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Foto FABIO ROSSI IL DOPPIO POSTER Miralem Pjanic Daniele De Rossi EDITORIALE Punto a capo. Comincia l’era DiBenedetto IL DETECTIVE Le due facce dell’orgoglio ATTUALITÀ Un popolo che fa gli auguri al suo re L’AVVELENATA Volver

Forza Roma di Roma-Atalanta del 01/10/2011

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Forza Roma di Roma-Atalanta del 01/10/2011

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Foto

FABIO

RO

SSI

IL DOPPIO POSTERMiralem PjanicDaniele De Rossi

EDITORIALEPunto a capo.Comincia l’era DiBenedetto

IL DETECTIVELe due faccedell’orgoglio

ATTUALITÀUn popolo che fa gliauguri al suo re

L’AVVELENATAVolver

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Punto e a capo. Comincial’era DiBenedettoCC ’è tanta

voglia difare e bene.Abituati allaprecedentegestione, fa-tichiamo aseguire tuttele articolazio-ni di un pro-getto che vuol far restare la Ro-ma ad un livello competitivo inambito nazionale ed internazio-nale, ed aumentare l’appeal delmarchio in tutto il mondo. Laprima, e la più importante, dellenovità che balzano agli occhi èquella di allungare una manoverso le esigenze dei tifosi, a-scoltando le proposte ed attuan-do iniziative volte a farli sentirepiù orgogliosi e felici. In attesadi uno stadio nuovo e di pro-prietà si cercherà di migliorare lafruizione dello Stadio Olimpico,per quanto possibile. Gli ameri-cani non troveranno terreno faci-

le per attuare leloro idee a cau-sa di una men-talità sportiva dinoi italiani, macon il tempochissà che pos-sa cambiare,migliorare? Im-portante saran-

no i risultati ottenuti dalla squa-dra e questo è un compito chespetta a Baldini e Sabatini. LaRoma vista a Parma di positivo,a parer mio, ha evidenziato soloil risultato, arrivato anche con u-na buona dose di fortuna nel fi-nale. Ma i tre punti erano fonda-mentali e stasera vanno confer-mati. Battere l’Atalanta signifi-cherebbe dare un segnale fortead un campionato che stenta adecollare. Speriamo quindi che igiocatori in campo si dimostrinofattivi quanto lo stanno dimo-strando i nuovi dirigenti. Di paripassi si andrà ancor più lontano.

Impaginazione

Renato Bosco

Fotografie

Fabio Rossi

Direzione e redazione

Via dei Giornalisti, 55 - 00135 Roma

Cell. 334.3405952

Stampa : MORCONIA PRINT spa

Zona Industriale,18

82026 Morcone (BN)

Reg. Trib. Roman. 485/96 del 1.10.96

QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XV - Numero 10 - Sabato 1 ottobre 2011

Direttore responsabile

Massimo [email protected]

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sport: il calcio senza le porte. Il controllosnob, narcisistico, oseremmo dire onani-stico del pallone finalizzato al... nulla,all'esercizio di bella calligrafia che ti fadire bravo dalla maestra ma che non tiprepara alla vita.Que pallone finito in gol, come il rantolodi una farfalla, se non altro inietta unabella dose di fiducia nel tecnico asturianoe nei suoi discepoli (oltre a determinareun click in classifica, che non è male) cheoggi si cimentano contro la vera, autenti-ca, diremmo quasi commovente rivela-zione di queste prime fasi, l'Atalantasbertucciata, additata al pubblico ludibriocome la sentina di tutti i vizi pallonariche, Araba Fenice, risorge con l'orgoglio

natori avuti, con gli esiti che conoscia-mo...).Le sue idee, lo ribadiamo sino alla noia,sono bellissime (talvolta anche astruse ecervellotiche, va bene) nella sua unicità,perlomeno nel panorama italiano, ma so-no molto complicate da attuare, se non tichiami Barcellona. Cerchiamo di aiutarloa realizzare questo progetto ambiziosoma durissimo, ancora più duro di quelloche portò avanti Zeman, il cui gioco eradispendioso dal punto di vista fisico masemplice, quasi elementare sotto il profi-lo mentale. Esattamente il contrario diquello che vuole far vincere Luis Enrique.Vanagloria di un pazzo? Forse, ma primadi rimandarlo a pedate a Gijon, stimolia-molo, critichiamolo, sferziamolo. Ma concose serie, non panzane.

