Upload
walter-fantauzzi
View
218
Download
1
Embed Size (px)
DESCRIPTION
PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8
Citation preview
ISS
N 1
593-
6309
97
71
59
36
30
05
9
80
00
8
Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma
IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 8 3 marzo 2011 1€
Rino Foschi: “Le solite tangenti poi per chi ci lucra sono all’ordine del giorno”
STATISTICHE
Vi diciamo come finiranno i campionati di Lega Pro
Sara Sbaffi
12
I PROTAGONISTI
Cagnale e Serrapica: i leader di Capriatese e Civitanovese
Redazione
INCHIESTA
I dirigenti della Lega Pro giudicano gli arbitri
Redazione 16
Carlo Pallavicino assolto La Procura federale
indaga chi dice la verità
Vietato parlare! “Come avviene nella mafia, alla famiglia più potente che soccombe se ne sosti-
tuisce un’altra. Tutti speravano in un deciso rinnovamento, ma la verità è che
vecchi poteri e molti personaggi del vecchio regime dominano ancora.....(PAG 2
10
Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009
Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma
Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]
Direttore responsabileMassimiliano Giacomini
email: [email protected]
CaporedattoreFlavio Grisoli
email: [email protected]
RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi
email: [email protected]
Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco
email [email protected]
[email protected] [email protected]
Hanno collaborato Guido Del Re, Riccardo Morgigno
Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com
Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma
“Come avviene nella mafia, alla fami-
glia più potente che soccombe se ne
sostituisce un’altra. Tutti speravano in un
deciso rinnovamento, ma la verità è che
vecchi poteri e molti personaggi del vec-
chio regime dominano ancora. Lo si è visto
anche nel processo Gea, dove sono sfilati
tanti testimoni reticenti. Un festival dell’o-
mertà”. “La cupola tende a sopravvivere” e
che “tutti i club hanno il loro intermediario
di riferimento in ogni paese, e per con-
cludere un affare devi passare attraverso
lui. Con buona pace dei regolamenti, che
spesso questi personaggi non sono neppu-
re iscritti ad albi professionali”. I personaggi
coinvolti nell’inchiesta denominata “Cal-
ciopoli” e nel successivo “Processo Gea”,
di fatto, pur inibiti dall’attività o sottoposti
a procedimento penale, erano ancora
“presenti” e operativi nel sistema”. “Dopo
le vicende di calciopoli e cinque sessioni di
calciomercato, la giustizia sportiva sembra-
va non avere adottato alcuna misura nei
confronti degli Agenti suindicati, nonostan-
te i provvedimenti emessi dalla giustizia
penale. Tale circostanza pertanto causava
una profonda sfiducia nei confronti delle
istituzioni sportive”. Parole e musica di Car-
lo Pallavicino, Agente di calciatori che dopo
aver lasciato queste dichiarazioni all’Unità
venne deferito dalla Procura Federale che,
invece di interrogare chi denuncia, non ha
trovato di meglio da fare che indagarlo.
La Commissione Disciplinare Nazionale
ha assolto il Pallavicino perché, sostanzial-
mente, ha affermato la verità. “La mancata
applicazione di quanto previsto dall’art. 18,
comma 4, - scrive la CDN -del Regolamento
Agenti FIGC vigente all’epoca dei fatti (se-
condo il quale, tra l’altro, il provvedimento
di sospensione provvisoria doveva essere
sempre disposto nei confronti dell’Agente
che risultava avere procedimenti penali
in corso per delitti non colposi connessi
alla propria attività) nei confronti di chi da
anni era soggetto a procedimento penale
per reati di associazione a delinquere, mi-
nacce e violenza privata, ha dato origine
alle dichiarazioni del Sig. Carlo Pallavicino.
Nelle cui esternazioni, si ripete, non sono
ravvisabili violazioni né dell’articolo 1, com-
ma primo e quinto, del Codice di Giustizia
Sportiva né dell’articolo 12 del Regola-
mento Agenti in vigore all’epoca dei atti”.
Così la CDN ha riassunto il caso e per via di
queste deduzioni ha prosciolto Pallavicino.
La Procura Federale è un organo obsoleto,
inutile, dannoso, perché invece di far luce,
interrogando chi rilascia queste dichiara-
zioni, come successe con il team manager
del Parma Alessandro Melli che parlò di
partite farsa, di Francesco Totti che in una
conferenza stampa parlò di squadre “aiu-
tate” o di Garrone, presidente della Samp
che aveva parlato di campionato irregolare
e invece di essere interrogati tutti e tre ven-
nero immediatamente deferiti. La procura
federale della FIGC ricorda il maccartismo
americano, apre gli occhi e stringe i cordoni
solo in base a dichiarazioni senza cercare
mai di approfondire quello che viene detto
dai protagonisti. Carlo Pallavicino è l’esem-
pio lampante che Palazzi e C. cercano di
fare tacere chi ha qualcosa
di vero da dire.
Carlo Pallavicino e la Procura Federale che si muove come ai tempi del maccartismo
Massimiliano GiacominiMassimiliano Giacomini
NUMERO 8 - 03 marzo 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
T C A STattica
LEGENDA
Curiosità Approfondi-mento
Statistica
È stata la giornata dello tsunami Udinese che ha
spazzato via il Palermo (e la panchina di Rossi)
con uno storico 0-7. Si parla di Serse Cosmi alla cor-
te di Zamparini, ma due caratteri cosi focosi quan-
to dureranno? Certo il vulcanico patron rosanero
rimpiange il tranquillo Guidolin da lui ripudiato, che
sta portando i friulani ad una fantastica avventura
coi due “meravillas” Di Natale e Sanchez. Pozzo se
la ride, perché col suo giovane bomber (Di Natale
è ormai friulano a vita coi suoi 33 anni) può apri-
re un’asta e mantenere la società senza affanni e
sperare anche di andare in Champion’s. Mèta che
resta sempre più lontana per la Juve che ha perso
in casa col Bologna, venuto a Torino unicamente
per difendersi. La sorte del baffuto mister friulano
pare segnata, all’orizzonte Lippi o Spalletti per l’en-
nesima rifondazione. Cade a Cagliari la Lazio, ed è
sui biancocelesti che gli zebrati devono fare la loro
corsa per il quarto posto in Champion’s. Ennesi-
ma rimonta subìta dalla Roma: stavolta è il Parma
a pareggiare con (udite,udite) Amauri, già 4 le reti
dell’italobrasiliano che giustamente si domanda:
era tutta colpa mia? Anche in questa giornata sva-
rioni arbitrali a go-go, e guarda caso c’è di mezzo il
solito Morganti. È veramente urgenza-fischietti, che
rischiano di falsare il campionato, ma lo fanno per
broccaggine, non per sudditanza psicologica (anche
se certi favoritismi a Inter e Milan lascino alquanto
perplessi). Chiudo con la vicenda Pro Patria: sono
rimasto sconvolto dalla visione di giocatori che
dormono negli spogliatoi, foraggiati a turno da vo-
lenterosi tifosi e da oltre sei mesi senza stipendio.
Macalli e C. e sopratutto Campana vedono ma non
intervengono: la società è in regola con le iscrizioni,
e a loro basta!!!! Non importa che dei giovani che
fanno il loro dovere in campo (sono secondi in clas-
sifica e lottano per la Prima Divisione) vivano come
barboni, aiutati dalla solidarietà dei generosi tifosi
bustocchi. Queste sono le vergogne di un calcio non
miliardario ma fiero della sua dignità, purtroppo di-
retto da dirigenti incapaci ed insensi-
bili: ditemi chi sono i veri barboni.
All’erta, fischietti incapaci. Pro Patria: i veri barboni siedono sulle poltrone4 NUMERO 8 - 03 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Mauro Gasperini
6 NUMERO 8 - 03 marzo 2011
Dio ci salvi dai 13 del Comitato Olimpico Roma 2020
Luigi Abete, Nerio Alessandri, Azzurra Caltagirone, Luca Cordero di Montezemo-lo, Aurelio De Laurentiis, Diego Della Valle, John Elkann, Cesare Geronzi, Andrea Guerra, Giovanni Malagò, Emma Marcegaglia, Giuseppe Recchi, Aurelio Regina
Voci dal Palazzo
w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
«Luigi Abete, Nerio Alessandri, Azzurra Caltagi-
rone, Luca Cordero di Montezemolo, Aurelio
De Laurentiis, Diego Della Valle, John Elkann, Cesare
Geronzi, Andrea Guerra, Giovanni Malagò, Emma
Marcegaglia, Giuseppe Recchi, Aurelio Regina». Tre-
dici nomi, per il Comitato Roma 2020, tredici nomi,
anche se per alcuni di loro tra nove anni ci potrebbe
solo essere una targhetta alla memoria sul proprio
posto d’onore vista la veneranda età o dovremo
preoccuparci anche delle badanti? Dicevamo, tredici
nomi di personaggi al limite del paradosso. L’Italia è
un Paese dove la vergogna
non conosce confini, ma
andiamo per ordine: Luca
Cordero di Montezemolo,
Diego della Valle, Luigi Abe-
te sono una vera e propria
lobby, come scriveva un paio
di anni fa Dagospia: “…Tra le
lobby che non sono affatto
opache spicca la “lobby-
continua” di Luchino di Mon-
tezemolo, Dieguito Della
Valle, Luigino Abete e Maurizio Beretta, il parroco
di campagna ex-direttore generale di Confindustria.
