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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 34 15 settembre 2011 1€ All’interno: Rubrica di Gasperini, il punto di Tapinassi , Spal, Frosinone, Casale, Mantova, Gavorrano, Aprilia, Paganese, Trezzano, Dal campo al Foro e campionato Sammarinese Serie bwin Intervista al mister del Grosseto Ugolotti Redazione Il grandangolare Un diverso sguardo sul match Ravenna- Pelli Santa Croce Redazione Calcioexpo Lega Pro Ghirelli: “Siamo la Lega delle riforme” Redazione Mondiali di Beach Soccer il flop dell’Italia e lo strapotere russo 13 12 14 19 22 25 Intervista a Giovanni Ignoffo, capitano del Siracusa Sorrento Generoso Rossi. “In B ora giocano cani e porci” Carrarese, il bomber Merini si confessa Le ambizioni dei presidenti di Pontevecchio e Giorgione Sora e Licata e il ritorno in Serie D ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 3 4

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma

IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 34 15 settembre 2011 1€

All’interno: Rubrica di Gasperini, il punto

di Tapinassi , Spal, Frosinone, Casale,

Mantova, Gavorrano, Aprilia, Paganese,

Trezzano, Dal campo al Foro e

campionato Sammarinese

Serie bwinIntervista al mister

del Grosseto Ugolotti

Redazione

Il grandangolareUn diverso sguardo sul match Ravenna-

Pelli Santa CroceRedazione

Calcioexpo Lega Pro Ghirelli:

“Siamo la Lega delle riforme”

Redazione

Mondiali di Beach Soccer il flop dell’Italia e lo

strapotere russo

1312

14

19 22

25

Intervista aGiovanni Ignoffo,

capitano del Siracusa

Sorrento Generoso

Rossi. “In B ora giocano cani

e porci”

Carrarese, il bomber Merini

si confessa

Le ambizioni dei presidenti di

Pontevecchio e Giorgione

Sora e Licata e il ritorno in

Serie D

ISS

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2 NUMERO 34 - 15 settembre 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma

Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]

Direttore responsabileMassimiliano Giacomini

email: [email protected]

CaporedattoreFlavio Grisoli

email: [email protected]

RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi

email: [email protected]

Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco

email [email protected]

[email protected] [email protected]

Hanno collaborato Mauro Gasperini, Guido Del Re, Gino Tapinassi

Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com

Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 -

Decide di decidere. Il TNAS, a dif-

ferenza della FIGC che ha deciso di

non decidere, è pronto a rispondere a

tutte le domande della Juventus riguar-

do lo scudetto del 2006. Tutte tranne

una: quella riguardante il risarcimento

danni reclamato dalla società torinese,

a cui però il Tribunale di Arbitrato dello

Sport ha suggerito di intraprendere la

strada della giustizia ordinaria e più pre-

cisamente il Tar del Lazio che è il vero

spauracchio della Federcalcio visto che

ogni qualvolta una società o un tessera-

to ha fatto appello al Tribunale Ammin-

istrativo Regionale lo stesso ha ribaltato

le sentenze della giustizia sportiva. Ma

torniamo al TNAS e a quello che è ac-

caduto nelle stanza del Tribunale, dove

l’avvocato Briamonte, legale della soci-

età guidata da Andrea Agnelli ha dichi-

arato che: «Abbiamo notato una coinci-

denza molto forte tra le posizioni della

Federcalcio e dell’Inter, una coincidenza

per noi piuttosto singolare che abbiamo

fatto presente al presidente. Abbiamo

potuto esporre tutti i nostri motivi per

chiedere un giudizio in questa sede nel

rispetto della giustizia sportiva». Strana

coincidenza ma c’è chi malignamente ha

affermato che le memorie presentate da

Inter e FIGC siano proprio le stesse, ugua-

li, identiche: fotocopiate. Logico che la

società di Moratti e la FIGC concordino

e vogliano che tutto resti com’è, ma è in-

credibile che le memorie difensive siano

le stesse. Ennesima prova, se mai ce ne

fosse bisogno, che questa Federcalcio è

giunta oramai al limite del ridicolo. Se

non proprio ridicola ma certamente al

di sotto delle aspettative il risultato della

nazionale azzurra di Beach Soccer che è

stata eliminata ai quarti di finale da El Sa-

vador. L’Italia guidata da mister Esposito

ha pagato la tensione di giocarsi il mas-

simo trofeo in casa e l’inesperienza del

proprio tecnico ma questo non giustifica

il mancato obiettivo che erano senza

ombra di dubbio le semifinali. Raggiun-

gere i match del week-end avrebbe por-

tato anche un incremento del numero

degli appassionati che avrebbero segui-

to l’evento. Il vicepresidente vicario della

LND Alberto Mambelli ha giustamente

confermato il commissario tecnico Es-

posito. Giustamente, perchè quando

si inizia un progetto bisogna portarlo al

termine ma è anche vero che ora l’Italia

non può più permettersi passi falsi. Spe-

riamo solo che il “non legato alle logiche

della poltrona” Giancarlo Abete abbia

seguito i Mondiali di Ravenna perchè

la Lega Dilettanti ha dimostrato a tutti

che l’Italia, malgrado le scellerate inizia-

tive della FIGC bocciata ogni qual volta

ha presentato una propria candidatura

ad un evento FIFA o UEFA, è in grado di

organizzare e gestire al meglio una com-

petizione importante come

un Mondiale.

Il TNAS decide di decidere sullo Scudetto 2006, mentre la Federazione Italiana Giuoco Calcio e l’Inter si passano i compiti fotocopiati

T C ATattica

LEGENDACuriosità Approfondi-

mento

ADERENTE A:

di Massimiliano [email protected]

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4 NUMERO 34 - 15 settembre 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Dopo aver dominato la serie A per

anni, Inter e Roma si ritrovano a far

fronte ad un presente difficile, con tifos-

erie insoddisfatte, giocatori-simbolo dal

futuro incerto (Snejider-De Rossi) e al-

lenatori con la panchina traballante, non-

ostante consolatori messaggi dalle rispet-

tive presidenze. Ecco alcuni dei motivi

che rendono Inter-Roma, anticipone del

sabato, una partita speciale, al di là del

blasone delle due squadre. Per chi scom-

mette tutto questo si può tradurre in un X

dettato dalla paura di perdere ancora, ma

occhio a “goal” e “over”, pronostici di rito

quando si affrontano nerazzurri e gial-

lorossi. L’altro big match, e che big match,

è quello del “San Paolo” tra Napoli e Mi-

lan: da tenere in considerazione le fatiche

di Champion’s, che in questi primi giorni di

campionato si sentono parecchio. L’under

2.5, ovvero una partita stanca e povera di

gol (massimo 2), strizza l’occhio a questa

premessa, nonché alle due migliori difese

del passato torneo. La Juve a Siena va a

caccia di probabili (ma non scontate) con-

ferme e la quota per il 2, se presa in tempo,

è allettante, così come quella per il suc-

cesso della Lazio all’esordio all’”Olimpico”

con un Genoa sempre incostante. Tante

partite equilibrate in programma, quindi

occhio ai possibili e strapagati pareggi

di Cagliari, Bergamo, Bologna, Catania,

Parma e Udine. Fuori dall’Europa non

mancano gli spunti di interesse: lo United

gioca il primo scontro diretto col Chelsea

di Vilas Boas, il Tottenham affronta il Liv-

erpool dopo aver già giocato e perso con

le due squadrone di Manchester, in Ger-

mania Neuer ritrova i suoi vecchi tifosi

in Schalke 04-Bayern Monaco. Di tutte

queste partite e di tanto altro parleremo

venerdì a Scommetti con Noi, alle 19.30

su Sky 820 e 940: segnatevi

l’appuntamento…

SCOMMETTI CON NOI...A cura di Cristiano Cinotti

Page 5: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

il TNAS (Tribunale nazionale arbitrale per lo

sport) ha dato ragione alla Juventus e torto

al duo FIGC/Inter che chiedevano la non am-

missibilità dei ricorsi. Il Presidente De Roberto

ha deciso invece di andare avanti, proprio gra-

zie all’assist del sempre più confuso Abete, che

ha inviato una richiesta-fotocopia come quella

dell’Inter (gatta ci cova) e fatto dire ai legali ju-

ventini: “...della singolare coincidenza delle po-

sizioni di Inter e Federcalcio in questa vicenda,

e nelle stesse tesi legali sostenute”. Insomma,

una settimana di vittorie per Agnelli con la

cerimonia di inaugurazione dello “Juventus

Stadium”, la vittoria al TNAS e il successo del-

la squadra sul non irresistibile Parma. Al con-

trario, settimana da tregenda per il Petroliere

che dopo l’assurda vicenda Forlan, ha perso

il ricorso di cui sopra e ha preso 4 scoppole a

Palermo da una squadra giovane, rinnovata e

con un tecnico debuttante. Nostra impressione

è che lo zoccolo duro dei vetusti (di gloria e di

anni) calciatori nerazzurri, remi contro Gasp-

erini ed il suo modulo non condiviso. Moratti

digrigna i denti, ce l’ha col mondo intero, mi-

naccia ed accusa, ma prima di tutti dovrebbe

prendersela con se stesso, specie quando vuol

fare anche l’esperto di mercato: ha infatti cos-

truito una squadra senza capo né coda. Bella

la gara tra Milan e Lazio, coi rossoneri con la

testa già a Barcellona. Inaspettata sconfitta

della Roma (che non riesce a digerire i dettami

tattici di Luis Enrique). La tifoseria saprà aspet-

tare? L’Udinese cambia e vende ma rimane

sempre competitiva, e va a vincere facilmente

a Lecce (ora come ora una delle candidate alla

retrocessione, almeno sulla carta). Scontato

pareggio tra Catania e Siena e facile vittoria

della Fiorentina su un dimesso Bologna. Bene il

Napoli che espugna il sintetico di Cesena e bel

pareggio del neopromosso Novara sul non fac-

ile campo del Chievo. Partita dalle mille emozi-

oni a Genova dove l’Atalanta sale a -5 e fa in-

furiare Preziosi convinto di aver costruito una

squadra competitiva, minimo da

Europa League. Alla prossima.

