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ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 1 7 Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 17 05 maggio 2011 1€ IT’S PARTY TIME Latina, Treviso, Borgo a Buggiano, Santarcangelo e Arzanese festeggiano la promozione

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

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N 1

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma

IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 17 05 maggio 2011 1€

IT’S PARTY TIME

Latina, Treviso, Borgo a Buggiano, Santarcangelo e Arzanese festeggiano la promozione

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Il gioco delle sedie e gli strani movimentiMassimiliano GiacominiMassimiliano Giacomini

Riforma dei campionati avanti

per grazia divina, o meglio,

per disgrazie societarie. Riforma

dello statuto bloccata da compo-

nenti che vogliono, e al momento

hanno, avere un peso politico che

non gli compete in nessun’altra

Federazione internazionale. Leghe

che combattono battaglie fini solo

ai propri interessi. Uomini che sie-

dono nelle stanze dei bottoni inca-

paci, o peggio, che hanno subìto

squalifiche per comportamento

antisportivo. Un Comitato Olimpico

dove il presidente invece di essere

super partes inizia con largo antic-

ipo a tirare la volata al suo segre-

tario, un sottosegretario allo sport

che promette mari e monti per poi

defilarsi. Questo sport italiano è lo

specchio di una società devastata

dalle vecchie generazioni che nas-

coste dietro il sogno della rivoluzi-

one culturale degli anni ’60 hanno

proseguito in maniera brobdingna-

giana a distruggere ogni cosa. L’AIC

che si ribella di fronte alla riforma

dei campionati: ci devono spiegare

come sia possibile difendere posti

di lavoro dove poi non vengono ris-

pettati contratti e dove i calciatori

alla fine sono costretti a pagarsi da

soli il vitto e l’alloggio o dove non

gli resta altro che dormire nelle

proprie macchine o negli spoglia-

toi dei campi. Allora è vero quello

che dice Mario Macalli, presidente

della Lega Pro, quando afferma che

l’Assocalciatori (che ha come nuovo

presidente Damiano Tommasi),

sa cose che non dovrebbe sapere

e che basta andare a vedere con

quali automobili si muovono i cal-

ciatori di Lega Pro e addirittura di

Serie D per capire che c’è qualcosa

che non quadra, e per questo con-

viene comunque non abbassare il

numero delle società. Proprio l’AIC

ha cambiato presidente in questi

giorni: l’outsider è diventato il nu-

mero uno dopo la gestione Campa-

na. Ora, il fatto che Albertini non sia

sceso in campo ma si sia da subito

defilato, dovrebbe farci capire che

l’ex centrocampista del Milan e oggi

“prezzemolino” del “non legato alle

loigiche della poltrona” Giancarlo

Abete e della Federcalcio (dove

lo potete vedere ad ogni manifes-

tazione neanche avesse il dono

dell’ubiquità), è pronto per can-

didarsi ad una poltrona più pres-

tigiosa. Bisognerà capire però cosa

accadrà tra Abete, Petrucci, Pag-

nozzi e Rivera. Nei prossimi mesi

ci saranno in ballo due poltrone:

quella di presidente FIGC e quella

di presidente del CONI. Tutto era

pronto per uno scambio tra Abete

e Petrucci, ma l’entrata in scena

di Pagnozzi ha spostato l’asse, ma

vedrete che giocheranno al gioco

della sedia e nessuno di loro resterà

senza una poltroncina

comoda comoda.

NUMERO 17 - 05 maggio 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

LEGENDA

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma

Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]

Direttore responsabileMassimiliano Giacomini

email: [email protected]

CaporedattoreFlavio Grisoli

email: [email protected]

RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi

email: [email protected]

Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco

email [email protected]@professionecalcio.net; [email protected]

Hanno collaborato Piero Barbaro, Giuliano Corridori, Guido Del Re, Mauro Gasperini

Riccardo Morgigno, Stefano Santini

Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com

Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma

T C A STattica Curiosità Approfondi-

mentoStatistica

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Al di là delle scaramanzie, ormai il Milan può con-

siderarsi a tutti gli effetti campione d’Italia. Nem-

meno uno tsunami può impedire agli uomini di Allegri

di fare un punto in tre gare. Eppure c’è chi aspetta e

spera (Leonardo) che l’ora si avvicini. Sì, quella del suo

probabile licenziamento. La rossonera e la nerazzur-

ra, vista l’età giurassica di molti loro giocatori, devono

dare vita ad un robusto cambiamento, perché il loro

ciclo si è esaurito. Incerta la lotta per l’accesso all’Euro-

pa, quasi delineata la lotta per non retrocedere. Spac-

ciato il Bari (che però si sta comportando con grande

sportività) che per poco non uccellava una Roma

stanca e sfiduciata (si regge in piedi solo grazie all’im-

mensa classe del suo capitano) credo che a farle com-

pagnia potrebbe andare una insospettabile, ovvero la

Sampdoria, passata dai preliminari di Champion’s alla

lotta per la salvezza. Se penso che avrà il derby e che

nell’ultima farà visita ad una Roma avvelenata per lo

scherzetto dello scorso anno la vedo buia per gli uo-

mini di Cavasin. Quasi salve Chievo e Parma, risucchia-

te nella zona pericolosa Lecce, Brescia, e sopratutto

Cesena che in tre minuti è passata dal paradiso della

salvezza all’inferno di una probabile retrocessione. Si

sbagliava chi poneva la quota salvezza a 40 punti: ora

anche il Bologna, dopo cinque sconfitte consecutive

trema, e per Malesani non sarebbe la prima volta di

un flop clamoroso (ricordate il Verona di qualche anno

fa). Chiudo con due parole su Mou: non sa perdere,

evoca complotti, gioca con un catenaccio degno dei

tempi di Rocco, strizza i cervelli dei giocatori. È l’ora che

certi falsi profeti strapagati si facciano da parte. Largo

alle giovani generazioni e questo non solo nell’ambito

sportivo, ma anche in quello politico e federale. Si dia

inizio ad una vera e propria rivoluzione per la salvezza

del calcio italiano, ma chi avrà il coraggio di farlo? Gira

e rigira sono sempre le solite facce riciclate. Speriamo

che il beato Giovanni Paolo II ci faccia questo miracolo:

forse è quello che gli manca per diveni-

re santo a tutti gli effetti.

Basta con i falsi profeti, speriamo che il beato Giovanni Paolo II ci faccia il miracolo4 NUMERO 17 - 05 maggio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Mauro Gasperini

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6 NUMERO 17 - 05 maggio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

26

Non manca di soprese la 38esima giornata

del campionato di Serie Bwin: l’Atalanta di

mister Colantuono cade a Livorno sotto i colpi di

Dionisi e Danilevicius, che ribaltano il vantaggio

firmato in apertura di secondo tempo da Bon-

aventura. Ne approfitta, anche se non fino in

fondo il Siena, che sul terreno del Novara prima

va sotto grazie al gol di Gonzalez, poi vede i tre

punti per merito della doppietta di Calaiò, ma

alla fine deve accontentarsi del 2-2 finale. Di

Ludi lo squillo decisivo a un quarto d’ora dal ter-

mine. I bianconeri di Conte sono però sempre

più primi in classifica a +2 dall’Atalanta e a +12

da Novara e Varese. L’undici di Sannino non ri-

esce a sbloccare lo 0-0 inziale sul terreno amico

contro il Padova, che con il punto conquistato

sale a quota 50. 1-1 in rimonta contro il Pia-

cenza per il Torino, che resta attaccato alla zona

playoff, ma spreca in casa l’ennesima chance

per conquistarla con sicurezza. Di Guzman e

Rolando Bianchi le reti del match. Soddimo e

Bonanni regalano invece i tre punti al Pescara di

Di Francesco, che supera per 2-1 in trasferta il

Portogruaro: inutile la rete allo scadere di Alti-

nier per i padroni di casa. Non si ferma la corsa

del Crotone di Menichini, che vince anche sul

terreno del Vicenza: vantaggio biancorosso con

Abbruscato, prima Vinetot e poi Djuric siglano

il definitivo 2-1 che issa i calabresi a quota 50 in

classifica a soli tre punti dalla zona play-off. Cade

l’Empoli contro il Sassuolo, che conquista tre

punti importanti in chiave salvezza grazie al gol

di Quadrini dopo solo un minuto di gioco. Nelle

zone basse della classifica fanno 1-1 CIttadella e

Modena, con i gol di Stanco e Piovaccari. I suc-

cessi di Ascoli e Grosseto inguaiano la situazione

rispettivamente di Frosinone e Triestina. Al “Del

Duca” l’undici di Castori si impone per 3-1 con-

tro i ciociari (reti di Lupoli, Masucci, Feczesin e

Ignacio), mentre i ragazzi di Serena infliggono

un secco 2-0 agli alabardati per merito dei gol

di Sforzini e Caridi. RInviata per

maltempo Albinoleffe-Reggina.

