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Foto ALESSANDRO ROSSI 7 roma-lazio.qxd 15-11-2008 15:23 Pagina 1

Rivista Forza Roma di Roma - Lazio

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Rivista Forza Roma di Roma - Lazio

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CCompito per chi legge queste righe. Controllate il vostrostato d’animo durante questo derby e poi raccontatemi le

emozioni vissute durante questi novanta minuti. Scommettoche nella notte passata il sonno non è stato come nelle altre,e che le ore di questa domenica non passavano mai. Che ilderby non è una partita come le altre lo abbiamo semprepensato ma mai come oggi diventa unico, decisivo per il pro-seguo della stagione. Non vale soltanto la supremazia cittadi-na per poter sfottere ilaziali domani al bar,ascuola o in ufficio, mavale tre punti d’oro perpoterci risollevare da u-na classifica da incubonella quale siamo an-negati. Intanto la piog-gia e la sfiga non cihanno abbandonatonemmeno in questasettimana, a dimostra-zione che questa sta-gione è cominciata ma-le e che i nostri gufi au-mentano sempre dipiù. Chiudo gli occhi edimmagino l’uomo derbyper i nostri colori. Faccio fatica ad immaginarne uno diversoda Francesco, ma questa sera non ha davvero importanza chisegna, l’importante è indovinare la porta. Cerchiamo, almenouna volta, a non farci del male da soli.Per il resto siamo nellemani del destino, che ques’anno ci ha voltato le spalle.DajeRoma, questo derby vale una stagione.

ImpaginazioneRenato Bosco

FotografieAlessandro e Fabio Rossi

Gilberto Carbonari

Direzione e redazioneVia dei Giornalisti, 55 - 00135 Roma

Tel. 06.35450641 - 334.3405952

Stampa : Litografia BRUNI

Via Tito Speri, 2 - 00040 Pomezia

Reg. Trib. Roman. 485/96 del 1.10.96

QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XII - Numero 19 - Domenica 16 novembre 2008

Direttore responsabileMassimo Limiti

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Una stagione innovanta minuti

Del contenuto degli articoli e degliannunci economici e pubblicitari sonolegalmente responsabili i singoli autori.

È vietata la riproduzione anche parzialedi testi, grafica, immagini e spazipubblicitari realizzati dalla Publimas.

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edito

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GIL

BERTO

CARBO

NARI

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NNel difficile, faticoso progetto di restare aivertici, la Roma aveva (ha) mantenuto un

profilo d’eccellenza, pur tra inevitabili alti ebassi, frutto, questi ultimi, soprattutto del de-pauperamento tecnico figlio legittimo del ridi-mensionamento economico.La Lazio, invece, è passata traumaticamentedall’età dell’oro di Cragnotti a quella della ca-restia di Lotito, con in mezzo il “traghettatore”Baraldi che, ormai si può asserire con cogni-zione di causa, si è rivelato rimedio peggioredel male. A tal proposito, si è molto ironizzatosulla famosa metafora di Lotito che dichiarò diavere “comprato la Lazio al suo funerale” e diaverla riportata in vita, ma al di là della pro-pensione al folklore e all’iperbole del patronbiancoceleste, quella frase racchiudeva moltis-sima, amara verità. E il merito che solo i fazio-si non riconoscono a Lotito è proprio quello diaver condotto il club, attraverso una politica

feroce di sacrifici e rinunce, a una situazione dimoderata stabilità economica, che deve anco-ra fare i conti con il passato opulento che haprodotto macerie, ma che consente al numerouno di Formello di abbandonare il saio france-scano e di mettersi almeno jeans e maglione.Zarate, Lichtsteiner, Rozehnal, Radu: nell’ulti-mo anno e mezzo Lotito non ha sbagliato uncolpo, naturalmente parametrato alla realtàbiancoceleste, che aveva rimediato brutte fi-gure in Italia e in Europa nella scorsa stagio-ne. Ora la Lazio appare una squadra coesa,impensabile vagheggiare sogni di gloria, maun pensierino alla qualificazione Uefa lo si puòfare con ragionevoli, concrete possibilità diraggiungere lo scopo.La Roma sembra (sembra) aver fattto esatta-mente il percorso opposto: gli anni d’oro diSpalletti, pur se in alcuni casi oggettivamentefavoriti dal sommovimento prodotto da Calcio-poli, avevano reso euforico l’ambiente e fattodimenticare i problemi finanziari che pure gra-vano pesantemente sul club di Trigoria. In seimesi, tutto sembra essersi consegnato ai pol-verosi archivi storici, come se le quattro nottidi Milano e Roma, con Coppe Italia e Super-coppa vinte, e il pomeriggio, nell’epilogo ama-ro ma nel suo evolversi esaltante di Catania,fossero reperti archeologici, materiale buonoper Piero Angela e figlio.Una cosa va detta a chiare lettere, per evitarefraintendimenti: il derby non può (non deve)costituire la scialuppa di salvataggio della sta-gione giallorossa come, squallidamente, suc-cedeva negli anni 90’; deve solo essere vissu-to e pensato come la prima (la seconda, se cimettiamo Roma-Chelsea) tappa di una compli-cata ma ancora possibile palingenesi romani-sta. Se al termine della stagione, dovrà esse-re rifondazione, con i mezzi limitati che sap-piamo, che sia; ma nessuno (Spalletti compre-so) può arrogarsi il diritto di gettare i remi inbarca, aspettando il domani. La vita, per dirlaalla Baglioni, è adesso.

