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ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 2 0 Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 20 26 maggio 2011 1€ Editoriale Tra intercettazioni telefoniche, falsa morale e discriminazione Giacomini L’Intervista Il presidente della LND Carlo Tavecchio Redazione Gli 85 tecnici della Lega Pro hanno votato i migliori girone per girone del 2010/2011 Miglior Squadra Miglior Allenatore Miglior Under 23 Miglior Calciatore

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

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ISS

N 1

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma

IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 20 26 maggio 2011 1€

EditorialeTra intercettazioni telefoniche, falsa morale e discriminazione

Giacomini

L’IntervistaIl presidente della LND

Carlo Tavecchio Redazione

Gli 85 tecnici della Lega Pro hanno votato i migliori girone

per girone del 2010/2011

Miglior SquadraMiglior AllenatoreMiglior Under 23Miglior Calciatore

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“Serve gente funzionale al sistema”. FIGC la morale dov’è? Chi ha la coscienza sporca? E perchè discriminare chi è diversamente abile? Potrebbe servire la candeggina per ripulire le loro coscienze?«È chiaro che i comportamenti illeciti sono soggetti

a prescrizioni ma non è così per i comportamenti

morali». Queste sono le parole di Giancarlo Abete, presi-

dente della Federcalcio, riguardo le radiazioni di Moggi

e compagnia “cupolando”. La questione morale è sem-

pre stata uno dei cavalli di battaglia del vice presidente

nazionale Vicario dell’Unione cristiana Imprenditori

Dirigenti. Sì, perché il numero uno di via Allegri, non es-

sendo legato alle logiche della poltrona, ne accumula

diverse per stare più comodo. La morale rappresenta la

condotta diretta da regole, la via o guida secondo il quale

ogni uomo dovrebbe agire ogni uomo, ma sappiamo

bene tutti che ogni uomo è diverso dagli altri non sotto il

profilo umanista del termine ma solo per le conoscenze,

le amicizie da cui è contornato e protetto. Altrimenti è

difficile spiegarsi come mai Antonello Valentini, ora di-

rettore generale della Federcalcio e da sempre braccio

destro di Giancarlo Abete, quando era capoufficio stam-

pa della Figc durante una telefonata a Luciano Moggi,

dopo aver chiesto dei biglietti omaggio per un suo amico

(su questo nulla da ridire), iniziò un vero e proprio stilli-

cidio nei confronti dell’allora Procuratore Federale Emidio

Frascione definendolo, in un’intercettazione telefonica

pubblicata dall’Espresso (copiate e incollate questo link

per ascoltarla: http://espresso.repubblica.it/multime-

dia/home/5306010): «un pazzo giustizialista», «un ne-

mico in casa, un indiano» (dimenticandosi che gli Indiani

d’America si trovavano a casa loro ed erano i cowboy gli

estranei). Aggiungendo che Frascione «è un D’Artagnan

dei miei coglioni» e che bisogna mettere nei posti giusti

«Delle persone intelligenti, ma intelligenti veramente

nel senso che abbiano il senso della misura e capiscano

i problemi….perché sennò ci facciamo male da soli…..».

Poi l’apice della moralità viene toccata quando il capouf-

ficio stampa afferma che: «Bisogna mettere della gente

funzionale al progetto (?), al sistema, non dei pazzi».

L’allora capoufficio stampa continua sulla linea: «o lui (si

riferisce al Frascione) capisce che è uno di noi funzionale

al sistema salvaguardare la faccia, per carità nel rispetto

delle autonomie ma senza fare il D’Artagnan, sennò ve-

ramente diventa complicato». Valentini parla di rispetto

delle autonomie ma poco prima a Moggi diceva che: «Poi

è difficile andare a discutere con questi non ti credere che

tu lo chiami e dici fai così eh? (ride)». Ma il passaggio che

lascia maggiormente allibiti è quando Valentini afferma

che: «Bisogna mettere gente funzionale che capisca

che abbia il senso qui dello Stato (?), dello Stato sportivo

(??), non gente che va per i cazzi suoi….La nostra è una

giustizia sui generis, se ci mettiamo in mano all’opinione

pubblica, che facciamo ci buttiamo in faccia la merda da

soli….». Uomini funzionali al sistema, in pratica teste di

legno, persone-spugne che recepiscono gli ordini e si mu-

ovono di conseguenza. Da mesi scriviamo che la Procura

Federale della FIGC si muove come fosse un braccio

armato della casa madre, punendo chi dice la verità e

venendo smentita ad ogni successivo grado di giudizio.

L’AIA, come abbiamo scritto nello scorso editoriale, ha

negato anche solo la possibilità di tornare in campo per i

test fisici ad un giovane arbitro disabile, costretto da una

malattia all’amputazione di una gamba. L’arbitro avrebbe

voluto una nuova occasione per poter tornare in campo

e riprendersi la sua vita e le sue passioni, ma in un primo

momento, anche se adesso si parla di una nuova doman-

da al Comitato Nazionale, L’Associazione presieduta da

Nicchi si è comportata in maniera discriminatoria e la

Federcalcio che è la madre di tutte le componenti non

ha commentato l’accaduto. Qualcuno dirà che le com-

ponenti hanno un loro regolamento, ma in nessun pas-

saggio di quello dell’AIA si parla di vietare ad un arbitro

disabile di poter tornare in campo se questo avesse pas-

sato i test fisici. Al giovane arbitro della sezione di Torino,

però, non è stata data neanche questa possibilità e il “non

legato alle logiche della poltrona”, che si è fatto “crociato”

della morale calcistica, ha dimostrato ancora una volta di

non occuparsi di quello che accade all’interno del movi-

mento. Intanto Andrea Agnelli ha apertamente accusato

“qualcuno” di avere la coscienza sporca riguardo allo

scudetto del 2006. Ma non preoccupatevi. Non è stato,

almeno per il momento, deferito visto che Palazzi è forte

con i deboli e debole con i forti o forse come disse Valen-

tini a Moggi è “funzionale al sistema”. Ma di chi parlava

Agnelli? Di Abete? Di Palazzi? Di Nicchi, di Pisacreta, di

Rossi? Chi avrà la cosceinza sporca? Un mio amico affer-

ma che: “Bianco, bianchetto, sbiancante, nemmeno con

la candeggina alcuni personaggi del panorama politico

sportivo italiano, riuscirebbero a ripulire la

propria anima”. (M.G)

NUMERO 20 - 26 maggio 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

LEGENDA

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma

Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]

Direttore responsabileMassimiliano Giacomini

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CaporedattoreFlavio Grisoli

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RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi

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Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco

email [email protected]@professionecalcio.net; [email protected]

Hanno collaborato Guido Del Re, Mauro Gasperini

Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com

Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma

T C A STattica Curiosità Approfondi-

mentoStatistica

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Ormai i giochi sono fatti, ed ogni casella è andata al

suo posto, così come era previsto. L’Udinese dei

miracoli approda in Champion’s con Milan, Inter ed il sor-

prendente Napoli. Lazio e Roma (con il Palermo grazie alla

finale di Coppa Italia) alla Europa League, dalla quale ri-

mane fuori la deludente Juventus guidata dall’inadeguato

nocchiero Delneri. Fuori da tutto, ora in casa bianconera

si progetta l’ennesima rivoluzione, per tenere su il morale

degli indispettiti tifosi juventini che hanno assistito all’en-

nesimo pareggio interno. Ma la battaglia della Juventus

non si ferma solo al presente ed al futuro che la vedrà

operare in uno stadio nuovo di zecca ma desolatamente

privo di sfide europee. Si guarda anche al passato con una

decisa presa di posizione, educata ma chiara, di Agnelli

che si è rivolto al “Sor Tentenna” Abete affermando: “Se

ancora non si è risposto alla nostra richiesta di revisione

del titolo indebitamente assegnato all’Inter nel 2006, si

deve pensare alla malafede”. Ovvero ad un tentativo di in-

sabbiamento. E sì che Andrea Agnelli dovrebbe conoscere

la tattica dilatatrice dell’Abete di turno, ossia decidere di

non decidere, dare un colpo al cerchio ed uno alla botte. Il

Nostro aspetta e spera che si avvicini l’ora della prescrizio-

ne. La battaglia è ancora lunga, ma l’Illustre attende: non

risponde, non fa proclami, trama dietro le quinte, ha pau-

ra ad inimicarsi il potente petroliere che, allo stato delle

cose, al momento conta molto di più, come peso politico,

dell’erede Agnelli. Quale migliore tattica per Lui? C’è solo

da mettersi le mani nei capelli al solo pensiero che il calcio

italiano sia nelle mani di siffatto personaggio. Di questo

re da operetta che pontifica circondato dai suoi tirapie-

di fregandosene di tutto ciò che lo circonda. Professione

Calcio è sempre stata una voce indipendente che non ha

mai avuto paura di dire quello che pensa, e mi auguro che

possa continuare così non rimanendo, però, un grido nel

deserto. Ora comincia il calciomercato vero e proprio e

sarà interessante vedere se certe promesse saranno man-

tenute e quante panchine verranno assegnate a nuovi al-

lenatori. Intanto Delneri ha mollato, dice

che andrà alle Maldive. Beato lui...

