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n. 4 del 17 novembre 2008
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Il solito contropiede
Inutile negarlo, in Italia il Contropiede resta la maniera di più diffusa e utiledi giocare al calcio. Se tutto va bene, va bene anche il pareggio in trasferta el’1 a 0 a casa, tanto per mantenere la media inglese, ci si arrocca in difesa equando l’avversario meno se l’aspetta un bel lancio lungo, due dribling, unpassaggio ed è goal . Ci vogliono dei terzini resistenti e anche un po’ cattivi,un regista dai piedi buoni e qualche attaccante veloce per un bel Contropie-de, quando riesci a farlo. Ma se si incassa la prima rete, magari anche laseconda, è finita e salta tutto, come succede da Noi da troppe partite. Haivoglia di dire che tutto va bene, che la squadra è in forma e che è solo que-stione di tempo, ti ritrovi in un attimo in zona retrocessione.Ce l’avevamo un bella Squadra una volta?Non lo so; a dire il vero tranne che all’inizio degli anni ’90 la nostra Squadraio non l’ho vista mai all’attacco ma sempre in difesa a fare nel migliore dei casiil Contropiede. E così abbiamo da anni una Squadra da metà classifica o piùin basso, né Uefa né Champions, persino in Coppa Italia usciamo al primoturno. CONTINUA A PAG. 2
RIFLESSIONI - RIFLESSIONI - L’Amministrazione Penitenziaria è come una squadra di calcio. Tutto bene e ti ritrovi retrocesso
Registrazione Tribunale di Roma n. 103-99. Spedizione in a.p. -45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me)
Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P. Anno X - numero 4 - 17 novembre 2008DISTRIBUZIONE GRATUITA
ZONA CALDA.ZONA CALDA. Abbiamo una squadra da metà classifica.
Persino in Coppa Italia usciamo al primo turno.
GOLDEN BOY.GOLDEN BOY. Per il regista gli anni passano veloci,
da “Golden Boy” a centrocampista arretrato.
Traduzioninel caos
A causa di una continua e spesso
“indiscriminata” movimentazione di
detenuti si verificano, sempre più
spesso disfunzioni sulla pianificazio-
ne dei servizi in ambito penitenziario,
con conseguenti difficoltà per il perso-
nale dei reparti costretto a presidiare
contesti detentivi promiscui in cui vi è
un continuo ed improvviso ricambio di
detenuti. Emblematici, in tal senso, gli
sfollamenti dall’istituto di Milano...
CONTINUA A PAG. 4
Autonomiavirtuale
Il Tribunale Amministrativo
Regionale della Sicilia con sen-
tenza n. 626/2008 ha sancito il
carattere di “assoluta autono-
mia” di cui gode il Corpo di Poli-
zia Municipale, quale “entità
organizzativa unitaria ed autono-
ma dalle altre strutture organiz-
zative” che compongono l’Ufficio
comunale. La Polizia locale
attende ai servizi di ordine...
CONTINUA A PAG. 5
Lettera di un tifoso (ex accanito)
Da quando è iniziato il nuovo
campionato, si vince poco o niente,
a volte si pareggia e spesso si
perde.
2 Numero 4 - Anno x - Lunedì 17 novembre 2008
Inutile negarlo, in Italia il Contropie-
de resta la maniera di più diffusa e
utile di giocare al calcio.
Se tutto va bene, va bene anche il
pareggio in trasferta e l’1 a 0 a
casa, tanto per mantenere la media
inglese, ci si arrocca in difesa e
quando l’avversario meno se
l’aspetta un bel lancio lungo, due
dribling, un passaggio ed è goal .
Ci vogliono dei terzini resistenti e
anche un po’ cattivi, un regista dai
piedi buoni e qualche attaccante
veloce per un bel Contropiede,
quando riesci a farlo.
Ma se si incassa la prima rete,
magari anche la seconda, è finita e
salta tutto, come succede da Noi
da troppe partite.
Hai voglia di dire che tutto va bene,
che la squadra è in forma e che è
solo questione di tempo, ti ritrovi in
un attimo in zona retrocessione.
Ce l’avevamo un bella Squadra
una volta?
Non lo so; a dire il vero tranne che
all’inizio degli anni ’90 la nostra
Squadra io non l’ho vista mai all’at-
tacco ma sempre in difesa a fare
nel migliore dei casi il Contropiede.
E così abbiamo da anni una Squa-
dra da metà classifica o più in
basso, né Uefa né Champions, per-
sino in Coppa Italia usciamo al
primo turno.
Ma da quando è iniziato il nuovo
Campionato, si vince poco o nien-
te, a volte si pareggia e spesso si
perde.
E dire che di Allenatori ne abbiamo
cambiati tanti!
Non che i precedenti fossero gran-
chè, ma l’ultimo ci sembra un po’
assente, parla poco con i Giocatori
in primain prima
di
Leo
Beneduci
Il solito
contropiede
Lettera di untifoso (ex accanito)
...ma nessuno...ma nessuno
pensa ad pensa ad
appendere appendere
le scarpe al chiodole scarpe al chiodo
Presidente, allenatore e giocatori
mai stati così distanti
e dicono segua gli allenamenti
dalla Tribuna, persino con il Presi-
dente della Squadra, anche Lui
l’ennesimo Presidente dell’ennesi-
ma e disastrata Società, non sem-
bra esserci un grande affiatamento.
