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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 7 Agosto 2011 Laghi Di Monticchio. La Statua Di San Gualberto…………….…….……PAG.2 Il tempo delle lucciole………………………………………………………..PAG. 2 Rionero, Un “ Amarcord” Poetico……………………….…………...……..PAG. 5 Ripacandida. Emigrante, Da Chicago Ritorna Dall’america……….....…PAG. 6 Abbazia Di Santa Maria Di Pierno ……………………………………....…PAG.7 Ginestra. Il Centro Arbereshe In Un Paese Dei Balocchi ………….……PAG. 8 Al Giffoni Film Festival Si Fa’ Onore La Piccola Studentessa…………..PAG. 9 Filiano. Concerto “La Musica Secondo Mogol”……...……………...…PAG. 10

Vulture Magazine, 7 Agosto 2011

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notizie dal cuore della basilicata

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VULTURE MAGAZINE 1

Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 7 Agosto 2011 Laghi Di Monticchio. La Statua Di San Gualberto…………….…….……PAG.2 Il tempo delle lucciole………………………………………………………..PAG. 2 Rionero, Un “ Amarcord” Poetico……………………….…………...……..PAG. 5 Ripacandida. Emigrante, Da Chicago Ritorna Dall’america……….....…PAG. 6 Abbazia Di Santa Maria Di Pierno ……………………………………....…PAG.7 Ginestra. Il Centro Arbereshe In Un Paese Dei Balocchi ………….……PAG. 8 Al Giffoni Film Festival Si Fa’ Onore La Piccola Studentessa…………..PAG. 9 Filiano. Concerto “La Musica Secondo Mogol”……...……………...…PAG. 10

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LAGHI DI MONTICCHIO. 3 AGOSTO 2011. LA STATUA DI

SAN GUALBERTO, PROTETTORE DEL CORPO FORESTALE DELLO

STATO DETURPATA DA SCRITTE. A CHI SI ASPETTA A

PROTEGGERLA?

Monticchio. Mai come quest’anno questo incantevole e verdeggiante centro della Basilicata viene rivalutato con manifestazioni musicali di portata nazionali. Ma agli occhi dei tanti turisti che giungono dalle regioni limitrofi, è visibile lo scempio fatto alla statua di San Giovanni Gualberto, monaco fiorentino vissuto nell'undicesimo secolo, che si ispirò agli insegnamenti dei primi anacoreti per riportare l'uomo al rispetto della natura, situato nella zona che domina il panorama dei due laghi. Scritte di ogni genere coprono la base in pietra realizzata da uno scultore con marmi di Carrara. Non è un bel biglietto da visita per i tanti visitatori che in questo periodo vengono a Monticchio per trascorrere una giornata a contatto con la natura. Le autorità preposte sono

autorizzate a proteggere la statua con una cancellata, così da evitare altri scempi su questa opera realizzata nel 1968. Altrimenti le belle parole del nostro poeta lucano Mario Trufelli: “Basta guardare nella conca vulcanica, nel centro del cratere, per capire che a Monticchio si può anche vivere di silenzio, di quel particolare silenzio che come un sortilegio sembra restituire la terra alla geologia. Il Vulture, il vulcano spento che ha vomitato fuoco poche volte, l'ultima centomila anni fa, qui ha fatto tutto: ha scolpito il paesaggio con gli incantevoli laghi, ha fatto crescere in maniera lussuriosa i boschi, ha fatto sgorgare le preziose acque minerali orgoglio dell'industria lucana” resteranno considerazioni vane. Lorenzo Zolfo La foto ritrae la statua di San Guarberto deturpata da vandali.

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Il tempo delle lucciole

“Mamma, ma cosa fanno quelle ragazze sedute su quel muretto?” Un po’ inattesa ed imbarazzata per la domanda, la donna risponde: “Prendono il sole”. “Ma come, il sole per strada, e poi qui?” ribatte ancora il bambino incuriosito al fianco della mamma alla guida che, un

