36
13 Euro 2,50 La rivista è disponibile anche in formato sfogliabile sul sito www.airplanesmagazine.it Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma - Editore Associazione IDEAE - via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di settembre 2013 presso Arti Grafiche Celori - Terni - Anno 7° - numero 13 - settembre 2013. Fotografie Aeronautica Militare, A. Federico Fioretti, Roberto Resnigo, Gabriele Pisicchio.

Airplanes 13 2013

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Airplanes 13 2013

Citation preview

Page 1: Airplanes 13 2013

13

Eu

ro 2

,50

La

riv

ista

è d

isp

on

ibil

e an

che

in f

orm

ato

sfo

gli

abil

e su

l si

to w

ww

.air

pla

nes

mag

azin

e.it

Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma - Editore Associazione IDEAE - via Gianfilippo Usellini,434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di settembre2013 presso Arti Grafiche Celori - Terni - Anno 7° - numero 13 - settembre 2013. Fotografie Aeronautica Militare, A. Federico Fioretti, Roberto Resnigo, Gabriele Pisicchio.

Page 2: Airplanes 13 2013
Page 3: Airplanes 13 2013

1

Saluto del Sindaco di Castiglione del Lago

Le “Frecce Tricolori” tornano a sorvolare le acque del Trasimeno e questoci riempie di gioia e orgoglio. Del resto, il nostro territorio occupa unposto d’onore nella storia del volo. Risale al 1918 l’apertura di un campo

per aerei terrestri a Castiglione del Lago, poi ampliato, intitolato all’assoumbro Leopoldo Eleuteri e divenuto sede di una delle più importanti “ScuoleCaccia” a livello nazionale, facendo registrare un’intensa attività prima dellaseconda guerra mondiale.E proprio al fine di non disperdere questa prestigiosa storia aeronautica,implementata dall’attività di produzione di aerei della Sai Ambrosini diPassignano, che su questa superficie collaudava le proprie creazioni, la nostraAmministrazione si sta impegnando per realizzare un “Museo del volo”, pro-getto inserito nell’ambito delle iniziative tese a rivitalizzare l’aeroportoEleuteri. A conferma dello stretto legame tra questo luogo e l’aviazione, ognianno Castiglione del Lago viene invasa da appassionati del volo provenientida tutta Italia e dall’Europa per partecipare al “Meeting di Primavera”, tradi-zionale raduno di aviazione da diporto e sportiva. Un’esperienza che si staconsolidando da 13 anni e che è tra le manifestazioni di punta del nostro ter-ritorio. Per tutte queste ragioni, siamo convinti che l’“Umbria Air Show 2013”, conall’interno l’emozionante performance della Pattuglia Acrobatica Nazionale,replicherà il successo delle precedenti edizioni. Del resto, quello offerto dalle“Frecce Tricolori” non è solo puro spettacolo, espressione di una perfetta abi-lità acrobatica. È molto di più. È una delle più forti occasioni di coesione,capace di toccare le nostre corde più profonde e risvegliare il sentimento diorgoglio nazionale. L’Amministrazione comunale di Castiglione del Lago hainteso collaborare al massimo, mettendo a disposizione della macchina orga-nizzativa le proprie risorse umane e tecniche e ha fatto ogni sforzo possibileper garantire il migliore svolgimento della manifestazione.

Il Sindaco di Castiglione del LagoSergio Batino

Page 4: Airplanes 13 2013
Page 5: Airplanes 13 2013

333

Saluto degli Organizzatori

Dopo quattro anni riportare un nuovo Air Show conl’esibizione delle “Frecce Tricolori” a Castiglionedel Lago è motivo di grande soddisfazione e di

orgoglio per gli Aero Club che l’hanno organizzata, peral-tro, con una formula che vede collaborare all’unisono e inamicizia ben tre sodalizi: Aero Club Perugia, Aero ClubSerristori (Castiglion Fiorentino) e Aero Club Trasimeno,che ospita l’evento nello splendido scenario del LungolagoNord di Castiglione del Lago. Una soddisfazione che, nesiamo certi, coinvolge anche la popolazione Castiglionese,insieme all’intera comunità del Trasimeno e della RegioneUmbria che si manifesta anche attraverso l’attenzione e lasensibilità delle rappresentanze istituzionali che hannofornito il patrocinio e che ringraziamo: il comune diCastiglione del Lago, la Provincia di Perugia e la Regionedell’Umbria. La manifestazione vuole essere un regalo alpubblico di appassionati e di curiosi che sono intervenuti eun omaggio per la nostra Aeronautica Militare rappresen-tata dagli uomini e dai velivoli del 313° GruppoAddestramento Acrobatico e tra questi, un omaggio parti-colare a coloro che hanno l’onore e l’onere di essere i por-tabandiera e che da oltre 50 anni riescono a suscitareammirazione in tutto il mondo e a regalare a tutti gliItaliani sentimenti di orgoglio e simpatia: i piloti delle“Frecce Tricolori”. E ancora tra questi, lo citiamo con la

