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Anno XX - numero 5- FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FOND FOND FOND FOND FONDATO D O D O D O D O DA CARMEL A CARMEL A CARMEL A CARMEL A CARMELO PITROLINO O PITROLINO O PITROLINO O PITROLINO O PITROLINO MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 Il 25 maggio si torna alle urne , ma l’astensionismo potrebbe fare brutti scherzi Segue a pagina 8-9 Carmelo Petrino Carmelo Petrino Carmelo Petrino Carmelo Petrino Carmelo Petrino a pagina 5 Giusi Percipalle e Simone Olivelli a pag. 7 I catanesi sono chiamati al voto per rinnovare il par- lamento europeo e cinque amministrazioni comunali. Per alcune nuove compagini c’è la prova dettata dallo sbarramento al 4% che potrebbe vanificare ogni sfor- zo in chiave europea. Zona commerciale di Misterbianco La Beirut bombardata Mentre gli imprenditori locali affondano, i cinesi vedono la loro oasi nel deserto LA FILIERA DEI SEMAFORI LA FILIERA DEI SEMAFORI LA FILIERA DEI SEMAFORI LA FILIERA DEI SEMAFORI LA FILIERA DEI SEMAFORI Chi fornisce i gadget, quanto costano e cosa si guadagna Simone Olivellia pagina 11 INTER INTER INTER INTER INTERVIST VIST VIST VIST VISTA ESCL A ESCL A ESCL A ESCL A ESCLUSIV USIV USIV USIV USIVA A MORENO A A MORENO A A MORENO A A MORENO A A MORENO Stecca approda nel capoluogo etneo «Amo la Sicilia ed il suo popolo» Lucio Di Mauro Lucio Di Mauro Lucio Di Mauro Lucio Di Mauro Lucio Di Mauro a pagina 15 Manuela Tarso a pag. 6 NICOLOSI E’ guerra per la piscina della discordia Figli e figliocci... ecco la casta dei privilegiati ARS Nunzio Condorelli Caff a pag. 3 Noemi Russo a pag. 5 GRAVINA Parco Fasano, l’isola che non c’è!

Maggio 2014 - Paesi Etnei Oggi

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Paesi Etnei Oggi N. 4 di maggio 2014

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Page 1: Maggio 2014 - Paesi Etnei Oggi

Anno XX - numero 5- FREE PRESSFREE PRESSFREE PRESSFREE PRESSFREE PRESS FONDFONDFONDFONDFONDAAAAATTTTTO DO DO DO DO DA CARMELA CARMELA CARMELA CARMELA CARMELO PITROLINOO PITROLINOO PITROLINOO PITROLINOO PITROLINO MAGGIO 2014MAGGIO 2014MAGGIO 2014MAGGIO 2014MAGGIO 2014

Il 25 maggio si torna alle urne , mal’astensionismo potrebbe fare brutti scherzi

Segue a pagina 8-9

Carmelo Petrino Carmelo Petrino Carmelo Petrino Carmelo Petrino Carmelo Petrino a pagina 5Giusi Percipalle e Simone Olivelli a pag. 7

I catanesi sono chiamati al voto per rinnovare il par-lamento europeo e cinque amministrazioni comunali.Per alcune nuove compagini c’è la prova dettata dallosbarramento al 4% che potrebbe vanificare ogni sfor-zo in chiave europea.

Zona commercialedi Misterbianco

La Beirutbombardata

Mentre gli imprenditori localiaffondano, i cinesi vedono la loro

oasi nel deserto

LA FILIERA DEI SEMAFORILA FILIERA DEI SEMAFORILA FILIERA DEI SEMAFORILA FILIERA DEI SEMAFORILA FILIERA DEI SEMAFORI

Chi fornisce igadget, quanto

costano e cosa siguadagna

Simone Olivellia pagina 11

INTERINTERINTERINTERINTERVISTVISTVISTVISTVISTA ESCLA ESCLA ESCLA ESCLA ESCLUSIVUSIVUSIVUSIVUSIVA A MORENOA A MORENOA A MORENOA A MORENOA A MORENO

Stecca approda nelcapoluogo etneo«Amo la Sicilia edil suo popolo»

Lucio Di Mauro Lucio Di Mauro Lucio Di Mauro Lucio Di Mauro Lucio Di Mauro a pagina 15

Manuela Tarso a pag. 6

NICOLOSI

E’ guerraper la piscinadelladiscordia

Figli e figliocci...ecco la casta

deiprivilegiati

ARS

Nunzio Condorelli Caff a pag. 3 Noemi Russo a pag. 5

GRAVINA

ParcoFasano,l’isola chenon c’è!

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www.paesietneioggi.it2 CCCCCAAAAATTTTTANIA PRANIA PRANIA PRANIA PRANIA PROOOOOVINCIAVINCIAVINCIAVINCIAVINCIALa mappa del redditocomune per comune. Ilsondaggio si basa sulledenuncie dei redditiIrpef del 2012

I ricchi alle falde dell’Etna Ecco in quali comuni vivono

Un Italia delle disuguaglianze,una Sicilia che annega nella pover-tà, questa mappa interattiva creataelaborando i dati messi a disposi-zione dal Ministero dell’Economia,mostra la distribuzione del redditoprocapite sul territorio nazionale,tendendo conto i dati delle denun-

cie dei redditi Irpef 2012 econsiderando il reddito dalavoro dipendente e diquello autonomo.

Nord ricco, Sud semprepiù povero. Le differenzesono evidenti non solo franord e sud ma anche al-l’interno dei Comuni stes-

si.Attenzionando la mappa si no-

tano i redditi procapite annuali in-feriori alla media nazionale che siattesta intorno alle 20.000 euro al-l’anno.

Scendendo giù dalle nostre par-ti, San Gregorio, Tremestieri Etneo,

Sant’Agata Li Battiati ed Aci Castel-lo, sono i Comuni alle falde dell’et-na più ricchi dell’isola, uniche zonecolorate in verde in un isola da pro-fondo rosso.

La stessa città di Catania tocca i19.000 euro di reddito procapitesenza superarli, ma i comuni piùpoveri nella provincia catanesesono Mazzarrone, San Cono, Lico-dia Eubea e Mineo che scendonoal di sotto delle 10.000 euro.

Colorate in giallo raggiungonola soglia minima del reddito medionazionale: Messina, Siracusa, Paler-mo, Enna, Caltanissettta e Agrigen-to, per il resto gli altri 300 comuni

siciliani rimangono ampiamentesotto la media.

Più si scende verso sud più ilquadro dell’Italia vista per intera èsconfortante.

E’ necessario precisare che siparla di reddito dichiarato, quindi irisultati delle elaborazioni sono ov-viamente viziati dall’evasione fisca-le non contemplata ne facilmentestimabile.

A realizzare la mappa, traducen-do in grafica i dati sulle denunciedei redditi Irpef 2012 è stato l’ana-lista di dati ed ingegnere informati-co Franco Morelli di origine emilia-ne.

La città di Catania è dotataper natura di un litorale straor-dinario tanto che i catanesi sonosempre attratti dal loro mare eadesso non aspettano altro chepotersi godere una nuova, indi-menticabile, stagione balneare,divisa tra la sabbia della Plaja ela Scogliera, nei vari stabilimen-ti che ormai sono diventati deiveri e propri villaggi turistici edoffrono svariati servizi, dall’aper-tura alla chiusura. Ma i venti dicrisi che soffiano imetuosi, le ri-strettezze economiche, i continuisacrifici ed i tagli nel già risicatobilancio familiare, vedono il ca-tanese interrogarsi e tormentar-si col dubbio amletico “Ci sonostati aumenti quest’anno nelcosto delle cabine e nei servizi?Su tale quesito e su tanti altriaspetti riguardanti la nuova sta-gione balneare abbiamo senti-to il presidente provinciale delSib, il sindacato che riunisce ibalneari di Catania, GiuseppeRagusa.

“La stagione balneare inizie-rà que-

st’anno- spie-ga ilp re s i -d e n t eG i u -

seppe Ragusa - il 30 maggio e siconcluderà il 14 settembre, al-meno per gli stabilimenti dellaPlaja, mentre alla Scogliera siaprirà una settimana dopo inquanto le cabine sono costruitesulle palizzate e le strutture po-trebbero subire, quindi, dei dan-ni.

Anche in questa stagionecontinueremo come stabilimentibalneari la nostra funzione so-ciale, ovvero far rilassare i cata-nesi, far dimenticare loro i pro-blemi, lo stress, dopo un lungoinverno, offrendo un’estate dimare e di assoluto relax, tra mil-le svaghi e divertimenti. In unmomento particolare per ognifamiglia e gruppo, consapevolidella crisi evidente e che colpi-sce tutti, continueremo ad offri-re i nostri servizi senza aumen-tare i prezzi, mantenendo delletariffe bloccate ormai da sei anni,con sforzi immani, nonostante imille e più balzelli che dobbia-mo versare. I nostri problemi,però, come gestori degli stabili-menti tra Plaja e Scogliera, con-tinuano ad essere sempre gli stes-si, nonostante se ne parla da al-meno mezzo secolo.

Quali sono le problema-tiche che affliggono, oggicome ieri, chi gestisce glistabilimenti?

“Come ogni anno dob-biamo affrontare situazio-ni che si ripetono pun-tualmente da mezzo se-

colo, per esempio ilproblema dei cana-

li che non ven-gono chiusio non ven-

gono portate le acque reflue aldepuratore per cui si deve faredi tutto in modo che le analisipropedeutiche alla balneazionesiano positive. Altrimenti verreb-be compromessa la balneazio-ne. Fra gli altri problemi che sitrascinano ormai da cin-quant’anni ricordo quello del-l’illuminazione del secondo trat-to di viale Kennedy, che è com-pletamente inesistente ed ognianno si cerca, dopo conferenzedi servizi di tamponare, ma è unproblema di difficile soluzione.Da sottolineare che d’inverno lazona non illuminata di viale Ken-nedy è frequentatissima dai gio-vani che si recano nelle nume-rose discoteche presenti nellazona e quindi i pericoli e gli inci-denti sono parecchi. Da citareanche la mancanza dicassonetti per la raccolta diffe-renziata e il ritiro senza continui-tà, l’assenza di vie di fuga e, no-nostante l’impegno delle Forzedell’Ordine, sempre disponibilie presenti, i continui furti di fer-ro, tra ringhiere e grate, che la-sciano delle voragini per le stra-de. Nella zona del Lungomaree della Scogliera i problemi sonodiversi, anche lì pochi parcheg-gi e tanti giovani che fanno jog-ging e famiglie che vogliono re-spirare un po’ di aria marina, tramille problematiche. Stiamo dia-logando bene con l’Amministra-zione e con l’assessore comu-nale all’Urbanistica Salvo DiSalvo, ma purtroppo poi ci bloc-ca la burocrazia, i tempi si allun-gano, intanto la stagione balnea-re si conclude ed i problemi ven-gono rimandati all’anno succes-

sivo”.Cosa bisogna fare nel li-

torale catanese per far de-collare finalmente il turi-smo?

“La Plaja, la Scogliera, il no-stro fantastico litorale, non sipossono racchiudere in soliquattro mesi di stagione (mag-gio-settembre) ma devono vive-re per tutto l’anno sfruttando così

le bellezze naturali delle nostrecoste. Bisogna suscitare l’atten-zione da parte dei turisti stranie-ri, ma anche del turismo locale.Il sindacato balneari della pro-vincia di Catania è stato sempreorientato per la destagionalizza-zione dell’utilizzo delle spiagge,specialmente per sopperire alforte calo dell’utenza tradizionaleche si è verificato nelle ultimestagioni, colpite dalla crisi eco-nomica. Per raggiungerel`obiettivo occorre fare sistemaanche con le altre categorie chesi occupano di turismo e di com-

mercio, nonché con la politica ele istituzioni. La destagionalizza-zione è un imperativo che Cata-nia deve affrontare per rendereil turismo un vero asse priorita-rio dello sviluppo economico.Destagionalizzare significa crea-re i presupposti per una “matu-razione” del comparto e dei ser-vizi offerti con ovvie ricadute ebenefici per l’intero settore. Ar-

ricchire l’offerta tipica spiaggia-mare con una serie di servizicomplementari da svolgere du-rante tutto l`arco dell’anno: atti-vità sportive, l’elioterapia, la frui-zione ricreativa, l’escursionismo,le cavalcate in spiaggia, l’enoga-stronomia, i percorsi benesse-re, sono alcune delle proposteavanzate dal sindacato dei bal-neari per puntare ad una stagio-ne più lunga all`insegna dellaqualità. Infine non è pensabileche un operatore del settore tu-ristico scarichi esclusivamentenell’arco del breve periodo esti-

vo l’ammortamento dei costi diuna struttura”.

Qual è al momento la si-tuazione con la Regione Si-cilia per quanto riguarda lagestione dei litorali, il rin-novo delle concessioni e laquestione sull’aumento deicanoni demaniali del600%?

“Catania per la gestione dei

litorali ha potuto dormire sonnitranquilli grazie al Patto territo-riale che nel 2001 ha permessola riorganizzazione della Plaia.Si tratta di un piano particola-reggiato della gestione dellecoste redatto con la partecipa-zione del Comune di Catania,Provincia e dei gestori dei lidi,un documento che venne poiavallato dalla Regione e ado-perato come esempio virtuo-so. Si avviò un processo di de-cementificazione e riqualifica-zione che ha poi cambiato illook alla spiaggia.