La Juve contro “Sor Tentenna”, che con la sua tattica dilatatrice decide di non decidere4 NUMERO 20 - 26 maggio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Mauro Gasperini

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6 NUMERO 20 - 26 maggio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

26

Per gli spareggi brividi in 90’

Classifica P G V N S GF GS

Atalanta 78 41 22 12 7 60 34Siena 77 41 21 14 6 67 34

Novara 70 41 18 16 7 61 35Varese 65 41 15 20 6 50 34

Reggina 61 41 15 16 10 44 37Padova 59 41 14 17 10 61 48Torino 58 41 15 13 13 49 46Empoli 56 41 13 17 11 45 38Livorno 56 41 14 14 13 47 45Pescara 53 41 14 11 16 42 45Vicenza 53 41 15 8 18 43 53Modena 52 41 11 19 11 43 49Crotone 51 41 12 15 14 42 48Grosseto 50 41 12 14 15 42 49Cittadella 48 41 11 15 15 47 52Sassuolo 48 41 12 12 17 39 44Ascoli-7 46 41 13 14 14 41 48

Albinoleffe 46 41 12 10 19 54 66Piacenza 46 41 11 13 17 50 62Triestina 40 41 8 16 17 34 54

Portogruaro 40 41 10 10 21 37 60Frosinone 38 41 8 14 19 45 62

41° Giornata 20-21-23/05/2011Atalanta-Cittadella 2-2Crotone-Grosseto 0-0Empoli-Torino 1-1Frosinone-Sassuolo 1-2Modena-Portogruaro 3-1Padova-Livorno 3-2Pescara-Novara 1-2Piacenza-Albinoleffe 1-3Reggina-Ascoli 2-2Siena-Varese 5-0Triestina-Vicenza 0-1

MARCATORI21 Gol: Piovaccari (Cittadella, 8r)19 Gol: Bianchi (Torino, 3r)18 Gol: Abbruscato (Vicenza, 2r) Calaiò (Siena, 4r)17 Gol: Cacia (Piacenza, 2r) Bonazzoli (Reggina, 2r) Coralli (Empoli, 4r) Bertani (Novara)15 Gol: Succi (Padova, 5r) Gonzalez (Novara)

42° Giornata 29/05/2011Albinoleffe-SienaAscoli-Triestina

Cittadella-PescaraGrosseto-AtalantaLivorno-FrosinoneNovara-Modena

Portogruaro-CrotoneSassuolo-Reggina

Torino-PadovaVarese-PiacenzaVicenza-Empoli

Penultima giornata del torneo cadetto che

ha decretato numerosi verdetti, sia per

l’alta che per la bassa classifica. Se la scorsa

settimana il Frosinone era con un piede e mez-

zo nella vecchia Serie C ora, dopo la sconfitta

interna per mano del Sassuolo, il “passi” per la

Lega Pro è stato ufficializzato e dopo cinque sta-

gioni di Serie B i gialloblu retrocedono in Terza

Serie. Con la squadra di Campilongo, fanno ri-

torno il Lega Pro anche Portogruaro (che saluta

alla sua prima esperienza in cadetteria dopo la

clamorosa promozione dello scorso anno) e la

Triestina (che la scorsa estate era stata ripes-

cata, quindi niente ciambella di salvataggio per

i friulani quest’anno). Per i play-out la bagarre

è apertissima: l’Albinoleffe espugna il Garilli

di Piacenza in rimonta e raggiunge proprio

la formazione di Madonna a 46 punti; l’Ascoli

(anch’esso a quota 46, ma con sette (!) punti

di penalizzazione sul groppone: se non ci fos-

sero stati il campionato dei bianconeri di Cas-

tori sarebbe stato ben diverso) coglie un ottimo

pareggio Reggio Calabria e la prossima gara in-

terna con la Triestina è la più semplice fra quelle

che vedranno impegnate le compagini in lizza

per evitare le forche caudine degli spareggi (Va-

rese-Piacenza e Albinoleffe-Siena le altre sfide).

Più “tranquille” Sassuolo e Cittadella (Piovac-

cari ancora sugli scudi) a 48 punti, mentre nella

zona-promozione già sicura la partecipazione

alla post-season di Novara, Varese e Reggina

(splendida la stagione degli amaranto di Atzori,

che con una formazione fra le più giovani del

campionato ha messo in mostra ottimi elemen-

ti e un calcio godibile). L’ultimo posto per i play-

off se lo giocheranno Torino e Padova: il destino

ha voluto che queste due squadre si incon-

trassero proprio all’ultima giornata all’Olimpico

di Torino. I veneti di Dal Canto hanno a dispo-

sizione due risultati su tre, e il successo colto

a tempo strascaduto contro il Livorno ha dato

loro un’iniezione di fiducia enorme. Partita vi-

etata ai deboli di cuore, quindi, con il Toro che

nell’anticipo del venerdì aveva buttato alle or-

tiche la possibilità di partire favorito in quello

che si profila un pre-spareggio con

il pari ad Empoli.

Allenatore: Emiliano Mondonico (Albinoleffe)

Russo(Vicenza)

Viviani(Cortone)

Rea(Sassuolo)

Fabbrini(Empoli)

Grossi(Albinoleffe)

Magnanelli(Sassuolo)

Danilevicius(Livorno)

Acerbi(Reggina)

Italiano(Padova)

Hetemaj(Albinoleffe)

Bertani(Novara)

Flavio Grisoli

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La Prima Divisione girone A ha trovato

nuova linfa in questa stagione 2010/2011

e, dopo un campionato avvincente, i pro-

tagonisti possono rendere l’onore delle armi

ai loro avversari e la tavola rotonda degli al-

lenatori può nominare i più bravi. Le catego-

rie premiate sono migliore squadra, miglior

allenatore, miglior giocatore under 23 e

miglior giocatore in assoluto. Il presidente

del Gubbio, Marco Fioriti, incassa l’ennesimo

trionfo e parla del titolo attribuitogli visto

che, secondo gli addetti ai lavori, la sua

squadra ha avuto un rendimento nettamente

superiore alle altre: «Abbiamo fatto un buon

campionato ed è piacevole ricevere i compli-

menti dagli avversari. Abbiamo espresso il

miglior gioco, andando a vincere in trasferta

e mostrando una continuità notevole che ci

ha premiato». Al di là dei meriti in campo,

l’asso nella manica della compagine umbra è

stata l’organizzazione societaria, ma con um-

iltà il massimo dirigente rossoblu condivide

i suoi meriti con tutti i suoi collaboratori: «È

vero, abbiamo fatto un percorso di valoriz-

zazione degli under, vincendo due campi-

onati con il gruppo più giovane del girone. Lo

staff di alta qualità ha permesso di lavorare

a questo progetto e il mix di questi fattori è

stato vincente, regalandoci una brillante pro-

mozione». La prossima stagione approder-

anno in Serie bwin e alla domanda se punta

alla massima serie, il numero uno umbro

risponde così: «Non esageriamo, quest’anno

abbiamo raggiunto un risultato importante.

Cercheremo di non illuderci e portare avanti

una politica che premi i giovani. Sono convin-

to che ci toglieremo qualche soddisfazione e

potremmo essere la matricola terribile. L’ho

detto anche lo scorso anno e ci ha portato

fortuna». Chissà che il rito scaramantico di

Fioriti non venga preso da esempio anche

da altre squadre. Se il Gubbio è la migliore

squadra, la palma di più bravo non poteva

che andare al suo tecnico Vincenzo Tor-

rente: «Mi fa molto piacere e mi gratifica. È

davvero un anno storico per questa città per

quello che abbiamo fatto vedere, grazie ai dei

I mIgliori: Torrente trascina il Gubbio, Ragusa stella degli Under 23, Paulinho il giocatore simbolo

88 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 20 - 26 maggio 2011

Il Gubbio 2010/2011 (Foto Sito)

Paulinho è il migliore

del Girone A

(Foto Archivio)

Fabiola Rieti I mister hanno votato: Miglior Squadra; Miglior Tecnico; Miglior giocatore; Miglior giocatore under 23

Page 9: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

ragazzi eccezionali non soltanto dal punto di

vista tecnico, ma anche dal lato umano». Il

mister eugubino è rimasto molto stupito e

piacevolmente colpito da questa investitura

conferitagli dai suoi colleghi. Però il progetto

Gubbio non è stato improvvisato, ma creato

con meticolosità. Infatti l’allenatore rossoblu

ha ribadito la nascita e l’evoluzione avuta dal

suo gruppo: «È un piano di lavoro iniziato

due anni fa con un obiettivo soprattutto tatti-

co: giocare un calcio propositivo. Con un 4-3-

3 offensivo e ci siamo riusciti. In questi due

anni abbiamo sempre mostrato grande spiri-

to di gruppo e anche cambiando alcuni gioca-

tori, i neo arrivati hanno subito assimilato le

linee tattiche stabilite e si sono inseriti facil-

mente. È un anno davvero

da incorniciare». Il premio

come miglior giocatore un-

der 23 è stato assegnato

ad Antonino Ragusa della

Salernitana, che purtroppo

non siamo riusciti a contat-

tare per una breve interv-

ista a causa dei problemi

societari presenti in quel

di Salerno. Il giovane gioca-

tore è in prestito dal Genoa

dove si è fatto le ossa nelle

giovanili rossoblu ed ha

disputato un’ottima sta-

gione con maglia granata.

L’attaccante classe

1990 ha totalizzato

31 presenze, gi-

ocando quasi tutte

le partite e ha seg-

nato 7 gol. In gener-

ale però il giocatore

che ha stupito di più

in questa stagione è

stato Paulo Sérgio Betanin, noto come

Paulinho, attaccante del Sorrento. Il

bomber brasiliano ha segnato 24 gol

ed è il miglior realizzatore dell’intera

Lega Pro. I mister lo hanno eletto qua-

si con un plebiscito come il giocatore

più decisivo e probabilmente avreb-

bero voluto averlo in squadra anche

loro: «Fa piacere, è sempre bello per

un calciatore ricevere questi attestati

di stima», dice il centravanti. Ringra-

zia anche i suoi compagni per il lavoro

che fanno: «Tecnicamente mi met-

tono in condizione di segnare e se ho fatto

tutti questi gol è merito anche della squadra.

Il gol più bello che ho segnato è il primo in

casa contro il Ravenna». Intanto molte so-

cietà di serie A si sono affacciate dalle parti

della costiera amalfitana per tentare l’assalto

a questo promettente attaccante, ma lui cosa

ne pensa? «Tutti i giocatori che militano nelle

categorie inferiori sognano la serie A. Io sto

bene a Sorrento, perché è un ambiente che

mi dà fiducia, ma spero che con questi play-

off riusciamo a centrare il salto di

categoria».

