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Il direttore generale Danilo Pagni: “Porteremo Salerno in Serie A” Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 31 25 agosto 2011 1€ ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 3 1 All’interno: Rubrica di Gasperini, Universiadi, Spezia, Ternana, Ravenna, Beach Soccer Il commento Lotteremo per fermare la Legge sugli Stadi Tapinassi L’intervista Il direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli Grisoli La Serie D Lo speciale sulle squadre ripescate in Interregionale Rieti/Sbaffi

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.31

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Il direttore generale Danilo Pagni: “Porteremo Salerno in Serie A”

Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma

IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 31 25 agosto 2011 1€

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All’interno: Rubrica di Gasperini,

Universiadi, Spezia, Ternana, Ravenna,

Beach Soccer

Il commentoLotteremo per

fermare la Legge sugli StadiTapinassi

L’intervistaIl direttore generale

della Lega Pro Francesco Ghirelli

Grisoli

La Serie DLo speciale sulle

squadre ripescate in InterregionaleRieti/Sbaffi

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2 NUMERO 31 - 25 agosto 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma

Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]

Direttore responsabileMassimiliano Giacomini

email: [email protected]

CaporedattoreFlavio Grisoli

email: [email protected]

RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi

email: [email protected]

Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco

email [email protected]

[email protected] [email protected]

Hanno collaborato Mauro Gasperini

Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com

Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma

Le Leghe unite spaventano il dinami-

co duo Abete-Valentini. Finalmente i

presidenti hanno capito che a mettere

i soldi sono loro e gli altri sono solo “di-

pendenti”. Le componenti del sistema

AIA, AIAC, AIC e il loro grande sosteni-

tore Giancarlo Abete stanno vedendo la

terra sbriciolarsi sotto le proprie poltro-

ne. Da quando le quattro Leghe (Serie

A, Serie B, Lega Pro e LND) hanno deciso

di fare fronte comune e di smetterla di

farsi la guerra e a fare da collante tra i

presidenti il ruolo è stato affidato da

Carlo Tavecchio a Francesco Ghirelli, già

direttore generale della Lega di Firenze,

allora qualcuno si è svegliato e si è ricor-

dato che nel 2013 ci saranno le elezioni

per il nuovo presidente Federale e a ca-

scata per tutte le altre cariche. Se le Le-

ghe resteranno compatte allora Abete e

il dg (che vuole gente funzionale al siste-

ma) Valentini vedono chiudersi la possi-

bilità di un rinnovo e dovranno lasciare

Via Allegri. Se in un primo momento

Abete aveva pensato a candidarsi al po-

sto di Gianni Petrucci al CONI, la scesa

in campo del segretario Lello Pagnozzi

ha frenato le sue ambizioni e visto che il

suo tempo nel mondo del calcio sta per

scadere, il “non legato alle logiche del-

la poltrona”, come avevamo anticipato

molti mesi fa, sembrerebbe pronto a

tornare al suo vecchio amore: la poli-

tica. Gli scenari potrebbero essere an-

cora più chiari se mai mister “diciamo”

Beretta resti alla presidenza della Lega

di Serie A, anche per questa stagione

vorrebbe dire che si stanno delineando

le strategie delle Leghe per le prossime

elezioni federali. Proviamo a fare un

pronostico: Carlo Tavecchio si candiderà

al posto di Abete e con l’appoggio del-

le altre Leghe la sua nomina sarebbe

scontata. Francesco Ghirelli, diverrebbe

il nuovo direttore generale della Feder-

calcio. Andrea Abodi, ora alla Lega di B,

prenderà il posto di Beretta. Mario Ma-

calli se volesse ricandidarsi resterebbe

alla guida della Lega Pro, altrimenti uno

dei suoi due vice (Lombardo o Pitrolo)

ne prenderebbero il posto. Più com-

plesso il discorso della Lega Dilettanti .

Chi potrebbe essere l’erede di Carlo Ta-

vecchio? Su un punto Abete ha ragione

e a sentirlo parlare sembra sulla stessa

linea di Luca Cordero di Montezemolo,

che sia con lui il futuro politico del presi-

dente della FIGC, quando afferma che in

un momento di crisi economica chi ha di

più deve dare di più. Per far risparmiare

allo Stato milioni di Euro sarebbe oppor-

tuno attuare una seria revisione dell’al-

bo delle società dilettantistiche, visto

che lo Stato finanzia lo sport dilettatisti-

co attraverso il bonus fiscale ma questa

cifra sembrerebbe, in alcuni casi, venga

prosciugata da numerose società che

in realtà sono solo pure e

semplici partite IVA.

Il dinamico duo Abete-Valentini spaventato dall’unione, inattesa, delle quattro Leghe. Serve una revisione dell’albo

delle società dilettantisticheMassimiliano Giacomini

T C A STattica

LEGENDA

Curiosità Approfondi-mento

Statistica

ADERENTE A:

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4 NUMERO 31 - 25 agosto 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

La Serie A è ai nastri di partenza, dopo

l’ennesima estate bollente più per le po-

lemiche e gli scandali che per le temperature

agostane. Il mercato promette ancora tanti

colpi, ma i rapporti di forza sembrano chiari.

Per dirla in termini da F1, la griglia di partenza è

già determinata, anche se le qualifiche si devo-

no ancora concludere. La lavagna Matchpoint

sul Vincente Scudetto vede il Milan in pole, a

2.25, affiancato in prima fila dall’Inter, a 2.75.

A seguire, la rinnovata Juventus di Conte (6),

l’inedita Roma di Luis Enrique (12) e il grintoso

Napoli di Mazzarri (15). Occhio però alla Lazio

(51) che promette di far dimezzare la sua quo-

ta in pochi giorni a forza di risultati. Per arriv-

are primi al traguardo serve spesso una buona

partenza: l’Udinese, in forma Champions, se la

vedrà all’esordio con la Juve: gara equilibrata,

la freschezza dei friulani potrebbe pesare sul

risultato finale. Gasperini non può permet-

tersi di fallire nella prima “alla Scala” col Lecce,

anche se l’ultima amichevole con l’Olympiakos

ha gettato parecchie ombre sui nerazzurri: 1

probabile, ma non certo. Il precampionato,

per quello che conta, ha invece sorriso al Milan

(1.75): chissà se basterà per fare bottino pieno

col Cagliari, sempre pericoloso al Sant’Elia.

