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PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.16
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ISS
N 1
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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma
IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 17 05 maggio 2011 1€
IT’S PARTY TIME
Latina, Treviso, Borgo a Buggiano, Santarcangelo e Arzanese festeggiano la promozione
Il gioco delle sedie e gli strani movimentiMassimiliano GiacominiMassimiliano Giacomini
Riforma dei campionati avanti
per grazia divina, o meglio,
per disgrazie societarie. Riforma
dello statuto bloccata da compo-
nenti che vogliono, e al momento
hanno, avere un peso politico che
non gli compete in nessun’altra
Federazione internazionale. Leghe
che combattono battaglie fini solo
ai propri interessi. Uomini che sie-
dono nelle stanze dei bottoni inca-
paci, o peggio, che hanno subìto
squalifiche per comportamento
antisportivo. Un Comitato Olimpico
dove il presidente invece di essere
super partes inizia con largo antic-
ipo a tirare la volata al suo segre-
tario, un sottosegretario allo sport
che promette mari e monti per poi
defilarsi. Questo sport italiano è lo
specchio di una società devastata
dalle vecchie generazioni che nas-
coste dietro il sogno della rivoluzi-
one culturale degli anni ’60 hanno
proseguito in maniera brobdingna-
giana a distruggere ogni cosa. L’AIC
che si ribella di fronte alla riforma
dei campionati: ci devono spiegare
come sia possibile difendere posti
di lavoro dove poi non vengono ris-
pettati contratti e dove i calciatori
alla fine sono costretti a pagarsi da
soli il vitto e l’alloggio o dove non
gli resta altro che dormire nelle
proprie macchine o negli spoglia-
toi dei campi. Allora è vero quello
che dice Mario Macalli, presidente
della Lega Pro, quando afferma che
l’Assocalciatori (che ha come nuovo
presidente Damiano Tommasi),
sa cose che non dovrebbe sapere
e che basta andare a vedere con
quali automobili si muovono i cal-
ciatori di Lega Pro e addirittura di
Serie D per capire che c’è qualcosa
che non quadra, e per questo con-
viene comunque non abbassare il
numero delle società. Proprio l’AIC
ha cambiato presidente in questi
giorni: l’outsider è diventato il nu-
mero uno dopo la gestione Campa-
na. Ora, il fatto che Albertini non sia
sceso in campo ma si sia da subito
defilato, dovrebbe farci capire che
l’ex centrocampista del Milan e oggi
“prezzemolino” del “non legato alle
loigiche della poltrona” Giancarlo
Abete e della Federcalcio (dove
lo potete vedere ad ogni manifes-
tazione neanche avesse il dono
dell’ubiquità), è pronto per can-
didarsi ad una poltrona più pres-
tigiosa. Bisognerà capire però cosa
accadrà tra Abete, Petrucci, Pag-
nozzi e Rivera. Nei prossimi mesi
ci saranno in ballo due poltrone:
quella di presidente FIGC e quella
di presidente del CONI. Tutto era
pronto per uno scambio tra Abete
e Petrucci, ma l’entrata in scena
di Pagnozzi ha spostato l’asse, ma
vedrete che giocheranno al gioco
della sedia e nessuno di loro resterà
senza una poltroncina
comoda comoda.
NUMERO 17 - 05 maggio 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
LEGENDA
Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009
Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma
Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]
Direttore responsabileMassimiliano Giacomini
email: [email protected]
CaporedattoreFlavio Grisoli
email: [email protected]
RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi
email: [email protected]
Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco
email [email protected]@professionecalcio.net; [email protected]
Hanno collaborato Piero Barbaro, Giuliano Corridori, Guido Del Re, Mauro Gasperini
Riccardo Morgigno, Stefano Santini
Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com
Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma
T C A STattica Curiosità Approfondi-
mentoStatistica
Al di là delle scaramanzie, ormai il Milan può con-
siderarsi a tutti gli effetti campione d’Italia. Nem-
meno uno tsunami può impedire agli uomini di Allegri
di fare un punto in tre gare. Eppure c’è chi aspetta e
spera (Leonardo) che l’ora si avvicini. Sì, quella del suo
probabile licenziamento. La rossonera e la nerazzur-
ra, vista l’età giurassica di molti loro giocatori, devono
dare vita ad un robusto cambiamento, perché il loro
ciclo si è esaurito. Incerta la lotta per l’accesso all’Euro-
pa, quasi delineata la lotta per non retrocedere. Spac-
ciato il Bari (che però si sta comportando con grande
sportività) che per poco non uccellava una Roma
stanca e sfiduciata (si regge in piedi solo grazie all’im-
mensa classe del suo capitano) credo che a farle com-
pagnia potrebbe andare una insospettabile, ovvero la
Sampdoria, passata dai preliminari di Champion’s alla
lotta per la salvezza. Se penso che avrà il derby e che
nell’ultima farà visita ad una Roma avvelenata per lo
scherzetto dello scorso anno la vedo buia per gli uo-
mini di Cavasin. Quasi salve Chievo e Parma, risucchia-
te nella zona pericolosa Lecce, Brescia, e sopratutto
Cesena che in tre minuti è passata dal paradiso della
salvezza all’inferno di una probabile retrocessione. Si
sbagliava chi poneva la quota salvezza a 40 punti: ora
anche il Bologna, dopo cinque sconfitte consecutive
trema, e per Malesani non sarebbe la prima volta di
un flop clamoroso (ricordate il Verona di qualche anno
fa). Chiudo con due parole su Mou: non sa perdere,
evoca complotti, gioca con un catenaccio degno dei
tempi di Rocco, strizza i cervelli dei giocatori. È l’ora che
certi falsi profeti strapagati si facciano da parte. Largo
alle giovani generazioni e questo non solo nell’ambito
sportivo, ma anche in quello politico e federale. Si dia
inizio ad una vera e propria rivoluzione per la salvezza
del calcio italiano, ma chi avrà il coraggio di farlo? Gira
e rigira sono sempre le solite facce riciclate. Speriamo
che il beato Giovanni Paolo II ci faccia questo miracolo:
forse è quello che gli manca per diveni-
re santo a tutti gli effetti.
Basta con i falsi profeti, speriamo che il beato Giovanni Paolo II ci faccia il miracolo4 NUMERO 17 - 05 maggio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Mauro Gasperini
6 NUMERO 17 - 05 maggio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
26
Non manca di soprese la 38esima giornata
del campionato di Serie Bwin: l’Atalanta di
mister Colantuono cade a Livorno sotto i colpi di
Dionisi e Danilevicius, che ribaltano il vantaggio
firmato in apertura di secondo tempo da Bon-
aventura. Ne approfitta, anche se non fino in
fondo il Siena, che sul terreno del Novara prima
va sotto grazie al gol di Gonzalez, poi vede i tre
punti per merito della doppietta di Calaiò, ma
alla fine deve accontentarsi del 2-2 finale. Di
Ludi lo squillo decisivo a un quarto d’ora dal ter-
mine. I bianconeri di Conte sono però sempre
più primi in classifica a +2 dall’Atalanta e a +12
da Novara e Varese. L’undici di Sannino non ri-
esce a sbloccare lo 0-0 inziale sul terreno amico
contro il Padova, che con il punto conquistato
sale a quota 50. 1-1 in rimonta contro il Pia-
cenza per il Torino, che resta attaccato alla zona
playoff, ma spreca in casa l’ennesima chance
per conquistarla con sicurezza. Di Guzman e
Rolando Bianchi le reti del match. Soddimo e
Bonanni regalano invece i tre punti al Pescara di
Di Francesco, che supera per 2-1 in trasferta il
Portogruaro: inutile la rete allo scadere di Alti-
nier per i padroni di casa. Non si ferma la corsa
del Crotone di Menichini, che vince anche sul
terreno del Vicenza: vantaggio biancorosso con
Abbruscato, prima Vinetot e poi Djuric siglano
il definitivo 2-1 che issa i calabresi a quota 50 in
classifica a soli tre punti dalla zona play-off. Cade
l’Empoli contro il Sassuolo, che conquista tre
punti importanti in chiave salvezza grazie al gol
di Quadrini dopo solo un minuto di gioco. Nelle
zone basse della classifica fanno 1-1 CIttadella e
Modena, con i gol di Stanco e Piovaccari. I suc-
cessi di Ascoli e Grosseto inguaiano la situazione
rispettivamente di Frosinone e Triestina. Al “Del
Duca” l’undici di Castori si impone per 3-1 con-
tro i ciociari (reti di Lupoli, Masucci, Feczesin e
Ignacio), mentre i ragazzi di Serena infliggono
un secco 2-0 agli alabardati per merito dei gol
di Sforzini e Caridi. RInviata per
maltempo Albinoleffe-Reggina.
