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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 22 Giugno 2011 Angelo Bozza, Una Leggenda Personale………...………..……….….PAG. 2 Musica Nascosta…………………………….………....................………..PAG. 5 Le mura di Sana'a: teatro di guerra………………………………..………PAG. 5 Pro-Loco lucane - A Pignola un corso di formazione”......................….. PAG. 6 Nasce L’associazione Tag …………………………………………...…….PAG. 8 Istituto Comprensivo "Giovanni XXIII" ………………………………....….PAG. 8 Ginestra-Venosa. Ripulita La Strada ………………………………...……PAG. 9 Saggio alla Presenza Di Anbeta Toromani ………………….………...…PAG. 7 Barile. Visita di S.E. Arben IMAMI e Staff Diplomatico………..…………PAG. 9

Vulture Magazine - 22 Giugno 2011

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notizie dal cuore della Basilicata

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Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 22 Giugno 2011

Angelo Bozza, Una Leggenda Personale………...………..……….….PAG. 2 Musica Nascosta…………………………….………....................………..PAG. 5 Le mura di Sana'a: teatro di guerra………………………………..………PAG. 5 Pro-Loco lucane - A Pignola un corso di formazione”......................….. PAG. 6 Nasce L’associazione Tag …………………………………………...…….PAG. 8 Istituto Comprensivo "Giovanni XXIII" ………………………………....….PAG. 8 Ginestra-Venosa. Ripulita La Strada ………………………………...……PAG. 9 Saggio alla Presenza Di Anbeta Toromani ………………….………...…PAG. 7 Barile. Visita di S.E. Arben IMAMI e Staff Diplomatico………..…………PAG. 9

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ANGELO BOZZA, UNA LEGGENDA PERSONALE

Storico, medico e patriota, sindaco del paese arberesch dal 1864 al 1867.

di Michele Traficante

Nei più svariati campi della vita sociale, culturale ed economica Barile, un ameno paesello arberesh adagiato alle falde del monte Vulture, ha avuto molti personaggi illustri che hanno con le loro opere e con il loro lavoro dato lustro e prestigio alla loro comunità di origine o di appartenenza. Per lo più si tratta di esponenti di facoltose famiglie le quali, pur provenienti da altre regioni, si sono legati fortemente al territorio, hanno qui messo radici e assimilato storia, tradizioni e costumi. E’ il caso di Angelo Bozza, esponente di spicco di una famiglia di professionisti che ha lasciato una traccia profonda nella comunità arbereshe. Di questo illustre personaggio si è ampiamente trattato nel corso di un interessante convegno, tenutosi nei giorni scorsi a Barile, voluto e promosso, d’intesa con l’Amministrazione comunale, dalla famiglia Bozza, in primis da Emilio Bozza, memoria storica e geloso custode di preziosi documenti del dott. Angelo Bozza nonché dello storico casato barilese. Non per niente erano presenti numerosi membri della famiglia Bozza molti giunti appositamente da Foggia, Pescara, Melfi, Potenza, Lavello, Atella, Venosa, Rionero in Vulture, Cosenza.

Nel corso dell’incontro, opportunamente tenutosi in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, che ha avuto come tema “L’Unità d’Italia da Barile. Le memorie di Angelo Bozza”, dopo il breve indirizzo di saluto del sindaco Giuseppe Mecca, vi sono state le relazioni di Angelo Bozza, presidente della Sezione Civile del Tribunale di Pescara che ha trattato dell’incidenza della famiglia Bozza e del dott. Angelo in particolare, nella storia di Barile. E’ seguito l’intervento della dott.ssa Annunziata Bozza, archivista libero professionista con la sua esauriente trattazione sul “valore della memoria negli archivi privati. Le carte raccolte e custodite dalla famiglia Bozza”. Il prof. Antonio D’Andria, dell’Università degli Studi della Basilicata, dal canto suo si è interessato del tema “ Dall’insurrezione all’Unità d’Italia. Culture e pratica politica”, mentre il prof: Gaetano Morese, docente all’Università della Basilicata e membro della Deputazione Lucana di Storia Patria si è occupato “dell’Unità, reazione e legittimismo”. Ha concluso il convegno il prof. Antonio Lerra, dell’Ateneo Lucano e presidente della Deputazione Lucana di Storia Patria, il quale nel suo lungo excursus storico, trattando della “Costruzione dello Stato unitario”, ha inquadrato la figura di Angelo Bozza nella storiografia risorgimentale assegnandogli un posto di rilievo nel processo, almeno per quanto riguarda la Basilicata, di unificazione nazionale anche discostandosi dalle argomentazioni di Giacomo Racioppi. Ma quello che maggiormente ha interessato l’uditorio è stata la conoscenza d’importanti documenti storici custoditi dalla famiglia Bozza e riguardanti, in particolare, un “Diario privato” stilato dal dott. Angelo Bozza dal titolo “ Ricordi scritti dei miei antenati in vari libri e da me Angelo Bozza diligentemente ricopiati” che costituisce una “cronistoria”, in parte inedita, di fatti che riguardano aspetti della vita famigliare dei Bozza e gli avvenimenti briganteschi che hanno interessato la