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po’ seccata (ci ha raccontato) si vede costretta a rispondere. Rispondere senza soffermarsi, l’auto corre su quella statale prima dell’imbocco della galleria a San Nicola. Ne passano di auto e mezzi pesanti su quella che definiscono superstrada: collega il capoluogo alla parte più a nord della regione, corre verso il Vulture e le autostrade. E da qualche tempo, in orari più diversi, giovani presenze femminili volteggiano su una piazzola ai bordi della strada. Sono “passanti” come le definisce la letteratura (Beaudelaire) e una canzone di De André e Brassens di molti anni fa. Passano lì per caso, in attesa di qualche obolo in cambio di prestazioni. In auto o da qualche parte. Si vende e si compra un briciolo di fugace felicità. Proprio in questi tempi di rincorsa al tempo libero, dove un esercito di vacanzieri, nonostante la crisi, si mette in viaggio: “infelici che si affidano all’industria della felicità” come ha scritto qualcuno a proposito di crociere e di villaggi organizzati. Mentre loro, le lucciole, le “belle di giorno” (come nel film di Bunuel) sono arrivate anche su queste strade un tempo sterrate, su questi anfratti di civiltà. Saranno pure un sintomo di benessere quelle presenze su quelle strade? Vorrà dire che da queste parti ci si muove, ci sarà consumo e quindi c’è consumismo. Pasolini negli anni ’70 scriveva della scomparsa delle lucciole (ma quelle vere, i coleotteri) quale segno del crescente inquinamento dell’aria e dell’acqua. Da noi, metaforicamente, arrivano, nell’imbarazzo di una mamma che non saprebbe come spiegarlo al proprio bambino di dieci anni. Eppure, nonostante il carico di sfruttamento, di illusioni svendute, di mortificazioni al femminile specie in quelle espressioni come “il mestiere più antico del mondo”, sarà il caso di guardare oltre la presenza delle “passanti”, senza analizzarne noiosamente il fenomeno. Ci sono, attendono che qualcuno arrivi, si fermi e le contatti. Sono là, inconciliabile ritenuta del tempo.

Così cantava De André: “Immagini care per qualche istante / sarete presto una folla distante /scavalcate da un ricordo più vicino / per poco che la felicità ritorni / è molto raro che ci si ricordi / degli episodi del cammino.” Intanto pure a Potenza si organizza la selezione per il programma televisivo Grande fratello. Chissà se quella mamma avrà lo stesso imbarazzo a descriverlo al suo bambino. Armando Lostaglio ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

RIONERO, UN “ AMARCORD” POETICO

Simpatiche composizioni dell’ultra settantenne Pina Di Lucchio

di Michele Traficante

Ma poeta ed artista si nasce o si diventa? Quanti si sono fatti questa domanda, senza, però, darsi una risposta univoca. Probabilmente può esserci un’innata predisposizione, un sicuro talento in alcune persone alla poesia e all’arte, ma poi gli eventi della vita, le non favorevoli

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condizioni sociali ed economiche fanno sì che si pensi e ci si dedica ad altro, non consentendo di coltivare e manifestare tali inclinazioni. Salvo, però, che ad una certa età, forse per alcune favorevoli condizioni ambientale e familiari, esplode questo bisogno, che spesso diventa irrefrenabile, di rapportarsi con il mondo circostante, con la comunità in cui si vive nelle forme di un sublime linguaggio poetico ed artistico, di esprimere i propri sentimenti, i propri pensieri e le maturate riflessioni sulla vita vissuta di ogni giorno, con semplicità, con genuinità, così come detta il cuore. E’ quanto è successo all’attempata signora Maria Giuseppa Di Lucchio ( Pina per gli amici e “Pinuzza” per chi, come noi, l’ha conosciuta fin dall’infanzia vivendo nello stesso vicinato), ultra settantenne, con figli, nipoti e pronipoti. In verità la signora Pina, una donna straordinaria, vivace, intelligente carica di anni e di ricordi, ha avuto un’infanzia non facile e provata da un insanabile dolore. Il padre Pasquale Di Lucchio (1914-1943) con il fratello Pietro ( 1904-1943), avevano sposato due sorelle, sono fra i 16 rioneresi trucidati dei tedeschi in quel tragico 24 settembre 1943. Pina Di Lucchio è cresciuta con l’affetto incommensurabile dell’eroica madre Antonia Traficante (1913-1995), zia Antonietta “Chichiarotta”, come veniva chiamata affettuosamente nel rione Costa, ai piedi della torre civica con orologio, che, dopo la tragica morte del marito era rimasta con quattro figli in tenera età: Leonardo di 7 anni, Pinuccia di 5, Teresa di 3 e Gennaro da tutti chiamato poi anche Pasquale essendo nato 18 giorni prima della morte del padre. Tempi difficili, di grandi sacrifici, umiliazioni e rinunce, oltre che d’inconsolabile dolore per zia Antonietta; ma lei, donna forte e determinata, tenne duro e, sempre vestita di nero per lutto permanente, andò esemplarmente avanti facendo finanche studiare il maggiore dei figli.