Alle porte la stagione balneare, a tu per tu con il dott. Giuseppe Ragusa presidente del sindacato balneari

Destagionalizzazione, unica “spiaggia” per salvare il litorale etneoPer la questione delle de-

roghe concesse ai Comunidalla Regione nella redazio-ne dei piani di utilizzo del de-manio marittimo, si è proce-duto a seconda delle morfo-logie delle coste e territoriali.Non è previsto il rinnovo au-tomatico delle concessioni, mal’attivazione di una procedu-ra per bandi a partire dal

2015. Con la Regione è an-cora pendente un ricorso sul-l’aumento del suolo demania-le che ha fatto aumentare al600% la quota richiesta dallaRegione agli esercenti. Co-munque, ripeto, nonostante lacrisi, il nostro comparto cercasempre di migliorarsi, vuolecollaborare con enti ed istitu-zioni e continua ad occuparetantissime persone negli sta-bilimenti che non smettonomai di aumentare i servizi e dimigliorare la qualità”.

Maurizio Giordano

mes

sagg

io e

letto

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www.paesietneioggi.it 3DALLA REGIONE SICILIANADALLA REGIONE SICILIANADALLA REGIONE SICILIANADALLA REGIONE SICILIANADALLA REGIONE SICILIANA

È notizia che al tipicosiciliano non fa né cal-do né freddo: la Sicilia è

sempre più vicina al baratro eco-nomico! Spostando i fattori il ri-sultato non cambia: i soldi sonoquelli e solo quelli, solo in ridu-zione. Il dilemma è: dove taglia-re?

Dilemma per i cittadini ovvia-mente, dato che le voci da cui at-tingere sono molto chiare per inostri governanti: sanità, cultura,istruzione, servizi ai cittadini, etc,.etc. Oggi, per la serie “Clienteli-smo e riciclati” raccontiamo unavoce di spesa tutta basata sul clien-telismo, l’opacità e il particolari-smo, in barba e alla faccia del buonandamento e imparzialità dellapubblica amministrazione.

UN PO’ DI STORIAUN PO’ DI STORIAUN PO’ DI STORIAUN PO’ DI STORIAUN PO’ DI STORIALa voce di spesa oggi indagata

consiste in un elenco creato condecreto presidente Ars n. 471/2009, in pieno lombardismo eclientelismo acuto, quando anco-ra si diceva che la crisi in Italia nonsarebbe arrivata e che “i bar e ri-storanti sono tutti pieni…”, con loscopo di dare sostegno a tante pic-cole attività che non potevano tro-vare posto fra i capitolati nel bi-lancio regionale.

La ratio assolutamente genera-le ed opaca pare fin dall’inizio cre-ata per offrire un “contentino” adelettori, amici di partito, sacche divoci e vari, come del resto si veri-fica, soprattutto in tempi di elevati

sprechi.Oggi, in tempi di revisione della

spesa e vacche scheletriche, e colrischio di responsabilità penale eamministrativa, diviene un sistema“legale” per far uscire contributi de-stinati a coprire interessi particola-ri, talvolta di pietas, come i contri-buti a indigenti, talaltra una pocogiustificata dazione verso serbatoidi voto come comunità, associazio-ni onlus e la chiesa, soprattutto:quindi le più variegate richiestepresentate non potendosi far rien-trare per deficit di interesse nellevoci di spesa dei relativi Dipartimen-ti.

L’allora presidente dell’Ars Fran-cesco Cascio (intervistato da “IlSud”) con riferimento alla famige-rata tabella H si auspicava che alsuo interno si “lascino solo quellevoci che non sono urgenti ed indi-spensabili per la regione e su quel-le incidere al fine di poterla cancel-lare definitivamente”. Neanche adire che nel 2009 era lui il presi-dente dell’Ars….

Nel novembre 2012, dopo le di-missioni di Lombardo per i suoinon indifferenti problemi con lagiustizia, arriva il riformatore Cro-cetta, il quale riduce notevolmentele dotazioni e introduce il sistemadelle manifestazioni di interesse, la-sciando indenne il sistema della“dotazione presidenziale”, ossiaspecifiche somme, in più, di cui èdotata la presidenza dell’Ars che,

non si comprende bene a quale ti-tolo, vengono date a scelta del pre-sidente a vari enti e associazioni, suun non chiaro criterio di scelta o disomma.

Ci si riferisce a tutte quelle spesedefinibili come beneficienze ma cheincorporano anche favori e preben-de ad enti amici o di comodo so-prattutto a fini elettorali.

Aria nuova, ma vecchie manie-re: viene riadattato il precedente“Regolamento speciale per la con-cessione di contributi per iniziativeculturali” approvato dal Consigliodi presidenza dell’Ars nel dicembre2009 e reso esecutivo con decretodel suo Presidente pochi giornidopo.

Dalla lettura del vecchio (comedel nuovo 2014) regolamento, ilpresidente dell’Ars diviene un San-to don Rodrigo che sceglie a chi“concedere” e ne “determina l’am-montare del contributo” “a suo in-sindacabile giudizio”, un elargitoreche distribuisce qua e là piccole pre-bende e contributi, destinate agliumili sudditi.

Solo che i soldi sono dei contri-buenti siciliani e, per certo, unamaggiore chiarezza sui criteri sceltiper i finanziamenti non dannegge-rebbero la nobile causa.

I NUMERII NUMERII NUMERII NUMERII NUMERIA farla da padrona in queste elar-

gizioni si piazzano le attività religio-se o parareligiose come feste popo-lari e dei santi patroni, ma non sidisdegnano manifestazioni para-

sportive come i numerosi raduni diauto e moto d’epoca, o conferenzevarie: al numero due in lista la con-fraternita San Francesco di Paola diMessina che per onorare il propriosanto ha ottenuto ben 4.000 euro(stessa somma del 2013);

l’associazione la flagellazione diTrapani ha ottenuto la corposa som-ma di 10.000 euro per la venera-zione della sacra colonna della fla-gellazione di Cristo; 2.000 euro allabasilica santuario Maria SS dellaCatena di Riesi per la Pasqua 2014;se per la processione del VenerdìSanto vengono concessi all’arcidio-cesi di Palermo 1.500 euro, alla con-gregazione dell SS Crocifisso dellaparrocchia S Maria di Monserratodi Palermo ne arrivano altri 1.000euro per la manifestazione del gio-vedì e venerdì santo; perché 1.000euro alla parrocchia S. Maria degliAngeli di Partanna Mondello per lapassione di Gesù Cristo, mentre in-vece ne arrivano 2.000 all’arcicon-fraternita Santa Maria la Nova diScicli per la settimana santa e festadi Pasqua? Si potrebbe pensare chela differenza la possa fare “a putta-ta”…; doppio esborso per la 56°festa di primavera a San Martinodelle Scale: 1.500 alla Pro Loco eaddirittura 2.000 euro alla confra-ternita del crocifisso, che riceve unpremio maggiore rispetto allo stes-so ente pubblico!; per un gemellag-gio con la confraternita del venerdìsanto, la confraternita Maria SS del-le Grazie ai Pirriaturi ottiene 1.000euro; € 7.000 al Comune di Catel-

termini per la festa di Santa Croce-Sagra del Tataratà; ben 5.000 euroal Comune di Sinagra per la reli-giosità dei Nebrodi tra partecipa-zione, tradizione e arte; 3.000 europer il restauro del battistero dellaparrocchia basilica Maria SS An-nunziata di Comiso; per la manife-stazione per la settimana santa l’as-sociazione Pro Loco Hippana diPrizzi ottiene ben 3.000 euro, men-tre invece il Comune di Barrafran-ca per la stessa festività ne spuntasolo 1.500 (perché?); 5.000 euroalla fondazione della deputazionecappella di Santa Lucia di Siracusaper la festa che si terra il prossimodicembre (2014) di Santa Lucia;

SOTTO LA LENTE I CSOTTO LA LENTE I CSOTTO LA LENTE I CSOTTO LA LENTE I CSOTTO LA LENTE I COOOOOMUNIMUNIMUNIMUNIMUNIAI PIEDI DEL VULCANOAI PIEDI DEL VULCANOAI PIEDI DEL VULCANOAI PIEDI DEL VULCANOAI PIEDI DEL VULCANO

Il Comune di Pedara, governatoda Anthony Barbagallo (che è puredeputato regionale), ottiene ben10.000 euro per la rassegna “l’artescenica a Pedara”; la società italia-na di otorinolaringologia e chirur-gia cervico-facciale policlinico diCatania ottiene altrettanti 10.000euro per il 101° congresso nazio-nale; 2.500 euro all’A.S. eventisportivi e non solo per “un goalper la solidarietà”; 2.000 euro alComune di Riposto per la marato-na Blu Jonio e altrettanti al Comu-ne di Ragalna per “Etna in auto;1.450 alla pro Loco Biancavilla perla conferenza-dibattito il talentonello sport; 1.500 euro alla Fonca-nesa di Catania per il XVIII concer-

to di beneficenza.Qual è il ruolo e la ratio di que-

ste elargizioni? Perché queste ma-nifestazioni, alcune meritevoli al-tre apparentemente clientelari, tro-vano una approvazione economi-ca solo fra i placet del presidentedell’Ars? Quali sono le regole chesottendono alla quantificazionedelle somme e la scelta degli enti,associazioni beneficiarie? Perchénon far rientrare ogni spesa utilenel proprio capitolato?

Domande al vento, che richie-derebbero una precisa rispostadegli organi in dubbio di parziali-tà.

E per finire (solo per mancan-za di spazio) nella lunga elenca-zione delle sessantuno contribu-zioni, per oltre 200.000 euro sbor-sati a neanche sei mesi del cor-rente anno, non si può non ri-membrare le 2.000 euro all’Azien-da ospedaliera Cannizzaro di Ca-tania per il X Corso “Invecchia-mento cerebrale e demenze” nel2013, nella speranza che trovinouna cura per la lunga demenza dialcuni siciliani (per fortuna nontutti) che nonostante le fregature ele promesse mai mantenute, laoppressione alla libertà e alla di-gnità soprattutto, continuano a fa-vorire e riciclare coloro che han-no ridotto alla presente elemosi-na la tanto amata Isola Trinacriadel Mediterraneo, da secoli in ven-dita al più “sperto” offerente.

Nunzio Condorelli Caff

Il presidenteGiovanni Ardizzone

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“Sei anni di spese senza un per-ché”. È questa la pesante accusa lan-ciata dal giovane consigliere comu-nale di Sant’Agata Li Battiati, SergioDi Benedetto. Il riferimento va al li-ceo artistico “Emilio Greco”, per ilquale dal 2008 il Comune paga leutenze di luce, gas e telefono nono-stante gli istituti superiori siano di

competenza della Provincia. A ri-guardo, Di Benedetto nelle scorsesettimane ha presentato un’interro-gazione urgente al sindaco CarmeloGalati ed al presidente del consigliocomunale Salvatore Mavilla.

“Nel 2008 - ci dice Di Benedetto- la giunta comunale di Sant’AgataLi Battiati si è impegnata a prepara-

re tutti gli atti propedeutici a stilareun contratto di locazione ad uso gra-tuito dell’immobile. Tuttavia, allo sta-to attuale, tra le carpette presenti nes-sun contratto risulta essere stato sot-toscritto né dall’amministrazione co-munale né da quella provinciale. Aciò va aggiunto che da allora il Co-mune continua a pagare le bollettedelle varie utenze, ecco perchè

ci troviamo davanti a un vero eproprio mistero. Si parla di spendingreview, da tutte le parti si sente direche gli enti locali sono con l’acquaalla gola, mentre a Sant’Agata LiBattiati ci si permette di spendere cir-ca 2.000 euro al mese per una strut-tura – la scuola superiore – che do-vrebbe essere di competenza pro-vinciale.

Mi sembra tutto strano – incalza ilconsigliere comunale - specie seconsideriamo che la percentuale dicittadini di Sant’Agata Li Battiatiiscritti in quella scuola è veramente

bassa.Fra l’altro, l’istituto rispetto al

2008, quando la sede centrale di viaCrociferi versava in condizioni diprecarietà ed agibilità, oggi gode dinuovi spazi: non vedo proprio per-ché debba continuare a esistere unasezione distaccata nel nostro Comu-ne. L’unica che non grava sulle no-

stre casse è quella della manuten-zione a carico dell’ente provinciale.

Sono stato sempre fra i banchidella maggioranza non me ne pen-to – continua al taccuino del nostrogiornale - ciò non significa però che

Il Comune sborsa quasi 2.000 euro al mese per le utenze del liceo artistico: non dovrebbero spettare alla Provincia?

Battiati ed il mistero dell’«Emilio Greco». Chi paga?io mi debba tappare gli occhi e labocca. L’amministrazione ha bisognodi una scossa, la nostra cittadinanzamerita molta più attenzione. È diven-tato impossibile andare in giro perSant’Agata Li Battiati ed essere criti-cati perché si tiene la stampella aquesta amministrazione. Se si sba-glia è giusto bacchettare, a prescin-dere dal colore politico.

Come gestirebbe questa si-tuazione?

I locali della scuola potrebberoessere adibiti ad altre destinazioni,si pensi per esempio agli uffici dellaPolizia Municipale, visto che c’è daanni un progetto per costruire unnuovo comando. Non si potrebbeutilizzare la struttura per queste ne-cessità?

Mi viene da pensare, alla sceltapresa qualche tempo fa, di aprire unsolo pomeriggio gli uffici della casacomunale con l’intento di risparmia-re sugli stipendi dei dipendenti. Che Carmelo Petrino

Fasano, quartiere di Gravi-na e nodo centrale per i tantiproblemi che interessano ilpaese etneo.

