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013 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 10, numero 13 dal 15 al 21 aprile 2013 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona 13 2 DEBITI SSN Per il pagamento dei debiti del SSN, il Ministero delle Finanze ha disposto l’importo di 5.000 mln di euro, a titolo di anticipazione di liquidità, da asse- gnare alle Regioni per il 2013. Per il 2014 l’importo sale e 9 milioni. PARAFARMACIE La Federazione nazionale delle Parafar- macie insiste per la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. L’apertura del mer- cato è giudicata insufficiente. Ad oggi possono vendere oltre a quelli da ban- co, tutti i farmaci veterinari, mentre è ancora negata la vendita dei farmaci ad uso umano con ricetta. FARMACIE Non ci sono le 4-5 mila aperture pro- nosticate dal ministro Balduzzi, ma 2.214 secondo Federfarma. Attual- mente sul totale di 18.039 farmacie pubbliche e private, il rapporto farma- cia-abitanti è pari a una farmacia ogni 3.293 abitanti, in linea sia con la media Ue e con il nuovo parametro fissato dalle liberalizzazioni. PIG 26 Un maialino OGM immune alla peste suina. Il laboratorio che lo ha creato è lo stesso della pecora Dolly, il Roslin In- stitute di Edimburgo, che lo ha chiama- to ‘Pig 26’. La nuova tecnica dell’edi- ting genetico non comporta l’uso di geni per la resistenza antibiotica ed e- mula una mutazione genetica naturale. Tasso di successo del 10-15%, contro l’1% scarso delle tecniche attuali. CERCASI Il Fatto Alimentare cerca un redattore part-time per la sede di Milano. Cono- scenza inglese, Apple, formazione scientifica, esperienza professionale in ambiti specifici (alimentazione, nutrizio- ne, consumi). Gradita conoscenza pro- grammi di impaginazione web. Inviare CV a: ilfattoalimentare@ilfattoalimenta- re.it Info: 02-92881022 EFSA Efsa invita esperti scientifici dei settori “tossicologia, chimica e valutazione dell’esposizione alimentare” a candi- darsi per diventare, nel 2014, membri del gruppo sugli additivi alimentari (gruppo ANS) e del gruppo sui mate- riali a contatto con gli alimenti (gruppo CEF). L’invito dell’EFSA a manifestare interesse rimarrà aperto fino al 17 giu- gno 2013. Info: www.efsa.eu 3200 STRUTTURE PER LA STAGIONE A PAGINA 3 GREEN HILL IL RIESAME È DA RIFARE A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 17 A PAGINA 25 I DATI OBBLIGATORI SULLA RICETTA ESENZIONE IVA SECONDO LA CORTE UE COME SFRUTTARE LE PROCEDURE DIAGNOSTICHE SPESOMETRO PROROGATO SENZA DATA ORDINANZA 1 MARZO 2013 BREVI ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA L’identificazione ha valenza sanitaria Una sezione speciale nella BDN. Dati utili a fini epidemiologici, sicurezza alimentare e tutela animale LA NUOVA EDIZIONE 2013 DELLA STAGIONE DELLA PREVENZIO- NE, PROPOSTA ANCHE QUEST’ANNO DA ANMVI ED HILL’S DAL 1 AL 30 APRILE, nonostante un certo ritardo nella promozione verso i Medici Veterinari, dovuta alla definizione organizzativa di alcune nuove proposte, ha incontrato l’interesse e la disponibilità di un elevato numero di strutture veteri- narie e di colleghi che hanno recepito il significato sociale di questo progetto. I numeri non sono ancora definitivi ma possiamo già dire che circa la metà delle strutture veterinarie italiane ha aderito al progetto, coprendo tutto il territorio nazionale, anche se l’integrazione di visita a pagamento con contributo Hill’s, novità di quest’anno, non è stata subito recepita ed anzi, spesso, è stata inter- pretata in modo del tutto scorretto. Per andare incontro alle richieste di molti colleghi che lamentavano lo scarso ritorno economico dell’iniziativa, per sensi- bilizzare i clienti, dopo la solita e generica visita gratuita, ad una successiva prestazione veterinaria a pagamento, la Hill’s si è resa quest’anno disponibile a dare un contributo diretto al veterinario da scontarsi a favore del cliente incen- tivandolo ad aderire alle indicazioni diagnostiche e terapeutiche proposte. Se questa nuova idea avrà avuto successo lo sapremo solo quando saremo in grado di raccogliere tutte le informazioni relative dalle migliaia di strutture che si sono rese disponibili al progetto. Per ora possiamo certo dire che 3200 strut- ture confermano la validità del progetto anche se dopo anni, forse, necessita di una revisione e messa a punto soprattutto in considerazione delle mutate condizioni del nostro settore. SCIENCE BREAKING NEWS DA DIECI ANNI Vet Journal, il periodico di informazione scientifica vete- rinaria ha compiuto dieci an- ni. Era l’11 aprile 2003 quando le prime notizie di Vet Journal faceva- no la loro comparsa sul web, tra- sformando la medicina veterinaria in fatti e attualità. Un progetto editoriale a quei tempi innovativo ma che resta ancora oggi unico e inimitato nell’ambito dell’informazione medico-veterina- ria, italiana e in- ternazionale. Gratuito e di libe- ro accesso, Vet Journal rimane l’unico servizio di science news della veterinaria i- taliana, in grado di coniugare ul- tim’ora e ap- profondimento, integrandosi alla perfezione con Vetpedia, la grande enciclopedia veterinaria on-line i- deata da ANMVI e al momento an- cora unica al mondo. Vet Journal e Vetpedia realizzano un binomio perfetto (e unico) per l’aggiorna- mento professionale: notizia velo- ce e studio approfondito. Nelle tre edizioni settimanali (lunedì, merco- ledì, venerdì) la redazione, diretta da Mariagrazia Monzeglio, propo- ne una rassegna della letteratura internazionale, con concise recen- sioni dei principali articoli pubblica- ti dalle maggiori riviste internazio- nali. Un occhio aperto dunque su- gli aggiornamenti e le novità scien- tifiche in medicina dei piccoli ani- mali, del cavallo, degli animali da reddito e delle specie esotiche. Dopo 10 anni e 4163 articoli pub- blicati Vet Journal si dimostra an- cora un sistema informativo mo- derno ed efficace, che si presta molto bene an- che alla consulta- zione con tablet o smartphone. Le 4163 notizie pub- blicate, di cui cir- ca 1000 dedicate a cane e gatto, altrettante alle specie da reddito e 500 circa ri- spettivamente a cavallo e animali esotici, costituiscono poi un vasto archivio facilmente e costantemen- te consultabile on line. Il giornale registra una media di circa 1000 vi- sitatori unici giornalieri e 25 mila mensili, con una tendenza in conti- nua crescita. La newsletter che se- gnala via mail le notizie pubblicate raggiunge 20.000 utenti, tra medi- ci veterinari, istituzioni pubbliche, università, studenti, giornalisti, in- dustria. Auguri Vet Journal! A.N.M.V.I Fondo Sanitario A.N.M.V.I. Salute risparmio e

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013SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 10, numero 13 dal 15 al 21 aprile 2013Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona13 2

DEBITI SSNPer il pagamento dei debiti del SSN, ilMinistero delle Finanze ha dispostol’importo di 5.000 mln di euro, a titolodi anticipazione di liquidità, da asse-gnare alle Regioni per il 2013. Per il2014 l’importo sale e 9 milioni.

PARAFARMACIELa Federazione nazionale delle Parafar-macie insiste per la liberalizzazione deifarmaci di fascia C. L’apertura del mer-cato è giudicata insufficiente. Ad oggipossono vendere oltre a quelli da ban-co, tutti i farmaci veterinari, mentre èancora negata la vendita dei farmaciad uso umano con ricetta.

FARMACIENon ci sono le 4-5 mila aperture pro-nosticate dal ministro Balduzzi, ma2.214 secondo Federfarma. Attual-mente sul totale di 18.039 farmaciepubbliche e private, il rapporto farma-cia-abitanti è pari a una farmacia ogni3.293 abitanti, in linea sia con la mediaUe e con il nuovo parametro fissatodalle liberalizzazioni.

PIG 26Un maialino OGM immune alla pestesuina. Il laboratorio che lo ha creato èlo stesso della pecora Dolly, il Roslin In-stitute di Edimburgo, che lo ha chiama-to ‘Pig 26’. La nuova tecnica dell’edi-ting genetico non comporta l’uso digeni per la resistenza antibiotica ed e-mula una mutazione genetica naturale.Tasso di successo del 10-15%, control’1% scarso delle tecniche attuali.

CERCASIIl Fatto Alimentare cerca un redattorepart-time per la sede di Milano. Cono-scenza inglese, Apple, formazionescientifica, esperienza professionale inambiti specifici (alimentazione, nutrizio-ne, consumi). Gradita conoscenza pro-grammi di impaginazione web. InviareCV a: [email protected] Info: 02-92881022

EFSAEfsa invita esperti scientifici dei settori“tossicologia, chimica e valutazionedell’esposizione alimentare” a candi-darsi per diventare, nel 2014, membridel gruppo sugli additivi alimentari(gruppo ANS) e del gruppo sui mate-riali a contatto con gli alimenti (gruppoCEF). L’invito dell’EFSA a manifestareinteresse rimarrà aperto fino al 17 giu-gno 2013. Info: www.efsa.eu

3200 STRUTTURE PER LA STAGIONE

A PAGINA 3

GREEN HILLIL RIESAME È DA RIFARE

A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 17 A PAGINA 25

I DATI OBBLIGATORI

SULLA RICETTA

ESENZIONE IVASECONDO

LA CORTE UE

COME SFRUTTARE LE PROCEDUREDIAGNOSTICHE

SPESOMETROPROROGATO SENZA DATA

ORDINANZA 1 MARZO 2013

BREVI

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

L’identificazioneha valenzasanitariaUna sezione speciale nella BDN. Dati utili a fini epidemiologici, sicurezzaalimentare e tutela animale

LA NUOVA EDIZIONE 2013 DELLA STAGIONE DELLA PREVENZIO-NE, PROPOSTA ANCHE QUEST’ANNO DA ANMVI ED HILL’S DAL 1AL 30 APRILE, nonostante un certo ritardo nella promozione verso i MediciVeterinari, dovuta alla definizione organizzativa di alcune nuove proposte, haincontrato l’interesse e la disponibilità di un elevato numero di strutture veteri-narie e di colleghi che hanno recepito il significato sociale di questo progetto. Inumeri non sono ancora definitivi ma possiamo già dire che circa la metà dellestrutture veterinarie italiane ha aderito al progetto, coprendo tutto il territorionazionale, anche se l’integrazione di visita a pagamento con contributo Hill’s,novità di quest’anno, non è stata subito recepita ed anzi, spesso, è stata inter-pretata in modo del tutto scorretto. Per andare incontro alle richieste di molticolleghi che lamentavano lo scarso ritorno economico dell’iniziativa, per sensi-bilizzare i clienti, dopo la solita e generica visita gratuita, ad una successivaprestazione veterinaria a pagamento, la Hill’s si è resa quest’anno disponibile adare un contributo diretto al veterinario da scontarsi a favore del cliente incen-tivandolo ad aderire alle indicazioni diagnostiche e terapeutiche proposte. Sequesta nuova idea avrà avuto successo lo sapremo solo quando saremo ingrado di raccogliere tutte le informazioni relative dalle migliaia di strutture chesi sono rese disponibili al progetto. Per ora possiamo certo dire che 3200 strut-ture confermano la validità del progetto anche se dopo anni, forse, necessitadi una revisione e messa a punto soprattutto in considerazione delle mutatecondizioni del nostro settore.

SCIENCE BREAKING NEWS DA DIECI ANNI

Vet Journal, il periodico diinformazione scientifica vete-rinaria ha compiuto dieci an-ni. Era l’11 aprile 2003 quando leprime notizie di Vet Journal faceva-no la loro comparsa sul web, tra-sformando la medicina veterinariain fatti e attualità. Un progetto editoriale a quei tempiinnovativo ma che resta ancoraoggi unico e inimitato nell’ambitodell’informazione medico-veterina-ria, italiana e in-t e r n a z i o n a l e .Gratuito e di libe-ro accesso, VetJournal rimanel’unico servizio discience newsdella veterinaria i-taliana, in gradodi coniugare ul-tim’ora e ap-profondimento,integrandosi allaperfezione con Vetpedia, la grandeenciclopedia veterinaria on-line i-deata da ANMVI e al momento an-cora unica al mondo. Vet Journal eVetpedia realizzano un binomioperfetto (e unico) per l’aggiorna-mento professionale: notizia velo-ce e studio approfondito. Nelle treedizioni settimanali (lunedì, merco-ledì, venerdì) la redazione, direttada Mariagrazia Monzeglio, propo-ne una rassegna della letteratura

internazionale, con concise recen-sioni dei principali articoli pubblica-ti dalle maggiori riviste internazio-nali. Un occhio aperto dunque su-gli aggiornamenti e le novità scien-tifiche in medicina dei piccoli ani-mali, del cavallo, degli animali dareddito e delle specie esotiche.Dopo 10 anni e 4163 articoli pub-blicati Vet Journal si dimostra an-cora un sistema informativo mo-derno ed efficace, che si presta

molto bene an-che alla consulta-zione con tablet osmartphone. Le4163 notizie pub-blicate, di cui cir-ca 1000 dedicatea cane e gatto,altrettante allespecie da redditoe 500 circa ri-spettivamente acavallo e animali

esotici, costituiscono poi un vastoarchivio facilmente e costantemen-te consultabile on line. Il giornaleregistra una media di circa 1000 vi-sitatori unici giornalieri e 25 milamensili, con una tendenza in conti-nua crescita. La newsletter che se-gnala via mail le notizie pubblicateraggiunge 20.000 utenti, tra medi-ci veterinari, istituzioni pubbliche,università, studenti, giornalisti, in-dustria. Auguri Vet Journal!

A.N.M.V.I

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Salute risparmioe

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Il Ministero della Salute ha sempreavvertito la necessità di una mag-giore disponibilità dei dati conte-nuti nell’anagrafe degli equidi (B-DE). Ora li richiama a sé con unaOrdinanza, per finalità di epidemio-

sorveglianza e di sicurezza alimentare. Comepreannunciato dal Ministro Balduzzi durantel’allerta-horsegate, gli equidi avranno una lo-ro "anagrafe sanitaria": i dati di identificazio-ne saranno immessi in una apposita sezionedella Banca Dati Nazionale Zootecnica delMinistero della salute. Lo prevede l’Ordinan-za ministeriale 1 marzo 2013, Ordinanzacontingibile e urgente in materia di identifica-zione sanitaria degli equidi, pubblicata sullaGazzetta Ufficiale n. 85 del 11-4-2013. L’i-dentificazione degli equidi è il cardine delprovvedimento che da un lato accasa allaBDN dati già disponibili nell’anagrafe equinae dall’altra va ad arricchire di nuove informa-zioni la nuova sezione-equidi in BDN zootec-nica. Le spese per l’identificazione sanitariadegli equidi sono a carico del proprietario. Al-tro aspetto rilevante è la disciplina della mo-vimentazione temporanea degli equidi, conrelativa registrazione. Le nuove norme sonoin vigore dall’11 aprile e saranno vigenti per12 mesi.

ERA NECESSARIO E URGENTEAlla base del provvedimento ministeriale c’èanche la Raccomandazione della Commis-sione Europea del 19 febbraio che ha previ-sto che ciascuno Stato membro attuasse unduplice piano di controlli ufficiali: sui prodottialimentari commercializzati e/o etichettati co-me contenenti carni bovine e sulle carni equi-ne per rilevare la presenza di residui di fenil-butazone. Con l’allerta horsegate si è reso“necessario e urgente” ciò che da tempo sipalesava più che opportuno: “rendere dispo-nibili ai servizi veterinari ufficiali tutti i dati re-lativi all’identificazione delle aziende, degli al-levamenti e degli equidi al fine di consentirela tutela della sanità e del benessere degli e-quidi, nonché dei connessi aspetti di salutepubblica e sicurezza alimentare".

EPIDEMIOSORVEGLIANZAIl Ministero della Salute ha rilevato la neces-sità di garantire una maggiore disponibilitàdei dati sugli equidi anche ai fini dell’epide-mio-sorveglianza. Le recenti emergenze dicarattere sanitario che hanno coinvolto laspecie equina (Anemia infettiva, West Nile di-sease, Morbo coitale maligno) hanno eviden-ziato la necessità di offrire garanzie indispen-sabili per gestire correttamente dette emer-genze.

CLANDESTINITÀLa mancanza di identificazione, inoltre, espo-ne gli equidi al concreto rischio di clandesti-nità sottraendoli ai controlli sanitari e di be-nessere animale con la possibilità di esseresottoposti a maltrattamenti. E dunque la ma-cellazione viene sospesa in caso di irregola-rità nell’identificazione e vengono dichiarati‘non DPA’ gli equidi con carenze all’identifi-cazione.

LA SEZIONE DEGLI EQUIDILa Banca dati nazionale dell’anagrafe zoo-

tecnica, viene integrata da una sezione perl’identificazione degli equidi ai fini sanitari. Lasezione degli equidi "è aggiornata dai dati in-seriti nella banca dati dell’anagrafe equina(Legge 1° agosto 2003, n. 200) gestita tem-poraneamente dall’Associazione Italiana Al-levatori (AIA). Come? In parte, l’alimentazio-ne avviene con i dati recuperati tramite “mec-canismo di cooperazione applicativa” e inparte con le informazioni che il Servizio vete-rinario dell’Asl ed i proprietari degli equidi so-no tenuti a fornire alla sezione stessa.

EQUIDI OLTRE I 12 MESI NONIDENTIFICATI

Il Servizio veterinario della ASL che rinvengaequidi di età superiore ai dodici mesi non an-cora identificati procede all’identificazione erilascia la scheda identificativa (Allegato Adell’Ordinanza) che "ha valore di documentodi identificazione provvisoria fino al rilasciodel passaporto da parte dei soggetti prepo-sti". Inoltre, il Servizio Veterinario registra nel-la sezione specifica della BDN zootecnica, idati relativi all’identificazione dell’animale, ap-plica la specifica sanzione e prescrive al pro-prietario o detentore delegato, gli adempi-menti necessari per la completa regolarizza-zione delle violazioni accertate, fissando untermine non superiore ai quindici giorni, fermirestando gli eventuali termini inferiori previstidai regolamenti comunitari.

EQUIDI SEQUESTRATI Le disposizioni relative alla mancata identifi-cazione, si applicano anche agli equidi sotto-posti a provvedimento di sequestro o confi-sca da parte dell’Autorità giudiziaria.

