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Pagina 1 G ià da molti anni si celebrano a Toscanella, nel mese di settembre, le feste della nostra Patrona S. Maria del Sabbioso. L’idea che da sempre ha guidato chi di volta in volta è stato partecipe dell’ organizzazione, e’ quella di comunicare nella festa un po’ di ciò che si vive in parrocchia durante tutto l’anno, come ben sottolineano i responsabili Matteo Clemente e Salvatore Ancona. Per questo, oltre agli spettacoli, allo stand gastronomico e alla pesca di beneficenza per sostenere la nostra Scuola, si mostra sempre qualcosa di quanto si è vissuto nel corso dell’anno: alcuni anni attraverso le diapositive e i filmati dei campi scuola, a volte con mostre fotografiche, in altri casi con mostre a tema, oltre che stands che presentano la Scuola Materna Sacro Cuore, l’attività catechistica, ricreativa o caritativa oppure i gruppi e movimenti attivi in parrocchia. Segue a pag. 6 Settembre 2010 - N° 1 È ormai tempo di...festa! “Donna, ecco tuo figlio. Maria, ecco i tuoi figli” Feste patronali ad onore della Madonna del Sabbioso 3 - 12 Settembre 2010 L’idea di questo giornalino nasce dal desiderio che molti di più possano conoscere le varie attività della nostra parrocchia. Si rivolge dunque a coloro che già la vivono, a coloro che la guardano con interesse e curiosità, a coloro che sanno che c’è ma non ne conoscono o non ne condividono le attività in essa svolte. Al momento il gruppo di lavoro è composto da cinque persone: Carla Guerrini, Caterina Mingazzini, Vincenzo Bambina, Vincenza Rappa, Franco Caradossi, di volta in volta aiutati da quanti vorranno collaborare nella sua redazione, scrivendo articoli da pubblicare o anche solo offrendo pareri e contributi. Speriamo possa essere uno strumento utile per conoscere quanto l’amore di Dio e la disponibilità di tanti operano nel nostro territorio; quanto ci sia di positivo intorno a noi, per farci coraggio e per non lasciarci sopraffare da pessimismo e lamentele. Ci auguriamo quindi di poter offrire a tutti un piccolo strumento, non certo “perfetto” ma utile ed interessante anche per farci crescere maggiormente nell’Unità. Parrocchia S. Maria del Carmine - via Emilia, 72 - 40060 Toscanella BO - tel 0542 672306 - www.parrocchiatoscanella.it

Lo Specchio n.1 - Settembre 2010

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Riflettendo la parrocchia di Toscanella

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G ià da molti anni si celebrano a Toscanella, nel mese di settembre, le feste della nostra Patrona S. Maria del Sabbioso. L’idea che da sempre ha guidato chi di volta in volta è stato partecipe dell’ organizzazione, e’ quella di comunicare nella festa un po’ di ciò che si vive in parrocchia durante

tutto l’anno, come ben sottolineano i responsabili Matteo Clemente e Salvatore Ancona. Per questo, oltre agli spettacoli, allo stand gastronomico e alla pesca di beneficenza per sostenere la nostra Scuola, si mostra sempre qualcosa di quanto si è v i s s u t o n e l c o r so dell’anno: alcuni anni

attraverso le diapositive e i filmati dei campi scuola, a volte con mostre fotografiche, in altri casi con mostre a tema, oltre che stands che presentano la Scuola Materna Sacro C u o r e , l ’ a t t i v i t à catechistica, ricreativa o caritativa oppure i gruppi e movimenti attivi in parrocchia.

Segue a pag. 6

Settembre 2010 - N° 1

È ormai tempo di...festa! “Donna, ecco tuo figlio. Maria, ecco i tuoi figli”

Feste patronali ad onore della Madonna del Sabbioso

3 - 12 Settembre 2010

L’idea di questo giornalino nasce dal desiderio che molti di più possano conoscere le varie attività della nostra parrocchia. Si rivolge dunque a coloro che già la vivono, a coloro che la guardano con interesse e curiosità, a coloro che sanno che c’è ma non ne conoscono o non ne condividono le attività in essa svolte. Al momento il gruppo di lavoro è composto da cinque persone: Carla Guerrini, Ca te r i na M i ngazz in i , V i n c e n z o B am b i n a , Vincenza Rappa, Franco Caradossi, di volta in volta aiutati da quanti vorranno collaborare nella sua redazione, scrivendo articoli da pubblicare o anche solo offrendo pareri e contributi. Speriamo possa essere uno st rumento ut i le per conoscere quanto l’amore di Dio e la disponibilità di tanti operano nel nostro territorio; quanto ci sia di positivo intorno a noi, per farci coraggio e per non lasciarci sopraffare da pessimismo e lamentele. Ci auguriamo quindi di poter offrire a tutti un piccolo strumento, non certo “perfetto” ma utile ed interessante anche per farci crescere maggiormente nell’Unità.