NNella vita talvolta gesti o fatti appa-rentemente irrilevanti o di poco

conto, si possono trasformare in momen-ti da tramandare alla storia: grimaldellicon cui aprire una cassaforte, parole concui dimostrare un sentimento o scatena-re una reazione che ti salva la vita. Quel-la capocciata dalla discutibile estetica diOsvaldo potrebbe non essere soltanto ilfrutto da cogliere nel campo coltivato diParma, ma uno di quei momenti-chiave,che indirizzano la realtà in un modo piut-tosto che in un altro, che al bivio della vi-ta conducono al Paradiso e non all'In-ferno. Inutile negarlo: sino a quel crossdi Rosi, tutti noi stavamo maledicendoLuis Enrique per avere creato un nuovo

pulito e fiero di chi si sente ingiustamen-te marchiato.Uno stato d'animo, per motivi profonda-mente diversi, simile a quello che deve a-nimare i lupacchiotti, che ora devono sa-lire sul banco prova, alle prese con un te-st illuminante per saggiare la proprie ca-pacità di imparare dai propri errori e (co-sa più difficile), di trattare nello stessomodo il successo e il fallimento, come di-ceva Kipling.Stavamo assistendo, lo diciamo senza gi-ri di parole, a un vergognoso attacco aLuis Enrique (ma forse si voleva colpirela società?) accusato, senze neanchetroppa diplomazia, di essere, a 41 anni,un superpagato “rincoglionito” (chiedia-mo scusa per l'ineleganza del termine,ma talvolta la crudezza ha il pregio del-l'efficacia) chenon capisce cheCassetti è unterzino, che Per-rotta è un cen-trocampista, cheTotti è un attac-cante (questapoi è veramentecomica: Totti èsemplicemte...Totti, pensa, di-pinge e scrivecome gli pare,come Van Gogh,come Mozart; loha sempre fattocon tutti gli alle-

Le due faccedell’orgoglio

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AttualitàAttualità

NNon ci sono bilanci da fare quandosi vive un sogno. Si ricorda, ma-

gari, chiudendo gli occhi in attimi in-credibili: “Ma davvero sono riuscitoa fare questo?”. Dove non arriva lamente, ecco le foto: raccontanomomenti, costruiscono favole, ri-percorrono una vita fatta solo didue colori, il giallo e il rosso, unviaggio lungo 35 anni nel segnodella propria passione.In un mondo fatto di stereotipi efrasi in serie, è stato a volte diffi-cile essere Francesco Totti: cadu-te dolorose, odio spesso malcela-to dietro critiche velenose, fiumie fiumi di inchiostro sprecati permacchiare l’uomo dietro al calcia-

tore, una carriera passatapiù a difendersi che ad at-

taccare.Poco importa, però,

quando alle spallec’è una città

pronta a soste-nere il pro-

prio simbo-lo, un amo-re cemen-tato nellas i m b i o s ipiù totale:

ognuno ha lasua, persona-

le, emozione,legata al talen-to del capitano,carezze specialisuggerite da unagiocata o dallasemplice vogliadi fare calcio,guardando allaRoma con gli oc-chi del tifoso in-namorato.

