16

N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Notiziario del Santuario della Divina Misericordia, Chiesa Santo Spirito in Sassia, 5° bimestre 2015 settembre ottobre

Citation preview

Page 1: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"
Page 2: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

Sommario

Divina MisericordiaNotiziario del Santuario

della Divina Misericordia

Chiesa Santo Spirito in SassiaVia dei Penitenzieri 12 00193 Roma

CCP: 16311003 intestato aChiesa Santo Spirito in SassiaSantuario della Divina Misericordia

IBAN: IT-50-B-07601-03200-000016311003

Direttore: Mons. Jozef Bart

Gruppo redazionale: Congregazionedelle Suore della Beata VergineMaria della Misericordia, Anna Can-toro, Alessandro Ortenzi, Don Vin-cenzo Mercante

3 - 6Omelia S. Messa allaDivina Misericordia5 Settembre 2015

7 - 9Lettera del S. Padre aS.E.R. Mons. Fisichellasul Giubileo della Mise-ricordia

11La Porta Santa diSan Pietro

www.divinamisericordia.itwww.faustyna.pl

10Grandi eventiGiubileo Misericordia

12 - 15Il dono della Pietà

Page 3: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

5 Settembre 2015Santa Messa alla Divina Misericordiaall’inizio dell’Anno Pastorale 2015/2016

“desidero che gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro adogni persona per portare la bontà e la tenerezza di Dio”

Saluto tutti voi e quantisono in ascolto, in comu-nione spirituale. È una

grazia questa comunione inspirito. E’ essenziale che ci siaquella comunione spirituale checrea una potenza di grazia.

In nostro Centro di Spiritua-lità della Divina Misericordia ini-zia il suo cammino pastorale.Apriamo quest’anno particolarecon il messaggio di Dio, ricolmodi grande consolazione egrande speranza. Dice Isaia diavere coraggio, di non perdersid’animo, agli smarriti di cuoredice di non temere, ecco il Dioche viene a salvare. Dio nonabbandona mai, non tradiscemai l’uomo, ecco il nostro Dioviene sempre, viene per risol-vere i problemi. Quanto sonoconvincenti le parole di Gesù ri-portate da Santa Faustina: …Chi confida nella Mia Misericor-dia non perirà, poiché tutti i suoiproblemi sono Miei…(Diario,723). Talvolta questo Signore simette a piangere insieme a noi,ma il pianto dei nostri amici eparenti dura pochi minuti, dietroc’è solo sentimento e commo-zione, Dio, invece, non smet-terà di piangere fino a quandonon saranno terminate le no-stre lacrime. Lui è con noi,sempre.

5 Settembre 2015 - S. Messa alla Divina Misericordia

3

Page 4: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

4

Cari fratelli siamo in questachiesa per camminare e ado-rare la misericordia di Dio.Siamo accanto all’antico ospe-dale di Santo Spirito in Sassiadove nel corso dell’anno giubi-lare saranno risanati o pur-troppo accompagnati ad unaserena morte tanti malati. Inquesta chiesa, veniamo per cu-rare la salute dell’anima, e nonè solo mio compito compierequesto miracolo, ma di tutti noiuniti, perché non è solo un com-pito del medico ma di chi lo as-siste e collabora nella suaopera. Quindi insieme dob-biamo prendere la responsabi-lità di rianimare, di rincuorare ilprossimo che chiede aiuto, af-frontando le avversità che in-contreremo, avversità mandatedal demonio.Questo pensiero ci agita e ci in-quieta ma non deve abbatterci;Dio interviene, sappiate che ilsuo tempo non ha fine, invece illavoro del demonio avrà la suaconclusione.

Nel vangelo di questa dome-nica leggiamo che Gesù restitui-sce al sordomuto il dono dellaparola; il miracolo è un segnoche raggiunge ciascuno di noiche non sappiamo parlare e che

soprattutto non sappiamo ascol-tare. Ognuno di noi è chiuso,pieno di nodi, chiediamo subitoalla Madonna di sciogliere que-sti nodi, subito. Maria, ne ab-biamo bisogno in questocammino che ci porta a grandiresponsabilità, sciogli tuttoquello ci soffoca, spiritualmente,moralmente, fisicamente. Ab-biamo bisogno di essere liberinel parlare e nel sentire, in que-sta libertà di essere capaci difare il discernimento in nomedella grazia e della misericordia.

“Oh Signore, intervieni suquelli che sono oggi qui pre-senti, che ci ascoltano, inter-vieni Signore, in questo annotutto particolare, anno santo si-gillato dalla divina misericordia”.