“Degrado più assoluto”così commenta Rosario Con-dorelli, consigliere comunaledi opposizione, in riferimentoa questo quartiere.

“I problemi sono tanti –commenta - basti pensare alParco Fasano, fiore all’occhiel-lo, per tanti anni, del nostroComune, luogo frequentatonegli anni scorsi ma che, or-

mai, viene sempre meno con-siderato, quasi dimenticato, al

terzo dell’indennità spettante al sin-daco. “La spesa che grava sui citta-dini – dichiara l’esponente del M5S– si aggira intorno ai 300 mila euroannui. A determinare questo esbor-so sono soprattutto le commissioniconsiliari e la mancata regolamenta-zione del gettone di presenza, non-ché le somme che il comune per leg-ge corrisponde alle aziende privatepresso cui lavorano i consiglieri co-munali”. La convinzione di Monte-santo è che le spese potrebbero es-sere notevolmente ridotte: “Parteci-po da nove mesi alle convocazioni

della mia commissione – continuala consigliera – e posso assicurareche il lavoro che svolgiamo potreb-be essere programmato in modo dapesare meno sul bilancio. Riusciread abbassare questa somma sareb-be un gesto etico”. Gli emendamen-ti proposti da Montesanto, oltre alladiminuzione del numero di convo-cazioni, mirano all’apertura al pub-blico delle commissioni e a impedi-re che si possa percepire il gettonedi presenza nel caso in cui la duratadella riunione sia troppo breve.

La proposta, però, per il momen-

A Mascalucia irrompe la querellecommissioni consiliari. Il Movimen-to 5 Stelle, rappresentato in consi-glio dalla portavoce Agata Monte-santo, nelle ultime settimane ha pro-posto di rivedere il regolamento chedisciplina le commissioni con l’obiet-tivo di aumentare la trasparenza e,

contrario, di altri parchi chevengono frequentati perchè

preferiti ad esso e che sicura-mente offrono migliori servizi.Parco Fasano è, purtroppodotato di un impianto d’illu-minazione inesistente: il 50%dei pali sono rotti, l’altro 50%non accende, probabilmente,per problemi legati a cortocir-cuiti”.

Altro tasto dolente è il pro-blema della messa in sicurez-

L’attacco di Rosario Condorelli:“relitti per bambini non usufruibili”

Parco Fasano di Gravina...l’isola che non c’è!

za dei giochi del suddetto Par-co “già attenzionato e più vol-te denunciato. Lo stato di peri-colo è stato tolto - continuaCondorelli - ma quel che ades-so è possibile scorgere è la pre-senza, purtroppo, solo di relittiassolutamente non usufruibi-li.

“Più volte abbiamo propo-sto la creazione di uno spazio

dedicato agli animali, sarebbeutile - prosegue - anche e nonsolo, per risolvere il problemadegli escrementi degli anima-li”.

“Altro problema, non pocorilevante, è quello del semafo-ro all’incrocio tra via AldoMoro e via Giuseppe Simili. Ilsemaforo è in perenne stato diguasto. Non si capisce quale

sia il problema – continua ram-maricato Rosario Condorelli -il guasto continua da sei mesied è causa di gravi e frequentiincidenti”. La speranza - con-clude - è quella, che questaamministrazione sia in gradouna volta per tutte di dare i giu-sti servizi mirando semplice-mente al bene del cittadino”.

Noemi Russo

soprattutto, assicurare un risparmioper le casse comunali. Quando siparla di costi della politica, quellodelle commissioni è un argomentoscottante: a Mascalucia ogni gettonedi presenza è pari a 54 euro lordi,con l’unica limitazione di non potersuperare mensilmente la soglia di un

Mascalucia, il consigliere dei grillini Agata Montesanto contro i costi della politica

Il Movimento 5 Stelle: «Regolamentare le commissioni».Il presidente D’Urso: «detrarre i gettoni nel caso di assenze»

to sembra essere stata messa da par-te: “Gli emendamenti – spiega an-cora Montesanto – sono arrivati inconsiglio il 14 Aprile, ma non sonostati discussi e a maggioranza è statodeciso di rinviare il tutto ‘a data dadestinarsi’. Considerati certi prece-denti – conclude la portavoce delMovimento 5 Stelle – non vogliamocredere che ‘approfondire’ in politi-chese voglia dire rinviare a oltranzaquestioni scomode”.

Interpellato sulla vicenda, il pre-sidente del consiglio comunale diMascalucia, Alfio D’Urso, assicura

che “non c’è alcuna volontà di nondiscutere gli emendamenti proposti”e, sui tempi che bisognerà attendereprima che il confronto torni in aula,aggiunge: “Ritengo che entro la finedi maggio potranno essere esami-nati”. Sulla questione rimborsi,D’Urso ritiene che “la legge regio-nale che disciplina i gettoni di pre-senza andrebbe rivista. Io opterei perl’introduzione di un’indennità per iconsiglieri, con la possibilità di de-trarre i gettoni nel caso di eventualiassenze”.

Simone Olivelli

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senso ha farlo – dando un disservi-zio alla cittadinanza – se poi si paga-no spese che non ci spettano?

Il consigliere Sergio DiBenedetto punta il dito

contro l’amministrazione epresenta un interrogazione

in consiglio comunale

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E’ tumulto negli ultimi mesi alComune di Nicolosi, i contrasti chesi combattono con le armi dei mani-festi affissi per tutto il centro abitatoimperversano anche attraverso ilweb raccogliendo consensi e com-menti espressi dagli utenti del socialnetwork più diffuso: Facebook.

La battaglia me-diatica riguarda l’an-nosa questione dellapiscina comunale, alcentro del diverbio ilprimo cittadino NinoBorzì e il Dott. Salva-tore Moschetto, giàsindaco (come eglistesso si firma neimanifesti). La struttu-ra sportiva, dal 4 ot-tobre 2010 “Stadiodel Nuoto”, immersanel verde dei Monti

Rossi offre al suo interno una vascaal coperto a sei corsie, una miniva-sca adatta ai bambini e una piscinaall’aperto per la fruizione durante lastagione estiva.

Le vicende riguardanti la piscinacomunale conservano i tratti di unastoria che non sembra avere una fine

imminente. Dopo una chiusura ven-tennale per ragioni economico-fi-nanziarie, burocratiche e gestionaliviene riaperta al pubblico nel 2010.Nonostante la cospicua affluenza el’eccellente messa in opera, lo scor-so agosto a poco meno di tre annidall’inaugurazione, l’ingresso allo“Stadio del Nuoto” si chiude per in-solvenza del mutuo da parte del ge-store nei confronti del CreditoSportivo.

A mesi di distanza dallacessazione dell’attività la“questione piscina” è statarisollevata dal Dott. Mo-schetto il quale, ser-vendosi di unmanifesto pub-blico lancia for-ti accuse sueventuali errorie mancanze da

parte dell’attuale amministrazionecomunale.

Il sindaco Nino Borzì, rispondedifendendo il proprio operato e im-putando colpe ai suoi predecesso-ri. Alla diatriba prendono, intanto, ledistanze i gruppi politici: “Per Nico-losi”, “Nicolosi nel cuore” e “Il Fu-turo di Nicolosi” chiedono unanimidi trovare una rapida soluzione per

il bene dei cittadini nicolositi. Altal proposito, la nostra redazio-ne ha chiesto degli interventichiarificatori alle due parti in di-sputa. Raggiunto telefonica-mente il dott.re Salvatore Mo-

schetto, ringraziando peril lavoro svolto dal no-stro giornale nel territo-rio etneo, preferisce co-

munque non rilascia-re alcuna dichiara-zione, mentre il sin-

Nicolosi, la vicenda della struttura chiusa al pubblico si combatte a colpi di manifesto

Borzì - Moschetto: scontro per la piscina della discordiadaco Nino Borzì preferiscefare il punto della situazio-ne. “Nel 2006 - spiega ilprimo cittadino - con l’ap-provazione del ConsiglioComunale viene concessala fideussione garantendo ilpagamento delle rate alCredito Sportivoqualora si fosse ve-rificata l’inadem-pienza da partedel gestore.

Sebbene -continua - sianostati eseguiti numerosi lavori di ri-strutturazione, il mutuo non è statopagato; ad oggi il Comune di Nico-losi si ritrova con un’importante strut-tura sportiva chiusa, l’ennesimo mu-tuo a carico e il conseguente aumen-to delle spese amministrative.

Frattanto, sono state indette due Manuela Tarso

L’Oasi della Divina Provvidenza sitaalle pendici dell’Etna, nel paese diPedara , è una grande casa famigliache ospita tutti coloro i quali eranorimasti soli vivendo, nella maggiorparte dei casi, momenti di grande dif-ficoltà.

“Dalla fine un nuovo inizio” èl’obiettivo che si prefigge la casa fami-glia, guidata da volontari che hannocambiato la propria vita mettendosi alservizio dei più bisognosi.

Tra questi, Riccardo Rossi, giorna-lista che, convertitosi alla causa socia-le dedica la sua vita a donare amore egioia al prossimo ed è uno dei respon-sabili della Casa famiglia sita a Pedara.

Quando e come nasce que-st’opera di aiuto verso le perso-ne bisognose?

“L’opera è nata tanti anni fa dal-l’idea di Giuseppe che, ancora mino-renne, era ministro straordinario perl’ Eucarestia. Andava in giro a portare

la comunione alle persone in difficol-tà e ,negli incontri con loro, avvenivain Giuseppe un cambiamento interio-re, fin quando si fece forte in lui, ildesiderio di riunire in una casa tutte lepersone sole. Laureatosi in teologia ediventato professore di Religione, la-sciò poco dopo l’incarico per dedicar-si a tempo pieno alla sua vocazione”.

Quanto oggi si è espansal’opera iniziata da Giuseppe?

“Oggi, l’opera è diventata estrema-mente grande: Tre sono le case “Oasidella Divina Provvidenza” infatti, cisono due case famiglia a Pedara eduna a Lentini. La casa ospita per lamaggior parte, persone con problemimentali e fisici. I primi, spesso, costitu-iscono le braccia e le gambe di chi haproblemi fisici e i secondi aiutano chiha problemi psichici. Una stretta col-laborazione tra mente e corpo che aiu-ta entrambe le tipologie di persone.

Aster, ad esempio è una donna

etiope. Una malattia le blocca metàcorpo, metà emisfero celebrale ed hapraticamente perso l’uso della parola,solo poche parole, lei che lavoravapresso l’Università degli studi di Cata-nia e conosceva bene tre lingue.

Al numero 34, c’è la casa famigliache ospita persone che per vari motivisono rimaste sole, ci sono persone cheprovengono dalla strada e, anche, chia causa di un incidente è costretto acambiare la propria vita e che ritrovaqui l’aiuto per il reinserimento socia-le. A tal proposito, c’è il forte desideriodi aprire un’altra struttura che si occu-pi proprio di questo.

Nella casa di Lentini, vengono ac-colti ragazzi agli arresti domiciliari eragazzi provenienti dalla Romania.Abbiamo un collegamento diretto conquesta terra, andiamo lì circa 2/3 voltel’anno”.

Ricevete aiuti economici daparte delle istituzioni pubbliche?

“No, per scelta. Il responsabile hadeciso di vivere come le prime comu-nità cristiane mettendo tutto in comu-ne e chi può aiuta, in maniera del tut-to volontaristica.

Riceviamo cibo, vestiti e quando iComuni vogliono darci aiuti in dena-ro noi diciamo loro di pagarci unabolletta, comprarci del cibo. Viviamodi Provvidenza”

Com’è iniziato il tuo percorsoall’interno della casa famiglia?

“Ero un giornalista affermato, unavita in ascesa ma in cambio di cosa?Scrivevo menzogne, solo quello chepiaceva a loro, ai potenti.

A lungo ho gestito Uffici stampa dipolitici, istituzioni, associazioni moltonote.

Ho seguito i Verdi, il presidentedella commissione agricoltura allaCamera dei deputati, un Ministero, hofatto basi giornalistiche per servizi allavita in Diretta alla Rai. Insomma, ero

un giornalista in carriera e non avevonemmeno trent’anni. Un giorno, erodavanti alla televisione e sentii le pa-role di Giovanni Paolo II, che, esorta-va noi giornalisti a non essere compli-ci della cattiva informazione. Io di quelmeccanismo facevo parte, ero respon-sabile.

Fu nel viaggio in Romania che co-nobbi Giuseppe, il ragazzo missiona-rio e fondatore della casa famiglia. Pro-prio in quei giorni, salvò la vita di unbambino romeno di strada. Oggi, quelbambino è diventato un uomo ed èpadre.

Quel gesto mi scosse, ne fui testi-mone e tornai in Italia. Decisi che avreidato una svolta alla mia vita e alla miaprofessione. Cominciarono i proble-mi, fui messo da parte e denigrato.

Nel contempo, ebbi un grandedolore familiare e cacciato dai luoghiin cui lavoravo caddi in una profondadepressione. Mollai il mondo tante

Corsaro: “è spendere bene che genera il benessere, non il risparmio”

Francesco Patti

Bilancio economico: gli adempimentiburocratici spaventano San Gregorio

Tremestieri. L’iniziativa punta al contrasto del fenomeno randagismo

200 euro di contributo per chi adotta un cane

Viaggio all’Oasi della Divina Provvidenza di Pedara. Il volontario Riccardo Rossi si racconta

Da giornalista ad una vita spesa per i più bisognosi

gare d’appalto per la gestionedella piscina comunale, la ter-za è prevista per fine maggiop.v. Ritengo insensata – incal-za Borzì - la polemica del dott.Moschetto, sempre all’interno

dei manifesti, che fa riferi-mento all’arredamen-

to e alla ristruttura-zione della stanzadel sindaco, poi-ché, si tratta dispese previstedalla precedenteamministrazione

comprendenti la ristrutturazione del-l’intero immobile comunale”.