Pescara, squillo play-off

Classifica P G V N S GF GS

Siena 73 38 20 13 5 58 29Atalanta 71 38 20 11 7 51 29Novara 61 38 15 16 7 54 33Varese 61 38 14 19 5 46 28

Reggina 53 37 13 14 10 39 35Torino 53 38 14 11 13 44 43

Pescara 52 38 14 10 14 39 40Padova 50 38 11 17 10 54 45Livorno 50 38 12 14 12 43 42Crotone 50 38 12 14 12 42 44Empoli 49 38 11 16 11 40 36Vicenza 49 38 14 7 17 40 47Modena 48 38 10 18 10 39 44Grosseto 48 38 12 12 14 41 47Sassuolo 45 38 11 12 15 37 41Cittadella 44 38 10 14 14 42 47Ascoli-6 43 38 12 13 13 37 43

Albinoleffe 43 37 11 10 16 47 56Piacenza 43 38 10 13 15 48 58

Portogruaro 40 38 10 10 18 35 52Triestina 37 38 7 16 15 31 49

Frosinone 35 38 7 14 17 39 58

38° Giornata 29-30/04 - 01/05/2011Albinoleffe-Reggina sosAscoli-Frosinone 3-1Cittadella-Modena 1-1Grosseto-Triestina 2-0Livorno-Atalanta 2-1Novara-Siena 2-2Portogruaro-Pescara 1-2Sassuolo-Empoli 1-0Torino-Piacenza 1-1Varese-Padova 0-0Vicenza-Crotone 1-2

MARCATORI

20 Gol: Piovaccari (Cittadella, 7r)18 Gol: Bianchi (Torino, 3r)17 Gol: Cacia (Piacenza, 2r)16 Gol: Abbruscato (Vicenza, 2r)15 Gol: Coralli (Empoli, 4r) Succi (Padova, 5r) Bonazzoli (Reggina, 2r)

39° Giornata 06-07-09/05/2011Atalanta-Portogruaro

Crotone-NovaraEmpoli-AlbinoleffeFrosinone-VicenzaModena-Grosseto

Padova-AscoliPescara-Livorno

Piacenza-SassuoloReggina-Varese

Siena-TorinoTriestina-Cittadella

Stefano SantiniAllenatore: Leonardo Menichini (Crotone)

Guarna(Ascoli)

Ludi(Novara)

Vinetot(Crotone)

Cascione(Pescara)

Calaiò(Siena)

Caridi(Grosseto)

Bianchi(Torino)

Miglionico(Livorno)

Schiattarella(Livorno)

Bonanni(Pescara)

Djuric(Crotone)

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7NUMERO 17 - 05 maggio 2011 7w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Con la maglia numero 61 (scelto a caso) è tor-

nato a Bergamo per sfidare Mondonico ed

anche stavolta c’è stato il diluvio. Anche prima dello

spareggio fra Reggina e Atalanta nel 2003 quando

un suo gol decise la salvezza per gli amaranto: «È

vero, c’era un nubifragio come contro l’AlbinoLeffe.

L’arbitro Collina rinviò la gara al giorno dopo. Fu

come vincere una finale di coppa, il mio gol di sin-

istro ancora oggi mi mette i brividi a ricordarlo». Ed

il tuo centro più bello che ricordi? «Lancio di Mo-

zart di sinistro e tiro al volo col destro alla Van Bas-

ten. in Lazio-Reggina 1-1, noi giocammo in maglia

nera. Gol sotto la curva nord, fantastico». A Reg-

gio come allenatore hai avuto Mazzarri, un grande

mister? «Mazzarri è molto preparato e carica bene

la squadra come sta facendo adesso a Napoli, ma

a livello umano gli preferisco altri allenatori che ho

avuto come Prandelli e Novellino. Specialmente

Prandelli, nel rapporto con noi giocatori, tra lui e

Mazzarri non c’è paragone». Come mai a Firenze

non hai sfondato? «Ero entrato nello scambio con

Pazzini. Ho segnato un solo gol in 12 presenze. Il

problema è che venivo da due gravi infortuni rime-

diati con la Samp, ben due volte i crociati. Inoltre ero

chiuso da Gilardino che segnava tanto. A Genova

invece ho segnato di più ma ho avuto dei problemi

con alcuni tifosi. In particolar modo con il gruppo dei

Fedelissimi. Mi trattarono in malo modo. Io abitavo

a Nervi, in centro non andavo quasi mai. Ho vissuto

pochissimo la città, è molto caotica. Io sono nato ad

Asola, una cittadina di 10mila abitanti tra Mantova

e Brescia». Hai amici tra i tuoi colleghi calciatori?

«Sì, mi vedo spesso con Mirko Pieri dai tempi della

Samp, andiamo sempre insieme nelle vacanze es-

tive. Anche Aimo Diana è un mio amico, ora gioca

nel Bellinzona». Hai avuto screzi con qualche calcia-

tore? «Sì, con Cassano in un Fiorentina-Samp. Una

situazione davvero spiacevole». Bonazzoli, capri-

corno, è nato il 20 gennaio 1979. Dal ‘93 al ‘97 nelle

giovanili del Brescia. È alto 192 cm x 84 kg. Sei mai

stato vicino al Mantova, squadra della tua provincia?

«Da ragazzo ho fatto un provino, poi si diceva che il

Presidente Lori mi cercava qualche anno fa quando

erano in B». Obiettivo della Reggina, play-off? «Ad

inizio stagione l’obiettivo era la salvezza. Siamo una

rosa piena di giovani, la salvezza è la prima cosa.

Mister Atzori ci disse che le previsioni ci davano per

spacciati, che saremmo retrocessi. Ora siamo vicini

ai play-off e ci crediamo fino alla fine. Occhio però a

Pescara, Crotone e Modena. Finora ho segnato 15

reti come Coralli dell’Empoli e molto del merito va

ad Atzori che in estate ha saputo ricaricarmi le pile.

Sia mentalmente che fisicamente grazie al duro

lavoro di tutto lo staff reggino. In questa stagione

non ci sono bomber scatenati come l’anno scorso

con Eder, Caracciolo e Pinilla. Siamo tutti vicini nella

classifica delle reti». Sei tifoso di qualche squadra?

«Pur essendo mezzo bresciano, non sento il derby

con l’Atalanta in modo ossessivo come molti tifosi.

Da piccolo ero un simpatizzante juventino, ora non

mi importa nulla. Adesso tifo per il gran calcio del

Barcellona, è sublime». Come sei stato a Verona?

«È una piazza da serie A, per la gente, per lo stadio

che è molto grande. Ho esordito in A proprio nel Ve-

rona, una città ed un’esperienza bellissima». Ci sono

state offerte per te durante il calciomercato estivo

del 2010? «Molti sono andati via da Reggio, c’erano

problemi economici. Io e Tedesco siamo rimasti di-

mezzandoci lo stipendio. Durante quelle calde e in-

tense settimane, ho ricevuto un’offerta dal club cipr-

iota dell’Hapoel Nicosia ma ho rifiutato. Sto bene

qui al Granillo, ho firmato fino al 2012». Hai mai

pensato di trasferirti all’estero? «Se mi chiamano ci

vado, come no. Spagna al primo posto, anche la Pre-

mier inglese. Però, anche se sono grosso, non amo

fare a sportellate in area di rigore come fanno in Ing-

hilterra. Anche negli Stati Uniti mi affascina l’idea di

giocare, oppure anche in Grecia come ha fatto Cirillo

che ha sposato una ragazza greca». Molti tuoi col-

leghi hanno avuto problemi nelle storiche ed esi-

genti piazze del sud, te come ti trovi? «Al sud, se dai

il massimo non hai problemi. Dipende al carattere

di ciascuna persona. Io mi sono sempre battuto con

orgoglio e dignità. L’entusiasmo dei tifosi si è un po’

perso in questi anni, però al Granillo stanno tornan-

do in massa. I tifosi amaranto sono sempre al mio

fianco». Collezioni maglie di calcio? «Sì, ne ho circa

200. Quella a cui tengo di più è quella dell’esordio az-

zurro. Si giocava a Bergamo, amichevole tra Italia e

Turchia. Il CT Donadoni mi fece entrare nella ripresa

al posto di Iaquinta. La maglia la con-

servo gelosamente».

Riccardo Morgigno

(Foto Archivio)

Bonazzoli e la Reggina

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9NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

La Cavese cambia l’ennesimo allenatore. Dopo

le dimissioni di Mauro Melotti presentate al

termine della disfatta subita nella capitale, ar-

riva sulla panchina dell’ultima in classifica Franco

Dellisanti., che ha dichiarato: «Ho trovato una

squadra molto motivata, i ragazzi sono entusias-

ti, anche se pesa il sei a zero con l’Atletico. Ho visto

però una volontà di riscattare la partita di Roma

e la vittoria contro la Juve Stabia ha confermato

la mia analisi». Il mister è convinto che niente

sia perduto fino a che i numeri non condannano

definitivamente: «Ci sono motivazioni giuste per

crederci. Finché non c’è la certezza matematica

il calcio ci insegna che tutto è possibile, bisogna

impegnarsi fino alla fine. Ci sono le premesse per

risalire ed è importante dare tutto». Obbligato-

rio vincere quindi, ma non è semplice sedersi su

una panchina a solo tre giornate dalla fine con

una squadra fanalino di coda e tentare il mira-

colo. L’allenatore di Cava de’ Tirreni però non si

spaventa: «È difficile, ma non è il primo anno che

alleno. Mi hanno accolto molto bene, ho trovato

un ambiente disponibile. Il problema può essere

dal punto di vista tattico, anche se conosco la

squadra, devo sciogliere qualche dubbio tecnico

velocemente, perché ho poco tempo». La squad-

ra campana ha subito una penalizzazione di 6

punti e senza questa decurtazione viaggerebbe

in zona play-out, Franco Dellisanti commenta

così la mannaia delle decurtazioni di punti: «Le

penalizzazioni falsano il campionato, ma non è

un problema solo per la Cavese. Prima e Seconda

divisione hanno una situazione economica crit-

ica, ci sono pochi

investitori e ci sono

molte squadre in

difficoltà economi-

che».

