40
Scuola, si parte fra soliti disagi e annunciate novità Primo piano pagg. 4,5 Il sindaco Maniero difende il no al Contorta Mira pag. 8 pag. 20 Disoccupazione giovanile, è allarme nel comprensorio Su 3798 richieste di lavoro, il 20% proviene da giovani sotto i 25 anni, il 48% dalla fascia tra i 25-45. Il 32% dagli over 45 D isoccupazione giovanile: è dramma in Riviera del Brenta. I dati allarmanti, su un fenomeno sempre più preoccupan- te e cresciuto a dismisura in questi 7 anni di crisi economica, sono stati analizzati nelle scorse settimane durante un convegno che si è tenuto a Dolo. Un convegno promosso dall’ dall’associazione “Don Lorenzo Milani”. I numeri fanno impressione. Al centro per l’impiego di Dolo in questo momento ci sono 3798 richieste di lavoro, con un aumento di oltre 1500 unità negli ultimi 9 anni. Nel totale il 20% delle richieste proviene da gio- vani sotto i 25 anni, il 48% da adulti nella fascia compresa tra i 25 e i 45 anni mentre il 32% sono gli over 45. La disoccupazione giovanile nel veneziano è pari al 25%. Si sono poi analizzati altri dati riguardanti il comune di Dolo. Nel 2013 nel piccolo com- mercio, nell’agricoltura e nell’artigianato c’è stata una riduzione di quasi il 2% delle imprese con sede sul territorio comunale. Un comune questo, considerato da sempre il centro mandamentale del comprensorio. Si è passati poi ad analizzare i lavori di diffi- cile reperimento in provincia. Sono: cuochi, camerieri, commessi e personale qualificato nelle attività commerciali, seguito da addetti all’accoglienza e all’informazione e profes- sioni operative dei servizi alle persone e di sicurezza. Tra i consigli più utili ai giovani: costruirsi un progetto di vita, studiare e in- vestire su se stessi, fare esperienze anche con i cosiddetti “lavoretti”, imparare almeno una lingua straniera, e esperienza all’estero. A MIRA GLI ARALDI DEL VANGELO Gli Araldi del Vangelo sono un’associazione internazionale di diritto pontificio fondata dal brasiliano Padre Joao S. Clà Dias, sono un ordine cattolico riconosciuto ufficialmente nel 2001 da Papa Giovanni II. pag. 19 ORIAGO, SULLA VIABILITÀ È PROTESTA Oriago cambia la viabilità in centro, e scattano le proteste. Il Comune di Mira, infatti, nelle scorse settimane ha proceduto spedito con il cambio della viabilità in via Marmolada e via Monte Fumo ad Oriago. pag. 9 1994 - 2014 della Riviera Est Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.104 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it L’EDITORIALE La buona scuola per i cittadini di domani di Germana Urbani* D a che il Premier Renzi ha presentato agli italiani “non l’ennesima riforma” ma “un nuovo patto educativo” per disegnare tutti insieme la scuola che verrà si è scatenato un dibattito acceso ma da molti punti di vista assai sterile. Un bailame di commenti e commentatori che su Twit- ter, Facebook, blog e forum esprimono il loro pensiero a riguardo. Peccato, però, che almeno fino ad ora non si sia visto o sen- tito quasi nulla di quel viaggio intellettuale entusiasmante che aveva dipinto il giovane primo ministro nel suo discorso di presen- tazione del progetto. In questi giorni tutto vola molto più basso. Tutto si è ridotto a quanti e quali insegnanti saranno assunti. A come si valuterà il merito legato agli scatti d’anzianità. Se saranno assunti i precari o i giovani. Se le graduatorie o i concorsi… Personalmente sono molto delusa. Questa che twitta non è la buona scuola che io spero accolga i miei figli. La buona scuola che vorrei, e dovrem- mo volere tutti, dovrebbe porsi il problema di quali siano i contenuti e gli strumenti più adatti oggi a formare il cittadino e l’uomo di domani. Dovrebbe individuare i percorsi intel- lettuali più utili da proporre agli adolescenti che crescono nella fragile società in cui viviamo. *[email protected] [email protected] continua a pag. 8 Intervento L a primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contras- segnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così vengono definiti discorsivamente i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora, ovvero superiori a 50 litri di pioggia al metro quadrato in un’ora. Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio di Giuseppe Gasparetto Stori* *Direttore Consorzio di Bonifica Adige Euganeo Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Sanità La fiducia nel proprio medico è il primo passo verso la guarigione Salute pagg. 33-36 Bevande escluse Bambini da 5 a 9 anni € 5,90 Bevande escluse Bambini da 5 a 9 anni € 8,90 Buffet a volontà Cucina a vista Teppanyaki (cucina alla piastra) Cucina cinese e giapponese Aperto tutti i giorni 12:00-15:00 / 19:00-23:00 Tel. 041.5170308 cell. 334 7655888 Viale dell’industria Fossò (VE) zona industriale Progettazione Realizzazione Manutenzione Giardini Parchi - Terrazze Irrigazione automatica Potatura aeree con piattaforma e Tree climbing Abbattimenti Trattamenti antiparassitari con Endoterapia Via Prati bassi, 52 - 30010 Camponogara (VE) [email protected] preventivi e sopralluoghi gratuiti di Grigoletto Loris & Alan 30010 PROZZOLO di Camponogara (VE) [email protected] www.impresafunebregrigoletto.com Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450 Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450

Riviera est ago2014 n104

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Riviera est ago2014 n104

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Scuola, si partefra soliti disagi e annunciate novità

Primo piano

pagg. 4,5

Il sindaco Maniero difende il no al Contorta

Mira

pag. 8

pag. 20

Disoccupazione giovanile, è allarme nel comprensorioSu 3798 richieste di lavoro, il 20% proviene da giovani sotto i 25 anni, il 48% dalla fascia tra i 25-45. Il 32% dagli over 45

Disoccupazione giovanile: è dramma in Riviera del Brenta. I dati allarmanti, su un fenomeno sempre più preoccupan-

te e cresciuto a dismisura in questi 7 anni di crisi economica, sono stati analizzati nelle scorse settimane durante un convegno che si è tenuto a Dolo. Un convegno promosso dall’ dall’associazione “Don Lorenzo Milani”. I numeri fanno impressione. Al centro per l’impiego di Dolo in questo momento ci sono 3798 richieste di lavoro, con un aumento di oltre 1500 unità negli ultimi 9 anni. Nel

totale il 20% delle richieste proviene da gio-vani sotto i 25 anni, il 48% da adulti nella fascia compresa tra i 25 e i 45 anni mentre il 32% sono gli over 45. La disoccupazione giovanile nel veneziano è pari al 25%. Si sono poi analizzati altri dati riguardanti il comune di Dolo. Nel 2013 nel piccolo com-mercio, nell’agricoltura e nell’artigianato c’è stata una riduzione di quasi il 2% delle imprese con sede sul territorio comunale. Un comune questo, considerato da sempre il centro mandamentale del comprensorio. Si

è passati poi ad analizzare i lavori di diffi-cile reperimento in provincia. Sono: cuochi, camerieri, commessi e personale qualificato nelle attività commerciali, seguito da addetti all’accoglienza e all’informazione e profes-sioni operative dei servizi alle persone e di sicurezza. Tra i consigli più utili ai giovani: costruirsi un progetto di vita, studiare e in-vestire su se stessi, fare esperienze anche con i cosiddetti “lavoretti”, imparare almeno una lingua straniera, e esperienza all’estero.

A mirA gli ArAldi del vAngelo

Gli Araldi del Vangelo sono un’associazione internazionale di

diritto pontificio fondata dal brasiliano Padre Joao S. Clà Dias, sono un ordine cattolico riconosciuto ufficialmente nel

2001 da Papa Giovanni II.pag. 19

oriAgo, sullA viAbilità è protestA

Oriago cambia la viabilità in centro, e scattano le proteste. Il Comune di

Mira, infatti, nelle scorse settimane ha proceduto spedito con il cambio della

viabilità in via Marmolada e via Monte Fumo ad Oriago.

pag. 9

1994 - 2014della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.104 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

L’EDITORIALE

La buona scuola per i cittadini di domanidi germana urbani*

Da che il Premier Renzi ha presentato agli italiani “non l’ennesima riforma” ma “un nuovo patto educativo” per

disegnare tutti insieme la scuola che verrà si è scatenato un dibattito acceso ma da molti punti di vista assai sterile. Un bailame di commenti e commentatori che su Twit-ter, Facebook, blog e forum esprimono il loro pensiero a riguardo. Peccato, però, che almeno fi no ad ora non si sia visto o sen-tito quasi nulla di quel viaggio intellettuale entusiasmante che aveva dipinto il giovane primo ministro nel suo discorso di presen-tazione del progetto. In questi giorni tutto vola molto più basso. Tutto si è ridotto a quanti e quali insegnanti saranno assunti. A come si valuterà il merito legato agli scatti d’anzianità. Se saranno assunti i precari o i giovani. Se le graduatorie o i concorsi…

Personalmente sono molto delusa. Questa che twitta non è la buona scuola che io spero accolga i miei fi gli.

La buona scuola che vorrei, e dovrem-mo volere tutti, dovrebbe porsi il problema di quali siano i contenuti e gli strumenti più adatti oggi a formare il cittadino e l’uomo di domani. Dovrebbe individuare i percorsi intel-lettuali più utili da proporre agli adolescenti che crescono nella fragile società in cui viviamo.

*[email protected]@givemotions.it

continua a pag. 8

Intervento

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La primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contras-segnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così vengono defi niti discorsivamente

i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora, ovvero superiori a 50 litri di pioggia al metro quadrato in un’ora.

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

di giuseppe gasparetto Stori*

continua a pag. 8

Intervento

La primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contrasse-gnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così

vengono defi niti discorsivamente i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora.

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

di giuseppe gasparetto Stori*

*Direttore Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo

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Sanità

pag. 10

La fiducia nel proprio medico è il primo passo verso la guarigione

Salute

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Bevande escluseBambini da 5 a 9 anni € 5,90

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Dolo - Via Brentabassa, 34Tel. 041 410333

Mira - Via G. Mion, 25Tel. 041 421932

Campolongo Maggiore - Via E. Fermi, 3Tel. 049 7985103

Il datore di lavoro, per ottemperare a tutti gli adempimenti normativi previsti per la gestione della propria azienda, può appoggiarsi all’Associazione Artigiani che, tramite l’ufficio interno Ambiente e Sicurezza, è in grado di offrire, attraverso il lavoro di tecnici qualificati e professionisti che operano nel settore da molti anni, una gamma di servizi completi per soddisfare tutte le esigenze delle imprese in materia di sicurezza, di ambiente e di qualità.

L’ufficio, operando tramite un unico sportello, garantisce una notevole riduzione per l’azienda di tempi e costi per la gestione della documentazione e delle informazioni.

Lo sportello è operativo per informazioni e assistenza completa all’utente tutti i giorni feriali con orario continuato 8.00 - 18.00 e i sabati mattina.

è possibile richiedere, in qualunque momento e senza impegno, un preventivo completamente gratuito per i servizi da noi forniti.

UFFICIO AMBIENTE - SICUREZZA

• Corsi di formazione OBBLIGATORIA: - corsi di sicurezza obbligatori per i lavoratori - corsi per: datori di lavoro /RSPP, Dirigenti e Preposti - corsi per addetti alla squadre di Primo Soccorso e

Prevenzione Incendi - corsi di abilitazione per operatori di attrezzature (Accordo

Stato Regioni del 22/02/2012) - corsi per attività in ambienti speciali (spazi confinati,

contaminati, corsi per operatori in ambienti sotto tensione CEI 11-27, lavori in quota e utilizzo linee vita)

• Corsi di formazione finanziata (FART, FSE, EBAV, ecc.) • Corsi di aggiornamento specifici per categoria di attività.I corsI possono essere svoltI In AssocIAzIone o In AzIendA, A secondA delle esIgenze.

• Valutazione del rischio sicurezza macchine e impianti previo sopralluogo in azienda da parte di tecnici qualificati

• Adeguamento di macchine e impianti alle direttive europee per la messa a norma

• Produzione della documentazione obbligatoria (libretto d’uso e manutenzione e fascicolo tecnico)

• Redazione di procedure per l’uso delle attrezzature in sicurezza

• Qualità: ISO 9001, ISO/TS 16949- Settore Automotive, 13485 – Dispositivi medici

• Ambiente: ISO 14001, Certificazioni Forestali FSC e PEFC• sicurezza: OHSAS 18001, SGSL; D.LGS 231/01 -

Responsabilità amministrativa• certificazioni di prodotto: Marcatura CE, ISO 3834, ISO 1090• certificazione etica• certificazione per laboratori• certificazioni energetiche degli edifici

• Servizio di assistenza ambientale in termini di rifiuti• Compilazione MUD• Assistenza SISTRI• Ricorsi su irrogazioni sanzioni gestione ambientale• Assistenza per la tenuta dei registri di carico e scarico rifiuti• Iscrizione Albo Nazionale gestori Ambientali per trasporto

rifiuti c/proprio e c/terzi• Gestione RAEE• Campionamenti per analisi ambientali (amianto, polveri)

Le nostre associate possono avvalersi di un servizio in convenzione per la nomina annuale del medico competente (in possesso dei requisiti formativi e professionali richiesti ai sensi dell’art. 38 del D.Lgs. 81/2008) che provvederà ad organizzare la sorveglianza sanitaria obbligatoria all’interno dell’azienda.

• Manuali HACCP e relativa formazione• Corsi ex-libretto sanitario e aggiornamenti• Campionamenti e analisi (tamponi e analisi microbiologiche)• Assistenza post visite ispettive e servizio di monitoraggio

Assistenza e gestione completa per pratiche per l’accesso a contributi pubblici di varie tipologie, previsti per investimenti atti ad aumentare la sicurezza in azienda:• Bandi ISI-Inail per contributi a fondo perduto per adeguamento

sicurezza e modelli organizzativi;• Camera di Commercio• Provincia di Venezia• EBAV (DVR e corsi di formazione sulla sicurezza, visite mediche)• CEAV (solo aziende del comparto edilizia)

Lo sportello dell’ufficio Ambiente e Sicurezza offre alle aziende associate un servizio d’informazione e supporto tecnico continui su problematiche di qualunque tipo nell’ambito della sicurezza o dell’ambiente, oltre all’assistenza immediata in caso di ispezioni in azienda da parte degli organi di controllo. A richiesta offriamo un servizio di monitoraggio continuo all’azienda per verificare periodicamente lo stato documentale e rispettare le scadenze normative.

• Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), ai sensi dell’art. 28 D.Lgs. 81/2008

• Valutazioni o indagini specifiche: rumori, vibrazioni, rischio chimico, rischio biologico radiazioni ottiche artificiali (ROA), campi elettromagnetici, rischio da fulminazione, rischio incendio, rischio esplosione (ATEX), esposizione ad amianto, movimentazione manuale dei carichi (MMC), stress lavoro correlato, rischio gestanti e rischio minori e apprendisti.

• Redazione del piano di emergenza ed evacuazione • CANTIERI TEMPORALI E MOBILI: supporto tecnico e

documentale, sopralluoghi in cantiere, P.O.S., P.S.S. e Pi.Mu.S.

• Autorizzazioni edilizie• Dichiarazioni di conformità degli impianti• Pratiche per rilascio/rinnovo del CPI• Nomina dell’RLST

• Pratica di inizio attività• Pratiche per autorizzazione allo scarico• Pratiche per richiesta/rinnovo autorizzazione emissioni in

atmosfera • Pratica industria insalubre• Perizie di non assoggettamento a CPI• Pratiche per richiesta/rinnovo CPI• Pratiche Privacy• Sopralluoghi per rilascio di dichiarazioni di conformità o

rispondenza

FORMAZIONE ADEGUAMENTO NORMATIVO DI MACCHINE E IMPIANTI CERTIFICAZIONI

AMBIENTE

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Con l’aiuto giusto diventa tutto più semplice!

L’ufficio offre un servizio di consulenza gratuita alle aziende che vogliono conoscere la propria “situazione” in ambito sicurezza. I nostri tecnici, dall’esame della documentazione dalle le informazioni fornite dall’azienda, potranno fare un check up e identificare i bisogni specifici, con i relativi costi, per essere in regola con quanto previsto dalla normativa per la tipologia di attività specifica.

le aziende interessate a questo servizio gratuito di supporto alla gestione di sicurezza aziendale potranno contattare l’ufficio Ambiente e sicurezza e chiedere un appuntamento con un tecnico per la verifica documentale gratuita da effettuare presso la nostra sede.

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 agosto 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Riviera NordestmirA

pag. 6

Polizia locale, organico troppo esiguo

CAmpAgnA lupiA

pag. 14

L’embargo russo manda in crisi le aziende agricole

CAmponogArA

pag. 18

Slitta al 2015 il progetto sull’Idrovia

L’EDITORIALE

La buona scuola per i cittadini di domaniE ancora, declinare le solite materie noiose per molti in qualcos’altro, modifi care le lezioni frontali per riuscire a suscitare ancora curiosità di sapere: quella voracità di conoscenza che orami è rarissimo incontrare tra i banchi di scuola. E tutto questo per riuscire ancora a regalare ai giovani che crescono un sogno, uno solo, una meta da raggiungere con costanza e impegno. La buona scuola dovrebbe avere il coraggio anche di dire che i programmi andrebbero differenziati, che Manzoni e Dante non sono più obbligatori per tutti, che l’obbligo scolastico per chi è in diffi coltà o vive nel disagio si può conseguire anche seguendo percorsi originali e non programmi uguali per tutti che altro non sono che “tavole della legge” incise sul bancone del Ministero quasi un secolo fa. So che per certi versi le posizioni che sto esprimendo sono estreme ma credo che per scrivere un vero, nuovo patto educativo sia necessaria una pesante dose di coraggio.

So che la scuola è un’Istituzione e, come mi ha detto uno stimabile intellettuale “non può essere ridotta ad un insieme di percorsi e piste ciclabili”, serve una via maestra. Credo però che per disegnarla l’architetto debba avere in mente un’idea reale della società odierna e di quella a venire. Ebbene. Che idea ha il legislatore della società che vuole formare sui banchi di scuola? Io non l’ho capito. Ma una cosa la so. Ho fi ducia nella classe insegnante che ogni giorno, nonostante tutto, entra a scuola con passione ed entusiasmo. Sì, qualcuno sarebbe meglio che si dedicasse ad altro. Ma la maggior parte dei “maestri” sa che quando varca la soglia della scuola va a “soffi are sulle ali” del futuro del Paese. Che sono i bambini, i nostri fi gli, mio fi glio. Perciò caro Renzi e cari sindacati tutti, vi prego, mettete al centro di questo nuovo patto per la scuola gli insegnanti e i dirigenti ma non trattateli come numeri sul libro paga del Ministero.

Sono materia preziosa, appassionata e intelligente. Ascoltiamoli nel merito, sarà utile al Paese e al futuro.

segue da pag. 1

*[email protected] - [email protected]

TurismomAster per insegnAre un sistemA di ACCoglienzA per tutti

Partirà nelle prime settimane di novem-bre a Venezia, organizzato dall’Istituto Europeo del Design e dalla Regione del Veneto, un master dedicato al design di manufatti, percorsi, arredi per tutti, che possano cioè essere fruiti anche da persone che soffrono di qualche disabi-lità: motoria, sensoriale, permanente o temporanea. Il progetto formativo si inserisce nel progetto di eccellenza che vede il Veneto regione pilota a livello europeo per quanto riguarda il turismo per tutti. Il master, del quale le indicazioni di iscrizione saranno rese disponibili nel sito dell’Istituto Europeo del Designa e linkate su quello della Regione Veneto, si concluderà all’inizio di febbraio.“Tradotto in termini turistici – ha com-mentato alla presentazione del master l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi – un sistema di accoglienza per tutti è di qualità per tutti, è bello, non ghettizza ma è inclusivo, aumenta l’appeal e il fatturato del territorio dove insiste e le eventuali spese si ammor-tizzano in un anno. Turismo per tutti è dunque una risposta etica che ha anche un grande valore economico”.

A VeneziaA segno lA protestA

dei ComunAli

I dipendenti del comune di Venezia protestano in occasione dell’inaugura-zione della Mostra del Cinema al Lido.

E ottengono un bel risultato. Dalla Presidenza della Repubblica e dal go-

verno, rappresentato dal ministro Dario Franceschini, è arrivato un invito esplicito

al commissario Zappalorto a riaprire le trattative con i lavoratori. A protestare c’erano duemila persone sotto tutte le sigle sindacali. Il messaggio è arrivato al presidente Napolitano, grazie anche alla mediazione del prefetto Domenico

Cuttaia e del questore Angelo Sanna. Una delegazione ristretta di sindacalisti

ha incontrato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che aveva assicurato

l’interessamento del governo. Nelle prossime settimane si vedrà l’evoluzione

della vertenza.

Estate 2014pessimA vendemmiA

nel veneto orientAle

“E’ una anna-ta disastrosa per i vini del veneziano

soprattutto per l’area del Veneto

Orientale. I bianchi precoci come il “Pinot grigio” si calcola che

a causa della marcitura dell’uva, hanno registrato una perdita di produzione 30

al 40 per cento”. A fare il punto della situazione di una estate fredda e piovosa è Paolo Quaggio presidente provinciale della

Cia (Confederazione italiana agricoltori). “I primi due mesi di questa estate 2014

- spiega- sono stati pessimi. Avevamo sperato in un agosto più caldo invece

abbiamo avuto pioggia e temperature che di notte sono arrivate ai 16 gradi in pianura. Con tutta questa pioggia le uve

sono state intaccate da più batteri. Il livello di gradazione non è buono. Le produzioni

hanno registrato un– 40% per il Lison Pramaggiore ma anche per i rossi della stessa zona e della Riviera del Brenta.

Sanità presto l’Approdo per l’idroAmbulAnzA A ChioggiA

Ancora poche settimane e anche l’ospedale di Chioggia avrà l’approdo per l’idroambulanza. Lo ha assicurato il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben. “Si costituirà - ha spiegato - un servizio di idrosoccorso lagunare che mette in collegamento gli approdi dell’Ospedale civile e di Piazzale Roma a Venezia, del Lido, di Santa Maria del Mare a Pellestrina, con quello dell’Ospedale di Chioggia”.

ACCuse dure

pagg. 24-25

Minori dimenticati dalla politica e dalla società

expo veniCe

pag. 26

Acqua e cibo protagonisti a Marghera nel 2015

politiCA

pag. 28

La pagella di Lucio Tiozzo alla giunta Zaia

ingressi gratuiti in collaborazione conLunedì: tutti i visitatori della provincia di VeneziaMercoledì: speciale DONNE ingresso GRATISn

ovi

20

14

Page 4: Riviera est ago2014 n104

4 Argomento del mese

A mirA e veneziA

Torna il rischio delle scuole sporche

Rischio scuole sporche in Riviera del Brenta e a Venezia con l’inizio del nuovo anno. A lanciare l’allarme è

l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Mira Orietta Vanin. Il proble-ma più acuto come all’inizio di quest’an-no in tutta la provincia riguarda ancora Mira ma anche diverse scuole di Venezia nella municipalità di Marghera. A Mira il taglio alle risorse dell’orario del perso-

nale delle pulizie ha sfiorato il 70%. All’inizio del 2014 a causa della scarsa pulizia la Giacomo Leopardi di Mira Porte era stata chiusa dall’Ulss13. Le scuole a rischio sono le elementari, Foscolo, Leopardi, Nievo, Goldoni, Morante e Parini. Si tratta di oltre 900 bambini interessati con altrettante famiglie. ”Con preoccupazione - spiega l’assessore Vanin - aspettiamo i primi mesi di avvio del nuovo anno scolastico consapevoli che nulla è cambiato e cambierà. A gennaio l’appalto Consip, vinto da Manutencop ha portato al taglio drastico delle risorse destinate alle pulizie delle scuole miresi, insufficiente ed inadeguato il risultato in termini di servizio, non solo di pulizie, ma anche di guardiania. L’accordo ha previsto la messa in cassa integrazione il personale che aveva perso le ore di servizio. I soldi per la formazione dovevano essere dati ai comuni non alla Manuten-coop .Siamo nella stessa situazione di gennaio“. A.A.

L’anno scolastico ha preso il via lo scorso 15 settembre proprio mentre al Governo sono in corso i lavori per defi-nire quella che sarà “La Buona scuola”, la riforma che il

presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Ministro dell’Istru-zione Stefania Giannini hanno illustrato nelle linee guida lo scorso 29 agosto. Una riforma che proprio con l’occasione della riapertura delle scuole è stata sottoposta al giudizio pubblico di docenti, genitori, e tutti gli addetti ai lavori, in una consultazione on line che si concluderà il prossimo 15 novembre. Quanto sarà buona la scuola di domani si vedrà in un futuro non troppo lontano, se il percorso stabilito per tappe rispetterà i tempi prefissati a fine agosto, in base ai quali entro il 15 dicembre si dovrebbe procedere alla predisposizione della bozza del Decreto Legge, per poi, entro gennaio, dare avvio all’attuazione amministrativa della riforma. Intanto que-sto anno scolastico ha preso il via con i soliti “riti”, le corse e le note difficoltà “organizzative” per “reclutare” il personale docente necessario entro il suono della prima campanella. Tra immissioni in ruolo decise dal Ministero dell’istruzione e le convocazioni per le supplenze annuali si è insinuata un’altra difficoltà, che a cadenza triennale si ripete, e cioè il “ritar-do” del rinnovo delle graduatorie d’istituto, da cui i dirigenti scolastici possono attingere supplenti nel caso in cui le altre graduatorie fossero esaurite. “Il problema di ogni anno -

spiega Sandra Biolo della Cisl Scuola Venezia - è il ritar-do col quale il Miur comunica le assunzioni in ruolo. In agosto l’Ufficio Scolastico Provinciale ha dovuto fare le corse per le operazioni di mobilità e le nomine in ruolo. Nomine che vengono fatto attingendo dalle Graduatorie ad esaurimento e quelle dei concorsi. Ma non è sempli-ce reperire il personale iscritto. Quest’anno poi tutte le nomine in ruolo dovevano essere fatte entro il 1° set-tembre e, nonostante le difficoltà anche legate alla convocazione, è stata rispettata la scadenza. Entro il 12 settembre si è provveduto anche alle nomine delle supplenze annuali per tutti gli ordini di scuola. Questo personale, tuttavia, entrerà in servizio ad anno scolastico già iniziato”. Rimane aperta comunque la questione dei posti non coperti. “La scuola dovrà preoccuparsi di chiamare i docenti at-tingendo dalle graduatorie d’istituto - spiega ancora la dottoressa Biolo -. I dirigenti faranno riferimento però alle vecchie graduatorie, in attesa che le nuove siano definitive. I docenti sono convocati fino “ad avente di-ritto”. E questo comporta il rischio che ad anno in corso gli insegnanti siano cambiati, inseriti in base alle nuove

graduatorie. E questo è un disagio enorme per tutti!”. C’è infine la questione delle nomine in ruolo degli inse-gnanti di sostegno. “Nel Veneziano sono troppo pochi - denuncia Biolo - rispetto alle necessità. Il problema è che le nostre Università non attivano i corsi per prepa-rare docenti specializzati. Spesso si chiama allora dalle graduatorie comuni”.