In ultimo, Il sindaco annuncial’uscita di un prossimo manifesto nelquale inviterà il dott. Moschetto adun confronto aperto per spiegare ledifferenti ragioni di fronte la cittadi-nanza.

Fin dalla fine della primavera, finanze permettendo, ci si prepa-

ra per le vacanze estive; si sta-biliscono date per le ferie, infamiglia si discutono luoghiper possibili viaggi.

La felicità regna sovranaquando tutto è stato pianifi-cato, ma di una cosa molti sisono dimenticati? Dell’amicopiù fedele, quell’amico gio-cherellone che ci ha fatto tra-scorrere tutto l’inverno: il no-stro amato cane. Ed allora, al-l’ultimo momento, non si sadove collocarlo ed allora chesi fa? Lo si porta in un terrenoabbandonato, in una stradadeserta e lo si abbandona,compiendo un atto vile, inde-coroso ed ipocrita ma soprat-tutto contravvenendo all’arti-colo 727 del c.p. che punisce

chi abbandona animali dome-stici. Sulla scia di San GiovanniLa Punta, che nei giorni scor-si ha approvato un incentivodi 500 euro per chi adotta uncane, un gruppo di consigliericomunali di Tremestieri ha af-frontato con molta sensibilitàl’argomento ed hanno redat-to un interessante progetto “Ilmigliore amico dell’uomo”che sarà portato in consigliocomunale entro il mese dimaggio proprio per prevenireil grave fenomeno del randa-gismo. E’ prevista infatti l’ado-zione dei cani vaganti nel ter-ritorio di Tremestieri anche tra-mite un incentivo economico:questo contributo stabilito finoad un massimo di 200 euroverrà erogato all’adottante atitolo di rimborso spese per lasalute del cane. E’ stata previ-

sta anche l’adozione a distan-za dei cani ricoverati presso ilcanile convenzionato. La som-ma di 200 euro potrà essereerogata anche attraversol’esenzione o la riduzione del-la tassa sui rifiuti.

Il Comune controllerà pe-riodicamente, attraverso per-sonale qualificato, il correttomantenimento degli animalied istituirà la “giornata degliamici animali abbandona-ti ed in cerca di casa” nel-la quale tutti coloro chehanno adottato un canein via defini-tiva o adistanzasarannoannual-m e n t einv i t a t iper rice-

Lucia de Lutiis

vere un ringraziamento pub-blico da parte dell’ammini-strazione comunale e saran-no organizzate iniziative perpromuovere e valorizzarel’amicizia con l’amico a quat-tro zampe. Ora il problema èconcretizzare quanto scritto,nel più breve tempo possibilee risolvere il problema che digiorno in giorno si fa sempre

più pressante.

Ottimizzare i costi, garantendo un’efficiente ed oculata gestione del bilancio. Queste le parole del sinda-

co Carmelo Corsaro, sul bilancio economicodel paese, ad un anno quasi dall’insediamen-to della nuova Amministrazione. Per il primocittadino, infatti “non è il risparmio sulla spesache genera benessere, bensì lo spenderebene”. Ci confrontiamo – ha continuato – conun bilancio privo di assistenzialismo statale eregionale, dunque ritengo che un buon am-ministratore si vede nei momenti di difficoltà.Una delle cose di cui vado fiero ad esempio èil pre e post scuola, dove sono stati tagliati67.000 euro, prendendone 40.000 da sparti-re per le scuole, al fine di dare loro autonomiaed efficienza, sgravando l’Amministrazione digravosi e complicati incarichi”.

A preoccupare però il primo cittadino san-gregorese sono “gli adempimenti burocratici,perché a fronte delle delibere del bilancio cisono una serie di allegati propedeutici che ap-

pesantiscono e ritardano la messa in atto del-le idee”. Uno dei primi e impellenti obiettividella nuova Amministrazione, come ha tenu-to a precisare Carmelo Corsaro, è rappresen-tato dalla sicurezza delle strade, “con la co-struzione di rotonde, dossi e parcheggi chepossano favorire la viabilità e al contempodare maggiore sicurezza ad un comune comeil nostro che ogni giorno viene oltrepassatoda migliaia e migliaia di macchine”. Altroobiettivo è modernizzare e ottimizzare l’im-pianto di illuminazione.

Come sostenuto diversi giorni fa dal vice-sindaco e assessore all’illuminazione pubbli-ca Ivan Albo, infatti, c’è in progetto la trasfor-mazione energetica dell’intero territorio comu-nale, seguendo i sistemi di illuminotecnica piùavanzati. Concludiamo con le parole del pri-mo cittadino, secondo il quale “per fare tuttociò non si può risparmiare, bisogna spende-re, ma con efficienza ed oculatezza!”.

volte ipocrita e vuoto della stampa edopo un periodo travagliato decisi ditrasferirmi in Sicilia.

Fui accolto all’ Oasi della DivinaProvvidenza del ragazzo missionariocatanese che avevo conosciuto inRomania.Oggi sono le braccia e legambe per alcuni disabili, li lavo, livesto. Faccio file negli uffici pubblici,mi occupo dell’accoglienza , di servirea tavola, di aiutare chi non ce la fa neilavori pesanti.

Per sei anni non ho più scritto, poi,con un’intuizione del mio amico mis-sionario, ho ripreso a scrivere. Oggi,racconto storie di speranza e dicoraggio,racconto “buone notizie” .

Ho due giornali, uno a Palermo “LaSperanza” solo in edizione cartacea eil notiziario della Missione Speranza eCarità. Ho una rubrica di buone noti-zie, scrivo recensioni e articoli. Hoanche uno spazio su Radio Kolbe.

Noemi Russo

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Le continue chiusure degli eser-cizi commerciali, anche di quelli ra-dicati da tempo, nella zona commer-ciale di Misterbianco, rappresenta-no un fenomeno che spaventa icommercianti e che deve far riflette-re il paese. Le vendite continuano acalare, i costi degli affitti dei locali adaumentare e la concorrenza non lo-cale ad essere spietata. A soffrirne dipiù sono i piccoli imprenditori, per iquali mantenere in vita la loro tantosudata attività comincia a diventareun lusso a cui, ad un certo punto,sono costretti a rinunciare.

Fino a dieci anni fa la zona com-merciale di Misterbianco contavaoltre 700 imprese commerciali. Oggiquella visione è una mera illusione.Tutto ciò a scapito degli oltre centi-naia di lavoratori che si sono vistisottrarre il proprio posto di lavoro.La zona commerciale di Misterbian-co era negli anni passati, prima del-la “carica” dei grossi centri commer-

ciali dislocati in ogni angolo dellacittà, un’importante risorsa per losviluppo economico di tutto il terri-torio. Oggi un’area che potenzial-mente potrebbe essere una piccolaoasi racchiusa all’interno del nostropaese, giace trascurata ed abbando-nata.

Vani gli interventi delle ammini-strazioni comunali che si sono suc-cedute in questo decennio, nel rea-lizzare una serie di interventi struttu-rali per riqualificarne e renderne piùfunzionale l’assetto viario e per ren-derla più accessibile agli utenti.

Anche l’impegno della Confcom-mercio di Misterbianco non è statoindifferente: “Lo scorso mese – rac-conta Gaetano Musumeci, vicepre-sidente della Confcommercio di Mi-sterbianco – abbiamo organizzato unforum per discutere di questo tema.Per l’occasione, abbiamo riunito icommercianti della zona, mentrel’amministrazione ha partecipato

nella figura dell’assessore alle Atti-vità produttive Orazio Panepinto”. Ilforum, nonostante sia servito per fareil punto della situazione e far pre-sente, ha lasciato nei commerciantiun pò di rammarico: “Il riferimento– spiega Musumeci – va alla manca-ta presenza del sindaco Antonino DiGuardo. I partecipanti, vista la deli-cata situazione economica del terri-torio, erano certi che avrebbero po-tuto interloquire anche con il primocittadino, ma così non è stato e ci sichiede perché” . La crisi fa paura –sostengono i cittadini - ma sembranon parlare cinese. I cinesi, infatti, alcontrario dei nostri concittadini, nel-la zona commerciale vedono la lorooasi nel deserto.

Sono ormai decine gli store, gran-di e piccoli, sorti a Misterbianco, pro-prio lì dove negli anni addietro nac-quero i grandi centri commercialicome Auchan, Metro, Brico, Scarin-gi, etc. che per anni sono stati“pane” per migliaia di operai, oggicassintegrati, disoccupati e fonda-mentalmente disperati: “La crescitadei negozi cinesi – sostiene il vice-presidente di Confcommercio Mi-sterbianco – è senz’altro un altro fat-tore che incide in maniera negativa.Spesso i prodotti venduti non rispet-tano le norme previste dall’UnioneEuropea. Se a venderli fossero deicommercianti locali sicuramente inbreve tempo incorrerebbero nelleopportune sanzioni previste dalla

Mentre gli imprenditori locali affondano, i cinesi vedono la loro oasi nel deserto

Zona commerciale di Misterbianco, la Beirut bombardataL’appello di Confcommercio

all’Amministrazione comunale«sia più presente»

legge, mentre spesso ciò non avvie-ne in questi store, i cui gestori ope-rano in un contesto molto menocontrollato”.

La crisi della zona commercialesembra non vedere alcuno spiraglio,anche se Musumeci è certo di ciòche andrebbe fatto: “Posto che que-sta crisi ha un’origine certamentenazionale, è anche vero che l’ammi-nistrazione dovrebbe ritornare a oc-cuparsi di questa zona con una ma-nutenzione ordinaria. Oggi – con-clude il vicepresidente di Confcom-mercio – le aiuole sono completa-mente abbandonate e spesso anchel’illuminazione pubblica viene inter-

rotta”. Punta il dito contro la specu-lazione degli ultimi anni, invece, unnoto imprenditore della zona: “Per-sonalmente – dichiara J.R. – ritengoche un grosso peso in questa crisi cel’abbiano avuta i centri commercialisorti come funghi nella provincia diCatania. Vantiamo un record, pro-babilmente a livello europeo, chenon fa invidia a nessuno. L’aperturadi questi centri non ha fatto altro chepeggiorare un contesto economicogià di per sé provato da fatto nazio-nali e sovranazionali”.

Giusy Percipallee Simone Olivelli

Sulle pagine del nostrogiornale raccogliamo il grido diaiuto inviato, tramite mail, daLucia Ercolano,una mammapuntese di quarantatrè anniche non riesce più a provve-dere ai bisogni dei due figliperché ormai da tempo senzaun lavoro. Certo è una storiadei nostri giorni ma non per

questo deve la-sciarci nella più to-tale indifferenza.Ogni giorno leggia-mo sui giornalistorie di povertà edisperazione do-vute alla profondacrisi abbattutasi or-mai da anni sulnostro paese. Marassegnarsi a tuttociò significa averegià perso. Bisognainvece reagire e

cercare una soluzione attraver-so le istituzioni.

Ed è proprio quello chechiede Lucia attraverso la suaaccorata mail, un aiuto percontinuare ad andare avanticon dignità, per riprendere lasua vita in mano e ridare sere-nità ai suoi due figli.

Laureanda in lingue, Lucia

si sposa e nasce la sua primafiglia. Pertanto rinuncia mo-mentaneamente a completa-re i suoi studi per fare la mam-ma a tempo pieno.

Dopo poco tem-po nasce il secondofiglio e gli impegniaumentano. Nono-stante ciò Lucia co-mincia a lavorarenell’ambito dell’in-segnamento pressoscuole private.

Ma nel frattempoil suo matrimonio fi-nisce e per lei iniziail calvario. Gli ali-menti dell’ex maritosono insufficienti perpagare l’affitto dellacasa e mantenere isuoi due figli ma leinon si arrende e cer-ca lavori di ogni ge-

nere: animatrice, hostess, dogsitter. Nel frattempo la crisi in-calza e diventa sempre più dif-ficile trovare un lavoro che siaduraturo e continuativo. Così

San Giovanni La Punta, una donna laureata lancia un sos tramite il nostro giornale

“Aiutatemi”, il grido disperato di una mamma disoccupataper Lucia diventa impossibileprovvedere ai suoi due bam-bini. E cerca un aiuto nelle isti-tuzioni. Anche qui riceve del-le rassicurazioni e dei lavori a

termine che però non lerisolvono di certo i pro-blemi. Intanto i giornipassano e la disperazio-ne di Lucia aumenta.Anche se la famiglia diorigine le sta vicino nonpuò continuare a soste-nerla economicamenteper un periodo così lun-go e così Lucia tenta dinuovo di chiedere aiutoalle istituzioni.

Le parlano di unbando per un finanzia-mento a giovani im-prenditori ma Lucia hagià superato la sogliadei quaranta e per ilmercato del lavoro a

quarant’anni si è già troppo“vecchi”.

Così si iscrive nella lista diattesa per i cantieri di lavoro,con la speranza di poter rien-trare nella graduatoria e diavere i requisiti richiesti.

Ma i giorni passano tuttiuguali, in attesa di una telefo-nata che non arriva.

Perché il mondo del lavo-ro, per una donna quaranta-treenne con due figli a caricopuò rappresentare solo un mi-raggio. Ma proprio in un mo-mento di sconforto, quando iltempo per pensare é tanto ele idee si affollano nella testasenza tregua che Lucia deci-de a mettere per iscritto la suadisperazione, quasi alla ricer-ca di un ultimo disperato ten-tativo di essere ascoltata.

