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Rassegna Stampa di mercoledì 14 gennaio 2015 SNALS / CONFSAL Testate on line 14/01/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB Il Centro - Ed. Chieti 14/01/2015 ATENEO, ULTIMATUM AL RETTORE DI ILIO E AL DG Il Cittadino (Lodi) 14/01/2015 "DOPO LO SCIOPERO ANCORA POLEMICHE" Il Cittadino (Lodi) 14/01/2015 SACRO CUORE, INTESA PIU' VICINA SUI TURNI DEI MEDICI la Prealpina 14/01/2015 SALUTE E SICUREZZA, BANDO EBISPRI Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 14/01/2015 SUSSURRI & GRIDA - OPERE INCOMPIUTE: 693 TRA SCUOLE, PORTI E PISCINE Corriere della Sera 14/01/2015 PARLARE DELLE STRAGI ANCHE A SCUOLA - INTERVENTI E REPLICHE la Stampa 14/01/2015 A GENOVA UN SEMINARIO SULLA FUGA DALLA SCUOLA Italia Oggi 14/01/2015 UNA SCUOLA PER DIVENTAR CONTADINI il Giornale 14/01/2015 L'ITALIA SI PUO' SALVARE MA LA SCUOLA (LIBERA) DEVE ESSERE LA PRIORITA' Avvenire 14/01/2015 DISPERSIONE SCOLASTICA: UN CENTRO IN UN BENE CONFISCATO Avvenire 14/01/2015 LA SCUOLLA AVVIA IL MONITORAGGIO SUI PERMESSI PER I FAMILIARI DISABILI il Mattino 14/01/2015 MAESTRE PRECARIE, AL VIA IL CONCORSO TRA TENSIONIE PROTESTE Il Secolo XIX 14/01/2015 "E' L'ARTICOLO SCIENTIFICO A VALORIZZARE UNA RICERCA" Roma 14/01/2015 SCUOLA, GUERRA SUGLI ACCORPAMENTI APPELLO AL SINDACO DE MAGISTRIS il Sole 24 Ore 14/01/2015 INGRESSO A MEDICINA, QUIZ ANCHE NEL 2015 la Stampa 14/01/2015 MEDICINA, SI CAMBIA ANCORA "SI' AI TEST, MA A SETTEMBRE" il Messaggero 14/01/2015 LE REGIONI: TICKET ANCHE DOPO I 65 ANNI Panorama 21/01/2015 IL FUTURO TELEMATICO DELL'UNIVERSITA' il Mattino 14/01/2015 OSPEDALI-POLICLINICO ULTIMO BRACCIO DI FERRO Corriere della Sera 14/01/2015 LA SUPPLENZA DI GRASSO NEL "PICCOLO COLLE" Avvenire 14/01/2015 IL MINISTRO: MEDICINA, IL TEST E' NECESSARIO SODDISFATTI I RETTORI Corriere della Sera - ed. Roma 14/01/2015 IL RISCATTO DELLE PIAZZE D'ITALIA, IL CONCORSO Il Giornale d'Italia 14/01/2015 LA GIANNINI CI RIPENSA: TORNANO I TEST A MEDICINA Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 14/01/2015 INFORTUNI, DOMANDE A PRESCRIZIONE BREVE il Sole 24 Ore 14/01/2015 PENSIONI EX INPDAP "PROVVISORIE" Corriere della Sera 14/01/2015 STATALI LICENZIABILI, IL GOVERNO CI RIPROVA il Messaggero 14/01/2015 LAVORO, COSI' IL SUSSIDIO PER LA DISOCCUPAZIONE il Tempo 14/01/2015 CONTRATTO DECENTRATO, SI GIOCA IL TUTTO PER TUITTO Giorno/Resto/Nazione 14/01/2015 JOBS ACT ALLA CAMERA: SUSSIDI A RISCHIO TAGLI NEL 2007 il Mattino 14/01/2015 "RITORNO AL LAVORO": STANZIATI FONDI PER CHI ASSUME CASSINTEGRATI il Sole 24 Ore 14/01/2015 CONTI FLESSIBILI PER CHI E' IN CRISI E FA RIFORME Corriere della Sera 14/01/2015 LA DISCESA RECORD DELLA BENZINA FARE IL PIENO COSTA IL 15% IN MENO la Repubblica 14/01/2015 RENZI CERCA UN "ARBITRO SAGGIO" VELTRONI E MATTARELLA IN POLE IL SUMMIT TRA IL PRESIDENTE E BERLUSCO la Repubblica 14/01/2015 UE, VIA LIBERA ALLA FLESSIBILITA' SCONTI A CHI FA LE RIFORME E PIU' SPESE PER INVESTIMENTI la Stampa 14/01/2015 RENZI: "L'UE HA CAMBIATO DIREZIONE" NUOVE REGOLE, LEGGE DI STABILITA' SALVA

Rassegna Stampa di mercoledì 14 gennaio 2015

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Rassegna Stampa di mercoledì 14 gennaio 2015

SNALS / CONFSAL Testate on line 14/01/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB Il Centro - Ed. Chieti 14/01/2015 ATENEO, ULTIMATUM AL RETTORE DI ILIO E AL DG Il Cittadino (Lodi) 14/01/2015 "DOPO LO SCIOPERO ANCORA POLEMICHE" Il Cittadino (Lodi) 14/01/2015 SACRO CUORE, INTESA PIU' VICINA SUI TURNI DEI MEDICI la Prealpina 14/01/2015 SALUTE E SICUREZZA, BANDO EBISPRI Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 14/01/2015 SUSSURRI & GRIDA - OPERE INCOMPIUTE: 693 TRA SCUOLE, PORTI E

PISCINE Corriere della Sera 14/01/2015 PARLARE DELLE STRAGI ANCHE A SCUOLA - INTERVENTI E REPLICHE la Stampa 14/01/2015 A GENOVA UN SEMINARIO SULLA FUGA DALLA SCUOLA Italia Oggi 14/01/2015 UNA SCUOLA PER DIVENTAR CONTADINI il Giornale 14/01/2015 L'ITALIA SI PUO' SALVARE MA LA SCUOLA (LIBERA) DEVE ESSERE LA

PRIORITA' Avvenire 14/01/2015 DISPERSIONE SCOLASTICA: UN CENTRO IN UN BENE CONFISCATO Avvenire 14/01/2015 LA SCUOLLA AVVIA IL MONITORAGGIO SUI PERMESSI PER I FAMILIARI

DISABILI il Mattino 14/01/2015 MAESTRE PRECARIE, AL VIA IL CONCORSO TRA TENSIONIE PROTESTE Il Secolo XIX 14/01/2015 "E' L'ARTICOLO SCIENTIFICO A VALORIZZARE UNA RICERCA" Roma 14/01/2015 SCUOLA, GUERRA SUGLI ACCORPAMENTI APPELLO AL SINDACO DE

MAGISTRIS il Sole 24 Ore 14/01/2015 INGRESSO A MEDICINA, QUIZ ANCHE NEL 2015 la Stampa 14/01/2015 MEDICINA, SI CAMBIA ANCORA "SI' AI TEST, MA A SETTEMBRE" il Messaggero 14/01/2015 LE REGIONI: TICKET ANCHE DOPO I 65 ANNI Panorama 21/01/2015 IL FUTURO TELEMATICO DELL'UNIVERSITA' il Mattino 14/01/2015 OSPEDALI-POLICLINICO ULTIMO BRACCIO DI FERRO Corriere della Sera 14/01/2015 LA SUPPLENZA DI GRASSO NEL "PICCOLO COLLE" Avvenire 14/01/2015 IL MINISTRO: MEDICINA, IL TEST E' NECESSARIO SODDISFATTI I RETTORI Corriere della Sera - ed. Roma

14/01/2015 IL RISCATTO DELLE PIAZZE D'ITALIA, IL CONCORSO

Il Giornale d'Italia 14/01/2015 LA GIANNINI CI RIPENSA: TORNANO I TEST A MEDICINA Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 14/01/2015 INFORTUNI, DOMANDE A PRESCRIZIONE BREVE il Sole 24 Ore 14/01/2015 PENSIONI EX INPDAP "PROVVISORIE" Corriere della Sera 14/01/2015 STATALI LICENZIABILI, IL GOVERNO CI RIPROVA il Messaggero 14/01/2015 LAVORO, COSI' IL SUSSIDIO PER LA DISOCCUPAZIONE il Tempo 14/01/2015 CONTRATTO DECENTRATO, SI GIOCA IL TUTTO PER TUITTO Giorno/Resto/Nazione 14/01/2015 JOBS ACT ALLA CAMERA: SUSSIDI A RISCHIO TAGLI NEL 2007 il Mattino 14/01/2015 "RITORNO AL LAVORO": STANZIATI FONDI PER CHI ASSUME

CASSINTEGRATI il Sole 24 Ore 14/01/2015 CONTI FLESSIBILI PER CHI E' IN CRISI E FA RIFORME Corriere della Sera 14/01/2015 LA DISCESA RECORD DELLA BENZINA FARE IL PIENO COSTA IL 15% IN

MENO la Repubblica 14/01/2015 RENZI CERCA UN "ARBITRO SAGGIO" VELTRONI E MATTARELLA IN POLE IL

SUMMIT TRA IL PRESIDENTE E BERLUSCO la Repubblica 14/01/2015 UE, VIA LIBERA ALLA FLESSIBILITA' SCONTI A CHI FA LE RIFORME E PIU'

