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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma 1 eurO iL SeTTiMAnALe di A, B, LeGA prO, d, CALCiO FeMMiniLe e CALCiO A 5 AnnO 2 - n° 15 22 ApriLe 2010 www.professionecalcio.eu ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 1 5 O O m m o o l l o o g g a a z z i i o o n n i i k k i i l l l l e e r r : : i i n n p p r r o o v v i i n n c c i i a a d d i i L L e e c c c c o o m m o o r r t t o o u u n n 2 2 3 3 e e n n n n e e

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.15

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PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.15

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Page 1: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.15

Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

1 eurOiL SeTTiMAnALe di A, B, LeGA prO, d, CALCiO FeMMiniLe e CALCiO A 5 AnnO 2 - n° 15 22 ApriLe 2010

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N 1

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Page 2: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.15

L’EDITORIALE cemento che delimita il

campo dell’oratorio dellacittadina. Lo diciamo damesi, la responsabilità diqueste morti non è dellacasualità, ma di chi dovreb-be impedire che questecose accadano. E invece,allegramente, se ne frega.Siamo stati facili profeti diuna morte che non saràneanche l’ultima, visto lostato in cui versano gli

impianti italiani e le lacri-me dei parenti e degliamici di Luca si vanno adaggiungere a quelle di tuttigli altri ragazzi morti suicampi italiani. Morti chedovranno pesare sullacoscienza di chi ha laresponsabilità della sicu-rezza degli impianti, se maiqueste persone abbianoveramente una coscienza.Con questo articolo, scrit-to il 16 aprile sul nostrosito, abbiamo voluto ricor-dare Luca che a soli 23anni ci ha lasciato perseguire la sua passione.Passione che nessuno haprotetto, perché moriresu un campo italiano è cosìsemplice che ci sentiamodisarmati. Disarmati eincreduli di fronte almenefreghismo di chidovrebbe fronteggiare loscempio in cui si trovano iterreni di gioco nelmondo dilettantistico e

un’altra vita spezzata da omologazioni killerdi Massimiliano Giacomini

OMA - La sicu-rezza nei campideve essere

necessariamente allargataad ogni singolo campo.Che sia per il calcio a 11, a8, a 7 oppure per il calcio a5. Chi si deve occuparedella sicurezza va in televi-sione o parla alle radio o aigiornali, affermando chec’è molto da fare ma chemolto è già stato fatto.Sono solo parole di mer-canti che si mostrano perquello che non sono, chedicono di occuparsi dellasicurezza e invece sonochiusi in stanze con pol-trone di pelle e osservano,giusto per un attimo, iragazzi morire su degliimpianti che dovrebberoessere sicuri, adeguati astandard che non sononeanche così impossibilida raggiungere. Abbiamopubblicato foto di campidove ci sono muri a pochimetri dalle linee laterali edi fondo e altri dove ladistanza era di almeno 4metri. E allora, qualcunoche non conosce neancheil corpo umano ci ha ripre-so dicendoci che le linee disicurezza erano rispettate:2,5 metri. A questi perso-naggi, ignoranti (in quantoignorano le dinamiche fisi-che), deficienti (in quanto

hanno una mancanza diconoscenza adeguata)rispondiamo che un calcia-tore che arriva in corsa,quei quattro metri li com-pie al massimo con duesole falcate e proteggere lavita con della gommacosta meno delle lacrimeche potrebbero essereversate per la morte di unragazzo. Proprio in questeore è morto, dopo due

settimane di agonia e diricovero, primaall’Ospedale di Merate epoi al San Raffaele diMilano, un ragazzo di soli23 anni. Luca Catalano,questo il suo nome, gioca-va una partita del campio-nato di Calcio a 7 vicinoLecco (a CernuscoLombardone) ed eracaduto poco al di là delrettangolo di gioco, sbat-tendo violentemente latesta contro un muro di

r

Numero 15 22 aprile 2010

2 Editoriale

Page 3: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.15

amatoriale italiano. In que-ste ultime settimane cisono arrivate e-mail diragazzi che la sera, dopouna giornata di studio o dilavoro, si divertono gio-cando a “calcetto”, e cihanno indicato alcuniimpianti dove la sicurezzaè a dir poco latente.Proprio per questo dallaprossima settimana “allar-gheremo” la nostra inchie-sta anche ai campi di calcioa 5, monitorando lo statodei manti e delle norme disicurezza che devono

essere rispettate, mentrenella maggior parte deicasi vengono trascurate.Questa settimana siamoscesi in Campania e consi-gliamo al presidenteColonna di chiamareimmediatamente a rap-porto i fiduciari addettialle omologazioni, perchéquello che abbiamo visti, eche ora potete vedereanche voi, è talmente scan-daloso da non meritareun’altra parola.

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

DIRETTORE RESpONSABILE:

Massimiliano Giacomini

[email protected]

AMMINISTRAZIONE:

Via F.T. Marinetti 221

Tel/Fax 06 5011954

00143 Roma

CApOREDATTORE:

Luigi Cardarelli

[email protected]

IMpAGINAZIONE E GRAFICA:

Michele Pirro Editore

STAMpA:

Global Stampa

Via Angelo della Pergola, 5 00176 Roma

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et

SEGRETARIA DI REDAZIONE:Alessia Gallina

[email protected]

REDATTORE:Flavio Grisoli

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

Numero 15 22 aprile 2010

3Editoriale

Anche questa settimana proponia-

mo foto a dir poco scandalose.

La regione che abbiamo preso in

considerazione è la Campania,

nelle province di Napoli,

Benevento, Avellino e Salerno.

Le squadre che appaiono negli

scatti presi sono: Au. Dan.

Belvedere, Caggianese Calcio,

Controne Calcio, Fi. Pe. Calcio

e Ogliarese.

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Page 5: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.15

OMA - Settimana intensa, piena di se edi ma, piena di accuse e di veleni cheescono sempre più dal vaso di Pandora,

di...Interopoli. Andiamo per tematiche.Certamente è il processo di Napoli che tienetutti i mass media in fibrillazione, specie dopoche il giudice Casoria ha ammesso agli atti le 74intercettazioni più gravi, richieste dalla difesa diMoggi. Tutto si basa sul colloquio tra Facchetti eBergamo, con l'esplicita richiesta di Collina adarbitrare l'importante gara Inter-Juventus, desi-gnazione poi regolarmente avvenuta. Ora nonsi tratta di griglie (la possibilità di poter averenel sorteggio quattro internazionali, ma l'esplici-ta richiesta di “quel” direttore di gara. GianfeliceFacchetti, con molto buon senso, chiede che siarispettata la memoria di un morto, ma diceanche in maniera decisa che l'Inter deve lascia-re lo scudetto assegnatole in quanto “unica”onesta nel mare malmentoso di calciopoli.Moratti non molla, ma farebbe più bella figura arestituire il maltolto prima di vederselo strap-par via. Tornando al calcio giocato la Roma ha

fatto un deciso passo avanti vincendo il derby etornando in testa ad un punto dall'Inter. Pensoche una sconfitta nel duplice scontro tagliereb-be le gambe alla truppa del Mou, già di per sèapparsa legnosa e con idee confuse: non ingan-ni la vittoria sulla povera Juve, al momentoattuale quasiasi squadra del campionato italianoè in grado di battere i bianconeri, nella stagionepiù sciagurata dopo il 1960/61 ed in predicatodi esser fuori da tutte le competizioni europee(Europa League compresa). E a pensare che ibianconeri avevano iniziato bene la gara, a sen-tire Tardelli una delle migliori, ma il nervosismodi Sissoko e l'eccessiva fiscalità di Damato l'han-no messa k.o. più della stessa rivale. Comunqueda molti anni non si vedeva un campionato cosìincerto in ogni zona della classifica ed anche perla zona retrocessione (Livorno ormai spaccia-to) si avranno le sentenze all'ultima giornata.Pensate che rischiano Udinese e Bologna coiloro capocannonieri Di Natale e Di Vaio, adimostrazione che nulla è ancora deciso. IlCatania ha buttato alle ortiche la matematica

salvezza facendosi rimontare dal derelittoSiena, non nuovo a simili imprese (ricordate il 3-3 di Torino?). Oltre che sull'incandescente fina-le di campionato, tutte le attenzioni dei tifosisono rivolte ai futuri assetti delle panchine esulle convocazioni azzurre che, secondo noi,mostreranno purtroppo ben poche sorprese.La cacciata di Allegri apre uno scenario interes-sante, perchè pensiamo a lui come probabiletrainer della Fiorentina mentre Prandelli appro-derà (finalmente) all'amata signora (non credia-mo alla nazionale) anche perchè l'operazioneBenitez è irta di mille ostacoli, oltrechè costo-sa. Poi bisognerà vedere gli umori di Mourinho(Blanc in pole) e chi siederà sulla scomoda pan-china rossonera (scontato l'addio di Leonardo).Poi ci sarà la girandola degli acquisti/cessioni edanche qui la Juventus sarà tra le più movimen-tate. Elkann per ora tace: sento odore di epura-zioni a tutti i livelli ma ora, vista la situazione diclassifica, non si può dire: certo un'annatacciacome questa fa montare pericolosamente lacontestazione del popolo bianconero.

r Gasperini e un finale di stagione da brividi

Numero 15 22 aprile 2010

5La Rubrica

Page 6: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.15

OMA - La vicenda delleultime intercettazionivenute alla luce dopo qual-

che anno, sembrano aprire unquerelle che non porta a nulla,ma anzi contribuisce ad allonta-nare l’individuazione e la solu-zione del grande problema:pulizia nella Federcalcio. Quasicertamente esse non hanno enon avranno rilevanza penale,né rilevanza ai fini di violazionedel Codice di Giustizia Sportiva,ma servono ai giornali e ai gior-nalisti per aumentare la tiratu-ra. Dimostrano però un malco-stume generalizzato ed unamancanza di etica e di rispettodelle regole che coinvolge tuttied ogni cosa: società, giocatori,arbitri, dirigenti. Ma dove staallora il problema e la soluzionea questi fatti incresciosi e diquesto stato di cose? È la mora-lizzazione della FIGC! Una fede-razione che al proprio internonon rispetta le regole, non eli-mina i coinvolti, gli squalificati ei collusi, come può pretendereche le società, i dirigenti ed igiocatori facciano quello che laFederazione nonfa al propriointerno. Chi si eraautoproclamatopaladino dellalegalità, ed ogniriferimento alPresidente Abetenon è puramentecasuale, come puòtollerare il malco-stume interno epretendere poidagli altri comportamenti cor-retti e lineari. Nei precedentinumeri avevamo dato contodella assunzione in Federcalciodi figli, figlie, nipoti, parenti ed

affini, ma si vede che non si fini-sce mai di toccare il fondo. Lapromozione a quadro e la car-riera napoleonica di alcunidipendenti, amici di potenti,non stupisce ormai piùnessuno. Lasegretaria delD i r e t t o r eGenerale dellaFIGC è stata pro-mossa a quadro,con un adeguatosuperminimo nellostipendio. Certo visaranno state dellebuone ragioni perquesta determina-zione, ma che dire delle decinedi dipendenti, con tanta di lau-rea e di esperienza decennale inimportanti uffici che aspettanoda tanto un minimo di ricono-scimento: chi figli e chi figliastri.Un’altra cosa che ci ha colpito èla nomina del nuovo CapoUfficio Stampa della FIGC, cheha sostituito il promossoDirettore Generale. I bene informati ci dicono che sitratta di una gentile signora,

con bella presenza e aspetto,con personalità e

fascino, e che que-sta sia la primavolta che assumeun incarico cosiimportante (augurie buon lavoro) edelicato in questop a r t i c o l a r emomento, spe-cialmente per laF e d e r c a l c i o .Certo anche in

questo caso vi saranno stati deibuoni motivi che hanno portatoad una scelta cosi fuori dalcomune. Ma che volete questescelte tra le quali alcune segre-tarie che in occasione del pen-

rdi Robin Hood sionamento aspirano a fare i

presidenti, ci siamo abituati epurtroppo stanno diventando

da eccezione a regola costan-te. Non si può gestire ogni

cosa senza ilrispetto delleregole e pretende-re dagli altri com-portamenti certo-sini. Chissà se nel fir-mare questiprovvedimenti onel prometterepresidenze a chinon ne ha i tito-

li, il Presidente Abete si èricordato di essersi nelle dueassemblee elettive autoprocla-mato il paladino della legalità.Anche sulla proposta di radia-zione di Moggi non si è presaalcuna decisione qualunque essafosse, come la mancata richiestada parte della Procura Federaledell’acquisizione dei cd chehanno portato all’apertura diCalciopoli 2, entrambi gli aspet-ti violano cosi lo stato di diritto(sportivo) ed inducendo inognuno la convinzione che sipuò fare tutto ciò che si vuole,tanto nessuno paga mai. Ilpalazzo brucia ma i boiardi con-tinuano a gestire il potere,magari fingendosi deboli a loropiacimento e senza il rispetto dinulla e di nessuno. (O temporao mores avrebbe esclamatoCicerone). Ma fino a quando ?qualcuno tempo fa diceva: duraminga…. dura no. Il nostro appuntamento è dopoi mondiali di calcio, allora ci saràla resa dei conti e qualcunofinalmente andrà…. a casa !aspettiamo con ansia quelmomento e nel frattempo affi-liamo le armi….. pardon lapenna…. e non solo !!

