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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma 1 EURo IL SETTIMAnALE DI A, B, LEGA PRo, D, CALCIo FEMMInILE E CALCIo A 5 Anno 2 - n° 46 16 DICEMBRE 2010 L L a a t t t t e e s s a a è è f f i i n n i i t t a a : : P P r r o o f f e e s s s s i i o o n n e e C C a a l l c c i i o o T T v v o o g g n n i i g g i i o o r r n n o o d d a a l l l l e e 1 1 9 9 . . 3 3 0 0 a a l l l l e e 2 2 1 1 . . 3 3 0 0 e e l l a a d d o o m m e e n n i i c c a a d d a a l l l l e e 1 1 4 4 a a l l l l e e 1 1 8 8 s s u u B B L L U U S S K K Y Y 9 9 2 2 6 6 ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 4 6

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.46

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

1 EURoIL SETTIMAnALE DI A, B, LEGA PRo, D, CALCIo FEMMInILE E CALCIo A 5 Anno 2 - n° 46 16 DICEMBRE 2010

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La Federcalcio, nadarevic e le chiacchiere dell’AICdi Massimiliano Giacomini Nadarevic chiederà

anche un risarcimen-to danni per i mesi incui è dovuto restarefuori rosa e non hapotuto né giocare, népercepire stipendio.Ora si apre un nuovospiraglio per le socie-tà professionistiche,ed è quello di “par-cheggiare” un extra-comunitario in unasocietà dilettantisti-ca per una stagione epoi acquistarlo elu-dendo le regole della,sempre più allo sban-do, Federcalcio.Intanto in Lega Prodecine di calciatorinon percepiscono glistipendi e da anniormai l’accordo col-lettivo con la LegaPro è scaduto manessuno se ne curavisto chel’Assocalciatori con-tinua a dire che quel-l’accordo è in proro-gatio mentre il presi-dente della Lega diFirenze ha dichiaratoche: “Per noi quel-l’accordo ha cessatodi essere valido annifa e nulla è in proro-gatio”. La verità èche all’AIC interessala visibilità e la forzamediatica che ti pos-sono dare i calciatoridi Serie A e non siinteressa dei dirittidegli altri. GiovanniSpezzaferri che faparte del Direttivodella Lega Pro (pote-te leggere l’intervistacompleta sul nostrosito) ci ha ricordato ilcaso Igea Virtus delloscorso anno con cal-ciatori che eranocostretti a dormirenelle proprie auto oquelli di Catanzaro ePro Patria di questesettimane afferman-do che: «Questi casici danno la misura di

quanto i sindacaticurino gli interessi dipochi, anche perché alivello mediaticoporta molta piùimportanza. Inoltresono certo che l’AICnon inizierà con noinessuna trattativariguardo l’accordocollettivo».

Cosa dicel’ Articolo 44

Azione civile contro ladiscriminazione.

(Legge 6 marzo 1988, n.40, art. 42)

1. Quando il comporta-mento di un privato o dellapubblica amministrazioneproduce una discriminazio-ne per motivi razziali, etni-ci, nazionali o religiosi, il giu-dice però, su istanza diparte, ordinare la cessazio-ne del comportamento pre-giudizievole e adottare ognialtro provvedimento ido-neo, secondo le circostanze,a rimuovere gli effetti delladiscriminazione.3. Il pretore, sentite le parti,omessa ogni formalità nonessenziale al contradditto-rio, procede nel modo cheritiene più opportuno agliatti di istruzione indispen-sabili in relazione ai pre-supposti e ai fini del provve-dimento richiesto.4. Il pretore provvede conordinanza all’accoglimentoo al rigetto della domanda.Se accoglie la domandaemette i provvedimentirichiesti che sono immedia-tamente esecutivi.5. Nei casi di urgenza ilpretore provvede condecreto motivato, assunte,ove occorre, sommarieinformazioni. In tal casofissa, con lo stesso decreto,l’udienza di comparizionedelle parti davanti a séentro un termine non supe-riore a quindici giorni, asse-

gnando all’istante un termi-ne non superiore a ottogiorni per la notificazionedel ricorso e del decreto. Atale udienza, il pretore, conordinanza, conferma, modi-fica o revoca i provvedi-menti emanati nel decreto.6. Contro i provvedimentidel pretore è ammessoreclamo al tribunale neitermini di cui all’articolo739, secondo comma, delcodice di procedura civile. Siapplicano, in quanto com-patibili, gli articoli 737, 738e 739 del codice di proce-dura civile.7. Con la decisione che defi-nisce il giudizio il giudicepuò altresì condannare ilconvenuto al risarcimentodel danno, anche non patri-moniale.8. Chiunque elude l’esecu-zione di provvedimenti delpretore di cui ai commi 4 e5 e dei provvedimenti deltribunale di cui al comma 6è punito ai sensi dell’artico-lo 388, primo comma, delcodice penale.9. Il ricorrente, al fine didimostrare la sussistenza aproprio danno del compor-tamento discriminatorio inragione della razza, delgruppo etnico o linguistico,della provenienza geografi-ca, della confessione religio-sa o della cittadinanza puòdedurre elementi di fattoanche a carattere statisticorelativi alle assunzioni, airegimi contributivi, all’asse-gnazione delle mansioni equalifiche, ai trasferimenti,alla progressione in carrierae ai licenziamenti del-l’azienda interessata. Il giu-dice valuta i fatti dedotti neilimiti di cui all’articolo2729, primo comma, delcodice civile.10. Qualora il datore dilavoro ponga in essere unatto o un comportamentodiscriminatorio di caratterecollettivo, anche in casi incui non siano individuabiliin modo immediato e diret-to i lavoratori lesi dalle

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2 Editoriale

OMA - Non neva bene una. Aq u e s t a

Federcalcio non giranulla per il verso giu-sto. Oltre agli ataviciproblemi ci si èmesso anche unbosniaco a crearescompiglio. EnisNadarevic, ex bom-ber della Sanvitese,30 reti lo scorsoanno, acquistato inestate dal Varese erastato escluso dallarosa dei biancorossiperché extracomuni-tario e dal 2010 gliscienziati dellaFedercalcio Italianaavevano messo ilblocco ai nuovi stra-nieri extra UnioneEuropea. Tutto ok,tranne per il fattoche Nadarevic ha unregolare permesso disoggiorno e il suo nonè un vero e proprioingresso da un Paeseestero visto che il suoè un normale cambiodi “azienda”, o dilavoro che dir sivoglia, perché ilbosniaco lo scorsoanno militava in SerieD. L’esclusione dallarosa e dal tessera-mento per il Varesecomporterebbe, anziha comportato, unad i s c r i m i n a z i o n ebasata sulla suanazione di nascita equindi messa allastregua, secondo igiudici di Varese, diuna discriminazionereligiosa o etnica e inbase all’Articolo 44del testo unico sul-l ’ i m m i g r a z i o n e .Chiunque riscontras-se questi trattamentidiscriminatori puòpresentare ricorso intribunale. Ora biso-gnerà capire se

R discriminazioni, il ricorsopuò essere presentato dallerappresentanze locali delleorganizzazioni sindacalimaggiormente rappresen-tative a livello nazionale. Ilgiudice, nella sentenza cheaccerta le discriminazionisulla base del ricorso pre-sentato ai sensi del presen-te articolo, ordina al datoredi lavoro di definire, sentiti ipredetti soggetti e organi-smi, un piano di rimozionedelle discriminazioni accer-tate.11. Ogni accertamento diatti o comportamentidiscriminatori ai sensi del-l’articolo 43 posti in essereda imprese alle quali sianostati accordati benefìci aisensi delle leggi vigenti delloStato o delle regioni, ovveroche abbiano stipulato con-tratti di appalto attinentiall’esecuzione di operepubbliche, di servizi o diforniture, è immediatamen-te comunicato dal Pretore,secondo le modalità previ-ste dal regolamento diattuazione, alle ammini-strazioni pubbliche o entipubblici che abbiano dispo-sto la concessione del bene-ficio, incluse le agevolazionifinanziarie o creditizie, odell’appalto. Tali ammini-strazioni, o enti revocano ilbeneficio e, nei casi piùgravi, dispongono l’esclusio-ne del responsabile per dueanni da qualsiasi ulterioreconcessione di agevolazionifinanziarie o creditizie,ovvero da qualsiasi appalto.12. Le regioni, in collabora-zione con le province e coni comuni, con le associazio-ni di immigrati e del volon-tariato sociale, ai fini del-l’applicazione delle normedel presente articolo e dellostudio del fenomeno, predi-spongono centri di osserva-zione, di informazione e diassistenza legale per glistranieri, vittime delle discri-minazioni per motivi raz-ziali, etnici, nazionali o reli-giosi.

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4 Voci dal Palazzo

OMA - Il fragile accordo rag-giunto fra l’Assocalciatori e laLega Professionisti di Milano

è il risultato dell’indignazione edella furia popolare, contro ilminacciato sciopero e che avrebbemesso, specialmente nel Sud, aserio rischio l’incolumità di tuttiquei giocatori che avessero aderitoall’insensata protesta. Ma la debole tregua non risolve imali endemici del calcio italiano.Da una parte la corsa dei grandiclubs ad accaparrarsi il fenomenostraniero proponendo mega con-tratti a costi stellari e non sosteni-bili, ad una mancata attenzione aivivai nazionali ed alla ricerca digiovani leve che possano in futuroessere in grado, dopo un attentoed accurato tirocinio, a giocarenella massima divisione nazionale.Questo ha portato a far sballaretutti i bilanci delle società profes-sionistiche, che si sono indebitate

fino all’impossibile per far fronte aicontratti posti in essere. Di questasituazione economica è inqualche modo esempioper tutte il Bologna Calcio,dove da mesi i giocatorinon percepiscono lo stipen-dio. Dall’altra parte unaFedercalcio abituata a gal-leggiare, al piccolo cabotag-gio dove siede un presidentesenza carisma, che eccellesolamente nel sottogovernodemocristiano: promozionied assunzioni agli amici degliamici, o nell’affidare incarichimolto onerosi a consulenti etuttologi, di cui si potrebbe fare ameno, se la Federcalcio avesse unadecente struttura amminstrativa.Cosa dire di un Direttore Generaleche non conosce cosa vuol dire talefunzione ma ha sempre fatto ilgiornalista ed è sopravvissuto alsuccedersi di vari presidenti, graziealle parentele più o meno autore-voli? Ma come come ha detto bene ilPresidente Macalli, la colpa sta nel

manico, non nella scopa. IlConsiglio Federale, chesecondo l’articolo 24 delloStatuto della FIGC, dovreb-be essere il massimo orga-no di indirizzo e di control-lo della politica federale ècomposto da persone chepensano solamente ai pro-pri interessi di bottega. C’è chi durante le riunio-ni, dorme, chi sbadiglia,chi telefona, chi se nonviene toccato nel pro-prio orticello dice sem-pre: tutto va bene,

di Robin Hood

madama la marchesa. Fuori si criti-ca, dentro si annuisce. Che dire, in un Consiglio Federaleserio non sarebbero esistiti gliAbete, i Valentini e tutta la cortedi miracoli. Il settore giovanile nonsarebbe diventato una scuola dipartito. Fra i Consiglieri federalichi è Direttore della Scuola allena-tori, chi co-designatore della mas-sima divisione nazionale, chiamministratore delegato dellaFedercalcio srl, ognuno trova ilmodo di avere il suo stipendiuccioe ha qualcosa da difendere, il pro-prio tornaconto. “O tempera…o mores”, avrebbescritto Cicerone. Ma in unaFedercalcio del presidente (si farper dire) Abete, come abbiamoletto sui giornali nazionali, i viola-tori dell’obbligo di lealtà sportiva,gli ex inibiti e gli squalificati supe-rano gli uomini di buona volontà:cosa c’è da aspettarsi, dunque?Niente e poco di buono!...Occorre solo l’intervento dellaDivina Provvidenza!

La FIGC e il Consiglio Federale dei “belli addormentati”“In un Consiglio Federale serio non sarebbero esistiti gli Abete,

i Valentini e tutta la corte dei miracoli. Il settore giovanile non sarebbe diventato una scuola di partito. Fra i Consiglieri

Federali c’è chi è Direttore della Scuola allenatori, chi co-designatore della massima divisione nazionale...

R... chi amministratore

delegato della Federcalcio

srl, ognuno trova il modo

di avere il suo stipendiuccio

e ha qualcosa da difendere,

il proprio tornaconto...

... Ma in una Federcalcio

del presidente Abete,

i violatori dell’obbligo di

lealtà sportiva, gli ex inibiti

e gli squalificati superano

gli uomini di buona volontà!