Questi uomini sono cementati da rapporti di antica
amicizia e costituiscono quella che Montezemolone
definirebbe una vera e propria “squadra”. Squadra
che si ritrova in un posto d’onore verso le Olimpia-
di di Roma 2020. Partiamo: Secondo la procura le
opere realizzate abusivamente, strutture terminate
e già funzionanti, sono state costruite su un’area di
proprietà comunale: area concessa per l’edificazio-
ne di un nuovo edificio, realizzazione di una piscina
esterna e sistemazione di un parcheggio realizzato
con uno sbancamento…. Il Pubblico Ministero del
tribunale di Forlì, Monica Galassi, ha chiesto ed otte-
nuto il rinvio a giudizio di 10 persone tra le quali...per
lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio, concorso del
reato, reato continuato, falsità ideologica…Le ipotesi
di reato sono concorso in bancarotta fraudolenta ag-
gravata e truffa aggravata dall’abuso del rapporto di
fiducia con i clienti…Usura…impeachment (antido-
ping) e altri reati contro l’interesse pubblico. Questi
alcuni dei requisiti richiesti per far parte del Comitato
Olimpico, Dio ci scampi e liberi da chi pensa che le
nostre siano illazioni. Risibili anche le dichiarazioni di
Giovanni Malagò che solo qualche giorno fa aveva
rilasciato un’intervista dove diceva che: “Non voglio
fare del vittimismo, ma non farò più nulla di pubblico
per questo paese finché non sarà stata fatta luce su
questa vicenda’’. Lo ha detto, nel corso di una confe-
renza stampa al circolo Canottieri Aniene di Roma,
Giovanni Malagò che stamattina è stato citato in giu-
dizio per abusi edilizi. Malagò ha inoltre escluso suoi
eventuali coinvolgimenti
nelle Olimpiadi di Roma
2020: ‘’Ho una parola
sola’’. ‘’Ho tre incarichi che
lunedì rimetterò’’. Malagò,
Malagò, va bene che sei in
buona compagnia ma di
Lucignoli l’Italia ne ha già
troppi. Poi c’è anche chi
afferma che il Comune di
nascita abbia avuto una
grande influenza sulla scel-
ta da parte di Mario Pescante come presidente della
Commissione, ma non crediamo che il fatto che lui,
come Gianni Letta, sia nato ad Avezzano abbia con-
tribuito alla scelta….No, siamo in Italia
queste cose non accadono mai.
Mario Pescante (Foto Archivio)Giovanni Malagò (Foto Archivio)
Come abbiamo avuto modo di apprez-
zare la scorsa settimana nell’analisi della
Legge sugli stadi, attualmente in discussione
alla Camera dei Deputati, al Senato è in fase
di discussione (e sembra che ci siano molte
meno querelle rispetto al provvedimento sugli
stadi) e di prossima approvazione il Disegno
di Legge n.2300, nato dal n.1813 e n.645, che
porta come titolo: “Misure a favore delle soci-
età e delle associazioni dilettantistiche, anche
al fine della costruzione e ristrutturazione de-
gli impianti sportivi”. Di primo acchito, ad una
prima lettura, non sembra esserci nulla di di-
verso rispetto al disegno di legge sugli stadi. E
questo, fondamentalmente, vale per la prima
parte del testo, dall’art. 1 all’art. 6. Il cuore del
disegno di legge è rappresentato dall’art. 7,
quello che ha come intestazione: “Agevolazi-
oni fiscali e tributarie a favore dello sport dil-
ettantistico”, ma su questo argomento ci tor-
neremo in seguito. Il disegno di legge n. 1813,
presentato alla presidenza del Senato il’8 ot-
tobre 2009 aveva come firmatari i sentaori
Rusconi, Barelli, Giambrone, Pittoni, D’Alia,
Asciutti, Garavaglia Mariapia e Butti. Questo è
il testo originario. Nel corso del dibattimento
alla VII Commissione permanente della nostra
Camera Alta, a metà dello scorso anno, si sono
palesati gli interessi ad intervenire alla stesura
del progetto di legge di molti altri senatori che
inizialmente non avevano avuto modo di farlo:
è così che il 27 luglio 2010 viene presentato il
disegno di legge 2300, che porta la firma, oltre
che dei senatori precedentemente citati, an-
che di Aderenti, Baio, Bevilacqua, Bianchi, Bla-
zina, Bosone, Bugnano, Ceruti, Chiti, Chiurazzi,
Colli, De Eccher, De Feo, Del Vecchio, Firrarello,
Gallone, Mongiello, Pertoldi, Papania, Sanna,
Serafini Giancarlo, Stradiotto, Valditara e Vita.
Come è facilmente intuibile, la convergenza da
parte delle forze poltiche è stata molto forte,
e questo traspare anche dal dibattimento in
sede di commissione, i cui verbali, per motivi
di brevità, non riportiamo. Il testo del disegno
di legge è preceduto da un lungo preambolo,
che sottolinea la valenza soprattutto a livello
sociale delle società dilettantistiche italiane. I
più significativi, presi dal rapporto effettuato
dal CENSIS per il CONI nel 2008, che rendono
perfettamente l’idea di quanto si afferma,
sono: “Nel nostro Paese – si legge – si regis-
trano infatti ben 95.000 punti di offerta e di
organizzazione sportiva, fra CONI, federazioni,
discipline associate, enti di promozione dislo-
cati su tutto il territorio nazionale. Un punto
sportivo ogni 631 abitanti! Più capillare della
rete delle tabaccherie, oltre che del sistema
finanziario, scolastico, sanitario, religioso, della
ristorazione e del commercio”. Più avanti, si
legge: “Nelle associazioni sportive, media-
mente operano 10-12 volontari che prestano
in una settimana 5 ore di lavoro volontario. In
complesso quindi 225 milioni di ore di volon-
tariato, per un controvalore complessivo an-
nuo di 3,4 miliardi di euro di lavoro equiva-
lente (posta un’ora di lavoro pari a euro 15)”.
Altro elemento imprescindibile dalle finalità
di questo disegno di legge, è implementare
l’impiantistica e soprattutto sensibilizzare
88 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 8 - 03 marzo 2011
Lo stadio “Riviera delle Palme” di S.Benedetto del Tronto, uno dei più belli di tutta la Serie D e forse d’Italia (Foto Archivio)
Flavio Grisoli
Una Legge per tutti i dilettanti
un àmbito, quello della scuola, storicamente
poco attento all’importanza dello sport. Per
questo la scuola, che vede al suo interno un
numero sempre crescente di adolescenti fra
i 14 e i 17 anni abbandonare l’attività agonis-
tica continuativa, è l’ultimo baluardo a dispo-
sizione dei ragazzi per vivere una sana pratica
sportiva. Un aspetto che va sottolineato e
che merita una menzione particolare, prima
di entrare nel merito dell’analisi dell’articolo
7 del DdL n. 1813, è il comma 10 dello stesso
articolo: “La presidenza del Consiglio dei Min-
istri, o il sottosegretario di Stato delegato per
materia, promuove un protocollo d’intesa tra
il CONI e le regioni per consentire a tutti gli
atleti, ivi inclusi quelli oltre i 18 anni di età,
tesserati per le società dilettantistiche, di
usufruire gratuitamente ogni anno di una
visita medica finalizzata ad ottenere il cer-
tificato di idoneità all’attività fisica sportiva
agonistica”. Andiamo ora allo studio delle
agevolazioni fiscali delle quali potranno
usufruire le società dilettantistiche italiane
all’atto dell’introduzione di questo prov-
vedimento. Andiamo in ordine, comma
per comma: Comma 1: Elevato a 300mila
euro (da 100 milioni di Lire) l’importo mas-
simo definito dall’art. 1, comma 1 della
legge 16 dicembre 1991, n.398 (Dispo-
sizioni tributarie relative alle associazioni
sportive dilettantistiche). Importo che
rappresenta i proventi dall’esercizio di at-
tività commerciali conseguite nel periodo
d’imposta precedenti. Comma 3: Elevato a
10mila Euro (da 7500) il tetto sotto il quale
non forma reddito per chi presta attività a
favore delle società dilettantistiche e delle
federazioni sportive nazionali. Comma 4:
L’agevolazione di cui all’articolo 90, comma
6 della Legge 27 dicembre 2002, n.289 (la
finanziaria 2003, per intenderci), è estesa
anche alle società e alle associazioni sport-
ive dilettantistiche. Si tratta, in buona sostanza
dell’esenzione in modo assoluto dall’imposta
di bollo. Comma 5: Viene portato a 400mila
Euro il limite alla deduzione delle spese relative
alle sponsorizzazioni (il tetto precedente era di
200mila euro). Comma 6: portato a 3mila euro
il limite per le erogazioni liberali in denaro per
un importo complessivo in ciascun periodo
d’imposta (precedentemente a 1.500 euro), in
favore delle società e associazioni sportive dil-
ettantistiche, a condizione che il versamento
di tali erogazioni sia eseguito tramite banca o
ufficio postale. Comma 7: Portato a 100.000
euro (dai vecchi 100 milioni di lire) l’importo
complessivo dei proventi realizzati, in via occa-
sionale e saltuaria, nello svolgimento di attiv-
ità commerciali connesse agli scopi istituzion-
ali ed a seguito di raccolte di fondi effettuate
con qualsiasi modalità nell’ambito di un nu-
mero complessivo non superiore a due eventi
organizzati nel corso del periodo di imposta
dalle associazioni sportive dilettantistiche di
cui all’art. 25, comma 1, della legge 13 maggio
1999, n. 133, che non concorrono alla formazi-
one del reddito delle predette associazioni.
