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N. 3 - 2010 Giornale della Comunità Parrocchiale PARROCCHIA di CASTELLO sopra Lecco

Parole di Vita - Giugno 2010

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“Parole di Vita” è il giornale della Parrocchia di Castello, pubblicato per tutti i membri della comunità parrocchiale.

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N. 3 - 2010

Giornale della Comunità Parrocchiale

PARROCCHIA di CASTELLO sopra Lecco

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E’ possibile contribuire al regalo per don Roberto e don Paolo con un’offerta che puòessere consegnata al Parroco o nell’apposita cassetta in chiesa parrocchiale.

la Comunita in Festacon don Roberto e don Paolo

TRIDUO IN PREPARAZIONE ALL'ORDINAZIONEore 21 in chiesa parrocchiale

- martedì 8 giugno ADORAZIONE EUCARISTICA guidata da don Fernando Pozzoli

- mercoledì 9 giugno LECTIO guidata da don Maurizio Mottadelli

- giovedì 10 giugno COMPIETA SOLENNE presieduta da don Domenico Sirtori

�SABATO 12 GIUGNO

Ordinazione presbiteriale in Duomo ore 9.30 - partenza pullman ore 6.30“Mosaicol” - spettacolo musicale ore 21 al Palladium

�DOMENICA 13 GIUGNO

Festa dei santi patroni - Gervaso e ProtasoPrima S. Messa di don Roberto ore 10.00 - sospesa messa 11.30

al termine Aperitivo per tuttiReplica dello Spettacolo “Mosaicol” ore 15.00 al Palladium

Vespri Solenni ore 17.45 presieduti da don Roberto�

MARTEDI' 15 GIUGNOS. Messa celebrata da don Roberto per i giovani ore 20.30

nella chiesina dell'oratorio seguirà un momento di festa�

DOMENICA 20 GIUGNOS. Messa delle 10.00 celebrata da don Paolo - sospesa messa 11.30

Pranzo in oratorio aperto a tutti (5 euro)Vespri Solenni ore 17.45 presieduti da don Paolo

�VENERDI’ 25 GIUGNO

Pellegrinaggio al santuario di Santa Maria al Fonte in CARAVAGGIO (BG)con don Paolo e la comunità parrocchiale di Lasnigo

partenza pullman ore 13.00 (iscrizioni entro il 20 giugno)S. Rosario e S. Messa solenne celebrata da don Paolo

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CARISSIMI PARROCCHIANI,

il 19 giugno 2009 Papa Benedetto XVI, in occasionedel 150° anniversario della morte di Giovanni MariaVianney, il santo patrono di tutti i parroci del mondo,dava inizio all'anno sacerdotale.Un anno intero di grazia e di preghiera durante ilquale il nostro Cardinale Arcivescovo ci ha accompa-

gnato con le sue riflessioni che spronavano tutti i sacerdoti a non lasciarsi cadere lebraccia di fronte alle difficoltà del ministero, ma ad affidarsi alla grazia, alla forza,alla gioia dello Spirito Santo per diventare preti santi.Santi non da soli, ma nella comunità: il sacerdote infatti vive nella comunità e perla sua comunità che ama e che è chiamato a servire.Ed è proprio la comunità cristiana, la nostra comunità che ora vuole stringersi attor-no ai suoi due figli, i diaconi e che si sta preparando a vivere con immensa gioia ilgrande dono che il Signore ci ha fatto: due nuovi sacerdoti, don Roberto e don Paoloche diventeranno ministri del Signore il prossimo 12 giugno in Duomo, ordinati dalnostro Cardinale Arcivescovo.Che cosa possiamo fare noi per loro?Pregare certamente perchè il loro ministero sia proficuo; ma soprattutto pregare per-chè non venga mai meno in loro l'entusiasmo e la gioia di servire il Signore nei fra-telli.Vorremmo pregare con le parole stesse di Gesù, quelle parole che Gesù disse alPadre nella sua preghiera sacerdotale (Gv. 17 ecc.): "Io prego per loro. Non pregoper il mondo, ma per quelli che mi hai affidato. Io offro me stesso in sacrificio perloro, perchè anch'essi siano veramente consacrati a te".Anche loro sanno quanta sia delicata la missione del sacerdote nel mondo d'oggi.Infatti il motto che accompagnerà il loro sacerdozio dice proprio questo affidamen-to al Signore, questa fiducia nel Signore che opera per mezzo loro: "Nelle tue maniè la mia vita" (Dal salmo 15).Prenditi cura o Signore di questi giovani; sii loro vicino nella missione sacerdotale,sostienili nel momento della prova e difendili da ogni male.Carissimi don Roberto e don Paolo, vi stimiamo molto e vi auguriamo un sacerdo-zio santo con l'aiuto e la protezione di Maria.

don Egidio

ED I T O R I A L E

1Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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Il 12 giugno 2010 segnerà un’altra tappa delmio cammino di discepolo di Cristo. La miavita terrena, cominciata il 12 settembre1975 è diventata cristiana il 12 ottobre1975, con il battesimo. Ritorna il numero12. Numero simbolico (3x4), numero evo-cativo (12 sono i mesi e i segni zodiacali, 12le note musicali: 7+5…); numero biblico:12 le tribù di Israele e 12 gli apostoli. 12apostoli. Noi, preti 2010 della Diocesi diMilano, siamo in 18: non ditemi che siamopochi.In realtà siamo 17+1. Gian Luca, che hacamminato con noi in questi anni diSeminario, non è della Diocesi di Milano edè già stato ordinato presbitero: il 24 aprile,a S. Benedetto del Tronto, in una celebra-zione che abbiamo vissuto intensamente,per l’amicizia che ci lega a Gian Luca e perla prospettiva che poche settimane doposarebbe toccato a noi. Ogni sacramento è l’occasione per l’incon-tro reale con il Signore, per la venuta delloSpirito Santo nella nostra storia. L’ordinazione presbiterale conferisce loSpirito del Risorto che abilita a essere “pre-sbitero” (= “anziano”, in greco) nellaChiesa. Non propriamente “sacerdote”: leriflessioni intorno a questo “anno sacerdo-tale” indetto da Benedetto XVI ci ricordanoche l’unico autentico sacerdote è Cristo,colui che mette pienamente in comunica-zione l’uomo con Dio. E con la grazia delbattesimo tutti i cristiani sono sacerdoti (il“sacerdozio comune” dei battezzati), per-ché ogni battezzato è inserito nell’esistenzatrinitaria e nel cammino della Chiesa e puòrivolgersi direttamente al Padre. È lo Spiritoche grida in noi “Abbà, Padre”.E allora che cosa fa il presbitero, cioè il

prete? È un uomo, un peccatore, a cuiCristo e la Chiesa chiedono di perpetuare lavita sacramentale, cioè la riproposizionedella presenza reale di Dio nel mondo: rac-contando del Padre a partire dalla Scrittura(ma questo può farlo qualunque uomo),elargendo lo Spirito Santo ad esempio nelbattesimo (e pure questo non è specifico delpresbitero), facendo incontrare Gesù Cristonell’Eucaristia. Ecco il proprio del prete:celebrare l’Eucaristia, portare la Comu-nione che è Cristo, insieme alla misericor-dia del Padre nel sacramento della Ricon-ciliazione. Poi, intorno, vi fioriranno la premura dievangelizzare, la cura della carità, l’atten-zione spirituale e liturgica. Ma queste sonovie concrete di santificazione per ciascunbattezzato: per gli altri impegnandosi nellafamiglia, nel lavoro, nella società, nellapolitica; per il prete proclamando sacra-mentalmente che «Gesù Cristo è Signore!»(Fil 2,11). È quello che desideravo per lamia vita? È quello che si immaginava perme chi mi conosce? La risposta è nel mottodella mia classe, i “preti 2010”: «Nelle tuemani è la mia vita» (Sal 15,5). È insieme lacostatazione di essere guidati da Dio e la

Perche divento prete?

VI TA PA R R O C C H I A L E

2 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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consegna fiduciosa della nostra esistenza alsuo progetto. Un progetto che è più grandedi qualunque pensiero umano, di qualunquecondizione storica, di qualunque organizza-zione contingente, e fortunatamente di qua-lunque difetto personale. In questi anni diSeminario ho imparato che Dio per diffon-dere nel mondo la gioia del suo Regno siserve di tante persone straordinarie (quantiesempi ho incontrato in Seminario), di tantepersone semplicemente serene (quanti ami-ci ho conosciuto in Seminario), di tante per-sone stravaganti (quanti relazioni faticoseho condiviso). Per questo anch’io sono tra i17 giovani (giovani in spirito) che sarannoordinati “presbiteri” nel Duomo di Milanoil prossimo 12 giugno. Roberto