44

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lloro

sso Partenza, non arrivo

ER DERBY DE QUEST'ANNO

Quest’anno nun te sembrerà reale,de gioca’ ‘n derby e fallo che sei in testa,da sempre abbituato a vita mesta,de chi, poraccio, è nato lazziale!

Vedette mo' c’hai riarzato la cresta,dopo quest’anni che t’è annata male,è se possibile più sùreale, de sta classifica a noi funesta.

Ma er còrmo è che ‘n tutta questa storia,nun riesci a guarda’ a te, nimmanco adesso,ma vivi sempre all’ombra de Trigoria.

Ma attento, cugginetto de riflesso,che gufacce la B, ‘n toje memoria,dell’undici anni in cui sei retrocesso!

Stefano Agostino

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MMax Giusti lo imiterà bene, ma ClaudioLotito merita un applauso. Dopo il falli-

mento dello scorso anno ha confermato De-lio Rossi, preferendo privarsi di alcuni gioca-tori della vecchia guardia. Al tempo stesso,il presidente bianco celeste senza fare tantoclamore ha messo a segno grandissimi colpi di mercatosenza spendere tanti soldi. Mauro Zarate è il fiore all’oc-chiello della sua campagna acquisti. E pensare che loscorso anno aveva fatto molto poco al Birmingham, squa-dra in cui giocava era stato mandato in prestito dal club

arabo dell’AlSaad, società cheha ancora in ma-no il suo cartelli-no, ma non permolto. Lotito, in-fatti, riscatterà ilgiovane sudame-ricano. In pochiconoscevano Li-chteiner, esternodestro di difesasvizzero in forza

al Lilla, che ha fatto le scarpe a De Silvestri; nessuno, in-vece, si aspettava l’esplosione di Foggia, che aveva sem-

pre reso al di sotto delle sue poten-zialità per il suo carattere, ma che

sotto la guida di Rossi è diventatoun giocatore vero. Cristian Brocchiè uno dei fari del centrocampo,mentre i guai fisici hanno bloccatoMatuzalem. Finalmente è arrivatoCarrizo, che sta facendo molto benenonostante qualche imperfezionetecnica che colmerà solo allenando-si. A questi nuovi innesti si somma-no anche l’esplosione di Pandev, laforza fisica di Dabo, e tante certez-ze come Rocchi, Ledesma, Mauri,Cribari e l’ex giallo rosso Siviglia. Famale dirlo, ma dopo tanti anni, ilderby si gioca con la Lazio terza inclassifica, e la Roma impelagatanella lotta per non retrocedere. E’l’unica motivazione che la formazio-ne giallo rossa ha per sovvertire unpronostico che sembra essere scon-tato. La squadra di Spalletti devevincere il derby per due motivi: ilprimo è per risalire in classifica, ilsecondo è per dare una soddisfazio-ne ad una tifoseria che si dovrà sor-bire le prese in giro dei colleghi la-ziali e di quegli addetti ai lavori, cheancora oggi dimostrano il loro ap-piattimento nei confronti della Ro-ma, invece di godersi questo mo-mento magico. Nelle trasmissionitelevisive, ma soprattutto radiofoni-che, parlano solo della Roma. Po-verini questi aquilotti: mi fannosempre molta pena.

DOMENICA 16 NOVEMBRE 2008 - STADIO OLIMPICO

ROMA-LAZIOPROBABILI FORMAZIONI

ROMADoni 32

Cassetti 77Mexes 5

Juan 4 Panucci 2

De Rossi 16Taddei 11Brighi 33

Perrotta 20Vucinic 9

Totti 10

Spalletti All.