99w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 20 - 26 maggio 2011

Torrente giudicato dai suoi collleghi come

il trainer migliore del 2010/2011

(Foto Archivio)

Ragusa. l’Under 23

votato dai tecnici

(Foto Archivio)

Page 10: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

Sara Sbaffi

La Nocerina saluta la Lega Pro dopo una

stagione dominata fin dall’inizio ed è elet-

ta migliore squadra del girone B. Gli allena-

tori, interpellati per eleggere la migliore com-

pagine della stagione appena conclusasi, non

hanno avuto dubbi sull’attribuire il proprio

voto ai molossi di Nocera. Il presidente Gio-

vanni Citarella commenta il premio e la sta-

gione: «Bene, sono contento. Non potevamo

immaginare di condurre un campionato del

genere soprattutto per il poco tempo che ab-

biamo avuto per costruire la squadra con il

ripescaggio che è avvenuto il 4 agosto. Il diret-

tore sportivo Ivano Pastore e il mister Gaetano

Auteri si sono rimboccati le maniche e hanno

messo su un gruppo competitivo. Dovevamo

affrontare una stagione tranquilla, poi do-

menica dopo domenica ci siamo resi conto

che potevamo ambire a qualcosa di più». Il

numero uno rossonero, che di mestiere fa

l’imprenditore edile, ci spiega qual è la marcia

in più che ha fatto volare la Nocerina tra i ca-

detti: «Auteri è stato fondamentale ma anche

il direttore sportivo ha gli stessi meriti, ha tro-

vato ragazzi che avevano dentro tanta voglia

di fare. È stato un connubio di varie cose che

messe insieme hanno portato alla vittoria del

campionato». E proprio sul mister di Floridia

conferma il prolungamento del contratto:

«Aveva un contratto di un anno, lo abbiamo

stracciato e ne abbiamo fatto un altro che lo

lega a noi per i prossimi due anni». Per non

farsi trovare impreparati all’appuntamento

con la Serie bwin c’è da risolvere la questione

stadio: «Abbiamo provveduto a consegnare

al comune il progetto per ristrutturare il San

Francesco, ora dobbiamo aspettare l’esito

dei ballottaggi. Entro i termini massimi pre-

visti per iniziare i lavori di ammodernamento

dello stadio». Mister Gaetano Auteri, l’uomo

in più di questa Nocerina, ha aggiunto un tra-

guardo importante ad un palmarès già di tut-

to rispetto, è la prima volta che ottiene una

promozione che lo proietta in serie bwin e il

suo impegno è stato premiato anche dai col-

leghi che quasi all’unanimità lo hanno eletto

migliore allenatore del girone. Il suo straor-

dinario lavoro è stato notato anche da piazze

illustri: ha avuto parole di elogio per lui il

Nocerina e Auteri Show. Insigne e Bellomo i top

1010 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 20 - 26 maggio 2011

La Nocerina (Foto Ciro Pisani)

Gaetano Auteri, votato come

il miglior tecnico dai suoi colleghi

(Foto Archivio)

I mister hanno votato: Miglior Squadra; Miglior Tecnico; Miglior giocatore; Miglior giocatore under 23

Page 11: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

presidente del Palermo, Maurizio Zamparini.

Nonostante il suo carattere schivo, il tecnico

dei molossi si mostra compiaciuto: «Ringrazio

quelli che mi hanno votato. L’apprezzamento

dei colleghi che mi hanno affrontato sul cam-

po è un attestato di stima che mi fa molto

piacere soprattutto perché si basa su fatti

concreti. Mentre le parole di Zamparini sono

sì gradite, ma rimangono comunque parole,

io mi baso sui fatti». È una persona concre-

ta Auteri e l’accoppiata con l’imprevedibile

presidente rosanero potrebbe essere a dir

poco scoppiettante. Riguardo a possibili in-

nesti per affrontare al meglio la serie cadetta,

il mister siciliano non si sbilancia su nessun

giocatore in particolare: «I miei me li tengo

ben stretti. Tutti hanno fatto molto bene sia

sotto il profilo tecnico ma soprattutto umano.

Qui c’è un gruppo fatto di uomini veri con val-

ori importanti». Sulla querelle che l’ha visto

protagonista nella gara di Foggia (valsa per

la matematica certezza del passaggio di cat-

egoria) con Pasquale Casillo, presidente dei

satanelli, afferma: «C’è una querela in corso.

Dopo i fatti avvenuti ognuno tragga le proprie

conseguenze, Casillo ha detto che io mentivo

e lui è stato squalificato quindi non avevo poi

tutti i torti». Gli stessi allenatori del girone B

hanno votato per noi anche il miglior gioca-

tore under 23. Ad emergere è stato il dician-

novenne Nicola Bellomo in forza al Barletta. Il

fantasista barese traccia un bilancio della sua

esperienza in biancorosso: «Intanto ringrazio

per la preferenza, sono soddisfatto visto che

è il mio primo campionato nella vecchia se-

rie C. L’inizio della stagione è stato dif-

ficile, poi piano piano ci siamo ripresi

ed abbiamo ottenuto la salvezza che

è l’obiettivo a cui puntavamo». È stato

definito “il nuovo Cassano” ma lui ci

tiene a sottolineare le differenze con il

campione del Milan: «Da quando ero

piccolo me lo dicono, perché siamo nati

entrambi a Bari vecchia, però c’è una

grande diversità tra noi ed è tutta nella

testa, io ho i piedi ben saldi a terra». Il

suo sogno è chiaro e farà di tutto per

trasformarlo in realtà: «Io vorrei arriv-

are a giocare più in alto possibile. Seg-

uo le orme di Messi, è lui il mio calcia-

tore preferito. Sei volte in gol in questa

stagione: «Quello più bello a discapito

del Cosenza». Infine come miglior gi-

ocatore in assoluto i mister del girone

B hanno scelto Lorenzo Insigne, bomb-

er proveniente dalla primavera del

Napoli e in prestito al Foggia: «È un bel risul-

tato essere scelti anche da altri allenatori».

L’attaccante rossonero, classe 1991, e il suo

compagno Marco Sau sono stati ribattezzati

“i gemelli del gol”: insieme hanno realizzato

trentanove reti, non si smentisce quindi il la-

voro di Zeman: «C’è parecchio del mister in

questo risultato, gli attaccanti con lui si sono

sempre esaltati, lo ringrazio per il suo metodo

di gioco, gli devo tanto». Il Foggia ha mancato

i play-off per gare perse o pareggiate in malo

modo, ma Insigne non ha recriminazioni: «Si-

amo una squadra molto giovane, abbiamo

fatto il massimo per centrare gli spareggi pro-

mozione, ma non siamo abbastanza esperti.

Forse potevamo fare qualcosa di

più, ma non ho rimpianti».

1111w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 20 - 26 maggio 2011

Bellomo del Barletta, miglior

Under 23 del Girone B

(Foto Archivio)

Insigne, del Foggia, eletto top

player del Girone

(Foto Archivio)

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Page 13: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

Andrea Cardinaletti, presidente dell’Istitu-

to per il credito sportivo, ha parlato per

noi dell’impegno della banca per la crescita

dello sport e dell’economia sportiva. La po-

litica aziendale dell’Ics si fonda su due punti

cardine: innovazione e valori. Fondamentali

per dare prospettiva ai progetti, come spie-

ga il suo numero uno: «La nostra banca è un

istituto pubblico che si occupa di impiantistica

sportiva. Ora siamo in una fase di evoluzione

interessandoci anche al sistema sportivo. L’I-

stituto nasce nel 1957, in preparazione dell’e-

vento olimpico del ’60, che è stato un punto di

partenza per lo sport italiano. Da un approccio

centralistico con accesso a contributi a fondo

perduto, ci stiamo modificando con una pro-

iezione più territoriale e di servizio al cliente».

L’istituto è molto legato al calcio, che è il con-

testo più ricco economicamente, ma anche

quello che necessita maggiormente di soste-

gno. Per questo sono state proposte iniziative

interessanti: «Siamo attivi anche in altri sport,

ma il calcio è in continua evoluzione. Le società

devono diventare imprese non cercando solo

sostegni esterni, ma reinventando un modo di

generare valore. Per assistere a 360° il mondo

del pallone siamo entrati nell’ottica della fat-

torizzazione dei crediti delle società sportive,

che sono le grandi sponsorizzazioni, i diritti

televisivi e le cessioni dei calciatori. Le Leghe

- prosegue Cardinaletti - in questo contesto

possono svolgere un ruolo centrale come ca-

mera di compensazione sui trasferimenti dei

giocatori, perché sono in grado di riferirci sulla

qualità della società sportiva per la gestione

dei numeri. L’anticipo è molto semplice: inter-

veniamo sulle azioni di compravendita estiva

pagando il 30% e per il mercato invernale il

70% di quanto rica-

vato dalla vendita».

È stata una stagione

triste per il calcio

professionistico mi-

nore, tante penaliz-

zazioni dettate dai

disagi economici.

L’Ics può essere la

soluzione per molte

realtà? «Non siamo

un ente assistenzia-

le, contribuiamo al

buon funzionamen-

to di un progetto e

la strada della produzione è ormai un percorso

inevitabile per le società calcistiche. Non pos-

siamo tenere in piedi carrozzoni che non han-

no nessun fondamento. Stiamo facendo una

progressiva attività di comunicazione su tutto

il territorio e con tutte le leghe abbiamo fatto

una convenzione per favorirne la diffusione».

L’Ics ha finanziato il nuovo stadio della Juven-

tus e da allora in molti hanno bussato alla por-

ta dell’Istituto, come conferma il presidente:

«Questo progetto ci ha dato visibilità e consi-

derazione. Infatti le squadre ora ci interpellano

non solo come fornitore di denaro, ma come

partner propositivo». Eppure in Italia per ve-

dere stadi adeguati ai livelli europei, sembra

ci sia bisogno di una legge: «La legge sarebbe

importante per creare un incentivo verso ope-

razioni necessarie. D’altro canto credo che le

iniziative più virtuose possano procedere an-

che in attesa dell’emanazione, perché quando

il progetto viene costruito bene trova soste-

nibilità. A condizione che gli enti locali, liberi

da vincoli di conflittualità politica, possano

lavorare all’unisono con le società». I progetti

dell’Ics sono sempre all’avanguardia, infatti si

sono resi promotori di un’iniziativa appoggia-

ta dalla LND per costruire impianti ecologici.

Andrea Cardinaletti sottolinea lo spunto da cui

nasce quest’idea: «È molto importante che i

nostri impianti interpretino il futuro e l’impat-

to zero rientra in quest’ottica. Un impianto tra

50 anni dovrà essere moderno e favorendo le

energie rinnovabili ci inseriamo in

un percorso di prospettiva».

Il presidente dell’ICS, Andrea Cardinaletti: “Interpretiamo il futuro”Fabiola Rieti

Andrea Cardinaletti

(Foto Archivio)

1313w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 20 - 26 maggio 2011

Page 14: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

“And the winner is…”, sono le tre parole

magiche che identificano il premio più

ambito per i protagonisti del mondo del

cinema: l’Oscar. In questo numero l’ambita,

ideale, statuetta verrà assegnata invece agli

sportivi della Seconda Divisione girone A, se-

lezionati dai mister dello stesso raggruppa-

mento. Le categorie premiate sono miglior

squadra, miglior allenatore, miglior gioca-

tore under 23 e miglior giocatore in assoluto.