SPESE PER INVESTIMENTI la Stampa 14/01/2015 RENZI: "L'UE HA CAMBIATO DIREZIONE" NUOVE REGOLE, LEGGE DI

STABILITA' SALVA

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 13 gennaio 2015

Anche i docenti precari con meno di 36 mesi possono fare ricorso per la stabilizzazione Tutti i sindacati che organizzano i ricorsi al GDL per i precari che non hanno il requisito dei 36 mesi di servizio Tutte le sigle sindacali ricorrenti Tutte le sigle sindacali ricorrenti La sentenza della Corte Europea di Lussemburgo dello scorso 26 novembre aveva sentenziato sulla irregolarità dei contratti a termine nella scuola sollecitando l'Italia ad adeguarsi alla normativa europea 70/1999 dove l'unica forma di stabilizzazione si dice essere quella del contratto a tempo indeterminato. Apparentemente ne rimangono esclusi tutti quei docenti precari che non hanno maturato i 36 mesi di servizio utili, circostanza tutta da chiarire in quanto ci si basa sul ricorso presentato da Anief e sollecitato presso i giudici europei dal Tribunale di Napoli che riguardava i docenti precari con più di 36 mesi. Diversi sindacati si stanno invece attivando per consentire il ricorso a tutti quelli che si trovano in questa condizione, anche quelli della III fascia e tutti i diplomati magistrali. Giurisprudenza italiana Giova ricordare indubbiamente che al momento non c'è nessuna sentenza in Italia che assicuri l'immissione in ruolo sicura, in quanto non è esattamente questo il significato della pronuncia europea. In ossequio al principio di stabilire adeguate sanzioni per le pratiche scorrette finora si sono avuti solo risarcimenti, come nei casi di Torino e Chieti dove sono stati adottati nei confronti di diversi insegnanti. E probabilmente questo è il motivo di tanta prudenza da parte della maggioranza dei legali quando li andiamo a interpellare sulle possibilità di fare un ricorso per avere il ruolo. Detto questo, occorre sottolineare che è da valutare caso per caso, fermo restando la certezza di richiedere il risarcimento del danno, in termini contributivi, retributivi, scatti pensionistici etc etc. Chi fa i ricorsi e cosa serve Fino adesso è certo che le sigle sindacali che si sono attivate per consentire di fare ricorso anche con meno di 36 mesi sono Adida, Unicobas e Snals, per le cui modalità di adesione si rimanda all'esame di quanto scritto sui rispettivi siti. Per il ricorso proposto va posta la massima attenzione a quanto segue: 1. avere stipulato una serie di contratti; lo scopo infatti è rilevare la reiterazione continua. 2. aver impugnato l'ultimo contratto dell'anno scorso, entro 120 giorni dall'ultimo giorno di lavoro. Chi si trovasse in questo caso, deve aderire al ricorso entro 180 giorni da quando ha impugnato il contratto. Se non dovesse aderire nei termini dovrà attendere la fine di quest'anno scolastico 2014-2015 e impugnare quello in corso, o l'ultimo che avrà entro tale data. 3. Chi avesse già impugnato i contratti con un ricorso in atto al GDL, dovrà aspettare la fine di quest'anno scolastico , impugnare l'ultimo contratto, e presentare un nuovo ricorso. NB: quando si intende impugnare l'ultimo contratto di lavoro al punto 2) si intende inviare la diffida al Miur con la richiesta di stabilizzazione elencando tutti i contratti avuti in essere, anche temporanei, come procedura necessaria al ricorso.

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Documenti necessari Il precario che volesse fare il ricorso deve presentare la copia di tutti i contratti stipulati con la specifica delle ore lavorate in ogni scuola e autocertificazione del reddito che attesti di non avere un reddito familiare superiore ad euro 32.298,99 compilata e firmata. Quest'ultima allo scopo di non pagare il contributo unificato di circa 218 euro. Il tutto va fatto entro questo mese di gennaio.

 13 Gennaio 2015

Enaip, da tre mesi senza stipendio Minaccia blocco attività didattiche Dipendenti e sindacati hanno organizzato per giovedì 15 gennaio un'assemblea generale nella sede regionale di Padova, con presidio esterno. In assenza di risposte, l'intenzione è si sospendere le lezioni "Da novembre, nessun stipendio per supplenti precari di Padova" Non ricevono lo stipendio da tre mesi, i 330 dipendenti di Enaip Veneto. Una situazione che ha indotto lavoratori e sindacati ad adottare il pugno di ferro, arrivando a minacciare il blocco di tutte le attività didattiche a partire dal 19 gennaio. STATO DI AGITAZIONE PERMANENTE. L'ente di formazione professionale è attivo in 20 sedi distribuite sull'intero territorio regionale. "I ritardi con cui la regione Veneto procede nella erogazione dei finanziamenti agli enti di formazione, sommati alle inefficaci scelte gestionali dell’ente, hanno fatto sì che i crediti dei dipendenti siano arrivati ad accumulare tre mesi di mancato stipendio e la tredicesima dello scorso anno non pagata", si legge nel comunicato che proclama lo "stato di agitazione permanente", seguìto alla riunione generale delle Rsu Enaip Flc Cgil - Cisl Scuola- Uil Scuola e Snals, che si è svolta a Padova l'8 gennaio. PRESIDIO A PADOVA. Quattro le iniziative approvate: il blocco degli straordinari di tutte le attività extra orario di lavoro; il presidio esterno all'Enaip regionale, giovedì 15 gennaio, in via Ansuino da Forlì a Padova; l'assemblea di tutto il personale Enaip veneto nel cortile interno dell'Enaip padovano, e il blocco delle lezioni dal 19 gennaio, in caso di mancata risposta da parte degli enti competenti. BLOCCO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE. “Abbiamo organizzato, per giovedì 15 gennaio, - spiega Paolo Nalesso di Cisl Scuola - un'assemblea generale di tutti i lavoratori alla sede regionale di Padova che sarà anche presidiata per tutto il giorno. In assenza di risposte concrete poi, da lunedì 19 gennaio si passerà al blocco di tutte le attività didattiche. Sia ben chiaro che questa non è una opzione che facciamo a cuor leggero e lo dimostra il fatto che qui si lavora da tre mesi senza percepire lo stipendio e nemmeno i rimborsi delle spese comunque dovuti. Ma è ancora più difficile andare avanti con le tasche vuote”. UN TAVOLO DI CONFRONTO. Per tentare di sbloccare la situazione i sindacati hanno chiesto all’assessore regionale alla Formazione, Elena Donazzan, di aprire un tavolo di confronto dove affrontare i problemi aperti, sono inoltre stati informati tutti gli altri consiglieri regionali.

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Data 14-01-2015

COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 43 Foglio 1

Sussurri & Grida --"" " " """=---~"

Opere incompiute: 693 tra scuole, porti e piscine (f.d.f.) Scuole, porti, piscine, aeroporti e perfino loculi di cimiteri. C'è di tutto nell'elenco delle 693 opere pubbliche, iniziate da anni e ancora non finite, secondo l'ultimo censimento del­l'anagrafe del ministero delle InfrastruttUre, ef­fettuato a fine 2014, e diffuso ieri dal sottosegre­tario Riccardo Nencini. Tra le «incompiute» fi­gurano le Vele di Calatrava nella Città dello sport, alla periferia Est di Roma: dovevano essere pron­te per ospitare i Mondiali di nuoto del 2009. Per vederci dentro nuotatori e tuffatori, però, servo­no 300 milioni, oltre ai circa 200 già investiti. In­tanto lo Stato, che ha già speso per le 693 struttu­re oltre 3 miliardi di euro, per finirle necessita di circa 1,5 miliardi. E Nencini aggiunge: «TI nume­ro di strutture incompiute è destinato ad au­mentare perché molte amministrazioni non hanno ancora fornito i dati». Tra le Regioni il primato spetta al Lazio (82). «Bisogna scavare tra queste opere per decidere cosa è ancora ne­cessario ed eventualmente modificare i proget­ti» ha spiegato Nencini, secondo cui le scuole potrebbero rientrare «tra gli interventi che sa­ranno conteggiati fuori dal Patto di Stabilità».

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COBBIEBE DELLA SEBA

Parlare delle stragi anche a scuola Ho 17 anni e frequento la quarta liceo.

Ultimamente siamo stati tutti colpiti dagli avvenimenti parigini, ma - a quanto pare­nessuno, in concreto, se ne è occupato realmente. Non vorrei che eventi di questo tipo cadessero in prescrizione solo perché portati avanti dal web a colpi di hashtag tanto efficaci quanto repentini in ambito di cambiamenti.

Sono indignata e volevo condividere la mia indignazione. Ma a una settimana dall'evento accaduto in Francia, il mio istituto non ha deciso alcun momento di ritrovo fra gli studenti per discutere dei fatti brutali accaduti alla redazione di CharLie Hebdo, e al supermercato di prodotti

ebraici. Comunque il mio è soltanto uno spunto di riflessione: lungi da me infangare la scuola che mi ospita!

La massa «ignava», come avrebbe detto Dante, si lamenta e discute superficialmente dell'attentato, ma in concreto noi che cosa stiamo facendo per cambiare la situazione? Se non si educano i cittadini alla libertà, alla libera facoltà di pensiero, alla tolleranza, come si può pretendere poi che queste azioni non si ripetano? Un centro educativo come la scuola dovrebbe essere il primo a indignarsi di fronte ad atti del genere. Noi giovani siamo il cambiamento e se il cambiamento è in mano di ragazzi disinformati allora non ne verremo mai a

capo e fra dieci anni i miei figli saranno ancora a parlare dell'intolleranza religiosa e di tematiche obsolete. Il cambiamento siamo noi. ma se non veniamo supportati da centri educativi come la scuola, è come negarci la stessa libertà di pensiero negata ai vignettisti francesi.

Chiara, Bergamo

Data 14-01-2015 Pagina 53 Foglio 1

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LA STAMPA

Luzzati contro la fuga dalla scuola

Alessandra Pieracci A PACi 25

A Genova un seminario sulla fuga dalla scuola

Al ,ES,\\;j)/{A PIEHACCI GENOVA

Riunire in Italia alcune delle realtà nazionali e internazionali che in

questi anni si sono cimentate con il problema educativo in contesti difficili, mettendo in luce le metodologie sperimen­tate attraverso la parola, la scrittura, il teatro, l'arte. Que­sto per curare la piaga della dispersione scolastica che in­teressa in Italia 2.200.000 gio-

vani tra i 14 e 29 anni che ri­nunciano a studiare ..