Nell’estate della“ r i v o l u z i o n e ”,

qualcuno avevaprovato a oscurar-

ne la grandezza: nelsilenzio di chi ha impa-

rato sulla propria pellela relatività della ricono-scenza, Totti ha dimo-strato quanto sia inutilemetterlo in discussione,affrontando una nuova

avventura con lo spi-rito del professioni-sta, lasciando alcampo rispostepiù incisive di mil-le parole.C’è ancora tantoda scrivere, ci so-no mille sfide daaffrontare: è que-sta l’essenza diFrancesco Totti, lavoglia di stupire conla Roma nel cuore,sempre.Auguri capitano.

di Mirko Porcaridi Mirko Porcari

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Un popoloche fa gliauguri alsuo ReQuello deiromanisti per Tottiè un amorecementato nellasimbiosi più totale

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rientrava nei piani di Luis Enrique,ed ha accettato di andare a giocarsiuna sfida molto bella ed interessan-te in un’Atalanta in difficoltà sullacarta, ma tanto umile nel togliersidai guai. L’Atalanta, infatti, scen-derà all’Olimpico imbattuta, e spe-riamo di cuore che la Roma possadarle il primo dispiacere dell’anno.Se non dovessero esserci infortuni o

scelte tecniche,Colantuono schie-rerà i suoi giocato-ri con un 4-4-1-1:Consigli in porta,Masiello a destra,Mafredini e Capellial centro, e Bellinia sinistra. Il cen-

trocampo dovrebbe essere formatoda Schelloto a destra, e Padoin a si-nistra, con Cigarini e Brighi al cen-tro. In attacco, invece, Bonaventuragiocherà alle spalle di Denis.

SSe l’Atalanta nonfosse stata pena-

lizzata oggi sarebbeprima in classifica.Questo primo postovirtuale dipende da

tanti fattori: il primo è lo stimolo di azzerare la penalizza-zione di sei punti ricevuta dalla giustizia sportiva nelloscandalo del calcio scommesse estivo; il secondo perchéla squadra è formata da molti giocatori navigati, che dueanni fa erano retrocessi a sorpresain Serie B. L’inizio stentato delle “co-razzate” ha fatto il resto. Compli-menti alla società, brava nel gestirelo scandalo delle scommesse, masoprattutto bravo il tecnico Colan-tuono, che è tornato ad allenare l’A-talanta per la seconda volta dopo a-verla diretta dal 2005 fino al 2009.La società bergamasca ha operato un mercato intelligen-te: in attesa di uno sconto di pena allo storico capitanoDoni, finito nei guai per il sopracitato scandalo estivo, ilblocco storico è stato rafforzato con acquisti molto intelli-genti. In difesa sono arrivati A.Masiello e Lcchini, e D.Schelotto. Il reparto avanzato è stato raffor-zato con l’acquisto di Maxi Morales dal Velez,e Denis, arrivato in prestito dall’Udinese,mentre sono tornati alla base Ardemagni eGabbiadini. A centrocampo, invece, sonoarrivati Cigarini dal Napoli, ed EzequielSchelotto, in prestito dal Catania. Que-sto esterno destro avrebbe fatto moltocomodo alla Roma, che nell’ultimogiorno di mercato ha deciso di cederecon la formula del prestito MatteoBrighi. Questo centrocampista,tanto bravo quanto umile, non

atalantaGioco e determinazione.Bravo Colantuono!

25

MASIELLO

19

DENIS

47

CONSIGLI

10

BONAVENTURA

4

CAPELLI

11

MORALEZ

22

PADOIN21

CIGARINI7

SCHELOTTO

6

BELLINI5

MANFREDINI

IL MODULO4-4-1-1

SABATO 1 OTTOBRE 2011 - STADIO OLIMPICO

ROMA-ATALANTAPROBABILI FORMAZIONI

A DISPOSIZIONEROMA: 18 Curci, 87 Rosi, 44Kjaer, 19 Gago, 11 Taddei,47 Caprari, 22 BorrielloATALANTA: 78 Frezzolini, 17Carmona, 13 Peluso, 32 Bri-ghi, 89 Marilungo, 28 Gab-biadini, 90 Tiribocchi

ATALANTA UDINESECAGLIARI SIENACATANIA INTERCESENA FIORENTINACHIEVO JUVENTUSGENOA LECCELAZIO ROMAMILAN PALERMO

NAPOLI PARMANOVARA BOLOGNA

BOLOGNA LAZIOCAGLIARI NAPOLI

FIORENTINA CATANIAINTER CHIEVO

JUVENTUS GENOALECCE MILANPARMA ATALANTAROMA PALERMOSIENA CESENA

UDINESE NOVARA

ROMALobont 1

Cassetti 77N. Burdisso 29

Heinze 5Josè Angel 3

Perrotta 20De Rossi 16

Pjanic 15Osvaldo 9

Totti 10Bojan 14

Luis Enrique All.