Comma 8: a partire dall’anno finanziario 2010,
la quota del 5 per mille dell’imposta sul red-
dito delle persone fisiche può essere destinata
dal contribuente anche alle associazioni
sportive dilettantistiche, purché iscritte
nel registro del CONI. Comma 9: La pres-
idenza del Consiglio dei ministri, unita-
mente al sottosegretario competente,
promuove un protocollo d’intesa tra il
MIUR (Ministero Istruzione Università e
Ricerca), il CONI, l’ANCI (Associazione Na-
zionale Comuni Italiani), e l’UPI (Unione
Province Italiane) al fine di consentire
l’uso di tutta l’impiantistica sportiva sco-
lastica da parte delle società dilettan-
tistiche in orari extra-scolastici. L’Articolo
8 ci offre un quadro di quanto peseranno
gli sgravi e le agevolazioni sopra descritte:
35 milioni di euro per l’anno 2010 e 20
milioni di euro per il 2011. Chiaramente
questa legge nel 2010 non era in vigore,
e per il 2011 sarà interessante capire
come troverà applicazione. Di certo, per
i dilettanti si tratta molto di più che una
semplice boccata d’ossigeno. Si tratta di
qualcosa che permetterà al nostro dilet-
tantismo di proseguire nella sua fonda-
mentale azione sociale, oltre che man-
tenere i caratteri peculiari che lo rende
unico al mondo nel pan-
orama calcistico.
99w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 8 - 03 marzo 2011
Il presidente della LND Carlo Tavecchio (Foto Archivio)
Riccardo Morgigno
M Rino Foschi, per tanti anni braccio
destro di Maurizio Zamparini, oggi
è il direttore sportivo del Padova. Dalla se-
rie bwin alle sorti del club rosanero, scos-
so dallo 0-7 subito dalla “banda Guidolin”:
«Il Palermo ha perso un grande allenato-
re. Delio Rossi è tra i più bravi d’Italia. Ora
inizia l’era Cosmi. È davvero un peccato
non vedere più Rossi sulla panchina del
“Barbera”, era proprio l’allenatore ideale
per il Palermo». Da Rossi ai biancorossi di
mister Calori: «È un uomo molto serio, ha
idee e sa sdoppiarsi. Ha fatto esperienza
al Portogruaro culminata con la promo-
zione. Noi Calori lo teniamo. Io ci credo e
punto ancora su di lui. Non facciamo come
altre società che cambiano allenatori in
continuazione. La squadra è partita bene,
con il suo calcio veloce e le reti di Succi (ex
Palermo). Ma poi si sono infortunati di-
versi elementi della rosa. Il bomber Succi,
il mancino Di Gennaro, troppi ko e siamo
scesi in classifica. Nel mercato abbiamo
preso De Paula dal Chievo e Ardemagni
dall’Atalanta. Ardemagni è esploso al Cit-
tadella e quindi conosce bene la piazza.
Volevamo prendere Ricchiuti ma il Cata-
nia voleva troppi soldi per l’argentino e lo
stesso fantasista un contratto lungo. Pec-
cato perché era una trattativa ben avvia-
ta». Rino Foschi è nato a Cesena l’11 luglio
1946. Ha iniziato al Sud la sua carriera nel
1979 al Messina, poi ci sono state: Hellas
Verona, Modena, Napoli, Avellino, Raven-
na, Teramo e Palermo. Il suo nome appa-
re anche nei tabulati di “Calciopoli” ed il
suo rapporto con Luciano Moggi è molto
stretto. Poi è stato anche a Torino con Cai-
ro, ma solo per poco tempo, oggi al suo
posto c’è l’ex centrocampista del Perugia,
Petrachi. Foschi è stato dirigente anche al
Genoa di Preziosi, ma solo per il mercato
estivo del “Grifone”, poi ha lasciato l’inca-
rico e si è trasferito al Padova della bel-
la e brava presidentessa Barbara Carron:
«La Carron è un’imprenditrice molto pre-
parata e ambiziosa e proprio per questo
nei suoi programmi c’è il nuovo stadio del
Padova». La situazione dei nuovi impian-
ti è molto complessa, la legge sugli stadi
sarà approvata o si è del tutto arenata?:
«Allora, le dico bene. La situazione è allu-
cinante! Lo sport e quindi il calcio in Italia,
si intreccia con la politica, ci sono sempre i
10 NUMERO 8 - 03 marzo 2011
(Foto Archivio)
Rino Foschi: “Situazione allucinante”
w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
soliti interessi. Gli stadi nuovi dovrebbero
essere di primaria importanza e lo saran-
no per le città prima di tutto. Porterebbe
solo vantaggi ma c’è la solita opposizione.
Scontri politici continui. Si è bloccato tutto
ma si può ancora fare qualcosa di giusto
e decisivo anche se il calcio è finito. Lo si
vede dagli stadi vuoti e la situazione non
migliora affatto. Siamo indietro per idee e
volontà che continuano a mancare. Le so-
lite tangenti poi per chi ci lucra sono all’or-
dine del giorno. Gli interessi trasversali
hanno il predominio su tutto e tutti. Non
si vuole capire che così facendo non si co-
struisce nulla. Lo stesso merchandising
trova ostacoli nel nostro Paese. Le per-
sone, troppe persone occupano poltro-
ne per troppo tempo ormai. Io mi occu-
po della parte sportiva ma è palese che
siamo indietro rispetto agli altri Paesi e
ci resteremo se non cambieranno tante
cose. Come accadde a Venezia per il mio
amico Zamparini. Io ero con lui quando
traslocammo a Palermo. A Venezia non
gli fecero costruire lo stadio, allora fa-
cemmo lo sbarco a Palermo con società
e giocatori. Zamparini ha perso, secon-
do me, più di 200 miliardi delle vecchie
Lire e per le solite interferenze politiche
ha dovuto abbandonare tutto, niente
più stadio a Mestre. Non so se la nuo-
va proprietà di russi riuscirà a costruire lo
stadio nuovo, che è una priorità per ogni
presidente. A loro lo faranno fare? Non lo
so, ho i miei fondati dubbi». E gli altri Pre-
sidenti come si stanno muovendo? «Sono
sicuro che il Palermo riuscirà a costruire il
nuovo stadio da 35mila posti. Anche Cel-
lino con il Cagliari è molto avanti col pro-
getto di Elmas, lo stesso Lotto con la Lazio
è molto motivato e credo ci riuscirà. Lui è
pronto da tempo a mettere in moto l’edifi-
cazione della nuova e moderna struttura».
La prima sarà la Juventus: «Ha avuto aiuti
nel procedimento? No, sono cose norma-
li, non sono aiuti. Per velocizzare, almeno
alla Juve, si è fatto qualcosa in tempi bre-
vi. Noi siamo indietro e siamo anche mol-
to “particolari”. Rispetto alla Germania,
non solo agli inglesi. In Germania il nuo-
vo stadio di Monaco di Baviera, l’“Allianz
Arena”, ha seguito tutto un programma
preciso che poi ha fatto partire la famosa
macchina organizzativa. Sono tedeschi,
non c’è niente da fare, noi siamo troppo
lontani da loro». A proposito di Germania,
ora al Wolfsburg insieme a Diego, c’è un
biondo stopper che ha lasciato il segno in
Italia: «Kjaer l’ho scoperto io al torneo di
Viareggio nel 2008. Comprai un re-
golare biglietto dello stadio per non
farmi notare dai giornalisti e segnai
sul taccuino il nome di questo difen-
sore danese molto forte e preciso. Il
Palermo fece un grande affare, così
come per Cavani e tanti altri. Cava-
ni lo prendemmo noi, la Fiorentina
si fece da parte proprio all’ultimo e
su di lui c’era anche il Real Madrid».
Rino Foschi ha scoperto e valorizza-
to un numero incredibile di calcia-
tori, tra i più noti vanno citati: Baro-
ne, Barzagli, Grosso, Toni, Zaccardo,
Frey, Mutu, Frick, Brocchi, Oddo, Gi-
lardino, Camoranesi, P.
Cannavaro e Laursen.
11NUMERO 8 - 03 marzo 2011
Simon Kjaer (Foto Archivio)
w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
“Lo sport e quindi il calcio in Italia, si intreccia con la politica, ci sono sempre i soliti interessi. Gli stadi nuovi dovrebbero essere di primaria
importanza e lo saranno per le città prima di tutto”.
Sara Sbaffi
Continua il nostro “viaggio” nelle statistiche
relative alla Lega Pro. Abbiamo deciso di
fare un salto in avanti nel tempo e parlare di
proiezioni a fine campionato. Attraverso i risul-
tati conseguiti in queste prime otto giornate del
girone di ritorno (Tabella 1), uniti poi ai punti
conquistati finora, abbiamo stilato l’ipotetica
classifica finale dei gironi di Prima Divisione (Ta-
bella 2). Le sorprese, come vedremo, non man-
cheranno. Ai fini di una più corretta e paritaria
statistica, abbiamo deciso di cancellare i punti
di penalizzazione inflitti alle società. Questo per-
ché, nel prosieguo del campionato è impossibi-
le valutare o prevedere se una squadra subirà
altre penalità. La Tabella 3 riporta, invece, il raf-
fronto fra le prime otto giornate del girone d’an-
data e quelle di ritorno. A volte la posizione in
classifica può trarre in inganno, ma l’andamento
di certe formazioni rispetto all’inizio del campio-
nato è cambiata dal giorno alla notte, e vicever-
sa. Ma partiamo dai piani alti: il Gubbio di mi-
ster Torrente e la Nocerina guidata da Gaetano
Auteri sono ormai avviate verso la promozione
diretta, esclusi clamorosi colpi di scena. Hanno
un distacco molto elevato sulle inseguitrici, che
potrebbe incrementare ulteriormente nel pro-
sieguo del campionato. Entrambe le capoliste
nelle prime otto giornate del girone di ritorno
hanno totalizzato un numero di punti maggiore
rispetto alle avversarie. Alla Salernitana pesano
molto quei tre punti di penalizzazione, e chis-
sà che non ne debbano ricevere altri, stando
alle parole del presidente della Lega Pro Mario
Macalli. Sostanzialmente invariata la situazione
della zona play-out nel girone A rispetto a quel-
la attuale, con il Monza verso la retrocessione
e molte candidate a disputare la partita della
salvezza: Paganese, Sudtirol, Pavia e Spal, Per-
gocrema e Reggiana (a parità di punti). Per quel
che riguarda il girone B, il Benevento, in base
all’andamento attuale, dovrebbe mantenere il
secondo posto ma variano le altre concorrenti
Ecco come finirà la Prima Divisione12 NUMERO 8 - 03 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
a giocarsi la promozione nella serie cadetta. La
Lucchese, che nel girone di ritorno ha collezio-
nato ben cinque vittorie e sedici punti, e Foggia
(con tredici punti in otto gare giocate) sono le
due formazioni, oltre ai rossoneri molossi, più
in forma del
campionato,
e promet-
tono batta-
glia fino alla
fine. Anche
il Taranto è
in agguato e
non sembra
intenzionato
a mollare la
zona play-
off. Stanti
così le cose
Siracusa, At-
letico Roma
(che dopo un’eccellente prima parte del cam-
pionato in cui aveva ottenuto 19 punti in sole
8 gare, nel ritorno invece ne ha totalizzati sola-
mente nove) e Virtus Lanciano dovrebbero ri-
manere fuori dalla lotta per la promozione. In
zona retrocessione, invece, l’attuale situazione
della classifica vede le varie squadre molto vici-
ne e raggruppate tra loro ma tenendo conto dei
risultati ottenuti finora e del numero di incontri
mancanti, le proiezioni danno Barletta, Terna-
na, Cavese, Cosenza, Pisa e Viareggio giocarse-
la per non retrocedere. La Cavese però, con sei
punti di penalizzazione, è quasi matematica-
mente pronta a scendere nella Seconda Divisio-
ne, con tanti ringraziamenti da parte del Gela.