massima soddisfazione, vuole essere un omaggio al nostroconcittadino, uno del Trasimeno e primo pilota umbronella PAN: al Capitano Marco Zoppitelli. A Marco, checonclude con questa stagione l’esperienza in Pattuglia,vogliamo dedicare questo “Umbria Air Show 2013”. Nonpossiamo esimerci dal ringraziare anche gli altri apporti egli altri corpi dello Stato che hanno reso possibile questoevento, quali i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, La Polizia e laGuardia di Finanza. Insieme a loro ancora, ma soprattutto,dobbiamo gratitudine agli sponsor che con il loro contri-buto economico ne hanno permesso la realizzazione e alledecine di soci, appassionati e volontari che disinteressata-mente stanno collaborando da tempo o contribuisconoanche solamente per una giornata alla migliore riuscitadella manifestazione. Ospitare un evento come questo è impegnativo, per leresponsabilità che comporta, per la fatica organizzativa eper le problematiche da risolvere ma è anche una bellasfida che abbiamo nuovamente raccolto in virtù della pas-sione per il volo che ci unisce e con la speranza che questasana passione possa contaminare quanta più gente possi-bile. La riuscita o meno dell’ “Umbria Air Show 2013” simisurerà sulla base della soddisfazione di tutti i presenti:auspichiamo che sia massima come al massimo è stato ilnostro impegno!

Aero Club Serristori Aero Club Perugia Aero Club TrasimenoIl Presidente Il Presidente Il Presidente

Franco Bentenuti Oreste Martini Giancarlo Faltoni

PROGRAMMA

Bolkow 208, Com.te Carlo MARIANIYak 52, Pil. Gianfranco CAPRAIAW.109, Polizia di StatoRV6, Pil. Enzo PACENTIFalco F.8L, Pil. Luigi ALDINIPitts Model 12, Pil. Filippo RONCUCCI WeFly! Team, 3 velivoli ULMBlue Voltige, Team Motoalianti FournierTexan T6, Pil.ti Pagliarin e RossoHH-3F, Aeronautica Militare“Frecce Tricolori”

Page 6: Airplanes 13 2013

44

i PILOTI

Page 7: Airplanes 13 2013

55

i PILOTI

Page 8: Airplanes 13 2013
Page 9: Airplanes 13 2013

VOLARE IN CORO

Le “Frecce Tricolori” raccolgono l’esperienza el’addestramento di più di 80 anni di acrobaziaaerea in un programma di volo che unisce

spettacolarità e tecnica. Sintetizzano in 25 minuti divolo le capacità e l’ingegno non solo di un’istituzionemilitare ma di un intero Paese, l’Italia. Il 313° GruppoAddestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, è dis-locato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometrida Codroipo, Udine, nel cuore del Friuli VeneziaGiulia, e dell’Aeronautica Militare sono la compo-nente sicuramente più conosciuta e visibile. Ma le“Frecce Tricolori” rappresentano, in realtà, la sintesidelle capacità dei piloti e degli specialisti di un’interaForza Armata. Sono quella componente che con isuoi dieci velivoli di produzione italiana AleniaAermacchi, gli MB.339PAN, costituisce la più nume-rosa compagine acrobatica al mondo. 18 le figureche danno vita a un’esibizione che non dà tregua.Una delle peculiarità, infatti, di questa armonia tuttatricolore è quella di essere uno splendido continuum.Circa mezz’ora da passare in apnea alternando losguardo tra la formazione di nove che si divide indue sezioni, 5 e 4, e il velivolo solista; e poi gli incro-ci, le salite, i tonneaux, le virate schneider e laBomba, la figura che ha contribuito a rendere famo-se le “Frecce Tricolori” nel mondo, imitata molto,replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche.Chiude il grande ed emozionante tricolore finaledell’Alona. Tutto si svolge con estrema naturalezza etutti hanno la convinzione di compiere nulla di ecce-zionale. Questo deriva dalla storia professionale diciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questoReparto, comunque singolare: sono tutti inquadratinei ruoli dell’Aeronautica Militare e il loro iter istitu-zionale e formativo non differisce da quello dei col-leghi in servizio presso le altre unità della ForzaArmata; con loro esprimono quei valori e quellecaratteristiche che sono patrimonio culturale di unintero Paese, prima che di una Forza Armata.Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spiritodi appartenenza, generosità, sofisticata creatività, e,soprattutto, senso dello Stato. Su questi pilastri pog-gia il lavoro quotidiano del 313° GruppoAddestramento Acrobatico - Pattuglia AcrobaticaNazionale, capace di stendere il tricolore più lungodel mondo.

Page 10: Airplanes 13 2013

TUTTE LE NOSTRE FORZE

PER UN MONDOPIÙ SICURO.Ogni giorno ciascuno di noi compie la sua impresa, piccola o grande che sia. Ogni impresa ha bisogno di un sogno che dia la forza di andare avanti e di superare tutti gli ostacoli che troviamo sul nostro cammino. Ma c’è un sogno più grande che ci riguarda tutti. È il desiderio di realizzare un futuro migliore. Per questo non siamo mai soli. C’è qualcuno che ogni giorno con dedizione e coraggio vigila su di noi e si prodiga affi nché il mondo diventi un luogo più sicuro.

www.aeronautica.difesa.it

Page 11: Airplanes 13 2013

9

Qual è il bilancio che si sente di tirare al termine della sua espe-rienza in PAN?La permanenza di oltre otto anni in pattuglia mi lascerà unsegno indelebile: innanzi tutto essere un pilota delle “FrecceTricolori” mi ha permesso di realizzare un’esperienza professio-nale al di fuori del comune, attraverso la collaborazione e ilconfronto con professionisti seri e preparati, sia della PAN chedi altri team analoghi incontrati a livello internazionale.Indimenticabili, poi, saranno le fortissime emozioni del voloacrobatico, ma in particolare il calore e la simpatia che la gente,prima e dopo ogni singola manifestazione, regala alle “Frecce”.Qual è il momento che più le rimarrà impresso di questi anni intuta blu?Sicuramente la mia prima manifestazione italiana che, guardacaso, si è svolta proprio qui a Perugia. Ricordo benissimo ilmomento in cui, al termine del volo, ho visto tutti i miei fami-liari e gli amici d’infanzia pronti ad applaudire l’esibizione della