Questa è la scuola di oggi, cosa sarà quella di domani giudicando la riforma? “La stabiliz-zazione dei precari delle Graduatorie ad Esaurimento, se sarà fatta, - com-menta l’esponente della Cisl Scuola - è una buona cosa. Il punto vero è che il testo della Buona scuola, conquista, così come è stato presentato, ma ci

saranno le risorse per una riforma organica e completa della scuola? La stabilizzazione dei precari è un buon punto di par-tenza ma rimane il problema di fondo la cui soluzione non è stata presa in considerazione: la necessità di restituire dignità sociale, economica e culturale ai docenti. Gli insegnanti gua-dagnano troppo poco, il loro contratto è bloccato da 7 anni. Gli stipendi non sono più all’altezza di corrispondere ad una professione tanto impegnativa. Gli insegnanti vanno valorizza-ti e devono godere di una considerazione sociale diversa. Chi

fin qui si è succeduto al Governo non ha proceduto in questa direzione, anzi. I docenti sono genericamente inseriti nel ge-nerico calderone dei pubblici dipendenti, quelli che per luogo comune vengono definiti assenteisti e fannulloni”. “La scuola ha bisogno di una riforma organica che i rapidissimi cambi al vertice del Governo - prosegue - non hanno permesso. Chi ha governato, tuttavia, non ha rinunciato a lasciare il proprio segno nella scuola: chi usando il cacciavite, chi la ruspa, ma nessuno ha agito con una complessiva riforma della scuola. “La Buona Scuola” è una riforma organica che tuttavia trascu-ra l’annosa e fondamentale questione delle retribuzioni degli insegnanti, e non prende in considerazione la questione del personale Ata che pure è essenziale per far funzionare le no-stre scuole”. E, per finire, il concorso a cattedra preannunciato per il 2015. “E’ fondamentale - conclude Sandra Biolo - che si arrivi ad una forma di reclutamento degli insegnanti unica, seria e certa. Se oggi un giovane laureato mi chiedesse qual è la strada per diventare insegnante non saprei proprio cosa rispondere. In questi anni abbiamo visto di tutto. Ogni ministro dell’Istruzione se n’è inventata una. In realtà fino ad oggi non esiste un percorso certo, che possa avviare alla professione dell’insegnamento. Gli aspiranti docenti procedono in ordine sparso, sottoposti alla graticola del precariato e senza nessuna certezza per il futuro”.

di Ornella Jovane

La prima campaneLLaNel Veneziano sono 101.594

gli studenti di ogni ordine e grado delle scuole statali, comprese

quelle dell’Infanzia, e 4.662 le classi, in aumento rispetto all’anno

scolastico scorso dello 0,3 per cento,nel primo caso, e dello 0,5

per cento nel secondo. Si comincia con i soliti disagi mentre il Governo

annuncia le linee guida della riforma “la Buona scuola”

Si torna a scuola tra vecchi disagi e nuove promesse

“C’è bisogno di un percorso serio che avvii alla professione dell’insegnante”

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5Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Liceo sportivo, esperienza di successoDolo Il preside Luigi Carretta illustra le caratteristiche di un corso di studi unico in provincia

A Dolo esiste l’unico liceo sportivo della provincia di Venezia ed è un successo in termini di iscrizioni ed interesse creato nel territorio. A spiegarlo è il Luigi Carretta preside del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Dolo, struttura in cui è inserito il corso di studi del liceo sportivo. Il liceo Galilei complessivamente ha 45 classi per oltre 1000 ragazzi che lo

frequentano e arrivano dalla Riviera del Brenta, dal Piovese e dal Miranese. Si trova in via Frasio. Accanto all’istituto, immersi nel verde, si trovano la palestra, un vero palazzetto dello sport, e

vari campi per attività ginniche. “Il liceo sportivo è stato inserito nell’ordinamento – spiega il preside – solo quest’anno. Dal 2004 però noi abbiamo

attivato un indirizzo di studi sperimentale sportivo didattico e motorio, unico in tutta la provincia. E’ stata autorizzata dal ministero una sola sezione, per 30 ragazzi, nell’indirizzo sperimentale però sono già attive altre 4 classi per un totale di 130 ragazzi che seguono questo tipo di studi”.

Il preside spiega inoltre che quest’anno 15 iscrizioni al liceo sportivo sono state respinte perché in sovrannumero rispetto a quelle autorizzato dal ministero. “Le caratteristiche del liceo sportivo - spiega Carretta - sono precise. I ragazzi hanno sei ore di attività motoria alla settimana. Dal terzo anno di studi sarà insegnata come materia basilare diritto dello sport. Da questo liceo usciranno persone preparate in un settore quello dello sport, che ha sempre più bisogno di rispetto della legalità e professionalità”.

Il preside fa anche un appello. “Come Liceo Sportivo – dice –avremo la necessità di palestre e campi di allenamento ad hoc. Queste strutture esistono, è vero, e sono anche ammodernate, ma l’uso e la frequenza dei nostri alunni è netta-mente superiore a quella di altre scuole. Per questo urge la necessità di realizzare nel giro di pochi anni, impianti ad uso esclusivo del liceo sportivo“.

Si torna a scuola tra vecchi disagi e nuove promesse

I dati

Titoli di studio e lavoro nel Veneziano L’appeal del diploma di scuola superioreGiovane, diplomato e possibilmente con espe-

rienza: è il profilo più gettonato nel mondo occupazionale del Veneziano nel 2014.

Il diploma di scuola superiore infatti rimane, e anzi si consolida, il titolo più spendibile nel mercato del lavoro veneziano mentre la laurea continua a perdere punti e appeal; la qualifica professionale, un po’ a sorpresa, è meno richiesta rispetto alla semplice licenza media. Così si delinea il quadro nel recente approfondimento curato dal Servizio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Venezia sui “titoli di studio che valgono un lavoro nella provincia”.

Attingendo dai programmi occupazionali per tutto il 2014, risulta che il 43 per cento delle 7.510 assunzioni non stagionali previste interessano diplomati della scuo-la media superiore (in tutto 3230); i neo laureati saranno solo 890, l’11 per cento; coloro che vantano una qualifica di formazione o un diploma professionale chiamati ad entrare a far parte del mondo del lavoro saranno 730 (il 9,7per cento). Per il restante 35,3 per cento delle nuove entrate, 2650 persone, non è invece richiesto alcun titolo di studio, se non quello della scuola dell’obbligo.

Il peso nelle nuove assunzioni dei possessori di licenza della scuola dell’obbligo rappresenta un trend che si rafforza in modo appariscente rispetto al 2013, crescendo di ben 8 punti percentuali, un dato che nel Veneziano, con 35,3 per cento, risulta decisamente superiore alla media veneta e italiana e denuncia un decisivo calo della richiesta di scolarità da parte del mondo occupazionale veneziano, un’impronta che già era emersa in provincia rispetto al resto della regione e del Paese negli anni precedenti.

In questo tipo di assunzioni - che in prevalenza riguardano i settori dei Servizi, del Turismo, dell’Industria e del Commercio - è indifferente l’età per quasi il 60 per cento dei casi e per il 52,1% non è richiesta alcuna esperienza. I contratti sono per il 59,2 per cento a tempo determinato.

Rispetto allo scorso anno si riducono di quasi la metà gli ingressi nel mondo dell’impresa per i possessori di qualifica di formazione o diploma professionale: se nel 2013 infatti sono stati il 18,5 per cento, nel 2014 se ne calcoleranno il 9,7 per cento, -2 e -3 per cento rispetto alla media nazionale e veneta.

In questo contesto le aziende cercano persone con esperienza (nel 63 per cento dei casi) e preferibilmente con un’età superiore ai 30 anni (il 31,5 per cento). Le assunzioni interessano soprattutto il settore dei Servizi , quello delle Costruzioni e il Turismo, e sono in maggioranza a tempo determinato (47,3 per cento) anche se sono in crescita quelle a tempo indeterminato (29,7 per cento) rispetto a quelle che interessano i possessori di licenzia della scuola dell’obbligo.

Il diploma di scuola superiore tuttavia rimane per eccellenza il titolo di studio che vale un lavoro nella provincia di Venezia e, anzi, diventa ancora più pesante (nel 2013 costituiva il 40,1 per cento delle assunzioni, a distanza di un anno rappresenta il 43 per cento), anche se rimane lievemente inferiore alla media regionale e nazio-nale.

Si sono assunti o si assumeranno per lo più giovani al di sotto dei trent’anni (il 46,7 per cento), per lo più con esperienza (il 52,2 per cento), con contratti special-mente a tempo determinato (56,8 per cento) ma anche per il 23,8 per cento dei casi a tempo indeterminato. L’indirizzo più gettonato e che può più frequentemente far approdare ad un contratto a tempo indeterminato (30,4 per cento dei casi) è quello amministrativo commerciale, seguito da quello turistico-alberghiero e da quello classico, scientifico e sociopedagogico. Non brilla in termini percentuali l’indirizzo in-formatico anche se delle 90 nuove entrate nel mondo del lavoro il 55,6 per cento è a tempo indeterminato.

Non sono invece rosee le prospettive occupazionali per i neo laureati che rispetto al 2013 perdono ancora attrattiva scendendo a 11,9 per cento dei contratti di assun-zione, confermandosi la media più bassa nel Veneto (12,4 per cento) e in Italia (15,9 per cento). La laurea più spendibile riguarda l’ambito economico (il 30,3 per cento), a seguire ingegneria elettronica e dell’informazione, settore in cui si contano 160 nuove entrate e l’87,5 per cento di assunzioni a tempo indeterminato.

O.J.

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Page 6: Riviera est ago2014 n104

6 Mira

I controlli serali da parte della polizia locale si possono fare solo se si hanno organici sufficienti. E a Mira questo non è possibile, visto che il comune rivierasco è uno di quelli in provincia di Ve-

nezia, che ne ha meno in assoluto rispetto al territorio e al numero di abitanti. I vigili in servizio a Mira sono solo dieci. Il numero degli agenti, infatti come detto, è collegato al numero di abitanti, e la regola è che ne venga assegnato uno ogni mille (Mira ha 39 mila abitanti). In queste condizioni, e cioè con un organico così ridotto all’osso, la polizia municipale non è in grado di fare i servizi serali e, a fatica, riesce a sopperire ai compiti diurni. Il problema è esplo-so nelle scorse settimane dopo un tragico incidente a Oriago, in cui ha perso la vita un abitante del posto. Il sindaco di Mira, il grillino Alvise Maniero, di fronte alle richieste di un maggior controllo della zona dal continuo traffico di mezzi pesanti da parte dei residenti, ha spiegato che esiste una delibera, licenziata nel marzo scorso dal-la sua giunta, e mai attuata. Una delibera, che invitava la dirigente, Anna Sutto, e il comandante della polizia locale, Mauro Rizzi, a istituire un servizio serale di polizia municipale. Si tratterebbe però non di una delibera attuativa, ma di una delibera di indirizzo, nella quale il primo cittadino chiedeva di fatto ai dirigenti, di formulare una proposta di servizio per almeno un controllo serale a settimana. Da parte dei vigili urbani è stato risposto che, con l’organico ridotto all’osso, e cioè 29 agenti in meno rispetto ai parametri, sarebbe stato difficile anche attuare i servizi diurni, altro che quelli serali

come chiesti dal sindaco. Lo scarico di responsabilità del sindaco nei confronti dei dirigenti non è piaciuto alle opposizioni. Ad intervenire è stato l’ex assessore al personale e alla polizia municipale Enzo De Lorenzi del Pd. “E’ assurdo – dice De Lorenzi – accusare i dirigenti di non aver attuato una delibera di giunta. Se le cose non funzionano, il sindaco si deve assumersi le proprie responsabilità. Se la macchina comunale non risponde, o non funziona come do-vrebbe, ci si dimette, o si cerca di farla funzionare”. Da ora fino a fine anno, si capirà in che modo il Comune intenderà attuare quella delibera per l’istituzione del controllo serale del territorio da parte della polizia locale.

di Alessandro Abbadir

Mira ha in servizio di fatto 10 agenti, gliene spetterebbero, in base alla popolazione, ben 39

Sicurezza stradale Non attuati i controlli serali da parte della polizia locale

Vigili, organico troppo esiguo

I lavori per la realizzazione della passerella ciclopedonale sul Novissimo proseguono. Una nuova ordinanza ribadisce il limite dei trenta all’ora sull’intero percorso delle vie Argine Destro e Sinistro Novissimo, e porta fino al 30 di questo mese, le limitazioni della circola-

zione nei tratti delle due strade interessati dai lavori. Non ci sarà nessuno stop ai lavori della passerella ciclopedonale sul Novissimo. Interpellata dal Comune di Mira, la direzione lavori della Provincia di Venezia, che sta realizzando sulle vie Argine Destro e Sinistro Novissimo la passerella ciclopedonale, ha fugato i timori espressi dai residenti che tutto si fosse fermato. “Nelle scorse settimane – spiega il Comune – c’è stata una pausa, ma si è trattato di una sospensione temporanea necessaria per effettuare la prova di carico sui pali di fondazione della passerella. La prova ha dovuto attendere i tempi tecnici di maturazione del calcestruzzo e verrà realizzata in queste settimane. Successivamente ripartiranno anche tutte le altre lavorazioni relative allo scavo e alla realizzazione delle spalle in cemento armato, su cui poserà la passerella”. Passerella, la cui struttura in acciaio è già in corso di realizzazione nell’officina della ditta incaricata, e che secondo il cronoprogramma dei lavori verrà posata questo mese. Il Comune di Mira intanto ha emesso una nuova ordinanza che ribadisce il limite dei 30 km/h sulle due strade, e conferma la chiusura al traffico fino al 30 settembre di via Argine Destro Novissimo dal civico 72 all’incrocio con via Sambruson, e di via Argine Sinistro dal civico 95 all’incrocio con via Sambruson. Dal divieto sono esclusi i residenti, i mezzi di soccorso e di pubblica sicurezza e gli scuolabus durante il periodo scolastico. Sem-pre in tema di interruzioni stradali intanto, proseguono a piazza Vecchia lavori di scavo per la posa di una nuova condotta del gas in via Molino Giare, via Volontari della Libertà, via Argine Destro e Sinistro Idrovia, via delle Belle o 100 Gombine, fino ai rispettivi incroci con via 1° Maggio. Per consentirne lo svolgimento in sicurezza è stata disposta con un’ordinanza l’istituzione di un senso unico alternato nelle vie interessate. La limitazione della circolazione funzionerà dalle 8 alle 19 dei giorni feriali fino al 30 settembre.

CANTIERI LA pASSERELLA SuL NOVISSIMO

In breve

Niente ticket a chi è stato esposto“Niente ticket per esposti a sostanze cancerogene come le ammine aromatiche”. Questo il senso dell’interroga-zione fatto alla giunta regionale dal consigliere del Pd

Bruno Pigozzo. Pigozzo chiede di estendere l’esenzione dal ticket prevista per gli ex esposti all’amianto, a tutti i

lavoratori che sono stati a contatto con sostanze cancero-gene. La Regione, ha avviato un progetto di sorveglianza

sanitaria, rivolto a circa 170 lavoratori ex-esposti alle ammine aromatiche nel reparto di lavorazione del Tdi del Petrolchimico di Marghera.

A.A.

La Theolonius Monk cambia il direttoreSono state riaperte a settembre le iscrizioni alla scuola

di musica Theolonius Monk di Mira. L’inizio delle lezioni individuali è previsto per il 28 settembre, mentre i corsi

collettivi riprenderanno dal mese di ottobre. Nicola Priva-to, giovane e stimato chitarrista e compositore assume

il ruolo di direttore della scuola dopo Nicola Fazzini, che nel 2007 aveva preso il posto di Marcello Tonolo.

Villa Levi Morenos chiude il parcoRestauro al via della villa Levi Morenos e il Comune

chiude il parco. L’area verde che è stata chiusa non aprirà fino al prossimo 30 novembre per i lavori in corso nella

struttura. Si tratta di un’area verde secolare, di fronte alla brentana. E’ usata spesso per passare qualche

momento di tranquillità durante il giorno, da anziani e mamme con bimbi.

I lavori per la realizzazione della passerella

PUNTIAMOSULLEOFFERTE

PUNTIAMOSULL’ ASSISTENZA

PUNTIAMOSULL’EFFICIENZAENERGETICA

PUNTIAMOSUIVANTAGGI

Orari di apertura:

Lunedì 14:00/18:30Martedì 08:30/14:00

Mercoledì 08:30/18:30Giovedì 08:30/14:00Venerdì 08:30/14:00

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8 Mira

Territorio

Ecomuseo addio. Mira perde un importante spazio aggregativo e museale e cioè l’ecomuseo “Le terre del Brenta“, che si trasferisce da palazzo

Contarini dei Leoni a Mira, dove è rimasto fino a dicem-bre 2013, in una storica palazzina di via Rizzo a Dolo. L’inaugurazione sarà a fine settembre. A mettere a disposizione la sede è stata l’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta. Lo spiega il presidente dell’associa-zione Centro Studi Riviera del Brenta, Elisabetta Vul-

cano, che ha gestito e gestirà anche a Dolo l’Ecomu-seo. “Durante la campagna elettorale 2012 – spiega la Vulcano – l’allora candidato sindaco Alvise Maniero, ci era parso il più interessato alla nostra attività, che allora stava chiudendo a villa Principe Pio.

La Provincia aveva messo in vendita la struttura per problemi di bilancio. Dopo la chiusura di quella sede, siamo stati ospitati a Villa dei Leoni in Riviera Silvio Trentin. Ma il Comune di Mira, lo scorso dicembre, non

ci ha più rinnovato la convenzione”. Elisabetta Vulcano va nel dettaglio. “A Mira – spiega – ci hanno letteral-mente licenziato. Nel bando che è stato fatto per la gestione di villa dei Leoni e del teatro non c’era spazio per le associazioni, ma solo per società ed imprese economiche ben strutturate. Non potevamo partecipa-re al bando, e non c’era un vincolo che comportasse una collaborazione con noi da parte della realtà che se lo fosse aggiudicato”. Pesante il giudizio finale sul-

la maggioranza grillina. “Maniero e la sua giunta che parevano rappresentare un barlume di speranza nel 2012 – chiude – alla fine si sono comportati come e peggio dei politici dei partiti. Tante promesse e niente di più. Per fortuna però, altri comuni hanno creduto nella nostra esperienza e l’Ecomuseo, che ha sempre portato migliaia di visitatori, riaprirà a fine settembre vicino all’Isola Bassa a Dolo”.

neWs La delusione dell’associazioneAddio All’eComuseo, lo spAzio AggregAtivo si trAsferisCe A dolo

A.A.

Questione portualità e grandi navi in laguna di Venezia. Il Comune di Mira si schiera chiara-mente contro lo scavo del Canale Contorta.

Una decisione che il Comune stesso ha fatto pesare in sede di Comitatone, essendo l’unico fra enti locali a votare no. Non hanno fatto così invece i comuni di Venezia, Chioggia e Cavallino. Il canale Contorta servirebbe a evitare il transito delle grandi navi nel bacino di San Marco.

Il sindaco di Mira, il grillino Alvise Maniero di-fende la sua scelta. Il Comune rivierasco ribadisce così di essere soddisfatto della grande mobilitazione internazionale contro lo scavo, a cui si era opposto già nella riunione del Comitatone. “Le alternative ci sono - spiega il sindaco Alvise Maniero - e noi ne abbiamo presentato una che incontra proprio quanto richiesto dall’Unesco e dalla Legge Specia-le per Venezia”. Sulla notizia emersa nei mezzi di comunicazione delle migliaia di adesioni, in Italia e nel mondo, alla petizione contro lo scavo del Canale Contorta, il sindaco di Mira osserva che: ”il Comune di Mira è stato l’unico a dire no all’ipotesi Contor-ta, in occasione dell’ultima seduta del Comitatone. Vedo che adesso la nostra solitaria posizione di allo-ra, è condivisa da tanti. Meglio così”.

“A chi poi ci accusa di essere capaci di dire solo no - continua il sindaco - ricordo che la nostra ammi-nistrazione ha presentato un proprio progetto, per togliere in modo definitivo le navi dalla Laguna di Venezia. L’unico che non comporta scavi di canali, e che prevede uno scalo in bocca di porto di Lido, agganciandosi all’isola artificiale già realizzata per il sistema Mose. Questa opzione ha molti aspetti positivi sul fronte ambientale e su quello logistico, e va incontro a quella tutela integrale della Laguna che l’Unesco pone come condizione per mantenere il riconoscimento di sito Unesco a Venezia. Inoltre,

la soluzione modulare del porto in bocca di Lido, prevede tempi rapidi di esecuzione, è ampliabile nel tempo ed è reversibile, presupposto richiesto proprio dalla Legge Speciale per Venezia”.

Contrario a questa netta chiusura allo scavo del canale Contorta è il Pdl con il capogruppo in con-siglio comunale Paolino D’Anna. “Questa scelta della maggioranza grillina - dice - isola Mira dal resto del mondo. Provoca anche un danno in termini di possibili opportunità di posti di lavoro con lo sviluppo della portualità”. Il Pd invece va in ordine sparso. Se la maggioranza del partito con il segretario Albino Pesce chiede al Comune di riflettere e non dire solo no, l’ex assessore all’ambiente Maurizio Barberini e consigliere del Pd, la pensa diversamente. “Sono della stessa posizione espressa dall’amministrazione

grillina - dice - in sede di Comitatone sulla realizza-zione del canale Contorta a Venezia. Il progetto di scavo porterà devastazione all’interno della laguna di Venezia, e va fermato assolutamente. Ho sem-pre espresso estrema contrarietà ad interventi di sviluppo della portualità invasivi all’interno di que-sto ecosistema unico. Non è con la giustificazione di portare posti di lavoro che puo essere approvato l’intervento. Si pensi allo scempio provocato dalla chimica a Porto Marghera, e il conseguente incre-mento esponenziale di tumori e discariche di veleni. Nel Pd a Mira le posizioni sono divergenti. Anni fa ad esempio, l’ex sindaco Michele Carpinetti, era possibi-lista sulla realizzazione di un polo logistico portuale a Dogaletto.

di Alessandro Abbadir

Portualità Il sindaco di Mira spiega la posizione del Comune al Comitatone

“Il Contorta devasterà la laguna”

Il sindaco Alvise Maniero

Critiche arrivano a Alvise Maniero dal Pdl. Resta diviso invece sulla questione il Pd

segue da pag. 1Quello che più preoccupa è l’elevata frequenza delle “bom-

be”, dovute alla maggior energia delle perturbazioni per lo “scontro” tra masse atmosferiche sempre piu’ caldo-umide pro-venienti dal mare e quelle più fredde provenienti dall’entroterra.

Diversamente dalle perturbazioni primaverili ed autunnali, a cui si era “abituati” ed attrezzati, la previsione puntuale di que-ste “bombe d’acqua” così rapide e localizzati per ora può essere prevista talmente a breve, anche pochi minuti, da impedire il preavviso ai cittadini e gestire le manovre idrauliche, se possi-bili. Il defl usso degli ingenti volumi di acqua piovana precipitati in così breve tempo hanno causato allagamenti di vastissime aree agricole, ma soprattutto di aree urbanizzate, interessando abitazioni, attività produttive, strade anche per alcuni giorni di seguito, e mai prima allagate. Il perché di questi danni, per certi versi è intuitivo: gli insediamenti urbani, di cui è disseminato il territorio, sono stati concepiti e calcolati con fognature comunali per il defl usso rapido delle piogge che hanno caratterizzato la pianura padana fi no quasi alla fi ne del ‘900. Piogge seppur pro-lungate ma meno violente.

Così le reti fognarie bianche comunali non possono espellere le piogge di intensità eccezionale ora divenute paradossalmente “normali” provenienti dalle interminabili superfi ci impermeabiliz-zate di tetti, cortili, strade, piazzali, dai troppi seminterrati abita-tivi, e dai sottopassi stradali non suffi cientemente prosciugabili. Inoltre fossi rurali e stradali spesso non sono collegati ai canali demaniali, e non sono sempre regolarmente puliti e riscavati. Tutto questo concorre a rendere sempre più frequenti gli allaga-menti, in un territorio dove si alternano periodi siccitosi a periodi piovosi intensi, malgrado i ripetuti allarmi che amministratori e tecnici dei consorzi di bonifi ca da decenni segnalano a gran voce, proponendo soluzioni che sarebbero in grado di risolvere alcune emergenze ed almeno mitigare i danni.