E il nostro giornale ha vo-luto darle un’opportunità:

quella di pubblicare la sua let-tera nella speranza di sensibi-lizzare le istituzioni e l’opinio-ne pubblica affinché questa ri-chiesta di aiuto venga ascol-tata. Perché la sua dispera-zione, che purtroppo è anchequella di tante altre personeche si trovano nelle stessecondizioni risulti costruttiva.

Lucia come tanti altri nonvuole arrendersi e lasciarsi an-dare ma vuole lottare per ot-tenere quello che è un dirittosacrosanto che la stessa costi-tuzione ci garantisce e cioè ildiritto al lavoro! L’unico stru-mento per un futuro sereno edignitoso per se e per i suoibambini.

Chiunque volesse aiuta-re Lucia può inviare unamail alla redazione delnostro giornale.

Agata Amantia

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SISTEMAPROPORZIONALE.Sette candidati alla carica di

Sindaco, venti liste a sostegnoe 598 candidati al Consigliocomunale. Dopo dieci annicala il sipario per l’amministra-zione guidata da Nino Garoz-zo, sui cui risultati, come al so-lito, si sprecano commenti po-sitivi e negativi. Michele DiRe, 57enne imprenditore, sudi lui sono confluite cinque li-ste: Trenta per Acireale (il mo-vimento civico di cui Di Re èespressione), Forza Italia (chead Acireale fa riferimento al-

SISTEMAPROPORZIONALE.Per le prossime elezioni ammini-

strative, i candidati alla poltrona di sin-daco sotto il castello Normanno sonocinque, per un totale di tredici liste:Filippo Drago, Maurizio Marino, Ma-rio Sangilles, Leda Adamo e Carmen-cita Santagati. Con riferimento allacomposizione del consiglio comuna-le, i candidati sono 253, per appena20 seggi.Nell’area del centro destracampeggia l’ uscente Filippo Drago,sostenuto da sei liste ( Forza Italia,Nuovo Centro Destra e 4 liste civiche:“Il paese che vogliamo”, “ProgettoAcicastello”, “Grande Acicastello” e“Movimento Civico”) che ha presen-tato come vice sindaco l’ex presidentedel consiglio comunale Salvo Danu-bio ed assessori Ezia Carbone, Fran-cesco Scuderi ed Enrico Privitera.

SISTEMA MISTO.Motori accesi anche nel

Comune di Motta Sant’Ana-stasia in vista delle elezioniamministrative del prossimo25 maggio. Sette i candidatiper una sola poltrona a pri-mo cittadino.

SISTEMAMAGGIORITARIO.Anche il paesino di Ragalna,

(4.000 abitanti circa) si preparaalla prossima competizione elet-torale. Il risultato finale che usci-rà dalle urne segnerà per Ragal-na o l’apertura di una nuova fase

l’on. Catanoso), Acireale Civi-ca (che si dice sia ispirata dalSindaco uscente Garozzo enelle cui fila vi sono ben treassessori, Giuseppe Calì, Ni-ves Leonardi e Nino Sorace),Grande Acireale e ProgettoAcireale (area di riferimentol’on. Basile). Di Re ha indicatocome assessori in prima battu-ta Giovanni Di Fede, Vera Pul-virenti e l’assessore in caricaGiuseppe Calì.

Dopo Di Re, un altro can-didato che si può definire dicentrodestra e che comunqueproviene da quelle fila (è stato

capogruppo al Consiglio co-munale per il Pdl) è MarcelloMonaco, 48enne imprendito-re, dottore in Scienze Politiche,sostenuto da due liste, Parteci-pazione Popolare – CattoliciDemocratici per Acireale emovimento civico Pro Acirea-le. Designati assessori Ales-sandro Battiato, Giulio Pugliat-ti e l’ex consigliere RosarioBottino.

Altro candidato è RobertoBarbagallo, il consigliere co-munale più votato nelle pas-sate elezioni, designato allacarica dopo le primarie svolto-

si lo scorso dicembre organiz-zate dal movimento CanbiA-mo Acireale e sostenute dal-l’on. D’Agostino. Il 38enne in-gegnere di Aci Platani potràcontare sull’appoggio di quat-tro liste: Popolari per Acireale,Acireale Futura, I Democraticiper Acireale e CambiAmo Aci-reale. Assessori designati sonogli altri candidati alle primariee cioè come Vice sindaco Nan-do Ardita, Francesco Fichera eAdele D’Anna.

Per il centrosinistra il candi-dato sindaco Sebi Leonardi,49 enne “figlio d’arte” (suo

Acireale Sette i candidati a sindaco e tanta voglia di “civismo”

padre, l’avv. Rosario, è statosindaco due volte negli anni’70), già Vice del Sindaco Ago-stino Pennisi nelle breve espe-rienza amministrativa di que-st’ultimo.

Ben sei le liste a sostegno:Articolo 4, Lista Primavera, Ri-nascita di Acireale, Partito De-mocratico, Acideale e Il Mega-fono. Come assessori Leonar-di ha designato Venera Ardita,Giuseppe Cicala, Santo Prima-vera e Giovanni Raciti.

Di sinistra è Michele Alì,33enne ingegnere, candidatosidopo che il Pd acese, malgra-

do una sua consistente ala in-terna, non ha voluto sostene-re le primarie. A sostenere Alìla lista Acireale Bene comune;sono stati designati tutti i com-ponenti della Giunta, se eletti:Maria Continella Vice Sinda-co, e poi Florinda D’Anna,Sonia Abbotto, Marco Trova-to, Enzo Dato e GianfrancoCaudullo.

Dopo l’exploit regionalecon l’elezione a Sala d’Ercoledi Angela Foti, scende in cam-po anche il Movimento 5 Stel-le con Salvo Raciti, 57enneimpiegato all’IPAB, laureato in

Scienze Politiche. Raciti ha no-minato assessori in prima bat-tuta Claudio Di Pasquale detto“Il Grillo”, Luca Lo Presti e An-gela D’Anna.

Altro candidato Mario DiPrima, 47enne avvocato, ban-cario e giornalista pubblicista,sostenuto da una lista, Acirea-le al Centro, che possiamo de-finire l’unica realmente civica,perché espressione di profes-sionisti e uomini della societàcivile. Assessori sono Giusep-pe Giordano, Carlo Zimbonee Fabio Saglimbene.

Rodolfo Puglisi

Michele Di Re Marcello Monaco Roberto Barbagallo Seby Leonardi Michele Alì Salvo Raciti Mario Di Prima

Aci Castello «Briscola in cinque» per la fascia di primo cittadinoMaurizio Marino e

Mario Sangilles, invece,corrono entrambi per ilcentro sinistra, in mancan-za di un accordo sul can-didato unico. Marino scel-to dal “Partito Democrati-co” , avrà l’appoggio dellalista “CSA Cambiamento”,mentre Sangilles è so-stenuto da “L’altra Aci”,che riproduce a livello lo-cale ciò che “L’Altra Euro-pa” con Tsipras sta com-piendo in concomitanzacon le elezioni del Parlamento dell’Unione Europea, riunendo le mag-giori forze della sinistra radicale tra cuispiccano “Rifondazione Comunista”,“SEL” e “Azione Civile”. Per la forma-zione della giunta , mentre FrancescoMarino punta su Toni Guarnera come

vice e Rita Cacciola, Mario Sangillesindica Gino Crimi, Luciano Carini eAmalia Zampaglione.

Lista unica per Leda Adamo del“Movimento Cinque stelle”, che haindicato per la giunta Valentina Spam-pinato, Gianluca Proto, Orazio Caval- Orietta Musumeci

Salvatore Scuderi

Motta Sant’Anastasia Addio quote rose: sette uomini in corsa

A riproporsi i l sindacouscente Angelo ErcoleGiuffrida che corre con il so-stegno di Forza Italia, Prima-vera, Il Bene in Comune, as-sessore designati: AntonioPappalardo e Salvatore Cu-scunà.

Il presidente uscente delcivico concesso AnastasioCarrà che conta dell’appog-gio di Articolo 4, Il Sole ed ilQuadrifoglio, assessore desi-gnati: Maria Distefano e An-tonio Bellia.

Ha scendere in campo con

sei liste è il mottese DanieleCapuana sostenuto da seiliste: Scelta Giovane, Il Me-gafono, Big Bang Renzi, In-nova Piano Tavola con Mot-ta, Motta nel Cuore e Rivolu-zione mottese, assessori de-signati: Antonella Di Mauro

e Antonella di Giovanni,mentre il giovane candidatosindaco Danilo Festa è incorsa con la lista LiberaMot-ta, assessore designati: SaraTornabene ed Emiliano Zap-palà.

A rappresentare i grillini

del Movimento 5 Stelle Gio-vanni Carlo Amato, asses-sor i designat i : SalvatoreScuderi e Daniela Greco,mentre il candidato sindacoConcetto Roccasalva cor-re con Autonomia Motteseed Insieme per Motta, asses-

sori designati: Loretta Pugli-si e Nicola Caruso. Salva-tore Maria Scuderi contadel sos tegno de l la l i s ta“Viva Motta”, i suoi asses-sor i des ignat i : GiuseppeZappalà e Giuseppa Venti-miglia.

Angelo Giuffrida Anastasio Carrà Daniele Capuana Danilo Festa Giovanni Carlo Amato Concetto Roccasalva

Alfio Russo

amministrativa o la continuitàdell’attuale amministrazione co-munale. Nel paese alle falde del-l’etna, saranno tre uomini i can-didati alla corsa di primo cittadi-no, ognuno di essi con una listadi appartenenza e per un totaledi 42 candidati al consiglio co-

La lista del sindaco uscente Alfio Russoresta ufficialmente l’unica in campo: lo sfidan-te escluso, Alfio Barbagallo con la lista “Zaffe-rana nel Cuore” dopo aver presentato ricorsoal Tar nei giorni scorsi s’è visto confermato che«la lista corredata da firme non autenticateequivale giuridicamente a una lista priva difirme e va esclusa dalla competizione elettora-le. I ricorrenti hanno presentato presso gli uf-fici comunali solo un elenco di candidature alConsiglio comunale corredato da 83 nomi-nativi e relative firme dei promotori senza au-tenticazione a opera di un pubblico ufficialeabilitato.

L’autenticazione delle firme si traduce nellacertificazione della loro provenienza e delpossesso di certi requisiti e non va effettuatain un momento successivo all’apposizione del-le firme, in assenza dei sottoscrittori».

Da aggiungersi a questo l’improvviso riti-ro, prima dell’ufficializzazione delle liste di Giu-seppe Licciardello, uno dei possibili sfidanti.

Insomma nelpaesino allefalde dell’Et-na si è creatauna situazio-ne inverosi-mile, a dirpoco piran-delliana.

In sintesi ils i n d a c ouscente AlfioRusso e la sualista “Zaffera-na in Comune” resta ufficialmente l’unica incampo. Russo per essere riconfermato dovràottenere un numero di voti validi non inferio-re al 50% dei votanti iscritti nelle liste elettoralidel Comune. Se questo quorum non verràraggiunto l’elezione sarà nulla e sul Comunependerà la spada di Damocle del commissa-riamento.

Ragalna Chi sarà il successore di Castro? Zafferana Russo sfida se stesso

Carmencita SantagatiFilippo Drago Maurizio Marino Mario Sangilles Leda Adamo

laro e Giovanni Grasso, e come siprevedeva,correrà da sola.

Carmencita Santagati, invece,sarà espressione de “Il Megafono” edue liste civiche: “Insieme per Acica-stello” e “Acicastello Futura” : ha indi-cato Silvio Di Napoli come assessore,

confermando Franco La Rosa qualesuo vice.Adesso, con la volontà mani-festata da tutti i concorrenti di tenersialla larga da modelli di governo e stra-tegie elettorali ormai stantì e presen-tando programmi innovativi ed alter-nativi, ci si avvia alla seconda fase, non

meno estenuante della prima, che ri-guarda soprattutto i confronti con glielettori delle quattro frazioni che il 25maggio dovranno esprimere le pro-prie preferenze: Aci Castello, Aci Trez-za, Cannizzaro e Ficarazzi.

munale. A contendersi la pol-trona più scottante SalvatoreChisari, già candidato nellaprecedente tornata elettorale del2009, si presenta quest’annocon “Cresce Ragalna”, lista civi-ca, ex Mpa e società civile, i suoiassessori designati saranno, Lu-

Salvatore Chisari Vittorio Carone Roberto Fonte

cia Salladino e Roberto Di Bel-la.

Vittorio Carone, volto giàconosciuto tra i banchi dellapolitica di Ragalna, e che rap-presenta in qualche modo lacontinuità dell’attuale ammini-strazione, è appoggiato dalla li-sta civica “Ragalna Protagoni-sta” che conta l’appoggio di For-za Italia, Fratelli d’Italia, Articolo4 ed il Nuovo Centro Destra diAngelino Alfano. Carone ha de-signato come assessori, MariaRita Vitaliti e Antonietta Nicolo-si.

Novità di quest’anno, la can-didatura di Roberto Fonte can-didato sindaco del MovimentoCinque Stelle. Gli assessori de-signati di Fonte sono MirellaMagrì e Benedetto Bruno.

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Marine Le Pen dallaFrancia, ad esempio, vantadi aver ripulito il Fn daglieccessi dell’epoca del padreJean-Marie, un pò comefece Gianfranco Finiquando prese in manol’Msi. Riusciranno aformare un gruppocompatto a Strasburgo? Eche nome daranno allanuova formazione?