Pattuglia, orgogliosi che ne facessi parte. Indimenticabile, sem-pre in quella occasione, è stato senza dubbio lo striscione scrit-to dai miei compaesani e affisso sulla torre di controllo:“Marco, San Feliciano vola con te”.Cosa significa per lei tornare ancora una volta a pochi passi dacasa per una delle ultime manifestazioni?Considero un regalo meraviglioso avere l’opportunità di volare peruna delle ultime uscite da pilota delle “Frecce Tricolori” proprio sulLago Trasimeno: mi piace l’idea di concludere questa esperienzacosì come l’ho cominciata otto anni fa, nei cieli di casa.Cosa le mancherà di più dell’essere parte dei 10 “Pony”?Mi mancherà la certezza di far parte di un gruppo estrema-mente coeso e affiatato. Sono convinto che uno degli aspettivincenti delle “Frecce Tricolori” sia la capacità di tutti di man-tenere sul lavoro un comportamento estremamente professio-nale, nel rispetto dei diversi ruoli, e di avere allo stesso tempo,tolta la tuta blu, un legame di sincera amicizia.

IL SALUTO DEL CAP. ZOPPITELLIRitorno in famiglia per una delle sue ultime manifestazioni in tuta blu per il cap. Marco Zoppitelli, attuale “Pony6”, che dopo otto anni trascorsi nella Pattuglia Acrobatica Nazionale vede ormai volgere alla fine quest’esperien-za. Nato a pochi chilometri da qui, ci racconta con grande emozione quale significato abbia per lui, unico pilotaumbro in PAN, concludere nel cielo di casa il sogno azzurro.

Intervista a cura di Lodovica Palazzoli

Page 12: Airplanes 13 2013

10

Progettato nei primi anni 70, questo modello appartie-ne alla famiglia degli elicotteri S61 originariamenterealizzati dalla ditta statunitense Sikorsky, una gene-

razione di elicotteri capace delle più diverse attività aeree,ma specializzata nella ricerca e soccorso su mare. Questimodelli, infatti, presentano apparecchiature avioniche eradar dedicati al soccorso marino, nonché la capacità diammarare in totale sicurezza con mare fino a forza 4. Imodelli in linea con l’Aeronautica Militare, oltre a preservarequesta capacità anfibia, nel corso degli anni sono statiammodernati ed evoluti per mantenere elevate le doti divelivolo da soccorso, ma soprattutto per affiancare a questealtre caratteristiche necessarie per l’impiego CSAR (CombatSearch And Rescue), ovvero la ricerca e il soccorso in territo-rio ostile. Missioni di copertura aerea, trasporto sanitario oevacuazione medica, trasporto truppe e ricerca e recupero dipersonale militare isolato sono state volate dal 15° stormo sui

cieli somali e iracheni nell’ambito delle operazioni di pacesvolte in questi Paesi. I “Pelican” del 15° sono gli unici vettoredella NATO che, a fronte di una categoria di peso elevata(dell’ordine di 10 t al decollo) possono garantire capacità disoccorso sia su terra che su acqua, sul suolo nazionale comein Teatro di operazioni. Peculiarità del mezzo sono, dunque,la sua malleabilità e la possibilità di adattarsi a moltepliciruoli, grazie a un’ampia gamma di configurazioni disponibili:oltre alle missioni SAR e CSAR, infatti, gli HH-3F dell’A.M.sono impegnati anche nella difesa aerea, per il pattugliamen-to dei cieli contro minacce aeree a quota e velocità basse,missioni definite Slow Mover Interceptor. Attraverso questo“compito”, il Reparto completa idealmente la propria voca-zione alla tutela dell’incolumità della popolazione civile e allasalvaguardia della vita. Tante capacità, dunque, su un elicot-tero, che ancora oggi compete egregiamente con macchinepiù moderne e tecnologiche.

AGUSTA-SIKORSKY HH-3F PELICANAGUSTA-SIKORSKY HH-3F PELICAN

Diametro rotore 18,90 m - lunghezza 22,25 m (con rotore in moto) - altezza 5,52 m - peso massimo al decollo 10.000 kg - due tur-

bine General Electric T58-GE-5 da 1521 sHP - velocità massima 260 km/h - tangenza 3.500 m - autonomia 750 km - equipaggio 2

piloti, 2 specialisti polivalenti, 1 aerosoccorritori 1 assistente di sanità armamento: 2-3 mitragliatrici brandeggiabili cal. 5,56 mm.