DATO REALE E DATO IN BDNL’Ordinanza si cura delle differenze tra situa-zione reale e informazioni in BDN. Qualora ilServizio veterinario dell’Asl rilevi differenze trala situazione riscontrata in sede di controllo ele informazioni nella sezione della banca dati,provvede a rettificare le informazioni. Ad e-sclusione dei casi di movimentazione tempo-ranea, applica la specifica sanzione e prescri-ve al proprietario o detentore delegato, gli a-dempimenti necessari per la completa rego-larizzazione delle violazioni accertate, fissan-do un termine non superiore ai quindici gior-ni, fermi restando gli eventuali termini inferioriprevisti dai regolamenti comunitari.

DICHIARAZIONE NON DPAIn tutti i casi in cui gli equidi sono identificatiin carenza del rispetto delle modalità e delleprocedure stabilite dai decreti ministeriali 29dicembre 2009 e 26 settembre 2011, il Ser-vizio veterinario Asl dichiara tali animali nondestinati alla produzione di alimenti per usoumano (non DPA) e tale dichiarazione è regi-strata nella sezione IX del passaporto e nellasezione della BDN e nella BDE.

CONTROLLI AL MACELLOSono previsti controlli sull’identificazione de-

gli equidi al macello. L’operatore che gesti-sce il macello deve comunicare immediata-mente al Servizio veterinario dell’Asl - primadell’ispezione ante mortem dell’animale - o-gni informazione relativa a problematicheconnesse alla corretta e completa identifica-bilità degli equidi e sospende la macellazionein attesa delle determinazioni del medesimoServizio.

MOVIMENTAZIONI TEMPORANEEIl proprietario degli equidi registra nella sezio-ne della BDN direttamente o tramite una per-sona delegata, le informazioni relative a tuttele movimentazioni degli equidi della duratasuperiore ai 15 giorni, ad eccezione di quelleper le quali è prevista la deroga di cui all’arti-colo 13 del Regolamento (CE) n. 504/2008.La registrazione deve essere effettuata entro7 giorni dall’evento.

MODELLO IVIl modello IV (decreto del Ministro della salute16 maggio 2007) può essere prodotto anchein modalità elettronica, utilizzando l’appositafunzionalità presente nella "BDN" del Ministe-ro della salute. In caso di utilizzo di tale fun-zionalità l’obbligo di registrazione a cura delproprietario è da ritenersi assolto.

PASSAGGI DI PROPRIETÀ La registrazione dei passaggi di proprietà èeffettuata secondo le modalità previste daidecreti ministeriali 29 dicembre 2009 e 26settembre 2011. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13| 2013 OM 1 marzo 2013 Attualità 3

Al Ministero i dati dell’anagrafe equina:sono utili all’epidemio-sorveglianzaLa BDN zootecnica avrà una sezione per l’identificazione degli equidi ai fini sanitari

L’Ordinanza si è resa necessaria"anche per il fatto che, a causa del-la crisi del settore ippico, si sta ve-

rificando una diminuzione e in alcuni ca-si la cessazione dell’attività di numerosiimpianti sportivi con la conseguenza chei cavalli non più impiegati in attività spor-tive potrebbero essere introdotti illecita-mente nella catena alimentare umana".Così il Ministro della Salute Renato Bal-duzzi annunciava, a fine febbraio, lacreazione di una “anagrafe equina”. Ser-virà - spiegava il Ministro - per tracciarela storia sanitaria dell’animale, evitandoin questo modo il concreto rischio diclandestinità che sottrae gli animali aicontrolli sanitari, oltre ad esporli a mal-trattamenti. La decisione si è resa neces-saria, in seguito all’allerta comunitariarelativa all’utilizzo fraudolento di carne diequidi in preparazioni a base di carne dimanzo, per due ragioni: tutela della sa-nità e del benessere degli animali e tute-la degli aspetti di salute pubblica e di si-curezza alimentare.

COMPLICE ANCHE LA CRISI DELL’IPPICA

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L’Ordinanza del 1 marzo 2013ha la finalità contingibile eurgente di “rendere disponi-bili ai servizi veterinari uffi-ciali tutti i dati relativi all’i-dentificazione delle aziende,

degli allevamenti e degli equidi in essi allevatiper consentire una più efficace tutela”. Conquesto obiettivo, la Direzione Generale dellaSanità Animale e dei Farmaci Veterinari ha tra-smesso ai Servizi veterinari regionali una notadi approfondimenti di alcuni aspetti operatividell’Ordinanza. La nota, datata 15 aprile, for-nisce numerose indicazioni operative, “funzio-nali alla fase di prima applicazione della Ordi-nanza”.

MANUALE E MICROCHIPPer l’identificazione degli equidi di età maggio-re ai 12 mesi non ancora identificati, la Dire-zione generale rimanda alle modalità operati-ve indicate nel manuale di cui al DM 26 set-tembre 2011 e in particolare al paragrafo 14.2e al capitolo 16 nonché all’allegato 6 allo stes-so manuale per quanto attiene le caratteristi-che dei transponders e dei lettori. La Direzione ministeriale precisa che è statastabilita una serie numerica riservata all’identi-ficazione degli equidi compresa tra

0380271000000001 e 0380273999999999.Per utilizzare i codici compresi in questo inter-vallo i produttori di transponders dovranno i-noltrare apposita richiesta al Centro ServiziNazionale dell’IZS di Teramo e per conoscen-za alla Direzione ministeriale della sanità ani-male.

SCHEDA IDENTIFICATIVALe informazioni contenute nella scheda identi-ficativa (Allegato A dell’OM 1 marzo 2013), do-po essere state registrate nella BDN dai servi-zi veterinari che hanno effettuato l’identifica-zione, vengono trasmesse automaticamentetramite cooperazione applicativa alla BDE. U-na volta ricevute dette informazioni, gli organi-smi emittenti -che sono individuati all’art. 8 delDecreto 29 dicembre 2009 - provvedono ademettere il passaporto dell’animale identifica-to dal servizio veterinario nel più breve tempopossibile e comunque entro il termine di diecigiorni dall’identificazione così come indicatonello stesso articolo 8. La scheda identificati-va, debitamente firmata e timbrata da partedel Servizio veterinario e controfirmata dal pro-prietario/detentore, deve essere conservatada quest’ultimo in quanto costituisce il docu-mento d’identificazione provvisorio dell’anima-le, sino all’effettivo rilascio del passaporto di

cui sopra. Sarà cura del servizio veterinario uf-ficiale segnalare alla Direzione ministeriale e-ventuali ritardi riguardanti il rilascio del passa-porto a seguito della procedura precedente-mente descritta.

ALLINEAMENTOPer quanto riguarda l’applicazione dell’art. 2,comma 2, dell’Ordinanza relativo alle differen-ze tra la situazione riscontrata in sede di con-trollo e le informazioni nella sezione della ban-ca, la nota ministeriale precisa che la modificadelle informazioni visualizzabili nella banca da-ti sanitaria (recuperate tramite cooperazioneapplicativa dalla BDE) ovvero l’inserimento dinuove informazioni nella stessa da parte deiServizi veterinari ufficiali deve essere funziona-le ad allineare la situazione reale riscontrata sulcampo in occasione dei controlli con la situa-zione registrata nel sistema informativo e quin-di a regolarizzare nel più breve tempo possibi-le le incongruenze riscontrate (ad esempio as-sociare ad ogni cavallo un codice fiscale affin-ché sia possibile risalire univocamente al pro-prietario, individuare l’allevamento in cui l’ani-male è detenuto in quel momento, ecc). A talproposito, la direzione ministeriale precisache, fermo restando l’applicazione delle san-zioni, le rettifiche o regolarizzazioni devonosempre essere supportate da evidenze docu-mentali (modelli IV, documenti di trasporto, al-tre certificazioni, ecc.).

DICHIARAZIONE NON DPAL’Ordinanza prevede che gli equidi identificatiin carenza delle modalità stabilite dai decreti29 dicembre 2009, “vengono dichiarati nondestinati alla produzione di affinanti per uso u-mano”. In questi casi “si demanda all’Autoritàcompetente di valutare caso per caso le spe-cifiche situazioni di non conformità riguardantil’identificazione degli equidi (ad es. considere-vole ritardo nell’identificazione dell’animale,impossibilità di garantire la tracciabilità dell’a-nimale, ecc.) al fine di adottare i provvedimentiritenuti più idonei a tutela dei consumatori.

MOVIMENTAZIONEQuanto alle modalità di registrazione dellemovimentazioni temporanee in banca dati,la nota ministeriale precisa che essendo ob-bligatoria la registrazione delle stesse sol-tanto per quelle di durata superiore ai 15giorni, qualora l’animale sia stato sottopo-sto a spostamenti successivi di durata infe-riore - la cui somma comunque superi i 15giorni - vanno indicate almeno l’Azienda dipartenza da cui si muove l’equide e l’Azien-da in cui si trova l’animale dopo il quindice-simo giorno dalla partenza dalla prima a-zienda, fermo restando l’obbligo di compi-lazione del Mod. 4 per ogni movimentazio-ne come prescritto al punto 22 del Manualeoperativo per la gestione dell’anagrafe degliequidi (Decreto 26 settembre 2011). ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 20134 Attualità OM 1 marzo 2013

Aspetti operativi dell’identificazionesanitaria degli equidiIn arrivo un provvedimento organico di tutela, sanità e benessere degli equidi

Un settore, quello degli equidi, "dasostenere". Gaetana Ferri, Diret-tore generale della sanità anima-

le, ha fatto il punto con gli ippiatri, du-rante il convegno sulla medicina sporti-va del cavallo, organizzato il 19 aprile aRoma dalla SIVE insieme a FISE Lazio,nella sede del Coni. "Era un completodisastro" - ha dichiarato. La situazionedelle anagrafi degli equidi nel nostroPaese, divisa fra sistemi informativi, o-peratori, enti e dicasteri diversi necessi-tava di un intervento e il Ministero dellaSalute con l’Ordinanza 1 marzo 2013 hainiziato a porvi rimedio. Sostenere la sa-lute e la tutela del cavallo per il Ministe-ro della Salute ha anche un risvolto direcupero di competenze veterinarie"Siete voi a contatto con il settore - hadichiarato - e da voi può arrivare un con-tributo di informazione e di qualificazio-ne delle altre categorie". Le competen-ze sono sotto attacco, secondo il Diret-tore Generale, che ha sottolineato il ruo-lo dei veterinari e del Ministero nella vi-cenda di Colleferro, tutt’ora in corso, "u-na situazione disastrosa", ha aggiuntofacendo presente che non è isolata e

“ERA UN COMPLETO DISASTRO”

che in altre zone del Paese l’assenza diun controllo anagrafico dei cavalli hadeterminato fenomeni di illegalità e dimaltrattamento animale. Gaetana Ferriha accennato alle difficoltà nel portare atermine un disegno di legge compiutosulla tutela complessiva del cavallo, cheè comunque sul tavolo del Ministero, co-sì come lo è la proroga - prossima allapresentazione al Ministro - dell’ordinan-za sui palii, malgrado le vicissitudini intribunale, dove il Ministero si è costitui-to parte civile in seguito ai drammaticifatti del palio di Ronciglione, dove morìuna cavalla. Due volte confermata dalTAR Lazio, l’OM sulle manifestazioni cheimpiegano equidi al di fuori dei percorsiautorizzati a luglio del 2012 è tornata vi-gente integralmente. Il mese scorso è i-niziato il processo che vede l’ex sindacodel paese e il presidente della pro-locoimputati per maltrattamento animale. IlDirettore Generale ha anche annunciatoun provvedimento - di prossima pubbli-cazione in Gazzetta Ufficiale, sull’impie-go di cellule staminali. "Saranno lineeguida per la professione veterinaria" -ha dichiarato.

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La Cassazione ha motivato lasentenza dello scorso 28febbraio sul caso Green Hill,con la quale ha confermato,da un lato, il dissequestrodegli immobili e, dall’altro, il

sequestro dei 2.366 cani beagle. Che appun-to restano in affido. Questa sentenza non en-tra nel merito del maltrattamento e nemmenosi spinge a dire se sussista o meno la coper-tura delle leggi speciali che escludono gli ani-mali da sperimentazione dal Codice Penale. Al contrario, la Cassazione ha disposto unnuovo riesame perché quello condotto dal Tri-bunale di Brescia non è stato impostato cor-rettamente. Tutto da rifare quindi, mentre i ca-ni restano in affido perché il riesame, anzichédimostrare che non c’era l’esigenza cautela-re, ha svolto valutazioni di merito che non glicompetevano (ad esempio sul fumus del rea-

to, sui tempi di verifica ispettiva, sulla circo-stanza che i cani restituiti non sarebbero piùstati idonei alle attività di sperimentazione).Per la Cassazione, il Tribunale del riesame a-vrebbe dovuto limitarsi a verificare se il riotte-nimento degli animali da parte dell’indagatapotesse agevolare la commissione di reati; in-vece è entrato nel merito della vicenda, comesolo un Giudice può fare. Si legge in senten-za: “La verifica delle condizioni di legittimitàdella misura cautelare reale, da parte del tri-bunale del riesame, non può tradursi in anti-cipata decisione della questione di meritoconcernente la responsabilità del soggetto in-dagato in ordine al reato oggetto di investiga-zione, ma deve limitarsi al controllo di compa-tibilità tra la fattispecie concreta e quella lega-le ipotizzata, mediante una valutazione priori-taria della antigiuridicità penale del fatto. Di-versamente, si è detto, si finirebbe con l’utiliz-

zare surrettiziamente la procedura incidentaledi riesame per una preventiva verifica del fon-damento dell’accusa, con evidente usurpa-zione di poteri che sono per legge riservati algiudice del procedimento principale”.

L’ISPEZIONE DI LUGLIOAd esempio, il riesame ha ritenuto che unasola giornata di verifiche ispettive, quella del18 luglio 2012, fosse insufficiente a decidereper il sequestro. Quel giorno vennero accer-tate anomalie (ad esempio sulla temperaturadei capannoni, condizioni igieniche dei luoghi,inadeguatezza di alimentazione, mancatasomministrazione di farmaci) in contrasto con“la riscontrata prolungata situazione di so-stanziale normalità quale sarebbe emersa, in-vece, all’esito di numerosi precedenti controlliposti in essere nel corso degli anni, giungen-do quindi a ritenere la sostanziale correttezzadell’operato della società e...un mantenimen-to degli animali in stato di benessere". Nonrientrava nelle prerogative del riesame esigere“elementi che andassero al di là della verificafatta in una sola giornata". Per la Corte "l’os-servazione svolta nel corso di un’unica gior-nata" può bastare per ritenere il fumus (ipote-tica possibilità) dei reati. E richiamando il sen-so della misura cautelare, la Cassazione sot-tolinea anche che il riesame è una fase inci-dentale e non di giudizio.

IL TATUAGGIOSecondo la Cassazione, il Tribunale del riesa-me non ha agito correttamente quando ha "e-scluso il fumus del reato" con riguardo all’i-dentificazione dei cani mediante tatuaggio,facendo leva sulla autorizzazione del Dirigen-te della Direzione Generale del Servizio Vete-rinario della Regione Lombardia che avevaconsentito una tale pratica; l’autorizzazione"avrebbe fatto ragionevolmente sorgere ilconvincimento di ricorrere a un metodo leci-to", ma per la Cassazione il Tribunale del rie-

same "avrebbe dovuto considerare come l’ar-ticolo 13 del Decreto legislativo 116/1992preveda espressamente che, con riguardo acani, gatti e primati non umani, il marchio di i-dentificazione individuale deve essere appo-sto nel modo meno doloroso possibile". Laprocedura del tatuaggio è descritta dalla Cas-sazione come "assai dolorosa per l’impiegodi molti aghi iniettanti inchiostro".

UDIENZA PRELIMINAREIntanto, una tranche dell’inchiesta Green Hillarriva davanti al giudice. Il 18 settembre è fis-sata l’udienza preliminare. Il PM di Brescia hachiesto il rinvio a giudizio per il capo dei vigilidi Montichiari e per il dirigente del servizio ve-terinario della Regione Lombardia. Al primo siimputerebbe l’omessa denuncia e falso in at-to pubblico, mentre il dirigente regionale è ac-cusato di aver autorizzato il canile a tatuare ibeagle. È stata invece accolta la richiesta diarchiviazione avanzata dalla procura per il sin-daco di Montichiari, Elena Zanola, che nonpoteva revocare o sospendere la licenzadell’allevamento di beagle destinati alla speri-mentazione. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 20136 Legale Sentenze

Green Hill: per la Cassazione il “riesame” è da rifareI cani restano sotto sequestro. Se c’è maltrattamento potrà dirlo solo il Giudice

Nella sua sentenza, la Cassazionetratta anche dei confini giuridici traCodice Penale e Leggi Speciali,

quelle che sottraggono gli animali impiegatiin alcune attività - come la macellazione, lasperimentazione, l’attività circense, glizoo, ecc.) alla fattispecie penale. Gli animalioggetto di attività “riconosciute come le-cite dalle leggi speciali” benché “possanoessere obiettivamente lesive della vita e del-la salute degli animali”, non sottostanno alCodice penale (uccisione e maltrattamen-to). La Cassazione fa però presente che la“deroga” ha dei limiti: queste attività “de-vono essere svolte, per poter essere esen-tate da sanzione penale, nell’ambito dellanormativa speciale stessa”. Nel caso diGreen Hill la legge speciale è il decreto neld.lgs. n. 116 del 1992, che disciplina l’atti-vità di sperimentazione e delimita il peri-metro d’azione consentita: “la fuoriuscitaanche solo in parte dai limiti della norma”determinerebbe la “piena riconducibilità al-l’interno delle norme penali”. L’allevamen-to di animali da esperimento rientra nelleleggi speciali? Per il Tribunale del riesamesì e stavolta la Cassazione gli riconosce diavere “proceduto correttamente”. Si leggein sentenza che il riesame ha individuato neld.lgs. n. 116 del 1992, ed in particolare nel-l’art. 5, dedicato all’allevamento di "animalida esperimento", e nell’allegato II “la nor-

LA “COPERTURA” DELLE LEGGI SPECIALI

ma di possibile copertura, anche sotto unprofilo sanzionatorio, affidato dall’art. 14 asanzioni di natura amministrativa” e ha dun-que legittimamente affermato che "le con-dizioni di svolgimento dell’attività impren-ditoriale di Green Hill 2001 s.r.l. trovavanoun preciso codice di regolamentazionenelle prescrizioni...del d.lgs. 116/92, inte-grato dall’allegato II, con tanto di misuresanzionatone in caso di inottemperanza".Il Tribunale ha escluso l’applicabilità dellaall’art. 544 ter c.p. e ha rilevato come l’og-getto sociale della Green Hill fosse, del tut-to lecitamente, l’allevamento di animalidestinati alla vendita a società farmaceu-tiche che li utilizzavano per la sperimenta-zione di nuovi ritrovati terapeutici. Non es-sendo dunque ivi praticata alcuna speri-mentazione, peraltro consentita ed anzi im-posta dalle leggi, uniche norme applicabi-li nella specie erano quelle dell’art. 5 deld.lgs. n. 116 del 1992 e dell’allegato II indi-cante alcuni elementari principi guida pergli allevamenti la cui inosservanza è previ-sta come illecito amministrativo e non pe-nale. Spetta al giudice l’onere di verificarese l’attività sia disciplinata da una legge spe-ciale e se le condotte si siano svolte nei li-miti consentiti. Vessazioni o patimenti in-giustificati dalle esigenze dell’attività po-trebbero trovare posto nella sanzione pe-nale.