ATALANTA47 Consigli25 A. Masiello4 Capelli5 Manfredini6 Bellini7 Schelotto

21 Cigarini22 Padoin10 Bonaventura11 Moralez19 Denis

All. Colantuono

JUVENTUS 8UDINESE 8GENOA 7NAPOLI 7FIORENTINA 7PALERMO 7CAGLIARI 7CHIEVO 7SIENA 5LAZIO 5MARCATORI: 4 Palacio (Genoa)3 Cavani (Napoli), Denis (Atalanta), Di Natale(Udinese), Giovinco (Parma), Miccoli (Paler-mo), Milito (Inter)

ROMA 5MILAN 5CATANIA 5ATALANTA 4NOVARA 4INTER 4LECCE 3PARMA 3BOLOGNA 1CESENA 0

CLASSIFICA

PROSSIMI TURNI(16-10-2011) (23-10-2011)

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Foto ANDREA CALORO

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FFVolver, tornare. Era iltitolo di uno dei più

contorti ed allucinati filmdi Almodòvar, una pellico-la di qualche anno fa. Al-modòvar è madrileno,però quello che si è vistoa Parma, pur con qualche vacillamento, ci fapensare che il titolo possa andar bene ancheper la Roma alla catalana, ma con origini astu-riane, che si è vista nella serata umidiccia del“Tardini”. È un po’ “tornata”, la squadra giallo-rossa, ora va a sapere perché e proprio questosarà interessante capire, a cominciare da oggipomeriggio, contro una delle squadre più or-ganizzate di questo interlocutorio torneo cherisponde al nome di Serie A 2011/2012.Cosa abbiamo rivisto, che avevamo smarritodallo Slovan fino al Siena, parlando solo di im-pegni ufficiali? Abbiamo rivisto la palla viag-giare in verticale, abbiamo rivisto il cambio dimarcia, abbiamo ravvisato una maggiore di-screzionalità concessa a Francesco Totti circa ilposizionamento (senza esagerare, però) e ab-

biamo pure ritrovato l'uno-due che stende l'avversa-rio: cross di Rosi al bacio egrande torsione di Osval-do, perentoria, cattiva, pe-sante quei tre punti cheancora mancavano nel car-niere. Sarà ancora poco, larondine non fa primavera evia dicendo, però questo èun elemento di assoluta

certezza, cioè che la Roma sia stata più viva,più rapida e pungente al punto tale da avertrovato il colpo del ko. Le magagne ancorapersistenti le avete notate tutti, dunque non èil caso di soffermarcisi, casomai ringraziamo lascarsa lucidità di Biabiany.Però, dicevamo, è interessante capire perchési sono notati questi piccoli progressi: hannomesso del loro i giocatori, personalizzandocerte soluzioni con piccole deroghe al dogmadella rete dei passaggi, o il meccanismo delgioco comincia ad essere supportato da qual-che automatismo in più, quindi i movimentisenza palla vengono più naturali e si arrivameglio in porta? La sentenza non è né arduané istantanea, ci vorrà qualche altra partita al-meno, da oggi in avanti, per rendersi conto diquale sia la situazione e non ci sembra propriouna questione di lana caprina.Sia chiaro che al primo tiepido sole dopo le ge-late dei risultati non ci affrettiamo a riporre ilcappotto, se non altro per evitare di prenderealtri raffreddori, però se lo spartito comiciassedavvero a farsi piacevole, per chi lo interpretae chi lo ascolta, si sarebbe ancora in tempoper cominciare a divertirsi, visto anche comesuonano e stonano gli altri.Nel frattempo, auspicando di vedere ulterioriprogressi contro gli organizzatissimi orobici diColantuono, cerchiamo di capire. E' pure di-vertente, fra l'altro.