Gela che, dai soli risultati del campo (nessuna
vittoria negli otto incontri del ritorno), sarebbe
la cenerentola del girone. Per quanto riguarda il
raffronto fra le prime otto gare del girone d’an-
data e quelle di ritorno, le formazioni con il sal-
do migliore nel girone A sono Verona e Bassano
con +8 (ma ricordiamo che la squadra di Osval-
do Jaconi ha una partita in meno) e il Gubbio a
+6; la peggiore è la Spal con -10 e la Reggiana a
-7. Stentano Sudtirol e Alessandria a -5. Il girone
B vede come migliori in assoluto la Juve Stabia
e Barletta con sette
punti in più, segue
la Lucchese a 6. La
Nocerina ha 5 pun-
ti in più. Chi vede
nero sono l’Atletico
Roma, come abbia-
mo ricordato pri-
ma, in compagnia
del Gela a -10. Se-
guite dal Cosenza
(-6) e dalla Virtus
Lanciano (-4).
13NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Nessuna novità sul fronte dei pagamenti per I calciatori
della Pro Patria. Dopo la protesta dei giocatori, che ave-
vano occupato lo stadio “Sperone” di Busto Arsizio, ancora
non sono stati fissati i termini di pagamento degli stipendi
arretrati. Onore a questo gruppo, che con professionalità
continua a scendere in campo anche se oppresso dai proble-
mi economici. I dirigenti dei bustocchi dovrebbero mettersi
una mano sulla coscienza e capire che il motore di un team è
composto da chi si adopera per metterlo in moto. Ma tutto
tace e il silenzio in certi casi è la risposta più pericolosa. “La-
voro uguale salario” è un’equazione che ormai nel calcio e
nel mondo di oggi non sempre viene rispettata, ma in questo
modo che vantaggi ne traggono le società? (Fabiola Rieti)
Lavoro uguale a salario: l’equazione che non valeI A DIVISIONE - Girone A
2 A DIVISIONE - Girone A 2 A DIVISIONE - Girone B 2 A DIVISIONE - Girone C
I A DIVISIONE - Girone B
CLASSIFICA
Gubbio -1 52
Sorrento 44
Salernitana -3 38
Alessandria -1 37
Bassano 36
Verona 35
Spal -1 33
Lumezzane -1 33
Ravenna 33
Reggiana 32
Spezia -2 32
Cremonese 31
Como -1 29
Pavia 28
Sudtirol 27
Pergocrema 27
Monza 19
Paganese 19
CLASSIFICA
Tritium -2 42
Pro Patria -4 41
Pro Vercelli 40
Lecco 38
Feralpisalò -2 35
Savona -4 33
Renate 31
Rodengo Saiano -2 30
Canavese -6 28
Sambonifacese 27
Montichiari 27
Virtus Entella -1 23
Valenzana -1 21
Sacilese 20
Casale 17
Sanremese 15
Mezzocorona 14
CLASSIFICA
Carpi 47
Carrarese 42
Giacomense 32
Chieti 32
L’Aquila 32
Poggibonsi 31
San Marino 30
Prato 28
Bellaria 25
Celano 24
Crociati Noceto 24
Gavorrano 22
Sangiovannese -10 18
Giulianova 17
Fano -2 16
Villacidrese -10 8
CLASSIFICA
Latina 44
Trapani -1 41
Milazzo 37
Neapolis Mugnano 35
Aversa Normanna 34
Pomezia 33
Avellino 33
Matera 31
Melfi -2 26
Lamezia 26
Fondi 25
Brindisi -1 25
Isola Liri 21
Campobasso 20
Vibonese -1 15
Catanzaro -5 -2
CLASSIFICA
Nocerina 58
Benevento 45
Juve Stabia 41
Atletico Roma 40
Taranto 38
Siracusa 35
Foggia -2 35
Lanciano 35
Lucchese 34
Andria 28
Ternana -2 27
Gela 27
Cosenza -3 26
Viareggio 26
Foligno -2 26
Pisa 26
Barletta 26
Cavese -6 20
26° Giornata 13/03/2011Alessandria - Verona
Bassano - SudtirolComo - LumezzaneMonza - Salernitana
Pergocrema - PaganeseRavenna - Pavia
Reggiana - GubbioSpal - Sorrento
Spezia - Cremonese
25° Giornata 06/03/2011Casale - Sanremese
Pro Patria - Pro VercelliRenate - MezzocoronaRodengo - Feralpisalo’Sambonifacese - Lecco
Tritium - CanaveseValenzana - Savona
Virtus Entella - SacileseRiposa: Montichiari
22° Giornata 06/03/2011Carpi - Carrarese
Celano - GavorranoCroc. Noceto - Bellaria Igea
Giacomense - L’AquilaGiulianova - ChietiPrato - Poggibonsi
San Marino - SangiovanneseVillacidrese - Fano
22° Giornata 06/03/2011Catanzaro - Vigor LameziaFondi - Aversa Normanna
Isola Liri - MilazzoMatera - Vibonese
Melfi - LatinaNeapolis - BrindisiPomezia - Avellino
Trapani - Campobasso
26° Giornata 13/03/2011Andria - Foggia
Atletico Roma - ViareggioCavese - Barletta
Cosenza - NocerinaGela - Juve Stabia
Pisa - LuccheseSiracusa - Foligno
Taranto - BeneventoTernana - Virtus Lanciano
MARCATORI
19 Gol: Paulinho (Sorrento, 6r)
14 Gol: Gomez (Gubbio, 4r)
12 Gol: Cipriani (Spal)
10 Gol: Ferrario (Monza, 2r)
9 Gol: Ferrari (Lumezzane, 1r)
MARCATORI
16 Gol: Ripa (Pro Patria)
11 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)
9 Gol: Pietribiasi (Sambonifacese)
Tarallo (Savona, 4r)
MARCATORI
13 Gol: Gaeta (Carrarese, 2r)
11 Gol: Pietranera (Crociati N., 4r)
10 Gol: Falomi (Celano, 3r)
Giglio (Carpi, 5r)
MARCATORI
10 Gol: Guazzo (Melfi, 3r)
Perrone (Trapani, 1r)
9 Gol: Grieco (Aversa N., 3r)
Giannone (Matera)
Mangiapane (Lamezia, 5r)
MARCATORI
15 Gol: Sau (Foggia)
14 Gol: Insigne (Foggia, 3r)
13 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 4r)
Marotta (Lucchese)
11 Gol: Innocenti (Barletta, 1r)
25° Giornata 27/02/2011Gubbio-Como 1-1Lumezzane-Bassano rinPaganese-Reggiana 2-0Pavia-Monza 1-0Pergocrema-Spezia 2-2Salernitana-Spal 3-0Sorrento-Alessandria 4-3Sudtirol-Cremonese 1-1Verona-Ravenna 4-2
24° Giornata 27/02/2011Canavese-Casale 1-1Feralpisalò-Renate 1-3Lecco-Rodengo Saiano 1-0Mezzocorona-Montichiari 0-1Pro Vercelli-Tritium 1-1Sacilese-Pro Patria 1-1Sanremese-Virtus Entella 1-1Savona-Sambonifacese 1-0
Ha riposato: Valenzana
21° Giornata 27/02/2011Bellaria-Prato 3-0Chieti-Celano 3-3Fano-Crociati Noceto 0-3Gavorrano-Carrarese 1-1Giulianova-San Marino 1-0L’Aquila-Villacidrese 4-0Poggibonsi-Giacomense 3-1Sangiovannese-Carpi 1-1
21° Giornata 27/02/2011Avellino-Fondi 1-1Aversa Normanna-Trapani 1-2Brindisi-Matera 1-0Campobasso-Isola Liri 1-1Lamezia-Neapolis Mugnano 1-3Latina-Pomezia 0-0Milazzo-Melfi 2-1Vibonese-Catanzaro 2-0
25° Giornata 27/02/2011Barletta-Siracusa 1-0Benevento-Cosenza 3-1Cavese-Pisa 0-1Foggia-Gela 2-2Foligno-Ternana 0-0Lanciano-Andria 1-0Lucchese-Taranto 0-1Nocerina-Atletico Roma 2-1Viareggio-Juve Stabia 0-2
15NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 15
Fabiola Rieti e Sara Sbaffi
Continua la nostra inchiesta su come giudica-
no i dirigenti di Lega Pro il lavoro condotto
dagli arbitri. Le interviste hanno come obiettivo
principale quello di analizzare il contesto arbitra-
le nella sua totalità: dalla forma fisica alla comu-
nicazione da parte direttori di gara, dall’intesa
della terna alle soluzioni per migliorare il setto-
re, fino alla possibilità del supporto tecnologi-
co. Giuseppe Spatola, presidente della Cavese,
da anni impegnato attivamente nel mondo
del calcio professionistico, ritiene che l’operato
arbitrale raggiunge livelli sufficienti: «In linea
di massima arrivano alla sufficienza. Gli arbitri
sono giovani e hanno bisogno di maturare espe-
rienza, lo si denota soprattutto quando subisco-
no pressioni da parte del pubblico». Fisicamente
il numero uno del sodalizio di Cava de’ Tirreni
giudica positivamente i direttori di gara: «Li tro-
vo bene dal punto di vista fisico, ma credo che
debbano studiare di più». Rispetto al lavoro del-
la terna invece c’è la necessità di operare ancora
per creare maggiore intesa: «Non c’è sintonia
tra arbitri e assistenti. I collaboratori sbagliano,
non sono preparati e condizionano le scelte dei
direttori di gara che magari non hanno seguito
da buona posizione l’azione. Gli arbitri svolgono
- prosegue il presidente delle “aquile”- un ruolo
importantissimo, perché possono penalizzare
le società con un rigore non dato oppure con
un’espulsione ingiusta, possono impedire una
promozione o condannare ad una retrocessio-
ne. Proprio per questo è importante che studi-
no. Sono l’ago della bilancia e nelle serie minori
ancora di più rispetto alla serie A dove il valore
dei giocatori è certamente più alto». Giuseppe
Spatola rileva un miglioramento nell’approccio e
nella comunicazione: «Sono più disponibili, non
sono più una casta superba come accadeva in
passato e questo è merito del designatore e di
chi li prepara. Parlano con i giocatori, sono più
aperti al dialogo e questo fa veramente piace-
