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31/03/2015 1 Rischio amianto Corso di Progettazione e Organizzazione della Sicurezza nel Cantiere - prof. arch. Renato G. Laganà Rischio amianto

Rischio amianto - unirc.it · 7/4/2009 (7 :24) - LA PRIMA UDIENZA DEL PROCESSO DI TORINO Eternit, un conto da 400 milioni per i risarcimenti ... L'anno seguente, il destino ha in

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Rischio amianto

Corso di Progettazione e Organizzazione della Sicurezza nel Cantiere - prof. arch. Renato G. Laganà

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Rischio amianto

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Rischio amianto

Sapete dove si rischia ditrovare amianto?

Asbesto il killer nascosto

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Rischio amianto

Rischio amiantoOgnisettimanatreidraulicimuoionoper questokillernascosto

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Campagna“Asbestus Free”

Campagna“Asbestus Free”

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Stephan Schmidheiny, 61 anni, è il miliardariosvizzero accusato di aver fatto morire duemilapersone. E’ stato consulente di Clinton e hascritto un libro ecologista

L’ eco-conversione di Mister EternitDall’amianto killer all’impegno per l’ambiente. “La fabbrica? A nominarla mi sentivo male”

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7/4/2009 (7:24) - LA PRIMA UDIENZA DEL PROCESSO DI TORINO

Eternit, un conto da 400milioni per i risarcimentiLe richieste di Inail, famiglie e istituzioni. Folla in tribunale,assenti i due imputatiDentro le maxi-aule è solo un’interminabile processione di malatie parenti di morti - contati alla fine in 270 - che si presentano difronte al gup Cristina Palmesino per costituirsi parte civile.«L’Inail ha appena presentato un prospetto delle spese sostenuteper assicurare le indennità di legge ai colpiti dalle conseguenzedell’amianto. Chiede agli imputati 246 milioni di euro dirisarcimento».È la prima botta per gli imputati di disastro doloso, gli assentiStephan Schmidheiny, svizzero, 61 anni, e Jeans Louis De Cartier,belga, 88.

La sfilata dei morti che verrannoLe parti civili: "Siamo Davide contro Golia. Non si fa ricercasull'amianto, non conviene"

6/4/2009 (13:15) - TUMORI

Ispesl: cancro da amiantoper 1.350 italiani ogni anno

"Dal secondo dopoguerra alla messa al bando del 1992, èpossibile calcolare che nella Penisola sono state utilizzate più di

20 milioni di tonnellate di amianto"

I tumori da amianto(mesoteliomi)colpiscono 1.350italiani ogni anno, conun’incidenza pari acirca 3,5 casi ogni 100mila abitanti negliuomini e a un caso per100 mila nelle donne.Le vittime contestatesono quasi 3 mila: tuttiex lavoratori deglistabilimenti italianidella multinazionale,uccisi dall’amianto dal1983 ad oggi.

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Mario, suo marito, fu il primo. Era l'unicodella famiglia che lavorava all'Eternit. Siammalò nel febbraio del 1982. «Quandoil medico mi disse che aveva un tumore,non mi feci impressionare. "È un uomoforte, lo cureremo" gli risposi. "No,signora, non è possibile. Mesotelioma.Non c'è nulla da fare"».L'amianto se lo mangiò in pochi mesi,morì anche lui come tutti, soffocato dalsangue e dall'acqua nei polmoni.Nel 1990 toccò a Libera, la sorellaminore di Romana. Stessa malattia,stessa fine atroce e veloce. Nel 2003, auna giovane nipote e a una cugina.L'anno seguente, il destino ha in serbo ilpiù schifoso degli insulti. Maria Rosa,sua figlia. «Fu lei a consolare me.Quando seppe la diagnosi, mi fecesedere e mi disse che dovevo farmiforza. ………»

Sentenza Eternit a Torino: dirigenticondannati a 16 anni.

