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Registrazione Tribunale di Roma n. 103-99. Spedizione in a.p. -45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me) Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P. Anno XI - numero 5 - 13 aprile 2009 DISTRIBUZIONE GRATUITA S S o o l l i i d d a a r r i i e e t t à à

Polizia Penitenziaria Domani

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N. 5 del 13 aprile

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Registrazione Tribunale di Roma n. 103-99. Spedizione in a.p. -45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me)

Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P. Anno XI - numero 5 - 13 aprile 2009DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Page 2: Polizia Penitenziaria Domani

2 Numero 5 - Anno XI - Lunedì 13 aprile 2009

E’ da tempo che penso che tutto

stia andando in malora: la Politica,

l’Economia, il Paese, etc.

Anche la Gente non è più la gente

di una volta, per non parlare della

Gioventù, e non so più se sono io

che vedo da tempo cose che prima

non vedevo, magari accentuando

alcuni particolari della realtà attuale

quale sintomo evidente di un invec-

chiamento nel

corpo e nell’ani-

ma che rende il

passato miglio-

re del presente,

oppure se sono

le cose ad

essere effetti-

vamente cam-

biate.

Comunque sia,

p e r c e z i o n e

individuale o

fatti concreti,

nulla di buono,

perché ciò che

emerge sono le

fobie, il sospet-

to e l’odio per le

minoranze e

per il diverso, la

paura per il pro-

prio futuro e per

la propria sicu-

rezza, peraltro

non eccessiva-

mente minac-

ciata oggi più di

ieri, che rende

l’altro, il Rome-

no di turno, il

colpevole di

ogni nefandez-

za, quasi al pari

di quelli che un

tempo furono

gli Ebrei, i Negri, i Sodomiti e le

Streghe degni solo di essere bru-

ciati sui tanti roghi della Storia.

E c’è anche chi soffia e soffia e ci

mette giornali e televisioni, perché

nulla e nessuno sfuggano al con-

trollo e all’omologazione, e ci pren-

de pure tanti voti su queste cose e

non, come si dovrebbe, su altre.

Anche questo mio modo di vedere,

peraltro, con tutto il pessimismo

in primain prima

[email protected]

di

LeoBeneduci

che presuppone, appartiene all’at-

tuale invecchiamento nel corpo e

nell’anima, perché un tempo avrei

semplicemente sorriso di tanta

imbecillità e oggi mi ci inc…zo sel-

vaggiamente.

Nessuno merita niente, penso, e

nel frattempo accade il Terremoto!

Non un Terremoto come si vedeva

una volta, di quelli che accadono in

terre lontane anche se della stessa

nostra Nazione, in posti in cui nes-

suno è mai andato a meno che

non ci fossero Nonni o Zii da quel-

le parti tipo Belice, Friuli o Irpinia,

ma un Terremoto durissimo e pro-

fondo, che distrugge tutto a pochi

passi da casa nostra, di dovunque

siamo e abitiamo, in Abruzzo con

gente che alla televisione e sui

giornali sembriamo noi, solo che

non abbiamo più niente perché il

Terremoto ci ha portato via tutto, a

qualcuno persino le persone care o

gli amici.

E così, sempre all’improvviso,

mentre penso che forse nessuno

merita niente ma quei poveracci,

cioè Noi in Abruzzo, un po’ di aiuto

lo meritiamo, accade terribile una

Solidarietà che nessuno si aspetta-

va.

Anche in questo caso, non la Soli-

darietà solita dell’Italia ben pensan-

te, quella che perviene dagli appel-

li dei Parroci nelle chiese e o dagli

inviti del Governo con tanto di acci-

se su carburanti e tabacchi, ma

una Solidarietà vera, spontanea,

che sembra provenire dal cuore

della Gente che, peraltro, non è né

abruzzese né ha, nella maggior

parti dei casi, i nonni o gli zii abruz-

zesi.

Anzi non sembra, ma proviene

realmente dal cuore e non dalla

pancia della Gente!