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5Rubrica

OMA - È successo poche volte, credo,che una squadra vinca una partitasegnando la prima rete al 47° di gioco

nel primo tempo e al minuto 94 e 50 secondinella ripresa. È successo in Juve-Lazio, coi gol diChiellini e Krasic, intermezzati da quello diZarate per il momentaneo 1-1. Mai campiona-to è più interessante: una squadra sola alcomando, ma che sente il fiato non di una, madi tre affamate avversarie , tutte (o quasi)attrezzate per mettere in difficoltà la corazza-ta rossonera. Del resto la Juventus, pur privadel suo formidabile serbo, aveva già sbancato“S.Siro” con una prestazione perfetta riuscen-do a mettere il bavaglio a Ibra e soci. Noningannino i sei punti di vantaggio: oltre che gliscontri diretti conterà anche la condizione fisi-ca in primavera quando, è prevedibile, qualcheanzianotto giocatore della compagine cara alCavaliere potrebbe risentire del caldo.Comunque piace notare come la necessità (o

il coraggio) di certi allenatori, li costringano agettare nella mischia giovanissimi attori che,anche se con qualche lieve sbavatura, costitui-scono il futuro delle loro Società. Pensiamo algiovanissimo Sorensen pagato solo 150milaEuro e riscattabile a giugno con 450mila.Questa è la politica giusta per salvare dal falli-mento le Società. Guardare il bilancio, puntaresui giovani, ottenere stadi di proprietà: sonoqueste le assolute priorità per far tornare ilcalcio italiano ai fasti di un tempo. Mi chiedoperché i Comuni facciano tanta resistenzaverso quei presidenti vogliosi di farsi uno sta-dio adatto alle loro esigenze. La Juventus hadato l'esempio, e l'enorme impegno finanziariosarà quasi del tutto ammortizzato con sponsore ritorni commerciali. E sopratutto si mette-ranno i calciatori in grado di esibirsi su un ter-reno all'inglese, curato non da dipendenticomunali, ma da personale a busta paga dellaSocietà. Fra quanti anni potremo vedere unprogramma tipo Juve? Perché i Sindaci anzichéaiutare, scoraggiano chi vuol investire negli

stadi? È un altro mistero di questa nostra stra-na Italia. Tornando al campionato, proseguonole belle prestazioni di Napoli, Palermo eUdinese. Non convince la Roma, che fa notiziapiù per le beghe interne che per i risultati sulcampo, nonostante la vittoria sul povero ebistrattato Bari (rete di Juan in netto fuorigio-co). C’è qualcosa nei meccanismi della squadrache Ranieri ancora non è riuscito a decifrare: iltourbillon di attaccanti certo non giova, cosicome non giova l'ostracismo a Pizarro, il veroregista della squadra. Ma si sa, l'uomo diTestaccio aborrisce i costruttori di gioco.L'Inter, mentre andiamo in stampa, avrà affron-tato il suo primo impegno mondiale: essendoad Abu Dhabi, regno del petrolio, patronMoratti si sentirà a casa sua. Speriamo, per ilpacioso Benitez, che tutto finisca per il meglioe la squadra ritrovi almeno l'orgoglio, se non lacondizione, per uscirne a testa alta. Come ciauguriamo tutti, da tifosi italiani. Infine dueparole per lo sciopero revocato: che fosse unafarsa lo abbiamo sospettato in molti, che il pro-tervo Campana ci sia uscito con le ossa rotte,è altrettanto evidente. Così come cambiano itempi, cambiano anche i contratti. Ed invece diproteggere i multimilionari giocatori di A, ilpredetto sindacato AIC tuteli piuttosto i gioca-tori di Lega Pro ed anche di B da mesi senzastipendio. Alla prossima.

Così come cambiano i tempi, cambiano i contrattidi Mauro Gasperini

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6 Mercato

Il mercato di Lega Pro si annuncia difficiledi Flavio Grisoli

OMA – Dicembre, tempo di sommee di riflessioni. Oltre che di tavoleimbandite, strenne, torroni e panetto-

ni. Queste ultime leccornie natalizie sarannoindigeste, o poco gustate, dai direttori spor-tivi e generali delle società di Lega Pro, chedovranno imbastire e tessere le delicate teledel calciomercato. Per molti si tratterà solodi mercato in uscita, viste le gravissime situa-zioni finanziare che attanagliano i bilanci delleiscritte alla Terza e Quarta Serie Nazionale;per le altre saranno trenta giorni o giù di lì difuoco per cercare i rinforzi adatti per rag-giungere i rispettivi obiettivi. Per tracciare lefila e fare delle previsioni su quello che ciproporrà il mese più “caldo” dell’inverno cal-cistico, abbiamo chiesto l’autorevole parere atre colleghi delle televisioni che quotidiana-mente seguono le vicende delle formazioni diLega Pro: Alessandro Forni (ValdarnoChannel), Marlon Salzano (TV7) e AlessandroFerro (Lira TV). «Per quanto riguarda il caso

rodati e collaudati può portare novità positi-ve o tensioni in uno spogliatoio che nonaccetta volti nuovi? «Mah, non credo cheapportare modifiche alla rosa possa creare pro-blemi. Per quanto riguarda i giovani, se ne cerca-no dalle categorie superiori per fargli fare leossa, e il campionato di Lega Pro è il più adattoin questo senso. Una volta, a gennaio, si vedeva-no veri e propri stravolgimenti nell’assetto dellesquadre. Oggi - prosegue Forni - non è più così.La caratteristica del mercato di questi ultimi anniè basato e incentrato sugli scambi, perché i soldigirano molto poco. Poi, se ogni anno “saltano”dieci o più società, si vanno a cercare i calciatorisvincolati». Da San Giovanni Valdarno aBenevento: da TV7 Marlon Salzano, che segueda vicino le vicende delle “Streghe”, che sem-bra in queste ore stiano per cambiare allena-tore: «Sì, sembra proprio che Cuttone abbiafatto il suo tempo a Benevento, e Galderisi stiaper prendere il suo posto. Se dovesse arrivare,

specifico della Sangiovannese, la squadrache seguiamo più da vicino - l’incipit diForni - la situazione è molto complicata,in quanto è partita la messa in moradella società da parte dei giocatori per ilmancato pagamento degli stipendi daluglio. Se non dovesse essere sbloccataquesta situazione, allora i guai sarannoparecchi, perché molti dei giocatori della“Sangio” si libereranno e disponibili per ilmercato degli svincolati. Penso soprattut-to a Pippi e Merini, poi Vaccarecci, il por-tiere classe ’90 è un elemento moltoappetibile, sia perché under, sia perchéha dimostrato buone qualità tecniche».Però qualcosa sembra muoversi neldisastro che sta verificandosi a SanGiovanni Valdarno, anche se i nomiche circolano dovrebbero quantome-no far tenere sul chi va là un po’ tutti:«Sembra che Piero Mancini, ex patrondell’Arezzo, si stia interessando allaSangiovannese, vedremo nelle prossimesettimane se e come si potrà concretizza-

re questa situazione. Perquanto riguarda le altre, tre oquattro realtà hanno grandedisponibilità economica perpoter fare un mercato all’altezza. LaCarrarese ha grandi ambizioni persostituire Riccardo Zampagna che siè ritirato; il Carpi cerca principalmen-te dei giovani - prosegue AlessandroForni di Valdarno Channel - perchéal momento ne è sprovvisto. Anche ilGavorrano ha una situazione econo-mica molto solida che può lasciar pre-supporre a dei movimenti di mercatoin gennaio». Poi c’è da considerareche delle società potrebbero subi-re penalizzazioni: «Sì, e si tratta diSangiovannese, Fano, Giulianova eVillacidrese a quanto si è capito.Queste rischiano davvero tanto, edovranno operare sul mercato conoculatezza, ma per cercare elementiche possano poi risollevare le sorti inclassifica di queste squadre». Inseriregiocatori nuovi in contesti già

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Forni (Valdarno Channel): “Carpi, Carrarese e Gavorrano saranno le più attive” Salzano (TV7): “Non ci sarà molta liquidità. Mercato deve essere fatto con coscienza”

Ferro (Lira TV): “Ci saranno parecchi movimenti interessanti. Scambi bocciati”

Abbiamo chiesto ai nostri colleghi una previsione sul prossimo calciomercato

Daniele Franceschini, centrocampista dell’Atletico Roma(Foto Archivio)

Federico Dionisi, attaccante del Livorno, lo scorso anno allaSalernitana (Foto Archivio)

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7Mercato

potrebbero fare coseimportanti però piùcosc ienz iosamenterispetto ad una volta».La Salernitana cosafarà in questo merca-to di gennaio? «Saràmolto difficile per i gra-nata, perché in teorianon dovrebbero faregranché. Anche in consi-derazione del fatto cheun calo di questo tipo, amio modesto parere, loavevo vaticinato datempo. Questa rosa, pertutta una serie di moti-vi, non è adeguata adun campionato di LegaPro, dopo la terribileretrocessione dello scor-so anno. Giocatori come

Pestrin e Montervino credo andranno via.Dovrebbe arrivare una punta e forse anche unmediamo». Il tutto però, è legato alla perma-nenza o meno di mister Breda, sempre più inbilico: «Sì, effettivamente è così. Non è tutto acausa sua, nonostante sia praticamente un esor-diente, ma l’ambiente non è dei migliori per lavo-

rare serenamente e perché la squadra che alle-na non è composta dagli uomini che avrebbevoluto che rimanessero. Chiaro che poi - prose-gue Ferro - l’affiatamento si perde. Si è parlatomolto dei torti arbitrali, ma questi infuiscono siapositivamente che negativamente». Dal puntodi vista della formula di acquisto, come simuoveranno le società? «Chi avrà la possibilitàdi farlo, acquisterà a titolo definitivo. Non hasenso muoversi con gli scambi, perché difficil-mente le società ci guadagnano in termini di pro-getto tattico. Credo che la Nocerina sarà moltoattiva sul mercato, nonostante sia già prima. Mal’obiettivo è quello di stravincere». I giovani e ilmercato di riparazione: un’occasione perscovare buoni elementi da far giocare o utilisolo per prendere le contribuzioni dallaLega? «Eh, entrambe le cose - ammetteAlessandro Ferro di Lira TV - perché gli ammi-nistratori guardano ad entrambe le facce dellamedaglia. A Salerno, per esempio, l’anno scorsoc’era Dionisi che ha fatto bene. Ora è tornato aLivorno e si sta confermando un ottimo elemen-to». Dionisi che, nella gara che il suo Livornoha vinto a Piacenza, ha messo in mostra undribbling da circense vero, ricordandoZidane, e offrendo a Surraco l’assist per il golvittoria. «In definitiva, la medicina migliore sonoi risultati. I nuoviacquisti forsetalvolta sonomalvisti dalgruppo. Però sesi continua avincere, sonotutti felici e con-tenti. Diciamoche il discorsoinverso puòessere successoa l l ’ A t l e t i c oRoma, dove inun gruppo vin-cente sono statiinseriti elementidal nome altiso-nante comeB a r o n i o ,Esposito eFrancesch in i .Però forse non èsolo quello cheha portato allacrisi di risultatidei romani, maanche degli altrimotivi».

come sembra, Galderisi allora si parlerà di mer-cato molto approfonditamente, anche in relazio-ne agli uomini che Cuttone aveva messo fuorirosa, come Carcione, Joelson e Viola. Sicuramentecon il nuovo tecnico si farà mercato. Purtroppo lasocietà è in silenzio stampa, e ritengo, non perprendere le difese della categoria, che sia unatteggiamento sbagliato. Se non altroperché il tutto è nato da un battibeccoche poteva finire lì in sala stampa, ma glianimi si sono inaciditi e il presidenteVigorito ha deciso per il silenzio stampaa tempo indeterminato». Parlando dimercato, però, tutti dovranno fare iconti con la calcolatrice e non con ilcuore: «Non c’è liquidità, credo che sitenderà a fare mercato con gli scambi.Di sicuro il Benevento è una delle socie-tà più solide economicamente e nonpenso che avrà problemi a fare acquistia titolo definitivo. Se pensiamo però acerte scelte fatte, tipo vendere Castaldo,Gori e De Liguori alla Nocerina che èprima in classifica...». AlessandroFerro, di Lira TV, segue le vicendedella Salernitana, altra squadra chedopo un inizio di campionato moltopositivo, si ritrova a far fronte ad unaclassifica che dire deficitaria è poco:«Sicuramente credo che ci sarà qualco-sa di interessante, si muoveranno parec-chie cose. Anzi, lo Spezia già ha fatto unagrandissima operazione prendendoSaudati e Vannucchi dal mercato svinco-lati. Credo che le società di Lega Pro

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Joelson, attaccante del Benevento arrivato questa estate potrebbe già cambiare maglia (Foto Archivio)

Renan Pippi, punta della Sangiovannese: potrebbe andare viaviste le difficoltà economiche della società (Foto Archivio)