Lasciamoci guardare daquesto Gesù, facciamoci un-gere dal balsamo della miseri-cordia, Gesù vuole soffiare ilsuo Spirito su di noi e dirci -come ha detto a quel malato -Effatà!, Apriti! Gesù vuole que-sta apertura e non usa molteparole, ne usa una sola: Apriti!Non diciamo, forse, prima di ri-cevere la Santa Comunione: “Dìsoltanto una parola e io saròguarito”? Perché la sua parolapuò trasformare la mia vita, una

sola può aprirmi gli occhi pervedere un mondo nuovo, unavita nuova; una sola parola!Questa parola si chiama Miseri-cordia. Papa Francesco fin dal-l’inizio del suo pontificatoquando si presentò al popolo,disse che questa parola può,cambiare il mondo. Facciamolaentrare, questa parola, in que-sto nostro mondo così triste, di-sperato e violento.

Cari fratelli proprio questaviolenza e disonestà, questo or-goglio e superbia, questa lottaarmata, rattristano il cuore diDio. Sappiamo che Egli è gioia,è santità, ma Dio è triste per lasporcizia con cui noi infan-ghiamo il Suo Nome, la SuaSanta Chiesa a causa dei nostripeccati. Ci si presenta, dunque,un tempo di grazia nel corso delquale con la misericordia, pos-siamo rallegrare il cuore di Dio,renderlo nuovamente gioioso.Santa Faustina ci trasmettequesta testimonianza nel suodiario, Gesù le disse: “Il mioCuore gioisce del titolo di Mise-ricordia. Annuncia che la Mise-ricordia è il più grande attributodi Dio” (Diario 301) . Gesù sof-fre per i peccati di ingratitudine,di sfiducia e di indifferenza. Il

5 Settembre 2015 - S. Messa alla Divina Misericordia

Page 5: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

nostro quotidiano peccato togliequesta serenità dai nostri am-bienti, toglie la pace, la pace di-vina. La sfida è quella didiventare capaci di clemenza, diperdono, di usare la misericor-dia di Dio. Vorrei dire che da-vanti a noi si presenta ilsecondo volto della misericor-dia, la misericordia umana. Par-liamo di misericordia divina, madov’è la misericordia umana? IlDio della misericordia ha biso-gno anche della misericordiaumana. Il Signore cerca nei no-stri cuori, nei nostri occhi il ri-flesso della sua misericordia.Non disse forse Gesù “Siate mi-sericordiosi come il Padre vo-stro è misericordioso”? Ecco inquesto contesto spetta a noi ungrande lavoro apostolico per faragire la misericordia umana. Maper poter compiere questo,prima dobbiamo scoprire le pro-fondità della misericordia di Dio,dobbiamo fare noi stessi l’espe-rienza di essa nella nostraanima, aggrappandoci ad essa,

in tutte le condizioni, dolorose enon; è indispensabile per por-tare agli altri la grande notiziadella misericordia di Dio, bensapendo che solo essa può ri-darci la bellezza originaria cheDio dette a tutti. GiovanniPaolo, proclamatore indiscussodella divina misericordia ci halasciato una meravigliosa testi-monianza di essa, perché lui,umilmente, in lei confidava, a leisi è segretamente consacratoper primo quel 16 ottobre 1978,poi ha condiviso questa graziacon tutti, e consacrò ad essatutto il mondo il 17 agosto 2002.Lui ci ha detto anche che chil’accoglie non avrà timore delmaligno, perché la misericordiaè un baluardo, un “limite divino”contro il male. Papa Francescoha compreso che è giunto il mo-mento di realizzare ciò che sanGiovanni Polo II aveva intuitoproclamando la divina miseri-cordia e la consacrazione delmondo; ha intuito che è il tempodella realizzazione, della se-

mina della divina misericordia,nella sua pienezza, ovunque.Proprio la divina misericordia cidona ogni giorno la speranza,che sempre si rinnova, che ilmale non ha l’ultima parola nelmondo perché la vera speranzasi trova nell’infinita misericordia.

Perciò il nostro incontro diquesta sera è diverso dagli altriinizi degli anni passati; il mioparlare ha un tono diverso, direigiubilare a tre mesi dall’aperturadella Porta Santa della Miseri-cordia. Giovanni Paolo II procla-mava, indicando le grandisofferenze che avrebbero in-vaso il terzo millennio, che laluce della misericordia avrebbeilluminato una nuova strada al-l’umanità. Santa Faustinascrisse ”Signore,Tu vuoi amore.Amore, amore, e ancora unavolta amore dì Dio. Non vi ènulla più grande di questo, né incielo, né in terra” (Diario 990). Inquest’anno giubilare la miseri-cordia deve diventare il respirodi ogni uomo e di tutta la terra.

5 Settembre 2015 - S. Messa alla Divina Misericordia

5

Page 6: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

6

La terra deve respirare la mise-ricordia. Faustina scrisse: “Ostelle, o terra e mare, unitevi inun inno solo e concordementeed in segno di riconoscenzaesaltate l'imperscrutabile Mise-ricordia di Dio” (Diario 951). Tutto deve respirare la miseri-cordia.