Artur 25Loria 15Riise 17

Cicinho 3Menez 24

Baptista 19Okaka 89

LAZIO1 Carrizo2 Lichtsteiner

13 Siviglia22 Rozehnal32 Radu5 Brocchi

24 Ledesma11 Mauri19 Pandev18 Rocchi10 Zarate

All. Rossi

86 Muslera29 De Silvestri3 Kolarov6 Dabo

23 Meghni17 Foggia21 Inzaghi

INTER 24MILAN 23NAPOLI 23LAZIO 22UDINESE 21JUVENTUS 21GENOA 20FIORENTINA 20CATANIA 18PALERMO 16ATALANTA 14SIENA 12LECCE 12TORINO 11CAGLIARI 10SAMPDORIA 10ROMA 8BOLOGNA 7CHIEVO 6REGGINA 5

CLASSIFICA

2

LICHTSTEINER

24

LEDESMA

1

CARRIZO

32

RADU

11

MAURI

10

ZARATE

19

PANDEV

13

SIVIGLIA22

ROZEHNAL

18

ROCCHI

5

BROCCHI

IL MODULO4-3-1-2

MARCATORI9 reti: Milito (Genoa)

8 reti: Gilardino (Fioren-tina)

7 reti: Zarate (Lazio)

6 reti: Miccoli (Palermo)

lazioLotito li hamiracolati

occh

ioaln

emico

PROSSIMI TURNI(23-11-2008) (30-11-2008)

BOLOGNA PALERMOCHIEVO SIENA

FIORENTINA UDINESEINTER JUVELAZIO GENOALECCE ROMANAPOLI CAGLIARI

REGGINA ATALANTASAMPDORIA CATANIA

TORINO MILAN

ATALANTA LAZIOCAGLIARI SAMPDORIACATANIA LECCE

GENOA BOLOGNAINTER NAPOLIJUVE REGGINA

PALERMO MILANROMA FIORENTINASIENA TORINO

UDINESE CHIEVO

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Foto GILBERTO CARBONARI

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SSaranno le ricorrenzetristi, anzi rabbiose,

ma mi si mescolano fo-togrammi, parole, nomisenza un apparente filorosso che li leghi: fac-ciamo una prova, tipo li-bera associazione psica-nalitica: Gabbo-Lodo Al-fano-diffide-impunità-attesa di giudizio-immu-nità-presunzione d'inno-cenza. Gabbo è mortoda un anno, più un pu-gno di giorni in cui lacommemorazione è sta-ta onorata da tifosi (tut-ti), comunicatori locali,pochi politici indignati,pochissimi giornalisti co-stanti nel perseguireun'inchiesta.Chi era in servizio allora, 11 novembre2007, fosse un poliziotto che spara senzamotivo o un questore che diffonde risibiliversioni, è ancora al suo posto, come allo-ra, come nulla fosse accaduto. Questo l'an-tefatto. Intendo precisare che non ho unrapporto privilegiato con alcun gruppo dicurva, i miei lettori e ascoltatori vanno dalragazzo che va in trasferta fino alla casalin-ga che soffre attraverso la voce di CarloZampa ed è un vanto, ovviamente. Però ri-fletto, almeno ci provo: Gabbo è mortosenza un motivo e le responsabilità, comesempre in questo farsesco paese, le indivi-dua la coscienza civile, langue il diritto, ri-

stagna l'autorità prepo-sta, quando addiritturanon sciorina il peggio delproprio corporativismo.Intanto il Lodo Alfanoprocede a tappe forzate,l'immunità delle alte ca-riche è dietro l'angolo,anche se in Italia l'impu-nità delle caste non habisogno di disegni di leg-ge, è connaturata all'es-senza di un'etnia, peral-tro variegata, che maiseppe farsi popolo, ec-cetto rarissime esperien-ze, stracelebrate e anco-ra controverse. E Il Ca-sms vieta, i Daspo gran-dinano a caso, si foto-grafa e si segnala senzadistinguere, si persegue,

si punisce uno, magari quello sbagliato, pereducarne cento, senza sapere che si ottienesoltanto di esasperarne mille. Rifletto, al-meno ci provo, chissà se ci riesco. L'impres-sione però è che la deriva di un paese co-mincia soprattutto quando non tutti i suoicittadini sono uguali di fronte alla legge,che è ancora meno uguale e un ragazzo delpopolo, magari traviato da idiozie pseudo-i-deologiche, è destino che paghi per tanti:se la giustizia è una bilancia, qualcuno do-vrà pur caricarsi quei pesi che mai potrannogravare sulle spalle di chi con la legge haun rapporto privilegiato. Rifletto, almeno ciprovo, ma non ci riesco.