“ Quanto lavoro- scrive la signora Pina -, quanti sacrifici, quante privazioni, quante umiliazioni e quante lacrime hanno versato quegli occhi; non potrò mai dimenticare quello che con mia madre abbiamo vissuto, il dolore non si è mai esaurito”. Pur con il rammarico di non aver potuto frequentare se non la quinta classe delle scuole elementari (commovente il ricordo della sua maestra Elvira Rigillo), la signora Pina, sposata felicemente col bravo Emidio Giammatteo a cui ha dato quattro meravigliosi ragazzi: Marco, Pasquale, Antonio, Mario ) tutti sposati, non ha mai smesso di pensare alla scrittura, alla poesia e alla pittura. Cosa che ha potuto fare negli ultimi anni. Certo, si tratta di una pittura, diciamo così Naif in quanto prodotta per soddisfazione personale, secondo il suo istinto, senza seguire quelli che sono i dettami tecnici delle espressioni artistiche; una pittura costituita da una esecuzione elementare e semplice con un ricco accostamento di colori usati puri. In altri termini una pittura che, stando al termine francese Naif, corrispondente all’italiano ingenuo, primitivo, indica una produzione non sorretta da una vera e propria formazione professionale o comunque scolastica, ma non per questo priva di fascino e valore artistico.

Anche le sue composizioni poetiche (molte anche in dialetto rionerese), svincolate per lo più da ogni esigenza di metrica e di rima, esprimono in maniera spontanea la sua grande sensibilità d’animo, le sue pacate riflessioni sulla vita e sulla sua comunità in

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trasformazione, sorretta da una fede profonda e una radicata devozione alla Vergine Maria. Belle le sue preghiere della sera, della preparazione dell’anima alla morte, a Gesù Crocifisso e durante la celebrazione della santa messa. Toccante il suo intervento presso il luogo dell’eccidio tenuto il 24 settembre 2008 in occasione del 65° anniversario del tragico fatto di sangue. Su sollecitazione di amici ed estimatori Pina Di Lucchio si è decisa a dare alla stampe almeno parte della sua cospicua produzione di poesie e di quadri in cui, con un “amarcord” struggente di memoria, richiama persone, ambienti, circostanze e personali riflessioni sulla comunità rionerese di ieri e di oggi. “Luce sui ricordi” è il titolo significativo del volume, di un centinaio di pagine, con numerose foto di famiglia dell’autrice e la riproduzione a colori e b/n di alcuni dei suoi quadri che ripropongono caratteristici scorci della Rionero di ieri, purtroppo sconvolti o scomparsi dopo il terremoto del 23 novembre 1980. “ Ricordi belli, giochi d’infanzia, amicizie sincere, vicini di casa, anziani che ci tenevano per mano, ricordi di gioventù condivisi con cugini e cugine, fratelli e sorelle – confessa la signora Pina - , tutto allora era così semplice e bello, i primi sospiri d’amore, i sogni per l’avvenire; quanti ricordi, quante nostalgie e quante soddisfazioni anche per le piccole cose”. Simpatico il ricordo dell’adunata dei bambini ( e non solo) del vicinato con le sedie e sedioline presso la casa di nostro padre, Antonio Traficante, ( zì Tonn’ Cristudd’ ) che accoglieva con pazienza tutti, ove era arrivato il primo televisore, per assistere alle trasmissioni “all’arrivo di Carosello”. Nel libro della Di Lucchio viene ricordata una comunità la quale, seppur afflitta da miseria e privazioni, era cementata dalla solidarietà di un vicinato inteso come “famiglia allargata”, rinsaldata da sani valori morali e dal rispetto reciproco, specialmente verso gli anziani a cui si ubbidiva senza discutere.