robin Hood: dopo i mondiali la resa dei contiNumero 15

22 aprile 2010

6 Voci dal Palazzo

Sulla radiazione di

Moggi non si è presa

alcuna decisione. Ci

stiamo convincendo

che si può fare di tutto

tanto nessuno paga

La FIGC è una

Federazione che al

proprio interno non

rispetta le ragole, non

elimina i coinvolti e

non squalifica i collusi

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Arezzo-Viareggio 1-1Benevento-Novara 1-0Cremonese-Figline 5-1Foligno-Varese 1-1Lecco-Perugia 1-0Lumezzane-Como 0-0Monza-Pergocerma 1-1Paganese-Alessandria 3-1Sorrento-Pro Patria 3-0

Alessandria-Lumezzane

Como-Sorrento

Figline-Arezzo

Novara-Cremonese

Pergocrema-Paganese

Perugia-Benevento

Pro Patria-Foligno

Varese-Monza

Viareggio-Lecco

32^ GiOrnATA 25.04.10

Squadra PTNovara 66Cremonese 57Arezzo 55Varese 55Lumezzane 49Benevento 49Perugia (-2) 40Alessandria 40Figline (-1) 39Sorrento 39Monza 37Como 34Foligno 33Viareggio 33Pergocrema 32Lecco 31Pro Patria 29Paganese 27

CLASSIFICA 1^ DIVISIONE

GIRONE A18 Gol: Le Noci (Pergocrema, 8 r)

14 Gol: Motta (Novara, 4 r),

Chianese (Arezzo, 2 r), Paulinho

(Sorrento, 1r)

MArCATOri

31^ GiOrnATA 18.04.10

Bassano-Fano 2-0Bellaria-Poggibonsi 0-1Colligiana-Sangiustese 1-2Gubbio-Pro Vasto 0-0Itala S.M.-Celano 2-2Lucchese-Prato 2-0Nocerina-Carrarese 3-1Sacilese-San Marino 2-0Sangio-Giacomense 3-0

Carrarese-Lucchese

Celano-Bassano

Fano-Sacilese

Giacomense-Gubbio

Poggibonsi-Itala S.M.

Prato-Sangiovannese

Pro Vasto-Nocerina

San Marino-Colligiana

Sangiustese-Bellaria

32^ GiOrnATA 25.04.10

Squadra PTLucchese 63San Marino 55Fano 52Sangiovannese 48Bassano 47Prato 46Gubbio 46Sangiustese 42Itala S.Marco 41Celano 38Nocerina 37Giacomense 36Pro Vasto 36Sacilese 35Poggibonsi 30Carrarese 29Bellaria 29Colligiana (-1) 28

CLASSIFICA 2^ DIVISIONE

GIRONE B19 Gol: Marotta (Gubbio, 2 r)

18 Gol: Cesca (San Marino)

15 Gol: Zubin (Itala SM, 5 r)

14 Gol: Basilico (Prato)

12 Gol: Nicolini (Giacomense 4r)

MArCATOri

31^ GiOrnATA 18.04.10

Cavese-Andria 1-1Pescara-Reggiana 3-0Pescina-Giulianova 1-2Portogruaro-Foggia 1-1Ravenna-R.Marcianise 1-1Rimini-Potenza 2-0Spal-Verona 1-1Taranto-Lanciano 1-1Ternana-Cosenza 0-0

Andria-Pescina

Cosenza-Ravenna

Foggia-Pescara

Giulianova-Cavese

Lanciano-Rimini

Potenza-Portogruaro

R.Marcianise-Ternana

Reggiana-Spal

Verona-Taranto

32^ GiOrnATA 25.04.10

Squadra PTVerona 52Portogruaro 52Pescara 52Reggiana 46Ternana 46Rimini 45Cosenza 41Spal 39Taranto 39Ravenna 38Cavese 38Lanciano 37R.Marcianise(-1) 37Andria 36Foggia(-1) 36Giulianova 32Pescina 31Potenza (retrocessa) 31

CLASSIFICA 1^ DIVISIONE

GIRONE B12 Gol: Altinier (Portogruaro),

Piovaccari (Ravenna, 2 r)

11 Gol: Biancolino (Cosenza, 2 r),

Sy (Andria, 3 r)

10 Gol: Rossi (Reggiana, 1 r)

MArCATOri

31^ GiOrnATA 18.04.10

Canavese-Alto Adige 0-1Legnano-Sambonifacese 2-0Mezzocorona-P.Vercelli 1-3Olbia-Carpenedolo 3-0P.B.Vercelli-Pro Sesto 0-0Pavia-Rodengo S. 2-1Spezia-Crociati 1-0Valenzana-Alghero 1-0Villacidere-Feralpi S. 4-0

Alghero-Canavese

Alto Adige-Spezia

Carpenedolo-Pavia

Crociati-Valenzana

Feralpi S.-Legnano

Pro Sesto-Olbia

Pro Vercelli-Villacidrese

Rodengo-P.B.Vercelli

Sambo-Mezzocorona

32^ GiOrnATA 25.04.10

Squadra PTAlto Adige 56Spezia 55Feralpisalò 53Alghero(-1) 52Pavia 51Rodengo S.(-1) 48Legnano (-2) 48Pro Vercelli 39Crociati 38Valenzana 38Canavese 37Olbia 37Sambo(-1) 36Carpenedolo 35Villacidrese 34Mezzocorona 33P.B.Vercelli 25Pro Sesto (-2) 20

CLASSIFICA 2^ DIVISIONE

GIRONE A

15 Gol:Lazzaro (Spezia, 5 r)

13 Gol: Pietribasi (Sambonifacese)

12 Gol: Cocco (Alghero, 3 r),

Carbone (Pavia, 3 r), Bachlecner

(Canavese, 1r), Chiaretti (Pro

Vercelli, 3 r)

MArCATOri

31^ GiOrnATA 18.04.10

Barletta-Brindisi 1-0Catanzaro-Gela 2-0Cisco Roma-Monopoli 3-2Igea Virtus-Aversa N. 0-3Isola Liri-Vico Equense 1-0Juve Stabia-Scafatese 0-2Manfredonia-Siracusa 2-0Noicattaro-Melfi 1-0Vibonese-Cassino 1-0

Aversa N.-Manfredonia

Brindisi-Isola Liri

Cassino-Barletta

Gela-Vibonese

Melfi-Juve Stabia

Monopoli-Noicattaro

Scafatese-Cisco Roma

Siracusa-Catanzaro

Vico Equense-Igea Virtus

32^ GiOrnATA 25.04.10

Squadra PTJuve Stabia 66Catanzaro (-3) 64Cisco Roma 59 Barletta (-1) 52 Siracusa 51Brindisi 50Cassino 47Gela 45Melfi 43Manfredonia 39Monopoli 37Scafatese 35Isola Liri 35Aversa N. 34Noicattaro 31Vibonese(-1) 26Vico Equense 23Igea V. (retrocessa) 10

CLASSIFICA 2^ DIVISIONE

GIRONE C

20 Gol: Ciofani (Cisco Roma, 6 r)

15 Gol: Mosciaro (Catanzaro, 4 r)

14 Gol: Chiaria (Melfi), De Angelis

(Juve Stabia, 3 r)

13 Gol: Longoni (Catanzaro)

12 Gol: Da Silva (Brindisi)

MArCATOri

31^ GiOrnATA 18.04.10

REGOLAMENTO

Due per ogni girone

con la prima diretta-

mentin Serie B, men-

tre la seconda uscirà

dalla vincete dei play-

off. Retrocessioni tre

per girone con play-

out. Le date: Andata

23/05/2010; Ritorno

30/05/2010. solo per i

play-off la finale di

andata il 6/06/2010 e

quella di ritorno il

13/06/2010, con even-

tuali supplementari se

permane parità pro-

mossa la squadra

meglio piazzata in

campionato.

Dal 23 agosto inizio

alle ore 16,

dal 6 settembre inizio

alle ore 15; dal 25

ottobre

inizio ore 14.30; dal

28 marzo inizio alle

ore 15; dal 23 maggio

inizio alle ore 16.

ORARI

Le ClassificheNumero 15

22 aprile 2010

8 Classifiche

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È iniziato lo sprint per la volata conclusivaA tre giornate dal termine del campionato si fa sempre più serrata la lotta per gli spareggi

della Prima Divisione di Lega Pro. Il finale caldissimo non preclude colpi di scena

di Gianluca Tinfena

OMA - Nel gironeA il Beneventorovina la festa al

Novara che deve rinuncia-re all'imbattibilità e riman-dare l'approdo nella cadet-teria. Un ko che comun-que nonsembra pre-occupare piùdi tanto lasquadra diTesser chemantiene 9punti di van-taggio sullaseconda. Piùincerta edemozionan-te la bagarrenel girone B dovePortogruaro, Verona ePescara si giocherannotutto nei prossimi 270minuti.

LEGA PROPRIMA DIVISIONE

GIRONE A

La matemati-ca non devetradire per-chè è veroche poten-zialmente laCremonesev i n c e n d od o m e n i c acontro ilN o v a r aaccorcereb-be le distanzedai piemon-tesi ma per ilprimato i giochi sembranoscritti ormai da tempo. Lasquadra di Venturato èquella che è uscita megliodalla 31^ giornata con unsonoro 5-1 ai danni delmalcapitato Figline di

Torricelli che ha permessoai grigiorossi di tornarefinalmente al successodopo quattro pareggi con-secutivi. Un secondoposto da custodire prezio-samente sino al terminedella regular season, unbiglietto da visita impor-

tantissimo in vista dei play-off. Chi si sta ancora man-giando le mani consapevo-le di aver perso una buonaoccasione è l'Arezzo, chetrova solo pareggi da treturni. In casa contro ilViareggio gli uomini diGalderisi non sono andatioltre l'1-1 raggiunti nel

recupero perdendomomentaneamente laseconda piazza. Terzoposto condiviso tra i clubdel Direttore GeneraleFrancesco Ceravolo e ilVarese del presidente

Antonio Rosati e pensareche aveva intimato di volerlasciare la scorsa estate difronte al mancato aiuto daparte della classe impren-ditoriale locale. Invece ilVarese nonostante in tra-sferta non brilli (il pari diFoligno è l'ennesima testi-

monianza intal senso), incasa regalas e m p r egrandi soddi-sfazioni esogna las e c o n d apromozioneconsecutivadopo la vit-toria dellaS e c o n d a

Divisione nel maggio scor-so: «Sarebbe veramente ilmassimo riuscire a conqui-stare la Serie B in occasionedel centenario del club - cidice il presidente Rosati.La città inizia a farci un pen-sierino e per dire la veritàanche noi. Comunque vadasarà un successo ma ora

abbiamo ildiritto di pro-varci e tenta-re di arrivareai play-offcon il migliorpiazzamentop o s s i b i l e .Certo è che ilp r o s s i m oanno in unmodo o nel-l'altro dovròessere aiuta-to nel portare

avanti questo progetto».A rilanciare le propriequotazioni in questo finaleincandescente è ilBenevento che ritrova legiuste motivazioni dopo ilritorno di Acori sulla pan-

china dei campani.Contro il Novara è statauna vera e propria impre-sa, come un'impresa èquella che sta provando aportare a termine ilLumezzane in piena corsanonostante i tanti proble-mi di natura finanziaria.

LEGA PROPRIMA DIVISIONE

GIRONE B

Nell'altro raggruppamentotutto è in bilico e siamocerti lo sarà sino in fondo.La sorpresa dell'anno èsenza ombra di dubbio ilPortogruaro dell'ex difen-sore di Udinese e PerugiaAlessandro Calori. IlPortogruaro infatti nonperde da otto turni e hafame di gloria per un tra-guardo che sarebbe vera-mente storico: «Noi confi-diamo di arrivare allo scontrodiretto dell'ultima giornatacon il Verona con il vantaggiodi un punto. La strada èancora lunga e in salita manoi sappiamo di avere lecarte in regola per potercelafare. Ci vuole costanza - cispiega il miste - determina-zione ed anche un pizzico difortuna per centra-re un obiettivo cheavrebbe assoluta-mente dell'incredi-bile. I ragazzidaranno anima ecorpo e sanno dipoter scrivere lastoria di questoclub».Parole decisequelle del tecnicodei granata chedopo il pari inter-no con il Foggia ècostretto a divi-dere la vetta con

Verona e Pescara.La squadra di Remondinaè la vera favorita alla vitto-ria finale sin dall'estate manon ha saputo chiuderedefinitivamente i contiquando sembrava volaread ali spiegate verso laserie B. Il pari di Ferrararimette tutto in discussio-ne e soprattutto consenteal Pescara di mister DiFrancesco di completarela rimonta grazie ai 13punti ottenuti nelle ultime5 partite. La battaglia siinfiamma anche per irestanti due posti che var-ranno l'accesso ai play-offcon Reggiana, Ternana eRimini protagoniste diquesta volata emozionan-te. Gli emiliani dovrannoriuscire a superare il con-traccolpo psicologico dellapesante sconfitta diPescara e nelle ultime sfidehanno lasciato troppi puntiper strada. Discorso simileper la Ternana abituataultimamente a pareggiarespesso e volentieri, inripresa invece il Riminiconvinto di poter supera-re le difficoltà societariacon un risultato di presti-gio.

