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CULTURA - POLITICA - STORIA LOCALE - ATTUALITÀ - SPORT - Copia Omaggio Anno IV - n. 1 Marzo 2008 Addio avvocato Alessandro Tribulato pagina 7 Lentini gioisce con il Sindaco in testa Viva i 105 anni del Prof. Giuseppe Jannitto pagina 4 La SICILIA e gli AGRUMI Nasce, a cura della Sopat di Carlentini, la seconda edizione del manuale per gli agrumicoltori: “Le scelte varietali per una moderna agrumicoltura” pagina 9 Editore Angelo Parisi Ferdinando Leonzio e le sue “13 storie leontine” Dentro il libro: le confessioni di Elio Magnano Dipinto di Franco Condorelli La lettera al Direttore di Giuseppe Martines Lentini e Carlentini: un’unione che si tocca La Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno Servizio di Ferdinando Leonzio pagina 5-6 La dedica di Ignazio Buttitta a Enzo Ferraro grande attore comico lentinese pagina 10 pagina 8 Lentini e Carlentini Lo scrittore Alfio Siracusano: «Insieme facciamo più di 50 mila abitanti» pagina 3 Franco Greco Daniele Bastari pagina 9 AUGURI DI BUONA PASQUA Era il tempo delle fumigazioni cianidriche pagina 2 La tutela della lentinità S i arriva così al quarto anno di vita di “Leontìnoi oggi”, il trimestrale fon- dato e diretto da Gianni Cannone che si occupa, culturalmente parlando, come fondamento prioritario e irreversibile, della riunificazione territoriale tra Lentini e Carlentini. La testata di questa edizione nuova è cambiata nella forma soprattutto per quanto riguarda il nome di “Leontìnoi” che viene messo, questa volta, a caratteri quasi cubitali, ma non nella sostanza che rimane immutata, dal momento che l’altra parola, cioè “oggi”, partecipa all’innova- zione galoppante con un ruolo rimpic- ciolito e più rispondente, sicuramente, ad una modernizzazione sempre in cam- mino. In tre anni di vita la nostra rivistella “Leontìnoi oggi” ha avuto moltissimi e autorevolissimi collaboratori che ringra- ziamo con affettuosità assai viva per la qualità elevata degli scritti ricevuti, mentre la questione territoriale tra Lentini e Carlentini ha avuto, ovviamente, uno spazio assai rilevante attraverso gli inter- venti di Carmelino Russo, di Enzo Pupillo, di Santo Ragazzi, di Alfio Siracusano, il cui testo, davvero notevole, appare pro- prio in questo numero. A Luigi Lo Re, che abbiamo ammirato continuamente per i servizi fotografici puntuali, impeccabili e d’avanguardia, l’abbraccio fraterno di “Leontinoi oggi” è senza riserve. Il nostro periodico “Leontìnoi oggi” non insegue le vicende quotidiane, ma per una scelta editoriale ben precisa è comunque presente nella vita cittadina, tramite una politica culturale e giornali- stica, libera e autonoma, legata solo ed esclusivamente alla tutela della “lenti- nità”. Sotto questo punto di vista il nostro giornale è alle dipendenze di tutti, soprat- tutto dei giovani. Intanto ci corre l’obbligo registrare positivamente che il nuovo presidente della “Fondazione Pisano” è Filippo Motta, un vero e proprio campione di “lentinità”. Alfio Siracusano Ignazio Buttitta (caricatura di Carlo Lo Presti)

LEONTINOI OGGI (MARZO 2008)

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TRIMESTRALE CULTURALE DI LENTINI - FONDATOE DIRETTO DA GIANNI CANNONE

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Page 1: LEONTINOI OGGI (MARZO 2008)

CULTURA - POLITICA - STORIA LOCALE - ATTUALITÀ - SPORT - Copia Omaggio Anno IV - n. 1 Marzo 2008

Addio avvocato Alessandro Tribulatopagina 7

Lentini gioisce con il Sindaco in testaViva i 105 annidel Prof. Giuseppe Jannitto pagina 4

La SICILIA e gli AGRUMINasce, a cura della Sopat di Carlentini, la seconda edizione

del manuale per gli agrumicoltori: “Le scelte varietaliper una moderna agrumicoltura”pagina 9

Editore Angelo Parisi

Ferdinando Leonzioe le sue “13 storie leontine”Dentro il libro: le confessioni di Elio Magnano

Dipinto di Franco Condorelli

La lettera al Direttore di Giuseppe Martines

Lentini e Carlentini: un’unione che si tocca

La Chiesa Cristiana Avventista del 7° GiornoServizio di Ferdinando Leonziopagina 5-6

La dedica di Ignazio Buttittaa Enzo Ferrarogrande attore comico lentinese

pagina 10

pagina 8

Lentini e Carlentini

Lo scrittore Alfio Siracusano:«Insieme facciamo più di 50 mila abitanti»

pagina 3

Franco Greco

Daniele Bastari

pagina 9

AUGURI DI BUONA PASQUA

�Era il tempo delle fumigazioni cianidrichepagina 2

La tuteladella lentinità

Siarriva così al quarto anno di vita di“Leontìnoi oggi”, il trimestrale fon-

dato e diretto da Gianni Cannone che sioccupa, culturalmente parlando, comefondamento prioritario e irreversibile,della riunificazione territoriale tra Lentinie Carlentini.

La testata di questa edizione nuova ècambiata nella forma soprattutto perquanto riguarda il nome di “Leontìnoi”che vienemesso, questa volta, a caratteriquasi cubitali, ma non nella sostanza cherimane immutata, dalmomento che l’altraparola, cioè “oggi”, partecipa all’innova-zione galoppante con un ruolo rimpic-ciolito e più rispondente, sicuramente,ad unamodernizzazione sempre in cam-mino.