Starà pensando a grandi innovazio-
ni per il futuro? Nuovi schemi, un
nuovo gioco?
Soprattutto starà pensando alla
Squadra attuale, la nostra, o alla
precedente?
E’ che i Giocatori sono sempre gli
stessi, anche se di soldi certo non
gliene hanno mai fatti mancare,
che giocassero bene o che non
giocassero proprio.
Di qualcuno non saprei proprio dire
come ha fatto, nel tempo, a passa-
re in prima Squadra, perché nella
Primavera era un disastro e un
disastro continua ad essere anche
oggi, sempre uguale a se stesso
persino nell’accusare i Compagni
dei propri errori.
Per il Regista, poi, gli anni passa-
no inesorabilmente, da “Golden
Boy” a Centrocampista sempre più
arretrato e le conseguenze si vedo-
no, perché il passo non è più lo
stesso e quando gioca sembra che
non sappia nemmeno a chi passa-
re la palla, la nasconde persino e
di scatti in avanti se ne vedono
sempre di meno.
Ammesso, poi, che qualcuno
abbia ancora voglia di correre, per
amore della Squadra o per senso
di responsabilità, visto che tanto li
pagano lo stesso.
Tutti fermi in difesa, quindi, con il
fiato sempre più corto, a negare
persino l’evidenza delle reti che si
incassano e che non si fanno più,
del gioco che non c’è più e dei punti
che si perdono anche nelle partite
più sicure.
Adesso poi che la Società ha deci-
so di tagliare i fondi, dei pochi che
già c’erano (ma non gli stipendi dei
Giocatori e dell’Allenatore) non so
proprio come faremo ad andare
avanti.
Vorrei cambiare Squadra ma anco-
ra non ci riesco, lo confesso, anche
se forse sarebbe l’unica cosa da
fare per Tutti Noi Tifosi.
...l’ultimo allenatore parla
poco con i giocatori e dicono
segua gli allenamenti dalla
tribuna
3Numero 4 - Anno x - Lunedì 17 novembre 2008
BLOCK NOTESAppunti dal ‘pianeta Giustizia’
Sicurezza degli atti giudiziariCi si è mai chiesti se gli atti giudi-
ziari sono al sicuro? Stando dietro adalcuni ‘rumors’ i computer di magi-strati e Tribunali no. Il noto giornalistaStefano Salvi con una sua inchiestasulla riservatezza di questi importantidocumenti sta facendo una crociatacontro il Ministero della Giustizia. “Hoscoperto – ha commentato Salvi -che i computer sui quali vengonoarchiviati gli atti giudiziari sono unaporta aperta per chiunque e questoha dell’incredibile. Software e har-dware del Ministero della Giustizia,nel caso di malfunzionamento, sonoaffidati nelle mani di tecnici informati-ci che non sono dipendenti del Mini-stero, ma appartengono a una cate-goria di precari selezionati da societàa cui Telecom subappalta il servizio.Questi precari sono tecnici che nonhanno nulla a che vedere con il Mini-stero, non appartengono a nessunordine, non sono tenuti a nessun tipodi riservatezza su tutte le informazio-ni delle quali entrano in possessoogni qualvolta accedono, per svolge-re la necessaria assistenza, nel com-puter di tribunali e magistrati e comese non bastasse all’atto della tempo-ranea assunzione nessuno chiedeloro per un lavoro cosi delicato l’abcdei certificati: quello penale. Ma cirendiamo conto di cosa significa?Che se non si corre ai ripari, regola-rizzando queste figure professionalinell’ambito del Ministero, ciascuno dinoi, una volta selezionato dalle socie-tà a cui il Ministero appalta il servizio,può entrare in possesso di atti riser-vati, importanti ai fini dello svolgimen-to di processi, di condanne e assolu-
ANNO X - n. 4 Lunedì 17 novembre 2008
Direttore Responsabile Leo Beneduci
Direttore Editoriale Domenico Nicotra
Vice Direttore Domenico Mastrulli
Capi Redattori Canio Colangelo - Pasquale Montesano
Agostino Palossi - Gennaro Ricci
Direttore Organizzativo Luca Cruciani
Coordinamento Redazionale Alfio Grasso
Stampa Graph snc - S. Alessio Siculo
Roma - Via della Pisana, 228. Tel. 06.61165588 - 06.66154010. Sono sedi di Polizia
Penitenziaria Domani tutte le segreterie regionali dell’O.S.A.P.P.
