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Diventare madre è una esperienza unica, per la quale nessuna donna, anche se ha letto e studiato manuali sull'argomento, può dirsi preparata. Si impara sul campo, dai propri errori e dai riscontri che i figli stessi restituiscono. Essere poi madre di un figlio con disabilità è una esperienza unica e sconvolgente. I sogni coltivati durante la gravidanza devono essere messi da parte, spesso per sempre. L'accudire il figlio, che per una mamma "normale" è la preoccupazione primaria, è per la mamma di un disabile una attività di secondaria importanza rispetto a tutte le urgenze che ha di fronte. Se una mamma impara a conoscere il proprio figlio piano piano, anche facendo tesoro dell'esperienza comune condivisa con altre mamme, nonne, amiche, la mamma di un disabile, oltre ad accudire al bambino deve anche farsi carico di quell'universo sconosciuto che è l'handicap. Da sola. Le diagnosi non aiutano. E intanto deve comunque allevare questo figlio, che già ama come nessun altro può capire. Deve pensare a suo figlio senza sapere come e dove arriverà con lui, che per il momento appartiene solo a lei. Il Destino le ha messo accanto un marito meraviglioso, il miglior padre che Alide potesse sperare, un uomo che ha competenza ed amore infiniti per lottare accanto a lei, col passare del tempo fa sì che il suo coraggio diventi una vera e propria forza dirompente. Dove non arriva lei, arriva lui. Poi, d'un tratto, quell'uomo meraviglioso non c'è più e si resta solo in due: lei e Alide. anno II n°3 - marzo 2008 PRESS-NEWS Anno II n. 3 - Marzo 2008 - spedizione A. P. Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Filiale di Macerata - Taxe Perçue - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: Roberto Scorcella - Progetto grafico: K-Brush Tolentino - Stampa: Tipografia San Giuseppe segue a pagina 2 riesco ad accettare" racconta la signora Carla. "Io ho accettato la solitudine. E' morto mio marito e sono rimasta sola. Tornando al discorso di Alide, quello che ho fatto l'ho fatto perchè lo sentivo non perchè mi è stato imposto da qualcuno. Ho lasciato il mio lavoro da infermiera, ma tutto mi è servito. Ho rinunciato a tante cose. L'odissea di Alide è stata lunga, anni e anni di sofferenze. Si è ammalato a otto anni e mezzo, oggi ne ha quarantadue. Da sette anni non si muove, non parla, non riesce a stare seduto. E' dura, poi quando è morto Silvano è diventata ancora più dura, perchè per me Silvano era veramente la mia metà. Morto lui mi sono trovata sola e per carattere non mi piace dipendere dagli altri e cerco di arrangiarmi come posso. Con forza ho sempre cercato di ricominciare, ed è dura perchè non hai una [email protected] sommario: news/attualità 1 tolenti...nati 4 lu Spì 8 rubrica i nostri figli 12 posta 14 7500 COPIE DISTRIBUZIONE GRATUITA Una mamma coraggio simbolo delle donne tolentinati La storia di Carla Cesoroni e di suo figlio Alide Questo numero del nostro periodico parla al femminile. Una scelta non casuale, in concomitanza con la Festa della Donna che cade l'8 marzo. Abbiamo scelto di dedicare l'apertura alla drammatica e significativa storia di una donna, così come all'interno abbiamo raccolto altre testimonianze dal mondo femminile della nostra città. Inoltre, da questo mese, con soddisfazione e orgoglio, possiamo avvalerci della collaborazione del professor Enzo Calcaterra. Insieme al mai abbastanza rimpianto Piero Ciarapica, Calcaterra ha scritto pagine indimenti- cabili della storia di Tolentino. Per noi ha ripercorso la vita femminile cittadina di inizio secolo, ricostruendo passaggi significativi e, probabilmente unici. Un altro spazio lo vogliamo dedicare al dialetto, con l'aiuto di due "maestri" come Giuseppe Gesuelli e Renato Pagliari. Novità significative che testimoniano la costante crescita del nostro giornale e che ci auguriamo saranno di vostro gradimento. Un numero... al femminile Una madre capisce ciò di cui ha bisogno un figlio". Sono le parole della signora Carla Cesoroni, una donna che combatte da 32 anni insieme al figlio Alide una battaglia drammatica contro la malattia per la quale da sette anni Alide è costretto a letto. Fino all'età di otto anni, Alide era un bambino normale, senza problemi. Poi, improvvisa, la scoperta di un tumore maligno al cervello che aveva intaccato anche cervelletto e spina dorsale. Da quel giorno la vita di Carla è cambiata radicalmente. Le condizioni di Alide sono andate via via peggiorando e lei, pur di restargli vicino, ha rinunciato a tutto, dal lavoro che tanto amava alla libertà di uscire a prendere un gelato. Anni in cui è entrata e uscita dagli ospedali, sempre con la speranza di un miglioramento. Poi, sei anni fa Alide ha smesso anche di parlare. "Per carattere il tuo intimo il tuo intimo a marzo NUOVI ARRIVI a marzo NUOVI ARRIVI

