no. Work in progress come si dice, ma conuna determinazione sicuramente propulsiva.Per la prima volta si sono individuati principidi riforma ordinistica specifici per le profes-sioni della salute (veterinari, medici, farmaci-

sti e odontoiatri) e per la prima volta un pro-getto di riforma taglia il traguardo del Consi-glio dei Ministri. Gli ordini e le relative federa-zioni si confermano “enti pubblici non eco-nomici istituiti al fine di tutelare i cittadini e gliinteressi pubblici, garantiti dallo Stato”, quali“organi sussidiari dello Stato al fine di garan-tire il rispetto dei principi previsti dal presen-te articolo e dai codici deontologici per la tu-tela della salute dei cittadini”. Gli Ordini indi-viduano a questo scopo, “norme deontolo-giche raccolte in un codice approvato e ag-

giornato dalle federazioni nazionali, vincolan-te per tutti gli iscritti agli albi, con le connes-se responsabilità disciplinari”. Il ddl di rifor-ma prevede “l'istituzione di specifici organi ela definizione di idonee procedure che, a ga-ranzia dell'autonomia e terzietà del giudiziodisciplinare, prevedano la separazione dellafunzione istruttoria da quella giudicante e l'e-sercizio dell'azione disciplinare secondo iprincipi del giusto procedimento conferman-do le competenze giurisdizionali della Com-missione centrale per gli esercenti le profes-sioni sanitarie (Cceps)”. E inoltre, è prevista“l'assoggettabilità delle sanzioni disciplinarinei confronti degli iscritti agli albi professio-nali, in qualsiasi ambito svolgano la foro atti-vità, compreso quello societario, secondo u-na graduazione correlata alla gravità o reite-razione dell'illecita, prevedendo altresì il rav-vedimento operoso e altre misure compen-sative”.

*Schema di Ddl recante misure per garantirela maggiore funzionalità del Servizio sanitarionazionale e corrispondere in maniera semprepiù adeguata e qualificata alle necessità degliutenti e alla salvaguardia delle giuste aspet-tative dei cittadini. Il provvedimento prevedemisure in materia di ricerca sanitaria, di sicu-rezza delle cure, di riforma degli ordini delleprofessioni sanitarie, di fascicolo elettronicoe di registri di rilevante interesse sanitario. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 20106 Attualità Palazzo Chigi

“Stiamo cambiando il sistemasanzionatorio degli Ordini”Approvato il ddl per la riforma degli Ordini si passa ai decreti attuativi. Anticipazioni dal Ministro Fazio

OBBLIGO DI RC PROFESSIONALE

sempre meno avvertito benché in cam-po medico sanitario tale asimmetria siaancora vistosa e difficilmente colmabi-le. Tuttavia, il cliente che vuole sempreavere ragione e non esita a trascinare ilprofessionista in contenziosi caratteriz-zati da una elevata difficoltà a definire inanticipo l'entità del danno che può es-sere arrecato a terzi e la necessità di av-valersi di consulenti legali per contra-stare le pretese risarcitorie degli stessi.Per questo sono già diffuse fra i profes-sionisti coperture di responsabilità civi-le ampie, al fine di garantire ai propriclienti una solvibilità adeguata ai rischiin cui essi possono incorrere.

Fra i principi di riforma approvatidal Consiglio dei Ministri figura,per tutti gli iscritti agli albi, "l'ob-

bligo di idonea copertura assicurativaper responsabilità professionale". Le ri-chieste di risarcimento conseguenti aerrori professionali sono sempre più fre-quenti anche in campo sanitario, a fron-te di una elevata conflittualità con ilcliente, sempre meno sensibile al con-cetto di "asimmetria informativa" esempre più propenso invece alla conte-stazione della prestazione professiona-le. In altre parole, il divario intellettuale,che ha sempre caratterizzato il rappor-to fra il professionista e il cliente, è

ECM, LA SPONSORIZZAZIONE SIA EVIDENTE

na (Ecm) regola il tema dei rapporti trachi organizza congressi e altri eventi for-mativi rivolti ai professionisti sanitari e glieventuali sponsor. Ogni sponsorizzazio-ne deve essere resa evidente e comuni-cata alla Commissione nazionale e agliordini professionali, in modo da monito-rare eventuali abusi. La grave o reiterataviolazione di tali regole comporta, oltrealle responsabilità penali, la revoca del-l'accreditamento».

Lo scandalo delle prescrizioni ascopo di lucro ha spinto il sottose-gretario alla Salute Francesca

Martini a chiedere di “monitorare con at-tenzione tutti i progetti in corso all'Agen-zia italiana del farmaco, in modo che nondiventino uno strumento di business”. IlMinistro della Salute Ferruccio Fazio haprecisato che “ il monitoraggio c'è già eche, per evitare tali episodi, il nuovo si-stema di educazione continua in medici-

Il Ministero della Salute si riorganizzaCon il nuovo Regolamento appro-

vato dal Consiglio dei Ministri, ilMinistero della Salute vedrà rior-

ganizzato il proprio assetto. Tre Dipartimen-ti e non più quattro, un Ufficio "tuttofare"delle risorse, organizzazione e bilancio e in-fine gli Uffici periferici. Con questa nuovaimpalcatura, il Ministero è stato riorganizza-to da un Regolamento approvato dal Consi-glio dei Ministri e che ora dovrà essere esa-minato dal Consiglio di Stato e dal Parla-mento. Il nuovo Regolamento sostituiràquello del 2003, rimasto in vigore durante lafase di accorpamento della Salute ai Dica-steri del Welfare. È prevista una riduzionedel 20% dei posti di funzione dirigenziale,oltre alla riduzione da 4 a 3 Dipartimenti e a-gli accorpamenti che interessano il Consi-glio Superiore di Sanità e il Segretariato Na-zionale per la valutazione del rischio alimen-tare. Scompare il Dipartimento della Preven-zione e Comunicazione, le cui funzioni ven-gono assorbite dal Dipartimento della Sanità

Pubblica e dell'Innovazione. Le professionisanitarie ricadranno sotto il Dipartimentodella programmazione e dell'ordinamentodel SSN. La nuova pianta organica, 2.054unità nel personale delle tre aree di compar-to, 15 dirigenti di I fascia, 157 di II fascia e257 dirigenti delle professionalità sanitarie.Il nuovo assetto consentirà risparmi stimatiin 25.671.271,26 euro.La sanità veterinaria e la sicurezza alimenta-re afferiscono all'attuale Dipartimento chesarà rinominato Dipartimento della SanitàPubblica Veterinaria, della Sicurezza alimen-tare e degli Organi Collegiali per la Tuteladella Salute. Rientrano in questa struttura,

tre direzioni generali: Direzione Generaledella Sanità animale e dei farmaci veterinari;Direzione Generale dell'igiene e la sicurezzadegli alimenti e la nutrizione; Direzione Ge-nerale degli organi collegiali per la tutela del-la salute. Mentre le prime due direzioni continuerannoa svolgere le funzioni già assegnate alle o-mologhe attuali, la terza Direzione generalerappresenta una novità: unirà infatti le attua-li strutture di livello dirigenziale generale co-stituite dalla Segreteria del Consiglio Supe-riore di Sanità e dal Segretariato per a valu-tazione del rischio alimentare. Questa Dire-zione generale inoltre svolgerà anche le atti-vità proprie dell'autorità nazionale di riferi-mento dell'Autorità europea per la sicurezzaalimentare. Un edificio di nuova edificazione a Roma, suarea demaniale, raccoglierà i vaccini e il ma-teriale profilattico, ma sarà anche destinatoad attività di formazione e convegnistica incampo sanitario. ■

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Hameenlinna - Finland. Dal16 al 19 Settembre lasquadra italiana ha af-frontato il campionatomondiale FCI per cani dautilità e difesa (IPO). L’ap-

puntamento è di quelli importanti, che contano,dove 27 nazioni, dal Giappone al Brasile, si ri-trovano per confrontarsi e scontrarsi sull’adde-stramento cinofilo. Le competizioni IPO sonostate istituite dalla FCI (Fédération Internationa-le Cynologique) per testare i cani di utilità socia-

le. L’acronimo IPO deriva dalle parole tede-sche International Prüfungs Ordnung (Istituzio-ne Internazionale di Prova).Le competizioni IPO includo tre sezioni: sezio-ne A - Tracking- prova di fiuto; sezione B - Ob-bedienza; sezione C - Protezione. Questo tipodi competizione richiede un’eccellente formafisica e grande forza da parte del cane; inoltretra i requisiti che deve avere un cane per arri-vare ad essere competitivo ci sono anche i-stinto di protezione, istinto predatorio e so-prattutto un equilibrio mentale eccellente.

Il team italiano, guidato dal Cav. Bruno Picci-nelli, era composto da 5 valide coppie cane-conduttore: Dott. Massimo Floris con E.T. DerSonne Entgegen (Pastore Belga Malinois),Marco Cucco con Menphis della Valle Incan-tata (Pastore Belga Malinois), Giancarlo Gritticon Pando Vom Haus Frommer (Pastore Te-desco), Simon Baiocco con Rustie Vom HausMecki (Pastore Belga Malinois) e Luca Ganzer-la con Mogli Vom Traunauweg (Pastore Tede-sco).In quattro intensi giorni, affrontando anche

condizioni meteorologiche non propriamentemediterranee, i nostri atleti hanno portato acasa risultati storici.Il dott. Massimo Floris, unico medico veterina-rio tra i conduttori al mondo, con il suo ecce-zionale Malin, da lui curato insieme alla sua e-quipe, preparato ed allenato è riuscito a saliresul terzo gradino del podio, riuscendo così arompere l’egemonia tedesca. Inoltre grazie atutta la squadra ma soprattutto a questo ec-cezionale risultato la squadra italiana è stataincoronata vicecampionessa del mondo nellaclassifica a squadre. Per la cinofilia italiana èun risultato veramente importante, riconfermail secondo posto conquistato già nel 2007 aimondiali ospitati proprio da noi a Torino (doveanche in questo caso importante era stato ilcontributo del Dott. Floris con E.T., classifica-tosi all’epoca 5° nella classifica individuale).Parla un vostro collega :“Quando in qualsiasi altro sport con un anima-le si raggiunge una soddisfazione così grandeè giusto comunicare ai miei colleghi ed amicialcune mie riflessioni. Allevare un cane a que-sti livelli è un impegno enorme, ma prepararloda medico veterinario è stato un onore edun’esperienza professionale accattivante. E.T.è stato seguito come un vero olimpionico daun pool di medici specialisti, dal cardiologo alfisioterapista fino agli aspetti riguardanti la me-dicina interna. In questi anni è stato monitora-to tutto, per offrire a questo soggetto il pro-gramma corretto tecnico per raggiungereun’ottima forma fisica e psichica. In Finlandiac’è stata la raccolta di una vita di sacrifici, siacome conduttore e preparatore che comemedico-sportivo e vedere un cane che in unasettimana di competizione non ha mai avutoun calo, mai una zoppia, mai un recupero len-to, ma soprattutto che ha la voglia di giocarecome un cucciolo è stato da esempio per unpubblico esperto internazionale, e forse abbia-mo aperto una importante porta per la nostracategoria. Questa è la riprova che vicino a u-no staff tecnico per affrontare queste compe-tizioni ci deve essere anche uno staff medico.Ringrazio la SCIVAC che nel lontano 1997 mifece sostituire il Prof. G. Jean al congresso FE-CAVA a Bologna e mi invitò ad un seminario dimedicina sportiva. Da allora ho continuato astudiare tutto quello che c’era in bibliografiasul cane, sul cavallo e sull’uomo, tutto quelloche ho approfondito è stato applicato non so-lo al mio cane, ma a tutti i cinofili che hannoseguito le giuste metodiche per questa disci-plina.Al centro di tutto questo lavoro, che ruota in-torno a circa 24 anni di vita professionale, homesso sempre al primo posto oltre allo scon-tato impegno, ai sacrifici e alla volontà il be-nessere del cane. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i colle-ghi che negli anni mi hanno dimostrato stimae mi hanno incoraggiato in quello che facevo.Credo che nessun medico veterinario abbiaraggiunto un risultato cinofilo del genere, miauguro che altri colleghi seguano con passio-ne e dedizione questa strada così da sensibi-lizzare il mondo dello sport cinofilo.

Dott. Massimo Floris”

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 20108 Attualità Cinologia

Campionato mondiale FCI (IPO)Terzo posto a Massimo Floris: “Grazie a Scivac se oggi sono qui”

Massimo Floris con E.T. Der SonneEntgegen (Pastore Belga Malinois)

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Risponde dell'infortunio ildatore che, pur avendoconsegnato un prodottofornito di scheda di sicu-rezza, non abbia espres-samente informato il di-

pendente sui "rischi specifici" e cioè "sull'in-dicazione delle conseguenze per la sicurezzae la salute in caso di uso errato". Lo ha sta-bilito la Corte di Cassazione, con la sentenza34771 del 27 settembre 2010. È il caso di unoperaio addetto al lavaggio di cisterne. Non

riuscendo ad eliminare la resina residua conacqua fredda, l'uomo aveva adoperato ac-qua calda e un solvente chimico. Nel tentativo di aprire la cisterna per control-lare lo stato di pulizia, vi era stata una defla-grazione e il lavoratore aveva perso la vita:

per questo il legale rappresentante della so-cietà era stato condannato per omicidio col-poso dal Tribunale di Livorno. Contro questa decisione il vertice aziendaleaveva presentato ricorso in Cassazione. Inparticolare l'uomo si era difeso affermando lacondotta colposa del lavoratore che, avendoanche presenziato a riunioni riguardanti ilprodotto utilizzato ed essendo il prodottochimico dotato di una scheda di sicurezza,era senz'altro stato messo in condizioni dicapirne l'utilizzo corretto per evitare incidenti.La Corte però, respingendo il ricorso, ha in-vece affermato che, non essendo stato valu-tato in azienda il rischio di esplosioni, era lo-gico intuire che i lavoratori non avessero ri-cevuto informazioni sul punto, ed ha perciòapplicato il principio di diritto secondo cui "lacondotta colposa del lavoratore infortunatonon assurge a causa sopravvenuta da solasufficiente a produrre l'evento quando sia co-munque riconducibile all'area di rischio pro-pria della lavorazione svolta: in tal senso il da-tore di lavoro è esonerato da responsabilitàsolo quando il comportamento del lavorato-re, e le sue conseguenze, presentino i carat-teri dell'eccezionalità, dell'abnormità, dell'e-sorbitanza rispetto al procedimento lavorati-vo e alle direttive di organizzazione ricevute".(fonte: cassazione.net)Tra le tante prescrizioni del DLgs 81/08, "Te-sto Unico per la sicurezza dei lavoratori suiluoghi di lavoro", l'art. 17 sancisce l'obbligoda parte del datore di lavoro di procedere al-la valutazione di tutti i rischi con la conse-guente elaborazione di un documento, ap-punto il DVR o documento di valutazione deirischi. L'art. 28, che spiega come procedere alla va-lutazione, al comma 2 recita: “il documentoredatto a conclusione della valutazione, deveavere data certa". Al di sotto dei 10 dipen-denti il DVR può essere sostituito da una au-tocertificazione che abbia però anch'essa u-na data certa. L'articolo successivo, il n. 29,al comma 5 permette ai datori di lavoro di at-tività che occupano fino a 10 lavoratori di so-stituire il DVR con una semplice autocertifi-cazione di avvenuta effettuazione della valu-tazione dei rischi, ma questa possibilità nonsarà più valida oltre il 30 giugno 2012, data apartire dalla quale dovrà essere sempre re-datto il DVR. “Sia ben chiaro - chiarisce Carlo Pizzirani, di-rettore dei corsi ANMVI sulla sicurezza - chel'autocertificazione scarica dall'obbligo dellastesura documentale ma non dall'obbligo diprocedere alla valutazione dei rischi".Il datore di lavoro deve effettuare la valutazio-ne dei rischi presenti in azienda ed individua-re le misure di prevenzione e protezione dairischi. Tale compito non è delegabile; anchese svolto da un tecnico di fiducia, il datore dilavoro ne porta comunque la responsabilità.Anche per una corretta valutazione dei rischi,l'ANMVI consiglia la frequenza dei corsi peravere la preparazione specifica ad una valu-tazione dei rischi che sia efficace e che pre-veda l'applicazione di tutti quei provvedimen-ti che servono a ridurre davvero i pericoli de-rivanti dai rischi valutati. È la partecipazioneal corso per RSPP (responsabile servizi pro-tezione e prevenzione) che fornisce le cono-scenze appropriate. ■

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❑ Corso per datori dilavoro in strutturaveterinaria

4-5 NovembreVERSANDO

LA QUOTA DI € 140,00 + IVA (20%)12 crediti ECM

❑ Corso per addetti al primo soccorso, 6-7 Novembre 2010VERSANDO LA QUOTA DI € 120,00 + IVA (20%)10 crediti ECM

❑ Corso per Addettiall’antincendio,attività a rischiobasso

6 Novembre 2010VERSANDO LAQUOTA DI € 80,00 + IVA (20%)3 crediti ECM

VERSANDO MEDIANTE(è possibile effettuare un unico versamento per più corsi)

❑ vaglia postale intestato a EV soc. cons. A.R.L. Via Trec-chi, 20 - 26100 Cremona

(si prega di indicare la causale del versamento. Allegare fotoco-pia del versamento)❑ tramite carta di credito ❍ Carta sì ❍ Mastercard ❍Visa (non si accettano carte elettroniche)Intestata a …………………………………………………………Numero della carta(3 numeri sul retro)Scadenza (mese e anno)

FATTURAZIONELa fattura dovrà essere intestata a:..……………………………….........................……………………..Domicilio fiscale…………...………………………………………PARTITA IVACODICE FISCALE(solo se non in possesso di Partita IVA)DATA……………………...…………………………………… FIRMA…………………..…………...……...………………………..

ATTIVAZIONE DEL CORSOI corsi saranno attivati solo in caso di raggiungimento di unquorum minimo di presenze che sarà stabilito dall’organiz-zazione. In caso di mancata attivazione si darà luogo al rim-borso della quota versata. Non verranno accettate più di 50domande di iscrizione. Agli iscritti verrà inviata una comu-nicazione solo in caso di mancata accettazione.

RINUNCELe richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate so-lo se pervenute entro 10 gg dalla data di inizio del corso. Incaso contrario l’amministrazione non darà luogo a rimbor-so alcuno.

PRIVACYAi sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Seriegenerale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trat-tamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiestinon può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o aisoggetti a cui la stessa deve rivolgersi.

FIRMA…………………...……...……...……...……...……...……..

Risponde di infortunio il datore chenon informa sui “rischi specifici” La valutazione di tutti i rischi è un obbligo del datore di lavoro così come di informare i lavoratori

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di ANTONIO MANFREDI

Riporto di seguito alcuninumeri riferiti alla Stagio-ne della Prevenzione diquest’anno affinché ci sipossa rendere conto delgrande apprezzamento

che anche quest’anno (2010) l’iniziativa haavuto sia fra i proprietari di animali che fra iMedici Veterinari. Il sito della Stagione della Prevenzione è sta-to visitato da oltre 100mila proprietari e le te-lefonate pervenute al call center hanno supe-rato le 5000. Le visite gratuite effettuate sono oltre 22mila,il 57% in più rispetto al 2009. Le strutture veterinarie che hanno aderitoall’edizione del 2010 sono state 3281, il 16%in più rispetto al 2009, un numero che supe-ra il 50% di tutte le strutture presenti sul terri-torio nazionale. Ogni clinica ha effettuato in media 7,2 visite. Al termine dell’edizione 2010 della Stagionedella Prevenzione è stata svolta un’indaginefra tutti i veterinari che vi hanno partecipato.A tutti è stato inviato un questionario e ne so-no tornati centinaia, di questi 862, il 26% de-gli aderenti al progetto, sono stati ritenuti cor-retti ed utilizzati per valutare alcuni dati di ap-prezzamento dell’iniziativa, oltre alle numero-se informazioni e suggerimenti raccolti e dicui si terrà conto nella prossima edizione del2011 per renderla di ancor maggiore succes-so e più vicina alle esigenze di veterinari, pro-prietari e pazienti. Dai questionari si evidenzia che il 94% dei ve-terinari aderenti ha effettuato almeno una vi-sita. Il 68% dei veterinari ha effettuato gran partedelle visite gratuite a nuovi clienti. Il 79% ha dichiarato di essere convinto di po-ter acquisire nuovi clienti attraverso questa i-niziativa e la sua promozione. Il 79% ha già dichiarato di voler parteciparealla stagione della Prevenzione del 2011. Il 29% considera il piano media l’elemento

principale del successo del progetto. È ovvio che con questi dati che confermanoil grande interesse dei veterinari verso questainiziativa sia logico per l’ANMVI e la Hill’s con-tinuare a proporla anche nei prossimi anni.