HH-3F Pelican

Page 13: Airplanes 13 2013
Page 14: Airplanes 13 2013

12

La pattuglia danzante motoalianti d’epoca BLUE VOLTI-GE nasce nella primavera del 2000 da un’idea di dueamici piloti accomunati dalla passione per gli aeroplani

d’epoca: Fabio Iannaccone e Ivan Prizzon. La denominazione pattuglia danzante indica la caratteristicasemi acrobatica dell’esibizione presentata dai due motoaliantiFournier (RF4D e RF5). BLUE VOLTIGE dopo un intenso alle-namento determinazione e affiatamento è riuscita a coordina-re e sviluppare un programma di volo in formazione serratadella durata di 12 minuti di particolare effetto ed emozione,dove i due eleganti e silenziosi motoalianti Fournier eseguonoin sicurezza, figure dolci e armoniose tali da sembrare un bal-letto dell’aria unico nel suo genere, il tutto enfatizzato da sot-

tofondo musicale e dall’uso dei fumogeni. Sin dalla sua costitu-zione BLUE VOLTIGE ha riscosso un notevole successo edapprezzamento sia tra gli addetti ai lavori che tra il numerosopubblico delle varie manifestazioni nazionali; oggi partecipaalle più importanti manifestazioni aeree nazionali dove si esi-biscono le “Frecce Tricolori” e anche a numerose manifestazio-ni aeree internazionali. La base operativa è in Italia sull’aviosuperficie CampoJonathan, una splendida area verde lungo il fiume Piave,immersa nelle Grave di Papadopoli Treviso, dalla quale abitual-mente la pattuglia BLUE VOLTIGE decolla per effettuare i suoiallenamenti e per partecipare alle varie manifestazioni orga-nizzate in Italia e in Europa.

Blue Voltige

http://www.bluevoltige.it

foto di Gianluca Onnis

Page 15: Airplanes 13 2013
Page 16: Airplanes 13 2013
Page 17: Airplanes 13 2013

15

WEFLY! Team

“Wefly” o più semplicemente “Noi voliamo” è

l’unica pattuglia al mondo su velivoli ultra-leggeri composta da piloti disabili, rappre-

sentanti dei “BARONI ROTTI” (Federazione Italiana PilotiDisabili) e Team Ufficiale di FLY SYNTHESYS, azienda produttricedei TEXAN TOP CLASS. Il Team ha una sua missione: “volaresi può”! È questo il messaggio che WEFLY! TEAM vuole dif-fondere attraverso la partecipazione agli Air Show. Unmessaggio destinato a tutte le persone, siano esse Disabilioppure no. Un messaggio importante, unico. Soprattuttoperché sono “loro” a diffonderlo. Sono loro a dimostrare che

anche da una sedia a rotelle è possibile gestire i controlli pre-volo, il rifornimento, l’aereo a terra. E una volta saliti esserein grado di trasmettere forti emozioni al pubblico a terra.Non temono di far vedere la loro disabilità. È con essa che ilmessaggio può meglio esprimersi, con forza, lasciando unprofondo segno in chi assiste allo spettacolo. Solo comprendendoed accettando quello che siamo possiamo aspirare ad esseremigliori. La stagione 2012 vede in linea di volo i tre Texan, chepresentano un display di 12 minuti, caratterizzato da manovredi Voltige, una danza sincronizzata dei tre velivoli cherimangono sempre nello spazio antistante il pubblico.

Page 18: Airplanes 13 2013

161616

Il T-6 costruito dalla North American Aviation è stato unodei più importanti aerei disegnati nell’era della SecondaGuerra mondiale ed è stato in assoluto l’addestratore più

prodotto con circa 17.096 aerei costruiti sia direttamentedalla North American sia su licenza presso altre aziende.Disegnato da James “Dutch” Kindelberger nel 1935 come unrobusto addestratore basico fu usato estensivamente anchein numerosi altri ruoli: addestratore avanzato, caccia, inter-cettore, caccia-bombardiere, ricognitore, etc. da circa unacinquantina di Forze Aree compresa l’Aeronautica MilitareItaliana. Il North American Aviation T-6G marche I-SSEP, è“nato” nel 1944 come modello D c/n 121-41586 e s/n 44-80865. Nel 1951 è stato aggiornato al modello G, nello stabi-limento di Columbus, Ohio c/n 182-149 e s/n USAF 51-14462(riportato sulla coda). Dopo aver operato per circa 1 annosulla base di Stallings, Kinston, North Carolina, è stato cedu-to dall’ USAF, in conto MDAP (Mutual Defense AssistanceProgram), all’A.M. assumendo la MM 54101. Negli anni, ilvelivolo è stato segnalato con i codici AA-40 (Centro

Addestramento al Volo dell’Accademia Aeronautica), RM-11(1a Regione Aerea), RB-11 (3a Regione Aerea) ed infine accan-tonato all’aeroporto di Bari nel 1976, prima di essere aliena-to. Successivamente recuperato in un parco tematico diRecanati come “rottame”, nel gennaio 1999 è iniziato il lungoed impegnativo restauro, conclusosi nel dicembre 2003 ed il31 luglio 2004 è avvenuto il primo volo dopo ben 25 anni dioblìo. L’attuale livrea adottata è quella di un T- 6 C che haoperato nella 604a Squadriglia Collegamenti del 4° Stormo diGrosseto, negli anni 50/60. Il Team del restauro è costituitodei seguenti specialisti e piloti: Antonio Carluccio (idrauli-co/montatore), Domenico Scaccia (motorista), GiacomoNotarbartolo (lattoniere/montatore), Luca Eusepi (intelato-re/pilota), Sandro Pagliarin (elettromeccanico/responsabileprogetto/pilota).Pilota:Sandro Pagliarin, abita e vola a Grosseto. Pilota privato, diformazione acrobatica, responsabile del progetto di restau-ro e presentatore agli airshows del T-6.