MPN Marzo 2008

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sommario: La storia di Carla Cesoroni e di suo figlio Alide lu Spì 8 Un numero... al femminile rubrica i nostri figli 12 i l t u o i n t i m o i l t u o i n t i m o tolenti...nati 4 anno II n°3 - marzo 2008 news/attualità 1 [email protected] DI ST RIB UZ IO NE GR AT UI TA segue a pagina 2 Una testimonianza forte, un esempio di donna: in bocca al lupo signora Carla. La storia di Carla Cesoroni e di suo figlio Alide Segue da pagina 1 2

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Diventare madre è una esperienza unica, per la quale nessuna donna, anche se ha letto e studiato manuali sull'argomento, può dirsi preparata. Si impara sul campo, dai propri errori e dai riscontri che i figli stessi restituiscono. Essere poi madre di un figlio con disabilità è una esperienza unica e sconvolgente. I sogni coltivati durante la gravidanza devono essere messi da parte, spesso per sempre. L'accudire il figlio, che per una mamma "normale" è la preoccupazione primaria, è per la mamma di un disabile una attività di secondaria importanza rispetto a tutte le urgenze che ha di fronte. Se una mamma impara a conoscere il proprio figlio piano p i a n o , a n c h e f a c e n d o t e s o r o dell'esperienza comune condivisa con

altre mamme, nonne, amiche, la mamma di un disabile, oltre ad accudire al bambino deve anche farsi carico di quell'universo sconosciuto che è l'handicap. Da sola. Le diagnosi non aiutano. E intanto deve comunque allevare questo figlio, che già ama come nessun altro può capire. Deve pensare a suo figlio senza sapere come e dove arriverà con lui, che per il momento appartiene solo a lei. Il Destino le ha messo accanto un marito meraviglioso, il miglior padre che Alide potesse sperare, un uomo che ha competenza ed amore infiniti per lottare accanto a lei, col passare del tempo fa sì che il suo coraggio diventi una vera e propria forza dirompente. Dove non arriva lei, arriva lui. Poi, d'un tratto, quell'uomo meraviglioso non c'è più e si resta solo in due: lei e Alide.

anno II n°3 - marzo 2008

PRESS-NEWS

A n n o I I n . 3 - M a r z o 2 0 0 8 - s p e d i z i o n e A . P . A r t . 2 C o m m a 2 0 / C L e g g e 6 6 2 / 9 6 - F i l i a l e d i M a c e r a t a - T a x e P e r ç u e - P E R I O D I C O E D I T O D A M U L T I R A D I OAutor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Apri le 2007 - Direttore Responsabile: Roberto Scorcella - Progetto grafico: K-Brush Tolentino - Stampa: Tipografia San Giuseppe

segue a pagina 2

riesco ad accettare" racconta la signora Carla. "Io ho accettato la solitudine. E' morto mio marito e sono rimasta sola. Tornando al discorso di Alide, quello che ho fatto l'ho fatto perchè lo sentivo non perchè mi è stato imposto da qualcuno. Ho lasciato il mio lavoro da infermiera, ma tutto mi è servito. Ho rinunciato a tante cose. L'odissea di Alide è stata lunga, anni e anni di sofferenze. Si è ammalato a otto anni e mezzo, oggi ne ha quarantadue. Da sette anni non si muove, non parla, non riesce a stare seduto. E' dura, poi quando è morto Silvano è diventata ancora più dura, perchè per me Silvano era veramente la mia metà. Morto lui mi sono trovata sola e per carattere non mi piace dipendere dagli altri e cerco di arrangiarmi come posso. Con forza ho sempre cercato di ricominciare, ed è dura perchè non hai una

[email protected]

sommario:

news/attualità 1

tolenti...nati 4

lu Spì 8

rubricai nostri figli 12

posta 14

7500COPIE

DISTRIBUZIONE

GRATUITA

Una mamma coraggio simbolodelle donne tolentinatiLa storia di Carla Cesoroni e di suo figlio Alide

Questo numero del nostro periodico parla al femminile. Una scelta non casuale, in concomitanza con la Festa della Donna che cade l'8 marzo. Abbiamo scelto di dedicare l'apertura alla drammatica e significativa storia di una donna, così come all'interno abbiamo raccolto altre testimonianze dal mondo femminile della nostra città. Inoltre, da q u e s t o m e s e , c o n soddisfazione e orgoglio, possiamo avvalerci della collaborazione del professor Enzo Calcaterra. Insieme al mai abbastanza rimpianto Piero Ciarapica, Calcaterra ha scritto pagine indimenti-cab i l i de l l a s to r i a d i Tolent ino. Per noi ha ripercorso la vita femminile cittadina di inizio secolo, r icost ruendo passaggi significativi e, probabilmente unici. Un altro spazio lo vog l i amo ded ica re a l dialetto, con l'aiuto di due "maestri" come Giuseppe Gesuelli e Renato Pagliari. Novità significative che testimoniano la costante crescita del nostro giornale e che ci auguriamo saranno di vostro gradimento.