In verità, infatti, ogni anno ANMVI ed Hill’s,anche considerando l’enorme sforzo econo-mico ed organizzativo che richiede, si chie-dono se il progetto della Stagione della Pre-venzione debba essere continuato e svilup-

pato anche l’anno successivo. Ogni anno lecritiche di qualche Medico Veterinario, che haprovato ad aderire all’iniziativa o che ne criti-ca preventivamente le caratteristiche, lascia-no dubbi agli organizzatori. L’ANMVI, ovvia-mente, riflette sullo sforzo organizzativo cherichiede il progetto che per l’Associazione hacome obiettivo principale quello di sensibiliz-zare i proprietari ad una maggiore attenzioneverso la salute, in particolare la medicina pre-ventiva, dei loro animali e l’importante ritornodi immagine che la figura del Medico Veteri-nario può avere considerando le decine di ar-ticoli apparsi sui media relativi alla Stagionedella Prevenzione. Ma d’altra parte l’ANMVIche interesse avrebbe a proseguire in un pro-getto a nostro avviso molto importante manon condiviso dai veterinari? La Hill’s, che investe somme rilevanti in unprogetto che principalmente ha finalità socia-li, il benssere e la salute dell’animale attraver-so controlli veterinari preventivi, e non inte-ressi diretti di mercato se non in termini di im-magine verso i proprietari e soprattutto i Me-dici Veterinari, perché dovrebbe continuare afare questo notevole sforzo se non fossecondiviso dalla categoria che per prima do-vrebbe riconoscerne l’importanza e la vali-dità? Ogni anno quindi, registrati i commenti cheappaiono sui forum, prima di decidere se pro-seguire con il progetto si attendono i risultatidell’ultima edizione per fare una valutazioneconcreta dell’iniziativa con dati alla mano. Poi ogni anno si scopre che al di là di qual-che critica isolata, e certamente non rappre-sentativa della categoria veterinaria, il suc-cesso della Stagione della Prevenzione con-tinua ad essere in crescita, anche fra i MediciVeterinari, e quindi si decide di proseguire,mettendo a punto alcuni aspetti segnalati, esempre con maggior sforzo ed impegno, siadell’ANMVI che della Hill’s. D’altra parte, a sostegno di questo impor-tante progetto, ci sono altri dati che emer-gono dai questionari compilati dai Medici Ve-terinari che hanno partecipato all’ultima edi-zione della Stagione della Prevenzione, chesono piuttosto importanti per valutare la si-tuazione dello stato di salute degli animali dacompagnia ospitati dalle famiglie italiane.Dalle indicazioni pervenuteci sugli animali vi-sitati nell’ambito della campagna di sensibi-lizzazione alla prevenzione risulta che il 72%era in buone condizioni di salute mentre, ov-viamente, il 28% presentava diverse patolo-gie. Il principale problema riscontrato, 25%dei casi, è stato il sovrappeso e/o l’obesità,seguono allergie e problemi dermatologicinell’11% dei casi e problemi dentali e di mo-bilità entrambi nel 9% dei casi. Per il 2011 gli obiettivi sono di arrivare a 3500strutture aderenti al progetto, aumentandoancora considerevolmente il numero delle vi-site di controllo preventivo e riuscire a ridur-re ulteriormente la percentuale del 12% dicani e gatti che non vengono mai fatti visitareda un Medico Veterinario. Se poi l’anno pros-simo la percentuale di animali trovati in buo-ne condizioni arrivasse magari al 75% dal72% di quest’anno, l’ANMVI e la Hill’s po-trebbero veramente essere soddisfatte dei ri-sultati ottenuti nell’interesse del benessere edella salute degli animali da compagnia e ditutti i Medici Veterinari che operano in questosettore. Ne riparliamo fra un anno. ■

Una Stagione sempre più luminosa I dati dell’ultima edizione confermano il continuo successo dell’iniziativa

laPROFESSIONE VETERINARIA 33| 201012 Anmvi Informa Stagione della prevenzione

Coordinatore scientifico del corso: Prof. Francesco Porciello

Relatori:Prof. Francesco Porciello, Professore Ordinario Settore Vet08 Prof.ssa Angela Polisca, Professore Associato Settore Vet10 Dott. Francesco Birettoni, Ricercatore Universitario Settore Vet08

Istruttori:Angela Polisca, Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano,Maria Elena Giorgi, Riccardo Orlandi e Lorenzo Scotti.

Dipartimento di Patologia Diagnostica e Clinica VeterinariaUniversità degli Studi di Perugia

ProgrammaVenerdì 12 Novembre 2010

08:30 Registrazione dei partecipanti08.45 Presentazione del corso da parte del Prof. Franco Moriconi, Presi-

de della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia.09.00 Dott. Francesco Birettoni:

Concetti generali di ecografia Monodimensionale e Bidimensionale:- formazione delle immagini;- tipi di echi;- tipi di sonde;

09.30 Dott. Francesco Birettoni:Artefatti acustici.

09.45 Prof. Francesco Porciello:Utilizzo dell’apparecchiatura ecografica:- ottimizzazione dell’immagine;- rilevazioni e programmi di misura;- scelta ed utilizzo delle sonde.

10.15 Dott. Francesco BirettoniSettaggio dell’apparecchio ecografico.

10.30 Pausa caffé

10.45 Dott. Francesco Birettoni:Preparazione del paziente e finestre acusticheEcografia addominale:- fegato e vie biliari

11.30 Prof. Francesco Porciello:Ecocardiografia:- finestre acustiche;- visualizzazione delle camere cardiache, delle strutture muscolari edegli apparati valvolari sia in M-mode che in B-mode.

12.15 Prof.ssa Angela Polisca Apparato genitale femminile

13.30 Colazione di lavoro14.30 Divisione dei partecipanti in 4 gruppi (A, B,C e D) ed inizio eserci-

tazioni pratiche.(Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano e MariaElena Giorgi)

PORCIELLO BIRETTONICAIVANO GIORGI

14.30 – 15.25 Gruppi A e B Gruppi C e D15.25 – 16.20 Gruppi C e D Gruppi A e B

16.20 Pausa caffé16.40 Prosecuzione esercitazioni pratiche.

(Francesco Birettoni, Maria Elena Giorgi, Angela Polisca, LorenzoScotti)

BIRETTONI POLISCAGIORGI SCOTTI

16.40 - 17.35 Gruppi C e D Gruppi A e B17.35 - 18.30 Gruppi A e B Gruppi C e D

18.30 Termine lavori

Sabato 13 Novembre 201008.30 Dott.Francesco Birettoni:

Ecografia addominale:- milza;- reni e vescica;- altre strutture.Ecografia addominale: schema di esecuzione

10.00 Pausa caffé10.15 Prof. Francesco Porciello:

Ecocardiografia:- misurazione lineari e studio del movimento delle vaolvole in M-mo-

de;- studio della funzionalità ventricolare sinistra;- uso combinato con l’elettrocardiogramma.

11.45 Prof. Angela PoliscaApparato genitale maschile

12.45 Questionario ECM13.00 Colazione di lavoro14.00 Divisione dei partecipanti in 4 gruppi (A, B, C e D) ed inizio eser-

citazioni pratiche. (Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano e MariaElena Giorgi)

PORCIELLO BIRETTONICAIVANO GIORGI

14.00 - 14.55 Gruppi A e B Gruppo C e D14.55 - 15.50 Gruppi C e D Gruppo A e B

15.50 Pausa caffé

16.10 Prosecuzione esercitazioni pratiche.(Angela Polisca, Lorenzo Scotti, Francesco Porciello, Domenico Cai-vano)

PORCIELLO POLISCACAIVANO SCOTTI

16.10 - 17.05 Gruppi C e D Gruppo A e B17.05 - 18.00 Gruppi A e B Gruppo C e D

18.00 Termine dei lavori

52° corso di base di ecografia addominale ed ecocardiografia nel cane12-13 Novembre 2010

Facoltà di Medicina Veterinaria - Perugia

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laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 201014 Eventi Veterinari

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LOMBARDIALe principali malattie ereditarie dell’occhio

nei cani di razza. Diagnosi ai fini dellaselezione e della prevenzione. Terapia per garantire il benessere dell’animale

Milano, 24 Ottobre 2010

RELATORE - Claudio Peruccio

OBIETTIVIFatte brevi premesse di anatomia e fisiopatologia dell’occhio, saranno poste le basi per unacorretta diagnosi delle malattie della lente e delle principali oculopatie ereditarie del cane.Per ogni malattia saranno specificate la prognosi, la terapia e gli eventuali consigli da dare aiproprietari / allevatori ai fini della prevenzione. I partecipanti saranno coinvolti interattivamen-te nei ragionamenti della diagnostica differenziale che potranno in seguito applicare nell’am-bito dell’attività professionale quotidiana.

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del re-

latore ed inizio dei lavori 9.30 Malattie oculari ereditarie nel cane: le più importanti oculo-

patie genetiche ed il ruolo del medico veterinario nella loroprevenzione (prima parte)

11.00 Pausa11.30 Malattie oculari ereditarie nel cane: le più importanti oculo-

patie genetiche ed il ruolo del medico veterinario nella loroprevenzione (seconda parte)

13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso nonsi svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà an-ticipato di mezz’ora)

13.30 Pausa14.30 Casi clinici interattivi: in questi casi, quale terapia si può ap-

plicare e quale consiglio si deve dare per la riproduzione?15.30 Pausa16.00 Casi clinici interattivi: in questi casi, quale terapia si può ap-

plicare e quale consiglio si deve dare per la riproduzione?17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della

giornata

SEDE - Atahotel Expo Fiera Via Keplero, 12 - 20016 Pero - MI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC SICILIAPatologie traumatiche

dello scheletro appendicolarePalermo, 24 Ottobre 2010

RELATORE - Bruno Peirone

OBIETTIVIFornire ai partecipanti le linee guida per la diagnosi e offrire una panoramica delle princi-pali opzioni terapeutiche inerenti al trattamento delle patologie traumatiche dello scheletroappendicolare del cane. Le sessioni interattive sono volte a definire le tappe fondamentalidel processo diagnostico e differenziale e a fornire gli elementi chiave del processo deci-sionale.

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del re-

latore ed inizio dei lavori 9.30 Patologie traumatiche dell’arto anteriore: fratture, lussazioni

e instabilità articolare11.00 Pausa11.30 Patologie traumatiche dell’arto posteriore: fratture, lussazio-

ni e instabilità articolare13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si

svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà antici-pato di mezz’ora)

13.30 Pausa14.30 Casi clinici interattivi

Come posso gestire questo problema? Selezione di casi cli-nici interattivi (arto anteriore)

15.30 Pausa16.00 Casi clinici interattivi

Come posso gestire questo problema? Selezione di casi cli-nici interattivi (arto posteriore)

17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della

giornata

SEDENH Hotel Foro Umberto I 22/B 90123 Palermo

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIOLe principali malattie ereditarie

dell’occhio nei cani di razza. Diagnosi ai fini della selezione e della

prevenzione. Terapia per garantire il benessere dell’animaleRoma, 31 Ottobre 2010

RELATORE - Claudio Peruccio

OBIETTIVIFatte brevi premesse di anatomia e fisiopatologia dell’occhio, saranno poste le basi per u-na corretta diagnosi delle malattie della lente e delle principali oculopatie ereditarie del ca-ne. Per ogni malattia saranno specificate la prognosi, la terapia e gli eventuali consigli dadare ai proprietari / allevatori ai fini della prevenzione. I partecipanti saranno coinvolti inte-rattivamente nei ragionamenti della diagnostica differenziale che potranno in seguito appli-care nell’ambito dell’attività professionale quotidiana.

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del re-

latore ed inizio dei lavori 9.30 Malattie oculari ereditarie nel cane: le più importanti oculo-

patie genetiche ed il ruolo del medico veterinario nella loroprevenzione (prima parte)

11.00 Pausa11.30 Malattie oculari ereditarie nel cane: le più importanti oculo-

patie genetiche ed il ruolo del medico veterinario nella loroprevenzione (seconda parte)

13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso nonsi svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà an-ticipato di mezz’ora)

13.30 Pausa14.30 Casi clinici interattivi: in questi casi, quale terapia si può ap-

plicare e quale consiglio si deve dare per la riproduzione?15.30 Pausa16.00 Casi clinici interattivi: in questi casi, quale terapia si può ap-

plicare e quale consiglio si deve dare per la riproduzione?17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della

giornata

SEDE - Sheraton Golf Parco De’ Medici Hotel & ResortViale Salvatore Rebecchini 39, 00148 Roma

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC ABRUZZOElementi per un corretto approccio clinico e terapeutico della malattia

cardiovascolareCittà Sant’Angelo (PE), 7 Novembre 2010

RELATOREFrancesco Migliorini

OBIETTIVICome affrontare le diagnosi differenziali in pazienti cardiopatici, come procedere alla sta-diazione ed alla terapia delle malattie cardiache più comuni.

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del re-

latore ed inizio dei lavori9.30 Tosse e dispnea come individuare un paziente cardiopatico11.00 Pausa11.30 Stadiazione della malattia cardiaca e terapia cardiovasco-

lare13.00 Pausa14.00 Casi clinici interattivi:

Stadiazione della malattia valvolare mitralica15.00 Pausa15.30 Casi clinici interattivi:

Stadiazione della malattia dilatativa16.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della

giornata

SEDEHotel Miramare - Via Tito De Caesars, 865013 Città Sant’Angelo (PE)

4 CREDITI ECM

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNAMyths and misconceptions, ovvero leggendee false convinzioni in odontostomatologia e

chirurgia orale veterinariaBologna, 7 Novembre 2010

RELATORE - Margherita Gracis

OBIETTIVI - Si discuterà durante questa giornata di controverse tematiche odontosto-matologiche. Si vogliono eliminare preconcetti e datate, empiriche convinzioni, fornendo infor-mazioni scientifiche attuali e correnti di immediata applicabilità da parte del medico veterina-rio, utili ad affrontare i casi odontostomatologici che si presentano nella pratica quotidiana. Èvero che gengivite e parodontite sono causate dal tartaro? È vero che ai pazienti sottoposti atrattamento parodontale va sempre somministrata una profilassi antibiotica? È vero che i sitiestrattivi devono essere lasciati guarire per seconda intenzione? È vero che i denti fratturativanno tenuti sotto controllo finché non sviluppino problemi? È vero che una tumefazione sot-toculare è sempre un’indicazione per l’estrazione del quarto premolare mascellare? È veroche tutte le masse gengivali sono epulidi? È vero che la vita degli animali sottoposti a mandi-bolectomia/maxillectomia è scarsa? È vero che i difetti palatali sulla linea mediana vannochiusi mediante diretta apposizione dei margini? È vero che i denti posti lungo una linea difrattura ossea vanno sempre estratti? A queste ed altre domande si cercherà di dare rispo-sta affrontando gli argomenti in maniera pratica, con il supporto di numerosi casi clinici.

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze9.25 Saluto del Presidente ai partecipanti, presentazione del re-

latore ed inizio dei lavori9.30 Leggende e false convinzioni in anatomia e fisiologia orale,

e parodontologia11.00 Pausa11.30 Leggende e false convinzioni in chirurgia orale e maxillo-

facciale13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non

si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà an-ticipato di mezz’ora)

13.30 Pausa14.30 Leggende e false convinzioni in patologia orale15.30 Pausa16.00 Leggende e false convinzioni in endodonzia 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della

giornata

SEDE Nh Hotel (ex Jolly Hotel) - Via Villanova 29/8 - 40055 Castenaso (BO)

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VENETOFacile come respirare?

Un viaggio fra i fatti e i misfatti dell’apparato respiratorio

Monastier (TV), 7 Novembre 2010

RELATORE - Davide De Lorenzi

OBIETTIVI - La funzione principale dell’apparato respiratorio consiste nello scambiare,a livello degli alveoli polmonari, ossigeno con anidride carbonica. Questo evento, di vitale im-portanza per l’organismo, è associato alla costante lotta per impedire ad elementi estranei diqualsiasi natura di penetrare a livello alveolare. Sono numerosissimi ed apparentementeperfetti i sistemi di difesa dell’apparato respiratorio ma esistono molteplici cause che posso-no alterare, a vari livelli, il funzionamento di questo complesso meccanismo difensivo. Le re-lazioni di questa giornata hanno l’intento di illustrare, in primis, i vari sistemi di difesa dell’ap-parato respiratorio superiore e inferiore (i “fatti”) e le conseguenze derivanti dalla inattivazio-ne di uno o più di questi meccanismi difensivi (i ”misfatti”). Verrà illustrato come, in presenzadi elementi patogeni della più svariata natura, le difese possono diventare inefficaci e comequesto si possa manifestare clinicamente con una o più alterazioni all’attività respiratorianormale. Numerosi casi clinici, inseriti nelle relazioni, avranno lo scopo di illustrare al clinicoquali indagini diagnostiche possono essere messe in atto per individuare le alterazioni a ca-rico delle difese dell’apparato respiratorio nonché le principali opzioni terapeutiche per tenta-re di ripristinare, quando possibile, le funzioni difensive alterate.