È il senso dell'iniziativa «Ai confini dell'educazione» da oggi alle 9,30 per tre giorni a Genova nella Sala del Minor Consiglio a Palazzo Ducale. Il seminario è promosso dal Mu­seo Luzzati (la sua Officina di­dattica, diretta da Elisa Pezzol­la, concretizza l'esempio di im­pegno educativo dell'artista), con Maestri di Strada Onlus (associazione educativa che da 15 anni fa scuola nelle periferie con l'arte), Fondazione Prosoli-

dar, la Regione Liguria (il cui Piano Giovani contro la disper­sione è oggetto di studi euro­pei). Partecipano esperti, inse­gnanti, artisti e studiosi prove­nienti da Colombia, Brasile, Spagna e Francia, tra cui Luigi Berlinguer, Cesare Moreno, Alessandro Cavalli, Joseph Rossetto, Marcos Carvalho, Hoscar Henao Mejia.

Un'occasione per mettere a confronto le scuole di perife­ria, da quelle nelle favelas bra­siliane, ai quartieri di Barcello­na, agli istituiti della genovese

Alice, disegno inedito di Emanuele Luzzati che verrà mostrato nel corso del seminario genovese

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Valpo1cevera, secondo l'idea che le terre di confine siano quelle in cui si realizzano gli in­contri più fecondi. Tra i contri­buti, il documentario Sparta-

cus e le Kattive Maestre di Ales­sandro Diaco (ore 17, presente il regista), il video di Franco Lorenzoni Elementare, appunti di un percorso educativo (doma­ni alle 18), il docufilmAspettan-

do il Maestro di Rachid Benha­dj e il video fotografico dal backstage del film Abbiamo scelto cinque ragazzi, potevano essere cento di Carlotta Vigliani (venerdì mattina).

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IN ,TOSCANA

iUTta\, «cuoia perdiv(!lltar " cttotadip,i . A $cuola per:divf$~tq,

're 'eòrttàdin.i.A,.pr't!r.tSan Casciano(Fi) la,pritna scuola per contadini,oon . lezioni inlU41a INlltl «c/ll'h.­po}),o, Montepaldi azienda dèll'Univer.sità di Fir{m~e per il ritorno alla terra e allontànare igi01Jani dalla noia e dal disagio. Massimo 17 allievi, la scuola inizrerà·a febbraio per un corso biennale in forma$ratuita ~ ,pttenere undiploma ric(JMsciuf!ja livelto~urope(J.ll progitto; proniosfJO dàieptnuni del Chianti e fl,na:nziato dallA:t prouinciadi Firenze; mira a contrastare il fenome­no sempre più diffuso in Toscana' dell'abbandono scolastici). Il.prO$etto 'si propone di lUJui<tre gli al~ lif$vj,a uoopr(jfessionein ca;t:/?,po,agricoio mettendo a disposizione insegnan­ti,agronomie tutor con l'obiettivo di tenere unita la' classe e mbtivare gli alunni a frequentarla

ArturoCenrofanti

Data 14-01-2015 Pagina 23 Foglio 1

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il Giornale Pagina 24 Foglio 1 /2

IL SAGGIO Esce l'antologia «Illiberale che non c'è»

L'Italia si può salvare ma la scuola (libera) deve essere la priorità L'abolizione del valore legale del titolo di studio sprigionerebbe forze nell'istruzione e nel mondo del lavoro. Ecco quali, punto per punto

È sempre colpa delliberismo: la crisi, la povertà, la disoccu­pazione ... Peccato il nostro Paese soffra proprio di un deficit di cultura liberale, vuoi per motivi storici, vuoi per moti-vi ideologici. Illiberale che non c' è, titolo che riecheg-gia «la destra che non c'è» di Giuseppe Prezzo lini, è una raccolta di saggi, a cura di Corrado Ocone, che analizza, settore per settore, proprio le conseguenze nefaste del no­stro sistema statalista. Dall'ideologia italiana, alla concezio­ne dello Stato, dall'informazione al fisco, dalla retorica dei diritti al collasso del garantismo: il quadro è fosco, ma non irrecuperabile. E il punto di (ri)partenza deve essere l'istru­zione. Tra gli autori, Dino Cofrancesco, Giuseppe Bedeschi, Marco Gervasoni, Guido Vitiello, Giancristiano Desiderio, Giovanni Sallusti, LauraZambelliDel Rocino, LuisellaBatta­glia, Luigi Marco Bassani, Paolo Savona.

Giancristiano Desiderio esercitato il suo poterepiùnefa-sto con il declino della scuola di

n tempo a scuola an- Gentileelanascitadellasempre davano in pochi e la «sperimentale» scuola di mas­scuola poteva conce- sa. Infatti, quando la scuola sta­dersiillusso di un' of- taleeraristrettanelle suedimen­

fertalimitata. Oggi ascuola van- sioni, lo Stato attraverso l'auto­no tutti e la scuola ha la necessi - revolezza dei professori eil siste­tàdioffrireunamolteplicitàdiri- ma degli ispettori era in grado di sposteperchéibisognisonotan- assicurare controllo e limitare i ti e diversi. Ma la «scuola di Sta- danni del valore legale che per to» nonèingrado difornireque- sua natura tende alla mediocri­sterisposteedeveconfidarenel- tà della standardizzazione. Ma l'esistenzadiunascuolaprivata con la scuola di massa lo Stato -ossiaunascuolaparitariagesti- ha perso anche la sua autorevo­tada privati - che se non esistes- lezzaecosìlastessascuoladiSta­se bisognerebbe inventare. La to si è trasformata in una scuola scuola statale, pur cresciuta in sindacaleincuil'ideologiaegua­modo elefantiaco (è la prima litariahafinitoperdanneggiare azienda di Stato), non è capace proprio i più bisognosi. Einaudi per la sua stessa strutturanapo- diceva: «Sono vissuto per quasi leonica o ministeriale di pensa- mezzo secolo nella scuola e ho re e fornire le molteplici risposte imparato che quei pezzi di carta tipiche di una società pluralista. che si chiamano diplomi dilau­Il maggior tappo a questa situa- rea, certificati di licenza valgo­zione è rappresentato dal valo- no meno della carta su cui sono re legale del diploma che ha scritti».SeeraveroaltempodiEi-

naudi, come stanno le cose nel nostro tempo? Carta straccia. Non resta che una sola strada: abolire il valore legale dei titoli di studio. Le conseguenze, col tempo, sarebbero salutari. Ecco­le.

La prima conseguenza è la svalutazione dei titolielarivalu­tazione dell'insegnamento e dell'apprendimento. Se i titoli non sono più statizzati, allora, il valore ritorna alla scuola effetti­va: alla preparazione degli inse­gnanti e alla volontà dei discenti di apprendere, capire e miglio­rarsi. La cultura ritorna ad esse­re una necessaria conquista e non il possesso legale di un di­ploma.

La seconda conseguenza è la sostituzione degli esami dilicen­za con gli esami di ammissione. Non si fanno esami per uscire dalla scuola ma si fanno esami per entrare a scuola. Gli studen­ti scelgono la scuola dafrequen-

tare e le scuole scelgono gli stu-

A Stop alla pedagogia, ritorno all'autorità di chi sta in cattedra

denti che possono frequentar­le. Alla fine del ciclo distudinon cisono esami di Stato mala sem­plice conclusione del ciclo sco­lastico. Il titolo nonha alcun va­lorelegaledaspenderenellavo­ro, nell'amministrazione, nel­l'accademia. Per accedere al­l'università, come per accedere agli uffici pubblici e alle profes­sioni, si devono superare degli esami in cui ciò che conta è la preparazione effettiva, l' ammi­nistrazione' la professionalità.

La terza conseguenza è che non avendo il titolo di studio un valore legale, tutti i cittadini, che hanno i requisiti di legge, possono accedere al pubblico

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impiego e alle professioni supe- sono più impiegati dello Stato rando severi esami di Stato non ma liberi docenti che offrono la più scolastici ma extra -scolasti - preparazione e la capacità di in­ci. Quièilruolo di garanzia e con- segnamento alle scuole che so­trollo dello Stato che attraverso no libere di sceglierli e diversa­laselezione e obiettivi precisias- mente retribuirli. sicuraasestessoimpiegatiediri- La sesta conseguenza - ma, si genti e, al contempo, restituisce è capito, lanumerazioneèpura­la scuola e l'università alla for- ,mente didascalica - è la fine del mazione e alla ricerca. monopolio dell'istruzione che,

Laquartaconseguenzaèlafi- non essendo più ministeriale, ne degli Ordini professionali: ha nuovamente la sua natura per esercitare una professione pubblica: l'insegnamento è ef­si supera l'esame di Stato ma fettivamente libero dallo Stato. non è necessario iscriversi a un Lascuolariacquistalasuanatu­Ordine-corporazione-cheèso- raplurale,percuicisonolescuo­lo una libera associazione, a leenonlascuolaequindic'èva­questo punto non più d' ostaco- rietàneiprogrammi, nelladidat­lo al cambiamento, agli sviluppi tica, nell'inventiva, nella creati­e alla modernizzazione della vità, nelle iniziative. La scuola professione stessa. esce dal ministero, dal governo,

Laquintaconseguenzaèlari- dal partito, dal sindacato - o se valutazione dei professori: non volete il ministero, il governo, il

partito, il sindacato escono dal­la scuola - e la scuola ritorna a scuolaeallalibertàcheleappar­tiene. La scuola ritorna ad esse­re ciò che, senza le fissazioni pe­dagogiche, èsemprestata:unla­boratorioincuil'insegnamento e l'apprendimento s'incontra­noconreciprocointeresseepro­fitto. Con una scuola finalmen-

Merito e competizione ma le parole chiave sono parità e pluralismo

te libera anche lo Stato hala pos­sibilità di ritornare a fare lo Sta­to, perfinoconunascuoladiSta­to che non essendo più il para­metro universale della sapien-

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zama solo una scuola trale scuo­le può assolvere al meglio il suo compito: garantire il diritto allo studio là dove è negato.

Attraverso la scuola, lo si vo­glia o no, passa l'idea di libertà di una nazione. La libertà della scuola è la stessa coscienza del­la libertà a cui si può innalzare una democrazia. Lascuolalibe­ra garantisce l'esistenza della scuola di Stato mentre l' esisten­zamonopolistadellascuolasta­tale non tollera la scuola libera. La libertà degli italiani, che da tempo si dibattono in una pro­fonda crisi della vita civile e de­mocratica, passa attraverso la li­bertà della scuola. Fin quando non l'avranno, fin quando non lavorranno, non saranno piena­mente liberi.