In tre anni di vita la nostra rivistella“Leontìnoi oggi” ha avuto moltissimi eautorevolissimi collaboratori che ringra-ziamo con affettuosità assai viva per laqualità elevata degli scritti ricevuti,mentrela questione territoriale tra Lentini eCarlentini ha avuto, ovviamente, unospazio assai rilevante attraverso gli inter-venti di Carmelino Russo, di Enzo Pupillo,di Santo Ragazzi, di Alfio Siracusano, ilcui testo, davvero notevole, appare pro-prio in questo numero.

A Luigi Lo Re, che abbiamo ammiratocontinuamente per i servizi fotograficipuntuali, impeccabili e d’avanguardia,l’abbraccio fraterno di “Leontinoi oggi”è senza riserve.

Il nostro periodico “Leontìnoi oggi”non insegue le vicende quotidiane, maper una scelta editoriale ben precisa ècomunque presente nella vita cittadina,tramite una politica culturale e giornali-stica, libera e autonoma, legata solo edesclusivamente alla tutela della “lenti-nità”.

Sotto questo punto di vista il nostrogiornale è alle dipendenze di tutti, soprat-tutto dei giovani.

Intanto ci corre l’obbligo registrarepositivamente che il nuovo presidentedella “Fondazione Pisano” è FilippoMotta,un vero e proprio campione di “lentinità”.

Alfio Siracusano

Ignazio Buttitta (caricatura di Carlo Lo Presti)

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Marzo 20082

Rubrica di indovinellisiciliania cura di Liliana Failla

Se le radici di un popolo non muoionotanto facilmente è soltanto perché ogni

gesto, ogni parola, ogni azione, ognimomentodi vita, nella gioia e nel dolore, tutte questecose, insomma, messe insieme, si ripetono, vuoi o nonvuoi, nel rispetto degli insegnamenti e dei racconti dei piùvecchi. E allora, anche se il più delle volte nulla è scritto,le tradizioni, i costumi, le usanze, le credenze, i sentitodire, sopravvivonomiracolosamente al tempo e allemode.

I maccheroni con la ricottaCchi su beddi li me cosci,e li tò bianchi e lisci,li mittemu cosci ccu cosci,e videmu comu finisci.

La toppa della chiave‘A buttana da zza Petra,si nni jù ‘nta ‘nu firraru,prima si fici tagghiari ‘u pilu,e poi lu baccalaru.

I capelliTicchi, ticchi,

nun su virdi e mancu sicchi.

La calzaDeci su li mastri,e cincu li maestri,

‘a causa di supra si comincia,e di sutta si finisci.

Il cieloHaju ‘n cannistru di rosie di ciuri,‘a notti si rapi e ‘u jornu si chiuri.

‘NNIMINAGGHIA‘NNIMINAGGHIA

Sì, io ho letto“Jacopo da Lentini”,il librodelloscrittoreGianniCannone.E tu?

€ 23,00

Caro Direttore

Era il tempodelle fumigazioni cianidriche

Aranceti sotto letende per la

disinfestazionecianidrica.

Si notano sullosfondo alcunielementi della

squadra Mugno ein primo piano

anche dei fusti dicianuro sodio.

Gianni Cannone,segretario dell’ex

ConsorzioAnticoccidico diLentini; Saverio

Scapellato,commissariostraordinario;

Luciano Mugno,capo squadra.

FotodiOrazioCiminoLentini

Page 3: LEONTINOI OGGI (MARZO 2008)

LENTINI E CARLENTINI

Lo scrittore Alfio Siracusano:“Insieme facciamo più di 50 mila abitanti”

Marzo 2008 3

di Alfio Siracusano

Insieme facciamo più di cinquanta-mila abitanti, ma nessuno sa quantisono i lentinesi e quanti i carlentinesi.Perché un intero quartiere, Santuzzi,grande quanto un paese di media gran-dezza, è abitato al novanta per cento dalentinesi che si sentono tali e vivonocome tali salvo a dover trafficare colcomune di Carlentini per tante questioniche li riguardano, e magari di questonovanta per cento di abitanti reali unventi o trenta per cento ha residenza fit-tizia a Lentini, con tuttoquello che ciò com-porta. Come patrona si sono scelti unaSanta, Tecla, che appartiene al mito deiSanti lentinesi.

In realtà sia-mo una cittàsola, divisa dauna strada esparsa bizzar-

ramente su un territorio comune, che vada Cannellazza a Balate di Zacco fino aSan Lio, con Lentini circondata nelle suealture e la Carlentini storica lontana equasi isolata. Con la stessa economia, glistessi bisogni, la stessa cultura, le stesseprospettive. I giovani vanno a scuolaassieme, assieme passeggiano, assiemefrequentano i pochi ritrovi che ci sono.Assieme piangono le morti strazianti diqualcuno di loro. E parlano la stessalingua, perchè é sempre meno avverti-bile la lieve differenza dialettale chedistingueva lentinesi da carlentinesi.Affollano assieme le feste comandate.Dell'uno e dell'altro paese.

Pure facciamodue carnevali, due estaticulturali(?), e due politiche sumille altrecose: i trasporti, l'acqua, i rifiuti, la rego-lamentazione urbanistica, le scuole, i gio-vani, gli impianti sportivi, gli insedia-menti produttivi e quant'alto. Anzi puòcapitare che le ridotte dimensioni deidue comunimortifichino l'inventiva o lecapacità stesse di finanziamento, che sicreinodoppioni che si annullanoa vicenda,e che gli sprechi si ingigantiscano. Condisagioper la gente.Un solo esempio: conuna politica comune dell'acqua il pro-blemadi Sopra Fiera, a detta degli esperti,sarebbe definitivamente risolto, facen-

In realtàsiamo unacittà sola

dola arrivare dall'altro, da Carlentiniappunto.