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica Italiana
Registrazione Tribunale di Roma n. 103/99. Spedizione in a.p. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me)
DISTRIBUZIONE GRATUITA
www.poliziadomani.it - www.osapp.it
[email protected] - [email protected] - [email protected]
APPALTI - Un’inchiesta giornalistica porta alla luce inquietanti interrogativi sulla gestione dei computer nei Tribunali
zioni. Tanto più che inquadrare questitecnici, che in Italia sono circa sei-cento, rappresenterebbe anche unevidente risparmio per le casse deicittadini: un precario che allo statoattuale ci costa 4800 euro, da dipen-dente ci costerebbe circa 2100euro,contributi compresi, quindimeno della metà. La Telecom – con-tinua il giornalista nella sua inchiesta- che gestisce con delle consociate il
di
Domenico
Nicotra
servizio che il Ministero della Giusti-zia le ha subappaltato avrebbe inten-zione di introdurre il sistema della‘postazione remota’. Ciò significa cheun call center riceverebbe le segnala-zioni di guasto o mal funzionamentodal Ministero della Giustizia e, da unapostazione remota, i tecnici potreb-bero entrare nei computer di tribuna-li e magistrati per svolgere l’assisten-za richiesta. Così facendo avrebbero
ancor più una porta aperta su tutti gliatti giudiziari. E se chi svolge l’assi-stenza vendesse le notizie a malfat-tori o addirittura fosse un camorrista?Dalla postazione remota sarebbe dif-ficile risalire poi all’eventuale colpe-vole, dal momento che chi accede acomputer che contengono informa-zioni riservate le può poi rendere visi-bili a chiunque. Si potrebbero persinomodificare i dati”.
Il Ministro Angelino Alfano visto da Forattini nella vignetta pubblicata da Panorama
Tempi duri
per AlfanoTempi duri per il Guardasigilli
Angelino Alfano. Nelle ultime set-
timane il Ministro siciliano ha
dovuto fare i conti con alcuni
attacchi. Panorama nello spazio
della satira gli ha dedicato la
vignetta di Forattini mentre in una
Lectio magistralis all'università
Kore di Enna sul giusto processo,
il suo intervento è stato interrotto
da alcuni studenti che lo hanno
contestato al grido di: "Non si
tocca la Costituzione".
Gli studenti stavano per srotolare
uno striscione quando sono inter-
venute le forze dell'ordine che
hanno fatto uscire i manifestanti,
fra gli applausi dei ragazzi pre-
senti in aula. Il Ministro ha com-
mentato: “era un film previsto e
già visto”.
Traduzioni nel caos
4 Numero 4 - Anno x - Lunedì 17 novembre 2008
MOVIMENTI - Con lo sfollamento di S. Vittore il Personale è in grossa difficoltà
A causa di una continua e spes-
so “indiscriminata” movimentazione
di detenuti si verificano, sempre più
spesso disfunzioni sulla pianificazio-
ne dei servizi in ambito penitenzia-
rio, con conseguenti difficoltà per il
personale dei reparti costretto a pre-
sidiare contesti detentivi promiscui
in cui vi è un continuo ed improvviso
ricambio di detenuti. Emblematici, in
tal senso, gli sfollamenti dall’istituto
di Milano San Vittore con aggravio
dei carichi di lavoro dei Nuclei tradu-
zione delle sedi di destinazione dei
detenuti. Basti pensare al flusso di
traduzioni andata e ritorno da Como
a Milano ovvero da Monza a Milano
per condurre innanzi all’autorità giu-
diziaria milanese soggetti che
hanno procedimenti giudiziari in tale
sede. Tutto questo nonostante la
BB brevi
TAVOLO DI CONFRONTO
L’Aquila, chiusura
temporanea per restauriA seguito di lavori di ristruttura-
zione, entro i primi mesi del prossi-
mo anno si dovrà procedere alla
chiusura temporanea dell’Istituto
Penale per Minorenni di L’Aquila.
Parte del Personale di Polizia Peni-
tenziaria dovrà permanere a sorve-
glianza dell’infrastruttura, mentre
altra aliquota potrebbe essere
impiegata presso il locale Centro di
Prima Accoglienza. Per non arreca-
re disagi al Personale del Corpo è
buona regola anche nel rispetto dei
principi di equità e trasparenza
concordare eventuali iniziative di
mobilità nell’ambito di un tavolo di
confronto con le organizzazioni sin-
dacali nel caso in cui non si ritenga
di non poter garantire la permanen-
za a L’Aquila di tutti gli interessati.
ACCORDO QUADRO
Decreti in ritardo
di quattro anni
Da diverso tempo, secondo il
principio assolutamente non nuovo
di discontinuità nel trattamento del
Personale di Polizia Penitenziaria
nella regione Campania rispetto al
restante territorio nazionale, al Per-
sonale di Polizia Penitenziaria in
servizio presso il Tribunale di Sor-
veglianza di Napoli non vengono
corrisposte né l’indennità relativa
alle prestazioni straordinarie esple-
tate su disposizione della locale
Autorità Giudiziaria né l’indennità di
presenza esterna malgrado il
medesimo Personale partecipi e
presenzi alle udienze che in tale
sede si tengono. Al Personale sem-
bra sia stato “suggerito” di non
adempiere alle richieste che la
Magistratura rivolge loro qualora si
tratti di permanere in servizio oltre
l’orario d’obbligo.
Nessun difensore sarà presente nelle attività istruttorieL’ufficio Disciplina della Direzione
Generale del Personale e della For-
mazione ha manifestato la chiara
volontà di impedire al difensore del-
l'incolpato di partecipare alle attività
istruttorie, restringendo, di fatto, la
tutela dei diritti del Personale. Per
una massima trasparenza e nel
rispetto della privacy l’Amministra-
zione dovrebbe provvedere alla
pubblicazione delle decisioni dei
vari Consigli di Disciplina con parti-
colare riferimento al Consiglio Cen-
trale e all’ufficializzazione delle
massime giurisprudenziali che
hanno ad oggetto il contenzioso dei
Poliziotti Penitenziari, in modo da
avere una panoramica completa e
trasparente sull'operato della pubbli-
ca amministrazione penitenziaria ed
indurre uniformità di comportamenti
sul territorio nazionale, ben diversa-
mente da quanto al momento acca-
de.
