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1 L’INDIVIDUO PROTAGONISTA DEL PROPRIO PERCORSO FACOLTA’ INGEGNERIA -FEBBRAIO 2007 Dott.. Patrizia Giorgi PREMESSA L’inserimento di un seminario su tematiche di psicologia all’interno di un credito formativo nella facoltà di ingegneria sicuramente suscita qualche perplessità. Spero che dalla perplessità nasca una domanda e da questa una riflessione . Le tematiche della psicologia in un corso di laurea così specialistico possono sembrare un controsenso ed una forzatura. L’ingegnere richiama il concetto di tecnica ed abilità, nonché una professione ancora competitiva; lo psicologo suscita l’idea del mondo delle chiacchiere a metà strada tra la malattia e la magia. Le resistenze e soprattutto gli stereotipi ed i pregiudizi sono molti e di vario tipo. Sembra che ci sia un abisso e una non comunicazione e contrapposizione tra il mondo razionale e la capacità intellettiva dell’ingegnere ed il mondo fantasioso ed inconcludente dello psicologo, poco capace di ragionare. Ragione ed emozione; cervello e psi .; potere e idealità; fare ed essere! L’obiettivo manifesto è quello di suscitare almeno una curiosità e di cercare di ragionare su come l’ingegnere in quanto uomo che vive in un contesto determinato può dare il meglio di sé e raggiungere una meta elevata, quale quella che ci si aspetta da un ingegnere. La conoscenza di chi è l’individuo, delle sue caratteristiche, delle modalità di agire è una proposta plausibile che è necessaria in ogni corso di laurea. Far emergere l’idea di un contenuto altro da quello cognitivo è una sfida che ognuno può raccogliere o no. Il contenuto del seminario si snoda su tre aspetti: L’ingegnere come soggetto in relazione L’ingegnere come protagonista della propria scelta del lavoro L’ingegnere come protagonista della propria ricerca del lavoro. Le relazioni interpersonali sono la modalità del nostro vivere ed influenzano il nostro modo di vivere ed il nostro benessere, Avere buone relazioni, in qualunque contesto(familiare, amicale scolastico, di coppia, lavorativo..) è conseguente alla nostra capacità di comunicare con consapevolezza e competenza. Molte professioni tradizionali si stanno sempre più rendendo conto dell’importanza di integrare la propria formazione con saperi e tecniche attinenti la sfera interpersonale ed emotiva. L’area inter e intrapersonale pertanto è l’elemento prioritario in ogni campo di vita e trasversale a tutte le varie discipline sia in ambito scolastico che professionale. L’unità è data dall’essere individuo: tutto il resto è un suo modo di rappresentarsi un preciso ruolo.

L'INDIVIDUO PROTAGONISTA DEL PROPRIO PERCORSO · Per poter cambiare il nostro comportamento è necessario cambiare i nostri convincimenti e quindi i ... significhi per il cervello

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L’INDIVIDUO PROTAGONISTA DEL PROPRIO PERCORSO FACOLTA’ INGEGNERIA -FEBBRAIO 2007 Dott.. Patrizia Giorgi PREMESSA L’inserimento di un seminario su tematiche di psicologia all’interno di un credito formativo nella facoltà di ingegneria sicuramente suscita qualche perplessità. Spero che dalla perplessità nasca una domanda e da questa una riflessione . Le tematiche della psicologia in un corso di laurea così specialistico possono sembrare un controsenso ed una forzatura. L’ingegnere richiama il concetto di tecnica ed abilità, nonché una professione ancora competitiva; lo psicologo suscita l’idea del mondo delle chiacchiere a metà strada tra la malattia e la magia. Le resistenze e soprattutto gli stereotipi ed i pregiudizi sono molti e di vario tipo. Sembra che ci sia un abisso e una non comunicazione e contrapposizione tra il mondo razionale e la capacità intellettiva dell’ingegnere ed il mondo fantasioso ed inconcludente dello psicologo, poco capace di ragionare. Ragione ed emozione; cervello e psi .; potere e idealità; fare ed essere! L’obiettivo manifesto è quello di suscitare almeno una curiosità e di cercare di ragionare su come l’ingegnere in quanto uomo che vive in un contesto determinato può dare il meglio di sé e raggiungere una meta elevata, quale quella che ci si aspetta da un ingegnere. La conoscenza di chi è l’individuo, delle sue caratteristiche, delle modalità di agire è una proposta plausibile che è necessaria in ogni corso di laurea. Far emergere l’idea di un contenuto altro da quello cognitivo è una sfida che ognuno può raccogliere o no. Il contenuto del seminario si snoda su tre aspetti: L’ingegnere come soggetto in relazione L’ingegnere come protagonista della propria scelta del lavoro L’ingegnere come protagonista della propria ricerca del lavoro. Le relazioni interpersonali sono la modalità del nostro vivere ed influenzano il nostro modo di vivere ed il nostro benessere, Avere buone relazioni, in qualunque contesto(familiare, amicale scolastico, di coppia, lavorativo..) è conseguente alla nostra capacità di comunicare con consapevolezza e competenza. Molte professioni tradizionali si stanno sempre più rendendo conto dell’importanza di integrare la propria formazione con saperi e tecniche attinenti la sfera interpersonale ed emotiva. L’area inter e intrapersonale pertanto è l’elemento prioritario in ogni campo di vita e trasversale a tutte le varie discipline sia in ambito scolastico che professionale. L’unità è data dall’essere individuo: tutto il resto è un suo modo di rappresentarsi un preciso ruolo.

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PARTE PRIMA 1 ) L’INDIVIDUO E LE SUE COMPETENZE Elemento determinante è avere una BUONA RELAZIONE CON SE STESSI: è la condizione fondamentale per costruire relazioni positive con gli altri, per oggettivare mete e perseguire obbiettivi. Nella dimensione attuale, essere oggi qui, come studente universitario, oppure nella dimensione lavorativa futura, è necessario riflettere: ….” OGNUNO PUO’ SCEGLIERE CHI ESSERE,COSA E COME ESSERE, COSA E COME FARE” Ma per scegliere ognuno deve credere di avere un valore, una sua ipotesi, un suo modo di essere e di realizzarsi. Quindi è importante, mentre vi preparate a diventare ingegneri, sviluppare la capacità di analizzarsi, di valutare sé e le proprie possibilità, se e le proprie aspirazioni, sé ed i propri punti forza e debolezza. La differenza tra due professionisti ingegneri, non è solo esterna a sè, ciò che determina la differenza è non tanto il Saper Fare quanto il Saper Essere. Infatti possiamo definire che in ogni ruolo professionale e lavorativo, come del resto in ogni ruolo che assumiamo nella vita, ci sono tre elementi tra di loro intersecati e contemporaneamente presenti: SAPERE cioè la CONOSCENZA O INFORMAZIONE SAPER FARE cioè LA COMPETENZA O ABILITA’ SAPER ESSERE cioè I TRATTI DI PERSONALITA’ propri del soggetto In un contesto come quello attuale, dove tutto sembra possibile, è necessario imparare a discernere il mio possibile, il mio limite e avere una chiara visione della realtà. La capacità di scegliere è alla base della nostra riuscita, in ogni settore della nostra vita. Per scegliere dobbiamo imparare un metodo, una tecnica: è come se dovessimo fare un percorso di ricerca che parte proprio da noi. L’essere umano possiede in sé le risorse interiori per indirizzare la propria vita; ha in sé una capacità unica che è la CAPACITA’ DI APPRENDIMENTO con il quale intendiamo non solo la capacità di acquisire conoscenze e competenze, ma anche la capacità di immaginare, di avere entusiasmo, di rispondere e modificare il proprio contesto di riferimento. Generalmente pensiamo che l’essere umano è ciò che è a causa di ciò che conosce ; in realtà l’essere umano è quello che è in base a ciò che crede di essere. Soprattutto di ciò che crede inconsciamente. Per poter cambiare il nostro comportamento è necessario cambiare i nostri convincimenti e quindi i nostri pensieri e le opinioni che ci siamo fatti di noi.

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Possiamo cercare di scoprire alcune nostre caratteristiche che sono quelle alla base del nostro comportamento e delle nostre relazioni. Utilizziamo il questionario che troviamo alla fine della prima parte.

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2) L’INDIVIDUO : CONSCIO ED INCONSCIO L’individuo, come soggetto in relazione, come unità bio-psico-sociale, è dotato di due parti: MENTE COSCIENTE tutto ciò che riguarda la consapevolezza delle azioni, comportamenti, pensieri.. MENTE INCONSCIA parte della mente che fa cose di cui il soggetto non si accorge Il potere maggiore del nostro cervello ( il cervello è il motore dell’individuo per tutti i vari aspetti sia cognitivi che emotivi) non risiede nella parte conscia, ma in quella inconscia.

La mente ha due emisferi; Dobbiamo usarli entrambi: se ne usiamo uno soltanto lo facciamo o per ignoranza o per rigidità. EMISFERO SINISTRO EMISFERO DESTRO

Generalmente pensiamo che RAZIONALITA’ = INTELLIGENZA E che tale attività si esprima con il ragionamento, la logica, la matematica.

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Poi un ricercatore, Howard Gardner, scoprì che l’essere umano ha capacità diversificate, intelligenze diverse. Ci sono 8 tipi di intelligenza: Intelligenza Logica : è quella che si esprime attraverso il ragionamento e quindi attraverso ipotesi sempre più elaborate

A livello cosciente le persone possono fare dalle 3 alle 7 attività simultaneamente A livello inconscio circa 64,000 attività( sudorazione, respiri, battito cardiaco, comportamenti, emozioni…) Perciò è importante imparare ad usarlo tutto, a usare meglio la parte consapevole e a poter utilizzare al meglio la parte inconscia scoprendo come funziona.

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Il nostro inconscio mette in pratica tutti i nostri pensieri e le nostre parole, come se fossero precise istruzioni. Ci sono persone che dicono di risentire dei cambiamenti di temperatura ed effettivamente ne risentono. Che cosa hanno creato queste persone attraverso le loro parole ed i loro pensieri? Che cosa hanno prodotto? Una programmazione. E’ stata data un’istruzione all’inconscio e l’inconscio la esegue. L’inconscio è incaricato di confermare, di dimostrare che tutto ciò che pensate e dite diventi vero, anche se è falso.

Tante persone dicono :..non sono fatto per i numeri.. Queste persone si danno una programmazione sensoriale. Cosa dice l’inconscio? Dice “obbedisco” Se diamo da fare una operazione matematica ad una persona convinta di non essere fatta per la matematica, interviene l’eccellente elaboratore che abbiamo nel cervello. La persona esegue l’operazione ed ottiene il risultato giusto .Ma subito l’inconscio si incarica di far si che tutto quello che facciamo vada d’accordo con quello che pensiamo e diciamo di noi stessi. Così il controllore dell’inconscio esamina il risultato che abbiamo fato e metaforicamente parlando, dice al cervello che non va assolutamente bene. Si il risultato è giusto, ma questo “tonto” crede di non essere fatto per la matematica, quindi è bene che rifaccia la operazione velocemente, la mandi all’aria in tutte le sue parti e fornisca un risultato diverso. Che naturalmente sarà sbagliato. Immaginate che cosa significhi per il cervello mandare all’aria qualcosa che invece sa fare benissimo per inviarlo al conscio?

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Questa persona fornisce il risultato dell’operazione e le viene detto che è sbagliato, penserà: lo sapevo che non ero fatto per i numeri e così rafforzerà la propria convinzione. L’inconscio è talmente incredibile che tutto ciò che diciamo o pensiamo diventa una realtà della nostra vita. L’inconscio ha delle caratteristiche; è LETTERALE cioè prende le cose esattamente come gli vengono esposte. Il cervello infatti è dotato di programmi neurologici che mediante il linguaggio trasmettono le informazioni al cervello, il quale si incarica di creare una realtà attraverso il pensiero. Tutto quello che pensiamo di noi diventa reale anche se è falso. Attraverso la ripetizione del linguaggio, delle parole e dei pensieri, stiamo costantemente programmando il nostro cervello. Esempio in una calcolatrice; se digitiamo 2x2 appare 4 e sempre la stessa informazione ogni volta che digitiamo la stessa operazione L’inconscio NON ANALIZZA cioè accetta la informazione che gli viene data come una istruzione, non produce nessun tipo di analisi su di essa. La calcolatrice continua a fare quello che gli diciamo e basta. L’inconscio NON HA IL SENSO DELL’UMORISMO, cioè non scherza , non capisce i doppi sensi. Esegue solo quello che gli dite. L’ INCONSCIO si incarica di realizzare nella vostra vita ciò che temete o ciò che volete, e lo fa in base alla programmazione che gli inviate un giorno dopo l’altro attraverso i pensieri e le parole. Perciò quando ci accorgiamo di aver dato un monitoraggio sbagliato , annulliamolo subito! SIAMO NOI AD AVERE IL POTERE DI DECISIONE E per usare questo potere dobbiamo usare le parole ed il linguaggio. Possiamo paragonare il cervello ad un computer

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Il computer usa il sistema binario 0 e 1 ;se voglio programmare il computer devo utilizzare un linguaggio di programmazione. Anche il cervello adotta un sistema binario formato dal pensiero e dal linguaggio. Quindi tutto ciò che pensate e dite è la base della programmazione del vostro cervello e funzionerà a vostro vantaggio o contro di voi. Qualunque pensiero genera un processo biochimico e provoca un effetto. Fare e ripetere affermazioni di incapacità vi trasforma in persone incapaci. Fare affermazioni di capacità vi trasforma in persone capaci.

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3) L’INDIVIDUO ED IL PROPRIO LINGUAGGIO Ne consegue che per programmarsi il cervello umano richiede un linguaggio che si divide in tre tipi:

- LINGUAGGIO VISIVO - LINGUAGGIO UDITIVO - LINGUAGGIO CENESTETICO

Questi tre tipi di linguaggi si chiamano INTELLIGENZE PERCETTIVE

Tutti e tre i tipi di linguaggio sono impressi nel nostro cervello; anche se sono disponibili tutti e tre, ne predomina uno soltanto che determina i gusti, gli interessi, le capacità ed il modo di prendere le decisioni. Le persone che hanno sviluppato il canale visivo danno la priorità a ciò che vedono rispetto a ciò che odono o sentono. Le persone uditive danno la priorità a ciò che odono rispetto a ciò che vedono o sentono. Le persone cenestetiche danno la priorità a ciò che sentono rispetto a ciò che vedono o odono. Tali linguaggi influenzano la nostra vita, mettendoci in rapporto relazionale o tagliandoci fuori. PERSONE VISIVE: Danno l’impressione di essere pulite; tendono ad essere belle in tutti i sensi. La cosa più importante per loro è piacersi. Amano un mondo estetico e ordinato ; le attrae il bello e cercano di appartenere a tale mondo. I vestiti e gli accessori sono impeccabili. I movimenti delle persone visive sono coordinati, armonici ed eleganti; evitano movimenti bruschi o improvvisi; camminano come se marciassero. Lo sguardo è rivolto in avanti e diretto; il corpo è dritto, le spalle spinte indietro. Sono dei PEFEZIONISTI.