Pescara, squillo play-off
Classifica P G V N S GF GS
Siena 73 38 20 13 5 58 29Atalanta 71 38 20 11 7 51 29Novara 61 38 15 16 7 54 33Varese 61 38 14 19 5 46 28
Reggina 53 37 13 14 10 39 35Torino 53 38 14 11 13 44 43
Pescara 52 38 14 10 14 39 40Padova 50 38 11 17 10 54 45Livorno 50 38 12 14 12 43 42Crotone 50 38 12 14 12 42 44Empoli 49 38 11 16 11 40 36Vicenza 49 38 14 7 17 40 47Modena 48 38 10 18 10 39 44Grosseto 48 38 12 12 14 41 47Sassuolo 45 38 11 12 15 37 41Cittadella 44 38 10 14 14 42 47Ascoli-6 43 38 12 13 13 37 43
Albinoleffe 43 37 11 10 16 47 56Piacenza 43 38 10 13 15 48 58
Portogruaro 40 38 10 10 18 35 52Triestina 37 38 7 16 15 31 49
Frosinone 35 38 7 14 17 39 58
38° Giornata 29-30/04 - 01/05/2011Albinoleffe-Reggina sosAscoli-Frosinone 3-1Cittadella-Modena 1-1Grosseto-Triestina 2-0Livorno-Atalanta 2-1Novara-Siena 2-2Portogruaro-Pescara 1-2Sassuolo-Empoli 1-0Torino-Piacenza 1-1Varese-Padova 0-0Vicenza-Crotone 1-2
MARCATORI
20 Gol: Piovaccari (Cittadella, 7r)18 Gol: Bianchi (Torino, 3r)17 Gol: Cacia (Piacenza, 2r)16 Gol: Abbruscato (Vicenza, 2r)15 Gol: Coralli (Empoli, 4r) Succi (Padova, 5r) Bonazzoli (Reggina, 2r)
39° Giornata 06-07-09/05/2011Atalanta-Portogruaro
Crotone-NovaraEmpoli-AlbinoleffeFrosinone-VicenzaModena-Grosseto
Padova-AscoliPescara-Livorno
Piacenza-SassuoloReggina-Varese
Siena-TorinoTriestina-Cittadella
Stefano SantiniAllenatore: Leonardo Menichini (Crotone)
Guarna(Ascoli)
Ludi(Novara)
Vinetot(Crotone)
Cascione(Pescara)
Calaiò(Siena)
Caridi(Grosseto)
Bianchi(Torino)
Miglionico(Livorno)
Schiattarella(Livorno)
Bonanni(Pescara)
Djuric(Crotone)
7NUMERO 17 - 05 maggio 2011 7w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Con la maglia numero 61 (scelto a caso) è tor-
nato a Bergamo per sfidare Mondonico ed
anche stavolta c’è stato il diluvio. Anche prima dello
spareggio fra Reggina e Atalanta nel 2003 quando
un suo gol decise la salvezza per gli amaranto: «È
vero, c’era un nubifragio come contro l’AlbinoLeffe.
L’arbitro Collina rinviò la gara al giorno dopo. Fu
come vincere una finale di coppa, il mio gol di sin-
istro ancora oggi mi mette i brividi a ricordarlo». Ed
il tuo centro più bello che ricordi? «Lancio di Mo-
zart di sinistro e tiro al volo col destro alla Van Bas-
ten. in Lazio-Reggina 1-1, noi giocammo in maglia
nera. Gol sotto la curva nord, fantastico». A Reg-
gio come allenatore hai avuto Mazzarri, un grande
mister? «Mazzarri è molto preparato e carica bene
la squadra come sta facendo adesso a Napoli, ma
a livello umano gli preferisco altri allenatori che ho
avuto come Prandelli e Novellino. Specialmente
Prandelli, nel rapporto con noi giocatori, tra lui e
Mazzarri non c’è paragone». Come mai a Firenze
non hai sfondato? «Ero entrato nello scambio con
Pazzini. Ho segnato un solo gol in 12 presenze. Il
problema è che venivo da due gravi infortuni rime-
diati con la Samp, ben due volte i crociati. Inoltre ero
chiuso da Gilardino che segnava tanto. A Genova
invece ho segnato di più ma ho avuto dei problemi
con alcuni tifosi. In particolar modo con il gruppo dei
Fedelissimi. Mi trattarono in malo modo. Io abitavo
a Nervi, in centro non andavo quasi mai. Ho vissuto
pochissimo la città, è molto caotica. Io sono nato ad
Asola, una cittadina di 10mila abitanti tra Mantova
e Brescia». Hai amici tra i tuoi colleghi calciatori?
«Sì, mi vedo spesso con Mirko Pieri dai tempi della
Samp, andiamo sempre insieme nelle vacanze es-
tive. Anche Aimo Diana è un mio amico, ora gioca
nel Bellinzona». Hai avuto screzi con qualche calcia-
tore? «Sì, con Cassano in un Fiorentina-Samp. Una
situazione davvero spiacevole». Bonazzoli, capri-
corno, è nato il 20 gennaio 1979. Dal ‘93 al ‘97 nelle
giovanili del Brescia. È alto 192 cm x 84 kg. Sei mai
stato vicino al Mantova, squadra della tua provincia?
«Da ragazzo ho fatto un provino, poi si diceva che il
Presidente Lori mi cercava qualche anno fa quando
erano in B». Obiettivo della Reggina, play-off? «Ad
inizio stagione l’obiettivo era la salvezza. Siamo una
rosa piena di giovani, la salvezza è la prima cosa.
Mister Atzori ci disse che le previsioni ci davano per
spacciati, che saremmo retrocessi. Ora siamo vicini
ai play-off e ci crediamo fino alla fine. Occhio però a
Pescara, Crotone e Modena. Finora ho segnato 15
reti come Coralli dell’Empoli e molto del merito va
ad Atzori che in estate ha saputo ricaricarmi le pile.
Sia mentalmente che fisicamente grazie al duro
lavoro di tutto lo staff reggino. In questa stagione
non ci sono bomber scatenati come l’anno scorso
con Eder, Caracciolo e Pinilla. Siamo tutti vicini nella
classifica delle reti». Sei tifoso di qualche squadra?
«Pur essendo mezzo bresciano, non sento il derby
con l’Atalanta in modo ossessivo come molti tifosi.
Da piccolo ero un simpatizzante juventino, ora non
mi importa nulla. Adesso tifo per il gran calcio del
Barcellona, è sublime». Come sei stato a Verona?
«È una piazza da serie A, per la gente, per lo stadio
che è molto grande. Ho esordito in A proprio nel Ve-
rona, una città ed un’esperienza bellissima». Ci sono
state offerte per te durante il calciomercato estivo
del 2010? «Molti sono andati via da Reggio, c’erano
problemi economici. Io e Tedesco siamo rimasti di-
mezzandoci lo stipendio. Durante quelle calde e in-
tense settimane, ho ricevuto un’offerta dal club cipr-
iota dell’Hapoel Nicosia ma ho rifiutato. Sto bene
qui al Granillo, ho firmato fino al 2012». Hai mai
pensato di trasferirti all’estero? «Se mi chiamano ci
vado, come no. Spagna al primo posto, anche la Pre-
mier inglese. Però, anche se sono grosso, non amo
fare a sportellate in area di rigore come fanno in Ing-
hilterra. Anche negli Stati Uniti mi affascina l’idea di
giocare, oppure anche in Grecia come ha fatto Cirillo
che ha sposato una ragazza greca». Molti tuoi col-
leghi hanno avuto problemi nelle storiche ed esi-
genti piazze del sud, te come ti trovi? «Al sud, se dai
il massimo non hai problemi. Dipende al carattere
di ciascuna persona. Io mi sono sempre battuto con
orgoglio e dignità. L’entusiasmo dei tifosi si è un po’
perso in questi anni, però al Granillo stanno tornan-
do in massa. I tifosi amaranto sono sempre al mio
fianco». Collezioni maglie di calcio? «Sì, ne ho circa
200. Quella a cui tengo di più è quella dell’esordio az-
zurro. Si giocava a Bergamo, amichevole tra Italia e
Turchia. Il CT Donadoni mi fece entrare nella ripresa
al posto di Iaquinta. La maglia la con-
servo gelosamente».
Riccardo Morgigno
(Foto Archivio)
Bonazzoli e la Reggina
9NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
La Cavese cambia l’ennesimo allenatore. Dopo
le dimissioni di Mauro Melotti presentate al
termine della disfatta subita nella capitale, ar-
riva sulla panchina dell’ultima in classifica Franco
Dellisanti., che ha dichiarato: «Ho trovato una
squadra molto motivata, i ragazzi sono entusias-
ti, anche se pesa il sei a zero con l’Atletico. Ho visto
però una volontà di riscattare la partita di Roma
e la vittoria contro la Juve Stabia ha confermato
la mia analisi». Il mister è convinto che niente
sia perduto fino a che i numeri non condannano
definitivamente: «Ci sono motivazioni giuste per
crederci. Finché non c’è la certezza matematica
il calcio ci insegna che tutto è possibile, bisogna
impegnarsi fino alla fine. Ci sono le premesse per
risalire ed è importante dare tutto». Obbligato-
rio vincere quindi, ma non è semplice sedersi su
una panchina a solo tre giornate dalla fine con
una squadra fanalino di coda e tentare il mira-
colo. L’allenatore di Cava de’ Tirreni però non si
spaventa: «È difficile, ma non è il primo anno che
alleno. Mi hanno accolto molto bene, ho trovato
un ambiente disponibile. Il problema può essere
dal punto di vista tattico, anche se conosco la
squadra, devo sciogliere qualche dubbio tecnico
velocemente, perché ho poco tempo». La squad-
ra campana ha subito una penalizzazione di 6
punti e senza questa decurtazione viaggerebbe
in zona play-out, Franco Dellisanti commenta
così la mannaia delle decurtazioni di punti: «Le
penalizzazioni falsano il campionato, ma non è
un problema solo per la Cavese. Prima e Seconda
divisione hanno una situazione economica crit-
ica, ci sono pochi
investitori e ci sono
molte squadre in
difficoltà economi-
che».