La Juventus e la settimana delle vittorie. L’ennesima figuraccia di Abete e il campionato pieno di sorprese

Mauro Gasperini

5NUMERO 34 - 15 settembre 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

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6 NUMERO 34 - 15 settembre 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Indaga la Procura della Repubblica “Dopo alcuni mesi di indagini (la denuncia risale al 14 gennaio 2011), la Procura della Repubblica pres-

so il Tribunale di Roma ha ritenuto esistere nella stessa un “fumus criminis”, ed ha iscritto qualcuno

nel registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di abusi in atti d’ufficio. I fatti risalgono a qualche tempo

fa. Il Professor Pino Capua, presidente della Commissione federale Antidoping della FIGC, dall’anno 2004

all’anno 2006, aveva provveduto ad effettuare la ripetuta ed illegittima designazione di persone prive

del titolo di rappresentante antidoping in una serie di manifestazioni sportive...... Il presidente fed-

erale, Giancarlo Abete, difensore delle regole e della legalità, nel Consiglio federale del 25 novem-

bre 2010 procedeva alla nomina dei componenti della stessa Commissione federale Antidoping, con

decorrenza 1 gennaio 2011, confermando tutti i precedenti membri ad eccezione del vicepresidente

responsabile della denuncia del mancato rispetto delle regole”

Dopo alcuni mesi di indagini (la denuncia

risale al 14 gennaio 2011), la Procura

della Repubblica presso il Tribunale di Roma

ha ritenuto esistere nella stessa un “fumus

criminis”, ed ha iscritto qualcuno nel reg-

istro degli indagati, con l’ipotesi di reato

di abusi in atti d’ufficio. I fatti risalgono a

qualche tempo fa. Il Professor Pino Capua,

presidente della Commissione federale An-

tidoping della FIGC, dall’anno 2004 all’anno

2006, aveva provveduto ad effettuare la rip-

etuta ed illegittima designazione di persone

prive del titolo di rappresentante antidoping

in una serie di manifestazioni sportive. Dopo

una comunicazione del vicepresidente della

stessa Commissione, con la quale venivano

segnalate disfunzioni nelle designazioni an-

tidoping, la Procura federale espletava le

opportune indagini al riguardo, indagini che

portavano al deferimento dello stesso presI-

dente Prof. Capua. La Commissione Disci-

plinare Nazionale e la Corte di Giustizia fed-

erale a sezioni riunite, infliggevano 10 (dieci)

giorni di inibizione allo stesso presidente. E

tutto questo appare come un normale fatto

sportivo, con il suo iter, con le violazioni del

Codice di Giustizia Sportiva e con i conseg-

uenti provvedimenti. Ma la cosa non finisce

qui. Il presidente federale, Giancarlo Abete,

difensore delle regole e della legalità, nel

Consiglio federale del 25 novembre 2010

procedeva alla nomina dei componenti della

stessa Commissione federale Antidoping,

con decorrenza 1 gennaio 2011, conferman-

do tutti i precedenti membri ad eccezione

del vicepresidente responsabile della denun-

cia del mancato rispetto delle regole, ed as-

sumendosi personalmente questa decisione,

anche di fronte alle perplessità di qualche

membro del Consiglio. Sull’argomento, l’On.

Francesco Pionati, in data 14 dicembre 2010,

presentava un’interrogazione parlamentare

al ministro della Giustizia. “L’articolo 358 del

Codice Penale - scriveva il deputato nella sua

interrogazione - prevede che gli incaricati di

pubblico servizio sono tutti coloro i quali, a

qualunque titolo, prestano un servizio pub-

blico, e per pubblico servizio deve intendersi

un’attività disciplinata nelle stesse forme del-

la pubblica funzione, ma caratterizzata dalla

mancanza dei poteri tipici di quest’ultima”.

L’On. Pionati proseguiva nell’atto di sindac-

ato ispettivo: “[...] in base a quanto sopra

esposto, possono considerarsi incaricati di

pubblico servizio tutti coloro che concorro-

no nell’adempimento della funzione di con-

trasto all’uso di sostanze stupefacenti nella

pratica sportiva, contrasto che lo Stato ha

delegato al CONI, di concerto con le Feder-

azioni interessate, secondo rigide regole sia

nazionali che di organismi internazionali”.

Anche la Procura della Repubblica di Torino

e quello stesso Tribunale avevano in passato

sostenuto questa tesi in numerose vicende

giudiziarie di doping. Chi, non confermando

il vicepresidente che aveva avuto il coraggio

di denunciare i fatti, con tale determinazi-

one intendeva forse ed eventualmente - im-

propriamente - influenzare l’attività di tutti i

componenti della Commissione che in futuro

potessero trovarsi nelle stesse condizioni ed

agissero nello stesso modo del vicepresi-

dente non confermato, dovrà assumersi - se

esistenti ed accertate - le proprie responsa-

bilità. Noi aspettiamo con tranquillità le de-

cisioni del GIP e del GUP con animo sereno,

fiduciosi che giustizia venga

fatta e la verità trionfi.

di Gino Tapinassi

Tapinassi (Foto Archivio)

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8 NUMERO 34 - 15 settembre 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

26

Prosegue a tappe forzate la Serie Bwin 2011-

12. La quarta giornata di campionato ha

ribadito, qualora ce ne fosse stato bisogno, che

Padova, Brescia e Torino sono squadre da pren-

dere assolutamente sul serio. Se per patavini e

torinesi era quasi scontato, visti gli organici, la

vera sorpresa continua ad essere la squadra di

mister Scienza che inanella vittorie e prestazioni

convincenti. La vittoria esterna sul sintetico di

Castellammare di Stabia a firma Feczesin ne è

una prova assai convincente. Il Padova di Dal

Canto fa suo il big match contro il Bari di Tor-

rente, dal quale forse ci si aspetta un qualcosa

in più, ma il tecnico ex Gubbio l’aveva detto

fin da subito che ci sarebbero state delle dif-

ficoltà. Come detto, vola il Toro di Ventura che

inguaia sempre di più la panchina di Baldini. Un

solo punto in 4 gare per il Vicenza sono troppo

pochi. Il Pescara di Zeman riprende la sua corsa

da dove aveva interrotto la settimana scorsa

e con un doppio Sansovini regola un Crotone

spento. L’Ascoli tarpa le ali alla Nocerina di Au-

teri e annulla la penalizzazione. Il Sassuolo si

riscopre quello dei bei tempi e con il più classico

dei risultati batte il Cittadella tra le mura am-

iche del “Braglia”. I canarini modenesi, invece,

escono sconfitti dalla gara di Bergamo contro

l’Albinoleffe: sugli scudi il bomber Cocco, che con

due realizzazioni sale così a 4 in classifica mar-

catori, in compagnia di Bertani (a segno ancora

nel posticipo vincente della Doria al “Castellani”

di Empoli), Immobile (che ha fallito un penalty),

Pozzi (doppietta dell’ex) e Ciccio Tavano (suo il

gol che aveva illuso i toscani in una rimonta).

Vola anche il Livorno di Novellino che esce con i

tre punti dal “Franco Ossola” di Varese, lo scorso

anno fortino inespugnabile; il Gubbio perde an-

cora, stavolta a maramaldeggiare è la Reggina di

Breda, mentre conferiamo la palma di miglior

tecnico della settimana a Guido Ugolotti del

Grosseto per il suo ottimo inizio di campionato

da esordiente in categoria.

Le big fanno sul serio

Classifica P G V N S GF GS

Padova 10 4 3 1 0 8 3Brescia 10 4 3 1 0 6 2Torino 10 4 3 1 0 6 2

Sassuolo 9 4 3 0 1 6 2Pescara 9 4 3 0 1 9 6

Sampdoria 8 4 2 2 0 11 3Grosseto 8 4 2 2 0 7 4Reggina 7 4 2 1 1 8 4

Albinoleffe 7 4 3 1 1 8 7Livorno 7 4 2 1 1 4 3Verona 6 4 2 0 2 5 5

Bari 4 4 1 1 2 3 4Nocerina 4 4 1 1 2 4 5Cittadella 4 4 1 1 2 4 8

Empoli 3 4 1 0 3 6 9Modena 3 4 1 0 3 5 9Varese 3 4 0 3 1 0 4

Crotone -1 1 4 0 2 2 1 4Vicenza 1 4 0 1 3 1 5Ascoli-7 0 4 2 1 1 6 5

Juve Stabia -1 0 4 0 1 3 2 5Gubbio 0 4 0 0 4 3 14

4° Giornata 10/09/2011Albinoleffe-Modena 2-1Empoli-Sampdoria 1-3Grosseto-Verona 2-1Gubbio-Reggina 1-3Juve Stabia-Brescia 0-1Nocerina-Ascoli 0-1Padova-Bari 1-0Pescara-Crotone 2-0Sassuolo-Cittadella 2-0Varese-Livorno 0-2Vicenza-Torino 0-1

MARCATORI

4 Gol: Immobile (Pescara, 1r)

Tavano (Empoli)

Bertani (Sampdoria, 1r)

Cocco (Albinoleffe, 1r)

Pozzi (Sampdoria, 1r)

5° Giornata 17/09/2011Ascoli-SassuoloBari-Nocerina

Cittadella-VicenzaCrotone-Empoli

Livorno-Juve StabiaModena-GubbioReggina-Pescara

Sampdoria-GrossetoTorino-Brescia

Varese-AlbinoleffeVerona-Padova

di Flavio Grisoli [email protected] Allenatore: Guido Ugolotti (Grosseto)

Romero(Sampdoria)

De Maio(Brescia)

Trevisan(Padova)

De Liguori(Nocerina)

Cocco(Albinoleffe)

Consonni(Grosseto)

Sansovini(Pescara)

Di Cesare(Torino)

Marino(Torino)

Milanetto(Padova)

Ceravolo(Reggina)

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9NUMERO 34 - 15 settembre 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

È un allenatore che vola basso, ma all’occasione

sa anche prendere il volo, una caratteristica fon-

damentale che fa di Guido Ugolotti il miglior tecnico

esordiente in serie B. Due pareggi, entrambi lontani

dal Carlo Zecchini contro Albinoleffe e Reggina e due

vittorie in casa contro Gubbio e Verona, sono risultati

positivi che dimostrano il buon lavoro svolto finora,

ma il mister ci tiene a sottolineare come i meriti non

siano tutti suoi: «Indubbiamente sono dei buoni ri-

sultati. Quattro partite e otto punti sono molto im-

portanti. Ma la cosa fondamentale è che alla base

di tutto c’è un gruppo che ha voglia di fare bene, che

ha voglia di lavorare e ritagliarsi un ruolo importante

in questo campionato». L’incontro di domenica con

l’Hellas Verona di Andrea Mandorlini è stato molto

combattuto e alla fine il grifone l’ha spuntata: «È

stato difficile mettere sotto l’avversario, è stata una

partita equilibrata, nel primo tempo meglio noi, nel

secondo loro hanno fatto qualcosa di più per met-

terci in difficoltà». Autentici trascinatori si sono di-

mostrati Ferdinando Sforzini e Gaetano Caridi: «È

molto importante per me averli a disposizione».

Oltre al tecnico originario di Massa anche altri suoi

colleghi stanno affrontando l’esordio nella serie ca-

detta, tra successi e difficoltà, queste le sue impres-

sioni: «Giuseppe Scienza è quello che sta facendo

meglio, anche grazie all’organico a sua disposizione,

stimo molto anche Gaetano Auteri. Anche se non è

partita benissimo, la Nocerina ha l’intelaiatura dello

scorso anno ed è una squadra costruita per essere

protagonista. Secondo me piano piano dimostrerà

di saper essere la compagine adatta a questa cat-

egoria». Il tecnico biancorosso non ha dubbi su chi

sia la favorita del campionato in corso: «La Sampdo-

ria. Anche se il Padova sta lavorando molto bene ed

ha delle individualità importanti - mentre le possibili

outsider sono diverse - il Brescia potrebbe essere una

sorpresa visto che ha cambiato molto rispetto allo

scorso anno, è una squadra giovane che dirà la sua

in questa stagione. Anche il Bari, al di là dei risultati

ottenuti in queste prime partite, potrà condurre un

buon campionato». Il presidente Piero Camilli noto-

riamente non ha un buon rapporto con gli allenatori,

ribattezzato “il comandante”, ha la fama di essere un

mangia-allenatori, ma Ugolotti per il momento non

è preoccupato: «Adesso il nostro rapporto è ottimo,

ovviamente finché ci sono risultati positivi va tutto

bene, per il futuro cercheremo di non andare in cri-

si». Alla domanda se il Grosseto possa rappresentare

una svolta per la sua carriera il mister continua con il

suo volo a basse quote: «Io non penso a pormi dei

limiti, ho fatto un percorso preciso, cercherò di sfrut-

tare questa possibilità qui fino in fondo e poi vivo la

realtà quotidiana come viene giorno per giorno».