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3Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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A poche settimane dall'ordinazione sacerdotalequesta celebre affermazione, che apre leConfessioni di sant'Agostino, mi sembra possaesprimere bene la gioia trepidante dell'attesa.Settimane di preghiera intensa, di meditazionee di riflessione sul grande dono che la graziadel Signore mi concede: il sacerdozio.A questo proposito sono tanti i sentimenti e leemozioni che abitano la mia mente e il miocuore: serenità, felicità, gratitudine, ma soprat-tutto la GIOIA del PER SEMPRE alla sequeladi Gesù nella grazia dello Spirito Santo, dalquale mi sento quotidianamente abbracciato esorretto unitamente alla protezione di Maria,Madre della Chiesa, della tenerezza e del buonconsiglio, il cui sguardo d'amore riflette quellodel suo Figlio Gesù. Uno sguardo luminoso eraggiante che fin dalla mia fanciullezza non hamai smesso di fissarmi e di parlare al miopovero cuore, nonostante i miei difetti, le mielentezze e le mie resistenze. Quando il Signore ti si avvicina e ti sussurraalle orecchie ciò che ha deciso per te, tu nonpuoi fare altro che accettarlo fidandoti di lui,lasciandoti avvolgere dal suo caldo abbraccionella convinzione che non ti abbandonerà maie che non ti ha scelto per le tue qualità e capa-cità, non per la tua santità, ma perché ha avutouno sguardo d'amore verso di te. La vocazione,qualunque vocazione, èuno sguardo d'amore daparte di Dio verso l'uomo,e Dio ha avuto uno sguar-do d'amore per me, comelo ha avuto per il giovanericco, come lo ha avutoper Pietro che lo aveva tra-dito: Dio pone il suosguardo d'amore sulla per-sona che chiama e chiedeuna risposta d'amore. Eper fare questo devi la-

sciare tutto: devi lasciare il tuo passato, devilasciare la sicurezza in te stesso per fidarti diDio, devi lasciare il tuo egoismo, il tuo arrivi-smo, devi lasciare tutto quello che ti impediscedi rispondere con coraggio e generosità al tuoimpegno di ministro di Dio, togliendo dalla tuavita tutto ciò che ci può essere di profano e disecolare, per essere completamente del Si-gnore, al servizio dei fratelli, che nel sacerdotedesiderano vedere realizzata quella bellaespressione di S. Paolo: "Non sono più io chevivo, ma è Cristo che vive in me" (Gal 2,20).La mia vocazione sacerdotale ha preso formalentamente e ha attraversato anche alcune resi-stenze. Tutto questo però mi ha permesso dicapire fino in fondo che l'uomo ha bisogno ditempo, di lente maturazioni, per poter arrivareun giorno a proferire nella fede il suo "ecco-mi!", anche se la risposta alla chiamata di Dionon può mai considerarsi conclusa.Solo Maria, la "nuova Eva", piena di grazia,fin da subito, non ha esitato a credere, senzaombra di sospetto, al contrario dei nostri pro-genitori, nella certezza che la chiamata di Diole avrebbe permesso di essere pienamente sestessa, anche se il piano di Dio le poteva appa-rire a prima vista umanamente inattuabile:"Come è possibile? Non conosco uomo!" Così,con un grande spirito di abbandono e di filiale

fiducia, Maria ha rispostoil suo "sì, eccomi, sono laserva del Signore!" contutta la pienezza della sualibertà, essendo priva diogni colpa.Anche lei, però, ha dovutopercorrere tutte le tappedella vita del suo Figlioper potersi rendere contofino in fondo delle esigen-ze della chiamata, che Dio,un giorno, le aveva rivolto

"CI HAI FATTI PER TE, SIGNORE, E IL NOSTRO CUOREÈ INQUIETO FINCHÉ NON RIPOSA IN TE" (Conf. 1,1)

VI TA PA R R O C C H I A L E

4 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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per mezzo dell'angelo Gabriele. Come Maria,anche noi possiamo giungere a comprendereche la nostra vocazione personale è sempre ungrande mistero d'amore, che tuttavia ha biso-gno di un cuore libero per una risposta pronta egenerosa.Se grande è la missione di ogni vocazione cri-stiana, lo è ancora di più il ministero sacerdo-tale: "solo in paradiso", osservava il santocurato d'Ars, "ci renderemo conto di qualestraordinaria grandezza si tratti, quale grandefiducia Dio abbia riposto in noi sacerdoti, seb-bene portiamo questo tesoro "in vasi fragili".Alla luce di tutto questo sento vivo nel miocuore questo invito che desidero condividerecon ciascuno di voi: don Paolo, tieni semprerivolto lo sguardo verso Maria, che ama isacerdoti di Cristo suo Figlio con un teneroamore di predilezione.Alla luce della sua fede, comprenderai cheanche per te il Signore ha riservato grandi pro-getti di bene, mentre tante sono le attese che ilpopolo di Dio ripone su di te.Dio Padre ti rende partecipe della missione delsuo Figlio, ti invia come testimone del Risorto,ti affida la responsabilità di contribuire allasantificazione del mondo, attraverso quel mini-stero che ti verrà affidato, quella piccola "terrasanta" in cui la tua presenza diventerà segnovivente di Cristo pastore, della sua sollecitudi-ne per ogni persona, amata da Dio.Impara da Maria, modello di ogni credente,dalla sua risposta umile e confidente, a direogni giorno, senza esitazione, il tuo Sì eccomi!Anche nei momenti in cui la risposta persona-le ti può sembrare eccessivamente costosa,anche quando sperimentassi ilpeso della tua fragilità e debo-lezza. Non temere: Dio Padresarà la tua forza; il tuo amatoSignore Gesù camminerà conte; lo Spirito Santo ti illumi-nerà e ti conforterà con la sualuce. Sta' certo anche dellavicinanza della santa madreChiesa: essa ti sosterrà condi-

videndo le tue fatiche.Non cesserò mai di ringraziare Dio per avermiregalato il dono meraviglioso della vocazionesacerdotale congiuntamente al dono stupendodella mia mamma, del mio papà, di mia sorel-la, di mio cognato, delle mie due splendidenipotine e dei miei sacerdoti che mi hannosostenuto, incoraggiato e che soprattutto hannopregato in questi anni di formazione seminari-stica.Soltanto Cristo può soddisfare pienamentel'ansia di felicità che alberga nel profondo delcuore umano. L'uomo ha bisogno che qualcunogli confermi che Dio è vita, che sta con ciascu-no di noi, che ci ama per quello che siamo,anche con il nostro peccato, che siamo semprechiamati a vincere, ma che non impedisce aDio di amarci.E questo è compito del sacerdote, che deveessere sempre l'uomo della gioia e della spe-ranza, colui che può illuminare gli altri, che lisprona, che li sostiene, che li consola, che liaiuta. Mi auguro di poter diventare ogni gior-no uomo di speranza e di gioia cristiana, perogni uomo, per ogni famiglia, per ogni comu-

nità, in que-sto mondoche tante vol-te non ha piùgioia e spe-ranza, che èdeluso, chevive nell'af-fanno, nell'e-goismo, nellarivalità, nella

schiavitù del peccato.Signore, per intercessione diMaria, dammi la grazia diesserti fedele fino alla morte! Econtinua a mandare operai nel-la tua messe, affinché la Chiesapossa rispondere, con sempremaggiore efficacia, alle grandisfide del Terzo Millennio.

Don Paolo

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5Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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Ogni mercoledì del mese di maggio ci siamo ritrovati per recitare il rosario, in preparazioneall'ordinazione sacerdotale di don Roberto e don Paolo e per venerare la Madonna, nelmese a Lei dedicato. Don Roberto, ha commentato i misteri gloriosi prendendo spunto dal-l'icona della sua ordinazione sacerdotale. Don Egidio e Don Paolo nella meditazione degli altrimisteri, hanno messo in luce il valore e l'importanza del sacerdozio nella vita della Chiesa.La lettura di alcuni brani, tratti dai discorsi di Benedetto XVI, in occasione di questo Annosacerdotale, ci hanno dato l'opportunità di comprendere che il presbitero è radicalmente alservizio degli uomini: è ministro della loro salvezza, della loro felicità. Il S. Curato d' Ars a proposito dei sacerdoti diceva. "Un buon pastore, un pastore secondo ilcuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e unodei doni più preziosi della misericordia divina".

Il "sì" di Maria è la porta attraverso la quale Dio èpotuto entrare nel mondo, farsi uomo. Così Maria èrealmente e profondamente coinvolta nel misterodell'Incarnazione, della nostra salvezza. E l'incar-nazione, il farsi uomo del Figlio, era dall'inizio fina-lizzata al dono di sé, al donarsi con molto amorenella Croce, per farsi pane per la vita del mondo.Così sacrificio, sacerdozio e incarnazione vannoinsieme e Maria sta nel centro di questo mistero.(dall'omelia di Benedetto XVI - 12/08/09)

Diventare sacerdoti nella Chiesa, significa entrare nel-l'auto-donazione di Cristo, mediante il Sacramentodell'Ordine, ed entrarvi con tutto se stessi. Gesù ha datola vita per tutti, ma in modo particolare si è consacratoper quelli che il Padre gli aveva dato, perché fosseroconsacrati nella verità, cioè in Lui, e potessero parlareed agire in nome suo, rappresentarlo, prolungare i suoigesti salvifici: spezzare il pane della vita e rimettere ipeccati. Così il Buon Pastore ha offerto la sua vita pertutte le pecore, ma l'ha donata in modo speciale a quel-le che Egli stesso, "con affetto di predilezione", ha chia-mato e chiama a seguirlo nella via del servizio pastora-le. (dall'omelia di Benedetto XVI - 3/05/09)

Padre buono, in Cristo tuo Figlioci riveli il tuo amore,

ci abbracci come tuoi figlie ci offri la possibilità di scoprire

nella tua volontài lineamenti del nostro vero volto.

Padre santo, Tu ci chiami ad essere santicome Tu sei santo.

Ti preghiamo di non far mai mancarealla tua Chiesa Ministri e apostoli santi

che, con la parola e i sacramenti,aprano la via all'incontro con Te. Amen.

I MISTERI DELLA GIOIA MISTERI DEL DOLORE

Donaci la tua grazia, o Padre santo,perché ogni sacerdote compia

il sacrificio eucaristico nel ruolo di Cristooffrendolo a Dio a nome di tutto il popolo,

offrendo se stessi e le loro attività nell'unica Eucaristia.Da essa traggano forza per vivere questa offerta

quotidianamente, nella preghiera,nella testimonianza di una vita santa

vissuta con carità operosa rendendo ragione della speranza che è in essi. Amen.