Parrocchia S. Maria del Carmine - via Emilia, 72 - 40060 Toscanella BO - tel 0542 672306 - www.parrocchiatoscanella.it

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Pagina 2 Anno Sacerdotale

Il 19 giugno 2009 ha avuto inizio per la Chiesa l'anno sacerdotale, conclusosi l’ 11 giugno 2010. Per non dimenticarci questo avvenimento, proponiamo un'intervista a don Alexander, non ancora sacerdote ma diacono. Alexander, da poco tempo si è concluso l'anno sacerdotale, potresti spiegarci che cosa si è fatto per questa occasione nella nostra parrocchia? In parrocchia abbiamo dato spazio soprattutto a iniziative di preghiera: così abbiamo iniziato l’Anno sacerdotale “affidando” ad ogni parrocchiano un sacerdote della nostra Diocesi con il compito di pregare per lui e anche di interessarsi e andarlo a trovare. So di alcuni sacerdoti che hanno gradito molto questa preghiera e questa visita. Inoltre durante la Quaresima 2010, ogni venerdì, abbiamo dedicato l’omelia della S. Messa alla riflessione su un aspetto della spiritualità sacerdotale, come il silenzio, la preghiera, il ministero della riconciliazione, l’Eucaristia, la paternità spirituale. Che cosa ha significato per te questo anno, in preparazione al tuo sacerdozio? Per me è stato un anno molto bello sotto tutti gli aspetti. Ho avuto la possibilità di conoscere meglio la comunità di Toscanella, di cui ora mi sento pienamente parte, e di impegnarmi nei servizi del ministero che mi sono stati richiesti, come le benedizioni alle famiglie, la preparazione e celebrazione di alcuni battesimi, la catechesi dei ragazzi, l’insegnamento della religione a scuola, e tanti altri. Quest’anno ha significato però soprattutto la riscoperta delle ragioni profonde della mia vocazione, che in ultimo sono nascoste nel cuore di Dio, attraverso una conoscenza più diretta di San Giovanni Maria Vianney, meglio conosciuto come il Curato d’Ars, che abbiamo ricordato nel centocinquantesimo anniversario della morte. Di lui mi ha colpito soprattutto la dedizione incondizionata ai suoi parrocchiani e a tanta altra gente attraverso il Sacramento della Confessione: così ho riscoperto personalmente la bellezza di accostarsi a questo Sacramento e spero che, una volta sacerdote, potrò avvicinare tante persone al perdono e alla bontà di Dio.

Quando noi parliamo della “CHIESA” rischiamo di fare confusione, a volte intendiamo il Papa, i cardinali, i vescovi, i sacerdoti, i religiosi in genere; altre volte l'insieme dei battezzati, a volte ancora l' edificio dove si celebrano i riti cristiani; potresti chiarirci meglio che cosa è la Chiesa e che ruolo hanno i sacerdoti? “La Chiesa è la famiglia di Dio nel mondo” (Benedetto XVI, “Deus caritas est”, 25). Sono rimasto molto colpito da questa affermazione del Papa tanto da riportarla anche a voi e lasciarvela come idea e provocazione per il cammino della nostra parrocchia. E’ un’immagine di parte, nel senso che solo chi vive all’interno della C h i e s a pu ò vederla in questo modo. Si parla di u n a C h i e s a domestica, che vive nelle case del la gente, come del resto avveniva nelle prime comunità cristiane, dove i f e d e l i s i radunavano nelle abitazioni private per celebrare l’Eucaristia e per la catechesi. La d i m e n s i o n e fami l iare va asso lutamente riscoperta come luogo delle relazioni “calde”, dei rapporti “a tu per tu”, dove con libertà si può amare e sentirsi amati dai fratelli. Della parrocchia vorrei sottolineare alcuni aspetti che mi sembra importante riscoprire: l’importanza del territorio, il recupero del valore della fraternità e della prossimità, il clima familiare e l’apporto della sensibilità femminile, lo spazio da riservare ai carismi e ai ministeri, la modalità di esercizio del ministero di presidenza da parte del parroco, che riprendo subito sotto. In questo contesto l’intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio, ce l eb ra z ione de i S ac rament i , testimonianza della carità. Sono compiti che si richiamano a vicenda e non possono fare a meno l’uno dell’altro: sono tutti essenziali e indispensabili.