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Dispersione scolastica: un centro in un bene confiscato Più scuola e meno mafia. Il Ministero dell'Istruzione pro­segue concretamente nella sua azione di educazione al­la legalità. Prossima tappa in Puglia, ad Altamura: doma­ni alle 10.30, nell'Antica Masseria dell'Alta Murgia, bene confiscato nel 2011 alla criminalità organizzata, si svol­gerà la tavola rotonda «I prodotti tipici tra sostenibilità, si­curezza alimentare e legalità». Il «bene» sarà poi inaugurato ufficialmente dal Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e ospiterà iniziative di contrasto alla dispersione scolastica e di alternanza scuola-lavoro. Si tratta del terzo dei sette eventi di avvicinamento ad #Exp02015 inseriti nel programma di #filiereintelligenti (avviato da Anga - Giovani di Confagricoltura - con i Gio­vani di Federalimentari e Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), in partnership con il Ministero dell'Istruzione, Unione Università del Mediterraneo e Italiacamp. Il pro­getto #filiereintelligenti mette in contatto fra loro il mondo dell'istruzione, dell'università e della ricerca e quello im­prenditoriale sui temi della qualità dei prodotti agro-ali­mentari e della sostenibilità produttiva. La tavola rotonda affronterà temi come l'ltalian sounding Oa produzione di

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alimenti il cui nome ricorda quelli Made in Italy), la lotta al­le frodi alimentari, gli strumenti della certificazione di qua­lità e i progetti di riutilizzo dei beni sottratti alle agromafie. Nel corso della giornata, il ministro Giannini inaugurerà uf­ficialmente l'Antica Masseria dell'Alta Murgia, che ospi­terà il progetto Forte (Formazione, orientamento, reinse­rimento, tutorship, empowerment). L:iniziativa prevede la costituzione di un Centro per il contrasto alla dispersio­ne scolastica, la formazione in alternanza scuola-lavoro e il supporto a giovani con disagio. Lo scorso ottobre, l'A­genzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organiz­zata ha destinato la Masseria, bene confiscato in via de­finitiva nel 2011 , al Miur. La Direzione generale per lo stu­dente, l'integrazione e la partecipazione del Ministero, at­traverso un Protocollo d'intesa sottoscritto il 30 maggio 2014 con l'Associazione italiana alberghi per la gioventù (Aig), ha consegnato il bene, in comodato d'uso gratuito, all' Associazione temporanea di scopo (Ats) "Antica Mas­seria dell' Alta Murgia", costituita appositamente per la realizzazione del progetto. Dell'associazione fanno par­te, oltre all'Aig, ente capofila, la Rete "Più scuola meno mafia" del Miur e la Rete territoriale costituita dagli istituti scolastici "De Nora" di Altamura, "G. De Gimmis" di Terlizzi e "Lotti" di Andria.

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1 La scuola avvia il monitoraggio sui permessi per i familiari dei disabili R~mill\. «Se vogliamo che la scuola funzio­ni, che sia la "buona scuola'; dobbiamoren­derla trasparente e responsabilizzare tutti quelli che ci lavorano o sono coinvolti. La ri­cognizione dei permessi previsti dalla legge 104 in tutti gli istituti nazionali va in questa direzione. Eliminiamo le zone d'ombra in cui può annidarsi illassismo che danneggia la scuola e chi ha veramente bisogno». Lo ha detto il sottosegretario all'Istruzione, Davi­de Faraone, in occasione dell' avvio del mo­nitoraggio dei beneficiari della legge 104 nel-

le scuole italiane. Come annunciato da Faraone durante la sua visita all'Istituto Comprensivo «Santi Bivo­na» di Menfi, in provincia di Agrigento, dal ministero dell'Istruzione è partita ieri una circolare che invita i direttori generali degli Uffici scolastici regionali a raccogliere da o­gni istituto, entro il prossimo 24 gennaio, da­ti riguardanti sia il personale di ruolo che quello non di ruolo, relativi alla fruizione di permessi previsti dalla legge 104/1992 per l'assistenza ai familiari disabili.

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IL GIORNALE IN CLASSE , «E L'ARTICOLO SCIENTIFICO A VALORIZZARE UNA RICERCA»

Alberto Diaspro, direttore all'Iit, incontra gli studenti dell'istituto Primo Levi di Borgo Fornari E spiega qual è per uno scienziato lo strumento di conoscenza e di confronto del proprio lavoro

LUCIA COMPAGNINO

COME si organizza e acosa serve un articolo scientifico? Ha parlato an­che di questo, la settimana scorsa all'istituto Primo Levi di Borgo F or­nari, il direttore del Dipartimento di Nanofisica dell'Istituto Italiano di Tecnologia (!IT) Alberto Dia­spro, in preparazione al concorso indetto dal Secolo XIX e dedicato agli studenti delle superiori coin­volte nel progetto "Il giornale in classe": i migliori "pezzi" verranno premiati alla fine dell' anno scolasti­co con una visita guidata persona­lizzata al centro ricerche di Morego, un'eccellenza a livello mondiale do­ve operano 1.364 scienziati che arri­vano da 50 paesi, età media 33 anni.

«Perché l'articolo scientifico aiu­ta a formare una coscienza critica, indispensabile a tutti, non solo agli scienziati, per verificare le informa­zioni», ha spiegato Diaspro, chia­rendo che oggi è più importante che mai non fidarsi di tutto ciò che si legge o si ascolta, con il proliferare impazzito delle bufale in rete.

<<Al titolo segue l'introduzione -ha detto - che colloca l'argomento h'attato in un contesto storico. Poi c'è il cuore del discorso, l'idea nuo­va, accompagnata dai materiali e metodi utilizzati. I risultati, la di­scussione e le conclusioni defini­scono dove si è arrivati. In fondo, la bibliografia e i ringraziamenti».

Ecco allora che se ognuno di noi può trarre vantaggio da questo me­todo, applicabile a ogni disciplina e argomento, a uno scienziato l'arti­colo serve per far conoscere il suo lavoro e confrontarlo con quello de­gli altri. E l'eco che il pezzo avrà è il metro del suo valore. «Per esempio gli articoli pubblicati dai ricercatori IIT hanno in media un 7,8% di cita­zioni nei lavori degli anni a seguire, il CNR si colloca al 6,6% e il presti­gioso MIT al 12,7», ha aggiunto.

Ma nella mattinata h'ascorsa in­sieme alle IV delliceo di scienze ap-

Il professor Alberto Diaspro dell'Istituto Italiano Tecnologia con i ragazzi del Primo Levi

plicate, accompagnate dal profes­sor Silvano Fuso di chimica e da Sandra Garaventa di lettere, si è parlato anche del materiale del fu­tmo: il grafene. Lo strato monoato­mico di carbonio, resistente e flessi­bile, scoperto nel 2010 da due fisici che per questo hanno preso il No­bel, «cambierà il mondo con poten­zialità che oggi non possiamo nean­che immaginare» ha detto Diaspro. Tanto che toccherà alle nuove gene­razioni metterle in atto.

E a proposito di nuove generazio- Un momento della lezione ni, lo scienziato, che è specializzato in microscopia ottica, una passione scoperta a 4 anni e mai più ab bando-nata, ha voluto dire la sua sul feno-meno della fuga dei cervelli. FUGA DI CERVELU

«Non è vero che non sipuòfare ri­cerca in Italia, e all'IIT lo dimostria­mo ogni giorno, basta farla con pas­sione, darsi da fare e non aspettarsi risultati inunediati. Eric Betzig, che ha appena preso il Nobel per la fisi­ca, ha lavorato su un microscopio che si è costrui to in casa dopo essere

stato licenziato. Un periodo di stu­dio all'estero senz'altro arricchisce, ma non c'è bisogno di fuggire per sempre», ha spiegato Diaspro, che cma anche i Caffè Scientifici alla Li­quoreria Marescotti di piazza Fos­satello e il ciclo di inconh'i che sta per partire a palazzo Ducale. E poi ha voluto anticipare i temi della ri­cerca IIT, che già sta lavorando su una spugna intelligente che assorba l'olio e non l'acqua, utilissima nel caso di sversamenti in mare, per il quinquennio 2015-2019: l'energia portatile, la robotica riabilitativa, i processi cognitivi delnosh'o cervel­lo, conoscerli meglio vorrebbe dire poter prevenire e cmare le malattie nemodegenerative. E il suo sogno: un microscopio microscopico sulla punta del dito di iCub, il robot che l'IIT ha costruito ed esportato in tutto il mondo, o di una fibra ottica utilizzata da un chirmgo dmante un'operazione all'interno del corpo umano. Perché il progresso non ha confini.

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n Sole9]{l mmrn

Università. I test però saranno modificati

Ingresso a Medicina, : quiz anche nel 2015 Marzio Bartoloni _ L'abolizione del test per l'in­gresso alla facoltà di Medicina per ora resta nei cassetti. Perché nella «prima decade di settem­bre» ci saranno ancora i conte­stati quiz fmiti l'anno scorso nel­labuferadeiricorsialTar.Masa­ranno modificati: non più una sorta di lotteria, ma una «prova più qualificata», con gli atenei che daranno una mano a prepa­rare gli aspiranti medici ai nuovi test. L'atteso annuncio è del mi­nistro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ed è arrivato ieri du­rantelasuaaudizione nelle com­missioni riunite Cultura e Affari sociali della Camera.

Tramonta dunque almeno per il prossimo anno accademi­co il p!,"ogetto della Giannini che puntava ad aprire a tutti l'acces­so a Medicina con uno sbarra­mento forte però dopo il primo anno, il cosiddetto modello fran­cese. Un modello «eticamente più accettabile» secondo il mini­stro che si è scontrato nei mesi scorsi con forti resistenze sia al­l'interno della maggioranza (spondaPd) che negli atenei pre­occupati dall'impossibilità dige­stire iscrizioni di massa.