VI TA PA R R O C C H I A L E

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L'immagine di Gesù che nell'UltimaCena si alza da tavola, depone levesti, prende un asciugamano, se locinge ai fianchi e si china a lavare ipiedi agli Apostoli, esprime il sensodel servizio e del dono di manifestar-si nell'intera sua esistenza, in obbe-

dienza alla volontà del Padre. Alla sequela di Gesù, ogni chia-mato alla vita di speciale consacrazione deve sforzarsi ditestimoniare il dono totale di sé a Dio. Da qui scaturisce lacapacità di darsi poi a coloro che la Provvidenza gli affida nelministero pastorale, con dedizione piena, continua e fedele, econ la gioia di farsi compagno di viaggio di tanti fratelli,affinché si aprano all'incontro con Cristo e la sua Paroladivenga luce per il loro cammino. La storia di ogni vocazionesi intreccia quasi sempre con la testimonianza di un sacerdo-te che vive con gioia il dono di se stesso ai fratelli per il Regnodei Cieli. (dall'omelia di Benedetto XVI- 25/04/10)

Ti preghiamo, o Signore,per i "nostri" sacerdotitestimoni deboli e forti

della tua presenza di pastore buono,guide sapienti della tua Chiesa.

Metti nel loro cuore la nostalgia di Te,perché sappiano incontrarti nel silenzio,

all'ombra dei tuoi tabernacoli solitari.Aiutali a non scoraggiarsi

nelle fatiche deludenti del ministero. Amen.

MISTERI DELLA LUCE

Preghiera per l'anno Sacerdotale

[19 giugno 2009 - 19 giugno 2010]

Signore Gesù, presente nel Santissimo Sacramento,che hai voluto perpetuare la tua Presenza tra noi

per il tramite dei tuoi Sacerdoti,fa' che le loro parole siano sempre le tue,

che i loro gesti siano i tuoi gesti,che la loro vita sia fedele riflesso della tua vita.

Che essi siano quegli uominiche Parlano a Dio degli uomini, e agli uomini di Dio.

Che non abbiano paura del dover servire, servendo la Chiesanel modo in cui essa ha bisogno di essere servita.

Che siano uomini, testimoni dell'eterno nel nostro tempo,camminando per le strade della storia

con i tuoi stessi passi e facendo a tutti del bene.Che siano fedeli ai loro impegni,

gelosi della propria vocazione e della propria donazione,specchio luminoso della propria identità

e che vivano nella gioia per il dono ricevuto.Te lo chiediamo per la tua Madre Maria Santissima:

lei che è stata presente nella tua vitasarà sempre presente

nella vita dei tuoi sacerdoti. Amen

VI TA PA R R O C C H I A L E

7Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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destinazione a piedi, inun giorno d'inverno, labisaccia sulle spalle eun paio di scarpe pienedi fango ai piedi. Lagente del paese rifletteva la religiosità super-ficiale dell'epoca e così il giovane prete sitrovò da solo a portare il carico di tutta lacomunità. Non si lasciò abbattere dalle diffi-coltà ma alle parole preferì sempre l'esempiodi una vita integra, di lavoro, di povertà e dipreghiera. Pur denunciando i mali del suotempo, don Giovanni Maria sapeva coniugarela severità e il rigore morale con una pazien-za e una generosità senza limiti. E ben prestosi ritrovò la chiesa piena non solo dei suoiparrocchiani ma di molta altra gente che veni-

va da lui per ascoltarlo e soprat-tutto per ricevere da lui il sacra-mento della Riconciliazione.La sua vita aveva come primoobiettivo di condurre le anime aDio, come un vero pastore, se-condo il cuore di Dio. E se an-che le sue parole erano sempli-ci, e sicuramente poco dotte,egli riusciva ciononostante atrasmettere e a comunicare lafede che sentiva profondamentedentro di sé.

E' l'ultima lettera che il nostro Cardinale ci invia dalla Francia e, pur essendo indirizzata "aimiei sacerdoti", esprime il desiderio che anche i laici possano conoscere la figura del santoCurato D'Ars per meglio comprendere la missione del prete, il segreto che la anima, il fon-damento della vocazione al sacerdozio. Per questo proponiamo una breve biografia di questogrande santo nominato da Benedetto XVI "patrono di tutti i sacerdoti".

Nessuno avrebbe scommesso nulla su quelgoffo ragazzo che bazzicava nella scuola del-l'abate Balley, a Ecully. Nato a Dardilly nel1786, quarto di sei figli, Giovanni Maria pro-veniva da una famiglia contadina di solidatradizione cristiana. Desiderava farsi prete mai libri gli pesavano come macigni. Ci si butta-va sopra con impegno e tenacia ma i suoisforzi sembravano all'inizio non dare frutti.Finché, con l'aiuto dell'abate Balley, checonosceva la profonda pietà del ragazzo e l'in-tensità del suo desiderio di diventare sacerdo-te, riuscì finalmente a raggiungere il suosogno. Il 13 agosto 1815 venne infatti ordina-to sacerdote e fu subito mandato a Ecullycome coadiutore di don Balley. Qui rimaseper due anni che furono per lui preziosi per lasua formazione spirituale e glipermisero di imparare il nonfacile "mestiere del prete" e dicompletare la sua formazioneculturale. Venne in seguito rite-nuto dai suoi superiori ormai ingrado di camminare da solo evenne inviato come cappellanoad Ars "l'ultimo villaggio delladiocesi", un piccolo e poveropaesino di poco più di duecentoabitanti, quasi tutti di umili con-dizioni. Don Vianney giunse a

Giovanni Maria VianneyCurato d'Ars

Lettera da ArsVI TA PA R R O C C H I A L E

8 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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La santità del curato d'Ars si fonda, infatti,non nelle grandi cose, ma nella quotidianità esemplicità del proprio ministero. Il senso diinadeguatezza a svolgere il ministero pastora-le rafforzò in lui la necessitàdi dover fare continua peni-tenza per essere degno diesercitare il suo compito. Per questo la sua vita fu sem-pre improntata ad una estre-ma austerità. Lo zelo, la fe-deltà, l'umiltà e l'amore perla sua missione costituisconol'ossatura della sua vocazio-ne alla santità. Morì il 4 ago-sto 1859. Pio XI lo iscrisse tra i santinel 1925 e nel 1929 lo pro-

clamò patrono dei parroci.Benedetto XVI, inaugurando nello scorsomese di giugno l'anno sacerdotale, lo ha costi-tuito patrono di tutti i sacerdoti e lo ha indi-

cato a tutti i fedeli come mo-dello di santità.A tutti il curato d'Ars diceva:"Sì, possiamo essere santi, edobbiamo tutti lavorare a di-ventarlo. I santi sono statimortali come noi, deboli esoggetti alle passioni comenoi, abbiamo gli stessi aiuti,le stesse grazie, gli stessisacramenti... Possiamo esse-re santi; perché mai il buonDio ci rifiuterà la grazia peraiutarci a diventarlo?".

S. MESSA A CHIUSURADELL'ANNO SACERDOTALE

nella BASILICA di SAN NICOLO'

VENERDÌ 11 GIUGNO alle ore 21

SOLENNITA' DEL SACRO CUORE DI GESU'

presiede il Vic. Episcopale mons. Bruno Molinari

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9Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

Le associazioni e i movimenti ecclesiali,insieme al Papa e al Vescovo, e ai sacerdoti

Un solo corpo in Cristo

DIOCESI DI MILANOZONA PASTORALE TERZA

"La Parola di Cristo abiti tra voi nella sua ric-chezza (Col 3,16). È questo il fine dei Gruppidi Ascolto: fare in modo che la Parola di Cristoprenda casa nei credenti e lo faccia con tuttala sua ricchezza". (dalla prefazione del Card. Tettamanzi)In occasione della celebrazione vigiliare dellaPentecoste (sabato 22 maggio) l'Arcivescovo

ha rinnovato il mandato agli animatori dei Gruppi di Ascoltodella Parola e ha consegnato ufficialmente il testo-guida "LaParola di Cristo abiti fra voi nella sua ricchezza". Il testo, ela-borato in questi anni dai membri della Commissione deiGruppi di Ascolto e dai responsabili delle diverse zone pasto-rali, è un "documento" frutto dell'esperienza dei circa 1200Gruppi di Ascolto presenti nelle parrocchie e nelle Comunitàpastorali. Il desiderio di rilanciare questa proposta formativadallo stile missionario per giovani e adulti ha fatto emergeresempre più la necessità di precisare l'identità del Gruppo diAscolto, la sua metodologia, la figura dell'animatore, i riferi-menti diocesani per la formazione degli animatori e la propo-sta di sussidi. Il testo è caratterizzato anche da una “Iconadell'Annunciazione”, presa dal mosaico di padre Rupnik nellaCappella "Redemptoris Mater" in Vaticano. L'immagine, ac-compagnerà i Gruppi di ascolto nell'esperienza di accoglienzadella Parola di Dio nelle case.In questa occasione è stato anticipato che il prossimo annomediteremo insieme alcuni capitoli del vangelo di Giovanni.