In questi ultimi anni sono in corso e sono stati eseguiti lavori nella rete scolante demaniale, con fi nanziamenti dei consorzi, della Regione Veneto, dello Stato, creando grandi invasi per le acque di piena dei fi umi e dei canali, rinforzando gli argini e pulendo gli alvei dei fi umi, anche dalla troppa vegetazione, potenziando le idrovore. Moltissimi lavori restano da fare, pur ideati e progettati ma solo alcuni purtroppo fi nanziati

*Direttore Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo

Intervento

di giuseppe gasparetto Stori*

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

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9Mira

Oriago cambia la viabilità in centro, e scattano le proteste. Il Comune di Mira, infatti, nelle scorse settimane

ha proceduto spedito con il cambio della viabilità in via Marmolada e via Monte Fumo ad Oriago, e i cittadini hanno minacciato ma-nifestazione di protesta per fine settembre in via Veneto. Se ciò non bastasse sono pronti anche al blocco della brentana. Il Comune di Mira ha realizzato il doppio senso di circola-zione in via Veneto e via Monte Fumo, per, assicura l’assessore ai lavori pubblici Lucia-no Claut, “contribuire ad un miglioramento

dei percorsi pedonali dal parcheggio delle Poste fino a via Monte Cimone”. Ma cosa succederà? Ci sarà il divieto di transito fino alle 8.40 per far passare il servizio dei bimbi per il Pedibus. Ma non solo. Nel frattempo il Comune ha scritto a Sistemi Territoriali (che gestisce la ferrovia Mestre-Adria), per dispor-re di un’area inutilizzata in via Monte Rosso come parcheggio. I residenti però contestano questa soluzione. “L’amministrazione comu-nale – dice per i comitati cittadini Marcello Gasparini – ha mostrato come intende ri-solvere la questione viaria della zona. Una

montagna che ha partorito un topolino. Tutto per il Comune si risolve, portando via Veneto a doppio senso fino al passaggio a livello con via Monte Rosso, (questa richiesta anche dai cittadini) per favorire le attività produttive che sono dall’altra parte del passaggio a livello, e poi riportare via Monte Fumo a doppia carreggiata, segnando in questo caso un ritorno al passato. E’ evidente che questa prospettiva non risolve nulla, ma mette in contrapposizione la scuola paritaria, con cit-tadini, e scuola pubblica, esattamente quello che non chiedevano i residenti”. Tutta questa

circuitazione che blocca mezza Oriago per i comitati serve solo a far utilizzare un par-cheggio interno ai genitori della scuola ele-mentare paritaria San Domenico Savio. “Il Comune di Mira senza ascoltarci – conclude per i comitati Dario Frezza – ha proceduto in queste ultime settimane a compiere i lavo-ri. L’azienda incaricata ha lavorato a rilento a causa delle tante lamentele dei residenti”. Ad attaccare il comune anche Fabio Zan-

chetta, esponente del gruppo “Governare Mira”. “E’ davvero surreale vedere – dice – come la maggioranza grillina intende la par-tecipazione. Prende decisioni dopo riunioni in cui partecipano pochissime persone. Non credo sia un modello di democrazia diretta, quella promessa a piene mani in campagna elettorale, e che ha permesso loro di spedire a casa alle elezioni del 2012 la vecchia giun-ta di centrosinistra”.

di Alessandro Abbadir

I residenti: “Se non saranno ascoltate le nostre richieste bloccheremo via Veneto e la brentana”

Amministrazione Modificati sensi unici in via Marmolada e via Mone Fumo

Modifiche alla viabilità in via Marmolada

Finalmente qualcosa si muove. Sono ripartiti in queste ulti-me settimane a due anni e mezzo dalla posa della prima pietra, i lavori per la realizzazione della casa di riposo

di Mira. Sorgerà in via Boldani a Mira Porte. I lavori saranno conclusi, assicurano dalla Cooperativa Socio Culturale, entro il

2016. Quando sarà completata, sarà inserita all’interno delle strutture di ricezione previste dal piano dell’Ulss 13. I cantieri si erano bloccati per lo stato di crisi di una ditta incaricata. Nel cantiere di via Boldani intanto si sono realizzate le fondamenta per la costruzione della struttura. Il nuovo complesso che sarà realizzato, si compone di due edifici collegati: uno per anziani non autosufficienti da 120 posti letto (Adele Zara), e un’ altro per disabili gravi (suor Armanda) con 20 posti letto, collegati

da un parco di 1500 metri quadrati. Ci saranno parcheggi con circa 200 posti auto. La costruzione della nuova casa di riposo costerà 13 milioni di euro. All’interno saranno impiegati 130 lavoratori, fra medici, paramedici e personale delle mense e di assistenza. Ci saranno una sala polivalente con postazioni Internet, palestre di fisioterapia e aree per la visione di film ascolto musica e biblioteca.

A.A.

ripArtono i lAvori per lA CAsA di riposo

Sanità

Oriago cambia la viabilità, è protestasegue da pag. 1

Quello che più preoccupa è l’elevata frequenza delle “bom-be”, dovute alla maggior energia delle perturbazioni per lo “scontro” tra masse atmosferiche sempre piu’ caldo-umide pro-venienti dal mare e quelle più fredde provenienti dall’entroterra.

Diversamente dalle perturbazioni primaverili ed autunnali, a cui si era “abituati” ed attrezzati, la previsione puntuale di que-ste “bombe d’acqua” così rapide e localizzati per ora può essere prevista talmente a breve, anche pochi minuti, da impedire il preavviso ai cittadini e gestire le manovre idrauliche, se possi-bili. Il defl usso degli ingenti volumi di acqua piovana precipitati in così breve tempo hanno causato allagamenti di vastissime aree agricole, ma soprattutto di aree urbanizzate, interessando abitazioni, attività produttive, strade anche per alcuni giorni di seguito, e mai prima allagate. Il perché di questi danni, per certi versi è intuitivo: gli insediamenti urbani, di cui è disseminato il territorio, sono stati concepiti e calcolati con fognature comunali per il defl usso rapido delle piogge che hanno caratterizzato la pianura padana fi no quasi alla fi ne del ‘900. Piogge seppur pro-lungate ma meno violente.

Così le reti fognarie bianche comunali non possono espellere le piogge di intensità eccezionale ora divenute paradossalmente “normali” provenienti dalle interminabili superfi ci impermeabiliz-zate di tetti, cortili, strade, piazzali, dai troppi seminterrati abita-tivi, e dai sottopassi stradali non suffi cientemente prosciugabili. Inoltre fossi rurali e stradali spesso non sono collegati ai canali demaniali, e non sono sempre regolarmente puliti e riscavati. Tutto questo concorre a rendere sempre più frequenti gli allaga-menti, in un territorio dove si alternano periodi siccitosi a periodi piovosi intensi, malgrado i ripetuti allarmi che amministratori e tecnici dei consorzi di bonifi ca da decenni segnalano a gran voce, proponendo soluzioni che sarebbero in grado di risolvere alcune emergenze ed almeno mitigare i danni.

In questi ultimi anni sono in corso e sono stati eseguiti lavori nella rete scolante demaniale, con fi nanziamenti dei consorzi, della Regione Veneto, dello Stato, creando grandi invasi per le acque di piena dei fi umi e dei canali, rinforzando gli argini e pulendo gli alvei dei fi umi, anche dalla troppa vegetazione, potenziando le idrovore. Moltissimi lavori restano da fare, pur ideati e progettati ma solo alcuni purtroppo fi nanziati

*Direttore Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo

Intervento

di giuseppe gasparetto Stori*

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

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10 Campolongo

L’Ater di Venezia ha inaugurato nelle scorse settimane dieci nuovi alloggi destinati a edi-lizia residenziale pubblica in via Monte Rua

a Campolongo Maggiore. Alla consegna degli al-loggi c’erano il presidente Alberto Mazzonetto, il sostituto del direttore Roberta Carrer e del sindaco Alessandro Campalto. “L’edificio – ha spiegato il sindaco – è sorto nell’area delle sei “casette minime” costruite per far fronte alle emergenze dell’immediato dopoguerra e ora demolite. Gli al-loggi hanno una superficie utile compresa tra i 48 e gli 86 metri quadrati, con garage, riscaldamento centralizzato con impianto a pavimento. La qualità dei serramenti e la coibentazione di alcune zone maggiormente esposte, hanno consentito all’edifi-cio di ottenere la “classe energetica B”. E’ inoltre presente un impianto di depurazione delle acque reflue”. Ma non solo. Quattro dei dieci alloggi oc-cupano il piano terra, quindi adatti a persone con disabilità motorie, e possono usufruire di un’area scoperta. “Si tratta di un’opera – ha detto Alberto Mazzonetto, presidente dell’Ater Venezia – di cui siamo particolarmente orgogliosi. I materiali, le so-luzioni e gli accorgimenti adottati la collocano tra le

migliori realtà abitative realizzate da Ater, in parti-colare per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente. Questa opera è il risultato delle capacità tecniche, dell’impegno professionale di Ater, e della profi-cua collaborazione con il Comune di Campolongo Maggiore”. Il costo dell’intervento, curato dall’a-rea tecnica di Ater, raggiunge il milione e mezzo di euro, comprendendo acquisto dell’area, opere per l’invarianza idraulica, progettazione, costruzio-ne, depurazione, spostamento di una centrale di trasformazione dell’Enel, urbanizzazione, tasse e imposte. Gli inquilini pagheranno un canone di loca-zione commisurato al reddito che percepiscono. Un

alloggio sarà riservato alle “emergenze abitative”, un altro agli addetti delle Forze dell’ordine. Una assegnazione quest’ultima, che risponde anche ad una precisa strategia di controllo e sicurezza del territorio. Soddisfatti della consegna delle chiavi anche i nuovi inquilini, che in questo modo hanno a disposizione una casa tutta nuova. Il sindaco Ales-sandro Campalto non ha mancato di fare qualche raccomandazione agli assegnatari. “Queste case – ha detto il primo cittadino alla fine della cerimonia di consegna – le dovete preservare con cura. Sono alloggi realizzati con soldi pubblici e della comuni-tà, cioè con gli sforzi di tutti”.

di Alessandro Abbadir

Hanno una superficie utile tra i 48 e gli 86 metri quadrati, garage, riscaldamento centralizzato con impianto a pavimento

Emergenza abitativa Consegnati dal presidente Ater Mazzonetto gli appartamenti in via Monte Rua

Dieci nuovi alloggi popolari

La giunta dell’Unione dei Comuni “Città della Riviera” ha approvato all’unanimità, lo scorso agosto, una delibera (la numero 38/2014) con la quale “apre” all’ingresso nell’U-

nione del Comune di Campolongo Maggiore. Alla votazione erano presenti i sindaci Maddalena Gottardo (Dolo e Presidente dell’Unione), Andrea Martellato (Fiesso D’Artico e vicepresidente dell’Unione), Federica Boscaro (Fossò) e Fabio Livieri (Campa-gna Lupia), che hanno espresso parere positivo sulla questione. La delibera prevede due punti principali. Il primo afferma, come anticipato sopra, che la giunta “esprime il proprio indirizzo affin-ché il comune di Campolongo Maggiore aderisca all’Unione dei Comuni Città della Riviera del Brenta”, mentre il secondo punto traccia i tempi di questa entrata. Il documento, infatti, da “man-

dato alle giunte dei due enti – Unione e Comune di Campolongo Maggiore – e alle strutture organizzative, di definire i tempi e le modalità per tale adesione, prevedendo il limite del 31 dicembre 2014 quale termine per la conclusione dell’iter amministrativo”. Entro l’inizio del prossimo anno quindi il comune di Campolongo Maggiore, guidato dal sindaco Alessandro Campalto, diventerà il quinto membro dell’Unione dei Comuni, nata a suo tempo da un’idea degli allora sindaci Claudio Bertolin (Dolo) e Danie-la Contin (Fiesso). La delibera traccia un altro obiettivo che è il trasferimento di ulteriori funzioni e servizi dai comuni all’Unione. Attualmente l’Unione gestisce la polizia locale, l’ufficio attività produttive (commercio agricoltura artigianato industria turismo), la retribuzione, formazione e aggiornamento del personale; la comunicazione e sportello integrato; la notificazione atti; e lo sportello unico “Si Cittadino”. Nel progetto dei sindaci, anticipato nella delibera, si vuole arrivare ad inserire anche la Protezione Civile, il Suap (sportello unico per le attività produttive), servi-zio notificazioni e promozione turistica, personale, ragioneria e controllo di gestione, ufficio appalti, servizi scolastici, protocollo, segreteria e affari generali. Con l’entrata di Campolongo Maggio-re, prevista per l’1 gennaio 2015, aumenterà anche la popola-zione dell’Unione. Attualmente nell’Unione dei Comuni risiedono 37.232 abitanti così suddivisi: Dolo 15.170, Fiesso D’Artico 7.993, Campagna Lupia 7.095 e Fossò 6.975. E passerà a circa 48 mila grazie ai 10.494 abitanti di Campolongo. Il progetto di ampliamento dell’Unione dei Comuni non sembra comunque essere finito, visto che è molto interessato anche il comune di Stra, guidato dal sindaco Caterina Cacciavillani, con cui si sono già svolti alcuni incontri informativi. Se dovesse entrare anche Stra, che conta 7.682 abitanti, la popolazione salirebbe ad oltre 55 mila abitanti.

servizi

Da gennaio 2015 il nuovo corso

CAMpOLONgO NELL’uNIONE DEI COMuNI

G.P.

Il municipio di Campolongo

Nel progetto sarà inserita anche la Protezione Civile unica per gli enti aderenti

E’ ricco il programma dell’asso-ciazione Culturale “Mondo di Carta“ per la stagione 2014

- 2015. Fra le iniziative più curiose c’è anche il processo a Napoleone Bonaparte. “Il 10 ottobre prossimo alle 21 si aprirà - spiega la presidente Oriana Boldrin - la mostra del libro con una serata dedicata a Papa Fran-cesco. Il vaticanista de “La Stampa” di Torino Andrea Tornielli presenterà il libro “I fioretti di Papa Francesco” Edizioni Piemme. Il 17 ottobre per i ragazzi delle scuole interverrà Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo. Quest’anno venderemo i libri scontati del 30% ed i vocabolari scontati del 50% questo per andare incontro alle famiglie che hanno i figli che vanno a scuola. Per incentivare la lettura abbiamo pensato che chiunque si recherà a comprare un libro in mostra anche di modico valore, riceverà un buono sconto da spendere nei negozi del nostro comune, questo pensiamo incrementi non solo la lettura, ma speriamo anche l’economia locale”. Momento clou della programmazione sarà il 13 dicembre quando sarà inaugurato il “Museo della legalità”, frutto del concorso Pavesi, a 24 anni esatti dalla morte di Cristina, alla quale il museo sarà intitolato, alla presenza del magistrato della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri. Ad aprile il processo a Napoleone. “Dopo Dante ed i padri della Patria - spiega Oriana Boldrin - il 3 aprile sarà processato Napoleone Bonaparte, reo di aver regalato Venezia all’Austria. Il processo si terrà nel bicentenario della conclusione del Congresso di Vienna e dell’inizio della Restaurazione”. Ci sarà come Presidente della Corte Graziana Campanato, legata a Campolongo a doppio filo, per aver condannato in appello Felice Maniero ed aver confiscato i beni della mala del Brenta oggi di proprietà del Comune, il Pm Sergio Dini sostituto procuratore di Padova già procuratore militare. Avvocato di parte civile per la popolazione veneziana sarà Marco Matterazzo, del foro di Venezia. Saranno presenti i figuranti con l’ultimo esercito della Serenissima Repubblica, il tutto condito con cena napoleonica, con un menù preparato con i cibi più amati da Bonaparte, a partire dalla omelette con funghi e gamberetti. Infine anche altri gli appuntamenti. Il 23 maggio 2015 ci sarà un ricordo del giudice Giovanni Falcone per le scuole a cura dell’associazione Patti Chiari di Palermo, e del caposcorta della Procura palermitana Giorgio Girello che parlerà degli interventi contro la mafia e la corruzione.

MONDI DI CARTA LA “MOSTRA DEL LIbRO”

A.A.

“L‘ Ater consegnerà oltre 100 nuovi alloggi entro prossi-mi 2-3 anni nelle aree della Riviera del Brenta, del Mi-ranese e di Chioggia e Cavarzere. Altri 200 saranno

ricavati da operazioni di manutenzione straordinaria che servo-no a riammodernare vani ormai obsoleti, e metterli a norma“. I comuni con più forte emergenza abitativa sono Chioggia, Cavarzere, Mira e Spinea. A spiegarlo alla cerimonia di conse-gna dei 10 alloggi Ater in municipio a Campolongo, è stato il presidente Ater Alberto Mazzonetto. “Dopo la consegna delle case a Campolongo – spiega Mazzonetto – contiamo di con-segnare entro 1 mese 2 al massimo, le case recuperate dall’ex stabile dell’Abbazia in località Piazza Vecchia a Gambarare di Mira. Si tratterà di un caseggiato innovativo, un condominio aperto, aperto all’aggregazione senza cioè delimitazioni. Que-sto favorisce l’aggregazione“. Ad Arino di Dolo invece sono stati pensati e progettati 23 nuovi appartamenti che saranno consegnati nel giro di due o tre anni. “Nel Miranese il comune più interessato alla consegna di nuovi alloggi Ater è quello di Spinea. Nel giro di pochi mesi saranno consegnati 45 nuovi ap-partamenti”. Il piatto forte però saranno le manutenzioni. “Per quest’area – ha spiegato Mazzonetto – prevediamo quest’an-no un investimento di 1,3 milioni di euro che serviranno a mettere a norma circa 200 appartamenti di cui siamo rientrati in possesso pieno, dopo la morte o il trasferimento dei proprie-tari, ma che prima di essere riconsegnati a nuovi assegnatari devono essere rimessi in ordine con impianti elettrici, idraulici di riscaldamento e murari. In questa zona (Riviera Chioggia e Miranese) abbiamo 2000 abitazioni”.

foCus

A Chioggia, in Riviera e nel Miranese“pronti 300 Alloggi in 3 Anni”

A.A.

Le nuove case Ater in via Monte Rua a Campolongo

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E’ stato ultimato dopo 10 giorni di lavoro e tanto im-pegno “Il giardino della legalità” nella casa dell’ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero. ”I ragazzi

provenienti da tutta Italia - spiega il sindaco Alessandro Campalto - sono stati impegnati nel campo di lavoro che ha avuto come obiettivo principale la costruzione del “Giar-dino della Legalità” nel campo da tennis della villa del boss della mafia della Riviera del Brenta. Il campo dai prossimi giorni sarà a disposizione della cittadinanza per iniziative culturali, musicali, sportive e di socializzazione“. Non sono mancati gli incontri e i dibattiti con tantissimi presenti. Fra i più affollati c’è stato quello su malaffare e politica”. Ne hanno discusso il sindaco e il senatore del Pd Felice Casson. “Abbiamo espresso come organizzatori - spiega Campalto - la massima solidarietà nei confronti di Don Luigi Ciotti mi-nacciato dal boss di Cosa Nostra Totò Riina”. Da una ricerca recentemente pubblicata, è emerso infine come Campolon-go detenga il 16% dei beni confiscati alle mafie in Veneto. Insomma, una parte consistente di questo patrimonio si trova qui. Ovviamente la gran quantità di beni sequestrati è legata all’attività criminale di Felice Maniero, boss della cosiddetta Mala del Brenta, un’organizzazione che tra gli anni Ottanta e Novanta ha imperversato con rapine e omi-cidi in tutta la regione. Una storia molto vecchia ormai,

tanto che Maniero arrivò al pentimento una ventina d’anni fa (1995), e nel 2010 ha terminato la sua permanenza in carcere, ricostruendosi una nuova vita. Il Comune però non ha mai dimenticato quegli anni e lo stereotipo, che gli si è appiccicato addosso di terra di banditi. Anche per questo fioccano proprio qui tantissime iniziative legate alla cultura della legalità, come ad esempio il premio letterario intitolato a Cristina Pavesi, una studentessa di Conegliano vittima innocente della Mala del Brenta. Nonostante ciò i tempi di Maniero e della Mala del Brenta non sembrano lontanissimi, visto che proprio a luglio di quest’anno a finire

in manette è stato Sandro Biasioli, figlio di uno dei membri della banda di “Faccia d’angelo”, e ai suoi danni è stato di-sposto il sequestro di tre appartamenti e un’imbarcazione, anche se chiaramente si tratta in questo caso, di un’inchie-sta ancora in corso, per la quale si attenderanno gli esiti delle indagini degli investigatori. Anche le indagini sull’in-filtrazione della Camorra nel trevigiano hanno portato a diverse confische, con un’ordinanza recente che ha colpito alcuni beni a Paese (Tv). In Riviera invece, i carabinieri e la polizia hanno spezzato due sodalizi criminali con “storici” componenti della banda ancora attivi sul territorio.

di Alesandro Abbadir

Il Comune di Campolongo detiene il 16% dei beni confiscati alle mafie in tutto il territorio della Regione Veneto

Cultura ed educazione civica Conclusa l’esperienza di una ventina di giovani volontari

Ecco il “giardino della legalità”

Un’immagine dei volontari al lavoro in villa Maniero

Le scuole riaprono con un nuovo look e per la prima volta parte una sezione a “tempo pieno”. Le novità le annuncia

l’assessore ai lavori pubblici, Giancarlo Fan-ton, dopo una estate di cantieri. “I lavori – spiega Fanton – si sono conclusi alla scuola media Diego Valeri. La scuola si è rifatta completamente il look con un intervento di 360.000 euro partito con l’inizio dell’esta-te. I lavori hanno riguardato l’adeguamento alle norme prevenzione incendi, sostituzio-ne di tutti i serramenti esterni e interni per contenimento energetico, rifacimento della copertura”. Il bilancio degli interventi ese-guiti nei vari plessi comprende altri lavori. “Alla scuola elementare Marconi sono state istallate – continua Fanton – tende filtranti ignifughe in ben 8 aule, alle medie Kennedy sono stati adeguati gli impianti dei bagni, mentre alla S. Pio X è stata allestita la sala mensa in previsione dell’avvio del “tempo pieno”. Quest’ultimo è un importante ser-vizio, una novità per le famiglie”. “Questi lavori si aggiungono – conclude Fanton – a interventi come l’apertura della nuova scuo-la elementare del capoluogo, costata quasi 2 milioni di euro, e l’ampliamento della elementare di Boion, pronte con l’avvio del prossimo anno scolastico”.

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14 Campagna Lupia

Arriva l’autunno e ripartono alla grande le attività naturalistiche. L’Oasi del Wwf di Valle Averto a Lugo di Campagna Lupia, che in Riviera del Brenta sotto questo aspetto è un punto di riferimento, va a gonfie vele. Nell’anno della ripartenza, dopo la chiusura

del 2013, punta a raggiungere i 3-4 mila visitatori, anche se l’obiettivo minimo fissato di 2.500 visitatori è già a portata di mano. Il punto della situazione lo fa il direttore dell’Oasi del Wwf, il naturalista Marco Bernardi. Bernardi comunque non manca di vedere i problemi in via di soluzione. ”Dopo l’anno di chiusura del 2013 – dice – e le annate non entusiasmanti 2011 e 2012, siamo ripartiti con l’attività didattica ed escursionistica dell’Oasi dallo scorso aprile. La nostra attività si concentra soprattutto nei mesi primaverili e autunnali con aperture su richiesta in estate. Mediamente abbiamo avuto una cinquantina di visite a weekend, raggiungendo sino ad ora le 1.500 - 1.800 presenze. Per la fine dell’anno. un obiettivo ambizioso sarebbe arrivare a 3-4 mila presenze, ma già arrivare a 2.500 rappresenta un buon incremento, cioè il 30% in più rispetto agli anni peggiori che si sono verificati dal 2007 con l’arrivo della crisi economica”. Nell’oasi, che si trova in piena laguna sud, si possono osservare tantissime specie di uccelli migratori, e anche bisonti e bufali maremmani, oltre che cinghiali selvatici. L’oasi è dotata di un museo etnografico e un centro visite. Fra le recenti iniziative c’è stata quella della curiosa serata dal titolo “Le ali della notte”, che si tenuta nella notte internazionale dedicata ai pipistrelli. “Si è trattato - spiega Bernardi - di un’escursione notturna alla scoperta del misterioso mondo dei pipistrel-li, a cui hanno partecipato tante persone”. Per la partecipazione agli eventi è necessaria la prenotazione, i posti sono limitati. A metà settembre poi si è tenuto un reading letterario lungo i sentieri dell’oasi, con letture di brani legati alla natura, con la sezione dell’Auser “Peppino impastato” di Mira. Al termine della passeggiata la Pro Loco di Campagna Lupia, ha organizzato una cena a base di pesce fresco, proveniente dalla laguna. Informazioni: [email protected], cellulare 320-7053402.

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A.A.

Le aziende agricole della Riviera e del Miranese in crisi, a cau-sa dell’embargo voluto dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea contro la Russia nella complicata crisi ucraina, che ha provocato

un contro embargo russo sui prodotti agricoli che esportiamo. Un em-bargo che sta mettendo in ginocchio un intero settore. La stagione autunnale ed invernale è di fatto già compromessa. Lo spiega Lucia-no Quaggio, presidente del consorzio agricolo “Freschissimi” che ha sede a Campagna Lupia in via 2 Giugno. Il consorzio ha come associa-te una ventina di aziende agricole fra Riviera, Miranese e padovano. Produce ortaggi (insalate, insalatine radicchio, lattughe verdure a foglia larga) di altissima qualità. Ma di che si tratta? Si tratta di una rete di aziende che hanno ottenuto certificazioni a livello europeo: per la gestione dei servizi ai soci, per la gestione ambientale (si tratta del primo consorzio di aziende agricole in Italia ad aver conseguito que-sta certificazione). Ha come obiettivo la riduzione degli inquinanti e il rispetto dell’ambiente, applicando regole sempre più rigide e severe. Quaggio va nel dettaglio del problema. Perderanno lavoro per sei mesi circa 60 persone. Le produzioni agricole dirette in Russia sono quelle dell’area sud dell’Europa (Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Francia), quelle appunto che nel clima russo non crescono. “Alcune aziende consorziate – spiega – hanno diversificato le esportazioni, ma diverse purtroppo, hanno almeno metà della produzione di insa-latina o lattughe, diretta in Russia, che ora a causa dell’embargo non potrà essere venduta. L’insalata che resterà sui campi aumenterà la

produzione, e abbasserà il prezzo della merce. Il rischio è che non valga nemmeno la pena di venderla o raccoglierla. Così gli stagiona-li con ogni probabilità per questo autunno ed inverno, non saranno chiamati affatto a lavorare. Stimiamo in media perdite del fatturato dal 30 al 40%”. C’è la paura di rimborsi insufficienti ed in ritardo. “Come nel caso dell’emergenza causata dell’Escherichia coli – con-clude Quaggio – che tre anni fa ci arrecò forti danni, anche stavolta chiediamo rimborsi settoriali all’Unione Europea. I rimborsi però in quell’occasione arrivarono in ritardo, e in misura insufficiente. Non vorremmo che questa situazione si ripetesse, altrimenti per alcune aziende agricole non resterà che la chiusura”.

di Alessandro Abbadir

Perderanno lavoro per sei mesi circa 60 persone. Sono state stimate perdite del fatturato dal 30 al 40%

Economia Luciano Quaggio direttore del consorzio “Freschissimi” denuncia il problema

Embargo russo, aziende in crisi In breve

Allarme nutrie lungo il canale Novissimo

Allarme nutrie nell’area della Riviera sud, a Giare e Gambarare di Mira. Una decina di aziende agricole ha avuto danni considerevoli dai grossi roditori erbivori. I danni

ammontano a migliaia di euro nelle ultime settimane. A favorire l’assalto delle nutrie alle coltivazioni, il fatto che i canali della zona, e cioè il Novissimo e il Fiumazzo, in queste ul-time settimane sono oggetti di lavori di scavo dei fondali e delle rive da parte dei consorzi

di bonifica e del genio Civile.