T-6 TEXAN I-SSEP

T-6 TEXAN I-SSEPT-6 TEXAN I-SSEP

motore: Pratt & Whitney R-1340 PC-1 da 600 cv, radiale a 9 cilindri, apertura alare 12.80 metri, lunghezza 8.60

metri, altezza 3 metri, peso a vuoto 1.929 kg, peso a pieno carico 2.608 kg, VNE 228 kts, pari a 422 km/h.

Page 19: Airplanes 13 2013

17

Page 20: Airplanes 13 2013

18

Page 21: Airplanes 13 2013

19

«Volare è il modo per incontrare la parte di me stesso che

mi piace di più, vivere i colori e i profumi della natura nelmodo più completo». È con queste parole che Enzo

Pacenti, 6.000 ore di volo all’attivo, descrive le sensazioni che provaquando è lassù, da solo con il suo aeroplano. Una lunga storiaaviatoria la sua, iniziata nel lontano 1983 all’Aeroclub di Siena. Dal1986 al 1991 prende parte alle gare del Campionato Italiano Acrbaziasu Cap10. Nel 1993 inizia a costruire il suo RV6 marche I-PRMM checoncluderà nel 1997. Dal 1998 comincia a partecipare agli Air Show,nei quali presenta anche il velivolo SIAI SF.260, messogli a disposizionedall’Avioclub di Fano. Dal 2003 al 2010 fa parte dello Yak Italia Team

di Fano e oggi è istruttore di volo presso le scuole di Mensanello(Siena) e San Vincenzo (Livorno). Con i suoi allievi vola circa 400 ore all’anno e il suo addestramento perle manifestazioni aeree prevede qualche volo mensile durante l’inverno.Il suo “modo” di essere pilota oggi è decisamente cambiato: «Quandosono in volo – ci ha detto – mi sento assolutamente tranquillo. So dinon dover dimostrare nulla a nessuno e questo mi aiuta molto ai finidella sicurezza e della serenità. È davvero una bella sensazione». Ciòche non è cambiato nel tempo è il suo approccio agli appuntamentiimportanti, gli Air Show: «Prima di ogni mia esibizione è come sefosse la prima volta».

Enzo Pacenti

Page 22: Airplanes 13 2013
Page 23: Airplanes 13 2013

21

Il Falco è nato negli anni 50, progettato dall’ing. Frati, per competerenelle gare di velocità che in quegli anni avevano assunto un ruoloimportante nello sport aeronautico. Il Falco con un motore di soli

90 cv, spiccò il primo volo nel giugno del 1955. Fin dall’inizio sidimostrò, nonostante i pochi cv del prototipo, un aereo veloce e conun pilotaggio “pronto” tipo caccia. Successivamente, nella prima seriela potenza fu incrementata a 135 cv, poi nella seconda e terza serie a150 cv, e nella quarta serie a 160 cv. L’aereo, molto bello esteticamente,tanto da fare vincere all’ing. Frati “IL COMPASSO D’ORO” per ildesign industriale nel 1960, ebbe anche un buon successo nellevendite. Fu battezzato “la Ferrari del cielo”. Furono prodotti fino al1968 un totale di 75 aerei. In quell’anno terminò la produzione inquanto i costi, data la complessità della costruzione in legno definitaalla pari di uno STRADIVARI, erano elevati. Nel 1997, Luigi Aldini,dopo avere rintracciato le attrezzature dismesse dalla Laverda, ultimaditta a costruire il Falco, decise di cimentarsi in una impresa unica:costruire da zero un Falco con tutte le modifiche che erano statestudiate in passato per rendere l’aereo più veloce. Contattò l’ing Fratimettendolo al corrente del progetto. Dopo un primo momento diperplessità dovuta alla complessità dell’impresa della quale l’ingegnereera perfettamente a conoscenza, diede di buon grado il suo patrocinio,dicendo che finalmente poteva realizzare un Falco con tutte lemigliorie che le aziende costruttrici per ragioni di costo, non avevano

mai voluto applicare. Nacque così un’intesa perfetta con il progettistache durò per i 7 anni di lavoro che servirono per portare a compimentol’impresa. Il contatto con l’ing. Frati era continuo e produttivo, tantoche furono innumerevoli le modifiche apportate ai Falchi delleprecedenti serie: allungamento del muso di 15 cm, modifica e abbas-samento della capottina di serie di oltre 10 cm comportando lacostruzione di un modello e di uno stampo, sedile di nuovo progettopiù bassi e inclinati per accogliere anche piloti molto alti, ali conprofilo modificato nelle ultime 4 centine per rendere l'aereo più“acrobatico”, raccordo ala fusoliera più aerodinamico, raccordocapottina dorso fusoliera più armonico, installazione di flap e alettoniprogettati per la quinta serie, poi utilizzati sul SM.260, adozione di unmotore a iniezione da 180 cv e elica tripala costruita su misura dallaMT, rifacimento delle cofanature motore per i maggiori ingombri, in-stallazione del sistema Christen per il volo rovescio. Tanto che allafine ne risultò un aereo più slanciato e più filante , “il più bello cheabbia mai visto” ebbe a dire l'ing. Frati nel corso di una intervistaregistrata. Luigi con la famiglia, la moglie e i due figli, ha impiegatosette anni del suo tempo libero per completare il Falco che ora volacon grande soddisfazione di chi lo pilota ma anche di chi lo puòammirare.