La Cavese si affida a Dellisanti per il miracoloFabiola Rieti
Di certo attendersi che il Foligno potesse fare
l’impresa a Nocera contro la neopromossa
in Serie bwin era difficile, però visto l’andamento
della gara giocata al “San Francesco”, un po’ d’a-
maro in bocca per mister Pagliari e i suoi ragazzi
è rimasto, perché fino a pochi minuti dalla fine la
gara era ancora sull’1-1 (al triplice fischio 3-1 per
i rossoneri): «Purtroppo – l’incipit del tecnico che
portò il Foli-
gno in Prima
Divisione nel
2007 – ab-
biamo preso
ancora gol su situazione di palla inattiva e su con-
tropiede. Sono errori, mi hanno detto perché sono
qui solo da una settimana, che si ripetevano anche
nella gestione tecnica precedente. È un peccato,
perché alla fine se uscivamo da Nocera con un
punto non avremmo rubato niente». Ora la rincor-
sa alla salvezza (passando per i play-out) si fa dura,
perché la Cavese ha recuperato tre punti vincendo
il derby contro la Juve Stabia e all’ultima giornata
c’è lo scontro diretto a Cava: «Intanto dobbiamo
pensare alla gara contro il Benevento». Già, il Be-
nevento di Galderisi, che domenica al “Ciro Vigori-
to”, in una gara epica stile “Fuga per la vittoria”, ha
battuto ed estromesso dalla corsa play-off il Fog-
gia. L’aver raggiunto il proprio obiettivo (il secondo
posto) potrà essere un vantaggio per il Foligno?
«Bé – sorride Pagliari – anche la Nocerina il proprio
obiettivo l’aveva già conquistato…Non penso che
i sanniti giocheranno svogliati. Si giocheranno la
partita per fare i tre punti, come è giusto che sia
d’altra parte». Ma che squadra ha trovato Pagliari
al suo ritorno a Foligno? «In queste circostanze è
prevedibile: una squadra depressa, con poca auto-
stima. Si deve lavorare a livello psicologico. Io vedo
la gente con il fuoco negli occhi, che
lottano per un obiettivo».
Pagliari: “Foligno depresso. Serve una svolta”
(Foto Archivio)
Flavio Grisoli
(Foto Sammarco)
Nocerina e Latina hanno già festeggiato la pro-
mozione rispettivamente in Serie bwin e in
Prima Divisione, mentre le altre squadre hanno an-
cora l’urlo strozzato in gola. Al Gubbio manca un solo
punto per la certezza matematica e i suoi passionali
tifosi attendono con ansia, la Tritium si giocherà le
sue chances nell’ultima partita dopo che in questa
33° giornata è stata a guardare le sue avversarie. Il
Carpi spera nella promozione e i suoi sogni di gloria
passeranno da Prato. L’avvincente Lega Pro continua
a tenerci con il fiato sospeso e questa volta solo sul
campo gioco. E come disse Oscar Wilde: “Questa su-
spense è terribile. Spero che duri”. (Fabiola Rieti)
La terribile, splendida, suspence I A DIVISIONE - Girone A
2 A DIVISIONE - Girone A 2 A DIVISIONE - Girone B 2 A DIVISIONE - Girone C
I A DIVISIONE - Girone B
CLASSIFICA
Gubbio -1 62
Sorrento 58
Alessandria -2 49
Salernitana -6 47
Verona 46
Reggiana 45
Lumezzane -1 43
Spal -1 43
Spezia -2 43
Como -1 41
Bassano 41
Ravenna 38
Cremonese 38
Pavia 36
Pergocrema -1 34
Sudtirol 29
Paganese 29
Monza 28
CLASSIFICA
Tritium -2 56
Feralpisalò -2 54
Pro Vercelli 52
Pro Patria -7 49
Renate 47
Savona -4 46
Lecco 44
Montichiari 41
Rodengo Saiano -2 40
Casale 37
Canavese -8 36
Valenzana -1 33
Sambonifacese 31
Virtus Entella -1 31
Sanremese 27
Sacilese 26
Mezzocorona 23
CLASSIFICA
Carpi -1 64
Carrarese 62
L’Aquila 48
San Marino 46
Prato 46
Chieti 45
Poggibonsi 40
Giacomense 40
Bellaria 32
Gavorrano 31
Giulianova -3 28
Crociati Noceto 27
Celano 24
Sangiovannese -13 23
Fano -4 21
Villacidrese -12 15
CLASSIFICA
Latina 64
Trapani -1 58
Milazzo 54
Avellino 50
Neapolis Mugnano 49
Aversa Normanna 48
Matera -1 33
Melfi -6 33
Isola Liri 31
Lamezia 30
Campobasso -2 30
Pomezia -16 29
Fondi 29
Brindisi -5 23
Vibonese -2 17
Catanzaro -8 8
CLASSIFICA
Nocerina 71
Benevento 59
Atletico Roma 53
Juve Stabia 51
Taranto 51
Foggia -3 43
Siracusa 43
Lanciano 42
Lucchese 41
Pisa 39
Barletta 38
Gela 37
Ternana -2 35
Cosenza -6 35
Andria 33
Viareggio 30
Foligno -4 29
Cavese -6 28
33° Giornata 08/05/2011Alessandria-Spal
Como-MonzaCremonese-Bassano
Gubbio-PaganeseRavenna-PergocremaReggiana-Salernitana
Spezia-SorrentoSudtirol-Pavia
Verona-Lumezzane
34° Giornata 08/05/2011Pro Patria-Mezzocorona
Pro Vercelli-LeccoRenate-Montichiari
Rodengo Saiano-SacileseSambonifacese-Canavese
Savona-Virtus EntellaTritium-Sanremese
Valenzana-FeralpisalòRiposa: Casale
30° Giornata 08/05/2011Bellaria-Poggibonsi
Crociati Noceto-CelanoFano-Gavorrano
Giulianova-VillacidreseL’Aquila-Chieti
Prato-CarpiSan Marino-Carrarese
Sangiovannese-Giacomense
30° Giornata 08/05/2011Avellino-Campobasso
Catanzaro-TrapaniFondi-Vigor Lamezia
Latina-Aversa NormannaMatera-Isola LiriMelfi-Pomezia
Milazzo-Neapolis MugnanoVibonese-Brindisi
33° Giornata 08/05/2011Andria-Cavese
Atletico Roma-CosenzaFoggia-Taranto
Foligno-BeneventoGela-Nocerina
Juve Stabia-LuccheseSiracusa-Ternana
Viareggio-PisaVirtus Lanciano-Barletta
MARCATORI
24 Gol: Paulinho (Sorrento, 6r)
15 Gol: Gomez (Gubbio, 4r)
13 Gol: Scappini (Alessandria, 1r)
12 Gol: Cipriani (Spal)
10 Gol: Ferrario (Monza, 2r)
MARCATORI
16 Gol: Ripa (Pro Patria)
13 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)
11 Gol: Pietribiasi (Sambonifacese)
Bonomi (Pro Vercelli, 6r)
Tarallo (Savona, 5r)
MARCATORI
19 Gol: Gaeta (Carrarese, 4r)
14 Gol: Cesca (Carpi)
13 Gol: Alteri (Poggibonsi, 5r)
Margarita (Giulianova, 5r)
12 Gol: Pietranera (Crociati N., 4r)
Falomi (Celano, 1r)
Gasparello (San Marino, 1r)
MARCATORI
14 Gol: Perrone (Trapani, 1r)
12 Gol: Tortolano (Latina, 4r)
11 Gol: Grieco (Aversa N., 4r)
Lasagna (Milazzo, 2r)
10 Gol: 5 calciatori
MARCATORI19 Gol: Sau (Foggia) Insigne (Foggia, 6r)16 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 6r)15 Gol: Innocenti (Barletta, 1r)14 Gol: Marotta (Lucchese)12 Gol: Negro (Nocerina)
Clemente (Benevento, 1r)
32° Giornata 01/05/2011Bassano-Reggiana 0-0Lumezzane-Sudtirol 1-0Monza-Alessandria 2-0Paganese-Spezia 0-1Pavia-Verona 1-1Pergocrema-Cremonese 2-1Salernitana-Como 2-0Sorrento-Gubbio 2-1Spal-Ravenna 3-0
33° Giornata 01/05/2011Canavese-Savona 0-1Feralpisalò-Sambonifacese 2-1Lecco-Valenzana 1-2Mezzocorona-Casale 1-4Montichiari-Pro Patria 2-1Sacilese-Pro Vercelli 1-1Sanremese-Rodengo Saiano 3-2Virtus Entella-Renate 1-0
Ha riposato: Tritium
29° Giornata 01/05/2011Carpi-Giulianova 3-0Carrarese-Crociati Noceto 2-0Celano-Bellaria 1-2Chieti-San Marino 0-0Gavorrano-L’Aquila 0-1Giacomense-Fano 3-1Poggibonsi-Sangiovannese 0-0Villacidrese-Prato 1-4
29° Giornata 01/05/2011Aversa Normanna-Avellino 2-2Brindisi-Melfi 0-4Campobasso-Milazzo 1-1Isola Liri-Fondi 2-2Neapolis Mugnano-Vibonese 2-1Pomezia-Catanzaro 1-2Trapani-Matera 1-0Vigor Lamezia-Latina 0-2
32° Giornata 01/05/2011Barletta-Gela 0-0Benevento-Foggia 4-3Cavese-Juve Stabia 2-0Cosenza-Viareggio 2-1Lucchese-Virtus Lanciano 2-0Nocerina-Foligno 3-1Pisa-Andria 2-1Taranto-Siracusa 2-2Ternana-Atletico Roma 1-2
11NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 11
Fabiola Rieti e Sara Sbaffi
Decimo appuntamento per l’inchiesta
che mira ad indagare sul lavoro degli
arbitri in Lega Pro. Con la fine dei campionati
molti dirigenti si sbottonano maggiormente,
citando episodi dubbi e direttori di gara non
all’altezza. Questa settimana sono stati inter-
pellati Bruno Iovino (direttore generale della
Nocerina) e Fabrizio Ferrigno (direttore spor-
tivo del Milazzo). Il dg della Nocerina punta
l’attenzione sulla professionalità del settore
arbitrale: «Fino a quando non c’è malafede,
li ho sempre giudicati positivamente». Il gi-
udizio su arbitri e assistenti passa anche
per una soluzione proposta dal dirigente di
Nocera Inferiore: «Ho sempre sostenuto che
la terna fissa sarebbe la migliore soluzione per
tutti. L’ho ribadito più volte, ma non si capisce
perché siano così ostativi di fronte a questa
proposta». I direttori di gara, secondo Iovino,
sono preparati atleticamente: «La nuova gen-
erazione è in forma. Sull’approccio in campo
troviamo il bicchiere mezzo pieno e mezzo
vuoto, c’è chi è più propenso a coltivare il lato
umano e chi meno». Le soluzioni per rendere
migliore il settore si orientano su due punti:
«Oltre alla terna fissa, entrando nel merito di
problemi come la diaria degli arbitri va fatta
forse una modifica, visto che parliamo di pro-
fessionisti». Sull’utilizzo della tecnologia, Bru-
no Iovino è incerto: «Per alcuni punti potreb-
be essere un bene. Sono sistemi che possono
aiutare, ma credo sia più opportuno affidare
il giudizio all’uomo». Il direttore sportivo
del Milazzo Fabrizio Ferrigno è soddisfatto
dell’operato arbitrale, almeno fino alla scorsa
domenica contro la Vigor Lamezia: «Non ci
siamo mai lamentati degli arbitraggi perché
capiamo che una giornata “no” possa suc-
cedere a tutti. Solo con i biancoverdi, contro
i quali ci giocavamo il secondo posto, l’arbitro
era la signora Spinelli di Terni e ha fatto delle
cose tremende. Non dico che l’ha fatte voluta-
mente però si vedeva che era alle prime armi.