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Se qualcuno fosse passato dalla piazza dellachiesa il 24 aprile scorso intorno alle 18.30avrebbe forse notato con curiosità un grup-petto di persone e, accortosi della eteroge-neità degli individui che lo componevano (undiacono a meno di due mesi dall'ordinazionesacerdotale, una suora, un papà, due ragazzee tre ragazzi), si sarebbe potuto chiedere dovemai si stessero dirigendo. Il suo dubbio vienesciolto ora in un batter d'occhio: erano prontia partire per la chiesa di Limito di Pioltello,dove avrebbero preso parte alla Veglia di pre-ghiera diocesana per le Vocazioni sacerdo-tali e alla vita consacrata, alla presenza delCardinale Tettamanzi.Quel gruppetto, che era solo una minima partedei fedeli accorsi da tutta la Diocesi, ha potu-to notare l'ampia varietà dei partecipanti, cheoscillava da bambini intenera età a signore nonpiù tanto giovani… Questo ci convince, co-me ha osservato l'Arci-vescovo, di come ognu-no di noi indistintamentericeva la chiamata delSignore, il quale ognigiorno si offre di cammi-nare insieme a noi, didarci il suo sostegno, diessere nostro fedele esincero accompagnato-re. Allo stesso modo noi,anche se non abbiamomai avuto a che fare conuna canna da pesca,possiamo diventare pe-scatori come Pietro eraccogliere l'amore, leamicizie, la felicità cheLui ci regala tramite lepersone che abbiamo afianco nella nostra quoti-

dianità giungen-do ad essere do-no autentico per inostri amici. Co-me una localitàsul mare puòavere una voca-zione turistica, ouna miniera unavocazione indu-striale, così ciascuno ha una vocazione perso-nale che il Signore ci invita a seguire per larealizzazione del progetto di vita che Lui ha sudi noi, per la nostra gioia. Il gruppetto haanche ascoltato le tre testimonianze di diffe-renti "tipi" di vocazione: Manuela, che puòrappresentare ciascuno di noi sentendosichiamata ad aiutare gli altri come volontaria,

Don Marco, compagnodi classe dei nostri DonRoberto e Don Paolo, eLorenzo, che vive daconsacrato presso ilSERMIG all'Arsenaledella Pace di Torino:scelte forti e coraggiose,che però, come lorostessi hanno ripetuto piùvolte, non sono nullasenza l'aiuto e il soste-gno di Dio. Al terminedella Veglia i componen-ti del gruppetto sono riu-sciti, non senza qualchefavoritismo del nostro"infiltrato speciale" donPaolo, a salutare SuaEminenza, che ci ha ri-cordato di lasciarsi ab-bracciare dal dolce invi-to: "Vieni e seguimi".

Matteo Bettega

“VIENI E SEGUIMI ”

VI TA PA R R O C C H I A L E

10 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

SABATO 12 GIUGNO 2010ore 21.00 Cineteatro Palladium

DOMENICA 13 GIUGNO 2010ore 15.00 Cineteatro Palladium

SABATO 19 GIUGNO 2010ore 21.00 teatro di Asso

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11Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

"Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, hai credu-to: beati quelli che pur non avendo visto crede-ranno!"" (Gv 20,29). Questa frase di Gesù rivolta

a Tommaso mi è risuonata in mente più volte,

prima e dopo il pellegrinaggio del 22 maggio a

Torino, per vedere e pregare davanti alla Sindone.

Il Sacro Lino, comunque la si voglia pensare, ci

mette di fronte ad una rappresentazione molto

concreta del mistero della Salvezza, all'immagine

di Dio che si fa uomo ed entra nella nostra vita. I

segni della sofferenza e della violenza del genere

umano che hanno spinto - per poco - Gesù fuori

dalla vita, prima di risorgere gloriosamente, sono

ben visibili sul lenzuolo.

Mi sono chiesto, quindi, per quale motivo Dio

dovrebbe averci lasciato questa testimonianza,

questo oggetto dalla storia misteriosa e controver-

sa, questo negativo fotografico a grandezza natu-

rale, che a distanza di quasi 1900 anni avrebbe

svelato all'uomo tecnolo-

gico un'immagine ina-

spettatamente molto più

significativa di quella, un

po' confusa, vista per

secoli.

Ho pensato, allora, che

l'apostolo Tommaso fosse

la prefigurazione dell'uo-

mo moderno, l'uomo cre-

sciuto nutrendosi dei frutti del positivismo, del

materialismo e del consumismo: l'uomo che crede

solo in quello che vede, tocca e può dimostrare,

ma molto spesso neppure in questo.

L'importanza della Sindone, così, non è per me

tanto quello, diciamo, "devozionale", ad uso della

fede semplice e genuina della maggior parte dei

cristiani che, come dice Gesù, sono beati proprio

perché per credere non hanno bisogno di vedere.

La Sindone è importante, invece, perché obbliga

l'uomo - e in particolare l'uomo che non crede - ad

interrogarsi, a cercare prove di autenticità o di fal-

sità e comunque a confrontarsi pervicacemente

con il mistero della passione, morte e risurrezione

di Nostro Signore Gesù Cristo.

E per questi stessi motivi serve anche a noi, a volte

cristiani tiepidi, che, pur credendo, talvolta cer-

chiamo un segno che ravvivi la nostra fede.

Matteo

"Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!"

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1° maggio 2010Prima Comunione

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12 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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13Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

di martedì 13 aprileDAL CONSIGLIO PASTORALE- Don Egidio illustra brevemente la lettera dell'Arcivescovo a conclusione della visitapastorale. Si decide di pubblicarlo sul giornale parrocchiale.

- Per le ordinazioni sacerdotali di Don Roberto e Don Paolo proseguono i preparativi.Viene illustrato il programma.

- Si costituisce la commissione liturgica per la preparazione delle varie celebrazioni nelcorso dell’anno pastorale.

- Don Egidio propone la formazione di una commissione che si interessi degli aspetticulturali della parrocchia: La parrocchia offre momenti culturali come conferenze sutematiche varie; il cineforum, programmato, per il momento, in quaresima; concerti edaltri eventi significativi. Si rende necessario un coordinamento (anche a livello cittadino)di queste proposte che permettono di approfondire e capire le varie problematiche dellasocietà. La commissione cultura è aperta a tutti coloro che ritengono di poter dare il pro-prio contributo.

- Si segnalano le date dei Sacramenti dell’iniziazione cristiana: 1° maggio Prima Comu-nione, 16 ottobre Cresima.

- Nell’appartamento ristrutturato per gli educatori del decanato abbiamo iniziato a spe-rimentare momenti di vita comunitaria con occasioni di confronto su tematiche educa-tive. La prima esperienza di convivenza è stata vissuta da alcuni giovani di diverse par-rocchie del decanato.

Si comunica che a breve partiranno i lavori di ristrutturazione della chiesa di S. Carlo.

FESTA DEL CROCIFISSO

sabato 18 settembre 2010 ore 21in chiesa parrocchiale

concerto d’organo

domenica 19 settembre 2010ore 10.00 S. Messa

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14 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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"Facciamo fatica adaccettare la scuoladella sofferenza perscoprire che cosasia la vita e la feli-cità". "Dio chi seiper me? E io chisono per te?".Questi sono duepensieri tratti dalla"Lettera ai cercatoridi Dio" scritta dallaconferenza episco-

pale italiana.Problemi vecchi quanto la storia della civiltà.Antichi greci, grandi filosofi e teologi hanno cer-cato di dare un senso concreto a queste parole,hanno provato a rispondere a questi interrogativi.Quest'anno è toccato ai giovani del decanato diLecco mettersi alla prova e quindi anche a noidella parrocchia di Castello. Siamo un gruppo,pressoché di ventenni, che, con cadenza mensile,si ritrova a riflettere sui grandi interrogativi del-l'uomo, esistenza, senso della vita o della morte,fede, Dio, condividendo i pensieri e raccontandoesperienze. Argomenti complicati mai affrontaticon leggerezza, ma con sensibilità e coscienzagrazie al prezioso aiuto e alla guida di don Paolo,diacono della nostra comunità, ormai prossimoall'ordinazione sacerdotale.Chiesa è condivisione, Chiesa è comunità e per-tanto gli incontri non sono riservati ma aperti atutti e queste poche parole diventano quindi uninvito a partecipare numerosi.Il bilancio dell'anno di catechesi è senza dubbiopositivo ma, data la ricchezza garantita dagliincontri, sarebbe bello poterne aumentare la fre-quenza, così da permettere a noi giovani "cerca-tori di Dio" di continuare a metterci in discussio-ne, interrogarci, ispezionarci nel profondo, dicoltivare amicizie basate sulle medesime fonda-menta e, soprattutto, di crescere nella fede.

Caterina

CATECHESI PER I GIOVANIDomenica 28 Marzo, Do-menica delle Palme, noiragazzi e ragazze abbia-mo partecipato all'incon-tro con l'arcivescovo Dio-nigi Tettamanzi, organiz-zato nel seminario diSeveso.Dopo la celebrazione dellaMessa, siamo partiti. Dire-

zione appunto Seveso, dove ci aspettava unagiornata veramente intensa: abbiamo visitato ilseminario grazie a una guida d'eccezione, DonPaolo e abbiamo pranzato con Alberto, ex cate-chista del gruppo adolescenti, ora entrato inseminario. Il discorso dell'arcivescovo è stato preceduto dauna serie di testimonianze con persone cheabbiamo incontrato girando per le vie della cittàdi Seveso, persone che hanno risposto a unachiamata, a un bisogno (personale o della propriacomunità), che hanno risposto alla vocazione. Rientrati dal percorso nei vari oratori di Seveso,siamo tornati al seminario per incontrare il nostroarcivescovo Dionigi Tettamanzi. Ha subito salu-tato personalmente i ragazzi che erano più vicinialle transenne ed è stato accolto con il solito einimitabile entusiasmo. Insieme a lui abbiamoripercorso le tappe della conversione di sant'A-gostino che si convertì al cristianesimo che gra-zie alla devozione della madre e grazie alle paro-le di sant'Ambrogio. Nel suo discorso, l'arcive-scovo non ha mancato di incitarci ad affidarciall'amore di Dio e ha riporre le nostre paure einquietudini nelle mani di Gesù. Abbiamo, insie-me a lui e a tutti i ragazzi della diocesi di Milano,cantato, scherzato, riflettuto e pregato.Un particolare ringraziamento per la bellissimagiornata va ai nostri catechisti e a Don Paolo che

ci hanno accom-pagnato e ovvia-mente a tutto ilgruppo dei ra-gazzi che ha par-tecipato a que-sto incontro. Allaprossima!

