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Periodico trimestrale di Informazione e Promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue www.donoevita.it Pubblicazione Trimestrale - Registrazione Tribunale di Treviso n.494 del 25/6/92 ANNO XXXIII - n.2 Giugno 2011 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, LO/MI - Iscr. Reg. stampa n°06125 del 17/12/97 - Tiratura e diffusione: 120.000 copie - Contiene I.R. www.avisveneto.it. Numero 2 Giugno 2011 Avis on the road Marzo2011Cover:Cover_Dono&Vita 20/06/11 10:06 Pagina 1

Dono & Vita no.2 Giugno 2011

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Dono & Vita no.2 Giugno 2011

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Page 1: Dono & Vita no.2 Giugno 2011

Periodico trimestraledi Informazione e

Promozionedell’AssociazioneVolontari Italiani

Sangue del Veneto e dell’Associazione

Bellunese Volontari Sangue

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Numero 2Giugno 2011

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Quanti siamo, dove siamo, quanto doniamo in Italia e Veneto

Sommario

L’Editorialedi Alberto Argentoni pag.4

La pagina del direttoredi Beppe Castellano pag.5

Attualità trasfusionaleBonaccia prima dell’uragano? da pag.6

Cooperazione internazionale America Latina, fase operativa da pag.8

Assemblea nazionaleIn corsa verso il 2014 pag.11

Assemblea regionaleAnno positivo, ma con problemi pag.12

Giornata Mondiale del DonatoreRidere fa buon... sangue pag.13

Vita associativaBelluno dice stop alle medaglie pag.14

Camper solidale “on the road” pag.15

Musica nel sangue 2011Cronaca giovane da una finale molto affollata da pag.16

Pagine giovaniDonatori da 110 e lode in quattro ateneiveneti pag. 18

Appuntamenti estivi e cronache di Avisall’Heineken Jammin’ Festival pag.19

Speciale scuolaVenezia: 9 anni, una “città” di studenti pag.20

Astori Mogliano: una folla a donare pag.21

Lupo Alberto diventa donatore pag.21

Verona: 700 liceali, un dono, due miss pag.22

A Conegliano “vola” l’Avis e a SanDonà sono in 400 gli studenti pag.26

A Concordia si “costruiscono ponti”, a Villorba la creatività. pag.27

Il Bello del venetoColli Euganei: il gran parco su quegliantichi vulcani da pag.23

Le sette sorelleCronache associative dalle nostre pro-vincie avisine e dell’Abvs

Padova pag.28

Rovigo pag.29

Belluno da pag.30

Verona da pag.32

Venezia da pag.35

Treviso da pag.38

Vicenza da pag.40

Sport & AvisE il Giro passò dal Veneto pag.42

Tuttinbici sui luoghi dell’Unità d’Italiapag.43

Mtb: cinque gare, un circuito, una lotteria pag.44

Rugby: triangolare under 18 a Villorba pag.45

Football americano: pantere e cavalierigemellati sul campo pag.46

Lettere & Opinioni I lettori e le opinioni pag.47

Dono & Vita Anno XXXI - n° 2 - giugno 2011

Periodico di informazione e promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue

e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue

Editore - Segreteria - AmministrazioneAVIS Regionale via Ospedale,1 - 31100 Treviso

tel. 0422 405088 - fax 0422 [email protected]

REDAZIONEVia Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV)

tel. 0423 420078 - Fax: 0423 3445078320 4784837

E-mail: [email protected]

Presidente Avis Regionale VenetoAlberto Argentoni

Responsabile stampa associativa AVIS Regionale:Nereo MarchiIdea Grafica: Elena Fattorelli-Luca Fantoni - VeronaFotolito: Typongraph Digital Systems - S. Martino B. A. (Vr)Stampa: Mondadori Printing - VeronaDiffusione Editoriale: Prontopack - Zevio (VR)

LA REDAZIONEDirettore Responsabile:

Beppe Castellano - [email protected]

Vice Direttore Esecutivo/Segreteria Redazione:Michela Rossato - [email protected]

Coordinamento grafico-editoriale: Nereo Marchi

Vice Direttore onorario: Roberto Rossini

Redattori responsabili per le provinciali AVIS - ABVS

BELLUNO: Manuel Pierobon; PADOVA: Marco Menin, Dante Gardin; ROVIGO: Andrea Mantoan; TREVISO: Paola Barro, Michela Rossato, Daniela Moro;VENEZIA: Giorgia Chiaro, Ottaviano Cereser,Giorgio Scotto;VERONA: Roberto Rossini; VICENZA: Enrico Iseppi, Gianfranco Sottoriva.

Redazione giovaniManuela Fossa (VE), Marica Bonaventura (VE),Lucia Del Sole (VE), Giuseppe Morrone (TV),Fulvia Chiaro (VE), Bruno Gardin (VR).

Collaboratori fissi e rubricheBernardino Spaliviero, Francesco Magarotto,Roberto Rondin, Francesco Joppi, Giorgio Gobbo,Vilma Fabris.

Hanno collaborato a questo numero:Silvia Apollonio, Vittorino Bigarella, Ioide fin,Diego Urban, Federica Florian, Rita Marogna,Piergiorgio Lorenzini, Matteo Seppi, Nicola Arietti,Emanuele Zanon, Michele Battistuzzi, EmmanueleBogoni, Gregorio, Francesco Pinzoni, TizianaMagarotto, Laura Elia, Roberto Zorzella, TarcisioBenedetti, Veronica Boldrin, Ufficio stampa Avisnazionale.In copertina: foto di Beppe Castellano

Chiuso in fotolito il 13 giugno 2011Il prossimo numero uscirà a settembre 2011

IL MATERIALE VA INVIATO IN OGNI CASOENTRO IL 30 LUGLIO 2011.

Foto a stampa, anche se non pubblicate, NON SI RESTITUISCONO.

Lettere e interventi vanno inviati, firmati a: REDAZIONE DONO & VITA

Via Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV)[email protected]

oppure AVIS ABVS Regionale Veneto Via Ospedale, 1 - 31100 Treviso

[email protected] articoli delle AVIS Comunali DEVONO passare

attraverso i redattori di ogni PROVINCIALE. Vi invitiamo a contattarli.

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Ad aprile 1994 riprendeva vita “Avis Abvs Veneto”,questo periodico che negli anni ha cambiato

nome e grafica (quest’ultima più volte). La storia, sevolete, la potete leggere su un’apposita pagina diwww.donoevita.it. Già, perché da allora molti annisono passati, molto inchiostro è corso fra le rotative,molti collaboratori sono arrivati e andati, molti giova-ni universitari stagisti o del Servizio civile sono passatiin redazione e innumerevoli fatti sono stati raccontatida “Dono&Vita”. Fatti e notizie che erano anche benfuori dalla “galassia Avis”. Con molte nostre inchiesteci siamo occupati di temi sociali. In tempi “nonsospetti”, in cui non ne parlava praticamente nessuno,sulle pagine di Dono&Vita si è parlato di Dipendenze:alcol, droghe, fumo, gioco (2004), Nuove povertà(2005-2008), della “minacciata” privatizzazione del-l’acqua (2003); di Adozioni e affido (2004); di disoc-cupazione (2009-2010); di “nuovi” donatori e nuovicittadini immigrati (dal 2006 in poi); di nuove malat-tie tropicali (2007 in poi) e tante altre inchieste “fra lagente”. Oltre a questo sulle nostre pagine sono passatiinnumerevoli personaggi del mondo dello spettacolo edello sport: dalle Miss Italia venete, ai grandi calciato-ri come Del Piero, dal “veneto” Tiziano Ferro, a deci-ne di altri personaggi che testimoniavano l’impegnonel volontariato. Non possiamo poi enumerarle letante e tante storie di vita vissuta della gente, cosiddet-ta, comune. È difficile ricordare ogni numero e ogni“avventura” giornalistica.Ora, dal 28 aprile scorso, ne è iniziata un’altra diavventura: Dono&Vita è on line. Un giornale, quasiun quotidiano, che andrà ad affiancare, integrare earricchire il trimestrale che - nonostante tutto - conti-nuerà ad arrivare nelle case di oltre 100mila famigliedel Veneto e di molte altre in Italia. Si ri-parte! Conqualcosa che guarda ancora più avanti e che speriamoincontri il gradimento di ancora più lettori. La nostrapiccola goletta, insomma, con le vele rosso-azzurredell’Avis, si è avventurata da un paio di mesi nell’im-menso oceano di internet. Il nostro giornale affronta il mare aperto. L’intento è andare oltre l’orizzonte,verso un pubblico nuovo. Una platea non limitata

ai soli donatori, che inogni caso saranno ilnostro “zoccolo duro”.Salpiamo insieme versonuove terre, come unavera nave che affronta unlungo viaggio nell’igno-to. Non lo faremo dasprovveduti, da marinaid’acqua dolce, salpandosenza carte nautiche obussole. La nostra busso-la, come sempre è stato,saranno i lettori. I nostriveri “padroni”: voi fede-lissimi e tutti quelli chearriveranno. Voi donato-ri potrete continuare a ricevere gratuitamente Dono & Vita in formato car-taceo (secondo le decisioni delle vostre Avis), ma cipotrete leggere anche on line con notizie fresche di...giornata. Potrete però essere affiancati anche da lettoridel tutto quelli “nuovi”. Coloro che, magari, ci legge-ranno solo on line. Nuovi lettori che contiamo di avvi-cinare anche al grande mondo del Dono. Le nostrecarte nautiche, quelle su cui ci si muove l’onesta e corretta informazione, saranno le notizie: precise, affidabili, verificate e verificabili. Come sempre.Spazieremo anche “oltre”, se ci riusciremo. Al di là deipur ampi orizzonti del volontariato del sangue. Anchecon questa versione a stampa, che potrà diventare sempre più una rivista di approfondimento e inchie-sta. È ancora tutto in divenire, il sito. Qualche strapponelle vele, ancora mal cucite, magari ci sarà. Qualchefalla nella chiglia forse non l’abbiamo ancora vista.Potremmo anche incontrare qualche scoglio. Navigando,si sa, capita. Ma intanto siamo ri-partiti per una nuovaavventura. Tutti insieme, con una grande e splendidaciurma. Veniteci a trovare, commentate gli articoli,iscrivetevi anche al gruppo Facebook del “vostro” gio-nale, cercateci su Twitter. Criticateci per migliorare: citeniamo. Beppe Castellano

Scrivo questa lettera aperta in occasione dellaGiornata mondiale del Donatore di sangue, che si

celebra il 14 giugno, e a ridosso dell’Incontro nazio-nale del Sistema Sangue italiano, che si è tenuto aLucca a fine maggio e dove si sono confrontate tuttele realtà associative e trasfusionali regionali.Riflettendo su queste dueimportanti iniziative, credodi dover manifestare il mioorgoglio e la mia soddisfa-zione per la situazione tra-sfusionale in Veneto: c’èl'autosufficienza, c'è la sicurezza e c'è la qualità. Sonoconquiste sudate, in tanti anni di silenzioso lavoro.Poi, però, incontro i nostri dirigenti associativi, leggolettere di protesta ai giornali, sono informato delledifficoltà di molti medici trasfusionisti e Direttori didipartimento trasfusionale e mi rendo conto che c’è

inquietudine e scoraggiamento tra gli operatori delsistema. Perché?In quest'ultimo anno sono stati lanciati molti allar-mi, si sono svolti numerosi incontri, sono stati redat-ti molti documenti. Ma manca il personale sanitarioper garantire l’apertura dei centri di raccolta e con-trollare le sacche (in provincia di Venezia, Vicenza,Treviso, Verona) e non si prendono decisioni, ivolontari attendono anche da più di 8 mesi i contri-buti per l’attività di propaganda e di chiamata alladonazione (in provincia di Venezia e Padova), il per-corso di riorganizzazione della rete trasfusionale èbloccato in molte province (Vicenza, Venezia) perproblemi burocratici non meglio precisati.Nonostante questi disagi, comunque, si continua alavorare e soprattutto a donare perché ogni giorno inItalia si utilizzano oltre 9.300 sacche di sangue e gliammalati non si possono abbandonare! Noi resistia-

mo, ma non ci sviluppiamopiù come dovremmo e i con-sumi di sangue ed emoderi-vati aumentano! Anche unmodello organizzativo comeil sistema trasfusionale vene-

to rischia seriamente di andare in crisi se non si agi-sce per tempo! Comprendiamo i problemi economi-ci del nostro Paese, siamo consapevoli delle difficoltàe dei tempi delle riorganizzazioni di un sistema com-plesso come quello sanitario veneto, ma vorremmocontinuare a sentirci tutti all’interno di una grande

squadra che vuol vincere la sfida della sicurezza edella qualità coniugate ad efficacia ed efficienza! Èun obbligo morale verso gli ammalati, TUTTI gliammalati! Allora ognuno deve fare la sua parte!Noi non ci stancheremo mai di organizzare idonatori, non ci stancheremo mai di invitare inostri concittadini, vecchi e nuovi, a donare. Aipolitici però chiediamo con forza di concretizzarei progetti che hanno condiviso con le Associazionidei donatori e degli ammalati e che ancora nondecollano. Ai dirigenti e agli operatori sanitarichiediamo però più collaborazione e più tempesti-vità, perché hanno la responsabilità di gestire unsistema che ha un obiettivo, l’autosufficienza insangue ed emoderivati. Un obiettivo che va ricon-quistato ogni giorno e sul quale, non dimentichia-molo mai, si regge l'intero sistema sanitario regio-nale e del Paese. “La medicina è una pratica che si basa sullascienza ma che si esercita tenendo conto deivalori.”. Noi donatori volontari di sangue ci cre-diamo!

Alberto ArgentoniPresidente Avis regionaleVeneto

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Lettera aperta al Sistema trasfusionale

A serio rischio il “sistema sangue” veneto. E non a causa dei volontari

La goletta dell’informazioneAvis ora naviga: www.donoevita.it

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Come scrive il presidente regionale AlbertoArgentoni nell’Editoriale, tutto finora va bene

in Veneto. E ne possiamo essere orgogliosi. Ma ècalma (molto apparente) o bonaccia prima della tem-pesta? Vediamo la situazione. Nell’ultimo numero avevamo scritto che, dall’analisidei dati SIRT (la rete informatica del SistemaTrasfusionale veneto), a conclusione del 2010 si evi-denziava un soddisfacente recupero di tranquillitànel dinamico equilibrio fra le donazioni di sangue deidonatori e le trasfusioni agli ammalati, che tantoallarme aveva generato nel 2009 per l’imprevisto,inedito e vistoso incremento delle necessità di san-gue. Anche il plasma conferito alla Kedrion per otte-nere i plasmaderivati èaumentato nel 2010 del+3,4%. Tutto bene dun-que? Non è facile spie-garlo, ma ci attendonotempi difficili e compli-cati. L’avvio del 2011 è stato negativo, come eviden-te dalle tabelle del 1° trimestre, anche per la ricom-parsa dell’epidemia influenzale che ci aveva rispar-miato l’anno scorso e che ovviamente ha coinvoltopure i donatori; con il passare dei mesi abbiamo recu-perato l’equilibrio, ma più per un contenimento deiconsumi. La novità non è quindi il rallentamentodell’incremento delle donazioni, previsto per varimotivi già più volte spiegati, ma il rallentamentodella dinamica dei consumi; anche il dato del plasmaconferito alla Kedrion, nei primi cinque mesi, vedo-no l’incremento del plasma conferito “solo” dello0,7%. Ci si domanda se questo è conseguente a ridu-

zione dell’attività sanitaria negli ospedali veneti, adesempio nei trapianti d’organo, o se è conseguenzapositiva di minori esigenze per incidenti stradali o sullavoro, o per complicanze chirurgiche; il sistemainformatico non è ancora in grado di farci capire.

La preoccupazione per l’estate

Comunque sia, le esigenze trasfusionali degliammalati veneti nell’avvio contraddittorio del

2011 sono state soddisfatte e così pure gli impegnipresi con regioni carenti nell’ambito della program-mazione per l’autosufficienza nazionale. Non è affat-to poco e non era nemmeno scontato. Complimenti

a tutti per l’ottimo lavoro;non ce ne mancherà ancheper il futuro.In effetti la preoccupazio-ne è per l’estate, quandocome sempre si ridurranno

le donazioni; può far capolino la carenza di unità disangue per gli ammalati; è già accaduto in passato.Grande attenzione e vigilanza dunque, pur senzaallarmismi; gli uffici di chiamata avranno certamen-te un ruolo rilevante.

Guardare avanti, andare oltre

Pochi ancora, solo i più accorti, hanno percepitoche la situazione trasfusionale italiana sta di fatto

galleggiando. Dopo la potente spinta nata dall’irru-zione delle tragedie AIDS ed Epatite C degli anni’80, che ha consentito la nascita del “Conto Lavoro”e degli Accordi Interregionali, stiamo assistendo aduna inutile dissipazione degli anni. In particolaredopo la legge 219/2005 ci dovevano essere, entro 6-12 mesi, tutta una serie di atti governativi regionali esoprattutto nazionali che a tambur battente rigirasse-ro il Sistema trasfusionale italiano portandolo anorma europea e nel terzo millennio. E’ un ritardosquisitamente politico, una carenza di governo, cherischia di far perdere il treno dello sviluppo.L’Accordo Stato-Regioni del 16.12.2010 ha infinesbloccato l’incanto, ma solo in parte. Siamo in attesache il Ministro della Salute firmi non uno, bensì 5decreti ministeriali per dare l’operatività previstadalla 219/2005 necessaria a rimettere in corsa il cam-biamento del sonnacchioso e dispersivo Sistema tra-sfusionale. E si badi bene che nessuno mette in dub-bio la qualità e la sicurezza del sangue trasfuso, frut-to sia dell’affidabilità dei donatori italiani che della

competenza e professionalità del personale sanitario.Si discute di organizzazione, di gestione, di controllodi qualità, di reazioni avverse, di sostenibilità econo-mica, di efficienza ed efficacia, di integrazione e com-penetrazione fra Sistema trasfusionale pubblico e rac-colta associativa in convenzione. Perché è ormai evi-dente a tutti che l’uso non efficiente delle risorsestrumentali, degli impianti e del personale rendeinsostenibile l’intero sistema; se a questo si aggiungel’uso inappropriato del dono, a partire dai farmaciplasmaderivati, con la realtà assai discutibile anche diconsumo di prodotti commerciali di importazionepur in presenza di prodotto di proprietà delleRegioni stesse e frutto del dono non remunerato, sicapisce che siamo su una china scivolosa dalla qualebisogna uscire al più presto. La riorganizzazionecomplessiva della rete trasfusionale, accentrando lefasi di lavorazione del sangue donato, mantenendosolo la raccolta, cioè la donazione dei donatori, peri-ferizzata è ormai ineludibile. La chiusura delle saleprelievo pubbliche, o anche solo il loro ridimensiona-mento operativo, per mancanza di personale, magariin estate nel momento di maggiore difficoltà, è die-tro l’angolo, anzi è già iniziata.

Autorizzazione - Accreditamento

Plasma Master File (PMF)

Entro la fine del 2014 dovrà essere conclusa la fasedi autorizzazione all’esercizio dell’attività sanita-

ria delle strutture trasfusionali pubbliche e delle asso-ciazioni, nel rispetto dei “Requisiti minimi” stabilitidall’Accordo Stato-Regioni del 16-12-2010. Ancheprima di tale data si dovrebbero poter effettuare legare europee per la lavorazione del plasma, superan-do così il monopolio industriale di fatto oggi presen-te, sempre che il ministro firmi i necessari decreti,

tecnicamente già pronti. Ma per poter davvero fare legare europee è necessario che il plasma rispetti lenorme europee sul PMF, che è un documento a sestante dell’Industria alla quale verrà poi conferito ilplasma; nell’ambito di queste norme è previsto ilrispetto dei requisiti minimi dell’Accordo Stato-Regioni del 16.12.2010. Altrimenti si ritorna al con-ferimento solo in ambito nazionale, permanendoquindi il monopolio di fatto esistente. Se siete riusci-ti a seguire il ragionamento siete davvero bravi! Unclassico circolo vizioso che si è creato (apposta?) peril ritardo nel governo del settore.Il Veneto è però partito in anticipo grazie a propriedelibere regionali (già nel 2006) ed è prevedibile cheriesca a concludere il percorso autorizzativo entro ilprimo semestre 2012, potendo quindi teoricamenteaprire il percorso della gara europea magari insiemealle altre regioni che avranno compiuto il medesimoiter, esaurendosi così l’attuale Accordo InterregionalePlasma (AIP) nato nel 1999. Già ci si confronta percostituire un gruppo di lavoro dedicato alla predispo-sizione di un nuovo capitolato di gara.Conclusioni: lavorare, lavorare, lavorare,… e donarepensando agli ammalati.Come si può capire non abbiamo molte scelte.Abbiamo la consapevolezza che stiamo predisponen-do il futuro dei nostri figli, in un contesto complessoe globale, sovranazionale e articolato a livello regio-nale. La crisi economica e le normative europee nonci consentono più di rinviare, semmai ci si può rim-proverare tutti di aver accumulato ritardi di alcunianni. Ogni dirigente ai diversi livelli segua gli svilup-pi con consapevolezza e disponibilità. Però intantopensiamo alle esigenze concrete ed immediate degliammalati; ogni donatore e donatrice faccia la suaparte andando a donare: in estate gli ammalati nonvanno in ferie. Buona donazione a tutti/e.