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del re-

latore ed inizio dei lavori9.30 Le difese dell’apparato respiratorio in salute e malattia: i

possibili punti deboli di un sistema difensivo apparentementeperfetto

11.00 Pausa11.30 Misfatti delle vie aeree superiori13.00 Pausa14.00 Misfatti delle vie aeree inferiori15.30 Pausa16.00 Alcuni misfatti molto complessi17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della

giornata

SEDE - Park Hotel Villa Fiorita - Piazza Giovanni XXIII,1 - Monastier (TV)

3 CREDITI ECM

PER TUTTI GLI INCONTRI È STATO RICHIESTO L’ACCREDITAMENTO PARTECIPAZIONE - Si ricorda che la partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci Scivac, indipendentemente dalla regione di appartenenza, in regola con la quota

associativa dell'anno in corso. I Soci Scivac possono partecipare a qualsiasi incontro regionale organizzato da Scivac in qualsiasi regione e a titolo gratuito (portare con sé la tessera Scivac).INFORMAZIONI - Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372/403506 - [email protected]

PROSSIMI APPUNTAMENTI DELEGAZIONI REGIONALI

Professione Veterinaria 33-2010:ok 7-10-2010 14:28 Pagina 14

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 33

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

Ibambini affetti da allergia ai canipossono beneficiare della convi-venza con un cane, mentre lo stes-so non sembra verificarsi per ibambini allergici ai gatti che pos-siedono un gatto. La ricerca sug-

gerisce che l’esposizione precoce agli aller-geni canini possa avere un effetto protettivosullo sviluppo di allergie in una popolazione arischio elevato. Secondo lo studio, un bam-bino affetto da allergia ai cani ha un rischiomolto minore di sviluppare eczema all’età di4 anni se convive con un cane prima dell’an-no di età. Al contrario, i bambini con allergiaai cani che non convivono con un cane han-no una probabilità 4 volte superiore di svilup-pare eczema allergico. Sono stati studiati idati di 636 bambini arruolati nel CincinnatiChildhood Allergy and Air Pollution Study (C-CAAPS), uno studio epidemiologico sull’al-lergia nei bambini. I 636 bambini erano con-siderati a rischio elevato di allergia perché fi-gli di genitori allergici. Si è indagato il legametra il possesso di un pet (cane e gatto) e il ri-schio di sviluppare eczema. Si è osservatoun effetto benefico del possesso di un canenei bambini allergici ai cani, mentre i gattisembravano avere un effetto negativo neibambini con allergie ai gatti. I bambini chepossedevano un gatto prima dell’anno di etàed erano allergici ai gatti (sulla base dei testallergologici cutanei) avevano una probabilità13 volte maggiore di sviluppare eczema en-tro i 4 anni. Tuttavia, i bambini che non eranoallergici ai gatti e possedevano un gatto nonavevano un rischio maggiore di eczema. Se-condo il NIH (National Institutes of Health, U-SA), il rischio di sviluppare allergie è geneti-co. Se nessun genitore è allergico, il rischioper i bambini è del 15%. Se un genitore è al-lergico il rischio sale al 30%, per arrivare al60% se entrambi i genitori sono allergici. *”Opposing effects of cat and dog ownershipand allergic sensitization on eczema in an ato-

pic birth cohort" Epstein TG, et al. J Pediatr2010. Corrected Proof, 01 October 2010. ■

Alcune variabilibiochimiche del gatto sonoinfluenzate dalla razza

L'influenza della razza sugli interval-li di riferimento utilizzati in patolo-gia clinica felina è scarsamente

documentata. Uno studio prospettico osser-vazionale ha ipotizzato che, nel gatto, gli in-tervalli di riferimento delle variabili biochimi-che plasmatiche siano dipendenti dalla raz-za. Si includevano 536 gatti di proprietà clini-camente sani, a digiuno, appartenenti a 4razze diverse: sacro di Birmania (n=132),Certosino (n=129), Maine Coon (n=139) ePersiano (n=136). I campioni ematici preleva-ti dalla vena cefalica venivano conservati inprovette contenenti litio eparina. Si valutava-no mediante analizzatore biochimico a seccole concentrazioni plasmatiche di glucosio, u-rea, creatinina, proteine totali, albumina, cal-cio, fosfato, sodio, potassio, cloro e CO2 to-tale, oltre all'attività di alanino aminotrasferasie fosfatasi alcalina. Gli intervalli di riferimentocomprendevano il 95% centrale dei risultaticon limiti ai 2,5° e 97,5° percentile. Si osser-vava un significativo effetto della razza per 9variabili su 13. L'entità delle differenze di raz-za potrebbe essere clinicamente rilevante percreatinina, glucosio e proteine totali. L'età, ilpeso corporeo, il sesso le condizioni di vitaavevano effetti significativi correlati alla razzasulle diverse variabili. Nel gatto, concludonogli autori, si dovrebbero prendere in conside-razione intervalli di riferimento dei valori bio-

chimici plasmatici specifici per la razza.(M.G.M.)*“Breed dependency of reference intervalsfor plasma biochemical values in cats” B SReynolds, D Concordet, C A Germain, T Da-ste, K G Boudet, H P Lefebvre. J Vet InternMed. 2010 Jul-Aug; 24(4): 809-18. ■

Miocardiopatiadilatativa: studioretrospettivo dei fattoriprognostici

Uno studio retrospettivo ha rivistol'associazione tra segni clinici, a-spetti diagnostici e tempo di

sopravvivenza dei cani affetti da miocardio-patia dilatativa (DCM), oltre all’influenza deltrattamento prescritto. Si analizzava il tempodi sopravvivenza fino alla morte o all'eutana-sia per motivi cardiaci di 367 cani affetti daDCM utilizzando il metodo di Kaplan-Meierpiù i modelli di rischio univariato e multivaria-to proporzionale di Cox. Si consideravanostatisticamente significativi valori di P a duecode inferiori a 0,05.Nel modello multivariato, il diametro ventrico-lare sinistro (LVD), la presenza di edema pol-monare nei radiodrammi, la presenza dicomplessi ventricolari prematuri (VPC), valorimaggiori di creatinina plasmatica, valori mi-nori di proteine plasmatiche e la razza Alanoerano negativamente associati alla sopravvi-venza.La maggior parte dei cani venivano trattati

con inibitori dell'enzima di conversione del-l'angiotensina (93%) o furosemide (86%), emolti ricevevano digossina (50%) e/o pimo-bendan (30%). Tredici cani venivano persi alfollow-up. Nello studio non era possibile trar-re conclusioni circa l'associazione tra uso difarmaci e sopravvivenza.L’indice LVD era la migliore variabile singolaper la valutazione della prognosi in questogruppo di cani affetti da DCM. Altre variabilinegativamente associate alla sopravvivenzaerano l’evidenza radiografica di edema pol-monare, la presenza di VPC, valori superioridi creatinina e inferiori di proteine plasmati-che e la razza Alano. (M.G.M.)*“Canine dilated cardiomyopathy: a retro-spective study of prognostic findings in 367clinical cases” M W S Martin, M J StaffordJohnson , G Strehlau, J N King. J Small AnimPract. August 2010; 51(8): 428-36. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2010 Attualità scientifica Vet Journal 15o

Convivere con un cane puògiovare ai bambini Lo indica un articolo pubblicato sul Journal of Pediatrics

Un furetto maschio castrato di seianni veniva visitato per la presen-za di lesioni cutanee proliferative

multiple di colore nerastro o marrone. I-stologicamente, le lesioni erano caratte-rizzate da placche multifocali di iperpla-sia epidermica irregolare e displasia atutto spessore, con perdita della norma-le stratificazione epiteliale e della pola-rità nucleare e presenza di rari corpi in-clusi intranucleari eosinofilici negli stratisuperficiali dell'epidermide. La colora-zione immunoistochimica con anticorpimonoclonali contro il papillomavirus erafortemente immunoreattiva. Ultrastruttu-ralmente, si osservavano numerose par-ticelle virali esagonali di circa 50 nm al-l'interno dei nuclei dei cheratinociti su-perficiali displastici. A conoscenza degliautori si tratta della prima descrizione diun carcinoma squamoso in situ multi-centrico associato a Papillomavirus nelfuretto. (M.G.M.)*“Multicentric squamous cell carcinomain situ associated with papillomavirus ina ferret” Rodrigues A, Gates L, PayneHR, Kiupel M, Mansell J. Vet Pathol. 2010Sep; 47(5):964-8. Epub 2010 May 13.

CARCINOMA SQUAMOSOASSOCIATO

A PAPILLOMAVIRUS IN UN FURETTO

Il Parvovirus canino (CPV) e il Coronavirus enterico canino (CE-CoV) sono spesso citati come causa di diarrea nel cane. Uno stu-dio ha inteso determinare la prevalenza di CPV e CECoV nei cani

affetti da diarrea grave visitati in alcune cliniche del Regno Unito. Siprelevavano 355 campioni tra il 2006 e il 2008. Tutti i campioni veni-vano esaminati per la presenza di CPV mediante long range PCR eper la presenza di CECoV mediante RT-PCR.La prevalenza di CPVera pari al 58%, con alcune variazioni regionali. La prevalenza diCECoV era invece del 7,9%. L'analisi mostrava che i soggetti chenon erano stati vaccinati avevano una maggiore probabilità di es-sere CPV-positivi, con l'effetto maggiore negli animali più giovani. Isoggetti CPV-positivi avevano maggiore probabilità di manifestare

depressione/letargia, rispetto ai soggetti CPV-negativi. Il volume fe-cale e la presenza di emorragia non sembravano essere associatialla probabilità di identificare CPV. Lo studio mostra che, concludo-no gli autori, CPV era un patogeno comune nei cani affetti da diar-rea grave analizzati e che CECoV era meno comune ma rappresen-ta comunque un patogeno potenzialmente importante. Lo studioconferma inoltre che gli animali giovani non vaccinati sembrano es-sere a maggior rischio di infezione da CPV. (M.G.M.)*“Epidemiology of canine parvovirus and coronavirus in dogs pre-sented with severe diarrhoea to PDSA PetAid hospitals” A. Godsall,S. R. Clegg, J. H. Stavisky, A. D. Radford, and G. Pinchbeck. Vet Rec.2010 167: 196-201

PARVOVIRUS E CORONAVIRUS NEI CANI AFFETTI DA DIARREA

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La Sivar (Società Italiana Veterinari per Animalida Reddito) non poteva mancare. L’iniziativaMilk in progress è coerente con la responsabi-lità di essere la maggiore società scientifica perl’aggiornamento del medico veterinario che sioccupa di animali da reddito. Per i suoi soci, laSivar si conferma così una bussola nell’aggior-namento scientifico e professionale e una sen-tinella vigile dell’evoluzione legislativa ed eco-nomica. Il prodotto latte è il prodotto principedell’alimentazione di origine animale. Lo sannobene i Colleghi buiatri e lo sa un’azienda cheha deciso di scommettere sul medico veteri-nario.

Come nasce l'alleanza con Pfizer e conquali obiettivi?Con Pfizer stiamo facendo un comune percor-so di filiera. Siamo entrambi impegnati nel qua-lificare il prodotto latte, garantendo i più elevatistandard di sicurezza alimentare e di sanità a-nimale. Nel nostro settore clinica e terapia as-sumono una valenza particolarmente delicata,perché il nostro ultimo fine è la produzione dialimenti per l’uomo. Il latte è la cifra esatta diquesta responsabilità che veterinario, industriae allevatori devono assumere nel realizzare, in-sieme, una filiera che in ogni suo anello è fattadi competenze specifiche. Noi gestiamo il far-maco, noi scegliamo e gestiamo le terapie edobbiamo poter disporre di prodotti con ilmassimo livello di sicurezza. Sia SIVAR che P-fizer sentono la responsabilità di lavorare in uncomparto zootecnico straordinariamente im-portante per l’agroalimentare italiano. Voglioaggiungere anche che Pfizer ha una sensibilità

culturale oltre che aziendale, grazie alla qualepossiamo realizzare eventi come Milk in pro-gress, e più in generale una sensibilità culturalerispettosa del medico veterinario e che lo poneal centro degli obiettivi sanitari e produttivi co-muni alla filiera

Qual è l'impegno di SIVAR nel settore bo-vine da latte?È il 70% del nostro impegno, sia come profes-sionisti della stalla, che come medici impegnatinell’aggiornamento. Più che una scelta è undato di fatto dettato dalla demografia zootec-nica nazionale che si basa sull’allevamento bo-vino ed in particolare sul bovino da latte. Lacittà in cui abbiamo la sede nazionale, Cremo-na, è il luogo della più importante fiera interna-zionale del bovino da latte e SIVAR è semprepresente per incontrare allevatori, produttori,trasformatori e distributori. Il bovino da latte èun soggetto privilegiato delle nostre attenzionidurante tutta la sua carriera produttiva ed inparticolare nelle fasi della gravidanza, del par-to e del post parto quando l’animale è nel pie-no della sua vita produttiva. Proprio in questigiorni SIVAR è soggetto attivo in importanti ri-cerche sulla infertilità bovina, sulle patologie ri-produttive e sulle ricadute che la genetica po-trà avere sulla qualificazione del patrimoniozootecnico. Ultimamente abbiamo anche sti-molato la ricerca e chiesto indagini di laborato-rio su false positività al prednisolone la cui ori-gine fisiologica e non illecita era stata individua-ta per primi dai buiatri, che come si dice han-no “l’occhio clinico” sulle bovine.

Come è cambiata la figura del veterina-rio e qual è il suo ruolo nella buiatria na-zionale?Sono il presidente di una Società che mi portaad assumere un alto livello di esposizione na-zionale e internazionale e anche di responsabi-lità. Assumere la rappresentanza di un settorecome questo comporta confronti con una va-sta cerchia di attori, dagli allevatori al consu-matore finale, passando per le istituzioni. Sonoin questo aiutato dalla determinazione dei mieiconsiglieri e dei miei iscritti che hanno benchiaro il loro peso nella filiera agroalimentare.Per questo stiamo lavorando alla definizione di

una moderna figura professionale, quella del“veterinario aziendale” che a nostro avviso do-vrà presto avere una investitura formale dal le-gislatore e dal ministero della salute in primoluogo. Il buiatra, alla vecchia maniera del vete-rinario condotto di campagna non esiste più, èstato sostituito da un professionista altamentespecializzato che affianca l’allevatore in ruolodi consulenza sanitaria, che conosce le buoneprassi di gestione del bestiame e che fa da traitd’union tra la stalla e l’autorità a cui spetta ilcontrollo ufficiale. Il veterinario aziendale è unanello della filiera che già esiste sul campo eche ora dovrà essere agganciato saldamentead essa, in modo da rendere più fluido il flussodell’epidemiosorveglianza.

Gli allevamenti sentono la crisi, quale puòessere il ruolo di SIVAR in questo conte-sto?Stimolare e favorire la visibilità del prodotto lat-te e della filiera lattiero-casearia. Con Milk inprogress SIVAR e Pfizer vogliono proprio farequesto, chiamando a raccolta i livelli centrali eperiferici delle organizzazioni veterinarie, alle-vatoriale, dei produttori, trasformatori e distri-butori. I veterinari sono al servizio di una filieraeconomica che per il nostro Paese è strategi-ca. Il prodotto latte deve tornare ad essere ap-

prezzato sul mercato e sulle tavole. La crisi col-pisce le stalle, il mercato non premia abbastan-za il prodotto lattiero-caseario, l’educazione a-limentare non è sempre all’altezza, le mode nu-trizionali spesso suonano come sirene ingan-nevoli. In un momento di crisi come questo ilveterinario deve sentirsi stimolato a prepararsial massimo della sua professionalità, la SIVARlo aiuta a emergere e a proporsi all’allevatorecome un prezioso consulente sanitario.Il medico veterinario non può essere indifferen-te a questi problemi. Deve farsi sentire e aiuta-re la filiera a farsi sentire.

Si parla di competitività della filiera lattie-ro-casearia, come si pone SIVAR verso lasalute dell'animale, il rispetto dell'alimen-to e la salute umana?Il buiatra sa che curando un animale cura l’uo-mo. Gli alimenti di origine animale sono la quin-tessenza di questo trinomio veterinario-anima-le-uomo, a cui forse si presta ancora poca at-tenzione. Eppure il veterinario è in stalla comeal supermercato, è vicino all’animale produtto-re, al prodotto quando viene trasformato e alconsumatore al momento dell’acquisto. L’ani-male, l’alimento e la sicurezza alimentare sonovalori fondanti dei nostri comportamenti pro-fessionali quotidiani. Vorrei sottolineare che ilnostro lavoro è duro e difficile, la nostra pre-senza in stalla è richiesta in qualunque mo-mento del giorno e della notte, è fatta di spo-stamenti, chilometri di strada per raggiungerel’azienda zootecnica, di fatiche, di competen-za e di passione. Sui giornali non vorremmo piùvedere scandali alimentari inventati, ma piùinformazione sulla filiera e più educazione alprodotto alimentare. Che tutti sappiano, lenuove generazioni soprattutto, che il latte nonnasce nel tetra pack. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 201016 Dalle Associazioni SIVAR

Medardo Cammi, Presidente SIVAR

Milk in progress: il veterinario è il custode del prodotto latteLa filiera lattiero-casearia riunita il 14 ottobre. Sivar e Pfizer le promotrici diun nuovo modulo di confronto e di aggiornamento

Roberta D’Amore:difendiamo il made in Italy

Perché Pfizer ha deciso di promuovereun progetto come Milk in progress? Il settore lattiero caseario ha subito negli ulti-mi anni modifiche strutturali importanti, spes-so sotto l’attenzione dell’opinione pubblica edella comunità Europea. Crediamo che oggi più che mai, elementi co-me la sicurezza e la sanità animale che ci ve-dono protagonisti, siano imprescindibili nelmercato in cui operiamo; per questo un dia-logo aperto e di confronto tra tutti gli opera-tori può essere la base per costruire insiemeun percorso di salute: salute animale a ga-ranzia della salute per l’uomo.

Perché con SIVAR?Perché con noi stanno credendo in questoprogetto e sono convinti che Milk in progress

possa dare alla categoria Medico Veterinariail valore e l’attenzione che si merita.

Perché una multinazionale difende il ma-de in Italy?Siamo prima di tutto la filiale italiana della di-visione veterinaria. Il nostro mercato di riferi-mento è il mercato italiano, il nostro obiettivoè sviluppare il business nel territorio italiano-sul nostro territorio implementando strategiee iniziative ad hoc per sostenere la crescitadel settore.Difendere il made in Italy è una nostra prio-rità.

L’Italia rappresenta un mercato impor-tante. Perché?L’Italia è uno dei mercati Europei più impor-tanti per quanto riguarda l’industria di trasfor-mazione del latte. Sono presenti sul territorionazionale più di 1,8 Mln di bovine da latte, ol-tre 40.000 allevamenti e più del 70% del lat-te prodotto viene trasformato in prodotti ca-seari ad alto valore aggiunto. La garanzia del-la salute animale di cui ci facciamo carico,fornendo soluzioni terapeutiche per ogni pa-tologia bovina, rappresenta un anello fonda-mentale della catena del valore.

Quanto è importante il business di Pfizernell’ambito della veterinaria animali dareddito?Rappresenta sicuramente il business più im-portante nell’ambito della veterinaria. Nelmercato di riferimento ruminanti Pfizer è lea-der nel settore. ■

Roberta D'Amore, Direttore BusinessUnit Animal Health di Pfizer Italia

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Con Milk in progress Pfizer AnimalHealth ha messo attorno a un tavolo didiscussione tutti i protagonisti della fi-liera lattiero-casearia. Perché è impor-tante che gli attori di questa filiera siparlino tra loro? Ci sono obiettivi comu-ni? Quali?Tutto ruota attorno al prodotto latte, alimen-to che dalla produzione primaria al consu-matore finale deve essere garantito e con-trollato. Oggi più che mai, stiamo assistendoad un’evoluzione del settore e degli opera-tori stessi. Se da un lato si assiste ad una ri-duzione degli allevamenti dovuta alla sensi-bilizzazione delle campagne, all’aumento deicosti di gestione etc…dall’altro il settore sidifende: si cercano soluzioni alternative, dal-la vendita diretta di latte crudo, ad accordi difiliera ad attività di trasformazione diretta inazienda. Gli allevatori diventano sempre più manager,il medico veterinario buiatra assume il ruolodi un consulente che affronta non solo pro-blematiche sanitarie ma sempre più spessoè chiamato a supportare il benessere anima-le, lo stato di salute della mandria tenendo a

mente produttività e costi dell’allevamento.Gli obiettivi di mercato dell’allevamento si in-nestano su un pre-requisito: produrre lattesicuro, diventando quindi gli obiettivi del ve-terinario aziendale e operatore sanitario, lebasi per l’azienda di trasformazione che pro-duce i nostri formaggi dop, le esigenze delconsumatore finale che riceve il latte, i latti-cini ed i formaggi grazie ad un sistema distri-butivo sempre più attento a soddisfare la ri-chiesta di sicurezza, di qualità e di servizio.

Salute animale, sicurezza alimentare,salute per l’uomo. In che modo questacatena può beneficiare da un program-ma come Milk in progress?Milk in progress vuole evidenziare comequesti protagonisti, allevatori, medici veteri-nari, operatori di filiera e azienda farmaceuti-ca possono dialogare insieme per definirenuovi servizi e soluzioni necessari alla soste-nibilità del mercato.Health herd management, programmi diqualità sul latte, continua formazione sanita-ria, benessere animale, corsi di alimentazio-ne, etc…sono solo alcuni dei servizi chestiamo implementando a supporto del medi-co veterinario e quindi della filiera.