Una parola d’ordine devecorrere da un capo all’altro dellaterra: Dio di tenerezza e di mi-sericordia. Queste parole dob-biamo ripeterle come la realtàpiù meravigliosa, Dio non puòrivelarsi altrimenti che con ilmanto della misericordia. Dob-biamo prepararci ad assumereresponsabilità nei confronti ditutti, di quanti vivono nelle peri-ferie esistenziali, di quanti sonoindebitati e minacciati, nei con-fronti degli immigrati, di chi haperso la casa, tutto ciò al finerendere credibile il Vangelo aquesti fratelli. Si tratta di offrirela misericordia senza escluderenessuno affinché a tutti giunga

la gioia del perdono e della te-nerezza di Dio. Apriamo i nostriocchi e guardiamo le miseriedel mondo, le ferite dei nostrifratelli, le nostre mani stringanole loro mani, attiriamoli a noiperché sentano il calore dellanostra presenza. La misericor-dia è una fonte che non potràmai esaurirsi per quanti sianoquelli che vi si accostano. Ogniuomo deve capire che essa nonè una idea astratta ma una re-altà concreta con cui Dio rivelail suo amore. Si sta realizzandoil grande disegno di Dio, il dise-gno di misericordia, lo intuì Gio-vanni Paolo II, fino a compierel’atto di consacrazione, fino a ri-cevere il premio del cielo per lasua santa morte. Egli chiesecon tutta l’anima e con tutto ilcuore, che questa misericordiagiungesse a tutti gli abitantidella terra. Papa Francesco nonsolo conduce questo desiderioprofetico alla sua realizzazione,ma guarda al futuro e nella bolla

d’indizione scrive “come desi-dero che gli anni a venire sianointrisi di misericordia per andareincontro ad ogni persona, perportare la bontà e la tenerezzadi Dio”. Alla vigilia dell’annosanto io vorrei che in questotempio così vicino a San Pietrosi aprissero i nostri cuori; nelVangelo di oggi abbiamo ascol-tato il miracolo dell’aperturadegli occhi ai cechi, dello zoppoche salta come un cervo, delmuto che parla, delle acque chescorreranno nel deserto e dellaterra bruciata che diventerà unapalude, questi miracoli li ve-dremo e toccheremo nel corsodell’anno della misericordia. Ri-volgiamoci, spalanchiamo ilcuore ad accogliere le abbon-danti grazie di questo annosanto della misericordia fidu-ciosi nell’intervento di SantaFaustina e di San GiovanniPaolo II.Amen

5 Settembre 2015 - S. Messa alla Divina Misericordia

Page 7: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

La vicinanza del GiubileoStraordinario della Miseri-cordia mi permette di foca-

lizzare alcuni punti sui qualiritengo importante intervenireper consentire che la celebra-zione dell’Anno Santo sia pertutti i credenti un vero momentodi incontro con la misericordia diDio. È mio desiderio, infatti, cheil Giubileo sia esperienza vivadella vicinanza del Padre, quasia voler toccare con mano la suatenerezza, perché la fede diogni credente si rinvigorisca ecosì la testimonianza diventisempre più efficace.Il mio pensiero va, in primoluogo, a tutti i fedeli che nellesingole Diocesi, o come pelle-grini a Roma, vivranno la graziadel Giubileo. Desidero che l’in-dulgenza giubilare giunga perognuno come genuina espe-rienza della misericordia di Dio,la quale a tutti va incontro con ilvolto del Padre che accoglie eperdona, dimenticando comple-tamente il peccato commesso.Per vivere e ottenere l’indul-genza i fedeli sono chiamati acompiere un breve pellegrinag-gio verso la Porta Santa, apertain ogni Cattedrale o nelle chiesestabilite dal Vescovo diocesano,e nelle quattro Basiliche Papalia Roma, come segno del desi-derio profondo di vera conver-

Lettera di Papa Francesco a S.E. R. Mons. Rino FISICHELLA

7

Lettera del Santo Padre Francesco alPresidente del Pontificio Consiglio

per la Promozione della Nuova Evangelizzazioneall’approssimarsi del

Giubileo Straordinario della Misericordia

“che il Giubileo sia esperienza viva della vicinanza del Padre”

Page 8: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

8

sione. Ugualmente dispongoche nei Santuari dove si èaperta la Porta della Misericor-dia e nelle chiese che tradizio-nalmente sono identificatecome Giubilari si possa ottenerel’indulgenza. È importante chequesto momento sia unito, anzi-tutto, al Sacramento della Ri-conciliazione e allacelebrazione della santa Euca-ristia con una riflessione sullamisericordia. Sarà necessarioaccompagnare queste celebra-zioni con la professione di fedee con la preghiera per me e perle intenzioni che porto nel cuore

per il bene della Chiesa e delmondo intero.Penso, inoltre, a quanti per di-versi motivi saranno impossibi-litati a recarsi alla Porta Santa,in primo luogo gli ammalati e lepersone anziane e sole, spessoin condizione di non poter usciredi casa. Per loro sarà di grandeaiuto vivere la malattia e la sof-