Il presidente del Tritium, Ercole Ghezzi, rac-

coglie il riconoscimento come miglior squad-

ra e non c’erano dubbi visto che il suo team è

entrato in punta di piedi in Lega Pro da neo-

promossa, per poi sbaragliare le concorrenti

con una continuità e una compattezza in-

vidiabile. Il numero uno degli abduani si dice

soddisfatto di questo riconoscimento: «È un

piacere ancora più grande, perché ci siamo

meritati questa vittoria sul campo e gli av-

versari ne sono consapevoli e ce ne rendono

merito». Dopo il trionfo nel campionato di

serie D lo scorso anno, la squadra di Trezzo

sull’Adda si è riorganizzata in modo preciso e

attento, anche dal punto di vista societario:

«Noi siamo un’organizzazione che non ha un

presidente padrone che investe, ma siamo

un gruppo di persone molto affiatato e ci

troviamo bene. Abbiamo costruito uno staff

che è riuscito a far vedere in campo il pro-

prio valore e a portarci all’inaspettato salto

di categoria. Poi il mister è stato in grado di

tessere trame di gioco benissimo, dirigendo

meravigliosamente questa orchestra. Abbi-

amo scelto prima degli uomini e poi dei gi-

ocatori». Il lavoro del tecnico Stefano Vecchi

è stato riconosciuto unanimemente anche

dai suoi colleghi ed è la ciliegina sulla torta

di un anno da incorniciare: «È bello ricevere

i complimenti dai competenti del calcio. È

stata una stagione stupenda, proprio perché

non l’avevamo programmata. Ora dobbiamo

Tritium e Vecchi coppia d’oro. Under 23 roba da...Santoni...il miglior calciatore è un....Fabbro

1414 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 20 - 26 maggio 2011

La festa del Tritium (Foto Monzani-Tinelli)

Mister Vecchi (Foto Archivio)

Fabiola Rieti I mister hanno votato: Miglior Squadra; Miglior Tecnico; Miglior giocatore; Miglior giocatore under 23

Page 15: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

rimboccarci le maniche per prepararci alla

Prima Divisione». La mossa vincente del Trit-

ium in questa stagione, secondo l’allenatore,

è stata: «Confermare il gruppo della scorsa

stagione ed inserire alcuni elementi che ci

hanno dato una grande mano». Il tecnico

lombardo, in questo periodo di calciomer-

cato, viene affiancato a panchine molto bla-

sonate, ma lui precisa: «Tutti gli allenatori

sono ambiziosi, ma credo che il prossimo

anno siederò ancora su questa panchina

– anche se, è notizia recente, del rinnovo

annuale del contratto di Vecchi con il sodal-

izio abduano – e al momento di programmi

per la prossima stagione ne stiamo facen-

do pochi, ma cercheremo di dare il meglio

anche lì, con l’obiettivo di mantenere la cat-

egoria». Sono le stesse prerogative dell’anno

passato, quando dalla D sono arrivati in Lega

Pro, poi il risultato è stato diverso, chissà che

non possano riuscire a fare il tris. Il calcio

italiano, sempre alla ricerca di giovani tal-

enti, ne può riscoprire molti proprio in Lega

Pro. Stefano Santoni della Pro Vercelli è una

promessa del calcio, secondo gli esperti del

settore, tanto da meritarsi la palma come

miglior under 23: «Ad inizio anno ero partito

con la voglia di giocarmi un posto, perché

non ero certo di essere titolare. Il riconosci-

mento degli allenatori avversari è un grande

traguardo per me». L’attaccante classe ’89,

dopo essersi fatto le ossa nelle giovanili del

Torino e poi con la Canavese, è approdato

a Vercelli carico di speranze e i 7 gol in 30

presenze sono un buon punto di partenza

per il futuro: «Rimango qui, ho firmato un al-

tro anno di contratto per la Pro Vercelli». Di

questa stagione sono molte le immagini da

ricordare, ma su tutte ce n’è una per il gioca-

tore vercellese: «Il gol contro la Sacilese è

stato il più bello, dopo un calcio d’angolo ho

tirato dal limite dell’area e messo in rete».

Un collega a cui si ispira?: «Jeremy Menez, mi

piace perché abbiamo delle caratteristiche

simili». Per un talento in cerca di conferme

c’è un calciatore che dopo tante dicerie fi-

nalmente si riscatta, trovando l’affetto di una

tifoseria e l’apprezzamento degli avversari.

Filippo Fabbro, attaccante del Lecco, ha rice-

vuto attestati di stima da parte dei tecnici

che lo hanno giudicato il miglior giocatore

del girone: «Sono contento, mi fa molto pi-

acere, perché detto dagli allenatori ha un va-

lore doppio. È la testimonianza che in questo

campionato mi sono impegnato e ho fatto

bene». Nel 2010/2011 per l’attaccante classe

1984 i numeri dicono 28 presenze e 13 reti,

ma lui non è soddisfatto e avrebbe preferito

qualcosa in più: «Sono ambizioso e dopo i 9

gol dell’andata speravo di farne altrettanti

nel girone di ritorno». Invece per la seconda

parte dell’anno è andato a segno solo quat-

tro volte, di cui due dal dischetto. Tra tutti i

centri, quale è stato quello più significativo

della stagione? «Per un attaccante i gol belli

sono quelli che si rivelano importanti e deci-

sivi per la squadra. Il primo stagionale, però,

nello stadio di Lecco è stato quello più emozi-

onante e l’ho segnato contro il Savona». In

prospettiva per questo calciatore ci sono

diverse possibilità: «Sono di proprietà della

Spal e mi farebbe piacere restare qui a Lecco,

perché mi trovo bene. Ancora non so quale

sarà la mia destinazione per il prossimo cam-

pionato. Certo, ho voglia di mettermi in gioco

e vorrei anche fare un “saltino” di

categoria».

1515w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 20 - 26 maggio 2011

Santoni, top Under 23

(Foto Sito)

Fabbro, scelto dai mister

del Girone A come miglior

calciatore (Foto Archivio)

Page 16: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

Cos’altro può chiedere di più il Carpi a

questa stagione spettacolare? La pro-

mozione diretta in Prima Divisione è arrivata

all’ultima giornata grazie al concomitante

pareggio della Carrarese, diretta inseguitrice.

La compagine modenese è stata una delle

difese più forti dei professionisti con quasi

un gol incassato ogni due partite. Inoltre i ra-

gazzi di Sottili non hanno mai subito sconfitte

tra le mura casalinghe e contano 33 incontri

consecutivi dall’esito positivo. Oltretutto con

la vittoria in semifinale contro la Nocerina, il

Carpi ha conquistato per la prima volta nella

sua centenaria storia la finale della Coppa Ita-

lia di categoria, persa però contro una Juve

Stabia troppo superiore. Grazie a questi mer-

itati primati i tecnici del Girone B della Secon-

da Divisione hanno espresso la propria pref-

erenza in tutto e per tutto a questa squadra:

migliore compagine del girone, miglior allena-

tore (Stefano Sottili), miglior giocatore under

23 (Vincent Laurini) e miglior giocatore in as-

soluto (Alessandro Cesca). Se la ride Marcello

Rossi quando ascolta le nomination del suo

Carpi: «Che dire, grazie sono contentissimo».

Dal ripescaggio alla Prima Divisione, tutto è

accaduto in un anno, un merito che il patron

biancorosso distribuisce equamente a tutta la

società: «La nostra marcia in più è stata una

squadra costruita bene dal direttore sportivo

e dallo staff tecnico, che hanno creato un

amalgama perfetto. Tutti hanno collaborato

a questa vittoria, è stata un’unione di tante

cose che ci ha portato ad arrivare a questo ri-

sultato. Ci fa molto onore che gli altri allena-

tori ci abbiano votato, è la dimostrazione che

il lavoro è stato fatto bene». Sui possibili in-

nesti e le conferme per organizzare la squadra

nella ex C/1 il numero uno carpigiano non si

sbilancia: «Ci si affeziona a tutti, però ci sono

delle regole nel calcio. Io però non me ne oc-

cupo, rimando tutto al direttore sportivo. De-

Tutti i tecnici d’accordo: Carpi stellare

1616 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 20 - 26 maggio 2011

Il Carpi durante la festa promozione (Foto Vecchi)

Sottili, eletto miglior tecnico

(Foto Vecchi)

Sara Sbaffi I mister hanno votato: Miglior Squadra; Miglior Tecnico; Miglior giocatore; Miglior giocatore under 23

Page 17: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

ciderà lui come costruire la squadra». Intanto

c’è fermento per la questione stadio: all’inizio

della settimana è previsto un incontro tra Co-

mune e Società per sciogliere i nodi principali

sui lavori per la messa a norma del “Cabassi”.

L’adeguamento dello stadio sarà fondamen-

tale per disputare gli incontri della prossima

stagione a Carpi. La patata bollente è rimessa

all’amministrazione comunale. Grande è la

soddisfazione di Stefano Sottili per l’attestato

di stima da parte dei suoi colleghi: «Se pensi-

amo che è il primo anno che alleno tra i profes-

sionisti non posso che essere contento. Anche

la maggior parte della rosa dei giocatori a dis-

posizione era al primo campionato profession-

istico. Questo è un vanto per la società e per

il direttore sportivo, oltre che un orgoglio per

l’allenatore, vuol dire che le cose sono state

fatte nel modo giusto. Meglio di così non si

poteva». Si rincorrono le voci sul suo possibile

addio alla panchina biancorossa, c’è chi lo vu-

ole a Spezia e chi all’Empoli, ma il giovane tec-

nico toscano (classe 1969) smentisce di essere

stato contattato da altri club: «Non ho ricevuto

telefonate da nessuno. In questo momento

ancora non ho rinnovato. Aspetto che il Carpi

mi chiami per discutere del contratto. Per ora

hanno altri problemi, in primis la questione

stadio. Quando saranno definite situazioni so-

cietarie più importanti rispetto al discorso tec-

nico valuteremo il discorso sul futuro». Ma il

mister lascia aperte tutte le porte: «Se nel frat-

tempo dovessero chiamarmi altre società farò

le mie valutazione con il massimo della seren-

ità e dell’attenzione. Comunque la priorità ce

l’ha sempre il Carpi». Nell’ipotesi di lasciare la

squadra dei record, Sottili scherza su quale ra-

gazzo vorrebbe portarsi dietro: «Loro andran-

no in categorie in cui io non posso allenare.