Sono previsti altri incontri come que-sto? Quali ulteriori passi percorrerà Milkin progress per raggiungere gli obiettiviprefissati?Questo è il primo evento che tra l’altro è ri-volto principalmente alla categoria Medicoveterinaria; il nostro obiettivo è quello di ap-profondire in successivi e incontri specificiargomenti più scientifici o economici a se-conda delle esigenze. Amplieremo il pro-gramma anche ad altri partner di filiera e almondo della produzione primaria.Inoltre raccoglieremo tramite dei questionariredatti in occasione dell’evento del 14 otto-bre le esigenze e richieste dei nostri ospiti;le loro proposte rappresenteranno le basi delprossimo incontro. ■

Come si posiziona oggi Pfizer AnimalHealth nel settore dei bovini? PAH nel settore bovino vuole essere il part-ner di riferimento per i nostri clienti offrendoun ampio e completo portafoglio di soluzioniterapeutiche in linea con le loro esigenze.L’attenzione al cliente e ai suoi bisogni sonoalla base della nostra filosofia del nostro ap-proccio sul mercato e su questo fondiamo lanostra strategia.

Pfizer Animal Health ha l’obiettivo diproteggere la salute degli animali e direndere produttivo l’allevamento deipropri clienti. Passione ed interesse per la salute ed ilbenessere degli animali, dedizione allaricerca di nuove soluzioni, sono alla ba-se del nostro lavoro. Questa è la mis-sion dichiarata a livello mondiale da Pfi-zer Animal Health. Quali sono i vostripunti di forza?Pfizer AH si è sempre differenziata dalle altreaziende per innovazione flessibilità e rapiditàdi evoluzione in linea con le nuove e molte-plici esigenze del mercato in cui opera. Per questo abbiamo investito nella TechnicalExcellence assumendo un pool di medici ve-terinari che affianca sul campo la Forza ven-dita nelle sfide di ogni giorno. Oggi grazie aqueste nuove risorse PAH è in grado di sup-portare tecnicamente il veterinario e l’alleva-tore nella gestione dei problemi quotidianidella stalla ed offrire competenza e profes-sionalità ai medici veterinari. Inoltre abbiamoposto il focus sull’offerta di servizi a valoreaggiunto, da diversi anni offriamo il serviziodi batteriologia e sierologia e a breve sare-mo in grado di offrire altri servizi a valore ag-giunto dalla consulenza scientifica all’herdmanagement.

Come è cambiata l’attenzione di PAH alsettore in questi ultimi anni?L’attenzione al settore di PAH è aumentataed è aumentata anche l’importanza di Pfizer

nei mercati a cui partecipa. L’attenzione alsettore è aumentata per molteplici motivi: ladiversificazione del business oggi è un mustper continuare a crescere sul mercato, dal-l’altro aumenta l’attenzione alla salute ani-male che è sempre più correlata alla saluteumana. Il settore zootecnico sta subendo enormicambiamenti presentando grandi opportu-nità e anche noi stiamo cambiando le nostrestrategie, infatti, fino ad oggi ci siamo occu-pati esclusivamente di farmaci, ma a breveoffriremo anche una vasta gamma di serviziper soddisfare i bisogni dei nostri clienti.Il nostro è un mercato che crea nuove op-portunità, nuove sfide che ci permetterannodi continuare a crescere! ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33| 2010 SIVAR Dalle Associazioni 17

Daniela Orgiana: iniziare dal veterinario

Vanni Scarso: nuovi servizi alla filiera

Daniela Orgiana, Marketing Manager diPfizer Animal Health

Vanni Scarso, Direttore Divisione Ru-minanti Business Unit Animal Health

Le 11 sedi degli incontri Milk in progresssono state collegate in teleconferenza conla sede di Roma. Le relazioni presentatenella sede di Roma vengono filmate.Gli organizzatori renderanno note le mo-dalità per rivedere e riascoltare gli inter-venti su piattaforma web.

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Proseguendo nella propria strate-gia di internazionalizzazione, Sci-vac ha partecipato con un proprio

banner espositivo, all’inter-no dello stand di ZoomarkInternational, alla manife-stazione Superzoo 2010,organizzata dalla World PetAssociation, dal 14 al 16settembre, presso il centroespositivo del MandalayBay Casino a Las Vegas.Superzoo è la più importan-te fiera del pet che si svol-ge sulla west coast degliU.S.A. e che conta più di800 espositori del settoreprovenienti da tutto il mon-do per presentare i più recenti prodotti. All’interno di Superzoo era stata istituitauna sezione scientifica chiamata Super-zoo University a cui era affidato il pro-gramma didattico e i numerosi seminari

scientifici, rivolti al mondo dell’industriaper animali da compagnia, tenuti da im-portanti esperti del settore, programma

e seminari combinano stra-tegie di mercato valide ecompetitive offrendo con-temporaneamente la mas-sima competenza scientifi-ca e didattica.Grande interesse ha riscos-so la presenza della Scivacper merito dell’autorevolez-za dei relatori e anche delnutrito e prestigioso pro-gramma scientifico chesarà presentato al prossi-mo Congresso Internazio-nale multisala di Rimini

2011. Numerosi medici veterinari chepartecipavano ai vari forum hanno chie-sto informazioni dettagliate esprimendola volontà di partecipare in qualità di con-gressisti.

Olimpia, Scheggia, Vitto-ria, Libera. I tifosi posso-no votare sul sito ufficia-le della Lazio il nomedell'aquila che domenicascorsa ha volato so-

pra lo stadio Olimpico. È lecito che un rapacevoli nei cieli di uno stadio prima della partita?Interpellato in proposito dagli organizzatori, ilVice Presidente dell'ANMVI con delega al set-tore degli animali esotici, Lorenzo Crosta, hadato il suo parere sull'iniziativa: "Non farei vo-lare un rapace in una simile situazione, ma nonci vedo in astratto un maltrattamento". Crosta non è un giurista, non è un tifoso dicalcio, non è un cacciatore e neppure falco-niere. Ma è uno dei maggiori esperti interna-zionali in fatto di clinica aviare: "Devo solleva-re un forte dubbio - dichiara - circa l'oppor-tunità di fare volare un tale animale sopra u-

no stadio di calcio, con diverse migliaia spet-tatori, d'altra parte, non penso che sia malelo show del rapace in sé, anzi, la diffusionedella falconeria al grande pubblico rappre-senta un buono strumento per fare conosce-re questi animali". "C'è da augurarsi - ha ag-giunto - che il pubblico sappia rispettare que-sto momento, evitando comportamenti ec-cessivi che possono mettere a rischio la sa-lute, anche se un animale ben addestrato alavorare in un determinato ambiente non sof-fre di particolari stress nell'esercitare un'atti-vità alla quale è abituato".La specie utilizzata in queste occasioni èun'Aquila calva, detta anche Aquila di maretesta bianca (Haliaeetus leucocephalus). Ilsoggetto è un giovane adulto, e lo si può de-terminare dal fatto che ha già la testa bianca,ma ancora spruzzata di penne scure. Cosasuccederebbe in caso di fuga? "Tali animali -spiega Crosta - sono di origine nordamerica-na, quindi non rappresentano neppure un ri-schio biologico per le popolazioni autoctonedi rapaci italiani (in buona sostanza, in casodi fuga non si accoppierebbero con un'Aqui-la nostrana). Inoltre, essendo queste aquilequasi esclusivamente piscivore, anche se al-cune sottopopolazioni possono predarequalche piccolo mammifero ammalato o del-

le carogne, non credo che un singolo sog-getto fuggito potrebbe competere seriamen-te con le nostre specie di rapaci". La S.S. La-

zio, intanto, "invita i propri tifosi ad aderire al-la campagna per la protezione e tutela dei ra-paci colpiti da bracconaggio". ■

In collaborazione conAZIENDA SANITARIA LOCALEDELLA PROVINCIA DI CREMONA

ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

RELATOREJAMES D. QUIGLEY - APC, Inc. Ankeny, IA (U-SA)

CHAIRMANMARCO COLOMBO - Medico Veterinario, Libe-ro professionista, Milano

OBIETTIVI EVENTO FORMATIVOCon il presente Convegno si intende proseguire il percorso di forma-zione per i Medici Veterinari, già intrapreso con altri eventi, sulla gestio-ne del giovane bestiame negli allevamenti bovini. Gli argomenti ogget-to delle relazioni vogliono fornire una preparazione specifica sui princi-pi di una corretta gestione dei vitelli dal momento della colostratura allafase di svezzamento, con una attenzione particolare alla scelta degli a-limenti liquidi e solidi e alle modalità di somministrazione. In funzione diottenere giovani animali più sani, con migliori performance di crescita econ un alto livello di benessere si ritiene importante la conoscenza daparte dei Medici Veterinari delle indicazioni provenienti dalle ricerchepiù recenti in questo campo. Il corretto management, inteso come ap-proccio complessivo, delle fasi critiche e delle strategie di prevenzioneha l’obiettivo di ridurre gli interventi terapeutici individuali e di massa eil consumo di antimicrobici, ancora oggi di largo impiego.

PROGRAMMA SCIENTIFICO9.30 Registrazione dei partecipanti e verifi-

ca presenze 9.40 Saluto del moderatore ai partecipanti

ed inizio lavori9.45 Gestione del colostro nel vitello neona-

to - J. Quigley11.00 Pausa 11.30 La scelta dell’alimentazione per il vitel-

lo pre-svezzamento - J. Quigley13.00 Pausa pranzo 14.30 Strategie nutrizionali post-svezzamen-

to - J. Quigley16.00 Discussione

17.00 Questionario a scelta multipla, conse-gna attestati e termine della giornata

SEGRETERIA SCIENTIFICA ED ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola OrioliTel. 0372-40.35.39, Fax [email protected], www.sivarnet.it

PARTECIPAZIONEIniziativa gratuita rivolta ai laureati e studenti inMedicina Veterinaria. Per motivi organizzativi è gradita la pre-iscrizio-ne.È prevista la traduzione simultanea dall’ingleseall’italiano.

ISCRIZIONEL’iscrizione ai convegni dà diritto a:• Atti delle relazioni• Attestato di frequenza • Traduzione simultanea • Attestato ECM

SEDECremonaFiere - P.zza Zelioli Lanzini, 1Cremona

3 CREDITI

FIERA INTERNAZIONALE BOVINO DA LATTECremonaFiere, 28 Ottobre 2010

Convegno Nazionale SIVAR: AGGIORNAMENTI IN BUIATRIAALLEVARE VITELLI SANI: DAL COLOSTRO ALLO

SVEZZAMENTO

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITOSOCIETÀ FEDERATA ANMVI

In collaborazione conAZIENDA SANITARIA LOCALEDELLA PROVINCIA DI CREMONA

ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO L’evento si pone l’obiettivo di fornire al medico veterinariosuiatra tutte le informazioni e gli aggiornamenti in merito aipossibili metodi di castrazione del suino, alternativi a quellochirurgico oggi diffuso. Le possibilità offerte da recenti ritro-vati farmaceutici aprono nuove e diverse prospettive sullapossibilità di ridurre le patologie infettive, di migliorare il be-nessere animale e di mettere in atto strategie alimentarimaggiormente profittevoli, nel rispetto dell’animale allevato.L’impiego di una particolare siringa di sicurezza sarà inoltreampiamente illustrato ai medici veterinari allo scopo di as-solvere agli obblighi di formazione richiesti dal Ministerodella Salute in relazione ad un particolare metodo di castra-zione tramite somministrazione di vaccino.

RELATORIIller Campani - Martini SPA (Budrio di Longia-no, FC)Paolo Candotti - IZSLER Sezione di BresciaMoritz Pignatti - Italcarni (Migliarina di Carpi,Modena)

CHAIRMANPaolo Martelli - Facoltà di Medicina Veterina-ria di Parma

PROGRAMMA SCIENTIFICO14.15 Registrazione dei partecipanti, saluto

del Moderatore e inizio lavori14.30 La normativa sulla protezione del sui-

no tra realtà e rumoursPaolo Candotti

15.30 Strategie alimentari e curve di accre-scimento differenziati per femmine emaschi castratiIller Campani

16.15 Pausa caffè16.45 Il suino intermedio: quali prospettive e

perchéMoritz Pignatti

17.15 Discussione

17.30 La castrazione immunologica: comevaccinare i suini utilizzando un inietto-re con elevate caratteristiche di sicu-rezza - Programma di addestramentoper il Medico VeterinarioSandra Meloni, Area Veterinary Ma-nager Pfizer Animal Health

18.00 Questionario ECM, consegna attesta-ti e termine della giornata

SEGRETERIA SCIENTIFICA ED ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola OrioliTel. 0372-40.35.39, Fax [email protected], www.sivarnet.it

PARTECIPAZIONEIniziativa gratuita riservata ai laureati e stu-denti in Medicina Veterinaria.

L’iscrizione al convegno dà diritto a:• Attestato di frequenza• Attestato crediti formativi ECM• Attestato idoneità inoculazione vaccinoL’attestato di idoneità alla somministrazionedel vaccino sarà rilasciato esclusivamente ailaureati in Medicina Veterinaria previa fre-quenza dell’intera durata del convegno.

SEDECremonaFiere - P.zza Zelioli Lanzini, 1 - Cre-mona

Richiesto accreditamento

CONVEGNO NAZIONALE SIVAR CremonaFiere, 29 Ottobre 2010

LA CASTRAZIONE INCRUENTA DEL SUINO: METODI E PROSPETTIVE

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITOSOCIETÀ FEDERATA ANMVI

In collaborazione con In collaborazione con

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 201020 Dalle Associazioni SIVAE

È lecito far volare un’aquila allo stadio?Lorenzo Crosta ha fornito un parere sull’uso di un rapace prima delle partite della Lazio

LA SCIVAC A LAS VEGAS

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Il Fisco continua a considerare gli a-nimali una fonte di gettito e a pena-lizzarne il possesso. Il Consiglio Di-rettivo della SIVE, riunito il 23 set-tembre a Cremona, ha affrontato laquestione del redditometro. In que-

sti giorni, infatti, i veterinari della Società ItalianaVeterinari per Equini sono stati raggiunti da se-gnalazioni di proprietari di cavalli, soprattuttopiemontesi, sui quali il Fisco sta conducendoaccertamenti fiscali. In base al redditometro2007-2008, il Fisco può verificare la coerenzatra il reddito dichiarato e le "presunte" spese dimantenimento del cavallo, un parallelo che haspinto il Presidente Marco Livini a chiedere alMinistro Tremonti che il nuovo redditometro, al-lo studio dell'Agenzia delle Entrate, elimini il pos-sesso del cavallo dall'elenco degli indicatori diricchezza, al pari di uno yacht o di altri beni ex-tralusso. La stessa lettera, sottoscritta dal Pre-sidente dell’ANMVI, Sandro Barbacini, è statainoltrata al Ministro delle Politiche Agricole,Giancarlo Galan e al Sottosegretario FrancescaMartini per i rispettivi profili di competenza.

LO STATUS DEL CAVALLOIl redditometro, strumento caro all'Agenzia del-le Entrate per verificare le discrepanze fra red-dito dichiarato e tenore di vita, considera il ca-vallo, fra gli "elementi denotanti una capacitàcontributiva significativamente superiore aquella espressa dai detti redditi dichiarati".Questo vale, indifferentemente, per i cavallimantenuti in proprio e per quelli in pensione, esenza tenere in nessuna considerazione la dif-ferenza fra il cavallo da reddito e il cavallo chesvolge una funzione socialmente rilevantequando è d'affezione o da riabilitazione (ippo-terapia). E questo vale anche per il veterinariocontribuente, spesso possessore di cavalli chenon fanno gare, non sono destinati alla macel-lazione, non producono alcun reddito, semmairichiedono assistenza e cure per le quali si ri-nuncia ad altre spese, mettendo al primo po-sto il bene del cavallo. "Sarebbe come misura-re il reddito in base al numero di figli - dichiara il

Presidente della SIVE Marco Livini - che confi-da in un ripensamento dell'Agenzia delle Entra-te durante l'elaborazione del nuovo redditome-tro in base al Dl 78 del 2010. "L'Agenzia delleEntrate - prosegue Livini - è rimasta ferma aduna anacronistica visione del cavallo, il cui pos-sesso non è più da tempo indice di un tenoredi vita superiore, si consideri ad esempio la de-tenzione dei cavalli malati o sotto osservazioneveterinaria". Il redditometro cade in errore nelconsiderare il mantenimento di un cavallo a fi-ne carriera, malato o solo da diporto, molto piùoneroso di quello che in realtà è per chi lo de-tiene a casa propria e quindi presume un red-dito superiore a quello dichiarato.

A RISCHIO LA TUTELA DELCAVALLO

Il Presidente della SIVE fa l'esempio dei cavallisieropositivi all'anemia infettiva equina- tutelatinel loro benessere da un'ordinanza entrata invigore proprio il 16 settembre e che denotal'importanza che il Ministero della Salute attri-buisce alla salvaguardia del benessere anima-le. "Considerare il cavallo un indicatore di red-dito - aggiunge la SIVE - disincentiva il posses-so del cavallo, rischia di incoraggiare l'abbatti-mento e depotenzia gli sforzi dell'Europa e del-l'Italia per la creazione di una anagrafe equinabasata sull'identificazione certa del cavallo.

CONTRACCOLPI SULL’ANAGRAFEUn'altra critica al redditometro è che porta il Fi-sco a condurre verifiche inique, perché non siconosce nella sua esattezza il patrimonio equi-no nazionale. Non a caso l'ISTAT da ottobrefarà partire un censimento per stimare la consi-stenza zootecnica delle imprese agricole: datoche l'anagrafe equina italiana non è completa ei cavalli registrati e presenti nella Banca Dati ge-stita dall'Unire non sono aggiornati alla totalitàdella popolazione equina, il Fisco si rivolge pa-radossalmente solo ai proprietari in regola. Inquesto modo - fa notare la SIVE - si finisce percolpire proprio quei proprietari che hanno ri-spettato la legge e identificato il proprio anima-

le come richiesto dall'Europa e dalle norme disanità e prevenzione veterinaria nazionali. Nona caso il Consiglio dei Ministri ha recentementeapprovato le sanzioni per le violazioni al regola-mento europeo sull'identificazione degli equidi.Il redditometro punisce proprio la regolarizza-zione della proprietà del cavallo.

ADDIO RILANCIO DELL'IPPICACon la svalutazione del cavallo a indicatore direddito, se ne vanno in fumo anche le strategiedi rilancio dell'ippica nazionale e dell'equitazio-ne, un settore in crisi irreversibile se non verràrimesso al centro delle manifestazioni il rappor-to secolare che l'uomo ha con il cavallo e l'im-portanza di assicurare detenzione, cure e assi-stenza adeguate agli equidi.