ferenza come esperienza di vi-cinanza al Signore che nel mi-stero della sua passione, mortee risurrezione indica la via mae-stra per dare senso al dolore ealla solitudine. Vivere con fedee gioiosa speranza questo mo-mento di prova, ricevendo la co-munione o partecipando allasanta Messa e alla preghieracomunitaria, anche attraverso ivari mezzi di comunicazione,sarà per loro il modo di ottenerel’indulgenza giubilare. Il miopensiero va anche ai carcerati,che sperimentano la limitazionedella loro libertà. Il Giubileo ha

sempre costituito l’opportunitàdi una grande amnistia, desti-nata a coinvolgere tante per-sone che, pur meritevoli dipena, hanno tuttavia preso co-scienza dell’ingiustizia compiutae desiderano sinceramente in-serirsi di nuovo nella societàportando il loro contributo one-sto. A tutti costoro giunga con-

cretamente la misericordia delPadre che vuole stare vicino achi ha più bisogno del suo per-dono. Nelle cappelle delle car-ceri potranno ottenerel’indulgenza, e ogni volta chepasseranno per la porta dellaloro cella, rivolgendo il pensieroe la preghiera al Padre, possaquesto gesto significare per loroil passaggio della Porta Santa,perché la misericordia di Dio,capace di trasformare i cuori, èanche in grado di trasformare lesbarre in esperienza di libertà.Ho chiesto che la Chiesa risco-pra in questo tempo giubilare la

ricchezza contenuta nelle operedi misericordia corporale e spi-rituale. L’esperienza della mise-ricordia, infatti, diventa visibilenella testimonianza di segniconcreti come Gesù stesso ciha insegnato. Ogni volta che unfedele vivrà una o più di questeopere in prima persona otterràcertamente l’indulgenza giubi-

Lettera di Papa Francesco a S.E. R. Mons. Rino FISICHELLA

Page 9: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

lare. Di qui l’impegno a viveredella misericordia per ottenerela grazia del perdono completoed esaustivo per la forza del-l’amore del Padre che nessunoesclude. Si tratterà pertanto diun’indulgenza giubilare piena,frutto dell’evento stesso cheviene celebrato e vissuto confede, speranza e carità.L’indulgenza giubilare, infine,può essere ottenuta anche perquanti sono defunti. A lorosiamo legati per la testimo-nianza di fede e carità che cihanno lasciato. Come li ricor-diamo nella celebrazione euca-ristica, così possiamo, nelgrande mistero della comunionedei Santi, pregare per loro, per-ché il volto misericordioso delPadre li liberi da ogni residuo dicolpa e possa stringerli a sénella beatitudine che non hafine.Uno dei gravi problemi del no-stro tempo è certamente il mo-dificato rapporto con la vita. Unamentalità molto diffusa ha ormaifatto perdere la dovuta sensibi-lità personale e sociale versol’accoglienza di una nuova vita.Il dramma dell’aborto è vissutoda alcuni con una consapevo-

lezza superficiale, quasi nonrendendosi conto del gravis-simo male che un simile attocomporta. Molti altri, invece, purvivendo questo momento comeuna sconfitta, ritengono di nonavere altra strada da percor-rere. Penso, in modo partico-lare, a tutte le donne che hannofatto ricorso all’aborto. Conoscobene i condizionamenti che lehanno portate a questa deci-sione. So che è un dramma esi-stenziale e morale. Hoincontrato tante donne che por-tavano nel loro cuore la cicatriceper questa scelta sofferta e do-lorosa. Ciò che è avvenuto èprofondamente ingiusto; ep-pure, solo il comprenderlo nellasua verità può consentire di nonperdere la speranza. Il perdonodi Dio a chiunque è pentito nonpuò essere negato, soprattuttoquando con cuore sincero si ac-costa al Sacramento della Con-fessione per ottenere lariconciliazione con il Padre.Anche per questo motivo ho de-ciso, nonostante qualsiasi cosain contrario, di concedere a tuttii sacerdoti per l’Anno Giubilarela facoltà di assolvere dal pec-cato di aborto quanti lo hanno

procurato e pentiti di cuore nechiedono il perdono. I sacerdotisi preparino a questo grandecompito sapendo coniugare pa-role di genuina accoglienza conuna riflessione che aiuti a com-prendere il peccato commesso,e indicare un percorso di con-versione autentica per giungerea cogliere il vero e generosoperdono del Padre che tutto rin-nova con la sua presenza.Un’ultima considerazione è ri-volta a quei fedeli che per di-versi motivi si sentono difrequentare le chiese officiatedai sacerdoti della FraternitàSan Pio X. Questo Anno giubi-lare della Misericordia nonesclude nessuno. Da diverseparti, alcuni confratelli Vescovimi hanno riferito della lorobuona fede e pratica sacramen-tale, unita però al disagio di vi-vere una condizionepastoralmente difficile. Confidoche nel prossimo futuro si pos-sano trovare le soluzioni per re-cuperare la piena comunionecon i sacerdoti e i superiori dellaFraternità. Nel frattempo,mosso dall’esigenza di corri-spondere al bene di questi fe-deli, per mia propriadisposizione stabilisco chequanti durante l’Anno Santodella Misericordia si accoste-ranno per celebrare il Sacra-mento della Riconciliazionepresso i sacerdoti della Frater-nità San Pio X, riceveranno va-lidamente e lecitamentel’assoluzione dei loro peccati.Confidando nell’intercessionedella Madre della Misericordia,affido alla sua protezione la pre-parazione di questo GiubileoStraordinario.Dal Vaticano, 1° settembre2015FRANCISCO