Quotisti, scommettitori e…tifosi concordano

per una vittoria del Napoli (1.70) al San Paolo col

Genoa, mentre a rischiare di più sono Roma e

Palermo: i giallorossi appaiono ancora incom-

pleti e vanno sul campo di un rodato Bologna

(occhio al Goal), mentre Pioli è già chiamato a

“stabilizzare” la sua traballante panchina a No-

vara, matricola che si annuncia terribile: l’1, a

2.90, ingolosisce. La stagione 2011/12 si apre

sabato alle 18.00 col derby toscano tra Siena e

Fiorentina: il pareggio paga 3.15 e sembra al-

lettante. L’Atalanta (2.2) torna in A col fardello

della penalizzazione: per Colantuono c’è da

rimboccarsi le maniche e battere subito il Ce-

sena. Chiudono il programma Lazio-Chievo e

Parma-Catania: clivensi e siciliani ancora non

convincono, l’1 sembra consiglia-

bile per entrambe le sfide.

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6 NUMERO 31 - 25 agosto 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Dura lex sed lex Alla ripresa dei lavori parlamentari faremo una battaglia affinché la Legge sugli stadi, fin quando questo Presidente Federale sarà in carica, non venga approva-ta e salti anche la mutualità sui diritti televisivi.Ci spiace per i Presidenti Macalli e Tavecchio e per le loro società, ma onestamente è l’ora che qualcuno dia una lezione di vita a chi pur di rimanere incollato alle propria seggiola non ha dig-

nità, amor proprio, né senso dello stato.

Nell’ultimo numero, prima della pausa es-

tiva, avevamo parlato di una Federcalcio

immorale causa un Consiglio Federale in preda

a cripto-condizionamenti (condizionamenti

nascosti) e attento solo agli interessi di bot-

tega e ad acquisire favori e prebende elargite

dal Principe (Abete). Oggi, purtroppo, ci si-

amo accorti che immorale non è solo il vertice

federale ma lo sono anche i giocatori, i nostri

beniamini, e per dirlo con una citazione clas-

sica: “asinus cum asino fricat” (l’asino annusa

l’asino). Quando la casa brucia, quando il nos-

tro Paese corre il rischio di fallire e non poter

far più fronte ai propri debiti, qualcuno si è

messo a dissertare su chi dovrà pagare il con-

tributo di solidarietà, ammesso che questa tas-

sa venga confermata dall’esame parlamentare

del decreto. Ma lo sanno lor Signori che vi sono

tante, ma tante famiglie che non riescono più

a mettere insieme il pranzo con la cena e dalla

ripresa autunnale avremo un’ondata di licen-

ziamenti che colpirà purtroppo la classe giova-

nile? Dov’è il loro attaccamento ed il rispetto

per il pubblico che ogni domenica paga il bigli-

etto per andarli ad applaudire? Ma la cosa che

ci ha urtato più di tutte è l’accordo del Presi-

dente Federale Giancarlo Abete in tutta questa

storia. Il difensore del rigore e della moralità ha

fatto come lo struzzo, ha nascosto il capo sotto

la sabbia. E che poteva fare di diverso essendo

l’AIC l’unica componente che lo sostiene an-

cora in Consiglio Federale? È toccato al vicario,

Presidente della LND, Carlo Tavecchio, far udire

la voce della Federazione e richiamare tutti al

senso del dovere e al rispetto delle regole.

Chi non ha il senso dello Stato non merita ni-

ente dallo stesso Stato. Alla ripresa dei lavori

parlamentari faremo una battaglia affinché la

Legge sugli stadi, fin quando questo Presidente

Federale sarà in carica, non venga approvata

e salti anche la mutualità sui diritti televisivi.

Ci spiace per i Presidenti Macalli e Tavecchio

e per le loro società, ma onestamente è l’ora

che qualcuno dia una lezione di vita a chi pur

di rimanere incollato alle propria seggiola non

ha dignità, amor proprio, né senso dello stato.

I romani dicevano: “dura lex sed

lex” (dura legge è legge).

Gino Tapinassi

Tapinassi (Foto Archivio)

Mario Macalli

(Foto Archivio)

Carlo Tavecchio

(Foto Archivio)

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Flavio Grisoli

Come un fulmine a ciel sereno, i quattro dell’Ave

Maria si sono messi ad un tavolo. Lega Serie

A, Lega Serie B, Lega Pro e Lega Dilettanti hanno

deciso di deporre l’ascia di guerra e le diffidenze

che in questi ultimi mesi hanno dato il via ad una

vera e propria faida, per iniziare una nuova fase.

Per il bene del calcio italiano. Fa parecchio caldo, e

potremmo quasi pensare che sia una delle bufale

estive meglio riuscite anche se poco credibili, visto

il livello che aveva raggiunto lo scontro tra le varie

componenti soprattutto negli ultimi mesi. Invece

no, è tutto vero. Milano, 19 agosto: i fantastici 4 (ne

potremmo coniare infiniti) si riuniscono e: «C’è sta-

to un lavoro sottotraccia che ha portato all’incontro

- ha dichiarato il direttore generale della Lega Pro

Francesco Ghirelli - cominciato dal discorso sugli

extracomunitari, la cui soluzione è scaturita da un

accordo fra la Lega Serie A e noi; poi dalla ques-

tione dei diritti televisivi. In occasione del Consiglio

federale di mercoledì 24 - a giornale già in fase di

stampa - ci incontreremo nuovamente con la Serie

A per trovare un accordo prima che si pronunci il

CONI. Posso dire che per quanto riguarda la Melan-

dri c’è già sostanzialmente un accordo: l’intenzione

è quella di andare insieme alla Presidenza del

Consiglio per dare il via alla Fondazione e quindi

anche sbloccare il discorso della Legge sugli Stadi,

considerando che presumibilmente mercoledì tro-

veremo un’intesa per quanto riguarda una nuova

ripartizione dei diritti televisivi». Sembra incredi-

bile. Dopo mesi di scontri verbali durissimi, ecco

che i 4 cavalieri dell’apocalisse tornano a più miti

consigli, quasi come folgorati sulla via di Damasco.