• Condannati i dirigenti dell'Eternit Stephan Schmidheiny,miliardario svizzero di 64 anni, e il barone belga Louis de Cartier,novantenne, a 16 anni nel processo "amianto" al Tribunale diTorino. Sono stati ritenuti responsabili di disastro doloso eomissione di cautele. Riconosciuti anche diversi risarcimenti dannipatrimoniali e non patrimoniali ad alcune parti civili. La condanna siriferisce ai reati commessi negli stabilimenti piemontesi di Casalee Cavagnolo a partire dal 13 agosto 1999. Prescritti quelliprecedenti a tale data, così come quello degli stabilimenti di Bagnolie Rubiera.

Ai parenti delle vittime vanno 30000 euro di risarcimento. Peralcuni ancora ammalati stabilito un risarcimento di 35000 euro.

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Condannati il miliardario Schmidheiny e ilbarone De Cartier. I parenti delle vittimescoppiano in lacrime in aula

• 13 febbraio 2012, 16:45TORINO - Il Tribunale di Torino hacondannato a 16 anni di carcereciascuno il miliardario svizzeroStephan Schmidheiny e il baronebelga Louis De Cartier alla fine delprocesso Eternit. I due rispondevanodi disastro doloso e rimozione dicauteleIl tribunale, secondo quanto si ricavadalla lettura del dispositivo dellasentenza, che è tuttora in corso, haritenuto i due imputati colpevoli didisastro doloso solo per lecondizioni degli stabilimenti diCavagnolo (Torino) e CasaleMonferrato (Alessandria). Per glistabilimenti di Rubiera (ReggioEmilia) e Bagnoli (Napoli) i giudicihanno dichiarato di non doversiprocedere perché il reato èprescritto.

Eternit: tutto prescritto prima del processo,prescrizione annulla risarcimentiIl processo torinese per le morti da amianto era prescritto primaancora del rinvio a giudizio dell'imprenditore svizzero Schmideiny. Losottolinea la Cassazione. La prescrizione cancella i risarcimenti19 novembre 2014

"Il Tribunale ha confuso la permanenzadel reato con la permanenza degli effettidel reato, la Corte di Appello hainopinatamente aggiunto all'eventocostitutivo del disastro eventi rispetto adesso estranei ed ulteriori, quali quellidelle malattie e delle morti, costitutivisemmai di differenti delitti di lesioni e diomicidio".Ad avviso della Cassazione l'imputazione di disastro a carico dell'imprenditore svizzeroStephan Schmidheiny non era la più adatta da applicare per il rinvio a giudizio dal momentoche la condanna massima sarebbe troppo bassa, per chi miete morti e malati, perchépunita con 12 anni di reclusione. Lo scrivono i supremi giudici nel verdetto Eternit. In pratica"colui che dolosamente provoca, con la condotta produttiva di disastro, plurimi omicidi,ovverosia, in sostanza, una strage" verrebbe punito con solo 12 anni di carcere e questo è"insostenibile dal punto di vista sistematico, oltre che contrario al buon senso", aggiunge laSuprema Corte.

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Secondo la Cassazione "a far data dall'agosto dell'anno1993" era ormai acclarato l'effetto nocivo delle polveri diamianto la cui lavorazione, in quell'anno, era stata"definitivamente inibita, con comando agli Enti pubblici diprovvedere alla bonifica dei siti". "E da tale data -prosegue il verdetto - a quella del rinvio a giudizio (2009) edella sentenza di primo grado (13/02/2012) sono passatiben oltre i 15 anni previsti" per "la maturazione dellaprescrizione in base alla legge 251 del 2005"."Per effetto della constatazione della prescrizione del reato,intervenuta anteriormente alla sentenza di I grado", cadono"tutte le questioni sostanziali concernenti gli interessi civili eil risarcimento dei danni". Lo scrive la Cassazione.

"Sicuramente non ci arrenderemo - afferma l'avvocatoEzio Bonanni, presidente Ona -, Schmidheiny puòstarne certo. Avvieremo azioni anche fuori d’Italia,nei territori e nelle nazioni in cui ancora vive ed opera.Onoreremo la memoria dei nostri morti e daremo lorogiustizia. È necessario un salto di qualità, un direttocoinvolgimento delle vittime nei territori dove ancora si lavora, si produce e sicommercializza amianto, oltre ad una battaglia a tutto campo nei nostri territori checomprenda la bonifica e la terapia e cura dei pazienti. Vincere contro l’amianto econtro chi semina morti e lutti si può e si deve.