UnpuntoperòlaGianniniieri l'ha voluto ribadire. Test d'in-

gresso a parte, il numero pro- I grarnrnato aMedicinanonsi toc­ca: «Toglierlo significherebbe I tornareindietrodidecennienon ' assicurare una formazione di I qualità», ha spiegato il ministro. Che punta già da quest'anno ari­dimensionare l'«enorme do- I manda» per le facoltà di Medici­na: «Attiveremo prime forme di I orientamento per gli studenti delle superiori anche attraverso ' test autovalutativi che sondino l'

inclinazioni e attitudini». Dalla Giannini ieri è arrivata

anche la conferma del riordino I del percorso post laurea: per ifu­turi camici bianchi ci saranno I più borse di studio e la durata , delle specializzazioni saràridot­tainmediadiunanno.Ildecreto I di riordino delle specializzazio­nimediche-acuihalavoratOAn-! drea Lenzi, presidente del Cun, e su cui ieri è arrivato anche il pa- [' rere positivo del Consiglio supe­riore di Sanità - sarà varato a I giorni dal Miur con il concerto del ministero della Salute. Ci sa- I ranno più borse per gli specializ- i zandi da frnanziare anche con i fondi regionali, «a patto però - I avverteRaffaeleCalabrò(Ncd)- I che non si attinga ai fondi sanita-ri delle Regioni». I

IDRIPRODUl:ONEIìlSFRVATA i

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Medicina, si cambia ancora "Sì ai test, ma a settembre"

Lannuncio del nllnistro dopo che ne aveva decretato la fine

A fine agosto il piano era . pronto: test di medicina

. cancellato già da que­st'anno. Ma i rettori si sono rifiu­tati, le università non ce la fareb­bero mai nella situazione attuale ad accogliere in un colpo solo 65 mila aspiranti medici. Quindi, al­la ministra dell'Istruzione Stefa­nia Giannini non è rimasto che fare marcia indietro: cancellato, per il momento, il piano anti-test. E per chi spera di iscriversi a me­dicina le regole tornano ad esse­re quelle di due anni fa, secondo il consueto valzer di annunci, smentite, due passi avanti e quattro indietro che è diventata la vita degli studenti in Italia e, in particolare, di chi vuole accedere alle facoltà a numero chiuso.

Il test, quindi, si terrà nella prima decade di settembre «auspicabilmente anticipato da una preparazione più mirata al­le prove che gli atenei si sono detti disponibili a organizzare», ha annunciato la ministra du­rante un'audizione presso le commissioni riunite Cultura e Affari sociali. Cancellato, in­somma, anche l'anticipo delle

prove ad aprile che l'anno scor­so aveva creato molto disagio.

Le novità Si torna indietro ma solo fino ad un certo punto. Il prossimo test conterrà anche alcune novità. Saranno introdotte «forme di orientamento per gli studenti delle Superiori anche attraverso test autovalutativi che sondino inclinazioni e attitudini. Da que­sto mi aspetto un risultato signi­ficativo», spiega la ministra.

Il problema del Miur è, in­fatti, innanzitutto ridurre gli aspiranti medici a «un numero ragionevole». Il rapporto è di più di 6 candidati per ogni po­sto disponibile «Nell'anno ac­cademico 2014/2015, al test per l'accesso al corso ?i Me~i­cina si sono presentatI 63 mIla studenti, a fronte di 10 mila po­sti disponibili».

Identico problema per quel che riguarda le specializzazio­ni. «Sono stati in 12 mila laurea­ti a partecipare alle prove di se­lezione - spiega la ministra - a fronte di un fabbisogno di 8.200 posti e di un'erogazione di bor­se arrivata miracolosamente a quota 5.500. Abbiamo un imb~­to che dobbiamo trasformare In

cilindro». La ministra ha anche promesso che si eviteranno le domande «che hanno costituito un punto di aspra polemica».

A chi le ricorda gli annunci di quest'estate e la brusca gi-

ravolta risponde: «Nessuna marcia indietro. Quest'anno perfezioniamo il modello esi­stente ma non dobbiamo pre­cluderci la possibilità di riflet­tere su un diverso modello di selezione». In prospettiva, in­fatti, resta in piedi l'ipotesi di organizzare l'accesso secondo il modello francese «eticamen­te più accettabile» ha concluso la mini stra.

I problemi La verità è che oltre all'opposi­zione dei rettori la mini stra ha anche incontrato i parlamen­tari della commissione Sanità che le hanno posto alcuni pro­blemi. «Oggi il nostro proble­ma è che vengono formati me­no medici di quelli che vengo­no assorbiti», spiega Piepaolo Vargiu, presidente della Com­missione Affari Sociali della Camera «Sarebbe utile capire - prosegue - come viene fatta questa programmazione, se poi ci sono sul territorio i me­dici che servono. Attualmente ne entrano nelle scuole di spe­cializzazione circa 6 mila, 2 mila in meno di quelli che poi servono».

Altre novità sul fronte delle specializzazioni possono arri­vare anche dalle Regioni che vorrebbero pagare gli specia­lizzandi, prevedendo più ore in reparto e meno di didattica. Se ne parlerà venerdì in un incon-tro al Miur. ,-----------1

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LA STAMPA

20 MAGGIO 2014

Intendo rivisitare il sistema di selezione, prendendo a modello il sistema francese. La proposta entro luglio

31 AGOSTO 2014

I test? Non credo siano questi i punti su cui valutare l'attitudine dei ragazzi a fare i medici, ci sono altre modalità