CAMPANIA
Indennità non pagate
L’articolo 19 dell’Accordo Qua-
dro Nazionale del 24 marzo 2004,
stabilisce i requisiti di accesso per
le specializzazioni nel Corpo di
Polizia Penitenziaria relative al
matricolista, allo specialista nel trat-
tamento dei detenuti minorenni ed
all’informatico. Il periodo di forma-
zione per il conseguimento delle
specializzazioni e le modalità di
svolgimento del corso dovevano
essere individuati con apposti
decreti ministeriali che si attendono
da oltre 4 anni. Stesso discorso
per quanto riguarda le specializza-
zioni di conduttore di unità cinofile,
di tiratore scelto e di istruttore di
tiro.
disponibilità di tre istituti nell’area
metropolitana la cui ricettività viene
sacrificata per accordare una priori-
tà alle attività trattamentali – come
nel caso di Bollate – comunque
“mortificate” dall’evidente e crescen-
te promiscuità dei soggetti. Negli
istituti di periferia, l’esiguo numero di
personale disponibile nei “servizi a
turno e di sezione” (dovuto anche ai
continui prelievi da parte dei Nuclei
Operativi delle Traduzioni) si riflette
sulla concreta possibilità di far fron-
te ad eventi critici come ricoveri
urgenti o interventi su risse tra dete-
nuti.
Paradossalmente, il personale,
sempre più spesso esposto a rischi,
è anche costretto ad anticipare le
spese per espletare questi servizi.
Turni massacranti, disorganizzazione e cattiva gestione del servizio. E’ questa la
situazione all'interno della Casa Circondariale di Biella. Diversi i problemi come
quelli legato alla gestione dell’Ufficio Servizi. Quì non si predispongono i turni di
servizio omettendo di indicare e sostituire le assenze giustificate. La comunicazio-
ne tra Direzione e gli uffici interessati è totalmente assente. Spesso non vengono
comunicati i permessi sindacali. Le variazioni del servizio, molto spesso non sono
comunicate al personale interessato, provocando notevoli disagi che molto spes-
so vanno ad intaccare la normale programmazione della vita privata.
Biella, è scontro con la Direzione
5Numero 4 - Anno x - Lunedì 17 novembre 2008
RISORSE - Nei prossimi giorni verranno decise le modalità di assegnazione delle somme. Scadenza il 20 novembre
Nuovi fondi per il FESI 2008Le risorse del FESI per l’anno
2008 ammontano a euro
31.950.863,86, importo nettamente
superiore a quello dello scorso anno.
Quindi le somme si possono utilizza-
re al meglio per il personale.
Il 20 novembre è il termine ultimo per
disporre le assegnazioni per poter
dare ai Provveditorati la disponibilità.
Della cifra totale solo euro
18.780.967,53 sono già disponibili
mentre le altre somme devono anco-
ra essere assegnate dal
Tesoro.
Il provvedi-
mento
di asse-
gnazione
è già stato
attivato e
non ci
dovrebbero
essere problemi o
ritardi. Dal punto di vista
tecnico l’importo di
euro 1.151.961,17
è stato utilizzato
per
acconti FESI
2008 mentre
quello di euro 988.110,00 è stato
utilizzato per sanare i saldi del FESI
2007 richiesti da alcuni istituti.
Per quanto riguarda l’assegnazione
al bilancio la somma assegnata
verrà prima appoggiata al capitolo
1891, poi con decreto, sempre del
Ministero del Tesoro, verrà ridistri-
buita sul capitolo di pertinenza tra il
Ministero e la Giustizia Minorile.
Pochi giorni, quindi, per decidere le
assegnazioni.
NN news
VITERBO
E’ sempre emergenza
Nei mesi scorsi, la Direzione
Generale del Personale, ha dispo-
sto l’assegnazione di 10 unità del
ruolo Agenti/Assistenti presso la
Casa Circondariale di Viterbo.
Dopo sette mesi da questo provve-
dimento, ben 4 unità, non hanno
preso possesso della sede di asse-
gnazione, per vari motivi.
L’autonomia è virtualeRAPPRESENTANZA ESTERNA- Personale privo di una propria dirigenza di Polizia
ll Tribunale Amministrativo
Regionale della Sicilia con senten-
za n. 626/2008 ha sancito il carat-
tere di “assoluta autonomia” di cui
gode il Corpo di Polizia Municipale,
quale “entità organizzativa unitaria
ed autonoma dalle altre strutture
organizzative” che compongono
l’Ufficio comunale. La Polizia locale
attende ai servizi di ordine e sicu-
rezza pubblica assimilabili a quelli
che in ambito nazionale vengono
quotidianamente espletati, con
maggiore intensità operativa, dai
Reparti di Polizia Penitenziaria. Il
TAR ha ribadito che l’ufficio del
Corpo di Polizia Municipale, “non
può essere considerato una struttu-
ra organizzativa intermedia in una
struttura burocratica più ampia,
quale ad esempio un settore ammi-
nistrativo, né può essere posta alle
dipendenze del dirigente ammini-
strativo della nominata struttura”. In
tale situazione giudiziaria è stato
riaffermato “il ruolo autonomo e
speciale del corpo di polizia munici-
pale” rispetto a uffici e settori ammi-
nistrativi, in conside-
razione della specifi-
ca caratterizzazio-
ne delle funzioni
del personale, che
esplica funzioni di
polizia giudiziaria,
di pubblica sicu-
rezza e di polizia
stradale ed al suo
stato giuridico ed
economico diffe-
renziato. Sembra
quasi che la deci-
sione del Giudice
Ammin is t ra t ivo
avesse riguardo
alla assurda collocazio-
ne subalterna di uffici di
polizia dello Stato, quali sono i
Reparti di Polizia Penitenziaria, da
uffici puramente amministrativi,
quali sono gli istituti e servizi peni-
tenziari, presso i quali gli apparte-
nenti al Corpo di Polizia Penitenzia-
ria svolgono in via prevalente le
proprie esclusive prerogative di
polizia.