L’onorario sotto tariffa nonlegittima la prestazione frettolosa

Atti fotocopia, prestazioni in serie,clienti in serie, meccanizzazionedel gesto professionale. E dun-

que prestazioni scadenti. Questo è il punto enon il prezzo in parcella. Secondo la Cassa-zione (sentenza 9358/13), non è colpevole ilprofessionista che ha percepito compensi in-feriori ai minimi tariffari. “La tariffa non è di persé garanzia di qualità della prestazione, cosìla deroga alla tariffa con la pattuizione di uncompenso più basso non equivale a presta-zione scadente. Se i prezzi a valori di mercatonon violano la concorrenza, non legittimanonemmeno prestazioni frettolose”. La massi-

ma della Cassazione è chiarissima e l’Ordine,dunque, deve continuare a vigilare, ma sullaqualità e non solo sui prezzi. La Corte si è e-spressa sul caso di un notaio, ma ha svoltoconsiderazioni sulla Legge Bersani valevoliper tutte le professioni. La concorrenza illecita da parte del notaio cheopera la riduzione dei compensi si configurasoltanto se la prestazione “sottocosto” si ri-vela davvero distorsiva della libera competi-zione fra i professionisti; ad esempio quandoil notaio viola il principio della personalità dellaprestazione o si presta a operazioni “compia-centi”. ■

LA SENTENZA

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Come da Raccomandazio-ne della Commissione Eu-ropea, i 23 Stati membrihanno svolto 3.115 anali-si per la presenza di fenil-butazone. Solo 16 test (lo

0,51%) hanno rilevato tracce del medicinale. Idati sono quelli resi noti ufficialmente da Bruxel-les il 16 aprile scorso. In Italia, sono stati ana-lizzati 323 campioni di muscolo equino e 51campioni di sangue, ma in nessun campione èstato rinvenuto il farmaco.

LIVELLI DI SICUREZZAUna valutazione congiunta dell’Autorità europeaper la sicurezza alimentare (EFSA) e dell’Agen-zia europea per i medicinali (EMA) ha conclusoche la presenza illecita di residui di fenilbutazo-

ne nella carne equina desta limitate preoccu-pazioni per i consumatori per la bassa proba-bilità sia di esposizione, sia di effetti tossici in ge-nerale. Le Agenzie confermano l’impossibilità dideterminare livelli di sicurezza per il fenilbutazonein alimenti di origine animale; pertanto l’utilizzodi questa sostanza nella filiera alimentare do-vrebbe rimanere vietato. Pur non potendo es-sere esclusa, la genotossicità del fenilbutazone(ossia la potenziale capacità della sostanza didanneggiare il DNA umano) era ritenuta impro-babile. La relazione ha inoltre concluso che il ri-schio di cancerogenicità solleva preoccupazio-ni molto limitate, dato che si stima non esserefrequente il consumo di carne equina contenenteresidui di fenilbutazone (consumata in quanto taleo in prodotti bovini adulterati con carne equina)e in considerazione dei bassi livelli del farmaco

cui i consumatori potrebbero essere esposti tra-mite la dieta. Nel valutare i possibili livelli di fe-nilbutazone nei prodotti alimentari, gli espertiscientifici hanno utilizzato la concentrazione mas-sima del medicinale riferita nel programma di spe-rimentazione attuato dagli Stati membri. Il fenil-butazone è impiegato occasionalmente in me-dicina umana per il trattamento di pazienti affettida artrite reumatoide grave ed è stato associa-to a rari casi di una malattia ematica, l’anemiaaplastica, osservata in una su 30 000 personesottoposte a trattamento. La relazione ha concluso che la probabilità cheun soggetto predisposto consumi carne equi-na adulterata con il farmaco e sviluppi tale af-fezione è bassa, ossia pari a due persone su untrilione e una su 100 milioni. Questa stima pren-de in considerazione la probabilità di esposizionedei consumatori al fenilbutazone in un deter-

minato giorno in seguito al consumo di carneequina o di prodotti bovini adulterati con car-ne equina.

TRACCIABILITÀ E MONITORAGGIOLa consulenza fornita dall’EFSA e dall’EMA è in-tesa a ridurre ulteriormente il rischio per i con-sumatori derivante dalla presenza illecita di fe-nilbutazone nella carne equina. Le misure pro-poste a livello di UE includono l’introduzione diun affidabile sistema di identificazione per i ca-valli e per altri cosiddetti solipedi, al fine di ar-monizzare i controlli sul fenilbutazone e di mi-gliorare la comunicazione dei dati di monitoraggiorelativi a un’eventuale presenza di questa so-stanza nei prodotti alimentari. Tale raccoman-dazione finale riprende una raccomandazionedell’EFSA già formulata nella sua ultima relazionesui residui di farmaci veterinari. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 20138 Osservatorio farmaco Residui

Il servizio farmacologico dell’USL, do-po un controllo in farmacia, ha emes-so verbali di errata compilazione di

prescrizione di farmaci non ripetibili u-mani, prescritti da medici che non aveva-no indicato sulla ricetta il codice fiscaledel paziente e anche obbligatoriamenteil codice fiscale del prescrittore. La stes-sa procedura vale anche per i veterinari?La domanda è stata posta da un farma-cista.

Risponde, Giorgio Neri consulenteANMVI per il farmaco veterinario: Il di-sposto congiunto dell’Allegato III, punto5 del Decreto Legislativo 193/2006 edell’art. 167 del TULLSS indica quali so-no i dati da inserire obbligatoriamentenella ricetta in copia semplice non ripe-tibile. Essi sono il nome, cognome ed in-dirizzo del proprietario dell’animale e laspecie di quest’ultimo, la data di reda-zione e la firma del redattore. Non è in-vece chiaro se nome, cognome, indiriz-zo del proprietario e specie dell’animaledebbano essere inseriti anche nella ri-cetta ripetibile. Questo obbligo infatti èprevisto dall’art. 2, comma 3 del DM 29settembre 1993 che non è stato esplici-tamente abrogato, né il Ministero dellaSalute ha mai precisato se lo sia statoimplicitamente.In tema di dati da inserire obbligatoria-

QUALI SONO I DATI OBBLIGATORI IN RICETTA?

mente nelle ricette interviene inoltre la F-novi che nelle linee guida sulla pubblicitàsanitaria precisa che in ogni modulo dicarta intestata debbono essere obbliga-toriamente inseriti il nome e cognomedel medico veterinario nonché il numeroe la provincia di iscrizione all’Ordine.Per nessun altro dato esiste l’obbligo diinserimento nella ricetta in copia sempli-ce. Pertanto, anche l’inserimento del co-dice fiscale del cliente e/o del prescritto-re rappresenterà per il medico veterina-rio una facoltà e non un obbligo. A que-sto proposito si ricorda tuttavia che in te-ma di privacy i dati personali trattati de-vono essere pertinenti e non eccedentirispetto alla finalità del trattamento. Let-ta in questa ottica la facoltà di inserimen-to del codice fiscale del proprietario po-trebbe diventare un divieto.

In Gran Bretagna il maggior numerodi positività al fenilbutazoneEfsa: non preoccupa. Nessun riscontro nei campioni analizzati in Italia

Le parafarmacie non possono venderefarmaci con obbligo di prescrizioneper uso umano nemmeno se la ri-

cetta provenisse da un medico veterinarioed il prodotto fosse destinato alla sommi-nistrazione su animali. È la risposta del Mi-nistero della Salute ad una esplicita ri-chiesta di Federfarma Servizi. Il dubbio diFederfarma Servizi era nato dopo l’intro-duzione del decreto Cresci-Italia. Secon-do l’articolo 10 e 11 d.lgs 193/2006, un ve-terinario può prescrivere farmaci per uso

USO IN DEROGA? PER LE PARAFARMACIE È OFF LIMITS

umano nel caso in cui non esistano medi-cinali veterinari autorizzati per curare unadeterminata affezione di specie animale.Come comportarsi se una parafarmaciachiede di essere rifornita di un etico di fa-scia A o C asserendo che il farmaco è de-stinato all’uso veterinario? Questo in so-stanza il dubbio di Federfarma Servizi. Larisposta del Ministero non lascia spazi aidubbi: le parafarmacie non possono av-valersi delle deroghe del d.lgs relativeagli etici per uso umano.

Rapporto Ema 2012

La European Medicines Agency hapubblicato il Rapporto sulle sue at-tività nel 2012. Il

documento mette in luce ledirezioni della ricerca far-maceutica, quali saranno isettori più interessati dal-l’introduzione di nuovi far-maci e quali strategie l’A-genzia sta portando avan-ti a tutela della salute pub-blica. Quello degli animalida compagnia è uno deisettori in crescita dal pun-to di vista delle domande diautorizzazione di nuovi pro-dotti. Nel 2012 l’Agenzia haricevuto 12 domande diavvio della valutazione ai finidell’autorizzazione all’im-missione in commercio dinuovi medicinali veterinari. Mentre in passatoil numero di domande per vaccini e farmaci erasimile, con circa la metà dei prodotti per ani-

mali produttori di alimenti, nel 2012, l’83% del-le domande riguardavano farmaci e 9 su 10 era-

no prodotti rivolti alla curadegli animali da compa-gnia. Questi prodotti sonospesso adattamenti di me-dicinali umani o nuovecombinazioni; la maggio-ranza (75%) sono prodottiper il trattamento o la pre-venzione di parassiti neglianimali da compagnia, nelcomplesso, solo il 25%delle domande era per ani-mali produttori di alimenti.Nel 2012, il CVMP haemesso 9 pareri favorevo-li per medicinali veterinari,così suddivisi: 4 per nuovifarmaci, 4 per nuovi pro-dotti immunologici, e 1 ge-

nerico. In costante aumento le richieste di pa-reri scientifici (28 nel 2012) su qualità, efficacia,sicurezza e limite massimo di residui. ■

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ca SEURAT. La Commissione si è basata sustudi dello European Union Reference Labora-tory for Alternatives to Animal Testing (EURLECVAM) insieme al Commission’s Joint Re-search Centre (JRC) e sul Rapporto ECVAM(Technical report 2008-2009), documentazio-ne confluita in tre Relazioni annuali della Com-missione Europea (Alternative Testing Strate-gies Progress Report), nel 2010, 2011 e 2012,ora disponibili on line. Alle stesse pagine websarà presto disponibile il nuovo ECVAM Tech-nical Report 2013. Secondo la definizione datadal Regolamento (CE) n. 1223/2009 del Parla-mento europeo e del Consiglio del 30 novem-bre 2009 sui prodotti cosmetici, per prodottocosmetico si deve intendere: qualsiasi sostan-za o miscela destinata ad essere applicata sul-le superfici esterne del corpo umano (epidermi-de, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, or-gani genitali esterni) oppure sui denti e sullemucose della bocca allo scopo esclusivamen-te o prevalentemente di pulirli, profumarli, mo-dificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli inbuono stato o correggere gli odori corporei.Secondo la Commissione, ogni cittadino euro-peo utilizza una media di 7 prodotti cosmeticidiversi ogni giorno. ■

Da Bruxelles arrivano spun-ti utili al processo di ade-guamento nazionale allaDirettiva sull’Imposta sulValore Aggiunto. Una re-cente sentenza della Cor-

te di Giustizia europea ha infatti chiarito quali fat-tori debbano essere valutati per fare esentare daIVA una prestazione sanitaria. Ai fini della stimache valuta se le prestazioni debbano essere esen-ti o meno dall’Iva assume rilevanza cruciale lo sco-po delle stesse. Intervenendo su una diatriba sol-levata dalla Svezia per un caso di chirurgia este-tica, la Corte ha dato una interpretazione inte-ressante della Direttiva IVA (Direttiva 2006/112/CE)e in particolare del titolo IX intitolato «Esenzioni».Salvo le altre condizioni che gli Stati membri pos-sono stabilire “per assicurare la corretta e sem-plice applicazione delle medesime esenzioni e perprevenire ogni possibile evasione, elusione e abu-so”, le esenzioni si applicano “a favore di alcu-ne attività di interesse pubblico” e in particolare:l’ospedalizzazione e le cure mediche nonché leoperazioni ad esse strettamente connesse, as-sicurate da enti di diritto pubblico oppure, a con-dizioni sociali analoghe a quelle vigenti per i me-desimi, da istituti ospedalieri, centri medici e dia-gnostici e altri istituti della stessa natura debita-mente riconosciuti; le prestazioni mediche effet-tuate nell’esercizio delle professioni mediche e pa-ramediche quali sono definite dallo Stato mem-bro interessato. Nel caso svedese la Corte spie-ga come l’esenzione dal pagamento dell’Iva giun-ga ad includere soltanto le prestazioni sanitarierispondenti a scopi diagnostici e curativi atti a gua-rire, o per lo meno alleviare, i disagi connessi amalattie e disabilità di salute, così come si pre-cisa che la finalità terapeutica di una prestazio-ne non vada intesa seguendo un significato ec-cessivamente intransigente. Sono dunque am-messe a pieno titolo nella cerchia esentiva le pre-stazioni mediche volte a tutelare, stabilizzare o ri-stabilire la salute dei singoli. Che le prestazioni ven-gano fornite, o viceversa che lo scopo di esse ven-ga a determinarsi grazie all’operato di sanitari abi-litati, giunge quindi a condizionare pienamente l’e-sito valutativo della qualificazione che le catego-rizza come cure o prestazioni mediche. La cir-costanza che siano fornite o effettuate da un ap-partenente al corpo medico abilitato, oppure chelo scopo di tali interventi sia determinato da unprofessionista siffatto, sono idonee a influiresulla valutazione della questione.

L’ITALIACon la legge di delegazione europea, il Gover-no varerà interventi in materia di Imposta sul Va-

lore Aggiunto. Con un Disegno di legge potrà rior-dinare l’intera disciplina dell’IVA, cancellando ledisposizioni in contrasto con il quadro comuni-tario, ma anche disapplicando alcune disposizioninazionali. L’IVA sulle prestazioni veterinarie po-trebbe trovare nella Legge di Delegazione Europeaun’occasione di ripensamento. Palazzo Chigi haapprovato alla vigilia di Pasqua una serie di prov-vedimenti per allineare il diritto nazionale a quel-lo comunitario, fra i quali figura la delega al Go-verno a legiferare in materia di "coordinamentodella disciplina interna in materia di IVA con l’or-dinamento UE". Un riordino potenzialmente va-sto, che potrebbe - anche con l’interessamen-to del Ministero della Salute, più volte sollecita-to dall’ANMVI - aprire un tavolo di confronto sul-l’assoggettamento ad IVA delle prestazioni me-dico-veterinarie. L’applicazione dell’Imposta sulvalore aggiunto, in quanto applicata sui beni diconsumo, rappresenta una anomalia nel cam-po delle prestazioni sanitarie, che in quanto taligodono di agevolazioni se non di esenzioni to-tali. Nulla di tutto questo accade invece per le pre-

stazioni veterinarie, nemmeno per quelle di pre-venzione e tutela della salute pubblica rientran-ti nel concetto di One Medicine, tanto ricorren-te nei proclami delle autorità sanitaire di tutta Eu-ropa e dell’Organizzazione Mondiale della SanitàAnimale. Alle sollecitazioni più volte avanzate dal-l’ANMVI in sede europea e nazionale, le autoritàdi volta in volta competenti si sono sempre rim-pallate il problema fra diritto comunitario e na-zionale. La Legge di Delegazione Europea rap-presenta la prova del nove per verificare le di-screpanze esistenti in ambito comunitario nonsolo sulla percentuale di aliquota applicata nei variStati Membri sulle prestazioni veterinarie, ma an-che sul criterio impositivo. Fra le anomalie rilevatedall’ANMVI in ambito europeo, anche in relazionealla circolazione di servizi professionali in territo-rio comunitario, figura il diverso trattamento fiscalea cui sono sottoposte le prestazioni veterinarierese dai professionisti italiani, a fronte di StatiMembri (e Paesi Terzi) dove fiscalmente la pre-stazione è meno onerosa. La recente sentenzadella Corte Europea che ha spostato l’accento

dal destinatario della prestazione, allo scopo esoprattutto al prestatore “abilitato”. È questa ul-teriore considerazione da far valere nei confrontidi Via XX Settembre, oltre che al Ministero del-la Salute. Resta inteso infatti che un’importantepasso avanti verso l’esenzione delle prestazio-ni veterinarie può venire dal Ministero della Sa-lute, attraverso il riconoscimento della professionemedico veterinaria come dispensatrice di pre-stazioni di “interesse pubblico”. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 201310 Europa Politiche finanziarie

Cosa rende una prestazionesanitaria esente dall’IVA?Non conta solo a chi, ma anche da chi e per quale scopo viene effettuata

Il divieto-cosmetici è costato 238 mln di euroLe alternative ai test sugli animali sono il frutto di anni di ricerca scientifica