Lettera di Papa Francesco a S.E. R. Mons. Rino FISICHELLA

9

Page 10: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

10

Date Grandi Eventi Giubileo della Misericordia

Grandi EventiDate del Giubileo della Misericordia8 dicembre 2015 - 22 Febbraio 2016

8 dicembre - 2015Apertura della Porta Santa di San PietroSolennità dell’Immacolata ConcezioneLuogo: Piazza San PietroSanta Messa di apertura della Porta Santadella Basilica di San Pietro.

12 dicembre 2015Celebrazione Eucaristicaper l'America La-tinaFestività di Nostra Signora di GuadalupeLuogo: Basilica di San Pietro

13 dicembre - 2015- Apertura della Porta Santa della Basilicadi S. Giovanni in LateranoIII domenica di Avvento

- Apertura della Porta Santa di San Paolofuori le mura

27dicembre 2015Giubileo della FamigliaLuogo: San Pietro

1 gennaio 2016Apertura della Porta Santa di S. Maria Mag-gioreSolennità di Maria Santissima Madre di Dio- Giornata mondiale per la pace.Luogo: Basilica di Santa Maria Maggiore

19 gennaio - 2016Giubileo degli Operatori dei PellegrinaggiIncontro Internazionale con gli operatori deipellegrinaggi, i parroci, i rettori e gli operatoridei santuariParrocchia e Santuario: Luoghi della Miseri-cordia

25 gennaio 2016Celebrazione Ecumenica nella Basilica diSan Paolo

30 gennaio 2016 Udienza GiubilareLuogo: Piazza San PietroPer favorire le richieste che perverranno dallediocesi e dalle realtà ecclesiali, il Santo Padreconcede alcune Udienze Speciali Giubilari chesi svolgeranno di Sabato.

2 febbraio - 2016Giubileo della Vita ConsacrataFesta della Presentazione del Signore eGiornata della Vita ConsacrataLuogo: Basilica di San PietroGiubileo della Vita Consacrata e chiusura del-l'Anno della Vita Consacrata

10 febbraio 2016Mercoledì delle CeneriInvio dei Missionari della MisericordiaLuogo: Basilica di San Pietro

13 febbraio - 2016Giubileo dei Gruppi di Preghiera di PadrePioPiazza San Pietro

20 febbraio 2016 Udienza GiubilareLuogo: Piazza San Pietro

22 febbraio 2016Giubileo della Curia Romana, del Governato-rato e delle Istituzioni collegate alla SantaSedeCattedra di San PietroLuogo: Basilica di San Pietro

Page 11: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

Per consentire ai pelle-grini di compiere unbreve pellegrinaggio

verso la Porta Santa della Ba-silica di San Pietro, è stato pre-visto un percorso pedonaleriservato ai pellegrini. Partiràda Castel Sant’Angelo per arri-vare fino alla Porta Santa, per-correndo Via dellaConciliazione e attraversandoPiazza Pio XII e piazza SanPietro. Poiché si prevede ungrande afflusso di pellegrini, èfortemente consigliabile che sifaccia conoscere il proprio ar-rivo a Roma e gli eventuali orariin cui si desidera compiere ilpellegrinaggio.Il passaggio della Porta Santacontiene un flusso limitato dipellegrini. Per evitare inutili at-tese e per favorire l’accompa-gnamento spirituale, èimportante che soprattutto igruppi organizzati provvedanoa mettersi in contatto con la Se-greteria Organizzativa tramitela sezione “Registrazione pel-legrini” del sito web ufficiale delGiubileo (www.im.va), che saràattiva dal mese di ottobre.Una volta registrati al sito, saràpossibile, oltre a iscriversi aiGrandi Eventi, selezionare ladata e l’ora approssimativa delpellegrinaggio alla Porta Santadi San Pietro.La Segreteria organizzativa

provvederà a confermare la ri-chiesta indicando l’orario mi-gliore in cui presentarsi all’iniziodel percorso protetto. Questosistema permetterà di ridurre al

minimo le attese e contribuirà agarantire un clima di preghierae di raccoglimento durante ilpellegrinaggio a piedi verso laPorta Santa.La registrazione potrà esserefatta per gruppi o singoli pelle-grini. Si raccomanda di fareun'unica registrazione ancheper piccoli gruppi non organiz-zati, o nuclei familiari, così da