E’ giunto il momento, quindi, di
riconoscere agli “uffici” della Poli-
zia Penitenziaria, i Reparti, l’au-
tonomia e la rappresentanza
esterna che legittima-
mente gli spetta, quali
entità amministrative
omogenee per spe-
cificità delle funzio-
ni svolte e degli
status posseduti
dal personale che li
compone. A distan-
za di un decennio
dalla istituzione dei
Ruoli Direttivi e Dirigen-
ziali del Corpo, il personale è, di
fatto, privo di una propria dirigenza
di Polizia.
I Provveditorati Regionali stanno ricevendo risposte da parte dei
competenti uffici della Sanità Militare riguardanti la sospensione
delle attività medico. Da queste note si capisce come la Direzione
Generale della Sanità Militare del Ministero della Difesa ha ritenuto
giuridicamente inapplicabile e pertanto non attuabile la costituzione
di Commissioni Mediche non integrate da funzionari medici delle
Amministrazioni di appartenenza del Personale sottoposto a visita e
il Dipartimento di Sanità del Comando Logistico dell’Esercito ha
disposto che le attività della CMO possano svolgersi esclusivamen-
te nella composizione di cui al D.P.R. 461/2001. In particolare l’arti-
colo 6 – comma 3 del D.P.R. 461/2001 stabilisce che: “La Commis-
sione, quando deve pronunciarsi su infermità o lesioni di militari
appartenenti a forze armate diverse o di appartenenti a corpi di poli-
zia, anche ad ordinamento civile, écomposta di due ufficiali medici,
di cui uno con funzioni di presidente identificato con le modalità indi-
cate al comma 2, e di un ufficiale medico o funzionario medico della
forza armata, corpo o amministrazione di appartenenza”. Come è
noto l’Amministrazione non dispone più di un proprio Servizio Sani-
tario né la Polizia Penitenziaria dispone di propri medici.
La querelle delle Commissioni mediche
VISITE FISCALI
Eccessi di spesa
Malgrado la grave situazione
debitoria alcune Direzioni hanno
deciso di effettuare nei confronti
degli appartenenti al Corpo di Poli-
zia Penitenziaria, anche per un
unico periodo di malattia, fino a 3 o
4 visite fiscali consecutive. Questa
modalità non è necessaria e porta
un eccesso di spesa.
Peraltro alcune UU.SS.LL. sul terri-
torio hanno iniziato a riscontrare
negativamente le richieste di visite
fiscali accennate con la motivazio-
ne che ciò è assolutamente vietato
dall’articolo 14 della Legge 29
dicembre 1978 n.833 (istitutiva del
Servizio Sanitario Nazionale).
BARI
Posto fisso in aeroportoNell’Aeroporto di Bari c’è biso-
gno di un posto fisso per la Polizia
penitenziaria. Il bisogno è dato
dalla necessità di operare in massi-
ma sicurezza. In questi anni la sicu-
rezza è diventato il problema pri-
mario e, senza dubbio, l’istituzione
di un posto fisso in aeroporto porte-
rà gli operatori penitenziari ad
essere pronti per scongiurare
eventi tragici e pericolosi. Quello di
Bari è uno pochi aeroporti italiani
in cui non è assicurata la presenza
di un posto fisso.
6 Numero 4 - Anno x - Lunedì 17 novembre 2008
L'Associazione nazionale magistrati ha
definito ''semplicemente falsi'' i dati pubbli-
cati da 'il Giornale' sui ''giudici fannulloni''. Il
sindacato delle 'toghe', con una nota firma-
ta dal presidente Palamara e dal segretario
Cascini, confuta le cifre sulla produttivita' dei
magistrati che, secondo il quotidiano, sareb-
be scarsa.
"Dopo le dichiarazioni - si legge nella nota
dell’Anm - del Ministro Brunetta sui tornelli
negli uffici giudiziari, ecco, puntuale, 'Il Gior-
nale' che, ancora una volta continua ad ali-
mentare una campagna di denigrazione nei
confronti della magistratura, che oggi viene
additata ai cittadini come l'unico responsabi-
le dei ritardi del sistema giudiziario". "Il Gior-
nale - si legge ancora - dedica al tema 'giu-
dici fannulloni' addirittura il titolo di apertura
e le pagine due e tre dell'edizione odierna
(lunedì 3 novembre, ndr). Peccato che i dati
pubblicati nell'articolo e richiamati nel titolo
siano semplicemente falsi. Non sappiamo
se ciò sia voluto ovvero frutto di ignoranza.
