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LIA BIGNARDI, LORENZO REDEGALLI, CHRISTIAN BRAGLIA, MOHAMMED EL ARCHAOUI LA LA BIODIVERSITA BIODIVERSITA

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LIA BIGNARDI, LORENZO REDEGALLI,CHRISTIAN BRAGLIA, MOHAMMED EL ARCHAOUI

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Per biodiversità si intende l'insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati.

Essa è costituita da vari ecosistemi che, a loro volta, sono costituiti da:

- il biotopo - la comunità

biologica.

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È un insieme formato da biotopo (terra) e comunità biologica (animali): la vita è possibile grazie alle relazioni che si stabiliscono tra esseri viventi e l’ambiente.

Lo spazio in cui noi possiamo individuare gli ecosistemi è chiamata biosfera, cioè dove è presente la vita nelle sue molteplici forme.

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Nel corso dei secoli si sono succedute molte teorie, pre-evoluzioniste ed evoluzioniste.

Esse sono : - l’Ipotesi di Aristotele e Linneo - l’Ipotesi di Cuvier - l’Ipotesi di Lamarck - l’Ipotesi di Darwin - la Teoria della Deriva dei Continenti (o teoria della Tettonica delle placche)

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Fino a pochi secoli fa gli scienziati erano convinti che gli esseri viventi fossero gli stessi dal momento della creazione e che, nel corso del tempo non era avvenuta nessuna modificazione delle loro caratteristiche. Questo fu sostenuto da Carlo Linneo, l’uomo che espose la classificazione degli esseri viventi usata ancora oggi.

L’ipotesi di Linneo può essere anche chiamata fissismo.

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La classificazione è l’ordinamento secondo determinati criteri introdotto da Carlo Linneo. Quindi per classificare è necessario stabilire dei criteri in base ai quali suddividere gli elementi. La parte della biologia che si occupa della classificazione degli esseri viventi è chiamata sistematica.

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Oggi gli esseri viventi vengono classificati in cinque grandi regni:

- Monere- Protisti- Funghi- Piante- Animali

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Agli inizi dell’800 le scoperte di fossili misero in crisi l’immutabilità della specie. I fossili dimostrano infatti che gli esseri viventi non sono immutabili. Georges Cuvier, un paleontologo francese, propose la teoria delle catastrofi o catastrofismo.

Secondo Cuvier nel corso del tempo si sono verificati numerosi eventi catastrofici che hanno causato la scomparsa di numerose specie ed in seguito a ogni catastrofe sono state create nuove specie.

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Nel 1809 Jean Baptiste Lamarck espose la sua teoria, la prima teoria dell’evoluzione. Secondo Lamarck ogni essere vivente sviluppa le parti che usa maggiormente (uso),mentre altre ,(non uso) poco usate regrediscono fino a scomparire. Ciò avviene grazie ad una “spinta interna”che porta all’animale ad adattarsi sempre meglio all’ambiente in cui vive. Lamarck propose l’esempio delle giraffe.

La teoria di Lamarck può essere sintetizzata

in due concetti : - la legge dell’uso e del non uso - l’ereditarietà dei caratteri acquisiti

Dopo Lamarck una nuova teoria dell’evoluzione venne proposta da Darwin che dimostrò l’errore di Lamarck: infatti i caratteri acquisiti non si ereditano ai figli.

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Dopo qualche anno fu scritta una nuova teoria dell'evoluzionismo dal naturalista inglese Charles Darwin. Darwin era un convinto oppositore delle ipotesi di Lamarck. Le sue prime osservazioni furono fatte in Argentina, dove ritrovò fossili di mammiferi terrestri e studiandoli scoprì che appartenevano ad animali estinti ma simili a quelli attualmente viventi. Una tappa importante fu l’arcipelago delle Galapagos dove poté osservare la flora e la fauna. Le specie, dice Darwin, non sono immutabili ma si modificano nel tempo.

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La teoria dell’evoluzione di Darwin è la seguente: gli individui di una popolazione sono in competizione per le risorse naturali: i più deboli soccombono, mentre quelli più forti sopravvivono e si riproducono dando così i caratteri più vantaggiosi ai figli.