Ci vogliono arbitri più esperti, questa signora
ha fatto dei danni». È buono il giudizio del ds
sul comportamento in campo delle giacchette
nere: «Con alcuni ci si può parlare, sono dis-
ponibili e cercano di aiutarti, altri rispondono
male ma ci può stare. In linea di massima però
non critichiamo gli arbitri». Dal punto di vista
fisico e atletico il direttore dei mamertini è
soddisfatto degli arbitri incontrati in questa
stagione, anche se: «Gli arbitri che ho visto
sono tutti in forma, tranne sempre la signora
Spinelli di Terni che in tre o quattro occasioni
era troppo vicina all’azione e ha intercettato
la palla interrompendo le azioni». Le lacune
maggiori anche per Ferrigno sono da rin-
tracciare negli assistenti che troppo spesso
si ergono a protagonisti. Il direttore sportivo
rossoblu ha delle soluzioni per migliorare il
settore: «Io inizierei a fare una grande cosa,
tantissima gavetta. Organizzare più ritiri,
anche con riunioni settimanali. Invece spesso
sono abbandonati a loro stessi. C’è bisogno
di maggiore dialogo. Se fanno gli indispo-
nenti si crea disagio. E il dialogo dovrebbe
esserci anche con le società». Sull’aiuto tec-
nologico non è del tutto convinto: «Sarebbe
meglio avere un quarto o quinto uomo sulla
linea oppure si potrebbero dare maggiori re-
sponsabilità agli assistenti fornendogli anche
un fischietto. Più arbitri ci sono e meglio è in
campo. Sarebbe un appoggio
migliore».
Arbitri in Lega Pro: terna fissa e pedalare
1212 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011
Flavio Grisoli
Se per la Nocerina l’attesa per il ritorno in
cadetteria è durata 32 anni, non da meno
può considerarsi quella del Latina per rimette-
re piede in Prima Divisione. L’ultima stagione
dei nerazzurri nell’ex C/1 è datata 1981-82, con
la retrocessione da ultima in classifica. Dopodi-
ché tanta C/2 e Serie D, un ripescaggio nel 2002,
una mancata iscrizione (2007), una scissione,
una successiva fusione, un secondo ripescaggio
nel 2010 e finalmente una gioia conquistata sul
campo. La squadra guidata da Stefano Sanderra
in panchina è riuscita a conquistare l’obiettivo
della vittoria del campionato con una giornata
di anticipo, dopo un testa a testa avvincente con
il Trapani. Probabilmente queste due squadre
non erano accreditate del favore dei pronostici
ad inizio stagione, soprattutto per la presen-
za ingombrante di una corazzata (di nome e di
fatto) come l’Avellino, che invece con un girone
d’andata assolutamente scriteriato ha buttato
alle ortiche una stagione. Ma la fortuna va an-
che aiutata, e le occasioni cercate e sfruttate.
Quindi va reso meri-
to al Latina per aver
condotto dall’inizio
alla fine la stagione:
«È stata una soddi-
sfazione enorme – le
prime parole del tec-
nico dei nerazzurri
Stefano Sanderra,
classe 1967 – perché
premia le grandi motivazioni e la voglia di vin-
cere di questo gruppo, che ha sempre creduto
nelle proprie potenzialità». C’è da dire, ad ulte-
riore incensazione del campionato condotto
da Tortolano e compagni, che fino a febbraio il
Latina era l’unica squadra nel panorama profes-
sionistico europeo ad essere ancora imbattuta.
Record poi infranto proprio dal Trapani, che
si impose nello scontro diretto per 3-2: «Sì, un
vero peccato, anche perché il loro gol arrivò in
pieno recupero e anche in fuorigioco. Però quella
sconfitta non ci precluse nulla, eravamo ancora
in testa alla classifica e l’abbiamo metabolizzata
senza problemi». Ma quando Sanderra ha capi-
to che aveva tra le mani una squadra potenzial-
mente vincente? «Già in ritiro mi rendevo conto
che i ragazzi avevano quel fuoco, quella voglia
di vincere adatta per arrivare fino in fondo. Poi
comunque vivevamo di gara in gara, e la vitto-
ria alla fine è ampiamente meritata, a parte per
un periodo ad inizio girone di ritorno, nel quale
Il doppio salto del Latina: È 1 ̂Divisione
1414 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011
In tutte le immagini la festa dei ragazzi
guidati da Sanderra (Foto Società)
pareggiavamo un po’ troppo in casa (alla fine
i leoni pontini hanno raccolto cinque pareggi
in casa e altrettanti in trasferta), ma ci può sta-
re». La gara che ha convinto Sanderra che nulla
avrebbe potuto togliergli questa soddisfazione:
«La vittoria ad Avellino nel girone di ritorno. An-
dammo a vincere al “Partenio” per 1-0 (anche
lì una grandissima prova collettiva soprattutto
del pacchetto arretrato, che non per niente è il
migliore del girone, con soli 16 gol al passivo) e
lì ho capito che ce l’avremmo fatta». C’è invece
stata una gara che non ha soddisfatto il mister?
«No, devo dire di no. A parte l’amarezza della
gara col Trapani, non sono mai uscito dal campo
insoddisfatto». Chiaramente, dopo l’ultima gara
contro l’Aversa Normanna, ci si dovrà mette-
re a tavolino per programmare il futuro. Con
Sanderra ancora in panchina? «Dobbiamo
parlare. Avremo anche la Supercoppa da gio-
care, dopodiché vedremo se ci saranno i pre-
supposti per continuare. La dirigenza – prose-
gue Sanderra, che in carriera ha seduto sulle
panchine di Barletta, Gela, Tivoli, Frosinone,
L’Aquila e Cassino nello scorso campio-
nato – mi ha espresso la volontà che
avrebbe piacere a continuare insieme,
ma ne dobbiamo parlare. C’è da vede-
re se c’è unità di intenti». Ma al di là se
questa unità di intenti si trovi o meno
il Latina, così com’è, può affrontare un
campionato di Prima Divisione o c’è
da metterci pesantemente le mani alla rosa?
«Dipende dagli obiettivi – risponde Sanderra
– perché se si gioca per lanciare i giovani e per
conquistare la salvezza, l’ossatura buona c’è.
Se invece si dovesse puntare ad un campionato
diverso, allora qualcosa ci sarebbe certamente
da fare». Nella voce del numero uno del Latina
Michelangelo Condò c’è tutta la soddisfazione
per una promozione inattesa, soprattutto dopo
il ripescaggio della scorsa estate: «Siamo riu-
sciti ad ottenere il ripescaggio nonostante non
avessimo disputato un grandissimo campiona-
to in Serie D – infatti i nerazzurri terminarono al
nono posto – però la società era sana e aveva
tutte le carte in regola per ottenere la Seconda
Divisione. La vittoria di quest’anno è stata una
cosa grandissima – commenta con un filo di
emozione Condò – eclatante, frutto del lavoro
di tutti. Non è mai merito di uno in particolare,
ma di tutti quanti, dalla società in giù. Poi un mi-
ster all’altezza della situazione ci ha permesso di
tornare in Prima Divisione dopo 30 anni». Se per
Sanderra la vittoria ad Avellino è stato il punto di
svolta, per Condò la partita chiave è un’altra: «La
vittoria esterna a Mugnano contro il Neapolis –
due a zero per i pontini – è stata una gara super-
lativa. Noi eravamo sempre fiduciosi dei nostri
mezzi, delle nostre possibilità, anche se il Trapani
dietro di noi andava veramente forte. Voglio fare
i complimenti alla squadra granata e anche al
Milazzo. Quella vittoria ci ha dato una grossa
spinta e ha raffreddato gli animi delle nostre in-
seguitrici. Ad Avelino – prosegue Condò – abbia-
mo battuto in una gara tiratissima la squadra
che avrebbe, a detta di tutti, dovuto ammazzare
il campionato. Anche lì, concordo con il mister,
giocammo una gara sensazionale, soprattutto
a livello difensivo». Uno sguardo al futuro: «An-
cora non ci sto pensando alla prossima stagio-
ne, pensiamo a finire questa, poi anche un po’
di riposo è necessario, perché non ci si ferma
mai. Sicuramente punteremo sui giovani come
abbiamo sempre fatto». E il mister? «Con lui ci
dobbiamo incontrare, ma ci siamo già parlati e
basterebbe una stretta di mano. Chiaramente
dobbiamo capire le reciproche esigenze, ma
allo stato attuale per me non ci
sarebbero problemi».