Con un passato da calciatore di serie A (72 presenze)

e B (140 presenze), Ugolotti ha trascorso parecchi

anni alla Roma, prima con tutta la trafila delle gio-

vanili, poi da attaccante infine da allenatore proprio

dei più giovani, continua a seguire le gesta giallorosse

e da spettatore commenta il nuovo corso della so-

cietà capitolina: «Quando c’è un progetto nuovo

bisogna avere pazienza. Se si sposa un programma

diverso e si cambia si deve essere tolleranti e aspet-

tare. Domenica ho visto la partita e c’è ancora molto

da lavorare - e conclude con una scatto di orgoglio

nazionale - però non sono d’accordo sulla scelta di un

giovane allenatore straniero come Luis Enrique, per-

ché non hanno preso un italiano? Ce ne

sono tanti e bravi».

(Foto Archivio)

Grosseto, mister Ugolotti: “Caridi e Sforzini i nostri assi nella manica”

di Sara Sbaffi [email protected]

“Scienza e Auteri saranno i tecnici rivelazione. il presidente Camilli un mangia allenatori? Finché ci sono i risultati va tutto bene, per il futuro cercheremo di non andare in crisi”

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Moto d’orgoglio per le squadre penalizzate

dallo scandalo scommettopoli: il Benevento

nelle prime due uscite vince e recupera la penaliz-

zazione di 6 punti e la Cremonese vince la secon-

da giornata contro l’Andria e dovrà recuperare con

la Carrarese sospesa per maltempo. Mister Gianni

Simonelli sembra essere l’uomo giusto nel momen-

to giusto in casa campana: ha dato gioco e grinta ai

giallorossi che hanno alzato la testa dopo le recenti

delusioni, ma soprattutto dà un segnale alle avver-

sarie. Le streghe son tornate… (Fabiola Rieti)

1^ DivisioneLe penalizzate alzano la testa

I A DIVISIONE - Girone A

CLASSIFICAPisa 4Sorrento 4 Carpi 3Como 3Avellino 3Ternana 3Monza 3Tritium 3Pavia 2Taranto -1 2Viareggio -1 2Spal 1Pro Vercelli 1Foggia 1Benevento -6 0Lumezzane 0Foligno 0Reggiana -2 -1

3° Giornata 18/09/2011Avellino - Tritium

Benevento - ReggianaCarpi - LumezzaneComo - Sorrento

Monza - Pro VercelliPisa - Foggia

Spal - ViareggioTaranto - Pavia

Ternana - Foligno

MARCATORI

3 Gol: Ginestra (Sorrento, 2r)

2 Gol: Cia (Benevento)

Eusepi (Carpi, 1r)

2° Giornata 11/09/2011Benevento-Lumezzane 3-0Foligno-Como 1-2Pisa-Avellino 3-0Pro Vercelli-Foggia 0-0Reggiana-Monza 1-2Sorrento-Pavia 2-2Taranto-Spal 1-0Tritium-Ternana 2-0Viareggio-Carpi 3-2

1111w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 34 - 15 settembre 2011

Siamo solo alla seconda giornata e già fioc-

cano i punti di penalizzazioni inflitti dalla

Commissione Disciplinare in Seconda Divisio-

ne per violazioni amministrative. Alessandria

e Pro Patria nel girone A e Fano nel girone B

devono scontare due punti. Neanche il tempo

per la squadra di De Petrillo di godersi la vetta

della classifica che continua a fare i conti con la

cattiva gestione lasciata in eredità da Veltroni.

Sprofonda sempre più invece la Pro Patria che

già era un punto sotto per precedenti violazio-

ni ed ora si trova a -2. (Sara Sbaffi)

2 ̂Divisione Fioccano i primi punti di penalizzazione

I A DIVISIONE - Girone B

CLASSIFICAPergocrema 6Barletta 6Trapani 6Virtus Lanciano 6Siracusa 4Carrarese 3Frosinone 3Triestina 3Andria 1Feralpisalò 1Spezia 1Sudtirol 1Latina 1Portogruaro 0Prato 0Bassano 0Piacenza -4 -1Cremonese -6 -3

3° Giornata 18/09/2011Barletta - Andria

Cremonese - BassanoLatina - Pergocrema

Portogruaro - CarraresePrato - Virtus Lanciano

Spezia - PiacenzaSudtirol - FrosinoneTrapani - FeralpisalòTriestina - Siracusa

MARCATORI

3 Gol: Godeas (Triestina)

2 Gol: Merini (Carrarese)

Aurelio (Frosinone)

Montalto (Siracusa)

Improta (Virtus Lanciano)

Pavoletti (Virtus Lanciano)

2° Giornata 11/09/2011Andria-Cremonese 0-1Carrarese-Latina 2-0Feralpisalò-Sudtirol 0-0Frosinone-Spezia 3-2Pergocrema-Bassano 2-0Piacenza-Trapani 0-1Prato-Barletta 1-2Siracusa-Portogruaro 1-0Virtus Lanciano-Triestina 3-2

2 A DIVISIONE - Girone A

CLASSIFICA

Casale 6

Alessandria -2 4

Giacomense 4

Valenzana 4

Borgo a Buggiano 4

Treviso 4

Rimini 3

Santarcangelo 3

Montichiari 3

Savona 3

Virtus Entella 3

Bellaria 3

Mantova 2

Lecco 1

Renate 1

San Marino 1

Cuneo 1

Poggibonsi 1

Sambonifacese 0

Pro Patria -3 -2

3° Giornata 18/09/2011Alessandria - Borgo a Buggiano

Bellaria Igea - CasaleCuneo - Sambonifacese

Lecco - Pro PatriaMantova - Renate

Montichiari - GiacomensePoggibonsi - Virtus Entella

Rimini - SantarcangeloSavona - Valenzana

Treviso - San Marino

MARCATORI

4 Gol: Taddei (Casale)

2 Gol: Paganelli (B. a Buggiano, 1r)

Del Sante (Mantova)

Lapadula (San Marino)

2° Giornata 11/09/2011Borgo a Buggiano-Rimini 2-1Giacomense-Cuneo 2-0Montichiari-Poggibonsi 2-0Renate-Pro Patria 0-0Sambonifacese-Casale 0-2San Marino-Mantova 2-2Santarcangelo-Alessandria 0-1Treviso-Savona 2-1Valenzana-Bellaria 2-0Virtus Entella-Lecco 2-1

2 A DIVISIONE - Girone B

CLASSIFICAPaganese 6Catanzaro 6Fondi 4Arzanese 4Campobasso 4Vigor Lamezia 4Isola Liri 3Gavorrano 3Perugia 3Giulianova 3Chieti 3Aversa Normanna 3L’Aquila 2Melfi 1Celano 1Ebolitana 1Neapolis 1Vibonese 1

Fano -2 1Aprilia 0

Milazzo 0

3° Giornata 14/09/2011Aprilia - Campobasso

Aversa Normanna - CelanoChieti - Fondi

Gavorrano - FanoGiulianova - Arzanese

L’Aquila - ViboneseMelfi - Perugia

Neapolis - EbolitanaPaganese - Isola Liri

Vigor Lamezia - Milazzo

MARCATORI

5 Gol: Fioretti (Gavorrano)

2 Gol: Incoronato (Arzanese)

Carboni (Catanzaro, 1r)

Bernasconi (Fondi)

Caira (Isola Liri)

2° Giornata 11/09/2011Arzanese-Gavorrano 4-3Campobasso-Giulianova 1-0Catanzaro-Neapolis 3-0Celano-Vigor Lamezia 1-1Ebolitana-L’Aquila 1-1Fano-Melfi 1-0Isola Liri-Aversa Normanna 4-0Milazzo-Paganese 0-2Perugia-Chieti 4-2Vibonese-Fondi 0-3

Page 12: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

1212 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 34 - 15 settembre 2011

“Capitan Zambo” è il trascinatore della Spal dal 2008. L’esperto difensore

commenta così l’inizio del campionato: «La prima partita è stata con il

Pisa e loro hanno fatto un gol di mano mai visto in quindici anni che gioco a

calcio. Purtroppo sono cose che capitano ma bisognerebbe evitarle. Mentre

nell’incontro di domenica - 11 settembre - a Taranto abbiamo affrontato

una buona squadra che nei primi quantacinque minuti ci ha impensierito

poco, poi abbiamo preso un gol a un secondo dalla fine del primo tempo

che ci ha tagliato le gambe. Poi siamo rimasti in dieci e da lì è stata tutta in

salita». Classe 1977 e alle spalle un passato importante anche in categorie

superiori, con la maglia di Juventus, Napoli e Sampdoria, Marco Zamboni ha

il compito di guidare i compagni più giovani: «Sono tutti ragazzi con buone

prospettive e che hanno già fatto qualche campionato. Quelli che vengono

dalle primavere o dalle giovanili la vera motivazione la devono trovare da

soli. Già giocare in una squadra come la Spal è uno stimolo in più, poi c’è

mister Stefano Vecchi a fare il resto». Ma cosa è mancato allora in questo

esordio di stagione? «Siamo una buona squadra, lo abbiamo dimostrato

contro il Pisa che la partita successiva ha stravinto, abbiamo fatto vedere un

buon calcio. Dobbiamo migliorare la convinzione. Altri miglioramenti da fare

poi li vedremo con il tempo». Per quanto riguarda gli obiettivi stagionali il cen-

trale biancoazzurro guarda oltre: «È bene porseli, ma vanno posti per essere

superati. La società ha detto che vorrebbe una salvezza tranquilla ma noi

giocatori e il mister non ci fermiamo a questo obiettivo. Certo, vogliamo ot-

tenere la salvezza il prima possibile così poi possiamo guardare oltre, dipend-

erà anche da quante partite mancheranno poi alla fine». Il trentaquattrenne

difensore estense non ha pensato a quando appenderà gli scarpini al chiodo

ma sicuramente il rettangolo di gioco farà ancora parte del suo futuro: «Devo

ancora chiedermi cosa fare dopo, mi piacerebbe rimanere nel calcio magari

come direttore sportivo o dirigente accompagnatore. Anche fare l’allenatore

sarebbe interessante, molti miei ex compagni lo stanno facendo benissimo,

come Davide Dionigi che è stato con me per quattro anni oppure Andrea

Sottil. Non mi aspettavo che entrambi potessero fare i tecnici e

invece lo stanno facendo e anche con buoni risultati».

Zamboni: “La mia Spal non deve porsi obiettivi. Sogno un futuro da mister”

L’esperienza di Generoso Rossi è una garanzia per la porta sor-

rentina, al suo secondo anno con la maglia rossonera è l’idolo

dei tifosi: «Ho una sintonia splendida con la gente di Sorrento e

anche con i miei compagni. Con il mister Sarri ho un rapporto pro-

fessionale, è uno che ha le idee chiare per far bene – e il pensiero va

subito alla promozione mancata la scorso anno – abbiamo sfiorato

la B per un pelo e ora siamo pronti a ripartire più carichi di prima».

Nato a Napoli 32 anni fa, Rossi ha una lunga e importante carriera

alle spalle come estremo difensore di squadre di Serie A (con Bari,

Venezia e Siena), cadette (ben 146 presenze sempre a Venezia, poi

Lecce e Triestina) e di Prima Divisione (Savoia e Crotone): «In se-

rie B ormai giocano cani e porci, con squadre che l’anno prima vin-

cono la Lega Pro si presentano in B più deboli». Ha anche giocato

per un breve periodo di cinque mesi nella Championship inglese,

nelle fila del Queen’s Park Rangers. Il paragone con il nostro calcio è

d’obbligo: «Le differenze sono abissali, in Italia il calcio è agli sgoc-

cioli con tutte le cose che si vedono e ci sono personaggi che fanno

male al calcio. Mentre in Inghilterra ci sono sani principi e tanta

passione, riescono a fare un calcio onesto nonostante

sia la patria delle scommesse».