Icosmetici sperimentati sugli ani-mali non possono più essere com-mercializzati nell’Unione europeadall’11 marzo scorso. La Commis-sione ha esaminato attentamentele ripercussioni del divieto, a cui è

pervenuta dopo accurate ricerche scientificheche hanno permesso di individuare metodi al-ternativi in grado di tutelare la salute dei con-sumatori. In Europa, la sperimentazione ani-male per i prodotti cosmetici o per ingredientidi tali prodotti era stata vietata rispettivamentedal 2004 e dal 2009; dal 2009 è stata vietataanche la loro commercializzazione in territorioUE, ma il termine ultimo l’entrata in vigore del

divieto era stato prorogato all’11 marzo 2013.Per arrivarci, è stato necessario validare alcunimetodi alternativi, poi adottati dall’OECD (sonostati coperti gli effetti sulla salute umana con-traddistinti da maggiore complessità, es. tossi-cità a dose ripetuta, comprese la sensibilizza-zione cutanea e la cancerogenicità, tossicità ri-produttiva e tossicocinetica) mentre altri meto-di continuano ad essere in via di studio. Non sipuò pertanto parlare di full replacement comefa notare la Commissione Europea nelle suefaq e come si evince dallo studio Alternativenon-animal methods for cosmetics testing:current status and future prospects-2010. So-no infatti in corso fino al 2015 ulteriori ricerchenell’ambito del progetto SEURAT (Safety Eva-luation Ultimately Replacing Animal Testing).Tuttavia, ingredienti non testabili con metodi al-ternativi, non consentono la commercializza-zione del prodotto in Europa (i cosmetici già sulmercato alla data del divieto restano sugli scaf-fali fino ad esaurimento). La ricerca di metodialternativi ha richiesto un percorso di ricercapluriennale e 238 milioni di euro, investiti dallaCommissione Europea. Anche l’industria deicosmetici ha dato il suo contributo, cofinan-ziando con 25 milioni di euro l’iniziativa di ricer-

Incolumità pubblica e anche privata. In caso di aggressione canina, il Governo britannicodà poteri di intervento anche nella proprietà privata. Si chiama "detenzione irresponsabi-le" e per i proprietari di cani aggressivi non ci sarà più alcuna impunità: le forze dell’ordi-

ne potranno intervenire e i responsabili potranno essere giudicati dalle Corti di Inghilterra eGalles. Il Governo britannico aveva annunciato in febbraio che avrebbe esteso il campo diapplicazione del Dangerous Dog Bill in modo da ricomprendere nella propria giurisdizioneanche i casi di aggressione all’interno della proprietà privata, propria o altrui. Qualsiasi luo-go in cui il cane sia stato fuori controllo rende perseguibile il suo proprietario. Una misurache trova manforte nell’obbligo introdotto il 6 aprile di quest’anno di indentificare tutti i canidel Regno Unito entro il 2016, senza eccezioni. Sarà così possibile identificare con il cane an-che il suo proprietario. Non ci sara più nessuna immunità per aggressioni ai danni di altre pro-prietà private e di persone in luoghi privati a tutela di tutti gli operatori professionali (dai po-stini ai medici) che devono entrare in un contesto domestico privato per ragioni di lavoro. Fan-no eccezione i ladri, che, ovviamente, non potranno rivalersi sulla vittima. Il Governo britannico

ipotizza multe "illimitate", fino alla detenzione per i casi più gravi. "I cani fuori controllo - hadichiarato il Ministro all’Animal Welfare Lord de Mauley - sono un minaccia tanto nei luoghipubblici come nei luoghi privati. Dobbiamo estendere il campo di applicazione della legge,in modo che i proprietari che permettono ai loro cani di essere pericolosi possano essere ri-tenuti legalmente responsabili". Il Dangerous Dog Bill viene modificato, per la prima volta,anche a tutela dei cani guida e dei cani che svolgono attività di assistenza, per poter agirenei confronti dei proprietari che si sono resi responsabili di aggressioni. In Inghilterra e nelGalles (solo qui trovano applicazione le novità) le modifiche legislative consentiranno alla Giu-stizia anche di tenere contro della personalità del proprietario che si è reso responsabile del-l’aggressione canina per detenzione irresponsabile. Le disposizioni sui divieti di allevamen-to si applicano invece a tutta la Gran Bretagna. La BSAVA ha commentato favorevolmente,pur rimarcando che l’approccio legislativo è ancora troppo orientato alla gestione degli in-cidenti che alla loro prevenzione. A determinare le autorità britanniche è stato il caso di unaragazzina di 14 anni aggredita mortalmente nella sua abitazione a fine marzo.

DANGEROUS DOGS: LINEA DURA CONTRO LA “DETENZIONE IRRESPONSABILE”

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L’interrogativo è alla base delparere scientifico che la EMA(European Medicines Agency)fornirà alla Commissione Eu-ropea. È stata proprio la Com-missione a rivolgersi all’A-

genzia per definire un piano d’azione contro laminaccia crescente delle resistenze antimi-crobiche; la richiesta è stata espressamente an-

che quella di dare suggerimenti sulle misure daintraprendere per gestire il rischio che l’uso diantibiotici negli animali possa rappresentare unrischio per le persone. L’EMA ha un proprioCommittee for Medicinal Products for VeterinaryUse (CVMP) e un Committee for Medicinal Pro-ducts for Human Use (CHMP), che lavoreran-no insieme alle risposte da dare alla Commis-sione Europea. I due Comitati costituiranno un

gruppo di lavoro interdisciplinare anche per darebasi scientifiche all’impiego degli antibioticinegli animali e in questo percorso potranno con-sultare i principali stakeholders sulle proble-matiche più rilevanti. Il parere dell’EMA si av-varrà anche di contributi dello European Cen-tre for Disease Prevention and Control (ECDC)e dell’EFSA. L’EMA garantisce aggiornamen-ti periodici sugli sviluppi di questa elaborazio-

ne, che prevede un primo risultato entro giu-gno 2013 e la conclusione dei lavori entro il2014. Gli antibiotici sono stati uno dei più im-portanti strumenti nell’arsenale terapeutico dimedici e veterinari, riducendo drasticamente ilnumero dei decessi per malattie infettive nel-l’arco dei 70 anni coperti dalla loro immissio-ne in commercio ad oggi. Ancora oggi, sotto-linea l’EMA sono una parte essenziale della me-dicina moderna, grazie al quale è possibile trat-tare le malattie di origine batterica tanto negliuomini che negli animali e prevenire le infezio-ni. Ai medici, gli antibiotici consentono di pra-ticare trapianti, terapie chemioterapiche, chi-rurgie ortopediche e molte fra le più gravi mi-nacce alla salute. Per questo motivo la loro ef-ficacia è divenuta motivo di preoccupazione ur-gente per le autorità sanitarie di tutto il mon-do, nella consapevolezza che è proprio l’usodi antibiotici a rappresentare un potenziale svi-luppo di resistenza e di rischio, specie dove l’im-piego è improprio e imprudente, tanto nella pra-tica medica umana che veterinaria.L’antibiotico resistenza è considerata la preoc-cupazione numero uno per la salute di uominie animali e anche l’EMA riconosce l’approccio‘one health’ come l’unico possibile per indivi-duare rimedi pratici, concreti ed efficaci.

RAPPORTO EMA 2012Il Rapporto EMA 2012, pubblicato il 16 aprile,dà molto risalto alla resistenza antibiotica: l’an-no scorso l’Agenzia ha rilasciato, su richiesta,9 opinioni scientifiche su prodotti contenentiantimicrobici destinati ad animali da alleva-mento, per assicurare che nelle autorizzazionifossero specificate le condizioni d’uso appro-priate. L’EMA dà molta importanza al coordi-namento tra farmaci umani e veterinari nonsolo per quanto attiene le competenze speci-fiche dell’agenzia (autorizzazione, valutazione,standard, ricerca, evoluzione, disponibilità,ecc.) ma anche in relazione al contrasto dellaresistenza antimicrobica sia per la salute dellepersone che degli animali. Nel 2012, l’Agenziaha emanato una serie di raccomandazioni perl’uso prudente dei medicinali veterinari conte-nenti cefalosporine di terza e quarta genera-zione nei trattamenti sugli animali produttori dialimenti.

ESVACFra le attività svolte, EMA evidenzia anche laconsultazione su scala europea per conosce-re i comportamenti prescrittivi dei medici vete-rinari e la pubblicazione del II Rapporto ESVAC(European Surveillance of Veterinary Antimi-crobial Consumption), nell’ottobre del 2012,con i dati di vendita 19 Paesi Europei, fra iquali non è presente il nostro Paese. L’Italiasarà presente nel prossimo rapporto ESVAC,che raccoglierà i dati di 24 Paesi. Programma-ta anche la raccolta di dati sul consumo persingola specie. (fonte: ema.europa.eu)

I DATI DELLA SIVARIl 9 maggio, nel corso del 15° Congresso dellaSIVAR, saranno presentati i risultati di unaconsultazione sull’uso degli antibiotici in alle-vamento. Un questionario on line ha interes-sato il gruppo dei medici veterinari aderenti alportale www.veterinariodifiducia.it. Il questionario sarà esteso ai partecipanti delCongresso SIVAR. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 201312 Europa Antibiotico-resistenza

ANTIBIOTICO RESISTENZAQUALI STRATEGIE IN ALLEVAMENTO?

GIOVEDÌ 9 MAGGIO TAVOLA ROTONDA - 09.30 / 13.00

- Saluto del Presidente SIVAR Mauro Casalone- Chairman: Marco Colombo vice presidente ANMVI

Gaetano Penocchio, Presidente FNOVILa professione in Italia: attività ed iniziative della FNOVI

Mino Tolasi, SIVAROrientamenti strategici nel quadro europeo

Gaetana Ferri, Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci VeterinariIl punto della situazione con il Ministero della Salute

Roberto Cavazzoni, Direttore AISAIl punto di vista delle industrie della salute animale

Amanda Testa, AscofarveIl punto di vista della distribuzione

Lea Pallaroni, Segretario Generale AssalzooMangimi e mangimi medicati

Giada Flamini, Responsabile dell’Ufficio Salute Animale e Sicurezza alimentare - AIAIl medico veterinario informa e consiglia l’allevatore

Medardo Cammi, SIVARDalla biosicurezza ai trattamenti: valorizzazione del veterinario di fiducia

Mino Tolasi, SIVARRisultati di una consultazione sull’antibiotico resistenza

Discussione

È stato invitato l’On. Paolo Cova

La partecipazione è gratuita e riservata ai Medici Veterinari e personalità invitateScheda d’iscrizione al sito www.sivarcongress.it

15° CONGRESSO INTERNAZIONALE SIVARINFORMAZIONI

SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372 - 40.35.39 - Email: [email protected]

Basi scientifiche per l’uso di antibiotici negli animali Le chiede la Commissione Europea. I dati dell’Italia nella prossima rilevazione ESVAC

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laPROFESSIONE VETERINARIA 13| 2013 Eventi Veterinari 15

SEMINARIO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA IN COLLABORAZIONE CON L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI

DI BRESCIA RIPRODUZIONE DEI PICCOLI ANIMALIBrescia, 5 Maggio 2013

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

RELATOREDott. Giovanni Majolino

OBIETTIVIGli obiettivi di questa giornata sono di for-nire indicazioni pratiche ai colleghi, che siapprocciano al mondo della riproduzionedel cane e del gatto, in maniera tale da po-ter mettere in pratica quanto esposto. L’ al-levamento del cane e del gatto di razza, ne-gli ultimi anni, ha fatto notevoli passi avantie soggetti di allevamento italiano vengonomolto apprezzati anche all’ estero, va da sèche la possibilità di crescita del lavoro am-bulatoriale nel campo della riproduzionepuò dare grandi soddisfazioni professionali.Anche l’industria farmaceutica negli ultimianni ha permesso di rivoluzionare l’approc-cio verso diverse condizioni patologiche deltratto riproduttivo, offrendo grandi possibi-lità al clinico di trattamenti farmacologiciche possono essere applicati nella quoti-dianità.

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti

9.30 Dall’evento fecondativo al parto (pri-ma parte)

10.15 Dall’evento fecondativo al parto (se-conda parte)

11.00 Cure neonatali 11.40 Pausa12.00 Accoppiamento indesiderato nella

cagna e nella gatta e terapie aborti-gene

12.30 Patologie uterine e terapia medica(cagna e gatta)

13.00 Relazione commerciale a cura diRoyal Canin ‘mamme cuccioli, nutri-zione per due - C. Mercanti

13.30 Pausa pranzo14.30 Progesterone e patologie connesse

nella cagna e nella gatta (diabetemellito e iperplasia mammaria beni-gna)

15.00 Visita andrologica e spermiogram-ma

15.30 Patologie prostatiche e terapie aconfronto

16.10 Pausa16.30 Gestione del seme di scarsa qualità

ai fini della fecondità17.10 Discussione 17.30 Termine del seminario

SEDEHotel Ca Noa - Via Triumplina - Brescia

PER INFORMAZIONIMonica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91E-mail: [email protected] www.scivac.it

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIOSEDIAMOCI DAVANTI A...

UNA RADIOGRAFIA DELL’ADDOME!!!!Sei tu il protagonista di una giornata che ti guiderà ad approcciare

e interpretare la radiologia dell’addome

Roma, 12 Maggio 2013

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

RELATOREFederica Rossi

OBIETTIVILa giornata è organizzata in sessioni prati-che con i partecipanti divisi in piccoli grup-pi. A ciascun gruppo viene data una seriedi radiografie dell’addome da valutare chepoi vengono discusse in modo interattivocon il relatore. I casi vengono scelti in mo-do da affrontare le più comuni categorie dimalattie (traumi, corpi estranei, patologieinfiammatorie e neoplastiche) nei diversi di-stretti dell’addome (parete addominale, pe-ritoneo, apparato gastro-enterico, urinario,genitale).

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione9.25 Saluto, presentazione del relatorre

ed inizio lavori9.30 Lettura di un radiogramma addomi-

nale: quali sono le mie linee guida

10.30 Casi radiografici - sessione 1• la tecnica è corretta?• come valuto l’addome nel suo in-

sieme (forma, dimensioni, perito-neo)

11.30 Pausa caffè12.00 Casi radiografici - sessione 2

• c’è un’ostruzione dell’apparatogastro-enterico?

13.30 Pausa pranzo14.30 Casi radiografici - sessione 3

• c’è una massa addominale - dadove origina?

16.00 Pausa caffè16.30 Casi radiografici - sessione 4

• problema delle vie urinarie o geni-tali?

18.00 Discussione e fine giornata

È richiesto di portare il proprio PC, è suffi-ciente un PC ogni 2/3 partecipanti

SEDEAppia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 ,00178 Roma

PER INFORMAZIONIMonica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91E-mail: [email protected] www.scivac.it

SEMINARIO NAZIONALE AIVEMPMATERIALI A CONTATTO E ADDITIVI

Cremona - Centro Studi EV, 7 Giugno 2013

OBIETTIVI EVENTO FORMATIVOFornire ai partecipanti le conoscenze rela-tive alla normativa che regola il settore deiMOCA e degli additivi alimentari, nonché lenozioni pratiche di come condurre un con-trollo ufficiale sugli OSA

MODERATOREAldo Benevelli - Servizio Veterinario Ispe-zione Alimenti ASL RM/C

RELATORITiziana Civera - Facoltà di Medicina Veteri-naria di TorinoFrancesca Mostardini - Pack Co Srl, PratoAmbrogio Pagani - Azienda USL 2 Lucca

PROGRAMMA SCIENTIFICO08.30 Registrazione partecipanti08.45 Saluto ai partecipanti, presentazio-

ne del corso09.00 Materiali a contatto con gli alimenti:

panoramica legislativaFrancesca Mostardini

11.00 Pausa caffè11.30 Come organizzare e condurre i con-

trolli sui MOCA - Ambrogio Pagani12.30 Discussione13.00 Pausa pranzo14.00 Gli additivi negli alimenti; legislazio-

ne e controllo ufficialeTiziana Civera

17.00 Discussione

17.30 Questionario ECM, consegna atte-stati e chiusura lavori

Gli organizzatori dell’evento si impegnanoa rispettare il programma pubblicato che ri-mane suscettibile di variazioni per cause diforza maggiore. È proibito filmare o fotogra-fare le presentazioni dei relatori.

INFORMAZIONISegreteria AIVEMP - Paola OrioliTel. +39 0372 403541Fax +39 0372 [email protected] - www.aivemp.it

PARTECIPAZIONEIniziativa riservata ai laureati in MedicinaVeterinaria.

SERVIZI INCLUSI NELL’ISCRIZIONE• Accreditamento ECM• Attestato di frequenza• Light lunch• Pausa caffè

SEDECentro Studi EV - Palazzo TrecchiVia S. Trecchi, 2026100 Cremona

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA MEDICINA PUBBLICAASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

CORSO PRATICO AVANZATO DI ANESTESIALodi, 24-25 Maggio 2013

RELATORI Sara NannaroneGiuliano Ravasio

PROGRAMMA SCIENTIFICO Venerdì 24 Maggio 20138.30 Registrazione dei Partecipanti 9.00 Contenimento farmacologico del ca-

vallo: molecole impiegabili9.45 Chirurgia in campo: TIVA vs Seda-

zione Profonda10.30 Pausa caffè 11.00 Anestesia generale: tecnica inalato-

ria vs PIVA11.45 Anestesia generale: monitoraggio,

posizionamento…12.15 Anestesie loco-regionali: epidurale, te-

sta13.00 Pausa pranzo 14.30 Esercitazione pratica

- induzione in campo / anestesia ina-latoria

- tecniche loco-regionali: teste (al-meno 4-5) / epidurale (1-2 ad estra-

zione su cavallo della clinica)18.00 Termine della prima giornata

Sabato 25 Maggio 20139:00 Anestesia per pazienti “particolari”: ca-

vallo in colica, taglio cesareo: consi-derazioni perioperatorie (fluidoterapia,squilibri elettrolitici, analgesia…)

10.20 Pausa caffè 10.40 Anestesia per pazienti “particolari”: pu-

ledro, asini e muli11.40 Complicazioni/emergenze intra-ope-

ratorieComplicazioni/emergenze post-ope-ratorie

12.30 Termine del Corso

SEDEPolo Universitario di Lodi Via dell’Università6 - 26900 Lodi

QUOTE DI ISCRIZIONESoci SIVE: € 380 + IVA 21% = € 460.00Non Soci SCIVAC: € 500 + IVA 21% = €605,00Entro il 3 Maggio 2013Numero massimo di Partecipanti 20

COMPRESO NELLA QUOTA:Pause caffè Pausa pranzoAtti delle relazioniAttestati di partecipazione

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Segreteria SIVE - Monica BorghisaniTel. 0372 403502 - E-mail: [email protected] -www. sive.it

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINISOCIETÀ FEDERATA ANMVI

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laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 201316 Eventi Veterinari

RELATORI: Enrico Bottero, Cuneo - Fran-cesco Dondi, Modena - Magda Gerou-Fer-riani, Bologna - Sara Galac, Utrecht (NL) -Ilaria Lippi, Lucca - Ugo Lotti, Pistoia - Sa-verio Paltrinieri, Milano