Ma gli esempipotrebberomoltiplicarsi.A cosa po-trebbe servirel'area degliinsediamentiproduttivi diLentini senonagli insedia-menti della

comunità intera? Sono pensabili poli-tiche parallele dei trasporti, o dei servizi?O dello smaltimento dei rifiuti? E l'areadell'Asi, con tutto quello che può signi-ficare, può essere pensata come esclusi-vità lentinese? Lo stesso dicasi per ilBiviere e per le sue possibili utilizzazioniai fini turistico-ricreativi. E per gli impiantisportivi. La piscina di Lentini non hasenso che sia solo di Lentini, e uno stadiodi calcio come si deve avrebbe un sensosolo se supportato da una comunità ade-guata. A Carlentini, d'altro canto, appar-tengono le zone a mare e la parte piùconsistente del patrimonio archeologico.Può Carlentini fare, da sola, una politicaper gli insediamenti a mare (e il trattodal San Leonardo al Gabbiano azzurro èforse la più bella spiaggia del Siracusano)e per il patrimonio archeologico? Il Parcoarcheologico, oggi solo nella mente deisognatori, non è già, di fatto,un passo avanti concettualecontro la bizzarria della storiache vede diviso quello che inrealtà è una cosa sola?

Nei fatti peraltro laComunitàgià esiste. Qualsiasi operatorecommerciale, se vuole inve-stire nella zona, pensa ogginei termini della comunità dicinquantamila e passa abitanti,e se ha qualche ambizione inpiù di norma ci include ancheFrancofonte e Scordia. La sanitàé già unificata, come l'Am-ministrazione finanziaria oquella della giustizia. E lo stessodicasi per la scuola, sol che si

Può Carlentini,fare da sola,una politica

per gliinsediamentia mare e per ilpatrimonioarcheologico?

esca dalle competenze comunali. Rimanesolo, a tenerci inquesto stoltoanacronismo,il residuo ormai inaccettabile di un cam-panilismo di risulta che sa tanto, per nondire altro, di burocratismo del cervello.

Una comunità non si sviluppa,o non rinasce, se non ha unaclasse dirigentemoderna, ade-guata ai suoi bisogni e in gradodi dare risposte all'altezza deitempi. I tempi di oggi nonsono tempi di frantumazione,ma di globalizzazione, comeusa dire, e a tutti i livelli, ancheminimi. E la globalizzazioneè innanzi tutto risparmio dirisorse e ottimizzazione dirisultati. Gli strumenti ci sono,buoni anche a salvaguardarei comprensibili attaccamentia malintese radici o identità.Basta solo, intanto, che il pro-blema venga percepito, che

si scelga di risolverlo, e si creino gli stru-menti operativi per politiche comuni ecoordinate. Nulla impedisce, nell'attesache si realizzi il sogno di una città solaconunnome solo, chedue comuni si con-sorzino per avviare scelte operative alogica concordata, che si creino gruppidi lavoro comuni, che si affidi ad esperticomuni il compito di studiare quale puòessere, nell'attuale quadro normativo,il percorso più utile per utilizzare almeglio le risorse e dare alle popolazioniil massimo dei vantaggi con ilminimodeifastidi.

I l prof. Alfio Siracusano, nato a Lentini nel1938, è l’autore della fortunata trilogia

“Lentini, la piazza rossa”, Rubbettino editore,1998; “La piazza negata”, Rubbettino editore,2000; “I fili strappati”, edizione Iride, gruppoRubbettino, 2006.

Lo scrittore Alfio Siracusano ha insegnato italianoe latino presso il liceo “Gorgia” di Lentini e dal 1984 è statopreside nelle scuole medie superiori. Il PCI di Lentini lo ha visto segretario disezione negli anni ‘70, mentre al Comune della sua città natale Alfio Siracusanoha ricoperto, diverse volte, durante le amministrazioni di sinistra, la carica di asses-sore alla cultura.

L’opera “I fili strappati” di Alfio Siracusano è stata presentata, nel 2007, aLentini, in occasione del “Caffè Letterario”, organizzato dall’Istituto Professionale“Moncada”, diretto a livello veramente esemplare del preside Pippo Casentino.

Cinzia Anzalone, sul periodico “Leontìnoi oggi”, del giugno 2007, così scri-veva parlando del libro “I fili strappati” di Alfio Siracusano, “scrittore ormai cono-sciuto nel panorama culturale siciliano”: “Nel corso dellamanifestazione è statopresentato l’ultimo suo racconto dal titolo ‘I fili strappati’ i cui toni appassio-nati e a tratti sconsolati hanno consentito una riflessione corale sulla realtàsiciliana, mettendo in evidenza con estrema attualità certi tratti tipici chesono: i conflitti, le arretratezze economiche e sociali, le organizzazioni crimi-nali”.

Dentro l’argomento

Una comunità,non si

sviluppa,o non rinasce,se non hauna classedirigentemoderna,adeguata aisuoi bisognie in grado didare risposteall’altezzadei tempi

Via R. Morandi, 3 - Carlentini (SR)

Editore e direttore responsabileGianni Cannone

Autorizzazione del Tribunale di Siracusan. 19 dell’11 novembre 2005

Realizzazione: G&G Stampa - Siracusa

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Marzo 20084

L ’evento che oggi non può passare sotto silenzio è quello che riguarda il pro-fessore Giuseppe Jannitto che con i suoi 105 anni suonati, è diventato, grazie

alla sua eccezionale longevità, il cittadino più illustre della città di Lentini, ultracen-tenario alla pari di Gorgia e come Erodico il medico, fratello del celebre sofista leon-tino.

I figli Raffaele, autore del libro Olim Cathadralis – La Chiesa Madre di Lentini,Salvatore, insegnante di lettere presso la scuola statale “Jacopoda Lentini” e Tecla JannittoSorbello hanno festeggiato, inmaniera sobria e con comprensibile emozione, cotantoavvenimento che, per la cronaca e per la storia, porta la data del 28 gennaio 2008.

Giuseppe Jannitto, nato a Lentini il 28-1-1903, laureato presso l’università diCatania in Economia e Commercio, sposato nel 1947 con Adalgisa Sapuppo (suaalunna), ha insegnato lingua francese ed è stato poi anche preside dell’IstitutoProfessionale per il Commercio (attuale Moncada).