In questa immagine di Chiesa si inserisce l’esercizio del ministero sacerdotale che, per il rarefarsi del numero dei preti, dovrebbe portare a un diverso equilibrio delle attività. Mi spiego: non è possibile che, diminuendo i preti, aumentino le iniziative che ricadono sulle loro spalle. Questa non è una soluzione praticabile, mentre penso che ci sarebbe bisogno di una concentrazione maggiore sui compiti che derivano direttamente dal Sacramento dell’Ordine. Con questo non intendo che il prete debba fare solo celebrazioni dei sacramenti e liturgia, non penso a un prete sacrale, ma a un prete che evangelizzi e coltivi la fede della sua comunità. In sintesi penso a un prete: maestro della Parola “nel nome di Cristo

e della Chiesa”; ministro dei sacrament i, in particolare della Eucaristia e della Riconciliazione; pastore che dà la vita per il gregge a lui affidato. Il Papa sta dicendo che il male è anche dentro la chiesa, che tu sappia si è parlato anche di questo argomento tra i sacerdot i ? Come dovremmo valutare queste notizie, come possiamo difenderci da questo pericolo? “Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta

dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle

“La Chiesa, famiglia di Dio nel mondo” Intervista a don Alexander Grillini

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nostre cadute! Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore. Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell’animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr. Mt 8, 25)”. Forse qualcuno leggendo queste parole rimarrà un po’ sconcertato: sono il testo della meditazione preparata dal cardinale Ratzinger per la IX stazione della Via Crucis 2005 al Colosseo, pochi giorni prima della scomparsa di Giovanni Paolo II. Fa impressione rileggerle oggi, nell’attuale situazione in cui la Chiesa si trova a camminare. Subito dopo quella meditazione si fece molto parlare tra i sacerdoti, anche perché era chiarissimo che il cardinale si riferiva a loro. Ma mai avrei pensato che avremmo capito solo a distanza di cinque anni la vera portata di quella denuncia, che però contiene già in sé la possibile soluzione: l’invocazione di salvezza del nome del Signore. Lo spirito di penitenza è la vera reazione del cristiano contro il potere del “nemico”, per usare l’espressione di Benedetto XVI all’omelia della Messa conclusiva dell’Anno Sacerdotale. Per difenderci dal male proporrei questo pensiero di San Paolo: “Non lasciarti

vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Romani 12,21). Quindi, seguendo la l inea proposta da Papa Benedetto XVI nella sua lettera di Indizione dell’Anno Sacerdotale, suggerirei di non far leva tanto su una puntigliosa analisi delle mancanze del clero, quanto di riscoprire la bellezza della vocazione sacerdotale, e

favorire così un profondo rinnovamento del sacerdozio nello Spirito Santo. Penso che possa essere una prospettiva importante per la nostra comunità nel prossimo anno pastorale. Secondo te è possibile valutare il nostro commino verso il Signore, come comunità cristiana? Quali sono, a tuo avviso, le qualità su cui possiamo far leva per correggere, o meglio per realizzare, l'essere comunità che evangelizza e testimonia la fede? Bisogna valorizzare innanzitutto quello che di bello c’è già. Penso soprattutto alla gioia della fede che fin da subito ho visto molto viva nella celebrazione delle liturgie domenicali. Una comunità che prega con gioia è già una comunità che evangelizza perché “contagia” positivamente chi la incontra. Penso anche alla sinodalità, che è esigenza