E mentre anche gli Aiuti e la pre-

senza reale dello Stato si materia-

lizzano efficacemente nelle zone

del sisma, ne vediamo di tutti i colo-

ri: la vecchietta ligure che offre la

propria sala da pranzo con il divano

letto - che ci si sta anche in 3 -

l ’ a g r i t u r i s m o

toscano che

offre pasti e

alloggi gratis

agli sfollati - che

finché ce n’è si

mangia tutti - e

tante altre,

migliaia e

migliaia, di atte-

stazioni e di

dichiarazioni di

aiuto e di parte-

cipazione.

Bello! Così tanto

da far venire la

pelle d’oca e i

lucciconi agli

occhi.

Ma allora non è

che la Gente

sia, realmente e

tutta, egoista e

menefreghista

nel profondo,

ma lo diventa

quando chi la

descrive, o chi

vuole trarre van-

taggio da deter-

minati compor-

tamenti, ne

accentua, spes-

so strumental-

mente, tali

caratteristiche.

Né, d’altra parte, la meravigliosa

Solidarietà di questi giorni è la

Guarigione dalle tante brutture e

dalle gravi disuguaglianze della

nostra Società, ma sicuramente ne

rappresenta uno dei più efficaci

Antidoti,

Non un Risveglio definivo dal forza-

to Sonno dei nostri migliori Senti-

menti, ma un Bel Sogno che rende

le nostre Notti meno agitate.

Solidarietà

La riscoperta dei sentimenti veri di questi

giorni non è la guarigione dalle tante

brutture e dalle gravi disuguaglianze della

nostra società, ma sicuramente ne

rappresenta uno dei più efficaci antidotii

Page 3: Polizia Penitenziaria Domani

3Numero 5 - Anno XI - Lunedì 13 marzo 2009

BLOCK NOTESAppunti dal ‘pianeta Giustizia’

Sorprese dal Decreto SicurezzaIl Decreto Sicurezza in esame

alla Camera regala sorprese. Traqueste l'inammissibilità dell'emenda-mento del Governo, sul trasferimentod'ufficio dei magistrati nelle sedi disa-giate.La norma avrebbe dovuto colmare i"buchi" in posti come Palermo dovemancano 12 pm, Catania e Caltani-setta (sette), Trapani (sei), Gela eRagusa (quattro), ma anche Brescia(nove). I concorsi del Csm per questesedi vanno deserti nonostante gliincentivi economici (2.500 euro perquattro anni) promessi, sempre perdecreto, dal ministro della Giustizia.La bocciatura, ha spiegato Fini, èstata decretata sulla base del criteriodi estraneità di materia della propo-sta rispetto al contenuto proprio deldecreto. Avrebbero potuto essere spostati imagistrati che avessero conseguitola prima valutazione di professionali-tà da non più di quattro anni, quantiavessero svolto da oltre 10 anni lestesse funzioni o quanti non aves-sero presentato domanda di trasfe-rimento alla scadenza del periodomassimo di permanenza in un uffi-cio. Prevista anche una deroga, peri trasferimenti, al divieto di passag-gio da funzioni giudicanti a funzionirequirenti e viceversa all'interno dialtri distretti della stessa regione.Immediata la soddisfazione dell'As-sociazione nazionale magistrati. Che vede nella decisione di Fini laconferma "della fondatezza delleperplessità immediatamenteespresse dall'Anm e respinte dalGoverno con fastidio".

ANNO XI - n. 5 Lunedì 13 aprile 2009

Direttore Responsabile Leo Beneduci

Direttore Editoriale Domenico Nicotra

Vice Direttore Domenico Mastrulli

Capi Redattori Canio Colangelo - Pasquale Montesano Gennaro Ricci

Direttore Organizzativo Luca Cruciani

Coordinamento Redazionale Alfio Grasso

Stampa Graph snc - S. Alessio Siculo

Roma - Via della Pisana, 228. Tel. 06.61165588 - 06.66154010. Sono sedi di Polizia

Penitenziaria Domani tutte le segreterie regionali dell’O.S.A.P.P.