Sono tutti molto bravi, calciatori esemplari dal

punto di vista professionale e non solo. Io me

li porterei tutti appresso, proprio per questo

duplice aspetto, quello umano e quello del

rendimento domenicale». Il miglior giocatore

in assoluto del Girone è risultato essere Ales-

sandro Cesca, votato quasi all’unanimità dagli

allenatori delle dirette avversarie. È il miglior

realizzatore biancorosso con quindici reti ed

è secondo nella classifica marcatori (ha fatto

meglio di lui solo Gaeta della Carrarese con

ventuno gol). Purtroppo non è stato possibile

complimentarsi con lui, il trentunenne attac-

cante di Udine non rilascia interviste telefon-

iche. Curioso che presidente e allenatore si

rendano disponibili e sempre molto cortesi

al telefono, mentre ad un semplice tesserato

si conceda il lusso di non farlo. Invece il suo

compagno di squadra, Vincent Laurini, classe

1989, è stato eletto miglior calciatore under

23 del girone e, raggiunto telefonicamente,

esprime tutta la sua sorpresa: «Ringrazio chi

mi ha votato, questa è stata una stagione

fantastica, siamo rimasti sempre davanti. Il

gruppo è stato fondamentale». Il promettente

difensore di origini francesi, nato a Thionville,

è approdato in Italia da poco (la scorsa sta-

gione era in forza al Fossombrone) e subito

si è fatto notare: «Sono arrivato tre anni fa,

nel 2008, e comunque l’Italia la conosco bene

perché ho alcuni parenti originari di Gubbio».

Molti dubbi sul futuro, soprattutto per un gio-

vane che fa gola a molti club. Vedremo cosa

riserverà per lui il mercato estivo, anche se le

ultime indiscrezioni lo vorrebbero

già sulla strada per Bologna.

1717w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 20 - 26 maggio 2011

Cesca, attaccante del Carpi

(Foto Vecchi)

Laurino, miglior Under 23

(Foto Vecchi)

Page 18: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

Con la fine del campionato è tempo di

bilanci e in questo numero gli allenatori

della Seconda Divisione girone C hanno pas-

sato ai raggi X le avversarie per assegnare il

titolo di migliore squadra, miglior allenatore,

miglior giocatore under 23 e miglior giocatore

in assoluto. Dal sondaggio, la compagine che

ha conquistato il premio è il Trapani e il diret-

tore generale Domenico Lipari ha commenta-

to così: «È molto importante ricevere attestati

di stima e noi effettivamente, durante la sta-

gione, abbiamo espresso il miglior gioco, gra-

zie al nostro tecnico Roberto Boscaglia. Anche

durante la stagione ci sono arrivati meriti

per il nostro modo di stare in campo. Poi, per

vincere un campionato, contano anche al-

tre variabili: la for-

tuna e gli episodi. Il

Latina ha fatto più

punti e dunque ha

meritato questa vit-

toria». Il valore dei

granata, però non si

riduce solo al valore

tecnico, ma anche

a quello societario,

come conferma il

dg trapanese: «Per

far bene sul campo

serve una società alle spalle. Noi cerchiamo

ogni anno di aggiungere un tassello in più alla

nostra organizzazione. Per esempio, abbiamo

già pagato gli stipendi di aprile con tutti i con-

tributi. Insomma, professionismo e profession-

alità per il nostro credo vanno di pari passo.

La nostra organizzazione viene da lontano, fin

dai campionati di Eccellenza ci siamo adeguati

ad un assetto societario ben definito che si è

costruito passo dopo passo». Un modus oper-

andi che dovrebbe essere preso come mod-

ello da molte società di Lega Pro che sono ar-

rivate al professionismo senza avere, dietro le

quinte, un organigramma adeguato di dirigen-

ti a sostegno dell’organizzazione. In questo

raggruppamento regnano le anomalie, infatti,

dopo aver premiato come squadra la seconda

classificata, il premio come miglior allenatore

va a chi ha raggiunto un meritatissimo terzo

posto: Antonio Venuto del Milazzo. Il mister

dei mamertini ribadisce quanto già detto da

Perrone,Tortolano, Venuto e il Trapani: The Best

1818 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 20 - 26 maggio 2011

Il Trapani, miglior squadra del Girone C (Foto Archivio)

Venuto, tecnico del Milazzo, i suoi colleghi

lo hanno eletto come il migliore dell’anno

(Foto Archivio)

Fabiola Rieti I mister hanno votato: Miglior Squadra; Miglior Tecnico; Miglior giocatore; Miglior giocatore under 23

Page 19: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

altri: «Quando arriva un riconoscimento da

parte dei colleghi è sempre gradito. È stata

una stagione incredibile, neanche il più ot-

timista fra noi ci credeva. Se fossimo partiti un

po’ meglio, avremmo potuto fare qualcosa di

più». Il tecnico, al debutto in Lega Pro, si toglie

qualche sassolino dalla scarpa spiegando: «La

mia è una squadra giovanissima, che ha fatto

qualcosa di eccezionale, siamo felicissimi. Per

me è il primo anno da allenatore in un cam-

pionato professionistico ed ho dimostrato che

ci posso stare». Spesso le squadre di serie A

cercano talenti in giro per il mondo e si attinge

soprattutto ai bacini sudamericani per rinfor-

zare i gruppi, ma anche i nostri giovani calcia-

tori hanno qualcosa da donare ad un calcio

italiano in declino che avrebbe bisogno di

parlare di più la lingua di Dante, soprattutto in

prospettiva Nazionale. Emiliano Tortolano, ca-

pocannoniere del Latina, è il miglior giocatore

under 23 del raggruppamento C della Secon-

da Divisione. Il giovane giocatore romano si

è messo in mostra per

qualità tecniche, conti-

nuità e carattere: «È ve-

ramente una bella sod-

disfazione, quest’anno

ho giocato bene, sono

stato presente in quasi

tutte le partite ed è

stata una stagione ap-

pagante». Questo pro-

mettente centrocam-

pista con il fiuto per

il gol ha disputato 27

gare segnando 12 gol

e vuole ancora stupire i

suoi tifosi: «Spero di mantenere questi livelli,

poi dipende dagli eventi. Ad inizio stagione mi

ero infortunato in ritiro e non pensavo di ri-

uscire ad avere questo rendimento». La rete

più bella della stagione per il giovane neraz-

zurro è stata: «Il pareggio 1-1 a Vibo Valentia

con la Vibonese. Ho tirato da fuori area e la

palla si è infilata sotto l’incrocio». Il cuore di

Emiliano Tortolano è giallorosso e il suo de-

siderio è di arrivare in serie A con la squadra

che lo ha allevato nelle giovanili, ma che con

la vecchia società non è riuscita tenere alla

sua corte i gioielli di famiglia: «Il mio sogno,

da romanista, è giocare all’Olimpico con la

maglia della Roma, ma non chiudo le porte

alle altre squadre». Appello al duo Baldini-

Sabatini lanciato, chissà che non venga rac-

colto. Il titolo di miglior giocatore in assoluto è

stato assegnato a Giuseppe Perrone, in forza

nelle fila del Trapani, che con emozione ha ac-

colto la notizia: «È molto bello quando sono

gli allenatori a dire queste cose, è un onore

per me». L’attaccante classe ’75 ha una lunga

esperienza alle spalle in serie B con Cosenza,

Pistoiese, Foggia e negli ultimi dieci anni si è

imposto nell’ex serie C cambiando molte ma-

glie. Prima con Spal, Brindisi, Sangiovannese,

poi con Latina, Valenzana, Sudtirol, Sansovino

e Colligiana: «Sto vivendo una seconda gio-

vinezza, già quello dell’anno scorso è stato un

campionato strepitoso». In questa stagione ha

segnato 14 gol in 30 presenze, ma uno gli è

rimasto nel cuore: «Con l’Aversa Normanna, il

gol più bello di tutta la mia carriera calcistica

oltre che di questa stagione». Il futuro? «Sono

in scadenza, aspettiamo le semifinali spero di

rimanere, le premesse ci sono. Ho ancora tan-

ta passione e voglia di continuare a giocare,

sto bene fisicamente e mentalmente. Forse

dovrei cominciare a pensare al futuro, ma mi

sento un ragazzino che vuole ancora giocare.

In futuro vedrò se intraprendere

altre strade sempre nel calcio».

1919w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 20 - 26 maggio 2011

Tortolano, il top Under 23

(Foto Archio))

Perrone, votato miglior calciatore

della stagione

(Foto Archivio)

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Page 21: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

Il campo ha dato ragione al Sora e nello spareggio di Ec-

cellenza laziale con la Lupa Frascati la rete di Scarpato

proietta i bianconeri in Serie D. Pasquale Luiso ha vestito

i panni da allenatore sempre nel suo Sora portandolo nel

massimo campionato dilettantistico: «Abbiamo fatto una

stagione strepitosa, 25 vittorie e solo 3 sconfitte, 57 gol

fatti e 20 subìti. Mi sono fatto un po’ di calcoli, in 50 par-

tite da allenatore ho conquistato 110 punti. Poi vincere a

casa tua è una soddisfazione doppia». Il tecnico allena da

soli due anni ma i frutti del suo lavoro già si fanno notare,

anche se le incognite sul futuro sono parecchie: «L’anno

scorso la squadra era praticamente retrocessa e ci siamo

salvati, quest’anno abbiamo raggiunto la D. Io rimango

seduto su questa panchina se cambiano le cose. I raga-

zzi sono cinque mesi che non prendono un euro. Bisogna

fare qualcosa se no qui non ci rimane proprio nessuno». Il

presidente Giovanni Fiorini risponde sulla situazione sti-

pendi: «Stiamo cercando di sbloccare il problema. Quello

che ha detto il mister corrisponde al vero, ma solo in mini-

ma parte. La squadra va ringraziata ancora di più. Io sono

un presidente e non un magnate, ci metto la passione».

Il “Toro di Sora” non si smentisce e riesce ad infondere la

carica che lo contraddistingue anche da bordo campo,

soprattutto dopo la decisione di restituire i punti di penal-

izzazione alla Lupa Frascati e quindi disputare lo spareg-

gio: «Noi avevamo già festeggiato. Non ho aggettivi per

descrivere questi ragazzi. Hanno giocato solo per i tifosi,

hanno portato l’entusiasmo in una città morta (calcisti-

camente) da anni». Il numero uno dei volsci attribuisce

i giusti meriti al mister e non si dice sorpreso per la pro-

mozione in D: «Sinceramente me l’aspettavo, ci abbiamo

creduto da subito, conoscendo il mister e il gruppo messo

in piedi nel mercato di riparazione sapevamo di farcela».