r

Numero 15 22 aprile 2010

10 Play-off 1^ div

LA LOTTA PLAY-OFF DEL GIRONE A

CREMONESE

AREZZO

VARESE

BENEVENTO

LUMEZZANE

PT

57

55

55

49

49

G

31

31

31

31

31

DR

+18

+18

+13

+10

+8

V

15

15

15

14

13

P

4

6

6

10

8

N

12

10

10

7

10

LA LOTTA PLAY-OFF DEL GIRONE B

VERONA

PESCARA

PORTOGRUARO

REGGIANA

TERNANA

RIMINI

PT

52

52

52

46

46

45

G

31

31

31

31

31

31

DR

+19

+13

+9

+8

+3

+1

V

12

13

14

12

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13

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Calori, mister del Portogruaro(Foto Archivio)

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Battaglia senza esclusione di colpi

di vantaggio sul Catanzaro(64 punti), che può conti-nuare a sperare. Questedue si giocheranno ilprimo posto, mentre laCisco Roma di Incocciatiè abbastanza sicura dellasua terza posizione a 59punti. A 52 troviamo ilBarletta, seguito ad unasola lunghezza dalSiracusa, e a chiudere ilBrindisi a 50 punti.Queste tre squadre sicontenderanno i dueposti rimanenti negli ulti-mi 270, caldissimi, minutidella stagione regolare: ilBarletta affronterà, insequenza, Cassino,Monopoli e Siracusa; i sici-liani se la dovranno vede-re con Catanzaro, CiscoRoma e Barletta, in unfinale di stagione decisa-mente in salita; il Brindisiaffronterà Isola Liri,Catanzaro e Manfredonia.Per le prime due posizio-ni, la Juve Stabia si troveràdi fronte Melfi, Cassino eAversa Normanna, men-tre il Catanzaro, oltre aSiracusa e Brindisi (chesicuramente non vorran-no regalare punti a cuorleggero), all’ultima giorna-ta andrà a rendere visita alMelfi.

punti), Bassano (47),Gubbio e Prato (46punti). Le ultime tre gior-nate vedranno laSangiovannese opporsi a

P r a t o ,Sangiustesee SanMarino; ilBassano, chealmeno sullacarta sem-bra avere ilcalendariopiù favorevo-le, conCelano, ProVasto eCarrarese; ilG u b b i o

affronterà Giacomense,Prato e Poggibonsi, men-tre il Prato dovrà veder-sela controSangiovannese, Gubbio eItala San Marco.GIRONE C – Il gironemeridionale, se una setti-mana fa vedeva la JuveStabia nettamente favoritaper la vittoria assoluta,con la sconfitta rimediatain casa contro la Scafatese(l’allenatore dei calabresiGaetano Auteri probabil-mente dovrà necessaria-mente rivedere alcunesue dichiarazioni), ha vistoridursi a tre le lunghezze

reggi: il posto vacante saràun affare tra Pavia (51punti), Rodengo Saiano(48) e il sorprendenteLegnano (48). Per i pavesiil calendario propone lesfide con Carpenendolo,Sudtirol e la disastrata ProSesto; al Rodengo tocche-ranno Pro BelvedereVercelli, Olbia e Legnano,in quello che potrebbeessere lo scontro direttoper il quinto posto; per ilLegnano, invece,Feralpisalò, Pro Sesto eRodengo Saiano, appunto.La lotta è più che maiaperta.GIRONE B – Dettodella Lucchese, che ha

riacquisito un buon mar-gine sulle inseguitrici, eche sembra aver assesta-to il colpo decisivo per lapromozione diretta, restada vedere chi si giocherà iquattro posti disponibiliper gli sapreggi. Il SanMarino, con 55 punti econ otto lunghezze sullaquinta potrebbe aver giàla poltrona assicurata.Anche il Fano a 52 puntiha un buon margine disicurezza. Restano, teori-camente e a meno di cla-morose sorprese, dueposti, che si contenderan-no Sangiovannese (48

totale, in lizza per i quat-tro posti che assicurano la“post-season”. Sudtirol(56 punti), Spezia (55),Feralpisalò e Alghero(rispettivamente 53 e 52punti, ma entrambe conuna gara da recuperare) sistanno giocando il primoposto in classifica. Tra que-ste, il calendario apparen-temente più favorevole èappannaggio dell’Alghero,che dovrà vedersela conValenzana (nel recupero),Canavese, Spezia e ProBelvdere Vercelli; quellopiù ostico è senza dubbioil cammino finale delloSpezia di D’Adderio(Sudtirol, Alghero eFeralpisalò,tutti scontridiretti). C’èda dire chetutte e quat-tro avrannoalmeno unasfida al verti-ce in questeultime treg i o r n a t e ,quindi iro ve s c i a -menti intesta allaclassifica potranno nonessere una sorpresa. Diqueste quattro formazio-ni, tre giocheranno gli spa-

OMA – A tre gior-nate dalla fine dellastagione regolare

niente può essere consi-derato pienamente deci-so. In tutti e tre i gironiche compongono laSeconda Divisione, la lottaper conquistarsi “unposto al sole” è più chemai aperta e in discussio-ne. Delle tre capoliste(Sudtirol, Lucchese e JuveStabia) solo la formazionerossonera guidata daGiancarlo Favarin puòdirsi abbastanza certadella promozione diretta,mentre negli altri raggrup-pamenti si dovrà attende-re, molto probabilmente,il triplice fischio dell’ulti-ma giornata. Sono dodicile formazioni che si gio-cheranno, a conti fatti, itre ulteriori posti disponi-bili per la Prima Divisione,e al momento sono ben19 le squadre che sento-no il “profumo dei play-off”. Andiamo a sviscerarela situazione dei tre gironi.GIRONE A – In assolu-to questo è il raggruppa-mento più incerto di tuttala Lega Pro, con quattrosquadre a contendersi ilprimo posto e sette, in

di Flavio Grisoli

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In Seconda Divisione la lotta resta aperta: diciannove squadre si contendono dodici posti

Numero 15 22 aprile 2010

12 Play-off 2^ div

LA LOTTA PLAY-OFF DEL GIRONE B

SAN MARINO

FANO

SANGIO

BASSANO

GUBBIO

PRATO

PT

55

52

48

47

46

46

G

31

31

31

31

31

31

DR

+20

+12

+8

+12

+9

+9

V

15

14

11

11

12

12

P

6

7

5

6

9

9

N

10

10

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10

LA LOTTA PLAY-OFF DEL GIRONE A

SUDTIROL

SPEZIA

FERALPIS.

ALGHERO

PAVIA

RODENGO S.

LEGNANO

PT

56

55

53

52

51

48

48

G

31

31

30

30

31

31

31

DR

+8

+18

+14

+18

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V

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7

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N

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LA LOTTA PLAY-OFF DEL GIRONE C

JUVE STABIA

CATANZARO

CISCO ROMA

BARLETTA

SIRACUSA

BRINDISI

PT

66

64

59

52

51

50

G

31

31

31

31

31

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DR

+34

+31

+26

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di Luigi Cardarelli e Flavio Grisoli

i presidenti di Lega pro assolvono gli arbitriRassicurante inchiesta sul mondo delle terne arbitrali. Il resoconto dettagliato della nostra indagine

OMA – Si conclude questa setti-mana la nostra inchiesta sulla clas-se arbitrale della Lega Pro, propo-

nendo ai nostri lettori un resoconto com-mentato delle dichiarazioni dei presidentiche abbiamo intervistato finora sull’argo-mento. Nel complesso, il giudizio dei diri-genti interpellati è stato volto alla positi-vità e alla comprensione dell’errore (inte-so come aspetto imprescinbile del ruolo:si è tutti uomini, in fondo), pur con qual-che appunto e consiglio che nel corso diqueste settimane abbiamo raccolto eriportato fedelmente. Il primo aspettoche balza agli occhi, rispetto all’analogainchiesta che abbiamo condotto nelmondo dei dilettanti, è la soddisfazioneche i presidenti mostrano verso gli arbitri,sia per quanto riguarda l’aspetto tecnicoche quello comportamentale. Abbiamoancora ben nitide nella memoria le paro-le al vetriolo dei massimi dirigenti dellesocietà di Interregionale sull’indisponen-za, l’arroganza e la poca preparazionedegli arbitri, oltre che alle aspre criticheriservate al designatore Farina. Salendo diuna sola categoria, invece, i giudizi raccol-ti sono di ben altra natura. Da Rosati delVarese, ad Accornero del Novara, passan-do per Giuliani della Lucchese, i presiden-ti della vecchia Serie C dimostrano disopportare molto più di buon grado ledecisioni (favorevoli o avverse che siano)arbitrali. Si potrebbero fare diverse dedu-zioni a questo diverso tipo di modo divivere gli arbitraggi: dalla poca voglia diesporsi troppo per evitare eventuali“ritorsioni” (come ci ha detto, tra il serioe il faceto il presidente del Varese AntonioRosati), alla più semplice inclinazione,come detto, a rispettare le decisioni arbi-trali perché parte del gioco. Solo AngeloBuzzi (presidente del Crociati Noceto) è

rstato molto critico verso i direttori digara, “condannandoli” sotto tutti i punti divista. Gli altri argomenti della nostrainchiesta riguardavano la controversaregola che punisce le bestemmie, e le pro-poste avanzate dal presidente dell’AIAMarcello Nicchi per professionalizzare e“categorizzare” gli arbitri. Per quantoriguardo il primo tema, al di là della con-danna unanime per il gesto, sempredeprecabile, la critica che i più hannoavanzato è verso le sanzioni, che appaio-no esagerate, pur rtitenendo i calciatori, echi gravita nel mondo del calcio, degliesempi soprattutto per i giovani. Moltodivertente il commento al proposito sem-pre del presidente Buzzi: «Chi ha deciso dipunire le bestemmie ha fatto bella figura solocon la nonna che va tutte le domeniche inchiesa». Certo è, che da un ConsiglioFederale ci si poteva aspettare qualcosa dipiù importante che allungare i tempi adisposizione del Giudice Sportivo perverificare se qualcuno abbia detto “Dio”anziché “zio”, ingaggiando anche improba-bili (seppur senza nulla togliere) espertisordomuti di labiali e quant’altro. In molti,come il patron Giuseppe Carnevale delCosenza, chiedono che agli arbitri sia datala possibilità di parlare a fine gara, non pergiustificarsi (che sarebbe ingiusto), ma perspiegare insieme agli addetti ai lavori leloro decisioni durante la gara. Sarebbeindubbiamente un gesto volto alla mag-giore trasparenza e al confronto, e indub-biamente renderebbe una categoria, quel-la degli arbitri, da omertosa quale è oggi,molto meno invisa. Noi di “ProfessioneCalcio” sappiamo bene, a questo proposi-to, cosa significhi l’omertà: avremmo volu-to intervistare il designatore della CAN-D Stefano Farina per concludere l’inchie-sta sugli arbitri dell’Interregionale, maNicchi ce ne ha negata la possibilità. Altrotema da parecchio tempo in esame è la

possibilità di creare la categoria degli arbi-tri professionisti. Diversi pensano chesarebbe un bene, perché porterebbe unrendimento migliore; altri ritengono chepossa essere un modo per dare ancorapiù potere agli arbitri, e non se ne sente ilbisogno. Tutti, invece, sono sfavorevoli(senza riserve) alla creazioni di classi chiu-se di appartenenza per gli arbitri (alcunisolo di Serie A, ecc.), perché ciò vorrebbedire snaturare completamente il concettodi meritocrazia (e questo sarebbe moltopericoloso, come certi processi, che inquesti giorni sono tornati alla ribalta dellacronaca, ci stanno dimostrando). “Comele squadre lavorano per raggiungere unacategoria superiore, anche gli arbitri cheattualmente dirigono partite in D on LegaPro sognano un giorno di arrivareall’“Olimpico” di Roma o al “Meazza”. Ènaturale”: questo in sintesi, il concettoche i presidenti hanno espresso al riguar-do. In conclusione come sempre poiognuno ha la propria idea, le proprie pro-poste su cosa potrebbe aiutare le condu-zioni arbitrali (moviola in campo, sensorialle porte e chi più ne ha più ne metta),ma niente, e ribadiamo niente, troveràmai tutti d’accordo. Perché, si sa, l’arbitroè da sempre la figura più controversa (econtestata) del calcio, dai tempi del WMfino ai giorni nostri. Probabilmente ungiorno, tutto sarà diverso: spariranno glistadi, le gare saranno giocate virtualmen-te e controllate da delle macchine. Perqualcuno sarà un bene, ma per molti altri(riteniamo la maggioranza) sicuramenteno. Il gusto della polemica, qui nelBelpaese, è un “must” e un piacere chenessuna macchina e nessuna moviolapotrà mai toglierci. A meno che il futuronon ci riservi un panorama come quellodescritto da Ray Bradbury in “Fahrenheit451”. E allora, quel giorno, il calcio saràmorto.