Un numero...al femminile

“Una madre capisce ciò di cui ha bisogno un figlio". Sono le parole della signora Carla Cesoroni, una donna che

combatte da 32 anni insieme al figlio Alide una battaglia drammatica contro la malattia per la quale da sette anni Alide è costretto a letto. Fino all'età di otto anni, Alide era un bambino normale, senza problemi. Poi, improvvisa, la scoperta di un tumore maligno al cervello che aveva intaccato anche cervelletto e spina dorsale. Da quel giorno la vita di Carla è cambiata radicalmente. Le condizioni di Alide sono andate via via peggiorando e lei, pur di restargli vicino, ha rinunciato a tutto, dal lavoro che tanto amava alla libertà di uscire a prendere un gelato. Anni in cui è entrata e uscita dagli ospedali, sempre con la speranza di un miglioramento. Poi, sei anni fa Alide ha smesso anche di parlare. "Per carattere

i l t u o i n t i m o i l t u o i n t i m o

a marzoNUOVI ARRIVI

a marzoNUOVI ARRIVI

attualità

festa, non puoi andare a una cena... In tanti mi hanno chiesto se volevo mettere Alide in qualche istituto adesso che sono rimasta sola: no.Me lo tengo, i sacrifici li faccio e li faccio volentieri per mio figlio. Non si riesce ad avere un'amicizia: come Alide è finito sul letto hanno avuto tutti da fare. La malattia spaventa, purtroppo, e crea solitudine. Ho la fortuna di avere altri due figli che mi vogliono bene e mi rispettano. Tante madri che vivono una situazione simile alla mia non hanno neanche questa di fortuna. Rifarei tutto, perlomeno fino ad oggi. Domani non lo so, ma oggi sì. Io non sono una santa sia chiaro. Quello che ho fatto finora è stato soprattutto grazie al fatto di aver avuto vicino un uomo straordinario come Lamberto. E' inutile che dica: da

sola ce l'avrei fatta lo stesso. Non lo so, forse sì. Ma io ho avuto un appoggio, un compagno di viaggio che è stato meraviglioso. Io senza di lui mi sento quasi persa adesso. Anche nella malattia abbiamo fatto una strada insieme. La malattia di Alide l'ho vissuta con grande dolore. A volte, quando ci penso, mi chiedo come abbiamo fatto, come abbiamo potuto andare avanti. Mi permetta di dire una cosa. Io dall'ospedale di Tolentino ho ricevuto solo del bene: come cure, come personale, come assistenza e come dottori. Questo io lo devo dire. Coscientemente".

Una testimonianza forte, un esempio di donna: in bocca al lupo signora Carla.

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Segue da pagina 1

Lettore opinionista

Una mamma coraggio simbolodelle donne tolentinatiLa storia di Carla Cesoroni e di suo figlio Alide

s embra proprio che neanche la nostra Tolentino possa salvarsi dalla bufera abbattutasi sulla viabilità del Bel Paese. Di certo chi è appassio-

nato di sicurezza stradale, inorridisce leggendo alcune notizie della cronaca nazionale, costellate sempre dai soliti motivi ricorrenti: autovelox, photored, tutor e chi più ne ha più ne metta. Cosa succede quando l'Istituzione sembra perdere di vista l'obiettivo essenziale che dovrebbe perseguire, ovvero la sicurezza stradale? Succede che da una parte ci sono gli eccessi di zelo e dall'altra il mancato controllo.A Tolentino, ad esempio, capita di essere multati da qualche solerte vigile urbano per sosta in zona a traffico limitato a poche decine di centimetri dal cartello. Alla vista di tanta sollecitudine, ci si aspetterebbe un'amministrazione ineccepibile della sicurezza strada-le. Ma dove finisce questa solerzia quando si tratta di gestire una situazione di potenziale pericolo come quella delle auto in sosta in piena corsia di marcia di fronte all'ufficio postale di Palazzo Europa? Dove finisce questa solerzia quando si tratta di regolarizzare i segnali stradali? Si, anche i cartelli devono rispettare la legge. Se vi capita di passeggiare, date un'occhiata al loro retro: devono (dovrebbero…) riportare l'indicazione dell'ordinanza comunale che ne ha ordinata l'affissione, nei modi previsti dall'art. 77 comma 7 del dpr 495/92.

Ad ognuno, infine, è lasciata la valutazione della triste scena che ho aborrito profondamente nello scattare la foto: qui si va al di là del mero rispetto della legge (che in ogni caso è deontologicamente più che corretto da parte di chi con la legge ci lavora), si tratta di un comportamen-to poco corretto nei confronti di chi può aver bisogno, a diritto, di quel posto.Insomma, prima di zelare eccessivamente… medice, cura te ipsum.

Enrico Palmieri

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n u o v a c o l l e z i o n e p r i m a v e r a / e s t a t e

P i a z z a M a r t i r i d i M o n t a l t o , 9 • T O L E N T I N O • T e l . / F a x 0 7 3 3 . 9 6 1 4 5 3

4

“SEBBEN CHE SIAMO DONNE...” Donne e lavoro a Tolentino tra '800 e '900

tolenti... nati

di Enzo Calcaterra

'identità storica, sociale e culturale di Tolentino può a ragione conside-rarsi radicata alla dimensione del