Era presente, e non poteva essere diversamente, il sindaco della città di Lentini AlfioMangiameli, che ha consegnato al nonnino d’Italia una targa ricordo fortementeemblematica.

A Giuseppe Jannitto, che sotto la presidenza del giornalista scrittore Giuseppe LaPira riceveva,meritatamente, dall’Archeoclub lentinese, nel 1996, il premio “SebastianoPisano Baudo”, vanno gli auguri più affettuosi di “Leontìnoi oggi”.

Lentini, con il Sindaco in testa,Alfio Mangiameli,gioisce per l’eccezionale avvenimento

Viva i 105 annidel professoreGiuseppe JannittoLa grande emozione dei figliRaffaele, Salvatore e Tecla (2008)

Il sindacodella città diLentini, AlfioMangiameli,

consegnaal Prof.

GiuseppeJannitto unatarga ricordo

(1996)GiuseppeJannitto

riceve dallemani del

giornalistascrittore

Pippo La Pirail premio

“SebastianoPisano Baudo”

Teatro Comunale“Carlo Lo Presti” (ex Odeon)

Il teatrocomunale

“Carlo Lo Presti”(ex Odeon)

Autocaricaturadi Carlo Lo Presti

Per non dimenticare

Il consiglio comunale di Lentini, conprovvedimento deliberativo n. 211del 18novembre 1996, aventeper oggetto“Intitolazione del Cine-Teatro Odeon diLentini al commediografo lentineseCarloLo Presti”, ha approvato il seguente sto-rico testo finale, che pubblichiamo volen-tieri:

Il Consiglio Comunaledi Lentini

Delibera

di intitolare il Cinema-Teatro Odeondi Lentini al commediografo Carlo LoPresti, nato a Lentini il 6/1/1921 edivi deceduto il 2/4/1969, al fine di ono-rare la memoria di un cittadino len-tinese, ricordato da tutti per le altedoti teatrali e culturali.

Anno1993:nasce, fondatodaGianniCannone, ilmovimentoculturale “Città di Leontìnoi”, che ha come fine precipuo

la riunificazione territoriale condivisa di Lentini e diCarlentini. Latematica dai tre volti del dipinto, il cui autore è il famoso pittorelentineseFrancoCondorelli, èdavveromoltoaffascinante: Leontìnoi(cioè Lentini e Carlentini insieme con l’antico nome greco) città

delle arance; Leontìnoi, cittàdelLago;Leontìnoi,cittàarcheo-logica.

Franco Condorelli

Dipinto “Città di Leontìnoi”

Nasce il Movimento Culturale“Città di Leontìnoi”Un fatto storico

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Marzo 2008 5

La Chiesa Cristiana Avventistadel 7° Giorno

di Ferdinando Leonzio

Già nella denominazione assuntadalla Chiesa Avventista appaiono

evidenti due elementi fondamentali dellasua dottrina: con la parola “avventista” sipone l’accento sul ritorno (l’«avvento»)di Cristo, ritenuto sempre più vicino, colquale cesseranno morte e sofferenze diogni genere, e quindi sulla necessità, aifini della salvezza, del ravvedimento per-sonale; il “7° giorno” fa riferimento all’os-servanza del precetto biblico del Sabatocome giorno di riposo dedicato alla cre-scita spirituale, mediante studio dellaBibbia e riunioni di preghiera. Il nomefu scelto nel 1860 dal nucleo fondatore,che ne gettò anche le basi organizzative,ora minuziosamente regolamentate nelManuale di chiesa.

Infatti, grande importanza viene attri-buita dalla Chiesa Avventista alla sua orga-nizzazione, volendo con ciò fedelmenteaderire almodello divino dell’ordine esi-stente nel creato. Alla base della pira-mide organizzativa avventista stanno lechiese locali, i cui dirigenti, chiamati acomporre il Comitato di Chiesa, sono

eletti annualmente, con metodo demo-cratico indiretto, dalle assemblee dei cre-denti, tranne il pastore, che è nominatodalla Federazione, struttura territorialeche raggruppa le chiese di una determi-nata area geografica. L’insieme delleFederazioni esistenti nell’ambito di unoStato forma l’Unione nazionale, che asuavolta aderisce allaConferenzaGenerale,organismo internazionale che raggruppatutte le Unioni del mondo.

Alla base dellafede avventistasta la Bibbia,ritenuta l’unicaregola di fede,con un’atten-zione partico-lare per il librodi Daniele eper l’Apocalisse

di Giovanni, in cui è evidenziato il donodella profezia, riconosciuto anche ad unadei fondatori, Ellen G. White.

L’essere umano è considerato un tuttoindivisibile, composto di anima spiritoe corpo, per cui la chiesa deve sostenerlonon solo nelle sue esigenze spirituali,ma anche in quelle psichiche, sociali efisiche. Il corpo, inoltre, è considerato iltempio dello Spirito Santo; di conse-guenza gli avventisti predicanoepraticanouno stile di vita sano, rispettoso dellanatura e privo di eccessi, si astengonodall’alcool, dal fumo e da ogni tipo didroga e sono fortemente antirazzisti.

Il battesimo - nella chiesa avventistariservato agli adulti che ne accettano iprecetti - è praticatoper immersione e sim-

Alla basedella fedeavventista

sta la Bibbia.A Ellen G. White

riconosciutoil dono

della profezia

boleggia il rinascere a nuova vita,mentrela Santa Cena realizza una presenza pura-mente spirituale del Cristo, di cui com-memora il sacrificio attraverso i simbolidel corpo (pane azzimo) e del sangue(vino non fermentato) ed è precedutadal lavaggio dei piedi.

Le attività della chiesa sono finanziatedai contributi volontari dei fedeli (decimeed offerte); a quelle per scopi umanitari,sociali, assistenziali e culturali è desti-nata anche l’intera entrata dell’8 permille.