Ancora Ghirelli: «La cosa determinante è che

questo calcio ha bisogno di cambiamento. La crisi

che si è generata rappresenta, paradossalmente,

un’opportunità per intraprendere un percorso nuo-

vo, costruttivo. È la prima volta - appunto, da qui lo

stupore - che le Leghe trovano terreno fertile per il

dialogo. Vorrei dire, però, che certi dovrebbero fare

pace con loro stessi, perché prima ci si lamentava

del fatto che appena ci si incontrava si finiva in tri-

bunale; ora dell’esatto opposto». Nel comunicato

congiunto diramato al termine del summit, non si

fa riferimento a singoli punti, ma un più generale

“positiva spinta di innovazione”. Si sono trovati dei

nodi da sciogliere, o si è concluso il tutto con una

stretta di mano degna dei migliori “Gentlemen’s

agreement”? «L’accordo raggiunto - prosegue il

direttore generale della Lega Pro Francesco Ghire-

lli - avrà dei punti ben precisi: dall’incremento del

patrimonio giovanile italiano selezionabile per le

rappresentative nazionali, alla riforma dei cam-

pionati. Con calma e pazienza cominceremo a

stilare le agende. C’è un’intesa, un patto per con-

cordare le posizioni». A questo punto, Ghirelli non

poteva trovare esempio più calzante per far capire

qual’era l’aria che si respirava all’Assemblea per la

riforma dello Statuto Federale del 20 giugno scor-

so: «Se quell’Assemblea si fosse tenuta adesso, non

avremmo assistito a quello che poi è accaduto».

Nulla? «Sì, è stato partorito il topolino. Sostanzial-

mente, c’era diffidenza tra le varie componenti, e

ognuno aveva come unico obiettivo quello di difen-

dere ad oltranza i propri interessi spesso a discapito

di quelli generali. Ora, è stata acquisita la consape-

volezza - conclude il dg - che è necessario avviare

un processo di rinnovamento per il

bene del calcio italiano».

“Trovato l’accordo sulla Legge Melandri e ripartizione dei diritti televisivi”

88 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 31 - 25 agosto 2011

Francesco Ghirelli, dg Lega Pro

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Universiadi: Italia flopArchimede Pitrolo, vice presidente Lega Pro: “Condizionati

dagli infortuni, ma troppi pochi ragazzi proseguono la carriera universitaria, bisognerebbe capire che è giusto prepararsi per un futuro alternativo al calcio”

9NUMERO 31 - 25 agosto 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

È stato un viaggio sfortunato quello di Carlo

Ripari a Shenzen in Cina per guidare l’Italia

nell’edizione 2011 delle Universiadi. Nelle passate

edizioni era stato mister Giorgio Veneri a con-

durre la rappresentativa con ottimi risultati: quat-

tro medaglie d’argento che si sperava potessero

diventare d’oro in questa edizione. Invece i sogni

italiani si sono infranti ai quarti di finale contro il

Brasile e neanche nella partita per il settimo posto

contro i padroni di casa, i giovani studenti sono ri-

usciti a trovare le motivazioni giuste per conquis-

tare un gradino in più, che sarebbe stato soltanto

simbolico. Archimede Pitrolo, vicepresidente della

Lega Pro, tira le somme dell’esperienza cinese: «È

vero, dopo l’argento si può sperare in un oro, ma a

due anni di distanza le squadre cambiano e anche

gli avversari crescono. Noi nel girone eliminatorio

abbiamo fatto molto bene, poi siamo stati con-

dizionati dagli infortuni di Zullo, Facchinetti e Iadar-

esta. Avevamo convocato due punte centrali, ma

una è rimasta a casa per una pubalgia l’altra si è

infortunata dopo 20 minuti». Tra le difficoltà per i

mister c’è la scelta dei convocati, quasi obbligata,

vista la presenza di pochi calciatori che si cimenta-

no nella carriera universitaria: «Infatti, non ci sono

molti giocatori studenti e di questo me ne rammar-

ico perché la Lega Pro crea illusioni. Io ho applau-

dito questi giovani che si sono creati un’alternativa,

nel gruppo c’erano anche due laureati. Purtroppo

non è detto che si riesca ad emergere nel calcio,

visto che si parte in tanti e si arriva in pochi, quindi

è opportuno scegliere anche una via diversa, che

possa essere ad esempio studiare oppure impa-

rare un mestiere come l’idraulico o l’elettricista». Al

dirigente della Lega di Firenze questo argomento è

molto caro: «Ho conosciuto tanti disadattati

con famiglie al seguito che smettono di gi-

ocare e non sanno cosa fare. Di mister, procu-

ratori, direttori sportivi, ne siamo pieni e di-

venta sempre più difficile riciclarsi nel settore.

Il calcio professionistico può lasciare l’amaro

in bocca, perché soprattutto se si arriva da

una primavera importante e si strappa un

contratto quinquennale ben retribuito, non si

pensa al futuro. C’è da dire che talvolta anche

le famiglie non aiutano e credono di avere un

campioncino in casa». Per il braccio destro

di Macalli c’è la volontà di promuovere con

più impegno l’evento Universiadi: «Sono an-

dato in Cina per vivere in prima persona la

manifestazione e mi sono reso conto che è un

raduno con numeri importanti. Duemila ac-

compagnatori, 152 paesi partecipanti con squadre

che si preparano proprio per l’occasione. In Italia

tutto passa in sordina e le stesse società lasciano

partire a malincuore i giovani per paura che un gi-

ocatore si faccia male proprio prima di cominciare

il campionato. Se le Universiadi coinvolgeranno

ancora l’ex serie C mi impegnerò in prima persona

per portare l’attenzione su questo

interessante avvenimento».

Archimede Pitrolo

(Foto Archivio)

Fabiola Rieti

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Fabiola Rieti

NUMERO 31 - 25 agosto 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

“Maledetto il giorno che t’ho incontrato” recita-

va un film di Carlo Verdone ed è probabilmente

il pensiero che avrà maturato il Benevento ripen-

sando all’arrivo a gennaio del portiere Marco Pa-

oloni in Campania. Un acquisto che è costato più

caro del previsto e che ha reso l’estate giallorossa

ancora più rovente, dopo la bomba esplosa con la

questione del calcioscommesse. La squadra di mi-

ster Gianni Simonelli partirà con un -6 che brucia,

come ammette il dg Massimo Mariotto, ma che

poteva essere anche più ampio secondo le pro-

poste avanzate dall’accusa: «Anche mezzo punto

sarebbe stata un’ingiustizia per noi, purtroppo dal

punto di vista giuridico abbiamo la responsabilità

oggettiva.