Sorrento, Rossi: “Meglio la Lega Pro, in B giocano cani e porci”

Servizi di Sara [email protected]

(Foto Archivio)

Page 13: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

1313w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 34 - 15 settembre 2011

Matteo Merini arriva a gennaio 2011 dalla Sangiovannese ed è così che

scocca la scintilla con la Carrarese. Le prestazioni convincenti e i suoi

gol hanno convinto i dirigenti toscani, come racconta lo stesso attaccante: «Mi

trovo benissimo qui a Carrara. La società crede in me, per questo sono voluto

rimanere. In questi sei mesi abbiamo guadagnato la promozione ed ho tro-

vato un’atmosfera entusiasmante e accogliente». L’arrivo dell’allenatore Ste-

fano Sottili non ha

rotto nessun tipo

di equilibrio e, anzi,

sembra aver dato

nuova linfa ai raga-

zzi azzurri: «Il mis-

ter è una davvero

grande persona,

ci sta tirando fuori

l’energia giusta, perché serviranno gambe e agonismo per lottare in questo

campionato di Prima Divisione. Ci sono molte squadre da temere, soprat-

tutto le retrocesse dalla serie B, ma anche Barletta e Siracusa sono dei veri

squadroni». Il giocatore classe ’88 confida di essere un po’ scaramantico e di

avere qualche gesto beneaugurante ricorrente prima di scendere in campo,

che però non vuole rivelare: «Vogliamo salvarci il prima possibile e personal-

mente vorrei fare tanti gol, ma non voglio stabilire una quota precisa». La

Carrarese promette battaglia e fa gruppo dietro i suoi giocatori simbolo: «I

trascinatori di questa squadra sono senza dubbio la vecchia guardia come

Gazzoli e Anzalone». L’unico neo di questo inizio campionato, che ha visto l’ex

bomber della Sangiovannese mettere a segno la doppietta vincente contro

il Latina nell’ultima partita di campionato, secondo il calciatore proveniente

dal vivaio della Lazio, è stata la prima giornata: «La sospensione della partita

contro la Cremonese ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, per-

ché c’era la giusta tensione agonistica per scendere in campo».

Matteo Merini: “Carrarese, prima la salvezza. Mister Sottili è la nostra arma in più”

Mario Artistico approda in questa stagione al Frosinone dove

racconta come ha trovato una buona accoglienza e un pub-

blico molto caloroso e appassionato. L’attaccante classe ’85 ha al suo

attivo 10 anni di carriera di Lega Pro, ma parla di se stesso con mod-

estia: «Ho una discreta esperienza, ma c’è sempre chi ne ha di più di

me». Eppure la sete di vittoria per il giocatore non si è fermata: «La

squadra ha l’obiettivo di giocare al meglio ottenendo il massimo.

Certo, auspichiamo di raggiungere almeno i play-off, dimenticando il

passo falso di Barletta. Per quanto mi riguarda io non bado mai al mio

bene personale, perché le mie aspirazioni coincidono con ciò che è il

massimo per la squadra, indipendentemente dalle buone prestazioni

o dalla possibilità di fare qualche gol». Sulle dinamiche di spogliatoio il

giocatore romano è molto abbottonato: «Il mister fa bene il suo lavoro

e il nostro compito è quello di farci trovare sempre pronti e a sua dispo-

sizione. Noi siamo tutti piccoli leader che dobbiamo trascinare insieme

la squadra per ottenere i risultati migliori». La favorita? «Lo Spezia è la

più accreditata alla vittoria finale». Eppure i ciociari domenica scorsa

hanno sconfitto la banda di Gustinetti per 3 a 2, e Artistico

ha vissuto la gara dalla panchina.

Mario Artistico: “Nessun obiettivo personale, penso solo al bene del Frosinone”

(Foto Archivio)

Servizi di Fabiola [email protected]

(Foto Archivio)

Page 14: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

1414 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 34 - 15 settembre 2011

Giovanni Battista Ignoffo battezza il Siracusa“Qui ho trovato il mio habitat. Puntiamo al massimo. Restare in A mi avrebbe cambiato la vita”

Servizi di Fabiola Rieti [email protected]

Giovanni Battista Ignoffo parla del suo secon-

do anno con il Siracusa e, dopo aver vestito

molte maglie, sembra proprio voler mettere radici

qui: «Ho trovato il mio habitat. Un po’ perché sono

siciliano di nascita e poi ho incontrato gente umile

e disponibile che ti aiuta a vivere bene, anche con

la mia famiglia. Spero di rimanere qui a lungo». I

presupposti ci sono, visto che a giugno il capitano

ha firmato un biennale che lo legherà agli azzurri

fino al 2013. La società ha manifestato in questo

modo l’importanza che il giocatore riveste per la

squadra, d’altronde la sua esperienza parla per

lui: in serie A con il Perugia e poi una carriera in C

e Lega Pro con Palermo, Marsala, Avellino, Napoli,

Salernitana, Foggia e Benevento. La vittoria contro

il Portrogruaro sembra allontanare le polemiche

circa la decisione di scommettere sull’emergente

Andrea Sottil in panchina: «Penso che non basti-

no due partite per capire se una scelta sia giusta

o sbagliata. Ci sono innovazioni tattiche - spiega il

calciatore dei leoni - giocatori nuovi e c’è bisogno

di aspettare che certi meccanismi siano assimilati.

Alla vigilia sono stati fatti tanti proclami ed è nor-

male che ora siano tutti con i fucili puntati». Una

carriera lunga per il centrale siracusano costella-

ta da tanti ricordi: «La mia grande soddisfazione

è aver giocato in serie A, ma c’è il rammarico di

non esserci rimasto, perché ti accorgi dalle piccole

cose che vivi proprio in un altro mondo. Essere nel

massimo campionato non solo mi avrebbe fatto

star bene dal punto di vista dell’appagamento per-

sonale, ma anche dal lato economico». Tecnica-

mente è un campionato diverso da quello dell’ex

serie C: «In A si cura molto il particolare, in Lega

Pro ci sono anche ritmi più alti, ma sulla qualità

non si discute». Il giocatore classe ’77 ha un record

un po’ particolare, è il calciatore con il numero più

alto di play-off persi: «Io guardo il bicchiere mezzo

pieno. Agli spareggi promozione ci sono arrivato

tante volte quindi vuol dire che ho disputato buo-

ni campionati in compagini importanti. Ho avuto

anche la soddisfazione di vincere con Palermo e

Avellino. Spero, se dovessi arrivarci anche in que-

sta stagione, di vincerli». Per un difensore segna-

re può assumere un significato maggiore, visto il

ruolo: «Il gol più bello per esecuzione è stato quello

a Foggia, rete di testa in anticipo sul primo palo.

I più emozionanti, però, sono quelli fatti davanti

ad un pubblico di 70.000 spettatori». Dunque il

Siracusa punta a vincere il campionato? «Vince-

re è una parola pesante, noi aspiriamo al massi-

mo. Cercheremo di giocarcela con tutti. Le mie

ambizioni personali sono raggiungere traguardi

importanti vestendo questa maglia». Secondo

Ignoffo non c’è una sola antagonista per il titolo:

«È difficile dire chi sia l’avversaria numero uno,

perché è un campionato complesso e anche

guardando le rose ce ne sono molte ben attrez-

zate. Alcune contano anche giocatori che hanno

militato in serie B. In Lega Pro su 20 squadre, 10

si organizzano per vincere, mentre in serie B su

20 sono 5 le candidate. Per questo è più compli-

cato e poi anche se si arriva ai

play-off è una vera lotteria».

(Foto Archivio)

Page 15: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

1515w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 33 - 08 settembre 2011

Le aspettative dei tifosi nerostellati non sono state tradite e il fiore

all’occhiello della campagna acquisti del presidente Zanon ha fatto brec-

cia nei loro cuori. Riccardo Taddei nel primo incontro di campionato al “Na-

tale Palli” contro il San Marino ha esordito con una bella tripletta e siglando

anche una rete nel 2-0 del Casale contro la Sambonifacese. Lui stesso non

pensava di poter fare meglio di così: «Non me l’aspettavo però ci tenevo

parecchio perché volevo presentarmi alla nuova piazza nel migliore dei

modi. E poi volevo far capire ai compagni e all’allenatore che scendendo di

categoria non ero venuto a passare il tempo ma sono molto motivato. Ab-

biamo obiettivi importanti». Passare dalla Serie B (ha vestito la maglia del

Brescia e della Triestina) alla Lega Pro, per

un fantasista del suo livello è una decisione

importante, i motivi però sono chiari: «È

una scelta legata soprattutto al momento

che sta vivendo il calcio italiano. Ero disoc-

cupato questa estate e non avevo voglia di

rimanere per due mesi fermo, senza lavoro. Il Casale è stata la prima società

a contattarmi ed era la soluzione migliore sia per la mia carriera che per il pro-

getto che hanno in mente». La tifoseria bianconera punta molto sul talento

pisano classe 1980 e la pressione si fa sentire: «La responsabilità dà la carica

ma anche qualche pensiero». Il rapporto con il tecnico Francesco Buglio e lo

spogliatoio è buono: «Con loro ho un rapporto eccellente. In particolare con

il mister che è una delle persone che mi ha convinto a venire qui. Abbiamo

chiacchierato mezz’ora e mi è bastata per capire che è la persona giusta per

me, mi ha messo a pari livello con gli altri facendomi sentire la responsabilità

del mio ruolo e facendomi integrare al meglio con i miei compagni, sono tutti

ragazzi giovani che vengono da categorie più basse e rappresentano il cal-

cio del sacrificio e vogliono togliersi molte soddisfazioni». Quando un giorno

appenderà gli scarpini al chiodo sa già cosa vorrebbe fare: «Mi piacerebbe

continuare a lavorare sul campo piuttosto che dietro alla scrivania. Vorrei

allenare cominciando dai giovani e poi magari continuare in

prima squadra».

Riccardo Taddei: “I miei gol per ripagare la fiducia che il Casale ha riposto in me”Servizi di Sara Sbaffi

[email protected]

È un Mantova low cost quello della stagione in corso, che punta molto su

giovani di qualità come il difensore Andrea Bertin. Classe 1992, nato a

Carate Brianza, è cresciuto nel settore giovanile dell’Inter ed il suo cartellino

è stato da poco riscattato dal Chievo Verona. La scelta di vestire la maglia

biancorossa è dettata proprio dal blasone della società: «Sono arrivato a

Mantova perché questa è una piazza importante e una società storica. Mi

piaceva questa squadra e ho tutto l’interesse a fare un buon campionato».

L’accoglienza è stata ottima sia da parte del tecnico che dei compagni di

squadra: «Con mister Archimede Graziani ho un rapporto molto buono e

per quanto riguarda i miei colleghi, la vecchia guardia ha dato una mano

a noi meno esperti, per capire la realtà mantovana. Siamo un bel gruppo

giovane». Le prime due partite della stagione hanno seguito un copione

analogo; nella prima dell’esordio in campionato con la Giacomense al “Da-

nilo Martelli” i biancorossi si sono visti raggiungere prima sull’1 a 0 e poi

sono stati riagguantati di due reti anche sul 3 a 1. Stessa cosa domenica

scorsa contro il San Marino: in vantaggio di due reti, crollano nella ripresa e

vengono rimontata dai titani, accontentandosi di un altro punto. Ma cos’è

che non ha funzionato? «Sicuramente facciamo fatica a reggere tutti e

novanta i minuti di gioco. Siamo ancora all’inizio e forse non siamo pronti

fisicamente ma possiamo migliorare, subiamo con troppa facilità. Però la

prestazione di domenica è stata buona». A soli 19 anni ha chiari i suoi obiet-

tivi: «Per quest’anno il mio proposito è giocare tanto e salire di categoria

con il Mantova, vorrei togliermi tante soddisfazioni con questa squadra».