Illuminazione, arrivano lampade Led Le vecchie luci dei lampioni delle strade di Campagna

Lupia saranno sostituite con lampade Led ad alto risparmio energetico. Il parco lampade da cambiare è di

600 elementi e il comune conta di rinnovarne almeno la metà con un appalto in cui sono stati stanziati fondi

per 100 mila euro. ”Entro settembre - spiega il sindaco Fabio Livieri - faremo partire i lavori per la sostituzione

delle lampade presenti sul territorio comunale sia nel capoluogo che nelle frazioni di Lughetto e Lova”.

Loculi cimiteriali, attenti alle truffeGirano per i paesi dell’area sud della Riviera del Brenta cioè Camponogara, Campagna

Lupia e Campolongo Maggiore cercando di vendere loculi del Comune pur non centrando nulla con i comuni. E’ l’ultima frontiera del raggiro porta a porta, che denuncia Federcon-

sumatori. “Ci sono giunte segnalazioni - spiega Alfeo Babato, referente per Federconsu-matori di Riviera e Miranese - di finti incaricati comunali o inesistenti agenzie funebri, che si presentano alla porta soprattutto d anziani, cercando di vendere loculi dei cimiteri degli

enti locali di appartenenza. E’ un imbroglio”.

Scoppia la grana mense scolastiche alla vigilia dell’apertura dell’anno scolastico, all’interno dell’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta. Nei mesi scorsi, infatti, le mense scolasti-

che dei comuni di Dolo, Pianiga, Campolongo Maggiore, Campa-gna Lupia, Vigonovo e Fossò, si sono unite e hanno dato vita ad un unico centro cottura a Campagna Lupia. La riorganizzazione farà risparmiare ai comuni rivieraschi complessivamente 250 mila euro all’anno. Rischiano però il posto con questa nuova razionaliz-zazione 28 persone. A denunciare il problema è Luigino Boscaro, segretario provinciale Uil Tucs. “Nelle scorse settimane – spiega Boscaro – R.T.I (Rete temporanea di impresa) che si è aggiudicata l’appalto per la nuova mensa con la Sodexo (socio mandatario), la Camst e La Serenissima Ristorazione (soci mandanti) ha comu-

nicato l’indisponibilità alla riassunzione del personale del Comune di Dolo. Per la precisione, R.T.I è disponibile ad assumere solo una lavoratrice con contratto a 5 ore settimanali. Il restante organico composto da 16 scodellatrici, che erano dipendenti della Coop Pri-mavera di Mirano, e da 12 addetti alla preparazione e trasporto dei pasti, del centro di cottura di Marghera, alle dipendenze della società Siarc di Catanzaro, non verrà riassunto”. La Uil Tucs e la Filcams Cgil non sono rimaste a guardare. “Abbiamo interpellato – dice Boscaro – già da prima dell’estate la responsabile del comune di Dolo, che ci ha indirizzato al Comune di Campagna Lupia, come amministrazione capofila. Il sindaco di Campagna Lupia, Fabio Li-vieri, ci ha dichiarato la sua impossibilità ad intervenire. Abbiamo richiesto un incontro alla Sodexo, che ci ha risposto che, la loro decisione di non assumere il personale è inappellabile”. Dure le considerazioni dei sindacati. “Esprimiamo forte preoccupazione – dice Boscaro – per questa vicenda che rischia di costituire un precedente molto pericoloso per il mondo degli appalti. Le econo-mie sono possibili, ma rifiutiamo che le stesse siano perseguite a scapito di lavoratori”. Il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri replica: “Si tratta di decisioni aziendali – dice – che non sono certamente di responsabilità dei comuni. I numeri degli esuberi denunciati dai sindacati a mio parere sono esagerati, e credo che su diversi punti con una seria trattativa, si possa trovare una solu-zione”. I sindacati però fanno sapere che se i licenziamenti di fatto non verranno ritrattati, sono pronti a scattare da metà settembre con l’inizio delle scuole, scioperi del personale delle mense. Agita-zioni che provocherebbero non pochi problemi a famiglie e alunni. In un recente incontro però si è aperto uno spiraglio di trattiva. La Sodexo ha accettato il fatto che quello di Campagna Lupia non è un centro di produzione di cibo, ma un centro cottura, una tipologia che vincola alla riassunzione dei dipendenti.

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I sindacati: “28 persone rischiano di restare a casa con le mancate assunzioni”

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Sono trascorsi otto mesi dall’inizio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti urbani assieme ai comuni di

Campolongo Maggiore, Campagna Lupia, Fossò e Vigonovo, e i primi risultati positivi si vedono già adesso. Il nuovo sistema di raccolta “porta a porta” è un progetto mol-to importante per Camponogara, e il com-portamento virtuoso dei cittadini dimostra, ancora una volta, come l’impegno verso l’ambiente sia sempre più centrale nella vita dei camponogaresi. Con il passaggio a tariffa a corrispettivo, la sostituzione dei contenitori dei rifiuti com’è noto, i cittadini hanno fatto uno sforzo in più: una maggio-re attenzione nella raccolta differenziata, e una diversa organizzazione per la raccolta del rifiuto secco. I risultati stanno dando ragione a questa scelta, infatti, si è ridot-to drasticamente il rifiuto secco, poiché molti rifiuti sono considerati riciclabili, e pertanto attraverso giusta lavorazione, ri-utilizzati. Secondo le indicazioni di Veritas, Camponogara nel mese di giugno 2014 ha raggiunto il 78,76% di percentuale di raccolta differenziata (nel 2013 la raccolta differenziata di Camponogara era arrivata al 68,19%). Un obiettivo assai lontano da raggiungere, se non si fosse introdotto il nuovo metodo di misurazione a corrispetti-vo. A giugno, Veritas ha reso pubblici i dati della top ten della raccolta differenziata comunale: Martellago con l’81,58% su 21.542 abitanti, al secondo posto Scorze con 81,08% su 18,966 abitanti, Meolo con l’80,47% su 6.470 abitanti, Spinea con il 79,97%, Fosso con il 79,76%, Camponogara con il 78,76%, San Donà di Piave con il 78,68%, Campagna Lupia con il 78% e Pianiga con il 77,77%. Il servizio è continuamente monitorato, con incontri tra i tecnici e amministratori dei 5 comu-ni, per apportare migliorie ed integrazioni per dare un eccellente servizio al cittadino, come la raccolta dei pannolini e pannoloni. “C’è ancora molto da fare – dice il sindaco Gianpietro Menin – continuano i controlli in maniera più sistematica, e ci sono anco-ra sacche di resistenza a un comportamen-to corretto, ma la strada avviata appare irreversibile. Camponogara vuole mettersi al passo con le migliori esperienze in que-sto settore, pur con i limiti di un servizio ancora da perfezionare. Un ringraziamento va a tutta la cittadinanza che con poche eccezioni, si è civilmente adeguata. Anche per il 2013 Legambiente ha riconosciuto al nostro comune il titolo di “Comune Riciclo-ne 2014”. Fra i comuni che invece sten-tano a far partire la raccolta differenziata, c’è il comune di Mira, ultimo in provincia dopo il capoluogo, in termini di riciclo dei rifiuti. Il Comune di Mira però con l’asses-sore all’ambiente Maria Grazia Sanginiti è

di Roberta pasqualetto

A giugno di quest’anno è stata raggiunta la percentuale del 78%. Meglio Martellago e Scorzè con l’81%

Ambiente Arrivano i dati dopo i primi otto mesi di servizio

Il porta a porta funziona, è differenziata da record

Raccolta dei bidoni di rifiuti

deciso a tirare dritto, e a puntare sul porta a porta, piuttosto che sul sistema a calotta, come aveva proposto Michele Carpinetti, il precedente sindaco di Mira sconfitto alle urne.

Dodicimila persone hanno affollato la prima “Notte Bianca”, organiz-zata a Camponogara da Comune

e Pro Loco con i commercianti del pa-ese. Una cinquantina di negozi hanno tenuto aperto nell’occasione fino alle 2 di notte. “Il centro – spiega il vice-sindaco Massimiliano Mazzetto – è stato chiuso al traffico, ed ha potuto diventare un’isola pedonale davvero importante sotto il profilo aggregativo. Pensiamo che questa esperienza possa essere ripetuta anche il prossimo anno, magari ampliando il numero di commer-cianti aderenti”. Il successo della prima “Notte Bianca” di Camponogara è stato determinato anche dalla concomitante presenza della sagra del paese, un av-venimento anche questo che ha attirato migliaia di visitatori per una intera set-timana. Gli organizzatori sono convinti che questo evento possa radicarsi anche in Riviera del Brenta. “Nell’area del Mi-ranese – dicono – ormai da quasi una decina d’anni, ci sono notti gialle e bian-che e verdi che si tengono da giugno a settembre. In Riviera del Brenta, dopo quella di Bojon a Campolongo, arriva an-che la nostra “Notte Bianca”“. In queste occasioni la gente oltre che a comprare, passa anche il tempo in compagnia, fa-cendo tardi nelle sere d’estate.

bilancioin 12 milA pArteCipAno AllA primA notte biAnCA

A.A.

17Camponogara

eventi

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Il bando per la realizzazione del progetto per il completamento dell’Idrovia Padova Venezia slitta al prossimo anno. Ad annunciarlo in una lettera al

Presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta Giampietro Menin (sindaco di Camponogara), è stato l’assessore all’ambiente regionale Maurizio Con-te. Conte nella lettera inviata a Menin è chiarissimo. ”Viste le complesse norme in materia di appalti – scrive Conte – non si può favorevolmente riscontrare l’invito a presentare il progetto entro la fine del 2014. Resta però l’impegno a reperire comunque le risorse economiche per un’opera ritenuta prioritaria sicuramente per vari aspetti”. Insomma si va al 2015. Conte poi conferma le ipotesi progettuali già emerse nei mesi scorsi, cioè quelle della realizzazione di un’opera che faccia sia da scolmatore e anche possa essere navigabile. Sempre sull’Idrovia, c’è la presa di posizione del comitato Brenta Sicuro. Il comitato Brenta Sicuro, con altri 10 comitati di Riviera e Saccisica e alta padovana e i circoli di Legam-biente di Padova e Venezia, spediranno in Regione un documento dettagliato su come modificare il bando di realizzazione del progetto per l’Idrovia Padova-Venezia. Il documento sarà presentato in un incontro che i comi-tati avranno nelle prossime settimane con il presidente

Luca Zaia. I comitati intervengono perché nel bando su-bito erano state segnalate delle anomalie. Era prevista, infatti, la esplicita presenza di battelli fluviali del tipo di quelli, che si utilizzano sul fiume Volga. Battelli lunghi 120 metri, del tutto abnormi, rispetto alle esigenze del territorio veneto. “Siamo convinti – spiega per i comi-tati il portavoce Marino Zamboni – che un’ opera di questo tipo, una delle poche realmente utili e fortemen-te voluta “dal basso” dai cittadini, sindaci e comitati, debba nascere “su misura” delle esigenze di sicurezza idraulica”. Per questo per i comitati, serve una portata di almeno 400/450 metri cubi al secondo, serve l’utilizzo di acque dolci per l’irrigazione, e il ripascimento della laguna. Serve un canale navigabile. “Chiediamo un autentico cambio di rotta – spiega Zamboni – rispetto alle nefaste politiche basate “sulla gomma” intraprese fino ad oggi. Brenta Sicuro chiede, quindi, una idrovia navigabile con battelli di standard europei ed adatti ad ogni corso d’acqua interno. Non navi per fiumi russi”. Non mancano le richieste di accorgimenti. “In fase di progetto definitivo – continua Zamboni – dovranno es-sere anche valutati gli inconvenienti creati ad un fragile territorio lagunare, ad un territorio che vedrà scavato il nuovo canale. Tutto dovrà essere realizzato con il

massimo della cautela e con rigorosissimi controlli sulle aziende esecutrici, per non rivedere all’opera i disonesti degli appalti”. Oltre al fondamentale punto dell’idrovia, il comitato continua nella sua azione complessiva di sensibilizzazione del tema idraulico. Continueranno a settembre gli incontri sui punti critici dei fiumi. Il 20 settembre si controlleranno i corsi d’acqua nell’alta pa-dovana. E’ prevista, poi, la partecipazione contempora-nea alla festa delle associazioni a Piove di Sacco il 21 settembre ed all’evento, organizzato da Legambiente,

“Puliamo il mondo” che si tiene a Vigonovo e Saonara”. Infine è in fase di organizzazione un evento che si pro-pone di ricordare la grande alluvione del 1966. La data prevista è il giorno 8 novembre sul punto, nel Piovego, in cui ci fu la rottura della grande alluvione. “C’è oramai – concludono i comitati – una diffusa consapevolezza che senza sicurezza idraulica non ci possa essere uno sviluppo economico, che altrimenti rischia di essere for-temente danneggiato dai danni provocati dalle sempre più frequenti alluvioni”.

di Alessandro Abbadir

I comitati spediscono in Regione un documento con la richiesta di una serie di modifiche. Serve una portata di 450 m3 al secondo

Sicurezza idraulica L’assessore regionale Maurizio Conte risponde ai sindaci della Riviera

Sono in fase di completamento i lavori per la realizzazione del primo stralcio della pista ciclabile su via Arzerini, nel tratto da via Artigianato a via Enrico Fermi. Il costo comples-

sivo dei lavori, si aggirerà intorno ai 300 mila euro: 140 mila per il primo stralcio e 230 mila per il secondo, ancora in fase di progettazione. L’opera pubblica è richiesta dai cittadini, per la sicurezza di coloro che si spostano in bicicletta, ed è stata voluta dall’amministrazione comunale Menin. E grazie all’accordo previ-sto dalla variante al piano degli interventi approvato nel 2012, con un privato, ora è possibile vederne la sua realizzazione. I costi per la realizzazione dell’intero progetto saranno sostenuti interamente dalla ditta privata, senza gravare sui cittadini campo-nogaresi. La pista ciclabile sarà dotata di pubblica illuminazione

a Led, segnaletica verticale e orizzontale, sottoservizi e parte di essa sarà fuori dalla sede stradale, e pertanto ci sarà maggior sicurezza per coloro che la percorreranno. “Il nostro obiettivo è di completare i lavori già nei prossimi mesi – dice il sindaco Gianpietro Menin. Il progetto più ampio prevede la realizzazione del secondo stralcio della pista ciclabile che arriva fino all’incrocio con via Silvio Pellico, anch’essa oggetto di accordo con una ditta privata, e approvata con la Variante al Piano degli Interventi e totalmente finanziata dai privati. E’ per noi motivo di soddisfa-zione, poiché la viabilità è di competenza provinciale. Siamo contenti di aver potuto chiudere un altro tassello tra le varie opere pubbliche concluse e in fase di avvio, considerando le difficoltà economiche e burocratiche che il governo centrale impone agli enti locali”. La pista ciclabile è già quasi ultimata, infatti, sono stati ultimati i sottofondi stradali, e mancano solo le parti legate all’illuminazione che saranno ultimati entro la fine del 2014. Per quanto riguarda il secondo stralcio di lavori è stato presentato un progetto, e si attende il nulla osta della Provincia di Venezia. L’illuminazione pubblica prevede lampade a led in linea con il pen-siero dell’amministrazione, di utilizzare in maniera moderata le risorse economiche, e nel rispetto dell’ambiente. Insomma un bel risultato, che va incontro alle istanze fin qui espresse dai cittadini di Camponogara, che hanno sempre chiesto il riammodernamen-to della viabilità. La realizzazione di piste ciclabili è sempre più diffusa in Provincia di Venezia. In Riviera del Brenta ad esempio però, le piste ciclabili sono un ottimo strumento di promozione del territorio, anche a livello turistico. Percorsi ciclabili sono in via di completamento ad esempio sulla brentana a Mira, e lungo il tragitto del Novissimo fra Porto Menai di Mira e Lova di Campa-gna Lupia. Nel primo caso sono utilizzati dai turisti per ammirare le ville lungo il Naviglio, nell’altro per escursioni naturalistiche.

viAbiltà

In via Arzerini

CICLAbILE, LAVORI VERSO IL COMpLETAMENTO

R.P.

I lavori per la pista ciclabile

Il costo dell’intervento, si aggirerà sui 300 mila euro: 140 mila per il primo stralcio e 230 mila per il secondo

L’allarme è chiaro: “La Mc im-pianti di Camponogara rischia una seconda volta di chiude-

re, non paga gli stipendi arretrati agli operai. Nonostante abbia firmato accordi per la cassa inte-grazione, non anticipa i contributi ai dipendenti”. L’allarme lo ha lanciato Giuseppe Minto segreta-rio territoriale della Fiom Cgil, che vede all’orizzonte altre difficoltà per l’azienda di Camponogara. Ma andiamo nel dettaglio. La dit-ta, che ha sede in località Arzerini, si occupa di impianti elettrici, sia per abitazioni che per attività produttive, lavorando prevalentemente con aziende che poi subappaltano gli interventi commissionati da enti pubblici. ll titolare lo scorso anno, aveva ribadito che si trattava di una azienda sana, che a causa della crisi generale nei vari comparti, si è trovata in crisi di liquidità. Insomma, un momento causato da problemi risolvibili. Non è così per il sindacato. “La Mc Impianti srl – spiega Giuseppe Minto – è fallita. Una nuova azienda in cui sono impiegati 6 dipendenti rischia il tracollo. Sono state fatte trapelare agli operai altre difficoltà. Vorrei tanto essere smentito su questa sensazione, ma penso purtroppo che non lo sarò”. Minto fa il punto della situazione. “La Mc impianti di fatto nella sua sede legale di Camponogara ha chiuso. Ha trasferito la maggioranza dei suoi dipendenti in una società creata ad hoc la Bmb Tecnology impianti, che ha sede legale a Favaro, e la sua sede operativa in una laterale di via Arzerini a Camponogara. 15 dipendenti sono stati trasferiti dalla vecchia alla nuova azienda. Sei sono rimasti nella vecchia azienda che ha cambiato forma societaria”. La Fiom nelle scorse settimane si è battuta anche contro la firma dell’accordo sulla cassa integrazione per i sei dipendenti, poi concessa dal Ministero. “Dopo la concessione della cassa integrazione – spiega Minto – i titolari avrebbero dovuto anticipare le casse integrazioni. L’azienda ha incassato gli sgravi fiscali, ma non ha mante-nuto la parola con i dipendenti, cioè ad ora non ha anticipato i soldi. Speriamo la situazione si regolarizzi nelle prossime settimane”. Clamoroso infine il caso di Roberto Carraro, un operaio che attende oltre 10 mesi di stipendi arretrati. “Sono stato diversi mesi in malattia – ribadisce Carraro – e le quote Inail e Inps i miei datori di lavoro le hanno percepite. Non hanno pagato però le retribuzioni. Non mi pagano neanche la cassa integrazione. Cosa farò per andare avanti?”

OCCupAZIONE MC IMpIANTI IN DIffICOLTà

A.A.

Idrovia, il progetto slitta al 2015

18 Camponogara

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19Personaggio

Gli Araldi del Vangelo sono un’associazione interna-zionale di diritto pontificio fondata dal brasiliano Padre Joao S. Clà Dias, sono un ordine cattolico

riconosciuto ufficialmente nel 2001 da Papa Giovanni II e insediati in una cinquantina di paesi del mondo. Gli Araldi abbracciano il celibato, vivono in comunità ma-schili oppure femminili, e consacrano la loro vita alla ricerca della santità attraverso lo studio e la preghiera, e alla rivitalizzazione della pratica cristiana attraverso un’intensa e svariata attività evangelizzatrice. Dal 2005 gli Araldi del Vangelo hanno anche un ramo sacerdotale. Padre Juan Villanueva vive nella comunità di Mira, è nato in Uruguay il 13 maggio 1955. Ha frequentato un collegio laico e l’università di agricoltura, che ha lasciato dopo l’incontro con un membro dell’associazione degli Araldi, quando ancora era agli antipodi. La famiglia di Juan non era molto convinta della sua scelta, ma Juan ha sentito che quella era la sua strada. “Sono tempi storici in cui abbiamo bisogno di misericordia e la stra-da attraverso la Madonna è più facile da capire – dice padre Juan – il rapporto con la madre lo abbiamo pro-vato tutti. La missione degli Araldi è di evangelizzare per cercare di avvicinare tutti a Dio e ai sacramenti; per una società buona. Storicamente si è visto che quando

l’uomo si allontana da Dio la famiglia si distrugge e il mondo soffre”.

Dopo essere entrato nell’associazione in Uru-guay qual è stato il suo percorso?

“Sono stato 8 anni negli Stati Uniti. Ricordo gli Araldi sono una grande comunità che copre 30 paesi nel mondo”.

Qual è il significato della vostra veste? “Indossiamo un abito molto particolare, per alcuni

aspetti assomiglia al terzo ordine dei carmelitani, con i quali abbiamo un vincolo di spiritualità. La grande croce al centro della veste è simbolo di cattolicità e della gio-ia nell’esserlo. I colori della croce sono bianca e rossa, colori simbolo di purezza e di sforzo alla dedizione. Il filo dorato al centro simboleggia il valore nobile della dottrina cattolica. Ai piedi portiamo degli stivali che arri-vano al ginocchio, sono pratici ed evidenziano la nostra predisposizione a raggiungere ogni luogo di pellegrinag-gio; calzari adatti a camminare in tutto il mondo per evangelizzare”.

Come siete arrivati a Mira? “Il primo ad arrivare a Mira è stato padre Giusep-

pe, inizialmente il gruppo aveva cercato nelle zone di Padova ma non c’era una struttura adatta a noi, dopo

un breve periodo a Dolo, ci siamo spostati qui a Mira”. Qual è la giornata tipo di un araldo? “Ci svegliamo alle 6 e partecipiamo alla messa

nella cappella dopo facciamo colazione ascoltando le letture delle messe dei giorni precedenti, la mattina è silenziosa per permetterci di riflettere. Dopo andiamo alla cappella e preghiamo la liturgia delle ore e facciamo un rosario. Dopo il pranzo e il riposo si vanno a fare le visite nei dintorni e con altre associazioni”.

Ci sono degli incontri importanti? “L’ultima settimana di luglio si tiene una grande

festa in Brasile. E’ un incontro con il santuario della ma-donna di Fatima e di altri paesi. Ogni anno arrivano 12 mila persone per questo evento, s’invita il vescovo o il rettore del santuario per celebrare una messa speciale”.

Programmi per il futuro?

“Noi non abbiamo programmi. Quando si parla di Dio si pensa ci siano dei programmi ma non è così, è Dio che muove le cose e noi non dobbiamo porre osta-coli. Molto importante è il consiglio che ha dato Papa Francesco che dice di non rimanere dentro le pareti ma di uscire e rivolgersi all’incontro. Gli uomini si sono allon-tanati da Dio ma lui non è arrabbiato, lui vuole mostrarci la sua misericordia e la sua bontà”.

Ha qualche messaggio da dare alle persone? “Per chi ha delle richieste consiglio di rivolgerle diret-tamente alla Madonna, come ha già detto San Luigi Maria, non si è mai sentito che una persona che ha rivolto le proprie richieste alla Madonna non sia stata ascoltata perché lei è come una mamma e cerca sempre di esaudire le richieste rivolte dai suoi figli”.

di Roberta pasqualetto

Padre Juan Villanueva, uruguaiano: “Dal 2005 abbiamo anche un ramo sacerdotale”

Religione Incontro con una comunità riconosciuta da San Giovanni Paolo II

A Mira gli Araldi del Vangelo

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RIBASSATO

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“Il lavoro e la crisi. Testimonianze per vincere la sfida”, così era intitolato l’incontro pubblico che si è svolto

nelle scorse settimane nel patronato della parrocchia San Rocco di Dolo. Il dibattito è stato promosso dall’associazione parroc-chiale “Don Lorenzo Milani” e ha voluto rappresentare un momento di dialogo e di analisi sulla situazione sociale che vivono gli abitanti della Riviera del Brenta e in particolare le prospettive dei giovani. “L’i-dea nasce dal riconoscere che la crisi non è finita - ha esordito Gianluigi Naletto, organizzatore e moderatore del convegno esponente del mondo cattolico dell’area - e la mancanza di lavoro nel nostro contesto sociale ed economico, mette in evidenza una comunità in difficoltà. Durante la festa patronale, la motivazione dell’evento è sta-ta quella di provocare e condividere alcune riflessioni utili a capire ed a reagire. L’obiet-tivo è stato quello di stimolare una reazio-ne positiva al futuro, orientandoci tutti ad una voglia di crescita e di miglioramento

personale e comunitario”. Durante l’intro-duzione Gianluigi Naletto ha presentato la situazione del mondo del lavoro a Dolo e in Riviera del Brenta citando dati della Came-ra di Commercio. “Al centro per l’impiego di Dolo - ha citato Naletto - ci sono 3798 richieste di lavoro con un aumento di oltre 1500 unità negli ultimi 9 anni. Nel totale il 20% delle richieste di lavoro proviene da giovani sotto i 25 anni, il 48% da adulti nella fascia compresa tra i 25 e i 45 anni mentre il 32% sono gli over 45. La disoc-cupazione giovanile nel veneziano è pari al 25%”. Naletto ha poi analizzato altri dati riguardanti il comune di Dolo. “Nel 2013 nel piccolo commercio, nell’agricoltura e nell’artigianato - ha illustrato Naletto - c’è stata una riduzione di quasi il 2% delle imprese con sede sul territorio comunale”. Si è passati poi ad analizzare i lavori di dif-ficile reperimento in provincia di Venezia. “Questi sono cuochi, camerieri e simili - ha precisato Naletto - poi commessi e altro personale qualificato nelle attività com-

merciali, seguito da addetti all’accoglienza e all’informazione e professioni operative dei servizi alle persone e di sicurezza”. Al dibattito pubblico hanno partecipato relatori con importanti ruoli nel mondo del lavoro e nella società: Dania Thiene, esperta di ge-stione delle risorse umane; Marino Chiarelli, manager in una multinazionale del settore retail; don Renato Zilio, missionario scalabri-niano di Dolo, giornalista e scrittore, specia-lizzato nella pastorale dei migranti; e don Alessandro Minarello, parroco di San Rocco di Dolo. Nei loro interventi Dania Thiene e Marino Chiarelli hanno dato molti consigli ai giovani facendo capire che le opportunità ci sono ancora. Tra i consigli più “caldeg-giati” c’era: costruirsi un progetto di vita, continuare a studiare e ad investire su se stessi, fare esperienze nel mondo del lavoro anche con i cosiddetti “lavoretti”, imparare almeno una lingua straniera, e fare un’e-sperienza all’estero. Don Renato Zilio, che da dieci anni gestisce il centro interculturale Scalabrini Brixon Road di Londra, ha portato

la sua testimonianza dall’estero raccontan-do delle migliaia di italiani che ogni anno arrivano a Londra ma anche le differenze tra il “mondo del lavoro” inglese e quello italiano. Infine don Alessandro Minarello, parroco di Dolo, ha ribadito il ruolo centrale del cristianesimo e ha posto due riflessioni sul tema “cresci dove sei” e che la crescita

deve partire dalla conoscenza della propria comunità. Insomma, dei dati che fanno ri-flettere e che inducono anche le istituzioni locali e non, ad agire con politiche e stru-menti efficaci necessari almeno per provare a segnare un’inversione di tendenza, in questo momento più che mai auspicabile.

di giacomo piran

Su 3798 richieste di lavoro il 20% proviene da giovani sotto i 25 anni, il 48% è nella fascia compresa tra i 25 e i 45 anni. Il 32% arrivano invece dagli over 45

Lavoro I dati del Centro per l’impiego di Dolo analizzati in un convegno

Disoccupazione giovanile, dramma nel comprensorio

E’ stato un successo, per la delegazio-ne di imprese guidate dall’associa-zione artigiani “Città della Riviera”,

la partecipazione alla fiera internazionale del settore fashion Magic 2014, che si è tenuta a Las Vegas ad agosto. Una fiera che ha visto la presenza di oltre 5000 esposi-tori e circa 60.000 presenze di compratori e delegazioni straniere del settore moda, abbigliamento e fashion. A spiegare come è andata sono Salvatore Mazzocca e Fran-co Scantamburlo, presidente e segretario dell’associazione, che assieme al consulen-te Savino Pian hanno guidato la delegazio-ne. “Quello conseguito dalla delegazione della Riviera del Brenta è stato un grande successo - hanno spiegato - in particolare il risultato conseguito da un’impresa che ha concretizzato un contratto di fornitura per un grande distributore americano per il mercato statunitense e canadese. Si sono realizzate le condizioni per un’importante partecipazione di imprese della Riviera per la prossima edizione agosto 2015 con una collettiva che sotto il marchio “Venezia Ti Esporta”, potrà esporre in uno dei padiglioni dedicati, potendo contare su un contratto di servizio e condizioni vantaggiose grazie al progetto che l’associazione potrà garanti-re”. La presenza dell’Italia tra i padiglioni non è passata inosservata. “L’Italia domina - ha detto Scantamburlo - nella città degli eccessi. I grandi hotel di Las Vegas hanno le bellezze italiane come tema distintivo”. Tra le migliaia di stand si è distinta, nell’area Stitch della fiera, la presenza di una collet-

tiva italiana con imprese venete e del resto del paese. “Il boom del Made in Italy che si registra oggi negli Usa lo abbiamo potuto constatare direttamente - ha confermato Salvatore Mazzocca - le stesse grandi fir-me italiane di cui abbiamo potuto visitare gli stands ci hanno confermato i segnali positivi. Affascinante il poter ammirare nelle meravigliose vetrine di Chanel, le borse pro-dotte in Riviera del Brenta da una azienda artigiana presente nella nostra delegazio-ne”. L’associazione organizzerà un incontro con le imprese della Riviera per mettere a punto un progetto 2015 e per esporre le potenzialità del mercato americano. “Met-teremo a punto un progetto da presentare alla Cciaa di Venezia e a Veneto Promozione - hanno illustrato presidente e segretario - per promuovere la presenza di imprese della Riviera agli appuntamenti mondiali che si susseguono nelle capitali della moda negli Stati Uniti. Stiamo guardando anche verso altri settori, per scovare opportunità che le nostre imprese potrebbero cogliere. È nostra intenzione promuovere la crescita delle im-prese anche per i settori del mobile, delle costruzioni, degli arredi e degli infissi e delle produzioni artistiche”.