Queste vi-

cende do-

vrebbero

darci più

forza per

affrontare

con una

cattiveria

agonistica

ritrovata

il nuovo

campio-

nato, ma avendo comunque la certezza di poter

camminare con orgoglio e a testa alta. L’amarezza

è tanta, ma vogliamo e dobbiamo reagire con de-

terminazione». Oreste Vigorito, numero uno delle

Streghe, mantiene salde le redini della società,

come assicura il dirigente giallorosso: «Il presiden-

te ha dovuto sopportare in prima persona tutto il

fango che ci hanno tirato addosso in questi mesi,

ma come dice lui tolto il fango la faccia rimane pu-

lita. Con un trascinatore così non si può che fare

bene e dobbiamo andare fino in fondo proprio

per ripagare la sua fiducia e tutto l’impegno che

ha profuso per questa squadra in questi anni». I

beneventani puntano ancora ad un campionato

di vertice, sperando possa essere un anno fortu-

nato per compensare le ultime tre stagioni in cui

è stata persa la promozione ai play-off: «Se fosse

stata accolta la richiesta di 14 punti di penalizza-

zione, avremmo dovuto rivedere gli obiettivi per

questa stagione, ma in fondo con due partite si

recuperano i punti persi e niente è compromes-

so. Poi tenteremo ancora di ricorrere al Tnas». Sul

fronte mercato si lavora ancora, spiega il direttore

generale: «Simonelli è un perfezionista e noi stia-

mo cercando di intervenire su più ruoli in questo

scorcio di calciomercato per offrirgli una squadra

competitiva, per ora siamo soddisfatti delle scelte

fatte e in primis dell’allenatore. È un mister che dà

garanzie e che lavora con estrema professionali-

tà». Intanto i campani incassano il “no” inaspet-

tato di Stephen Ayodele Makinwa, attaccante

nigeriano classe ’83: «Con la Lazio e il procuratore

del giocatore, Silvano Martina, avevamo trovato

subito l’accordo, eravamo pronti già per le firme,

poi il ragazzo non se l’è sentita di scendere di cate-

goria». Intanto la squadra campana si è aggiudica-

ta una delle promesse calcistiche più interessanti

del panorama italiano: Mattia Montini, attaccante

della Roma Primavera, nato nel 1992, che lo scor-

so anno ha trascinato il suo gruppo alla conquista

dello Scudetto con una tripletta nella finale contro

il Varese che ne ha consacrato l’ac-

cesso al calcio professionistico.

Benevento, un - 6 che bruciaIl direttore generale delle Streghe Massimo Mariotto: “Anche mezzo punto

sarebbe stata un’ingiustizia. Simonelli è il tecnico giusto per il nostro progetto”

11

Mariotto

(Foto MG)

Simonelli

(Foto Archivio)

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Sara Sbaffi

Uno Spezia che si annuncia stellare, almeno

a guardare il mercato e i quattordici acquisti

fatti finora. Alla corte di mister Elio Gustinetti è ar-

rivato ufficialmente martedì anche Salvatore Mas-

tronunzio, classe 1979 e alle spalle tre stagioni in

serie B. Nell’ultima a Siena ha collezionato 34 pre-

senze e 9 reti conquistando la promozione nella

massima serie. Giunge in riva al Golfo dei Poeti dai

toscani con la formula del prestito con diritto di

riscatto la “Vipera”, insieme a Felice Evacuo (prel-

evato dal Benevento) e Antimo Iunco (in arrivo da

un’altra “regina” della cadetteria, il Torino), former-

anno un attacco che certamente farà paura agli

avversari: «Almeno lo spero – si augura il mister,

che nella scorsa stagione aveva cominciato sulla

panchina dell’Ascoli, salvo poi essere esonerato il 3

novembre scorso - anche perché sulla carta abbi-

amo tirato su una squadra molto importante, ora

bisogna amalgamare questi ragazzi che non han-

no mai giocato insieme». Intanto, nell’amichevole

di domenica scorsa col Carpi al “Miro Luperi” le

impressioni sono state positive: «È servita soprat-

tutto per calcolare il minutaggio dei giocatori, ci

sono note positive e altre negative su cui dobbi-

amo lavorare ancora, mancano solo pochi giorni

all’inizio del campionato». Intanto il presidente

Gabriele Volpi vorrebbe portare in Liguria il nige-

riano Omatsone Aluko, che attualmente milita

nella Serie A scozzese tra le fila dell’Aberdeen (per

l’africano anche un gol in Europa contro il Bayern

Monaco), ma il tecnico degli aquilotti non sembra

essere favorevole: «La campagna acquisti è finita

ed io sto bene così, se poi il presidente lo vorrà

prendere sarà una sua decisione». Il numero uno

bianco ha il merito di aver riportato l’entusiasmo

in una città addormentata da anni di categorie in-

feriori e l’intento di raggiungere la Serie bwin non

è troppo velato (come peraltro si legge sulla home

page del sito ufficiale). Per l’allenatore una respon-

sabilità non da poco: «La pressione c’è sempre per

qualunque partita. Poi certamente è sempre meg-

lio essere forti che deboli. Ci sono altre quattro o

cinque società che puntano in alto di conseguenza

il nostro è un girone molto difficile, come lo è anche

l’altro». Nel girone B lo Spezia parte favorito, ma

nella Terza Serie nulla è scontato e le outsider non

mancheranno. C’è una compagine che teme più

delle altre? «Tutte quante, dalla prima all’ultima.

Hanno tutte ottimi giocatori e ci aspettano al var-

co per metterci in difficoltà». Il nuovo acquisto, dal

canto suo, motiva innanzitutto il suo passaggio ad

una categoria inferiore, nonostante le offerte dalla

cadetteria non mancassero di certo (Bari in primis):

«Non è stato facile, lo ammetto. Però alla fine ho

fatto una scelta di vita. Sono vicino casa (è nato ad

Empoli), c’è un progetto importante. E chiaramente

l’intento è essere in questa categoria, con questa

maglia, solo di passaggio». Obiettivo dichiarato,

naturalmente, la promozione: «Non ci possiamo

nascondere, la società ha messo a segno degli ot-

timi acquisti. Però per vincere servono tanti fattori,

c’è bisogno di un po’ di tutto. Chiaramente fin dalla

prima giornata cercheremo di mettere sul campo

il nostro valore». Come detto, la “Vipera” costituirà

un attacco da favola con Evacuo e Iunco: «Sì, ma ci

sono anche altri giocatori importanti, come Carob-

bio (anche lui a Siena la scorsa stagione), Marchini

(ex Livorno), Madonna (dall’Atalanta), Testini (dalla

Triestina) e diversi altri». A livello contrattuale, poi,

la società del presidente Volpi è stata quella che ha

creduto di più in Mastronunzio: «Sono in prestito

con diritto di riscatto in caso di promozione in Serie

bwin. Dalle altre parti proponevano solo prestiti

secchi. Al di là di questi dettagli, La Spezia è una

città importante, con un pubblico caloroso e una

società seria. Sono tutti elementi che fanno questa

squadra degna di una categoria su-

periore».