avere la garanzia di poter com-piere il pellegrinaggio nellostesso orario.6. Per eventuali ulteriori infor-mazioni e per quei pellegriniche non si fossero registrati inanticipo attraverso il sito web,invitiamo a recarsi presso ilCentro Accoglienza Pellegrinisito in Via della Conciliazione,7, che sarà aperto quantoprima, dove i volontari aiute-ranno a mettersi in pellegrinag-gio nel momento piùfavorevole.Il pellegrinaggio alle PorteSante delle altre Basiliche Pa-pali di Roma (San Giovanni inLaterano, Santa Maria Mag-giore e San Paolo Fuori leMura) non sarà soggetto a re-gistrazione. IPellegrini con di-sabilità e altre esigenzemediche particolariTutte le quattro Basiliche Pa-pali, oltre ad essere dotate diun posto medico di primo soc-corso, saranno presidiate daVolontari che saranno al servi-zio di tutti i pellegrini. Alcuni diloro saranno preposti all’assi-stenza alle persone disabili.Per venire in aiuto alle AutoritàSanitarie italiane, è utile che almomento della registrazionevengano segnalate ancheeventuali necessità medichespecifiche (dialisi, ossigeno,ecc.).

La porta Santa di San Pietro - Informazioni utili

11

Informazioni riguardoal Pellegrinnagio alla

Porta Santa di San Pietro

Page 12: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

12

Stiamo ormai per giungerealla conclusione del no-stro cammino nello Spi-

rito Santo Dono del Padre e delFiglio, che irradia la sua Luceper noi nei sette raggi dei suoisette doni. Con il Dono dellaPietà possiamo entrare in unaintimità molto profonda con l’in-teriorità misteriosissima di Dio,un mondo che sarebbe per noitotalmente inaccessibile senzala sua iniziativa e la sua volontàdi partecipare se stesso alle no-stre povere persone. Come altre in un primo mo-mento della nostra riflessione cisoffermiamo sul significato deltermine “pietà”. Il senso comuneidentifica la pietà con la com-passione. Si ha cioè pietà diuna persona quando ad esem-pio, vedendola nella sofferenzao nella privazione, si decide diintervenire in suo favore. Peròin questo caso si tratta di una lo-devole reazione benevola del-l’animo umano, ma che non hanulla a che vedere con la veritàdel dono spirituale della pietà.Inoltre si intende la pietà anchecome azione di Dio, nelle invo-cazioni penitenziali che scandi-scono: Signore pietà, Cristopietà, o Agnello di Dio che toglii peccati del mondo abbi pietà dinoi, o anche nella preghieraall’Angelo Custode quando ri-cordiamo che alla sua custodia

fummo affidati dalla nascita gra-zie alla pietà celeste. Qui oc-corre fare due precisazioni, laprima delle quali è che, ovvia-mente, Dio Padre non ha biso-gno di un dono dello SpiritoSanto, inoltre Dio è talmentesollecito di sua iniziativa versodi noi, per il suo infinito e co-stante amore, che noi non dob-

biamo chiedere ciò che Lui giàha in mente di fare: cioè venirein nostro soccorso. Quindiquando invochiamo: Signorepietà, intendiamo qualcosa didiverso dalla semplice compas-sione. Dio è infinitamente più diun uomo che si commuove albisogno di un altro e quindi sa epuò operare molto di più. Ma a

Catechesi i Doni dello Spirito Santo - La Pietà

Il dono della Pietà

Catechesi del 20 Marzo 2015 in Santo Spirito in Sassiaa cura di don Marco Simbola

ciclo di catechesi sui sette doni dello Spirito Santo

Page 13: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

questo arriveremo! Dobbiamointanto dire che il termine “pietà”non si collega tanto all’aggettivo“pietoso”, quanto ad un altro piùpreciso: “pio”. Chi è la personapia? È la persona devota, o me-glio, osservante. Per dare unesempio: chi si esercita con irebus sa che quando nella illu-strazione si trova l’immagine diuna persona o più persone chepregano rivolte ad una imma-gine religiosa si deve scrivere“pio”, o “pia” se è una donna o“pie” se si tratta di due o più per-sone velate davanti ad un croci-fisso o altra raffigurazione delgenere. Ma più che devoto “pio”sta ad indicare colui che os-serva fedelmente. Colui chepartecipa regolarmente alla ce-lebrazione della Eucaristia nonè una persona praticante bensìuna persona “pia”, certo se vivequesto con sincerità di intenti,cioè qualora non si limiti allapresenza regolare a dei riti masegua un cammino. Prendiamole mosse da questo aspetto im-portantissimo: il cammino, per-ché un cammino esige unpercorso e soprattutto un puntodi arrivo.Per giungere con consapevo-lezza alla concezione cristianadella pietà ci è necessario un in-termezzo piuttosto impegnativosulla cultura, a partire da quellaclassica, che ha strutturato il no-stro modo di concepire il mondoe gli avvenimenti. C’è il protago-nista di una delle opere fonda-mentali nella elaborazione delnostro universo culturale alquale viene attribuito il titolo no-bilissimo di “pio”, si tratta del“pius Aeneas”, cioè di Enea, alcentro di uno dei più grandi esuggestivi poemi di ogni tempo;abbiamo compreso che si trattadel forte e mitissimo condottierodella Eneide di Virgilio. Enea haricevuto dagli dèi un compito,