E' grave, però, che la giornalista autrice del-
l'articolo non sappia nemmeno che in Italia
le Corti d'Appello sono composte da tre
magistrati". "Questa semplice informazione
- si legge ancora - avrebbe consentito alla
giornalista di ricavare dati ben diversi rispet-
to a quelli 'sparati' in prima pagina. Infatti
per calcolare il numero di udienze per ogni
magistrato bisognava moltiplicare per tre il
numero di udienze per anno (10.899 nel
civile e 9.890 nel penale) e poi dividere per
il numero di magistrati. Inoltre se la giornali-
sta avesse provato a dividere il numero di
procedimenti definiti per il numero dei magi-
strati in servizio (dati riportati nell'articolo)
avrebbe potuto fornire ai cittadini una notizia
rassicurante circa la produttività dei magi-
strati italiani, ognuno dei quali definisce oltre
1.400 procedimenti all'anno". "E' falso, poi
che i magistrati abbiano una 'carriera assi-
curata dall'età'. Evidentemente la giornalista
ignora che dal 2007 è stato introdotto, su
richiesta dell'Associazione Nazionale Magi-
strati, un sistema periodico di valutazione
del merito e della professionalità, dal quale
dipende anche la progressione economica.
La giornalista inoltre mostra di ignorare le
proposte e l'impegno dell'Associazione
Nazionale Magistrati sui temi della organiz-
zazione e del funzionamento degli uffici giu-
diziari. L'abolizione dei tribunali inutili (i cd.
'rami secchi'), il processo telematico, la isti-
tuzione dell'ufficio del processo, la riqualifi-
cazione del personale: sono proposte pun-
tuali e concrete fatte dall'ANM e alle quali
ancora non abbiamo avuto risposta".
"Quanto poi ai casi di giudici 'assenteisti' è
bene precisare che l'Associazione Naziona-
le Magistrati è in prima linea nel richiedere
professionalità, impegno e responsabilità
nello svolgimento delle funzioni. Se gli epi-
sodi indicati dal quotidiano sono veri siamo
noi i primi a chiedere ai titolari dell'azione
disciplinare di intervenire per verificare pro-
fili di responsabilità. La ANM non difende
interessi corporativi, ma respinge con sde-
gno una campagna orchestrata di diffama-
zione dell'intero ordine giudiziario".
Algra
I magistrati respingono le accuseEFFETTO TORNELLI - L’ANM ufficializza in una nota i numeri sull’impegno dei Giudici italiani
La prima pagina de Il Giornale di lunedì 3 novembre
L’Italia che ci credeIl mio Platoneper capireil nostro mondo
di Giovanni Reale
� STESSI PROBLEMI, STESSI SLOGAN
TV PUBBLICHELondra: c’è la crisi,meno soldi alle starE la Rai? Non è la Bbc
«Così, con il formaggio,ho sciolto D’Alema»
LUNEDÌ3 NOVEMBRE 2008
il Giornale
di Paolo Granzotto
La camorra sparaanche ai ragazzini:cinque feriti
Contro i baronivia le cattedre a vita
«Macché moda e politicaio penso solo alla musica»
del lunedì
Il casoLa lista Pdlesclusa dal votoin Abruzzo
L’intervistaLa Russa: «Stopalla Bossi-Fini?Non se ne parla»
Proseguono le manifestazioni nelle Uni-versità.Gli studentiorganizzanoancheal-cuni pranzi in strada, ribattezzati «tavola-te sociali». Il programma prevede che aGenova sia servitominestrone con pesto.A Roma, invece, con pestaggio.
Formula 1Massa beffato:trionfa ma il titolova a Hamilton
CalcioBattuto il NapoliDopo quattro anniMilan solo in testa
Caos Alitalia, i piloticontro i sindacatiI ribelli in assemblea
I magistrati delle Corti d’appellolavorano solo un giorno al meseIn media un’udienza ogni 4 settimane. In Cassazione arrivano a 4Nei tribunali a 8. Ecco tutti i dati che inchiodano i giudici fannulloni
Perché Barackaffascina la destra?
INTERVENGONOLa scuola? Vecchia. La giustizia? Lenta.Gli statali? Fannulloni. Ipolitici?Unaca-sta. Quali erano i guai che i giornali de-nunciavano40anni fa?Gli stessidioggi.
CONTROCORRENTE
PARLA TIZIANO FERRO
� AndyBurnham,questono-me è da tenere a mente. Bur-nhamè ilministro dellaCulturadel governo di Sua Maestà Bri-tannica che giusto ieri (...)
segue a pagina 42
Al congresso radicalein onda la «casa Vianello»di Pannella e Bonino
Dopo 40 anni l’Italia non è cambiata
Paolo Giordano a pagina 25
Il «caro leader» è malatoNella Corea del Nordè incubo successione
� Il parroco di Linate pubbli-ca sul suo giornalino una fotomentre sale a bordo di una Fer-rari.Nelladidascalia spiegachea donargliela è stata la Sea, lasocietà che gestisce l’aeropor-to. «Avevo chiesto un posto au-to e mi hanno regalato questobolide». Possibile? Con la crisiAlitalia e le centinaia di esube-ri? «È uno scherzo da prete»,spiega il sacerdote. Ma il giallonon è chiarito.