LAVORO. Per questo, la definizione di “città industriosa” l’ha accompagnata, con orgoglio e coerenza, almeno per due secoli. La vocazione industriale, lo spirito di iniziativa, il talento applicato al lavoro, la consapevolezza dei propri mezzi, dei diritti legittimati da un diffuso senso del dovere e dell'operosità a tutti i livelli, hanno segnato i momenti decisivi della storia cittadina.Ma la sua connotazione non sarebbe completa senza la componente femminile in alcune delle aziende da cui Tolentino ha tratto elementi di riconoscibilità in Italia e nel mondo.Manodopera femminile è stata presente, spesso prevalente, in alcuni dei più importanti opifici in cui il lavoro delle donne caratterizzò fasi essenziali del processo produttivo tra XIX e XX secolo.Dalla filatura alle pelletterie, fino ai lavori di facchinaggio con i muratori e nelle fornaci, le donne lavorarono duramente accanto agli uomini, condividendone i disagi e le fatiche quotidiane.Una delle categorie che meglio rappre-sentò le donne nelle lotte sociali, per vivacità e spirito combattivo fu quella delle f i landaie. Tra gl i u l t imi decenni dell'Ottocento e i primi del Novecento, decine di donne, spesso adolescenti o addirittura bambine, lavorarono in condi-zioni durissime nell'industria serica. Battendosi con vigore, come molte altre loro compagne di lotta della Regione e di altre zone d'Italia, le ragazze di Tolentino non rinunciarono mai a rivendicarci loro diritti: migliori condizioni di lavoro e di salario, riconoscimento giuridico della

Lcategoria. Nel 1923, con la crisi nazionale dell'irdustria serica, le filande scomparvero quasi del tutto e la manodopera fu assorbi-ta da altre fabbriche. Quella delle filandaie resta tuttavia una delle pagine più belle della storia operaia di Tolentino.Altra figura particolarmente rappresentati-va delle operaie tolentinati fu quella delle "gabrielline", una categoria che contribuì a dare lustro nel mondo alla produzione artistica della pelle e fece conoscere lo sti-le dell'artigianato tolentinate fatto di qualità, creatività, originalità.L'importanza della donna operaia fu sottolineata anche dalla fondazione di un periodico locale che significativamente volle adottare una testata ad essa dedica-ta: "L'OPERAIA".L'apporto delle donne fu decisivo anche nei momenti più drammatici, sia nelle lotte sindacali che nelle vicende legate alla guerra e al dopoguerra. Si può dunque affermare che senza la presenza femminile la storia della nostra città, la sua stessa identità, sarebbero state più povere, più deboli, più anonime. Non dimentichiamolo, soprattutto quando stentiamo a riconoscere i segni di una dignità, di una forza morale che la società del nostro tempo sembra aver smarrito.

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5

Nell'immediato primo dopoguerra, le forze cattoliche sentirono l'esigenza di interessarsi alla condizione delle donne lavoratrici, informando e sensibilizzando la città sulle loro condizioni e i loro numerosi, spesso drammatici problemi. Iniziarono cosi le pubblicazioni de “L'OPERAIA”; Organo dei Comitato di assistenza delle classi lavoratrici. Stampato a cadenza mensile dalla Tipografia Filelfo, il periodico uscì dal 1916 al 1921. Ne furono gestori Nazzareno Tiranti e, succes-sivamente, Alessandro Ciurumbella. Alberto Bezzi ne fu il redattore.Vi trovarono spazio denunce delle condizioni di disagio delle donne la veratrici (”Lavoro a domicilio”), questioni di comune interesse (”Preoccupazione e disoccupazione”), dibattiti politici (”Partito socialista e partito operaio”). Sulla Questione sociale vi fu aspra polemica con l'organo socialista l’”Avanti!”, estesa a livello nazionale. Si trattava di una sorta di concor-renza tra le due concezioni ideali, che avrebbe influito sugli sviluppi dell'azione del Movimento Operaio. Non erano estra-nee al confronto preoccupazioni reciproche per i consensi che l'impegno di ciascun fronte a favore delle masse lavoratrici avrebbe potuto procurare all'avversario.Il periodico “L'OPERAIA”, di ispirazione cristiano-sociale, rifiutava il massimalismo socialista e dimostrava un esplicito apprezzamento per la sua corrente riformista, citando spesso scritti di Filippo Turati e Angelo Treves. Ma il giornale era anche scomodo in quanto avversato dai settori clericali, che non avevano compreso le idee progressiste (scambiandole per socialiste), mentre erano invece pienamente coerenti con il pensiero sociale dell'enciclica papale “Rerum Novarum” del 1891, il primo e più importante documento sulla linea della Chiesa riguardo alla questione sociale. Va anche notato che il carattere progressista de “L'OPERAIA” si evidenziava persino nella sua amministrazione e organizzazione: si reggeva sull'autofinanziamento di operai e persone a loro vicine. Un bell'esempio anche per l'oggi!

Enzo Calcaterra

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OSinistra né quello della Margherita. ritoccatina al suo sito immettendo la

Inoltre nel sito del Pd continua a definizione Pdl ma mantenendo

gni tanto, a tarda notte, al comparire il concetto “Ulivo”, per comunque la dicitura originale.termine del mio lavoro, mi altro in frantoio per una spremuta Sul sito di An, nel contempo, addirit-piace andar per siti delle ormai senza succo. tura non si fa nemmeno menzione

forze politiche: specialmente ora, Le forze di Sinistra Arcobaleno che della nuova alleanza Popolo delle

alla luce dei tanti matrimoni annun- hanno formato un cartello elettorale Libertà.

ciati e celebrati. Ma sarà vero mantengono anch'esse gelosamen-Musicalmente parlando sembra una

amore? Il Web può far nutrire te ciascuna il proprio sito: matrimo-parafrasi del “contrappunto bestiale qualche dubbio. I l Part i to nio rigorosamente con contratto di a l l a m e n t e ” d i A d r i a n o Democratico ha sposato, praticando separazione dei beni.Banchier i (1500/1600): brano la poligamia, molte associazioni Non di segno diverso è il comporta-

concepito già allora come una politiche del centro-sinistra, ma non mento del Popolo della Libertà.

ha eliminato il sito dei Democratici di Forza Italia ha dato una leggera parodia!