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OMA - La diciannovesima giornata deltorneo cadetto ci dice che questoNovara è davvero pronto per fare il

grande salto. La partita di Frosinone è stata sof-ferta, e riagguantata nel finale grazie ad un gol diRubino, subentrato nella ripresa. Tesser sa dipoter contare su un attaccante d’esperienzaabile nei momenti decisivi e soprattutto, letalein area di rigore. Recupera due punti il Siena,che si sbarazza senza troppe difficoltà di unAscoli tornato nel baratro dopo l’ulteriorepunto di penalizzazione (e adesso sono 5).Brienza è un lusso che nessuno, a parte la socie-tà del presidente Mezzaroma, può permettersiin questa categoria, e Antonio Conte lo stagestendo alla perfezione. Il fantasista (che siadatta anche a giocare sulla fascia sinistra) exReggina lo ripaga con una doppietta, con laprima rete gentile regalo di Coser (che sostitui-va Guarna). Dietro l’Atalanta fa suo il derbyvontro l’Albinoleffe, che però spaventaColantuono andando in vantaggio. Poi Ceravolosu rigore (abbastanza discutibile, ma in genera-le questo è stato un sabato non positivo per ifischietti della bwin) e nella ripresa una doppiet-ta di Ruopolo consegnano l’intera posta allaformazione sorteggiata in casa. Chi sorprendedavvero è il Varese di Sannino, che va a vincerea Modena (il “Braglia” era ancora imbattutofinora, e i “canarini” avevano conquistato 15 dei20 punti totali in casa) e si porta a 32 punti inpiena corsa play-off. La squadra biancorossa hadominato in lungo e in largo e i gol di Ebagua eNeto Pereira (uno per tempo, entrambi rag-giungono quota 4 reti in campionato) ne sono

di Flavio Grisoli una logica conseguenza. Livorno e Regginaseguono ad una lunghezza dai lombardi neo-promossi dalla Lega Pro, dopo le vittorie con-tro Piacenza e Grosseto, entrambe per 1-0.Pillon si agrappa alla verve di Surraco e Dionisi(l’attaccante amaranto fa un numero da circoper liberarsi di quattro uomini del Piacenza perpoi servire Surraco che segna con un gran tirodalla distanza) per avere una settimana tranquil-la; la squadra di Atzori domina contro unGrosseto spento che si sveglia troppo tardi(l’unico brivido che percorre la schiena diPuggioni è il tiro di Alfageme allo scadere delprimo tempo che colpisce il palo. Per il resto, dasegnalare la prima rete in Italia di DominiqueAdiyah, attaccante ghanese di proprietà delMilan che sfrutta una percussione sulla sinistradi Campagnacci, di gran lunga il migliore deicalabresi. Tra Crotone e Cittadella finisce conun pareggio quasi annunciato, anche se il neo-tecnico dei rossoblu Corini reclama a granvoce per il rigore che ha dato il pareggio aiveneti, al quinto risultato utile consecutivo.All’“Adriatico” di Pescara sfida fra due forma-zioni che vogliono continuare nel loro cammi-no tranquillo e senza scossoni: Pescara eVicenza danno vita ad un incontro però a sensounico, con la squadra di Di Francesco che domi-na per tutti i 90’, e la formazione di Maran nonpervenuta. Decide però un difensore, Mengoni,al secondo centro consecutivo. Sugli scudiancora Bonanni, in forma strepitosa. L’anticipodel venerdì ci ha regalato il ritorno alla vittoriadel Padova di mister Calori dopo tre stop con-secutivi: indovinate chi decide la sfida contro ilSassuolo? Davide Succi, al 15esimo centro sta-gionale. Sassuolo poco incisivo e schiacciato fin

dall’inizio dall’undici veneto; Noselli ha dueoccasioni e se le divora entrambe. Troppo poco.La gara dallo svolgimento più incredibile degliultimi anni (anche se Sassuolo-Siena di que-st’anno è stata molto simile) si è vista adEmpoli, dove arrivava il Portogruaro diAgostinelli, ancora a secco di successi esterni.Finisce 3-2 per i veneti, ma era 2-1 per i ragaz-zi di Aglietti al 90’. Poi Altinier e Schiavon in con-tropiede hanno firmato il sorpasso ai limiti delritiro della patente. Nel complesso, per quelloche si è visto, il neo tecnico dei granata avràmolto da lavorare, però i ragazzi hanno grancuore; Aglietti si ritrova con una squadra spen-ta a livello fisico e forse troppo debole sotto ipunto di vista psicologico, mentre nel posticipoSgrigna regala tre punti al suo Torino a Trieste.

Porto, finale da thriller

Allenatore: Gianluca Atzori (Reggina)Ujkani

(Novara)

LA TOP 11

Dos Santos(Varese)

Mengoni(Pescara)

Migliore(Crotone)

Acerbi( Reggina)

Cunico(Portogruaro)

Surraco(Livorno)

Bonanni(Pescara)

Ruopolo(Atalanta)

Neto Pereira(Varese)

Brienza(Siena)

ClassificaNovaraSiena

AtalantaVareseLivornoRegginaTorinoPadovaPescaraVicenzaEmpoli

CittadellaCrotone

AlbinoleffeGrossetoModena

FrosinoneTriestinaAscoli -5

SassuoloPiacenza

Portogruaro

15 Gol: Succi (Padova, 5r)

11 Gol: Bertani, Gonzalez

(Novara)

10 Gol: Bonazzoli (Reggina)

Coralli (Empoli, 3r)

Cacia (Piacenza, 2r)

MARCAToRI

Atalanta-Albinoleffe 3-1

Crotone-Cittadella 1-1

Empoli-Portogruaro 2-3

Frosinone-Novara 1-1

Modena-Varese 0-2

Padova-Sassuolo 1-0

Pescara-Vicenza 1-0

Piacenza-Livorno 0-1

Reggina-Grosseto 1-0

Siena-Ascoli 3-0

Triestina-Torino 0-1

19^ GIoRnATA 10-11-13.12.10

Albinoleffe-Piacenza (lun.20 ore 20:45)

Ascoli-Reggina

Cittadella-Atalanta

Grosseto-Crotone

Livorno-Padova

Novara-Pescara (ven.17 ore 20:45)

Portogruaro-Modena

Sassuolo-Frosinone

Torino-Empoli

Varese-Siena

Vicenza-Triestina

20^ GIoRnATA 117-18-20.12.10P41373632313129272726252323222120191717171717

G19191919191919191919191919191919191819191919

V1210118898778565654435434

N57387456621058468787585

S225346666948698787710810

GF38332622282523302322212418232019181419182128

GS14181713202122232226172622312428262424242832

Davide Succi(Foto Archivio)

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Numero 46 16 dicembre 2010

9Serie bwin

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Numero 46 16 dicembre 2010

10 Serie bwinLa rivelazione

Sannino: “occorre mangiare ancora tanta m....”di Flavio Grisoli

OMA – Un’altro sabato di festa per itifosi del Varese, stavolta vittoriosi in un“Braglia” di Modena che ancora non

aveva bevuto dall’amaro calice della sconfitta.Un’altra gara senza subire reti, la nona, e la sestanelle ultime undici partite, e la terza affermazio-ne consecutiva: questi i numeri impressionantidei biancorossi guidati da mister GiuseppeSannino da Ottaviano. Come nel suo stile, però,il tecnico che guida con grande successo estima di critica e pubblico la compagine lombar-da dal 2008, portandola dalla Seconda Divisionealla Serie bwin. In generale il tecnico, che in car-riera ha ottenuto cinque promozioni (Sudtirol,1999-2000; Lecco, 2006-2007; Pergocrema,2007-2008; Varese, 2008-2009 e 2009-2010),però delle statistiche non se ne cura più ditanto: «Quando lavoriamo, va tutto bene. Questo èun calcio che dà e che toglie. La filosofia nostra, quia Varese, è questa. Al di là delle fantasticherie, dob-biamo far bene il sabato e poi dimenticare subito, epensare all’allenamento del giorno dopo. Per quan-to mi riguarda, sabato prossimo contro il Siena saràcome quella finale di Coppa di Francia dove la squa-dra di Serie B ha vinto contro quella di Serie A». Ilmister si riferisce alla finale, appunto, fraGuingamp e Rennes del 2009 nella quale iprimi, militanti nella Seconda Divisione france-se, riuscirono a far loro la Coppa. «Loro - il Siena

va bene così. Per quello che miriguarda, a me piace lavorare

con poche persone, e a quel-li che ho voglio un bene del-

l’anima e me li tengostretti. Sbaglierò, ma pre-ferisco sbagliare con ilcuore: voglio andareavanti con questi ragaz-zi». Ragazzi che rap-presentano in granparte il gruppo che haconquistato la promo-

zione in Serie bwin loscorso anno, e che tante

soddisfazioni stanno rega-lando al pubblico varesino. C’è

un “caso”, però, che sta tenendobanco in questi giorni: è la vicenda legata

ad Enis Nadarevic, attaccante bosniaco di 23anni, prelevato in estate dalla Sanvitese doveaveva segnato 30 gol nell’Interregionale.Ebbene, la FIGC aveva negato il tesseramento alVarese in quanto il ragazzo extracomunitario. Iltribunale di Varese, nei giorni scorsi, ha datoragione alla società e al giocatore, perché – silegge nel dispositivo – si tratta di un semplicecambio di lavoro, in quanto il ragazzo è in Italiadal 2006, regolare residenza e regolare permes-so di soggiorno. Un’altra gatta da pelare perAbete. Ma Sannino che ne pensa? «Io diNadarevic non parlo fin quando non sarà tesserato.Sbaglierei a parlarne prima. Io lo conosco benissimo,si allena con noi da inizio anno, e può avere unachance importante. Forse però se ne sta parlandofin troppo, e per lui non è un bene». Da come neparla, però, e conoscendo un po’ la dialettica delmister, capiamo come questo ragazzo possaessere un asso nella manica. Comunque, tor-nando alla gara contro il Siena, Sannino sembraavere le scelte obbligate: «Pugliese è squalificato eCellini è infortunato. Per il resto giocheranno quelliche hanno vinto a Modena». Con Ebagua e NetoPereira in attacco: «Sì, esatto. I nostri sconosciuticontro i famosi», si schernisce Sannino. Però oraanche i suoi ragazzi cominciano ad avere i riflet-tori puntati addosso... «Per essere conosciuti comequelli del Siena -ride - dobbiamo mangiare ancoratanta m...».

- sono più forti, però nei 90’ minutipuò succedere di tutto». Quandogli facciamo notare che il“Franco Ossola” è l’uni-co stadio ancora imbat-tuto (insieme al “SilvioPiola” di Novara eall’“Artemio Franchi-Montepaschi Arena” diSiena) della Serie bwin,Sannino fa spallucce:«Non mi interessa nulladelle statistiche, sono sin-cero. Mi auguro solamenteche, essendo l’ultima garadell’anno solare, e venendo ilSiena, ci sia una cornice di pubblicoadeguata allo stadio». Avevamo sen-tito Sannino prima della gara di CoppaItalia Tim contro il Catania (il 27 ottobre scor-so, terminò 4-3 per i rossoblu siciliani ai supple-mentari, ma i varesini erano sotto 2-0 e poi 3-1), e ci aveva detto che ancora sia la società chela squadra dovevano rendersi conto della cate-goria in cui si trovavano. Ora, questa consape-volezza è arrivata: «Sì, ora abbiamo capito unacosa di questa Serie bwin. Quando pensi di averfatto qualcosa è il momento che perdi. Una sola sta-tistica mi sono messo a guardare riguardo questocampionato: in molte occasioni, le squadre chehanno fatto un grande girone d’andata, poi sono

retrocesse o giocato i play-out. Il Frosinonel’anno scorso, ma poi anche l’Ancona, ilRimini...Di esempi ce ne sono tanti, perciònon voglio che si pensi oltre l’allenamentogiornaliero. Quando si comincia a fare i cal-coli, è il momento che si perde tutto. L’unicacosa importante per noi al momento, èguardare alle nostre spalle e vedere tantesquadre e tanti punti di distacco». Sabato,come già accennato dal mister campa-no, si chiuderà il 2010. Un anno pieno disuccessi per la compagine guidata dalpresidente Rosati. Ma Sannino, ora chesi avvicina il mercato di riparazione,chiederà dei rinforzi alla società? «Io nonsono mai stato un allenatore che ha avan-zato richieste alla società. Ci sono personecapaci e competenti nei ruoli adatti, perciò

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Undici risultati utili consecutivi per i biancorossi, ora in corsa play-off: “Ma tante squadre, dopo un grande girone d’andata, sono retrocesse o si sono salvate per un pelo...”