2013

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San Filippo del Mela (ME):ancora una vittimadell'amianto, lavorava allaSacelit.

Tra i 220 ex dipendenti è lamorte numero 111

Sabato 16 Febbraio 2013

Centoundicesima vittima dell'amianto fra i 220ex dipendenti della Sacelit di Archi, frazione diSan Filippo del Mela, in provincia di Messina.La notte scorsa e' morto A. D. M., di 76 anni,che aveva lavorato dal 1958 al 1985 comemeccanico nell'azienda. Lo ha reso noto ilpresidente del comitato ''Ex esposti amianti'',anch'egli ex dipendente Sacelit e sindacalistaSalvatore Nania, aggiungendo che da oltre 15anni l'uomo soffriva di ''asbestosi,insufficienza respiratoria, addensamentoparenchimale, ispessimento fibro-calcificodelle pleure, inspessimento del piccolointerstizio polmonare in sede basale emantellare''. ''Chi pensava che non si sarebbepiu' parlato di morti causate dall'amianto - hadetto Nania - si sbagliava. Tutti devono capireche ne parleremo ancora almeno fino al2025''.(ANSA).

Il decesso di un ex operaio, dopoquarant'anni di malattia, porta a115 il numero delle vittime dellafabbrica siciliana di San Filippodel Mela: il 52% degli exdipendenti

1 agosto 2013

Anche la Sicilia ha la sua “fabbrica della morte”,come l’Eternit di Casale Monferrato. Con lascomparsa di F.D.P., ottantenne, salgono a 115 levittime dell’amianto tra i dipendenti della societàSacelit. ......L’anziano operaio aveva lavorato per oltre 15 annicon mansioni di scarico sacchi di amianto dai carriferroviari, come addetto alla produzione di tubieternit, al rotolamento , pulizia e sbavatura tubi. Giànel 1973, quarant’anni fa, gli era stata riconosciutadall’INAIL di Milazzo la malattia professionale per“asbestosi e discreta insufficienza respiratoria parial 28 per cento”. Negli ultimi dieci anni di vita F.D.P.era stato costretto a muoversi con le bombole diossigeno. Con il decesso di ieri la percentuale dimorti asbesto-correlate fra gli ex lavoratori dellafabbrica di San Filippo del Mela sale al 52,5%, unacifra che non lascia adito a dubbi, sui rapporti dicausa-effetto fra esposizione e malattia.

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SONO 118 LEVITTIMEDELL'AMIANTOÈ morto un altro exdipendentedella Sacelit diSan Filippo Mela

5 dicembre 2013

Sono arrivati a 118 i morti, fra gli ex dipendenti della ex Sacelit di San Filippo del Mela. Al momentodella chiusura, nel 1993, i lavoratori alle dipendenze della fabbrica di eternit, meglio nota come“fabbrica della morte”, erano 220. Qualche giorno fa, infatti, è morto a Taranto, all’età di 82 anni,Carlo F. sofferente da oltre 14 anni e costretto a convivere con una bombola di ossigeno al seguito.La notizia è stata data, dal presidente del comitato “Ex esposti amianto” di Pace del Mela,sindacalista ed ex dipendente della Sacelit di San Filippo del Mela, Salvatore Nania. “L’anziano si eratrasferito nel centro pugliese, – scrive Nania – una decina di anni orsono, dopo aver avuto ilriconoscimento della malattia professionale da parte dell’Inail: deficit respiratorio e placchepleuriche con percentuale invalidante del 20 per cento”.Ed aggiunge: “Carlo ha lavorato come elettricista in tutti i reparti della Sacelit; anche lui abitava in unappartamento adiacente la fabbrica, di proprietà della stessa Sacelit. Per tantissimi anni ha soffertoper gravi patologie causate dall’esposizione alle fibre killer di Asbesto”. L’anziano ex dipendenteSacelit è morto, per asbestosi pleuro – polmonare, insufficienza respiratoria restrittiva e ostruttiva,collasso cardio respiratorio.