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zona del Vulture e la regione lucana nel periodo 1861-1864 e oltre e di cui egli è stato attento testimone oculare. Si è trattato di un’opportunità utilissima per fare luce su alcuni fenomeni storici che, pur se circoscritti, fanno comprendere meglio il contesto

in cui essi si sono verificati. D’altra parte, com’è stato giustamente rilevato dall’archivista Annunziata Bozza “ Non è raro, infatti, che carte di cui s’ignorava l’esistenza rinvenute casualmente in qualche archivio privato, possano rivelare notizie talmente sorprendenti da modificare la visione ufficiale della cosiddetta “grande storia” scritta nei manuali e nei documenti pubblici ufficiali”. Più che opportuno il suo richiamo a chi detiene documenti e antiche scritture di famiglia perché vengano segnalati, poiché oltre ad essere “un dovere nei confronti della comunità di cui si è parte è soprattutto, un’occasione per sottrarre dall’abbandono pagine di storia inedite altrimenti destinate all’oblio”. Alcune pagine di tale diario sono state proiettate su schermo e magistralmente lette da Roberto Bozza, discendente diretto del dott. Angelo Bozza, mentre la giovane Flora Bozza ha letto alcuni passi del volume “Il Vulture” di Angelo Bozza. Il diario manoscritto di Angelo Bozza è stato diligentemente trascritto da Emilio Bozza prima di essere consegnato all’Archivio di Stato di Potenza per futura memoria.

Ma chi era Angelo Bozza e qual è stata la sua incidenza nella storia di Barile? Nato a Barile il 23 agosto 1821 da Giovannantonio Bozza ( 1777-1836) dottore in “utroque jure trasferitosi da Santomenna, una volta paese lucano e oggi in provincia di Salerno, a Barile nel 1802 (“La Lucania”, vol.II, pag, 247), e dalla barilese Giovanna Ferrone (1781-1854) sposata nel 1804, Angelo è nono di dieci figli. Dei fratelli si sono particolarmente distinti Alessandro (1809-1888) avvocato e letterato; Flaminio (1805-1882), avvocato e sindaco di Barile dal 1860 al 1864; Michele ( 1826-1905), “dottore in utroque jure e sindaco. Angelo si laurea in medicina a Napoli e sposa il 26 ottobre 1848 Grazia Severini dalla quale ha la bellezza di undici figli. Esercita con passione e dedizione la sua attività di medico e partecipa alle sofferenze e tragedie della sua gente in occasione di epidemie e disastrosi eventi sismici, fra cui quello rovinoso del 1851. Di idee liberali appoggia i moti risorgimentali ed è convinto fautore dell’Unità d’Italia. Dopo l’unificazione diventa capitano della Guardia Nazionale e partecipa alla repressione del brigantaggio che, nella zona del Vulture, trova terreno fertile con a capo il rionerese Carmine Crocco detto Donatello. Infatti, Angelo Bozza dal 1° Agosto 1861 si trova in prima fila nella lotta al brigantaggio, nel momento particolarmente delicato in cui Barile dal 16 al 19 aprile di quell’anno viene occupato dai briganti. Per uno spiacevole equivoco ( un suo fittavolo espone alla finestra della sua casa, disabitata in quel momento, la bianca bandiera borbonica con il tricolore ) viene considerato un reazionario e quindi nemico dei briganti e dell’esercito piemontese. Di questi tragici fatti briganteschi Angelo Bozza è “testimone” e “cronista” attento, non mancando di registrare come “L’insipienza delle autorità contribuisce a rendere ancora più feroci i briganti”. A fine ottobre 1864 Angelo Bozza diviene sindaco di Barile e rimane in carica fino al