Il tecnico del Varese non guarda ai risultati e predica la cultura del lavoro

Mister Sannino(Foto Archivio)

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Classifica

Gubbio 34Sorrento 31Spal -1 28Alessandria 28Reggiana 26Spezia 23Salernitana -2 23Sudtirol 23Ravenna 21Cremonese 21Lumezzane -1 21Bassano 20Como 19Pavia 19Verona 18Pergocrema 18Monza 14Paganese 11

1^ DIVISIONE GIRONE A

11 Gol: Paulinho (Sorrento, 3r),Cipriani (Spal), Gomez (Gubbio, 3r)7 Gol: Ferrario (Monza)6 Gol: Togni (Sorrento), Temelin(Reggiana)

MARCAToRI

Alessandria-Bassano 1-0Como-Spal 2-3Cremonese-Sorrento 0-0Gubbio-Salernitana 3-1Ravenna-Monza 1-0Reggiana-Pavia 2-1Spezia-Lumezzane 0-0Sudtirol-Paganese 2-1Verona-Pergocrema 0-0

17^ GIoRnATA 12.12.10

Alessandria-SpeziaGubbio-CremonesePavia-Lumezzane

Pergocrema-MonzaRavenna-Como

Reggiana-SudtirolSalernitana-Sorrento

Spal-BassanoVerona-Paganese (lun.20 ore 20:45)

18^ GIoRnATA 19.12.10

Classifica

Nocerina 38Benevento 31Atletico Roma 31Taranto 25Cosenza 25Lanciano 24Juve Stabia 24Siracusa 24Foggia -1 23Gela 22Ternana 22Viareggio 19Lucchese 18Pisa 18Cavese -5 17Andria 17Foligno -1 15Barletta 15

1^ DIVISIONE GIRONE B

10 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 2r), Sau(Foggia), Ciano (Cavese 2r)7 Gol: Corona (J.Stabia, 3r),Catania (Nocerina), Mancino(Siracusa), Carparelli (Pisa, 1r)Innocenti (Taranto, 1r)

MARCAToRI

Andria-Ternana 0-1Atl.Roma-Barletta 3-0Foggia-Cosenza 1-2Foligno-Cavese 0-1Gela-Pisa 2-1Juve Stabia-Benevento 2-1Lanciano-Nocerina 1-2Siracusa-Lucchese 1-0Viareggio-Taranto 2-0

17^ GIoRnATA 12.12.10

Atl.Roma-SiracusaBarletta-Lucchese

Foggia-CaveseGela-Benevento

Juve Stabia-CosenzaLanciano-Foligno

Nocerina-PisaTernana-TarantoViareggio-Andria

18^ GIoRnATA 19.12.10

Classifica

Pro Patria 34Pro Vercelli 32Tritium 30Lecco 26Feralpisalò 25Savona 22Sambonifacese 21Rodengo S. -1 21Canavese -2 20Virtus Entella 17Montichiari 17Valenzana 16Renate 13Sacilese 12Mezzocorona 11Casale 10Sanremese 9

2^ DIVISIONE GIRONE A

14 Gol: Ripa (Pro Patria, 3r)

10 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)

8 Gol: Bonomi (Pro Vercelli, 4r)

MARCAToRI

Casale-Mezzocorona 2-0Pro Patria-Montichiari 1-0Pro Vercelli-Sacilese 2-0Renate-V.Entella (rinviata per inf. arb)

Rodengo S.-Sanremese 1-0Sambo-Feralpisalò 0-0Savona-Canavese 1-2Valenzana-Lecco 0-1Ha riposato: Tritium

16^ GIoRnATA 12.12.10

Canavese-FeralpisalòLecco-SanremesePro Patria-Casale

Pro Vercelli-V.EntellaRodengo S.-Renate

Sambonifacese-SacileseTritium-Montichiari

Valenzana-MezzocoronaRiposa: Savona

17^ GIoRnATA 19.12.10

Classifica

Latina 32

Trapani 26

Pomezia 26

Neapolis 23

Aversa N. 23

Avellino 22

Melfi 22

Milazzo 21

Matera 20

Lamezia 18

Brindisi 18

Fondi 14

Campobasso 13

Vibonese 11

Isola Liri 11

Catanzaro -1 2

2^ DIVISIONE GIRONE C

10 Gol: Guazzo (Melfi, 3r)

7 Gol: Mangiapane (Lamezia, 4r)

Perrone (Trapani, 1r)

Tortolano (Latina, 1r)

MARCAToRI

Avellino-Aversa N. 1-2

Catanzaro-Pomezia 0-2

Fondi-Isola Liri 1-2

Latina-Lamezia 2-1

Matera-Trapani 2-1

Melfi-Brindisi 1-1

Milazzo-Campobasso 2-0

Vibonese-Neapolis 1-1

14^ GIoRnATA 12.12.10

Aversa N.-Latina

Brindisi-Vibonese

Campobasso-Avellino

Isola Liri-Matera

Lamezia-Fondi

Neapolis-Milazzo

Pomezia-Fondi

Trapani-Catanzaro

15^ GIoRnATA 19.12.10

Classifica

Carpi 33

Carrarese 27

Chieti 23

Giacomense 21

Poggibonsi 21

San Marino 20

Prato 20

L’Aquila 20

Gavorrano 17

Bellaria 16

Crociati N. 15

Sangio -4 13

Celano 13

Giulianova 10

Villacidrese -5 10

Fano 10

2^ DIVISIONE GIRONE B

8 Gol: Pietranera (Crociati N., 3r)

7 Gol: Altieri (Poggibonsi, 2r)

6 Gol: Rosa (Chieti, 2r), Gaeta

(Carrarese, 1r), Cesca, Gasparello

(2r) (S.Marino)

MARCAToRI

Bellaria-Celano 0-1

Crociati N.-Carrese 1-1

Fano-Giacomense 0-0

Giulianova-Carpi 0-1

L’Aquila-Gavorrano 1-0

Prato-Villacidrese 1-0

San Marino-Chieti 0-1

Sangio-Poggibonsi 2-0

14^ GIoRnATA 12.12.10

Carpi-Prato

Carrarese-San Marino

Celano-Crociati N.

Chieti-L’Aquila

Gavorrano-Fano

Giacomense-Sangio

Poggibonsi-Bellaria

Villacidrese-Giulianova

15^ GIoRnATA 19.12.10

Le ClassificheNumero 46

16 dicembre 2010

12 Classifiche

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Mister Jaconi: “A Bassano per rimettermi in gioco”Il tecnico ci parla di obiettivi, di calciatori e di futuro: “Il nostro obiettivo è la salvezza,

ho una rosa molto competitiva e se l’anno prossimo partiamo per tempo...”

di Alessandro Zoppo

OMA - Osvaldo Jaconi, un nomeuna garanzia. A Livorno lo chiama-vano il “Vodz”, lo specialista, per-

ché è il tecnico che in Italia (con GigiSimoni) vanta il maggior numero di pro-mozioni. Per sempre nei cuori dei tifosilabronici, che ne invocano ancora ilnome a gran voce. Ma l’allenatore nato aMandello del Lario, piccolo comune inprovincia di Lecco il 19 gennaio del1947, di sfide ne ha accettate tante nelcorso della sua lunga carriera. Ultima inordine di tempo quella della BassanoVirtus, società fondata nel 1920, alla cuigestione Stefano e Renzo Rosso (il re delcasual griffato Diesel) si stanno dedican-do con grandi aspirazioni. Un settoregiovanile di livello eccellente, la primastagione nell’allora C/2 del 2005/2006,l’arrivo del direttore generale StefanoBraghin ed il ripescaggio in PrimaDivisione nell’agosto del 2010. Tappefondamentali di un percorso che staregalando soddisfazioni a pubblico edirigenza, come ci conferma il dgBraghin: «All’inizio abbiamo pagato loscotto del cambio di categoria. Adessoabbiamo ritrovato un nostro equilibriorimettendoci subito in carreggiata».Dopo una partenza negativa (alternan-za di pareggi e sconfitte), le vittorie diprestigio contro Sorrento,Pergocrema, Salernitana e Reggiana.Una posizione di metà classifica chetiene in vita i sogni di play-off quantol’incubo dei play-out: «Restiamo con ipiedi per terra, i nostri play-off sono senzadubbio la salvezza. Puntiamo a lasciarcicinque squadre alle spalle, questo è il nos-tro obiettivo. “Incidentalmente” poi ci ritro-viamo in questa zona di mezzo, tuttavia ilnostro campionato punta ad una salvez-za tranquilla». Alla guida della squadragiallorossa, come detto, Osvaldo

Divisione. Il presidente Rosso ci ha fattoquesto regalo adeguando la rosa al nuovoambito e infatti la squadra è cresciuta par-tita dopo partita. Ultimamente non possi-amo lamentarci: ogni domenica è una nuovascalata e la cosa non ci preoccupa.Dobbiamo soltanto proseguire sulla falsari-ga dell’ultimo mese». Ad attendere laVirtus nel prossimo turno la delicatasfida contro la Spal: «Una partita difficileperché la Spal è stata costruita nell’arco diqualche anno per arrivare ai play-off e vin-cere il campionato, come le squadre di testadel girone, penso al Sorrento, al Gubbio,all’Alessandria, alla Reggiana». Per l’iniziodel nuovo anno, magari si spera inqualche nuovo arrivo dal mercato di gen-naio, in una rosa comunque competitivache vede tra le proprie file, in un mix diqualità, esperienza e giovinezza, ilbomber Crocetti, l’argentino LaGrotteria, Raffaele Baido, l’ex Rimini eCrotone Porchia e Shadi Ghosheh:«Abbiamo sposato la linea dei giovani.

Schieriamo sempre due under, anzi abbi-amo anche un surplus di giocatori classe‘89, ‘90 e ‘91 come Madiotto, Iocolano,Criaco. Magari a gennaio qualche gioca-tore che è stato meno impegnato sarà inuscita mentre in entrata vedremo cosa sipotrà fare, soprattutto in mezzo alcampo. Ovviamente sempre in compati-bilità con le decisioni della società».Insomma, dove può arrivare questoBassano? «Abbiamo un ottimo settoregiovanile con ragazzi che hanno giocatoin varie primavere di squadre di Serie A;in semifinale di Coppa abbiamo schieratoi ragazzi della Berretti che non hannoaffatto sfigurato; la proprietà è impor-tante e fa un discorso di prospettiva.Insomma, l’obiettivo è mantenere la cate-goria, è la nostra mira più importante. Sepoi il prossimo anno non partiremo inritardo e ci muoveremo passo dopopasso... Come si dice, puntini puntini».

Jaconi. Un passato da buon calciatore,centrocampista offensivo veloce di piedee di cervello. Poi dai primi anni ‘80 tantepanchine (tra le quali meritano citazioneil primo amore Civitanovese, Fano,Rimini, Castel di Sangro – memorabile lascalata della squadra umbra dalla C2 allaB – e la calda Livorno) e ancora più sod-disfazioni professionali. Il 3 giugno 2010firma il contratto annuale che lo lega alBassano: «Mi sono rimesso in gioco e hoaccettato soprattutto per le persone chesono nella dirigenza, in particolare StefanoBraghin. Persone a modo, che sanno inter-pretare il calcio e conoscono il rispetto deiruoli». L’avvio altalenante ha ceduto ilpasso alle ultime ottime prestazioni chefanno sperare i tifosi veneti. Tuttavia,come sempre in situazioni simili, Jaconitiene i piedi per terra e fa sfoggio diumiltà e concretezza: «Abbiamo saputodel ripescaggio e del fatto che avremmo gio-cato la Prima Divisione solo il 7 agosto. Gliinvestimenti erano stati fatti per la Seconda

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Osvaldo Jaconi(Foto Archivio)

Numero 46 16 dicembre 2010

13BassanoIl Personaggio

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Simone Cavalli scuote l’AndriaDopo la sconfitta contro la Ternana, per l’attaccante servono i tre punti contro il Viareggio

di Fabiola Rieti

OMA - L’Andria interrompe dopo40 giorni il silenzio stampa indet-to dalla società, dopo le dimissioni

dei presidenti e le contestazioni deitifosi. Una scelta obbligata per permet-tere alla squadra di lavorare con tran-quillità, anche se nonostante tutto i risul-tati faticano ad arrivare. Domenica sec-onda sconfitta consecutiva per lasquadra pugliese che non è riuscita a farvalere il fattore campo contro unabattagliera Ternana, che è andata subitoin vantaggio grazie ad un calcio di rigorefirmato da Tozzi Borsoi e ha poi neutral-izzato i tentativi di pareggio degliandriesi, portando a casa tre punti d’oro.

non arrivano». L’attaccante ha spiegatoanche le differenze tra massima serie e icampionati inferiori: «In Lega Pro è uncampionato più fisico in cui conta sicura-mente di più la fisicità e l’agonismo».L’obiettivo dell’Andria rimane comunquela salvezza e quello di Cavalli invece è«Star bene fisicamente e trovare al piùpresto la condizione, visto che ho avutodiversi problemi muscolari, anche lo scorsoanno». I pugliesi sono terz’ultimi in classi-fica con soli 17 punti e ogni partitadiventa fondamentale per centrare lapermanenza in Prima Divisione, soprat-tutto quando la classifica è così corta. Ilriscatto passa da Viareggio, squadra cheincontrerà nella prossima partita primadella sosta natalizia: «Veniamo da duesconfitte consecutive - spiega Cavalli - e ciservono punti. Incontriamo una squadra informa che viene da una vittoria, ma dobbi-amo cercare assolutamente di fare risulta-to». All’andata il punteggio era rimastofermo sullo 0-0, ma ora entrambe lesquadre hanno necessità di vincere perallontanarsi dalle zone basse e sperare inun girone di ritorno più fortunato persquadra di Aldo Papagni. Uno dei proble-mi dell’Andria sembra essere la sterilitàin attacco, confermata anche dalle ultimepartite, solo 13 goal in 17 partite, numeriche le valgono il posto come secondoattacco meno prolifico del girone.Simone Cavalli spiega che tra le sorpresedel campionato c’è sicuramente la primain classifica, già campione d’inverno: «LaNocerina sta facendo bene, ma è un campi-onato sempre aperto in cui ogni partita puòdiventare decisiva». Sul fronte societario,per il momento, non ci sono novità rile-vanti per la squadra pugliese e ancheSimone Cavalli preferisce non com-mentare la situazione della società pre-cisando che i giocatori pensano a giocaree non sono influenzati da ciò che accadeai piani alti.