Luigi Aldini

FALCO F.8L

Page 24: Airplanes 13 2013

22

YAK 52

Page 25: Airplanes 13 2013

Pilota: Gianfranco Caprai (1962).Brevetto civile dal 1986.Dal 2004 in YakItalia ove ricopre dal 2007 il ruolo di leader nella formazione aquattro velivoli e co-solista nel programma.Al suo attivo circa duemila ore di volo.Aereo: Yak 52, addestratore militare russo, biposto metallico in tandem,produzione rumena Aerostar del 1990;motore radiale da nove cilindri Vadaneiev da M14 P da 360 hp; Va 360 kmh a+7/-5 G; Vne 430 km/h;Manovre in airshow: miscellanea di manovre basiche comprendenti foglie diquadrifoglio, loop, tonneaux, passaggi rovesci, otto cubano, sfogate etc. Range velocità in airshow 120-320 kmh; range G-metro +5/-3

YAK 52

Page 26: Airplanes 13 2013

24

Page 27: Airplanes 13 2013

25

Filippo Roncucci, grazie alla suaincredibile passione, ha costrui-to pezzo per pezzo il suo Pitts

Special. Il Pitts Special è un biplano leggeroacrobatico a carrello fisso progettatoda Curtis Pitts negli anni quaranta edancora oggi prodotto dall'azienda sta-tunitense Aviat Aircraft Inc. In produ-zione fin dal 1944, il Pitts è uno deipiù conosciuti e longevi aerei acroba-tici del mondo, adottato negli anni danumerose pattuglie acrobatiche. Vincitore di numerose competizioniaeronautiche fin dal suo battesimodell'aria nel 1944, il Pitts Special hadominato a livello mondiale nellecompetizioni di volo acrobatico neglianni sessanta e settanta, continuandoa rimanere un eccellente velivolo dacompetizione nelle categorie minorianche recentemente.

Filippo Roncucci

Page 28: Airplanes 13 2013

26

Page 29: Airplanes 13 2013

27

Carlo Mariani è quello che si può definire un pilota“d’esperienza”: in A.M. dal 1976, presta serviziocome pilota di caccia/intercettore presso il 5°

Stormo di Rimini, dove totalizza la bellezza di 2.200 ore divolo su F-104. Dal 1992 pilota civile in linea, prima conAirOne e ora con Alitalia/CAI. È abilitato su tutti i tipi diBoeing 737, sull’Airbus A.320 family ed è istruttore/esami-natore sull’Airbus A.330. Ha sinora accumulato un totaledi 18.000 ore di volo e parallelamente la sua passione peril cielo lo ha portato a conseguire il brevetto diParacadutista Sportivo, con ben 1.300 lanci all’attivo. Èstato Campione Italiano di Acrobazia a motore e con alian-te. Molti lo ricorderanno per le numerose partecipazioniad Air Show come solista della pattuglia Yak Italia, neiquali ha dato sfoggio di abilità a bordo dello Yak 52/50.Adesso si esibisce a bordo del “canarino” Bolkow C.208.Bolkow C.208Il Bolkow C.208 è un velivolo prodotto in Germania dal

1963 al 1971 su licenza dalla Bolkow Apparatebau. CarloMariani si esibisce con un esemplare costruito nel 1966 ecompletamente restaurato in Svizzera nel 2002. Viene definito un velivolo semi acrobatico in quanto ilmotore Rolls-Royce O200 con cui è equipaggiato, purnon compromettendo l’agilità nelle manovre, ha carat-teristiche che non consentono il volo rovescio. In totalene volano ancora circa una sessantina e quello di Carlo èl’unico esemplare presente in Italia. L’esibizione delBolkow si svolge in poco più di 10 minuti e comprendesvariate manovre acrobatiche classiche che vanno dallooping al tonneaux; manovre effettuate con il fumobianco sempre inserito la cui scia va a impreziosire lacoreografia del display, andando a enfatizzare l’eleganzadelle acrobazie più complesse come il quadrifoglio e l’ot-tocubano. La livrea gialla è inconfondibile e si evidenziaagli occhi dello spettatore nella fase finale quando ilfumo Tricolore completa l’esibizione.

Carlo Mariani

Scheda di Moreno Blasi

Page 30: Airplanes 13 2013

28

Page 31: Airplanes 13 2013

29

Ivelivoli della Polizia di Stato sono impegnati quotidiana-mente in attività di soccorso, monitoraggio, recupero inmare o in montagna. Piccoli, efficienti, maneggevoli e

sempre pronti a entrare in azione per garantire la sicurezzadei cittadini dall'alto. Un’attività di sicurezza e sorveglianzaa 360 gradi che richiede professionalità, impegno, esperien-za e tanto affiatamento con la propria squadra. Un gruppocompatto sempre pronto a decollare nel giro di venti minutidal momento in cui arriva la chiamata e sempre pronto adintervenire in ogni situazione di necessità. Il Servizio aereodella Polizia di Stato, fondato nel 1971, dispone attualmentedi undici Reparti Volo opportunamente distribuiti per con-sentire un rapido intervento sull'intero territorio nazionale.I vantaggi derivanti da una posizione di osservazione privi-legiata, la rapidità di intervento e la possibilità di operare inzone impervie, hanno determinato un notevole incrementodelle attività assegnate al settore aereo che spaziano dalle