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1867. E’ proprio in quegli anni che, grazie alla nomina del generale Pallavicini, con l’aiuto della Guardia Nazionale, Crocco e la sua banda vengono catturati nello Stato Pontificio. Non bisogna dimenticare che la presenza di ben 64 briganti nel territorio di Barile lascia una pesante traccia di incendi e devastazioni che provocano grave danno all’erario. Al termine del mandato di sindaco Angelo Bozza non accetta il rinnovo e tuttavia, candidato dai suoi concittadini suo malgrado dovette accettare, non potendosi rifiutare seconda una legge borbonica ancora in vigore, l’incarico di Esattore della Fondiaria. Con tale incarico difficile e defatigante, rimase al servizio

della sua comunità per due anni dal 13 marzo 1870 al 10 aprile 1872. Angelo Bozza chiude la “sua leggenda personale” a Barile il 15 novembre 1903 circondato dall’effetto dei suoio cari e nel compianto generale della sua comunità per il suo fulgido esempio di medico, di studioso, di uomo pubblico vicino alla sua gente, oltre che di padre e marito esemplare. Angelo Bozza però è stato anche uomo di vasta cultura e appassionato ricercatore di storia locale e regionale. Infatti, ha pubblicato, fra l’altro, la monografia “ La

Lucania. Studi storico-Archeologici, corredata da una Topografia Moderna della Lucania ove in ordine alfabetico sono annoverati tutti i luoghi abitati in essa e varie cose più notabili. Si tratta di due poderosi volumi stampati a Rionero in Vulture presso la Tipografia di Torquato Ercolani, rispettivamente nel 1888, il primo volume di 390 pagine e nel 1889 il secondo di 372 pagine. Di particolare interesse la parte sesta del secondo volume con un dizionario degli “ Uomini illustri e scrittori della Lucania con la Bibliografia Lucana”. Nel 1889 ha pubblicato ancora l’interessante volume di 172 pagine“Il Vulture-Barile e le sue colonie albanesi e greche, con alcuni cenni dei vicini paesi” sempre presso la Tipografia di Torquato Ercolani di Rionero in Vulture. Queste importanti opere, unanimemente apprezzate ed utilizzate da numerosi studiosi di storia patria per il loro contenuto ricco di dati e di notizie di estremo interesse, tanto è vero che sono state ripubblicate anche in anni recenti e addirittura riprodotte in copie fotostatiche, testimoniano l’amore profondo di Angelo Bozza per la sua gente e la sua terra. Ecco perché è stato più che doveroso, da parte dell’Amministrazione comunale di Barile, dedicargli, alcuni anni fa, il vasto piazzale della stazione ferroviaria del paese. Rivolgiamo un sentito ringraziamento ad Emilio, Gina e Roberto Bozza per averci cortesemente fornito le foto e le notizie per la stesura dell’articolo.

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" MUSICA NASCOSTA"