PROTESTA L’ARA PIEMONTENumerosi allevatori di equini hanno sollevato inPiemonte la questione degli accertamenti fiscalisul possesso del cavallo. Il Consiglio di ammi-nistrazione dell'Associazione Regionale Alleva-tori del Piemonte ha approvato con una mozio-ne per chiedere all'Assessore regionale dell'a-gricoltura "di voler affrontare in maniera razio-nale il problema ed evitare le temute ripercus-sioni sul comparto allevatoriale equino piemon-tese e più in generale su quello nazionale".Il Fisco, durante gli accertamenti chiede di di-chiarare quanti cavalli da corsa e da equitazio-ne fossero mantenuti nel biennio 2007/2008

verificando quanto dichiarato dal proprietariocon quanto riportato dagli elenchi dell'UNIRE,dato ad oggi in possesso dell'Agenzia delleEntrate. Se per il 2009 e il 2010 si dovesse an-cora attingere ai dati sanitari delle Asl il con-trollo e le potenziali sanzioni interesserebberoun numero ancora superiore di proprietari/al-levatori. "Ad oggi - lamenta l'Associazione -pare non sia concesso ai singoli, prima dellanotifica della sanzione, di fornire elementi og-gettivi a testimonianza dei reali costi di mante-nimento degli equini, soprattutto se gestiti inproprio". L'Associazione sostiene che vadaconsiderata "la netta differenza tra i proprieta-ri/allevatori che mantengono i soggetti in strut-ture proprie e attraverso la gestione diretta de-gli animali, i proprietari/allevatori che affidanola gestione (parziale o totale) degli equini a per-sone/strutture terze che gestiscono comun-que gli animali a livello amatoriale (ad. esem-pio i cavalli delle razze più rustiche alpeggiatiin estate) e i proprietari/allevatori che affidanola gestione (parziale o totale) degli equini a per-sone/strutture terze a carattere più professio-nale (scuderie/maneggi)".La situazione esistente contrasta con la mag-gior parte delle realtà allevatoriali, amatoriali ehobbistiche della regione, sostiene il Presiden-te Roberto Chialva che aggiunge: "i proprietarie allevatori della nostra regione mantengono icavalli con redditi assolutamente inferiori aquelli richiesti, contribuendo però al sostegno eallo sviluppo del settore, soprattutto per lo svi-luppo delle razze equine autoctone e locali e ditutto l'indotto". ■

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Fuori il cavallo dal nuovo redditometroANMVI e SIVE chiedono che il cavallo sia tolto dagli indicatori nel nuovo redditometro. Controlli fiscali in Piemonte. L’ARA vota una mozione per l’Assessorato regionale

Il 25 ottobre prenderà il via il VI censi-mento generale dell'agricoltura. Il Sot-tosegretario alla Pubblica Amministra-

zione Andrea Augello ha spiegato in Com-missione Agricoltura l'obiettivo della rile-vazione: fornire un quadro informativostatistico sulla struttura del sistema agri-colo e zootecnico a livello nazionale, re-gionale e locale. Rispondendo ad una in-terrogazione parlamentare dell'On. MarcoRondin il Sottosegretario ha chiarito lemodalità del censimento: le aziende agri-cole e zootecniche sono rilevate presso laresidenza o il domicilio del conduttore nelcaso di persona fisica o presso la sede le-gale del conduttore nel caso di personagiuridica»; pertanto, i rilevatori del censi-mento prenderanno contatti con le unitàdi rilevazione comprese nella lista precen-suaria. Le unità di rilevazione inserite nel-la lista precensuaria sono state desunteda fonti amministrative, tra le quali, in par-ticolare, il Sistema informativo agricolonazionale (SIAN) fornito all'ISTAT dall'A-genzia per le erogazioni in agricoltura (A-GEA), dove è presente solo l'indirizzo del-la residenza o della sede legale del titola-re dell'azienda. "È bene sottolineare - hachiarito Augello - che la procedura in que-stione, nel prevedere che l'intervista pos-sa essere completata, se necessario, conuna serie di incontri, consente in ogni ca-so al conduttore di azienda agricola di for-nire i dati richiesti sulle produzioni, le su-perfici e il numero di capi di bestiame inmodo corretto e veritiero".

VI CENSIMENTO ISTATDELLE AZIENDEZOOTECNICHE

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di ALESSANDRO SCHIANCHIMedico Veterinario, Parma

Il seguente lavoro riflette l’esigenza,oramai pressante, di approfondirela conoscenza di una peculiare ca-tegoria professionale che ha visto,più di altre, molti cambiamenti, an-che radicali, riguardo alle intrinse-

che modalità esplicative del lavoro, alle sue ri-levanze etiche ed economiche ed al ruolo so-ciale, sempre più centrale.La categoria in questione è quella dei mediciveterinari, valutata attraverso un lavoro di in-dagine che si è prefissato l’obiettivo di racco-gliere informazioni di cui ancora a tutt’ogginon disponiamo a riguardo della percezionesoggettiva che i medici veterinari, nell’espli-carsi della loro vita professionale, esperisco-no. Lo studio è stato condotto attraverso lasomministrazione di un questionario formula-to ad hoc ad un campione rappresentativo dicirca duecento professionisti, reclutati in varieoccasioni di incontro, quali congressi e corsidi aggiornamento, ed occupati nella cura de-gli animali da compagnia all’interno di struttu-re sanitarie private (cliniche ed ambulatori),nell’area centro-nord dell’Italia.La volontà dell’indagine scaturisce sia dall’as-senza di specifici lavori a riguardo, che dallalettura di elaborati di fonte anglosassone ed i-taliani che evidenziavano un particolare statodi “crisi” della categoria, legato ad aspetti pret-tamente lavorativi, ma anche più personali.Nel nostro Paese non si trova, a tutt’ora, nes-sun lavoro che rilevi, anche limitatamente aben specifiche aree, la peculiare e personalepercezione di autoefficacia che il medico ve-terinario si auto attribuisce nell’espletamentodi diverse mansioni in ambito sia lavorativoche familiare.Questo tipo di analisi è, a mio avviso, oramaidoverosa, vuoi per i tempi di grande cambia-mento sia per gli sviluppi socio-economiciche negli ultimi decenni hanno coinvolto la so-cietà e di conseguenza le figure professionaliche in essa si trovano ad operare.

PREMESSAFece colpo, sulla stampa britannica, uno stu-dio pubblicato dalla BVA (British VeterinaryAssociation, 2008) secondo il quale il tasso disuicidi fra i veterinari fosse ben di quattro vol-te superiore alla media nazionale, ed il doppiodi quello dei medici e dentisti.Un ulteriore studio (Bartram, Ghasem Yade-garfar e Baldwin, 2009), ha poi valutato il con-tributo della salute e del benessere mentaleall’aumentato rischio di suicidio attraverso unquestionario rivolto a un ampio campionestratificato di medici veterinari esercitanti nelRegno Unito, evidenziando un campione conelevati livelli di ansia e di sintomi depressivi,maggiore prevalenza di pensieri suicidi nei 12mesi, caratteristiche psicosociali della profes-sione sfavorevoli, soprattutto rispetto alle ri-chieste e al supporto manageriale, basso li-vello di benessere mentale e livelli superiori diinterazioni lavoro-casa negative.Il grado di stress psicologico riportato sugge-risce che il facile accesso e la conoscenza dipresidi letali non agiscono probabilmente dasoli nell’aumentare il rischio di suicidio tra imedici veterinari. I veterinari inglesi soffronospesso stress psicosociale e demoralizzazio-ne associati al pesante carico di lavoro.Uno altro studio (Harling, Strehmel, Schablone Nienhaus, 2009) analizza l’estensione del

problema e rivela una relazione complessa conil consumo eccessivo di alcol, tabacco e far-maci nella suddetta categoria professionale.I risultati hanno rivelato che la probabilità distress psicosociale aumentava con il numerodi ore lavorative ed era una conseguenza del-la pressione del tempo dovuta al pesante ca-rico di lavoro, alle difficoltà nell’equilibrare lavita professionale con quella privata, all’insuf-ficiente tempo libero e al rapporto con i clientidifficili. Molti veterinari riportavano sintomi didemoralizzazione, ovvero erano spesso in-soddisfatti di se stessi, raramente ottimisti ofiduciosi e quasi mai orgogliosi.I risultati supportano l’ipotesi, concludono gliautori, dell’esistenza di un’interrelazione com-plessa tra stress psicosociale, demoralizza-zione e consumo di sostanze psicotrope tra imedici veterinari e sottolineano la necessitàdi ulteriori approfondimenti in questo ambito.Una nuova e stimolante ricerca (Bartram eBaldwin, 2010), voluta sempre dall’associa-zione britannica di categoria (BVA), ha analiz-zato ancora più nel dettaglio la situazione deipropri iscritti, cercando si valutare le possibilicause di tali disagi e ipotizzando un probabilemodello comportamentale.Tali possibili fattori includono le caratteristichedelle persone che accedono alla professione,fattori negativi durante il training pre-laurea,stressors correlati al lavoro, facilità di accessoe conoscenza dei metodi di suicidio, stigmarelativo alla malattia mentale, isolamento pro-fessionale e sociale e abuso di alcol o farmaci(principalmente farmaci da prescrizione cui iprofessionisti hanno facile accesso).Effetti contestuali come l’atteggiamento neiconfronti della morte e dell’eutanasia, che siforma a causa dell’abituale coinvolgimentoprofessionale nell’eutanasia degli animali d’af-fezione e nella macellazione degli animali dareddito e il “contagio” suicida dovuto al con-tatto diretto o indiretto con propri pari nell’am-bito del ristretto contesto professionale, co-stituiscono altri possibili fattori influenzanti,concludono gli autori.A conferma della gravità della situazione, ènotizia recente l’iniziativa di istituire, da partedella British Veterinary Association, tramite ilsuo Members Service Group, di una Vet Hel-pline (2010) telefonica, il cui numero è statoreso noto attraverso uno specifico materialeadesivo inviato a tutti gli iscritti, ossia un ser-vizio telefonico anonimo e gratuito, gestito davolontari formati specificamente sulle proble-matiche di questo settore, attivo 24 ore conla funzione di supporto psicologico per chi nefacesse richiesta, capace altresì di fornireinformazioni in merito a quale personale spe-cialistico ci si potrebbe rivolgere in caso disupporto clinico.Oltremanica, a ulteriore conferma della serietàdel problema di categoria, esistono anche al-tre due organizzazioni, sempre volute dall’at-tivissima associazione di categoria (BVA) asupporto per gli operatori del settore, qualiVetlife e Samaritans.

OBIETTIVISecondo le premesse esposte nei capitoliprecedenti, è stata strutturata un’indagine sulcampo con l’intento di indagare quale fossela percezione soggettiva di efficacia che i me-dici veterinari hanno nei riguardi di sei diversearee della loro professione, e come la descrit-ta “crisi” di settore si riflettesse su tali perce-zioni:1) il rapporto con il proprietario dell’animale

2) il rapporto col paziente3) il rapporto coi colleghi4) la gestione economica della struttura5) aspetti riguardanti la sfera familiare6) aspetti in relazione alla sfera privata

IL CAMPIONESono stati reclutati 183 soggetti, per il 51.4%maschi ed il 48.1% femmine, di età compre-sa tra 24 e 66 anni (età media: 41.7 ± 8.6), inmaggioranza coniugati (52.5%), seguiti da ce-libi/nubili (39.2%) e da una non trascurabilepercentuale di separati o divorziati (7.7%); unsolo soggetto è vedovo.

STRUMENTILo strumento ritenuto più idoneo alla valuta-zione della percezione soggettiva degli appar-tenenti al campione è un questionario costrui-to ad hoc, in modo da riuscire a identificarecon semplicità, per ogni area di interesse, leconoscenze sulle proprie capacità che i sog-getti riferiscono di avere.

RISULTATISono state messe a confronto le sezioni in cuisi divide il questionario, corrispondenti allepercezioni di autoefficacia relative a: gestionedel rapporto con il proprietario, gestione delpaziente, gestione del rapporto con i colleghi,gestione amministrativa dell’attività, sfera deirapporti familiari, sfera individuale.

Le dimensioni sono significativamente diffe-renti tra loro (ANOVA a misure ripetute:F5,880=60.06, p <.01); il genere e lo stato ci-vile non hanno invece un effetto significativosulle dimensioni nel loro complesso, né è si-gnificativa la loro interazione con l’autoeffi-cacia, in tutte le dimensioni considerate. So-lo la percezione di competenza nella gestio-ne del paziente è correlata con l’età, seppu-re, in realtà, in maniera piuttosto modesta(correlazione di Pearson: r = .228, p<.01): u-na maggiore esperienza è legata ad unamaggiore sicurezza.Vediamo in dettaglio, all’interno di ogni sezio-ne, quali siano gli elementi per cui viene e-spressa una maggiore o minore autoefficacia.

DISCUSSIONEPossiamo concludere che, almeno macro-scopicamente, i medici veterinari godono diuna percezione di autoefficacia nelle aree chemaggiormente e “naturalmente” competonoalla loro professione, ossia quella clinica escientifica, settori che hanno quindi a che fa-re direttamente con la diagnosi e la cura del-l’animale, con una piccola eccezione a riguar-do dell’attività più prettamente chirurgica, oveun 42,6%, soprattutto tra le donne intervista-te, ha una debole percezione di efficacia e sitrova poco confidente.Una flessione la si inizia a vedere nell’area per-tinente alla gestione del rapporto col proprie-

La veterinaria è in crisi o sono in crisi i veterinari?Uno studio sulla percezione soggettiva della vita professionale

SEZIONE I Autoefficacia relativa al proprietario: percentuali

Percezione di essere capace di… soddisfacente insoddisfacente(del tutto o in parte) (del tutto o in parte)

… persuadere a terapie efficaci 83.6 16.4… dare sostegno lungo il percorso terapeutico 91.3 8.7… accompagnare nella gestione del lutto 81.4 18.6… comprendere in momenti di difficoltà personale 86.3 13.7… accontentare le aspettative 88.5 11.5… ottenere pagamento della parcella 42.6 57.4

La soddisfazione relativa alla capacità di ottenere il compenso per le proprie prestazioni è significativamen-te inferiore rispetto a tutti gli altri item di questa sezione (F5,910=47.05, p <.01; confronti multipli di Sidak:p<.01). Differenze per genere emergono solo nella comprensione offerta al proprietario nei momenti di diffi-coltà personale, in cui le donne del nostro campione si percepiscono maggiormente competenti (1.90±.83versus 1.65±,62; F1,180=5.27, p <.05).

SEZIONE IIAutoefficacia relativa alla gestione del paziente: percentuali

Percezione di essere capace di… soddisfacente insoddisfacente(del tutto o in parte) (del tutto o in parte)

… intervenire come clinico 93.4 6.6… intervenire come chirurgo 55.7 42.6… visitare e contenere il paziente 95.6 4.4… gestire il dolore del paziente 87.4 11.5… intervenire in modo risolutivo 92.3 7.1… accompagnare in fasi terminali 88.0 12.0

La competenza percepita nelle procedure chirurgiche presenta punteggi di soddisfazione decisamente (ol-tre che significativamente: F5,880=76.62, p <.01) inferiori, soprattutto fra le donne (1.90±.83 versus1.65±,62; F1,177=9.76, p <.01), ed in maniera direttamente proporzionale all’età (r=.260, p<.01). L’età è an-che, ma meno intensamente, legata ad una maggiore valutazione delle proprie capacità di operare inter-venti risolutivi (r= .208, p<.01).

SEZIONE IIIAutoefficacia relativa alla gestione dei rapporti con i colleghi: percentuali

Percezione di essere capace di… soddisfacente insoddisfacente(del tutto o in parte) (del tutto o in parte)

… risolvere conflitti personali 68,3 31,7… gestire rapporti con concorrenti vicini 70.5 29.5… gestire il lavoro di squadra 82.0 16.9… richiedere collaborazione / consulto 90.2 9.8… valutazione preparazione dei colleghi 84.2 15.8

Questa sezione appare la più omogenea: non emergono difatti differenze significative tra gli item, né corre-lazioni con l’età, anche se le percentuali di soddisfazione oscillano comunque all’interno di un range piutto-sto ampio. Le donne, rispetto agli uomini, si percepiscono più competenti nel gestire il lavoro di squadra(2.05±.77 versus 1.77±.62; F1,178=7.21, p <.01) e nella disponibilità a richiedere collaborazione (1.84±.71versus 1.61±,59; F1,180=5.66, p <.05).

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tario del paziente, dove le donne, più degliuomini si sentono maggiormente efficaci e aproprio agio, in particolare a riguardo dellacomprensione emotiva e psicologica; in tuttie due i sessi v’è tuttavia una chiara percezio-ne di incapacità per quanto riguarda il rappor-to squisitamente economico, dove un 57,4%dei soggetti si considera poco efficace e de-terminato nell’ottenere il pagamento dellaprestazione eseguita.Nuove importanti flessioni di percezione di ef-ficacia emergono quando si considerano le a-ree più lontane dalle caratteristiche “classi-che” della professione, ossia la gestione eco-nomica della struttura, intesa ora come verae propria attività commerciale, e le aree riser-vate alla sfera personale, sia familiare che piùintima.Dal 45,9 al 48,6% dei medici del campione hauna percezione di scarsa efficacia nel sapergestire la contabilità della struttura e nell’am-ministrarla economicamente e fiscalmente,nonostante la maggior parte si affidi ad undottore commercialista.Un’area particolarmente critica è invece rap-presentata dalla percezione di essere capacedi recuperare e donare tempo ai propri figli (il46,1% si ritiene insoddisfatto) e di trovaretempo per sé stessi, sia tempo libero da de-dicare alla propria persona (il 61,2% vorrebbepiù tempo) che alla formazione professionale(il 51,4% è insoddisfatto).In generale i medici veterinari intervistati espri-mono un giudizio complessivo soddisfacentea riguardo della propria qualità della vita, masicuramente non gratificante in merito al lorolivello economico e retributivo (il 61,2%) e al

riconoscimento sociale (il 72,1% si ritiene in-soddisfatto).Tutto quanto finora detto può aggiungersi aquanto già accennato precedentemente ri-guardo alla “crisi” della professione, però conl’avvertenza importante suggeritaci da questidati che, oltre una crisi esclusivamente “pro-fessionale”, ci si trovi purtroppo dinnanzi an-che ad una crisi più propriamente “umana” eprofonda, che permea l’intera categoria.In particolare, i dati riguardanti la scarsa per-cezione di efficacia su quelle aree “lontane”dalla professione, come gli argomenti piùspecificatamente economici e gestionali adessa legati, l’insoddisfazione percepita versola sfera più propriamente privata, sia intimache familiare e la percezione di scarso ricono-scimento economico e soprattutto sociale,possono rappresentare seri fattori di stress,emotivo e psicologico che gravano su unsoggetto il cui lavoro richiede già, per anto-nomasia, una certa dose di urgenza e re-sponsabilità. Questo potrebbe portare ad unconflitto tra lo spirito profondo di sacrificio, u-manità e dedizione, insito in chi sceglie unaprofessione medica e la motivazione socialeoriginaria, ed ora non riconosciuta, che spin-gerebbe a mantenerlo.Grave, a mio avviso, è la percezione soggetti-va di “scarso valore sociale”, che per qualcu-no arriva ad un estremo di “inutilità”, percepi-ta, ma purtroppo anche, in molte situazioniconcrete, realmente e tragicamente evidente.Si pensi all’informazione televisiva e giornali-stica mediata dai mass media ed a come, no-nostante si trattino argomenti di “urgenza” sa-nitaria e soprattutto veterinaria, come malat-

tie trasmissibili all’uomo, pandemie ad origineanimale, tossinfezioni e tossicosi alimentari,sofisticazioni e controllo sulla salubrità dell’ali-mentazione umana, animali mordaci, ecc.,solo raramente si possono apprezzare inter-venti di esperti della categoria veterinaria.Compaiono più frequentemente agronomi,medici di base, allevatori, istruttori cinofili, bio-logi e tuttologi vari.Dall’altra parte, l’immaginario collettivo vedeancora la professione di medico veterinarioancorata ad un ambiente agreste (che oramaisi sta estinguendo), romantico ed eccessiva-mente confinato a valori e principi morali di a-more e passione per la cura degli animali chenon consentono di riconoscere la profondaimportanza, sia sanitaria che sociale, intrinse-ca in questo difficile lavoro, nonché la sua giu-sta e doverosa dimensione economica. Que-sto immaginario contro-informativo è lo stes-so che spinge centinaia di neo diplomati a i-scriversi al corso di laurea in medicina veteri-naria, andando ad incrementare una schieragià numerosa di professionisti in cerca di unacollocazione lavorativa che il mercato non rie-sce più a garantire.Un aspetto che potrebbe essere approfondi-to e, a mio avviso, potrebbe portarci a fareconsiderazioni su “vere e proprie” malattiepsicologiche da stress come il burnout, dallequali la categoria potrebbe trovarsi già inte-ressata, riguarda la diversa percezione tra ciòche il medico veterinario soggettivamente ve-de di sé e della sua professione e la percezio-ne dello stesso da parte del proprietario del-l’animale, col quale si rapporta.Questa indagine diviene ancora più interes-