Stefania Giannini ministro dell'Istruzione

mila Sono gli

aspiranti medici

chedovreb­bero fare

il test

mila I posti di­sponibili

l'anno scor­so: si sono presentati in 63 mila

li modello francese

Ci sono due concorsi: uno

nel primo semestre, uno

nel secondo I test sono

corretti con sistemi infor­

matici per evitare

favoritismi e irregolarità

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Le Regioni: ticket anche dopo i 65 anni ~ Sanità,. il Coordi~ato~e ~egli assessori.: «Stop a~l'esenzione ~ Bufera sulla proposta di Coletto al governo, poi la frenata automatIca per glI anZIam con un reddIto sotto I 36.152 euro» Chiamparino si dissocia: «La sua è una posizione personale»

~~~~~~~~--~ chiaro che l'assottigliarsi delle ri-Il CASO sorse disponibili rende tutto il di-

~~-~--- scorso più urgente. Lo ha fatto ca-ROMA Niente più esenzione auto" pire chiaramente lo stesso Colet­matica dai ticket sanitari per i cit- to all' Ansa: «Non possiamo, a tadini di età superiore ai 65 anni e fronte dei tagli previsti dalla Leg­con un reddito familiare che non ge di Stabilità, prevedere ulteriori superi i 36.152 euro l'anno. La livelli essenziali di assistenza proposta, pur tra cautele e smen- (Lea) nel nuovo Patto per la salu­tite, viene dalle Regioni in attesa te: significherebbe far fallire le che il governo formalizzi una sua Regioni». «I Lea e i ticket - ha spie-proposta in merito, in base a gato ancora l'assessore - sono due quanto previsto dal patto per la facce della stessa medaglia: i Lea Salute. Ne ha parlato Luca Colet- sono le cure che le Regioni devo­to, coordinatore degli assessori no erogare. Le esenzioni previste regionali alla sanità, provocando dai ticket al!mentano o diminui­immediate reazioni visto che il te- scono la capienza del budget». Co­ma, oltre ad essere di per sé sensi- letto ha poi fatto una parziale bile, riguarda oltre 12 milioni di marcia indietro precisando che persone. La logica di questo rias- «non c'è nessuna intenzione di setto sarebbe abbastanza chiara: toccare l'esenzione ma tutto va ri­la condizione di anziano - è il ra- parametrato al'interno di un dise­gionamento sottinteso - non è di gno più complesso». E dalla pro­per sé sinonimo di uno stato di bi- posta si è dissociato Sergio sogno tale da meritare un'agevo- Chiamparino, presidente del Pie­lazione automatica, tanto più se m0I?-te .e dell,a Conf~r~nza delle associata ad un indicatore di red- ReglOOl, che l ha qualificata come dito non alto ma nemmeno parti- «una posizione personale». colarmente severo. Ma l'assessore ha annunciato

Questi cittadini attualmente anche altre possibili novità, sul te­non pagano la compartecipazio- ma della formazi~ne .dei medici. ne per le prestazione specialistica In sosta~z.a le R~~I.OOl pr?pongo: e in alcune Regioni nemmeno no u!l ~tllIzz~ plU mtenslvo degli quella eventualmente prevista specIalizzandl, ch~ po~r~bber~ es­per i farmaci; in futuro, se la pro- s~re ~nch~ assu,ntl dai .slsteml. sa­posta sarà accolta, saranno inve- Oltan regIOnali e pOi magglOr­ce chiamati a contribuire. Reste- mente impiegati all'interno degli rebbero invece beneficiarie del- ospedali. «Proponiamo che il me­l'agevolazione categorie specifi- dico laureato e abilitato possa ac­che come i disoccupati, i pensio- cedere alla specializzazione nel nati sociali o al minimo, coloro reparto, seguito dal primario e che soffrono di specifiche patolo- pros.e?Ua la didattica presso l'uni­gie. E nel nuovo modello allo stu- verslta - ha argomentato Coletto -dio particolare attenzione do- insomma, vogliamo che acceda vrebbe essere riservata anche al- alla specializzazione appena lau­le famiglie numerose. Attualmen- reato per evitare di avere, come te l'esenzione automatica con lo oggi, 5 mila medici che non han­stesso livello di reddito familiari no accesso alle scuole di specializ­previsto per gli ultrasessantacin- zazione». A giudizio dell'assesso­quenni è riservato - a livello na- re questo approccio permettereb­zionale - anche ai bimbi minori di be ai medici stessi di completare sei anni. prima il proprio percorso forma-

tivo (che oggi termina in genere IL PATTO PER LA SALUTE intorno ai 30 anni) e avrebbe l'ef­Il tema di una revisione dell'attua- fetto di limitare il ricorso all'i m­le sistema di esenzioni è in discus- portazione di medici dall'estero. sione da tempo e lo stesso patto L. Ci. per la Salute sottoscritto tra Re- ©RIPROOUZIONERISERVATA

gioni e Stato prevede di andare nella direzione di un legame stret-to tra i benefici e il reddito. Ma è

DAL PROVVEDIMENTO SAREBBERO ESCLUSI I PENSIONATI SOClAUt

I DISOCCUPATI E l SOffERENTI DI SPECifiCHE

Luca Coletto Sergio Chiamparino

SPACCATURA Regioni divise sui ticket anche agIi over 65

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PANORAMA.

Il fUIURO Illl AIIGO Ullru IVIRSIIA

'Ecorwmisl l'ha definita una delle più importanti rivoluzioni del ventu­nesimo secolo. Secondo uno studio congiunto dell 'università di Harvard e del Mit di Boston, due degli atenei che più massicciamente hanno investito 'n questa direzione, è l'unica ricetta

economica che possa consentire alle pros­sime generazioni di manager americani di affrancarsi dal fardello dei prestiti stu­denteschi. E il Brasile ha appena gettato le basi per trasformarla in un caposaldo della

Alessandro Cecchi Paone, Vittorio Sgarbi, Fernando Napolitano, Michele Lupi e Alfonso eLivia laccarino sono i testimoniai dei corsi di Panorama Academy

6 Panorama \ 21 gennaio 2015

partnership pubblico/privato e dell'istru­zione garantita a tutti.

Mettete in fila questi elementi e capi­rete perché l'università telematìca, anche alle nostre latitudini, riscuote interessi cre­scenti. Sia in termini di iscritti, sia da parte delle aziende che le stanno trasformando nel terreno di caccia ideale per professio­nalità più ampie e specifiche, in maggiore connessione con l'economia reale rispetto alla (pur ottima) preparazione accademica tradizionale, Nel nosto Paese, in poco più

Data 21-01-2015 Pagina 6/7 Foglio 1 /2

Una prima assoluta Panorama Academy è il primo

esperimento di formazione a distanza nato dalla

collaborazione tra una casa editrice e un'università telematica. Un sistema

di apprendimento veloce e flessibile, di qualità

e connesso al mondo del lavoro.

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PANORAMA.

vn ... oc3il"""",~ il#fl1P-,,~t;iI>'''' ~!.qtWll.!,l """"""",j'I-qe<a1-li ~A"",~' fltmJ4tll~ -d1il~dWl$

~flI.1~til~ d-dU"' .... lIlitA .. -

Tutto Immatricolarsi ai corsi

di Panorama Academy è facile e conveniente: si può fare online o presso le sedi dell'Università

telematica Pegaso. Le rette dei master possono essere

pagate anche in quattro rate.

Resta in contatto Gli studenti che completeranno i master entreranno a far parte

di una comunità esclusiva, proprio come accade per gli atenei statunitensi, con l'obiettivo

di facilitare networking e condivisione dei progetti

tra loro e le aziende, che avranno accesso alla banca dati.

di un decennio dal suo riconoscimento, è passata da 1.500 a 40 mila iscritti, e continua a crescere a medie comprese tra i116 e ill? per cento annuo, quasi il doppio 11spetto all'incremento mostrato dalle università «fisiche». Ecco perché da quest'anno, grazie alla collaborazione tra Panorama e Pegaso, uno dei princi­pali protagonisti di questa rivoluzione, anche il nostro settimanale entra nel settore dell' e-Iearning dando vita a Pa­norama Acad.emy.

Come vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane attraverso le parole dei nostri testimoniaI, l'offerta partirà in marzo (ma è già possibile accedere fin

Data 21-01-2015 Pagina 6/7 Foglio 2/2

Danilo lervolino, 36 anni, fondatore di Pegaso: 26 mila studenti online.

da ora ai moduli di iscIizione su www.pa­noramacademy.itl e sarà articolata su cin­que macroaree e due percorsi distinti: uno più breve, pensato per chi non è in posses­so di una laurea, e urlO strutturato come un vero e proprio master post-universitaIio. L'obiettivo è formare nuovi professionisti, manager e perché no imprenditoIi, nei comparti chiave per il rilando del made in ltaly, arricchire tutti quelli che vogliono dotarsi di nuovi strumenti e metodi per sfidare mercati e concorrenti.

Vale per chi, magari subito dopo il diploma, è intenzionato ad acquisire ul­teriori competenze, per esempio finaliz­zate all'avvio di un'attività in proprio o a completare il proprio orientamento prima di affrontare l'università: i corsi brevi assi­curano un bottino di crediti formativi; vale ancora di più per chi, dopo la laurea, inten-de invece dotarsi di una professionalità più ampia e specifica, e vale anche per chi, co­me i lavoratori dipendenti, i non occupati o i manager, è impossibìlìtato ad accedere a una formazione di tipo tradizionale ma non per questo intende rinunciarvi, visto ~ che oggi l'aggiornamento professionale e ~ la ricerca di nuove opportunità non sono ~ più un optional, ma un obbligo per restare & competitivi. III ~

©RIPRODUZIONE RISERVATA ~ li Vi

21 gennaio 2015 I Panorama 7

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Assunzione «sospetta», assolto l'ex assessore Montemarano Assolti dall'accusa di abuso d'ufficio per non aver commesso il fatto il direttore generale dell' Arsan Angelo Montemarano, l'ex assessore regionale al personale Andrea Abbamonte e il presidente del Consiglio comunale di Portici Fernando Farroni, imputati per la stessa vicenda. Ne dà notizia Farroni, che nell'agosto del 2005 fu assunto da Montemarano, allora assessore regionale alla sanità della giunta guidata

da Antonio Sassolino, con un contratto da dirigente di staff dell'assessorato. Proprio quell'assunzione ha fatto scattare il processo a carico dei tre esponenti politici: la Procura di Napoli, infatti, sosteneva che Farroni non avesse i titoli sufficienti per poter ottenere quel posto. Già nel gennaio del 2012 i due ex assessori regionali erano stati prosciolti dall'accusa di falso, relativa alla documentazione allegata alla delibera che approvava l'assunzione. L'assoluzione

dall'imputazione di abuso di ufficio era stata proposta dal pubblico ministero. Soddisfazione da parte di Montemarano, difeso dal penalista napoletano Raffaele Miele, e dello stesso Farroni, che spiega: «Ho sempre avuto grande fiducia e rispetto nell'operato della magistratura e con grande serenità d'animo ho atteso il giudizio senza inseguire la via più breve della prescrizione».

mi.ipp. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL ,,"~MATTINO

I donatori potenziali segnalati I DONA;::~:~~~NZIALI r .. · ........ ,· .... · ............ · ............ ··· .. ·· .............. · .......... · ............ · ........ , ..... " ......... ,

in Campania

106 (19 per milione di abitanti)

.....................................................

: .................................................................................................................. ;

Trapianti portati a termine a seguito di donazione

18 trapianti di fegato

46 trapianti di rene (di cui 27 nel centro della Federico Il, gli altri all'ospedale Ruggi di Salerno)

26 trapianti di cuore

+.:.e.n'time.tri

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IL NO DEI FAMILIARI