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PERSONE UDITIVE Più difficile identificarle dal vestiario, perché potrebbero essere come le alre due. La caratteristica base è che sono persone molto serie. Sentono tutto; distinguono i diversi toni di voce e le inflessioni e quindi comprendono la menzogna. Danno importanza ad ogni parola. Restano indifferenti alle battute: quando ascoltano inclinano la testa, non guardano frontalmente. Le donne si portano sempre i capelli dietro alle orecchie. Gli uditivi sono sempre impegnati in un dialogo interno molto intenso ed analizzano continuamente.

PERSONE CENESTETICHE La cosa più importante è sentirsi comodi, non badano particolarmente al modo di vestire e della propria immagine, che non vuol dire essere in disordine. Si vestono come gli piace. Non stanno mai tranquilli, amano toccare, sul lavoro si godono quello che fanno oppure lo patiscono. Camminano come se danzassero. Si toccano, frugano, non stanno mai fermi.

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Il modo effettivo di comunicare con l’inconscio è quello di utilizzare i tre canali simultaneamente Intrecciandoli. I canali non sono cattivi, ma è l’informazione che arriva al nostro cervello che fa la differenza, Potremo cercare di scoprire come generalmente percepiamo il mondo attraverso il secondo questionario in fondo a questa parte “ Come Processiamo il mondo”.

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4) LA PROGRAMMAZIONE DEL RUOLO Cerchiamo di riportare quanto detto a voi ed al vostro ruolo futuro: essere ingegnere Ogni ruolo è dato da SAPERE = CONOSCENZA SAPER FARE = COMPETENZA O ABILITA’ SAPER ESSERE = TRATTI DI PERSONALITA’ Ciò che determina il ruolo è la compresenza dei tre saperi, ma ciò che fa la differenza è il SAPER ESSERE . In ogni situazione , prevalentemente quando dobbiamo fare una scelta in ambito professionale, come la scelta di un lavoro, dobbiamo porci un OBBIETTIVO, sapendo che l’obiettivo è correlato alla motivazione ed alla aspettativa. Il comportamento del soggetto come espressione di SE’ attraverso un’azione specifica risente ed è determinato da tre fattori: BISOGNO: stato di tensione che è determinato da esigenze fisiologiche o psicologiche o sociali. Si può parlare di bisogni come la fame o la sete, di bisogni sessuali, di bisogno di sicurezza, di amore, di appartenenza, di realizzazione di stima… MOTIVAZIONE: fattore dinamico del comportamento umano che attiva e dirige un organismo verso una meta. La motivazione può essere sia inconscia che cosciente, e le due, presenti contemporaneamente, possono anche entrare tra loro in conflitto. Sicuramente alla base dell’atteggiamento motivante c’è il desiderio di autorealizzazione, che si traduce nel processo di individuazione, cioè nel proprio modo di adattamento alla realtà. ASPETTATIVA: Anticipazione e attuazione immaginaria di accadimenti futuri capaci di realizzare le aspirazioni. Ogni nostro bisogno o “sogno” deve essere trasformato in PROGETTO Per fare ciò dobbiamo acquisire un metodo indagando e riflettendo su aspetti significativi:

1) Conoscere i miei valori e le priorità 2) Sapere quali sono le mie aspirazioni evidenziando anche i possibili ostacoli e le modalità per

superarli 3) Scoprire le mie motivazioni 4) Focalizzare con chi lavorare (persone, cose, dati e informazioni) 5) Focalizzare l’area di inserimento professionale( cura ed assistenza, area benessere, area

formazione. Area marketing e vendita, area scientifica e tecnica, area sociale e turistica) 6) Focalizzare i vincoli della scelta professionale

A tale proposito è possibile allenarsi in ogni nostra ricerca del lavoro utilizzando lo schema proposto alla fine di questa prima parte: “ Il mio progetto”

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5) L’INDIVIDUO NELLA RELAZIONE Una volta analizzato i punti precedenti possiamo di nuovo sintetizzare l’obbiettivo professionale. La realizzazione personale e professionale passa attraverso una relazione con gli altri. La qualità della nostra vita dipende dalla qualità delle nostre relazioni. Siamo sempre implicati in contesti relazionali.

I contesti relazionali possono essere ampi (impresa/mercato; disoccupato/mercato del lavoro;) ristretto (selezionato/selezionatore, capo/collaboratore, insegnante/studente, genitore/figlio. Lui/lei, collega/collega) Le variabili in gioco suscettibili di influenzare l’andamento della relazione con la loro presenza/assenza, sono numerose e fondamentalmente distinguibili in tre macro tipologie VARIABILI INCONTROLLABILI: fattori ed eventi che possono influenzare l’andamento di una relazione con la loro presenza/assenza e con la qualità di tale presenza-assenza. Sono variabili che i soggetti della relazione non possono controllare; possono solo prendere atto della loro presenza.

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Eventi atmosferici e ambientali; eventi macropolitici-sociali-economici-finanziari, norme e leggi dello stato,comunitarie,mondiali,di settore; caso, fortuna,destino Sono eventi che non dipendono dalle parti della relazione ; sono solo dei problemi. Quindi non importa valutarli, ma coglierli e organizzarsi per realizzare scelte di comportamento adeguate. Dobbiamo spostare la valutazione sulla risposta che noi siamo in grado di organizzare a partire da quell’evento, per salvaguardare o migliorare la qualità della relazione. VARIABILI PARZIALMENTE CONTROLLABILI: sono quelle sulle quali è possibile esercitare una influenza anche se indiretta e parziale. Nelle relazioni personali o professionali o affettive o commerciali, gli altri si comportano proprio perché c’è un interlocutore. VARIABILI CONTROLLABILI: tutte quelle che dipendono da noi All’interno di qualsiasi contesto relazionale le variabili controllabili sono tutto quanto concerne la scelta dei contenuti e della forma del proprio comportamento( nel caso di un singolo è il suo comportamento e stile di comunicazione, nel caso di un’azienda sono gli elementi di marketing comunicati); quelle parzialmente controllabili sono relative a tutto quanto concerne i comportamenti dell’altro(nel caso di un soggetto gli interlocutori, nel caso dell’azienda il mercato); quelle incontrollabili sono relative al contesto fisico-ambientale (luogo dell’incontro, caldo freddo rumorosità, eventi metereologici, macro-economici, norme..) Quello che conta è imparare a controllare il controllabile. Imparando a far leva sulle proprie risorse personali le variabili parzialmente influenzabili lo diventano sempre di meno e le variabili incontrollabili diventano sempre meno incisive. E’ possibile innescare un circolo virtuoso in cui la padronanza di sé influenza e determina i risultati, che così risultano perseguiti non malgrado le variabili incontrollabili e parzialmente controllabili, ma proprio a partire da tutte le variabili in gioco. Per trasformare i nostri “ sogni” in progetti è essenziale imparare a cogliere le variabili in gioco nei nostri diversi contesti relazionali per poi riuscire a gestirli al meglio. Nello specifico si tratta di realizzare 3 tipi di apprendimento e quindi allenare le nostre: ABILITA’ DI PERCEZIONE: delle variabili; dobbiamo vederle e identificarle ABILITA’ DI COGNIZIONE sulle stesse: occorre riflettere su opportunità e minacce di ognuna ABILITA’ DI COMPORTAMENTO: decidere come comportarsi e passare all’azione di vera e propria gestione delle variabili in gioco: io, gli altri,il contesto La prima risorsa e l’unica direttamente controllabile è se stesso Dobbiamo partire dalle variabili controllabili e valutare le risorse disponibili rispetto allo obbiettivo che intendo perseguire in termini di conoscenza (SAPERE) di competenza (SAPER FARE) di personalità (SAPER ESSERE) Rispetto a ciò che il selezionatore vuole da noi è essenziale comprendere i punti di forza personali e gli eventuali punti di debolezza per imparare a far leva sulle risorse disponibili e per poter trasformare i punti di debolezza o renderli il meno influenzabili possibile.

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Ad esempio: Le tue conoscenze potrebbero essere più approfondite per alcune cose e meno per altre(si dà per scontato che siano comunque adeguate a quelle richieste dal profilo per cui ci si vuole candidare), è importante che tu lo riconosca a te stesso per poi vedere di rappresentarlo al meglio al selezionatore; lo stesso dicasi per le competenze; per le caratteristiche di personalità è importante riconoscere le proprie qualità per capire, rispetto al contesto professionale per cui ci si candida, in che senso potranno essere punti di forza o di debolezza, elementi di facilitazione o di difficoltà per l’esercizio dell’attività professionale richiesta. I tratti della nostra personalità sono i punti forza e debolezza da tener conto a seconda del contesto e della situazione. Sono le VARIABILI CONTROLLABILI Se rispetto ad un determinato conteso verifichiamo di avere dei punti di debolezza, questi evidenziano degli ostacoli e quindi dobbiamo decidere cosa fare:

- valutare come ed in quanto tempo potremo essere in grado di eliminare o ridurre tale debolezza, rispetto a quel contesto e soprattutto se l’obiettivo vale tanto per noi;

- verificare se rispetto all’obbiettivo che vogliamo realizzare esistono contesti più affini alle proprie caratteristiche;

- valutare se si può contare su altri punti di forza, talmente apprezzabili dagli altri da rendere ininfluente il punto di debolezza ( sono scontroso, ma conosco tante cose e lo so fare.).

In riferimento all’atteggiamento generale dopo l’analisi delle variabili, vanno analizzate le motivazioni: questo permette di comprendere l’importanza dell’obbiettivo per confermarlo o rivederlo; ma soprattutto aiuta a capire l’atteggiamento personale verso la selezione affinché si possa controllarlo. Sono motivazione attrattive o positive? Lavoro che piace, contesto sociale buono… Oppure sono motivazioni negative : lavoro che non piace ma bisogno di un reddito.. L’atteggiamento da coltivare è quello di chi, avendo definito un obbiettivo da realizzare, si adopera per costruire relazioni positive con il contesto selezionatore, attingendo a tutte le risorse personali e relazionali presenti, evitando il costituirsi di atteggiamenti negativi(chiusura, insicurezza o spavalderia) afferenti dall’ansia e dall’insicurezza o dalla presenza di motivazioni negative. Per quanto concerne le VARIABILI PARZIALMENTE CONTROLLABILI queste sono date dall’insieme delle caratteristiche del contesto selezionatore e ti comunicano le attese relazionali e professionali dell’organizzazione a cui intendi proporti. Per questo motivo è importante riuscire ad ottenere più informazioni possibili sull’organizzazione a cui ti vuoi proporre. Più conosci l’interlocutore, anche attraverso informazioni indirette, più potrai prefigurare il contesto di selezione che incontrerai. Per quanto concerne le VARIABILI INCONTROLLABILI si tratta di valutare, prima e durante la selezione, in che misura gli elementi del contesto fisico-ambientale possono essere per te fattori di facilitazione o fattori di difficoltà, Tale analisi serve solo a definire, cosa di te, troverà sufficiente rinforzo dalla realtà esterna e su cosa invece dovrai concertare la tua attenzione, affinché l’influenza negativa sia solo uno sforzo in più. A questo punto si tratta di preparare la “presentazione di se” tenuto conto di tutto quello emerso dalle analisi precedenti. E per fare ciò potremo tentare di utilizzare, pensando ad un obiettivo che vogliamo raggiungere, lo schema seguente.

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SCHEMA OBIETTIVO LE VARIABILI IN GIOCO Controllabili Parzialmente Controllabili Incontrollabili LE OPPORTUNITA’ E MINACCE DELLE VARIABILI Controllabili Parzialmente Controllabili Incontrollabili IPOTESI COMPORTAMENTALI CONSEGUENYI

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Questionario di ricerca delle proprie attitudini

Abilità Quali sono le attività in cui riesci meglio con meno fatica? Prova a scoprirlo con questo test!

sono capace di analizzare e sintetizzare rapidamente un problema

sì abbastanza no

i miei criteri-guida sono: precisione e rapidità

mi piace occuparmi di tutti i dettagli di un lavoro che sto curando

sono un appassionato di informatica

mi piacciono i problemi e i giochi di logica

riesco bene nelle attività manuali

i miei criteri-guida sono: efficacia e produttività

mi piace inventare e progettare cose nuove

ho una buona memoria visiva

riesco facilmente ad organizzare il lavoro mio e degli altri

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Profilo

(se prevalgono i sì) In te prevale la capacità di sintesi logica relativamente a competenze di tipo scientifico. Sei capace di organizzare il lavoro tuo e degli altri, pianificare, ottimizzare i tempi di lavoro, coordinare gruppi, interagire con altre persone.

Il tuo profilo è sicuramente più affine a facoltà dell’area ingegneristico-architettonica e scientifico-tecnologica.

(se prevalgono i no) Ti piace studiare con cura tutte le variabili di un problema, prendendo tutto il tempo necessario. In te prevale la capacità di analisi. Sei più incline a lavorare da solo piuttosto che in gruppo, non ami organizzare il lavoro altrui, credi che la precisione e la completezza siano più importanti della velocità e dell’efficienza.

Il tuo profilo è sicuramente più affine a facoltà dell’area umanistica.

(se prevalgono gli abbastanza) Hai una certa disposizione a mettere a frutto le conoscenze, acquisite nel corso di uno studio solitario, all’interno di un gruppo di lavoro. In te prevale l’attitudine al dialogo e al confronto delle esperienze.

Il tuo profilo di apprendimento è sicuramente più affine a facoltà dell’area delle scienze economiche, giuridiche e sociali.

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Apprendimento Sei un tipo intuitivo o metodico? Hai più capacità di analisi o di sintesi? Quali sono i tuoi ritmi di apprendimento?