re». Per migliorare l’operato arbitrale, il massi-
mo dirigente dei biancoblu è certo che tutto di-
penda dallo studio: «Devono studiare e mettere
più attenzione soprattutto sulle segnalazioni di
fuorigioco. A questi giovani serve l’esperienza
di chi ha già arbitrato. È chi ha competenza che
deve trasmetterla alle nuove leve, perché si può
maturare anche e soprattutto con la conoscenza
indiretta». Per l’utilizzo delle tecnologie il presi-
dente dei campani si dice possibilista, ma soltan-
to ad una condizione: «Io sono favorevole. Certo,
l’utilizzo è conveniente in alcune circostanze e in
altre meno. Un’iniziativa del genere però non
dovrebbe essere a carico delle società, ma del-
la FIGC o del Ministero dello Sport. In Lega Pro
abbiamo già molti aggravi economici. Tornando
ai direttori di gara, credo che dobbiamo stargli
più vicino, siamo uomini e possiamo sbagliare».
Abbiamo raggiunto telefonicamente il direttore
generale del Foligno Federico Cherubini che si
è dimostrato abbastanza soddisfatto del lavo-
ro delle “giacchette nere” nel corso dell’attuale
Lega Pro: Arbitri sotto la lente
1616 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 8 - 03 marzo 2011
campionato: «Salvo un paio di episodi, l’operato
degli arbitri è stato buono, sono giovani ma pre-
parati. Esclusi quei casi in cui è stato sbagliato
l’atteggiamento e non la loro preparazione. Noi
abbiamo inviato alla Lega Pro un dvd con tre
episodi discutibili, di cui due a nostro sfavore e
uno a favore (in uno c’era un rigore non dato alla
squadra avversaria). Questo per dimostrare alla
Lega che non vogliamo fare polemica ma aprire
un discorso e una collaborazione sul problema
dei torti arbitrali». Il dg biancoazzurro si riferisce
alla partita contro la Nocerina del 28 novembre
2010 allo stadio “Enzo Blasone”, il dvd è stato
accompagnato da una lettera che auspicava di
creare attenzione sull’accaduto, che sicuramen-
te ha danneggiato il prosieguo del campionato
del Foligno. L’atteggiamento nei novanta minuti
di gioco secondo Cherubini varia in base al ca-
rattere stesso dei direttori di gara: «Per quanto
riguarda il comportamento in campo questo è
un discorso soggettivo. Ci sono arbitri meno au-
toritari e che riescono ad instaurare un dialogo
con i giocatori, e questi credo siano i migliori. Poi
ci sono arbitri inflessibili che hanno più difficoltà
nel condurre le partite. La settimana scorsa c’è
stato un incontro a Coverciano in cui si è par-
lato proprio dei comportamenti della classe
arbitrale, sollecitando i vertici ad avere atteg-
giamenti più sereni, perché quando manca il
dialogo si crea nervosismo per tutta la durata
della partita. Comunque negli anni passati
avevamo degli arbitri in Lega Pro molto bravi
e non a caso ora sono in A e in B. È questione
di carattere, ci sono quelli che creano tensione
e quelli che la stemperano». Ma passiamo alla
preparazione fisica: «Dal punto di vista atleti-
co la classe arbitrale è cresciuta molto in questi
ultimi anni, io ho visto come si allenano qui a
Foligno, mi sembrano in forma e giovani. Certo,
poi è un mestiere per cui è richiesta molta pas-
sione per farlo». Cherubini riscontra le lacune
maggiori nei guardalinee: «Gli assistenti hanno
qualche responsabilità in più. Ci sono due cate-
gorie di assistenti: quelli che svolgono il proprio
ruolo in modo rispettoso con l’arbitro e quelli che
vogliono fare di più, segnalano molti falli che in-
vece sarebbero di pertinenza dell’arbitro. Io non
vedo uniformità tra i due ruoli, dovrebbero dare
indicazioni in modo più omogeneo altrimenti si
incorre nel rischio che alcuni assistenti diventino
protagonisti». Il direttore dei “falchetti” intrave-
de una soluzione per potenziare il settore arbi-
trale: «Per migliorare dovrebbero incrementare
le occasioni di incontro e colloquio tra arbitri, cal-
ciatori (che trascorrono novanta minuti in con-
tatto con loro) e società (che curano tutto il pre e
post partita). In Lega Pro questi incontri si fanno
una volta l’anno, sarebbe una buona soluzione
aumentarli, magari anche a livello regionale».
Non vede di buon occhio invece l’aiuto tecno-
logico nelle serie minori: «Non ci credo molto,
dipende da quanti investimenti si possono fare.
Però non è facile arbitrare con l’auricolare, solo
quelli più bravi possono riuscirci ma sono una
piccola parte. C’è il rischio che questi strumenti
messi a disposizione di arbitri molto giovani e
con poca esperienza, come sono quelli di Lega
Pro, possano soltanto creare difficoltà e distrar-
re. Altre cose come la moviola sono improponi-
bili, non ce l’hanno neanche nella massima serie
figurarsi se possiamo usarla noi».
1717w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 8 - 03 marzo 2011
Spatola, presidente della Cavese (Foto Archivio)
Cherubini, dg del Foligno (Foto Sammarco)
Il presidente della Cavese Spatola sug-gerisce a Mario Macalli, numero uno della Lega Pro, di proporre una rivoluzione per l’ingaggio dei giocatori con un capovolgi-mento: «In Lega Pro dovrebbero esserci giovani fino ai 24 anni e la possibilità per
ogni squadra di avere soltanto due over 24. In questo modo le società avreb-bero meno prob-lemi economici da affrontare e andrebbe avanti chi è più bravo a crescere i giovani e lavorare con il vivaio, crescendo giovani per le categorie supe-riori».
IL SUGGERIMENTO
Al rientro dalla sosta, la domenica dei
dilettanti è caratterizzata da molti gol
e dall’avvincente scontro in testa alle classi-
fiche. La nostra Supertop schiera i migliori
undici della giornata con un 4-3-3. In porta il
giovane classe ‘92 del Sanluri, Giovanni Lui-
gi Sanna, che con una prestazione strepito-
sa riesce a difendere la sua area di rigore e
la partita termina a reti inviolate con la con-
quista di un punto importante per la squadra
sarda in lotta per non retrocedere. Vittoria del
Sant’Antonio Abate in casa del Boville Ernica:
in questo match il baluardo della difesa è Ciro
Vituperio, respinge e lotta su ogni pallone
con sicurezza e tranquillità. Simone Brustolon
segna il gol del vantaggio del Belluno e poi si
difende con il massimo impegno dall’assalto
della Sanvitese. La Jesina sconfigge l’Angolana
per due a uno: nell’assalto finale il giocatore
biancorosso Nicola Focante marca i giocatori
avversari e arriva per primo su tutti i palloni
meritando ampiamente il posto nella nostra
Supertop. Alessandro Grandoni, difensore ex
Lazio, schierato per la prima volta, fa valere la
sua esperienza anestetizzando i tentativi degli
avversari: così lo Sporting Terni torna a vince-
re e si allontana dalla zona play-out. Samuele
Ceciarini è il perno di centrocampo della ma-
novra del Rosignano: con questa lettura tattica
i biancoblu espugnano il campo della Nuova
Verolese, ormai condannata alla retrocessio-
ne. Con i due gol del centrocampista Luca Ge-
stra, la Colognese si porta a meno cinque dal
Mantova e spera nell’aggancio. Il giovane Da-
niele Secondulfo parte titolare e si dimostra
da subito padrone del centrocampo, firma il
quarto gol della Turris contro il Nola con un
pallonetto, si aprono gli spazi e la partita fini-
sce sei a zero. Doppietta per Pape Ousmane
Senè, attaccante dal tiro potente e dal fisico
aitante, che trascina l’Acireale alla conquista
dei tre punti contro la Casertana. Il Cuneo
continua la corsa al primo posto e si affida al
suo attaccante Enrico Fantini, che non delude
le aspettative e insacca per due volte la palla
in rete. Simone Mortaro del Todi segna due
gol e aiuta la sua squadra a mantenere l’am-
bito secondo posto. Tra gli allenatori è Mirco
Omiccioli, mister della Recanatese, a meritarsi
la palma di migliore della giornata. Subentrato
in corsa a novembre, è riuscito a dare il giu-
sto equilibrio a questa squadra, che approfitta
delle amnesie del Teramo e blocca
la volata della prima in classifica.