Elisa

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Per le ragazze e i ragazzi di terza mediala Professione di Fede è il momentoconclusivo del cammino di catechesi deidue anni dopo la Cresima: si tratta dellarecita del Credo davanti alla comunità.Il pellegrinaggio a Roma, al quale ab-biamo partecipato con altri gruppi deldecanato di Lecco, ha rappresentatosenza dubbio unatappa fondamenta-le in vista di questoappuntamento ce-lebrato il 23 mag-gio. Visita alle cata-combe, santa Mes-sa nella Basilica disan Pietro e udien-za dal Papa sonostati certamente imomenti più belli esignificativi di que-sti tre giorni.E’ stata l’opportu-

nità per approfondire le ragioni del pro-prio cammino di Fede, ma, allo stessotempo, è stata anche un’occasione im-portante per stare insieme, fare gruppo econoscersi ancora meglio.I ragazzi hanno dovuto affrontare intermi-nabili viaggi in pullman, camminate di oreper la città sotto il sole pomeridiano e

sveglie mattutinead orari improponi-bili: a tutto ciò han-no saputo rispon-dere con grandeentusiasmo e spiri-to di sacrificio.L’augurio è chepossano conserva-re l’entusiasmo diquesti tre giorni perproseguire al me-glio il proprio per-corso di vita.

Matteo

ROMA 2010ROMA 2010

OR AT O R I O

16 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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abilità che deve mettere in campo un educa-tore. Nel segno della gioia e dell'amiciziavivremo momenti di gioco e dedicheremo unpensiero di ringraziamento al Signore insiemead una schiera di bambini/ragazzini dai 6 ai14 anni. Abbiamo letteralmente travolto donPaolo con il nostro entusiasmo e lui ci ha let-teralmente travolto con la sua passione non-ché con la sua "mole"(ahah). Sappiamo chepossiamo contare sulla fiducia dei genitoriche sono felici di affidarci i loro figli (è cosi,veroooo???). Perciò, programmando e va-canzando, ci metteremo ancora una volta allasequela del motto degli oratori feriali e allasequela di Gesù.

Filippo

Siamo pronti a lasciarci mettere “Sottosopra” per guar-dare la terra da una nuova prospettiva e scoprire che nonsiamo poi così distanti dal cielo! Per far questo non sipuò certo restare fermi: sarà un’Estate in cammino!Percorreremo insieme un pellegrinaggio speciale che hala sua meta in alto, là dove non c’è differenza fra il “sopra”e il “sotto”, là dove l’incontro con il Signore Gesù orientala vita, dirige i passi, impegna al bene e apre gli occhiverso la bellezza dei doni ricevuti.

C'è già aria di vacanze… che bello!! Solo apensarci vien voglia di rilassarsi. Ebbene no!Se sei un ragazzo tra i 15 e i 18 anni ti saraiaccorto che a Castello non c'è molto tempoper girare i pollici… perché stiamo già orga-nizzando l'oratorio feriale.Un battaglione di adolescenti/giovani si è giàincontrato in oratorio per programmare unaserie di attività entusiasmanti e riflettere sulle

dal 14 giugno al 2 lugliodal lunedì al venerdì - dalle ore 14.00 alle 17.30

martedì e giovedì: gite e piscina per la giornata interaquota di iscrizione: - 12 euro per la prima settimana

(comprende maglietta, merenda, ecc.)- 5 euro per le altre settimane

iscrizioni: - domenica 30 maggio in biblioteca dalle 11.00 alle 12.00- domenica 6 giugno in oratorio dalle 15 alle 16.30

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17Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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Un primo gruppo di educatori con don CarloLuoni, responsabile della pastorale giovaniledel decanato di Lecco, ha dato vita a quindicigiorni di convivenza, nell'appartamento dell'o-ratorio di Castello recentemente allestito. Glieducatori venivano dalle Parrocchie di VillaSan Carlo, Valgreghentino e Garlate e partivano(alcuni senza sapere verso dove) da una cono-scenza già iniziata negli ultimi anni grazie alcomune impegno educativo.Non c'è stato bisogno di una grande progetta-zione perché l'intuizione iniziale e la sintoniasperimentata ha permesso di realizzare pianpiano i desideri che ciascuno portava nel cuore,anche se non ancora espressi apertamente. Ci siè lasciati coinvolgere da questa esperienza per-ché ciascuno sentiva che il proprio servizio inoratorio e nell'area omogenea (unione dellenostre parrocchie) chiedeva un di più di cono-scenza e di condivisione. Tutto questo, natural-mente con un ritmo di vita che permettesse l'a-dempimento dei propri impegni quotidiani distudio o di lavoro.Alcuni di noi, infatti frequentano l'università,altri sono già impegnati nel lavoro, qualcunocoltiva ancora velleità nell'ambito sportivo. Ecome mancare, quindi agli allenamenti e alledecisive partite di fine campionato? Anche perquesto, le riunioni nelle quali abbiamo discussodi oratorio, di nuovi progetti ecc. si svolgevanotalvolta "in terza serata" (tanto per stare alfamiliare vocabolario televisivo): di qui il detto,ben presto applicato alla concreta situazioneesistenziale e umana della comunità: "per laconvivenza, ci vuole veramente un fisico bestia-le". Eppure, sembra che siamo riusciti a nonperdere un colpo. Alcune delle ragazze si sonopermesse persino, per un mezzo pomeriggioabbondante, uno shopping di media densità perle vie di Lecco: come rinunciare, d'altra parte,alla tentazione, visto la comodità?Eppure, più degli incontri e delle discussionicomuni, con sorpresa, abbiamo scoperto ilfascino del momento più discreto: il cuore e l'a-

nima della giornata è stata la preghiera comune,al mattino e alla sera, (lodi, vespri e lectio). Èun grande dono poter pregare insieme, prende-re questo ritmo quotidiano, condividere alcuneparole della scrittura e portarle nel cuore e nellamente durante la giornata. Forse, la nostalgia, aesperienza finita, va proprio a quelle mattine ea quelle sere. Qualche cantata insieme, qualchevisita (gradita e attesa in particolare quella deinostri parroci) ha riempito il resto di questigiorni. E, quanto abbiamo raccolto, sta ancoralavorando dentro di noi.Infine, abbiamo imposto ad uno dei partecipan-ti, come penitenza, di scrivere alcune parole.Avremmo potuto chiedere anche di più, vistoquello che si era meritato, ma per il momento,ci siamo contenuti. Ve le proponiamo, dopo unapiccola ma necessaria rielaborazione, cosìcome scritte di suo pugno durante la sua penul-tima notte di "villeggiatura". La pur discretaripresa si è resa necessaria per rendere il testocomprensibile: parole e frasi senza senso, face-vano capolino qua e là nel suo scritto, compo-sto nella sua postazione di esilio, vale a dire daldivano della sala, per la situazione che diverràpiù chiara leggendo per intero il suo intervento.La logica dell'insieme non dovrebbe ora sfuggi-re: "Vivere, anzi, convivere insieme comportacondividere molti aspetti della giornata, cer-cando di abituarsi ai ritmi degli altri. Alzarsiad un orario abbastanza mattutino per permet-

Convivenza accanita... educatori - Una partenza...

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18 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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tere a tutti di vivere la pre-ghiera non è una cosa chevenga spontanea, soprattuttoper chi potrebbe permettersiqualche altra mezz'ora disonno,visti i suoi impegni uni-versitari più avanti nella gior-nata. Ma la preghiera insiemedelle lodi diventa veramentebella e sicuramente in grado didarti la carica per l'interagiornata. Affrontare il solitoritmo lavorativo non è più lasolita cosa pensando di potertornare a quella che per unperiodo di tempo puoi chiama-re con stupita familiarità "latua casa": cosa c'è di meglioche tornare a casa la sera, nonavvertendo la stanchezza ebuttarsi nella preparazione dimirabolanti cene a base dicous cous? A proposito, maquanti piatti si sporcano inotto persone? Quanto abbia-mo consumato in Svelto piatti?quanto in Cremicam? Nonpossiamo proprio rivelarvitutto. Col tempo, magari, qual-cosina d'altro faremo trapela-re. Ma non aspettatevi troppo.Abbiamo poi subìto l'iniziati-va personale di due o tre rus-satori notturni, che hannocostretto ad esili temporaneisul divano i malcapitati com-pagni di stanza. Divano siintende con prolunga (la pol-trona faceva al caso nostro). E se a qualche altro giovanevenisse in mente di affrontareuna esperienza del genere?".Già, e se a qualche altro ve-nisse in mente?

I giovani di AO (= Area Omogenea,

per i lettori)

... il seguito...

adolescenti

e educatori

di Castello

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onore, presieduta dadon Enzo, rettore delSantuario della Vitto-ria, presso il quale ser-viamo regolarmenteda cinque anni, dovetanti di noi hanno ser-vito (ben 30 "vesti ros-se" sull'altare!!), ab-b iamo prosegu i tounendo quest'occasio-

ne con la terza "Ad Urbem", in preparazionedel grande pellegrinaggio di Roma per tutti ichierichetti, che si è svolta in un altroSantuario mariano: il Sacro Monte di Varese. Così, pullman da piazza Carducci.. evia!!!!!!!!!! Anche se, ahimè, il tempo non eraproprio il massimo, abbiamo trascorso altrimomenti fantastici tra un divertente gioconein compagnia, una bellissima testimonianzadi don Angelo Corno, rettore del Santuario,che ci ha spiegato anche l'origine e lo svilup-po di questo luogo di culto, purtroppo iltempo è passato in fretta. Penso che anche perquesta volta, abbiamo passato un bel pome-riggio, ci siamo divertiti ed è stata una nuovaoccasione di crescita!! Grazie a tutti.