Ma, vista la situazione economica, ci saranno problemi

per l’iscrizione al campionato Interregionale? «No, è un

torneo impegnativo e abbiamo bisogno di un riassetto

economico. Stiamo lavorando per dare alla città il calcio

che merita». Il servizio completo sul Sora sarà pubblicato

sul nostro sito internet www.professionecalcio.eu a par-

tire da venerdì.

Il Sora del “Toro” Luiso festeggia la Serie DSara Sbaffi

2121w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 20 - 26 maggio 2011

Page 22: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.20

Dipartimenti, Comitati regionali, Statuto e tanti altri argo-

menti che abbiamo trattato con il presidente della Lega Di-

lettanti Carlo Tavecchio, l’intervista completa l’abbiamo mandata

in onda sul nostro canale Sky Blu Professione Calcio 926 ma po-

tete anche guardarla sul nostro sito www.professionecalcio.eu.

Beach Soccer: «Intanto noi siamo arrivati a questa location

(Ravenna) con una grande “sofferenza” perché per essere

sinceri noi avevamo puntato molto su Roma, ma sono sorte un

sacco di polemiche sul posto. Per alcuni giornali di Roma il Circo

Massimo veniva dissacrato da questi giochi sulla sabbia, anche la

stessa amministrazione ha cerato di scivolare sul problema. Noi

abbiamo cercato di tornare su Milano, dove avevamo trovato un

buon finanziamento dall’Amministrazione Comunale di Milano e

la FIFA non ha voluto che si realizzasse nelle città non di mare.

Abbiamo quindi scelto Ravenna che non è assolutamente un ri-

piego e lì stiamo operando. Il fatto è che le risorse sono notevoli,

la Lega si sta impegnando in maniera enorme. Speriamo che tutti

capiscano l’importanza di questa manifestazione visto che è l’uni-

co Mondiale che abbiamo ottenuto e non si pensi che per la FIFA

questo sia un Mondiale di secondo piano, visto che per il massimo

organo calcistico del mondo questo Mondiale è equiparabile a un

Mondiale di Calcio a 11». Come mai ci sono state problematiche

per il Circo Massimo, visto che nell’antichità in quel sito veniva-

no organizzati dei giochi? «L’intellighenzia di Roma ha detto che

all’interno della struttura si sarebbero creati dei problemi, ma in

realtà non c’è stato un veto, c’è stato un disinteresse della situa-

zione. Questa è una manifestazione da 2milioni di Euro, pensa-

te al lavoro che stiamo facendo, questo è un impegno non solo

nostro ma anche della Federazione. Attualmente il presidente fe-

derale ha dato la sua disponibilità a vedere nel quadro generale

del budget finale delle risorse federali che però quantificheremo

nel momento opportuno (in pratica Abete ha detto “passate col

piattino a fine stagione vediamo quel che si può fare”, mentre la

LND risponde che non ne avrà bisogno, e “il non legato alle logi-

che della poltrona” ha dimostrato ancora una volta che in campo

Internazionale la sua politica è disastrosa, ndd). Noi stiamo la-

vorando con le nostre forze e pensiamo di farcela senza ulteriori

interventi».

Comitati Regionali: Una “porzione” della sede del Comitato

Regionale Umbria è stata sottoposta a sequestro, ci può

parlare di questo caso che coinvolge direttamente il presidente

del Cr Luigi Repace? «La Lega Dilettanti da sei mesi-un anno, per

quanto riguarda la sede, ha valutato sul territorio la situazione.

La sede è stato un grosso investimento che, portato a livello di

parametrazione della congruità dei prezzi, è ottimale sotto ogni

aspetto. Noi siamo stati presi in contropiede dalla questione del

campo, perché il campo è una questione che è nata tra la Srl

locale e la Regione per una convenzione di cui non sapevamo

nulla». Non sapevate nulla di questa convenzione? «Si sapeva

che bisognava fare un campo ma non si sapeva che il campo

era finanziato per un terzo del valore del campo stesso. Adesso

ci sono due grandi realtà, i termini per la realizzazione del campo

non son mica spirati. Sono fino al 31 dicembre del 2011, quindi il

Comitato, a parte le considerazioni di natura burocratica-ammi-

nistrativa che dovrà vederle il giudice, dovrà far fronte a questa

responsabilità che ha assunto nei confronti della Regione. Nel

prossimo consiglio prenderemo due decisioni importanti: tutte

le decisioni assunte sul territorio che investono, obbligano, con-

corrono a delle responsabilità nazionali dovranno essere portate

in seno al Consiglio direttivo della Lega Dilettanti. Valuteremo

più attentamente ogni aspetto sia economico che burocratico.

Arriveremo a fare controlli più specifici sulla questione sedi e su

altre situazioni. Tornando all’Umbria, noi siamo in attesa delle

decisioni del Procuratore che dovrà, a mio avviso, valutare anche

se ci sono i termini della consegna dell’impianto a fine 2011. Se

l’impianto resta sequestrato non si può portare avanti il lavoro».

Quando è stata costruita la nuova sede del Cr Umbria? «Due anni

fa ed è stato consegnata poco tempo fa». Allora c’era il tempo per

fare il campo…. «Si – afferma Tavecchio – c’era tempo per fare il

campo (lo ripete più volte). Noi come Lega Dilettanti come obbli-

gazioni lecite noi faremo fronte». Certamente presidente, ma su

questa “obbligazione” del campo voi come Lega non ne eravate

al corrente e questo è un fatto molto grave. «Noi sapevamo che

si doveva fare il campo attiguo, perché si doveva solo ripristinare

l’impianto. Però non sapevamo che si doveva fare un riprestino

in quei termini: spogliatoi, tribune, erba artificiale, lei capisce che

un impianto di questa portata ha un costo enorme per il quale la

Regione ha stanziato 300mila Euro». Crede che il presidente del

Cr Luigi Repace abbia fatto il passo più lungo della gamba? «Per

quanto riguarda l’introito delle prime tranche io credo che sia per-

fettamente legale perché se lui dimostra che ha fatto l’inizio lavori

la Legge Regionale, che abbiamo controllato, deve erogare il 50%

del valore che ha destinato di contributo. Poi stabiliranno i giudici

se ha fatto gli altri stati di avanzamento lavoro, questo non è più

un problema nostro. Quello che mi preme dire è che noi manter-

remo i patti e il campo sarà fatto». In Campania il Consigliere Fe-

derale Gagliano ha apertamente accusato di truffa, per poi ritrat-

Carlo Tavecchio: “Non capisco perché all’AIA si voglia barattare una presunta autonomia di sistema nel designare

essenzialmente quelli della Can A, B e Pro perdendo tutto il resto ’”

Massimiliano Giacomini

22 NUMERO 20 - 26 maggio 2007w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

(Foto Archivio)

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tare con un comunicato stampa, il Cr Campania, andando contro

all’art. 3 e 1 del CGS. e il presidente del Cr Colonna ha deciso di

querelare il Gagliano, ma per fare questo deve chiedere l’autoriz-

zazione al Consiglio Federale di cui fa parte il grande accusatore

che così dovrebbe dire: ma sì Colonna mi quereli pure…. «Credo

che non sarà concesso, non ho elementi ma non sarà concesso».

Sicurezza: Alcune cose sono state fatte altre sono da fare,

ma resta il problema delle dimensioni dei campi, alcuni

presidenti di Comitato ci hanno detto che basterebbe accorciare

le dimensioni del campo, ma così facendo non interverrebbe la

FIFA? «Sì, ma io ho dato delle deroghe e le darò ancora perché

possiamo essere certi che un campo con 1,5metri di destinazio-

ne non è un campo sicuro. Se il campo non è 100metri sarà 98.

Non cambia nulla a livello di gioco, ma cambia molto per quan-

to riguarda la sicurezza. Noi faremo sottoscrivere degli accordi,

un patto d’onore tra le società». Alcuni mesi fa un fiduciario del

Comitato Lazio è stato condannato in primo grado di omicidio

colposo ad 1 anno e 6 mesi per la morte di Alessandro Bini, dopo

che la giustizia sportiva aveva scagionato il fiduciario. Com’è pos-

sibile una disparità di giudizio così evidente? «La magistratura è

sovrana e fa le sue giuste considerazioni. Noi stiamo aumentan-

do l’attenzione, già abbiamo numerose proteste là dove andiamo

a controllare. Questo è un sistema dove per mille euro spese per

la sicurezza accade di tutto mentre poi si spendono 150mila euro

per fare una squadra». Resta sempre il problema da chiarire se

c’è da parte del Comitato una responsabilità oggettiva su quanto

accaduto.

Statuto: 20 Giugno, data importante, ma che servirà solo a

trasformare l’Interregionale in Dipartimento. «È incredibile

che dopo dieci riunioni abbiamo solo questo accordo. Il problema

è che se non si entra nell’ottica che il 66,6% è una garanzia per

la democrazia all’interno del sistema allora le componenti non

hanno capito niente. Come fa a stare in piedi un progetto dove

l’organo vigilato ha uno strumento più rigido dell’organo vigilante

perché il CONI cambia al 75%, più un terzo che fa il diritto di veto.

Questa che è la madre di tutte le questioni è stata accantonata.

Lo Statuto nuovo deve ridare alla Federazione la dignità federale

che interviene e redime le questioni di sistema. Volevano lasciarmi

con il cerino in mano, ma io ho reso le carte al presidente federale

chiudendo con la frase: Io ritengo, comunque, che tutta questa

situazione deve essere posta all’attenzione dell’organo vigilante.

Il CONI dovrà essere investito perché altrimenti si farà un’assem-

blea solo per dire che l’Interregionale diventerà un Dipartimento

e noi facciamo venire qui tutta questa gente spendendo migliaia

di Euro solo per dire una cosa che sappiamo tutti? Il diritto di veto

è una spada che hanno in mano chi non vuole le riforme».

Associazione arbitri: Ha sentito della Sezione di Grosseto

dove la Commissione disciplinare territoriale Toscana ha

azzerato i vertici di quella sezione? «Vede, queste cose fanno

male, però danno l’idea che nessuno di noi può essere assolu-

tista e che nessuno di noi può dire che siamo vergini, bianche e

immacolate. Tutti abbiamo il peccato originale, si tratta di capire

come si può riparare. Quello che è accaduto a noi dispiace moltis-

simo perché non si può gioire quando accadono cose del genere

ad una componente». Gioire no presidente, però quello che sta

accadendo nell’Associazione arbitri fa capire ancora di più che la

vostra riforma potrebbe essere una soluzione. «Sì. Quello che

non hanno capito è che noi vogliamo dare all’AIA la dignità e la

dignità si ottiene anche con l’economia, perché se uno non ha i

soldi e deve girare sempre col piattino a chiederli perde in dignità.