Il salvataggio
di Vincenzo La Manna
a pagina 8
Livio CaputoGiuseppe De BellisFiamma NirensteinMassimo Teodori
di Luca Telese
di Vittorio Sgarbi
L’innamoramento italiano per Oba-ma evidenzia degli aspetti interes-santidellapoliticae inparticolaredialcuni esponenti del nostro gover-
no. Alcuniministri (Bondi eGelmini, tra tut-ti) hanno reso pubblica la propria cotta. HaragioneFiammaNirensteinoggi sulGiorna-le quando scrive che il sentimento è origina-to«dall’illusionedivivere ilconsenso»delpo-liticamente corretto. Con ciò però cadono inuna trappola micidiale. Sposano un’idea dinovitàsenzaconoscerneicontenuti: sonoaf-fascinati da quella piazzamediatica che pro-priocontrodi lorooggièalimentata.Unasor-tadisindromediStoccolma, incui iprigionie-ri del consenso si armanocontro se stessi. LosannoinoltrecostorocheObama(con i limitidi un candidato americano) chiede di fattol’aumento della pressione fiscale? Proponeunmaggioreprotezionismo?Considera l’Eu-ropamarginale tra i dossier di politica inter-nazionale? Non vuole la costruzione di nuo-ve centrali nucleari, a differenza di McCainche ne richiede 45 entro il 2030?Edward Prescott, premioNobel per l’econo-miadel2004,ha rifiutatodi entrarenelpaneldi economisti di Obama con queste parole:«Sapete perché l’Europa è così depressa ri-spetto agli Stati Uniti? Perché segue le politi-che che Obama sta proponendo».Gli Stati Uniti hanno oggi un grande proble-ma di immagine: sono all’origine della crisifinanziaria globale e sono impegnati in diffi-cili fronti di guerra. L’Economist, che tifaObama, parla del rischio di associare il capi-talismoamericano alla LehmanBrothers e lasua giustizia a Guantanamo. E Obama puòrappresentare uno strumento perfetto persganciarsi da questa rappresentazione.Chi è vittima di queste semplificazioni dipiazza dovrebbe avere un certo intuito nelcogliere la forza della propaganda. McCain,come ha ben ricordato AntonioMartino, si èbattuto come un leone per ridurre l’influen-zadiquelledueagenziegovernative (FannieeFreddie)chehannoalimentato labolla spe-culativa sui mutui subprime. E ancora. Mc-Cain ha fortemente voluto l’aumento delletruppe in Irak, premessa per il possibile di-simpegno di domani. Il fatto che Obama siastrafavorito non è una buona ragione per in-namorarsene.
http://blog.ilgiornale.it/porro
segue a pagina 42
La baruffa
Sono nato nel 1931 inunpaesedellaLomelli-na,dovehoimparatoacomprendere il sensodella vita e delle cose,proprio vivendo quelseverotipodivitacheicontadinidialloracon-ducevano,eilduromo-doincuiloconduceva-no.Ho studiato (...)
PARLA MAURIZIO COSTANZO
a pagina 16
Il fantasma
L’agguato
Mario Pepea pagina 18
SCHERZI DA PRETE (ALLA FACCIA DELLA CRISI)
Giancarlo Perna a pagina 13
GLI SPRECHI DELLE REGIONI
Buttiamo soldi per studiarele rondini del Katanga
Anno XXVIIINumero 43
1 euro*www.ilgiornale.it
L’AMERICA AL VOTO
ATTENTI
A OBAMA
Il ministro Ignazio LaRussa: «FermarelaBossi-Fini? L’Italia tornerebbeun colabrodo».
a pagina 9
ALL’INTERNO
Il Pdl e altre due liste lo-cali rischiano di essereesclusi dalle elezioni re-gionali in Abruzzo.
diMassimoM. Veronese
a pagina 17
alle pagine 36-37-38-39
Enrico Bonzioa pagina 21
Anna Maria Greco alle pagine 2-3
a pagina 7
Roberto Scafuria pagina 8
Marta Allevatoa pagina 14 Paola Setti eMarco Zucchetti
alle pagine 10-11
Sabrina Cottone a pagina 15
Il parroco di Linate in Ferrari«Me l’ha regalata la Sea»
da pagina 30 a pagina 35
� Non basta spendere a pie-ne mani il denaro pubblico inItalia, ora le Regioni han pensa-to bene di buttarne anche al-l’estero. Dal Nord al Sud fiori-scono i progetti di cooperazio-ne internazionale. Come quellodellaToscana,chespende60mi-la europer studiare lemigrazio-ni delle rondini nel Katanga.