L’Italia è stato fino alla fine degli anni ’80 uno deimaggiori Paesi produttori e importatori diamianto. Dal secondo dopoguerra alla messa albando del 1992, è possibile calcolare che nellaPenisola sono state utilizzate più di 20 milioni ditonnellate di amianto, soprattutto nelle attività dicoibentazione e produzione di manufatti incemento-amianto.

«La conseguenza di tale utilizzo è chel’Italia è oggi uno dei Paesi occidentalipiù colpiti dall’epidemia di malattieasbesto-correlate».

Dati Ispesl

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"il mesotelioma pleurico, malattiatumorale maligna dovutaall'amianto, colpisce personesempre piu' giovani (40-50 anni) eanche soggetti che non hannoprecedenti esposizioni lavorativead amianto. Il mesotelioma pleuricoe' una malattia neoplasicarapidamente fatale: lascia meno diun anno di vita. L'esistenza dimesoteliomi anche in persone nonesposte a rischio per motiviprofessionali conferma chepossono essere pericolose ancheesposizioni a basse concentrazionidi asbesto".

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L’inalazione di fibre aerodisperse di amiantoè anche responsabile di un numero rilevantedi casi di tumore del polmone, della laringe,dell’esofago, oltre che di decessi perasbestosi.

La malattia colpisce soprattutto i lavoratori dei settori deicantieri navali, della riparazione e manutenzione dei rotabiliferroviari, dell’industria del cemento-amianto.

Ma il quadro complessivo è molto articolatoe include numerose situazioni lavorative meno attese.Sono inoltre presenti casi determinati da esposizioniambientali e domestiche.

La direttiva n. 2003/18/CE del Parlamento europeo edel Consiglio 27 marzo 2003, è stata adottata attraversol’emanazione di un apposito decretoGazzetta Ufficiale del 27 aprile 2005, n. 96, la legge 18 aprile 2005, n. 62, recante«Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alleComunità europee. Legge comunitaria 2004», in vigore dal 12 maggio 2005

modificando la direttiva n. 83/ 477/CEE, a sua voltamodificata dalla direttiva n. 91/382/CEE del Consiglio 25giugno 1991, nonché dalla direttiva n. 98/24/CE delConsiglio 7 aprile 1998

La direttiva n. 83/477/CEE è stata recepita in Italia daldecreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277, inerente allaprotezione dei lavoratori contro tre rischi:- amianto;- piombo;- rumore.

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I materiali contenenti amianto si distinguono in duecategorie:

- in matrice compatta (come le coperture in cementoamianto, i pavimenti in vinyl amianto e così via) nei qualile fibre di amianto sono fortemente legate in una matricestabile e solida;

- in matrice friabile (come l’amianto spruzzato, gliintonaci, le coibentazioni di tubazioni e così via) nei qualile fibre possono essere libere o debolmente legate.

La pericolosità consiste, come è noto, nella capacità deimateriali di amianto di rilasciare fibre potenzialmenteinalabili e, inoltre, nella estrema suddivisione a cui questefibre possono giungere.

Non sempre l’amianto, però, è pericoloso.

Lo è certamente quando si trova nelle condizioni didisperdere le sue fibre nell’ambiente circostante per effetto diqualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stresstermico, dilavamento di acqua piovana e così via.

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Per questa ragionel’amianto in matricefriabile, il quale puòessere ridotto inpolvere con la sempliceazione manuale, èconsiderato piùpericolosodell’amianto inmatrice compatta, cheper sua natura ha unascarsa o scarsissimatendenza a liberarefibre.

Amianto o Asbesto:in greco significa immacolato, maanche incorruttibile. Il termine asbestoequivale totalmente ad amianto, e ingreco significa perpetuo,inestinguibile.E’ un minerale (silicato) molto fibrosoresistente al calore, agli acidi,praticamente indistruttibile,fonoassorbente, grande capacità diisolamento termico.Esso è anche resistente alla trazione,facilmente filabile, insomma unmateriale dalle qualità eccezionali,adatto a moltissime applicazioni,purtroppo, però, ha una grandetossicità.

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L'amianto si trova in natura unito ad altri minerali costituenti la rocciamadre dalla quale le fibre devono essere asportate; viene quindiestratto in miniera, dove per successive frantumazioni della roccia chelo contiene, si ottiene la fibra purificata. Grossi giacimenti di amianto sitrovano in Russia e in Canada, che contribuiscono con il 75% deltotale alla produzione mondiale. La quale, negli anni 80 ha avuto unosviluppo quasi esponenziale.