Molto si dovrà a Paolo Padula e al regista Mauro Pizzato per aver realizzato "Musica nascosta" film-documentario che colma una parte, poco o per niente conosciuta, della storia della musica a Venezia nei secoli del suo massimo splendore. 70 minuti di bellissime immagini, sostenute da ricerche storiche fatte negli archivi delle istituzioni musicali da cui questa storia è iniziata e che racconta le vite dialcune delle centinaia di ragazze, per lo più abbandonate e accolte negli "Ospedali" luoghi di carità e assistenza, dove venivano dapprima educate e, poi, avviate allo studio e alla pratica della musica. Quattro i luoghi destinati all'assistenza: quelli dei Mendicanti, degli Incurabili, dell'Ospedaletto e della Pietà, che , nel corso dei secoli, divennero veri e propri Conservatori, contribuendo, in ciò, a dare alla città il primato di capitale della musica in Europa, fatto questo che richiamò i migliori compositori allora in circolazione (ben 165) e migliaia di visitatori da ogni parte. La musica venne inserita nei programmi e considerata la più importante, verso la quale ogni ragazza ("Putta") doveva votarsi per tutta la vita. Sorsero così le scuole interne di musica dove la musica, secondo sistemi di apprendimento allora innovativi, circolava in ogni direzione, soprattutto nelle sue forme canore e cameristiche. Il film, unico nel suo genere, ha riportato alla luce episodi di vite sconosciute ridando, a secoli di distanza il giusto valore a chi la musica aveva contribuito a diffondere. Ricco di notizie sorprendenti,

il lavoro di Padula e Pizzato merita un elogio particolare per la ricerca meticolosa fatta andando a sfogliare i numerosi registri ancora depositati presso gli archivi degli "Ospedali" stessi con la pazienza e meticolosità dei ricercatori veri e propri. Se Venezia continua ancora a parlarci della sua straordinaria grandezza, questo si deve alle infinite pagine della sua storia, ancora al di là dall'essere del tutto svelata. Massimo Rosin pres. CineCLub VISCONTI - Cinit (Venezia) ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Le mura di Sana'a: teatro di guerra

A molti Sana’a non dirà molto, ma dietro a questo nome si nasconde una città che fece da sfondo alle riprese de "Il fiore delle mille e una notte" di Pier Paolo Pasolini, film che concluse la sua "Trilogia

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della vita": gli altri due film sono "Il Decamerone" e "I racconti di Canterbury". La città, già capitale dello Yemen, è oggi drammaticamente sulle cronache essendo quella nazione teatro di sanguinose rivolte popolari. Allora Pasolini ne fu così attratto che decise di documentarla da par suo. "Era l'ultima domenica che passavamo a Sana'a capitale dello Yemen del nord" racconta Pasolini, "avevo un po' di pellicola avanzata dalle riprese del film. Teoricamente non avrei dovuto possedere l'energia per mettermi a fare anche questo documentario e neanche la forza fisica, che è il requisito minimo. Invece energia e forza fisica mi sono bastate e perlomeno le ho fatte bastare. Ci tenevo troppo" continua il regista. "Si tratterrà forse di una deformazione professionale, ma i problemi di Sana'a li sentivo come problemi miei. La deturpazione, che come una lebbra la sta invadendo, mi feriva come un dolore, una rabbia, un senso di impotenza e, nel tempo stesso, un febbrile desiderio di far qualcosa, da cui sono stato perentoriamente costretto a filmare". Il documentario fu presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1988, quando Pasolini già non c'era più, a cura della Fondazione Pasolini e la direzione solerte di Laura Betti. “Ero presente alla proiezione con centinaia di critici soprattutto stranieri – aggiunge Armando Lostaglio, responsabile nazionale del Cinit – Cineforum Italiano - , ed un pubblico entusiasta dell’attualità del messaggio del poeta-regista. L’intento era quello di portare all’attenzione del mondo quel sito monumentale e tutelarlo. Operazione che successivamente si è rivelata più che positiva. Questo scriveva Pasolini in “Corpi e luoghi”: Lo Yemen, architettonicamente, è il paese più bello del mondo. Sana'a, la capitale, è una Venezia selvaggia sulla polvere senza San Marco e senza la Giudecca, una città-forma, la cui bellezza non risiede nei deperibili monumenti, ma

nell'incompatibile disegno... è uno dei miei sogni”. Il regista, volendo aggiungere qualcosa in più al suo documento, fece appello a tutti, arrivando persino all'Unesco che, nel 1986, dichiarò Sana'a patrimonio dell'Umanità. L’intento del poeta era dunque raggiunto. La Rai ha trasmesso questo documentario due volte, l'ultima nel 1997. Non sarebbe male poterlo rivedere una volta ancora. Masimo Rosin Presidente Cinercircolo "Visconti" Cinit Venezia :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