Per costituire un gruppopolitico è necessario unminimo di 25europarlamentari e unminimo di sette Paesirappresentati. Bisogneràdunque vedere se il politicoolandese Geert Wilders eMarine Le Pen, magari conla Lega, saranno in gradodi costruire unapiattaforma comune,coinvolgere altri, e formareun raggruppamento anti-Europa. Grillo con ilMovimento 5 Stelle, per

esempio, si è giàchiamato fuori daalleanze “pericolose” e

a tutt’ogginon risulta

PARTITO DEMOCRATICOChinnici Caterina

Soru RenatoFiandaca GiovanniGiuffrida Michela

Barbagallo GiovanniZambuto Marco

Stancheris MichelaArena Tiziana Dee

FORZA ITALIAMiccichè Giovanni detto Gianfranco

Iacolino SalvatoreChiavacci Antonella

Cicu SalvatoreCitino Ylenia MariaLeontini Innocenzo

Pogliese Salvatore DomenicoAntonio detto SalvoReitano Francesca

AAAAACESECESECESECESECESE

FRATELLI D’ITALIA - ANMeloni Giorgia

Deidda Salvatore detto SassoPappalardo Sandro

Bonelli SabinaChiara Luigia

Galluzzo Giuseppe detto PinoRizzo Francesco detto Ciccio

Testoni Simone

ITALIA DEI VALORIMessina Ignazio

Uggias GiommariaAzara Michele

Alessi AntoninoBrusca RosalindaCaracausi Paolo

Cascone GianfrancoZonca Maria Pia

V Circoscrizione, liste e candidati per l’ Italia insularefonte: Ufficio elettorale circoscrizionale, Corte di Appello di Palermo

“L’ALTRA EUROPACON TSIPRAS”Spinelli Barbara

Ledda Maria Elena dettaLedda ElenaCicero Mario

Foti AlfioLeto Antonietta detta Antonella

Lobina SimonaMazzeo Antonio

Nassis Olga detta Onassis

FEDERAZIONEDEI VERDI – GREEN ITALIA

Granata Benedetto detto FabioFeo Filangeri Beatrice

Pusceddu Maria CristinaDe Simone Marialuisa

Di Liberto PietroSanfilippo SimonaGuarnaccia PaoloFerrante Francesco

NCD-UDCLa Via GiovanniPistorio GiovanniCascio FrancescoCalia Maddalena

Germanà Antonino Salvatore dettoNino

Marinello Giuseppe FrancescoMaria

Scarpa AngelaValenti Patrizia

LEGA NORDSalvini Matteo

Donato FrancescaDroise Carmelina

Maraventano AngelaMazzeo Antonio

Morle’ MauroValenti Mirko

De Francesco Ferdinando

MOVIMENTO CINQUE STELLECorrao Ignazio

Di Prima AntonellaMarini Nicola

Moi GiuliaSaija Maria

Sobbrio PaolaSuriano SimonaZanotto Antonio

IO CAMBIO - MAIEVannoni DavideCappelli Pietro

D’Antuoni AgostinoAlessandri Angelo

Marchetto SimonettaChiatroni Madrigali Laura

Sandrin Maria CristinaRiccelli Maria

SCELSCELSCELSCELSCELTTTTTA EURA EURA EURA EURA EUROPEAOPEAOPEAOPEAOPEACCCCCON GUY ON GUY ON GUY ON GUY ON GUY VERHOFSTVERHOFSTVERHOFSTVERHOFSTVERHOFSTADADADADADTTTTT

Busia Anna MariaRossi Vittorina

Attaguile FrancescoBaiamonte Rosa Maria Caterina

Carboni MarioDi Mario AlbertoRicciardi Filippo

Vasques Luciano Maria Carlo

Alla conquista dell’Europa: tutti contro tuttiAlla conquista

dell’Europa. Tutti controtutti. Una sorta di“crociata” per conquistarela “salvezza” dove tutti,partiti e partitini, sisentono, giustamente,protagonisti ma col rischiodi… implodere. Già,perché all’interno deglistessi regnano animediverse e contrastanti. Unvero e proprio rompicapo!

Mai così importantiqueste Europee con la crisipolitica ed economica cheattanaglia tutti i settori,perché si decideranno nonsolo i rapporti di forzaall’interno del parlamentoitaliano e siciliano, maanche, indirettamente, ilprofilo politico delsuccessore di Barroso allaguida dellaCommissione.

I due principali partiti, iconservatori del PPE(Partito Popolare Europeo)ed i riformisti della S&D(Gruppo dell’AlleanzaProgressista dei Socialisti edei Democratici), stannoaffilando le armi a livellocontinentale, ma devonofare i conti con i nervosismie le lacerazioni delle duemaggiori forze politicheitaliane: ex Pdl e Pd.Devono fare i conti con ipartiti anti-euro checrescono anche in Italia.La Lega, il Movimento 5Stelle… in prima linea.Che potrebbero sistemarsisotto l’ombrello “populistieuroscettici”, dove ci sonodiversità non secondarie.Alcuni esprimonosentimenti nazisti, razzisti,

antisemiti. Ancheviolenti. Anche

se

aver deciso comecomportarsi una volta elettia Strasburgo una ventina(o quasi) dideputati. L’unica certezza èche il prossimoeuroparlamento avràun’opposizione euroscetticapiù forte e aggressiva.

Chi vincerà le elezionitra Ppe e Pse (Partitosocialista europeo) potrànominare per la primavolta il presidente dellaCommissione europea e idue candidati sono illussemburghese Jean-Claude Juncker per il primoe il tedesco Martin Schulzper il secondo. Conentrambi Angela Merkelnon avrà nulla da temere:uno lo ha scelto lei, l’altrofa parte del suo alleato digoverno Spd (PartitoSocialdemocratico diGermania).

Ovviamente in Sicilia lasituazione rispecchia quellanazionale. Un buonpiazzamento secondo leprevisioni dei sondaggistidovrebbe avere ilMovimento 5 Stelle. Il Pdproverà a giocare sulla

novità Renzi. Forza

Italia potrebbe ottenere undiscreto successo. Nondimentichiamo cheBerlusconi in Sicilia èsempre Berlusconi. Anchese la competizione con ilNuovo Centro Destra delsiciliano Angelino Alfanomette benzina vivace nelloschieramento forzista. Manon dimentichiamo cheall’interno del Ncd, dovetroviamo il cataneseuscente Giovanni La Via incontrapposizione all’exfratello di partito SalvoPogliese, c’è un pò diUdc che si schiera connomi “forti” comequello deldeputato etneoGiovanni Pistorio.Nella sinistrasiciliana outsider lagiornalista, ex direttoredel Tg di AntennaSicilia, MichelaGiuffrida (che potrebbe,però, raccogliere tutte le“terze” preferenze delPd). Lo scontro internofra renziani e cuperliani,infatti, potrebbe indurresia gli uni che gli altri avotare Giuffrida in quotacon Articolo 4 di NinoLeanza, come terzapreferenza invece di votareper un candidato dellacorrente avversa edessendo obbligati aesprimere almeno unapreferenza femminile). Quila capolista è CaterinaChinnici, figlia del

magistrato Rocco Chinniciche potrebbe raccogliereparecchi voti di opinione.Fra i più quotati anche iltrecastagnese GiovanniBarbagallo, per lunghi anniparlamentare regionale edattualmente primocittadino del Comune diTrecastagni.

I pronostici?Le informazioni relative

ai risultati delle indaginisulle intenzioni di votodegli elettori,contenute

nel sito web e nellaspecifica sezione di archiviodel Barometro Politico,sono sospese e nonaggiornate. Tutto ciò che sisa è anteriore al 10 maggio2014. L’Autorità per leGaranzie nelle

Comunicazioni imponeinfatti il divieto didiffusione e pubblicazionedi sondaggi sui mezzi dicomunicazione nei 15giorni pre-elettorali. E’ fattasalva la permanenza sulsito dei risultati deisondaggi già resi pubblicinel periodo precedente aquello del divieto. Di certoè che a poco più didue

settimaneall’appuntamentoelettorale ilconsensoappare ancorafluido edinstabile.Appena il 61%

degli elettoriappare propenso a

recarsi alle urne.Dalle

nostre

parti l’astensione dovrebberestare più contenuta incinque Comuni ai piedidell’etna, grazie al trainodelle Amministrative. Aiposteri l’aurdua sentenza!!!

Carmelo Di Mauro

EUROPEE 2014IN PILLOLE

Il 25 maggio si vota dalle 7 alle 23 pereleggere i rappresentanti italiani alparlamento europeo. Il voto non sisvolgerà nello stesso giorno in tutti ipaesi dell’Ue, ma le schede sarannoscrutinate e i risultati resi noti in con-temporanea la sera del 25, quandole urne saranno chiuse ovunque.L’Italia elegge 73 eurodeputati, cosìspartiti tra le cinque circoscrizioni:- Italia nord occidentale (Valled’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombar-dia): 20 seggi.- Italia nord orientale (Veneto,Trentino-Alto Adige, Friuli-VeneziaGiulia, Emilia Romagna): 14 seggi- Italia centrale (Toscana, Umbria,Marche, Lazio): 14 seggi- Italia meridionale (Campania,Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata,Calabria): 17 seggi.- Italia insulare (Sicilia, Sardegna):8 seggi.

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Un pacchetto di fazzoletti si acquista in media a 35 centesimi. E le marche? I titolari rispondono così...

La filiera dei semafori: chi fornisce i gadget,quanto costano e cosa si guadagna?

bassano, si trasforma in maledizio-ni. Janesh invece no, lui vuole gua-dagnarsi da vivere e per farlo offrefazzoletti agli automobilisti in attesa.La solita merce, quella che si trova aogni semaforo di ogni grande città.Perché in questo particolare tipo dimercato, di segmentato c’è solo il de-stino.

“Sono arrivato in Italia tre annifa. All’inizio facevo le pulizie, ora sol-tanto una volta a settimana; gli altrigiorni prendo il treno e vengo qui”.La vita di Janesh è simile a quella ditanti altri extracomunitari. Svegliapresto, dodici ore di lavoro e qual-che decina di euro in tasca quandova bene: “Quanto guadagno? Poco.A volte dieci euro, altre quindici, seva bene venti. Mai di più”.

Gli chiedo cosa ne fa dei soldi, serimangono tutti a lui o se invece unaparte deve cederla a chi gli permettedi rimanere lì senza avere fastidi.Janesh mi guarda, ha capito la do-manda ma poi fa affidamento al suoitaliano zoppicante: “I soldi? Man-do alla famiglia, pago l’affitto e man-gio”. Ritento con parole diverse:“Vorrei sapere se tutto quello cheguadagni è tuo o se invece una par-

te va a chi ti fa lavorare”. Ma è inuti-le, continua a guardarsi le scarpe eripete “casa, mangiare, scusa”.

L’imbarazzo è evidente, la paurapure. Ma per poco.

Dopo un caffè che vorrebbe of-frirmi a tutti i costi, Janesh si sciogliee inizia a parla spontaneamente delsuo lavoro. I fazzoletti li compra inun deposito gestito da nigeriani, chea sua volta si riforniscono lontano,forse a Napoli. Una confezione daotto pacchetti gli costa trentacinquecentesimi per poi rivenderla a cin-quanta, a volte sessanta, altre “ioregalo”. Ciò che invece non cambiamai è la marca dei fazzoletti: Fino-soft.

Presenti sul mercato degli ambu-lanti da molti anni, i Finosoft attira-no anche la curiosità dei collezioni-sti per un motivo ben preciso: si tro-vano soltanto ai semafori.

Ma chi li produce? È possibile cheun’azienda abbia come riferimentoil mercato nero?

Cercando sul web, si scopre cheil marchio è stato in qualche modolegato alla holding tedesca Betz. Consede nella cittadina di Buchholz,venticinque chilometri a sud di Am-

burgo, la Betz Holding ha in Pantosil ramo di società specializzato neiprodotti cartari. Che i Finosoft ab-biano avuto un qualche legame conla Germania lo si deduce peraltroanche dalle confezioni su cui è ri-portata la scritta “Taschentüchersamtweich” (fazzoletti vellutati, ndr).

A rappresentare la Betz Holdingin Italia è la Bml Mediterranea, so-cietà con sede legale a Lucca. Con-tattato telefonicamente, l’amministra-tore Giorgio Garibaldi tiene innan-zitutto a chiarire che “la nostra filialesi occupa soltanto del settore deiprodotti alimentari, nulla a che ve-dere con i fazzoletti o altri prodotti incarta”.

Dei Finosoft, però, ne ha sentitoparlare: “Già qualche anno fa – di-chiara Garibaldi – mi è stata segna-lata la presenza di questi fazzolettinelle bancarelle dei venditori ambu-lanti. Tuttavia, tanti sono gli elemen-ti che dimostrano l’assenza di re-sponsabilità della Betz Holding inquesta vicenda”.

L’ad di Bml Mediterranea spiegache la Betz è una holding commer-ciale che si occupa di “fare da inter-mediario” tra produttori e grande

distribuzione, senza intervenire di-rettamente nella realizzazione deiprodotti.

Un altro elemento che spieghe-rebbe l’estraneità della holding sa-rebbe rappresentato dalle scritte intedesco: “Si tratta di un errore ma-dornale, la legge impone che le de-scrizioni siano nella lingua del mer-cato di riferimento”.

A detta di Garibaldi, quindi, Fi-nosoft in un recente passato ha fattoparte del ventaglio di marchi gestitida Pantos, mentre oggi la commer-cializzazione dei fazzoletti sarebbegestita da altri.