Nei sogni si può sempre puntare in alto e così fa anche lui: «Il mio sogno

sarebbe quello di tornare al Chievo in serie A - per ora è in comproprietà

con il Mantova - ma è molto difficile e lo so bene». Ad ispirarlo nel suo ruolo

due giocatori di Inter e Milan: «Come terzini in Italia a me pi-

acciono in particolare il brasiliano Maicon e Ignazio Abate».

Mantova, il baby terzino Bertin: “Sogno il salto di categoria e il ritorno al Chievo”(Foto Archivio)

Page 16: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

1616 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 34 - 15 settembre 2011

L’Aprilia ha affidato la sua fascia

sinistra, per questo campionato

di 2 ̂Divisione, al terzino Gianmar-

co Carta. Il giovane classe ’91 è arri-

vato carico di entusiasmo: «Siamo

un bel gruppo molto affiatato. Ci

sono, insieme a me, molti giocatori

nuovi e stiamo cercando di amal-

gamarci in campo. Siamo stimolati

e trascinati da Croce e dal nostro

capitano Bifulco. Dei leader fuori

e dentro il campo». Ad agevolare

il suo innesto una vecchia con-

oscenza in panchina: «Ho ritrovato

mister Vivarini che già conoscevo

da Chieti. Lui è un ottimo allena-

tore, predilige il 4-4-2 di base, ma

poi il modulo si adatta secondo

l’avversario lavorando molto in

settimana». Gli obiettivi di squadra

e personali? «Puntiamo alla salvez-

za poi se verrà qualcosa di più sarà

ancora meglio. Vorrei in questa

stagione crescere molto a livello

personale sia tatticamente sia tec-

nicamente». La nuova formulazi-

one del campionato prevede più

giornate e dunque una preparazi-

one atletica molto curata. Il gioca-

tore spiega come hanno lavorato

nella cittadina laziale: «In ritiro ab-

biamo fatto molto sulla corsa e sul

fondo, invece nell’ultima settimana

stiamo lavorando più nel bravo con

passaggi veloci». Chi vince? «Le

favorite sono Perugia e Catanzaro,

ma sarà un campi-

onato agguerrito».

Francesco Scarpa è stato a lun-

go l’uomo mercato di ques-

ta estate 2011, ma nonostante

l’interessamento di Claudio Lotito,

che voleva portarlo a Salerno, ha scel-

to di ritornare alla Paganese: «Sono

arrivato qui, perché è la squadra che

mi ha cercato di più, mi ha chiamato

il direttore generale Cosimo D’Eboli e

non ho potuto dire di no. Avevo dei

bellissimi ricordi di Pagani. Mi trovo

benissimo, ho vissuto due anni intensi

con la vittoria di un campionato e

una salvezza. Conosco tutti ormai».

L’emozione più forte con la maglia

azzurrostellata l’ha vissuta nel 2007-

2008: «Uno dei ricordi più belli che mi

legava a questa città era il gol realiz-

zato ai play-out contro il Lecco». La

squadra campana è prima in classifica

a punteggio pieno e non intende sot-

terrare l’ascia di guerra: «Il nostro obi-

ettivo è giocare partita dopo partita e

scendiamo in campo solo per vincere.

Poi certo, non possiamo nasconderci

dietro un dito, noi puntiamo alla vit-

toria del titolo. L’elemento determi-

nante sarà il gruppo». L’avversaria da

cui guardarsi le spalle è già stata iden-

tificata: «Sulla carta il Perugia è tra le

favorite. È una squadra che noi non

sottovalutiamo, ma che

neanche temiamo».

Aprilia, la fascia sinistra è una questione di...Carta Scarpa e il ritorno alla Paganese: “Questa è casa mia”

Il “Terminator di Gavorrano” è questo il soprannome che la stampa

e i tifosi hanno dato a Giordano Fioretti, attaccante classe ’85 che

impazza nelle aree di rigore avversarie: «Qui sto molto bene e spero

di ricambiare l’affetto della tifoseria con il mio impegno». Un debutto

d’oro per il giocatore azzurrorosso: «All’esordio ho segnato 3 gol, meg-

lio di così non si poteva cominciare». E altri due li ha messi a segno

domenica scorsa contro l’Arzanese, ma non sono bastati, perché i

napoletani si sono imposti per 4-3. La formazione allenata da mister

Pagliuca non si nasconde e vorrebbe disputare una stagione ad alto

livello: «Vogliamo fare meglio dello scorso anno e personalmente vor-

rei arrivare a quota 15 gol», ribadisce i suoi propositi FIoretti. I presup-

posti sono buoni per la compagine di Grosseto, che anche in fase di

calciomercato si è comportata bene rinforzando la squadra con innesti

ad hoc: «Il mister è in gamba, ci fa lavorare molto. La nostra forza è

il gruppo, non c’è un giocatore che trascina più degli altri. Il vero po-

tenziale lo esprimiamo tutti insieme». Per la vittoria finale c’è bagarre,

ma secondo il calciatore le papabili sono due: «Perugia e Paganese

si sono attrezzate bene, ma la cosa fondamentale è affrontarle tutte

con la giusta fame». Un campionato che sarà più lungo e molto più

giocato, con 40 partite in totale: «Ci sono impegni maggiori, mi sembra

5 turni infrasettimanali all’andata e 4 nel girone di ritorno. Si gioca di

più, sarà dura recuperare le energie, ma io sono più contento, a dif-

ferenza dello scorso anno quando c’erano tutte quelle soste». Eppure

c’è chi sostiene che i giocatori ne potrebbero risentire a tutto danno

della spettacolarità, ma Fioretti risponde con decisione: «È

il nostro lavoro, siamo atleti!». E se lo dice lui.

Fioretti, il Terminator del Gavorrano: “Voglio arrivare a 15 gol” Servizi di Fabiola [email protected]

(Foto Archivio)

Page 17: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

1717w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 34 - 15 settembre 2011

La Lega Pro a Calcioexpo Firenze. Ghirelli: “Siamo la Lega delle riforme”

Nella splendida cornice della Fortezza da Bas-

so, nel cuore di Firenze, in questi giorni si sta

tenendo il CalcioExpo, la fiera del calcio italiano e

non solo. Federazioni, componenti, aziende lea-

der nel settore si riuniscono per mostrare le eccel-

lenze del pallone nostrano. Nei giardini della For-

tezza sono stati allestiti dei campi di calcetto dove i

bambini possono sfogare tutte le loro abilità con la

sfera di cuoio più amata. Presente, naturalmente,

anche la Lega Pro, che a Firenze è di casa: nel primo

pomeriggio di oggi il direttore generale Francesco

Ghirelli ha presentato il convegno “La Lega Pro

guarda al futuro: riformare e costruire un calcio

pulito”, un ulteriore appuntamento per approfon-

dire la collaborazione della Lega di Terza e Quarta

Serie Nazionale con Sportradar, per il controllo e la

prevenzione della piaga delle scommesse clande-

stine e delle conseguenti “combine”. Macalli non è

potuto intervenire per un impegno improvviso so-

praggiunto, quindi la parola è spettata al direttore

generale Francesco Ghirelli: «La Lega si è schierata

in questi anni, caratterizzandosi per essere la Lega

delle riforme, infatti è l’unica che sta portando

avanti la riforma dei campionati. Quest’anno in-

troduciamo un nuovo elemento: chi subirà pena-

lizzazioni per il mancato pagamento degli stipendi

o degli oneri finanziari non riceverà nemmeno un

euro dei 16 milioni di contributi federali. Questa poi

è una Lega che si caratterizza su altri punti, oltre a

quello dell’equilibrio economico-finanziario: quello

dei Comuni e del radicamento nel territorio; e la

Lega dei giovani. Solo chi fa giocare un determina-

to numero di giovani riceverà una quota parte di

quei 16 milioni». Ghirelli prosegue: «Noi riteniamo

che questo calcio possa essere bello come quando

nacque agli albori proprio qui a Firenze. Ma solo

se il risultato è dato da quanto accade esclusiva-

mente sul rettangolo verde. Dobbiamo provare a

riportare in alto la barriera valoriale, che in questi

anni è calata in maniera preoccupante. Il nostro

rapporto con Sportradar volge proprio a quello,

e alla Procura di Cremona abbiamo dato un pre-

zioso aiuto proprio grazie alla collaborazione con

questa azienda. Noi siamo schierati, sempre e co-

munque senza nessuna remora e da qualunque

parte venga, contro la contraffazione, il malaffa-

re e la frode». La Lega Pro si è dotata anche di un

codice etico, segno di come la Lega di Firenze sia

sempre in prima linea. Luca Turchi, responsabile

ufficio scommesse dei Monopoli di Stato: «Anche

sull’onda dei fatti di Cremona, il Ministero dell’In-

terno ha deciso di seguire con maggiore attenzio-

ne le dinamiche delle scommesse sportive. Il Mi-

nistro Maroni ha istituito un gruppo investigativo

e una task force volta proprio a quello. Arrivano

le segnalazioni dalle unità informative, che sia-

mo noi, l’ASSI (Settore Ippico), le Forze di Polizia, il

CONI, la FIGC e l’Osservatorio Nazionale per le Ma-

nifestazioni Sportive. In tempo reale controlliamo

le transazioni di gioco. Attraverso degli indicatori

di anomalia, possiamo andare a valutare se su

quell’evento c’è un cosiddetto ‘gioco anomalo’, sia

pre-match che live, perché il ‘biscotto’ può essere

fatto anche durante la partita». Lorenzo Caci, re-

sponsabile Sportradar, ha spiegato brevemente

come opera l’azienda svizzera leader nel monito-

raggio delle scommesse legate allo sport, in colla-

borazione con i concessionari in diverse parti del

mondo, e c’è stato anche l’intervento di uno dei

responsabili centrali di Sportradar, Darren Small,

che si è addentrato maggiormente nei dettagli di

tutte le variabili che poi portano alla formulazione

dei vari fattori di rischio. A margine del convegno,

abbiamo raccolto qualche battuta da un provider

di scommesse operante in Italia, Unibet: «Anche

noi ci avvaliamo di Sportradar per monitorare il

flusso delle scommesse. Naturalmente, noi ci pos-

siamo tutelare con il blocco delle quote, chiuden-

do l’accettazione delle scommesse non appena ci

accorgiamo che c’è qualcosa di anomalo. Certo, si

arriva sempre con un attimo di ritardo, però la cre-

azione di sinergie come queste conforta lo scom-

mettitore legale, che sicuramente si scoraggia di

fronte ad un certo tipo di accadi-

menti come quello di Cremona».

di Flavio Grisoli [email protected]

(Foto Archivio)

Page 18: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34
Page 19: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