di Nicola Porro
SPEDIZIONEIN
ABBONAMENTO
POSTALE
-D.L.353/03(CONV.IN
L.27/02/2004N.46)-ARTICOLO
1COMMA1,DCB-M
ILANO-*PREZZOSO
LOPERL’ITALIA
7Numero 4 - Anno x - Lunedì 17 novembre 2008
zappingzappingNews dal Mondo e dall’Italia
Lodo Alfano
il 61% dice noSul Lodo Alfano i cittadini italiani sembrano
quasi tutti concordi a voler raccogliere le
firme per un referendum abrogativo. Da
un’indagine realizzata dall’Ipsos risulta
infatti che il 61% degli intervistati non è
favorevole alla legge varata dal Governo
Berlusconi riguardante l'immunità alle alte
cariche dello Stato (Presidente della
Repubblica, per il Presidente del Senato,
per il Presidente della Camera, per il Pre-
sidente del Consiglio dei ministri), poiché
incompatibile con alcuni principi costituzio-
nali. Ricordiamo che già in precedenza era
stata formulata una “simile” (alle quattro
cariche già menzionate vi era in più il Pre-
sidente della Corte Costituzionale) propo-
sta di legge con il lodo Maccanico- Schifa-
ni, annullata poi dalla Corte Costituzionale
il 13 gennaio 2004. Secondo il ministro
della giustizia Angelino Alfano il nuovo
provvedimento si differenzierebbe dal lodo
Schifani in quanto compatibile con quanto
indicato nella sentenza della Consulta che
lo aveva abrogato. In tutta Europa non esi-
ste un provvedimento che garantisce la
sospensione di ogni tipo di procedimento
penale a carico del Presidente del Consi-
glio per tutta la durata del suo mandato.
L’ immunità è prevista in genere solo per i
parlamentari e comunque limitatamente
all'esercizio delle loro funzioni. In Grecia,
Portogallo e Francia l’immunità per ogni
tipo di procedimento è garantita ai capi di
stato o ai reali, mai alle cariche governati-
ve.
Ci si chiede a questo punto se l’art. 3 della
nostra Costituzione abbia ancora un senso
o se sia da riscrivere: “Tutti i cittadini
(eccetto quattro) hanno pari dignità socia-
le e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali”.
a cura di
Giada
Ariani
Finalmente anche in Italia, come in molti paesi europei (es. Germania), è
stata varata una legge per fronteggiare l'emergenza nel settore dello
smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, e per stabilire misure
urgenti di tutela ambientale. Il decreto stabilisce che chiunque abbando-
na, scarica, deposita sul suolo rifiuti ingombranti domestici e non, di
volume pari ad almeno 0.5 metri cubi e con almeno due delle dimen-
sioni di altezza, lunghezza o larghezza superiori a cinquanta centimetri,
e' punito con la reclusione fino a tre anni e sei mesi; se l'abbandono,
riguarda rifiuti diversi, si applica la sanzione amministrativa pecunia-
ria da cento euro a seicento euro. Le pene aumentano se si tratta di rifiu-
ti pericolosi, o discariche abusive, in tali casi la reclusione può arrivare fino
a sette anni e la multa fino a centomila euro con la confisca dell'area
sulla quale e' realizzata la discarica abusiva se di proprietà' dell'auto-
re del reato. Tale legge dispone inoltre che con decreto del Ministro del-
l'interno possono essere rimossi il sindaco, il presidente della provincia o
i componenti dei consigli e delle giunte. Di sicuro questa legge è un gros-
so passo avanti per poter creare un ambiente sano in cui vivere, e dovreb-
be essere applicata a tutte le regioni d’Italia. Il grado di civiltà di una nazio-
ne infatti non si misura solo con il progresso ottenuto, ma anche con
saperlo mantenere in un ambiente sano. Il filosofo spagnolo José Ortega
y Gasset disse: “Io sono me più il mio ambiente e se non preservo que-
st'ultimo non preservo me stesso”.
Rifiuti ingombranti,
in Campania non si scherza più
Pechino, uccide la figlia malata
ed il Tribunale gli concede la
libertàPechino: Li Daohong, contadina emi-
grata dalla provincia di Jiangsu (Cina
orientale), ha “procurato” la morte
della figlia ventenne con un ritardo
mentale dato da una paralisi cere-
brale. La madre ha portato la giova-
ne in un albergo e le ha somministra-
to pasticche di sonniferi per poi sof-
focarla. Il tribunale di Pechino ha
concesso la libertà alla madre.
Questa notizia ha avuto un forte eco in occidente ed ha fatto riaprire il dibat-
tito su un tema tanto discusso quale è l’Eutanasia. Una parola che in se rac-
chiude le più svariate interpretazioni sul concetto di morte e che crea due
correnti contrapposte di pensiero. C’è chi ritiene sia giusto dare la morte a
qualcuno per privarlo dalle continue sofferenze di una malattia, e chi, al
contrario, ritiene che nessuno abbia diritto a togliere la vita ad un altro esse-
re umano, anche se voluto dallo stesso. Forse non sta a noi giudicare quale
sia la cosa giusta da fare in questi casi, ma al di là di ogni etica e di ogni
religione dobbiamo chiederci due cose quando parliamo di eutanasia: nel
procurare la morte ad una persona leviamo la sua di sofferenza o la nostra?
Fino all’ultimo chi ci può dire se la persona che vuole la morte ne sia con-
vinta fino alla fine? Quante volte, infatti, ci è capitato di volere una cosa e
poi all’ultimo secondo ripensarci. La metafora del trampolino riassume tale
concetto: saliamo su una scala ci troviamo a tre metri di altezza e non
vogliamo buttarci, chiediamo all’altro di spingerci e nel secondo in cui ci
spinge ci ripensiamo, ma è troppo tardi ormai perché non possiamo torna-
re indietro.