Simone Cavalli, attaccante dell’Andria, hacommentato così l’esito della partita conla Ternana: «Una sconfitta che non ci vole-va, abbiamo cercato in tutti i modi di pareg-giare, ma non ci siamo riusciti». Il giocatoreclasse ’79 è arrivato ad agosto con uncontratto annuale ed è stato un grandecolpo di mercato per la squadrapugliese. Cavalli è un attaccante espertoche ha giocato in serie A e B conMantova, Bari, Frosinone, Vicenza,Reggina e Cesena. L’avvio di campionatocon l’Andria, però, non è stato deimigliori come conferma anche il gioca-tore: «Abbiamo avuto un inizio negativo. Cisi aspettava di più, ma non si riesce a farrisultato e ad imporre il nostro gioco. AdAndria mi trovo bene, purtroppo i risultati

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Simone Cavalli(Foto Archivio)

Numero 46 16 dicembre 2010

14 AndriaIl Personaggio

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Mister Costantini vuole rilanciare la SacileseL’ex tecnico della Juve Stabia: “Non ho uno schema di gioco preciso, mi adatto

alle situazioni che ho di fronte. Questa è una società giovane che deve ancora crescere”di Luana Rocca

OMA - Queste giornate hannoportato la Sacilese ad averenumeri, finora, non proprio da

capogiro con una posizione tra le ultimein classifica. La salvezza a metà campiona-to sembra abbastanza difficile, ma a volerrisollevare e tirare fuori le qualità diquesta squadra è il mister MaurizioCostantini. Nato a San Donà di Piave il15 aprile 1962, prima diintraprendere la carriera diallenatore ha militato nelmondo del calcio comedifensore. Esperienza cheha iniziato da molto gio-vane, all’età di 16 anni conil Conegliano in C2 per poipassare nel 1981 allaTriestina e concluderecon la Pro Goriziadove è rimasto finoal 1995. Proprio perricordare il suoesordio nelConegliano: «Èstato un periodobello ed emozio-nante perché eromolto giovane percui avevo la sper-anza di diventareun calciatore che,diciamolo, è ilsogno di tutti iragazzi. Inoltreavevo un ottimorapporto con tuttinella società». Matra le tresquadre quellache gli ha dato

azione». Difficoltà non dimenticate esuperate con diplomazia, ma anche leemozioni non sono mancate. Nella sta-gione 2002-2003, infatti, entranell’Acireale dove finalmente centra lapromozione: «È stata una cavalcata straor-dinaria. Sono arrivato in corsa appena fuoridai play-off che poi abbiamo centrato nel-l’ultima giornata. La squadra aveva qualitàimportanti costruite da una società cheaveva calciatori che poi sono andati in SerieB e che ancora oggi sta lavorando nel cal-cio». Occasione importante questa chepoi lo ha portato ad allenare in Serie B ilCatania, ma anche qui è stato esoneratodopo undici giornate. Costantini non siferma neanche questa volta e dopo ilsalto in altre squadre, il 1° luglio 2010diventa il nuovo tecnico della Sacilese: «Èuna società nuova che si è affacciata ora nelmondo del calcio e ancora deve entrarenella mentalità di questo sport. Ci sono dif-ficoltà nei risultati però la voglia di emergerec’è e poi si sta bene». E per la sua squadrabiancorossa e in generale: «Non ho unatattica precisa, in questi anni ho cambiatomolto. Mi adatto un po’ alla situazione cheho davanti. Però in fondo sono partito con ladifesa a 3 e poi sono andato avanti con ladifesa a 4, ma - ripete - dipende sempredalla situazione». E a fine intervista, dopoaverci raccontato il suo passato e le suedifficoltà, mister Costantini ci fa capireche, anche alla quasi soglia della cinquan-tina, si possono sempre avere dei sognida seguire: «Negli ultimi anni ho avutoqualche difficoltà però quando si fanno dellescelte si può anche sbagliare e mi prendoogni responsabilità. Ammetto però che den-tro di me c’è ancora quell’ambizione dientrare nel calcio di alto livello. Intanto cercodi fare il meglio in questa squadra, di tirarefuori tutte le qualità di questi ragazzi».

di più: «È stata la Triestina, per tanti motivi.C’è un affetto particolare che mi lega aquella squadra e città perché lì ho costruitola mia famiglia. Quindi mi ha dato non sololegami sportivi, ma anche affettivi». Un cur-riculum vitae da calciatore non moltolongevo che però si riempie con il ruolodi allenatore: «Sono partito dal bassoiniziando ad allenare al San Sergio, unasquadra di Eccellenza per poi, piano piano,salire verso squadre più importanti. Ora èda 12 anni che faccio il professionista e ho

una discreta carriera». Nel 2000 va alMestre nel quale, però, ha fallito la

promozione nella finale dei play-off proprio con la sua ex-squadra, la Triestina:«Sicuramente è stata una grande

amarezza, perché pensavo di vin-cere il campionato. Certo ha vinto lasquadra della mia città e di questosono contento, ma non rinnego il fattoche ero deluso e amareggiato perché il

Mestre non era attrezzato per quel cam-pionato». Ed è proprio in questa com-pagine che il tecnico, ora bian-corosso, ha avuto il primo di unalunga serie di esoneri in variesquadre: «Ho avuto anche quest’es-

perienza nell’arco degli anni.Quell’esonero e poi il richiamo staa dimostrare che le cose nonandavano nella società e vi erauna situazione abbastanza prob-lematica. Io ho la capacità dicapire anche quando le cose nonvanno anche se, però, molti diri-

genti non stanno adascoltare e quindi

invece dir i s o l v e r l i ,

aggiranola situ-

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16 SacileseIl Personaggio

Intervista all’allenatore della formazione friulana, che ci parla anche della sua carriera

Mister Costantini(Foto Archivio)

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Ermanno Piccone e il giovane e ambizioso CelanoIl presidente del club della Marsica ci offre il suo autorevole parere su questo inizio

di campionato, confermando la fiducia a mister Modica pensando a grandi progetti futuri

di Luigi Cardarelli

OMA – Un inizio di stagione stenta-to, ma in fondo, il Celano se lo aspet-tava. In una Lega Pro dove le società

sembrano aver perso la funzione di “talent-scout” e devono stare più attente ai contiche al campionato, il Celano sembra ancoradi più un’isola felice. Immerso nel verde dellaMarsica, lo Stadio di Celano è la chioccia ditutti quei ragazzi che sono all’ordine di mis-ter Modica, uomo di punta del presidenteErmanno Piccone, vero e proprio papà delCelano Calcio: «Mi auguro che l’undici e nonsolo sia in ripresa - esordisce il numero unodegli abruzzesi. La squadra c’è, sono giovani,ma sono al tempo stesso sono ragazzi seri edeterminati. Forse devono crescere ancora unpo’ caratterialmente, ma vedo un futuro roseo.Ieri (domenica 12) è entrato in corsa SimoneSabatini, proviene dalla Berretti, e ha consegna-to a Falomi la palla gol che ha sancito la nostravittoria. Questo significa che i giovani possonoessere decisivi e che stiamo facendo un ottimolavoro. Il nostro obiettivo di inizio stagione era lasalvezza, ma ancor prima essere in regolafinanziariamente e giocare con i giovani ciagevola notevolmente». Parliamo proprio della

pionati sono sempre più livellati, le squadre sonobuone e alcune fanno un campionato a sé. Tuttequeste - ci spiega Piccone - hanno nel loroorganico il 50% di giocatori esperti e il 50% digiovani per tentare di salire di categoria oalmeno di arrivare ai play-off. Noi qui a Celano,abbiamo il 90% di under. Rischio di ripetermima la nostra soddisfazione è salvare la catego-ria e stare in regola con i conti, ogni volta cheviene a trovarci la Co.vi.Soc. riceviamo compli-menti per la gestione finanziaria, magari c’è unpo’ di rammarico quando si incontrano le cosid-dette “big” e non riusciamo a tenergli testa…».I lavori a Celano non finiscono mai, infatti ilpresidente Piccone ci parla di un progettopartorito dalla mente di suo figlio Filippo,Senatore della Repubblica e Sindaco diCelano: «Vogliamo fare la squadra dellaMarsica e speriamo di farcela. Qui c’è un baci-no d’utenza di 150mila persone circa divise in37 Comuni. I Sindaci si devono organizzare emettere d’accordo sulla linea da rispettare vistoche, ormai, hanno capito che per realizzare unprogetto del genere c’è bisogno di soldi e di unoStadio nuovo. Io vorrei fare il gregario - sorridePiccone - un secondo diciamo, non devo esserenecessariamente il presidente di questa nuovasocietà, che erediterebbe il titolo sportivo delCelano Calcio». Una rivalutazione della zonadella Marsica ma anche un guadagno per ilterritorio e per il calcio: «Sì, unendo forze esoldi si potrebbe creare qualcosa di mai visto emai pensato, e magari, finalmente, fare deibuoni campionati con ambizioni ben differentida quelle attuali».

gara giocata in casa del Bellaria: siete rimastiin 10 uomini dopo soli 23 minuti e nonos-tante tutto avete portato a casa i tre punti:«C’è stato un richiamo generale durante l’inter-vallo per rassicurarli. Non dovevano perdere ilcoraggio in loro stessi e la consapevolezza dipoter far bene. Infatti nella ripresa è arrivato ilgol. Non mi stancherò mai di dire che abbiamoin rosa tutti bravi ragazzi prima e bravi calcia-tori poi. Dobbiamo necessariamente migliorare,ma c’è tempo per farlo». Domenica prossimasarà l’ultima gara del girone d’andata. In pro-gramma c’è lo scontro diretto con ilCrociati Noceto, staccato di due lunghezzedal Celano. Una gara che potrebbe permet-tere alla squadra di modica quel saltello inavanti importantissimo ai fini della classifica:«Abbiamo due punti di differenza, credo che lesquadre si equivalgano e prevedo una bellagara. Penso che potremmo fare il colpaccio, met-tendo nel nostro carniere altri tre punti fonda-mentali per la salvezza. Il Crociati Noceto, comenoi, è una bella squadra con grandi valori, ce lagiocheremo a viso aperto». Ermanno Piccone,durante gli anni, ha sempre espressoestrema fiducia per il tecnico GiacomoModica, lo reputa quasi uno di famiglia. Se irisultati però non dovessero arrivare, il mis-ter dovrà preoccuparsi o si interverrà sulmercato per ristabilire gli equilibri? «Ingenere le squadre o si costruiscono per vincereo per salvarsi. Noi abbiamo sposato la secondacausa, costruendo una compagine che ci perme-tta di salvarci in maniera tranquilla e di nonavere problemi fiscali. A Celano non faremo maiil passo più lungo della gamba, questo è un datodi fatto». Squadra giovane non è sinonimo discarsi risultati, soprattutto quando il tecnicopredilige il gioco con gli under. Questa, saràuna prerogativa del Celano anche neiprossimi campionati nonostante le squadresembrano sempre migliori e sempre meglioattrezzate? «Sempre! I giovani servono per ilbilancio e per il futuro, noi siamo un grande baci-no d’utenza per tutta la Marsica e avremmosempre moltissimi giovani a disposizione. I cam-

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17CelanoIl Personaggio

Il presidente del Celano Ermanno Piccone(Foto Archivio)

Il Senatore e Sindaco di Celano Ermanno Piccone (Foto Archivio)

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19MateraIl personaggio

Spilabotte: “Vogliamo raggiungere i play-off”Il giovane attaccante a disposizione di mister Cadregari ci racconta

il suo ambientamento in Basilicata, i suoi sogni e le certezze acquisitedi Antonio Marotta