La Cavese si affida a Dellisanti per il miracoloFabiola Rieti

Di certo attendersi che il Foligno potesse fare

l’impresa a Nocera contro la neopromossa

in Serie bwin era difficile, però visto l’andamento

della gara giocata al “San Francesco”, un po’ d’a-

maro in bocca per mister Pagliari e i suoi ragazzi

è rimasto, perché fino a pochi minuti dalla fine la

gara era ancora sull’1-1 (al triplice fischio 3-1 per

i rossoneri): «Purtroppo – l’incipit del tecnico che

portò il Foli-

gno in Prima

Divisione nel

2007 – ab-

biamo preso

ancora gol su situazione di palla inattiva e su con-

tropiede. Sono errori, mi hanno detto perché sono

qui solo da una settimana, che si ripetevano anche

nella gestione tecnica precedente. È un peccato,

perché alla fine se uscivamo da Nocera con un

punto non avremmo rubato niente». Ora la rincor-

sa alla salvezza (passando per i play-out) si fa dura,

perché la Cavese ha recuperato tre punti vincendo

il derby contro la Juve Stabia e all’ultima giornata

c’è lo scontro diretto a Cava: «Intanto dobbiamo

pensare alla gara contro il Benevento». Già, il Be-

nevento di Galderisi, che domenica al “Ciro Vigori-

to”, in una gara epica stile “Fuga per la vittoria”, ha

battuto ed estromesso dalla corsa play-off il Fog-

gia. L’aver raggiunto il proprio obiettivo (il secondo

posto) potrà essere un vantaggio per il Foligno?

«Bé – sorride Pagliari – anche la Nocerina il proprio

obiettivo l’aveva già conquistato…Non penso che

i sanniti giocheranno svogliati. Si giocheranno la

partita per fare i tre punti, come è giusto che sia

d’altra parte». Ma che squadra ha trovato Pagliari

al suo ritorno a Foligno? «In queste circostanze è

prevedibile: una squadra depressa, con poca auto-

stima. Si deve lavorare a livello psicologico. Io vedo

la gente con il fuoco negli occhi, che

lottano per un obiettivo».

Pagliari: “Foligno depresso. Serve una svolta”

(Foto Archivio)

Flavio Grisoli

(Foto Sammarco)

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Nocerina e Latina hanno già festeggiato la pro-

mozione rispettivamente in Serie bwin e in

Prima Divisione, mentre le altre squadre hanno an-

cora l’urlo strozzato in gola. Al Gubbio manca un solo

punto per la certezza matematica e i suoi passionali

tifosi attendono con ansia, la Tritium si giocherà le

sue chances nell’ultima partita dopo che in questa

33° giornata è stata a guardare le sue avversarie. Il

Carpi spera nella promozione e i suoi sogni di gloria

passeranno da Prato. L’avvincente Lega Pro continua

a tenerci con il fiato sospeso e questa volta solo sul

campo gioco. E come disse Oscar Wilde: “Questa su-

spense è terribile. Spero che duri”. (Fabiola Rieti)

La terribile, splendida, suspence I A DIVISIONE - Girone A

2 A DIVISIONE - Girone A 2 A DIVISIONE - Girone B 2 A DIVISIONE - Girone C

I A DIVISIONE - Girone B

CLASSIFICA

Gubbio -1 62

Sorrento 58

Alessandria -2 49

Salernitana -6 47

Verona 46

Reggiana 45

Lumezzane -1 43

Spal -1 43

Spezia -2 43

Como -1 41

Bassano 41

Ravenna 38

Cremonese 38

Pavia 36

Pergocrema -1 34

Sudtirol 29

Paganese 29

Monza 28

CLASSIFICA

Tritium -2 56

Feralpisalò -2 54

Pro Vercelli 52

Pro Patria -7 49

Renate 47

Savona -4 46

Lecco 44

Montichiari 41

Rodengo Saiano -2 40

Casale 37

Canavese -8 36

Valenzana -1 33

Sambonifacese 31

Virtus Entella -1 31

Sanremese 27

Sacilese 26

Mezzocorona 23

CLASSIFICA

Carpi -1 64

Carrarese 62

L’Aquila 48

San Marino 46

Prato 46

Chieti 45

Poggibonsi 40

Giacomense 40

Bellaria 32

Gavorrano 31

Giulianova -3 28

Crociati Noceto 27

Celano 24

Sangiovannese -13 23

Fano -4 21

Villacidrese -12 15

CLASSIFICA

Latina 64

Trapani -1 58

Milazzo 54

Avellino 50

Neapolis Mugnano 49

Aversa Normanna 48

Matera -1 33

Melfi -6 33

Isola Liri 31

Lamezia 30

Campobasso -2 30

Pomezia -16 29

Fondi 29

Brindisi -5 23

Vibonese -2 17

Catanzaro -8 8

CLASSIFICA

Nocerina 71

Benevento 59

Atletico Roma 53

Juve Stabia 51

Taranto 51

Foggia -3 43

Siracusa 43

Lanciano 42

Lucchese 41

Pisa 39

Barletta 38

Gela 37

Ternana -2 35

Cosenza -6 35

Andria 33

Viareggio 30

Foligno -4 29

Cavese -6 28

33° Giornata 08/05/2011Alessandria-Spal

Como-MonzaCremonese-Bassano

Gubbio-PaganeseRavenna-PergocremaReggiana-Salernitana

Spezia-SorrentoSudtirol-Pavia

Verona-Lumezzane

34° Giornata 08/05/2011Pro Patria-Mezzocorona

Pro Vercelli-LeccoRenate-Montichiari

Rodengo Saiano-SacileseSambonifacese-Canavese

Savona-Virtus EntellaTritium-Sanremese

Valenzana-FeralpisalòRiposa: Casale

30° Giornata 08/05/2011Bellaria-Poggibonsi

Crociati Noceto-CelanoFano-Gavorrano

Giulianova-VillacidreseL’Aquila-Chieti

Prato-CarpiSan Marino-Carrarese

Sangiovannese-Giacomense

30° Giornata 08/05/2011Avellino-Campobasso

Catanzaro-TrapaniFondi-Vigor Lamezia

Latina-Aversa NormannaMatera-Isola LiriMelfi-Pomezia

Milazzo-Neapolis MugnanoVibonese-Brindisi

33° Giornata 08/05/2011Andria-Cavese

Atletico Roma-CosenzaFoggia-Taranto

Foligno-BeneventoGela-Nocerina

Juve Stabia-LuccheseSiracusa-Ternana

Viareggio-PisaVirtus Lanciano-Barletta

MARCATORI

24 Gol: Paulinho (Sorrento, 6r)

15 Gol: Gomez (Gubbio, 4r)

13 Gol: Scappini (Alessandria, 1r)

12 Gol: Cipriani (Spal)

10 Gol: Ferrario (Monza, 2r)

MARCATORI

16 Gol: Ripa (Pro Patria)

13 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)

11 Gol: Pietribiasi (Sambonifacese)

Bonomi (Pro Vercelli, 6r)

Tarallo (Savona, 5r)

MARCATORI

19 Gol: Gaeta (Carrarese, 4r)

14 Gol: Cesca (Carpi)

13 Gol: Alteri (Poggibonsi, 5r)

Margarita (Giulianova, 5r)

12 Gol: Pietranera (Crociati N., 4r)

Falomi (Celano, 1r)

Gasparello (San Marino, 1r)

MARCATORI

14 Gol: Perrone (Trapani, 1r)

12 Gol: Tortolano (Latina, 4r)

11 Gol: Grieco (Aversa N., 4r)

Lasagna (Milazzo, 2r)

10 Gol: 5 calciatori

MARCATORI19 Gol: Sau (Foggia) Insigne (Foggia, 6r)16 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 6r)15 Gol: Innocenti (Barletta, 1r)14 Gol: Marotta (Lucchese)12 Gol: Negro (Nocerina)

Clemente (Benevento, 1r)

32° Giornata 01/05/2011Bassano-Reggiana 0-0Lumezzane-Sudtirol 1-0Monza-Alessandria 2-0Paganese-Spezia 0-1Pavia-Verona 1-1Pergocrema-Cremonese 2-1Salernitana-Como 2-0Sorrento-Gubbio 2-1Spal-Ravenna 3-0

33° Giornata 01/05/2011Canavese-Savona 0-1Feralpisalò-Sambonifacese 2-1Lecco-Valenzana 1-2Mezzocorona-Casale 1-4Montichiari-Pro Patria 2-1Sacilese-Pro Vercelli 1-1Sanremese-Rodengo Saiano 3-2Virtus Entella-Renate 1-0

Ha riposato: Tritium

29° Giornata 01/05/2011Carpi-Giulianova 3-0Carrarese-Crociati Noceto 2-0Celano-Bellaria 1-2Chieti-San Marino 0-0Gavorrano-L’Aquila 0-1Giacomense-Fano 3-1Poggibonsi-Sangiovannese 0-0Villacidrese-Prato 1-4

29° Giornata 01/05/2011Aversa Normanna-Avellino 2-2Brindisi-Melfi 0-4Campobasso-Milazzo 1-1Isola Liri-Fondi 2-2Neapolis Mugnano-Vibonese 2-1Pomezia-Catanzaro 1-2Trapani-Matera 1-0Vigor Lamezia-Latina 0-2

32° Giornata 01/05/2011Barletta-Gela 0-0Benevento-Foggia 4-3Cavese-Juve Stabia 2-0Cosenza-Viareggio 2-1Lucchese-Virtus Lanciano 2-0Nocerina-Foligno 3-1Pisa-Andria 2-1Taranto-Siracusa 2-2Ternana-Atletico Roma 1-2

11NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 11

Page 12: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

Fabiola Rieti e Sara Sbaffi

Decimo appuntamento per l’inchiesta

che mira ad indagare sul lavoro degli

arbitri in Lega Pro. Con la fine dei campionati

molti dirigenti si sbottonano maggiormente,

citando episodi dubbi e direttori di gara non

all’altezza. Questa settimana sono stati inter-

pellati Bruno Iovino (direttore generale della

Nocerina) e Fabrizio Ferrigno (direttore spor-

tivo del Milazzo). Il dg della Nocerina punta

l’attenzione sulla professionalità del settore

arbitrale: «Fino a quando non c’è malafede,

li ho sempre giudicati positivamente». Il gi-

udizio su arbitri e assistenti passa anche

per una soluzione proposta dal dirigente di

Nocera Inferiore: «Ho sempre sostenuto che

la terna fissa sarebbe la migliore soluzione per

tutti. L’ho ribadito più volte, ma non si capisce

perché siano così ostativi di fronte a questa

proposta». I direttori di gara, secondo Iovino,

sono preparati atleticamente: «La nuova gen-

erazione è in forma. Sull’approccio in campo

troviamo il bicchiere mezzo pieno e mezzo

vuoto, c’è chi è più propenso a coltivare il lato

umano e chi meno». Le soluzioni per rendere

migliore il settore si orientano su due punti:

«Oltre alla terna fissa, entrando nel merito di

problemi come la diaria degli arbitri va fatta

forse una modifica, visto che parliamo di pro-

fessionisti». Sull’utilizzo della tecnologia, Bru-

no Iovino è incerto: «Per alcuni punti potreb-

be essere un bene. Sono sistemi che possono

aiutare, ma credo sia più opportuno affidare

il giudizio all’uomo». Il direttore sportivo

del Milazzo Fabrizio Ferrigno è soddisfatto

dell’operato arbitrale, almeno fino alla scorsa

domenica contro la Vigor Lamezia: «Non ci

siamo mai lamentati degli arbitraggi perché

capiamo che una giornata “no” possa suc-

cedere a tutti. Solo con i biancoverdi, contro

i quali ci giocavamo il secondo posto, l’arbitro

era la signora Spinelli di Terni e ha fatto delle

cose tremende. Non dico che l’ha fatte voluta-

mente però si vedeva che era alle prime armi.

Ci vogliono arbitri più esperti, questa signora

ha fatto dei danni». È buono il giudizio del ds

sul comportamento in campo delle giacchette

nere: «Con alcuni ci si può parlare, sono dis-

ponibili e cercano di aiutarti, altri rispondono

male ma ci può stare. In linea di massima però

non critichiamo gli arbitri». Dal punto di vista

fisico e atletico il direttore dei mamertini è

soddisfatto degli arbitri incontrati in questa

stagione, anche se: «Gli arbitri che ho visto

sono tutti in forma, tranne sempre la signora

Spinelli di Terni che in tre o quattro occasioni

era troppo vicina all’azione e ha intercettato

la palla interrompendo le azioni». Le lacune

maggiori anche per Ferrigno sono da rin-

tracciare negli assistenti che troppo spesso

si ergono a protagonisti. Il direttore sportivo

rossoblu ha delle soluzioni per migliorare il

settore: «Io inizierei a fare una grande cosa,

tantissima gavetta. Organizzare più ritiri,

anche con riunioni settimanali. Invece spesso

sono abbandonati a loro stessi. C’è bisogno

di maggiore dialogo. Se fanno gli indispo-

nenti si crea disagio. E il dialogo dovrebbe

esserci anche con le società». Sull’aiuto tec-

nologico non è del tutto convinto: «Sarebbe

meglio avere un quarto o quinto uomo sulla

linea oppure si potrebbero dare maggiori re-

sponsabilità agli assistenti fornendogli anche

un fischietto. Più arbitri ci sono e meglio è in

campo. Sarebbe un appoggio

migliore».

Arbitri in Lega Pro: terna fissa e pedalare

1212 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011

Page 13: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16
Page 14: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

Flavio Grisoli

Se per la Nocerina l’attesa per il ritorno in

cadetteria è durata 32 anni, non da meno

può considerarsi quella del Latina per rimette-

re piede in Prima Divisione. L’ultima stagione

dei nerazzurri nell’ex C/1 è datata 1981-82, con

la retrocessione da ultima in classifica. Dopodi-

ché tanta C/2 e Serie D, un ripescaggio nel 2002,

una mancata iscrizione (2007), una scissione,

una successiva fusione, un secondo ripescaggio

nel 2010 e finalmente una gioia conquistata sul

campo. La squadra guidata da Stefano Sanderra

in panchina è riuscita a conquistare l’obiettivo

della vittoria del campionato con una giornata

di anticipo, dopo un testa a testa avvincente con

il Trapani. Probabilmente queste due squadre

non erano accreditate del favore dei pronostici

ad inizio stagione, soprattutto per la presen-

za ingombrante di una corazzata (di nome e di

fatto) come l’Avellino, che invece con un girone

d’andata assolutamente scriteriato ha buttato

alle ortiche una stagione. Ma la fortuna va an-

che aiutata, e le occasioni cercate e sfruttate.

Quindi va reso meri-

to al Latina per aver

condotto dall’inizio

alla fine la stagione:

«È stata una soddi-

sfazione enorme – le

prime parole del tec-

nico dei nerazzurri

Stefano Sanderra,

classe 1967 – perché

premia le grandi motivazioni e la voglia di vin-

cere di questo gruppo, che ha sempre creduto

nelle proprie potenzialità». C’è da dire, ad ulte-

riore incensazione del campionato condotto

da Tortolano e compagni, che fino a febbraio il

Latina era l’unica squadra nel panorama profes-

sionistico europeo ad essere ancora imbattuta.

Record poi infranto proprio dal Trapani, che

si impose nello scontro diretto per 3-2: «Sì, un

vero peccato, anche perché il loro gol arrivò in

pieno recupero e anche in fuorigioco. Però quella

sconfitta non ci precluse nulla, eravamo ancora

in testa alla classifica e l’abbiamo metabolizzata

senza problemi». Ma quando Sanderra ha capi-

to che aveva tra le mani una squadra potenzial-

mente vincente? «Già in ritiro mi rendevo conto

che i ragazzi avevano quel fuoco, quella voglia

di vincere adatta per arrivare fino in fondo. Poi

comunque vivevamo di gara in gara, e la vitto-

ria alla fine è ampiamente meritata, a parte per

un periodo ad inizio girone di ritorno, nel quale

Il doppio salto del Latina: È 1 ̂Divisione

1414 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011

In tutte le immagini la festa dei ragazzi

guidati da Sanderra (Foto Società)

Page 15: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

pareggiavamo un po’ troppo in casa (alla fine

i leoni pontini hanno raccolto cinque pareggi

in casa e altrettanti in trasferta), ma ci può sta-

re». La gara che ha convinto Sanderra che nulla

avrebbe potuto togliergli questa soddisfazione:

«La vittoria ad Avellino nel girone di ritorno. An-

dammo a vincere al “Partenio” per 1-0 (anche

lì una grandissima prova collettiva soprattutto

del pacchetto arretrato, che non per niente è il

migliore del girone, con soli 16 gol al passivo) e

lì ho capito che ce l’avremmo fatta». C’è invece

stata una gara che non ha soddisfatto il mister?

«No, devo dire di no. A parte l’amarezza della

gara col Trapani, non sono mai uscito dal campo

insoddisfatto». Chiaramente, dopo l’ultima gara

contro l’Aversa Normanna, ci si dovrà mette-

re a tavolino per programmare il futuro. Con

Sanderra ancora in panchina? «Dobbiamo

parlare. Avremo anche la Supercoppa da gio-

care, dopodiché vedremo se ci saranno i pre-

supposti per continuare. La dirigenza – prose-

gue Sanderra, che in carriera ha seduto sulle

panchine di Barletta, Gela, Tivoli, Frosinone,

L’Aquila e Cassino nello scorso campio-

nato – mi ha espresso la volontà che

avrebbe piacere a continuare insieme,

ma ne dobbiamo parlare. C’è da vede-

re se c’è unità di intenti». Ma al di là se

questa unità di intenti si trovi o meno

il Latina, così com’è, può affrontare un

campionato di Prima Divisione o c’è

da metterci pesantemente le mani alla rosa?

«Dipende dagli obiettivi – risponde Sanderra

– perché se si gioca per lanciare i giovani e per

conquistare la salvezza, l’ossatura buona c’è.

Se invece si dovesse puntare ad un campionato

diverso, allora qualcosa ci sarebbe certamente

da fare». Nella voce del numero uno del Latina

Michelangelo Condò c’è tutta la soddisfazione

per una promozione inattesa, soprattutto dopo

il ripescaggio della scorsa estate: «Siamo riu-

sciti ad ottenere il ripescaggio nonostante non

avessimo disputato un grandissimo campiona-

to in Serie D – infatti i nerazzurri terminarono al

nono posto – però la società era sana e aveva

tutte le carte in regola per ottenere la Seconda

Divisione. La vittoria di quest’anno è stata una

cosa grandissima – commenta con un filo di

emozione Condò – eclatante, frutto del lavoro

di tutti. Non è mai merito di uno in particolare,

ma di tutti quanti, dalla società in giù. Poi un mi-

ster all’altezza della situazione ci ha permesso di

tornare in Prima Divisione dopo 30 anni». Se per

Sanderra la vittoria ad Avellino è stato il punto di

svolta, per Condò la partita chiave è un’altra: «La

vittoria esterna a Mugnano contro il Neapolis –

due a zero per i pontini – è stata una gara super-

lativa. Noi eravamo sempre fiduciosi dei nostri

mezzi, delle nostre possibilità, anche se il Trapani

dietro di noi andava veramente forte. Voglio fare

i complimenti alla squadra granata e anche al

Milazzo. Quella vittoria ci ha dato una grossa

spinta e ha raffreddato gli animi delle nostre in-

seguitrici. Ad Avelino – prosegue Condò – abbia-

mo battuto in una gara tiratissima la squadra

che avrebbe, a detta di tutti, dovuto ammazzare

il campionato. Anche lì, concordo con il mister,

giocammo una gara sensazionale, soprattutto

a livello difensivo». Uno sguardo al futuro: «An-

cora non ci sto pensando alla prossima stagio-

ne, pensiamo a finire questa, poi anche un po’

di riposo è necessario, perché non ci si ferma

mai. Sicuramente punteremo sui giovani come

abbiamo sempre fatto». E il mister? «Con lui ci

dobbiamo incontrare, ma ci siamo già parlati e

basterebbe una stretta di mano. Chiaramente

dobbiamo capire le reciproche esigenze, ma

allo stato attuale per me non ci

sarebbero problemi».