l’avvelenata

Nel paese delle farse

“Il derby – interviene il capi-tano Giacomino Losi – è unpo’ la mia partita. La primavolta che indossai la maglia dititolare della Roma, a 19 anni,fu in un derby precampionato.Ne avrei potuti disputare tan-ti, avrei battuto il record distracittadine giocate, ma laLazio negli anni in cui giocavoio, prese la simpatica abitudi-ne di stazionare spesso in se-rie B, e così non ci sono riu-scito. La vigilia era per me unvero supplizio, mi riconoscevoperfettamente nelle tensionidei miei compagni romano, e-ro diventato romano come lo-ro. A me capitò anche uninfortunio in un derby. Andaia battere un rinvio dal fondosenza accorgermi di avere u-no scarpino uscito dal piede.Ne venne fuori un tiro debole,Vivolo si impadronì della pallaal limite dell’area e pareggiòsul 2-2. Da quel momento, o-gni volta che battevo un rin-vio, colpivo con un calcio ilpalo per assicurarmi che lascarpa fosse messa bene”.

Ruggiero Rizzitellida Margherita di Sa-voia -. Io comincia-vo a star sveglio 20giorni prima. Miamoglie doveva tra-sferirsi in un’altrastanza per evitare qualchecalcetto dovuto alle rovescia-te che facevo nel letto dall’a-gitazione. E pensare che nellamia prima stagione romanistanon capivo il motivo di tantaattesa, per me il derby dove-va essere una partita comeun’altra. Ma dalla secondavolta in poi diventavo matto.

E anche oggi,la tensione miattanaglia, davero tifososfegatato dellaMagica qualesono. Chegioia poi quel6 ottobre del1991, quandosu un cross diHassler pareg-giai al 90’ ungol del lazialeRiedle. Il mio

primo pensiero, dopo avermesso la palla in rete, fu pro-prio rivolto ai tifosi che non a-vrebbero dovuto subire glisfottò laziali per chissà quan-to tempo. Una meraviglia!”.

ÈÈuna definizione uscita dalcolorito idioma di Giovan-

ni Trapattoni. Lui usava defi-nire coyote quei calciatoriche, alla vigilia di un incontroimportante, non riuscivano aprender sonno e stavano sve-gli tutta la notte. Come uncoyote, appunto. Per i giocatori romani, la sin-drome del coyote arriva pun-tuale prima della disputa delderby. E’ normale, vivono dasempre l’aria della città, lesue passioni, i suoi sfottò,quella passione smodata chefa della stracittadina la partitadell’anno, quel-la in cima aidesideri e aisogni. Ma ci sono an-che giocatoriche coyote losono di adozio-ne, che pur nonessendo roma-ni, sentono Ro-ma-Lazio comefossero nati an-che loro all’om-bra del Cupolo-ne. E che, come i romani,stentano a prender sonno conl’avvicinarsi del fischio inizia-le. “Magari fosse stata solo u-na notte – ci racconta uno diquesti coyote d’adozione,

pag

ined

isto

ria Roma-Lazio nel passato

Coyote d’adozione

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1313

che neanche ha dato iltempo di finire la do-manda che subito hadetto: “Dobbiamo vince-re! Va bene anche di mi-sura. Il risultato esatto?3 a 1 per laRoma”.E poicomepote-vamodall’e-simercidal chia-mare colui cheai biancocelesti ha fattopassare molti notti in-sonne, Marco Delvec-chio: “ A me non inte-ressa il risultato. La Ro-ma deve vincere. Vorreiche i giallorossi uscisserodallo stadio vittoriosi ebasta”.

Gianluca Lengua

SSe nelle altre partiteè difficile tirar fuori il

pronostico ai nostripersonaggi, figu-riamoci in occa-sione di Roma-Lazio.Quello diquesta sera èuno dei derbypiù attesi degli ul-timi anni. La tensioneè alle stelle. Da una par-te la Roma, che devevincere per assestarsi inclassifica ed abbandona-re in fretta le ultimeposizioni, dall’altrauna Lazio che deveconfermare la suaserie di vittorie incampionato. Ma sisa il derby è unaquelle partite che nonsi sa mai come possanoandare a finire. Di que-sta idea è anche CarloMazzone ex tecnico

giallorosso che, senzasbilanciarsi, dice: “ Il

derby è una diquelle partiteimprevedibili,nelle qualinon semprela più forte

vince. Mi au-guro, comun-

que, che vinca il mi-gliore…e spero che que-sto migliore sia la Roma,naturalmente”. Poi espri-me un suo desiderio:

“Vorrei tantoche in que-sto derbynon cis i a m oincidenti,

anche inm e m o r i a

della morte diGabriele Sandri”. Comeal solito più spregiudica-to è Antonio Giuliani,

seco

ndom

eoggifin

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… gi se vai appresso a chi necombina una, non finisci più dicompletare il copione”. Il Puffsi conferma nel proprio ruolo diautentico Pasquino del palco-scenico, perchè le parole reci-tate sono le stesse che la gen-te comune pensa nei confrontidella classe politica “Noi vivia-mo in mezzo alla gente, cono-sciamo i loro problemi, regi-striamo la loro rabbia. Poi io edi miei due autori Claudio Natilie Walter Delle Donne comin-

ciamo a mettere in ordine le idee ed a scri-vere il copione”. E del mondo del calcio?Nessuno è preso di mira? “C’è una scena

A “Il Puff” in scena“Siamo tutti riciclati

LANDO FIORINIRICOMINCIA DA 40

AA rrivando per le stradeadiacenti, ti rendi con-

to che stai nel cuore di Ro-ma, e quando entri al civico4 di via Giggi Zanazzo ti ac-corgi che stai nello storicocentro del cabaret romano,quel palcoscenico dal qualesono partiti tantissimi attorie cantautori romani e nonsolo, fulcro da 40 anni del lavoro teatrale diLando Fiorini. Le gentili segretarie all’in-gresso ci annunciano a Lando che ci aspettanel suo ufficio ubicato a pochi metri dai ca-merini “Quì a Il Puff siamo una grande fami-glia, e come vedi stiamo tutti impegnati adare il nostro meglio”. Ed il clima familiare,ma allo stesso tempo professionale, lo av-verti in ogni istante. Che spettacolo saràquello di quest’anno? “Cominciamo a direche il titolo Siamo tutti riciclati prendespunto da uno dei fatti di cronaca più deso-lanti degli ultimi mesi del nostro Paese. Daqui poi, come accade sempre, prendiamospunto per fare satira nei confronti dei no-stri politici, i quali sono i primi ad essere co-stantemente riciclati”. A proposito di politi-ca, nei tuoi spettacoli si è sempre portato inscena i problemi del Paese. Trovi che daquaranta anni a questa parte non sia cam-biato nulla? “No, è cambiato solo il numerodi politici ai quali ispirarsi. Come dire, pernoi comici e per la satira in genere, oggi c’èpiù lavoro, c’è più materiale. Una volta era-no solo pochi i politici sui quali lavorare. Og-

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con l’imitazione di Ronaldinho, e poi c’è unRobin Hood che vuole togliere i soldi ai ric-chi per darli ai poveri, ma quando incontraLotito, a causa delle tante chiacchiere delpresidente laziale, finisce che i soldi glielideve dare lui...”. Da ieri sera è cominciata lasettimana di prove aperte al pubblico, poi sicomicerà con le repliche che andranno a-vanti fino alla fine di maggio. Quali sono leaspettative per questa stagione? “L’annoscorso abbiamo battuto il record di pubblicoe ripetersi sarà difficile. Ma mi sento di direche anche quest’anno andrà bene, perchè lospettacolo è divertentissimo”. Visto il suc-cesso, il team è rimasto lo stesso “Squadravincente non si cambia – ammette LandoFiorini – saranno ancora con me Camillo To-scano, Loretta Rossi Stuart e Costanza No-ci”. Confermato il resto dello staff che lavoradatanti anni a Il Puff. Il maestro VincenzoRomano è autore e protagonista delle musi-che, Gabriela Panenti e Graziella Pera si oc-cuperanno delle scenografie e dei costumi.Ma con Lando è impossibile non fare un ac-cenno alla Roma e al Derby “Io Roma-Laziola vivo in maniera differente dalle altre par-tite, ma non sno un anti-laziale come tanti.

Per me la lazio basta che perde due partiteall’anno... Quanto alla Roma io dico che nonè possibile che so’ diventati tutti brocchi al-l’improvviso. Contro il Chelsea ho visto lavera Roma e a Bologna siamo stati sfortu-nati. Ora bisogna ricominciare a fare trepunti: da oggi!”

(IL PUFF – info-biglietti 06/5810721 –06/5800389 – [email protected])

Gianluca Lengua

Enzo, Mara e Cinzia, in rappresentanza del clubEurtorrino "Federica Del Poggetto", a Trigoriaper festeggiare il GRANDE GIORGIO ROSSI nelgiorno del suo compleanno.

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