ATERA - Il suo Matera è reducedalla vittoria casalinga contro ilTrapani che cancella, o almeno

attenua, il 5-0 della settimana prima control’Aversa Normanna. «Ho visto la cattiverianegli occhi dei miei compagni e la voglia di vin-cere e di rifarsi dopo il pesante ko del“Bisceglia”». Lui non ha preso parte alla gara,ma con lo spirito era in campo con i suoicompagni. Stiamo parlando di un promet-tente ragazzo, proveniente dal Pisa, masoprattutto dal settore giovanile del Napoli.È Fortunato Spilabotte, professione attac-cante, che si definisce fortunato di nome edi fatto. «Devo dire che la mia carriera finora miha riservato solo esperienze belle e positive.Dopo aver giocato con la Primavera delNapoli mi sono trasferito a Trieste e poi aPisa, dove ho giocato la mia miglior stagione,ma a causa di un infortunio non ho resoquanto potevo. La società toscana - spiega -puntava molto su di me, ma restando fuoriper tutta la prima parte di stagione non poteiesprimermi al meglio. Così ad agosto mi sonotrasferito a Matera, dove mi trovo benissi-mo». Spilabotte è entusiasta dell’ambienteche ha trovato nel capoluogo dellaBasilicata perché non c’è la pressione cheha trovato a Pisa, ma la stessa tranquillità:«Nonostante le piccole dimensioni della città,a Pisa il calcio ha una tradizione diversarispetto a Matera, perciò i tifosi si aspettava-no sempre di più. Qui, invece, la gente è calo-rosa ma ti lascia lavorare in tranquillità. Poicon i miei compagni ho un rapporto bellissi-mo sia in campo che fuori e lo stesso vale permister e società che ogni giorno mi fannosentire il loro attaccamento». All’internodella squadra biancoazzurra, infatti, hatrovato una piccola Napoli vista la pre-senza di altri due partenopei con cuiFortunato ha un rapporto più stretto.«Con tutti i miei compagni mi trovo benissi-mo, ma è normale che con i napoletani c’è

voglia di raggiungere la salvezza, prima, emagari i play-off, poi, è tanta. «La società vuolela salvezza, ma noi calciatori e il mister siamopiù ambiziosi, e viste le potenzialità della squa-dra vogliamo i play-off. Ma il campionato èlungo, perciò è presto per dire chi si gioca la sal-vezza e chi no. Noi però dobbiamo pensarepartita dopo partita e soprattutto basarci solosul nostro calendario, senza guardare in casaaltrui». Il sogno del ventenne è, come ogni“scugnizzo”, indossare un giorno la magliaazzurra del Napoli. Ma a differenza di altrigiovani, questo, per Fortunato non è l’obiet-tivo principale. «È naturale che un giorno mipiacerebbe giocare al “San Paolo” per la squa-dra che amo, ma non è un traguardo obbligato-rio. Penso soprattutto all’oggi e a fare più presen-ze possibili con la maglia del Matera per met-

termi in mostra per qualche squadra piùblasonata. Ma sia ben chiaro che se l’an-no prossimo c’è la possibilità di rimanerea Matera, io accetto volentieri». La squa-dra di Cadregari, finora ha ottenutoventi punti e staziona a metà classifi-ca grazie soprattutto alle ottime pre-stazioni contro le big del girone C,mentre fatica con le squadre medio-piccole. Un andamento che il venten-ne biancoazzurro spiega così:«Secondo me è una questione di approc-cio. Con le piccole squadre entriamo incampo quasi demotivati, mentre conTrapani, Pomezia, Neapolis mettiamo incampo tutto quello che abbiamo perdimostrare che non sono più forti di noi.Questo è un aspetto caratteriale chedobbiamo migliorare». Già da domeni-ca, quando i materani affronterannol’Isola Liri, penultima in classifica. «Èuna gara da prendere con le molle pro-prio per quello che dicevo poco fa. Lorovorranno vincere per risalire in classificae noi dovremo restare concentrati comedomenica scorsa contro il Trapani esoprattutto tirare fuori la stessa grinta edeterminazione».

un feeling particolare. Sto parlando di Di Fuscoche ha fatto le giovanili a Napoli con me e diGiannone, con cui divido la stanza e quindi l’af-fetto è particolare». In campo, però, è un altroil giocatore con cui l’attaccante napoletanoha un affiatamento speciale. «Per le sue carat-teristiche è Del Sorbo. È bravissimo ad aprire glispazi e si adatta bene alle mie caratteristiche».Fortunato si sente privilegiato anche perchéarrivare in Seconda Divisione alla sua etànon è da tutti, ecco perché Spilabotte, cheper caratteristiche fisiche si rifà ad Adriano,si sente al settimo cielo ed esprime tutta lasua ambizione a migliorarsi. «Questo per meè un punto di partenza perché io voglio giocarein categorie più importanti e spero di riuscirci ilprima possibile». Finora, però, ha collezionatosolo 5 presenze senza segnare, ma la sua

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Fortunato Spilabotte con la maglia del Pisa(Foto Archivio)

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20 Radiopoker

OMA - Cari lettori, permettetemi dipresentarvi la nostra azienda ed ilnostro lavoro. Radio-Poker è un net-

work multimediale sul poker sportivo, com-prendente portale Web, Radio FM e Tv satel-litare. Il portale web www.radiopoker.it è uncontenitore di notizie e curiosità sul pokersportivo, dove ci sono inoltre rubriche di stra-tegia ed informazione. Sull’onda del crescentesuccesso di questa passione, abbiamo creatoun programma radiofonico, “RadioPoker OnAir”, in onda su Retesport (105.6 MHz FM)tutti i lunedì e giovedì dalle 20.00 alle 22.00condotto da Claudio Mariani con la partecipa-zione di Luca Fallica. Il programma, inoltre, èdisponibile su SKY (canale 9600), in direttarispetto alla trasmissione radiofonica e vi è lapossibilità di ascoltare la trasmissione in diret-ta streaming dal sito radiopoker.it o dal sito

dalla Redazione www.retesport.it. Ben presto il format diRadioPoker è diventato un vero e propriopunto di riferimento di molti appassionati dipoker, grazie alle interviste ai personaggi piùfamosi del mondo del poker nonché i giocato-ri più vincenti della storia italiana ed interna-zionale: siamo anche stati gli uni-ci ad intervi-stare in esclusiva Gus Hansen, intervistadisponibile sul sito radiopo-ker.it. Viste le tanterichieste da parte degli ascoltatori, abbiamoideato un campiona-to di Poker TexasHold’em con la diretta radiofonica, dove i pro-tagonisti sono gli a-mici all’ascolto. Grazie aquesta iniziativa e a tante altre come la rubri-ca “Poker Quiz” dove i radioascoltatori inter-vengono e rispondono a domande sul TH,hanno la possibilità di vincere molti premi ingadget ed in bonus conto gioco. Ci piacerebbeconoscere la vostra opinione sul nostro lavo-ro, con la speranza di poter contare su di voiper far crescere la nostra community di amici

ed appassionati di poker. A questo proposito,vorrei invitarvi a visitare il portale web(www.radiopoker.it), in particolare sulla sezio-ne "Chi siamo", dove troverete la nostra pre-sentazione video. Vi invito, altresì, a seguire latrasmissione “RadioPoker On Air”, ricordan-dovi che va in onda tutti i lunedì e giovedì dalle20.00 alle 22.00 su Retesport (105.6 MHz FM- SKY canale 9600). Per poter partecipare ainostri tornei che si svolgono tutti i lunedì egiovedì dalle 21.30 con buy-in di €5 e la dome-nica alle 22.00 con buy-in da €10 su partypo-ker.it basta aprire un conto di gioco su party-poker.it direttamente da www.radiopoker.ited inserire il codice bonus “radio poker”,andare sulla lobby dei tornei e cercare i torneichiamati appunto radiopoker e per iscriversiinserire la password che è “radio”. I vincitoridella classifica mensile vinceranno una magliaed un cappello ufficiali della As Roma autogra-fati da Francesco Totti.Non mi resta che augurarvi un “Nice Hand” atutti e al grido del motto di RadioPo-ker:“Siete tutti under the gun”, vi lancio una sfidasportiva sui tavoli di partypoker.it duranteRadioPoker On Air”. Non mancate, vi aspetto.

Claudio [email protected]

Impazza il Poker anche in radioR

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21Intervista

Gela, Tuccio: “Usciremo da questo momento-no”Il presidente del sodalizio siciliano parla del presente e del futuro

della sua squadra, preannunciando un rinnovamento dell’impianto gelese

di Alessandro Zoppo

OMA - Tra l’elegante e sobrio stile liber-ty del vecchio centro e le magie antichedell’acropoli, spiccano a Gela la capar-

bietà e lo spirito d’intraprendenza di un dirigen-te. L’Ingegnere Angelo Tuccio, con la collabora-zione del vicepresidente Francesco, guida lasocietà siciliana con grande passione.Impresa sempre più ardua in una città che -tra i vari mali - ha subito quarantadue annidi scorribande edilizie (vero motore del-l’asfittica economia regionale) ed è statasoffocata dal cemento. Il calcio dona respi-ro in una zona come questa e la gestioneTuccio cerca di risollevare le sorti di unaintera comunità. Il Girone B della PrimaDivisione di Lega Pro in questa stagione èdavvero equilibrato: solo la Nocerina pareprendere il largo, Benevento e AtleticoRoma tengono il passo a fatica, dietro sonotutte lì, compreso il Gela allenato da NicolaProvenza. Una squadra piuttosto giovane,nella quale talenti come l’attaccante SimoneD’Anna o il difensore Pasquale Porcarosono affiancati a calciatori d’esperienzaquali Roberto Cardinale (tanti anni traSalernitana e Perugia) e Alessio Stamilla(Sangiovannese, Piacenza e Perugia le tappepiù importanti della sua carriera). Il presi-dente Tuccio va orgoglioso dei suoi ragazzi:«I bilanci li faremo a fine anno. L’obiettivo che cisiamo preposti è la salvezza. Certo, attraversia-mo un momento no, viviamo una fase di preoc-cupazione e di difficoltà, tuttavia devo dare adito aigiocatori perché non c’è mai stata una involuzionedi gioco. Come con la Nocerina, abbiamo preso golall’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero,peraltro in una situazione di gioco viziata da unerrore arbitrale». Anche perché mai come que-st’anno il girone si presenta ostico e ricco diinsidie. L’avvio di stagione era stato incoraggian-

di appannamento del genere. Si tratta di una situa-zione scaturita da varie vicissitudini, ogni episodionegativo è legato ad una partita e ha una storia asé. Se proprio devo trovare una prestazione figlia delnon gioco, è stata quella contro il Siracusa. Un veropeccato perché era un derby molto sentito dainostri tifosi». Tutto ciò anche per ribadire la fidu-

cia a mister Provenza: «È tutto l’ambiente adessere messo in discussione. Il mister lavorabene, quello di far pagare le colpe è uno sche-ma che hanno tutti gli ambienti e tutti i tifosi. Anoi non interessa». In questo contesto siinserisce anche la situazione legata allo sta-dio “Vincenzo Presti” (mezzofondista gele-se che negli anni ‘30 si distinse in diversespecialità): «Ogni domenica stacchiamo 600biglietti, lavoriamo in prospettiva anche su que-sto fronte. Di recente l’organismo tecnico dellaLega e il Comune si sono incontrati per appron-tare delle modifiche, piccoli dettagli per miglio-rare un impianto di 4000 posti per certi versifatiscente». Un segnale di trasparenza e one-stà intellettuale, che fa il paio con il premioche il Gela Calcio ha ricevuto durante laserata Solidarietà-Sport e Spettacolo diLentini, dove il tecnico della formazionebiancoazzurra ha ricevuto l’Oscar degliAllenatori per l’anno 2010 e la società èstata insignita di un premio per l’efficacianella diffusione di sani valori sportivi. Neparla lusingato il presidente: «È un premio digrande prestigio, che ci riempie di orgoglio. Sonocontento che ve ne siate “accorti” anche voi,perché oltre Lentini la notizia non ha circolato

molto. Un vero peccato, perché a volte l’ambientesportivo locale guarda soltanto ai risultati». Unincentivo a proseguire in questa direzione, per-ché Gela è una piazza difficile, che ha attraver-sato il periodo oscuro della Juveterranova, lalotta per la legalità dell’ex sindaco RosarioCrocetta e una squadra che nel 2005 è scesa incampo contro il racket e l’usura.

te: dopo le vittorie interne contro Andria,Cavese e Lucchese e le sconfitte esterne in casadi Benevento, Taranto e Lanciano, arrivano diecipunti in quattro partite, con squadre importan-ti del calibro di Foggia e Juve Stabia. Poi il black-out: sei sconfitte consecutive in sei partite. Fasecritica annullata dal 2-1 rifilato in casa al Pisa

grazie alla rimonta scaturita con la doppiettaproprio di Cardinale. Tuccio cerca di spiegare imotivi del recente momento no: «Quando siperdono sei partite consecutive si ha l’impressionedi avere davanti una squadra impaurita, sfilacciata.Non è il nostro caso perché abbiamo una forteautostima. Speriamo di uscire presto da questomomento negativo. È difficile spiegare un momento

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Angelo Tuccio, numero uno del Gela (Foto Sito Ufficiale)

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23SandonaJesoloIl personaggio