Per i bianchi un attacco stellare: Mastronunzio, Evacuo e Iunco La “Vipera”: “Fatta una scelta di vita”. Il “Gus”: “Cerchiamo l’amalgama”

1212 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 31 - 25 agosto 2011

Lo Spezia pronto a mordere

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13NUMERO 31 - 25 agosto 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Rimanendo sempre ben saldo con i piedi

per terra il tecnico della Ternana, Dome-

nico Toscano, può ritenersi soddisfatto dall’e-

sordio in Coppa Italia della sua squadra. Due

vittorie, prima contro il Celano e poi ai danni

del Chieti all’Angelini, in entrambi i casi per

due reti a zero. Il mister delle fere non si lascia

andare però a facili entusiasmi: «Stiamo utiliz-

zando la Coppa Italia come banco di prova vi-

sto che non abbiamo fatto nessuna amichevo-

le perché avevamo un organico ridotto. Quindi

dobbiamo fare quelle verifiche non realizzate

nel precampionato. Il gruppo sta crescendo,

sto valutando i ragazzi per arrivare pronti al

4 settembre». Nel corso di questi due incon-

tri Mimmo Toscano ha provato tutta la rosa e

ha potuto constatare gli ultimi rinforzi di cui

hanno bisogno (si vocifera del tesseramento

di Davide Carteri, ex centrocampista del Citta-

della e altri nomi sono scritti sul taccuino del

ds Vittorio Cozzella) ma su questo argomento

il tecnico non ha voluto sbilanciarsi: «Tireremo

le somme alla fine della prossima settima-

na». In entrambe le partite sono andati dop-

piamente in rete Davide Sinigaglia e Angelo

Raffaele Nolè, due giocatori che sembrano

già fondamentali: «Non mi piace parlare dei

singoli. Siamo indietro con la preparazione,

è più importante continuare a crescere come

gruppo». Mercoledì prossimo c’è il Giulianova,

il terzo banco di prova per i rossoverdi: «Lavo-

riamo e non tralasciamo niente. Sarà un’altra

gara fondamentale per mettere a punto sia il

lavoro tattico che fisico, che sono entrambi da

completare. Non mi importa del risultato ma

solo della crescita della squadra». L’obiettivo

stagionale è chiaro: «Bisogna considerare il

fatto che saliamo da una retrocessione, sono

cambiate molte cose e ci stiamo riorganizzan-

do. La salvezza tranquilla è sempre il proposi-

to principale, poi se viene anche qualcosa di

meglio saremo contenti». Una Ternana che

parte comunque con il piede giusto nonostan-

te lo sforzo economico compiuto da Edoardo

Longarini, come precisa il presidente Franco

Zadotti in un comunicato ufficiale: «Abbiamo

dovuto operare una completa ristrutturazione

aziendale, abbiamo abolito gli sprechi che non

erano pochi e fossero stati solo quelli, abbiamo

proceduto a riorganizzare il settore giovanile e,

con piacere, abbiamo restituito alcuni incarichi

preziosi ad altrettanti validi ternani. Io stes-

so ho sostituito con il mio lavoro quello di tre

persone e nel contempo ho espletato, assieme

al direttore sportivo, la riorganizzazione della

prima squadra, puntando solo su gente mo-

tivata: da qui nasce la scelta di sottoscrivere

con i calciatori solo contratti annuali», sottoli-

neando poi il fondamentale aiuto da parte dei

tifosi e dell’imprenditoria locale. In conclusio-

ne, l’allenatore calabrese ha un pensiero per il

“suo” Cosenza (guidato dalla Serie D alla Prima

Divisione) ora tornato nell’oblio dell’Interre-

gionale. Dopo l’ennesimo fallimento la neona-

ta società si chiamerà Nuova Cosenza Calcio:

«Spero che si possano riorganizzare e tornare

nei professionisti, anche se non facile dopo un

fallimento così drammatico. Le possibilità co-

munque ci sono tutte e questo è il

mio augurio».

Ternana: La ristrutturazione ha inizioIl tecnico Domenico Toscano: “Pensiamo a salvarci, non dimentichiamo che stiamo ripartendo da zero”. Il presidente Zadotti: “Abbiamo operato molti cambiamenti e stiamo evitando gli sprechi delle passate stagioni”

Toscano

(Foto Archivio)

Sara Sbaffi

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Rinascere dalle proprie ceneri non è mai semplice,

nel calcio soprattutto. Troppe volte, negli ultimi

anni, abbiamo assistito a parabole ascendenti mol-

to veloci e discendenti altrettanto repentine. Prima

l’urlo di gioia per promozioni inattese e stupende, poi

quello di dolore e rassegnazione per disastri societa-

ri al limite dell’inverosimile. Ne potremmo elencare

un’infinità di formazioni che dopo aver assoporato

il miele delle categorie che contano, si sono ritrova-

te costrette a bere l’amaro fiele del dilettantismo.