sante se mettiamo a confronto i dati da meottenuti, ossia quelli frutto della percezionesoggettiva del veterinario a riguardo delle suepeculiari abilità, con quelli prodotti da un’altraricerca, l’indagine VET 2020 realizzata dall’i-stituto Nomisma (2003) e commissionata dal-l’ANMVI, nella quale il veterinario veniva de-scritto attraverso gli occhi del suo “vero”cliente, ossia il proprietario dell’animale.Questa importante ricerca, chiamata “I petowner in Italia, approccio alla salute ed al be-nessere animale”, analizzando un campionerappresentativo di famiglie italiane in cui fossepresente almeno un animale da compagnia infavore del quale si fosse istaurato un rappor-to di fiducia con il proprio medico veterinario,evidenziava come i proprietari di cani e gattisul territorio nazionale si giudicassero soddi-sfatti dei loro veterinari.A circa un migliaio di proprietari di animali, in-tervistati telefonicamente, oltre ad indagare icomportamenti e la sensibilità verso la saluteed il benessere del proprio animale, vennechiesto di tracciare il profilo del medico vete-rinario: ne emerse un quadro, per molti aspet-ti, ben diverso dalla percezione soggettiva dame rilevata, soprattutto in relazione alla con-siderazione di importanza sociale di tale figu-ra professionale.Il 93,4% del campione ha giudicato, in gene-rale, positivamente l’operato del professioni-sta veterinario, percentuale che ha raggiuntoil 97,7% tra chi ha un proprio veterinario di fi-ducia (l’87,3% dei proprietari). La stragrandemaggioranza di questi (89%) non ha maicambiato medico, e chi l’ha fatto (11%) nonha messo motivazioni economiche al primoposto: infatti solo l’1% ha giustificato il cam-bio di professionista per questioni inerenti alcosto della parcella, mentre più influenza sul-la scelta vi è nella difficile reperibilità del medi-co (43,2%), la scarsa professionalità (22,1%)e la poca disponibilità (13,7%).Il proprietario ha affermato di pretendere dalprofessionista soprattutto una buona capa-cità professionale (87,9%), una giusta efficien-za nel gestire il rapporto col proprio animale(87,4%), l’essere reperibile (67,8%) e disponi-bile (67,3%).Più della metà degli intervistati dichiarò di fareattenzione anche ai costi e alla preparazionescientifica del medico, ma esprimendo unaattesa solo generica verso tali standard quali-tativi, lasciando intuire che la percezione delrapporto qualità-prezzo della prestazione nonsia legata ad una immagine consumistica, mapiuttosto rispecchi una relazione fiduciaria ditipo medico. All’interno del campione, unamaggiore sensibilità verso il benessere e lecure per gli animali da affezione è stato parti-colarmente evidenziato tra i proprietari di ca-ni, soprattutto soggetti giovani e dotati di unabuona cultura di base.La discrepanza tra questi due punti di vista,ossia tra la visione che il proprietario dell’ani-male ha del suo veterinario e come quest’ulti-mo si percepisce, mostra una vera divergen-za sui temi della considerazione sociale e del-l’importanza della dimensione economica delrapporto. Non è facile, infatti, riuscire a capirecome, mentre per il veterinario diviene parti-colarmente difficile ottenere il pagamento del-la prestazione professionale, per il proprieta-rio questa dimensione, a proprio dire, nonrappresenterebbe alcuna particolare preoc-cupazione.A mio avviso, proprio queste particolari diffor-mità percettive potrebbero riverberare un ge-neralizzato problema di autostima che la ca-tegoria, rappresentata parzialmente dal cam-pione, lascerebbe trapelare, preludendo a u-no stato di difficoltà lavorativa che sempre dipiù pare emergere nei contesti professionali,la sindrome da burnout.

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VETERINARIA, UN SETTORE IN CRISI?

Tutti i dati a disposizione, quelli ad esempiorilevati da varie indagini volute da importantiassociazioni di categoria suggerirebbero chesia proprio così!Ci troviamo davanti ad una categoria profes-sionale ove il reddito medio dei professioni-sti che operano nel settore degli animali dacompagnia è di poco superiore al migliaio dieuro al mese con un volume d’affari nazio-nale di circa 300 milioni di euro, ossia pari aquello di una media azienda manifatturiera.La percentuale di animali da compagnia cheviene sottoposta alle cure mediche è supe-riore all’85%: questo dato giustifica la cre-scita “zero” di un settore prossimo alla satu-razione (NOMISMA, 2003)Le strutture sono estremamente “frammen-tate” sul territorio nazionale, l’85% è al disot-to dei 100 mq e la metà di queste non supe-ra i 50 mq, con una conseguente minore di-sponibilità di risorse economiche e quinditecnologiche. Il 90% delle strutture esistentiè in attività dagli anni ’80, non ha personaledipendente e occupa in media 1,6 veterina-ri, dei quali solo il 6% ha più di 55 anni.Ogni anno vi sono circa 5000 richieste di ac-cesso per questo corso di laurea e le univer-sità italiane “sfornano” circa 1000 neolaurea-ti, bisognosi di impiego, a fronte di un mer-cato che ne può occupare solo una minimaparte, e di fronte a un mercato del ricambioove per ogni veterinario che esce dalla pro-fessione ne entrano dieci.I risultati della ricerca VET 2020 hanno evi-denziato una netta prevalenza delle valuta-zioni negative a riguardo dell’attuale sistemauniversitario italiano (60% degli intervistati),in merito alla scarsa efficienza e soprattuttoin funzione della percepita carenza di praticaclinica (un buon numero delle Università Ita-liane non ha superato l’esame dell’ente EAE-VE, l’associazione europea che certifica glistandard).La redditività della professione è evidente-mente sotto la soglia di povertà, visto chesarebbe auspicabile che un professionista,in possesso di una abilitazione all’attivitàmedica, e di una struttura con un dichiaratovalore economico, per poter lavorare doves-se disporre di non meno di 40.000-60.000euro all’anno.A conti fatti, partendo dal fatturato globaledel mercato, si è stimato che questo abbiala capacità occupazionale per 8-9.000 me-dici veterinari, riconoscendo facilmente co-

me circa il 30% dei 15.000 presenti ad oggi,potrebbe in futuro, in un mercato così satu-ro, andare in esubero. Consideriamo comerispetto al 1999, anno in cui si censirono inItalia 19.068 veterinari, in due soli anni si sianotato un incremento numerico di professio-nisti veterinari di circa il 13% (22.000 opera-tori, dato Nomisma riferito a Luglio 2003), edil dato odierno parla di quasi 46 veterinari o-gni 100.000 abitanti (FNOVI, 2010).Ricordiamoci che in Europa, un medico ve-terinario su 6 è italiano, e così il 26% deglistudenti di medicina veterinaria ed il 20%delle Facoltà di medicina veterinaria (VET2020, 2003).Senza dimenticarci la passata e futura com-petizione e la possibile sovrapposizione diruoli con varie figure professionali, dal pas-sato “fecondatore laico”, al “tecnico nutrizio-nista”, alle nuove proposte di “assistente sa-nitario ufficiale” (che potrebbe sostituire ilmedico veterinario nei macelli), o un non me-glio precisato “tecnico di igiene” (che avreb-be come competenza “tutte le attività di pre-venzione, valutazione, verifica e controllo inmateria di igiene e sicurezza ambientale neiluoghi di lavoro e di vita, igiene e sicurezzadegli alimenti e delle bevande, igiene e sa-nità pubblica e veterinaria”) potenzialmentecapace di destrutturare la sanità pubblicaveterinaria (Stati generali della professioneveterinaria in Veneto, Vicenza 26 Febbraio2010, Federazione regionale Ordini dei me-dici veterinari del Veneto).

SE È IN CRISI LA CATEGORIA …APPORTARE CORRETTIVI!

A fronte dello scenario emerso dalle pochericerche che fino ad oggi hanno cercato difotografare la realtà della categoria veterina-ria, emerge impellente l’urgenza di apporta-re, per il futuro, alcuni correttivi ed appronta-re misure utili ad evitare un prospettato e fu-turibile tracollo della professione (Scotti,2009):• diminuzione drastica ed immediata del

numero di studenti che si iscrivono a ve-terinaria, fino ad ipotizzare il blocco delleiscrizioni;

• blocco dell’apertura di nuovi Corsi di Lau-rea in Medicina Veterinaria e chiusura ditutti i Corsi di laurea che non siano tenutiall’interno di strutture universitarie pensatead hoc per la formazione di un serio pro-fessionista e che, quindi, non possiedono irequisiti per superare i controlli degli organieuropei preposti a valutarne gli standard;

• riforma dell’accesso alla professione, at-traverso l’avvio di un tirocinio pratico postlaurea di due anni da effettuarsi in siner-gia tra attività pubblica e private. Nono-stante la trovi personalmente una soluzio-ne davvero poco efficace, associazioni dicategoria hanno proposto anche di attua-re una riforma dell’Esame di Stato, in mo-do che diventi centralizzato, quindi ugua-le per tutti e che selezioni in base ad unreale merito, tenendo conto anche dellerichieste di mercato. A mio avviso, nontrovo utile porre uno “sbarramento” a per-corso avvenuto: credo piuttosto sia me-glio accompagnare gli studenti “tenendolirealmente per mano”, lungo un processodi apprendimento serio, meritocratico erealmente in grado di fornire strumenti e-ducativi e professionalizzanti, e seleziona-re i futuri medici migliori, infondendoscienza e coscienza, certi di avere così in-vestito le risorse del paese in professioni-sti qualificati e facilmente collocabili, sen-za lasciare troppo spazio, come oggi an-cora avviene, alla autodidattica e all’im-provvisazione.

• recupero delle competenze professionalidel Medico Veterinario oggi erose da altreprofessioni e allargamento verso nuovi set-tori di sviluppo della nostra professione.

• contemporanea incentivazione degli stu-denti a rivolgersi ad altri settori della pro-fessione diversi da quello degli animali dacompagnia.

Questi correttivi vanno apportati immediata-mente. Questo non salverà da una durissi-ma selezione, ma garantirà che nell’arco di10 anni la professione veterinaria in genera-le, e nello specifico quella sugli animali dacompagnia, possa ritrovare uno sviluppo eduna dignità degna di una professione sanita-ria qualificata.Ora, in ambito veterinario, i componenti ingioco sono costituiti dall’Università, che de-ve formare i futuri professionisti, dalle societàculturali che devono mantenerne ed accre-scerne la cultura specifica e dalle Associa-zioni professionali che devono studiare epresentare le esigenze del veterinario prati-co. In passato, anche in un passato recente,le diverse componenti che ho appena citatohanno certamente giocato il proprio ruolo,anche in maniera molto positiva, ma spessopeccando in sinergia. Oggi siamo tutti quirappresentati. La speranza è che questomomento di conoscenza, ponga le basi perun lavoro futuro sinergico.

MA SE È IN CRISI ILVETERINARIO…CHE FARE?

Purtroppo a questa evenienza occorrerà ini-ziare a pensarci, considerato anche che, trale varie questioni, dall’indagine che ho effet-tuato è apparso che la percentuale di divor-zi/separazioni è del 7% sul campione, mentrei dati Istat (Tassi di separazione e divorzio perregione e ripartizione geografica - Anno 2007)evidenziavano 137 separazioni e 85,3 divorzisu ogni 100.000 abitanti, in Italia, con tassi diseparazione di 5,5 (6,1 al Nord e 6,3 al Cen-tro) e 3,4 di divorzi (4,3 al nord e 3,7 al Cen-tro) calcolati in rapporto ad ogni 1000 abitan-ti. Dati questi che, per essere comparati aquelli emersi dal nostro campione, vanno rap-portati a 100 abitanti, in modo che le percen-tuali di separazione divengono 0,55% (0,6%Lombardia, 0,58% Emilia, 0,52% Veneto,0,59% Toscana, 0,48% Marche, 0,53% Um-bria), mentre quelli relativi al divorzio di 0,34%(0,42% Lombardia, 0,43% Emilia, 0,36% Ve-neto, 0,42% Toscana, 0,3% Marche, 0,24%Umbria).Nasce così, attraverso questo confronto ildato sconcertante che caratterizza il nume-ro di separazioni all’interno della categoria inoggetto, e che va prudentemente conside-rato anche alla luce della tipologia del cam-pione e la minore numerosità rispetto al da-to nazionale, ma che comunque rappresen-ta un importante segnale di crisi e disagio,ossia un 7% contro lo 0,55%. Sembra aquesto punto doveroso approfondire ulte-riormente gli aspetti critici professionali, evi-denziati da questo mio, ed altri lavori, primache quello che potrebbe considerarsi unsemplice campanello di allarme si trasformiin qualcosa di profondamente cronico e di-sadattativo, fonte di disagio ed insofferenzaper chi è impegnato in questa complessa vi-ta professionale.Evidentemente il presente lavoro non vuoleambire a raggiungere una profonda cono-scenza della categoria, ma semplicementedare spunti di riflessione; nella speranza chedivenga foriero di nuovi studi ed indagini, af-finché si possano comprendere appieno i ri-svolti e chiarificare il percorso che i professio-nisti dovrebbero intraprendere, per lavorare,stare meglio e migliorare la qualità della pro-pria vita. Uscire da una crisi di identità, se diquesto possa trattarsi, lo si fa attraverso laconoscenza di ciò che si è e di ciò che si vuo-le diventare, ma principalmente in modo de-ciso, ostinato e collettivo.Bibliografia disponibile su richiesta. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33| 2010 Indagini e ricerche Attualità 25

SEZIONE IVAutoefficacia relativa alla gestione economica: percentuali

Percezione di essere capace di… soddisfacente insoddisfacente(del tutto o in parte) (del tutto o in parte)

… gestire la contabilità 54.1 45.9… gestire l’armadietto farmaceutico 76.9 23.1… amministrare economicamente e fiscalmente 51.4 48.6… rapportarsi con operatori del settore 72.1 27.9

La gestione economica della propria attività risulta decisamente un punto critico dell’autoefficacia profes-sionale, soprattutto negli ambiti della contabilità e dell’amministrazione economica e fiscale. Come nellasezione precedente, le differenze tra gli item raggiungono solo una tendenza verso la significatività. La diffi-coltà percepita è inoltre trasversale ai generi, ed indipendente dall’età.

SEZIONE VAutoefficacia relativa alla sfera relazionale/familiare: percentuali

Percezione di essere capace di… soddisfacente insoddisfacente(del tutto o in parte) (del tutto o in parte)

… donare tempo a figli/partner 53.9 46.1… accudire la famiglia 63.3 36.7… risolvere i problemi quotidiani 69.6 30.4… dare supporto emotivo a familiari 77.9 22.1

La possibilità di essere presente ed attivo nella vita familiare e relazionale, pur non rappresentando la di-mensione in assoluto più problematica, presenta tuttavia alcuni punti critici. Soprattutto la disponibilità ditempo da dedicare al rapporto col partner e/ ai figli è giudicata particolarmente insoddisfacente(F3,531=17.53, p <.01; confronti multipli di Sidak: p<.05). Anche in questo caso la difficoltà è sentita in ugualmisura da uomini e donne, indipendentemente dalla loro età.

SEZIONE VIAutoefficacia relativa alla sfera individuale: percentuali

Percezione di essere capace di… soddisfacente insoddisfacente(del tutto o in parte) (del tutto o in parte)

… trovare tempo libero per sé 38.8 61.2… trovare tempo per la formazione professionale 48.6 51.4… risolvere dubbi professionali 70.5 29.5… rispondere alle richieste della professione 64.6 35.4

L’autoefficacia relativa ai bisogni più strettamente personali, ed in particolar modo, ancora una volta, quelliche si esprimono nella disponibilità di tempo per sé, è decisamente critica (F3,540=23.47, p<.01; confrontimultipli di Sidak: p<.01). Anche in questo caso non risultano differenze significative tra i generi né relazionicon l’età, per nessun item.

SEZIONE VIIValutazioni globali individuali: percentuali

Percezione di essere capace di… soddisfacente insoddisfacente(del tutto o in parte) (del tutto o in parte)

… qualità della propria vita 56.8 43.2… livello economico 38.8 61.2… riconoscimento sociale 27.9 72.1

Infine, le risposte alle tre domande in cui si è richiesto un giudizio globale su diverse dimensioni della pro-pria vita sono interessanti: nonostante un (peraltro non esaltante) 56.8% si dichiari soddisfatto, del tutto oin parte, della qualità della propria vita, più dolente è il tasto del livello economico (problema sentito soprat-tutto dalle donne: 2.63±.82 versus 2.96±.82, F1,180=6.93, p<.01), ma soprattutto la percezione del ricono-scimento sociale attribuito alla loro attività professionale: quasi i due terzi del campione, indifferentementeuomini e donne, non la percepiscono adeguatamente valorizzata. L’età non mostra alcun effetto su tale per-cezione.

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AREZZOCENTRO AFFARI E CONVEGNI

15 - 17 OTTOBRE 2010

67°CONGRESSO NAZIONALE SCIVACEPATOLOGIA MEDICA E CHIRURGICA

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

Organizzato da Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008Richiesto accreditamento

La SCIVAC ringrazia, tutti i congressisti,

i relatori, i collaboratori, gli sponsor

e le aziende espositrici per il buon esito

del 67° Congresso Nazionale.

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E’ stato inaugurato il 6 otto-bre all’Università degli Stu-di di Milano, il Reparto dimedicina emotrasfusionaleveterinaria, presso la Sezio-ne di Clinica Medica e Dia-

gnostica di Laboratorio del Dipartimento diScienze Cliniche Veterinarie, della Facoltà diMedicina Veterinaria. All’inaugurazione era pre-sente il Sindaco di Milano, Letizia Moratti e ilGarante dei Diritti degli Animali, Gianluca Co-mazzi, oltre al Preside della Facoltà di Medici-na Veterinaria, Prof. Giorgio Poli.“L’inaugurazione, nella nostra città, di un Re-parto di medicina emotrasfusionale veterinariaconsentirà ai proprietari di cani e gatti di salva-re la vita dei propri amici, anche in caso di ma-lattie ed eventi traumatici fino ad ora conside-rati non curabili”, ha dichiarato Gianluca Co-mazzi, Garante dei diritti degli animali. “Ma an-che i generosi donatori avranno, in cambio, e-sami clinici completi e cibo e antiparassitari of-ferti da alcuni sponsor. Uno scambio reciprocoe gratuito che, ancora una volta, pone Milanoall’avanguardia nel campo della tutela del be-nessere degli animali.”Il reparto è il primo in Lombardia ed è stato rea-lizzato grazie alla generosa donazione di un pri-vato. Il progetto ha come fine primario quellodi fornire un aiuto concreto ai numerosissimicani e gatti che, per differenti motivi, rischiereb-bero la morte senza adeguate trasfusioni. Il Re-parto di medicina emotrasfusionale veterinaria,consentirà, infatti, di realizzare un programmadi donazione volontaria di sangue per cani egatti al fine di ottenere una banca del sangueintero e di emocomponenti (come plasma econcentrato di globuli rossi), elementi indispen-sabili per salvare la vita di tantissimi amici aquattro zampe che sono affetti da alcune ma-lattie infettive o tumorali, piuttosto che in casodi traumi o interventi chirurgici. I Medici Veteri-nari potranno quindi rivolgersi alla struttura perrecuperare sangue ed emocomponenti per ipropri pazienti. Il Reparto è anche una scommessa sulla ge-nerosità dei padroni di cani e gatti lombardi chedecideranno di aderire al progetto, sposando-ne la prestigiosa causa. La donazione è, infatti,volontaria, previa valutazione dello stato di sa-lute dell’animale da parte dell’equipe del repar-to (vedi note successive). Per ogni donazione ilcane riceverà gratuitamente una visita clinicacompleta di esame elettrocardiografico e mi-surazione della pressione, esami del sangue dibase e controllo della filariosi cardiopolmonare,una malattia parassitaria molto diffusa nelle re-gioni umide come il Nord Italia che conduce aduna insufficienza cardiaca se non diagnostica-ta e trattata in tempo.Due le aziende che hanno sposato con gene-rosità questo importante progetto e le sue fi-nalità: Royal Canin, azienda francese produttri-ce di alimenti secchi e umidi di alta gamma percani e gatti, e Bayer. Ad ogni donatore verràfornito un kit omaggio con alimenti Royal Ca-nin e prodotti antiparassitari Bayer. Secondo lelinee guida del Ministero della Salute, un ca-ne/gatto per diventare donatore di sangue de-ve essere sano, vivere prevalentemente in am-bienti chiusi e ricevere regolari visite veterina-rie. Dovrebbe inoltre avere un’età compresa tra

1 e 8 anni; per quanto riguarda il peso, i canidovrebbero pesare almeno 25 kg e i gatti 5 kg.Inoltre i donatori devono essere di buona indo-le e temperamento necessari durante la dona-zione di sangue. Infine non dovrebbero mai a-ver ricevuto trasfusioni nella loro vita.