Bernardino Spaliviero

È bonaccia prima dell’uragano?

Dal terzo convegno, a Trieste, un proficuo e concreto confronto

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è stato realizzato da Avis Veneto e un altro da AvisMolise. Così è nata l’Avas Argentina. RobertoRondin, responsabile Avis nazionale della coopera-zione internazionale, ha illustrato nei particolari l'itere i punti salienti del Progetto complessivo. Il verovalore aggiunto dell’incontro è stata però la presenzadei rappresentanti dei Paesi direttamente interessatidal progetto. Lo schema progettuale prevede unprimo gruppo di quattro Paesi prioritari (Bolivia,Ecuador, El Salvador e Guatemala) e altri 4 da coin-volgere in un secondo momento in un’ottica a rete(Cile, Honduras, Perù e Uruguay). Come già aNapoli nel 2010, a rappresentare questi Paesi è inter-venuta una nutrita schiera di donne, con importantiruoli di governo presso le strutture trasfusionali delleBanche del sangue latinoamericane: Maria DelCarmen Garcia (Bolivia), Ines Adela Zelaya Pineda(Honduras), Nathaly Marquez Tapia (Ecuador),Claudia Maria Garcia (Guatemala). Assieme a loroClaudia Barrera Lemus, coordinatrice del "club 25"dei giovani donatori volontari di El Salvador e la ViceMinistro della Salute del Governo dell’Honduras, ladottoressa Ednay Lany. Quest'ultima ha sottolineatol’importanza per il proprio Paese e per tutti i Paesidell'America Latina di investire in questo progettoper ottenere, in futuro, sangue sicuro da donatorivolontari, soprattutto per rispondere alle grandissimeesigenze di sangue nel trattamento delle patologiepost-parto. Tutte le intervenute hanno espresso gran-de attesa per il progetto ed hanno chiesto ulteriorichiarimenti rispetto alla sua implementazione. Unconvegno, quello di Trieste, che si è rivelato quindimolto proficuo sotto il profilo tecnico e per chiarirereciprocamente le rispettive posizioni e aspettative. Èstato infatti ribadito più volte il ruolo di Avis qualegarante, che si assume la responsabilità e l’onere dellarendicontazione del finanziamento del Ministerodegli Esteri italiano (insieme all’IILA, Istituto Italo-Latino Americano, altro partner del progetto). Si èribadito inoltre che non è prevista alcuna forma difinanziamento diretto dei ministeri coinvolti, masolo la copertura di spesa per le azioni previste dalprogetto, che sono state identificate nella creazionedi associazioni nella società civile, il supporto ai siste-mi nazionali sangue, la formazione di personale sani-tario e la creazione di una rete informatica a suppor-to delle attività associative e di raccolta. "Con il pur "piccolo" Progetto Cordoba in Argentina -ha detto il segretario generale di Avis nazionale,Renato Mattivi - la prima domanda che ci fecero all'i-nizio fu: "Ma quale multinazionale avete alle spalle?”Nessuna c'era allora, nessuna mai nella nostra lungastoria di volontari, nessuna tantomeno oggi. La vera"multinazionale" è quella della solidarietà: verso ognimalato, in ogni parte del mondo".

Plasmaderivati e sviluppi del ProgettoNon solo sangue, ma anche plasma. Il progettopunta all’avvio della donazione di sangue su basevolontaria, ma anche la questione plasma può esseredeterminante, soprattutto per la componente chepuò essere ottenuto dalla separazione (tecnologia giàin uso anche in America Latina e che andrebbe quin-di incrementata). In particolare l’intervento del dott.Bernardino Spaliviero, responsabile del Comitatomedico di Avis nazionale (così come anche quello deldott. Vincenzo De Angelis, coordinatore regionaledel sistema sangue in Friuli Venezia Giulia) ha intesofornire ai delegati dei Paesi coinvolti nel progetto unaprima infarinatura rispetto alla raccolta e lavorazionedel plasma in Italia. I risultati raggiunti negli ultimianni ci pongono ormai in una condizione di quasiautosufficienza anche per quanto riguarda i plasma-derivati e anzi per alcuni prodotti, come il fattoreVIII, la produzione è sostanzialmente più alta delconsumo e si arriva quindi a situazione di esubero.Per rispondere a tali eccedenze è in atto da parte delCentro nazionale sangue, su sollecitazione di Avis, lostudio di possibili cessioni e la più interessanteriguarda proprio alcuni paesi dell’America Latina.Mentre andavamo in stampa era già stato program-mato un incontro fra il Centro nazionale sangue e ilMinistro degli affari esteri per esaminare la possibilitàdi cessione del surplus di Fattore segue a pag. 10

America Latina, fase operativa Millennium Goal. Tra progetto e realizzazione.

Ovvero, terzo convegno - ottimamente orga-nizzato da Avis Friuli Venezia Giulia, presieduta daCarmelo Agostini - sul progetto di cooperazioneinternazionale con il coinvolgimento di otto Paesidell’America Latina. Dopo la fase di studio di fattibi-lità degli ultimi mesi, il progetto è quasi giunto allasua fase operativa e tuttisono ora in attesa di que-sto “gemellaggio” transo-ceanico, che ha l’obiettivodi promuovere anche neiPaesi latino-americani unmodello di struttura trasfusionale basato sulla dona-zione volontaria, anonima, non retribuita, periodicae associata. "In questo progetto - come ha detto il pre-sidente nazionale Vincenzo Saturni - Avis porta i suoi84 anni di storia e di attività e mette a disposizione ilknow-how dei tanti dirigenti e volontari avisini perdiffondere, anche fuori dai nostri confini nazionali, lacultura del dono e della solidarietà".

La terza conferenza internazionaleIl programma della terza conferenza internazionale,organizzata da Avis per questo progetto, svoltasi aTrieste il 3-4 giugno scorso, prevedeva anche la ceri-monia ufficiale di firma del progetto, ad opera deirappresentati del Ministero degli Affari Esteri italiani(finanziatore del progetto), dell’Organizzazionemondiale della sanità per l’area Pan-Americana e diAvis nazionale. Purtroppo, per motivi legati al com-pletamento dell’iter progettuale, la cerimonia dovràessere rimandata e i progettisti di Avis nazionale sonoal lavoro per consegnare al più presto l’ultima aggior-

nata versione della proposta operativa, in modo cheil Ministero degli esteri la possa visionare, approvaree rendere esecutiva entro l’autunno. La cornice entrocui si è svolto l’incontro, ha dato modo ai rappresen-tanti dei Paesi latini di conoscere una delle realtà dieccellenza del mondo trasfusionale italiano. Comesottolineato anche dall’Assessore regionale alla

Salute, Integrazione SocioSanitaria e PoliticheSociali, Prof. VladimirKosic, il Friuli VeneziaGiulia è la regione con ilpiù alto numero di dona-

tori per 1000 abitanti e rappresenta una delle eccel-lenze in termini di autosufficienza su scala nazionale.Tale posizione deve fornire uno stimolo in ambitoetico per ampliare il più possibile la solidarietà,esportando i nostri modelli vincenti per garantireanche ad altri paesi l’obiettivo strategico dell’autosuf-ficienza, inteso così in termini mondiali. In ambitolocale, inoltre, la regione Friuli ha all’attivo giànumerose iniziative per sostenere e promuovere lacooperazione internazionale (in particolare con laFondazione Italiana Fegato in Argentina e con il pro-getto di classificazione della disabilità in Honduras).Tra le autorità presenti anche il neo-eletto presidenteFiods, Gianfranco Massaro, che ha colto l’occasioneper esortare i rappresentanti dei Paesi intervenuti aconsiderare la Fiods come una preziosa risorsa per lecostituende associazioni di volontari del sangue neipaesi latinoamericani, per fare rete e crescere insieme.Un concetto ribadito dal Segretario generale Fiods, ilfrancese Jean Marie Durant.

Alcuni interventi durante il convegnoIl programma dell'intensa due-giorni ha visto susse-guirsi al tavolo dei relatori numerosi esperti e diri-genti Avis che hanno illustrato alcuni esempi dellagestione organizzativa di Avis (sia in termini pretta-mente associativi, ma anche logistici e strutturali) odi forme di cooperazione internazionale già in atto,per spiegare in concreto come si è pensato di struttu-rare il progetto. Un esempio per tutti è il progettobiennale Avas nella regione Argentina di Cordoba -presentato da Aldo Degaudenz, presidente AvisTrento - che si avvia alla sua conclusione e che è statoreso possibile da una forma di cofinanziamento traProvincia Autonoma di Trento, Comune di Trento eda una raccolta fondi interna delle varie Avis comu-nali del territorio. Un progetto simile, ma a Rosario,

Dal terzo convegno, a Trieste, un proficuo e concreto confronto

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VIII ai paesi dell’America Latina che ne faccianorichiesta. Tale operazione, pur esterna al progetto conAvis, risulta comunque molto interessante anche aifini dello stesso. Questi paesi potrebbero così utiliz-zare un prodotto sicuro per gli emofilici, liberandonel contempo risorse che vengono utilizzate peracquistare tali componenti sul mercato internaziona-le e che potrebbero essere subito investite per pro-muovere l’associazionismo del sangue, principaleobiettivo del progetto. Senza contare l’aspetto etico:grazie a questa operazione si riuscirebbe a garantireuna corretta destinazione al dono dei volontari italia-ni, senza vanificare il loro gesto di solidarietà e ope-rando davvero nell’interesse dei malati, da una parte

continua da pag. 9o dall’altra dell’oceano. "Al di là dellafirma ufficiale della Convenzione fraMinistero degli Affari Esteri, IILA e Avis -ci ha detto in un'intervista VincenzoRacalbuto, dell'Ufficio cooperazione allosviluppo del Ministero degli affari Esteri -che ormai rappresenta una pura formalità,c'è da sottolineare che il progetto è "concreta-

mente" partito. Questo incontro, infatti, si sta rivelandoimportantissimo proprio ai fini pratici, mettendo a con-fronto idee e posizioni variegate in base alla cultura diogni Paese. Il problema, che mi sembra ampiamentesuperato grazie alla trasparenza di Avis e del suo opera-re, è quello della diffidenza, atavica e comprensibilissi-ma vista la loro storia anche recente, di questi Paesiverso tutto ciò che proviene - anche come proposte opera-tive - dai Paesi del Nord America e dell'Europa.Usciamo da questo incontro con una posizione condivi-sa, chiara e netta, sulla totale assenza di qualsivogliainteresse economico e di intenti ‘colonialistici’ da partedell'Italia".

Servizio a cura di Silvia Apollonio e Beppe Castellano

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Quando si dice il caso! Proprio mentre eravamo aTrieste per il servizio che avete appena letto, esatta-mente sabato 4 maggio ci arrivava in redazione unamail di un donatore di lungo corso. La pubblichia-mo come “storia di vita”, anzi di tante vite...

Sono un donatore della Valpolicella, dell’Avis comunaledi Pedemonte/Santa Maria (Vr), ormai vicino alla

conclusione dell’attività “donativa”, essendo prossimo ai 65anni. In tutta la mia attività di donatore non mi era maicapitato di fare una donazione all’estero. Oggi posso dire diaver donato il sangue ad una bambina prematura, figliadi una donna honduregna e di un papà spagnolo. La sto-ria è questa: mia figlia, che lavora per l’Onu alla realizza-zione di progetti di aiuto per Haiti, era impegnata nellaRepubblica Dominicana. Qui ha conosciuto un ragazzo

nicaraguense che lavoraalla Banca mondiale,ed avendo ormai 35anni, hanno deciso difare un bel bimbo.Dato che si avvicinavail momento del parto, a fine marzo noi futurinonni abbiamo decisodi andare da lei e di starle vicino per la felice circostanza.

Scadendomi proprio in quei giorni il tempo per la dona-zione di sangue, ho deciso di rimandarla, pensando che seper caso mia figlia (che ha il mio stesso gruppo sanguigno)ne avesse avuto bisogno, sarei stato pronto per donarglielo.Fortunatamente, nonostante il cesareo, tutto è andato beneed è nato Dante, un bel bimbo di 4 chili e 20. Pochi giorni prima, una sua collega aveva partorito pre-maturamente una bimba, al sesto mese di gravidanza e lapiccola era rimasta ricoverata con grande pena e angosciadei genitori. I medici, dopo una decina di giorni, informano i genitoriche la bimba aveva bisogno di una trasfusione di sanguedel gruppo O+, cioè il mio. Questi ragazzi, anche loro stra-nieri, senza parenti e amici, non sapevano a chi rivolgersi.Mia figlia mi ha subito avvertito e mi ha chiesto se potevofare qualcosa. Per farla breve, mi sono presentato all’ospedale e dopo irelativi controlli, mi hanno detto che avevo tutte le carat-teristiche per la donazione. Immaginatevi la gioia di poterdonare ad una bimba neonata e prematura. Una bella ebrava infermiera mi ha prelevato 500 grammi di sangue!Alla fine mi hanno offerto un gustosissimo succo di fruttatropicale, che non avevo mai assaggiato. Oggi, tornato da Santo Domingo, purtroppo il mio nipo-tino lo vedo solo su Skipe, ma continuo a chiedere a miafiglia di Gara, questo è il nome della bambina, che speropossa aver superato il periodo critico del primo mese.

Tarcisio Benedetti

La testimonianza diretta di un nostro donatore

Francesca Martini e l’impegno sulle tariffe postali...

Èstata Bergamo, quest’anno, ad ospitare la 75ªAssemblea nazionale dell’Avis. Un appuntamen-

to che si è rivelato molto vivace e propositivo, in par-ticolare con le proposte e gli interventi delle Avisregionali. Ma non solo. Fulcro dei tre giorni di inten-so lavoro dei circa 1200 delegati sono stati i gruppi dilavoro che hanno permesso di approndire temi cru-ciali per il Sistema sangue e la vita associativa. I pro-blemi trasfusionali emergenti, a livello legislativonazionale ed europeo, nonché quelli già conosciuti,ma da affrontare con nuove strategie e prospettivesono stati i gruppi “clou”. Il primo, “Il percorso diaccreditamento alla luce dei requisiti strutturali, tec-nologici ed organizzativi minimi per le unità di rac-colta” era valido anche come corso E.C.M.. Ha vistocome relatori Pasquale Spagnuolo e BernardinoSpaliviero per Avis e Giuliano Grazzini, Direttore delCentro Nazionale Sangue, che hanno illustrato il per-corso complesso e difficile che entro il 31 dicembre2014 dovrà concludersi per portare a norma europeatutto il Sistema trasfusionale italiano. L’altro è stato:“La chiamata del donatore quale strumento di fide-lizzazione e programmazione dell’attività donaziona-le”. Non meno importanti, a livello associativo,anche gli altri due: “La tenuta dell’elenco dei soci edi relativi registri” e “Gli aspetti amministrativi per lagestione associativa”. Un altro tema attuale affronta-to nel corso dei lavori è stato quello dei nuovi citta-dini (di origine straniera) che si stanno avvicinandosempre più alla donazione di sangue attraverso inizia-tive mirate. C’è poi tutto il discorso dei giovani: “Aiquali guardiamo con particolare attenzione perché sonoil futuro prossimo della nostra associazione - ha detto il

presidente nazionale Vincenzo Saturni - si punta sullaformazione per quelli già avisini e sulla sensibilizzazio-ne di quelli che non sono ancora donatori. Avere uncomponente in Esecutivo che si occupa di politiche gio-vanili e sia di raccordo con la Consulta nazionaleGiovani permette di stare al passo con i tempi, anche infatto di nuove tecnologie”. Non a caso durante l’assem-blea ha fatto, con successo di pubblico e di critica, ilsuo debutto “Radio Sivà”. La radio on-web messa sudai giovani avisini che ha trasmesso per tutta la dura-ta dell’Assemblea. Non è mancata la cooperazioneinternazionale, specie in America Latina, sta assu-mendo un significato e un impegno crescenti perAvis che sta promuovendo la donazione volontaria,periodica, non remunerata e associata laddove non èmai esistita. Molti i contributi, anche sotto forma dilavoro concreto, portati dalla delegazione del Veneto.Gli atti dei gruppi di lavoro e le cronache assemblea-ri sono disponibili sul sito www.avis.it e anche suwww.donoevita.it.

Con il suo stile di vita corretto, è come se il donatore di sangue mettesse su un “contoin banca” la propria salute. Tutelando se stesso e chi aiuta con il suo prezioso dono,

ha detto Francesca Martini, Sottosegretario al Ministero della Salute, in Assembleanazionale e in diretta ai microfoni di “Radio Sivà”. La Martini, veneta di Verona,ha sottolineato il ruolo indispensabile di Avis: “Oggi più che mai la vostra e le altreassociazioni che si occupano della raccolta del sangue sono dei pilastri del sistema sani-tario italiano - ha detto - perché garantiscono autosufficienza, sicurezza e qualità conla presenza capillare sul territorio e un preciso percorso tecnico-scientifico”. Interrogatasulla spinosa questione dell’aumento delle tariffe postali per la stampa associativa,che sta mettendo in difficoltà Avis e le altre associazioni di volontariato, la Martiniha assicurato un suo impegno. “Prendo atto di questa sollecitazione e senza dubbioalcuno prendo a cuore la questione, perché ritengo che la stampa associativa, per il ruoloche riveste in fatto di promozione dei valori del volontariato, vada incoraggiata. Se nona costo zero per la spedizione, comunque a costi più contenuti”. Non mancheremo diricordarglielo alla prima occasione... Michela Rossato

In corsa verso la scadenza del 2014

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La raccolta di sangue intero nel 2010 ha superatol’obiettivo regionale del +3%, arrivando ad un

totale di 227.459 donazioni. Continua a esseremolto buono l’incremento percentuale delle dona-zioni e si può osservare che crescono un po’ di più lerealtà che hanno organizzato meglio gli Uffici diChiamata. In alcuni Dipartimenti, invece, il rallenta-mento o la disomogeneità della crescita, anche nelprimo periodo del 2011, sono segnali preoccupanti.Se n’è parlato nel corso della 40ª assemblea dell’Avisregionale Veneto, ospitata dal Centro Victoria Sport& City di Vittorio Veneto (Tv). Ad incidere, secon-do le segnalazioni degli stessi donatori, il problemadei “permessi non concessi” dai datori di lavoro, oltreche ad altre problematiche di sistema (che si possonoriferire all’inadeguata risposta dei Dipartimenti aiproblemi di personale e di organizzazione per la rac-colta, ai tagli effettuati sugli esami di controllo aidonatori, alla necessità di riorganizzare la rete di rac-colta alla luce dei nuovi criteri di qualità e sicurezzatrasfusionale, ai ritardi nell’erogazione dei rimborsiall’associazione, alla scarsa attenzione delle Direzioni

generali ai problemi dei dipartimenti) e associative(riconducibili all’incapacità di aumentare l’indice didonazione, a un perdita di aspiranti donatori, alladifficoltà di comunicare direttamente con il socio edi gestire i cambiamenti imposti dai nuovi criteri diqualità e sicurezza trasfusionale). Nel 2010, l’aumen-to dei consumi di emocomponenti in Veneto si è for-tunatamente ridotto a +0,8%. Ciò può avere unduplice significato: un miglioramento della program-mazione regionale della raccolta sangue nel 2010 oun andamento dei consumi straordinario durante il2009. Inoltre, si conferma che i consumi cresconosoprattutto per la terapia di supporto agli ammalatidi tumore e agli ammalati cronici, categorie che s’in-crementeranno sempre più nel corso degli anni. Lacessione di sacche di sangue fuori regione ha supera-to di quasi 1.700 unità l’obiettivo previsto, attestan-dosi a oltre 14mila e posizionando il Veneto al secon-do posto in Italia per il supporto all’autosufficienzanazionale. “La proposta di programmazione 2011 ciinvita ad aumentare la raccolta di sangue intero dialmeno un +2% - ha quindi detto il presidente regio-nale, Alberto Argentoni - Si tratta di obiettivi rag-giungibili, che prevedono un nuovo sostanzioso aumen-to della raccolta nei Dipartimenti di Padova e Treviso,che hanno indici donatori e donazioni/1000 abitantiancora sotto la media regionale. I consumi sono valuta-ti su un trend di crescita inferiore al 2,5%”. Per l’ap-porto all’autosufficienza nazionale sono state confer-mate le attuali convenzioni extra–regione. La raccol-ta associativa di sangue continua a rimanere un fatto-re fondamentale per garantire l’autosufficienza regio-nale e nazionale di emoderivati. Il presidentedell’Avis nazionale, Vincenzo Saturni, che non èvoluto mancare all’assemblea veneta, ha posto l’ac-cento sulla necessità di ampliare un po’ ovunque l’o-rario di apertura dei Centri di donazione, in modo

da agevolare il più possibile i donatori. Haquindi sottolineato il fondamentale con-tributo che i veneti stanno dando ad Avisnazionale, in particolare nel campo dellaCooperazione internazionale (in collabo-razione con il Ministero degli Esteri), incampo medico-scientifico, nell’informa-zione con il periodico Avis SoS, a favore diTelethon e in una miriade di altre iniziati-ve. Nel corso dell’assemblea ha esorditoanche il nostro nuovo sito www.donoevi-ta.it. L’assemblea 2012 sarà ospitata aLazise (Verona).