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di Ornella Jovane

24 Cultura provinciale

Più di sei millenni di storia vengono raccontati in una singolare quanto accattivante mostra che, inaugurata il

6 settembre scorso, sarà aperta al pubblico fi no al prossimo 6 gennaio a Palazzo Mo-cenigo, nelle sale del Museo di Storia del Tessuto e Costume.

In esposizione una selezione degli oltre tremila fl aconi e contenitori per profumi del-la rarissima collezione della famiglia Storp, fondatrice nel 1911 a Monaco di Baviera della Drom Fragrances.

Raccolte con competenza e passione, per generazioni, i fl aconi e i contenitori esposti rappresentano vere e proprie opere d’arte, esclusive, che celebrano un’arte an-tichissima - quella dei profumi - diffusa in Medio Oriente in Grecia e a Roma per poi arrivare a Venezia al tempo delle Crociate.

“Little Big Things”, questo il titolo della

mostra, vuole mettere al centro dell’atten-zione e valorizzare una produzione manu-fatturiera di alto signifi cato storico. Nella magica cornice di Palazzo Mocenigo, infatti,

le 4 sezioni tematiche della Collezione, che sono rappresentative di tutte le epoche, spaziano dai rarissimi pezzi antichi, come il vaso portaolio in terracotta egiziano del III/

II secolo a.C., ai fl aconi e scrigni in vetro, porcellana e biscuits datati dal XVI al XIX secolo, fi no allo straordinario fl acone in ve-tro satinato realizzato su design di Salvador Dalì e alle più note creazioni delle maggiori case di essenze e di profumo moderne.

La mostra è presentata dalla Fondazio-ne Musei Civici di Venezia, con la collabo-razione di Mavive e della casa essenziera tedesca Drom e trova collocazione in una nuova sezione del centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, dedicata proprio al profumo, a testimonianza del ruolo fonda-mentale di Venezia nella tradizione estetica ed imprenditoriale di questo prezioso e raf-fi nato settore.

L’orario di visita fi no al 31 ottobre pros-simo è programmato dalle 10 alle 17.00, da novembre la chiusura sarà anticipata di un’ora. Info: mocenigo.visitmuve.it

“Little Big Things”, la selezione dei capolavori della collezione Storp che narrano i segreti di un’arte antichissima e raffi nata

Mostre ed esposizioni Museo di Storia del Tessuto e Costume a Palazzo Mocenigo fi no al 6 gennaio

Oltre 6 mila anni di storia raccontati dai fl aconcini dei profumi

Alcuni dei rari pezzi in esposizione alla mostra del Museo di Palazzo Mocenigo

Scade il prossimo 31 ottobre il bando di concorso per partecipare alla VI Edizione del Premio Letterario “Città di

Chioggia”, edizione 2014. Le sezioni presenti sono Poesia, Narra-

tiva e, novità di questa edizione, l’aggiunta di una nuova sezione dedicata ad elaborati inediti a tema libero.

Il Tema del concorso di quest’anno è: “Fotografi e dalla Laguna: Chioggia come in-contro di luoghi e di tempi”.

Le opere devono essere presentate in forma dattiloscritta o stampata, in lingua italiana o, se contenenti parti dialettali, completate da legenda o glossario.

I documenti dovranno essere recapitati alla Segreteria del Premio Letterario “Città di Chioggia”, VI edizione 2014, c/o Pro Loco di Chioggia e Sottomarina, via Felice Cavallotti n° 410., 30015 Chioggia (VE).

letteratura

Il tema: “Fotografi e dalla Laguna”

Musica Il 18 ottobre la musicologa Nicla Sguotti presenta a Cavarzere il volume

Sarà sabato 18 ottobre alle 21, presso il Teatro Tullio Serafi n, la serata di presentazione uffi ciale del libro “Tullio Serafi n, il custode del bel canto” di Nicla

Sguotti, edito da Armelin Musica di Padova. Un evento che concentrerà idealmente nel teatro che porta il suo nome, e che lo vide esibirsi nel suo primo concerto gio-vanile, le varie realtà che promuovono la fi gura di Tullio Serafi n e la sua Arte.

A rendere possibile la serata di presentazione, nel corso della quale non mancherà la grande musica, è stata la signifi cativa sinergia creatasi tra l’assessorato alla Cultura di Cavarzere, il Circolo “Amici del maestro T. Serafi n”, l’Associazione Culturale Concetto Armonico, l’Orchestra e Coro “T. Serafi n”, che hanno unito le forze per rendere omaggio all’illustre direttore e al lavoro di ricerca di Nicla Sguotti, molto apprezzato dai lettori e anche dalla critica specializzata.

La pubblicazione ripercorre la carriera di Tullio Sera-fi n, la sua biografi a artistica, ricostruita dall’autrice con la cronologia completa delle direzioni, appare ancor più straordinaria se analizzata alla luce degli scritti inediti contenuti in nel libro. Si tratta per la maggior parte di lettere di musicisti che scrivono a Serafi n per accordarsi sull’esecuzione di nuove opere o chiedono l’inserimento di propri lavori nei cartelloni dei teatri in cui egli dirige.

Particolare pregio hanno gli scritti di Franco Alfano, Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Gino Marinuz-zi, Pietro Mascagni, Italo Montemezzi, Ildebrando Pizzet-ti, Richard Strauss ed Ermanno Wolf Ferrari. Vi sono an-che lettere che arrivarono a Serafi n da personaggi illustri

della cultura, come Gabriele D’Annunzio, e da istituzioni che gli conferiscono onorifi cenze. Di notevole interesse sono anche le due lettere indirizzate al maestro da Maria Callas, molto legata a Serafi n, che la fece debuttare in Italia, aprendole di fatto le porte della celebrità. Nel libro è contenuto anche un estratto dell’intervista, raccolta dall’autrice a Bussetto nel febbraio 2009, a Carlo Ber-gonzi, che più volte si trovò a collaborare con Serafi n e al quale era particolarmente legato. La premessa dell’opera è stata realizzata con la collaborazione del maestro Nello Santi, che testimonia la propria stima per Serafi n e la sua arte di concertatore. Tullio Serafi n, il custode del bel canto è già disponibile in libreria, per informazioni è possibile consultare la pagina facebook dedicata al libro o il sito www.niclasguotti.it.

La presentazione del 18 ottobre si inserisce nell’ap-puntamento annuale del concerto Omaggio a Tullio Serafi n, promosso dal Circolo ad egli intitolato e giunto quest’anno alla sua edizione numero trentasei. Grazie alla presenza dell’Orchestra e Coro “Tullio Serafi n”, di-retti dal maestro Renzo Banzato, sarà un vero e proprio viaggio nella gloriosa carriera di Serafi n, tra le note delle più suggestive opere da lui dirette e reso ancor più signi-fi cativo dalle testimonianze e dalla lettura di brani dal libro di Nicla Sguotti, capaci di far comprendere appieno la grandezza del celebre maestro. L

a conduzione della serata è affi data alla professo-ressa Fanny Quagliato e l’ingresso è gratuito, per infor-mazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi all’Uffi cio Cultura del Comune di Cavarzere (0426317190).

La presentazione uffi ciale del libro sulla carriera del maestro Tullio Serafi n

In alto il libro “Tullio Serafi n, il custode del bel canto”, sopra l’autrice Nicla Sguotti

eventi e mostre

IL NUOVO CAMPUS SCIENTIFICOSarà inaugurato il prossimo 26 ottobre il nuovo Campus scientifi co a Mestre. La cerimonia inizierà alle 12,30 in via Torino 155. A fare gli onori di casa il Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia Carlo Carraro.Il nuovo campus scientifi co di Mestre è un moderno complesso edilizio composto attual-mente da quattro edifi ci, situato a dieci minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Porto Marghera. Le attività didattiche potranno contare su 8 aule collocate nell’edifi cio Delta (per una capienza complessiva di 641 posti), 9 laboratori didattici (edifi cio Beta), un Auditorium (edifi cio Alfa) da 240 posti e sulla Biblioteca di Area Scientifi ca (edifi cio Alfa) da 134 posti distribuiti su 4 piani: tutti i libri a scaffale aperto, tavoli cablati, wi-fi , 4 salette riservabili per studi di gruppo o attività di ricerca, con servizi di consultazione, prestito, document delivery, ricerche bibliografi che, riproduzione, prestito anche e-reader e Netbook.

LA FESTA DELLA ZUCCA A SALZANOCon l’autunno torna a Salzano, nel Miranese, la Festa della Zucca, giunta quest’anno alla 21esima edizione. La manifesta-zione si terrà dal 17 ottobre al 2 novembre prossimi. Fra le tante iniziative in programma il concorso a premi per le miglior zucche, gastronomia a tema, fi era dell’artigianato con mercatini, e intrattenimenti vari.Info 041-5709789

a cura di Ornella Jovane

22 Cultura

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Calcio

Da più di 40 anni l’ Us Zianigo si pro-pone come punto di riferimento del calcio veneziano; un gruppo storico di

appassionati del posto, spinti da tanta pas-sione e volontà, hanno reso negli anni que-sta società un modello di organizzazione e rigore economico. Questo senza mai dimi-nuire l’attenzione verso l’aspetto sociale ed educativo che la società si pone come uno degli obiettivi primari. “Da un paio di anni, pur con tanti sacrifi ci, nell’Us Zianigo - spie-gano i dirigenti della società - ha ripreso cor-po il progetto riguardante la creazione e lo sviluppo di un settore giovanile che si pone come fi ne ultimo quello educativo, anche a

dispetto del singolo risultato sportivo. Ormai un centinaio tra bambini e ragazzi, grazie anche alla nuova collaborazione di queste settimane con il Patronato San Pio X°, ogni domenica onoreranno al meglio i rispettivi colori sociali per tutto il territorio veneziano; forti di questo sodalizio con la compagine giallo-verde miranese, compagno di viaggio indispensabile in questa avventura. Già da questa stagione i bambini dalla scuola calcio fi no ai ragazzi degli allievi, avranno la pos-sibilità di divertirsi correndo dietro ad un so-gno chiamato “pallone”, non perdendo mai di vista il fi ne ultimo rappresentato dai valori che un adolescente può trovare e recepire

in un ambiente tipico dei sport di squadra. Infi ne, ma per questo non meno importan-te, è ancora fresca nella nostra memoria la promozione della prima squadra al campio-nato regionale Figc di seconda categoria al termine di una stagione esaltante culminata con la vittoria dei Play Off. Con la speranza di trovare nuovi partner commerciali e tecni-ci, affrontiamo con grandissimo entusiasmo la nuova stagione 2014/2015 ormai alle porte, invitando chiunque fosse interessato a raccogliere delle informazioni sulla nostra realtà a contattarci presso la segreteria del campo parrochiale”.

L’Us Zianigo punta sul settore giovanile

“L’Asd Basket Dolo Dolphins e l’Asd Basket Riviera di Fossò hanno avviato un progetto di

collaborazione, con l’intento di migliorare l’offerta sportiva ai giovani della nostra comunità nello spirito di quel superamento dei campanilismi locali, indispensabile per il radicamento di un’autentica cultura di area metropolitana. Questa è una grossa opportunità per lo sviluppo in Riviera del Brenta”. Così Massimo Pavan e Primo Calore, rispettivamente presidente dell’Asd Basket Dolo Dolphins e l’Asd Basket Rivie-ra, hanno annunciato, la nascita del Junior Basket Riviera del Brenta. Si tratta di nuovo veicolo promosso dalle due associazioni (che continueranno ad esistere mantenendo intatta la propria autonomia concentrandosi nello sviluppo del settore minibasket), con l’ambizioso e comune obiettivo di portare il basket giovane rivierasco alla ribalta re-gionale. Sia l’Asd Basket Dolo Dolphins che l’Asd Basket Riviera fanno parte del “Pro-getto Reyer” che punta alla creazione di un grande polo cestistico incentrato soprattutto sulla attività del settore giovanile. L’Asd Basket Riviera continuerà inoltre la propria avventura nel campionato regionale di Serie

D sotto la guida di coach Riccardo Costan-tini, con l’obiettivo di valorizzare gli atleti che disputeranno i campionati giovanili con il Junior Basket Riviera del Brenta.

Gli allenamenti della nuova società, che dovrebbe avere la divisa rossa, bianco e verde, siniziati lo scorso 25 agosto. Gli atleti delle due società parteciperanno ai campionati Fip giovanili (dalla categoria Under 15 alla Under 19) sotto un’unica bandiera, quella della Junior Basket Riviera del Brenta. Di questo progetto faranno parte quasi duecento ragazzi delle due società. Questo è il nuovo direttivo del Junior Basket

Riviera del Brenta: Luigi Filippo Fasolato (presidente), Andrea Scanferla (dirigente responsabile), Giovanni Riato (consigliere) e Oshafi Albana (consigliere). Questi sono gli allenatori delle diverse squadre: Alvise Vergani (under 19 elite), Vittorio Fiorentino (under 17 eccellenza), Davide Costantini (under 17 regionale), Enrico Costantini (un-der 15 eccellenza e under 13 elite), Tullio De Piccoli (under 15 regionale), Mauro Ros-so (under 14 elite). Gli allenatori saranno coadiuvati dagli assistenti Paolo Favaretto, Davide Costantini, Piero Carraro e dal prepa-ratore atletico Stefano Borgo.

di giacomo piran

Junior Basket Riviera, fucina di campionineWs

E’ partita nelle scorse set-timane la 26’ edizione del “Trofeo D’Autunno”

storica manifestazione di mountain bike organizzata da Luciano Martellozzo. La ker-messe prevede lo svolgimento di nove prove: sei in provincia di Venezia, e una ciascuna in provincia di Vicenza, Rovigo e Treviso. “Quest’anno - ha spiegato Luciano Martelloz-zo - il Trofeo è dedicato a tre amici che non fanno più parte del gruppo: Luca Zambenedetti, Mauro Santello e Fabio Basso”. Il trofeo è riservato a tutte le categorie giovanili, agonistiche e amatoriali sia tesserati per la federazione ciclistica italiani che per gli enti della consulta. Queste sono le categorie presenti: Esordienti Maschili/Femminili, Allievi Maschili/Femminili, Junior Maschili/Femminili, Under 23, Elite M, Donne Unica, Masterelite, Master 1, Master 2, Master 3, Master 4, Master 5, Master 6, Questo è il calendario completo con gli eventi ancora da compiere: 21 settembre Noventa di Piave organizzato da Zero Absolute, 28 settembre San Stino di Livenza organizzato da “Mtb La Perla Verde”, 5 ottobre Adria (Rovigo) organizzato da “Mtb Tutti in Bici”, 12 ottobre Ottava Presa organizzato da Asd Sportyland, 19 ottobre Sant’Anna di Chioggia organizzato da Club Alessandra, 26 ottobre Rottanova di Cavarzere organizzato da “Mtb Tutti in Bici”, e 2 novembre Torre di Mosto organizzato da Team Velociraptors.

Mountain bikeAl viA il “trofeo d’Autunno”

G.P.

La spiaggia di Bibione ospita la “Bibio-ne Beach Fitness” da venerdì 12 a do-menica 14 settembre. Sulla spiaggia

più grande d’Europa, quest’anno saranno allestite ben 12 pedane che offriranno, per l’intero weekend, la bellezza di 240 ore di lezione. Un lavoro di squadra che ha realizzato un evento imperdibile con i migliori rappresentanti delle discipline più in voga del momento, caratterizzati dalla stessa passione per il Fitness. Que-sto evento ha preso piede nel 2011 e ha ottenuto un sempre maggior consenso da parte del pubblico partecipante. Gli iscritti sono professionisti internazionali, istruttori appassionati, personaggi in cerca d’autore, artisti, ideatori di programmi. Bibione Beach Fitness è una spettacolare kermesse sportiva che coinvolge ogni anno migliaia di appassionati uniti dalla passione comune per il wellness. Sulla spiaggia più grande dell’Adriatico, gli appassionati par-tecipano alle varie attività proposte nei pal-chi, non manca il pubblico osservante. Le età dei partecipanti sono varie, così come il grado di preparazione. Sulle pedane ci sarà un cast di istruttori stellare con le at-tività più in voga del momento, un’ampia offerta di qualità e di varietà. Nei tre giorni si alterneranno: i Reebok Five, i più cono-sciuti Presenters del fi tness internazionale, cinquanta giovani talenti di successo, il fenomeno incalzante della Zumba Fitness con i più signifi cativi Zes del momento e l’energia travolgente di trentacinque Zin, il

Walkexercise con le innovative Stikwalk, i nuovi programmi marchiati ThaiFit, il team dello Strike Zone e un trascinante mix di proposte che vi porteranno nel mondo del Jazzercise, della Boxe Up, l’Agua Movida. “Bibione Beach Fitness” è un esempio di turismo sportivo e quindi di risorsa del ter-ritorio. “La manifestazione, infatti, porterà nella località veneta oltre 3 mila parteci-panti provenienti da ogni parte d’Europa, generando non meno di 6 mila presenze turistiche e un indotto economico di tutto rispetto – dice Enzo Chinellato organizza-tore - sport e divertimento per un turismo moderno, alla ricerca di un modo intelli-gente per divertirsi e tenersi in forma. Per Bibione sarà un’occasione in più per pro-muovere, in un periodo di bassa stagiona-lità, il turismo sportivo legato al wellness, un’opportunità concreta per far conoscere in Italia e nel resto d’Europa la località turistica e le sue spiagge”. Per maggiori in-formazioni: [email protected] o www.eventiesagre.it. L’evento si terrà anche in caso di brutto tempo.

fino a metà settembre bibione beACh fitness

R.P.

Novità L’annuncio di “Basket Dolo Dolphins” e “Basket Riviera” di Fossò

23Sport 23Sport

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10

IL VENETOin PRIMO PIANO

“Bambini e adolescenti sono fi niti nel cono d’ombra della politica e degli investimenti istituzionali”. Sono durissime le parole che

il Pubblico tutore dei minori del Veneto Aurea Dissegna ha pronunciato in consiglio regionale durante la presen-tazione della relazione annuale sull’attività dell’uffi cio regionale garante dell’infanzia conclusasi con un appello al presidente del Consiglio regio-nale Clodovaldo Ruffato perché l’assemblea legislativa del Veneto individui politiche che mettano al centro l’infanzia e l’adolescenza “come investimento sul futuro”.

“Conto sulla sua sensibilità e collaborazione – ha scritto il tutore a nome degli 828 mila minori del Veneto – perché i bambini, le bambine e gli adolescenti siano presenti nell’agenda politica di questa Regione e perché siano promosse le condizioni di ascolto e partecipazione effettiva nelle questioni e de-cisioni che riguardano”. “I dati demografi ci dimostrano il continuo calo della natalità in Italia e nella nostra Re-gione e in parallelo l’aumento delle fasce di popolazione anziana con età sempre più avanzate. É uno dei segnali a cui la politica dovrebbe prestare attenzione – è stato il richiamo del Pubblico Tutore - favorendo in tutti i modi la natalità e i servizi per la prima infanzia a supporto delle

famiglie, superando logiche di interventi spot, ma con interventi strutturali e di sistema”.

Solo nel 2013 l’uffi cio del Pubblico Tutore ha se-guito 422 minori, formato 274 tutori legali volontari e fornito tutela legale a 131 minori stranieri non accom-pagnati.

Numeri dietro ai quali stanno volti segnati da sto-rie dense di sofferenza. E sarà per questo che Aurea Dissegna ha voluto offrire ai politici anche una valutazione sullo stato dei servizi per l’infanzia.

“Non solo si riscontra un limi-tato investimento per i minori e le

famiglie a livello istituzionale nazionale, regionale e locale – ha sottolineato Aurea Dissegna - ma si può parlare di un vero e proprio disinvestimento. Si sta as-sistendo, infatti, ad una generale e drastica riduzione di risorse economiche e di capitale umano in ambito scolastico, sociale e sociosanitario”.

“Nel dettaglio – ha spiegato Dissegna - la scuola sta investendo meno per i suoi alunni (vedi precariato, impoverimento della ricerca, riduzione delle ore di so-stegno) contribuendo così ad aumentare la dispersione scolastica; i Comuni e i servizi sociali investono sempre meno nella prevenzione primaria e secondaria, riducen-

do o eliminando servizi e azioni di supporto ai minori e alle famiglie più vulnerabili, e la sanità appare privile-giare gli interventi di diagnosi e cura, mentre riduce gli interventi di presa in carico terapeutica o di accompa-gnamento dei minori e delle loro famiglie, in particolare nelle situazioni di abuso, maltrattamento o di semplice carenza delle funzioni genitoriali”.

Parole dure come massi che il Pubblico tutore pronuncia con gran-de coraggio, facendosi paladina di un mondo ai margini che solo nel momento della disgrazia o dello scandalo conquista le prime pagine dei quotidiani nazionali.

Invece, chi lavora e vive con i minori sa bene che sostenerli a dovere nel periodo di crescita è essenziale per la loro formazione e realizzazione futura.

“Non intervenire in modo appropriato nel supporto alle famiglie più fragili e ai minori – ha dichiarato il Pubblico tutore – comporterà la necessità di interventi ben più radicali in futuro, con maggiori costi in termini di sicurezza, salute, benessere sociale”.

La società che cambia necessita di visioni politiche e scelte di lunga gittata. Se così non è, allora il futuro sarà problematico. Bastano pochi dati esposti sempre dal Pubblico Tutore Aurea Dissegna a dipingere uno

scenario per nulla roseo che riguarda proprio le nuove generazioni.