Il presidente del Trezzano sul Nav-

iglio, Costantino Sessa, è entusia-

sta e stupito della prima prova della

sua squadra: «Sono più che soddis-

fatto, nell’incontro di Aosta contro

il Saint Christophe abbiamo giocato

un’ottima partita, non vorrei pec-

care di superbia ma abbiamo vinto

per merito. Pensavo che ci avreb-

bero mangiato in un solo boccone

ma giocando bene li abbiamo su-

perati - e precisa- abbiamo la stessa

squadra dello scorso anno, con solo

tre giocatori nuovi, e senza spendere

troppo ce la possiamo fare. Alcuni

dei ragazzi si sono anche diminuiti

lo stipendio, questo dimostra il loro

valore». Il verace presidente della

società milanese carica i suoi raga-

zzi: «Dopo la partita contro i valda-

ostani sono sceso negli spogliatoi

dopo la partita e ho detto ai gioca-

tori che per la salvezza ci servono 40

punti ed ora sono 37, un passo in

avanti». Punti che rimangono tali,

considerato che alla prima in casa

il Trezzano è uscito sconfitto dalla

sfida contro la Lavagnese. Intanto

c’è il problema dello stadio, i lavori

per mettere a norma il “Fabbri”

sono in ritardo: «Giocheremo al co-

munale “Giovanni Parisi” di Voghera

le partite casalinghe almeno finché

non sarà pronto il nostro stadio. Se

tutto va bene verso la fine del mese

dovrebbe essere a norma e potremo

finalmente esordire in casa. Anche

perché andare a Voghera è una sp-

esa e un danno dal punto di vista

economico per noi. Ogni volta tra

albergo, ristorante e spostamenti

saranno 1500 euro di spese e non

abbiamo neanche incassi, verrebbe-

ro in pochissimi a vederci – ci tiene

però a sottolineare la buona volontà

del sindaco – il Comune da parte sua

si è impegnato molto nonostante

fosse pieno di debiti ha trovato co-

munque il denaro per mettere a pos-

to lo stadio. Resistiamo ancora due

o tre partite fuori casa e poi avremo

il nostro campo». Il numero uno

gialloblu è al completo con la rosa

e non prevede nuovi arrivi: «Abbi-

amo riconfermato lo stesso gruppo

della scorsa stagione e questo può

avvantaggiarci perché i ragazzi si

conoscono già bene, sono un bel

gruppo dal punto di vista dei valori

morali oltre che tecnici, abbiamo ag-

giunto giuste tre giocatori nuovi con

molta oculatezza li abbiamo scelti

per reparti diversi, sono giovani pro-

mettenti che vengono dalle giovanili

del Milan, del Monza e del Pavia. Poi

sono tanti, 26 o 27 calciatori in tutto,

alcuni infatti sono in uscita, li man-

deremo a giocare in Eccellenza. Sono

fiducioso, quest’anno

ci divertiremo».

F idenza è una piccola città in

provincia di Parma ed è una

delle poche realtà calcistiche che

non sentono il peso economico

e organizzativo di gestione della

società, come ci spiega il presi-

dente Claudio Chiesa: «Amminis-

trare una squadra in serie D non

è difficile se hai un organigram-

ma fatto come si deve, non si fa

nessuna fatica se ognuno svolge

il proprio ruolo in modo perfetto

ed è così che avviene da noi. È

facile. Se c’è disorganizzazione

poi ne risente tutta la squadra».

Il numero uno bianconero è alla

guida del Fidenza Calcio dal lug-

lio 2010. Due stagioni ricche di

soddisfazioni, quella scorsa con

il passaggio dall’Eccellenza alla

Serie D e ora un inizio campi-

onato con quattro punti in due

partite: «Nella nostra storia non

è mai successo di centrare lo

stesso anno Coppa Italia e pro-

mozione. Infatti dicono che sono

il portafortuna della squadra».

L’esordio è avvenuto fuori dagli

spalti dello stadio Ballotta con-

tro il favorito l’Alzano Cene, un

test difficile ma superato a pi-

eni voti grazie un rocambolesco

quattro a quattro (oltretutto un

pareggio subito nei minuti fi-

nali), il debutto in casa domen-

ica scorsa ha visto la formazione

dell’asino alato affrontare la

Colognese di Sergio Porrini, ex

difensore di Atalanta, Juventus e

Glasgow Rangers: «Non bisogna

dimenticare che abbiamo fatto

bene con due compagini bla-

sonate e abbiamo giocato molto

meglio di loro». L’obiettivo sta-

gionale però è scontato: «Una

salvezza tranquilla per riuscire

la prossima stagione a lavorare

per il futuro. Vogliamo creare

un ottimo settore giovanile». Il

calciomercato dei dilettanti è an-

cora aperto, almeno per un’altra

settimana, ma il presidente

Chiesa non ha bisogno di rinforzi

in nessun reparto: «Per adesso

stiamo bene così, abbiamo un

equilibrio perfetto e non vorrei

correre il rischio di rovinarlo. Poi

verso febbraio o marzo arriverà

un plusvalore come Falchi». In-

fine un’occhiata al girone B e alle

favorite della stagione: «Una è

proprio l’Alzano che abbiamo già

incontrato, un’altra è il Voghera,

che rappresenta una

società di alti livelli».

Trezzano sul Naviglio, il presidente Costantino Sessa Fidenza, la parola al numero uno Claudio Chiesa

“Questa stagione ci divertiremo” “Una salvezza tranquilla”

Il presidente del Fidenza Chiesa(Foto Archivio)

Servizi di Sara [email protected]

1919w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 34 - 15 settembre 2011

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2020 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 34 - 15 settembre 2011

Un pareggio con il Mezzocorona

che equivale quasi ad una vitto-

ria per il Giorgione che disputa ques-

to campionato di serie D nel girone C

sulle ali dell’entusiasmo e guadagna

il primo punto. Un anno d’oro, per

questo gruppo, proprio nel cente-

nario della società, come sostiene il

presidente Antonello Orfeo che è ot-

timista anche per questo avvio nella

categoria superiore: «L’euforia del 19

giugno – data della promozione in In-

terregionale - ci porta a valutare posi-

tivamente l’inizio di questa stagione».

Il calciomercato ha fornito gli innesti

desiderati dalla società, senza spese

folli: «Abbiamo fatto buoni acquisti

e credo siano quelli giusti per arriv-

are fino a giugno. Abbiamo inserito

giovani del nostro vivaio e ragazzi es-

perti di categoria». Il numero uno di

Castelfranco Veneto ha due obiettivi,

uno più immediato e l’altro di più am-

pio respiro: «La squadra punta alla

salvezza per questa stagione, ma ha

un’ambizione più grande dal punto

di vista societario, arrivare a giocare

con quasi tutti i prodotti del nostro

vivaio. Dobbiamo fare esperienza

di categoria e poi magari puntare

anche a qualcosa in più una volta che

la squadra è maturata». Le favorite,

secondo il massimo dirigente veneto,

sono racchiuse in un gruppetto di

quattro pretendenti: «Pordenone e

Delta Porto Tolle per l’organico che

hanno allestito puntando chiara-

mente alla vittoria finale, Venezia e

Gorizia per l’esperienza acquisita in

serie D». Il Giorgione macina gioco e

spreca molte occasioni, ma se dove-

sse trovare la quadratura del cerchio

e appellarsi alla giusta dose di cinis-

mo, potrebbe essere un pericolo per

le avversarie. Ancora incerto il titolo

per l’outsider del campionato, infatti

secondo Antonello Orfeo bisognerà

attendere qualche giornata: «Per

la sorpresa dipenderà tutto dai gio-

vani. Dobbiamo aspettare e capire i

ragazzi nei ruoli chiave per definire la

possibile mina vagante del raggrup-

pamento». Il mondo della serie D

sembra essere ormai in mano ai gio-

vani, ma la domanda nasce sponta-

nea: saranno in grado, questi ragazzi,

di trascinare le squadre senza aver

ricevuto il giusto passaggio di testi-

mone? La risposta al

campo.

Giovanni Monsignori, presi-

dente del Pontevecchio, com-

menta positivamente questo inizio

di campionato per la società umbra

nel girone E di serie D, nonostante la

battuta d’arresto con il Città di Cas-

tello: «Siamo soddisfatti dall’avvio,

ma le prime giornate sono una ron-

dine, speriamo che dopo arrivi la pri-

mavera». Il numero uno rossoverde

non prevede altri acquisti: «Abbi-

amo una rosa numerosa, non credo

andremo ancora sul mercato. Ave-

vamo qualche dubbio sull’attacco,

ma con Luca Urbanelli e Luca Bal-

dacci abbiamo risolto i nostri inter-

rogativi, viste le loro prestazioni».

Il massimo dirigente di Perugia ha

già il suo pupillo e non si nasconde

come spesso si fa in queste occa-

sioni per perbenismo: «Urbanelli mi

ha colpito molto, è un classe ‘91 che

giocava in promozione e nessuna

squadra di serie D l’aveva notato.

Noi l’abbiamo scovato e portato

a Pontevecchio, tra Coppa Italia e

prima giornata ha segnato 6 gol,

mi sembra un ottimo biglietto da

visita». Per ora la compagine peru-

gina preferisce mantenere un obiet-

tivo alla portata e non farsi troppe

illusioni: «È un girone complicato,

noi speriamo di mettere sei squadre

dietro di noi il prima possibile, anche

se non sarà facile perché sono tutte

attrezzate e agguerrite. Il resto poi

si vedrà». Sulle favorite non ci sono

dubbi per il presidente Monsignori:

«Viterbese, Arezzo e Castel Rigone

sono considerate dagli addetti del

settore le squadre di prima fascia

candidate alla vittoria del titolo fi-

nale. Io sono convinto che ci sarà

comunque qualche outsider che

scombinerà i piani e si assesterà tra

le zone alte della classifica». La sper-

anza di essere la probabile insegui-

trice del gruppetto di testa è forte

per il tifoso numero uno del Pon-

tevecchio: «La sorpresa, secondo

quanto dicono molti giornalisti, po-

tremmo essere noi, ma io sono con-

vinto della squadra che abbiamo e

per me non sarà certo una sorpresa

un rendimento posi-

tivo».

Giorgione, il patron Antonello Orfeo Giovanni Monsignori, numero uno del Pontevecchio

“Sogno una squadra autoctona” “Se fossimo noi l’outsider del girone?”

(Foto Archivio)

Servizi di Fabiola Rieti [email protected]

(Foto Archivio)

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2222 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 34 - 15 settembre 2011

Il Licata ritorna in serie D dopo che mancava in questa categoria dalla sta-

gione 2005-2006, ma il progetto di ampio respiro che caratterizza la pro-

vincia agrigentina punta dritto al mondo professionistico e spera che questo

anno tra i dilettanti sia solo di passaggio. Il direttore generale Salvatore Ca-

tania commenta le prime uscite della squadra con ottimismo: «È presto per

dire che con questa vittoria ci siamo rimessi in carreggiata, siamo solo alla

seconda giornata, i tempi

non sono ancora maturi

per tirare le somme. È una

prestazione, quella contro

il Nuvla in trasferta, che dà

morale alla squadra dopo

la sconfitta in casa con il Cit-

tanova. Noi proseguiamo

con il nostro percorso con un

organico notevole». Non si

tornerà sul mercato, come

conferma il dg delle aquile:

«La nostra è una rosa ampia tecnicamente e tatticamente, abbiamo puntato

molto sul gruppo e non sui singoli, anche se abbiamo preso alcuni giovani

interessanti». In particolare tra gli acquisti eccellenti spicca l’arrivo di Giovanni

Morabito, difensore ed ex capitano della Reggina con più di 150 presenze tra

serie A e B. È un innesto di grande esperienza che può far reparto da solo e

in questo modo i gialloblu potrebbero davvero dare del filo da torcere alle

concorrenti per il titolo. Il dirigente licatese non fa proclami, ma ammette che

le aspirazioni della società non si limitano ad una salvezza tranquilla: «Licata è

una piazza di rilievo, con una struttura importante e una tifoseria calorosa che

merita altri palcoscenici. Noi puntiamo in alto». Le avversarie e il campionato

promettono scintille, secondo Salvatore Catania: «Non ci dobbiamo guard-

are da una squadra in particolare, ma da tutte. Siamo alle prime giornate e

molte squadre che gli addetti ai lavori davano per vincenti come il Messina

ancora non convincono. Però è un campionato difficile e quest’anno si è alzato

notevolmente il livello. Infatti mancando una trentina di squadre in Lega Pro

molti giocatori professionisti sono scesi di categoria venendo

a giocare in serie D. Le squadre si sono tutte organizzate, sarà

difficile ogni partita».