In Italia si producevano circa 125.000 - 130.000 t. d’amianto(crisotilo e tremolite), il quale proveniva soprattutto dallaMiniera di Balangero (Piemonte), che era la più grande d’Europa.Questa miniera è attualmente chiusa, ci sono stati vari tentativiper riaprirla, fortunatamente tutti andati a vuoto. Altri paesiproduttori sono: Sud Africa (crocidolite), Zimbawe, U.S.A., Cina.

DIFFUSIONE

Le ottime caratteristiche chimiche e meccanichedell'amianto hanno fatto si che il suo utilizzo si siarapidamente diffuso; è stato quindi utilizzato per lafabbricazione di oltre 3000 prodotti e manufattiindustriali. Nessun settore della vita civile é statorisparmiato da questo potente cancerogeno. In moltiprodotti l'asbesto è di solito unito con altri materialiin diverse percentuali, al fine di sfruttare al meglio lesue caratteristiche.

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PRODOTTI

Nominiamo solo alcuni dei prodotti di più largadiffusione: tubi per acquedotti, fogne ecc,lastre e fogli in cemento-amianto, mattonelleper pavimentazioni, frizioni, freni e prodotti variper attrito, guarnizioni, filtri per bevande, tute,coperte, guanti antincendio, pannellifonoassorbenti e/o isolanti, vernici,rivestimenti, stucchi, feltri, tegole.

Amianto killer, 32 milioni di tonnellate sparse per l'ItaliaFuorilegge da 20 anni, si trova in canne fumarie, tetti econdutture.

In commercio esistono oltre3.000 prodotti che contengonoamianto, il suo uso è statomolto vasto e non esiste settorein cui esso non sia presente.

A base di asbesto per esempioerano i freni e le frizioni degliautoveicoli, molte costruzioniindustriali e civili(ETERNIT, ecc), dello stessoprodotto sono costruitiacquedotti e vasche dicontenimento per acque.

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Molti degli oggetti di usoquotidiano e domesticoavevano come base questominerale fibroso: guanti perforno, pannelli termici dellecucine, coperture degli assida stiro, sottopentole, isolantedelle prese e delle stufeelettriche, giocatoli, filtri perbocchini, pannelli perisolamento termico e fonico diabitazioni, asili, scuole edificipubblici quali banche, poste,cinema, stazioni.

Il Prof. J.C. PUGET Direttore del centro di diagnostica e riabilitazionecardiorespiratoria di Parigi, in un convegno di Pneumologia, tenuto a

Nizza nel marzo 90 ha affermato che il 10% dei tumori polmonari;interessa persone che non hanno mai fumato e sono causati dall’asbesto

utilizzato per isolamento termoacustico delle abitazioni

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Art. 247. - Definizionil. Ai fini del presente capo il termine amianto designa iseguenti silicati fibrosi:a) l'actinolite d'amianto, n. CAS 77536-66-4b) la grunerite d'amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5c) l'antofillite d'amianto, n. CAS 77536-67-5d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4f) la tremolite d'amianto, n. CAS 77536-68-6.

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ESPOSIZIONI SPORADICHE

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• L’uso dell’amianto è così esteso da definirlo ubiquitario:

• perfino la Sede dello IARC di Lione (INTERNATIONALAGENCY RESEARCH of CANCER), ora bonificata, eraimbottita di manufatti di questo materiale.

• Palazzo Berlaymont, sede della CEE a Bruxelles, è statodichiarato insalubre per la presenza di grandi quantitàdi asbesto, per molto tempo si é stati indecisi, dato icosti molto alti, se abbatterlo o bonificarlo.

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• A 30 anni dalla sua costruzione,il palazzo Berlaymont, sededella Commissione Europea, èstato sottoposto a un imponenteintervento di ristrutturazione peradeguarlo alle nuove esigenzee agli attuali standard qualitativi.