Una volta verificata l’idoneità del donatore, il re-parto di medicina emotrasfusionale organizzauno screening gratuito del cane o del gatto co-stituito da una visita clinica completa, dal pre-lievo di una piccola quantità di sangue per ve-rificare lo stato di salute, il gruppo sanguigno e

la presenza della filariosi cardiopolmonare edella positività alla leishmaniosi canina e da e-lettrocardiogramma e misurazione della pres-sione sanguigna. Il donatore ritenuto idoneoviene quindi iscritto in un elenco donatori vo-lontari, in cui rimane attivo per non più di tre an-ni. Potrà quindi essere chiamato per una do-nazione volontaria al massimo una volta ognitre mesi.

Per ulteriori informazioni:Reparto di Medicina Emotrasfusionale - ViaPonzio 7, Milano. Facoltà di Medicina Veterina-ria - Dipartimento di Scienze Cliniche Veterina-rie- Sezione di Clinica Medica. Aperto dal lu-nedì al venerdì dalle 9.30 alle 14.00. Per ap-puntamenti o informazioni è possibile contat-tare i numeri 02-503 18164/ 88 oppure 3475669179. ■

Inaugurato il primo Reparto di Medicina EmotrasfusionaleVeterinaria della LombardiaI veterinari potranno rivolgersi alla struttura per sangue ed emocomponenti per i loro pazienti

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Il Presidente dell'Ordine dei MediciVeterinari di Frosinone, GiovanniTurriziani, è intervenuto sulle con-venzioni per la sterilizzazione di ca-ni appartenenti a proprietari in diffi-coltà: "La tariffa indicata di 130 eu-

ro - ha spiegato in risposta all’ANMVI - è stataadottata in riferimento al minimo del tariffario

applicato fino all' ingresso della "riforma Ber-sani" e stabilito dal precedente Consiglio del-l'Ordine, ovviamente dopo approvazione del-l'Assemblea degli iscritti".

I FATTIA settembre l'Ordine dei Veterinari di Frosino-ne ha inviato una comunicazione ai Colleghi i-

scritti, in merito a convenzioni per la sterilizza-zione della popolazione canina. La convenzio-ne è con i Comuni di Frosinone, Ceprano,Pontecorvo e San Giovanni Incarico che "han-no chiesto e ottenuto un finanziamento regio-nale". Il progetto di sterilizzazione riguarda in particola-re i cani "a riproduzione incontrollata" e "appar-

tenenti a persone in difficoltà economica".

LE PA SI ATTENGANO AI MINIMI"Dispiace - commentava il Presidente Seniordell'ANMVI Carlo Scotti - che nella Provinciadove si sta lavorando per l'applicazione delprogetto Leavet, le Amministrazioni locali nonabbiano colto il vantaggio di avvalersi di unprogetto organico e ben studiato e di ricono-scere ai medici veterinari una tariffa adeguataalla prestazione. Quanto accade a Frosinone -conclude Scotti - conferma la necessità chele Regioni e le Pubbliche Amministrazioni cheintendono avvalersi della professionalità deimedici veterinari liberi professionisti si atten-gano al tariffario minimo deontologico. Perquesto l'ANMVI ha proposto la definizione diuno specifico accordo quadro".

LA PRECISAZIONE"Nell'ambito del nostro Consiglio - spiega Tur-riziani - è stata istituita una commissione pergli animali d'affezione ed altre per i diversicampi di attività della nostra complessa pro-fessione. Lo scopo era di aprire uno spazio atutti i colleghi per la discussione e le iniziativeche l'Ordine intende portare avanti. Questo ciha permesso di mettere allo stesso tavolo ve-terinari pubblici e liberi professionisti ed avvia-re un faticoso percorso in cui si è cercato unequilibrio tra le differenti visioni". "Uno degli e-siti di questo lavoro - prosegue - è stata laConferenza Provinciale sul randagismo cheabbiamo organizzato nel dicembre dello scor-so anno dove la Veterinaria, per una volta uni-ta, ha illustrato le proposte complessive di lot-ta al randagismo alla presenza degli Enti Lo-cali e delle Associazioni Animaliste che hannomolto apprezzato la nostra iniziativa. Tra le a-zioni indicate, quella dei piani di sterilizzazioneche riguardano i cani a rischio di riproduzioneincontrollata appartenenti a persone non ab-bienti, cioè di quei cani che non sarebbero maientrati dentro un ambulatorio e che contribui-scono per lo più all'aumento del fenomeno eper i quali è giusto che si utilizzino soldi pub-blici".Sulla cifra pattuita, oggetto di discussione fra imedici veterinari, Turriziani spiega: "La tariffaindicata di 130 euro è stata adottata in riferi-mento al minimo del tariffario applicato fino al-l'ingresso della riforma Bersani e stabilito dalprecedente Consiglio dell'Ordine, ovviamentedopo approvazione dell'Assemblea degli i-scritti. È doveroso ricordare che quel Consi-glio era composto da sette membri, di cui cin-que veterinari di piccoli animali, un collega digrossi animali ed un veterinario dipendenteA.S.L. Non avevamo alcun motivo per non ri-tenere la cifra congrua, anche per non smen-tire il lavoro dei nostri colleghi. Inoltre il minimodel tariffario indicato nelle tabelle F.N.O.V.I. ri-sulta essere più basso dei 130 euro stabiliti"."Il ruolo che il nostro Ordine sta cercando diportare avanti - continua - è quello di trovaredelle soluzioni praticabili e sostenibili nel no-stro territorio nei diversi ambiti che riguardanola nostra professione. Fare i conti con la realtàeconomica e con l'esigenza, comunque, di ri-solvere i problemi è il metodo che ci siamo da-ti per contribuire al miglioramento della nostracomunità e l'adesione alla nostra iniziativa del-la quasi totalità degli ambulatori della provin-cia di Frosinone ci testimonia che i colleghi ap-prezzano e condividono la nostra condotta. ■

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Svalutazione professionale con le sterilizzazioni sottocostoA Frosinone convenzioni per 130 euro. Il Presidente Turriziani chiarisce ma il problema rimane

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Il Tar della Liguria ha annullato ilprovvedimento con cui il Comunedi Sanremo aveva omesso di ag-giudicare ad una struttura veteri-naria privata il servizio di prontareperibilità per il soccorso veteri-

nario - vinto con un ribasso del 32 per cento(sulla base d'asta di 18.815,28 euro) - dopoche l'Asl 1 aveva riscontrato l'assenza deirequisiti necessari nel suo studio. Motivodell'annullamento: il Comune non ha coin-volto nel procedimento amministrativo di re-voca dell'appalto, la parte in causa, che a-vrebbe potuto presentare memorie o altridocumenti, a sostegno della propria posi-zione. “Ormai il Comune ha già bandito unnuovo appalto e la sentenza, purtroppo ar-riva in ritardo - spiega il Collega ricorrente -.Ma se mi avessero permesso di presentaresubito delle memorie, sia l'Asl che il Comu-ne avrebbero capito che c'erano i requisitiper operare”. Non si esclude che il veterinario, un domani,possa procedere in sede civile, commenta-va la testata online Riviera 24.it. La vicendaha avuto inizio, il 22 ottobre del 2009, quan-do il Comune bandì la gara per l'affidamentodel servizio, per la durata di un anno. Il Col-lega si aggiudicò l'appalto per un importo di12.794,39 euro l'anno e, come proceduravuole, si dichiarò aggiudicatario provvisorio,in attesa che l'Asl certificasse la presenzadei requisiti. Negati quest'ultimi, il Comune decise così diaffidare il servizio ad altre strutture di Sanre-mo, che avevano proposto un ribasso del 4per cento.

PRONTO IL NUOVO APPALTOIl Comune di San Remo continua ad avere"l'esigenza di provvedere con urgenza e aisensi della L.R. n. 23/2000 all'attivazione dipoli di intervento per lo svolgimento del ser-vizio di pronta reperibilità per il soccorso ve-terinario degli animali feriti traumatizzati, ma-lati, consegnati all'aggiudicatario del servizioda parte degli operatori dell'ASL N. 1 Impe-riese, Enti o Associazioni di protezione deglianimali o strutture convenzionate con il Co-mune per la custodia di animali randagi, tro-vati sul territorio del Comune di Sanremo".L'Amministrazione comunale ha quindi pub-blicato un nuovo Avviso di "gara esplorativae indagine di mercato" per l'attivazione dipoli di intervento per il servizio di pronta re-peribilità per il soccorso veterinario. La scadenza per la presentazione delle of-ferte è il 18 ottobre. Il servizio verrà aggiudi-cato al concorrente che avrà offerto il prezzopiù basso, mediante massimo ribasso per-centuale sul prezzo posto a base di gara. Siprovvederà all'aggiudicazione anche in pre-senza di una sola offerta valida e in caso diofferte uguali si procederà per sorteggio.Il servizio avrà la durata di un anno decorren-ti dalla consegna. Importo complessivo abase di gara, ribassabile, è quantificato in €15.000,00, escluso contributo previdenzialee IVA. L'importo è comprensivo di tutte le spesenecessarie (materiale, medicinali etc.) per losvolgimento del servizio. Le condizioni delservizio sono indicate nell'Atto di Cottimo. Ilservizio di pronta reperibilità per il soccorso

veterinario dovrà essere garantito 24 ore su24, al riguardo è richiesta la comunicazionedel numero di telefono fisso e/o mobile, faxed eventuale e-mail, e, con ragionevole anti-cipo, in caso di ferie o di assenza di qualsia-si genere, dovranno essere comunicati i pe-riodi e i nominativi dei sostituti reperibili; do-

vranno essere effettuati tempestivi interventisull'animale atti a consentirne le cure idoneeed essenziali; ogni animale, infine, dovrà es-sere registrato (preferibilmente con modalitàinformatiche) specificando caratteristiche,segni distintivi (compreso il numero di micro-chip, se presente ) tipo di diagnosi, prognosi

e terapia effettuata, luogo del ritrovamento,generalità della persona che lo ha condottopresso la struttura. I cani dimessi saranno consegnati - a cura espese dell'ASL n. 1 Imperiese - al RifugioENPA di Sanremo o altra struttura conven-zionata con il Comune. ■

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Storia di ricorsi e di competizione al ribasso Gareggiare per il minimo vuol dire toccare il fondo. E a volte si comincia a scavare

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Il Ministero della Salute annuncia l'e-laborazione di linee di indirizzo perle Regioni sull'attività di farmaco-sorveglianza. I contenuti e le moti-vazioni di questo documento sonospiegati nel Piano Nazionale Inte-

grato dei controlli ufficiali (anno 2009), pubbli-cato on line, e dal quale risulta che l'attività diprogrammazione regionale delle ispezioni difarmacosorveglianza deve essere implementa-ta e allo stesso tempo armonizzata su tutto ilterritorio. Nel Report vengono analizzati e va-lutati i risultati dei controlli effettuati nel 2009 daRegioni e NAS sul territorio nazionale. Annual-mente le Regioni trasmettono al ministero dellaSalute i volumi di prescrizione registrati dallestesse Asl. Volume delle prescrizioni - Il 2009 è stato ilprimo anno di rendicontazione per tale tipolo-gia di dato. Dai dati inviati risulta che per il2009 sono state emesse sul territorio nazio-nale 343.193 prescrizioni medico veterinariedi cui 188.989 emesse per animali da reddi-to, 49.885 per mangimi medicati, 52942 perscorta di veterinari o impianti di cura e 36769per scorte d'allevamento (di cui 532 per ani-mali da compagnia e 1157 per ippodromi /maneggi / scuderie). Il Piemonte è la regioneche detiene il maggior numero di prescrizioniemesse (105323) seguito dall'Emilia Roma-gna (84585).

CONTROLLI DEI NAS Rispetto al 2008 sono aumentati i controlli sui

grossisti, alla produzione e sulla vendita diretta(rimanendo sempre al di sotto dei valori del2007). È continuato il trend in calo, rispetto aidue anni precedenti, dell'attività di controllosvolta su alcune tipologie di allevamenti (bovi-ni, suini, avicoli, ovi-caprini, apiari, ippodro-mi/maneggi/scuderie). In aumento sia rispettoal 2007 che 2008 i controlli effettuati su farma-cie, esercizi commerciali, cliniche / ambulatori/ veterinari e allevamenti di equidi. In discretocalo rispetto al 2008 (-22%) le ispezioni nei ca-nili/gattili (566 vs 722 del 2008 e 43 del 2007).

REGIONI E ASLI controlli delle Regioni e le percentualinazionali di controllo - Per ogni tipologia dioperatore, il Report riporta le percentuali dicontrolli effettuati a livello nazionale e la Regio-ne che ha svolto il maggior numero di controlli.Apiari, allevamenti di equidi e allevamenti suinisono state le categorie meno ispezionate.

Grossisti: A livello nazionale sono state effet-tuate 349 ispezioni per un totale di 320 opera-tori. Maggior numero di controlli in Lombardia.

Vendita diretta: A livello nazionale sono stateeffettuate 381 ispezioni per un totale di 320 o-peratori. Maggior numero di controlli in EmiliaRomagna.

Esercizi commerciali + parafarmacie: A livellonazionale sono state effettuate 773 ispezioniper un totale di 2918 operatori. Maggior nume-ro di controlli in Campania.

Farmacie: A livello nazionale sono state effet-tuate 2866 ispezioni per un totale di 11076 o-peratori. Maggior numero di controlli in Veneto.

Ambulatori/cliniche/medici veterinari A livellonazionale sono state effettuate 2784 ispezioniper un totale di 12749 operatori. Bolzano ha lapiù alta percentuale di controlli (40 controlli su80 operatori = 50%). La Valle D'Aosta non haeffettuato controlli (64 operatori). La Regionecon il maggior numero di operatori è la Cam-pania (4715 operatori e 388 ispezioni = 8%).La regione che ha effettuato il maggior numerodi controlli (467 controlli su 1585 operatori =29%) è la Lombardia.

Allevamenti bovini - A livello nazionale sonostate effettuate 23415 ispezioni per un totaledi 134331 operatori. Maggior numero di con-trolli in Emilia Romagna.

All. suini - A livello nazionale sono state effet-tuate 5298 ispezioni per un totale di 118668 o-peratori. Maggior numero di controlli in EmiliaRomagna.

All. equidi - A livello nazionale sono stati effet-tuati 2629 controlli per un totale di 57381 ope-ratori. Maggior numero di controlli in Emilia Ro-magna.

All. ittici - A livello nazionale sono state effettua-te 220 ispezioni per un totale di 802 operatori.Maggior numero di controlli in Veneto.

All. avicoli - A livello nazionale sono state effet-tuate 6142 ispezioni per un totale di 14283 o-peratori. Maggior numero di controlli in Veneto

All. cunicoli - A livello nazionale sono state ef-fettuate 1164 ispezioni per un totale di 6475 o-peratori. Maggior numero di controlli in Veneto.

All. ovi caprini - A livello nazionale sono stateeffettuate 8231 ispezioni per un totale di 84725operatori. Maggior numero di controlli in Sarde-gna.

Ippodromi/maneggi/scuderie - A livello nazio-nale sono state effettuate 1552 ispezioni perun totale di 8525 operatori. Maggior numero dicontrolli in Campania.

Canili/gattili - A livello nazionale sono state ef-fettuate 881 ispezioni per un totale di 1315 o-peratori. La Sardegna ha effettuato 188 con-trolli su un totale di 37 operatori (508%) se-guita dalla Sicilia (113 controlli su 39 operato-ri = 290%). La Valle D'Aosta non ha effettuatocontrolli. La Regione con il maggior numerodi operatori è la Lombardia (340 operatori e166 ispezioni = 49%). La regione che ha ef-fettuato il maggior numero di controlli (188controlli su un totale di 37 operatori = 508%)è la Sardegna.

Apiari - A livello nazionale sono state effettuate951 ispezioni per un totale di 30.801 operatori.Maggior numero di controlli in Sicilia.

CONSISTENZA DELLE STRUTTUREDal 2007 al 2009 il numero di allevamenti cuni-coli risulta in forte riduzione (da 14689 a 6381).Il motivo di tale situazione è in funzione dellavariabilità dei dati inviati dalla Regione Marchee dalla Sardegna. Infatti la Sardegna ha comu-nicato 3245 allevamenti nel 2007 e soli 24 alle-vamenti nel 2009. La Regione Marche da 7916allevamenti dichiarati nel 2007 è passata a3454 allevamenti nel 2009. È necessario un ri-scontro di tale situazione. Il numero di ippodro-mi, maneggi, scuderie risulta notevolmentesottostimato (7843) rispetto al numero di alle-vamenti da diporto, ippico, sportivo presenti inAnagrafe Zootecnica (34375). Il numero di am-bulatori/cliniche e medici veterinari alla deten-

zione di scorte risulta in forte aumento (12038nel 2009) rispetto al 2007 (7045). In diverse re-gioni (Valle D'Aosta, Veneto, Lombardia, Bol-zano, Abruzzo e Campania) il livello di scosta-mento tra i dati anagrafici comunicati nel 2009(per il 2008) e quelli comunicati nel 2010 (per il2009) risulta superiore o uguale al 20% rag-giungendo punte superiori al 40% in Campa-nia, Abruzzo e Lombardia.