L’incremento delle separazioni altamente confl ittua-li, la crescente vulnerabilità delle famiglie “aggredite e aggredibili dal fenomeno della povertà economica” stanno determinando un aumento dei minori allontanati dalla loro famiglia e affi dati a nuclei affi datari o a comu-

nità (in totale sono 3145, dei qua-li 1573 in comunità, la maggior parte adolescenti ultraquindicenni) e un parallelo aumento delle se-gnalazioni all’autorità giudiziaria “che hanno determinato, di fatto – ha puntualizzato il Tutore -l’in-

gresso di tanti bambini e ragazzi (1017 nel 2012) in percorsi giudiziari senza che vi sia possibilità, da parte dei servizi sociali, di una loro effettiva presa in carico per la realizzazione dei necessari percorsi di protezione e cura”. Il Pubblico tutore richiama l’attenzione, infi ne, sull’alta percentuale (circa il 25 per cento) degli adole-scenti (15-17enni) che rimangono in comunità per oltre tre anni, ultima tappa di un percorso di allontanamento dalla famiglia d’origine spesso accidentato e sfortuna-to: sono un segnale dei “fallimenti dell’affi do” – ha sottolineato Aurea Dissegna - che dovrebbe interpellare istituzioni e rete dei servizi.

di germana urbani

Aurea Dissegna, Pubblico tutore dei minori del Veneto, denuncia una realtà preoccupante e chiede alla politica un’inversione di rotta con interventi strutturali e di sistema

La relazione Una denuncia a tutti gli effetti di politiche lontane dai bisogni reali

L’atto d’accusa del tutore: “Minori dimenticati dalla politica e dalla società”

A fi anco, Aurea Dissegna, Pubblico tutore dei minori del Veneto

Invece di investire si taglia là dove le famiglie hanno più bisogno di essere seguite

La sanità privilegia gli interventi di diagnosi e cura, riducendo la presa in carico terapeutica

24

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Page 25: Riviera est ago2014 n104

11Il Veneto in primo piano

E proprio sulla rete di servizi l’autorità di garanzia dei minori ha dato un giudizio fortemente nega-tivo. Secondo Dissegna l’intera rete dei servizi

appare lacunosa, “insuffi ciente”, “disomogenea”, addirittura poco strutturata come si evince dai nuovi piani aziendali delle Ulss. La condizione sociale dei bambini e degli adolescenti in Veneto, invece – se-condo l’osservatorio del Pubblico Tutore – richiede-rebbe più attenzione e reti di protezione più effi caci. Non sono mancate le repliche a quest’intervento ricco di spunti e particolarmente duro per la realtà descritta nella rendicontazione dell’attività 2013 dell’organo di garanzia istituito nel 1988 (prima

regione in Italia) per tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che dallo scorso anno ha assunto anche le funzioni di Garante dei detenuti, in vista dell’istituzione (dal 2015) della fi gura unica del Ga-rante regionale dei diritti alla persona. Certo è che ciò che ha detto in Consiglio il Tutore non è tutto. “Il Tutore dei minori – spiega Claudio Sinigaglia consi-gliere Pd e vicepresidente della commissione Sanità e sociale - e Garante della popolazione carceraria, da metà ottobre si troverà senza personale e senza risor-se per espletare le sue importanti funzioni”. “Dall’in-contro con Aurea Dissegna – continua Sinigaglia – è emerso che a settembre 2014 l’uffi cio non ha ancora

ricevuto lo stanziamento per l’anno in corso e che la dotazione organica dell’uffi cio, già ridotta al minimo, è del tutto insuffi ciente per occuparsi anche della po-polazione carceraria del Veneto. Inoltre – prosegue Sinigaglia – l’uffi cio del Garante continua a dipende-re dalla Giunta regionale, mentre le altre fi gure con ruoli istituzionali di garanzia, come il Difensore Civico o il Corecom, sono più correttamente incardinate presso il Consiglio regionale, massimo organo demo-cratico della Regione”. “Evidentemente – conclude Sinigaglia – i presidenti Zaia e Ruffato condividono la medesima insensibilità verso il sociale”.

di germana urbani

Sotto la lente I nuovi piani aziendali delle Ulss

“Lacunosa l’intera rete dei servizi”

l’Appello

I malati di Parkinson fanno appello alla Regione Veneto perché continui a fi nanziare le attività riabilitative continuative offerte dai fi siatri delle Ulss. Cure che alleviano e rallentano tremori, rigidità e diffi coltà di movimento

causati dalla malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che interessa il 3 per cento della popolazione, circa 300 mila persone in Italia, di cui il 25 per cento con meno di 50 anni. A portare in viva voce la richiesta di rivedere le linee guida del Veneto per la cura del morbo di Parkinson è stata Maria Origano, presidente

dell’Unione parkinsoniani di Verona, che ha incontrato – a nome anche delle altre associazioni provinciali dei malati di Parkinson – la commissione Sanità del Consiglio veneto. “Le associazioni dei malati di Parkinson del Veneto – ha spie-gato – ritengono insuffi cienti gli interventi previsti dalla normativa attuale e richia-mano l’attenzione del legislatore regionale sull’esigenza di affi ancare alle cure farmacologiche anche l’attività motoria rieducativa e riabilitativa. La riabilitazione precoce e continuativa permette al malato di conservare le abilità residue più

a lungo, evitando il rapido aggravamento della propria condizione psico-fi sica”. L’Unione parkinsoniani di Verona denuncia in particolare la soppressione dei corsi di attività motoria e riabilitativa gestiti dai fi siatri dell’Ulss 20 a Verona e Illasi e il progressivo disinvestimento, anche da parte delle altre Ulss del Veneto, nelle attività riabilitative per i malati nella fase iniziale o intermedia: proprio quando l’attività motoria di gruppo, sottolineano i rappresentanti dei parkinsoniani, sareb-be più necessaria ed effi cace.

Le associazioni dei malati sono preoccupate dei tagli“lA regione mAntengA le Cure riAbilitAtive dei mAlAti di pArKinson”

Sono sempre di più le separazioni confl ittuali in cui i bambini sono “strattonati” e soffrono. Aumentano anche le famiglie che devono fare i conti con la povertà economica

25Il Veneto in primo piano

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26 Il Veneto in primo piano12 Il Veneto in primo piano

Acquae è questo il nome del padiglio-ne veneziano dell’Expo di Milano che sorgerà nell’area del parco tecnologico

e scientifi co di Marghera Vega 2. Insomma l’Expo Venice punta tutto sul rapporto fra acqua e cibo e acqua e ambiente, in una perfetta sinergia armonica con la città lagunare che emerge dalle barene poco distanti, dopo il ponte della Libertà. Expo Venice avrà perciò una grande “area food” in cui si proporranno piatti di pesce di tut-ti i tipi e origini, dalle “sarde in saor” e il baccalà mantecato, fi no alle infi nite va-rianti gastronomiche con cui il pesce viene cucinato e mangiato nel resto del mondo. Nell’area del Vega 2, tra il ponte della Li-bertà e la laguna, il padiglione espositivo principale sarà circondato da altre struttu-re più piccole, destinate a uso ricettivo e commerciale, il tutto su un’area di 40 mila metri quadri bonifi cata e riedifi cata con un progetto che ha richiesto un investimento

dal valore complessivo di 30 milioni sui 50mila metri quadri complessivi. Il tutto nel segno della riqualifi cazione e senza ulterio-re sfruttamento del territorio. Va ricordato infatti che il padiglione sorgerà proprio in una zona in cui un tempo c’erano terreni che ospitavano le industrie chimiche di Por-to Marghera. ”Expo Venice 2015 - spiega

Bruno Polesel vicepresidente e delegato alle attività produttive della Municipalità di Marghera - sarà un’altra occasione per riqualifi care un territorio nel tempo da sem-pre segnato da inquinamento e problemi legati alla crisi del Petrolchimico. Speriamo che i prossimi amministratori che saranno

eletti a Venezia, puntino su questi temi che in questi tempi offrono più opportunità occupazionali che i classici stabilimenti che tante brutte conseguenze hanno avuto sulla nostra salute. Stavolta non si tratterà del solito capannone, ma di una sorta di mo-derna cattedrale che continuerà ad essere una grande area espositiva di qualità e di grande respiro. Una struttura che resterà in eredità a Venezia e Marghera per i de-cenni a venire”. E i numeri importanti non mancheranno davvero in questo progetto. Secondo le stime degli esperti a Venezia in arrivo sono previsti 800mila visitatori da tutto il mondo, mentre le aziende espositri-ci (nazionali e internazionali) saranno circa 500. L’apertura del padiglione è fi ssata per i il 1° maggio 2015 quando prenderà uffi -cialmente il via l’Expo 2015 di Milano. Da ottobre, una volta esaurita l’esposizione, nell’area sarà possibile organizzare conve-gni o spettacoli per 3.500 posti a sedere

di Alessandro Abbadir

Previsti, nel 2015, 800mila visitatori in arrivo da tutto il mondo. Le aziende espositrici nazionali e estere saranno circa 500

Marghera Lavori a ritmo serrato per consegnare le strutture entro dicembre

Expo Venice punta su acqua e cibo

e 7mila persone in piedi. Nelle dettaglio: ci saranno tre percorsi connotati da altrettanti colori. Ci sarà il blu per “Acqua da bere”, verde per “Acqua e alimentazione”, bianco “Acqua e lavoro”. Non mancheranno così le aziende che operano nell’ambito delle bonifi che, delle depurazioni e, più in gene-rale, del trattamento delle acque. Ci sarà anche il percorso “Pianeta Aquae”, dedica-to alle tematiche ambientali. Nei sei mesi di esposizione al Vega 2 si terranno inoltre eventi specifi ci dedicati al wellness, all’uso dell’acqua in ambiente domestico, al tempo libero, all’economia e alla fi nanza.

E’ in programma anche un evento di carattere prettamente culturale dedicato alle religioni e alle culture sorte sulle rive dei grandi fi umi. Nel dettaglio i numeri della struttura: il padiglione di Expo Venice che al centro avrà una struttura avveniristica di zinco e titanio, sospesa a un’altezza di 14 metri per una superfi ci di circa un ettaro, so-stenuta solo da quattro pilastri, con l’imma-gine tridimensionale dell’acqua che sembra

cadere a cascata dal cielo. Il progetto è sta-to messo a punto dagli architetti veneziani Giovanni Caprioglio e Michele De Lucchi e prevede anche una porta d’accesso da terra ma anche una dall’acqua, per creare colle-gamenti acquei con Venezia e l’aeroporto. Qualche timore comunque c’è. “Speriamo - spiega il delegato alla viabilità di Marghera Valdino Marangon - tutto sia monitorato con estrema attenzione dal punto di vista viabilistico, in modo da non arrecare disagi con ingorghi e rallentamenti al territorio. Disagi provocati dall’affl usso imponente dei visitatori a Marghera”. Dal punto di vista ambientale sono previste vasche e specchi d’acqua, gruppi di betulle, macchie vegetali, prati fi oriti e pergolati, mentre gli spazi coperti ospiteranno esposizioni, atti-vità esperienziali e convegni, opportunità di business e workshop. L’impegno degli organizzatori è quello di concludere la rea-lizzazione delle strutture per il prossimo 23 dicembre, alla vigilia di Natale. Insomma sarà proprio un bel regalo per Venezia.

Il connubio tra cibo e natura insegnato ai bam-bini. E’ questo il senso

di “Sgulp! La città del gioco” l’appuntamento in programma che dal 7 al 10 novembre torna alla Fiera di Padova. Di cosa si trat-ta? L’iniziativa si rivolge ai bambini dai 3 agli 11 anni, sotto forma di una grande città del gioco: una vasta area sarà allestita in Fiera per stimolare l’estro infanti-le, per coinvolgere nel gioco anche i genitori, per invitare a scoprire il magico ed entusiasmante mon-do del gioco. I temi saranno precisi. Questa seconda edizione, sarà dedicata al riciclo, all’agricoltura biologica, alla riscoperta della cultura dell’orto, del mangiare sano e del vivere all’aria aperta attraverso attività ludi-che, ricreative e di socializzazione. Per coin-volgere di più le associazioni e le cooperati-ve del territorio Sgulp! ha lanciato una “call for proposal” con la richiesta di presentare le proprie proposte di partecipazione all’edizio-

ne 2014. C’è stata una buona risposta. E’ stato un modo effi cace per coinvolgere tutto il mondo del volontariato e delle associazio-ni legate all’infanzia che su questi temi han-no esperienze decennali . Gli organizzatori si aspettano da questo evento un buon riscon-tro in termini di pubblico. Sempre più infatti sono i genitori interessati ad educare i fi gli ad una alimentazione corretta slegata dai modelli indotti dalle pubblicità che i bambini subiscono da tv ed internet

A NOVEMbRE ALLA fIERA DI pADOVAARRIVA SguLp pER EDuCARE AL bIOLOgICO

Nell’area del Vega 2 il padiglione espositivo “Aquae” su un’area di 40 mila metri quadrati

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27Il Veneto in primo piano

“Questa è una decisione per la vita, non per la morte; per dare una possibilità alle persone che desi-

derano generare una nuova vita; per evitare costosi e purtroppo a volte truffaldini viaggi della speranza verso l’estero. Diamo un colpo decisivo ad un business sempre più diffuso, che sfrutta la sofferenza delle coppie”.

Sono le parole di soddisfazione, rivolte anche a quei settori del mondo cattolico che si sono espressi criticamente, che il presiden-te della Regione del Veneto Luca Zaia ha pronunciato nell’annunciare l’approvazione da parte della Conferenza dei Presidenti di Regione e delle Province Autonome, lo scor-so 4 settembre, delle linee guida per l’e-rogazione da parte delle strutture pubbliche della fecondazione eterologa.

Linee guida che la Giunta regionale del Veneto, nella seduta del 9 settembre, ha re-cepito per partire subito nei 36 centri veneti

accreditati dove si pratica già l’omologa.“In Veneto - ha quindi annunciato

Zaia - partiremo il primo ottobre, dopo aver concordato con le altre Regioni il costo del ticket, che vorremmo fosse assolutamente popolare e che naturalmente dev’essere uguale in tutta Italia”.

A metà settembre i direttori generali

delle Regioni procederanno alla definizione del ticket e per il 24 è prevista una riunione del Coordinamento degli assessori che do-vrebbe ufficializzare il costo della compar-tecipazione”.

“Saranno applicate - ha detto il Gover-natore veneto - le linee guida più attente ed equilibrate del mondo, con un esplicito no

all’eugenetica, la totale gratuità della dona-zione per evitare l’indecoroso business che si verifica in tanti Paesi esteri, la garanzia dell’anonimato del donatore, il ragionevole limite di età tenendo anche conto delle infer-tilità causate da svariate patologie o da cure impattanti come la chemioterapia”.

“Per simmetria giuridica con la feconda-

zione omologa - ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, coordi-natore degli assessori colleghi italiani - l’ete-rologa dovrà assolutamente essere inserita nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), perché è divenuta diritto costituzionalmente riconosciuto, e finanziata dallo Stato all’in-terno del Fondo Sanitario Nazionale”.

“Di fronte ad una infertilità incurabile l’eterologa è un fatto di civiltà” ha osser-vato l’assessore auspicando che le linee guida come quelle messe a punto dalle Regioni italiane “possano essere una vera e propria buona pratica adottabile anche a livello europeo” considerato che “più le regole saranno omogenee a livello interna-zionale, meglio sarà per tutti, a cominciare dai pazienti”.

Nel Veneto, questa è la stima della Regione, l’incidenza della nuova terapia do-vrebbe attestarsi attorno ai 500 casi l’anno.

di Ornella Jovane

Sanità Ora le coppie infertili troveranno risposte anche in regione

Eterologa, in Veneto si parte a ottobreLe Regioni hanno approvato all’unanimità le linee guida, la giunta regionale del Veneto le ha recepite. Zaia: “Partiremo, a prescindere da Roma, nei 36 centri già accreditati per l’omologa”

Il governatore del Veneto Luca Zaia e l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto

Emerge anche dalla delibera con cui la Giunta regionale del Veneto ha rece-pito le linee guida sulla fecondazione

eterologa. “In Veneto - ha detto il Gover-natore Luca Zaia - forniremo anche un ac-compagnamento psicologico per le coppie che decideranno di farla perché vogliamo che l’assistenza sanitaria non si fermi all’a-spetto meramente tecnico-scientifico, ma si occupi anche della persona”.

L’implicazione psicologica di una scelta così complicata per la coppia - che matura peraltro dopo un percorso sofferto di presa di coscienza e quindi di metabolizzazione di una “sentenza” così severa, com’è quella di infertilità incurabile - rappresenta un aspetto non secondario della questione.

“Il primo punto da prendere in conside-razione è di carattere sociale e psicologico del giudizio o meglio del pre-giudizio che dall’esterno può essere espresso nei confronti della coppia che decide di ricorrere alla fecon-dazione eterologa per avere un figlio” spiega

lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato fa-cendo riferimento a quella pratica di emettere sentenze, del tipo “perché forzare la natura se vi sono anche altri modi per diventare genitori come ad esempio l’adozione?”, “senza avere coscienza delle ferite profonde – fa osservare - che una coppia vive sulla propria pelle prima di arrivare alla decisione di sottoporsi ad un per-corso di procreazione medicalmente assistita”.

“Ci sono - spiega lo psicoterapeuta - diver-si modi di reagire delle coppie nel momento in cui prendono coscienza del fatto di non poter avere figli: c’è chi non si preoccupa di approfondire la problematica dal punto di vista medico, per capire se si tratti di infertilità tran-sitoria o di sterilità, e ricorre all’adozione che è un modo bellissimo di diventare genitore. Altri invece sentono il bisogno di approfondire. Decidono di ricorrere alla medicina avvalendosi dei progressi nel campo della scienza”.

“Una società che evolve deve aiutare chi è in difficoltà e deve consentire all’individuo la libertà, ovviamente regolamentata, - osserva

lo specialista - di poter diventare genitore se ci sono i mezzi scientifici per farlo. Avere un figlio è una scelta intima della coppia che va compiuta, in ogni caso, in piena libertà”.

“Dal punto di vista psicologico - prosegue il dottor Busato - la fecondazione eterologa, più che una cura all’infertilità, rappresenta una scelta profonda e consapevole di affrontare un percorso impegnativo, stressante e non sem-pre di sicuro successo. Una scelta non semplice che necessariamente presuppone una grande motivazione a diventare genitori”.

“L’approccio psicologico, una volta che la coppia ha deciso di ricorrere alla fecondazione eterologa, - spiega - serve come momento propedeutico utile a far emergere tutto quello che c’è sotto pelle: i fantasmi, le paure, le con-vinzioni e le pressioni sociali. Aiuta la coppia a confrontarsi sulla scelta, ad affinare complicità e intesa necessarie in una così forte esperienza emotiva, con picchi di felicità alternati a mo-menti di paura e disagio”.

C’è un altro punto cruciale con il quale i

genitori che ricorrono alla fecondazione etero-loga si devono confrontare ed è quello relativo alle informazioni da dare ai figli. Va detta o no ai figli nati da fecondazione eterologa, la verità? E se sì, quando e come?

“La paura più ricorrente dei genitori - spie-ga lo psicoterapeuta - è che la verità possa ri-flettersi negativamente e quindi compromette-re il rapporto con il figlio. In un rapporto basato sulla fiducia e sulla sincerità tuttavia è opportu-no dire al proprio figlio com’è stato concepito. Qual è il momento giusto? E’ soggettivo. Ciascun genitore capisce qual è il momento opportuno e da sè trova le parole. Se il com-pito non dovesse essere così naturale, allora è bene ricorrere ad un aiuto e farsi consigliare su come gestire al meglio la situazione. E’ innata nell’essere umano la necessità di conoscere le proprie radici, le origini: un’esigenza che può manifestare il figlio che è adottato e che può essere anche del figlio nato dalla fecondazione eterologa. Si tratta di un passaggio che viene vissuto con grande emozione nella famiglia

ma che può essere condiviso e “assorbito” se il rapporto di coppia dei genitori è forte e quello con i figli è sano. L’importante è che il figlio non arrivi ad idealizzare il genitore biologico, considerandolo come qualcuno che avrebbe potuto cambiare in meglio la propria esisten-za. Un rischio che può verificarsi nei soggetti in difficoltà”.

“Detto questo - conclude - per qualsiasi padre e madre, essere genitori è una missione impossibile e comunque meravigliosa, a pre-scindere da come lo si diventa”.

foCus parola di specialista. Lo psicologo e psicoterapeuta Lino busato le deliCAte questioni del Cuore e dell’AnimA nelle Coppie Che deCidono di Avere un figlio Con lA feCondAzione eterologA

O.J.

Lino Busato

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28 Voci da palazzo

A marzo i veneti tornano alle urne per votare la nuova Giunta del Veneto. Che voto date voi del Pd al lavoro del presidente Zaia?

“Mi è capitato in questi giorni di chiedere ad alcuni cittadini se ricordavano un provvedimento importante varato della giunta Zaia. Qualcuno non ha saputo rispon-dere, qualcun altro si è ricordato la questione dell’in-dipendenza. Questo per dire che è stata una stagione in cui grandi interventi, grandi opere, grandi progetti di cambiamento per la nostra regione non ci sono stati.

Zaia è stato il continuatore della vecchia politica, ha gestito la coda degli interventi messi in campo da Galan. E’ stato un commentatore capace di interveni-re su tutto e polemizzare col Governo centrale su ogni provvedimento. Ma è mancato totalmente di visone sui grandi temi della trasformazione della nostra regione”.

Il Consiglio regionale ha lavorato meglio?“C’è stato un discreto lavoro

su alcuni temi che reputo impor-tanti e dove il Pd ha giocato la sua parte all’interno del Consiglio Regionale. Usciamo con l’approva-zione di una nuova legge elettorale e uno Statuto equilibrato e frutto di una mediazione politica importante tra le forze di maggioranza e opposizione. Anche se, proprio per colpa della Lega, il Veneto è stata l’ultima regione d’Italia a darsi uno statuto.

Importantissimo è stato anche licenziare il Piano so-cio sanitario dopo tantissimi anni d’attesa. E nel merito il Pd ha avuto un ruolo molto importante perché per la prima volta non si è parlato solo di ospedali ma anche di strutture territoriali diffuse e dei servizi ad esse connessi.

Importantissima e sempre varata dal Consiglio, è la legge sul turismo nata da un lavoro di concerta-zione e dialogo con le categorie del mondo turistico, un comparto strategico per il futuro. Se riuscissimo a mettere in rete il nostro patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico, è mia convinzione che i 100mila posti di lavoro che abbiamo perso nel settore industriale e manifatturiero dall’inizio della crisi ad oggi, potrem-mo recuperarli in altri cinque anni, rilanciando proprio il comparto turistico”.

Dove ha fallito davvero Zaia?“Zaia è stato il presidente delle polemiche. Parole

invece che fatti. Sembra che lui goda quando può dire che il potere romano si dimentica del Veneto perché gli permette di far polemica. Invece dovrebbe cercare di avere un potere di interlocuzione e dialogo col potere centrale a tutto vantaggio dei cittadini veneti.

Il grande fallimento di Zaia è il federalismo e l’au-tonomia. Va detto che Zaia mentre sollecita l’ipotesi del referendum indipendentista, bocciato dal governo perché palesemente incostituzionale come avevamo denunciato noi del Pd, non utilizza l’unica vera leva pre-vista dalla nostra Costituzione, cioè l’articolo 116-117 sull’autonomia differenziata”.

Veniamo al Pd che si prepara alle elezioni con qualche acciacco dopo l’inchiesta Mose.

Galan e Chisso sono sicuramente i grande pro-tagonisti della tangentopoli del Mose ma anche il Pd non ci ha fatto una bella figura.

“I reati sono reati, e vanno perseguiti in qualsiasi caso. E nes-suno si deve nascondere dietro im-munità di sorta. Attenzione però.

Per quanto riguarda il Pd siamo di fronte a dei casi isolati di illecito finanziamento ai partiti. Comportamenti sicu-ramente da sanzionare senza difesa, infatti Marchese è uscito da tempo dal Pd e si è anche dimesso. Ben più complessa, se sarà dimostrata, tutta la vicenda legata alla gestione del potere del centro destra e del prece-dente presidente della nostra regione, Giancarlo Galan.

Ma queste vicende ci pongono il tema sempre più urgente della costruzione dei gruppi dirigenti futu-ri. Quando non c’è ricambio e alternanza sia per chi governa che per chi resta all’opposizione prevale una logica consociativa che può produrre anche i risultati che abbiamo visto”.

La cifra vincente per rinnovare il Veneto e la società sta, dunque, nel cambiamento.

“Sono dell’idea che si debba cambiare spesso. I Veneti, stavolta, dovrebbero scegliere con il voto di dare una svolta. Zaia è il continuatore delle vecchie giunte di centrodestra. La Lega è lì dal 2000. Zaia, già vicepre-

sidente di Galan, una volta divenuto presidente ha con-fermato Chisso in continuità con lo stesso assessorato che aveva prima.

Inoltre, non ho ancora visto nessun provvedimento di proget sugli ospedali o sulle infrastrutture bloccato da Zaia. Eppure si cominciano già a vedere gli effetti negati-vi di queste scelte. Solo sull’ospedale di Padova (grazie ad un emendamento presentato dal Pd) era passata la linea di finanziarlo con i soldi pubblici: 50 milioni per tre anni”.

Quali saranno i temi su cui il Pd cercherà di con-quistare i veneti?

“Primo: Sanità. Come attrezziamo il territorio oltre agli ospedali per acuti. Dove mandiamo l’anziano che esce dall’ospedale, dove collochiamo la lungodegenza e strutturiamo i servizi territoriali. Su questo riteniamo ci sia molto da proporre vista l’assenza totale dell’attuale assessore, interessato solamente agli ospedali di Verona.

Secondo: Organizzazione, va-lorizzazione e tutela del territorio.

Le emergenze e i danni cau-sati dai fenomeni atmosferici sono i frutti della massiccia cementifi-cazione. Crediamo che dire no al consumo ulteriore di suolo sia il grande teme su cui la classe politica dovrà misurarsi nei prossimi anni. Noi su questo abbiamo già fatto battaglia presentando proposta di legge che sarà presto dibattuta in sede di commissione e poi in consi-glio.

Terzo: Lavoro. Per far ripartire l’economia serve una strategia più organica e strutturata. Accanto a turismo e cultura occorre investire sulla logistica. Il Veneto è la piattaforma logistica per eccellenza italiana e europea. Qui sta uno dei porti più importanti d’Italia, c’è il terzo scalo aereo italiano e arriva l’alta velocità ferroviaria. Peccato che i tre sistemi non siano per nulla intercon-nessi.

Ripensando la logistica potremmo diventare una piattaforma straordinaria di arrivi e partenze di merci e persone e far decollare così un altro pezzo di sviluppo occupazionale importante.

Quanto alle nostre aziende. Alcune, straordinarie,

sono cresciute da sole a livello internazionale ma ades-so dobbiamo aiutarle a restare sui mercati mondiali. La sfida sarà mettere in campo una rete di servizi che le supportino sul tema dell’innovazione del prodotto e della qualità per essere più competitive sul piano inter-nazionale”.

Fatto il programma vi serve un leader. Lo sce-glierete nel Pd o ancora fuori…

“Il prossimo candidato Presidente dev’essere del Pd! Anche se perdiamo io devo avere un leader che sta lì all’opposizione. Se no ogni volta diamo l’impressione di non avere un gruppo dirigente che lavora per costruire un’alternanza vera per il futuro. Uno che non abbando-na il campo ma sta lì dimostrando che ha un progetto politico da realizzare”.

Primarie sì o primarie no?“Sono per fare le primarie se servono. Non sempre

a tutti i costi. Se ci fosse un candi-dato condiviso a tutti i livelli, frutto di una partecipazione di tutti gli organi dirigenti e lo avessimo già subito, oggi, si partirebbe. Con le primarie regaliamo tre mesi a Zaia sui giornali che sarebbe l’unico can-

didato in campo che parla ai veneti”.Ciò significa che un candidato ce l’ha in mente!“Il candidato migliore oggi è quello che ha capacità

di entrare velocemente in empatia con i veneti. Il nodo è che Zaia pur avendo fatto quasi niente ha un indice di popolarità molto alto”.

Allora le primarie del Pd i veneti le hanno già fatte e la Moretti è il candidato in pectore.