19NUMERO 8 - 03 marzo 2011
Allenatore: Omiccioli (Recanatese)
Sanna(Sanluri)
Brustolon(Belluno)
Focante(Jesina)
Gestra(Colognese)
Fantini(Cuneo)
Vituperio(S.A.Abate)
Sené(Acireale)
Grandoni(Sp.Terni)
Ceciarini(Rosignano)
Secondulfo(Turris)
Mortaro(Todi)
Fabiola Rieti
XXXXXXXXXXXXXXXXXX
Enrico Fantini, bomber del Cuneo (Foto Archivio)
w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
La Top 11 della Serie D
Dopo il turno di pausa, è ricominciato il
campionato di Serie D. E per quattro prime
della classe la ripartenza non è delle migliori. Le
capoliste Mantova, Buggiano, Monterotondo e
Arzanese hanno subìto una battuta d’arresto e
le inseguitrici non si sono lasciate sfuggire l’oc-
casione per racimolare terreno e punti. Dopo un
girone d’andata in cui hanno dato il massimo,
il ritorno si sta dimostrando ostico per le prime
in classifica che probabilmente cominciano ad
accusare la stanchezza e il calo mentale in vista
della fine del torneo. (Sara Sbaffi)
Campionati riaperti?
21NUMERO 8 - 03 marzo 2011
Andrea Mussi, attaccante classe ‘77, milita da
questa stagione nel Ponte San Pietro Isola,
squadra impegnata nel girone B dell’Interregionale.
Il giocatore, dopo una lunga esperienza nel calcio
professionistico, è approdato nella città lombarda
dove ha trovato un bell’ambiente, come dice lui stes-
so: «Pontisola è una realtà che non conoscevo. Mi
trovo bene, perché è una società che ha un progetto
serio e tanta voglia di vincere. Così si può lavorare
in tranquillità e fare solo il giocatore, perché non sei
distratto da eventuali compiti che la società non as-
solve». In campionato la squadra di Ponte San Pietro
ha ancora la possibilità di dire la sua e il giocatore ne è
convinto: «La stagione è sicuramente ancora aperta
a tutto, anche al primo posto. Non bisogna parlarne,
ma noi vogliamo lottare fino alla fine. Siamo un po’
lontani dalla vetta, perché abbiamo perso terreno,
ma nel girone di andata siamo arrivati a tre punti
dalla testa della classifica». Le statistiche parlano di
un ruolino di marcia importante tra le mura amiche,
mentre le difficoltà si manifestano in trasferta: «Ef-
fettivamente in casa abbiamo un ritmo da prima
della classe. Perdiamo in trasferta, ma nelle ultime
uscite siamo stati anche condizionati dall’impegno in
Coppa Italia». Andrea Mussi, dopo una fugace ap-
parizione in serie A con l’Empoli, ha giocato in B e
in C con un buon rendimento, dal Ravenna alla Luc-
chese, passando per Reggiana, Ancona, Arezzo, Va-
rese, Pescara, Carrarese e Borgorosso nella stagione
passata. Per l’attaccante, i vantaggi e le difficoltà di
giocare in serie D sono: «Gli svantaggi, quando si ha
una carriera importante, è che si pretende molto da
te. Il calcio, però, è un gioco di squadra quindi non
dipende mai solo dal singolo, ma anche dal resto del
gruppo. Tra i vantaggi c’è il fatto che non sempre si
incontrano squadre all’altezza e quin-
di puoi esprimerti al meglio».
Mussi: “Il Pontisola è pronto a lottare”Fabiola Rieti
w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Una carriera di tutto rispetto quella di Giovanni
Serrapica. Nato nel 1981 a Pompei, comincia
la sua esperienza calcistica nella vecchia C/2 giocando
con il Prato. Questi sono anni che ricorda con molta
soddisfazione: «Quelle quattro stagioni a Prato sono
indelebili, era la mia prima squadra professionistica e
siamo riusciti a passare in C/1. Poi a Pagani abbiamo
ottenuto la promozione in Prima Divisione e anche a
Nocera sono stato bene, eravamo in Seconda Divisione
e siamo stati ripescati in Prima». Il centrocampista tren-
tenne vanta inoltre una breve parentesi nella serie ca-
detta all’Albinoleffe nel gennaio 2004 per poi tornare a
Prato verso la fine del campionato. Serrapica ora è alla
Civitanovese, è entrato a far della compagine rosso-
blu all’inizio di questa stagione e ne è diventato subito
il capitano. La squadra però non si sta dimostrando
all’altezza delle previsioni e viaggia a metà classifica:
«Qui mi trovo molto bene. Purtroppo le aspettative che
ci eravamo prefissati ad inizio stagione erano diverse.
Eravamo partiti bene, poi si è messa in mezzo la sfor-
tuna. Il fatto di non avere mai tutta la rosa al completo
ci ha penalizzati». La Civitanovese ha registrato solo 3
vittorie in trasferta e anche domenica scorsa sul ter-
reno della Santegidiese non è andata meglio (1-0): «È
un risultato bugiardo. A Sant’Egidio abbiamo fatto una
delle nostre migliori partite, siamo stati penalizzati dai
torti arbitrali. Un rigore netto per noi non dato e il gol in
evidente fuorigioco. Devo ammettere che quest’anno
gli arbitri ci hanno tolto tanto». Domenica prossima
al “Comunale” è atteso il Bojano, una gara facile sulla
carta ma il regista napoletano precisa: «Ora ci aspetta-
no tre partite utili per la salvezza – Bojano, Recanatese
e Atletico Trivento - e speriamo di riuscire a risalire».
Come vede il suo futuro Serrapica? «Ci penserò nei
prossimi due, tre mesi. Spero di rimanere a Civitanova
Marche e continuare a far bene con
questa squadra».
Serrapica: “A Civitanova anche nel futuro”Sara Sbaffi
23NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Una vita tra i professionisti, con ben 250
presenze e ancora tanta voglia di gio-
care: questo emerge dalla nostra conversazi-
one con Alessandro Cagnale. Difensore classe
1974, ha cominciato a tirare i primi calci a
Benevento, sua città natale, poi la sua car-
riera ha intrapreso una strada fatta di successi
e soddisfazioni, ma anche qualche delusione:
«L’esperienza a L’Aquila è stata una delle più
belle, perché nessuno se lo aspettava da noi».
Lì infatti ha trascorso quattro stagioni, dal 1997
al 2002, contribuendo all’indimenticabile
ascesa dalla Serie D alla Prima Divisione,
vincendo due campionati. «Bei ricordi sono
anche quelli più recenti con il Potenza», con cui
ha vinto la finale play-off di Seconda Divisione
nel 2007 proprio contro il suo Benevento. «In-
vece la delusione più grande è stata a Pisa: non
dimenticherò mai la finale dei play-off per ac-
cedere alla Serie B persa contro l’Albinoleffe.
Vincere lì avrebbe cambiato di molto la mia
carriera, però già avere giocato in una piazza
importante come Pisa per tre anni è stato un
successo». Cagnale da questa stagione è alla
Capriatese, dove ha ritrovato mister Cimmino,
già suo allenatore alla Viribus Unitis. Tecnico
però esonerato in seguito al 5-1 (subìto) dalla
squadra casertana dall’Arzanese: «Purtroppo
l’allenatore è il primo a rischiare. Dispiace per-
ché gli sono grato per avermi trovato un posto
in questo gruppo. Adesso però pensiamo al
bene della squadra e al nuovo mister Vincenzo
Feola». Dopo tanti anni passati sui campi come
si trovano gli stimoli nuovi per continuare? «La
passione, lo stare in gruppo, misurarsi con i
ragazzi più giovani: sono queste le motivazioni
che non mi fanno ancora essere sazio di questo
sport». L’esperto difensore vede solo il calcio
nel suo futuro: «Io so fare solo questo, non
posso trovare altri lavori. Proverò a diventare
allenatore, anche se è un ruolo scomodo. Poi si
vedrà, finché ho la testa per giocare penso solo
a fare bene il mio mestiere con la
Capriatese».
Cagnale: “Penso solo alla Capriatese”Sara Sbaffi
Roberto Borrello, mister della Vo-
luntas Spoleto, sta raccogliendo
buoni risultati con la sua squadra,
impegnata nel girone E della Serie
D. Nella trasferta ad Orvieto hanno
sofferto, ma hanno dimostrato carat-
tere: «Siamo stati fortunati, abbiamo
concesso troppo e non riuscivamo ad
imporre il nostro gioco. L’Orvietana
invece era pimpante e veloce, infatti
il nostro portiere Mazzone ci ha sal-
vato in diverse occasioni. Quando poi
abbiamo segnato potevamo ammi-
nistrare meglio il vantaggio, invece
abbiamo permesso agli avversari di
andare in gol. Comunque il pareggio
è il risultato più giusto». Nonostante
la classifica faccia ben sperare, il mi-
ster frena gli animi di chi pensa che
la squadra punti ai play-off: «L’obiet-
tivo della società a luglio quando ha
costruito la squadra era la salvezza,
essendo stati ripescati dall’Eccellenza.