Filly il Confra

Come ormai di con-sueto, anche quest'an-no il nostro gruppochierichetti ha vissutoil suo weekend "digloria", un momentoestremamente forte esentito all'interno delgruppo, quello dellaFesta del Chierichetto,che tocca quota ottoedizioni. La nostra bellissima festa di que-st'anno si è articolata su due giorni: sabato15 aprile, nel pomeriggio, ci siamo ritrovati inoratorio per un bel gioco tutti insieme, atappe, in giro per la parrocchia!! Corse, salti,percorsi... tanta fatica, che ha portato poi peròalla grande premiazione con premi anche diconsolazione... ma, ovviamente, il nostrogruppo è speciale proprio perché felice dipoter affiancare con gioia, ai momenti didivertimento, di svago, anche spazi dedicatialla preghiera, alla riflessione, alla meditazio-ne di nostro Signore Gesù Cristo, morto pernoi… poche ore, ma trascorse con intensità, econ quella gioia disegnata sul volto dei ragaz-zi, che rende questi incontri ancora più belli!Il tema affrontato quest'anno è stato quellodella Samaritana: "Bere alla sorgente vera",guarda caso anche tema del CIM 2010di Roma, al quale ci stiamo rapida-mente avvicinando. La nostra è statauna riflessione tutta volta verso quelpozzo nel deserto che è Gesù, che ciha benedetto con la sua acqua ed haoperato il "miracolo" di trasformare lenostre piccole spugne in un telo avvol-gente. Ma la Festa del Chierichetto èqualcosa di speciale.. oltre al bellissi-mo pomeriggio trascorso in oratorio, ilgiorno successivo, domenica 16 aprile,subito dopo una S. Messa in nostro

VIII FESTA DEL CHIERICHETTO: BERE ALLA SORGENTE VERA

CH I E R I C H E T T I

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Un altro anno scolastico è giunto al termi-ne… sembra incredibile ed invece ognianno vola e ti chiedi come è andato, sipoteva fare di più, cosa si è sbaglia-to…ma gli occhi incrociano quelli deibambini e la soddisfazione (anche se ilmerito è discutibile!) prevale.

Questa seconda esperienza alla Casa diEmma è stata davvero entusiasmante,meglio, se possibile, di quella precedentee questo merito è delle educatrici che cihanno accompagnato in questa magnifi-ca avventura!Con i bambini, si sa, non si è mai arrivati,ci si può sempre migliorare, cambiare,impegnare di più… e questo è quello che,anche quest'anno, è stato fatto da partedi tutti.Abbiamo visto le stagioni cambiare,abbiamo imparato il duro lavoro della fat-toria, abbiamo visto quanto la natura"comanda" e quanto è bella e preziosa;abbiamo imparato a conoscere, amare erispettare gli animali… e prenderci cura ditutto questo ci mancherà, si, ma chebagaglio ci ha lasciato per la vita!!Ora ci prepariamo per la festa di fineanno, il nostro saluto ad un altro annopieno di fatiche, gioie, marachelle, giochi,amicizie, abbracci, …

La parte più bella, ma anche la più dura, èsempre la fatidica "festa dei grando-ni"…quella dove gli occhi sono lucidi, lavoce spezzata e le memorie fanno viaggilunghi tre anni in pochi attimi.Ma in fondo al nostro cuore si sa…

…I BAMBINI SONO UN MIRACOLODA ALLEVARE CON CURA ED AMORE;

DIAMO LORO GIOIA E FIDUCIAIN LORO STESSI E CON AMORE

LASCIAMOLI VOLARE VIA!

Ciao grandoni; buon viaggio, portatecisempre nel vostro cuore!!

Lo staff della Scuola dell'InfanizaDon G. Pozzi

UN MIRACOLOSC U O L A D E L L ’IN FA N Z I A

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Sabato 8 maggio 2010 la no-stra Diocesi ha vissuto la 25°edizione della Raccolta Dio-

cesana Indumenti usati. E' un'iniziativa natain Caritas Ambrosiana come attività di servi-zio dei giovani per sostenere economicamentele diverse attività gestite sui territori. Ognianno la raccolta finanzia uno specifico proget-to. Lo scorso anno i 64.000 euro raccolti sonostati utilizzati per le strutture di accoglienza didonne tolte alla tratta, e di questi 8.000 eurosono stati dati alla Cooperativa L'arcobalenogestita da Caritas a Lecco che si occupa, tral'altro, anche di donne maltrattate.Questo anno 2010 la raccolta finanzierà unprogetto di animazione musicale per gli ospitidel centro " Don Isidoro Meschi" di Nibionno,nella nostra zona pastorale di Lecco, unacomunità residenziale per sieropositivi e mala-ti terminali di AIDS.La raccolta 2010 infatti, dal titolo "SE LICONOSCI NON LI EVITI", slogan riferito aimalati di AIDS, richiama l'attenzione sul temadell'AIDS di cui non si parla più, non certoperché il problema è risolto ma perché c'è tantaignoranza e diffidenza. "E' necessario rompere l'oblio in cui questamalattia e i drammi che porta con sé sonocaduti negli ultimi anni da parte dell'opinionepubblica". Per questo motivo secondo il diret-tore di Caritas Ambrosiana, don RobertoDavanzo, è oggi più che mai urgente (ri)torna-re a parlare di AIDS e delle implicazioni sani-tarie e sociali che questa piaga porta con sé.Certo - riprende don Davanzo - in Italia e neiPaesi ricchi, di AIDS non si muore più comevent'anni fa, ma ci si ammala ancora con signi-ficative ripercussioni sulla qualità della vita dichi ha contratto l'infezione. Bisogna, insom-ma, tornare a parlarne consapevoli che è unargomento delicato, dai nervi scoperti. Parlare

di AIDS, significa primaancora che parlare dicure adeguate, affrontareil tema degli stili di vita,dando valore al modoumano e cristiano diconcepire e di vivere la sessualità, la fedeltà el'astinenza.Secondo l'Istituto superiore di Sanità, in Italia,a novembre 2009, delle 62.000 persone circadiagnosticate con AIDS conclamato dall'iniziodell'epidemia, più di 22.000 risultavano viven-ti. In Italia, la Lombardia ha da sempre il pri-mato del numero di casi di AIDS e di personeaffette da HIV. Circa un terzo dei casi italiani,infatti, sono residenti nella nostra regione(44.700 malati al 2009), molti dei quali con-centrati nelle province di Milano, Varese eLecco. Luisa

SE LI CONOSCI NON LI EVITI- FARSI PROSSIMO ALLE PERSONE AFFETTE DA HIV/AIDS -

CA R I TA S

22 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

Sono aperte le iscrizioni per le

SETTIMANE DI VOLONTARIATO IN ABRUZZOLa Caritas è ancora presente con i proprioperatori con numerosi progetti a favore

della popolazione. In particolare la presenzadei volontari è richiesta sul territorio Onna-

Paganica e Ocre-Altopiano delle Rocche. Le principali attività saranno quelle di

animazione a favore di bambini e adolescenti,visita e ascolto con le famiglie e gli anziani.

Sono previsti turni di 15 giornisia per singoli che per gruppi

dal 18 giugno all’11 settembre.La quota per 15 giorni

è di 240 E per ciascun volontario.Per ulteriori informazioni:

Giovanna FazziniCaritas Zonale Via Mascari, 1 Lecco

tel. 0341/363473 (dalle ore 9 alle 12)e mail: [email protected]

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Noi bambini di 4° elementare, durante l'ultimoperiodo di catechismo in preparazione dell'in-contro con Gesù nella comunione, abbiamo cer-cato di capire il significato e il valore dellaMessa: l'incontro col Signore attraverso la suaparola, noi che offriamo la nostra vita di tutti igiorni e Gesù che offre a noi tutta la sua vita, ilmistero della consacrazione, l'invito alla cena.Abbiamo poi capito che la Messa continua nellavita: usciamo dalla chiesa e portiamo l'amore diGesù nelle nostre case, nella realtà quotidiana.Abbiamo per questo invitato la dottoressaCristina Pizzi (pediatra di Medici con L'AfricaCuamm) a raccontarci la sua testimonianza, adirci come l'amore di Gesù l'ha portata a fare lascelta, per noi difficile, di andare per alcunianni ad esercitare la sua professione in Africa ein particolare l'ultima esperienza nell'ospedaledi Wolisso, in Etiopia, uno dei paesi più poveridel mondo. Cristina ci ha ricordato che ognianno celebriamo la giornata dei diritti dei bam-bini, tra questi ci sono il diritto alla salute, aricevere assistenza e cure mediche, ad una sana

alimentazione e in molti paesi poveri questidiritti sono negati, come in EtiopiaNoi siamo abituati ad avere cibo a volontà, tantimedici, tanti farmaci anche gratuiti, tanti ospe-dali sempre aperti, mentre in alcuni paesi delmondo tanti bambini muoiono ogni giorno per-ché non hanno cibo, hanno le difese del loroorganismo ridotte, sono malnutriti e ammalati enon hanno medici, ospedali e medicine a suffi-cienza vicini al loro villaggio; per questoCristina ha scelto di partire con Medici conl'Africa Cuamm per l'Etiopia.Abbiamo visto molte diapositive, alcune cihanno colpito maggiormente: mamme che por-tavano sulle spalle i bambini mentre lavoravanonei campi, altre che li portavano per lunghi tra-gitti, a piedi, per portarli a vaccinare o a curarein ospedale, alcune ragazze che andavano aprendere l'acqua alla fonte perché non l'hannoin casa come noi, immagini di bambini malnu-triti che venivano alimentati attraverso un tubo eche poi guarivano riacquistando la salute e ilsorriso. Il gruppo che proviene dalla scuola Car-ducci ha riconosciuto le foto di alcuni bambiniche avevano aiutato 2 anni fa con il loro impe-gno di Avvento.Ci hanno colpito le differenze tra noi e loro: noinon siamo mai contenti e abbiamo tutto, loronon hanno belle scuole, cibo, giochi e sonosempre felici.