1515w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 17 - 05 maggio 2011

Page 16: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

1616 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011

Il Treviso vince il campionato nel girone C

della serie D e arriva in Seconda Divisione,

dopo aver combattuto durante tutto il cam-

pionato con la sua diretta avversaria, l’Unio-

ne Venezia. È stata una lotta a due, visto che

dietro di loro le due venete hanno creato il

vuoto. Gli scontri diretti durante l’arco della

stagione (3-1 per il Treviso all’andata e 1-1

al ritorno) non hanno comunque mai deter-

minato chi era la più forte ed è stato solo il

tempo e la continuità a decretare il vincitore.

Renzo Corvezzo, numero uno dei trevigiani, si

gode questa vittoria che fa sognare di nuovo

un Treviso glorioso: «Eravamo convinti io e il

mister di aver allestito una squadra competi-

tiva, ma non fino a questo punto». La storia

di questa società racconta di una parabola di-

scendente: dall’arrivo in serie A, il fallimento

del 2009, Edy Sartori alla guida di una corda-

ta in cui figuravano anche Giorgio De Lazzari

e Valter Frandoli rifonda la società sportiva,

per poi cederla all’attuale presidente che dà

uno sprint nuovo alla compagine e dopo un

anno di Eccellenza riesce a farla promuovere

d’ufficio in serie D, facendo sognare i tifosi. Il

resto è storia recente. Per il prossimo anno il

progetto si comincia a delineare: «Sono stato

in Lega a Firenze per capire come si evolverà

questa riforma dei campionati. Per quanto

riguarda il comparto tecnico, manterremo

l’ossatura di quest’anno e se serve qualche

ritocco interverremo sul mercato in accordo

con l’allenatore». Per il massimo dirigente

della squadra biancoceleste è l’esordio in

Lega Pro in un momento storico molto diffici-

le per la categoria dove in ballo ci sono modi-

fiche ed evoluzioni ma l’imprenditore, che da

anni porta alto il nome del vino italiano nel

mondo, ha già le idee chiare: «Le garanzie

fideiussorie non servono. Tutelano un mon-

do, un sistema, ma non l’azienda calcio. Deve

essere cambiato il modo di vedere questo

gioco e dare vita ad un progetto giovanile.

Solo in questo modo si può dare una spinta

diversa. Io ad esempio sto valutando l’ipotesi

di far entrare anche con quote societarie mi-

nime alcuni dirigenti e l’allenatore, perché in

questo modo possono rendersi conto di cosa

significa il calcio e l’impegno societario a tut-

to tondo. Certo, i risultati di un lavoro simile

non si vedono in un anno, ma sono un ottimo

punto di partenza». Intanto Corvezzo posa il

Treviso vittoria con dedicaFabiola Rieti

Le foto della festa trevigiana (Servizio fotografico a cura di Manzini)

Page 17: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

1717w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 17 - 05 maggio 2011

primo mattone per la squadra della prossima

stagione e ci regala la prima certezza: «Il mi-

ster rimane al 100%». Il Treviso si aggiudica

il campionato con una gara di anticipo e con

70 punti di cui 42 ottenuti tra le mura amiche

e 28 fuori casa. Proprio il bottino maturato

in trasferta ha fatto la differenza nella lotta a

due con l’Unione Venezia che ha accumulato

soli 22 punti. Il vero punto di forza di questo

gruppo è stato la difesa con 22 gol subìti, la

retroguardia miglio-

re del girone. Dai nu-

meri alle emozioni. Il

tecnico Diego Zanin

ripercorre i passi im-

portanti che hanno

portato il suo Treviso

alla vittoria del campionato. Uno dei momen-

ti cruciali si è rivelato la quinta giornata: «Noi

siamo partiti da zero, abbiamo costruito una

squadra per fare bene. Poi ci sono state alcu-

ne tappe fondamentali. Con il Rovigo all’an-

data abbiamo pareggiato, ma c’è stata una

reazione rabbiosa che ci ha spinto a provarci.

Poi nel girone di ritorno siamo usciti allo sco-

perto e abbiamo avuto continuità». L’allena-

tore biancoceleste è un ex attaccante che ha

militato in molte squadre, ma che soprattut-

to è stato allenato da grandi nomi: Nevio Sca-

la, Alberto Zaccheroni e Luigi Delneri. La sua

carriera di calciatore è passata anche per Ve-

nezia, dove fu tra i protagonisti del passaggio

in serie B. E in questa stagione, la compagine

arancioneroverde guidata da Enrico Cunico è

stata l’avversaria che ha dato del filo da tor-

cere alla squadra trevigiana, come si è detto

finora: «Il Venezia ha inanellato una serie di

risultati positivi con l’arrivo della nuova socie-

tà russa. È una squadra matura, ma possia-

mo dire che il testa a testa c’è stato fino allo

scontro diretto dove siamo riusciti a tampo-

nare, mantenendo una riserva di energie per

le partite successive, che sono state decisive.

È stata una partita emozionante con un nu-

mero di spettatori incredibile per due squa-

dre di questa categoria. La squadra lagunare

è l’unica che ci ha dato da pensare, le altre a

livello di classifica sono sempre state molto

lontane. Il gruppo più forte nel nostro giro-

ne però è il SandonàJesolo. È stata costruita

per vincere anche se poi non ha mai lottato

per la testa della classifica». Sul suo futuro, il

tecnico è possibilista: «Ora festeggiamo, poi

parlerò con il presidente. Da parte mia c’è vo-

glia di continuare e il mio entusiasmo è forte.

Per ora mi godo questo traguardo e lo dedico

ad una persona che non c’è più:

mio padre».

Page 18: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

Fabiola Rieti

Il Borgo a Buggiano trionfa in serie D nel girone D

con 69 punti in un campionato che ha fatto sognare

i tifosi e non solo. Massimo Cardelli, presidente della

squadra, è entusiasta per questo epilogo felice: «Noi

eravamo partiti per allestire un gruppo per salvarci

il prima possibile, visto che nella passata stagione

siamo stati invischiati fino all’ultimo per la lotta per

non retrocedere. Pensavamo di viaggiare a metà

classifica, invece l’allenatore giusto, un buon gioco, i

giocatori motivati e l’entusiasmo ci hanno condotto

in testa». L’approdo in Lega Pro comporta un impe-

gno anche per la società che dovrà confrontarsi con il

mondo professionistico, come spiega il numero uno

toscano: «Dobbiamo risolvere il problema dell’im-

pianto, quindi le nostre forze per il momento saranno

concentrate là. Borgo è un piccolo paese e non vor-

remmo perdere il vantag-

gio di giocare le partite

in casa. Ci sono accordi

in corso con il Comune e

vedremo cosa riusciremo

a fare. Per quanto riguar-

da il lato più strettamente

legato al gioco, vogliamo

mantenere la base di

questo gruppo inseren-

do qualche elemento più

tecnico. Anche perché i

giocatori se lo meritano

visto che hanno dato il

120% in questa stagione.

Certo, non tutti saranno

confermati, prenderemo

qualche giovane da qualche squadra importante e

sarà fondamentale anche l’apporto e l’esperienza che

potranno dare i senatori». Il calcio, come è ormai con-

suetudine negli ultimi tempi, si intreccia con la politi-

ca economica e dunque ad un neoarrivato nell’ex C/2

chiediamo un’opinione sulle garanzie fideiussorie:

«Sono importanti perché danno una garanzia, però

le normative per l’agibilità degli impianti già tendono

a penalizzare i piccoli centri e c’è da dire che non è cer-

to che nelle grandi città ci siano società più sane». Poi,

tornando al calcio giocato, il massimo dirigente az-

zurro parla con stima del fautore di questo successo:

«La capacità professionale dell’allenatore è certa. Il

Borgo a Buggiano non poteva trovare mister miglio-

re. La volontà di proseguire con lui questo cammino

c’è, ma lui è giovane, ha 34 anni, e bisognerà vedere

anche le sue ambizioni. Quello che Guido Pagliuca

ha dato a questa squadra è incommensurabile, è

un tecnico che ha davanti prospettive importanti».

Per l’allenatore Pagliuca è stato chiaro che il Borgo a

Buggiano aveva le carte in regola per sbaragliare gli

avversari in un preciso momento: «Ho capito che po-

tevamo vincere il campionato dopo la sconfitta con il

Pontedera. La settimana successiva è stata decisiva,

perché abbiamo lavorato bene a livello psicologico.

Borgo a Buggiano in 2^ Divisione1818 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011

Cenerentola è diventata una principessa

Page 19: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

È stata sicuramente la nostra partita più brutta». Ef-

fettivamente con la principale rivale è stato un due a

zero pesante che sembrava aver messo in parte fuo-

ri gioco i sogni di gloria degli azzurri. Invece è stato il

crocevia fondamentale per il trionfo. Il momento più

bello per il mister è sta-

to: «La vittoria con il Piz-

zighettone in casa, tre a

zero». Lui toscano doc,

dopo l’esperienza con

il Cecina, è approdato

nella cittadina pistoiese

con molta voglia di fare:

«La nostra è una squa-

dra giovane che non

aveva mai vinto nulla e

l’entusiasmo ci ha pre-

miato. Noi siamo stati

dei protagonisti, ma

la nostra antagonista

è stata il Pontedera. È una squadra collaudata con

giocatori noti e nomi abituati alla categoria». Sul suo

rinnovo commenta così: «Probabilmente resterò, ma

poi dovremmo vedere cosa è meglio per me e per la

società». A chi dedica questa vittoria? «A tutte le per-

sone felici». Il capitano Gabriele Rummolo non era in

campo a combattere con i compagni, fermato da un

piccolo infortunio, ma era vicino a loro con il cuore e

con lo spirito: «È stata una gioia immensa, l’obiettivo

non era vincere il campionato all’inizio, ma poi siamo

stati primi fin dalla prima giornata. Preferivo essere

in campo, però quello che conta è essere arrivati a

giocare questa partita che ci ha incoronati campioni.