di rispetto dei carismi e della dignità di ogni credente. Occorre cioè camminare ancora di più insieme, valorizzando quel tanto di cristianesimo che si attua nell’esistenza e nell’esperienza di un c r e d e n t e c om e q u a l c o s a d i asso lu tamen te i n sos t i tu ib i l e e irripetibile. Nessun cristiano realizzerà mai totalmente quello che quello che io sono chiamato a realizzare. Ecco perché la Chiesa – quindi anche la Parrocchia – dovrà ascoltare ogni credente e far convergere la sua singolarità all’interno della sua missione. Infine direi la missionarietà: il Concilio Vaticano II insiste soprattutto sul compito secolare del laicato, cioè sul ruolo attivo rivolto verso l’esterno, mentre per molto tempo anche dopo il Concilio è prevalsa una distinzione per la quale il laico nel mondo deve agire da cristiano, ma questa sua azione non è un’azione della Chiesa. Secondo questa impostazione, sembra che il laico eserciti il suo sacerdozio battesimale solo quando fa qualcosa dentro la Chiesa, mentre il suo agire cristiano all’esterno non è attuazione del sacerdozio della Chiesa. Questa concezione è un punto di debolezza e di arretratezza rispetto al Nuovo Testamento. La nostra comunità può meglio realizzare il suo essere “famiglia di Dio nel mondo”, se sarà una comunità estroversa, se sarà una presenza cristiana anche là dove vive il non credente.

Anno Sacerdotale

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Febbraio 2010 - La Chiesa diocesana sta vivendo un momento decisivo della propria storia, è importante che tutti i fedeli ne siano consapevoli per poter dare il proprio contributo, in primo luogo con la preghiera. Proponiamo un breve testo che sintetizza il significato, il funzionamento, il valore del Sinodo. La parola Sinodo significa letteralmente “camminiamo insieme”. Il Sinodo diocesano si svolge dal 2009 al 2011 (dopo una fase preparatoria iniziata nel 2007) ed è un evento eccezionale che ha lo scopo di dare al Vescovo indicazioni per l’impostazione pastorale del futuro. Nel mondo in cui viviamo, infatti, si stanno verificando numerosi e rapidi cambiamenti, che chiedono alla Chiesa di essere presi in considerazione. I l S i n o d o è u n a a s s emb l e a rappresentativa di tutte le componenti della Chiesa diocesana (clero, religiosi e laici), con alcuni membri di diritto (vicari, canonici, etc.), altri nominati direttamente dal Vescovo (rappresentanti delle parrocchie, delle associazioni e dei movimenti, delle consulte, etc.) secondo criteri di competenza specifica e rappresentatività geografica, sociale, professionale, e membri scelti (eletti dai consigli diocesani, scelti dai parroci e dai responsabili dei vari uffici diocesani). La segreteria è composta da 11 persone, la commissione preparatoria da 40, l’assemblea sinodale conta 241 membri. Il Sinodo si svolge in 4 sessioni, basate sulle 4 principali costituzioni del Concilio Vaticano II (Dei Verbum, Lumen Gentium, Sacrosantum Concilium, Gaudium et Spes), i lavori si svolgono in gruppi per ambiti tematici e in assemblea plenaria, seguendo un preciso regolamento. Il Sinodo ha un compito propositivo, il Vescovo, nella sua funzione di Pastore, alla fine dei lavori approverà e promulgherà il Libro del Sinodo che potrà consistere di norme giuridiche, indicazioni pastorali-programmatiche, affermazioni di verità di fede e di morale.

La Chiesa è una comunione, dove il primo protagonista è lo Spirito Santo. Il Sinodo è per la Chiesa imolese una occasione per imparare a conoscersi, ascoltandosi, ascoltando la voce di Dio, la voce dello Spirito. Al Sinodo infatti si prega insieme, si ascolta e si medita la Parola, ci si confronta e si discute. Se tra gli obiettivi del Sinodo c’è il riassetto della diocesi, un nuovo modo di intendere la pastorale, non si fa riferimento ad una tecnica, ma al guardare a Cristo, “configurarsi a Lui per guardare agli uomini con gli occhi e lo sguardo di Cristo.” Nel corso dei lavori si nota come gli interventi siano prevalentemente basati sulla esperienza personale, segno che l’esserci di ciascuno riguarda non appena gli altri ma prima di tutto se stessi e l’approfondimento della propria fede. Tratto comune è anche lo