Prova a scoprirlo con questo test!

nel fare una scelta mi fido dell’intuito sì a volte

no

nell’affrontare un problema mi affido all’improvvisazione

se devo affrontare più difficoltà contemporaneamente non mi demoralizzo

risolto un problema me ne vengono subito in mente altri altrettanto urgenti

riesco a passare con facilità da un’occupazione ad un’altra senza farmi prendere dall’ansia

non credo che sia importante stabilire un ordine di priorità nelle cose da fare

riesco a parlare in pubblico senza perdere di vista l’idea principale del discorso

riesco a raggiungere gli obiettivi che mi sono posto

se devo prendere una decisione difficile in poco tempo, riesco con rapidità ad esaminare i diversi aspetti della situazione

se devo fare un lavoro impegnativo, preparo una scaletta mentale (o scritta) delle cose da fare

prima di iniziare un lavoro cerco di trovare il metodo per farlo

preferisco fare più cose contemporaneamente piuttosto che una cosa alla volta

sono sempre aperto alle novità e agli avvenimenti mondiali

quando studio un problema mi piace consultare il maggior numero possibile di fonti e dati sull’argomento

riesco sempre a rispettare una scadenza

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Profilo

(se prevalgono i sì) Il tuo tipo di apprendimento è sistematico: riesci con facilità a mettere a fuoco, uno per volta, tutti gli aspetti di un problema e ad esaminarli con calma. Cerchi di affrontare le situazioni di stress in modo tranquillo e razionale. Hai però difficoltà nel confrontarti con discipline e problemi che non rientrano in un determinato schema logico.

Il tuo profilo di apprendimento è sicuramente più affine a facoltà dell’area ingegneristico-architettonica e scientifico-tecnologica.

(se prevalgono i no) Il tuo tipo di apprendimento è non sistematico: sei capace di operare nello stesso tempo su diversi fronti. Sei una persona piena di interessi, curiosa e attenta alle novità. Hai difficoltà a confrontarti con discipline che prevedono un’organizzazione molto schematica e rigorosa dei saperi e delle conoscenze.

Il tuo profilo di apprendimento è sicuramente più affine a facoltà dell’area umanistica e delle scienze economiche, giuridiche e sociali.

(se prevalgono gli a volte) Il tuo tipo di apprendimento unisce la teoria alla prassi: sei capace di analizzare un problema in maniera scientifica ma riesci anche ad adattare le tue conoscenze al caso pratico che si presenta.

Il tuo profilo di apprendimento è sicuramente più affine a facoltà dell’area sanitaria e dell’area delle scienze economiche, giuridiche e sociali.

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Attitudine alla comunicazione Rispondete alle seguenti domande scegliendo tra le alternative proposte. 1. In un dibattito pubblico un partecipante riesce a prendere la parola continuamente, impedendo ad altri di intervenire. Che cosa ne pensate?

a) vi ripromettete, alla fine del dibattito, di chieder loro di esporvi le loro idee b) vi dispiace per quei partecipanti che non hanno avuto la possibilità di intervenire al dibattito c) apprezzate molto la grande capacità di emergere di chi è riuscito a focalizzare su di sé l’attenzione di tutti

2. Quale, fra i seguenti, vi sembra il messaggio più efficace e comunicativo? a) visivo (film, diapositive, documentari) b) uditivo (conferenze, convegni e discorsi) c) uditivo combinato con quello visivo (convegni arricchiti da filmati, diapositive, etc.)

3. Come pensate di comunicare ad un cliente la momentanea impossibilità della casa editrice, presso cui lavorate, di spedirgli un libro esaurito, la cui ristampa sarà pronta entro due mesi?

a) "siamo spiacenti di non poterle spedire il libro richiesto, perché è esaurito. La preghiamo di comunicarci la sua disponibilità a ricevere il libro tra due mesi, non appena verrà ristampato" b) "innanzitutto vogliamo vivamente complimentarci con lei per l’ottimo gusto e la grande cultura dimostrati con la scelta di uno dei nostri libri. Ci pregiamo comunicarle che il libro richiesto le verrà spedito entro due mesi" c) "siamo lieti di averla fra i nostri clienti. Sarà nostra premura spedirle il libro richiesto non appena sarà ultimata la ristampa. Poiché ciò non potrà avvenire prima di due mesi, qualora non potesse attendere, la preghiamo di comunicarci la sua decisione"

4. Come ci si deve regolare per esser certi che l’interlocutore comprenda il vostro messaggio?

a) occorre riuscire a comunicare ponendosi al suo stesso livello culturale b) bisogna chiedergli più volte se capisce ciò che gli viene detto c) bisogna chiedergli se è d’accordo con quanto viene detto

5. Come ci si deve regolare per far sì che l’interlocutore accetti il nostro messaggio?

a) bisogna parlare con brevità e chiarezza b) bisogna riuscire a suscitare il suo interesse c) bisogna esprimersi con molta sicurezza e senza incertezze, utilizzando un linguaggio scientifico e citando il pensiero di noti esperti e studiosi

6 Ritenete che l’autore di un libro di divulgazione debba esprimersi:

a) con termini semplici e frasi non troppo lunghe b) con termini semplici e frasi molto lunghe c) con termini scientifici molto specifici

7 Ritenete che l’autore di un testo scientifico debba esprimersi: a) con termini semplici e periodi alquanto brevi b) con termini semplici, ricorrendo a termini specifici in caso di necessità, dandone sempre una spiegazione chiara c) con termini scientifici molto specifici e un linguaggio "per esperti"

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8. Qual è, secondo voi, lo scopo delle pubbliche relazioni? a) vendere i prodotti di un’azienda b) ottenere il consenso del pubblico c) mantenere i rapporti con i paesi esteri

9. Come definireste il pubblico?

a) un insieme di persone che assiste ad uno spettacolo b) un insieme di persone unite da un interesse comune rispetto a un medesimo oggetto c) è un termine generico che indica le persone che ascoltano la radio o assistono a spettacoli televisivi e costituiscono i possibili acquirenti di un prodotto che viene pubblicizzato

10. Se doveste scrivere una lettera di carattere commerciale, quale stile preferireste?

a) confidenziale b) cordiale ma distaccato c) molto elegante e forbito

11. Se foste un dirigente che deve dare alcune disposizioni ai dipendenti, come vi comportereste per far sì che le osservino?

a) date loro la possibilità di discutere le disposizioni ricevute, in modo da affrontare subito eventuali difficoltà b) inviate a ciascuno una circolare con le nuove disposizioni, fornendo ad un responsabile l’incarico di verificare che vengano rispettate c) affiggete degli avvisi in ciascun reparto, recanti le nuove disposizioni in vigore

12. Se un dipendente vi riferisce le sue perplessità in merito alle nuove disposizioni da voi emanate, come reagite?

a) gli dite con chiarezza di attenersi alle norme impartite senza creare difficoltà al buon andamento dell’azienda b) discutete con lui le perplessità che avverte nei confronti delle nuove disposizioni, in modo da aiutarlo ad accettarle c) vi scusate per l’impossibilità di ascoltarlo, dal momento che siete troppo impegnato e lo invitate ad aderire alle nuove disposizioni, dimostrando fiducia nelle sue capacità di adattamento alle nuove regole

13. Quando discutete con un vostro socio su un argomento importante:

a) cercate di prevalere e di non farvi soverchiare dai suoi argomenti b) esponete chiaramente le vostre opinioni, lasciando anche all’interlocutore le stesse opportunità di esprimersi c) fate in modo che una volta l’abbia vinta lui, un’altra volta siate voi a spuntarla

14. Quando discutete con un dipendente su un argomento importante:

a) gli ricordate la sua posizione di subalterno e lo invitate a evitare ogni contrasto nei confronti delle vostre decisioni b) esponete chiaramente le vostre opinioni, lasciando anche all’interlocutore le stesse opportunità di esprimersi c) prestate un orecchio piuttosto distratto alle sue argomentazioni, cercando di troncare al più presto la discussione

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15. Siete addetto alle pubbliche relazioni di una ditta ed avete l’incarico di elaborare un depliant illustrativo per il lancio di un nuovo prodotto. Si prevede di inviare il depliant a due diverse fasce di possibili consumatori: gli agricoltori e gli insegnanti di agraria. Come pensate di regolarvi per la stesura del depliant?

a) elaborate un depliant con un messaggio scritto in modo molto semplice e facilmente comprensibile, in modo da essere accettato dagli insegnanti ma anche dagli agricoltori b) elaborate un depliant specificamente indirizzato agli insegnanti, utilizzando una terminologia specifica, e un altro depliant per gli agricoltori, in cui mettete in evidenza gli aspetti pratici ed i vantaggi del nuovo prodotto c) elaborate un unico depliant in cui vi indirizzate ad ogni fascia di consumatori, ma, tenendo soprattutto in considerazione la necessità di informare gli insegnanti, vi esprimete con un linguaggio prevalentemente tecnico

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Punteggio

Lettera a b c

Dom. n.

1 4 2 0

2 2 0 4

3 1 0 4

4 4 0 2

5 1 4 0

6 4 1 0

7 2 4 0

8 2 4 0

9 0 4 1

10 0 4 0

11 4 2 0

12 0 4 2

13 0 4 1

14 0 4 1

15 2 4 0

Attitudine alla comunicazione

Schema di VALUTAZIONE

Oltre 60 punti Siete dotati di grande carica comunicativa: sapete esprimere i vostri pensieri con chiarezza e raggiungere i vostri destinatari in modo convincente, suscitando il loro interesse.

Da 21 a 40 punti Possedete una sufficiente attitudine alla comunicazione, avete le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere e sapete esprimerle agli altri.

Meno di 20 punti Presentate un’insufficiente attitudine alla comunicazione, perché stabilite i medesimi rapporti con tutti gli interlocutori, senza curarvi della diversa personalità di ciascuno.

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Sicurezza di sè Rispondete sì o no alle seguenti domande.

1 Siete consapevoli dei vostri difetti e li accettate?

sì no

2 Pensate che bisogna prendere da soli le decisioni importanti?

sì no

3 Pensate che fallire in un’impresa sia mortificante?

sì no

4 Bisogna credere profondamente in quello che si fa?

sì no

5 Vi considerate una persona piacevole?

sì no

6 Vi preoccupate delle opinioni altrui?

sì no

7 Vi distraete facilmente quando lavorate?

sì no

8 Cambiate idea facilmente?

sì no

9 Preferite parlare piuttosto che ascoltare?

sì no

10 Il futuro vi preoccupa particolarmente?

sì no

11 Le difficoltà vi scoraggiano facilmente?

sì no

12 Conoscete bene i vostri meriti e le vostre capacità?

sì no

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13 Vi sentite al sicuro solo nel vostro ambiente?

sì no

14 È giusto vergognarsi per gli errori commessi in un lavoro?

sì no

15 Avete precise opinioni politiche?

sì no

16 Vi imbarazza parlare in pubblico?

sì no

17 In qualsiasi situazione, sostenete sempre i vostri amici?

sì no

18 Quando prendete una decisione, informate sempre gli altri?

sì no

19 Avete difficoltà a lavorare da soli?

sì no

20 Vi è difficile ammettere d’aver torto?

sì no

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Punteggio

Attribuitevi 1 punto per ogni risposta affermativa alle domande 2-3-4-5-12-15-20 e 1 punto per ogni risposta negativa alle domande 1-6-8-10-11-13-14-16-18-19.

Calcolate il totale e confrontate il punteggio ottenuto con il seguente schema.

Schema di valutazione

Oltre 13 punti Siete estremamente fiduciosi nelle vostre capacità. Avete le idee molto chiare anche nei confronti di ciò che volete dalla vita, e pertanto sfruttate tutte le vostre risorse per raggiungere gli obiettivi che vi siete prefissi.

Da 10 a 13 punti Possedete un discreto senso di sicurezza personale. Ciò vi consente di superare, ogni volta che si rende necessario, gli ostacoli che incontrate sul vostro cammino, anche se, non appena ne avete la possibilità, senz’altro preferite affidarvi ad altri che vi facciano sentire protetti, al sicuro.

Meno di 10 punti La vostra sicurezza personale è molto scarsa, tendete a sentirvi inferiore agli altri e a cercare la loro approvazione per tutto ciò che fate.

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Senso dell'organizzazione Rispondete sì o no alle seguenti domande.

1 Di solito vi addormentate molto tardi?

sì no

2 Organizzate i vostri viaggi con molto anticipo?

sì no

3 Consegnate mai un lavoro in ritardo?

sì no

4 Il vostro tavolo da lavoro è sempre in perfetto ordine?

sì no

5 Vi capita spesso di non ritrovare in casa qualcosa di importante?

sì no

6 Vi capita di andare ad un concerto o a teatro e di non trovare posto?

sì no

7 Lasciate per parecchio tempo su una sedia gli indumenti che avete indossato?

sì no

8 Riuscite ad organizzare una cena all’ultimo minuto?

sì no

9 Programmate sempre le compere che dovete effettuare?

sì no

10 Provate mai la sensazione di avere poco tempo e tante faccende da sbrigare?

sì no

11 Riuscite a ritagliare dai vostri impegni di lavoro tempo sufficiente da dedicare alla famiglia?

sì no

12 Quando decidete di mettervi a dieta, riuscite nel vostro proposito?

sì no

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13 Arrivate puntuali agli appuntamenti?

sì no

14 Riuscite a far quadrare il bilancio familiare?

sì no

15 Riponete mai nell’armadio abiti non perfettamente puliti?

sì no

16 In casa avete una cassetta del pronto soccorso perfettamente attrezzata?

sì no

17 Avete difficoltà ad organizzare una festa per numerose persone?

sì no

18 La vostra agenda con gli indirizzi e i numeri utili è perfettamente in ordine?

sì no

19 Siete dei buoni risparmiatori?

sì no

20 Vi capita di annoiarvi nel tempo libero?

sì no

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Punteggio

Attribuitevi 1 punto per ogni risposta affermativa alle domande 2-4-8-9-11-12-13-14-15-16-18-19 e 1 punto per ogni risposta negativa alle domande 3-5-6-7-10-17-20.

Calcolate il totale e confrontate il punteggio ottenuto con il seguente schema.

Schema di valutazione

Oltre 16 punti Mostrate uno spiccato senso dell’organizzazione, anzi talvolta finite per essere eccessivamente programmati e metodici.

Da 10 a 16 punti Gestite in maniera equilibrata il vostro tempo e le voste energie, pertanto riuscite a conciliare lavoro, tempo libero e famiglia.

Meno di 10 punti Siete dei disorganizzati cronici e, malgrado non ne siate sempre contenti, finite per essere preda dell’improvvisazione, del disordine e dell’imprevisto.