La società neopromossa in Serie D non nasconde la sua voglia di sognare ancora

Sora, il vice presidente Fiorini: “Buon inizio, ma ci servono rinforzi”Nel girone G dell’Interregionale una delle migliori esordienti è stata la Ginnas-

tica e Calcio Sora, sulla scia dell’entusiasmo della vittoria contro il Monter-

ondo Lupa per un posto in Serie D prosegue la striscia positiva. Il vice presidente,

Giovanni Fiorini, si dichiara soddisfatto visti i primi due risultati vincenti, uno in casa

dell’Anziolavinio e l’altro nell’esordio casalingo, in un “Claudio Tomei” restaurato

da poco, contro il Pomigliano: «Sono contento soprattutto considerando il fatto

che siamo in ritardo rispetto agli

altri sulla preparazione. I buoni

risultati delle prime due gare di

campionato ci rinfrancano sia

l’anima che il morale. Abbiamo

fatto buone prestazioni e i raga-

zzi si stanno allenando bene con

il mister Pasquale Luiso. Siamo

fiduciosi». Ed è proprio il “toro di

Sora” ad infondere l’energia e la

determinazione giusta alla squadra per quella che si presenta come una stagione

da favola per il piccolo comune laziale. Il progetto che la società vuole mettere in

campo è preciso. Una prima stagione di assestamento per migliorare poi nelle

annate successive e puntare sempre più in alto: «Adesso l’obiettivo è la salvezza

tranquilla per programmare la prossima stagione e migliorarci sempre di più». Il

vice numero uno bianconero teme in particolare alcune compagini candidate ai

piani alti della classifica: «Il Salerno dicono tutti che vincerà, ma io sono scettico

perché hanno grandi giocatori e nomi importanti abituati a calcare altre categorie

e scendere è difficile, adattarsi a questo campionato non è cosa semplice. Poi ci

sono anche Pomigliano e Anziolavinio che secondo me faranno bene». Il Sora vor-

rebbe rinforzare ancora qualche reparto e l’ultimo arrivato è un attaccante: «Ab-

biamo preso proprio pochi giorni fa Roberto Di Pietro, un classe 1992, una prima

punta cresciuta nel settore giovanile del Torino - ha vestito la maglia del Como e

nell’ultima stagione ha collezionato tre presenze in Prima Divisione con il Pergo-

crema - poi vorremmo prendere ancora qualcun altro, ci stiamo

guardando intorno se c’è qualche occasione buona».

Licata, Il dg Catania: “Questa è una grande piazza. Puntiamo in alto”

Il dg del Licata Catania (Foto Archivio)

di Sara [email protected]

Fiorini (Foto Archivio)

di Fabiola Rieti [email protected]

Page 23: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

23NUMERO 34 - 15 settembre 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Mentre nel piazzale antistante allo stadio il

mercato del sabato stava affannosamente

levando le tende, all’interno del “Bruno Benelli” si

cominciavano ad intonare i primi cori di incitamento

per i propri beniamini, alla prima in casa di una Serie

D “conquistata” per demeriti ormai di altri che ora

hanno ben altro a cui pensare, tra il sole a scacchi e

le quattro mura invalicabili delle proprie abitazioni.

Tutto intorno, all’ora di pranzo, c’è l’aria sonnacchiosa

della cittadina di provincia che vive di sole e di mare,

e che si sta approssimando alla chiusura della sta-

gione. E del caos. Ravenna, la città di Dante Alighieri e

dei mosaici, di Sant’Apollinare, del Mausoleo di Galla

Placidia e della “Capanna di Garibaldi”, dove l’eroe

trovò rifugio il 9 agosto del 1849, pochi giorni dopo

aver abbandonato la salma della sua amata Anita.

A poca distanza, qualche chilometro, sulla riva del

mare si gioca il Mondiale sulla sabbia, ma sul canale

Candiano si lotta per ben altri obiettivi. Di fronte,

come detto, una nobile decaduta e un ma-

nipolo di ragazzini pronti a vendere cara la

pelle su ogni pallone, ogni rimpallo, ogni

respinta. Fa caldo, l’umidità si può quasi

intravedere controluce. Una luce strana,

ruvida, ma accecante, cha lascia presagire

quelli che saranno i colori dell’autunno pri-

ma, e dell’inverno poi. L’orario non facilita

certo l’agonismo, che dura quella manciata

di minuti necessaria per capire che di lì a

poco, a quei ritmi, non avresti superato

l’ora di autonomia. Il Ravenna costruisce

trame di gioco con la punta della penna

di piuma del Sommo Poeta, il Pelli Santac-

roce disfa, ringhia, annusa il pallone. Con

la forza sfrontata della gioventù che non ha nulla da

perdere. Con la consapevolezza che puoi sempre

perdere, ma se non lotti hai già perso. In partenza.

La gara è bloccata, il pubblico in tribuna, quelli dal

palato fine che hanno vissuto la cadetteria e il poi il

lento declino, comincia a sentirsi rintuzzare il tortel-

lino in brodo consumato frettolosamente per raggi-

ungere l’agognato posto intorno al rettangolo verde.

Frediani si carica in spalla i suoi nuovi compagni dopo

le vittorie perugine: il tocco di palla è ancora quello

dei tempi migliori, il capello un po’ così lascia tras-

parire il passare delle stagioni. Ma non ci si fa troppo

caso: ad ogni passaggio filtrante, ad ogni tocco illu-

minante, parte l’applauso dello scalcinato gruppetto

di incarogniti supporters che non sputa mai. Canta,

canta, e canta ancora. Il repertorio non è molto for-

nito, ma si rivede (e risente) un rullare incessante e

ritmato di tamburo, espulso senza neanche troppi

complimenti dagli stadi del calcio che conta, quello

con i soldi veri, ma tristi e portatori di discordia. Intan-

to i’aria si fa sempre più pesante, sempre più appic-

cicosa. Si suda a stare fermi in tribuna, all’ombra.

Figuriamoci una ventina di metri più giù, sul prato. Si

rallenta, ogni minima pausa è buona per dissetarsi.

Volano le ormai consuete “buste” piene d’acqua, che

hanno sostituito non si sa bene perché le borracce: si

strappano con i denti, per poi rovesciarsele addosso.

E la busta si butta lì, dove capita, come le energie las-

ciate sul quel prato verde calpestato da 22 gladiatori

moderni. La gara prosegue, i tecnici si sgolano, “ma

più che la sete di vittoria, poté il caldo”, potremmo

dire rivisitando il padre della nostra lingua. Finisce

a reti bianche. I giocatori, esausti, raggiungono

l’agognato ristoro. I tifosi, applaudendo, contestano

la nuova proprietà: “Noi Aletti non lo vogliamo”. Il

Ravenna rinasce così, quando ormai l’ultimo ombrel-

lone ha tolto la sua ombra dall’arenile

romagnolo.

Immagini di gioco del match di Ravenna (Foto FG)

Ravenna-Pelli Santa Croce, il calcio e la poesiadi Flavio Grisoli

[email protected]

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Page 25: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

Alla fine, a ballare la samba, sono gli zar.

Dopo la vittoria nelle Superfinal dis-

putate in casa, la Russia si è laureata campi-

one del Mondo di Beach Soccer nella Com-

petizione terminata domenica sera a Marina

di Ravenna. In una finale che non ti aspetti, i

ragazzi di mister Likhacev hanno letteralmente

sovrastato i dominato un Brasile che, proba-

bilmente, è sceso in campo troppo sicuro

delle proprie possibilità di vincere e fare così

suo il quinto mondiale consecutivo. Invece i

tosti figli della “Grande Patria” hanno sfoder-

ato una prova maiuscola, di collettivo, cosa

che ai verdeoro è completamente mancata.

I beachers del tecnico Soares si sono affidati

alle giocate dei singoli, e si sono aggrappati

alla grande verve del

suo numero nove An-

dré, a segno per ben

sei volte sulle otto reti

complessive realizzate

dal Brasile. Dall’altra

parte, invece, tripletta

per Dmitry Shishin, di

cui una da spellarsi le

mani (rovesciata vol-

ante da suggerimento

su calcio d’angolo),

poi doppiette per

Egor Eremeev, Egor

Shaykov, Ilya Leonov

(il capitano, votato

miglior giocatore del torneo), e Alexey Ma-

karov. La gara: pronti via e la Russia è già 3-0,

ma l’incitamento della torcida brasileira non

fa mancare il suo apporto, consci che manca

ancora tanto tempo. Tanto è vero che il primo

parziale si chiude sul 3-2, a causa anche di de-

cisioni arbitrali a dir poco discutibili a favore

dei brasiliani. In tribuna ci sono tutti gli ar-

bitri del torneo e, scambiando due parole con

uno di loro, sul rigore poi realizzato da André

dice: «Se l’è inventato». Più chiaro di così. Ma

è nel secondo parziale che la Russia scava il

solco decisivo: 6-2 nei secondi dodici minuti

e lo spicchio di tribuna riservato ai brasiliani

comincia a far sentire un silenzio preoccu-

pante. Sembra di rivivere la gara dei mon-

diali di calcio di Spagna che vedeva opposto

lo squadrone sudamericano alla piccola, ma

tosta, Italia. Brasiliani sicuri di vincere, e che

però vanno a casa. Domenica sera, nello stra-

colmo “Stadio del Mare” allestito su un tratto

di spiaggia libera di Marina di Ravenna, suc-

cede proprio questo. Il terzo e ultimo parziale

è nervoso: i brasiliani quando marca male di-

ventano tutto l’opposto di quando vincono, e

tra gli spalti neutrali in molti non trattengono

la soddisfazione nel vedere la nuova potenza

che avanza. «Almeno domani abbiamo qual-

cosa da scrivere», si intuisce in tribuna stampa

mentre sul rettangolo biancodorato i giocatori

russi festeggiano con la coppa davanti al loro

pubblico in estasi. Ha vinto la squadra più soli-

da, meglio organizzata, con

il tecnico che meglio ha

saputo ruotare i propri gi-

ocatori per non dare punti

di riferimento agli avversa-

ri. Ha vinto la squadra con

il portiere migliore, Andrey

Bukhlitskiy, che a fine tor-

neo ha ricevuto dalle mani

del vicepresidente della

Lega Nazionale Dilettanti e

“padrone di casa” Alberto

Mambelli, la manona do-

rata, simbolo del “Best

Goalkeeper”. (Prosegue a

pag.26)

Beach Soccer, il colbacco sulla sabbiaLa Russia schianta il Brasile e si laurea campione del Mondo

di Flavio Grisoli [email protected]

La Russia alza al cielo la sua prima Coppa del Mondo di Beach Soccer (Foto FG)

25NUMERO 34 - 15 settembre 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Page 26: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

2626 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 34 - 15 settembre 2011

(Prosegue da

pag.25) Ha vinto

la squadra del capi-

tano coraggioso Ilya

Leonov. Ha vinto

anche la squadra or-

ganizzativa messa in

piedi dalla LND, con

a capo il presidente

Carlo Tavecchio e il

suo vice Mambelli:

«È stata dura, ci

sono state difficoltà,

ma alla fine è an-

dato tutto bene. La

risposta di pubblico

è stata entusiasman-

te, segno evidente che in Italia siamo capaci di

organizzare le grandi manifestazioni interna-

zionali». L’unico neo, la mancata partecipazi-

one della nazionale italiana alle due giornate

conclusive del torneo, sconfitta nel quarto

di finale dalla sorprendente rappresentativa

di El Salvador: «È stato un vero peccato, per-

ché se l’Italia fosse arrivata al sabato - il 10

settembre, giorno deputato alla disputa delle

semifinali - qui sarebbe scoppiato tutto». In

termini di afflusso di pubblico: «Certamente

- prosegue Mambelli, avvicinato al primo in-

tervallo della finale, mentre sulla sabbia si

destreggiavano in passi provocanti le “Beach

Babes”, le ballerine amatissime dal pubblico

maschile - basti pensare che il giorno del

quarto di finale dell’Italia,

abbiamo dovuto allestire

un maxischermo fuori dallo

stadio perché c’erano 1500

persone rimaste senza pos-

to. Inutile immaginare se

l’Italia avesse raggiunto le

battute finali del torneo».