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attualità

SABATO MARZODIMOSTRAZIONEDEL NUOVOROBOTDA CUCINA

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SIETE TUTTIINVITATI A PARTECIPARE

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Ciao Pè solo stappava le chiaviche ma le disinfettava

pure buttannoce dentro la carce.Ciao Renà! i’ vistu stu tempu come C'hai rajò, ma se non pioe, chi rpulisce li mantene!marciapiedi da la merda de li cà e da li L’ho vistu e sò contentu. Sperimo che catarracci de quilli marcreati in circolaziò

duri.che va sputenno dapertutto? Mica ce sta più

Ma non adè mejo che pioe? Anche pè la Sirvio o Mundì...campagna...

Ce rvidimo Renà e me raccomanno... guarda Scì Pè, ma pè nuandri de lu paese adè sempre per terra sennò te porti dentro casa mejo cuscì, perchè cò tutti li tumbì quarche chilu de merda cò quarche litru de ttappati, se pioe pocu pocu ce se llaga sputacci!tutta Tulindì. Te saluto Pè, ma sta raccomannaziò vale E penzà che nà orda non succidìa mai, anche per te. E, piuttosto, se dovesse pioe...

perchè c'era quilli vrai scupì che non occhio alla cantina!

lu Spì

Li sgagghiùI dialoghi di Peppe e Renato

Quanta pace pè 'sti campi

viniditti dal Signore

pò jirà dò che te pare

dò che vai pò coglie un fiore

Ma alle orde che 'lligria,

che stornelli appassionati

canta spissu a le ragazze

li joenotti 'nnamorati...

E che le donne vone e velle

lo pò dì chi l'ha vidute;

cià da venne la salute...

quanno pò vè a lu paese

a la messa pè la festa,

tutte quante bè 'rvistite,

c'è da perdece la testa!

E pù Chienti? ... dò lu troi

'nardru Chienti cuscì vellu?!

Ce virrio da mille miglia

'gni mumentu pè vedellu!

Cià le rote tutte quante

ricoperte de virdura

cià le Ponte der Diaulu

che me pare 'na pittura...

Questo è fora perchè drento

alu paese se verrai

de le vellezze te scicuro

quante, oh ne vedrai!

Donca vedi che un paese

come quistu non ce sta;

drento e fora è cusci vellu

che gnisciù lu pò 'rrià!

Ce sarà l'ardri paesi

carinelli, ma, per Dia,

te scicuro gnisciù vale

quanto và Tulindì mia!

Tulindì Miadi Giovanni Sebastiani

Una serata piacevole fra amici, trascorsa in allegra conversazione, gustando un buon piatto della cucina nostrana, centellinando un rosso o un bianco di qualche cantina conosciuta e ascoltando declamazioni poetiche nella nostra "lingua" originale: ingredienti più che sufficienti per una ricetta adatta per godersi la vita.

Questo era lo spirito che animava i componenti di una originale associazione, con tanto di tessera e regolamento che operò a Tolentino dal 1927 al 1963, sotto il nome di "Società de Lu Spì.

L'informatore Cittadino", attraverso un'intervista comparsa sulle sue pagine nel 1951 a firma del dottor Arnaldo Marcelletti, si occupò di questa simpatica iniziativa.

L'allora giornalista-farmacista, componente la redazione si rivolse al maestro elementare Luigi Carletti, uno dei soci più attivi, chiedendogli di fornire ai lettori del periodico comunale, tutte le delucidazioni possibili su lu Spì.

In base alle informazioni ricevute questo fu l'articolo che uscì sul giornale del Comune.

Lu Spì è un'associazione che vive e prospera da molti anni a Tolentino ed ha carattere eminentemente gastronomico.Ogni tanto gli adepti si riuniscono attorno ad una ricca imbandigione con religioso fervore... come gli antichi attorno all'ara.È assolutamente apolitica e di essa fanno parte numerosi concittadini di ogni tendenza: di fronte ad un piatto di vincisgrassi cadono tutti gli antagonismi e ci si sente tutti fratelli.

Da “In quell’arco di tempo”di Piero Ciarapica

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attualitàL’altra TolentinoVia dei Salnitrari chiede attenzione

esiste anche un'altra Tolentino. Quella che non si vede, quella che resta ai margini dove i

cittadini si sentono abbandonati a loro stessi. Cittadini di serie B, soprattutto anziani, malgrado debbano già fare i conti con una vita certo non facile e con gli acciacchi dell'età. Quando i residenti ci hanno contattato abbiamo scoperto via dei Salnitrari, una piccola arteria del centro storico, dell'antico "Fondaccio" con vista su via Filzi. Per arrivare in via dei Salnitrari si può accedere da via I Maggio, passando per via del Popolo: il centro della Tolentino di un tempo. Oggi in quella zona abitano soprattutto anziani, persone che hanno le loro radici che affondano in quel posto e che oggi si sentono abbandonati. Via dei Salnitrari sarà lunga, più o meno, una ventina di metri. Venti metri costellati di buche, pericolosi da percorrere per chi usa un bastone per appoggiarsi. Qualcuno è anche caduto nelle settimane passate: se l'è cavata con qualche escoriazione, per fortuna. Ma poteva andare molto peggio. "Sono arrivati a rifare la strada fino a lì" ci dicono indicando l'inizio della loro via "poi hanno detto che si sono finiti i soldi e siamo rimasti in queste condizioni". Poi ci indicano un'area dove un tempo sorgeva una casa. Quella casa è crollata e da tre anni quel pezzo di terra è rimasto comple-tamente abbandonato, dove topi e ogni altro tipo di animale hanno trovato il loro habitat. A chi spetta la