Numero 15 22 aprile 2010

14 Inchiesta

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OMA - Tra le tante iniziative volte amigliorare la vita delle associazioni spor-tive, la Lega Nazionale Dilettanti ha isti-

tuito un Centro Servizi. È in sostanza unosportello per le società sportive del mondodilettantistico, che fornisce assistenza fiscaleed esperti contabili che possono snellire oaddirittura sostituire i commercialisti di ognisingola società, sobbarcandosi tutto il lavoro. Ilprogetto è volto a fungere da salvagente per lesocietà che si trovano in difficoltà con gliadempimenti fiscali, che, nello specifico nelmondo del calcio, sono un vera e propria giun-gla. Ne abbiamo parlato con due consulentiche lavorano per la realizzazione del progetto:il dott.Caira e il dott. Galea.Progetto LND Servizi: le società sono ancorascettiche, le adesioni poche, come ve lo spie-gate?: «Si, è vero – ci risponde Galea, consulen-te del Centro Servizi. È un progetto importanteche ha bisogno dei suoi tempi. Ci rivolgiamo a unplatea piuttosto vasta con esigenze diverse. Lesocietà a cui facciamo riferimento sono quelle piùpiccole, quelle che hanno più bisogno dei nostri ser-vizi, che ancora non sono ben strutturate e chedarebbero quindi un risultato positivo. Al tempostesso queste società, sono le più difficili da rag-giungere per problemi logistici, non tutte seguonole comunicazioni internet che noi stiamo continua-mente fornendo. Se dovessimo incontrarle tutte fisi-camente, avremmo dei costi spropositati, purtrop-po non possiamo farlo. Gli investimenti sono statiingenti, l’idea è quella di sviluppare il progettopiano piano ma con criteri ben precisi».

I tempi per avere dei riscontri importanti?«Abbiamo bisogno di almeno un anno e mezzo –continua nella spiegazione il dott. Galea - ilnostro progetto va assimilato dalle società chedevono inizialmente capire e poi mettere in prati-ca. Ci stiamo focalizzando su soggetti maggiori chesono già strutturati, addirittura con il CollegioSindacale, non solo un commercialista o un consu-lente fiscale. Parlando con loro abbiamo riscontra-to consensi notevoli capendo l’utilità del servizio.Per modificare situazioni amministrative c’ècomunque bisogno di tempo, quindi, nonostantel’idea sia piaciuta, nel tempo avremo le nostre sod-disfazioni. La Lega da parte sua monitorerà neltempo l’andamento del progetto che si svilupperàman mano che le società aderiranno». Cose deve fare “fisicamente” un’associazionesportiva che ha dato credito al vostro proget-to? «Il centro servizi ha una funzione di semplifi-cazione e di informazione, le società sono scarsa-mente informate e problemi a interpretare lenorme. Noi arriviamo fin dove la società ha biso-gno, dalle semplici comunicazioni all’Agenzia delleEntrate, fino all’elaborazione di documenti contabi-li. I servizi sono molteplici. La nostra attività è svol-ta da una società commerciale, non propriamentea scopo di lucro, ma che va in base alle esigenzedelle associazioni sportive, per esempio, lo scorsoanno, la maggior parte delle società non ha aderi-to al 5 per mille, su 42mila richieste solo 3milahanno ottenuto il beneficio. Oltre a chi non hamandato gli incartamenti, ci sono state società chel’hanno fatto male, solo il 3% ha presentato cartecorrette in grado di ottenere il 5 per mille. A que-sto punto il presidente Tavecchio è sceso in campo,volendo fornire un appiglio per le società che, se

non sono capaci di fare una cosa così semplice, tro-veranno estreme difficoltà per il resto degli adem-pimenti fiscali più complessi come il modello unicoo altro». Quali sono i costi che una società deve soste-nere se vuole aderire al progetto? «I costi sonorelativamente bassi, partiamo dai 250,00 Europer una assistenza di base. Gli incassi per ora sonostati pochi in confronto agli investimenti, ma cre-diamo nel Centro Servizi». Ogni problematica è recepito dal dott. Caira,già responsabile del fiscale della Federazioneed esperto del settore, che aggiunge: «Il CentroServizi è intenzionato a far capire che non vuolemettersi in concorrenza con nessuno. Vogliamo solofar capire e arrivare a una conclusione: le societàdevo essere formalmente in regola. Durante inostri tour che facciamo in giro per l’Italia, abbia-mo riscontrato una disinformazione incredibile. Lesocietà si appoggino anche a commercialisti maspesso non sono del settore. La normativa sportivanon si conosce bene purtroppo, noi la conosciamo,è stata scritta direttamente da me, non vuole esse-re per vantarmi, ma per far capire che chi scrivele leggi vuole aiutare le società a cui sfuggonomolte cose». Quindi la Lega sarà un supporto ora più diprima? «Certamente, spesso riceviamo anchechiamate da commercialisti che ci chiedono delu-cidazioni. Siamo aperti a 360 gradi con tutti,vogliamo solo tutelare le società perché a voltebaste una omissione per far cadere tutto l’impian-to». In conclusione, qual è il problema principaleche andrete ad affrontare? «Quello che noivogliamo far capire è che le società non sono eva-

sori, non conoscono quali sono gli adempi-menti. Abbiamo portato delle proposte allaSettima Commissione del Senato, ora dob-biamo solo sperare che vadano in porto. Ipolitici devono capire che le società spessosono vittime di situazioni che poi fanno tro-vare con l’acqua alla gola i legali rappre-sentanti. Continueremo a supportare quin-di le società, noi siamo qui, le società cidicono cosa vogliono e noi svolgiamo lepratiche». Il rapporto con l’Agenziadelle Entrate? «È un rapporto ottimo, conil dottor Befera abbiamo parlato delCentro Servizi e sono rimasti molto entu-siasti. Gli interventi dell’Agenzia non sonovessatori, fanno il loro lavoro, noi vogliamoaiutare le società che poi dovranno con-frontarsi con l’Agenzia delle Entrate.Ultima cosa, quando ci sono dei controllida parte della Guardia di Finanza, c’èsempre un motivo, ci sono sempre control-li incrociati, e qual’ora ci siano comporta-menti scorretti verranno scoperti, non biso-gna mai arrivare a questo».

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Centro Servizi Lega nazionale dilettantiNumero 15

22 aprile 2010

15Informazione

dalla Redazione

Da sinistra Caira e Galea(Foto Archivio)

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di Luigi Cardarelli

e Flavio Grisoli

Chissà se alla Figc interessa il futuroNosella (Sanvitese): “I dilettanti dovrebbero imparare a fare meno i pecoroni”

Masciotra (O.Agnonese): “Oltre al vincolo ci sono altri fattori da affrontare”

OMA – Prosegueincessante lanostra inchiesta

sulla possibile cancellazio-ne del vincolo sportivo suidilettanti, al vaglio dellaCorte Europea. Man manoche si tolgono le pagine dalcalendario, aumentano leindiscrezioni che voglionoormai cosa fatta l’abolizio-ne, dando il via così ad unasvolta epocale nel calciodilettantistico. E nel calcioitaliano in generale, maforse qualcuno non vuoleaccorgersene, lì nei pianialti del “Palazzo” (dovecontinuano a crescere emoltiplicarsi le scimmiet-te...). La spintadell’Associazione ItalianaCalciatori è forte e, grazie

rallo spalleggiamento dellaFifPro (il sindacato mon-diale dei calciatori), staottenendo ciò che vuole.Senza dubbio, dalla“Sentenza Bosman” in poi,il potere nel mondo delcalcio è passato improvvi-samente, e senza che que-ste potessero prendere ledovute contromisure,dalle società ai calciatori(o forse sarebbe megliodire ai procuratori).L’analisi da effettuare ècomplessa e controversa:se da un lato l’Italia e il suodilettantismo sia un “neo”nel panorama europeo, nelquale al di sotto dei pro-fessionisti si parla di “ama-tori” e i relativi campiona-ti si svolgono su basi com-pletamente diverse, e avolte sono delle vere eproprie “costole” delle

squadre più famose, ilfascino e il seguito di pub-blico sui quali le società diSerie D (e tutte quelle sot-tostanti) possono contareè impressionante, e non haeguali al mondo. Questaduplice considerazionelascia interdetto chi scrive,figuriamoci chi questasituazione la sta vivendoda protagonista (suo mal-grado). In questi giorni,probabilmente anche gra-zie alle nostre inchieste, sifa un gran parlare di rifor-ma dei campionati e dicontenimento dei costi,ma c’è un silenzio (direm-mo omertoso) riguardo ilvincolo. Perché?Indubbiamente, l’Europaha portato dei benificienormi al nostro Paese,soprattutto dal punto divista economico (l’intro-

d u z i o n edell’Euro, al dilà della pessi-ma trattativasul rapporto dicambio conLira, ha per-messo il bloc-co dell’inflazio-ne: ricordate lebanconote da500mila Lire?),ma penalizzaogni possibile“particolarità”che confligge

con le (discutibili) leggiantitrust varate daBruxelles. Per fare unesempio che ha avutomolta ribalta sulle crona-che nazionali e non, la bat-taglia con l’Europa per le“quote latte”, o per tutela-re i prodotti agroalimenta-ri peculiari della nostraItalia. Ecco, il vincolo e launicità del nostro dilettan-tismo rientrano in questoàmbito, e dovrebbe esseredifeso strenuamente. Ma,evidentemente, in viaAllegri non sembra inte-ressare il futuro della baseportante del calcio italia-no. I presidenti della D losanno bene, e lo ribadisco-no anche questa settima-na, con una eccezione: inquesto numero i presiden-ti dell’Olympia AgnoneseCarmine Masciotra, della

Sanvitese Isidoro Nosella,del Neapolis MugnanoFabrizio Bouchè e delBorgorosso ArenzanoPaolo Pastorino.OLYMPIA AGNO-NESE – Il numero unodella compagine molisanaCarmine Masciotra èmolto stringato nella suaanalisi, e dichiara: «Nonsaprei dire cosa sia meglio. Ioin genere sono conservatore,quindi diciamo che non sareimolto favorevole all’abolizio-ne del vincolo». Non vuolescendere troppo nei parti-colari Masciotra, e aggiun-ge: «Il mio è un no, ma si trat-ta di un “no” non troppo con-vinto». Perché? «Secondome, la gestione sana di unasocietà non dipende unica-mente dal vincolo, ma damolti altri fattori». SANVITESE – Il più

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16 Inchiesta

I presidenti della Serie D, di fronte alla possibilità dell’abolizione del vincolo

A destra il presidente Masciotra (Foto Greco)

Bouchè, numero uno del Neapolis(Foto calcionapoletano.it)

Page 17: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.15

dell’asse portante del calcio italiano?Bouchè (Neapolis): “Abolirlo sarebbe solo un grandissimo danno per noi società”

Pastorino (Borgorosso): “Io sono favorevole. È solo una questione lucrativa”

unica) conversazione,Pastorino aggiunge: «A livel-lo europeo, mi pare di avercapito, che le società nonprofessionistiche siano moltopiù regolari nei bilanci. Qui danoi ci sono troppi costi chevanno ridotti. Anche senza ilvincolo, le grandi realtà conti-nueranno a vivere e primeg-giare, mentre le altre comenoi, si adegueranno. Ricordoperfettamente, quandoabbiamo presentato il nostrobilancio, le risate che ci siamovisti rivolgere. Adesso ridiamonoi. Siamo un gruppo diamici che ha fatto un piccologrande miracolo, veniamodalla Seconda Categoria gra-zie anche alla nostra sanagestione economica».

che sia giusto - prosegue ilnumero uno delBorgorosso - anche perchépoi i premi di preparazione,che servono per riconoscereil lavoro delle società suiSettori Giovanili, rimarrebbe-ro senza alcun dubbio».Pastorino prosegue nel-l’esporre la sua analisi: «Perme il vincolo è solo una que-stione lucrativa. Il calcio dilet-tantistico nel corso degli ulti-mi anni si è troppo gonfiatosotto il profilo economico,perdendo ogni sua caratteri-stica precipua. Per noi, chesiamo al primo anno in SerieD, quando abbiamo letto ibilanci, abbiamo trovato unasituazione a dir poco sconvol-gente. In senso negativo,natural-men t e .Peggio dicosì, am i oparere ,non sipuò fare.La situa-zione èm o l t odifficile».Per con-cludereques ta(anoma-la, sen o na l t r operché

ne la FIGC: «Toglierci il vin-colo metterebbe in crisi lagrande maggioranza dellesocietà, e dal momento chela Federazione ci obbliga aschierare sempre più giovani,poi ci deve aiutare a mante-nerli». L’utilità, sotto i puntidi vista, delle società dilet-tantistiche, e della Legache le comprende tutte,andrebbe inevitabilmentea svuotarsi di ogni signifi-cato: «Indubbiamente, cisono molte componentiall’inetrno del calcio, e sicura-mente l’AssociazioneCalciatori è molto forte. Nonlo so, non avremo più nessunsenso, i presidenti smettereb-bero quasi tutti. Così i primiad essere penalizzati sareb-bero proprio i giovani. Questaabolizione - concludeBouchè - sarebbe solo ungrande danno». B O R G O R O S S OARENZANO – Chi,invece, rappresenta unavoce fuori dal coro e se nefa un vanto, è il presidentedella compagine bianco-rossonera genovese PaoloPastorino: «Fortunatamentesono diverso da tutti gli altripresidenti. Io sono favorevoleall’abolizione del vincolo,anche perché si tratta di unqualcosa di inevitabile. Siamopronti a tutto, ed è giusto chesia così, non si può essereschiavi del passato. Penso