Ma allora chi ci sta oggi dietro Fi-nosoft? “Le possibilità – concludel’amministratore – potrebbero esse-re tante. Qualcuno potrebbe essersiprocurato un cliché di stampa usatoin passato per continuare a confe-zionare i fazzoletti clandestinamen-te, venendo meno a tutti i controllidi qualità previsti dalla legge”.

Problemi che andrebbero risolti– risalendo a chi gestisce questomercato – ma che non riguardanoJanesh, perché “io mai allergia oraffreddore”.

Simone Olivelli

“Dove vai? Qui ci sono io, da unanno e mezzo sto qui”. Janesh, ven-tottenne del Bangladesh, difendecosì il proprio posto di lavoro dallasfrontatezza di Ludmila, quaranta-cinquenne polacca che vorrebbecondividere con lui il semaforo e ri-cavare qualche spicciolo. Nessunamerce da vendere, soltanto un bic-chiere di plastica e tanta speranzache però, se i finestrini non si ab-

Da solo costitui-sce il 20% del poco

verde pubblico insistente nel-la città di Catania. È grande282.900 mq, pieno di floramediterranea, ma anche pian-te alloctone come acacie, eu-calipti e palmizi: è il Boschettodella Playa.

L’ingresso è un pò nascostoda un mega hotel, la cui archi-tettura pacchiana pseudo ara-beggiante in cemento armatostride con la mediocre palizza-ta del parco.

Appena si entra, c’è unazona gioco a destra e un la-ghetto a sinistra che in unaCatania poco avvezza all’ac-qua pare il piccolo Trasimeno.

Nella pozza d’acqua conl’ossigenante fontana nuotanole tante tartarughe tropicali che,comprate dai genitori ai par-goli quand’erano belline egrandi come monetine, sonostate, dopo qualche anno, ab-bandonate nella pozza, pro-ponendo la dura convivenzacon le specie locali e di adatta-

Il Boschetto della Playa fra interessispeculativi, poca cura e tanto fascino

mento col territorio.È una piccola macchia di

quello che fino alla fine deglianni ‘60 era un immenso bo-sco rivitalizzato durante il Ven-tennio per bonificare la origi-naria palude che si spingeva aperdita d’occhio fino alla Pro-vincia di Siracusa per oltre 18km, alti pini che si specchiava-no nell’acqua di mare, un pa-norama idilliaco che oggi puòritrovarsi in qualche piccolotratto di mare siciliano comenella prossimità di Capo Bian-co, la bellissima punta a marein mezzo all’area archeologica

di Eraclea Minoa.Poi è arrivata la mano nera:

si è costruito il viale Kennedydimenticando quell’alito di ar-tificiale naturalezza e sono ini-ziate le “privatizzazioni” deldemanio con lidi chiusi da altemura che impediscono di ve-dere il mare e di capire che è lìa pochi passi….

Seppur fuori mano dal cen-tro, è una piacevole zona ver-de, molto amata e frequentatadai catanesi, soprattutto per leattività sportive e per fingersiun po’ campagnoli ed escur-sionisti.

NunzioCondorelli Caff

Non è in stato di abbando-no ma sicuramente sconta unisolamento che miscelato all’in-civiltà di alcuni fruitori rendeumiliante al romantico passeg-giatore trovarsi con cartelli di-velti arrugginiti, cestini dellaspazzatura rotti col contenutosparso qual e là; le sensualiradici affioranti dei pini diven-tano un ferma spazzatura, iconfini delle bellissime raduredi rovi, nascondiglio di tantis-simi animali, diventano saccheove il vento fa accumulare tan-ta tanta tanta spazzatura di pla-stiche e cartacce che l’incivilescambia per raccoglitore natu-re di monnezza.

Le casette del custode e uf-

fici vari insistenti nel parco sonooggi abbandonate, vandalizza-te e degradate perché i “genia-li” progettisti non avevanopensato che in quel punto pre-ciso più basso rispetto al restoe chiuso dal muretto di confi-ne, quando piove un pò di-viene un pantano profondo eimpraticabile….

La parte nord del parco èlimitata dalla presenza del ma-neggio per i cavalli delle forzedell’ordine.

Secondo le norme genera-li, non derogabili in difetto,

sancite nel decreto intermini-steriale del 2 aprile 1.968 n.1.444, la sua sola metraturadel Boschetto soddisferebbe

una popolazione di 18.860persone (15 mq/abitante diparchi pubblici urbani).

Peccato che in quella zonapraticamente non vi sono abi-tanti e tutti i fruitori devono ivirecarsi con mezzi propri (autosoprattutto ma numerosi sonoi ciclisti): quindi dovrebbechiamarsi parco extraurbano

e la sua superficie non do-vrebbe calcolarsi come parcourbano.

Frequentare il Boschetto è

un ridotto spazio di naturalez-za in mezzo al cemento e aicasermoni, brezzato con l’ariapungente del mare: è comeentrare in un piccolo eden ver-de che fa immaginare comesarebbe potuta essere (o comepotrebbe essere) oggi tuttal’intera zona della Playa: unparadiso.

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sindaco e un ex sindaco sconfessa-to da molti dei suoi stessi sostenito-ri. Questo panorama, che ha datovita all’elezione di Santo Caruso a

Il dissesto economico del Comu-ne, dichiarato, è bene ricordarlo, or-mai cinque mesi fa, continua a pro-durre effetti. Forse più di quanti sene aspettavano i diretti interessati.

Il primo effetto, lo abbiamo rac-contato nei mesi scorsi, è quel-lo di aver ricompattato uncentrodestra che, dopo leelezioni dell’anno scorso,si era letteralmente fran-

Aci Sant’Antonio. L’infuocato dibattito degli ultimi mesi ha accresciuto la disaffezione verso la politica

Gli effetti del dissesto continuano a far male

tumato pro-d u c e n d oben quattrocandidati a

sindaco di Aci Sant’ Antonio con ivoti decisivi di una buona parte diquel centrodestra che fu maggioranzadi governo con Cutuli (ci riferiamoagli ex Mpa), è parso ricomporsi inparte quando si è trovato l’obiettivocomune del dissesto economico cheè stato egualmente contrastato, sep-pur con punti di vista personali, datutto il centrodestra.

Le polemiche, come abbiamoraccontato, sono via via aumentatenegli ultimi mesi anche a fronte del-le ultime novità del paese del Casa-lotto che ha visto, nell’ordine: il bloc-co del servizio di tesoreria del Co-mune (poi prorogato temporanea-mente), lo stop agli stipendi degli im-piegati comunali con conseguentesciopero (circostanza mai registratanell’hinterland almeno negli ultimiquindici anni), l’indizione di unagara per tale servizio di tesoreria in

cui si rinviene una sola lettera conquesto contenuto: “Hai voluto il dis-sesto e ora ti meriti questo...” conchiari disegni fallici a corredo, quin-di un buontempone affigge il cartel-lo “vendesi” al portone del Munici-pio... Insomma non ci si è fatti man-care nulla. Se tutto ciò non bastassead aumentare il carico ci ha pensatoil dibattito in piazza organizzato perconfrontare le due visioni (“si al dis-sesto” o “no al dissesto”) rappresen-tate dal sindaco in carica Santo Ca-ruso e dall’ex sindaco Pippo Cutulicon contributi forniti da consigliericomunali, assessori e politici in cari-ca ed ex. Cosa pensate possa succe-dere quando un argomento tanto im-portante e sul quale si giocano i de-stini politici delle parti in causa vie-ne, fisicamente, portato in piazza? Èpraticamente ovvio (in realtà nondovrebbe esserlo) che i toni si alzi-

no immediatamente, parte l’insulto,la presa in giro, poi lo spintone, leurla e chissà cos’altro.

Ancora una volta la classe politi-ca dirigente si è dimostrata assoluta-mente non in grado di comprende-re le modalità in cui un tema cosìdelicato avrebbe dovuto essere trat-tato: sarebbe servito uno studio te-levisivo o la redazione di un giorna-le, comunque un ambiente neutrocome non può esserlo la piazza cen-trale del paese, per evitare che unconfronto si trasformasse in unoscontro senza quartiere tra oppostefazioni.

Il dibattito non ha chiarito nullaai cittadini che, probabilmente, sonotornati a casa ancora più disgustatida una politica che ha fornito l’en-nesima dimostrazione di non riusci-re a comprendere le complessitàdella modernità.

Un’illusione durata dieci anni, poi la delusio-ne. Oramai è ufficiale: i cittadini di Mascali do-vranno accantonare il sogno di vedere realizzatolo svincolo autostradale Mascali – Giarre Nord.All’origine di tutto ci sarebbe la cattiva gestionedell’intero affare. Correva il 2004 quando il Co-mune diede inizio alle procedure per avviare ilprogetto dello svincolo; nel 2006, lo studio difattibilità venne trasmesso alla Provincia, la qualedal suo canto aveva inserito la realizzazione dellosvincolo all’interno del proprio Piano di svilup-po socio-economico. Costo dell’opera18 mln dieuro.

Il passo successivo – nel 2007 – fu l’inseri-mento del progetto svincolo nel Piano regolatoregenerale; mossa che risultò inutile in seguito allabocciatura dello stesso Prg da parte della Regio-ne. Il capitolo successivo di questa saga arrivòquattro anni dopo, quando il Cipe approvò unfinanziamento di 18 milioni di euro alla Regione,che delega il Consorzio autostradale siciliane(Cas) per la gestione della messa in atto del pro-getto. L’anno seguente il Cas però, non avvia leprocedure per indire la gara d’appalto. Il tempo,

Parlare di ambiente adAci Catena, un comune che in questi

decenni di certo non è spicca-to per progettazione degli spa-zi urbani, cura del verde e com-portamenti virtuosi da partedegli stessi abitanti, potrebbeapparire un tentativo vano diriportare il discorso politico sutematiche che da altre parti – sipensi alle vicine Aci Bonaccorsie Zafferana Etnea – sono di-ventate cuore pulsante dellaattività amministrativa. Ma nonè così, o perlomeno la speran-za è che non lo sia, in quantola riqualificazione del territorio– oggi più che mai – è una sceltaobbligatoria, se non ci si vuoleritrovare un domani non trop-po lontano a un punto di nonritorno.

Tuttavia, ancor’oggi la pa-rola sostenibilità sembra anco-ra una chimera nel comunecatenoto. Facendo una passeg-giata per la villa comunale, si-tuata in pieno centro storico, cisi accorge come l’incuria carat-terizzi parte di quello che, aconti fatti e al netto delle aiuo-le abbandonate, è uno deipochissimi polmoni verdi del-la città.

“Sì, è vero, la parte bassadella villa comunale – dichiaral’assessore all’ambiente Gio-vanni Grasso – è in cattive con-dizioni, con sporcizia che pe-riodicamente si ripresenta estrutture sportive inagibili”. PerGrasso, una delle principalidifficoltà sta nella penuria dipersonale: “Abbiamo solo tregiardinieri in un territorio mol-to vasto – aggiunge l’assesso-re –. Ciò ci impedisce di fareuna manutenzione ordinariadelle aree verdi. Tuttavia, par-lando della villa comunale,conto di poter inserire nel pros-simo bilancio delle somme dautilizzare per una riqualificazio-ne totale della parte bassa”.

Tra le novità adottate dallagiunta guidata da AscenzioMaesano ci sono le Guardieambientali del Centro Italia.L’associazione di volontari consede a Marsala ha trovato im-piego ad Aci Catena: “Il lorocompito – dice Grasso – è quel-lo di monitorare il territorio perquanto riguarda il comporta-mento dei cittadini nel conferi-mento dei rifiuti e nell’evitarela formazione di micro discari-che. Siamo contenti, per ades-so, del lavoro che stanno com-

piendo a fronte di un rimbor-so esiguo”.

Rimborso che nello specifi-co è di 1.940 euro mensili perun impegno di dodici ore al dìper trenta giorni mensili. L’affi-damento del servizio all’asso-ciazione ha fatto storcere ilnaso a molte persone, per viadel fatto che il referente delleGuardie Ambientali a Cataniaè stato candidato nel 2012nelle fila della coalizione chesosteneva l’attuale sindaco.

Ma l’assessore non vuolsentir parlare di cambiale elet-torale: “Nego assolutamenteche la decisione sia stata presacome forma di riconoscimen-to nei confronti di una perso-na che sostenne la candidatu-ra di Maesano. È vero – speci-fica Grasso – che i primi duemesi ci siamo affidati diretta-mente alla disponibilità di que-sta associazione per ovviarealle urgenze che il territoriopresentava, ma poi abbiamoindetto una gara aperta a tutti.Furono due le associazioni apartecipare: le Guardie am-bientali e i carabinieri, e la mi-glior offerta venne dai primi”.