Anche ora vogliamo raggiungere il
numero di punti necessari per la sal-
vezza matematica, fatto quello si può
pensare ad altro». L’Interregionale è
un campionato sempre ostico e mol-
to dipende dalla qualità dei giocatori:
«La Serie D è difficile, perché ci sono
squadre con elementi che vengono
dalle categorie superiori. Le squadre
si attrezzano per fare un campionato
buono a dispetto delle più blasonate.
Nel nostro girone poi ci sono molte
squadre umbre e scatta quindi anche
l’adrenalina da derby». Dopo una car-
riera da calciatore Borrello, per il suo
percorso in panchina, si sente vicino
alle scelte di alcuni suoi ex allenatori:
«Quando si è giovani non ci pensi a
studiare chi ti allena. Negli ultimi anni
poi ho seguito Delneri, che mi ha al-
lenato alla Ternana (1996-98) e per
quanto riguarda l’impostazione difen-
siva mi sento vicino a lui. Di mister To-
bia mi piaceva il modo in cui prepara-
va la sua squadra ad imporre sempre
il proprio gioco per andare in rete».
Sul prossimo scontro con il Sansepol-
cro dice: «Tutte le partite sono osti-
che. Si può perdere e vincere con tutti,
non ci sono partite facili. Loro hanno
giocatori che giocano insieme da tan-
to e hanno una buona
intelaiatura».
Molte volte i giornalisti si tro-
vano a confrontarsi con
decisioni da parte delle società che
lasciano quantomeno interdetti. È
il caso del silenzio stampa, provve-
dimento indetto dai presidenti per
cercare, a loro dire, di mantenere
alta la concentrazione in vista di im-
pegni importanti, o per tentare di
risollevare una situazione deficita-
ria in classifica. Non è per difendere
la categoria, ma crediamo che sia
in linea di massima una condotta
sbagliata, anche e soprattutto per
chi, come la nostra testata, dà voce
e luce a realtà che altrimenti reste-
rebbero in un limbo mediatico. Alla
Torres il silenzio stampa vige da tre
settimane, dopo la sconfitta di Fide-
ne (3-1), che chiudeva un gennaio
non proprio positivo per i rossoblu
sardi allenati da mister Rosario Af-
fuso e guidati in attacco da un cer-
to Alessandro Frau, che è tornato
dalla scorsa stagione a casa dopo
la sfortunata parentesi di Alghero.
Il numero uno della gloriosa Torres -
che non più di cinque anni fa si stava
giocando la promozione in Serie B
- Enricoantonio Piras ha così deciso
di cucire la bocca a tutti: «Ho preso
questa decisione in un momento di
difficoltà della squadra. Viaggiava-
mo in zona spareggi promozione
– basti pensare che i rossoblu nel gi-
rone d’andata avevano un solo k.o.,
con cinque vittorie e dodici pareggi
– salvo poi cambiare rotta con l’ini-
zio del girone di ritorno, con 3 vitto-
rie, 2 pareggi e 3 sconfitte». Il presi-
dente Piras, però, fa notare che: «Da
quando ho indetto il silenzio stampa
abbiamo messo insieme sette punti
– vittorie con Monterotondo e Viri-
bus Unitis, e pareggio con il Cynthia
– quindi vuol dire che a qualcosa è
pur servito». Ma adesso che la situa-
zione si è rimessa in carreggiata, con
la Torres che è a 4 punti dalla zona
play-off, quando metterà fine al si-
lenzio stampa? «Quando avremo
raggiunto la quota salvezza senza
passare per i play-off». Vale a dre,
40 punti? «Sì, penso che raggiunto
quel punteggio po-
tremmo riparlarne».
Spoleto, mister Borrello e la “Voluntas” di allenare
Porto Torres e il silenzio che porta punti preziosi
Fabiola Rieti Flavio Grisoli
25NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
2626
27NUMERO 8 - 03 marzo 2011 27w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Ennesimo increscioso episodio di violenza
fra tifoserie in Serie D. Domenica allo stadio
“Gavagnin” di Verona la Virtus Vecomp ospitava
il Trento di Giancarlo D’Astoli e già nel corso del-
la partita le due tifoserie si sono insultate a colpi
di sfottò, ma fin qui tutto rientra nella normalità
del calcio. L’incontro termina quattro reti a uno
per i padroni di casa e fuori dallo stadio comincia
la bagarre. Abbiamo raggiunto telefonicamente
Leonardo Petrucci, portavoce della Questura di
Verona che ci ha spiegato come si sono svolti i
fatti: «A fine partita c’è stato un tentativo di con-
tatto tra i due gruppi di tifosi con lanci di oggetti
in mezzo alla strada. Noi abbiamo inviato subito
il personale della polizia che in quel momento
si trovava alla partita dell’Hellas Verona». I
motivi all’origine degli sconti sembrano essere
di natura politica, come ci conferma anche Pe-
trucci: «Il tentativo di contatto è dovuto a ori-
entamenti politici contrastanti, la tifoseria della
Virtus Vecomp è considerata di sinistra mentre
il Trento di destra». Sono state inviate sul posto
una cinquantina di unità tra carabinieri e polizia
che hanno isolato la zona intorno allo stadio:
«Abbiamo fermato alcuni ragazzi ma solo per
l’identificazione». Adesso si deciderà sulle even-
tuali responsabilità: «Da lunedì mattina la Digos
sta lavorando per valutare se c’è presupposto di
reato e se prendere i provvedimenti del caso».
Il presidente-allenatore della Virtus Luigi Fresco
ci racconta la sua versione dell’accaduto: «Ab-
biamo fatto due errori, non dovevamo far uscire
dallo stadio i tifosi trentini subito dopo la par-
tita e avremmo dovuto aprire il campo e farci
entrare i nostri supporters per metterli al riparo.
I tifosi del Trento lanciavano sassi, fumogeni e
petardi da fuori verso dentro e i nostri si sono
trovati in gabbia. Per fortuna sono state solo
schermaglie». E sulle responsabilità afferma: «I
nostri è la prima volta che vengono coinvolti in
una cosa del genere. Quelli del Trento lo fanno
spesso, sarà anche dovuto alla posizione in clas-
sifica che aumenta la tensione».
V.Vecomp Verona-Trento l’idiozia innesca la violenza
Sara Sbaffi
28 NUMERO 8 - 03 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
“Le squadre di serie A non scenderanno in cam-
po…” una frase che abbiamo sentito più volte
in questi mesi. Molti si sono posti:PERCHè? Cosa
manca ai calciatori? La risposta prevedibile di gran
parte del pubblico è stata “NIENTE”: sono ricchi,
famosi, coccolati e invidiati. Ma dal punto di vista
giuridico la situazione è molto più complessa: i
calciatori sono comunque lavoratori subordinati e
come tali hanno tutti i diritti conseguenti alla cat-
egoria a cui appartengono tra cui, il più classico degli
strumenti di lotta sindacale: il diritto di sciopero. In
alcuni momenti la parola sciopero è stata sostituita
da “assenza dal lavoro” (altro non è che un assenza
dovuta, ad esempio, da malattia, infortunio, ma-
ternità..). Che sia stato un tentativo per evitare la
sospensione della retribuzione susseguente la proc-
lamazione dello sciopero?? Non so.. però se si era
in cerca di una escamotage per aggirare la mancata
retribuzione, sarebbe stato meglio attuare il cd. “sci-
opero bianco”, ossia presentarsi sul posto di lavoro,
in questo caso il campo da calcio, ed esibirsi in 90
minuti di “melina”. L’annuncio di scioperare, verbo
difficile da attribuire alla categoria ma comunque
più che legittimo, nasce dal tentativo di rinnovo del
contratto collettivo per i calciatori di serie A… eh si
non per tutti i calciatori ma solo quelli appartenenti
alla massima serie, perché nella tavola rotonda del-
le trattative sono seduti da un lato l’A.I.C. e dall’altro
la Lega di serie A (nata dalla scissione della L.N.P. in
Lega di serie A e Lega di serie B). Quindi il nuovo ac-
cordo avrebbe valenza solo per i calciatori apparte-
nenti alla massima serie, mentre per la serie cadetta
resterebbe in vigore l’Accordo del 2005. La doman-
da che mi sono posto leggendo i giornali e vedendo
le televisioni è stata: ma i calciatori di LegaPRO? Non
sono loro i soggetti che avrebbero bisogno di seder-
si al tavolo delle discussioni per il rinnovo di un con-
tratto collettivo del 1989!?! L’ annuncio dello scio-
pero, attualmente è rientrato, ma vediamo da cosa
è scaturito. Otto sono le novità proposte dalla Lega
: 1.Flessibilità della retribuzione, 2,3. Multe,sanzioni
e codice di autodisciplina, 4.Attività extracalcistiche,
5.Tutela sanitaria, 6.Collegi Arbitrali 7.Allenamenti
con la prima squadra 8.Trasferimenti. Su questi ul-
timi due punti è nato lo scontro. L’A.I.C. è sembrata
disponibile al dialogo sui primi sei punti ma intransi-
gente sugli ultimi due. Il punto 7 (allenamenti con la
prima squadra), secondo la bozza di accordo stilata
dalla Lega, prevedrebbe la possibilità di istituzion-
alizzazione dei c.d. fuori rosa, ovvero dei calciatori
costretti, per scelta della società o dell’allenatore,
ad allenarsi individualmente o in piccoli raggruppa-
menti e comunque non con il gruppo: ciò, non solo
in ragione di un allenamento differenziato o di re-
cupero, ma è lecito pensare che possa essere utiliz-
zato anche come sanzione/punizione nei confronti
del calciatore “ribelle”. L’art. 7 dell’accordo scaduto
prevedeva il diritto/dovere, per il calciatore, di par-
tecipare agli allenamenti e alla preparazione pre-
campionato con la prima squadra. Secondo l’A.I.C.