1515w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 17 - 05 maggio 2011
1616 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011
Il Treviso vince il campionato nel girone C
della serie D e arriva in Seconda Divisione,
dopo aver combattuto durante tutto il cam-
pionato con la sua diretta avversaria, l’Unio-
ne Venezia. È stata una lotta a due, visto che
dietro di loro le due venete hanno creato il
vuoto. Gli scontri diretti durante l’arco della
stagione (3-1 per il Treviso all’andata e 1-1
al ritorno) non hanno comunque mai deter-
minato chi era la più forte ed è stato solo il
tempo e la continuità a decretare il vincitore.
Renzo Corvezzo, numero uno dei trevigiani, si
gode questa vittoria che fa sognare di nuovo
un Treviso glorioso: «Eravamo convinti io e il
mister di aver allestito una squadra competi-
tiva, ma non fino a questo punto». La storia
di questa società racconta di una parabola di-
scendente: dall’arrivo in serie A, il fallimento
del 2009, Edy Sartori alla guida di una corda-
ta in cui figuravano anche Giorgio De Lazzari
e Valter Frandoli rifonda la società sportiva,
per poi cederla all’attuale presidente che dà
uno sprint nuovo alla compagine e dopo un
anno di Eccellenza riesce a farla promuovere
d’ufficio in serie D, facendo sognare i tifosi. Il
resto è storia recente. Per il prossimo anno il
progetto si comincia a delineare: «Sono stato
in Lega a Firenze per capire come si evolverà
questa riforma dei campionati. Per quanto
riguarda il comparto tecnico, manterremo
l’ossatura di quest’anno e se serve qualche
ritocco interverremo sul mercato in accordo
con l’allenatore». Per il massimo dirigente
della squadra biancoceleste è l’esordio in
Lega Pro in un momento storico molto diffici-
le per la categoria dove in ballo ci sono modi-
fiche ed evoluzioni ma l’imprenditore, che da
anni porta alto il nome del vino italiano nel
mondo, ha già le idee chiare: «Le garanzie
fideiussorie non servono. Tutelano un mon-
do, un sistema, ma non l’azienda calcio. Deve
essere cambiato il modo di vedere questo
gioco e dare vita ad un progetto giovanile.
Solo in questo modo si può dare una spinta
diversa. Io ad esempio sto valutando l’ipotesi
di far entrare anche con quote societarie mi-
nime alcuni dirigenti e l’allenatore, perché in
questo modo possono rendersi conto di cosa
significa il calcio e l’impegno societario a tut-
to tondo. Certo, i risultati di un lavoro simile
non si vedono in un anno, ma sono un ottimo
punto di partenza». Intanto Corvezzo posa il
Treviso vittoria con dedicaFabiola Rieti
Le foto della festa trevigiana (Servizio fotografico a cura di Manzini)
1717w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 17 - 05 maggio 2011
primo mattone per la squadra della prossima
stagione e ci regala la prima certezza: «Il mi-
ster rimane al 100%». Il Treviso si aggiudica
il campionato con una gara di anticipo e con
70 punti di cui 42 ottenuti tra le mura amiche
e 28 fuori casa. Proprio il bottino maturato
in trasferta ha fatto la differenza nella lotta a
due con l’Unione Venezia che ha accumulato
soli 22 punti. Il vero punto di forza di questo
gruppo è stato la difesa con 22 gol subìti, la
retroguardia miglio-
re del girone. Dai nu-
meri alle emozioni. Il
tecnico Diego Zanin
ripercorre i passi im-
portanti che hanno
portato il suo Treviso
alla vittoria del campionato. Uno dei momen-
ti cruciali si è rivelato la quinta giornata: «Noi
siamo partiti da zero, abbiamo costruito una
squadra per fare bene. Poi ci sono state alcu-
ne tappe fondamentali. Con il Rovigo all’an-
data abbiamo pareggiato, ma c’è stata una
reazione rabbiosa che ci ha spinto a provarci.
Poi nel girone di ritorno siamo usciti allo sco-
perto e abbiamo avuto continuità». L’allena-
tore biancoceleste è un ex attaccante che ha
militato in molte squadre, ma che soprattut-
to è stato allenato da grandi nomi: Nevio Sca-
la, Alberto Zaccheroni e Luigi Delneri. La sua
carriera di calciatore è passata anche per Ve-
nezia, dove fu tra i protagonisti del passaggio
in serie B. E in questa stagione, la compagine
arancioneroverde guidata da Enrico Cunico è
stata l’avversaria che ha dato del filo da tor-
cere alla squadra trevigiana, come si è detto
finora: «Il Venezia ha inanellato una serie di
risultati positivi con l’arrivo della nuova socie-
tà russa. È una squadra matura, ma possia-
mo dire che il testa a testa c’è stato fino allo
scontro diretto dove siamo riusciti a tampo-
nare, mantenendo una riserva di energie per
le partite successive, che sono state decisive.
È stata una partita emozionante con un nu-
mero di spettatori incredibile per due squa-
dre di questa categoria. La squadra lagunare
è l’unica che ci ha dato da pensare, le altre a
livello di classifica sono sempre state molto
lontane. Il gruppo più forte nel nostro giro-
ne però è il SandonàJesolo. È stata costruita
per vincere anche se poi non ha mai lottato
per la testa della classifica». Sul suo futuro, il
tecnico è possibilista: «Ora festeggiamo, poi
parlerò con il presidente. Da parte mia c’è vo-
glia di continuare e il mio entusiasmo è forte.
Per ora mi godo questo traguardo e lo dedico
ad una persona che non c’è più:
mio padre».
Fabiola Rieti
Il Borgo a Buggiano trionfa in serie D nel girone D
con 69 punti in un campionato che ha fatto sognare
i tifosi e non solo. Massimo Cardelli, presidente della
squadra, è entusiasta per questo epilogo felice: «Noi
eravamo partiti per allestire un gruppo per salvarci
il prima possibile, visto che nella passata stagione
siamo stati invischiati fino all’ultimo per la lotta per
non retrocedere. Pensavamo di viaggiare a metà
classifica, invece l’allenatore giusto, un buon gioco, i
giocatori motivati e l’entusiasmo ci hanno condotto
in testa». L’approdo in Lega Pro comporta un impe-
gno anche per la società che dovrà confrontarsi con il
mondo professionistico, come spiega il numero uno
toscano: «Dobbiamo risolvere il problema dell’im-
pianto, quindi le nostre forze per il momento saranno
concentrate là. Borgo è un piccolo paese e non vor-
remmo perdere il vantag-
gio di giocare le partite
in casa. Ci sono accordi
in corso con il Comune e
vedremo cosa riusciremo
a fare. Per quanto riguar-
da il lato più strettamente
legato al gioco, vogliamo
mantenere la base di
questo gruppo inseren-
do qualche elemento più
tecnico. Anche perché i
giocatori se lo meritano
visto che hanno dato il
120% in questa stagione.
Certo, non tutti saranno
confermati, prenderemo
qualche giovane da qualche squadra importante e
sarà fondamentale anche l’apporto e l’esperienza che
potranno dare i senatori». Il calcio, come è ormai con-
suetudine negli ultimi tempi, si intreccia con la politi-
ca economica e dunque ad un neoarrivato nell’ex C/2
chiediamo un’opinione sulle garanzie fideiussorie:
«Sono importanti perché danno una garanzia, però
le normative per l’agibilità degli impianti già tendono
a penalizzare i piccoli centri e c’è da dire che non è cer-
to che nelle grandi città ci siano società più sane». Poi,
tornando al calcio giocato, il massimo dirigente az-
zurro parla con stima del fautore di questo successo:
«La capacità professionale dell’allenatore è certa. Il
Borgo a Buggiano non poteva trovare mister miglio-
re. La volontà di proseguire con lui questo cammino
c’è, ma lui è giovane, ha 34 anni, e bisognerà vedere
anche le sue ambizioni. Quello che Guido Pagliuca
ha dato a questa squadra è incommensurabile, è
un tecnico che ha davanti prospettive importanti».
Per l’allenatore Pagliuca è stato chiaro che il Borgo a
Buggiano aveva le carte in regola per sbaragliare gli
avversari in un preciso momento: «Ho capito che po-
tevamo vincere il campionato dopo la sconfitta con il
Pontedera. La settimana successiva è stata decisiva,
perché abbiamo lavorato bene a livello psicologico.
Borgo a Buggiano in 2^ Divisione1818 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011
Cenerentola è diventata una principessa
È stata sicuramente la nostra partita più brutta». Ef-
fettivamente con la principale rivale è stato un due a
zero pesante che sembrava aver messo in parte fuo-
ri gioco i sogni di gloria degli azzurri. Invece è stato il
crocevia fondamentale per il trionfo. Il momento più
bello per il mister è sta-
to: «La vittoria con il Piz-
zighettone in casa, tre a
zero». Lui toscano doc,
dopo l’esperienza con
il Cecina, è approdato
nella cittadina pistoiese
con molta voglia di fare:
«La nostra è una squa-
dra giovane che non
aveva mai vinto nulla e
l’entusiasmo ci ha pre-
miato. Noi siamo stati
dei protagonisti, ma
la nostra antagonista
è stata il Pontedera. È una squadra collaudata con
giocatori noti e nomi abituati alla categoria». Sul suo
rinnovo commenta così: «Probabilmente resterò, ma
poi dovremmo vedere cosa è meglio per me e per la
società». A chi dedica questa vittoria? «A tutte le per-
sone felici». Il capitano Gabriele Rummolo non era in
campo a combattere con i compagni, fermato da un
piccolo infortunio, ma era vicino a loro con il cuore e
con lo spirito: «È stata una gioia immensa, l’obiettivo
non era vincere il campionato all’inizio, ma poi siamo
stati primi fin dalla prima giornata. Preferivo essere
in campo, però quello che conta è essere arrivati a
giocare questa partita che ci ha incoronati campioni.