Due mesi fa, in un’intervi-sta pubblicata da Paesi Etnei

Oggi, il primo cittadino di AciCatena ha assicurato la realiz-zazione entro la fine del 2014della prima isola ecologica.L’assessore all’ambiente evitadi fissare un termine preciso,ma non nega l’importanza delprogetto: “È il mio obiettivoprincipale – ribadisce Grasso–. Le posso dire che siamo unodei primi comuni ad aver pre-sentato il piano per la costitu-zione dell’Aro. Il progetto cheè al vaglio dell’Urega (Ufficioregionale per l’espletamento digare per l’appalto di lavoripubblici, ndr) è incentrato sul-la raccolta porta a porta. In con-temporanea, abbiamo in men-te di dare vita all’isola ecologi-ca che, situata in zona San Ni-colò, avrà l’obiettivo di incen-tivare i cittadini a conferire di-rettamente nel sito i rifiuti dif-ferenziati”. Un auspicio quel-lo dell’assessore che va condi-viso, nella speranza che ad AciCatena – dove la raccolta diffe-renziata è ancora prevista sol-tanto su una porzione del ter-ritorio e sta al 14% – la politicapossa dare il la a un cambia-mento fondamentale per il fu-turo della città.

nel frattempo, continuava a scorrere fino a che nelmarzo dell’anno scorso una delibera stabiliva chele opere finanziate dovevano essere date in ap-palto entro la fine del 2013, pena la perdita deifondi. E infatti così è stato. Ma oggi c’è chi vuolevederci chiaro in questa vicenda e nel paese c’ègià chi accenna alla possibilità di rifarsi legalmen-te nei confronti dei responsabili di questa storia.

Si parla di class action – imprenditori, com-mercianti e semplici cittadini – che sarebbero statidanneggiati dalla dismissione del progetto. Trachi ha preso una posizione c’è il movimento civi-co “La nostra Mascali” che tramite il proprio co-ordinatore, Giovanni Pellizzeri, ha fatto sapere:“È la conferma tangibile di come la politica negliultimi anni abbia creato solo false aspettative”.Per l’esponente del movimento civico, però, quelladello svincolo autostradale potrebbe non esserel’unica occasione persa: “In tema di grandi finan-ziamenti – conclude Pellizzeri – si rischia di per-derne anche un altro: quello del Cipe di 23 milio-ni di euro per la realizzazione della rete fognaria edella condotta sottomarina collegata al depurato-re consortile di Sant’Anna”.

A18, svincolo di Mascali: addio sogno

ACESE - JONICA

Aci Catena. Villa comunale nel degrado e rivoluzione ambientale con un piccolo giallo...

L’assessore Grasso replica: «nessuna cambiale elettorale»

Simone Olivelli

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Genitori sull’orlo di una crisi dinervi, macchine parcheggiate inmezzo alla strada, centinaia di “un-der 20” a cantare a squarciagola…arriva nel capoluogo etneo, More-no, Moreno Donadoni (ma il cogno-me sparisce nella bocca di tutti).

Il cantante ha fatto molto parlaredi se, in quanto primo rapper a par-tecipare e a vincere, l’ultima edizio-ne del talent ”Amici” di Maria DeFilippi. E che quest’anno è addirit-tura nel cast del talent, come coachper la squadra bianca.

Hai firmato autografi e ti seiprestato agli scatti dei giovanifan… ma anche con le mam-me...

“Già, credo di piacere anche allemamme perché hanno avuto modo

di conoscermi in tv - affermasorridendo - I genitorisono contenti di porta-re i loro figli ai concertianche perché nell’ulti-mo cd ho fatto un passoimportante avvicinando-mi a cantanti adulti comeFiorella Mannoia o AlexBritti. Il disco è stato parto-rito in uno studio e non inun talent come l’ultimo al-bum “Stecca”. Qui c’è un altrotipo di preparazionee sono riuscitoa parlare an-che delm i opassa-to, della

mia vita”.Potevano raggiungere

il cantante solo quelliche avevano in manouna copia del suo di-

sco. Tantissime ragaz-zine (e anche qual-che ragazzo, a onordel vero) che hanno

faticato non poco peravvicinarsi al loro ido-lo.

Dopo avervendu-

to circa 180.000 copie del suo vec-chio album “Stecca”, il rapper “metàgenovese e metà del sud”, ritornacon il nuovo lavoro “Incredibile”,che contiene 15 nuovi inediti.

“Ho scelto il titolo Incredibile –rivela Moreno - perchè io scompon-go la parola in due parti “In”, ossiaqualcosa di nuovo, e “Credibile”qualcosa che possa essere conside-rato affidabile e quasi garantito”.

Nell’album citi il giudice Gio-vanni Falcone...

“Si, è stato volutamente. La Sici-lia è una terra alla quale sono molto

legato: mia mamma è palermita-na.”

Hai mai pensato ad unnome d’arte?

“No. Con un nome d’arte

non mi sentirei a mio agio. C’è unaneddoto particolare che mi spingea non cambiarlo: prima di nascere imiei genitori scrissero una serie dibigliettini con nomi particolari e ven-ne estratto Moreno, per cui mi tengoil nome che mi ha riservato la sor-te.”

Moreno, nonostante un periodovissuto costantemente sulla crestadell’onda, con il doppio disco di pla-tino conquistato con “Stecca”, con-serva ancora l’umiltà e il rispettodovuti all’avversario Miguel Bosè, ea tutti i componenti della squadrablu. Il passaggio da concorrente acoach, i l rapper lo percepisce“come una crescita. Un piccolo pas-so in più verso la gente”.

“Sicuramente non ho alle spalle

Da Amici alla vetta delle classifiche. “Stecca” approda nel capoluogo etneo

Moreno in esclusiva: «amo la Sicilia ed il suo popolo»i milioni di dischi venduti come Mi-guel Bosè, ma posso sicuramentetrasmettere la mia esperienza fatta daconcorrente e suggerire il modo giu-sto di vincere ad Amici”.

Quali sono le reazioni allasua partecipazione ad ”Amici”che ti hanno più sorpreso?

“Chi è contro i talent dice cheandare in Tv è una scorciatoia. Maforse non sa che ci sono degli stepprima di vincere un programma”.

Il giovane rapper parla anchedella sua collaborazione con Fiorel-la Mannoia nella canzone ‘SempreSarai’: “Il singolo è stato partoritoalla fine, è il 14° brano e mi ha datola convenzione di poter chiamare ildisco “Incredibile”.

Lucio Di Mauro

Il progetto si chiama “Cittàdi Valverde” e pone degliobiettivi importanti a lungo ter-mine. La squadra è supporta-ta un pubblico caloroso, contacirca 300 tifosi a partita sedutisugli spalti che animano lo sta-dio “Pippo di Bella”. Per moltisi tratta di un progetto ambi-zioso gestito direttamente dal-la società calcistica del Presi-dente Armando Sapuppo.

Armando Sapuppo è unuomo d’esperienza, poiché èstato il Presidente della storicasquadra “Massiminana”, se-

guita successivamente da Igna-zio Sapuppo. L’altra parte del-la famiglia decide successiva-mente di sposare il progetto“Città di Valverde”. La svoltaarriva nel 2013, quando lasquadra fa il salto di qualità. Il2014 è stato un anno epico peril Valverde, dopo 17 anni ri-torna in Promozione. Si trattadi un traguardo realizzabilegrazie all’apporto e al carismadi alcuni dirigenti. Dietro lequinte c’è stato tutto un lavo-ro, nonché, il dispendio dienergie. A Valverde si respira

aria di bramosia, il desiderio èsempre stato quello di dar vitaal vero calcio, più che altrol’idea di regalare un sognoconcreto agli abitanti del quar-tiere. Soltanto nell’estate del2013 questo è possibile. Sipongono degli obiettivi, l’am-ministrazione crede al proget-to “Citta di Valverde” e s’intra-prende un percorso univococon il presidente ArmandoSapuppo. Alcuni dirigenti re-clutati dal Presidente Arman-do Sapuppo si trasferiscono daCatania a Valverde, nasce

l’idea del progetto. L’idea dicoltivare questo progetto cal-cistico nasce da una passioneper il calcio e l’attaccamento alpaese, lo dichiara il PresidenteArmando Sapuppo :« Io sononato a Catania, ma abito a Val-verde da 15 anni, mi è semprepiaciuto fare calcio a Valverde,anche perché il paese non èun dormitorio, ma è un paeseche ha i propri valori. Ho pen-sato di fare calcio a Valverde» .

Fino a qualche anno fa,questa cittadina locale non di-sponeva di un buon calcio,

perlomeno, sebbene la squa-dra avesse intrapreso dei risul-tati importanti, non ha mai fat-to il salto di qualità, perciò na-sce un sodalizio con l’ammini-strazione locale.

Dice il Presidente ArmandoSapuppo:« Abbiamo credutoin questo progetto, mi hannomesso a disposizione tuttoquello che c’era da mettere adisposizione. All’inizio, anchese si è del luogo c’è sempre

Mister Sapuppo: “la nostra promozione ha sconfitto gli scettici. Futuro roseo”

Successo all’istituto circondaria-le di Bicocca, per la XX edizionedel Memorial Servo di Dio “Ro-sario Livatino-Antonino Saetta”.Il Premio Internazionale all’impegnosociale – organizzato dall’omonimocomitato spontaneo Antimafiedi Riposto - assegna ogni anno ri-conoscimenti a quanti spendono lapropria vita per l’affermazione deivalori della legalità, lotta alla mafia ealla criminalità organizzata e del di-ritto a un’informazione libera.

«Un omaggio a chi non c’è più, aquegli eroi che, come i due magi-strati uccisi dalla mafia (AntoninoSaetta, assassinato insieme al figlionel 1988, e Rosario Livatino fred-dato nel 1990), hanno sacrificato sestessi per radicare nella società la

Calcio “Città di Valverde”, giovaniguerrieri a sostegno di una maglia

uno scetticismo tale. Ho pro-messo al Sindaco d’Agata,nonché all’assessore Luigi Tor-risi e Gaetano Spina che pote-vo e volevo fare due promo-zioni in tre anni».Sebbene ilValverde possa rallegrarsi dellapromozione, i calciatori posso-no godere delle vacanze estive.Ci sono dei giovani promettenticome Ferlito e Barbagallo, magià si pensa al futuro con dellenuove aspirazioni. Forse è

un’impresa ardua credere inqualcosa in più, ma per realiz-zare questi progetti, oltre allavicinanza della comunità loca-le, c’è bisogno di un completosostegno della popolazione.

Tra l’altro, questa cittadinalocale ha delle ottime potenzia-lità, non è una periferia di pro-vincia, ma una città dai proprivalori e che conta circa 8.000abitanti.

cultura della giustizia e che continua-no a vivere idealmente in quantisono animati da un desiderio di ri-valsa contro qualunque forma di cri-minalità organizzata - ha affermatoin apertura Attilio Cavallaro, pre-sidente del comitato organizzatoredella manifestazione - bisogna es-sere ottimisti perché il bene trionfe-rà e la legalità vincerà la sua batta-glia».

La 20esima edizione del premioha onorato la memoria di Antoniet-ta Labisi, la nobildonna che spesela sua vita in favore dei deboli e de-gli emarginati, fondando nel 1953un’associazione dedicata alla vene-rabile Lucia Mangano, per risolleva-re le sorti socio-economiche di SanCristoforo, sostenendo con l’aiuto

delle sue dame e nella totale indiffe-renza dell’allora classe politica oltre68mila famiglie disagiate, recupe-rando bambini e ragazzi altrimentidestinati a entrare nelle maglie dellamalavita e della criminalità organiz-zata e fondando nel 1956 l’Istitutomedico psico-pedagogico Lucia

Mangano, realtàd’eccellenza perl’accoglienza e il re-cupero dei diversa-mente abili.

Lunga la lista deipremiati, tra questi:il capo della Dire-zione InvestigativaAntimafia di RomaArturo De Felice.Tra i premiati ancheil capo della Poliziadi Stato Alessan-dro Pansa, il cui ri-conoscimento è

stato ritirato dal questore di CataniaSalvatore Longo, i questori di Si-racusa Mario Caggegi, di RagusaGiuseppe Gammino, di MessinaGiuseppe Cucchiara.

Riconoscimento anche per il di-rettore del consorzio Polieco Clau-dia Salvestrini, minacciata per il

suo lavoro di contrasto al traffico il-lecito dei rifiuti. Un premio ancheall’impegno nella lotta alla mafia delsindaco di Corleone LeoluchinaSavona che si è dichiarata ferreanella volontà di cancellare quellanomea che associa il suo comune

alla mafia e incorruttibile, anche acosto di non essere più rieletta, per-ché la dignità personale vale più diuna poltrona da sindaco».

Riconoscimenti a Patrizia Todi-sco, gip di Taranto impegnata nelleindagini per il processo Ilva; e alpubblico ministero di Reggio Cala-bria Sara Ombra, premiata per ilsuo impegno nell’affermazione del-la legalità in un territorio logoratodalla ‘ndrangheta. Onorificenze an-che al sostituto procuratore dellaRepubblica di Enna Augusto Fran-cesco Rio, e all’avvocato CarlaParano, già direttore scientifico del-

La XX edizione in memoria della nobildonna Antonietta Labisi

Il Premio Livatino-Saetta simbolodell’impegno sociale e antimafia

l’Osservatorio Permanente sulla cri-minalità organizzata che ha sottoli-neato «l’importanza della parola“nefesh”: l’anima attiva, l’affitto chepaghiamo per stare su questa terradi cui questo premio è testimonian-za e ricordo».

Tra i premiati anche giornalistiche hanno con la loro penna contri-buito ad affermare i principi dellalegalità e della giustizia: Ugo Toma-selli e Carmelo Di Mauro delquotidiano La Sicilia, Antonio At-tino del Corriere del Mezzogiorno,Antonio Lo Conte, direttore delQuotidiano Italiano-Bari, e la reda-zione di Basilicata 24.

Insignito del premio Livatino-Sa-etta anche Giovanni Virgilio, il gio-vane regista catanese del cortome-traggio “Damiano” proiettato in aper-tura della manifestazione, in concor-so al David di Donatello.

Tiziana Campo

il sindaco diCorleone

Leoluchina Savonae il sindaco di

Sant'Alfio GiuseppeNicotra

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Attilio Muscuso

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