la modifica apportata dalla Lega, significherebbe
favorire palesemente situazioni di discriminazione
e di mobbing, comportando una emarginazione
“mascherata” che servirebbe per costringere i cal-
ciatori a rinnovare un contratto in scadenza o ac-
cettare un trasferimento non gradito. Il punto 8
(Trasferimento coattivo) è l’elemento di disaccordo
maggiore tra A.I.C. e Lega, in quanto prevedrebbe
l’obbligatorietà di accettazione di un trasferimento
ad altro club a parità di stipendio e di visibilità (in
ragione al blasone del nuovo club), che,in caso di
ingiustificato rifiuto, comporterebbe la risoluzione
del contratto in essere, con il pagamento del 50%
dell’ingaggio previsto fino al termine del contratto
stesso. Tale punto appare in contrasto sia con il
Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei
calciatori, il quale prevede espressamente all’art.16
che un contratto non può essere risolto unilateral-
mente nel corso di una Stagione, che con l’art.5 del-
la legge 91/1981, rubricato “cessione del contratto”
secondo il quale: “È ammessa la cessione del con-
tratto, prima della scadenza, da una società sportiva
ad una altra, purché vi consenta l’altra parte…” ossia
il calciatore.In conclusione direi che appaiono legit-
time sia le richieste della Lega volte alla tutela delle
società che quelle dell’A.I.C. volte alla tutela dei cal-
ciatori/lavoratori, per tanto in tale contrapposizione
il problema dello sciopero, anche se attualmente
scongiurato, appare ancora una con-
creta possibilità.
Dal campo al ForoGuido Del Re
29NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Ci sono giocatori giovani che sognano un futu-
ro milionario, però ci sono vantaggi e svan-
taggi nella carriera pokeristica. Vantaggi: molte
persone hanno bisogno della loro dose quotidia-
na di adrenalina. Presupponendo il talento e la
dedizione si possono vincere molti soldi giocando
a poker. Resta da stabilire se si riesce a guadagna-
re di più rispetto ad un manager o ad un impren-
ditore. Come giocatori di poker professionisti si
può essere autonomi ed indipendenti. Un ritmo
prefissato, insieme allo svegliarsi presto, presen-
ta molteplici vantaggi. Naturalmente esistono
dei Pro attivi di notte. Tuttavia, un ritmo di que-
sto genere potrebbe rappresentare un problema
per la propria salute. Per via della dinamica sul
mercato del lavoro, oggigiorno non ci sono più
certezze. Nel poker ciò non esiste. Se siete riusciti
a consolidarvi non sarà facile diventare disoccu-
pati. Svantaggi: Chi non ama il gioco come tale
e lo considera come un mezzo per guadagnare
soldi, corre il rischio di annoiarsi come un lavoro
d´ufficio monotono. Ciò non vuol dire che il lavoro
d´ufficio sia noioso. Per giocare a poker si deve
avere un buon capitale. Questi verrà sottoposto
ad un determinato grado di rischio. Lo sviluppo
finanziario di un giocatore di poker vincente corri-
sponde all’incirca al grafico di un´azione proficua:
dal basso a sinistra in alto a destra. Ogni profes-
sionista deve essere consapevole del pericolo di
un grande downswing. Un dipendente riceve dei
contributi per la sua assistenza pensionistica,
il giocatore di poker deve provvedere per conto
suo. Se il professionista di poker va in vacanza, il
suo reddito si blocca. Il giocatore deve essere in
grado di motivarsi da solo e dare una struttura
alla propria vita, altrimenti corre il rischio di non
avere motivazioni. C’è bisogno di forza, coraggio
ed un ego pronunciato. Bisogna trovare conti-
nuamente questa forza. Come conseguenza si
potrebbero staccare i piedi da terra in caso di suc-
cesso. Per tale motivo è fondamentale osservarsi
per controllare un´eventuale deviazione.
Sono adatto per diventare un giocatore di poker professionista?
R EPUBBLICA DI SAN MARINO – La 15 ̂giornata
del campionato sammarinese ha visto “impegna-
to” nel turno di riposo il Tre Fiori di Floriano Sperindio,
capolista del girone B. Per sua fortuna, l’inseguitrice
più vicina, il Murata di mister Alberto Manca era con-
trapposta alla dominatrice del raggruppamento A, il
Pennarossa in quello che è stato il big-match della do-
menica calcistica titana. In effetti, la partita si è rivelata
tirata e agonisticamente molto accesa: i bianconeri,
una delle formazioni più titolate del panorama sam-
marinese ha avuto il suo bel da fare per contrastare
il Pennarossa, che al 72’ si è portato in avanti nel pun-
teggio con Brighi, e anche in vantaggio di un uomo.
Ma la formazione di Manca non si è persa d’animo ed
è riuscita a pervenire al pari con la zampata vincente di
Roberto Gatti, al suo settimo sigillo stagionale, raggiun-
gendo così al secondo posto nella classifica marcatori
Aruta del Tre Fiori, Hirsch della Virtus e Dominici della
Folgore/Falciano. «È sicuramente un buon pareggio,
non lo nego – le prime parole di Alberto Manca, ex tec-
nico della Juvenes/Dogana, oggi al Murata – soprat-
tutto perché abbiamo dovuto recuperare il punteggio
in inferiorità numerica. Sono molto contento della pro-
va di carattere dei miei ragazzi». Un solo punto, però,
rimontato al Tre Fiori: «Lo so, ma la squadra di Sperin-
dio è un gradino sopra. Questo che stiamo vivendo è
un campionato sempre più equilibrato, e la possibilità
di giocare le Coppe europee ha dato stimolo a tante
società che nel corso degli ultimi anni si sono miglio-
rate tantissimo. Ogni gara ha una storia a sé adesso –
prosegue Manca – e non esistono più partite dove i tre
punti si possono considerare assicurati». A suffragio di
quanto affermato, ricordiamo appunto a Manca che il
Fiorentino, penultimo nel girone A a 9 punti, è riuscito
a battere la Juvenes/Dogana: «Infatti, questo è il chia-
ro sintomo che si sta lavorando bene, sotto tutti i punti
di vista».
Punti di
vista, che
compren-
d o n o
anche la
Federa-
z i o n e :
« S e n z a
dubbio,
negli ultimi anni il nostro calcio è cresciuto molto, te-
nendo in considerazione il fatto che il bacino d’utenza
è quello che è. Voglio ricordare – continua nella sua
analisi il tecnico del Murata Alberto Manca – che se
uno straniero sposa una sammarinese, e viceversa,
acquisisce la cittadinanza. Questo non vale però, per la
selezionabilità in nazionale. Quindi il tutto si restringe
ad una popolazione di 35mila persone, e si capisce che
il compito è arduo». Tornando ai fatti del campionato
sammarinese, la prossima giornata, in programma il
5 e 6 marzo prossimi, vedrà opposto il Murata al San
Giovanni. Una gara senz’altro da non sottovalutare,
perché la formazione guidata in panchina da Massimil-
iano Venturi è tra quelle che hanno mostrato il mag-
gior miglioramento rispetto alle scorse stagioni: «Il San
Giovanni è la rivelazione dell’anno, senza dubbio. Una
volta si entrava in campo con la consapevolezza che
erano tre punti già fatti, adesso, come si dice, si torna a
casa “piegati”». Ultima considerazione che vogliamo
affrontare con Manca è sui campi. Come hanno resis-
tito a questo inverno? «Benissimo. San Marino, sotto
questo punto di vista in relazione agli abitanti, è il posto
più bello del mondo. Abbiamo impianti tutti nuovi, sin-
tetici a cinque stelle. Le mogli dei calciatori sammari-
nesi sono fortunate, perché quando i mariti tornano a
casa dalla partita non hanno bisogno di lavare i pan-
taloncini. Giochiamo praticamente su
una moquette».
Murata, Manca: “Giochiamo su campi a 5 stelle”Flavio Grisoli Campionato Sammarinese
CAMPIONATO SAMMARINESE
CLASSIFICA GRUPPO APennarossa 31Cosmos 27La Fiorita 23Juvenes/Dogana 19Faetano 14Fiorentino 8Cailungo 4
MARCATORIGRUPPO A10 Gol: Marco Fantini (Juvenes/Dogana)8 Gol: Simon Parma (La Fiorita)7 Gol: Mario Fucili (Cosmos)6 Gol: Valentin Grigore (Fiorentino) Paolo Montagna (Cosmos) Enrico Foscoli (Pennarossa)
GRUPPO B8 Gol: Alessandro Giunta (Tre Fiori)7 Gol: Manuel Dominici (Folgore/Falciano) Federico Amici (Tre Fiori)6 Gol: Sossio Aruta (Tre Fiori) Roberto Gatti (Murata) Adolfo Hirsch (Virtus)
14° Giornata 19-20/02/2011Cailungo-Virtus 1-3Folgore/Falciano-Fiorentino 1-1Juvenes/Dogana-Tre Penne 3-2La Fiorita-San Giovanni 6-3Pennarossa-Domagnano 3-0Tre Fiori-Cosmos 4-1Faetano-Murata 0-0
CLASSIFICA GRUPPO BTre Fiori 31Murata 23San Giovanni 19Tre Penne 19Libertas 19Virtus 16Folgore/Falciano 11Domagnano 5
15° Giornata 26-27/02/2011Murata-Pennarossa
Cosmos-VirtusDomagnano-Fiorentino
Libertas-FaetanoFolgore/Falciano-La Fiorita
Juvenes/Dogana-San GiovanniTre Penne-Cailungo
31NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u