L’ultimo caso in ordine di tempo è quello della Saler-

nitana. Ad un passo dalla promozione in Serie bwin

dopo una stagione travagliatissima e costellata di pe-

nalizzazioni, la formazione granata ora dovrà ripartire

dall’Interregionale con una veste, sia societaria che

cromatica, tutta nuova. Secondo fallimento in cinque

anni: prima Aliberti, adesso Lombardi. Ora al timone

del sodalizio campano ci sono Claudio Lotito e Mar-

co Mezzaroma (marito del ministro Mara Carfagna,

salernitana di nascita), che hanno deciso di riportare

la Salerno Calcio (questa la nuova denominazione

sociale) nell’Olimpo del pallone tricolore. Per farlo, si

sono affidati ad un dirigente giovane, ma già dal cur-

riculum importante: Danilo Pagni. Il nuovo direttore

generale, non ancora quarantenne, ha alle spalle i

successi conseguiti a Castellammare di Stabia, Vitto-

ria e Gallipoli, e una collaborazione lo scorso anno con

il Chievo Verona. Ma è questa l’esperienza più difficile

e stimolante? «Le motivazioni sono sempre le stesse,

io sono abituato a ricostruire». E a vincere, diremmo

noi... «Sì, anche quello - si schernisce - però per vince-

re serve anche un pizzico di fortuna. Le vittorie sono

figlie di tanti fattori. Qui a Salerno è come se fosse il

mio primo giorno di lavoro. L’entusiasmo e la voglia

di fare bene, sono tanti». Domenica scorsa, all’Arechi,

la Salerno Calcio ha vissuto la sua prima partita uffi-

ciale, con Carlo Perrone in panchina, in Coppa Italia

di Serie D con l’Internapoli. Gara finita male, persa

ai rigori. Il pubblico però ha risposto presente, con

quattromila sostenitori sugli spalti: «In molti hanno

detto che la piazza è scettica, ma la curva domenica

era piena. Questa è una delle migliori tifoserie d’Ita-

lia - prosegue Pagni - e il pubblico di Salerno ha di-

mostrato di avere fiducia nel progetto, di aver capito

che le intenzioni sono vere e serie». Il compito arduo

del neo direttore generale dei blugranata è quello di

allestire una rosa competitiva per ambire immediata-

mente al salto di categoria. Il tecnico Perrone, dopo

la gara di Coppa, aveva detto che è ancora tutto un

cantiere aperto. Cosa manca alla Salerno Calcio per

definirsi completa? «Due difensori, un portiere under,

un centrocampista under e un attaccante», risponde

veloce e sicuro il giovane dirigente, che è affiancato

in questo suo compito dal direttore sportivo Carlo

Susini. Il lavoro è tanto, quindi: «Sì, c’è molto da fare.

Però gi à a livello organizzativo è stato fatto un mez-

zo miracolo. Il carisma di Lotito e Mezzaroma poi è

molto importante». Dicevamo degli obiettivi: cosa ci

si deve aspettare dalla nuova resurrezione salernita-

na? «Il nostro progetto prevede l’approdo in cinque

anni nel calcio che conta». Serie bwin, quindi? «Calcio

che conta vuol dire anche Serie A, perché no? Non si

tratta di un’utopia quando a dirigere ci sono persone

serie e capaci, a tutti i livelli. Il mercato fatto finora lo

dimostra: Mounard, Caputo, Giubilato sono giocatori

di grande livello. Non sono venuti perché costretti o

perché non avevano altre offerte, ma perché hanno

sposato il progetto e accettato la nostra offerta».

L’ultima battuta la riserviamo al grande cruccio della

tifoseria salernitana: l’abbandono (forzato) della de-

nominazione storica Salernitana Calcio 1919 e dello

stemma storico, il cavalluccio marino: «La società è

molto sensibile a questa tematica - ci tiene a precisa-

re Pagni, che conclude - stiamo cercando e battendo

tutte le strade possibili per risolvere

questa problematica».

“La Serie A in cinque anni”

Flavio Grisoli

Danilo Pagni, direttore generale della neonata Salerno Calcio ci illustra i progetti della società guidata da Claudio Lotito e Marco Mezzaroma

15NUMERO 31 - 25 agosto 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Danilo Pagni

(Foto Ninni Cannella)

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16 NUMERO 31 - 25 agosto 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Il Ravenna riparte dalla D ma il suo futuro è tutt’altro

che limpido. Il neo presidente Sergio Aletti fa sapere

tramite un comunicato stampa ufficiale di aver av-

viato una cooperazione con la Triestina e, raggiunto

al telefono, conferma: «Con gli alabardati abbiamo

raggiunto un accordo di collaborazione. Il prossimo

29 agosto verificheremo con la famiglia Fantinel a che

punto è questa collaborazione, vedremo se andare

avanti e decideremo il da farsi. Ad oggi non è vero che

sono il presidente della compagine di Trieste». Nel

comunicato poi specifica che continuerà ad occupare

la prima poltrona dei giallorossi romagnoli. Incalzato,

smentisce le voci di una possibile cessione della soci-

età: «Assolutamente no, sono voci infondate». Però,

nell’incontro con il Sindaco e i tifosi allo stadio “Bruno

Benelli” avvenuto lo scorso 11 agosto, il presidente dei

Leoni è stato fischiato dai tifosi e lui per tutta risposta

ha dichiarato che se entro quattro giornate dall’inizio

del campionato sarà ancora gradito è disposto a ri-

manere, in caso contrario andrà via. Il compito di

Aletti non è semplice, deve restituire un’immagine

pulita al calcio ravennate: «A Ravenna nulla è facile,

è come mangiare una torta sacher, ci facciamo del

male! Anche se ha tante calorie, bisogna mangiarla

per forza. Ha una storia unica nel panorama del calcio

italiano, si potrebbe scrivere un romanzo – e continua

– ora però pensiamo solo al calcio giocato». Anche se

l’esordio, domenica in Coppa Italia contro la matricola

del Lanciotto Campi Bisenzio, non è stato dei migliori:

zero a uno in casa ed eliminazione dal torneo. Ma

sulla squadra pende il cartello “Lavori in corso”. Tut-

to è ancora in divenire, solamente due giorni fa c’è

stato il cambio in panchina, al posto di Gian Cesare

Discepoli, approdato alla Triestina, è arrivato Rodolfo

Giorgetti: «La rosa è da completare. Nell’incontro di

Coppa sono scesi in campo i tre undicesimi di questa

formazione. Sette o otto giocatori di calibro e di rilievo

che mancavano saranno con noi entro questa setti-

mana. Arriveranno presto nuovi innesti

per metterci in condizione di vincere».