I bambini della 4° elementare

Durante il periodo di Natale sono tornata pertre settimane a Wolisso. E' stato molto emozio-nante rincontrare il personale locale con cuiavevo collaborato, e molto incoraggiante vede-re che l'ospedale era cresciuto: il nuovo repar-

to di ortopedia con le nuove sale operatorie funzionanti, il nuovo centro per i bambini mal-nutriti pronto per l'inaugurazione, una nuova sala parto in costruzione, e tutti i reparti al com-pleto: insomma una struttura a servizio della gente in piena attività ed evoluzione!Vorrei ringraziare ancora una volta per il sostegno che la comunità parrocchiale di Castello,in particolare il gruppo missionario, ha continuato a dare all'ospedale, per averci aiutato arendere realtà il sogno di offrire dei servizi sanitari accessibili anche ai più poveri

Cristina

L’AMORE DI DIO UN’ESPERIENZA CONCRETA

MO N D O

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La Chiesa ha vissuto, il 19 aprile scorso, il 5° anniversa-rio dell'elezione al soglio papale di Benedetto XVI. Tra le

tante iniziative, anche la recita del Regina Coeli in piazza San Pietro organizzata dalle associazioni e dai movimen-ti laicali e una Giornata di preghiera per il Papa promossa dalla Conferenza episcopale italiana come segno di affet-to per il Papa, "centro di unità e segno visibile di comunione". Anche la nostra comunità ha pregato per lui con unacelebrazione Eucaristica. Riportiamo gli interventi di alcuni esponenti del mondo cattolico.

Padre Lombardi, direttore di radio vaticanae portavoce del Papa.Il tempo è passato rapidamente e le vicendesono state intense nei cinque anni ormai com-piuti di questo Pontificato. Per leggerli corretta-mente è d'obbligo tornare col pensiero allaCappella Sistina, la mattina dopo l'elezione,quando il nuovo Papa raccoglieva l'eredità spi-rituale del suo grande predecessore e indicavale priorità che avrebbero orientato il suo servizio"nella vigna del Signore". Il rapporto dell'uomo con Dio, rivelatoci da GesùCristo, incontrato in particolare nell'Eucarestia,nel culto della Chiesa. L'impegno "senza rispar-mio di energie" per ricostituire "la piena e visibi-le unità di tutti i seguaci di Cristo". Il desiderio dirispondere alla "richiesta di aiuto da parte del-l'odierna umanità che, turbata da incertezze etimori, si interroga sul suo futuro". Il dialogo"aperto e sincero" con i seguaci delle altre reli-gioni o con coloro che semplicemente cercanorisposta alle domande fondamentali dell'esi-stenza, "per la ricerca del vero bene dell'uomo edella società". Non c'è dubbio che queste sianostate le priorità reali del pontificato. Perseguite

con coerenza e coraggio in un contesto spessonon privo di tensioni e di ostacoli. Ma Benedetto XVI diceva che non avrebbe cer-cato di far brillare la luce propria, ma quella diCristo. Auschwitz, Istanbul, New York, Sydney,Parigi, l'Africa, Gerusalemme. Sinagoghe e mo-schee, encicliche sulla carità, sulla speranza,sull'etica nello sviluppo, nell'economia e nel ri-spetto dell'ambiente. Un bilancio ricco e pieno,di servizio di Dio e dell'umanità. Un cammino dacontinuare con una rotta sicura.

Arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidentedel Pontificio Consiglio della Cultura.Il Papa ricorda a tutti, ai pastori e a ogni cre-

Nella nostra comunità si nota, da qualche settimana, una nuova presenza religiosa: è una “suorina” arzillae gioviale, dallo sguardo allegro e vivace. Suor Benedetta Cannovari non passa inosservata, sembra por-tare con sé la vitalità e la freschezza della sua vocazione nonostante i suoi “60 anni di vita consacrata”. E’nata nella parrocchia di Acquate l’11 giugno 1925 ed ha lasciato l’Italia per la terra di missione nel 1951,destinazione Birmania dove per 15 anni ha collaborato con Padre Cesare Colombo poi, nel 1966, è stataespulsa dal governo birmano con tutti i religiosi presenti nel paese. Tornatain Italia, prima a Lecco (parrocchia di S. Giovanni) poi a Roma, è ripartitadue anni più tardi per la Thailandia, dove ancora vive, dopo 32 anni, e prestala sua opera come inseganante di inglese e in mille altre attività. Dove prestala sua opera vi sono due comunità religiose composte da sette suore di diver-se nazionalità e una scuola con 90 insegnanti e 1800 bambini. Resterà connoi fino a giugno per festeggiare con i nipoti il compleanno e le auguriamoun soggiorno sereno e un po’ di… meritato riposo! - Il Gruppo Missionario

BUON ANNIVERSARIO...

CH I E S A

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dente, che è necessario sem-pre ritornare alle fondazioniseguendo l'invito di Pietro chescriveva, nella sua PrimaLettera, che i cristiani devonoessere capaci di rendere ra-gione della speranza. Questovuol dire riconoscere la funzio-ne pastorale, sociale, culturaledella fede. Ed è proprio quelloche fa Benedetto XVI comeSuccessore di Pietro. Ed iovorrei che venisse ancora riscoperto proprioquesto, ritornando qualche volta di più, medi-tando, approfondendo proprio la "Spe salvi", la"Deus caritas est" e la "Caritas in veritate", per-ché in tutti questi testi si vede che c'è una rifles-sione teologica - indubbiamente. Questa rifles-sione teologica ha dimensioni molteplici: pen-siamo, per esempio, che la "Spe salvi" ha ladimensione escatologica che è una dimensionefondamentale della teologia stessa, andare oltrela frontiera del tempo e dello spazio, della storiae del cosmo. Ma dall'altra parte, soprattuttonella terza Enciclica, "Caritas in veritate", scopri-re come alla fine la riflessione teologica sia lalampada che illumina i passi nel cammino con-creto della pastorale. Abbiamo bisogno perciòdi rifondare in maniera seria, autentica, riccal'impegno quotidiano che il credente ha nelmondo e nella storia.

Sergio Marelli, segretario generale dellaFocsiv, organismo che riunisce numeroseassociazioni del volontariato cristiano.Sono sicuramente cinque anni ricchi, caratteriz-zati da Encicliche che per noi che lavoriamo nelsociale, in particolare nel sociale con un'atten-zione ai fenomeni della mondializzazione, sonoinsegnamenti molti importanti. Quindi, forsequando si dice che questo Papa è un Papa teo-logo, accademico, si dimentica che è un Papamolto attento ad arricchire, nella continuità ilMagistero della Chiesa, la Dottrina sociale cat-tolica. E il messaggio fondamentale che vieneda Benedetto XVI credo sia proprio il farsi cari-co di chi è più sfortunato, di chi è nella miseria,nella povertà, e questo farsi carico degli altri,

che è il fondamento del nostroagire da cristiani, è la carità.

Prof. Francesco D'Agosti-no, presidente dell'Unio-ne Giuristi Cattolici Italiani.La grandezza del Pontificato diBenedetto XVI non dipendetanto dal fatto che lui abbiautilizzato il Seggio di Pietro perdiffondere la "propria" teolo-gia, ma perché lui ci ha inse-

gnato a fare teologia e a riflettere sul cristianesi-mo facendo convergere la nostra attenzione sulprincipio del Verbo, il folgorante inizio del Van-gelo di San Giovanni: "In principio era il Verbo"o, per usare l'espressione greca, "In principioera il Logos". Il Papa, da quando è salito al Pon-tificato, ha insistito su questo tema come il mes-saggio centrale del suo insegnamento pastora-le. Dio non si rivela a noi come assoluto miste-ro, come volontà imperscrutabile, esoterica, de-gna di essere adorata ma incomprensibile: nonè così. Attraverso Gesù Cristo - questo ci hainsegnato il Papa - Dio si è rivelato come uomoaccanto agli uomini, e tutto quello che concerneil mistero di Dio attraverso Gesù Cristo, anchese non può essere ridotto a formule razionalicalibrate sull'intelligenza umana, non fa violenzaa questa stessa intelligenza umana ma le apreun nuovo orizzonte. Sicuramente, l'infinità dell'a-more di Dio è un mistero, ma altrettanto sicura-mente attraverso Gesù Cristo la ragione umanariesce a comprendere che può esserci su que-sta terra, nell'esperienza storica, nell'Incarna-zione di Gesù di Nazareth un amore che diven-ta carne, cioè che assume la nostra veste uma-na. Io credo che questo insegnamento sia for-midabile perché è costitutivo della fede cristia-na, ma nello stesso tempo lancia un messaggioa tutti gli uomini che è l'unico messaggio chepossa garantire la fraternità di tutti i popoli sevogliamo dare un fondamento autentico alla fra-ternità, abbiamo una sola strada da percorrere:i fratelli sono quelli che si amano come tali per-ché si riconoscono figli di un Padre comune.