fondare una città, Roma, a ciòegli è chiamato a conformarsi,vincendo ogni resistenza o in-dugio, mettendo a disposizionedi questo altissimo compito tuttala persona, in un dialogo conti-nuo con il mondo divino. Incerto senso in Enea troviamo lafigura più prossima al Vangeloche ci abbia saputo dare ilmondo classico. Enea, comecoloro che lo accompagnano echiunque lo incontri, hanno da-vanti a loro il Fato. Perfino glidèi, come la madre di Enea, Ve-nere, nulla possono fare permodificare il Fato, cioè dall’eti-mologia del termine: cioè che è

detto, ciò che è scritto e chequindi non può essere cam-biato. Dovrà capirlo la regina diCartagine, Didone, che si vedeprivata di Enea nonostante il de-siderio di averlo come suosposo, nella sua terra, ma leideve subire il suo allontana-mento, nulla potrà contro il Fatonemmeno la maledizione cheDidone lancerà su Enea primadella sua tragica fine: perchécosì è scritto nel Fato. Eneadovrà proseguire nel suo cam-mino, perché così è bene per lagloria del mondo, affidata allacittà di Roma, perché così è de-ciso nel Fato. La pietà di Enea,

Catechesi i Doni dello Spirito Santo - La Pietà

13

Page 14: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

14

uno dei vertici di ogni tempo, ètutta qui: nel conformare sestesso, sempre più consapevol-mente, alla decisione del Fatoche lo riguarda e per la qualepotrà trovare divinità disposte aproteggerlo, ma mai in grado dideviarlo, e anche quegli dèi chedovessero essere a lui ostili, do-vranno poi farsi da parte.Mi ricordo una esperienza cheper me fu davvero illuminante.Io, penso come molti di voi,ascoltavo la musica,anche classica, ma, nonessendo intenditore, di-cevo che un certo branomi piaceva o meno senzaperò averne piena consa-pevolezza o se i miei gusticorrispondessero vera-mente al valore dell’opera.Una volta in televisione,per caso, assistetti alla in-teressantissima lezioneche un grande direttored’orchestra, svolgeva suuna importante e difficilesinfonia: una delle sinfoniedi Malher. Il direttore fa-ceva notare, mentre pro-poneva l’ascolto dellamusica, di come l’autorefosse spinto da una lottainteriore, così ne mostravalo svolgimento attraverso itemi musicali e i vari movi-menti, facendo percepire ilcrescendo della lotta nel-l’anima alla prospettivadella morte, fino a condurre allaconclusione; allora il direttoreaffermò: «Adesso Mahler mo-stra di aver accettato la morte,ora si è riconciliato con essa,ora ha raggiunto la pace». Eccoun seguito della pietas di Enea:riconciliarsi con una prospettivaanche durissima, eppure inevi-tabile, accogliendola con tutta lapropria persona cosicché sianoi stessi come ciò che ciaspetta vengano completa-

mente modificati proprio. Fu perme una illuminazione. Com-presi che allora tutta la grandemusica si muove su questotracciato: un sentimento, unalotta interiore gigantesca, una ri-conciliazione interiore, fino al-l’accettazione piena. Così tuttala grande letteratura, il teatro, ilcinema d’autore, tutto si muovesu questa linea che passa attra-verso ogni cuore umano. Sol-tanto un altro esempio.

Prendiamo uno dei romanzi chehanno segnato di più la nostragenerazione, anche grazie adun famosissimo film, sto par-lando del Dottor Zivago. Eb-bene, dopo tutti i tormentisentimentali e politici del perso-naggio, sullo sfondo dellagrande storia russa, dopo unarivoluzione, una guerra civile,cosa resta alla fine? Solo il suolibro di poesie, raccolte da duesuoi amici di infanzia, due per-

sonaggi minori, se vogliamo, iquali dopo l’esperienza dellaSeconda Guerra Mondiale,della prigionia nei Gulag, dopola durezza del periodo stali-niano, ormai anziani, guardanoMosca da una terrazza: non èquello certo il mondo per ilquale hanno combattuto e sof-ferto, nel quale era stato lette-ralmente stritolato il puro esguarnito Yurj, eppure, alla lucedi quelle tenere poesie, trovano

la forza per affrontare ilmondo così come si pre-senta: quella è in fondo èla sorte che li aspetta, laprova di coraggio chesono chiamati a dare,anche per onorare il ri-cordo dell’amico, travoltoda vicende troppo grandiper lui. Ecco la loro pietas. Veniamo infine al sensocristiano della pietà,quella che ci comunica loSpirito Santo. Troviamodegli evidenti collega-menti con quanto detto fi-nora, cioè con il significatoche proviene dalla classi-cità e dalla cultura, tutta-via ci sono delleimportantissime diffe-renze. Noi cristiani, chia-mati alla sequela di GesùCristo ed in Lui costituitifigli del Padre e animatidallo Spirito, non siamocerto sottoposti al Fato,