Ravenna, il presidente Aletti acquista la Triestina ma rilancia : “Resto in Romagna” Sara Sbaffi

Sergio Aletti

(Foto Archivio)

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Fabiola Rieti e Sara Sbaffi

Il campionato Interregionale è ormai alle

porte e le griglie dei raggruppamenti han-

no preso forma dopo le decisioni del Con-

siglio Direttivo della Lega Nazionale Dilet-

tanti, che nella riunione del 28 luglio aveva

deliberato la non ammissione al cam-

pionato 2011/2012 per nove società:

Angri, Chioggia Sottomarina, Venafro,

Forza e Coraggio, Pomezia, Rovigo, Sa-

pri, Villacidrese e Sarzanese. Il Rimini,

invece, parteciperà al campionato di

Seconda Divisione, in quanto vincente

dei play-off di Serie D 2010-2011. Così

il massimo campionato dilettantistico

accoglie le domande di ripescaggio pre-

sentate da dieci compagini: Miglianico,

Cerea, Sestese Calcio, Lascaris, Villa-

franca Veronese, Civitavecchia 1920,

Sant’Antonio Abate, Adrano Calcio,

Carpenedolo e Fidenza. Mario Aurora,

presidente del Miglianico, è soddisfatto

di rientrare nella quarta categoria con

il suo gruppo, anche se dalla porta sec-

ondaria: «Siamo stati ripescati e per il

terzo anno cercheremo di fare bene

tra i dilettanti». Il numero uno gial-

loblu delinea il progetto per la stagione

2011/2012: «Indubbiamente nell’affrontare

un campionato del genere bisogna sempre

buttare un occhio alle spese quindi abbiamo

scelto una rosa di giovani che possano assol-

vere in modo soddisfacente il loro compito».

Per gli obiettivi si vola basso in provincia di Chi-

eti: «Vogliamo raggiungere la salvezza il più

presto possibile, perché non possiamo porci

sui livelli delle grandi squadre che militano nel

nostro girone, la nostra è una piccola realtà e

sarebbe già un traguardo restare

tra i dilettanti». La squadra abruzz-

ese infatti militerà nel girone F, già

definito il raggruppamento di fer-

ro, dove sono state inserite alcune

teste di serie come Sambenedet-

tese, Teramo e Real Rimini. A To-

rino, il Lascaris festeggia l’approdo

in serie D e il presidente Francesco

Trabucco è soddisfatto di questo

primo traguardo: «È un momento

importante, che vogliamo vivere

senza farci grosse illusioni e tenen-

do i piedi per terra. Abbiamo mod-

ificato poco dell’impianto di gioco

e vogliamo lavorare per cercare di

avere le forze future nel nostro vi-

vaio. I nostri giovani sono un van-

to, addirittura molti dei nostri sono

arrivati anche a militare in serie

A». I dilettanti, secondo il mas-

simo dirigente piemontese, sono

Miglianico, Cerea, Sestese Calcio, Lascaris, Villafranca Veronese, Civitavecchia 1920, Sant’Antonio Abate,

Adrano Calcio, Carpenedolo e Fidenza: Occhio al budget e tanto impegno

1818 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 31 - 25 agosto 2011

Le 10 ripescate in Serie D

Mario Aurora, Miglianico (Foto Archivio)

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una categoria che può dare nuovi stimoli ai

ragazzi: «Abbiamo fatto degli sforzi econom-

ici e speriamo in una salvezza senza patemi

d’animo in modo da goderci con calma questa

stagione». L’entusiasmo però regna sovrano

in quel di Pianezza e il mister Luca Trabucco

punta in alto, ma poi ritratta: «Vogliamo i

professionisti! Scherzo… Se sono soddisfatto

di questo gruppo ve lo posso dire tra tre mesi

– ironizza ancora l’allenatore - per quindici

ventesimi i giocatori sono quelli dello scorso

anno con qualche innesto scelto ad hoc. È un

gruppo unito che si è meritato la D e sono

contento che molti ragazzi che potevano as-

pirare a categorie superiori sono rimasti con

noi, perché credono nel progetto». Da Nord

a Sud, dal girone A al raggruppamento I: il

modus operandi delle società non cambia e il

presidente del Sant’Antonio Abate, Giampiero

Capozzoli, esprime la sua felicità per la nuova

possibilità offerta dal ripescaggio: «Stiamo

cercando di non commettere gli stessi errori

della passata stagione, soprattutto cercando

di non sprecare risorse come abbiamo fatto

lo scorso anno». L’obiettivo è sempre «Una

salvezza tranquilla per proseguire in serie D,

poi se in corso d’opera si riesce a conquistare

qualcosa di più per avere la speranza di fare il

salto di categoria ben venga». La squadra all-

estita è all’insegna dei giovani: «Tranne i rif-

erimenti principali che sono quattro o cinque

figure di spicco ed esperienza, il resto è una

formazione totalmente giovane, ragazzi con

la voglia di emergere». Filippo Giusti, patron

della Sestese, invece, si sta preparando alla

seconda avventura consecutiva nella quarta

serie nel gruppo D grazie alla nuova possibil-

ità data: «Ci stiamo organizzando con tanti

ragazzi provenienti dal nostro vivaio, per fare

le cose nel modo migliore evitando gli sbagli

del passato». La compagine fiorentina è ac-

comunata alle altre ripescate dal punto di

vista degli obiettivi: «Vogliamo valorizzare i

giovani e puntare ad una salvezza tranquilla».

Doriano Fazion, numero uno del Cerea, rac-

conta le prospettive per la sua società: «Le

speranze per il future devono essere positive,

abbiamo allestito una squadra composta da

molti under con il supporto di alcuni giocatori

di esperienza. Per ora puntiamo a salvarci». Si

sogna in provincia di Verona, ma sempre con

un occhio al bilancio e il presidente veneto

spiega: «È sempre difficile reperire soldi, so-

prattutto in questo periodo storico, ma noi si-

amo una società seria e non abbiamo avuto

grossi problemi per la domanda di ripescag-

gio. Mentre per gli impianti sportivi le diffi-

coltà per l’adeguamento ci sono state, perché

i comuni non possono partecipare e tutto si

complica. Noi stiamo facendo i lavori per ren-

dere lo stadio adatto alla serie D speriamo di

avere tutto pronto per la seconda di campi-

onato l’11 settembre che giocheremo in casa,

altrimenti dovremo cercare un impianto tra i

comuni vicini, come è successo

già per la Coppa Italia».

1919w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 31 - 25 agosto 2011

A sinistra Alberto Mambelli, vice presidente vi-

cario della LND, mentre premia il presidente della

Sestese Filippo Giusti (Foto Germogli)

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Il countdown verso il grandissimo evento è partito.