Foto ANDREA CALORO

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“D“Discutere Totti? Sarebbe come mette-re in discussione la Gioconda. Le o-pere d’arte s’apprezzano e basta”Senza offese per l’operato del gran-

de Da Vinci, il paragone fatto da Flavio Insinnasta perfettamente in piedi. In fine dei conti siail Capitano che il famoso quadro di Leonardo,per diverse ragioni, regalano emozioni. L’atto-re romano e romanista, oltre che esprimere ilsuo infinito amore – calcistico – per il numero10 giallorosso, si dichiara ferocemente convin-

to della bontà del progetto “Roma a Stelle eStrisce” e della scelta di affidare la magica aLuis Enrique. Spera solo che i tifosi abbiano lagiusta dose di pazienza perché, come sono usidire in America, “Rome wasn’t built in a day”.

La Rivoluzione americana, in salsa roma-na, è cominciata. Il tifoso Flavio che nepensa?Ne penso tutto il bene possibile. Mi sembrache sia arrivata gente competente e con le i-dee chiare sul da farsi. Certo, tutti i tifosi a-vrebbero voluto lo Zio Paperone di turno con ilDeposito pieno di miliardi, ma a queste perso-ne deve essere dato tempo. Sono sicuro, in-fatti, che porteranno la Roma molto in alto. Mipare che come inizio non ci si possa lamenta-re; la campagna acquisti è stata di ottimo li-vello e sono stati inseriti nella nuova dirigenzadei professionisti chesanno molto di calcio.Chiedo solo una cosaai tifosi.

Cosa?Abbiate pazienza. Loso che questa è unaparola dal significatosconosciuto dalle no-stre parti, ma è ne-cessario che la genteromanista la facciaentrare nel propriovocabolario. Dobbia-mo finirla con i giudi-zi affrettati del tipo:“Quello non sa gioca-re a pallone” (riferi-mento evidente a O-svaldo, ndr). Ma michiedo ci sarà pureun motivo per cui un

giocatore è arrivato in serie A, oppure no? Io,come attore, posso piacere o meno, ma nonpenso, dopo ventisei anni di carriera, di poterfare il mio mestiere. Stessa cosa dovrebbe va-lere per i calciatori. A Roma siamo maestrinell’arte del dissacrare, ma stavolta dobbiamoavere fiducia in tutti; a partire dall’allenatore.

A lei piace l’asturiano?Si, Luis Enrique mi piace. Mi sembra una per-sona seria e preparata, che ha gran voglia dilavorare e sta imparando dai suoi errori. Inol-tre, i giocatori sembrano seguirlo ciecamente,perché credono nelle sue idee di gioco. Il fattoche, società e squadra a parte, abbia tutti con-tro, me lo rende ancora più simpatico. Questoè un allenatore vero e mi piace il fatto cheparli spesso di gruppo.

Gruppo al cui comando, come capita or-mai da un ventennio, c’è sempre lui:Francesco Totti. Innanzitutto, approfitto per fargli gli auguri,perché è una straordinaria persona, prima diessere un fuoriclasse. Solo in questa città erapossibile metterlo in discussione, come talvol-ta è capitato. Il numero 10 è come la Giocon-da: un’opera d’arte. L’altra sera vedere questoragazzo di 35 anni rincorrere al 90’ un giocato-re del Parma, m’ha commosso. È stata una co-sa straordinaria e un messaggio per i soloniche dicevano che non era parte di questo pro-getto.

Il Capitano che è circondato anche damolti volti nuovi. Chi, secondo lei, ci daràle maggiori soddisfazioni? A me piace molto Pjanic. E poi, è una garanziail fatto che Totti gli passi spesso il pallone. IlCapitano ama dialogare con chi parla la suastessa lingua calcistica. Ergo, il bosniaco deveessere per forza un giocatore di razza.

Stasera c’è il match contro l’Atalanta. Sela sente di fare un pronostico?Da buon tifoso della Roma, preferisco passarealla domanda successiva.