manutenzione di quell'area? Infine il buio. La via, un'arteria pubblica, viene illuminata con una lampadina econo-mica, del tipo di quelle che tutti noi utilizziamo per la cucina della nostra casa. Facile immaginare che tipo di illuminazione ci sia in via dei Salnitrari quando scende la sera. Si sono rivolti a noi perchè nessuno li ha ascoltati fino ad oggi. E la richiesta la giriamo pubblicamente a chi di dovere: un intervento in via dei Salnitrari è improcrastinabile, per la dignità e l'incolumità di chi da quelle parti ci vive e paga le tasse come gli altri.

La Stravaganza è un’oasi dove il tempo rallenta la sua corsa e l’amore per le cose semplici e naturali si unisce ad una continua ricerca dell’eleganza e del gusto.Oggettistica in latta decorata “abbigliamento” per la tavola realizzato artigianalmente, spugne da bagno si uniscono a un tranquillo angolo dove scegliere le numerose varietà di tè, tisane e infusi biologici di Provenza.Sali alle erbe confezionati in splendide scatole di latta, i prodotti dell’antica farmacia dei monaci Camaldolesi e per i buongustai le “idee alimentari di qualità” dell’apicoltura Brezzo: queste sono solo alcune delle specialità che trovi a La stravaganza.In più un’ampia scelta di profumazioni per la casa, ghirlande profumate, fiori di stoffa, candele e incensi per regali eleganti e originali confezioni.

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L’angelo del focolare ha messo da FONDAMENTA DELLA NOSTRA

parte le ali e, indossato un tailler, FAMIGLIA È GARANTIRE LA VERA impugna la valigetta ventiquattr’ore CRESCITA DELLA NOSTRA porta computer. SOCIETÀ.È vero, oggi la donna ha raggiunto Progredire è un nostro dovere faticosamente un posto di rilievo morale, ma ricordiamo che il miglio-nella nostra società, un posto che le ramento delle condizioni materiali compete, perché ha dimostrato e della società, non sarà mai “progres-dimostra capacità e qualità che mai

so reale” finché non si accompagne-aveva potuto evidenziare.

rà con l’elevazione degli aspetti L’essere “debole e indifeso” relegato

morali e spirituali del singolo. Non in un angolo, quello del focolare,

bisogna per questo che la donna della casa, elevato al rango di

rigetti ruoli che sono diventate angelo, ma costretto a rinunciare ad conquiste irrinunciabili, bensì esprimere la sua personalità, trovando il modo, organizzandosi, finalmente ha ottenuto, anche se deve coltivare anche quegli aspetti non pienamente, la parità dei diritti e del nostro vivere che danno un le pari opportunità.SENSO ALLA VITA, un senso vero L’apparire sempre più frequente-

al lavoro ed ai sacrifici di tutti i giorni.mente di donne sulla scena politica e

sociale, che ricoprono ruoli riservati

un tempo agli uomini, dovrebbe farci F o c a l i z z o i l p r o b l e m a riflettere, come le donne possono sull’EDUCAZIONE dei FIGLI.offrire molte risorse: esse l’hanno È meraviglioso farli CRESCERE dimostrato quando sono state sotto la nostra vigile guida!chiamate a posti di grande respon- Perché rinunciare a riscoprire il sabilità, quando sono scese in mondo con i loro occhi, a godere del piazza contro la mafia e la criminalità

loro sorriso, giocare con i loro giochi organizzata.

e parlare dei loro problemi? Penso

che questo sia i l ruolo più MA IL CORAGGIO DI GESTIRE

GRATIFICANTE del mondo!UNA FAMIGLIA

È FORSE DA MENO? No!EDUCARI I FIGLI CON VALORI

Se alla base di qualsiasi società VERI, è preparare l’uomo di domani,

bene organizzata c’è la FAMIGLIA, è l’uomo che rifiuta i condizionamenti

indispensabile, soprattutto oggi, in dei media, l’uomo senza nevrosi ed

cui l’isolamento e l’indipendenza ansie, l’uomo che sa decidere del degli individui creano nevrosi, ridarle proprio futuro, L’UOMO CHE l’importanza che merita. Il ruolo della RAGIONA E SA SCEGLIERE. donna in seno alla famiglia diventa Restituire la dovuta importanza ai insostituibile, è una delle sue prero-valor i moral i e sent imental i gative: secondo me, è ciò che la nell’educazione dei figli, è un investi-rende veramente UNICA, realizzan-mento a lungo termine ma UN do a pieno il suo ESSERE DONNA.

COSTRUIRE E PROTEGGERE LE INVESTIMENTO SICURO.