Michela Rossato

Un anno positivo, ma con problemi

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Giornata mondiale del Donatoredi sangue, all’insegna di una

sana risata. E anche se - come leggia-mo nell’editoriale del Presidente -forse ci sarà ben poco da ridere nel-l’immediato futuro per il Sistema tra-sfusionale veneto, Avis regionale il 12giugno a Este ha riempito la piazzacon tante risate e tanta musica giova-ne. Sono state stimate, ma forse eranoanche più, oltre 2000 persone a gre-mire Piazza Maggiore. E a divertirsi,senza dimenticare l’impegno verso ilprossimo, tutti assieme: anziani, gio-vani, famiglie, bambini, donatori(molti dei quali “in servizio” perchétutto andasse per il meglio) e soprat-tutto non donatori. I quali ultimi inmoltissimi hanno preso volentieri igadget informativi e - grazie a duesplendide fanciulle dell’organizzazio-ne che giravano fra il pubblico - sisono impegnati a prendere in consi-derazione una prima visita in Centro

trasfusionale. Sul palco gli artisti diZelig: dal “presentatore” PaoloFranceschini al “Duo Torri”, i bolo-gnesi con nutrita claque padovana;dal “timido bamboccione” FrancescoDamiano, al “Maniaco” (la voce fuoricampo che vuol far “morire” Bisio)per finire con gli “Emo” (potevanomancare visto il tema della serata?)veri beniamini dei giovanissimi. E aproposito di giovani, sul palco hannodato ottima prova di sé due finalisti di“Musica nel sangue”: Eniko con glisplendidi ballerini e il gruppo di casaThe Dogip. Sul palco, quasi protago-nisti vista la verve cabarettistica con-tagiosa, Federico Aghi, RobertoSartori e Francesco Magarotto. Piùche raccontare, però, bisognava esser-ci. Facciamo parlare le immagini, mamolte più foto della serata (anchequelle con gli artisti) le trovate sul sitowww.risofabuonsangue.it e sul sito egruppo facebook di donoevita.it. b.c.

Quando riderefa buon’Avis

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Medaglie? No grazie! Parte dalle Dolomiti vene-te la “rivoluzione” delle benemerenze. Una

decisione che potrebbe definirsi storica, probabil-mente destinata ad estendersi ad altre province dovel’argomento medaglie è da tempo fonte di discussio-ne. Ad accendere la miccia, nell’anno del suo 60° difondazione, è l’Abvs, l’associazione provinciale bellu-nese dei donatori di sangue, affiliata all’Avis. Conuna lettera-questionario l’Abvs ha direttamente chie-sto ad ognuno dei suoi 6.315 soci se desidera conti-nuare a ricevere, oltre al diploma di benemerenza,anche le diverse medaglie, come segno dei traguardiraggiunti in qualità di donatore.Ebbene l’85% di quanti hannorisposto ha scelto di rinunciarvi,ora e per sempre. Risposta cheha sorpreso positivamente glistessi dirigenti: “Non ci aspetta-vamo una risposta così netta e significativa - commen-ta Gina Bortot, presidente provinciale dell’Abvs - siaper quanto riguarda l’alto numero di donatori chehanno rinviato il questionario, il 68%, sia per larinuncia alla medaglia. Lo ritengo un segnale fortequello che viene dalla nostra base: per i donatoridell’Abvs il diploma è già un riconoscimento, senza biso-gno di oro o distintivi”. La lettera ai donatori era statainviata dall’Abvs tra fine di dicembre e inizio gen-naio, con allegato un questionario. Dopo aver riper-corso la storia e le finalità dell’associazione, nelloscritto la presidente spiegava che “dalla fine degli anni‘90, in seguito alla chiusura dei Centri trasfusionali diAgordo e Pieve di Cadore, per permettere ai propridonatori di continuare a donare il sangue nei centri diraccolta a loro vicini, è stato istituito un servizio di con-vocazione telefonica alla donazione proprio per i resi-denti nelle vallate dell’Agordino e del Cadore”. Un ser-vizio che aveva ricevuto una risposta così positiva daconvincere l’Abvs ad allargarlo, dal 2007, anche a

tutti gli altri donatori della provincia, come abbiamospiegato nel numero scorso. “È sorto quindi l’Ufficiodi chiamata diretta con convocazione di soci presso i duecentri di raccolta di Agordo e Pieve di Cadore, ma anchepresso il Servizio trasfusionale (Sit) di Belluno, che oggigestisce il 95% delle donazioni”. Ma ogni servizio haun costo, i donatori da coordinare sono qualchemigliaio, tre dipendenti vi lavorano, a turno e con uncontinuo aggiornamento informatico. “Negli ultimianni, nel corso delle Assemblee provinciali, abbiamo piùvolte discusso su quali potevano essere le spese da ridur-re - continua la Bortot - e due sono state le considera-

zioni: che vi è un notevole esborsoper le benemerenze, molte dellequali non vengono ritirate daglistessi donatori e che le stesse bene-merenze, salvo rari casi, vengonomesse in un cassetto e dimentica-

te”. Di qui l’idea di interpellare i donatori stessi, “conl’intento di organizzarci al meglio e di evitare, ove pos-sibile, inutili sprechi, le chiediamo - si legge nella let-tera - se lei è interessata/o a ritirare il solo diploma/atte-stato e a rinunciare alla medaglia nel momento in cuiverrà a maturare per numero di donazioni effettuate”.La Bortot chiude spiegando che il risparmio che siotterrebbe andrebbe ad essere utilizzato, oltre che perl’ufficio di chiamata, per il materiale promozionale einformativo e per gli incontri di sensibilizzazione sulterritorio. E che i diplomi sarebbero rinnovati, conindicato il numero effettivo delle donazioni effettua-te e non solo il tipo di benemerenza acquisita. Cosìcome le tradizionali medaglie sono già state sotituiteda distintivi più “portabili”. Una domanda che nonha tardato a trovare la sua risposta. Massiccia! Conuna crocetta sulla rinuncia al... metallo. A favore del“tempo” (grazie all’Ufficio di chiamata i donatoristessi ne risparmiano parecchio) e dell’informazione.

Michela Rossato

Belluno dice stop alle medaglie

Per i donatori il tempo è prezioso, più dell’oro

Un avveniristico mezzo che contribuirà quantoprima a sopperire alla stagnazione delle dona-

zioni, dovute in gran parte alle carenze di personaledei centri trasfusionali ed all’aumento dell’uso delsangue in provincia di Venezia. E non solo. È ilmodernissimo camper-autoemoteca che ha giàcominciato a girare per la provincia di Venezia e peril Veneto. Porta prima di tutto, con un sorriso, uninvito a tutti a diventare parte della “Blood genera-tion”, cioé donatori di sangue con “un semplicegesto”. Ma sarà - prima esperienza in tutto il Veneto- anche un vero e proprio, modernissimo, Centroprelievi di ultima generazione. “È infatti dotato dellepiù avanzate tecnologie - dice Giorgio Gobbo, presi-dente del Servizio raccolta in convenzione (Src) Avisdella provincia di Venezia - che permetteranno al Srcdi usarla a supporto delle uscite di raccolta domenicalinei paesi dove gli spazi sono insufficienti o dove i localinon hanno ottenuto l’autorizzazione alla raccolta. Equesto in tutta sicurezza sia per il donatore, sia per colo-ro che poi riceveranno il sangue raccolto”. Il Src provin-ciale, infatti, riunisce oltre 30 Avis comunali impe-gnate nella raccolta esterna aiCentri trasfusionali pubbliciche si svolge soprattutto didomenica. Il nuovo camper-emoteca è dotato di una picco-la sala d’attesa con divanetto, diun ambulatorio e di due poltrone per la donazione.Non mancano ovviamente tutte le attrezzature per laraccolta e la corretta conservazione del sangue (comela frigoemoteca con controllo computerizzato dellatemperatura) secondo le più rigide norme di leggenazionali ed europee. Accattivante è anche la graficaesterna, appositamente studiata per avere un forte e“invitante” impatto su chi vi poserà lo sguardo. IlServizio raccolta in convenzione provinciale diVenezia ha già un’agenda fitta di richieste per l’utiliz-zo del nuovo mezzo. In primis come supporto nelleuscite per i prelievi festivi. Questo non appena arri-veranno le necessarie autorizzazioni regionali. NellaLegge trasfusionale del Veneto, infatti, è previsto l’ac-creditamento e la certificazione soltanto (forse unicaregione in Italia) per i punti di raccolta fissi. Fino adoggi, infatti, un mezzo del genere non esisteva. Altroutilizzo prioritario del camper-autoemoteca è quellodi fattore di richiamo e “testimonial” in occasione dieventi dislocati sul territorio. Intensa, a questo pro-posito, la sua presenza in varie manifestazioni findalla sua prima uscita “ufficiale” il 10 aprile scorso inPiazza Ferretto a Mestre. Cinque giorni dopo, il 15

aprile, ha suscitato l’interesse di oltre 600 studenti edocenti dell’Istituto Berna di Mestre, mentre il 30aprile ha potuto essere ammirato dai circa 300 dele-gati dell’Assemblea regionale Avis di Vittorio Veneto,presente anche il presidente nazionale VincenzoSaturni. A maggio ha “girato” fra varie manifestazio-

ni a Noale, Maerne, AnnoneVeneto e Spinea per poi appro-dare a Este il 12 giugno scorsoin occasione della Festa regiona-le Avis per la Giornata mondialedel donatore di sangue (vedi ser-

vizio nelle pagine precedenti). Il nuovo mezzo è statoacquistato e allestito grazie al contributo di Avisregionale Veneto, della Regione Veneto e, in partico-lare, della Fondazione Antonveneta di Padova.Istituzione, quest’ultima, sempre attentasia alla promozione di eventi culturali, siadi iniziative che incidano nel sociale. “Pernoi, appena presentato - ci ha dettoVeronica Boldrin, responsabile Relazioniesterne e Segreteria generale diFondazione Antonveneta (nella fotoaccanto) - si è rivelato subito un progettomolto valido e degno d’attenzione. Questosia perché ideato da un’associazione presti-giosa e radicata capillarmente su tutto il ter-ritorio, l’Avis regionale Veneto, sia per lefinalità di contribuire alla cultura della soli-darietà e all’attenzione verso l’altro. In per-fetta linea con le finalità statutarie di FondazioneAntonveneta”. Ora non resta che attendere il “battesi-mo” ufficiale: il primo prelievo effettuato “on theroad”. Un evento che sarà presentato congiuntamen-te alla stampa da Fondazione e Avis. Beppe Castellano

Il camper solidale è “on the road”

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Acquisito grazie anche a Fondazione Antonveneta

QuestionariinviatiAree geografiche

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la “medaglia”

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risposte ricevute

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ne più bello”, invece, è stato assegnato ex aequo alLiceo “Flaminio” di Vittorio Veneto (Tv) e all’Istituto“Marie Curie” di Garda (Vr): entrambe le scuolehanno ricevuto 400 euro. Nel corso della finale si sonoesibiti anche i sardi The Sonora,vincitori, con la canzone Java,della sezione Music Showcase,contest musicale aperto a tutte leband italiane. The Sonorahanno avuto la meglio su oltre400 iscritti. Oltre all’esibizione come headliner, allafinale di Musica Nel Sangue School Contest, TheSonora avranno a disposizione, per 4 giorni, uno stu-dio di registrazione in cui incidere il proprio cd. Tuttii finalisti di Musica nel Sangue School Contest faran-

no parte del cd “Musica nel Sangue 2011”. Il migliorsingolo/gruppo di ogni categoria avrà la possibilità diesibirsi in uno dei locali più trendy della regione odurante un festival musicale estivo, mentre i primi tre

saranno il volto della nuovacampagna della quarta edizio-ne di Musica nel Sangue. Lescuole vincitrici riceveranno inpremio attrezzatura didatticadel valore di 1.000 euro. A

tutti i classificati della categoria Musica originale atema solidarietà saranno assegnati dei biglietti per assi-stere ai migliori concerti dell’estate 2011, grazie allacollaborazione con Azalea Promotion.

Manuela Fossa e Dario Piccolo

Il Gruppo giovani regionale ha partecipato con unsuo stand alla finale di Musica nel Sangue School

Contest, progetto promosso da Avis, Fidas e Abvs,tenutasi il 7 maggio al Teatro comunale di Vicenza.La presenza dei volontari, giovani e meno giovani, siè fatta subito percepire: in un batter d’occhio l’in-gresso del teatro ha preso i colori bianco, azzurro e

rosso delle bandiere e delle divise avisine e tutti sisono messi a disposizione per accogliere gli spettato-ri e i gruppi scolastici di musicisti e supporter. Lalocation era degna di un vero e proprio festival dellamusica: un’opportunità unica per questi giovani arti-sti per esibirsi dal vivo, ricompensando ampiamentelo svolgimento delle fasi preliminari del contest avve-nute esclusivamente via internet. L’evento, che harichiamato numeroso pubblico da tutta la regione, siè svolto alla presenza dei presidenti delle Associazionidei donatori promotrici, di altri referenti delle stesseassociazioni del sangue e del sindaco di Vicenza, dott.Achille Variati. I veri protagonisti della giornatavicentina sono stati, comunque, i giovani artisti,capaci di esibizioni di altissimo livello, accompagna-ti da una schiera di supporter acclamanti. Alla fine lagiuria di esperti ha decretato i vincitori dell’edizione2010/2011. Sono stati inoltre assegnati 400 euro alLiceo Pigafetta di Vicenza per aver portato all’eventopiù supporter (75 presenti). Il premio per lo “striscio-

Categoria: Musica originaleThink you happy dei Maela - IIS Marie Curie Garda(Vr) - “Per le sognanti atmosfere folk, primaverili e acu-stiche che inducono l’ascoltatore al benessere”; My sound di EnikoIIS Rolando, Piazzola di Piazzola sul Brenta (Pd);Dignità dei D.N.A.Liceo Scientifico Flaminio, Vittorio Veneto (Tv);

Categoria: Musica originale a tema SolidarietàMiss Tel Aviv di The Courtesy - Liceo ScientificoNievo, Padova - “Per lasintesi efficace tra il suonoe il contenuto testuale”;Questa è la mia vita diCarra McLiceo Pigafetta, Vicenza;The Mad di Under thePillow revivalLiceo Scientifico Galileo Galilei, Verona;

Categoria: Musica cover”Sos delle The DiamondsIstituto Rolando da Piazzola, Piazzola sul Brenta (Pd) -“Per le coreografie, la presenza scenica, il calore e il diver-timento nello spettacolo dal vivo”;Zombie dei The DogipITCG Atestino, Este (Pd);Naive dei The BasicallyLiceo Scientifico Medi di Villafranca di Verova (Vr);Altre notizie su: http://www.musicanelsangue.it/

Inumeri parlano chiaro: 59 istituti secondari di IIgrado coinvolti nelle fasi preliminari (Venezia 4,

Belluno 8, Padova 16, Rovigo 3, Treviso 5, Verona 11,Vicenza 12) per un totale di 143 band musicali; 24gruppi esibitisi nella finale di Vicenza, 6 selezionatedalla community del portale www.musicanelsangue.ite 18 dalla giuria di qualità. La forza di Musica nel san-gue è quella di saper veicolare il messaggio del dono delsangue attraverso la musica: un messaggio fatto daigiovani per i giovani. Ora ci prepariamo all’edizione2011/2012, consapevoli e convinti che sono i giovanigli autori e i responsabili del processo di cambiamentodel modo di comunicare solidarietà.

Cronaca giovane da una finale molto affollata

Ecco tutti i vincitori e le scuole di provenienza

Diamo i “numeri”

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Premiata non solo la musica,ma anche supporter e fantasia

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Qui VeronaAl chiostro San Francesco sono stati tanti i giovaniuniversitari contagiati dall’entusiasmo del gruppo divolontari avisini, provenienti da università diverse etutti donatori, che hanno accettato di fare da testi-monial per l’associazione in questa importante gior-nata. Molti si sono avvicinati allo stand in cerca diinformazioni su luoghi, modi e tempistiche delladonazione; alcuni, già donatori, hanno testimoniatoagli altri la propria esperienza. Una goccia di sangue può poco, infinite gocce di san-gue formano un mare. E iniziative come queste allar-gano il bacino di donatori tra le nuove generazioni.

Manuela Fossa, Michele Battistuzzi,

Emmanuele Bogoni, Gregorio.

Il tempo bizzoso di giugno non ha scoraggiato ilGruppo giovani dell'Avis Mestre-Marghera, che ha

presenziato alla tredicesima edizione dell'HeinekenJammin' Festival (9-11 giugno, Parco San Giuliano,Mestre) per promuovere la donazione di sangue tra igiovani partecipanti del festival. Anche quest'anno,infatti, grazie alla Municipalità di Mestre, l'associa-zione era ospite all'interno degli spazi istituzionaliaccanto ad altre onlus. Nel corso dei tre giorni ivolontari hanno distribuito migliaia di braccialettirossi con lo slogan "Be cool... Give blood!" e di utilisalviettine anti-zanzare, raccogliendo anche promessedi donazione. L'evento, che con la presenza diColdplay, Negramaro e Vasco ha attirato circa 80milaspettatori nei tre giorni, ha rappresentato ancora unavolta un'occasione straordinaria di visibilità per l'as-sociazione e il dono del sangue. Senza dubbio, se ilfestival si terrà ancora a Mestre, l'Avis non mancherà.Come non mancherà, poi, al Marghera Village, ker-messe che dall’8 giugno al 28 agosto offre musica,

gastronomia e intrattenimento per tutti i gusti, que-st’anno in chiave patriottica. Per celebrare i 150 annidell’unità d’Italia, il programma prevede in particola-re tre serate colarate: verde, bianca e rossa.Quest’ultima sarà appunto dedicata all’Avis, checolorerà il Village l’8 agosto, in occasione dell’esibi-zione del gruppo “La Mente di Tetsuya” , una delleprincipali band italiane che ripropone le sigle dei car-toni animati giapponesi degli anno ’70 e ’80 e cheogni anno fa registrare il tutto esaurito.