bensì ci troviamo al cospettodella volontà del Padre ed ètutta un’altra faccenda. Pur-troppo molte volte ancora pen-siamo e ci esprimiamo con unaterminologia più pagana chenon radicata nel percorso delleSacre Scritture. Quando escla-miamo: «Se Dio vuole così, onon vuole così, ecc. ecc.», ri-schiamo di parlare come dellepersone più debitrici del Fatoche non come attenti servitori

Catechesi i Doni dello Spirito Santo - La Pietà

Page 15: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

Catechesi i Doni dello Spirito Santo - La Pietà

15

della volontà del Padre. Unacosa è certa: è volontà delPadre che tutti noi siamo salvatinel suo Unico Figlio Gesù Cri-sto, e questa salvezza sarà la ri-sultante di due volontà: quelladel Padre e quella nostra. Miamadre spesso mi chiedeva:«Marco, ma c’è il destino?».Certo che per noi c’è il destino,ma questo destino è Gesù, nonuna sentenza irrevocabile,bensì una promessa. È a Gesùche siamo chiamati, destinati, aconformarci, in ascolto della suaParola, ma senza subirla, anziaccogliendola con amore. Fac-cio notare due proverbi moltodiffusi eppure sottilmente paga-neggianti sui quali mi permettodi dissentire. Il primo è questo:«Aiutati che il ciel ti aiuta», men-tre il Vangelo insegna verol’esatto contrario: cioè poichéDio viene in nostro aiuto, anzi cipreviene, noi riceviamo la gra-zia necessaria perazioni sempre nuove invista della nostra perfe-zione in Cristo, così daaffrontare giorno pergiorno la vita con lesue difficoltà. Il se-condo proverbio è, amio parere, altrettantoriduttivo e discutibile,esso recita così:«L’uomo propone e Diodispone»; invece tuttoil percorso biblico simuove su un tracciatocompletamente di-verso, dove è Dio chepropone, che suggeri-sce e accompagna,mentre all’uomo Egliaffida il compito e la fa-tica di inventare e strut-turare modalità, tappe,scelte intermedie, affin-ché il fine mostrato daDio sia condiviso sem-pre più, fino al suo

compimento. Il dono spiritualedella Pietà consiste proprio inquesto: nella accettazione e ri-conciliazione con la nostra per-sona e con la nostra vita cosìcome esse sono, non in un at-teggiamento di sterile e vile sot-tomissione, ma in una presa dipossesso piena di amore, atteg-giamento nel quale si condensala nostra dignità e la nostra li-bertà vera. Accettare gli altri e ri-conciliarsi con essi come sono,questa è la vera pietà, prima an-cora di commuoversi per le lorosofferenze, che poi spesso è piùche altro un moto passeggeroed effimero dell’animo. L’invoca-zione «Signore pietà» sta a si-gnificare quindi una richiestaben precisa, cioè: Signore fache io mi accetti e mi guardicosì come Tu solo mi vedi». Lastessa cosa che pronunciare“amen”, cioè “credo”, “accetto”,“mi affido”.

Eccoci pronti per la paraboladella perla preziosa. In questaimmagine c’è qualcosa di defi-nitivo, che conduce in Dio. In-fatti ci si può chiedere: ma ilmercante, dopo che ha trovatola perla di inestimabile valore eper essa ha venduto tutto quelloche ha, a questo punto cosa fa?Rimane a contemplare la perla,ma come vive se non ha piùnulla? O la rimette in commer-cio e con il ricavato acquista untetto e del cibo, oppure muore.Ecco la parabola ci parla propriodi ciò che c’è di definitivo nellanostra vita, come la morte.Quando si percepisce la bel-lezza, il valore di una realtà,tutto il resto scompare e si ac-cetta anche tutto quello apparediscutibile. Quando certe nostrescelte, anche vocazionali, en-trano in crisi dobbiamo semprechiederci se ci stiamo soffer-mando su un aspetto marginale

o secondario. La pietà,nel senso della pietas,ci conduce a riprenderela giusta posizione, conGesù, il punto di vistadel momento bellodella scelta. Non acaso il Cristo Risortonell’Apocalisse, rimpro-vera la Chiesa di Efesonon per il suo compor-tamento, pieno di zelonelle buone opere enella emarginazionedegli eretici, ma perchéha smarrito il primoamore. Se poi questanuova centralizzazionenon dovesse ancorariuscire occorre un ri-torno alla Origine ditutto, ma questo è già ildono del Timor di Dio,del quale parleremo laprossima volta nel no-stri incontro conclusivo.

Page 16: N° 91 5° bimestre 2015 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"