44% dei casi

I donatori effettivi ,'"'''''''''''''''''''''''''' 48

(9,6 per milione di abitanti) ....................................................................................................................

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Stefania Giannini

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COBBIEBE DELLA SEBA Data 14-01-2015 Pagina 6 Foglio 1

La supplenza di Grasso nel «piccolo Colle» I Palazzo Giustiniani sede dell'interim per le funzioni del capo dello Stato. E Fedeli guiderà il Senato ROMA Con animo «tranquillo e denza del primo mandato di sereno», come è nel suo carat - Napolitano. Nel suo nuovo uffi­tere, Pietro Grasso è pronto a cio, per almeno due settimane, esercitare le funzioni di capo l'ex magistrato che lavorò con dello Stato supplente. Incarico Giovanni Falcone svolgerà le con pieni poteri, che durerà fi- funzioni che l'articolo 86 della no al giuramento del nuovo Costituzione assegna al capo presidente della Repubblica. dello Stato, dalla firma di leggi Oggi stesso, dopo che il segre- e decreti alla ratifica dei tratta­tario generale del Quirinale, ti. In teoria il presidente sup­Donato Marra, gli avrà conse- plente potrebbe persino scio­gnato la lettera di dimissioni gliere le Camere. Ma preceden­firmata da Giorgio Napolitano, ti non ne esistono e i costitu­l'inquilino di Palazzo Madama zionalisti si dividono. traslocherà a Palazzo Giustinia- Nato a Licata e cresciuto a ni, sede della supplenza. Palermo, Grasso è sposato con

TI breve percorso che scandi- Maria, è padre di Maurilio e sce il passaggio dalla seconda nonno di Riccardo. La vigilia alla prima carica dello Stato av- l'ha trascorsa come un giorno verrà a piedi, alla luce del sole e qualunque. Partecipando con il non attraverso il celebre tunnel ministro Stefania Giannini al­che collega le due sedi istitu- l'iniziativa «Scuole per la sto­zionali. La guardia del «mini- ria» il presidente ha parlato del Quirinale» sarà affidata ai Co- valore della memoria. razzieri e lo staff di Grasso ver- Ha sottoHneato «la forza e rà coadiuvato dagli uffici del l'attualità» del messaggio di Colle. Sullo scranno più alto di Don Milani e spronato a dare Palazzo Madama siederà pro- «quotidiana testimonianza dei tempore la senatrice democra- valori al centro della rivoluzio­tica Valeria Fedeli, che, in ne francese» dopo gli attentati quanto vicepresidente, eserci- di Parigi, «giorni in cui il terro­terà le funzioni di presidente. re e l'odio hanno dato atroce

Grasso lavorerà al secondo prova di sé nel cuore dell'Euro­piano di palazzo Giustiniani, in pa». TI pomeriggio lo ha passa­quella Sala della Costituzione to presiedendo l'Aula, fra stret­che prende il nome dalla stori- te di mano e «in bocca al lupo» ca firma del 27 dicembre 1947 bipartisan. da parte di De Nicola, De Ga- Monka Guerzonl speri e Terracini, immortalata © RIPRODUZIONE RISERVATA

dalla foto che campeggia sotto al planisfero. All'inizio del suo mandato, nella primavera del 2013, il presidente del Senato fu così colpito dal significato del luogo per la storia della Re-pubblica da decidere di aprirla tutto l'anno alle scolaresche.

Dal balcone, assieme al Tri­colore e alla bandiera della Ve, sventolerà lo speciale stendar­do con sfondo bianco e cornice azzurra che fu disegnato da Francesco Cossiga, notoria­mente appassionato di vessilli. Sulle prerogative del supplente l'ex presidente scrisse nel 1962 un disegno di legge che non fu mai discusso e lasciò in eredità a Palazzo Giustiniani un arma­dio pieno di carta intestata rea­lizzata ad hoc per la reggenza.

Per Grasso si tratta di un bis, avendo già esercitato una sup­plenza-lampo di poche ore nel 2013, in occasione della sca-

La sede eConl'addio di Napolitano e neWattesa della nuova elezione al Colle, Pietro Grasso,che presiede il Senato, sarà il capo di Stato supplente. Risiederà a Palazzo Giustiniani, dove sarà montata la guardia dei Corazzieri e dal cui balcone sventoleranno Tricolore, bandiera Ue e stendardo del Supplente

Il profilo

e Pietro Grasso, 70 anni, ex procuratore nazionale Antimafia, è presidente del Senato

e Con le dimissioni di Napolitano, sarà presidente supplente in attesa della nuova elezione al Quirinale

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Il ministro: medicina, il test è necessario Soddisfatti i rettori

PAOLO FERRARIO MIlANO

onfennato il test d'ingresso a Medicina, che sarà rin­novato nelle domande e si svolgerà nella prima deca­de di settembre, anziché in aprile come l'anno scorso.

~annuncio è stato dato ieri dal ministro dell'Istruzione, Stefa­nia Giannini, intervenuta davanti alle commissioni riunite Cul­tura e Affari sociali della Camera. Tramonta, almeno per il mo­mento, l'ipotesi di introdurre il "modello francese", con acces­so libero a tutti e sbarramento al primo anno. Ipotesi severa­mente criticata dalla Conferenza dei rettori, che aveva rappre­sentato al ministro l'impossibilità di garantire la «sostenibilità accademica dei corsi» in caso di moltiplicazione delle matri­cole e che ieri, con il presidente Stefano Paleari, ha quindi ac­colto «con soddisfazione», la decisione del ministro di confer­mare il test. Proprio dai "numeri" è partito il ministro per sostenere la ne­cessità di «mantenere un sistema di accesso programmato» al­le facoltà di Medicina. Lo scorso anno, a fronte di 10.500 posti disponibili, le iscrizioni ai test furono più di 63mila. I candida­ti alle scuole di specializzazione furono invece 12mila per 8.200 posti e 5.500 borse di studio. «È una situazione a imbuto che crea grandi aspettative», ha sot­to�ineato Giannini, che poi il sistema non è in grado di soddi­sfare. Ricondurre il fenomeno a una «dimensione ragionevo­le» è quindi il «primo puntO» dell'impegno del governo.

Sarà «nella prima decade di settembre», ha annunciato Giannini alla Camera Paleari (Crui): «Dovrà rispecchiare la preparazione dei candidati»

«Da quest'anno-ha annun­ciato il ministro - attiveremo dei percorsi di orientamen­to nelle scuole superiori, che, attraverso test di autovaluta­zione, consentano agli stu­denti di misurare la propria attitudine e motivazione ai­scriversi a Medicina». Anche la preparazione ai te­st, che non dovranno più «scivolare su domande che, giustamente, hanno costi­tuito motivo di polemica» nel recente passato, sarà «mira-ta» e vedrà la collaborazione delle università. «Siamo di­

sponibili a fornire a tutti la migliore preparazione, affinché il te­st rappresenti il più fedelmente possibile la preparazione dei candidati», confenna Paleari. Durante l'audizione, il ministro ha parlato anche della propo­sta di revisione delle scuole di specializzazione medica, ricor­dando l'impegno dell' esecutivo ad aumentare il numero delle borse di studio. La proposta inviata al Ministero della Salute prevede l'accorpamento di 9 tipologie di classi di scuole non­ché l'abbreviazione di un anno della loro durata. Sulle scuole di specializzazione è intervenuto anche il coordi­natore degli assessori regionali alla Sanità, Luca Coletto. In un incontro previsto per venerdì al ministero, sarà presentata la pro-

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posta di semplificazione dei percorsi, con più ore in reparto e meno di didattica. Inoltre, le Regioni sono pronte ad assume­re gli specializzandi sgravando di costi lo Stato. «Oggi formia­mo i medici ma non li specializziamo - ha spiegato l'assessore Coletto -. Proponiamo che il medico laureato e abilitato possa accedere alla specializzazione nel reparto, seguito dal prima­rio e prosegua la didattica presso l'università. Insomma, vo­gliamo che acceda alla specializzazione appena laureato per e­vitare di avere, come oggi, 5mila medici che non hanno acces­so alle scuole di specializzazione».

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COBBIERE DELLA SERA

ROMA

Il riscatto delle piazze d'Italia, il concorso

Disegnata da Michelangelo Una visione dall'alto di piazza del Campidoglio, simbolo del concorso

arà presentato stamani dalle 10 nella sala della Protomoteca in Campidoglio, il Concorso Nazionale «Spazio pubblico e

democrazia, gloria, degrado e riscatto delle piazze d'Italia» promosso dalla Fondazione Napoli Novantanove con i ministeri dell'Istruzione e dei Beni culturali, nell'ambito del progetto La Scuola adotta un monumento®. «Le piazze italiane sono segnate da secoli di arte e di storia e noi per presentare il Concorso - scrive Mirella Stampa Barracco nell'annunciare l'incontro - abbiamo scelto a rappresentare la splendida piazza del Campidoglio, la cui bellezza e dignità nemmeno la mortificante pagina di attualità riesce ad appannare». L'obiettivo dell'iniziativa

è porre l'attenzione sullo spazio pubblico e i suoi luoghi aperti, in particolare le piazze, con l'intento di svolgere un approfondito lavoro di conoscenza sul patrimonio e sulla storia della città in cui si vive, permettendo agli studenti coinvolti di studiarli per conoscerli, visitarli e viverli al fine di riappropriarsene, descrivendone le bellezze o denunciandone il degrado, con il fine di rivalorizzarli e riportarli alla loro funzione di luogo di scambio. Al

Concorso hanno aderito 260 classi di 149 scuole di 63 città di 12 Regioni. Aprono i lavori, il Sindaco di Roma e Mirella Stampa Barracco, Presidente Fondazione Napoli. Intervengono: Tomaso Montanari e Ginella Zamparelli Nonno. Concludono il Ministro dei beni e le attività culturali, Dario Franceschini e il ministro per l'istruzione Stefania Giannini. Conduce Paolo Fallai. Nel corso della mattinata la Senatrice Tullia Romagnoli Carettoni, Presidente di Herity Italia, e Maurizio Quagliuolo, Segretario Generale di Herity International consegneranno il Premio internazionale Herity alla Cultura alla Fondazione Napoli Novantanove.

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IL GIORNALE D'ITALIA

IN GONEUIIONE Illli MINISIRO MONIIANO

La Giannini ci ri tornano i t a

III

III

tefania Giannini, il sem­pre più contestato mi­nistro della Pubblica

istruzione in quota ex montiani di Scelta Civica, ci ripensa: l'abolizione del test per l'in­gresso alla Facoltà di Medi­cina per ora è rinviato, almeno di un anno. E così, nella prima decade del prossimo mese di settembre ci saranno di nuovo i contestati quiz, anche se modificati e "più coerenti e mirati al percorso di studi", con gli atenei che potranno dare una mano a preparare gli aspiranti medici ai tesI. Almeno questa è la spia illu­sione della Giannini, che ne ha dato l'annuncio nel corso della sua audizione nelle com­missioni riunite Cultura e Af­fari sociali della Camera. Dal ministro è arrivata anche la conferma di voler riorganiz­zare il percorso post laurea: per i futuri camici bianchi ci saranno più borse di studio

per le specializzazioni, la cui durata sarà ridotta in media di un anno. Insomma, nuovi test a set­tembre e addio al progetto, in realtà lanciato dallo stesso ministro Giannini, di aboli­zione dei test che avrebbe aperto a tutti l'iscrizione a Medicina con uno sbarramen­to forte però dopo il primo anno (secondo il cosiddetto modello francese). Resta l'ac­cesso programmato: "Toglier­lo significherebbe - ha cercato di spiegare la Giannini - tor­nare indietro di decenni e non assicurare una formazione di qualità". F.C.