Recepito il messaggio. Cosa c’è nell’agen-da del Flavio professionista?Un libro in uscita a dicembre. Era da tempoche tenevo nei miei cassetti questo manoscrit-to e, alla fine, ho deciso di pubblicarlo. Un pic-colo romanzo nel quale ci sarà il mio vissuto eRoma. Attenzione però, non è un’autobiogra-fia.

Allora, non mi resta che farle un in boccaal lupo per questo suo esordio da scritto-re.Grazie e… Viva il Lupo, sempre.

“Diamotempo agliamericani.Ci porterannomolto in alto”

FlavioInsinna

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Questo spazio è riservato a tutti i Fans Club o Gruppi organizzati chevogliano far conoscere la propria esistenza e le loro iniziative. L’indiriz-zo per mandare testi e foto è: [email protected]

Stefano, Fabio,Franco e ilneogiallorossostatunitenseKelsonall’Olimpico inoccasione diRoma-Siena

Valerio mostraorgoglioso il suo

splendido drappocon un lupogiallorosso,

inquadrato piùvolte dalle

televisioni inoccasione diRoma-Siena

La gioia diFederica cheha avuto la

fortuna di farsifotografare

accanto amister Luis

Enrique

Ecco lafoto che ciha inviato

Youcef,tifoso

romanistache vivead Algeri

L'Unione Tifosi Romanisti inoccasione della trasferta di Parma

Sandro Magini (asinistra) e SimoneMarsullo a San SiroSupercoppa Italiana2010/11 Inter-Roma

1919www.forzaroma.info

de per seder-si, vorremmoricordare unodi quei perso-naggi che ciriportano in-dietro, ai pal-loni di cuoiomarrone, allemaglie dall'1all'11 e senza il nome deigiocatori sulle spalle, agli ar-bitri "giacchette nere".Ambrogio Pelagalli, pavesedi Pieve di Porto Morrone,arrivò alla Roma dall'Atalan-

ta . Classico"mediano dispinta", co-me si dice-va allora,scuola Mi-lan, coi ros-soneri si eraritagliato ilsuo ruolo inuno squa-drone cheaveva vinto

scudetto e Coppa dei Cam-pioni.Arrivò alla Roma nella sta-gione 1967-'68 e, con quel-l'aspetto da "nato vecchio",rari capelli biondicci su unviso serio serio e di poche

“Q“QGli incroci fra Romae Atalanta sono nu-

merosi e a volte significativi.Possiamo ricordare addirittu-ra uno scontro, a Bergamonel 1979, con in ballo la sal-vezza e la Roma che l'acciuf-fa per i capelli. Ma anche ildurissimo match dell'apriledel 2001, quando una Romaquasi allo stremo delle forze,si trovò dinanzi le barricatenerazzurre e un Pelizzoli(!)insuperabile, venendone acapo solo alla fine con unguizzo di Montella, un 1-0

fondamentale per la conqui-sta dello scudetto.Ma, per chi ha qualche pri-mavera in più sulle spalle,chi ha visto l'Olimpico tuttobiancheggiante di marmo econ le panchine di legno ver-

parole, dette ai tifosi l'im-pressione di esser venuto asvernare nella Capitale. Ave-va solo 27 anni, invece. E di-mostrò di esser ancora nel

pieno della validitàagonistica.Oronzo Pugliese gliassegnò senza indu-gi una maglia da ti-tolale e lui non feceper niente rimpian-gere gli ardori agoni-stici dell'enfant pro-dige Nevio Scala tor-

nato al Milan. Un lavoro o-scuro di tessitura del gioco,di copertura a centrocampoed in difesa. Un generosomaratoneta, ma con pro-prietà tecnica e lucidità. Co-me dire: un Gattuso più or-dinato e tatticamente dota-to. Oronzo Pugliese ebbe l'a-gio di poter contare su di luianche per sostituire Giaco-mino Losi nel ruolo di libero,quando il capitano gialloros-so accusò problemi muscola-ri. Disputò in quella stagione27 partite in campionato (a16 squadre, quindi con 30gare in programma) ed unain Coppa Italia. Sempre consostanza e rendimento, tan-to da guadagnarsi le atten-zioni di Valcareggi per unaconvocazione in azzurro. Allafine della stagione, tornò conl'Atalanta, lasciando di se unbuon ricordo.