Tratto dal sito "Pastorale e spiritualità"

CH I E S A

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Il 26 maggio del 1777 fu registrata nei librianagrafici dell'archivio parrocchiale diCastello la morte di Giovanni BattistaCombi, abitante a Moggio ma "venuto persuo diporto nella propria sua Casa detta laCarossa" o, come meglio precisato dal par-roco di Moggio che segnalò la morte delsuo parrocchiano anche nei registri dellasua cura, "sendosi portato per suo diverti-mento alla Casa Rossa di suo fratelloFilippo sotto la Cura di Castello". Giovanni Battista Combi, esponente diimportante famiglia valsassinese, ebbe unavita decisamente insolita e bizzarra. Nato aMoggio nel 1722 da Ambrogio Combi eFrancesca Cattaneo Torriani, appena ven-tenne Giovanni Battista lasciò il suo paesenatìo per trasferirsi a Venezia, probabilmen-te presso lo zio paterno Bartolomeo Combiche nella città lagunare esercitava da diver-si anni un'attività commerciale. Come narrail parroco di Moggio Francesc'AntonioManzoni in un resoconto inserito nel primolibro dei battesimi della sua parrocchia(serie 1.2.1, registro 1, pag. 201), GiovanniBattista "si tratenne in Venezia anni otto,dipoi abbandonata tale città girò moltimari, e finalmente si stabilì nell'Isola di S.Eustachio, una dell'Isole Antille nell'Ameri-ca sogetta agli Olandesi". Si tratta dell'o-dierna Sint Eustatius, minuscola isola chenel Settecento visse un periodo di grandefortuna poiché immune dagli embarghicommerciali. Qui Giovanni Battista Combirestò per vent'anni finché nel 1772 decise ditornare nel paese d'origine per godersi lameritata "pensione". Un rientro in patriache animò certo la piccola società moggie-

se e soprattutto la famiglia Combi, chedopo trent'anni, con una "carrambata" ante-litteram, si preparò a riaccogliere il figliolprodigo, il quale però non tornava solo. Egliinfatti si presentò "alla casa paterna inMoggio con una figlia mora, ossia mullatad'età circa anni diecisette" nata dalla rela-zione con una isolana di S. Eustachio, enessuno osò sindacare sulla cosa: del restodopo vent'anni passati dal Combi su un'iso-la grande come un francobollo e in cui l'u-nico svago era la coltivazione dello zucche-ro e del tabacco, era il minimo che ci sipoteva aspettare. Ciò che fece scalpore esconcertò il parroco di Moggio fu tutt'altraquestione: "né essendosi fin ora veduti atte-stati, né alcun ricapito si è scoperto esseredetta figlia di professione inglese [cioèanglicana] ed interrogata se si confessasserisponde di no, non avendo ella peccato pernon avere mai rubbato, e dal costume anco-ra bene si comprende essere ella tale, comeanche il padre asserisce essere stata inquella allevata e del Battesimo parimentinon so che dire". Il novello don Abbondio("Quando la cosa esigga da me qualche

DALLE ANTILLE CON AMORE . . .

AR C H I V I O PA R R O C C H I A L E

26 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

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esecuzione, sarà in essecuzione degliordini, ed instruzioni per prontamenteubbidire") chiese deferente aiuto allaCuria di Milano, che gli consigliò diinformarsi sull'effettivo stato delle cose.Al che Giovanni Battista Combi, forseun po' divertito dall'esagerata agitazionedel suo parroco, lo tranquillizzò affer-mando che la figlia era "stata battezza-ta da ministro inglese, con aqua natura-le [mancava solo che usasse quella friz-zante…], e colla forma dalla Chiesapraticata". A scanso di equivoci laCuria, per mezzo del canonico AntonioOltrocchi (fratello del Baldassarre chefu Prefetto dell'Ambrosiana), risolsesalomonicamente la questione: nel dub-bio era cioè meglio ribattezzarla. Il 6aprile del 1777, con buona pace del par-roco, fu così battezzata e accolta dallacattolicissima comunità di Moggio lanuova parrocchiana Maria FrancescaFortunata, figlia dello scapestrato Gio-vanni Battista Combi. Anche se que-st'ultimo, come visto, morì il mese se-guente alla Carossa nella parrocchia diCastello sopra Lecco, la vicenda ebbecomunque un lieto fine: il 19 settembredi quello stesso anno, nella cappella pri-vata della villa che i Combi possedeva-no al Belvedere, sempre sotto il territo-rio di Castello, fu infatti celebrato ilmatrimonio tra Maria Francesca Fortu-nata ("nativa dell'Isola di S. Eustachionell'America, stata trasportata da Gio-vanni Battista Combio di Moggio in og-gi defonto") e il ricchissimo mercantePaolo Locatelli di Vedeseta ma dimo-rante a Bergamo, dove condusse a vive-re con sé la giovane sposa oriunda dalleAntille. Francesco

ZA N E T T I

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CELEBRAZIONI Offerte per Battesimi, Matrimoni, Funerali € 4.345,00Offerte in occasione della Ia Comunione € 1.472,00

BATTESIMIAgboke Tanoh Roy Jorres Matteo di Sagou Didier e Fouacougnihoua AnastasieBoccelli Beatrice di Roberto e Galigani ManuelaMolteni Sofia Maria di Maurizio e Crivelli Silvia EmiliaCrippa Filippo di Giovanni e Bartolozzi BarbaraSangalli Achille di Giulio e Rovati ElisabettaKola Elona di Gijergi e Kola VitoreKola Ermelinda di Gijergi e Kola VitoreKola Kejsi di Gijergi e Kola Vitore

FUNERALIRiva Giancarlo di anni 82Colombo Gianbattista di anni 64Castelnuovo Luigi di anni 80Panzeri Silvano di anni 70Granata Vittorio Antonio di anni 74

MATRIMONIBellucci Jacopo e Gallucci Anna

AN AG R A F E PA R R O C C H I A L E

OF F E R T E

28 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 3

Mercoledì ore 15.00 Liturgia dei doni presantificatiSabato ore 15.00 VesperiSabato e Domenica ore 10.00 Divina liturgia

CHIESA RUSSO ORTODOSSAORARI DELLE CELEBRAZIONI

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La redazioneLaura Bellelli, Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Francesco D’Alessio, Paolo Longhi,Mariolina Mauri, Chiara Pizzi, Matteo Possenti.Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della Comunità Parrocchiale.

da Lunedì a Venerdì: ore 8.30 - 18.30

Sabato : ore 18.30 (vigiliare)

Domenica : ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

I Sacerdoti sono normalmente disponibili per le Confessioni prima delle S. Messe.

S. MESSE FERIALI

S. MESSE FESTIVE

Per eventuali occorrenze: ParrocoDon MarioDon ContardoScuola MaternaAbitazione Suore Betlemite

Indirizzi E-mail: [email protected]@parrocchiadicastello.it

Sito Internet: www.parrocchiadicastello.it

- Tel. e Fax 0341.36.41.38- Tel. 0341.36.89.21- Tel. 0341.28.55.57- Tel. 0341.36.93.37- Tel. 0341.28.37.24

da Lunedì a Venerdì ore 16.00 - 17.00

BUONA STAMPA Sabato dalle ore 19.00 alle ore 19.30Domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE

Martedì ore 9.30-10.00 Richieste di lavoro Via Fogazzaro, 36 (Oratorio)

Martedì ore 15.00-16.00 Medico per consulenza sanitaria Via Colombo, 2

Mercoledì ore 9.30-10.00 S. Vincenzo per assistenza famiglie Via Fogazzaro, 36 (Oratorio)

Giovedì ore 15.00-16.00 Patronato sociale Via Colombo, 2

Venerdì ore 15.30-16.30 Avvocato per consulenza giuridica e/o fiscale Via Colombo, 2

Venerdì ore 15.30-16.30 Consulenza per mediazione dei conflitti familiari Via Colombo, 2

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PARROCCHIA diCASTELLO sopra LeccoGiornale della Comunità Parrocchiale

2a cop. - La comunità in festa con don Roberto e don Paolo

pag. 1 - Carissimi parrocchiani...

pag. 2 - Perchè divento prete?pag. 4 - “Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore

è irrequieto finchè non riposa in te”pag. 6 - Rosariopag. 8 - Lettera da Ars pag. 9 - S. Messa a chiusura dell’anno sacerdotale pag. 10 - “Vieni e seguimi”

- Musicalpag. 11 - “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”pag. 12 - 1° maggio 2010 - Prima Comunione pag. 13 - Dal Consiglio pastoralepag. 14 - Fiera di Castello 2010

pag. 15 - “Perchè ha molto amato” - Catechesi per i giovani

pag. 16 - Roma 2010 - Professione di fede

pag. 17 - Sotto sopra - Oratorio estivo 2010

pag. 18 - Convivenza accanita... educatori - Una partenzapag. 19 - ... Il seguito... adolescenti e educatori di Castello

pag. 20 - VIII festa del chierichetto: bere alla sorgente vera

pag. 21 - Un miracolo

pag. 22 - Se li conosci non li eviti - Farsi prossimo alle persone affette da HIVIAIDS

pag. 23 - L’amore di Dio: un’esperienza concreta

pag. 24 - Buon anniversario...

pag. 26 - Dalle Antille con amore...

pag. 27 - Avviso per tutti i bambini

pag. 28

3a cop. - S. Messe

N. 3 - 2010

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EDITORIALE

VITA PARROCCHIALE

ORATORIO

CHIERICHETTI

SCUOLA DELL’INFANZIA

CARITAS

MONDO

CHIESA

ARCHIVIO PARROCCHIALE

ZANETTI

ANAGRAFE PARROCCHIALE

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