Questo periodico è associato

all’Unione Stampa Periodica Italiana

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CAMERA DEI DEPUTATI - Esulta l’ANM dopo la bocciatura dell’emendamento sul trasferimento d’ufficio

[email protected]

di

DomenicoNicotra

Disobbedienza civile anche per il clero di Licata

Il clero licatese ha deciso di aderire all'appelloper "opporsi alla strage del Mediterraneo" e perchiedere la disobbedienza civile contro il pac-chetto sicurezza varato dal Governo, che preve-de tra le altre cose l'obbligo di denuncia deiclandestini. I sacerdoti, guidati dall'arcipretedon Antonio Castronovo, hanno inoltre decisodi dedicare la processione della Via Crucis divenerdì alla richiesta di "perdono a Dio e ai fra-telli migranti per il razzismo, la xenofobia, la

caccia al musulmano che, con forza diabolica,sono entrate nel corpo politico di questa Italia". Ladecisione di aderire all'appello, proposto da unfrate comboniano che opera a Licata, Gaspare diVincenzo, è stata presa nel corso di un'assembleaa cui hanno partecipato, aderendovi, tutti i sacerdo-ti in rappresentanza delle comunità parrocchialilicatesi. L'appello firmato dal clero licatese è quelloproposto dalla comunità comboniana del rioneSanità di Napoli.

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L’Aquila, dramma italiano

4 Numero 5 - Anno XI -Lunedì 13 aprile 2009

INIZIATIVE - La Polizia Penitenziaria ha manifestato la propria solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma

Venti secondi lunghissimi hanno

cancellato anni di storia e saranno

ricordati per sempre dagli abitanti

dell'Abruzzo.

Il sisma che ha colpito l'Italia la

notte tra domenica 5 e lunedi 6

aprile ha lasciato una ferita insana-

bile. 17.000 sfollati, di cui 10.000 a

L'Aquila e 7.120 nella provincia e

più di 290 vittime.

La Polizia Penitenziaria si è subito

stretta attorno alla gente d'Abruzzo

dando prova di grande solidarietà.

A poche ore dalla tragedia le orga-

nizzazioni sindacali hanno scritto

una lettera al Ministro della Giusti-

zia Angelino Alfano proponendo

aiuti alle popolazioni colpite dal

sisma. “I tragici eventi – scrivono i

rappresentanti sindacali - che

hanno colpito la regione Abruzzo

ed in particolare la provincia de

L’Aquila ci impongono di manife-

stare la nostra convinta e sentita

solidarietà alle popolazioni colpi-

te, cui coniughiamo i nostri

apprezzamenti per la tempestivi-

tà, disponibilità e professionalità

dimostrata dalle donne e gli uomi-

ni della polizia penitenziaria nel

gestire le criticità manifestatesi

con l’evento sismico. In particola-

re presso la Casa Circondariale

de L’Aquila, certamente la più col-

pita anche nella struttura, dove è

attiva una sezione per detenuti

sottoposti al regime di 41-bis.

In tale realtà l’emergenza è stata

affrontata e risolta nel miglior

modo possibile. Ciò testimonia,

qualora ci fosse ancora bisogno

di conferme, che il personale a

fronte di emergenze vere non lesi-

na le proprie disponibilità ed

opera con responsabilità e con

altissima professionalità e senso

del dovere”.

Ancora una volta, quindi, la Poli-

zia Penitenziaria è stata unanime

nell’intervenire anche con propri

volontari per aiutare chi ha avuto

bisogno.

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5Numero 5 - Anno XI - Lunedì 13 aprile 2009

PROPOSTE - Perchè non dotare i detenuti di apposite divise al fine di evitare l’accumulo di indumenti?