“I pensieri e i racconti di Pina Di Lucchio – scrive nella prefazione il giornalista e critico cinematografico Armando Lostaglio, che ha pure curato la pubblicazione -, le sue immagini dipinte con la genuinità del neofita, la loro freschezza, rendono giustizia ad una storia ingiusta, fatta di privazioni e di ingiurie del tempo, ma che la fiammella delle emozioni ha saputo ravvivare, tenere in luce e contagiarne il sentimento”. Il libro, stampato a proprie spese presso la Tipografia-Legatoria Portobello di Rionero e donato ai concittadini, salvo che questi ultimi non intendano fare un’offerta spontanea alla locale Casa di Riposo “Virgo Carmeli”, è stato presentato nei giorni scorsi a Rionero presso la sala audiovisivi del Centro Sociale “Pasquale Sacco” alla presenza di un folto pubblico di amici, parenti e tanti estimatori dell’autrice. I lavori, coordinati con garbo da Armando Lostaglio, ha visto, fra gli altri, l’intervento della dott.ssa Rachele Verrastro, neoassessore comunale di Rionero alle Attività Produttive, Turismo, Politiche del Personale, Pari Opportunità, di Peppino Chieppa, direttore della rivista “Valori”, dell’onnipresente Maria Michela Pinto, neopresidente del Consiglio comunale rionerese, di Ernesto Grieco che ha recitato una poesie in dialetto rionerese sull’orologio della Costa, di Maria Antonietta Chieppa, di Stefania Di Lucchio. Simpatica l’improvvisata di alcuni componenti la locale banda musicale “Giuseppe Verdi”, fra cui alcuni nipoti della signora Pina, che hanno eseguito alcune musiche patriottiche. Bella anche la recitazione da parte di due nipotine dell’autrice di brevi poesie in onore della nonna. Insomma si è trattato di una cerimonia sobria ma assai significativa la quale, benché non ci fossero nomi altisonanti a relazionare, ha rappresentato una valida occasione per premiare chi, senza titoli accademici e da autodidatta, ha espresso

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fortemente il suo amore per la cultura e per il suo paese. Uno schiaffo morale per i tanti cosiddetti intellettuali nostrani che si fregiano di titoli altisonanti (diploma, laurea, dottorati) ma incapaci di concretizzare e produrre nulla di culturalmente valido e meritevole di considerazione.

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RIPACANDIDA AGOSTO 2011. EMIGRANTE, ROSANNA MUSTO

DA CHICAGO, RITORNA DALL’AMERICA DA 43 ANNI PER

LA FESTA DI SAN DONATO E PER RIVEDERE I FAMILIARI

Ripacandida. La storia di Rosanna Musto è di quelle che hanno un sapore pieno di sentimenti. L’ultima di 11 figli (i “gelatir”), sposata a Ripacandida con Michele Labriola emigra in America a Chicago nel 1968. Ha tre figli Susanna, Ricki e

Patrizia. Dal 1969, per 42 anni di seguito, ogni anno ritorna a Ripacandida per rivedere i familiari e per la festa di San Donato, che si festeggia dal 5 al 7 agosto. Così forte è l’amore per il paese e la famiglia che ha acquistato un’abitazione e tra due anni pensa di ritornare definitivamente nel suo paese di origine. La stessa passione l’ha trasmessa ai figli che si alternano per raggiungere Ripacandida. In questi giorni Rosanna Musto è ospite dai fratelli Giuseppe e Pietro. Avvicinata ha riferito: “ nonostante il viaggio sia lungo ed estenuante, gioisco quando giungo a Ripacandida e rivedo i miei parenti, anche se le lacrime prendono il sopravvento quando devo ritornare in America. Sono oltre 40 anni che non mi perdo la festa di San Donato, la devozione verso questo santo è così forte per noi ripacandidesi che mio marito è diventato presidente di un comitato chiamato “Figli d’Italia”, costituito da 800 ripacandidesi che si rivedono a Blue Island, a 20 minuti di macchina da Chicago, per festeggiare San Donato in America negli stessi giorni che si festeggia a Ripacandida”. Il cognato di Rosanna, Antonio Salicone di Potenza si trova anche a Ripacandida per questa imminente festa in onore di San Donato, ha aggiunto: “sono 47 anni che non mi perdo questa festa, soprattutto per evitare linciaggi verbali da parte della famiglia”. Lorenzo Zolfo