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Personalità Quali sono i caratteri distintivi della tua personalità? Prova a scoprirlo con questo test!

preferisco lavorare o studiare in gruppo sì abbastanza no

prima di prendere una decisione preferisco ascoltare le opinioni delle persone di cui mi fido

sono disponibile al confronto con gli altri

non temo il giudizio degli altri sul mio lavoro

credo che gli altri abbiano fiducia in me

riesco in genere a convincere quelli che hanno opinioni diverse dalle mie

riesco in genere ad orientare il giudizio degli altri

sono capace di organizzare il lavoro degli altri

sono consapevole dei miei limiti e delle mie potenzialità

sono aperta a opinioni e idee anche diverse dalle mie

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Profilo

(se prevalgono i sì) Sei molto determinato nel raggiungimento degli obiettivi che ti prefiggi; hai attitudine al lavoro di squadra e sei attento a recepire tutte le opinioni e le proposte, ma hai la capacità di decidere alla fine in autonomia.

(se prevalgono i no) Hai attitudine alla leadership e all’organizzazione del lavoro: ti lasci generalmente poco influenzare dalle opinioni altrui e tendi talvolta a sopravvalutarti. Il tuo pregio principale è la sicurezza in te stesso.

(se prevalgono gli abbastanza) Credi nelle tue capacità ma vorresti che anche gli altri ci credessero di più: tendi a non esporti in prima linea; anche se non hai attitudine al comando sei affidabile e preciso nel lavoro e hai molto senso critico.

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COME PROCESSIAMO IL MONDO? Segnate la vostra risposta alle seguenti domande: 1. Che cosa vi piace di più? a) ascoltare musica b) guardare un film c) andare a ballare 2. Quale tipo di programma televisivo preferite? a) documentari b) show, cabaret, comicità c) notiziari 3. Parlando con un'altra persona... a) la ascoltate con attenzione b) la osservate c) cercate di toccarla 4. Che cosa preferireste comprare? a) una Jacuzzi b) uno stereo c) un televisore 5. Il sabato sera... a) rimanete a casa b) andate a un concerto c) andate al cinema 6. In che tipo di esame ve la cavate meglio? a) orale b) scritto c) orale e scritto assieme 7. Come vi orientate più facilmente? a) usando una cartina b) chiedendo informazioni c) attraverso l'intuizione 8. Se andate in un posto solo per riposarvi, preferite: a) pensare b) passeggiare c) riposare e basta 9. Che cosa vi lusinga di più? a) che apprezzino il vostro aspetto b) che vi tocchino c) che apprezzino la vostra voce 10. Che ambiente vi attira di più? a) un posto dal clima perfetto b) un posto in cui si senta il rumore del mare c) un posto con una vista splendida

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1l. In che modo imparate più facilmente? a) ripetendo ad alta voce b) scrivendo i vari punti c) associando l'argomento a qualcosa di divertente 12. A che cosa preferite partecipare? a) a un incontro sociale b) a una mostra di pittura c) a una conferenza 13. Su che cosa basate la vostra opinione su un'altra persona? a) sulla sincerità del suo tono di voce b) sul modo in cui vi stringe la mano c) sul suo aspetto 14. Come vi considerate? a) sportivi b) intellettuali c) sociali 15. Che tipo di film preferite? a) i grandi classici b) film d'azione c) film d'amore 16.ln che modo preferite restare in contatto con una persona? a) per lettera o posta elettronica b) prendendo assieme un caffè c) per telefono 17. Con che affermazione vi identificate di più? a) mi piace un'automobile di cui mi trovo bene alla guida b) sento tutti i minimi rumori che fa la mia auto c) la mia auto deve essere sempre pulitissima dentro e fuori 18. Come preferite passare il tempo con il vostro partner? a) conversando b) accarezzandovi c) guardando qualcosa assieme 19. Se non trovate le chiavi nella borsa, che cosa fate? a) le cercate guardando dentro la borsa b) scuotete la borsa per sentire il suono c) le cercate al tatto 20. Se dovete ricordare una cosa, lo fate... a) associandola a un'immagine b) associando la a un'emozione c) associando la a un suono

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21. Se aveste il denaro necessario... a) comprereste una casa che vi piace b) viaggereste per vedere il mondo c) acquistereste una casa discografica 22. Con che affermazione vi identificate di più? a) riconosco le persone dalla voce b) non riesco a ricordare i volti delle persone c) riesco a ricordare la faccia, ma non il nome 23. Che cosa portereste con voi in un'isola deserta? a) buoni libri b) una radio a pile c) cibi in scatola e dolciumi 24. Che cosa vi piace di più? a) suonare uno strumento b) scattare foto c) attività manuali 25. Come vi vestite? a) in modo impeccabile b) in modo informate c) in modo molto informale 26.Accendete un fuoco di notte. Vi piace soprattutto... a) il calore della fiamma e il cibo arrostito b) il rumore della legna che arde c) contemplare le fiamme e le stelle 27. In che modo capite meglio una cosa? a) se ve la spiegano verbalmente b) se vengono utilizzati dei mezzi visivi c) se si impara attraverso un'attività pratica 28. Siete soprattutto... a) molto intuitivi b) buoni conversatori b) buoni osservatori 29. Che cosa vi piace di più al mattino? a) l'emozione di vivere un altro giorno b) i colori del cielo c) il canto degli uccelli 30. Se poteste scegliere, vorreste essere... a) un famoso medico b) un famoso musicista c) un famoso pittore

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31. Scegliendo un vestito, la cosa più importante è... a) che si adatti a quello che farete b) il colore c) che sia comodo.. 32. Che cosa vi piace di più in una casa? a) il silenzio b) le comodità c) l'ordine e la pulizia 33. Che cos'è più sexy? a) la luce bassa b) un profumo c) una certa musica 34. Dove preferireste andare? a) a un concerto di musica classica b) a uno spettacolo di magia c) a una fiera gastronomica 35. Che cosa vi attira di più in una persona? a) il modo di fare b) l'aspetto fisico c) la conversazione 36. Facendo shopping, passate più tempo in... a) un supermercato b) una profumeria c) un negozio di dischi o una libreria 37. Come vorreste una serata romantica? a) alla luce di una candela b) conversando e ascoltando musica romantica c) andando a cena nel vostro ristorante preferito 38. Viaggiare vi piace soprattutto per... a) sperimentare tipi diversi di cucina b) vedere posti nuovi c) conoscere altri usi e modi di vita 39. ln città, che cosa vi manca di più della campagna? a) l'aria pulita e rinvigorente b) il paesaggio c) la tranquillità 40. Se vi venisse offerto, che lavoro accettereste? a) direttore di un programma radiofonico b) direttore di un club sportivo c) direttore di una rivista

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SOLUZIONE Riportate nello schema seguente la risposta à ciascuna domanda, e sommate le risposte che avete dato per ogni colonna.

VISUALE UDITIVO CINESTETICO 1 B A C 2 A C B 3 B A C 4 C B A 5 C B A 6 B A C 7 A B C 8 B A C 9 A C B 10 C B A 11 B A C 12 B C A 13 C A B 14 A B C 15 B A C 16 A C B 17 C B A 18 C A B 19 A B C 20 A C B 21 B C A 22 C A B 23 A B C 24 B A C 25 A B C 26 C B A 27 B A C 28 C B A 29 B C A 30 C B A 31 B A C 32 C A B 33 A C B 34 B A C 35 B C A 36 A C B 37 A B C 38 B C A 39 B C A 40 C A B

TOTALE

38

IL MIO PROGETTO Esercizio 1 - Quali sono i tuoi valori, le tue priorità?

Scrivi quali sono le cose in cui credi, le cose che per te sono importanti, che hanno valore fondamentale nella tua vita, nel determinare le tue scelte, in ordine di priorità (1 il più importante, 10 il meno importante):

1 2

3 4

5 6

7 8

9 10

Esercizio 2 - Quali aspirazioni hai oggi? Cosa hai fatto finora per realizzarle? Aspirazioni Finora ho fatto... Farò entro il......

1

2

3

Esercizio 3 - Per ognuna delle aspirazioni descritte, quali i possibili ostacoli? Quali le modalità di superamento? Aspirazioni Possibili ostacoli Cosa penso di fare per superarli

1

2

3

39

Esercizio 4 - Cosa ti motiva al lavoro? Quali bisogni vorresti soprattutto soddisfare con il lavoro? Motivazioni Molto Abbastanza Poco Per nientemotivi logistici (vicinanza/orario di lavoro) .

motivi strumentali(mezzo per avere un reddito)

motivi funzionali(utilizzare conoscenze e capacità)

motivi relazionali(relazioni interpersonali positive)

motivi di immagine (autostima personale e sociale)

Esercizio 5 - I vincoli alle scelte professionali: quali sono i tuoi vincoli? Cosa è irrinunciabile? Quanto tempo ed energie sei disposto a dedicare per la realizzazione delle tue aspirazioni professionali, a cosa puoi e a cosa non puoi rinunciare, quanto sei disposto ad attendere? Vincoli rispetto al contenuto del lavoro

Sì irrinunciabile

Relativamente importante Vi rinuncio se a favore di...

No irrilevante

Lavoro vicino ai propri interessi

Lavoro socialmente apprezzato

Lavoro vicino alle proprie esperienze

Lavoro in linea con le conoscenze possedute

Lavoro fondamentalmente individuale

Lavoro insieme ad altri o in team

Lavoro sempre nuovo

Lavoro di routine

Lavoro soggetto a costante aggiornamento

Lavoro complesso

40

Lavoro semplice

Lavoro vicino a ciò che ti riesce meglio

Vincoli temporali. Quanto prevedo di poter attendere: Si irrimandabile

Relativamente importante Posso attendere se ciò comporta che...

No irrilevante

Entro 1 anno

Entro 3 anni

Entro 5 anni

Entro 10 anni

Vincoli rispetto alla sede di lavoro Sì Irrinunciabile Relativamente importante Vi rinuncio se ciò comporta che...

No irrilevante

Nel comune di residenza

Nel raggio di 50Km

Nel raggio di 150 Km

Nel raggio di 500 Km

In ambito nazionale

In ambito europeo

In ambito internazionale

Vincoli rispetto al tempo di lavoro Sì irrinunciabile Relativamente importante Vi rinuncio se ciò comporta che

No irrilevante

Full time

Part ti me

Lavoro giornaliero

Lavoro a turni

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Lavoro stagionale

Lavoro nei weekend

Vincoli rispetto al luogo di lavoro Sì Irrinunciabile Relativamente importante Vi rinuncio se ciò comporta che

No irrilevante

All'aria aperta

Al chiuso

Ambiente tipo ufficio

Ambiente tipo reparto industriale

Ambiente tipo officina artigianale

Ambiente tipo studio professionale

Ambiente tipo negozio al pubblico

Ambiente tipo laboratorio

In assenza di polveri

In assenza di rumori

In assenza di fumi

In assenza di fattori tossici

In assenza di fattori di rischio fisico

In assenza di elementi maleodoranti

Ambienti molto freddi

Ambienti molto caldi

Vincoli rispetto alla forma di lavoro Sì Irrinunciabile Relativamente importante Vi rinuncio se ciò comporta che

No irrilevante

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Lavoro dipendente

Lavoro autonomo

Lavoro interinale

Contratto a termine

Contratto a tempo indeterminato

Vincoli rispetto alle prospettive Sì Irrinunciabile Relativamente importante Vi rinuncio se ciò comporta che

No irrilevante

Lavoro sicuro (scarsa licenziabilità)

Lavoro con prospettive di carriera

Lavoro con prospettive di sviluppo

Vincoli dimensionali Sì Irrinunciabile Relativamente importante Vi rinuncio se ciò comporta che

No irrilevante

Lavorare in una piccola impresa

Lavorare in una grande impresa

Lavorare in una multinazionale

Lavorare in un'impresa"rete" (es. franchising)

Vincoli rispetto alla mobilità funzionale e geografica Sì Irrinunciabile

Relativamente importante Vi rinuncio se ciò comporta che

No irrilevante

Lavorare assolvendo un'unica funzione

Lavorare assolvendo più ruoli e compiti

Lavorare presso un'unica sede

Lavorare in più sedi

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Vincoli rispetto alla remunerazione Si/No

Influenza poco la scelta del lavoro Qual è il minimo necessario? È parte della scelta, ma non è un vincolo rilevante Che posto occupa nell'elenco delle tue priorità?

Influenza molto, è il vincolo fondamentale Cosa puoi sacrificare per privilegiare i soldi? Esercizio 6 - Il mio obiettivo professionale Scrivi l'obiettivo professionale che intendi perseguire alla fine dell'analisi fin qui condotta, e poi, fai gli esercizi a seguire. Successivamente troverai altri strumenti per verificare, ulteriormente, l'opportunità e la fattibilità di andare incontro a tale obiettivo, così come lo hai definito, o quali aggiustamenti possono essere utili, alla tua migliore e contingente realizzazione. /I mio prossimo obiettivo professionale è:

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Esercizio 7 - Le risorse necessarie: quali risorse sono necessarie per il perseguimento dell'obiettivo? Di quali già disponi? Cosa farai per ottenere le risorse mancanti?

Possibili risorse necessarie

Grado di necessità: Molto Abbastanza Poco Nulla

Indica quali delle risorse (in particolare quelle con necessità molto e abbastanza) sono già disponibili; per quelle da reperire, indica, per- ché sono necessarie e come si provvederà per ottenerle: facendo cosa............... quando...... ....... ....... ...

Risorse fisiche (stato psico-fisico)

Risorse conoscitive (sapere)

Risorse d'esperienza (saper fare)

Risorse emotive (saper essere)

Risorse temporali (tempo disponibile)

Risorse tecnologiche (strumenti, attrezzatu- re, knowhow)

Risorse ecnomiche/finanziarie (capitale proprio, di terzi, fisso e circolante)

Risorse umane (altre persone)

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PARTE SECONDA Conoscersi per gestire 1) LE QUALITA’ INDIVIDUALI La nostra vita è data dalla qualità e quantità delle nostre relazioni. Siamo in continua comunicazione con gli altri. Pertanto è necessario comprendere quali sono le variabili in gioco nei contesti relazionali. Questo inoltre ci permette di capire se e come è possibile influenzare le variabili in gioco in ogni relazione, imparando così a comunicare in modo più consapevole ed efficace. Conoscere le proprie qualità e risorse come le proprie debolezze è un modo per riuscire nel lavoro ed in ogni ruolo della vita. Per ottenere “successo” inteso come, non raggiungimento del potere o della supremazia sull’altro, ma come possibilità di trovare realizzazione nel tuo obbiettivo professionale o in quello familiare sono indispensabili alcune qualità o caratteristiche della persona da attivare in ogni contesto relazionale. Tali caratteristiche sono: INTERNALITA’ Tendenza ad attribuirsi la responsabilità e a riconoscersi l’autorità, rispetto alle decisioni, relative al proprio comportamento, in grado di influenzare l’andamento della relazione e quindi i risultati. MOTIVAZIONE A RIUSCIRE Volontà della persona di utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili, a cominciare proprio dalla risorsa “se stessi”, al fine di realizzare le proprie finalità. La caratteristica vincente è proprio il Riuscire , la volontà di dimostrare innanzitutto a se stessi e poi agli altri, di essere in grado, di poter far fronte anche agli imprevisti e difficoltà per realizzare ciò a cui veramente si tiene. TOLLERANZA ALLA COMPLESSITA’ E AL CAMBIAMENTO Capacità di gestione di sé che consente di andare a ricercare la decisione migliore per uscire da una situazione di ansia, di confusione, di incertezza.