INTERVENTI FUTURIIl Ministero ritiene necessario individuare lecause della discrepanza tra i dati anagrafici tra-smessi dalle Regioni con quanto riscontrato inAnagrafe Zootecnica Nazionale e le cause del-la notevole variabilità dei dati trasmessi annual-mente dalle stesse regioni, oltre a valutare diquanto la presenza sul territorio di allevamentiper auto-consumo possa impattare sulla ten-denza da parte delle AASSLL/Regioni alla sot-tostima degli allevamenti censiti. È quindi fon-damentale stabilire dei criteri univoci e comunidi elaborazione e validazione dei dati relativi aivolumi di prescrizione afferenti dalle AASSLL acui tutte le regioni dovranno attenersi in futuro.Questo processo di standardizzazione vaproiettato anche nell'ottica della futura attiva-zione della banca dati distribuzione dei medici-nali veterinari che permetterà all'Autorità Com-petente di accedere direttamente al dato e-messo dal territorio. È anche necessario individuare un adeguatosistema di correlazione armonizzato tra nume-ro e tipologia di prescrizioni emesse-numeromedio prescrizioni/anno per allevamento, nu-mero e tipologia di operatori e numero minimodi controlli allo scopo di permettere alle regionidi procedere alla loro programmazione regio-nale secondo standard comuni. L'avere a di-sposizione dei dati validati ed elaborati in ma-niera efficace ed omogenea da parte delle re-gioni è di fondamentale importanza anche pervalutare l'effettiva distribuzione ed utilizzo delfarmaco veterinario sul territorio al fine di indivi-duare eventuali errate prassi di prescrizione inallevamento. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 201030 Osservatorio farmaco Controlli ufficiali

Farmacosorveglianza: 343.193ricette veterinarie nel 2009Il 2009 è stato il primo anno di rendicontazione del volume delle prescrizioni

Abortivi ed effettiabortivi: differenzesull’uso esclusivo

Recenti comunicazioni rivolte daalcune ditte farmaceutiche ai loroclienti si sono prestate ad equivo-

ci sulla corretta interpretazione del decreto28 luglio 2009 che disciplina l'utilizzo e la de-tenzione di medicinali ad uso esclusivo delmedico veterinario (il 4 ottobre scorso è sca-duto l'anno di tempo che il decreto dava alleindustrie farmaceutiche per l'aggiornamentodei foglietti illustrativi). Una nota di chiarimento della FNOVI ristabili-sce la corretta lettura del decreto in questio-ne: le comunicazioni aziendali sono state in-

terpretate come finalizzate alla sospensionedella commercializzazione di alcuni medici-nali a figure diverse dal veterinario. Si tratta,precisa la FNOVI di una interpretazione "ma-nifestamente errata" dell'art. 2 paragrafo a)del decreto 28 luglio 2009. La confusione siè generata in particolare laddove il decretonell'elencare le tipologie di medicinali, tra glialtri indica gli "abortivi, nel caso in cui venga-no somministrati con finalità abortive". "La di-citura di legge è chiara - precisa la FNOVI - esi rifà esclusivamente alla finalità per la qualeil farmaco viene usato, di fatto non vietando-ne in alcun modo la commercializzazione e/ol'uso se legittimi, a figure non veterinarie, incaso di acquisto correttamente ricettato perfinalità diverse da quella abortiva"."Onde non creare ulteriore confusione e diffi-coltà applicative in merito ad una normativagià di per sé di difficilissima gestione - con-clude la Federazione - e per non annullarnegli obiettivi, che sono sì di uso prudente delfarmaco, ma affidandone, in questo caso, al-la competenza e alla professionalità del vete-rinario la valutazione, si auspica un chiari-mento dell'industria ai propri clienti che neconsenta il totale rispetto". ■

Professione Veterinaria 33-2010:ok 7-10-2010 14:28 Pagina 30

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Il farmacista ha l'obbligo di infor-mare sulle modalità di sommini-strazione di un farmaco sostituitocon altro avente identico principioattivo ma diverso dosaggio. Nonpuò invocare la consapevole ac-

cettazione da parte del cliente di un farma-co. La Cassazione (sentenza 15734/2010)ha affermato la responsabilità del farmacistaper avere consegnato, anziché il farmacoprescritto nel dosaggio indicato dal veterina-rio, altro medicinale con lo stesso principioattivo, ma destinato a curare animali di diver-sa taglia. Il farmacista si difendeva sostenen-do che il cliente era in grado di leggere le av-vertenze contenute nella confezione e lo a-veva informato della necessità di diluire ilmedicinale.Per la Cassazione, la responsabilità è esclusasolo quando il farmacista si attiene alle pre-scrizioni mediche indicate nella ricetta conte-nente tutte le informazioni necessarie per ladispensa del medicinale. La sentenza si di-mostra importante nello stabilire lo scriminan-te tra la responsabilità del medico e quella delfarmacista e introduce anche per questa ca-tegoria di professionisti la necessità di fornireal cliente ogni informazione utile al fine di va-lutare correttamente la convenienza dell'ac-quisto proposto. L'obbligo di informazione,ormai pacifico per il medico, lo diventa ancheper il farmacista in quando incide sul dirittodel paziente all'autodeterminazione in ordinealle scelte che attengono alla propria salute.Perché sorga la responsabilità risarcitoria ènecessario, comunque che il danno si confi-guri come conseguenza immediata e direttadel comportamento negligente del farmaci-sta. Sicuramente il farmacista non sarà re-sponsabile di eventuali concause quali l'erro-re medico nell'individuazione della molecola,ma lo potrebbe essere nella sostituzione delfarmaco avente modalità di somministrazionedifferente oppure con eccipienti potenzial-

mente allergenici.La qualità della prescrizione e l'aderenza delpaziente alla terapia sono il risultato di unprocesso dinamico e di un "incontro e scon-tro di prospettive" tra medico, paziente e far-macista, influenzato da molteplici variabili dicarattere culturale, tecnico-scientifico, giuri-dico e ambientale, ma anche psicologico erelazionale e quindi non può essere sottova-lutato dal sanitario, anche se farmacista, chela prescrizione deriva da competenza dia-gnostica e farmacologica del medico, masolo il primo è effettivamente in grado di va-lutare tutte le variabili che hanno condotto auna particolare scelta. ■

Vista l'importanza dal punto di vi-sta del benessere animale del-l'impiego di un vaccino per la pro-

filassi del cimurro nei visoni, il Ministerodella Salute ne ha autorizzato l'introdu-zione dall'Olanda sul territorio italiano.L'autorizzazione sanitaria è stata rila-sciata su istanza della Associazione Ita-liana Allevatori di Visoni del 17 settembrescorso e riguarda 30.000 dosi del vacci-no veterinario Distemink. Il vaccino do-vrà essere trasportato nel rispetto dellacatena del freddo e delle indicazioni mi-nisteriali fornite al riguardo e dovrà esse-re consegnato direttamente a personaledell'IZS della Lombardia e dell'Emilia Ro-magna, sede di Brescia. L'IZS avrà la re-sponsabilità della custodia del prodottoe sarà distribuito dietro presentazione diricetta medico veterinaria in triplice co-pia non ripetibile. Le eccedenze non uti-lizzate non potranno essere impiegateper scopi diversi e andranno distrutte. Lesegnalazioni di farmacovigilanza dovran-no essere inviate all'Ufficio IV della Dire-zione Generale della Sanità Animale e delFarmaco Veterinario e al competenteCentro Regionale di Farmacovigilanza.

AUTORIZZATODISTEMINK

DALL’OLANDA

Responsabilità del farmacista che cambia ilmedicinale prescrittodal veterinarioImportante sentenza a favore della qualità dellaprescrizione medico-veterinaria

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 201032 Osservatorio farmaco Competenze

Professione Veterinaria 33-2010:ok 7-10-2010 14:29 Pagina 32

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Lunedì 4 ottobre la Facoltà diMedicina Veterinaria di Par-ma ha consegnato l'onorifi-cenza di "Medico-Veterina-rio dell'anno 2010", a CarloGazza, laureato all'Univer-

sità di Parma nel 1985 con lode. Il riconosci-mento viene tradizionalmente conferito ad unlaureato in Medicina Veterinaria dell'Univer-sità di Parma che si sia particolarmente di-stinto nella sua attività professionale, rag-giungendo posizioni di notevole prestigio an-che grazie alla preparazione ricevuta nel suopercorso di studi universitari. Nel corso dellacerimonia che sarà aperta dai vertici accade-mici, Carlo Gazza terrà un intervento sul si-gnificato e sulla valenza della Laurea conse-guita presso la Facoltà di Medicina Veterina-ria di Parma nel raggiungimento della presti-giosa posizione attualmente ricoperta. Entra-to nel 1987 in Fatro Farmaceutici, Carlo Gaz-za ha percorso tutte le tappe che lo hannoportato alla posizione di Direttore Commer-ciale e Consigliere Delegato del Gruppo Fa-tro, Presidente della Fatro Iberica e Consi-gliere di Amministrazione di altre 3 società o-peranti nella ricerca, nella produzione e nelladistribuzione farmaceutica. Membro dellaCommissione Direttiva di AISA - Associazio-ne Italiana delle Aziende della Salute Animale-. Gazza ha anche un nutrito curriculumscientifico come inventore di due brevetti in-

ternazionali e coautore di pubblicazioniscientifiche nazionali ed internazionali. ■

Nobel 2010 allamedicina… eun po’ anchealla veterinaria

Lo scienziato Robert Edwards asse-gnatario del Premio Nobel 2010per la medicina, è considerato il

padre della fecondazione in vitro. Nel suc-cesso dei suoi studi hanno avuto rilievo le ri-cerche sulla riproduzione animale. Edwards hasempre riconosciuto che i veterinari erano piùavanti. Ed è con i veterinari che ha iniziato lesue ricerche. La sua grande passione eranoinfatti il lavoro di laboratorio e gli studi sulla ri-produzione negli animali. Aiutato, poi, dall'e-norme cultura dei veterinari inglesi sulla fecon-dazione artificiale in campo zootecnico, ha co-minciato gli esperimenti sull'uomo, con il pri-mo tentativo di fecondazione in vitro con ovo-citi di donna. Nel 1978 la svolta: primi impian-ti, in utero, di ovuli fecondati in provetta, che,nove mesi dopo, sono stati coronati dal suc-cesso della nascita di Louise, la "prima bam-bina in provetta". E sulla clonazione animale,Edwards dichiara: "La clonazione è affasci-nante: nessuno scienziato può fare a meno dipensarci. Dolly sembra felice e non è nemme-no nata vecchia, come molti sospettavano, eper di più ha già prodotto figli. Io penso che si

debbano studiare ancora le tecniche di clona-zione sugli animali, almeno per altri cinque an-ni. Poi si ridiscuterà». La clonazione potrebbeportare alla "possibilità di costruire banche ditessuti. La clonazione ci ha insegnato che unacellula adulta può ritornare a uno stadio primi-tivo e poi specializzarsi di nuovo e dare originea un tessuto qualsiasi. Credo che in futuro iltrapianto di organi diventerà obsoleto". ■

6° Congressodi Storia dellaMedicinaVeterinaria

Primo annuncio per il 6° CongressoItaliano di Storia della MedicinaVeterinaria che si terrà a Brescia il

prossimo anno dal 6 al 7 ottobre 2011, pres-so la Fondazione Iniziative Zootecniche eZooprofilattiche. Marco Galloni: “Siamo arri-vati al sesto convegno organizzato dal CISO-Veterinaria, sezione del Centro Italiano StoriaSanitaria e Ospitaliera, unica società scienti-fica che si occupa delle vicende del passatodella professione e che ha pubblicato gli attidi tutti i precedenti congressi, creando cosìuna piccola biblioteca specializzata”. Per il 6°Congresso vengono proposti i seguenti temi:1. L’unità d’Italia e la medicina veterinaria. 2.Le trasformazioni del linguaggio della medici-na veterinaria. 3. Indagine storica sul morsodel cavallo. 4. La veterinaria militare nelle co-lonie. 5. Tema libero. La partecipazione e iltitolo delle comunicazioni e dei poster devo-no essere comunicati all’indirizzo: [email protected] Il testo delle comunicazioni do-vrà essere inviato entro la fine di aprile 2011e gli atti saranno distribuiti ai partecipanti du-rante il congresso. Comitato Organizzatore:Marco Galloni, Elisabetta Lasagna, Ezio Lo-detti, Carmelo Maddaloni, Mario Marchisio,Alessandro Porro, Ivo Zoccarato. Sono pre-visti: esposizione di cimeli veterinari ed emis-sione di una cartolina con bollo speciale. Ul-teriori notizie riguardanti l’organizzazione, le

sistemazioni alberghiere, i crediti ECM ecc.saranno divulgate sulla stampa di settore esaranno reperibili sui siti:www.vicongresso.altervista.orghttp://www.fondiz.it ■

A Bologna ilpunto sullaParatubercolosi

Il 4 novembre 2010, presso l’Audito-rium della Regione Emilia Romagna,in Via Aldo Moro, 18 (Bologna), si terrà

il IV Convegno nazionale sulla paraturberco-losi. La partecipazione al convegno, accredi-tato ECM, è gratuita. La Paratubercolosi è u-na tra le malattie responsabili dei maggioridanni economici per l’allevamento bovino, acausa anche della sua costante e crescentediffusione in Europa e nel mondo. Altro moti-vo di preoccupazione è costituito dall’ipotiz-zato ruolo zoonosico di Mycobacterium a-vium subsp. Paratuberculosis (Map). L’alle-vamento bovino rappresenta il serbatoio prin-cipale di Map. L’uomo è esposto a Map attra-verso il contatto con gli animali infetti e l’am-biente o l’assunzione di alimenti contaminati.Obiettivo del convegno è fare il punto sulle i-potesi relative al ruolo zoonosico di Map, conparticolare riguardo alla Malattia di Crohn, af-frontando anche le più recenti conoscenze sulrischio di contaminazione della catena ali-mentare. Verrà inoltre illustrata la situazione, alivello internazionale, dei vari piani di controlloe certificazione. Nella tavola rotonda conclu-siva verranno presentate e discusse le espe-rienze e le iniziative in atto in Italia nel campodella Paratubercolosi. Il convegno è rivolto a-gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale,in particolare dei Servizi Veterinari. Iscrizione al portale:http://formazione.izs.glauco.it/.

Info: Ufficio Formazione IZSLER Tel 030/2290230 - 379 - 330 - 33 e-mail: [email protected]

laPROFESSIONE VETERINARIA 33| 2010 Premi e convegni Attualità 33

Carlo Gazza medicoveterinario dell’annoTradizionale onorificenza annuale della Facoltà di Parma

CERCASI INFORMATORE SCIENTIFICO

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Professione Veterinaria 33-2010:ok 7-10-2010 14:29 Pagina 33

Page 34: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 33

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laVETERINARIAPROFESSIONE

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laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 201034 Calendario attività Dal 15 ottobre al 7 novembre

2) Qual è il pattern radiologico polmonarepiù frequente nel gatto affetto da patolo-gia bronchiale?

a Pattern bronchiale

b Pattern misto

c Pattern alveolare

d Pattern radiotrasparente

1) Quale procedura con mezzo di contrasto sarebbe il mi-glior test radiografico per la valutazione del seguente pro-blema: Cane barbone femmina di 6 mesi; stillicidio di urina?

a Cistografia con doppio contrasto

b Cistografia a contrasto positivo

c Cistografia a contrasto negativo

d Uretrografia retrograda

e Urografia escretoria

QUIZ 1Risposta corretta: e)

50° Congresso Nazionale

Multisala SCIVAC - Rimini,

Maggio 2005

QUIZ 2Risposta corretta: b)

50° Congresso Nazionale

Multisala SCIVAC - Rimini,

Maggio 2005

SOLUZIONI

Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

15 - 17 OTTCONGRESSO NAZIONALE SCIVAC 67° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - EPATOLOGIA MEDICA E CHIRURGICA - Centro Affari e Convegni,

Arezzo - Via Lazzaro Spallanzani 23 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Se-greteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

16 OTTSEMINARIO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE SEMINARIO” AFFEZIONI ORTOPEDICHE DEL CANE SPORTIVO” - Villaggio Getur Sala SoleMare - ECM: CON DOG OLYMPIC GAMES Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel.

+39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

17 OTTINCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC ABRUZZO I PICCOLI MAMMIFERI: MAI PIÙ PAZIENTI DI “SERIE B” - Montesilvano (PE) - Viale Carlo Maresca, 12 - ECM:

Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail:[email protected]

21 - 22 OTTCORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE AMBIENTE, ALIMENTAZIONE, SALUTE: COME SVILUPPARE UNA COMUNICAZIONE TRANSLAZIONALE - CON REGIONE LOMBARDIA Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava -

Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

23 - 24 OTTINCONTRO GRUPPO FR AGGIORNAMENTI IN ORTOPEDIA ED IN NEUROLOGIA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona -

ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel.+39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

23 - 24 OTTSEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SOVEP SEMINARIO “LA MEDICINA INTERNA BASATA SULL’EVIDENZA: DALLE PATOLOGIE AI CASI CLINICI” -

Rivoli (TO) - Hotel Campanile - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: MonicaBorghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

23 OTTSEMINARIO SIVE SEMINARIO “LE MALATTIE INFETTIVE DEL CAVALLO: DALLA CRISI ALLA PREVENZIONE” - Fiera del Ca-

vallo di Milano- Cavalli a Milano - Via Michelangelo Buonarroti, 20017 Rho (MI) - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

24 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA PATOLOGIE TRAUMATICHE DELLO SCHELETRO APPENDICOLARE - Palermo - ECM: Richiesto Accredita-

mento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 -E-mail: [email protected]

24 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA MYTHS AND MISCONCEPTIONS, OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA E

CHIRURGIA ORALE VETERINARIA - Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia - Via San Costanzo 4 - ECM: Rich. Accred. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

24 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA LE PRINCIPALI MALATTIE EREDITARIE NELL’OCCHIO DEI CANI DI RAZZA: DIAGNOSI AI FINI DELLA SELEZIO-

NE E DELLA PREVENZIONE, TERAPIA PER GARANTIRE IL BENESSERE DELL’ANIMALE - Milano - ECM: Rich. Ac-cred. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

24 OTTINCONTRO ANMVI / GPM LE NUOVE STRATEGIE DI COMUNICAZIONE: PUBBLICITÀ E WEB, COSA DOBBIAMO SAPERE E COSA

C’È DA FARE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Milena Migliavacca -Tel.+39 0372 403536 - E-mail: [email protected]

24 OTTSEMINARIO SIVE SEMINARIO”PATOLOGIE DELL’APPARATO LOCOMOTORE SU BASE INFIAMMATORIA E NUTRACEUTICI

E SALUTE DELLE ARTICOLAZIONI” - Milano - Fiera di Milano - Rho (MI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

27 - 30 OTTITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. ORTOPEDIA: III PARTE - OSTEOSINTESI INTERNA AO-ASIF - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Ultimi posti disponibili Trecchi, 20 - ECM: 25 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 -

E-mail: [email protected]

28 OTTSEMINARIO NAZIONALE SIVAR CONVEGNO ANNUALE SIVAR FIERA INTERNAZIONALE BOVINO DA LATTE “ALLEVARE VITELLI SANI:

DAL COLOSTRO ALLO SVEZZAMENTO” - CremonaFiere Spa, Cremona - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: 3Crediti - Per info: Paola Orioli - Segr. e Comm. Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

29 OTTSEMINARIO NAZIONALE SIVAR ITALPIG - SALONE DELLA SUINICOLTURA ITALIANA: “LA CASTRAZIONE INCRUENTA DEL SUINETTO:

PROSPETTIVE E METODI” - CremonaFiere Spa, Cremona - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: Rich. Accred. - Perinfo: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

29 OTTSEMINARIO NAZIONALE AIVEMP L’IMPATTO DELLA FILIERA ZOOTECNICA SULL’AMBIENTE - CremonaFiere Spa, Cremona - Piazza Zelioli

Lanzini, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372403541 - E-mail: [email protected]

31 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO LE PRINCIPALI MALATTIE EREDITARIE NELL’OCCHIO DEI CANI DI RAZZA: DIAGNOSI AI FINI DELLA SELEZIONE E DELLA PREVEN-

ZIONE, TERAPIA PER GARANTIRE IL BENESSERE DELL’ANIMALE - Roma - Sheraton Golf Parco de’ Medici Hotel - Via Salvatore Rebec-chini 39 - ECM: Rich. Accred. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

2 - 5 NOVITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. CHIRURGIA: III PARTE - CHIRURGIA 3 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Attenzione: Date evento modificate. Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 -

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