totalmente a loro succube eassoggettata. I dilettanti, alleelezioni federali, devonoimparare a votare esclusiva-mente chi difende i loro inte-ressi, e non fare i pecoroni».Nosella poi conclude conparole non meno fortidelle precedenti, e preco-nizzando un futuro nefa-sto: «Già mancano le risorsea noi società dilettantistiche,e loro che vogliono fare?Togliercene ancora di più? LaFederazione deve guardare ildisastro che sta accadendoin Lega Pro e in Serie D, ecapire che nel prossimo futu-ro, già dalla prossima stagio-ne, molte squadre non siiscriveranno ai campionati. Eallora vedremo arrivare igrandi mecenati anche inInterregionale...».N E A P O L I SMUGNANO – AncheFabrizio Bouchè, numerouno della formazione diMugnano di Napoli, è for-temente sfavorevoleall’abolizione del vincolo:«È chiaramente un provvedi-mento che ci penalizza, erappresenterebbe l’ultima (?)tappa di un percorso che èpartito nel 1995 con la“Sentenza Bosman”. Tuttoquesto non fa più sentire lamaglia ai calciatori. Mi rendoconto che è un grandissimoproblema». Anche Bouchètira in mezzo alla questio-

combattivo tra i presiden-ti ascoltati in questa setti-mana è senza dubbioIsidoro Nosella: «Il vincolodeve esistere. Tutte le squa-dre dilettantistiche sono, chipiù, chi meno, disastrate. Aquesto punto, non so, tocche-rà farli pagare per farli gioca-re». Sotto il punto di vistadella mera perdita econo-mica, Nosella ci fa fare unpiccolo (ma significativo)sforzo calcolatorio:«Ovviamente dipende suquanti ragazzi un SettoreGiovanile può contare. Se,facciamo il caso, una societàha 250 ragazzi fino alleJuniores di proprietà, e livende anche solo a parame-tro, diciamo circa 3mila Euro,si faccia un po’ il conto diquanto viene fuori». A que-sto punto Nosella ne haper tutti, anche per laFIGC: «La federazione, aRoma, si deve rendere contodi quanto costi portare avan-ti un Settore Giovanile e unasocietà in questa categoria.Se il vincolo dovesse essereabolito, che ce li dessero loroi contributi per tirare avantila carretta. Senza questostrumento a nostra difesa, iprofessionisti sguazzerebbe-ro». Nosella prosegue rin-carando la dose: «Chicomanda, in questo mondo, èsolo chi ha i soldi, cioè i pro-fessionisti, e la Federazione è

Numero 15 22 aprile 2010

17Inchiesta

si dimostrano sempre più scoraggiati e attaccano i vertici di CONI e Federcalcio

Isidoro Nosella, patron della Sanvitese(Foto Archivio)

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OMA – Che la festa abbia inizio. Il Pisa èrisorto dalle proprie ceneri, come l’ara-ba fenice. Dopo un solo anno nell’infer-

no dell’Interregionale (lo consideriamo certa-mente tale per una squadra che fino alla scor-sa estate giocava in Serie B), la compagine ner-azzurra torna meritatamente a calcare i pal-coscenici del calcio professionistico. Tuttodopo una marcia assolutamente trionfale, manon priva di qualche momento complicato,completamente dimenticato domenica scorsaall’”Arena Garibaldi” di Pisa (impianto comple-tamente avvolto nel centro di Pisa e dominatodalla Torre più famosa del mondo, dalla cuisommità se ne può scorgere un’ampiaporzione). Seimila (probabilmente molte dipiù) persone hanno affollato le gradinate del-l’impianto pisano per assistere al derby controil Pontedera che avrebbe potuto regalare lapromozione anticipata in Lega Pro. Al triplicefischio dell’arbitro è 1-0 per i ragazzi guidati inpanchina da Stefano Cuoghi: 22esima affer-mazione su 34 incontri e biglietto per il prossi-mo campionato di Seconda Divisione staccatocon un mese d’anticipo. Dopo, i doverosi fes-teggiamenti, ma anche la consapevolezza diaver fatto solo il primo passo verso l’obiettivofinale: tornare da dove si era caduti, come ciconferma il presidente del sodalizio toscano,Carlo Battini: «Abbiamo delle basi solide chesiamo riusciti a mettere insieme, oltre ad una strut-tura valida che abbiamo dotato di un SettoreGiovanile che stiamo cercando di migliorare sem-pre di più. Si opera sempre nel migliore dei modi,per cercare immediatamente il salto in Prima

D i v i s i o n e » .Indubbiamente, le sper-anze di Battini (e di tuttii tifosi pisani) potreb-bero essere suffragatedai ricorsi storici, deiquali l’ultimo è moltovicino dal realizzarsiproprio in questa sta-gione, proprio inToscana: la Lucchese delpresidente GiulianoGiuliani e guidata inpanchina da GiancarloFavarin. Ma ripercor-rendo un po’ la sta-gione appena trascorsa (ricordiamo non ter-minata, mancano quattro partite alla fine dellastagione regolare, più i play-off e la poule scud-etto), riavvolgendo il nastro delle gare e degliepisodi, indubbiamente il primo pensiero vaall’esonero di Paolo Indiani a fine ottobre, perpoi ingaggiare, il primo novembre, colui che sisarebbe rivelato il profeta in patria del Pisa,Stefano Cuoghi. Ancora il presidente Battini:«Sicuramente non è stata una stagione dominata,in virtù del semplice fatto che siamo stati costrettia cambiare l’allenatore. Niente è scritto nel calcio,per fortuna e purtroppo. Non è stata assoluta-mente una decisione facile da prendere, ma è stataforzata, i risultati non arrivavano e non ce lo pote-vamo permettere. Dovevamo vincere questo cam-pionato a tutti i costi». Tornando ancora più indi-etro, se ripensa a cosa aveva trovato questaestate dalle parti della Torre pendente, Battiniun po’ d’orgoglio lo prova: «Abbiamo iniziato il17 di agosto senza nulla. Né una maglietta, né unpantaloncino, figuriamoci i giocatori. È stata unagioia immensa, un vero e proprio scaricare tuttele tensioni accumulate durante la stagione. Pisasportiva e il Pisa sono riusciti ad uscire dalle tene-bre che li aveva avvolti. Con l’esperienza e lacapacità dei soci si è riusciti a costruire un belcomplesso». Ora, dopo le ultime partite, sidovrà necessariamente pensare alla Lega Pro,e sulle basi tecniche dalle quali ricominciaredopo un po’ di meritate vacanze: «Finché ilcampionato non sarà finito, tutti sono in discus-sione, dal mister a tutti i giocatori - commentaBattini, probabilmente per mantenere sullacorda il gruppo per evitare di fare brutte fig-ure nelle restanti gare, come spesso accadeper chi raggiunge anzitempo il proprio obiet-tivo - con il quale si dovrà parlare. Abbiamo

mostrato da ambedue le parti la volontà di contin-uare insieme, anche perché lui qui si sente a casa- Cuoghi ha giocato per quattro stagioni al Pisa,dal 1986 al 1990, collezionando 107 presenzee 11 reti, prima di approdare al Parma, dovevincerà una Coppa Italia nel 1992 e una Coppadelle Coppe nel 1993. Per il resto - prosegueBattini - pensiamo prima a terminare bene la sta-gione, magari vincendo la poule scudetto, che rap-presenterebbe davvero la classica ciliegina sullatorta di una stagione davvero da ricordare. Sarebbeil giusto premio per gli sforzi profusi e i sacrificiaffrontati». Chi, come suo solito costume,mantiene un basso profilo e mostra serenità eun aplomb davvero britannico (nonostante siamodenese, e compirà 51 anni il prossimo 8agosto, lo ricordiamo) è proprio quello checon il suo arrivo a stagione in corso, e in unasituazione davvero critica (il Pisa, dopo la scon-fitta contro il Carpi era scivolato al quartoposto in classifica), è riuscito a far sventolare ilvessillo del Pisa sul pennone più alto del gironeD dell’Interregionale. È Stefano Cuoghi, natu-ralmente, che non si compone, e dichiara: «Nonso davvero cosa possa essere riuscito a dare in piùai ragazzi rispetto ad Indiani, magari un pizzico inpiù di consapevolezza nei loro mezzi, oltre a cam-biare qualcosa a livello di rosa, prediligendo più igiovani a molti “senatori”, e rispolverando i dueargentini (il centrocampista Cantoro, peraltromatch-winner proprio nella gara di domenica con-tro il Pontedera e l’attaccante Chiesa)». Delle 23gare sulla panchina del Pisa, quali mister Cuoghiritiene la migliore e la peggiore giocata dai suoiragazzi? «Allora, non credo ci siano partite migliori.Quella sicuramente più importante è stata la vitto-ria a Chioggia - seconda gara da tecnico neraz-zurro per l’ex allenatore di Venezia, Arezzo e

di Flavio Grisoli

R

Il Pisa conquista il primo traguardoIl presidente Battini: “Una gioia immensa”. Il tecnico modenese: “Mai pensato di non farcela”

Vagnati: “Un’emozione incredibile”. Carparelli: “Fatto una grande cosa”. Ilari: “Stupenda la festa con i tifosi”

La squadra guidata da Stefano Cuoghi vince dominando il girone D dell’Interregionale

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18 Pisa

Marco Carparelli (Foto Archivio)

Stefano Cuoghi (Foto Archivio)

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Foggia tra le altre dopo il pareggio interno conil Santarcangelo: dopo il primo tempo ilChioggia conduceva per 2-0, prima di esseretravolto nella ripresa. La gara terminerà 5-2per i pisani - la peggiore il primo tempo contro ilRosignano - la prima, e unica sconfitta diCuoghi con il Pisa, il giorno di San Valentino: 1-0 per gli ospiti - per il resto tutto davvero bene,abbiamo fatto tanti punti e abbiamo meritato lavittoria finale». C’è mai stato anche un solomomento, magari nell’intervallo a Chioggia,dove Cuoghi ha pensato “non ce la faremomai”? «No, assolutamente. Quando ero arrivatoero certo della forza di questo gruppo anche neifrangenti più complicati. Non so se eravamo effet-tivamente la squadra più forte del lotto, però abbi-amo dimostrato grande tenacia e convinzione.Infine - prosegue Cuoghi, che nella sua carrieradi calciatore ha anche indossato le maglie diPerugia, Modena e Milan per tre stagioni - vor-rei ringraziare il pubblico, che anche domenica ci èstato vicino come in tutto il corso della stagione, ela società, che è stata davvero grande».Naturalmente, Cuoghi spera di rimanere a Pisaper proseguire il progetto: «Sì, lo spero viva-mente. Ma al di là di questo, chi sarà qui la prossi-

ma stagione dovrà vincere, siamo destinati a farlo.Ma la base da cui ora si parte è solida, dà certezzepositive per il futuro e noi dovremo provarci». Ilnostro viaggio all’interno del Pisa che ritornatra i professionisti non poteva non contem-plare un’intervista al capitano, Davide Vagnati:«Questa è una piazza importante, dove comunquetutto si amplifica, e domenica è stata una bellafesta. Eravamo comunque sempre stati consci,durante la stagione, delle nostre possibilità, e ciabbiamo sempre creduto, assolutamente». Comeè stato vissuto dallo spogliatoio l’esonero di

romano classe 1989: «È stata davvero una gran-dissima emozione - le prime parole di Ilari, chechi scrive lo ricorda con particolare piacere,essendo stato protagonista di una delle sueprime interviste - con seimila persone allo Stadioa spingerci verso la vittoria». Ma come è stata vis-suta la settimana della verità? «Il mister ci hatenuto sulla corda, dicendoci che non avevamofatto niente, che dovevamo vincere a tutti i costi,come se stessimo lottando per non retrocedere».Ilari è stato uno dei più presenti nel Pisa diquest’anno, con 25 presenze totali. L’ultima, dasubentrato, proprio nella gara di domenica:«Bellissimo, una gioia immensa. Una festa davveroeccezionale, con tutti i nostri tifosi. Adesso pensiamoa finire al meglio la stagione - conclude il centro-campista romano - e proviamo a vincere la pouleScudetto. Al futuro, e alla prossima stagione, cipenseremo più avanti».