Tra meno di una settimana la Nazionale italiana di

Beach Soccer inizierà il suo cammino nel campiona-

to mondiale di categoria che si giocherà a Marina

di Ravenna dall’1 all’11 settembre. il CT Massimi-

liano Esposito, dopo il quinto posto alle Superfinal

di EuroLeague di Mosca, ha radunato 14 calciatori

a Selvazzano Dentro (nel padovano) dai quali usci-

ranno, presumibilmente, i 12 beachers che cerche-

ranno di tenere alto l’onore dell’Italia nella kermesse

iridata. «Ho trovato i ragazzi abbastanza bene - ha

commentato Esposito - ho voluto questo raduno

per ricompattare il gruppo in attesa del ritiro vero e

proprio che inizierà il 26. Volevo vedere come stanno

i ragazzi sotto il punto di vista fisico e psicologico».

Perché “abbastanza bene”? Si intravedono scricchio-

lii? «No, c’è ancora da lavorare, e nei cinque giorni di

ritiro ci sarà tanto da fare». Il con-

centramento azzurro si terrà a Mi-

lano Marittima ed è prevista anche

un’amichevole contro la nazionale

giapponese: «In quella gara non

conterà il risultato, perché sono

molto più interessato a verificare se

il lavoro che faremo in questi giorni

sarà stato assimilato dai ragazzi. Ci

saranno doppie sedute tutti i giorni,

e il punto focale sarà la tattica e gli schemi». Come

detto, gli azzurri vengono dall’amarezza del quinto

posto di Mosca, rassegna continentale chiusa co-

munque con un 5-0 contro la Spagna: «È stata una

piccola consolazione, perché forse meritavamo qual-

cosa in più. Ma è quello che può esprimere questo

gruppo adesso. Posso dire di essere amareggiato e

fiducioso allo stesso tempo. È una Nazionale speri-

mentale, sto inserendo tanti volti nuovi - per vari

motivi: l’assenza di Carotenuto, passato professio-

nista con l’Arzanese, è quella più pesante, anche se

le prestazioni di Soria, naturale sostituto del bomber

campano, fanno ben sperare; poi motivi disciplinari

e assenza di motivazioni fanno il resto - perché que-

sto gruppo deve arrivare al top nei prossimi anni».

A proposito di esclusioni eccellenti, Paolo Palmacci,

uno dei veterani di questa Nazionale, è stato escluso

dall’ultimo raduno. Lo vedremo a Marina di Raven-

na nello “Stadio del Mare” oppure no? «Non lo so -

non si sbottona Esposito, anche se aggiunge - perché

a volte le convocazioni servono per testare nuovi ele-

menti e altre per stimolarne alcuni. Per Palmacci vale

il secondo caso, non ha reso quanto ci si deve atten-

dere da un giocatore del suo calibro». Però, alla fine,

il tecnico non ha potuto fare a meno di contare sulla

classe e sulla vena realizzativa del fuoriclasse del Ter-

racina pigliatutto. Due le novità proposte da Esposito

per le convocazioni mondiali: Gabriele Gori e Sacha

di Tullio, entrambi del Viareggio. Di seguito la lista

completa dei 12 beachers tricolori: Simone Del Me-

stre (Portiere, Colosseum), Stefano Spada (Portiere,

Terracina); Michele Leghissa (Difensore, Colosseum,

Capitano), Matteo Marrucci (Difensore, Viareggio);

Dario Ramacciotti (Laterale, Viareggio), Francesco

Corosiniti (Laterale, Roma),

Simone Feudi (Laterale, Ter-

racina); Giuseppe Soria (At-

taccante, Colosseum), Franco

Palma (Attaccante, Roma),

Paolo Palmacci (Attaccante,

Terracina), Sacha Di Tullio (At-

taccante, Viareggio), Gabriele

Gori (Attaccan-

te, Viareggio).

Ravenna: l’Italbeach c’èFlavio Grisoli

21NUMERO 31 - 25 agosto 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Simone Del Mestre, portiere della Nazionale (a sinistra) a fianco il CT Massimiliano Esposito

(Foto Archivio)

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23NUMERO 31 - 25 agosto 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Siamo entrati nella settimana di fuoco, non

solo per il caldo torrido. Tutte le squadre

operano freneticamente per mettere a regime

il motore, in vista dell’avvio (previsto) del cam-

pionato il 27 agosto. Previsto, perché non si sa

se lo sciopero avrà luogo (in Spagna è già es-

ecutivo, ma i motivi sono ben diversi). Nel frat-

tempo Abete miete sempre clamorosi insuccessi,

messo sotto pressione dalle Leghe e anche dal

fedelissimo (fino ad ora) suo vice Tavecchio che,

si dice, aspiri alla successione. Inoltre riesplode

con fragore “Calciopoli parte 2” con Della Valle

scatenato nelle accuse a Moratti che come i muli

si è impuntato e non molla di un centimetro.

Ma allora, se è così sicuro, perché non richiede

l’annullamento della prescrizione? “Contro verità

e giustizia, nulla si può” diceva un filosofo greco,

ed è quello che sta accadendo. Per quanto riguar-

da le prime gare amchevoli precampionato, si as-

siste ad un Milan solido e pratico, in attesa del

famoso mister X (Aquilani?). L’Inter naviga in un

mare di incertezze a causa della fuga non pro-

grammata di Eto’o e quella probabile di Sneijder,

ossigeno comunque per la voragine amministra-

tiva del petroliere in vista del fair play finanziario.

Dalla Juve si attendono i tre colpi promessi da

Marotta dopo che per tutta l’estate si era parlato

(a vanvera) di presunti top player. Ora, sfuggiti

Aguero, Rossi e Tevez, ci si ritroverà forse Giac-

cherini, mentre (e le prime partite lo dimostrano)

i bianconeri hanno bisogno come il pane di un

centrale al top, al posto del deludente (e deluso)

Bonucci. All’Udinese spetta l’onore di tenere

quattro squadre italiane in Champions mentre

la Roma, per le solite faide interne, oltre ad ap-

parire incompleta, sembra non in grado di andare

avanti (e i continui attacchi a Totti lo dimostrano).

Bene la Lazio, anche se si ritrova l’annoso prob-

lema Zarate. Ennesimo coup de théatre di Cel-

lino che caccia un Donadoni colpevole di avergli

fatto notare la pochezza della campagna acquisti,

mentre Zamparini già medita le ennesime dimis-

sioni. Volete scommettere che a farne le spese

sarà, alla prima sconfitta di campi-

onato, il povero Pioli?

Abete continua a mietere insuccessi. Della Valle scatenato contro Moratti e Pioli già in bilico?

Mauro Gasperini

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