operazioni speciali di Polizia ai servizi di controllo del terri-torio, dall'ordine pubblico alla vigilanza stradale, dalla ricer-ca e soccorso al trasporto sanitario, dalle scorte di sicurezzaalle videoriprese aeree. L’Agusta AW.109 è un elicotterobimotore multiruolo leggero equipaggiato con due turbineRolls-Royce da 420 cavalli ciascuna, mentre la versione“Nexus” sfrutta due Pratt & Whitney Canada da 567 Cv cia-scuna, utilizzato per lo svolgimento di missioni operativeche richiedano velocità ed autonomia elevate quali trasportidi organi e scorte di sicurezza. È in grado di trasportare unmassimo di otto persone compreso l’equipaggio che gene-ralmente è costituito da due piloti ed uno specialista, ha unalunghezza totale di oltre 13 metri, peso massimo al decollodi 3.000 kg., velocità massima di 154 nodi (circa 285 km/h),ed un'autonomia di circa tre ore e mezza. La strumentazio-ne IFR consente il suo impiego notturno e in qualsiasi con-dizione ambientale ed atmosferica.

AW.109 Polizia di Stato

Page 32: Airplanes 13 2013

30

Purtroppo capita di leggere sugli organi della pubblica informa-zione notizie di incidenti di volo che coinvolgono velivolidell’aviazione generale oppure da diporto sportivo. Ci consi-

deriamo fortunati quando coloro che vengono coinvolti non sononella nostra cerchia di amicizie o addirittura di parentela e, in molticasi, continuiamo a pensare che eventi di questo tipo a ciascuno dinoi non potranno mai accadere. La realtà, gli studi e l’esperienza dimolti studiosi del settore dicono il contrario: gli incidenti di volo pos-sono accadere a chiunque, dal pilota “novellino” che vola con unsemplice velivolo da turismo al comandante esperto ai comandi diun moderno velivolo di linea. Per questo motivo sia le organizzazionimilitari che le compagnie commerciali si sono dotate di struttureorganizzative robuste con personale numeroso e preparato che stu-dia costantemente metodi per ridurre i rischi connessi con il volo. E per gli aviatori dell’aviazione generale e VDS? Purtroppo la rispostaconcreta è che esiste un “buco" per cui la prevenzione in questi ambi-ti sportivi è ridotta al lumicino. ENAC emette normative e ne con-trolla l’attuazione, ma non svolge programmi di prevenzione cheraggiungano e sensibilizzino i piloti, l’Agenzia alla sicurezza è chia-mata istituzionalmente a dedicarsi all'analisi incidenti (che purecostituiscono una parte della prevenzione) e ha più volte dichiaratodi non avere le risorse umane e finanziarie per coprire questo settore.Il risultato è che i piloti di AG e VDS, nonostante la buona volontà el’impegno, si ritrovano ad affrontare da soli e senza supporti tecnici

o finanziari tematiche complesse. Da queste premesse oggettiveprende lo spunto il progetto VOLARE SICURI che, avviato nel aprilescorso ha già raccolto un notevole apprezzamento da parte dagliaviatori AG e VDS. VOLARE SICURI nasce dalla volontà di otto avia-tori con vaste esperienze professionali nel pilotaggio civile e militare.Attualmente volano sia AG e VDS mettendo a disposizione dei tantiappassionati degli sport del Volo le conoscenze e le esperienze acqui-site in decenni di attività di volo. Il progetto è basato sul concetto delvolontariato, ai frequentatori dei seminari VOLARE SICURI nonviene chiesta alcuna iscrizione ne il pagamento di alcuna quota.L’ideatore del progetto, il generale Carlo Landi, afferma: “la sicurezzadel volo non è un dovere, ma un diritto di ogni Aviatore.Quest’ultimo deve avere la consapevolezza degli elementi culturalidi base, non la semplice nozione, che contribuiscono a rendere il suovolo più sicuro”. “Il primo di questi elementi – dice il generale Landi –è la consapevolezza di quello che si va a fare ovvero come si affrontail volo”. Oggi le tecnologie impiegate per i velivoli e le componentihanno raggiunto livelli di affidabilità tali per cui gli incidenti dovuti acause tecniche sono veramente limitati. “Il cardine della sicurezza in volo sta nella preparazione e nell'atteg-giamento mentale del pilota. Va considerato che i piloti dell'aviazio-ne generale e da diporto sportivo sono sicuramente più svantaggiatirispetto ai loro colleghi che volano per motivi commerciali o da mili-tari; infatti queste ultime due categorie hanno al loro fianco esperti

VOLARE SICURI!Un progetto di chi vola per passione, realizzato in collaborazione conl’Aeronautica Militare, l’approvazione del Ministero Trasporti/ DirezioneTrasporti e l’Ispettorato Sicurezza Volo dell’A.M.