OMA - Ha iniziato a giocare in Senegalil giovane Modou Dieng Kane. Paese chegli ha dato i natali nel 1992 (è nato l’8

agosto a Thiolom). La passione per il calcio euna buona dose di bravura l’hanno portato inItalia; dopo aver trascorso un anno nel SettoreGiovanile del Padova, nella stagione attuale faparte della rosa del SandonàJesolo. Con tutta lasua famiglia si è trasferito nel nostro Paese eora insegue un sogno, quello di fare il calciato-re. Il suo ruolo è quello del centrocampista. Loabbiamo raggiunto telefonicamente, probabil-mente per una delle sue prime interviste. Unragazzo intimidito dalle domande ma decisonelle risposte. Dice di trovarsi bene nella squa-dra veneta, l’ambiente è buono, e il feelinginstaurato con i compagni e con il mister BrunoTedino è molto buono. Ma cosa lo attrae di piùdel calcio italiano? «Qui in Italia si vede il bel gioco,c’è un calcio molto spettacolare». Il suo giocatorepreferito nel nostro campionato è MohamedSissoko, il mediano originario del Mali dellaJuventus, ex Liverpool. È il personaggio a cuiDieng si ispira per migliorare e crescere nelruolo che ricopre. Ammette di sentire la man-canza del suo paese d’origine e la nostalgia saràsicuramente più acuta quando è stato, suo mal-grado, protagonista di deprecabili gesti di razzi-smo, purtroppo cosa nota sui nostri campi digioco. Il diciottenne mediano senegaleseammette anche di essere stato oggetto di gestirazzisti: «È successo diverso tempo fa, circa tre anni,poi però mi hanno chiesto subito scusa, evidente-

mente si sono immediatamente resi conto che ciòche avevano fatto era una cosa sbagliata». Daparte sua il SandonàJesolo Calcio conclude un2010 burrascoso: al termine della scorsa stagio-ne la società navigava in cattive acque ed eraprossima al fallimento ma il presidente di Cittàdi Jesolo, Enzo Pavanetto, ha portato alla fusio-ne le due società di San Donà di Piave e Jesolo,restituendo così a San Donà il titolo sportivosottrattogli nel 2001. I colori societari bianco-celesti sono quelli del San Donà e lo stadio è lo“Zanutti”, in questo modo la squadra ha potu-to iscriversi al Campionato di serie D, girone C.Attualmente la formazione veneta si attesta insesta posizione a 26 punti, a cinque lunghezze

Dieng: “Qui c’è il mio ambiente ideale”

di Sara Sbaffi

Rdal Treviso capoclassifica, ma sta conducendoun campionato fatto di alti e bassi. Il rendimen-to casalingo e quello esterno si equivalgono,con 13 punti, ma non c’è la continuità di risulta-ti che serve per spiccare definitivamente il voloverso le vette della graduatoria. Infatti, solo trala prima e la seconda giornata i biancazzurri dimister Tedino hanno raccolto due vittorie con-secutive. Nella penultima partita del gironed’andata, domenica 12 dicembre, i biancocelestihanno espugnato lo stadio “FrancescoGabrielli” di Rovigo con una rete di Amodeo suassist del giovane Mattia Baldrocco, classe 1991,anche lui arrivato quest’anno dal Padova insie-me a Modou Dieng. Una vittoria importanteper il morale e per la classifica, che ora risultamolto più corta in testa, il vertice sembra piùvicino. La prossima gara vedrà il SandonàJesoloaffrontare il Belluno in casa, penultimo in classi-fica, però reduce dalla boccata d’ossigeno rap-presentata dalla vittoria casalinga contro ilTorviscosa. Una gara dalle mille insidie, in questicasi non si devono guardare le statistiche (chedicono che il Belluno fuori casa ha vinto unavolta e pareggiato due, segnando però molto,10 gol fatti e 12 subìti), ma aggredire l’avversa-rio e non lasciargli spazio e respiro. ModouDieng non ha ancora trovato spazio in PrimaSquadra, chissà che non possa avere un’occasio-ne magari a risultato in ghiaccio, ma a soli diciot-to anni avrà il tempo per dimostrare le sue qua-lità e crescere. Vanno comunque rimarcate,messe in luce e lodate quelle società come ilSandonàJesolo che offrono possibilità ai giovanicalciatori, anche proteggendoli.

Diciotto anni, ha Momo Sissoko come idolo, ma non ha ancora trovato spazio nell’undici di mister Tedino. La voglia di imparare però non gli manca

Modou Dieng Kane, mediano del SandonàJesolo(Foto Sito Ufficiale)

Incontro con il centrocampista senegalese dei biancazzurri veneti

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25Città di CastelloIl personaggio

OMA - Mirko Conte oggi gioca nel giro-ne E della serie D, quello dell’Italia cen-trale. Il Group Città di Castello è allena-

to dall’ex bomber di Orvieto Antonio Rizzolo(ha iniziato col 4-4-2 ora adotta il 5-3-2) affron-ta squadre prestigiose come Arezzo e Perugiaoltre alle nuove realtà che stanno facendomolto bene come Todi, Sansepolcro ed il CastelRigone di Passignano sul Trasimeno in provinciadi Perugia, per ora primi in classifica. Città diCastello è la città natale dell’attrice e modellatrapiantata a Parigi Monica Bellocci, ma anche diSilvano Ramaccioni storico dirigente accompa-gnatore del Perugia imbattuto nel ‘79 epoi del grande Milan di Berlusconi.O l t r e40milaabitanti(quasi come Ascoli e Siena)per una realtà al confine norddell’Umbria a due passi dalleMarche e dalla Toscana con lavicina Arezzo. Il “roscio” Conteè nato a Tradate, a due passi daVarese il 12 agosto 1974. Ha gio-cato con: Inter, Venezia, Piacenza,Napoli, Vicenza, Sampdoria,Messina, Arezzo e Colligiana, clubbiancorosso satellite del Siena:«Non pensavo di venire a giocare inUmbria, sono comunque restato a vive-re ad Arezzo e chissà a gennaio potreitornare a giocare in amaranto. La serie Dha parecchio seguito di pubblico, qui con il GroupCittà di Castello sono quasi tutti ragazzi del1990 e qualcuno potrebbe essere mio figlio. Houn contratto fino a dicembre, poi potrò scegliere serestare o cambiare squadra. Credo proprio di rima-nere, ma nel calcio come nella vita non si può maisapere e se dovessi andar via non avrei dubbi, fir-

merei ancora per l’Arezzo, oggi denominato AtleticoArezzo. Ho saputo dell’arrivo di Balbo e di nuovisoci, stanno facendo le cose per bene e vogliono rie-mergere dopo la caduta. Io come detto vivo adArezzo, una città molto accogliente, ricca e davverodeliziosa». Unione Sportiva Tiferno, questo è lostorico nome del club, in passato ha militatoanche diverse stagioni nella vecchia serie C. Gliabitanti sono i castellani o anche i tifernati, dalvecchio nome della città nell’alta valle delTevere. Mirko, stesso nome con la “kappa”come il montenegrino Vucinic della Roma, arci-gno difensore centrale dai capelli rossi, è natovicino a Milano, per quale squadra fai il tifo?«Sono dell’Inter come mio padre, ho anche fatto ilraccattapalle a San Siro e mi emoziono ogni voltache penso ai miei trascorsi proprio in maglia neraz-zurra». Il tuo idolo interista è stato Bergomi?«Grande capitano, ma il mio preferito era RiccardoFerri, poi come me passato alla Samp, grande stop-

per con grinta da vendere». Poi l’esperien-za in Laguna nel 1993/94 con gli aran-

cioneroverdi, sesto posto inclassifica alla fine del torneo

di B: «Venezia è una cittàunica nel Mondo, mi sonofatto le ossa in cadetteria ecome allenatore avevo il

genovese Ventura (oggi a Bari), è stato lui a cre-dere in me lanciandomi nel calcio. Giocavamo atre in difesa e come compagni avevoMazzantini (il portiere con i “ciclisti” di

Inter e Perugia), Vanoli (ex meccanico di Varesepoi anche Parma e Nazionale) ma anche il bom-ber Eupremio Carruezzo, l’ex romanista Servidei,ma anche Cerbone, Campilongo e Petrachi. InCoppa Italia facemmo benissimo eliminando laJuventus e la Fiorentina per poi perdere conl’Ancona in semifinale. I dorici di Guerini poi perse-ro malamente la finale con la Samp di Eriksson. LaCoppa è stata un’esperienza straordinaria, unacavalcata che ancora oggi mi emoziona al solo pen-

Mirko Conte, il giramondo del pallonedi Riccardo Morgigno

Rsiero». Poi il ritorno all’Inter nel ‘94, a casa base,con mister Ottavio Bianchi, poi esonerato, econ Luisito Suarez in panchina. Moratti, con laSaras e i suoi denari è alle porte, ma non èancora il presidente. Il 25 febbraio 1995Moratti acquista ufficialmente l'Inter, che era giàstata di proprietà del padre Angelo dal 1955 al1968. Venti gettoni di presenza per MirkoConte prima di iniziare a girovagare per lo sti-vale: «A Piacenza ho segnato il mio primo ed unicogol in serie A, di testa contro l’Atalanta al“Galleana”. Poi a Napoli vincemmo lo spareggiocon il Cagliari di Mazzone e restammo in serie A.Poi ho seguito Mazzone a Napoli ma giocai pochegare in azzurro». È stato il primo e unico calcia-tore ad indossare tre maglie diverse in unostesso campionato di Serie A: nella stagione1997-1998 ha disputato infatti 1 partita colPiacenza, 9 col Napoli e 10 col Vicenza.Successivamente sono state modificate le rego-le del calciomercato per impedire che un cal-ciatore possa effettuare più di un cambio dicasacca per stagione. Fino al 2000 gioca quasi40 partite con il Vicenza, poi Conte passa allaSampdoria, in Serie B, con cui gioca per 4 sta-gioni, disputando l'ultima di queste nella massi-ma categoria. Con i blucerchiati Conte realizzaanche un gol nel derby,terminato 2-0 per laSamp. «A Genova sono stato bene, anche se micercò il club inglese del Portsmouth. Ho avuto GigiCagni come allenatore, poi arrivò Bellotto (il misterche a Venezia escluse il brasiliano AmantinoMancini). Infine ecco Novellino, grande tempera-mento, tosto come e più di Cagni. Le sue sfuriatenegli spogliatoi facevano tremare i muri di“Marassi”». Quali sono stati i bomber che tihanno fatto impazzire nel marcarli? «Oltre ai variPippo Inzaghi e Montella, dico “il cobra” SandroTovalieri. Quando giocavo contro di lui era sempredura tenerlo a bada, sgusciante come pochi e lestoin zona gol. Partito dalla Roma, con Bari e Cagliarisegnava reti a raffica».

L’esperto difensore centrale oggi presidia la zona difensiva del Città di Castello, ma non disdegna un ritorno ad Arezzo, dove vive tuttora

Mirko Contecon la magliadell’Arezzo

(Foto Archivio)

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Numero 46 16 dicembre 2010

27Castiglione SterilgardaIl personaggio

ASTIGLIONE DELLE STIVIERE -Quattordici punti in sette partite dainizio novembre ad oggi, e una risalita

decisa dal penultimo posto fino alla metàdella classifica nel girone B del campionato diserie D. È la ricetta curativa di misterRoberto Crotti che ha riportato la speranzanella stagione dello Sterilgarda Castiglione,ora a quota 21 dopo 16 giornate di campio-nato. E pensare che senza la sconfitta rocam-bolesca sul proprio campo contro ilVillafranca nel mercoledì dell’Immacolata,l’undici mantovano avrebbe potuto aggan-ciarsi al treno delle migliori e abbandonarequasi definitivamente lo spauracchio retro-cessione. «Siamo realisti e consapevoli deinostri limiti e delle nostre difficoltà - dice il tec-nico Roberto Crotti. Quando una squadraparte male non è mai facile recuperare, certoche con i 3 punti che abbiamo buttato via con-

tro il Villafranca ci si sarebbe allontanati inmaniera decisa dalla zona rischiosa. Il nostroobiettivo però deve restare quello, la salvezza -prosegue l’allenatore dello Sterilgarda - per-

ché per come eravamo messi non puoi andareoltre. Quando vai oltre gli obiettivi minimi vaioltre la realtà. Poi se saremo bravi a raggiunger-

di Stefano Santini

C

Crotti: “Obiettivo salvezza”lo prima tanto di guadagnato». Il successoesterno contro la Castellana nell’ultimoturno di campionato ha rilanciato loSterilgarda, che ora guarda con ottimismo alproseguo della stagione: «Domenica scorsaabbiamo fatto una grande prestazione di squa-dra, che ci dà fiducia - sottolinea Crotti - eanche dal punto di vista fisico stiamo bene. Losapevo che avremmo vinto domenica, per comela squadra si era allenata e per la voglia che ciaveva messo nel desiderio di riscattare quellaincredibile sconfitta col Villafranca. Anche l’am-biente partecipa, la società ci premia se vedel’impegno e il pubblico con i risultati non puòche avvicinarsi sempre di più». Nel prossimoturno arriva l’Insubria, mister Crotti scherza:«Di solito quando i miei figli facevano tanti gol inuna partita (l’Insubria ha battuto nell’ultimoturno per 5-1 proprio il Villafranca), gli dicevosempre di tenerne uno per la prossima e pun-tualmente alla gara successiva non si segnava.Speriamo accada lo stesso... A parte gli scherzi -prosegue il tecnico dello Sterilgarda - nonsarà un match facile, tutte le domeniche i risul-tati sono alterni, quelli scontati vengono stravol-ti, e bisogna sempre stare sul chi va là. Chi mi hasorpreso di più tra i miei fino a oggi? Se devofare un nome dico Mazzali, classe ’90: ha sem-pre giocato terzino, io l’ho spostato esterno altoe sta facendo molto molto bene».