A Pignola un corso di formazione

Le Pro Loco lucane e calabresi a lezione di progettazione per il

servizio civile

PIGNOLA – Le Pro Loco lucane e calabresi iscritte all’Unpli (unione nazionale pro loco d’italia) accolgono la sfida di una progettazione altamente qualificata per i prossimi progetti di servizio civile da avviare in Italia.Sulla scorta delle indicazioni che provengono dall’Ufficio nazionale servizio civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, presieduto dall’onorevole Leonzio Borea, e a causa dei tagli economici continui al

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servizio civile, le Pro Loco si stanno attrezzando per affrontare le prossime scadenze, nella consapevolezza che la qualità dei progetti farà la differenza. E proprio per avviare al meglio la nuova fase di progettazione nel settore della valorizzazione del patrimonio culturale, il responsabile nazionale dell’Unpli, professor Mario Perrotti, ha inteso realizzare lo scorso sabato a Pignola, nella sala conferenze dell’hotel “Gran Relais Il Cavaliere” una giornata di approfondimento rivolta ai dirigenti delle Pro Loco di Basilciata e Calabria. A fare gli onori di casa il Presidente della Pro Loco di Pignola e Vicepresidente del Comitato Unpli di Basilicata, Bruno Mario Albano, il quale nel suo saluto ha sottolineato “il servizio civile rappresenta per i ragazzi una grande opportunità”, a seguire il saluto istituzionale del Vicesindaco di Pignola, Gerardo Ferretti, il quale ha rimarcato “le pro loco sono una grande risorsa per il territorio e siamo onorati di ospitare questo momento di formazione ed approfondimento nella consapevolezza che in un momento di crisi sicuramente bisogna puntare alla qualità dei progetti”. Mentre il Presidente del Comitato Unpli di Basilicata, Antonio D’Elicio nel suo intervento ha rilanciato “facciamo appello a tutti i parlamentari di ogni estrazione politica a porre in essere ogni utile attività per sostenere il servizio civile e a trovare le risorse necessarie per offrire anche ai giovani lucani e calabresi la possibilità di vivere un’esperienza altamente formativa nelle nostre realtà locali attraverso appunto i progetti che ogni anno presentiamo”.La giornata di formazione, è stata tenuta dalla progettista e formatrice nazionale dell’Unpli, Maria Cristina Santillo, la quale ha sottolineato “stiamo avviando la nuova fase di progettazione e contiamo a specializzare i nostri dirigenti di pro loco a predisporre al meglio la documentazione utile per i progetti di servizio civile, poiché in questi anni ci siamo accorti che a causa delle scarse risorse economiche , la selezione dei progetti è diventata molto

rigida”. I responsabili regionali del Servizio Civile delle Pro Loco, Rocco Franciosa, per la Basilicata e Massimo Cogliandro per la Calabria, hanno sottolineato “da anni lavoriamo come volontari sulla progettazione, a completa disposizione delle pro loco iscritte all’Unpli e accreditate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il Servizio Civile, in stretta sinergia con l’ufficio nazionale Unpli per il Servizio Civile, per dare anche ai ragazzi lucani e calabresi un’opportunità concreta da vivere nelle nostre comunità per valorizzare le antiche tradizioni e siamo pronti ad accogliere la sfida della nuova progettazione”.Alla giornata di formazione sulla nuova progettazione per il servizio civile hanno partecipato i consiglieri nazionali dell’Unpli, Giuseppe Gallo e Francesco Todaro e i dirigenti delle pro loco lucane di Avigliano, Accettura, Filiano, Grottole, Gallicchio, Montalbano Jonico, Aliano, Oliveto Lucano, Viggiano, Gorgolione, Cirigliano, Pignola, Metaponto, Calciano, e delle Pro Loco calabresi di San Lucido, Motta San Giovanni e Civita.

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MELFI. 19 GIUGNO 2011. NASCE L’ASSOCIAZIONE TAG CON

L’OBIETTIVO DI RIVITALIZZARE LA CITTA’ ED IL SUO

TERRITORIO.