L’AIA se potesse fare marketing, se potesse avere una partita IVA

propria , se potesse gestire la propria immagine, forse non avreb-

be i problemi che si sono sul territorio di un Associazione che non

è Santa ma Sacrosanta, perché se lei va ad un raduno dei ragazzi

dell’AIA lei vede in maniera pulita persone per bene, addirittura

concorrono per fare le sedi dell’Associazione, tirano fuori di tasca

loro. Non capisco perché si vuole barattare una presunta autono-

mia di sistema nel designare essenzialmente quelli della Can A,

B e C, perdendo tutto il resto perché la dichiarazione di Nicchi è

stata questa: A fronte di questa nostra autonomia non chiediamo

più niente». Un nonsense in piena regola quella del discusso e

discutibile presidente dell’AIA Nicchi.

Il Calcio femminile:Tempo fa si parlava di commissariamento

della Divisione calcio femminile, ora c’è silenzio, questo vuol

dire che allora che è stato tutto risolto? Mi spiego meglio, avete

deciso di “tirare” fuori i 300mila Euro l’anno per la DCF oppure

Abete ha deciso che ci penserà la Federcalcio? «Noi non abbia-

mo nessuna velleità di assorbire il calcio femminile. La mia opi-

nione è che il calcio femminile è una disciplina particolare per

la quale la Federazione dovrebbe impegnarsi maggiormente.

Purtroppo la DCF, non per colpa propria, ma per una sua scelta,

insiste nel ridurre o fare operazione di lifting che sono di poca

consistenza. Qui ci sono dei fondi che bisogna recuperare annual-

mente se si vuole mantenere la Divisione. La DCF ha la necessità

di avere almeno 300mila Euro all’anno. La Lega ha fatto fronte

finora con interventi consistenti. Noi non dobbiamo correre il

rischio che non se ne parli più di questi problemi. Noi arriviamo

a chiudere l’operazione al 30 giugno, bisogna sapere chi copre il

pregresso. La LND ha detto se noi dobbiamo coprire il pregresso,

e ne abbiamo le risorse, la Divisione diventa dipartimento, ma se

la Federazione:impegna, stanzia e dà alla Divisione i fondi, resta

autonoma e noi ne siamo contenti». Ma non fondi una tantum,

ma anno dopo anno. «Certo. Noi non possiamo permettere che,

la Lega, in un discorso patrimoniale sia un finanziatore di fatti che

non può gestire. Siccome per la gestione, come è stato per l’Inter-

regionale, per gestirla bisogna “averla in mano”, l’unica soluzione

è il Dipartimento. Tutte le altre sono chiacchiere e le storie metro-

politane dell’immagine e tutto il resto. Le società a mio avviso non

tireranno fuori un Euro, perché le 71 società come fanno a copri-

re un disavanzo che a fine anno supererà i 400mila Euro, extra

la loro gestione. Se non chiudiamo l’operazione ora al prossimo

campionato chi si iscriverà?». Non ci sarà un prossimo campio-

nato…. «Non ci sarà, oppure ci sarà se qualcuno copre il banco».

Dipartimento Interregionale: Al 20 giugno la Divisione In-

terregionale diverrà un Dipartimento, avrete già pensato al

nuovo organigramma. «Al prossimo Consiglio di Lega porteremo

l’ipotesi organizzativa e vi posso anticipare che a grandi linee il di-

partimento dipenderà dalla presidenza della Lega direttamente

in primis dal presidente o suo delegato. Il delegato del presidente

dovrà quindi essere scelto tra i sui vice presidenti. Nascerà un Con-

siglio del Dipartimento che sarà composto da tre rappresentati

area Nord, tre Area Sud e tre Area centro. All’interno di questo

Consiglio ci sarà un coordinatore che terrà i rapporti con la pre-

sidenza di Lega o con il suo delegato. Non potranno far parte del

Consiglio di Dipartimento coloro che vengono retrocessi, visto

che ai tempi d’oro c’era gente che militava in Promozione ed era

Consigliere della Serie D». I vice presidenti della Lega Nazionale

Dilettanti sono Alberto Mambelli, Benedetto Piras e Antonio Co-

sentino e da uno di questi uscirà fuori il delegato della presidenza

per il Dipartimento Interregionale e nei prossimi numeri di Pro-

fessione Calcio andremo ad analizzare ognuno di questi tre vice

presidenti, in pratica faremo le pulci a chi dovrà

gestire l’Interregionale.

NUMERO 20 - 26 maggio 2007 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 23

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Comitato regionale Toscana

Flavio Grisoli

Il presidente Fabio Bresci:“La sicurezza è la nostra principale

battaglia. La sentenza della CDT sulla sezione AIA della Toscana? Rispetto

le istituzioni e la giustizia”

Incontro con il presidente del Comitato regio-

nale Toscana Fabio Bresci. Insieme a lui, come

è stato per gli appuntamenti precedenti con i

numeri uno dei massimi organi territoriali della

LND, andiamo a fare un bilancio di metà man-

dato della FIGC Toscana: «Per quanto riguarda

il tema fondamentale delle omologazioni e la si-

curezza – risponde sollecito Bresci, rieletto all’u-

nanimità nell’Assemblea di due anni fa – posso

dire che siamo all’avanguardia e primo baluar-

do, perché abbiamo da poco rinforzato l’organi-

co dei tecnici della Commissione Impianti spor-

tivi per provvedere ad un monitoraggio sempre

più preciso dei circa 1200 campi che abbiamo.

Siamo tra i promotori per l’innalzamento del li-

vello di sicurezza, e innalzare l’asticella significa

affidarsi all’esperienza e alla competenza di per-

sone che da anni si occupano di queste temati-

che. E poi, naturalmente, il tempo delle deroghe

e delle concessioni è finito. Si comunica la pre-

scrizione una volta sola, ma se non si ottempera

si prendono i dovuti provvedimenti». Il riferi-

mento agli Enti locali, nel 99% gestori dei campi

non è peregrino, e tantomeno velato: «Quella

della sicurezza è una battaglia che non si può

combattere da soli. Serve la disponibilità politi-

ca, altrimenti è una lotta impari, nella quale le

società si trovano in mezzo. Noi stiamo portan-

do avanti un’opera molto importante di sensibi-

lizzazione delle amministrazioni pubbliche, che

in linea generale sono sempre d’accordo con noi

– e vorremmo ben vedere, diremmo noi – però

poi, quando c’è da mettere mano al portafoglio,

vanno in difficoltà». Un refrain, questo, che sen-

tiamo da settimane, purtroppo: «Comunque, a

loro discapito – conclude il concetto Bresci – vo-

glio aggiungere che non troviamo mai le porte

chiuse quando vogliamo discutere di sicurezza

e omologazione». E meno male. Argomento

di discussione – se mai una proposta di questo

tipo sarà mai attuabile – in queste settimane di

interviste, è la possibilità o meno di restringere

i campi da gioco per aumentare di conseguenza

l’area di campo per destinazione, per favorire la

sicurezza. Bresci, a differenza della maggioranza

dei suoi colleghi è favorevole, anche se con dei

distinguo: «Se Maometto non va alla monta-

gna, allora dovrà accadere il contrario. Va bene

la Serie D e l’Eccellenza, dove ci sono grandi co-

muni, con grandi piazze e grandi società. Ma

sotto, in un campo dove magari da un lato c’è

il costone della montagna e dall’altro la valle,

si può anche pensare al ridimensionamento del

campo. Sono tutte cose, queste, come l’impos-

sibilità per il nostro sistema di continuare con

le deroghe, che devono essere sempre dettate

dal buon senso. Se non è garantita la sicurezza

degli atleti, il campo va chiuso». Il giudizio del

presidente Bresci sull’erba sintetica e il natu-

rale rinforzato: «Da noi c’è un discreto utilizzo

di campi in erba artificiale, dipende comunque

dalle zone. Ce ne sono alcune con una percen-

tuale più alta, altre meno. Il vantaggio, come

tutti sappiamo, è che sul sintetico ci si gioca tutti

i giorni, tutto l’anno. La nostra situazione clima-

tica, tuttavia, ci permette di poter utilizzare en-

trambe le superfici senza nessun problema. Per

quanto riguarda il naturale rinforzato ammetto

di non essermi informato a sufficienza. Me ne

2626 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 20 - 26 maggio 2011

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hanno parlato molto bene, e credo che tra qual-

che anno potrà essere una soluzione per molti».

Gli argomenti “caldi” di questi ultimi tempi de-

vono ancora arrivare, però. Il primo, è la riforma

dello Statuto federale. Che cosa succederà il 20

giugno? Il lavoro di concertazione del presiden-

te Tavecchio avrà sortito gli effetti sperati (dal-

le parole dei vari protagonisti sembrerebbe di

no, ma in politica, sebbene calcistica, mai dire

mai), oppure alla fine, come spesso accade nel-

la nostra Repubblica, gli interessi particolari la

faranno da padrone e non si arriverà a nulla?

«Voglio dire prima di tutto che il presidente Ta-

vecchio ha svolto un’opera a dir poco ciclopica

di mediazione fra le componenti. Ha affrontato

con grande spirito argomenti inderogabili per

il rinnovamento del nostro calcio. Purtroppo,

come diceva lei, si guarda sempre al proprio

orticello senza preoccuparsi del bene comune.

Mi auguro – prosegue quasi romanticamente

il presidente del Cr Toscana Fabio Bresci – che

la notte porti consiglio a chi dovrebbe far sì che

queste riforme vengano attuate. Anche se sono

scettico, purtroppo, perché le riforme statuta-

rie qui in Italia sono state sempre apportate in

regime commissariale». Insomma, come al so-

lito, i buoi scappano dal famoso recinto e solo a

danno fatto si pensa al futuro: «Esattamente, e

il paradosso è che nel 2011 è più blindato lo Sta-

tuto della Federcalcio che la Costituzione Italia-

na. Da professionista, dico che uno Statuto deve

essere protetto da ampie maggioranze, ma non

così alte». L’ultimo argomento che sottoponia-

mo all’attenzione del nostro interlocutore è il

recente “caso” legato all’AIA di Grosseto, con lo

scandalo legato alla manomissione dei referti

arbitrali delle gare e le successive opere da par-

te dei vertici arbitrali per coprire le “malefatte”:

«Lì c’è stata una sentenza della Commissione Di-

sciplinare Territoriale – commenta Bresci – che

ha concluso un periodo di indagine che durava

da due anni circa. Le sentenze si eseguono e non

si discutono, il mio parere è questo. Ci sono poi

altri gradi di giudizio ai quali gli imputati si pos-

sono appellare per cercare di ribaltare la senten-

za della Disciplianre. Da parte mia, ho sempre

avuto, e chiaramente anche in futuro sarà così,

grande rispetto delle istituzioni e della giustizia.