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ABBAZIA DI SANTA MARIA DI PIERNO. CENTRO DI SPIRITUALITA’”SAN

GUGLIELMO”. SETTIMANA BIBLICA DAL 1 AL 6 AGOSTO. IL LIBRO DEI SEGNI: IL

VANGELO DI GIOVANNI.CREDERE E AVERE

FEDE NEL SUO NOME

Pierno. Nella suggestiva Abbazia di Pierno (San Fele) dal prossimo 1 agosto e fino al 6, si può trascorrere una settimana Biblica. A promuovere questa iniziativa Padre Alberto degli Eremiti di Cerreto, da poco rettore dell’Abbazia di Santa Maria Pierno. Il Libro dei Segni:Il Vangelo di Giovanni. Credere e avere fede nel suo nome, è il tema che sarà affrontato. Il programma è costruito in modo da consentire la scelta tra due possibilità: - partecipazione residenziale (con pernottamento); - partecipazione pendolare (arrivando ogni mattina e rientrando a casa ogni sera). “E’ decisamente consigliabile vivere l’esperienza del Corso biblico interamente; tuttavia, eccezionalmente, si può trarne beneficio anche partecipando soltanto a qualche incontro, lasciandosi

i guidare dallo Spirito Santo attraverso le esperienze: della preghiera condivisa con altri, nelle liturgie celebrate insieme; delle meditazioni offerte dalla guida, ogni mattina e ogni pomeriggio; dei tempi di preghiera personale, nutrita dagli spunti offerti dalla guida; della possibilità di colloqui spirituali,del silenzio del monte della fraternità tra i partecipanti” riferisce padre Alberto. Una iniziativa che va vissuta, al di la del mare e della montagna. Per informazioni e adesioni contattare padre Alberto 0976-98250 oppure 3389000362. Lorenzo Zolfo La foto ritrae l’Abbazia di Santa Maria di Pierno.

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GINESTRA 2 AGOSTO 2011. IL CENTRO ARBERESHE SI E’

TRASFORMATO IN UN PAESE DEI BALOCCHI PER LA GIOIA DEI

BAMBINI

Ginestra. Lo scorso 2 agosto il piccolo centro arbereshe si è trasformato in un

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paese dei Balocchi. Questa manifestazione, giunta alla seconda edizione, è stata promossa dall’amministrazione comunale.

Nella mattinata alle ore 10 c’è stata l’apertura della giornata del punto ludico in piazza Albania, di fronte al Comune, con giochi di coordinazione, di velocità, di riflessi.

Nel pomeriggio ad iniziare dalle ore 17 i bambini (ma anche qualcuno più grande) si sono divertiti con i giochi gonfiabili, pesca pesciolini, tiro ai birilli, sculture di palloncini, toro meccanico, trucca bimbi e naturalmente non non sono mancati i pop corn e lo zucchero filato.

Alle ore 21,30 la Parata Cartoons, con personaggi noti della Walt-Disney, partita da piazza Albania, ha fatto da apripista al teatro Caccabak: “Pulcinella e la forca”, svoltasi in piazza Raffaele Ciriello, nel caratteristico Arco Forno. Lorenzo Zolfo

Le foto ritraggono momenti salienti della giornata dei balocchi. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

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AL GIFFONI FILM FESTIVAL SI FA’ ONORE LA PICCOLA STUDENTESSA CON LA

PASSIONE PER IL CINEMA, PICCOLA BABY CRITICA

POLICORESE, ROSSANA GIORDANO

MATERA LI’; 23 luglio 2011.

Finita la 41esima edizione del Giffoni film festival, la rassegna internazionale di film per ragazzi, anche la giovane Policorese, Rossana Giordano, selezionata dalla direzione del cinema Andrisani di Montescaglioso (MT), ha fatto ritorno nel suo paese d’origine. “Ho seguito durante tutto l’anno scolastico, visionata dalla referente e coordinatrice del progetto,

maestra Stella Bonavita, - racconta Giordano - , una serie di tre proiezioni cinematografiche in base alla mia età, cui è seguito un dibattito in sala e poi una selezione finale ad una commissione proveniente direttamente da Giffoni film festival, per approdare nella giuria internazionale del film per ragazzi della mia età appartenente alla categoria + 10, che è iniziato il 12 e finito giovedì sera, 21 luglio. In pratica una carrellata di 145 film in programma, fra lungometraggi e cortometraggi, sottoposti al giudizio insindacabile di diverse giurie distinte per età e formate da 3.300 giovani dai 3 ai 23 anni, provenienti - continua la ragazza policorese - da 51 nazioni e 150 città italiane. Film visti in anteprima mondiale e che usciranno nel corso della prossima stagione cinematografica. Il Giffoni si è dimostrato una esperienza eccezionale perché ci ha fatto vedere come viene realizzato un film, come viene prodotto ed in base a quali parametri viene premiato, mutuando queste informazioni direttamente dai produttori, dagli sceneggiatori e dagli attori. E poi, il Giffoni è una formidabile esperienza umana, che tutti i ragazzi dovrebbero fare, perché ti mette faccia a faccia con tantissimi ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, così diversi per cultura e per formazione, ma tanto simili a te stessa. E’ un modo autentico che nessun contatto con face book potrà mai rendere. A tanti personaggi – prosegue ancora Rossana – gli ho potuto chiedere qual è il senso della vita, sentendomi rispondere che cambia continuamente con il crescere dell’età e con il diversificarsi degli interessi. Dalla selezione sono risultata ‘la discente che si è particolarmente messa in mostra per la sua creatività, capacità critica ed interpretativa’, ciò mi ha portato ora ad allargare le mie conoscenze cinematografiche stando con loro e conoscendo dal vivo attori/trici, cantanti e registi tra cui: Valeria Golino, Paolo Bonolis, Luciana Littizzetto, Edward Norton, Yari Gugliucci, Hilary Swank, Lluis Homar, Barbara De