Indiani? «Male, perché per noi giocatori l’esonerodel tecnico rappresenta una sconfitta. Ci siamosentiti più responsabilizzati - prosegue il centro-campista, che finora in questa stagione hacollezionato 26 presenze, con 6 ammonizioni,1 espulsione e 7 gol, dei quali 5 su calcio di rig-ore - ma mister Indiani non posso che ringraziar-lo, perché è stato lui a portarmi qui. Cuoghi è statobravo perché è riuscito a sfruttare al meglio lequalità e le capacità di tutti, anche quelli che finoal quel momento sono stati utilizzati di meno».L’obiettivo finale, mai troppo celato, è la B:«Noi siamo venuti a Pisa, anche scendendo di cat-egoria, perché si tratta di una piazza importantee per partecipare ad un progetto di rilancio che siconclude con il ritorno in B. Però facciamo un gradi-no alla volta, altrimenti si rischia di sbagliare».Come obiettivo a più breve termine c’è lapoule Scudetto: «Assolutamente, vogliamo con-quistare questo trofeo a tutti i costi, perché sarebbedavvero bellissimo». Infine, un commentosull’”Arena Garibaldi” gonfia d’amore per i col-ori nerazzurri domenica scorsa: «Un’emozionedavvero incredibile. Li ringraziamo di cuore - con-clude il colloquio Vagnati, che in questa sta-gione finora ha messo insieme 1942 minuti -perché ci hanno sempre sostenuti, soprattuttodopo un’estate molto difficile. Loro però ci hannoaiutati, e noi siamo riusciti a ripagarli con questagrande gioia». Un altro sicuro protagonista dellapromozione del Pisa è Marco Carparelli, attac-cante d’esperienza (e che esperienza: Genoa,Sampdoria, Torino, Empoli, Siena) che grazie allesue 12 marcature stagionali ha trascinato lacorazzata nerazzurra verso la Lega Pro: «Sì, unagrandissima soddisfazione - il primo commentodella punta nata il 4 giugno 1976 a Finale Ligure- soprattutto perché sono riuscito a giocare concontinuità dopo diverse stagioni nelle quali, trainfortuni e allenatori che operavano scelte diverse,ho giocato poco. Ho deciso così di scendere in D -racconta Carparelli, quest’anno 26 presenzetutte da titolare e 2289 minuti giocati -comunque in una piazza importante come Pisa,dove mi sono trovato subito a mio agio e ho cerca-to di dare sempre il meglio, e il pubblico lo ha capi-to e mi ha apprezzato per questo». Un campiona-to che Carparelli non si aspettava a certi livel-li: «Davvero duro, impegnativo, non avrei mai cre-duto fosse così difficile la D. Abbiamo fatto davverouna grande cosa. Spero di rimanere ancora qui aPisa - conclude Carparelli - per portare questacittà e questa squadra nella categoria che ha persoe che merita di ritrovare». Dopo gli elementi diesperienza, abbiamo contattato un esponentedei giovani che Cuoghi ha sicuramente con-tribuito a lanciare: Marco Ilari, centrocampista

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Marco Ilari (Foto Sito Ufficiale)

Davide Vagnati (Foto Archivio)

Il presidente Carlo Battini (Foto Archivio)

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Al Neapolis manca solo la matematica per festeggiaredi Antonio Marotta

UGNANO DI NAPOLI - La pro-mozione è ormai ad un passo. Mancasolo l’ultimo sforzo e il Neapolis

Mugnano sarà tra i professionisti. L’ambientebiancoazzurro è in fermento per un finale distagione intenso che porterà la formazione diCastellucci dritta verso la Seconda Divisione.Ma si fanno gli scongiuri e il primo a predicarecalma è il presidente Bouchè che dopo lavittoria di domenica scorsa ad Angri affer-ma: «I risultati che stiamo ottenendo sono ilfrutto di un duro lavoro della società intera.Contro la formazione grigiorossa era un testla cui buona riuscita si poteva ipotizzare, vistoche da qualche settimana scendono in campoi ragazzi della Juniores per problemi societari.Ma l’ultimo scorcio di campionato ci ha vistiprotagonisti con cinque vittorie su sei gare,come quella di Caserta di due settimane fa,che ci confermano come favorita alla pro-mozione. Mancano ancora quattro partite -prosegue il patron campano - perciò fino aquando la matematica non ci darà ragionegiocheremo tutte le partite come se fosserofinali». Domenica arriva il Matera, for-mazione la cui salvezza è quasi certa e che

Mquindi non dovrebbe impensierire l’undici diCastellucci. È ancora una volta Bouchè, però, anon mettere troppe pressioni ad un ambienteche già nella passata stagione aveva fallito l’in-tento di salire di categoria: «In serie D tutte legare hanno una storia a sé. Nelle ultime sei gareabbiamo vinto con formazioni importanti, mapareggiato in casa contro il Fasano, che è ultima inclassifica. Perciò - sottolinea il numero uno bian-coazzurro - sarà necessario impegnarsi fino all’ul-

timo anche e soprattutto contro squadre che sullacarta sono sfavorite contro di noi». Il grande cam-pionato disputato dai campani è frutto di unlavoro di squadra che ha visto la società, il tec-nico e i giocatori essere un tutt’uno per cen-trare l’obiettivo della promozione. Ma secondoil presidente del Neapolis Mugnano c’è unacomponente che ha contribuito più di altre acoltivare il sogno della Seconda Divisione. «Inquesto campionato i giovani sono una risorsa

importante, sia perché sono previsti dalregolamento, sia perché su di loro si costru-isce il futuro. I nostri giovani si sono fattitrovare sempre a disposizione e ci hannopermesso di fare il salto di qualità rispettoall’anno scorso». Ma il primato non è solomerito dei biancoazzurri. «A inizio campi-onato c’erano altre compagini ad esserefavorite per la promozione. Sto parlando diCasarano, Pianura - ammette onesta-mente Bouchè - che però hanno sbagliatomolto e ci hanno permesso di guardare tuttidall’alto in basso». Infine il massimo diri-gente biancoazzurro parla del futuro:«Solo a promozione acquisita progetteremola squadra per l’anno prossimo. Per ora pen-siamo a giocare al meglio le ultime gare diquesto campionato».

Il Pianura tra speranze di promozione e tante delusionidi Luca Costa

APOLI - Il Pianura vuole concludere l’at-tuale stagione nel migliore dei modi. Itifosi partenopei chiedono infatti a tutto

l’ambiente di non mollare proprio ora e di con-tinuare con convinzione il percorso verso lapromozione, anche attraverso la via più diffi-coltosa dei play-off. Certamente qualcosa in piùdal rettangolo di gioco del “Simpatia” sarebbepotuto arrivare. Qualcosa in più di un 1-1 che ilSant’Antonio Abate è riuscito a strappare gra-zie ad un goal del giocatore Tedesco al 92’, rius-cendo così a replicare al goal del Pianura segna-to al 25’ da De Luca. Il Neapolis è a quota 73ed il Pianura a 65 lunghezze, davanti alla VirtusCasarano, che veleggia a 61. S’intravede così lazona spareggi promozione e c’è da lottare, conrabbia, cuore e orgoglio fino in fondo, gara sugara. I supporters sono preoccupati dalla possi-bilità che il presidente Ludovico PasqualeCafasso possa voltar pagina e lasciare il sodal-izio campano per le note vicende di questo

Ncampionato, che hanno portato una profondaamarezza nella società e in tutto l’entourage delPianura. Un Pianura che ha recentemente cam-biato veste, dopo le parentesi di misterGargiulo e del direttore generale Pannone,attualmente alla corte di Spazzaferri, dopoessere tornato ad Aversa. Con mister Scarfatoci sono le possibilità per ben figurare e perrestituire un po’ d’entusiasmo e di gioia ai tifosiin apprensione per le vicende del campo e nonsoltanto. «Il mondodel calcio porta anchemolte delusioni -dichiara il presidentedel Pianura, Cafasso -e sono molto delusodal comportamento dimolti personaggi,poiché ho sempre cre-duto e credo in un cal-cio chiaro e pulito». Ilcostruttore diQuarto, poi, fa riferi-

mento alle oscure vicende dell’attuale stagione:«Si sono verificate situazioni, che hanno riguardatocompagini del girone, che testimoniano quanto vadariformato il mondo del calcio». I massimi dirigentidel Pianura, infatti, stentano a riconoscersi in unambiente come quello della D, poco traspar-ente a detta loro e nelle risposte “insufficienti”anche da parte delle Istituzioni locali nei con-fronti di una positiva realtà come quella delPianura: «Vi sono state risposte inadeguate rispettoalle necessità e alle possibilità nei confronti di unarealtà che cresce e che dovrebbe essere per tuttimotivo d’orgoglio». Il Pianura è ancora in corsaper approdare nel calcio professionistico, risul-tato che giungerebbe a coronamento dell’espe-rienza targata Cafasso e intanto gli sportivi,anche attraverso manifestazioni pubbliche,hanno invitato la proprietà a non mollare. «Orafiniamo la stagione e ci auguriamo nel modomigliore - conclude Cafasso - poi prenderemo ledecisioni definitive. Le speranze ci potrebbero ancheessere, ma la delusione per ciò che non va è a nonfinire».

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21Neapolis / Pianura

Il presidente del Neapolis Mugnano Fabrizio Bouchè (foto resport.it)

Pasquale Cafasso

(Foto Archivio)

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Il Fondi deve stringere i denti per lo sprint finaledi Flavio Grisoli

OMA – Zero punti nelle ultime duepartite non sono un buon viatico per ilfinale di stagione, che da tranquillo e in

discesa si sta trasformando in una vera attra-versata burrascosa. È quanto sta accadendo alFondi, che si è visto ridurre sensibilmente ildistacco dalla più immediata inseguitrice, ilPomezia, che comunque domenica non hasaputo approfittare dello scivolone deicapolisti sul campo del Cynthia. È cosìfermo a cinque il distacco fra il Fondi diStefano Liquidato e il Pomezia di CarloLanza, che si ritroveranno proprio difronte domenica prossima nella cittadinapontina. Questa gara potrebbe significaremolto: se vincendo il Fondi assesterebbeil colpo decisivo, in caso contrario ilPomezia, oltre ad avvicinarsi fino a duesole lunghezze, potrebbe approfittare diun probabile contraccolpo psicologicoche la perdente subirebbe. Un pareggiofarebbe comodo solo al Fondi, che cosìpuò giocarsi la gara più sull’attesa, sullostudio dell’avversario, magari per colpirloin contropiede. Di sicuro sarà una garadivertente, perché il Fondi in casa è pres-

Rsoché imbattibile (12 vittorie su 14 partite),mentre il Pomezia ha una spiccata propen-sione al gioco (le 8 affermazioni e le 6 scon-fitte, a fronte di un solo pareggio fuori dallemura amiche ne sono una valida testimonian-za). La combinazione di questi due fattoripotrebbe provocare un mix esplosivo chegarantirebbe spettacolo e bel gioco per il pub-blico, anche considerando che il Fondi ha ilmigliore attacco casalingo (39 reti realizzate in

casa sulle 54 totali) e il Pomezia quello ester-no (22 marcature messe a segno in trasferta afronte di 23 in casa). Nella lotta per la pro-mozione fra i professionisti, dopo lo scontrodiretto, vedrà gli attuali capolisti del girone Gdell’Interregionale affrontare Budoni, Boville eArzachena; il Pomezia se la vedrà con Rieti,Tavolara e Selargius: forse proprio quest’ulti-mo imprgno, sulla carta, sembra essere quellocon più insidie, ma questo girone ci ha inseg-

nato che non esistono gare scontate. IlSanluri, anch’esso a 52 punti come ilPomezia e che spera ancora (legittima-mente) nell’aggancio al Fondi, affron-terà Rondinelle Latina, Cynthia,Arzachena e Budoni. A 50 punti, e conancora un piccolo lumicino di speranzaacceso, c’è il Flaminia Civitacastellanaguidato da Sandro Pochesci che,nonostante le sole tre vittorie nelgirone di ritorno, spera nell’impresa. Lasconfitta in terra sarda ad Arzachena èstata dura e un risultato positivoavrebbe riaperto i giochi anche per iviterbesi, ma nelle ultime partite con-tro Budoni, Boville Ernica, Gaeta eCastelsardo i “gialli” di Pochesciproveranno ancora a dire la loro.

Il Pomezia si gioca le ultime carte per arrivare in testadi Antonio Marotta però potrebbe arrivare il riscatto, nel match

più importante dell’anno contro la capolistaFondi. «Anche loro sono al primo anno in D, eanche loro sono in fase calante, quindi credo chesarà una partita equilibrata che potrà concluder-si con qualsiasi risultato. Io sono fiducioso eottimista perché in tutta la stagione ilPomezia non mi ha mai dato motivo diessere pessimista». Certo conqualche punto in più sarebbe statoun incontro ancora più spettacolaree incerto. «Le due sconfitte consecu-tive hanno influito sulla classifica, ma ilduro ko dei nostri prossimi avversari aGenzano ha ridimensionato anche laformazione di Latina». Il big matchdella trentaquattresima giornata delgirone G è dunque l’ultima spiaggiaper i pometini che hanno a disposizionesolo la vittoria per coltivare i sogni pro-mozione. Ma il patron Schiavon ci tiene a pre-cisare che a questo punto della stagione l’o-biettivo i play-off sembra l’obiettivo più a

portata di mano. «Arrivare secondi sarebbe unottimo risultato, soprattutto in vista degli spareg-gi promozione. Ci sono alcune squadre, come ilSanluri, che lottano per lo stesso obiettivo, ma noiconosciamo la nostra forza e sappiamo dovepossiamo arrivare. E oggi i ragazzi sapendo qual

è la posta in gioco sono sicuro chenon mi deluderanno e affronteran-no la partita con la solita profes-sionalità e concentrazione. Saràcomunque il campo a pronunciarsiper ultimo e decretare il vincitore».Per riuscire nel migliore deimodi, servirà al “Purificato diFondi” la compattezza del grup-po che sta dando grosse soddis-fazioni alla società rossoblu e

che per il presidente Schiavon èl’arma in più della sua squadra: «Solo

rimanendo uniti si potevano raggiungere risul-tati così importanti. L’intera squadra ha lottatoper giocarsi le proprie carte e ora cerchiamo difare bene fino alla fine».