Se questo rispetto non ci fosse non saremmo

buoni cittadini. Poi, a livello umano – conclude

la conversazione il numero uno del Cr Toscana

– mi spiace per le persone interessate, ma quan-

do viene coinvolta una componente interna al

sistema e indispensabile per il corretto funzio-

namento della macchina organizzativa, allora si

tratta di una sconfitta di tutti, non

solo di quella componente».

2727w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 20 - 26 maggio 2011

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Cos’è il fair play finanziario? Perché se ne è par-

lato tanto e se ne parlerà ancor di più? Il fair

play finanziario è esattamente quello strumento

che segnerà una svolta nel mondo del calcio, e

tale svolta ha una data: stagione 2013/2014. Per

la prima volta nella storia verrà posto un limite

alle spese da “Zio Paperone” sostenute da pro-

prietari di vari club durante le annate precedenti,

in cui vigeva solo la regola: chi è più ricco compra

e vince. Per venire incontro ad un mondo reale e

soprattutto per limitare i forti esborsi finanziari

da parte dei presidenti dei club europei, verrà po-

sto un semplice limite: spendi quello che guada-

gni, con l’obiettivo di pareggiare i bilanci. Spese

pazze ed ingaggi stratosferici hanno portato club

della caratura di Manchester United e Liverpool

su tutti, a non avere un bilancio in attivo da anni,

e con debiti che ammontano a centinaia di mi-

lioni di euro. Situazione che ha portato l’Uefa a

pensare ad un provvedimento ad hoc. Il principio

su cui si basa il fair play finanziario è stato arti-

colato in 11 punti: 1. Calcio in primo piano: deve

tornare ad essere considerato uno sport e non un

business; 2. Struttura piramidale e sussidiarietà:

la FIFA è al vertice della piramide, seguita dall’UE-

FA e dalle altre organizzazioni continentali, a cui

fanno capo le organizzazioni nazionali, le quali

devono darsi una mano vicendevolmente per

far sì che il meccanismo funzioni alla perfezione;

3. Unità e leadership: nasce il Consiglio Strate-

gico del Calcio Professionistico per migliorare i

rapporti tra tutte le componenti del mondo del

calcio; 4. Buon governo e autonomia: democra-

zia, trasparenza e responsabilità guideranno i

capi dell’esecutivo; 5. Calcio di base e solidarietà:

usare il calcio per far crescere la cultura a livello

sociale; 6. Protezione ed istruzione dei giovani:

tutela dei minori che non possono essere sradi-

cati dal loro Paese prima dei 18 anni; 7. Integrità

dello sport e scommesse: controllare che l’attività

delle scommesse sia sempre lecita e trasparente;

8. Regolarità delle competizioni: evitare i debiti

che possono modificare l’andamento dei campio-

nati; 9. Nazionali e club: migliorare l’equilibrio tra

questi due impegni; 10. Rispetto: no al razzismo,

alla violenza e al doping, sì al rispetto dell’avver-

sario e delle regole; 11. Modello sportivo europeo

e specificità dello sport: rispetto del modello di

promozioni, retrocessioni e quant’altro esistente

oggi, difendendo l’essenza del calcio. Concreta-

mente, il fair play finanziario vuol fare si che un

club non spenda più di ciò che guadagna. Se ad

esempio un club incassa in un anno tra sponsor,

biglietti, diritti televisivi, cartellini dei calciatori

ed altre entrate in tutto cento milioni di euro, da

lì dovrà detrarre tutte le spese, e solo il budget

rimanente potrà essere investito sul mercato,

pena l’esclusione dalle competizioni UEFA nel-

la stagione successiva. La sua applicazione sarà

graduale poiché, anche se in vigore dalla stagio-

ne 2013/1014, prenderà in considerazione i dati

degli ultimi tre anni. I club verranno valutati an-

che per un “coefficiente di rischio”, il quale tiene

in considerazione i debiti precedenti, il monte sti-

pendi, il rispetto delle scadenze, la pianificazione

ed il miglioramento/mantenimento del settore

giovanile e delle infrastrutture sportive. Per valu-

tare questo coefficiente è stato fondato il Panel

di Controllo Finanziario, che si occuperà di fare i

conti in tasca ai club europei, per evitare even-

tuali ricapitalizzazioni da parte di sceicchi ed im-

prenditori vari. Ricapitolando, sono cinque i crite-

ri che un club deve soddisfare per poter ottenere

la licenza: sportivo, infrastrutturale, personale e

amministrativo, legale e finanziario. Durante una

prima sperimentazione del Panel di Controllo per

capire come sarebbe la situazione se le norme

entrassero in vigore già oggi, è stato rilevato che

il 70% dei club europei non otterrebbe la licenza

UEFA. Per fortuna, in questi tre anni di tempo, al-

meno un buon 50% ha la possibilità di recupera-

re, visto che solo il 20% risultava avere delle gravi

perdite. I nomi dei club non sono stati fatti, ma

è evidente che potrebbero rientrare proprio quel-

li già citati, più diversi altri come Chelsea e Real

Madrid che negli ultimi anni hanno speso delle

vere e proprie fortune, raccogliendo fra l’altro, in

ambito europeo, nient’altro che cocenti delusioni.

www.studiolegaledelre.it

([email protected])

Dal campo al ForoGuido Del Re

Il fair play finanziario

29NUMERO 20 - 26 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

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È ancora Tre Fiori-Tre Penne. Queste due forma-

zioni monopolizzano le partite che contano sul

monte Titano un po’ come Inter e Roma hanno fatto

all’interno degli italici confini negli ultimi cinque anni.

Ma, se i nerazzurri qualcosina per strada ai romani

l’hanno lasciata, i gialloblu guidati da Floriano Spe-

rindio hanno letteralmente cannibalizzato i trofei

sammarinesi lasciando tanto fiele in bocca ai bian-

coazzurri di mister Stefano Ceci. Quest’anno, nella

finale del campionato che si giocherà giovedì (a gior-

nale appena uscito, il servizio sulla gara sarà pubbli-

cato sul prossimo numero), le due regine della pic-

cola enclave si ritroveranno ancora faccia a faccia, e

il tecnico degli sfidanti non si dà certo per vinto: «L’a-

spettavamo questa partita, perché il fatto di giocare

ancora una volta contro questa squadra contro la

quale abbiamo sempre perso ci offre grandi stimoli.

Anche se, devo ammettere, nonostante le sconfitte

non abbiamo mai perso la faccia, anzi. Questa sarà

l’occasione per verificare se e quanto siamo cresciu-

ti». Le insidie che può nascondere questa partita

sono note: «Per la qualità dell’organico che hanno

– prosegue Ceci – loro sono da palcoscenici supe-

riori, e questo campionato possono perderlo solo

loro. Noi abbiamo due assenze pesanti (Valli e il

centrale difensivo russo Mikhajlovski) per squa-

lifica, però ho recuperato diversi infortunati. Ven-

deremo cara la pelle». Questa finale arriva dopo

che il Tre Fiori ha giocato due gare di play-off e il Tre

Penne ben cinque, da ultima la semifinale vinta ai

supplementari sabato scorso contro il Cosmos per

2-1 ai supplementari: «Fisicamente stiamo bene,

tant’è vero che siamo riusciti a spuntarla al 115’.

L’unica mia preoccupazione – confessa il trainer del

Tre Penne – è che, raggiunto l’obiettivo europeo, ci

possa essere un senso di appagamento a livello psi-

cologico. Mi auguro di no, anche perché abbiamo

vissuto questi mesi nella speranza di ritrovare il Tre

Fiori. E batterlo». Come impostare tatticamente la

gara, Ceci lo sa già: «Non dando la possibilità alle loro

fonti di gioco a centrocampo di innescare le punte.

Quindi grande aggressività in mezzo al campo, ma

sempre propositivi, mai remissivi». Ceci si augura

di chiudere la partita entro il 90’: «No, fa lo stesso.

Solo che stavolta mi auguro di vedere un Tre Penne

brutto, ma vincente». Mostra cautela e un pizzico di

preoccupazione il tecnico campione in carica, Floria-

no Sperindio: «Non credo che aver giocato meno in

questi spareggi possa rappresentare un vantaggio.

Noi siamo una squadra di vecchietti terribili, e non

giochiamo una partita vera da dieci giorni. Parados-

salmente, tenere il ritmo partita può aiutare. Anche

per la concentrazione». Quindi c’è il rischio che il Tre

Fiori arrivi un po’ scarico di testa alla gara decisiva?

«Sì, c’è questo rischio. Questa, ad inizio stagione, era

per noi la finale più scontata viste le avversarie, ma è

stata la più difficile da raggiungere. Avremo Buono-

core a mezzo servizio – partirà dalla panchina – Aruta

da verificare perché non sta attraversando un buon

momento di forma. Cercheremo di mettere in cam-

po una squadra equilibrata». Il tono della voce, e le

parole di mister Sperindio, lasciano trasparire molto

chiaramente una preoccupazione che forse mai ave-

vamo sentito: «Sì, sono preoccupato. Loro sono una

squadra giovane e fresca che ci ha sempre messo

in difficoltà. Ceci dice che sono sempre stati belli ma

perdenti? Bé, mi auguro che anche stavolta sia così».

Poi Sperindio conclude rivelando che quella di gio-

vedì sarà l’ultima partita sulla panchina del Tre Fiori:

«È stata una stagione dura, molto equilibrata, nella

quale abbiamo avuto momenti di sofferenza anche

fuori dal campo. Sono contento, anche se si ricorda

solo chi vince. E se non vinceremo, possiamo consi-

derarlo un mezzo fallimento. Mi piacerebbe quindi

finire in bellezza questa esperienza al Tre Fiori. Se ho

altri contatti? No, per il momento an-

cora no».

Floriano Sperindio, mister

del Tre Fiori (Foto Archivio)

Stefano Ceci, trainer

del Tre Penne (Foto Archivio)

Tre Fiori-Tre Penne: è la finale déjà vu Flavio Grisoli Campionato Sammarinese

31NUMERO 20 - 26 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

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