PROGRAMMA SCIENTIFICOSabato 4 Maggio 201308.30 Registrazione dei partecipanti09.25 Saluto ai partecipanti, presentazio-

ne dei relatori ed inizio dei lavori09.30 Marker di funzionalità renale a con-

fronto - S. Paltrinieri10.15 Misurazione della filtrazione glome-

rulare: solo teoria o anche pratica?- I. Lippi

11.00 Pausa11.30 Quante cose sappiamo e non sap-

piamo sulla proteinuria? - F. Dondi12.15 Casi clinici13.00 Comunicazione aziendale13.15 Pausa pranzo14.30 Diagnostica di laboratorio in ga-

stroenterologia: pro e contro dei te-st routinari - M. Gerou-Ferriani

15.15 Nuove prospettive diagnostiche ingastroenterologia - U. Lotti

16.00 Pausa16.30 Quali armi abbiamo per distinguere

un IBD da un linfoma? - E. Bottero17.15 Fai la tua diagnosi (con televoter) -

U. Lotti18.30 Discussione finale e termine della

prima giornata

Domenica 5 Maggio 201309.00 Sindrome di Cushing: stimolazione

o soppressione? - S. Galac09.45 Aggiornamento sui test diagnostici

dell’ipotiroidismo canino - S. Galac10.30 Pausa11.00 Casi clinici11.45 Diagnosi dei tumori surrenalici atipi-

ci - S. Galac13.00 Chiusura dei lavori

ISCRIZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SIMIV inregola con l’iscrizione 2013. NON è neces-saria la pre-iscrizione. Presentarsi in sedecongressuale per la registrazione.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA)Soci SIMIV 2013: GRATUITOSoci SCIVAC: € 120,00Non soci: € 240,00

INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVACTel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 - E-mail: [email protected]

TEST DIAGNOSTICI VECCHI E NUOVI IN NEFROLOGIA,ENDOCRINOLOGIA E GASTROENTEROLOGIA

Sabato 4 e Domenica 5 Maggio 2013 - Cremona, Palazzo Trecchi

SIATAVSOCIETÀ ITALIANA DI ANESTESIAE TERAPIA ANTALGICA VETERINARIA

RELATORIValentina Andreoni, Pisa - Roberto Raboz-zi, Chieti - Aldo Vezzoni, Cremona

PROGRAMMA SCIENTIFICODomenica 5 Maggio 201309.00 Registrazione dei partecipanti09.55 Saluto ai partecipanti del Presiden-

te, presentazione dei relatori ed ini-zio dei lavori

10.00 Relazione introduttiva sulle eviden-ze: Stato dell’arte in anestesia sullamortalità e morbilità. In medicina ve-terinaria e nell’uomo - R. Rabozzi

10.45 Punti di criticità in anestesia, fattoridi rischio - V. Andreoni

11.30 Pausa11.45 Le infezioni perioperatorie: aneste-

sisti e chirurghi nella stessa barca…- A. Vezzoni

12.30 Pausa pranzo13.30 Tavola rotonda sui fattori di criticità

nella pratica quotidiana/le strategieper la riduzione del rischio periope-ratorio: esperienze di alcune struttu-re veterinarieAnnalisa Piomponi - Centro Veteri-nario Specialistico e AnestesistaFreelance (Roma), Giulia Dravelli -Clinica Roma Sud (Roma,) Massi-mo Bucci - Centro Veterinario Cittàdi Padova (Padova), Simone Rota -Anestesia Animali Esotici (Roma),Stefano Oricco - Centro VeterinarioImperiese (Imperia)

14.30 Discussione15.00 Casi clinici su complicanze in ane-

stesia presentati dai soci SIATAV16.00 Chiusura dei lavori

ISCRIZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SIATAVin regola con l’iscrizione 2013. NON è ne-cessaria la pre-iscrizione. Presentarsi insede congressuale per la registrazione.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COM-PRENSIVE DI IVA 21%)Soci SIATAV 2013: GRATUITOSoci SCIVAC: € 90,00Non soci: € 180,00

INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVACTel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 - E-mail: [email protected]

MORBILITÀ E MORTALITÀ IN ANESTESIA: TAVOLA ROTONDADomenica 5 Maggio 2013 - Cremona, Palazzo Trecchi

SIMIVSOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINAINTERNA VETERINARIA

CORSO REGIONALE CAMPANIALA STRATEGIA FLOTAC NELLA

PARASSITOLOGIA DEGLI ANIMALI ESOTICIEboli (Salerno), Lunedì 6 Maggio 2013

Si consiglia la partecipazione alla delegazioneregionale SIVAE che viene considerata pro-pedeutica al corso teorico - pratico. Ai primi30 partecipanti non residenti nella regioneCampania verrà offerto un posto letto pres-so le stanze ospiti del CREMOPAR in Eboli(SA)

DIRETTORI DEL CORSOGiuseppe Cringoli, Prof, Dipl EVPC, Napoli Laura Rinaldi, As EVPC, Napoli

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti9.30 Saluto ai partecipanti - Prof Cringoli 9.45 Le tecniche FLOTAC e le principali tec-

niche di diagnosi copromicroscopicain parassitologia

11.30 Pausa 12.00 Approccio pratico alla strumentazione

FLOTAC13.30 Pausa Pranzo15.00 Utilizzo pratico del FLOTAC17.30 Discussione finale e consegna atte-

stasti

Il corso si prefigge lo scopo di approfondirel’utilizzo delle metodiche FLOTAC in merito allespecie esotiche. Lo svolgimento delle sessionipratiche permetterà ai presenti di apprende-re l’utilizzo della strumentazione FLOTAC(FLOTAC; Mini - FLOTAC e Fill - FLOTAC) cheverrà messa a disposizione di tutti i parteci-panti. Il corso si svolgerà presso il CREMO-PAR (Centro Regionale per il Monitoraggio del-le Parassitosi) che garantirà una strumenta-zione adeguata ed elevato livello scientifico.

NUMERO PARTECIPANTI: 30

QUOTESoci SIVAE/SCIVAC € 145,00 IVA INCLUSA Non Soci € 185,00 IVA INCLUSA

ESCLUSA LA PARTECIPAZIONE DEGLISTUDENTI

LA QUOTA COMPRENDE: FLOTAC, Mini-FLOTAC e Fill-FLOTACEstratti previsti in formato cartaceo Attestato di partecipazione

È possibile effettuare l’iscrizione online dal sitohttp://registration.evsrl.it/ o scaricare il pdf dalsito.

SEDECREMOPAR - Centro Regionale per il Moni-toraggio delle Parassitosi Regione Campania- località Cioffi - Eboli (SA)

SEGRETERIA SIVAEElisa Tel: 0372/40.35.00E-mail: [email protected]

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

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Page 17: La Professione Veterinaria 13-2013

un test è sensibile, meno è specifico e viceversa. Alcuni test sono dotati di elevata sensibilità, mabassa specificità, ovvero sono molto utili nell’i-dentificare i soggetti veramente malati di quel-la particolare malattia, ma possono dare fre-quentemente dei risultati falsamente positivi.Possono cioè risultare positivi anche in soggettinon malati o ammalati di altre patologie diffe-renti da quella che noi sospettiamo. Un esem-pio tipico di questa categoria potrebbe esserela misurazione della glicemia nel gatto per iden-tificare i soggetti diabetici. È ovvio che prati-camente tutti i gatti diabetici presentano glice-mia elevata per cui il test può essere conside-rato sensibile al 100%. Purtroppo però anchemolti gatti non diabetici possono risultare tran-sitoriamente iperglicemici per cui la specificitàdi tale riscontro per la diagnosi di diabete mel-lito è abbastanza bassa. I test con queste ca-ratteristiche possono avere due utilizzi: per pri-ma cosa possono essere usati come test diesclusione; se ho un sospetto clinico di pato-logia (nel presente caso di diabete mellito) mail risultato del test in quel soggetto è negativo(ovvero il gatto non è iperglicemico), allora è mol-to poco probabile che il paziente in esame avràdavvero quella patologia, che può così essereesclusa dalle diagnosi differenziali. Il secondoutilizzo di questi test ad elevata sensibilità mabassa specificità è nella conferma di un sospettoclinico; in questi casi però, proprio perché pocospecifici, è molto importante, prima di proce-dere all’esecuzione dell’esame, escludere quan-te più diagnosi differenziali tra quelle che pos-sono comunemente dare test falsamente po-sitivi. Per esempio, nel caso di un sospetto dia-bete mellito, dovrà escludere tulle le possibili cau-se di iperglicemia transitoria o da stress primadi confermare la diagnosi. All’esatto opposto sipongono i test che presentano invece una bas-sa sensibilità, ma una elevata specificità. Que-sti test non andrebbero usati come test di scree-ning iniziali proprio perché, a causa della lorobassa sensibilità, possono dare troppi risultatifalsamente negativi nei pazienti ammalati e quin-di condurre a diagnosi errate. Un risultato po-sitivo tuttavia, essendo questi test altamentespecifici, sarà da considerarsi definitivamentediagnostico. Un esempio è l’utilizzo dei test sie-rologici antigenici per la diagnosi di infezione daFeLV. Un soggetto positivo a questo test indi-

ca chiaramente la presenza di viremia e quin-di una infezione certamente presente. Viceversaun test negativo non può escludere una infezionelatente senza viremia, in cui il virus abbia inte-grato il suo RNA nel genoma dell’ospite e risultipertanto “nascosto” ai test antigenici su sangue.In questo caso solo con esami di biologia mo-lecolare (es. PCR) è possibile confermare la pre-senza dell’infezione.

UN PROBLEMA COMUNE:L’OVERTESTING

Spesso nella pratica clinica si assiste ad una esa-gerata richiesta di esami di laboratorio. È unaconcezione comune tra i medici che aumen-tando il numero di test su un paziente, aumentidi conseguenza la probabilità di individuare qual-cosa di patologico. Ciò non è sbagliato, ma im-plica almeno un paio di conseguenze importanti.La prima è di schietta natura economica e ri-guarda l’ovvio incremento dei costi legati al pro-cedimento diagnostico. In medicina umana, perridurre i costi del sistema sanitario nazionale, l’u-tilizzo dei test di screening è stato ridimensio-nato perché il vantaggio legato al riconoscimentoprecoce delle malattie, non è proporzionato allivello di spesa sostenuto ed al rischio di otte-nere risultati falsamente positivi, di cui parlere-mo a seguito. La seconda e molto importanteconseguenza dell’overtesting è infatti di natu-ra puramente clinico-patologica: è facilmente di-mostrabile dal punto di vista statistico che au-mentando il numero di test su un animale cli-nicamente sano, si aumenta la probabilità di tro-vare uno o più valori fuori dall’intervallo di rife-rimento per quella specie. Ciò dipende dal fat-to che gli intervalli di riferimento vengono cal-colati raccogliendo un insieme di dati su un grup-po di animali clinicamente sani; da questo in-sieme di dati si stabiliscono dei limiti inferiori esuperiori che escludano il 2,5% dei soggetti alledue estremità dei dati stessi. Se supponiamoche la distribuzione delle misure ha un anda-mento normale, quello che viene fatto è sche-matizzato nella figura seguente:

Esempio per la glicemia: in questo ipoteticogruppo di animali la media della glicemia è ri-sultata 100 mg/dL, e la deviazione standard è10 mg/dL. L’intervallo di riferimento per la gli-cemia è viene calcolato come Media ± 2DS =100 ± 20 = 80-120Le estremità della gaussiana inferiore e supe-riore vengono escluse dal calcolo ed includo-no il 2,5% delle misure ciascuna. Queste sonocioè glicemie di animali clinicamente sani, cheper effetto della variabilità biologica sono un po’più basse ed un po’ più alte della maggior par-te degli altri animali clinicamente sani. Per cuise prendo un soggetto sano a caso della stes-sa popolazione campionaria, avrò il 5% di pro-babilità di misurare una glicemia al di fuori di que-sto intervallo di “normalità” 80-120 mg/dL.Se aumento il numero di analiti da misurare, laprobabilità di trovare almeno una misura “pa-

tologica” in un animale clinicamente sano sonodi conseguenza:• Se misuro 1 analita = 0,05 = 5%• Se misuro 2 analiti = 1- (0,95)2 = 10% • Se misuro 5 analiti = 1- (0,95)5 = 23%• Se misuro 10 analiti = 1- (0,95)10 = 40%• Se misuro 20 analiti = 1- (0,95)20 = 64%• Se misuro 50 analiti = 1- (0,95)50 = 92%• Se misuro 100 analiti = 1- (0,95)100 = 99,4%In parole povere, più test eseguo, più aumen-ta la probabilità di ottenere un Falso Positivo.

ALTRO PROBLEMASOTTOVALUTATO: I RISULTATI DEI

TEST DI LABORATORIO NONSONO LA LEGGE

Spesso i clinici sottovalutano l’immensa moledi errori che possono inficiare i risultati di labo-ratorio e quindi invalidarne l’utilità clinica. Gli er-rori di laboratorio vengono classificati in base almomento in cui possono avvenire e si divido-no in pre-analitici, analitici e post-analitici. Ve-diamo con esempi più o meno comuni di cosasi tratta:1) Errori pre-analitici: sono dovuti a procedu-

re errate prima che il campione vengaprocessato in laboratorio. Possono dipen-dere da numerosi fattori:a. Legati al paziente: per esempio la man-

cata osservanza del digiuno prima delprelievo che può condurre a lipemia,iperglicemia, ecc.

b. Legati alla tecnica di prelievo: l’emolisiè uno di questi comuni errori, legati ametodi di prelievo scorretti

c. Legati alla conservazione del campio-ne: per esempio la precipitazione di cri-stalli in urine conservate in frigorifero, op-pure ad una ritardata separazione di pla-sma dalla parte corpuscolata che puòcondurre a falsa ipoglicemia

d. Legati al trasporto: condizioni di tra-sporto inadeguate possono danneggiarecellule, alterare la composizione delplasma, ecc.

e. Errori di identificazione del campione:possono avvenire sia in sede clinica chein laboratorio. Tali scambi di campionesono ovviamente errori gravi e purtropponon così remoti come si pensa.

di WALTER BERTAZZOLOMed Vet, Dipl ECVCP, Pavia

La medicina interna veterinariadegli animali d’affezione haconosciuto negli ultimi 10-20anni uno sviluppo notevole do-vuto a numerosi motivi: esten-sione esponenziale delle

conoscenze medico-veterinarie, ampliamentodelle discipline specialistiche, introduzione dinuove e sempre più complesse tecniche dia-gnostiche avanzate. Queste ultime, con parti-colare riferimento alla diagnostica per immagi-ni e a quella di laboratorio, permettono oggi-giorno di giungere ad una diagnosi definitiva mol-to frequentemente e con molta precisione, sem-pre che l’iter diagnostico affrontato sia corret-to. Uno degli errori di più comune riscontro èinfatti rappresentato da un processo diagnosticoillogico e tortuoso, in cui a partire da una seriedi diagnosi differenziali cliniche, si procedacon il ricorso a procedure diagnostiche non sem-pre necessaire, se non completamente errate.La diagnostica di laboratorio si presta in parti-colare molto bene a questo tipo di utilizzo spes-so inadeguato: vediamo di seguito alcuniesempi. I concetti riportati nei successivi para-grafi sono applicabili alla patologia clinica in ge-nere, non solo quella veterinaria, ma anche allamedicina umana.

PRIMO STEP: QUAL È ILPROBLEMA CLINICO PRINCIPALE

E QUALI SONO LE DIAGNOSIDIFFERENZIALI?

Spesso i clinici procedono nel loro iter diagno-stico senza un procedimento logico, andandoper tentativi o seguendo semplicemente la loroesperienza. Questo tipo di approccio basato sul-l’esperienza piuttosto che sull’evidenza conducespesso a diagnosi sbagliate e a decisioni clini-che conseguentemente scorrette. Con l’ap-proccio orientato al problema il clinico deve im-parare a selezionare i rilievi clinici più rilevanti (inparticolare quelli più specifici di alcune malat-tie) e, sulla base delle possibili diagnosi diffe-renziali, procedere poi con gli approfondimen-ti diagnostici necessari per confermare o persmentire tali diagnosi differenziali. Questo pro-cesso deve avere un senso logico, partendo in-nanzitutto nel considerare le ipotesi diagnosti-che più probabili per quel paziente, e poi pas-sando a quelle meno probabili. Uno degli erroripiù frequenti, in particolare nei colleghi inesperti,è proprio quello di pensare immediatamente apatologie poco comuni se non rare, prima diescludere quelle molto più frequenti.

SECONDO STEP: SCEGLIAMO DEITEST DIAGNOSTICI UTILI

Per prima cosa bisogna ragionare su quali testdiagnostici sono più indicati in quel dato pazienteper poter giungere ad una diagnosi corretta. Perprima e fondamentale cosa, bisogna conside-rare i budget del proprietario. Definito un bud-get, bisogna saper selezionare i test da effet-tuare per evitare di sprecare inutilmente ener-gie e denaro. I vari test diagnostici sono carat-terizzati da performance differenti: va ricorda-to che nessun test è assolutamente sensibilee specifico allo stesso tempo. Quasi sempresensibilità e specificità diagnostica sono inver-samente proporzionali l’una rispetto all’altra: più

Come sfruttare al meglio le procedurediagnostiche senza sbagliareLimiti e potenziali fonti di errore in diagnostica di laboratorio

Sia in medicina umana che in veteri-naria, la principale causa di errori dilaboratorio è rappresentata da proble-mi preanalitici, in particolare l’invio dicampioni inadeguati ad una correttaprocessazione da parte del laborato-rio (nel caso specifico una provettacontenente una quantità esigua disangue rispetto al volume richiesto)

laPROFESSIONE VETERINARIA 13| 2013 Patologia clinica Focus 17

Sedimento urinario con cristalluria distruvite. Rilievi come questi, che pos-sono spesso dipendere da una inap-propriata conservazione del campio-ne di urina e sono quindi alterazioniartefattuali, possono venir tuttavia u-tilizzati per prendere decisioni clini-che, quali ad esempio il cambio di die-ta o l’utilizzo di farmaci per il cambia-mento del pH urinario.

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2) Errori analitici: sono errori che avvengonodurante la processazione da parte delpersonale e degli strumenti del laborato-rio. I laboratori che lavorano seguendostandard elevati di controllo di qualità ten-dono a ridurre al minimo tali errori, chetuttavia possono sempre capitare anchenelle strutture più all’avanguardia e con lestrumentazioni più complesse. Siccomemolte strutture veterinarie sono dotate distrumentazione di laboratorio interna, èmolto importante che una parte del per-sonale sia a conoscenza delle specifichetecniche degli strumenti in dotazione. Co-nosci te stesso e le tue macchine, è l’a-dagio che ogni medico veterinario interes-sato alla diagnostica strumentale deve te-nere ben impresso nella mente!