La prima pre-senza avven-tista a Lentinipuò farsi risa-lire al 1926,anno dellavenuta in cittàdi un colpor-tore italo-americano,

tale Raffaele Valerio, che in seguito con-vertirà i lentinesi Sebastiano Rossitto eGiuseppeGenovese; i due riusciranno acostituire in città un piccolo gruppo, chesi disperderà però durante il fascismo,ostile agli avventisti per il loro pacifismo.Simbolo di questa ostilità può conside-rarsi un noto intellettuale lentinese, ilfarmacista Paolo Zarbano (1905-1978),scienziato e scrittore, che subirà alcunimesi di confino e che diverrà poi unodeipiùnoti esponenti (anzianoconsacrato)dell’avventismo lentinese. Ancora oggiegli viene ricordato nella chiesa lenti-

Paolo Zarbano,farmacista,scienziatoe scrittore,

uno dei più notiesponenti

dell’avventismolentinese

Pastori dellaChiesaAvventistadel 7° giorno di Lentini(Via Zenone, 18):

Ferraris Giuseppe 1944/1953

Fascì Domenico(anziano consacrato) 1953/4-12-1954

La Marca Giovanni 1955

Cupertino Giovanni(dirigente di chiesa) 1956/1961

Stragapede Vincenzo1961/1968

Dragone Vito

Carbone Giuseppe

Udovicich Fulvio

Licheri Daniele

Cavalieri Armistizio

Benini Paolo 30-12-1983/1985

Caputo Enzo 1985/1990

Caccamo Giovanni 1991/1992

Benini Daniele 22-4-1993/29-7-1995

Verastequi Davide 25-8-1995/19-7-2001

Bastari Daniele 19-7-2001/

Comitato di Chiesa attuale:Bastari Daniele (Pastore)

D’Amico Maria(anziana, segretaria di chiesa)

Saraceno Santina (dirigente di chiesa)

Vella Maria (dirigente di chiesa)

Iannuso Carmelo (tesoriere)

Magnano Ciro(giovani e comunicazione)

Scrofani Tiziana(direttrice “Scuola del Sabato”

eministeri personali)

Di Benedetto Gianni (vicem.p.)

Antico Gina (segr. m. p.)

Di Gregorio Santina(Scuola sab. bambini)

Intagliata Rachele(Associazione ItalianaScoutAvventista)

Profeta Pina (prima diaconessa)

Ruberto Nunzia (terza età)

continua a pag. 6

Il pastore Daniele Bastari

Assemblea nella Chiesa Avventista

Proseguendo nell’intento di for-nire ai suoi lettori un quadro com-plessivo delle realtà evangeliche pre-senti nel nostro territorio, “Leontìnoioggi” pubblica in questo numero unservizio sulla Chiesa Cristiana Av-ventistadel 7°Giorno e sullaChiesaCristiana Avventista del 7° Giorno- Movimento di Riforma di Lentini.(Nel precedente n. 4/2007 è statopubblicato quello sulla ChiesaEvangelica Battista di Lentini.)

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Marzo 20086

nese, anche per un suo celebre inno reli-gioso in dialetto (Spranza mia, in cuifede e poesia amorosamente si fondono),assai coinvolgente dal punto di vista emo-tivo, specie quando viene cantato coral-mente dai fedeli.

Il seme però era stato già gettato aLentini (e aCarlentini): l’avventismo rifio-rirà, infatti, durante gli anni cruciali dellaguerra, quandoun gruppodi fedeli pren-derà a riunirsi clandestinamente in cam-pagna per esercitare il proprio culto.Questo nucleo iniziale era costituito daNunzio Di Benedetto, Concetta Nardo,Salvatore Russo, Gina Papalino e il futuromarito, il carlentinese FrancescoMarinoe tanti giovanissimi. La più anziana delgruppo era Carmelina Giuga, che avevaconosciuto l’avventismo per mezzo diun suo cugino di Carlentini.

Uno deimomenti più belli dev’esserestato quando, a liberazione avvenuta, unconfratello, Salvatore Accardo, mise adisposizione della comunità, ormai incontinua crescita, la sua casa di ViaGiordano Bruno, in cui, il 10 giugno1944, fu ufficialmente costituita la chiesaavventista di Lentini, alla presenza diGiuseppe Ferraris, che ne sarà il primopastore ed uno dei più amati.

La comunità si rafforzerà conGiovanniLaMarca (arredamento della chiesa, atti-vità di evangelizzazione, recite) e conGiovanni Cupertino ( forte incrementodel gruppo giovanile).

Ma saràdurante il pastoratodi VincenzoStragapede (autore del pregevole volumeNote sulla profezia di Daniele) che laComunità vivrà il suomomento più felice- celebrato con solenni festeggiamenti -

ulteriormente la presenza avventista nellazona, anchenella prospettiva della costru-zione di un grande complesso edilizioin contrada “Santuzzi”, comprensivo diuna nuova chiesa e di spazi polivalenti.

Attualmente la vita della chiesa avven-tista, fedele ai principi di pace, di libertà,di impegno sociale, di difesa dei dirittiumani e aperta agli incontri ecumenici conaltre confessioni (l’ultimo è del gennaio2008), si svolge in un clima di serenasolidarietà, con la guida di un pastore,Daniele Bastari, in cui cultura, religio-sità e amore per il prossimo convivonoarmonicamente, e con l’apporto di tantiuomini e donne impegnati nelle molte-plici attività con grande dedizione, fracui ci piacemenzionare, ma solo a titolod’esempio, Ciro Magnano, SantinaSaraceno, Paolo Antico, Enza Cimino,Dina Breci, Patrizia Militti e il dinamicodiacono Sebastiano Pistritto.

quando, in seguito ad una permuta,otterràdaun’impresa edilizia, inpienapro-prietà, i locali della nuova chiesa (l’at-tuale di Via Zenone).

Un ricordo indelebile hanno lasciatonei fedeli lentinesi (e non solo fra loro)i pastori Paolo Benini, ex sindacalistadella CISL, e il giovanissimoEnzoCaputo,primo pastore avventista ad incontrare ilvescovo cattolico di Siracusa.