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Rossi, Willwoosh E Il Cast Di "Freaks", Aldo Giovanni E Giacomo, Nicola Acunzo, Matteo Branciamore, Ezio Greggio, Valentina Lodovini, Daniele Liotti , Maurizio Casagrande, Roberto Farnesi - Katy Saunders - Emanuela Titocchia, Paola Cortellesi, Antonella Ferrari, Ascanio Celestini, Vittoria Puccini, Carla Signoris, Donatella Finocchiaro, Rocco Papaleo, Lorella Cuccarini E Lino Banfi. Nel ringraziare il sindaco di Policoro, dott. Nicolino Lopatriello ed il Presidente della Provincia di Matera, dott. Franco Stella per entrambi essere stati sempre vicini con innumerevoli incoraggiamenti, voglio ricordare che – conclude la piccola promessa policorese, Rossana Giordano - la pattuglia lucana era composta in totale da 11 teenager provenienti da vari paesi della provincia di Matera ed unica delegazione lucana, tutti indistintamente abbiamo ricevuto grandi complimenti da parte di Manlio Castagno, vice direttore del Giffoni, secondo il quale tutti noi ragazzi lucani siamo risultati come sempre i più preparati, educati e gentili. Noi teenager lucani siamo nati preparati ad esprimere il meglio di noi stessi”. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

CONCERTO “LA MUSICA SECONDO MOGOL”

Appuntamento con le “parole” di Mogol a Filiano

Si rifà ad una delle canzoni più note e rappresentative del repertorio battistiano con Mogol, il concerto dal titolo “Mi ritorni in mente – La musica secondo Mogol” organizzato dall’Associazione Pro Loco di Filiano con il patrocinio del Comune di Filiano. L’evento, che rientra nel cartellone estivo “E…state a Filiano 2011”, si terrà lunedì 8 agosto 2011 in Piazza SS. Rosario a Filiano, con inizio alle ore 21:30. Ci sono canzoni che fanno parte del patrimonio genetico di chi nasce e vive nel nostro Paese, l’Italia, canzoni che pur appartenendo alle generazioni precedenti

si infiltrano nel nostro dna tramite qualche sconosciuta forma di trasfusione. Prova ne è che ad un certo punto della vita, a nostra insaputa, troviamo in memoria parole e melodie di canzoni apparentemente mai sentite, ma che “ritornano in mente”, canzoni che diventano bagaglio di tutti perché non smettono mai di suonare… Durante il concerto si potranno ascoltare le più belle canzoni italiane degli ultimi 40 anni passando da Morandi a Mina, da Mango a Battisti.. Il concerto vede la partecipazione dei vocalist Patrizia Borghini, Roberta Giannini e Lorenzo Corrado e dei musicisti Canio Pepe al basso elettrico, Gianfranco Summa alla chitarra, Domenico Sileo alle tastiere e pianoforte digitale ed Antonello Ruggiero alla batteria. Il concerto è curato dall’Associazione Artistico Musicale “Art Academy” sotto la Direzione artistica di Patrizia Borghini e patrocinato dalla Provincia di Potenza, e rientra nel programma estivo “Tracce d'Unità in Provincia 2011” Per informazioni: Associazione Pro Loco - Viale 1° maggio snc - 85020 Filiano (PZ) - Tel. 0971.1895337 – cell. 345.4697351 - e-mail: [email protected] - sito internet: www.prolocofiliano.it. Cordiali saluti. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

È una produzione editoriale

dell’Associazione Vibrazioni Lucane

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