Durante l’anno comunque credo di aver dato sempre
il mio apporto alla squadra». Anche per il difensore
buggianese la partita più brutta è stato lo scontro di
cartello con il Pontedera nel girone di ritorno: «Però
il momento più bello è stata la partita successiva con
il Castelfranco, perché abbiamo reagito mentalmen-
te. Non era facile scendere in campo e vincere. C’è da
dire che abbiamo giocato un gran calcio, ma emoti-
vamente risollevarci dopo quella sconfitta è stato il
punto di svolta». Poi sul suo futuro: «Dipende dalla
società, sono quattro anni che sono
qui e mi piacerebbe rimanere».
1919w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 17 - 05 maggio 2011
I festeggiamenti dei toscani
(Servizio fotografico a cura de La Nazione)
Sara Sbaffi
“Noi C siamo e voi?”. Festeggia così il San-
tarcangelo, rivolta alle dirette inseguitri-
ci, la matematica promozione nella Seconda
Divisione dopo quattordici anni che mancava
dal calcio professionistico. Con la vittoria sul
fanalino di coda Bojano per cinque reti a zero
e con la contemporanea sconfitta del Rimini
i ragazzi guidati da Giuseppe Angelini hanno
scritto una nuova pagina della storia di que-
sta società. La vetta non potrà essere scalfita
neanche se i riminesi dovessero vincere il ri-
corso al Tar del Lazio fissato per il prossimo
25 maggio, riguardo la partita contro l’Agno-
nese in cui la squadra granata non aveva ri-
spettato la regola degli under
(in campo ce ne devono es-
sere quattro) ed erano stati
concessi tre rigori nell’arco di
sette minuti. Ma questo non
riguarda il Santarcangelo, che
nonostante tutte le difficoltà
è uscito vincente dal Girone
F. Il presidente Roberto Brolli
esprime tutta la sua soddisfa-
zione: «È stato un girone molto tosto e diffi-
cile. Noi non eravamo partiti con l’ambizione
di vincere anche se sapevamo di avere una
buona squadra già dall’anno scorso (arriva-
ti in zona play-off). Era im-
portante riuscire a restare
tra le prime, poi è arrivata
questa cavalcata impensa-
bile e non posso che esser-
ne contento». Qual è stato
il punto di forza che ha
portato a questo passag-
gio storico per la squadra
e per la città? «La solidità
dell’ambiente e un gruppo
plasmato al meglio da mister Angelini. Nes-
suno ha fatto mai pressioni sulla squadra. Per
noi era importante la salvezza e tutto quello
che veniva in più era ben accetto». Intanto il
presidente gialloblu si prepara per la nuova
categoria: ha stretto infatti un accordo con
l’amministrazione comunale di Santarcangelo
per la gestione dell’impianto sportivo “Valen-
tino Mazzola” e la realizzazione di una serie di
interventi di riqualificazione. «Realizzeremo
due campi sintetici di calcetto e calciotto, inol-
tre un impianto fotovoltaico sopra la tribuna
coperta centrale. Anche il campo principale
nel giro di un anno dovrà diventare sinteti-
co di ultima generazione. Questa operazione
Santarcangelo tra i Pro2020 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011
(Foto Archivio)
“La nostra è una filosofia vincente”
comporterà un investimento da parte nostra
di circa un milione di euro». A proposito di
spese, il numero uno romagnolo è pronto ad
affrontare un campionato economicamente
impegnativo come quello della Seconda Divi-
sione: «Non snatureremo la nostra filosofia.
Spendiamo molto meno di squadre più blaso-
nate nel nostro girone, come il Rimini o il Tera-
mo. Siamo un gruppo giovane, non abbiamo
debiti e le basi sono solide per gareggiare in
Lega Pro». La formazione che ha portato alla
vittoria del campionato sarà in larga parte ri-
confermata: «Sono sicuro che questa squadra
saprà figurare bene anche in categorie supe-
riori. Andremo avanti con mister Angelini, al
quale rinnoviamo la nostra fiducia. Ci sarà da
mettere a punto solo qualche giovane inne-
sto». E proprio il tecnico Giuseppe Angelini
analizza questa stagione cercando il momen-
to della svolta: «Non è stata una partita sola,
ma vari momenti sono stati importanti. Come
a Teramo al ritorno abbiamo pareggiato ed
eravamo a sette punti dal Rimini, i ragazzi ci
hanno creduto. Anche con il Real Rimini ab-
biamo ribaltato la partita alla fine, insomma
in ogni momento abbiamo saputo capovol-
gere il risultato a nostro favore». Tant’è che il
Santarcangelo ha conquistato ventiquattro ri-
sultati utili consecutivi, nonostante l’obiettivo
iniziale fosse un altro come conferma anche il
mister ironicamente: «I propositi iniziali era-
no la salvezza poi è andata leggermente me-
glio». L’allenatore riminese ha una partita in
particolare che ricorderà con maggior piace-
re: «Quella col Rimini qui al “Valentino Maz-
zola”. Lo stadio era pieno, in poche occasioni
si è vista una scenografia del genere, è stata
una bella partita in cui abbiamo vinto ma so-
prattutto è stata entusiasmante la cornice di
pubblico. Comunque tutta la stagione sarebbe
bella da rivivere, non capita tutti i giorni di vin-
cere il campionato». Un Alessandro Della Roc-
ca con la voce provata dai festeggiamenti, ci
racconta come ha vissuto questa promozione:
«Sinceramente non me l’aspettavo, quando
ho visto il calendario all’inizio della stagione
pensavo che se la giocassero Rimini e Tera-
mo». La soddisfazione del capitano è maggio-
re visto il Girone molto combattuto: «È stato
parecchio difficile, dopo cinque anni in D era-
vamo abituati al girone del nord che era mol-
to più tecnico». Della Rocca, nato nel 1980, ha
segnato sei reti, di cui tre su rigore: «I gol sono
stati pochi purtroppo, ma il più bello è stato
quello contro la Santegidese». Ripercorrendo
l’intera stagione, che ormai volge al termine,
l’attaccante gialloblu ricorda gli incontri che
hanno rappresentato i momenti fondamenta-
li per la vittoria finale: «Due tappe importanti
sono state il quattro a zero sul Rimini nel ritor-
no e lo zero a zero a Teramo, avevamo sette
punti di distacco sulla prima ed eravamo noi
che dovevamo rincorrere. Invece una partita
difficile è stata quella con il Real Rimini: all’ot-
tantottesimo perdevamo uno a zero e siamo
riusciti a recuperare e vincere due a uno». Il
capitano ammette che il vero motivatore della
squadra non era lui: «Erano i miei compagni
che motivavano me, soprattutto i più giovani
con il loro entusiasmo mi trascinavano, men-
tre io cercavo di tenerli calmi. Alla fine è anda-
ta bene così». Ancora non sa cosa lo aspetta
per il futuro: «Per il momento mi godo questa
vittoria, poi con la società vedre-
mo cosa fare».
2121w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 17 - 05 maggio 2011
Sara Sbaffi
Solo un punto divideva l’Arzanese dalla mate-
matica promozione in Lega Pro, ed è arriva-
to domenica scorsa con il pareggio in extremis a
quattro minuti dalla fine (gol di Fiorenzo Pasto-
re) allo stadio “Capozza” contro il Casarano. La
Campania, almeno dal punto di vista calcistico
dei dilettanti, può ritenersi soddisfatta: oltre alla
squadra di Arzano, anche l’Ebolitana nel Girone I
combatte per il primo posto in classifica contro la
beneventina Forza e Coraggio, e il Bacoli nel Giro-
ne G è a soli 3 punti dall’ Aprilia in prima posizione.
La galoppata dei biancocelesti non ha conosciuto
sosta, il girone H è stato dominato da Montaper-
to e compagni fin dalle prime giornate. Mister
Fabiano ha fatto un grande lavoro con questo
gruppo e in tempi non sospetti, all’inizio del cam-
pionato, disse che gli scettici si sarebbero ricre-
duti: «Io faccio calcio da venticinque anni ma ho
l’umiltà di parlare poco e lavorare tanto, il tempo
mi ha dato ragione. Avevamo fame di vincere». E
la loro fame è stata saziata da trenta risultati utili
su trentatré gare giocate. Gran parte del merito è
da riconoscere alla coppia d’attacco delle meravi-
glie formata da Pasquale Carotenuto e Salvatore
Montaperto. Nessuno credeva nelle loro possibili-
tà, invece sono stati sempre in testa alla classifica
marcatori con 19 e 17 reti ciascuno; Montaperto
era considerato troppo in avanti con l’età e fuori
forma, mentre Carotenuto non poteva essere de-
terminante in serie D, ma anche in questo caso
mister Fabiano, che ha voluto in prima persona
questi due giocatori, ha avuto ragione: «Sapevo
che entrambi potevano fare la differenza, hanno
giocato alla grande». Già dalla prima partita, in
casa contro il Francavilla Sinni, vinta con tre reti
(gol di Carotenuto e doppietta di Montaperto),
il tecnico biancoceleste ha sentito che sarebbe
stata una stagione favolosa: «Il momento più dif-
ficile della stagione è stato il pareggio in casa con
l’Angri, mentre la svolta è stata la gara successiva
fuori casa con il Nardò». La sua speranza è quella
di sedere ancora a lungo sulla panchina dell’Ar-
zanese: «Se la società avrà i giusti programmi,
si potrà lavorare ancora bene insieme. Qui c’è
una grande dirigenza e un grande direttore, se
c’è continuità io vorrei rimanere». Da parte sua
Salvatore Montaperto, attualmente capitano,
visto l’infortunio di Vincenzo Noviello, si toglie
qualche sassolino dalla scarpa: «Quest’anno ho
avuto parecchie soddisfazioni a livello personale.