3) Errori post-analitici: questi errori avvengo-no dopo che il campione è stato proces-sato. Possono dipendere da errori di re-fertazione, di trasmissione dei risultati aldestinatario finale (veterinario, proprieta-rio), di interpretazione dei referti. A questoproposito, è molto frequente osservarecattive interpretazioni dei referti patologici(citologici, istologici) da parte dei clinici,che non raramente travisano completa-mente il significato che ne voleva dare ilpatologo. Da qui il detto anglo-sassone:“Clinicians are from Venus and pathologi-sts are from Mars”

Al contrario di quanto comunemente si cre-de, è ampiamente dimostrato che la maggiorparte degli errori di laboratorio riconosce cau-se pre e post analitiche, mentre gli errori ana-litici sono proporzionalmente inferiori.

UTILIZZO APPROPRIATOED INAPPROPRIATO DEGLI

INTERVALLI DI RIFERIMENTOMolte decisioni cliniche vengono prese dopol’esecuzione di test di laboratorio; i clinici uti-lizzano gli intervalli di riferimento (spesso scor-rettamente indicati come range di riferimento)per orientare l’interpretazione dei risultati deipazienti. I clinici ignorano quasi sempre il rea-le significato di questi valori riportati dai labo-ratori. Questi valori devono essere presi co-me una indicazione molto approssimativa del-la tendenza osservabile in quella specie perquell’analita misurato. Non tutti gli scosta-menti da tali valori di riferimento hanno infattilo stesso significato:1. Minime oscillazioni possono essere tra-

scurabili (es. modesti aumenti degli enzi-mi epatici nel cane) mentre in altri casipossono essere rilevanti (es. calcio ioniz-zato)

2. La stessa alterazione può essere trascu-rabile in una specie ma importante inun’altra (es. aumenti modesti degli enzimiepatici nel cane spesso sono clinicamen-te irrilevanti, mentre sono quasi sempresignificativi di epatopatia nel gatto)

3. L’entità della variazione ha una sua impor-tanza: un test sierologico debolmente po-sitivo potrebbe essere un semplice falsopositivo mentre un aumento molto mar-cato è quasi sempre associato ad una pa-tologia

4. Alcuni valori all’interno del normale inter-vallo di riferimento possono essere pato-logici (es. misurare una concentrazione diproteine plasmatiche di 7,5 g/dL in un

soggetto che ha perso molto sangue è daconsiderarsi patologico, in quanto primadell’emorragia le proteine plasmatiche sa-ranno state senza dubbio molto più alte).Per cui tutti gli esami di laboratorio vannosempre considerati analizzando il conte-sto clinico del paziente

5. Alcuni rilievi possono essere patologiciper la maggior parte degli animali perquella specie ma normali in alcune razzeparticolari (es. trombocitopenia del Cava-lier King Charles spaniel, microcitosi dellerazze giapponesi, creatinina basale eleva-ta nei gatti Birmani, ecc.)

UTILIZZO APPROPRIATO ED INAPPROPRIATO DEI CUT-OFF

DIAGNOSTICIOgni clinico desidererebbe avere dei test dia-gnostici che non sbagliano mai (ovvero chenon danno mai falsi positivi e falsi negativi),ma come già osservato nell’introduzione ciònon è possibile in pratica, in quanto non esi-stono test che hanno contemporaneamentesensibilità e specificità del 100%. Ancor di piùogni clinico desidererebbe avere dei cut-offdiagnostici che servano per differenziare unpaziente malato da uno non malato. Faccia-mo l’esempio dell’ipertiroidismo felino: unnormale intervallo di riferimento per il tT4 deigatti adulti potrebbe essere 1-2 µg/dL. Quin-di quale valore di tT4 diagnostico consideria-mo quale cut-off per definire ipertiroideo unpaziente felino? Se utilizziamo il limite supe-riore dell’intervallo di riferimento per i gatti sa-ni (2 µg/dL) dobbiamo ricordarci che circa il5% dei gatti sani può avere valori superiori a

tale limite. Alcuni gatti non ipertiroidei posso-no avere valori di tT4 anche di 3-4 µg/dL. Percui molti endocrinologi considerano come as-solutamente specifico di ipertiroidismo un va-lore superiore a 5 µg/dL. Ma un tale cut-offdiagnostico, che avrebbe una specificità del100% per ipertiroidismo, avrebbe una sensi-bilità non del 100% (ovvero alcuni gatti iperti-roidei possono avere valori inferiori a 5 µg/dL).Se fisso a 3,5 µg/dL il cut-off diagnostico, au-menterò senz’altro la sensibilità per ipertiroi-dismo (ovvero riuscirò a diagnosticare corret-tamente come ipertiroidei anche quei gatticon tT4 compreso tra 3,5 e 5 µg/dL), ma neridurrò la specificità in quanto potrei diagno-sticare come ipertiroidei dei soggetti eutiroi-dei che sfortunatamente hanno valori di tT4in questo range. Perciò ogni cut-off diagno-stico in qualsiasi situazione clinica deve esse-re considerato per quello che è: ovvero il mi-glior compromesso tra sensibilità e specificitàdiagnostica, ma non è mai un valore assolu-tamente certo per definire se un paziente èmalato o meno.

METODI DI CAMPIONAMENTO INDIAGNOSTICA DI LABORATORIO

Per una adeguata qualità dei risultati di labo-ratorio è fondamentale un corretto campiona-mento e conservazione dei materiali da ana-lizzare (sangue, urina, prelievi citologici, ecc.).Abbiamo infatti già sottolineato come le cau-se pre-analitiche siano la principale fonte dierrori di laboratorio in medicina veterinaria edumana. Ciò è di particolare importanza nellaspecie felina, a causa della particolare reatti-vità e non facile trattabilità di molti soggetti,che possono rendere particolarmente com-plicata la raccolta di campioni. Per quantoconcerne gli esami ematologici nel gatto, so-prattutto in quelli particolarmente vivaci, unodei problemi più comuni è la rapida tendenzaall’aggregazione piastrinica e alla conseguen-te coagulazione immediatamente dopo il pre-lievo che rendono spesso l’esame emocro-mocitometrico poco accurato: le conte pia-striniche risulteranno di conseguenza basse,mentre in caso di coagulazione del campionesi assisterà a riduzione di tutte le componenticellulari del sangue (oltre a probabili problemitecnici di ostruzione dei capillari degli stru-menti ematologici). Per quanto riguarda lachimica clinica, il principale problema riguar-da la raccolta di adeguate quantità di sangueda cui estrarre plasma o siero. Spesso i clinicisottovalutano questo aspetto e pretendonodi eseguire profili biochimici estesi a partire dapochi uL di campione. Proprio a causa dellefrequenti difficoltà al prelievo, non è infrequen-te ottenere campioni emolizzati, che possonopurtroppo inficiare numerose determinazionibiochimiche. Per tutte queste ragioni, è con-sigliabile ricorrere al campionamento di san-gue da vene di calibro maggiore (es. vene giu-gulari) e riservare le vene più piccole ai gattimeno trattabili.Per quanto concerne gli esami urinari, alcunirilievi possono essere fortemente alterati dametodi di campionamento e conservazionedell’urina inappropriati. In genere è sempre bene controllare accura-tamente quali fattori pre-analitici possono in-fluire sui risultati di test che si stanno per ese-guire, in modo da evitare di sottoporre ad e-same dei campioni poco o per nulla utili. Ri-sultati inaccurati dovuti a problemi pre-analiti-ci sono completamente inutili dal punto di vi-sta clinico, per cui bisogna tenere ben pre-sente il motto: “Pattumiera dai (campioni),pattumiera riceverai (risultati)”. ■

Abstract tratto dagli atti del 1° Corso dell’Iti-nerario Didattico di Medicina Felina 1° Modulo - Cremona, 25 Febbraio 2013 -Patologia clinica del gatto

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di MARIA GRAZIA MONZEGLIOMed Vet PhD

Uno studio retrospettivo havalutato il tasso di rispo-sta clinica, il tempo di so-pravvivenza libero da pro-gressione, il tempo di so-pravvivenza complessivo

e i possibili fattori prognostici associati a unprotocollo di chemioterapia basato su ciclofo-sfamide, vincristina e prednisone (COP) in 114gatti con linfoma. Si rivedevano le cartelle clini-che dei gatti sottoposti a protocollo COP setti-manale trattati in 10 anni. La maggior parte deicasi (94 [82,4%]) aveva un linfoma in substa-dio b e la sede anatomica più comune era l’ap-parato gastroenterico (57 [50%]). Il tasso di ri-sposta clinica dopo il primo ciclo di chemiote-rapia era del 47,4%. La risposta al trattamentoera significativamente associata al tempo disopravvivenza libro da progressione e al tem-po di sopravvivenza complessivo, mentre ilsubstadio era significativamente associato altempo di sopravvivenza libero da progressio-ne. Il tempo di sopravvivenza libro da progres-sione e il tempo di sopravvivenza complessivoerano rispettivamente di 65,5 e 108 giorni. Ri-spetto ai soggetti che non rispondevano allaterapia, i gatti che rispondevano alla terapia a-vevano un tempo di sopravvivenza libero laprogressione (364 vs 31 giorni) e un tempo disopravvivenza complessivo mediano (591 vs73 giorni) significativamente più lunghi. La ri-sposta clinica dopo un ciclo di chemioterapiacon protocollo COP era predittiva del tempo di

sopravvivenza libero da progressione e deltempo di sopravvivenza complessivo nei gattiaffetti da linfoma, concludono gli autori. Quin-di, la risposta dopo un ciclo di chemioterapiapuò essere utilizzata per guidare la decisionesu ulteriori trattamenti. Non si identificavanonuovi fattori prognostici. (M.G.M.)“Lymphoma in cats treated with a weekly cy-clophosphamide-, vincristine-, and prednisone-based protocol: 114 cases (1998–2008)” An-gharad H. K. Waite, VMD; Karen Jackson,BVSc, DACVP; Thomas P. Gregor, BS; Erika L.Krick, VMD, DACVIM. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 201320 Vet Journal Attualità scientifica o

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Protocollo COP nei gatti con linfomaPredittiva del tempo di sopravvivenza libero da progressione e complessivo la risposta clinica al primo ciclo di chemioterapia, in un centinaio di gatti

Uno studio descrive la diagnosi e iltrattamento della nematodiasi pro-ventricolare in un Cacatua bianco

(Cacatua alba). Un soggetto femmina di 16anni veniva visitato per un’anamnesi di le-targia e fluttuazione del peso corporeo sta-gionale da 3 anni. Le analisi clinicopato-logiche mostravano lieve leucocitosi, ete-rofilia e linfopenia riferibili aleucogramma da stress. I pre-cedenti esami delle feci nonavevano identificato infestazio-ni parassitarie intestinali. Unesame mediante flottazione fe-cale con soluzione di saccaro-sio di Sheather consentiva diidentificare uova di spiruridi(Spiruroidea). L’esame radiografico del celomarivelava un aumento del dia-metro cardio-epatico con maggiore opa-cità dei tessuti molli a livello del profilo epa-tico. I sacchi aerei toracici e addominalicaudali apparivano bilateralmente com-pressi contro la parete del celoma. Il dia-metro del proventricolo era aumentato conun rapporto proventricolo:carena di 1,0. L’ecografia del celoma e l’esame contra-stografico positivo dell’apparato ga-stroenterico superiore rivelavano note-vole ispessimento ed irregolarità della pa-rete del proventricolo. Il soggetto venivaposto in anestesia per l’esame endosco-

NEMATODI PROVENTRICOLARI IN UN CACATUA

pico dell’apparato gastroenterico supe-riore. L’esame istologico delle biopsie delproventricolo consentiva di identificare lapresenza di nematodi intralesionali.L’efficacia del trattamento con fenbenda-zolo (15 mg/kg, PO, alternando 5 giorni ditrattamento e 5 giorni senza trattamento,per 4 cicli) veniva confermata mediante en-

doscopie ed esami delle feci ri-petuti. Il pappagallo era ancoralibero da segni clinici 27 mesidopo la diagnosi e il trattamen-to.La diagnosi antemortem di ne-matodiasi proventricolare nonè stata descritta negli psittaci-di. Le uova di spiruride vengo-no emesse in maniera intermit-tente e ciò può indurre risultatifalsi negativi di esami fecali

singoli. Nel paziente descritto, l’esameradiografico, endoscopico e istologicofacilitavano la diagnosi antemortem. Lapresente è la prima descrizione di untrattamento efficace di questa parassito-si negli psittacidi, concludono gli autori.(M.G.M.)“Diagnosis and treatment of proventricu-lar nematodiasis in an umbrella cocka-too” Johanna Mejia-Fava et al. Journal ofthe American Veterinary Medical Asso-ciation. April 15, 2013, Vol. 242, No. 8, Pa-ges 1122-1126.

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Uno studio retrospettivo hadescritto l’evoluzione di25 gatti trattati con de-contaminazione gastroin-testinale, fluidoterapiadiuretica EV o entrambe

dopo ingestione di materiale vegetale del ge-nere Lilium e Hemerocallis.I soggetti inclusi avevano evidenza di ingestio-ne di parti di Lilium nelle 48 ore precedenti. Iltempo dall’ingestione alla valutazione variava da< 30 minuti a 48 ore. In 19 soggetti si effettuavala decontaminazione gastrointestinale. In 23 gat-

ti si effettuava il ricovero per la fluidoterapia diu-retica EV, il trattamento di supporto e il moni-toraggio. In 17 di questi 23 soggetti (74%) laBUN e la creatinina erano normali durante il ri-covero. Al momento delle dimissioni 2 dei 23(9%) gatti ricoverati presentavano aumento del-la BUN, della creatinina o di entrambe. Tutti i 25gatti (100%) sopravvivevano fino alle dimissio-ni dall’ospedale.Nella presente serie di gatti trattati con decon-taminazione gastrointestinale, fluidoterapia diu-retica EV o entrambe entro 48 ore dall’ingestione

di parti di Lilium l’esito era buono con bassa in-cidenza di danni renali acuti. Ulteriori studi sononecessari per determinare la procedura di de-contaminazione gastrointestinale più efficace ela durata ottimale della fluidoterapia EV. (M.G.M.)“Outcome following gastrointestinal tract de-contamination and intravenous fluid diuresis incats with known lily ingestion: 25 cases (2001–2010)” Alice J. Bennett, Erica L. Reineke.Journal of the American Veterinary Medical As-sociation. April 15, 2013, Vol. 242, No. 8, Pa-ges 1110-1116. ■

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Terapia dell’intossicazione da Lilium nel gattoEsito buono dopo decontaminazione gastrointestinale e/o fluidoterapia diuretica EV entro 48 ore

Icasi di influenza aviaria responsabili deicontagi e dei decessi che si stanno re-gistrando nell’uomo in Cina sono cau-

sati da un virus dei volatili, l’H7N9, che nonaveva mai colpito l’uomo in precedenza.L’infezione ha interessato persone chehanno avuto contatti con pollame e vola-tili infetti e secondo le autorità sanitarie ci-nesi e OMS al momento non c’è possibi-lità di contagio da uomo a uomo. Contatti limitati dell’uomo con altri virus in-fluenzali H7 erano invece già avventi di re-cente: H7N2, H7N3, e H7N7 sono comparsiin Olanda, Italia, Canada, Stati Uniti, Mes-sico e Gran Bretagna fra il 1996 e il 2012.La maggior parte di queste infezioni si è ve-rificata in associazione ad epidemie nel pol-lame e nell’uomo ha causato principal-mente sintomi quali congiuntiviti e lievi ma-lattie delle vie aree superiori.Il virus H7N9 si sta invece rivelando alta-mente patogeno per l’uomo, con una le-talità attorno al 30%, anche se al momentonon ci sono elementi per considerare ilnuovo virus come la possibile origine di unanuova pandemia, secondo gli esperti. Nel-le varie specie di uccelli in cui si stadiffondendo in Cina, H7N9 ha invece bas-sa patogenicità.Il virus dell’influenza A H7 sono un grup-po di virus influenzali che normalmente cir-colano tra i volatili. Il virus A (H7N9) è unsottotipo del gruppo di virus H7. L’analisidei geni di questi virus suggerisce che essimostrano segni di adattamento alla cre-scita nei mammiferi. Questi adattamenti in-cludono la capacità di legarsi a cellule dimammifero e di crescere a temperatureprossime alla temperatura corporea nor-male dei mammiferi (che è inferiore aquella degli uccelli). Lo scenario che me-glio spiega l’attuale situazione epidemio-logica umana e animale, sulla base delleanalisi cliniche e virologiche disponibili, èquello del riassortimento di un nuovo virusdell’influenza aviaria a bassa patogenicitànegli uccelli ma con significativa patoge-nicità nell’uomo. Il virus si è probabil-mente diffuso non identificato nel pollamein alcune regioni cinesi ed è venuto alla lucequando alcune persone infettate per con-tatto con uccelli o ambiente infetti si sonoammalate gravemente. (M.G.M.)Altre letture:"A novel reassortant avian influenzaA(H7N9) virus in China - what are the im-plications for Europe" A Nicoll, N Daniels-son. Eurosurveillance, Volume 18, Issue 15,11 April 2013FAQ virus H7N9, Ministero della Salute"

IL VIRUSDELL’INFLUENZA AVIARIA

H7N9 IN CINA

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Uno studio retrospettivo haindagato se ci fosserodifferenze importanti ri-spetto alla stagionalitàdei segni o degli aspetticlinici tra sottotipi di ma-

lattia infiammatoria delle vie aeree (IAD) cau-

sati da infiammazione neutrofilica e eosinofili-ca-mastocitica con processi eziopatologicidissimili in 98 cavalli. Si esaminavano le cartel-le cliniche dei cavalli visitati per scarsa perfor-mance dal 2004 al 2010. I cavalli venivanosottoposti a test standard su treadmill ad altavelocità, valutazione della zoppia, valutazione

cardiaca e lavaggio broncoalveolare (BAL)post-esercizio. Sulla base dei criteri citologicistandard del BAL, i cavalli venivano divisi in 4gruppi: infiammazione eosinofilica-mastociti-ca, soltanto neutrofilia, infiammazione mista oassenza di infiammazione (controlli). Si inda-gavano le associazioni tra sottotipo IAD e pa-

rametri clinici.L’evidenza citologica di IAD veniva osservatanell’81% (79/98) dei cavalli e nel 30% (30/98)dei soggetti si riscontravano eritrociti nel liqui-do BAL dopo l’esercizio. I soggetti nei gruppiinfiammazione eosinofilica-mastocitica e in-fiammazione mista avevano una probabilità si-gnificativamente maggiore di essere Thorou-ghbred piuttosto che Standardbred e di avereuna maggiore presenza di muco nel liquido diBAL. Non si riscontravano differenze significative distagione di valutazione, risultati dell’emogasa-nalisi dopo esercizio e comorbilità. Nella po-polazione di cavalli studiata non si osservava-no associazioni tra stagione e profilo citologi-co BAL né effetti importanti del sottotipo IAD su-gli scambi gassosi polmonari durante l’eserci-zio. (M.G.M.)“Clinical and diagnostic features of inflamma-tory airway disease subtypes in horses exami-ned because of poor performance: 98 cases(2004-2010)”. Nolen-Walston RD, Harris M,Agnew ME, et al. Journal of the American Ve-terinary Medical Association. April 15, 2013, Vol.242, No. 8, Pages 1138-1145. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 201322 Vet Journal Attualità scientifica o

Malattia delle vie aeree del cavallo: aspetticlinici e diagnostici dei diversi sottotipiMancanza di associazioni tra stagione e profilo citologico BAL e di effetti importanti del sottotipo IAD sui parametri emogasanalitici, in uno studio

Vet Journal è un periodico diinformazione scientifica diproprietà di E.V. srl iscrittonel Pubblico Registro dellaStampa periodica presso ilTribunale di Cremona al n.396 dal 18.12.2003. È direttodal dottor Enrico Febbo edalla dottoressa Maria Gra-zia Monzeglio. Fornisce un flusso informa-tivo continuo sugli eventidella medicina veterinaria esul mondo delle bioscienze,con tre edizioni alla settima-na.