Piccolo memorandum di manifestazioni estive,organizzate dai giovani Avis, di cui ci è giunta

notizia prima di andare in stampa. Il 25 giugno: festain barca del Gruppo Giovani Avis provinciale diVenezia; il 26 giugno: il 5° Torneo Avis provinciale dicalcio saponato a Concordia Sagittaria (Ve), anchequest'anno realizzato in collaborazione con ilGruppo Arena; fino al 9 luglio: il 16° Torneo di pal-

lavolo Avis Giovani Est Veronese a San Bonifacio (Vr);il 9 luglio: la serata rock-musicale a Monastier (Tv)organizzata dai Gruppi Avis Giovani di Monastier,Roncade, San Biagio di Callalata e Zenson di Piave;il 10 luglio: Torneo di calcio saponato e Green Volley aCampomolino di Gaiarine (Tv), organizzato daiGiovani dell’Avis di Gaiarine e Mansuè, in collabora-zione con la Provinciale di Treviso.

Il 3 maggio scorso i volontari del Gruppo giovaniAvis regionale e dei gruppi provinciali e locali sono

scesi in campo per ripetere la positiva esperienzadello scorso anno all’Università. Presso le sedi univer-sitarie di Padova, Treviso, Venezia e Verona sono statiallestiti degli info point per sensibilizzare i giovanipresenti alla solidarietà e avvicinarli al mondo delladonazione di sangue. La campagna di sensibilizzazio-ne al dono del sangue si chiama “Goccia su Goccia”ed era partita da Padova qualche anno fa, per poidiffondersi all’intera regione con finalità la comuni-cazione tra giovani in merito al dono e alla missiondella nostra associazione.

Qui PadovaLa manifestazione è stata caratterizzata da un positi-vo riscontro ed impatto sul pubblico universitario,grazie anche alla posizione strategica del gazebo postovicino l’ingresso della Facoltà di Farmacia, punto diforte passaggio degli studenti, e alla promozione fattadai giovani volontari avisini presso le mense dell’uni-versità patavina. Anche quest’anno, un ringraziamen-to particolare va ai giovani del Sism (Segretariatodegli studenti di medicina) che collaborano alla rea-lizzazione dell’evento.

Qui TrevisoL’info-point è stato allestito al piazzaledell’Università, grazie alla concessione dellaCassamarca. Tanti i giovani contattati che hannocapito l’importanza della cultura del dono grazie allavoro dei giovani volontari avisini, supportati aTreviso dai ragazzi che stanno svolgendo il ServizioCivile in Avis regionale.

Qui VeneziaDue le sedi coinvolte grazie al protocollo d’intesa conCa’ Foscari: quelle di San Basilio e di San Giobbe.Complici le posizioni strategiche, molti i giovaniavvicinati e una quarantina le promesse di donazionefirmate dai ragazzi che sono già stati contattati perinformazioni più precise e appuntamenti per le visitedi idoneità. Molti i giovani avisini che hanno rispo-sto all’appello lanciato nel corso dell’assemblea pro-vinciale e che hanno presenziato agli stand, portandoavanti quello che è il vero compito dell’associazione:la promozione della donazione.

Donatori da 110 e lode in quattroatenei del Veneto

E al Jammin’ Festivall’Avis batte le zanzare

Qualche appuntamento estivo in giro in Veneto

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Astori Mogliano: una folla a donare

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Nove anni di vita, 46.928 studenti incontrati(4820 nell’anno scolastico 2010-11), con una cre-

scita costante di adesioni, in particolare nelle scuolesuperiori. Un vero successo per il Progetto Scuoladell’Avis provinciale di Venezia, che di anno in annoevolve e propone a insegnanti e studenti sempre nuovigiochi e attività educative. Un’esperienza formativa pertutti, a partire dagli stessi operatori, come raccontanoFrancesco e Tiziana.

Èparticolarmente significativo ritrovarsi, comeoperatori del “Progetto Scuola” dell’Avis provin-

ciale di Venezia, a parlare e scrivere della nostra espe-rienza educativa e lavorativa. E lo è perché i bambinie i ragazzi che abbiamo incontrato con i loro inse-gnanti, all’interno dei vari edifici scolastici, restanoun fatto unico importante, che permette di percepi-re in diretta e sul campo, come il contattare le nuovegenerazioni sul loro “territorio” (la scuola) sia una

strada maestra, per riu-scire a trasmettere l’i-dea del dono, dellasolidarietà del poterfare se si vuole, qualco-sa per gli altri. Cito ladott.ssa Laura Elia che,nella sua recente rela-zione all’assembleaannuale, ha dichiarato:“È bello accorgersi diaver instaurato con cen-tinaia di insegnanti unrapporto di stima e ami-cizia, perché l’Avis non èuna delle tante associa-

zioni da incontrare a scuola, ma è anche un’associazio-ne a cui poter raccontare le proprie difficoltà”. E questo“poter raccontare” è ovviamente mediato, quindifacilitato, dalle diverse offerte di giochi e attività edu-cative che via via vengono proposte ed elaborate dairesponsabili del progetto: Fiabilas, Teatro immagine,Dilemma del Prigioniero, Pittura Creativa. Non èsempre facile “lasciar posto all’altro”, ma se ci provia-mo sentiamo che l’altro esiste e, magari, ci occupia-mo di lui. Partecipiamo tutti, operatori e bambini einsegnanti e volontari Avis presenti per l’obiettivocomune: provare a star meglio e tentare di fare qual-cosa di importante. Si esce dall’esperienza entusiastie arricchiti un po’ tutti, consci di aver “toccato qual-che cuore” e di aver “aperto una finestra” anche conbambini così piccoli e con l’idea, riprendendo sem-pre le parole di Laura Elia, che “si può partecipare allacostruzione di un mondo più giusto e umano”.Tra le nuove offerte proposte in questo nono anno, cipiace soffermarci sulla “pittura creativa”, indirizzataalle classi di 4ª e 5ª elementare. Incontriamo general-mente il gruppo nella loro classe, trasformandolaperò (sempre attraverso un gioco) in luogo adatto astar insieme in modo diverso (a semicerchio, sedutiper terra, senza cattedra...). L’operatore/narratore hail compito di portare i bambini nell’immaginario diuna storia in cui gli abitanti di un certo “Bosco diIride” hanno perso i propri colori e la felicità per avercreduto alle facili promesse del Signor Progresso.Nella seconda parte (animata e interattiva), il perso-naggio Anna (secondo operatore), ragazza curiosache vuole aiutare a ritrovare la felicità e i colori, sti-mola i bambini a far tornare il giallo, il blu, il rosso,il bianco e il nero rispettivamente colori della gioia,dei desideri, dell’ amore, della solidarietà e dei sogni.E i bambini parlano raccontano, esprimono le lorofantasie e i colori (con un gioco teatrale) si materia-lizzano uno alla volta. In questa fase le parole si acca-vallano e il distacco dalla quotidianità fa riemergerela fantasia interiore. Si passa quindi alla seconda parte in cui, utilizzandoun gioco/filastrocca di Gianni Rodari (“Il duello diparole”) si creano nuovi oggetti da dipingere, forseun po’ strampalati, ma dove ogni bambino puòproiettare le emozioni personali. Ed ecco apparire suun grande foglio bianco: la pianta dei gatti, la matitatigre, il pesce automobile, la sedia trasparente ecc.Infine insieme, solo con pennelli e colori, si dipingesi racconta, si gioca e il prodotto finale non è una sin-tesi di tante emozioni, ma l’insieme di esse.

Francesco Pinzoni e Tiziana Magarotto

Un successo oltre le aspettative. Ben 34 studentidi quarta e quinta superiore si sono sottoposti a

Mogliano Veneto (Tv) all’iter sanitario di idoneitàper diventare donatori di sangue. L’iniziativa, deno-minata “L’ultimo metro”, si è svolta al Collegio“Astori” a conclusione di un percorso di collaborazio-ne che ha permesso alla scuola salesiana e all’Avis diMogliano di sviluppare insieme un cammino educa-tivo per trasmettere ai ragazzi i concetti di dono, disolidarietà, di gratuità, di volontariato, di responsabi-lità sociale, di impegno effettivo nei confronti di chisi trova nel bisogno, di sani stili di vita. “Per la primavolta, è stata data la possibilità, ai ragazzi maggiorenniche lo desideravano, di sottoporsi a visita medica, collo-quio e prelievi per diventare donatori - spiega soddi-sfatto il presidente dell’Avis di Mogliano, FrancescoTessarin - allestendo proprio a scuola tre ambulatoripresso l’infermeria, con medici e volontari avisini. Glistudenti hanno risposto in tanti, dimostrando sensibilitàe voglia di fare qualcosa in prima persona per il prossi-mo. Con il loro gesto hanno capito il valore di altruismodell’Avis e lanciato un messaggio importante ai coeta-nei”. Importante l’appoggio dato all’iniziativa dalcoordinatore dell’Astori, don Carlo Beorchia e dallaprofessoressa Emanuela Zoja. “La giornata è statastraordinaria e persino emozionante, perché prova che inostri giovani, quando stimolati con messaggi chiari epositivi, sanno dare il meglio di sé - commenta il pre-sidente dell’Avis provinciale, Gino Foffano, presenteall’Astori - con questa iniziativa viene data loro la pos-sibilità di iniziare il percorso a scuola e, una volta rice-vuta a casa l’idoneità, di andare a donare nel Centro

trasfusionale più vicino epiù comodo”. E mentregli studenti delle supe-riori si sottoponevano aiprelievi, quelli delle ele-mentari, sempre delCollegio “Astori”, incu-riositi e informatisi del-l’iniziativa, si sono fattiavanti, promettendo didiventare a loro voltadonatori una volta cre-sciuti! “I ragazzi piùgrandi sono diventati unmodello positivo per quelli più piccoli - concludeFoffano - la più bella conclusione dell’intera iniziati-va”. Cui hanno partecipato anche genitori e persona-le della scuola. Michela Rossato

Èstata approvata dal Consigliodell’Avis nazionale l’iniziativa

di entrare nelle scuole con il sim-patico personaggio dei fumetti.Grazie alla disponibilità del suodisegnatore, il celebre Silver(Guido Silvestri), Lupo Albertofarà da filo conduttore a un nuovoopuscolo di 32 pagine da distri-buire ai ragazzi durante gli incon-tri che l’Avis tiene nelle scuolesecondarie di primo grado (lemedie). “Un prodotto semplice,simpatico, molto colorato, che fariflettere divertendo - ha spiegato

il presidente dell’Avis nazionale,Vincenzo Saturni - e che parla ditutela sanitaria, di stili di vita, diproblematiche che possono interessa-re i ragazzi, di dono del sangue.Alcune parti dell’opuscolo sonolasciate alle risposte degli studenti”.Emo servizi ne realizzerà un certonumero e li distribuirà alle Avische ne faranno richiesta. La pub-blicazione (una copia sarà allegataad Avis SOS) potrà essere perso-nalizzata nell’ultima pagina con irecapiti delle Avis richiedenti uncerto numero di copie. M.R.

Venezia: 9 anni, una ‘città’ di studenti

Lupo Alberto diventa avisino e torna a scuola

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La giornata Europea del volontariato è stata degna-mente festeggiata nella bassa veronese. Sabato 7

maggio si è, infatti, concluso il progetto “La scuola fabuon sangue”, realizzato grazie al contributo delCentro servizi per il volontariato di Verona.Promotrice del progetto è stata l’Avis comunale diConcamarise, che ha voluto coinvolgere le Avis diNogara, Sanguinetto, Cerea,Angiari, San Pietro di Legnago,Aselogna e Sustinenza, la Fidas,il Progetto Sorriso, l’Admor,l’Aido, l’Uildm, l’associazioneBetulla Onlus, la piccolaFraternità, l’Anderlini, La Rete di Cerea, i Vigili delFuoco, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana(sezione di Cerea e Verona), la Polizia municipale diCerea e l’Arma dei Carabinieri, che ha partecipatoalla giornata conclusiva per il progetto sulla legalità.I 700 ragazzi del “Leonardo da Vinci” di Cerea, che

avevano conosciuto le associazioni nell’assemblead’Istituto del 26 marzo, sono arrivati al mattino inarea Fiere concessa dal Comune di Cerea. Ad atten-derli tutti i volontari, che li hanno subito coinvolti inun gioco del tipo “caccia al tesoro”, con tematiche sulvolontariato. “Abbiamo voluto coinvolgere i ragazzi,non lasciarli solo spettatori - dice Simone Guzzetti,

uno degli ideatori del progetto -mettendoli così a contatto con ivolontari”. Significativa è statapoi la simulazione di un inci-dente stradale, messa a puntodalla Croce Rossa e dai Vigili

del Fuoco: nel piazzale della fiera la scena dell’inci-dente, coinvolte due auto e un motorino, con verecomparse perfettamente truccate tanto da sembrareveramente ferite e sotto choc. Carabinieri, ambulan-ze e Vigili del fuoco hanno fatto il loro ingresso sullascena con le sirene spiegate. “Anche questo è statomolto importante - dice Claudio Bresciani, presidentedell’Avis Concamarise - cioè far vedere ai ragazzi comei volontari di varie associazioni collaborano tra loro,con l’unico scopo di mettersi a servizio del prossimo, gra-tuitamente”. Al termine della simulazione i ragazzisono rientrati nel padiglione fieristico, dove ad atten-derli, sul palco, insieme al responsabile giovani AvisConcamarise, Federico Marangoni, c’erano le duemadrine della giornata: l’ex miss Italia, Silvia Battisti,testimonial Admor, e Valeria Favorito, trapiantata dimidollo all’età di 11 anni (donatole dal presentatoreFabrizio Frizzi). Occhi puntati sulla miss, accolta dairagazzi con un ovazione, la quale ha raccontato la suadecisione di diventare testimonial dell’Admor dopola morte del padre. Molto toccante la testimonianzadi Valeria, malata di leucemia da piccola, che havinto la sua battaglia grazie al trapianto, e che ora tra-smette la sua voglia di vivere facendosi anche lei testi-monial Admor: “Voglio aiutare non solo l’Admor e leassociazioni del sangue - dice Valeria - ma anche porta-re la mia testimonianza per dare una speranza a chiaspetta un trapianto”. L’incontro si è concluso con lepremiazioni dei lavori fatti a scuola dai ragazzi. Lagiornata è stata seguita e trasmessa in diretta daRadio RCS, che ha intervistato i vari protagonisti. Ilsindaco di Cerea, Paolo Marconcini, si è detto moltosoddisfatto del lavoro dei ragazzi dell’AvisConcamarise con i quali è entrato subito in sintonia,convinto dell’importanza del volontariato nellasocietà e degli eventi che lo promuovono. Così comel’assessore Emanuela Carmagnani che ha partecipatoal progetto sin dall’inizio. Roberto Zorzella

Verona: 700 liceali, un dono, due miss

Dove la storia è fatta di millenni

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Legalità e solidarietà in un progetto del Csv

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Il Parco regionale dei Colli Euganei è stato istituitodalla Regione nel 1989. Con i suoi 18.694 ettari,

occupa come parco una delle zone più ampie delVeneto. I Colli Euganei, prima del riconoscimentoregionale, stavano subendo uno scempio enorme congli scavi a cielo aperto nelle loro falde, per l’estrazio-ne di materiale sia minerale, sia da costruzione: “feri-te” che si vedono ancora passando nei pressi dei lus-sureggianti colli, vanto e orgoglio di tutti gli abitantidella zona. Volendo visitare tutto il parco, che è enor-me, conviene dividere la zona in tante parti e pro-grammare delle visite mirate, scegliendo di volta involta una delle tante meraviglie che ci vengono offer-te. I vari itinerari possibili, partendo dai quattropunti cardinali, non trascurano alcuno dei centri abi-tati: da Abano a Monselice, da Este ai CentriTermali, dai luoghi di villeggiatura alle abbazie, aimusei curati nei minimi particolari. In questivent’anni, la Direzione del parco ha compiuto mira-coli, allestendo dei punti di riferimento visitabili siadalle scolaresche con intenti didattici, sia dagli adul-ti e dalle comitive di turisti. Tutti vengono coinvoltinella storia millenaria di questa terra con i suoi tantitesori e qualsiasi itinerario si scelga, diventa prezioso!Nel Novecento aumentarono in modo incontrollatole attività di estrazione finché, finalmente, si sonoaccorti dei danni irreparabili che l’ambiente subiva.

Una legge del 1971 limitò l’escavazione, lasciandoattive alcune cave di marna per i cementifici e di tra-chite, particolarmente adoperata per costruzioni dimanufatti pregevoli. Contemporaneamente, si iniziòla bonifica degli acquitrini paludosi che per moltotempo furono fonte di inquinamento e malaria. Alloro posto furono coltivati prodotti agricoli, comegranoturco, viti che producono ottimi vini e ulivi,talmente numerosi da creare un centro cooperativodi raccolta per la produzione di un olio eccezionale atasso bassissimo di acidità. La parte più produttiva èquella esposta a sud, al riparo da venti freddi delnord. Il bello è che con la nuova legge sono riusciti alasciare strade e sentieri intatti, praticabili quindi,come prima dell’istituzione del parco. All’interno delparco c’è la magnifica realtà di Arquà Petrarca, dovesembra di tornare nel medioevo, con la possibilità diammirare la bella casa del celebre poeta e scrittore delTrecento, Francesco Petrarca, noto universalmenteper “Il Canzoniere”. C’è un altro posto da visitare siaper la sua importanza storica, sia per la posizione cheoccupa sopra uno dei colli: la villa di Beatrice D’Este,oggi sede del Museo naturalistico. Una particolareattenzione merita “Cava Bomba”, una fornace aipiedi del monte Cento, dove venne estratto e cotto ilprodotto per fare la calce: oggi si può visitare ed èancora come era prima della chiusura. Ai piedi dellacava c’è il museo Geopaleontologico e una collezionedegli arnesi di lavoro della cava, qui è esposta la sto-ria di milioni di anni e a spiegarla sono pietre e fossi-li estratti dal sottosuolo assieme a reperti zoologici dianimali preistorici. Altro museo che segnaliamo è il“Museo Orazio e Giulio Centamin” situato al centrodi Monselice. Poi il “Museo vivente degli insetti” con

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centinaia di insetti dove tra l’altro si può vedere lanascita e le trasformazioni del baco da seta. Vi abbia-mo descritto alcune delle meraviglie che il parco offre,ma non è tutto qui. Dal momento che in una volta solaè impossibile vedere tutto, il direttore del Parco, ildott. Nicola Modica, ci ha spiegato che per orientare ivisitatori sono stati realizzati, a cura di Paolo Paolucci,quattro opuscoli che descrivono e fanno conoscere ilparco d’inverno, in primavera, in estate e in autunno.Il tutto in una veste tipografica ricca di foto, con lanarrazione della storia completa della vita del parco inquattro momenti, diversi sia per le centinaia e centi-naia di animali, sia per le centinaia di varietà di piantee fiori. Durante la nostra visita abbiamo potuto ammi-rare il volo del falco pellegrino che sembrava in via diestinzione, ma che ora nidifica sulle rocce dei colli.Altra notizia interessante riguarda la quantità di cin-ghiali che hanno trovato rifugio nelle foresta del parco:ce ne sono circa 2000 e per evitare che creino disastri,danneggino le culture e siano pericolosi essendo dipeso elevato (arrivano fino a 130 chili), alcune centi-naia vengono catturate ogni anno con apposite gabbieper ridurne il numero. Altro fenomeno che si puòammirare salendo su uno dei colli che sovrastano laparte bassa del parco è l’effetto dell’inversione termica,che crea un effetto di ineguagliabile bellezza: un soffi-ce manto di nebbia che copre la parte bassa fino ametà colli, mentre con il cielo terso è possibile vederefino a Vicenza e Venezia e ammirare lo spettacolo ditutta la pianura circostante. Pensiamo ai Romani, chegià avevano scoperto le bellezze di questi luoghi econoscevano il bel vivere, godendo delle terme, fontedi benessere e per il clima che c’è nel parco dei colliEuganei. Poi è arrivata la Repubblica di Venezia e ha

costruito ville, palazzi e castelli, facendo della zona unadelle proprietà dei patrizi Veneziani. Fu quello unperiodo particolarmente tranquillo e felice per gli abi-tanti della zona. Il “bel vivere” e i prodotti genuinihanno fatto sorgere decine e decine di ristoranti e agri-turismo di prima qualità, sui quali si possono ricevereinformazioni più dettagliate rivolgendosi alle Pro Locolocali. Potremo dilungarci oltre, ma vorrebbe dire pri-vare il visitatore di tante altre sorprese. Salutiamo gliamici avisini Roberto Rondin e Arnaldo Brusi che cihanno accompagnato in questa seppur breve visita, ilDirettore del Parco, Nicola Modica per la gentilezzacon cui ci ha accolto, ricordando ai lettori di “Dono &Vita” che al Parco sono a disposizione delle guide pergarantire una visita completa e indimenticabile.