sguardo positivo, di fronte alla lettura di una realtà spesso problematica e difficile, di fronte a un tempo in cui molte certezze (personali, morali, economiche, politiche...) sono in crisi, c’è la voglia, la spinta di cogliere questa grande opportunità, questo momento propizio per una nuova evangelizzazione. L’interesse di un Sinodo risiede anche nella dinamica che esso crea e mantiene: “è questa la novità più rilevante e destinata a incidere nella vita ecclesiale dei prossimi anni” – come aveva scritto il Vescovo nella sua Lettera pastorale del 22 febbraio 2009 – perché sarà inevitabilmente “segnata da questo stile di comunione”. È bello scoprire Dio all’opera in tante persone, imparare a conoscere nuovi fratelli di cammino, in una varietà di percorsi e di accenti che si mostra sempre più come una straordinaria ricchezza.

Sinodo

Il Sinodo diocesano: chi, cosa, come, quando, perché?

22° Sinodo diocesano 2009—2011 “Cristo e la Chiesa: passione per l’uomo”

Dania Tondini

Addetto stampa XXII Sinodo diocesano

Alcune persone della nostra parrocchia partecipano al Sinodo come sinodali:

Don Andrea Querzè

Rappresentanti Parrocchiali:

Maria Grazia Conti Rita Savarino

Rappresentante per la Pastorale Giovanile:

Gabriele Mongardi

Delegati del Consiglio Pastorale Diocesano:

Matteo Clemente Claudio Conti

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Testimonianze

Molte persone della nostra parrocchia sono state a Medjugorje. E' da circa 30 anni che le apparizioni della Madonna si susseguono e ci sono sempre più persone che si recano in quei luoghi. Ma quali sono i motivi reali di questi viaggi? Cosa cercano le persone in quegli eventi o in quei luoghi? Abbiamo intervistato una famiglia, quella di Vito e Mery, che c'è andata. Ecco cosa ci siamo detti: Perchè tutta la tua famiglia è andata a Medjugorje? Vito: L'anno prima sono andato in quel luogo da solo, e mi ha dato molto poiché stavo rischiando di perdere la fede e là l'ho riscoperta. Quindi ho proposto a mia moglie e ai miei figli di tornarci tutti insieme e loro hanno accettato. Cosa facevate durante la giornata? Vito: Si fa soprattutto “vita di preghiera”, sia di gruppo che individuale. La famiglia certamente ha alcuni tempi che determinano i momenti della preghiera, ma entrare nel clima del Santuario è ugualmente possibile. Cosa avete trovato facendo quel tipo di vita, pregando così spesso e in quei modi? Vito: Io ho ritrovato la fede, perché ero in un momento difficile e la mia fede era diventata più incerta ed insicura. Mery: Ho sentito la presenza di Gesù. In tutto quello che si faceva, nelle persone che si incontravano, lo sentivo presente! Sicuramente ci hanno aiutato le varie testimonianze di conversione. Attraverso esse si può capire come spesso noi veniamo influenzati da cose o discorsi con poca importanza, mentre lì, in quel luogo, si capisce il senso della vita.

Parlando con altre persone ho sentito che molti vanno a Medjugorje per chiedere un miracolo o qualcosa di simile. E' veramente così? Vito: Sì, molti hanno qualcosa da chiedere, problemi che vogliono affidare a Maria, ma i veri miracoli che constatiamo più grandi sono le conversioni. Ci sono famiglie intere che si sono convertite e hanno addirittura scelto di andare a vivere là; un altro segno che ci ha impressionato sono le file lunghissime per le confessioni... Che cosa si porta a casa, cosa rimane di quei momenti? Mery: Si torna a casa comunque cambiati, l'amore che si riceve ti cambia! Vito: Ci rimangono le richieste di Maria, sempre fatte con gentilezza e con amore, lei ci chiede la conversione del cuore per arrivare alla gioia! Miriana: Ci chiede anche di pregare e di fare un po' di digiuno per le conversioni e per la pace nel mondo. L'impressione è che Maria non chieda cose difficili, cose grandi ed inarrivabili. Chiede solamente la nostra conversione verso suo Figlio, credere con il cuore che è Lui che ci salva dal peccato e dal male; e un po' di digiuno il mercoledì e il venerdì con pane e acqua, affinché le persone si convertano e le guerre finiscano! L'amore di Dio è così grande che in realtà ci chiede veramente poco per seguirlo… ora tocca a noi.