Soluzioni per l’igiene in carcere

Asili Nido,caccia ai dati

La riduzione del 45% della disponi-

bilità iniziale per i servizi di missio-

ne del personale di Polizia Peniten-

ziaria avrebbe causato l'esauri-

mento delle disponibilità per l'anno

in corso. Per le procedure concor-

suali appena concluse riguardo al

concorso per 364 posti di Vice

Sovrintendente sono stati utilizzati

3 milioni di Euro. Calcolando le

somme già erogate per i servizi e le

somme corrisposte quale arretrato

degli anni precedenti rimane ben

poco in vista del concorso interno

per 643 posti di Vice Ispettore.

Missioni, fondi ridotti del 45%rischiano i prossimi impegni

La Direzione Generale del Per-

sonale e della Formazione ha

chiesto di acquisire i dati relati-

vi alla spesa sostenuta dal per-

sonale del Corpo di Polizia

Penitenziaria in servizio presso

gli Istituti e servizi dipendenti

per l'anno 2008.

La ricognizione dei dati dovrà

pervenire attraverso la compi-

lazione della scheda apposita

e, con particolare attenzione

alla distinzione della spesa rife-

rita ai figli portatori di handicap

e non di handicap.

L'Amministrazione sta pensando di modificare le

disposizioni riguardanti l'uso della nuova tuta di

servizio. L'utilizzo di questa divisa non è risulta-

to facile. La nuova tuta ha le spalline e una lunga

serie di laccetti alle braccia ed alle gambe che

sono motivo di appiglio con qualsiasi cosa

sporgente. Nell'uso delle armi ci si impiglia

costantemente sui calcioli, organi di mira e

sporgenze varie. Tutti i sistemi di regola-

zione dei polsini alle braccia ed alle gambe

si staccano perchè il sistema velcro non è

quello standard maschio-femmina, ma

maschio-maschio. La tela utilizzata si

scolora ad ogni lavaggio ed il materiale

della fodera per nulla traspirante

diventa maleodorante dopo appena un

giorno di lavoro. La tela esterna si

macchia anche solo con la semplice

acqua ed il contrasto si rimuove solo

dopo il lavaggio completo. Le cerniere

che ci sono sui gomiti e sulle ginocchia

causano dei problemi in caso di botte

fortuite. La cucitura generale della tutta

è scadente, con tasche mal cucite ed

il colletto è intrattabile. Le triple cuci-

ture lo rendono simile ad un collare

ortopedico.

Novità sulla tuta e...

problemi per tuttiIl Capo del DAP secondo le ultime indicazioni intenderebbe recuperare in

ogni istituto le celle adibite ad uffici o magazzini per riconvertirle in sezio-

ni in modo da elevare la capienza degli istituti e recuperare un congruo

numero di posti letto, quale iniziativa da ricomprendere nel 'Piano Carce-

ri'. La ristrutturazione dei locali a fini esclusivamente detentivi dovrebbe

avere luogo con lavori in economia mediante specifica retribuzione dei

detenuti lavoranti, se del caso attingendo a risorse suppletive già esisten-

ti. Si starebbe procedendo anche all'individuazione di appartenenti alla

Polizia Penitenziaria in possesso di specifiche attitudini o qualifiche

professionali mediante i quali sopperire alle carenze di Persona-

le dei ruoli tecnici-amministrativi con funzioni di Capo d'Ar-

te in particolare riguardanti competenze edilizie. Que-

ste indiscrezioni, se confermate, sono inaccettabi-

li sotto innumerevoli punti di vista. La carenza

di organico del personale di polizia peniten-

ziaria non più sopperibili mediante le proce-

dure di assunzione ordinaria e nel limite del

10% dei pensionamenti, sono ormai tali da

non consentire, allo stato, di far fronte

al sovraffollamento penitenziario.