Il 19 ottobre2002 - pasto-reDaniele Ba-stari - dopounperiodo di at-tenta riflessio-ne, si giungead una deci-sione di pri-

maria importanza per gli avventisti dellazona: la fusione delle comunità di Lentinie Carlentini; evento questo che rafforza

Con il pastoreDaniele Bastari

avvienela fusione

delle comunitàdi Lentini

e di Carlentini

da pagina 5

La Chiesa Cristiana Avventista del 7° GiornoMOVIMENTO DI RIFORMA( Via Pergolesi 74)

Nasce nel 1919 da uno scisma della Chiesa Avventista, di cui sostanzialmentecondivide la dottrina, ma se ne distingue soprattutto per le posizioni piùaccentuatamente pacifiste e per la più rigida posizione contro il servizio militare eil porto d’armi in genere, tanto che non può esservi ammesso chi fa parte di uncorpo militare o paramilitare. Altra divergenza riguarda la dieta vegetariana, cheper gli avventisti è consigliata, mentre per i riformatori è condizione per l’ammis-sione alla Chiesa. Durante il culto, inoltre, i fedeli pregano inginocchiati.Essi sono organizzati nazionalmente nelle “Missioni Cristiane Internazionali.Avventisti del 7° Giorno. Movimento di Riforma”, con organo “L’Osservatore delSabato”. Presenti in 120 paesi, i riformatori hanno un punto di raccordo interna-zionale in una Conferenza Generale che elegge un Presidente (nel 2007 Idel Suarez,USA) e un Comitato Plenario di 15 membri che ha sede ad Atlanta (USA).La chiesa di Lentini, sorta nel 1986, ha avuto un’espansione piuttosto limitata;

essa ha come conduttore di fatto, col ruolo di anziano, Luigi Crescimone di set-tant’anni, originario di Niscemi, ma dal 1954 residente a Lentini.

Organodelle Chiese Avventiste:Il Messaggero Avventista

Organizzazione nazionale:UICCA(Unione ItalianadelleChiese

Cristiane Avventiste del 7° Giorno)che aderisce allaConferenzaGenerale,la quale eleggeunComitato Esecutivoed è la massima autorità mondialedella Chiesa Avventista, con sede aSilver Spring, USA (dal 2000 è presi-dente il norvegese Jan Paulsen).

Per saperne di più:Giuseppe De Meo,Granel di sale, ed. Claudiana, 1980

Giuseppe Cupertino,La Chiesa Avventista del 7° Giorno,ed. ADV, 1995

Daniele Bastari,Straniero… l’amore perfettocaccia la paura,Ilmessaggero avventista, gennaio 2008

Avventisti - Movimento di RiformaIl vicepresidente per l’Italia Franco Caputo e l’anzianodella chiesa di Lentini Gaetano (Luigi) Crescimone

Chiesa Avventista: momento spirituale partecipativo

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L’8 gennaio 2008 è venuto a man-care, all’età di 87 anni, una delle

personalità più rappresentative della vitasocio-politico- culturale del dopoguerraleontino.

Si tratta dell’avvocato AlessandroTribulato, annoverato orgogliosamentetra i padri fondatori della DemocraziaCristiana di Lentini .

Fu, inoltre, Sindacodella cittàdiGorgiae di Jacopo notaro dal 21-11-1962 al 21-12-1963.

Ai piedi dell’altare maggiore dellachiesa madre di Lentini, ex cattedrale,

vicino alla bara dell’insigne defunto, sinotava, infatti, il gonfalone del Comuneconaccantouna rappresentanzadei vigiliurbani, in sosta solenne per tutto l’arcotemporale della santamessa officiata dal-l’arcidiaconoparroco don PaoloMagro.

Dotatodiunaonestà intellettuale vera,coltoedai tratti gentili edelicati,AlessandroTribulato con la sua giunta senzamaggio-ranza (unmonocolore a forti tintedemo-cristiane), fu lo storico artefice chemiseper la prima volta la parola fine all’inter-minabile egemonia social - comunista alComune di Lentini. L’avv. Alessandro

Tribulato viene ricordato, anchee soprat-tutto, per essere stato un grande presi-dente, dalla lungapermanenza, presso ilConsorzio di Bonifica Lago di Lentini.

Sotto questa veste è giusto renderenoto il suo memorabile incontro conDon Luigi Sturzo perché il Biviere diLentini nel momento topico della rico-struzione non venisse dirottato in areediverse da quelle preesistenti. Un epi-sodiopococonosciutomaverochedenotaprincipalmente uno stile di vita politico-amministrativo saggio e difficilmenteimitabile.

Fu Alessandro Tribulato anche pre-sidente del NUPRAL, poi trasferitosi,purtroppo per Lentini, nella vicinaCatania, mentre intensa e prestigiosa fupure la sua attività partecipativa al RotaryClub di Lentini. Anche qui fu chiamatoa ricoprire la carica di presidente.

Negli ultimi tempi, come si suolecomunemente dire, questo figlio illu-stre della città di Lentini, vale a direAlessandro Tribulato, si era ritirato silen-ziosamente a vita privata.

Da parte di “Leontìnoi oggi” le piùsentite condoglianze ai familiari.

Addio Avvocato Alessandro Tribulato

Marzo 2008

Alessandro Tribulato(ultimo a destra)in un convegno sull’agricoltura,a Lentini, nella sua qualitàdi presidente del Consorziodi Bonifica Lago di Lentini.L’oratore (al centro)è l’on. Mario Fasino,a quel tempo AssessoreRegionale all’Agricolturae Foreste.

Un momento della conferenza,organizzata a Lentini, nei locali

della biblioteca civica, dalperiodico locale “LA FESSURA”,

nel 1963, sul tema “L’Europa nelcammino della speranza”.