Le notizie di Vet Journal so-no consultabili on line all’in-dirizzo

www.vetjournal.it/

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di VALENTINA D’ANGELOMed Vet, Iglesias (CA)

Ametà marzo è partito ilprimo corso di formazioneIstruttori Riabilitatori SI-SCA (IRS), organizzato daSISCA e dalla neonataSIACr (Scuola Italiana At-

tività Cognitivo-Relazionali).Il primo modulo è iniziato venerdì nel centro

polifunzionale di emergenza della CRI diBresso, che accanto alle aule offre un avan-zato campo macerie, una palestra per il soc-corso in ambiente impervio, un campo dacalcio, altre aree recintate e ampi spazi verdiper eventuali sessioni all’aperto (e natural-mente per le “pause ricreative” di discenti,docenti e relativi cani).I ventisei partecipanti provengono da tutta I-talia e hanno al loro attivo percorsi formatividiversi: educatori cinofili provenienti da varie

Scuole, ma anche Medici Veterinari. Molti diloro sono arrivati accompagnati dal propriocane (o cani), alcuni dei quali hanno presen-ziato in aula alle lezioni.Per favorire un sereno svolgimento della di-dattica e dei momenti di libertà, i cani sonostati sottoposti a screening valutativo realiz-zato da alcuni Medici Veterinari Esperti inComportamento Animale così da mettere inluce compatibilità, incompatibilità, punti diforza e di debolezza, ma anche risorse da va-

lorizzare in seguito nei laboratori pratici.La Dott.ssa Sabrina Giussani, Medico Veteri-nario Esperto in Comportamento Animale, eil Sig. Attilio Miconi, Istruttore Cinofilo Forma-tore, sono i direttori del corso, e hanno aper-to le danze con una presentazione che ne ri-flette lo spirito: promuovere la cooperazionetra figure professionali diverse (il Medico Ve-terinario Generalista, il Medico Veterinario E-sperto in Comportamento, l’Istruttore Riabili-tatore) e favorire una crescita professionalesinergica.Nei giorni di sabato e domenica si sono avvi-cendati diversi relatori che hanno gettato lebasi di un linguaggio comune.Il Professor Franco Manti, docente di Bioeti-ca all’Università di Genova, ha raccontato inmodo affascinante l’evoluzione del concettodi “mente del cane” nella storia della filosofiadai suoi albori ai giorni nostri, per arrivare alleattuali problematiche bioetiche e deontologi-che.In seguito, il Dott. Merlano, Medico Veterina-rio Esperto in Comportamento Animale, hatracciato lo sviluppo comportamentale delcane, sottolineandone l’importanza nella ge-nesi della mente come adesso la intendiamo.La Dott.ssa Giussani e la Dott.ssa Passalac-qua hanno poi trattato il tema delle motiva-zioni e vocazioni di razza, sostenute da uncospicuo numero di lavori scientifici, anchein questo caso partendo dai più datati checostituiscono ormai la storia, per giungere aipiù recenti.Infine, la Dott.ssa Giussani ha affrontato il te-ma dell’attaccamento, dal concetto di BaseSicura a quello di Centro Referenziale. Que-sto argomento ha coinvolto negli anni biolo-gi, psicologi, psichiatri, etologi, medici veteri-nari con una serie di studi e sperimentazioni.Il fenomeno è ormai riconosciuto nel canecome nell’umano, e lo esemplifica l’esperien-za della Strange Situation applicata al bino-mio cane-proprietario.Gli argomenti trattati, ma anche il semplicestare insieme nei momenti di convivialità,hanno già iniziato a favorire il confronto tra idiscenti. Si stanno instaurando nuove cono-scenze e future collaborazioni… anzi, coope-razioni! ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 201324 Dalle Associazioni SIACr

Avvio del primo corso di formazioneA Bresso non solo didattica, ma anche tanti momenti di confronto volti a creare nuove cooperazioni

Ecografia clinicaveterinaria

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Edoardo AuriemmaLuca Benvenuti

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NOVITÀ

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Page 25: La Professione Veterinaria 13-2013

Il dott. Giovanni Stassi nel numero 9/2013 par-lando della comunicazione dati clienti e fornito-ri ha fatto riferimento tra i soggetti esonerati soloi contribuenti minimi (non soggetti a IVA). Io sonoun ex minimo con regime contabile agevolato edemetto fatture con IVA. Tra i miei adempimentirisulta che sono obbligata alla comunicazione an-nuale dei dati IVA di cui art. 8-bis del decreto delPresidente della Repubblica 22 /07/1998, n 322,qualora il volume di affari sia uguale o superio-re a 25.822,84. Non superando questo limite vor-rei sapere se effettivamente rientro tra gli esonerati.

di GIOVANNI STASSIDottore Commercialista, Torino

Rispondo al quesito, parten-do dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del22.12.2010 n. 184182 (in at-tuazione dell’art. 21 del DL78/2010) che aveva definito

le regole relative alle comunicazioni delle opera-zioni rilevanti ai fini IVA. Per la comunicazione re-lativa all’anno 2011, l’adempimento riguardavatutte le operazioni soggette all’obbligo di emis-sione della fattura di importo almeno pari a3.000,00 euro, al netto dell’IVA, nonché le ope-razioni senza obbligo di fattura d’importo pari osuperiore a 3.600,00 euro, al lordo dell’IVA. Apartire dall’1.1.2012, invece, ferma restando lasoglia di 3.600,00 euro, al lordo dell’IVA, per leoperazioni senza obbligo di fattura, è statoabolito il limite di 3.000,00 euro, al netto dell’I-VA, per le operazioni con obbligo di emissionedella fattura (D.L. 16/2012, art. 2 comma 6).Quindi a partire dalla comunicazione relativa al2012, in scadenza il 30.4.2013 (termine che saràprorogato come preannunciato da un comuni-

cato stampa dell’Agenzia delle Entrate del 15 apri-le 2013), le operazioni soggette a fatturazione van-no comunicate a prescindere dal relativo importo.L’obbligo di comunicazione si applica a tutti i sog-getti passivi IVA che effettuano operazioni rilevantiai fini IVA. Pertanto l’adempimento è obbligato-rio anche per i soggetti che adottano il regimecontabile agevolato c.d. per gli “ex minimi”, di cuiall’art. 27 co. 3, 4 e 5 del DL 6.7.2011 n. 9811.L’adempimento per tali soggetti è stato esplici-tamente previsto dal provvedimento Agenzia del-

le Entrate 22.12.2011 n. 185825 che al punto 5.2,lettera i), indica tra gli adempimenti che resta-no fermi per i soggetti che si trovano in regimecontabile agevolato anche la "comunicazione te-lematica delle operazioni rilevanti ai fini dell’im-posta sul valore aggiunto prevista all’articolo 21,comma 1, del decreto legge 31 maggio 2010,n. 78". Quindi, a meno che ci sia un ripensamentoda parte dell’Agenzia delle Entrate, anche tali sog-getti dovranno obbligatoriamente effettuare la co-municazione.

È opportuno segnalare che l’art. 21 del DL78/2010 stabilisce che nelle ipotesi di omissio-ne delle comunicazioni telematiche, ovvero del-la loro effettuazione con dati incompleti o non ve-ritieri la sanzione prevista è quella stabilita dall’art.11 del DLgs. 18.12.97 n. 471 (da 258,00 a2.065,00 euro). In caso di accertamento il con-tribuente che non si oppone all’accertamento po-trà usufruire di una riduzione delle sanzioni nel-la misura di 1/3 del minimo previsto dalla legge(quindi euro 86). ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13| 2013 Spesometro Fisco 25

L’obbligo c’è anche per gli “ex minimi”Il regime agevolato non esonera dallo spesometro. Slitta la scadenza del 30 aprile

L’Agenzia delle Entrate annuncia unnuovo provvedimento e un nuovotermine per la comunicazione dei

dati rilevanti ai fini della dichiarazione IVA.La nuova scadenza di presentazione del mo-dello sarà stabilita nel medesimo provve-dimento tenendo conto dei "tempi tecnicinecessari per effettuare gli adempimenti ri-chiesti". Il comunicato tranquillizza i con-tribuenti, evitando i disagi e le polemiche le-gati agli annunci dell’ultimora. "Ma - osservaIl Sole 24Ore - per ottenere questo risulta-to si è dovuti tornare a una prassi non cer-to ortodossa: l’annuncio, invece di un attoformale giuridicamente valido a tutti gli ef-fetti che eviterebbe qualsiasi incertezza percontribuenti e controllori". Il rinvio deriva dal-le complicazioni di applicare le novità in-serite nel marzo dell’anno scorso con il de-creto semplificazioni fiscali (Dl 16/12), inbase al quale per le operazioni realizzate dal1° gennaio tra operatori economici è ob-bligatorio comunicare all’Agenzia delle En-trate tutte le operazioni importanti per i finiIva e non più solo quelle d’importo superiorea 3 mila euro (limite rimasto solo per le tran-sazioni che non prevedono emissione di fat-tura). L’eliminazione della soglia è unasemplificazione dal momento che non im-plica per l’operatore il compito di classifi-care le operazioni per importo, ma dall’al-tra incrementa il volume dei dati da comu-nicare al fisco. Per questo, l’Agenzia anti-cipa che il provvedimento conterrà "diver-se misure di semplificazione".

PROROGA SENZA DATA

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di FEDERICO MASSARISegretario SCVI

Cosa mette in comune isondini alimentari e la ge-stione dello shunt porto-sistemico? In teoria pocoo niente, ma sabato 6 edomenica 7 aprile la So-

cietà di Chirurgia Veterinaria Italiana si è riuni-ta per approfondire due argomenti attuali e in-teressanti che solitamente si incontrano diffi-cilmente. Nella giornata di sabato la Dottores-sa Anna De Battisti ha illustrato le varie tecni-che di applicazione di sondini naso-gastrici, fa-ringostomici, esofagostomici, descrivendo uti-lità, complicanze e metodi di utilizzo. Durantele relazioni è apparso evidente quanto sia indi-spensabile nella gestione del paziente ricove-rato un normale apporto di cibo e quanto siadipendente dal medico incaricato della gestio-ne del caso assicurarsi una corretta assunzio-ne calorica e proteica. Prima di continuare di-scutendo di sonde digiunostomiche, il Dottor Fe-derico Massari ha approfondito l’utilizzo e la pra-ticità della sonda gastrostomica. L’applicazio-ne videoassistita del tubo da alimentazione per-mette un corretto posizionamento valutando,sotto visione diretta, eventuali lesioni causate dal-le tecniche di inserimento. Il cerchio sulla ge-stione alimentare, così come la giornata, si è poichiuso con i due interventi della Dottoressa De

Battisti che ha sviscerato le metodiche di ap-plicazione delle sonde digiunostomiche, me-diante tecniche riportate recentemente, anchein chirurgia mininvasiva, descrivendo vantaggi,svantaggi e praticità di utilizzo. La giornata di domenica, tutta incentrata sulloshunt porto-sistemico, è cominciata con ilDottor Stefano Nicoli che ha saputo creare il giu-sto interesse nella platea proponendo unacarrellata che partiva dalla embriologia, pas-sando dalla anatomia vascolare fino ad arriva-re alle sindromi neurologiche associate ad unaumento dei mediatori responsabili della sin-drome di encefalopatia epatica. Lo sviluppo noncorretto del dotto venoso, così come alterazionipressorie o endocrinologhe, possono portarea una mancata atrofizzazione dei vasi presen-ti nel feto, mantenendo una scorretta comuni-cazione tra il circolo portale e quello sistemico.Il Dottor Federico Fracassi ha poi illustrato i se-gni clinici e le indagini di laboratorio necessa-

rie per riconoscere la malattia nel cucciolo o nelpaziente adulto, partendo da una predisposi-zione di razza o dalla taglia del paziente arrivandoad indagini più approfondite attraverso la mi-surazione degli acidi biliari o dell’ammoniaca.Nella seconda relazione della giornata ha illu-strato i trattamenti medici più efficaci per gestirecani e gatti affetti da shunt porto-sistemico. Unapporto proteico ridotto ed adeguato, insiemead una terapia medica specifica consentono unasopravvivenza media discreta, seppur ridotta,rispetto alla terapia chirurgica. In questo con-testo, il ruolo della diagnostica per immagini èstato descritto dalla Dottoressa Federica Ros-si che ha mostrato immagini ecografiche e to-mografiche di alterazioni vascolari significativeper anormale comunicazioni tra i vasi portali edil circolo periferico. La diagnostica per immaginipermette oggi al chirurgo di sapere con preci-sione dove è situata l’alterazione da trattare eaiuta nella scelta del metodo chirurgico più ap-propriato per ridurre al minimo i rischi intrao-peratori. Le ricostruzioni tridimensionali ripre-sentano in maniera digitale quanto il chirurgo sitrova macroscopicamente a dover trattare, li-mitando in questo modo i tempi anestesiologicirischiosi per pazienti con questo tipo di pro-blema.Il Dottor Paolo Franci ha esposto e descritto qualifossero le accortezze per l’anestesista in casodi pazienti affetti da shunt, quali accorgimentitenere, quali manovre escludere e come pre-

venire eventuali complicanze descritte in lette-ratura.Per concludere la giornata il Dottor Roberto Bus-sadori ha mostrato alla platea i migliori modi perpoter affrontare chirurgicamente questo tipo dialterazioni vascolari. Immagini intraoperatorie dicostrittori ameroidi, applicazione di cellophanebanding, fino ad arrivare alla radiologia inter-ventistica con stenting cavale ed embolizzazionecon coils per una carrellata di pura chirurgia opened endovascolare. La chiusura dell’incontro èstata siglata dalla relazione del Dottor MassimoBarilli che ha riportato il ruolo della chirurgia mi-nivasiva, per via laparoscopica, in caso dishunt porto-sistemico, mostrando le usualivie d’accesso per accedere ai distretti di nor-male riscontro patologico.Ottima è stata l’affluenza da parte degli iscrit-ti, così come il livello scientifico delle due gior-nate di aggiornamento. I prossimi appuntamentisaranno a Rimini con la sessione di chirurgia ea settembre con il prossimo incontro della SCVIriguardante la chirurgia toracica, il programmascientifico sarà impreziosito dalla presenzadella Dottoressa Mary Ann Radlinsky (USA)come ospite straniero.Il CD SCVI ricorda inoltre a tutti gli iscritti e atutti i Soci che quest’anno il Congresso ECVSsi svolgerà a Roma; sarebbe auspicabile e cer-tamente di forte impatto che molti esponentiattivi della Società fossero presenti a tale in-contro. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 201326 Dalle Associazioni SCVI

Shunt porto-sistemico e alimentazione assistita

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L’EFSA ha pubblicato i risulta-ti della relazione annuale sul-le zoonosi e i focolai infettivi diorigine alimentare nell’Unioneeuropea per il 2011. La rela-zione, elaborata insieme al

Centro europeo per la prevenzione e il control-lo delle malattie (ECDC), esamina un totale di 10malattie zoonotiche, tra cui listeriosi, echino-coccosi, yersiniosi, brucellosi, tubercolosi da My-cobacterium bovis, trichinellosi e rabbia, e co-stituisce per la Commissione europea e gli Sta-ti membri dell’UE uno strumento di supporto nelmonitoraggio e nella riduzione dei rischi corre-lati alle malattie zoonotiche.La campylobatteriosi si conferma la malattia zoo-notica più frequentemente segnalata nell’uomo,con un continuo aumento dei casi riferiti negli ul-timi cinque anni; la tendenza rilevata per i casidi Escherichia coli produttore di verocitossina(VTEC/STEC) negli esseri umani è in aumentodal 2008 ed è stata incrementata dal focolaio epi-demico verificatosi nell’estate del 2011.I casi di Salmonella nell’uomo continuano a di-minuire, facendo registrare un calo per il setti-mo anno consecutivo. Nonostante la significa-tiva diminuzione registrata negli ultimi anni, in ter-mini di frequenza la salmonellosi è stata anco-ra la seconda malattia zoonotica segnalatanell’uomo nel 2011, con 95 548 casi. Il continuocalo di casi registrati nell’uomo rispecchia i risultatidei programmi di controllo della Salmonella, at-tuati dagli Stati membri dell’UE e dalla Com-missione europea, che hanno portato a una ri-duzione delle infezioni da Salmonella nelle po-polazioni di pollame, in particolare nelle gallineovaiole (e quindi nelle uova) e nei polli."La buona notizia è che continua la tendenza po-

sitiva alla diminuzione dei casi di Salmonella nel-l’uomo e nel pollame. Tuttavia l’aumento dei casidi infezione da Campylobacter e VTEC eviden-zia la necessità continua di monitorare e con-trollare la presenza di tali batteri nella filiera ali-mentare, per ridurre il rischio di esposizione uma-na", ha dichiarato Pia Makela, responsabile del-l’unità Monitoraggio biologico dell’EFSA.Johan Giesecke, direttore scientifico del-l’ECDC, ha aggiunto: "Dobbiamo mantenere altoil livello di vigilanza e continuare a rafforzare lacollaborazione con tutti i partner importanti coin-

volti nella prevenzione e nel controllo delle ma-lattie zoonotiche. Sebbene i risultati della rela-zione evidenzino una notevole diminuzione deicasi di Salmonella nell’uomo, sono tuttora in au-mento i casi di infezioni da Campylobacter eVTEC. Non possiamo abbassare la guardia".La relazione evidenzia inoltre un totale di 5 648focolai infettivi di origine alimentare registrati nel-l’UE nel 2011. I focolai infettivi di origine alimentarecomprendono due o più casi nell’uomo nei qualiè stato consumato lo stesso alimento conta-minato. Questi focolai hanno colpito 69 553 per-

sone e causato 93 decessi. Salmonella si con-ferma la causa più frequentemente segnalata deifocolai infettivi di origine nota (26,6 del totale),seguita da tossine batteriche (12,9%) e Campy-lobacter (10,6%). Anche se complessivamenteè il Campylobacter la causa di malattie zoono-tiche riferita con maggior frequenza, esso vie-ne citato meno spesso come causa di focolaiepidemici di origine alimentare. Le più comunifonti alimentari dei focolai sono state uova e ovo-prodotti, alimenti compositi, pesce e prodotti abase di pesce. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13| 2013 Sicurezza alimentare EFSA 27