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Significa utilizzare al meglio tutte le risorse, compresa la risorsa tempo a disposizione, per assumere decisioni non dettate dalla fretta di “fuggire dall’ansia” ma maturate da una analisi dei dati reali e determinate in vista del risultato che si vuole ottenere. Una buona tolleranza non ci fa perdere l’obbiettivo, né negare la situazione di incertezza ed ambiguità; essa promuove la consapevolezza:

- della necessità di assumere decisioni anche in assenza di tutti i dati necessari per prenderla - della possibilità di commettere errori - della importanza della volontà di prendere la mia decisione migliore e non quella

immediatamente disponibile o più semplice da realizzare CAPACITA’ DI ASSUMERSI RISCHI E GESTIRE L’ANSIA Sviluppare cioè l’attitudine a considerare l’ansia come elemento proprio e presente in ogni situazione di vita, da gestire attraverso la possibilità di trovare la propria soluzione, quella ritenuta e scelta come la migliore. In pratica diventare protagonisti attivi e responsabili di tutte le scelte e decisioni. SAPERSI RELAZIONALE Imparare a comunicare con gli altri è l’attività predominante che si apprende continuamente. Come essere in relazione, ogni uomo si scontra e incontra con un’altra persona con la quale deve imparare a dialogare e a comunicare. Ogni relazione ha un aspetto manifesto dato dai comportamenti, dalle azioni che si vedono ed un aspetto latente che è prevalentemente determinato dalle dinamiche affettive che circolano inevitabilmente in ogni relazione. In ogni relazione ognuno è un protagonista, un attore che si deve mettere in gioco per poter stare in quella relazione e viverla al meglio per sé e per l’altro.

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2) ASCOLTO E RICONOSCIMENTO DELLE QUALITA’ RELAZIONALI Rispetto a queste caratteristiche la dimensione della consapevolezza e dell’autoascolto è determinante: queste caratteristiche si possono riconoscere, controllare e modificare Imparare ad osservarsi è un modo per imparare a mettersi in gioco e in discussione, per mettersi al centro di ogni azione e scelta. Usare un tipo di linguaggio verbale invece che un altro, è fondamentale perché come abbiamo detto i pensieri influenzano le azioni che a loro volta alimentano i pensieri. Importante sostituire la parola DEVO con la parola VOGLIO perché significa avere la possibilità dell’alternativa. Il campo del possibile è regno assoluto della persona. Tutte le caratteristiche sono correlate primariamente alla internalità. Soprattutto lo è la motivazione a riuscire. Siamo tesi verso una meta quando riteniamo di poterla realizzare., Generalmente le persone che vogliono raggiungere il successo sono portate ad avere questi elementi di comportamento: - definiscono obbiettivi ed assumono rischi moderati coerenti alle proprie abilità

- tendono ad assumersi responsabilità personali riguardo ai risultati ed alle proprie performance - tendono a confrontarsi positivamente con nuove cose da fare - tendono ad essere energici e volti alla realizzazione pratica - ricercano l’immediato feedback sui risultati e sulle performance

Potremo cercare di autovalutare la propria “internalità” attraverso l’esercizio seguente:

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Esercizio sulla internalità

Il questionario ti propone di analizzare il tuo rapporto con la realtà. In particolare descrive quali ritieni essere le variabili che più condizionano il tuo successo umano e professionale. Non ci sono risposte giuste e sbagliate, ma solo risposte che ti aiuteranno a comprendere il tuo usuale modo di essere e di comportarti in riferimento ai temi descritti.

È un percorso di auto-osservazione se non esprimi sinceramente ciò pensi, osserverai un'inutile falso

(anche se "d'autore"!).

Buon viaggio di conoscenza!

Per esprimere il tuo parere su ogni affermazione usa la seguente scale

1 = totale disaccordo

2 = poco d'accordo

3 = sufficientemente d'accordo

4 = abbastanza d'accordo

5 = molto d'accordo

Scrivi, vicino ad ogni affermazione, il numero corrispondente al tuo grado di accordo/disaccordo:

1) Diventare una persona importante, dipende solamente dalla fortuna

2) Quando mi impegno intorno ad un progetto, sono quasi certo che al bene

3) Con l'aiuto di parenti ed amici è possibile ottenere un lavoro soddisfacente

4) La vita di ognuno è il risultato delle proprie azioni

5) È più facile attendere l'aiuto degli altri che pensare di farcela da soli

6) Quando realizzo ciò che desidero è perché ho avuto fortuna

7) Senza le giuste occasioni è impossibile affermarsi

8) Lavorare nel campo che piace è soprattutto una questione di fortuna

9)Essere e diventare un buon tecnico/professionista dipende soprattutto da me

10) Per ottenere riconoscimenti sul lavoro occorre fare bene il proprio lavoro

11) La mia vita è molto condizionata dagli altri

12) Per raggiungere il successo occorre conoscere le persone giuste

13) Quando ottengo ciò che desidero, spesso è perché mi sono dato da fare

14) Ottenere ciò che desidero è importante per compiacere gli altri

15) La mia vita è in larga misura dipendente dal caso

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16) Dandosi da fare la maggior parte delle persone è in grado di riuscire a fare al meglio il proprio

lavoro

17) Nella vita, così come nel lavoro, ognuno ha il suo destino

18) Non riuscirò ad emergere senza l'aiuto di qualcuno

19) Fare progetti a lunga scadenza significa non dare la giusta importanza al caso

20) Lavorare bene, di solito, significa ottenere riconoscimenti

21) Una buona garanzia di successo è avere la giusta "raccomandazione"

22) Cosa succede nella mia vita dipende soprattutto dalle mie decisioni

23) È il caso a far si che io abbia molti amici o no

24) Per raggiungere risultati importanti è necessario conoscere qualcuno che ha potere

25) Nel lavoro, il successo, è soprattutto una questione di fortuna

26) Tutti abbiamo occasioni per affermarci, basta impegnarsi al massimo per coglierle e sfruttarle

27) Spesso penso: speriamo che le cose cambino

28) La fortuna è una dea bendata, la sfortuna invece, ci vede benissimo

29) Non è facile esprimere se stessi (opinioni, atteggiamenti, comportamenti) quando ciò contrasta con

l'immagine che il gruppo che frequento ha di me, anche se ciò significa andare contro i miei interessi

30) Non importa "cosa" conosci, ma "chi" conosci

31) Chi cerca trova

32) La fortuna, è la vera differenza tra chi riesce a realizzare più o meno, soldi, carriera o

soddisfazione

33) Se amici, colleghi, capi o collaboratori, decidono che non gli sono simpatico, non ho molte

possibilità di avere buone relazioni con loro

34) Se voglio, posso

35) Ottenere attenzione e rispetto dalle persone dipende solo dalla loro disponibilità nei miei confronti

36) "successo è il risultato di volontà ed impegno costanti, il destino (il contesto e le attitudini), o la

fortuna (le circostanze, gli eventi) c'entrano poco.

50

Internalità Esternalità Fatalismo

Ciò che mi accade dipende soprattutto dalle mie scelte e dalle azioni conseguenti che

realizzo Meriti o demeriti sono miei.

Mi assumo la responsabilità

Ciò che mi accade dipende soprattutto dagli altri. Sono gli

altri a determinare il mio successo, la mia felicità. Meriti

o demeriti sono degli altri. La responsabilità è degli altri

Ciò che mi accade dipende soprattutto dal Caso. Il destino è già

scritto nel quando, come e dove nasci Non ci sono meriti, non ci

sono colpe Non c'è responsabilità

1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) 18) 19) 20) 21) 22) 23) 24) 25) 26) 27) 28) 29) 30) 31) 32) 33) 34) 35) 36) Totale Internalità Totale Esternalità Totale Fatalismo

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Il totale con il punteggio più alto indica il tuo "centro di controllo" prevalente in questo momento. Esprime cosa ritieni determinante nel definire i risultati che puoi realizzare.

Se hai ottenuto il punteggio più alto nel totale "internalità", significa che ritieni che la causa prima dei tuoi successi ed insuccessi sia interna, sia in te.

Se è il totale "esternalità" ad essere il più alto allora significa che attribuisci soprattutto all'esterno la responsabilità dei tuoi successi o insuccessi, mentre se è il totale "fatalismo" a segnare più punti, significa che prevalentemente vivi te stesso e gli altri, in balia degli eventi, del caso o fortuna. .

Sia gli altri, che il caso, influiscono sul/a nostra vita (sono, rispettivamente, le variabili parzialmente controllabili ed incontrollabili del nostro sistema relazionale), ma le nostre scelte ed i nostri comportamenti influenzano loro, e sono completamente dipendenti da noi (noi siamo fa variabile controlla bile da noi stessi). Per procedere verso l'obiettivo di sviluppare le nostre potenzialità occorre allenarsi perché il punteggio relativo all’'internalità sia sempre più alto ed il più alto tra i tre. Solo chi crede in se stesso, nelle proprie possibilità, può attendersi che gli altri, o persino la fortuna gli diano altrettanto credito.

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Per valutare e verificare la capacità relativa alla motivazione al riuscire potremo usare questa scala di autovalutazione: Usiamo la scala da 1 a 5 su ogni affermazione: 1 molto 2 abbastanza 3 sufficientemente 4 poco 5 per niente Sei portato ad assumerti dei rischi adeguati alle tue abilità? 1 2 3 4 5 Sei portato ad assumerti delle responsabilità(internalità)? 1 2 3 4 5 Sei stimolato dal doverti cimentare nelle cose nuove? 1 2 3 4 5 Sei energico(attivo, volto a darsi da fare)? 1 2 3 4 5 Sei molto interessato a valutare i risultati delle tue performance? 1 2 3 4 5 La motivazione al riuscire tenderà ad aumentare parallelamente allo sviluppo dell’internalità: via via che cerchiamo di allenarci a sviluppare le caratteristiche dell’internalità, aumenta la capacità di definizione degli obbiettivi, che diventano sempre più ambiziosi quanto più cresce la fiducia in sé, ma comunque coerenti alle proprie caratteristiche e risorse. Per quanto attiene alla tolleranza al cambiamento ed alla gestione dello stress è importante riconoscere la propria tendenza di fondo:

- a ricercare e valutare positivamente le alternative anche se ciò significa rimandare una decisione

- a mettere in discussione opinioni e scelte a fronte di cambiamenti oppure - a prendere subito la decisione per chiudere la situazione - a ritenere definitive le posizioni e le scelte assunte.

Questa consapevolezza consentirà alla persona di decidere quando:

- dare sfogo alla propria tendenza di fondo perché le sembra che il tipo di situazione sia adatta e quando è più opportuno per sé

- controllare questo aspetto ed esprimere il comportamento opposto a quello di tendenza.

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Responsabilità ed autorità significa anche assunzione di rischi. Per assumere dei rischi occorre poter fare affidamento sulle proprie abilità di percezione delle situazioni, sulle abilità di cognizione sulle stesse e quindi sulla capacità generale di andare ad interpretare i comportamenti adeguati, a minimizzare i rischi e a massimizzare le possibilità, realizzazione dei risultati Basta osservare come ci comportiamo nelle nostre relazioni; quanta ansia ci genera, come si contiene.. 3) LA COMUNICAZIONE Per verificare ed allenare la nostra abilità di relazione occorre parlare della COMUNICAZIONE Avere una conoscenza maggiore sulle modalità comunicative è solo un aumento della conoscenza, non vuol dire volerlo o saperlo fare. Riflettere sulle nostre mete attuali, su quello che ci interessa o abbiamo voglia di fare , sul perché non vogliamo approfondire certe cose o… è già il percorsi di allenamento all’autoconsapevolezza. Dobbiamo sapere Nella comunicazione, quindi nei comportamenti di relazione è importante imparare a distinguere tra : CONTENUTO messaggio diretto o indiretto verbale o non verbale FORMA modalità comportamentali scelte per esprimere quel contenuto RELAZIONE tipo di rapporto che intercorre con l’interlocutore(rapporto commerciale, affettivo o gerarchico) POSIZIONE RELAZIONALE cioè il criterio relazionale che informa la comunicazione nei confronti dell’interlocutore (dominanza, sudditanza, parità) Genericamente quando si hanno problemi relazionali ci focalizziamo sui contenuti, ritenendo che siano essi la causa principale del conflitto o dell’incomprensione, quando invece è più frequente che sia un problema di modi(forma), di ruoli(relazione) o più speso di posizioni relazionali inadeguate(criteri). Alla base delle problematiche relazionali ci sono difficoltà di comunicazione legate alla superficialità con cui si affronta l’incontro, alla disabitudine all’ascolto, alla carenza di rispetto per sé e per gli altri. E’ importante conoscere il nostro modo di comunicare. Dobbiamo sapere che le nostre convinzioni influenzano le nostre percezioni e la nostra interpretazione della realtà e quindi i nostri comportamenti di relazione. Esercizio di autovalutazione sulle determinanti comportamentali. Di seguito sono riportate una serie di affermazioni su alcune convinzioni determinanti ai fini dei comportamenti di relazione. L'esercizio consiste nel definire se secondo te sono vere (segnerai una V) o false (segnerai una F). L'obiettivo è quello di confrontare le tue convinzioni sull'argomento con le attuali conoscenze scientifiche, al fine di eliminare possibili 'false credenze e, contemporaneamente, migliorare la