La teoria di Darwin si può sintetizzare in 6 punti fondamentali :

- Variabilità dei caratteri - Ereditarietà dei caratteri innati - Adattamento all’ambiente - Lotta per la sopravvivenza - Selezione naturale - Isolamento geografico

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È la nuova visione della teoria dell’evoluzione.

Oggi dopo le ricerche di Mendel e le scoperte della genetica sappiamo che i caratteri di un individuo dipendono dai suoi geni che costituiscono il pool genico, essi possono subire delle mutazioni.Possono portare alla scomparsa di nuovi caratteri fino alla formazione di un nuovo patrimonio genetico.

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La teoria della deriva dei continenti fu introdotta da Alfred Lothar Wegener: essa sostiene che un tempo tutti i continenti erano uniti sotto un grande “continente” primordiale detto Pangea. La deriva dei continenti viene detta anche teoria della tettonica delle placche.

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Wegener supportò la sua teoria con numerose prove, alcune delle più importanti furono:

- Prove paleontologiche - Prove geologiche - Prove paleoclimatiche

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In continenti attualmente lontani sono stati ritrovati fossili degli stessi organismi terrestri.

Un esempio è il Glossopteris, una pianta antica, che è stata ritrovata in America del Sud, Africa, India, Antartide e Australia: prova a sostegno del fatto che, un tempo, i continenti fossero tutti uniti.

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Osservando la distribuzione delle rocce del Brasile e dell’Africa centro occidentale si nota che sono di stessa natura e età. Questa è un’altra prova che un tempo i continenti erano tutti uniti.

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Wegener supportò la sua teoria anche con prove climatiche cioè le fasce climatiche di quando i continenti erano tutti uniti sono uguali alle fasce climatiche dei giorni nostri.

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La biodiversità è minacciata da tre concetti fondamentali :

- Estinzioni - Fenomeni naturali - Azioni dell’uomo

(impatto antropico)

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L’estinzione è un processo che porta alla scomparsa di una specie o di una popolazione. Le principali cause di una estinzione possono essere:

- Episodiche :glaciazioni, cambiamenti climatici, asteroidi;

- Di fondo: lenta e per noi impercettibile tendenza del mondo vivente a trasformarsi continuamente. Anche l’uomo adesso può essere una causa di un’estinzione per diversi motivi:- Aumento delle aree urbane- Aumento della produzione di rifiuti- Sostanze inquinanti- Aumento delle specie aliene (non del posto)

non autoctone cioè del posto

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I fenomeni naturali sono degli eventi che avvengono dentro o fuori dalla Terra. Essi possono essere:

- esogeni cioè che avvengono fuori dalla Terra come i fenomeni meteorologici (pioggia, grandine, ecc…)

- endogeni cioè che avvengono dentro alla Terra come eruzioni vulcaniche e il movimento delle placche tettoniche.

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L'antropizzazione è il processo mediante il quale l’uomo modifica l’ambiente naturale, per renderlo più consono ai propri fini. La colonizzazione umana di territori naturali comporta sempre, o quasi, che vi siano alterazioni dell'ambiente preesistente. Alcune di esse sono :

- Inquinamento - Deforestazione

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Il termine inquinamento indica l’introduzione, in un ambiente naturale, in conseguenza di attività umane, di sostanze chimiche o di elementi fisici che ne modificano le caratteristiche naturali, creando un danno temporaneo o perenne all’ambiente stesso.

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La foresta è uno degli ecosistemi maggiormente minacciati dalle attività umane.

Con deforestazione si intende l’eliminazione graduale o parziale di una foresta.

Un esempio drammatico sta accadendo in Amazzonia.

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Salviamo l’ambiente!

La biodiversità è preservata dall’uomo attraverso:

- Associazioni ambientaliste - Aree protette

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Esistono delle associazioni che proteggono specie di animali in via estinzione.

Alcune di esse sono : - WWF - ITALIA NOSTRA - GREENPEACE ITALIA

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Per preservare le specie animali in estinzione, l’uomo crea dei parchi naturali per mantenere l’equilibrio ambientale e la biodiversità delle diverse specie.

Parco nazionale d’Abruzzo