Se durante l’Euroleague di

luglio c’erano stati mugugni

sullo scarso impegno degli

azzurri, stavolta è successo

proprio il contrario: «I ra-

gazzi hanno subìto molto

la pressione psicologica, e

lo dimostra il fatto di aver

vinto tutte e tre le gare del

girone eliminatorio all’ultimo respiro. Poi la

gara contro El Salvador l’abbiamo persa da

un uomo solo - quel Frank Velasquez che ha

segnato contro gli azzurri ha messo a segno

quattro reti - e se il rigore di Marrucci fosse

entrato anziché sbattere sulla traversa, prob-

abilmente staremmo a parlare di altre cose».

Cerca di smorzare i toni Mambelli, anche se

La gioia dei giocatori russi sotto lo spicchio di tribuna riservato ai propri tifosi (Foto FG)

Ilya Leonov, capitano della Russia (Foto FG) Andrey Bukhlitskiy, portiere della Russia (Foto FG)

Page 27: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

27NUMERO 33 - 08 settembre 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

dalle sue espressioni traspare la delusione:

«Volevamo arrivare tra le prime quattro,

anche per coronare e rendere merito a tutta

l’organizzazione - ribadisce - purtroppo ab-

biamo pagato oltremisura l’inesperienza di

tanti elementi e le cattive condizioni fisiche di

Leghissa e Feudi nella gara contro i salvadore-

gni». Le strade tra la LND e mister Massimil-

iano Esposito, però, non si separeranno: «No,

assolutamente. È stato intrapreso un percor-

so con il mister e intendiamo portarlo avanti.

Questo è un gruppo che nei prossimi anni ci

farà vivere bei momenti, ne sono certo». Per la

cronaca, i tenaci centroamericani hanno dato

bel filo da torcere anche al Portogallo della

stella Madjer nella finalina per il terzo posto,

terminata 3-2 per i lusitani.

Toccante il momento di rac-

coglimento a fine gara del

gruppo di El Salvador, sotto

la tribuna occupata dai pro-

pri rumorosi sostenitori, per una preghiera

di ringraziamento per l’éxploit raggiunto. Si

chiude con i fuochi d’artificio. Bellissimi, spet-

tacolari. Che riempiono il cielo di colori e la

dura aria ravennate di odore di polvere pirica.

Da domani - oggi, lunedì 12 settembre per chi

scrive - spazio agli operai, che smonteranno

in fretta e furia la maxistruttura che per dieci

giorni ha reso l’Italia, e Ravenna, l’ombelico

del mondo degli appassionati di calcio sulla

sabbia e non solo. Un ombelico che, lenta-

mente, sta cambiando baricen-

tro. Privet, tovarishcham.

André, bomber del Brasile e capocannoniere del Mondiale (Foto FG) Madjer, stella e capitano del Portogallo. Gioca in Italia, nella Roma (Foto FG)

Frank Velasquez, il salvadoregno giustiziere dell’Italia. La sorpresa della rassegna (Foto FG) Un’esibizione di football freestyle con le immancabili “Beach Babes” (Foto FG)

Page 28: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34
Page 29: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.34

Dopo aver affrontato il TNAS, quest’oggi è il

turno dell’Alta Corte di Giustizia (di seguito

Alta Corte). L’aggettivo qualificativo “alto” ren-

de l’idea dell’importanza dell’istituto. Anch’es-

so è organo del CONI, anch’esso è espressio-

ne dell’autonomia dell’ordinamento sportivo,

anch’esso è autonomo e indipendente. Insieme

al TNAS costituisce l’ultimo grado della giustizia

sportiva. Si differenzia dal primo (trattato nel

precedente articolo) in quanto la sua compe-

tenza è inerente ai diritti indisponibili. La do-

manda sorge spontanea: cosa sono questi dirit-

ti indisponibili? La risposta è apparentemente

semplice: sono quei diritti la cui disponibilità è

sottratta al titolare del diritto stesso ed ai quali

non è quindi possibile rinunciarvi. Un esempio

che possa far capire la definizione: il diritto al

nome o il diritto alla vita, due tipici esempi di

diritti indisponibili nel diritto privato. Nel diritto

sportivo invece, possiamo indicare sia il diritto

di associazione sia il diritto alla parità di tratta-

mento. Tornando a noi, o meglio, tornando a Lei,

l’Alta Corte, essa è istituita presso il CONI, ed è

disciplinata dal “Codice dell’Alta Corte di Giusti-

zia Sportiva”. L’Alta Corte è composta da cinque

membri con un mandato di sei anni rinnovabile

una volta sola. Tra i suoi membri spicca la figura

del Presidente, il quale, eletto a maggioranza,

convoca le adunanze ed esercita le altre fun-

zioni previste dal codice. Il giudizio dinanzi l’Alta

Corte è instaurato tramite un’apposita procedu-

ra. Il contenzioso è introdotto tramite ricorso,

sottoscritto dalla parte e dal difensore munito

di procura, contenente le generalità della parte

istante, della parte intimata, l’esposizione dei

fatti e le prove offerte o da acquisire. Al ricorso

viene allegata la copia dell’atto impugnato e del-

le eventuali decisioni emesse in sede federale. Il

ricorso deve essere depositato in originale pres-

so la Segreteria dell’Alta Corte, entro 10 giorni

dall’ultima notifica, unitamente alla copia degli

atti e dei documenti allegati. La parte intimata

può costituirsi in giudizio entro 10 giorni dal ri-

cevimento del ricorso tramite deposito o invio,

presso la segreteria, della memoria difensiva

sottoscritta dalla parte e dal difensore munito

di procura speciale e contenente le generalità

della parte intimata, lo svolgimento delle difese,

i mezzi di prova, la copia degli atti e dei docu-

menti eventualmente depositati. Conoscendo

la tecnicità dell’argomento e con la speranza

di non avervi annoiato, vi invito ad inviarmi do-

mande o dubbi sugli articoli da me

fino ad oggi redatti.

Dal campo al Foro

L’Alta Corte di Giustizia di Guido Del Re

www.studiolegaledelre.it - [email protected]

29NUMERO 34 - 15 settembre 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

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Finalmente si riparte. Dopo la scorpacciata di

gol (avversari, purtroppo) alla quale si è assis-

tito in occasione delle gare di qualificazione della

nazionale sammarinese contro Olanda e Svezia,

la stagione del calcio titano può conoscere i suoi

primi risultati. La Coppa Titano, alla sua prima

giornata, ha fatto da antipasto a quella che sarà

la domenica di avvio del campionato, che vede

il Tre Fiori campione in carica. Le partite di Cop-

pa, però, non hanno deluso le aspettative, e di-

versi scontri si sono decisi solamente all’ultimo

respiro. La Juvenes/Dogana di mister Reciputi

ha avuto la meglio del Cailungo solo grazie ad

un guizzo a tempo scaduto di Frino, ma la Fol-

gore ha fatto addirittura meglio, con due gol nei

minuti di recupero: al 90’ e al 92’ Elton Shabani,

uno dei migliori marcatori del campionato sam-

marinese, ha messo a segno la doppietta che ha

dato i tre punti all’undici di mister Matteo Mazza

contro un ostico Faetano. «E’ stata una gara dis-

creta - ha commentato il tecnico, che è anche

allenatore in seconda della selezione Under 21

della Nazionale sammarinese - poteva finire

tranquillamente 0-0, perché le due squadre si

sono sostanzialmente equivalse, però se dovessi

dire chi doveva vincere ai punti, allora dico che

noi abbiamo fatto qualcosina in più». C’è stato

anche quel pizzico di fortuna che non guasta mai

quando le partite sembrano bloccate: «Sì, perché

il primo gol di Shabani è nato da un errore clam-

oroso del portiere avversario. Lì è stato l’episodio

che ha spaccato il match, loro poi si sono allunga-

ti e noi abbiamo segnato il gol della sicurezza».

Mazza prosegue nell’analisi tattica del match: «Il

Faetano non ci ha impensierito più di tanto, noi

c’eravamo sempre e molto vogliosi di fare nostri

i tre punti. Abbiamo controllato quasi sempre il

pallino del gioco, e poi nel secondo tempo il gran

caldo ha fatto sì che i ritmi si rallentassero». Che

campionato sarà quello che ci apprestiamo a

vivere? «Sarà

un campionato

molto nuovo,

dove le forze in

gioco cambiano

spesso, e noi si-

amo curiosi di

capire dove pos-

siamo inserirci».

A questo prop-

osito, quali sono

gli obiettivi che la dirigenza della Folgore, e mis-

ter Mazza, si sono posti? «Entrare nei play-off in

una delle due competizioni, che come sa danno

l’accesso all’Europa. Io credo che come collettivo

siamo migliorati rispetto alla scorsa stagione, e

possiamo fare meglio, combatten-

do fino alla fine».

31NUMERO 34 - 15 settembre 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Folgore, Mazza: “Siamo curiosi di conoscerci”Campionato Sammarinese

La Folgore

(Foto Archivio)

di Flavio Grisoli [email protected]

COPPA TITANO 2011-12

CLASSIFICAGIRONE A Juvenes/Dogana 3Folgore 3Cailungo 0Faetano 0Cosmos 0

GIRONE BFiorentino 3Tre Fiori 1La Fiorita 1Domagnano 0Murata 0

GIRONE CTre Penne 3Libertas 3Virtus 0San Giovanni 0Pennarossa 0

2° Giornata 21/09/2011

Folgore-Cailungo

Faetano-Cosmos

San Giovanni-Pennarossa

Tre Penne-Libertas

Fiorentino-Murata

Domagnano-La Fiorita

MARCATORI

2 Gol: Shabani (Folgore)

Morelli (Libertas)

Valli (Tre Penne)

Cavalli (La Fiorita)

Giunta (Tre Fiori)

1° Giornata 10-11/09/2011

Folgore-Faetano 2-0

Libertas-Virtus 3-0

Cailungo-Juvenes/Dogana 0-1

Fiorentino-Domagnano 5-3

San Giovanni-Tre Penne 0-3

La Fiorita-Tre Fiori 2-2

CAMPIONATO SAMMARINESE

CLASSIFICAGIRONE A LibertasCosmosMurataDomagnanoPennarossaCailungoSan GiovanniFaetano

GIRONE BFolgoreTre PenneTre FioriVirtusLa FioritaJuvenes/DoganaFiorentino

2° Giornata 24-25/09/2011

San Giovanni-Cailungo

La Fiorita-Folgore

Cosmos-Pennarossa

Murata-Libertas

Fiorentino-Juvenes/Dogana

Tre Penne-Virtus

Faetano-Domagnano

MARCATORI

1° Giornata 17-18/09/2011

Domagnano-Pennarossa

Folgore-Virtus

Juvenes/Dogana-Tre Penne

Faetano-Murata

Cailungo-Cosmos

Libertas-San Giovanni

Tre Fiori-La Fiorita

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