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conoscenza di te stesso e degli altri, e, quindi, le abilità di comunicare in modo più consapevole ed efficace. 1) Generalmente è possibile individuare i motivi alla base dei comportamenti delle persone 2) I comportamenti delle persone dipendono dalla realtà che li circonda 3) Le persone sono portate a crearsi dei pregiudizi in rapporto ai precedenti successi e fallimenti 4) I comportamenti delle persone sono sempre ispirati dalla logica e dalla ragione 5) Tutto ciò che un individuo fa o pensa rappresenta un aspetto della sua personalità 6) Le emozioni contrastano la ragione 7) La maggior parte dei comportamenti delle persone sono obbligati dalle circostanze (doveri) 8) La personalità è frutto dell'eredità genetica 9) L'eredità genetica costituisce la base su cui si costruisce, nel tempo, la personalità 10) Tutte le persone appartenenti alla stesso ambiente portano una uguale impronta della loro eredità culturale 11) Il modo in cui l'essere umano soddisfa i suoi bisogni dipende molto dall'ambiente in cui si trova 12) Ciò che le persone percepiscono (vedono/sentono/ecc.) è in gran parte determinato dalle loro aspettative, dai loro bisogni e dalle conoscenze che hanno in merito 13) C'è sempre una esatta corrispondenza tra ciò che l'individuo appare e ciò che è 14) Esistono comportamenti spontanei e comportamenti appresi 15) La realtà è oggettiva 16) Non si può non comunicare 17) L'essere umano può soddisfare o meno i suoi bisogni, ma non può eliminarli 18) Il comportamento spontaneo è quanto di più condizionato ci sia 19) Per valutare la personalità di una persona la cosa migliore è basarsi sui fatti 20) Conoscere la storia di una persona è uno dei modi migliori per comprenderla 21) C'è sempre una causa dietro a qualsiasi comportamento delle persone 22) Ikcomportamento delle persone è sempre volontario e consapevole 23) Per conoscere il sistema di valori di una persona è spesso utile osservare i valori dei gruppi che frequenta 24) La personalità rappresenta l'aspetto soggettivo della cultura 25) La personalità ed il comportamento di una persona possono cambiare solo se è ancora giovane 26) Certe caratteristiche umane sono pregi ed altre sono difetti 27) Un individuo è coerente quando si comporta sempre allo stesso modo 28) Il comportamento è l'unico elemento direttamente osservabile della personalità di un individuo ' 29) Ogni comportamento è scelto, tra i tanti possibili, dall'individuo che lo realizza L’obbiettivo è quello di confrontare le tue convinzioni con le attuali conoscenze scientifiche, al fine di eliminare possibili false credenze e contemporaneamente migliorare la conoscenza di te stesso e degli altri e, quindi, le abilità di comunicazione in modo più consapevole ed efficace. Le risposte al questionario favorevoli al costituirsi di relazioni positive sono: 1 vero 2 falso 3 vero 4 falso 5 vero 6 falso 7 falso 8 falso 9 vero

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10 vero 11 vero 12 vero 13 falso 14 falso 15 vero 16 vero 17 vero 18 vero 19 falso 20 vero 21 vero 22 falso 23 vero 24 vero 25 falso 26 falso 27 falso 28 vero 29 vero 30 vero Dalla analisi e riflessione sul questionario si possono trarre le seguenti conclusioni:

1) tutti i comportamenti umani sono in se stessi spiegabili .La non comprensione dipende da noi . Pertanto l’efficacia relazionale è favorita da convinzioni che consentano di condividere la responsabilità relazionale tra le parti.

2) La realtà è solo un fattore di influenza, ma quanto, quando ed in quale direzione e come l’individuo si lascia influenzare dipende solo da lui. Le influenze possono essere agite da tutto e da tutti, le determinazioni possono essere solo individuali.

3) In base alla propria esperienza le persone si creano dei giudizi prima che gli eventi si realizzino, è una qualità propria della persona umana. Il potersi prefigurare gli eventi consente di predisporsi e prepararsi a fronteggiarli, purchè ci si ricordi che è solo una operazione astratta, quindi da verificare alla pratica della nuova esperienza.

4) I comportamenti dell’uomo sono dettati sia dalla ragione che dall’affettività. Esiste la consapevolezza e il non conosciuto ed entrambi determinano il nostro comportamento.

5) Tutto quello che l’individuo fa e pensa è una comunicazione : tutto l’individuo è una comunicazione

6) L’emozione è al fondamento dei nostri pensieri e delle nostre azioni. L’emozione organizza le sensazioni che provengono dal mondo esterno o dal mondo interno, dando significato all’esperienza. Provare emozioni vuol dire sentire. Ciò che può contrastare la ragione è l’uso che viene fatto dell’emozione. Quindi è necessario sapere che le emozioni ci sono, vanno riconosciute , elaborate, eventualmente controllate e trasformate in azioni accettabili. Di fronte al sentire una emozione p.es. “mi sto innervosendo” dobbiamo capire perché e decidere cosa fare. Emozioni e cognizioni sono processi integrati ed interdipendenti ed entrambi funzionali al nostro sviluppo emotivo. Vuol dire non trincerarsi dietro all’”io sono fatto così”, in quanto l’emozione ci informa solo su ciò che l’emozione ci procura, siamo noi a scegliere il cosa fare.

7) Le circostanze definiscono solo le condizioni all’interno delle quali fare le nostre scelte. Il dovere inteso come impossibilità a fare diversamente non esiste. Qualsiasi scelta determina conseguenze positive e negative insieme e quindi quando scegliamo come comportarci non lo facciamo per obbligo, ma in riferimento alle conseguenze che vogliamo ottenere, sulla base delle nostre personali valutazioni.

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E’ essenziale assumerci la responsabilità ed il potere del voglio, non la deresponsabilizzazione del devo.

8) La personalità di un individuo è il risultato sia dell‘eredità genetica che dell’influenza ambientale. L’eredità è la dotazione iniziale dell’individuo per potersi confrontare con la realtà in cui si trova e quindi per poter apprendere nel tempo, attraverso questo confronto, i suoi personali strumenti di lettura della realtà. L’essere umano per poter entrare in relazione ha bisogno di categorie concettuali di riferimento che gli consentano di riconoscerla e poi di confrontarsi con essa. Dal punto di vista relazionale l’individuo è in correlazione con il contesto proprio a partire dal suo patrimonio genetico: ha le proprie conoscenze che sono la base per acquisizioni future. Mentre nell’infanzie e nella giovane età i contesti di apprendimento sono selezionati da altri, in età adulta il soggetto selezionando gli ambienti in cui vive, può scegliere in quale senso sviluppare la sua personalità, così come offrendo determinati stimoli, può influenzare gli apprendimenti degli altri. La nostra personalità è un processo in continuo divenire.

9) L’ambiente influenza la personalità. Ciò che è uguale è lo stimolo, ma ognuno è diverso nel dare una risposta. Dal punto di vista relazionale siamo influenzati dal contesto ed una stessa azione all’interno di un contesto può avere significati diversi.

10) L’essere umano ha molti bisogni e diversi ambienti offrono vari modi per soddisfarli, Questo è importante sul piano relazionale per porre attenzione ai modi che stiamo offrendo ai nostri interlocutori per soddisfare i loro bisogni e quelli che loro stanno offrendo a noi.

11) La percezione della realtà dipende: dalla fisiologia dei nostri organi di senso; dai nostri bisogni nel personale ordine di priorità quotidianamente assegnato; dalle nostre aspettative relazionali; dai nostri valori, riferimenti culturali, conoscenze ed opinioni. Dal punto di vista relazionale affermare la soggettività significa porre le condizioni per la comunicazione efficace, Così potremo sviluppare la tolleranza e rispetto ed ascolto per idee, posizioni, percezioni e valutazioni altrui.

12) Ciò che appare è solo una piccola parte di ciò che il soggetto è : dipende da lui e dal suo contesto ed anche dalla nostra rappresentazione percettiva di lui.

13) I comportamenti sono la modalità con cui esprimiamo i nostri pensieri pertanto apprendiamo ad avere comportamenti abituali che con il fatto di essere ripetuti, divengono spontanei. Il comportamento è adeguato, cioè funzionale all’individuo, quando è coerente con ciò che la persona è, con il ruolo di quel momento, con gli obiettivi prefissati, con l’interlocutore, con il contesto e tempo della relazione. Tutti i comportamenti sono appresi e più li usiamo più diventano spontanei. Dal punto di vista relazionale abbattere la spontaneità vuol dire riprendere la libertà di pensiero di come vogliamo essere , assumendosi la responsabilità di trovare il comportamento più adeguato per quella relazione. Flessibilità e varietà di comportamenti

14) Tutto nella persona è comunicazione e la comunicazione c’è perché c’è un interlocutore che recepisce . Pertanto a livello relazionale è importante divenire consapevole che tutto di noi comunica qualcosa all’altro e l’efficacia relazionale sta proprio nell’ottenere la massima coincidenza tra il messaggio inviato e messaggio effettivamente recepito. L’arte del comunicare è un procedere per tentativi alla luce dei feedback che otteniamo dai nostri interlocutori.

15) L’essere umano ha molti bisogni spesso in contrasto tra loro(autonomia-dipendenza,conformismo-deviazione,uguaglianza –differenza,solitudine-socialità,cooperare-competere)che orientano i comportamenti. Spesso neghiamo la presenza del bisogno opposto a quello scelto a livello comportamentale, mentre sarebbe più opportuno riconoscerne la presenza. I bisogni sono stati di tensione tra l’individuo e l’ambiente e si distinguono in primari (sopravvivenza) e secondari (qualità della sopravvivenza cioè di stima, sociali e di autorealizzazione).Le relazioni più proficue e durature sono quelle in cui le persone sentono di poter soddisfare non solo i bisogni primari, ma anche o soprattutto i loro bisogni secondari. Dal punto di vista relazionale tenere in considerazione la differenza del tipo di comportamenti mossi dai bisogni primari rispetto a quelli generati dai bisogni secondari, significa capire meglio i propri ed altrui comportamenti ed il tipo di influenza che può essere esercitata.

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Riferirsi ai soli bisogni primari vuol dire comportarsi come un distributore automatico;nelle relazioni, perché ci sia un risultato è necessario cercare di soddisfare anche i bisogni motivanti. Quando un bisogno viene frustato dobbiamo non eliminarlo ma riconoscerlo e vedere la perdita. Questo ci permette di mantenere un adeguato rapporto con la realtà; ci permette di capire che tutti i bisogni ci influenzano e se non li neghiamo la loro gestione e controllo è maggiore; ci permette di cercare tutte le occasioni possibili per soddisfare i bisogni frustati. Non riconoscere i propri bisogni è mettersi nella condizione di non poterli soddisfare anche quando ciò fosse assolutamente alla nostra portata, Significa coltivare inconsapevoli frustrazioni che influenzeranno il resto dei nostri bisogni e comportamenti conseguenti. Allo stesso modo dobbiamo riconoscere e rispettare i bisogni degli altri.

16) I fatti offrono solo una lettura parziale della realtà; per valutare una persona occorre conoscere come è . Questo vuol dire cercare di essere umili ed attenti , circostanziando le valutazioni ed evitando gli atteggiamenti assoluti e totalizzanti.

17) La storia di una persona è la sua “personalità”, è ciò che l’ha costruita Nella relazione essere attenti alla sua storia ed alla nostra è un modo per favorire la reciproca comprensione.

18) Ogni comportamento ha una causa scatenante. Dal punto di vista relazionale ci permette di comprendere che, anche se non si conoscono, ci sono delle cause che hanno determinato quel comportamento e che possono anche essere individuate, Anche la non comprensione va accettata; è segno di una relazione efficace.

19) Il comportamento di una persona può essere volontario e consapevole oppure volontario ed inconsapevole oppure involontario e consapevole oppure involontario ed inconsapevole. Pertanto è importante non giudicare ma fare ipotesi su cause e fini dei comportamenti, al solo scopo di decidere come relazionarci meglio.

20) E’ importante conoscere i gruppi di appartenenza di una persona. 21) Ogni persona può modificare il proprio comportamento ad ogni fase della vita. L’importante è

mettersi in discussione: questo è la base del cambiamento. 22) Tutte le caratteristiche umane sono qualità . Ciò che le rende pregi o difetti è l’uso che viene

fatto di tali qualità ed in quali situazioni. Dal punto di vista relazionale riconoscersi e riconoscere le qualità prevalenti di ognuno e non i pregi o difetti, significa rendere risorse tutte le qualità nostre e dell’interlocutore.

23) Un soggetto è coerente quando usa un comportamento adeguato a : se stesso, l’altro, la situazione, l’obiettivo, il tempo a disposizione. La coerenza è nel saper esprimere tanti comportamenti diversi per quante sono le situazioni di vita. La fissità comportamentale non è coerenza, è rigidità e stereotipia. Adeguare il proprio comportamento al contesto relazionale vuol dire saper essere se stessi in relazione con qualcuno, cioè nel pieno rispetto di sé , dell’altro, dell’obiettivo che insieme si vuole perseguire.

24) Il comportamento di una persona è quello che si vede, che è la punta dell’iceberg. La personalità è l’insieme di conoscenze, capacità, emozioni, esperienze,opinioni, sentimenti, atteggiamenti di un individuo ed il comportamento è l’espressione esterna di tutto ciò.

In ognuno di noi ci sono bisogni, alcuni diventano motivazioni, cioè motivo per andare a cercare, nella nostra personalità, tutto ciò che può essere utile per realizzare il comportamento che riteniamo essere il più adatto ad ottenere la realizzazione dell’obiettivo perseguito, che è appunto la soddisfazione del bisogno che lo ha generato. Il comportamento/comunicazione produce un feedback negativo(effetto contrasta la causa, i bisogni) tutte le volte che il comportamento prodotto per soddisfare un bisogno, consente di andarlo a soddisfare, producendo l’effetto desiderato. Otteniamo invece un feedback positivo (effetto rinforza il bisogno) tutte le volte che il comportamento non da risultati sperati, che risultano così frustati. Dal punto di vista relazionale ricordarsi che ciò che vedi negli altri, e ciò che gli altri vedono in te, è solo il comportamento e non l’insieme della personalità, rafforza la motivazione al mantenimento della posizione relazionale assertiva e l’assunzione di atteggiamenti di umiltà e responsabilità.