“Non a caso io quando ho visto il suo risultato alle Europee ho pensato che quei voti fossero indice di una verifica che il Pd ha fatto su una possibile candidata a presidente. Soprattutto perché la campagna elettorale sarà corta abbiamo bisogno di qualcuno che sia già conosciuto e apprezzato. E lei lo è. Inoltre è una don-na e visto che dobbiamo impegnarci per aumentare la rappresentanza femminile in Regione, magari con una modifica alle legge elettorale per introdurre la doppia preferenza di genere, non sarebbe male come candidato presidente”.

di germana urbani

La pagella di Lucio Tiozzo: “Boccio Zaia, promuovo il consiglio”

Bilancio Cinque anni di lavoro in Regione tra mediazioni difficili, proclami e qualche scandolo

“Il Pd ha bisogno di un candidato presidente interno al Pd e che sia rapidamente in grado di parlare ai veneti, meglio se donna. La Moretti, secondo me, è sicuramente una candidata in campo”

“I veneti questa volta con il loro voto dovrebbero scegliere di dare una svolta”

“Zaia è stato il presidente delle polemiche con Roma, invece dovrebbe cercare di dialogare col potere centrale”

Lucio Tiozzo

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STIAMO SELEZIONANDO

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16 Cultura veneta

Sui tre piani dell’edifi cio, oltre un centinaio di opere tra dipinti, disegni, gioielli, sculture, fotografi e e abiti da collezioni private e musei internazionali

Un tuffo all’inizio del secolo scorso con una delle più note protagoniste della vita mondana ed artistica dell’epoca. Venezia rievoca la fi gura e il mito di Luisa Casati Stampa,

la donna che affascinò d’Annunzio e con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo da Boldini a Bakst, da Ma-rinetti a Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romain e Brooks. La mostra che ha un titolo chiarissimo ed esplicativo “La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli anni folli”, sarà ospitata a Palazzo Fortuny a Venezia, uno dei luoghi più amati dalla “Divina Marchesa”, che diventerà la sede della prima straordinaria mostra interamente a lei dedicata. Tre piani di Palazzo Fortuny “immergeranno” il visitatore nell’atmosfera in cui visse la “Divina Marchesa” che, per mezzo secolo, fu una leggenda vivente, una dark lady, un’importante collezionista d’arte e mecenate, musa di sim-bolisti, fauves, futuristi e surrealisti: un mito che ispira ancora oggi gli artisti e le grandi maison dell’alta moda. La mostra sarà aperta il 3 ottobre 2014 e terminerà l’8 marzo 2015. “Questa donna – spiegano i curatori della mostra- a inizio Novecento, con il trucco esagerato, le trasgressive ed eccentriche performance e una vita sopra le righe, fu capace di trasformare se stessa in opera d’arte, leggenda vivente, conturbante e sorprendente rappresentazione di modernità e avanguardia” . L’esposizione, ideata da Daniela Ferretti, curata da Fabio Benzi e Gioia Mori, è coprodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da” 24ore

Cultura – Gruppo 24 Ore”, conta oltre un centinaio opere tra dipinti, disegni, gioielli, sculture, fotografi e e abiti provenienti da collezioni private e da musei internazionali. Della straordinaria collezione di opere d’arte e di ritratti che le furono dedicati o da lei commissionati, in mostra saranno esposti pezzi provenienti da collezioni private : la testa di ceramica policroma opera di Renato Bertelli, “La Marchesa Casati”di Romain e Brooks, e la scultura di Paolo Troubetzkoy “Ritratto della marchesa Casati con un levriero”. Si affi ancano poi capolavori assoluti provenienti da musei di tutto il mondo come “Ritratto della marchesa Casati” di Giovanni Boldini della Gnam di Roma, “Marchesa Casati” di Augustus Edwin John dell’Art Gallery of Ontario, i molti ritratti che le dedicò Alberto Martini, “Linee di forza di paesaggio ma-iolicato” di Giacomo Balla e i gioielli di Cartier a lei ispirati. Poi

la sezione fotografi ca ricchissima anch’essa: gli scatti di Adolphe Gayne de Meyer, Man Ray e Mariano Fortuny, a quelli rubati, quando viveva in miseria a Londra, di Cecil Beaton. “Il percorso della mostra- continuano i curatori - attraverso continui rimandi, ricostruisce le relazioni sociali e artistiche che attraversarono la vita di Luisa Casati Stampa: dalla gabbia dorata dell’alta società all’incontro con Gabriele d’Annunzio. Un incontro che la cambiò per sempre e che divenne un legame d’amore e amicizia che durò tutta la vita, dalle stravaganze ai travestimenti, alla pratica dell’occulto per arrivare al periodo “futurista” in cui incontra Filip-po Tommaso Marinetti e sposa la causa del movimento artistico, promuovendone gli artisti e collezionando le loro opere, per con-cludersi con la rovina economica e l’esilio nella capitale britannica dove muore nel luglio 1957”.

di Alessandro Abbadir

Venezia Dal 3 ottobre esposizione dedicata a Luisa Casati Stampa protagonista della Bella Epoque

La “Divina Marchesa” a Palazzo Fortuny

Teatro Stabile del Veneto e Fondazione Musei Civici di Venezia inaugurano l’attivi-tà autunnale con una nuova convenzione,

a vantaggio di visitatori e spettatori. Secondo il nuovo accordo gli abbonati alla stagione di Prosa 2014-2015 di Teatro Goldoni e Teatro Verdi possono, infatti, acquistare la Muve Friend Card a tariffa ridotta presso le bigliette-rie di tutte le sedi museali, mentre i possessori della Muve Friend Card hanno diritto alla ta-riffa di ingresso ridotta per gli spettacoli della stagione 2014-2015 di entrambi i teatri. Si tratta di un’ulteriore strategia di co-marketing che si inserisce nello spirito di una crescente collaborazione tra le istituzioni cittadine, rivol-gendosi al pubblico degli spettatori e dei visita-tori, sia residenti che turisti, con l’obiettivo di incentivare la conoscenza e la frequentazione del patrimonio culturale della città, di cui il te-atro e il sistema museale civico rappresentano due componenti fondamentali.

teAtro e musei

unA Convenzione per lA CulturA

A.A.

Ritratti e foto-grafi e dell’e-sposi-zione

30 Cultura veneta

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32 Cultura veneta 17Cultura veneta

di Massimiliano granato

Venezia come sogno, come possibile punto di arrivo ma anche in questo caso come illusione. Il terzo lungo-

metraggio di Antonioni (pochissimo tempo dopo “I Vinti“) racconta, come fa Luchino Visconti nel suo “Bellissima“ (1951), di come il cinema possa essere una macchina che attiri i sogni ma che anche sia lesta nello spegnerli e inghiottire la persona, a distrug-gerla.

E’ forse l’Antonioni più effi cace, più affascinante, che è in bianco e nero ed in debito sia della lezione neorealistica, sia del melodramma vero e proprio: è un’opera più vicina a quella di esordio e il cerchio si chiu-de se si pensa che vi si trova ancora Lucia Bosè.

Il mondo della celluloide è passionale ma è anche e soprattutto artefatto: Clara si muove non solo in mezzo a fondali fi nti, ma

anche in situazioni fi nte e costruite.Questi atteggiamenti sono chiari fi n

dall’inizio, quando vediamo lei passeggiare al cinema Fiamma dove proiettano il suo ultimo fi lm. Così com’è il cinema che attor-nia la protagonista, così è lei nella realtà: i dialoghi tra lei e il marito sembrano il pro-

sieguo di un fi lm che sta girando. Antonioni sente questa progressiva

mercifi cazione della macchina cinema e lo analizza, interrogandosi sulla sua funzione e sul suo fi ne.

In questo caso il Veneto è rappresenta-

to da Venezia che è protagonista di un mon-taggio parallelo tra verità (la vita stessa di Clara) e la fi nzione del Cinema: si alternano quindi le reazioni del pubblico al fallimen-tare “Giovanna D’Arco“ e le reazioni della stessa protagonista, che diserta la prima del fi lm.

Abbiamo quindi una Venezia che dap-prima illude con la sua confezione sontuosa come si confà ad un festival, ma anche una Venezia che sa essere crudele e distruggere i sogni di una giovane che si trova a torna-re al punto di partenza: vive una sconfi tta dopo aver tentato la scalata al successo. A questo proposito Antonioni sembra volerci dire che “è così il mondo dello spettacolo: bello ma anche crudele“.

La ventiduenne Lucia Bosè incarna otti-mamente il ruolo dell’attrice e, come detto, è alla seconda partecipazione per Antonioni

dopo la pellicola d’esordio del regista ferra-rese “Cronaca di un amore“, datata 1950. Nel cast anche il veterano Andrea Checchi nel ruolo del marito di Clara e Gino Cervi nel ruolo del produttore.

Al fi lm partecipano anche due vene-ziani: Pier Maria Pasinetti, che collabora alla sceneggiatura, ed Enzio Serafi n alla fotografi a.

Venezia è rappresentata come un mondo parallelo tra verità (la vita della protagonista Clara) e la fi nzione del Cinema

Cinema Il terzo lungometraggio di Antonioni

“La signora senza camelie” in una Venezia sospesa tra sogno e illusione

Il fi lm racconta di come il cinema possa essere una macchina che attira i sogni ma anche è lesta a spegnerli

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La carie c’è o no? Diagnocam la nuova luce per scoprirlo

I sintomi del Disturbo Depressivo Maggiore

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L’importanza dello screening nella prevenzione oncologica

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L’Editoriale

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*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odonto-iatri ha come fine istituzionale la tutela della salute dei cittadini garantendo l’

indipendenza,l’ autonomia, la dignità ed il decoro dei professionisti. Proprio perché la nostra professione coinvolge la vita delle per-sone, riteniamo sia impensabile non avvalerci di un Codice deontologico che per noi medici risale al V° secolo a.c. quando Ippocrate di Cos trasformò di fatto la professione medica avvicinandola alla natura delle cose e dei corpi, allontanandola vieppiù da una visione ieratica secondo cui le malattie provenivano dalla collera delle divinità, e dettando le prime regole per i Medici nell’esercizio della loro pro-fessione. Il nostro Codice deontologico infatti indica al Medico i principi etici cui deve ispirarsi la sua condotta e detta le regole di compor-tamento da quei principi derivate. Aspetti, questi, fondamentali anche per il medico stesso la cui professionalità vive soprattutto della considerazione e della fiducia di chi si rivolge a lui.

Quest’anno gli Ordini dei Medici hanno licenziato un nuovo Codice, inserendovi delle novità come la medicina potenziativa degli atleti e la medicina in pace e in guerra. Nel nostro Ordine il Codice viene consegnato a tutti i nuovi medici rodigini che si affacciano alla professione nel corso di una cerimonia in cui sono chiamati a pronunciare solenne giu-ramento alla professione Medica davanti alla società e alle autorità ma soprattutto davanti alla propria coscienza.

di Francesco Noce*

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L’EditorialeSegue da pag. 34

E’ una cerimonia pubblica in cui questi giovani si prendono un impegno morale per la vita.

Vorrei che i cittadini ci pensassero e riconsiderassero l’importanza di questi gesti e impegni e che tornassero a darci fiducia come fino a non molto tempo fa.

Purtroppo i tempi in cui viviamo sono particolar-mente complessi. In campo medico, poi, si verifica un fenomeno nuovo e non del tutto positivo,tale da indurre molte persone,sempre più informate attraverso Internet o giornali e televisioni, (e questo è positivo), a contrat-tare con il medico una diagnosi o un percorso diagnostico-terapeutico senza avere le basi per poter decodificare i messaggi ricevuti ponendosi in un clima di diffidenza,(e questo è negativo) e, risulta spesso se non di danno, certamente non utile allo stesso paziente.

Ecco perché l’Ordine lavora seriamente per rifondare quel rapporto di fiducia finaliz-zato a creare quell’ alleanza terapeutica che unisce il medico ed il paziente nella lotta alla malattia.

Oggigiorno questo settore è in continua evoluzione e, purtroppo, risente molto anche delle scelte economiche di Governo e Regione. I continui tagli ai finanziamenti, i ritardi nella riorganizzazione dei servizi territoriali…rallentano e, a volte, ostacolano le scelte puramente mediche. In tutto questo, per il buon funzionamento della sanità, anche il cittadino deve esser chiamato a fare la sua parte utilizzando bene il sistema, evitando di appesantire il bilancio sanitario con richieste inappropiate, generando così un dispendio di risorse che potrebbero, invece, mancare quando ne avesse davvero bisogno.

Come Ordine di Rovigo abbiamo deciso da tempo di favorire il colloquio con i citta-dini al fine di agevolare la tutela della salute. Per questo abbiamo istituito lo “Sportello del Cittadino” dove vengono ricevuti coloro che ritengono di esporre situazioni che certo non vanno nella direzione di tutela della loro salute. Spesso,per fortuna, si tratta di incomprensioni o di lamentele di comportamenti, e ancor più spesso di problematiche legate all’ organizzazione di una sanità complessa e malata di troppa burocrazia. Tutti ricevono ascolto e ci si prende cura delle problematiche esposte e a tutti viene assicurata una risposta che , e lo dico con orgoglio,fino ad oggi è risultata quasi sempre positiva.

Ritengo sia indispensabile che cittadino torni ad aver fiducia nel medico che sceglie spezzando così quel circolo vizioso che può costringere i medici ad attuare una medici-na difensiva prescrivendo esami inutili per mettersi al riparo da eventuali ripercussioni future. Questa spirale di sfiducia, da un lato, e tutela preventiva, dall’altro, va interrotta per il bene di tutti.

Occorre sapere che all’Ordine è stato affidato il compito di certificare il percorso formativo dei propri iscritti attraverso un processo di aggiornamento e formazione con-tinua con cui viene garantita la professionalità ed il continuo studio che per il medico dura tutta la vita.

Ogni medico, infatti, deve adempiere ad obblighi formativi che avranno sempre più peso per il loro rapporto di lavoro, senza sottovalutare un riscontro economico sui premi assicurativi ed un possibile riflesso in ambito giudiziario in cui,il mancato adempimento potrebbe costituire un aggravante.

Ma devo dire che chi ha scelto questa professione con lo spirito ippocratico ha nel suo DNA i cromosomi rivolti allo studio continuo ed al suo paziente; e, ricordo con commozione che alla fine della cerimonia del giuramento solenne da parte dei giovani colleghi mi rivolgo loro con questo auspicio:” che se alla fine della loro vita professionale riusciranno a rileggere il giuramento che hanno appena pronunciato senza dover mai abbassare lo sguardo,allora e solo allora potranno dire di essere stati dei buoni medici. Sono certo che per la maggior parte, per fortuna, è così.

OccOrre rIstabILIre una fOrte aLLeanza MeDIcO-pazIente

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

di Francesco Noce*

Page 35: Riviera est ago2014 n104

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Per screening oncologico si intende un in-tervento di Sanita’ Pubblica che consiste in un percorso organizzato di diagnosi pre-

coce rivolto ad una popolazione asintomatica che aderisce volontariamente, con l’obbiettivo di individuare il tumore, se presente, in fase iniziale, o i suoi precursori.

Tale procedimento è garantito gratuita-mente cosi’ pure l’eventuale percorso diagno-stico e terapeutico successivo in tutte le sue fasi.

La diagnosi precoce è una delle modalità di prevenzione che ha lo scopo di individuare le malattie nelle sue fasi iniziali grazie agli esami clinici consigliati per età e sesso.

Da molti anni sono attivi programmi di prevenzione organizzati dalle Regioni e dai Co-muni in tutta Italia che tramite lettere, invitano i cittadini ad aderire per effettuare il test.

Il cancro della cervice uterina, della mam-mella, e del colon-retto sono i tre principali tu-

mori che colpiscono la popolazione italiana e se vengono diagnosticati in fase precoce possono essere trattati adeguatamente e tempestiva-mente aumentando così in maniera tangibile la percentuale di guarigione.

Grazie a questi screening ed alla sensibiliz-zazione della popolazione per merito anche del lavoro dei Medici di Medicina Generale, degli operatori dei Distretti Sanitari, delle Associazio-ni e degli organi di informazione, in Italia ven-gono individuati allo stato iniziale 3.500-4000 nuovi casi di tumore al collo dell’utero, 36.000 di tumore del seno e di 40.000 circa di tumore del colon-retto.

Il Pap test , che prende il nome dal me-dico greco-americano Georgios Papanicolau è un esame semplice, non doloroso che consiste nel prelevare una piccola quantità di materiale presente nel collo dell’utero che verrà poi ana-lizzato in laboratorio.

Viene eseguito nelle donne tra i 25 ed i 64

anni ogni tre anni.La mammografi a, per il tumore della mam-

mella, viene eseguito nelle donne fra i 50 ed i 69-74 anni una volta ogni due anni .

L’esame delle feci, per la ricerca del sangue occulto (SO), per il tumore del colon-retto si esegue nella popolazione di ambo i sessi di età tra i i 50 ed i 69 anni.

Il tumore del colon-retto è la seconda cau-sa di morte per tumori sia per gli uomini che per le donne e, lo screening si è dimostrato in grado di ridurre la mortalità per tale neoplasia del 25%.

Gli screening oncologici rappresentano per-tanto, un complesso investimento per la salute ed hanno come risultato una diagnosi precoce e di conseguenza una riduzione della mortalità.

Occorre, pertanto, che l’autorità Politica Regionale individui i programmi di screening come sistema di programmazione, intervento e valutazione della realtà sanitaria.

l’importanza dello screening nella prevenzione oncologicaIl cancro della cervice uterina, della mamella, e del colon-retto sono i tre principali tumori che colpiscono la popolazione. Se diagnosticati in fase precoce possono essere trattati tempestivamenete aumentando la percentuale di guarigione

dott. Francesco Sacco -Medico ChirurgoSpecialista in Ostetricia e ginecologia Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve)tel. 041 421836 - [email protected]

Dott. Francesco Sacco

La protesi Avvitata su 4 ( ALL ON FOUR ) 0 6 ( ALL ON SIX ) Impianti, è un tipo di dispositivo che negli ultimi tempi ha spopolato tra gli studi Odontoiatrici

riscuotendo un discreto successo nelle riabilitazioni IM-PLANTO-PROTESICHE. Vediamo più da vicino di cosa si tratta. In primo luogo è necessario inserire gli impianti, il medico creerà gli alloggiamenti per le viti implantari nell’osso mandibolare o mascellare a seconda che la riabilitazione sia inferiore o superiore, verrà poi posizio-nato un provvisorio, che rimarrà per il tempo necessario affi nché le viti implantari si integrino nell’osso, una volta avvenuta l’integrazione si procederà con la presa dell’impronta per costruire la protesi defi nitiva che po-trà essere fatta con diversi materiali, metallo ceramica, zirconia, resina, composito.Di seguito sono riportate le foto con i rispettivi materiali, la prima a dx metallo ce-ramica, sotto a dx zirconia, la prima a sx resina, sotto a sx composito. Tutte queste protesi sono ben tollerate dai pazienti e se ben fatte hanno una durata che va molto

E’ indispensabile affidarsi a medici esperti e personale qualificato che indirizzino il paziente verso la riabilitazione di cui ha più bisogno

Protesi avvitata su impianti

avanti nel tempo soprattutto per quanto riguarda quelle in zirconia e metallo ceramica, anche l’aspetto economi-co è vantaggioso, con una modesta spesa, in particolare per la protesi avvitata su 4 impianti, il paziente si assi-cura una riabilitazione funzionale, estetica e duratura. E’ sempre comunque indispensabile affi darsi a medici esperti e personale qualifi cato che indirizzino il paziente verso la riabilitazione di cui ha più bisogno, non si può infatti proporre estrazioni di tutti gli elementi dentali na-turali per sostituirli con degli impianti, a meno che non

ve ne sia certa indicazione, e per saperlo devono essere fatte le dovute indagini radiologiche specifi che per ogni singolo caso. Per quanto riguarda la protesi avvitata su sei impianti valgono le stesse regole di valutazione, bi-sogna dire che è un po’ più costosa della prima visto che ci sono due impianti in più, e proprio per questo diventa anche più sicura e stabile . consiglio vivamente, visto che la differenza di prezzo non sarà abissale, di optare per questo tipo di protesi, naturalmente se l’equipe me-dica ve ne darà indicazione.

Lo studio dentistico Salus 2.0 di Chioggia specializzato in cure odontoiatriche, grazie ad un personale qualifi cato offre una vasta gamma di servizi garantendo massima

qualità ad un costo contenuto. Tipologia di interventi denti-stici presso i nostri ambulatori: •Igiene orale professionale •Odontoiatria pediatrica •Chirurgia odontoiatrica •Conser-vativa •Endodonzia •Implantologia odontoiatrica •Protesi dentaria. Gli ambulatori polispecialistici Salus 2.0 forniscono prestazioni odontoiatriche, ortodontiche e cure specialistiche in ambulatorio per 6 giorni la settimana. Occupa attualmente 4 addetti, oltre a diversi collaboratori medici ed odontoiatri liberi professionisti. Tutti i collaboratori e i dipendenti dello stu-dio operano con integrità , qualità e professionalità per fornire ai pazienti soluzioni preventive e terapeutiche in linea con le conoscenze scientifi che attuali. Obiettivo per tutti i professio-nisti, ciascuno nella propria area di competenza, è identifi care gli strumenti più opportuni per anticipare e minimizzare i ri-schi e massimizzare l'effi cacia delle cure erogate. Con la con-sapevolezza di far parte di una organizzazione complessa capace di fondere qualità e responsabilità nella propria pratica clinica. Lo Studio opera nel campo dell'Assistenza Sanitaria Odontoiatrica Privata in regime libero professionale, non è convenzionato con il SSN ma con altri Enti Privati.

Studio dentistico Salus 2.0 di Rubinato Mauro & C.Via don eugenio Bellemo, 1430015 Chioggia - Veneziatel: 041.405006Fax: [email protected]

direttore Sanitario: dott. Ferrari Ruffino Salvatoreaut. San Nr. 85 del 21.05.20133535

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dr.ssa alessia Marcato Psicologa-Psi-coterapeuta specializzata in terapie di coppia/famigliari ed individuali Studio atma via Pozzuoli 13/b Spinea (Ve) - Cell. 3493610094

E non è raro che una delle ragioni principali riguardi l’ultima opzione, ossia un tradimento svolto a favore della coppia. E’ come se, l’azione infedele, non sia altro che un tentativo estremo e “violento” di espri-mere un messaggio di disagio che per troppo tempo è rimasto inascoltato o non compreso.

Certamente nella costruzione del tra-dimento concorrono anche l’attrazione, la fi sicità e l’emotività che sono gli aspetti più

visibili e consci, ma il fattore principale alla base di tutto è che in tante coppie, l’uno o l’altra non conoscono la grammatica dei sentimenti. E’ in questa ignoranza che va cercata la vera radice del tradimento, in quell’analfa-betismo sentimentale e comunicativo che è una costante presente sia nei colloqui terapeutici che in molte lettere inviate alle rubriche giornalistiche.

C’è molto amore che si perde, per l’incapacità di trovare le parole giuste. Quando si comunica davvero, il Noi nato dalla coppia non si lascia travolgere!Per ulteriori informazioni o appuntamenti la dott.ssa Marcato è disponibile al 349 3610094.

Il rientro dopo il periodo estivo comporta sempre momenti di disorientamento. Dall’estate ci aspettiamo tutti molto:

spensieratezza, legami, amicizie, gioco, di-vertimento e perché no, sesso. Ed è proprio in questa stagione calda, in un clima di maggio-re senso di libertà che molte coppie entrano in crisi e s’interrogano su quale sia il reale confi ne fra fedeltà, infedeltà e tradimento.

Tra i sostenitori di “la scappatella può ca-pitare” e quelli di “no, la scappatella è reale tradimento e rompe il patto della coppia” cerchiamo di capire cosa la letteratura e gli esperti esprimono a riguardo.

“L’infedeltà innanzitutto è una sbandata, il tra-dimento è la messa in crisi di un rapporto. La fedeltà, di per sé, non è un valore. Il valore è l’amore ad essa collegato.” (U. Galimberti)

Al di là della scissione tra amore e sessualità, che porta a defi nire come l’uomo traditore abbia un investi-mento ed una motivazione più sessuale, mentre la don-na traditrice più emotiva, il vero problema dell’infedele sta nel fatto che non tradisce il me. L’infedele tradisce il Noi, l’entità della coppia, un Noi che, forse, gli impedisce di evolversi.

A tal ragione, una delle domande basilari che spesso rivolgo alle coppie che si presentano in terapia a seguito di un tradimento, riguarda il defi nire quanto, in percen-tuale, il tradimento sia stato commesso per se stesso, quanto contro l’altro e quanto per la coppia.

Quanto conta l’(in)fedeltà?Galimberti: “La fedeltà, di per sé, non è un valore. Il valore è l’amore ad essa collegato”

Dott. Alessia Marcato

Studio dentisticodental team s.r.l del dott. diego longhinCampagna lupia (Ve) - 30010tel. 0415140094

• Privo di raggi X: viene acquisita un’immagine del dente illuminato senza utilizzare raggi X.• Affi dabile: il dentista archivia le immagini e può seguire l’avanzamento della carie.Consigli per la cura dentaleMantenere i denti sani è l’obiettivo della moder-na odontoiatria, ma serve l’aiuto dei pazienti. Lavatevi i denti almeno due volte al giorno con lo spazzolino giusto per tre minuti con dentifrici

fl uorurati, usando un collutorio con clorexidina . Abituate i vostri fi gli a ricorrere al dentista, durante e dopo l’eruzione dei denti devono essere eseguite visite regolari; se sono spuntati i primi denti permanenti, questi dovrebbero essere sigillati come parte della prevenzione della carie. Rispettare una dieta equilibrata a basso contenuto di zucchero. Farsi visitare dal dentista almeno una volta l’anno, o ancora me-glio, ogni sei mesi. L’igiene dentale professionale eseguita regolarmente migliora la salute orale. La prevenzione, intesa come profi lassi regolare dal dentista e come cura dentale a casa propria, offre la migliore protezione contro la carie.Nei prossimi articoli svilupperemo l’argomento del-la prevenzione.