OMEZIA - Il presidente Schiavon l’hadefinita un’occasione persa, quella con-tro il Sanluri al Comunale, per avvic-

inare la capolista Fondi. Ma dalla gara dispu-tata una settimana fa il risultato che si puòritenere più giusto è proprio la sconfitta peri rossoblu di Lanza. «Non ci siamo espressicome al nostro solito e la sconfitta ci sta tutta,nonostante le assenze pesanti tra le nostre fila,che però non devono essere un alibi. I biancorossimi hanno fatto un’ottima impressione e meri-tano il secondo posto». Secondo posto che èanche del Pomezia, neo promossa in serie D,che sta disputando un campionato al di sopradelle aspettative societarie: «Abbiamo iniziatomale la stagione, ma dopo la quinta giornata eun penultimo posto, ci siamo rimboccati lemaniche e abbiamo scalato la classifica». Ma nelfinale di stagione si fa sentire la stanchezza eper una matricola lottare al vertice conpoche energie è svantaggioso. Domenica

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22 Fondi / Pomezia

I giocatori del Fondi festeggiano una vittoria (foto sportfondano.it)

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24 Savona

OMA – Anche a Savona, dopo Pisa eMontichiari, festeggia il ritorno anti-cipato fra i professionisti. Però, a dif-

ferenza della squadra toscana e come quel-la marchigiana, la marcia dei biancoblu gui-dati da Salvatore Iacolino è stata netta,trionfale, mai messa in discussione da nes-suno. Basterebbero solo i numeri, probabil-mente, per rendere chi legge pienamenteedotto di come il Savona sia stato superio-re alle avversarie, sebbene la Virtus Entella(va ricordato, e gliene va reso merito)abbia sconfitto la corazzata savonese siaall’andata che al ritorno. Dopo la festa,doverosa, però si ritorna al lavoro. Per ter-minare la stagione nel migliore dei modi, eper pianificare con attenzione e raziociniola prossima. Il presidente del sodalizio cheha letteralmente sbancato il girone Adell’Interregionale ci parla di questa splen-dida cavalcata e dei programmi futuri: «Peradesso è stata una grande soddisfazione,indubbiamente, poi però si deve tornare con latesta sui programmi e sul lavoro. Prima di tutto,abbiamo bisogno di consolidare per bene lenostre fondamenta, prima di poter pensare afare delle mire alte. Adesso ci sederemo attor-no al classico tavolino - prosegue il giovanepresidente del Savona che, a quattro gior-nate dalla fine ha 13 punti di vantaggio sulCasale, prima inseguitrice - e faremo le valu-tazioni, appena sarà terminata la stagione etutte le sue appendici. Prima di tutto pensiamoa finire bene la stagione attuale. Poi pensere-mo all’aspetto tecnico della questione: abbia-mo una grande rosa - ci tiene a precisarePesce - ma è chiaro, e anche gli stessi giocato-ri lo sanno bene, che non potremo manteneretutti in blocco per la prossima stagione». SuIacolino, il “mago” delle promozioni dalla Dalla Lega Pro, il commento non può cheessere positivo da parte del primo tifosodel Savona: «Qui c’era grande entusiasmo, ungruppo coeso e vincente, a cui il mister hamesso il suo, sia dal punto di vista tecnico che

u m a n o » .Concludendo,e volendoessere realisti-ci, in quanto sipotrà vedereun Savona chelotta per lapromozione inP r i m a

Divisione? E per quanto riguarda la pouleScudetto di quest’anno? «Comincio dalloScudetto. Io per il momento lavoro più per lastagione regolare che per questi tornei di finestagione, vedremo. Per quanto riguarda pro-grammi futuri, io credo che ci si debba impe-gnare per dove ci si trova. Con un grande lavo-ro e un programmo valido, io credo chi in 2-3anni ci si può pensare alla scalata in PrimaDivisione. Ce la metteremo tutta». Comedetto, il “mago” della D è senza ombra didubbio Salvatore Iacolino, il siciliano pie-montese. Per lui, oltre ad aver iniziato lacarriera da calciatore nella Juventus nel1969, da allenatore ricordiamo le esperien-ze di Cuneo, Borgosesia, Ivrea, Biellese,Casale, Canavese, Alessandria e infineSavona. Ha già all’attivo tre promozioni inLega Pro (con Casale, Canavese eAlesandria) e quattro campionati vinti(oltre ai già citati, c’è da considerare ilprimo posto pari merito proprio con ilSavona dell’Ivrea guidato da Iacolino nel2002, col quale perse lo spareggio). Quindi,questo, si tratta del quinto primo posto, unrecord davvero invidiabile: «Quando ci sonoi programmi giusti, e le persone giuste e seriea finalizzarlo e metterlo in pratica, è tutto unpo’ più semplice - le prime parole del tecni-co nato ad Agrigento la vigilia di Natale del1950 - come qui a Savona c’erano tutte lecondizioni per potersi esprimere al meglio».Inutile dire a Iacolino che il vero spartiac-que della stagione sia stato il girone d’anda-ta disputato dai suoi ragazzi, con 17 vitto-rie su 19 incontri. «Sì, onestamente il gironed’andata strepitoso che abbiamo giocato hafatto la differenza, perdendo solo due gare -contro la Virtus Entella e l’Albese, entram-be per 2-1 - delle quali però posso dire chenessuna meritavamo di perdere. Ma tant’è,hanno vinto loro, e gliene va dato atto e resi igiusti meriti». Quello che si chiedono intanti, è se Iacolino riuscirà finalmente a vin-cere un campionato professionistico (alsuo attivo, nella sua lunghissima militanzasulla panchina della Primavera dellaJuventus, ha un campionato, una CoppaItalia e un “Viareggio”, tutti a cavallo trail1994 e il 1995): «Io non so neanche se rimar-rò qui la prossima stagione - le dichiarazioniun po’ a sorpresa del tecnico siciliano - nonse ne è ancora parlato. Comunque ci terrei aprecisare che la scorsa stagione, adAlessandria, fui esonerato da primo in classifi-ca alla fine del girone d’andata per delleincomprensioni con alcuni giocatori, non per

scarsità di risul-tati. Mi piace-rebbe davverorimanere e cer-care di vincerein Lega Pro, mail mio non è unproblema eco-nomico, ci man-cherebbe altro,ma puramente logistico. Io ho bisogno di starevicino alla mia famiglia, e fare la spola daSavona a casa sei giorni su sette è molto fati-coso, dovrei trasferirmi in Liguria, è dura.Vedremo, se si riusciranno a superare questiproblemi, sarò ben felice di continuare aSavona». Per il ritorno tra i professionistiabbiamo ascoltato anche il Sindaco diSavona Federico Berruti, che con ilComune è socio della società di calcio.«L'Amministrazione comunale sostiene ilSavona Calcio sia finanziariamente che istitu-zionalmente. Abbiamo deciso di partecipareeconomicamente nelle due principali societàsportive savonesi, il Savona Calcio e, nel campodella pallanuoto, la Rari Nantes Savona, daanni ai vertici nazionali ed internazionali.Tornando al Savona Calcio penso che il fatto diessere presenti nella Società sia utile a far sen-tire vicina alla squadra tutta la città nelle suevarie componenti. Senz'altro la promozione delSavona fa bene a tutto il movimento calcisticodel territorio, ma è anche un segnale positivoper la nostra città che sta vivendo un momen-to di cambiamento e di trasformazione. Perquesto con il Presidente Pesce lavoreremoinsieme anche in futuro per una crescita dellasquadra da mettere in parallelo ad una cresci-ta della città sotto tutti i punti di vista, per que-sto motivo immaginiamo la presenza delSavona in una categoria superiore». Chi èl'artefice principale della vittoria? «La squa-dra ha dimostrato una grande compattezzaoltre che un tasso tecnico importante. Allasocietà, dal Presidente Pesce al Mister e a tuttolo staff tecnico e medico va il grande merito diaver saputo costruire un gruppo con delle fortimotivazioni che hanno permesso di raggiunge-re un risultato straordinario, con largo anticiposulla fine del campionato, il tutto circondatodall'affetto e dall'entusiasmo dei tifosi. La tifo-seria merita una menzione particolare, damolti anni la città attendeva una squadra cosìcompetitiva. Ho visto con piacere tantissimigiovani e anche molte famiglie arrivare in piaz-za con sciarpe e bandiere, un segno di affettoe di attaccamento ai colori biancoblu».

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Il Savona è in Lega Pro, Iacolino: “Per il futuro si vedrà”I biancoblu conquistano il professionismo con quattro turni di anticipo e dopo un girone d’andata

strepitoso. Il presidente Pesce: “Grande soddisfazione, ma ora mettiamoci subito al lavoro”

di Flavio Grisoli

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OMA – Nella riunione delle societàtenutasi il 16 gennaio 2009 a Potenza,Piero Rinaldi è stato confermato alla

guida del Comitato regionale Basilicata dalle171 società intervenute al “Park Hotel” delcapoluogo lucano. La decisione, presa all’unani-mità, è la prova della grande approvazione chei club dilettantistici hanno avuto per l’operatodi Rinaldi: «È stata davvero una grande soddisfa-zione - le prime parole del massimo dirigentedel calcio minore lucano - soprattutto perchénegli ultimi anni le elezioni erano state, per così dire,un po’ “burrascose”. Sono molto contento di essereriuscito a fare quadrato e creare una lista unica dapresentare alle società, con le quali ci si è potuticonfrontare per un’elezione, finalmente, improntatasui programmi e non sui veleni». Insieme a Rinaldi,è stato eletto anche il nuovo ConsiglioDirettivo, composto da Emilio Fittipaldi,Donato Carriero, Carlo Maglia, FernandoFortunato Picerno, Filippo Quinto, PasqualeRomolo Seccafico e Gianfranco Tubito. RoccoGiuseppe Palazzo è stato eletto, invece,Responsabile regionale per il calcio a 5 con 61voti favorevoli e 3 contrari. Responsabile regio-nale del calcio femminile è stato elettoGianfranco Forese che ha ottenuto 2 voti favo-revoli su 2 società votan-ti. Presenteall’elezioneanche il pre-sidente dellaLND CarloTavecchio, cheaveva dichiara-to: «Quello cheRinaldi ed il con-siglio direttivohanno fatto inquesti anni -aveva affermato ilnumero uno dellaLND - è un lavorolodevole che meritarispetto e considera-zione. La presenzadei vertici della LNDstasera a Potenza losta a testimoniare». Ora, dopo aver ottenutol’approvazione da parte delle società, ci si devemettere nuovamente – anche se immaginiamoche il presidente Rinaldi non abbia mai smesso

alla possibile abolizione del vincolo si dilettanti:«Sarebbe una decisione presa senza la testa -afferma senza mezzi termini - senza nessunalungimiranza e rappresenterebbe senz’altro latomba dei dilettanti. L’Associazione Italiana

Calciatori deve lavora-re su altre cose, per-ché il problema nonè il vincolo. Lo svinco-lo a 25 anni è giu-sto, perché a quel-l’età un giocatorenon è certo piùappetibile per lerealtà professionisti-che, quindi è giustoche possa sceglieredove andare. All’atto

dell’investimento, la socie-tà questo già lo sa. Ma togliere completamente ilvincolo sarebbe assurdo». Affermazioni dure, chefanno il paio con quelle del suo collegaBacchetta del Cr Piemonte-Valle d’Aosta:«L’abolizione del vincolo è una masturbazionementale». Per quanto un argomento che ci stamolto a cuore, la sicurezza sui campi, Rinaldidichiara: «Ritengo che per quanto ci riguarda lasituazione sia molto migliorata. Diversi episodi chesono sucessi nel recente passato hanno spinto glienti preposti, dall’Amministrazione pubblica aiComitati regionali a vigilare più e meglio. Posso direche ora la situazione si sia normalizzata, anche sedevo ammettere che ci sono campi su cui si dovreb-be intervenire, senza dubbio. Fortunatamente -prosegue un disponibile Rinaldi - dopo 15 anninei quali siamo stati un po’ trascurati dagli Enti pub-blici ora c’è maggiore interesse nei confronti dellosport nella nostra Regione. Abbiamo abbassato atre anni la durata delle omologazioni per vigilaremeglio sullo stato dei campi, e in questo modosiamo molto più tempestivi negli interventi».Capitolo erba sintetica. Come si sta muovendoil Comitato regionale Basilicata sotto questoaspetto? «Al momento abbiamo 6 o 7 campi inerba artificiale, e stiamo proponendo alla Giuntaregionale del presidente De Filippo un programmaquinquennale per l’implementazione del numerodegli impianti dotati del nuovo fondo sintetico,anche e soprattutto in considerazione del fatto checi stanno pervenendo diverse richieste da parte deiComuni. Il progetto - continua il presidente PieroRinaldi - tiene conto della particolare dislocazionedei nostri centri, che per la maggior parte sono dipiccola entità. Quindi, stiamo valutando la “com-

di farlo – al lavoro, su tutti i fronti, a partire dallastruttura dei campionati, che presentano dellenovità sostanziali, gli spareggi a fine stagione: «Sì,abbiamo inserito play-off e play-out e, per quantoriguarda le prossime stagioni abbiamo inviato delleschede alle società di Eccellenzae Promozione per sondare laloro opinione al riguardo, per poidecidere di conseguenza a mag-gioranza. Noi comprendiamoperfettamente - prosegueRinaldi - che prolungare la sta-gione agonistica di un altromese con gli spareggi comportaun aumento delle spese per lesocietà, in termini di rimborsi aicalciatori in primis, e poi tuttociò che consegue giocare altregare in secondo luogo, quindi proprioper questo abbiamo proposto alle nostre affiliatequesto sondaggio per capire se sia un progetto daportare avanti nel tempo». Questo è il presente,per il futuro invece cosa bolle in pentola inBasilicata? «Abbiamo inserito l’obbligo di schierareun ulteriore Juniores, questo per incentivare il lavo-ro sui giovani, che ritengo assolutamente fonda-

mentale. Abbiamo poco spazio,siamo una piccola realtà, e per

emerge-r edob -

biamo lavorare sui numeri. La qualità si fa anche esoprattutto con la quantità, non c’è dubbio». A pro-posito dei giovani, il presidente Rinaldi ci offrel’assist per chiedergli se sia favorevole o meno

Rdi Flavio Grisoli

Rinaldi: “Abolire il vincolo? La tomba dei dilettanti”Il presidente del Cr Basilicata sta cercando di portare la sua Regione al livello delle grandi realtà del Sud

“Siamo una piccola realtà, e per fare la qualità ci vuole necessariamente la quantità. Stiamo lavorando bene”

Il numero uno dei dilettanti lucani a tutto campo: le novità, la sicurezza sui campi e il “caso” Potenza

CURIOSITÁ

Piero Rinaldi ha ottenuto la conferma

alla guida del Comitato regionale

Basilicata nell’Assemblea delle

società tenutasi a

Potenza il 16 gennaio

2009, grazie al voto unanime

delle 171 partecipanti aven-

ti diritto al voto.