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PARTE TERZA COME FARSI SCEGLIERE Nel mercato del lavoro, come in altri tipi di relazione ognuno è un Prodotto. Affrontare una selezione senza conoscere che prodotto uno è, senza cercare di capire le esigenze del mercato potenziale a cui si rivolge, senza pensare a come differenziarsi dai concorrenti, è come pensare di essere l’unica persona ad avere bisogno di vendere il prodotto se stesso o l’unica in grado di soddisfare le esigenze dei contesti di selezione per cui si candida. Il sapere ed il saper fare sono condizioni necessarie per l’accesso al mercato delle professioni e mestieri, ma sempre meno sufficienti se non accompagnate dal saper essere in generale e dal sapersi relazionale in particolare, cioè dalla capacità di comunicare il valore dei propri saperi, abilità e tratti caratteriali. Per farsi scegliere è necessario assumere specifici saperi e saper fare, relativi al self marketing per potenziare il prodotto te stesso. Per fare ciò è necessario Scegliere se stesso. Una volta individuato che prodotto sei e che vuoi vendere, potrai fare un piano personale di marketing. E’ importante definire che cosa si vuole mettere in gioco attraverso il lavoro, cioè quale è il prodotto che si vuole vendere e chi e come può essere interessato a comprarlo. Vendere ciò che si ha a chi ne ha bisogno.

- E’ importante a tale proposito imparare ad autovalutare le tendenze personali che ci caratterizzano, al fine di oggettivare meglio la nostra persona e come essere rispetto alle mete ambite.

- E’ importante capire cosa ci piace fare nel tempo libero per cogliere quali caratteristiche dovrebbe avere il lavoro da ricercare perché più congeniali, perché più vicine agli interessi personali.

- E’ importante valutare cosa viene cercato nel lavoro. - E’ importante evidenziare il livello di padronanza rispetto a quelle che generalmente vengono

definite come le competenze chiave, in quanto trasversali e trasferibili in tutti i lavori ed in tutte le situazioni di vita.

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Esercizio 1 - Questionario di auto valutazione e sviluppo: tratti maggioritari

Valuta quanto, le tendenze, riportate nella lista, sono caratteristiche, attuali, della tua personalità, sulla base della seguente scala da 0 a 7:

0 = mai 1 = raramente 2 = qualche volta 3 = frequentemente 4 = spesso 5 = molto spesso 6 = quasi sempre 7 = sempre e riporta il numero corrispondente affiancò di ognuna di esse: 1 )Preferisco studiare/lavorare da solo 2) Ho bisogno di lealtà, ovvero per me nelle relazioni la cosa più importante è essere trattato con lealtà 3) Ho bisogno di ricevere apprezzamenti, ovvero per me nelle relazioni la cosa più importante è

l'affettività 4) Le interruzioni ed il telefono non mi consentono di studiare/lavorare bene, mi infastidiscono e

disturbano la concentrazione 5) Preferisco la varietà e l'azione, cambiare contesti e fare cose diverse 6) Mi piace avere tutto sotto control!o 7) Mi piace oziare e starmene da solo 8) Sono portato a coinvolgermi in molte iniziative 9) Sono portato a lanciarmi in diversi progetti e poi ad avere difficoltà a portarli a termine 10) Preferisco fare cose che già conosco bene, piuttosto che impararne di nuove 11) Mi piace la tranquillità, la calma, la concentrazione 12) Nello studio/lavoro rendo al massimo quando posso pianificare l'attività e seguire il programma

stabilito 13) Mi piace programmare e valutare e ordinare i dettagli 14) Mi piace impegnarmi a risolvere problemi nuovi 15) Preferisco impegnarmi per imparare cose nuove, piuttosto che per migliorare abilità già

possedute 16) Mi piace avere gente intorno 17) I conflitti mi disturbano, mi mettono a disagio, preferisco l'armonia 18) Sono una persona molto autonoma 19) Ho fiducia in me stesso 20) Tendo a sentirmi in colpa 21) Non mi piace dire agli altri cose spiacevoli 22) Quando mi sono fatto una certa idea su una persona, su una cosa o su un fatto, è raro che la

metta in dubbio 23) Mi capita di perdere di vista qualche dato o di sbagliarmi sui fatti 24) Prima di prendere una decisione analizzo ogni dettaglio 25) Tendo ad esprimere apertamente le mie emozioni 26) Nelle situazioni ciò che più mi interessa sono le premesse, le cause che le hanno determinate 27) Nelle relazioni ho qualche problema di comunicazione 28) Sono curioso 29) Mi capita di decidere troppo velocemente 30) Mi piace mettere in discussione i miei punti di vista su cose, situazioni e persone 31) Sono intuitivo e sono portato a seguire le mie ispirazioni

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32) Quando devo prendere delle decisioni tendo ad essere impersonale, cioè a dare valore massimo al raggiungimento del risultato, senza considerare i desideri propri o altrui

33) Quando devo prendere delle decisioni mi lascio influenzare dai desideri e gusti personali ed altrui

34) Tendo a rimandare le cose che non mi piacciono 35) Non mi piace dover affrontare problemi nuovi, soprattutto se non ci sono metodi e strumenti già

predisposti per risolverli 36) Quando sono impegnato in una cosa, non mi piace interrompermi per farne un'altra, anche se

più urgente 37) Sono a mio agio ed efficiente anche in situazioni di non armonia o più apertamente conflittuali 38) Sono bravo a gratificare le persone 39) Sono veloce 40) Tendo ad essere consapevole dei sentimenti altrui 41 ) Tendo a non ricordare nomi e volti 42) Non amo le procedure complicate 43) Mi infastidiscono le affermazioni superficiali o confuse 44) Alterno periodi di fervente ed entusiasta attività a momenti di depressa apatia 45) Entro in crisi quando i dettagli sono troppi e la situazione è complessa 46) Sono portato a conoscere solo l'essenziale, tralasciando ciò che non serve all'immediata pratica

da realizzare 47) Tendo ad avere buone relazioni soprattutto con persone razionali e riflessive 48) Tendo ad avere buone relazioni con tutti 49) Le interruzioni ed il telefono sono una piacevole distrazione, non mi disturbano la

concentrazione e non riducono la mia efficienza 50) Quando si tratta di prendere una decisione ho molti dubbi 51) Trovo difficile pianificare ed ordinare i dettagli . 52) La precisione mi sembra spesso una perdita inutile di tempo 53) Tendo a deprimermi 54) Mi piacciono le attività di routine dove tutto è predefinito e chiaro 55) Non ho problemi a lasciare le situazioni aperte, non mi procura ansia 56) Preferisco chiudere le situazioni e dettagliare le decisioni assunte e non pensarci più 57) Posso lavorare su un singolo progetto ininterrottamente 58) Per me è molto importante essere apprezzato dagli altri, anche nelle situazioni poco importanti 59) Mi piace l'analisi e mettere le cose in ordine dal punto di vista logico 60) Spesso prima faccio, poi penso 61) Sono poco emotivo 62) Più che i sentimenti mi interessano i pensieri delle persone 63) Spesso salto alle conclusioni 64) È difficile che i fatti o dati mi sfuggano 65) Le situazioni complesse non mi spaventano 66) Sono interessato a conoscere tutto ciò che è nuovo 67) Tendo ad essere simpatico 68) Se voglio sono facilmente in grado di reprimere emozioni e sentimenti 69) Sono a disagio ed impaziente in attività lunghe e lente 70) Mi da fastidio ripetere la stessa cosa molte volte 71) Sono impulsivo 72) Sono riservato 73) Mi piace essere sempre attivo 74) Sono cauto 75) Sono bravo nei lavori di precisione 76) Mi adatto facilmente ai cambiamenti 77) Mi piace prendermi dei rischi 78) Sono coscienzioso

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79) Mi capita di sentirmi inferiore 80) Penso di avere una robusta costituzione 81) Mi capita di ferire i sentimenti altrui senza accorgermene 82) Sono accurato nei dettagli 83) Sono bravo nelle relazioni con gli altri 84) Sono ipocondriaco 85) Sono ottimista 86) Quando sono preso in una attività tendo a non accorgermi di altre cose che devono essere

realizzate 87) Sono ansioso 88) Mi stimo e penso di essere generalmente apprezzato 89) Sono guardingo 90) Sono pignolo 91) Il disordine mi infastidisce 92) Sono disciplinato 93) Sono padrone del mio destino 94) Sono allegro 95) Sono spesso al centro dell'attenzione 96) Nelle situazioni ciò che più mi interessa sono i risultati 97) Sono introspettivo, mi piace riflettere 98) Sono lunatico 99) Sono flemmatico e di umore costante 100) Mi piace più fare che pensare 101) Sono empatico 102) Mi piace quando ci sono chiare norme da seguire

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Solo dopo aver completato l'esercizio di autovalutazione, riporta i punti da te assegnati, in riferimento ad ogni affermazione della lista proposta, nella tabella di codifica, che segue.

I E R IN lE IR A N SE lE

1) 5) 10) 14) 3) 2) 8) 12) 18) 20)

4) 16) 13) 15) 17) 32) 9) 22) 19) 53)

6) 25) 24) 23) 21) 37) 28) 29) 80) 79)

7) 38) 35) 31) 33) 47) 30) 36) 85) 84)

11) 39) 45) 44) 40) 59) 34) 46) 88) 87)

26) 42) 54) 51) 48) 61) 50) 56) 93) 91)

27) 49) 64) 52) 58) 62) 55) 86) 99) 98)

41) 60) 75) 63) 67) 68) 66) 92)

43) 69) 90) 65) 101) 81) 76) 102)

57) 71) 96) 70)

72) 73)

74) 77)

78) 83)

82) 94)

89) 95)

97) 100)

Totali Totali Totali Totali Totali

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Sommati i valori, da te indicati, per ognuna delle dieci colonne, riporta i totali ottenuti nella seguente legenda di lettura dei risultati: Qualità caratteristiche Totale Qualità caratteristiche Totale

I = Introversione E = Estroversione

R = Realismo IN = Intuizione

lE = Intelligenza emotiva IR = Intelligenza razionale

A = Adattabile N = Normativo

SE = Stabilità emotiva lE = Instabilità emotiva

Attraverso l'esame delle differenze ottenute nell'ambito delle cinque coppie di caratteristiche opposte, proposte, puoi rilevare una buona approssimazione delle tue attuali tendenze maggioritarie. Tale riflessione ti sarà particolarmente utile a realizzare il confronto tra tendenze che ti caratterizzano e tendenze richieste, esplicitamente o meno, dai contesti personali, formativi e professionali in cui sei inserito o in cui vorresti inserirti. I riferimenti più importanti, potrai trarli sopr<;tttutto dall'esame delle voci del questionario a cui hai attribuito i punteggi più alti (innanziutto i 7 e 6, poi i 5 e 4). Tanto più è alta la coerenza tra le qualità che sei in grado di esprimere e quelle preferite dagli ambienti che frequenti o vuoi frequentare, tanto più forte sarà la soddisfazione che sarai in grado di trame e numerose saranno le opportunità di gratificazione degli obiettivi che in essi vorrai realizzare. AI contrario una bassa coerenza tenderà a determinare situazioni frustranti ed improduttive. Il presupposto è che non esistono qualità umane, a priori, migliori di altre, ma solo caratteristiche che possono essere, sia utili che dannose (v. pregi-difetti, punto 26, esercizio 6, cap. 3), rispetto alla realizzazione degli obiettivi relazionali perseguiti, a seconda dei luoghi, dei tempi, di come sono espresse, delle persone e dei ruoli implicati. Ai fini della tua realizzazione, del benessere generale che sarai in grado di trarre dai tuoi diversi contesti di vita, è importante che tu sia in grado di: scegliere in quali contesti inserirti in base alle tendenze che hai e che vuoi mantenere, scegliere quali caratteristiche allenare e sviluppare, cioè, quali altre tendenze maturare, per essere e rendere al meglio negli altri contesti in cui vorrai inserirti. Ad esempio in termini professionali, se solitamente sei infastidito dalle interruzioni e dal telefono, o cerchi un lavoro che non presenta normalmente tale condizione, a garanzia del tuo benessere generale e di buone performance professionali, oppure ti alleni a non sentirti disturbato e a rimanere concentrato anche in un ambiente caratterizzato da interruzioni, confusione, telefonate, se così è il contesto professionale in cui vuoi inserirti.

Ciò che sei non è un limite, ma è sempre un'opportunità rispetto a ciò che vuoi essere.

Allenarsi, ti ricordo, significa semplicemente cominciare a fare ciò che non ti riesce. Se normalmente, per studiare o lavorare, sei portato a cercarti un ambiente tranquillo, per allenarti cercherai un ambiente pieno di fattori di disturbo. All'inizio, il fastidio sarà tanto, mentre l'efficacia e l'efficienza, saranno scarse, come sempre accade quando si fa qualcosa le prime volte, ma in breve tempo il disagio si ridurrà e le performance miglioreranno, rendendoti in grado di realizzare ciò che vuoi, sia in contesti tranquilli che rumorosi. Esercizio 2 - Questionario di autovalutazione e sviluppo: tendenze comportamentali Di seguito vengono presentati dei gruppi di aggettivi e per ognuno devi scegliere, velocemente, un meglio e un meno, cerchiando le lettere riportate nella colonna corrispondente.

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meglio meno meglio meno Gentile CR CR Ostinato AA AA Convincente AR AR Scrupoloso CP CP Consapevole dei propri limiti CP CP Dotato di fascino AR AR Originale nei comportamenti Z AA Piacevole Z CR Influenzabile Z CP Aperto a nuove idee AR Z Propenso al rischio AA AA Disponibile CP CP Leale CR Z Volitivo Z AA Gradevole AR AR Vivace CR AR meglio meno meglio meno Gioviale ZZ AR Competitivo AA AA Preciso CP CP Previdente CR CR Incostante ZZ AA Spensierato ZZ AR

Stabile CR CR Si mette nei panni altrui ZZ CP

Meticoloso Z CP Determinato AA ZZ Docile CR Z Motivatore AR ZZ Non si sottomette AA AA RemissIvo ZZ CR Pieno di vita AR AR Timido ZZ CP Affabile AR AR Sperimentatore AA AA Paziente CR CR Ricettivo CP ZZ Sicuro di sé AA AA Cordiale ZZ AR Pacato CP Z Moderato CR CR Comunicativo AR AR Raffinato ZZ AR Controllato CR CR Temerario AA AA Consuetudinario ZZ AR Diplomatico CP ZZ Deciso AA AA Soddisfatto CR CR Aggressivo AA Z Cauto CP CP Estroverso AR AR Deciso AA ZZ Facile da convincere CR CR Convincente AR AR

Timoroso ZZ CP Di buon carattere CR ZZ

meglio meno meglio meno Disponibile CR ZZ Fiducioso In se AR ZZ Fortem. interessato a ciò che fa AA AA Comprensivo Z CR Simpatico CP CP Tollerante Z GP Vitale ZZ AR Perentorio AA AA

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Disciplinato CP CP Ammirevole AR Z Generoso CR CR Gentile CR Z Molto attivo ZZ AR Rassegnato Z CP Perseverante AA AA Energico AA AA Rispettoso CP ZZ Polemico AA AA Innovativo AA AA Adattabile CP Z Ottimista AR AR Distaccato Z CR Accomodante CR CR Allegro AR AR E E E E Fiducioso negli altri AR AR Amichevole CR CR

Soddisfatto ZZ CR Raffinato nel fare e nel parlare

Z CP

Sicuro AA AA Vigoroso AA AA Tranquillo CP CP Indulgente CR CR E E E E Socievole AR AR Irrequieto AA AA Preciso CP ZZ Amichevole CR CR Franco AA AA Popolare AR AR Controllato ZZ CR Rispettoso CP CP

Finito di compilare il questionario, segui le istruzioni per la codifica, per ottenere una ulteriore

finestra su te stesso, un altro punto di vista di te, su cui riflettere per conoscerti e raccontarti al meglio.