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~ CD1!!jjjIJ'!§[j"

In Piemon1e le spese pazze non sono tutte uguali PerI8{J1JJl1J1Jc1l=al"""gJgI/erlmm8vrebl>ertJag/l1J"""dtJkJ/II!HlHJl!mJdl!I_l~

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Lavoro e previdenza

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n Sole9]{l mmrn

Resta il termine di 150 giorni dalla richiesta I •

I Inforturu, domande l, a prescrizione breve I Silvana Tonello ha poi abbandonato il predetto

I Mauro Pizzin principio e ne ha affermato un

Lasospensionedellaprescri- altro il quale, reinterpretando zione triennale dell'azione per il l'articolo III del Testo unico, ri­riconoscimento delle prestazio- tiene che la durata imposta al ni dainfortunio sullavoro e ma- procedimento amministrativo lattie professionali opera limi- influisca sulla decorrenza del

1

tatamente al decorso dei 150 termine di prescrizione. giorni previsti per la liquidazio- Si è ritenuto, in altre parole, ne in via amministrativa dell'in- che una volta presentata la do­

I dennità e la mancata pronuncia manda, il decorso della prescri­, defInitiva da parte dell'Inai! en- zione si interrompe solo per 150 I tro il suddetto termine confIgura giorni se 1'Inailnonsi pronuncia,

l'una ipotesi di silenzio signifIcati- decorsi i qualila prescrizione ri­

vo della ricezione dell'istanza comincia a decorrere (la so­I dell'assicurato, comportante spensione è di 2lO giorni quando

\l'esaurimentodelProcedimento la domanda è relativa alla revi­amministrativo e, con esso, la sione della rendita). Pertanto,

1

cessazione della sospensione dopo tale termine, si rende ne­, della prescrizione. cessario un nuovo atto (per

I A ribadire il principio è stata esempio un sollecito) se si vuole

la sentenza 211/1S della Corte di effettuareunanuovainterruzio­ne della prescrizione.

I ~~~~~~~~~~~H co~ee~~~~~~S!~:=~~~~n~ I

La mancata pronuncia da parte dell'Istituto va intesa come silenzio-rigetto e fa cessare la sospensione

I cassazione, Sezione lavoro, che

1

è ritornata - per il ricorso effet­tuato da una lavoratrice - sul te-

l, ma della prescrizione del diritto

alle prestazioni erogate dal­l'lstituto in base agli articoli III e

I 112delDpru2416S· I La prescrizione torna ad esse­, re in tal modo una prescrizione I "sprint", come peraltro lo stesso

Inail aveva già rappresentato I[ conlacircolare42/13,cheapplica

in concreto la regola a tutti i casi

I eSanIÌllati dal 19 settembre 2013.

Siricorda che, in base alla sen­tenza 783/99 della Cassazione, in passato era prevalso l'orienta­mento giurisprudenziale secon-do cuilasola presentazione della domanda per il riconoscimento della prestaziol1e bastava a ga­rantire la permanenza del diritto (alla prestazione) mediante lo stop permanente del termine

[ triennale di prescrizione [mo al­la decisione dell'Inail.

I La giurisprudenza di legitti­mità con una serie di sentenze

tenza 783199, rappresenta come essa sia coerente con quanto dal medesimo collegio rappresen­tato e il contenuto delle argo­mentazioni addotte è in parte rinvenibile già nelle istruzioni operative date dall'Istituto sul tema nel 2013, ossia che il dies a qua della prescrizione coincide con il momento in cui il diritto può essere fatta valere secondo le disposizioni vigenti.

La domanda amministrativa di liquidazione della prestazio­ne presentata entro 3 anni dal suddetto dies a quo, avendo ef­fetto interruttivo della prescri­zione, impedisce l'estinzione del diritto. Il termine triennale di prescrizione, poi, ricomincia a decorrere dal momento in cui si esauriscono i termini fIssati dalla legge per l'espletamento del procedimento amministra­tivo (pari a 150 giorni e 2lO per le revisioni). L'effetto interruttivo della prescrizione del diritto è esteso, infme, anche ad eventua­li altri atti stragiudiziali di eser­cizio del diritto come, ad esem­pio, la presentazione dell'oppo­sizione o di eventuali sollecitiri­volti all'Istituto per la defInizione della richiesta di li­quidazione delle prestazioni.

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Lavoro e previdenza

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--~-------- ---I Stabilità. Il ricalcolo per gli importi più elevati I

Pensioni ex Inpdap •• I

«prOVVIsorIe» I

Fabio Venanzi Le pensioni dell'ex

Inpdap aventi decorrenza da gennaio 2015 dovranno riportare la dicitura che "la liquidazione è da conside­rarsi provvisoria".

Ciò dipende dal comma 707 della legge di stabilità 2015 che prevede una limi­tazione dei trattamenti pensionistici erogati nei confronti di quei lavoratori che al31 dicembre 1995 ave­vano almeno 18 anni di con­tributi e che per effetto del­l'introduzione del sistema contributivo pro-rata dallo gennaio 2012, beneficiano di un trattamento pensio­nistico più generoso ri­spetto a quello calcolato con le vecchie regole del si­stema retributivo.

Infatti, grazie al sistema contributivo, con riferi-

1 mento alle anzianità matu­rate a decorrere dallO gen- I naio 2012, i lavoratori che già avevano un'anzianità I contributiva elevata o ave- I

vano già raggiunto i 40 anni I di contributi alla fine del 2011, riescono a valorizzare I anche gli anni eccedenti, poiché il coefficiente di rendimento viene cristal- I lizzato a tale data mentre per i periodi successivi la I pensione cresce in funzio­ne del montante accumula­to tra il 2012 e la data di ces­sazioneedell'etàposseduta I dal lavoratore al momento del pensionamento. I

Dopo che saranno ema­nate le istruzioni operative, le sedi Inps dovranno pro- I cedere alla ricostruzione d'ufficio delle pensioni li­quidate provvisoriamente. I

© RJPRODUllONF RIStRVATA

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COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 39 Foglio 1

Statali licenziabili, il governo ci riprova Jobs act, decreti alle Camere: da maggio sussidio per 1,5 milioni di disoccupati

ROMA n governo riapre il delicato capitolo dei licenziamenti per i dipendenti pubbli­ci. Domani, in commissione Affari costitu­zionali al Senato, l'esecutivo dovrebbe pre­sentare un emendamento al disegno di legge delega per la riforma della Pubblica amministrazione. Dice l'emendamento, ancora in fase di studio, che si provvederà al <<riordino del procedimento disciplina­re» nei confronti dei dipendenti, con l'obiettivo di renderlo <<più efficace ed effi­ciente». Formula vaga per forza di cose, perché il testo in discussione è un disegno di legge delega, che si limita a fissare i principi da specificare poi con i decreti at­tuativi emanati direttamente dal governo.

I tempi, quindi, non saranno brevi: pri­ma di passare ai decreti bisognerà aspetta­re l'approvazione definitiva della delega che, a sette mesi dal via libera in consiglio

dei ministri, è ancora in prima lettura al Senato. Ma con l'emendamento in arrivo, anche dopo il caso dei vigili urbani di Ro­ma assenti in massa per malattia l'ultimo dell'anno, la strada è tracciata. Cosa cam­bierà? Già oggi il procedimento disciplina­re può portare al licenziamento. Ma i casi sono pochissimi, neanche 100 l'anno su 3 milioni di lavoratori. Nel futuro decreto il governo dovrebbe inteIVenire su tempi e passaggi formali che, nonostante i tanti in­teIVenti nel corso degli anni, restano lun­ghi e contorti.

Ieri sono finalmente arrivati in Parla­mento per il parere non vincolante i due decreti attuativi del Jobs act, approvati alla vigilia di Natale. Confermate le notizie de­gli ultimi giorni, in particolare per quello sulla Naspi, il nuovo sussidio di disoccupa­zione che partirà dal primo maggio. Per far

quadrare i conti, dopo i rilievi della Ragio­neria di Stato, la durata massima del soste­gno viene ridotta, a partire dal 2017, a 18 mesi, contro i 24 di quest'anno e.dell'anno prossimo, mentre viene anticipato a que­st'anno, rispetto al 2016, il taglio dell'asse­gno a partire dal quarto mese. Nello stesso testo, di 19 articoli, è stato spostato il con­tratto di ricollocazione. Le novità più inte­ressanti sono nella relazione tecnica. Per il 2015 si prevede che la Naspi avrà una platea di un milione e 540 mila persone. Mentre il costo di tutti i nuovi aD1ffiortizzatori per il 2015 è di 869 milioni di euro. Questo vuoI dire che il resto dei fondo previsto dalla legge di Stabilità, circa 1,4 miliardi di euro, andrà alla vecchia cassa integrazione.

Lorenzo Salvia "@lorenzosalvia

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Lavoro e previdenza

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Data 14-01-2015 Pagina 20 Foglio 1

Lavoro, così il sussidio per la disoccupazione LA RIFORMA ROMA Un paio di settimane di lavo­ro effettivo in più nell'ultimo an­no come requisito per poter usu­fruire della nuova indennità di di­soccupazione, l'anticipo del deca­lage del 3% mensile al quarto me­se di fruizione e cento milioni in meno nel 2015 al fondo apposito per l'ulteriore sussidio da eroga­re a chi non riesce a trovare lavo­ro. Con qualche modifica, i due decreti attuativi del Jobs act vara­ti dal Consiglio dei ministri la vi­gilia di Natale sono arrivati ieri in tarda serata alle commissioni La­voro di Camera e Senato. Parte così !'iter per il necessario parere che dovrà essere dato entro 30 giorni e non è vincolante. Tutta­via già si prefigura un nuovo scontro sui licenziamenti colletti­vi. «Noi intravediamo uno scosta­mento rispetto alla delega sui li­cenziamenti collettivi, tema mai sollevato dal governo, che ha sempre parlato di articolo 18, cioè di licenziamenti individuali» dice il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Da­miano. Un punto sul quale sono sul piede di guerra anche i sinda­cati tutti. In commissione Lavoro del Senato presieduta da Mauri­zio Sacconi l'esame partirà già questa settimana, la convocazio­ne della seduta dovrebbe essere per domani. D'altronde sono tra­scorsi ormai 21 giorni dal varo dei decreti in consiglio dei Ministri. E sono tanti gli imprenditori in atte­sa di poter assumere con il nuovo contratto a tutele crescenti che, come è noto, cambia le norme sui licenziamenti.

A causa di un problema di co­perture finanziarie nel passaggio dal Consiglio dei Ministri alla Ra­gioneria generale del Tesoro, la Naspi -la nuova indennità che da maggio sostituirà Aspi e miniA-

spi - diventa meno generosa. Po­trà comunque arrivare a 1.300 eu­ro al mese (l'importo dipende da­gli anni di lavoro) per massimo 24 mesi, ma il decalage del 3% mensile dell'importo già nel 2015 inizierà dal quarto mese anziché dal quinto come previsto nella prima versione. Piccola stretta anche sui requisiti: oltre allo sta­to di disoccupazione serviranno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti e 30 giornate (nella prima versione erano 18) di lavoro effettivo nell'ultimo anno. Si assottiglia anche il fondo appo­sito per l'Asdi, il sussidio di disoc­cupazione che scatta per i disoc­cupati che durante il periodo del­la Naspi non hanno trovato anco­ra un' altra occupazione e versa­no in situazione di bisogno: dai 300 milioni previsti nel 2015 si scende a 200 milioni.

Giusy Franzese :çJ RIPRODUZIONE RISERVATA

CAMERE I DECRETI DEL JOBS ACI

CONTRATTO

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