Melfi.Nella cittadina federiciana alle ore 19 in via Gabriele D’Annunzio verrà inaugurata la sede di una nuova associazione, TAG, composta da giovani che vogliono rivitalizzare la città ed il suo territorio. L'associazione Tag nasce dall’idea di un gruppo di cinque amici Melfitani animati dal desiderio di veder crescere e migliorare il proprio territorio attraverso l’ideazione e la realizzazione di progetti volti a perseguire il progresso civile e sociale della terra in cui vivono. Cinque figli degli anni Ottanta, nati e cresciuti a Melfi, innamorati delle sue tradizioni, i suoi paesaggi, la sua storia, le sue tipicità e che conoscono bene le sue enormi potenzialità ma anche i suoi punti di debolezza. Cinque ragazzi con bagagli di esperienza maturati nei diversi anni universitari trascorsi dal nord al sud dell’Italia e che hanno deciso di tornare nella loro Comunità per sviluppare il presente partendo dal passato e con lo sguardo al futuro. In un mondo dove le nuove tecnologie permettono di essere ovunque e in qualsiasi momento, Tag propone la logica di uno scambio emozionale: condivisione di esperienze per sviluppare un senso di appartenenza sempre più forte tra chi

vive e opera nello stesso luogo e allo stesso tempo. FORMARE tutti coloro che intendono impegnarsi per la crescita della cultura, del senso civico, della legalità, della solidarietà, della non-violenza e della tutela ambientale. PROMUOVERE il progresso delle colletività, teso a valorizzare i luoghi, le tradizioni e il patrimonio storico che caratterizzano le comunità locali; FACILITARE tutti gli interscambi culturali, creando pubbliche occasioni di confronto culturale e sociale; PROPORSI come luogo d’incontro e di aggregazione nel nome di interessi culturali, assolvendo alla funzione sociale di crescita e maturazione umana e civile; Tag Vuole segnalare la presenza di una Identità che ci appartiene; vuole mettere in connessione menti, braccia, cuori e bocche; vuole essere un contenitore di idee, riflessioni, progetti; vuole costruire reti di relazioni stabili e attive. Lorenzo Zolfo :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Per iniziativa dell'Istituto Comprensivo "Giovanni XXIII" ed in particolare delle docenti Raffaella Palermo e Maria Belluscio , anche Dirigente Vicaria della scuola barilese, a conclusione di un progetto "Esploriamo il territorio", visite-guidate di alcune scolaresche. Nel dettaglio a Palazzo Frusci (primo piano) la rassegna fotografica in bianco-nero (anni 30 e 40 del secolo scorso) sulla celebre "Via Crucis" barilese; inoltre mostra d'arte "Bizantina e sacra" curata dall' Associazione Culturale "Basilicata in arte" presieduta da Antonio Volonnino : Per concludere al Museo della Civiltà contadina annessa alla Pro Loco Barile (FB) commentata dall'Assessore alla Cultura e Comunicazione del Comune, Donato M. Mazzeo.

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17 GIUGNO 2011. VIABILITA’ PROVINCIALE. GINESTRA-

VENOSA. RIPULITA LA STRADA DA ERBACCE E VEGETAZIONE SPONTANEA DAI BRACCIANTI AGRICOLI DELLA COMUNITA’ MONTANA DEL VULTURE DI

GINESTRA.

Ginestra. Ci sono voluti due giorni per ripulire la strada provinciale n° 10 IV tronco che da Ginestra conduce a Venosa. Ad eseguire questi lavori sono stati i braccianti agricoli di Ginestra della Comunità Montana del Vulture, in base ad un accordo stipulato tra Regione, Provincia e Comunità Montane. Fino a pochi giorni fa la vegetazione spontanea che “nasce” ai bordi della strada era così tanta che comprometteva seriamente un transito regolare dei numerosi mezzi che attraversano questa arteria quotidianamente per raggiungere l’ospedale di Venosa o l’imbocco della vicinissima superstrada Potenza-Melfi. Sembra che i lavori di ripulitura della strada, fatta dai lavoratori di Ginestra (a tal proposito quelli di Venosa perché non sono stati impegnati nel territorio di loro competenza e che fine hanno fatto?) sia partita da Venosa e giunta fino alle porte di Ginestra Sono in tanti tra gli automobilisti a tirare un sospiro di sollievo per questo incarico affidato ai braccianti agricoli, che finalmente si sentono utili, impegnati il più delle volte in lavori…inutili. Ci si augura che anche le

altre arterie vengano ripulite, così da non creare disparità. Lorenzo Zolfo Le foto riprendono un momento degli interventi sulla Venosa-Ginestra. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: POLICORO. 7-11 GIUGNO 2011.