Durante l’anno comunque credo di aver dato sempre

il mio apporto alla squadra». Anche per il difensore

buggianese la partita più brutta è stato lo scontro di

cartello con il Pontedera nel girone di ritorno: «Però

il momento più bello è stata la partita successiva con

il Castelfranco, perché abbiamo reagito mentalmen-

te. Non era facile scendere in campo e vincere. C’è da

dire che abbiamo giocato un gran calcio, ma emoti-

vamente risollevarci dopo quella sconfitta è stato il

punto di svolta». Poi sul suo futuro: «Dipende dalla

società, sono quattro anni che sono

qui e mi piacerebbe rimanere».

1919w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 17 - 05 maggio 2011

I festeggiamenti dei toscani

(Servizio fotografico a cura de La Nazione)

Page 20: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

Sara Sbaffi

“Noi C siamo e voi?”. Festeggia così il San-

tarcangelo, rivolta alle dirette inseguitri-

ci, la matematica promozione nella Seconda

Divisione dopo quattordici anni che mancava

dal calcio professionistico. Con la vittoria sul

fanalino di coda Bojano per cinque reti a zero

e con la contemporanea sconfitta del Rimini

i ragazzi guidati da Giuseppe Angelini hanno

scritto una nuova pagina della storia di que-

sta società. La vetta non potrà essere scalfita

neanche se i riminesi dovessero vincere il ri-

corso al Tar del Lazio fissato per il prossimo

25 maggio, riguardo la partita contro l’Agno-

nese in cui la squadra granata non aveva ri-

spettato la regola degli under

(in campo ce ne devono es-

sere quattro) ed erano stati

concessi tre rigori nell’arco di

sette minuti. Ma questo non

riguarda il Santarcangelo, che

nonostante tutte le difficoltà

è uscito vincente dal Girone

F. Il presidente Roberto Brolli

esprime tutta la sua soddisfa-

zione: «È stato un girone molto tosto e diffi-

cile. Noi non eravamo partiti con l’ambizione

di vincere anche se sapevamo di avere una

buona squadra già dall’anno scorso (arriva-

ti in zona play-off). Era im-

portante riuscire a restare

tra le prime, poi è arrivata

questa cavalcata impensa-

bile e non posso che esser-

ne contento». Qual è stato

il punto di forza che ha

portato a questo passag-

gio storico per la squadra

e per la città? «La solidità

dell’ambiente e un gruppo

plasmato al meglio da mister Angelini. Nes-

suno ha fatto mai pressioni sulla squadra. Per

noi era importante la salvezza e tutto quello

che veniva in più era ben accetto». Intanto il

presidente gialloblu si prepara per la nuova

categoria: ha stretto infatti un accordo con

l’amministrazione comunale di Santarcangelo

per la gestione dell’impianto sportivo “Valen-

tino Mazzola” e la realizzazione di una serie di

interventi di riqualificazione. «Realizzeremo

due campi sintetici di calcetto e calciotto, inol-

tre un impianto fotovoltaico sopra la tribuna

coperta centrale. Anche il campo principale

nel giro di un anno dovrà diventare sinteti-

co di ultima generazione. Questa operazione

Santarcangelo tra i Pro2020 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011

(Foto Archivio)

“La nostra è una filosofia vincente”

Page 21: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

comporterà un investimento da parte nostra

di circa un milione di euro». A proposito di

spese, il numero uno romagnolo è pronto ad

affrontare un campionato economicamente

impegnativo come quello della Seconda Divi-

sione: «Non snatureremo la nostra filosofia.

Spendiamo molto meno di squadre più blaso-

nate nel nostro girone, come il Rimini o il Tera-

mo. Siamo un gruppo giovane, non abbiamo

debiti e le basi sono solide per gareggiare in

Lega Pro». La formazione che ha portato alla

vittoria del campionato sarà in larga parte ri-

confermata: «Sono sicuro che questa squadra

saprà figurare bene anche in categorie supe-

riori. Andremo avanti con mister Angelini, al

quale rinnoviamo la nostra fiducia. Ci sarà da

mettere a punto solo qualche giovane inne-

sto». E proprio il tecnico Giuseppe Angelini

analizza questa stagione cercando il momen-

to della svolta: «Non è stata una partita sola,

ma vari momenti sono stati importanti. Come

a Teramo al ritorno abbiamo pareggiato ed

eravamo a sette punti dal Rimini, i ragazzi ci

hanno creduto. Anche con il Real Rimini ab-

biamo ribaltato la partita alla fine, insomma

in ogni momento abbiamo saputo capovol-

gere il risultato a nostro favore». Tant’è che il

Santarcangelo ha conquistato ventiquattro ri-

sultati utili consecutivi, nonostante l’obiettivo

iniziale fosse un altro come conferma anche il

mister ironicamente: «I propositi iniziali era-

no la salvezza poi è andata leggermente me-

glio». L’allenatore riminese ha una partita in

particolare che ricorderà con maggior piace-

re: «Quella col Rimini qui al “Valentino Maz-

zola”. Lo stadio era pieno, in poche occasioni

si è vista una scenografia del genere, è stata

una bella partita in cui abbiamo vinto ma so-

prattutto è stata entusiasmante la cornice di

pubblico. Comunque tutta la stagione sarebbe

bella da rivivere, non capita tutti i giorni di vin-

cere il campionato». Un Alessandro Della Roc-

ca con la voce provata dai festeggiamenti, ci

racconta come ha vissuto questa promozione:

«Sinceramente non me l’aspettavo, quando

ho visto il calendario all’inizio della stagione

pensavo che se la giocassero Rimini e Tera-

mo». La soddisfazione del capitano è maggio-

re visto il Girone molto combattuto: «È stato

parecchio difficile, dopo cinque anni in D era-

vamo abituati al girone del nord che era mol-

to più tecnico». Della Rocca, nato nel 1980, ha

segnato sei reti, di cui tre su rigore: «I gol sono

stati pochi purtroppo, ma il più bello è stato

quello contro la Santegidese». Ripercorrendo

l’intera stagione, che ormai volge al termine,

l’attaccante gialloblu ricorda gli incontri che

hanno rappresentato i momenti fondamenta-

li per la vittoria finale: «Due tappe importanti

sono state il quattro a zero sul Rimini nel ritor-

no e lo zero a zero a Teramo, avevamo sette

punti di distacco sulla prima ed eravamo noi

che dovevamo rincorrere. Invece una partita

difficile è stata quella con il Real Rimini: all’ot-

tantottesimo perdevamo uno a zero e siamo

riusciti a recuperare e vincere due a uno». Il

capitano ammette che il vero motivatore della

squadra non era lui: «Erano i miei compagni

che motivavano me, soprattutto i più giovani

con il loro entusiasmo mi trascinavano, men-

tre io cercavo di tenerli calmi. Alla fine è anda-

ta bene così». Ancora non sa cosa lo aspetta

per il futuro: «Per il momento mi godo questa

vittoria, poi con la società vedre-

mo cosa fare».

2121w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 17 - 05 maggio 2011

Page 22: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

Sara Sbaffi

Solo un punto divideva l’Arzanese dalla mate-

matica promozione in Lega Pro, ed è arriva-

to domenica scorsa con il pareggio in extremis a

quattro minuti dalla fine (gol di Fiorenzo Pasto-

re) allo stadio “Capozza” contro il Casarano. La

Campania, almeno dal punto di vista calcistico

dei dilettanti, può ritenersi soddisfatta: oltre alla

squadra di Arzano, anche l’Ebolitana nel Girone I

combatte per il primo posto in classifica contro la

beneventina Forza e Coraggio, e il Bacoli nel Giro-

ne G è a soli 3 punti dall’ Aprilia in prima posizione.

La galoppata dei biancocelesti non ha conosciuto

sosta, il girone H è stato dominato da Montaper-

to e compagni fin dalle prime giornate. Mister

Fabiano ha fatto un grande lavoro con questo

gruppo e in tempi non sospetti, all’inizio del cam-

pionato, disse che gli scettici si sarebbero ricre-

duti: «Io faccio calcio da venticinque anni ma ho

l’umiltà di parlare poco e lavorare tanto, il tempo

mi ha dato ragione. Avevamo fame di vincere». E

la loro fame è stata saziata da trenta risultati utili

su trentatré gare giocate. Gran parte del merito è

da riconoscere alla coppia d’attacco delle meravi-

glie formata da Pasquale Carotenuto e Salvatore

Montaperto. Nessuno credeva nelle loro possibili-

tà, invece sono stati sempre in testa alla classifica

marcatori con 19 e 17 reti ciascuno; Montaperto

era considerato troppo in avanti con l’età e fuori

forma, mentre Carotenuto non poteva essere de-

terminante in serie D, ma anche in questo caso

mister Fabiano, che ha voluto in prima persona

questi due giocatori, ha avuto ragione: «Sapevo

che entrambi potevano fare la differenza, hanno

giocato alla grande». Già dalla prima partita, in

casa contro il Francavilla Sinni, vinta con tre reti

(gol di Carotenuto e doppietta di Montaperto),

il tecnico biancoceleste ha sentito che sarebbe

stata una stagione favolosa: «Il momento più dif-

ficile della stagione è stato il pareggio in casa con

l’Angri, mentre la svolta è stata la gara successiva

fuori casa con il Nardò». La sua speranza è quella

di sedere ancora a lungo sulla panchina dell’Ar-

zanese: «Se la società avrà i giusti programmi,

si potrà lavorare ancora bene insieme. Qui c’è

una grande dirigenza e un grande direttore, se

c’è continuità io vorrei rimanere». Da parte sua

Salvatore Montaperto, attualmente capitano,

visto l’infortunio di Vincenzo Noviello, si toglie

qualche sassolino dalla scarpa: «Quest’anno ho

avuto parecchie soddisfazioni a livello personale.