Ottaviano Cereser

Per ulteriori informazioni e/o contatti:www.parcocollieuganei.com/

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Colli Euganei:il gran parco suantichi vulcani

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L’Avis alla “Giornata della creatività”? Potrebbeaccadere già dal prossimo anno scolastico in una

scuola superiore del trevigiano, grazie alla continuapresenza di alcuni avisini accanto ai giovani. Durantel’anno scolastico, infatti, i volontari dell’Avis di Villorba(Tv) hanno tenuto una serie di incontri con gli alunnidelle medie di Villorba e Lancenigo, dell’Istituto tecnicoindustriale “Max Planck” e dell’ Istituto professionalealberghiero “M. Alberini”. “All’istituto Plank, graziealla collaborazione del preside Mario Della Ragione edell’insegnante Gabriella Bettiolo, abbiamo incontratodiciotto ragazzi di classe terza, ai quali abbiamo presentatola donazione di sangue anche attraverso il gioco “Giocavis”che ha riscosso un grande successo - spiega EmanuelaFeltrin, del direttivo - suscitando domande e un vivacedibattito. Gli studenti hanno recepito il messaggio,dimostrando sensibilità e interesse”. È stata poi la voltadell’Alberini con i 23 ragazzi della 4ª F e i 15 ragazzidella classe 4ª B. Un’esperienza che gli stessi studentihanno definito positiva. Per Francesco: “È stato unmomento divertente, ma anche di riflessione”, per Alessio:“Il modo in cui è stato impostato il gioco, ci fa capire quantosia importante renderci partecipi al dono del sangue”.Anche per Chiara è stata un’esperienza interessante esignificativa, tanto da essersi subito attivata perchél’incontro e il gioco con Avis possano partecipare ilprossimo anno alla “Giornata della creatività” della

scuola. Gli studenti, ma anche i professori AnnaPasquetto e Lucio Metri hanno trovato moltoaccattivante il modo in cui si è posta la tematica delladonazione ai ragazzi, capace di attirare la loro attenzione.E nel ringraziare il Direttivo per l’opportunità offertaagli studenti, hanno sottolineato l’importanza di sapercoinvolgere i giovani con strumenti sempre nuovi suargomenti come solidarietà, salute e dono del sangue.“Un ringraziamento che ricambiamo - concludeEmanuela - perché l’Avis riesce a entrare in quelle scuolein cui trova sensibilità e appoggio da parte degli insegnantie dei presidi come, in questo caso, Pietro Lorenzon e lavicepreside Sonia Carolo”. M.T.

Oltre 400 studenti, quasi 150 elaborati, 29 classi e7 scuole primarie coinvolte (Marco Polo di

Calvecchia e Passarella, Carducci, Fermi, Forte '48, XIIIMartiri e Ancillotto), 2 scuole medie (Schiavinato eNievo) e 4 superiori (Galilei, Scarpa, Volterra e Alberti).

È stato un vero successo il concorso organizzato dall’Avisdi San Donà di Piave per sensibilizzare i giovani al valoredella donazione. Il tema dell’edizione 2011 era “Insiemeall’Avis per donare la vita” e la cerimonia di premiazione,presente il presidente dell’Avis, Ennio Mazzon, si ètenuta nell’aula magna del Volterra. Prima classificata perla scuola elementare tutta la IV B della M. Polo diCalvecchia, seconda classificata la V A della M. Polo diPassarella, terza la IV A della Carducci. Per la scuolamedia: prima classificata la III A della Schiavinato congli studenti Tommaso Bianchi, Giulia Bonotto e ChiaraSenno; seconda la II C della Ippolito Nievo conGianmarco Montagner e Francesco Bragagnolo; terzaLudovica Mestre della III C della Schiavinato. Per lesuperiori: prima Sindi Mustej della I C del liceo Galilei,secondo Thomas Frasson della IV Clt dell' Alberti eterzo Giulio Veronese della I G del Volterra. Tre menzionispeciali per le scuole medie: a Debora Agostinetto Tiziani,terza B, e Debora Crosera e Silvia Mariuzzo della secondaC, quindi a Silvia Mariuzzo, Lisa Siccardi e MirianaVendramini, tutte della Schiavinato.

La premiazione del concorso scuole è il culminedell’attività che l’Avis di Concordia Sagittaria (Ve)

svolge nelle scuole, ma è anche l’occasione in cui leassociazioni del dono si presentano unite agli alunni eai loro genitori. Il tema scelto quest’anno era “Abbattiamomuri; costruiamo ponti”. Un modo per far riflettere i piùgiovani sui temi della solidarietà e dell’integrazione, maanche, fatalmente, un modo per ricordare il parrocodon Pierluigi Mascherin, recentemente scomparso, conuna frase a lui molto cara. I disegni realizzati dai ragazzidelle scuole elementari e medie hanno stupito comesempre per la loro genuina profondità. Ancor piùemozionante e coinvolgente è stata l’esibizione del coro“Rufino Turranio” dell’omonimo Istituto comprensivodi Concordia, diretto dalla prof.ssa Moro, e quella deibambini delle classi quinte della scuola “Sinistra Lemene”

che, con una divisa in perfetto stile avisino, si sonoesibiti sulle note della canzone “batti cinque (4/4 disilenzio)” dello Zecchino d’oro. Nei loro interventi,Toni Napoli, referente scuola per l’Avis provinciale diVenezia, e Dario Piccolo, presidente dell’Avis comunale,hanno ricordato come l’autosufficienza di sangue nelnostro Veneto possa essere garantita solo se tutti sentonola responsabilità di fare la propria parte. E i più piccolisono stati invitati ad essere i veri promotori di questomessaggio verso le loro famiglie. Accogliendo l’invito delsindaco, Marco Geromin, la serata si è conclusacelebrando la ricorrenza dell’unità d’Italia con l’innonazionale cantato dai bambini presenti.

Costruire ‘ponti’con le scuoledi Concordia

L’uomo dalle braccia d’oro: è il titolo del concorsoartistico-letterario promosso e organizzato dall’Avis

di Conegliano (Tv) con il patrocinio del Comune. Iltema ha stimolato la partecipazione di classi e studentidi ogni età, accumunando giovani e meno giovani nellevesti di genitori, parenti, amici, compagni di scuola, avario titolo in questa iniziativa. Partecipare all’evento èstata una forma di condivisione e di crescita. Non facile,per la giuria composta da membri interni al ConsiglioAvis e da docenti esterni come il Prof. Carmelo Ciccia,

la dott.ssa Renata Parolo e la dott.ssa Simona D’Amico,scegliere le opere più meritevoli e che più potevanointerpretare e dare un senso al tema affidato. Certo cisono stati i vincitori, però l’importante era più che maipartecipare, per liberare attraverso la “vena artistica”quella parte di noi che più spesso rimane rinchiusa esoffocata. Entrare nel luogo della premiazione attraver-sando la mostra con sospesi palloncini e i coloratissimidisegni, i fantasiosi racconti eseguiti dai ragazzi dellescuole inferiori e le poesie dei più grandi, già predispo-neva alla partecipazione di un evento unico nel suogenere. La musica della maestra d’arpa Silvia Marin, leimmagini di fondo, i volti degli astanti, tutto ha contri-buito a creare un’atmosfera magica, quasi irreale, facen-do commuovere molte persone assorte, quasi rapite dallavoce degli stessi “autori” che hanno magistralmenteinterpretato alcuni racconti e poesie scritte per l’Avis.Poi, uno a uno i segnalati e i vincitori: le classi 4ª B dellascuola G. Rodari e 1ª B della A. Brustolon per la sezio-ne racconti, le classi quinte della scuola San Francesco,4ª A della primaria G. Rodari, 3ª A e 3ª B della DonOrfeo Mantovani per la sezione disegni. Tra gli studentiè arrivata prima Lucia Piovesan (dell’Istituto turisticoISISS Da Collo), seconda Chiara Toneguzzo(Linguistico ISISS Da Collo) e terzo Marco Cescon(Liceo classico Marconi) per la sezione poesia.

A Conegliano fanno “volare” l’Avis

Più di 400 hanno partecipato a San Donà

Una “Giornata della creatività” a Villorba

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Si è svolta, e non a caso, a Castelnovo Bariano la45ª Assemblea dell’Avios provinciale di Rovigo.

La Comunale di Castelnovo-San Pietro Polesine,infatti, è una delle tre “neonate” dell’Avis rodigineinsieme a Zelo e Melara. Fino all’anno scorso le trenuova comunali erano “gruppi” di donatori - perantica storia - della vicina Comunale di Legnago(VR), nel cui ospedale gran parte dei soci va a dona-re. Da quest’anno sono ufficialmente costituite comeComunali (o equiparata) secondo lo Statuto naziona-le e fanno parte della provinciale di Rovigo. A conse-gnare ufficialmente i nuovi, fiammanti, labari airispettivi presidenti c’era Alberto Argentoni che hapresenziato a tutti i lavori dell’Assemblea provinciale.Nel corso dell’assemblea il presidente MassimoVarliero ha esposto la relazione morale, sottolineandogli ottimi risultati del 2010. Le donazioni di sanguehanno sfiorato la soglia “storica” di 20mila unità(19.543) con un +227 unità rispetto all'anno prece-

dente. Varliero ha messo in luce ancheun altro dato positivo, già anticipatosu queste pagine nel numero scorso:nel 2010 le sacche scadute sono statesolamente 13, con una riduzione del70% rispetto al 2009. "Un risultato -spiegato Varliero - frutto della sinergiafra l’Avis provinciale di Rovigo e ilDipartimento interaziendale di medici-na trasfusionale e dell’attivitàdell’Ufficio unico di chiamata, che consentono una rac-colta mirata del sangue necessario". Ma anche in pole-sine la situazione estremamente positiva può esseremessa a rischio da un momento all’altro. A esseremesse in forse, per le note carenze di fondi e persona-le, l’apertura festiva dei centri trasfusionali di Adria eRovigo. Sono intervenute in assemblea anche la pre-sidente della Provincia, Tiziana Virgili e l’assessoreregionale, Maria Luisa Coppola. B.C.

Occhiobello: nuova sede nel Palazzetto Volontariato

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Due gruppi si sono aggiudicati la vittoria al concorso“1,2,3… prova!” promosso dall’associazione Noi

Padova in collaborazione con l’Avis regionale e l’Avisprovinciale di Padova, la Provincia e il Comune diPadova nell’ambito del “Festival della comunicazione”.Per la sezione “edita” ha vinto il gruppo femminile

“Girodilà” di Pozzonovo, con la rivisitazione del brano“The kids aren't all right” dei The Offspring; per lasezione “inedita” hanno vinto i Fisting Janet diMonselice con il rock-punk di “Ci sarò”. Oltre a quellidei due gruppi, proclamati vincitori il 5 giugno all'Mpxdi via Bonporti a Padova, sono stati tanti i giovani che

hanno partecipato al concorso, la cui finalità eradi dare la possibilità ai ragazzi che amano lamusica di potersi esibire davanti a un pubblico,incontrarsi e confrontarsi. 52 le voci, 26 lecover band, 38 i cantautori e 51 i gruppi che

hanno inserito il loro brano nel sito web creatoper l'iniziativa. Presentati da Micaela Faggiani

e Sandro Sartori si sono esibiti i finalisti ChiaraMezzani, Chiaramary, le Girodilà, i Dots, WilliamManera, il duo padovano The Clockmakers, i FistingJanet e i Decimo Pianeta. La serata finale di «1,2,3...Prova!» è stata trasmessa da Telechiara e i finalisti sonostati ospiti di BluRadioVeneto il 9 e 16 giugno.

Avis è anche questo. I giovani, i tanti giovani che siavvicinano all’associazione e alla donazione -

magari attraverso la musica (vedi articolo sotto) - e i“vecchi saggi”, che di quest’Avis hanno fatto la storia.Come il 92enne Remo Giorio, da Este, che il 12 giugnoè stato festeggiato da Avis regionale e provinciale edalla sua Comunale di cui è stato uno dei fondatori.Donatore dal 1947, subito dopo la fine della guerra:“Diventai donatore per il troppo sangue - ha detto Giorio,commosso - che avevo visto versare in guerra e durantela resistenza. Di 21mila che eravamo partiti per ilMontenegro, tornammo solo in 9mila. Il sangue bisognadonarlo, non versarlo...”. Giorio, infatti, combattè inJugoslavia, alpino della Brigata Taurinense i cui superstiti- fu sciolta in Montenegro l’8 settembre 1943 -

confluirono tutti nella divisione partigiana “Garibaldi”.“Noi non ci arrendemmo, mai - ha detto Gioriocommosso - e anche l’Avis, oggi, non deve arrendersi mai.Dobbiamo restare sempre uniti, per chi soffre”. Afesteggiarlo, nella sala comunale “Caduti di Nassirya”di Este, vecchi e nuovi dirigenti dell’Avis regionale fracui i due past president Franco Vettoretti e GabrieleOrcalli. Provinciale e comunale erano rappresentate daFederico Aghi, mentre Francesco Magarotto haconsegnato un “pensiero” della Regionale. Non èmancato l’appena rieletto sindaco di Este, GiancarloPiva: “A dicembre ho avuto l’onore di premiare l’amicoRemo con il premio “Magnifica Comunità” dedicato ainsigni volontari. Oggi è doppia festa, con le “sue” Avis”.

Beppe Castellano

Èstata finalmente inaugurata la nuova sede Avis adOcchiobello, presso l’immobile in via Cavallotti,

ex sede di uffici comunali. Insieme all’Avis, hannotrovato la loro “casa” anche gli Amici della piazza,l’Ente Palio, Occhioimmagine e il gruppo musicale“The big solidal band”. L’immobile pubblico, rimastoinutilizzato per qualche tempo, è stato ristrutturato aspese dell’amministrazione comunale e ceduto incomodato alle associazioni, che hanno però fornitoun notevole contributo in termini di manodopera. Lasede, intitolata Palazzetto del volontariato, vuolediventare un punto fermo per tutti i cittadini delComune, perciò si è voluto che più gruppi potesserocondividere uno stesso spazio allo scopo di lavorareinsieme e a coordinare le molte attività che si svolgononel paese. Presenti alla cerimonia il sindaco, DanieleChiarioni, il vice sindaco Laura Andreotti, irappresentanti istituzionali e del mondo del volontariatolocale. Dopo la cerimonia hanno sfilato per il paese,

insieme al labaro dell’Avis comunale, i giovani dell’EntePalio in costume che ha trasformato la giornata in unagrande festa collettiva con una buona partecipazione.A guidare l’Avis di Occhiobello è Giovanni Schiavone.

ROVIGOPADOVALE

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Este: omaggio a un grande “antico” Assemblea provinciale con tre “neonate”

Oltre 150 cantanti e band a “1,2,3 Prova”

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Con un “Benvenuti a questa festa di complean-no!” si è aperta, sabato 4 giugno, la “due giorni”

organizzata dalla sezione Abvs di Longarone-Castellavazzo-Ospitale di Cadore per festeggiare il60° di costituzione. A fare da apripista è stato il con-certo alla Sala Parri, eseguito in perfetta sintonia dalCoro di Codissago e dal Coro Cai di Belluno, con lastraordinaria partecipazione del cantautore GiorgioFornasier (ex Belumat). Il palco su cui si sono esibitiera addobbato da coloratissimi disegni eseguiti dairagazzi delle classi quinte della scuola primaria“Bambini del Vajont”, sempre collaborativi e intro-dotti all’importanza del volontariato e del dono delsangue dai loro insegnanti. Sono stati ricordati, concommozione, i 60 anni di vita della sezione: dal1951, anno di costituzione con Belluno e Sedico, al1963, anno del disastro del Vajont che ha visto peri-re ben 40 donatori, ai due anni successivi, determi-nanti per la ricostituzione della sezione, sino ai gior-ni nostri. Il 5 giugno, l’Amministrazione comunaledi Longarone ha voluto riconoscere l’importanzadella nostra opera sul territorio, intitolando il piazza-le antistante la scuola media “Gonzaga” alla nostrasezione. La scelta del sito non è stata casuale, ma sug-gerita da don Francesco Cassol, nostro indimentica-bile arciprete, educatore sempre attento ai giovani,nonché donatore convinto, tragicamente scomparso.A lui è andato anche l’apprezzamento del presidentedell’Avis regionale Veneto, Alberto Argentoni presen-te alla cerimonia con la presidente provinciale AbvsGina Bortot e il primario del Centro trasfusionale diBelluno, dott. Stefano Capelli. Hanno presenziatoanche il vice presidente della Provincia MicheleCarbogno e i sindaci dei tre Comuni della Sezione:Roberto Padrin, Franco Roccon e Livio Sacchet chehanno espresso il loro plauso per l’attività dei propriconcittadini donatori. Un pranzo comunitario predi-sposto dal Gruppo Ana locale e dagli scout, ha festo-samente concluso la “due giorni” che ha riconferma-to quanto sia importante la collaborazione tra le varieassociazioni, la scuola, le istituzioni, il volontariatolocali. Per la nostra Sezione è stato un momentomolto importante, non di “autocelebrazione” comepiù volte s’è voluto sottolineare, ma di giusto ricono-scimento per quanti dal 1951 ad oggi hanno intra-preso e intraprenderanno in futuro questa meravi-gliosa “avventura” di donazione con generosità edaltruismo. Già dal 6 giugno siamo ritornati nelnostro anonimato, mettendo in pratica il nostromotto : “donare, donare in silenzio e rimanere insilenzio”. Rita Marogna

Longarone: un 60°, una piazza, un concerto

BELLUNO

La sensibilizzazione al dono del sangue entra inbiblioteca. Aderendo all’iniziativa promossa

dall’Avis regionale Veneto, in collaborazione con lebiblioteche del Veneto, 8mila segnalibri cherecano lo slogan di promozione al dono delsangue sono in distribuzione nei comuni diCanale d'Agordo, Domegge di Cadore,Forno di Zoldo e Ponte nelle Alpi-Soverzene.Il segnalibro è un immancabile compagno dilettura, un oggetto semplice, ma di grandeutilità e diffusione, e quello realizzato daAvis-Abvs e distribuito agli utenti dellebiblioteche contiene, oltre agli orari per iprestiti dei libri, anche i punti di riferimentoper diventare donatore. Lo slogan scelto per la campagna è significa-tivo: “La lettura fa crescere, la solidarietà fadiventari grandi!”. L'iniziativa, partita nel2007, ha riscosso in Veneto un grande suc-cesso fin dalla prima edizione, spingendo laRegionale a ripeterla ogni anno. E stavolta èarrivata anche in questa zona della provinciadi Belluno. M.P.