Roberto Crotti (Foto Archivio)

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OMA - «Sono assolutamente contrario aquesto provvedimento. In uno Stato civilesi dovrebbe salvaguardare l’incolumità

delle persone e lasciare liberi i tifosi di seguire lapropria squadra del cuore. Quando non si ha que-sta forza, si deve arrivare per forza a schedare lagente». Quando Paolo Di Canio disse questecose, riguardo alla Tessera del tifoso alla tra-smissione di Canale 5 “Chiambretti Night” noiabbiamo preso la decisione di sposare, anchese non totalmente, la tesi di Galliani e del suo:«La tessera del tifoso è un utile strumento che giàoggi e ancor di più quando sarà di uso generaliz-zato presso tutte le società, aiuta a rendere più dif-ficile ai “cattivi” l'ingresso negli stadi e svolge unafunzione di deterrente contro la commissione difatti violenti. La tessera non può inibire comporta-menti delittuosi, né può sostituirsi alle perquisizioni,ai sistemi d’identificazione dei violenti per mezzodelle telecamere, al rigore auspicabile della leggepenale». Abbiamo preso questa decisione per-ché Paolo Di Canio è unapersona dotata di grandeintelligenza. Ed è una fortunapossederla, perché così nonti mancano mai le sciocchez-ze da dire, mentre noi siamosolo dei poveri scemi checredono che chi non ha nulladi che preoccuparsi andràincontro ai numerosi vantag-gi che porta la Tessera deltifoso. Ve li proponiamo:1. Agevola l’acquisto

dei titoli di accesso: la tessera può servire perla lettura elettronica dei dati personali del tito-lare ed è utilizzabile dal rivenditore per verifi-care l’identità dell’acquirente.2. Snellisce le procedure di accesso allostadio: ogni impianto sportivo avrà corsie dedi-cate ai titolari della Tessera del Tifoso, la qualepotrà essere utilizzata anche per verificare lacorrispondenza della titolarità del biglietto conil portatore.3. Esenta dalle specifiche restrizioni chepotrebbero essere imposte per motivi di ordi-ne pubblico per le partite sia in casa che in tra-sferta. Questo vale per tutte le partite giocatein Italia.4. Dà accesso a tutte le facilitazioni, pri-vilegi e/o benefici che ciascuna Società sporti-va proporrà ai propri clienti, previa esplicitaadesione ai programmi/servizi forniti daSocietà Partner.5. Rende il tifoso protagonista della pro-pria sicurezza: con la tessera si entra in unacomunità privilegiata di sostenitori ufficiali che

Sulla Tessera ci si divide: interessi o ideologia?dalla Redazione

Raderisce ai valori dello sport e rivendica la pas-sione per il calcio.In più la Tessera, come riportato sul sito delMinistero dell’Interno, consente di avere per-corsi preferenziali all’interno degli stadi, diavere accessi con controlli limitati, sconti sualtre manifestazioni organizzate dalle società,sconti in esercizi commerciali convenzionati oper il merchandising, acquisto privilegiato dibiglietti per le competizioni internazionali eper i match dell’Italia, percorsi preferenzialianche in caso di gare all’estero. Inoltre è uninvestimento per i club ed è un’importanteopportunità per promuovere il marchio dellasocietà tra i tifosi. La tessera deve essere vis-suta come un’opportunità. Sarà obbligatoriaper sottoscrivere un abbonamento o perseguire la propria squadra in trasferta, ma se sivuole comunque decidere di far parte di un«club» di privilegiati, la tessera sarà utile ancheper acquistare senza dover fare le file ai botte-ghini i biglietti per qualsiasi stadio d’Italia, gode-re di agevolazioni in tutta Italia, avere varchi

preferenziali attraverso iquali si entrerà allo stadiosolo inserendo la tessera,sconti in tutti gli eserciziconvenzionati, la possibilitàdi acquistare più bigliettianche se la vendita è limita-ta a un solo tagliando aspettatore. È pur vero chealcune cose vanno riviste,ma di questo parleremo neiprossimi numeri dedicatialla Tessera del Tifoso.

La letteratura riguardo le dichiarazioni di dirigentiopinionisti ed ex calciatori sul provvedimento adot-tato per arginare la violenza negli stadi è già ampis-

sima: proponiamo due interventi contrapposti

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28 Tessera del Tifoso

Adriano Galliani (Foto Archivio) Paolo Di Canio (Foto Archivio)

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Numero 46 16 dicembre 2010

29Serie DRegolamenti

OMA - Come ogni anno vi proponiamoil regolamento della fase di post-seasondella Serie D: nello specifico, matureran-

no il diritto a partecipare alla prima fase lesquadre classificate dal 2° al 5° posto in ciascu-no dei rispettivi gironi con il seguente schemadi abbinamenti: 2^ contro 5^ e 3^ contro 4^ ingara unica in casa della miglior classificata, fattasalva l'ipotesi per la quale la vincente e la per-dente della finale di Coppa Italia si fossero qua-lificate per i play-off accederebbe la 6^ classifi-cata (in questi casi gli abbinamenti dovrannotenere conto della squadra classificata al 6°posto e non considerare quella esclusa perchèammessa di diritto). Al termine dei tempi rego-lamentari, qualora persistesse la parità si pro-cederà con i tempi supplementari e poi l'acces-so al turno successivo sarà determinato dalmiglior piazzamento in classifica al termine delcampionato. Le partite della prima fase si

disputeranno sul campo della squadra meglioclassificata in campionato. Nell'ipotesi di paritàtra due o più sodalizi, la relativa classifica saràstabilita come segue: maggior numero di puntonegli scontri diretti; migliore differenza retinegli stessi incontri; migliore differenza reti nel-l'intero campionato; maggior numero di retisegnate; migliore posizione nella classifica dellaCoppa Disciplina di Serie D; età media più gio-vane dei calciatori impiegati; in ultima istanza ilsorteggio. Qualora alla conclusione del cam-pionato si verifichino situazioni di parità fra duesocietà classificate all'ultimo posto utile per laqualificazione dei play-off la stessa sarà deter-minata mediante una gara di spareggio incampo neutro, con eventuali tempi supplemen-tari e calci di rigore. Lo stesso avviene in casoterminassero in situazioni di parità più di duesquadre con lo spareggio in gara unica di spa-reggio tra le due squadre meglio classificatedeterminate in base alla classifica avulsa. Le 9vincenti della prima fase si divideranno, dopo

apposito sorteggio, in tre gironi che darannovita alla seconda fase dei play-off. Le migliorisquadre dei triangolari, insieme alla vincentedella Coppa Italia, acquisiscono il diritto adisputare le semifinali. Il procedimento di que-sta fase prevede il sorteggio per la squadra chedovrà riposare nella prima giornata e il riposoper la formazione vittoriosa nel primo match.Per determinare il club vincente si terrà conto:dei punti ottenuti negli incontri disputati; dellamigliore posizione nella classifica della CoppaDisciplina; dell'età media più giovane (calcolatanelle sole gare della seconda fase di play-off); inultima istanza del sorteggio. La terza fase,determinata da scontri di andata e ritorno sta-biliti da sorteggio, si disputerà tra le vincitricidei triangolari e la vincente della Coppa Italia.Se quest'ultima avesse già maturato il diritto apartecipare alla Seconda Divisione della LegaPro accederà la perdente della finale di CoppaItalia. Se così fosse per entrambe le finaliste,accederebbe di diritto la migliore seconda deitriangolari della seconda fase, tenendo contodelle stesse discriminante elencate in prece-denza. Le due vincenti le gare di semifinale sisfideranno nella finalissima (quarta fase) dadisputarsi in campo neutro, con l'esecuzionediretta dei calci di rigore qualora la paritàdovesse persistere al termine dei 90' regola-mentari.

dalla Redazione

R

Il nuovo regolamento play-off

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31Repubblica diSan Marino

EPUBBLICA DI SAN MARINO –Giornata di emozioni e gol a valanga!L’undicesima giornata del campionato

sammarinese ha regalato a tutti i tifosi titanigrandissimi momenti di calcio. Il Tre Fiori, para-gonabile ad uno schiacciasassi guidato daFloriano Sperindio, ha impattato 3-3 contro unottimo Cailungo relegato purtroppo all’ultimaposizione in classifica nel gruppo A. È un bottae risposta senza esclusione di colpi che inizia al34’ con Giunta, dopo soli 6’ ristabilisce la paritàPedini del Cailungo che poi allunga con Fabbri.Si va al riposo con un sorprendente 2-1 per lasquadra di Giancarlo Bacciocchi. Ci pensa peròMacina del Tre Fiori al 69’ a firmare il 2-2. C’èancora tempo per 2 gol, quello di Sossio Arutaall’85’ e a 5 minuti oltre il tempo regolamenta-re arriva il pareggio di Callà per il Cailungo. Una“vittoria” per il Cailungo che ha tenuto testaalla squadra più in forma di San Marino e altempo stesso una sfida non adatta ai deboli di

cuore, come quella tra Faetano e Virtus, dove siè compiuta una vera e propria consacrazione abomber: parliamo di Hirsch Adolfo José dellaVirtus che senza pensarci su troppo ha rifilato4 gol al Faetano, tre dei quali nel primo tempoe uno dopo soli 10 minuti di gioco nella ripre-sa. Solo Mirco Ricci ha provato a tenere testaa José, siglando una personale doppietta negliultimi minuti di gara (78’ e 81’). Risultati impre-vedibili, come quello di Folgore/Falciano-Juvenes/Dogana finita per 5-1 a favore deiragazzi di Luciano Mularoni. Parte subito fortela Juvenes che al 7’ e al 9’ va in rete rispettiva-mente con Ceci e Zaboul. Dopo circa 12 minu-ti dalla ripresa accorcia le distanze CristianProtti della Folgore a cui fa eco Ceci al 59’.Chiudono le marcature Fantini al 64’ e Vannuccial 71’. Quattro soli i gol che il Tre Penne ha rifi-lato al Fiorentino, due reti per tempo e secon-do piazzamento in classifica insieme al Murataper la squadra di mister Stafano Ceci mentreper il Fiorentino il penultimo posto diventasempre più un problema da risolvere. Proprio il

Murata perde il match-ball per la seconda posi-zione solitaria all’inseguimento del tre Fiori: LaCosmos e Mario Fucili in 2 minuti (48’ e 50’)archiviano la gara e si regalano la seconda posi-zione nel girone A ad 1 solo punto dalPennarossa primo che ha espugnato il campodel San Giovanni. La squadra di MassimilianoVenturi sembra in un’annata positiva rispettoalle scorse stagioni, i meccanismi sono benoleati e la squadra sembra girare nel verso giu-sto ma domenica non ha potuto nulla contro lacompagine di mister Mario Ortensi che havinto di misura (3-0) siglando il primo e ilsecondo gol al pronti-via dei due tempi digioco: già al 1’ grazie a un guizzo di Brighi, al 46’con Bonifazi e all’81’ con Foscoli. L’ultima garain cartello è Libertas-La Fiorita, anche questagara all’insegna del numero 3. Sono infatti 3 i golche La Fiorita ha siglato, rimanendo con questi3 punti attaccata al trenino di testa del gironeA. Tutto accade nel secondo tempo con Bollini,Mottola e Parma che si altrnano al gol. ChiudeVagnetti per la Libertas.

di Luigi Cardarelli

R

Sul Monte Titano raffiche di reti: trentuno in sette partite!Se non è record, poco ci manca: la Juvenes ne fa 5 alla Folgore, tra Tre Fiori e Cailungo

un pari con sei gol, Tre Penne e Virtus a forza quattro su Fiorentino e Faetano

LA CLASSIFICA DEL CAMPIONATO

Pennarossa

Cosmos

La Fiorita

Juvenes/Dogana

Faetano

Fiorentino

Cailungo

GRUPPO AGRUPPO A

7 Gol: Fantini (Juvenes/Dogana)

6 Gol: Montagna (Cosmos)

GRUPPO B

7 Gol: Dominici (Folgore/Falciano)

6 Gol: Gatti (Murata)

Aruta (Tre Fiori)

CLASSIFICA

MARCATORI Fol./Falc.-Juv./Dog.Libertas-La FioritaCosmos-MurataTre Fiori-CailungoSan Giovanni-PennarossaTre Penne-FiorentinoFaetano-Virtus

11^ GIORNATA 11-12/12/2010

1-51-32-03-30-34-02-4

22

21

18

14

12

7

4

GRUPPO BTre FioriMurataTre PenneSan GiovanniLibertasVirtusFolgore/FalcianoDomagnano

26181816151274

12^ GIORNATA 05-06/02/2010

La Fiorita-Tre PenneFaetano-San GiovanniPennarossa-Tre Fiori

Fiorentino-MurataCailungo-Folgore/Falciano

Domagnano-CosmosJuvenes/Dogana-Libertas

Riposa: Virtus

RISULTATI E CLASSIFICHE DELLA COPPA TITANO 2010-2011

Virtus

Pennarossa

Libertas

Folgore/Falciano

Cailungo

GRUPPO ALibertas-Virtus

Murata-San Giovanni

Domagnano-Faetano

Tre Fiori-La Fiorita

Juvenes/Dogana-Tre Penne

2-2

2-2

0-1

2-2

2-2

8

4

4

1

1

GRUPPO BLa Fiorita

Faetano

Domagnano

Tre Fiori

Cosmos

7

4

4

3

2

GRUPPO CTre Penne

Juvenes/Dogana

Murata

San Giovanni

Fiorentino

8

7

5

1

0

4^ GIORNATA 01/12/2010

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