Da sinistra a destra: il redattorecapo del giornale locale “La

Fessura” Nello Ragazzi, il dr. KurtRainold, facente parte della

direzione delle mostra itinerantesull’Europa; il prof. Giuseppe DiRosa, oratore ufficiale dellamanifestazione; il sindaco di

Lentini avv. Alessandro Tribulato,il giornalista e responsabile della

mostra Antonio Alimenti, ildirettore responsabile de “LaFessura” Gianni Cannone.

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Ferdinando Leonzio è l’autore dellibro “13 STORIE LEONTINE”,

segnalando come editore Angelo Parisi,che già aveva pubblicato allo scrittorelentinese, con fare meritevole, la tantoapprezzata “Intervista a Enzo Nicotra”.

Queste tredici storie leontine sonodelle vere e proprie pennellate di vitacittadina, scritte come si conviene, inlingua italiana, ben documentate e inpossesso di note bibliografiche ad altolivello, dove girano attorno alle vicenderecenti emeno recenti della città di Lentinipersonaggi e avvenimenti che hanno rap-presentato, nel bene e nel male, paginedi un senso civico assai notevole, anchese,molto spesso, legate ai vizi a alle virtùdei tempi di appartenenza .

Un lavoro poderoso quello di Fer-dinando Leonzio, che si compone, com’èovvio, di tredici capitoli, dentro cui visono, con il pensare positivo tutto leon-ziano, sei Sindaci in passerella, graziealla testimonianza del Nostro Professore,sempre felice e sempre virtuosa, a prescin-dere dalle inclinazioni politiche dei pro-tagonisti che, sotto ogni punto di vista,non sono più in cerca d’autore.

Il volume “13 STORIE LEONTINE”,che è corredato di fotografie quasi tutteinedite e davvero rare, ha il seguenteordine cronologico: Il vecchio e il nuovo;Un ricordo dell’avv. Filadelfo Pupillo;Donne in politica; Una ricerca sul“Gorgia”; Inmorte diGiovanni Patavina;FiladelfoCastro; L’avv. VincenzoBombaci;Ricordo di Neddu Arena; GiuseppeManritto; Omaggio all’Unione SportivaLeontina; “Italiani di Lentini” – Brevestoria della Destra nella Lentini delsecondo dopoguerra; Marilli e i comu-nisti di Lentini; IntervistaaElioMagnano.

Con l’intervista a ElioMagnano, anchelui ex Sindaco di Lentini e membro diprimo piano del PCI, si chiude l’ultimafaticadello scrittore lentinese Leonzio, unoscritto assai piacevole a leggersi, di circa300 pagine, che si consiglia a tutti comelettura da conquistare allorquando si hasete di sapere intorno alle “cose lenti-nesi”.

Aproposito,poi, di ElioMagnanoedellacitata intervista, ci piace riportare alcuneverità “magnaniane” che riguardanodiret-tamente il nostrodirettoreGianniCannone,all’epoca noto esponente democristiano

e, al tempo stesso, Sindacodella Città di Lentini.

Questa la domanda di FerdinandoLeonzio che troviamo a pagina 267: Lalegislatura 1980 si aprì con due giunteCapizzi, a cui seguirono due giunteCannone.Come si collocava il PCI rispetto adesse ?

Ed ecco la risposta di Elio Magnano:“Il PCI fu all’opposizione. E fu un’oppo-sizione molto severa, soprattutto neiconfronti di Gianni Cannone. Furonodel resto anni difficili…”.

A pagina 268, alla domanda diFerdinando Leonzio “Nel 1984 si ritornòad una giunta di sinistra presieduta daMario Bosco”, questa la risposta di ElioMagnano: “Dopo la caduta di GianniCannone laDCnonriuscìa trovare il ban-

Gianni Cannone, ormai lontano dallapolitica attiva ma sempre uomo di cul-tura vivo emai spento, ha ringraziato per-sonalmente Elio Magnano per la suaricostruzione storico-politica senza infin-gimenti di sorta.

dolo dellamatassa. Essa era irrimedia-bilmente spaccata in due tronconi, dauna parte i “nicotriani”, dall’altra i“moncadiani”. In questomarasmamatu-rarono le condizioni per una giunta disinistra…”.

Editore Angelo Parisi

Le “13 storie leontine” di Ferdinanzo LeonzioLe confessioni di Elio Magnano, a proposito della Giunta Cannone:“Il PCI fu all’opposizione. E fu un’opposizione molto severa, soprattutto nei confronti di Gianni Cannone”.

o Re

Anno 1968.Un gruppodi cacciatorilentinesi,appartenentiall’ENAL -Caccia diLentini,mentreesibiscela conquistadi trofeiindelebili.

Tre ex sindaci di sinistra:Michelangelo Cassarino (PCI),Elio Magnano (PDS),Mario Bosco (PCI)(Foto tratto dal libro“13storie leontine”)

Foto Lorelan - Lentini (Lo Re - Lanteri)

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Sulle ormedella prima edizione, quellacioè del febbraio 2002, nasce a distanzadi circa cinque anni, vale a dire neldicembre 2006, il nuovo manuale tec-nico per gli agrumicoltori recante, natu-ralmente, lo stesso titolo della prece-dente e fortunata esperienza informa-tiva: “Le scelte varietali per unamodernaagrumicoltura - 2ª edizione”.