SPORT DEL MARE E DELLA VELA APPRESI DAGLI STUDENTI

DELLI.I.S.S. “QUINTO ORAZIO FLACCO” DI VENOSA.

UN’ESPERIENZA CHE E’ SERVITA A SUPERARE ALCUNE

INIBIZIONI

Policoro. Per l’8° anno consecutivo il Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco” ha portato a compimento il progetto scolastico “A scuola del mare e della Vela”, presso il circolo nautico Aquarius, gestito dai proff. Moira Cusimano e Domenico Calbi. Il progetto vela ha lo scopo di diffondere alcuni sport sull’acqua come la vela e la canoa con l’obiettivo di praticare sport per niente praticabili nella scuola e, soprattutto, di superare paure ed inibizioni. Durante il soggiorno i ragazzi hanno frequentato corsi di attività nautiche e sportive a diretto contatto con la natura, quindi non solo vela e canoa, ma anche tiro con l’arco, mountain bike, beach volley, soccer, animazione e tanto divertimento. Questa esperienza ha fatto

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scaturire nei ragazzi uno spirito di socializzazione e di aggregazione, predisponendoli all’aiuto e alla comprensione reciproca non solo nella pratica dell’attività sportiva, ma anche nella comune vita collettiva, durante i pasti, i giochi, la sera. Infatti, erano presenti tre scuole, l’I.I.S.S. Orazio Flacco di Venosa, l’I.T.A. di Potenza e di Genzano di Lucania, circa 100 studenti che si sono, pur non conoscendosi,perfettamente integrati in ogni attività sportiva ed in ogni momento ludico e di animazione. Soddisfatti i gestori di questo soggiorno,i proff. Docenti di educazione fisica Calbi e Cusimano che dall’apertura di questa scuola del mare e della vela, avvenuta nel mese di aprile, hanno già ospitato 1500 studenti di ogni ordine e grado, molti provenienti anche dal Lazio e dalle regioni limitrofe. Per la riuscita delle attività, le lezioni sono state svolte da esperti professionisti, alcuni regolarmente iscritti alla Fiv (federazione italiana vela) come Vanni Nocente e Nico, che si sono avvalsi dell’aiuto di altri validi istruttori: Questi ultimi hanno riferito: “Si è vista la voglia di imparare attività nautiche in questi ragazzi”. Soddisfatti di questa esperienza di mare anche i ragazzi: “le attività sono state interessanti e nuove per i noi ragazzi che viviamo lontani dal mare. Grazie ad alcuni importanti consigli abbiamo acquisito più autonomia e responsabilità a contatto con l’ambiente-mare. In particolare, l’autonomia raggiunta nella conduzione della barca a vela e della canoa ci ha permesso anche una maggiore conoscenza, approfondimento e studio degli elementi naturali, quali il vento e l’orientamento. I ragazzi, l’ultima sera di soggiorno, hanno osservato direttamente dai gestori del caseificio Fiordilatte di Policoro dei f.lli Lospinuso, la produzione della mozzarella. Gli studenti, in numero di 53, sono stati accompagnati dai Docenti Lorenzo Z., Donatina Allamprese e Concetta Caselle. Gli studenti che hanno partecipato per la prima volta sono stati

poco più della metà. Sono rimasti tutti soddisfatti e per l’anno prossimo vorranno ripetere questa esperienza sul mare. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono un momento delle attività ed una foto di gruppo di tutta la scuola.

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È una produzione editoriale dell’Associazione Vibrazioni Lucane

PRODUZIONI VIDEO, COMUNICAZIONE,

EVENTI…