Edificato a Bruxelles negli anni 60per ospitare la sede dellaCommissione Europea (per laprecisione il cantiere durò dal1963 al 1967 quando l'edificio fuinaugurato ufficialmente), erastato voluto dal governo belgache preferiva che un organismocosì importante per l'UnioneEuropea fosse situato nonlontano dal centro della città.

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Su questo terreno venne costruito ilpalazzo Berlaymont, ideatodall'architetto De Vestel incollaborazione con gli architetti JeanGilson e Jean et André Polak chepresentarono un progettoarchitettonicamente ardito costituitoda un nucleo centrale da cui sidipartono quattro ali di diversemisure.

La costruzione si sviluppa su oltre 240mila metriquadrati, distribuiti su 16 livelli, ed è caratterizzata daun'architettura considerata rivoluzionaria per l'epoca eche costituì una vera e propria prodezza tecnica:infatti l'intera struttura è sospesa per mezzo di tirantid'acciaio a delle travi precompresse che poggiano sulperno centrale in cemento armato.

Ai tempi della suacostruzione l'edificioera destinato adaccogliere 3milafunzionari europei e,oltre agli uffici, eranodisponibili alcunesale per riunioni eper conferenze, unbar, un ristorante,studi televisivi,negozi, magazzini eun parcheggio ingrado di ospitareoltre mille auto.

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I primi addetti si installarono nell'edificio nel 1967 e vi restarono fino al1991.Con il trascorrere del tempo, infatti, l'edificio e le sue strutturecominciarono progressivamente a invecchiare e finirono per nonessere più adeguate ai nuovi standard qualitativi; inoltre, agli inizidegli anni 90, in considerazione delle ingenti quantità di amiantopresenti nella struttura metallica, sorse anche l'esigenza di bonificaretutto l'edificio.

A seguito dell'allargamento dellaComunità, passata dapprima da sei a novemembri, poi a dodici e infine a quindici nel1995, i servizi erano aumentati.Già nel 1991 il Berlaymont ospitavasoltanto una parte dei lavori dellaCommissione, i Commissari, i loroGabinetti e i servizi più strettamente legatia essi, mentre le altre funzioni erano giàstate spostate negli edifici vicini.Di conseguenza venne presa la decisionedi mettere in cantiere la ristrutturazionecompleta di palazzo Berlaymont.La Commissione Europea lasciò ilBerlaymont alla fine del 1991 perpermettere di procedere agli interventinecessari.

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Come per molti edifici costruiti neglianni 60, nelle strutture delBerlaymont si fece ricorsoall'amianto, una sostanza mineralefibrosa inalterabile al fuoco, alloraall'avanguardia come validaprotezione contro gli incendi. Perciòingenti quantità di amianto eranostate "floccate" - ovvero proiettate -sulla struttura metallica perproteggerla dal fuoco.Gli effetti cancerogeni delle polveridi amianto respirate in grandiquantità sono stati scoperti e resinoti solamente negli anni 70 e ilfloccaggio dell'amianto sullestrutture metalliche fu vietato inBelgio agli inizi del 1980.

L'utilizzo di questo materiale nonavrebbe presentato nessunpericolo fino a quando l'amiantocontenuto fosse rimasto inglobatoall'interno del materiale dicostruzione. Tuttavia losprigionamento della polvere diamianto avrebbe potuto verificarsisia per cause accidentali, in caso diun incendio per esempio, sia inoccasione di lavori o ditrasformazioni di parti dell'edificio,diventando molto pericoloso.

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La bonifica dall'amianto, iniziata nel1995, costituì un interventoparticolarmente importante in tuttaEuropa, sia per la vasta superficiedell'edificio su cui intervenire (oltre200 mila metri quadrati), sia per laquantità di amianto da eliminare, cheera stata valutata all'inizio dei lavoriin almeno 1.300 tonnellate diamianto floccato.Sulle armature metalliche, l'asbestoera floccato in uno spessorevariabile in modo da proteggere lastruttura dal collassamento in casodi incendio.In questa fase, in quattro dei 16 piani(per una superficie complessiva di66mila metri quadrati) è statoeffettuato l’intervento di bonificadall’amianto sui pavimenti

Il cantiere dei lavori diristrutturazione dell’edificiodopo la bonifica dall’amianto

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