Zoonosi: pubblicati i risultati 2011I casi di Salmonella sono in calo costante, aumentano però le infezioni da Campylobacter e VTEC

Sono pubblicati sulla Gazzetta Uffi-ciale del 16 aprile i decreti con iquali il Ministero della Salute ha

definito condizioni e modalità di abbatti-mento previste dal Piano nazionale dicontrollo di Salmonella. La disciplina ri-guarda i riproduttori della specie Gallusgallus e i tacchini da riproduzione e daingrasso. Per gli oneri connessi all’appli-cazione del "Piano" sono concessi in-dennizzi ai proprietari.I provvedimenti individuano, per ciascu-na specie, le condizioni e le modalità diabbattimento dei gruppi di animali risul-tati positivi nonché della distruzionedelle uova da cova provenienti da taligruppi.A partire dall’anno 2014 le procedure o-perative d’intervento nell’ambito del"Piano", nonché i flussi informativi, conla relativa documentazione, riguardanti ilmedesimo, sono stabiliti con decreto delDirettore generale della sanità animale edei farmaci veterinari del Ministero dellaSalute, pubblicato sul portale Internet delMinistero della Salute (www.salute.gov.it)

PIANO SALMONELLA

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Page 28: La Professione Veterinaria 13-2013

Con il decreto istitutivopubblicato sulla GazzettaUfficiale del 5 aprile, ilMinistro della Salute haaccolto favorevolmentela domanda presentata

rispettivamente dai due Istituti per la creazio-ne dei due nuovi Centri di referenza naziona-le. Con il Centro di referenza nazionale per i ri-schi emergenti in sicurezza alimentare, il sistema

di sanità pubblica veterinaria si dota "di un ef-ficace strumento per l’individuazione di rischiemergenti e garantire, di conseguenza, l’ado-zione di misure efficienti per la salvaguardia del-la salute pubblica". Il Ministero della Salute haritenuto "necessaria" anche l’istituzione del Cen-tro di referenza nazionale per le indagini bio-logiche sugli anabolizzanti animali, "al fine di di-sporre di un efficace strumento per la lotta al-l’uso fraudolento di sostanze anabolizzanti, non-

ché di un punto di riferimento per i metodi al-ternativi agli accertamenti chimici, sia a livellotecnico-applicativo che di ricerca, utili ad au-mentare l’efficacia dei controlli".Entrambi i Centri, ognuno per le proprie fina-lità, realizzeranno un sistema strutturato epermanente di referenti all’interno dei singoliIstituti Zooprofilattici Sperimentali, oltre asvolgere i compiti che il decreto 4 ottobre1999 attribuisce a tutti i Centri di referenza

nazionale. Il Centro di referenza nazionale peri rischi emergenti in sicurezza alimentare sioccuperà di attuare sistemi per l’identificazio-ne e la valutazione precoce dei rischi emer-genti in sicurezza alimentare, nonché per l’i-dentificazione di aree e condizioni di poten-ziale rischio. Rientra fra i compiti del Centrol’attività di monitoraggio finalizzata alla rileva-zione del rischio dei seguenti principali aspet-ti: cambiamenti nelle tecnologie di produzio-ne, conservazione, distribuzione, vendita epreparazione finale degli alimenti, delle mo-dalità di consumo e del tipo di alimenti con-sumati.L’istituzione presso l’IZSLER si basa anchesulla circostanza che l’Istituto è già rappre-sentante nazionale del gruppo di scambio E-merging Risks Exchange Network (EMRISK),dell’EFSA, che si occupa dei rischi emergen-ti nel campo della sicurezza alimentare.Compete al nuovo Centro di referenza nazio-nale "ogni altra utile iniziativa per l’identifica-zione dei rischi emergenti in sicurezza ali-mentare, ivi compresa la realizzazione di si-stemi di scambio d’informazioni e la collabo-razione con le analoghe iniziative di altri Pae-si e di Organizzazioni internazionali".Il Centro di referenza nazionale per le indagi-ni biologiche sugli anabolizzanti animali svi-luppa ricerche applicate per il miglioramentodella sensibilità e della validità di tecniche a-nalitiche, anche con approcci innovativi emetodi multi-screening; sviluppa studi dimessa a punto e valutazione dei metodi dia-gnostici, assicurando il monitoraggio conti-nuo delle loro performances. Cura, infine, irapporti di collaborazione scientifica già esi-stenti nelle materie di competenza con il Di-partimento di scienze veterinarie dell’Univer-sità degli studi di Torino.I due nuovi Centri di Referenza Nazionale (C-dRN), si vanno ad aggiungere agli altri giàpresenti sul territorio nazionale e sono veri epropri centri di eccellenza per l’intero siste-ma sanitario nazionale e per le Organizzazio-ni Internazionali, come l’OrganizzazioneMondiale della Sanità, l’Organizzazione Mon-diale della Sanità Animale e l’Agenzia delleNazioni Unite, con le quali collaborano e rap-presentano uno strumento operativo di ele-vata e provata competenza, nei settori dellasanità animale, dell’igiene degli alimenti e del-l’igiene zootecnica.I CdRN, infatti, attuano attraverso diverse for-me di collaborazione, programmi di coopera-zione per favorire lo sviluppo di competenzescientifiche avanzate in quei Paesi che desi-derano compiere concreti sforzi in termini dicrescita ed innovazione. Tutti i Paesi in via disviluppo trovano nei Centri di Referenza Na-zionale una straordinaria fonte di conoscen-za alla quale attingere per il miglioramentodella gestione manageriale e tecnico-scienti-fica delle proprie strutture veterinarie.È possibile consultare l’elenco completo sulsito www.salute.gov.it ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 201328 Gazzetta Ufficiale IZS

Istituiti due nuovi Centri di referenzaAll’IZSLER il Centro per i rischi emergenti. All’IZSTO quello per le indagini sugli anabolizzanti

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Nelle case degli italiani viveun esercito di cani e gatti,adulti e anziani e molti diquesti sono affetti da dia-bete mellito (DM) o ne sonoa rischio. Simile al diabete

dell’uomo è, come questo, in forte aumento acausa degli stili di vita moderni che coinvolgo-no anche cani e gatti, i fattori di rischio infatti sono:obesità, sedentarietà, alimentazione inappro-priata. In Italia si stimano almeno 30-40 casi dianimali diabetici su 10.000 cani e gatti (Gran Bre-tagna 45/10.000, Australia 56/10.000, Stati Uni-ti 120/10.000). E, secondo un’indagine GfK Eu-risko, il diabete di cani e gatti è altrettanto “som-merso” di quello di noi uomini: come malattia chepuò colpire il proprio pet è conosciuto solo daun terzo dei proprietari di cani e un quarto deiproprietari di gatti. Altro aspetto che rende par-ticolarmente critico il diabete nei pet è la som-ministrazione della terapia: la gestione della te-rapia insulinica comporta il rispetto degli orari, ilcontrollo dei pasti dell’animale, la rilevazione del-la glicemia periferica a digiuno e in altri momen-ti della giornata, nonché il monitoraggio di unaserie di campanelli d’allarme di eventuali emer-genze, come la temuta crisi ipoglicemica. E so-prattutto, la necessità di dover sottoporre il pro-prio pet a due iniezioni quotidiane nell’assolutorispetto e precisione dei dosaggi. Ma da oggi èdisponibile VetPenTM la prima e unica penna perla somministrazione d’insulina veterinaria, rea-lizzata da MSD Animal Health per semplificare laterapia del diabete del cane e del gatto: facile dausare in ogni situazione, precisa nella selezionedella dose, indolore.«I dati epidemiologici disponibili indicano un au-mento dell’incidenza nel cane e nel gatto del dia-bete mellito, patologia che in questi animali com-pare a partire dai 5 anni di età con un picco at-torno ai 7-9 anni - afferma Andrea Boari, Pro-fessore Ordinario di Clinica Medica Veterinaria,Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie del-l’Università degli Studi di Teramo - la diagnosi didiabete mellito viene fatta sulla base di sintomispecifici quali sete eccessiva, aumento della fre-quenza e della quantità di urine emesse nelle 24ore, aumento dell’appetito e dimagrimento, e suuna documentata e persistente iperglicemia a di-giuno associata a glicosuria (zuccheri nelle uri-ne)». Alla diagnosi, relativamente semplice, se-gue un lungo percorso di cura. Oggi un cane eun gatto diabetici, se diagnosticati e trattati tem-pestivamente, possono vivere bene e per moltianni. «Il diabete del cane e del gatto è una ma-lattia molto seria, la terapia insulinica è importantema quel che conta veramente è la gestione glo-bale dell’animale malato, che in parte dipende dalmedico in parte dal proprietario, il quale deve es-sere opportunamente istruito sul significato del-la patologia diabetica», spiega Federico Fra-cassi, Dottore in Medicina Veterinaria e Ricer-catore presso l’Università degli Studi di Bologna,Dottore di Ricerca e Diplomato al College Euro-peo di Medicina Interna Veterinaria.L’insulina è il farmaco d’elezione in entrambi i casi:poco o niente utilizzati gli ipoglicemizzanti orali,difficili da somministrare specie al gatto e con latendenza a far progredire la malattia diabetica.«Nel diabete del cane e del gatto si ricorre sem-pre e sin dall’inizio all’insulina: la terapia deve es-

sere somministrata due volte al giorno iniziandocon dosaggi molto bassi aggiustati gradualmentedurante i controlli - sottolinea Fracassi - gli obiet-tivi del veterinario sono due: restituire al cane oal gatto una buona qualità di vita e ottenere unbuon controllo dei valori glicemici, mantenuti tra150 mg/dl e 250 mg/dl; dopo la diagnosi i pro-prietari sono molto spaventati non tanto per l’in-sulina, farmaco piuttosto conosciuto, quanto peril fatto di dover fare tutti i giorni al proprio animaledue iniezioni». La siringa spaventa, preoccupa iproprietari che non hanno la manualità necessaria,

non hanno dimistichezza con i piccoli dosaggi eche sono in ansia per il dolore che la puntura pro-voca all’animale. VetPenTM migliorerà certa-mente l’aderenza terapeutica e il controllo dellamalattia diabetica del cane e del gatto. Piace aiproprietari per i suoi numerosi vantaggi: un agosottilissimo, piccolo e lubrificato per ridurre al mi-nimo il dolore, il controllo preciso della dose d’in-sulina senza rischi di ipoglicemie; la manegge-volezza, adatta nella forma a chi ha problemi dimovimento nelle mani o problemi di vista; faci-le da preparare, una volta caricata la cartuccia

e preparata la penna, basta ruotare l’apposito se-lettore sulla dose da iniettare, inserire il minuscoloago nel sottocute e premere il pulsante. Si conta fino a cinque per essere sicuri che l’in-sulina sia stata tutta inoculata; pronta per la suc-cessiva somministrazione, basta solo cambiarel’ago. A questi bisogna aggiungere un altro importan-te vantaggio: la penna caricata con la cartuc-cia può essere conservata a temperatura am-biente per alcune settimane, utile quando si è inviaggio o in vacanza con il proprio pet. ■

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MSD Animal Health lancia VetPenTM

La prima e unica penna per insulina veterinaria che semplifica la terapia del diabete del cane e del gatto▲

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laPROFESSIONE VETERINARIA 13 | 201330 Calendario attività Dal 4 maggio al 16 giugno

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2. Uno spessore parietale diastolico ventricolare sx di5,8 mm è da considersi:

a Riferibile ad HCM

b Border-line

b Non riferibile ad HCM

1. Il punto di repere vascolare per il corpo delpancreas è:

a Vena pancreatico-duodenale

b Vena porta

c Vena splenica

d Nessuna delleprecendenti

QUIZ 1Risposta corretta: b)

Incontro SCVI: “Le ghiandoledell’apparato gastro-enterico a

volte dimenticate. La pancreatite:medicina e chirurgia a confronto ele patologie delle ghiandole salivari”

Cremona, settembre 2011

QUIZ 2Risposta corretta: c)

Incontro SIMEF: “Simposio sulleprincipali malattie genetiche del

gatto” - Cremona, Novembre 2008

SOLUZIONI

4 - 5 MAGINCONTRO SIMIV TEST DIAGNOSTICI VECCHI E NUOVI IN NEFROLOGIA, ENDOCRINOLOGIA E GASTROENTEROLOGIA - Cen-

tro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni:Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

5 MAGINCONTRO SIATAV MORBILITÀ E MORTALITÀ IN ANESTESIA: TAVOLA ROTONDA - EBM: EVIDENCE BASED MEDICINE - Cen-

tro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni:Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

5 MAGINCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC CAMPANIA PRINCIPI DI PARASSITOLOGIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: Accreditamento ECM non

previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

5 MAGINCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA RIPRODUZIONE DEI PICCOLI ANIMALI - Hotel Ca Noa - Brescia - Via Triumplina 66 - ECM: Crediti non previsti -

Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +390372 403506 - E-mail: [email protected]

6 MAGCORSO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LA STRATEGIA FLOTAC NELLA PARASSITOLOGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: IN COLLABORAZIONE CON UNIVERSITÀ DI NAPOLI Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-

mail: [email protected]

8 - 10 MAGCONGRESSO INTERNAZIONALE SIVAR 15 CONGRESSO INTERNAZIONALE SIVAR - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento

ECM non previsto - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa e Ufficio Marketing - Tel. +39 0372 403539- E-mail: [email protected]

9 - 12 MAGINCONTRO SIOVET ORTHOFUN 2013 - Hotel San Francesco al Monte - Napoli - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni:

Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

11 - 12 MAGSEMINARIO NAZIONALE SCIVAC GINECOLOGIA E ANDROLOGIA: TUTTO CIÒ CHE È UTILE E INDISPENSABILE SAPERE - Palazzo dei Congressi IN COLLABORAZIONE CON ZOOMARK INTERNATIONAL BolognaFiere, Bologna - Piazza della Costituzione - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Pao-

la Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

11 - 12 MAGINCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE IN DERMATOLOGIA NELLA TUA PRATICA CLINICA - Napoli - Hotel Orien-

te - Via A Diaz 44 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regio-nali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

12 MAGINCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO SEDIAMOCI DAVANTI A... UNA RADIOGRAFIA DELL’ADDOME - Roma, Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934

- ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Cor-si Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

12 MAGINCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA ERRORI E TRAPPOLE DIAGNOSTICHE IN MEDICINA INTERNA E PATOLOGIA CLINICA - ECM: Crediti non IN COLLABORAZIONE CON ASVAC previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC

- Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

13 - 15 MAGCORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON FSA CORSO PRATICO PER IL CONTROLLO DELLE PATOLOGIE CARDIACHE NEL CANE - Centro Studi - Palazzo Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni

Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

15 - 18 MAGINTERNATIONAL COURSE SCIVAC ADVANCED COURSE - AO MASTERCLASS COURSE ON DISTAL EXTREMITIES SURGERY AND Attenzione: Evento annullato. TRAUMATOLOGY - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Pao-

la Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

15 - 18 MAGINCONTRO WORKSHOP ON DERMATOPATHOLOGY - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:

Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372403509 - E-mail: [email protected]

17 - 19 MAGCORSO REGIONALE SCIVAC PUGLIA - CORSO REGIONALE DI MEDICINA INTERNA - Trani, Hotel San Paolo al Convento - Via Statuti Maritti-

mi 111 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVACe Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

19 MAGINCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Tulip Inn - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: Crediti non IN COLLABORAZIONE CON SOVEP previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC

- Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

20 - 25 MAGCORSO AIVEMP VALUTATORI DI SISTEMI ORGANIZZATIVI DELL’AUTORITÀ COMPETENTE PER LA SICUREZZA ALIMENTA-Attenzione: Evento posticipato in data da definirsi. RE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:

Paola Orioli - Segreteria Scientifica AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

22 - 24 MAGCORSO SCIVAC TRAUMATOLOGIA FELINA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non pre-

visto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508- E-mail: [email protected]

24 MAGCORSO CEFME CORSO TEORICO PRATICO - UTILIZZO DEL PRGF IN CHIRURGIA ESTETICA - Centro Studi - Palazzo Trecchi,

Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria CEFME - Tel. +39 0372 403504- E-mail: [email protected]

24 - 25 MAGCORSO SIVE CORSO AVANZATO DI ANESTESIA - Polo Universitario di Lodi - Via Dell’Università 6 - ECM: Crediti non previsti -

Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

28 MAGSEMINARIO SIVE IN COLLABORAZIONE CON ORDINE SEMINARIO “LA MEDICINA COMPORTAMENTALE NELLA CLINICA EQUINA” - Roma, Centro Equestre DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI ROMA Federale, Pratoni del Vivaro - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel.

+39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

31 MAG - 2 GIUCONGRESSO INTERNAZIONALE SCIVAC 78° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC - Palacongressi di Rimini, Rimini - Via della Fiera, 23

- ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Con-gressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

31 MAG - 1 GIUCONGRESSO INTERNAZIONALE SIFIRVET / SCIVAC VEPRA - 3RD EUROPEAN VETERINARY REHABILITATION SYMPOSIUM - Palacongressi di Rimini, Rimini - ECM:

Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC -Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

5 - 7 GIUITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC 1° IT. MEDICINA FELINA: III PARTE - CORSO 3 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accre-

ditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Semi-nari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

7 GIUCORSO AIVEMP MATERIALI A CONTATTO E ADDITIVI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richie-

sto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Scientifica AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail:[email protected]

12 - 14 GIUITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via

Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Cor-si, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

14 - 15 GIUCORSO SCIVAC CORSO AVANZATO - MICROCHIRURGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento

ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +390372 403508 - E-mail: [email protected]

16 GIUINCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA IPERATTIVITÀ, IPERATTACCAMENTO E DISTURBI EMOZIONALI NEL CANE L’IMPORTANZA DEL PRIMO AP-

PROCCIO CLINICO - Catania - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Dele-gazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

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