Si tratta di un lavoro di pregevole fat-tura che va ascritto a merito totale dellaSOPAT n. 28 di Carlentini, diretta conintelligenza acuta e serietà professionaleelevata da Franco Greco, bel coadiuvatoda Francesco Saeli, e che propone all’at-tenzione del fruitore interessato, inoltre,le cultivardi arancio

Caro Direttore,Raramente ho scritto per un giornale, ed oggi

sono contento di poterlo fare attraverso il suo, con-siderandolo uno dei più attenti alle tematiche sto-rico-culturali e sociali della nostro città.Ho riflettuto a lungo su un aspetto che amio avviso

reputo semplicema allo stesso tempodi notevole impor-tanza. Da diversi anni è quasi una pena assistere al deserto che si è venuto acreare per le strade della nostra Lentini.Ormai è un ricordo lontano e nostalgico quella folla di gente che invadeva

la nostra famosa Via Garibaldi e villa Gorgia. Abbiamo perso il piacere della“passeggiata” fine a se stessa, fatta di cose semplici, di qualche incontro, diqualche chiacchiera, esprimendo così l’incomunicabilità, la negazione dellacittà.Spesso, proprio per questi bei ricordi lontani, ho chiesto il perché di tutto

ciò ed ho sentito le risposte più varie che in parte posso accettarema che noncondivido: “A Lentini non c’è nulla”, “i nostri amministratori non fannonienteper i giovani”, “Lentini è piena di cattiva gente”, ecc.Allora mi chiedo: diversi anni fa cosa c’era? C’era solamente tanta gente

che invadeva le strade della nostra città creando dei momenti e dei luoghidove si socializzava, si relazionava, rendendo la nostra Lentini “la culla, lapatria e la città invidiata da molti centri limitrofi con prospettive futuri-stiche importanti quali Università, infrastrutture, servizi ecc.”.È normale che se tanta brava gente, e Lentini ne ha tanta, non fa sentire la

propria presenza nel territorio, lascia spazio alla melamarcia. Inoltre, esserepresenti, servirebbe da stimolo per molti, ad iniziare dai nostri esercenti ecommercianti nel creare più attrattive ed iniziative inerenti alla propria atti-vità anche perché, loro per primi, sono stati travolti da questa enorme deser-tificazione e questo migrare di folle verso diversi centri commerciali semprepiù affollati. I nostri amministratori non potrebbero rimanere indifferenti difronte alla presenza della gente. I nostri politici dovrebbero essere più attentied investire di più nel rapporto cittadino-territorio; è deludente che stiamoperdendo anche l’unica isola pedonale, la Via Garibaldi, consentendo la cir-colazione a qualsiasi ora. Non è possibile pensare la nostra Lentini caduta cosìin basso. Credo molto nella presenza di ognuno di noi. Voglio sperare chetutto ciò possa fare parte della ciclicità della vita e che si possa ritornare comeprima alla vera socializzazione che avveniva per le strade e non alla fintaaggregazione che avviene nei centri commerciali. Penso che ognuno di noi,a prescindere dal colore politico di appartenenza, si debba sentire respon-sabile del degrado in cui versa la nostra Lentini. La mia è rabbia, ma soprat-tutto, vuole essere un invito ad essere di nuovo presenti con la propria fami-glia, i propri amici, la propria fidanzata. E non per ultimo il mio invito vuoleessere rivolto ai nostri cari consiglieri, assessori, affinché loro per primi dianol’esempio. Da queste piccole cose può nascere la forza di una città per nuoveiniziative, nuove attrattive.Il deserto non crea altro che l’alibi per creare il nulla ed affievolire lo sti-

molo dei nostri amministratori.

e del gruppo dei“mandarini-simili” di re-cente costitu-zione e diffu-sione.

Il dott. Fran-co Greco, respon-sabile della SOPAT di Carlentini , conquesta fatica d’eccellenza, ha inteso,ancora una volta, riaffermare con dili-genza operativa apprezzabilissima, in chemodo la Sicilia sta, appassionatamente edeconomicamente, agli agrumi e viceversa:“Unrapportonon soloaffettivomaancheelettivo, visto che il 60% della superficie

agrumicola nazionale è concen-trata in Sicilia. Considerata l’im-portanza che la coltura rivesta alivello regionale e le sue potenzia-lità di sviluppo, damolti conside-rate ancora inespresse, soprat-tutto in relazione alla valoriz-zazione della produzione agru-micola a “polpa pigmentata”, sicomprendono le motivazioniche hanno spinto la SOPAT diCarlentini a realizzare unanuova edizione del manualetecnicodal tema ‘Le scelte varie-tali per unamoderna agrumi-coltura’, a circa cinque annidi distanzadalla precedente”.

La Sicilia e gli AgrumiNasce per merito della SOPAT di Carlentini,diretta dal dott. Franco Greco, la seconda edizionedel manuale per gli agrumicoltori“Le scelte varietali per una moderna agrumicoltura”.

Letteraal Direttore

di Giuseppe Martines

“Le scelte varietaliper una moderna

agrumicoltura”.

In alto l’edizione n. 2,a destra l’edizione n. 1.

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La dedica di Ignazio Buttittaal maestro Enzo Ferrarogrande attore comico lentinese

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I noccasionedellapresentazionedel librodell’illustre poeta dialettale siciliano

IgnazioButtitta allabiblioteca civica “Riccardoda Lentini”dal titolo Io faccio il poeta (pre-fazionedi LeonardoSciacia, disegnidiRenatoGuttuso, Feltrinelli editore, 1976) il famosomaestro di Bagheria, autore, fra l’altro, deldolorosocanto intitolatoLamortidiTuridduCarnivali, il noto capolega socialista assas-sinato a Sciara nel maggio del 1944, rega-lava al piccolo grande attore comico lenti-nese, Enzo Ferraro, il volume di poesie inquestione conquestapersonalessimadedica:“A Vincenzo cca fa l’atturi e sapi chi a vitaè puru teatru. A Vincenzoanalista - FirmatoButtitta, 1 - 6 - 1975”.

Caricaturadi IgnazioButtitta, firmataCarlo Lo Presti.(Riproduzione“CentroEliografico”Via Riccardoda Lentini, 14-Lentini).

Copertina con disegnodi Renato Guttuso

Riproduzione della dedicadi Ignazio Buttittaa cura dello studio fotografico “Luigi Lo Re”

Interpretazioni fotografiche

Villa “Gorgia” - Facciata Ovest“Il Chiosco innamorato”

(Foto Luigi Lo Re, Lentini)

NATURA MORTA

Nuovo ospedale di Lentini

Monumento nazionale