Mi hanno criticato, è vero, ma sul campo mi sono

riscattato, per me è stata dura tornare a giocare

in Serie D dopo aver passato un anno brutto per

problemi miei personali. Poi con grande impegno

e una grossa mano, sia a livello mentale che fi-

sico, da parte del preparatore Tommaso Bianco,

sono riuscito a superare il momento difficile, a lui

Arzanese neopromossa2222 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011

“Sogno realizzato, ora siamo pronti per l’impossibile”

(Foto Archivio)

Page 23: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

devo tutto. Sono soddisfatto sia come calciatore

che come uomo, i gol li ho sempre fatti e non vo-

glio smettere neanche l’anno prossimo». La forza

dell’Arzanese, definita una macchina perfetta, sta

tutta nel gruppo: «Siamo come una famiglia, ab-

biamo un grande allenatore e un ottimo direttore

sportivo. La società ci ha sempre dato tranquil-

lità, questa è la cosa importante». Classe 1977,

l’attaccante napoletano con la fascia da capitano

ha cercato di mantenere sempre alta la concen-

trazione dei compagni: «Ho dato una mano ai

più giovani perché la cosa fondamentale è avere

dei ragazzi bravi, infondergli fiducia e caricarli».

La vittoria vuole dedicarla ai suoi genitori e a sua

moglie che gli sono stati vicini nei momenti più

difficili della sua carriera, oltre a mister Fabiano

che ha sempre creduto in lui e al direttore sporti-

vo Pasquale Costagliola. Per il prossimo anno ha

solo un desiderio: «Io sto benissimo qui con que-

sta società e questi tifosi. Ho 34 anni e ho saltato

una sola partita perché ero squalificato, a loro ho

dato tutto e spero vivamente di rimanere per gio-

care in Lega Pro». Il presidente De Vita è confuso

e felice, per dirla con le parole di una nota can-

zone, perché questa vittoria all’inizio del campio-

nato non se la immaginava proprio: «Pensavamo

solo alla salvezza, la squadra è stata costruita per

vincere il campionato d’Eccellenza, poi è arrivato

il ripescaggio e il resto lo sapete. Di certo non mi

aspettavo di vincere». Il segreto per primeggiare

il presidente De Vita lo distribuisce in parti uguali:

«La nostra forza è equamente divisa tra la parte

tecnica, dirigenziale e della tifoseria». E visto che

squadra vincente non si cambia: «Sicuramente

mister Fabiano sarà confermato così come tutto

il resto del gruppo». Il numero uno biancoceleste

intervistato a novembre per il nostro settimana-

le aveva espresso la sua preoccupazione che in

caso di promozione in Seconda Divisione, l’iscri-

zione tra i professionisti sarebbe stata un proble-

ma. Ora, a distanza di circa cinque mesi, le cose

sembrano cambiate: «Rispetto ad allora la situa-

zione si è trasformata, siamo in attesa di alcuni

riscontri. La prossima settimana abbiamo degli

incontri con diversi gruppi industriali della zona

che daranno una mano a me e a Umberto Serrao

(il vicepresidente). Noi speriamo di riuscire a fare

la Lega Pro, ora che il nostro sogno si è avverato

vorremmo portarlo avanti. Faremo il possibile e

l’impossibile come abbiamo già fatto quest’anno

con la differenza che questa stagione abbiamo

fatto tutto da soli mentre l’anno prossimo abbia-

mo bisogno di un aiuto che quasi

certamente ci sarà».

2323w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 17 - 05 maggio 2011

Page 24: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16
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25NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Il girone A dell’Eccellenza siciliana ha la sua

regina. È il Licata del presidente Piero San-

tamaria e di mister Tommaso Napoli, alla sua

terza stagione nella cittadina in provincia di

Agrigento. Rinata dalle ceneri della società

che non concluse il campionato di Eccellen-

za dello scorso anno acquisendo il titolo del

Campobello di Licata, la cavalcata delle aquile

non ha conosciuto avversarie, se non il Due

Torri (squadra di Piraino, nel messinese), che

comunque ha chiuso la stagione a due pun-

ti dalla capolista. La superiorità dei giallo-

blu (che ha conosciuto il

suo periodo di massimo

splendore alla fine degli

anni ’80, quando vinse

consecutivamente C/2

- con Zeman in panchi-

na – e C/1, e a disputare

due campionati di Serie B) è tutta nei nume-

ri: maggior numero di vittorie (21) e due sole

sconfitte (nelle ultime due giornate, a promo-

zione già acquisita); miglior attacco con 62

reti (miglior marcatore è Giuseppe Bennardo

con 17 reti) e una difesa impenetrabile con 21

gol al passivo. Ora al “Dino Liotta” di Licata

(impianto da 8mila posti con terreno in erba

sintetica di ultima generazione), ci si prepara

per la stagione del ritorno in Serie D, catego-

ria dalla quale manca dalla stagione 2006/07

(play-out perso con l’Acicatena e

mancato ripescaggio).

Il Licata spicca il volo verso la Serie DFlavio Grisoli Il LIcata (Foto Sito Ufficiale)

I festeggiamenti dei tifosi delle aquile (Foto Sito Ufficiale)

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Page 27: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

Nell’intervista che il presidente del Cr

Trentino Alto Adige Osvaldo Carbonari

ci rilasciò lo scorso anno, l’aspetto più inte-

ressante che andò a toccare fu quello della

“federalizzazione” del Comitato, con la sop-

pressione della sede regionale e l’elevazione

istituzionale di quelle provinciali di Trento e

Bolzano. A distanza di un anno, questo proget-

to è ancora in fase di attuazione? «Sì, assolu-

tamente. Abbiamo presentato recentemente

la proposta a Roma ed è stata accettata. D’al-

tronde c’è una delibera del CONI che disciplina

questo aspetto, quindi ci dobbiamo adeguare,

anche per soddisfare le esigenze delle diverse

realtà di Trento e Bolzano, che hanno storie

e culture diverse». Ma, con il raddoppio dei

centri di potere, non c’è il rischio che i costi

lievitino in maniera importante? «A livello di

costi, la situazione attuale già prevede il rad-

doppio dei centri di potere, perché i comitati

provinciali sono sostanzialmente autonomi,

comunque c’è da considerare l’azzeramento

del regionale, quindi c’è un sostanziale recu-

pero sotto quel punto di vista». Capitolo omo-

logazioni e sicurezza: il Comitato Trentino Alto

Adige come si è mosso in questo anno? «Stia-

mo completando il giro delle omologazioni,

dando priorità assoluta a quegli impianti con

omologa più datata. Per quanto riguarda la

sicurezza – prosegue nella sua lucida analisi

Osvaldo Carbonari, al suo terzo e ultimo man-

dato, considerando la prossima soppressio-

ne della sede regionale, da numero uno del

calcio dilettantistico nel Trentino Alto Adige

– stiamo organizzando molte riunioni con le

società, per sensibilizzarle maggiormente su

questo tema. Dovrebbero essere più consape-

voli e più attente alla sicurezza, che deve esse-

re sempre ai primi posti nella tabella di marcia

delle società». Strettamente correlato a que-

sto aspetto, c’è il rapporto tra le società, il Co-

mitato e le amministrazioni pubbliche: «Con

la crisi economica e la ristrettezza dei bilanci,

qualcosa si è perso in merito all’impegno delle

istituzioni locali nell’adeguamento degli im-

pianti. L’attenzione e la sensibilità però sono

sempre alti. Si è tagliato sulle manifestazioni,

ma non sulla sicurezza, che è tema molto sen-

tito e che non deve mai essere fatto cadere.

Comunque posso dire che viviamo in una si-

tuazione abbastanza serena». Erba naturale

rinforzata: una strada da seguire? «È sicura-

mente un sistema innovativo che mi piace.

Stiamo avendo delle riunioni nella provincia

di Bolzano con le società per analizzarlo al

meglio. Il costo fa la differenza, è chiaro, però

bisogna anche valutare il tempo di ammortiz-

zazione del costo e la funzionalità, che è ele-

vata». Ultimo aspetto, l’ormai approssimarsi

dell’Assemblea per la riforma dello Statuto

federale. La concertazione portata a vanti dal

presidente Tavecchio sembra non aver sortito

gli effetti sperati, troppi interessi particolari a

scapito di quelli del calcio: «Purtroppo è così,

ognuno guarda al proprio orticello. Il presi-

dente Tavecchio ha fatto un ottimo lavoro. Si-

curamente ci dovrebbero essere componenti,

come i professionisti, che dovrebbero fare un

passo indietro. Poi c’è troppa divisione – pro-

segue Carbonari – dove ognuno vuole portare

avanti i propri interessi. Se l’AIA è una compo-

nente di servizio, deve essere quello e basta.

Non può fare politica attiva. Ognuno deve fare

la propria parte, nell’interesse complessivo

del calcio. Comunque – conclude il presidente

del Cr Trentino Alto Adige – non ho molta fidu-

cia che a giugno si arrivi ad una

riforma dello Statuto».

27NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Flavio Grisoli

Carbonari presidente Cr Trentino Alto Adige

(Foto Archivio)

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Page 29: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

29NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

La Corte di Giustizia federale è un organo giudican-

te dell’ordinamento sportivo. È giudice di secondo

grado sui ricorsi presentati ai giudici sportivi nazionali

e le Commissioni disciplinari nazionali. L’art. 31 CGS

disciplina la sua composizione ed il suo funzionamen-

to. La Corte è composta da 50 componenti, compresi

il presidente e i presidenti di sezione (il presidente del-

la prima sezione è vicario del presidente della Corte

in caso di impedimento di quest’ultimo o per delega

ricevuta). Si articola in 5 sezioni: 4 con funzione giudi-

cante che giudicano con la partecipazione di 5 com-

ponenti in caso di appello avverso le decisioni delle

Commissioni Disciplinari Nazionali e con la parteci-

pazione di 3 componenti in caso di appello avverso

le decisioni dei giudici sportivi nazionali, per procedi-

menti riuniti o particolarmente complessi può giudi-

care con la partecipazione di 7 componenti compreso

il presidente di sezione; ed 1 con funzione consultiva

alla quale partecipano 7 componenti compreso il

Presidente di sezione. La Corte di Giustizia federale: a)

giudica nei procedimenti per revisione e revocazione;

b) su ricorso del presidente federale, giudica sulle de-

cisioni adottate dai Giudici sportivi nazionali o territo-

riali e dalle Commissioni Disciplinari territoriali; c) su

richiesta del presidente federale, giudica in ordine alla

sussistenza dei requisiti di eleggibilità dei candidati

alle cariche federali e alle incompatibilità dei dirigenti

federali; d) su richiesta del presidente federale, inter-

preta le norme statutarie e le altre norme federali,

sempre che non si tratti di questioni all’esame degli

Organi della giustizia sportiva o da essi già giudica-

te; e) esercita le altre competenze previste dalle nor-

me federali. L’art. 37 CGS disciplina il procedimento

dinanzi la Corte. Innanzitutto il procedimento può

essere instaurato: su ricorso di parte, su ricorso della

Procura federale e su ricorso del presidente federale.

Nei primi due casi il ricorso deve essere inviato entro

il settimo giorno successivo alla data di pubblicazio-

ne del comunicato ufficiale con il quale è stata resa

nota la decisione che si intende impugnare, o suc-

cessivo alla data in cui è pervenuta la comunicazione

in caso di obbligo di diretta comunicazione alle parti

della decisione. Le parti hanno il diritto di ottenere, a

loro spese, copia dei documenti ufficiali, tramite di-

chiarazione di reclamo all’organo competente entro

3 giorni dalla data di pubblicazione del comunicato

ufficiale del provvedimento che si vuole impugnare, e

alla controparte. Entro le 24 del giorno successivo, la

parte appellata, ove ne faccia richiesta, può ricevere

copia dei documenti ufficiali. Nel caso di richiesta di

documenti, la parte appellata deve inviare i motivi di

reclamo entro il settimo giorno successivo a quello in

cui ha ricevuto copia degli stessi. L’unica differenza tra

i ricorsi proposti su istanza di parte o dalla Procura

federale, sta nel fatto che la parte deve pagare una

tassa. Il ricorso del presidente Federale, anche su se-

gnalazioni di presidenti delle Leghe o del Settore per

l’attività giovanile e scolastica, è proposto entro 60

giorni dalla pubblicazione del comunicato ufficiale

contenente la motivazione e mira ad impugnare le

decisioni adottate dai Giudici sportivi o dalle Com-

missioni Disciplinari quando ritenga che queste siano

inadeguate o illegittime. Innanzi alla Corte di giustizia

federale può essere richiesto il procedimento d’urgen-

za avverso le decisioni dei Giudici sportivi nazionali. In

tal caso, il reclamo deve essere proposto entro le ore

12 del giorno feriale seguente a quello in cui è stato

pubblicato il comunicato ufficiale relativo alla decisio-

ne del giudice di primo grado; contestualmente deve

essere avvisata la eventuale controparte, la quale

può formulare le proprie osservazioni. I motivi scritti

del reclamo devono essere depositati presso la Cor-

te prima del dibattimento. Le parti, ove lo richiedano

alla Corte, possono prendere visione dei documenti

ufficiali immediatamente dopo che il preannuncio

di reclamo sia pervenuto alla Corte medesima; esse

possono altresì essere ascoltate dalla Corte purché ne

facciano richiesta prima della trattazione. Tale proce-

dimento d’urgenza non può essere richiesto nel caso

delle sanzioni di cui alle lettere a), b), c) dell’art. 18,

comma 1, e di cui alle lettere a), b), c), d) dell’art. 19,

comma 1. Il procedimento d’urgenza non può essere

altresì richiesto nel caso di squalifica per una gara, sal-

vo che si tratti di procedimenti nei quali è ammissibile

l’uso di immagini televisive come fonte di prova. Con

la speranza di essere stato utile e non noioso, la “cas-

sazione del calcio” conclude il nostro viaggio nel mon-

do degli organi di giustizia nell’ordinamento sportivo.

www.studiolegaledelre.it

([email protected])

Dal campo al ForoGuido Del Re

La Corte di Giustizia federale

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Page 31: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16

Il primo titolo di fine stagione a San Marino va alla

Juvenes/Dogana di mister Luciano Mularoni. Nella

finalissima di Coppa Titano, giocata nella serata di

sabato scorso all’Olimpico di Serravalle, l’undici di

capitan Cervellini ha sconfitto nettamente la Virtus

di mister Fabio Baschetti per 4-1 (reti di Ceci, Santini,

autorete di Hirsch e Colombini Eugenio per la JUve-

nes/Dogana e Hirsch per la Virtus). Una gara che,

al di là del risultato, non ha avuto storia: «Abbiamo

giocato senza attaccanti – il commento di Mularoni

- perché abbiamo Fantini a mezzo servizio (il bomber

della Juvenes è entrato solo a due minuti dalla fine

a risultato già ampiamente acquisito), e ho dovuto

adattare Bacciocchi, il centrale difensivo, a punta.

Peraltro comportandosi molto bene. Loro non han-

no mai tirato in porta, il loro gol è arrivato su un in-

fortunio del nostro portiere che ha tirato addosso a

Hirsch. Siamo una buona squadra, cerchiamo sem-

pre di giocare a calcio, e questo alla fine ha pagato».

Una vittoria, quella di sabato, che ripaga il mancato

raggiungimento dei play-off in campionato: «Sì, an-

che se abbiamo avuto una stagione strana, condizio-

nata da

una leg-

gerezza

ad inizio

stagione,

quando

schieram-

mo un

giocatore

squalifi-

cato. Poi abbiamo, come detto, avuto Fantini infortu-

nato negli ultimi due mesi. Però siamo una squadra

di qualità, e ci siamo fatti trovare pronti all’appun-

tamento decisivo. Paradossalmente – prosegue

il tecnico che siede sulla panchina della Juvenes/

Dogana da un anno e mezzo – l’aver perso l’obietti-

vo dei play-off ci ha dato modo di concentrarci sulla

Coppa». Coppa Titano che dalla scorsa stagione of-

fre la possibilità a chi la vince di partecipare al primo

turno preliminare di Europa League: «Sì, una gran-

de opportunità. Certo, ci dovremo incontrare con la

società per programmare la preparazione, perché si

giocherà a luglio e ci sarà da lavorare. Soprattutto a

livello fisico». A proposito di programmazione, mi-

ster Mularoni rimarrà alla Juvenes/Dogana? «Non lo

so ancora. Io ho dei progetti che la società conosce,

e che non dico a nessun altro. Posso dire che si tratta

di ambizioni a livello professionistico. Se poi non si do-

vesse concretizzare, allora sicuramente rimarrò alla

Juvenes/Dogana». E a livello di organico? Ora che si

assaporerà l’Europa si farà uno sforzo per migliorare

la rosa? «Ad inizio stagione avevo chiesto delle cose,

che però non ho ottenuto. Le avevo chieste perché

ero consapevole della qualità della rosa, alla quale

però mancava qualcosa. La società però è seria e

mantiene gli impegni. Credo che con molto poco si

migliorerebbe tanto la rosa, e spero

che la società possa fare uno sforzo».

(Foto Archivio)

Nelle foto la festa della Juvenes/Dogana (Foto Archivio)

Juvenes/Dogana: La Coppa Titano è tua!Flavio Grisoli Campionato Sammarinese

CAMPIONATO SAMMARINESE

CLASSIFICA GRUPPO APennarossa 42Cosmos 36La Fiorita 36Juvenes/Dogana 29Faetano 24Fiorentino 19Cailungo 10

MARCATORIGRUPPO A11 Gol: Francesco Viroli (Faetano)10 Gol: Marco Fantini (Juvenes/Dogana)9 Gol: Simon Parma (La Fiorita)8 Gol: Valentin Grigore (Fiorentino) Mario Fucili (Cosmos) Paolo Montagna (Cosmos) Nicola Ciacci (Pennarossa) Gianluca Calla (Cailungo) GRUPPO B12 Gol: Roberto Gatti (Murata) Alessandro Giunta (Tre Fiori) Adolfo Hirsch (Virtus)11 Gol: Marco Ugolini (S.Giovanni)10 Gol: Daniele Pignieri (Tre Penne)9 Gol: Sossio Aruta (Tre Fiori) Elton Shabani (Virtus)

Play-off - 1° Turno 03-04/05/2011

Libertas-Cosmos

La Fiorita-Tre Penne

CLASSIFICA GRUPPO BTre Fiori 39Libertas 37Tre Penne 36Murata 35Virtus 30San Giovanni 29Folgore/Falciano 13Domagnano 9

Coppa Titano - Finale 30/04/2011

Juvenes/Dogana-Virtus 4-117’ Ceci (J/D), 30’ Santini (J/D), 64’ Hirsch (V)

65’ aut. Hirsch (J/D), 83’ Colombini E. (J/D)

31NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

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