Una famiglia a Medjugorje

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Carla Guerrini

Festa parrocchiale

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COME NASCE LA FESTA? In questi ultimi anni, l’organizzazione della festa prende il via nel mese di maggio, tramite una giornata di presentazione del tema e di rinnovo delle ragioni per cui si fa festa. Da quel momento si inizia ad incontrarsi periodicamente per mettere a punto i gruppi di lavoro e partire con le iniziative. I gruppi di lavoro principali sono i seguenti: 1 - Il montaggio delle strutture che ospiteranno la festa sotto la responsabilità di Germano Conti e Matteo Vannini. Ci sarà poi chi aggiungerà l’impianto elettrico (Roberto Maccarelli e Maurizio Conti) e chi l’impianto del gas (Germano Conti). 2 - Altro gruppo importantissimo è quello della cucina, curato negli ultimi anni da Teresa Camminata e Maria Grazia Conti, coadiuvate da altre persone che si spendono molto in questo ambito e supportate da tante signore o ragazze che offrono la loro manovalanza. 3 - Un altro settore riguarda l’organizzazione degli spettacoli, in particolare per le tre serate conclusive della festa: venerdì, sabato e domenica (Matteo

Clemente e Salvatore Ancona). 4 - C’è invece chi si occupa della preparazione e del decoro delle celebrazioni, in particolare quelle che si svolgono all’aperto. 5 - Inoltre c’è chi prepara le mostre, da esibire nel campo sportivo, sede della festa: * nel 2004 abbiamo raccontato la storia di Santa Gianna Beretta Molla, di cui avevamo, durante l’anno, visitato il paese d’origine; * nel 2005 la mostra riguardava i Papi che si sono succeduti sul soglio pontificio dall’inizio del secolo scorso fino ad oggi; * nel 2006 abbiamo analizzato alcune figure di donne Sante nella storia dell’Italia e dell’Europa; * nel 2007 la mostra conteneva le foto dei pilastrini, quasi tutti dedicati alla Madonna, presenti nel territorio di Toscanella; * nel 2008 la Madonna di Lourdes; * nel 2009 si celebravano i 100 anni di vita della nostra parrocchia, perciò abbiamo focalizzato l’attenzione sulla storia della nostra comunità e della diocesi; in particolare su come si sono sviluppate le parrocchie in Italia, con uno studio che è partito da San Paolo e dalla sua predicazione, lungo la storia fino ai nostri giorni.

* quest'anno verrà presentata una mostra sull'eccezionale figura del S.curato d'Ars. Ed ora il calcio d’inizio: nei mesi di giugno e luglio, molte signore ed anche uomini, si sono avvicendati per preparare la pasta fatta in casa: tortellini e strozzapreti. Quale miglior occasione di incontro e di accoglienza fraterna. Abbiamo visto la partecipazione (anche solo ad una o due serate) di persone nuove, col desiderio di dare il loro piccolo contributo. La festa crea tante occasioni di condivisione, ciò che fa la differenza è come decidiamo di vivere queste occasioni e con quali occhi guardiamo alle persone che ci capitano accanto. La fede ci da la possibilità di uno sguardo nuovo sulle persone e le situazioni, nonostante la difficoltà dovuta ai nostri limiti umani. Chiediamo alla Madonna che ci dia questo sguardo nuovo di amore totale, come ha avuto Gesù verso ognuno di noi.

24 ore di calcio 20° edizione

E’ stato in un clima di vera festa, sottolineato dai festoni e dai palloncini che addobbavano il campo sportivo parrocchiale, che si è svolta anche quest’anno la “24 ore di calcio”, giunta alla