Cos’è la carieLa carie è una delle malattie infettive più fre-quenti. Quasi tutti ne soffrono nel corso della propria vita. Inizia quando i minerali dello smal-to vengono rimossi da acidi di origine batterica. Tra i denti restano spesso residui di cibo, e gli spazi interdentali sono quindi un ottimo nascon-diglio per i batteri. Proprio come negli iceberg, il 90% della carie si nasconde sotto la superfi cie. Il dente viene danneggiato dall’interno, spesso dall’esterno non si vede nulla. Con DIAGNOcam le carie possono essere individuate subito, in modo effi cace e poco invasivoCome funziona DIAGNOcam?Il principio è molto semplice: DIAGNOcam illumina il dente rendendo visibili come punti scuri le zone colpite da carie. Il dente è usato come un cristallo che conduce la luce, mentre la videocamera digitale cattura le immagini e le trasmette su uno schermo. Il tutto senza raggi X! Così le immagini possono essere acquisite più volte nel corso delle visite di controllo. Di ciò benefi ciano soprattutto i bambini, le donne in stato di gravidanza o i pazienti per i quali è bene evitare l’esposizione alle radiazioni.I vantaggi di una rilevazione precoce della ca-rie conDIAGNOcam:• Semplice: il dente è illuminato rendendo visibili le zone colpite da carie.• Tempestivo: la carie viene riconosciuta precocemente, riducendo l’uso del trapano.

la carie c’è o no? diagnocam, la nuova luce per scoprirloEliminati per sempre i pericolosi raggi X

Il dott. Diego Longhin

Forse pochi sanno che l’ipoacusia, ossia la riduzione più o meno grave dell’udito, è uno dei problemi più diffusi al mondo. Più del 10% degli italiani ne soffre

e la causa è da attribuire a vari fattori quali l’invecchia-mento, esposizione a forti rumori e infezioni. La sordità se non affrontata in tempo si accompagna ad un veloce ed irreversibile decadimento delle funzioni cognitive e mnemoniche. Per le persone anziane la modifi cazione dell’umore e dell’affettività che si accompagna a diffi col-tà di comunicazione e ritiro sociale, sono da affrontare con un semplice controllo dell’udito per escludere o ac-certare l’eventuale esistenza di un defi cit uditivo. I Centri Dimensione Udire offrono un servizio professionale con la presenza di Audioprotesisti qualifi cati, per risolvere ogni problema di udito, mettendo al primo posto la centralità del paziente/utente, il suo stato di salute e la qualità nell’erogazione delle prestazioni.

Attraverso un colloquio con l’Audioprotesista sarà semplice capire le necessità della persona, tenendo conto della sua storia passata e dello stile di vita del pre-sente, per trovare la soluzione più adeguata alla propria perdita uditiva. Dimensione Udire si prende cura della persona in un vero e proprio percorso programmato per il recupero della perdita dell’udito, fatto di:

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- prova di 30 giorni per trovare l’adattamento ideale- un servizio di assistenza continuo di post-vendita- apparecchi acustici tramite ASL INAIL (per aventi

diritto la protesi è gratuita)- un servizio a domicilio per chi ha diffi coltà a recarsi

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rovigo

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Il dottor Francesco Pellegrini, spe-cialista in chirurgia toracica con perfezionamento in senologia,

visita presso 5 poliambulatori tra le Provincie di Ferrara e Rovigo.

“L’attività diagnostica contempla oltre alle visite senologiche, anche esami quali ecografi e mammarie, ago-aspirato, agobiopsia della mammella e di linfonodi - dice il dottor Pellegrini -. Ho collaborazioni con studi privati e pubblici, per poter gestire tutte le ne-cessità in questo ambito ed eseguire anche, per esem-pio, biopsie stereotassiche e risonanze magnetiche.

Nell’ambito dei tumori della mammella vi è una fascia di popolazione esclusa dallo screening che ne-cessita di accertamenti, mi riferisco in particolare ad un 25% di donne che sviluppano neoplasie in epoca pre-menopausale. Il consiglio è di iniziare i controlli dall’età di 25-30 anni, soprattutto in caso di possibile coinvolgimento familiare-genetico”.

Presso la casa di cura S. Maria Maddalena di Oc-chiobello (Ro) il dottor Pellegrini concentra tutta l’atti-vità chirurgica senologica.

Partecipando ad un lavoro multidisciplinare e candidando la struttura di Santa Maria a diventare un punto senologico della rete sanitaria della Provincia,

si occupa di tumori mammari benigni, maligni, e delle linfoadenopatie.

In collaborazione con la dottoressa Olivia Capozzi, specialista in chirurgia plastica, esegue circa 100 interventi/anno tra radicali, conservativi, ricostrut-tivi e chirurgia radioguidata per l’apor-tazione del linfonodo sentinella.

Volontario ANDOS (associazione nazionale donne operate al seno), dal 2012 entra a far parte del comitato scientifi co provinciale, collabora con

il gruppo di Rovigo per l’organizzazione di iniziative quali ”Ottobre rosa” e diversi incontri divulgativi itine-ranti sul territorio provinciale incentrati sulla patologia mammaria .

Nel territorio deltizio il dott. Pellegrini visita ogni 15 giorni presso il poliambulatorio polispecialistico “MEDICA PORTO VIRO”. Sito web:www.docvadis.it/francesco-pellegrini/index.html

le nuove frontiere della senologiaLe visite di controllo sono importantissime: un 25% di donne sviluppano neoplasie in epoca pre-menopausale. Meglio iniziare i controlli dall’età di 25-30 anni

dott. Federico Pellegrini- Santa Maria Maddalena Rovigo (0425 76 84 11) - Porto Viro (Presso Medica Porto Viro 0426 32 10 70) - Ferrara (0532 74 75 11)

Dott. Francesco Pellegrini

L’ULTRASCREEN o BI-TEST è un esame in grado di segnalare alcune even-

tuali malformazioni fetali, genetiche e cromosomiche. La translucenza nucale (NT) ha uno spessore variabile a seconda della settimana in cui viene eseguito l’esame ed in genere ha un valore compreso tra 1 e 2,5. L’esame viene effettuato tra l’11° settimana e 4 giorni e la 13° settimana e 6 giorni. In questa epoca la lunghezza del feto è compresa tra i 45 e gli 84 mm. L’aumento della NT fetale è associato con:- Trisomia 21, 13, 18;- Più di 50 malformazioni fetali e genetiche;- Aumento rischio morte endouterina del feto.Una volta effettuata la diagnosi di NT aumentata, l’o-biettivo principale risiede nel differenziare in maniera tempestiva e accurata i feti che presenteranno delle anomalie cromosomiche o strutturali da quelli che avranno uno sviluppo normale (Foto NT 1,7 mm).E’ presente una relazione tra l’incremento della NT e il rischio di malattie cromosomiche o altra patologia. Il Test è a basso rischio se inferiore a 2,5 (< 2,5), a rischio medio/alto se il valore è compreso tra 2,5 e 3,4, ad alto rischio se supera il valore 3,4. Alla misurazione della NT bisogna aggiungere il prelievo

con dosaggio della PapA e freeBeta-hCg (il primo valore rappresenta una pro-teina che è legata alla gra-vidanza, mentre il secondo valore è prodotto dalla pla-centa; essi subiscono delle alterazioni durante il I° tri-mestre di gravidanza nelle trisomie 13, 18 e 21). Si defi nisce positivo un test con cut-off maggiore di 1 su

300. Ciò signifi ca che elaborando con un programma (sca-test) i dati derivanti da: NT, età materna, dosag-gio della PapA, freeBeta hCg se il rischio è maggiore di 1:300 il test è positivo. A questo punto si consiglia di eseguire l’amniocentesi per dirimere il dubbio rela-tivo alla presenza di anomalie cromosomiche. Ulteriori soft-markers ecografi ci da valutare che possono au-mentare l’attendibilità del test sono: lo studio dell’os-so nasale, il profi lo della tricuspide e dotto venoso, lo stomaco, il 5° dito della mano, il profi lo addominale e il rachide.

l’ultrascreen, un esame serio Quando il test è positivo si consiglia di eseguire l’amniocentesi per dirimere il dubbio relativo alla presenza di anomalie cromosomiche

ambulatorio Salus 2.0Via don eugenio Bellemo, 14 30015 Chioggia (Ve)tel: 041 40 50 06

dott. Roberto alfiero – Medico Chirurgo con specializzazione in CardiologiaMedica Porto Viro s.n.c.Piazza Repubblica, 15445014 Porto Viro (Ro)0426/[email protected]

cazione e quantifi cazione di quelle modifi cazioni della pressione arteriosa in senso temporale, è possibile l’applicazione di una prevenzione e più corretti criteri di cura; oggi possiamo quindi defi nire che la cura del-la pressione deve essere fatta in modo cronoterapico.

Com’ è noto, l’ipertensione arteriosa è uno dei più importanti problemi di salute pubblica in tutto il mondo.

L’impatto dell’ipertensione arteriosa è de-stinato a crescere ulteriormente a seguito di vari fattori tra i quali l’aumento della vita media e la riduzione della mortalità infan-tile in vari paesi del mondo. Le linee guida nord-americane ed europee raccomandano di ridurre la P.A. al di sotto dei valori di 140\90 mmhg con obiettivi più ambizio-si(<130\80) nei pazienti diabetici ed in quelli con insuffi cienza renale cronica. Il Cardiologo oggi ha come aiuto effi cace per far diagno-si di ipertensione arteriosa uno strumento importante che si chiama: Monitoraggio Ambulatoriale della pres-sione arteriosa (Holter pressorio). Oggi con l’uso di questo esame abbiamo la possibilità di far diagnosi nei soggetti di ipertensione arteriosa e di verifi care se la terapia dia copertura sulla pressione per 24.h. Attual-mente quindi è importante conoscere la cronobiologia della pressione arteriosa determinando in tal modo la terapia più appropriata ad ogni soggetto. Il corretto approccio quindi alla cura dell’ipertensione non può non avvalersi di tale test ove è possibile conoscere l’ampiezza dei valori pressori circadiani identifi cando la terapia ad hoc in ogni soggetto. Cosi con l’identifi -

il punto sull’ipertensione arteriosaLa cura della pressione dev’essere fatta in modo cronoterapico e il cardiologo ha a sua disposizione gli strumenti giusti per diagnosi e valutazioni della cura più adatta al paziente

Poliambulatorio Medica Porto Viro s.n.c.Corso Risorgimento 15445014 Porto Viro (Ro)tel: 0426 32 10 70

Permettono inoltre, in am-bito ginecologico, di individuare eventuali malformazioni uterine.

La quarta dimensione dell’ecografi a in 3D è rappresen-tata dal tempo in cui vengono acquisiti i volumi in cui si defi ni-scono le strutture in movimento. Attraverso il 4D è quindi pos-sibile visualizzare i movimenti degli arti o le espressioni del volto, ed è sorprendente, quanto emozionate per i genitori, notare

come il nascituro all’interno del grembo possa sorridere o sbadigliare. Questa metodologia innovativa di concepire l’ecografi a permette alla futura mamma, ma anche al papà, di rafforzare il bonding prenatale, ovvero il rapporto genitore-nascituro che pare già essere positivamente in-fl uenzato dall’ecografi a e che, a maggior ragione, sarà ancora più intenso nel caso dell’ecografi a tridimensionale e quadrimensionale.

L’ecografa in 3D e in 4D permette ai futuri genitori di avere una visione com-

pleta e tridimensionale del feto. Nello specifi co si tratta di una procedura che permette, attra-verso l’uso di ultrasuoni, di rile-vare in un secondo momento il volume attraverso l’elaborazio-ne di più piani bidimensionali. L’esame viene effettuato attra-verso delle sonde esterne che permettono di acquisire prima e di studiare poi, attraverso il pc, il volume del feto scom-ponendolo nei tre piani dello spazio, attraverso un processo che prende il nome di rendering ed evidenzia la superfi cie fetale, le strutture ossee o la vascolarizzazione di alcuni organi facendo venire alla luce alcune sezioni che non sa-rebbero altrimenti visibili con la sola ecografi a tradizionale. Oltre all’elaborazione 3D che scatta una foto tridimensio-nale del feto, è inoltre possibile osservare il nascituro in 4D ottenendo quindi l’effetto del movimento all’interno del grembo nel tempo, come avviene per i video.

Si tratta di strumenti che permettono di andare ad osservare in modo più puntuale e con maggior precisione le malformazioni venute alla luce con l’ecografi a bidimen-sionale.

l’ecografia 3d e 4dUno strumento puntuale per approfondire eventuali problemi ginecologici. E Per i futuri genitori è emozionate notare come il nascituro all’interno del grembo possa sorridere o sbadigliare

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dott.ssa Mariangela gaudio - Psicologa PsicoterapeutaRiceve su appuntamento presso “Studio di Psicologia e Psicoterapia” – Mirano (Ve)tel. 342 1655155 www.mariangelagaudio.it

Il Disturbo Depressivo Maggiore, co-munemente defi nito ‘depressione’, appartiene alla categoria diagnostica

dei Disturbi dell’Umore, ed è caratterizzato dalla presenza di sintomi di tipo cognitivo (visione negativa di se stessi, della propria vita, del proprio futuro, autocritica, autosva-lutazione, mancanza di speranza, idee di morte, etc.), emotivo (tristezza, angoscia, disperazione, mancanza di motivazione e ri-dotta capacità di trarre piacere dalle attività che in passato procuravano gioia e soddi-sfazione, sensi di colpa eccessivi o inappro-priati, etc.), comportamentale (riduzione delle attività quotidiane, isolamento sociale, riduzione dell’attività sessuale, etc.) e fi sio-logico (perdita di energia, senso di fatica, diffi coltà di concentrazione e di memoria, perdita dell’appetito, disturbi del sonno, etc.).

A fronte di tale quadro sinto-matologico appare chiaro come la depressione può creare gravi ripercussioni sulla vita quotidia-na della persona, in quanto lo svolgimento delle abituali attività quotidiane può diventare molto diffi coltoso a causa della sfi ducia in sé e dei sintomi che tipica-mente si manifestano, i quali possono ali-mentare ulteriormente la visione negativa, globale e assolutistica, che la persona ha di se stessa (arrivando ad auto-defi nirsi come “incapace”, “fallita”, “senza speranza”, etc.) e le conseguenti intense emozioni di tristezza e angoscia provate. In relazione a ciò, assume rilevanza evidenziare come la persona che attraversa un periodo di depressione mette in atto alcuni comporta-menti disfunzionali ‘tipici’, i quali creano un ‘circolo vizioso’ e mantengono nel tempo lo stato di sofferenza. In tale prospettiva, si rileva come nel Disturbo Depressivo si manifesta una marcata compromissione nello svolgimento di attività consuete in quanto, a causa della mancanza di inte-resse o energia, spesso vengono abban-donati o ridotti notevolmente gli impegni quotidiani e le attività piacevoli consuete, diminuendo in questo modo la possibilità di sperimentare un seppur breve stato mentale positivo, ed allontanandosi sempre più dalle proprie abitudini precedenti e dalla persona che era. Ad esempio, sperimentando molta fatica nell’affrontare e gestire le normali oc-cupazioni quotidiane (es. lavorare, studiare, fare la spesa, preparare da mangiare, svol-

gere faccende domestiche, etc.), la persona inizia ad evitarle, a rimandarle, o a delegar-le a qualcuno; provando apatia e disinteres-se quasi per tutto, smette di uscire, evita il contatto con altre persone e trascorre molto tempo a letto o davanti alla televisione, rimuginando sui propri pensieri negativi ed impedendo a se stessa di vivere esperienze maggiormente gratifi canti.

Tale situazione può condurre ad uno stravolgimento delle relazioni sociali abituali, in quanto la persona può prova-re vergogna, senso di inferiorità o di colpa per la situazione che vive e, a causa di ciò, allontanarsi ulteriormente dagli altri, intrap-polandosi in una solitudine dolorosa; in altri casi, può considerarsi incapace di svolgere autonomamente le attività consuete, e so-

pravvalutare irrealisticamente le diffi coltà insite in esse, diventando in tal modo ecces-sivamente dipendente dagli altri. L’umore depresso infl uisce anche sul rapporto con il proprio corpo, ovvero la persona che soffre di depressione spesso manifesta mancanza di interesse o diffi coltà nel curare il suo aspetto fi sico e mangiare in modo regolare.

Purtroppo i comportamenti di evi-tamento sopra tratteggiati, pur dando l’illusione di alleviare momentaneamente il malessere (in quanto sottraggono la per-sona allo sforzo di fare ciò che non ha più voglia di fare), in realtà conducono ad un graduale peggioramento della situazio-ne problematica ed hanno una profonda ricaduta sull’autostima del paziente, in quanto la persona può giungere a per-cepirsi maggiormente come “incapace” e “diversa” da come era in precedenza, convincendosi di non essere più in gra-do di svolgere attività precedentemente attuate; inoltre, può credere di non riuscire più a trarne soddisfazione e piacere, aggra-vando in tal modo la valutazione negativa di se stessa e della propria vita attuale e la sfi ducia verso il futuro.

La psicoterapia cognitiva confi gura i

Sintomi cognitivi e comportamentali nel disturbo depressivo Maggiore

Dott.ssa Mariangela Gaudio

A causa della mancanza di interesse o energia, spesso la persona abbandona o riduce notevolmente gli impegni quotidiani e le attività piacevoli consuete, allontanandosi sempre più dalle proprie abitudini precedenti

processi di insorgenza e mantenimento del-la depressione attraverso l’individuazione delle cognizioni disfunzionali che inducono la persona a considerare se stessa, la sua vita e il suo futuro in maniera irrealistica-mente o irreversibilmente negativa. In tal senso, emerge come molti sintomi sopra citati costituiscono la conseguenza dell’at-tivazione di errori sistematici insiti nel modo di pensare della persona, che determinano la conseguente sofferenza emotiva e i com-portamenti problematici, e mantengono viva la convinzione della validità dei suoi concetti negativi, malgrado vi siano chiare prove del contrario.

Le distorsioni cognitive caratteristiche della depressione si manifestano con diversi livelli di gravità. In tal senso, mentre nella

depressione più lieve generalmente la persona riesce a rendersi consa-pevole più facilmente del fatto che l’auto-critica durissima, l’interpre-tazione eccessivamente negativa degli eventi o la sua aspettativa di un futuro nero è generata da invo-lontari errori di valutazione, i quali costruiscono una ‘realtà’ distorta, deformata, viceversa nel momen-to in cui la depressione peggiora

la persona appare chiusa in un vortice di pensieri negativi angoscianti, persistenti e ripetitivi, che generano descrizioni della realtà gravemente falsate, e di-viene molto diffi cile constatare che non sussiste connessione tra le situazioni effettive e le in-terpretazioni negative che essa ne trae. Ad esempio, la perso-na può valutare erroneamente se stessa come globalmente “inadeguata”, completamente priva di qualche qualità conside-rata importante, oppure nutrire l’aspettativa che le sue diffi coltà e sofferenze attuali si protrarranno indefi nitamente, provando dunque uno stato d’animo di disperazione e angoscia.

Sulla base di quanto sopra delineato, nell’ambito del modello teorico cognitivo, l’intervento psicoterapeutico rispetto al Disturbo Depressivo Maggiore si focaliz-za soprattutto sull’attenta valutazione e correzione delle cognizioni attraverso cui il soggetto costruisce l’interpretazione, la spiegazione, l’anticipazione degli eventi passati presenti o futuri, la valutazione di se stesso e della sua vita, aiutando la

persona a individuare e modifi care le convinzioni disfunzionali che contribui-scono a creare, mantenere ed esacerbare la sofferenza emotiva. In relazione a ciò, si rileva come la correzione delle valutazio-ni distorte relative a se stessi, alla propria vita o al proprio futuro conduce ad un graduale cambiamento sul piano emotivo e comportamentale. Ad esempio, nel caso di un episodio depressivo conseguente ad un evento molto doloroso la persona può riuscire progressivamente ad abbandonare la convinzione iniziale di un futuro irrime-diabilmente rovinato, giungendo a costruire una successiva ri-valutazione della propria esperienza; in tal modo, riuscendo ad attua-re un cambiamento nel modo di pensare,

pian piano la persona riesce a superare la disperazione iniziale e, conseguentemente a ciò, comincia a sentire il riemergere di una maggiore fi ducia in sé e nelle proprie possibilità di migliorare la situazione attua-le, giungendo ad una successiva graduale ripresa della motivazione e dell’energia ne-cessaria per gestire gli impegni quotidiani.

Parallelamente a ciò è necessario intervenire sul piano del comportamento quotidiano, attuando in maniera gradua-le specifi ci cambiamenti e procedendo in direzione inversa rispetto alla tendenza all’inattività e all’isolamento sociale in-dotta dal disturbo. In tal senso, a fronte della sintomatologia evidenziata è necessa-rio attuare una progressiva riattivazione a livello comportamentale, che gradualmente consentirà alla persona di trarre sollievo e distrazione dalle rimuginazioni negative e dalla disforia, e successivamente permette-rà di valutare empiricamente l’infondatezza delle idee estremamente negative relative a se stesso e alla propria capacità di svolgere le normali attività e di trarne piacere. In

tale direzione, il cambiamento dei comportamenti depressivi consente di giungere a cambiamenti cognitivi, ovvero sul piano dei pensieri, della visione di se stesso e delle proprie capacità, della propria vita attuale e del proprio futuro.

A fronte di quanto esaminato nel presente contributo, pertanto, si rileva come il cambiamento cognitivo

conduce ad un conseguente miglioramento del tono dell’umore e ad una progressiva diminuzione dell’intensità dei vari sintomi manifestati, i quali a loro volta infl uiranno positivamente sui pensieri e sul compor-tamento quotidiano, interrompendo in tal modo il circolo vizioso della depressione in cui la persona si era intrappolata.

Nel momento in cui la depressione peggiora la persona appare chiusa in un vortice di pensieri negativi ancoscianti, persistenti e ripetitivi

E’ necessario individuare e interrompere il “circolo vizioso” che genera il mantenimento del disturbo

L’intervento psicoterapeutico rispetto al Disturbo Depressivo Maggiore si focalizza soprattutto sulla valutazione e correzione delle convinzioni disfunzionali attraverso cui la persona costruisce i giudizi distorti relativi a se stessa ed alla propria vita, e sulla progressiva riattivazione del comportamento quotidiano, che consente di trarre sollievo dalle rimuginazioni e di valutare empiricamente l’infondatezza delle previsioni negative sulle proprie capacità”

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38 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ALTI E BASSI IN

ARRIVO IN CAMPO SENTI-MENTALE. SARETE CONTRADDIT-

TORI: ORA PASSIONALI E GRINTOSI ORA INCERTI SALUTE NON STRAPAZZATEVI TROPPO ANCHE SE VI SENTITE IN FORMA. UNA SANA ALIMENTAZIONE VI AIUTERÀ A STAR BENE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO LA

MORBIDEZZA UNITA AD UNA BELLA DOSE DI

SENSUALITÀ VI AIUTERANNO A CONQUIS-TARE CHIUNQUE. SIATE LEGGERI SALUTE SE DOVRETE RIPRENDERVI DA UN PROB-LEMA SAPPIATE CHE LA CONVALESCENZA SARÀ BREVE. OTTIMO QUADRO ASTRALE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12FASCINO VOGLIA DI SE-

DURRE E GIOCARE CON GLI SGUARDI CHE VI GA-RANTIRANNO IL SUCCESSO

NEGLI AFFARI DI CUORE SALUTE SE DOVRETE RIPRENDERVI DA UN PROBLEMA SAPPIATE CHE LA CON-VALESCENZA SARÀ BREVE. OTTIMO QUADRO ASTRALE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01FASCINO I CON-TRASTI TACIUTI NEL

CUORE DI CHI AMATE METTONO RADICI: CORRETE AI RIPARI E CONCEDETEVI UN CHIARIMENTO SALUTE NON SCEGLIETE IL CIBO COME MEZZO CONSOLATORIO. DOVETE AVERE UNA BUONA SCORTA DI PAZIENZA. EVITARE GLI ECCESSI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SARETE APPAS-SIONATI E AUDACI, PRONTI A

SPAZZARE VIA ANTICHI RESI-DUI DEL PASSATO. IN AR-RIVO NOVITÀ IMPORTANTI SALUTE I PIANETI INCOR-

AGGIANO LO SPORT E LA MUSCOLATURA PER SMALTIRE PESO E DELINEARE LA SILU-ETTE UN PO’ APPESANTITA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO LE BRACCIA DI CUPIDO SONO AP-

ERTE E TI ASPETTANO. OCCORRE, PERÒ, CHE TU ABBIA FIDUCIA E TI LASCI AN-DARE SALUTE AMMINISTRATE BENE LE VOSTRE FORZE PERCHÉ ARRIVATE UN PO’ STANCHI E ALL’ORIZZONTE NON C’È UNA RIPRESA COMPLETA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO QUALCHE CONTRADDIZIONE FA-

MILIARE POTREBBE RENDERVI LA VITA DIFFICILE. SIATE PAZIENTI CON CHI AM-ATE SALUTE SARETE MOLTO NERVOSI, IRRITABILI, SCONTENTI. SI FARANNO SENTIRE I CLASSICI ACCIACCHI DI STAG-IONE

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO SIETE

PERSONE DI-VERSE: I PROBLEMI

CHE AVETE AFFRONTATO IN PASSATO VI HANNO RESO PIÙ FORTI SALUTE LA FORMA FISICA SARÀ SOGGETTA A QUAL-CHE CALO IMPROVVISO, MA IL BILANCIO SARÀ POSITIVO

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO RICHIESTE IRRITANTI IN FAMIGLIA,

BATT I- BECCHI CON GLI AMICI, EQUIVOCI E AMBIGUITÀ: TOLLERANZA SALUTE RAFFREDDORI E CLASSICI MALANNI DI STAGIONE STANNO IN AG-GUATO: ATTENTI AI COLPI DI FREDDO ALLE VIE RESPIRATORIE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO MOLTE LE CONTRADDIZIONI CHE AGITANO

I RAPPORTI PERSONALI. SIATE CAUTI E NON PRETENDETE DI IM-

PORRE IL VOSTRO PARERE SALUTE LE DIFESE IMMUNITARIE BASSE VI FANNO SENTIRE FIACCHI E SVOGLIATI. DOVETE SFORZARVI DI ESSERE PIÙ ATTIVI

LEONEDAL 23/07AL 23/08

FASCINO TANTA VOGLIA DI VIAGGIARE, DIVER-TIRSI E CONOSCERE GENTE NUOVA. FINAL-MENTE SI ESCE DAL LETARGO CRONICO

SALUTE SE SIETE SPORTIVI QUESTO È IL MOMENTO DI RAGGIUNGERE TRAGUARDI IMPORTANTI. SE NON LO SIETE INIZIATE ORA

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

FASCINO SARETE PIÙ CHE MAI ATTRAENTI E BENDISPOSTI NEI CON-FRONTI DEL PARTNER E DI PROBABILI NUOVI INCONTRI SALUTE SONO CONSI-GLIATE CURE MIRATE ALL’OTTIMIZZAZIONE DELLA BELLEZZA NATURALE. CURATE LA PELLE DEL VISO

OroscopoE’ TEMPO DI GRANDI CAMBIAMENTI:

ABBIATE CORAGGIO E NON GUARDATEVI

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