Page 33: Airplanes 13 2013

31

e organizzazioni che li supportano nel verificare tutti gli elementiche rendono il volo più sicuro”. Di qui l’idea di avviare il progettoVOLARE SICURI per fornire, attraverso la cooperazione libera espontanea di aviatori con elevata esperienza, un contributo alla sicu-rezza aumentando il livello di cultura del volo sopratutto tra gli ine-sperti piloti di aviazione generale e da diporto sportivo. Le modalitàsono semplici: una serie di seminari effettuati durante le giornate disabato o di domenica, quando tutti possono partecipare, a titolocompletamente gratuito presso basi militari oppure presso aviosu-perfici e altri luoghi in cui gli aviatori possono arrivare con i loro veli-voli. Vengono trattati argomenti generali di prevenzione per la sicu-rezza del volo ma soprattutto si tende a far crescere la consapevo-lezza di quello che si fa in tutti coloro che partecipano. Pochissima teoria, piuttosto una serie di esempi basati su video diincidenti già avvenuti e studiati dalle più importanti organizzazionidi sicurezza del volo a livello mondiale, per arrivare a concluderecome non conti il velivolo con quale si vola: dal grande aeroplanopasseggeri, al caccia supersonico, al leggero aeroplano da diportosportivo: i concetti di sicurezza e di prevenzione rimangono gli stessi.È l'uomo che costituisce la più grande barriera contro ciascun rischiodel volo, con la sua preparazione, il suo allenamento continuo, il suostudio di ogni elemento tecnico e umano che compone il volo. Altempo stesso, è l’uomo che con la sua inconsapevolezza, leggerezzae incapacità di concentrarsi può costituire il più grosso rischio per se

stesso e per gli altri. In pochi mesi sono stati effettuati vari seminaria cui hanno partecipato oltre 350 piloti AG e VDS. Ancor più fortel’impatto informatico dell’attività: 3.500 contatti e commenti chehanno consentito di approfondire i temi dei seminari. Un tema par-ticolarmente importante che VOLARE SICURI sta affrontando èquello della sopravvivenza in acqua. I mari e laghi che arricchisconoil territorio italiano sono sempre più spesso solcati da velivoli dell’a-viazione generale e da diporto sportivo ma in molti casi gli aviatori abordo non hanno una conoscenza adeguata di quanto sia necessarioattuare per sopravvivere al meglio in caso di incidente. A questo problema ha voluto rispondere VOLARE SICURI organiz-zando per il 21 e 22 settembre prossimi a Fano un seminario disopravvivenza in acqua di due giorni al quale, grazie alla disponibilitàdell’Aeronautica Militare, sarà presente personale istruttore delReparto Incursori della Forza Armata, gli stessi professionisti chesono stati impegnati in attività operative in Afghanistan e che perio-dicamente “addestrano” i piloti da combattimento dell'AeronauticaMilitare. Siamo certi che gli aviatori che parteciperanno, acquisiran-no un bagaglio di conoscenze che potrà risultare di vitale importanzaanche nel caso sfortunato di incidente.

Icaro Zero

Per maggior informazioni inviate una richiesta a [email protected]

Page 34: Airplanes 13 2013

Scopri le offerte del Friuli Venezia Giulia su www.turismofvg.it

Poco meno di 8 mila chilometri quadrati tracciano le coordinate di unnodo nevralgico della geografia europea, il Friuli Venezia Giulia è dasempre crocevia di destini e di genti, capace di premiare i suoi turisticon la ricchezza di un territorio che sorprende sotto ogni angolazione.Non solo panorami mozzafiato ma anche perle d’arte quali sono le ele-ganti e discrete città del Friuli Venezia Giulia che hanno girato il mondo,ascoltato lingue diverse, conosciuto culture e religioni lontane. Da que-sti luoghi, per secoli, sono passati Celti, Romani, Unni, Longobardi,Veneziani e Austro-ungarici. Così Trieste ha indossato “abiti” asburgici,Udine è diventata la città del Tiepolo, Gorizia ha assunto il nome di“Nizza austriaca”, Pordenone oscilla tra gli influssi romanici, barocchi egotici. Spostandosi sulla costa, da Grado fino a Lignano il mare del FriuliVenezia Giulia racchiude tante proposte in una sola mentre vivere lamontagna della regione è un’esperienza autentica di immersione in unluogo incontaminato e protetto, dove si può praticare ogni tipo di sportin estate e d’inverno. Come non parlare quindi delle splendide DolomitiFriulane, Patrimonio dell’Unesco, e delle Alpi Giulie e Carniche, tra lequali si insinuano valli disegnate dal verde.Punta di diamante del Friuli Venezia Giulia, inoltre, è da sempre la tradi-

zione enogastronomica, perché qui ogni piatto è reso unico dalla genui-nità dei prodotti locali. Il Friuli Venezia Giulia è una vera e propria terrapromessa per gourmet ed enoturisti, attraversata da strade del gustoche si snodano dalla montagna al mare passando per le colline delCollio. È proprio per questo che l’Agenzia Turismo Friuli Venezia Giuliapropone una serie di pacchetti per una breve vacanza alla scoperta deisapori e delle tradizioni del territorio. I pacchetti propongono due o trenotti in hotel o agriturismo, cene con prodotti e piatti tipici locali, visitea cantine e aziende agricole, degustazioni, corsi di cucina locale. Nonmancano pacchetti “a tema”: i luoghi cari alla principessa Sissi, la cuci-na transfrontaliera, un week end “al tartufo di Sequals” e infine un gran-de appuntamento come Ein Prosit, il grande evento enogastronomicodi Tarvisio dedicato ai vini da vitigno autoctono del Friuli Venezia Giuliae d'Italia.Per informazioni, www.turismofvg.it, [email protected]; numero verde 800 016 044.

facebook.com/friuliveneziagiulia/turismo

twitter.com/FVGlive

www.golivefvg.com

Page 35: Airplanes 13 2013
Page 36: Airplanes 13 2013