A.A.A. il Dap cercamuratori e specialisti

La particolare situazione di sovraffollamento e l'indigenza dei detenuti

rende indecenti i contesti di lavoro della Polizia Penitenziaria costretta a

perquisire indumenti sporchi, controllare scarpe indecenti ed effettuare

controlli nei pacchi dei colloqui spesso utilizzati per il trasporto di droga e

sostanze vietate. Per elevare i livelli di sicurezza ed igiene nelle sezioni e

ridurre i carichi di lavoro si può proporre la fornitura di divise per i detenu-

ti in modo da eliminare accumuli di indumenti, ridurre le spese di traspor-

to dell'abbigliamento durante le traduzioni, i servizi di facchinaggio del per-

sonale di Polizia e soprattutto aumentare la disponibilità degli spazi nelle

celle il cui arredamento potrà ridursi a un solo armadietto per le scarpe. Le

esigenze di individualità dei detenuti può essere esaudita consentendo un

utilizzo limitato anche di altri capi di vestiario.

Contratto, l’iter prevede

il passaggio alla Corte dei ContiL'iter del nuovo contratto di lavoro vedrà come prossimo appuntamen-

to l'approvazione della Corte dei Conti prima di essere pubblicato e

reso effettivo. L'importo totale della manovra è di 32 euro lordi pro-capi-

te mensili. Ben diversa sarà la situazione riguardante il rinnovo econo-

mico 2008/2009 che il Ministro Brunetta ha dichiarato voler iniziare al

più presto.

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6 Numero 5 - Anno XI - Luned’ 13 aprile 2009

Rispetto alle somme disponibili per

il pagamento del Fondo di Efficienza

per i Servizi Istituzionali relativi al

2008, alcune delle Direzioni hanno

provveduto ad una erogazione del tutto

parziale.

Alcune Direzioni non sono riuscite a

disporre per l'intero pagamento delle

somme a disposizione entro i l 31

marzo. Queste somme dovranno esse-

re versate in conto entrate e non saran-

no in alcun modo recuperabili per l'an-

no in corso, ovvero con il FESI 2009.

Altre direzioni hanno tralasciato le

somme rientranti nell'aliquota del 30%

da definirsi in ambito locale. Le somme

che sono andate perse definitivamente

sono 1 milione di euro.

FESI, perdute alcune sommeERRORI - Alcune Direzioni hanno provveduto ad un’erogazione del tutto parziale. 1 milione di Euro in fumo

Il DAP avrà a disposizione nel Salone della

Giustizia in programma a Rimini dal 3 al 6

dicembre 2009 un intero padiglione della

Fiera. Per promuovere l'immagine del

Dipartimento e del Corpo di Polizia Peniten-

ziaria il DAP ha deciso di comporre un grup-

po di lavoro che sarà coordinato dal diretto-

re dell'Ufficio Stampa e Relazioni Esterne

che relazionerà al Capo del Dipartimento

sull'andamento dei lavori e sulle proposte

che il gruppo di lavoro avanzerà rispetto al

mandato ricevuto.

Tra le indiscrezioni uscite fuori in questi

giorni c’è la presenza del mantello scarlatto

di "Mastro Titta", quello che è passato alla

storia come il boia del papa. Secindi i bene

informati questo sarà uno dei rari reperti che

il Museo criminologico del Dipartimento di

Polizia penitenziaria esporra' al Salone

della Giustizia. Il Museo portera' anche

alcune delle ghigliottine che vennero utiliz-

zate dallo Stato Pontificio fino al 1870.

Il Salone, nel suo genere il primo non solo in

Europa ma nel mondo, sarà un formidabile

punto d’incontro e di confronto tra i cittadini

e tutte le realtà che compongono il mondo

della Giustizia. Politica e magistratura,

avvocature e forze dell’ordine, ordini profes-

sionali, imprenditori e informazione, potran-

no discutere pubblicamente e liberamente

idee, progetti, problemi e iniziative. Nei 40

mila metri quadrati della Fiera di Rimini

riservati al Salone sarà possibile seguire la

nascita e l’iter di una legge; vedere dal vivo

le attività investigative delle Forze di Polizia

ed i loro più sofisticati strumenti di indagine

per fronteggiare il crimine; esaminare le

realtà, l’ambito e gli sviluppi del processo;

affrontare tutti i problemi legati alla deten-

zione.