BELLUNO

Il volontariato unito è sceso in piazzaSi è pensato a qualcosa di grande, a Belluno, per

festeggiare l’Anno Europeo del volontariato. IlComitato d’Intesa e il Centro di servizio per il volon-tariato (Csv) di Belluno, assieme alle associazioni dellaprovincia hanno deciso di rendere visibile il grandelavoro che svolgono quotidianamente a servizio dei cit-tadini. E ecco quindi che sono scesi in piazza centinaiadi uomini e donne, i mezzi, le idee delle tante realtà

bellunesi, per dareun segnale “positi-vo” della grandericchezza delvolontariato inogni angolo delterritorio provin-ciale. Domenica22 maggio, contutte le 53 sezionidell’Abvs che nonpotevano certomancare, si è sno-

data per Belluno la “Carovana del Volontariato”. Unagrande e festosa sfilata che si è unita a quella del Girod’Italia, la “carovana rosa del ciclismo” che ha vissuto aBelluno una delle sue tappe più importanti: laCronoscalata del Nevegal. Le associazioni di volonta-riato hanno deciso di entrare a far parte di questa ker-messe, mettendo in campo una manifestazione capacedi legare con un filo “rosa” gli ideali solidaristici e quel-li sportivi. Sin dal primo pomeriggio, il centro storicodi Belluno si è riempito di gente, mezzi, colori e musi-che, con i riflettori puntati sulle tante persone che svol-gono solitamente in silenzio la loro opera a favore delladisabilità, della povertà, del dono del sangue, della cul-tura e dell’ambiente. Per una volta sono scesi per stra-da non per “dare una mano al prossimo”, ma per rice-vere gli applausi dei cittadini di Belluno e della provin-cia intera. Erano rappresentate le associazioni di tuttele vallate bellunesi, che si sono ritrovate al piazzaledella stazione ferroviaria e hanno sfilato lungo le prin-cipali vie di Belluno fino alla piazza dei Martiri. Lacarovana ha rappresentato le aree geografiche e i setto-ri di intervento, ma non sono mancate anche le bandemusicali, i gruppi folkloristici, i cori e gli spettacoli didanza. In piazza è stato installato un manufatto artisti-co: “Volente-rosa”, che è stato via via “completato”dalle stesse associazioni, che hanno inserito ciascunaun tassello della scultura, realizzata da 9 artisti proprioper la Carovana. Una giornata certamente da ricordareche ha avuto una risonanza mediatica non di pococonto. Il Tg3 ha infatti mandato in onda un ampio ser-vizio (intervistando anche i nostri ciclisti-donatori) etutti i media hanno sottolineato anche i problemi chele associazioni di volontariato si trovano oggi ad affron-tare “grazie” a politiche sociali non esattamente lungi-miranti. Allegria sì, quindi, ma anche il solito, diutur-no impegno per gli altri. P.D.G.

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Le Abvs vanno in biblioteca

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Negli ultimi dieci anni il consumo di sangue edemocomponenti è andato continuamente

aumentando, soprattutto nelle realtà sanitarie a piùelevato sviluppo. Nella provincia di Verona, le trasfu-sioni di sangue sono passate da poco meno di 38milanel 2000 alle odierne 51mila, con un aumento dioltre il 35%. Nello stesso periodo, le donazioni sonoaumentate e la crescita è stata significativa: siamo pas-sati dalle 45mila unità nel 2000 alle odierne 56.635,con un aumento di circa il 20%. Un risultato sicura-mente eccellente, ma non del tutto rassicurante difronte all’aumento dei consumi che, abbiamo visto, èstato del 35%. Da questi dati tutti possiamo capirequanto importante sia il fatto che le donazioniaumentino e quanto importante sia non demorderemai. In questo ambito va collocata la grande campa-gna promozionale per il dono del sangue che Avis eFidas, in accordo e con la collaborazione del Dimt,hanno lanciato con il convinto sostegno delleIstituzioni civili e sanitarie della nostra provincia: l’o-biettivo è quello di un coinvolgimento forte di tuttala società veronese sul tema della donazione di san-gue, della solidarietà, dell’impegno civile, della parte-cipazione che tutti devono sentire come prioritario. Iltitolo della campagna è “Sangue. Prezioso come l’ac-qua” con sottotitolo: A una Verona che cresce servonopiù donatori. Acqua e sangue sono la linfa della vita.

La natura ci dona l’acqua.Il sangue può donarlo solol’uomo. Verona e la suaProvincia vantano eccel-lenze medico-sanitarie perogni tipo di intervento asalvaguardia della salute,ma perché ciò sia possibile ènecessaria una continuadisponibilità di sangue”.Per l’occasione sono statiprodotti: 6.000 manifesti,10mila locandine, 50miladepliant e 1.500 esposito-ri. Inoltre, il quotidianolocale L’Arena mette adisposizione, con cadenzaquindicinale e per ladurata di qualche mese,mezza pagina per parlare di donazione e di solidarietàintervistando donatori, medici, fruitori del dono ecittadini sul loro coinvolgimento con la donazionedel sangue. Per oltre tre mesi, saranno intensificate leazioni di coinvolgimento dei giovani, del mondodello sport e di tutta la società civile: nelle scuole,nelle farmacie, all’interno degli ospedali, negli ambu-latori e sui muri di tutta la provincia.

L’avisino Mauro Paiusco è il nuovo testimonialdella campagna promozionale 2011 lanciata

dall’Avis comunale di Verona. Nato in Valpantena, aPoiano, cresciuto sulle gobbe della pista di Montorio,il giovane, classe 1985, sfida i migliori rider delmondo in sella alla sua Bmx, ottenendo vittorie erisultati prestigiosi. È stato campione del circuito ita-liano 2009. Tutto è partito da un’idea del presidente dell’AvisVerona, Giovanni Zamboni, amico del Team BmxVerona, squadra storicamente legata all’associazioneveronese di donatori di sangue! Si è voluto promuo-vere il mondo Avis con un volto diverso, con unosportivo semplice, proveniente da uno sport sano enuovo come il Bmx. Mauro Paiusco, essendo dona-tore Avis, ha accettato con entusiasmo! Nel corso del-l’assemblea della Comunale veronese, il presidentedel Team Bmx Verona, Paolo Fantoni, ha donatoall’Avis la maglia ufficiale del team, ed è stato presen-tato il nuovo poster! “Sono orgoglioso di questa inizia-

tiva, con cui voglio lanciare unmessaggio positivo ai giovani, unmessaggio di promozione dellavita sana, della vita da sportivo eda donatore, lontana dall’abusodi alcool e droghe! - ha dettoPaiusco - Sono pure orgoglioso didimostrare, donando il mio san-gue, quanto il Bmx non sia mini-mamente toccato dalla realtà deldoping, che tristemente riempie igiornali negli ultimi anni! AVerona c’è tanto bisogno di dona-tori giovani, invito gli sportivi e lenuove generazioni ad avvicinarsia questo gesto gratuito che dà in cambio grande soddi-sfazione personale, un continuo monitoraggio del pro-prio stato di salute e assolutamente nessuna controindi-cazione per chi, come me, pratica sport anche a livelloagonistico!”

Si è tenuto sulle nevi del Monte Baldo, nel veronese, il 1° Trofeo Aviscategorie ragazzi, cuccioli, baby e superbaby, organizzato dall’Avis

comunale di Malcesine, in collaborazione con la locale scuola di sci. Inuna splendida giornata di sole, più di cinquanta ragazzi a partire dai cin-que anni, si sono fronteggiati in una gara di slalom gigante lungo il pen-dio della pista Pozza della Stella. E finita la gara ufficiale, anche qualchepapà non ha resistito alla tentazione di sfidare i paletti. Conclusione alrifugio alpino con rinfresco, premi per tutti i partecipanti e... due nuovedonatrici! Matteo Seppi

L’obiettivo primario per il 2011 è quello di favori-re un diverso approccio alla donazione, per otti-

mizzare il flusso dei donatori ai centri di raccolta, ini-ziando a prenotare anche la donazione di sangueintero, così come avviene per il plasma e come già inessere in altre province, con buoni risultati e piena

soddisfazione. Idonatori saran-no debitamenteinformati dellanuova opportu-nità, che con-sentirà loro diprogrammarenei limiti delpossibile laperiodica dona-zione, mante-nendo comun-que la massima

tutela della spontaneità del gesto, poiché resta confer-mata la possibilità di donare senza prenotazione. Sitratterà perciò di un servizio aggiunto, a favore deidonatori. Concordate e attuate le modalità di invitoalla donazione e i conseguenti interventi associativiper richiamare i donatori in ritardo, sarà questo ilnostro ulteriore passo verso il servizio di chiamata deldonatore. Una competenza associativa riconosciuta ericompensata, volta ad assicurare risposte tempestivee sempre congruenti alle necessità trasfusionali.L’impegno costante per tutti noi, dirigenti e donato-ri Avisini, è quello di stimolare la crescita associativa,migliorando l’informazione e favorendo la formazio-ne continua. Prevediamo a tal fine nel corso del 2011la realizzazione di una serie di incontri formativi, insede provinciale e in sedi periferiche, auspicando lapiù ampia partecipazione. Impegniamo sin d’ora ipresidenti comunali a diffondere tempestivamente le

comunicazioni, affinché tutti ne siano informati epossano aderire. Per quanto riguarda l’anno 2010,sono state molteplici le iniziative dell’Avis provincia-le, in collaborazione con le Avis comunali, per diffon-dere il messaggio di solidarietà in tutta la comunità.Le donazioni totali sono state 40.988: 45 in piùrispetto il 2009, con un incremento dello 0,11%.31.997 le donazioni di sangue intero, 7.702 le pla-smaferesi e 1.289 le piastrinoaferesi.Al 31 dicembre i donatori di sangue Avis attivi inprovincia di Verona erano 20.528, ovvero 289 in piùdel 2009. Complessivamente, sono 21.259 i socidell’Avis provinciale di Verona iscritti alle 68Comunali coordinate, con l’aggiunta di 593 ex dona-tori assiduamente presenti e di 138 soci collaborato-ri. La donazione di sangue avisina è stata positivaanche nel 2010, pur dovendo rilevare, a fronte delnostro aumento di sole 45 donazioni su un totale diquasi 41.000, che nel Dipartimento di Verona la cre-scita delle donazioni di sangue intero è stata benmaggiore (+1,8%), rispettando la programmazionedel Crat Veneto. Come Avis provinciale di Verona,non siamo quindi riusciti a essere incisivi come inpassato, quando abbiamo sempre conseguito risultatimolto positivi. Per fortuna si è stabilizzato il consu-mo di sangue negli ospedali, ridotto dello 0,8% nel2010, altrimenti oggi non si potrebbe più parlare diautosufficienza provinciale. L’avvio del Dipartimentoprovinciale, con la necessaria adozione di procedureuniformi, può aver causato confusione nelle nostreconsuetudini. Così come la temporanea carenza dipersonale medico-sanitario in alcuni Centri, con l’al-lungamento delle attese, può aver contribuito aridurre l’entusiasmo nei donatori. I cambiamentipossono inizialmente creare qualche smarrimento,ma dobbiamo reagire, subito, perché non possiamopermettere che siano gli ammalati a pagarne il caroprezzo. Piergiorgio Lorenzini, presidente Avis provinciale

VERONA VERONA

Ufficio di chiamata, obiettivo finale L’acqua, preziosa e gratuita come il sangue

L’ultima sciata di primavera

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Un testimonial sempre più in sella

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Un 2010 irto di difficoltà per l’Avis provinciale diVenezia. Questo il quadro emerso nel corso del-

l’assemblea provinciale, tenutasi il 19 marzo aBibione. “Difficoltà non create da noi - sottolinea ilpresidente Maurizio Borsetto - anzi, i risultati dellaraccolta associativa sono positivi, nonostante tutto:53.148 donazioni, +1,12% rispetto al 2009.Purtroppo non abbiamo centrato l'obiettivo assegnatocidalla Regione (+3%) né rispettato gli impegni per le ces-sioni extradipartimentali, ma siamo riusciti a passareindenni il periodo estivo”. Sull’andamento della rac-colta, ha gravato anche il comportamento dellaDirezione dell’Ulss 12 Capodipartimento, che haautorizzato solo a giugno le aperture domenicali pro-grammate dalle strutture ospedaliere, con conseguen-ze negative in termini di donazioni perse e fidelizza-zione dei donatori. “Anche la Regione è stata ed è tut-tora latitante - continua Borsetto - promettono e poinon mantengono gli impegni presi, come ad esempio inmerito ai rimborsi”. Un buco di bilancio di 1,4 milio-ni di euro, ritardi di 6 mesi nel pagamento dei rim-borsi, carenza di personale, scarsa attenzione dei con-fronti delle associazioni dei donatori, talvolta incom-petenza in materia di sistema trasfusionale da partedegli stessi Amministratori. Una situazione criticache ha spinto qualcuno a minacciare uno “scioperodella donazione” per dare un segnale forte.“Improponibile - commenta Borsetto - andremmo con-tro gli interessi degli ammalati e contro la nostra etica divolontari. E il messaggio non sarebbe interpretato inmodo corretto da chi di dovere”. A rispondere a partedelle obiezioni mosse da Borsetto, è il dott. Giorgio

Marchiori, responsabile del Dimt (Dipartimentoimmunotrasfusionale) di Venezia: “I ritardi nei pagamenti sono dovuti a ritardi di Stato eRegione, non della Direzione Aziendale. Infatti, l'esattoammontare delle risorse dedicate all'attività trasfusiona-le provinciale per il 2010 è stata stabilita ad anno con-cluso. Non è stato perciò possibile costruire un budgetcerto per programmare la raccolta e le attività trasfusio-nali”. Per il 2011, invece, è stato costruito un budgetdi spesa del Dimt, per un totale di 14.500.000 euro.È, inoltre, in programma una riprogettazione orga-nizzativa del Dimt, secondo i nuovi criteri dettati dalCentro nazionale sangue, che preveda la raccoltadecentrata a fronte di un accentramento delle attivitàdi lavorazione, scomposizione e diagnostica del san-gue. “Per quanto riguarda i consumi - prosegue Marchiori- per il 2011 prevediamo un aumento soprattutto aMestre (+9% nel 2010), anche in seguito all'avvio del-l'elisoccorso e dell'introduzione del pacchetto delle tra-sfusioni massive. A livello provinciale abbiamo già regi-strato un +227 e +335 nei primi due mesi del 2011.Serve quindi un aumento della raccolta, che tenga peròconto dell’andamento dei consumi: incrementate ledonazioni in giugno, in modo da creare le scorte perluglio”.Chiude poi sul tema degli esami “aggiuntivi” (nonprevisti dalla legge) per i donatori: “Innanzitutto, ilcosto di tali esami non rientra nel Frat. I medici conti-nueranno a ordinare esami per i donatori ove necessario,poiché un donatore è anche un paziente e prescrivereesami è un compito sanitario”. Giorgia Chiaro

Festa del Volontariato? Avis presente! Il 22 maggio,in concomitanza con l’assemblea nazionale, il

Gruppo Giovani provinciale si è “spezzato”: chi aBergamo come delegato per l’assemblea e chi aMestre, al Parco San Giuliano, per la 4ª edizionedella “Festa provinciale del volontariato” promossadal CSV di Venezia e che ha visto la partecipazionedi 46 associazioni. Complice la bella giornata, l’af-flusso di gente è stato notevole e le occasioni di pro-paganda non sono mancate: molti giovani si sono fer-mati (o sono stati invitati) al gazebo Avis per avereinformazioni su come e dove donare il sangue.Iniziative come questa sono fondamentali, soprattut-to a ridosso dell’estate, per sensibilizzare la popolazio-ne nel momento dell’anno in cui l’unica preoccupa-

zione sembra essere “Dove vado in vacanza?”. Quindiecco un promemoria per tutti: prima di partire…ricordati di donare! Fulvia Chiaro

Èstata varata il 26 marzo, sul lungolago diBardolino (Vr), alla presenza di varie autorità e di

una grande partecipazione di pubblico, la nuovaidroambulanza consegnata dall’Avis di Bardolino allaCroce Rossa Italiana, Gruppo Bardolino BaldoGarda. Il nuovo mezzo nautico acquistato dai dona-tori di sangue, è stato dato in concessione in como-dato gratuito ai volontari della Croce Rossa ed hascortato in laguna a Venezia nientemeno che PapaBenedetto XVI, in visita nel Triveneto il 7 e 8 mag-gio. L’idea dell’acquisto nasce nei primi mesi del2009 dall’esigenza manifestata dal gruppo Cri diBardolino di un nuovo mezzo per il servizio di salva-taggio in acqua svolto dal 1995 sul territorio gardesa-no. I mezzi fino ad oggi utilizzati, risultavano ormaiobsoleti per le migliaia di ore di navigazione e di ser-vizio svolte. Con queste premesse e grazie alla siner-gia di due associazioni (Avis e Cri) molto ben radica-te sul territorio, si è deciso di avviare un progetto di

raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo mezzo chesia professionale, sicuro ed efficiente in modo dapoter garantire il soccorso in collaborazione conVerona Emergenza, con i Comuni e con gli altri Enti.Grazie alla sensibilità e alla generosità di società, asso-ciazioni, singoli cittadini che hanno creduto in que-sta idea/sogno si è riusciti ad acquistare un’imbarca-zione che risponde ai requisiti operativi presenti efuturi. Un gommone RIB (Rigid Inflatable Boat)cabinato, lungo 9,5 m e con due motori fuoribordodi 250 cavalli ciascuno, è dotato anche di un verricel-lo per recupero della barella dall’acqua. Inoltre al suointerno sono alloggiati due monitor da 10’’ con riso-luzione HDS del tipo multi-funzione, ciò significache è possibile visualizzare sullo stesso monitor piùfunzioni come cartografia, radar, sonar, structurescan, down scan. L’idroambulanza al suo internocontiene, oltre agli equipaggiamenti necessari peroperare nell’ambiente acquatico quali mute, cerate,stagne, pinne, salvagenti etc., una serie di presidisanitari previsti per il primo intervento: defibrillatoresemiautomatico, barella tipo toboga vericellabile,tavola spinale, collari rigidi, aspiratore, ossigeno, etc.necessari per poter portare soccorso come un’ambu-lanza vera e propria, ma galleggiante. Nel pomeriggiodi domenica 27 marzo, in occasione del 50° dell’Avisdi Bardolino, il presidente nazionale dell’Avis,Vincenzo Saturni, assieme al sindaco De Beni e alpresidente dell’Avis provinciale Piergiorgio Lorenzinie ad altri ospiti, ha potuto ammirare la nuova imbar-cazione per il soccorso e fare un breve giro, vedendocosi il nostro territorio dal lago. Saturni ha fortemen-te sottolineato l’importanza della collaborazione trale associazioni che svolgono un compito così impor-tante nel sociale, intervenendo anche alla presenta-zione del libro “Cinquant’anni di Solidarietà aBardolino”.

Nicola Arietti, presidente Avis Bardolino

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Continuano i ritardi dell’Ulss 12

Alla Festa del volontariato invito a donare d’estate

Un presidente a bordo, poi scorta il Papa

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Concordia: un corso Avis-Cri

VENEZIAVENEZIA

San Stino: si da“strada alla vita”Settanta racconti con il “filo rosso” del sangue e

l’Avis Mestre-Marghera sempre più legata al terri-torio e alle sue realtà sociali e culturali. Nella salaconferenze del Centro Culturale Candiani, il 12 apri-le, si è tenuta la manife-stazione “Premio 2011Scritture attraverso lescienze” dedicato que-st’anno ai donatori Aviscon il tema: “Flussi, circo-lazioni, sistemi: il valore scientifico, umano e simbo-lico del sangue nell'immaginario delle culture. Qualireazioni stimola il sangue nel rapporto individuo-col-lettività”. Il concorso, alla sua quarta edizione, èdedicato di volta in volta a personaggi o associazioniche si sono distinti nel territorio. Ha visto impegnati

scrittori di racconti a caratte-re scientifico, tra cui ancheuna quarantina di giovani, aiquali si è rivolto il presidentedell’Avis, Roberto Cerruti,durante la premiazione.Cerruti ha ringraziatol’Associazione Culturale LaTorre di Mestre e la sua pre-sidente, Fernanda DanielaFusella, che organizza lamanifestazione. “Parlare di

Avis e promuovere la donazione è il nostro lavoro quoti-diano - ha detto - ed è importantissima l’attenzionededicata a questo tema dall’associazione Culturale LaTorre. Quest’ultima, composta da insegnanti e scrittori,

ha tra i suoi scopi quello divalorizzare le parole dei cit-tadini, creare un rapportotra la terraferma e le lagunee far diventare la città unpolo culturale”. Proprio

pensando al grande valore delle parole, Cerruti ha poicontinuato ricordando il significato dei quattroaggettivi che caratterizzano la donazione del sanguedegli avisini: volontario, gratuito, periodico e anoni-mo. Ha quindi spiegato brevemente le modalità perdiventare donatore, elencando anche le varie attivitàsvolte dall’associazione. La manifestazione è prose-guita con la premiazione dei vincitori del concorso(tre per la sezione oltre i 22 anni, tre per gli “under22”) che hanno anche potuto leggere alcuni passaggisignificativi dei loro racconti, alcuni strettamentelegati alla donazione di sangue. Un’occasione impor-tante quella offerta all’Avis con la dedica di questopremio letterario, per dimostrare che anche il dono ècultura. Tra i partecipanti, anche alcuni provenientida Porto Alegre (Brasile), Vienna (Austria), eSalonicco (Grecia) Manuela Fossa

Una grande serata di musica nel segno della solidarietàè andata in scena al Cinema-teatro “Romano

Pascutto” di San Stino di Livenza. Dopo il successo del“San Stino Live Music”, l’Avis di San Stino di Livenza eLincoln Veronese hanno raddoppiato con il concerto“Eppure il vento soffia ancora”, promosso allo scopo diraccogliere fondi per sostenere il centro di accoglienza perbambini di Mbanza-Congo nello Zaire. Il centro è statofondato da Padre Giorgio Zulianello, un cittadinosanstinese scomparso nel 2007 in un incidente aereo.Zulianello aveva lasciato l’Italia per andare ad aiutare ibambini bisognosi dell’Africa, in particolare i “fetizeiros”,così chiamati perchè scacciati da casa in quanto ammalatie ritenuti portatori di disgrazie e male. Spaziando dal rock

al pop, sul palco si sono alternati le band Lincoln Quartet,l’Ultimo Sole, i Vertical Smile, i bambini del CoroArcobaleno di San Giorgio di Livenza e special guests qualiMaria Dal Rovere, Michele Vurchio, Gigi Golfetto,Romina Vio, Renato Puppin, Marco Cescon e MassimoAlberioli. Un grande spettacolo al quale il pubblico harisposto con il tutto esaurito e che dimostra come lamusica sia un importante mezzo di comunicazione eaggregazione anche all’insegna della solidarietà. La raccoltabenefica è proseguita durante la tradizionale Fiera dei Fiori.Con il “Panino della solidarietà”, invece, sono stati raccoltifondi per il Centro Oncologico di Aviano e per ilsostentamento della Help For Children per i bambini diChernobyl. E.Z.