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i nostri figliEssere donna oggidi Luciana Zengarini

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attualità

di Rosanna Baccifava

er questo periodico mensile, che noi cittadini di Tolentino apprezziamo e cerchiamo di rendere sempre più stimolate, in qualità di donna comune

rifletto sulla vita di donna nel nostro tempo e nella nostra società. La questione dell'importanza della famiglia e dei valori tradizionali per le donne italiane, è da sempre al centro delle analisi sociologiche e statistiche. Da quando nuovi modelli comportamentali si sono afferma-ti nella nostra cultura, gli analisti sociali hanno un bel da fare per capire e spiegare le nuove tendenze. Sono soprattutto il calo dei matrimoni e il calo dei tassi di natalità, a far emergere una realtà sociale perfettamente allineata a quelle dell'Europa più progredita, e soprattutto a quella americana. Ma nonostante questi dati, ancora un gran numero di italiane sceglie la famiglia, e questa scelta viene fatta in modo più consapevole. Passati gli anni del femminismo e del totale rigetto dei valori tradizionali, le donne riscoprono la famiglia, che non rappresenta più la gabbia in cui rinchiudere tutte le aspira-zioni di successo e di affermazione personale, ma lo spazio in cui la donna riesce a trovare una nuova dimensione complementare alla realizzazione professionale, un nuovo ruolo nella società, dunque, variegato e molteplice, ma

p

Riflessioni sulle donne

soprattutto al passo con i tempi. Le tappe dell'emanci-pazione femminile in Italia, da questo momento in poi, si susseguono una dietro l'altra con un ritmo incalzante.Il ruolo della donna, nonostante ci sia ancora tanta strada da percorrere, è giunto ad avere un pieno riconoscimento in tutte le società occidentali. Non dobbiamo dimenticare, però, che molto è stato fatto e che parecchi obiettivi sono stati raggiunti, grazie soprattut-to al lavoro e all'impegno di molte donne, che hanno contribuito lavorando senza raggiungere la fama, nell'ombra, con il loro quotidiano impegno, a volte con sacrificio, affinché ci fosse uguaglianza effettiva e non soltanto a parole fra i sessi.A tutte le donne di Tolentino vorrei augurare di trovare il giusto “impegno alternativo”, ne settore più adatto ad ognuna di noi, come sto facendo io, per tirar fuori per noi e per la nostra città qualcosa di buono e di propositivo, questo ci avvicinerà ad un contesto sempre più civile e creativo.

APERTURA DOMENICA 9 MARZO 2008 ORE 18.00VIA FILELFO, 19 - TOLENTINO MC - TEL. 0733.969681

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Lettera critica di una lettrice

Risponde il direttore

Da ormai qualche mese ogni famiglia riceve gratuita- Amministratori del Governo centrale non sono di buon mente, e spesso in duplice copia, il giornalino esempio, sono sempre stata fiduciosa dell'intelligenza stampato ed emesso dalla nota Radio Locale. Dalle di ciascuno e proprio perché considero l'opposizione pagine del periodico emerge l'esigenza da parte del politica sana e utile, quando porta alla crescita Direttore Responsabile di informare i cittadini circa comune, ma dico basta all'atteggiamento di "comare l'operato comunale e allo stesso tempo emerge la chiaccherona" che caratterizza il Vostro giornale e Vi volontà di rendere fruibile l'informazione. Grazie! invito a produrre un'informazione seria, connotata da Bel proposito, ma per favore non ci tratti come stupidi critica sì, ma costruttiva.cercando di mascherare dietro questi alti obiettivi un In qualità di cittadina trovo inoltre dannoso per i chiaro processo mistificatorio nei confronti giovani Tolentinati leggere i continui attacchi dell'Amministrazione Comunale, attuato grazie alla all'Amministrazione Comunale senza prendere atto direzione di un canale informativo... è un mezzuccio degli interventi positivi adottati negli ultimi anni su più già utilizzato, per niente gradito e soprattutto subdolo fronti. Il Comune, come ogni famiglia di Tolentino, è dal momento che nessun giornal is ta o caratterizzato da aspetti buoni e altri meno buoni e i pseudogiornalista firma il proprio articolo... giovani vanno aiutati a progettare nuove soluzioni e bell'esempio di responsabilità! interventi per risolvere le difficoltà insieme e non Non è accettabile il sentimento di rabbia che

educati a criticare senza proporre, facendo la guerra in scaturisce dalla lettura del periodico. Crea nei

casa propria.malcapitati che leggono un forte senso di disagio e

Bisogna educare i nostri figli a guardare criticamente per questo Vi invito a trovare la sede e i tempi la realtà ma con un atteggiamento positivo, opportuni per risolvere i Vostri conflitti con propositivo e intelligente.l'Amministrazione Comunale, evitando di portarli in Per questo Vi chiedo di offrire alla cittadinanza maniera invasiva all'interno delle famiglie del un'informazione onesta e giusta in cui i cittadini Comune di Tolentino.possano valutare in maniera autonoma l'operato Come cittadina, trovo inutile e intollerabile la dell'Amministrazione Comunale.polemica fine a se stessa, non propositiva, da Voi Consapevole della non pubblicabilità della presente e perpetuata poiché danneggia la res pubblica e il certa che non sarete infastiditi dall'anonimato a Voi sentimento di comunità a cui invece in molti ancora

crediamo. Consapevole del fatto che gli tanto gradito, Vi auguro un buon lavoro.