Roma-Atalanta nel passato

Aridatece Pelagalli

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2121www.forzaroma.info2020 www.forzaroma.info

On AirOn Air

CContinua il viaggio di For-za Roma nell’etere roma-no per conoscere da vici-no chi accompagna le

giornate dei tifosi giallorossimattina, pomeriggio e sera.Oggi la nostra redazione ha in-tervistato Max Leggeri, cheda quest’anno si è trasferitonegli studi di Radio Manà ManàSport, in onda su FM 88.1 conla sua “1927 la Storia conti-nua” tutti i pomeriggi nella fa-scia oraria 14-18. In studioaccanto a Max Leggeri ci sonoTiziano Riccardi e Francesco Oddo Ca-sano più una stuola di opinionisti che inter-vengono tutti in giorni in diretta.

Buongiorno Max, da quest’anno vai inonda su Radio Manà Manà Sport. Ècambiato qualcosa nella programma-zione?C’è sempre il solito spirito goliardico peròcon un taglio giornalistico ben definito econ opinionisti del calibro di Carmellini,Maccheroni, Pinci, Stinchelli e l’apporto dalcampo di ex calciatori come Ciccio Graziani,Agroppi, Desideri, Di Livio e Petruzzi.

Domenica sera è finalmente arrivata laprima vittoria a Parma. Quale è il tuogiudizio su queste prime partite?È sicuramente un campionato aperto, biso-gna pazientare. Se la Roma starà lì a di-cembre, io mi sono preso questo lasso ditempo per poter trarre un minibilancio sul-la semestrale calcistica giallorossa, po-tremmo anche competere ai vertici. Se laRoma sarà a ridosso delle primissime posi-zioni a dicembre, 4-5 punti, potrà essereanche una Roma da vertice, in un campio-nato in cui non c’è nessun padrone. C’è an-che questa contingenza favorevole. Atten-

zione all’Inter diRanieri però.

Luis Enrique hadiviso la piazza.Te sei dalla par-te che lo sostie-ne o pensi chesia necessariocambiarlo?Non penso cheLuis Enrique abbiadiviso la piazza, èquello che vorreb-bero far crederealcune vedovelle

immalinconite della precedente gestionecercando di mestare nel torbido. Io credoche il signor Luis Enrique è stato accoltocon entusiasmo da coloro che accettaronola rivoluzione culturale, con cauto ottimi-smo da coloro che giustamente non cono-scevano l’indirizzo tecnico-tattico, e conprofondo scetticismo da parte di coloro chesaranno sempre contro tutto quello chefarà la nuova gestione.

È partita una nuova era con l’arrivo de-gli americani. Ti piace il progetto cheha in mente DiBenedetto?Possiamo finalmente utilizzare la parola“progetto” perché prima non era un proget-to ma era una strategia del “tiramo a cam-pare” legate esclusivamente al consegui-mento dei risultati. Ora prima che iniziassela stagione, prima di sapere se si arriverà afar parte di quel novero di squadre che fa-ranno la Champions League, sono stati spe-si circa 50 milioni di euro. Ci sono delle basisolide per partire. Il progetto è questo,stanziare dei soldi, investire dei soldi, pri-ma che ne entrino altri in cassa, contraria-

mente a quanto accadeva di recente. Quel-la era una strategia, arrivano i risultati, siva in Champions League e spendiamo,quello non è un progetto.

Uno dei punti fondamentali del nuovoprogetto è la costruzione dello stadio.Secondo te è una cosa fattibile e realiz-zabile?Si secondo me è realizzabile perché c’è undisperato primo cittadino che è all’affanno-sa ricerca di riconquistare il suo elettorato ecercherà di mantenere la parola data in se-de di campagna elettorale. Tra 19 mesi cisono le elezioni comunali. Questo fattore èper me determinante. Cercherà di far levaanche sui sentimenti della gente, è il ruolodei politici, non mi stupisce.