“Constatare che le società all’unanimità si sono

espresse per il voto favorevole è per me motivo

di orgoglio e di emozione anche perché in questi

quattro anni di lavoro ho avuto momenti di forte

confronto con alcune società, veramente poche,

che mi hanno fatto presupporre qualche voto di

astensione o contrario. Il fatto che ciò non sia

accaduto conferisce nuova linfa al nostro lavoro

per il prossimo quadriennio”.

LE PAROLE DI RINALDI DOPO L’ELEZIONE

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26 Cr Basilicata

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prensorizzazione” dei campi: localizzando inmaniera oggettiva un piccolo agglomerato di comu-ni, li si dota di un impianto in erba sintetica. Questo,naturalmente - chiosa Rinaldi - se si abbandona-no il campanilismo e gli interessi di parte». L’ultimadomanda, quantomai legittima – almeno perchi scrive, che tiene in considerazione l’inevita-bile congruenza territoriale – riguarda il “caso”Potenza, che sta infiammando quest’ultimaparte di campionato di Lega Pro, PrimaDivisione girone B: «Mi mette in difficoltà -ammette Rinaldi - ma capisco la domanda. Nonnego che questa vicenda mi ha messo in forteimbarazzo, come fu per lo scandalo “Calciopoli” allavigilia del Campionato. Quando accadono questecose, qualsiasi uomo FIGC si sente coinvolto. A mioparere, la sentenza del CONI è giusta, perché altri-menti si andava incontro ad un campionato forte-mente irregolare. Certo, ora si lamentano quellesquadre che adesso si ritrovano a giocare delle par-tite che prima avevano già vinto a tavolino...Io avreipreso la decisione definitiva a bocce ferme, a finecampionato. Sarebbe stato più opportuno aspetta-re. Al di là di questo, voglio aggiungere e sottolinea-re - conclude il presidente del Comitato regio-nale Basilicata Piero Rinaldi - le grandi qualitàdell’allenatore del Potenza Capuano, che è riuscitoa trasferire la sua grande forza d’animo ai suoiragazzi, che sul campo stanno mostrando grandepersonalità e forza d’animo».

Il presidente del Comitato regionale Basilicata Piero Rinaldi (Foto archivio)

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29Redazionale

OMA – Il futuro dello sport visto dauna delle società italiane più impor-tanti in fatto di costruzione e di

infrastrutture. Parliamo della Unieco, socie-tà leader nel settore, attiva da più di centoanni (è stata fondata nel 1904) che da circacinque si è avventurata nel mondo dellecostruzioni a scopo sportivo fondando laUnieco Sport. Abbiamo parlato con il dot-tor Claudio Corti, direttore commercialee marketing proprio della società volta allacostruzione di impianti sportivi: «Il gruppoUnieco è una società di Reggio Emilia, natacome cooperativa di costruzioni, fino a diventa-re attiva in diversi settori. Logicamente lecostruzioni rappresentano il target principaledella Unieco che si occupa di grandi infrastrut-ture come autostrade, edifici per enti pubblici,e molto altro, con soddisfazione. Posso dire conorgoglio che siamo la settima industria italianadel settore». Il gruppo dicevamo, nasce nel1904 e nel corso degli anni l’azienda si èdiversificata andando a ricoprire ruoli chia-ve in ambito ferroviario e ambientale:«Abbiamo costruito una parte del tratto altavelocità Milano-Roma e per quanto riguardal’ambiente ci occupiamo di gestione e smalti-mento rifiuti, con la creazione di discariche einceneritori». Una lunga storia fatta di muta-menti atti a migliorare la struttura stessadella società, sempre al passo con i tempi:«Proprio per questo, oltre a essere sempre pre-senti nel mondo delle costruzioni, ci siamo inte-ressati anche al mondo dello sport e deltempo libero, notando che era sempre più dimoda, se così possiamo dire, e che c’era sem-pre più richiesta di impianti sportivi».L’interesse della Unieco è diventato tale darilevare una società già esistente chiamataEcofil e trasformarla in Unieco Green:«Questa fu la vera chiave di volta. Cinque annifa, ci sembrò opportuno togliere la dicitura“green” perché poteva far sottintendere che la

nostra spe-cialità fossesolo perq u a n t origuarda iterreni digioco. Noiinvece vole-vamo pren-dere inc a r i c otutto, dallastruttura alc a m p os t e s s o ,cambiandoil nome inU n i e c oSport». Inb r e v etempo la Unieco Sport ha preso piede eoggi vanta diversi lavori importantissimi:«Fiore all’occhiello della nostra società sono ilCampo del Sorrento Calcio, squadra campanache milita nella Prima Divisione di Lega Pro. Èun campo omologato FIFA 2 stelle, un livellomolto alto. Poi abbiamo costruito i campi diallenamento del Parma a Collecchio, tutti inerba sintetica di ultima generazione. Un bellainiziativa della Unieco Sport - continua Corti- è quella intrapresa con Gennaro Gattuso delMilan, il quale ha una fondazione per rivaluta-re lo sport, ed ha scelto noi per costruire uncampo in erba sintetica a Corigliano Calabro,nella sua Calabria». L’impegno di Unieconon riguarda solo il territorio italiano:l’azienda infatti vuole ramificarsi anche inEuropa: «In Spagna abbiamo costruito i campidi allenamento del Villarreal, società prestigiosache attesta quale sia la nostra serietà e ilnostro impegno anche fuori dai confini nazio-nali». Erba sintetica o erba naturale? È sem-pre stato un dilemma che le società si tro-vano ad affrontare, ma quale sarà il futuro?«Ad oggi - ci dice il dottor Corti - penso che

ogni prodotto deve avere la sua collocazione.L’erba sintetica ha una serie di vantaggi: per-mette di giocare a calcio in maniera discreta eha delle prestazioni ottime con qualsiasi tipo dicondizione atmosferica. Con le ultime tecnolo-gie poi, non ci sono più limiti alle sue utilizza-zioni». Perché scegliere un manto in erbasintetica? «Bisogna valutare delle cose: laprima è il costo che più o meno è il doppiorispetto ad un campo in erba naturale, però lasua durata è molto maggiore. Per quantoriguarda i settori giovanili, la resa di un mantoin erba sintetica è ottima visto il suo costanteutilizzo. Il naturale, a parte la sua bellezza e ilsuo profumo, necessita di una manutenzionecostante. È ideale negli impianti dove si giocauna volta ogni 15 giorni, ma la sua resa restacomunque legata alle condizioni atmosferichee alla zona di utilizzo che deve permettereall’erba una crescita ottimale». Chiudiamocon una considerazione, la vita di un mantoin erba sintetica: «Normalmente sono 10anni - conclude Corti - e mi riferisco ad unterreno che viene utilizzato in maniera costan-te e intensa».

Unieco: una storia di successi lunga un secolo Claudio Corti, direttore commerciale e marketing della società emiliana: “Siamo la settima industria

del settore in Italia. Ora con la Unieco Sport puntiamo sulla costruzione di impianti sportivi”

dalla Redazione

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Il campo del Città di Castello (Foto unieco.it)

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EPUBBLICA DI SAN MARINO – Haavuto la sua conclusione la prima fasedel campionato sammarinese. Nel

girone A sono passate alla seconda faseCosmos, Domagnano eJu vene s /Doganamentre nel B TrePenne, Faetano eTre Fiori. Se nelprimo raggrup-pamento l’in-certezza l’hafatta da padro-ne, nel secondo ilTre Penne halettera l -

mente sbaragliato tutti chiudendo addiritturacon 8 punti di vantaggio dalla seconda, 55 golfatti e 22 subiti, perdendo solamente 2 garesulle 20 disputate aggiudicandosi così, insiemealla Cosmos che ha concluso a 38 punti, macertamente con medie inferiori alla squadrabiancoazzurra, l’accesso ai play-off dal secon-do turno. L’analisi finale come al solito lalasciamo al numero uno della FederazioneSammarinese Giuoco Calcio GiorgioCrescentini che si dice entusiasta del campio-nato: «È stato un campionato giocato bene.Siamo ai play-off sia della Coppa Titano che delcampionato. La fase di qualificazione è stataagguerrita, si è decisa solo all’ultima giornata, alfilo di lana, questa è la dimostrazione dell’equili-brio raggiunto». Durante questa fase prelimina-re ci sono state sorprese e conferme, come ilMurata, la Juvenes/Dogana e il Tre Fiori: «La

squadra di Agostini è stata una sorpresa alivello negativo, non avendo agguantato iplay-off. La Juvenes/Dogana è sempre lì,mentre il Tre Fiori ha ottenuto più puntidella scorsa stagione. Se notiamo, anchequi l’equilibrio la fa da padrone: tra cam-pionato e coppa 10 squadre su 15faranno i play-off». Facciamo al presi-dente tre domande secche: migliorsquadra, miglior tecnico e migliorcalciatore: «Mi ricordo, queste doman-de mi sono state poste anche l’annoscorso, ma io - sorride Crescentini -anche quest’anno non mi sbilancio madico che il Tre Penne è stato impressio-nante, la Cosmos ha fatto benissimo e

il Tre Fiori è più forte della scorsa stagione. Perquanto riguarda i tecnici, sono molto preparati,tutti dotati di patentino e sempre più dotati tecni-camente, stanno dimostrando un costante svilup-po e incremento dei valori. I calciatori - continuail numero uno della Federazione sammarine-se - migliorano a livello tecnico e tattico, guarda-te Simon Parma. Nonostante La Fiorita (la suasquadra) non sia entrata nei play-off, lui è il capo-cannoniere del campionato, questo denota il livel-lo alto dei calciatori». Non ci resta quindi cheattendere l’inizio dei play-off che è previstoper i primi di maggio quando anche la CoppaTitano avrà dato il suo verdetto infatti, la fina-le c’è il 29 di aprile. Parlando di play-off civiene subito in mente l’Europa, obiettivoambitissimo per le compagini titane decise aosare di più: «Vogliamo farci un pensierino - cidice Crescentini. L’anno scorso non siamo riusci-ti a passare il turno per un soffio, quest’anno spe-riamo vada meglio». Ma chi è la favorita? «Comeal solito non mi sbilancio, però, essendo il campio-ne in carica dico il Tre Fiori ma non mi impressio-nerei se il Tre Penne o la Juvenes/Dogana ce lafacessero». Per una stagione che volge al ter-mine un’altra è ai lavori in corso, nessunanovità, solo tanta voglia di continuare la cre-scita che ha caratterizzato questo campiona-to fino ad oggi: «Il sistema regge bene e questaè una garanzia, continuiamo su questa linea,intanto abbiamo consegnato un defibrillatore adogni società - questo è un discorso che appro-fondiremo nei prossimi numeri - poi rifaremoil campo di Montegiardino ma sul tema dell’im-piantistica non c’è niente da dire».

di Luigi Cardarelli

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A San Marino parte la volata verso l’Europa

LA CLASSIFICA DEL CAMPIONATO

CosmosDomagnanoJuvenes/DoganaMurataLa FioritaVirtusCailungoSan Giovanni

GRUPPO A GRUPPO A13 Gol: Parma Simon (La Fiorita)12 Gol: Fantini Marco (Juvenes/Dogana)

Maggiore Calogero (Cosmos)Zaboul Mohammed (Murata)

11 Gol: Montagna Paolo (Cosmos)GRUPPO B12 Gol: Valentin Grigore (Pennarossa)11 Gol: Maurizio Di Giuli (Tre Penne)

Palazzi Mirko (Tre Penne)10 Gol: Cibelli Enrico (Tre Penne)

Ricci Mirco (Faetano)

CLASSIFICA

MARCATORI Pennarossa-FaetanoFiorentino-Tre FioriLibertas-FolgoreDomagnano-La FioritaCosmos-MurataSan Giovanni-VirtusCailungo-Juvenes/Dogana

22^ GIORNATA 17-18/04/2010

0-50-21-14-11-03-11-3

38373633322698

GRUPPO BTre Penne

Faetano

Tre Fiori

Pennarossa

Libertas

Fiorentino

Folgore

48

40

38

34

19

13

11

QUALIFICATE AI PLAY-OFF

GRUPPO ACOSMOS

DOMAGNANOJUVENES/DOGANA

GRUPPO BTRE PENNE

FAETANOTRE FIORI

Numero 15 22 aprile 2010

31Repubblica di San Marino

Giorgio Crescentini (Foto Archivio)

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