Come vede, gentile Anonima, la sua missiva trova quelli in merito all'educazione dei figli. Le assicuro, però, puntualmente spazio nelle nostre colonne e, tra che a quella ognuno può pensarci da solo, senza il suo l'altro, offre diversi spunti. Prima di tutto grazie. Sì, la non richiesto aiuto. Lei, acrimoniosa Anonima, ci bolla ringrazio perchè dopo quasi un anno è la prima come “comare chiacchierona”: la invito pubblicamente a lettera critica che ci arriva: sarebbe stato impossibi- farci sapere a quali articoli si riferisce, visto che quelli da le il contrario! Le chiarisco, anche se era evidente, me redatti si basano su inconfutabili dati di fatto e docu-che laddove non espressamente firmati, tutti gli menti ufficiali. Non facciamo “gossip”, facciamo informa-articoli vengono redatti dal sottoscritto che se ne zione.assume la piena responsabilità. Le faccio anche Lei trova “inutile e intollerabile” la polemica poichè presente che in redazione non ci sono “pseudogior- “danneggia la res publica” (con una sola “b”, scusi la nalisti”: da anni sono regolarmente iscritto precisazione).all'Ordine dei Giornalisti. Io invece credo che, in Democrazia, ognuno abbia il Di anonimo nel nostro giornale, glielo assicuro, non diritto e, perchè no, anche il dovere di esternare il proprio c'è assolutamente nulla, al contrario della sua pensiero senza offendere gli altri.lettera. Mi sembra che l'unico sentimento di rabbia La critica, laddove basata su elementi concreti, dovrebbe scaturisce dalle sue parole, più uno sfogo che una servire a crescere, può essere uno stimolo a fare sempre critica, visto che si basano sul nulla. La ringrazio per meglio: Multiradio Press News vuole essere la voce dei i diversi inviti e consigli che rivolge, in particolare cittadini che nessuno ascolta.

posta

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Nessuno dal Palazzo ha mai cercato il dialogo, non intenda che non siamo controllabili: noi vogliamo soltanto che Tolentino cresca.mentre abbiamo sempre manifestato la volontà di Se per Lei la nostra città è un novello Eden, per noi invece ospitare anche la voce di chi ci amministra. Non ci ci sono tante cose che possono essere migliorate. Ma hanno mai risposto. Mai.forse non solo per noi. Vada, come abbiamo fatto noi, a Tenga pure per sè la preoccupazione per i giovani farsi una chiacchierata con i residenti nei pressi della tolentinati: credo siano tutti sufficientemente fonderia o della discarica. Vada ad ascoltare, come intelligenti e dotati di libero arbitrio per capire cosa è abbiamo fatto noi, i residenti di via dei Salnitrari. Questi giusto e cosa è sbagliato e valutare autonomamente.sono solo esempi di persone, tolentinati nostri concitta-Da ultimo è sconcertante la sua affermazione in cui dini, che non credono assolutamente di vivere nel novel-chiede di “offrire una informazione onesta e giusta lo Paradiso Terrestre e che hanno necessità di far sentire dove valutare in maniera autonoma l'operato la loro voce finora inascoltata. Questione di punti di vista.dell'Amministrazione Comunale”. E’ sconcertante E un consiglio mi permetto di darglielo io, gentile perchè “puzza” di autoritarismo, di dittatura, di Anonima: quando le arriverà nuovamente la busta con il chiara volontà di tappare la bocca a chi esterna nostro marchio fuori, la cestini direttamente. Non le sarà democraticamente il suo pensiero, anche se lo costato nulla, perchè la nostra informazione non costa stesso può non coincidere con quello di chi ammini-nulla ai cittadini, se lo ricordi bene, e eviterà di avvelenar-stra.si il sangue inutilmente, perchè noi, finchè Dio lo vorrà, Qual’è l’informazione corretta, gentile Anonima? andremo avanti per la nostra strada. Se, invece, vorrà

Quella sponsorizzata dall’Amministrazione uscire allo scoperto argomentando intelligentemente le

Comunale con i soldi di tutti i cittadini? Il nostro sue critiche e magari facendo pubblicamente quelle

orgoglio è quello di non avere padroni e di poter dire proposte cui tiene tanto, sappia che qui ci sarà sempre

quello che pensiamo, sempre e comunque, senza la spazio per tutti. Di qualsiasi razza, colore politico e

paura di scontentare qualcuno.sesso.

Non abbiamo “conflitti” (che parolona!) con l'Amministrazione, a meno che per “conflitti” Lei Roberto Scorcella

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Continuano ad arrivarci segnalazioni e proteste per la chiusura dei bagni ai giardini pubblici "John Lennon" nei pressi

di Palazzo Europa. Il prorogarsi di questa situazione crea diversi disagi alle persone adulte ma, inevitabilmente,

anche ai piccoli che nel parco arrivano da soli o accompagnati per giocare. Non mancano le segnalazioni in cui si

parla di bambini che nell'impellenza dei loro bisogni fisiologici non possono fare altro che ricorrere alle piante dei

giardini. Per gli adulti, invece, la stucchevole tiritera di dover sempre chiedere ospitalità agli esercizi commerciali

della zona. I servizi igienici sono una delle priorità da tenere sotto controllo e risolvere, specialmente in una zona

frequentata soprattutto da bambini. E visto il protrarsi di questa spiacevole situazione, sarebbe forse il caso di

metterci mano quanto prima.

attualitàAi giardini John Lennonservono i bagni

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