Non mancheranno i momenti tipici di una

expo. In molti sperano che il Salone in futu-

ro diventerà un imprescindibile appunta-

mento annuale per quanti operano a vario

titolo in questo settore.

SALONE DELLA GIUSTIZIA

Si costituisce

il gruppo di lavoro

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7Numero 5 - Anno XI - Lunedì 13 aprile 2009

zappingzappingNews dal Mondo e dall’Italia

a cura di

GiadaAriani

Dall’America un esempio di rieducazione“La lettura rende un uomo

completo, la conversazione

lo rende agile di spirito e la

scrittura lo rende esatto”

(Francesco Bacone).

Forse si sono ispirati a lui

quando In alcune prigioni ame-

ricane hanno adottato il “Chan-

ging Lives Through Literature”

un programma “alternativo” per

poter ottenere la libertà vigila-

ta. Il programma in questione

prevede che la libertà venga

concessa ai detenuti che si

impegnino a frequentare un

seminario di letteratura della

durata di sei mesi con cadenza

di due volte a settimana.

Durante questi incontri i parte-

cipanti devono intervenire in

maniera attiva. Non mancano

poi i cosiddetti “compiti a

casa”. Questa idea alquanto “biz-

zarra” è stata ideata nel 1991 da

Robert Waxler, professore di lette-

ratura inglese all’università del

Massachusetts, e da Robert Kane,

giudice di Corte suprema, che

hanno ritenuto opportuno adottare

una pena non punitiva ma rieduca-

tiva al fine di indirizzare i detenuti

verso un comportamento atto a non

reiterare il reato commesso. Infatti

la sola punizione fisica (es. ripulire

un parco, costruire le strade, colti-

vare la terra, etc. etc.) non basta a

far capire al detenuto il senso della

pena che spesso la vede come uno

scotto da pagare ingiusto e coerci-

tivo. La stessa buona condotta

sembra inadeguata, poiché spesso

termina quando al detenuto viene

concessa la libertà vigilata. Di qui

l’esigenza di trasmettere attraverso

la letteratura quei valori che sono

alla base di una società civile. Gli

stessi seminari, trattati in maniera

da rendere attivi e non passivi i par-

tecipanti, agevolano il confronto e

lo scambio dei diversi punti di vista.

In questo modo il professore di let-

teratura può capire meglio la men-

talità del singolo e ha la possibilità

di guidarlo verso una corretta con-

dotta. I libri servono per migliorarsi,

per emendarsi, per guardarsi den-

tro, per liberarsi dalle cattive abitu-

dini. Cicerone diceva che una

“stanza senza libri è come un corpo

senz’anima”.

L’importanza del libro, va al di la

della sua veste (copertina e pagi-

ne). Esso svolge un ruolo importan-

te di introspezione e analisi, di con-

fronto e dibattito. Vietato dunque, al

fine del programma, leggerli per

svago o distrazione. Finora sono

otto gli Stati americani che adotta-

no questo programma alquanto

singolare per un sistema come

quello americano in cui la pena è

prevalentemente punitiva e non rie-

ducativa. In Italia la cosa è diversa

poiché il nostro è già un sistema

rieducativo. Nelle nostre carceri

infatti già sussistono molti pro-

grammi “simili” (es. il Teatro). In Ita-

lia esiste una reale difficoltà nell’uti-

lizzare il “Changing Lives Through

Literature” poiché nelle carceri vi è

una notevole presenza di immigrati

e sarebbe difficile per loro dover

leggere un libro e comprenderlo

pienamente. Forse sarebbe indica-

to adottare un altro sistema come

la visione di un buon film. Le imma-

gini a volte trasmettono più di molte

parole.

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