Quinta edizione di “Dai strada alla vita”, giorna-ta all’insegna della prevenzione e della sicurezza

stradale, organizzata dall’Avis di San Stino di Livenzacon il patrocinio del Comune e della Provincia diVenezia. Ad animare piazza Aldo Moro c’erano il buscolorato della Polizia stradale di Padova, dotato deisimulatori per auto e moto, in grado di rendere realitutte le situazioni di guida, lo sportello informativodell’autoscuola locale, gli alcoltest delle forze dell’or-dine e soprattutto tanti giovani che hanno decretatoil successo della manifestazione. Presenti, accantoall’Avis, anche Acat, Aido e Ser.T. di Portogruaro, ilcui responsabile, dott. Pier Maria Pili, ha commenta-to: “L’impegno delle forze dell’ordine sulle strade e lecampagne di sensibilizzazione quali convegni e manife-stazioni simili hanno contribuito a far ridurre la per-centuale degli incidenti stradali”. Clou della giornata ilconcerto musicale curato dagli studenti dell’IstitutoMattei, che ha visto esibirsi il giovane gruppo reggaedei Yellow Pap. Tra una canzone e l’altra, sono inter-venuti alcuni illustri sportivi: Daniele Scarpa, cam-pione olimpionico ad Atlanta nel canottaggio,Alberto Collodel, campione di nuoto nei 200 misti,Alessandro Vettori, campione di sci. Tutti hanno sot-tolineato come praticare sport possa migliorare mol-tissimo la qualità della vita di una persona. Toccantela testimonianza di uno studente dell’istituto Mattei,

costretto in sedia a rotelle da un incidente stradale,causato da un autista risultato ubriaco. Anche lui haevidenziato come lo sport risulti fondamentale persuperare traumi e momenti difficili. Ha, inoltre, esortato i giovani a riflettere, affinchénon sia l’alcol a guidare al loro posto. La serata si èconclusa con la premiazione del 2° concorso per ilmiglior cocktail analcolico “Dai strada alla vita”, cuihanno partecipato i bar del centro frequentati daigiovani, che componevano la giuria. La manifestazio-ne ha colto in pieno il suo scopo: tenere alta l’atten-zione sui temi della sicurezza stradale ed il correttocomportamento alla guida, sensibilizzare i giovanidegli effetti sulla salute dovuti all’abuso dell’alcool edall’uso delle sostanze stupefacenti, sulla responsabilitàindividuale e sociale che si manifesta sia nello stile divita sia nel volontariato. Non ultimo ha voluto pro-muovere la donazione del sangue come gesto di soli-darietà che, nello specifico, può aiutare le vittimedegli incidenti stradali. Emanuele Zanon

Anno europeo del volontariatoil ruolo importante dell’Avis

Cultura e Teatro sono al nostro fianco

Ogni anno, in Italia, circa 50 bambini perdono lavita per soffocamento da corpo estraneo o per la

sindrome della morte improvvisa del lattante (Sids). Ildato è impressionante se si considera che quasi unbambino a settimana incorre in questo drammaticoproblema. Le cause della Sids non sono ancora note.Alcuni fattori determinanti sono già stati individuati:il comportamento dei genitori primo fra tutti, maanche la corretta conoscenza dei propri figli (è sbaglia-to considerare il bambino un piccolo uomo) e ilfumo, sia in gravidanza, sia il fumo passivo subito daipiù piccoli. La Croce rossa italiana (Cri) ha preso acuore il problema, decidendo di sostenere l’onere diorganizzare dei corsi sulle tecniche per la disostruzio-ne delle vie aeree dei bambini e sulle regole del sonnosicuro. In questa attività ha trovato sponda nell’Avis,sempre pronta a mettersi in campo quando la diffu-

sione di corretti stilicomportamentalipuò contribuire amigliorare la qualitàdella vita. L’invito èstato rivolto a tutti igenitori, nonni ededucatori delle scuo-le elementari, scuoledell’infanzia e asilinido di Concordia Sagittaria. Alla fine, circa 40 geni-tori si sono trovati presso il cinema “C” per una sera-ta di formazione ricca di spunti interessanti e di dimo-strazioni pratiche di intervento su manichini. La Cri èdisponibile per corsi di approfondimento sul tema.Tutto il materiale presentato è visibile sul sito:www.manovredisostruzionepediatriche.com

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Ec’è un testimonial d’eccezione per l’Avis di Venezia: Alessandro Gassman, Direttoredel Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”, il noto attore ha prestato la propria

immagine - a titolo gratuito - per sensibilizzare alla cultura del dono del sangue. LaComunale ha quindi stampato delle locandine che sono state esposte sia all’interno cheall’esterno del Teatro, per stimolare quanti, per paura o per pigrizia, non si sono ancorasottoposti alla visita di idoneità.

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Eppure il vento della solidarietà soffia ancora

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Vivere e pensare con la forza del cuore. Che guidaverso chi ha bisogno. In tanti modi diversi.

Questo il filo conduttore dell’incontro-riflessione chel’Avis provinciale ha organizzato per i dirigenti dellesue Avis di base, il 14 e 15 maggio alla CasaSoggiorno Alpina dell'Associazione Famiglie Rurali aLaggio di Vigo di Cadore. Accolti dalla presidentedell’Abvs (Associazione bellunese donatori sangue),consorella dell’Avis, Gina Bortot, un’ottantina didirigenti (tra i quali parecchi giovani) hanno raccoltomolti spunti di discussione dai relatori, per “immagi-nare” l’Avis del futuro. “Che deve guardare avanti,rinnovandosi e lasciando sempre più spazio allenuove idee e nuove generazioni, ma senza maidimenticare le proprie radici e facendo tesoro dellagrande esperienza e saggezza di chi in Avis opera datempo - è emerso dai lavori di gruppo. Lavori stimo-lati dalle quanto mai significative relazioni di tre per-sone che, in modo diverso, fanno del volontariato unvalore fondamentale della propria vita: GabrieleOrcalli, docente all'Università di Venezia ed ex presi-

dente dell'Avis regionale Veneto, Tiziano Graziottin,capo redattore al Gazzettino di Venezia, nonché capi-tano di TVPressing, squadra di giornalisti con logoAvis sulle maglie che gioca per beneficenza e il “vul-canico” Giorgio Fornasier, cantautore (ex Belumat) epast president di una Organizzazione internazionaleche segue i bambini affetti da malattie rare e dallasindrome di Prader-willi in particolare. Il convegno èquindi proseguito la domenica con gli interventi diCarlo Donadel, formatore psicoeducativo, sul tema“Essere gruppo e lavorare in gruppo per essere risor-sa” e della psicologa, esperta in formazione, CarolinaDi Muzio, su “Comunicare per coinvolgere, motiva-re e operare efficacemente”. A chiudere i lavori è statoil presidente regionale Avis, Alberto Argentoni, men-tre ad allietare la serata del sabato è stato lo stessoFornasier, con uno spettacolo-riflessione in dialettoche ha ripercorso i momenti più emozionanti dellasua vita. Il presidente dell’Avis provinciale di Treviso,Gino Foffano, si è detto molto soddisfatto della duegiorni, che è stata una novità assoluta per i suoi diri-genti. “Un’esperienza quanto mai positiva, che hadimostrato quanto sia bello e utile trovarsi per rinforza-re la nostra conoscenza reciproca, fuori dai normali epur numerosi appuntamenti associativi - ha detto -confrontare le nostre, rinverdendo anche le motivazionidella nostra appartenenza associativa e, infine, riflettereassieme sulle modalità di gestione delle nostre attività divolontariato". Soddisfatti anche i dirigenti parteci-panti, che hanno avuto modo di conoscersi meglio edi dar voce alle proprie opinioni ed idee nell’ambitodei lavori di gruppo. Michela Rossato

TREVISO TREVISO

Che forza, quando ci si mette il cuore Un poster pieno d’impegno

Puffi a Villorba e Blood Brothers a Monastier

Èun manifesto “firmato Treviso” quello sceltodall’Avis nazionale per la assemblea generale,

svoltasi a Bergamo dal 20 al 22 maggio sul tema “Ildono del sangue per un’Europa solidale”. Ispiratoalle due grandi ricorrenze del 2011 (150° dell’Unitàd’Italia e Anno Europeo del Volontariato), il posterraffigura un fiume di persone dalle diverse originiculturali ed etniche che, con i loro volti e i loro sor-risi, colorano una cartina del nostro continente.Autori del manifesto sono i ragazzi della BottegaGrafica dell’stituto Penale Minorile di Treviso, che ivertici di Avis nazionale hanno incontrato a febbraio,spiegando che cos’è l’associazione e la sua mission. Ilprogetto Bottega Grafica è nato nel 2003 con l’in-tento di offrire ai detenuti una valida opportunità dicrescita formativa, professionale e soprattuttoumana. Da allora, questo laboratorio ha dato vita auna serie innumerevole di loghi, brochure e locandi-ne per enti pubblici e associazioni del non profit. Aiquali ora si aggiunge l’Avis nazionale, che con il suomilione e 200 mila soci, è la più grande associazione

di volontariato che opera nelcampo sanitario in Italia. “La par-tecipazione ai lavori della BottegaGrafica ci ha permesso di conoscereda vicino quelle realtà che operanonella società civile, dando supportoa chi cerca aiuto - spiegano alcunigiovani detenuti - Essere protago-nisti di queste attività significa, pernoi, guardare con ottimismo aldomani, con la speranza che quan-to appreso possa permetterci divivere il futuro degnamente e con soddisfazione”.Sorpresa e soddisfazione anche per l’Avis della Marcatrevigiana, che con lo stesso Istituto penale minorileha già avuto modo di collaborare per la realizzazionedi proprio materiale grafico. “Per contribuire all’inte-grazione sociale di questi ragazzi - sottolinea il presi-dente dell’Avis provinciale, Gino Foffano - che hannosbagliato, ma che hanno la possibilità di reinserirsi apieno titolo nella società una volta usciti dall’Istituto”.

La sensibilizzazione al dono del sangue cominciadalla famiglia. E l’Avis di Villorba, domenica 8

maggio, ne ha avvicinate davvero moltissime. Ha col-laborato, infatti, con il Gruppo ricreativo diLancenigo, alla “Passeggiata dei Puffi” che ha vistopartecipare ben 1494 persone: 873 adulti e 621 bam-bini. Il gazebo dei volontari avisini (vedi foto) dislo-cato lungo il percorso, ha distribuito materiale infor-mativo, gadget e palloncini ai piccoli, sensibilizzandonel contempo molti genitori.“Un modo per avvicina-

re mamme e papà al dono del sangue, spiegando loro incosa consiste, a chi è destinato e il suo iter - spiegaEmanuela Feltrin, del Consiglio dell’Avis di Villorba,guidata da Maurizio Trevisan - come facciamo anchenegli istituti scolastici della zona” (vedi articolo inpagina scuola). Un’iniziativa sicuramente da ripetere.

Econtinuano nella più “giovane” Avis della Marca,Monastier, le iniziative dei vulcanici “Blood

Brothers-Fratelli di sangue”. Il consistente gruppo digiovani avisini organizza, infatti, un’altra serata diintrattenimento e musica per sabato 9 luglio. Il con-certo rock si terrà in piazza Lancieri di Milano, incollaborazione con i Gruppi Avis giovani di Roncade,San Biagio di Callalta e Zenson di Piave. “AMonastier siamo molto orgogliosi dei Blood Brothers,che attirano con le loro idee un numero crescente di gio-vani - sottolinea il presidente dell’Avis, AntonioLorenzonetto - le loro iniziative si uniscono a quelleormai tradizionali nel territorio, come la Lucciolata e laraccolta fondi di Telethon e ancora la biciclettata di giu-gno”. L’Avis di Monastier, ultima nata nel panoramadelle Avis comunali della Marca (è diventata lanovantesima Avis della provincia), conta oggi 166donatori e più di 200 donazioni annue.

Federica Florian

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Nel numero precedente avete visto una foto delpresidente provinciale messo alla gogna. Di soli-

to, nel passato, questa forma di condanna aveva un ter-mine di tempo abbastanza contenuto, circa un mese,se uno non moriva prima. Oggi abbiamo la nominadel Capodipartimento nella figura della dott.ssa CarlaGiordano, primario dell’Ulss 3 di Bassano del Grappa.Ma andiamo con ordine. Il 19 marzo si è svolta aPovolaro l’annuale assemblea provinciale, dal titolo“Perché l’Associazionismo… Avis”. L’argomento è statosviluppato ampiamente nella relazione morale delConsiglio direttivo, ai delegati è stato sottoposto illavoro che le varie realtà delle Avis comunali, insiemeall’Avis provinciale, svolgono sul territorio, come sianecessaria e fondamentale l’aggregazione in associazio-ne di persone che condividono gli stessi ideali, gli stes-si valori, come questi possono essere strumentalizzatida coloro che vogliono trarre profitto anche dai gestidi solidarietà e di altruismo di tutti noi donatori. Nellarelazione è stato evidenziato il ruolo che l’Avis compiein difesa dei propri associati, come si adopera per lasalvaguardia del prodotto sangue che i nostri ammala-ti ricevono tutti i giorni. Altro argomento trattato èstato “Giovani è volontariato”, cruccio per tutte leassociazioni e l’Avis non fa distinzione. I giovani si pre-sentano numerosi a donare il proprio sangue e cigarantiscono sia il cambio generazionale, sia l’uscita diquei donatori che per motivi di salute non possono piùdonare. I problemi sorgono quando chiediamo a lorodi entrare in associazione, di ricoprire incarichi diri-genziali. Non riusciamo a convincerli, non siamo

“appetibili”. Sulla situazione trasfusionale, i numeri diAvis di tutta la provincia vicentina sono ottimi.Abbiamo realizzato un incremento donazionale rispet-to l’anno precedente, di circa il 6%, le donazioni Avisnel Dipartimento comprendenti sangue intero, plasmae piastrine sono 15.604, effettuale dai 8.102 soci atti-vi. Numeri importanti che ci inorgogliscono, ma checi dicono anche che c’è sempre più bisogno di sanguee che non bisogna abbassare la guardia. Atteggiamentoche non ci sembra molto sentito da chi per lavoro oper incarico pubblico istituzionale, dovrebbe trattarecome impegno primario. Ai medici trasfusionisti ungrazie ci sembra doveroso: sono sempre disponibili adaccoglierci con simpatia e cordialità e dimostranostima e gratitudine per il gesto che noi donatori com-piamo in silenzio e anonimamente, per gli ammalati.Alla fine l’assemblea ha deliberato, con voto unanime,un documento per chiedere spiegazioni del perchèdello stallo del dipartimento, da inviare all’assessorealla Sanità veneta, Luca Colletto, al segretario generaledella sanità veneta, Domenico Mantoan, ai quattrodirettori generali delle Ulss della provincia di Vicenzae delle rispettive conferenze dei sindaci delle Ulss.Dopo l’invio del documento, sono stato convocato daldirettore generale, dott. Alessandri, che mi ha comuni-cato la nomina a capo Dipartimento della dott.ssaCarla Giordano. Le auguriamo buon lavoro, sperandoche riesca a imprimere una strada condivisa alDipartimento di Vicenza. Le criticità che avevamo alleUlss 5 e 4 sembrano riassorbite, le aspettative sonobuone. Eppure si muove. Enrico Iseppi

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Dimt provinciale, eppur si muove

L’Avis comunale di Brogliano ha raggiunto un tra-guardo molto importante: inaugurare la propria

sede presso una stanza messa a disposizione da partedell’amministrazione comunale. Per anni i volontaridi questo paese si sono trovati presso i locali dell’ex

Biblioteca, oppure presso qualche abitazione privataper svolgere la propria attività. Finalmente un’ade-guata sistemazione ci è stata fornita! E per festeggiareun momento così importante, il 20 febbraio, è statoscelto di dedicare la sede alla memoria di una caracollaboratrice dell’Avis, venuta a mancare da più diun anno: la nostra ex segretaria, Maria Rosa Cora. Ildirettivo dell’Avis ha voluto così ricordare una volon-taria seria, capace, intraprendente e responsabile, conuna carica umana che in molti hanno apprezzatoconoscendola. Citandola, è stata colta l’occasione perricordare la figura del volontario in generale: personaschiva, silenziosa, disinteressata che si adopera inmodo anonimo senza aspettarsi alcun ringraziamen-to. Proprio così sono tutti i donatori Avis, personeche con grande rispetto della vita si rivolgono a colo-ro cui questa risulta più difficile e sofferta. Ioide Fin

VICENZA

La volontà c’era, la voglia e l’impegno pure. Tre virtùhanno consentito all’Avis vicentina di realizzare un

corso per futuri dirigenti associativi e un corso peroperatori per le scuole elementari, medie e superiori. Ilcorso per i dirigenti si è svolto in quattro sabati, spal-mati nei primi mesi dell’anno, e ha visto la partecipa-zione di 15 soci donatori delle nostre Avis comunaliche hanno affrontato i temi comunicazione, contabi-lità, gestione di un gruppo, leadership, sistema trasfu-sionale, leggi e convenzione. Siamo sicuri del risultato,visto l’impegno dei partecipanti e il gradimento che irelatori hanno saputo infondere nei futuri dirigenti. Ilcorso per gli operatori (vedi foto), invece, si è svolto il16 e 17 aprile con conduttrice la dott.sa Laura Elia.Tredici i donatori e non coinvolti, tutti in qualche

modo impegnati con il mondo della scuola con laquale le nostre Avis devono saper interagire e dialoga-re sempre al meglio. Anche il presidente della provinciale Enrico Iseppi hafrequentato questo corso, perchè ritiene indispensabi-le avere una preparazione adeguata per andare nellescuole a interagire con i ragazzi, con gli strumenti cheAvis regionale ha messo a disposizione di tutti, come ilgioco di “Fiabilas” per le elementari e medie e“Giocavis” per le superiori. Sono strumenti fantastici,che necessitano di una buona preparazione per poterlisviluppare con gli studenti. L’auspicio è di non fermar-si qui, ma di poter ripetere i corsi per altri donatoriinteressati a una crescita personale che può tornareutile alla provinciale e a tutte le comunali.