ventesima edizione; il cuore di questa manifestazione, nata nel 1991 per dare spazio allo sport vero, fatto per stare insieme e divertirsi, non è cambiato da allora e riesce ancora a coinvolgere ogni anno persone nuove che vengono per giocare ormai non solo da Toscanella, ma anche dai paesi circostanti, rendendo questo momento sempre più ricco. Quest’anno l’attenzione era puntata sui vent’anni dell’evento e per l’occasione era stato allestito uno stand con tutte le maglie di entrambe le squadre di ogni edizione e un montaggio di foto che immortalavano momenti di gioco e non solo, scattate in tutto l’arco dei vent’anni della maratona calcistica, che è andata crescendo come partecipazioni, tanto da renderla non solo un momento di sport ma anche di vera aggregazione, grazie anche a chi si rende disponibile per l’organizzazione e la gestione, dalla giuria, agli arbitri, a chi cuoce le piadine e le salsicce. Una novità di quest’ultima edizione è stata la scelta di un nuovo logo, attraverso un concorso che è stato lanciato soprattutto per vie informatiche, a cui hanno partecipato diversi giovani del paese, cui era stata lasciata libertà d’inventiva, tra i quali lo staff organizzativo ha scelto quello che tutti avete potuto vedere sulle maglie e sugli striscioni, disegnato da Matteo Caradossi. A concludere l’evento, nel giardino della scuola materna parrocchiale, si è tenuta la festa finale, la quale ha registrato un record di presenze, anche grazie alla collaborazione delle Arzdore di Dozza che hanno cucinato la pasta per le quasi trecento persone accorse per la cena, con il sottofondo musicale della band “Febbre da Cavallo”; il culmine della serata si è raggiunto con lo spettacolo dei fuochi d’artificio che ha coronato questa ventesima edizione lasciando a tutti la voglia di ripetere ancora questa esperienza per molti altri anni!

di Gabriele Mongardi

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Caritas

La Caritas a Toscanella CARITAS CRISTI URGET NOS – L’amore di Cristo urge in noi, o meglio ancora:

L’Amore di Cristo dunque è la motivazione di fondo che a suo tempo fece nascere la caritas. È presente nella nostra parrocchia dal 2005 e si occupa di persone e famiglie in difficoltà residenti in tutto il territorio comunale di Dozza. La crisi economica attuale ha comportato per molte famiglie una perdita di risorse economiche parziale o totale. Ci troviamo perciò a sostenere famiglie con redditi insufficienti o che in questo momento non hanno alcun reddito. Quello che possiamo fare è una piccola goccia di fronte al mare di bisogni, ma anche una piccola goccia a volte può aiutare a sopportare l’arsura di chi è assetato.

L'aiuto che diamo consiste prevalentemente in “pacchi viveri”. Molti generi al imentari ci giungono attraverso il Banco Alimentare, ma ciò che ci viene fornito non copre il fabbisogno necessar io , per questo chiediamo anche il contributo della tua generosità.

Puoi aiutarci tramite: Offerte in denaro direttamente al Parroco oppure alla caritas negli orari di apertura. VERSAMENTO SUL CC CODICE IBAN IT 21 L 08462 36800 0000 000005007779 PRESSO “BCC” AGENZIA DI TOSCANELLA INTESTATO A PARROCCHIA S. MARIA DEL CARMINE – CARITAS Portando direttamente alla caritas generi alimentari conservabili o prodotti vari per l’infanzia ortaggi, frutta ecc. eccedenze del vostro orto o prodotti invenduti… (veniamo anche a ritirarli).

Diacono Luciano Mongardi

Coordinatore della Caritas parrocchiale

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Agenda degli appuntamenti

3-12 Settembre:

Feste Patronali

14 Settembre:

Inizio della terza sessione sinodale 20.45 Seminario Montericco Imola

16 Settembre:

20.45 Inizio cammino Giovanissimi

17 Settembre:

20.30 Confessioni

18 Settembre:

15.00 Incontro di catechesi per i ragazzi della Cresima

19 Settembre:

15.00 Assemblea Sinodale 20.45 Seminario Montericco Imola

Appuntamenti

AAA...iutateci!!

Cercasi persone disponibili che hanno voglia di aiutarci e collaborare con noi per realizzare questo bel giornalino!!

Per informazioni contattare

Franco Caradossi 340-2554318

20 Settembre:

21.00 Consiglio Pastorale Parrocchiale con verifica delle feste patronali

21 Settembre:

21.00 Inizio cammino adulti 21.00 Inizio cammino giovani

24 Settembre:

16.00 Preparazione dei ragazzi della Cresima

20.30 Incontro padrini e madrine dei cresimandi e confessioni per

padrini, madrine e genitori

25 Settembre:

08.30 Confessioni genitori cresimandi 16.00 Messa delle Cresime

26 Settembre:

17.00 Incontro Famiglie

Al prossimo

numero!