Mi hanno criticato, è vero, ma sul campo mi sono
riscattato, per me è stata dura tornare a giocare
in Serie D dopo aver passato un anno brutto per
problemi miei personali. Poi con grande impegno
e una grossa mano, sia a livello mentale che fi-
sico, da parte del preparatore Tommaso Bianco,
sono riuscito a superare il momento difficile, a lui
Arzanese neopromossa2222 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 17 - 05 maggio 2011
“Sogno realizzato, ora siamo pronti per l’impossibile”
(Foto Archivio)
devo tutto. Sono soddisfatto sia come calciatore
che come uomo, i gol li ho sempre fatti e non vo-
glio smettere neanche l’anno prossimo». La forza
dell’Arzanese, definita una macchina perfetta, sta
tutta nel gruppo: «Siamo come una famiglia, ab-
biamo un grande allenatore e un ottimo direttore
sportivo. La società ci ha sempre dato tranquil-
lità, questa è la cosa importante». Classe 1977,
l’attaccante napoletano con la fascia da capitano
ha cercato di mantenere sempre alta la concen-
trazione dei compagni: «Ho dato una mano ai
più giovani perché la cosa fondamentale è avere
dei ragazzi bravi, infondergli fiducia e caricarli».
La vittoria vuole dedicarla ai suoi genitori e a sua
moglie che gli sono stati vicini nei momenti più
difficili della sua carriera, oltre a mister Fabiano
che ha sempre creduto in lui e al direttore sporti-
vo Pasquale Costagliola. Per il prossimo anno ha
solo un desiderio: «Io sto benissimo qui con que-
sta società e questi tifosi. Ho 34 anni e ho saltato
una sola partita perché ero squalificato, a loro ho
dato tutto e spero vivamente di rimanere per gio-
care in Lega Pro». Il presidente De Vita è confuso
e felice, per dirla con le parole di una nota can-
zone, perché questa vittoria all’inizio del campio-
nato non se la immaginava proprio: «Pensavamo
solo alla salvezza, la squadra è stata costruita per
vincere il campionato d’Eccellenza, poi è arrivato
il ripescaggio e il resto lo sapete. Di certo non mi
aspettavo di vincere». Il segreto per primeggiare
il presidente De Vita lo distribuisce in parti uguali:
«La nostra forza è equamente divisa tra la parte
tecnica, dirigenziale e della tifoseria». E visto che
squadra vincente non si cambia: «Sicuramente
mister Fabiano sarà confermato così come tutto
il resto del gruppo». Il numero uno biancoceleste
intervistato a novembre per il nostro settimana-
le aveva espresso la sua preoccupazione che in
caso di promozione in Seconda Divisione, l’iscri-
zione tra i professionisti sarebbe stata un proble-
ma. Ora, a distanza di circa cinque mesi, le cose
sembrano cambiate: «Rispetto ad allora la situa-
zione si è trasformata, siamo in attesa di alcuni
riscontri. La prossima settimana abbiamo degli
incontri con diversi gruppi industriali della zona
che daranno una mano a me e a Umberto Serrao
(il vicepresidente). Noi speriamo di riuscire a fare
la Lega Pro, ora che il nostro sogno si è avverato
vorremmo portarlo avanti. Faremo il possibile e
l’impossibile come abbiamo già fatto quest’anno
con la differenza che questa stagione abbiamo
fatto tutto da soli mentre l’anno prossimo abbia-
mo bisogno di un aiuto che quasi
certamente ci sarà».
2323w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 17 - 05 maggio 2011
25NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Il girone A dell’Eccellenza siciliana ha la sua
regina. È il Licata del presidente Piero San-
tamaria e di mister Tommaso Napoli, alla sua
terza stagione nella cittadina in provincia di
Agrigento. Rinata dalle ceneri della società
che non concluse il campionato di Eccellen-
za dello scorso anno acquisendo il titolo del
Campobello di Licata, la cavalcata delle aquile
non ha conosciuto avversarie, se non il Due
Torri (squadra di Piraino, nel messinese), che
comunque ha chiuso la stagione a due pun-
ti dalla capolista. La superiorità dei giallo-
blu (che ha conosciuto il
suo periodo di massimo
splendore alla fine degli
anni ’80, quando vinse
consecutivamente C/2
- con Zeman in panchi-
na – e C/1, e a disputare
due campionati di Serie B) è tutta nei nume-
ri: maggior numero di vittorie (21) e due sole
sconfitte (nelle ultime due giornate, a promo-
zione già acquisita); miglior attacco con 62
reti (miglior marcatore è Giuseppe Bennardo
con 17 reti) e una difesa impenetrabile con 21
gol al passivo. Ora al “Dino Liotta” di Licata
(impianto da 8mila posti con terreno in erba
sintetica di ultima generazione), ci si prepara
per la stagione del ritorno in Serie D, catego-
ria dalla quale manca dalla stagione 2006/07
(play-out perso con l’Acicatena e
mancato ripescaggio).
Il Licata spicca il volo verso la Serie DFlavio Grisoli Il LIcata (Foto Sito Ufficiale)
I festeggiamenti dei tifosi delle aquile (Foto Sito Ufficiale)
Nell’intervista che il presidente del Cr
Trentino Alto Adige Osvaldo Carbonari
ci rilasciò lo scorso anno, l’aspetto più inte-
ressante che andò a toccare fu quello della
“federalizzazione” del Comitato, con la sop-
pressione della sede regionale e l’elevazione
istituzionale di quelle provinciali di Trento e
Bolzano. A distanza di un anno, questo proget-
to è ancora in fase di attuazione? «Sì, assolu-
tamente. Abbiamo presentato recentemente
la proposta a Roma ed è stata accettata. D’al-
tronde c’è una delibera del CONI che disciplina
questo aspetto, quindi ci dobbiamo adeguare,
anche per soddisfare le esigenze delle diverse
realtà di Trento e Bolzano, che hanno storie
e culture diverse». Ma, con il raddoppio dei
centri di potere, non c’è il rischio che i costi
lievitino in maniera importante? «A livello di
costi, la situazione attuale già prevede il rad-
doppio dei centri di potere, perché i comitati
provinciali sono sostanzialmente autonomi,
comunque c’è da considerare l’azzeramento
del regionale, quindi c’è un sostanziale recu-
pero sotto quel punto di vista». Capitolo omo-
logazioni e sicurezza: il Comitato Trentino Alto
Adige come si è mosso in questo anno? «Stia-
mo completando il giro delle omologazioni,
dando priorità assoluta a quegli impianti con
omologa più datata. Per quanto riguarda la
sicurezza – prosegue nella sua lucida analisi
Osvaldo Carbonari, al suo terzo e ultimo man-
dato, considerando la prossima soppressio-
ne della sede regionale, da numero uno del
calcio dilettantistico nel Trentino Alto Adige
– stiamo organizzando molte riunioni con le
società, per sensibilizzarle maggiormente su
questo tema. Dovrebbero essere più consape-
voli e più attente alla sicurezza, che deve esse-
re sempre ai primi posti nella tabella di marcia
delle società». Strettamente correlato a que-
sto aspetto, c’è il rapporto tra le società, il Co-
mitato e le amministrazioni pubbliche: «Con
la crisi economica e la ristrettezza dei bilanci,
qualcosa si è perso in merito all’impegno delle
istituzioni locali nell’adeguamento degli im-
pianti. L’attenzione e la sensibilità però sono
sempre alti. Si è tagliato sulle manifestazioni,
ma non sulla sicurezza, che è tema molto sen-
tito e che non deve mai essere fatto cadere.
Comunque posso dire che viviamo in una si-
tuazione abbastanza serena». Erba naturale
rinforzata: una strada da seguire? «È sicura-
mente un sistema innovativo che mi piace.
Stiamo avendo delle riunioni nella provincia
di Bolzano con le società per analizzarlo al
meglio. Il costo fa la differenza, è chiaro, però
bisogna anche valutare il tempo di ammortiz-
zazione del costo e la funzionalità, che è ele-
vata». Ultimo aspetto, l’ormai approssimarsi
dell’Assemblea per la riforma dello Statuto
federale. La concertazione portata a vanti dal
presidente Tavecchio sembra non aver sortito
gli effetti sperati, troppi interessi particolari a
scapito di quelli del calcio: «Purtroppo è così,
ognuno guarda al proprio orticello. Il presi-
dente Tavecchio ha fatto un ottimo lavoro. Si-
curamente ci dovrebbero essere componenti,
come i professionisti, che dovrebbero fare un
passo indietro. Poi c’è troppa divisione – pro-
segue Carbonari – dove ognuno vuole portare
avanti i propri interessi. Se l’AIA è una compo-
nente di servizio, deve essere quello e basta.
Non può fare politica attiva. Ognuno deve fare
la propria parte, nell’interesse complessivo
del calcio. Comunque – conclude il presidente
del Cr Trentino Alto Adige – non ho molta fidu-
cia che a giugno si arrivi ad una
riforma dello Statuto».
27NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Flavio Grisoli
Carbonari presidente Cr Trentino Alto Adige
(Foto Archivio)
29NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
La Corte di Giustizia federale è un organo giudican-
te dell’ordinamento sportivo. È giudice di secondo
grado sui ricorsi presentati ai giudici sportivi nazionali
e le Commissioni disciplinari nazionali. L’art. 31 CGS
disciplina la sua composizione ed il suo funzionamen-
to. La Corte è composta da 50 componenti, compresi
il presidente e i presidenti di sezione (il presidente del-
la prima sezione è vicario del presidente della Corte
in caso di impedimento di quest’ultimo o per delega
ricevuta). Si articola in 5 sezioni: 4 con funzione giudi-
cante che giudicano con la partecipazione di 5 com-
ponenti in caso di appello avverso le decisioni delle
Commissioni Disciplinari Nazionali e con la parteci-
pazione di 3 componenti in caso di appello avverso
le decisioni dei giudici sportivi nazionali, per procedi-
menti riuniti o particolarmente complessi può giudi-
care con la partecipazione di 7 componenti compreso
il presidente di sezione; ed 1 con funzione consultiva
alla quale partecipano 7 componenti compreso il
Presidente di sezione. La Corte di Giustizia federale: a)
giudica nei procedimenti per revisione e revocazione;
b) su ricorso del presidente federale, giudica sulle de-
cisioni adottate dai Giudici sportivi nazionali o territo-
riali e dalle Commissioni Disciplinari territoriali; c) su
richiesta del presidente federale, giudica in ordine alla
sussistenza dei requisiti di eleggibilità dei candidati
alle cariche federali e alle incompatibilità dei dirigenti
federali; d) su richiesta del presidente federale, inter-
preta le norme statutarie e le altre norme federali,
sempre che non si tratti di questioni all’esame degli
Organi della giustizia sportiva o da essi già giudica-
te; e) esercita le altre competenze previste dalle nor-
me federali. L’art. 37 CGS disciplina il procedimento
dinanzi la Corte. Innanzitutto il procedimento può
essere instaurato: su ricorso di parte, su ricorso della
Procura federale e su ricorso del presidente federale.
Nei primi due casi il ricorso deve essere inviato entro
il settimo giorno successivo alla data di pubblicazio-
ne del comunicato ufficiale con il quale è stata resa
nota la decisione che si intende impugnare, o suc-
cessivo alla data in cui è pervenuta la comunicazione
in caso di obbligo di diretta comunicazione alle parti
della decisione. Le parti hanno il diritto di ottenere, a
loro spese, copia dei documenti ufficiali, tramite di-
chiarazione di reclamo all’organo competente entro
3 giorni dalla data di pubblicazione del comunicato
ufficiale del provvedimento che si vuole impugnare, e
alla controparte. Entro le 24 del giorno successivo, la
parte appellata, ove ne faccia richiesta, può ricevere
copia dei documenti ufficiali. Nel caso di richiesta di
documenti, la parte appellata deve inviare i motivi di
reclamo entro il settimo giorno successivo a quello in
cui ha ricevuto copia degli stessi. L’unica differenza tra
i ricorsi proposti su istanza di parte o dalla Procura
federale, sta nel fatto che la parte deve pagare una
tassa. Il ricorso del presidente Federale, anche su se-
gnalazioni di presidenti delle Leghe o del Settore per
l’attività giovanile e scolastica, è proposto entro 60
giorni dalla pubblicazione del comunicato ufficiale
contenente la motivazione e mira ad impugnare le
decisioni adottate dai Giudici sportivi o dalle Com-
missioni Disciplinari quando ritenga che queste siano
inadeguate o illegittime. Innanzi alla Corte di giustizia
federale può essere richiesto il procedimento d’urgen-
za avverso le decisioni dei Giudici sportivi nazionali. In
tal caso, il reclamo deve essere proposto entro le ore
12 del giorno feriale seguente a quello in cui è stato
pubblicato il comunicato ufficiale relativo alla decisio-
ne del giudice di primo grado; contestualmente deve
essere avvisata la eventuale controparte, la quale
può formulare le proprie osservazioni. I motivi scritti
del reclamo devono essere depositati presso la Cor-
te prima del dibattimento. Le parti, ove lo richiedano
alla Corte, possono prendere visione dei documenti
ufficiali immediatamente dopo che il preannuncio
di reclamo sia pervenuto alla Corte medesima; esse
possono altresì essere ascoltate dalla Corte purché ne
facciano richiesta prima della trattazione. Tale proce-
dimento d’urgenza non può essere richiesto nel caso
delle sanzioni di cui alle lettere a), b), c) dell’art. 18,
comma 1, e di cui alle lettere a), b), c), d) dell’art. 19,
comma 1. Il procedimento d’urgenza non può essere
altresì richiesto nel caso di squalifica per una gara, sal-
vo che si tratti di procedimenti nei quali è ammissibile
l’uso di immagini televisive come fonte di prova. Con
la speranza di essere stato utile e non noioso, la “cas-
sazione del calcio” conclude il nostro viaggio nel mon-
do degli organi di giustizia nell’ordinamento sportivo.
www.studiolegaledelre.it
Dal campo al ForoGuido Del Re
La Corte di Giustizia federale
Il primo titolo di fine stagione a San Marino va alla
Juvenes/Dogana di mister Luciano Mularoni. Nella
finalissima di Coppa Titano, giocata nella serata di
sabato scorso all’Olimpico di Serravalle, l’undici di
capitan Cervellini ha sconfitto nettamente la Virtus
di mister Fabio Baschetti per 4-1 (reti di Ceci, Santini,
autorete di Hirsch e Colombini Eugenio per la JUve-
nes/Dogana e Hirsch per la Virtus). Una gara che,
al di là del risultato, non ha avuto storia: «Abbiamo
giocato senza attaccanti – il commento di Mularoni
- perché abbiamo Fantini a mezzo servizio (il bomber
della Juvenes è entrato solo a due minuti dalla fine
a risultato già ampiamente acquisito), e ho dovuto
adattare Bacciocchi, il centrale difensivo, a punta.
Peraltro comportandosi molto bene. Loro non han-
no mai tirato in porta, il loro gol è arrivato su un in-
fortunio del nostro portiere che ha tirato addosso a
Hirsch. Siamo una buona squadra, cerchiamo sem-
pre di giocare a calcio, e questo alla fine ha pagato».
Una vittoria, quella di sabato, che ripaga il mancato
raggiungimento dei play-off in campionato: «Sì, an-
che se abbiamo avuto una stagione strana, condizio-
nata da
una leg-
gerezza
ad inizio
stagione,
quando
schieram-
mo un
giocatore
squalifi-
cato. Poi abbiamo, come detto, avuto Fantini infortu-
nato negli ultimi due mesi. Però siamo una squadra
di qualità, e ci siamo fatti trovare pronti all’appun-
tamento decisivo. Paradossalmente – prosegue
il tecnico che siede sulla panchina della Juvenes/
Dogana da un anno e mezzo – l’aver perso l’obietti-
vo dei play-off ci ha dato modo di concentrarci sulla
Coppa». Coppa Titano che dalla scorsa stagione of-
fre la possibilità a chi la vince di partecipare al primo
turno preliminare di Europa League: «Sì, una gran-
de opportunità. Certo, ci dovremo incontrare con la
società per programmare la preparazione, perché si
giocherà a luglio e ci sarà da lavorare. Soprattutto a
livello fisico». A proposito di programmazione, mi-
ster Mularoni rimarrà alla Juvenes/Dogana? «Non lo
so ancora. Io ho dei progetti che la società conosce,
e che non dico a nessun altro. Posso dire che si tratta
di ambizioni a livello professionistico. Se poi non si do-
vesse concretizzare, allora sicuramente rimarrò alla
Juvenes/Dogana». E a livello di organico? Ora che si
assaporerà l’Europa si farà uno sforzo per migliorare
la rosa? «Ad inizio stagione avevo chiesto delle cose,
che però non ho ottenuto. Le avevo chieste perché
ero consapevole della qualità della rosa, alla quale
però mancava qualcosa. La società però è seria e
mantiene gli impegni. Credo che con molto poco si
migliorerebbe tanto la rosa, e spero
che la società possa fare uno sforzo».
(Foto Archivio)
Nelle foto la festa della Juvenes/Dogana (Foto Archivio)
Juvenes/Dogana: La Coppa Titano è tua!Flavio Grisoli Campionato Sammarinese
CAMPIONATO SAMMARINESE
CLASSIFICA GRUPPO APennarossa 42Cosmos 36La Fiorita 36Juvenes/Dogana 29Faetano 24Fiorentino 19Cailungo 10
MARCATORIGRUPPO A11 Gol: Francesco Viroli (Faetano)10 Gol: Marco Fantini (Juvenes/Dogana)9 Gol: Simon Parma (La Fiorita)8 Gol: Valentin Grigore (Fiorentino) Mario Fucili (Cosmos) Paolo Montagna (Cosmos) Nicola Ciacci (Pennarossa) Gianluca Calla (Cailungo) GRUPPO B12 Gol: Roberto Gatti (Murata) Alessandro Giunta (Tre Fiori) Adolfo Hirsch (Virtus)11 Gol: Marco Ugolini (S.Giovanni)10 Gol: Daniele Pignieri (Tre Penne)9 Gol: Sossio Aruta (Tre Fiori) Elton Shabani (Virtus)
Play-off - 1° Turno 03-04/05/2011
Libertas-Cosmos
La Fiorita-Tre Penne
CLASSIFICA GRUPPO BTre Fiori 39Libertas 37Tre Penne 36Murata 35Virtus 30San Giovanni 29Folgore/Falciano 13Domagnano 9
Coppa Titano - Finale 30/04/2011
Juvenes/Dogana-Virtus 4-117’ Ceci (J/D), 30’ Santini (J/D), 64’ Hirsch (V)
65’ aut. Hirsch (J/D), 83’ Colombini E. (J/D)
31NUMERO 17 - 05 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u