Continua la sensibilizzazione al dono del sangue.Fra le attività che Avis Lupia Poianella compie nel

territorio va segnalata la collaborazione con il gruppoalpini di Poianella per aiutare all’Admo di Vicenza conla campagna “Una colomba per la vita”, con il Crcp(Circolo ricreativo culturale Poianella) nella gestionedi una tappa della manifestazione Magnalonga, orga-nizzata dalla Pro loco di Bressanvido, e la camminatafra le vie dei due paesi del comune, passando fra fatto-

rie e risorgive. Nelle biblioteche di Sandrigo eBressanvido, l’Avis è entrata con i segnalibri propostidalla regionale Veneto, molto belli e graditi dai cittadi-ni, allo scopo di divulgare il nostro messaggio di soli-darietà. Il 29 maggio si è quindi tenuta la festa socialepresso villa Mascotto, momento di aggregazione moltoimportante per i nostri soci, che vede anche la premia-zione dei donatori benemeriti. Con palloncini e gad-get, intratteniamo a fine anno scolastico i bambinidelle scuole materne di Lupia e Bressanvido, invitandoi genitori a diventare donatori. Intanto arriva l’estate,durante la quale noi dell’Avis di Lupia Poianella spon-sorizzeremo i giovani ai tornei sportivi dei nostri paesi,nella speranza che in futuro questi prendano in consi-derazione il gesto della donazione di sangue. Con laripresa delle scuole ripeteremo i nostri interventi allescuole elementari, dove i ragazzi dell’ultimo anno ciaspettano sempre con gioia. Ripeteremo la giornataper i nuovi aspiranti donatori, attività che da alcunianni ci ha permesso di aumentare di molto i nostridonatori e le donazioni presso il Centro trasfusionaledi Vicenza e Sandrigo. Vittorino Bigarella

Dirigenti a... scuola per “imparare” la scuola

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Lupia: donazioni in aumento grazie a tante attività

Brogliano: la nuova sede intitolata a Maria Rosa Cora

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Èentusiasmo al calor bianco. Chi pensa che il cicli-smo sia finito per le note vicende del doping,

infatti, si sbaglia di grosso. Siamo stati con la carova-na per sei giorni, vivendo l'avventura che ha portato icorridori a scalare i passi più impegnativi delle nostreDolomiti. Giornate entusiasmanti! Ci siamo uniti alGiro a Spilimbergo e siamo arrivati al Nevegal attra-verso il Grossglockner, lo Zoncolan, Passo Giau,Fedaia, Marmolada, tanto per nominare alcune delle

salite più impegna-tive. Abbiamo tro-vato centinaia,migliaia di tifosi,incuranti del catti-vo tempo come inAustria e alGardeccia. Vedere i"girini" da vicino,non è come allatelevisione, perchèdal vivo si puònotare la fatica, losforzo sovrumanoche gli atleti devono sopportare. Indipendentementedalla classifica, tutti meritano un applauso, e, in que-sto, gli sportivi sono stati generosi. Bello anche vivereil clima della tappa, dalla partenza all'arrivo: alla par-tenza volti distesi e riposati, all'arrivo visi stravoltidalla fatica. L'organizzazione ci ha fatto assaporare ilbello del Giro, non a caso definito "Il giro più bellonel Paese più bello del mondo". Poi, alla fine, ha pocaimportanza chi sia il primo, tutti vengono acclamatinella grande festa dell'ultima tappa a Milano. L'Avis,presente come ormai avviene da parecchi anni, haincontrato la simpatia della gente, accolta da striscio-ni e gazebo, ma la sorpresa più bella l'abbiamo trova-ta a Conegliano, dove gli avisini avevano organizzatouna vera e propria festa anche all'interno del villaggiorosa con un gazebo, visitato dagli sportivi presenti allapartenza della tappa più massacrante del Giro, laConegliano-Gradeccia. Un grazie agli avisini ditutt’Italia che hanno salutato con entusiasmo l'Avis alsuo passaggio! Noi salutiamo il Giro con i concorren-ti in raccoglimento, prima di una tappa, per il lorocompagno scomparso: Wouter Weylandt.

Quando il Giro passa nel Veneto...

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In bici sui luoghi dell’Unità d’ItaliaIl tema scelto per la tradizionale manifestazione

ciclo amatoriale non competitiva, ospitata que-st’anno dall’Avis comunale di Sommacampagna (Vr)è stato “Donare…in bici: pedalando tra i luoghi delRisorgimento”. La data è stata anticipata al 5 giugno,rispetto al calendario delleedizioni precedenti, perfarla coincidere con ifesteggiamenti per il 50°anniversario di fondazionedell’Avis locale, presiedutada Luciana Turrini. Mezzo secolo di attività solidaleche è culminato con l’inaugurazione di un cippomarmoreo a forma di goccia di sangue stilizzata,opera dello scultore cittadino Zeno Finotti, collocatonei giardini di Piazza Carlo Alberto, alla presenza delsindaco, Gianluigi Soardi. Ottima l’organizzazionelogistica affidata all’A.S.D. Cicloamatori Avis diSommacampagna, guidata da Daniele Povolo, checon il suo team di appassionati volontari ha saputocurare ogni particolare della manifestazione sportivadalla scelta del percorso, diviso in due itinerari (unopiù breve di 21 chilometri e uno più impegnativo di46 chilometri) che hanno attraversato le collinemoreniche circostanti la cittadina scaligera, visitandoi centri di Sona, di San Giorgio in Salici e di Custoza,tra i verdeggianti e prestigiosi vigneti del pregiato“Bianco di Custoza”. La collina di Custoza è domina-ta dall’obelisco che rappresenta l’Ossario omonimo

nel quale riposano i resti di tanti martiri che hannodisputato aspre battaglie del Risorgimento. Alla loromemoria i nostri appassionati “campioni del pedale”hanno dedicato un pensiero di rispetto e riconoscen-za, con la promessa di ritornarci quando, a completa-

mento della ristruttura-zione in corso, sarà inau-gurato dal Capo delloStato nell’ambito dellemanifestazioni per lacelebrazione del 150°

Anniversario dell’Unità d’Italia. Oltre 400 sono statii partecipanti provenienti da tutto il Veneto, maanche dalla vicina Emilia Romagna e Lombardia,che, al termine della competizione, dopo aver brinda-to all’amicizia e alla solidarietà avisina, si sono datiappuntamento per l’edizione 2012 che sarà ospitatain tarda estate a Castelfranco Veneto (Tv).

Francesco Joppi

In 400 per la cicloturistica di AvisVeneto, con festa per un 50°

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La compagine villorbese si è aggiudicata il 1°Triangolare di rugby under 18, organizzato

dall’Avis. Presso gli impianti sportivi di Catena diVillorba (Tv), il 28 maggio, sono scese in campo,oltre alla squadra del Villorba, le squadre di rugbyunder 18 di Oderzo e Montebelluna. Spettacolo,divertimento e i sani valori dello sport hanno fatto dapadrone durante tutta la manifestazione, fortementevoluta e cofinanziata dai Direttivi Avis di Villorba eMontebelluna per offrire al pubblico e agli atletiqualche ora insieme in nome della solidarietà. Dopole partite, infatti, i volontari avisini hanno incontra-to i giocatori, gli allenatori e i loro familiari, maanche chi assisteva, distribuendo materiale informati-vo sulla donazione del sangue. “Come gli atleti sulcampo, anche l’Avis sul campo sanitario deve fare giocodi squadra - ha spiegato il presidente, MaurizioTrevisan - perché tutti insieme, donatori e dirigenti,dobbiamo quotidianamente continuare a fornire il san-gue agli ammalati ricoverati nelle strutture sanitarie”. Ilvice-sindaco di Villorba, Giacinto Bonan, e i presi-denti delle Avis di Villorba e Montebelluna hanno

premiato i capitani delle squadre con una targa ricor-do. La serata è terminata con il “terzo tempo”,momento di convivialità insieme. “Un ringraziamen-to va ai dirigenti del rugby Villorba - concludeTrevisan - che hanno ben compreso l’importanza diorganizzare queste manifestazioni e l’importanza delbinomio Avis-sport per raggiungere in particolare lenuove generazioni”.

Un successo, anche quest’anno, il torneo di calcioa 5 “Giochiamo per gli altri” organizzato dalla

sezione Abvs di Limana (presieduta da NicolaAncillani) e giunto alla 6º edizione. La manifestazio-ne, svoltasi il 28 e 29 maggio al Palimana, ha da sem-pre una finalità sociale, la divulgazione della donazio-ne del sangue, ma anche di aiuto concreto alle attivitàutili alla comunità, in particolare dedicate ai bambi-ni ed ai ragazzi. Aperto anche a squadre da fuori

Limana, di altre Abvs e associazioni, il torneo ha regi-strato, anno dopo anno, un crescendo sia di parteci-pazione sul campo che di pubblico e di fondi raccol-ti. Quest’anno a vincere è stata la squadra delPanificio Longarone, per 3 a 2 contro gli All Red. I vincitori hanno deciso di donare all’Abvs Limanaanche il premio in denaro ricevuto, dimostrandosisensibili nei confronti di chi ha bisogno. Com’è nellospirito del volontariato.

Rugby: triangolare under 18 a VillorbaMtb: cinque gare, un circuito, la lotteria

Limana: “Giochiamo per gli altri”, quinta edizione

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Vinci con il Nordest e Dona con l’Avis! Nel circui-to ciclistico veneziano, è “caccia” ai biglietti della

“Lotteria-Nordest” che aiuterà l’attività promozionaleAvis. A breve si svolgerà la terza prova del MtbNordest, il circuito di mountain bike, che vede attiva-ti anche i volontari locali dell’Avis sui campi di garadelle cinque prove previste, di cui due già disputate aSan Donà di Piave (Ve) e Zenson (Tv). I prossimiappuntamenti sono programmati per il 10, 17 e 31luglio, rispettivamente a San Stino di Livenza, aConcorda Sagittaria e a Pramaggiore. L’Asd Unioneciclistica Udace-Venezia, curatrice dell’intera manife-

stazione, ricorda che quest’anno, in occasione della 5ªedizione del “Mtb Nordest”, è stata istituita una lotte-ria con premi interessanti. Il costo dei biglietti è di solo1 euro ciascuno e sono acquistabili ad ogni tappa delcircuito o rivolgendosi a dirigenti e iscritti delle società

organizzatrici (Asd Magicabike, Asd Mazzonetto, AsdMalgher, Asd Sagittabike e Asd Pramaggiore).L’estrazione avverrà in occasione della gara finale, pre-vista per il 31 luglio a Pramaggiore (Ve), dove sarannodecretati i leader del trofeo Nordest. Da sottolineareche parte del ricavato andrà all’Avis provinciale diVenezia, vera macchina promozionale della donazionedi sangue. Insomma, un’occasione per tentare la fortu-na e allo stesso tempo contribuire a rafforzare la sensi-bilità verso il gesto della donazione. Diego Urban

Il 13 agosto si svolgerà per la terza volta in terra tre-vigiana il “Campionato italiano di mtb per i dona-

tori di sangue - La Fontanissima”. L’appuntamento,che si svolgerà a Caldera di Ponte di Piave con inizioalle ore 16, sta ottenendo anno dopo anno un grande

successo, grazie anche alla partecipazione di atleti pro-venienti addirittura dal centro Italia, complice ilperiodo in cui molti donatori appassionati di Mtbsono in ferie nelle vicine località turistiche. Il percor-so, studiato dai donatori dell’Avis locale, si snodaattorno le campagne del Comune di Ponte di Piave e ha come scopo quello di portare un messaggio fortenel mondo del ciclismo moderno dove “tutti” si sonoaccorti che qualcosa sta cambiando. Purtroppo, però,solo un’esigua percentuale di sportivi nel nostro paeseè consapevole che il dono, periodico e controllato, delproprio sangue costituisce un mezzo importante permantenere giovani ed efficienti i tessuti rigeneratoridelle cellule sanguigne e conservare una circolazioneottimale. L’organizzazione del Campionato è curatadall’A.s.d. Fausto Coppi Polyglass Mapei che invitagli interessati a visitare il sito dell’Udace Treviso per i dettagli della manifestazione. Nella foto, la premiazione dell’edizione 2010.

E ad agosto ecco il campionato italiano Avis

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Un gemellaggio, nato sulle pagine del nostro gior-nale, all’insegna del football e della donazione di

sangue. Questo il significato dello “scambio di maglia”fra i Panthers Parma e i Castelfranco Cavaliers, svolto-si domenica 30 maggio durante l’half-time della parti-ta che ha visto impegnati i campioni d’Italia contro iRhinos Milano. Sia i Panthers, sia i CastelfrancoCavaliers sono diventati testimonial delle rispettiveAvis comunali (e non solo). A febbraio molti atleti diambedue le squadre si sono sottoposti alla prova d’ido-

neità e alcuni hanno poi già effettuato la propria primadonazione. I Panthers si sono recati in gruppo a dona-re presso il centro di raccolta dell’Avis di Parma, unasettimana dopo (ancora ignari di “colleghi” in altraparte d’Italia) una ventina di Cavaliers in maglia rossasi sono presentati al Centro trasfusionale di Treviso. Lacuriosa notizia dell’inconsapevole “gemellaggio solida-le” a distanza è stata raccontata nel numero di marzo di“Dono&Vita” e anche nel periodico nazionale AvisSOS. Ciò ha fatto nascere la voglia di conoscersi fra ledue società sportive. I campioni nazionali hanno invi-tato i rossi Cavalieri - forse la più “giovane” squadra difootball in Italia - ad assistere alla partita, decisiva perl’accesso ai play off, contro i rocciosi Rhinos Milano.Panthers e Cavaliers, già unite nel sociale sotto i coloridell’Avis, hanno così deciso di stringere un patto “d’a-micizia”. Durante l’intervallo della gara i parmensi rap-presentati dal loro presidente Ivano Tira e una dozzinadi Cavaliers, capitanati da Marco Cecchin, hannostretto il gemellaggio scambiandosi le maglie di gioco:argentea quella di “casa”, rossa quella veneta con il logoAvis. Soddisfatto capitan Cecchin: “Il nostro è un pro-getto nato nel 2008, e in breve tempo abbiamo giàcostruito un ottimo gruppo. È soprattutto una bella sfida,visto che nel nostro territorio è presente una delle piùimportanti squadre di rugby a livello nazionale”. I Cavaliers hanno disputato quest’anno il campionatoCIF 9, sfiorando i play off. Nel 2010 hanno esorditoin un campionato ufficiale vincendo la Silver LeagueFIF (Campionato di Serie B). Al gemellaggio hannopartecipato il nostro direttore di “Dono&Vita”, (cheha iniziato la sua carriera giornalistica, nel 1980,seguendo proprio il primissimo campionato italiano difootball) e il dirigente dell’Avis Comunale di Parma,Franco Bonetti, in compagnia di Susanna Gerboni,“miss Avis 2010”. Sulle tribune, durante l’incontro,una ventina di “nuovi tifosi” castellani sventolavano le

bandiere dell’Avis regionale Veneto ad ognitouch down dei parmensi. Un match moltobello, vinto dai padroni di casa e che li ha inpratica proiettati verso la semifinale del 26 giu-gno contro gli Elephants Catania. Come direche, ancora una volta, l’Avis porta bene e che“buon sangue non mente”. A conferma, nelfrattempo, ci giungeva notizia che un’altrasquadra di football americano in Italia è diven-tata testimonial Avis: la XIII Legio di Roma-Ostia. Fra Parma e Treviso, intanto, la cosa nonsi fermerà qui. E chissà che non si riesca anchead organizzare, sotto l’egida Avis, una partitaamichevole a scopo benefico.

Pantere e Cavalieri, gemellati sul campo Che succede se fermano il Volontariato? Pubblichiamo una riflessione sull’anno del volonta-

riato, a cura del nostro Vice presidente vicarioFrancesco Magarotto. Forse, più che rifletterci noi chedel volontariato facciamo parte, sarebbe bene checogliessero lo spunto per conoscere questo “mondo” colo-ro che ci amministrano.

Sarà un’occasione per un salto di qualità, questo2011, proclamato Anno Europeo del volontaria-

to? O non sarà solo lo spunto per organizzare conve-gni, mostre e incontri di scarsa rilevanza concreta? Ilsettore si sta ancora leccando le ferite della beffa del5xmille, dell’aumento dei costi di postalizzazione deiperiodici associativi, delle dichiarate minor risorse adisposizione da parte del pubblico... Il volontariato èuna potenza economica, sociale e culturale che nonriesce ancora a fare sistema. Lo capiremmo se ungiorno questo settore decidesse improvvisamente discioperare, astenendosi dal lavoro delle infinite reti di

servizio che tengo-no in piedi l’Italia.Non avremmo piùassistenza, attivitàdi cura, di relazio-ne, di ascolto dellefasce più deboli,delle vecchie enuove povertà e delnuovo welfare. Di fronte al disinteresse del mercatoad occuparsi di sociale, di fronte all’incuria e allariduzione di risorse da parte dello Stato, spesso dietroil paravento della parola sussidiarietà, il volontariatoè l’architrave imprescindibile di un nuovo sistema direlazioni sociali. Aiutiamolo a crescere, a ridurre laframmentazione e a migliorare la sua qualità.

Francesco Magarotto

(ispirato da un articolo di Walter Passerini de “La Stampa”).

Siate più “graffianti”!Ho appena sfogliato la vostra rivista (Numero 1Marzo 2011) e l'ho trovata "poco attraente" nelsenso che non ho letto alcun articolo. Li ho trovatipoco significativi e soprattutto un elenco di notizieautocelebrative. Speravo che ci fosse almeno un paiodi paginette con le lettere degli avisini che, qualchevolta, sono interessanti... ma questo "capitolo" nonc'è. Il mio modesto e personale contributo è di esse-re più "graffianti" negli articoli in modo da invoglia-re a leggerli e a contribuire a far crescere una coscien-za sempre più convinta sulla donazione. Valter Fioraso

Caro Valter, non sai neppure quanto mi trovid’accordo e quanto è lo sforzo della redazione perché gliarticoli siano il meno autocelebrativi possibile. Da que-sto numero torniamo a riaprire la “pagina dei lettori”,saltata nei numeri scorsi per spazio tiranno (e numeri inmeno, per ragioni economiche). Il nuovo sitowww.donoevita.it ci sta permettendo di “alleggerire” laversione a stampa e, in prospettiva, ci permetterà di tra-sformare sempre più queste pagine in preziosi spazi diapprofondimento e di inchiesta. Speriamo di farcela.

A proposito di indirizzi...Distinta redazione, sono a chiedervi di non inviarmipiù il vostro giornale in quanto nella mia famiglia giàentra quello con l'indirizzo di mio marito e quindiritengo che, anche per le spese di spedizione, siasuperfluo riceverne due. Vi faccio i complimenti peril giornale, ritengo sia molto importante che entri inmolte case e che crei un filo di congiunzione fra tuttii gruppi. Annamaria Erbizzi

Io (Paola Pettenuzzo via... Crespano del Gr.) e miomarito (Massimiliano Panazzolo, medesimo indiriz-zo) riceviamo entrambi il numero del giornale

dell'Avis. Chiediamo che ce ne sia inviata solo unacopia. Grazie. Paola

In famiglia siamo 3 donatori e riceviamo 3 riviste alseguente indirizzo... per economia basta riceverneuna. Cordiali saluti, Boscolo Giuliano - Chioggia

Sono abbonato a Dono & Vita ma ho cambiato indi-rizzo che ora è il seguente... Maerne (VE). Sarò gratose vorrete apportare le variazioni di rito.Distintamente. Mario Baratoa

Buona sera, vogliate prendere nota che il mio nuovonumero civico dove inviare il giornale è variato...

Mauro Guidolin, Castello di GodegoNe abbiamo pubblicate solo alcune, ma... A TUTTI ilettori che continuano a scrivere alla redazione (e cheringraziamo per l’attaccamento al giornale) ripetiamoper l’ennesima volta che OGNI CAMBIAMENTO DIINDIRIZZO VA COMUNICATO ALLA RISPETTI-VA AVIS COMUNALE. Sono le AVIS di appartenen-za, infatti, le titolari dell’indirizzario che la REDA-ZIONE NON GESTISCE.

Per il giornale via internet...Il gruppo Avis ferrovieri di Verona, con una mail cicomunica che molti suoi soci gradirebbero la rivista viamail, suggerendoci un macchinoso metodo per inviarla.Intanto li ringraziamo per le parole di apprezzamento:“Per quanto ci riguarda il periodico è molto impor-tante e utile per tutti gli associati...”. Per tutto ilresto, riferendoci ai donatori del Gruppo che usanonormalmente internet, invitiamo il Gruppo ferrovie-ri stesso a comunicare ai propri soci il link del nuovosito di Dono&Vita: www.donoevita.it. Come vedetevi abbiamo “anticipati”

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