Istruzioni per la codifica dei risultati: conta il numero di lettere segnate, per ogni tipologia (AA, AR, ...), prima per la colonna dei meglio e poi per quella dei meno, e riporta il totale nella tabella di codifica.

Calcola e poi segna, nella colonna corrispondente, la differenza tra i totali meglio e meno, di ogni riga, apponendo davanti, il segno + se meglio è superiore a meno, ed invece il segno' - se meglio è inferiore a meno. Scrivi, quindi, la graduatoria finale, dando il primo posto al punteggio più alto, ed il quarto posto al punteggio più basso.

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Ecco un esempio: Meqlio Meno Differenza Graduatoria AA= 6 AA= 8 AA=-2 3 AR = 6 AR = 3 AR = + 3 1 GR = 5 GR = 4 GR = + 1 2 CP = 2 CP = 7 CP = - 5 4 Z = 5 Z = 2 Totale 24 Totale 24

Caratteristica dominante = AR Caratteristica secondaria = CR

La lettera Z va considerata, solo ai fini del controllo totale meglio e meno che deve dare 24, se non

si sono fatti errori. Per il resto non entra nel computo dei punteggi, ai fini della rilevazione della graduatoria ottenuta, in quanto trattasi di aggettivi non significativamente differenzianti in 6e stessi, nell'ambito dei sottogruppi in cui è presente, ma solo nella relazione con gli altri aggettivi.

Codifica e analisi dei risultati: Tabella di codifica dei risultati Meqlio Meno Differenza Graduatoria AA= AA= AA= AR= AR= AR = CR= GR = GR= CP = CP = CP = Z= Z= Totale 24 Totale 24

Caratteristica dominante = Caratteristica secondaria =

La graduatoria definisce quali delle quattro macro tendenze osservate dal questionario, è in te,

attualmente, la tendenza dominante e quale, e con che distacco, è la secondaria, quali infine sono marginali poiché al terzo e quarto posto. Legenda AA = Affermativo aggressivo CR = Concreto razionale AR = Affermativo relazionale CP = Controllato procedurale

Nelle pagine che seguono, troverai delle sintetiche esemplificazioni delle tendenze comportamentali solitamente caratterizzanti le persone che ottengono alti punteggi nelle differenti dimensioni osservate.

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Osserva in che misura ti sembra che le tendenze riportate, relative alla tua tendenza dominante e secondaria (il primo ed il secondo posto in graduatoria), siano effettivamente, per la gran parte, rappresentative del tuo usuale modo di essere. Sicuramente non ti ritroverai, in tutte le caratteristiche elencate per ciascuna tipologia, ma dovresti concordare con la maggior parte di quelle presenti nella tua caratteristica dominante e con alcune di quelle presenti nella tua caratteristica secondaria. AI contrario, don dovresti sentire tue la maggior parte delle tendenze descritte nelle tue caratteristiche al terzo e quarto posto in graduatoria. Quindi, come per l'esercizio precedente, valuta in che senso, queste tue caratteristiche, possono essere per te punti di forza o di debolezza a seconda delle situazioni e degli obiettivi che in esse vorresti perseguire.

La nostra personalità è un mix di tutte queste caratteristiche, ma ognuno di noi tende ad avere dei tratti che dominano mentre altri sono del tutto marginali. Osserva, in particolare, il mix di caratteristiche afferenti dalle due tendenze, dominanti e secondarie, perché sono quelle che sembrano caratterizzarti di più.

Se la tua caratteristica dominante è Controllato procedurale, tendenzialmente:

• Sei pignolo • Tendi a mostrarti distaccato • Sei molto critico con te stesso e con gli altri • Sei cauto nelle relazioni

Sei preciso Se la tua caratteristica dominante è Affermativo aggressivo, tendenzialmente:

• Ami la sintesi • Sei più orientato alle cose da fare che alle relazioni • Sei provocatorio • Sei energico • Ti piace assumere posizioni di potere • Tendi ad essere aggressivo • Vuoi risultati tangibili • Sei competitivo • Prediligi le soluzioni rapide • Sei portato a correre dei rischi • Tendi ad ascoltare poco e selettivamente • Sei impaziente • Temi la slealtà e la critica • Ami l'autonomia • Tendi ad essere agente di cambiamento • Ti piace dirigere persone e progetti

Se la tua caratteristica dominante è Affermativo relazionale, tendenzialmente:

• Ami intrattenere relazioni • Mostri fiducia e disponibilità agli altri • Tendi a perdere la nozione del tempo • Sei poco orientato al compito • Hai bisogno di parlare di te stesso • Tendi a gratificare gli altri • Tendi ad essere disorganizzato • Hai bisogno del riconoscimento sociale • Tendi ad essere emotivamente dipendente dal riconoscimento sociale

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• Tendi a risentire molto della disapprovazione altrui anche su cose di poco conto • Sei irrequieto • Hai bisogno di compagnia • Ti piace comunicare e promuovere idee

Se la tua caratteristica dominante è Concreto razionale, tendenzialmente:

• Sei diplomatico • Sei pragmatico • Non ami il rischio • Temi il cambiamento • Sei concreto • Ricerchi la sicurezza • Sei leale • Sei portato a rispettare le regole • Ti piace pianificare e realizzare attività

• • Sei lento nel prendere decisioni • Sei emotivamente controllato • Tendi a dare molto valore all'autodisciplina e a regole e procedure • Tendi a documentarti • Sei orientato al controllo logico razionale e procedurale • Ti piacciano le attività connesse con il controllo di norme e procedure

A questo punto riempi le schede, nelle pagine successive, prendendo spunto dalla lista delle

tendenze descritte, che ti riguardano, ma anche dalle indicazioni tratte con il questionario precedente (es. n. 1: tratti), e dall'insieme delle autosservazioni fin qui realizzate.

Ti ricordo di usare, questi ed altri strumenti per l'autoconoscenza, non nel senso di fotografie stati che ed incontrovertibili della tua personalità, ma solo come spunti per la riflessione sulla tua persona che è dinamica e continuamente cangiante. Inoltre ricorda:

• non ci sono caratteristiche dominanti migliori di altre in assoluto,

• sei tu a determinare le loro potenzialità evolutive o involutive, a seconda dei contesti e dei modi, in cui le esprimi,

• ogni caratteristica umana può essere da te allenata ed espressa al meglio, ovvero, al di là di ciò che sei diventato fino ad oggi, ciò che conta è ciò che vuoi essere, oggi e domani.

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Comportamenti che mi caratterizzano (attitudini e tendenze dominanti e secondarie)

Punti di debolezza Punti di forza

Come arginare Come far leva i punti di debolezza sui punti di forza

Comportamenti che desidero controllare Sempre o quando? Dove, e perché, ma, soprattutto, come?

Comportamenti che desidero sviluppare Piano di allenamento

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Esercizio 3 - Cosa ti piace? Ovvero, cosa fai nel tempo libero? Di seguito, ti propongo, un'altra finestra utile, da cui guardare te stesso, per capire cosa è importante

per il tuo senso di soddisfazione generale, e per cogliere, anche da quest'analisi quali caratteristiche dovrebbe avere il lavoro da ricercare, perché più congeniali, perché più vicine ai tuoi interessi e diletti.

Scrivi una lista, il più completa possibile delle cose che fai, abitualmente, nel tuo tempo libero (in

famiglia, con amici, da solo, sport, hobby, volontariato...). Cerca di essere preciso e concreto e non tralasciare neanche le cose più semplici.

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Esercizio 4 - Che cosa cerchi nel lavoro? Di seguito trovi una lista di fattori, tutti, generalmente, importanti, in un contesto lavorativo.

Valutali (mettendo una X nella colonna prescelta) indicando, per ognuno, quanto è importante per te. Fattori Poco Abbastanza Molto Moltissimo

1 Ambiente fisico: assenza di

fattori di nocività, di fatica fisicadi rischio fisico...,

2 Ambiente umano: buon clima,

rapporti positivi con i colleghi,collaborazione...

3 Disponibilità di tempo libero 4 Orario flessibile

5 Sicurezza del posto di lavoro:basso rischio di licenziamento

6 Creatività: possibilità diinventare, elaborare,...-

7 Non ripetitività: possibilità difare cose diverse fra loro, nonroutine

8 Indipendenza: possibilità di autogestirsi, di decidere...-

9 Livello medio/alto di professionalità: lavoro cherichiede specializzazioni...-

10 Livello di guadagno: alta remunerazione

11 Prestigio sociale: lavoro moltoconsiderato dalle persone checonosci

12 Utilità sociale: lavoro comeservizio, che sia utile alla società

13 Leadership: possibilità di avereresponsabilità e potere

Completato l'esercizio, verifica la coerenza e quindi la fattibilità di trovare un lavoro in grado di

conciliare tutti i fattori scelti con "molto" e "moltissimo", considerando anche le atre risorse e vincoli evidenziati con gli esercizi precedenti e successivi. Se trovi incoerenze, devi scegliere cosa privilegiare e cosa mettere in secondo piano.

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Esercizio 5 - Le "core competences" trasversali

Di seguito, ti propongo una serie di schede, attraverso le quali, evidenziare, il tuo livello di padronanza, rispetto a quelle che, genericamente, vengono definite come le competenze chiave, in quanto trasversali e trasferibili in tutti i lavori ed in tutte le situazioni di vita.

Competenze linguistiche - Livello di conoscenza: Basso,Medio, Alto

Lingua leggere scrivere Parlare ascoltare Inglese B M A B M A B M A B M A Francese B M A B M A B M A B M A Tedesco B M A B M A B M A B M A Spagnolo B M A B M A B M A B M A Portoghese B M A B M A B M A B M A Altro: B M A B M A B M A B M A Altro: B M A B M A B M A B M A Altro: B M A B M A B M A B M A Competenze informatiche - Livello. Base, Medio,Alto

Competenze da utilizzatore da esperto Sistema operativo MSDOS BMA BMA Sistema operativo Windows BMA .BMA Sistema operativo Linus BMA BMA Sistema Machintosh BMA BMA Word BMA BMA Excel BMA BMA Access BMA BMA Powerpoint BMA BMA Outlook express BMA BMA Internet BMA BMA Sviluppo reti informatiche BMA BMA Gestione reti informatiche BMA BMA Creazione siti web BMA BMA Gestione sìti web BMA BMA Computer grafica BMA BMA CAD BMA BMA Programmi di contabilità BMA BMA Altro: BMA BMA Altro: BMA BMA Altro: BMA BMA Altro: BMA BMA

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Competenze informative e relazionali - Livello di padronanza: Poco, Abbastanza, Molto Ti riesce facile, ascoltare e prendere appunti? PAM Sei bravo a trarre e sintetizzare, le informazioni utili, dalla lettura di diversi documenti e materiali? PAM

Sei bravo nello scrivere relazioni, lettere, rapporti? PAM Sai utilizzare grafici e tabelle, per sintetizzare, o illustrare meglio, ciò che dici o scrivi? PAM

Sei in grado di valutare i tuoi progressi nell'imparare e nel fare? PAM

Sei bravo a prendere parte a discussioni cui partecipano molte persone diverse? PAM

Nel lavorare con altri,

- sei facilmente collaborativo? PAM - sei portato a prendere l'iniziativa? PAM - inviti gli altri ad esprimere le loro opinioni? PAM - sei breve e mirato negli interventi? PAM - sei orientato ai risultati da conseguire? PAM - partecipi attivamente? PAM - sei influente? PAM - sei propositivo, ma non impositivo? PAM - sei portato a ricercare decisioni che trovino il più ampio consenso? PAM

. - ascolti in modo aperto e realmente disponibile? PAM - sei in grado di esprimere critiche in modo franco e sufficientemente sereno? PAM

- sei portato a lavorare al meglio, anche quando la decisione assunta è diversa dalla tua proposta? PAM

- sei portato ad assumere I contrasti, come risorse, piuttosto che come seccature? PAM

- sei capace di proporre idee creative, senza timore di apparire sciocco? PAM

- presti attenzione ad ogni proposta e persona? PAM - rispetti gli orari previsti d'inizio e fine incontro? PAM

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Se ci sono problemi, sei il primo a coglierli? PAM Sei abile nel rilevare, gli elementi fondamentali del problema, tra i tanti, poco significativi? PAM

Tendi a ricercare più di una soluzione ai problemi, per scegliere poi la migliore? PAM

Sei portato a cogliere gli aspetti positivi dei problemi che incontri? PAM

Hai un atteggiamento positivo e fiducioso, di fronte ai problemi? PAM

Sai utilizzare o elaborare metodi per la ricerca delle cause e delle soluzioni? PAM

Sai essere accogliente rispetto a chi ti rappresenta dei problemi? PAM Sei portato ad un approccio creativo, nell'analisi e ricerca di soluzioni, ai problemi? PAM

Sai utilizzare tecniche di creative problem solving? PAM Sei portato ad accettare il rischio dell'originalità, nella valutazione e attuazione di soluzioni innovative? PAM

Esercizio 6 - Eventuali conoscenze e competenze tecnico-professionali

Conoscenze di materiali

Quali materiali conosci e che utilizzo ne fai?

Conoscenze di processi lavorativi

Quali processi conosci (nome del processo e descrizione)?

Conoscenze circa i rapporti dilavoro (come immagini i rapporti sullavoro)

con i superiori: con i colleghi: con i clienti:

Il breve percorso è un modo per comprendere come ogni individuo è protagonista ed attore del proprio percorso di vita, in ogni sua scelta e ruolo. E’ uno schema di lavoro, un modo per imparare a “ragionare” in modo costruttivo e responsabile su un aspetto fondamentale come la costruzione del proprio ruolo professionale e lavorativo.