L’Osservatorio ha bocciato la propostadella Roma sul carnet di biglietti. Do-mani è in programma un importanteConsiglio d’Amministrazione. Ti aspettiuna presa di posizione forte da partedel club?Più che prendersela con l’Osservatorio chesecondo me è il soggetto deputato ad e-spletare alcuni comandi, bisogna prender-sela con i mandanti, ossia le piattaformetelevisive. È un business, più gente rimanea casa e meglio è per loro.

Totti e De Rossi sono e resteranno lecolonne di questa squadra?C’è un ragazzino che ha compiuto 35 annimartedì scorso e che è stato semplicemen-te sublime a Parma. Bisogna essere felici opreoccupati che il migliore in campo sia unragazzo di 35 anni? Se da un punto di vistasiamo felici dall’altro ci preoccupiamo, lamia è la provocazione, intendo dire che nonc’è nessuno alla sua altezza.

di Luca Parmigianidi Luca Parmigiani

Max LeggeriRadioManàManàSportFM 101,5

“1927, la storia continua”

“A Natale capiremodove potra arrivarequesta Roma”

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UN ALBUM TUTTOGIALLO E ROSSO

UUn vero e proprio film adue colori, il giallo e il

rosso, da collezionare e com-pletare fotogramma dopo fo-togramma; un caleidoscopiodi emozioni, un mosaico di momenti magi-ci per rivivere, attraverso il gioco affasci-nante del “ce l’ho-manca” tutta la GrandeStoria della Roma, da Ferraris IV a Totti.È la raccolta ufficiale delle 300 figurine del-la A.S. Roma 2011-12, in edicola da gio-vedì 29 settembre; mentre l’album è alle-gato alla rivista ufficiale della Roma, maverrà anche distribuito gratuitamente all’O-limpico (10.000 copie) subito dopo Roma-Atalanta di domenica 1° ottobre; una rac-

colta “diversa”, non solo perché interamen-te dedicata ai colori giallorossi, quanto per-ché e soprattutto curata con massima at-tenzione e altrettanta bravura sotto ogni a-spetto: dalla veste grafico-editoriale alle fo-tografie di Luciano Rossi ai contenuti, pas-sati sotto il lentino da quell’enciclopediagiallorossa che è Fabrizio Grassetti, pre-

sidente dell’UTR. “La bustina costa 60 centesimi econtiene 5 figurine adesive” spie-gano gli editori, Galata ed ErrediGrafiche Editoriali “In più, con ap-pena 3 Euro, puoi partire col piedegiusto e portarti a casa il Promo con5 bustine più l’album.”Sfogliare l’album, e incollarvi le figu-rine, offre un’emozione dietro l’altra.

Dopo la rosa attuale, e le maglie della nuo-va stagione 2011-12, ecco subito un tuffo(anche grazie a grandi immagini composteda due o addirittura quattro figurine “apuzzle”) nel cuore dell’Olimpico, negli spo-gliatoi, nell’area accesso al campo, quindiin Curva Sud, a ripercorrere attraverso lepiù belle scenografie i momenti che hannoscritto la storia della nostra Roma. E poi,tutti sul pullman! Si parte per “Trigoria”, lacasa della Roma, proposta attraverso una“visita guidata” che conduce, figurina dopofigurina, dagli spogliatoi alla palestra, dalbar alla piscina al campo...Ma eccola, la nostra Grande Storia, i nostrimomenti magici, i paginoni con gli scudettie le coppe, per proseguire con le partiteche più di altre ci sono rimaste nel cuore,dai derby vinti e stravinti alle vittorie alBernabeu... Trionfi che hanno come arteficicampioni di ogni epoca,proposti in una gal-leria che diventa anche un gioco “interatti-vo”: i 22 calciatori ritenuti “migliori” sonostati “convocati” per la formazione ideale ditutti i tempi: due giocatori per ogni ruolo, esarà il lettore a scegliere chi mandare incampo e chi in panchina. Una panchinaaffollata di grandi mister, da Garbutt aLiedholm a Capello, che idealmente invita-no al saluto i Presidenti che della Romahanno scritto la Storia.

Page 13: Forza Roma di Roma-Atalanta del 01/10/2011